La cura della personalità dell’allievo · nel Centro di formazione professionale Sante TONIOLO...

112
La cura della personalità dell’allievo Una proposta di intervento per il coordinatore delle attività educative nel Centro di formazione professionale Sante TONIOLO CENTRO NAZIONALE OPERE SALESIANE FORMAZIONE AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Federazione CNOS-FAP

Transcript of La cura della personalità dell’allievo · nel Centro di formazione professionale Sante TONIOLO...

La cura della personalitàdell’allievo

Una proposta di interventoper il coordinatore delle attività educative

nel Centro di formazione professionale

Sante TONIOLO

CENTRO NAZIONALE OPERE SALESIANEFORMAZIONE AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Federazione CNOS-FAP

Tip.: Istituto Salesiano Pio XI - Via Umbertide, 11 - 00181 Roma Tel. 06.78.27.819 - Fax 06.78.48.333 - E-mail: [email protected]

Finito di stampare: Febbraio 2005

Il presente volume non è commerciabileed è destinato ad uso

esclusivamente internoalla Federazione CNOS-FAP

3

SOMMARIO

PRESENTAZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

INTRODUZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7

“UNA GIORNATA PARTICOLARE” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9

Parte prima:

IL MONDO DELL’ADOLESCENTE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17

Parte seconda:

IL MONDO DEL LAVORO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59

Parte terza:

LA “BATTAGLIA” PER IL MONDO DEL LAVORO . . . . . . . . . . . . . . . 81

CONCLUSIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 105

INDICE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 107

5

PRESENTAZIONE

Mettere per iscritto una esperienza educativa significa “impoverirla”. Non èpossibile, infatti, descrivere tutte le attenzioni di un educatore nei confronti deigiovani. Non sarà mai possibile documentare fedelmente il tono confidenziale diun colloquio, la premura adottata in occasione di una particolare situazione, la dolcezza e la fermezza di un intervento educativo…

Pur consapevoli di questi limiti, abbiamo giudicato utile diffondere di questaesperienza. Il testo narra l’attività di un educatore che coordina e, in buona parte,anima in prima persona tutta una gamma di iniziative che hanno l’obiettivo di ac-compagnare l’adolescente in un percorso di progressiva maturazione delle propriescelte, sia come persona che come allievo impegnato in una esperienza formativae, in futuro, anche lavorativa. La persona, il mondo della formazione professionalee del lavoro, la preparazione al dopo la formazione sono i principali temi del testo.

Il sussidio è strutturato in schede; il coordinatore può utilizzarle a livello siaindividuale che di piccolo gruppo; esse possono costituire lo spunto per una rifles-sione, la traccia per un intervento educativo e la fonte per eventuali verifiche sul-l’efficacia dell’intervento.

L’esperienza è maturata nel contesto dell’attuazione dell’obbligo formativo,all’interno delle misure della personalizzazione. Si tratta di una esperienza supe-rata, per questo? Oltre a ritenere che la dimensione educativa deve essere semprepresente in ogni tipologia di percorso formativo, riteniamo questa documentazioneutile e stimolante anche per l’immediato futuro, soprattutto perché la Legge 53/03,in fase di attuazione, finalizza i percorsi del secondo ciclo alla “crescita educativa,culturale e professionale dei giovani attraverso il sapere, il fare e l’agire, e la rifles-sione critica su di essi” e auspica che il sistema dell’istruzione e della formazionesviluppi “l’autonoma capacità di giudizio e l’esercizio della responsabilità perso-nale e sociale” (Legge 53/03, art. 2, comma g). I materiali raccolti possono essere,dunque, un utile contributo per il nuovo sistema, oltre che una testimonianza edu-cativa anche nel percorso dell’obbligo formativo.

LA SEDE NAZIONALE

DEL CNOS-FAP

7

INTRODUZIONE

Il presente lavoro è il frutto di un insieme di materiali raccolti da un educatoresalesiano che sono maturati durante i diversi anni di impegno svolto con i giovanidi un Centro di formazione professionale (CFP). L’esperienza descrive l’attenzionesoprattutto “educativa” che come operatore, d’intesa con l’èquipe del Centro, haavuto nei confronti degli allievi /adolescenti, dal momento della loro iscrizionefino al raggiungimento della qualifica professionale.

Abbiamo chiamato, in via provvisoria, “Coordinatore delle attività educa-tive” questa persona che, all’interno del CFP, sostiene, motiva, rimotiva, inco-raggia, aiuta i giovani sia a livello individuale che di piccolo gruppo o di corso,nelle forme del colloquio informativo, formativo e consulenziale.

La pubblicazione si articola globalmente in tre parti ed è preceduta da un capitolo dal titolo “Una giornata particolare”.

Il capitolo “Una giornata particolare” contiene la presentazione ufficiale delpercorso formativo/educativo dell’anno a tutti: giovani, famiglie, formatori ed autorità del settore della formazione professionale.

La prima parte tocca temi relativi al mondo dell’adolescente. Fornisce al coor-dinatore delle attività educative stimoli e strumenti sperimentati per condurre ilcolloquio con l’adolescente nell’impegno della conoscenza di sé, dell’apprez-zamento della sua vita, della scoperta di valori di riferimento per elaborare il suoprogetto personale.

I contenuti della seconda parte hanno l’obiettivo di aiutare l’allievo a rifletteresull’esperienza che vive nel CFP e nel contesto lavorativo di riferimento: l’espe-rienza lavorativa del CFP con i suoi ritmi e le sue regole, la vita in azienda attra-verso lo stage, le riflessioni sul mondo del lavoro in generale e sugli aspetti più vicini alla qualifica, gli ambiti lavorativi e i ruoli professionali.

La terza parte, infine, è centrata sugli aspetti del dopo-qualifica. La sezionecontiene suggerimenti e proposte di lavoro utili al coordinatore delle attività educative per guidare l’allievo ad “attrezzarsi” per affrontare il tempo dopo la formazione.

La presente articolazione in parti è una delle possibili divisioni. Ogni forma-tore che ne farà uso potrà liberamente utilizzare il sussidio con criteri diversi daquello proposto.

9

UNA GIORNATA PARTICOLARE

All’inizio di ogni anno i giovani, i genitori, i formatori e le autorità invitate vi-vono una “giornata particolare”: il CFP presenta a tutti la proposta pastorale checontiene i principali temi di carattere educativo / formativo che saranno oggetto diriflessione lungo l’anno nei vari momenti programmati: “buon giorno”, incontri informali e formali di vario genere…

Come esempio si riporta in questa pubblicazione la proposta dell’anno 2003-2004 che si articola attorno ai seguenti temi:

• “Dai, che ce la fai!”:un invito ai giovani ad iniziare con entusiasmo il nuovo anno formativo;

• “Ritratto del giovane di oggi”:un flash sul giovane oggi e le possibili risposte formative da parte del CFP;

• “I contenuti durante il percorso formativo”:i temi generali dell’anno da sviluppare in occasione del buon giorno, degliincontri programmati, sporadici, spontanei, ecc.;

• “Uno stile pedagogico condiviso”:i valori condivisi e sottesi al patto formativo tra formatori, allievi e famiglie;

• “La professionalità del formatore”:un messaggio forte per il ruolo strategico di tutti gli operatori nel campo dell’educazione.

11

12

PROPO

STA P

AST

ORA

LE 2

003-

2004

– C

FP -

Per

ugia

Prop

osta

pas

tora

le C

FP 2

003-

2004

DAI

CHE

CE L

A F

AI

Con

don

Bosc

o:

•Io

son

o sicu

ro e

cor

aggios

o

•Io

son

o de

ciso

ed

entu

sias

ta

•Io

son

o fe

lice

e sa

no

•Io

son

o fo

rte,

felice

e vinc

ente

…pe

r un

a mar

cia

in p

iù d

on B

osco

ti d

ice:

➤Fr

eque

nta

la M

essa

tut

te le

dom

eniche

➤Acc

osta

ti a

l sa

cram

ento

del

perd

ono,

una

volta

o d

ue a

l mes

e➤

Preg

a tu

tti i gior

ni,

mat

tino

e s

era

➤Pr

ega

la M

adon

na A

usiliat

rice

de

i cr

istian

i

Ritr

atto

del g

iova

ne d

i og

gi...

di D

e Pier

i (C

entr

o di o

rien

tamen

to C

OSP

ES -

Mog

liano

Ven

eto)

Il g

rafi

co il

lust

ra la

dis

arm

onia

cro

nolo

gica

: è p

reco

ce lo

svi

lupp

o pe

rcet

tivo

e p

sico

mot

orio

,so

cial

e, a

ffet

tivo

e s

essu

ale;

in r

itar

do lo

svi

lupp

o lo

gico

, que

llo m

oral

e e

quel

lo r

elig

ioso

.

Att

rave

rso:

•un

dia

logo

edu

cati

vo p

iù a

mpi

o e

prof

ondo

; •

una

spin

ta a

ll’au

tono

mia

, no

n ip

er-

prot

ezio

ne o

sos

titu

zion

e de

lleen

ergi

e e

riso

rse

degl

i alli

evi;

•un

’edu

cazi

one

affe

ttiv

a e

sess

uale

e no

n il

sile

nzio

o la

tra

scur

atez

za;

•un

a gu

ida

nel

cam

min

o de

lla c

re-

scit

a e

non

solo

sod

disf

azio

ne d

eibi

sogn

i mat

eria

li;•

orie

ntam

ento

nel

le s

celt

e no

n so

losc

olas

tich

e/pr

ofes

sion

ali m

a an

che

cult

ural

i e

voca

zion

ali

in s

enso

ampi

o.

Come

risp

onde

re s

otto

l’asp

etto

for

mat

ivo?

Prop

osta

pas

tora

le C

FP 2

003-

2004

Prop

osta

pas

tora

le C

FP 2

003-

2004

DAI

CHE

CE L

A F

AI

Obi

ettivo

:fa

re d

ono

di u

n mes

sagg

io d

i sp

eran

za,

d’am

ore,

di ce

rtez

za,

di r

inno

vamen

to e

di ot

timismo…

•pe

r co

mba

tter

e la

ras

segn

azio

ne;

•ai

utar

e il

giov

ane

a pr

oget

tare

la v

ita;

•pe

r da

re a

l gio

vane

fid

ucia

in s

e st

esso

e ne

lle s

ue in

fini

te c

apac

ità

crea

tive

;•

per

dare

for

za a

l gi

ovan

e di

sup

erar

ela

sua

fra

gilit

à;•

per

dare

pos

itiv

ità

alla

vit

a (s

pera

nza,

amor

e, c

resc

ita,

sup

erar

e l’e

gois

mo

per

apri

rsi a

ll’al

tro,

usc

ire

dal c

erch

iode

l pr

esen

te e

pro

iett

arsi

nel

fut

uro,

supe

rare

il

puro

e s

empl

ice

cons

umo

dell’

esis

tenz

a, …

per

mat

urar

e co

ndi-

zion

i di

esi

sten

za e

pro

fond

i le

gam

ico

n la

vit

a, e

cc.)

