LA CURA DELLA STERILITA’ E LE TECNICHE DI FECONDAZIONE ... · Questa idea, per le fasi terminali...

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1 1 LA CURA DELLA STERILITA’ E LE TECNICHE DI FECONDAZIONE ARTIFICIALE 2 LA CURA DELLA STERILITA’.

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1

LA CURA DELLA

STERILITA’ E LE

TECNICHE DI

FECONDAZIONE

ARTIFICIALE

2

LA CURA DELLA

STERILITA’.

2

3

LE TECNICHE DI

FECONDAZIONE

ARTIFICIALE.

4

L’intervento si sviluppa attraverso i

seguenti passaggi:

- Duplice premessa.

- Una distinzione per farmi capire.

- La valutazione.

3

5

Una duplice premessa per:

• Apprezzare.

• Precisare.

6

Premessa per apprezzare.

4

7

La morale rispettosa della dignità della

persona umana non intende

misconoscere, quanto di positivo ruota

attorno alle tecniche di fecondazione

artificiale, perché:

8

• La Bibbia dice sì al progresso tecnico-

scientifico.

• Il bagaglio tecnico/scientifico messo a punto

per la fecondazione artificiale serve anche per

curare tante malattie.

• La sterilità va vinta.

• Desiderare un figlio è positivo.

5

9

- La Bibbia ricorda al credente che il

progresso tecnico e scientifico è voluto

da Dio stesso, che ci ha posto nel

creato, perché ne fossimo i signori e,

leggendo la natura, ne facessimo

cultura amica del nostro vivere.

10

- Si deve essere profondamente grati e

va incoraggiato tutto il lavoro

scientifico che sta a monte delle

tecniche di fecondazione artificiale,

perchè è utilizzabile anche per curare

diverse malattie e disfunzioni.

6

11

- La sterilità è certamente un limite

fisico, che a volte può essere vissuto

come drammatico e devastante. È

giusto che si faccia il possibile per

rimuoverlo, curando e prevenendo.

12

- Il desiderio di un figlio è un ottimo

desiderio; per i cristiani l'orientamento

alla prole è addirittura condizione

indispensabile per la validità del

matrimonio.

7

13

Una duplice premessa per:

• Apprezzare.

• >Precisare.

14

Premessa per precisare.

La dignità della persona umana non

dipende da come viene al mondo. Ma

non ogni modo di venire al mondo (ad es.

in seguito a violenza) è ugualmente

rispettoso della dignità della persona

umana.

8

15

Occorre verificare, se il venire al mondo

per fecondazione artificiale sia rispettoso

della dignità della persona umana.

16

L’intervento si sviluppa attraverso i

seguenti passaggi:

- Duplice premessa.

- >Una distinzione per farmi capire.

- La valutazione.

9

17

Una distinzione per farmi capire.

Per fare ordine nel campo delle

numerose tecniche di fecondazione

artificiale ai fini di una valutazione

morale, mi limito a distinguere tra:

18

♦ Tecniche di fecondazione intracorporea:

- Omologa = nell’ambito della coppia.

- Eterologa = con intervento esterno alla

coppia.

10

19

♦ Tecniche di fecondazione e di concepimento

in provetta = FIVET.

- Omologa = nell’ambito della coppia.

- Eterologa = con intervento esterno alla

coppia.

20

L’intervento si sviluppa attraverso i

seguenti passaggi:

- Duplice premessa.

- Una distinzione per farmi capire.

- >La valutazione.

11

21

La valutazione.

• In poche parole.

• In modo più analitico.

22

In poche parole.

Le tecniche di fecondazione artificiale:

• Alimentano prospettive problematiche, anche se non tutte della stessa gravità (penso in particolare a Fivet omologa e eterologa).

• Aprono la porta ad un rapporto interumano preoccupante. (Tutte).

12

23

In modo più analitico.

• Le prospettive problematiche.

• Il rapporto interumano preoccupante.

24

Le prospettive problematiche.

