La Dieta Comica

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Mirna

Visentini

La dietacomica

Ovvero, come ridere di tutte le corbellerie

che vi hanno raccontato finora

e dimagrire per sempre imparando a digerire

e recuperare la salute

Per onnivori, vegetariani, vegani

e per chi vuole a lungo continuare

a vivere e amare

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Questo libro è rilasciato con la licenza Creative Commons “At-

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che, a fini non commerciali e con attribuzione della paternità dell’opera.

Ecoalfabeto

Collana diretta da Marcello Baraghini e Stefano Carnazzi

Coordinatore della collana: Edgar Meyer

© 2011 Mirna Visentini

© 2011 Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri

ISBN 978-88-6222-179-5

www.stampalternativa.it

email: [email protected]

progetto grafico: Anyone!

impaginazione: Roberta Rossi

Ecoalfabeto – i libri di GaiaPer leggere la natura, diffondere nuove idee, spunti inediti eoriginali. Spiegare in modo accattivante, convincente. Offri-re stimoli per la crescita personale. Trattare i temi della con-sapevolezza, dell’educazione, della tutela della salute, delnuovo rapporto con gli animali e l’ambiente.

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Premessa

Gli scienziati dell’alimentazione – non le “scamorze” ei venduti alle industrie alimentari – sanno da decen-ni che la dieta massima, la dieta perfetta, non è un mi-raggio, ma esiste davvero. Lo sanno tramite mille espe-rimenti e mille dati statistici che portano tutti inesora-bilmente verso la medesima direzione e le medesimeconclusioni. Lo sanno anche perché si tratta di veritàche combaciano esattamente con quanto da sempre af-fermato dai nostri lungimiranti padri del passato, chevanno da Ippocrate a Galeno, a Leonardo, a Voltaire,ad Einstein, per non citare le scuole pitagoriche, vedi-che, buddhiste, tibetane ed essene.Non sta nell’isola irraggiungibile di Utopia, ma a por-tata di mano.La dieta che promuove salute in tutte le direzioni,energia abbondante, peso ottimale, vigore e voglia ses-suale, potenza spirituale, amore e sensibilità per tuttigli animali, bellezza fisica e longevità, intelligenza so-praffina, assenza di malattie croniche e degenerative,non è affatto un miraggio, ma ce l’abbiamo tutti sottoil naso.È una dieta che non ha nulla a che fare con quella me-diterranea, autentico disastro per la popolazione itali-ca ed europea.Una dieta che non ha nulla a che vedere con le dietegiapponesi e cinesi, rovine epocali dell’Oriente.Una dieta che non ha nulla a che spartire con gli spro-positi, gli insulti e le demenzialità della Monsanto, di

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Rockefeller, della Pfizer, della Bayer e del Codex Alimen-tarius.È una dieta semplice, composta da frutta, vegetali fre-schi, germogli, legumi, funghi, tartufi, grani integrali,radici, tuberi, frutta secca e avocadi. Nient’altro.

Valdo Vaccaro

Scuola Libera e Indipendente

sulle Scienze Nutrizionali e Comportamentali

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Introduzione

Molti scrivono libri su come essere felici e libri conconsigli per dimagrire, io, invece, vorrei scrivere unromanzo “dietato” o un libro su una dieta “romanza-ta” o forse un libro su una dieta divertente, una dieta“comica”, perché penso che mangiare bene e soprattut-to digerire bene possa rendere la gente più felice, piùdinamica e questo senza bisogno di pesare gli alimen-ti, contare le calorie o assumere farmaci… semplice-mente, mangiando. Sì, ho detto proprio mangiando.Spesso i pazienti mi chiedono cosa possono fare quan-do hanno fame. Non so voi, ma io conosco solo un mo-do per placare la fame: mangiare.A fare la differenza è “come” si mangia; quindi cosa sideve fare mangiando, quali sono gli abbinamenti piùopportuni, quanto e cosa è meglio bere durante i pasti,e soprattutto cosa sarebbe meglio evitare, per vivere sa-ni e più a lungo.Questi ultimi argomenti sono percepiti dai più comeun po’ ostici, quindi dividerò il libro in due parti bendistinte.La prima parte sarà dedicata a tutte quelle personeche vogliono dimagrire in maniera sufficientementerapida, ma che, amando anche le cosiddette “schifez-ze”, quando spiego loro che certi cibi possono rovinar-ci la salute, mi rispondono sconsolati: “Ma a me piacetanto!”. Al che, io penso: “Questo vuole sentirsi dire so-lo quello che gli fa comodo. Mi ha pagato per dimagri-re, mica per stare bene. No?”.

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Ho tuttavia deciso di essere buona, quindi nella secon-da parte vi svelerò la verità sui cibi e quello che riten-go più attendibile, anche grazie all‘esperienza fatta di-rettamente sulla mia pelle in trent’anni di prove.Ma ricordate: la seconda parte è destinata solo a chidesidera vivere sano e più a lungo.Volete dimagrire? Niente di più facile, ma dovete asso-lutamente promettermi di fare per almeno quindicigiorni tutto quello che vi dirò, anche se l’avete già sen-tito dire e vi sembra scontato, anche se lo sanno anchei bambini, anche se pensate di averci già provato, sen-za successo.Capito? Per filo e per segno esattamente ciò che vi di-rò, per quindici giorni.Questo non vuol dire che dopo quindici giorni dovreteritornare alle vostre vecchie, deleterie abitudini, mache se in quei giorni la vostra vita cambierà, potreteanche decidere di continuare a stare bene (anzi benis-simo) per tantissimo tempo. Magari per tutta la vita.Perché ho scritto questo libro?Innanzitutto, per disporre in maniera organizzata ditutte le informazioni raccolte in tanti anni di ricerca,così da non averle più sparse per casa.Per garantire a tutte le mie amiche una panoramicacompleta delle mie idee, perché spesso mi manca iltempo per accontentarle.Per far felici i miei genitori, perché non è da tutti ave-re una figlia che ha scritto qualcosa.Per aiutare tutti quelli che vogliono migliorare la pro-pria esistenza.

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In fondo, il mio scopo è dare felicità alla gente, inse-gnando come digerire ed essere snelli, allegri e conmeno problemi di salute possibile.Che presunzione,vero?Per potermi contestare dovete almeno provare sulla vo-stra pelle ciò che vi consiglierò, per almeno quindicigiorni.Sfida accettata?

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Parte I

La dieta comicaper tutti

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Tanta gente mi racconta di come, per prevenire molte ma-lattie, scelga stili di vita e di alimentazione consigliati daamiche, giornali e, persino, medici. Consigli che però, avolte, invece di prevenire, addirittura peggiorano la situa-zione.Vi faccio subito un esempio.Cosa ne pensate del calcio? E qui i maschietti cominceran-no a sciorinare migliaia di consigli su Del Piero e Gattuso oaltri prodigiosi calciatori. No, non sto parlando del gioco,ma di un minerale molto caro alle nostre ossa. Tutte ledonne sanno che per contrastare l’osteoporosi – patologiapiuttosto antipatica che porta a un assottigliamento delleossa, soprattutto in menopausa per questioni ormonali – ènecessario mangiare molti formaggi, perché contengonomolto calcio.Se vi dicessi che è vero il contrario e che più latticini assu-mete, più calcio perdete?Basta chiedersi se l’osteoporosi sia tipica dei Paesi poverio dei Paesi ricchi. I Paesi poveri hanno tanti problemi, ma

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Le verita segretedel calcio

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questa patologia è maggiormente diffusa in quelli ricchi.Ma come? Con tutto quello che mangiamo?Pensate ad animali come l’elefante, il rinoceronte, la gi-raffa, che hanno ossa decisamente robuste, ma non con-sumano di certo latticini: o li mangiano di nascosto, o for-se il calcio è contenuto nella verdura, nella frutta oleosa,nei legumi, insomma in tutti quei cibi di cui questi erbivo-ri si cibano.Si potrebbe obiettare che anche noi mangiamo tutta ‘staroba, più i formaggi, per cui dovremmo avere una tale ri-serva di calcio nelle ossa che neanche una “mazzata” po-trebbe romperci il più piccolo ossicino!Allora perché l’osteoporosi è così diffusa? Va bene, prove-rò a dirvelo con parole semplici.Tutte le proteine animali contengono amminoacidi solfora-ti, dai quali deriva acido solforico, come ultima lavorazionedegli amminoacidi citati. Questo acido brucia molto e secircolasse tranquillo nel vostro organismo, nei piccoli con-dotti del fegato, dei reni o altro, passando brucerebbe tut-to. Allora chi fa da tampone? Chi rende inoffensivo questobrutto acido cattivo? Il calcio che se ne sta tranquillo e cheviene letteralmente grattato via dalle vostre ossa per anda-re a neutralizzare l’acido prodotto dalle proteine animali.La soluzione non è quindi assumere più calcio, ma mangia-re meno prodotti animali possibile, al fine di non produrresostanze che ne intacchino le scorte.Questo renderebbe felici molte persone, ma anche tantis-simi maiali, cavalli, vitelli, polli, che potrebbero vivere,amare, relazionarsi, invece di passare le loro brevi vitesfruttati, ingabbiati e infine massacrati.

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Inoltre, a parità di peso non è certo il latte il nostro miglio-re alleato per l’apporto di calcio, anche perché, essendo didifficile digestione, i nutrimenti si disperdono facilmente.

Contenuto di calcio in milligrammi in alcuni alimenti

(per 100 grammi di parte edibile)

Rucola 370

Soia secca 257

Mandorle 240

Spinaci 170

Latte 136

Latte di riso addizionato di calcio 130

Grano saraceno 110

Fagioli 102

Uva secca 78

Riso 60

Arance 49

(Fabbisogno giornaliero di calcio: uomini e donne 30enni, circa 800 mg

al dì. Dopo i 60 anni: uomini 1000 mg, donne 1200 mg al dì)

Ovviamente, quando parlo di latte intendo anche tutti i lat-ticini, e nella seconda parte del libro spiegherò come e per-ché parlo di sofferenza animale anche quando parlo di lat-ticini. Sono consapevole che la maggior parte delle perso-ne avrà difficoltà ad accettare una verità ben diversa daquella che è sempre stata loro raccontata, ma la salute de-gli umani è strettamente legata a quella degli altri animali.

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A me piace parlare di alimentazione, lo faccio ovunque e inqualsiasi situazione. Sui treni, in vacanza; accade quindispesso che le persone, conosciuta la mia professione, michiedano consigli per i loro problemi di peso.La scorsa estate, ad esempio, il mio moroso ed io siamoandati in vacanza in Sicilia e verso la metà del mese diagosto ci siamo imbarcati su di un velocissimo aliscafoche ci avrebbe portati nell’isola di Lampedusa. Causa maldi mare, il moroso era fuori uso, “incomato” su di un di-vano, perciò me ne sono andata a zonzo per l’imbarcazio-ne e, vagabondando, sono arrivata nella cabina di pilotag-gio (si dice così per le navi?). Al comando vi era un, dicia-mo prosperoso, capitano che, venuto a conoscenza dellamia professione, mi ha chiesto come risolvere il suo “pro-blemino” di peso. Così, tra onde e tartarughe, gli ho spie-gato come fare. Sapete come mi ha ringraziato? Beh,quando siamo arrivati allo scalo intermedio, nell’isolettadi Linosa, ha tenuto ferma la nave, passeggeri compresi,almeno venti minuti per esaudire il mio desiderio di visi-tare l’isola. Inoltre, il capitano, guardato di sottecchi unmalcapitato guidatore di ape-trasportatore-di-turisti, confare “aum aum” gli ha intimato di mostrarci le bellezzedell’isola, “cheee amica sua carissima ero, aaaaa… beddamatri!”.E così è stato, tra il mio stupore e l’imbarazzo di Fabry (ilmoroso si sentiva molto in colpa per il ritardo che stavamocausando, ma mica potevamo rifiutare. No?).Un’altra volta ero a Cervia, per uno dei tornei di biliardo aboccette (ovvero senza stecca) ai quali partecipa spesso ilmio compagno, e ho notato subito il viso conosciuto di un

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ragazzo che, nel giro di pochi mesi, sembrava avere messosu una quantità inaudita di chili.L’ho preso da parte e con dolcezza ho iniziato a parlargli dialimentazione e a dirgli quanto fossero pericolosi per la suasalute gli sbalzi di peso, e lui ha smesso di guardare le boc-cette e ha iniziato ad ascoltarmi. Tutto questo mentre, dalontano, seduto sugli spalti il “Pino”, che non è albero sem-preverde ma un bravissimo giocatore soprannominato dame “calcio 24”, inveiva, urlando in dialetto : “Mo lassa ste-eer… c’al capess gninta!”, che tradotto vuol dire: “ Lasciastare che tanto non capisce niente!”. Vorrei che voi mi ascoltaste con la stessa attenzione, e checominciaste il vostro percorso dimenticando il concettodello “stare a dieta”, smettendo di parlare con le amiche dicome siete grasse, dei chili da perdere, di quelli persi esmettendo di salmodiare: “Oddio ho mangiato un pezzettodi pizza sarò ingrassata tre chili!”.Quando avrete imparato a nutrirvi, non sarete più a dieta enon appena vi sentirete meglio, più leggere, sarà anche ov-vio non parlarne più. Parto dal presupposto che ognuno di noi è unico, quindi ilvostro peso forma non potrà essere scritto su di una qual-che tabella standard. Ce ne vorrebbero sei miliardi! Il vo-stro peso è scritto dentro di voi. Quando vi sentirete sani,pieni di energia e attraenti, beh, allora capirete di aver rag-giunto il vostro obiettivo.Forse in questo momento vi sentite unici, ma fondamental-mente imperfetti; sicuramente avete sperimentato moltimetodi per dimagrire: conteggiando le calorie, ingurgitandosolo proteine animali, mangiando ”un pochino di tutto”, se-

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guendo qualche fantomatica “dieta a zona”, “dieta glicemi-ca”, “dieta furba”, e può anche darsi che siate dimagriti. Al-lora, perché ancora vi interessa un manuale per dimagrire?È risaputo che, una volta terminato il periodo di dieta, siperde la costanza e si ritorna a pesare come prima, se nondi più. Questo avviene perché in una tipica dieta ipocalori-ca, ricevendo meno cibo, il nostro corpo riduce il metabo-lismo e il grasso “brucia” più lentamente: è un meccanismoperfezionato nei millenni per farci sopravvivere in caso dicarestia.Molte persone mi raccontano come hanno mangiato ieri odue giorni fa, ma a me non interessa la dieta di due giorni,non dovete pensare a come, alimentandovi bene, sarete fradue giorni, ma tra due mesi, tra due anni o tra venti. Alcu-ni, per troppo zelo, commettono degli errori madornali: eli-minando tutti i grassi portano il loro corpo ad uno stato diemergenza e così il corpo comincia ad accumulare piùgrassi di prima, oppure si affamano talmente da rendereinevitabile il rapido ritorno alle precedenti abitudini ali-mentari.È importante dare un metodo semplice, efficace, da poterutilizzare ovunque, che veramente dia dei risultati e so-prattutto che faccia stare così bene da non far correre il ri-schio di tornare alle vecchie, erronee abitudini.Perché il mio metodo dovrebbe dare risultati migliori?Ovvio! Perché non vi insegnerò come stare a dieta perqualche mese, ma come digerire il cibo per assimilarne inutrienti, e questo per tutta la vita.Avrete ormai capito che non vi suggerirò di contare le ca-lorie (in natura nessun animale lo fa), di privarvi di cibi a

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cui tenete tanto (beh, qualcosa vi dirò) e nemmeno di sot-toporvi ad estenuanti esercizi fisici (anche se un po’ di mo-to non nuocerebbe). Cercherò, invece, di insegnarvi comemangiare di tutto, mantenendo le giuste combinazioni, conqualche piccolo consiglio per equilibrare mente e corpo.Il mio scopo è semplificarvi la vita, quindi cercherò di pro-porvi un piano che vi dia piacere.Dobbiamo essere in uno stato d’animo allegro, che ci aiutia raggiungere i nostri obbiettivi, perciò facciamo finta diaverli già raggiunti.Provate a chiudere gli occhi e immaginatevi davanti ad unospecchio, ad una festa, ad un party, a teatro: avete unaspetto magnifico, un vestito che vi cade divinamente, l’at-mosfera è quella giusta, sentite la musica che amate, cam-minate e vi muovete con sicurezza, notate che gli altri viammirano, vi sentite veramente bene e soddisfatti. Imma-ginate i vostri pensieri in quei meravigliosi momenti, sape-te che siete già in perfetta forma e come voi desideravatedi essere.Concentratevi su questo pensiero più volte al giorno e il vo-stro cervello registrerà queste potenti sensazioni come sefossero già realtà, calamitando gli eventi positivi, attirandole situazioni che servono ad esaudire i vostri desideri.Compilate una lunghissima lista di tutte le cose o situazio-ni che vi fanno sentire bene così da avere sott’occhio alter-native utili quando avvertirete la necessità di adottarecomportamenti negativi come aprire il frigo, fumare comedei turchi o altro.Qualche idea?Fare una bella doccia.

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Massaggiarsi con creme rilassanti.Fare un bel bagno con oli profumati.Vestirsi in modo ricercato o eccentrico.Andare per mercatini.Parlare con amici.Chattare.Filosofeggiare.Correre.Vedere un bel film.Giocare a carte.Curare il giardino.Ballare.Guardare vecchie foto.Leggere un buon libro.Leggere fumetti.Spostare mobili.Fare l’amore.Abbracciare un’amica.Accarezzare un animale.Donare qualcosa.

Bene. Ora scrivetene altre cinquanta.

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Vi pongo una domanda: ha senso sforzarsi di ottenere quel-lo che desiderate (una bella casa, una famiglia, una vitagratificante), se poi vi manca la salute per godervelo?Spero che, a partire da oggi, vi rendiate finalmente contodi valere molto più di quanto non avete creduto finora.Sapete una cosa bellissima? Appena vi impegnate seria-mente a far avvenire qualcosa, il “come farlo” si rivelerà dasolo!Bisogna puntare su obiettivi a lunga scadenza. Spesso,quello che a breve termine sembra impossibile diventasemplice da ottenere con più tempo a disposizione e senon ci si darà per vinti. Il vostro potere decisionale è unostrumento che potete usare in qualsiasi momento per cam-biare radicalmente la vostra vita, poiché appena prendeteuna nuova decisione, mettete in moto tutta una catena dicause-effetto. Quando sentite di non poter più gestire il vo-stro peso o qualunque altro problema, quando avete la sen-sazione di non avere scelta, ricordate che potete cambiaretutto se solo decidete di farlo.

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Prima di tutto,motivarsi

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Una vera decisione implica, però, che ci si metta subito inazione: tutti quelli che rimandano l’inizio della dieta al lu-nedì, hanno sempre fallito perché, invece di agire, hannoprocrastinato il momento di affrontare il problema.Munitevi di carta e penna e scrivete quello che continuatea rimandare: dimagrire, ma anche smettere di fumare o ditrattare male qualcuno.Ponetevi anche la domanda: perché ancora non ho agito?Quale dolore ho associato in passato al dimagrire o allosmettere di fumare?Rispondendo seriamente e col cuore a queste domande, viaccorgerete che, nella vostra mente, cambiare è più dolo-roso del non cambiare.Dovete capovolgere la situazione: immaginatevi mentremangiate pacchi di biscotti o trangugiate sostanze alcoli-che in eccesso o bibite gassate, immaginatevi grassi e scon-solati, tristi e immediatamente associate “dolore” a questaimmagine. Scrivete, adesso, quanto potrebbe costarvi non cambiaresubito.Quanto vi costerà nei prossimi due o tre anni, emotivamen-te parlando? Come sarà la vostra immagine? Come staretedi salute? Quanto vi costerà in autostima e quanto questocondizionerà i vostri rapporti?Una volta fatto, pensate invece al piacere che proveretecompiendo finalmente le nuove azioni “virtuose”, e asso-ciate ad esso delle frasi positive, come: “avrò la sensazionedi avere il controllo della mia vita”, “troverò sicuramenteun fidanzato”, “sarò padrone di me stesso”, “avrò più fidu-cia in me stesso”, “avrò vitalità e salute”, “molti aspetti del-

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la mia vita miglioreranno”, “gli altri mi apprezzeranno dipiù”, “sarà meraviglioso vedere come mi cadono bene i ve-stiti”, “sarà bellissimo essere ammirata”.Naturalmente, alcune vostre convinzioni negative su tantiaspetti di voi stessi possono far sì che vi autosabotiate.Pensate alle vostre convinzioni su voi stessi e chiedeteviquale corrisponde a verità ma, soprattutto, quale vi portadei vantaggi, quale vi dà più forza, vi potenzia di più. In-somma, cosa in futuro vi può far arrivare più lontano.Se provate a mettere in dubbio qualcosa in cui una perso-na crede fermamente, questa persona si arrabbierà. Pren-dere in considerazione la possibilità che le proprie convin-zioni siano sbagliate, equivale a volte a mettere in discus-sione la propria stessa identità.Così, quando metto in discussione alcune “credenze” con-siderate dogmi inconfutabili, alcuni mi trattano come se di-cessi delle eresie, perché al giorno d’oggi tutti credono disapere tutto sul cibo. Se un meccanico parla di motori ouna sarta di vestiti o un ingegnere di costruzioni, a chi ver-rebbe in mente di contraddirli con tanta veemenza? Inve-ce, quando si parla di alimentazione molti sono convinti disapere già tutto, grazie ad articoli e trasmissioni pocoscientifiche su come dimagrire in tre o sette giorni.A me non interessa avere ragione, desidero solo che voistiate meglio, anzi, decisamente bene. Desidero che speri-mentiate le meravigliose sensazioni che si provano quandosi digerisce bene: sarete più svegli, più pimpanti, più attivi,più lucidi, più pronti, più disponibili, respirerete meglio, visentirete più leggeri e anche, guarda caso, più magri.Le nostre opinioni sono spesso mutuate da ciò che dicono

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gli “esperti”, ma vi spronerei a coltivare il dubbio, ad adot-tare prospettive inedite e dare fiducia a ciò che dà buoni ri-sultati.Forse qualcuno di voi si ricorda che negli anni ‘60/’70 moltimedici prescrivevano a pazienti incinte un farmaco controle nausee mattutine, il Talidomide, che in seguito si scoprìessere responsabile di gravi malformazioni neonatali.I medici erano in buona fede, poiché le case farmaceutichel’avevano consigliato come il miglior farmaco disponibile;ma situazioni analoghe si ripresentano periodicamente, adesempio per farmaci descritti come panacee per tutti i ma-li che risultano poi cancerogeni.In genere, la maggioranza delle persone è convinta che i cam-biamenti, per essere tali, debbano avvenire in un lungo lassodi tempo. Nessuno è disposto a credere che tutto possa cam-biare in pochi minuti, ma se vi sforzerete di andare oltre que-sta idea limitante, la vostra vita cambierà radicalmente.Fin da bambini vi hanno spronato ad usare la forza di vo-lontà. Vuoi ottenere buoni voti? Forza di volontà. Vuoismettere di mangiare cioccolato? Forza di volontà. Ma co-m’è che con la maggior parte di noi non ha mai funzionato?La strategia della “forza di volontà” funziona in realtà perottenere ciò che non vogliamo. Sfido chiunque a smetteredi desiderare, o di fare qualcosa, se continua a pensarci. Vifaccio un esempio. Se vi dico: “Non pensate ad un gatto”,come mai l’avete visualizzato? Vi ho appena detto di nonpensarci! La risposta è molto semplice, il cervello non co-nosce, non decifra l’avverbio “non”.Nello sforzo di non pensare ad una cosa, la si visualizza e unavolta visualizzata, il vostro cervello la amplificherà. Se dite a

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vostro figlio, mentre sta correndo, di stare attento a non in-ciampare, lui, automaticamente, “si vedrà” mentre inciam-pa, rischiando di farlo veramente. Dovete pensare e parlarein modo positivo e far pensare al vostro cervello quello chevolete ottenere, per cui non urlate ai vostri bambini di smet-tere di fare chiasso, ma piuttosto di parlare piano.È dannoso pensare: ”Non voglio ammalarmi”, molto megliopensare: “Voglio stare in salute”. Perciò, pensate e ditesempre ciò che volete ottenere.Può una persona smettere di mangiare un determinato cibose trasmette continuamente la stessa immagine invitante alproprio cervello? Non sta, piuttosto, rinforzando il desiderio?Occorre cambiare strategia, perché questa, non solo nonfunziona, ma è addirittura controproducente.Ci occorrono strategie per ottenere dei cambiamenti velo-ci e duraturi, e non parlo di fantascienza, ma della PNL.Che cos’è ‘sta roba?P.osso N.on L.avorare?È ovvio che sto scherzando. PNL sta per ProgrammazioneNeuro Linguistica.Ooh, mamma mia! Che parolone! Avevo promesso di esseresemplice. Forza, non impressionatevi, vuol dire semplice-mente che nella nostra mente ci costruiamo delle immagini,dei veri e propri film e il bello è che noi possiamo essere re-gisti di questi film. Vi rendete conto? Finalmente, se sapretecome fare, il vostro cervello, poveretto, la smetterà di anda-re a casaccio e trasmettere cose che a voi non piacciono; ungiorno allegri e un attimo dopo tristi, un giorno preoccupatie caso mai, dopo poco, più tranquilli e tutto… per caso.Sarebbe ora di decidere come vogliamo stare.

