LA FINESTRA PIANGE IL TELEFONO - Autorganizzati · ricorrenza dei 30 anni dal primo accordo...

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PIANGE IL TELEFONO... PIANGE IL TELEFONO... E così alla fine è stata festa. Una giornata passata insieme all’inse- gna dello sport, della musica, del mangiare e del bere. (Addirittura) qualcun@ si è lasciato andare al ballo e in generale tutti (sembra) si siano divertiti. Non è nel giornale che vogliamo parla- re della festa, a questo verrà dedicata un’apposita sezione sul sito dove si potrà dare il giusto risalto alle immagini dei festeg- giamenti. E però c’è un legame strettissimo che tiene insieme questo giornale e i festeg- giamenti, che viaggiano di pari passo nella ricorrenza dei 30 anni dal primo accordo sin- dacale in Aci Informatica. Queste iniziative del Coordinamento, realizza- te all’insegna dell’autorganizza- zione, crediamo possano con- tribuire a costruire quelle energie determinanti per la riso- luzione dei problemi delle lavoratrici e dei lavoratori: i nostri pro- blemi. Che non dimentichiamo. Ne quelli contingenti, come ad esem- pio il part time, ne quelli di prospettiva, come la garanzia di uno sviluppo di Aci Informatica (vedi ad esempio il capitolo assunzioni) capace di migliorare le nostre con- dizioni di vita e di lavoro. Su questo continuiamo a festeggiare. Con questo articolo manteniamo aperta la finestra su quanto avviene nel mondo dei call center, con particolare riguardo all'uso della precarietà, lo fac- ciamo raccontando dell'assemblea nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori dei call center che si è svolta a Roma lo scorso 9 settembre. L'idea di convo- care tale assemblea era nata lo scorso luglio sull'onda della lotta sviluppata dalle lavoratrici e dai lavoratori di Atesia. A porre ulteriore attenzione, anche a livello mass mediatico, sull'assemblea sono stati gli eventi dello scorso agosto con il deposito delle conclusioni, dopo oltre un anno di indagini, dell'ispezione dell'ispetto- rato del lavoro ad Atesia, nata da un esposto firmato dai lavoratori del collettivo precariAtesia nel luglio del 2005. Conclusioni che hanno rilevato la natura subordina- ta del rapporto di lavoro in Atesia ordinando quindi l'assunzione con contratto di lavoro a tempo indeterminato per circa 3800 lavoratri- ci e lavoratori e certificando la truffa operata Ancora rimbombano gli echi fragorosi dei festeggiamenti per il trentennale e già è tempo di un altro numero della finestra, incredi- bile! Sul fronte esterno, in aggiunta all’irrinunciabile Cronologia, un resoconto sull’assemblea nazionale delle lavoratrici e dei lavo- ratori dei call center che si è svolta a Roma lo scorso 9 set- tembre [-] E sul fronte interno? E’ la volta del CED, che nascosto agli altri lavoratori da barriere di sicurezza vive le proprie tra- sformazioni: e chi le conosce?!? Ecco una bella occasione per dare una sbirciatina! [-] Ancora storia, stavolta gli anni 2000 e 2001, fitti fitti da meritare un capitolo specifico [-] Ancora RECENSIONE nella sezione friz- zi e lazzi con un libro che apre gli occhi sulle con- dizioni dei migranti, oltre alla soluzione del gioco sull’organigramma (la cui complicazione ti avrà messo alla prova) e ad un gioco nuovo nuovo fresco fresco (pag. 3): riuscirai a risolverlo? IN QUESTO NUMERO (segue a pag. 4) Autoproduzione Realizzata da Lavoratrici e Lavoratori Aci Informatica Settembre LA FINESTRA ZERO. 9 2006 30 ABBIAMO P P Y Y T T R R A A ! ! FATTO

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PIANGE IL TELEFONO...PIANGE IL TELEFONO...

E così alla fine è stata festa. Unagiornata passata insieme all’inse-gna dello sport, della musica, delmangiare e del bere.(Addirittura) qualcun@ si è

lasciato andare al ballo e in generaletutti (sembra) si siano divertiti.Non è nel giornale che vogliamo parla-re della festa, a questo verrà dedicataun’apposita sezione sul sito dove si potràdare il giusto risalto alle immagini dei festeg-giamenti. E però c’è un legame strettissimoche tiene insieme questo giornale e i festeg-giamenti, che viaggiano di pari passo nellaricorrenza dei 30 anni dal primo accordo sin-dacale in Aci Informatica.Queste iniziative del Coordinamento, realizza-

te all’insegna dell’autorganizza-zione, crediamo possano con-tribuire a costruire quelleenergie determinanti per la riso-

luzione dei problemi dellelavoratrici e dei lavoratori: i nostri pro-blemi. Che non dimentichiamo.Ne quelli contingenti, come ad esem-

pio il part time, ne quelli di prospettiva,come la garanzia di uno sviluppo di Aci

Informatica (vedi ad esempio il capitoloassunzioni) capace di migliorare le nostre con-dizioni di vita e di lavoro.Su questo continuiamo a festeggiare.

