La filosofia di Schopenhauer

25
Arthur Schopenhauer Storia della filosofia

description

la filosofia di Schopenhauer

Transcript of La filosofia di Schopenhauer

Page 1: La filosofia di Schopenhauer

Arthur Schopenhauer

Storia della filosofia

Page 2: La filosofia di Schopenhauer

Arthur Schopenhauer(Danzica 1788 – Francoforte 1860)

1813: si laurea a Jena “Sulla Quadruplice radice del principio di Ragion Sufficiente”

1818: “Il mondo come volontà e rappresentazione” (1819, 1844) 1820 - 1832: docente Università di Berlino con scarso successo 1851: “Parerga und Paralipomena” Viaggiò molto, da giovane in Francia e Inghilterra e fu diversi anni

in Italia

Filosofia Pessimismo cosmico Anti-idealismo e antihegelismo Ha successo solo dopo il 1848

Page 3: La filosofia di Schopenhauer

Le influenze culturali

La dottrina delle idee: forme eterne sottratte alla caducità del mondo.

PLATONE

Impostazione soggettivistica della gnoseologia;KANT

Irrazionalismo; importanza dell’arte e della musica; tema dell’infinito.

ROMANTICISMO

ILLUMINISMO - Analisi della vita psichica come fisiologia del sistema nervoso- ironia e tendenza demisitificatrice

SPIRITUALITA’ ORIENTALE

Il Velo di Maya; l’ascesi come via di liberazione dal dolore.

Page 4: La filosofia di Schopenhauer

Per lui Hegel è

Un accademico mercenario, Un ciarlatano di mente ottusa, Ha corrotto un’intera

generazione, Usa la filosofia come mezzo di

lucro, E’ il sicario della verità, Rende la filosofia serva dello

Stato e colpisce la libertà di pensiero

La sua invece è una “verità non rimunerata”.

Page 5: La filosofia di Schopenhauer
Page 6: La filosofia di Schopenhauer

Il mondo come volontà e rappresentazione (1819)

Die Welt als Wille und Vorstellung

Rappresentazione – Vorstellung – Fenomeno - Gnoseologia- È la dimensione esteriore che l’individuo conosce applicando le categorie di spazio, tempo e causalità.- È illusione, dimensione fenomenica - onirica: il Velo di Maya.

Volontà – Cosa in Se - Metafisica- È l’orizzonte che si schiude all’individuo quando rivolge lo sguardo alla sua interiorità.- È essenza della realtà, accessibile al filosofo che oltrepassa il Velo di Maya

Page 7: La filosofia di Schopenhauer

Il Velo di Maya

L’antica saggezza religiosa indiana, conservata nei versi dei Veda, ritiene che: “è Maya il velo dell’illusione, che ottenebra le pupille dei mortali e fa loro vedere un mondo di cui non si può dire né che esista né che non esista; il mondo, infatti, è simile al sogno, allo scintillio della luce solare sulla sabbia che il viaggiatore scambia da lontano per acqua, oppure ad una corda buttata per terra ch’egli prende per un serpente.”

Page 8: La filosofia di Schopenhauer

Differenze con l’impostazione kantiana

KANT

SCHOPENHAUER

Unica realtà accessibile alla mente umana

Illusione ingannevole, sogno, Velo di Maya

Fenomeno

Noumeno KANT

SCHOPENHAUER

Inconoscibile, concetto limite che serve da pro-memoria.

Realtà nascosta dietro il Velo di Maya

Page 9: La filosofia di Schopenhauer

Gnoseologia “Il mondo è una mia rappresentazione”

Kant: fenomeno è una realtà oggettiva ed esiste fuori dalla coscienza

Interpretazione di Schopenhauer: il fenomeno è illusione ed esiste solo dentro la coscienza: questa scoperta è merito di Kant Assioma di partenza della filosofia

RAPPRESENTAZIONE

Soggetto Oggetto

Soggetto e Oggetto sono indissolubilmente connessi

Idealismo: falso perché riduce l’oggetto al soggetto

Materialismo: falso, riduce il soggetto all’oggetto

Page 10: La filosofia di Schopenhauer

RAPPRESENTAZIONE

Soggetto

Oggetto

Forme a Priori

Spazio – Tempo - Causalità

Si rappresenta l’oggetto attraverso le forme a priori

Le 12 categorie sono ridotte a 1 sola: la causalità

Si rappresenta l’oggetto attraverso le forme a priori

Le 12 categorie sono ridotte a 1 sola: la causalità

Esistere = produrre effetti sulla realtà cioè esistere significa “essere causa”

