La Costa della Spada - Libero Community · 2010. 1. 9. · Capitolo 1 – Boschi e foreste della...

11
La Costa della Spada Una guida di Adomorn Stalkingwolf 1

Transcript of La Costa della Spada - Libero Community · 2010. 1. 9. · Capitolo 1 – Boschi e foreste della...

Page 1: La Costa della Spada - Libero Community · 2010. 1. 9. · Capitolo 1 – Boschi e foreste della costa Bosco Ammantato C ome non iniziare dalla mia casa? Gli alberi sono imponenti

La Costa della SpadaUna guida di Adomorn Stalkingwolf

1

Page 2: La Costa della Spada - Libero Community · 2010. 1. 9. · Capitolo 1 – Boschi e foreste della costa Bosco Ammantato C ome non iniziare dalla mia casa? Gli alberi sono imponenti

Indice

Introduzione 3

Capitolo 1 – Boschi e foreste della costa 4Bosco Ammantato 4Denti Aguzzi 6Bosco del serpente 7Foresta Velata 7Foresta dei Troll 8

Capitolo 2 – Altri luoghi naturali 9La piana dei morti 9Alta brughiera 10Le colline dei troll 10Le vette più alte 11La palude di Soubar 11Colline del Serpente 11

2

Page 3: La Costa della Spada - Libero Community · 2010. 1. 9. · Capitolo 1 – Boschi e foreste della costa Bosco Ammantato C ome non iniziare dalla mia casa? Gli alberi sono imponenti

Introduzione

Ad Az’raan Lathoot amico e maestro di vita.

Io, Adomorn Stalkingwolf, ho viaggiato sulla costa della spada per anni... ma non è il tempo l’indice corretto pergiustificare questa giuda: tale indice risiede nell’esperienza di vita. Esistono creature, in natura, le quali fanno tutte leloro esperienze in poche ore; ne esistono altre che necessitano di centinaia di anni. Per quanto riguarda gli uomini nonè né l’una né l’altra: per gli uomini non è necessaria una vita intera per fare le esperienze necessarie per viverla. Comerisolvere, allora, questo dilemma? Di fatto è semplice: basta far tesoro degli errori altrui per evitare di perdere tempo aricommetterli.

Sto divagando. Questa giuda è una spiegazione di cosa è e di cosa era. I luoghi non sono altro che libri, sul suolo chesi cammina altri uomini prima di noi hanno poggiato il piede ed hanno lasciato dei segni. A volte segni quasi invisibili, avolte evidenti come le rovine di un castello o una foresta bruciata.

Questo mi ricollega alla mia filosofia di vita: noi siamo solo rumore tra due silenzi eterni, il silenzio prima della vitaed il silenzio dopo la morte. Cosa distingue allora i suoni di una vita semplice da quelli di una vita complessa? Semplice:il volume e la melodia. Un eroe che ha salvato un intero villaggio sarà ricordato con una musica altisonante di gioia;mentre un carnefice con un’altrettanta musica altisonante di tedio.

Sta a noi scegliere le note ed il volume, a noi il compito di completare il pentagramma... a noi è dato di decidere ilnostro destino.

3

Page 4: La Costa della Spada - Libero Community · 2010. 1. 9. · Capitolo 1 – Boschi e foreste della costa Bosco Ammantato C ome non iniziare dalla mia casa? Gli alberi sono imponenti

Capitolo 1 – Boschi e foreste della costa

Bosco Ammantato

C ome non iniziare dalla mia casa?Gli alberi sono imponenti e sempiterni, ci osservano

tutti dall’alto della loro saggezza e ci giudicano. Nel foltovi sono rovine inesplorate e non ho ancora avuto modo diaccertarmi dell’esistenza dei famosi portali. A dire il veronon li ho mai neanche cercati. Sulla costa spicca un fa-ro abbandonato abitato da una banshee, almeno così vuo-le la leggenda. La leggenda sulla banshee è la seguente,esattamente come la sentii raccontare:

Un urlò squarciò il cielo. Un bambino strinse la manodel vecchio spostando lo sguardo verso la torre avvolta dauna nebbia strisciante. Profumo di morte. - Che cos’era? -Allontaniamoci – l’uomo affrettò il passo trascinando conse il piccolo. Il suo sguardo preoccupato. Camminaronoper qualche minuto inseguiti dai lamenti quando il bambi-no si rivolse al vecchio. – La sento ancora, nonno. Chi è?- Si chiamava Arabel. Ti racconterò la sua storia – dis-se il vecchio sedendosi su una roccia. - È la storia di undolore profondo – mentre parlava il suo sguardo si spostònella direzione del faro. – Arabel viveva con suo padre inquesto bosco. Suo padre era il custode del faro e spesso lafanciulla lo aiutava nel suo lavoro. Amava il mare. Amavaosservare l’oceano in attesa del ritorno del suo fidanzato.Michael era una marinaio. Prima di partire per quello chesi sarebbe poi rivelato il suo ultimo viaggio, Michael donòalla fanciulla un anello, simbolo del suo profondo ed eternoamore. Il bambino guardò il vecchio. – Erano innamora-ti? Il vecchio annuì. – Si. Sembravano nati per amarsi,per vivere insieme ma il destino aveva deciso diversamente– piegò le labbra in un ghigno. – Un giorno, Arabel co-nobbe un mercante. Non ricordo il suo nome, ma l’uomo siinnamorò perdutamente della giovane ragazza. Decise diconfidarsi con lei dichiarandole i suoi sentimenti. - A leipiaceva? - No, piccolo. Il mercante fu respinto. Il bambinolo fissò con espressione curiosa. – E poi? - Il mercante nonsi arresa. Desiderava Arabel e decise che avrebbe fatto di

