La fase difensiva nelle situazioni di palla inattiva. Autore: Paolo Indiani

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    o voluto dedicarmi ad un argomento come quello

    della fase difensiva sulle palle inattive in quanto da

    sempre convinto dellimportanza fondamentale del-

    le stesse, in qualunque squadra di qualsiasi catego-

    ria. La velocit del gioco, gli spazi ristretti, la pres-sione sulla palla, gli interventi arbitrali hanno au-

    mentato notevolmente le occasioni da sfruttare a

    palla ferma. I dati statistici indicano tra il 30% ed il 35% i gol rea-

    lizzati. Tutte le squadre, oltre ad aver almeno uno specialista nel-

    la battuta diretta, dedicano sufficiente tempo settimanale nella ri-

    cerca di soluzioni collettive. Ecco perch ritengo importante dedi-

    care altrettanto tempo, se non di pi, per limitare le realizzazioni

    in questione e per farlo non si pu che cercare di organizzare al

    massimo questa fase particolare di non possesso.Prover ad esporre le mie convinzioni, sviluppate negli anni, di-

    scusse con i vari calciatori che le hanno interpretate, modificate an-

    che su loro consigli, che hanno dato risultati pi che soddisfacenti.

    Principi di gestione

    La difficolt pi evidente per raggiungere lo scopo di avere una

    squadra organizzata nella fase di non possesso in oggetto sicu-

    ramente trovare il consenso del gruppo, fargli accettare il tempo

    programmato nelle varie sedute come opportuno e necessario (il

    calciatore dedica molta pi attenzione alla fase attiva che a quel-

    la passiva, per lui molto pi gratificante realizzare una rete che

    impedirla!). Per questo sono necessari dei principi di gestione a

    cui bisogna attenersi:

    della consapevolezza, cio spiegare bene come e perch viene

    eseguito un determinato movimento, rendere consapevole il

    calciatore, protagonista della propria prestazione, perch sia

    autonomo ed attivo;

    della partecipazione attiva, cio ad interessarlo e coinvolgerlo

    nelle scelte in quanto la motivazione, che nasce sempre dal suointerno, la chiave dellapprendimento;

    della semplicit e chiarezza, cio allespressione verbale: non

    essere e sentirsi come un professore, ricordarsi che il tempo

    dattenzione di un gruppo dura pochi minuti, dunque essere

    chiari, concisi, completi;

    dellevidenza, cio far vedere quello che proponiamo e, conse-guentemente, per lassimilazione, fare eseguire;

    delladattamento, cio tenere conto delle capacit di risposta

    tecniche, tattiche, fisiche e di personalit del calciatore.

    Compiti e funzioni

    Lallenatore deve dare le regole di gioco, cio i segnali di comuni-

    cazione tra i calciatori -(F. Ferrari - Elementi di tattica calcistica).

    Tutti i calciatori devono parlare lo stesso linguaggio, devono co-

    noscere i modi per raggiungere lobiettivo comune; il sapere diavere sempre chiara la risposta ad ogni situazione che si presen-

    ta, anche nelleccitazione del momento, li rende sicuri ed efficaci

    nel rispettare i compiti e funzioni loro affidati (essi verranno de-

    scritti analiticamente nei paragrafi successivi).

    ANALISI DELLE SITUAZIONI

    Calcio dangolo

    La soluzione adottata quella mista con prevalenza zona.

    La maggior parte della squadra, otto calciatori, hanno il compito

    di controllare le zone con conseguente scelta delle caratteristiche

    e delle posizioni che dovranno assumere in relazione al valore di

    pericolosit riconosciuto ad ognuna di loro, cercando la palla sen-

    za mai indietreggiare, mentre due calciatori hanno il compito di

    marcare ad uomo i due avversari ritenuti pi abili.

    Ritengo questa soluzione equilibrata perch permette di avere

    una propria identit, una propria organizzazione per non dipen-

    H

    LA FASE DIFENSIVANELLE SITUAZIONI DI PALLA INATTIVA

    di Paolo Indiani*

    SCUOLA ALLENATORITECNICO-TATTICA

    *Dalla tesi finale del Corso Master 2005/2006 per labilitazione ad Allenato-re professionista di 1 Categoria.

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    dere totalmente dallavversario e, nello stesso tempo, assicurarsi

    un controllo sui principali saltatori altrui. Preferisco difendere con

    tutta la squadra per coprire il pi possibile gli spazi dellarea e per

    avere anche nellipotesi pi estrema una buona superiorit nu-

    merica (solamente a partita quasi finita e con risultato sfavore-

    vole gli avversari si precipitano in area con quasi tutta la squa-

    dra), consapevole di non aver praticamente la possibilit di ripar-

    tire e molte volte di dover difendere anche sulla seconda palla.

    molto pi elevata la possibilit di subire una rete in questa situa-

    zione che farla dopo una riconquista! Suddivisione delle zone del-

    larea di rigore ipotizzando una battuta dalla nostra sx. (Fig. 1a)

    Suddivisione delle zone dellarea di rigore con tutti gli undici cal-

    ciatori schierati nelle posizioni che analizzeremo, ipotizzando una

    battuta dalla nostra sx. (Fig. 1b)

    Zona A) superficie compresa fra il 1 palo ed il limite dellarea di

    porta: spazio pericoloso per deviazioni su traiettorie veloci. Il cal-

    ciatore n. 8 deve essere in anticipo su uneventuale spizzicata e

    non far fare una deviazione verso la porta; esce deciso e rapido

    su eventuale battuta in coppia; deve essere abile nellanticipo siadi piede che di testa. (Fig. 2)

