La reincarnazione attraverso la storia, la filosofia, la religione.
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LA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE
Dott. Pasquale Saviano Psicologo
“Comunicazione” deriva dai verbi greci Koinóō (rendo comune) e Koinōnéō (partecipo), entrambi legati all’idea della Koinè, della comunità, e dal latino Comunico (metto in comune, condivido). Tutti abbiamo una capacità di comunicare con gli altri, un nostro modo di esprimere una capacità di relazione con altro
soggetto, con altri soggetti • Coinvolgere
• Stabilire una relazione reciproca • Da “individualità” ad “intersoggettività”
MODELLI TEORICI
LA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE
LA PRAGMATICA DELLA COMUNICAZIONE
IL MODELLO FUNZIONALISTA TEORIA MATEMATICA DELLA COMUNICAZIONE
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Chi prepara una Comunicazione deve: Stabilire un obiettivo Conoscere e valutare chi ascolta Preparare documenti e materiali di supporto Scegliere il linguaggio Controllare la gestualità In relazione all’obiettivo deve essere: Esplicativa, ma adeguata e concisa Organizzata in quanto presenta gli elementi a supporto Convincente, perché motiva le affermazioni Chiara, in quanto fa capire quale risposta/reazione si attende
LA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE
TEORIA MATEMATICA DELLA COMUNICAZIONE
(Anni ’50 - E. Shannon e W. Weaver)
FONTE Trasmettitore/ CANALE Ricevente/ DESTINATARIO Codificatore Decodificatore
Una sorgente di informazione sceglie un messaggio tra vari possibili e lo invia ad un trasmettitore, il quale lo codifica in un segnale, che viene a sua volta inviato, tramite un canale, ad un ricevente e quindi ad un destinatario
LIMITE: il processo comunicativo viene ridotto ad una dimensione di esclusiva linearità ed unidirezionalità, ad una sequenza obbligata e determinata, nella quale al destinatario non viene riconosciuta alcuna attività costitutiva e selettiva sul complesso segnale-messaggio
“Non tiene conto della reciprocità comunicativa” LA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE
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IL MODELLO FUNZIONALISTA (Anni ’60 – R. Jacobson) c o n t e s t o
c o d i c e
MESSAGGIO MITTENTE DESTINATARIO
contatto canale fisico e psicologico
LA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE
LA STRUTTURA DELLA COMUNICAZIONE (R. Jacobson, Saggi di linguistica generale, Feltrinelli, Milano 1966)
• il MITTENTE opera la codificazione del messaggio e lo trasmette: è il responsabile della comunicazione
• il RICETTORE è il destinatario del messaggio, lo interpreta attraverso un’ operazione di decodificazione
• il MESSAGGIO è un’informazione o un quantum di informazioni trasmesse e strutturate secondo regole definite
• il CODICE definisce le regole per la strutturazione del messaggio (deve essere comune al mittente e al destinatario)
• il CONTATTO è un canale fisico e una connessione psicologica che consente di stabilire e mantenere la comunicazione
LA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE
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LA PRAGMATICA DELLA COMUNICAZIONE (Anni ’60 – Scuola di Palo Alto)
“Comunicazione come comportamento all’interno della relazione”
Assiomi della Comunicazione
• Non si può non comunicare • Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e di
relazione, di modo che il secondo classifica il primo ed è quindi “metacomunicazione”
• La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione
• Gli esseri umani comunicano col modello numerico (linguaggio) e analogico (comportamento non verbale)
• Tutti gli scambi ed i flussi di comunicazione sono simmetrici o complementari a seconda che si basino sull’uguaglianza o sulla differenza
LA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE
LA COMUNICAZIONE: la codifica
La produzione di un messaggio viene ad essere l’atto finale che implica anche tutta l’”attività interlocutoria”, ossia tutte quelle fasi nelle quali si realizza l’organizzazione interiore del materiale da esprimere.