tutto per averla. Nelle settimane successive l’uomo cercò intutti i modi di attirare l’attenzione della ragazza ma lei loevitava. - Era innamorata di Michael ed aspettava il suoritorno. . . - Il giorno dello sbarco della nave. . . - il vec-chio osservò il bambino. – Quella sera la ragazza si recò alfaro per sostituire il padre rimasto a letto ammalato. Man-cavano poche ore all’arrivo della nave quando entrò allatorre il mercante. L’uomo era furioso. Dopo una tremendadiscussione, proprio quando la nave sulla quale viaggiavaMichael si avvicinava alla costa, il mago decise di lanciareun incantesimo sulla fanciulla dominando completamentela sua volontà. La luce del faro si spense dopo pochi minu-ti e la nave andò contro gli scogli. Poco dopo la tragedia,disperata la ragazza lanciò una maledizione contro il ge-nere umano. Chiunque fosse entrato in quella torre sarebbestato destinato ad un tormento profondo. . . Il bambino lofissò stupito. – Soffriva molto. . . Il vecchio annuì. – Sidice che si sia trasformata in banshee. . . Il suo spirito at-taccherà chiunque entrerà nella stanza del faro. (la storiadella banshee è opera di Jaelle. n.d.r.)

Altre leggende inebriano l’aria della foresta, anche piùdella rugiada mattutina quando entra nelle narici e da quelsenso di torpore e freschezza. Ricordo la leggenda dellastrega Revel, personalmente non l’ho mai vista ma, amichecome Lilla e Rieline, possono affermare che la sua esisten-za è materiale. Si dice che sia una strega notturna e, cometale, una delle più malvagie. Invero Rieline suonò per lei ela strega gli concesse un desiderio, che saggiamente rifiutò.Un’altra leggenda interessante è quella del fiore nero. Si di-ce sia un fiore magnifico ma, se si tocca, si viene trasformatiin un fiore.

Nella foresta ci sono anche spiriti e folletti, anchemalvagi, come i Berretti Rossi. Qualche goblin ha piaz-zato nelle caverne la propria tana ed, alcuni, hanno ancheallevato e addestrato i worg per poterli cavalcare. Altrestreghe e giganti, loro servitori, gironzolano nella parte piùtetra del folto. Tale zona mi ricorda la storia dello spiritodel lago. Ma questa storia me la serbo per dopo. Come nonparlare di Cloackwich: si tratta di un piccolo villaggio nelquale è presente una sola locanda come attività commercia-le. Il villaggio è composto principalmente di taglialegna ecacciatori, tutti loro comprendono il potere dei druidi e lo

4

Page 5: La Costa della Spada - Libero Community · 2010. 1. 9. · Capitolo 1 – Boschi e foreste della costa Bosco Ammantato C ome non iniziare dalla mia casa? Gli alberi sono imponenti

Boschi e foreste della costa

rispettano e, per questo, richiedono spesso il consiglio deidruidi o dei sacerdoti di Mielikki per comprendere il com-portamento migliore da tenere nella foresta. I druidi ricam-biano tale attaccamento alla natura fornendo la protezioneai cittadini.

Partiamo dall’inizio della storia.Sono giunto in questa foresta subito dopo la morte di

Jarel, egli era un arcidruido e la mia venuta è stata accoltadai druidi del posto, in particolare Elyena, come un segno.Vedeva in me la speranza, lei credeva molto nel ciclo dellavita e sapeva che ad ogni morte corrispondeva una nuovanascita. Fu la prima elfa che conobbi e ammetto che nonmi fece un cattivo effetto... anzi, mi prese sotto le sue aliprotettive e mi guidò verso la saggezza e la libera scelta.Ricordo ancora la sua partenza, ella sapeva di lasciare ilbosco in buone mani, visto che credeva molto in me, matutt’oggi mi manca. Il Bosco Ammantato è un luogo tetro,mi ricorda molto la foresta dove sono nato e cresciuto: laForesta Dimenticata. In questo luogo c’è l’equilibrio as-soluto. In questa linea invisibile la sempiterna lotta si fastrada tra gli alberi, a volte silenziosa a tal punto da esse-re quasi inudibile ai più, alle volte prorompente come unatempesta a ciel sereno. Ricordo ancora Az’raan a cui hodedicato questo volume. Egli era... no, è tutt’ora il miomigliore amico. Lui era l’unica persona che mi capiva, cheaccettava i miei eccessi d’ira e sapeva come placarmi. Eral’unica persona con la quale mi sentivo in sintonia e, stra-no a dirsi, ma era un Drow. Ad essere precisi era per metàelfo, che io ricordi suo padre era un sacerdote di Corellon.Ricordo ancora dei suoi racconti sul sottosuolo, di come idrow sono, in effetti, schiavi di un sistema politico che lisottomette. Ricordo che mi parlava di Menzoberrazzan,non ho mai capito se fosse una specie di capitale o sempli-cemente la città più popolosa, ricordo solo che è situata incorrispondenza di Silverymoon.

