La cinaricoltura siciliana tra tradizione ed...
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La cinaricoltura siciliana tra tradizione ed innovazione
Cristina Restuccia
Catania – Italy
Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università degli Studi di Catania
www.sprintsicilia.it
Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e in quello forestale”
Capofila: Violetto Ramacchese Cooperativa Agricola a r.l.
Titolo del Progetto: Innovazione di processo e di prodotto per una cinaricoltura
sostenibile
Responsabile scientifico:
prof. Giovanni Mauromicale, Dipartimento di Dipartimento di
Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A), Università
degli Studi di Catania
Sito web – Contatti: www.carciofiamo.it
Innovazione di processo e di prodotto per una cinaricoltura sostenibile
La Sicilia, con quasi 15.000 ha, è insieme alla Puglia ed alla Sardegna leader nazionale Il carciofo ha un elevato impatto economico in Sicilia (PLV ~ 170-190 milioni di euro) Il carciofo è una pianta mediterranea
OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO
Ampliare il panorama varietale per diversificare il prodotto e meglio regolare il calendario di produzione Migliorare la sostenibilità delle coltivazioni razionalizzando concimazione ed irrigazione Migliorare la gestione post-raccolta dei capolini Migliorare gli standard igienico-sanitari e la shelf-life del prodotto Rafforzare l’identità commerciale del prodotto
ARTICOLAZIONE IN 4 AZIONI
Azione 1A: razionalizzazione dei protocolli di concimazione
OBIETTIVO: diminuire l’apporto di unità fertilizzanti (N, P, K), per migliorare il profilo economico e ridurre l’impatto ambientale della cinaricoltura siciliana
• 5 aziende cinaricole interessate
• 4-5 varietà per azienda utilizzate
• 2 livelli di concimazione adottati:
ALTO 500 kg ha-1 N
250 kg ha-1 K20 250 kg ha-1 P205
1000 kg ha-1
BASSO 200 kg ha-1 N
180 kg ha-1 K20 200 kg ha-1 P205
580 kg ha-1
vs.
Livello di
concimazione
Resa
(000 cap.
ha-1)
Caratteristiche dei capolini Sostanza secca
(%)
Peso
(g)
Indice di
forma (D/d)
Incid.
ricettacolo
(%)
Incid.
brattee
(%) Ricettacolo Brattee Stelo fiorale
BASSO 76.9 a 202.2 a 1.2 a 22.9 a 77.1 a 14.6 a 13.9 a 11.1 a
ALTO 75.9 a 198.5 a 1.2 a 23.6 a 76.4 a 14.5 a 14.1 a 11.5 a
RISULTATI
Azione 1B: Ammodernamento e razionalizzazione delle tecniche e dei sistemi irrigui
OBIETTIVO: migliorare l’utilizzo delle risorse idriche, aumentando la produttività delle
carciofaie siciliane
INNOVAZIONE TRASFERITA:
Adozione di metodi irrigui a microportata + irrigazione nebulizzante/climatizzante
2 varietà (Violetto e Tema 2000)
RISULTATI: capolini commercializzabili (000 ha-1)
+21%
+26%
Con irrigazione nebulizzante
Senza irrigazione nebulizzante
Azione 2: Innovazione ed ampliamento del panorama varietale siciliano
OBIETTIVO: ampliare la piattaforma varietale, al fine di regolare il calendario di produzione, diversificare le caratteristiche del prodotto ed aumentare le rese
• 5 aziende cinaricole interessate • 8 cultivar utilizzate (5 a
propagazione vegetativa e 3 ibridi F1 a propagazione per ‘seme’): Tema 2000, Violetto, Apollo, Exploter, Romanesco C3, Ademaro F1, Romano F1 e Zenone F1
Violetto Tema 2000
Apollo
C3
CALENDARIO DI PRODUZIONE
NOV DIC GEN FEB MAR APR MAG
Capolini di 1a qualità
Capolini di 2a qualità
Capolini per l’industria
VIOLETTO
TEMA 2000
ROMANESCO C3
APOLLO ED EXPLOITER
IBRIDI DA SEME
PROFILO POLIFENOLICO DEL RICETTACOLO DI CARCIOFO
Var. Apollo
Numero Composto
1 acido 1-O-caffeoilchinico
2 acido 3-O-caffeoilchinico
3 acido 5-O-caffeoilchinico
4 acido 3,4-O-dicaffeoilchinico
5 acido 3,5-O-dicaffeoilchinico
6 acido 1,5-O-dicaffeoilchinico
7 apigenina 7-O-glucuronide
8 apigenina 7-O-manoliglucoside
9 luteolina 7-O-glucuronide
Azione 3: Miglioramento del trattamento post-raccolta dei capolini di carciofo
OBIETTIVO: valutare l’efficacia dei trattamenti di lavaggio con acqua ozonizzata e di stoccaggio in atmosfera arricchita di ozono sulla qualità microbiologica e chimico-nutrizionale dei capolini di carciofo
Cultivar impiegate
• Tema 2000
• Violetto di Provenza
• Apollo
Ricevimento dei capolini