Wirklicheit = realtà = Wirken = agire

Page 11: La filosofia di Schopenhauer

La causalità - Il Principio di Ragion Sufficiente

Nulla si verifica senza che sia possibile indicare una ragione sufficiente a spiegare Perché è così e non altrimenti

Divenire: ratio fiendi, fisica: regola i rapporti tra i fenomeni naturali “necessità naturale”

Conoscere: ratio cognoscendi, logica: regola i rapporti tra premessa e conseguenze “necessità formale”

Essere: ratio essendi, matematica: connessioni spazio temporali e rapporti matematici

Agire: ratio agendi, morale: regola i rapporti tra un’azione e le sue motivazioni

Page 12: La filosofia di Schopenhauer

Metafisica “Il mondo è volontà”

Il corpo come via d’accesso privilegiata alla “cosa in sé” (essenza ultima del reale) Il corpo come oggetto (rappresentazione) Il corpo come sede di bisogni e di desideri (volontà)

La Scoperta della cosa in se Non può avvenire attraverso l’intelletto: che guarda alle cose

esteriori e le conosce come rappresentazioni, fenomeni, con le forme a priori

Ma con l’autocoscienza, rivolgendo lo sguardo dentro di noi, si scopre un’altra dimensione quella della volontà, un mondo irrazionale

Volontà Principio metafisico: volontà di vivere Principio cieco e irrazionale (contro Hegel)

Page 13: La filosofia di Schopenhauer

La volontà – Wille zum Leben L’uomo non è solo intelletto ma anche corpo

L’uomo percepisce il suo corpo dall’interno Tramite l’autocoscienza si identifica con la dimensione istintuale,

emotiva e sentimentale Superamento del velo di Maya e scoperta della cosa in se:

Scopre che dietro il nostro comportamento e il nostro stesso corpo

Vi è un irresistibile impulso a vivere e agire, una brama infinita eternamente insoddisfatta: “la volontà di vivere”

La cosa in se – Wille zum Leben Per analogia Schopenhauer afferma la volontà non è solo

l’essenza dell’uomo Ma l’essenza segreta di tutte le cose, la cosa in sé dell’universo

Page 14: La filosofia di Schopenhauer

La Volontà di Vivere: caratteri

VOLONTA’ DI VIVERE

INCONSCIA perché è oltre la dimensione fenomenica e si sottrae alle forme a priori che la caratterizzano.

UNICA perché esiste al di fuori di spazio e tempo che moltiplicano e dividono gli enti.

ETERNA perché è oltre la forma del tempo quindi non ha né inizio né fine. INCAUSATA perché

è oltre la categoria di causa e si configura come forza libera.

SENZA SCOPO perché non ha una meta, vuole unicamente se stessa.

Volontà è una forza primordiale inconscia e irrazionale, quindi totalmente priva di scopo. L’intera realtà è una sua manifestazione

Page 15: La filosofia di Schopenhauer

Modelli – Archetipiuniversali, immutabili e unici

di tutte le cose

Volontà

La realtà finita È una manifestazione della volontà infinita Che si oggettiva in essa Attraverso due gradi:

Volontà Idee

Realtà naturali

Realtà

Spazio - Tempo - Causalitàgenerano la molteplicità di tutte le cose finite esistenti

Page 16: La filosofia di Schopenhauer

Volontà e Pessimismo Cosmico

Volontà: pulsione infinita: Nel Tempo: vuole sempre Nello Spazio: vuole tutto bramare, anelare, desiderare Tutto ciò che esiste è una manifestazione di questa volontà

infinita Scopo: nessuno, esistere per esistere

Quindi: Volontà: fonte e causa di sofferenza Esistenza: scontro di tutti i viventi contro tutti per avere tutto Homo homini lupus Bellum omnia contra omnes Pessimismo Cosmico: tutto soffre

Il mondo animale ha per proprio nutrimento il mondo vegetale; ogni animale diventa preda e nutrimento di un altro; la specie umana ritiene la natura creata per proprio uso e consumo e rivela in se la medesima lotta o i dissidio della volontà: homo homini lupus

Schopenhauer

Page 17: La filosofia di Schopenhauer

Dolore Piacere e Noia

Sofferenza Umana Volere: fonte e causa di sofferenza Desiderio:nasce dalla mancanza non trova mai appagamento definitivo (infinito) Piacere: cessazione del dolore, presuppone e dipende

dal dolore Realtà originaria e principale è il dolore

Noia Se cessa il desiderio Subentra la noia

La vita è un pendolo tra dolore e noia

Page 18: La filosofia di Schopenhauer

Dolore, Piacere, Noia

Dolore

Piacere

Noia

Posta la Volontà quale essenza della realtà e poiché volere significa desiderare qualcosa che non si ha, lo stato di tensione continua che ne deriva genera sofferenza.