Az’raan mi insegnò a comprendere la foresta: al tem-po lui era il primo ranger del circolo druidico e anche unmaestro di scimitarra. Vi chiederete cosa c’entra la scimi-tarra... beh, è semplice: a quanto pare i drow investonomolto nel creare un nuovo maestro per addestrare le nuovetruppe e non volevano che lui scappasse sulla superficie pernon tornare. Questo riporta la memoria alla prima guerra acui ho assistito: ricordo ancora le truppe dei drow nascostetra le fronde dei rami e la tensione di quei giorni. Ero gio-vane ed avevo paura di ogni cosa che potesse nascondersi almio sguardo... sono stati giorni difficili, ci sono stati moltimorti ed il villaggio di Cloackwich venne attaccato più epiù volte. Siamo resistiti stoicamente. Ricordo il funerale

della madre di Az’raan, fu uccisa dalla matrona della ca-sata Lathoot, che tra le altre cose era la nonna di Az’raan.Al funerale c’eravamo io, Elyena, Zhandra ed ovviamenteAz’raan. Zhandra collaborava spesso con il circolo druidi-co, anche se, onestamente, non ne conoscevo il motivo. Leiera una celestiale che venerava Selune... mi ricordo che laprima volta la chiamai "piccione" per via delle piume cheportava sulle spalle.

Ma tornando ai drow... la guerra ebbe una svoltaquando Az’raan uccise la nonna, la matrona, e il suo vec-chio maestro. Non so cosa accadde esattamente, ho il vagoricordo di Az’raan che parlava con un drow e, dopo quel-l’incontro, non si sono più visti. Ma il bosco riservò anchedegli eventi felici: dopo la dipartita di Elyena e Dejanera,Az’raan si unì alla sciamana Nedy, anch’ella era per metàdrow. La coppia diede alla luce due gemelli, un maschio eduna femmina. Furono giorni felici interrotti dalla venutadella Sorgente... ma di questo parleremo dopo.

Dopo che i drow se ne andarono, tutti, capimmo che lecose dovevano cambiare. Avevamo la necessità di un luogosicuro dove poterci rifugiare ed un posto dove i cacciatoripotevano trovare ristoro. L’idea della loggia venne a Mor-gan, in quel tempo egli era il portavoce del circolo druidico.So che state pensando: "perché Morgan e non Adomorn?"Nonostante fossi certo che Elyena credeva più in me chenel druido Morgan, decise di dare la carica a portavocea lui per un problema di anzianità. Egli era con i druididell’Ammantato da più tempo, anzi, era proprio nato inquella foresta. Comunque... a Morgan venne l’idea del-la Loggia: doveva essere un luogo di pace fortificato dallaguerra proveniente dall’esterno. Doveva essere, anche, unluogo in sintonia con la natura. Non potevamo costruireuna fortezza in pietra nel mezzo dell’Ammantato e quindidecidemmo di costruirla di legno vivo. Mi spiego meglio: laLoggia dell’Ammantato è come un albero che cresce seguen-do le vicissitudini degli abitanti. Hai bisogno di una nuovastanza? Bene, l’albero crescerà costruendo un’insenaturanel suo corpo a forma di stanza.

Grazie alla mia diplomazia riuscimmo a convincere gliAntichi, i Trent, che era una decisione saggia. Non solo,riuscimmo a farci aiutare. Ora la Loggia risplende e proteg-ge, con le sue alte paratie in legno vivo, anche la tomba diJarel. Al suo interno cacciatori e viandanti possono trova-re ristoro e una stanza dove dormire. Una mensa comuneed un tempio di Mielikki sono tra i servizi offerti oltre astrumenti da alchimista e da fabbro.

Gli ultimi due luoghi da prendere in considerazione,per quanto riguarda la superficie, sono la costa ed il bo-schetto sacro. Non posso dire molto su ciò che è il boschetto

5

Page 6: La Costa della Spada - Libero Community · 2010. 1. 9. · Capitolo 1 – Boschi e foreste della costa Bosco Ammantato C ome non iniziare dalla mia casa? Gli alberi sono imponenti

Boschi e foreste della costa

sacro e cosa contenga, solo i druidi hanno accesso a quelluogo e il suo contenuto è strettamente riservato. Sappia-te, e credetemi sulla parola, che l’unico termine che potreiassociare a quel luogo è “vita”. Sì, in quel luogo c’è la vita,niente di più e niente di meno. Azzarderei aggiungere: “...e scusate se è poco!” Per quanto riguarda la costa ci sonoalcune considerazioni che mi piacerebbe far presente: in al-cuni punti l’elemento dell’acqua lotta continuamente conla terra; in termini materiali possiamo dire che alcuni ele-mentali dell’acqua prendono forma e camminano sulla ter-ra ferma. È fortemente sconsigliato fare il bagno nel marenei pressi dell’Ammantato, già sulle rive è possibile incon-trare Chull, squali e non morti affogati anni fa in quelleacque. Spesso mi è capitato di vedere anche qualche piratache sbarcava della merce senza farsi vedere da guardie cit-tadine o portatori di legge. Non mi sono mai interessato aipirati, loro non danno noia a me ed io non la do a loro.

