La cartografia è quella parte della geografia che si occupa della … · La cartografia è quella...

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La cartografia è quella parte della geografia che si occupa della rappresentazione del territorio e dei fenomeni che su quel territorio si sviluppano . Le più antiche rappresentazioni cartografiche conosciute risalgono ai babilonesi (3000 anni fa), si tratta di tavolette di argilla contenenti delle mappe del territorio. Sempre ai babilonesi risale la prima rappresentazione della Terra (VII-VI secolo a.C.) vista come un cerchio circondato dall’Oceano (foto a destra). La cartografia ebbe origine probabilmente fin dall’inizio della storia umana, nel momento in cui gli esseri umani hanno sentito il bisogno di rappresentare il territorio in cui vivevano al fine di agevolare gli spostamenti o per ragioni economiche e militari.

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La cartografia è quella parte della geografia che si occupa della rappresentazione del territorio e dei fenomeni che su quel territorio si sviluppano.

• Le più antiche rappresentazioni cartografiche conosciute risalgono ai babilonesi (3000 anni fa), si tratta di tavolette di argilla contenenti delle mappe del territorio. •Sempre ai babilonesi risale la prima rappresentazione della Terra (VII-VI secolo a.C.) vista come un cerchio circondato dall’Oceano (foto a destra).

•La cartografia ebbe origine probabilmente fin dall’inizio della storia umana, nel momento in cui gli esseri umani hanno sentito il bisogno di rappresentare il territorio in cui vivevano al fine di agevolare gli spostamenti o per ragioni economiche e militari.

Lo sviluppo della cartografia continuò in Mesopotamia e in Egitto per tutto il III millennio e fu legato all’agrimensura (misurazione, divisione e rappresentazione dei terreni principalmente a scopo pratico). Questa carta è chiamata Papiro delle Miniere perché rappresenta un territorio ricco di cave dalle quali gli egizi ricavavano il materiale lapideo (marmo e altre pietre) con cui costruivano i sarcofagi e le statue.

(circa 1150 a.C.)

(III secolo a.C.)

A Dicearco di Messina (allievo di Aristotele) si deve l’introduzione del reticolo geografico ( fine del IV secolo a.C.). Altro geografo di spicco fu Tolomeo (I secolo a.C.).

I greci furono i primi ad utilizzare dei metodi scientifici nella cartografia. Essi, infatti, in quanto grandi navigatori, avevano necessità di

rappresentare i territori d'oltremare e di tracciare le rotte; furono perciò i primi a tentare di individuare la forma della terra e calcolarne le dimensioni. Nel I secolo a.C. il geografo greco Strabone scrisse la

Geografia, un'ampia opera in 17 libri, nella quale descrive le vaste regioni da lui visitate nei numerosi viaggi attraverso tutto il mondo allora

conosciuto.

I romani furono degli abili cartografi e svilupparono notevoli conoscenze in ambito cartografico. L’esempio più rilevante è mostrato dalla Tabula Peutingeriana (IV secolo d.C.) di cui possediamo una copia di età medievale. Questa mappa rappresenta l’intero territorio dell’impero romano, dalla Spagna all’India. Si tratta principalmente di una carta stradale che indica tutte le principali strade dell’impero, tutte le città, le stazioni di posta e le distanze intercorrenti tra i vari luoghi. Il territorio appare molto schiacciato a causa del formato in cui è realizzata, un rotolo di pergamena lungo sette metri. Si trattava di una carta utile per chi viaggiava e pertanto doveva essere facilmente trasportabile.

La rappresentazione della Basilicata nella Tabula Peutingeriana (IV secolo d.C.)

Le sezioni della Tabula Peutingeriana (IV secolo d.C.)