13

Prop

osta

pas

tora

le C

FP 2

003-

2004

Prop

osta

pas

tora

le C

FP 2

003-

2004

Att

rave

rso:

•un

am

bien

te d

i vi

ta e

di

educ

azio

ne,

non

solo

luo

go d

ove

si p

uò f

are

istr

uzio

ne;

•un

’acco

glie

nza

di t

utte

le

esig

enze

della

cre

scit

a (p

erci

ò ri

chie

dono

un

doce

nte/

geni

tore

tes

tim

one,

auto

revo

le,

educ

ator

e, m

odel

lo d

iri

feri

men

to);

•un

o st

imol

o al

la c

reat

ivit

à e

non

solo

acq

uies

cenz

a ri

peti

tiva

di

appr

endi

men

ti c

odif

icat

i; •

una

valo

rizz

azio

ne p

osit

iva

e no

nso

lo u

na v

alut

azio

ne d

el r

endi

men

tosc

olas

tico

; •

un o

rien

tam

ento

con

tinu

ato

est

rutt

urat

o e

non

solo

epi

sodi

co e

fram

men

tato

Att

rave

rso:

•l’a

tten

zion

e e

l’asc

olto

del

le p

ropr

ieas

pira

zion

i e

incl

inaz

ioni

;•

la p

reve

nzio

ne s

ocia

le d

elle

for

me

dide

grad

o am

bien

tale

e d

eldi

sada

ttam

ento

soc

iale

;•

un u

so e

duca

tivo

e n

on s

olo

cons

umis

tico

dei

mas

s-m

edia

, co

nin

izia

tive

mir

ate

spec

ific

amen

te a

llees

igen

ze d

ella

for

maz

ione

int

egra

lede

i gi

ovan

i; •

degl

i sp

azi

per

lo s

port

el’e

spre

ssiv

ità

ludi

ca e

soc

iale

; •

dei

cent

ri e

duca

tivi

per

incr

emen

tare

le

form

e as

soci

ativ

e e

risp

onde

re a

i bi

sogn

i no

n so

lo d

elre

cupe

ro m

a so

prat

tutt

ode

ll’ed

ucaz

ione

soc

iale

.

I co

nten

uti d

a sv

ilupp

are

dura

nte

il pe

rcor

so f

orm

ativ

o:

buon

gior

no –

inco

ntri

occ

asio

nali

LE T

APP

E

SETT

EMBR

E

OTT

OBR

E

ARG

OM

ENTI

Sono

par

te

inte

gran

te d

el C

FP

Don

Bos

co-Pe

rugia

Un

post

o pe

r me

nell’un

iver

so

CONTE

NUTI

Una

avv

entu

ra d

a vi

vere

➤Ci

ò ch

e fa

la d

iffe

renz

a: s

cuol

a/CF

P➤

Rapp

orti

rel

azio

nali:

alli

evi/

form

ator

i e n

on

➤Re

gole

per

cos

trui

re la

vit

a➤

Rego

le p

er s

tar

bene

con

tut

ti

Se c

’è c

olla

bora

zion

e si

può

far

e m

olta

str

ada

insi

eme

per…

Nav

igar

e so

tto

cost

a o

vola

re?

➤Ch

e fa

rai d

ella

tua

vit

a?➤

Esse

re f

elic

e: q

uest

o è

il pr

oble

ma

➤Tr

a D

on B

osco

e B

ande

ra➤

Vogl

io u

na v

ita

esag

erat

a➤

Il “t

uo” p

roge

tto

di v

ita

➤Vi

vi g

ià la

tua

ver

a vo

cazi

one

La v

era

voca

zion

e va

cer

cata

den

tro

se s

tess

i

LE T

APP

E

NOVE

MBR

E

DIC

EMBR

E

GENNAIO

ARG

OM

ENTI

Cinq

ue s

cogli co

ntro

la v

ocaz

ione

Libe

ri

e re

spon

sabi

li

Solo d

i ha

mbu

rger

non

si v

ive

CONTE

NUTI

Nel

più

pro

fond

o di

te

➤H

o al

tro

cui p

ensa

re➤

Gli a

ltri

mi c

ondi

zion

ano

➤So

no u

no c

ome

tant

i. A

nzi,

non

vogl

io n

ient

e➤

C’è

qual

che

cosa

che

mi b

locc

a➤

A m

e ba

sta

mac

chin

a, m

oglie

, mon

eta

Voca

zion

e? P

er d

ove?

Co

stre

tto

a pr

ende

re c

osci

enza

➤Li

bert

à va

do c

erca

ndo

➤La

vog

lia d

i riu

scir

e➤

Vive

re il

cam

biam

ento

➤Le

tra

sfor

maz

ioni

del

la s

ocie

tà➤

Atte

nto:

sara

nno

gli a

ltri a

det

tare

lo sc

hem

aCh

e ra

ppor

to h

ai c

on il

tuo

cor

po?

È in

gio

co la

tua

vit

a➤

Alla

ric

erca

dei

pun

ti f

erm

i➤

Il t

uo p

rim

o sì

alla

vit

a➤

Gli a

ltri

non

son

o l’i

nfer

noTi

sen

ti a

l cen

tro

del m

ondo

?

I co

nten

uti d

a sv

ilupp

are

dura

nte

il pe

rcor

so f

orm

ativ

o:

buon

gior

no –

inco

ntri

occ

asio

nali

Prop

osta

pas

tora

le C

FP 2

003-

2004

Prop

osta

pas

tora

le C

FP 2

003-

2004

14

LE T

APP

E

FEBB

RAIO

MARZ

O

APR

ILE

ARG

OM

ENTI

Dio,

cono

sciuto

/sc

onos

ciut

o

Da

soli

non

si p

In t

ande

m è

meg

lio

CONTE

NUTI

Alla

ric

erca

di u

na f

ede

acce

ttab

ile➤

C’è

anco

ra s

pazi

o pe

r la

fed

e?➤

Cred

ere

in D

io?

➤La

gra

nde

oppo

rtun

ità

➤La

mag

nifi

ca a

vven

tura

Acc

onte

ntar

si o

cer

care

alt

rove

?A

mic

izia

e a

mor

e➤

La s

olit

udin

e ch

e uc

cide

➤N

on s

i è f

elic

i da

soli

➤Pe

rché

sia

am

ore

➤Q

uand

o l’a

ltro

è u

no c

ome

me

Sei p

ront

o pe

r co

min

ciar

e?In

siem

e pe

r se

mpr

e➤

Il m

omen

to d

ella

sce

lta

➤Pe

r se

mpr

e è

poss

ibile

➤In

mun

icip

io o

in c

hies

a?È

l’uom

o/do

nna

per

me?

LE T

APP

E

MAGG

IO

GIUGN

O

ARG

OM

ENTI

Qua

ttro

milion

i di v

olon

tari

Una

vita

da m

arine

CONTE

NUTI

Volo

ntar

io

➤Il

vol

onta

rio

è un

lead

er➤

Di c

he le

ader

ship

sei

➤D

iven

tare

vol

onta

rio

➤Im

pegn

arsi

dov

e, im

pegn

arsi

com

eVu

oi d

arti

al v

olon

tari

ato?

Impe

gnar

si in

par

rocc

hia,

in u

n m

ovim

ento

, …➤

Ho

pers

o l’i

ndir

izzo

(del

la p

arro

cchi

a, …

.)➤

Fai p

arte

di u

na c

omun

ità

➤Cr

isti

ani d

’assa

lto:

per

ché

no?

…..

➤A

nim

ator

e, …

cat

echi

sta

➤24

ore

su

24Sa

i im

pegn

arti

gra

tis?

Prop

osta

pas

tora

le C

FP 2

003-

2004

I co

nten

uti d

a sv

ilupp

are

dura

nte

il pe

rcor

so f

orm

ativ

o:

buon

gior

no –

inco

ntri

occ

asio

nali

Prop

osta

pas

tora

le C

FP 2

003-

2004

Prop

osta

pas

tora

le C

FP 2

003-

2004

I co

nten

uti d

a sv

ilupp

are

dura

nte

il pe

rcor

so f

orm

ativ

o:

buon

gior

no –

inco

ntri

occ

asio

nali

PER

UN

O S

TILE

PED

AGO

GICO

CO

ND

IVIS

O

•U

n co

mpi

to a

ffid

ato

a tu

tti

ifo

rmat

ori

•La

qua

lità

del

serv

izio

si

dist

ingu

epe

r co

ndiv

isio

ne e

col

labo

razi

one

•Il

cen

tro

di f

orm

azio

nepr

ofes

sion

ale

deve

dar

e un

ari

spos

ta:

alle

fam

iglie

, ag

li al

lievi

, al

mon

do d

el l

avor

o, a

l te

rrit

orio

, ec

c.•

L’az

ione

del

la c

omun

ità

form

ativ

a è

quot

idia

na,

nelle

att

ivit

à di

form

azio

ne,

nell’

aggi

orna

men

toco

ntin

uo,

ecc.

Prop

osta

pas

tora

le C

FP 2

003-

2004

PER

UN

O S

TILE

PED

AGO

GICO

CO

ND

IVIS

O

•La

Com

unit

à fo

rmat

iva

èfo

rmat

a da

tut

ti g

li op

erat

ori

che,

nel

la l

oro

situ

azio

nesp

ecif

ica,

son

o de

i fo

rmat

ori

•I

form

ator

i si

dev

ono

fare

cari

co d

i tu

tto

il pr

oget

tofo

rmat

ivo,

in

tutt

e le

sue

dim

ensi

oni:

tecn

ico

prof

essi

onal

e, e

duca

tivo

,sp

irit

uale

, ec

c.•

I gi

ovan

i: de

vono

pre

nder

eco

scie

nza

del

prop

rio

cam

min

ofo

rmat

ivo

15

Prop

osta

pas

tora

le C

FP 2

003-

2004

PER

UNO S

TILE

PED

AGO

GICO

CONDIV

ISO

•La

fam

iglia

: è

sem

pre

un p

unto

di

rife

rim

ento

. I

geni

tori

dev

ono

conf

erir

e m

aggi

ori

com

piti

di

resp

onsa

bilit

à ai

pro

pri

figl

i, at

trav

erso

im

pegn

isp

ecif

ici

a cu

i ri

spon

dere

in

prim

a pe

rson

a.

•Pe

rciò

si

chie

de d

i:–

valo

rizz

are

l'att

ivit

à de

l Ce

ntro

e c

olla

bora

repe

r fa

vori

re l

a fo

rmaz

ione

e l

'app

rend

imen

to

a tu

tti

i liv

elli

–co

llabo

rare

con

i f

orm

ator

i ne

lla r

icer

ca d

iso

luzi

oni

idon

ee p

er f

avor

ire

la m

atur

azio

neet

ica/

prof

essi

onal

e–

assi

cura

re l

a re

gola

re f

requ

enza

al

Cent

ro

del

figl

io–

far

risp

etta

re a

l fi

glio

con

rig

ore

gli

orar

i de

llele

zion

i (p

untu

alit

à, n

o al

le u

scit

e an

tici

pate

, ec

c.)

–co

ntro

llare

il

Libr

etto

Per

sona

le:

asse

nze,

usc

ite

anti

cipa

te,

rita

rdi,

ecc.

part

ecip

are

agli

inco

ntri

pre

vist

i (c

ollo

qui,

asse

mbl

ee)

Gli

allie

vi s

ono

segu

iti

in q

uest

o m

odo:

•ac

quis

isco

no c

osci

enza

di

esse

repr

otag

onis

ti p

rim

ari

del

prop

rio

cam

min

o fo

rmat

ivo

e re

ndon

ogr

adua

lmen

te p

iù a

uten

tich

e le

mot

ivaz

ioni

di

scel

ta d

ella

for

maz

ione

prof

essi

onal

e CN

OS-

FAP;

•as

sum

ono

in m

odo

pers

onal

e i

valo

ripo

siti

vi p

rese

nti

in o

gni

cult

ura,

seri

amen

te e

cri

tica

men

te a

ccos

tata

;•

acqu

isis

cono

cap

acit

à di

att

enzi

one

agli

altr

i, di

col

labo

razi

one

cost

rutt

iva,

di

com

unic

azio

ne a

uten

tica

attr

aver

so i

div

ersi

lin

guag

gi;

•pa

rtec

ipan

o al

la v

ita

della

Com

unit

àed

ucat

iva

in t

utte

le

sue

man

ifes

tazi

oni

e pr

opos

te,

in v

ista

della

mat

uraz

ione

pro

fess

iona

le,

civi

le,

soci

ale,

eti

ca,

cris

tian

a;•

osse

rvan

o le

dis

posi

zion

i pr

evis

te d

alre

gola

men

to i

nter

no a

l CF

P.

...co

me

form

ator

i il

fatt

o di

inse

gnar

e ag

li al

lievi

a g

uada

gnar

si

il pa

ne q

uoti

dian

o co

n co

mpe

tenz

a e

prof

essi

onal

ità

rapp

rese

nta

per

noi l

o st

rum

ento

che

ci c

onse

nte

di a

rriv

are

più

in p

rofo

ndit

à, c

erca

ndo

di p

orre

ri

med

io a

lle la

cune

e a

i dis

agi

che

spes

so a

ccom

pagn

ano

la v

ita

dei n

ostr

i al

lievi

...

LA P

ROFE

SSIO

NALI

TÀ D

EL F

ORM

ATO

RE

Deo

ntolog

ia

prof

ession

ale

del fo

rmat

ore

tras

pare

nza

affida

bilit

à

capa

cità

di r

ispos

ta

compr

ensio

ne

comun

icaz

ione

Buon

lav

oro

famigl

ie

alliev

i

FPpr

ovincia

Opera

tori F

P

acce

sso

sicur

ezza

cred

ibilità

cort

esia

compe

tenz

a

Prop

osta

pas

tora

le C

FP 2

003-

2004

Prima parte

IL MONDO DELL’ADOLESCENTE

• Una provocazione… Lettera di un quindicenne

• Di fatto non mi conosco: tre dimensioni della personalità

• … per diventare adulto: riflessioni sulla vita

• In un mondo che cambia:

– I valori fondamentali– Costruirsi un guardaroba– Essere capaci di resistere positivamente all’ostilità dell’ambiente

19

Una provocazione: lettera di un quindicenne

Una lettera, scritta da un quindicenne, descrive in modo diretto ed efficace lasituazione che oggi vivono molti adolescenti.

Il coordinatore delle attività educative può servirsene per stimolare gli adole-scenti a riflettere sulla propria personalità. Può utilizzarla anche per orientarsi nellascelta delle problematiche che successivamente affronterà.

20

LETTER

A D

I UN Q

UIN

DIC

ENNE

Un

quin

dice

nne

ha s

crit

to u

na p

oesi

a ch

e è

com

e un

gri

do, u

n ur

lo d

i pro

test

a co

ntro

que

sta

nost

ra e

tàgl

acia

le n

ei c

onfr

onti

dei

sen

tim

enti

, con

tro

un m

ondo

fre

ddo,

saz

io, s

cler

otic

o, s

oddi

sfat

to d

i sé,

deg

liad

ulti

, nel

qua

le t

utto

vie

ne a

mm

inis

trat

o, s

frut

tato

, pro

gram

mat

o e

sven

duto

.

Vole

vo la

tte

e ho

ric

evut

o un

bib

eron

Vole

vo d

ei g

enit

ori

e ho

ric

evut

o un

gio

catt

olo

Vole

vo p

arla

ree

ho r

icev

uto

un t

elev

isor

e

Vole

vo im

para

ree

ho r

icev

uto

page

lle

Vole

vo p

ensa

ree

ho r

icev

uto

sape

re

Vole

vo u

na v

isio

ne g

ener

ale

e ho

ric

evut

o un

’udi

enza

Vole

vo e

sser

e lib

ero

e ho

ric

evut

o la

dis

cipl

ina

Vole

vo a

mor

ee

ho r

icev

uto

la m

oral

e

Vole

vo u

na p

rofe

ssio

nee

ho r

icev

uto

un p

osto

Vole

vo f

elic

ità

e ho

ric

evut

o de

naro

Vole

vo li

bert

àe

ho r

icev

uto

un’au

tom

obile

Vole

vo u

n se

nso

e ho

ric

evut

o un

a ca

rrie

ra

Vole

vo s

pera

nza

e ho

ric

evut

o pa

ura

Vole

vo c

ambi

are

e ho

ric

evut

o co

mpa

ssio

ne

Vole

vo v

iver

e e

...

21

Di fatto non mi conosco: tre dimensioni della personalità

Dopo lo stimolo, il coordinatore delle attività educative passa al difficile com-pito di aiutare l’adolescente a conoscere se stesso e le caratteristiche della sua personalità.

In questa azione, si propone – quale guida – l’idea di persona “composta” datre dimensioni o sfere, quella spirituale (cognitiva), quella affettiva (emotiva) equella corporea (comportamentale) e si riflette sulle possibili interazioni tra diesse, evitando ogni lettura deterministica; ogni persona, infatti, è sempre in intera-zione con se stessa, con l’ambiente e con gli altri, esercitando e subendo influenze.

Scopo di questo intervento educativo è soprattutto quello di aiutare l’adole-scente a comprendere meglio se stesso, i suoi comportamenti, i suoi atteggiamentie i meccanismi che utilizza nella relazione con se stesso e con il mondo esternoperché l’esperienza fa dire che l’adolescente “di fatto… non si conosce”.

22

L’af

fett

ivo

(em

otiv

o)

Il c

orpo

reo

(com

port

amen

tale

)Lo

spi

ritu

ale

(cog

niti

vo)

23

24

Lo s

piri

tual

e(c

ogni

tivo

)

L’af

fett

ivo

(em

otiv

o)

Il c

orpo

reo

(com

port

amen

tale

)

25

Lo s

vilu

ppo

equi

libra

to d

elle

tre

dim

ensi

oni p

erm

ette

all’u

omo

di e

sser

e “a

uten

tico

” e

di s

vilu

ppar

si i

nm

odo

arm

onic

o.

In g

ener

ale

siam

o at

tent

i a s

vilu

ppar

e la d

imen

sion

eco

rpor

ea(c

on l

a cu

ra d

el c

orpo

e l

’att

enzi

one

aico

mpo

rtam

enti

) e

quel

la s

piritu

ale

(con

lo

stud

iare

,l’i

mpa

rare

una

pro

fess

ione

, ec

c.).

Poch

i son

o qu

elli

che

cura

no la

dim

ension

e af

fett

iva

(le

emoz

ioni

),

che

è la

ce

rnie

ra

indi

spen

sabi

leal

l’int

erno

del

le a

ltre

due

; è

lega

ta a

l co

rpo,

ai

sens

i, pe

rché

le

term

inaz

ioni

ner

vose

ent

rano

in

cont

atto

con

le

cose

, co

n gl

i al

tri

esse

ri v

iven

ti e

tras

met

tono

le

loro

“im

pres

sion

i” a

tutt

o il

nost

roco

rpo

(ad

es.:

trem

iam

o,

arro

ssia

mo,

pr

ovia

mo

dolo

re,

ecc.

); è

lega

ta a

nche

alla

nos

tra

men

te,

alpi

ano

spir

itua

le (

ad e

s. d

icia

mo

“è b

ello

”, “

mi

èsi

mpa

tico

”, “

sono

pie

no d

i gi

oia”

, “s

ono

colm

o di

tris

tezz

a”,

ecc.

); s

e è

defi

cita

ria

vi è

squ

ilibr

iofi

no a

lla r

ottu

ra.

Se

vuoi

“co

stru

irti

” be

ne d

evi

aver

e cu

ra d

ella

sfer

a af

fett

iva!

26

Non

puo

i met

tere

in d

iscu

ssio

ne la

tua

str

uttu

ra; p

uoi a

gire

sulle

tue

for

ze v

ital

i: se

sei

leal

e, t

u no

n pu

oi s

cusa

re i

tuoi

com

port

amen

ti r

ipro

vevo

li di

cend

o “n

on è

col

pa m

ia”.

Le f

orze

vit

ali,

che

sono

a li

vello

di p

roge

tto,

pos

sono

vin

-ce

re g

li os

taco

li: n

on s

i pu

ò co

stru

ire

una

casa

di

mat

toni

senz

a la

cal

ce.

Rico

nosc

i e

acce

tta

il tu

o “c

apit

ale”

: il

prob

lem

a no

n è

ciò

che

hai,

ma

l’uso

che

ne

fai.

Am

a e

risp

etta

te

stes

so, a

ltri

men

ti p

er t

utta

la v

ita

sara

iin

sodd

isfa

tto

di t

e st

esso

ed

inca

pace

di a

mar

e gl

i alt

ri.

Le t

re d

imen

sion

i son

o co

me

le g

ambe

e le

bra

ccia

: se

una

diqu

este

non

vie

ne u

tiliz

zata

, i t

uoi m

ovim

enti

sar

anno

not

e-vo

lmen

te li

mit

ati.

Esse

re “

equi

libra

ti”

vuol

dir

e ut

ilizz

are

ugua

lmen

te t

utte

lefo

rze

vita

li di

ogn

i dim

ensi

one.

Per

com

unic

are

con

gli a

ltri

occ

orre

ser

virs

i di t

utte

e t

rele

dim

ensi

oni (

com

port

amen

tale

, em

otiv

a e

cogn

itiv

a), a

ltri

-m

enti

non

c’è

inc

ontr

o co

n gl

i al

tri,

è co

me

se n

on s

i pa

r-la

sse

la s

tess

a lin

gua.

27

Mol

te p

erso

ne v

ivon

o in

sol

itud

ine

perc

hé n

on h

anno

sapu

to s

vilu

ppar

e ar

mon

icam

ente

tut

te le

dim

ensi

oni

della

pers

onal

ità;

que

sto

può

aver

e, c

ome

cons

egue

nza,

il

sen-

tirs

i in

com

pres

i, no

n ac

cett

ati,

l’ave

re p

ochi

am

ici.

La p

rim

a co

ndiz

ione

da

risp

etta

re p

er e

sser

e uo

mo

odo

nna

di c

omun

ione

è q

uella

di

pres

enta

rsi

con

tutt

e le

ricc

hezz

e de

lle t

re s

fere

: al

lora

ci

si s

tupi

rà p

erch

é si

sarà

asc

olta

ti e

am

ati

anch

e da

col

oro

che

teng

ono

“lepo

rte

blin

date

”.

Ciò

che

vale

per

l’in

cont

ro p

erso

nale

val

e an

cora

di

più

nella

vit

a di

cop

pia;

infa

tti,

unir

e du

e co

rpi n

on è

spo

sars

i(c

orpo

reo)

; un

ire

solo

due

cuo

ri n

on è

spo

sars

i (e

mot

ivo)

;un

ire

solo

due

men

ti n

on è

spo

sars

i (c

ogni

tivo

). Ci

si

spos

a m

ette

ndo

in g

ioco

tut

te e

tre

le

dim

ensi

oni

della

prop

ria

pers

onal

ità,

m

a pr

ima

occo

rre

veri

fica

re

sefu

nzio

nano

.

Più

in g

ener

ale,

una

soc

ietà

che

si

preo

ccup

a so

lo d

elco

rpo

non

star

à in

pie

di e

non

con

sent

irà

ai s

uoi

mem

bri

di s

bocc

iare

pie

nam

ente

alla

vit

a.

