LA CRISI RELIGIOSA DEL CINQUECENTO

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LA CRISI RELIGIOSA DEL CINQUECENTO LA RIFORMA: UNA RIVOLUZIONE EUROPEA

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LA CRISI RELIGIOSA DEL CINQUECENTO

LA RIFORMA: UNA RIVOLUZIONE EUROPEA

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La situazione religiosa nell’Europa del Cinquecento La Chiesa cattolica (=universale) coincide di fatto con il

mondo cristiano. Unica antagonista è la Chiesa greco-ortodossa diffusa nell’Europa sud-orientale, ma insidiata dall’avanzata islamica.

Il pensiero religioso del tardo medioevo è caratterizzato da un marcato pluralismo dottrinale.

Alla vigilia della Riforma vi sono almeno nove diverse scuole di pensiero teologico, nessuna delle quali può vantarsi di essere quella vera. Non esiste una ortodossia di fede affermata dalla Chiesa.

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Il governo della Chiesa

All’interno della Chiesa domina l’alto clero italiano (per lo più corrotto e legato alle fazioni nobiliari e dinastiche): su 540 vescovi europei, 295 sono italiani.

Fino al Conclio di Trento (1545-63) si poteva essere vescovi “non titolari” (ossia godere delle rendite di una o più diocesi) senza avere cura d’anime, senza essere ordinati vescovi e addirittura senza essere sacerdoti.

La maggior parte dei cardinali della prima metà del XVI secolo hanno ottenuto il titolo ma non sono ordinati sacerdoti.

Il grande avversario di Lutero, Papa Leone X de’Medici, eletto papa a 37 anni nel 1513 deve farsi ordinare sacerdote prima dell’incoronazione.

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Religiosità popolare e religiosità dotta Non è vero che la religiosità popolare è in declino alla vigilia della Riforma:

anzi è in crescita (fondazione di chiese, moltiplicazione di confraternite, pellegrinaggi, culto dei santi).

E' piuttosto il clero ad essere in decadenza (corruzione, assenteismo, basso livello culturale).

Il papato rinascimentale (nepotista e corrotto) ha raggiunto uno dei punti più bassi di credibilità (Sisto IV Della Rovere, Alessandro VI Borgia, Giulio II Della Rovere, Leone X de’Medici)

Sono molto diffusi sentimenti anticlericali e antipapali.

Da parte dei circoli umanistici avanza una proposta di cristianesimo rinnovato: rifiuto della Chiesa temporale, Chiesa come comunità di credenti, ritorno alle fonti del cristianesimo antico, teologia semplificata

Gli umanisti e i riformatori propongono il ritorno "ad fontes" e riscoprono la patristica (Agostino in particolare).

La Bibbia e i padri della chiesa (primi V secoli del cristianesimo) sono i soli fondamenti della teologia riformata.

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Erasmo da Rotterdam (1466-1536)

Geer Geertsz (latinizzato in Desiderio Erasmo), canonico agostiniano, intellettuale umanista, filologo classico e profondo conoscitore della Bibbia, viaggia a lungo in Europa studiando a Parigi, Oxford, Lovanio, Torino, Bologna e Roma.

Tra il 1509 e il 1514 insegna ad Oxford e Cambridge; nei due anni successivi viaggia per l’Europa.

Nel 1517 si stabilisce a Lovanio, da dove si sposta nel 1521 a Basilea e di qui nel 1529 a Friburgo dove resta fino alla morte.

Negli anni venti discute e polemizza con Lutero a proposito del libero arbitrio; non aderirà mai alla Riforma, pur condividendone molte idee.

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L’Elogio della follia Nel 1504 Erasmo pubbica

l’Enchiridion militis christiani, dove propone una teologia fondata unicamente sulla Scrittura.

Tra il 1505 e il 1516 traduce dal greco il Nuovo Testamento che verrà pubblicato a Basilea dal libraio umanista Frobenius. E’ l’inizio di una nuova disciplina: l’esegesi biblica.