Nella creazione del messaggio intervengono componenti
cognitive, emotive ed interpersonali. Componenti cognitive: metacomunicazione – role taking Componenti emotive: emozioni – atteggiamenti – desideri
– speranze – credenze, etc. Componenti interpersonali: status – ruolo sociale
LA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE
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LA COMUNICAZIONE: la decodifica
Processo di percezione – selezione – interpretazione – organizzazione
Intervengono nel processo alcuni fattori quali: • Sensibilità fisica • Attenzione selettiva • Categorizzazione • Contesto • Personalità ed Aspettative
LA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE
LA COMUNICAZIONE: il canale
Mezzo fisico-ambientale che rende possibile la trasmissione di un’informazione o di un messaggio (canale verbale – non verbale – apparato sensoriale)
LA COMUNICAZIONE: il contesto
Ambiente – Partecipanti - Scopo
LA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE
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LA VOCE
L’Efficacia della comunicazione verbale è ottenuta grazie a: Un tono della voce, non monotono e piatto, ma vario, per dare enfasi sui punti di impatto Un volume di voce modulato, per richiamare l’attenzione e coinvolgere interlocutori “disattenti” Un timbro di voce, che pone l’accento su un passaggio significativo
LA COMUNICAZIONE NON VERBALE
COMPORTAMENTO SPAZIALE
Distanza Interpersonale
Orientamento nello Spazio
Postura
GESTUALITA’
MIMICA DEL VOLTO
SGUARDO
ELEMENTI PARALINGUISTICI
LA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE
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LA GESTUALITA’
Chi parla deve porsi in modo da: Guardare direttamente l’interlocutore Se l’interlocutore è un gruppo, lo sguardo deve essere circolare, mai fisso su una persona Controllare i gesti che devono essere coordinati e corretti per accompagnare le parole, non distrarre e deviare l’attenzione Mantenere una posizione non rigida, statica
LA GESTUALITA’
I gesti, nel loro insieme, esprimono un “sentimento”, un elemento di carattere emotivo, a cui corrisponde una situazione di: Interesse e attenzione - Sorpresa e meraviglia - Gioia e tristezza – Paura - Rifiuto e collera – Disprezzo Ogni gesto volontario oppure controllato: Accompagna una parola oppure una frase, che sono “segnalate” da un gesto che indebolisce o rafforza un messaggio, perché si rivolge e si indirizza a una o più persone
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LE FUNZIONI DELLA COMUNICAZIONE
• La Funzione Referenziale Scambio di informazioni tra gli interlocutori su un oggetto o
“referente” • La Funzione Interpersonale (o espressiva) Scambio di informazioni relative all’ identità, alla
personalità, allo status sociale, agli stati emotivi
• La Funzione di Auto ed Eteroregolazione Attraverso comandi, ordini, o formule di cortesia,
riusciamo ad ottenere un dato obiettivo (che l’altro faccia per noi qualcosa);
controlliamo il nostro discorso in modo da salvaguardare l’immagine che diamo agli altri
• Funzione di Coordinazione delle Sequenze Interattive
Coerenza comunicativa – Regolazione dei ruoli interpersonali
LA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE
Per costruire una “buona” comunicazione è necessario:
• Esprimersi in forma concreta evitando generalizzazioni, moralismi, pregiudizi
• Comunicare con e non contro l’altro • Considerare ogni persona degna di una
propria storia • Dare attenzione alla comunicazione
verbale e non verbale • Dare Ascolto ai propri e agli altrui
contenuti cognitivi ed emotivi
LA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE
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COMUNICAZIONE ED EDUCAZIONE
Acquisizione di capacità critiche, di confronto, di verifica attraverso l’alternarsi del lavoro individuale e di quello di gruppo.
Per i soggetti in età evolutiva e per gli adolescenti, il lavoro di gruppo consente di ottenere risultati migliori che nei lavori individuali:
Decentramento: nel gruppo si superano le posizioni egocentriche, le rigidità individuali, giungendo ad una capacità di coordinazione dei punti di vista differenti
Feedback: il gruppo rimanda al singolo informazioni sul proprio comportamento adottato
Ricerca: la ricerca di gruppo sottintende una cooperazione
LA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE
PER CONCLUDERE:
COERENZA COMUNICATIVA
EDUCAZIONE ALLA COMUNICAZIONE
LA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE