La commedia è un’arte! - Istituto Di Cultura

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Laboratorio di formazione sulla maschera La commedia è un’arte! Promosso da Ambasciata d’Italia ad Atene e da Istituto Italiano di Cultura di Atene National Theatre of Greece – Drama School 28 gennaio – 1 febbraio 2020 Il Laboratorio Il laboratorio è condotto da Enrico Bonavera e Giorgio Bongiovanni. Allievo “di bottega” di Ferruccio Soleri, con alle spalle una formazione nell’ambito del teatro di ricerca – ha collaborato con l’Odin Teatret di Eugenio Barba – Bonavera, genovese di nascita, svolge da oltre quattro decenni la sua attività di attore di prosa e insegnante di teatro. Oltre al Piccolo – con cui ha lavorato dal 1987 al 1990 e ininterrottamente dal 2000 a oggi, interpretando i ruoli di Brighella ed Arlecchino (di cui è titolare da due stagioni) nel “mitico” Arlecchino servitore di due padroni ha al proprio attivo una carriera autonoma che lo ha portato in tutta Italia e nel mondo a lavorare sulla Commedia dell’Arte e sui suoi personaggi. Nel 2007 ha ottenuto il prestigioso “Arlecchino d’oro” al Festival Mantova Capitale Europea dello Spettacolo. Didatta fin dai primi anni ’90, dal 2004 insegna al Corso di Drammaturgia dell’attore del DAMS di Imperia, oltre ad aver collaborato con tutte le principali scuole teatrali italiane ed europee e ad aver tenuto masterclass e workshop all’estero, dalla Cina all’America Latina, sia nell’ambito delle tournée del Piccolo, sia a titolo personale. Giorgio Bongiovanni si è diplomato alla Scuola di Teatro del Piccolo sotto la guida di Giorgio Strehler, debuttando il 26 ottobre del 1990 nell’edizione di Arlecchino che il Maestro aveva ripensato per gli allievi attori. Da allora è stato Pantalone per più di 1300 repliche, costruendo una fortunata carriera di attore e regista. In teatro è statto diretto, tra gli altri, oltre che da Strehler, da Luca Ronconi, Robert Carsen, Stéphane Braunschweig, Árpád Schilling, Lamberto Puggelli, Carlo Battistoni. In tv ha preso parte a celebri fiction (per tutte Il commissario Montalbano). Come regista, oltre all’amato Goldoni (Il bugiardo, La Locandiera) ha intrapreso una fortunata carriera come regista d’opera, in italia e all’estero, prediligendo autori come Cimarosa, Donizetti, Rossini, Puccini, Jommelli tra gli altri. È costantemente impegnato nell’attività didattica, prediligendo masterclass e seminari dedicati allo studio delle tecniche di recitazione della Commedia dell’Arte e insegna Commedia dell’Arte alla "Scuola di Teatro Luca Ronconi” del Piccolo Teatro di Milano. Nell’ambito del programma “Tempo forte” Ελλαδα

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Laboratorio di formazione sulla maschera

La commediaè un’arte!

Promosso da Ambasciata d’Italia ad Atene e da Istituto Italiano di Cultura di Atene

National Theatre of Greece – Drama School28 gennaio – 1 febbraio 2020

Il LaboratorioIl laboratorio è condotto da Enrico Bonavera e GiorgioBongiovanni.Allievo “di bottega” di Ferruccio Soleri, con alle spalle unaformazione nell’ambito del teatro di ricerca – ha collaborato conl’Odin Teatret di Eugenio Barba – Bonavera, genovese dinascita, svolge da oltre quattro decenni la sua attività di attore diprosa e insegnante di teatro. Oltre al Piccolo – con cui halavorato dal 1987 al 1990 e ininterrottamente dal 2000 a oggi,interpretando i ruoli di Brighella ed Arlecchino (di cui è titolare dadue stagioni) nel “mitico” Arlecchino servitore di due padroni –ha al proprio attivo una carriera autonoma che lo ha portato intutta Italia e nel mondo a lavorare sulla Commedia dell’Arte e suisuoi personaggi. Nel 2007 ha ottenuto il prestigioso “Arlecchinod’oro” al Festival Mantova Capitale Europea dello Spettacolo.Didatta fin dai primi anni ’90, dal 2004 insegna al Corso diDrammaturgia dell’attore del DAMS di Imperia, oltre ad avercollaborato con tutte le principali scuole teatrali italiane ed europeee ad aver tenuto masterclass e workshop all’estero, dalla Cinaall’America Latina, sia nell’ambito delle tournée del Piccolo, sia atitolo personale. Giorgio Bongiovanni si è diplomato alla Scuola diTeatro del Piccolo sotto la guida di Giorgio Strehler, debuttando il26 ottobre del 1990 nell’edizione di Arlecchino che il Maestro avevaripensato per gli allievi attori. Da allora è stato Pantalone per più di1300 repliche, costruendo una fortunata carriera di attore e regista.In teatro è statto diretto, tra gli altri, oltre che da Strehler, da LucaRonconi, Robert Carsen, Stéphane Braunschweig, Árpád Schilling,Lamberto Puggelli, Carlo Battistoni. In tv ha preso parte a celebri