Passiamo, adesso, a dire cosa c’è “sotto” l’Ammanta-to. Alcuni azzarderebbero dicendo che, ovviamente, c’è del-la terra e null’altro. Sbagliato! Sotto l’Ammantato ci sonodelle rovine di Illefarn. Non posso dire molto su queste ro-vine, non che non ci sia mai stato, anzi... il punto è che laconoscenza di cosa vi sia potrebbe attirare inutili curiosi.Mi sono spinto forse troppo oltre anche soltanto nominan-do Illefarn? Forse... ma è da quelle rovine che è uscitol’abominio che ha ucciso Az’raan e ha fatto nascere il mioodio per gli elfi.

Si, la Sorgente era nelle rovine di Illefarn. Essa nonera altro che un esperimento magico degli elfi, volevanocreare una creatura atta a deizzare il concetto di equilibrio.Qualcosa andò storto ed invece di equilibrio crearono unacreatura, con i poteri di un dio, il cui scopo era manteneretutto inalterato nell’arco dei secoli. Uccise Az’raan bru-ciandolo vivo quando si oppose alla distruzione del villag-gio di Cloackwich e iniziò a modificare la foresta in mododa farla regredire a ciò che un tempo era. Dopo aver seppel-lito le ceneri di Az’raan vicino la tomba della madre, chiesiad un chierico di Corellon di eseguire un rituale funebre. Ilsacerdote di rifiutò quando venne a sapere che il mio amicoera per metà drow. Gli elfi hanno ucciso Az’raan creandola sorgente e si rifiutarono di dare pace alla sua anima. Ful’affronto massimo che mi porta, tutt’oggi, ad odiare ognielfo che non sia legato al mio cerchio druidico.

La storia della Sorgente si concluse con una spedi-zione nelle viscere della terra. La discesa fu ardua ma lanostra determinazione era incontrastabile. Ricordo alcuninomi di personaggi illustri che parteciparono alla spedizio-ne con me: Morgan, Sesmira, Kyle ed Ivy (una hin che ho

fortemente amato). Riuscimmo a battere la Sorgente e rin-chiuderla nella sua cella... e tutto tornò alla normalità. Sotutto sulla creazione della Sorgente e di altri ammennicoliad essa riguardanti ma, ovviamente, si tratta di un segretodruidico e non posso rivelarlo.

Questo fu uno degli ultimi eventi di rilievo... devo an-cora parlare della storia dello spirito del lago, ma per quellami riserbo di arrivare al capitolo di Nashkel e dintorni.

Denti Aguzzi

È difficile descrivere un luogo che è in perenne mutamen-to. Denti Aguzzi è una foresta antica violenta e tetra, ro-vine di un passato che vorrebbe riemergere cospargono quae là il sottobosco. Appena entrati nella foresta si viene ac-colti da un simpatico ranger elfo, abbastanza vecchio e conuna benda sull’occhio sinistro. Non vi aspettate di ricevereparole di benvenuto; egli, infatti, si è creato una sua crocia-ta in nome della difesa dell’uomo dall’ostilità della foresta.Non è un tipo loquace e le sue parole si possono contare conle dita di una mano: andatevene, morte, orrore e sofferenzasono le sue preferite.

Comunque vada egli avvertirà del pericolo compostoda quella foresta ma non vi impedirà di entrarvi. C’è un cer-chio druidico abbandonato da tempo immemore che è statosantificato ad Elistraee, è forse l’unico posto sicuro di tuttala foresta. Il resto del bosco è terreno di caccia per mannarie licantropi. I malariti hanno preso possesso di una zonache io chiamo “la fossa”. Sembra una miniera a cielo apertocosparsa di caverne e pertugi. Dentro queste caverne i drui-di di Malar sacrificano bambini e uomini e ne mangiano lacarne.

C’è anche un antico insediamento del quale non ri-mangono altro che legni marcescenti e fantasmi. Echi diterrore e immagini del passato riemergono in queste rovinelegnose riportato, alla vista dei viaggiatori, ciò che questepersone hanno dovuto subire. Non è mia intenzione ripor-tare qua quanto ho visto in quel villaggio. Ho visto postiorribili e terrificanti nei miei viaggi, ma questo riporta allamemoria ricordi troppo dolorosi.

Ricordo l’entrata di un’enorme caverna vicino a “lafossa”. Un tempo girava la leggenda che quella fosse la ta-na di un drago verde. Onestamente ho trovato la cavernacrollata dopo pochi passi dall’ingresso.