13

25

Ne elenco 11 e ne parlo nella consapevolezza,

che:

- non tutte sono della stessa gravità;

- almeno alcune sono legate a situazioni, che

domani potrebbero essere, almeno in parte,

superate;

- non ogni tecnica di fecondazione artificiale

alimenta contemporaneamente tutte queste

prospettive.

26

1. Rischio di equivoci sul senso

della lotta alla sterilità, che:

- non va bypassata,

- ma vinta.

14

27

Le tecniche di fecondazione artificiale

non vincono la sterilità: la bypassano,

perché bisogna ripeterle, se e tutte le

volte che si vuole avere un figlio.

28

Anzi, gli investimenti nelle tecniche di

fecondazione artificiale, comportano il

forte rischio che vengano ridotti quelli

destinati alla ricerca per prevenire e

curare la sterilità.

15

29

Scriveva su Avvenire il prof. Bellieni:

Tra tanto parlare di 'diritto al figlio' si scorda che il

primo diritto è la salute, e dunque la tutela della

fertilità; la prevenzione della sterilità – oggi possibile

ma non attuata – non fa così tanta audience quanto le

corse alle ultime tecniche di uteri in affitto, di analisi

dell’embrione, tutte azioni che seppur controllate

manipolano in maniera insolita l’embrione.

Insomma, viene prima la prevenzione e dopo, solo

dopo, la corsa ai ripari, ma spesso sembra che questa

consequenzialità sia invertita.

30

Mi chiedo, se non sia più nobile per la

scienza e più utile alla civiltà operare per

garantire agli interessati una capacità

generativa libera da ogni forma di

sterilità, piuttosto che incaricarsi di

procurare loro i frutti di una fecondità,

che continueranno a non possedere.

16

31

Si finisce per farli più ricchi in "avere",

ma meno in "essere“; meno liberi e

indipendenti, più inclini a possedere.

32

Presentare le tecniche di procreazione artificiale

come cura della sterilità fa parte del tentativo,

che si avverte ad ogni livello, di cambiare la

realtà attraverso alterazioni del linguaggio.

La realtà rimane quella che è e che è sempre

stata, ma nel contempo, attraverso operazioni

nominalistiche, si cerca di trasformare la testa

delle persone mediante un cambiamento di

linguaggio.

17

33

2. Tendenza a sottovalutare le conseguenze della dissociazione tra dimensione affettiva e dimensione biologica della paternità/maternità con:

34

- dissoluzione del matrimonio monogamico;

- pericolo di eugenismo;

- rischio di crisi di identità del concepito;

- impossibilità di controllare i rapporti di consanguineità.

18

35

2.1. A proposito di dissoluzione del

matrimonio monogamico:

Ogni fecondazione artificiale di tipo

eterologo distrugge il matrimonio

monogamico: non è il marito che rende

feconda la propria moglie; oppure non è

l’ovulo della moglie quello, che viene

fecondato dal seme del marito .

36

Un preludio in punta di piedi alla poligamia e

poliandria.

19

37

- dissoluzione del matrimonio monogamico;

- >pericolo di eugenismo;

- rischio di crisi di identità del concepito;

- impossibilità di controllare i rapporti di consanguineità.

38

2.2. A proposito di pericolo di eugenismo:

dovendosi affidare al seme o all’ovulo di

una terza persona, non è più il caso di

ipotizzare, perché è già un fatto, che si

selezioni la persona che presenta

caratteristiche particolarmente

apprezzate.

20

39

Purtroppo l’esperienza dice che

l’eugenetica è un processo che non si può

fermare, una volta entrata nel mercato

delle opzioni. Non c’è limite al volere ciò

che si apprezza di più.

40

L’eugenismo poi è in pratica selezione

della specie. Ma siamo sicuri che i nostri

criteri selettivi non portino

all’impoverimento del patrimonio

genetico dell’umanità?