fiction (per tutte Il commissario Montalbano). Come regista, oltre all’amato Goldoni (Il bugiardo, LaLocandiera) ha intrapreso una fortunata carriera come regista d’opera, in italia e all’estero, prediligendoautori come Cimarosa, Donizetti, Rossini, Puccini, Jommelli tra gli altri. È costantemente impegnatonell’attività didattica, prediligendo masterclass e seminari dedicati allo studio delle tecniche di recitazionedella Commedia dell’Arte e insegna Commedia dell’Arte alla "Scuola di Teatro Luca Ronconi” delPiccolo Teatro di Milano.

Nell’ambito delprogramma “Tempoforte” Ελλαδα

Le maschere e i personaggi di “Arlecchino, servitore di due padroni” Arlecchino Personaggio a suo modo enigmatico, originario delle valli bergamasche, èastuto e ingenuo allo stesso tempo. Indossa una maschera dai tratti felini – e del gatto hal’agilità! – un costume fatto di pezzi di stoffa colorati cuciti e porta alla cintura un “batocio”– il suo tipico bastone – e una piccola borsa dove tiene pochissime cose e spera di poterriporre qualche moneta. È un servo povero, sempre tormentato dalla fame e costretto aingegnarsi per sopravvivere. Ciononostante è sempre allegro e pieno di vita. Brighella Bergamasco come Arlecchino, porta una maschera di colore scuro sulvolto, con tratti che conferiscono ai suoi lineamenti le caratteristiche della scaltrezza.Indossa una lunga redingote bianca, fino al ginocchio, con pantaloni un po’ larghibordati di verde lungo le cuciture che ricordano la livrea dei servitori delle famigliesignorili e un bel cappello bianco. È meno povero di Arlecchino: infatti non va aservizio, ma conduce una locanda. Pantalone Personaggio anziano e originario di Venezia, è un padre di famiglia, conuna figlia a carico che lo fa dannare e che vorrebbe “maritare bene”. Indossa unalunga e ampia sopraveste nera, pantaloni rossi, pantofole turche e una berretta. Lasua barba, lunga e sottile, trema a ogni alito di vento, perché è furbo, ma fifone.Trafficone, poco coraggioso, cerca sempre di accomodare ogni cosa. Di estrazione borghese, ha denaro ma cerca di spenderne il meno possibile. Il Dottore Inseparabile amico di Pantalone, ha con lui in comune l’età avanzata. Dicognome fa Lombardi, è originario di Bologna, è un po’ fanfarone e si professa uomo dicultura, vantando una doppia laurea in legge e medicina. Sempre vestito di nero, con gilete mantello che nascondono la sua grossa pancia, indossa un grande cappello –anch’esso nero – e una mezza maschera che gli nasconde la fronte e il naso. Spessopronuncia sentenze in un buffo latino inventato. Gli piace mangiare tanto e bene.Silvio È il giovane figlio del Dottor Lombardi. Veste all’ultima moda, non ha lamaschera sul viso, è ben rasato e incipriato, porta la spada alla cintura, ma non ha lospirito del combattente. Vanitoso e impaziente, è spesso ridicolo per i suoiatteggiamenti esagerati e manierati. Eccelle nel canto e nella poesia, ha una granparlantina e battibecca sempre con l’amata e capricciosa Clarice.Clarice Personaggio costruito sull’ironia e sul gusto del gioco della seduzione,Clarice, figlia di Pantalone, è una ragazza apparentemente fragile e indifesa, in realtàperfettamente consapevole di dove vuole arrivare, ossia a sposare Silvio. Abile nelmenare per il naso il padre, riesce sempre a fare quello che vuole e a manipolarepadre e fidanzato come le conviene, grazie all’aiuto dell’inseparabile servettaSmeraldina.Florindo L’innamorato dal carattere focoso. Per amore può diventare impetuoso,scostante, rissoso. Per un nonnulla porta la mano alla spada, ma nasconde un cuore tenero e unagrande passione per l’amata Beatrice – alla quale ha comunque ucciso il fratello... I rischi, le lacrime, le iperboliche dichiarazioni sono il tratto di un temperamento moltoaggressivo, tutto il contrario del mite Silvio.Beatrice Come Clarice è giovane e innamorata, ma ha un carattere più deciso enon è per niente civetta. Non esita a travestirsi da uomo per andare in cercadell’amato, esponendosi al biasimo sociale. È una donna incredibilmente moderna e libera, modello delle future eroine dellecommedie goldoniane. Una volta indossati gli abiti femminili, torna nei ranghi dellagiovane di buona famiglia. Smeraldina È la tipica servetta della Commedia dell’Arte, seducente e astuta. Ha unmodo di esprimersi molto libero e diretto e non le manda a dire neppure al padrone,tanto da apparire spesso insolente. Furba, concreta, prudente e attenta a tutto ciòche le accade intorno, asseconda gli intrighi di Clarice, anche se non ne condivide lesvenevolezze. È la ragazza giusta per Arlecchino!