Cadaveri galleggiano negli stagni putridi del sottobo-sco ed, in alcuni punti, è possibile vedere volti gonfi d’acquache ricoprono il fondale di rigagnoli e pozze.

6

Page 7: La Costa della Spada - Libero Community · 2010. 1. 9. · Capitolo 1 – Boschi e foreste della costa Bosco Ammantato C ome non iniziare dalla mia casa? Gli alberi sono imponenti

Boschi e foreste della costa

C’è anche una torre, la torre di Durlag, che si affacciaanche al sentiero di Uldoon. Pare che tale torre sia statacostruita sopra un vulcano inattivo. Dopo alcune ricer-che, ho scoperto che questo Durlag era una specie di magoe che aveva accumulato talmente tanti tesori da dover sca-vare la montana sulla quale è costruita la torre per poterlicontenere. Non mi sono mai avventurato dentro la torre.

Ricordo che due amici: Alton e Gadusha, si eranospinti nel profondo della foresta per cercare di tracciarneuna mappa. Tutt’oggi non sono ancora riusciti a comple-tare l’opera. Sono certo che vi sono molte orride storie chelentamente si decompongono e nutrono i contorti alberi diDenti Aguzzi. Onestamente credo che lascerò queste storielogorarsi a causa della decomposizione.

Piccola nota: effettivamente un drago verde mi chiese,un tempo, di recuperare un artefatto nascosto nelle galleriedei malariti. Non portai a termine l’impresa per mancanzadi possibilità, inoltre, non avevo intenzione di aiutare undrago! Comunque ho la sensazione che da quelle cavernesi possa accedere al sottosuolo. Solo per evitare frainten-dimenti: il drago verde lo incontrai nella brughiera, noncredo abiti Denti Aguzzi. Il perché mi obbligò a cercare unartefatto lo spiegherò quando parlerò della brughiera. Fac-cio solo notare che è tutta colpa dell’elfa Kaisha, un’altraragione per la quale vorrei che gli elfi si estinguessero dallafaccia del Toril!

Bosco del serpente

N on so molto di questo luogo. Ricordo di averlo visita-to più volte e di aver trovato soltanto un ambiente neutraleabitato da varie tribù di goblin ed uomini lucertola. Si diceche il nome derivi dalla presenza di una grande quantità diserpenti neri e verdi che abitano il sottobosco, onestamentenon ne ho visti così tanti; comunque non ci ho fatto caso,in genere i serpenti non mi aggrediscono.

In un vecchio libro lessi che ci sono alcuni chierici diEldath che hanno trovato un riparo nelle viscere della fo-resta. Nello stesso libro si parla di ragni mostruosi, ser-penti giganti, licantropi e persino Beholder; assurdamentelo scritto parla anche di un drago verde chiamato Ringree-meralxoth. Ho controllato più volte se il volume fosse unracconto di fantasia o qualcosa di reale e, considerando chesi parla del piccolo demone dell’ammantato, potrebbe esserestato scritto da un uomo che raccoglie leggende.

I driudi di Eldath sono realmente esistiti in questa fo-resta ma furono spazzati via da un’incursione di malariti

impazziti. La stessa Sorgente che attaccò Bosco Amman-tato aveva infettato le acque di denti aguzzi ed aveva fattoimpazzire i licantropi.

Solo un druido di Eldath si salvò ed incontrò Morganal quale raccontò la vicenda.

Dayanel mi accennò ad una storia di portali o robasimile. Non ho avuto modo di farmi raccontare tutta lastoria.

C’è però una storia interessante che si narra da gene-razione in generazione in un piccolo villaggio nei pressi diquesto bosco. Si racconta che un ragazzo, una notte estiva,scappò di casa. Aveva litigato con i genitori riguardo alsuo futuro: un futuro difficile da accettare, quello del con-tadino, per un’anima che brama la libertà e l’avventura.Che dire, l’avventura lo trovò, o potremmo anche dire cheè stato lui a cercarla, in ogni caso il ragazzo era imprepa-rato. Si racconta di un bagliore verde, una specie di fuocoriflesso sulle rarefatte nubi nerastre che coprivano le stelle.Furono gli abitanti del villaggio che videro la luce men-tre andavano verso il bosco a cercare il ragazzo. Appenail sole sorse si avventurarono nel bosco e, dopo estenuantiricerche, trovarono un albero giovane di circa dodici anni,l’età del ragazzo, con il volto dello stesso scolpito nella cor-tezza. Mi hanno detto che non era proprio una scultura,era più come se la corteccia crescesse formando il volto delgiovane.

Come ogni leggenda avrà un fondo di verità, forse ilragazzo è veramente scappato e scomparso nella foresta...ma che si sia tramutato in albero... beh, a questo mi èdifficile credere.