Nel 1511 pubblica l’Encomuim Moriae apologo satirico contro l’apparente saggezza del mondo.

Nel 1516 pubblica il trattato politico Institutio principi christiani, dedicato al futuro imperatore Carlo d’Asburgo.

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Martin Lutero (1483-1546)

Monaco agostiniano e docente di Sacra Scrittura a Wittenberg, dopo un viaggio a Roma (1510) avvia una personale battaglia contro la corruzione della Chiesa e la vendita delle indulgenze promossa da Leone X.

Nel 1517 pubblica le 95 tesi contro la vendita delle indulgenze, proponendo una radicale riforma della Chiesa fondata su una nuova teologia.

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Il convento degli Agostiniani a Wittenberg La nuova

Università di Wittenberg, fondata da Federico di Sassonia, è finanziata con i proventi delle indulgenze.

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Alberto di Hohenzollern: avversario di Lutero Principe ereditario di

Brandeburgo Cardinale di Santa Romana

Chiesa Vescovo di Magdeburgo e

vescovo amministratore di Halbertstadt

Arcivescovo di Magonza e Principe Elettore

Primate di Germania Cumula le cariche grazie ad

una Dispensa papale costata 24.000 ducati e pagata con un prestito dei Függer di 29.000 ducati

1515: nominato dal Papa Commissario delle indulgenze in tutti i territori dell’Impero, incassa 30.000 ducati per pagare il suo debito.

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La circolazione del denaro fra prestiti, privilegi e indulgenze

da Aberto di Brandeburgo a Papa Leone X

(Fabbrica di San Pietro) 24.000 ducati

dai fedeli tedeschiad Aberto di Brandeburgo(vendita delle indulgenze)

30.000 ducati

dai Fugger ad Alberto di Bradeburgo

(prestito ad interesse) 29.000 ducati

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Il monaco Johannes Tetzel e la vendita delle indulgenze Promotore e

propagandista della vendita delle indulgenze in Sassonia è il domenicano Tetzel che utilizza metodi spregiudicati, ma efficaci.

Contro di lui si scatena lo sdegno di Lutero.

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1517 - Il portale del Duomo di Wittenberg e le 95 Tesi di Lutero

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Lutero nega il Purgatorio

Lutero nega alla Chiesa il potere di determinare il destino ultraterreno dell’anima

Il Purgatorio è un’invenzione medievale e non esiste nel disegno divino, né se ne fa cenno nelle Sacre Scritture

Solo Dio ha il potere di salvare, non gli uomini

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Lutero: centrale è il problema della salvezza Si muove da solo, contro

l’autorità della Chiesa (del papa) e contro l’autorità dell’Imperatore

È sottoposto all’autorità di un principe territoriale, del quale però ottiene la protezione

Promotore della Riforma è un uomo isolato.

Il problema centrale è: la salvezza

A Lutero interessa l’individuo e la sua salvezza

La sua teologia si fonda sulla giustificazione per sola fede

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Il valore dei sacramenti per Lutero

I Sacramenti possono creare la fede Il Battesimo suscita la fede nel bambino L’Eucaristia è la presenza reale di Cristo La Santa Cena (Eucaristia) viene celebrata

settimanalmente

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1517-1520 - Dall’accusa per eresia alla fondazione di una nuova teologia 1517 – Alberto di Magonza accusa Lutero di eresia 1519 – a Roma viene istruito il processo contro

Lutero Tra il 1519 e il 1520 escono le opere più importanti

di Lutero: 1519 – Del battesimo 1520 – Delle buone opere “ - Il papato a Roma “ - Alla nobiltà cristiana di nazione tedesca “ - La cattività babilonese della Chiesa “ - La libertà del cristiano

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1519 - Carlo d’Asburgo imperatore Il giovane Carlo

d’Asburgo è eletto imperatore a soli diciannove anni, sconfiggendo candidati ben più autorevoli ed anziani, primo fra tutti l’Elettore Federico di Sassonia.