Con questo articolo manteniamo aperta la finestra su quanto avviene nelmondo dei call center, con particolare riguardo all'uso della precarietà, lo fac-ciamo raccontando dell'assemblea nazionale delle lavoratrici e dei lavoratoridei call center che si è svolta a Roma lo scorso 9 settembre. L'idea di convo-

care tale assemblea era nata lo scorso luglio sull'onda della lotta sviluppata dallelavoratrici e dai lavoratori di Atesia. A porre ulteriore attenzione, anche a livellomass mediatico, sull'assemblea sono stati gli eventi dello scorso agosto con ildeposito delle conclusioni, dopo oltre un anno di indagini, dell'ispezione dell'ispetto-rato del lavoro ad Atesia, nata da un esposto firmato dai lavoratori del collettivoprecariAtesia nel luglio del 2005. Conclusioni che hanno rilevato la natura subordina-

ta del rapporto di lavoro in Atesia ordinando quindi l'assunzione concontratto di lavoro a tempo indeterminato per circa 3800 lavoratri-

ci e lavoratori e certificando la truffa operata

Ancora rimbombanogli echi fragorosi deifesteggiamenti per il

trentennale e già è tempo di un altro numero della finestra, incredi-bile! Sul fronte esterno, in aggiunta all’irrinunciabile Cronologia, un

resoconto sull’assemblea nazionale delle lavoratrici e dei lavo-ratori dei call center che si è svolta a Roma lo scorso 9 set-

tembre [-] E sul fronte interno? E’ la volta del CED, che nascostoagli altri lavoratori da barriere di sicurezza vive le proprie tra-

sformazioni: e chi le conosce?!? Ecco una bella occasioneper dare una sbirciatina! [-] Ancora storia, stavolta gli

anni 2000 e 2001, fitti fitti da meritare un capitolospecifico [-] Ancora RECENSIONE nella sezione friz-

zi e lazzi con un libro che apre gli occhi sulle con-dizioni dei migranti, oltre alla soluzione del gioco

sull’organigramma (la cui complicazione ti avràmesso alla prova) e ad un gioco nuovo nuovo fresco

fresco (pag. 3): riuscirai a risolverlo?

I N Q U E S T O N U M E R O

(segue a pag. 4)

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PIANGE IL TELEFONO...PIANGE IL TELEFONO...due

dalla stessa azienda a dannonon solo dei lavoratori maanche degli enti previdenzialiINPS ed INAIL. La battaglia èancora lunga visto chel'Atesia, spalleggiata daConfindustria, sindacati con-federali e sponsor politiciall'interno del governo, stacercando di opporsi e vani-ficare le risultan-ze ispet-

tive ma comesi dice i fatti hanno la testadura e quindi lavoratrici elavoratori continuano a lotta-re con determinazione edinflessibilità. Spiegatane l'ori-gine torniamo all'assemblea.La partecipazione è statamolto ampia per quantità eper qualità, circa 150 personecon delegazioni da Milano,Bologna, Firenze, Napoli,Catania, La Spezia, Livorno,Cagliari, Bari e Torino, appar-tenenti a collettivi di precari,delegati rsu e organizzazionisindacali di base.Gli interventi che si sono suc-ceduti accompagnavano lanarrazione sulla propria real-tà, per tanti era la primavolta che ci si incontrava, conla riflessione e la proposta delpercorso che si vuole intra-prendere. Una narrazione cheha evidenziato i tanti daticomuni - lo stress lavorativo,il sottoinquadramento, l'usodisinvolto e diffuso della pre-carietà, il ruolo nefasto degliorgani istituzionali e sindacali(intesi come CGIL-CISL-UIL) -facilmente estendibili a moltialtri settori lavorativi. Alcuniesempi rendono evidenti talicondizioni: Bari dove un rag-gruppamento misto di azien-de pubbliche e private ha

preso in appalto il call centerdell'INPS e dell'INAIL con perso-nale interamente a progettoed a cottimo; Cagliari dove lelavoratrici ed i lavoratori di uncall center a progettosono da tre mesisenza stipen-d i o

