LA DIDATTICA MODULARE PER COMPETENZE ......bisogna ricorrere alla certificazione delle competenze al...
Transcript of LA DIDATTICA MODULARE PER COMPETENZE ......bisogna ricorrere alla certificazione delle competenze al...
LA DIDATTICA MODULARE PER
COMPETENZE:
- canovaccio formativo
- unità di apprendimento
- prova esperta
Dario Eugenio Nicoli
L’approccio globale
L’approccio per competenze (persone competenti) richiede un dispositivo globale che procede per quattro fasi:
1. PROFILO LEARNING OUTCOME: definizione dei traguardi formativi unitari in termini di capacità d’azione riferite ad un profilo di «allievo formato» (al termine del percorso è in grado di…)
2. CANOVACCIO SAPERI-COMPITI: Articolazione dei traguardi in saperi essenziali comuni e successivamente per assi culturali /aree di indirizzo collegati a compiti di realtà (UdA)
3. VALUTAZIONE ATTENDIBILE: elaborazione di rubriche di competenze per cinque livelli (di cui quattro descritti ed uno - il negativo - implicito) e definizione di verifiche puntuali e di prove esperte tendenzialmente per biennio riferite a prestazioni necessarie e sufficienti (prodotto - evidenza), nella quale il titolare si impegni in modo autonomo e responsabile.
4. ORGANIZZAZIONE MODULARE: superamento del corso e strutturazione dei percorsi formativi modulari per tappe, con classi-area per livelli, con cadenze quadri-semestrali ad iscrizioni (curricolo personale), prevedendo tre soluzioni dell’UdA: totalmente in presenza, blended, in autonomia con supervisione.
Compiti di realtà Saperi essenziali Assi coinvolti
Terzo livello
Valutazione
Secondo livello
Valutazione
Primo livello
Valutazione
Unità di apprendimento
Si tratta di un’attività didattica comune a più docenti, tramite la quale far acquisire agli allievi – nel modo della riscoperta e della scoperta - il senso dell’unità del sapere, lo spirito della cooperazione, la capacità di mobilitare le proprie risorse intorno ad un compito-problema dotato di valore reale che consiste nel saper rispondere alle aspettative di specifici interlocutori (compagni, utenti, committenti, rappresentanti di enti, pubblica opinione).
L’allievo impegnato nell’UdA non svolge semplicemente degli esercizi applicativi di un sapere bell’è fatto, ma assume un ruolo di ricercatore-scopritore di saperi sintetici (canonici, agiti, personali) in rapporto ad un compito-problema che lo sfida, coerente con il profilo di riferimento del suo percorso formativo.
Si tratta di uno stile di apprendimento secondo il principio della conoscenza compiuta e la metodologia dei compiti reali.
UNITA’ DI APPRENDIMENTO
Denominazione titolo evocativo
Prodotti e destinatari prodotto in senso propriodossier / relazione glossario (bilingue)
Competenze mirate assi culturali, professionali, cittadinanzacompetenze prevalenti e concorrenti
Saperi essenziali Indicare i nuclei portanti definiti dai dipartimenti, solo quelli che si possono valutare tramite i compiti ed i
prodotti dell’UdA
Utenti e posizione allievi cui è rivolta l’UdA: anno, livello rispetto al percorso-tipo
Prerequisiti solo quelli specifici
Fasi articolazione dell’UdA in fasi (vedi piano di lavoro – gantt)
Tempi a scuola, presso enti esterni, a domicilio
Esperienze attivate situazioni di apprendimento che richiedono una specifica organizzazione
Metodologia in presenza, blended, a distanza con supervisioneIndividuale e di gruppo
Risorse umane interne ed esterne indicare il coordinatore
Strumenti solo quelli specifici
Valutazione criteri (rubrica) e pesi in riferimento all’asse/area
CONSEGNA
Titolo UdA
Cosa si chiede di fare
Quali prodotti
Che senso ha (a cosa serve, per quali apprendimenti)
In che modo (singoli, gruppi..)
Tempi
Risorse (strumenti, consulenze, opportunità…)
Criteri di valutazione
Valore della UdA in riferimento alla valutazione della competenza mirata: è una parte o la soddisfainteramente?