Il godimento (fisico) e la gioia (psichica) è cessazione del dolore, scarico da uno stato preesistente di tensione, che ne è condizione indispensabile.

Subentra quando viene meno l’aculeo del desiderio o il pungolo delle preoccupazioni.

Tre Stati Esistenziali

Page 19: La filosofia di Schopenhauer

Schopenhauer e Leopardi

La concezione negativa o catastematica del piacere come cessazione del dolore era stata già sostenuta da Pietro Verri e da Giacomo Leopardi. Schopenhauer cita esplicitamente Leopardi manifestando grande apprezzamento per “l’italiano che ha saputo rappresentare in maniera profonda il dolore”

Poiché la Volontà di vivere si manifesta in tutte le cose, il dolore non riguarda solo l’uomo ma investe ogni creatura. Tutto soffre: dal fiore che appassisce all’animale ferito, dal bimbo che nasce al vecchio che muore. L’uomo, tuttavia, soffre più d’ogni altra creatura perché è dotato di maggiore consapevolezza ed è destinato a sentire in maniera più vivace e distinta il pungolo della Volontà. Fra tutti gli uomini, poi, il genio sperimenta la più acuta sofferenza: “chi aumenta il sapere moltiplica la sofferenza” (Ecclesiaste I, 18).

Lo stesso concetto viene espresso da Leopardi nel suo Zibaldone di pensieri: “Non gli uomini solamente, ma il genere umano fu e sarà sempre infelice di necessità. Non il genere umano solamente ma tutti gli animali. Non gli animali soltanto ma tutti gli esseri al loro modo. Non gl’individui, ma le specie, i generi, i regni, i globi, i sistemi, i mondi”.

Page 20: La filosofia di Schopenhauer

La rinuncia alla volontà (noluntas)

La volontà produce sofferenza: è il male Malum mundi e mala in mundo

Redenzione dalla sofferenza (dal male) rinunciare a volere (noluntas)

Tre modi per liberarsi dal male Arte: Produzione e fruizione estetica Etica della giustizia e della compassione Ascesi

Page 21: La filosofia di Schopenhauer

Produzione e fruizione estetica

Produzione dell’opera d’arte ad opera del genio

Fruizione dell’opera d’arte da parte dell’uomo comune

Il creatore/fruitore: Puro occhio che guarda La volontà tace

La cosa rappresentata: l’idea, il modello della cosa (Platone)

Transitorietà dell’esperienza estetica

Page 22: La filosofia di Schopenhauer

Il fondamento della morale (la metànoia) Il passaggio dall’egoismo all’altruismo come

redenzione dalla sofferenza e dal male Etica della giustizia e della compassione

Il fondamento della morale: la metànoia L’altro uomo:

stessa essenza, stessa sofferenza superamento del principium individuationis

(velo di Maya) Schopenhauer e Leopardi

Page 23: La filosofia di Schopenhauer

I principi dell’etica: giustizia e compassione I principi dell’etica schopenhaueriana Giustizia volontaria (Neminem laede)

Astenersi dal fare il male Com-passione (Adiuva omnes quantum

potes) Aiutare l’altro (agàpe, càritas)

Distinzione tra éros e agàpe

Page 24: La filosofia di Schopenhauer

L’ascesi

Rinuncia alla volontà (noluntas) digiuno, povertà, castità, non-violenza

Condizione riservata a pochi il santo, l’eremita, il mistico

Stato di autoannullamento (il nirvana dei buddisti) purificazione da ogni desiderio liberazione da ogni dolore condizione di beatitudine, pace, serenità,

quiete

Page 25: La filosofia di Schopenhauer

La condizione della noluntas

Dal punto di vista dell’uomo comune è una condizione di non-vita è un trapasso nel “vuoto nulla” è una condizione assurda

Dal punto di vista del santo, del mistico è una condizione di vita paradisiaca (nirvana) il mondo invece è nulla (senza-senso), perché

è sofferenza