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LA DIDATTICA LABORATORIALE NELLA FORMAZIONE DEGLI ADULTI Silvia Negri Università di Milano Bicocca 16 Luglio 2014

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LA DIDATTICA LABORATORIALE

NELLA FORMAZIONE DEGLI ADULTI

Silvia Negri – Università di Milano Bicocca

16 Luglio 2014

DAL PROGETTO DELL’USR

AZIONI: Organizzazione di incontri in presenza di

taglio operativo-laboratoriale con l'obiettivo di

coniugare le conoscenze teoriche con la pratica

didattica.

PERCORSI DI FORMAZIONE SUL TERRITORIO:

Saranno favorite le attività di tipo laboratoriale

capaci di attivare le professionalità dei partecipanti

in uno scambio di conoscenze ed esperienze

METODOLOGIE ADOTTATE PER LA

REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: L’attività

prevede una metodologia prevalentemente

laboratoriale, centrata su studi di caso e

discussioni di gruppo con la conduzione di docenti

esperti. Lavori di gruppo con laboratori

esperienziali supportati da un problema-stimolo.

IL LABORATORIO, LUOGO DI LABOR

IL LABORATORIO:

QUALI CARATTERISTICHE EMERGONO DALLE

IMMAGINI?

IL LABORATORIO

“laboratorio”: non nasce in contesto

educativo, formativo, didattico

locale attrezzato per la produzione di tipo

artigianale, a volte annesso a negozi in cui si

eseguono lavorazioni di oggetti posti in vendita

affine al termine atelier inteso come laboratorio

di confezioni per signore, di pittura, di scultura,

di fotografia

IL LABORATORIO

col tempo, luoghi istituiti per dare lavoro a

disoccupati e nello stesso tempo insegnare loro

un mestiere

poi: luoghi non solo di produzione, ma anche di

analisi, di studio, di ricerca, di diagnosi

in senso ampio nel laboratorio si realizza attività

produttiva attraverso lavoro materiale e

intellettuale

DEWEY E LA SCUOLA LABORATORIO

laboratorio come luogo in cui può avere

luogo un’educazione sia intellettuale che

pratica

acquisizione di conoscenza attraverso la

sperimentazione diretta

confronto con gli altri e riflessione

individuale

esperimento = processo attivo di scoperta,

non imitativo, ma focalizzato sull’osservazione

dei fenomeni e l’analisi dei problemi

The School and Society (1899)

DEWEY E LA SCUOLA LABORATORIO

concetto di esperienza = scambio attivo e

trasformativo tra soggetto e natura

esperienza formativa →

continuità con le esperienze precedenti

interazione tra individuo e ambiente di vita

continuità e adattamento (attitudini e repulsioni)

The School and Society (1899)

CATEGORIE FONDATIVE DEL LABORATORIO

SPAZIALITA’

OGGETTUALITA’

ATTIVITA’

(Baldacci)

CATEGORIE FONDATIVE DEL LABORATORIO

SPAZIALITA’ = “uno spazio fisico e sociale attrezzato, che agisce da

potente cornice, teatro delle attività che vi si svolgono” (Dozza)

spazio dedicato con attrezzature specifiche per la

progettazione e costruzione di determinato/i oggetto/i

in ambito pedagogico, dilata le dinamiche

della socializzazione

rispetto all’aula-madre

(caratterizzata

da prossemica per la

trasmissione culturale,

basata su insegnante che

espone-alunno che ascolta)

CATEGORIE FONDATIVE DEL LABORATORIO

OGGETTUALITA’ → specificità oggettuale e

culturale riferibile ai linguaggi e ai sistemi

simbolico culturali propri degli ambiti

disciplinari

non contenuti, ma “abiti mentali”,

“atteggiamenti”, acquisizione di modi di

funzionamento cognitivi costanti

continui ritorni e ripensamenti

sull’esperienza, continue

revisioni sullo stesso oggetto

CATEGORIE FONDATIVE DEL LABORATORIO

ATTIVITA’ → etimologia ↔ “lavoro”

attivo

apprendere facendo nella relazione

con i pari e con l’insegnante

linguaggio verbale limitato alla

riorganizzazione delle conoscenze →

materiale dell’esperienza sistematizzato

dall’istruzione verbale

L’OBIETTIVO PRINCIPALE DEL LABORATORIO:

