La Consolata in Etiopia - I Parte

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Pellegrinaggio nell’eTioPia crisTiana Santuario della Consolata gennaio 2013 Veduta aerea della capitale Addis Ababa (altitudine 2600 mt)

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Pallegrinaggio nelle terre della chiesa copta

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Pellegrinaggio nell’eTioPia crisTiana Santuario della Consolata – gennaio 2013

Veduta aerea della

capitale Addis Ababa

(altitudine 2600 mt)

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L’antica missione di Finfenni del card. Massaia diventa Addis Abeba (“nuovo fiore) con la regina Taytù (1889)

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4 milioni di abitanti, nonostante la difficoltà di approvvigionamento idrico

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Quartieri in costruzione, nella zona del palazzo del Congresso Africano (OUA)

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Davanti all’albergo Beshalle … l’Etiopia svela il suo volto di agricoltori e allevatori

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Il palazzo antico delle Poste, costruito dagli italiani occupanti

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La stazione ferroviaria: unica tratta Addis – golfo di Gibuti

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La parte antica della città (fine Ottocento)

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Un hotel della città

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La dinastia etiope vanta discendenza dal “Leone di Giuda” per via di un presunto legame tra la Regina di Saba (Sabei del corno d’Africa) e Salomone, da cui sarebbe nato Menelik

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Anche qui l’Arabia

costruisce moschee

in una zona cristiana

al 98%

L’interno del museo, famoso per l’ominide chiamata “Lucy”

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La cattedrale della chiesa Ortodossa-etiope (copta) intitolata a san Giorgio patrono della nazione

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Costruita nel 1896 da Menelik II. Qui è stato incoronato Haile Selassie

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Arriviamo per la festa annuale del TIMKAT – il BATTESIMO di Gesù, da qualcuno chiamata “Epifania”, la maggiore ricorrenza liturgica cristiana etiope. Ogni parrocchia parte in

processione con copie dell’Arca dell’Alleanza, coperte da ombrelli multicolori

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Ci si raduna in una grande spianata, cattedrale a cielo aperto delle celebrazioni

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La tenda riservata ai sacerdoti e diaconi, dove si raccolgono le varie “arche”, simbolo della presenza divina in mezzo al popolo di Dio.

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Gruppi di cantori, ministranti, diaconi e preti. I colori sono sgargianti e vivi

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Dal Concilio di Calcedonia (451 dC) l’Etiopia ha adottato il cristianesimo copto monofisita, facente capo al Patriarca di Alessandria d’Egitto, fino anni Ottanta. Il Patriarca ora è etiope.

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Il “kebrero” tamburo liturgico che ricorda, con i suoi due lati, il “porgi l’altra guancia” …

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La croce semplice della regione Gongiab. Più rotonde quelle di Lalibela ed elaborate quelle di Axum (Tigray).

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I tratti dolci dell’etnia Amhara

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Si canta, si prega, si balla tutta la notte, prima delle solenni aspersioni del mattino da parte del Patriarca e dei suoi collaboratori a tutti i fedeli presenti

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L’erba dei campi sparsa su strade e pavimenti, come auspicio di “fecondità” per l’anno liturgico che inizia

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Incontriamo la comunità dei Cappuccini ad Addis Abeba

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Case di periferia

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La sede dei Missionari della Consolata

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In cappella ci troviamo a casa: la Consolata accanto ad una croce copta

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Qui opera da trent’anni padre Renato Saudelli al quale lasciamo i nostri poveri doni … ricevendo in cambio la ricchezza della sua spiritualità ed esperienza.

Si è circondato di giovani orfani, che offrono il frutto del loro artigianato

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Sorvoliamo la regione di Addis Abeba (chiamata Scioà) e il maestoso altopiano (acrocoro)

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Il solco del Nilo Azzurro, che verso ovest, a Karthoum (Sudan) si riunisce al Nilo Bianco

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E giungiamo a Bahir Dar (Goggiam) sulle rive meridionali del lago Tana, il più grande lago etiope dove nasce il Nilo Blu

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Tutto è ben coltivato

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Costeggiamo il Nilo Azzurro …

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… fino a Tissisat

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Qui un ponte in pietra sul Nilo (detto “portoghese) del 1650 divide la regione del Goggiam dal Begheméder (entrambe abitate dagli Amhara)

