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L’ORESTES DI PACUVIO: ALCUNE IPOTESI DI RICOSTRUZIONE* Le vicende di Oreste sceneggiate nelle Eumenides di Eschilo – la persecuzione da parte delle Erinni, il processo e l’assoluzione ad Atene – costituiscono l’oggetto di due tragedie romane arcaiche delle quali si conserva notizia: le Eumenides di Ennio e l’Orestes di Pacuvio 1 . Del primo dramma restano alcuni frammenti che ne di- mostrano con sicurezza la derivazione dall’opera eschilea: per cia- scuno di essi si individua infatti senza difficoltà il referente nella tragedia attica 2 . Nonostante questi espliciti indizi di fedeltà al mo- dello, sulla base dei pochi frustoli di testo rimasti non è possibile stabilire con sicurezza se Ennio riproducesse la peculiare struttura drammatica delle Eumenides di Eschilo, che non rispetta né l’unità di tempo né l’unità di luogo (la scena infatti si sposta dal tempio di Apollo a Delfi al santuario di Atena sull’acropoli di Atene e infine sull’Areopago). I frammenti enniani appartengono tutti alla sezio- ne ateniese della vicenda, il che porta a credere che fossero conser- vate le scene collocate nel tempio di Atena e sull’Areopago; se si accetta, come appare probabile, l’attribuzione alle Eumenides del fr. inc. inc. LXXII R. 3 , si può ritenere che Ennio riprendesse anche il finale della tragedia attica 3 . La mancanza di frammenti relativi alla *) Ringrazio Gesine Manuwald per aver discusso con me questo lavoro. 1) Dall’hypothesis di Aristofane di Bisanzio alle Eumenides di Eschilo (παρ’ οδετρ κεται μυθοποια) risulta che questo segmento mitico non è stato trat- tato né da Sofocle né da Euripide; non si può escludere che si trovasse in tragedie successive, ma non ne resta alcuna testimonianza. 2) Si tratta di quattro frammenti citati da Nonio con la dicitura Ennius Eumenidibus (frr. LXIII–LXVI Jocelyn); a questi si possono aggiungere due fram- menti citati da Cicerone – l’uno (fr. inc. CLXVI J.) sotto il nome di Ennio, l’altro (fr. inc. inc. LXXII Ribbeck 3 ) senza l’indicazione dell’autore – che sembrano da ascrivere alle Eumenides proprio per la vicinanza a passi della tragedia eschilea. Il frammento fortemente corrotto di Ennio citato da Varrone (fr. inc. CXCII J.) è pro- babile che appartenga alle Eumenides, ma la menzione degli Areopagitae è l’unica informazione certa che rechi. 3) Di questo non è convinto H. D. Jocelyn (The Tragedies of Ennius, Cam- bridge 2 1969, 285), ma cf. in part. le utili considerazioni di B. Zimmermann (Laudes Atheniensium in der römischen Tragödie der republikanischen Zeit?, in: G. Manu- RhM 154 (2011) 256–284

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LrsquoORESTES DI PACUVIOALCUNE IPOTESI DI RICOSTRUZIONE

Le vicende di Oreste sceneggiate nelle Eumenides di Eschilo ndashla persecuzione da parte delle Erinni il processo e lrsquoassoluzione adAtene ndash costituiscono lrsquooggetto di due tragedie romane arcaichedelle quali si conserva notizia le Eumenides di Ennio e lrsquoOrestes diPacuvio1 Del primo dramma restano alcuni frammenti che ne di-mostrano con sicurezza la derivazione dallrsquoopera eschilea per cia-scuno di essi si individua infatti senza difficoltagrave il referente nellatragedia attica2 Nonostante questi espliciti indizi di fedeltagrave al mo-dello sulla base dei pochi frustoli di testo rimasti non egrave possibilestabilire con sicurezza se Ennio riproducesse la peculiare strutturadrammatica delle Eumenides di Eschilo che non rispetta neacute lrsquounitagravedi tempo neacute lrsquounitagrave di luogo (la scena infatti si sposta dal tempio diApollo a Delfi al santuario di Atena sullrsquoacropoli di Atene e infinesullrsquoAreopago) I frammenti enniani appartengono tutti alla sezio-ne ateniese della vicenda il che porta a credere che fossero conser-vate le scene collocate nel tempio di Atena e sullrsquoAreopago se si accetta come appare probabile lrsquoattribuzione alle Eumenides delfr inc inc LXXII R3 si puograve ritenere che Ennio riprendesse ancheil finale della tragedia attica3 La mancanza di frammenti relativi alla

) Ringrazio Gesine Manuwald per aver discusso con me questo lavoro1) Dallrsquohypothesis di Aristofane di Bisanzio alle Eumenides di Eschilo (παρrsquo

οδετρ κε13ται μυθοποια) risulta che questo segmento mitico non egrave stato trat-tato neacute da Sofocle neacute da Euripide non si puograve escludere che si trovasse in tragediesuccessive ma non ne resta alcuna testimonianza

2) Si tratta di quattro frammenti citati da Nonio con la dicitura Ennius Eumenidibus (frr LXIIIndashLXVI Jocelyn) a questi si possono aggiungere due fram-menti citati da Cicerone ndash lrsquouno (fr inc CLXVI J) sotto il nome di Ennio lrsquoaltro(fr inc inc LXXII Ribbeck3) senza lrsquoindicazione dellrsquoautore ndash che sembrano daascrivere alle Eumenides proprio per la vicinanza a passi della tragedia eschilea Ilframmento fortemente corrotto di Ennio citato da Varrone (fr inc CXCII J) egrave pro-babile che appartenga alle Eumenides ma la menzione degli Areopagitae egrave lrsquounicainformazione certa che rechi

3) Di questo non egrave convinto H D Jocelyn (The Tragedies of Ennius Cam-bridge 21969 285) ma cf in part le utili considerazioni di B Zimmermann (LaudesAtheniensium in der roumlmischen Tragoumldie der republikanischen Zeit in G Manu-

RhM 154 (2011) 256ndash284

257LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

sezione ambientata a Delfi non consente invece di stabilire se Ennioavesse conservato la scena iniziale del modello eschileo

La situazione testimoniale dellrsquoOrestes di Pacuvio egrave in un cer-to senso opposta non se ne conservano frammenti ma si hanno alcune testimonianze che consentono di ricostruirne la strutturadrammatica Le fonti relative a questa tragedia giagrave parzialmentenote alla critica non sempre sono state ben interpretate (al puntoche lrsquoesistenza stessa dellrsquoopera egrave tuttora messa in dubbio)4 di quila necessitagrave di riprendere in esame la questione integrando lo stu-dio delle fonti finora conosciute con altre nuove testimonianze checi consentono di formulare alcune ipotesi ricostruttive

1 Le testimonianze giagrave note relative allrsquoOrestes di Pacuvio

Lrsquoesistenza della tragedia egrave argomentata efficacemente daDrsquoAnna5 tramite la combinazione di due testimonianze La prima egravecostituita da un passo di Diomede (GLK I 49010 = T 7 Schierl)6

incluso per la prima volta in unrsquoedizione dei tragici latini arcaici daKlotz7 il grammatico riporta come esempi di fabulae togatae il cuititolo deriva dal nome di personaggi mitici due drammi di Pacuvioil Chryses di cui ci sono giunti alcuni frammenti e per lrsquoappuntolrsquoOrestes togata praetextata a tragoedia differt quod in tragoedia

wald [Hrsg] Identitaumlt und Alteritaumlt in der fruumlhroumlmischen Tragoumldie Wuumlrzburg 2000277ndash284 280ndash283 Id laquoGraecia capta ferum victorem cepitraquo Uumlberlegungen zumVerhaumlltnis der roumlmischen republikanischen zur griechischen Tragoumldie in J Fug-mann et al [Hrsg] Theater Theaterpraxis Theaterkritik im kaiserzeitlichen RomMuumlnchen 2004 13ndash24 19ndash23)

4) Egrave incline a negarne lrsquoesistenza ad esempio P Schierl curatrice della piugrave re-cente edizione di Pacuvio (Die Tragoumldien des Pacuvius Berlin 2006) per una discus-sione delle posizioni degli editori precedenti in merito alla questione cf le pp 6ndash8

5) Cf G DrsquoAnna Pacuvio ha scritto un laquoOrestesraquo StudUrb 39 1965 47ndash69 il cui contenuto egrave ripreso nella sua edizione commentata di Pacuvio (M Pacuviifragmenta Roma 1967 161ndash163) e ribadito in Precisazioni pacuviane RCCM 161974 311ndash19 317ss differenti argomenti in sostegno di questa tesi sono stati por-tati da R Reggiani Pacuvio forse ha davvero scritto un laquoOrestesraquo QCTC 8 199021ndash32 Lrsquoesistenza di questa tragedia egrave accolta da G Manuwald Pacuvius laquosummustragicus poetaraquo Zum dramatischen Profil seiner Tragoumldien Muumlnchen 2003 24ndash25

6) Le testimonianze (T) e i frammenti (fr) di Pacuvio sono citati secondo lanumerazione della Schierl

7) A Klotz Scaenicorum Romanorum Fragmenta vol I Tragicorum Frag-menta Monachii 1953 370

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heroes inducuntur ut Pacuuius tragoedias nominibus heroicis scrip -sit Orestem Chrysen et his similia item Attius Poicheacute dellrsquoOrestesnon possediamo nessunrsquoaltra menzione si egrave supposto che Dio medecon il titolo di Orestes indicasse in realtagrave il Dulorestes8 la tragediadi Pacuvio di cui abbiamo il maggior numero di frammenti e checome ha dimostrato Jahn9 trattava il segmento mitico corrispon-dente alle Coefore di Eschilo Non abbiamo perograve elementi per rite-nere che Orestes fosse un titolo alternativo per Dulorestes dato chetutte le fonti che ne citano frammenti (in gran parte Nonio ma an-che Festo e Prisciano) riportano sempre come titolo Dulorestes (conla sola variante Dolorestes)10 Si dovrebbe allora pensare a unrsquoim-precisione di Diomede ma non vi sono fondati motivi per dubitaredellrsquoattendibilitagrave della sua testimonianza il grammatico dimostrainfatti di conoscere anche altre tragedie di Pacuvio e ne riportaframmenti con il titolo corretto (Medus Antiopa ed Hermiona) egraveinoltre lrsquounico con Porfirione ad attestare lrsquoesistenza di saturae diPacuvio (cf GLK I 48530 = T 14 S) La sua informazione relativaallrsquoOrestes sembra quindi ragionevolmente attendibile

La seconda testimonianza egrave data dal commento di Servio a unpasso del IV libro dellrsquoEneide in cui Virgilio descrivendo i sogniagitati di Didone paragona lrsquoeroina ai personaggi tragici di Penteoe Oreste

agit ipse furentemin somnis ferus Aeneas semperque relinquisola sibi semper longam incomitata uideturire uiam et Tyrios deserta quaerere terraEumenidum ueluti demens uidet agmina Pentheuset solem geminum et duplices se ostendere Thebasaut Agamemnonius scaenis agitatus Orestesarmatam facibus matrem et serpentibus atriscum fugit ultricesque sedent in limine Dirae

(Verg Aen 4465ndash473)

8) Cf I Mariotti Introduzione a Pacuvio Urbino 1960 47 anche Klotz(come n 7) esprimeva dubbi circa lrsquoattendibilitagrave della testimonianza nellrsquoinserirla trai Testimonia tragoediarum dubia vel spuria (ma mostrava anche di averne fraintesoil contenuto nellrsquoattribuirle il titolo Pacuvii et Accii Orestes)

9) O Jahn Satura Hermes 2 1867 225ndash251 229ndash23310) Schierl (come n 4) 240

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Lrsquoespressione scaenis agitatus del v 471 indica in modo esplicito che per quanto riguarda Oreste Virgilio si sta qui rifacendo a unmodello drammatico11 da cui trae suggestioni per la rappresenta-zione dello stato di Didone La scena che Virgilio sembra suggerire rappresenta Oreste perseguitato dallo spettro di Clitemnestra (questrsquoultima descritta secondo il modello iconografico tipicodellrsquoErinni) mentre le Furie laquosiedono sulla sogliaraquo La rappresenta-zione delle Furie nellrsquoatto di stazionare sulla soglia (o nel vestibolo)dellrsquoOltretomba o delle case da loro infestate egrave un topos letterario12In questo caso tuttavia trattandosi di un esplicito riferimento a unascena teatrale lrsquoespressione virgiliana sedent in limine Dirae sugge-risce che le Erinni fossero concretamente presenti in scena e sedes-sero sulla soglia dellrsquoedificio scenico (per quanto riguarda lo spettrodi Clitemnestra la questione egrave piugrave complessa e verragrave trattata in seguito)13

11) Il participio agitatus si presta a una duplice interpretazione (rilevata giagravenel commento di Servio) come descrizione dello stato di Oreste laquoperseguitatoraquodalle Erinni e dallo spettro della madre (sullo stesso piano di demens riferito a Pen-teo al v 469) oppure legato a scaenis con il significato di laquoportato frequentementesulle sceneraquo A S Pease (Publi Vergili Maronis Aeneidos liber quartus CambridgeMass 1935 384) ritiene possibili entrambe le interpretazioni mentre R G Austin(P Vergili Maronis Aeneidos liber quartus Oxford 1963 139) propende per la se-conda soluzione

12) Cf nella stessa Eneide 6279ndash280 e 555ndash556 in riferimento allrsquoOltre-tomba e 7343 in riferimento ad Alletto che colpisce la regina Amata cf anche OvMet 4451ndash453 e 485ndash486 [Sen] HO 609 Stat Theb 567ndash69 Per maggiori detta-gli su questo tema cf in part J Henry Aeneidea or Critical Exegetical and Aes -thetical Remarks on the Aeneis II Dublin 1878 757ndash759 Pease (come n 11) 384ndash385 e R J Edgeworth The Dirae of Aeneid XII Eranos 84 1986 133ndash143 141ss

13) Alcuni studiosi (cf Jocelyn [come n 3] 187 n 1 Schierl [come n 4] 7 n 37)ritengono che lo spettro di Clitemnestra e le Erinni non fossero reali presenze sceni-che nella tragedia a cui fa riferimento Virgilio ma solo frutto dellrsquoallucinazione diOreste come in Aesch Ch 1048ndash1062 ed Eur Or 253ndash276 in nessuno di questi casiperograve Oreste crede nel suo delirio di essere inseguito dalla madre (in Eur Or 255 crsquoegravesolo unrsquoinvocazione alla madre ma dal v 257 si capisce che Oreste egrave aggredito dalleErinni) Oreste vede la madre portata in braccio da unrsquoErinni nellrsquoattacco di follianarrato dal bovaro ndash e non rappresentato in scena ndash in Eur IT 281ss (cf i vv 288ndash90)Nessuna di queste tragedie quindi puograve essere il referente di Virgilio in questo passoComunque il quadro tracciato da Virgilio suggerisce che le Furie siano il prodotto diunrsquoallucinazione per quanto riguarda Penteo (come i due soli e le due Tebi) non a casoVirgilio usa il verbo uidet che va inteso ndash come precisa lo scolio danielino ndash putat seuidere Nel caso di Oreste egrave invece chiaro che le Erinni sono entitagrave concrete dato cheVirgilio dice sedent in limine Dirae e non che Oreste le laquovederaquo sedute sulla soglia equesto fatto egrave ribadito dalla nota di Servio riportata infra

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La tragedia che ha ispirato Virgilio in questo passo presentaelementi di somiglianza con le Eumenides di Eschilo (per la pre-senza delle Erinni e del fantasma di Clitemnestra) ma non puograve trat-tarsi di questa stessa opera Nel dramma eschileo infatti lo spettrodi Clitemnestra ha solo la funzione di svegliare le Erinni addor-mentate ed entra in scena quando Oreste per ordine di Apollo egravegiagrave fuggito accompagnato da Hermes Quanto alle Eumenides diEnnio i frammenti rimasti mostrano una notevole fedeltagrave al mo-dello eschileo ma non consentono di ricostruire lo sviluppo dram-matico e dunque non ci offrono qui utili indicazioni