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Circa trent’anni fa, due persone meravigliose, RichardBandler e John Grinder, hanno capito qualcosa in più sucome funziona il cervello e hanno scritto un manuale diistruzioni per utilizzarlo al meglio. Se tutti usassimo meglioil nostro cervello, crescerebbero bambini più consapevolidelle proprie potenzialità, gli insegnanti saprebbero tra-smettere meglio ciò che sanno, le persone saprebbero co-me comunicare, si arrabbierebbero meno, si venderebberomeno psicofarmaci, i genitori saprebbero come “prendere”i loro figlioli e, forse, ci sarebbero meno problemi nei rap-porti interpersonali in generale e, forse, meno guerre, per-ché PNL è comunicazione.Qualche anno fa, un ingegnoso ragazzo di nome AnthonyRobbins ha pensato bene di pubblicare un facilissimo com-pendio dei primi rudimenti di PNL, Come ottenere il me-glio da sé e dagli altri (Bompiani, 1987), che vi consigliocaldamente, poiché lo ritengo talmente efficace che dopoaverlo letto vi sentirete quasi “magici”, come se aveste lacapacità di ottenere tutto ciò che volete dalla vostra vita. Ame è servito per smettere di fumare, semplicemente ap-prendendo delle sconcertanti ed efficaci tecniche. Una del-le scoperte più interessanti e importanti è relativa al nostroviso.Il minimo cambiamento delle nostre espressioni facciali in-fluenza il nostro modo di sentire, pensare e quindi, ovvia-mente, di comportarci.Il nostro viso ha circa ottanta piccoli muscoli che, se abitua-ti ad espressioni allegre, trasmetteranno al nostro cervellodei segnali positivi. Proprio con questo stato d’animo vorreiche vi avvicinaste a questa nuova formula di alimentazione.

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Alcune persone sanno a memoria cosa non vogliono. Im-maginatele salire su una bella automobile dicendo: “Bene.Dove non andiamo oggi?”. Ci sarà chi opterà per “non” an-dare a Berlino, chi dirà di “non” andare a Roma, di “non”andare a Taormina, Genova o Milano. Risultato: rimarran-no fermi. Ore ed ore a pensare dove “non” andare. Voi co-sa “non” volete per restare fermi? Paralizzati dalle vostrestesse domande?Forse sarebbe meglio concentrarsi sui percorsi da fare, sul-le soluzioni e non sugli errori passati.Finché porrete l’accento sul motivo per cui siete grassi, re-sterete fermi in quella condizione, mentre se vi chiederete:”Cosa devo fare per eliminare il peso in eccesso?” o “Comedevo fare per alimentarmi meglio ed essere più sano?”, levostre risposte somiglieranno molto a delle soluzioni. Cer-to, potrebbero non essere soluzioni perfette, ma l’impor-tante è cominciare con determinazione, e via via si potràmigliorare il tiro. Vi siete accorti che quando vi mettete intesta qualche idea, come per magia capitano situazioni chevi portano a realizzare i vostri desideri?Per aiutarvi a iniziare, vi propongo qui di seguito, dal librodi Anthony Robbins, le cinque domande per risolvere i pro-blemi.

1) Cosa c’è di buono in questo problema?2) Che cosa non è ancora perfetto?3) Che cosa sono disposto a fare affinché la situazione sia come la voglio?4) Che cosa sono disposto a non fare più per renderlacome la voglio?

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5) Come posso rendere piacevole il processo per farladiventare come la voglio?

Le parole che scegliamo di usare hanno un impatto fonda-mentale sui nostri stati d’animo e influenzano le nostreazioni.Se dico che sto “morendo di fame”, il mio cervello registre-rà una situazione intollerabile e la mia mimica facciale,mentre pronuncio tale frase, probabilmente rappresenteràuno stato di sofferenza. Ripetendo in continuazione questafrase, secondo voi, se entro un breve lasso di tempo nonriuscirò a mangiare, come starò? Starò meglio? Mi poten-zierò? Oppure cominceranno crampi allo stomaco, col ri-sultato di essere di pessimo umore, magari trattando ma-lissimo chi mi sta vicino? In alternativa, dire di avere un leggero appetito non cam-bierà il fatto di avere o meno del cibo nello stomaco, ma lavostra fisionomia, con questa frase, risulterà più distesa, ri-lassata, il cervello risponderà a questi stimoli con risposteche non saranno di emergenza, ma di attesa. Ricordateviche la fisionomia cambia istantaneamente la risposta delcervello.Mettetevi davanti allo specchio e dite: “ Sto morendo di fa-me”. Analizzate il vostro viso. Ora, sempre allo specchio di-te: ”Ho un leggero appetito”.C’è differenza a livello visivo mentre pronunciate le duefrasi? Certo: la prima frase vi limita, la seconda vi potenzia.Impariamo a cambiare prima possibile (facciamo da oggi)il nostro vocabolario, cambieranno anche le nostre perce-zioni.

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Da oggi voi non direte piùRabbia bensì disagioConfusione bensì interrogativiDelusione bensì contrarietàSolitudine bensì libertà, occasioniTerribile bensì diversoEsausti bensì da ricaricareAnsiosi bensì un po’ preoccupatiSpaventati bensì incuriositiFuriosi bensì adiratiFeriti bensì offesiInsultati bensì fraintesiPerduto bensì alla ricercaTristi bensì pensierosiStupidi bensì poco informatiPotete scriverne altri cento, l’importante è cominciare adusare vocaboli migliori, che vi facciano sentire meglio.Il mio lavoro mi porta quotidianamente ad avere contatticon tantissime donne e uomini che parlano di loro in unmodo che peggiora la loro situazione, sia in termini di au-tostima che di raggiungimento degli obiettivi.Come faranno a risollevarsi se sono “distrutti”, dentro uncorpo completamente “sfatto” con “grumi di cellulite gros-si come cocomeri”?Meglio definirsi insoddisfatti perché il corpo ha perso toni-cità e si soffre di un po’ di ritenzione idrica. Finché defini-rete il vostro corpo come “sfatto”, qualsiasi battaglia saràinutile, ma se comincerete ad usare termini meno negativi,anche il vostro cervello dovrà adeguarsi e lavorare per voi.

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Attualmente, nei Paesi ricchi le malattie legate a obesità esovrappeso causano una grande percentuale dei decessi.Le patologie derivanti da peso eccessivo (malattie cardio-vascolari, ictus, diabete, tumori, osteoartriti e anche di-sfunzioni sessuali), inoltre, ci costano 22,8 miliardi di euroogni anno. Viene da chiedersi non soltanto perché le dieteraramente funzionano sul lungo termine, ma anche perchémolte persone si alimentano in modo tale da ingrassare alpunto di ammalarsi.Per chi soffre di disturbi alimentari, l’atto di cibarsi è lega-to a sensi di colpa, scarsa autostima, collera verso se stes-si, quindi l’atto del mangiare ne viene condizionato, risul-tando fortemente distorto.Alle persone che vogliono dimagrire, dirò che non impare-ranno una dieta, ma il modo migliore per digerire. Non è in-fatti tanto importante la quantità di calorie fornite dai cibi,ma come vengono utilizzati tali cibi dall’organismo. Tuttoingrassa, se non viene digerito, anche una semplice fogliadi insalata e d’altra parte niente può ingrassare se quello

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Salutee forma fisica

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che ingerite verrà digerito, indipendentemente dalle quan-tità, dall’orario, o da qualsiasi altra situazione.Generalmente, dopo la prima seduta in cui illustro una “ali-mentazione”, rivedo i pazienti dopo un breve periodo (disolito quindici giorni) per valutarne i cambiamenti fisici ementali. Solitamente sono contenti, si sentono più leggeri,dinamici, “sgonfi”, energici, senza sonnolenze varie, i bru-ciori di stomaco sono scomparsi e tutto, insomma, risultamigliorato. Difficilmente qualcuno si lamenta per la fame,perché non do loro nessuna limitazione, né di quantità, nédi qualità.Nel corso della vita è molto importante mantenere un pe-so abbastanza stabile, ed è meglio un leggero sovrappeso diuna eccessiva magrezza.Chi fa delle diete un’abitudine, perdendo e riguadagnandochili di continuo, cade nella famigerata “sindrome dello yo-yo”: appena uno si sente “forte” perde qualche chilo, salvopoi riguadagnarlo velocemente quando l’autostima scende,dando vita a un circolo vizioso distruttivo a livello emotivoe fisico.Dovete essere meno rigidi con voi stessi, meno dipendentida tutti quei medici specialisti e sapientoni che vi procura-no ansie, ponendo troppi limiti alla vostra alimentazione: ilcorpo reagisce alla “repressione” ribellandosi con una for-tissima sensazione di fame, riducendo il metabolismo epersino ammalandosi; se invece seguite i bisogni del vostrocorpo, sarà lui a dirvi quanto e cosa mangiare per saziarvi.Pochissime regole bastano a dare risultati grandi e imme-diati e soprattutto la consapevolezza di poter scegliere.Questa consapevolezza è una condizione ottimale che non

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determina situazioni conflittuali, una strategia unica perportare avanti, per tutta la vita, un sistema fonte di benes-sere, serenità e salute.Quando adottate un certo comportamento, chiedete al vo-stro corpo: “Come ti senti?”. Se il corpo manda un segnaledi disagio fisico o emotivo, siate cauti. Se ricevete un se-gnale di piacere o disponibilità, andate avanti. DeepakChopra, endocrinologo di fama mondiale, scrive: “Ascolta-te la saggezza del vostro corpo, essa si esprime attraversoi segnali di benessere e di disagio”1.Suggerisce: “Lasciate cadere il vostro bisogno di approva-zione esterna. Soltanto voi stessi potete essere giudici delvostro valore ed il vostro obiettivo è di scoprire l’infinitovalore che è in voi, indipendentemente da quanto ne pen-sino gli altri. In questa comprensione vi è un’immensa li-bertà”.E infine: “Non contaminate il vostro corpo con tossine, nécon il cibo, né con bevande o emozioni tossiche. Il vostrocorpo è più di un sistema di supporto della vita, è il veico-lo che vi condurrà nel viaggio della vostra evoluzione. Lasalute di ogni cellula contribuisce direttamente alla vostracondizione di benessere”.Molte persone non fanno differenza tra forma fisica e salu-te, facendo dell’esercizio fisico il cardine della propria esi-stenza, convinti così di assicurarsi la salute.Abito proprio dietro ai Giardini Margherita, il polmone ver-de di Bologna, e spesso mi trovo a passeggiare fra i suoimeravigliosi alberi per ricaricarmi un po’. A volte mi sfrec-

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1 Deepak Chopra, Corpo senza età, mente senza tempo, Sperling & Kupfer 1998.

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ciano accanto podisti sudatissimi dallo sguardo allucinato,con le mascelle contratte. Sapete cosa leggo sul loro viso?Sofferenza! Sono convinti che più suderanno e faticheran-no, più la loro forma fisica migliorerà e invece stanno com-piendo grandi passi verso la stanchezza e la malattia.Come si stabilisce il rapporto tra salute e forma fisica? Ladifferenza è tra attività aerobica e anaerobica.Nella fase aerobica (esercizio di intensità moderata maprotratto per un certo tempo) si ossigena il corpo e si con-sumano le riserve di grasso. Nella fase anaerobica (cioèsenza ossigenazione) si compiono esercizi fisici che richie-dono potenza, usando come carburante non più grassi, mazuccheri come il glicogeno che è indispensabile al nostroorganismo. È quindi probabile che si abbiano sintomi comestanchezza, ansia, irrigidimento delle giunture e altro an-cora.Chi di voi volesse fare un po’ di esercizio, non dovrà imma-ginarsi impegnato in terrificanti maratone, ma semplice-mente avere un po’ di costanza nello svolgere un’attività fi-sica che vi permetta di parlare o canticchiare. Così facen-do non dovrete avere nemmeno l’onere di dover acquista-re un cardiofrequenzimetro: quando vi accorgerete di nonaver più fiato, vuol dire che siete in fase anaerobica e chedovete rallentare.Quindi, buona corsetta, nuotata o quello che preferite.

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Anche se comunemente si associa la parola “dieta” a unconcetto di restrizione alimentare, nel nostro caso per“dieta” si intende “stile di vita”.In questo momento state seguendo una dieta dettata dalcaso, dal lavoro che fate, dalla vostra cultura, dalla vostragola, dalle vostre esperienze: se state bene, se il vostro cor-po è armonioso, se avete vitalità, se vi piacete, allora con-tinuate a mangiare come sempre. Se invece qualcosa nonquadra, potete prendere qualche spunto.Ho la fortuna di parlare di alimentazione con tantissimepersone ogni giorno e quando chiedo loro come si nutrono,la maggior parte mi risponde che sta molto attenta.Esiste un tipo di alimentazione che vi consente di mangia-re ciò che volete, quando volete, nelle quantità e con lacottura che preferite, scegliendo fra i cibi più graditi.Un’alimentazione che vi consente non soltanto di dimagri-re, ma anche di migliorare e risolvere problemi diffusi co-me la sindrome del colon irritabile, la gastrite, l’ulcera, ilreflusso gastrico, l’ernia iatale e così via. È semplice e lapotete seguire ovunque voi siate.

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La dieta

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Per cominciare e mettervi nella giusta disposizione d’ani-mo, immaginate una piscina luminosa, calda, piena di emo-zioni piacevoli e di tutte le cose che a voi piacciono di più,immaginate una musica, quella che più vi motiva e adessoche tutto è pronto, tuffatevi, con i vostri chilogrammi ditroppo, con la cellulite, con le vostre paure.Ne uscirete belli, carichi, in salute, magri, tonici, più sicuridi voi stessi e desiderosi di iniziare subito. Cominciamo?Prima regola fondamentale: mangiate solo quando avetefame. Se non avete fame, non mangiate. La fame, cioè ilgiusto appetito, è un nostro amico.Come quando nella vostra auto si accende la spia della ri-serva, pensate che sia una brutta cosa, oppure ringraziatedi averla, in modo che possiate far rifornimento per non ri-manere a piedi?Mangiando, elaboriamo il cibo attraverso una serie di even-ti chimici che lo trasformano in energia.Mangiate sempre, se potete, con calma e tranquillità. Du-rante i pasti lasciate spenti televisori e cellulari: mangiareè bello, gustatevi quello che state masticando e rimaneteseduti mentre lo fate. Se potete, parlate il meno possibile.Se siete arrabbiati o avete avuto una discussione, rimanda-te il momento del pasto, perché il cibo non verrebbe co-munque digerito, trasformandosi in una sostanza tossica.Mangiate fino ad un livello di benessere e cercate di nonbere bevande fredde o gassate. La vostra digestione equi-vale ad un fuoco, non spegnetelo con liquidi abbondanti emagari freddi.Non tenete in mano la posata carica di cibo: sareste obbli-gati ad inghiottire velocemente ciò che avete in bocca. Fin-

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ché ciò che state masticando non sarà ridotto in poltigliada un’adeguata masticazione, non “infilate” nient’altro nel-la vostra bocca.Preferite cibi appena cotti e, se potete, rimanete per qual-che minuto seduti tranquilli dopo aver finito di mangiare.Vi consiglio caldamente di consumare il pasto più abbon-dante a metà giornata, perché di giorno il corpo è comeuna caldaia per i cibi che assumiamo, più il sole è alto nelcielo più questo li brucerà, mentre la sera la natura si cal-ma e quindi anche il metabolismo rallenta.Quando mangiamo, anche un solo grammo di cibo, tutto l’or-ganismo si mette in moto. Come in un’automobile, sia che voipercorriate 10 metri o 100 chilometri, tutti i meccanismi en-trano in funzione, così quando mangiate, sia che facciate unlauto pasto, sia che ogni tanto “pilucchiate” qualcosa durantela giornata, ogni piccolo pezzetto di cibo metterà in funzionecirca cinquemila (dico cinquemila!) ghiandole per far sì cheogni sostanza venga sciolta, assorbita e inviata dove serve.Il processo di digestione dei cibi di origine animale (dallacarne al pesce, dalle uova ai formaggi) fa sì che il vostro or-ganismo produca sostanze per poterli sciogliere e utilizzare.In ogni centimetro del vostro tubo digerente c’è un piccoloenzima (un organismo che accelera tutti i processi) adibitoa rompere le catene chimiche del cibo ingerito, come unbravo samurai munito di spada taglia il pezzo di catena chi-mica di sua competenza e passa il tutto all’enzima successi-vo. Se si mastica grossolanamente, ai primi “samurai” arrive-rà una catena non ancora tagliata e questi non saranno nem-meno in grado di riconoscere ciò che devono tagliare e la-sceranno transitare questo pezzo senza lavorarlo.

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Quando mangiate cibi di origine animale, lo stomaco sache, per sciogliere tali sostanze, dovrà secernere un succogastrico molto potente, molto aggressivo, perché per scio-gliere una bistecca ci vuole tempo. Se vi armate di acido elo versate sulla carne, questa comincerà a sciogliersi: fun-ziona così anche nel vostro apparato digerente. Il cibo diorigine animale viene attaccato dal succo gastrico – che inquesto caso sarà acido – in cui vivono e lavorano quegli en-zimi che sanno lavorare solo ed esclusivamente in questosucco.Per i cibi composti da farine, i carboidrati, lo stomaco(sempre furbissimo) sa che dovrà produrre un succo ga-strico molto meno aggressivo, altrimenti sarebbe comesparare ad una pulce con un cannone. Questo succo simi-le ad acqua è definito, in termini chimici, basico (l’esattoopposto di acido). Immaginate che ci siano un acido neroe uno bianco: quello nero serve per sciogliere alimenti diorigine animale e impiega circa cinque ore, quello biancodigerisce tutto ciò che è farinaceo e ci impiega dalle tre al-le quattro ore circa.Pensate di bollire separatamente della carne e della pasta:dopo tre o quattro ore la carne sarà tale e quale, solo un po’più ristretta, mentre se bollite per mezz’ora della pasta latroverete completamente sciolta.Ora capite quanto siano diversi i succhi messi in campo perqueste due digestioni. Viene spontaneo chiedersi quale deidue succhi venga prodotto per primo quando, come avvie-ne comunemente in un pasto, si associano carne e patate,tonno e fagioli, “secondo” e “primo” e così via. Purtroppo,questi succhi vengono secreti contemporaneamente e qui

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iniziano i veri guai per la digestione. Fortunatamente, sonoperò sufficienti alcuni accorgimenti per vedere risultati po-sitivi in pochissimi giorni, toccare con mano la validità diquesto metodo e sentirsi immediatamente trasformati.

Classificazione degli alimenti

Cibi di origine animale (proteine animali)

– Tutti i tipi di carne. Pollo, tacchino, manzo, vitello, ecceterae loro derivati (salame, prosciutto, mortadella, pancetta, wur-stel, eccetera).– Tutti i tipi di pesce. Compresi i crostacei, le seppie, i cala-mari, eccetera (ricordate che il tonno, anche se lo compriamoin scatola, è un pesce).– Tutti i tipi di uova.– Tutti i formaggi e i derivati del latte.

Carboidrati

– Cereali. Grano tenero, grano duro, riso, kamut, farro, avena,orzo, semola, segale, farina di soia, fecola, grano saraceno, sei-tan, mais, tapioca (con i cereali macinati si producono: pane,pasta, grissini, fette biscottate, biscotti, cracker, eccetera).Hanno lo stesso tipo di digestione dei cereali:– Patate– Castagne– Legumi (ceci, fagioli, piselli, fave, soia, azuchi, lupini, tofu,eccetera). I legumi contengono molte proteine vegetali.

In natura esistono altre proteine vegetali come le noci, le noc-ciole, le mandorle, eccetera, ma non richiedono lo stesso tipodi digestione dei cereali. Infatti, vanno assunte da sole o abbi-nate a verdure, dando un apporto notevole di sostanze.

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Quando nel medesimo pasto mangiate un bel piatto di pa-sta e ci spolverate sopra del formaggio e dopo, magari, as-saggiate del salame con un paio grissini, il vostro stomacoprontamente secerne i succhi gastrici per poterli digerire.Ovviamente, produce tutti e due i succhi, sia quello moltoaggressivo (semplificando, l’acido nero) per cibi di origineanimale come formaggio e salame, sia quello più blando(basico, quindi bianco) per sciogliere pasta e grissini.A questo punto che accade? Normalmente subentra un“leggero” torpore. Pur di non tornare a lavorare al pome-riggio e farvi una bella pennichella, paghereste tutto l’orodel mondo.Il torpore è per i più fortunati, per altri si tratta di verastanchezza, accompagnata da scarsa concentrazione. Lostomaco e la pancia cominciano a gonfiarsi, rendendo assaidura l’attività lavorativa.Questo è il quadro, diciamo, “esteriore”. Internamente,molti di voi avranno rigurgiti acidi, dolori addominali, bru-ciori di stomaco, gonfiori, meteorismo.Tantissimi anni fa, quando ancora non avevo la formula peraffrontare questo insieme di disturbi, andai da diversi me-dici che mi consigliarono di assumere farmaci o carbone,mentre qualcuno ipotizzò che dopo un anno di vacanza sa-rei guarita da tutte queste manifestazioni, incolpando ditutto il famigerato stress.Fu esattamente dopo un anno di vacanza che, con gli stes-si sintomi ma meno soldi, decisi di mettere a frutto le mieconoscenze sull’alimentazione e cominciai a studiare e afare prove, e di nuovo a studiare e poi verificare. Alla finene venni a capo.

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Cercherò di spiegarmi meglio con un esempio. Facciamofinta che si debbano lavare in lavatrice alcuni indumenti eche invece di dividere quelli bianchi da quelli neri, comeesperienza insegna, si decida di far prima e buttare tuttoinsieme. Sapete che fine faranno gli indumenti? Verrà fuo-ri un mucchio di vestiti macchiati e rovinati, buoni solo adiventare stracci.È la medesima fine che fanno i cibi nel nostro organismoquando si compiono certi errori, solo che questi non vengo-no buttati, sono trasformati in grasso di deposito e produco-no tante “scorie” che col tempo danneggiano la salute.Quando mangiate un panino col prosciutto, ad esempio,producete i due succhi gastrici contemporaneamente che,essendo però antagonisti, mescolandosi si neutralizzano.Mescolando una sostanza acida (nera) con una basica(bianca), il loro ph cambia notevolmente e gli enzimi ingrado di lavorare in ambiente acido o basico, non trovan-dosi più nel loro liquido preferito, “precipitano”, decidonocioè di smettere di lavorare. Ma senza gli enzimi, che acce-lerano tutti i processi digestivi, non si riesce a digerire enessun enzima scioglierà e trasformerà il bolo alimentarein energia.Il cibo ingerito rimarrà nella vostra “pancia” tante, tanteore e, siccome dentro di voi ci sono circa 38 gradi, è chia-ro che non si scioglierà più per merito di un enzima (dige-stione enzimatica), ma il cibo si scioglierà per effetto delcaldo, (digestione batterica). Come mettere carne al soled’estate!Così, tutti i farinacei cominceranno processi fermentativi,mentre i cibi di origine animale, processi putrefattivi.

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In mezzo a questa “broda”, lo stomaco, poverino, cercheràdi assorbire il maggior numero di principi nutritivi e, pur-troppo, questa brutta digestione di circa 10, 15 e a volte 20ore, porterà ad una notevole perdita di sostanze nutritive.Molte persone integrano quindi con dei farmaci quello chepotrebbero assorbire con un’alimentazione e una digestio-ne ottimali. Se il cibo venisse trasformato in sostanze nu-tritive ed energia non diverrebbe materiale di scarto (co-me il grasso in eccesso), ma semplicemente pelle, capelli,cellule e così diventa vero il detto “Noi ci scaviamo la fos-sa con i nostri denti”.

Come mangiare

Innanzitutto, è bene seguire tre regole fondamentali.Prima regola. La regola più importante in assoluto riguar-da la masticazione.Tutti sanno che mangiare in fretta fa male, ma vorrei spie-garvi perché ingurgitare il cibo come struzzi voraci, oltreche brutto a vedersi, è altamente controproducente.Mangiare è bellissimo, gustare il cibo ancora meglio, alzar-si da tavola leggeri e pimpanti è una sensazione impagabi-le e tutto questo non perché abbiate mangiato poco, masemplicemente perché per la prima volta nella vostra fret-tolosa vita state digerendo.Se ingoiate velocemente cibo masticato male, i poveri en-zimi non possono svolgere il loro compito, così, invece diessere sciolto e digerito in pochissime ore, il cibo comince-rà ad “appassire” dentro di voi, a una temperatura di circa

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38 gradi: tutti i carboidrati inizieranno a fermentare, men-tre i cibi di origine animale inizieranno dei processi putre-fattivi.Immaginate il gonfiore, la stanchezza, la sonnolenza. Inve-ce di avere una bella digestione “enzimatica” della duratadi circa 3-5 ore, il vostro organismo si impegnerà in unaterrificante falsa digestione di natura batterica, che po-trebbe durare da 10 a 20 ore.L’assorbimento delle sostanze nutritive sarà limitato e ciòche non verrà digerito sarà immagazzinato sotto forma digrasso e col tempo trasformato in malattie.Seconda regola. Se durante i pasti bevete molto, i succhigastrici, quando verranno secreti, invece di rimanere mol-to concentrati e sciogliere velocemente il cibo, perderannola loro concentrazione, avranno meno efficacia e di conse-guenza non riusciranno a portare a termine il loro lavoro.Durante i pasti, meno liquidi riversate nello stomaco, me-glio è: al massimo, un bicchiere di acqua o di vino. Dopodue orette, potete bere a volontà, ma prima dovete lascia-re ai succhi gastrici il tempo di elaborare il cibo.Parliamo ora delle bevande gassate, tipo coca-cola, aran-ciata o vini frizzanti.I succhi gastrici sono un po’ delle “prime donne”, non ama-no essere disturbati e le bollicine sono in grado di dare pa-recchio filo da torcere ai soliti, poveri, bistrattati enzimi, chein presenza di liquidi gassati soffrono a tal punto da andar-sene indispettiti lasciandovi così, di nuovo, lo stomaco pienodi cibo mal lavorato che farà sicuramente la fine che tantotemete, spalmandosi sui vostri fianchi o pancia o stomaco ocosce, a seconda di dove avete il sito di stoccaggio rifiuti.