Lavaggio in acqua ozonizzata
Asciugatura per sgrondatura
Eventuale stoccaggio in cella climatica (4 °C)
Confezionamento dei capolini nell’imballaggio in polipropilene
alveolare
Conservazione in cella climatica con atmosfera arricchita in ozono
Trasporto al punto vendita (mantenimento della catena del
freddo)
Flow-sheet di lavorazione
I TRATTAMENTI POST-RACCOLTA
Lavaggio dei capolini in acqua potabile ozonizzata mediante immersione per 5’, seguito dalla sgrondatura del prodotto e conservazione in cella climatica a temperatura controllata (4±1 °C) in atmosfera normale o arricchita in ozono (mediante insufflazione di 2 g O3 m-3 per 11 ore al giorno) per la durata di 3 o 7 giorni Conservazione dei capolini (non lavati) a temperatura ambiente presso il locali della Violetto Ramacchese Soc. Cooperativa Agricola a r.l. (controllo)
RISULTATI • Il trattamento combinato ha
efficacemente ridotto la carica dei batteri mesofili, lieviti e muffe
• L’efficacia è apparsa, a volte, dipendere dalla cultivar
• Il trattamento con ozono limita le perdite di peso e del contenuto in vitamina C dei capolini durante la conservazione ed è in grado di esaltare la biosintesi dei polifenoli (acidi caffeilchinici e flavonoidi)
Azione 4: MIGLIORAMENTO DELLA PRESENTABILITÀ E DELL’IDENTITÀ DEL
PRODOTTO COMMERCIALE
OBIETTIVO: miglioramento dell’identità del prodotto commercializzato, attraverso l’utilizzo di nuovi processi, materiali e tipologie di confezionamento (packaging), al fine di prolungare la shelf-life del prodotto, preservarne le caratteristiche qualitative (igieniche, chimico-nutrizionali, ecc.) e rafforzare l’identità commerciale del prodotto
Preparazione dei capolini di IV gamma: procedura
Immersione in: soluzione antiossidante: acido ascorbico 1% +
acido citrico 0.2% soluzione di controllo (acqua distillata)
Confezionamento in: film semipermeabile OTR 3700 cc/m2/24h (SP/BY
19 micron - System Packaging s.r.l.) film microperforato OTR 19000 cc/m2/24h
(Coralife SW AF N MY 30 - Corapack) film macroperforato (Corapan AL400, Corapack
s.r.l.)
Lavaggio in acqua + sodio ipoclorito 2%
Immersione per 5 min in soluzione antiossidante (ac. ascorbico 1% + ac.
citrico 0,2%)
Asciugatura per centrifugazione
Taglio dello stelo fiorale a 5 cm
Tornitura dei capolini (eliminazione circa 10 brattee e spuntatura a circa 2 cm)
Confezionamento (4 capolini per confezione) in atmosfera ordinaria
Campionamento ad intervalli regolari fino a 16 giorni
Conservazione a 4°C
Flow-sheet di lavorazione
RISULTATI DELLA VALIDAZIONE
La tecnologia per la IV gamma trasferita ha:
1) inibito l’attività microbica;
2) limitato i fenomeni di imbrunimento
enzimatico, che rendono il prodotto
commercialmente inaccettabile;
3) preservato il contenuto di polifenoli durante la
shelf-life del prodotto.
Vaschette in PET inserite in sacchetti a tre saldature costituiti da differenti materiali plastici
Identità biochimica del prodotto siciliano attraverso la determinazione del:
• Profilo in elementi minerali (Na, K, Mg, Ca, Cu, Fe, Zn e Mn)
• Frazione glucidica (glucosio, fruttosio, saccarosio ed inulina)
• Profilo polifenolico (acidi caffeilchinici e flavonoidi)
min5 10 15 20 25 30 35
mAU
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
1600
1
2
3
4
6
7
8
9
Conclusioni
La concimazione controllata (sulla base della disponibilità del terreno e delle esigenze della coltura) e l’adozione
di metodi irrigui a microportata di erogazione hanno migliorato la redditività e la sostenibilità della coltura
L’irrigazione nebulizzante/climatizzante e l’introduzione di varietà «nuove» hanno reso più regolare il
calendario di raccolta e migliorato le caratteristiche di qualità
I trattamenti post-raccolta innovativi con ozono ed il confezionamento di capolini come prodotto di IV gamma
(pronto all’uso) hanno migliorato la presentabilità e la shelf-life del prodotto
La definizione delle caratteristiche di qualità mediante descrittori analitici (profilo polifenolico, profilo degli
elementi minerali) e l’utilizzo di un packaging innovativo hanno migliorato l’identità e l’«immagine» del
prodotto
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