La cooperativa siamo noi · Cos’è una cooperativa? ... cui base è costituita dalle singole...

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Le Cooperative Raiffeisen in Alto Adige La cooperativa siamo noi Anno Internazionale delle Cooperative I.P.

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Le Cooperative Raiffeisen

in Alto Adige

La cooperativa siamo noi

Anno Internazionale delle Cooperative

I.P.

L’Anno Internazionale delle Cooperative

Le Nazioni Unite hanno proclamato il 2012 “Anno Internazionale delle Co-operative”, eleggendo per la prima volta una forma imprenditoriale quale tema annuale. Le cooperative sono società in gra-do di coniugare imprenditorialità e responsabilità sociale, come emerge dalle motivazioni formulate dal se-gretario generale dell’ONU Ban Ki-moon. Quest’iniziativa si pone proprio l’obiettivo di rendere edotta la comu-nità internazionale sul prezioso contri-buto fornito dalle cooperative allo svi-luppo socio-economico di molti Paesi e, quindi, a creare un mondo migliore. Da sempre, queste realtà sono impe-gnate per il sostentamento dell’auto-aiuto e il loro operato si fonda sul prin-cipio della responsabilità individuale.Oggi le cooperative sono attive in 100 Paesi in tutto il mondo e contano 800 milioni di soci.

In Alto Adige, le cooperative sono solidamente ancorate nel tessuto so-ciale quali colonne portanti dell’eco-nomia. Delle oltre 900 cooperative attive, una su tre ha aderito alla Fede-razione Raiffeisen.

Questa brochure ha lo scopo d’illu-strare la varietà del modello coopera-tivo di Raiffeisen in Alto Adige sulla base di alcuni esempi selezionati.

Cos’è una cooperativa?

La cooperativa è una società forma-ta da persone fisiche o giuridiche, caratterizzata dallo scopo mutua-listico, cioè dall’intento di fornire beni, servizi e opportunità di lavoro ai soci, a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle che otterrebbero dal mercato.

Colofone Editore: Federazione Cooperative Raiffeisen soc. coop., Via Raiffeisen 2, Bolzano, www.raiffeisenverband.it.Layout: iD-Creativstudio, Merano, www.id-creativstudio.it. Traduzione: Bonetti & Peroni. Bolzano. Stampa: Europrint snc, Varna. Aggiornamento: Giugno 2012

“Ciò che al singolo è precluso, può essere realizzato da una comunione di persone”.

Friedrich Wilhelm Raiffeisen (1818-1888), riformatore sociale e fondatore del movimento cooperativo

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“L’Anno Internazionale delle Cooperative ci offre un’opportunità unica per incrementare la notorietà

del modello di successo delle società cooperative”.

Heiner Nicolussi-Leck Presidente della Federazione Cooperative Raiffeisen

cooperativeLe cooperative Raiffeisen in Alto Adige

L’organizzazione Raiffeisen dell’Alto Adige, che oggi conta 343 società coope-rative, 26 enti e 122.000 soci individuali, presenta una struttura multilivello, la cui base è costituita dalle singole cooperative di primo grado dei diversi setto-ri: si tratta di imprese, che operano secondo i principi di autoaiuto, autonomia amministrativa, solidarietà e sussidiarietà, e che sono supportate da diverse associazioni e consorzi, i cosiddetti enti di secondo e terzo grado. Tra queste unità organizzative di livello superiore rientrano, ad esempio, il Consorzio delle Cantine Produttori Altoatesine, le organizzazioni di produttori VOG e VI.P, la Federazione Latterie Alto Adige, la Cassa Centrale Raiffeisen dell’Alto Adi-ge, ecc. Sopra a tutte queste entità, si colloca la Federazione Raiffeisen, che funge da rappresentante d’interessi, fornitore di servizi e organo di revisione. Questa struttura multilivello assicura l’autonomia delle cooperative aderenti, riducendo il rischio imprenditoriale e garantendo una presenza ottimale sul mercato. Oggi, le cooperative Raiffeisen offrono 8.000 posti di lavoro, presen-tano un totale di bilancio di 14 miliardi di euro e contribuiscono per l’otto per cento al prodotto interno lordo dell’Alto Adige, costituendo così un importante fattore economico a livello provinciale.

Casse Raiffeisen47

cooperative ortofrutticole e produttori sementi

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cooperative vinicole15

cooperative lattiero-casearie15

cooperative di consumo e approvvigionamento

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cooperative di gestione dell'acqua15

cooperative energetiche61

cooperative edilizie33

cooperative di gestione di asili per l'infanzia e di centri culturali

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cooperative sociali15

altre cooperative71

federazioni di cooperative13

enti senz’obbligo di revisione

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I soci della Federazione Cooperative Raiffeisen

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Le Casse Raiffeisen

Le 47 Casse Raiffeisen dell’Alto Adige sono presenti, con 194 sportelli, in 107 dei 116 comuni altoatesini, costituendo così la rete bancaria più fitta a livello locale che abbraccia quasi tutte le località e le vallate della nostra Provincia. Da anni leader di mercato per depositi e impieghi, insieme alla Cassa Centrale Raiffeisen dell’Alto Adige, nella loro funzione di banche cooperative, le Casse Raiffeisen raccolgono i risparmi della clientela e li redistribuiscono sotto forma di crediti nel proprio bacino d’utenza, infondendo sicurezza a soci e clienti: il denaro viene così investito laddove è prodotto. Obiettivo dell’attività finanziaria e creditizia delle cooperative non è infatti la speculazione finanziaria, bensì la promozione dei soci e della comunità locale. In quanto moderne aziende finan-ziarie, le Casse Raiffeisen offrono servizi e prodotti in linea con le esigenze dei clienti in tema di risparmi, investimenti, finanziamenti, assicurazioni e previden-za. Quasi un altoatesino su dieci è socio di una Cassa Raiffeisen e ha, quindi, la possibilità di partecipare alle decisioni legate al futuro e all’orientamento della sua banca.