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Una donna cuoce l’injera, focaccia di teff, cereale simile al miglio

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Ed ecco le meravigliose cascate: un fronte di 500 mt con un salto di 50. La portata dell’acqua è ora ridotta da una diga a monte …

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Lo stadio di Bahar-Dir dietro covoni di teff (cereale simile al miglio) da cui si ricava il pane

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Ed ecco i famosi TUKUL, capanne coniche

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La strada è ancora quella costruita dagli italiani negli anni ‘30

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Ma la popolazione locale percorre la strada sempre a piedi …

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Intorno al Nilo la fertilità del terreno è assicurata …

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La strada è interrotta a causa della festa religiosa di san Michele, protettore dei ministranti

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Una processione a perdita d’occhio che sfila per mezz’ora e in gran parte si tratta di giovani

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Bahir-Dir : il monumento ai caduti Amhara

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Davanti alla copia dell’Arca, simbolo della presenza di Dio, tappeti e fronde verdi …

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ABDU guida in tutti i sensi …

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Il lago Tana è otto volte più grande del lago di Garda, con 37 isole e isolotti e 20 monasteri disseminati sulle coste

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Sulla penisola di Zeghie la chiesa di Beta Maryam: un cortile chiuso esterno (per i fedeli puri), un recinto interno affrescato (accessibile ai dotti) e il Santo dei Santi (solo per preti e diaconi).

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Strutture e pitture risalenti al 1200-1400 dC

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Il museo del monastero

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Il monaco residente e … un solitario volatile

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Scirò-Wot e injera

Stufato con berberé

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folklore locale

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Il rigoglioso e fertile Goggiam – dietro le colline Debre Tabor

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La strada sale verso Gondar

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Il teff viene “ventilato” con buoi e forza di braccia

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GONDAR : il palazzo dei bagni del re Fasilidas , costruito in stile medioevale nel 1635

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La chiesa di Debre Berhan Selassie, costruita a pianta rettangolare nel XIX sec. sulle rovine di una precedente chiesa circolare

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Il complesso del palazzo del re Fasilidas, del re Iyasu, della regina Mentwab, con la biblioteca, la cancelleria del re Yohannes e un piccolo zoo nel giardino …

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Tramonta sull’antica capitale Gondar, mentre gli abitanti sono riuniti davanti ad un maxi-schermo in piazza per seguire la Coppa d’Africa di calcio …

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Passiamo Amba-Giorgis e Wunania a nord di Gondar

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L’aria è fresca a 3000mt al mattino presto …

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Una breve sosta per un caffè nella patria del kafè

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Fantasia: uno strumento musicale da una bottiglia, un albero natalizio …

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Ci addentriamo nel parco nazionale del Simien

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Qui si trovano punte fino a 4600 mt e tante specie animali e vegetali

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Simien in amharico significa “nord” – 5 ore di auto tra panorami sempre nuovi stupendi

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DEBARK (2700 mt) sosta pranzo al sacco

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Abdu e Aweke distribuiscono i viveri, con ottime banane locali

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Proseguiamo verso nord, Chew-Ber

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La rarissima pianta dell’incenso, resina preziosissima ancora oggi

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Arriviamo al fiume Tekeze, confine tra la regione di Gondar e il TIGRAY

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Ci accolgono maestosi baobab

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Dopo circa otto ore di sterrato, finalmente l’asfalto per l’ultimo tratto

prima di AXUM

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Iscrizione del re Ezana (ge’ez, greco e sabeo) IV sec. dC

Il “bagno” (vasche idriche) della regina di Saba

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La tomba di re Kaleb

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AKSUM: un’antica città a pochi km. dal confine con l’Eritrea

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Un lustrascarpe adolescente, che si guadagna la vita già dalle 6,30 del mattino …

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La legge 81 sulla sicurezza etiope ha norme diverse dalle nostre …

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Il parco delle Steli – testimone di una civiltà del II sec. aC

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Le steli come le piramidi: monumenti funebri

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Leggenda vuole che ad AXUM sia conservata l’arca dell’Alleanza del tempio di Gerusalemme, presa da Menelik figlio della regina di Saba

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La chiesa di Maryam Sion (1655) sulle rovine dell’antica

chiesa del re Ezana (IV sec. dC)

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Il vestibolo (nartece)

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L’accesso alla cappella dell’Arca è consentito solo al monaco custode

(segue)