28

Può

succ

eder

e ch

e le

tre

dim

ensi

oni s

i svi

lupp

ino

in m

odo

disa

rmon

ico

Se le

tre

dim

ensi

oni s

ono

spro

porz

iona

te, l

a pe

rson

a ha

dif

fico

ltà

a ra

ppor

tars

i in

mod

o ad

egua

to c

on s

e st

essa

e c

on il

mon

do.

29

Tu s

ei v

ivo,

sei

abi

tato

dal

la v

ita:

cam

min

i, se

nti,

pens

i, ec

c.

Non

sei

un

uom

o in

pez

zi, a

nim

ato

da p

iù v

ite

che

si s

ovra

ppon

gono

, che

si s

vilu

ppan

o le

une

sop

ra le

alt

re,

ma

da u

na s

ola

vita

.

Le t

re g

rand

i for

ze v

ital

i son

o: le

for

ze v

ital

i fis

iche

, le

forz

e vi

tali

sens

ibili

, le

forz

e vi

tali

spir

itua

li.

La t

ua c

ostr

uzio

ne d

i uom

o av

verr

à vi

a vi

a ch

e av

rai i

nteg

rato

tut

te q

uest

e fo

rze

e an

noda

to s

tret

tam

ente

i rap

port

i tra

i tu

oi d

iver

si p

iani

, per

met

tend

o co

sì a

lla v

ita

di c

irco

lare

e d

i uni

fica

re t

utto

il t

uo e

sser

e.

Da

cris

tian

i cre

diam

o ch

e:✽

Tu s

ei u

n uo

mo

di r

elaz

ione

, per

ché

Dio

ti h

a de

side

rato

da

tutt

a l’e

tern

ità,

e t

i ha

fatt

o “a

sua

imm

agin

ee

som

iglia

nza”

;✽

Dio

“è”

rel

azio

ne. E

gli è

“Pa

dre,

Fig

lio, S

piri

to S

anto

”: tr

e en

tità

tal

men

te u

nite

da

esse

re “

UN

O”;

✽L’

uom

o, i

nvec

e, n

on è

fat

to u

na v

olte

per

tut

te,

è an

cora

da

fare

, de

ve c

ostr

uirs

i, at

trav

erso

la

rela

-zi

one,

in t

re d

irez

ioni

: all’

inte

rno

di s

é, v

erso

l’un

iver

so e

tut

ti i

frat

elli

e ve

rso

Dio

;✽

Dio

ti c

hied

e di

par

teci

pare

alla

sua

cre

azio

ne, l

iber

o di

and

are

in t

utte

le d

irez

ioni

che

ti f

anno

“uo

mo”

,di

am

are

com

e am

a Lu

i: am

are

l’alt

ro è

vol

ere

che

sia

liber

o di

am

are;

✽D

io t

i ha

dato

tut

ti i

mez

zi, “

l’ess

enzi

ale

per

cost

ruir

ti”;

✽N

ella

vit

a di

rel

azio

ne c

on D

io, n

on b

asta

col

tiva

re le

bel

le id

ee, p

rova

re p

rofo

nde

emoz

ioni

anc

he r

eli-

gios

e, e

spri

mer

si c

on g

esti

;✽

È l’u

omo

com

plet

o ch

e de

ve p

rese

ntar

si d

avan

ti a

Dio

, per

ché

Lui s

i è p

rese

ntat

o da

vant

i a n

oi n

el s

uo

Figl

io “

Uom

o pe

rfet

to”;

✽È

l’uom

o co

mpl

eto

che

cam

min

a ve

rso

il su

o co

mpi

men

to, l

a ri

surr

ezio

ne;

✽È

nell’

unit

à di

una

sol

a pe

rson

a ch

e ci

si s

vilu

ppa

e si

div

enta

“se

ste

ssi”.

31

… per diventare adulto: riflessioni sulla vita

Dalla conoscenza della persona alla riflessione più impegnativa della “personache vive” come uomo e come cristiano. Si riflette sulla vita come mistero e comedono, sugli aspetti positivi che la rendono unica e per questo importantissima, sullanecessaria fiducia in essa.

Scopo di questo tema educativo è quello di far capire all’adolescente quanto èimportante cercare di vivere con la consapevolezza del senso e dell’importanza chela vita ha per ogni essere vivente, e che è necessario accettare incondizionatamentela vita se si vuole crescere e diventare una persona matura e integrata.

32

...P

ER D

IVEN

TARE

“ADULT

O”

IL S

ENSO

DEL

LA V

ITA

LA V

ITA

CI

È D

ON

ATA

Hai

ric

evut

o i

mat

eria

li ne

cess

ari

per

stru

ttur

are

l’uom

och

e de

vi d

iven

tare

, hai

ric

evut

o la

vit

a ch

e li

anim

a.

Nes

sun

uom

o si

la v

ita

da s

olo,

ma

la r

icev

e gr

atui

ta-

men

te s

enza

ave

rla

chie

sta:

pri

ma

o po

i l’a

dole

scen

te s

i la

men

ta d

i que

sto

(“no

n ho

chi

esto

io d

i nas

cere

”) e

di v

i-ve

re s

econ

do c

rite

ri im

post

i dai

gen

itor

i e d

agli

educ

ator

i.

L’ad

oles

cent

e è

anco

ra g

iova

ne, e

sita

a d

ecid

ere

se a

ccet

-ta

re la

vit

a o

no, s

e in

izia

re a

met

tere

le p

rim

e pi

etre

del

lasu

a co

stru

zion

e.

L’uo

mo,

inve

ce, a

ccog

lie la

vit

a e

acce

tta

di f

arse

ne c

aric

o,te

nta

a po

co a

poc

o di

far

sua

la

vita

, de

side

ra t

rasm

et-

terl

a gr

atui

tam

ente

.

C’è

il pe

rico

lo d

i re

star

e et

erna

men

te a

dole

scen

ti,

di l

a-sc

iars

i tra

scin

are:

se

vuoi

div

enta

re u

n uo

mo

e no

n sc

iupa

rela

tua

vit

a da

adu

lto,

com

incia

sin

da o

ra a

d ac

cett

are

lavita

inc

ondizion

atam

ente

.

33

Puoi

acc

etta

re la

vit

a se

nza

sape

re d

a do

ve v

iene

: cos

ì viv

ono

quel

li ch

e no

n cr

edon

o in

nie

nte,

o c

redo

no “

per

caso

”.

Puoi

“be

n” v

iver

e, s

enza

sap

ere

perc

hé v

ivi:

così

è p

er c

olor

och

e ig

nora

no l

’ori

gine

del

la v

ita,

ma

pens

ano

che

essa

, no

no-

stan

te le

dif

fico

ltà

che

si in

cont

rano

, val

ga la

pen

a di

ess

ere

viss

uta,

che

vad

a ri

spet

tata

, di

fesa

, sv

ilupp

ata

sem

pre

più,

per

se s

tess

i e p

er le

per

sone

che

si a

man

o.

Puoi

viv

ere

cred

endo

che

, al

di

là d

i tu

tti

gli

inte

rmed

iari

at

trav

erso

i q

uali

la v

ita

è gi

unta

a t

e, e

ssa

nasc

a da

una

so

rgen

te e

tern

amen

te z

ampi

llant

e e

che

ques

ta s

orge

nte

èD

io-P

adre

.

Se lo

cre

di, t

i lib

eri d

alla

dup

lice

ango

scia

esi

sten

zial

e di

cui

soff

rono

mol

ti u

omin

i: l’a

ngos

cia

di e

sser

e “f

igli

di p

adre

igno

to”

e l’a

ngos

cia

di v

iver

e “s

enza

sap

ere

perc

hé s

i viv

e”.

La v

ita

è m

iste

ro,

non

sapp

iam

o pe

rché

sia

mo

nati

, pe

rché

dobb

iam

o so

ffri

re,

perc

hé d

obbi

amo

mor

ire.

L’u

nica

cos

ace

rta

è ch

e Cr

isto

è r

isor

to e

anc

he n

oi r

isor

gere

mo

com

e Lu

i.

34

L’acq

ua c

he v

edi s

corr

ere

nel f

ium

e è

pura

e b

ella

alla

fon

te. S

ono

gli e

lem

enti

este

-ri

ori a

d es

sa c

he la

inqu

inan

o e

la r

endo

no t

ale

da p

rovo

care

le m

alat

tie o

la m

orte

.Co

sì è

la v

ita!

La v

ita, s

e la

ved

i “sc

orre

re” i

n te

, att

orno

a t

e, t

i sem

bra

bella

, epp

ure

ti la

men

ti e

tiri

belli

del

le p

rove

, del

le s

offe

renz

e, e

qua

lche

vol

ta a

scol

ti de

lle “

sire

ne”

che

ti m

or-

mor

ano

che

biso

gna

rass

egna

rsi p

erch

é la

vita

è u

na v

alle

di l

acri

me.

Non

sba

glia

rebe

rsag

lio: n

on a

ccus

are

la v

ita!

L’acq

ua d

el f

ium

e no

n ha

col

pa s

e è

inqu

inat

a, c

osì a

nche

la v

ita è

bel

la e

fec

onda

alla

sua

sorg

ente

; son

o i c

anal

i che

ess

a pe

rcor

re in

te

e ne

i tuo

i fra

telli

, nel

la s

ocie

tà,

sono

gli

osta

coli

che

ergi

amo

dava

nti a

lei a

d in

quin

arla

, dis

perd

erla

e a

rres

tarla

.

Devi

ave

re f

iduc

ia c

on t

utte

le t

ue f

orze

, anc

he s

e ig

nori

il n

ome

di c

hi t

i ha

tras

mes

sola

vita

, anc

he s

e ri

tieni

che

ti s

ia s

tata

tras

mes

sa s

enza

am

ore,

anc

he s

e tu

, fin

ora,

l’hai

spre

cata

, sci

upat

a: q

uest

a vi

ta, l

a tu

a vi

ta, è

bel

la, e

al d

i là

di t

utte

le im

puri

tà e

lebr

uttu

re, è

ric

ca d

i pos

sibi

lità,

rec

a in

i fio

ri e

i fr

utti

che

sei c

hiam

ato

a pr

odur

re.

Sei l

iber

o di

sce

glie

re la

dir

ezio

ne d

a se

guir

e pe

r “c

ostr

uirt

i”, e

di d

ecid

ere

la v

iape

r ce

rcar

e di

arr

ivar

ci.

LEPO

SITI

VITÀ

DEL

LA V

ITA

35

Da

cris

tian

i cre

diam

o ch

e:✽

L’or

igin

e di

ogn

i vit

a è

Dio

Pad

re, A

mor

e in

fini

to.

✽Se

i un

vive

nte

non

“per

cas

o”, m

a pe

rché

sei

am

ato

da D

io.

✽A

mar

e è

sem

pre

dare

la

vita

ad

un a

ltro

, es

sere

am

ati

è se

mpr

e ri

ceve

re la

vit

a da

un

altr

o.✽

Se

Dio

ces

sass

e di

am

arti

tu

cess

eres

ti d

i es

iste

re,

ma

Dio

non

smet

terà

mai

di

amar

ti p

erch

é è

Am

ore

Infi

nito

e t

u sa

rai

amat

ope

r se

mpr

e.✽

La v

ita,

don

o di

Dio

, nel

la s

orge

nte

non

può

esse

re c

he b

ella

e p

ura.

Dio

ti d

ona

la v

ita

ogni

gio

rno,

qui

ndi s

ei in

fini

tam

ente

ric

co, p

iù d

iqu

anto

pen

si.

✽N

ient

e pu

ò re

sist

ere

al t

uo s

vilu

ppo

e al

la t

ua c

resc

ita,

per

ché

è fr

utto

per

petu

o de

ll’am

ore

di D

io,

ecce

tto

la t

ua l

iber

tà,

unic

afr

onti

era

che

Dio

non

può

val

icar

e se

nza

il tu

o co

nsen

so e

la

tua

part

ecip

azio

ne.

