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RIFUGISTAGIONE TEATRALE diffusa 2020/21

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L’idea di intitolare questa stagione RIFUGI, risale alla fine del 2019 quando

ancora il covid non era l’argomento principale di ogni nostra conversazione e si

respirava un’atmosfera di semplificazione culturale, di uso distorto e demagogico

del linguaggio, di appiattimento su alcuni argomenti di facile presa. In quel

momento ho pensato alla riflessione della poetessa Ingeborg Bachmann Non vi é

un mondo nuovo senza un nuovo linguaggio e al fatto che i mondi creati,

immaginati, raccontati dai poeti attraverso le loro opere e i loro linguaggi ci

ispirano nuove visioni sul mondo al di là dei soliti messaggi, dei soliti schemi di

pensiero, degli stereotipi in cui spesso resta ingabbiata la nostra immaginazione.

L’arte dovrebbe servirci a questo. A farci aprire gli occhi. Un teatro può essere

un rifugio. Una tana in cui ripararsi e ristorarsi per proseguire poi il cammino.

Una sosta, non un punto di arrivo. Un nascondiglio dove mettere in dubbio le

proprie convinzioni. Uno spazio di arricchimento. Un ritrovo. Un luogo

conosciuto in cui incontrare l'inaspettato.Quando a febbraio siamo rimasti chiusi

nelle nostre case, la risposta istintiva della Compagnia è stata creare una web

radio in cui incontrarci, leggere testi poetici, ascoltare la voce di altre persone.

Anche quella è stata una forma di rifugio. L’esperienza del lockdown ha messo in

luce la necessità, per la sopravvivenza spirituale dell’individuo, di rimanere

continuamente in relazione con gli altri e con i luoghi si senso.Rifugi allora non

sono solo i teatri ma, in questa accezione, tutti i luoghi che ci danno al tempo

stesso riparo, nutrimento, prospettiva.Abbiamo quindi immaginato per il 2020-

21 una Stagione diffusa in diversi luoghi della cultura della nostra città e

associato ciascuno spettacolo ad uno spazio che ne può valorizzare e amplificare

i contenuti, favorendo connessioni inedite. La frequentazione di questi luoghi

rivisitati e abitati da nuovi contenuti, vuole essere un’occasione di ispirazione e,

forse, rivelazione per tutti gli spettatori, nella fiducia incondizionata nel potere

della parola poetica.

Angela Ruozzi

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Ermanna Montanari ha realizzato Miniature Campianesi come un libro dei segreti, sul modello

di un antico messale.

La pluripremiata attrice, autrice, scenografa e fondatrice del Teatro delle Albe racconta

Campiano, suo paese natale nella campagna ravennate, rievoca il mondo della sua infanzia e

prima giovinezza: una terra, un luogo dell’anima, che parla a tutti noi.

Racconti che condensano frammenti di vita, organizzati in quattro sezioni Miraggi, Infanzia e

adolescenza, Giuseppina e Sigfrido, Saluto al lettore dalla camera da ricevere.

Il libro pubblicato da Oblomov Edizioni, realtà editoriale indipendente creata da Igort, è

impreziosito dai disegni di Leila Marzocchi.

«Campiano viveva in me di una bellezza affettiva, un luogo inventato, dopo l’abbandono

avvenuto durante la prima giovinezza, alla fine degli anni Settanta. Campiano è un

innamoramento instupidito. Ogni volta che lo penso si rinnova come luogo fiabesco, ‘lui’ in

me e io in ‘lui’. Campiano mi ha attanagliato con la sua potenza ogni volta che soffiavo una

parola, che facevo un gesto, e con questo fastidio sono iniziati i miei lavori. Campiano è

quella luce che mi devasta. Per quanto non voglia averci a che fare, ogni volta resuscita e

trova un buco dove infilarsi».

MINIATURE CAMPIANESIlettura scenica di Ermanna Montanari

Ermanna Montanari / Teatro delle Albe

domenica 20 settembre - ore 21.00 - Teatro Piccolo Orologio

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ANIMATERIA

Teatro Gioco Vita / Teatro delle Briciole / Teatro del Drago

sabato 3 ottobre - ore 20.00 - Cortile dell'Orologio

Il corso ANIMATERIA ha l’obiettivo di formare attori/animatori  esperti nelle tecniche e nei

linguaggi del teatro di figura (teatro  d’ombre, burattini, teatro su nero, teatro degli oggetti

etc.), che possano applicare le competenze acquisite nel campo delle arti performative, del

multimediale, del cinema, della televisione, delle  arti figurative e plastiche. Ospitiamo nel

Cortile dell'Orologio l'esito di questo percorso.

