LA CERIMONIA DI COMMIATO ALLA CASA DELLA GIOIA L ... · L’ADDIO a Luca Pesci ... tana delle feste...

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•• 6 LA NAZIONE GIOVEDÌ 15 APRILE 2010 PRIMO PIANO FIRENZE L’ADDIOALUCA L’ ADDIO a Luca Pesci è stato un volo. Com’era giusto per un ragazzo di vent’anni che sapeva volare. E’ sta- to il sorriso dei suoi amici, le lacri- me ricacciate, nascoste o affogate nel caffé tra i dolci imbanditi sul prato, come una scampagnata nelle colline del Chianti, ieri mattina ba- ciatedalsole.E’statoilvolodideci- ne di palloncini, ciascuno con un messaggio d’amore scritto da un amico. E’ stata una festa, insomma, non un funerale. Non se n’era mai visto uno così. La rivincita della vita sul morte, della gioia sulla tristezza. O meglio, è stata la trasformazione del dolore - che c’è ed è forte — in sorriso, un passo nell’amore per la vita. Non è accaduto per caso: è la più grande lezione di Luca. I lettori del nostro giornale lo ave- vano capito da tempo, scorrendo ogni domenica gli articoli della sua rubrica: «Lo sguardo di Luca». Pa- role taglienti, spregiudicate, pensie- riacutieironicichefacevanoapez- zi i luoghi comuni della quotidianità. Una finestra d’intelli- genza sulla vita. Quella che può aprire chi ha dovuto fronteggiare la morte, farci i conti e recuperare il senso dell’esistenza, i suoi valori profondi. Luca lo faceva da anni, daquando,quindicenne,haaccetta- to di farsi tagliare una gamba. Una o due poco importa, se la mente sa volare. Luca Pesci, classe 1989, ha avuto una grande scuola: il dolore. E an- che grandi maestri. Loredana e Ro- lando, i suoi genitori, Massimilia- no, suo fratello maggiore che gli so- miglia come una goccia d’acqua. E «Zia Caterina». L’ha incontrata a Firenze, dov’era appena tornato percurareunarecidivadelmale,al- la stazione, quando dalla fila dei ta- xi è sbucato «Milano 25» coi suoi colori bizzarri e al volante una fata che sorride, Caterina Bellandi, una donna che sa intercettare il dolore e lo sdrammatizza. Chi è salito su quell’auto, sano o malato, ha capito il gioco. Sono ormai centinaia le persone che, insieme, hanno impa- ratoacondividereconamorelesof- ferenzemaancheariderediesse.A trasformare il dolore in piccole gio- ie. Una terapia della vita. Luca Pe- sci è cresciuto a quella scuola; quel- lo di «Milano 25» era il mondo dei suoi amici. Gli stessi che ieri matti- na hanno riempito il giardino della Casa della Gioia, sulla via Chianti- giana, per salutare Luca, prima che il suo corpo tornasse ad Aprilia, dentro una macchina troppo lunga e troppo grigia. Ma inseguito dal ta- xi colorato di Zia Caterina (che al ritorno si è fermata ad Arezzo da Miri che passa guai simili a Luca). Sul prato della Casa della Gioia, la tana delle feste di «Milano 25», do- veLucahapassatolasuaultimaPa- squa,eranointanti.C’eraIvanCor- radossi, che sorride con dolcezza, benché abbia perso il lavoro e la moglie per lo stesso male che mi- naccia ora sua figlia Asia. La picco- LA RIVINCITA DELLA VITA SULLA MORTE Gli amici hanno raccolto la sfida lanciata nella rubrica apparsa per alcune settimane sul nostro giornale: trasformare in speranza il dolore che annienta LA CERIMONIA DI COMMIATO ALLA CASA DELLA GIOIA L’ultimoabbracciocome una festa Il funerale del ‘super eroe’ di zia Caterina si è presto trasformato in un saluto «CIAO AMICO» Due momenti dei funerali di Luca Pesci ieri mattina alla Casa della Gioia

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•• 6 LA NAZIONE GIOVEDÌ 15 APRILE 2010PRIMOPIANOFIRENZE.