21

41

Qui infatti non siamo alla selezione

naturale, ma ad una selezione artificiale

arbitraria, di cui nessuno può prevedere

le conseguenze sul piano dell’equilibrio

genetico della popolazione.

42

«Per il momento, la fecondazione in vitro è un

processo doloroso per le donne. Ma se queste tecniche

dovessero semplificarsi e generalizzarsi in futuro,

come mi pare probabile, le coppie chiederanno tutte la

stessa cosa, ovvero una sorta di bambino perfetto

secondo i canoni dell’epoca che tenderanno a imporsi

su scala internazionale. Si scivolerà così in una sorta

di clonazione sociale, senza passare per la clonazione

in senso tecnico. Si elimineranno alcuni caratteri

dell’umanità di oggi, con l’idea che i nuovi caratteri

sono superiori e vantaggiosi».

(da intervista a J. Testart 7.3.2014)

22

43

Auteur des premières "mères porteuses" (utero in

affitto) chez les bovins (1972) puis, avec son équipe

biomédicale, des premiers succès en France de

fécondation in vitro humaine (1982). Il est le père

scientifique du premier bébé éprouvette français,

Amandine, née le 24 février 1982.

44

- dissoluzione del matrimonio monogamico;

- pericolo di eugenismo;

- >rischio di crisi di identità del concepito;

- impossibilità di controllare i rapporti di consanguineità.

23

45

2.3. A proposito di rischio di crisi di

identità da parte del concepito:

La preferenza per l’anonimato da parte

dei donatori, là dove viene assecondata

perchè non vengano a mancare, rischia

di incrinare l’identità del concepito,

perché gli impedisce di conoscere

pienamente la propria origine.

46

2.4. A proposito di matrimoni tra

consanguinei:

rischio di matrimoni tra consanguinei, al

di fuori di ogni controllo: in caso di

donatore di sperma, figli di uno stesso

donatore potrebbero sposarsi tra loro,

senza neppure saperlo.

24

47

A conferma basta citare la drammatica vicenda avvenuta

negli Stati Uniti, dove un uomo ha scoperto che del suo

sperma venduto anni fa si è fatto, a sua insaputa, un uso

molto ampio, al punto da dar vita a ben centocinquanta

figli. In questo modo si possono verificare

inconsapevolmente degli incesti, perché niente esclude che

questi fratelli e sorelle si possano sposare ignorando di

avere un padre biologico in comune. Un esito che viola

pesantemente la legge naturale sul piano della identità del

soggetto, con conseguenze anche sul piano sanitario e della

ereditarietà».

(intervista al card. Sgreccia “è vita 311, 6/10/2011)

48

Mi chiedo, se i paladini della libertà per

qualsiasi tecnica di fecondazione

artificiale (corte costituzionale

compresa), siano altrettanto sicuri che i

problemi di relazione sociale derivanti

sono già risolti, o non si danno, o

comunque sono di sicura e facile

soluzione.

25

49

3. Rischio accresciuto che nel

bagaglio culturale della medicina

passi l’idea che la malattia si cura,

eliminando il malato.

50

Questa idea, per le fasi terminali e

critiche della vita umana, è favorita dalla

proposta di eutanasia. La possibilità

della selezione (riduzione) degli embrioni

legata alla fecondazione in vitro la

favorirebbe anche per l’inizio della vita

umana.

26

51

Ma una medicina che nel suo codice

deontologico preveda questo

comportamento, che affidabilità ha

ancora? Quale futuro di progresso

costruisce per se stessa?

52

4. Tendenza a sottovalutare le

implicanze di una dissociazione

programmata e legittimata tra

dimensione unitiva e procreativa,

aspetto ludico e aspetto

responsabilizzante dell’esercizio

genitale della sessualità.

27

53

Mi chiedo quanto la nostra cultura,

la nostra civiltà abbia da guadagnare

da una dissociazione del genere,

lasciapassare di ogni disordine

sessuale.

54

5. Rischio di apertura a scelte

(maternità surrogata, affitto di

utero…) lesive di una serie di diritti

del nascituro e pericolose per il suo

equilibrio psichico.

