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1 LA PAROLA DELL’ARCIPRETE LA PAROLA DELL’ARCIPRETE mons. Bruno Stenco C LA FORZA RINNOVATRICE DELLA MISERICORDIA Passi per il cammino comunitario Cari lettori del «Bollettino» di San Pietro, le mie condizioni di salute mi- gliorano, ma non mi permettono di tornare in Parrocchia. Sarebbe il mio desiderio piú grande in questo mo- mento, soprattutto pensando al tem- po della Quaresima e della Pasqua. Dover rimanere ancora lontano fisica- mente, mi procura un intimo dolore. Sono ancora confuso per quanto ac- cadutomi in modo imprevisto. Certo, ho le mie responsabilità; forse dovevo essere piú saggio e prudente nella mia condotta di vita, ma non ero prepa- rato. Tuttavia, giorno dopo giorno, sta maturando in me la certezza che il Signore, anche attraverso questa esperienza, realizza un bene spiri- tuale ancora piú grande per la nostra comunità. Adesso siamo chiamati ad affidare al Signore questa situazione imprevista (che comporta una forza- ta assenza del parroco e un contribu- to straordinario da parte di tutte le componenti della comunità) certi che Egli compirà in noi la Sua opera. In- fatti, se è vero che l’opera provvidente e redentrice della misericordia non è un’opera umana (la quale è sempre parziale, incompleta, fallimentare...), ma ha in Dio la sua origine, è anche vero che come comunità siamo chia- mati a dare il nostro assenso, a dire il nostro sí. Lasciare che lo Spirito san- to operi in noi e attraverso noi. Già nel numero di dicembre 2016-gennaio 2017 del «Bollettino» avevo proposto alla comunità di ac- cogliere il pressante invito di papa Francesco (contenuto nella sua Let- tera apostolica Misericordia et misera pubblicata al termine dell’anno giubi- lare il 20 novembre 2016): diventare lo «strumento della misericordia di Dio». La proposta intendeva offri- re qualche spunto sul fondamento spirituale necessario a sostenere il cammino pastorale che abbiamo con- diviso con il titolo della «Settimana della comunità» 2016-2017: «E vi fu grande gioia in quella città» (Atti 8,8). «Le nostre comunità - afferma il Papa

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LA PAROLA DELL’ARCIPRETELA PAROLA DELL’ARCIPRETE

mons. Bruno Stenco

C

LA FORZA RINNOVATRICEDELLA MISERICORDIAPassi per il cammino comunitario

Cari lettori del «Bollettino» di San Pietro, le mie condizioni di salute mi-gliorano, ma non mi permettono di tornare in Parrocchia. Sarebbe il mio desiderio piú grande in questo mo-mento, soprattutto pensando al tem-po della Quaresima e della Pasqua. Dover rimanere ancora lontano fisica-mente, mi procura un intimo dolore. Sono ancora confuso per quanto ac-cadutomi in modo imprevisto. Certo, ho le mie responsabilità; forse dovevo essere piú saggio e prudente nella mia condotta di vita, ma non ero prepa-rato. Tuttavia, giorno dopo giorno, sta maturando in me la certezza che il Signore, anche attraverso questa esperienza, realizza un bene spiri-tuale ancora piú grande per la nostra comunità. Adesso siamo chiamati ad affidare al Signore questa situazione imprevista (che comporta una forza-ta assenza del parroco e un contribu-to straordinario da parte di tutte le componenti della comunità) certi che Egli compirà in noi la Sua opera. In-fatti, se è vero che l’opera provvidente e redentrice della misericordia non è un’opera umana (la quale è sempre parziale, incompleta, fallimentare...), ma ha in Dio la sua origine, è anche vero che come comunità siamo chia-mati a dare il nostro assenso, a dire il

nostro sí. Lasciare che lo Spirito san-to operi in noi e attraverso noi.

Già nel numero di dicembre 2016-gennaio 2017 del «Bollettino» avevo proposto alla comunità di ac-cogliere il pressante invito di papa Francesco (contenuto nella sua Let-tera apostolica Misericordia et misera pubblicata al termine dell’anno giubi-lare il 20 novembre 2016): diventare lo «strumento della misericordia di Dio». La proposta intendeva offri-re qualche spunto sul fondamento spirituale necessario a sostenere il cammino pastorale che abbiamo con-diviso con il titolo della «Settimana della comunità» 2016-2017: «E vi fu grande gioia in quella città» (Atti 8,8). «Le nostre comunità - afferma il Papa

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– potranno rimanere vive e dinamiche nell’opera di nuova evangelizzazione nella misura in cui la “conversione pa-storale”, che siamo chiamati a vivere, sarà plasmata quotidianamente dalla forza rinnovatrice della misericordia. Non limitiamo la sua azione; non rat-tristiamo lo Spirito che indica sempre nuovi sentieri da percorrere per portare a tutti il Vangelo che salva» (n.5).

Nel numero di gennaio ho sotto-lineato come la forza rinnovatrice della misericordia si realizza compiu-tamente nei sacramenti (Eucaristia, Riconciliazione, Unzione degli infer-mi) e ho aggiunto la seguente consi-derazione sulla quale ritengo neces-sario soffermarmi in questo numero: Ma una opportuna catechesi su questo aspetto (che possa sperare di vedere un piú convinto e diffuso accostamento ai sacramenti) dovrà preparare i cuori ad aprirsi alla fiducia di essere davve-ro amati da Dio. «Prima di quella del peccato – afferma papa Francesco – abbiamo la rivelazione dell’amore con cui Dio ha creato il mondo e gli esseri umani. ... Il suo amore ci precede sem-pre, ci accompagna e rimane accanto a noi nonostante il nostro peccato» (n.5).

QUARESIMA 2017:UNA COMUNITÀ CHE PREPARA I CUORI AD ACCOGLIERELA MISERICORDIA DI DIO

La comunità è interpellata da papa Francesco a diventare «strumento della divina misericordia». Potrà farlo se «si converte», se diventa un popolo consapevole delle difficoltà, ma anche della bellezza della sfida educativa

che lo attende nell’esercizio di un ministero essenziale per la salvezza delle persone.

Certamente sono molte le iniziati-ve di volontariato e di assistenza (ci-vili o di ispirazione cristiana) rivolte a curare e ad alleviare le sofferenze di persone che vivono situazioni di difficoltà sociale, economica, sani-taria. È necessario che la comunità come tale dia testimonianza pubblica dell’amore gratuito di Dio attraverso l’esercizio delle opere della misericor-dia corporale (1 - Dar da mangiare agli affamati 2 - Dar da bere agli asseta-ti 3 - Vestire gli ignudi 4 - Alloggia-re i pellegrini 5 - Visitare gli infermi 6 - Visitare i carcerati 7 - Seppellire i morti). Non sarebbero credibili le nostre liturgie eucaristiche senza l’e-sercizio concreto della carità. Vorrei, tuttavia, che tutti (in particolare noi adulti, genitori, animatori, catechisti) ci fermassimo in questa Quaresima a interrogarci sulla fede.

a. Quaresima: unire fede e opereNel vangelo di Marco (2,5) c’è un

episodio in cui Gesú perdona i pecca-ti di un paralitico, prima di guarirlo fisicamente dalla sua terribile condi-zione. Qual è l’urgenza tra malattia fisica e malattia spirituale? Quale rap-porto tra opere di misericordia spi-rituali e corporali? Azzerare il conto dei peccati non è alla nostra portata! Noi possiamo ri-pulire gli indumenti, ma come si interviene su un’anima per ri-pulirla? Solo Dio può creare e perdonare! Può donarci una vita nuo-va! Se si legge per intero il brano di Marco 2,6-7 e 2,8-12, arriviamo a que-

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sta affermazione di fede in Gesú: è il Figlio dell’uomo che ha questo potere sulla terra!

Questa misericordia non possiamo chiederla agli uomini, ma solo a Dio. Noi possiamo chiederla a Dio e diven-tare «canali» di misericordia divina! Come avviene la fruizione di questa misericordia divina? Si veda il testo di Giovanni 20,19-23: «La sera di quel giorno, il primo della settimana, men-tre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesú, stette in mezzo e disse loro: “Pace a voi!”. Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i di-scepoli gioirono al vedere il Signore. Gesú disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi”. Detto questo, soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati”». Cioè come il Padre manda Cristo, Cristo manda noi donandoci lo Spi-rito santo. Gesú è amato dal Padre, e vive di questo amore. Il dramma è separarsi dal Padre. Benedetti quan-ti fanno del bene sulla terra: saranno accolti dal Padre; ma noi, avendo co-nosciuto l’amore di Gesú, siamo chia-mati a riempire ogni cosa di eternità, compiendo queste opere a partire dal-la nostra relazione con Dio.

b. Quaresima: ministri della miseri-cordia di Dio

Dio sta sempre operando secon-do misericordia. Non sta provando un sentimento occasionale: è l’im-pulso che guida ogni sua opera,

tutto ciò che fa per l’uomo. È una tenerezza fedele che governa, por-ta avanti, crea, guida la storia. È la sua premura per l’uomo che è collegata alla sua fedeltà che lui è e ha verso di noi. Un Padre... che anche quando ci dice dei no... si sta occupando di noi. La misericor-dia di Dio è un dato operativo non sentimentale, impatta sui fatti, non è dentro il cuore come fatto senti-mentale e soggettivo, ma tocca la vita di ogni creatura, il cuore e la speranza di salvezza di ogni uomo. L’evangelista Luca nel cap. 6,36 ci offre l’orizzonte cristiano: «Siate misericordiosi come è misericor-dioso il Padre vostro celeste». Come è possibile? Si tratta di una analo-gia. Ma prima di compiere l’attività analoga a quella di Dio Padre cele-ste, viene la relazione con Dio, una relazione filiale: la misericordia non sorge da noi, ma dalla relazione con Dio. Non sorge dalla nostra volon-tà, dalla nostra psicologia, dalla no-stra energia, ma dalla relazione con Dio. Essendo la misericordia divina la capacità di ri-generare e condur-re alla vita eterna, deve avere come sorgente Dio. E noi la relazione con Dio la riceviamo in Cristo e nello Spirito santo.

Il salmo 136 ripete: «Eterna è la sua misericordia». La misericordia non è un’opera umana (parziale, in-completa, fallimentare...), ma è ca-pace di dare una vita nuova. È l’ope-ra di Dio nell’uomo in noi. È l’ope-ra dello Spirito santo in noi. Non è magia. Implica la nostra adesione, la nostra collaborazione.

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SOTTO IL PRÒNAO DEL DUOMOSOTTO IL PRÒNAO DEL DUOMO

Santa Giuseppina Bakhita, la suo-ra moretta sudanese, nata nel 1869, mor-ta nell’istituto canossiano di Schio l’8 feb-braio del 1947, è stata festeggiata nel 70° anniversario della nascita al cielo, cioè della «morte corporale». La bella chiesa della Sacra Famiglia è stata sempre occu-pata dai fedeli in preghiera, partecipi, at-tenti, convinti di essere vicini ad una vera santa. I seminaristi di Ferrara, accompa-gnati da alcuni insegnanti, sono venuti a Schio in pellegrinaggio e l’hanno ricorda-ta con una Messa celebrata sull’altare che sovrasta il corpo della santa africana.

Ho conosciuto Bakhita negli ultimi anni della sua vita, quando era la portinaia all’ingresso dell’istituto, in via Fusinato, a sinistra della chiesa. Avevo sei anni, ac-compagnato da mia madre; si stava aspet-tando mia sorella che usciva dall’oratorio canossiano. Appena vidi suor Moretta (cosí era chiamata allora), tutta nera en-tro la tonaca abbastanza scura, ne ebbi paura. Chiesi alla mamma se fosse di cioc-colato e mi nascosi. Lei se ne accorse, si avvicinò e mi disse dolcemente: «non aver paura: vieni qua che non ti magno mica» e mi guardò con un dolce sorriso e due occhi piuttosto tristi. Non ricordo le parole esatte che mi disse; mi racco-

mandò di aver fiducia in Dio e di pregare el Paròn, cioè il Padre dei cieli, «ché lu sa tutto e conosce anca i nostri pensieri».

Le due sante piú recenti, che stimo molto e sento particolarmente vicine al Vangelo, sono Bakhita e Teresa di Calcut-ta. Sono due esempi di umiltà totale, di bontà, dedizione, generosità e attenzione verso gli altri, ai piú deboli, ai diseredati, agli ultimi. Durante la Messa per ricorda-re santa Bakhita, è stato letto il Vangelo delle beatitudini: il famoso e straordina-rio discorso della montagna. È stata una scelta quanto mai opportuna, perché questa bellissima e per me eccezionale pagina evangelica è l’apoteosi degli ultimi, dei perdenti, dei poveri, dei perseguitati. Saranno beati perché hanno sofferto e sono stati gli ultimi. Dio avrà compassio-ne di loro, li consolerà e spalancherà le porte del regno dei cieli. È un onore per Schio avere nella chiesa della canossiane il corpo dell’umile Bakhita, la prima santa nera africana.

***È difficile fare il bilancio dei vantaggi

ottenuti da parte delle singole Nazioni che sono confluite nella comunità eu-ropea. L’Europa unita è un antico sogno degli storici del passato: lo stesso Giusep-pe Mazzini auspicava tale unione, soprat-tutto politica. Oggi, secondo gli economi-sti, sarebbe un disastro uscire dall’euro per acquisire una maggiore autonomia di tipo economico: il nostro grande debito sarebbe un mostro invincibile, se pagato in lire sempre svalutate. Ma c’è una moti-vazione piú importante di quella econo-mico-finanziaria. Il primo Novecento ci ha regalato due guerre mondiali (1914-18) (1939-45), mentre dal 1945 ad oggi

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l’Europa ha conosciuto un lungo periodo di pace. Basterebbe questo per giustifi-care ed accettare l’Unione europea. Anzi bisognerebbe arrivare gradualmente ad una forma di unione anche politica: una confederazione di stati, come ad esempio gli Stati Uniti USA.

***L’eccidio di Schio, compiuto a guer-

ra conclusa, nella notte tra il 6 e il 7 luglio 1945, quando un commando armato en-trò nelle carceri scledensi di via Baratto e furono uccise 54 persone, fu un avve-nimento assai grave, inedito e in parte misterioso che purtroppo caratterizza la storia della città. Nessuno storico è riu-scito a fare piena luce sull’avvenimento con documenti sicuri: si conoscono i fatti, ma rimangono ancora dubbi sui mandan-ti, sull’organizzazione e sulle motivazioni.

Il nostro arciprete mons. Antonio Doppio aveva proposto il perdono cristiano: è inutile scambiarsi le accuse, perché è difficile aver ragione quando si uccide e quando la violenza è stata usata tra fratelli, tutti italiani, o fascisti o parti-giani. Egli era convinto che il perdono è sempre un contributo alla giustizia.

Morto per un incidente nella terra di Bakhita, la sua proposta cristiana, un po’provocatoria, ebbe un seguito ufficia-le. Dodici anni fa, venne stipulato e fir-mato tra i familiari della vittime e i rap-presentanti della associazioni partigiane un Patto di concordia civica nella sede del comune, alla presenza del sindaco di Schio. Non proprio tutti aderirono a tale pacificazione, che mi sembra un atto di misericordia; esso ha un valore etico e non intende sostituirsi né alla storia né alla giustizia. Tale atto importante si riba-disce nell’annuale Messa di suffragio che si tiene nel duomo di S. Pietro in Schio. Ma ogni 7 luglio diventa un’occasione di

scontro per alcuni delle due parti che si rinfacciano con violenza le accuse, le ri-spettive cattiverie, poiché non hanno mai accettato la pacificazione. Tuttavia chi uc-cide non ha mai una giustificazione. Solo la legittima difesa può essere lecita.

Recentemente è avvenuto un altro atto di perdono, personale, tra due persone, nel vescovado di Vicenza: la figlia del com-missario prefettizio Giulio Vescovi, ucciso in quella notte tragica, e Valentino Bor-toloso, un protagonista della sparatoria nel carcere. È confortante anche questo atto: è una tessera di un mosaico, quello messo in opera dodici anni fa in modo uf-ficiale tra due gruppi che avevano voluto la pace. C’è solo la speranza che anche gli ultimi irriducibili arrivino all’armistizio, a mettere da parte l’odio dopo un lungo periodo di risentimento e si convincano ad usare la misericordia per aderire alla pacificazione che non modifica i fatti né la storia, ma diventa un atto di civiltà e di carità, utile alla giustizia e alla pace civile di una comunità.