(notizia successivaquando il 18 settembre il

padrone avrebbe dovuto pre-sentarsi a pagare lo stipendiopregresso ha invece comuni-cato la chiusura del call cen-ter stesso); Roma dove lelavoratrici ed i lavoratori chelavoravano in appalto perl'Acea sono stati prima pas-sati da un contratto interina-le ad un contratto a progettoe poi sono stati licenziati;Catania dove una lavoratricea progetto è stata licenziataperché incinta…. E qui abbia-mo sinteticamente presen-tato alcune storie di precarima non che chi è a tempoindeterminato stia meglio,ancora degli esempi: aBologna ben due ASL hannoconstatato le condizioni incui vengono impiegati gliaddetti al call center Tim-Telecom prescrivendo allastessa Telecom(che natu-ralmen-te si èo p p o -s t a )d e l l em i s u r eper contra-stare le malattie gene-rate dai ritmi edall 'organiz-zazione dellavoro applica-ta; alcune

ricerche mediche indipenden-ti hanno rilevato una crescitaesponenziale dell'uso di cal-manti ed antidepressivi fra gli

addetti ai call center pro-prio per l'intensità deiritmi a cui si somma la

depressione derivante dalcostante sottoinquadramen-to e dal mancato riconosci-mento delle proprie profes-sionalità…..Come vediamo le pessimecondizioni sono comuni atutto il settore, aziende gran-di e piccole, pubbliche e priva-te, ecco che dunque dall'as-semblea è emersa con net-tezza la necessità di organiz-zarsi e sviluppare un movi-mento unito delle lavoratrici edei lavoratori. Tale necessitàsi è concretizzata nell'indivi-duazione di un percorsocomune, intanto una manife-stazione a carattere nazio-nale il 29 settembre a Roma epoi in uno sciopero generale di

tutti i call centerentro il mese dinovembre. Queste

i n i z i a t i v esono fina-

l i z z a t e

all'apertu-ra di una trattati-

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va con le controparti padrona-li ed il governo sulla base di unapiattaforma che l'assembleaha approvato all'unanimità ed icui punti principali sono: trasfor-mazione di tutti i contratti pre-cari (a progetto, somministrazio-ne, tempo determinato, etc) incontratti a tempo indeterminatofull-time; riduzione degli orari dilavoro a parità di salario, diversaorganizzazione dei turni e dei tempial fine di migliorare le condizioni dilavoro e ridurre lo stress psico-fisico,riconoscimento del carattere usuran-te del lavoro nei call center; inquadra-menti adeguati alla professionalitàacquisita e all'anzianità; blocco dei pro-cessi di esternalizzazione e di precariz-zazione del lavoro; reintegro di tutte lelavoratrici e i lavoratori licenziati (attra-verso i mancati rinnovi e/o le interruzio-ni dei rapporti di lavoro per rappresagliacontro le lotte).Crediamo che questo percorso vadaseguito e partecipato con attenzioneperché potrebbe costituire il primogerme di un nuovo movimento delle lavo-ratrici e dei lavoratori di tutti i compartie di cui tutt@ sentiamo un forte bisogno.

TROVA LE DIFFERENZE!Salutiamo la stagione appena conclusa con ungioco sulle vacanze estive, in particolare levacanze estive dei "Liberi Pro fessionisti"!!!Questi lavoratori (che ricordiamo non hanno unrapporto di lavoro subordinato e possono quindigestire autonomamente i tempi ed i modi di svol-gimento delle loro attività) notoriamente hannouna passione per il mare e la nautica da diporto.Le immagini che seguono si riferiscono allevacanze trascorse da due liberi professionisti che,pur avendo in comune la titolarità di una PartitaIVA, si occupano di attività differenti: uno è sti-mato titolare di uno studio di avvocati, l'altro sti-mato collaboratore di un call center.

Sapresti indivi-duare almeno

altre 3 piccoledifferenze?