    Zona B) superficie compresa tra la fine della zona A, quasi tutta la-rea di porta e circa due metri in verticale verso il centro dellarea:

    spazio dal quale viene realizzato circa l80% delle reti e, pertanto,

    quello pi pericoloso. In esso agiscono il portiere che interviene sul-

    le traiettorie lente a parabola e quelle verso di lui; i calciatori n. 2 e

    n. 3, di solito i pi piccoli, a protezione della porta sui rispettivi pali,

    con il primo che aiuta il portiere sulle traiettorie, anticipando sul 1

    palo ed il secondo che copre la porta sul 2 palo su eventuali de-

    viazioni; entrambi devono avere buoni riflessi, una ottima intesa con

    il portiere che devono anche sostituire e comandano luscita dellasquadra dopo le respinte; il calciatore n.9 che interviene sulle traiet-

    torie in anticipo nella sua posizione ed alle spalle del calciatore n. 8

    e il calciatore n. 5 che interviene nello spazio centrale allincirca ol-

    tre il limite dellarea piccola; devono avere un grande coraggio, ca-

    rattere, statura e peso, eccellere nel salto da fermo.

    In questo modo viene lasciato appositamente spazio al portiere

    evitando, per quanto possibile, di farvi entrare anche i calciatori

    n. 4 e n. 6 che svolgono le funzioni di marcatura individuale ( ov-

    vio che se lavversario pi abile nel gioco aereo preferisce anche

    andare in quella zona viene marcato ugualmente ma, nella scel-

    ta, a parit di pericolosit, vengono marcati altri). (Fig. 3)

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    TECNICO-TATTICA

    Zona C) superficie compresa dalla fine della zona A in verticale

    verso il centro dellarea: il calciatore n. 7 deve anticipare le traiet-

    torie, non consentendo deviazioni verso la porta; fondamentale

    per impedire eventuali schemi avversari per soluzioni di tiro al li-

    mite dellarea ed impedisce, insieme al calciatore n. 8, la superio-

    rit numerica altrui su eventuale battuta in coppia, uscendo rapi-

    do e deciso; esce per mettere pressione su respinta; deve essere

    abile nellanticipo sia di piede che di testa. (Fig. 4)

    Zona D) superficie compresa dalla fine della zona B fino alla lu-

    netta: il calciatore n. 11 ha il compito di intervenire direttamentesu traiettorie verso il dischetto del rigore ed importante sulle de-

    viazioni o respinte nella zona del limite dellarea; preferibilmente

    il pi rapido e aggressivo della squadra. (Fig. 5a e 5b: posizione

    del calciatore prima e dopo la battuta in altra zona)

    Zona E) superficie che va dalla fine delle zone B e D fino quasi al li-

    mite laterale dellarea e che si allunga in verticale fino ad una linea

    parallela al dischetto: determinante per torri su calci lunghi a parabo-

    la o su spizzicate e deviazioni precedenti. Il calciatore n. 10 deve es-sere molto abile a capire le varie situazioni poich la zona da coprire

    vasta; lunico che pu anche indietreggiare per colpire ed inoltre

    deve uscire per mettere pressione su chi ha ricevuto la palla dopo re-

    spinta; preferibilmente uno dei pi alti e con peso specifico. (Fig. 6)

    Calciatori marcatori n. 4 e n. 6: il loro compito principale quello

    di far ricercare la palla agli altri nove compagni con pi tranquilli-

    t; non devono assolutamente effettuare trattenute, tirate di ma-

    glia ecc. da cui potrebbero scaturire calci di rigore, ma solamente

    disturbare gli avversari nella rincorsa e riuscire a saltare insieme

    (sappiamo tutti che un calciatore abile nel gioco aereo che arrivalanciato senza ostacolo molto pericoloso). (Fig. 7)

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    Vari tipi di battuta e traiettoria

    Con un battitore destro o sinistro cambia la posizione del portiere e

    dei calciatori n. 8, 9, 5, 7 e 10 anche se in misura minima. (Fig. 8)

    Se la traiettoria veloce a rientrare il portiere anticipa la posizio-

    ne verso il 1 palo ed aggredisce la palla insieme ai calciatori n.

    2, 8 e 9. (Fig. 9)

    Se la traiettoria veloce ad uscire intervengono i calciatori n. 8,

    9 e 5. (Fig. 10)

    Se la traiettoria lenta a parabola e quelle verso di lui nella zona

    B, il portiere interviene con i calciatori n. 2, 3, 5 e 9 che lo copro-

    no fino a che non ne in possesso con certezza: lunica situa-

    zione in cui possiamo ripartire (i calciatori n. 11, 7, 8 e 10 ricer-

    cano la profondit). (Fig. 11 a-b)

    Se la traiettoria nella zona E interviene il calciatore n. 10 che ha pi

    tempo di lettura data la maggior durata della traiettoria e deve impe-

    dire una possibile deviazione diretta o una torre; il resto della squadra

    assume un nuovo equilibrio verso il centro della porta. (Fig. 12)

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    TECNICO-TATTICA

    Se la traiettoria nella zona D interviene il calciatore n. 11 che ha

    pi tempo di lettura data la traiettoria a parabola, in quanto la

    stessa non pu arrivare tesa e veloce essendovi la zona dombra

    creata dal calciatore n. 7; pu intervenire anche il calciatore n. 5

    facendo alcuni passi in avanti. (Fig. 13)

    tiro diretto alla fine della zona C interviene il calciatore n. 7 con

    il calciatore n. 11 pronto a raddoppiare. (Fig. 16)

