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Luciana Ventriglia Docente con perfezionamento sul lavoro clinico nelle difficoltà di apprendimento LA DIDATTICA EFFICACE PER L’INSEGNAMENTO DELLA LETTURA

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Luciana Ventriglia

Docente con perfezionamento sul lavoro clinico nelle difficoltà di apprendimento

LA DIDATTICA EFFICACE PER

L’INSEGNAMENTO DELLA LETTURA

Luciana Ventriglia , Firenze 11 febbraio 2017

Aspettative alunni

• Da una indagine durata dieci anni in cui sono stati ascoltati centinaia di bambini di cinque anni sul tema “Perché vai alla scuola elementare?”, la totalità ha risposto “Perché voglio imparare a leggere e scrivere tutto, non solo il mio nome!”.

• I bambini affrontano l’apprendimento formale della scrittura e della lettura con alta motivazione e curiosità conoscitiva.

( Ventriglia L., 2003, Il primo giorno di scuola, “ La Vita Scolastica” Giunti vol.58, n.1)

Luciana Ventriglia , Firenze 11 febbraio 2017

Le aspettative … la realtà

È bene precisare che le ricerche rilevano che circa il 20% degli alunni (soprattutto nel primo biennio della scuola primaria), manifestano difficoltà nelle abilità di base coinvolte dai Disturbi Specifici di Apprendimento. Di questo 20%, tuttavia, solo il tre o quattro per cento presenteranno un DSA. Ciò vuol dire che una prestazione atipica solo in alcuni casi implica un disturbo. (Linee Guida 2011, p. 5)

•Modello “a due vie” di lettura : diretta o lessicale e indiretta o fonologica (Coltheart ; Sartori). Indica la necessità di adottare metodiche didattiche adeguate • Modello stadiale di Frith : logografico; alfabetico; ortografico ; lessicale. Sollecita il rispetto del principio di gradualità delle proposte didattiche. •La consapevolezza fonologica, capacità di focalizzare l’attenzione sulla forma sonora del linguaggio separandolo dal significato. La consapevolezza fonologica è abilità fondamentale nelle prime fasi dell’apprendimento.

Riferimenti teorici e ricadute sulla didattica

Luciana Ventriglia , Firenze 11 febbraio 2017

Luciana Ventriglia , Firenze 11 febbraio 2017

Riferimenti teorici • Caratteristiche della lingua italiana: lingua trasparente

con elevata regolarità tra sistema fonologico e sistema ortografico. Richiede una fonologia di tipo assemblativo.

• I bambini diventano consapevoli prima della struttura sillabica del linguaggio e dopo della sua struttura fonemica.

• Scrittura e lettura, nelle fasi iniziali dell’acquisizione, presentano una certa indipendenza e un certo grado di dissociazione funzionale.

• Importanza di insegnare in modo esplicito il principio alfabetico.

Consapevolezza fonologica

• I processi di consapevolezza fonologica vengono acquisiti in modo sequenziale e si strutturano in livelli gerarchici di competenza:

• livello della parola: indica la capacità del soggetto di identificare singole parole all’interno della frase;

• livello della struttura delle sillabe: indica la capacità del soggetto di identificare parti della parola, le sillabe e la loro struttura [all'inizio sono più facilmente identificabili quelle dalla struttura consonante-vocale (ad esempio ta- nella parola tavolo), poi quelle dalla struttura vocale-consonante (ad esempio al- nella parola albero)];

• livello dei suoni iniziali e finali della parola: indica la capacità, ad esempio, di riconoscere la rima. Linee Guida 2011, p. 14

Consapevolezza fonologica

•È opportuno effettuare attività fonologiche nell’ultimo anno della scuola dell’infanzia e nella prima e nella seconda classe della scuola primaria.

•Si potrà dedicare ogni giorno una parte dell’attività didattica ad esercizi fonologici all’inizio delle attività o tra un’attività e l’altra, o quando c’è bisogno di recuperare l’attenzione, a classe intera o a piccoli gruppi, con chi mostra di averne bisogno.

(Linee guida, 2011, p.14).

LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DI TUTTI GLI ALUNNI E DI TUTTI GLI STUDENTI !!! Ottenere risultati migliori per tutti gli alunni.

Luciana Ventriglia , Firenze 11 febbraio 2017

Consapevolezza fonologica

Correlazione tra consapevolezza fonologica e sviluppo delle competenze di lettura nei bambini a rischio di sviluppare difficoltà di lettura. Questo viene dimostrato, ad esempio, negli studi di Ball e Blachman (1991) e di Foorman et al. (1997a, b), che hanno integrato i programmi d'asilo rivolti ai bambini a rischio di sviluppare difficoltà di lettura con attivita ̀ e compiti che implicano competenze di consapevolezza fonologica.