La Commedia è un’arte!Laboratorio di formazione sulla mascheraDa anni gli artisti del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa,propongono un laboratorio / workshop – con dimostrazione finale aperta alpubblico – che ha come obiettivo lo studio, l’apprendimento e la praticadelle tecniche di improvvisazione e recitazione con la maschera dellaCommedia dell’Arte. Utilizzando il corpo, la voce, la mimica e il gesto, gli allievi compiono unviaggio attraverso la storia, a partire dal Settecento e dalla riforma teatraledi Carlo Goldoni, per approdare alle maschere nella messa in scena diGiorgio Strehler del Servitore di due padroni, lo spettacolo italiano più vistonel mondo - è stato rappresentato in 48 nazioni -, tuttora, “palestra” deigiovani diplomati alla Scuola del Piccolo.Dal 28 gennaio al 1 febbraio 2020, Enrico Bonavera e Giorgio Bongiovannitengono un workshop presso la Drama School del National Theatre ofGreece di Atene. Alle 17 del 1° febbraio, presso l’Anfiteatro della stessaDrama School, i due artisti con gli allievi daranno vita a una dimostrazionefinale a ideale chiusura del percorso di lavoro insieme.

Dalla Commedia dell’Arte al Servitore di due padroniBasata sul virtuosismo verbale e gestuale degli attori e sultalento per l’improvvisazione, la Commedia dell’Arte nasce esi sviluppa in Italia tra il XVI e il XVIII secolo. È l’epoca in cuicompagnie di attori professionisti – i comici dell’arte – sispostano di città in città, raggiungendo anche paesi stranieri,per rappresentare i propri spettacoli nelle piazze, alle fiere, suisagrati delle chiese.I comici dell’arte improvvisano recitando a partire da uncanovaccio, una traccia, una trama, che contiene indicazionisugli sviluppi generali della vicenda da rappresentare. Gliattori si specializzano in un ruolo fisso, che possono ancheinterpretare per tutta la vita e tramandare ai figli. Gli innamorati, i vecchi e i servi sono i personaggi tipicidella Commedia dell’Arte, caratterizzati spesso da unamaschera – termine che è diventato sinonimo di“personaggio” e da un costume che il pubblico impara ariconoscere e ritrova, quasi identico, in tutti gli spettacoli,anche se di compagnia diverse. Il Servitore di due padroni –che Strehler decise di intitolare Arlecchino servitore di duepadroni per sottolineare la centralità del personaggio – èun’opera esemplare per comprendere la trasformazione cui va

incontro la commedia dell’arte alla metà del XVIII secolo, grazie all’intervento di Carlo Goldoni (1707-1793). L’autore veneziano, pur partendo dalla tradizione, afferma la supremazia del drammaturgosull’attore e la fondamentale importanza di un testo scritto che l’interprete deve imparare a memoria,limitando le parti di improvvisazione. I personaggi cessano di essere semplici maschere, ma siarricchiscono di spessore e realismo. Redatto prima in forma di canovaccio, Il servitore di due padronitrova la sua forma definitiva nel 1745.