    Se la traiettoria rasoterra a cercare un possibile schema per un

    Se la traiettoria a cercare un possibile tiro diretto alla fine della

    zona D interviene sempre il calciatore n. 11 che ha un buon tem-po di lettura. (Fig. 14)

    Se la traiettoria a cercare un possibile tiro diretto alla fine della

    tiro diretto alla fine della zona D interviene in prima battuta il cal-

    ciatore n. 7 ed il calciatore n. 11 in seconda se non riesce il primo

    intervento. (Fig. 17)

    zona E interviene il calciatore n. 10 raddoppiato dal calciatore n.

    11 che crea nella corsa una zona dombra verso il limite dellarea.

    (Fig. 15)Se la traiettoria rasoterra a cercare un possibile schema per un

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    Se viene cercata una battuta in coppia escono in zona battuta i

    calciatori n. 8 e n. 7 per non subire linferiorit numerica ed i cal-

    ciatori n. 2, 3, 9, 5 e 10 riequilibrano le posizioni, secondo quale

    successiva traiettoria si verifichi vi sono nuovi equilibri. (Fig. 18a

    prima della battuta. Fig. 18b dopo il riequilibrio)

    Situazioni successive alle respinte o deviazioni

    Parlo di situazioni successive alle respinte o deviazioni perch la

    palla non deve cadere direttamente dalla battuta in quanto,

    quando succede, si verifica una situazione di estrema difficolt.

    La palla pu cadere sempre, per, in zona pericolosa anche dopo

    una nostra respinta o una deviazione e, conseguentemente, la

    squadra si deve riequilibrare sulla nuova situazione. Essa deve

    avere sempre presente il concetto di base di difesa della porta con

    tutti gli undici suoi componenti, deve avere lo stesso comporta-

    mento senza incertezze da diventare automatico su tutti i tipi di

    respinta o deviazione.

    Se la palla ricade dentro larea nella zona laterale dalla parte del-

    la battuta escono in pressione il calciatore n. 8 raddoppiato dal n.

    7 o viceversa, il portiere copre la porta insieme ai calciatori n. 2 e

    n. 3 che avanzano dai pali e tutti gli altri fanno massima densitnellimbuto della stessa. (Fig. 19)

    Se la palla cade dentro larea nella parte esterna della zona E,esce in pressione il calciatore n. 10 raddoppiato dal n. 11 che

    crea nella corsa una zona dombra verso il limite dellarea; il

    portiere copre la porta insieme ai calciatori n. 2 e n. 3 che avan-

    zano dai pali e tutti gli altri fanno massima densit nellimbu-

    to della stessa. Il calciatore n. 7 prende la posizione del n. 11.

    (Fig. 20)

    Se la palla cade dentro larea nella zona centrale, come da figu-

    ra, escono in pressione i calciatori n. 7 e n. 11, il portiere copre

    la porta insieme ai calciatori n. 2 e n. 3 che si alzano leggermente

    dai pali e tutti gli altri fanno massima densit nellimbuto della

    stessa. (Fig. 21)

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    TECNICO-TATTICA

    Se la palla cade fuori area nella zona laterale dalla parte della

    battuta esce in pressione il calciatore n. 8 o il n. 7 ad affrontare

    un 1 vs. 1 con lassoluto obbligo di non farsi dribblare ma di con-

    cedere al massimo un cross, laltro pronto al raddoppio ed i com-

    pagni si riequilibrano. (Fig. 22)

    Se la palla cade fuori area nella zona laterale dalla parte opposta

    alla battuta, esce in pressione il calciatore n. 10 ad affrontare un

    1 vs. 1 con lassoluto obbligo di non farsi dribblare ma di conce-

    dere al massimo un cross. Il calciatore n. 11 pronto al raddop-

    pio, creando nella corsa una zona dombra verso il limite della-

    rea; gli altri si riequilibrano. (Fig. 23)

    Se la palla cade fuori area nella zona centrale fino ai 25 metri cir-

    ca, esce in pressione il calciatore n. 11 e, se esiste possibilit di

    conclusione, non esce nessun altro; il portiere avanza per coprire

    maggiormente la porta insieme ai calciatori n. 2 e n. 3 che dai pa-

    li si spostano leggermente in avanti. Altrimenti tutta la squadra

    esce. (Fig. 24 a-b)

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    Se la palla cade fuori area sia nella zona centrale oltre i 25 metri

    circa che in quelle laterali anche entro, tutta la squadra esce in

    pressione mentre questa coperta (cio durante la traiettoria)

    con i calciatori n. 2 - 3 (quelli di posizione sui pali) 5 e 9 che for-

    meranno lultima linea, con i primi due che usciranno in ampiez-

    za, per impedire eventuali entrate da dietro per poi rimanere od

    uscire ancora a seconda dei casi. (Fig. 25)

    I due calciatori marcatori (n. 4 e n. 6) continueranno il loro com-

    pito di controllo individuale in tutti i casi in cui dopo la respinta

    la squadra rimane a difesa della porta nellimbuto, altrimenti usci-ranno insieme a tutti gli altri abbandonando la difesa ad uomo

    per riequilibrarsi in quella a zona.