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Papa Leone X (Giovanni de’ Medici)“Godiamoci il pontificato, poiché Dio ce lo ha dato!”

Il figlio di Lorenzo de’Medici, Giovanni, è eletto papa nel 1513 a soli 37 anni. Ordinato sacerdote e vescovo solo dopo l’elezione, celebra la sua prima messa da papa.

Nel 1517 crea con un solo decreto 31 cardinali (il numero massimo del sacro Collegio era di 24 membri), oltre ai 33 già esistenti, incassando oltre 500.000 ducati (da 20 a 40.000 ducati per cardinale).

Mecenate rinascimentale, si circonda di intellettuali umanisti.

Nel 1520 impone la condanna di Lutero per eresia.

Muore nel 1521.

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1520 - La Bolla papale “Exurge Domine et iudica…” contro Lutero (15 giugno 1520) Il Papa chiede a Lutero

di rinnegare le sue tesi imponendogli di recarsi a Roma per chiedere perdono.

Lutero rifiuta di venire a patti con la propria coscienza.

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Lutero brucia la Bolla papale alla Porta Elster di Wittenberg (10 dicembre 1520)

Dopo sei mesi di riflessione, Lutero decide di rompere pubblicamente con la Chiesa che lo ha scomunicato, contestando la pretesa del Papa di essere l’unico intermediario tra Dio e gli uomini.

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Carlo V e Lutero a Worms

1521 – Lutero è dichiarato eretico

1521 - Alberto di Magonza è nominato inquisitore di tutta la Germania e chiede l’arresto immediato di Lutero

1521 – Carlo V convoca Lutero alla Dieta di Worms per discolparsi

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1521 – Lutero alla Dieta imperiale di Worms

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Il grande elettore Federico di Sassonia detto “il Magnanimo” L’antico rivale di Carlo

d’Asburgo e signore territoriale di Wittenberg è fra i primi a difendere Lutero e ad aderire alla Riforma da lui predicata.

Autentico fervore religioso, orgoglio feudale, o lucida scelta politica?

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Il castello di Wartburg, in Sassonia, primo rifugio di Lutero (1521-22)

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La Bibbia tedesca di Lutero (1522)

Rifugiato a Wartburg Lutero si dedica ad una grande impresa intellettuale: la traduzione del Nuovo Testamento in tedesco.

Da questo testo religioso nasce il tedesco moderno.

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La Chiesa di Roma raffigurata come la “meretrice di Babilonia” (incisione satirica di Luca Cranach)

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Filippo Melantone, il principale teologo della Riforma (1497-1560) Amico di Lutero e poi

professore di teologia a Wittenberg per oltre 40 anni, Filippo Melantone (Philipp Schwartzerdt) rappresenta l’ala conciliante del luteranesimo.

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Le conseguenze della Riforma sulla società tedesca

1522-23: rivolta dei cavalieri 1524-25: insurrezioni contadine 1529-31: “protesta” dei principi (Lega di

Smalcalda)

1522-1531: guerre di religione o conflitti sociali?

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1522-23 – La rivolta dei cavalieri

Esaltato dalle nuove idee di Lutero, un piccolo esercito di cavalieri (esponenti della nobiltà minore), guidato da Franz von Sickingen e Ulrich von Hutten, attacca le terre del principe-vescovo di Treviri, affermando la fine della proprietà ecclesiastica e la propria autonomia dai signori, ma viene subito schiacciato dalle truppe imperiali.

La rivolta de cavalieri consente ai principi di rafforzare il loro potere sul territorio.

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1524-25 - La guerra dei contadini

In tutta la Germania si manifestano focolai di rivolta contadina. I contadini, guidati da predicatori radicali, usano le idee della Riforma per far valere i loro diritti.

Lutero si schiera contro i contadini ed esorta i principi ad intervenire per schiacciare la rivolta.

Dopo una guerra breve, ma durissima e sanguinosa, nel maggio 1525 i ribelli sono sconfitti Frankenhausen dall’armata dei principi guidata dal luterano Filippo d’Assia. Fra morti in battaglia e giustiziati si ipotizzano oltre 50.000 morti.