***Mi sono sempre tenuto lontano dal-

la politica attiva, consapevole di non avere le capacità né la competenza ne-cessarie per occuparmi di un’attività cosí difficile e complessa, ma neppure un’ec-cessiva dose di narcisismo, fin troppo diffuso tra i politici che esaltano la pro-pria boria. Mi limito a guardarla da lonta-no, come cittadino.

Niccolò Machiavelli fu il primo studio-so a scrivere un trattato teorico sulla politica, antica quanto l’uomo. Egli disse che la politica non è solo una scienza, ma è anche arte, cioè un modo di opporsi all’avversa fortuna da parte della virtú umana: per esercitarla occorrono doti che pochi possiedono e molti, oggi, cre-dono di possedere. Occorre avere, inol-

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l’Europa ha conosciuto un lungo periodo di pace. Basterebbe questo per giustifi-care ed accettare l’Unione europea. Anzi bisognerebbe arrivare gradualmente ad una forma di unione anche politica: una confederazione di stati, come ad esempio gli Stati Uniti USA.

***L’eccidio di Schio, compiuto a guer-

ra conclusa, nella notte tra il 6 e il 7 luglio 1945, quando un commando armato en-trò nelle carceri scledensi di via Baratto e furono uccise 54 persone, fu un avve-nimento assai grave, inedito e in parte misterioso che purtroppo caratterizza la storia della città. Nessuno storico è riu-scito a fare piena luce sull’avvenimento con documenti sicuri: si conoscono i fatti, ma rimangono ancora dubbi sui mandan-ti, sull’organizzazione e sulle motivazioni.

Il nostro arciprete mons. Antonio Doppio aveva proposto il perdono cristiano: è inutile scambiarsi le accuse, perché è difficile aver ragione quando si uccide e quando la violenza è stata usata tra fratelli, tutti italiani, o fascisti o parti-giani. Egli era convinto che il perdono è sempre un contributo alla giustizia.

Morto per un incidente nella terra di Bakhita, la sua proposta cristiana, un po’provocatoria, ebbe un seguito ufficia-le. Dodici anni fa, venne stipulato e fir-mato tra i familiari della vittime e i rap-presentanti della associazioni partigiane un Patto di concordia civica nella sede del comune, alla presenza del sindaco di Schio. Non proprio tutti aderirono a tale pacificazione, che mi sembra un atto di misericordia; esso ha un valore etico e non intende sostituirsi né alla storia né alla giustizia. Tale atto importante si riba-disce nell’annuale Messa di suffragio che si tiene nel duomo di S. Pietro in Schio. Ma ogni 7 luglio diventa un’occasione di

scontro per alcuni delle due parti che si rinfacciano con violenza le accuse, le ri-spettive cattiverie, poiché non hanno mai accettato la pacificazione. Tuttavia chi uc-cide non ha mai una giustificazione. Solo la legittima difesa può essere lecita.

Recentemente è avvenuto un altro atto di perdono, personale, tra due persone, nel vescovado di Vicenza: la figlia del com-missario prefettizio Giulio Vescovi, ucciso in quella notte tragica, e Valentino Bor-toloso, un protagonista della sparatoria nel carcere. È confortante anche questo atto: è una tessera di un mosaico, quello messo in opera dodici anni fa in modo uf-ficiale tra due gruppi che avevano voluto la pace. C’è solo la speranza che anche gli ultimi irriducibili arrivino all’armistizio, a mettere da parte l’odio dopo un lungo periodo di risentimento e si convincano ad usare la misericordia per aderire alla pacificazione che non modifica i fatti né la storia, ma diventa un atto di civiltà e di carità, utile alla giustizia e alla pace civile di una comunità.

***Mi sono sempre tenuto lontano dal-

la politica attiva, consapevole di non avere le capacità né la competenza ne-cessarie per occuparmi di un’attività cosí difficile e complessa, ma neppure un’ec-cessiva dose di narcisismo, fin troppo diffuso tra i politici che esaltano la pro-pria boria. Mi limito a guardarla da lonta-no, come cittadino.

Niccolò Machiavelli fu il primo studio-so a scrivere un trattato teorico sulla politica, antica quanto l’uomo. Egli disse che la politica non è solo una scienza, ma è anche arte, cioè un modo di opporsi all’avversa fortuna da parte della virtú umana: per esercitarla occorrono doti che pochi possiedono e molti, oggi, cre-dono di possedere. Occorre avere, inol-

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tre, la capacità d’incassare gli strali degli avversari, ma anche quelli degli amici, dei compagni di ventura.

La vita politica è un esempio di que-ste guerre intestine che non risparmiano nessuno. Chi ha sputato veleno sugli altri, si scandalizza quando gli altri lo versano su di lui.

La destra italiana si è spaccata da tem-po e non riesce a trovare un punto d’in-contro: il vecchio capo padrone, quasi pensionato, un po’ meno carismatico, è amico di Putin, dei suoi avvocati e del-le donne che ha portato in parlamento, mentre il Matteo della Lega è amico di Putin, ma anche di Trump, il quale però non si ricorda del leghista italiano.

La sinistra ha sempre sofferto di auto-lesionismo (Prodi ne sa qualcosa); ognu-no muore dalla voglia di fare lo sgambet-to all’altro e di spaccare la coalizione: ci sono politici regionali, uno ancora magi-strato, c’è l’enologo velista, quasi in pen-sione, ma sempre pronto a bacchettare con arroganza chi non la pensa come lui, c’è chi vuole ottenere il primo posto, c’è chi vorrebbe conservarlo: le due anime del centrosinistra a confronto, o meglio, allo scontro. Il PD è nato come sintesi fra la sinistra democristiana e la vecchia guardia del PCI. Voleva essere una nuova sinistra moderata di tipo europeo. Alcu-ni vorrebbero non una grande coalizione, ma un partitino per sé! Tuttavia la poli-tica è la scienza dell’unione e del com-promesso, necessario in democrazia per governare lo Stato e per fare il bene della comunità. Qualcuno forse preferisce re-stare all’opposizione: minori responsabi-lità!

E tra i due litiganti di destra e di sini-stra, il grillo canta, sbraita e lancia offese, anche se conosce vagamente la prassi della politica; ma è lui l’unico abile padro-

ne del vapore: gli altri sono portavoce o esecutori fedeli, altrimenti. C’è un altro pericolo: quello di ritrovarti, a tua insa-puta, proprietario di un prestigioso im-mobile in zona centrale dell’Urbe o nel principato di Monaco, di ereditare una polizza vita dal milite ignoto, di avere le vacanze pagate chi sa dove senza sapere da chi, di trovare nella buca delle lettere un plico anonimo colmo di euro, senza sapere il perché.

La sindachessa di Roma, votata da molti romani, vorrebbe e dovrebbe organizza-re la giunta come crede, poiché lei è stata voluta dai cittadini per amministrare la città. Se non avrà saputo fare il suo me-stiere, alle prossime elezioni sarà manda-ta a casa. Cosí funziona la democrazia. Ed invece c’è sempre un padrone illuminato, che sa tutto, il quale le impone, «demo-craticamente», i suoi ordini; le dice come e che cosa deve fare.

Non basta dire: io sono onesto. Occor-re esserlo realmente e soprattutto saper fare il proprio lavoro. Alcuni arrivati alla politica da poco, hanno imparato soprat-tutto ad essere arroganti.

Quando sei malato, cerchi il medico bravo, preparato, che sappia guarirti dia-gnosticando e operando in modo com-petente; meglio se è anche onesto.

Ma se non sei preparato e non sai svol-gere il tuo mestiere di medico, di avvoca-to, di ingegnere, di sindaco, di deputato, di docente, allora non sei neppure onesto. Lo diceva anche il filosofo Aristotele.

***Il bullismo sembra, purtroppo, abba-

stanza diffuso, non solo a scuola. Esiste anche sui mezzi di trasporto, nei diversi ritrovi frequentati dai giovani. Soprat-tutto nella scuola, luogo di formazione dell’uomo e del cittadino, il bullismo do-vrebbe essere completamente bandito,

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combattuto, estirpato.Che cosa è il bullismo? È una forma di

prevaricazione violenta del giovane arro-gante, del teppista sfrontato che ostenta la sua vanità maschile in modo violento verso i coetanei piú deboli: deriva in parte dalla mancanza di educazione. È inaccet-tabile la prepotenza fra i giovani, che non sono ancora intaccati dai difetti e dalle beghe degli adulti. Tuttavia l’esempio degli adulti esiste a tutti i livelli, soprattutto fra i politicanti e i giornalisti che amano la contrapposizione, la prepotenza, l’offesa, anche grave. E le parole violente pesano e possono diventare la causa della violenza fisica.

***Chi sono i furbetti del nostro tempo?

non soltanto gli evasori fiscali, ma anche quelli che ricevono il pagamento di un lavoro che non esercitano. Magari sono bravi a timbrare il cartellino di presenza oppure trovano chi lo timbra al loro po-sto, e poi sono assenteisti cronici, abituali: alcuni girano disinvolti e sereni per fare la spesa, per sostare al bar e giocare a carte, al biliardo, a tennis, per frequentare la sala giochi, per accompagnare i cani a spasso, altri, che vivono in zone maritti-me, si divertono a fare giri in barca e a vogare per mantenere il fisico agile, at-letico. I controlli delle guardie di finanza e dei carabinieri hanno registrato, attra-verso le telecamere nascoste, una situa-zione reale preoccupante, che abbiamo visto in televisione. Una volta scoperto, il furbetto non si vergogna affatto: «dov’è il reato?» – ha detto qualcuno – «non ho ucciso nessuno!».

Poi ci sono i furbetti della pensione: sono alcuni cosí detti disabili che perce-piscono la pensione d’invalidità, ma sono abilissimi nella vita di tutti i giorni: ciechi che leggono il giornale e guidano l’auto-

mobile o la moto, paraplegici che corro-no, fanno gli allenatori in palestra, muti che parlano con disinvoltura; forse dopo una gita a Lourdes? Insomma ci sono molti modi di rubare, senza troppi rischi! Ma è questa un’offesa grave nei confronti dei molti che fanno bene il proprio dove-re e contro i veri disabili.

Tuttavia ora gli agenti di controllo han-no mezzi sofisticati e sicuri per identifica-re gli abusi e mostrare le prove oggettive dei furbetti disonesti e ipocriti.

***Mi pare interessante una considerazio-

ne del poeta, scrittore e saggista francese Charles Péguy (1873 - 1914), conver-titosi al cattolicesimo nel 1907, morto durante una battaglia all’inizio della prima guerra mondiale. «Contaminato d’orgo-glio luciferino, il mondo moderno tende a divenire “autoteòs” e poi ad adorarsi sotto le speci di Dio intellettuale, stori-co e sociologico... Cosí coloro che pre-tendono di perfezionare il cristianesimo sono un po’ come chi volesse perfezio-nare il Nord, la direzione del nord. Non si tratta di perfezionare il cristianesimo. Si tratta di tenere, di difendere il punto fisso».

***Durante un processo l’avvocato difen-

sore si rivolge ad un amico dell’imputato per accertarsi che l’indiziato fosse sano di mente:

«Sapreste dirmi se l’accusato aveva il vizio di parlare tra sé e sé quando era da solo».

«No, non ne ho la minima idea.»«Eppure avete detto di essere un suo

intimo amico.»«Sí, è vero, ma non ero mai con lui

quando era solo!»

IL DIRETTOREGiuseppe Piazza

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CCara Madre Moretta, nel triduo dei giorni precedenti alla

tua festa con te abbiamo rivisitato i no-stri affetti familiari, le nostre ‘alleanze’ vocazionali per renderle sante, i nostri desideri per la città di Schio e per il mondo che giunge fin qui per cercar-ti; noi, invece, giochiamo in casa con te. La tua umile e semplice saggezza ci guidi e consigli sempre. Alla fine del-le cinque s. Messe celebrate nel giorno della tua festa più persone hanno testi-moniato la tua vicinanza in momenti difficili. Sai sempre sorprenderci con lo stupore per il tuo saper curare con il corpo anche il cuore.

Durante la tua festa, mentre noi qui a Schio eravamo circondati da chi ti ha conosciuta nella giovinezza, donandoci celebrazioni arricchite da testimonian-ze di memorie grate, le sorelle canos-siane in Polonia, pochi giorni prima, ti avevano resa presente durante una ve-glia di preghiera nella notte a Varsavia, contro le vittime della tratta, donando un grande quadro con la tua immagi-ne, portata solennemente in processio-ne; vicina all’altare, ha catalizzato le speranze di coloro che lavorano per li-berare gli schiavi d’oggi, soprattutto le giovani buttate sulla strada. A Roma, in contemporanea, si svolgeva una fiaccolata, che era stata preceduta da un seminario di approfondimento sulle schiavitú contemporanee presso l’Università Gregoriana. Chi guarda a

te come patrona, sempre a Roma, ha anche partecipato all’udienza di papa Francesco che non ha mancato di lan-ciare il tuo messaggio di speranza nel mondo, facendo vedere un opuscolo con il tuo volto sorridente. Nel giorno della tua festa, a Verona, l’Associazio-ne Comunità Giovanni XXIII ha or-ganizzato una fiaccolata che, parten-do da Castelvecchio, ha fatto sosta in via San Giuseppe, davanti alla nostra Casa Madre dove tu hai fatto i tuoi primi voti. Anche là sei stata presen-te per rincuorare ed incoraggiare chi dice «Sono bambini non schiavi!». Era bello per noi sapere che là c’era anche il nostro Vescovo, mentre a Schio c’era il suo Vicario, mons. Lorenzo Zaupa. Condivideremo in queste pagine la de-scrizione attualissima con cui madre Luisa Merlin, nostra provinciale, ti ha additata come speranza viva per colo-ro che, ancor oggi, sono ingannati da promesse che rubano l’unico bene, la vita e con questa l’anima, il ricettacolo di Dio sulla terra.

Grazie, madre Moretta, per papa Francesco che ti ha fatta vedere al mondo per donarti quale guida di giu-stizia, misericordia, speranza e vera libertà. Grazie per la disponibilità della diocesi e parrocchia di aiutarci a programmare questa festa. Grazie per il messaggio augurale dell’arcipre-te, mons. Bruno Stenco, che si è fat-to presente con sincera riconoscenza.

Suor Maria Carla Frison e le Madri Canossiane della Comunità Santa Bakhita

NEL 70° DELLA SUA NASCITA AL CIELONEL 70° DELLA SUA NASCITA AL CIELO

SANTA BAKHITA (1869-1947) UNA SPERANZA POSSIBILE

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Le immagini che qui presentiamo vogliono ricordare le celebrazioni che lo scorso 8 febbraio si sono susseguite nella chiesa della Santa Famiglia, sopra l’altare che con-serva le reliquie di santa Giuseppina Bakhita, a partire dalle 6.55 con la prima messa (foto 1). Particolarmente suggestiva è stata la celebrazione delle 9 che ha visto la partecipazione degli alunni della scuola «Maddalena di Canossa» (foto 2 e 3).

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Le immagini che qui presentiamo vogliono ricordare le celebrazioni che lo scorso 8 febbraio si sono susseguite nella chiesa della Santa Famiglia, sopra l’altare che con-serva le reliquie di santa Giuseppina Bakhita, a partire dalle 6.55 con la prima messa (foto 1). Particolarmente suggestiva è stata la celebrazione delle 9 che ha visto la partecipazione degli alunni della scuola «Maddalena di Canossa» (foto 2 e 3).

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Grazie per la comunione ecclesiale che abbiamo sperimentata con la presen-za dei parroci di Schio, dei sacerdoti disponibili per le confessioni e le ce-lebrazioni o giunti per legami di ami-cizia; tra questi don Arrigo Grendele, direttore dell’Ufficio missionario dio-cesano, il successore di don Giacomo Bravo volato al Cielo dall’Africa con il nostro parroco, mons. Antonio Doppio, nello stesso giorno di Bakhita. Grazie per il Comitato Bakhita Schio-Sudan, con cui abbiamo realizzato un’unica locandina degli eventi in tuo nome, per consegnarti insieme come eredità preziosa ai giovani che non ti hanno conosciuta ed a chi qui viene ad incontrarti. Grazie per le testimo-nianze pervenuteci, anche in forma scritta, dai tuoi testimoni quotidiani. Speriamo che molti vengano ancora a chiederci la scheda per consegnarci

le loro memorie o quelle dei loro cari. Grazie ai cori, musicisti ed artisti che si sono prodigati in assoluta gratuità, a quei Cori che stanno provando i can-ti più belli scritti per te, per tutte le età e circostanze varie. Grazie per la rete di collaborazione che abbiamo speri-mentato e sta crescendo anche fuori d’Italia, arricchita di incontri e scambi di proposte, tra coloro che amano la tua terra ed i poveri che più ti assomi-gliano.