In questo caso egrave il commento di Servio a informarci che in entrambi i paragoni (Penteo e Oreste) Virgilio fa riferimento a tra-gedie di Pacuvio14

469 agmina penthevs aut impetus aut secundum Vrbanum agminaserpentium Pentheus autem secundum tragoediam Pacuuii furuitetiam ipse AGMINA PENTHEVS aut impetus aut secundum quosdam quo-niam habitus earum et sibila serpentium faciem agminis praebent uelquia plures furiae putantur uel quia furiosis pro tribus plures uidenturet bene lsquouidet agminarsquo expressit furentem cum ait lsquouidetrsquo non lsquoexisti-matrsquo sed lsquoputat se uiderersquo Pentheum autem furuisse traditur secundumtragoediam Pacuuii de quo fabula talis est [ ]

473 sedent in limine dirae a Pacuuio Orestes inducitur Pyladis ad-monitu propter uitandas furias ingressus Apollinis templum unde cumuellet exire inuadebatur a furiis hinc ergo est lsquosedent in limine diraersquo aliidicunt quia [quia Thylo qui F qui lt gt Daniel quod Commelinus]15cum absolutus in templo Mineruae de iudicio exiret a furiis conreptus est

Per quanto riguarda Penteo alcuni elementi della descrizione diVirgilio sono presenti anche nelle Baccanti di Euripide (per lo statodi follia di Penteo cf i vv 642ndash976 per la visione dei due soli e del-le due Tebi cf i vv 918ndash919) mentre non vi trova riscontro il fattoche Penteo veda le Furie particolare che doveva invece figurare insieme ai precedenti nella tragedia di Pacuvio A tale dramma fan-no riferimento sia Servio sia lo scolio danielino che ne riferisce latrama16 ma nessuno dei due ne riporta il titolo Anche se di questa

14) Adotto la convenzione di indicare in corsivo gli Scholia Danielis15) A favore della correzione quod va il fatto che lrsquoespressione alii dicunt egrave

di norma seguita da unrsquoinfinitiva o da una completiva introdotta da quod + indica-tivo negli Scholia Danielis cf ad Aen 2201 3321 ad Ecl 462 in Servio cf adAen 2506 3551 4620 11264

16) Riguardo al riassunto fornito dallo scolio danielino cf Manuwald (comen 5) 46ndash47 n 7 Schierl (come n 4) 419ndash420

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tragedia non si ha nessunrsquoaltra notizia (essa viene convenzional-mente intitolata Pentheus uel Bacchae) non egrave mai stata messa indubbio la sua esistenza Come rileva DrsquoAnna17 egrave significativo chedi questa tragedia Nonio che egrave di gran lunga la principale fonte diframmenti di Pacuvio non citi alcun verso questo dimostra che ilgrammatico (e le sue fonti) non attingeva allrsquointera produzione diPacuvio La stessa situazione si riscontra per lrsquoOrestes

Per quanto riguarda Oreste nella nota al v 473 Servio fa riferi-mento a una tragedia di Pacuvio della quale descrive una scena a suogiudizio qui ripresa da Virgilio Oreste rifugiatosi nel tempio diApollo su consiglio di Pilade per sfuggire alle Erinni viene da que-ste aggredito nel momento in cui tenta di uscire Nonostante unascena di questo tipo rimandi immediatamente a una tragedia corri-spondente al segmento mitico trattato dalle Eumenides di Eschilo edi Ennio Ribbeck18 ndash che non conosceva il riferimento di Diomede allrsquoOrestes19 ndash attribuigrave la testimonianza di Servio allrsquoHermiona diPacuvio con argomenti tuttrsquoaltro che decisivi20 lrsquoautorevolezza del-lo studioso tuttavia fece sigrave che la sua tesi pur in seacute debole venisseaccolta da alcuni studiosi successivi21 Al Chryses pensava inveceRobert la cui ipotesi egrave stata recentemente ripresa seppur in modo

17) Cf Pacuvii fragmenta 13618) Cf O Ribbeck Die Roumlmische Tragoumldie im Zeitalter der Republik Leip-

zig 1875 262ndash263 e 26719) Come si egrave detto supra il passo di Diomede egrave stato stampato come testi-

monianza relativa a Pacuvio per la prima volta da Klotz (come n 7)20) Sulle difficoltagrave di questa attribuzione si egrave espresso efficacemente DrsquoAnna

(come n 5) le cui argomentazioni non sono state a mio giudizio indebolite dagliinterventi successivi in proposito Il punto piugrave fragile dellrsquoargomentazione di Rib-beck sta in primo luogo nellrsquoassunto di base infatti lrsquoattribuzione di questa testi-monianza allrsquoHermiona si fonda essenzialmente su un altro passo dellrsquoEneide in cuiAndromaca accenna allrsquouccisione di Neottolemo da parte di Oreste (3330ndash332 astillum ereptae magno flammatus amore coniugis et scelerum furiis agitatus Orestes excipit incautum patriasque obtruncat ad aras) dato che non si ha nessunrsquoaltra connessione di questo delitto di Oreste con la sua non avvenuta purificazione Main questo caso neacute Virgilio neacute Servio menzionano un riferimento a una tragedia spe-cifica ed egrave da escludere che Virgilio riprenda qui una versione pacuviana del mitoin quanto dal fr 134 S (currum liquit clamide contorta astu clupeat bracchium) riferito concordemente dagli editori allrsquoassassinio di Neottolemo risulta che nellrsquoHermiona di Pacuvio lrsquoeroe viene assalito in un luogo aperto mentre egrave sul car-ro e non come in Virgilio mentre egrave presso un altare intento a un sacrificio

21) Cf E H Warmington Remains of Old Latin II London CambridgeMass 1936 226ndash227 R Argenio Marco Pacuvio I frammenti dei drammi Torino1959 20ndash26 M Valsa Marcus Pacuvius poegravete tragique Paris 1957 65 n 172

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dubitativo dalla Schierl22 in tal caso lrsquoApollinis templum nominatoda Servio sarebbe quello di Sminte in cui Crise iunior egrave sacerdote egravetuttavia alquanto improbabile che Servio senza specificarne la col-locazione intenda riferirsi a un tempio di Apollo diverso da quellodi Delfi tradizionalmente connesso con la vicenda di Oreste23

2 Lo scolio danielino ad Aen 4473

Ad ampliare le nostre conoscenze relative allrsquoOrestes di Pacu-vio contribuisce a mio parere unrsquoulteriore importante testimonian-za lo scolio danielino che fa seguito alla nota di Servio ed egrave a essalegato un passo che finora non egrave stato preso in considerazione nellaletteratura critica relativa a Pacuvio Come egrave noto gli Scholia Da-nielis sono una fonte non meno attendibile di Servio anzi perquanto riguarda i riferimenti ai perduti testi dellrsquoetagrave repubblicanasono proprio gli Scholia Danielis a essere assai piugrave ricchi di cita-zioni di frammenti24 come egrave provato da dati particolarmente elo-quenti per quanto riguarda Pacuvio e Accio25

22) C Robert Iphigeneia in Tauris Archaumlologische Zeitung 33 1876 133ndash148 134 n 3 e Schierl (come n 4) 200ndash201

23) Contro lrsquoattribuzione della testimonianza al Chryses cf DrsquoAnna Orestes(come n 5) 51ndash53

24) Le differenze tra Servio e gli Scholia Danielis nella quantitagrave e qualitagrave dellecitazioni degli autori di etagrave repubblicana sono state studiate in particolare daR B Lloyd Republican Authors in Servius and the Scholia Danielis HSPh 65 1961291ndash341 che rileva come negli Scholia Danielis le citazioni di frammenti siano signi-ficativamente piugrave numerose piugrave lunghe e di un numero maggiore di autori (cf il pro-spetto riassuntivo a p 298) Le stesse differenze si riscontrano piugrave o meno per tutti gliautori dellrsquoetagrave repubblicana tranne Terenzio del quale Servio riporta molte piugrave cita-zioni rispetto agli Scholia Danielis la spiegazione di questo fatto data da Lloyd a mioparere convincente egrave che il commento di Servio essendo ad uso scolastico mostra uninteresse particolare per Terenzio che era letto nelle scuole mentre il commento a cuiattingono gli Scholia Danielis in queste parti doveva essere di livello piugrave elevato percerti aspetti quasi lsaquoscientificorsaquo in senso moderno (interessato cioegrave ai modelli di Virgi-lio) da qui lrsquoipotesi che si trattasse del commento di Elio Donato Alle stesse conclu-sioni era giunto H T Rowell Aelius Donatus and the D scholia on the Bellum Puni-cum of Naevius YClS 15 1957 113ndash119 prendendo in considerazione lrsquoeclatantedifferenza tra Servio e gli Scholia Danielis in riferimento a Nevio (il poeta arcaico nonegrave mai menzionato da Servio mentre egrave citato nove volte negli Scholia Danielis)

25) Pacuvio Servio riporta 7 testimonianze (senza mai indicare i titoli delletragedie) di cui le piugrave precise sono ad Aen 2557 (variante mitica relativa alla mortedi Priamo) e le due giagrave citate (ad Aen 4469473) le altre sono costituite da genericiriferimenti a usi linguistici o prosodici in comune con Ennio (ad Aen 2651 49

263LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

Dunque anche nel caso in questione la testimonianza delloscolio danielino va a mio parere attentamente valutata Il commen-tatore propone qui come referente per Virgilio una scena diversarispetto a quella registrata da Servio a proposito di Pacuvio unascena appartenente a una tragedia di cui non cita neacute autore neacute tito-lo la sua nota egrave introdotta dallrsquoespressione formulare alii dicunt26Dato che le aggiunte degli Scholia Danielis introdotte da alii sonodi norma strettamente legate a quanto precede e sono concepitecome unrsquointegrazione a quanto giagrave detto da Servio27 nulla osta a ritenere che lrsquoinformazione fornita dallo scolio danielino riguardila medesima tragedia a cui fa riferimento Servio28

12298) o a varianti mitiche (ad Aen 7320) Servio cita solo un frammento di Pacu-vio (ad Aen 11259) senza indicare la tragedia da cui egrave tratto Gli Scholia Danielisinvece riportano le due testimonianze giagrave citate (ad Aen 4469473) e ben 9 fram-menti indicando per lo piugrave il titolo della tragedia ad Aen 155 (= fr 293 Schierl)187 (= fr 241 S) 528 (= fr 195 S) 540 (= fr 135 S) 9664 (= fr 241 S) 11169 (= fr130 S) 11543 (= fr 174 S) 12605 (= fr 15 S) Georg 4436 (= fr 292 S)

Accio Servio riporta una sola testimonianza (ad Aen 4404) senza indicare iltitolo della tragedia e non cita alcun frammento Gli Scholia Danielis riportano unatestimonianza (ad Aen 8130 relativa allrsquoAtreus) e citano 10 frammenti indicandonella maggior parte dei casi il titolo della tragedia ad Aen 142 144 (Clytemestra)188 (Clytemestra) 1122 1179 (Troades) 217 (Deiphobus) 4641 540 (Pelopidi)9619 (Philoctetes) 12605 (Bacchae)

26) Cf ad Aen 167108726 2166201 314249252321553 458694 573614 8361 ad Ecl 462 1050 Oltre ad alii dicunt espressioni frequenti che intro-ducono le aggiunte degli Scholia Danielis sono alii legunt (per proporre una diver-sa lezione) alii intellegunt (per riferire una differente interpretazione del testo)

27) Cosigrave avviene per esempio in tutti i passi citati nella n 2628) Un esempio analogo al nostro in cui sia Servio sia lo scolio danielino fan-

no riferimento al modello di una medesima tragedia ma affermandone cose diverse(e lrsquoaggiunta dello scolio danielino egrave introdotta con lrsquoespressione alii dicunt) egrave datodal commento ad Aen 4694 (Giunone invia Iris a recidere il capello a Didone mo-rente) IRIN DEMITTIT OLYMPO ut et supra diximus trahit hoc de Alcesti Euripidis quiinducit Mercurium ei comam secantem quia fato peribat mariti alii dicunt Euripi-dem Orcum in scenam inducere gladium ferentem quo crinem Alcesti abscidat etEuripidem hoc a Phrynicho [congettura di Jahn per il tradito Phenico] antiquo tra-gico mutuatum In questo caso perograve possiamo verificare che lrsquoinformazione datadallo scolio danielino egrave corretta (cf Eur Alc 74ss con Orcus si intende Θνατοςla stessa notizia egrave fornita in termini molto simili da Macrobio in Sat 5191ndash5 checita per esteso i versi euripidei) mentre lrsquoinformazione data da Servio egrave erronea (egraveforse dovuta alla sovrapposizione dellrsquoimmagine di Hermes ψυχοπομπός) Lo scoliodanielino contiene inoltre la notizia che Euripide a sua volta riprendeva lrsquoAlcesti diFrinico (il nome del tragediografo egrave restituito dalla pressocheacute certa correzione diJahn del tradito Phenico cf Frinico Alcesti fr 3 Snell TrGF I 73) e si dimostraquindi anche in questo caso fondato su una documentazione piugrave approfondita

264 Luc ia Deg iovann i

3 Informazioni ricavate dalla nota di Servio e dallo scolio danielino ad Aen 4473

NellrsquoOrestes di Pacuvio come si deduce dalla nota di com-mento presa nella sua interezza erano portate in scena le vicendedi Oreste dopo il matricidio e in particolare venivano drammatiz-zati temi quali la persecuzione ad opera delle Erinni e lrsquoassoluzio-ne affini a quelli svolti nelle Eumenides di Eschilo e di Ennio Nello specifico nella nota del Servius auctus sono visualizzate duesituazioni sceniche distinte della tragedia di Pacuvio accomunatedal motivo dellrsquoaggressione delle Furie subita da Oreste lrsquouna pres-so il tempio di Apollo e lrsquoaltra presso il tempio di Minerva Non essendo specificate le cittagrave in cui si trovano questi templi egrave lecitosupporre che siano le piugrave ovvie Delfi e Atene In tal caso propriocome nelle Eumenides di Eschilo non risulterebbe rispettata lrsquounitagravedi luogo in quanto si verifica un cambio di scena dal tempio diApollo a Delfi al tempio di Minerva ad Atene Le Erinni che com-paiono in entrambe le scene sembrano costituire una parte impor-tante dellrsquoazione drammatica egrave molto probabile che formino ilCoro (i due momenti in cui si avventano contro Oreste potrebbe-ro coincidere con due intermezzi corali)29

Dalla testimonianza di Servio possiamo ricavare qualche indi-zio circa il contenuto della parte iniziale della tragedia Servio diceinfatti che Oreste egrave entrato nel tempio di Apollo per sfuggire alleErinni su consiglio di Pilade Dalle sue parole non si puograve evincerecon certezza se Oreste sia entrato nel tempio nel corso dellrsquoazionescenica oppure precedentemente come nelle Eumenides di Eschiloma propendo per la prima possibilitagrave in quanto sembra meno pro-babile che Servio intendesse esplicitare un mero antefatto peraltrodel tutto inutile allrsquoesegesi del passo virgiliano la specificazione di Servio che Oreste egrave entrato nel tempio per consiglio di Piladesembra suggerire la presenza di una scena in cui Oreste e Pilade dia-logano senza che siano ancora in scena le Erinni e Pilade consigliaa Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo Ne risulta quindi che

29) I verbi impiegati per esprimere lrsquoaggressione delle Erinni (inuadebatur econreptus est) sono molto forti e almeno il secondo sembra suggerire un contattofisico In Eschilo Oreste non egrave mai minacciato fisicamente dalle Erinni sulla scenanelle Eumenides di Ennio invece il fr LXIV 145 Jocelyn ( dico uicisse Orestemuos ab hoc facessite) sembra presupporre che nel momento dellrsquoassoluzione le Erin-ni circondassero Oreste

265LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

Pilade figura tra i personaggi con unrsquoinnovazione rispetto alleEumenides di Eschilo (di una presenza di Pilade non crsquoegrave traccianemmeno nei frammenti delle Eumenides di Ennio) forse dovutaallrsquoinfluenza di Euripide Pilade affianca lrsquoamico nellrsquoOrestes e nellrsquoIfigenia in Tauride mentre nellrsquoElettra egrave personaggio muto siveda in particolare il dialogo tra Oreste e Pilade nel prologo del-lrsquo Ifigenia in Tauride (vv 67ndash122) che ha la funzione di illustrare gliantefatti e delineare la psicologia dei personaggi Oreste egrave snervatodalle traversie subite (cf le accuse rivolte ad Apollo e i riferimentialla persecuzione delle Erinni ai vv 77ss) e vorrebbe abbandonaresubito lrsquoimpresa (vv 102ndash103) Pilade interviene a infondere co-raggio e a dare consigli allrsquoamico (cf i vv 104ndash115 in cui Piladesuggerisce di nascondersi in una grotta vicino al mare) Anche nelnostro caso se come credo le Erinni formano il coro la migliorcollocazione del dialogo tra Oreste e Pilade egrave proprio il prologoOreste illustra la propria condizione e parla dellrsquoinseguimento delleErinni Pilade gli consiglia di rifugiarsi nel tempio di Apollo Al ter-mine del dialogo Oreste entra nel tempio e solo successivamentesulle tracce del matricida appare in scena il coro delle Erinni

Nello scolio danielino si trova unrsquoinformazione anomala rispetto alla tradizione del mito Oreste viene assolto in templo Mi-neruae La versione secondo cui il processo egrave tenuto nel tempio diAtena non egrave altrove attestata a partire da Eschilo il processo sisvolge sempre sullrsquoAreopago (pur con variazioni circa gli accusa-tori i giudici e le modalitagrave)30 Per quanto riguarda Ennio la men-zione degli Areopagitae nel fr inc CXCII 364 Jocelyn induce a ritenere che fosse mantenuta la collocazione sullrsquoAreopago Egrave dunque fortemente innovativa la scelta di Pacuvio di ambientare il

30) Non ci sono attestazioni del processo di Oreste presso lrsquoAreopago primadi Eschilo A partire da questa considerazione Jacoby sostiene che Eschilo sia lrsquoin-ventore di questa versione mitica cf la sua elaborata argomentazione in FGrHistIIIb (Suppl) 124ndash25 con le relative note in IIIb (Suppl) 220ndash29 La posizione diJacoby perograve egrave rimasta sostanzialmente isolata la maggior parte degli studiosi (fracui A H Sommerstein Aeschylos Eumenides Cambridge 1989 5) ritiene inveceche sia piugrave antica la tradizione riportata negli attidografi del V sec e attestata da nu-merose altre fonti secondo la quale il processo di Oreste egrave il quarto in una serie diprocessi per omicidio tenutisi nellrsquoAreopago in etagrave mitica quando i giudici eranoancora gli dei (su questo punto cf infra) Egrave invece di sicuro invenzione eschilea ilfatto che lrsquoAreopago sia stato fondato da Atena specificamente per Oreste Per unaraccolta delle diverse tradizioni relative al processo di Oreste cf le sopra citate pagine di Jacoby e il piugrave agevole prospetto riassuntivo di Sommerstein 4ndash5

266 Luc ia Deg iovann i

giudizio in templo Mineruae scelta evidentemente legata al fattoche non interessava piugrave la proiezione nel mito dellrsquoistituzione ate-niese dellrsquoAreopago31 Dato lo spostamento della sede del proces-so egrave poco probabile che in Pacuvio i giudici fossero gli Areopagi-ti Egrave il caso di ricordare che esiste una diversa tradizione testimo-niata tra gli altri da Euripide nellrsquoOrestes (vv 1650ndash1652) secon-do la quale i giudici che si riuniscono nellrsquoAreopago per giudicareOreste non sono uomini ma dei32 Pacuvio potrebbe forse aver seguito questa versione mitica pur innovando per quanto riguardala sede del processo

Lo spostamento del processo non egrave lrsquounica innovazione di Pacuvio rispetto alla versione eschilea Nella testimonianza delloscolio danielino colpisce il fatto che Oreste venga assalito dalleErinni dopo essere stato assolto33 Il poeta latino sembra qui ispi-rarsi alla variante seguita da Euripide nellrsquoIfigenia in Tauride (laquale a sua volta costituisce il presupposto dellrsquointreccio del Chry-ses di Pacuvio)34 Nel dialogo con Ifigenia (in IT 939ss) Orestenarra alla sorella tutta la sua storia a partire dal matricidio com-

31) Il significato eziologico della vicenda narrata da Eschilo era legato a pre-cise contingenze storiche gli studiosi sono concordi nellrsquointerpretarlo in relazionealla riforma di Efialte del 462ndash461 che aveva limitato la funzione dellrsquoAreopago atribunale per reati di sangue (cf Arist Pol 252) anche se divergono nel definire laposizione politica di Eschilo in proposito (riformista oppure conservatrice) per unastoria del dibattito cf in particolare M Braun Die Eumeniden des Aischylos undder Areopag Tuumlbingen 1998 105ss e per unrsquoequilibrata valutazione della questio-ne cfr recentemente B Manuwald Zur Dialektik von lsaquoaltrsaquo und lsaquoneursaquo in der griechi-schen Tragoumldie AampA 46 2000 76ndash92 77ndash84

32) Piugrave precisamente ο δδεκα θεο come afferma Demostene in or 2366Per maggiori dettagli riguardo ai riferimenti di Euripide a questa versione mitica siveda B Manuwald (come n 31) 77 n 5 La tradizione mitica secondo cui Oreste egravegiudicato nellrsquoAreopago dagli dei egrave probabilmente piugrave antica della variante eschilea(cf supra n 30) e comunque nelle testimonianze posteriori a Eschilo appare comela versione dominante

33) Nella tragedia di Pacuvio la violenta reazione delle Erinni potrebbe cor-rispondere al momento scenico delle Eumenides eschilee (vv 778ss) in cui le Erinniallrsquoannuncio della vittoria di Oreste hanno unrsquoesplosione di collera In Eschiloperograve le Erinni non attaccano piugrave Oreste dopo che egrave stato assolto ma rivolgono lrsquoirae i feroci propositi di vendetta contro la terra di Atene lo scopo di questa lsaquocodarsaquo della vicenda egrave quello di inserire un secondo mito eziologico ateniese per placare leErinni Atena promette loro che saranno venerate in eterno dai suoi cittadini e isti-tuisce a tal fine un culto e un santuario a loro dedicato sul colle dellrsquoAreopago ac-canto al tribunale

34) Per il collegamento tra queste sezioni del mito di Oreste cf Hyg Fab 120e 121

267LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

prese le vicende di Atene Ai vv 968ss Euripide in parte riprendein parte varia la versione eschilea del mito immagina infatti che alcune delle Erinni accettino la sentenza e la proposta di avere unculto ad Atene secondo quanto narrato da Eschilo ma una partenon rispetti la sentenza e continui a perseguitare Oreste35 Il trage-diografo latino mantiene il processo ormai talmente radicato nellavicenda mitica da essere ineludibile ma ne annulla la valenza total-mente risolutoria che caratterizzava la drammaturgia eschilea pro-prio come Euripide aveva fatto nellrsquoIfigenia in Tauride La solu-zione data ai tormenti di Oreste egrave perograve differente rispetto a quellaeuripidea36 anche per ovvi motivi drammaturgici egrave infatti necessa-rio che il dramma contenga in seacute anche lo scioglimento37 e la solu-zione prospettata da Euripide poteva solo essere narrata nel di-scorso di un deus ex machina con scarso effetto scenico

4 Stat Theb 12511 e il relativo scolio di Lattanzio Placido

Unrsquoaltra testimonianza relativa alla persecuzione delle Erinnidopo lrsquoassoluzione di Oreste finora non presa in esame nella lette-ratura critica relativa a Pacuvio egrave offerta da una nota del commen-to alla Tebaide di Stazio che va sotto il nome di Lattanzio Placido38Si tratta del passo (Theb 12481ss) che descrive lrsquoara Clementiaedi Atene presso cui si rifugiano come supplici le donne argive perchiedere la sepoltura dei caduti in guerra Questo altare esistevarealmente ad Atene era il βωμς rsquoΕλου che aveva funzione di asilo

35) Nelle profezie degli dei ex machina nei finali dellrsquoElettra e dellrsquoOrestes diEuripide si prevede invece che la liberazione di Oreste saragrave data in modo definitivodal giudizio dellrsquoAreopago (cf El 1258ndash1272 e Or 1648ndash1652)

36) Apollo impone a Oreste di rubare dalla Tauride il simulacro di Artemidee portarlo ad Atene se compiragrave questa nuova prova saragrave liberato dai tormenti

37) Le Coefore di Eschilo potevano concludersi con Oreste che esce di scenafuggendo dalle Erinni che vede nella sua allucinazione solo percheacute la tragedia egraveconcepita come parte di una trilogia unitaria

38) Si tratta di una silloge scoliastica ampiamente stratificata il cui nucleooriginario egrave probabilmente opera di un grammatico di cultura neoplatonica del IVndashV sec che sulla base della testimonianza di alcuni manoscritti viene chiamatotradizionalmente Lattanzio Placido Questa attribuzione egrave accolta dal piugrave recenteeditore R D Sweeney (Lactantii Placidi in Statii Thebaida commentum Anonymiin Statii Achilleida commentum Fulgentii ut fingitur Planciadis super Thebaidencommentariolum Stuttgart 1997) mentre egrave negata da R Jakobi Versprengungen inden Statius-Scholien Hermes 120 1992 364ndash374 364 n 1

268 Luc ia Deg iovann i

ed era collocato secondo la testimonianza di Pausania (1171) nellrsquoγορά39 Di questo altare si fa menzione nella letteratura sol-tanto a partire dallrsquoetagrave ellenistica quando diviene un topos retori-co comprovante la celebre humanitas degli Ateniesi40 Secondo unatradizione mitica diffusa nella letteratura scoliastica lrsquoaltare era stato il rifugio degli Eraclidi perseguitati da Euristeo41 Stazio ag-giunge che grazie ad esso trovarono pace dai loro tormenti anchealtri personaggi mitici fra cui Edipo e Oreste42

mox hospita sedesuicit et Oedipodae Furias et funus dagger Olynthi43

texit et a misero matrem summouit Oreste(Stat Theb 12509ndash511)

Stazio segue qui una versione mitica anomala secondo la quale laliberazione di Oreste egrave legata allrsquoAra della Clemenza ad Atene Egrave

39) Per una discussione delle fonti storiche relative a questo altare cf infran 65 La descrizione di Stazio egrave stata impiegata per ricostruire lrsquoaspetto del luogoalla fine del I sec dC (cf in part H A Thompson The Altar of Pity in the Athe-nian Agora Hesperia 21 1952 47ndash82)

40) Cf la raccolta delle testimonianze relative al βωμς rsquoΕλου in R E Wych -erley The Athenian Agora vol III Literary and Epigraphical Testimonia Prince-ton New Jersey 1957 67ndash74

41) Cf Ps-Apollod 2167 Schol Aristoph Eq 1151 Zenob 261 Philo-strat Vitae sophistarum 215 Stazio ai vv 497ss allude alla variante secondo la qua-le lrsquoaltare fu fondato dagli stessi Eraclidi cf Serv ad Verg Aen 2761 Lact ad StatTheb 12497 Philostrat Ep 39 La tradizione che lega gli Eraclidi al βωμς rsquoΕλουnon egrave attestata nella letteratura greca di etagrave classica nella tragedia euripidea gli Era-clidi si rifugiano nel tempio di Zeus a Maratona (e nelle Supplices le vedove argive sirecano a un altare di Demetra e Kore a Eleusi)

42) In base alle tradizioni mitiche piugrave note Edipo e Oreste lrsquouno patricidalrsquoaltro matricida vengono entrambi accolti come supplici ad Atene e ivi liberati daitormenti che li affliggono non egrave perograve testimoniata la versione qui seguita da Staziosecondo la quale essi si rifugiano presso lrsquoaltare di Ελεος A questo proposito si puogravetuttavia ricordare che gli exempla mitici di Edipo e Oreste costituiscono un toposretorico spesso impiegato nelle declamazioni a proposito del tema della clemenzadegli Ateniesi cf in part i riferimenti di Libanio in Decl 1531 e 1647 dove si fa alcontempo menzione del fatto che gli Ateniesi sono gli unici a venerare Ελεος comeuna divinitagrave

43) La cittagrave di Olinto fu conquistata da Filippo il Macedone nel 348 aC e isuoi abitanti furono ridotti in schiavitugrave ma in parte si rifugiarono ad Atene Lrsquoinse-rimento anacronistico di un fatto storico ha destato sospetti cf lrsquoesposizione delproblema e le proposte di emendamento in K F L Pollmann Statius Thebaid 12Paderborn 2004 210

269LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

improbabile che questa variante del mito sia unrsquoinvenzione di Sta-zio il quale si limita a citarla di sfuggita come cosa nota egrave vero -simile che essa fosse sviluppata in unrsquoopera per noi perduta Lo scolio di Lattanzio Placido al v 511 dagrave ulteriori informazioni

(A MISERO MATREM) SVMMOVIT ORESTE quia Orestes post absolutionemcum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente confugit et resipuitlsquomatremrsquo autem lsquosummouitrsquo Vergiliane nam sibi imminere non Furiased mater uidebatur occisa ltAen 4472ndash473gt lsquoarmatam facibus matremet serpentibus atris cum fugit ultricesque sedent in limine Diraersquo lsquosum-mouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae summouerit illicenim ut supra dictum est furore purgatus est

Lattanzio spiega il passo di Stazio (nello specifico la menzione della madre come persecutrice) tramite il riferimento a Verg Aen4472ndash47344 ma servendosi anche di unrsquoaltra fonte da cui ricavalrsquoinformazione ndash per noi preziosa ndash che Oreste ha un attacco di follia dopo lrsquoassoluzione La concordanza con lo scolio danielinosu questo particolare di una tradizione assolutamente peregrinanon puograve essere casuale egrave assai verosimile che Lattanzio reperisse lanotizia in un commento al passo di Virgilio che lui stesso cita lostesso commento che egrave la fonte dello scolio danielino

Il commento di Lattanzio in molti luoghi mostra di dipen deredal commento virgiliano che egrave la fonte degli Scholia Danielis (e tal-volta anche dello stesso Servio) Un intero filone degli studi dedi-cati ai commentatori virgiliani si egrave servito delle frequenti coinci-denze tra Macrobio Servio gli Scholia Danielis Lattanzio Placido(e altri autori) per dimostrare la dipendenza di tutti questi da unafonte comune identificata con il commento a Virgilio di Elio Do-nato45 Per quanto riguarda nello specifico le corrispondenze tra

44) La specificazione nam sibi imminere non Furia sed mater uidebatur oc-cisa egrave chiaramente una parafrasi del passo virgiliano riportato subito dopo che Lat-tanzio ritiene modello di quel verso della Tebaide Il commentatore vuole cioegrave direche Stazio ndash nel formulare il v 511 che contiene il riferimento alla persecuzione del-lrsquoombra della madre e non come egrave piugrave consueto delle Erinni ndash si ispira a Virgilio(ma la menzione della madre per Oreste egrave motivata anche dal fatto che le Furiae sonostate associate ad Edipo) Si noti lrsquouso del verbo uidebatur Lattanzio interpreta lascena allusa da Virgilio come unrsquoallucinazione di Oreste (su questo punto cf infra)

45) Il confronto piugrave produttivo egrave quello tra Macrobio Servio e gli ScholiaDanielis cf in part i passi raccolti da A Santoro Il laquoServio Danielinoraquo egrave DonatoSIFC (NS) 20 1943 79ndash104 e N Marinone Elio Donato Macrobio e Servio com-mentatori di Vergilio in Analecta Graecolatina Bologna 1990 193ndash264 La tesi