tre

Cronologia del CCNL14 ffebbraio 22003: il parlamento approva la legge 30 (legge Biagi), frutto dell'accordo del 2002 detto"Patto per l'Italia" (vedi numero ZERO.6 de "La Finestra"), sulla liberalizzazione e privatizzazione delmercato del lavoro. Questa legge, che continua il percorso di precarizzazione del lavoro avviato con lalegge Treu del 1997, è una legge-delega cioè che rinvia la sua concreta applicazione all'emanazione diappositi decreti governativi. Il più importante dei quali viene emanato dal governo il 23 ottobre 2004 n.276. Le forme contrattuali introdotte con la legge 30 non si applicano alle pubbliche amministrazioni.aprile 22003: Viene rinnovato il Ccnl dei metalmeccanici. E' un accordo separato cioè firmato solo da Fime Uilm, oltre a dei risibili aumenti salariali prevedeva l'armonizzazione del contratto con i decreti attuatividella legge 30, usciti successivamente.24 oottobre 22003: un grande sciopero generale contro la proposta del governo di abrogazione dell'articolo18 dello statuto dei lavoratori (quello che vieta il licenziamento senza giusta causa).11 ffebbraio 22004: viene firmato un accordo da Cgil Cisl Uil sui contratti di inserimento. Accordo neces-sario, perché previsto dal decreto 23/10/2003 n. 276, per poter concretamente utilizzare questo tipo dicontratto di precario.febbraio 22005: la piattaforma per il rinnovo del Ccnl metalmeccanici viene sottoposta al voto referendarionelle aziende selezionate dalle segreterie sindacali di Fim-Fiom-Uilm. ACI Informatica viene esclusa dalvoto su esplicita richiesta dei delegati FIOM. La piattaforma viene approvata. Si susseguono scioperi pertutto il 2005 per il rinnovo del contratto.19 ggennaio 22006: viene raggiunto l'accordo per il rinnovo del Contratto dei Metalmeccanici, con aumentisalariali inferiori alle attese dei lavoratori e l'introduzione di ulteriori elementi di flessibilità negli orari e diprecarietà nelle tipologie contrattuali. Accordo che viene approvato tramite referendum. Questa volta sivota anche in Aci Informatica, il regolamento però prevede che siano validi per stabilire l'accettazioneo meno dell'accordo solo i voti delle aziende dove era stata votata attraverso referendum la piat-taforma iniziale (quindi il voto di Aci Informatica ha solo valore statistico).

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Abbiamo deciso di sottrar-re un po' di lavoro allaredazione di Visionaria,stavolta, per introdurre l'ar-gomento del mese. Nelsenso che vorremmo par-larvi di uno dei più beiromanzi della letteraturaitaliana del ventesimosecolo, ovvero il Desertodei Tartari di Buzzati. Lastoria, quella di un ufficialedell'esercito (e di tutti i suoimilitari), che all'internodella Fortezza (una voltaconsiderata un avampo-sto di notevole importanzastrategica) attendeva,dimenticato da tutti etutto, l'avverarsi di unevento (nel romanzol'avanzata del nemico equindi la guerra) che giu-stificasse il loro permanere.Le vite si consumano, dun-que, in questa sterile atte-sa, cullate dalla pigra abi-tudine, scandite dall'igna-ro trascorrere del tempo.Ecco la nostra fortezza è il

CED, il centro elaborazio-ne dati di Aci Informatica,e l'evento che tutti atten-dono è il passaggio di atti-

vità dai vari gruppi appli-cativo/sistemistici ai lavo-ratori di questo reparto.Ma prima di affrontare las i t u a z i o n eodierna èopportuno fareun passo indie-tro, ricordarequali furono lepremesse chep o r t a r o n oall'accordo deldicembre 2004.Un primo pro-getto dellaDirezione era quello di per-mettere l'ingresso dei lavo-ratori del CED nei varigruppi applicativo/sistemi-stici. Un progetto questoche di fatto avrebbe pri-vato il CentroElaborazione Dati dellasua insita caratteristica,quella ovvero di rappre-sentare l'unicità e centra-lizzazione di tutto il proces-so produttivo. Il CED inquesto modo avrebbeperduto tutta la sua impor-tanza. Tale progettovenne da questa RSU criti-cato e giudicato negati-

vo, in quanto si sarebbeperduta una ottima occa-sione per riqualificare pro-fessionalmente il persona-

le CED se non sifosse preoce-duto esatta-mente in sensoc o n t r a r i o ,ovvero anzichéfar uscire i lavo-ratori del CEDpermettere l'in-gresso in que-sto reparto ditutta una serie

di attività di gestione e dimonitoraggio che all'epo-ca (e purtroppo ancoraoggi) erano in carico aivari gruppi. La Direzioneconvenne su questa solu-zione e si arrivò quindi allafirma di un accordo cheprevedeva dettagliata-mente quali fossero le atti-vità da trasferire al CED.Un accordo dettagliato,puntuale, che sancivacosa doveva essere pas-sato, chi doveva passarloe chi avrebbe dovuto rice-vere in carico tutto il know-how. Un accordo che pre-

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vedeva tempi precisi dirilascio di queste attività eal contempo prevedevaun completo piano di for-mazione del personaleCED (piano di formazioneche avrebbe portato tuttii lavoratori, in un secondotempo, a gestire in manie-ra del tutto autonoma taliattività).Questo accordo, e il relati-vo piano, furono comun-que disattesi, nel sensoche dopo un anno, parlia-mo quindi di inizio 2006, adispetto di un piano di for-mazione avviato, nessunadelle attività oggetto del-l'accordo era stata passa-ta in gestione al CED. Siarrivò quindi ad unanuova formulazione delpiano di rilascio attività econ questa ai giorni nostri,in un clima di totale insod-disfazione. Delle attivitàche originariamentedovevano essere trasferitesolo una piccola parte, eneanche tra le più profes-sionalmente rilevanti, diqueste hanno trovatoattuazione. Per giunta nontutto il personale CED ècoinvolto nella gestione diqueste, in quanto ci risultache alcuni lavoratori siano