    PUNIZIONI LATERALI

    Soluzione adottata, come nei calci dangolo, mista con prevalenza

    zona, con la differenza di difendere in dieci lasciando un calciato-

    re alto ad eccezione delle battute quasi dalla linea di fondo che

    vengono equiparate agli angoli. Cinque calciatori hanno il compi-

    to di controllare le zone dove la traiettoria della palla pu arriva-

    re con conseguente scelta delle caratteristiche pi idonee: essi cer-

    cano la palla senza mai indietreggiare dopo essersi abbassati pri-

    ma del calcio dalla posizione iniziale; due calciatori hanno il com-

    pito di formare la barriera, cercano di intercettare la traiettoria ini-

    ziale o di uscire in pressione sulla battuta in coppia; due calciato-

    ri hanno il compito di marcare ad uomo i due avversari ritenuti pi

    abili. A differenza dei calci dangolo vi una maggiore flessibilit

    sui compiti affidati secondo la distanza della palla dalla porta edalle qualit degli avversari sia sulla battuta che sulle deviazioni.

    Suddivisione delle zone dellarea di rigore ipotizzando una battu-

    ta dalla nostra sx. quasi perpendicolare alla linea dellarea circa a

    met dalla linea laterale. (Fig. 26)

    Suddivisione delle zone dellarea di rigore ipotizzando una battu-

    ta dalla nostra sx. quasi perpendicolare alla lunetta circa a met

    dalla linea laterale. Vediamo che le zone sono pressoch identi-

    che, solo spostate in relazione allaltezza della palla. (Fig. 27)

    Suddivisione delle zone dellarea di rigore con tutti gli undici cal-

    ciatori schierati nelle posizioni che analizzeremo, ipotizzando una

    battuta dalla nostra sx. quasi perpendicolare alla linea dellarea a

    met dalla linea laterale. (Fig. 28)

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    TECNICO-TATTICA

    Zona A) superficie compresa nello spazio fra la fine della zona dom-

    bra creata dai due calciatori in barriera, il limite dellarea di porta e

    circa un metro oltre il 1 palo: spazio pericoloso per deviazioni su

    traiettorie veloci, il calciatore n. 8 deve essere in anticipo su une-

    ventuale spizzicata e non far fare una deviazione verso la porta; de-

    ve essere abile nellanticipo sia di piede che di testa. (Fig. 29)

    Zona B) superficie compresa tra la fine della zona A, il limite del-

    larea di porta fino allincirca alla met della linea orizzontale del-la stessa: il calciatore n. 9 che vi lavora deve essere uno dei mi-

    gliori interpreti nel gioco aereo, avere personalit e coraggio ed

    eccellere nel salto da fermo. (Fig. 30)

    Zona C) superficie compresa dalla fine della zona B, il limite dellarea

    di porta fino ad un metro circa oltre la direzione del secondo palo: il

    calciatore n. 5 deve essere uno dei migliori interpreti nel gioco aereo,

    avere personalit e coraggio ed eccellere nel salto da fermo. (Fig.31)

    Zona D) superficie compresa dal termine della zona C fino a circa

    due metri oltre la fine dellarea di porta. Essa solamente indica-

    tiva, in quanto il calciatore n. 10 lavora su traiettorie anche pi

    lunghe ma non meno pericolose. Deve essere uno dei migliori in-

    terpreti nel gioco aereo, avere personalit e coraggio ed eccelle-re nel salto da fermo. (Fig. 32)

    Zona E) superficie dellarea di porta come base che si pu anche

    ampliare secondo la traiettoria: vi opera il portiere in esclusiva a

    cui viene lasciato spazio sufficiente, avendo la squadra cura di

    non abbassarsi troppo prima della battuta.

    Nei casi di suo intervento, i calciatori n. 9 e n. 5 corrono a difesa

    della porta, i calciatori n. 8 e n. 10 stringono verso di lui per pro-

    teggerlo insieme ai due calciatori marcatori. (Fig. 33)

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    Zona F) superficie compresa dalla fine delle zone A - B - C fino al

    semicerchio dellarea di rigore: il calciatore n. 7 ha il compito di in-

    tervenire direttamente su traiettorie perpendicolari al punto di bat-

    tuta sia rasoterra che a parabola e si abbassa insieme agli altri sul-

    le traiettorie verso la porta curando eventuali rimbalzi. (Fig. 34)

    Zona G) superficie compresa dal punto di battuta alla fine della

    zona dombra creata dai due calciatori in barriera n. 2 e n. 3: han-no il compito di intercettare la traiettoria non facendola passare

    assolutamente al loro interno e formano un 2 vs. 2 in caso di bat-

    tuta in coppia. (Fig. 35)

    Calciatori marcatori n. 4 e n. 6: il loro compito principale quello

    di far ricercare la palla ai cinque compagni ( n. 1 - 8 - 9 - 5 - 10)

    con pi tranquillit, non devono assolutamente effettuare tratte-nute, tirate di maglia ecc. da cui potrebbero scaturire calci di ri-

    gore ma solamente disturbare gli avversari nella rincorsa e riusci-

    re a saltare insieme (sappiamo tutti che un calciatore abile nel

    gioco aereo che arriva lanciato senza ostacolo molto pericolo-

    so). (Fig. 36)

    Vari tipi di battuta e traiettoria

    Con la presenza di due avversari sulla palla (un destro e un sini-

    stro) la posizione iniziale rimane quella prima descritta.Al momento della scelta la squadra cambia la posizione, antici-

    pando labbassamento nel caso di una battuta di destro ad usci-

    re o ritardandolo nel caso di una battuta di sinistro ad entrare perlasciare spazio maggiore al portiere. (Fig. 37 a-b)