✽Tu

sei

libe

ro d

i ric

ever

e, d

i svi

lupp

are

e di

tra

smet

tere

la v

ita,

ma

puoi

anc

he s

ciup

arla

, dis

togl

ierl

a da

l suo

fin

e.✽

Tutt

avia

l’am

ore

di D

io n

on c

essa

mai

di r

idar

ci la

vit

a at

trav

erso

ilsu

o Fi

glio

Ges

ù Cr

isto

che

ci p

urif

ica.

✽Se

ti u

nisc

i a D

io v

ivi e

tern

amen

te! G

esù

ha d

etto

“ch

i cre

de in

me

non

mor

irà

in e

tern

o”, “

io s

ono

la v

ia, l

a ve

rità

e la

vit

a”, “

io s

ono

ilsa

le d

ella

ter

ra”.

36

1)Ce

rca

e vi

vi u

n id

eale

ad

alto

vol

tagg

io,

che

dia

sign

ifi-

cato

e o

rien

ti il

tuo

pro

gett

o di

vit

a.2)

Non

tem

ere

le d

iffi

colt

à ch

e pu

oi i

ncon

trar

e, s

e la

vori

con

met

odo

e te

naci

a le

sup

erer

ai.

3)L’

amic

izia

e l’

amor

e ve

ro s

ono

bals

amo

di v

ita.

Non

tut

tope

rò è

pac

e, l’

amic

izia

e l’

amor

e ve

ro s

ono

una

conq

uist

aqu

otid

iana

.4)

Non

sco

ragg

iart

i nel

lo s

tudi

o e

nel l

avor

o; d

opo

ogni

er-

rore

rit

enta

e r

icom

inci

a.5)

Abb

i fid

ucia

in t

e st

esso

, in

chi t

i vuo

le v

eram

ente

ben

ee

in D

io.

6)A

ccet

ta l

a sa

ggez

za d

i ch

i ha

più

esp

erie

nza

di t

e, s

o-pr

attu

tto

se t

e ne

fa

dono

sen

za p

resu

nzio

ne e

sen

za

arro

ganz

a.7)

Non

cre

dere

che

il

dena

ro e

una

vit

a fa

cile

ti

rend

ano

felic

e.8)

Am

a ch

i ti è

vic

ino

e si

i osp

ite

con

chi l

a pe

nsa

dive

rsa-

men

te d

a te

.9)

Se s

ei s

olo

a fa

re c

iò c

he r

itie

ni g

iust

o, n

on c

rede

re d

iav

ere

sbag

liato

.10

)D

ivid

i co

n gl

i al

tri

la t

ua g

ioia

di

vive

re, m

a so

prat

tutt

oai

utal

i ad

esse

re f

elic

i.

IL D

ECA

LOGO

DI

PAD

RE C

IAM

37

In un mondo che cambia: quali sono i valori fondamentali?

Una proposta

Avere una scala di valori è fondamentale per la persona soprattutto nel periodoadolescenziale in quanto i valori spingono e dirigono il comportamento, hanno lafunzione di parametro per valutare le cose giuste e quelle sbagliate e aiutano lepersone a vivere inseriti nella società.

Scopo di questo intervento educativo è quello di illustrare agli adolescenticosa sono i valori, quale funzione hanno e quali sono, e di aiutarli a guardare conspirito critico i valori dominanti oggi rispetto a quelli fondamentali, in modo chepossano avere degli strumenti utili per la costruzione di una loro scala di valori.

38

IN U

N M

ONDO C

HE

CAM

BIA

I VA

LORI

FONDAM

ENTA

LI:

UNA P

ROPO

STA

Si d

ice

delle

cili

egie

: una

tir

a l’a

ltra

. La

stes

sa c

osa

succ

ede

ai v

alor

i.Il

val

ore

fond

amen

tale

che

una

per

sona

sce

glie

, “ti

ra”

con

sé in

evit

abilm

ente

una

ser

ie d

i alt

ri v

alor

i.U

n va

lore

fon

dam

enta

le d

i cui

è n

eces

sari

o pa

rlar

e è

la d

ignità

della p

erso

na u

man

a.Il

valor

gene

rato

da

un b

ene

non

nego

ziab

ile e

d è

lega

to a

d un

a se

rie

di a

ltri

val

ori.

Qui

ndi l

a di

gnit

àde

lla p

erso

na u

man

a, in

qua

nto

valo

re f

onda

men

tale

, por

ta c

on s

é al

tri v

alor

i fon

dam

enta

li.

DIG

NIT

À D

ELLA

PER

SONA U

MANA

Libe

rtà,

res

pons

abili

tà,

solid

arie

tà,

gius

tizi

a, c

reat

ivit

à, i

nter

iori

tà,

dem

ocra

zia,

ord

inam

ento

sta

tale

e g

iuri

dico

, ecc

.

Am

iciz

ia, b

ontà

, com

pren

sion

e, c

orte

sia,

fed

eltà

, fam

iglia

, gen

eros

ità,

la

bori

osit

à, le

altà

, obb

edie

nza,

ord

ine,

ott

imis

mo,

paz

ienz

a, p

erse

vera

nza,

prud

enza

, pud

ore,

ris

pett

o, s

empl

icit

à, s

ince

rità

, soc

ievo

lezz

a, s

acri

fici

o,fi

duci

a, s

port

, mus

ica,

stu

dio,

ric

onos

cenz

a, r

elig

iosi

tà, p

regh

iera

.

VITA

PACE

ECOLO

GIA

Ada

ttato

da:

FE

RR

ER

OB

., I

valo

ri. S

i, m

a qu

ali?

,Ins

erto

“M

ondo

Err

e”.

Valori f

onda

men

tali

Valori s

trum

enta

li

Altri v

alor

i

39

IN U

N M

ONDO C

HE

CAM

BIA

IL V

ALO

RE F

ONDAM

ENTA

LE

Sceg

liere

com

e va

lore

fon

dam

enta

le la

dignità

della p

erso

na u

man

asi

gnif

ica

cred

ere

che

l’uom

o è

un e

sser

e ch

e si

dis

ting

ue d

a tu

tte

le c

reat

ure,

è a

ssol

utam

ente

ecc

ezio

nale

per

ché

è co

stit

uito

in m

odo

unic

o. L

’uom

o è

spir

ito

e co

rpo,

inte

llige

nza

e vo

lont

à, e

ha

la c

apac

ità

di p

roge

ttar

e, a

mar

e, p

ensa

re, r

icre

are

e co

ordi

nare

la r

ealt

à in

cui

si t

rova

inse

rito

.

La d

igni

tà d

ella

per

sona

um

ana

com

e va

lore

fon

dam

enta

le s

igni

fica

sop

ratt

utto

inca

mm

inar

sisu

tre

str

ade

impo

rtan

ti.

LA S

TRADA D

ELLA

VIT

ALa

vit

a è

tutt

o qu

ello

che

abb

iam

o.La

vit

a è

un d

ono

imm

enso

, inc

re-

dibi

le,

che

deve

ess

ere

dife

so e

prot

etto

a q

ualu

nque

cos

to.

LA S

TRADA

DEL

LA C

RESC

ITA

DELL

O S

PIRI

TOO

gni u

omo

è po

ssib

ilità

illim

itat

a.O

gni u

omo

è un

com

pito

ape

rto.

LA S

TRADA

DEL

LA S

OCI

ALI

TÀSi

div

enta

uom

ini “

graz

ie a

gli a

ltri

”:pa

rlan

do,

com

unic

ando

, am

ando

eai

utan

do,

fino

ad

ar

riva

re

alla

gran

de m

eta:

Dio

.

40

LAVI

TA,

LAPA

CE,

L’EC

OLO

GIA

LA V

ITA

Ogg

i è u

n do

no f

ragi

le, a

ssed

iato

da m

inac

ce c

onti

nue.

Pers

ino

alle

vare

un

figl

io è

un

intr

alci

oal

la p

ropr

ia li

bert

à, o

ppur

e il

bam

bino

è il

gioc

atto

lo d

ella

cop

pia.

Con

le m

anip

olaz

ioni

, la

vita

div

iene

un

prod

otto

del

la t

ecni

ca e

del

la s

cien

za.

La v

ergo

gna

sile

nzio

sa: l

o sf

rutt

amen

to

min

orile

, la

pedo

filia

, la

pros

titu

zion

ee

il la

voro

min

orile

.N

on s

pett

a al

la s

ocie

tà s

oppr

imer

e la

vit

a.O

gnun

o è

resp

onsa

bile

del

la v

ita

prop

ria

e di

que

lla d

egli

altr

i.

LA P

ACE

Il P

apa:

“non

c’è

pace

senz

a gi

usti

zia,

non

c’è

gius

tizi

ase

nza

pace

”.Pe

r co

stru

ire

la p

ace

occo

rre

elim

inar

e l’id

ea d

i nem

ico,

di

riv

ale,

di c

onco

rren

te.

Se c

onsi

deri

amo

l’alt

ro u

n fr

atel

lo,

un c

ompa

gno

di v

iagg

io, n

on p

otra

nno

esis

tere

vio

lenz

e e

conf

litti

.So

lo c

osì c

i sar

à ar

mon

ia s

ocia

le,

gius

tizi

a, u

guag

lianz

a.

L’EC

OLO

GIA

La d

igni

tà u

man

a no

n è

solo

ris

pett

o pe

r la

vit

a e

cost

ruzi

one

della

pac

e,

ma

anch

e am

ore

e ri

spet

to p

er l’

ambi

ente

in c

ui la

vit

a si

svi

lupp

a.Ve

di il

rac

cont

o de

lla c

reaz

ione

(Gen

esi 1

-2).

Occ

orre

cam

biar

e m

enta

lità

e ab

itud

ini,

acqu

isir

e co

scie

nza

ecol

ogic

a e

scie

ntif

ica

(sup

erar

e i c

once

tti d

i spr

ecar

e, r

ovin

are,

dist

rugg

ere,

inqu

inar

e).

Biso

gna

aver

e un

a di

vers

a co

ncez

ione

del p

rogr

esso

(rig

uard

o al

l’alim

enta

zion

e,al

la c

asa,

all’i

stru

zion

e, a

lla s

alut

e,al

la d

igni

tà d

ella

vit

a, a

lla s

alva

guar

dia

dell’a

mbi

ente

, ecc

.).Do

bbia

mo

impa

rare

a c

onte

mpl

are

la n

atur

a:i c

ieli

e la

ter

ra n

arra

no la

glo

ria

di D

io.

Biso

gna

pens

are

che

econ

omia

, pol

itic

a e

tecn

olog

ia d

evon

o es

sere

vin

cola

te

ecol

ogic

amen

te.

41

IL P

ROBL

EMA:

La c

rona

ca q

uoti

dian

a ri

port

a no

tizi

e di

gio

vani

che

ucc

idon

o o

che

si s

uici

dano

, aut

ori e

vit

tim

e di

epi

sodi

di v

iole

nza,

drog

a, a

lcoo

l, ec

c. U

n es

empi

o pe

r tu

tti:

Om

ar e

d Er

ica.

Shim

ai K

o di

ce: “

Non

mor

ite

raga

zzi!