28

55

Durante la gestazione non si stabilisce

nessuna relazione di tipo

nutrizionale/psichico tra gestante e

nascituro? E se si stabilisce,

l’imprinting dato dalla madre surrogata

al feto sparisce con il parto?

E se non sparisce, di quanti si deve dire

figlio il partorito/a?

56

6. Rischio che la sete di potere e di

avere metta le mani anche sul

concepire umano.

29

57

Quanto più si medicalizza il concepire

umano, tanto più c’è il rischio che la sete

di potere e di avere, che insidia anche la

medicina, arrivi a dettar legge persino là

dove tutto si decide circa l’identità e il

futuro dell’essere umano.

58

7. Rischio di eclissare acute

emergenze etiche, quali:

30

59

- Milioni di bambini in

stato di abbandono.

60

- Il diritto alla

genitorialità naturale

negato a causa di una

politica familiare carente.

31

61

- Le urgenze sanitarie dei

paesi e delle fasce sociali

sottosviluppate.

62

8. Ulteriore banalizzazione

dell’aborto.

32

63

9. Tendenza a far credere che la

fecondità fisica sia indispensabile per

essere felici, con sottostima di altri

modi generosi e qualificanti di

rendere feconda la propria vita,

donandola.

64

Penso all’adozione, all’affidamento,

all’impegno totale in campo educativo,

socio-assistenziale, culturale... È sempre

vita che si dona.

33

65

10. Strane singolarità

nell’affrontare la questione e

precisamente:

66

- taciuti o minimizzati gli

inconvenienti, i pesi fisici,

psicologici, economici che deve

affrontare chi accede alla

fecondazione artificiale;

34

67

- ignorato il principio del

rispetto integrale della natura e

del naturale oggi

insistentemente reclamato.

68

Non si capisce bene, perchè “naturale”

sia preferibile ovunque, tranne che per la

fecondazione che …”artificiale è bello”.

35

69

- trascurato il principio di

precauzione:

70

Non si capisce bene, perché il principio

di precauzione, cioè di rispetto della vita

naturale senza se e senza ma, a cui

dichiara di ispirarsi il movimento

ambientalista, valga dovunque si profili

un contatto tra tecnica e natura, tranne

che per la fecondazione artificiale,

proclamata innocua ed efficacissima.

36

71

Non ci si chiede, se e di che genere siano

eventuali conseguenze fisiche e psichiche

di un concepimento che avviene e di una

gravidanza che inizia artificialmente:

72

un concepimento in provetta è niente in

rapporto alla fisiologia/psicologia del

nascituro? Una gravidanza che inizia ad

una certa fase dello sviluppo embrionale,

è niente per la madre e per il nascituro?

37

73

L’epigenetica studia il modo in cui l’ambiente

influisce sul DNA: un ambiente diverso da quello

uterino, come un terreno in una provetta, potrebbe

influenzare in maniera diversa il DNA dell’embrione.

Il codice epigenetico negli stadi precoci dello sviluppo

può essere alterato da stimoli ambientali; perciò gli

effetti della manipolazione embrionale e delle tecniche

di coltura sull’embrione sono un argomento

importante per l’epigenetica.

Resta la possibilità di alterazioni epigenetiche indotte

da queste tecniche.

74

11. Tentazione di arrogarsi un

potere del tutto smisurato nei

confronti dell’embrione, quasi

fosse solo un ammasso di cellule.

38

75

Ma che dire, se tutti questi motivi di

perplessità domani venissero superati? È

qui che si apre il discorso sul tipo di

rapporto interumano indotto dalla

fecondazione artificiale umana e che vale

per ogni tecnica di fecondazione artificiale.

76

In poche parole.

Le tecniche di fecondazione artificiale:

• Alimentano prospettive problematiche, anche se non tutte della stessa gravità (penso in particolare a Fivet omologa e eterologa).