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Anche le basse temperature delle bevande ghiacciate ritar-dano, o sospendono, l’azione di alcuni enzimi, soprattuttodella pepsina, enzima adibito alla digestione della carne.L’alcol addirittura la fa precipitare, lasciandovi la carne nel-lo stomaco a digerirsi da sola e a ricominciare la “bollitura”.Terza regola. Terza ed ultima regola per trasformare i ci-bi in energia: una digestione per volta. Se a pranzo avetevoglia di pasta, mangiatela pure, condita con tutte le ver-dure e/o i legumi che volete. Se le verdure sono saltate inpadella con olio e cipolla o aglio, tanto meglio. Sarà tuttopiù saporito e gradevole al palato. Se dopo un piatto di pa-sta avete ancora fame, mangiate altra verdura e caso maiun po’ di pane.Ma come, tutti dicono che pane e pasta non vanno consu-mati insieme. Io vi dico di sì, perché vengono digeriti insie-me, con lo stesso procedimento, come mettere in lavatricedue capi dello stesso colore. Non è obbligatorio, natural-mente, ma potete farlo.Ricapitolando, tutte le farine e tutto ciò che viene fatto coni farinacei – pasta, pane, grissini eccetera – si abbinano be-ne con le verdure e soprattutto con i legumi. Questi infatticontengono proteine vegetali, indispensabili all’uomo, cheabbinate ai cereali (pane, pasta, riso, kamut, farro eccete-ra) diventano proteine di elevatissimo valore biologico,sufficienti agli esseri umani per vivere sani e a lungo. Que-sto spiega perché i nostri nonni siano “campati” a lungocon la famosa pasta e fagioli.E la pizza? È un alimento preparato con farina, per cui adessa possiamo aggiungere non mozzarella o prosciutto, maogni tipo di verdura fresca o sottolio, funghi, carciofi, cap-

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peri, olive, radicchio, cipolla, aglio, patate, melanzane, in-somma le verdure che desiderate. Vi accorgerete che al-zandovi da tavola, invece di essere gonfi come palloni, sa-rete piatti come una tavola da surf, vi sembrerà di non averneanche mangiato. Comunque andate a pagare la pizza ericordatevi di saldare il conto.Le proteine animali – carni bianche o rosse, fresche o in-saccate, pesce fresco, inscatolato o essiccato, uova e for-maggi – si abbinano bene con verdure, oli e spezie.Potete mescolare tali proteine tra di loro (come nel casodelle polpette fatte di carne, uova e formaggio), ma se viinteressa restare in salute, dalla seconda parte del libro ca-pirete il perché della nocività di questi alimenti.Ricapitolando: carne, pesce, uova e formaggi si abbinano averdure cotte o crude, oli e spezie, mai ai farinacei. In unpasto si possono consumare pane e verdure o pane dopo lapasta, in un altro carne o pesce con verdure.Purtroppo, per le lavatrici hanno inventato il “salva colore”che vi permette di mescolare tutti gli indumenti di qualsia-si colore tra loro senza che si rovinino, mentre quando noiumani elaboriamo dentro di noi cibi “bianchi” (carboidrati)non mettiamo in lavorazione anche cibi “neri” (proteineanimali). Avrete già capito che verrebbe tutto rovinato e il“bucato” prodotto non verrebbe trasformato in energia, main grasso da stendere sui vostri fianchi.Bisogna per forza mangiare pasta a pranzo e proteine allasera? Assolutamente no, potete pranzare con la pasta e ce-nare con una pizza, pranzare con del pollo e cenare con de-gli spaghetti; l’importante è ricordare che avete dei limitienzimatici e non potete digerire cibi troppo diversi tra lo-

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ro. Per darvi una mano, oltre a tabelle varie, esempi dipranzi e cene, alla fine del libro troverete una serie di do-mande-risposte, dalle più ovvie alle più azzardate, per ave-re una panoramica a 360 gradi.

La fruttaLa frutta, alimento meraviglioso, succulento, dolce e appa-gante è composta da zuccheri semplici che vengono dige-riti molto velocemente. In un’ora questi zuccheri possonogià essere in circolo nel sangue, fornendovi tantissimo glu-cosio che funge da carburante per muscoli e cervello.Gli zuccheri non vengono digeriti nello stomaco, ma nell’in-testino. Perciò, per essere elaborati da quest’ultimo, il pri-mo dev’essere vuoto, altrimenti la frutta faticherà a passa-re e dovrà aspettare la lunga digestione dei cibi già presen-ti, fermentando e perdendo tutte le vitamine, per venirepoi stoccata sotto forma di grasso.Conviene mangiarla e digerirla 4/5 ore dopo i pasti, fino acirca un’ora prima dei pasti, o al posto del pasto.Ovviamente, se in un pasto avete mangiato frutta, poteterimangiarla quando preferite perché fa sempre parte dellastessa digestione, ma rispettando l’abbinamento frutta dol-ce con frutta dolce e frutta acida con frutta acida. Quellasemiacida può abbinarsi sia alla dolce che alla acida.Indico, qui di seguito, la suddivisione della frutta secondoil suo contenuto di zuccheri.Frutta dolce. Banane, datteri, cachi, uva da tavola, uvapassa, fichi secchi, prugne secche.Frutta semiacida. Fichi, pere, papaie, pesche, ciliegie emele dolci, albicocche, mirtilli, manghi.

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Frutta acida. Arance, pompelmi, ananas, melograni, po-modori, limoni, cedri, mele acidule, pesche acidule, susineacidule.Attenzione a cocomero e melone: sono ottimi ma non si ab-binano a nulla, perciò, se volete digerirli, evitate di man-giarli insieme ad altra frutta.La frutta secca od oleosa – noci, nocciole, mandorle, ecce-tera – viene digerita in almeno 3 o 4 ore e può essere abbi-nata solo con la verdura fresca. Si tratta di un ottimo suc-cedaneo del pasto quando non potete fermarvi a mangiare,magari per questioni lavorative. Stanno in borsa, non spor-cano, non hanno bisogno di condimenti, sono vendute giàprive di guscio e vi posso garantire che se le mangerete, ol-tre a gratificarvi tantissimo, vi daranno un senso meravi-glioso di sazietà per tantissime ore.

Acqua e liquidiParliamo ora di liquidi, assunti durante e fuori dai pasti.L’acqua fa veramente bene, ma il corpo ama essenzialmen-te distillarla dalla frutta e dalla verdura. Se ci nutriamoprevalentemente di cibi provenienti dal mondo vegetale, illoro apporto di acqua sarà già notevole e quindi risulta inu-tile introdurre altre grosse quantità di liquidi.Pensate al vostro corpo come a una piantina: è veramenteinutile versarle addosso un secchio di acqua. Meglio berequalche sorso ogni mezz’ora, piuttosto che farvi prenderedai sensi di colpa per non aver bevuto e tracannare litrid’acqua tutta in una volta: finireste come la piantina soffo-cata dai liquidi.Se assumete poca frutta e poca verdura è meglio che be-

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viate. Bere spesso è importantissimo. Se vi è mancanzad’acqua, tutto l’organismo entra in una condizione di tossi-cità, alterando l’equilibrio elettrolitico e dando inizio a tut-ta una serie di disfunzioni che vanno dall’insufficienza re-nale, fino addirittura a vuoti di memoria.Assumere bevande gassate durante i pasti è sconsigliabile,perché gli enzimi sono delle vere “primedonne” e voglionoessere protagonisti indiscussi della funzione digestiva.E il vino? Come già detto, bere durante i pasti serve solo adiluire i succhi gastrici con conseguente alterazione delprocesso digestivo, perciò il vino va bevuto in modichequantità, al massimo un piccolo bicchiere a pasto.Assunto in piccolissime quantità, il vino aumenta i livellidi HDL (colesterolo buono), dilata i vasi sanguigni, ridu-cendo la pressione, inoltre sciogliendo un po’ le inibizio-ni contrasta l’accumulo di stress; tuttavia ricordate chela molecola dell’alcol è un po’ troppo “grossa” per il vo-stro fegato.Bere è comunque importantissimo, poiché l’organismo uti-lizza l’acqua per trasportare i nutrienti, eliminare i rifiuti eregolare la pressione.L’acqua si trova sia all’interno che all’esterno delle cellule econtrolla un importante meccanismo chiamato “pompa so-dio-potassio” o “pompa NA/K”. Vi spiego.Dentro la cellula predominante c’è il potassio (K), il suotasso è sempre costante e determina la nostra struttura ela costituzione biologica. Ha proprietà espansive, cioè di-sperde, raffredda e rilassa.L’acqua che scorre invece nei canali extracellulari, è similea quella salina e l’elemento dominante è il sodio (NA), il cui

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tasso non è costante, ma è legato all’introduzione di acquanell’organismo.Ha proprietà contrattive: concentra, tonifica, riscalda.Quando intraprendiamo una qualsiasi attività, intervieneun enzima che attiva un processo di scambio osmotico nelquale dalla cellula esce potassio (cationi di K) ed entra so-dio (ioni di NA). Non appena termina l’azione, il potassiotorna nella cellula e il sodio esce, ovviamente se tutto fun-ziona a dovere.Un regime alimentare scorretto, una scarsa assunzionedi liquidi, hanno come primo effetto un’alterazione deivalori fisiologici in cui l’organismo è costretto a spende-re molta energia per equilibrare i valori di potassio e so-dio.

Alimenti e abbinamenti consigliati

Proteine animali– Carni (preferire carni bianche; assumere carni grassecon moderazione).– Pesci (meglio pesci piccoli).– Uova (da allevamento a terra).– Formaggi (il meno possibile).– Yogurt (solo bianco e abbinato eventualmente alla fruttafresca).Se ne consiglia l’abbinamento con verdure, oli, spezie.

Carboidrati– Tutti i cereali (grano, frumento, grano saraceno, kamut,

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farro, segale, orzo, miglio, mais, riso, eccetera), meglio seintegrali, e i loro derivati (pane, pasta, grissini, cracker, ec-cetera).– Patate.– Legumi.Se ne consiglia l’abbinamento con verdure, oli, spezie.

Verdure– Tutti i tipi di verdure (asparagi, barbabietole, broccoli,carciofi, carote, cavolfiori, cavoli, cavolini di Bruxelles, ce-trioli, fagiolini, finocchi, funghi, insalate, melanzane, olive,peperoni, pomodori , porri, radicchio, rape, ravanelli, seda-no, scalogno, spinaci, zucchine, eccetera).

Spezie– Tutti i tipi di spezie (aglio, anice, basilico, cipolle, curry,dado vegetale, erba cipollina, lauro, origano, paprika, pepe,peperoncino rosso, prezzemolo, rosmarino, salvia, zenzero,eccetera).

Condimenti– Aceto di vino, di mele e balsamico.– Sale grezzo (il meno possibile).– Olio extravergine, di girasole, di mais, di soia, eccetera.

Bevande– Bevande senza gas e zucchero.– Caffè (massimo due al giorno), caffè ai cinque cereali,caffè decaffeinato, caffè d’orzo.– Tè, tisane.

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– Vino rosso, vino bianco, vino rosato (i vini con modera-zione).Si sconsiglia vivamente di assumere latte di origine anima-le (sostituire quest’ultimo con latte di soia o riso).

Frutta– Tutti i tipi di frutta da assumere da sola (si abbina solo al-lo yogurt bianco) e lontano dai pasti (assumere 1 o 4/5 oredopo il pasto).

Esempi di pasti a base di carboidrati– Pasta aglio, olio e peperoncino.– Pasta con basilico frullato, olio e spezie (evitare il pesto:contiene formaggio).– Pasta con tutti i tipi di verdure (poco pomodoro).– Pasta con legumi (fagioli, lenticchie, piselli, ceci, eccetera).– Zuppa imperiale o di cipolle.– Crema di verdure (funghi, asparagi e tutte le verdure chepossono essere ridotte in crema) e crostini.– Pizza (con poco pomodoro e senza mozzarella) alle ver-dure (tutte le verdure, funghi, patate e spezie).– Panini solo con le verdure, anche sott’olio.– Bruschette con aglio e olio e/o verdure (poco pomodo-ro), paté di olive, eccetera.– Gnocchi olio e salvia o con verdure.– Patate al forno/lesse con aglio o cipolla o prezzemolo.– Crepes (latte di soia e farina) con verdure/funghi/patate.– Riso con verdure (funghi, asparagi, piselli, eccetera) espezie (zafferano).È possibile assumere pasti a base di sola frutta.

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Esempi di pasti a base di proteine animaliDa non abbinare mai a carboidrati (pane, pasta, eccetera).– Grigliata di carne mista.– Straccetti rucola/grana in padella con olio aglio e rosma-rino.– Crepes (uova e latte di soia), ripiene di verdure, formag-gi e/o salumi.– Tagliata al rosmarino.– Prosciutto crudo con carciofi, finocchi lessati, verduregrigliate.– Filetto al pepe, al vino, alla piastra, all’uovo, eccetera.– Pollo arrosto/in umido/al forno, con verdure (ma non conpatate).– Arrotolato di vitello e arrosti vari.– Bistecca a piacere.– Tacchino al forno con spezie.– Fegato alla veneziana.– Coniglio al forno/arrotolato/in umido.– Pesce, crostacei, frutti di mare, seppie, calamari alla gri-glia/in umido/al forno (non impanati).– Frittata con cipolle/formaggi/verdure (ma non con patate).– Formaggi misti con verdure.È inoltre possibile assumere alimenti vegetali, come il sei-tan o la soia, che opportunamente trattati assomigliano al-la carne. Questi alimenti si possono associare a legumi e fa-rinacei (pane, grissini, eccetera).

Esempi di prima colazione– Frutta fresca.– Yogurt bianco con frutta fresca.

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– Tè, caffè d’orzo, tisane, latte di soia o di riso accompa-gnati a biscotti secchi, cereali, fette biscottate o pane conmiele o marmellata.– Yogurt di soia, budini di soia accompagnati a cereali.

Riepilogo delle regole da seguireMangiare adagio e masticare molto. Mangiare veloce-mente equivale ad una digestione batterica con formazionedi grandi quantità di tossine che vanificano il dimagramento.Durante i pasti bere al massimo un bicchiere di li-quidi. Tutte le bevande fredde o frizzanti sono assoluta-mente da evitare durante e dopo i pasti. Lontano dai pasti,due o tre ore, è possibile bere a volontà. Il corpo ama l’ac-qua che distilla da frutta e verdura. Mangiatene tanta, evi-terete di inquinare l’ambiente con bottiglie di plastica, o dibere dal rubinetto acqua con cloro.Separare le due digestioni. Assumere quindi esclusiva-mente carboidrati con legumi e verdure, o esclusivamenteproteine animali con verdure.Consiglio, comunque, di iniziare ogni pasto con un’abbon-dante terrina di verdura: insalata, rucola, carote, sedano,peperoni, finocchi, germogli di soia, pomodori, eccetera.Oltre queste tre regole fondamentali dobbiamo ricordare di:– Assumere pomodori e salse di pomodoro, aceto, limonesempre in piccole quantità.– Assumere la frutta e i succhi di frutta a stomaco assolu-tamente vuoto. Poiché vengono digeriti molto velocemen-te, si possono mangiare anche un’ora prima dei pasti, op-pure circa cinque ore dopo i pasti. È consigliabile mangia-re frutta varie volte al giorno.

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– Non abbinare cocomero e melone nemmeno ad altra frut-ta.– Abbinare la frutta secca (noci, nocciole, mandorle, ecce-tera) solo a verdura (o tra loro). La frutta secca non va maiconsumata a fine pasto, meglio a digiuno o al posto di unpasto abbinata a verdura fresca.– Assumere gelati e sorbetti di frutta che non contengonolatte. Possono sostituire un pasto o essere gustati 4-5 oredopo il pasto.

Consigli e raccomandazioni utili– Preferite sempre prodotti freschi: sono ricchi di energiavitale, contrariamente a quelli inscatolati, trattati, conser-vati, poverissimi di “energia”.– Imparate a respirare, per favorire la circolazione e l’equi-librio, magari praticando yoga: l’attività fisica accrescel’energia del corpo.– Agite in maniera gentile. Escludendo comportamenti te-si e conflittuali, eviterete di danneggiare il vostro equili-brio. Coltivate emozioni che vi accrescano e vi potenzino,come l’amore e la comprensione.Inoltre, è utile seguire le raccomandazioni del World Can-cer Research Fund e dell’American Institute for Cancer,per uno stile nutrizionale che favorisce la prevenzione delcancro e di altre malattie croniche2.

– Scegliete prevalentemente alimenti di origine vegeta-le, con una ampia varietà di verdure e di frutta, di legu-

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2 Queste raccomandazioni sono tratte da Food, Nutrition, Physical Activityand the Prevention of Cancer: a Global Perspective, consultabile nel sitowww.dietandcancerreport.org

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mi e di alimenti amidacei poco raffinati, soprattutto ce-reali in chicchi sotto forma di pane integrale, pasta o po-lenta.– Mantenete il peso forma, evitando sbalzi repentini dipeso e cercando di svolgere sempre un’attività sportiva.– Mangiate almeno quattro porzioni di verdura al giorno,pari a circa 600-800 grammi, e tanta frutta di stagione.– Evitate il più possibile farine e zuccheri raffinati e sa-le, preferendo le erbe aromatiche per insaporire.– Evitate le bevande alcoliche o limitatele al massimo aun bicchiere piccolo durante il pasto.– Evitate il consumo di proteine animali.– Ricordate di masticare lentamente e respirare mentremangiate, altrimenti ogni raccomandazione risulteràinutile.

Per chi segue queste raccomandazioni, non sarà necessarioassumere integratori alimentari o supplementi vitaminici.A chi per lavoro si trova spesso in viaggio o non può stac-care neanche per cinque minuti, la medicina ayurvedicapuò fornire spunti utili. Saltuariamente si può infatti segui-re una dieta liquida a base di frullati di frutta e passati diverdure e cereali o legumi, molto leggera, nutriente e di fa-cile digestione.Sorseggiare acqua molto calda, quasi bollente, aiuta ad eli-minare scorie e mantenere pulito ed efficiente il vostro or-ganismo. Non è importante la quantità di acqua ingerita,ma la frequenza. Infatti l’ottimale è berne un sorso ognimezz’ora.

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Parte II

La dieta comicaper mantenersi

in salute

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E quando inerme e intriso di terrorel’animale sarà tra le tue maniprima di togliergli il respiro, la luce, la vitaguarda l’innocenza nei suoi occhisenti il caldo tepore del suo corpoaccarezza il suo manto villosole sue morbide piume le sue squame lucenti;fa che almeno una sola voltaabbia dall’uomo una carezza,poi reprimi in te ogni compassione,ogni senso di colpae affonda la lama nelle sue viscere.Non badare alle sue grida,ignora le sue convulsioni,non ti infastidisca la vista del suo sangue,solo dagli il tempo di dire addioai prati fecondial cielo sublimeal mare profondoe poi fallo a pezzi, cucinalo e mangialose ne avrai il coraggio.

Franco Libero Mancowww.vegan3000.info

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Quale posto occupa l’uomo in natura?

Il gatto è carnivoro? Certo, si nutre di carne.La mucca è erbivora? Bene, lasciamo che mangi cibi vege-tali e non farine ottenute dalla macinazione di cadaveri ani-mali, perché poi si ammala.E gli umani? Ci hanno sempre classificati come onnivori,ma allora perché ci ammaliamo così spesso? Perché, purmangiando di tutto, dagli esami ematici risultano carenze oeccessi di svariate sostanze? Perché si soffre di ernia iata-le, reflusso gastrico, gastrite, ulcere, meteorismo?La risposta è semplice: abbiamo dei limiti enzimatici e, inrealtà, non possiamo mangiare tutto. L’uomo non è onnivo-ro, ma frugivoro. Quando l’essere umano non era ancorabipede e viveva sugli alberi, la sua alimentazione era a ba-se di frutta, alimento che gli era perfettamente congeniale.Quindi, se volete stare bene, sentirvi pieni di energia e gua-rire da tante piccole e grandi patologie, consumate frutta(tanta, al mattino, un’ora prima dei pasti, a merenda, il po-

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Le proteineanimali

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meriggio o al posto del pranzo e della cena), verdura fre-sca, cereali, legumi, noci, nocciole, mandorle e semi.Gli esseri umani sono comunemente definiti onnivori per-ché si nutrono di una gran varietà di cibi vegetali e anima-li, ma si tratta di una valutazione che dal punto di vista ana-tomico non ha riscontri, come si evince dalle seguenti com-parazioni.

Carnivori Umani

Muscoli facciali Ridotti per permettere Ben sviluppati

una ampia apertura

della bocca

Movimento mandibolare Tranciamento, movimento Nessun tranciamento.

laterale minimo Buon movimento

laterale anteriore

e posteriore

Apertura della bocca Grande Piccola

(in relazione alla dimensione

della testa)

Denti incisivi Corti e acuminati Ampi, piatti

e a forma di spada

Denti canini Lunghi affilati e curvi Corti e smussati

Masticazione Deglutizione Necessaria

del cibo intero una masticazione

prolungata

Saliva Assenza di enzimi Enzimi digestivi

digestivi per i carboidrati

Lunghezza Da 3 a 6 volte Da 10 a 11 volte

dell’intestino tenue la lunghezza del corpo la lunghezza del corpo

Fonte: Milton R. Mills, “The Comparative Anatomy of Eating”

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L’essere umano ha un sangue fruttariano, cioè alcalino.Nella scala acido-alcalino che va da 0 a 14, l’uomo si ponea quota 7: valore neutro. I condor, le iene, i carnivori, deci-samente al di sotto di questo valore, hanno un sangue a phacido.La pelle del nostro corpo viene sostituita in un mese, il ri-vestimento dello stomaco ogni cinque giorni, per il fegatooccorre un mese e mezzo e per lo scheletro solo sei mesi.I nostri organi si evolvono continuamente, crescono, mi-gliorano, si trasformano, si potenziano grazie alle sostanzeche ingeriamo.E allora vi chiedo: con quali sostanze volete rinnovare me-se per mese i vostri tessuti?Qualche dato sui cibi che state introducendo nel vostro or-ganismo vi aiuterà a decidere con quali sostanze mettere anuovo il vostro corpo.

Le proteine animali sono necessarie?