Ci scusiamo per coloro che non ab-biamo raggiunto, ma per tutti è e sarà sempre il nostro benvenuto a nome di santa Giuseppina Bakhita. Grazie per quanto ci concedi di fare per donarti, condividendo ciò che qui tu stessa ci porgi.

Prega per noi santa Bakhita, tu Speranza viva ancora possibile per tutti noi!

Sempre lo scorso 8 febbraio alle 17 è stata celebrata una messa, presieduta da don Davide Vivian e concelebrata da don Maurizio Bolzon, due sacerdoti diocesani in pro-cinto di partire come fidei donum per il Mozambico. Don Davide, poi, poco prima della messa aveva incontrato, per salutarli, gli scolari della scuola elementare «Maddalena di Canossa» (fotografia e cronaca a p. 11).

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SCUOLA «MADDALENA DI CANOSSA»SCUOLA «MADDALENA DI CANOSSA»

IL DONO DI UN DISEGNOPER VIAGGIARE COL CUORE

ÈÈ il giorno di santa Giuseppina Ba-khita, 8 febbraio 2017. Alle 17 due missionari in partenza per il Mozam-bico, don Davide Vivian e don Mau-rizio Bolzon, celebrano la messa per affidarsi a santa Bakhita prima della loro partenza verso la sua terra. Per-ché non donare anche ai bimbi della scuola «Maddalena di Canossa» la gioia di incontrarli, di vivere con loro i sogni di questo momento che pro-spetta un futuro di speranza tutto da scoprire?

Don Davide, arrivato per tempo dal-la vicina parrocchia di Santa Croce, entrato a scuola è subito riconosciuto da conoscenti; ed ecco i bimbi, intor-no al grande tavolo della sala di acco-glienza che lo ascoltano, incantati per il suo entusiasmo, che li cattura. Egli

spiega ai bambini che è bello conosce-re Gesú e lasciarsi amare da Lui, fidar-si e andare dove ci conduce, amare chi ci fa incontrare per avvicinarci a Lui sempre di piú. I bimbi, già quasi tutti esperti in voli con l’aereo, avrebbero voluto accompagnarlo e cosí è scoc-cata la scintilla; ci si è accordati per uno scambio di «vista». I bimbi dise-gnano qui e don Davide porterà i loro disegni ai bimbi che incontrerà. Dopo la s. Messa è già pronta la busta con disegni da portare in Mozambico per essere donati ai bambini che avrebbe incontrato.

Ed io mi chiedevo: «Ma in quella ter-ra ci sarà tanta carta per i disegni ed i giochi come qui? Ci saranno matite colorate, che noi a volte non ci accor-giamo neanche di perdere? Speriamo

suor Maria Carla Frison

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SCUOLA «MADDALENA DI CANOSSA»SCUOLA «MADDALENA DI CANOSSA»

IL DONO DI UN DISEGNOPER VIAGGIARE COL CUORE

ÈÈ il giorno di santa Giuseppina Ba-khita, 8 febbraio 2017. Alle 17 due missionari in partenza per il Mozam-bico, don Davide Vivian e don Mau-rizio Bolzon, celebrano la messa per affidarsi a santa Bakhita prima della loro partenza verso la sua terra. Per-ché non donare anche ai bimbi della scuola «Maddalena di Canossa» la gioia di incontrarli, di vivere con loro i sogni di questo momento che pro-spetta un futuro di speranza tutto da scoprire?

Don Davide, arrivato per tempo dal-la vicina parrocchia di Santa Croce, entrato a scuola è subito riconosciuto da conoscenti; ed ecco i bimbi, intor-no al grande tavolo della sala di acco-glienza che lo ascoltano, incantati per il suo entusiasmo, che li cattura. Egli

spiega ai bambini che è bello conosce-re Gesú e lasciarsi amare da Lui, fidar-si e andare dove ci conduce, amare chi ci fa incontrare per avvicinarci a Lui sempre di piú. I bimbi, già quasi tutti esperti in voli con l’aereo, avrebbero voluto accompagnarlo e cosí è scoc-cata la scintilla; ci si è accordati per uno scambio di «vista». I bimbi dise-gnano qui e don Davide porterà i loro disegni ai bimbi che incontrerà. Dopo la s. Messa è già pronta la busta con disegni da portare in Mozambico per essere donati ai bambini che avrebbe incontrato.

Ed io mi chiedevo: «Ma in quella ter-ra ci sarà tanta carta per i disegni ed i giochi come qui? Ci saranno matite colorate, che noi a volte non ci accor-giamo neanche di perdere? Speriamo

suor Maria Carla Frison

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INCONTRO EXALCANOSSASCHIOINCONTRO EXALCANOSSASCHIO

EX ALUNNEDELL’ISTITUTO CANOSSIANO DI SCHIO

LLo scorso 27 novembre 2016, ci siamo incontrate come ex alunne ca-nossiane presso la scuola primaria «Maddalena di Canossa» a Schio. Rin-graziamo Dio per la numerosa parte-cipazione, segno che la perseveranza nel Signore mista all’entusiasmo, dà buoni frutti. Ognuno di noi ha con-diviso scambi di idee e proposte per l’anno a venire. Abbiamo fatto il punto della situazione. Il movimento è nato a Schio tre anni fa, in occasione del

festeggiamento dei 150 anni di presen-za delle canossiane a Schio. Lo scorso anno ci eravamo incontrate il 26 no-vembre, eravamo poche, ma piene di entusiasmo. Abbiamo cercato di farci conoscere, vuoi per passaparola, vuoi sui bollettini parrocchiali, vuoi in oc-casione del saluto ai ragazzi di quinta elementare lo scorso giugno.

In questo terzo anno, momento forte da vivere, è l’anniversario della Nascita al cielo di madre Bakhita (1947-2017).

Monica Gianoli, Prima Referente Ex alunni

che don Davide possa darli a quei bim-bi, se non li hanno; cosí anche noi ve-dremo con i loro occhi: le case, i loro fratelli, mamme e papà! Chi avrebbe mai pensato che si può viaggiare ed amare con un disegno!» Eppure, don Davide l’ha capito subito e, dopo la Messa, ricevuta quella busta dei dise-gni, l’ha custodita con cura nella sua cartella, insieme alla sua veste bianca di sacerdote, ed ha detto «questa è una cosa preziosa, la metterò nella mia va-ligia, è un dono per il popolo che mi attende».

Cari bimbi della scuola, vedete quale fortuna avete avuto! Ed ora aspettia-mo insieme che santa Bakhita torni a noi dall’Africa con il visetto scuro di bimbi e bimbe che, come voi, hanno bisogno di sentirsi dire: «Non sei solo perché io ti voglio bene e ti dono le cose belle che il Signore mi ha dato. Chissà che non possiamo incontrarci, per dirci con tutto il cuore: grazie per il dono dei missionari!» Grazie a voi, don Davide e don Maurizio, grazie per la vostra gioia, vi aspettiamo ancora tra noi.

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INCONTRO EXALCANOSSASCHIOINCONTRO EXALCANOSSASCHIO

EX ALUNNEDELL’ISTITUTO CANOSSIANO DI SCHIO

LLo scorso 27 novembre 2016, ci siamo incontrate come ex alunne ca-nossiane presso la scuola primaria «Maddalena di Canossa» a Schio. Rin-graziamo Dio per la numerosa parte-cipazione, segno che la perseveranza nel Signore mista all’entusiasmo, dà buoni frutti. Ognuno di noi ha con-diviso scambi di idee e proposte per l’anno a venire. Abbiamo fatto il punto della situazione. Il movimento è nato a Schio tre anni fa, in occasione del

festeggiamento dei 150 anni di presen-za delle canossiane a Schio. Lo scorso anno ci eravamo incontrate il 26 no-vembre, eravamo poche, ma piene di entusiasmo. Abbiamo cercato di farci conoscere, vuoi per passaparola, vuoi sui bollettini parrocchiali, vuoi in oc-casione del saluto ai ragazzi di quinta elementare lo scorso giugno.

In questo terzo anno, momento forte da vivere, è l’anniversario della Nascita al cielo di madre Bakhita (1947-2017).

Monica Gianoli, Prima Referente Ex alunni

che don Davide possa darli a quei bim-bi, se non li hanno; cosí anche noi ve-dremo con i loro occhi: le case, i loro fratelli, mamme e papà! Chi avrebbe mai pensato che si può viaggiare ed amare con un disegno!» Eppure, don Davide l’ha capito subito e, dopo la Messa, ricevuta quella busta dei dise-gni, l’ha custodita con cura nella sua cartella, insieme alla sua veste bianca di sacerdote, ed ha detto «questa è una cosa preziosa, la metterò nella mia va-ligia, è un dono per il popolo che mi attende».

Cari bimbi della scuola, vedete quale fortuna avete avuto! Ed ora aspettia-mo insieme che santa Bakhita torni a noi dall’Africa con il visetto scuro di bimbi e bimbe che, come voi, hanno bisogno di sentirsi dire: «Non sei solo perché io ti voglio bene e ti dono le cose belle che il Signore mi ha dato. Chissà che non possiamo incontrarci, per dirci con tutto il cuore: grazie per il dono dei missionari!» Grazie a voi, don Davide e don Maurizio, grazie per la vostra gioia, vi aspettiamo ancora tra noi.

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Come ex alunne desideriamo ricorda-re l’incontro dell’11 marzo con la cena solidale dove speriamo di riconoscere altri ex alunni, anche i piú giovani. L’incontro annuale è fissato per il 26 novembre 2017,vi aspettiamo! Abbia-mo pensato anche di raccogliere testi-monianze di chi ha conosciuto madre Moretta e di raccontarle alle sorelle canossiane, andandole a trovare di domenica, in altro tempo concordato o dicendo loro dove persone anzia-ne hanno bei ricordi di s. Bakhita da condividere. Abbiamo avuto modo di lasciarci trasportare dal grande entu-siasmo di madre Maria Carla Frison e dalla gioia tradotta in larghi sorrisi della madre superiora Mariuccia. Le ringraziamo di cuore.

Abbiamo menzionato i sinodi sulla famiglia, i cui frutti papa Francesco ci ha donato con l’esortazione aposto-lica Amoris laetitia, le cinque parole consegnateci dal convegno di Firenze, e l’anno giubilare della misericordia appena concluso. La famiglia rimane il luogo privilegiato, dove costruire l’a-more che Gesú ci ha insegnato, dove donarlo e riceverlo a propria volta. La realtà educativa della famiglia, deve trovare sostegno e alleanza con altre realtà, come la parrocchia, i gruppi di animazione all’oratorio, i gruppi di ca-techismo e la scuola cattolica...e non

da ultimo, il movimento ex alunne di Schio, che fa riferimento a livello na-zionale alla Confederex (Confedera-zione nazionale ex alunni scuole catto-liche). Dio conta su di noi, per ripren-dere una preghiera di madre Teresa di Calcutta, ognuno mette a disposizione i propri talenti, chi poco chi tanto, co-operando, diversi e speciali agli occhi di Dio. Un grazie anche ai familiari che sostengono e accompagnano gli ex alunni all’incontro annuale e danno testimonianza edificante per la buona riuscita del medesimo

Grazie Gesú per essere di nuovo qui nella nostra scuola all’incontro delle ex alunne canossiane, oggi 27 novembre. Tu semini, sta a noi raccogliere quan-to di bene incontriamo nella vita, far-lo nostro per poi restituirlo con gioia alle nuove generazioni. Grazie Gesú, per aver trovato posto nel nostro cuo-re e nel cuore dei bambini della scuola materna ed elementare. Fa’ che questi bambini preziosi ai tuoi occhi, portino sempre con sé nella loro valigia gli in-segnamenti di Maddalena di Canos-sa e della nostra madre Bakhita, che sappiano metterli a frutto e che non scordino mai che questa scuola forma mente e cuore.Recapiti e-mail:[email protected] [email protected]

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APPUNTI DI CRONACA PARROCCHIALEAPPUNTI DI CRONACA PARROCCHIALE

Due istantanee ci ricordano al-trettanti eventi degli ultimi mesi. Lo scorso 8 settembre è stato inaugurato il restauro del ca-pitello dell’Immacolata al Sojo. L’arciprete, mons. Stenco – ri-petendo un gesto già compiu-to dal suo predecessore mons. Tagliaferro – ha benedetto i lavo-ri, voluti da alcuni abitanti della zona (foto a fianco). Il 31 genna-io, invece, i ragazzi del Centro di formazione professionale dell’O-ratorio salesiano hanno celebra-to la festa di san Giovanni Bosco riempiendo la pur capiente chiesa di Sant’Antonio abate per la cele-brazione della messa.

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P

RELAZIONE E RENDICONTOAMMINISTRATIVO 2016RELAZIONE E RENDICONTOAMMINISTRATIVO 2016

Consiglio per gli affari economici

Presentiamo la relazione sulla gestione amministrativa della Parrocchia di S. Pietro al 31 dicembre 2016 evidenziando nel dettaglio quelli che sono i principali dati gestionali, i fatti di rilievo, le considerazioni emerse nell’anno trascorso ed i programmi per il 2017.

Il rendiconto di cassa 2016 della Parrocchia evidenzia: Entrate Ordinarie per un importo di € 216.176 e Straordinarie di € 20.250 ed Entrate per atti-vità finanziaria di € 29.197 per un totale di € 265.623. Le Uscite Ordinarie ammontano a € 188.580 e Uscite Straordinarie di € 3.088 per un totale di € 191.668.

Lo sbilancio positivo risulta pertanto di € 76.955 ed è imputabile principal-mente all’aumento delle offerte, degli interessi creditori e delle entrate extra-gestionali. Inoltre ha contribuito in misura significativa la riduzione di alcune spese generali ed in particolare quelle relative alle manutenzioni per minori necessità sulle strutture.

Il rendiconto di cassa 2016, come per il 2015, è comprensivo anche della mo-vimentazione della chiesa di San Nicolò cosí dettagliata: totale complessivo delle entrate € 44.703 e totale complessivo delle uscite di € 28.553, con uno sbilancio positivo di € 16.150, di cui € 15.000 sono riconducibili ad un lascito

In merito alla raccolta fondi destinati a favore delle diverse iniziative par-rocchiali segnaliamo:- alla voce «Collette Diocesane» l’importo di € 9.418 relativo ad Un pane per

amor di Dio, Giornata missionaria, «Chiesa viva», Carità del Papa, Giornata pro seminario; inoltre, a tale importo, vanno aggiunti € 5.791 a favore dei terremotati delle Marche (somme versate nel 2016)

- alla voce «Fondo di Solidarietà» l’importo di € 9.761 a favore dei «Sostegni di Vicinanza» per famiglie in difficoltà, l’iniziativa voluta dalla Diakonia Onlus-Caritas Vicentina (somma versata nel 2016);

- le partite di giro contabilmente in essere sono risultate di € 26.961 (somme da versare secondo le necessità, in attesa di essere versate successivamente),

Fanno parte della parrocchia anche i sotto descritti rendiconti di cassa della Caritas e San Vincenzo:Rendiconto Caritas 2016

Nel 2016 le Entrate della Caritas sono state di € 23.994 di cui € 20.428 frutto di iniziative diverse e offerte, € 3.316 come contributo del Comune

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APPUNTI DI CRONACA PARROCCHIALEAPPUNTI DI CRONACA PARROCCHIALE

Due istantanee ci ricordano al-trettanti eventi degli ultimi mesi. Lo scorso 8 settembre è stato inaugurato il restauro del ca-pitello dell’Immacolata al Sojo. L’arciprete, mons. Stenco – ri-petendo un gesto già compiu-to dal suo predecessore mons. Tagliaferro – ha benedetto i lavo-ri, voluti da alcuni abitanti della zona (foto a fianco). Il 31 genna-io, invece, i ragazzi del Centro di formazione professionale dell’O-ratorio salesiano hanno celebra-to la festa di san Giovanni Bosco riempiendo la pur capiente chiesa di Sant’Antonio abate per la cele-brazione della messa.

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RELAZIONE E RENDICONTOAMMINISTRATIVO 2016RELAZIONE E RENDICONTOAMMINISTRATIVO 2016

Consiglio per gli affari economici

Presentiamo la relazione sulla gestione amministrativa della Parrocchia di S. Pietro al 31 dicembre 2016 evidenziando nel dettaglio quelli che sono i principali dati gestionali, i fatti di rilievo, le considerazioni emerse nell’anno trascorso ed i programmi per il 2017.