Li a

bbia

mo

cres

ciut

i com

e vo

leva

no, s

econ

do i

nost

ri id

eali

e i n

ostr

i val

ori,

e po

i li

abbi

amo

lasc

iati

sol

i, in

capa

ci d

i aff

ront

are

la r

ealt

à. I

nos

tri r

agaz

zi n

on h

anno

rag

giun

to la

mat

urit

à em

otiv

a, s

ono

mol

to in

telli

gent

i, m

a te

rrib

ilmen

te f

ragi

li “d

entr

o”, b

asta

la m

orte

di u

n lo

ro id

olo

per

farl

i cro

llare

. Sia

mo

una

gran

depo

tenz

a, m

a ab

biam

o pa

gato

e s

tiam

o pa

gand

o un

pre

zzo

tota

lmen

te in

per

dita

, l’an

sia

del s

ucce

sso

ha d

istr

utto

tut

ti i

valo

ri, v

irtù

, sim

boli.

Abb

iam

o ri

cerc

ato

nuov

i val

ori e

nuo

vi s

imbo

li, m

a qu

esti

si s

ono

rive

lati

incr

edib

ilmen

te f

alsi

”.

ILTE

MPO

DEG

LI I

DO

LI O

GGI

LA V

ANIT

À E

L’OST

ENTA

ZIONE

La p

ubbl

icit

à di

ce: “

uom

o no

n so

ffoc

are

la v

anit

à ch

e c’è

in t

e, e

salt

ala”

.N

on c

onta

que

llo c

he u

n uo

mo

o un

a do

nna

sono

, ma

il lo

ro a

bbig

liam

ento

, i l

oro

ogge

tti,

le lo

ro v

acan

ze, e

cc.

Un

uom

o o

una

donn

a va

lgon

o qu

ando

han

noun

a m

acch

ina

di lu

sso,

mol

to d

enar

o, e

cc.

IL P

IACE

RE C

OM

E M

ISURA

DI

TUTT

OPa

rola

d’or

dine

: tut

to e

sub

ito!

L’im

port

ante

è e

sser

e ri

cchi

, bel

li,fa

mos

i, po

tent

i, …

Erot

ism

o di

ogn

i spe

cie.

Amor

e in

teso

con

agg

etto

di c

onsu

mo

(es.

: “Il

gra

nde

frat

ello

”).

IL C

ULT

O D

EL C

ORP

ODe

ve e

sser

e sa

no, b

ello

, abb

ronz

ato.

Ci s

ono

sem

pre

più

pale

stre

, sau

ne,

clin

iche

spe

cial

izza

te p

er l’

este

tica

, la

mpa

de s

olar

i.Bi

sogn

a es

sere

gio

vani

a t

utti

i co

sti!

Un

esem

pio

per

tutt

i: i p

erso

nagg

i del

mon

do d

ello

spe

ttac

olo.

LA V

IOLE

NZA

E L

A CO

MPE

TITI

VITÀ

Met

tere

al p

rim

o po

sto

il su

cces

so,

il de

naro

.L’u

so d

ella

for

za p

er a

rriv

are

al s

ucce

sso

a qu

alun

que

cost

o.Il

div

ism

o, c

ome

desi

deri

o di

far

e so

gni

da t

eles

cher

mo,

ecc

.

IL S

UCC

ESSO

E L

A RI

CCHEZ

ZASi

des

ider

a oc

cupa

re r

uoli

impo

rtan

ti

a qu

alun

que

cost

o.Si

vuo

le a

vere

tan

ti s

oldi

per

ess

ere

impo

rtan

te, p

er d

omin

are.

I ge

nito

ri s

ping

ono

i bam

bini

a f

are

mill

e co

se r

ende

ndol

i “fi

gli p

rogr

amm

ati”.

INTE

RROGA

TIVI

Ma

in c

he c

osa

deve

cre

dere

un

uom

o og

gi?

Cos’è

che

fa

una

vita

“riu

scit

a”?

... M

ESSA

GGI

CON

TRO

CORR

ENTE

...

42

LIBE

RTÀ

Abb

asso

le c

aten

e! S

criv

e un

gio

vane

di v

ent’a

nni:

“Sia

mo

cres

ciut

i a v

itam

ine

e sp

ort,

… m

a no

n si

amo

cont

enti

, …gl

i adu

lti d

icon

o di

ave

rci d

ato

tutt

o pe

r il

nost

ro b

enes

sere

, per

la n

ostr

a tr

anqu

illit

à …

ma

noi n

on s

iam

o co

nten

ti”.

Libe

rtà

da:

rifi

uto

dei c

ondi

zion

amen

ti e

ster

ni e

d in

tern

i. La

dig

nità

del

la p

erso

na e

sige

di n

on e

sser

e in

cate

nata

dalle

mal

atti

e, d

alla

fam

e, d

alla

pov

ertà

, da

lle m

anip

olaz

ioni

tec

nolo

gich

e, d

alle

pre

ssio

ni a

mbi

enta

li, s

ocia

li,

polit

iche

, pub

blic

itar

ie. L

a lib

ertà

non

la t

rovi

al l

ivel

lo d

el t

uo c

orpo

, ma

del t

uo s

piri

to (

se v

uoi e

sser

e lib

ero

devi

batt

erti

con

tro

te s

tess

o, c

ontr

o l’e

gois

mo,

l’or

gogl

io, l

a m

anca

nza

di im

pegn

o).

Libe

rtà

per:

la

liber

tà c

he f

a ve

ram

ente

gra

nde

la p

erso

na è

la c

apac

ità

di d

ecid

ere,

di s

cegl

iere

, di p

roge

ttar

e.Im

pieg

are

con

deci

sion

e l’e

nerg

ia p

er u

n id

eale

, per

pla

smar

e la

sto

ria,

per

and

are

cont

ro c

hi v

uole

dis

trug

gere

lavi

ta, p

er p

orta

re s

pera

nza.

Don

are

qual

che

cosa

agl

i alt

ri: p

er q

uest

o “D

io h

a fa

tto

te”.

Libe

rtà

insiem

e a:

l’u

omo

non

è fa

tto

per

vive

re d

entr

o ad

una

noc

e di

coc

co p

er t

utta

la v

ita.

L’u

omo

è un

ess

ere

soci

ale

fatt

o pe

r vi

vere

la

solid

arie

tà u

nive

rsal

e. L

a so

lidar

ietà

è l

’esp

ress

ione

mig

liore

del

l’am

ore

univ

ersa

le e

pe

rman

ente

. Eri

ch F

rom

m d

ice:

“Se

am

assi

ver

amen

te u

na p

erso

na, i

o am

erei

il m

ondo

, am

erei

la v

ita.

Se

poss

o di

read

un

altr

o «t

i am

o», d

evo

esse

re in

gra

do d

i dir

e «a

mo

tutt

i in

te, a

mo

il m

ondo

att

rave

rso

te, a

mo

in t

e an

che

me

stes

so»”

. La

prim

a es

igen

za d

ell’a

mor

e è

la g

iust

izia

.

Pren

dere

del t

empo

per

: es

iste

nel

l’uom

o l’i

stin

to in

sopp

rim

ibile

di c

rear

e, a

gire

, far

e, la

vora

re, i

ntes

o co

me

di-

ritt

o ad

esp

rim

ersi

, ad

ess

ere

crea

tivo

. L’u

omo

è fa

tto

per

ciò

che

è “b

ello

”, no

n so

lo p

er q

uello

che

è e

cono

mi-

cam

ente

uti

le.

L’uo

mo

è an

che

cosc

ienz

a, i

nter

iori

tà.

Vive

re i

l va

lore

del

l’int

erio

rità

sig

nifi

ca s

copr

ire

l’im

men

sa

ricc

hezz

a ch

e l’u

omo

ha “

dent

ro”,

per

asco

ltar

e i b

atti

ti d

el c

uore

di D

io.

43

In un mondo che cambia: occorre costruirsi un guardaroba!

Con l’espressione “costruirsi un guardaroba” si intende fornire agli adole-scenti una gamma di stimoli che consenta loro di prendere consapevolezza dellecaratteristiche necessarie per crescere e diventare degli adulti consapevoli, ricchi,integrati e capaci di affrontare la vita e il mondo del lavoro. Non bisogna pensareal “guardaroba” come ad un insieme di costumi e maschere da indossare all’oc-correnza, ma come un bagaglio di risorse, informazioni, consigli per i ragazzi insviluppo.

Gli adolescenti attraversano una fase critica della loro crescita e questo temapuò avere la funzione di guidarli nel loro percorso mettendoli in guardia dai peri-coli e fornendo i mezzi per affrontarli.

44

LA M

EDIO

CRIT

ÀN

ON

PRE

MIA

MA

I!D

EVI

ALL

ENA

RTI!

45

OPE

RAZIO

NE

“FATTI

IL

GUARD

ARO

BA”

46

47

48

49

50

51

CON Q

UES

TO G

UARD

ARO

BA P

UOI

CIM

ENTART

I IN

QUALU

NQ

UE

IMPR

ESA

53

In un mondo che cambia: occorre essere capaci di resistere positiva-mente all’ostilità dell’ambiente

Offriamo alcuni suggerimenti per aiutare il giovane a capire come affrontare ilmondo esterno e soprattutto le persone che incontrerà nel suo cammino professio-nale e personale.

Saranno presentate delle situazioni tipo con la funzione di esempio e di filtroper le situazioni che il giovane potrebbe vivere. L’intento è quello di far vederecome è possibile e utile reagire a determinate situazioni.

54

55

56

57

Seconda parte

IL MONDO DEL LAVORO

• Alcune parole chiave

• Il mondo del CFP e del lavoro:

– lavoro: il senso– lavoro: ambiti e tipi– lavoro: ruolo

61

Alcune parole chiave

Presentiamo alcune parole-chiave da apprendere – come esempio – per aiutarel’allievo ad inserirsi nel complesso mondo del CFP e, più in generale, nel mondodel lavoro.

Alla base della proposta c’è la convinzione fondata che il linguaggio della formazione professionale e del lavoro non è conosciuto e pertanto anche il lin-guaggio va progressivamente spiegato.

62

63

Il mondo del CFP e del lavoro:

• lavoro: il senso• lavoro: ambiti e tipi• lavoro: ruolo professionale

Alcuni stimoli per:

– maturare, gradualmente, nella capacità di lettura del mondo del lavoro a par-tire dall’esperienza della vita del CFP (senso, valori …),

– prendere coscienza dell’importanza della formazione professionale per poteraffrontare il mondo del lavoro,

– assimilare quelle qualità che sono necessarie nel mondo del lavoro.

64

IN UN MONDO CHE CAMBIAUNA VISIONE DEL MONDO DEL LAVORO

IN UN MONDO CHE CAMBIAuna visione del mondo del lavoroIN UN MONDO CHE CAMBIAuna visione del mondo del lavoro

IL LAVORO NON È UNA CONDANNA

◆ Il lavoro è una partecipazione creati-va dell’uomo al potere divino: il mondoè stato creato “perché fosse lavora-to” con creatività e soddisfazione dal-l’uomo. Il lavoro è un’azione correttaverso Dio e verso l’uomo.

◆ Il lavoro è un bene prezioso per tuttala società civile.

◆ Il lavoro aumenta la capacità di con-trollo della propria vita e la sensazio-ne di essere in grado di controllare ilproprio futuro.

◆ L’identità professionale è la parte piùvisibile dell’identità sociale, quale ri-flesso sulla persona.

65

C’È UNA DIGNITÀ DEL LAVORATORE

◆ Il lavoratore, oltre a procurare il vi-vere a se stesso, contribuisce al pro-gresso civile e sociale, alla crescitatecnica, culturale e morale della so-cietà in cui vive.

◆ Il lavoro diventa alienante quando èconsiderato soltanto come strumentodi produzione.