LA COSTRUZIONE DELLA COMPETENZA

l’apprendimento diventa competenza quando la

conoscenza sulla pratica viene sistematizzata in modo

esplicito, dando forma a schemi interpretativi coerenti

attraverso attività di progettazione o di soluzione di

problemi nuovi dove sono in gioco la libertà e la

creatività

imparare ad apprendere

IL LABORATORIO PER L’APPRENDIMENTO

deuteroapprendimento (imparare ad

apprendere) → riflessioni metacognitive,

consapevolezza e descrizione dei processi attivati

per conoscere o risolvere determinati problemi

laboratorio non solo come spazio fisico strutturato

ad hoc, ma come metodo per insegnare e

apprendere

IL LABORATORIO PER L’APPRENDIMENTO

bottega di metodo, officina di apprendimento

dove si attivano processi di analisi-riflessione-

reinvenzione dei “saperi”

non necessariamente spazio a se stante

l’insegnante media l’elaborazione e ricostruzione

delle conoscenze pregresse, attraverso osservazione,

sperimentazione e scoperta, invenzione e

creazione trasversale a tutti gli ambiti disciplinari

(Frabboni)

Le attività di laboratorio si propongono come

spazio didattico specializzato per l’attivazione

di percorsi di conoscenza-ricerca-formazione di

natura integrata e reticolare

(Pinto Minerva)

IL LABORATORIO NELLA FORMAZIONE DEGLI ADULTI

LA LOGICA DEL LABORATORIO

NELLA FORMAZIONE DEGLI ADULTI

da una logica sequenziale gerarchica del sapere

(dalla teoria scientifica al sapere per la pratica)

ad una logica integrata, circolare

l’ottica integrata supera la logica gerarchica

(prima conosco, poi applico) o empirista (faccio,

poi comprendo) e forma ad «imparare ad

imparare dall’esperienza»

i laboratori hanno lo scopo di fondere conoscenze

dichiarative e procedurali trasformandole in

competenze intelligenti, dotate di un profilo

riflessivo. Non sono luoghi di mera attività

procedurale (Baldacci)

TEORIA E PRATICA

necessità di connettere teoria e pratica:

valore formativo delle osservazioni

in classe e delle prove sul terreno

solo se seguite dall’analisi

e dalla riflessione in un lavoro coordinato con

colleghi, alunni e altri operatori del sistema

laboratorio come luogo di produzione di una

«conoscenza pratica» in vista dell’azione e a seguito

dell’azione (Damiano)

IL LABORATORIO PER COSTRUIRE LA SAGGEZZA

DELLA PRATICA

la fonte della conoscenza degli insegnanti meno

codificata di tutte, ma che massimamente guida il

loro operato in classe è la saggezza della pratica,

perché in quanto professionisti, non solo devono

essere conoscitori e applicatori di procedure, ma

devono piuttosto essere in grado di rendere

ragione delle proprie scelte

Il professionista ha conoscenza non solo del come […]

ma del cosa e del perché

(Shulman)

IL LABORATORIO E I SAPERI PRATICI

sviluppo delle capacità di osservazione, analisi e argomentazione

della pratica

osservazione = sapere osservare l’azione nel suo svolgimento in

essere, ma anche sviluppare capacità osservativa della propria e

dell’altrui pratica

il soggetto impara ad osservare quando “prende coscienza di sé in

quanto osservatore dei propri rapporti con la situazione

osservata, delle implicazioni personali nella raccolta di informazioni”

e “attraverso il confronto con le osservazioni dei colleghi, svela

ciò che nella sua storia personale, nelle sue motivazioni, guida la sua

percezione e orienta il suo modo di vedere”

(Agrati)