Il rendiconto di cassa 2016 della Parrocchia evidenzia: Entrate Ordinarie per un importo di € 216.176 e Straordinarie di € 20.250 ed Entrate per atti-vità finanziaria di € 29.197 per un totale di € 265.623. Le Uscite Ordinarie ammontano a € 188.580 e Uscite Straordinarie di € 3.088 per un totale di € 191.668.

Lo sbilancio positivo risulta pertanto di € 76.955 ed è imputabile principal-mente all’aumento delle offerte, degli interessi creditori e delle entrate extra-gestionali. Inoltre ha contribuito in misura significativa la riduzione di alcune spese generali ed in particolare quelle relative alle manutenzioni per minori necessità sulle strutture.

Il rendiconto di cassa 2016, come per il 2015, è comprensivo anche della mo-vimentazione della chiesa di San Nicolò cosí dettagliata: totale complessivo delle entrate € 44.703 e totale complessivo delle uscite di € 28.553, con uno sbilancio positivo di € 16.150, di cui € 15.000 sono riconducibili ad un lascito

In merito alla raccolta fondi destinati a favore delle diverse iniziative par-rocchiali segnaliamo:- alla voce «Collette Diocesane» l’importo di € 9.418 relativo ad Un pane per

amor di Dio, Giornata missionaria, «Chiesa viva», Carità del Papa, Giornata pro seminario; inoltre, a tale importo, vanno aggiunti € 5.791 a favore dei terremotati delle Marche (somme versate nel 2016)

- alla voce «Fondo di Solidarietà» l’importo di € 9.761 a favore dei «Sostegni di Vicinanza» per famiglie in difficoltà, l’iniziativa voluta dalla Diakonia Onlus-Caritas Vicentina (somma versata nel 2016);

- le partite di giro contabilmente in essere sono risultate di € 26.961 (somme da versare secondo le necessità, in attesa di essere versate successivamente),

Fanno parte della parrocchia anche i sotto descritti rendiconti di cassa della Caritas e San Vincenzo:Rendiconto Caritas 2016

Nel 2016 le Entrate della Caritas sono state di € 23.994 di cui € 20.428 frutto di iniziative diverse e offerte, € 3.316 come contributo del Comune

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di Schio ed € 180 per rientri da prestiti. Le Uscite sono di € 22.540 di cui € 4.220 per acquisto generi alimentari, € 10.673 per aiuti a famiglie in difficoltà (pagamento bollette, medicine, ticket sanitari, mense e rette sco-lastiche, ecc.), € 714 per prestiti alle famiglie € 2.173 per costi di gestione sede Caritas, € 4.760 per spese varie (compresi i costi per l’attività di via Fusinato).

Rendiconto della Conferenza san Vincenzo de’ Paoli 2016 (San Pietro)Nel 2016 le Entrate per collette, attività e offerte varie sono state di € 3.312 mentre le Uscite per assistenza diretta, generi alimentari e aiuti al Terzo Mondo di € 2.894.

Rendiconto della Conferenza san Vincenzo de’ Paoli 2016 (San Nicolò)Nel 2016 le Entrate per collette, attività e offerte varie sono state di € 12.559 mentre le Uscite per assistenza diretta, generi alimentari e aiuti al Terzo Mondo di € 16.002. Lo sbilancio negativo è stato coperto con disponibilità di cassa che al 31 dicembre 2016 risultava di € 1.432.

CONSIDERAZIONI SUL 2016 E PROGRAMMI PER iL 2017ANNO 2016

Nell’esercizio in esame la parrocchia ha visto un miglioramento economico sia sul lato delle entrate sia su quello delle spese così specificato. L’incremento delle entrate è riconducibile alle maggiori offerte nelle chiese e a quelle conse-gnate direttamente al parroco. Appare inoltre significativo l’introito degli inte-ressi creditori derivanti da investimenti con durata biennale (iniziati nel 2014) e con incasso interessi alla scadenza, avvenuta nel 2016. Quest’anno, invece, i tassi sono vicini allo zero per investimenti senza rischio, pertanto il risultato, salvo diversi cambiamenti del mercato finanziario, sarà molto modesto..

Hanno contribuito per circa € 11.000 anche le feste parrocchiali di san Pietro, dell’Assunta (a Sant’Antonio abate) e della Madonna della Grotta (a San Nicolò). Segnaliamo che quello che ci ha maggiormente gratificato delle feste è stata la maggiore affluenza di pubblico rispetto al 2015, aspetto questo che premia tutti coloro che collaborano e ai quali va il nostro ringraziamento, da estendere anche a tutte quelle persone che contribuiscono con il loro aiuto a compiere le diverse attività parrocchiali.

Anche sul fronte delle spese si è registrata una riduzione dei costi generali ed in particolare delle manutenzioni, essendo venute meno le necessità per interventi sugli immobili per i quali tuttavia si renderà indispensabile una va-lutazione complessiva sulla loro destinazione e finalità.

Prosegue il continuo intervento per una riduzione delle diverse componenti di spesa. Sotto il profilo caritativo sottolineiamo che la parrocchia nel 2016 ha devoluto a favore di persone in difficoltà nel nostro territorio la somma di € 41.436 tramite la Caritas e le due conferenze di San Vincenzo (quella di San

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Nicolò e di San Pietro). Tale somma quest’anno sarà implementata secondo le indicazioni del Consiglio Pastorale parrocchiale dal Fondo di solidarietà di € 9.761 (il cui ricavato deriva prevalentemente dalla Lotteria di San Pietro per € 6.670, mentre la differenza rimanente è dovuta alle offerte dalle chiese). Citiamo un’altra iniziativa importante a favore delle missioni: la raccolta fondi nelle chiese anche con la vendita dei ciclamini, oltre al negozio di via Pasini per tutto il mese di dicembre (incassi € 7.398); importo devoluto a favore dei nostri missionari nel mondo. Altre sono le iniziative che meriterebbero di es-sere citate a favore di chi è in difficoltà (ad esempio il ricavato della Festa di Sant’Antonio con € 2.719, ecc.). In sintesi segnaliamo che nel 2016 la parroc-chia di San Pietro ha devoluto per fini caritativi la somma di € 70.712.

ANNO 2017Due sono gli avvenimenti che meritano di essere riportati, oltre a considera-

zioni di carattere generale che di seguito evidenzieremo.Il primo è la definizione della proprietà dei locali posti tra la la chiesa di

Sant’Antonio abate e il monastero delle monache agostiniane di Lecceto che hanno riconosciuto alla parrocchia la proprietà di tale immobile e hanno la-sciato alla parrocchia, per proseguire la sua venerazione, la statua di santa Rita. La parrocchia ha ritenuto di effettuare un’erogazione liberale in favore delle Agostiniane, finalizzata alla Fondazione del monastero agostiniano di Rossano Calabro, a testimonianza del legame profondo tra le suore e la comunità scle-dense e in riconoscenza dell’impegno che le stesse hanno profuso sin dal loro insediamento a Schio (1492) nei confronti di quanti hanno bussato alla loro porta per un aiuto o una preghiera.

Il secondo aspetto di rilievo è che a partire dal mese di febbraio pres-so il Duomo ogni sabato sarà celebrata la santa Messa prefestiva insieme ai Salesiani. È un segno di comunione tra la parrocchia e l’oratorio salesiano che così possono meglio affrontare insieme le sfide educative che coinvolgono genitori, ragazzi, animatori e catechisti. Ci auguriamo che questa iniziativa, fortemente desiderata dall’Arciprete (ancor prima del suo ricovero) e da don Alberto Maschio, direttore dell’Oratorio salesiano, dia frutti di grazia e svilup-pi un cammino educativo comunitario.

Per concludere ricordiamo che rimane ancora in sospeso un annoso problema che si protrae da alcuni anni riconducibile alla sistemazione degli immobili della parrocchia sia per fini pastorali che reddituali. Un percorso non di facile soluzione per il numero e le dimensioni di tali proprietà e per la loro vetustà. Speriamo di poter procedere presto.

Il rendiconto amministrativo è stato approvato dal Consiglio pastorale par-rocchiale nella sua riunione di lunedí 6 febbraio 2017.

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di Schio ed € 180 per rientri da prestiti. Le Uscite sono di € 22.540 di cui € 4.220 per acquisto generi alimentari, € 10.673 per aiuti a famiglie in difficoltà (pagamento bollette, medicine, ticket sanitari, mense e rette sco-lastiche, ecc.), € 714 per prestiti alle famiglie € 2.173 per costi di gestione sede Caritas, € 4.760 per spese varie (compresi i costi per l’attività di via Fusinato).

Rendiconto della Conferenza san Vincenzo de’ Paoli 2016 (San Pietro)Nel 2016 le Entrate per collette, attività e offerte varie sono state di € 3.312 mentre le Uscite per assistenza diretta, generi alimentari e aiuti al Terzo Mondo di € 2.894.

Rendiconto della Conferenza san Vincenzo de’ Paoli 2016 (San Nicolò)Nel 2016 le Entrate per collette, attività e offerte varie sono state di € 12.559 mentre le Uscite per assistenza diretta, generi alimentari e aiuti al Terzo Mondo di € 16.002. Lo sbilancio negativo è stato coperto con disponibilità di cassa che al 31 dicembre 2016 risultava di € 1.432.

CONSIDERAZIONI SUL 2016 E PROGRAMMI PER iL 2017ANNO 2016

Nell’esercizio in esame la parrocchia ha visto un miglioramento economico sia sul lato delle entrate sia su quello delle spese così specificato. L’incremento delle entrate è riconducibile alle maggiori offerte nelle chiese e a quelle conse-gnate direttamente al parroco. Appare inoltre significativo l’introito degli inte-ressi creditori derivanti da investimenti con durata biennale (iniziati nel 2014) e con incasso interessi alla scadenza, avvenuta nel 2016. Quest’anno, invece, i tassi sono vicini allo zero per investimenti senza rischio, pertanto il risultato, salvo diversi cambiamenti del mercato finanziario, sarà molto modesto..

Hanno contribuito per circa € 11.000 anche le feste parrocchiali di san Pietro, dell’Assunta (a Sant’Antonio abate) e della Madonna della Grotta (a San Nicolò). Segnaliamo che quello che ci ha maggiormente gratificato delle feste è stata la maggiore affluenza di pubblico rispetto al 2015, aspetto questo che premia tutti coloro che collaborano e ai quali va il nostro ringraziamento, da estendere anche a tutte quelle persone che contribuiscono con il loro aiuto a compiere le diverse attività parrocchiali.

Anche sul fronte delle spese si è registrata una riduzione dei costi generali ed in particolare delle manutenzioni, essendo venute meno le necessità per interventi sugli immobili per i quali tuttavia si renderà indispensabile una va-lutazione complessiva sulla loro destinazione e finalità.

Prosegue il continuo intervento per una riduzione delle diverse componenti di spesa. Sotto il profilo caritativo sottolineiamo che la parrocchia nel 2016 ha devoluto a favore di persone in difficoltà nel nostro territorio la somma di € 41.436 tramite la Caritas e le due conferenze di San Vincenzo (quella di San

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Nicolò e di San Pietro). Tale somma quest’anno sarà implementata secondo le indicazioni del Consiglio Pastorale parrocchiale dal Fondo di solidarietà di € 9.761 (il cui ricavato deriva prevalentemente dalla Lotteria di San Pietro per € 6.670, mentre la differenza rimanente è dovuta alle offerte dalle chiese). Citiamo un’altra iniziativa importante a favore delle missioni: la raccolta fondi nelle chiese anche con la vendita dei ciclamini, oltre al negozio di via Pasini per tutto il mese di dicembre (incassi € 7.398); importo devoluto a favore dei nostri missionari nel mondo. Altre sono le iniziative che meriterebbero di es-sere citate a favore di chi è in difficoltà (ad esempio il ricavato della Festa di Sant’Antonio con € 2.719, ecc.). In sintesi segnaliamo che nel 2016 la parroc-chia di San Pietro ha devoluto per fini caritativi la somma di € 70.712.

ANNO 2017Due sono gli avvenimenti che meritano di essere riportati, oltre a considera-

zioni di carattere generale che di seguito evidenzieremo.Il primo è la definizione della proprietà dei locali posti tra la la chiesa di

Sant’Antonio abate e il monastero delle monache agostiniane di Lecceto che hanno riconosciuto alla parrocchia la proprietà di tale immobile e hanno la-sciato alla parrocchia, per proseguire la sua venerazione, la statua di santa Rita. La parrocchia ha ritenuto di effettuare un’erogazione liberale in favore delle Agostiniane, finalizzata alla Fondazione del monastero agostiniano di Rossano Calabro, a testimonianza del legame profondo tra le suore e la comunità scle-dense e in riconoscenza dell’impegno che le stesse hanno profuso sin dal loro insediamento a Schio (1492) nei confronti di quanti hanno bussato alla loro porta per un aiuto o una preghiera.

Il secondo aspetto di rilievo è che a partire dal mese di febbraio pres-so il Duomo ogni sabato sarà celebrata la santa Messa prefestiva insieme ai Salesiani. È un segno di comunione tra la parrocchia e l’oratorio salesiano che così possono meglio affrontare insieme le sfide educative che coinvolgono genitori, ragazzi, animatori e catechisti. Ci auguriamo che questa iniziativa, fortemente desiderata dall’Arciprete (ancor prima del suo ricovero) e da don Alberto Maschio, direttore dell’Oratorio salesiano, dia frutti di grazia e svilup-pi un cammino educativo comunitario.

Per concludere ricordiamo che rimane ancora in sospeso un annoso problema che si protrae da alcuni anni riconducibile alla sistemazione degli immobili della parrocchia sia per fini pastorali che reddituali. Un percorso non di facile soluzione per il numero e le dimensioni di tali proprietà e per la loro vetustà. Speriamo di poter procedere presto.

Il rendiconto amministrativo è stato approvato dal Consiglio pastorale par-rocchiale nella sua riunione di lunedí 6 febbraio 2017.

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18

ADORAZIONE DELLE QUARANTOREDI INIZIO QUARESIMA A SANT’ANTONIO ABATE

5 MARZO: I DOMENI-CA DI QUARE-SIMA

Ore 17 esposizione del Santissimo Sa-cramento e pre-ghiera con la comunità rome-na

6 MARZO: LUNEDÍOre 9 esposizione del

Santissimo Sa-cramento - via F.lli Pasini - via Monte Ciove - via A. Baccarini.

Ore 10 via Pasubio - via card. E. Dalla Co-sta - vic. della Colla - vic. Fusinelle - Via San Rocco - via G.B. Conte.

Ore 11 via A. Fogazzaro - via J. Vittorelli - via San G. Bosco - via G. Zanel-la - largo S. De Pretto - via A. Da Schio - via D. Manin

Ore 12 Adoratori volontari.Ore 13 Adoratori volontari.Ore 14 via Porta di Sotto - via Vaschette -

vic. Del Ferro - via S. Gaetano.Ore 15 suore giuseppine - via Btg. Val

Leogra - p.zza A. Rossi - p.tta G. Garibaldi- via G. Garibaldi - via A. Petitti di Roreto.

Ore 16 via G. Verdi – via A. Fusinato - Corte de Gioro - via don F. Faccin - vic.della Giasara - p.tta IV no-vembre - p.zza dello Statuto.

Ore 17 p.zza A. da Schio - via capitano G. Sella - via R, Rompato - via Ca-stello - via F. de Pinedo - via T. Dal Molin - via F. Baracca - via Grumi

dei Frati - via Brolo del Conte.Ore 18 riposizione e santa Messa.

7 marzo: MARTEDÍOre 9 e spos i z ione del Santissimo Sacra-mento - madri canos-siane - via A. Fusinieri - via G.B. Cipani - via G. Reghelin - vic. B. Trinag-gio - vic. G. Bencucci.Ore 10 gruppo cari-tas, via Trento e Trieste - via Milano - via Lungo Leogra - via Cimatori –

via Tessitori.Ore 11 Gruppo famiglie, via Venezia -

via Vicenza - via Mentana - via Belfiore - via Vallone di Rovito - via Curtatone - via Montanara - via Castelfidardo.

Ore 12 Adoratori volontari.Ore 13 Adoratori volontari.Ore 14 via P. Maraschin - via A. Rossi

- via N. Tron - via frà Giovanni da Schio - via S. Bologna - via G. Manfron.

Ore 15 gruppo missionario - via Pa-raiso - via Molette - via della Macina - via Roggia.

Ore 16 via G. Mazzini - via Franzin - via G. Carducci - viale dell’Indu-stria.

Ore 17 via C. Cavour - via Gorzone - via G. Trissino - via I. Nievo - via G. Marconi - via Baratto

Ore 18 riposizione e santa Messa di chiusura.