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    Se la traiettoria a cercare un possibile inserimento a sorpresa

    nella zona A interviene il calciatore n. 8. (Fig. 43)

    Battuta quasi dalla linea di fondo: posizione quasi come nei

    calci dangolo con tutti i calciatori a difendere e con le varian-ti del calciatore n. 2 a formare la barriera e il n. 7 sul secondo

    palo. (Fig. 44)

    Battuta oltre la linea dei 25 metri: vengono mantenuti sopra la

    posizione della palla due calciatori, altri due alla distanza regola-

    mentare pronti per ovviare a qualsiasi possibile scelta vicina ini-ziale degli avversari, gli stessi due calciatori marcatori ad uomo,

    tre calciatori a marcare le zone ed un ultimo fuori area in posi-

    zione centrale. (Fig. 45)

    Situazioni successive alle respinte o deviazioni

    Anche nelle punizioni laterali, come nei calci dangolo, la palla

    non deve cadere direttamente dalla battuta in quanto, quando

    succede, si verifica una situazione di estrema difficolt.

    La palla pu cadere sempre, per, in zona pericolosa anche dopo

    una nostra respinta o deviazione e, conseguentemente, la squa-

    dra si deve riequilibrare sulla nuova situazione, avendo sempre

    presente il concetto base di difesa della porta con i dieci compo-

    nenti, ma anche la possibilit del fuorigioco. Essa deve avere lo

    stesso comportamento senza incertezze da diventare automatico

    su tutti i tipi di respinta o deviazioni.

    A differenza dei calci dangolo la possibilit di riconquista mol-

    to pi elevata e quella di controgioco non sicuramente limitatasolamente a quando entra in possesso di palla il portiere.

    Se la palla cade dentro larea nella zona laterale dalla parte op-

    posta della battuta esce in pressione il calciatore n. 10 raddop-

    piato dal n. 7, gli altri si riequilibrano liberando il pi possibile la-rea vicino alla porta salendo. (Fig. 46)

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    TECNICO-TATTICA

    Se la palla cade dentro o fuori area nella zona laterale dalla parte

    della battuta operano per la riconquista i calciatori n. 8 - 2 - 3 od 8

    - 2 contro ipotetici uno o due avversari; in questo caso pi ipotiz-

    zabile una riconquista senza possibilit di controgioco. (Fig. 47)

    Se la palla cade dentro larea nella zona centrale agisce il calcia-tore n. 7 o i calciatori n. 7 e n. 3 a seconda del numero in barrie-

    si riequilibrano liberando il pi possibile larea vicino alla portasalendo. (Fig. 49)

    ra: nel secondo caso molto pi probabile una riconquista con

    successivo controgioco. (Fig. 48 a-b)

    Se la palla cade fuori area nella zona laterale dalla parte opposta

    alla battuta esce in pressione il calciatore n. 10 raddoppiato dal

    n. 7 con i calciatori n. 3 e n. 2 che scalano centralmente; gli altri

    Se la palla cade fuori area nella zona centrale fino ai 25 metri cir-

    ca escono in pressione i calciatori n. 7 e n. 3 con tutta la squadra

    che sale in ampiezza per impedire entrate dallesterno. (Fig. 50)

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    Se la palla cade fuori area nella zone laterali fino ai 25 metri cir-

    ca escono in pressione i calciatori n. 2 e n. 3 dalla parte della bat-

    tuta o i calciatori n. 7 e n. 10 dalla parte opposta con tutta la

    squadra che sale in ampiezza per impedire entrate dallesterno ri-

    cercando con forza anche la riconquista che, se riuscita, pu crea-

    re una situazione importante di controgioco. (Fig. 51)

    Se la palla cade fuori area sia nella zona centrale che in quelle la-

    terali oltre i 25 metri pu riconquistare la palla e tenerla il calcia-

    tore n. 11 o pu essere il primo ad andare in pressione raddop-piato a seconda della zona di campo dai calciatori n. 2 - 3 - 7 con

    tutta la squadra che sale fino ai sedici metri in ampiezza per im-

    pedire entrate dallesterno ricercando anche in questi casi la ri-

    conquista. (Fig. 52).

    I due calciatori marcatori (n. 4 e n. 6) dopo la respinta non conti-

    nueranno il loro compito di controllo individuale in quanto sali-

    ranno insieme a tutti gli altri per pulire la zona di campo vicina

    alla porta sapendo anche che i loro controllati sono i meno abilinel rientrare in gioco.

    PUNIZIONI CENTRALI

    Indico con questo termine tutte le palle inattive che vengono battu-

    te nello spazio formato dalle linee longitudinali dellarea fino ai 25

    - 30 metri circa dalla porta: ovvio che in queste situazioni vi sia una

    dose ancora maggiore di pericolosit, perch ci sono sempre pi

    specialisti che sanno imprimere alla palla delle traiettorie impreve-

    dibili (laspetto da far notare che anche nelle categorie pi basse

    vi sempre qualcuno in possesso di queste doti) e lorganizzazione

    di schemi collettivi a cui tutti dedicano del tempo. Per ovviare a tut-

    to questo dobbiamo avere ancora una maggiore organizzazione di-fensiva con compiti di barriera e di copertura degli spazi. Soluzione

    adottata: zona totale con tutti i dieci giocatori che partono da posi-

    zioni predeterminate per occupare uno spazio.Viene scelta perch a

    differenza delle altre palle inattive gi analizzate, i migliori interpre-

    ti sono certamente alla battuta ed anche perch una o due marca-

    ture ad uomo potrebbero, per abilit tattica degli avversari, sposta-

    re nostri calciatori in zone di campo non produttive.Vi flessibilit

    sui compiti affidati secondo la distanza della palla dalla porta sia

    centrale che laterale e dalle qualit degli avversari sulla battuta.