• >Aprono la porta ad un rapporto interumano preoccupante. (Tutte).

39

77

Il rapporto interumano

preoccupante a cui aprono la

porta.

Di che si tratta.

78

Propongo un ragionamento in

cinque passaggi.

40

79

1. I molti possibili rapporti

interpersonali, considerati sotto il

profilo della dignità personale:

- o tengono conto della pari dignità;

- o non tengono conto della pari

dignità.

80

2. Il concepimento è l’inizio di

tutti i rapporti interpersonali

della vita di una persona; è la

porta che apre a tutti i successivi.

41

81

Se questo primo rapportarsi è ispirato

alla pari dignità in umanità, è anche

l’inizio promettente per quelli che

dovrebbero essere i rapporti futuri;

diversamente si parte male, con il rischio

di non essere più consapevoli che bisogna

cambiare.

82

3. Il concepimento per tecnica

riproduttiva mette in atto un

rapporto tra un essere umano

prodotto e uno o più produttori.

42

83

4. Ma nella cultura umana

l’effetto prodotto vale meno del

produttore, perché in fondo il

produttore ha il dominio sul

prodotto.

84

Ma se il rapporto con un essere umano

viene fatto iniziare in un clima di

dominio, di possesso, di totale

disponibilità, viene da chiedersi

quando, perché, e come mai questo

rapporto dovrebbe/potrebbe

trasformarsi in un clima di alterità

rispettosa, condizione preliminare per il

riconoscimento di ogni diritto?

43

85

5. La conclusione è che la

fecondazione artificiale mette in

gioco le radici delle relazioni

sociali, perché

86

non aiuta a considerare fin dagli

inizi la creatura umana come

essere che incontro, ma non

posseggo; soggetto di diritti

inalienabili che non dipendono da

me.

44

87

E di fatto:

- si parla già tranquillamente di

“diritto al figlio… e sano”;

- si comincia a parlare di “diritto

sul figlio” = averlo come lo voglio.

88

Mi pare espressione pesante parlare di

“diritto al figlio”, perchè posso aver

diritto ad animale o cosa; posso aver

diritto a certe prestazioni da parte di

persone umane. Ma dire che ho diritto

ad una persona, per me significa dire

che quella persona è roba mia.

45

89

Stiamo assistendo all’ampliarsi della grave

frattura introdotta nella storia della condizione

umana dalla fecondazione artificiale. La

profonda mutazione culturale di cui si parla

spesso ha tra i suoi elementi centrali la relazione

degli adulti con i figli. È nata una nuova forma

mentale, un’economia psichica per la quale il

bambino è diventato figlio del desiderio di avere

un figlio.

90

Prima della Fivet il figlio era semplicemente un

dono della natura, il frutto della vita, e i genitori

avevano il ruolo di collaboratori. Oggi la

rivoluzione della provetta induce a credere che il

bambino non sia altro che il frutto di una precisa

volontà, di una programmazione, di un progetto.

46

91

Il fatto tecnico ha conseguenze ben precise sulla

soggettività (sulla cultura): gli adulti si stanno

appropriando sempre più dell’infanzia, di ogni

figlio, fin dal suo inizio. I bambini di oggi sono

figli dei loro genitori a un livello mai visto

sinora, con tutte le implicazioni che questo

comporta. Compreso il sentirsene padroni.

92

Con le tecniche di fecondazione artificiale

insomma l’istintiva tendenza possessiva dei

genitori nei confronti dei figli, anziché moderata

è stimolata.

47

93

E perché solo il modo naturale di

procreare garantirebbe un

rapporto tra pari in dignità?

94

Ancora una volta vi propongo

un ragionamento in tre

passaggi.

48

95

1. L’amore vero, di qualunque

genere sia, possiede due

caratteristiche di fondo: quella di

unire e quella di far crescere.

96

2. Quando è autentico, l’amore

coniugale, di cui l’atto coniugale è

linguaggio fisico, unendo i

coniugi, li fa crescere…anche fino

a quell’oltre loro…che è altro da

loro (non prodotto, ma incontrato

come si incontrano loro).