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Thomas Müntzer e la riforma radicale

Fra capi della rivolta radicale si distingue Thomas Müntzer (1490-1525), già collaboratore di Lutero, il quale organizza in Sassonia una Lega degli Eletti decisa a distruggere il potere dei nobili. Il nuovo movimento religioso prenderà il nome di Anabattisti (=i ribattezzati)

Catturato nella battaglia di Frankenhausen, Müntzer viene giustiziato nel 1525.

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Papa Clemente VII (Giulio de’ Medici)

Dopo il breve pontificato del fiammingo Adriano VI di Utrecht (1522-23), già precettore di Carlo V, sul soglio di Pietro torna, dopo meno di due anni, un esponente di casa Medici: il fiorentino Clemente VII (1523-1534) nipote di Lorenzo il Magnifico e principale collaboratore dello zio Leone X.

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1527 - Il sacco di Roma

Sotto il pontificato di Clemente VII lo scontro tra Papato e Impero si fa più acuto e culmina nel maggio 1527 con il saccheggio e l’occupazione, per nove mesi, della città di Roma da parte dei mercenari imperiali (lanzichenecchi).

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“Si attende l’Anticristo…”

La memoria storica torna al sacco di Roma del 410 e al crollo dell’Impero Romano; è prossima la fine del “regno cristiano” del papa?

Le invettive di Lutero contro la corruzione della Chiesa romana sembrano concretizzarsi. È prossima una rigenerazione della Chiesa?

Le peggiori profezie degli astrologi sembrano improvvisamente avverarsi … come quella, celeberrima, formulata trent’anni prima dall’astrologo imperiale Giovanni Lichtenberger.

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Iohannes Lichtenberger, Pronosticatio (1488) “Infino a tanto che la Chiesa sia renovata Dio

permeterà nascere gran scisma ne la Chiesia, vacando il papato simul con lo imperatore alemano, el quale confidandosi de la sua potentia intenderà constituere il papa et li romani et italiani, li quali si sforzaranno resistere a l’aquila grande, la quale acesa dal furore acompagnarà ai soi exerciti non solamente li alemani, ma genti pessimi di ciascaduna generatione et intrarà in Roma con armata mano et pigliarà tuti i religiosi, prelati et citadini et ne amazarà molti con varii suplici”.

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1529 – Vienna assediata dai Turchi Non solo Roma, ma anche Vienna è

minacciata. La città imperiale è assediata dall’armata

turca nel 1529, mentre gli Ottomani dilagano in Ungheria e saccheggiano la Croazia e la Carinzia, minacciando il cuore dell’Europa.

Travolta dalle guerre intestine e dalla spinta di eretici ed infedeli, la stessa “civiltà cristiana” sembra ormai giunta alla fine …

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La “protesta” (Spira 1529)

In occasione della Dieta imperiale di Spira del 1529 un gruppo di principi tedeschi dichiara apertamente di aderire alla Riforma e chiede a Carlo V di consentire il libero esercizio del culto riformato nei loro territori.

Il documento presentato in quell’occasione prenderà il nome di Protesta, ossia “testimonianza a favore” di Lutero.

Etimologia latina: Pro testari = testimoniare a favore di qualcuno.

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“Riformati” o “Protestanti” ? Protestante, dunque, non è colui che protesta

contro qualcosa, ma colui che testimonia a favore di Lutero.

Il termine entra nell'uso comune solo dopo la Dieta di Spira; impiegarlo prima del 1529 è un anacronismo.

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1530 – Carlo V incoronato a Bologna Solo nel 1530, con la

solenne incoronazione di Carlo V a Bologna da parte del papa che egli stesso aveva appena battuto e umiliato, inizia la riscossa imperiale.

Da quel momento Carlo V riprende in mano la situazione, sia in Italia che nei territori imperiali, confrontandosi con i suoi avversari da posizioni di forza.