L’ADDIO A LUCA

L’ADDIO a Luca Pesci èstato un volo. Com’eragiusto per un ragazzo di

vent’anni che sapeva volare. E’ sta-to il sorriso dei suoi amici, le lacri-me ricacciate, nascoste o affogatenel caffé tra i dolci imbanditi sulprato, come una scampagnata nellecolline del Chianti, ieri mattina ba-ciate dal sole. E’ stato il volo di deci-ne di palloncini, ciascuno con unmessaggio d’amore scritto da unamico.E’ stata una festa, insomma, nonun funerale. Non se n’era mai vistouno così. La rivincita della vita sulmorte, della gioia sulla tristezza. Omeglio, è stata la trasformazionedel dolore - che c’è ed è forte — insorriso, un passo nell’amore per lavita. Non è accaduto per caso: è lapiù grande lezione di Luca.I lettori del nostro giornale lo ave-vano capito da tempo, scorrendoogni domenica gli articoli della suarubrica: «Lo sguardo di Luca». Pa-role taglienti, spregiudicate, pensie-ri acuti e ironici che facevano a pez-zi i luoghi comuni dellaquotidianità. Una finestra d’intelli-genza sulla vita. Quella che puòaprire chi ha dovuto fronteggiare lamorte, farci i conti e recuperare ilsenso dell’esistenza, i suoi valoriprofondi. Luca lo faceva da anni,da quando, quindicenne, ha accetta-to di farsi tagliare una gamba. Una

o due poco importa, se la mente savolare.Luca Pesci, classe 1989, ha avutouna grande scuola: il dolore. E an-che grandi maestri. Loredana e Ro-lando, i suoi genitori, Massimilia-no, suo fratello maggiore che gli so-miglia come una goccia d’acqua. E«Zia Caterina». L’ha incontrata aFirenze, dov’era appena tornatoper curare una recidiva del male, al-

la stazione, quando dalla fila dei ta-xi è sbucato «Milano 25» coi suoicolori bizzarri e al volante una fatache sorride, Caterina Bellandi, unadonna che sa intercettare il doloree lo sdrammatizza. Chi è salito suquell’auto, sano o malato, ha capitoil gioco. Sono ormai centinaia lepersone che, insieme, hanno impa-rato a condividere con amore le sof-ferenze ma anche a ridere di esse. A

trasformare il dolore in piccole gio-ie. Una terapia della vita. Luca Pe-sci è cresciuto a quella scuola; quel-lo di «Milano 25» era il mondo deisuoi amici. Gli stessi che ieri matti-na hanno riempito il giardino dellaCasa della Gioia, sulla via Chianti-giana, per salutare Luca, prima cheil suo corpo tornasse ad Aprilia,dentro una macchina troppo lungae troppo grigia. Ma inseguito dal ta-

xi colorato di Zia Caterina (che alritorno si è fermata ad Arezzo daMiri che passa guai simili a Luca).Sul prato della Casa della Gioia, latana delle feste di «Milano 25», do-ve Luca ha passato la sua ultima Pa-squa, erano in tanti. C’era Ivan Cor-radossi, che sorride con dolcezza,benché abbia perso il lavoro e lamoglie per lo stesso male che mi-naccia ora sua figlia Asia. La picco-

LA RIVINCITA DELLA VITA SULLA MORTEGli amici hanno raccolto la sfida lanciata nella rubricaapparsa per alcune settimane sul nostro giornale:trasformare in speranza il dolore che annienta

L A C E R I M O N I A D I C O M M I A T O A L L A C A S A D E L L A G I O I A

L’ultimoabbracciocomeunafestaIl funerale del ‘super eroe’ di zia Caterina si è presto trasformato in un saluto

«CIAO AMICO»Due momenti dei funeralidi Luca Pesci ieri mattinaalla Casa della Gioia