Le proteine sono i mattoni del nostro organismo. Compo-ste da particelle chiamate amminoacidi, ne esistono ventitipi, sono necessarie per la costruzione, il mantenimento ela riparazione dei tessuti.Il nostro organismo è bravissimo a produrne undici, ma glialtri nove, denominati essenziali, devono per forza esserepresi dai cibi che mangiamo. Cereali, legumi e verdure for-niscono e soddisfano ampiamente il fabbisogno proteicodell’uomo.Negli ultimi anni sono diventate di moda diete ad elevato

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contenuto proteico animale, garanzia di veloci dimagri-menti, prestazioni atletiche migliori, addirittura prevenzio-ne di malattie.Non esistono dati scientifici a sostegno di tali teorie, men-tre esistono numerosi studi che dimostrano come le protei-ne animali contribuiscano all’insorgenza di numerose ma-lattie.Molti istituti di dimagrimento consigliano diete che inco-raggiano il consumo di carne per mesi e mesi. Con un ap-porto calorico inferiore, la persona dimagrirà per poi ritor-nare alle vecchie abitudini alimentari, ma con il metaboli-smo completamente compromesso dall’assunzione di trop-pe proteine animali. Lo sfasamento del metabolismo darà ilvia ad un notevole e innaturale aumento di peso, aumen-tando il rischio di sviluppare patologie correlate all’alimen-tazione.Tra le più diffuse, troviamo le seguenti patologie.Osteoporosi. L’osteoporosi sta aumentando esponenzial-mente soprattutto nei Paesi dove si consumano molti latti-cini (Finlandia, Svezia, Nuova Zelanda, Stati Uniti e Inghil-terra). Purtroppo, vi ho già spiegato come la credenza po-polare spinga a grandi assunzioni di calcio attraverso lattee derivati, che sono in realtà dei “ladri di calcio”, al paridelle altre proteine animali, del sale, dell’alcol, la caffeina eil fumo. Una buona densità ossea viene garantita dall’intro-duzione di cibi ricchi di calcio (alcune verdure, come ibroccoli, ne sono ricche, al pari dei legumi, dei semi e deifrutti oleosi), da un’attività fisica leggera e costante e dal-l’evitare i “ladri di calcio” di cui sopra.Cancro. per i tumori più diffusi è stato accertato un lega-

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me con l’alimentazione. Diete ricche di fibre e povere digrassi che includano tanta frutta, verdura, cereali integralie legumi sono fondamentali nella prevenzione del tumore,grazie all’alto contenuto di antiossidanti e fibre.Malattie cardiovascolari. Molti studi hanno dimostra-to un’associazione tra colesterolo a livello ematico e car-diopatie.Il colesterolo viene prodotto dall’organismo a partire daigrassi saturi, contenuti in abbondanza nei cibi di derivazio-ne animale, soprattutto nella parte magra della carne.Le complicanze dell’arteriosclerosi provocano a loro voltamalattie a carico degli organi colpiti: per le arterie corona-riche le più comuni sono infarto e angina; per le cerebrali,ictus, demenza, morbo di Parkinson; per le arterie degli ar-ti inferiori, aneurismi; per le renali, ipertensione, insuffi-cienza renale e retinopatie. Le malattie vascolari legate all’arteriosclerosi sono oggi laprincipale causa di morte nei Paesi industrializzati. Solo inItalia sono responsabili del 44% dei decessi, direttamenteper infarto o ictus. Non bisogna poi dimenticare che la pro-gressione della malattia implica una vita di sofferenze e li-mitazioni fisiche.In realtà tutte queste malattie non sono che la manifesta-zione di un unico problema, quel processo per cui nelle pa-reti arteriose si depositano grassi che ostacolano il norma-le flusso del sangue.La prima e più importante difesa è abbassare i livelli di co-lesterolo totale e colesterolo LDL, modificando abitudinialimentari e stili di vita.Per quello che riguarda lo stile di vita alimentare tutti con-

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cordano che i grassi saturi sono responsabili dell’aumentodi colesterolo nel sangue e poiché questi sono contenutisoprattutto nei cibi di origine animale, è bene limitarli o an-cor meglio eliminarli dalla dieta a favore di una maggioreassunzione di grassi vegetali.Quando un medico opta per il trattamento farmacologicoper l’ipercolesterolemia, dovrebbe informare i pazienti del-le possibili cure alternative. L’alimentazione ideale per laprevenzione e il trattamento delle malattie coronariche ècostituita da cereali integrali, legumi, frutta e verdura, pos-sibilmente con l’eliminazione di tutti i cibi industriali e la-vorati.Andrebbero limitate fortemente, o meglio eliminate, tuttele fonti di grassi saturi, grassi transidrogenati e colesterolocome burro, margarina, strutto, formaggi, uova, latte e lat-ticini, carne e insaccati (ma anche oli vegetali come quellodi palma e di cocco).Per assumere una quantità ottimale di acidi grassi Ome-ga 3 non serve assumere pesce (tra l’altro contaminato darifiuti tossici ambientali), ma è sufficiente introdurre nel-l’alimentazione quotidiana due porzioni di cibi vegetaliricchi di tali sostanze, come due cucchiai di semi di linomacinati, un cucchiaino di olio di semi di lino o quattrocucchiai di noci.Obesità e diabete mellito. L’obesità è una delle causeprincipali del diabete mellito. Molta attività fisica, pochigrassi saturi e un’importante introduzione di fibre riduco-no il rischio di diabete mellito.Demenza e Morbo di Parkinson. Tali malattie degene-rative e invalidanti sono sempre più comuni nelle civiltà

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occidentali e appaiono correlate ad una dieta ricca di zuc-cheri semplici, carboidrati raffinati e prodotti animali, ric-chi di grassi saturi.

Nelle persone che consumano cibi vegetali si riscontra unrischio inferiore di sviluppare diverse malattie croniche.Molte persone pensano che non assumendo le proteineanimali si rischiano facilmente carenze di sostanze e nu-trienti importanti, ma non è assolutamente vero. Anchenegli alimenti di origine vegetale è possibile trovare i nu-trienti contenuti nelle proteine animali.I salutari acidi grassi Omega 3, famosi per il loro ruolo nel-la prevenzione delle cardiopatie, sono contenuti in abbon-danza nell’olio di lino e nella frutta secca, per cui possiamotranquillamente lasciar nuotare vivi e felici i pesci.Il ferro si trova in legumi, cereali integrali, verdure a fogliaverde, frutta secca e semi. Ma, in questi alimenti, il ferro èpresente nella forma non-eme, poco assorbibile, perciò de-vono essere abbinati a cibi ricchi di vitamina C, come kiwi eagrumi. Ricordate che le anemie colpiscono anche i grandimangiatori di carne: più di 500 milioni di persone al mondosono affette da anemie da carenza di ferro, perché comun-que il ferro è un elemento difficile da “trattenere” ed è asso-lutamente inutile rovinarsi la salute mangiando carne.È inoltre bene sapere che alcuni alimenti impediscono l’as-sorbimento del ferro. Fra questi: i latticini, il caffè, il vinorosso e il cioccolato e i fitati contenuti nei legumi e nei ce-reali integrali che, fortunatamente, si eliminano con l’am-mollo (tenere a bagno i legumi almeno una notte).Difficilmente una persona che si alimenta con cibi vegetali

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può avere carenze di calcio: esso si trova nei legumi, inbroccoli, broccoletti, bietole e nei semi di sesamo.La carenza di calcio provoca osteoporosi. Elevate assunzio-ni di calcio sono correlate ad una riduzione della pressionearteriosa, del rischio di sviluppare malattie cardiovascolarie legate ad ictus cerebrali e di alcuni tipi di tumore. La dif-fusione di tali patologie risulta elevata proprio in quei Pae-si dove vi è un grosso consumo di latticini, poiché le protei-ne animali sottraggono più calcio di quanto ne forniscano.La vitamina D non si trova nel regno vegetale, ma vienesintetizzata a livello cutaneo ad opera delle radiazioni UV.È quindi buona regola passare del tempo all’aria aperta,esponendo viso e mani alla luce solare.Selenio e potassio si trovano abbondantemente nel regnovegetale. Il selenio è contenuto nei cereali integrali, è un po-tente antiossidante e favorisce la funzionalità della tiroide.Basta una noce brasiliana al giorno affinché il fabbisognogiornaliero venga soddisfatto. Il potassio, di cui sono ricchefrutta e verdura, aiuta a ridurre la pressione arteriosa.La vitamina B12 merita un discorso a parte, perché vieneprodotta da microrganismi che inquinano i cibi vegetali eche sono presenti nel lume intestinale dell’animale.Le attuali misure di igiene (tutto viene sanificato da lavag-gi, detergenti, disinfettanti e antibiotici) ne comprometto-no una adeguata assunzione ed è quindi meglio integrare laB12 con cibi appositamente fortificati o integratori (in cuideve essere contenuta “cobalamina” o “cianocobalamina”,la vera vitamina B12). Fate attenzione ai preparati multivi-taminici, in cui altri nutrienti potrebbero ostacolarne l’as-sorbimento.

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Secondo le ultime scoperte, tuttavia, queste raccomanda-zioni appaiono inutili: infatti, la vitamina B12, nelle giusteproporzioni, si trova in tutti i cibi freschi e succosi, comefrutta e verdura, che abbiamo a diposizione3.

Le proteine animali: un approfondimento

Ora prendiamo in esame in maniera più approfondita leproteine animali.Quali sostanze forniscono? Quali animali vengono uccisiper produrre cibo? E come vengono allevati?Pesce. Opinione popolare è che il pesce faccia sempre be-ne. Ultimamente si spinge la popolazione ad aumentarnel’assunzione per il suo presunto elevato contenuto dei pre-ziosi acidi grassi protettivi Omega 3. La maggior parte del-le persone pensa che andrebbe mangiato almeno tre voltealla settimana, e quando provi ad instillare il dubbio chepossa non essere davvero così, passi inevitabilmente per“Quella Che Chissà Dove Vuole Arrivare Con Le Sue IdeeBalzane”.Un chilogrammo di pesce o crostacei contiene circa 30grammi di acido urico, la carne 28 grammi.Analizzando le concentrazioni medie di Omega 3 nei pescipiù consumati, si è evidenziato che sono molto ridotte,contrariamente a quelle degli acidi grassi saturi, considera-ti ormai da tempo sostanze pro-infiammatorie; il pesce di-

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3 Questa tesi è sostenuta da Valdo Vaccaro in un suo articolo pubblicato nellapagina web http://valdovaccaro.blogspot.com/2009/11/perche-la-b12-e-un-colossale-imbroglio.html

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venta quindi pericoloso per i cardiopatici, per chi soffre diartrite, asma o altre patologie autoimmunitarie.Le fonti vegetali di Omega 3, come le noci e l’olio di lino,contengono una maggiore concentrazione di queste so-stanze rispetto al pesce e sono esenti da tutte quelle so-stanze che inquinano oggi il pesce, come il mercurio e ladiossina.I pesci hanno un sistema nervoso complesso, e come tuttiprovano piacere e dolore.La loro morte avviene per soffocamento, un’agonia lunga eatroce, ma fortunatamente non danno molto fastidio per-ché non urlano.Esiste un legame diretto tra il mangiare carne e la distru-zione della vita dei nostri oceani: l’industria ittica sta lette-ralmente saccheggiando l’oceano e circa il 50% del pescepreso negli oceani viene trasformato in farine per nutrirepesci d’allevamento (occorrono 50 pesci dei nostri mariper nutrire un salmone di allevamento), mucche, maiali,pecore. Le centinaia di milioni di mucche che pascolanonei prati, e scoreggiano metano, consumano più pesce ditutti gli squali, i delfini e le foche del mondo.Carne. Che cos’è la carne? È un cibo nobile? Fa bene?Quando è tenera, è più buona?La maggior parte dei bambini pensano che la carne crescachissà dove, su un fantomatico albero delle bistecche, e an-che molti adulti sembrano convinti che sia così.Ogni pezzo di carne venduto al supermercato era parte diun animale vivo. Un animale che aveva sensazioni, che hamolto probabilmente sofferto la fame, il freddo, la solitudi-ne, cui è stato impedito di muoversi, di accoppiarsi, di dor-

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mire, di nutrirsi e dissetarsi. Dopo questa breve vita terri-bile, forse qualcuno lo ha bollito vivo, o gli ha fatto assiste-re alla morte dei suoi compagni prima di sgozzarlo, sparar-gli, tirargli il collo.Nel caso del paté de foie gras, le oche subiscono il cosid-detto “gavage”, un’alimentazione forzata tramite imbuto,che rende il loro fegato gonfio e grasso affinché possa es-sere spalmato su caldi crostini. La gente fa pazzie per i propri cani e gatti, spendendo ci-fre folli da veterinari e nei negozi specializzati: ma c’è dav-vero differenza tra animali da affezione e animali da affet-tare?Costituita dal tessuto muscolare degli animali, la carne nonpuò essere consumata fresca, perché quando un grossoanimale viene ucciso, subentra il “rigor mortis”: dopo lamacellazione, per accumulo di acido lattico, le carni diven-tano durissime. È necessaria, quindi, la “frollatura” checonsiste nel porre l’animale eviscerato in celle frigorifere,dove i batteri della putrefazione possono svolgere il lorocompito di ammorbidire le fibre tramite la disgregazionedel collagene presente nel tessuto, inducendo una primaalterazione delle cellule muscolari. Durante questo proces-so, la carne sviluppa le ptomaine e l’aldeide malonica, so-stanze tossiche la cui cancerogenicità aumenta con la cot-tura, soprattutto alla griglia.Altre sostanze poco simpatiche che troviamo in una bistec-ca, indipendentemente dalla putrefazione, sono le sostan-ze di scarto cataboliti, come urea, purine, ammoniaca, aci-do urico. L’uomo è sprovvisto dell’enzima (uricase) checonsente ai carnivori di eliminare l’acido urico, perciò que-

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st’ultimo, sotto forma di urati insolubili, si deposita preva-lentemente nelle cartilagini delle articolazioni, provocandogotta e artrosi, artriti e calcoli.Studi ed esami clinici dimostrano che, quando si mangiacarne, i germi patogeni nell’intestino aumentano da 2000 a65.000 per millimetro cubo. Nel sangue aumentano invecesignificativamente i globuli bianchi, che si attivano per di-fendere l’organismo poiché la carne è percepita come uncorpo estraneo, come se ci fosse in atto un’infezione. Le cotture domestiche ad elevate temperature possonoprodurre sostanze tossiche (amine eterocicliche) che siaccumulano in diversi tessuti dell’organismo aumentandoil rischio di tumori al colon, al pancreas, alla mammella, al-la prostata e alle vie urinarie.Anche i grassi, che si trovano nella carne e nei latticini,possono aumentare il rischio di cancro alla mammella, alcolon, alla prostata, alle ovaie, all’endometrio e al pancre-as. Inoltre, la carne è totalmente priva di sostanze che pro-teggono dal cancro, le vitamine A, C, E, abbondantementepresenti nei cibi di origine vegetale. Infine, i cibi di origineanimale sono acidificanti e le cellule, nel tentativo di neu-tralizzare questa massa acida, si “impoveriscono” e, di con-seguenza, causano fatica cronica.Durante la loro breve e triste esistenza, agli animali vengo-no somministrati antibiotici, estrogeni, vaccini, betabloccan-ti, anemizzanti e altro. In più, nel processo di lavorazione eproduzione, la carne può subire la contaminazione di pesti-cidi, additivi o materiali usati per il suo confezionamento.Assumendo antibiotici attraverso le carni consumate, sicrea un fenomeno chiamato antibiotico-resistenza: una

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persona può trovarsi, in caso di malattia, ad assumere an-tibiotici che non gli faranno nessun effetto e non lo aiute-ranno a guarire, come se nella sua vita ne avesse presitroppi e si fosse assuefatto.Inoltre, non dobbiamo dimenticare che la carne contienesostanze tossiche, perché gli animali spaventati, al mo-mento della macellazione, producono adrenalina e acidolattico.

Aumento del consumo di carne e spreco di risorse

Se nei primi del ‘900 il consumo medio pro-capite in Italiaera di circa 2 chili di carne all’anno, negli anni 2000 si è ar-rivati a ben 100 chili a testa. Sulla scia di un benesserecrescente, la domanda globale di carne ha avuto una gran-de impennata: nel 1961 il fabbisogno complessivo a livellomondiale di carne era di 71 milioni di tonnellate, nel 2007si è stimato un consumo di circa 284 milioni di tonnellate.L’allevamento di animali per l’alimentazione umana ha unimpatto devastante sull’ambiente. Il rapporto di conver-sione da mangimi a cibo per gli umani è di 1 a 4, cioè glianimali allevati sono “fabbriche di proteine alla rovescia”,poiché consumano molte più calorie, ricavate dai vegetali,di quante non ne producano sotto forma di carne, latte euova.Con l’acqua che una persona consuma in un anno, per be-re, mangiare e lavarsi, si riesce a produrre poco più di unchilo di carne bovina.

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Esempi di consumi di acqua per un chilo di alimento

Alimento Litri di acqua necessari perl’ottenimento di 1 chilo di prodotto

Patate 500

Mais 1.400

Agnello 3.500

Manzo 20.000

Fonte: AA. VV., “Water resources: Agricolture, The Environment, and So-ciety”, BioScience, Vol. 47, No. 2. (1997)

Per intuire l’entità dello spreco di terreni fertili, energia edacqua, e la mole di sostanze chimiche immesse nell’am-biente, bastano alcuni dati: le terre destinate agli alleva-menti rappresentano il 30% delle terre emerse, e gli alleva-menti sono responsabili di 1/5 delle emissioni di gas, pro-dotti dallo spreco di energia per la coltivazione e il traspor-to dei mangimi e dalle deiezioni degli animali.Da studi compiuti in Giappone, è emerso che ogni taglio dicarne di manzo da un chilo è responsabile dell’equivalentedelle emissioni di diossido di carbonio di una vettura me-dia europea che percorra 250 km.Uno studio pubblicato sul sito della South Dakota StateUniversity mostra che, dopo la macellazione, si butta viadal 50 al 70% dell’animale macellato (a seconda della per-centuale di grasso e muscoli), per cui se un animale percrescere un chilo ha bignoso di 11 chili di cereali, per ave-re un chilo di carne servono almeno 3 chili di animale vivo,quindi almeno 33 chili di cereali!

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Cosa si può fare per evitare un simile spreco? Io risponde-rei di mangiare esclusivamente prodotti vegetali, ma lamaggior parte della gente non mi ascolterebbe. Si potreb-be però cominciare con il limitare fortemente il consumo dicarne, far pascolare e far produrre latte in maniera rispet-tosa del benessere fisico ed emotivo degli animali, sfrutta-re le scorie e il letame per produrre energia.

Animali allevati per l’alimentazione umana

Il maiale. Nell’immaginario di tutti, i maiali sono sporchi einsulsi, invece sono animali intelligenti e socievoli, che im-parano a riconoscere il proprio nome e scodinzolano quan-do sono felici; amano giocare, rincorrersi e fare la lotta.Anche se in cattività vengono solitamente alimentati conscarti, hanno un palato assai raffinato e grufolando si ciba-no di prelibata frutta, semi, radici e tuberi.Per rinfrescarsi, come gli elefanti o gli ippopotami amanorotolarsi nel fango e il fango ha un effetto termoisolantepiù duraturo. Non si infangano, quindi, per amore dellasporcizia e in natura non defecano mai nella zona dovedormono o mangiano.Allo stato brado una scrofa, quando deve partorire, co-struisce un nido che può essere alto perfino un metro, co-perto a volte da una tettoia di rami. Una volta nato, ognicucciolo sceglierà un capezzolo e verrà allattato per tredi-ci settimane. Le scrofe da allevamento, che vivono su pavimenti cemen-tati durante la gestazione, vengono inserite in gabbie me-

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talliche larghe 60 centimetri, dove restano per quattro me-si senza potersi muovere. Pochi giorni prima del parto ven-gono trasferite in speciali gabbie metalliche dove allatte-ranno per tre settimane, per poi essere ritrasferite e resenuovamente gravide.Dopo aver subito la castrazione e l’amputazione di coda eorecchie, una volta svezzati i piccoli verranno messi in ca-pannoni dove d’estate la temperatura diviene insopporta-bile, costringendoli a rotolarsi nelle proprie feci per com-battere il caldo.Il pessimo odore che emanano gli allevamenti di suini è laprova sensibile della precarietà delle condizioni igienichedelle stalle. La difficoltà di respirazione provoca negli ani-mali irritazioni e infezioni, alle quali vanno aggiunte altrepatologie come salmonella, gastroenteriti e l’ancor più co-mune parvovirosi suina. Tutte queste malattie vengono cu-rate con una sistematica e massiccia somministrazione difarmaci.Quando raggiungono il “peso di macellazione”, i maiali ven-gono uccisi. Per legge dovrebbero essere prima storditi,ma a causa della rapidità delle linee di macellazione i ma-iali vengono sgozzati e buttati nelle vasche di acqua bollen-te ancora coscienti.La gallina… e l’uovo. Dal punto di vista nutrizionale,l’uovo ha più difetti che pregi: in effetti la gente è terroriz-zata dalle uova, che ”fanno venire il colesterolo”.“Posso mangiare due uova alla settimana?”, chiedono at-territi i miei pazienti. Capirei se questa domanda me la po-nesse un vegetariano o per assurdo un vegano, personeche danno grande importanza alla salute propria e del pia-

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neta, ma cosa dovrei rispondere a tutti quelli che divoranopiatti di tagliatelle al ragù cotto per ore, pancetta rosolata,tigelle con salumi e lardo? L’uovo è composto per il 70% di grassi, quasi tutti saturi,che come sappiamo predispongono a tantissime patologie.È poi un piccolo concentrato di colesterolo, perciò fa au-mentare il rischio di arteriosclerosi e conseguenti malattiecardiovascolari, cerebrovascolari e circolatorie.È anche vero che parlando di uova bisogna ovviamenteparlare di galline. Quale immagine vi viene in mente quan-do pensate alle galline ovaiole?Prima di documentarmi, immaginavo torme di galline colbecco a terra, intente a scovare vermetti freschi mentre conle zampe raspavano il terreno, con il loro fare buffo e guar-dingo e con le loro belle piume al sole, il loro chiocciare.La realtà è decisamente diversa, per quanto riguarda lastragrande maggioranza degli allevamenti: le più fortunatevengono ammassate in capannoni mal ventilati, dove pos-sono razzolare sul cemento coperto dalle loro stesse deie-zioni, il che provoca loro disturbi respiratori, infezioni agliocchi e alle zampe.Negli allevamenti in batteria, le galline vengono ammassa-te in piccole gabbie di ferro poste in capannoni bui per die-ci, dodici mesi. Sono rinchiuse per tutta la loro vita, senzapotersi muovere, finendo paralizzate dall’osteoporosi emorendo spesso di fame e di sete a pochi centimetri dal ci-bo e dall’acqua.Viene loro tagliato il becco con una macchina dotata di la-ma rovente, la prima volta quando hanno appena un gior-no e poi a sette settimane. I dolori provocati dal taglio ren-

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dono le galline incapaci di mangiare, bere, lisciarsi le piu-me ma anche (ed è quello che interessa agli allevatori) dibeccarsi tra loro ferendosi a morte, un comportamento de-rivante dallo stress e che impedirebbe di “sfruttarle al mas-simo”.La razza delle galline ovaiole è selezionata per le uova e lenorme comunitarie europee stabiliscono che i pulcini ma-schi devono essere soppressi alla nascita, gasati oppure“tritati vivi”. Ogni anno solamente in Gran Bretagna vengo-no uccisi oltre trentacinque milioni di pulcini di un giornodi vita, usati come fertilizzanti, gettati come spazzatura, otrasformati in mangimi per altri animali cosiddetti da red-dito, come le mucche, che come ben sapete essendo erbi-vore con tali mangimi si ammalano.Anche se le uova sono molto utilizzate nella nostra cucina,esse non sono indispensabili nemmeno per fare i dolci, in cuipossono essere sostituite con due cucchiai di fecola di pata-te, di farina di mais o banane schiacciate, col malto di riso,con latte o burro vegetale (di soia, di mandorle o di riso).I consumatori possono comunque influenzare notevolmen-te l’abbandono di certi tipi di allevamenti intensivi, comin-ciando con lo scegliere sempre uova provenienti da alleva-menti biologici certificati in cui le galline siano allevate aterra. Sui gusci viene impresso un numero diverso per ogni tipodi allevamento: 3 allevamento in gabbia, 2 a terra, 1 al-l’aperto, 0 allevamento biologico. Facile no?Il pollo è vittima di uno sfruttamento e di un massacro in-dustriale difficile da concepire. Alcuni pulcini sono manipolati geneticamente, come il pul-

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cino “broiler” che cresce con un ritmo tre volte superiore aquello normale: ciò determina una maggiore mortalità,causata soprattutto da collasso cardiaco per infiammazio-ne al torace, che porta ad immobilità e morte per inedia.Per la macellazione, i polli vengono rinchiusi in affollatissi-me gabbie da trasporto fino al luogo in cui saranno uccisicon sistemi automatizzati, in cui vengono immessi ancoravivi e coscienti. Le fasi sono: stordimento mediante elettricità (purtropponon sempre ciò “riesce bene”, per cui la povera bestia su-birà i successivi trattamenti ancora cosciente), decapita-zione, dissanguamento, spiumatura previo sbollentamentoed infine eviscerazione.Mucche e… latte. Molte persone pagano molti euro percapire il perché del loro ventre gonfio e dolorante, e quan-do dico loro di eliminare assolutamente latte e latticini miguardano male, ma per amore di quello che hanno speso sifanno coraggio ed eroicamente mi comunicano che “ci pro-veranno”.L’industria casearia ci insegna che per stare bene abbiamobisogno di tanto latte, anche da adulti. In altre parole nondobbiamo mai essere svezzati, ma continuare per sempre ilperiodo dell’allattamento. Dimenticavo di dirvi che un lat-tante su cinque soffre di coliche addominali, perché se lamadre assume latticini, le proteine del latte vaccino passa-no nel latte materno.I neonati hanno a disposizione il loro latte materno, dolce,con un contenuto basso di proteine e lipidi, mentre il lattedi mucca, capra e pecora, hanno almeno 2-3 volte tanto diproteine e lipidi.