Anche il papa, ormai, deve stare al suo gioco.

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La Riforma nelle città tedesche Dopo la svolta di Wittenberg in Germania più

di cinquanta delle ottantacinque città libere imperiali (dotate di organi di autogoverno e di rappresentanti nella Dieta) aderiscono alla Riforma.

Koenigsberg con Andreas Hoseman (Osiander)

Tubinga con Ambrosius Blarer Magonza con Wolgang Capito (Capitone)

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La Riforma nelle città svizzere La Riforma urbana attecchisce soprattutto in

Svizzera: Zurigo 1525 con Ullrich Zwingli (1484-1531) Berna 1528 Basilea 1536 con Johannes Oekolampad

(Ecolampadio, 1482-1531) Ginevra 1536-41 con Guillaume Farel e Giovanni

Calvino San Gallo 1538 Strasburgo 1538 con Martin Butzer (Bucero,

1491-1551)

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La Riforma in Francia

La città di Strasburgo (Alsazia) è il trait-d’union tra Germania, Francia e Svizzera.

Anche in Francia la Riforma è un fenomeno prevalentemente urbano (Lione, Orléans, Parigi, Poitiers, Rouen)

Quasi ovunque la scelta di aderire alla Riforma viene dibattuta e assunta nei Consigli municipali e non nelle chiese o nei monasteri.

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La croce ugonotta: simbolo delle comunità riformate svizzere e francesi In luogo del crocifisso,

bandito nel mondo riformato, la croce ugonotta rappresenta il simbolo della fede riformata in larga parte d’Europa.

Disegnata sul modello della croce di Malta, con una colomba appesa a testa in giù, simbolo del sacrificio e delle persecuzioni subite, prende nome dagli Ugonotti (=Confederati) nome attribuito ai riformati francesi durante le guerre di religione.

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La Riforma a Zurigo

Nel 1522 il cantone di Zurigo aderisce alla Riforma abolendo la messa e il celibato dei preti.

Nel 1525 il Consiglio municipale di Zurigo dichiara realizzata la Riforma della chiesa cristiana.

Si tratta della prima riforma religiosa promulgata da magistrature municipali.

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Ullrich Zwingli (1484-1531)

Cappellano militare dei mercenari svizzeri in Italia (1513-15), aderisce alla Riforma che diffonde a Zurigo a partire dal 1518.

Nel 1522 il cantone di Zurigo aderisce alla Riforma abolendo la messa e il celibato dei preti.

Muore nel 1531 nella battaglia di Kappel contro i cantoni cattolici appoggiati dall’Imperatore.

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Zwingli: il Consiglio e la città Non si muove mai da

solo, ma anima un movimento cittadino

Promotore della Riforma non è un singolo, ma la comunità attraverso l’amministrazione cittadina

Il problema ecclesiologico prevale su quello soteriologico

Obiettivi di Zwingli sono: La riforma della

comunità ecclesiastica La vita collettiva e la

sua organizzazione

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Il valore dei sacramenti per Zwingli Solo la parola crea la fede; i Sacramenti

possono tutt’al più testimoniarla Il Battesimo dimostra che il bambino

appartiene a una Comunità L’Eucaristia è una commemorazione in

assenza (Cristo è presente in ispirito) La Santa Cena si celebra tre o quattro volte

l’anno; non è più il centro del rito cristiano

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Un confronto fra Lutero e ZwingliLUTERO I Sacramenti possono

creare la fede

Il Battesimo suscita la fede nel bambino

L’Eucaristia è la presenza reale di Cristo (consustanzazione)

La Santa Cena (Eucaristia) viene celebrata settimanalmente

ZWINGLI Solo la Parola crea la fede;

i Sacramenti possono tutt’al più testimoniarla

Il Battesimo dimostra che il bambino appartiene a una Comunità

L’Eucaristia è una commemorazione in assenza (Cristo è presente in ispirito)

La Santa Cena si celebra tre o quattro volte l’anno; non è più il centro del rito cristiano

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La città di Basilea

Tra le prime città europee ad aderire alla Riforma, dopo Zurigo, vi sono le città svizzere di Berna (1528), Basilea (1534), Ginevra (1536-41), San Gallo (1538) e la città alsaziana di Strasburgo (1538).