    Battute dallo spazio formato dalle linee longitudinali

    dellarea di porta

    Una barriera di quattro calciatori tra i pi alti copre la porta a par-

    tire dal primo palo del punto di battuta, si comporta come fosse un

    solo calciatore, capisce dal tipo di rincorsa del calciante se saltare

    in presenza di una soluzione a parabola od avanzare in presenza di

    una soluzione di forza; in caso di tocco laterale esegue uno sposta-

    mento in diagonale per poter coprire lo stesso spazio di porta.

    Unaltra piccola barriera di due calciatori copre il secondo palo per

    liberare il proprio portiere dalla psicosi del goal sul proprio palo

    (quanti ne vediamo cos!), con conseguente piazzamento pi cen-

    trale e maggiori possibilit di intervento sullaltro; in caso di tocco

    laterale il primo nellinterno attacca la palla (deve essere rapido e

    avere coraggio) ed il secondo rimane a difesa dello spazio; svolgo-

    no anche compiti di copertura spazio dove potrebbero essere ricer-

    cati schemi con scambi. Tre calciatori piazzati di fianco alla secon-

    da barriera difendono gli spazi dietro a loro. Un calciatore ha il

    compito di scegliere la posizione pi opportuna al momento: puessere di fianco alla prima barriera per difendere lo spazio dietro,

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    TECNICO-TATTICA

    oppure attaccato ad essa come primo in presenza di un abile inter-

    prete nel calciare di taglio, oppure di fianco al punto di battuta per

    attaccare la palla dopo un passaggio, oppure insieme agli altri tre

    nello spazio di fianco alla seconda barriera. (Fig. 53)

    Comportamento dopo la battuta

    I calciatori n. 4 - 6 - 2 hanno il compito di andare in protezione del

    portiere, non facendosi oltrepassare dagli avversari. Il calciatore n.7

    rimane a difendere lo spazio di partenza. Il calciatore n. 11, se piaz-

    zato di fianco alla prima barriera, va in protezione del portiere dallaparte della battuta; se piazzato insieme ai calciatori n. 4 - 6 - 2 ri-

    mane a difendere lo spazio di partenza; se fuori area rimane a di-

    fendere quello spazio. Il calciatore n. 3, se uscito per attaccare, ri-

    mane a difendere lo spazio fuori area; se in barriera difende lo spa-

    zio dietro la prima barriera. I calciatori n.8 - 5 - 9 - 10 si slegano dal

    blocco unico appena passata la palla: i primi componenti n. 8 e n.5,

    specialmente senza la presenza in quello spazio del n. 11, difendo-

    no lo spazio verso il portiere ed i n. 9 e n. 10 rimangono a difende-

    re lo spazio di partenza. (Fig. 54a diretta e fig. 54b indiretta)

    Battute dallo spazio formato dalle linee longitudinali

    dellarea di porta fino a quelle dellarea di rigore

    Sono situazioni in cui non vi mai sicurezza se verr cercata una

    conclusione diretta, anche con battuta in coppia, oppure una so-

    luzione diversa con cross o schemi.

    La flessibilit di cui parlavo diventa componente essenziale in

    questi frangenti ( nella preparazione di ogni gara, avendo cono-

    scenza degli avversari, che viene stabilito il comportamento da

    tenere, se far prevalere lattenzione sulla barriera con conseguen-

    te maggior numero di componenti in presenza di un grosso spe-

    cialista nella battuta diretta, oppure sulle traiettorie in area, op-pure nel marcare lo spazio).

    Viene rappresentata lorganizzazione pi frequente:

    - una barriera di tre calciatori con due tra i pi alti copre la porta

    a partire dal primo palo del punto di battuta e si comporta co-

    me nelle punizioni pi centrali (fig. 53);

    - un altro calciatore copre il secondo palo della porta, in caso

    di tocco laterale attacca la palla e svolge anche compiti di co-

    pertura spazio dove potrebbero essere ricercati schemi conscambi;

    - quattro calciatori allinterno dellarea difendono lo spazio, cer-

    cano la palla se viene effettuato un cross con movimento in

    avanti e in diagonale;

    - un calciatore nellinterno del campo parallelo alla palla per im-

    pedire un passaggio orizzontale per una conclusione libera;

    - un ultimo calciatore sceglie la posizione pi opportuna al mo-

    mento: potr essere di fianco alla prima barriera per difendere

    lo spazio dietro, oppure attaccato ad essa come primo in pre-

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    senza di un abile interprete nel calciare di taglio, oppure insie-

    me ai quattro allinterno dellarea. (Fig. 55)