Nella loro funzione di banche cooperative, le Casse Raiffeisen sono in primo luogo impegnate nella promozione dei soci.

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Le Casse Raiffeisen in cifre

• Depositi diretti della clientela: 8,8 mrd. euro • Impieghi diretti alla clientela: 9,1 mrd. euro • Patrimonio netto: 1,7 mrd. euro• Soci: 55.617

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“Le cooperative sono espressione concreta della responsabilità sociale collettiva nei confronti del territorio e della sua gente. Senza il

loro modello imprenditoriale, l’Alto Adige avrebbe un volto diverso”.

Luis DurnwalderPresidente della Giunta provinciale di Bolzano

Le Casse Raiffeisen

Signora Krechel, qual è a Suo avviso il compito principale di una Cassa Raiffeisen oggi?La sua funzione principale consiste nel concentrarsi, ancora di più, sui compiti fon-damentali, ossia la raccolta di risparmi nel bacino d’utenza e l’erogazione del credito all’economia locale. Inoltre, è necessaria un’opera d’infor-mazione e sensibilizzazione di clienti e soci, affinché ne comprendano meglio i nessi.

In veste di banca coo-perativa, la Cassa Raif-feisen promuove i cicli economici locali. Come accade in concreto?La nostra attività di consulen-za e assistenza nei confronti di privati e aziende è rivolta ai residenti del bacino d’utenza,

ovvero Cornedo, Fiè allo Sci-liar e Tires. I depositi, in larga misura provenienti dai citta-dini, vengono utilizzati per il finanziamento dell’edilizia pri-vata, d’investimenti aziendali, progetti edili ecc. nei tre co-muni. In tal modo, le imprese sono in grado di mantenere il livello occupazionale, ga-rantendo anche i consumi. La nostra Cassa Raiffeisen presta massima attenzione alla trasparenza dei flussi fi-nanziari: soci e clienti voglio-no sapere dove vanno a finire i loro soldi.

Cosa fate, in particolare, per promuovere i vostri soci?Accanto al sostegno dell’e-conomia nel bacino d’uten-za, l’incentivazione dei soci riveste grande importanza,

poiché senza di essi non ci sarebbe alcuna cooperativa e, di conseguenza, nessuna Cassa Raiffeisen! Per que-sto, concediamo agevolazioni economiche su determinati prodotti, organizziamo mani-festazioni informative, tribu-tiamo i dovuti riconoscimenti ai soci di lunga data in occa-sione delle assemblee, orga-nizziamo gite sociali e molto altro ancora. In primo luogo, desideriamo far conoscere meglio il nostro modello di successo ed i valori ai quali c’ispiriamo, ma con una par-te degli utili vogliamo fornire anche supporto alle associa-zioni operanti in loco.

“Senza soci, non ci sarebbero neppure le Casse Raiffeisen”Oggi, la Cassa Raiffeisen deve concentrarsi ancora di più sulle competenze primarie derivanti dal suo ruolo di banca cooperativa, come afferma la Direttrice Martina Krechel.

Martina Krechel, Direttrice della Cassa Raiffeisen Schlern-Rosengarten 5

Le cooperative nell’agricoltura

Chi mangia uno yogurt, spesso, non sa che proviene da una cooperativa lo-cale. Infatti, in Alto Adige, produzione, lavorazione e commercializzazione del latte sono organizzate al 100 per cento a livello cooperativo, mentre nella frutti-coltura e nella viticoltura tale percentuale arriva rispettivamente al 90 e al 70%. Anche la zootecnia, che raggruppa le varie associazioni di allevatori, opera prevalentemente attraverso queste realtà.Le cooperative agricole rivestono un enorme significato socio-economico, poi-ché forniscono generi alimentari di qualità pregiata e mantengono vitali le aree rurali. Senza di esse, l’agricoltura altoatesina, in prevalenza micro-strutturata, avrebbe scarsissime probabilità di sopravvivenza. Un fatto, questo, riconosciu-to già 150 anni fa: grazie all’unione delle forze, è possibile produrre, lavorare e commercializzare i prodotti in maniera più competitiva e a costi inferiori. In tal modo, attraverso l’acquisto collettivo, i soci possono ottenere un plusvalore e acquisire a prezzi più convenienti gli articoli di prima necessità per l’esercizio della loro attività.

Le cooperative agricole forniscono generi alimentari di qualità pregiata, contribuendo a mantenere vitali le aree rurali.

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Esempi

• Cooperative ortofrutticole, vinicole e produttori sementi

• Cooperative lattiero-casearie• Cooperative di allevatori• Cooperative agrarie

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“Il successo delle cooperative Raiffeisen si fonda sulla combinazione di valori cooperativi

e visione imprenditoriale”.