270 Luc ia Deg iovann i

gli Scholia Danielis e Lattanzio si vedano gli studi di Funaioli e divan de Woestijne46

Un caso analogo a quello che stiamo esaminando si trova inLact Plac ad Theb 2595 da confrontare con Schol Dan ad Aen10567 Lattanzio per spiegare un passo di Stazio cita un verso di Virgilio e riporta al contempo informazioni ricavate dal commento a quel passo di Virgilio La similitudine di Tideo con Briareo in Theb 2595ss riprende la similitudine virgiliana di Enea con lo stes-so personaggio mitico (chiamato con lrsquoaltro nome Egeone) in Aen10565ss Virgilio segue una versione mitica diversa da quella omeri-ca secondo la quale Briareo Egeone era alleato di Zeus nella Gi-gantomachia (cf Hom Il 1401ndash406) lo scolio danielino a Aen10567 cerca di sanare la contraddizione proponendo una particola-re interpretazione dellrsquoavverbio contra supportata da un parallelo diTerenzio La stessa variante mitica egrave seguita da Stazio Lattanzio rile-va la ripresa da Virgilio e adatta al passo della Tebaide la spiegazionedel commento virgiliano riportando anche il parallelo di Terenzio

Si consideri inoltre il confronto tra Lact Plac ad Theb 61ndash3e Schol Dan ad Ecl 668 si puograve dedurre che Lattanzio riprende uncommento piugrave ampio di quello rappresentato per noi dagli ScholiaDanielis (lo prova la presenza soltanto in Lattanzio del segmento anutrice derelictum esse)

In altri casi Lattanzio riporta informazioni che si trovano nellanota di Servio e dello scolio danielino ma evidentemente non ri-prende il complesso del Servius auctus cosigrave come egrave a noi giunto

secondo cui gli Scholia Danielis derivano dal commento di Donato egrave stata sostenu-ta in particolare dai curatori dellrsquoincompiuta Editio Harvardiana E K RandJ J Savage G B Waldrop Piugrave probabilmente il compilatore degli Scholia Danielisattingeva a un compendio del commento di Donato (cfr A H Travis Donatus andthe Scholia Danielis A Stylistic Comparison HSPh 53 1942 157ndash169 id Adden-dum to laquoDonatus and the Scholia Danielisraquo CPh 45 1950 38ndash39) sulla questionecf piugrave recentemente Ch Murgia The truth about Vergilrsquos commentators inR Rees (ed) Romane memento Vergil in the Fourth Century London 2004 189ndash200 192 e per una posizione scettica nei confronti di questa teoria G Ramires Peruna nuova edizione di Servio RFIC 124 1996 318ndash329 318ndash319 Anche se il ten-tativo di ricostruire la perduta opera di Donato puograve essere considerato utopisticoresta indubbio che le tradizioni scoliastiche sopracitate conservano materiale pro-veniente da quel prezioso commento

46) G Funaioli Esegesi virgiliana antica Prolegomeni alla edizione del com-mento di Giunio Filargirio e di Tito Gallo Milano 1930 478ss P van de Woestij-ne Les scolies a la Theacutebaiumlde de Stace Remarques et suggestions AClass 19 1950149ndash163 (cf in part 154ss)

271LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

bensigrave un commento che egrave a monte degli Scholia Danielis e che egravefonte dello stesso Servio lo mostra con chiarezza il confronto giagraveanalizzato da Funaioli47 tra Serv + Schol Dan ad Aen 11133Lact Plac ad Theb 7542 Isid Etim 10260 Gell 20113

Egrave dunque probabile che le informazioni presenti in Lattan-zio ndash ma non nella nota di Servio e dello scolio danielino ndash si rife-riscano alla medesima opera citata dal commento virgiliano cioegravequella tragedia di Pacuvio alla quale noi diamo attraverso Diome-de il titolo di Orestes E in effetti si ha una singolare coincidenzacompare Pilade che dalla nota di Servio sapevamo giagrave essere fra ipersonaggi (si noti che in entrambi i casi il riferimento a Pilade egrave deltutto inutile allrsquoesegesi del passo commentato non puograve dunque es-sere casuale) Unrsquoulteriore conferma alla mia ipotesi viene dal fattoche le medesime informazioni (Oreste egrave risanato presso lrsquoasylumdegli Eraclidi e vi egrave stato condotto da Pilade) si trovano nel cosid-detto Mitografo Vaticano II uno dei tre fabularia medievali sco-perti da Angelo Mai presso la Biblioteca Apostolica Vaticana (ri-porto il testo secondo lrsquoedizione di Kulcsaacuter)48

Fabula 193 De asylo nepotum HerculisPostquam Hercules migrauit e terris filii nepotesque eius insidias quasipse auus conflixerat timentes Athenis sibi primi asylum hoc est tem -plum refugii fecerunt hac lege consecratum ut quocunque crimine reusad id confugeret ab omni noxa liber esset nullusque eum inde abducereuel ledere auderet Vbi et Orestes extremo amico Pilade trahente resi-puit Dictum autem uolunt asylum quasi antetrahendo [a non trahendoM Bode] spolium Hoc autem religionis ius non inest omnibus templissed quibus concessum est lege consecrationis

Come accade molto spesso nel testo dei Mitografi Vaticani questafabula si presenta come un laquocollageraquo49 quasi letterale di due distin-te note del commento di Servio ad Aen 8342 per la parte post-quam templo50 e ad Aen 2761 per la parte hoc consecratio-nis Lrsquoosservazione dictum spolium riproduce invece il senso di

47) Cf Funaioli (come n 46) 479ndash48148) P Kulcsaacuter Mythographi Vaticani I et II Turnhout 1987 (Corpus Chri-

stianorum Series Latina XCIc)49) Cf Ph Dain Mythographe du Vatican II Besanccedilon 2000 28ndash3050) Questa nota di Servio egrave riprodotta quasi alla lettera in Myth Vat I 60 con

la variante templum Mineruae e in schol ad Luc 197 con la variante locum refugii(cf il templum refugii di Myth Vat II 193) al posto della lezione templum Miseri-cordiae dei codici serviani (che sembra quella originaria)

272 Luc ia Deg iovann i

Schol Dan ad Aen 2761 alii lsquoasylumrsquo ideo dictum quod fu-gienti illuc spolia non detraherentur (si noti in entrambi la posizio-ne immediatamente precedente a hoc consecrationis)

Da nessuno di questi due passi perograve il mitografo poteva rica-vare lrsquoinformazione ubi et Orestes extremo amico Pilade trahenteresipuit che presenta invece significative consonanze verbali con ilsopracitato scolio di Lattanzio a Stat Theb 12511 Orestes postabsolutionem cum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente con-fugit et resipuit Gli scoli a Stazio sono in effetti una delle principalifonti insieme a Servio dei Mitografi Vaticani Si noti perograve nellaformulazione del Mitografo una piccola aggiunta rispetto al testodi Lattanzio lrsquoavverbio extremo (laquoalla fineraquo) Questa specificazio-ne temporale suona piuttosto strana allrsquointerno della fabula del Mi-tografo mentre si spiegherebbe benissimo in un testo che espones-se anche le vicende di Oreste immediatamente precedenti Sarebbestata fuori luogo anche nello scolio di Lattanzio che inizia con ilriferimento allrsquoaltare (e non a caso il commentatore lrsquoha omessa)Egrave quindi da escludere la possibilitagrave che il mitografo abbia di perso-na integrato il commento virgiliano (Servio + scolio danielino) conquesta singola notizia tratta dallo scolio di Lattanzio egrave invece plau-sibile che dipenda da una fonte comune a tutti e tre gli autori checontenesse anche lrsquoinformazione relativa al legame di Oreste conlrsquoaltare degli Eraclidi51

51) La situazione qui rilevata concorda con le conclusioni a cui egrave giunto F Ke-seling (De Mythographi Vaticani Secundi Fontibus Halle 1908) lo studioso argo-menta con lrsquoausilio di numerosi confronti (cf pp 84ndash98) che in molti casi le somi-glianze tra il testo del Mitografo Vaticano II e gli scoli del Servio Danielino e di altriautori si possono spiegare solo postulando la dipendenza da fonti comuni costituiteda perduti commenti a Virgilio (cf p 84) Keseling ritiene infatti che il Mitografo Va-ticano II riprenda il commento virgiliano di Servio ma non gli Scholia Danielis nellaforma in cui sono a noi giunti (cf pp 9ndash11) Anche nel caso dei Mitografi Vaticani cosigravecome del Servio Danielino egrave stato indicato come fonte il commento di Donato a Vir-gilio (tesi sostenuta a proposito del Mitografo Vaticano I da R Schulz De Mytho-graphi Vaticani Primi Fontibus Halle 1905) Questi studi di ricostruzione del perdu-to commento di Donato propri della temperie culturale della Quellenforschung devono essere in larga misura ridimensionati in quanto non tengono conto delle fontiintermedie medievali (cfr le critiche alla tesi di Schulz svolte nellrsquointroduzione allrsquoedi-zione Budeacute del Mitografo Vaticano I Le premier mythographe du Vatican texte eta-bli par N Zorzetti et traduit par J Berlioz Paris 1995 XX ss) Tuttavia anche se egrave daescludere che il compilatore del fabularius medievale avesse diretto accesso al com-mento di Donato appare probabile che attinga da esso materiale attraverso passaggiintermedi di compendi non sempre identificabili Per un riassunto aggiornato relati-vo alla questione delle fonti del Mitografo Vaticano II si veda Dain (come n 49) 14ndash18

273LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

In conclusione dallrsquounione di quattro fonti scoliastiche (Ser-vio e Schol Dan a Verg Aen 4473 Lattanzio Placido a Stat Theb12511 Myth Vat II 193) che attingono il proprio materiale a unafonte comune perduta ricaviamo il contenuto di un commento alpasso virgiliano piugrave esteso di quello conservato dalla tradizione delServius auctus in cui era riportato un maggior numero di informa-zioni relativamente alla tragedia di Pacuvio ritenuta dal commen-tatore il referente di Virgilio in quel passo

Egrave possibile ricostruire almeno in parte le modalitagrave con cuiServio e il compilatore degli Scholia Danielis utilizzano la fonte comune tramite il confronto delle loro note di commento al v 469in riferimento alla tragedia pacuviana relativa a Penteo (il testo egraveriportato supra) Le due note derivano chiaramente da una mede-sima fonte che egrave riportata in modo piugrave esteso dallo scolio danieli-no cf la spiegazione del termine agmina ad aut impetus aut se-cundum Vrbanum agmina serpentium di Servio corrisponde autimpetus aut secundum quosdam quoniam habitus earum et sibilaserpentium faciem agminis praebent dello scolio danielino (Servioegrave nettamente piugrave succinto ma conserva il nome di Vrbanus chenello scolio danielino egrave sostituito da secundum quosdam) Perquanto riguarda la tragedia di Pacuvio relativa a Penteo Serviomantiene solamente il nudo riferimento (Pentheus autem secun-dum tragoediam Pacuuii furuit etiam ipse) mentre lo scolio da-nielino ne riporta anche il riassunto che introduce con le seguen-ti parole Pentheum autem furuisse traditur secundum tragoediamPacuuii de quo fabula talis est In questo caso egrave chiaro che lo scolio danielino integra Servio servendosi della stessa fonte giagrave im-piegata da questi e poicheacute Servio era stato estremamente succin-to riporta (quasi) per intero la nota della fonte senza curarsi chein piccola parte ripete quanto giagrave detto da Servio Di conseguenzain questo passo lo scolio danielino conserva piugrave fedelmente lafacies del commento perduto

La nota al v 473 di questa fonte comune riguardante la trage-dia di Pacuvio relativa ad Oreste era probabilmente strutturata inmodo simile al riferimento al dramma doveva seguire la narrazio-ne della fabula della quale si possono ricostruire alcuni elementitramite la congiunzione di Servio scolio danielino Lattanzio Pla-cido e Mitografo Vaticano II Oreste su consiglio di Pilade persfuggire alle Furie si rifugia nel tempio di Apollo dal quale nonpuograve piugrave uscire percheacute laquoassediatoraquo da queste che stazionano sulla

274 Luc ia Deg iovann i

soglia del tempio La scena si sposta nel tempio di Minerva Oresteviene sottoposto a processo ed egrave assolto Non cessa tuttavia la per-secuzione delle Furie a cui si aggiunge quella dellrsquoombra della madre52 Alla fine (cf postremo del Myth Vat II) Oreste trascina-to da Pilade si rifugia presso il templum Misericordiae (il βωμςrsquoΕλου chiamato ara Clementiae da Stazio) dove egrave risanato (resi-puit) In questo caso Servio conserva una sezione del racconto (checorrisponde alla parte iniziale della tragedia) quella che a suo giu-dizio descrive la scena a cui allude Virgilio Il compilatore degliScholia Danielis andando a integrare la nota di Servio rileva una discrepanza tra lrsquoinformazione riportata da Servio e ciograve che ricavadallrsquoaltra fonte aggiunge quindi un succinto riferimento a unrsquoaltrascena che puograve costituire il referente di Virgilio legandolo alla notadi Servio tramite lrsquoespressione alii dicunt53

5 Il finale della tragedia

Tramite la congiunzione di queste testimonianze ricaviamoinformazioni anche sullo scioglimento dellrsquoazione drammatica Pacuvio segue una versione mitica ndash la cui unica attestazione in untesto letterario conservato egrave data da Stat Theb 12511 ndash secondo laquale Oreste viene liberato dai tormenti presso il βωμς rsquoΕλου diAtene Egrave ben nota la predilezione del doctus Pacuvio per le varian-ti rare ed erudite54 nel caso specifico si tratta o di unrsquoinvenzione del

52) Lo scolio di Lattanzio Placido colloca la persecuzione della madre dopolrsquoassoluzione (quia Orestes post absolutionem cum fureret ad hanc aram Pyladeamico trahente confugit et resipuit lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbramreligio arae summouerit) ma non si puograve escludere che fosse presente anche prima

53) Lrsquoautore dello scolio danielino forse nota lrsquoimprecisione del riferimentodi Servio proprio in relazione alla presenza di Clitemnestra si noti infatti che Servio spiega il sedent in limine Dirae non il fatto che Oreste fugga lo spettro diClitemnestra Stupisce perograve che nemmeno lo scolio danielino menzioni Clitem-nestra Si verifica qui lo stesso fatto singolare che si ha nella nota al v 469 relativaa Penteo nel riassunto dello scolio danielino non figura la scena della follia di Pen-teo nonostante sia il punto di maggior interesse per lrsquointerpretazione del passo diVirgilio

54) Di questo tema si egrave occupato in particolare DrsquoAnna (La laquodoctrinaraquo diMarco Pacuvio in Problemi di letteratura latina arcaica Roma 1976 173ndash197) cfle considerazioni svolte dallo studioso intorno al Dulorestes e alla versione relativaalla morte di Priamo casi in cui a fronte di tradizioni mitiche molto diffuse Pacu-vio sceglie varianti rare o affatto sconosciute

275LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

tragediografo latino o di una tradizione ellenistica non altrimentinota55

Ci si puograve dunque chiedere come Pacuvio traducesse il nomedella divinitagrave cui lrsquoaltare era dedicato Stazio la chiama clementiama la piugrave comune traduzione del greco ampλεος egrave misericordia e il sacello ateniese egrave generalmente chiamato negli autori latini ara Misericordiae (cf Sen rhet Contr 10510 Panegyrici 971 Servad Aen 8342 Lact ad Theb 12481497510 vi alludono ancheQuint 51138 e Apul Met 1115) La scelta del termine clementiada parte di Stazio egrave dovuta se non altro a necessitagrave metriche (mĭ-sĕrĭcordia non puograve entrare in un esametro)56 ma tale preclusionenon riguarda un testo drammatico

La collocazione dello scioglimento dellrsquoazione presso il βωμςrsquoΕλου egrave di grande importanza per definire la struttura drammati-ca della tragedia Egrave infatti accertata la presenza di un primo cambio