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Il latte va sempre e solo assunto dalla nascita allo svezza-mento, momento in cui il neonato inizia una dieta diversa.Il latte soffoca l’intestino, incollando le pareti intestinali,appiccicando i villi l’uno con l’altro, riducendo così in ma-niera significativa la superfice di assorbimento.Tutto questo stravolge la situazione biochimica, si creanoallergie, intolleranze alimentari e malattie autoimmuni.Spesso le allergie dei bambini non sono dettate da sfortu-na o cause ereditarie, ma dai cervelli poco recettivi dellemadri che molte volte sanno di questi effetti, ma continua-no ad ascoltare medici inesperti o pubblicità mendaci.Entrando nello stomaco, il latte coagula, caglia e le parti-celle si raggruppano attorno agli altri cibi presenti nellostomaco, isolandoli dal succo gastrico, impedendone la di-gestione fino a che non saranno digerite le particelle di lat-te cagliato.Nel frattempo, però, il cibo inglobato comincerà a stancar-si di stare al caldo e di non essere digerito e inizierà a de-comporsi, gonfiandovi l’addome.Il latte è uno dei maggiori responsabili di allergie alimenta-ri: durante la sua digestione vengono infatti liberati oltre100 antigeni (sostanze che innescano allergie) e molte per-sone che soffrono di asma, rinite allergica, artrite reuma-toide, traggono enormi benefici smettendo di assumerelatticini. Inoltre il lattosio, lo zucchero del latte, è poco di-geribile e può causare coliche addominali, gas e diarrea.Opinione comune è che il latte faccia bene alle ossa, ma inrealtà il contenuto di calcio dei latticini viene neutralizzatodalle proteine animali che acidificano l’organismo, costrin-gendolo a sottrarre calcio alle ossa per rendere inoffensive

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tutte queste sostanze acide. Per la prevenzione dell’osteo-porosi è quindi consigliabile aumentare il consumo di frut-ta e verdura, diminuire o eliminare quello di proteine ani-mali e anche, cosa importantissima, fare attività fisica. Illatte triplica il rischio di cancro ovarico, a causa dell’ecces-sivo apporto di galattosio (uno zucchero ottenuto dal lat-tosio) che può accumularsi nel sangue, danneggiando leovaie. Infine, una dieta a base di prodotti vegetali, poveradi grassi, che elimina i derivati del latte in concomitanza adattività fisica, può prevenire le malattie cardiache o addi-rittura renderne reversibile il decorso.Negli allevamenti, le mucche sono costrette ad una produ-zione di latte circa dieci volte maggiore a quanto normal-mente prodotto per l’allattamento del vitellino. Non è soloun problema di sfruttamento perché la produzione di latteimplica necessariamente anche l’uccisione dei vitelli. Per farprodurre latte alla mucca, occorre farle partorire un vitelloe dopo circa un anno, quando comincia a scarseggiare il lat-te, un altro, e così fino a che la povera bestia, sfruttata aimassimi livelli, invece di campare serenamente per 30/40anni, nel giro di due o tre anni è pronta ad essere macellata.Per quanto riguarda i vitelli, stanno con la madre solo unoo due giorni, poi le vengono strappati per essere cresciutiper sei mesi in allevamento intensivo con una dieta che lirenda anemici (spesso li si vede mordere le sbarre per sop-perire alle carenze).I vitelli vengono infatti deliberatamente privati del ferro edelle fibre che farebbero diventare rosse le loro pregiatecarni bianche, che tanto piacciono ai consumatori.Per favorire la crescita e prevenire le numerose malattie

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che potrebbero insorgere, causate dallo stress e dalla mal-nutrizione (dissenteria, polmonite, diarrea ed ulcere), ven-gono usate grandi dosi di ormoni e antibiotici.Dopo quattordici settimane, quasi incapaci di camminare acausa dell’aumento di peso rapido e spropositato, vengonotrasportati per lunghi percorsi fino al macello.I piccoli di bufalo fanno forse una morte peggiore, si fa perdire. I “bufaletti” non producono latte e la carne non è ri-chiesta ed è impensabile che vengano mantenuti a “sbafo”perché i costi sarebbero altissimi. Allora la soluzione èsemplice: gli allevatori possono abbandonarli per strada,possono lasciarli morire di fame, possono sotterrarli vivi obuttarli nella fossa del letame.Vale la pena di ordinare una bella pizza con dei funghi por-cini, dei carciofi, con i capperi, le patate, le melanzane, dueolive, ma senza mozzarella di bufala. Vi alzerete da tavola,non solo più leggeri e pimpanti per il discorso che avete ri-spettato una buona combinazione, ma anche perché e so-prattutto non avete contribuito a creare enormi sofferenzead un essere vivente.Anche per produrre i formaggi si infliggono sofferenze aglianimali. Infatti, per ottenerli serve un enzima, il caglio, cheviene prelevato dallo stomaco del vitello, ovviamente ma-cellato. Esistono formaggi ottenuti senza l’uso di enzimianimali, ma purtroppo è difficile sapere con quale enzimaviene prodotto il formaggio, perché non viene mai riporta-to tra gli ingredienti.Certo, potete vivere senza formaggi, ma come facciamo coigelati? Con i dolci? Con i biscotti?Fortunatamente, moltissime gelaterie, anzi tutte, propon-

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gono gelati alla frutta e molti vengono confezionati senzalatte, o preparati con il latte di soia, di riso o di mandorle.Inoltre, nella vostra città troverete sicuramente dei negozispecializzati che vendono tortine, biscotti, crostatine, e al-tri dolciumi preparati senza latte, senza uova e anche sen-za zucchero o grassi dannosi.I latticini – per cui parlo anche di formaggi, gelati, burro eyogurt – contribuiscono ad aumentare il contenuto di gras-si e colesterolo nella dieta e, come già detto, questi grassicontribuiscono ad aumentare l’incidenza di parecchie ma-lattie croniche anche cardiovascolari.Una dieta a base di prodotti vegetali, povera di grassi, cheelimina i derivati del latte in concomitanza ad attività fisi-ca, può prevenire le malattie cardiache e addirittura ren-derne reversibile il decorso.

Il latte vegetale

Fortunatamente, esistono latti vegetali facilmente reperi-bili nei supermercati. Oltre al latte di soia, potete assaggia-re anche quello di riso, di avena, di mandorle: non ferma-tevi alla prima varietà e marca che assaggiate e ne trovere-te sicuramente qualcuno di vostro gusto, magari aromatiz-zati alla vaniglia o al cacao.Non dovete rinunciare alle vostre abitudini e ai cibi golosi:col latte di soia si producono yogurt, panna, burro e unagustosissima besciamella (per cannelloni o lasagne); inol-tre molti bar ormai offrono la possibilità di consumare cap-puccini fatti con latte di soia.

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I vari tipi di latte vegetale sono privi di colesterolo, latto-sio e caseina, e sono una valida alternativa non solo perchi evita il latte per motivi etici, ma soprattutto per tuttiquelli che hanno intolleranza al lattosio o che soffrono diallergie, infezioni respiratorie o sono a rischio di arterio-sclerosi.Il latte vegetale è meno calorico e più ricco di proteine dibuon valore biologico, con meno grassi “cattivi” (saturi),ma con un buon contenuto di quelli “buoni” (Omega 3);contiene le vitamine A, E, B e il contenuto di ferro è addi-rittura il doppio del latte vaccino.Cagliando il latte di soia si ottiene il tofu, ricco di proteine,vitamine, ferro, calcio. Si trova bianco, affumicato o aroma-tizzato con erbe. Vi consiglio di amalgamarlo sempre ad al-tre sostanze saporite, perché mentre da solo è quasi insa-pore, quando ben cucinato è ottimo per preparare torte sa-late, da usare al posto della ricotta, come farcitura, magarimescolato alla maionese di soia (fantastica) per ottenereun composto più cremoso e gustoso. Si utilizza anche persalse, dolci e dessert.

Quello che dovete sapere sui cibi

Molte delle convinzioni oggi più diffuse riguardo al cibo so-no state create e veicolate dai mass media. Diventa diffici-le districarsi tra i tanti messaggi contradditori ed essereimpermeabili al bombardamento pubblicitario che ci invo-glia a consumare ogni genere di merendina, insaccato o li-quore.

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Tutte le pubblicità, i programmi sull’alimentazione e di cu-cina, vogliono convincerci che c’è solo un modo giusto dialimentarsi e, come se non bastasse, tantissimi personaggifamosi usano la loro importanza e il loro carisma per pub-blicizzare – anche al di fuori degli spot – le loro convinzio-ni culinarie.Mi sono sempre chiesta: se le persone fossero più informa-te sulle proprietà degli alimenti, cambierebbero le loro abi-tudini alimentari? Voglio pensare che il mio piccolo contri-buto le possa rendere più consapevoli, critiche e attente, ese anche una sola persona cambierà il proprio modo di ali-mentarsi, decine e decine di animali all’anno non verrannouccisi, un piccolo pezzo di foresta sarà salvato, un bambi-no affamato avrà qualcosa in più da mangiare e molto altroancora. Ma esiste una verità sui cibi?Ne esistono molte, perorate da chi ha interesse a diffon-derle. Io, indipendentemente dalle mode del momento, vo-glio raccontarvi ciò che so e che soprattutto ho sperimen-tato su me stessa.Per anni ho sentito parlare di inquinamento, effetto serra,disboscamenti, foreste che finiscono nel nulla, bambini chemuoiono di fame, e come molti mi sono chiesta cosa potes-si fare per aiutare a risolvere questi problemi o almeno ren-dermene complice il meno possibile. Da bambina finivotutto quello che avevo nel piatto, esortata dalla mammache mi ricordava che tanti bambini della mia età non eranocosì fortunati da avere il cibo assicurato e spesso morivanodi fame. Crescendo, ho capito che non avrei salvato nessu-no diventando “obesa”. Di fronte agli allarmi della nostra terra mi sono spesso sen-

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tita impotente, frustrata dall’impressione che fosse unabattaglia troppo grande perché io potessi fare alcunché.Poco tempo fa ho invece cominciato a cambiare il mio at-teggiamento e ho capito che con il mio piccolo aiuto pote-vo contribuire a rendere tutto migliore: la terra, gli altri eme stessa.Se gli individui acquisiscono consapevolezza e migliorano ilproprio comportamento, la società può cambiare in meglio;i sistemi politici ed economici cambieranno solo se ognunodi noi sarà convinto di poter fare la differenza.Per ognuno di noi che decide di smettere di cibarsi di car-ne e derivati, in un solo anno saranno risparmiati 150 ani-mali, ci saranno meno rifiuti da smaltire, forse un pezzo diforesta non verrà abbattuto, centinaia di tonnellate di ce-reali non verranno sprecate negli allevamenti intensivi, emagari questi preziosi cereali serviranno ad abbassare latremenda media della mortalità infantile nei Paesi sottosvi-luppati.Il dolore e la vita degli animali non hanno meno valore deinostri; essi non sono a nostro uso e consumo, come le don-ne non lo sono degli uomini, i neri dei bianchi, gli schiavidei padroni.

Come la produzione di carne causa i cambiamenti climatici e le carestie

Secondo il rapporto 2006 della FAO (Organizzazione delleNazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), nel 2002un terzo della produzione globale di cereali (pari a circa

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670 milioni di tonnellate) è diventata mangime per anima-li. Perciò, l’industria mondiale delle carni si è divorata finoal 40% delle terre coltivabili del pianeta, dando tra l’altroun importante contributo ai cambiamenti climatici. Questo affinché una piccola percentuale della popolazionepossa alimentarsi eccessivamente a discapito di milioni dialtri esseri umani afflitti da malnutrizione e carestie.L’agricoltura dipende dal petrolio in ogni sua fase produtti-va, dalla benzina che serve a far funzionare le macchineagricole e a trasportare i prodotti, ai fertilizzanti e ai pesti-cidi, fino agli imballaggi realizzati con sostanze petrolchi-miche. Non dovrebbe quindi sorprendere che in media ne-gli ultimi 12 mesi (dati del 2008) i prezzi dei cereali sianoaumentati del 54% e quelli di riso e grano siano addirittu-ra raddoppiati.Con rincari di questa entità, i 3 miliardi di persone che nelmondo guadagnano meno di due dollari al giorno sarannosicuramente portati oltre l’orlo della sussistenza, se non al-la fame e alla morte. Inoltre, la conversione dei terreniagricoli in terreni per la coltivazione dei biocarburanti faràdecollare il costo dei cereali destinati all’alimentazione ec’è da chiedersi se sia più importante “sfamare” le automo-bili o l’uomo.Cosa è più urgente fare per diminuire fin da subito le emis-sioni di gas serra? Sicuramente ridurre il traffico automobi-listico, eliminare le auto di grossa cilindrata e le industriemeno attente all’ecologia aiuterebbe, ma anche il saggio usodel cibo potrebbe essere di grande aiuto. La scelta più po-tente che possiate fare è consumare soltanto cibi vegetali.La maggior parte di noi si muove e ragiona automatica-

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mente in base a leggi, divieti o permessi, pensando di nonpoter dare singolarmente il suo contributo e senza aspetta-re che qualcuno ce lo ordini. L’impegno di ogni singolo in-dividuo ha un impatto notevole sulla sopravvivenza del pia-neta, impegno che coinvolge tre aspetti principali: il cibo,l’energia usata in casa e i trasporti.Tra questi tre fattori, il cibo, inteso come ciò che ciascuno dinoi sceglie di mangiare, è sicuramente il più importante e voiavete pieno potere di stabilire ciò che volete mangiare.Fenomeni come il surriscaldamento terrestre e la deserti-ficazione derivano da disboscamento e deforestazione, at-tuati per dare spazio a pascoli e coltivazioni per il nutri-mento degli animali da allevamento.Una dieta a base di proteine animali prevede un meccanismoperverso per il quale si coltiva la terra per sfamare animali dacarne e da latte.Nei soli Stati Uniti in un anno vengono consumati 157 mi-lioni di tonnellate di cereali per ottenere 28 milioni di ton-nellate di carne, 20mila litri d’acqua per produrre un chilo-grammo di carne (quando sono solo 100 i litri d’acqua ne-cessari a produrre un chilogrammo di frumento). Inoltre,negli allevamenti di polli ogni giorno vengono prodotti 120milioni di chilogrammi di rifiuti tossici.Da un acro di terra si ottengono 10mila chilogrammi di pa-tate oppure 63 chilogrammi di carne, e ogni otto secondiun acro di foresta scompare per dare spazio agli alleva-menti.Nel mondo, ogni due secondi un bambino muore di fame el’energia necessaria a nutrire una persona che mangia car-ne sfamerebbe 20 persone. Un milione e 300mila esseri

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umani potrebbero essere nutriti con il grano e la soia con-sumati negli allevamenti intensivi.Per conoscere e valutare il percorso compiuto dal cibo èstato coniato il termine “km cibo” (in inglese “food miles”),che indica quanta strada il cibo percorre dal produttore alconsumatore. Più un cibo viaggia, maggiore sarà lo sprecoe quindi l’impatto sull’ambiente, durante i vari processi diconservazione, imballaggio, refrigerazione, inscatolamen-to, eccetera. Da ciò non deriva soltanto un aumento dei co-sti, ma soprattutto un importante contributo all’inquina-mento ambientale.La produzione di alcuni cibi ha un valore altissimo quandoespressa in km cibo e ovviamente i prodotti animali sono incima alla lista. Qualche esempio?Se una famiglia media decidesse di acquistare cibo localeper un anno verrebbero risparmiati 1600 km cibo.Se la stessa famiglia decidesse, almeno una volta alla setti-mana, di mangiare solo cibi vegetali, il risparmio sarebbe di1860 km cibo.Tuttavia, la grande differenza nella produzione di gas ser-ra deriverebbe da un’alimentazione esclusivamente vege-tale, poiché il risparmio espresso in km cibo sarebbe di13.000, senza contare che sarebbe eliminato per sempre ilproblema dello smaltimento delle deiezioni degli animali diallevamento.La domanda sempre crescente di cereali, spesso ingenua-mente (ed erroneamente) imputata alla produzione di bio-carburanti, è invece da attribuire all’enorme consumo dicarne, in costante aumento nei Paesi in via di sviluppo.Per soddisfare la crescente richiesta di carne, aumentano

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ovviamente gli allevamenti intensivi che comportano unaumento nella richiesta di mangimi vegetali.Ora che nei Paesi in via di sviluppo molti più abitanti vo-gliono mangiare carne, a imitazione di un discutibile mo-dello potenziante di società, non ci possiamo davvero piùpermettere (per fortuna, dico io) la conversione da vege-tale ad animale.Se prima erano pochi ad accaparrarsi le risorse di tutti, orache molte più persone pretendono, chi andremo a sac-cheggiare? Quale terra, popolo, si presterà al prossimosfruttamento?Secondo il NEIC, Centro Internazionale di Ecologia dellaNutrizione, se solo i Paesi “ricchi” riducessero del 10% illoro consumo di prodotti derivati da animali nutriti a ce-reali, ci sarebbero 64 milioni di tonnellate di grano destina-bili al consumo umano.

Malattie e prevenzione

Non appena si coglie un vegetale o si abbatte una bestia,inizia un processo degenerativo e la vitalità dei cibi dimi-nuisce col passare del tempo, fino a scomparire del tuttonei cibi troppo a lungo conservati o troppo raffinati. Questialimenti apportano uno scarso nutrimento, rispetto alla lo-ro massa, e chi li consuma verrà facilmente spinto ad au-mentarne le quantità per ricavare l’energia necessaria aipropri bisogni fisiologici. Più cibo per saziarsi e tempi piùlunghi per svuotarsi avranno come conseguenza maggioritempi di evacuazione, con perdita di tonicità dell’intestino;

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il fegato dovrà svolgere un superlavoro per eliminare tossi-ne e i reni dovranno faticare per eliminare i minerali in ec-cesso: ciò determinerà quindi un superlavoro per tutti gliorgani preposti al funzionamento del metabolismo e allosmaltimento dei materiali inutili e dannosi, e quando il cor-po non riuscirà più a liberarsene, essi andranno a deposi-tarsi dove potranno, sotto varie forme, come ammassi digrasso intorno agli organi e nel sistema venoso, cellulite,calcificazioni intestinali, fibromi, cisti, adipe.In Italia, le patologie responsabili di circa ¾ dei decessi so-no prevenibili con uno stile di vita corretto. Tumori e ma-lattie cardiache sono addirittura curabili.Cibi mal combinati, mal masticati, contaminati da fertiliz-zanti, farmaci, conservanti, antibiotici e lassativi provoca-no dannosi fenomeni di fermentazione e putrefazione, chea loro volta generano sostanze tossiche velenose per il san-gue e l’intero organismo.Spesso i sintomi sono legati a disturbi intestinali come co-lite, stitichezza, gonfiori addominali, meteorismo, flatulen-za, diarrea, perdita di miliardi di importantissimi batteridella flora intestinale e alterazioni della mucosa.Le sostanze velenose vengono eliminate dall’organismo at-traverso i reni, ma purtroppo uno stile di vita sedentario elo stress rallentano questo processo determinandone unaccumulo, che causa problemi principalmente legati almalfunzionamento dell’intestino, come acne, dermatiti,cellulite, mal di testa, ansia, depressione, alitosi, invecchia-mento della pelle, dolori articolari e generale indebolimen-to delle difese immunitarie.Quando i reni non sono più in grado di svolgere la loro fun-

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zione di filtro ed eliminare le scorie, si manifesta una patolo-gia detta insufficienza renale, che può essere acuta o cronica(I.R.C.): da quest’ultima sarà difficile guarire, ma se ne puòrallentare notevolmente il decorso con una dieta a basso con-tenuto di sodio e a bassissimo contenuto di proteine animali.La stitichezza, di cui soffrono 8.000.000 di italiani, provocanel colon un ristagno di feci che a lungo andare si deposi-tano lungo le pareti, impedendo l’assorbimento di moltiprincipi nutritivi fondamentali come vitamine e minerali,causando malassorbimento e disturbi di ogni genere. Con-siderando che il 50% del sistema immunitario associato al-le mucose si trova nell’apparato digerente, una stipsi cro-nica può causare disordini immunitari anche gravi.Aumentando il carico di lavoro degli organi adibiti alla eli-minazione delle tossine – come i reni, la pelle, il fegato e ipolmoni – il metabolismo cellulare rallenta l’eliminazionedei prodotti di scarto e come risultato si avrà un organismoche invecchia più rapidamente.Per regolare la motilità intestinale possiamo aiutarci conuna corretta alimentazione. Infatti, molti alimenti possonovenire in nostro aiuto: le zuppe, i legumi, la frutta fresca ocotta, cereali integrali (possibilmente biologici) come l’or-zo, l’avena, il riso. Ricordiamoci di evitare il consumo di fa-rine raffinate e di mangiare pasta non solo di grano duro(cambiate cereale ogni tanto) e possibilmente integrale,che non contiene solo fibre ma anche vitamine e mineraliche si perdono con la raffinazione. Anche gli oli spremuti afreddo sono di rilevante importanza per una buona evacua-zione.I cibi da evitare sono farine bianche, cibi raffinati, zucche-

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ro bianco, bevande gassate, insaccati, carni, formaggi, ca-cao, cioccolato, tè, caffè e soprattutto il sale.Una dieta a base di cereali integrali, legumi, frutta e verdu-ra, oltre ad eliminare il problema stitichezza, previene nu-merose malattie. Scegliete cibi ricchi di fibre e masticate,masticate, masticate: vedrete i risultati in 3 giorni (non in6 mesi!) e senza l’uso di dannosi lassativi irritanti.Le fibre svolgono anche una importante prevenzione perpatologie come il diabete, patologie cardiovascolari, diver-ticoli, emorroidi, calcoli biliari, sovrappeso, prevenzionedei tumori al colon.Una buona dieta vegetariana influisce positivamente anchenel trattamento dell’artrite reumatoide.Non esiste un trattamento specifico per tale patologia, cheviene comunemente trattata con potenti farmaci antidolorifi-ci, antinfiammatori o addirittura corticosteroidi, i quali au-mentano nel paziente il rischio di osteoporosi (per cui è op-portuno una dieta mirata all’assunzione di calcio e di vitami-na D).Oltre a una scarsa o nulla attività fisica, che in molti casidetermina obesità, alcuni cibi sembrano essere diretta-mente responsabili di sintomi di infiammazione. Essi sono:le proteine animali (del latte, della carne, delle uova e delpesce), il mais, il grano, gli agrumi, lo zucchero, i grassi, ilsale, la caffeina, le patate e le melanzane.

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Come alimentarsi bene

A mio parere la cucina vegana e quella macrobiotica sonoquelle che meglio si prestano alle esigenze dell’uomo.La cucina vegana somiglia molto al nostro antico modo di ci-barci: tanta frutta, tanta verdura, cereali integrali. È anchevero che sia la cucina macrobiotica che quella vegana, a mioavviso, sono composte di cibi troppo cotti, dunque privatidelle loro principali sostanze nutritive. Mangiate quando po-tete cibi crudi o leggermente riscaldati, questo vi servirà siaper la prevenzione, sia per la cura di tantissime patologie. Viposso garantire che con un po’ di fantasia si possono prepa-rare gustosissimi manicaretti anche in breve tempo.Per chi fosse curioso, nel sito www.vegan3000.info ci sonomigliaia di piatti, dall’antipasto ai dolci, per cui basterà“cliccare” la ricetta desiderata.Anche se all’inizio escludere l’uso di prodotti di origine ani-male e i loro derivati potrà sembrarvi strano, dopo qualchetempo vi sembrerà più strano il contrario.

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Consigli per unasana alimentazione

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È vero che bisogna avere un po’ di conoscenza degli ali-menti per evitare carenze, ma questo vale anche (e soprat-tutto) per la dieta onnivora, sia per i molti alimenti che nonsono adatti all’uomo, sia per gli abbinamenti alimentari chein una dieta onnivora sono sempre sbagliati, con conse-guente trasformazione in tossine di tutto ciò che mangiate.Che si segua un’alimentazione vegetariana (niente carne epesce), vegana (niente carne, pesce, uova, formaggi, mie-le) o macrobiotica (equilibrio yin-yang, con raro consumodi pesce o carne), sicuramente non si possono fare più er-rori di quanti non ne faccia l’onnivoro medio.Qualsiasi cosa mangiate, o stile di vita adottiate, pensatealla qualità dei cibi: preferite prodotti coltivati in manierabiologica o biodinamica, più ricchi di vitamine e minerali, esoprattutto più poveri di sostanze chimiche; prodotti nonraffinati, integrali, non idrogenati e non pastorizzati.Date la preferenza a oli vegetali spremuti a freddo, dadisenza glutammato, utilizzando al loro posto il miso, uncomposto naturale molto saporito.Escludete l’alcol, il tabacco, alcuni tipi di tè che contengo-no teina, il caffè, anche decaffeinato e dolcificanti chimici;preferite zucchero di canna integrale o sciroppo d’acero,malto di riso o di orzo.Per insaporire potete sbizzarrirvi utilizzando le alghe, l’aci-dulato di umeboshi (buonissimo e a basso costo), ricavatoda prugne salatissime, o la più conosciuta salsa di soia, cherende ogni piatto particolare.Un altro prodotto che devo nascondere alle mie amiche,perché altrimenti lo mangiano a cucchiaiate, è il gomasio,composto da sesamo tostato e salato; lo potete utilizzare

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ovunque, è irresistibile, fate però attenzione a non eccede-re, perché ha un elevato contenuto di sale. I semi di sesa-mo al naturale o di girasole tostato possono anche essereaggiunti alle insalate fresche, per migliorarne il sapore eper aumentare l’apporto di calcio.La frutta secca – soprattutto le mandorle – deve essereconsumata spesso, anche se in modiche quantità, poichéricca di sali minerali e potassio.Sapevate che anche bevendo potete fare rifornimento dicalcio e ferro? Con almeno mezzo litro di tè kukicha al gior-no, che fra l’altro è privo di teina, potete arricchire il vostrocorpo di questi minerali. Anche il tè verde è ottimo e riccodi potenti antiossidanti.Per qualsiasi tipologia di alimento vale la regola di variareil più possibile: ad esempio per i cereali alternate riso, or-zo, farro, kamut, bulgur, cuscus, tapioca, grano saraceno,miglio, avena, segale. Il pane è da preferirsi integrale e pre-parato con lievito madre o a lievitazione naturale (anche ilpane può essere vario: di soia, misto riso, di avena, di gra-no duro, di mais, di kamut, orzo, farro, eccetera).Stesso principio vale per le verdure, assaporatene tante etutte di stagione e se in ogni piatto metterete una parte dilegumi, avrete fatto bingo. Importanti sono anche i germo-gli, ricchi di vitamine e minerali.