Paul Gasser Direttore Generale della Federazione Cooperative Raiffeisen

Le cooperative nell’agricoltura

Sig. Plattner, qual è il concetto alla base di Wipplamb?Siamo 16 soci, in larga misura allevatori di ovini, che eserci-tiamo questo mestiere come attività secondaria, disponen-do di 600 agnelli. Il nostro obiettivo è la commercializza-zione congiunta della carne e dei prodotti lavorati: per farlo, puntiamo sulla qualità anziché sulla quantità, rinunciando al foraggio conservato in silos e prestando massima attenzio-ne a un’agricoltura naturale, all’alpeggio del bestiame e a una macellazione conforme.

Perché ritiene che la coo-perativa sia idonea a rea-lizzare questi principi?Attraverso la cooperativa pos-siamo mantenere il controllo, dalla fattoria fino al consuma-

tore finale, reagendo pronta-mente ai feed-back dei nostri clienti. Inoltre, vogliamo defi-nire personalmente la nostra qualità, rimanendo indipen-denti da eventuali interme-diari. Grazie a quest’unione, riusciamo anche a creare un maggior plusvalore.

Come fate a ottenere il massimo valore aggiun-to per i vostri soci? Puntiamo sulla commercia-lizzazione diretta, vendendo la nostra carne per quan-to possibile direttamente ai clienti, tra cui figura in primo luogo la ristorazione d’eleva-to livello. In veste di coopera-tiva, possiamo assicurare una fornitura continua anche ai clienti più importanti; durante l’estate faremo i primi tenta-tivi con il mercato contadino.

Quale peso attribuisce alla commercializzazio-ne regionale?Ci rivolgiamo ai cicli economici locali, il cui valore è destinato a crescere: in questo senso, la collaborazione tra agricol-tura e turismo è essenziale. I nostri clienti della ristorazione apprezzano la tracciabilità al 100% di ogni agnello. Natural-mente, puntiamo a fornire car-ne di qualità anche a tutti i cit-tadini e, a tale scopo, abbiamo allacciato i primi contatti con i comuni e le comunità com-prensoriali, poiché i cicli locali comprendono anche le mense degli asili, delle scuole e delle case di riposo. Dall’interazione con altri rivenditori diretti nella Wipptal, ci attendiamo effetti sinergici per il marketing dei nostri prodotti e per lo sviluppo del mercato contadino.

“Puntiamo sui cicli economici locali”Lo scorso anno, alcuni agricoltori dell’Alta Valle Isarco hanno costituito la cooperativa agricola Wipplamb per commercializ-zare la carne dei loro ovini. L’eco dei clienti è positiva, come ci riferisce il presidente Alexander Plattner.

Alexander Plattner, Presidente di “Wipplamb” 7

Le cooperative energetiche

Le cooperative energetiche locali stanno assumendo un significato economi-co e socio-politico crescente: mai come ora, infatti, l’energia è stata così pre-ziosa, soprattutto se prodotta con fonti rinnovabili. Già un secolo fa, le coope-rative regionali erano impegnate nella produzione di energia pulita, sfruttando la forza idroelettrica locale.Attualmente, aderiscono alla Federazione Raiffeisen 61 cooperative energeti-che, di cui 29 centrali elettriche, 24 centrali di teleriscaldamento e 8 coopera-tive di biogas. Queste società puntano su energie rinnovabili, efficienza, rispar-mio energetico e gestione autonoma di produzione e distribuzione, offrendo la loro energia a prezzi fino al 50 per cento più convenienti rispetto ai grandi gruppi operanti a livello internazionale. Nel 2010, hanno prodotto complessiva-mente 226 GWh di elettricità e 322 GWh di energia termica. Accanto a quelle energetiche, oggi sempre più cooperative ortofrutticole e lattiere producono energia, grazie agli impianti fotovoltaici installati sui tetti dei loro stabilimenti produttivi.

Le cooperative energetiche offrono energia pulita e conveniente prodotta in loco.

Le cooperative energetiche in cifre

• 61 cooperative energetiche• 19.000 utenti finali• 13.000 soci• 226 GWh di energia elettrica prodotta• 322 GWh di energia termica venduta• 33,3 mio. euro ricavi dalla vendita

di energia agli utenti finali

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“Il modello cooperativo offre le basi per un modo più sostenibile di fare attività imprenditoriale rispetto

ai modelli oggi prevalenti: cooperativa sta per democrazia, solidarietà, uguaglianza, auto-aiuto e responsabilità”.

Roberto Bizzo Assessore provinciale all’innovazione,

informatica, lavoro, cooperative e finanze

Le cooperative energetiche

Sig. Brunner, il vostro nome è l’acronimo del vostro programma…Esatto. La “E” sta per ener-gia e per approvvigionamen-to autonomo, indipendente e conveniente di elettricità e calore. La “U” sta per am-biente (in tedesco “Umwelt”) e significa che forniamo solo energia pulita e rinnovabile. Infine, la “M” sta per Moso in Passiria: uno dei nostri obiet-tivi è, infatti, la rivalutazione dell’Alta Val Passiria.