55) Mi limito a segnalare un elemento che potrebbe avere attinenza con la rielaborazione del mito operata da Pacuvio Si tratta della possibilitagrave che negli Aetiadi Callimaco fosse trattato un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di ΕλεοςQuestrsquoipotesi egrave stata formulata da R Pfeiffer (Callimachus vol I FragmentaOxford 1949 58) sulla base di due scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle ai vv 258 e260 Commentando il riferimento di Edipo allrsquolaquounicitagraveraquo dellrsquohumanitas ateniese loscoliasta richiama a confronto un verso di Callimaco (fr 51 Pfeiffer = 60 Massimil-la) affermando che si tratta del verso conclusivo del libro II degli Aetia (schol adOed Col 258) Lo scolio immediatamente successivo (ad Oed Col 260) come peravvalorare questa fama di Atene menziona lrsquoesistenza nella cittagrave dellrsquoaltare di Ελε-ος Congiungendo queste due testimonianze Pfeiffer ipotizza che questo soggettofosse trattato da Callimaco alla fine del libro II degli Aetia quanto poi al conte -nuto del racconto eziologico lo studioso pensa al mito della fondazione da parte degli Eraclidi dato che egrave quello piugrave diffuso ma gli scoli sopra citati non ne fannomenzione Dal momento che i riferimenti a Callimaco e allrsquoaltare sono disgiunti lrsquoesistenza stessa di una sezione relativa allrsquoaltare di Ελεος negli Aetia di Callimacorimane solo ipotetica (cf G Massimilla Aitia libri primo e secondo Pisa 1996 371)Se perograve si accoglie la proposta di Pfeiffer si puograve pensare che lrsquoopera di Callimaco siastata un referente di Pacuvio Fondandosi sullrsquoipotesi di Pfeiffer Ch McNelis (Sta-tiusrsquo Thebaid and the poetics of civil war Cambridge 2007 165ndash166) suggerisce cheStazio abbia come modello Callimaco in tal caso aggiungerei lrsquoOrestes di Pacuviopotrebbe essere stato un modello intermedio (su questo aspetto cf infra)

56) Piugrave articolate spiegazioni della scelta del termine clementia da parte diStazio e del significato di tale scelta sono state date da J F Burgess Statiusrsquo Altarof Mercy CQ 22 1972 339ndash349 347ndash348 S Morton Braund Ending epic StatiusTheseus and a merciful release PCPhS 42 1996 1ndash23 9ndash12 F Delarue Stace po -egravete eacutepique Originaliteacute et coheacuterence Louvain 2000 162ndash165 McNelis (come n 55)163ss (in relazione in part alla distinzione di Seneca tra clementia e misericordia edella visione della clementia come virtugrave propria dellrsquoimperatore ideale)

276 Luc ia Deg iovann i

di scena dal tempio di Apollo a Delfi al tempio di Minerva ad Ate-ne come avviene anche nelle Eumenides di Eschilo Nella tragediaeschilea crsquoera poi un secondo spostamento che portava la scena sul-lrsquoAreopago nel tribunale fondato secondo Eschilo in quellrsquoocca-sione In Pacuvio il processo si svolgeva nel tempio di Minerva(non era pertanto necessario un cambio di scena) ma lrsquoassoluzio-ne diversamente che in Eschilo non portava alla liberazione diOreste anche nel testo di Pacuvio la scena si spostava dunque unaseconda volta ma nella direzione del βωμς rsquoΕλου che secondoquanto apprendiamo da Pausania era situato nellrsquoγορά Questocambiamento rispetto alla versione eschilea come si puograve ricostrui-re attraverso Stazio (con il βωμς rsquoΕλου che di fatto assolve allafunzione risolutiva dellrsquoAreopago) dagrave un significato complessivoalla rielaborazione del mito operata da Pacuvio

A questo proposito egrave interessante rilevare una serie di corri-spondenze tra il passo staziano relativo allrsquoara Clementiae e le Eu-menides di Eschilo57 La riflessione di Stazio sul valore dellrsquoistitutodellrsquoAltare della Clemenza (Theb 12497ndash505)58 presenta singolariaffinitagrave con i concetti espressi da Atena nel suo discorso di fonda-zione dellrsquoAreopago (Aesch Eum 681ss) in comune ci sono inparticolare i temi della giustizia e della difesa degli uomini e lrsquoideadellrsquounicitagrave dellrsquoistituto ateniese (cf in part Eum 700ndash706)59 Inrelazione alla vicenda di Oreste lrsquoAreopago e lrsquoAra della Clemen-za assolvono sostanzialmente alla medesima funzione ma con unoslittamento di significato Eschilo pone lrsquoaccento sullrsquoinflessibilitagravedella giustizia che si serve della paura come proprio strumento drsquoazione come emerge chiaramente dalle parole di Atena in Eum

57) Altri argomenti che vanno in questa direzione sono stati portati daTh Baier LrsquoAra Clementiae nella Tebaide di Stazio (XII 481ndash518) Aevum 81 2007159ndash170 169

58) Fama est defensos acie post busta paterni numinis Herculeos sedem fundasse nepotes fama minor factis ipsos nam credere dignum caelicolas tellusquibus hospita semper Athenae ceu leges hominemque nouum ritusque sacrorum seminaque in uacuas hinc descendentia terras sic sacrasse loco commune animan-tibus aegris confugium unde procul starent iraeque minaeque regnaque et a iustis Fortuna recederet aris

59) Τοι(νδε τοι ταρβο)ντες νδκως σβας ampρυμα [τε] χρας κα π(λεωςσωτριον ampχοιτrsquo ν ο1ον ο2τις νθρπων ampχει ο2τrsquo ν Σκ4θ5σιν ο2τε Πλοποςν τ(ποις κερδ8ν θικτον το)το βουλευτριον α9δο13ον ξ4θυμον εltδ(ντων=περ γρηγορς φρο4ρημα γς καθσταμαι

277LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

690ndash692 e 698ndash69960 a questo scopo vengono integrate tra i culticittadini le Erinni stesse con la funzione di laquodispensatrici di giu-stiziaraquo (cf lrsquoosservazione di Atena ai vv 990ndash991 κ τ8ν φοβερ8ντ8νδε προσπων μγα κρδος Aρ8 το13σδε πολταις)61 Lrsquoistituzio-ne del βωμς rsquoΕλου presuppone invece un concetto di giustiziamite che opera con clemenza Questo slittamento ideologico bensi accorda con lrsquoimmagine di Atene come centro di φιλανθρωπαper antonomasia di cui il βωμς rsquoΕλου assurge a simbolo62 Neitesti letterari i riferimenti allrsquoaltare srsquoaccompagnano spesso allasottolineatura del carattere di unicitagrave di questrsquoistituzione ateniesesi ricordi in particolare il riferimento di Pausania che su tale osser-vazione costruisce un elogio della cittagrave con concetti in parte affinia quelli formulati nel passo di Stazio63 Il medesimo carattere diunicitagrave egrave sottolineato in relazione allrsquoAreopago nel discorso di fon-dazione di Atena (cf Aesch Eum 702ndash703) Questo parallelismo contrasto dellrsquoaltare di Ελεος rispetto allrsquoAreopago quale si puograveintravedere nei concetti espressi da Stazio avrebbe un profondo significato ideologico nellrsquoOrestes di Pacuvio dove la funzionedrammaturgica dellrsquoAreopago era svolta dallrsquoaltare di Ελεος Sipuograve quindi ipotizzare che i temi svolti da Stazio in relazione allrsquoaraClementiae fossero ispirati dalla tragedia di Pacuvio

Unrsquoulteriore osservazione di Stazio puograve infine suggerire unrsquoi-potesi circa la versione mitica adottata da Pacuvio Nei versi che introducono il passo relativo al valore dellrsquoara Clementiae (Theb

60) Eum 690ndash692 ν δB τC σβας στ8ν φ(βος τε ξυγγενDς τ μD δικε13ν σχσει τ( τrsquo Eμαρ κα κατrsquo εφρ(νην Aμ8ς 698ndash699 κα μD τ δεινν πGν π(λεωςampξω βαλε13ν τς γHρ δεδοικIς μηδBν ampνδικος βροτ8ν

61) Su questo tema cf recentemente H H Bacon The Furiesrsquo HomecomingCPh 96 2001 48ndash59 58

62) A partire dallrsquoetagrave ellenistica il riferimento al βωμς rsquoΕλου diviene un to-pos retorico comprovante lrsquohumanitas di Atene (e proprio in quanto topos questoargomento egrave consigliato nei manuali di retorica sia greci che romani cfr Apsin ArsRhetorica 1016 Dilts Kennedy e Quint Inst 51138) In merito a questo tema cfin part E J Stafford Eleos the Athenian laquoAltar of Pityraquo and its god in H vanWees (ed) Worshipping virtues personification and the divine in ancient GreeceLondon 2000 199ndash225

63) Paus 1171 rsquoΑθηναοις δB ν τK γορL κα λλα στν οκ ς Mπανταςπσημα κα rsquoΕλου βωμ(ς N μλιστα θε8ν ς νθρπινον βον κα μεταβολHςπραγμτων Oντι Pφελμ μ(νοι τιμHς QΕλλνων νμουσιν rsquoΑθηνα13οι το4τοις δB οτH ς φιλανθρωπαν μ(νον καθστηκεν λλH κα θεοRς εσεβο)σιν λλων πλονκα γHρ Α9δο)ς σφισι βωμ(ς στι κα Φμης κα QΟρμς δλ τε ναργ8ς Vσοιςπλον τι Wτρων εσεβεας μτεστιν Xσον σφσι παρν τ4χης χρηστς

278 Luc ia Deg iovann i

12497ss riportato supra nella n 58) Stazio critica la tradizionemitica (fama) secondo cui lrsquoaltare fu fondato dagli Eraclidi64 e afferma che in realtagrave (factis) fu istituito dagli dei stessi Per ap-profondire questo aspetto egrave opportuno ricordare che il βωμςrsquoΕλου menzionato nelle fonti letterarie a partire dallrsquoetagrave ellenisti-ca egrave da identificare con il piugrave antico βωμς τ8ν δδεκα θε8ν fondato alla fine del VI sec aC anchrsquoesso collocato nellrsquoγορά eavente funzione di asilo65 Lrsquoidentificazione del βωμς rsquoΕλου con

64) Per le attestazioni di questa tradizione mitica cf n 41 e riguardo allrsquoipo-tesi che fosse trattata da Callimaco cf n 55

65) Lrsquoidentificazione fu proposta per la prima volta da U von Wilamowitz-Moellendorff Aus Kydathen in Philologische Untersuchungen I Berlin 1880 201n 4 DellrsquoAltare dei Dodici Dei sono stati trovati resti nel 1934 negli scavi dellrsquoγοράcondotti dallrsquoAmerican School of Classical Studies at Athens Il primo studio ap-profondito al riguardo egrave quello di M Crosby The Altar of the Twelve Gods inAthens Hesperia Suppl 8 1949 82ndash103 che sostiene lrsquoidentificazione proposta daWilamowitz (cf in part pp 102ndash103) ulteriori argomentazioni in suo supporto sitrovano in Thompson (come n 39) 49ss per uno studio archeologico piugrave esaustivocf L M Gadbery The Sanctuary of the Twelve Gods in the Athenian Agora a Re-vised View Hesperia 61 1992 447ndash489 Sappiamo da Tucidide (6546ndash7) che lrsquoAl-tare dei Dodici Dei nellrsquoγορά fu fondato da Pisistrato il Giovane (figlio del tirannoIppia) durante il suo arcontato intorno al 522521 aC Da numerose altre fonti sievince che questo altare aveva funzione di asilo la prima attestazione storica di questo ruolo egrave data da Herod 61084 in relazione ad avvenimenti del 519 aC altririferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo si trovano in Diodoro (12391 even-to del 431 aC) e Licurgo (In Leocratem 93 fatto avvenuto intorno al 355 aC) I ri-ferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo cessano con la metagrave del IV sec aCpiugrave o meno contemporaneamente a quando cominciano i riferimenti allrsquoAltare diΕλεος che svolgeva la medesima funzione (cf le testimonianze raccolte in Wycher-ley [come n 40] 67ndash74) I riferimenti piugrave antichi si trovano negli scoli ad alcuni autoriclassici (cf in part gli scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle citati nella n 55) Nellrsquoetagraveellenistica e romana egrave sempre menzionato il βωμς rsquoΕλου come luogo drsquoasilo ad Ate-ne (Pausania non nomina lrsquoAltare dei Dodici Dei) La continuitagrave di funzione fa pen-sare che con βωμς τ8ν δδεκα θε8ν e βωμς rsquoΕλου si indichi il medesimo luogonellrsquoγορά di Atene Una conferma sembra data da Philostr Epist 39 (70) che parladellrsquoAltare di Ελεος come dedicato dagli Ateniesi a una laquotredicesima divinitagraveraquo(rsquoΑθηνα13οι τν rsquoΕλου στσαντο βωμ(ν Yς τρισκαιδεκτου θεο)) Come osser-va Crosby 103 laquothe simplest explanation of the text would seem to be that Pity wasadded to the Twelve Gods in Athens in some physical sense by sharing their sanc-tuary either through the addition of a second altar or through a gradual usurpationof the name Essentialy the Altar of the Twelve Gods was an altar of Pityraquo Il fattoche gli Ateniesi venerassero realmente Ελεος come una divinitagrave secondo quanto egraveaffermato nelle fonti letterarie resta tuttavia in dubbio alcuni studiosi propendonoper il ritenere che il tema dellrsquounicitagrave del culto ateniese di Ελεος sia un topos retori-co assunto a simbolo dellrsquohumanitas di Atene e non faccia riferimento a un cultopraticato nel concreto (questa tesi egrave sostenuta di recente da Stafford come n 62)

279LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν illumina a mio parere lrsquoosservazione diStazio (e allo stesso tempo trae da essa conferma) la sua correzio-ne della tradizione mitica sembra essere stata suggerita proprio dal-la consapevolezza che in precedenza lrsquoaltare era dedicato ai DodiciDei66 Ci si puograve chiedere allora se Stazio inventasse la variante della fondazione da parte degli dei oppure la desumesse da unrsquoope-ra letteraria anteriore Si puograve ipotizzare che questa variante si trovasse nellrsquoOrestes di Pacuvio Come si egrave detto in relazione alprocesso ad Oreste egrave plausibile che Pacuvio seguisse la versione mitica secondo la quale i giudici sono gli dei67 secondo questa tra-dizione lrsquoAreopago egrave stato fondato dai dodici dei (ο δδεκα θεοcome afferma Demosth 2366) che si riunirono per la prima voltasul colle ateniese per giudicare un delitto di sangue commesso daAres (e da questo fatto il colle ndash e quindi il tribunale ndash prese il nomedi Areopago laquocolle di Aresraquo) Pacuvio elimina lrsquoAreopago (il pro-cesso si svolge nel tempio di Minerva) e lo sostituisce nella sua fun-zione drammaturgica di risoluzione della vicenda con il βωμςrsquoΕλου che coincide storicamente con il βωμς τ8ν δδεκα θε8νAllrsquoAreopago fondato dai Dodici Dei si contrappone lrsquoaltare diΕλεος che secondo Stazio fu fondato in realtagrave dagli dei e non da-gli Eraclidi come vuole la tradizione Si potrebbe trattare natural-mente di una semplice coincidenza ma alla luce delle corrispon-denze tra lrsquoaltare di Ελεος e lrsquoAreopago egrave suggestivo ipotizzareche Stazio faccia riferimento a Pacuvio il tragediografo romanopotrebbe aver inserito nel finale del suo dramma un mito eziologi-co relativo a quel luogo simbolico di Atene e aver accreditato laversione secondo la quale sono gli dei stessi a volere la fondazionedellrsquoaltare di Ελεος Secondo questrsquoipotesi Pacuvio proietterebbenel mito nella forma di una rielaborazione letteraria il reale muta-mento di unrsquoistituzione ateniese (il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν che di-viene βωμς rsquoΕλου)68 mettendo in atto un procedimento simile aquello che aveva svolto Eschilo in relazione allrsquoAreopago69 Diffe-