Foresta Velata

È una foresta sempre verde. So che è abitata da elfi eche vi hanno costruito all’interno un insediamento; il nomedi tale insediamento non me lo ricordo e, onestamente, nonho mai cercato di ricordarlo. So che all’interno di questa fo-resta c’è anche un numeroso circolo druidico, per questa ra-gione, nonostante gli elfi non vogliano intrusi, so che potreigironzolare tra gli alberi senza incontrare troppi problemi.Anche se è così non mi sono mai spinto oltre il limitare dellaforesta. La foresta velata è un utile scudo per la protezionedella via commerciale, infatti, la presenza degli elfi impedi-sce agli orchi della brughiera di scendere fino alla strada edattaccare i commercianti. Non credo che ammettano mai laloro importanza nella difesa degli umani.

Ricordo che, non troppo tempo fa, la foresta è stataattaccata da un gruppo di gnoll modificati magicamente.

7

Page 8: La Costa della Spada - Libero Community · 2010. 1. 9. · Capitolo 1 – Boschi e foreste della costa Bosco Ammantato C ome non iniziare dalla mia casa? Gli alberi sono imponenti

Boschi e foreste della costa

Lo ricordo bene perché un mio amico mago, Saman, mi co-munico il modo ed i tempi di attacco dell’armata gnoll. No-nostante la minaccia era quella di bruciare la foresta, e soloSilvanus sa quanto io odi il fuoco, decisi di non interveni-re. Odio la spocchiosità degli elfi, il loro sentirsi superiori...per questo mi sono detto: “beh, se sono superiori se la cave-ranno da soli”. Infatti così è stato, sono riusciti a respin-gere l’armata gnoll. Non c’è molto altro da dire su questoluogo... meno ne so meglio sto.

Foresta dei Troll

N on conosco molto questa foresta, come dice il nomestesso è abitata in gran parte da troll. Tutta la zona èabitata da queste aberrazioni: le colline, la foresta e per-sino il sottosuolo è la culla di questa strana razza. Gridae versi di vario genere possono essere uditi da chilometri didistanza, come se i troll stessi avvertissero i passanti dellaloro presenza. È strano pensare che delle creature del ge-nere possano essere ben accette in una foresta. Immaginocosa possa pensare un lupo, anzi, so cosa pensa un lupo adosservare queste creature: “Cosa sono? Cosa vogliono? Per-ché sono in casa mia?” sono le domande più frequenti chepassano nelle menti dei canidi.

La foresta è una tappa fissa per coloro che utilizzanoil sangue di queste bestie. L’alchimia e la bramosia di de-naro e ricchezze è incolmabile. Questo porta alla morte dimolti troll, ma anche alla morte di molti sprovveduti.

Fiumi di sangue bagnano il sottobosco, questa fortepresenza di un liquido tanto prezioso che in alcune culturedel nord del Toril viene associato alla vita stessa, fa sì chevi sia una forte proliferazione di cumuli striscianti.

Ricordo che mio nonno una volta mi disse: “Nonfar mangiare mai al tuo cane la carne umana. Se senti-rà il sapore ed il gusto del sangue fresco, allora, non vorràmangiare altro!”

Questa considerazione può essere fatta anche ai vege-tali: le leggende parlano di alberi che sanguinano perché,da millenni, si sono cibati di sangue. Non so se questa cosami inquieta o mi lascia indifferente: la vegetazione non habandiera, non si schiera con Malar o con Silvanus... e sedovesse farlo si schiererebbe per Silvanus... però devo am-mettere che anche la flora ha delle emozioni e sensazioniche spesso sono associate a quelle del luogo. Le piante degliAguzzi sono malvagie e malevole, quelle dell’Ammantatoneutrali e sospettose, le piante della Velata sono... sì, sonoquasi paladinesche.

E le piante della Foresta dei Troll che si nutronodi sangue? Beh, probabilmente saranno più simili ad unguerriero di Tempus...

8

Page 9: La Costa della Spada - Libero Community · 2010. 1. 9. · Capitolo 1 – Boschi e foreste della costa Bosco Ammantato C ome non iniziare dalla mia casa? Gli alberi sono imponenti

Capitolo 2 – Altri luoghi naturali

La piana dei morti

S i tratta di una pianura sconfinata, la mente vacilla alpensiero di dover camminare verso il niente. Un enormedeserto verde senza orizzonte e colmo di ricordi ed echi delpassato.

Basta scavare pochi centimetri a mani nude che si pos-sono trovare già i primi cadaveri; morti in battaglie di pote-re e di egoismi. Morti senza un motivo perché non esistonomotivi per morire, se non la morte stessa.

Ci sono alcuni luoghi interessanti in questa piana:una cripta commemorativa, un forte abbandonato ed unaccampamento di banditi. La cripta è dedicata ad alcunivalorosi di non so quale guerra, mi chiedo cos’abbiano fattoloro, rispetto a quelli sepolti dal tempo sotto terra, per me-ritarsi una lussuosa tomba in pietra... una domanda senzarisposta.

Il forte abbandonato è un posto interessante...beh, ab-bandonato... ad essere onesto è quasi più popolato di Bal-dur’s Gate: fantasmi e morti senza pace continuano a va-gare trai saloni pensando che la guerra non sia ancora fi-nita. Lottano per l’eternità mentre cenere e polvere conti-nuano a cadere ricoprendoli ancora ed ancora. Si dice chesotto il forte ci sia un accesso al sottosuolo, mi è capitato discorgere le fondamenta del forte mentre vagavo in cavernesotterranee sotto la piana dei morti, ma mai ho trovato unvarco o un accesso.