49

97

…l’altro che è il figlio, connotato

fin dalle origini, di fronte alla

personalità stessa dei genitori, da

quell’alterità che è la radice di

ogni diritto personale.

98

3. Di conseguenza, solo attraverso

l’atto coniugale, struttura

significativa di dono e non di

possesso o di produzione, viene

conservata e alimentata una

cultura…

50

99

… che considera il concepito non

come oggetto prodotto e quindi

proprietà disponibile, ma dono

ricevuto, incontro avvenuto e quindi

“altro” con diritti da rispettare.

100

Per questo l’atto coniugale, quando è

davvero espressione di amore

coniugale, è l’unico modo di venire al

mondo degno di una persona umana.

51

101

Ma così non si dà troppo peso alla

dimensione biologica della nostra

persona, al corpo umano e alle sue

funzioni?

Rispondo telegraficamente:

102

1. Il corpo umano non è solo un

accessorio della nostra persona. Ne è

parte intrinsecamente costitutiva:

senza vita biologica non si dà vita

biografica.

52

103

E l’atto del generare (compresa la

sua dimensione biologica) non è

certamente marginale per l’essere

umano.

104

2. A volte il funzionamento del corpo

(penso alla respirazione e

all’alimentazione) lo eleviamo a

indicatore etico per decidere

comportamenti in campo ambientale

e agroalimentare, oltre che sanitario.

53

105

3. Perché solo nel modo di generare,

il funzionamento del corpo umano

dovrebbe essere assolutamente

irrilevante, come indicatore etico ai

fini di una cultura in cui la reciproca

alterità sia garantita e promossa …,

106

… una cultura, per cui non mi

impossesso dell’altro, ma mi fermo,

rispettoso, sulla soglia della sua

identità..., del suo mistero?

54

107

CONCLUDO.

108

Nessuna delle tecniche di

fecondazione artificiale, in sé

apprezzabili sotto il profilo

tecnico/scientifico (e forse utili per

altre specie animali), è pertinente alla

dignità della persona umana, anche

se il grado di non pertinenza non è

per tutte identico.

55

109

Le tecniche di fecondazione

artificiale creano a livello

strutturale un rapporto diverso

tra generante e generato.

110

Se diventano costume ( e

dichiarandole lecite, le si

autorizza a diventare costume),

compromettono la consapevolezza

che le persone umane…

56

111

… si possono solo sempre pensare

e trattare come soggetti di diritto

pari in dignità, nei cui confronti

posso solo protendermi nel dono e

nell’incontro, senza mai avanzare

progetti produttivi.

112

Quando la ragione mette le mani sulle radici

della vita …, tende sempre più a considerare

l’uomo non come dono del Creatore (o della

“natura”), ma a farne un prodotto. L’uomo è

“prodotto” e ciò che si può “produrre” si può

anche distruggere. La dignità umana scompare.

Dove si possono ancorare i diritti umani, allora?

J. Ratzinger, Europa. I suoi fondamenti oggi e

domani, Cinisello Bals. 2004, p. 83.

57

113

Ma l’intenzione di avere un figlio

in provetta per amore, non basta

ad accoglierlo secondo la sua

dignità?

114

Se fossimo puri spiriti, sì. Ma per

come siamo strutturati,

l’intenzione, seguita da

comportamenti fatti per

esprimere altro, lascia il tempo

che trova, a vantaggio dei

comportamenti, che producono

costume, cultura.

58

115

Alla scienza perciò suggerisco:

meglio prodigarsi per rendere

l’uomo capace di generare, libero

da ogni sterilità; piuttosto che

rendergli facile commissionare

generati.

116

E a tutti consiglio: impegnamoci a

promuovere una cultura che aiuti

gli uomini a sentirsi dono l’uno

per l’altro e non prodotto l’uno

dell’altro.

59

117

Grazie per la paziente attenzione.