    Comportamento dopo la battuta nel caso di conclusio-

    ne diretta

    I calciatori n. 4 - 6 - 2 - 9 hanno il compito di andare in prote-

    zione del portiere. Il calciatore n. 7 retrocede a difendere lo

    spazio dietro la barriera. Il calciatore n. 3, se piazzato di fian-

    co alla barriera, va in protezione del portiere dalla parte dellabattuta, se piazzato insieme ai calciatori n. 4 - 6 - 2 - 9 rima-

    ne a difendere lo spazio di partenza. Il calciatore n. 11 retro-

    cede a difendere lo spazio al limite dellarea insieme al n. 3 o

    da solo. I calciatori n. 8 - 5 - 10 si slegano dal blocco unico ap-

    pena passata la palla, i primi componenti n. 8 e n. 5, special-

    mente senza la presenza in quello spazio del n. 3, difendono lo

    spazio verso il portiere ed il n. 10 rimane a difendere lo spazio

    di partenza. (Fig. 56a senza tocco laterale e fig. 56b con tocco

    laterale)

    Comportamento dopo la battuta nel caso di traiettoria

    sia a rientrare che ad uscire alla ricerca di una conclu-

    sione aerea

    I calciatori n. 4 - 6 - 2 - 9 cercano la palla nello spazio assegnato

    ad ognuno modificando la posizione di partenza in conseguenza

    che a calciare vi sia un destro o un sinistro. Il calciatore n. 7 re-

    trocede a difendere lo spazio centrale davanti la porta ed in caso

    di schema sopra la barriera difende lo spazio dietro la stessa. Il

    calciatore n. 3, se piazzato di fianco alla barriera, va in protezio-

    ne della porta dalla parte della battuta; se piazzato insieme ai cal-

    ciatori n. 4 - 6 - 2 - 9 rimane a difendere lo spazio di partenza. Ilcalciatore n. 11 retrocede a difendere lo spazio al limite dellarea

    insieme al n. 3 o da solo. I calciatori n. 8 - 5 - 10 si slegano dal

    blocco unico appena passata la palla e, specialmente senza la

    presenza in quello spazio del n. 3, difendono lo spazio verso la

    porta. (Fig. 57)

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    TECNICO-TATTICA

    LA RIMESSA LATERALE

    una situazione di gioco abbastanza frequente cui riservata

    una sempre maggiore attenzione dal punto di vista tattico in fa-

    se di possesso specialmente nella zona di campo degli ultimi 25-

    30 metri e, conseguentemente, come per le altre, necessario

    avere una eccellente organizzazione.

    Occorre fare una distinzione a seconda della zona di campo dal-

    la quale verranno effettuate.

    Sistema di riferimento 3:4:1:2

    Battute dai nostri ultimi 30 metri:

    la squadra si dispone con tutti gli elementi per ridurre tempo e

    spazio a chi entra in possesso palla senza concedere zone libere,

    ricercando anche la possibilit di un eventuale contropiede, po-

    tendo trovare la difesa avversaria in equilibrio precario. (Fig. 58)

    Nel caso di battuta lunga verso il centro dellarea (molto fre-

    quente) vi sar un cambiamento di posizioni con maggiore densi-

    t verso la porta, non disdegnando di ingabbiare con compiti pre-fissati i destinatari (facilmente identificabili in questi casi); sar

    pi difficile dopo la riconquista trovare la difesa avversaria in

    equilibrio precario. (Fig. 59)

    Battute nei 50 metri centrali:

    la squadra attua una fase di non possesso equilibrata, con la mar-

    catura degli appoggi vicini al punto di battuta, ma senza esaspe-

    rare laccorciamento degli spazi

    portando diversi calciatori vicini

    alla zona palla, mantenendo sem-

    pre una linea di copertura,avendo

    presente il rischio, nel caso di

    mancato successo nella riconqui-

    sta, data la distanza elevata dalla

    propria porta, della profondit. In

    quelle dalla nostra met campo,

    essendovi meno distanza dalla

    propria porta con il portiere che

    ha maggiori probabilit di inter-vento, pu rischiare qualcosa con

    le linee pi vicine. (Fig. 60)

    Nel caso di battuta lunga vi sar un cambiamento di posizioni

    marcando ad uomo i destinatari.

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    Battute dai loro ultimi 30

    metri:

    una situazione nella quale gli

    avversari in possesso si sentono

    in difficolt se pressati e, pertan-

    to, la squadra attua un accorcia-

    mento nella zona palla per sen-

    za esasperare, consapevole di

    avere, tanto pi ci avviciniamo al-

    la linea di fondo, come minimo,

    lultima linea molto distante econ la probabilit molto alta di

    dover tentare la riconquista nel

    gioco aereo lungo la linea laterale. (Fig. 61)

    Nel caso di battuta lunga vi sar un cambiamento di posizioni

    marcando ad uomo i destinatari.

    RINVIO DAL FONDO

    Pu essere effettuato con una battuta corta per iniziare lo sviluppo

    della manovra con i propri difensori o con un calcio profondo teso

    a superare una o pi linee dello schieramento avversario, cercando

    di allungarne o deviarne la traiettoria per trovare profondit.