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La rivolta di Münster (1534-35) Il movimento anabattista, risorto dopo la sconfitta del 1525, riesce nel 1534 ad occupare la città vescovile di Münster, in Westfalia.

Capo della rivolta è l’artigiano Giovanni da Leida che proclama l’abolizione del denaro, il ripudio del lusso, la comunione dei beni e il diritto alla poligamia.

Dopo 16 mesi di assedio da parte delle truppe imperiali, la città viene espugnata e i 6.000 ribelli trucidati.

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Ginevra

Governata da un principe vescovo infeudato ai duchi di Savoia, la città di Ginevra si rende indipendente nel 1535, dopo aver aderito alla Riforma sul modello di Zurigo. Sottoposta ad assedio dai Savoia, sostenuti dall’Imperatore, i ginevrini si liberano nel 1536 con l’aiuto di Berna e proclamano la Repubblica.

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Giovanni Calvino (1509-1564)

Intellettuale umanista formato alla Sorbona e laureatosi in diritto a Orléans e a Bourges, Giovanni Calvino aderisce alla Riforma nel 1533.

Lasciata la Francia nel 1534, si rifugia prima a Strasburgo e poi a Basilea, da dove parte nel 1536 per un viaggio in Italia.

Sulla via del ritorno, nell’agosto 1536, Calvino si ferma a Ginevra, appena resasi indipendente, dove la Riforma si sta affermando per iniziativa del governo cittadino.

Page 53: LA CRISI RELIGIOSA DEL CINQUECENTO

Giovanni Calvino a Ginevra (1536-38 e 1541-64) Nominato pastore della chiesa

riformata di Ginevra e lettore della Bibbia, Calvino propone un modello ecclesiale molto rigoroso rifiutato dal Consiglio cittadino.

Allontanato da Ginevra nel 1538 si rifugia a Strasburgo come professore di Ginnasio.

Nel 1541 viene richiamato formalmente dal Consiglio cittadino di Ginevra, città nella quale rimarrà per oltre vent’anni esercitando un ruolo incontrastato di guida spirituale.

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La Chiesa di Calvino

Ogni chiesa viene governata da un’assemblea elettiva, il Concistoro, composto dai rappresentanti dei tre gruppi guida della comunità, organizzati secondo tre funzioni:

Pastori = ministri del culto Dottori = docenti nelle scuole e nell’università,

responsabili della formazione religiosa Anziani = rappresentanti della comunità,

responsabili della guida morale, dell’assistenza e della vita sociale

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La teologia di Calvino

La salvezza dell’anima non dev’essere la principale preoccupazione del cristiano, ma la glorificazione di Dio.

Il cristiano non deve preoccuparsi della propria anima, ma di servire Dio nel mondo.

L’uomo non solo può, ma deve agire nella storia. La Chiesa non è garante dell’ordinamento divino,

ma solo di quello terreno. La Chiesa è la “compagnia dei fedeli” entro la quale ciascuno deve spendere al meglio i talenti ricevuti da Dio.

La Chiesa non conduce alla salvezza, ma solo la fede e la parola.

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Predestinazione

All’origine della dottrina della predestinazione vi è l’antica tesi agostiniana secondo cui l’umanità è comunque condannata alla morte spirituale; solo Dio sa chi sarà salvato nel giorno del Giudizio.

Calvino non ha mai insistito troppo sulla predestinazione: l’uomo non deve porsi interrogativi inquietanti sul proprio destino spirituale, ma attenersi all’ordine comprensibile di Dio nella storia come è testimoniato dalla Scrittura.