19

XXXV ANNO DI ATTIVITÀ 2017CICLO DI INCONTRI DI PRIMAVERA

(marzo 2017)

CENTRO DI CULTURA CARD. ELIA DALLA COSTASCHIO

INGRESSO LIBEROLa cittadinanza è invitata

GIOVEDÌ

9 MARZOore 20.30

Lanificio Conte

SE CAMBIO IO, CAMBIA IL MONDODalla fabbrica di armi all’arsenale della pace

ERNESTO OLIVEROFondatore del SERMIG

GIANCARLO MARIA BREGANTINIArcivescovo di Campobasso-Boiano

GIOVEDÌ

30 MARZOore 20.30

Lanificio Conte

GIOVEDÌ

23 MARZOore 20.30

Sala CalendoliTeatro Civico

IL CRISTIANESIMO ITALIANOAI TEMPI DI PAPA FRANCESCO

SVILUPPO INTEGRALE DI TUTTO L’UOMO E SVILUPPO SOLIDALE DI TUTTI GLI UOMINI

ALBERTO MELLONIDirettore della Fondazione di Scienze Religiose di Bologna

GIOVEDÌ

16 MARZOore 20.30

Lanificio Conte

IL RESTAURO: RECUPERO DEI VALORI ESTETICI E DELLA MEMORIA STORICACHIARA RIGONIFunzionario della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio

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ADORAZIONE DELLE QUARANTOREDI INIZIO QUARESIMA A SANT’ANTONIO ABATE

5 MARZO: I DOMENI-CA DI QUARE-SIMA

Ore 17 esposizione del Santissimo Sa-cramento e pre-ghiera con la comunità rome-na

6 MARZO: LUNEDÍOre 9 esposizione del

Santissimo Sa-cramento - via F.lli Pasini - via Monte Ciove - via A. Baccarini.

Ore 10 via Pasubio - via card. E. Dalla Co-sta - vic. della Colla - vic. Fusinelle - Via San Rocco - via G.B. Conte.

Ore 11 via A. Fogazzaro - via J. Vittorelli - via San G. Bosco - via G. Zanel-la - largo S. De Pretto - via A. Da Schio - via D. Manin

Ore 12 Adoratori volontari.Ore 13 Adoratori volontari.Ore 14 via Porta di Sotto - via Vaschette -

vic. Del Ferro - via S. Gaetano.Ore 15 suore giuseppine - via Btg. Val

Leogra - p.zza A. Rossi - p.tta G. Garibaldi- via G. Garibaldi - via A. Petitti di Roreto.

Ore 16 via G. Verdi – via A. Fusinato - Corte de Gioro - via don F. Faccin - vic.della Giasara - p.tta IV no-vembre - p.zza dello Statuto.

Ore 17 p.zza A. da Schio - via capitano G. Sella - via R, Rompato - via Ca-stello - via F. de Pinedo - via T. Dal Molin - via F. Baracca - via Grumi

dei Frati - via Brolo del Conte.Ore 18 riposizione e santa Messa.

7 marzo: MARTEDÍOre 9 e spos i z ione del Santissimo Sacra-mento - madri canos-siane - via A. Fusinieri - via G.B. Cipani - via G. Reghelin - vic. B. Trinag-gio - vic. G. Bencucci.Ore 10 gruppo cari-tas, via Trento e Trieste - via Milano - via Lungo Leogra - via Cimatori –

via Tessitori.Ore 11 Gruppo famiglie, via Venezia -

via Vicenza - via Mentana - via Belfiore - via Vallone di Rovito - via Curtatone - via Montanara - via Castelfidardo.

Ore 12 Adoratori volontari.Ore 13 Adoratori volontari.Ore 14 via P. Maraschin - via A. Rossi

- via N. Tron - via frà Giovanni da Schio - via S. Bologna - via G. Manfron.

Ore 15 gruppo missionario - via Pa-raiso - via Molette - via della Macina - via Roggia.

Ore 16 via G. Mazzini - via Franzin - via G. Carducci - viale dell’Indu-stria.

Ore 17 via C. Cavour - via Gorzone - via G. Trissino - via I. Nievo - via G. Marconi - via Baratto

Ore 18 riposizione e santa Messa di chiusura.

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XXXV ANNO DI ATTIVITÀ 2017CICLO DI INCONTRI DI PRIMAVERA

(marzo 2017)

CENTRO DI CULTURA CARD. ELIA DALLA COSTASCHIO

INGRESSO LIBEROLa cittadinanza è invitata

GIOVEDÌ

9 MARZOore 20.30

Lanificio Conte

SE CAMBIO IO, CAMBIA IL MONDODalla fabbrica di armi all’arsenale della pace

ERNESTO OLIVEROFondatore del SERMIG

GIANCARLO MARIA BREGANTINIArcivescovo di Campobasso-Boiano

GIOVEDÌ

30 MARZOore 20.30

Lanificio Conte

GIOVEDÌ

23 MARZOore 20.30

Sala CalendoliTeatro Civico

IL CRISTIANESIMO ITALIANOAI TEMPI DI PAPA FRANCESCO

SVILUPPO INTEGRALE DI TUTTO L’UOMO E SVILUPPO SOLIDALE DI TUTTI GLI UOMINI

ALBERTO MELLONIDirettore della Fondazione di Scienze Religiose di Bologna

GIOVEDÌ

16 MARZOore 20.30

Lanificio Conte

IL RESTAURO: RECUPERO DEI VALORI ESTETICI E DELLA MEMORIA STORICACHIARA RIGONIFunzionario della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio

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SSu questo pittore mons. Mario Saccardo ha già fornito, con la consueta accuratezza, alcune note biografiche; tuttavia è bene rinnovare anche nelle nostre schede la memoria di un artista poco conosciuto tra noi, suoi concittadini.

A Schio egli era nato nel 1768, come dal libro dei Battesimi (6, 522) custodito nell’Archi-vio del Duomo: «Adí 24 [det-to] aprile 1768. Antonio, figlio di Francesco Dal Bianco e di Anna Maria Rezara, sua moglie, nato ieri mattina a ore 7 cir-ca, fu battezato da me Vicenzo Maddalena curato. Compadre Carlo Balardin; Anna Maria mo-glie di Francesco comadre».

Le non molte note biografiche su di lui coincidono perlopiú con la documentazione relativa alla sua produzione pittorica. Il si-lenzio dei nostri registri anagra-fici sulla famiglia del Dal Bianco negli anni di fine ’700, fa pensare che essa si sia trasferita nel ca-poluogo negli ultimi anni del se-colo; certo Antonio vi era opero-so almeno dal 1795: è questa la data di un suo affresco esterno dedicato alla Nascita di Nostro Signore ai Carmini di Vicenza. L’opera, non pervenutaci, è in-

dicata (Alverà, in Saccardo, p. 219) come suo primo lavoro in città. Intorno a quell’anno il Dal Bianco, allora ventisettenne, aveva già compiuto il suo tiro-cinio pittorico1 e aveva messo su famiglia nella parrocchia di Santa Croce a Vicenza con certa Lucia Muraro.

Lo ritroviamo parecchi anni dopo, nel 1811, quale autore di una pala, a noi non pervenuta, per la chiesa di San Giacomo (i Carmini) a Vicenza, raffigurante S. Teresa, S. Giovanni della Croce ed angeli.

Tre anni dopo il Dal Bianco torna a Schio dove dipinge, per la chiesetta di Santa Maria in valle, l’opera che piú ci è cara: il Transito della Vergine. Il dipinto raffigura gli ultimi istanti del-la vita terrena della Madonna e il suo trapasso alla gloria del Paradiso. Dipinta su affresco, la composizione venne staccata dalla parete in anni a noi vicini e applicata ad una tavola che poggia ora sulla mensa dell’al-tare. I fatti che precedettero tale operazione, resa improrogabile per l’umidità, sono stati piú vol-te descritti e a tal proposito si rinvia alla nota bibliografica; in-teressa piuttosto qui evidenziare

SCHEDE ARCHIVISTICHECXVI – ANTONIO DAL BIANCO (1768-1858)SCHEDE ARCHIVISTICHECXVI – ANTONIO DAL BIANCO (1768-1858)

Edoardo Ghiotto

21

come la compo-sizione pittorica del Dal Bianco sia debitrice di altra mano, pure scledense: quella di Rosa Pozzolo (1704-1781). Chi metta a raffron-to il Transito del-la Vergine della pittrice, custo-dito nella chiesa dei Filippini di Vicenza, con l’a-nalogo soggetto dipinto dal no-stro artista, nota infatti evidentis-sime somiglian-ze (Zorzi, p. 78). Vedremo che an-che in altri casi egli attinse ad opere di altri ar-tisti. Come che sia, questa di Santa Maria in valle è, secondo il giu-dizio di molti, l’opera sua piú riuscita. Persino Giovanni da Schio, che stila poche severe note su di lui, propende in tal senso e mitiga la stroncatura: «Antonio Dal Bianco: - egli an-nota infatti - cattivo pittore, che coperse dei suoi pennelli molte pareti in villaggi e chiese, ma quel ch’è peggio rovinò molti quadri col pretesto di restaurar-li2. Una delle sue cose meno cat-

tive è il Transito della Madonna nella chiesicciuola a Schio della Gaminella».

Non è questa l’unica sua opera rimasta a Schio. Gli si attribui-scono infatti la Via Crucis (ma non c’è concordia tra le fonti, in questo caso3) per la chiesa di San Giacomo (ed ora a Sant’Antonio abate) nonché la Pentecoste, ori-ginariamente pala d’altare nel sottocoro del Duomo ed oggi custodita in un vano attiguo al

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SSu questo pittore mons. Mario Saccardo ha già fornito, con la consueta accuratezza, alcune note biografiche; tuttavia è bene rinnovare anche nelle nostre schede la memoria di un artista poco conosciuto tra noi, suoi concittadini.

A Schio egli era nato nel 1768, come dal libro dei Battesimi (6, 522) custodito nell’Archi-vio del Duomo: «Adí 24 [det-to] aprile 1768. Antonio, figlio di Francesco Dal Bianco e di Anna Maria Rezara, sua moglie, nato ieri mattina a ore 7 cir-ca, fu battezato da me Vicenzo Maddalena curato. Compadre Carlo Balardin; Anna Maria mo-glie di Francesco comadre».

Le non molte note biografiche su di lui coincidono perlopiú con la documentazione relativa alla sua produzione pittorica. Il si-lenzio dei nostri registri anagra-fici sulla famiglia del Dal Bianco negli anni di fine ’700, fa pensare che essa si sia trasferita nel ca-poluogo negli ultimi anni del se-colo; certo Antonio vi era opero-so almeno dal 1795: è questa la data di un suo affresco esterno dedicato alla Nascita di Nostro Signore ai Carmini di Vicenza. L’opera, non pervenutaci, è in-

dicata (Alverà, in Saccardo, p. 219) come suo primo lavoro in città. Intorno a quell’anno il Dal Bianco, allora ventisettenne, aveva già compiuto il suo tiro-cinio pittorico1 e aveva messo su famiglia nella parrocchia di Santa Croce a Vicenza con certa Lucia Muraro.

Lo ritroviamo parecchi anni dopo, nel 1811, quale autore di una pala, a noi non pervenuta, per la chiesa di San Giacomo (i Carmini) a Vicenza, raffigurante S. Teresa, S. Giovanni della Croce ed angeli.

Tre anni dopo il Dal Bianco torna a Schio dove dipinge, per la chiesetta di Santa Maria in valle, l’opera che piú ci è cara: il Transito della Vergine. Il dipinto raffigura gli ultimi istanti del-la vita terrena della Madonna e il suo trapasso alla gloria del Paradiso. Dipinta su affresco, la composizione venne staccata dalla parete in anni a noi vicini e applicata ad una tavola che poggia ora sulla mensa dell’al-tare. I fatti che precedettero tale operazione, resa improrogabile per l’umidità, sono stati piú vol-te descritti e a tal proposito si rinvia alla nota bibliografica; in-teressa piuttosto qui evidenziare

SCHEDE ARCHIVISTICHECXVI – ANTONIO DAL BIANCO (1768-1858)SCHEDE ARCHIVISTICHECXVI – ANTONIO DAL BIANCO (1768-1858)

Edoardo Ghiotto

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come la compo-sizione pittorica del Dal Bianco sia debitrice di altra mano, pure scledense: quella di Rosa Pozzolo (1704-1781). Chi metta a raffron-to il Transito del-la Vergine della pittrice, custo-dito nella chiesa dei Filippini di Vicenza, con l’a-nalogo soggetto dipinto dal no-stro artista, nota infatti evidentis-sime somiglian-ze (Zorzi, p. 78). Vedremo che an-che in altri casi egli attinse ad opere di altri ar-tisti. Come che sia, questa di Santa Maria in valle è, secondo il giu-dizio di molti, l’opera sua piú riuscita. Persino Giovanni da Schio, che stila poche severe note su di lui, propende in tal senso e mitiga la stroncatura: «Antonio Dal Bianco: - egli an-nota infatti - cattivo pittore, che coperse dei suoi pennelli molte pareti in villaggi e chiese, ma quel ch’è peggio rovinò molti quadri col pretesto di restaurar-li2. Una delle sue cose meno cat-

tive è il Transito della Madonna nella chiesicciuola a Schio della Gaminella».

Non è questa l’unica sua opera rimasta a Schio. Gli si attribui-scono infatti la Via Crucis (ma non c’è concordia tra le fonti, in questo caso3) per la chiesa di San Giacomo (ed ora a Sant’Antonio abate) nonché la Pentecoste, ori-ginariamente pala d’altare nel sottocoro del Duomo ed oggi custodita in un vano attiguo al

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salone della canonica di San Pietro.

Altre sue opere di maggior im-pegno e di buon pregio, sempre nell’ambito dell’arte sacra, van-no qui evidenziate. Sono due pale d’altare dedicate rispettiva-mente al Martirio di Sant’Eurosia e alla «Visione natalizia» di San Gaetano. Risalgono agli anni 1825-30 e furono dipinte per la chiesa di San Giorgio a Quinto Vicentino. Per la seconda delle due si conferma un procedimen-to, non nuovo nella produzione del Dal Bianco e già constatato per il Transito della Vergine di Schio: allora si era ispirato (ed è eufemismo) a Rosa Pozzolo, ora con maestria ripropone in copia ingrandita un lavoro di Giambettino Cignaroli presso i Teatini di Vicenza (Brutto, p. 32 e fot. 21, 22; per l’opera del Cignaroli v. Motterle - Reato, fot. tra pp. 144-145).

Agli anni della vecchiaia van-no forse attribuiti due interventi pittorici per certi aspetti «cu-riosi» e che confermano come l’attività del Nostro si sia espli-cata anche nella realizzazione di piccole commissioni, a livello di capitelli devozionali o di mode-sti lavori ornamentali4. Cosí, nel 1832, una Addolorata viene da lui ridipinta sopra un’altra qua-si perduta nei pressi di palazzo Chiericati, a Vicenza5. Dipinta ancora una volta agli inizi del-

lo scorso secolo da Domenico Bruschi, l’immagine fu tuttavia rispettata - afferma il Barbieri - «nella sua “impronta”, simpa-ticamente oleografica e quasi di “santino”».

Un’ultima segnalazione po-trebbe tornar utile a ben deline-are l’attività del nostro artista. Leggiamo infatti che nel 1836, mons. G. A. Farina, avendo ac-quisito in una vendita d’arte un altare per l’oratorio dell’istitu-to delle suore Dorotee da poco fondato, «lo fece trasportare a suo carico; sopra vi fece dipin-gere dal nostro buon Dal Bianco un padiglione, poi in mezzo vi posò il quadro con l’immagine del Cuor di Gesù, di Maria, di s. Francesco Saverio, di s. Carlo, di s. Ignazio di Lojola, e ci sono pure s. Antonio, s. Giuseppe: ecco assai bene abbellito il pic-colo oratorio» (Farina - De Maria, p. 175). Forse non si sba-glia nel dare il nome «Antonio» a questo «Dal Bianco» altrimen-ti non individuato.

Altre notizie sul nostro pittore riguardano perlopiú opere irri-mediabilmente perdute (come ad es. il Transito di San Giuseppe, 1819, per i Carmini) o non data-te. Tra queste ultime ricordiamo una pala (giudicata «scorretta e volgare» dal Cevese, p. 306; e v. anche Rigoni 2002, pp. 156-157) a lui attribuita e raffigurante la Madonna con il Bambino e i san-

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1. Forse presso l’assai poco conosciuto Giuseppe Calore, cui si deve il San Carlo Borromeo (1790) nella basilica dei Santi Felice e Fortunato (v. Motterle, 1982, p. 317).