CircaCinque (Silvia Cristofori, Margherita Fontana, Eva Miškovičová, Costantino

Orlando, Riccardo Paltenghi): ALTRO MARE

Consorzio Balsamico (Roberta Bonora, Giada Borgatti, Virginia Franchi e Alessandra

Stefanini): NON PIANGEREMO

Teatro Sospeso (Alessia Candido ed Esther Grigoli): R.I.P.IT

Benedetta Berti: UN PO’ MASCHIO, UN POCHINO FEMMINA, UN PO’ ME

Emanuela Belmonte: AREA 52

Giacomo Occhi: SCOPPIATI

Giorgia Forno: IL DISTACCO

Valentina Lisi: RELAZIONI NECESSARIE

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SIMPLON

Karakorum Teatro

sabato 17 ottobre - ore 21.00 - Binario 49

Simplon è il nome di quel luogo in cui per millenni l’uomo ha valicato la frontiera naturale

delle Alpi. Oggi, per noi, è al di là dell’immaginaria linea di confine politico, ma al di qua

della cresta della montagna: incarna le contraddizioni della frontiera, e per quanto vorrebbe

essere “da qualche parte” esso, semplicemente, rimane sul confine…

Sotto la montagna, nel cantiere che darà vita al traforo del Sempione, nasce il primo western a

teatro: il sogno di superare il limite imposto in un duello faccia a faccia fra l’uomo e la natura.

Un buco in una montagna: non basterà a cancellare La frontiera?

di e con Stefano Beghi | regia di Stefano Beghi e Marco Di Stefano | musiche dal vivo di Marco Prestigiacomo |

luci e suoni di Antonello Ruzzini | costumi di Alice Sciaulino | produzione Karakorum Teatro con il sostegno di

R.A.M.I. Residenza artistica e di Manifattura K Spettacolo vincitore di Strabismi 2017

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FARsi silenzio

Elsinor Centro di Produzione Teatrale

venerdì 30 ottobre - ore 21.00 - luogo in via di definizione

Dio o la Natura, a seconda di ciò in cui si crede, ci hanno dato una bocca e due orecchie:

evidentemente perché ascoltassimo il doppio e parlassimo la metà!

Farsi Silenzio, per fare spazio e prendersi tempo.

Il progetto nasce da un pellegrinaggio artistico, alla ricerca del sacro in ogni dove.

Uscire dai propri luoghi e predisporsi ad accogliere l'inaspettato è un gesto semplice e potente,

così come ogni volta che si inizia un viaggio nell'ascolto dell'altro da sé.

Lo spettacolo sarà un viaggio alla riscoperta della lentezza e del silenzio attraverso la

quotidianità della vita.

Gli spettatori verranno dotati di cuffie, in modo da cercare e attivare nuove relazioni tra lo

spazio esterno/pubblico e quello interno/privato.

In un'epoca in cui l'immagine è così prepotente, il tentativo è lasciare che il suono suggerisca

le parole, per scrostarle e riportare alla luce il loro vero significato: c'è bisogno di silenzio

progetto e interpretazione Marco Cacciola | drammaturgia Tindaro Granata | suono Marco Mantovani |

produzione Elsinor Centro di produzione Teatrale

con il sostegno di Armunia Centro di residenza artistica Castiglioncello - Festival Inequilibrio

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PICCOLA PATRIA

CapoTrave - Infinito

venerdì 13 novembre - ore 21.00 - Sala del Tricolore

La frammentazione in piccole patrie è uno dei fenomeni del nostro tempo: tendiamo a pensare

che i lontani organismi nazionali e sovranazionali non siano in grado di comprendere i nostri

bisogni e interessi. Così, prendono corpo le idee di tanti localissimi staterelli regionali o anche

più piccoli, basati su diffidenze e antiche rivendicazioni sovraniste.