Come diventare vegetariani (o quasi)

Conosco persone che hanno deciso di passare ad una die-ta vegetariana in modo drastico, mentre altre hanno segui-

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to un percorso più graduale. L’importante è documentarsi,non solo per godere di tutti i meravigliosi effetti di una sa-na e bilanciata alimentazione, ma anche per controbatterealle persone che faranno di tutto per dissuadervi dal pren-dervi cura di voi stessi.Informatevi, notate gli effetti di questa nuova alimentazio-ne, annotate come stavate prima e cosa siete riusciti a ot-tenere. Vi sarà di grande aiuto.Potete iniziare programmando alcuni pasti vegetariani du-rante la settimana: molti piatti della cucina tradizionale ita-liana sono già vegani o vegetariani, e non richiedono moltotempo per la preparazione.Se la stagione è calda, è sfizioso mangiare insalate miste eabbinarle al pane, oppure una bella pizza, ovviamente senzamozzarella per ovvii problemi enzimatici, ma con funghi por-cini, carciofi, pomodorini, aglio, cipolla, melanzane, patate,capperi, olive, peperoni, insomma tutte le verdure che più vipiacciono. Oppure frittate con verdure, mozzarelle con ver-dure. Tutti i cereali che volete (pasta di kamut, farro, granoduro, couscous, quinoa, bulghur, orzo), accompagnati conlegumi (fagioli, ceci, lenticchie, piselli, eccetera).Anche usare le alghe è divertente. Le alghe conferiscono alcibo sapori davvero gustosi: potete farvene un’idea andan-do in un buon ristorante asiatico per mangiare sushi di ri-so e cetriolo o avocado, arrotolati nella loro alga saporita eintinti nella salsa di soia, e per finire spaghetti di soia alleverdure.Imparate a utilizzare il tofu, che si trova già pronto da man-giare con varie verdure, o il seitan che è assolutamente ve-getale, costituito dalle proteine del frumento. Siate creati-

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vi, provate spesso nuovi cibi perché la varietà dei cibi ga-rantisce un giusto equilibrio alla vostra alimentazione.Ora vediamo come pianificare un’alimentazione vegetaria-na equilibrata:– Consumate abbondanti quantità e qualità di cibi vegetalicrudi (privilegiando quelli non raffinati e poco trasforma-ti), piatti con tutti i tipi di cereali, soprattutto integrali, ab-binati ai legumi.– In alcuni pasti utilizzate fresche insalate con noci o semi,e mangiate fuori pasto – o anche, perché no, al posto delpasto – abbondante frutta.– Comprate qualche ricettario vegano o macrobiotico e im-parate a preparare i dolci senza utilizzare uova o burro esostituite lo zucchero col malto di riso.Comunque, esistono ovunque negozi che vendono dolci,crostatine e biscotti preparati senza utilizzare sostanze diorigine animale. Questi dolci sono veramente buoni e pote-te scegliere anche confezioni a buon mercato. Meglio anco-ra: tagliate a fettine delle banane e congelatele. Quando viandrà, frullatele con un po’ di acqua e qualche mandorla. Èun ottimo gelato.– Consumate raramente latticini e uova: non solo non sononecessari, ma possono addirittura comportare un’eccessi-va assunzione di grassi e proteine animali, con conseguen-te rischio di sviluppare le stesse patologie dovute ad unadieta onnivora.Se trovate sulla vostra strada qualche gallina che razzolacontenta potete anche concedervi le uova.Se in montagna vedete qualche mucca non sfruttata (cioèmeno sfruttata che negli allevamenti intensivi), con le mam-

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melle sane, è possibile che il formaggio che andate ad acqui-stare non sia contaminato da sangue, pus o antibiotici.– Bevete. Poco e spesso, soprattutto acqua, ma anche suc-chi di frutta, centrifugati di verdure, tisane e tè. Quelloverde è una ricca fonte di antiossidanti. Bevete fuori daipasti per non diluire i succhi gastrici e produrre di conse-guenza una cattiva digestione.

Principali alimenti di una dieta vegetariana

Cereali. Oltre a riso e a pasta di grano duro, esistono mol-ti altri cereali che possiamo mangiare sia sotto forma di“chicco” che lavorati sotto forma di pasta o pane.Ogni cereale ha un gusto particolare e diverso, divertitevia provare nuovi piatti tipo zuppe, polpette di cereali o le-gumi, sformati, o nei dolci o in fiocchi.Per chi fosse intollerante al couscous di frumento esisteanche quello al kamut o quinoa.Legumi. Possono essere utilizzati in zuppe, stufati, trasfor-mati in puree, mangiati crudi sotto forma di germogli, tra-sformati in farine possono essere usati per preparare piattigustosissimi simili a frittate (pensate alla farinata di ceci).La scelta è ampia: oltre ai legumi già citati vi sono le lentic-chie, le fave, i fagioli di vario tipo, azuki, ceci, cicerchie, pi-selli secchi spezzati, lenticchie rosse, soia verde, eccetera.Semi. I semi più usati in cucina sono i semi di zucca, gira-sole, papavero, lino, amaranto e sesamo (con cui si fa il giàcitato gomasio). Si aggiungono alle insalate o sulla pasta esono ricchi di vitamine e minerali.

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Noci. Ricche di proteine, minerali, vitamine e oli vegetali,in ottimo abbinamento con le verdure fresche, come cola-zione o comunque anche tutte quelle volte che non potetefare un pasto decente, invece di ingurgitare cibi “spazzatu-ra”, potete mangiarvi una bella porzione di queste delizie.Le noci, le mandorle o le nocciole diventano un ottimo edenergetico pasto: non sporcano, non si devono scaldare oscongelare, non occupano spazio. Vi garantisco che unamanciata di noci masticata bene, vi darà energia e potenzacome un buon pasto. Alghe. Sono ricche di iodio e calcio. Si possono aggiungerein pezzi alle zuppe di legumi, oppure nel ripieno di torte sa-late, grattugiate nelle insalate o sulla pasta. Oppure per pre-parare il sushi vegetale, tipo rollini di riso attorniati dalle al-ghe, ripieni di avocado o cetrioli o quello che più vi piace.Seitan. È un alimento proteico a base di glutine di fru-mento, che si trova sotto forma di affettati, aromatizzato elegato tipo arrosto, per spezzatini e stufati. Al contrariodella soia e del tofu, che vanno conditi e che prendonol’aroma delle sostanze a cui li unite, il seitan è buonissimoanche mangiato al naturale, oppure nelle “imitazioni” dellacarne (wurstel, arrosti, mortadella).

Qualche idea per un menu vegetariano

Colazione– La colazione migliore sarebbe: frutta, frutta oppure…frutta.– Latte vegetale con muesli a base di cereali o corn-flakes.

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– Yogurt di soia.– Succhi di frutta.– Biscotti o merendine (senza latte e uova).– Pane (a lievitazione naturale) integrale, gallette di riso ofette di segale con marmellate (senza zuccheri aggiunti).

Pranzo o cenaPrima di ogni pasto sarebbe salutare mangiare una bella eabbondante insalatona di verdure di stagione.– Un primo a base di cereali, come pasta, riso, polenta,preparati con verdure cotte al vapore, crude o saltate inpadella.– Hamburger vegetale.– Cotoletta vegetale.– Scaloppine di seitan.– Affettato vegetale.– Tempeh.– Tofu alla piastra.– Pane o gallette di riso o pane di segale.– Zuppe di legumi e cereali, pasta e ceci, pasta e piseli, far-ro e azuki, orzo e legumi.

Lo chef consiglia

– Riso integrale con olio e gomasio, cuscus con lenticchierosse, spinaci, finocchi e pane.– Pasta integrale al miglio o al farro, cavolfiore al forno, pane.– Zucca al forno, tofu alle erbe, pane.– Risotto con cipolline in agrodolce, contorno di ceci e pane.

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– Minestra di miglio, zucchine, cotoletta di seitan, pane.– Pasta con pesto vegano, lenticchie con carote e pane.– Minestra di verdure con fiocchi di avena o riso, tofu, pin-zimonio, pane.– Orzo con funghi o verdure, cotoletta di seitan, zucchine,pane.– Grano saraceno con cipolle, fagioli rossi, zucca al vapore,pane.– Pasta al farro o di soia, crocchette di cereali e legumi, in-salata verde.– Kamut con cipolle, un po’ di legumi, cavolfiore, pane.

Chiaramente questi sono solo alcuni esempi; io stessa pre-paro intingoli di soia e patate o piselli da leccarsi i baffi. So-ia che a volte spaccio ai commensali onnivori per carne divitello, oppure arrosti di seitan o wurstel di soia con maio-nese di soia. Quando proprio non avete tempo, piuttostoche mangiarvi il tavolo, potete, a parte la favolosa frutta,munirvi di scatole di cereali e legumi biologici già pronti,da consumare anche dalla scatola in situazioni di emergen-za, o da scaldare in padella con aggiunta di un po’ di olio eaglio, e cosa non indifferente, a un costo contenuto.

Come ridurre le perdite di calcio e aumentarne l’assorbimento

Per ridurre le perdite di calcio, evitate le proteine animali,la caffeina e un uso eccessivo di sodio. Ricordate che l’al-col inibisce l’assorbimento del calcio.

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Con l’esercizio fisico potete rallentare la perdita di tessutoosseo e aiutare le ossa a mantenersi forti.Per aumentare l’assorbimento del calcio, consumate pre-valentemente cibi vegetali e bevete acque minerali ricchedi calcio e povere di sodio.

Contenuto di calcio in alcuni cibi (x 100 grammi di parte

edibile)

Cereali

latte di riso addizionato di calcio 130

pane al malto, grano saraceno, biscotti 110

farina d’avena, pane di segale 80

riso parboiled, fette biscottate 60

riso, frumento 32

Legumi

soia secca 257

farina di soia 210

tofu 159

ceci 150

ceci secchi crudi, fagioli crudi 142

lenticchie 80

piselli e fagioli in scatola 48

piselli surgelati 26

Verdure

salvia 600

cavoli 429

rosmarino 370

rucola 316

rapa 260

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basilico, prezzemolo 250

spinaci surgelati 170

bieta cotta 131

broccoli, cardi, carciofi 97

spinaci crudi 78

porri, lattuga, sedano 54

germogli soia 48

rape, ravanelli, fiori di zucca 40

tartufi, funghi, zucchine, zucca,

peperoncini, cicoria, peperoni, cetrioli,

aglio, melanzane, pomodori, patate 18

Frutta secca e fresca

sesamo 1300

mandorle dolci secche 240

fichi secchi 186

nocciole secche 150

pistacchi 131

albicocche disidratate 86

uva secca 78

pompelmo, ananas, albicocche,

nespole, limoni, eccetera 17

Alimenti contenenti proteine animali

formaggio di capra 200

yogurt 150

latte 132

carne 10

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Quanto devo masticare?Non c’è una regola precisa, sicuramente una banana richie-de meno tempo di un piatto di pasta.Ad ogni boccone è tassativo appoggiare le posate, ricordar-si di respirare e masticare: senza masticazione non dima-grirete mai, impegrando l’organismo in ore ed ore di dige-stioni difficoltose e dagli effetti sgradevoli.

Posso mescolare tra loro i carboidrati?Certo che si può, sono tutti cibi della stessa famiglia, ricor-datevi sempre l’esempio della lavatrice: posso lavare insie-me tutti gli indumenti bianchi.

Posso mescolare tra loro le proteine animali?Dal punto di vista del dimagramento non ci sono controin-dicazioni, poiché anche in questa caso sono sostanze cherichiedono tutte la stessa digestione.Dal punto di vista della salute, assumere troppe proteineanimali danneggia fegato e reni.

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Le vostre domande

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Posso mangiare carboidrati a pranzo e anche a cena?Certo che sì.Cambiate spesso il tipo di cereale da mettere in tavola e so-prattutto ricordatevi che il connubio cereali-legumi è im-portantissimo.

È meglio mangiare i carboidrati a pranzo o a cena?Sarebbe opportuno mangiare sempre poco la sera, però èanche vero che molti di voi non hanno tempo o possibilitàdi fare un buon pranzo, quindi mangiateli quando potete esoprattutto quando avete tempo.

Come assumere calcio se non bevo latte?Come vi ho spiegato, il latte è perfetto per i cuccioli e vistoche siete riusciti a formulare questa domanda è probabileche non lo siate più! Non è tanto importante cercare di as-sumere molto calcio poiché è contenuto in tantissimi cibivegetali, l’importante è non assumere cibi di origine anima-le che invece lo sottraggono.

Al mattino non ho fame, faccio bene a saltare la co-lazione?Ognuno di noi è diverso, per cui se avete fame al mattino,mangiate, se non avete fame, non mangiate. Qualsiasi cibomangiato per forza difficilmente verrà digerito e trasforma-to in energia.

Sono madre di due figli, possono mangiare così an-che loro?Questa è di solito la domanda che mi pongono le mamme a

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cui ho appena spiegato che avendo limiti enzimatici, perdigerire dobbiamo perlomeno mangiare in pasti separati icarboidrati e le proteine. Quindi, normalmente rispondoche se vogliono bene ai loro figli, sarebbe meglio che ancheloro imparassero a rispettare il loro organismo. Se propo-nessi una dieta ipocalorica, sarebbero opportuni calcoli ecalorie, ma la mia alimentazione insegna a digerire, perciòè adatta a tutti, tenendo ovviamente conto che in presen-za di patologie importanti è utile sapere quali cibi aiutanoe quali invece possono far peggiorare la malattia.

Posso mangiare le patate? Naturalmente. Però sono farinacei e vanno associate a ver-dure, legumi o cereali.

Faccio sport, cosa devo mangiare per potenziarmi?Per una buona attività fisica, una dieta appropriata è fon-damentale.Dopo la sua decisione di diventare vegano, Carl Lewis è ri-masto ai vertici del salto in lungo per quindici anni e senzaassumere sostanze chimiche. Chiaramente Lewis non èl’unico atleta vegano, ai più curiosi basterà andare su inter-net e trovarvi tutto l’elenco di quelli che hanno deciso, peri più svariati motivi, di non mangiare più proteine animali. I cereali associati ai legumi rilasciano sostanze estrema-mente importanti per una buona prestazione fisica, e van-no assunti qualche ora prima per avere disponibile al mo-mento dello sforzo una maggior concentrazione di energia.La frutta è un ottimo alimento per gli sportivi e si può man-giare anche poco prima di uno sforzo, poiché viene digeri-

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ta in un’ora e rifornisce di glucosio non solo i muscoli, maanche il cervello.Negli ultimi anni sono diventate di moda diete ad elevatocontenuto proteico per aumentare le prestazioni, ma l’uni-ca cosa che sicuramente aumenta è il rischio di svilupparearteriosclerosi e cardiopatie.Cito a questo proposito un piccolo stralcio di un articolo diValdo Vaccaro, grande igienista contemporaneo, pubblica-to sul suo blog.

Le diete ad alto contenuto proteico, già duramentecondannate dal grande Pitagora, sono la costanteassurda di tutto il nutrizionismo medico collusomostruosamente con le industrie alimentari, con lemultinazionali dei farmaci, dei vaccini e degli integratori.Le diete altoproteiche portano alla proliferazione deibatteri anaerobici nel colon e a gravi disbiosi intestinali.Un fegato fuori uso finisce per demolire anche il sistemarenale. L’intestino a quel punto diventa fabbrica dimateriale tossico e di costipazione cronica. I fluidi biliaririentrano dal colon e dai reni al fegato carichi di tossinevelenosissime che dovrebbero essere neutralizzatedall’organo epatico e poi eliminate per via renale. Maquesto non accade, perché il nostro fegato fruttariano hadei limiti di sopportazione e quindi la massa ematicavelenosa viene rimandata ai reni, demolendo i nefronicome fossero birilli.

Diete ad elevato contenuto di cibi freschi e crudi, frutta everdura, carboidrati (intesi come cereali integrali), basso

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contenuto di grassi e basso contenuto di proteine animalisono indicate per le migliori performance atletiche poichéforniscono energia utilizzata durante esercizi fisici intensie prolungati, divenendo un carburante davvero eccellente.Un’alimentazione basata su di una grande varietà di frutta,verdura cruda, cereali e legumi, è in grado di fornire tuttigli amminoacidi essenziali, nonché tutta l’energia richiestadall’organismo di un atleta.Infine, l’alto apporto di antiossidanti di un’alimentazionevegetariana protegge i tessuti dai danni provocati dallostress ossidativo derivante da pesanti esercizi fisici.

Quando va mangiata la frutta?La frutta è composta da zuccheri semplici e viene digeritanell’intestino, che è posto sotto lo stomaco, perciò se lostomaco è vuoto la frutta passa, va nell’intestino e viene di-gerita, mentre se lo stomaco è “pieno” la frutta si fermeràe dovrà aspettare la digestione degli altri cibi. Dobbiamoperò sempre considerare i 38 gradi presenti dentro di noi,perciò inizieranno dei processi fermentativi che ci gonfie-ranno e soprattutto la frutta non apporterà tutte le sue vi-tamine.Mangiatela 4 o 5 ore dopo i pasti, fino ad un’ora prima deipasti ed anche ovviamente al posto di un pasto. Se pranza-te con sola frutta è ovvio che per rimangiarla, se lo deside-rate, non dovrete aspettare di averla digerita ma potete ri-mangiarla quando vi pare.Un consiglio? Mangiate frutta alle 7 del mattino, alle 9, al-le 11, alle 17 e casomai un altro frutto alle 19, prima di ce-na.

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Si possono mescolare vari tipi di frutta?Il cocomero e il melone per essere digeriti non si debbo-no mai abbinare a nulla, nemmeno ad altra frutta, mentreesistono tre categorie di frutta: la dolce, la semi-acida, laacida.La frutta semiacida si sposa bene sia con la dolce che conla acida, ma vi sconsiglio l’abbinamento tra una dolce, tipobanana, e una acida, tipo pompelmo. La cosa migliore inassoluto è mangiare un cibo per volta, potete comunqueabbinare la dolce con altra dolce, la acida con la acida e,come vi avevo accennato, la semiacida con tutt’e due.

La banana ingrassa?Mai vista una scimmia grassa. Nessun cibo può ingrassarese digerito, e tutti i cibi possono ingrassare, anche una fo-glia di insalata, se vi rimangono sullo stomaco.

Bisogna bere molto?Poco durante i pasti. Il corpo ama distillare l’acqua dai ci-bi, come frutta e verdura, perciò chi assume questi cibi ingrandi quantità non avrà bisogno di aggiungere altre gran-di quantità di liquidi, mentre consiglio di bere tanto a tuttiquelli che non si nutrono di quantità adeguate di frutta everdura, veramente ricche di acqua.

Posso friggere?Per limitare i danni della frittura è opportuno sapere chegli oli hanno un “punto di fumo” in cui le molecole si uni-scono, divenendo così grosse che il fegato soffre terribil-mente per scinderle: gli oli col “punto di fumo” più alto,

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quindi i migliori, sono gli oli di oliva, ritenuti erroneamen-te quelli più pesanti per la frittura. Per non sbagliare, friggete con lo stesso olio solo una vol-ta. Nella maggior parte dei ristoranti hanno delle grossefriggitrici e l’olio non viene certo cambiato ogni volta, edecco perché i fritti risultano molto indigesti.

Quando posso mangiare i dolci?Vorrei dire mai, perché la natura ci ha dato con la frutta undessert impareggiabile, dalle polpe dolcissime e succulen-te che ci danno energia e vitalità. Mi sorge però il dubbioche intendiate qualcosa di un pelino più trasgressivo, quin-di vi consiglio dei bei gelati di frutta, o biscotti o crostatinesenza latte, senza uova, senza grassi idrogenati. Sono zuccheri, perciò è meglio consumarli al mattino, e viricordo di non accompagnarli mai a latte di orgine anima-le. Abbinateli a latte di soia, di riso, di mandorle o col tè, lacamomilla, le tisane.

Cosa devo fare quando ho fame?Mangiare.Posso darvi un consiglio? Porto sempre con me una busti-na di uvetta secca, mandorle, pinoli. Vi posso garantire chespesso mi hanno salvata. A volte li mangio al posto del pa-sto, ma il più delle volte diventano una meravigliosa me-renda, sana e soprattutto buonissima.

E quando sono al bar o al ristorante?Quando andate al ristorante avete tre possibilità.La prima è mangiare ciò che vi propongono, sapendo già

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che avrete un’orrenda digestione, vi sentirete stanchi e af-faticati e il cibo non digerito vi si spalmerà addosso. Sequesto accade raramente, si può anche fare, mettere l’or-ganismo in stato di “emergenza” saltuariamente non causagrossi danni.La seconda possibilità è scegliere le pietanze che possonoabbinarsi bene, tipo bruschette con crema di carciofi, diolive, con i funghi, per proseguire con primi conditi condelle verdure, tortelloni di zucca o orecchiette alle cime dirapa, eccetera.In alternativa, iniziare con antipasti di formaggio, prosegui-re con pollo e verdura.La terza possibilità, che personalmente ritengo la migliorein assoluto, è cercare ristoranti che vi possano offrire cibibiologici di prima qualità, cotti nel modo giusto, con le do-vute tempistiche, senza conservanti, dadi e grassi. Dovesono questi ristoranti? Cercateli sull’elenco telefonico o viainternet alla voce “Un Punto Macrobiotico”, “RistorantiVerdi” o “Vegetariani”. Se poi siete al bar è facilissimo: or-dinate delle belle insalatone con tutte le verdure, anche diquelle sott’olio, e mangiatele con del buon pane. Oppureun’ insalata con uova e mozzarella, ovviamente senza pane,grissini o piadina (ricordatevi sempre le associazioni), ouna pizza con tutte le verdure che vi vengono in mente, masenza cibi di origine animale.

E… l’aperitivo?È possibile bere analcolici, succhi di frutta, pomodorocondito o anche un buon bicchiere di vino, meglio se nonfrizzante. Da gustare insieme a queste bevande un otti-

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mo alimento potrebbe essere del pinzimonio, propostoormai in quasi tutti i bar, oppure bruschettine con salsedi carciofo o di olive col pomodoro. Per gli irriducibilidelle proteine animali, ci sono sempre salumi o formag-gi, ma in ogni caso ricordate che, se dopo l’aperitivo ce-nerete con dei carboidrati, sarà opportuno durante l’ape-ritivo mangiare cibi di eguale natura, mentre se pensatedi cuocervi una frittata per cena, sarà meglio degustarealtre proteine animali, onde rimanere nello stesso tipo didigestione.

Posso bere vino?Il vino non viene considerato una bevanda, ma un vero eproprio alimento, da sorseggiare in modiche quantità. Du-rante i pasti vale la regola di bere al massimo un bicchieredi liquidi, perciò se vi siete bevuti un bicchiere di vino èmeglio non aggiungerne altri.

Posso bere bevande gassate?Tutte le bevande gassate hanno la pessima caratteristica digonfiare lo stomaco. Durante un pasto fanno precipitare illivello dei soliti poveri enzimi, provocando come ormai vi ènoto una brutta e finta digestione, con i cibi che fermente-ranno e si putrefarranno nel vostro stomaco.

Posso bere succhi di frutta durante i pasti?La frutta non si abbina a nulla, nemmeno sotto forma disucco, omogeneizzata o centrifugata, perciò i succhi difrutta non vanno bevuti durante i pasti, a meno che il pa-sto non comprenda solo frutta.

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Quando va mangiata la verdura?Sempre. Prima, dopo, durante un pasto.Come spuntino o quando vi pare. Se nella verdura nonmettete olio, la potete anche abbinare, centrifugata, in me-ravigliose bevande con la frutta.

Le noci fanno bene?Le noci fanno benissimo, anche come alternativa al pasto ocon della verdura fresca. Contengono molto calcio e ancheacidi grassi come gli Omega 3, molto utili per la prevenzio-ne di tante malattie.

Per assumere ferro bisogna mangiare carne?A me non risulta. La maggior parte della popolazione man-gia molta carne (purtroppo), ma tantissime persone soffro-no di anemia. È vero che il ferro contenuto nei legumi è inuna forma poco assimilabile, ma associandoli a vitamina C(agrumi, kiwi), i legumi diventano una fonte importante diferro, senza causare i danni di una dieta proteica.

Per assumere calcio devo mangiare formaggi?No, il calcio è ovunque in natura, nel regno vegetale, men-tre, come già spiegato, le proteine animali, e soprattutto iformaggi, producono nel nostro organismo sostanze acideche costringono le ossa a cedere il calcio immagazzinato,per ristabilire l’ordine acido-basico nell’organismo.