In una specie di valle a mezza luna c’è un accampa-mento stabile di banditi e poveracci che assaltano le caro-vane di passaggio per cercare di mangiare qualcosa. Mi ècapitato spesso di intrufolarmi nel loro accampamento e diattraversarlo, notte tempo ed indisturbato, fino ad un’aper-tura che va in profondità nel suolo. È lì che entrai per ar-rivare fino alle fondamenta del forte abbandonato, semprada lì iniziò il mio viaggio verso la Sorgente.

Lì vicino è presente anche un piccolo lago o, per me-glio dire, pozza. Mi ha sempre incuriosito sapere cosa sicela sul fondo, credo che storie antiche siano perse in quei

flutti neri e densi... o più semplicemente solo altri cadaveriin decomposizione. Però ho sempre avuto paura ad immer-germi in quelle acque: leggende parlano di un mostro coni tentacoli che attira persino le persone che camminano sulvicino sentiero e le mangia.

Generalmente sono restio a dare peso a certe leggende,però, quel lago mi incute un certo timore.

La piana si estende anche oltre Pilmur - un piccoloinsediamento a sud di Baldur’s Gate - dove c’è un’altra in-teressante caverna. Anche questa scende molto in profon-dità, però, subito vicino all’ingresso è possibile vedere unasorgente di acqua purissima protetta da esseri fatti d’acqua(elementali per la precisione).

Non accettano molto la presenza di estranei ma, per-sonalmente, non ho mai avuto problemi a relazionarmi conloro.

Sempre vicino alla sorgente c’è un piccolo passaggio,nascosto dalla vegetazione, ma sufficientemente ampio perfar passare un hin. Oltre quel passaggio c’è un piccolo vil-laggio di Pixie. È un posto rilassante e quando ho bisognodi ascoltare la parte più buona di me, praticamente mai,vado a passare qualche ora in quel luogo di pace.

È stato uno dei primi luoghi che ho visitato; esatto,ancor prima di visitare il Bosco Ammantato volevo vederela piana dei morti. “Perché?” vi chiederete voi. Già... larisposta non è semplice. Ho sempre creduto che la vita èun evento passeggero ed i sepolcri, in quanto tali, non sia-no altro che dei metodi umani per prolungare un’innaturalevita. Una specie di “falsa immortalità”. In tutto questo mifaceva sorridere il fatto che, in questa falsa immortalità,esistesse una non morte ed un cimitero di Kelemvor.

Tante cose sono accadute in quei luoghi: ricordo anco-ra quando i Lich di Soubar attaccò Pilmur con un esercitodi non morti. Come druido osservai da lontano il conflittocon l’idea di intervenire solo se la cosa stesse per precipitare.Az’raan, invece, aveva un cuore più buono e misericordiosodel mio ed era capace di sacrificare la propria vita per de-gli esseri, gli umani, che, in passato, lo avevano lapidato equasi ucciso.

Per questo motivo, probabilmente, decisi di osservarelo scontro. Non mi interessava tanto chi era il vincitore

9

Page 10: La Costa della Spada - Libero Community · 2010. 1. 9. · Capitolo 1 – Boschi e foreste della costa Bosco Ammantato C ome non iniziare dalla mia casa? Gli alberi sono imponenti

Altri luoghi naturali

e chi moriva... volevo essere presente nel caso i miei in-canti curativi avessero aiutato Az’raan a salvarsi quellapellaccia che si ritrovava.

Il mio primo incontro con alcuni Kelemvoriti comeSpike e Keln avvennero in quella piana... proprio vicinoal lago che mi terrorizza tanto.

Alta brughiera

L’ Alta Brughiera non è altro che quello che sembra:una piana occultata dalla nebbia. Sono sempre state le neb-bie a nascondere agli occhi dei mortali le verità e le menzonedel mondo in cui vivono. L’alta brughiera è delimitata adovest dalla Foresta Velata e ad est dalle Colline del Ser-pente. Si dice che queste distese ininterrotte da aspre roccenascondano le rovine di antichi regni decaduti, ma qua-li siano questi regni non mi è dato saperlo. I menestrellicantano ballate pittoresche ma assai contraddittorie su talireami (“I morenti e i potenti di terre perdute” è una fraseassai popolare, nonché tutto ciò che rimane di una canzoneda tempo dimenticata). Ciò che è sicuro è che Alta brughieranasconde le rovine di vari castelli, sepolcri e caverne.

Gli abitanti di questi luoghi sono per lo più troll, ogreed hobgoblin. Nessun lupo o altro predatore naturale giraper questa piana.