66) La scelta di valorizzare questa diversa tradizione mitica veicola un pro -fondo significato ideologico allrsquointerno del poema cf in part le considerazioni diD Feeney The Gods in Epic Oxford 1991 390ndash391

67) La questione egrave discussa nel sect 3 sul problema relativo alle varianti mitichedel processo di Oreste e alla loro antichitagrave cf in part nn 30 e 32

68) Cf quanto detto nella n 6569) A proposito della relazione tra le Eumenides di Eschilo e la riforma di

Efialte cf n 31

280 Luc ia Deg iovann i

renza di fondo tra i due autori resta perograve il fatto che il mito eziolo-gico introdotto da Eschilo faceva riferimento al contesto politico alui contemporaneo mentre nel caso di Pacuvio si tratterebbe di unascelta di carattere piugrave propriamente letterario ed erudito70

6 Il personaggio di Pilade

Da Lattanzio e dal Mitografo Vaticano II si apprende che egrave Pilade a laquotrascinareraquo Oreste allrsquoara Clementiae evidentemente eglista al fianco di Oreste per tutta la tragedia71 Il verbo utilizzato inentrambe le testimonianze (trahente) suggerisce uno stato di com-pleta prostrazione di Oreste Il rapporto tra i due amici appare anche in questo caso simile a quello delineato nellrsquoOrestes e nel-lrsquoIfigenia in Tauride di Euripide noncheacute nel Chryses di Pacuvio72Il duplice intervento di Pilade in due momenti critici del drammacon funzione di conforto e consiglio egrave presente nellrsquoOrestes di Euripide Nei vv 725ss di questa tragedia Pilade che sopraggiun-ge dopo che si egrave spenta lrsquoultima speranza di salvezza per Oreste(Menelao ha di fatto negato il suo aiuto) consiglia allrsquoamico di pre-sentarsi di fronte allrsquoassemblea degli Argivi che deve giudicarloper discolparsi gli infonde la speranza che possa in questo modosalvarsi (cf i vv 780ss) e lo conduce al luogo del processo soste-nendolo fisicamente Si vedano in particolare i vv 800ndash802 περι-βαλIν πλευρο13ς μο13σι πλευρH νωχελ ν(σ Yς γI διrsquo στεςσε σμικρH φροντζων Oχλου οδBν α9σχυνθες χσω Piladeporta quasi di peso Oreste attraverso la cittagrave si tratta precisamen-

70) A questo riguardo si ricordi lrsquoipotesi di Pfeiffer secondo cui Callimacopossa aver trattato negli Aetia un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di Ελε-ος (cf n 55) lo studioso pensava al mito di fondazione piugrave diffuso connesso con gliEraclidi nonostante questo non sia in realtagrave affermato nelle testimonianze su cui sifonda la sua ipotesi Non egrave dunque prudente avventurarsi in ulteriori speculazionimi limito a segnalare il fatto che gli Aetia di Callimaco sono un modello a cui Pa-cuvio potrebbe essersi ispirato eventualmente anche per proporre versioni eziolo-giche alternative rispetto a quelle svolte dal poeta greco

71) Si ricordi che come si ricava da Servio allrsquoinizio del dramma Pilade con-siglia a Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo (cf la discussione della testimo-nianza svolta nel sect 3)

72) Cf Manuwald (come n 5) 68 Appartiene al Chryses di Pacuvio la cele-bre scena citata piugrave volte da Cicerone (Lael 724 Fin 52263) in cui i due amici sioffrono di morire lrsquouno per lrsquoaltro

281LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

te dellrsquoimmagine suggerita dallrsquoespressione di Lattanzio Pyladeamico trahente Dopo che lrsquoassemblea li ha condannati a morteOreste ed Elettra in preda alla disperazione decidono di togliersila vita a questo punto interviene nuovamente Pilade (vv 1085ss)che con la luciditagrave progettuale che lo caratterizza escogita il pianospietato la cui attuazione occupa il finale della tragedia (vv 1172ndash1176) Anche nellrsquoIfigenia in Tauride Pilade ha un ruolo fonda-mentale nel prologo come si egrave giagrave ricordato nel sect 3 Pilade infon-de coraggio in Oreste snervato dalla persecuzione delle Erinni e ri-dotto a uno stato di inerzia e gli consiglia come agire Nel seguitodella tragedia interventi significativi di Pilade si trovano ai vv 674ndash685 (in cui egli rifiuta la possibilitagrave di aver salva la vita offerta daIfigenia mentre Oreste appare destinato a essere sacrificato73 aivv 719ndash722 si dichiara fiducioso in un rivolgimento che li possasalvare entrambi) e ai vv 902ndash908 una battuta molto interessanteper definire la psicologia del personaggio Dopo il riconoscimentoOreste e Ifigenia si abbandonano a unrsquoespressione lirica di gioia einsieme di paura per il pericolo in cui si trovano Pilade intervienea fermare lrsquoeffusione dei loro sentimenti (laquoma basta coi lamentiraquov 904) e a richiamarli alla necessitagrave di escogitare un piano per fug-gire dalla Tauride La rappresentazione della personalitagrave di Piladein queste due tragedie di Euripide appare dunque coerente e unita-ria Pilade interviene sempre in momenti critici con la funzione diinfondere speranza e dispensare consigli la sua luciditagrave progettua-le e il suo ottimismo si contrappongono sistematicamente alla con-dizione di snervamento quasi abulia che contraddistingue OresteQuesta caratterizzazione del personaggio di Pilade si adatta piena-mente al ruolo che sembra svolgere nella tragedia di Pacuvio

7 Lo spettro di Clitemnestra

Sia Virgilio (fugit v 473) sia il commento di Lattanzio a Stazio(lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae sum-mouerit) fanno riferimento a un inseguimento di Oreste da partedello spettro della madre (che secondo la descrizione di Virgilio egravearmata di fiaccole e cinta di serpenti secondo lrsquoimmagine topica

73) Si tratta del passo che secondo Wilamowitz (come n 65) ha ispirato lascena del Chryses di Pacuvio sopra menzionata

282 Luc ia Deg iovann i

dellrsquoErinni) Il contesto della similitudine virgiliana suggerisce chesi tratti di un sogno di Oreste sulla base della fitta rete di corri-spondenze tra illustrans e illustrandum Dopo il tradimento diEnea Didone si trova in uno stato di furor (cf v 465 furentem ev 474 ergo ubi concepit furias euicta dolore) da sveglia ha allucina-zioni (cf i vv 460ndash461 hinc exaudiri uoces et uerba uocantis uisauiri) e mentre dorme ha incubi (cf i vv 465ndash468) I due personaggimitici della similitudine sono entrambi in preda al furor e pertantoad entrambi sono associate le Furiae in quanto divinitagrave (mentre alv 474 a Didone sono riferite le Furiae in quanto sentimento) Il tur-bamento che affligge specificamente Penteo laquovedere due soli e dueTebiraquo corrisponde a ciograve che Didone prova ai vv 460ndash461 si trattadi una percezione distorta della realtagrave in quanto i sensi (sia Penteoche Didone sono svegli) vengono influenzati dal tormento interio-re Gli incubi di Didone invece hanno precise corrispondenze coni patimenti di Oreste e nessuna attinenza con le vicende di PenteoDidone egrave perseguitata in sogno dal ferus Aeneas come Oreste egrave in-calzato dalla madre in entrambi i casi si tratta di spettri del passatoche rimandano a sensi di colpa (per Didone si tratta naturalmentedel tradimento della memoria del primo marito cf i vv 460ndash461)Didone sogna di procedere sola per una lunga via in una terra de-serta cercando i compatrioti rivive stravolta in forma di incubolrsquoesperienza che ha provato nel fuggire esule dalla patria in cercadi un luogo ospitale Oreste dopo il matricidio egrave costretto a vaga-bondare a lungo esule e solo74 probabilmente egrave proprio questo lrsquoelemento che motiva la scelta di Oreste come termine di paragone

Per quanto riguarda la tragedia di Pacuvio si pone il seguenteproblema lrsquoombra di Clitemnestra era solo un prodotto dellrsquoalluci-nazione di Oreste (e non era quindi visibile agli spettatori) oppurecompariva in scena e inseguiva materialmente Oreste In riferimen-to al passo di Virgilio Lattanzio opta sicuramente per la prima inter-

74) In Aesch Eum 240 Oreste dichiara di aver vagato per terre e per mari alv 249 le Erinni dicono di aver percorso addirittura ogni angolo della terra e varcato ilmare inseguendo Oreste cf anche la predizione dei vagabondaggi di Oreste in EurEl 1253 In questi casi le peregrinazioni precedono il processo NellrsquoIfigenia in Tau-ride di Euripide invece la medesima condizione egrave attribuita a Oreste dopo il proces-so cf i vv 970ndash971 Vσαι δrsquo rsquoΕριν4ων οκ πεσθησαν ν(μ δρ(μοις νιδρ4τοισιν[λστρουν μrsquo ε dove lrsquoaggettivo ν-ίδρυτος (da δρ4ω) puograve voler dire laquosenza posaraquoma suggerisce anche lrsquoidea dellrsquoandare errando Egrave assai probabile che questo aspettofosse tematizzato anche nella tragedia di Pacuvio sia prima sia dopo lrsquoassoluzione

283LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

pretazione come dimostra la scelta del verbo (uidebatur) ma egrave probabile che si basi unicamente sul testo di Virgilio e sui relativicommenti senza conoscere direttamente lrsquoopera di Pacuvio Drsquoaltraparte egrave ben possibile che lrsquoombra di Clitemnestra comparisse in sce-na dato che cosigrave avveniva nelle Eumenides di Eschilo Crsquoegrave tuttaviauna possibilitagrave di conciliare le due interpretazioni suggerita propriodal contesto virgiliano In Eschilo lo spettro di Clitemnestra egrave senza dubbio visibile sulla scena (ai vv 94ndash139) ma si presenta come unrsquoim-magine di sogno che appare alle Erinni addormentate nel tempio diApollo nel dichiarare la propria identitagrave Clitemnestra si definisce unOναρ (cf v 116 Oναρ γHρ ltμGς ν)ν Κλυταιμστρα καλ8) nellrsquoinvita-re le Erinni a guardare le sue ferite chiarisce che esse non possono ve-derla con gli occhi (vv 103ndash105 Vρα δB πληγHς τσδε καρδ^ σθεν ε=δουσα γHρ φρDν Oμμασιν λαμπρ4νεται [ν μρ^ δB μο13ρrsquoπρ(σκοπος βροτ8ν])75 La rappresentazione eschilea presupponedunque che le Erinni vedano in sogno Clitemnestra allo stesso modoin cui sognano di inseguire Oreste come egrave rivelato dai loro mugolii(v 130 λαβB λαβB λαβB λαβ φρζου) e dallrsquoosservazione di Clitem-nestra (vv 131ndash132 Oναρ δικεις θρα κλαγγανεις δrsquo Mπερ κ4ωνμριμναν ο2ποτrsquo κλεπων π(νου) Eschilo sembra quindi suggerireagli spettatori che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sullascena non egrave concepito come unrsquoentitagrave concreta ma solo come visua-lizzazione del sogno delle Erinni In Virgilio la similitudine con Ore-ste egrave riferita proprio agli incubi di Didone la coincidenza potrebbenon essere casuale Egrave possibile formulare lrsquoipotesi che Pacuvio abbiaripreso da Eschilo la presenza in scena dello spettro di Clitemnestracome sogno ma con una variazione apparirebbe a Oreste e non alleErinni Come le Erinni sognavano di inseguire Oreste e di essere rim-proverate da Clitemnestra per non aver svolto bene il loro compitocosigrave Oreste potrebbe sognare di essere inseguito dallo spettro dellamadre (e non mancherebbe nemmeno un parallelo per il sonno diOreste il personaggio egrave addormentato in scena in tutta la parte ini-ziale dellrsquoOrestes di Euripide fino al v 210) Egrave difficile stabilire dovepotesse essere collocata tale scena ma in base alla testimonianza for-nita da Stazio Theb 12511 e dal relativo scolio di Lattanzio si puograveforse riferire allrsquoattacco di follia di Oreste dopo lrsquoassoluzione

75) Il v 105 egrave ritenuto interpolato dagli editori egrave probabile che serva a espli-citare che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sulla scena non deve essereconcepito dagli spettatori come unrsquoentitagrave concreta

8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

Pisa Luc ia Deg iovann i

Luc ia Deg iovann i284

257LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

sezione ambientata a Delfi non consente invece di stabilire se Ennioavesse conservato la scena iniziale del modello eschileo

La situazione testimoniale dellrsquoOrestes di Pacuvio egrave in un cer-to senso opposta non se ne conservano frammenti ma si hanno alcune testimonianze che consentono di ricostruirne la strutturadrammatica Le fonti relative a questa tragedia giagrave parzialmentenote alla critica non sempre sono state ben interpretate (al puntoche lrsquoesistenza stessa dellrsquoopera egrave tuttora messa in dubbio)4 di quila necessitagrave di riprendere in esame la questione integrando lo stu-dio delle fonti finora conosciute con altre nuove testimonianze checi consentono di formulare alcune ipotesi ricostruttive

1 Le testimonianze giagrave note relative allrsquoOrestes di Pacuvio

Lrsquoesistenza della tragedia egrave argomentata efficacemente daDrsquoAnna5 tramite la combinazione di due testimonianze La prima egravecostituita da un passo di Diomede (GLK I 49010 = T 7 Schierl)6

incluso per la prima volta in unrsquoedizione dei tragici latini arcaici daKlotz7 il grammatico riporta come esempi di fabulae togatae il cuititolo deriva dal nome di personaggi mitici due drammi di Pacuvioil Chryses di cui ci sono giunti alcuni frammenti e per lrsquoappuntolrsquoOrestes togata praetextata a tragoedia differt quod in tragoedia

wald [Hrsg] Identitaumlt und Alteritaumlt in der fruumlhroumlmischen Tragoumldie Wuumlrzburg 2000277ndash284 280ndash283 Id laquoGraecia capta ferum victorem cepitraquo Uumlberlegungen zumVerhaumlltnis der roumlmischen republikanischen zur griechischen Tragoumldie in J Fug-mann et al [Hrsg] Theater Theaterpraxis Theaterkritik im kaiserzeitlichen RomMuumlnchen 2004 13ndash24 19ndash23)

4) Egrave incline a negarne lrsquoesistenza ad esempio P Schierl curatrice della piugrave re-cente edizione di Pacuvio (Die Tragoumldien des Pacuvius Berlin 2006) per una discus-sione delle posizioni degli editori precedenti in merito alla questione cf le pp 6ndash8

5) Cf G DrsquoAnna Pacuvio ha scritto un laquoOrestesraquo StudUrb 39 1965 47ndash69 il cui contenuto egrave ripreso nella sua edizione commentata di Pacuvio (M Pacuviifragmenta Roma 1967 161ndash163) e ribadito in Precisazioni pacuviane RCCM 161974 311ndash19 317ss differenti argomenti in sostegno di questa tesi sono stati por-tati da R Reggiani Pacuvio forse ha davvero scritto un laquoOrestesraquo QCTC 8 199021ndash32 Lrsquoesistenza di questa tragedia egrave accolta da G Manuwald Pacuvius laquosummustragicus poetaraquo Zum dramatischen Profil seiner Tragoumldien Muumlnchen 2003 24ndash25

6) Le testimonianze (T) e i frammenti (fr) di Pacuvio sono citati secondo lanumerazione della Schierl

7) A Klotz Scaenicorum Romanorum Fragmenta vol I Tragicorum Frag-menta Monachii 1953 370