Per dimagrire devo usare poco olio?L’olio è stato sempre demonizzato nelle diete ipocaloriche.In questo libro vi ho insegnato a digerire e smaltire i cibi

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trasformandoli in energia. L’olio fa bene, ma come per tut-te le cose “il troppo stroppia”, quindi rapportatene la dosealla quantità di cibo che dovete condire.

Mangiare “dissociato” è una moda? L’uomo ha sem-pre mangiato in questo modo?La natura dell’uomo è frugivora e dovrebbe cibarsi soprat-tutto di frutta, verdura, semi ma anche cereali e legumi.Mangiando così non si rischia di sbagliare associazioni, delresto i vegani o i macrobiotici non sbagliano, mentre i ve-getariani spesso fanno l’errore di mangiare uova e formag-gi con pane e affini.Fino a qualche decennio fa si assumevano raramente car-ne o proteine animali, ma con il boom economico la pubbli-cità ha convinto la gente che una dieta sana ed equilibratadovrebbe comprendere un primo, un secondo, un contor-no, un dolce e caso mai anche un pezzo di formaggio. Tut-to ciò ha contribuito ad aumentare i casi di infarto, tumo-re e tantissime altre patologie. Abbiamo dei limiti enzima-tici, vanno rispettati, altrimenti vi ritroverete ammalati ebruttini, con stomaci e pance prominenti, giro-vita inesi-stenti, cosce gonfie e ammassi di cellulite ovunque.

E se ho fretta?Anche quando avete fretta ricordatevi di masticare.Si può mangiare frutta, anche banane, oppure noci, noccio-le, mandorle o del pane, dei grissini, della verdura.Comunque, se non avete tempo è meglio che non mangia-te, meglio avere un po’ di fame che avere del cibo che vimanda lo stomaco in avaria.

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Sono singleBene! È una ottima scusa per cenare ogni sera con personediverse, mostrar loro come siete bravi a preparare manica-retti senza utilizzare i poveri animali. Vi sono negozi chevendono cibi ottimi e che fanno bene, ristoranti vegetariani,vegani o ancor meglio macrobiotici. Nello specifico “Un Pun-to Macrobiotico” è il mio preferito per qualità e per il prezzoassai modico che permette a tutti, pensionati compresi, dimangiare sano, leggero, e di stare in compagnia di tante per-sone accomunate dal desiderio di stare bene mangiando.

Sono golosaMi fa piacere. Vi consiglio di optare per sorbetti di frutta odi soia o riso al posto dei pasti, oppure 4-5 ore dopo un pa-sto, e di preferire la mattina per gustare deliziosi dolci sen-za uova, latte e zucchero.

Posso bere molto, appena prima dei pasti?L’importante è non riempirsi troppo, per la semplice ragio-ne che se poi iniziate un pasto, inizia anche la produzionedi succo gastrico e gli enzimi preposti alla digestione si tro-vano a “nuotare” in troppo liquido, perdendo così il loropotere enzimatico.

Nell’insalatona di tonno posso mettere anche mais?Il mais è un alimento che richiede una digestione basicapoiché formato da amidi, mentre il povero tonno per esse-re digerito ha bisogno di un succo gastrico acido, quindi ledue digestioni si “annullerebbero” a vicenda, causando unabrutta digestione “batterica”.

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Cosa posso usare al posto dei dadi da brodo?In molti negozi in cui vendono cibi biologici, nelle erbori-sterie o nei ristoranti macrobiotici è possibile acquistare ilmiso, di riso o di orzo. Il miso è un composto naturale ros-so-bruno decisamente saporito, da usare in sostituzionedei dadi per brodi o per insaporire ciò che più vi piace.

Il sale fa male?È meglio consumarne il meno possibile. Oltre ad aumenta-re il rischio di “indurimento” delle arterie, è stato associa-to al cancro dello stomaco.Il sale è un potente irritante, ma soprattutto altera i delica-ti equilibri ormonali tra ipofisi, tiroide e reni. Fa gonfiaregli occhi, l’addome e le caviglie.Il sale è concausa di insufficienza renale. Oltre a causaretutte queste patologie, disturba il senso del gusto. I cibifreschi e naturali sono già salatissimi. Fatevi un centrifuga-to di sedano e carote. Se già non vi siete rovinati le papillegustative, gusterete una bevanda rinfrescante ed estrema-mente saporita.

Con la dieta è possibile prevenire tumori?È ormai risaputo che una dieta ricca di cereali integrali, le-gumi, verdura e frutta piuttosto che di proteine e grassianimali, sarebbe molto utile per la prevenzione di alcunitumori e numerose patologie.

Le donne in menopausa devono assumere più latticini?Le donne in menopausa devono sicuramente assumere do-si elevate di calcio ed esso si trova prevalentemente in se-

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samo, noci, mandorle, cavoli, legumi. Anche nei latticini èpresente molto calcio, ma, essendo formati da proteineanimali, acidificano il corpo costringendo le ossa a rilascia-re calcio per neutralizzare tali sostanze acide, per cui i lat-ticini vengono addirittura chiamati “ladri di calcio”.

La cioccolata fa bene al cuore?Anni fa dicevano che il cioccolato facesse bene al cuoreperché ricco di flavonoidi, sostanze che favoriscono la cir-colazione del sangue. Purtroppo è stato dimostrato che leaziende produttrici tolgono i flavonoidi dal cacao perchédanno un sapore troppo amaro. Comunque, l’elevato con-tenuto di grassi rende la cioccolata un alimento da consu-mare con moderazione.

Il caffè fa bene?Mi spiace per tutte le aziende che producono il caffè, manon mi sento di dire che faccia bene.Molti studiosi sono ormai concordi che insieme a zuccheroe sale, sia tra i maggiori responsabili di tante malattie. Èstato dimostrato che può causare malformazioni e difettidegli arti del neonato.Contiene caffeina, un veleno pericoloso che causa aritmiee irrita il sistema nervoso. È cancerogeno per il suo conte-nuto di methilglyoxal, ed è associato a tumori delle ovaie,al pancreas, allo stomaco e all’intestino.Contiene acido ossalico, acido urico, toglie calcio, è causadi osteoporosi, emicrania e depressione.Restringendo i vasi sanguigni, altera la pressione. Deducoche, come al solito, fa bene solo a chi lo vende, a chi lo pub-

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blicizza e di conseguenza anche alle aziende farmaceuti-che.

Quali sono i cibi che potrebbero contenere sostanzedi derivazione animale?Alcuni prodotti, che si vantano di non contenere sostanzedi derivazione animale, utilizzano additivi di provenienzaanimale, perciò vale sempre la pena di leggere le etichette.Tantissime preparazioni (perfino certi formaggi alla soia)contengono caseina ricavata dal riscaldamento del latte adopera dell’acido lattico. Si può trovare anche nelle plasti-che, negli adesivi e nella produzione della vernice.Alcuni chewing-gum contengono glicerina, di possibile de-rivazione animale, e la maggior parte annovera tra gli in-gredienti base petrolio, lanolina, glicerina, polietilene, po-livinile acetato, cera di petrolio, acido stearico e lattice. Se-condo l’industria chimica francese Dertoline, il loro adesi-vo “Dercolite” è usato sia per etichette e nastri adesivi, siacome gomma base per i chewing-gum.Alcune margarine possono contenere oli di pesce. Moltemargarine contengono siero di latte.Caramelle e altri prodotti contengono spesso stearato, disolito estratto dal grasso animale. È usato anche nei vinili,per i sedili delle auto e nelle plastiche.Il torrone di solito contiene gelatina ottenuta dai tessuticonnettivi animali. Questa gelatina è un componente es-senziale delle caramelle gommose e viene anche usata avolte nell’industria farmaceutica per la produzione di cap-sule.In quasi tutte le torte e prodotti affini di pasticceria vengo-

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no usati grassi animali. Molta pasta fresca ovviamente con-tiene uova e gli impasti possono essere costituiti da colledi origine animale.

I grassi Omega 3 dei semi di lino si mantengono alungo o con la conservazione si rovinano?Si è recentemente scoperto che questi grassi si mantengo-no solo se la confezione viene trasportata e mantenuta alfreddo, perciò richiedete oli di semi di lino che assicurinoil rispetto di questa caratteristica, in modo da indurre leaziende ad adeguarsi.

Gli enzimi e gli emulsionanti che provenienza hanno?Possono essere di origine sia animale che vegetale. Seun’etichetta specifica “origine vegetale” potete stare tran-quilli, mentre se non viene specificato potrebbero essere diorigine animale.

Cosa sono gli aromi naturali?Il termine indica l’olio essenziale, l’oleoresina, l’essenza ol’estratto, la proteina idrolizzata, il distillato o qualsiasiprodotto derivato da spezie, frutto, radice, carne, frutti dimare, uova o latticini, la cui funzione più importante non èaggiungere valore nutritivo, ma solamente di aromatizzareil cibo.

Che cos’è il colorante E102?È una sostanza nota col nome di tartrazina, ottenuta artifi-cialmente e utilizzata per dare un colore giallo a dolci, bi-bite, sciroppi. Il suo utilizzo è sconsigliato per i bambini,

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per chi è allergico all’acido acetilsalicidico (aspirina) e peri soggetti asmatici, perché si ritiene possa causare allergie,soprattutto orticaria e asma.

Che cos’è il BHT?Si tratta di un conservante usato nella maggior parte deicereali, anche in quelli da colazione, per i chewing gum, lepatate e i fiocchi di patate. Si trova soprattutto nei cibi sur-gelati, per ritardare l’irrancidimento delle salse di maialecongelate e delle carni essiccate congelate. Studi sui rattihanno rivelato come il BHT causi cambiamenti chimici nelcervello dei cuccioli.In Inghilterra è proibito. Per ora è ancora in fase di studio,ma da molte fonti viene considerato pericoloso per l’uomoe l’ambiente.

La lecitina di soia è di origine vegetale?Di solito sì, derivando dalla soia, ma fate sempre attenzio-ne alle etichette, perché può essere estratta dalle uova oda altri derivati animali.

Lo zucchero raffinato fa bene?Per essere resa più bella alla vista, la sostanza naturalepresente nella barbabietola da zucchero viene privata diproteine e vitamine.Lo zucchero aumenta l’acidità del sangue, impoverisce ilcorpo di sali minerali, impegna e intossica il fegato, produ-ce acidi grassi, può dare sonnolenza.L’eccesso di zucchero inizialmente viene immagazzinatonel fegato, ma poiché questo ne può contenere una quan-

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tità limitata, si gonfia come un pallone e il glicogeno in ec-cesso ritorna nel sangue sotto forma di acidi grassi chevengono immagazzinati nelle aree del corpo meno “attive”,come il ventre, le natiche, il petto e le cosce.Una volta che queste zone sono completamente sature, gliacidi grassi vengono distribuiti in organi più attivi come ilcuore e i reni, che cominciano a rallentare la loro attività.Tutto questo squilibrio comporta una pressione sanguignaanormale e anche una ridotta capacità immunitaria.

La carne clonata è pericolosa?Negli USA è stata autorizzata la vendita e il libero commer-cio di carne clonata, con la possibilità che non venga men-zionata nell’etichetta, ma questa è sicuramente un’inezia inconfronto al fatto che si trattano degli esseri meravigliosi,che hanno diritto quanto noi di vivere, come oggetti da re-plicare in un’assurda catena di montaggio.

La vitamina B12 è contenuta solo nei prodotti di ori-gine animale. Come mai la dieta vegana è tanto de-cantata, se ha questa carenza?Come vi ho già spiegato, solo i batteri sono in grado di pro-durre vitamina B12 biologicamente attiva.Questi batteri sono sempre presenti anche nello stomacodei ruminanti come le gazzelle, i quali sintetizzano la vita-mina B12 che viene ceduta ai carnivori, ad esempio il leo-ne, quando questi ultimi se ne nutrono.Noi viviamo ormai in maniera del tutto innaturale, tutto ciòche ci circonda viene “sanificato” da lavaggi, detergenti, di-sinfettanti e antibiotici, che impediscono ai batteri di for-

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mare la B12 nel nostro organismo. È per questo motivoche molti studiosi pensavano che la suddetta vitamina po-tesse mancare in un’alimentazione vegana. Sicuramentecuocere tutti i cibi, vegetali compresi, porta alla “rovina”dei principi nutritivi. Assumere 4-5 porzioni di frutta algiorno e, prima dei cereali cotti, mangiare tanta bella ver-dura cruda, assicura la dose giornaliera di vitamina B12.Possiamo però scegliere: o mangiare cibi vegetali che con-tengono la giusta dose di tale vitamina o mangiare unmucchio di cibi animali ricchi di B12, ricordando che talealimentazione ci espone a tante, brutte – anzi bruttissime– malattie.

Si dice che l’uomo abbia aumentato la sua staturadopo aver iniziato a mangiare carne.Quando l’uomo viveva sugli alberi, aveva nella frutta un ot-timo alimento, ma durante la preistoria dell’uomo la terrasubì grandi sconvolgimenti, che obbligarono i nostri proge-nitori a cambiare dieta.L’alimentazione carnivora (e secondo alcuni studi anchegranivora) rappresentò una vera e propria deviazione det-tata da un puro stato di necessità. Successivamente, l’adat-tamento a una dieta onnivora assicurò maggiori probabili-tà di sopravvivenza. Questo adattamento, però, diede ini-zio a un lento, ma graduale, peggioramento psicofisico.Contrariamente a quanto si pensa, l’uomo non diventò piùsano, più alto, più forte, da quando circa 10.000 anni fa co-minciò a cacciare e a dedicarsi all’agricoltura. La paleopa-tologia, disciplina recente, che studia le malattie dei nostriantenati, sta sovvertendo molte delle vecchie nozioni, ad

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esempio riguardo all’altezza: gli scheletri degli uomini vis-suti in Grecia e in Turchia verso la fine dell’era glaciale era-no alti in media 175 centimetri, mentre 5000 anni fa (dopol’introduzione dell’agricoltura) la statura era scesa a 160centimetri.

Qual è il fabbisogno reale di proteine?Il primo esperimento sul fabbisogno proteico è stato ese-guito nel 1914 sui ratti, e tali valori sono stati applicati an-che all’uomo.Ancora oggi si continua a fare un errore macroscopico: ladivisione tra proteine complete e incomplete.Cosa vuol dire complete? La WHO (World Health Organi-zation) stabilisce che una proteina è completa quando ilsuo profilo di amminoacidi non è più basso di quello idealeper l’uomo.Ne deriva che il 94% della frutta e che quasi il 100% dei ve-getali forniscono proteine complete, anzi decenni di studie ricerche hanno dimostrato come le proteine vegetali sia-no di qualità più adatta all’uomo.

Allarme siccità: anche qui c’entra il consumo di car-ne?Gli esperti del NEIC (Nutrition Ecology International Cen-ter) dichiarano che per la produzione di un solo chilo dicarne bovina si consuma la stessa quantità d’acqua che unapersona consuma in un intero anno per tutte le sue neces-sità: bere, lavarsi, cucinare, fare il bucato, eccetera.È chiaro che per non sprecare acqua è necessario diminui-re i consumi di alimenti di origine animale.

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Gli integratori fanno bene?Dal punto di vista chimico, le vitamine sintetizzate in labo-ratorio sono uguali a quelle naturali, ma si tratta pur sem-pre di prodotti di laboratorio, mentre un frutto è un picco-lo mondo biologico che oltre alle vitamine contiene una va-rietà di altre sostanze importanti come i flavonoidi (pig-menti vegetali), che hanno proprietà antiossidanti, antin-fartuali e perfino antitumorali.

Esistono pesticidi pericolosi?Esiste una lista nera dove vengono elencati i fitofarmacipiù pericolosi, ma nonostante ciò, sono 40 anni che unodei pesticidi compresi nell’elenco, il mancozeb, viene co-munemente usato per prevenire le muffe per frutta e ver-dura.Secondo l’Unione Europea, è un possibile agente teratoge-no (ovvero può danneggiare il feto), e lo IARC (Centro In-ternazionale di Ricerca sul Cancro), lo considera come so-stanza probabilmente cancerogena.

Cosa vuol dire cibo biologico? Ci si può fidare?Nel biologico gli OGM e la chimica sono categoricamentebanditi: come antiparassitari vengono impiegati insetti chesi cibano di parassiti, per concime si usa il letame, per laconservazione il freddo, e il diserbo è fatto manualmente. I prodotti biologici sono certificati e l’etichetta che li ac-compagna deve riportare le seguenti diciture: “da agricol-tura biologica”, “regime di controllo CEE”, nonché il codi-ce dell’azienda produttrice, varie autorizzazioni ministeria-li e infine il marchio dell’ente di certificazione (Bios, Co-

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dex, Aiab, Ecocert Italia, Qc & I, Suolo e Salute, Ccpb,Bioagricert e, solo per Bolzano, Biozert).Il sistema biologico è un sistema alimentare modello, pertrasparenza e sicurezza che consente la tracciabilità equindi la conoscenza dell’intera filiera, dalla semina al con-sumo. Tutto è certificato da uno dei nove enti di certifica-zione europei: attenzione, le semplici diciture “naturale”,“ecologico” e “bio” non offrono sufficienti garanzie.Per saperne di più: www.rudolfsteiner.it

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Page 125: La Dieta Comica

Amo pensare che il mio corpo sia un tempio. Quando fac-cio la spesa, quando vado al ristorante, sono ben attenta aciò che acquisto od ordino, perché so che questi cibi diven-teranno parte di me. Voi, ad un tempio, portereste in dono cibi grassi e unti?Io voglio avere cura del mio tempio. Penso che questa siauna metafora molto efficace; una metafora è un mezzo po-tentissimo per dare un “corpo” a un concetto, per spiegar-lo collegandolo a qualcosa d’altro.Create la vostra metafora, qualcosa che vi dia forza, che vipotenzi: potete immaginare il vostro corpo come una bellissi-ma pianta, da curare, concimare, dissetare nelle giuste do-si… ovviamente sconsiglio il paragone con una pianta grassa.Cosa spero di ottenere?Il mio obbiettivo è dare la possibilità ad un numero cre-scente di persone di accedere ad informazioni un po’ piùesatte sui cibi, diverse da ciò che ci propinano le pubblici-tà. Sono sicura che, ora che avete maggiori informazioni,sarete in grado di seguire un’alimentazione che vi aiuti arestare in forma e soprattutto in salute, sia perché sicura-

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Considerazionifinali

Page 126: La Dieta Comica

mente avrete già imparato a masticare, sia perché cono-scete gli abbinamenti corretti e soprattutto perché ora ave-te anche la consapevolezza che ciò che trovate in una “sca-tola” non è cresciuto sopra un albero, ma porta con sé unavita assassinata, una vita di sofferenze, una morte senzacompassione a scapito della nostra terra soffocata da rifiu-ti e deiezioni, nonché a scapito dei milioni di persone chemuoiono di fame perché le sostanze vegetali che li sfame-rebbero vengono usate negli allevamenti.Ho ribadito più volte alcuni concetti perché mi stanno par-ticolarmente a cuore, e vorrei che teneste bene in vistaquesto libro, forse qualcuno incuriosito lo leggerà e forsevoi stessi, rivedendone la copertina, avvertirete la consa-pevolezza che ogni vostra azione e scelta avranno un gros-so impatto, nel bene e nel male.Vorrei che le persone che amo e che stanno attraversandola mia vita stessero con me il più a lungo possibile.Sperare non è abbastanza: bisogna decidersi a cambiare lecredenze che ci limitano e soprattutto sapere che la salutenon è questione di fortuna ma di un programma che com-prenda esercizio fisico e mentale, cibi potenzianti e… tan-to amore.Dedico questa speranza soprattuttoAi miei genitoriAi miei fratelliAi miei nipotiAl mio “moroso” FabryAi suoi amici di biliardoAlle mie amiche storiche, Marzia e Donatella e tutte le al-tre

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Al mio amico StefanoAlle mie collegheAi miei amici del macrobiotico e a tutti quelli che vorrannotendermi la mano, per camminare insieme, lungo una stra-da piena di sorrisi.Sono grata a tutte le persone che mi hanno parlato, aiuta-to e compresa, anche a quelle che mi hanno sfidata. Han-no tutti dato un contributo molto importante per la realiz-zazione di questo progetto che ho battezzato “No-Crime”.Queste persone sono state per me dei gradini che mi han-no permesso di andare oltre.Un ringraziamento speciale alla mia carissima amica JuliaGelodi, giornalista e acuta osservatrice, che per prima si è“districata” fra i miei errori.

Valdo Vaccaro scrive:

A che serve mai l’ingegnosità umana se la usiamosoprattutto per fare gli arrotini e affilare le lame deinostri coltelli, o per lucidare le canne delle vergognosedoppiette? A che serve l’arte umana se macchiamo iquadri e le sculture, i capolavori letterari e le poesie conl’imbarazzante sangue dei nostri macelli? A che servonole preghiere e la religiosità umana, se imbrattiamo lenostre coscienze con la sofferenza sorda e soffocata dimilioni di volti tiranneggiati e terrorizzati, che imploranopietà senza mai trovarla, dall’alba al tramonto di ognipoco-santo giorno del nostro calendario?4

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4 valdovaccaro.blogspot.com

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Appendici

Page 129: La Dieta Comica
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Importante definire l’obiettivo, sia in termini di misure chedi tempo. Pesatevi assai raramente, immaginatevi semprepiù magri e in salute e valutate come state e come vi “ca-dono” i vestiti. Nella tabella sottostante annotate le vostre misure e il pesoiniziali. Dopo qualche settimana, annotate i cambiamenti.Fatemi partecipe dei vostri risultati scrivendo a: ladietaco-mica.blogspot.com o [email protected].

Misure Data Data Datainiziali

............... ............... ...............

Seno

Sotto Seno

Giro Vita

Addome

Glutei

Cosce

Peso In Kg.

Importantissimo: definire subito gli obiettivi

Obiettivi: Peso in Kg. ........................ Entro il: ...........................

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Misure e obiettivi

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I coloranti (sigle da E100 a E199), sono sostanze chimi-che che servono per rendere il cibo esteticamente piùgradevole.I conservanti (sigle da E200 a E299) servono, lo dice il no-me stesso, a rendere duraturo nel tempo (da qualche gior-no a qualche anno) un alimento. Gli antiossidanti e regolatori di acidità (sigle da E300 aE399) servono a impedire l’ossidazione. Addensanti, emulsionanti, gelificanti e stabilizzanti (sigleda E400 a E499) migliorano le caratteristiche organoletti-che del cibo. Infine, gli esaltatori di sapidità (sigle da E600 a E699), co-me l’eccitotossina o glutammato monosodico (E620), tra-sformano un cibo morto e privo di gusto in qualcosa di buo-no e appetitoso.Negli additivi vari, cioè quelli che vanno da E900 a E999,troviamo gli edulcoranti di sintesi, cioè i dolcificanti, tra cuila sostanza più pericolosa in commercio, l’aspartame(E951).

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Coloranti e affini

Page 132: La Dieta Comica

E non finisce qui, perché gli additivi continuano da E1000a E1999.Quello che si può notare dal numero spropositato di que-ste sigle, per noi incomprensibili, è che siamo totalmentecircondati da alimenti farciti di composti chimici di sintesi– cioè di derivazione petrolifera – di cui non si conosconogli effetti collaterali sulla salute pubblica nel medio e lun-go periodo, ma neppure nel breve. Ogni tanto viene pubbli-cata una ricerca che conferma la tossicità e/o pericolositàdi una o più sostanze, ma non possiamo attendere che sia-no le lobby agroalimentari a dirci se un additivo è cancero-geno o teratogeno (ovvero provoca malformazioni nei feti).Potrebbe accadere – come infatti accade – che ce lo dica-no dopo decenni di utilizzo.Vi propongo qui di seguito una tabella degli additivi e del-la loro pericolosità per la nostra salute.