Com’è possibile che il prezzo della vostra ener-gia sia fino al 50-60 per cento più conveniente della tariffa pubblica? Uno dei motivi è legato alla nostra indipendenza, poiché possiamo stabilire liberamen-te il prezzo dell’energia e la

tariffa di base. In quanto so-cietà cooperativa, non puntia-mo alla massimizzazione dei profitti: il prezzo per i soci è, infatti, calcolato sulla base dei costi di produzione, senza ap-plicare alcun ricarico.

Perché ritiene che pro-prio una cooperativa possa garantire un buon approvvigionamento energetico in un’area montana a scarsa densi-tà d’infrastrutture?Grazie allo sviluppo delle fon-ti idroelettriche, l’Alta Passi-ria è diventata autarchica in fatto d’energia, il che signifi-ca che non siamo interessati da eventuali guasti o malfun-zionamenti esterni alla nostra rete. Abbiamo investito mol-to nel cablaggio sottosuo-lo delle linee e installato un

sistema di rete telecontrolla-to, che accresce la sicurezza dell’approvvigionamento. Es-sendo un’azienda energetica locale, in caso di problemi, in-terveniamo rapidamente.

La cooperativa EUM si fa carico anche di ulteriori compiti a beneficio della collettività. Perché?Su incarico del comune ci oc-cupiamo della manutenzione dei sentieri escursionistici. Inoltre, abbiamo appaltato la progettazione di una nuova stazione di servizio e, in tem-pi brevi, desideriamo mettere a disposizione di tutte le fa-miglie e le aziende dell’Alta Val Passiria, un accesso a internet. In fin dei conti, il no-stro impegno va a beneficio di tutti i soci.

“Garantire un approvvigionamento conveniente e sicuro”La società cooperativa per l’energia e l’ambiente (EUM) rifornisce oltre 700 famiglie e aziende dell’Alta Val Passiria di energia “pulita”: dalla centrale di Plan, i soci ricavano anche l’energia termica.

Hubert Brunner, Direttore della cooperativa energetica EUM 9

Le cooperative di consumo e approvvigionamento

Queste società forniscono ai soci merci e servizi di ogni genere per il consu-mo quotidiano, a prezzi convenienti, dando loro, inoltre, la possibilità di com-mercializzare i propri prodotti: grazie allo stretto legame con la popolazione e il territorio, sono così in grado di assicurare servizi di vicinato funzionanti. La loro ricca offerta spazia da articoli domestici a generi alimentari, fino a cibo per animali, macchinari e attrezzi da giardino. Queste cooperative operano al servizio di consumatori, produttori e dell’economia regionale: i soci non sono solo clienti, ma determinano anche il futuro delle società. Oggi Raiffeisen è presente con cooperative di consumo e approvvigionamento ad Appiano, Ca-stelrotto, Cortaccia, Lasa, Laives, Moso in Passiria, Colle Casies, Salorno, Termeno, Varna e Fiè.

All’interno della cooperativa, il contatto tra le persone gioca un ruolo fondamentale.

Esempi

• Cooperative di consumo per il commercio al dettaglio di generi alimentari

• Cooperative di approvvigionamento per l’agricoltura• Mense gestite a livello cooperativo• Cooperative di gestione dell’acqua potabile

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“Nella sua funzione di centro servizi, la Cassa Centrale Raiffeisen dell’Alto Adige mette a disposizione delle singole Casse servizi bancari,

offrendo loro accesso ai mercati finanziari internazionali e supporto nel loro compito di rafforzamento dell’economia locale”.

Michael Grüner Presidente della Cassa Centrale Raiffeisen dell’Alto Adige

Le cooperative di consumo e approvvigionamento

Sig. Schieder, quale significato riveste la cooperativa di consumo per Castelrotto? Karl Schieder. Il “Konsum Markt” è considerato un af-fare locale nelle mani della popolazione: l’importanza dei prodotti regionali e delle vie di trasporto brevi è in cre-scita. Siamo così riusciti a coinvolgere anche il macel-laio e il panettiere locale, ma continuiamo a essere il pri-mo interlocutore per i nostri contadini e ci consideriamo, sempre di più, il trait d’union tra agricoltura e consumatori.

Sig. Silbernagl, in cosa consiste la differenza tra “mercato dei consuma-tori” e supermercato?Martin Silbernagl. Oltre a un as-sortimento da supermercato,

abbiamo i reparti agricoltura, ferramenta, giardinaggio e uno dedicato alle specialità. La gamma dei nostri prodot-ti è ricca di articoli biologici ed equi, ma diamo chiara-mente la precedenza a quelli locali. Nella gestione degli affari confluiscono in misu-ra rilevante aspetti ecologici e sociali: da noi le decisioni più importanti sono prese dall’Assemblea Generale, ov-vero dai cittadini stessi.

La cooperativa commer-cializza anche i prodotti dei soci…Martin Silbernagl. Sì, i con-tadini e le cooperative agri-cole ci forniscono numerosi articoli, come frutta, ortaggi, carne, marmellata, ecc. Non essendo soggetti diretta-mente a una catena com-

merciale, possiamo reagire prontamente e, non appena un agricoltore ci offre un ar-ticolo, lo vendiamo ai nostri banchi il giorno stesso del raccolto. Questo ci distingue nettamente dai supermercati.