"adibiti" a mansioni chenulla hanno a che vederecon la loro figura profes-sionale (basti pensare alcontrollo degli accessi albunker). Ci si trova quindia operare in un ambientedove in pochi sanno ciòche devono fare, dove,pur in assenza del passag-gio di queste attività, lemodalità di svolgimentodel lavoro risultano esseremortificanti. Ridurre i lavo-ratori a guardiani del bun-ker o del ced non è pro-prio quello che gli accordisindacali prevedono enon è proprio quello a cuilavoratori aspirano.

Al momento la situa-zione è statica. All'inizialeentusiasmo con il quale ilavoratori avevano accol-to questo nuovo cambiodi rotta (confermatoanche dall' ingresso nelreparto Ced di professio-nalità di notevole spesso-re), si è sostituita, via viache il tempo passava, unasorta di profonda apatia edisaffezione al lavoro. Nonè pensabile che il rilasciodelle attività sia semplice-mente demandato allabuona volontà dei singolilavoratori che debbono

andare a reperire le infor-mazioni. E non è pensabileche siano altri lavoratori adover rispondere a taliistanze in un panoramaove la Direzione brilla perla propria assenza.. Non ècosì che funzionano lecose. Perché un piano dirilasci così capillare comeera stato pensato (anchese modificato in tempisuccessivi) avrebbe dovu-to vedere i dirigentiresponsabili dei vari settoriorganizzare il passaggio diconsegne, avrebbe dovu-to vederli impegnati inprima persona per far siche tale piano avesse suc-cesso. Tutto ciò"stranamente" contrastacon quanto enunciato piùvolte (e in maniera parti-colare nel giugno 2004,quando l'affermazione delDirettore Tecnico"....l'obiettivo numero unoè la valorizzazione dellerisorse interne di AciInformatica..." ci trovò per-fettamente d'accordo)dalla Direzione, come seesistesse uno scollamento,una mancanza di comuni-cazione tra i vertici del-l'azienda e i dirigentiresponsabili.

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Trent'anni di storia1976 - 20069. ddal 22000 aal 22001

NNNN EEEE LLLL MMMM OOOO NNNN DDDD OOOO

1 febbraio 2000 - Francia: entra invigore la legge Aubry, che riduce da39 a 35 ore la settimana lavorativanelle imprese con oltre 20 dipenden-ti. Per la pubblica amministrazione ele imprese con meno di 20 dipen-denti la nuova settimana lavorativaentrerà in vigore dall'1 gennaio2002.

13 marzo 2000 - Spagna: il PartitoPopolare di Aznar vince le elezionipolitiche11 maggio 2000 - Italia: si apre ilprocesso per corruzione controCesare Previti, Renato Squillante eFelice Rovelli. Imputati anche gli exgiudici romani Vittorio Metta eFilippo Verde. 12 agosto 2000 - Il sottomarinonucleare russo "Kursk" si inabissanel mare di Barents. Muoiono tutti imembri dell'equipaggio nonostante itentativi di salvataggio.7 novembre 2000 - Elezioni presi-denziali negli Stati Uniti. Benché i votipopolari siano a favore di Al Gore, ivoti elettorali sanciscono la vittoria distrettissima misura del repubblica-no George W. Bush jr.6 gennaio 2001 - Stati Uniti: Lacorte suprema statunitense dichiaraGeorge W. Bush vincitore delle ele-zioni presidenziali 20001 aprile 2001 -Jugoslavia: un com-mando speciale della polizia entranella villa dell'ex presidente SlobodanMilosevic e lo arresta per reati con-tro le leggi serbe.Il 2001 è stato un anno contrasse-gnato dall'inaudita violenza delle"forze dell'ordine"contro i manife-