Page 57: LA CRISI RELIGIOSA DEL CINQUECENTO

Il “caso Serveto” (1553) : dissenso e intolleranza nella Ginevra di Calvino Il medico di origine spagnola Michele Serveto

(1511-1553), dopo la sua adesione alla Riforma pubblica due testi nei quali nega il dogma della Trinità, attirandosi la condanna non solo della Chiesa cattolica, ma anche delle confessioni protestanti.

Incarcerato in Francia per le sue idee eretiche, fugge e si rifugia a Ginevra.

A Ginevra viene denunciato da Calvino come “eretico, libertino e settario”, arrestato e condannato al rogo nel 1553.

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1534 – Lo scisma della Chiesa inglese: verso una religione di Stato Il re d’Inghilterra Enrico VIII

Tudor, dopo essere stato definito nei 1521 “defensor fidei” da Leone X, nel 1534 fa approvare dal Parlamento l’Atto di supremazia con il quale rompe con la Chiesa di Roma proclamandosi “capo supremo della Chiesa d’Inghilterra”.

Solo in un secondo tempo la scismatica Chiesa Anglicana accoglierà la teologia della Riforma protestante

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Eresia e Scisma.Due concetti da chiarire ERESIA (dal greco airesis = dissenso)Viene dichiarato eretico chi contesta la dottrina ufficiale

della Chiesa. Il dissenso si manifesta sul piano teologico e dottrinale, non

è detto che dia luogo ad una nuova Chiesa.

SCISMA (dal greco skizomai = mi separo)Viene dichiarato scismatico chi si separa sul piano

istituzionale dalla Chiesa.La rottura si manifesta sul piano ecclesiale e organizzativo

e non comporta necessariamente una nuova dottrina.

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Papa Paolo III (Alessandro Farnese) con figlio e nipote

Intellettuale umanista, allevato alla corte dei Medici e padre di quattro figli naturali, il cardinale Alessandro Farnese (1468-1549), decano del Sacro Collegio dal 1524, viene eletto Papa nel 1534 all’età di 66 anni. Celebra la sua prima messa 17 anni dopo essere stato consacrato vescovo. Eletto papa, in pochi mesi crea 71 nuovi cardinali.

Neutrale in politica estera e mediatore in materia religiosa, istituisce nel 1536 il Consilium de emendanda Ecclesia, dando spazio agli esponenti riformatori (Sadoleto, Contarini, Pole, Morone).

Nel 1541 promuove il Colloquio di Ratisbona per tentare l’ultima mediazione prima di convocare il Concilio di Trento (1545). Muore nel 1549.

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1541 – Il Colloquio di Ratisbona: l’ultimo tentativo di conciliazione e dialogo fra diverse confessioni cristiane A Ratisbona nel

1541 si tenta per l’ultima volta la via della conciliazione e del dialogo. La sconfitta del gruppo erasmiano aprirà la strada alla reazione della Controriforma.

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L’evangelismo italiano: un’occasione mancata (1535-1555) Mentre in Europa si afferma la Riforma nelle sue

diverse componenti, in Italia prudenti idee di riforma maturano anche all’interno della Chiesa cattolica, coinvolgendo un significativo numero di vescovi e cardinali (Sadoleto, Contarini, Pole, Morone).

Fra gli anni trenta e gli anni quaranta l’evangelismo italiano sembra influenzare lo stesso papato: il Consilium de emendanda Ecclesia (1536-37) rappresenta il punto più alto dello sforzo riformatore, ma con il fallimento dei Colloqui di Ratisbona (1541) la strada è ormai aperta alla reazione che trionferà dopo il 1555 con l’elezione di papa Paolo IV Carafa.

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Un testo da decifrare: Il Beneficio di Cristo (1543) L’opera più significativa dell’evangelismo italiano è il

trattatello anonimo Beneficio di Cristo crocifisso, contenente spunti erasmiani, luterani e calvinisti. In un originale sintesi eterodossa vi sostiene la giustificazione per sola fede, la rigenerazione spirituale della chiesa e la fine del potere temporale dei papi.