Cosa fate, in concreto, per promuovere i soci della cooperativa? Karl Schieder. L’aspetto es-senziale è che chiunque può fare acquisti da noi e, soddi-sfacendo determinate con-dizioni, può anche diventare socio. Proprio i nostri soci determinano l’assortimento e godono di particolari age-volazioni economiche, come alcune promozioni speciali e il rimborso di parte degli acquisti sotto forma di buoni sconto.

“Garantiamo i servizi di vicinato”La Famiglia Cooperativa di Castelrotto, che conta oltre 400 soci, offre un vasto assortimento di merci, con particolare at-tenzione ad alcuni articoli, coinvolgendo i produttori locali e facendosi garante dei servizi di vicinato.

Karl Schieder, Martin Silbernagl Presidente e Direttore della Famiglia Cooperativa di Castelrotto

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Le cooperative sociali

Le cooperative sociali promuovono, nell’interesse collettivo, lo sviluppo e l’inte-grazione nella società di persone svantaggiate, valutando le loro potenzialità in termini di qualità e offrendo soluzioni adeguate alle loro esigenze. È possibile distinguere due tipi di cooperative sociali: da un lato, quelle operanti in ambito socio-sanitario e educativo, come quelle che si occupano di assistenza ad an-ziani e minori, gestione di case di riposo, centri di cura, strutture per l’infanzia ed enti formativi; dall’altro, quelle attive in svariati ambiti economici, finalizzate al reinserimento lavorativo di persone socialmente svantaggiate (queste ultime devono costituire almeno il 30 per cento del personale della cooperativa). Tra le tipiche attività svolte da queste strutture rientrano la gestione di mense, la-boratori e imprese di pulizia.

Le cooperative sociali offrono un ampio spettro di servizi, inclusa l’assistenza all’infanzia.

Convegno scientifico

L’8 e 9 novembre 2012, l’EURAC di Bolzano ospiterà un convegno scientifico internazio-nale, promosso dalla Federazione Raiffeisen, incentrato sul contributo delle cooperative allo sviluppo sostenibile dei cicli economici locali.

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Per sapere di più sul

convegno

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“La commercializzazione delle mele altoatesine è organizzata per il 90% a livello cooperativo:

ciò conferma la validità delle unioni di piccoli produttori, che danno vita a potenti organizzazioni di vendita”.

Georg KösslerPresidente del Consorzio cooperative ortofrutticole VOG

Le cooperative sociali

Sig.ra Zambelli-Gat, quali obiettivi si è posta la cooperativa “Die Kin-derfreunde Südtirol”?In Alto Adige, siamo tra le aziende leader nel settore work-life-balance. Il nostro impegno è volto a garantire un’interazione piacevole tra attività professionale e vita privata. Collaboriamo con il mondo della politica e l’am-ministrazione pubblica per la creazione di proposte assi-stenziali attraenti, flessibili e d’elevato livello pedagogico.

Quali servizi offrite in concreto?Nei centri d’accoglienza diur-na per la prima infanzia, i bambini da nove mesi a tre anni sono accuditi costan-temente all’interno di gruppi misti, mentre gli alunni delle

scuole elementari e medie sono assistiti durante i pasti, nello svolgimento dei compiti scolastici e nel tempo libero. Inoltre, organizziamo vacanze estive all’insegna della creati-vità e servizi di animazione per minori all’interno delle azien-de, in occasione di fiere, nelle associazioni e nei musei.

Perché sempre più famiglie fanno ricorso a queste strutture?Coniugare gli impegni fami-liari con quelli professionali è una delle maggiori sfide per i genitori. Le mutate condizioni dei ruoli genitoriali, le neces-sità economiche e la presenza sempre più massiccia di geni-tori single impongono di conci-liare i doveri lavorativi con quelli dei propri figli. A tale scopo, sono necessari nuovi modelli

che offrano assistenza ai figli e forniscano supporto ai genitori.

E, quindi, le strutture pedagogiche come la vo-stra rivestono un’impor-tanza sempre maggiore?Esatto, poiché costituiscono un importante luogo d’incon-tro extra-familiare per i figli e si fanno carico di quei compiti che, una volta, erano esple-tati all’interno delle famiglie. Il beneficio più evidente è che i genitori possono assolvere i propri doveri professionali in tutta tranquillità e con la co-scienza a posto, sapendo che i loro figli sono in buone mani. A noi sta particolarmente a cuore offrire assistenza con-giunta ai bambini di tutti e tre i gruppi linguistici, a quelli con un background migratorio e ai minori con esigenze particolari.

“C’impegniamo per la conciliabilità tra impegni familiari e professionali”La cooperativa sociale “Die Kinderfreunde Südtirol”, specia-lizzata nell’assistenza di bambini e ragazzi, ha creato una rete di 60 sedi. Oggi sono 2.200 le famiglie che si avvalgono dei suoi servizi.

