La 2 c presenta a. manzi

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Realizzazione multimediale a cura di: G. Colli, R. Lombardi, C. Lucchi e M. Mordenti Coordinamento: prof.ssa Meri Massi Liceo Linguistico Statale Cesena La 2ªC presenta a.s 2013-2014 La lezionedel maestro Alberto Manzi

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Realizzazione multimediale a cura di:

G. Colli, R. Lombardi, C. Lucchi e M. Mordenti

Coordinamento: prof.ssa Meri Massi

Liceo Linguistico Statale Cesena

La 2ªC presenta

a.s 2013-2014

La “ lezione” del maestro Alberto Manzi

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Alberto Manzi, il più famoso maestro, maanche scrittore e autore radio-televisivoitaliano, nacque a Roma il 3 novembre 1924.

Concluse i suoi studi diplomandosicontemporaneamente all’Istituto magistrale eall’Istituto nautico.

Prestò servizio nei sommergibili della MarinaMilitare Italiana durante la seconda guerramondiale e finalmente, nel 1946, iniziò la suaattività scolastica.

Dal 1955 al 1977 fu sindaco di Pitigliano,luogo in cui morì il 4 dicembre 1997.

CHI ERA ALBERTO MANZI?

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Alberto Manzi è diventato famoso in Italia grazie al suoprogramma televisivo Non è mai troppo tardi, con il qualeinsegnò a milioni di italiani a leggere e a scrivere negli annisuccessivi alla seconda guerra mondiale, epoca in cuil’analfabetismo era molto diffuso.

Si fece conoscere anche nel resto del mondo, soprattutto inSudamerica, dove costruì vari centri educativi per i nativos,molti dei quali conservano ancora oggi il suo nome.

PERCHÉ È COSÌ FAMOSO?

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Non è mai troppo tardi fu un programma televisivo che risultò uno dei più

importanti esperimenti di educazione degli adulti.

Il maestro cercava di coinvolgere persone di qualsiasi età, con la sua pazienza e la

sua passione, per invogliarle a leggere e a scrivere.

La trasmissione avveniva nel tardo pomeriggio, prima dell’ora di cena; egli

utilizzava un grosso blocco di carta montato su un cavalletto, sul quale, con l’aiuto

di un carboncino, scriveva lettere e parole semplici accompagnate da disegni.

Fu riconosciuto dall’Unesco come uno dei migliori programmi televisivi per la

lotta contro l’analfabetismo.

NON È MAI TROPPO TARDI

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Manzi mostrò sempre un interesse speciale per la radio, checonsiderava un mezzo di comunicazione particolarmenteefficace e stimolante.

Per la Rai lavorò per diversi programmi radiofonici, tra iquali “La radio per le scuole”.

Le 40 trasmissioni di “Curiosità della lingua italiana”, nel1996, per gli italiani all’estero e gli stranieri studiosi dellanostra lingua divennero la sua ultima collaborazione conRadio-Rai.

UNA VOCE PER TUTTI

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La prima esperienza come educatore Alberto Manzi la fece nel

carcere minorile di Roma, subito dopo la guerra (1946 – 1947).

Le condizioni in cui Manzi si trovò ad insegnare lo misero a dura

prova: “aule” senza banchi, sedie, libri, senza niente, con 94 ragazzi

dai 9 ai 17 anni.

La collaborazione tra il maestro e gli allievi fu portata a termine nel

migliore dei modi, dando persino vita a “La tradotta”, il primo

giornale mensile redatto e stampato in un istituto di pena.

ISTRUZIONE NEL CARCERE

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Il maestro Manzi aveva idee (e ideali) molto chiari. Vedeva come

purtroppo andavano o non andavano le cose, sia nelle scuole urbane che

in quelle rurali.

Considerava infatti la scuola di quell’epoca la “rovina di un prossimo

futuro”; sosteneva, inoltre, che il male fosse alle radici, ovvero nei

maestri, nei direttori, negli ispettori, nel ministro.

“Il maestro non può insegnare pensieri, ma deve insegnare a pensare”

Alberto Manzi dedicava alle sue lezioni infinito entusiasmo e passione e

seguiva metodi che tutti quanti i professori dovrebbero tenere a mente al

giorno d’oggi.

LA SCUOLA SECONDO MANZI

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- Premio “Collodi” per Grogh, “Storia di un castoro”;

- Premio internazionale “H.C.Andersen” per Orzowei;

- Premio “Antenna d’oro”, UNESCO e “Presidenza del Consiglio” perla trasmissione “Non è mai troppo tardi”;

- Clamoroso successo per il romanzo Orzowei, che fu tradotto in 32lingue e ne fu prodotto un film;

- La trasmissione “Non è mai troppo tardi” ispira altri paesi comel’Argentina a produrne versioni simili.

(per citarne solo alcuni)

MERITI

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Il maestro Manzi ci ha lasciato un patrimonio di valori e idealiimmenso. In seguito alla visita alla mostra sono emerse alcuneriflessioni e aspetti più importanti della sua personalità che noiragazzi abbiamo apprezzato, come:

determinazione, forza di volontà, bontà, pazienza, coraggio, intraprendenza, passione e impegno verso la scuola.

Oltre ad aver avuto un’incredibile importanza a livello scolastico,Alberto Manzi ha rivoluzionato la scuola del tempo e ha elaboratoconcetti e valori che tutt’ora la scuola dovrebbe rispettare.

IL RICORDO

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“Alberto Manzi non rappresenta solo il maestro che ognuno di noi sognava di avere, è il maestro che vorremmo per i nostri figli, un maestro di vita sempre proiettato verso nuovi progetti, che trasmetteva il gusto per l’esplorazione dell’alfabeto delle cose e sapeva stimolare e incuriosire con ironia e leggerezza”.

V. Errani, M. Donini, Alberto Manzi, storia di un maestro, Bologna 2009

“… I voti in pagella, per esempio:

una sorta di marchio che si rifiutava di apporre su un

bambino che sarebbe cambiato di lì a qualche mese,

imparando, evolvendo, crescendo.”

“Era quello che ci insegnava a parlare senza paura disbagliare. Che invece di darci le rispostepreconfezionate ci chiedeva “Tu che ne pensi?”, ed eraveramente interessato alle nostre opinioni sui granditemi…”

CITAZIONI

Pensieri di ex-alunni

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Realizzazione multimediale a cura di:

Giulia Colli, Rebecca Lombardi, Chiara Lucchi e Matilde Mordenti

Coordinamento: prof.ssa Meri Massi

La classe 2ªC: Antolini Anna, Bellini Monica, Caminati Filippo, Cangini Valentina, Capanna

Andrea, Colli Giulia, Esposito Alberto, Farneti Roberto, Franco Giulia, Lezziero Eleonora,

Lombardi Rebecca, Lucchi Chiara, Menghi Silvia, Molari Marco, Mordenti Matilde, Moretti

Gloria, Ndiaye Fatima, Nucci Lucia, Pacchioni Giovanni, Palella Giusj, Ricci Francesca, Riolo

Mario, Vacirca Anna, Valdifiori Linda e Vitali Giorgia.