A noi è tornata in mente la storia dell’antica Repubblica di Cospaia: al confine tra Toscana e

Umbria, a un paio di chilometri da Sansepolcro, c’è questa piccola frazione che, per un errore

congiunto nel tracciamento dei confini da parte dei geografi della Repubblica di Firenze e

dello Stato Pontificio, dal 1440 al 1826, è stata una repubblica indipendente. Era una striscia

di terra lunga due chilometri e larga 500 metri, che non doveva pagare tasse a nessuno, senza

esercito, né carceri. Per anni è rimasto vivo uno spirito indipendentista pieno di velleità e

diffidenze verso l’esterno.

uno spettacolo di Lucia Franchi e Luca Ricci | regia di Luca Ricci | con Simone Faloppa, Gabriele Paolocà e

Gioia Salvatori | produzione CapoTrave - Infinito

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due passi sono

Carullo-Minasi

venerdì 27 e sabato 28 novembre ore 21.00 - Teatro Piccolo Orologio

Due piccoli esseri umani, un uomo e una donna dalle fattezze ridotte, si ritrovano sul grande

palco dell’esistenza, nascosti nel loro mistero di vita che li riduce dentro uno spazio sempre più

stretto, dall’arredamento essenziale, stranamente deforme, alla stregua dell’immaginario dei

bimbi in fase febbricitante. Attraversano le sezioni della loro tenera e terribile, goffa e grottesca

vita/giornata condivisa. Sembrano essere chiusi in una scatoletta di metallo, asettica e sorda

alle bellezze di cui sono potenziali portatori, ma un “balzo” - nonostante le gambe molli -

aprirà la custodia del loro carillon. Fuoriescono vivendo il sogno della vera vita da cui non è

più necessario sfuggire, ma solo vivere, con la grazia e l’incanto di chi ha imparato ad amare

la fame, la malattia, i limiti dello stare.

Immagine-cripta sacra, surreale e festosa, quella del loro matrimonio, dove come in una

giostra di suoni, colori e coriandoli, finiranno per scambiarsi meravigliosi propositi di poesia.

di Carullo-Minasi | regia, testi ed interpretazione di Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi | scene e costumi Cinzia

Muscolino | disegno luci Roberto Bonaventura | aiuto regia Roberto Bitto | produzione Carullo-Minasi e Il

Castello di Sancio Panza

Premio Scenario per Ustica 2011, Premio In-Box 2012, Premio Internazionale T. Pomodoro 2013

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Nel 1952, Elia Kazan, uno dei più acclamati registi di Hollywood, consegna i nomi di amici e

colleghi alla Commissione per le attività antiamericane, denunciandoli come comunisti. Da

quel momento, Elia continuerà la sua carriera stellata di successo, fama, soldi e sesso, ma

sarà per sempre perseguitato dal marchio nero dell'infamia.

C’è un inevitabile prima e dopo nella vita di Kazan, un bivio che ci chiede di valutare la sua

opera in un torbido chiaroscuro, e ossessivamente ci domanda: Possiamo davvero separare le

vicende personali di Kazan dai suoi film? Possiamo perdonare il suo tradimento alla luce della

brillante eredità artistica che ci ha lasciato? “Gli unici film belli e onesti che ho girato, li ho

fatti dopo la mia testimonianza”. Kazan aggiunge: "dopo il primo Aprile 1952 iniziai a girare

film che erano personali, che uscivano da me, il cui fuoco viveva di ciò che io avevo passato.

Questi sono i film che ancora rispetto".

Questo spettacolo parla di uomini, donne e ideali, in un'America che si srotola per tutto il

Novecento, attraverso politica, teatro, cinema, famiglia e sesso. È una storia che parla di quel

compromesso che una volta nella vita tutti siamo costretti ad affrontare: quella scelta per cui

non c'è salvezza. Come fai, perdi.

Senza amici e senza armi, Elia si dovrà trovare da solo con la sua vocazione, per poter capire

veramente chi è, o chi è diventato.