Peso della Uda in termini di voti in riferimento agli assi culturali/discipline ed alla condotta
il linguaggio deve essere accessibile, comprensibile, semplice e concreto.
l’Uda prevede dei compiti/problema che per certi versi sono “oltre misura” ovvero richiedono agli studenti
competenze e loro articolazioni (conoscenze, abilità, capacità) che ancora non possiedono, ma che
possono acquisire autonomamente. Ciò in forza della potenzialità del metodo laboratoriale che porta alla
scoperta ed alla conquista personale del sapere. l’Uda mette in moto processi di apprendimento che non
debbono solo rifluire nel “prodotto”, ma fornire spunti ed agganci per una ripresa dei contenuti attraverso la
riflessione, l’esposizione, il consolidamento di quanto appreso.
Consigli per una buona
unità di apprendimento
Il compito proposto deve essere di livello più elevato rispetto al punto di partenza («oltre misura») per sollecitare uno stile di apprendimento per scoperta
Deve essere prevista almeno una criticità: si impara «al limite»
Presenza di tre tipologie di prodotti: proprio, glossario, dossier/relazione individuale
Strutturare il lavoro in modo (abbastanza) incalzante così che non vi siano tempi morti e ridondanze
Ruolo fondamentale del linguaggio: narrativo, dichiarativo (anche a memoria), argomentativo
Equilibrio tra lavoro individuale e lavoro di gruppo
Definire in anticipo con i colleghi, ed i dipartimenti, la rubrica di valutazione dei compiti di realtà ed i pesi dei voti che se ne ricavano rispetto agli assi coinvolti e la condotta (character skill).
Valutazione finale:
rispettare gli standard
In sede di prove finali, nel definire le misure dispensative e compensative occorre considerare la necessità di garantire il livello di autonomia, responsabilità e di padronanza culturale previsto dai traguardi formativi del percorso.
Si ricorda che, a differenza delle valutazioni formative (lungo il percorso), le prove finali sono definite in base agli standard, e soprattutto di quelli indispensabili per la promozione e specialmente il rilascio del titolo di studio.
Nel caso in cui non fossero garantiti tali traguardi, bisogna ricorrere alla certificazione delle competenze al livello acquisito dall’allievo.
Prova esperta
E’ uno strumento di valutazione delle competenze, e quindi dei saperi e delle capacità personali «mobilitati», centrata su un compito realistico ed un cammino di risoluzione definito per fasi o step. In questo modo, gli oggetti della valutazione sono visti «in situazione» quindi in modo interconnesso secondo un legame di consonanza con il tema base e di utilità in riferimento alla sua soluzione.
La prova esperta può avere una fase individuale ed una di gruppo. Può prevedere anche lavoro domestico, in biblioteca o presso centri di documentazione.
Vi sono due tipologie fondamentali di prova esperta:
1. multidisciplinare (a prevalenza scientifico-matematica oppure a prevalenza umanistica;
2. Professionale con inclusione di assi culturali (linguaggi, scientifico-matematico, informatico…)
La prova esperta richiede un dispositivo di correzione puntuale.
Titolo, assi culturali / aree professionali coinvolte, compiti
Destinatari
Dispositivo (competenze mobilitate e saperi valutati)
Modalità (individuale/di gruppo, a scuola/a casa/presso biblioteche e centri di
documentazione…)
Strutturazione per fasi / step, compiti e tempi
Metodologia di valutazione
Consigli per una buona
prova esperta
Preparare gli studenti con simulazioni di prove esperte
Centrare la prova su temi significativi (saperi portanti comuni) e veramente condivisi
Far precedere un buon lavoro dei dipartimenti che si confrontano su saperi essenziali e modalità di valutazione
Scrivere una buona consegna, chiara e completa anche dei criteri di valutazione; questa deve richiedere comprensione ed interpretazione (non autoesplicativa)
Prevedere anche soluzioni alternative rispetto a quella canonica
Proporre l’autovalutazione
Nella valutazione, utilizzare l’intero ventaglio delle tecniche (sì/no, vero/falso, graduatoria, completamento, sostituzione, risposta multipla con distrattore, risposta aperta…)