Evi Maria Zambelli-Gat, Presidentessa della cooperativa sociale “Die Kinderfreunde Südtirol” 13

Le cooperative di produzione e lavoro

Nelle cooperative di produzione e lavoro i soci partecipano all’attività lavorati-va, esercitando quindi al tempo stesso la funzione di imprenditori e lavoratori: le mansioni sono suddivise internamente e l’organizzazione è curata in auto-nomia. Questa formula cooperativa è abbastanza consueta nell’artigianato (ad es. falegnamerie) e nel terziario (ad es. imprese di pulizia). Scopo di queste società è garantire ai soci un’occupazione stabile, a condizioni adeguate in termini di reddito e sviluppo professionale. Spesso, le cooperative di lavoro vengono costituite alla chiusura di stabilimenti aziendali, per motivi economici o in assenza di successori: in questi casi, i lavoratori rilevano l’azienda e ne proseguono la gestione.

StartUP

Avete un’interessante idea imprenditoriale che desiderate realizzare sotto forma di cooperati-va? StartUP, lo sportello per la fondazione di cooperative all’interno della Federazione Raif-feisen, offre la propria consulenza in materia giuridica e fiscale a tutti gli interessati.

Nel team della Falegna-meria Passiria, una parte dei collaboratori riveste il ruolo di socio e, quindi, di titolare dell’azienda.

Per saperne di più su StartUP

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“Sono convinto che le società cooperative, oggi come allora, siano moderne strutture in grado

di creare un importante valore aggiunto per i loro soci”.

Joachim Reinalter Presidente della Federazione Latterie Alto Adige

Le cooperative di produzione e lavoro

Sig. Ennemoser, per quale motivo la Falegna-meria Passiria è stata costituita sotto forma di cooperativa di lavoro?La nostra falegnameria è sor-ta nel 1966. All’epoca, i dieci soci fondatori avevano ricono-sciuto che, grazie alla costitu-zione di una società coopera-tiva, avrebbero assicurato un impiego migliore di personale e macchinari e, conseguen-temente, una produzione più conveniente e maggiormente orientata ai bisogni dei clienti.

Tutti i collaboratori sono, al tempo stesso, anche soci della coope-rativa di lavoro? Solo in parte. Attualmente contiamo 29 collaboratori, di cui otto sono anche soci: que-sti costituiscono il nucleo del

team direttivo e operano in diversi ambiti aziendali, nei re-parti vendite o acquisti o come capomastri in officina, dove si assumono determinate re-sponsabilità. Così, quando de-vono essere prese decisioni importanti, sono rappresentati tutti i rami aziendali.

Quali sono i vantaggi della forma cooperativa per una falegnameria?Il beneficio principale è dato dall’adesione alla Federazio-ne Cooperative Raiffeisen, che rappresenta un partner competente e affidabile in ogni questione amministrativa. Rispetto ad altre forme giuri-diche, la società cooperativa non gode di ulteriori vantaggi, tenuto conto che la maggior parte dei collaboratori non è costituita da soci.

Come fa la Falegnameria Passiria ad assolvere la propria missione solida-ristica?In primo luogo, desideria-mo promuovere motivazio-ne, crescita professionale e competenze sociali dei nostri collaboratori, offrendo loro un posto di lavoro sicuro. In veste di società cooperati-va, ci sentiamo obbligati a dare anche il nostro contri-buto in termini economici e socio-culturali all’ambiente in cui operiamo: concretamen-te significa che sosteniamo finanziariamente diverse as-sociazioni della valle.

“In quanto soci, abbiamo delle responsabilità”La Falegnameria Passiria è stata fondata negli anni Sessanta da alcuni artigiani sotto forma di cooperativa di lavoro. Oggi, i soci costituiscono il team direttivo di questa società, che rea-lizza un fatturato annuo di due milioni di euro.

Manfred Ennemoser, Presidente della cooperativa di lavoro Falegnameria Passiria 15

Le cooperative di servizi

Queste realtà vengono costituite per offrire ai loro soci servizi di varia natura, relativi all’organizzazione di prestazioni di carattere pubblico o sovracomuna-le, in collaborazione con associazioni ed enti locali. Così, ad esempio, una cooperativa di servizi può gestire una casa della cultura o un impianto spor-tivo comunale, ma può occuparsi anche dell’amministrazione di aziende per lo smaltimento delle acque reflue o del trasporto di rifiuti urbani. Infine, anche imprese e liberi professionisti possono costituire cooperative, come quelle dei tassisti, finalizzate alla gestione delle chiamate e del traffico. La fattiva colla-borazione tra aziende, enti pubblici e professionisti dà vita a grandi vantaggi, effetti sinergici e forti risparmi.

Atleti di tutto il mondo si danno appuntamento ogni anno all’Arena Ritten di Collalbo per partecipare ad allenamenti e gare.

Esempi

• Cooperative di tassisti• Cooperative sportive• Cooperative per la gestione di case della cultura• Cooperative ambientali/per lo smaltimento

delle acque reflue

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“Il sistema cooperativo, fondato sui principi di solidarietà e sussidiarietà, è il requisito per la sopravvivenza

di molti piccoli produttori ortofrutticoli della Val Venosta”.

Karl Dietl, Presidente dell’Associazione

delle cooperative ortofrutticole della Val Venosta VI.P

Le cooperative di servizi

Sig. Treibenreif, perché per la gestione dell’Arena Ritten si è deciso di costi-tuire una cooperativa?Peter Treibenreif. La recente costruzione del palazzetto del ghiaccio e degli edifici spor-tivi ha innescato negli ultimi anni uno sviluppo importante per tutta l’area. Fino al 2010, la gestione degli impianti era affidata al circolo “Ritten Sport”, ma quest’organizza-zione non era adeguata alla gestione di strutture così grandi e, quindi, si è scelta la cooperativa come nuova for-ma societaria.