2. Spiccano nell’attività del Dal Bianco in veste di restauratore l’intervento nel 1817 nella chiesa vicentina di San Giacomo (tele sul soffitto della navata e del tran-setto) e quello, pure a Vicenza, nel 1833, a San Pietro (Compianto di Cristo di Alessandro Maganza). Per quest’ultima operazione raccolse pieno elogio da par-te della committente Confraternita del Ss.mo Sacramento (Barbieri, 1998, p. 341).

3. Ronconi (p. 22) sembra far capire che la Via Crucis di Sant’Antonio sia «non

dispregevole dipinto» di Antonio Costa di Vicenza; Dalla Ca’ (p. 26) afferma in-vece con sicurezza: «L’antica Via Crucis, con cornici di noce a filo dorato, dipinta ad olio su tela dal pittore Dal Bianco di Vicenza nel 1817, venne ceduta alla chie-sa di Sant’Antonio abate, dove fu sotto-posta a ripassatura e fornita di nuove cornici».

4. Come, ad esempio, 84 stemmi nei porti-ci di Monte Berico, poi ridipinti da altra mano.

5. È la Madonna degli impiccati, cosí detta perché ad essa avrebbero rivolte le loro ultime preghiere i condannati alla esecu-zione capitale nel vicino slargo dell’Isola, ora piazza Matteotti (Barbieri, 1998, pp. 341-342).

Rinvii bibliografici. Andrea Alverà, Guida di Vicenza, ms., Vicenza, Biblioteca Bertoliana; Franco Barbieri, Itinerario tra i dipinti della chiesa di San Rocco: appunti, in Studi e ricerche... Omaggio a E. Reato, Vicenza 1998, pp. 337-398; Franco Barbieri - Renato Cevese - Licisco Magagnato, Guida di Vicenza, Vicenza 19562; Giovanni Brutto, La chiesa di San Giorgio in Quinto Vicentino..., Quinto Vicentino 1991; Alessandro Dalla Ca’, La chiesa di S. Giacomo maggiore in Schio, Schio 1937; Giovanni da Schio, Memorabili, mss., Vicenza, Biblioteca Bertoliana, lettera B, ad vocem; Giovanni A. Farina - Felice De Maria, Memorie storiche... (a cura di A. I. Bassani), Vicenza 2011; Luigi Mattiello - Tullio Motterle (cur.), Scritti e me-morie in onore di mons. Carlo Fanton..., Vicenza 1982; Tullio Motterle - Ermenegildo Reato (cur.), San Gaetano Thiene e Vicenza nel V centenario della nascita. 1480 - 1980. Vicenza 1981; Chiara Rigoni (cur.), sua scheda, in La carità a Vicenza. I luoghi e le immagini, Venezia 2002; Ottavio Ronconi, Nel 50° dalla erezione della chiesa di S. Antonio abbate di Schio, Schio 1929; Mario Saccardo, Notizie d’arte e di artisti vicentini, Udine 2007; Franco Zorzi, Tre appunti su Giuseppe e Rosa Pozzolo, in «Numero Unico», Schio 1984, pp. 78-79.

ti Antonio di Padova, Valentino e una devota nella chiesa del-la Misericordia di Vicenza; un olio su tela raffigurante San Carlo Borromeo, nella chiesa dei Filippini a Vicenza, ritratto giudicato dal Motterle (1982, p. 314) «rigido e legnoso», e tale da confermare «il fare assai sprov-veduto» del suo autore.

Antonio Dal Bianco ebbe una vita assai lunga ed operosa, scan-

dita - per quanto possiamo dire - dai suoi impegni di «artista mo-desto legato alla tradizione loca-le» (Rigoni). Dall’atto di morte riportato dal Saccardo (p. 220) sappiamo che, rimasto vedovo, sposò certa Anna Tromben che pure gli premorí; mancò ai vivi a Vicenza, nella parrocchia di Santa Croce (detta dei Carmini), il 17 marzo 1858, «per decrepi-tezza», quasi novantenne.

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salone della canonica di San Pietro.

Altre sue opere di maggior im-pegno e di buon pregio, sempre nell’ambito dell’arte sacra, van-no qui evidenziate. Sono due pale d’altare dedicate rispettiva-mente al Martirio di Sant’Eurosia e alla «Visione natalizia» di San Gaetano. Risalgono agli anni 1825-30 e furono dipinte per la chiesa di San Giorgio a Quinto Vicentino. Per la seconda delle due si conferma un procedimen-to, non nuovo nella produzione del Dal Bianco e già constatato per il Transito della Vergine di Schio: allora si era ispirato (ed è eufemismo) a Rosa Pozzolo, ora con maestria ripropone in copia ingrandita un lavoro di Giambettino Cignaroli presso i Teatini di Vicenza (Brutto, p. 32 e fot. 21, 22; per l’opera del Cignaroli v. Motterle - Reato, fot. tra pp. 144-145).

Agli anni della vecchiaia van-no forse attribuiti due interventi pittorici per certi aspetti «cu-riosi» e che confermano come l’attività del Nostro si sia espli-cata anche nella realizzazione di piccole commissioni, a livello di capitelli devozionali o di mode-sti lavori ornamentali4. Cosí, nel 1832, una Addolorata viene da lui ridipinta sopra un’altra qua-si perduta nei pressi di palazzo Chiericati, a Vicenza5. Dipinta ancora una volta agli inizi del-

lo scorso secolo da Domenico Bruschi, l’immagine fu tuttavia rispettata - afferma il Barbieri - «nella sua “impronta”, simpa-ticamente oleografica e quasi di “santino”».

Un’ultima segnalazione po-trebbe tornar utile a ben deline-are l’attività del nostro artista. Leggiamo infatti che nel 1836, mons. G. A. Farina, avendo ac-quisito in una vendita d’arte un altare per l’oratorio dell’istitu-to delle suore Dorotee da poco fondato, «lo fece trasportare a suo carico; sopra vi fece dipin-gere dal nostro buon Dal Bianco un padiglione, poi in mezzo vi posò il quadro con l’immagine del Cuor di Gesù, di Maria, di s. Francesco Saverio, di s. Carlo, di s. Ignazio di Lojola, e ci sono pure s. Antonio, s. Giuseppe: ecco assai bene abbellito il pic-colo oratorio» (Farina - De Maria, p. 175). Forse non si sba-glia nel dare il nome «Antonio» a questo «Dal Bianco» altrimen-ti non individuato.

Altre notizie sul nostro pittore riguardano perlopiú opere irri-mediabilmente perdute (come ad es. il Transito di San Giuseppe, 1819, per i Carmini) o non data-te. Tra queste ultime ricordiamo una pala (giudicata «scorretta e volgare» dal Cevese, p. 306; e v. anche Rigoni 2002, pp. 156-157) a lui attribuita e raffigurante la Madonna con il Bambino e i san-

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1. Forse presso l’assai poco conosciuto Giuseppe Calore, cui si deve il San Carlo Borromeo (1790) nella basilica dei Santi Felice e Fortunato (v. Motterle, 1982, p. 317).

2. Spiccano nell’attività del Dal Bianco in veste di restauratore l’intervento nel 1817 nella chiesa vicentina di San Giacomo (tele sul soffitto della navata e del tran-setto) e quello, pure a Vicenza, nel 1833, a San Pietro (Compianto di Cristo di Alessandro Maganza). Per quest’ultima operazione raccolse pieno elogio da par-te della committente Confraternita del Ss.mo Sacramento (Barbieri, 1998, p. 341).

3. Ronconi (p. 22) sembra far capire che la Via Crucis di Sant’Antonio sia «non

dispregevole dipinto» di Antonio Costa di Vicenza; Dalla Ca’ (p. 26) afferma in-vece con sicurezza: «L’antica Via Crucis, con cornici di noce a filo dorato, dipinta ad olio su tela dal pittore Dal Bianco di Vicenza nel 1817, venne ceduta alla chie-sa di Sant’Antonio abate, dove fu sotto-posta a ripassatura e fornita di nuove cornici».

4. Come, ad esempio, 84 stemmi nei porti-ci di Monte Berico, poi ridipinti da altra mano.

5. È la Madonna degli impiccati, cosí detta perché ad essa avrebbero rivolte le loro ultime preghiere i condannati alla esecu-zione capitale nel vicino slargo dell’Isola, ora piazza Matteotti (Barbieri, 1998, pp. 341-342).

Rinvii bibliografici. Andrea Alverà, Guida di Vicenza, ms., Vicenza, Biblioteca Bertoliana; Franco Barbieri, Itinerario tra i dipinti della chiesa di San Rocco: appunti, in Studi e ricerche... Omaggio a E. Reato, Vicenza 1998, pp. 337-398; Franco Barbieri - Renato Cevese - Licisco Magagnato, Guida di Vicenza, Vicenza 19562; Giovanni Brutto, La chiesa di San Giorgio in Quinto Vicentino..., Quinto Vicentino 1991; Alessandro Dalla Ca’, La chiesa di S. Giacomo maggiore in Schio, Schio 1937; Giovanni da Schio, Memorabili, mss., Vicenza, Biblioteca Bertoliana, lettera B, ad vocem; Giovanni A. Farina - Felice De Maria, Memorie storiche... (a cura di A. I. Bassani), Vicenza 2011; Luigi Mattiello - Tullio Motterle (cur.), Scritti e me-morie in onore di mons. Carlo Fanton..., Vicenza 1982; Tullio Motterle - Ermenegildo Reato (cur.), San Gaetano Thiene e Vicenza nel V centenario della nascita. 1480 - 1980. Vicenza 1981; Chiara Rigoni (cur.), sua scheda, in La carità a Vicenza. I luoghi e le immagini, Venezia 2002; Ottavio Ronconi, Nel 50° dalla erezione della chiesa di S. Antonio abbate di Schio, Schio 1929; Mario Saccardo, Notizie d’arte e di artisti vicentini, Udine 2007; Franco Zorzi, Tre appunti su Giuseppe e Rosa Pozzolo, in «Numero Unico», Schio 1984, pp. 78-79.

ti Antonio di Padova, Valentino e una devota nella chiesa del-la Misericordia di Vicenza; un olio su tela raffigurante San Carlo Borromeo, nella chiesa dei Filippini a Vicenza, ritratto giudicato dal Motterle (1982, p. 314) «rigido e legnoso», e tale da confermare «il fare assai sprov-veduto» del suo autore.

Antonio Dal Bianco ebbe una vita assai lunga ed operosa, scan-

dita - per quanto possiamo dire - dai suoi impegni di «artista mo-desto legato alla tradizione loca-le» (Rigoni). Dall’atto di morte riportato dal Saccardo (p. 220) sappiamo che, rimasto vedovo, sposò certa Anna Tromben che pure gli premorí; mancò ai vivi a Vicenza, nella parrocchia di Santa Croce (detta dei Carmini), il 17 marzo 1858, «per decrepi-tezza», quasi novantenne.

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LLunedí 7 novembre 2016 alle ore 20.30 presso palazzo Boschetti si è riu-nito il Consiglio pastorale parrocchia-le della parrocchia di San Pietro apo-stolo di Schio, convocato con avviso dell’Arciprete del 30 ottobre 2016, per discutere il seguente ordine del giorno: 1. approvazione del verbale della riu-

nione del 12 settembre 2016 (Regola-mento, art. 17);

2. verifica della «settimana della comu-nità 2016» (pellegrinaggio giubilare a Monte Berico del 25 settembre, svol-gimento degli incontri previsti, ce-lebrazione del 9 ottobre per l’inizio anno pastorale);

3. fondo di solidarietà 2017: proposte; 4. bilancio delle attività estive (oratorio

salesiano, gruppi scout, gruppi gio-vanili di San Nicolò);

5. calendarizzazione prossimi incontri; 6. comunicazioni dell’Arciprete.

Per la discussione del quarto pun-to all’ordine del giorno sono presenti anche don Andrea Gazzo e Giovanni Marchetti, che hanno seguito le attivi-tà estive dei ragazzi, presso l’oratorio salesiano.

Alle ore 20.37, prima di passare alla discussione dell’ordine del giorno il Parroco-presidente invita tutti alla preghiera, poi la Moderatrice dichiara aperta la seduta.

Prima della discussione dell’ordine del giorno Rossella Rodeghiero comu-nica che, stante una riorganizzazione delle attività del gruppo scout, a par-

tire dalla prossima riunione del Consi-glio pastorale parrocchiale lei e Ales-sandro Grazian saranno sostituiti da Matilde Bonato e Francesca Totti.

L’Arciprete comunica altresí che, a partire da quest’incontro, la comunità canossiana sarà rappresentata da suor Mariuccia Donghi, nuova superiora dell’istituto di via Fusinato. Suor Lu-ciana Comparin continuerà a essere presente per seguire le attività del cate-chismo della zona centro.1. Si passa al primo punto all’ordine

del giorno: «approvazione del ver-bale della riunione del 20 maggio 2016». Non essendoci osservazioni o richieste di correzione, il verbale è approvato con 17 voti favorevoli e 3 astenuti.

2. Si passa al secondo punto all’ordine del giorno «verifica della “settimana della comunità 2016” (pellegrinaggio giubilare a Monte Berico del 25 set-tembre, svolgimento degli incontri previsti, celebrazione del 9 ottobre per l’inizio anno pastorale)». L’Ar-ciprete introduce la discussione e ricorda che quest’anno l’obiettivo della settimana erano i segnali della nostra fede che si danno all’esterno. Il Vescovo nel 2014 aveva indicato la «settimana della comunità» come un’iniziativa normale nella vita della comunità parrocchiale. Per noi è di-ventata un evento eccezionale, tanto che è stata sentita non come una so-sta rinfrancante all’interno degli im-

CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALESINTESI DEL VERBALE7 NOVEMBRE 2016

CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALESINTESI DEL VERBALE7 NOVEMBRE 2016

Giorgio Zacchello

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pegni annuali, ma come un onere ca-lato dall’alto, che bisognava organiz-zare nel miglior modo possibile, sen-za smettere altre attività. Nonostante questo handicap, ci sono stati degli esiti positivi. Quest’anno avevamo compiuto la scelta di non svolgere un incontro introduttivo comune per tutti i gruppi, ma di lavorare all’in-terno di alcuni ambiti. Per i giovani avevamo pensato al pellegrinaggio; per il mondo del lavoro, quello della scuola, quello della catechesi, quello della carità e quello della famiglia si sono organizzati uno o piú incontri. Comparin ribadisce le sue perplessi-tà: la «settimana della comunità» ha coinvolto poche persone (quasi sem-pre le stesse). È stata perciò povera in sé, poco coinvolgente. I gruppi de-vono riunirsi piú spesso. Montanari non è d’accordo con questa perce-zione. A suo giudizio, la «settimana della comunità» è stata un momento importante e le tre settimane su cui si è spalmata non sono state sterili: ognuno nel suo ambito può trarre da essa nuovo slancio. L’impressione è che ci sia stato qualche frutto. Mad-dalena non è stato soddisfatto degli incontri sul lavoro: pur interessanti, sono stati poco frequentati. Bertoldi ricorda che queste settimane ci han-no spinto a scegliere alcuni temi che dovevano essere il filo conduttore dell’anno pastorale. Forse non siamo in sintonia con il Vescovo, ma, tutto sommato, si è trattato di un’esperien-za positiva e utile. Ricorda ancora che in questi tre anni abbiamo vis-suto la difficoltà di fermarci non una settimana al mese, come suggeriva il Vescovo, ma un periodo all’anno. Su questo si deve riflettere. Don Alberto interviene per notare che, a sua me-moria, il Vescovo aveva suggerito piú

modi per vivere la «settimana della comunità». Abbiamo provato come comunità e forse abbiamo esagerato. Se ci pensa di proseguire, suggerisce che per il prossimo anno si insista maggiormente sulla preghiera, pre-vedendo magari un numero maggio-re di incontri tra gruppi. Facciamo in modo che i gruppi crescano insie-me, ma, nonostante le difficoltà e le criticità, non tutto è stato negativo. Arciprete infine ricorda la lettera pa-storale del Vescovo per il 2016-2017, invita a mettere in comune i pochi pani che ci sono e suggerisce di ap-profondire il lavoro sui gruppi mi-nisteriali, secondo il suggerimento datoci da mons. Zaupa nell’incontro dello scorso mese di maggio.