• La pratica della scrittura viene introdotta in modo

graduale: qualunque sia il metodo usato dall’insegnante, durante la prima alfabetizzazione il bambino, partendo dall’esperienza, viene guidato contemporaneamente a leggere e scrivere parole e frasi sempre legate a bisogni comunicativi e inserite in contesti motivanti.

• L’acquisizione della competenza strumentale della scrittura, entro i primi due anni di scuola, comporta una costante attenzione alle abilità grafico-manuali e alla correttezza ortografica.

Nessun riferimento CMF

Luciana Ventriglia , Firenze 11 febbraio 2017

Approccio metodologico

• Pianificare in modo sistematico e graduale le attività per favorire la costruzione progressiva e attiva delle conoscenze. Partire dalle preconoscenze dei bambini (alfabetizzazione emergente).

• Presentare dapprima le lettere alfabetiche. • Passare poi alle lettere ortografiche.

Luciana Ventriglia , Firenze 25 gennaio 2016

Lettere alfabetiche

• Sistema combinatorio semplice • Valore fonemico stabile • Decodifica / codifica seriale

Lettere ortografiche

• Sistema combinatorio complesso • Valore fonemico instabile • Codifica e decodifica in parallelo

Luciana Ventriglia , Firenze 11 febbraio 2017

Gradualità Gerarchia nella presentazione del materiale alfabetico, secondo il principio di minima complessità (PMC): vocali; sillabe aperte; sillabe aperte con gruppo consonantico; sillabe chiuse da consonante; sillabe chiuse con gruppo consonantico; gruppi ortografici ambigui. Frequenza d’uso delle parole ; lunghezza. Vocali CVCV mano sole mare CVCVCV limone denaro CCVCV frana stelo prato CCCVCV strada CVCCV ponte monte

Luciana Ventriglia , Firenze 25 gennaio 2016

Relazione sistematica tra grafemi e fonemi

•Strategie di aggancio mnemonico per rafforzare il legame associativo tra il segno grafico, il suono, il gesto e l’immagine relativa (lettere isomorfiche) e migliorare l’efficienza dei processi di conversione grafema- fonema (decodifica fonologica)

Luciana Ventriglia , Firenze 11 febbraio o 2017

Trasposizione didattica

Codificazione cromatica delle vocali e delle consonanti CVCV (struttura fonotattica della parola). Tombola sillabica. Tabella sillabica per la lettura di sillabe per riga e per colonna.

Luciana Ventriglia , Firenze 11 febbraio 2017

MAPPATURE COMPLESSE C G

•Hanno scarsa consistenza alfabetica •Grafemi omografi non omofoni •Non hanno un valore sonoro autonomo e univoco: la selezione del fonema corrispondente è condizionata dal grafema successivo (sensibilità al contesto).

Presentarle come unità sillabiche CA CO CU GA GO GU CI CE GI GE, facilitandone il riconoscimento attraverso l’associazione con immagini gancio stabili (CA come cane; CO come cocomero; CI come ciliegia; CE come cesto; ) Stessa procedura per GA GO GU GE GI

L. Ventriglia Guida per l’insegnante. Signorelli Scuola.

Insieme di 2 lettere . Come leggerle? Se ricorro al nome delle lettere G (gi) N; oppur G(gatto)N

L. Ventriglia Guida per l’insegnante. Signorelli Scuola.

Motivazione all’apprendimento

Teoria della valutazione emotiva dell’input (Stimulus Appraisal Schumann,2004).

Lo studente valuta lo stimolo offerto dall’insegnante secondo questi criteri:

o Novità

o Piacevolezza (risposta alla curiosità cognitiva)

o Pertinenza rispetto ai propri bisogni

o Realizzabilità (sfida ottimale)

o Sicurezza psico-sociale (riacquistare fiducia nelle proprie possibilità)

o Esperienza di riuscita

Luciana Ventriglia , Firenze 11 febbraio 2017

Evidenze efficacia metodologia

Monitoraggio di una classe dalla prima alla quinta primaria. I risultati conseguiti dagli alunni della classe, sia nell’evoluzione del parametro velocità e correttezza della lettura [Cornoldi, Colpo, 1981] che della competenza ortografica [Cornoldi,Tressoldi, 1991] , evidenziano un livello di prestazione superiore ai dati normativi relativi ad alunni di uguale età scolastica.

Tesi “Presentazione di due casi : un soggetto con disturbo specifico di apprendimento e un soggetto con disturbo generalizzato di apprendimento nell’ambito dello stesso contesto classe. Azioni metodologiche e didattiche intraprese”. Ventriglia L. Corso triennale di perfezionamento sul lavoro clinico nei disturbi dell’apprendimento, Università degli studi di Padova, 2001

Luciana Ventriglia , Firenze 11 febbraio 2017

Evidenze efficacia metodologia

GRAZIE PER L’ATTENZIONE.

Luciana Ventriglia [email protected]