stanti durante i vari G8. Con ordine: 15 giugno 2001 - Durante il G8 diGoteborg la polizia ha sparato peruccidere: l'uso della armi da fuoconon è stato "incidentale" ma frutto diuna scelta rivendicata apertamentedal Ministero svedese della Giustizia.20 luglio 2001 - Durante il verticedi Genova i manifestanti sono statioggetto di una repressione feroce esanguinaria senza precedenti daparte delle forze di polizia, con unadevastante sospensione dello Statodi diritto e di tutte le più elementarigaranzie costituzionali. Carlo Giuliani,23 anni, ha pagato con la vita.Centinaia di altre persone hannosubito gravi violenze fisiche e psichi-che, compresi episodi di torturanelle caserme e nei commissariati,dove sono state trascinate personefermate e fatte oggetto di bestialipercosse mentre marciavano abraccia alzate scandendo "nonvio-lenza-nonviolenza". Misteriosi gruppidi estremisti vestiti di nero e armatidi caschi e bastoni hanno seminatopanico e violenza in un corteo forma-to da centinaia di migliaia di manife-stanti pacifici e nonviolenti. Ci sonotestimonianze e prove della collusio-ne di queste bande con le forze del-l'ordine, che non a caso le hannolasciate agire indisturbate, accanen-dosi invece contro chi sfilava pacifi-camente, infierendo colpi con ferociadisumana su uomini e donne inermi,caricando indiscriminatamentespezzoni di corteo colpevoli solo diessere lì, mettendo in atto rastrella-menti notturni ecacce all'uomo maiviste nella storia diun paese democrati-co. 11 settembre2001 - Stati Uniti:quattro gruppi di ter-roristi islamici, coor-dinati tra di loro,dirottano aerei dilinea e si dirigono

verso quattro obiettivi, colpendonetre: il Pentagono a Washington edentrambe le Torri Gemelle di NewYork. Queste ultime implodono dopomeno di un'ora di incendi devastanti.Complessivamente in questi quattroattacchi muoiono più di 3000 perso-ne. La data dell'11 settembre 2001verrà ricordata in seguito comequella del più grande attentato terro-ristico di tutti i tempi, o forse comemolte testimonianze lasciano sup-porre del più grande auto-attentatodi tutti i tempi.7 ottobre 2001 - Afghanistan: gliStati Uniti cominciano l'attacco,comincia così la "guerra preventiva".L'operazione militare, affiancatadalla Gran Bretagna, viene denomi-nata "Libertà duratura" (OperationEnduring Freedom). Missili cruise suKabul, Kandahar e Jalalabad, ovvia-mente i missili intelligenti causarononumerosissime vittime civili.

AAAA CCCC IIII IIII NNNN FFFF OOOO RRRR MMMM AAAA TTTT IIII CCCC AAAA

Il 31 gennaio 2000 viene siglato unaccordo in merito all'acquisizione inaffitto della sede di Via Solforino.L'accordo prevede che la RSU verràincrementata di 2 unità, portandocosì il numero a 10 delegati.Inoltre la sede non costituisce unitàproduttiva di ACI Informatica.Viene anche concordato che :gli spostamenti da una sede allealtre vengono regolati con permes-so di lavoro;i dipendenti vedranno consideratoorario di lavoro quello necessario

11 settembre 2001 Stati Uniti: quattro

gruppi di terroristi isla-mici, coordinati tra diloro, dirottano aerei di

linea e si dirigono versoquattro obiettivi, col-

pendone tre: ilPentagono a

Washington ed entram-be le Torri Gemelle di

New York.

12 agosto 2000 Il sottomarino

nucleare russo"Kursk" si ina-bissa nel maredi Barentstile e

si accascia

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e

agli spostamenti per assemblea sin-dacale;Aci Informatica stipulerà delle con-venzioni con esercizi commerciali neipressi del nuovo ufficio;la Rsu potrà utilizzare una stanzaall'interno della sede.Il 28 luglio 2000 viene istituita conaccordo sindacale una "Banca Ore"nella quale far confluire le ore di stra-ordinario trasformate in permesso.Le ore di straordinario hanno limitedi 200 annuali e 80 trimestrali.L'Azienda si impegna a fornire allaRSU comunicazione riguardo il rag-giungimento della soglia di attenzio-ne di 180 ore e 70 trimestrali, inol-tre si impegna s fornire la situazionemensile trimestrale e annuale deglistraordinari effettuati da ogni dipen-dente e la situazione mensile della"Banca ore"Nel 2001, il 28 febbraio, viene rinno-vato l'accordo integrativo aziendale,Nel nuovo accordo vengono rivisti gliindici ,incrementandoli a favore deilavoratori, del Premio di Risultato.All'art 2 dell'accordo viene modifica-ta l'erogazione riguardante il premiodi Produzione, che verrà erogatoappunto attraverso 13 mensilità apartire da aprile 2001.Vengono aumentate l'indennità diturno e l'anzianità di livello.Si concorda anche una informativache l'Azienda fornirà alla RSU perquanto riguarda piani di formazionee riqualificazione professionale.Viene affrontato in profondità il temariguardante la crescita professiona-le dei dipendenti CED e le problema-tiche riguardanti i turni.La composizione degli operatori delCED viene fissata in 12 addetti in 3turni.Tre capoturno verranno inquadraticome System Administrator e turne-ranno con quella modalità. Viene eli-minato il turno notturno dalle 02 alle06 del Mercoledì; vengono adottati iturni mattina dalle 06 alle 14 dal lun.al sab. e pomeriggio dalle 14 alle 22dal lun. al ven. con sabato fino alle18;viene adottato un turno serale dallun. al ven. dalle 22 alle 02. Entro tremesi il turno serale sarà solo dal lun.al gio.