IL LABORATORIO E I SAPERI PRATICI

analizzare = capacità di scomporre le

caratteristiche della pratica agita per far

emergere conflitti, decisioni, schemi di azioni che

permettono di comprenderne il senso

pratica che aiuta l’insegnante a portare uno

sguardo nuovo tramite una lettura

distanziata dalla pratica vissuta e un

reinquadramento dell’azione (Agrati)

IL LABORATORIO E I SAPERI PRATICI

argomentare permette di approfondire le

proprie dinamiche metacognitive e consente

di assumere un’apertura intersoggettiva e

dialogica di accettazione dell’altro e di

comportamento etico fondamentali nella

formazione della professionalità dell’insegnante

(Agrati)

IL LABORATORIO COME SPAZIO-TEMPO

PROTETTO

lavorare non direttamente sulla realtà, ma su

suoi “analogati”

“procedura di simulazione”:

allontanamento

ritorno alla realtà

oggetto non più materiale, ma mentalmente

ricostruito

(Damiano)

LABORATORIO COME COMUNITA’ DI LAVORO

processi cooperativi di insegnamento-

apprendimento

dialogo, confronto, discussione

riflessione sulle proprie azioni

e scoperta di risposte adattive alle sollecitazioni

provenienti dal contesto

LABORATORIO COME COMUNITA’ DI LAVORO

empowerment delle risorse cognitive e motivazionali

dei soggetti

processi di autodeterminazione e

autorealizzazione

collaborazione come valore ma anche come

modalità operativa per affrontare

efficacemente i problemi

modificazione del proprio comportamento

DIMENSIONE COGNITIVA

A livello cognitivo:

clima investigativo

attenzione assegnata alla ricerca

in quanto “modalità di pensiero” centrata sulla

congettura e sulla scoperta

in quanto “modalità del fare” centrata

sull’osservazione dei contesti problematici,

sull’identificazione delle variabili determinanti

e sull’organizzazione di procedure utili a verificare

la validità delle congetture

DIMENSIONE RELAZIONALE

A livello relazionale:

promozione e sviluppo delle molteplici forme

dello scambio comunicativo

facilitazione delle dinamiche di interazione

per valorizzare la socializzazione e il

reciproco sostegno

spazio privilegiato di una modalità di lavoro

collaborativo e di aiuto reciproco in cui

l’impegno personale è motivato e motiva al

raggiungimento di un traguardo condiviso in

quanto risultato degli sforzi di tutti i

componenti del gruppo

L’ORGANIZZAZIONE DEL LABORATORIO

Requisiti organizzativi che coincidono con le

caratteristiche della didattica laboratoriale:

organizzazione di un gruppo di lavoro

assegnazione di un compito di realtà

definizione di un prodotto legato al compito di realtà

selezione delle conoscenze disciplinari/ trasversali

utili al processo

verifica in itinere e finale del processo e del prodotto

I METODI DELLA DIDATTICA LABORATORIALE

pratica riflessiva (su documentazione prodotta nella

pratica vissuta)

video-formazione

scambio sulle rappresentazioni e sulle pratiche

osservazione reciproca

sperimentazione didattica

microteaching

performance task (pianificare una lezione, completare

un curriculo, condurre una disputa…)

case study

BIBLIOGRAFIA

Agrati L., Alla "conquista" del sapere: il laboratorio nella formazione

degli insegnanti, Carocci, Roma, 2008

Baldacci M., Ripensare il curricolo, Carocci, Roma, 2006

Damiano E., L' azione didattica. Per una teoria dell'insegnamento,

Armando, Roma, 1999

Dewey J. (1899), Scuola e società, La Nuova Italia, Firenze, 1993

Frabboni F., Il laboratorio, Laterza, Roma-Bari, 2004

Perrucca A. (a cura di), Le attività di laboratorio e di tirocinio nella

formazione universitaria. Vol. 1: Identità istituzionale, modello

organizzativo, indicatori di qualità, Armando, Roma, 2005

Shulman, L. S. (1987) “Knowledge and teaching: Foundations of the new

reform”. Harvard Educational Review, 57, 1-22