Sig. Vigl, quali sono i compiti della cooperati-va sportiva?Elmar Vigl. Gestiamo e am-ministriamo gli impianti di Arena Ritten e dell’intera

zona sportiva, tra cui rientra l’affitto, a soci ed esterni, del palazzetto e dell’anello di ghiaccio, dei campi da ten-nis e di quello da calcio, così come la gestione del centro fitness. Con il comune abbia-mo siglato una convenzione, che prevede i lavori di manu-tenzione straordinaria e gli interventi di ampliamento a loro carico, mentre le opere di pittura e le piccole ripara-zioni gravano su di noi.

Quali vantaggi trae il pubblico dalla collabora-zione con il Comune?Peter Treibenreif. Non voglia-mo solo mantenere le strut-ture sportive, ma intendiamo contribuire anche alla loro rivalutazione, ad esempio at-traverso l’organizzazione di manifestazioni. Negli impianti

sportivi confluisce denaro pubblico e, pertanto, è no-stro compito rendere queste strutture accessibili a tutti, che si tratti di sport di massa, per professionisti o a livello scolastico.

L’Arena può vantare la pista di pattinaggio all’aria aperta, lunga 400 metri, la più veloce al mondo. Che risonanza ha questo fatto?Peter Treibenreif. L’anello di ghiaccio è il nostro vanto e ogni anno attira atleti da ogni angolo del mondo: qui si sono disputati un cam-pionato europeo, i mondiali juniores e diverse coppe del mondo. I ritorni derivanti dai reportage giornalistici sono impagabili.

“Vogliamo rendere gli impianti sportivi accessibili a tutti”Circoli sportivi e privati cittadini hanno fondato, lo scorso anno, la Sport Cooperativa Renon per la gestione dell’area di Col-lalbo, così da offrire ai soci condizioni vantaggiose e ottenere una rivalutazione degli impianti.

Peter Treibenreif, Elmar Vigl Presidente e Direttore della Sport Cooperativa Renon

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Le cooperative edilizie

Si tratta di associazioni di cittadini, finalizzate alla costruzione di abitazioni a costi inferiori rispetto al libero mercato. Le cooperative edilizie si occupano di pianificazione, organizzazione e gestione delle attività di costruzione per conto dei loro soci, cui consegnano gli alloggi al termine dei lavori.Tutti i soci sono direttamente responsabili degli oneri legati alla realizzazione degli alloggi, dalla progettazione alle opere edilizie, fino alle infrastrutture e alla parte assicurativa e amministrativa, ma alla fine si fanno carico solo degli effet-tivi costi dell’immobile. In Alto Adige, le cooperative edilizie ottengono i terreni edificabili a condizioni agevolate dai comuni e, nelle graduatorie, hanno la pre-cedenza sui singoli richiedenti. I loro soci devono essere residenti o esercitare la propria attività lavorativa nel comune in cui intendono acquistare l’alloggio, oltre che presentare un determinato punteggio.

Le cooperative edilizie consentono di accedere ad alloggi di proprietà a costi più contenuti.

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“Le aziende aderenti sono una garanzia in termini di qualità ed efficienza. Negli ultimi 100 anni, le cooperative

hanno dimostrato la validità del loro modello di successo, in particolare in tempi di crisi”.

Anton Zublasing Presidente del Consorzio delle Cantine Produttori Altoatesine

Le cooperative edilizie

Sig.ra Ramoser, perché avete deciso di costruire in cooperativa?Perché, per noi, era assoluta-mente conveniente! Presen-tandoci congiuntamente, sia ai progettisti sia alle grandi imprese edili, abbiamo potu-to contare su una maggiore capacità contrattuale rispetto al privato cittadino, raggiun-gendo numeri più “importan-ti” e risparmiando costi. Oltre ai benefici finanziari, anche gli aspetti sociali non sono da meno: abbiamo dovuto conciliare alcune divergenze e trovare compromessi. Co-struire in cooperativa è un buon esercizio per la futura convivenza in un condominio.

In una cooperativa edi-lizia le decisioni devono essere assunte collegial-mente… Tutte le decisioni principali sono state prese dall’Assem-blea Generale, mentre le ini-ziative secondarie sono state adottate dal direttivo, sempre tenendo conto del massimo beneficio per i soci. Grazie a un’intensa opera di convinci-mento, le deliberazioni sono state rese trasparenti per tutti i soci: la comunicazione con tutti i partecipanti è fon-damentale, anche se spesso è sottovalutata. Proprio gra-zie a ciò, siamo riusciti nell’in-tento di porre l’obiettivo co-mune al primo posto.

Quali sono gli aspetti che stavano più a cuore a Lei, in veste di Presidentessa?Non era mia intenzione diven-tare Presidentessa e ho sen-tito la grande responsabilità che gravava sulle mie spalle. Ho ritenuto fondamentale cercare di dare una risposta ai problemi dei soci ed es-sere sempre presente come interlocutrice. Altrettanto im-portante è stata la collabora-zione costruttiva e l’efficace suddivisione dei compiti. Ciò che è rimasto è il buon clima instaurato, che ancora oggi arricchisce la convivenza ed è d’aiuto nel superamento del-le controversie. Se capitasse l’occasione, ripeterei sicura-mente l’esperienza di costru-ire in cooperativa.