◆ L’uomo, lavorando, acquista diritti chegli derivano dall’aver prodotto dei ri-sultati utili per la società in cui vive.

◆ C’è una dignità che gli deriva in quanto“uomo-persona”: “l’uomo non vale soloper quello che produce” (Giovanni Paolo II, 1991).

◆ Il valore del lavoro non è determinatodal genere di attività, ma dal fattoche chi lo esegue è una persona.

C’È UNA DIGNITÀ DEL LAVORO

◆ Il valore dell’attività professio-nale non dipende dal “cosa” si fa,ma dal “come” si fa.

◆ Il lavoro non è solo un mezzo perprocurarsi un reddito: è una sortadi cittadinanza che non dipendedalla categoria professionale,quanto dal modo in cui si esercitae si esprime il suo linguaggio.

◆ Don Bosco diceva “chi lavora conamore e assiduità ha la pace nelcuore e trova leggera la fatica”.

66

IL VALORE È NELLA FORMAZIONE

Si racconta che un comandante di unanave in avaria chiamò l’assistenza tecni-ca. Si vide arrivare, al posto di un’équi-pe di tecnici, un ometto insignificantecon una valigetta che andò in sala mac-chine e diede un colpo di martello su untubo che portava l’acqua alle caldaie ela petroliera si mise in moto. Quandopresentò il conto chiese diecimila dolla-ri. Il comandante si rifiutò di pagareperché gli sembrava troppo e preteseun dettagliato rapporto. Il giorno dopol’ometto presentò il conto: uno dollaroper il colpo di martello e 9.999 dollariper aver saputo dare il colpo di martel-lo al posto giusto.

IL VALORE È NELLA FORMAZIONE

◆ Quello che conta è il valore aggiuntodella formazione e la competenzaacquisita.

◆ Quello che conta oggi è mantenersisul mercato curando con attenzionela propria professionalità in un oriz-zonte di formazione continua.

◆ La ricchezza e la povertà si legano,così, sempre più, alla ricchezza e alla povertà della formazione pos-seduta.

67

IL BUON LAVORO È AD ALTA DEFINIZIONE

◆ Le piccole cose sono quelle che manife-stano la nostra qualità e personalitàprofessionale.

◆ Si manifestano nel rapporto leale e cor-retto con i superiori, con i colleghi e isubalterni, nel rispetto della dignitàdelle persone, nel lavoro svolto con ac-curatezza, nell’aspetto, nell’abbiglia-mento, ecc.

◆ Michelangelo diceva che “i capolavorisono fatti di dettagli”, ma il realizzarlicosta sacrificio. I dettagli sono la pie-tra di paragone del lavoro ben fatto.

◆ Il portare avanti giorno dopo giornodettagli semplici del proprio lavoro sitraduce in affidabilità e disponibilità a ricevere incarichi sempre più signifi-cativi.

IL PERFEZIONISMO NON SERVE

◆ “Il meglio è nemico del bene”.◆ “Sii pronto in tempo” e “rispondi

sollecitamente”.◆ “Chi vince piglia tutto”.◆ Vincoli, scadenze e limiti temporali

non lasciano spazi per il perfezioni-smo o per i ripensamenti.

◆ La teoria di avere più informazioninon sempre è quella vincente: contala qualità delle informazioni, e larapidità delle decisioni al momentodell’esecuzione del lavoro.

68

LAVORO E AUTO-REALIZZAZIONE

◆ Una persona è auto-realizzata se svi-luppa pienamente tutte le sue poten-zialità.

◆ Le caratteristiche distintive di unapersona auto-realizzata sono: la per-cezione chiara della vita (delle per-sone, delle cose, degli avvenimenti),una naturale semplicità nell’allaccia-re relazioni, l’indipendenza dagli sti-moli esterni, il saper superare megliole aggressività in ambito professio-nale, la sensibilità e l’abilità sociale, ilsaper lavorare amabilmente con glialtri rispettando ruoli e competenze.

IL LAVORO NON È TUTTO

◆ L’eccesso di lavoro è perico-loso per sé e per gli altri.

◆ Il saper conciliare la profes-sionalità con il proprio stile divita è molto importante.

69

LA PROFESSIONALITÀ NON È TUTTO

◆ Non bisogna dimenticare chele qualità umane della personasono più importanti della sem-plice efficienza professionale.

◆ Le virtù esercitabili in ambitolavorativo sono: il rispetto de-gli altri, la lealtà, la sincerità,la pazienza, la cortesia, l’equili-brio, la giustizia, la fermezza,la generosità, l’onestà, il sensodi responsabilità, l’umiltà.

IL PROFESSIONISTA UMILE È VINCENTE

◆ L’essere umile non significa nascon-dere il proprio valore, ma vedersicome si è.

◆ La misura dell’umiltà è diversa perogni individuo.

◆ Una serena valorizzazione delleproprie competenze facilita in tem-pi rapidi la ripresa di una nuova at-tività lavorativa.

◆ La cosa più importante è evitarel’attaccamento ad una propria ideasenza tenere conto di quella deglialtri.

70

A CHE SERVE IL NOSTRO LAVORO

◆ Le buone idee servono al bene ditutti, vanno incontro alle esigen-ze di tutta la società civile, che ècomposta ed arricchita dalle di-versità.

◆ La mentalità artificiosa è da evi-tare nell’ambito professionaleperché porta alla sopraffazione,alla scorrettezza, alla maleduca-zione, all’illegalità.

◆ Un quadro di valori sociali, etici,ecologici e di servizio è fonda-mentale in ambito lavorativo.

CON CHI LAVORARE

◆ Tutte le espressioni organiz-zate della società civile vannovalorizzate.

◆ Le diversità vanno valorizzate:in una democrazia sono comel’aria e la luce.

71

COME RAPPORTARSI CON GLI ALTRI

◆ Non è lecito trattare gli uominisenza comprenderli. Bisogna ri-cordare l’importanza del dialogo,e del saper rimandare una deci-sione.

◆ Non è lecito comportarsi con glialtri senza amore, in particolarese da loro si deve esigere qual-che cosa.

73

Il mondo del CFP e del lavoro:

• lavoro: il senso• lavoro: ambiti e tipi• lavoro: ruolo professionale

Cenni sui settori produttivi e sui principali tipi di rapporti di lavoro oggi.

74

SETT

ORI

DI

PRODUZI

ONE:

◆Se

ttor

e pr

imar

io:

agri

colt

ura,

pes

ca,

atti

vità

estr

atti

ve◆

Sett

ore

seco

ndar

io:

indu

stri

a◆

Sett

ore

terz

iari

o: c

omm

erci

o, c

omun

icaz

ioni

,pu

bblic

i es

erci

zi,

cred

ito

e as

sicu

razi

oni,

liber

e pr

ofes

sion

i, se

rviz

i so

cial

i.

LAVO

RO I

N Q

UALI

TÀ D

I “S

OCI

O”

DI

UNA C

OOPE

RATI

VA:

Si b

asa

su u

n pa

tto

soci

ale.

Il c

apit

ale

soci

ale

vers

ato

dai

sing

oli

soci

è m

olto

bas

so.

Valo

rizz

a al

meg

lio le

per

sone

, il l

avor

o,il

prod

otto

.

LAVO

RO D

IPEN

DEN

TE:

Si

svol

ge i

n im

pres

e pi

ccol

e, m

edie

o g

rand

i, so

tto

la d

irez

ione

del

da

tore

di l

avor

o.È

il ti

po d

i rap

port

o di

lavo

ro p

iù d

iffu

so.

Le c

ondi

zion

i di a

ssun

zion

e so

no d

efin

ite

dalla

lett

era

di a

ssun

zion

e.Pu

ò es

sere

a t

empo

det

erm

inat

o o

inde

term

inat

o.

LAVO

RO A

UTO

NOM

O:

Si la

vora

in p

ropr

io, s

enza

vin

coli

di s

ubor

dina

zion

e.Le

car

atte

rist

iche

pri

ncip

ali s

ono:

◆lib

ertà

nel

la g

esti

one

del

tem

po◆

il co

mpe

nso

è le

gato

al

risu

ltat

o fi

nale

◆il

com

mit

tent

e no

n of

fre

ness

una

cope

rtur

apr

evid

enzi

ale

e as

sist

enzi

ale.

LAVO

RO A

DOM

ICIL

IO:

Si la

vora

a c

asa

prop

ria

con

le a

ttre

zza-

ture

e i

mac

chin

ari

dell’

azie

nda

forn

i-tr

ice

del l

avor

o. I

van

tagg

i son

o:◆

gest

ione

aut

onom

a◆

lavo

ri q

uant

o e

quan

do v

uoi

◆il

tem

po l

iber

o lo

ric

avi

nelle

ore

della

gio

rnat

a ch

e pi

ù pr

efer

isci

◆es

tisc

i i

tuoi

rit

mi,

sei

paga

to p

er i

lla

voro

che

fai

, la

vori

a c

asa

senz

asp

osta

rti.

IN U

N M

ONDO C

HE

CAM

BIA

ALC

UNI

RAPP

ORT

I DI

LAVO

RO O

GGI

75

LAVO

RO I

N “

AFF

ITTO

” (A

GENZI

A P

ERIL

LAVO

RO)

Il l

avor

ator

e, a

nzic

hé s

tipu

lare

un

cont

ratt

o a

term

ine

dire

ttam

ente

con

un’

azie

nda,

acc

ede

all’i

mpi

ego

tram

ite

un’ag

enzi

a pr

ivat

a di

col

loca

men

to.

È un

a so

luzi

one

effi

cace

per

i la

vora

tori

dis

occu

pati

, per

i gi

ovan

i o

per

colo

ro c

he h

anno

dis

poni

bilit

à la

vora

tive

tem

pora

nee

“inte

rmit

tent

i”.

LAVO

RO N

EL

PUBB

LICO

IM

PIEG

OSi

svo

lge

alle

dip

ende

nze

diEn

ti p

ubbl

ici:

Com

uni,

Prov

ince

,Re

gion

i, St

ato.

LAVO

RO P

ARA

SUBO

RDIN

ATO

È co

ntra

ddis

tint

o da

ll’ob

blig

o pe

r il

lavo

rato

re d

i fo

rnir

e un

a pr

esta

-zi

one

d’op

era

cont

inua

tiva

e c

oor-

dina

ta n

on a

car

atte

re s

ubor

dina

to.

Ha

le s

egue

nti c

arat

teri

stic

he:

◆no

n ri

chie

de l

’iscr

izio

ne a

d al

bipr

ofes

sion

ali,

a di

ffer

enza

del

lavo

ro a

uton

omo;

◆no

n ri

chie

de p

arti

ta I

VA;

◆no

n è

nece

ssar

io c

he i

l co

n-tr

atto

sia

reg

istr

ato.

TELE

LAVO

ROIl

Tel

elav

oro

è un

lav

oro

sem

plic

e e

ben

retr

ibui

to:

navi

gand

o in

ret

e si

ha

lapo

ssib

ilità

di

cono

scer

e e

cont

atta

re m

olte

per

sone

che

mag

ari

vogl

iono

gua

dagn

are

qual

cosa

com

e te

.

77

Il mondo del CFP e del lavoro:

• lavoro: il senso• lavoro: ambiti e tipi• lavoro: ruolo professionale

Cos’è un ruolo professionale, quali sono le sue caratteristiche, quali tipi diruolo esistono e come il ruolo si può sviluppare durante il percorso lavorativo?Sono i principali temi della sezione.

78

IN U

N M

ONDO C

HE

CAM

BIA

ILRU

OLO

PROFE

SSIO

NALE

Il r

uolo

è l’

atte

ggia

men

to d

i un

indi

vidu

o le

gato

alle

sue

fun

zion

i all’

inte

rno

di u

n gr

uppo

o s

iste

ma

soci

ale.