Elia kazanconfessione americana

Centro Teatrale MaMiMò

Venerdì 11, sabato 12 ore 21.00 - domenica 13 dicembre ore 17.00 - Teatro Piccolo Orologio

liberamente ispirato alla vita di Elia Kazan

drammaturgia Matteo Luoni | regia Pablo Solari | con Woody Neri, Valeria Perdonò, Luca Mammoli, Irene

Maiorino, Carlo Amleto Giammusso | scene e costumi Maddalena Oriani | light design Fabio Bozzetta | sound

design Alessandro Levrero | produzione Centro Teatrale MaMiMò con il sostegno del Centro di Residenza della

Toscana (Armunia Castiglioncello - CapoTrave / Kilowatt Sansepolcro)

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ART

Fondazione Luzzati / gli attori di Generazione Disagio

sabato 19 dicembre ore 21.00 - luogo in via di definizione

Una commedia crudele e divertente sull’amicizia, scritta da Yasmina Reza e tradotta in circa

trenta lingue. In una stanza, i tre protagonisti, si confrontano sulla qualità artistica di un

quadro completamente bianco discutendo sul prezzo d'acquisto per il quale è stato comprato

da uno dei tre. La discussione diventa ben presto un dibattito dai toni accesi sull'arte

contemporanea e sfocia in un violento litigio che non riguarda più l'arte ma il rapporto di

amicizia tra i protagonisti. L’autrice dimostra quanto anche un rapporto profondo come

l’amicizia nasconda insidie insospettabili. I dialoghi serrati raccontano di come i tre amici, non

riescano a comunicare realmente, arrivando a incrinare, forse in modo irreparabile, il loro

rapporto.

testo Yasmina Reza | scene e regia Emanuele Conte | costumi Daniela De Blasio | luci Matteo Selis | attrezzeria

Renza Tarantino | assistente alla regia Alessio Aronne | con gli attori di Generazione Disagio Luca Mammoli,

Enrico Pittaluga, Graziano Sirressi | produzione Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse

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Voglio la luna!

Fabio Spadoni

mercoledì 6 gennaio ore 17.00 - Teatro Piccolo Orologio

spettacolo per famiglie - dai 3 ai 10 anni

Fabio è nella sua cameretta, alle prese con i suoi giochi ma soprattutto con i rimproveri della

mamma. Non è per niente tranquillo, gli sembra che le cose non vadano mai come lui

vorrebbe. Finché una notte, come per magia, si accorge che lì, proprio nella sua camera, è

venuta a trovarlo la luna! E’ bellissima, grande, luminosa... giocano insieme e poi lei, così

come è arrivata, scompare. Fabio non è mai stato così felice. Decide che vuole averla a tutti i

costi e parte per una fantastica avventura alla fine della quale riesce a catturare la luna e a

portarla in camera sua. Gli sembra che tutti i suoi problemi siano finiti per sempre, solo che

Fabio non sa che nel mondo, senza più la luna nel cielo, i problemi sono appena cominciati.

Comprenderà allora che non sempre si può volere tutto per sé ciò che appartiene anche agli

altri... e con un gesto magico e poetico deciderà di condividere lo splendore della luna con il

pubblico dei bambini. La storia è accompagnata dalla narrazione, dalla musica dal vivo e da

scene di teatro di figura con pupazzi e ombre.

ideazione e regia Simone Guerro, Lucia Palozzi | con Fabio Spadoni, Simone Guerro, SIlvia Barchiesi |

allestimento e figure Ilaria Sebastianelli, Alessio Pacci

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gennaio 2021

LA DONNA PIÙ GRASSA DEL MONDO

di Emanuele Aldrovandi, compagnia MaMiMò

ALFREDINO. L’ITALIA IN FONDO AD UN POZZO

di e con Fabio Banfo, compagnia MaMiMò

febbraio 2021

LEMON THERAPY

di Marco Di Stefano e Chiara Boscaro, compagnia Quinta Parete

VUOTI D’AMORE

di e con Elisa Lolli e Gabriele Tesauri, compagnia NoveTeatro

SOGNANDO LA KAMTCHATKA

di Corrado Accordino, compagnia Binario7

marzo 2021

DIATRIBA D’AMORE CONTRO UN UOMO SEDUTO

di G.G. Marquez, compagnia MaMiMò

MY PLACE

di Silvia Gribaudi

LE DONNE BACIANO MEGLIO

di e con Barbara Moselli, Teatro della Tosse

nuova produzione

RACCONTO D’INVERNO

di W. Shakespeare, compagnia MaMiMò

aprile 2021

DONNA DI PORTO PIM

di Antonio Tabucchi, produzione Teatro Gioco Vita

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Centro Teatrale MaMiMò APSSede legale: via B. Corti, 8 - 42019 Scandiano (RE)

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