3. Si passa al terzo punto all’ordine del giorno: «fondo di solidarietà 2017: proposte». Arciprete comunica che in sede di segreteria si è pensato di aiutare con il fondo di solidarietà 2017 l’Oratorio salesiano di Aleppo, già sostenuto dalle iniziative dell’O-ratorio salesiano e dà una prima in-dicazione sul sostegno che quest’an-no ha coinvolto i «sostegni di vici-nanza» promossi dalla nostra dio-cesi. Rammenta poi come è nato il fondo e come si sostenga; nonostante soffra di un po’ di disaffezione da parte della parrocchia, c’è ancora un impegno che coinvolge qualche fa-miglia. La Moderatrice pone ai voti la proposta di indirizzare il fondo di solidarietà 2017 all’Oratorio salesia-no di Aleppo. La proposta è approva-ta all’unanimità.

4. Si passa al quarto punto all’ordi-ne del giorno «bilancio delle attivi-tà estive (oratorio salesiano, gruppi scout, gruppi giovanili di San Ni-colò)».Don Alberto introduce la discussio-

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LLunedí 7 novembre 2016 alle ore 20.30 presso palazzo Boschetti si è riu-nito il Consiglio pastorale parrocchia-le della parrocchia di San Pietro apo-stolo di Schio, convocato con avviso dell’Arciprete del 30 ottobre 2016, per discutere il seguente ordine del giorno: 1. approvazione del verbale della riu-

nione del 12 settembre 2016 (Regola-mento, art. 17);

2. verifica della «settimana della comu-nità 2016» (pellegrinaggio giubilare a Monte Berico del 25 settembre, svol-gimento degli incontri previsti, ce-lebrazione del 9 ottobre per l’inizio anno pastorale);

3. fondo di solidarietà 2017: proposte; 4. bilancio delle attività estive (oratorio

salesiano, gruppi scout, gruppi gio-vanili di San Nicolò);

5. calendarizzazione prossimi incontri; 6. comunicazioni dell’Arciprete.

Per la discussione del quarto pun-to all’ordine del giorno sono presenti anche don Andrea Gazzo e Giovanni Marchetti, che hanno seguito le attivi-tà estive dei ragazzi, presso l’oratorio salesiano.

Alle ore 20.37, prima di passare alla discussione dell’ordine del giorno il Parroco-presidente invita tutti alla preghiera, poi la Moderatrice dichiara aperta la seduta.

Prima della discussione dell’ordine del giorno Rossella Rodeghiero comu-nica che, stante una riorganizzazione delle attività del gruppo scout, a par-

tire dalla prossima riunione del Consi-glio pastorale parrocchiale lei e Ales-sandro Grazian saranno sostituiti da Matilde Bonato e Francesca Totti.

L’Arciprete comunica altresí che, a partire da quest’incontro, la comunità canossiana sarà rappresentata da suor Mariuccia Donghi, nuova superiora dell’istituto di via Fusinato. Suor Lu-ciana Comparin continuerà a essere presente per seguire le attività del cate-chismo della zona centro.1. Si passa al primo punto all’ordine

del giorno: «approvazione del ver-bale della riunione del 20 maggio 2016». Non essendoci osservazioni o richieste di correzione, il verbale è approvato con 17 voti favorevoli e 3 astenuti.

2. Si passa al secondo punto all’ordine del giorno «verifica della “settimana della comunità 2016” (pellegrinaggio giubilare a Monte Berico del 25 set-tembre, svolgimento degli incontri previsti, celebrazione del 9 ottobre per l’inizio anno pastorale)». L’Ar-ciprete introduce la discussione e ricorda che quest’anno l’obiettivo della settimana erano i segnali della nostra fede che si danno all’esterno. Il Vescovo nel 2014 aveva indicato la «settimana della comunità» come un’iniziativa normale nella vita della comunità parrocchiale. Per noi è di-ventata un evento eccezionale, tanto che è stata sentita non come una so-sta rinfrancante all’interno degli im-

CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALESINTESI DEL VERBALE7 NOVEMBRE 2016

CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALESINTESI DEL VERBALE7 NOVEMBRE 2016

Giorgio Zacchello

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pegni annuali, ma come un onere ca-lato dall’alto, che bisognava organiz-zare nel miglior modo possibile, sen-za smettere altre attività. Nonostante questo handicap, ci sono stati degli esiti positivi. Quest’anno avevamo compiuto la scelta di non svolgere un incontro introduttivo comune per tutti i gruppi, ma di lavorare all’in-terno di alcuni ambiti. Per i giovani avevamo pensato al pellegrinaggio; per il mondo del lavoro, quello della scuola, quello della catechesi, quello della carità e quello della famiglia si sono organizzati uno o piú incontri. Comparin ribadisce le sue perplessi-tà: la «settimana della comunità» ha coinvolto poche persone (quasi sem-pre le stesse). È stata perciò povera in sé, poco coinvolgente. I gruppi de-vono riunirsi piú spesso. Montanari non è d’accordo con questa perce-zione. A suo giudizio, la «settimana della comunità» è stata un momento importante e le tre settimane su cui si è spalmata non sono state sterili: ognuno nel suo ambito può trarre da essa nuovo slancio. L’impressione è che ci sia stato qualche frutto. Mad-dalena non è stato soddisfatto degli incontri sul lavoro: pur interessanti, sono stati poco frequentati. Bertoldi ricorda che queste settimane ci han-no spinto a scegliere alcuni temi che dovevano essere il filo conduttore dell’anno pastorale. Forse non siamo in sintonia con il Vescovo, ma, tutto sommato, si è trattato di un’esperien-za positiva e utile. Ricorda ancora che in questi tre anni abbiamo vis-suto la difficoltà di fermarci non una settimana al mese, come suggeriva il Vescovo, ma un periodo all’anno. Su questo si deve riflettere. Don Alberto interviene per notare che, a sua me-moria, il Vescovo aveva suggerito piú

modi per vivere la «settimana della comunità». Abbiamo provato come comunità e forse abbiamo esagerato. Se ci pensa di proseguire, suggerisce che per il prossimo anno si insista maggiormente sulla preghiera, pre-vedendo magari un numero maggio-re di incontri tra gruppi. Facciamo in modo che i gruppi crescano insie-me, ma, nonostante le difficoltà e le criticità, non tutto è stato negativo. Arciprete infine ricorda la lettera pa-storale del Vescovo per il 2016-2017, invita a mettere in comune i pochi pani che ci sono e suggerisce di ap-profondire il lavoro sui gruppi mi-nisteriali, secondo il suggerimento datoci da mons. Zaupa nell’incontro dello scorso mese di maggio.

3. Si passa al terzo punto all’ordine del giorno: «fondo di solidarietà 2017: proposte». Arciprete comunica che in sede di segreteria si è pensato di aiutare con il fondo di solidarietà 2017 l’Oratorio salesiano di Aleppo, già sostenuto dalle iniziative dell’O-ratorio salesiano e dà una prima in-dicazione sul sostegno che quest’an-no ha coinvolto i «sostegni di vici-nanza» promossi dalla nostra dio-cesi. Rammenta poi come è nato il fondo e come si sostenga; nonostante soffra di un po’ di disaffezione da parte della parrocchia, c’è ancora un impegno che coinvolge qualche fa-miglia. La Moderatrice pone ai voti la proposta di indirizzare il fondo di solidarietà 2017 all’Oratorio salesia-no di Aleppo. La proposta è approva-ta all’unanimità.

4. Si passa al quarto punto all’ordi-ne del giorno «bilancio delle attivi-tà estive (oratorio salesiano, gruppi scout, gruppi giovanili di San Ni-colò)».Don Alberto introduce la discussio-

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ne esprimendo la sua soddisfazione per la partecipazione dei ragazzi, poi, assieme a don Andrea e a Mar-chetti presentano le iniziative dell’O-ratorio salesiano, a partire dal Grest, che ha interessato un numero rag-guardevole di ragazzi. A esso si sono accompagnati i campi scuola a Fie-ra di Primiero e, ad agosto, il cam-po degli animatori ad Assisi. Anche i gruppi sportivi dell’Oratorio hanno organizzato una serie di campi esti-vi. Infine, quasi a conclusione dell’e-state, si è svolto il campo scuola per i cresimandi, che ha coinvolto tanto i ragazzi del Centro, quanto quelli di San Nicolò. Infine Zuccolin presenta le attività dei ragazzi di San Nicolò.

5. Si passa al quinto punto all’ordine del giorno «calendarizzazione prossi-mi incontri». Il segretario comunica che in sede di segreteria si è fissato il prossimo incontro del Consiglio pa-storale per lunedí 9 gennaio 2017. La proposta è approvata all’unanimità.

6. Si passa al sesto punto all’ordine del giorno «comunicazioni dell’Arcipre-te».Arciprete relaziona circa lo status quaestionis di Casa «San Giacomo», dopo la discussione della scorsa ri-unione, Ricorda ancora come la situazione sia molto delicata, non essendoci un vero e proprio contrat-to d’affitto. Anche l’incontro con le assistenti sociali, è stato infruttuo-so; pertanto pensava di invitare gli ospiti a una riunione alla quale fos-se presente anche l’avvocato Longo del CPAE e informarli che dovranno lasciare i locali entro un periodo di qualche mese.Arciprete relaziona anche sulle pro-

spettive dell’acquisto del monastero di Sant’Antonio abate. Qualche giorno fa, assieme ad alcuni componenti del

CPAE ha incontrato a Lecceto quelle monache agostiniane ed è stato trova-to e sottoscritto un accordo, che deve essere confermato dal capitolo del mo-nastero. Quanto è stato pattuito dovrà essere attivato entro il 31 dicembre. Si attende prima la conferma del capito-lo, che sarà convocato la prossima set-timana, avuta la quale, si chiederà poi al Vescovo l’autorizzazione all’acquisto e successivamente ci sarà il passaggio al Consiglio pastorale parrocchiale nella prossima riunione.

Arciprete comunica che il ritiro d’Av-vento sarà tenuto da don Andrea Gaz-zo, che ringrazia per aver accettato. Per quanto riguarda la domenica delle Palme è sua intenzione ripetere l’ini-ziativa dello scorso anno di un concer-to nel pomeriggio in Duomo. Comuni-ca anche che sarebbe utile costituire un comitato che studiasse alcune ini-ziative pastorali e culturali per cele-brare il bicentenario della dedicazione del Duomo nel gennaio 2020. Se ne do-vrà parlare in una futura riunione. In questo contesto Allais si fa tramite del-la proposta di sostenere come parroc-chia la pubblicazione di una monogra-fia organica e completa su mons. Dalla Costa (dagli anni della formazione fino al secondo dopoguerra) scritta da En-rico Baruzzo. L’opera è stata approva-ta dall’Istituto storico italiano per il medioevo, che intende inserirla nella sua collana «Italia sacra». Arciprete pensa che la pubblicazione potrebbe essere collocata nelle celebrazioni per il bicentenario del Duomo e cercherà di contattare la diocesi di Firenze per vedere se anch’essa è interessata al la-voro.

Alle ore 22.20, dopo la recita di una preghiera e la benedizione, la seduta è tolta.

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L’ANGOLO DEI LIBRIL’ANGOLO DEI LIBRI

Giovanni DAI ZOVI, Memoria-le contenente cambiamenti av-venuti nell’atmosfera, casi suc-cessi su questa terra, segnando la data ancora dell’anno, mese, giorno ed ora, Edizioni Summa-no 2016, p. 124, 15 euro

All’inizio, naturalmente, un ma-noscritto. Cosí potremmo presen-tare l’ultimo lavoro di Edoardo Ghiotto, collaboratore del nostro «Bollettino» e una delle colonne portanti dell’Archivio e biblioteca del Duomo, alla cui origine sta ap-punto una specie di diario «solita-mente scarno, disadorno e sgram-maticato all’eccesso, ma persona-lissimo e prezioso soprattutto per gli studiosi di storia locale», come si avverte nell’Introduzione, la-

sciatoci da Giovanni Dai Zovi, uno scledense nato nel 1822 e morto nel 1910. Curioso e attento ai fatti del microcosmo di Schio e dintor-ni, il Dai Zovi ci permette di co-noscere la storia quotidiana della Schio tra il 1842 e il 1910, con una particolare predilezione per i fatti di cronaca (specialmente cronaca nera) e quelli della Chiesa locale.

L’agile volumetto presenta per-tanto sulle pagine di destra la fe-dele trascrizione del testo del cro-nista (disposte, però, nella giusta sequenza cronologica), mentre nella pagina di sinistra il curatore lo contestualizza con gli opportu-ni riferimenti storici, bibliografici o linguistici. Ne esce quello che, come scrive lo stesso Ghiotto, «è un vecchio album di istantanee conservatesi ben nitide» che «ci offre ulteriori sussidi, benché tal-volta imprecisi, oltre a quelli di cui già usufruiamo, per conoscere me-glio la Schio a cavaliere tra Otto e Novecento».

Completano la pubblicazione due saggi. Il primo, a firma Gianni Grendene, è una breve nota di me-trologia numismatica, che illustra le monete cui fa riferimento il Dai Zovi nelle sue note. Il secondo con-tributo, posto a mo’ di postfazione, è una nota filologica sulla lingua del Memoriale, dovuta alla pen-na di Giuseppe Losavio. Arricchi-scono il volume alcune immagini fuori testo che permettono al let-tore moderno di farsi un’idea della Schio di piú di cent’anni fa.

G.Z.

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ne esprimendo la sua soddisfazione per la partecipazione dei ragazzi, poi, assieme a don Andrea e a Mar-chetti presentano le iniziative dell’O-ratorio salesiano, a partire dal Grest, che ha interessato un numero rag-guardevole di ragazzi. A esso si sono accompagnati i campi scuola a Fie-ra di Primiero e, ad agosto, il cam-po degli animatori ad Assisi. Anche i gruppi sportivi dell’Oratorio hanno organizzato una serie di campi esti-vi. Infine, quasi a conclusione dell’e-state, si è svolto il campo scuola per i cresimandi, che ha coinvolto tanto i ragazzi del Centro, quanto quelli di San Nicolò. Infine Zuccolin presenta le attività dei ragazzi di San Nicolò.

5. Si passa al quinto punto all’ordine del giorno «calendarizzazione prossi-mi incontri». Il segretario comunica che in sede di segreteria si è fissato il prossimo incontro del Consiglio pa-storale per lunedí 9 gennaio 2017. La proposta è approvata all’unanimità.

6. Si passa al sesto punto all’ordine del giorno «comunicazioni dell’Arcipre-te».Arciprete relaziona circa lo status quaestionis di Casa «San Giacomo», dopo la discussione della scorsa ri-unione, Ricorda ancora come la situazione sia molto delicata, non essendoci un vero e proprio contrat-to d’affitto. Anche l’incontro con le assistenti sociali, è stato infruttuo-so; pertanto pensava di invitare gli ospiti a una riunione alla quale fos-se presente anche l’avvocato Longo del CPAE e informarli che dovranno lasciare i locali entro un periodo di qualche mese.Arciprete relaziona anche sulle pro-

spettive dell’acquisto del monastero di Sant’Antonio abate. Qualche giorno fa, assieme ad alcuni componenti del

CPAE ha incontrato a Lecceto quelle monache agostiniane ed è stato trova-to e sottoscritto un accordo, che deve essere confermato dal capitolo del mo-nastero. Quanto è stato pattuito dovrà essere attivato entro il 31 dicembre. Si attende prima la conferma del capito-lo, che sarà convocato la prossima set-timana, avuta la quale, si chiederà poi al Vescovo l’autorizzazione all’acquisto e successivamente ci sarà il passaggio al Consiglio pastorale parrocchiale nella prossima riunione.

Arciprete comunica che il ritiro d’Av-vento sarà tenuto da don Andrea Gaz-zo, che ringrazia per aver accettato. Per quanto riguarda la domenica delle Palme è sua intenzione ripetere l’ini-ziativa dello scorso anno di un concer-to nel pomeriggio in Duomo. Comuni-ca anche che sarebbe utile costituire un comitato che studiasse alcune ini-ziative pastorali e culturali per cele-brare il bicentenario della dedicazione del Duomo nel gennaio 2020. Se ne do-vrà parlare in una futura riunione. In questo contesto Allais si fa tramite del-la proposta di sostenere come parroc-chia la pubblicazione di una monogra-fia organica e completa su mons. Dalla Costa (dagli anni della formazione fino al secondo dopoguerra) scritta da En-rico Baruzzo. L’opera è stata approva-ta dall’Istituto storico italiano per il medioevo, che intende inserirla nella sua collana «Italia sacra». Arciprete pensa che la pubblicazione potrebbe essere collocata nelle celebrazioni per il bicentenario del Duomo e cercherà di contattare la diocesi di Firenze per vedere se anch’essa è interessata al la-voro.