Viene siglato all'interno della piatta-forma anche un accordo riguardan-te l'utilizzo dei "consulenti" che preve-de una esauriente e costante infor-mativa da parte dell'azienda sullemodalità di utlizzo di queste figureprofessionali e sulle società di appar-tenenza. Le suddette informazioniriguarderanno anche i progetti neiquali i "consulenti " verranno impie-gati.L'obbiettivo comunque più importan-te che l'azienda si impegna a perse-guire con questo accordo, è quelloche riguarda la percentuale del 33%dei "consulenti" rispetto all'organicoaziendale, percentuale che potràessere superata solo ed esclusiva-mente per esigenze straordinarie esolo per il periodo di queste emer-genze. Con la piattaforma del 28 febbraio2001 viene istituita una commissio-ne paritetica con il compito di verifi-care l'odl area per area. La verificaè finalizzata alla individuazione diprovvedimenti organizzativi ed even-tuali assunzioni nei limiti delle 20unità annue dal 2001 al 2004.Assunzioni che vengono anche valu-tate nella quantità area per area inbase allee s i g e n z ee m e r s enella verificariguardantel'odl.Nel mese diagosto del2001 vienesottoscrittoun accordoper disciplina-re l'organizza-zione nello svi-luppo di soft-ware consocietà ester-ne, questo pergarantire ilmantenimentodel know-howaziendale e perla contestualecrescita profes-sionale del per-sonale di ACIInformatica.

In questo accordo viene deciso cheper i nuovi progetti l'analisi e la pro-gettazione sono svolte dal personaleACI Informatica , che il personaleinterno ed esterno lavoreranno in ununico gruppo di lavoro utilizzandospazi e risorse condivise e soprattut-to che la "conoscenza tecnica"venga condivisa per permettere uncontinuo passaggio al personale ACIInformatica di metodologie e compe-tenze riguardo le tecnologie utilizza-te.

20 luglio 2001 Durante il vertice di Genova i

manifestanti sono stati oggetto diuna repressione feroce e sanguina-ria senza precedenti da parte delle

forze di polizia.Carlo Giuliani, 23 anni, ha pagato

con la vita

(9.continua)

Page 8: LA FINESTRA PIANGE IL TELEFONO - Autorganizzati · ricorrenza dei 30 anni dal primo accordo sin-dacale in Aci Informatica. Queste iniziative del Coordinamento, realizza-te all’insegna

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LO SSOMMERSOMaria Pace Ottieri

Ed. Nottetempo (2003)

Quando sei natonon puoi più

nasconderti, in mandingo "EbarSoraya iti dogon", è il nome interodi Ebar Yekubu, giovane immigratodella Sierra Leone sbarcato aLampedusa per sfuggire alle violen-ze della guerra civile che da annisconvolge il paese africano. MariaPace Ottieri, scrittrice e giornalista,intitola così il suo libro che raccon-ta della storia di Ebar insieme adaltre mille di clandestini che ognigiorno raggiungono l'Italia inse-guendo il sogno di una vita miglio-re. Sono donne, bambini, giovani evecchi che non sanno dove andare,spesso non conoscono nulla tranneil villaggio in cui sono nati, ma sen-tono che non possono più rimanerenascosti, vittime della fame e dellaviolenza; devono partire, devonotrovare per forza un posto doverifugiarsi.

Giornali e TV spesso raccontanodi migranti che giungono in

Italia, e la politica si adegua. ALampedusa hanno sfilato rappre-sentanti dell'opposizione e dellamaggioranza, mentre il Parlamentodedica alla questione numerosidibattiti. Tuttavia non illudiamoci:la nostra classe politica non discuterealmente di immigrazione, nem-meno quelli che alzano la voce: aloro interessano solo gli equilibri dipotere per la tenuta o meno delGoverno. Tutto qui. Superatal'emergenza si dimenticano in fret-ta gli sbarchi sulle spiagge, ed ilpopolo dei migranti tornerà adessere un "popolo sommerso",come recita il sottotitolo del libro.