“Im

poni

ti u

n ca

ratt

ere

e un

ruo

lo e

poi

man

tien

ili c

on t

e st

esso

e c

on g

li al

tri”.

I di

vers

i att

ori:

➭su

perior

i:so

no e

spre

ssio

ne d

ei d

over

i del

sog

gett

o ve

rso

l’org

aniz

zazi

one

➭no

i st

essi:

dobb

iam

o co

stru

ire

ed in

terp

reta

re il

ruo

lo r

ichi

esto

➭co

llegh

i:la

rel

azio

ne h

a un

a im

port

anza

str

ateg

ica

per

la c

reaz

ione

del

ruo

lo, p

er i

limit

i e g

li sp

azi d

iaz

ione

, fin

aliz

zati

ad

un p

roge

tto

di c

oope

razi

one.

Alc

uni i

ndic

ator

i:➭

legitt

imaz

ione

:liv

ello

di c

ompi

ti d

a sv

olge

re a

ll’in

tern

o de

lla o

rgan

izza

zion

e➭

resp

onsa

bilit

à:m

ater

ie, s

etto

ri, s

trut

ture

per

una

com

pete

nza

scri

tta

e pr

otet

ta d

ai s

uper

iori

➭sist

ema

prem

iant

e:pr

emi e

cono

mic

i, be

nefi

ci, f

orm

azio

ne, s

trum

enti

di l

avor

o, p

rosp

etti

ve n

ell’o

rga-

nizz

azio

ne➭

rela

zion

i:am

biti

di

com

unic

azio

ne p

rivi

legi

ata,

col

labo

razi

oni,

reti

di

cono

scen

ze a

ll’in

tern

o ed

all’e

ster

no d

ell’a

zien

da➭

pote

re:

da c

hi r

icev

e or

dini

e a

chi

li im

part

isce

➭au

torità

:co

mpe

tenz

e pr

ofes

sion

ali,

cono

scen

ze,

abili

tà,

etic

ità,

cap

acit

à di

far

pro

durr

e al

pro

prio

grup

po d

i lav

oro.

79

Uti

lità

del r

uolo

in a

mbi

to la

vora

tivo

:➭

la visib

ilità

: l’ad

egua

men

to a

d un

mod

ello

di a

zion

e la

vora

tiva

per

cepi

bile

da

altr

i➭

la c

omun

icab

ilità

: il

mod

ello

del

l’azi

one

lavo

rati

va v

iene

com

unic

ato

in m

odo

da e

sser

e st

abile

epr

eved

ibile

per

gli

altr

i, an

che

per

una

azio

ne d

i rit

orno

a s

é➭

la sem

plificaz

ione

: att

ener

si a

d un

ruo

lo s

igni

fica

sem

plif

icar

e il

rapp

orto

di c

olla

bora

zion

e (d

are

e ri

ceve

re)

➭l’int

erca

mbi

abili

tà:

disp

onib

ilità

ad

inte

graz

ioni

e s

osti

tuzi

oni

con

i co

llegh

i ch

e sv

olgo

no u

nost

esso

ruo

lo➭

l’aff

idab

ilità

: svo

lgim

ento

del

ruo

lo in

mod

o ad

egua

to a

lle r

ichi

este

del

l’org

aniz

zazi

one.

Gli s

vilu

ppi d

el r

uolo

➭pu

ò es

sere

con

tinu

amen

te r

idis

egna

to➭

la c

resc

ita

delle

com

pete

nze

pers

onal

i ren

de a

bili

a ri

copr

ire

nuov

i ruo

li.

Terza parte

LA “BATTAGLIA”PER IL MONDO DEL LAVORO

• Riflettere sul valore del tempo come passato, presente e futuro

• Vincere la battaglia del lavoro

83

Riflettere sul senso del tempo interpretato come passato, presente e futuro

Questa sezione contiene il tema del tempo inteso come storia passata, storiapresente e prospettive future.

Scopo del tema è quello di far comprendere all’adolescente che non può pen-sare solo ed unicamente al presente, ma deve educarsi a rintracciare nella propriastoria passata i mezzi, le informazioni, le esperienze, ecc. che lo aiutano a viveremeglio e con più consapevolezza il presente.

Il tema, inoltre, vuole educarlo a pensare al futuro come prospettiva progres-siva per raggiungere delle mete.

Grazie alla consapevolezza del passato, del presente e del futuro, infine, il gio-vane acquisirà le capacità che migliorano sia la prestazione lavorativa sia la perce-zione della propria identità professionale e personale.

84

85

86

87

88

89

90

91

93

Vincere la battaglia del lavoro

Lo scopo del tema è quello di far sì che il giovane si trovi, alla fine del suopercorso formativo, abbastanza preparato ad affrontare il mondo del lavoro.

Si parla, quindi, di orientamento, di mezzi che il giovane ha a disposizione perricevere informazioni e di come procurarne di nuove, di attenzioni da avere per sti-lare un curriculum vitae, per sostenere un colloquio e del comportamento piùidoneo da tenere, di iniziative da attivare per trovare un lavoro; si invita a rifletteresul valore dello stage e dei tirocini… un insieme di mezzi di cui “attrezzarsi” peraffrontare il futuro.

94

95

96

97

98

99

100

101

102

103

104

105

CONCLUSIONE

Questo lavoro è stato realizzato grazie alla raccolta di esperienze vissute diret-tamente da un educatore in un CFP.

La pubblicazione vuole essere uno strumento soprattutto destinato al coordi-natore delle attività educative ma anche ai formatori in genere i quali vi troverannostimoli per il lavoro educativo quotidiano nei confronti degli allievi. I temi trattati,infatti, spaziano dalle riflessioni sulla persona fino alle considerazioni sul mondodel lavoro visto in prospettiva.

Il destinatario è soprattutto l’adolescente impegnato nei percorsi di formazioneprofessionale iniziale.

Ci è sembrato stimolante lo sforzo di tradurre in “itinerario formativo” il com-pito educativo di ogni formatore e del coordinatore in particolare.

107

INDICE

Sommario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

Presentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7

Una giornata particolare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9

PRIMA PARTE: il mondo dell’adolescente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17

• Una provocazione: lettera di un quindicenne . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19

• Di fatto non mi conosco: tre dimensioni della personalità . . . . . . . . . . . . 21

• … per diventare adulto: riflessioni sulla vita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31

• In un mondo che cambia: – i valori fondamentali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37– costruirsi un guardaroba . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43– essere capaci di resistere positivamente all’ostilità dell’ambiente . . . . . 53

SECONDA PARTE: il mondo del lavoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59

• Alcune parole chiave . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61

• Il mondo del CFP e del lavoro– lavoro: il senso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63– lavoro: ambiti e tipi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 73– lavoro: ruolo professionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 77

TERZA PARTE: la “battaglia” per il mondo del lavoro . . . . . . . . . . . 81

• Affrontare il tempo come passato, presente, futuro . . . . . . . . . . . . . . . . . 83

• Vincere la battaglia del lavoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93

Conclusione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 105

Indice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 107

109

Pubblicazioni 2002-2005 nella collana del CNOS-FAP e del CIOFS/FP

“Studi, progetti, esperienzeper una nuova formazione professionale”

La collana si propone di contribuire al dibattito suscitato in Italia dalla riforma del si-stema educativo proponendo studi, progetti ed esperienze relativi al sottosistema di istru-zione e di formazione professionale.

Si riporta l’elenco dei volumi fin ora pubblicati.

Studi

1) CIOFS/FP (a cura di), La formazione professionale per lo sviluppo del territorio. Attidel seminario di formazione europea, Castel Brando (Treviso), 9 - 11 settembre 2002.

2) MALIZIA G. - D. NICOLI - V. PIERONI (a cura di), Ricerca azione di supporto alla speri-mentazione della FPI secondo il modello CNOS-FAP e CIOFS/FP. Rapporto finale.

3) MALIZIA G. - V. PIERONI (a cura di), Ricerca azione di supporto alla sperimentazionedella FPI secondo il modello CNOS-FAP e CIOFS/FP. Rapporto sul follow-up.

4) MALIZIA G. (coord.) - D. ANTONIETTI - M. TONINI (a cura di), Le parole chiave dellaformazione professionale.

5) RUTA G. (a cura di), Etica della persona e del lavoro.6) CNOS-FAP (a cura di), Gli editoriali di “Rassegna CNOS” 1996-2004. Il servizio di

don Stefano Colombo in un periodo di riforme.7) CIOFS/FP (a cura di), Atti del XV seminario di formazione europea. Il sistema dell’i-

struzione e formazione professionale nel contesto della riforma. Significato e percorsi.

Progetti

8) BECCIU M. - A.R. COLASANTI, La promozione delle capacità personali. Teoria e prassi.9) CNOS-FAP (a cura di), Centro Risorse Educative per l’Apprendimento (CREA). Pro-

getto e guida alla compilazione delle unità didattiche.10) COMOGLIO M. (a cura di), Prova di valutazione per la qualifica: addetto ai servizi di

impresa. Prototipo realizzato dal gruppo di lavoro CIOFS/FP.11) FONTANA S. - G. TACCONI - M. VISENTIN, Etica e deontologia dell’operatore della FP.12) GHERGO F., Guida per l’accompagnamento al lavoro autonomo.13) MARSILI E., Guida per l’accompagnamento al lavoro dipendente.14) TACCONI G. (a cura di), Insieme per un nuovo progetto di formazione.15) VALENTE L. - D. ANTONIETTI, Quale professione? Strumento di lavoro sulle professioni

e sui percorsi formativi.16) CIOFS/FP (a cura di), Un modello per la gestione dei servizi di orientamento.17) NICOLI D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema

dell’istruzione e della formazione professionale.

110

18) NICOLI D. (a cura di), Sintesi delle linee guida per la realizzazione di percorsi organicinel sistema dell’istruzione e della formazione professionale.

19) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale alimentazione.

20) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale aziendale e amministrativa.

21) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale commerciale e delle vendite.

22) CNOS-FAP - CIOFS/FP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale elettrica e elettronica.

23) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale estetica.

24) CNOS-FAP - CIOFS/FP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale grafica e multimediale.

25) CNOS-FAP - CIOFS/FP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale legno e arredamento.

26) CNOS-FAP - CIOFS/FP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale meccanica.

27) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale sociale e sanitaria.

28) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale tessile e moda.

29) CNOS-FAP - CIOFS/FP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale turistica e alberghiera.

30) ASSOCIAZIONE CIOFS/FP PIEMONTE (a cura di), Le competenze orientative. Un approcciometodologico e proposte di strumenti.

31) ASSOCIAZIONE CIOFS/FP PIEMONTE (a cura di), L’accoglienza nei percorsi formativo-orientativi. Un approccio metodologico e proposte di strumenti.

Esperienze

32) CNOS-FAP PIEMONTE (a cura di), L’orientamento nel CFP. 1. Guida per l’accoglienza.33) CNOS-FAP PIEMONTE (a cura di), L’orientamento nel CFP. 2. Guida per l’accompa-

gnamento in itinere.34) CNOS-FAP PIEMONTE (a cura di), L’orientamento nel CFP. 3. Guida per l’accompa-

gnamento finale.35) CNOS-FAP PIEMONTE (a cura di), L’orientamento nel CFP. 4. Guida per la gestione

dello stage.36) TONIOLO S., La cura della personalità dell’allievo. Una proposta di intervento per il

coordinatore delle attività educative del CFP.