    La squadra pronta ad affrontare entrambe le situazioni vo-

    lendo essere protagonista nella scelta: nel caso di avversari

    bravi nel partire da dietro, cerca di impedirlo affidando il com-

    pito di alzarsi ai tre attaccanti con gli altri che si dispongono,

    pronti alla successiva battuta

    lunga con il miglior saltatore che

    cerca la palla, i difensori che

    scappano per impedire la pro-

    fondit e gli altri pronti sui rim-

    balzi; (Fig. 62)

    nel caso di avversari meno bravi

    nel partire da dietro la squadra cer-

    ca di invitarli a farlo, affidando il

    compito a tutti di abbassarsi prima

    della battuta e successivamente di

    alzarsi per mettere pressione sulpossessore di palla. Oppure, nello

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    TECNICO-TATTICA

    stesso caso di calcio lungo, ha gi

    vicini gli attaccanti pronti a ricerca-

    re la profondit. (Fig. 63)

    CALCIO DINIZIO

    Pu essere effettuato giocando

    indietro anche fino sullultima li-

    nea per mantenerne il possesso,

    oppure subito in profondit sul-

    lesterno, oppure sempre giocan-do indietro ma con lo scopo di

    trovare subito profondit, gene-

    ralmente, ma non sempre, anche

    questo sullesterno.

    La squadra non si fa attrarre dal

    gioco indietro, essendo consape-

    vole di poter essere sorpresa da

    un lancio dietro le spalle, per,

    volendo mandare un segnale agli

    avversari, con i tre attaccanti

    svolge unazione di pressione,

    aggredendo in maniera esaspe-

    rata la palla e rimanendo tran-

    quillamente con gli altri sette

    calciatori pronti alla riconquista.

    (Fig. 65)

    CALCIO DI RIGORE

    lunica situazione di palla inattiva diversa da tutte le altre con il

    solo portiere in azione in partenza ed il resto della squadra in at-

    tesa di un suo miracolo con solo una piccola parte, nemmeno

    troppo attenta, piazzata al limite dellarea con il compito di aiu-

    tarlo su una eventuale respinta dello stesso o dei pali per impe-

    dire agli avversari di ribattere a rete.

    Credo che, invece,anche questa situazione particolare necessiti di

    unorganizzazione con compiti assegnati ben precisi (va assoluta-

    mente impedita una rete successiva ad una respinta).Il portiere parte da una condizione psicologica favorevole; perci,

    anche da parte del suo preparatore, non credo debbano essergli

    date indicazioni particolari.

    Sei calciatori (difensori e centrocampisti) partendo da fuori area,

    come da regolamento, successivamente alla battuta, aiutati in par-

    tenza con blocchi dagli altri quattro calciatori, corrono, opportuna-

    mente scaglionati, verso larea piccola alla ricerca della respinta.

    Quattro calciatori, dopo aver effettuato il compito sopra indicato,

    scaglionati, marcano lo spazio dellarea dietro le spalle dei com-

    pagni per ovviare ad eventuali respinte che li oltrepassino. (Fig.66 e fig. 67 dopo respinta)

  • 8/14/2019 La fase difensiva nelle situazioni di palla inattiva. Autore: Paolo Indiani

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    Quando e come allenarle

    Credo sia necessario iniziare subito dal periodo preparatorio pre-

    campionato, prima alla lavagna nello spogliatoio e poi in campo,

    ed in quei primi momenti che vengono fuori in maniera inequi-vocabile le caratteristiche caratteriali, di acrobazia, le abitudini

    consolidate ecc. dei calciatori da cui attingere per raggiungere ci

    che si cerca.

    naturalmente in questo periodo che viene dedicato il maggior

    tempo,praticamente una quota giornaliera, alla cura di queste si-

    tuazioni, naturalmente abbinate a quelle attive.

    Durante la stagione agonistica, con gara alla domenica, solita-

    mente vengono allenate il mercoled con 15 circa di partite a te-

    ma, il gioved applicate in partita, il venerd od il sabato per circa

    20 sempre in 22 calciatori, sia sulla prima battuta che sulla se-

    conda, per creare situazioni reali da gara inserendoci anche ri-

    partenze ecc.

    CONCLUSIONI

    I dati statistici relativi alla mia ormai lunga esperienza mi conforta-

    no, in quanto lincidenza delle reti subite dalle squadre da me alle-

    nate su azioni derivanti da palla inattiva stata molto bassa,di me-

    dia sei-sette per annata calcistica. Ci sicuramente dipeso dallafortuna di avere guidato per la maggior parte degli anni organici

    abbastanza forti per le categorie di appartenenza e, conseguente-

    mente, aver avuto una media reti subite generale molto bassa; ma

    penso sia dovuto anche dallorganizzazione data, a seguito di tan-

    to tempo impiegato allo scopo nelle varie sedute di allenamento.

    Nonostante questi soddisfacenti risultati credo sia importantenon fossilizzarsi sulle proprie idee, mettersi in discussione, avere

    capacit di autocritica e di andare sempre alla ricerca di ulteriori

    novit vedendo, ascoltando, anche copiando, per essere aggior-

    nati in continuazione ed elevare, per quanto possibile, il proprio

    livello di professionalit.

    Un ringraziamento finale ai tanti calciatori avuti alle dipendenze,

    veri uomini non solo bravi come giocatori ma anche intelligenti,

    altruisti, disponibili che mi hanno aiutato nella gestione ordinaria

    sopportando, in tante occasioni, i miei molteplici difetti e che mi

    hanno anche convinto a modificare alcune scelte, da anni immu-

    tabili, con acute osservazioni e dimostrazioni.

    BIBLIOGRAFIA

    - Appunti tratti dalle lezioni di Tecnica calcistica di Franco Fer-

    rari durante il Corso Master 2005-2006

    - F. Ferrari Elementi di tattica calcistica Vol. 1 - 2001 (Ediz. Cor-

    rere Milano)

    - Il Notiziario del Settore Tecnico - vari numeri- Il Nuovo Calcio - vari numeri