La Ottieri ricorda come già nelluglio del 2001 a Gorizia si pre-

sentarono i ministri Scajola e Bossi,che propose allora di erigere unarete alta sei metri per impedire icontinui accessi dai Balcani. Inquell' occasione, per alleviare lapressione del momento, furonodestinati a Gorizia 200 agenti dellasquadra mobile, che avevano il

compito di deportare tutti gli irre-golari fermati nel campo di BariPalese per la successiva espulsione.L'operazione prevedeva un agenteper ogni arrestato e due macchinedi scorta per ogni autobus. Tutto siesaurì in una ventina di giorni,compresa l'attenzione pubblica ali-mentata nelle settimane preceden-ti.

Le cronache della Ottieri ci fannoavvicinare a questo mondo som-

merso. L'autrice ci fa scoprire ladimensione umana che si cela die-tro un fenomeno solitamente ridot-to a problema di ordine pubblico edi emergenza, raccontando la sto-ria dei "migranti disperati" e quelladel mondo di militari, preti e volon-tari che vivono per loro e di loro.Ricostruisce gli spostamenti deiclandestini attraverso la Penisola,un itinerario che parte dalle spiag-ge del Sud, dalle costedell'Adriatico, dalle zone di frontie-ra del Nord-Est e giunge fino alleperiferie degradate ed ai quartierimalfamati delle grandi città, pas-sando attraverso i campi di primaaccoglienza, le case-comunità, lemense dei poveri. L'autrice siimmerge tra le pieghe di un mondodi cui si trova a condividere, giornodopo giorno, preoccupazioni,paure, progetti e aspirazioni: aLampedusa assiste agli sbarchiclandestini con gli uomini dellaGuardia di Finanza e della GuardiaCostiera; a Palermo incontra Reinere altri ospiti della comunità creatada Biagio Conte in cui si praticaaccoglienza gratuita; a Roma ascol-ta i raccapriccianti racconti di Andye dei suoi compagni, tutti esuli libe-riani vittime della guerra civile; aMilano prende a cuore la difficilesorte di Zoia, Rosen, Martin e altriabitanti dell'Hotel Garibaldi, un edi-ficio fatiscente poco lontano dalcentro, un'isola di miseria e abban-dono, in cui si nascondono bulgari,rumeni e albanesi che vivono diespedienti.

In ogni storia è nascosta una vitache va liberata dalla scorza del

silenzio e scopo dell'autrice sembraessere quello di intaccare con deli-catezza quella scorza per farneemergere una storia. Storie che

spesso resteranno ignote, comequelle che si interrompono nelmare, a metà del percorso, e di cuirestano solo croci anonime neicimiteri siciliani. Storie come quelladel già citato Ebar Yekubu, giuntonel 2002 dopo aver visto massacra-re a colpi di machete tutta la suafamiglia: "un posto dove rifugiarmidovevo trovarlo per forza, quandosei nato non puoi più nasconderti".Storie come quelle di chi aspettal'espulsione in luoghi battezzaticome Centri di permanenza tempo-ranea. Storie come quelle di chiattende il riconoscimento dello sta-tus di rifugiato politico e che nelfrattempo ha il divieto di trovare unlavoro (e questo "frattempo" dura avolte dei mesi). Storie accomunatedalla sofferenza ed in cui si affac-ciano quelli che con l'immigrazionenel nostro paese si confrontanoogni giorno, che lontani dai rifletto-ri chiedono sconfortati: "Lei pensache le frontiere fermino la genteche ha fame?"

La Ottieri ci presenta una realtàche rimane invisibile ai nostri

occhi distratti, scrivendo: "Non rie-sco a pensarli vecchi né tanto menomorti, come se quel loro modo divivere, incerto e disperso, eterna-mente in transito, li preservasse dalconsumarsi, e quell'impasto diimpotenza e tenacia [...] fosse unnocciolo indistruttibile di vitalitàperenne, un inesauribile desideriodi sciogliere i lacci dell'abitudineappena legati, insomma l'aspirazio-ne di noi tutti a un'esistenza chesempre ricomincia, saltando da uninizio all'altro, in attesa che debuttila vita, quella vera".

Il risultato è una cronaca di stra-ordinaria intensità con uno stile

scorrevole e di piacevole lettura, incui si intrecciano interviste, testi-monianze, confessioni, quadri divita ai margini della società. "Senzail racconto, le ultime avventuredegne di questo nome, le inauditeimprese di mare e di terra di uomi-ni del deserto e delle montagne,resterebbero inenarrate". MariaPace Ottieri le ha raccontate, echiunque le leggerà non potrà maipiù ignorare l'esistenza di questarealtà e dei suoi protagonisti.

ott

o

visionaria

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