LA BANCA DOVRA' RISARCIRE DUE CLIENTI

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QUANDO UNA FAMIGLIA PAGA UNA RATA DI MUTUO NON COMPIE UNICAMEN- TE UN’OPERAZIONE LA BANCA DOVRÀ RISARCIRE DUE CLIENTI JESOLO. Due nuovi correntisti risarciti dopo che la banca aveva negato loro il rimbor- so di alcuni certificati di deposito. Si tratta di due famiglie jesolane che hanno ricevuto ciascuna la somma di circa 70 mila euro. Ancora una volta i clienti hanno ottenuto il riconoscimento delle proprie pretese nei confronti di un istituto. Il Tribunale di Venezia, con due recenti sentenze, ha infatti condannato la Banca Po- polare Friuladria a rimborsare ai correntisti il denaro investiti nei certificati. Nel 2011, quando diversi clienti decisero di mettere al sicuro i risparmi di una vita, si rivolsero alla filiale jesolana della banca per discuterne personalmente con un funzionario. Dopo alcuni mesi, hanno saputo che l’istituto non aveva provveduto a rimborsare i certificati di deposito in possesso di altri clienti, adducendo delle irregolarità nei titoli e, sostan- zialmente, imputando agli ignari correntisti ogni responsabilità. La filiale rifiutava di dar corso anche alle loro richieste di rimborso. Si sono dunque appoggiati all’avvocato Luca Pavanetto, il quale ha ottenuto dal Tribu- nale l’emissione di due decreti ingiuntivi nei confronti dell’istituto. La Banca Popolare Friuladria S.p.A. ha eccepito la validità dei titoli, attribuendo la responsabilità al funzio- nario e ribadendo il proprio rifiuto a dar corso alle richieste di rimborso. «Dopo un giudizio protrattosi per oltre due anni», dice l’avvocato, «nel corso del quale abbiamo sostenuto la regolarità dei certificati di deposito in possesso dei clienti, il Tribu- nale di Venezia ha condannato con due distinte sentenze l’istituto a rimborsare ai clienti le somme investite. Giustizia è stata fatta, il Tribunale ha accolto le nostre tesi e final- mente, dopo un estenuante processo, i miei assistiti hanno ottenuto il riconoscimento delle proprie pretese. Ora la banca, in ottemperenza alla sentenza, dovrà restituire ai correntisti i risparmi di una vita». Alcuni mesi fa, altri correntisti, che non avevano ottenuto il rimborso dei certificati dalla banca, sempre assistiti dall’avvocato Pavanetto, erano addirittura dovuti ricorrere all’Uf- ficiale Giudiziario, finendo per entrare fisicamente in banca e pignorare le somme che il Tribunale aveva riconosciuto.

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Quando una famiglia paga una rata di mutuo....

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QUANDO UNA FAMIGLIA PAGA UNA RATA DI MUTUO NON COMPIE UNICAMEN-TE UN’OPERAZIONE LA BANCA DOVRÀ RISARCIRE DUE CLIENTI

JESOLO. Due nuovi correntisti risarciti dopo che la banca aveva negato loro il rimbor-so di alcuni certificati di deposito. Si tratta di due famiglie jesolane che hanno ricevuto ciascuna la somma di circa 70 mila euro. Ancora una volta i clienti hanno ottenuto il riconoscimento delle proprie pretese nei confronti di un istituto.Il Tribunale di Venezia, con due recenti sentenze, ha infatti condannato la Banca Po-polare Friuladria a rimborsare ai correntisti il denaro investiti nei certificati. Nel 2011, quando diversi clienti decisero di mettere al sicuro i risparmi di una vita, si rivolsero alla filiale jesolana della banca per discuterne personalmente con un funzionario. Dopo alcuni mesi, hanno saputo che l’istituto non aveva provveduto a rimborsare i certificati di deposito in possesso di altri clienti, adducendo delle irregolarità nei titoli e, sostan-zialmente, imputando agli ignari correntisti ogni responsabilità. La filiale rifiutava di dar corso anche alle loro richieste di rimborso.Si sono dunque appoggiati all’avvocato Luca Pavanetto, il quale ha ottenuto dal Tribu-nale l’emissione di due decreti ingiuntivi nei confronti dell’istituto. La Banca Popolare Friuladria S.p.A. ha eccepito la validità dei titoli, attribuendo la responsabilità al funzio-nario e ribadendo il proprio rifiuto a dar corso alle richieste di rimborso.«Dopo un giudizio protrattosi per oltre due anni», dice l’avvocato, «nel corso del quale abbiamo sostenuto la regolarità dei certificati di deposito in possesso dei clienti, il Tribu-nale di Venezia ha condannato con due distinte sentenze l’istituto a rimborsare ai clienti le somme investite. Giustizia è stata fatta, il Tribunale ha accolto le nostre tesi e final-mente, dopo un estenuante processo, i miei assistiti hanno ottenuto il riconoscimento delle proprie pretese. Ora la banca, in ottemperenza alla sentenza, dovrà restituire ai correntisti i risparmi di una vita».Alcuni mesi fa, altri correntisti, che non avevano ottenuto il rimborso dei certificati dalla banca, sempre assistiti dall’avvocato Pavanetto, erano addirittura dovuti ricorrere all’Uf-ficiale Giudiziario, finendo per entrare fisicamente in banca e pignorare le somme che il Tribunale aveva riconosciuto.