NOME CODICE GIUDIZIO

COLORANTI

Curcumina E 100 A

Lattoflavina (Vitamina B2) E 101 C

Tartrazina E 102 A

Giallo di chinolina E 104 C

Giallo arancio S E 110 A

Cocciniglia E 120 C

Azorubina E 122 A

Amaranto E 123 E

Rosso cocciniglia A E 124 C

Eritrosina E 127 E

Blu patent V E 131 A

Indigotina E 132 C

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NOME CODICE GIUDIZIO

Clorofilla E 140 C

Verde acido brillante BS E 142 C

Caramello E 150 A

Nero Brillante BN E 151 A

Carotene alfa, beta gamma E 160 A

(Annatto) E 160b A

(Capsanthin) E 160c A

(Lycopene) E 160d A

(Beta-apo-8-carotenal) E 160e A

(Ethil ester of beta-apo-8-car.) E160f A

(Xantofille) E 161 A

(Bixin) E 161b A

(Cryptoxanthin) E 161c A

(Rubixanthin) E 161d A

(Violoxanthin) E 161e A

(Rhodoxanthin) E161f A

(Canthaxanthin) E 161g A

Rosso di barbabietola – Betanina E 162 A

Antociani – Antocianine E 163 A

Pigmento rosso E 180 C

CONSERVANTI

Acido sorbico E 200 A

Sorbato di sodio E 201 A

Sorbato di potassio E 202 A

Sorbato di calcio E 203 A

Acido benzoico E 210 C

Benzoato di sodio E 211 C

Benzoato di potassio E 212 C

Benzoato di calcio E 213 C

Paraidrossibenzoato di etile, E 214 C

| (Sodium salt) E 215 C

| (Propybaraben) E 216 C

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NOME CODICE GIUDIZIO

| (Propy-14Hydroxybenzoate) E 217 C

| (Methylparaben) E 218 C

| (Methy-14Hydroxybenzoate) E 219 C

Anidride solforosa E 220 E

Sodio solfito E 221 E

Bisolfito di sodio E 222 E

Metabisolfito di sodio E 223 E

Metabisolfito di potassio E 224 E

Solfito di calcio E 226 E

Bisolfito di calcio E 227 E

Potassio solfito acido E 228 E

Difenile E 230 C

Ortofenil fenolo E 231 C

Ortofenil fenato di sodio E 232 C

Tiabendazolo E 233 C

Esametilen tetramina E 239 E

Aldeide formica E 240 E

Nitrito di potassio E 249 E

Nitrito di sodio E 250 E

Nitrato di sodio E 251 E

Nitrato di potassio E 252 E

Acido acetico E 260 A

| propionico E 261 A

| (Sodium acetate/diacetate) E 262 A

| E 263 A

ANTIOSSIDANTI

Acido L-ascorbico (Vitamina C) E 300 A

Sodio ascorbato E 301 A

Calcio ascorbato E 302 A

Acido diacetil L-ascorbico E 303 A

Palmitato di ascorbile E 304 C

Tocoferolo, naturale (Vitamina E) E 306 A

Tocoferolo, di sintesi E 307 A

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Page 135: La Dieta Comica

NOME CODICE GIUDIZIO

| E 308 A

| E 309 A

Gallati (Propyl gallate) E 310 C

| (Octyl gallate) E 311 C

| (Dodecyl gallate) E 312 C

BHA Butil idrossi anisolo E 320 E

BHT Butil idrossi toluolo E 321 E

Lecitina di soia E 322 A

Regolatori di acidità

Lattato di sodio E 325 A

Lattato di potassio E 326 A

Lattato di calcio E 327 A

Acido citrico E 330 A

| (Sodium citrate) E 331 A

| (Potassium citrate) E 332 A

| (Calcium citrate) E 333 A

Acido L-tartarico E 334 A

| (Sodium tartrates) E 335 A

| (Potassium Tartrates) E 336 A

| (Sodium potassium tartrate) E 337 A

Acido ortofosforico E 338 E

[Sodium dihydrogen ortophosphate] E 339 E

[Disodium hydrogen orthophosphate] E 339b E

[Trisodium orthophosphate] E 339c E

(Potassium orthophosphate) E 340 E

[Dipotassium hydrogen orthophosph.] E 340b E

[Tripotassium orthophosphate] E 340c E

[Calcium tetrahydrogen diorthophosp.] E 341 E

[Calcium hydrogen orthophosphate] E 341b E

[Tricalcium diorthophosphate] E 341c E

Addensanti, Emulsionanti

Gelificanti, Stabilizzanti

Acido alginico E 400 A

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Page 136: La Dieta Comica

NOME CODICE GIUDIZIO

| (Sodium alginate) E 401 A

| (Potassium alginate) E 402 A

| (Ammonium alginate) E 403 A

| (Calcium alginate) E 404 A

| (Propylene glycol alginate) E 405 A

Agar-agar E 406 C

Carragenine E 407 C

Farina di semi di carrubbe E 410 A

Farina di semi di guar E 412 A

Gomma adragante E 413 C

Gomma arabica E 414 C

Additivi vari

Pectina E 440 A

Polifosfati E 450 E

Esaltatori di sapidità

Glutammato monosodico E 620 E

Maltolo E 636 C

Etilmaltolo E 637 C

Legenda

A = Prodotto non tossico e senza alcun pericolo per la salute.

C = Attenzione! Prodotto sospetto che può essere leggermente

tossico.

E = Pericoloso! La sostanza può, in forti dosi, essere – per effetto

cumulativo e nel corso degli anni – eventualmente responsabile di

disturbi e malattie gravi.

(Fonte “Altroconsumo”, n. 17, 1990, pp. 20-24)

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Page 137: La Dieta Comica

Soia e derivatiSoia. È molto proteica, ricca di sali minerali, vitamine,grassi vegetali e priva di colesterolo.Soia rossa o azuki. È ricchissima di proteine, rafforza lafunzionalità dei reni.Soia nera. Migliora le condizioni degli organi riproduttivi,indicata anche contro tosse e asma.Soia gialla. Fa acquistare peso e vitalità.Natto. Si ottiene dalla fermentazione dei fagioli di soia gial-la, molto digeribile, ricco di proteine, vitamine B2, B12, fer-ro e calcio, aiuta la digestione, è ottimo in zuppe e insalate.Tempeh. Viene prodotto dalla soia gialla con un procedi-mento che prevede una leggera cottura seguita da fermen-tazione ad opera di uno specifico batterio. Ricco di protei-ne e vitamina B12, è utilizzato nelle insalate o cotto converdure e zuppe.

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Qualche informazionesu alimenti inconsueti

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Tofu. È a base di soia gialla, acqua e nigari (una sostanzaestratta dall’acqua marina per cagliare il latte di soia), èmolto digeribile, adatto a bambini e anziani. È ricco di pro-teine, calcio e fosforo, ha poche calorie, è privo di coleste-rolo. Ha un sapore neutro ed è bene insaporirlo con shoyu,olio, limone; si può lessare, friggere, saltare, cuocere al for-no o alla piastra e può essere usato anche per prepararedolci.

Derivati del granoSeitan. Glutine di grano duro, cotto in acqua, tamari ekombu, è un ottimo e valido sostituto dei cibi di origineanimale. È altamente proteico e ben si presta a preparazio-ni tipo arrosti o salumi. Nei negozi specializzati si può tro-vare una gran varietà di seitan, venduto nelle soluzioni piùappetitose.

CerealiAvena. Ricca di proteine, grassi, ferro e calcio, è adattaper chi svolge attività intense, durante l’allattamento ed èuno stimolante della tiroide e della funzionalità renale.Farro. È ottimo per il fegato e in caso di stipsi.Frumento. È il più usato.Bulgur. Grano duro integrale spezzettato, ottimo per insa-late e con verdure cotte.Cuscus. Semola di grano o kamut o tapioca. Precotto e ri-dotto in piccoli grani, risulta molto adatto a bambini, anzia-ni e convalescenti.Grano saraceno. Privo di glutine, è ottimo per rinforzarecapillari, reni e intestino.

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Kamut. Antenato del grano duro, è molto più assimilabiledel grano comune.Mais. È privo di glutine ed è un moderatore della tiroide.Miglio. È privo di glutine e ricchissimo di minerali.Orzo. È nutriente, rinfrescante.Riso integrale. È privo di glutine e ottimo per intestino epolmoni.Segale. Fluidifica il sangue e dà potenza muscolare.

AlgheRicche di sali minerali come ferro, calcio, magnesio, iodio,potassio e di vitamine A, B, E, C, K, sono di grande aiutonel dissolvere depositi di muco e di grassi, purificando ilsangue e tutto l’organismo. Le più usate sono l’agar-agarper gelatine; l’arame per la cura della pressione alta; la car-ragheen contro dissenteria, infezioni alle vie urinarie e pol-monari; la dulse ricca di ferro e iodio e ideale nei casi dianemia ed in gravidanza; la hijiki, ricchissima di minerali, èadatta per problemi alle ossa, capelli, denti; la kelp e lakombu, ricchissime di sali minerali, sono indicate nei di-sturbi cardiovascolari, renali e digestivi; la nori è ricca divitamina A, calcio, ferro, iodio; la wakame, ideale per pellie unghie fragili, disintossica e ed è adatta ad ogni piatto.

DolcificantiMalto. È ottenuto da riso od orzo germogliato, simile almiele.Sciroppo d’acero. Si ricava cuocendo la linfa degli alberidi acero con delle spezie fino ad ottenere una specie di sci-roppo.

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CondimentiGomasio. A base di sale e semi di sesamo tostati, è ottimoper condire e arricchire tantissimi piatti.Shoyu/tamari. Si ricavano dalla soia fermentata. Il tamariè fatto di soia, acqua e sale, il shoyu contiene in più il gra-no. Si usano come condimenti per zuppe e legumi.Semi di sesamo e girasole. Tostati, si usano per condireinsalate.Umeboshi. Sono prugne salatissime. Danno un condimen-to, l’ume-su, simile all’ aceto, che aiuta la digestione, ripu-lisce fegato e sangue, e viene usato direttamente su cerea-li, verdure o insalate.Miso. È una pasta fermentata a base di fagioli, soia, acquae sale, con aggiunta di riso od orzo. È ricco di sali minera-li, di proteine, vitamine ed enzimi importanti per la flora in-testinale. Da utilizzare al posto dei dadi.

BevandeTè bancha. Tè verde tostato, privo di prodotti chimici. Lefoglie e i rametti vengono raccolti dopo il terzo anno di vi-ta. È ricco di calcio, ferro, vitamine A, E, C, e ha forti pro-prietà digestive.Tè kukicha. È privo di teina.Tè mu. Miscela di dodici erbe, stimola circolazione e me-tabolismo.Tè di radice di loto. È ottenuto da una radice, ottimo perla respirazione.Caffè di cereali. Ottenuto tostando i cereali, è un ottimosostituto del classico caffè.

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Altri alimenti particolariArrow-root. Amido ricavato da una radice, serve comeaddensante di gelatine, budini e salse.Carruba. Ricavata dai frutti del carrubo, si trita finemen-te e sostituisce la cioccolata.Daikon. Ravanello bianco enorme, utile per sciogliere de-positi di grasso e muco, è estremamente diuretico e dre-nante, ottimo in zuppe, stufati, salse e insalate.Kuzu. Amido ricavato dalla radice della maranta, è usatoper addensare zuppe e dolci.Shiitake. Fungo giapponese dalle proprietà medicinali.Tahin. Crema di sesamo ricca di proteine, calcio, sali mi-nerali e vitamine.Zenzero o ginger. Radice aromatica e piccante, molto usa-ta in cucina, è benefico per lo stomaco e utile come anti-nausea.

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Quando mi chiedono cosa mangio e io rispondo: “Tuttofuorché carne, pesce, uova e formaggi”, la gente mi guardasbigottita, spalancando gli occhi incredula e mi domanda:“Ma allora cosa mangi?”.Come se al mondo non esistessero che gli animali!Credo che la maggior parte delle persone proprio non ab-bia idea dei milioni di pietanze che si possono prepararesenza l’utilizzo di cibi di origine animale.Per questo motivo, vi farò un piccolo elenco di varie por-tate, in modo che possiate orientarvi per creare piatti sfi-ziosi. Per chi avesse necessità di leggere gli ingredienti,può andare sul sito www.vegan3000 e cliccare la ricettache desidera. Per chi avesse poca dimestichezza con ilcomputer, consiglio di acquistare libri di cucina vegan omacrobiotica.Buon appetito!!

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Ricettariovegetariano

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Antipasti

– Antipasto di melanzane– basilico in pastella di ceci– bruschette al patè di ceci, al radicchio, alle melanzane,

con le cime di rapa– carpaccio d’estate, di zucchine, di melanzane– cipolline glassate, in agrodolce, sott’aceto– crema di girasole, di tofu, di tofu con olive– crostini alle erbe– funghi all’aceto balsamico– insalata alle melanzane, di arance, di rape rosse, di vale-

riana e avocado– involtini di riso– melanzane agli aromi, al funghetto, alla provenzale, con

zucchine e pomodoro, marinate– olive agli agrumi– palline di tofu speziate al curry– panelle palermitane– patè autunnale, di cannellini, di carote, di castagne, di

ceci e coriandolo, di ceci e olive nere, di funghi e carote,di lenticchie, di melanzane, di tofu all’orientale, di zucca,di orzo

– peperoni al forno con olive e capperi, con tofu, marinati,ripieni di verdure

– pomodori sfiziosi, della mamma– quadrotti di polenta saltati con cipolle– salsa tartara su crostoni– sfogliatine alle olive e capperi– spiedini di olive, pomodorini e cipolle

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– succo di pomodoro– sushi vegano– tartine con patè di lenticchie– tempeh in carpione– tzatzichi– vol au vent mediterranei– zucca in scapece– zucchine sott’olio

Primi

– bavette con sugo di pomodori essicati– brodetto di carciofi– bucatini ai peperoni, alla menta, alla puttanesca, ai broc-

coli– bulgur immprovvisato, con pomodorini ed erba cipollina– canelloni ai fiori di besciamella di zucca, di tofu e spinaci– cappelletti vegan del buongustaio– carbonara vegan, vegetale– carribean rice and bean– chiocciole al farro e grano saraceno– conchiglie alla cappuccina, alla provenzale, con cavolfio-

ri e curry, con funghi porcini e fiori di zucca, con le ver-dure, con le cicerchie

– crema di avocado e verdure, di carote e curry, di carotee porri, di cipolle, di fave e cicoria, di orzo, di patate ecarciofi, di piselli, di piselli e basilico

– cuscus con asparagi, con crema di verdure, con topinam-bur e funghi

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– ditali con patate e pinoli– farfalle alle erbe profumate, con olive e capperi, estive– fusilli ai pomodori secchi, curry e cipolla, tofu e zucca, al-

la boscaiola, alla crema di menta, con carote e zucchinesaltate, con crema di zucca e funghi pioppini, in salsa dipeperone, con tofu e zucchine

– gnocchetti di fave alla menta, di semolino, sardi allo zaf-ferano, ai fagiolini e pesto, al radicchio trevisano, allacrema di carciofi, alla rucola, con sughetto di fagioli bor-lotti

– gnocchi di patate, di patate al pomodoro, di patate e ca-stagne

– gnocchi di zucca, in salsa di mandorle, di noci– lasagne al sugo di funghi, alle verdure– linguine agli asparagi, al limone, alle noci e rucola– maccheroncini alla boscaiola, ai broccoli, con capperi e

peperoncino, con crema di cipolle e zucchine– minestra con miglio, di farro, di kamut e asparagi, di le-

gumi, di ortiche, di rape, di riso e indivia, di riso e lattu-ga o sedano o malva

– minestrone di farro– orecchiette ai finocchietti selvatici, con cavolfiore e zaf-

ferano, con cime di rapa, con fagiolini, in dadolata di zuc-ca, ai carciofi

– orzo ai piseli, con tarassaco– panzerotti– pasta ai broccoli, ai funghi, al cacao con panna e zenze-

ro, al cavolfiore, al forno, al pesto patate e fagiolini, aicarciofi, alla frutta secca, al tofu, alle melanzane e ba-silico, ai carciofi e olive, con erba cipollina e semi di pa-

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pavero, con fagioli, con la zucca, con le lenticchie, conpanna e zucchine, con zucchine e funghi, di hallowen,con ceci

– penne con radicchio, fagiolini, pinoli, seitan, limone, ragùdi seitan

– pizzoccheri– quinoa– ravioli– riso al cocco, limone, pomodoro, alla cantuccese, con pe-

peroni– riso basmati alle verdure, con fagioli, peperoni, funghi,

zucchine, mentuccia e alle verdure– riso dolce con mango– riso e carciofi al cardamomo, all’indiana, alle melanzane,

integrale, con curry, alle noci, funghi, carciofi, al vinobianco e cavolo nero, alla borraggine, alla frutta secca, al-le noci di cocco, zucca, castagne, fragole, ortiche, allo yo-gurt, agli agrumi

– sformato di quinoa alle verdure di stagione– spaghetti aglio, olio e peperoncino, al pesto, al pomodo-

ro, al radicchio, al tofu, alla carbonara vegan, alle noci,agli asparagi e mandorle, con germogli di soia e verdure,pomodoro, pesto, ragù, zucchine

– strozzapreti– tabulè– tagliatelle– timballi di riso– tortiglioni– trenette– trofie pesto e besciamella

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– vellutate, ai funghi, ai cannellini, di porri e patate– zuppe, di carote, di castagne, di cavolfiore, di zenzero, di

ceci, di cicerchie, di cipolle, di miso, con tofu, patate,carciofi, porri, di sedano, di tarassaco

Secondi

– affettato di seitan con zucchine– alghe arame con verdure, mais, fagiolini, con cipolle– asparagi– barchette di finocchio ripieno, di patate con la maionese,

di zucchine ripiene– bastoncini di tofu– bistecche di soia in salsa di pomodori secchi– bocconcini di seitan al curry– bocconcini di soia trifolati con patate e carciofi– broccoli saltati in padella con tofu– caponata alle olive verdi, ai carciofi, alle verdure, alla si-

ciliana– carciofi, al pepe nero, al tofu, alla giudia, alla greca, alla

romana, ripieni, trifolati– cardi– carote ai semi di sesamo, glassate, fritte– cavoletti– cavolfiore– cavolo rosso– cavolini– ceci al prezzemolo ed erba cipollina, all’aglio e rosmarino– cetrioli

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– cipolle– crauti– crepes funghi e radicchio– crocchette di ceci, di farro, di lenticchie, di patate, tofu,

bietole, verdure, in crosta di mandorle– fagioli al pomodoro, all’uccelletto, allo zenzero, con la

zucca, coi peperoni, in umido, ai capperi– farinata ai fiori di zucca, alle cipolle, di zucchine– finocchi alla russa– frittelle al rosmarino, alla cipolla, al finocchio, di tofu, di

verdure con lenticchie, di patate– funghi gratinati– hamburger di soia, di lenticchie, vegetale– insalate vegetariane, agli agrumi, agrodolci, al pompel-

mo, all’avocado, belga e noci, spinaci, pere, broccoli, ca-rote, fagiolini, germogli, grano saraceno, melanzane, me-le, patate, greca, di soncino

– involtini di cavolo, di radicchio, di riso– lenticchie– mais– manioca– melanzane, in involtini, ai semi, al curry, al forno, marina-

te, gratinate– parmigiana di melanzane, di peperoni– patate, a spezzatino, al forno, al curry, al rosmarino, ar-

rosto, con le noci– peperonata napoletana– peperoni, al tofu, ripieni– pinzimonio di verdure– piselli

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– polpette di miglio e radicchio rosso, di seitan, di carote,aromatiche, di miglio

– pomodori alla creola, alla griglia, con riso e patate al for-no, ripieni

– porcini alle foglie di castagno– purè di patate o lenticchie– ricotta di soia– scaloppine di seitan al limone, alla taggiasca– seitan ai funghi porcini, ai peperoni, al curry, alle olive, al

limone, alla pizzaiola, alla veneziana, alle verdure, conpatate, in carpione, con le mandorle

– sformato di carciofi, porri, broccoli, verdure– spezzatino di seitan, di soia, con patate o verdure– spinaci– stufati– tofu, ai funghi, alla messicana, indonesiana, con frutta

secca, alle alghe, fritto, con cipolle, marinato, in salsa dizenzero

– tempeh ai peperoni, al radicchio, fritto– tofumini– tortini– verdure, ai ferri, al curry, alla griglia, al forno, ripiene– verza– zucca– zucchine, fritte, gratinate, al tofu, con spinaci

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Dolci

– baci al cioccolato e castagne, con le mandorle, di dama– banane, al cioccolato e pistacchi, fritte– biscotti, all’anice, alle fragole, allo zenzero– budini, di riso, alle pere, alla vaniglia, di zucca– cantucci– cassata vegan– castagnaccio– castagne sciroppate– chiacchiere– cioccolatini alle mandorle, di riso soffiato– crema al cocco, alla banana, alle nocciole, pasticcera ve-

gan– crepes, di castagne, con gelato– croccante– crostata, ai frutti di bosco, alla crema di carrube, alle

nocciole, alle fragole, ai mandarini, alle mele– dolce di farina di riso– fichi secchi– frappè– frittelle– gelatina ai lamponi, di frutta– gelati di frutta– macedonie– mele, al forno, ripiene, speziate– mousse– muesli– muffin alla frutta, al tè, di carote, di riso, ai datteri– pandolce

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– pastafrolla– pasticcini– pastiera al tofu– pere al cioccolato, allo zenzero, con crema di mandorle– scorzette di arancio al cioccolato– salame di cioccolato– sfogliatine– strudel– tiramisù– tofu alle fragole– torrone– torta, al cioccolato, al limone, alle mandorle, di banane,

di mele, carote– fiocchi d’avena, di grano saraceno, di mele, di noci, di

ananas, di riso, di tofu, al cioccolato, di zucca, sacher– zenzero candito

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Alcuni siti di interesse perché possiate rimanere sempreaggiornati e consapevoli:

valdovaccaro.blogspot.comwww.vegan3000.infowww.promiseland.itwww.saicosamangi.itwww.scienzavegetariana.itwww.finoallafine.infoilblogdisigerson.blogspot.combiotecnologiebastabugie.blogspot.com

Ve ne sono centinaia, scopriteli e divertitevi a leggere noti-zie interessanti.

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Siti web

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Gaia Onlus, il pianeta che vive e che legge

L’Associazione Gaia Animali & Ambiente nasce nel 1995 per iniziativa di un

gruppo di giornalisti, di ambientalisti, di animalisti e di imprenditori nel campo

della comunicazione, tra i quali Edgar Meyer (attuale presidente), ricercatore,

storico dell’ambiente e giornalista, Stefano Apuzzo, ex parlamentare, giornali-

sta ambientalista e scrittore, Stefano Carnazzi, scrittore e direttore editoriale di

Lifegate Magazine e Lifegate Radio.

L’Associazione promuove, da subito, campagne di forte impatto mediatico. Le

iniziative sono prevalentemente contro l'abbandono degli animali domestici,

per la difesa delle foreste pluviali, per la tutela degli animali selvatici, per lo svi-

luppo sostenibile, per la diffusione dei prodotti “bio”, per la salute umana. L’As-

sociazione viene riconosciuta come Onlus – Organizzazione Non Lucrativa di

Utilità Sociale e collabora con ministeri e istituzioni nazionali e locali.

Dal settembre 2004 viene creato Gaia Lex, il centro di azione giuridica dell’as-

sociazione che si occupa di dare informazioni e risposte alla richiesta di assisten-

za legale dei cittadini sui temi dei diritti animali e della salvaguardia ambientale.

La collaborazione con aziende amiche dell’ambiente e la denuncia di attività

produttive devastanti per l’ecosistema rendono Gaia un’associazione attenta

al mondo delle imprese e alla comunicazione.

Dal 2006 Gaia è titolare della collana editoriale intitolata “I Libri di Gaia – Eco-

alfabeto” con la casa editrice Stampa Alternativa, con la quale sono stati pub-

blicati diversi libri sulle tematiche dell’ambiente e della sostenibilità, dei diritti

animali, della salute umana e della sicurezza alimentare. Tra i titoli pubblicati ri-

cordiamo: Fido non si fida, Qua la zampa, Bimbo Bio, Homo scemens, Dalla

luna alla terra, Quattrosberle in padella, Farmakiller, EcoLogo, Cosmesi natu-

rale pratica, Le eco-conserve di Geltrude, Ecoalfabeto, United business of Be-

netton, Senza trucco, La città del Sole, Bici ribelle, Quattrozampe in tribunale,

Ambientiamoci, Nuovo bestiario post moderno e altri scritti.

Gaia Animali & Ambiente Onlus è in Corso Garibaldi 11 a Milano

tel/fax 02.86463111 – mail: [email protected]

con sedi decentrate in diverse città italiane, in Congo (R.D.) e in Gabon.

www.gaiaitalia.it

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Indice

Premessa di AldoVaccaro 5

Introduzione 7

PARTE I

LA DIETA COMICA PER TUTTI 11

Le verità segrete del calcio 13

Prima di tutto, motivarsi 21

Salute e forma fisica 30

La dieta 34

Classificazione degli alimenti 38

Come mangiare 41

Alimenti e abbinamenti consigliati 48

PARTE II

LA DIETA COMICA PER MANTENERSI IN SALUTE 55

Le proteine animali 58

Quale posto occupa l’uomo in natura? 58

Le proteine animali sono necessarie? 60

Le proteine animali: un approfondimento 66

Aumento del consumo di carne e spreco di risorse 70

Animali allevati per l’alimentazione umana 72

Il latte vegetale 80

Quello che dovete sapere sui cibi 81

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Come la produzione di carne causa i cambiamenti climatici

e le carestie 83

Malattie e prevenzione 87

Consigli per una sana alimentazione 91

Come alimentarsi bene 91

Come diventare vegetariani (o quasi) 93

Principali alimenti di una dieta vegetariana 96

Qualche idea per un menù vegetariano 97

Lo chef consiglia 98

Come ridurre le perdite di calcio e aumentarne l’assorbimento 99

Le vostre domande 102

Considerazioni finali 124

APPENDICI 127

Misure e obiettivi 129

Coloranti e affini 130

Qualche informazione su alimenti inconsueti 136

Ricettario vegetariano 141

Siti Web 151

Gaia Onlus, il pianeta che vive e che legge 153

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Finito di stampare nel mese di giugno 2011dalla tipografia Iacobelli srl, Pavona (Roma)