Composto fra il 1540 e il 1542, a Viterbo (nella cerchia del cardinale Reginald Pole), prima diffuso manoscritto e poi pubblicato anonimo a Venezia, è probabilmente un’opera collettiva: fra i suoi autori si identificano l’umanista Marcantonio Flaminio e il monaco Benedetto Fontanini da Mantova.

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Iacopo Sadoleto (1477-1547)

Il cardinale Iacopo Sadoleto, fine intellettuale umanista e vescovo di Carpentras, di ispirazione erasmiana, è il capofila dei vescovi riformatori e fautore del dialogo con i protestanti.

È interlocutore di Calvino nella celebre discussione epistolare del 1539 su “aggiornamento o riforma della chiesa?”

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Gasparo Contarini (1483-1542) Il patrizio veneziano Gasparo

Contarini, diplomatico al servizio della Repubblica e Senatore, già ambasciatore di Venezia presso Carlo V e poi ambasciatore a Roma, viene creato cardinale da Paolo III nel 1535 a 42 anni e successivamente ordinato sacerdote. Celebra la sua prima messa nel 1537.

Di orientamento erasmiano, è uno dei principali esponenti del gruppo riformatore interno alla Chiesa cattolica. Promotore nel 1536-37 di una riforma interna, tenta fino all’ultimo la conciliazione con i protestanti al Colloquio di Ratisbona (1541), ma viene sconfitto dagli intransigenti.

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Reginald Pole (1500-1558) Il cardinale inglese Reginald

Pole, allontanato da Enrico VIII nel 1532, sostiene una riforma interna della Chiesa.

Nel 1545 è rappresentante personale di papa Paolo III al Concilio di Trento e nel 1549 manca per un solo voto l’elezione al pontificato.

Tornato in Inghilterra nel 1554, sotto Maria Tudor, viene inquisito nel 1555 dal suo vecchio avversario Paolo IV Carafa per filoprotestantesimo. Muore prima della conclusione del processo, “in opinione a Roma di luterano et in Alemagna di papista”.

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Bernardino Ochino (1487-1564)

Il generale dei cappuccini Bernardino Ochino, celebre predicatore, aderisce alla Riforma nel 1542 e si rifugia a Ginevra.

Entrato in urto con Calvino a causa delle sue posizioni radicali e antitrinitarie, è costretto ad un lungo esodo per l’Europa orientale. Muore di peste in Moravia.

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L’Evangelismo italiano: un bilancio Tentativo fallito di riforma, messo in atto da

un gruppo di prelati eterodossi sostenuti da un movimento spirituale rinnovatore.

1. La via possibile della conciliazione e del dialogo (1517-1540)

2. La convocazione del Concilio e la sconfitta della “terza via” erasmiana (1541-1557)

3. La chiusura del dialogo e la contrapposizione (1557-1564)

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Il Concilio di Trento (1545-1564)

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Papa Paolo IV (Gian Pietro Carafa)1555-59 Il cardinale Gian Pietro Carafa

(1476-1559), fondatore dell’ordine dei Teatini e poi decano del Sacro Collegio, è l’esponente del settore più intransigente della Chiesa cattolica.

Viene eletto papa col nome di Paolo IV nel 1555, durante la seconda fase del Concilio di Trento.

Con lui la Controriforma assume il carattere di una vera e propria reazione contro ogni eterodossia interna ed esterna alla Chiesa. Istituisce nel 1557 l’Indice di libri proibiti e fa largo uso, contro i suoi avversari, del tribunale dell’Inquisizione.

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1555 - La pacificazione di Augusta La Dieta imperiale di

Augusta del 1555 è l’occasione per una provvisoria pacificazione fra cattolici e protestanti basata sul principio del “Cuius regio eius religio”.

I sovrani hanno il diritto di imporre la propria religione ai sudditi, ma questi hanno il diritto di abbandonare lo Stato e trasferirsi in un paese dove è ammessa la propria religione.

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Le confessioni cristiane in Europa Luterani Calvinisti Anglicani