“Ripeterei subito quest’esperienza”Lo scorso anno, i soci della cooperativa edilizia “Gartenweg 2508” sono entrati nei loro nuovi alloggi. Un’esperienza asso-lutamente positiva, come ci racconta la Presidentessa Anna Maria Ramoser.

Anna Maria Ramoser, Presidentessa della cooperativa edilizia “Gartenweg 2508” 19

AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIROL

PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE

Abteilung 34 - Innovation, Forschung, Entwicklung und Genossenschaft

Ripartizione 34 - Innovazione, Ricerca, Sviluppo e Cooperative

Con il gentile sostegno di

“Per questo, la mia cooperativa è così importante”

Martin Psaier, maso Oberglarzhof a San Valentino/Funes, socio della cooperativa energetica Funes

Dal 1990 sono socio della centrale elettrica, che mi fornisce l’elettricità per il maso. Nella cooperativa non conta il denaro “facile”, bensì l’approvvigionamento energetico sicuro e conveniente. In veste di socio, godo di uno sconto pari alla metà delle tariffe pubbliche, ma do importanza anche a un’energia pulita, prodotta nella nostra valle con le nostre acque. E, inoltre, in caso d’interruzione della fornitura o di necessità d’allac-ciamento di un cantiere, la cooperativa risponde sempre prontamente, poiché tutte le strutture sono in loco e non chissà dove. Spesso si dice che le cooperative sono superate: credo che sia esattamente il contrario. In ogni caso, la nostra cooperativa è innovativa e coesa, e ciò garantisce buoni risultati!

Erika Pircher, maso Oberwieshof sul Monte Sole di Naturno, agricoltrice di montagna e socia della Latteria sociale di Lagundo

Il giorno in cui ho rilevato il maso di mio padre, 15 anni fa, ho deciso di aderire alla Latteria sociale di Lagun-do. Alleviamo da undici a dodici mucche, che producono annualmente circa 65.000 litri di latte. I serbatoi vengono portati quotidianamente al centro di raccolta latte con la funivia, da dove le autocisterne li trasfe-riscono alla Latteria. Da quel momento in avanti, non devo più occuparmi di nulla e posso fare affidamento sulla cooperativa, che mi garantisce un prezzo adeguato e un reddito regolare. Per me, è importante sapere che dal latte vengono ricavati prodotti buoni. Non so se, senza l’aiuto della cooperativa, potrei continuare il mio lavoro.

Walter Torggler, Lazfons, socio e custode della rete idrica della cooperativa d’irrigazione Lazfons/Velturno

La nostra cooperativa d’irrigazione conta 180 soci e rifornisce 320 ettari tra Lazfons, Velturno, Verdignes, Coste e Chiusa. La maggior parte del terreno è coperto da prato, mentre un quarto è coltivato a frutta e vite. Dai rilievi a 2.000 metri d’altitudine riusciamo a raccogliere acqua a sufficienza: annualmente abbiamo bisogno di due milioni di metri cubi d’acqua e, senza l’approvvigionamento idrico, l’agricoltura sarebbe spacciata. È chiaro che, per me, la cooperativa significa molto: sia come produttore di latte, sia come socio e custode della rete idrica. Se ciascuno dovesse richiedere personalmente la concessione idrica, l’iter diventerebbe impraticabile, principalmente per motivi economici. All’interno della cooperativa, mansioni e costi sono ripartiti tra diverse persone e, così, tutti ne traggono profitto.

Josefa Pernthaler Anranter, maso Hienghof a Chiusa/Loc. Coste, viticoltrice e socia della Cantina Valle Isarco

Per ottenere uve di qualità pregiata, la vigna richiede impegno e scrupolosità durante tutto l’arco dell’anno. Senza la cantina sociale, che ci riconosce un prezzo adeguato per il nostro lavoro, noi viticoltori non riusci-remmo a commercializzare i nostri prodotti. I collaboratori della cantina sociale, primo fra tutti il l’enologo, lavorano le nostre uve con impegno infaticabile e massima competenza, per la produzione di vini eccellenti. Quando finalmente, all’interno della cooperativa, degustiamo insieme queste nobili stille, arriviamo tutti alla stessa conclusione: abbiamo fatto un ottimo lavoro!

Johann Innerhofer, maso Neuhäuslhof, Merano, frutticoltore e consigliere della cooperativa ortofrutticola CAFA

Le cooperative contribuiscono in misura decisiva a garantire l’esistenza delle nostre aziende ortofrutticole, prevalentemente di piccole dimensioni. In quanto socio, posso concentrarmi completamente sulla produzio-ne: occuparmi personalmente di vendita e commercializzazione sarebbe quasi impensabile. Anche in fatto di burocrazia, le cooperative offrono un valido aiuto: pensiamo solo alle certificazioni GLOBALG.A.P. Attra-verso l’adesione a CAFA, sono anche membro della cooperativa d’acquisto LEG, grazie alla quale riesco ad acquistare i macchinari agricoli a prezzi convenienti. La cooperativa è sicuramente un modello commerciale insostituibile, soprattutto nel settore agricolo.

Foto: Hermann Maria Gasser