Ed è proprio in mezzo a questo fantomatico “nulla”che Nedylin ha avuto una visione. Mi raccontò di aver vi-sto dei Phaerimn, i noti vermi a forma di cono ai quali èstato accreditata la fama di “creatori di deserti”, si dice,infatti, che sia colpa loro se esiste il deserto dell’Anauro-ch. Dopo che Nedy mi aveva raccontato questa vicendami interessai della cosa ed andai ad indagare. Ricordo be-ne che ero con Sesmira, Kyle e la meretrice di Kaisha. Ilmio odio verso quella donna deriva in gran parte da questoavvenimento. Camminavamo attenti per pianura quando,in piena notte, ci appare un musico che ci vuol racconta-re storie di morte e distruzione. Rifiuto cortesemente, erocerto che tali storie ci avrebbero visto protagonisti. Tuttosarebbe finito lì se Kaisha non ebbe la fantastica idea discagliare una freccia contro quell’uomo. Egli mutò davantiai nostri occhi ed, in pochi istanti, ci trovamo al cospetto diun drago verde. Ci martoriò e torturò e alla fine ci costrinsea lavorare per lui.

Voleva indagare su un evento ancora non completa-mente chiaro: un mago, nei pressi di Nidoverde, avevacon se una pergamena recuperata in uno scavo archeologicoaperto di recente nel deserto dell’Anauroch, il drago volevasaperne di più.

Ricordo di essere stato al gioco, contattai il mago elui mi diede una parte di indovinello impresso sulla perga-mena. Trovai le altre parti dell’indovinello e individuai illuogo dove andare: denti aguzzi.

Non vi andai mai: nel mentre Sesmira e Kyle eranoscomparsi e Kaisha era diventata la mia nemesi. Non sareisopravvissuto più di due ore nella fossa dei licantropi dasolo.

Mi ci volle tutta la mia volontà per dichiarare al dra-go la mia intenzione di abbandonare le ricerche. Riusciiad essere abbastanza persuasivo che mi sollevò dall’inca-rico. Tempo dopo scoprii che una spedizione composta daZacky, Adhan... ed altri, erano scesi nelle caverne dei li-cantropi ed avevano trovato una Carta. Tale Carta è poistata consegnata al loro committente: un nobile di nomeDelanius Astorione.

C’è molto scalpore in giro riguardo questi artefatti: ipaladini li cercano, i nobili pure... ogni associazione del-la costa pare cercarli senza neanche sapere a che servono.Persino il Trono, mi è giunta voce, che è andato a cercarequalcosa nelle rovine nei pressi di Nashkell, probabilmenteanche loro in cerca di uno di questi artefatti... oppure soloper il gusto di depredare qualche rovina.

Le colline dei troll

La prima cosa che mi viene in mente pensando alle colli-ne dei troll è il vino. Sì, esatto, il vino: girando per questecolline è possibile trovare delle vigne selvatiche. L’uva diqueste vigne, quando iniziano i primi freddi, si congela-no sotto un fine strato di brina dovuta all’umidità dell’a-ria. Questo consente di raccogliere l’uva anche mesi dopo lanormale vendemmia, per questo motivo di chiama “colturatardiva”. Il vino prodotto ha un sapore molto più frutta-to e dolce, difficile da spiegare a parole... semplicementebuono.

Ma quanto costa raccogliere quest’uva su queste col-line? Dal mio lato direi che il costo è la vita di molti trollche mi si parano davanti, ma spesso mi capita di trovareil corpo di qualche sprovveduto che si avventura in questoluogo. Il sentiero attraverso i colli è incredibilmente lun-go anche a causa delle soste forzate per evitare o uccidere itroll che si incontrano, arrivati in fondo si può scorgere unaqualche costruzione umana abbandonata. Non vi sono maientrato: il puzzo di morte che emana è sufficiente per fardesistere anche il più fiero dei paladini. Leggende voglionoche vi sia la tomba di un qualche warlock o qualcosa di si-mile. Molti crederebbero che il luogo possa essere colmo di

10

Page 11: La Costa della Spada - Libero Community · 2010. 1. 9. · Capitolo 1 – Boschi e foreste della costa Bosco Ammantato C ome non iniziare dalla mia casa? Gli alberi sono imponenti

Altri luoghi naturali

ricchezze e darebbero via la loro più grande ricchezza, lavita, per potersi arricchire di stupido ed inutile oro.

Mi ricordo la prima volta che misi piede sulle colli-ne dei troll. Ero con Az’raan, raramente usciva usciva daBosco Ammantato, ma quando succedeva ci facevamo deilunghi viaggi. Una volta persino fino a Daggerford... maquesta è un’altra storia. Dicevo: Az’raan mi portò su que-ste colline e fu lì che, per la prima volta, vidi di cosa eracapace il mio amico con la sua scimitarra. Cercò di tenermial sicuro da ogni pericolo, e ci riuscì... percorremmo tutto ilsentiero delle colline ed, alla fine, io non avevo un graffio ela strada era disseminata di enormi cadaveri di troll.

Raccontata così sembra quasi che ovunque io mettapiede crei distruzione e morte... a voi che leggete, e neanchemi conoscete, posso assicurare che così non è; spesso cercodi evitare incontri “spiacevoli”. Mi chiedo quanto ancoraqueste creature accetteranno di subire sopprusi dagli uma-ni... e quanto ci vorrà ancora perché si ribellino e dianoinizio ad una sanguinosa guerra.

Le vette più alte

La palude di Soubar

Colline del Serpente

11