Alle ore 22.20, dopo la recita di una preghiera e la benedizione, la seduta è tolta.

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L’ANGOLO DEI LIBRIL’ANGOLO DEI LIBRI

Giovanni DAI ZOVI, Memoria-le contenente cambiamenti av-venuti nell’atmosfera, casi suc-cessi su questa terra, segnando la data ancora dell’anno, mese, giorno ed ora, Edizioni Summa-no 2016, p. 124, 15 euro

All’inizio, naturalmente, un ma-noscritto. Cosí potremmo presen-tare l’ultimo lavoro di Edoardo Ghiotto, collaboratore del nostro «Bollettino» e una delle colonne portanti dell’Archivio e biblioteca del Duomo, alla cui origine sta ap-punto una specie di diario «solita-mente scarno, disadorno e sgram-maticato all’eccesso, ma persona-lissimo e prezioso soprattutto per gli studiosi di storia locale», come si avverte nell’Introduzione, la-

sciatoci da Giovanni Dai Zovi, uno scledense nato nel 1822 e morto nel 1910. Curioso e attento ai fatti del microcosmo di Schio e dintor-ni, il Dai Zovi ci permette di co-noscere la storia quotidiana della Schio tra il 1842 e il 1910, con una particolare predilezione per i fatti di cronaca (specialmente cronaca nera) e quelli della Chiesa locale.

L’agile volumetto presenta per-tanto sulle pagine di destra la fe-dele trascrizione del testo del cro-nista (disposte, però, nella giusta sequenza cronologica), mentre nella pagina di sinistra il curatore lo contestualizza con gli opportu-ni riferimenti storici, bibliografici o linguistici. Ne esce quello che, come scrive lo stesso Ghiotto, «è un vecchio album di istantanee conservatesi ben nitide» che «ci offre ulteriori sussidi, benché tal-volta imprecisi, oltre a quelli di cui già usufruiamo, per conoscere me-glio la Schio a cavaliere tra Otto e Novecento».

Completano la pubblicazione due saggi. Il primo, a firma Gianni Grendene, è una breve nota di me-trologia numismatica, che illustra le monete cui fa riferimento il Dai Zovi nelle sue note. Il secondo con-tributo, posto a mo’ di postfazione, è una nota filologica sulla lingua del Memoriale, dovuta alla pen-na di Giuseppe Losavio. Arricchi-scono il volume alcune immagini fuori testo che permettono al let-tore moderno di farsi un’idea della Schio di piú di cent’anni fa.

G.Z.

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MARZO – APRILE 2017MARZOMercoledì 1: le sacre ceneri –

Inizia la Quaresima: astinenza e di-giuno. Benedizione e imposizione delle ceneri alle messe. All’Oratorio salesiano ore 15: benedizione e im-posizione delle ceneri per i ragazzi.

Giovedì 2 – A San Nicolò ore 20.45: ascolto della Parola.

Venerdì 3 – Giornata di astinenza. A San Giacomo ore 15: via Crucis. All’Oratorio salesiano ore 20.30: Via Crucis. A Sant’Antonio abate giornata di adorazione eucaristica e preghiera per le vocazioni.

Sabato 4 – Cena solidale nell’ambi-to del progetto Bakhita Schio–Su-dan.

Domenica 5: I domenica di Quaresima – Inizia l’impegno quaresimale «Un pane per amor di Dio». In Duomo alle ore 16: cele-brazione della prima confessione. A Sant’Antonio abate alle ore 17: inizio dell’adorazione eucaristica. Festa Giovani dell’Oratorio salesia-no a Jesolo.

Lunedì 6 – Adorazione eucaristica a Sant’Antonio Abate.

Martedì 7 – Adorazione eucaristi-ca a Sant’Antonio Abate.

Mercoledì 8 – incontro degli adulti di AC alle ore 20.30 presso Palaz-zo Boschetti «Storia di una voca-zione»: testimonianza del salesiano don Andrea Gazzo.

Giovedì 9 – Alle ore 20.30, pres-so il Lanificio Conte: primo incon-tro culturale promosso dal centro di cultura «card. Elia Dalla Costa». Interverrà Ernesto Oliviero. A San Nicolò ore 20.45: ascolto della pa-rola.

Venerdì 10 – Giornata di astinenza. A San Giacomo ore 15: Via Crucis. All’Oratorio salesiano ore 20.30: Via Crucis.

Domenica 12: II domenica di Quaresima – A San Giacomo ore 16: ritiro di Quaresima per gli adulti. Si conclude con il vespro. Fe-sta ragazzi all’Oratorio salesiano a Jesolo.

Lunedì 13 – Anniversario dell’ele-zione del Papa.

Martedì 14 – A San Nicolò ore 20.15: percorso francescano (OFS).

Giovedì 16 – Alle ore 20.30, presso il Lanificio Conte: secondo incontro culturale promosso dal centro di cultura «card. Elia Dalla Costa». Interverrà Chiara Rigoni. A

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San Nicolò ore 20.45: Effatà.Venerdì 17 – Giornata di astinenza.

A San Giacomo ore 15: Via Crucis. All’Oratorio salesiano ore 20.30: Via Crucis. A San Nicolò ore 17: ini-zio «24 ore con il Signore».

Sabato 18 – A San Nicolò «24 ore con il Signore».

Domenica 19: III domenica di Quaresima – In Duomo ore 11: celebrazione della Quaresima con i bambini e ragazzi del catechismo. A San Giacomo ore 16: vespri.

Lunedí 20 – solennità di san Giuseppe, sposo della beata ver-gine Maria e patrono della Chiesa universale.

Martedì 21 – All’Oratorio sale-siano incontro degli animatori del GREST 2017.

Giovedì 23 – Alle ore 20.30, presso la sala Calendloli al Teatro Civico: terzo incontro culturale promosso dal centro di cultura «card. Elia Dal-la Costa». Interverrà mons. Gian-carlo Maria Bregantini. A San Ni-colò ore 20.45: ascolto della parola.

Venerdì 24 – Giornata di astinenza. A San Giacomo ore 15: Via Crucis. All’Oratorio salesiano ore 20.30: Via Crucis. Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri.

Sabato 25 – solennità dell’An-nunciazione del Signore. All’Oratorio salesiano ritiro ADS - Key Boys.

Domenica 26: IV domenica di Quaresima: Laetare – Celebra-zione del Battesimo comunitario. A

San Giacomo ore 16: vespri.Martedì 28 – A San Nicolò ore

20.15: percorso biblico (OFS).Giovedì 30 – Incontro di preghie-

ra per le rosarianti alle ore 9: nella chiesa di San Giacomo. A San Ni-colò ore 20.45: ascolto della Parola. Alle ore 20.30, presso il Lanificio Conte: quarto incontro cultura-le promosso dal centro di cultura «card. Elia Dalla Costa». Interverrà Alberto Melloni.

Venerdì 31 – Giornata di astinenza. A San Giacomo ore 15: Via Crucis. All’Oratorio salesiano ore 20.30: Via Crucis.

APRILEDomenica 2: V domenica di

Quaresima – A San Giacomo ore 16: vespri. All’Oratorio salesia-no incontro formativo adulti.

Martedì 4 – All’Oratorio salesiano incontro degli animatori del GREST 2017.

Giovedì 6 – A San Nicolò ore 20.45: ascolto della Parola.

Venerdì 7 – Giornata di astinenza. A San Giacomo ore 15: Via Crucis. All’Oratorio salesiano ore 20.30: Via Crucis.

Sabato 8 – All’Oratorio salesiano ritiro ADS-Leader.

Domenica 9. Domenica delle Palme e della Passione del Signore – all’Oratorio salesiano ore 10.30: benedizione dell’ulivo, segue la processione al Duomo. In Duomo ore 16.30: concerto delle palme.

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MARZO – APRILE 2017MARZOMercoledì 1: le sacre ceneri –

Inizia la Quaresima: astinenza e di-giuno. Benedizione e imposizione delle ceneri alle messe. All’Oratorio salesiano ore 15: benedizione e im-posizione delle ceneri per i ragazzi.

Giovedì 2 – A San Nicolò ore 20.45: ascolto della Parola.

Venerdì 3 – Giornata di astinenza. A San Giacomo ore 15: via Crucis. All’Oratorio salesiano ore 20.30: Via Crucis. A Sant’Antonio abate giornata di adorazione eucaristica e preghiera per le vocazioni.

Sabato 4 – Cena solidale nell’ambi-to del progetto Bakhita Schio–Su-dan.

Domenica 5: I domenica di Quaresima – Inizia l’impegno quaresimale «Un pane per amor di Dio». In Duomo alle ore 16: cele-brazione della prima confessione. A Sant’Antonio abate alle ore 17: inizio dell’adorazione eucaristica. Festa Giovani dell’Oratorio salesia-no a Jesolo.

Lunedì 6 – Adorazione eucaristica a Sant’Antonio Abate.

Martedì 7 – Adorazione eucaristi-ca a Sant’Antonio Abate.

Mercoledì 8 – incontro degli adulti di AC alle ore 20.30 presso Palaz-zo Boschetti «Storia di una voca-zione»: testimonianza del salesiano don Andrea Gazzo.

Giovedì 9 – Alle ore 20.30, pres-so il Lanificio Conte: primo incon-tro culturale promosso dal centro di cultura «card. Elia Dalla Costa». Interverrà Ernesto Oliviero. A San Nicolò ore 20.45: ascolto della pa-rola.

Venerdì 10 – Giornata di astinenza. A San Giacomo ore 15: Via Crucis. All’Oratorio salesiano ore 20.30: Via Crucis.

Domenica 12: II domenica di Quaresima – A San Giacomo ore 16: ritiro di Quaresima per gli adulti. Si conclude con il vespro. Fe-sta ragazzi all’Oratorio salesiano a Jesolo.

Lunedì 13 – Anniversario dell’ele-zione del Papa.

Martedì 14 – A San Nicolò ore 20.15: percorso francescano (OFS).

Giovedì 16 – Alle ore 20.30, presso il Lanificio Conte: secondo incontro culturale promosso dal centro di cultura «card. Elia Dalla Costa». Interverrà Chiara Rigoni. A

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San Nicolò ore 20.45: Effatà.Venerdì 17 – Giornata di astinenza.

A San Giacomo ore 15: Via Crucis. All’Oratorio salesiano ore 20.30: Via Crucis. A San Nicolò ore 17: ini-zio «24 ore con il Signore».

Sabato 18 – A San Nicolò «24 ore con il Signore».

Domenica 19: III domenica di Quaresima – In Duomo ore 11: celebrazione della Quaresima con i bambini e ragazzi del catechismo. A San Giacomo ore 16: vespri.

Lunedí 20 – solennità di san Giuseppe, sposo della beata ver-gine Maria e patrono della Chiesa universale.

Martedì 21 – All’Oratorio sale-siano incontro degli animatori del GREST 2017.

Giovedì 23 – Alle ore 20.30, presso la sala Calendloli al Teatro Civico: terzo incontro culturale promosso dal centro di cultura «card. Elia Dal-la Costa». Interverrà mons. Gian-carlo Maria Bregantini. A San Ni-colò ore 20.45: ascolto della parola.

Venerdì 24 – Giornata di astinenza. A San Giacomo ore 15: Via Crucis. All’Oratorio salesiano ore 20.30: Via Crucis. Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri.

Sabato 25 – solennità dell’An-nunciazione del Signore. All’Oratorio salesiano ritiro ADS - Key Boys.

Domenica 26: IV domenica di Quaresima: Laetare – Celebra-zione del Battesimo comunitario. A

San Giacomo ore 16: vespri.Martedì 28 – A San Nicolò ore

20.15: percorso biblico (OFS).Giovedì 30 – Incontro di preghie-

ra per le rosarianti alle ore 9: nella chiesa di San Giacomo. A San Ni-colò ore 20.45: ascolto della Parola. Alle ore 20.30, presso il Lanificio Conte: quarto incontro cultura-le promosso dal centro di cultura «card. Elia Dalla Costa». Interverrà Alberto Melloni.

Venerdì 31 – Giornata di astinenza. A San Giacomo ore 15: Via Crucis. All’Oratorio salesiano ore 20.30: Via Crucis.

APRILEDomenica 2: V domenica di

Quaresima – A San Giacomo ore 16: vespri. All’Oratorio salesia-no incontro formativo adulti.

Martedì 4 – All’Oratorio salesiano incontro degli animatori del GREST 2017.

Giovedì 6 – A San Nicolò ore 20.45: ascolto della Parola.

Venerdì 7 – Giornata di astinenza. A San Giacomo ore 15: Via Crucis. All’Oratorio salesiano ore 20.30: Via Crucis.

Sabato 8 – All’Oratorio salesiano ritiro ADS-Leader.

Domenica 9. Domenica delle Palme e della Passione del Signore – all’Oratorio salesiano ore 10.30: benedizione dell’ulivo, segue la processione al Duomo. In Duomo ore 16.30: concerto delle palme.

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ANAGRAFE PARROCCHIALE DAL 1 GENNAIO AL 15 FEBBRAIO 2017

RINATI NEL BATTESIMO1. Jessica Nicoli di Marcello Baldrin e Marta Nicoli (8 gennaio)

2. SofiaAvadanidiClaudioeIulia-AlinaDiac (14 gennaio)

3. Darius-Andrey Petrut di Francisc e Simona Petrut (11 febbraio)

RITORNATI AL PADRE1. Iole Stoffella (1924), vedova

2. Pio Bertoli (1923), coniugato

3. Norina Sessegolo (1921), vedova

4. Clara Francesca Sartori (1935), vedova

5. Gabriella Pacini (1931), vedova

6. Elvira Panciera (1923), vedova

7. Ida Reghellin (1932), coniugata

8. Maria Luigia Calgaro (1928), vedova

ANNO XL – NUMERO 5 – MARZO 2017Periodico della Parrocchia del Duomo di S. Pietro - SchioRegistrato dal Tribunale di Vicenza il 12 settembre 1978 al n. 375Proprietà di mons. Bruno Stenco, arcipreteDirettore Giuseppe Piazza - Schio, via Milano, 34 - Tel. 0445 521425Atelier Grafico srlComitato di redazione: Gianni Grendene, don Alberto Maschio, Giuseppe Piazza, mons. Bruno Stenco, Giorgio Zacchello (redattore)Sede della redazione: Canonica di San Pietro apostolo – via C. Cavour, 3 – 36015 Schio (VI) – tel. 0445/521103 - e-mail: [email protected]: realizzazione grafica di Renzo Matino.Per abbonamenti: CCP n° 20562484 - intestato a «Parrocchia San Pietro apostolo» - Causale «Offerta per rinnovo Bollettino anno 2015/2016»

BOLLETTINO DUOMO SAN PIETROin gabbia no abbondanze

0445.52118824 ore su 24

Via Baratto, 24 - Schio - www.cullere.it

La fiducia è un valoreche si conquista nel tempo

servizi funebri e allestimenti cimiteriali

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ANAGRAFE PARROCCHIALE DAL 1 GENNAIO AL 15 FEBBRAIO 2017

RINATI NEL BATTESIMO1. Jessica Nicoli di Marcello Baldrin e Marta Nicoli (8 gennaio)

2. SofiaAvadanidiClaudioeIulia-AlinaDiac (14 gennaio)

3. Darius-Andrey Petrut di Francisc e Simona Petrut (11 febbraio)

RITORNATI AL PADRE1. Iole Stoffella (1924), vedova

2. Pio Bertoli (1923), coniugato

3. Norina Sessegolo (1921), vedova

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5. Gabriella Pacini (1931), vedova

6. Elvira Panciera (1923), vedova

7. Ida Reghellin (1932), coniugata

8. Maria Luigia Calgaro (1928), vedova

ANNO XL – NUMERO 5 – MARZO 2017Periodico della Parrocchia del Duomo di S. Pietro - SchioRegistrato dal Tribunale di Vicenza il 12 settembre 1978 al n. 375Proprietà di mons. Bruno Stenco, arcipreteDirettore Giuseppe Piazza - Schio, via Milano, 34 - Tel. 0445 521425Atelier Grafico srlComitato di redazione: Gianni Grendene, don Alberto Maschio, Giuseppe Piazza, mons. Bruno Stenco, Giorgio Zacchello (redattore)Sede della redazione: Canonica di San Pietro apostolo – via C. Cavour, 3 – 36015 Schio (VI) – tel. 0445/521103 - e-mail: [email protected]: realizzazione grafica di Renzo Matino.Per abbonamenti: CCP n° 20562484 - intestato a «Parrocchia San Pietro apostolo» - Causale «Offerta per rinnovo Bollettino anno 2015/2016»

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