258 Luc ia Deg iovann i

heroes inducuntur ut Pacuuius tragoedias nominibus heroicis scrip -sit Orestem Chrysen et his similia item Attius Poicheacute dellrsquoOrestesnon possediamo nessunrsquoaltra menzione si egrave supposto che Dio medecon il titolo di Orestes indicasse in realtagrave il Dulorestes8 la tragediadi Pacuvio di cui abbiamo il maggior numero di frammenti e checome ha dimostrato Jahn9 trattava il segmento mitico corrispon-dente alle Coefore di Eschilo Non abbiamo perograve elementi per rite-nere che Orestes fosse un titolo alternativo per Dulorestes dato chetutte le fonti che ne citano frammenti (in gran parte Nonio ma an-che Festo e Prisciano) riportano sempre come titolo Dulorestes (conla sola variante Dolorestes)10 Si dovrebbe allora pensare a unrsquoim-precisione di Diomede ma non vi sono fondati motivi per dubitaredellrsquoattendibilitagrave della sua testimonianza il grammatico dimostrainfatti di conoscere anche altre tragedie di Pacuvio e ne riportaframmenti con il titolo corretto (Medus Antiopa ed Hermiona) egraveinoltre lrsquounico con Porfirione ad attestare lrsquoesistenza di saturae diPacuvio (cf GLK I 48530 = T 14 S) La sua informazione relativaallrsquoOrestes sembra quindi ragionevolmente attendibile

La seconda testimonianza egrave data dal commento di Servio a unpasso del IV libro dellrsquoEneide in cui Virgilio descrivendo i sogniagitati di Didone paragona lrsquoeroina ai personaggi tragici di Penteoe Oreste

agit ipse furentemin somnis ferus Aeneas semperque relinquisola sibi semper longam incomitata uideturire uiam et Tyrios deserta quaerere terraEumenidum ueluti demens uidet agmina Pentheuset solem geminum et duplices se ostendere Thebasaut Agamemnonius scaenis agitatus Orestesarmatam facibus matrem et serpentibus atriscum fugit ultricesque sedent in limine Dirae

(Verg Aen 4465ndash473)

8) Cf I Mariotti Introduzione a Pacuvio Urbino 1960 47 anche Klotz(come n 7) esprimeva dubbi circa lrsquoattendibilitagrave della testimonianza nellrsquoinserirla trai Testimonia tragoediarum dubia vel spuria (ma mostrava anche di averne fraintesoil contenuto nellrsquoattribuirle il titolo Pacuvii et Accii Orestes)

9) O Jahn Satura Hermes 2 1867 225ndash251 229ndash23310) Schierl (come n 4) 240

259LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

Lrsquoespressione scaenis agitatus del v 471 indica in modo esplicito che per quanto riguarda Oreste Virgilio si sta qui rifacendo a unmodello drammatico11 da cui trae suggestioni per la rappresenta-zione dello stato di Didone La scena che Virgilio sembra suggerire rappresenta Oreste perseguitato dallo spettro di Clitemnestra (questrsquoultima descritta secondo il modello iconografico tipicodellrsquoErinni) mentre le Furie laquosiedono sulla sogliaraquo La rappresenta-zione delle Furie nellrsquoatto di stazionare sulla soglia (o nel vestibolo)dellrsquoOltretomba o delle case da loro infestate egrave un topos letterario12In questo caso tuttavia trattandosi di un esplicito riferimento a unascena teatrale lrsquoespressione virgiliana sedent in limine Dirae sugge-risce che le Erinni fossero concretamente presenti in scena e sedes-sero sulla soglia dellrsquoedificio scenico (per quanto riguarda lo spettrodi Clitemnestra la questione egrave piugrave complessa e verragrave trattata in seguito)13

11) Il participio agitatus si presta a una duplice interpretazione (rilevata giagravenel commento di Servio) come descrizione dello stato di Oreste laquoperseguitatoraquodalle Erinni e dallo spettro della madre (sullo stesso piano di demens riferito a Pen-teo al v 469) oppure legato a scaenis con il significato di laquoportato frequentementesulle sceneraquo A S Pease (Publi Vergili Maronis Aeneidos liber quartus CambridgeMass 1935 384) ritiene possibili entrambe le interpretazioni mentre R G Austin(P Vergili Maronis Aeneidos liber quartus Oxford 1963 139) propende per la se-conda soluzione

12) Cf nella stessa Eneide 6279ndash280 e 555ndash556 in riferimento allrsquoOltre-tomba e 7343 in riferimento ad Alletto che colpisce la regina Amata cf anche OvMet 4451ndash453 e 485ndash486 [Sen] HO 609 Stat Theb 567ndash69 Per maggiori detta-gli su questo tema cf in part J Henry Aeneidea or Critical Exegetical and Aes -thetical Remarks on the Aeneis II Dublin 1878 757ndash759 Pease (come n 11) 384ndash385 e R J Edgeworth The Dirae of Aeneid XII Eranos 84 1986 133ndash143 141ss

13) Alcuni studiosi (cf Jocelyn [come n 3] 187 n 1 Schierl [come n 4] 7 n 37)ritengono che lo spettro di Clitemnestra e le Erinni non fossero reali presenze sceni-che nella tragedia a cui fa riferimento Virgilio ma solo frutto dellrsquoallucinazione diOreste come in Aesch Ch 1048ndash1062 ed Eur Or 253ndash276 in nessuno di questi casiperograve Oreste crede nel suo delirio di essere inseguito dalla madre (in Eur Or 255 crsquoegravesolo unrsquoinvocazione alla madre ma dal v 257 si capisce che Oreste egrave aggredito dalleErinni) Oreste vede la madre portata in braccio da unrsquoErinni nellrsquoattacco di follianarrato dal bovaro ndash e non rappresentato in scena ndash in Eur IT 281ss (cf i vv 288ndash90)Nessuna di queste tragedie quindi puograve essere il referente di Virgilio in questo passoComunque il quadro tracciato da Virgilio suggerisce che le Furie siano il prodotto diunrsquoallucinazione per quanto riguarda Penteo (come i due soli e le due Tebi) non a casoVirgilio usa il verbo uidet che va inteso ndash come precisa lo scolio danielino ndash putat seuidere Nel caso di Oreste egrave invece chiaro che le Erinni sono entitagrave concrete dato cheVirgilio dice sedent in limine Dirae e non che Oreste le laquovederaquo sedute sulla soglia equesto fatto egrave ribadito dalla nota di Servio riportata infra

260 Luc ia Deg iovann i

La tragedia che ha ispirato Virgilio in questo passo presentaelementi di somiglianza con le Eumenides di Eschilo (per la pre-senza delle Erinni e del fantasma di Clitemnestra) ma non puograve trat-tarsi di questa stessa opera Nel dramma eschileo infatti lo spettrodi Clitemnestra ha solo la funzione di svegliare le Erinni addor-mentate ed entra in scena quando Oreste per ordine di Apollo egravegiagrave fuggito accompagnato da Hermes Quanto alle Eumenides diEnnio i frammenti rimasti mostrano una notevole fedeltagrave al mo-dello eschileo ma non consentono di ricostruire lo sviluppo dram-matico e dunque non ci offrono qui utili indicazioni

In questo caso egrave il commento di Servio a informarci che in entrambi i paragoni (Penteo e Oreste) Virgilio fa riferimento a tra-gedie di Pacuvio14

469 agmina penthevs aut impetus aut secundum Vrbanum agminaserpentium Pentheus autem secundum tragoediam Pacuuii furuitetiam ipse AGMINA PENTHEVS aut impetus aut secundum quosdam quo-niam habitus earum et sibila serpentium faciem agminis praebent uelquia plures furiae putantur uel quia furiosis pro tribus plures uidenturet bene lsquouidet agminarsquo expressit furentem cum ait lsquouidetrsquo non lsquoexisti-matrsquo sed lsquoputat se uiderersquo Pentheum autem furuisse traditur secundumtragoediam Pacuuii de quo fabula talis est [ ]

473 sedent in limine dirae a Pacuuio Orestes inducitur Pyladis ad-monitu propter uitandas furias ingressus Apollinis templum unde cumuellet exire inuadebatur a furiis hinc ergo est lsquosedent in limine diraersquo aliidicunt quia [quia Thylo qui F qui lt gt Daniel quod Commelinus]15cum absolutus in templo Mineruae de iudicio exiret a furiis conreptus est

Per quanto riguarda Penteo alcuni elementi della descrizione diVirgilio sono presenti anche nelle Baccanti di Euripide (per lo statodi follia di Penteo cf i vv 642ndash976 per la visione dei due soli e del-le due Tebi cf i vv 918ndash919) mentre non vi trova riscontro il fattoche Penteo veda le Furie particolare che doveva invece figurare insieme ai precedenti nella tragedia di Pacuvio A tale dramma fan-no riferimento sia Servio sia lo scolio danielino che ne riferisce latrama16 ma nessuno dei due ne riporta il titolo Anche se di questa

14) Adotto la convenzione di indicare in corsivo gli Scholia Danielis15) A favore della correzione quod va il fatto che lrsquoespressione alii dicunt egrave

di norma seguita da unrsquoinfinitiva o da una completiva introdotta da quod + indica-tivo negli Scholia Danielis cf ad Aen 2201 3321 ad Ecl 462 in Servio cf adAen 2506 3551 4620 11264

16) Riguardo al riassunto fornito dallo scolio danielino cf Manuwald (comen 5) 46ndash47 n 7 Schierl (come n 4) 419ndash420

261LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

tragedia non si ha nessunrsquoaltra notizia (essa viene convenzional-mente intitolata Pentheus uel Bacchae) non egrave mai stata messa indubbio la sua esistenza Come rileva DrsquoAnna17 egrave significativo chedi questa tragedia Nonio che egrave di gran lunga la principale fonte diframmenti di Pacuvio non citi alcun verso questo dimostra che ilgrammatico (e le sue fonti) non attingeva allrsquointera produzione diPacuvio La stessa situazione si riscontra per lrsquoOrestes

Per quanto riguarda Oreste nella nota al v 473 Servio fa riferi-mento a una tragedia di Pacuvio della quale descrive una scena a suogiudizio qui ripresa da Virgilio Oreste rifugiatosi nel tempio diApollo su consiglio di Pilade per sfuggire alle Erinni viene da que-ste aggredito nel momento in cui tenta di uscire Nonostante unascena di questo tipo rimandi immediatamente a una tragedia corri-spondente al segmento mitico trattato dalle Eumenides di Eschilo edi Ennio Ribbeck18 ndash che non conosceva il riferimento di Diomede allrsquoOrestes19 ndash attribuigrave la testimonianza di Servio allrsquoHermiona diPacuvio con argomenti tuttrsquoaltro che decisivi20 lrsquoautorevolezza del-lo studioso tuttavia fece sigrave che la sua tesi pur in seacute debole venisseaccolta da alcuni studiosi successivi21 Al Chryses pensava inveceRobert la cui ipotesi egrave stata recentemente ripresa seppur in modo

17) Cf Pacuvii fragmenta 13618) Cf O Ribbeck Die Roumlmische Tragoumldie im Zeitalter der Republik Leip-

zig 1875 262ndash263 e 26719) Come si egrave detto supra il passo di Diomede egrave stato stampato come testi-

monianza relativa a Pacuvio per la prima volta da Klotz (come n 7)20) Sulle difficoltagrave di questa attribuzione si egrave espresso efficacemente DrsquoAnna

(come n 5) le cui argomentazioni non sono state a mio giudizio indebolite dagliinterventi successivi in proposito Il punto piugrave fragile dellrsquoargomentazione di Rib-beck sta in primo luogo nellrsquoassunto di base infatti lrsquoattribuzione di questa testi-monianza allrsquoHermiona si fonda essenzialmente su un altro passo dellrsquoEneide in cuiAndromaca accenna allrsquouccisione di Neottolemo da parte di Oreste (3330ndash332 astillum ereptae magno flammatus amore coniugis et scelerum furiis agitatus Orestes excipit incautum patriasque obtruncat ad aras) dato che non si ha nessunrsquoaltra connessione di questo delitto di Oreste con la sua non avvenuta purificazione Main questo caso neacute Virgilio neacute Servio menzionano un riferimento a una tragedia spe-cifica ed egrave da escludere che Virgilio riprenda qui una versione pacuviana del mitoin quanto dal fr 134 S (currum liquit clamide contorta astu clupeat bracchium) riferito concordemente dagli editori allrsquoassassinio di Neottolemo risulta che nellrsquoHermiona di Pacuvio lrsquoeroe viene assalito in un luogo aperto mentre egrave sul car-ro e non come in Virgilio mentre egrave presso un altare intento a un sacrificio

21) Cf E H Warmington Remains of Old Latin II London CambridgeMass 1936 226ndash227 R Argenio Marco Pacuvio I frammenti dei drammi Torino1959 20ndash26 M Valsa Marcus Pacuvius poegravete tragique Paris 1957 65 n 172

262 Luc ia Deg iovann i

dubitativo dalla Schierl22 in tal caso lrsquoApollinis templum nominatoda Servio sarebbe quello di Sminte in cui Crise iunior egrave sacerdote egravetuttavia alquanto improbabile che Servio senza specificarne la col-locazione intenda riferirsi a un tempio di Apollo diverso da quellodi Delfi tradizionalmente connesso con la vicenda di Oreste23

2 Lo scolio danielino ad Aen 4473

Ad ampliare le nostre conoscenze relative allrsquoOrestes di Pacu-vio contribuisce a mio parere unrsquoulteriore importante testimonian-za lo scolio danielino che fa seguito alla nota di Servio ed egrave a essalegato un passo che finora non egrave stato preso in considerazione nellaletteratura critica relativa a Pacuvio Come egrave noto gli Scholia Da-nielis sono una fonte non meno attendibile di Servio anzi perquanto riguarda i riferimenti ai perduti testi dellrsquoetagrave repubblicanasono proprio gli Scholia Danielis a essere assai piugrave ricchi di cita-zioni di frammenti24 come egrave provato da dati particolarmente elo-quenti per quanto riguarda Pacuvio e Accio25

22) C Robert Iphigeneia in Tauris Archaumlologische Zeitung 33 1876 133ndash148 134 n 3 e Schierl (come n 4) 200ndash201

23) Contro lrsquoattribuzione della testimonianza al Chryses cf DrsquoAnna Orestes(come n 5) 51ndash53

24) Le differenze tra Servio e gli Scholia Danielis nella quantitagrave e qualitagrave dellecitazioni degli autori di etagrave repubblicana sono state studiate in particolare daR B Lloyd Republican Authors in Servius and the Scholia Danielis HSPh 65 1961291ndash341 che rileva come negli Scholia Danielis le citazioni di frammenti siano signi-ficativamente piugrave numerose piugrave lunghe e di un numero maggiore di autori (cf il pro-spetto riassuntivo a p 298) Le stesse differenze si riscontrano piugrave o meno per tutti gliautori dellrsquoetagrave repubblicana tranne Terenzio del quale Servio riporta molte piugrave cita-zioni rispetto agli Scholia Danielis la spiegazione di questo fatto data da Lloyd a mioparere convincente egrave che il commento di Servio essendo ad uso scolastico mostra uninteresse particolare per Terenzio che era letto nelle scuole mentre il commento a cuiattingono gli Scholia Danielis in queste parti doveva essere di livello piugrave elevato percerti aspetti quasi lsaquoscientificorsaquo in senso moderno (interessato cioegrave ai modelli di Virgi-lio) da qui lrsquoipotesi che si trattasse del commento di Elio Donato Alle stesse conclu-sioni era giunto H T Rowell Aelius Donatus and the D scholia on the Bellum Puni-cum of Naevius YClS 15 1957 113ndash119 prendendo in considerazione lrsquoeclatantedifferenza tra Servio e gli Scholia Danielis in riferimento a Nevio (il poeta arcaico nonegrave mai menzionato da Servio mentre egrave citato nove volte negli Scholia Danielis)

25) Pacuvio Servio riporta 7 testimonianze (senza mai indicare i titoli delletragedie) di cui le piugrave precise sono ad Aen 2557 (variante mitica relativa alla mortedi Priamo) e le due giagrave citate (ad Aen 4469473) le altre sono costituite da genericiriferimenti a usi linguistici o prosodici in comune con Ennio (ad Aen 2651 49

263LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

Dunque anche nel caso in questione la testimonianza delloscolio danielino va a mio parere attentamente valutata Il commen-tatore propone qui come referente per Virgilio una scena diversarispetto a quella registrata da Servio a proposito di Pacuvio unascena appartenente a una tragedia di cui non cita neacute autore neacute tito-lo la sua nota egrave introdotta dallrsquoespressione formulare alii dicunt26Dato che le aggiunte degli Scholia Danielis introdotte da alii sonodi norma strettamente legate a quanto precede e sono concepitecome unrsquointegrazione a quanto giagrave detto da Servio27 nulla osta a ritenere che lrsquoinformazione fornita dallo scolio danielino riguardila medesima tragedia a cui fa riferimento Servio28

12298) o a varianti mitiche (ad Aen 7320) Servio cita solo un frammento di Pacu-vio (ad Aen 11259) senza indicare la tragedia da cui egrave tratto Gli Scholia Danielisinvece riportano le due testimonianze giagrave citate (ad Aen 4469473) e ben 9 fram-menti indicando per lo piugrave il titolo della tragedia ad Aen 155 (= fr 293 Schierl)187 (= fr 241 S) 528 (= fr 195 S) 540 (= fr 135 S) 9664 (= fr 241 S) 11169 (= fr130 S) 11543 (= fr 174 S) 12605 (= fr 15 S) Georg 4436 (= fr 292 S)

Accio Servio riporta una sola testimonianza (ad Aen 4404) senza indicare iltitolo della tragedia e non cita alcun frammento Gli Scholia Danielis riportano unatestimonianza (ad Aen 8130 relativa allrsquoAtreus) e citano 10 frammenti indicandonella maggior parte dei casi il titolo della tragedia ad Aen 142 144 (Clytemestra)188 (Clytemestra) 1122 1179 (Troades) 217 (Deiphobus) 4641 540 (Pelopidi)9619 (Philoctetes) 12605 (Bacchae)

26) Cf ad Aen 167108726 2166201 314249252321553 458694 573614 8361 ad Ecl 462 1050 Oltre ad alii dicunt espressioni frequenti che intro-ducono le aggiunte degli Scholia Danielis sono alii legunt (per proporre una diver-sa lezione) alii intellegunt (per riferire una differente interpretazione del testo)

27) Cosigrave avviene per esempio in tutti i passi citati nella n 2628) Un esempio analogo al nostro in cui sia Servio sia lo scolio danielino fan-

no riferimento al modello di una medesima tragedia ma affermandone cose diverse(e lrsquoaggiunta dello scolio danielino egrave introdotta con lrsquoespressione alii dicunt) egrave datodal commento ad Aen 4694 (Giunone invia Iris a recidere il capello a Didone mo-rente) IRIN DEMITTIT OLYMPO ut et supra diximus trahit hoc de Alcesti Euripidis quiinducit Mercurium ei comam secantem quia fato peribat mariti alii dicunt Euripi-dem Orcum in scenam inducere gladium ferentem quo crinem Alcesti abscidat etEuripidem hoc a Phrynicho [congettura di Jahn per il tradito Phenico] antiquo tra-gico mutuatum In questo caso perograve possiamo verificare che lrsquoinformazione datadallo scolio danielino egrave corretta (cf Eur Alc 74ss con Orcus si intende Θνατοςla stessa notizia egrave fornita in termini molto simili da Macrobio in Sat 5191ndash5 checita per esteso i versi euripidei) mentre lrsquoinformazione data da Servio egrave erronea (egraveforse dovuta alla sovrapposizione dellrsquoimmagine di Hermes ψυχοπομπός) Lo scoliodanielino contiene inoltre la notizia che Euripide a sua volta riprendeva lrsquoAlcesti diFrinico (il nome del tragediografo egrave restituito dalla pressocheacute certa correzione diJahn del tradito Phenico cf Frinico Alcesti fr 3 Snell TrGF I 73) e si dimostraquindi anche in questo caso fondato su una documentazione piugrave approfondita

264 Luc ia Deg iovann i

3 Informazioni ricavate dalla nota di Servio e dallo scolio danielino ad Aen 4473

NellrsquoOrestes di Pacuvio come si deduce dalla nota di com-mento presa nella sua interezza erano portate in scena le vicendedi Oreste dopo il matricidio e in particolare venivano drammatiz-zati temi quali la persecuzione ad opera delle Erinni e lrsquoassoluzio-ne affini a quelli svolti nelle Eumenides di Eschilo e di Ennio Nello specifico nella nota del Servius auctus sono visualizzate duesituazioni sceniche distinte della tragedia di Pacuvio accomunatedal motivo dellrsquoaggressione delle Furie subita da Oreste lrsquouna pres-so il tempio di Apollo e lrsquoaltra presso il tempio di Minerva Non essendo specificate le cittagrave in cui si trovano questi templi egrave lecitosupporre che siano le piugrave ovvie Delfi e Atene In tal caso propriocome nelle Eumenides di Eschilo non risulterebbe rispettata lrsquounitagravedi luogo in quanto si verifica un cambio di scena dal tempio diApollo a Delfi al tempio di Minerva ad Atene Le Erinni che com-paiono in entrambe le scene sembrano costituire una parte impor-tante dellrsquoazione drammatica egrave molto probabile che formino ilCoro (i due momenti in cui si avventano contro Oreste potrebbe-ro coincidere con due intermezzi corali)29

Dalla testimonianza di Servio possiamo ricavare qualche indi-zio circa il contenuto della parte iniziale della tragedia Servio diceinfatti che Oreste egrave entrato nel tempio di Apollo per sfuggire alleErinni su consiglio di Pilade Dalle sue parole non si puograve evincerecon certezza se Oreste sia entrato nel tempio nel corso dellrsquoazionescenica oppure precedentemente come nelle Eumenides di Eschiloma propendo per la prima possibilitagrave in quanto sembra meno pro-babile che Servio intendesse esplicitare un mero antefatto peraltrodel tutto inutile allrsquoesegesi del passo virgiliano la specificazione di Servio che Oreste egrave entrato nel tempio per consiglio di Piladesembra suggerire la presenza di una scena in cui Oreste e Pilade dia-logano senza che siano ancora in scena le Erinni e Pilade consigliaa Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo Ne risulta quindi che

29) I verbi impiegati per esprimere lrsquoaggressione delle Erinni (inuadebatur econreptus est) sono molto forti e almeno il secondo sembra suggerire un contattofisico In Eschilo Oreste non egrave mai minacciato fisicamente dalle Erinni sulla scenanelle Eumenides di Ennio invece il fr LXIV 145 Jocelyn ( dico uicisse Orestemuos ab hoc facessite) sembra presupporre che nel momento dellrsquoassoluzione le Erin-ni circondassero Oreste

265LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

Pilade figura tra i personaggi con unrsquoinnovazione rispetto alleEumenides di Eschilo (di una presenza di Pilade non crsquoegrave traccianemmeno nei frammenti delle Eumenides di Ennio) forse dovutaallrsquoinfluenza di Euripide Pilade affianca lrsquoamico nellrsquoOrestes e nellrsquoIfigenia in Tauride mentre nellrsquoElettra egrave personaggio muto siveda in particolare il dialogo tra Oreste e Pilade nel prologo del-lrsquo Ifigenia in Tauride (vv 67ndash122) che ha la funzione di illustrare gliantefatti e delineare la psicologia dei personaggi Oreste egrave snervatodalle traversie subite (cf le accuse rivolte ad Apollo e i riferimentialla persecuzione delle Erinni ai vv 77ss) e vorrebbe abbandonaresubito lrsquoimpresa (vv 102ndash103) Pilade interviene a infondere co-raggio e a dare consigli allrsquoamico (cf i vv 104ndash115 in cui Piladesuggerisce di nascondersi in una grotta vicino al mare) Anche nelnostro caso se come credo le Erinni formano il coro la migliorcollocazione del dialogo tra Oreste e Pilade egrave proprio il prologoOreste illustra la propria condizione e parla dellrsquoinseguimento delleErinni Pilade gli consiglia di rifugiarsi nel tempio di Apollo Al ter-mine del dialogo Oreste entra nel tempio e solo successivamentesulle tracce del matricida appare in scena il coro delle Erinni

Nello scolio danielino si trova unrsquoinformazione anomala rispetto alla tradizione del mito Oreste viene assolto in templo Mi-neruae La versione secondo cui il processo egrave tenuto nel tempio diAtena non egrave altrove attestata a partire da Eschilo il processo sisvolge sempre sullrsquoAreopago (pur con variazioni circa gli accusa-tori i giudici e le modalitagrave)30 Per quanto riguarda Ennio la men-zione degli Areopagitae nel fr inc CXCII 364 Jocelyn induce a ritenere che fosse mantenuta la collocazione sullrsquoAreopago Egrave dunque fortemente innovativa la scelta di Pacuvio di ambientare il

30) Non ci sono attestazioni del processo di Oreste presso lrsquoAreopago primadi Eschilo A partire da questa considerazione Jacoby sostiene che Eschilo sia lrsquoin-ventore di questa versione mitica cf la sua elaborata argomentazione in FGrHistIIIb (Suppl) 124ndash25 con le relative note in IIIb (Suppl) 220ndash29 La posizione diJacoby perograve egrave rimasta sostanzialmente isolata la maggior parte degli studiosi (fracui A H Sommerstein Aeschylos Eumenides Cambridge 1989 5) ritiene inveceche sia piugrave antica la tradizione riportata negli attidografi del V sec e attestata da nu-merose altre fonti secondo la quale il processo di Oreste egrave il quarto in una serie diprocessi per omicidio tenutisi nellrsquoAreopago in etagrave mitica quando i giudici eranoancora gli dei (su questo punto cf infra) Egrave invece di sicuro invenzione eschilea ilfatto che lrsquoAreopago sia stato fondato da Atena specificamente per Oreste Per unaraccolta delle diverse tradizioni relative al processo di Oreste cf le sopra citate pagine di Jacoby e il piugrave agevole prospetto riassuntivo di Sommerstein 4ndash5

266 Luc ia Deg iovann i

giudizio in templo Mineruae scelta evidentemente legata al fattoche non interessava piugrave la proiezione nel mito dellrsquoistituzione ate-niese dellrsquoAreopago31 Dato lo spostamento della sede del proces-so egrave poco probabile che in Pacuvio i giudici fossero gli Areopagi-ti Egrave il caso di ricordare che esiste una diversa tradizione testimo-niata tra gli altri da Euripide nellrsquoOrestes (vv 1650ndash1652) secon-do la quale i giudici che si riuniscono nellrsquoAreopago per giudicareOreste non sono uomini ma dei32 Pacuvio potrebbe forse aver seguito questa versione mitica pur innovando per quanto riguardala sede del processo

Lo spostamento del processo non egrave lrsquounica innovazione di Pacuvio rispetto alla versione eschilea Nella testimonianza delloscolio danielino colpisce il fatto che Oreste venga assalito dalleErinni dopo essere stato assolto33 Il poeta latino sembra qui ispi-rarsi alla variante seguita da Euripide nellrsquoIfigenia in Tauride (laquale a sua volta costituisce il presupposto dellrsquointreccio del Chry-ses di Pacuvio)34 Nel dialogo con Ifigenia (in IT 939ss) Orestenarra alla sorella tutta la sua storia a partire dal matricidio com-

31) Il significato eziologico della vicenda narrata da Eschilo era legato a pre-cise contingenze storiche gli studiosi sono concordi nellrsquointerpretarlo in relazionealla riforma di Efialte del 462ndash461 che aveva limitato la funzione dellrsquoAreopago atribunale per reati di sangue (cf Arist Pol 252) anche se divergono nel definire laposizione politica di Eschilo in proposito (riformista oppure conservatrice) per unastoria del dibattito cf in particolare M Braun Die Eumeniden des Aischylos undder Areopag Tuumlbingen 1998 105ss e per unrsquoequilibrata valutazione della questio-ne cfr recentemente B Manuwald Zur Dialektik von lsaquoaltrsaquo und lsaquoneursaquo in der griechi-schen Tragoumldie AampA 46 2000 76ndash92 77ndash84

32) Piugrave precisamente ο δδεκα θεο come afferma Demostene in or 2366Per maggiori dettagli riguardo ai riferimenti di Euripide a questa versione mitica siveda B Manuwald (come n 31) 77 n 5 La tradizione mitica secondo cui Oreste egravegiudicato nellrsquoAreopago dagli dei egrave probabilmente piugrave antica della variante eschilea(cf supra n 30) e comunque nelle testimonianze posteriori a Eschilo appare comela versione dominante

33) Nella tragedia di Pacuvio la violenta reazione delle Erinni potrebbe cor-rispondere al momento scenico delle Eumenides eschilee (vv 778ss) in cui le Erinniallrsquoannuncio della vittoria di Oreste hanno unrsquoesplosione di collera In Eschiloperograve le Erinni non attaccano piugrave Oreste dopo che egrave stato assolto ma rivolgono lrsquoirae i feroci propositi di vendetta contro la terra di Atene lo scopo di questa lsaquocodarsaquo della vicenda egrave quello di inserire un secondo mito eziologico ateniese per placare leErinni Atena promette loro che saranno venerate in eterno dai suoi cittadini e isti-tuisce a tal fine un culto e un santuario a loro dedicato sul colle dellrsquoAreopago ac-canto al tribunale

34) Per il collegamento tra queste sezioni del mito di Oreste cf Hyg Fab 120e 121

267LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

prese le vicende di Atene Ai vv 968ss Euripide in parte riprendein parte varia la versione eschilea del mito immagina infatti che alcune delle Erinni accettino la sentenza e la proposta di avere unculto ad Atene secondo quanto narrato da Eschilo ma una partenon rispetti la sentenza e continui a perseguitare Oreste35 Il trage-diografo latino mantiene il processo ormai talmente radicato nellavicenda mitica da essere ineludibile ma ne annulla la valenza total-mente risolutoria che caratterizzava la drammaturgia eschilea pro-prio come Euripide aveva fatto nellrsquoIfigenia in Tauride La solu-zione data ai tormenti di Oreste egrave perograve differente rispetto a quellaeuripidea36 anche per ovvi motivi drammaturgici egrave infatti necessa-rio che il dramma contenga in seacute anche lo scioglimento37 e la solu-zione prospettata da Euripide poteva solo essere narrata nel di-scorso di un deus ex machina con scarso effetto scenico

4 Stat Theb 12511 e il relativo scolio di Lattanzio Placido

Unrsquoaltra testimonianza relativa alla persecuzione delle Erinnidopo lrsquoassoluzione di Oreste finora non presa in esame nella lette-ratura critica relativa a Pacuvio egrave offerta da una nota del commen-to alla Tebaide di Stazio che va sotto il nome di Lattanzio Placido38Si tratta del passo (Theb 12481ss) che descrive lrsquoara Clementiaedi Atene presso cui si rifugiano come supplici le donne argive perchiedere la sepoltura dei caduti in guerra Questo altare esistevarealmente ad Atene era il βωμς rsquoΕλου che aveva funzione di asilo

35) Nelle profezie degli dei ex machina nei finali dellrsquoElettra e dellrsquoOrestes diEuripide si prevede invece che la liberazione di Oreste saragrave data in modo definitivodal giudizio dellrsquoAreopago (cf El 1258ndash1272 e Or 1648ndash1652)

36) Apollo impone a Oreste di rubare dalla Tauride il simulacro di Artemidee portarlo ad Atene se compiragrave questa nuova prova saragrave liberato dai tormenti

37) Le Coefore di Eschilo potevano concludersi con Oreste che esce di scenafuggendo dalle Erinni che vede nella sua allucinazione solo percheacute la tragedia egraveconcepita come parte di una trilogia unitaria

38) Si tratta di una silloge scoliastica ampiamente stratificata il cui nucleooriginario egrave probabilmente opera di un grammatico di cultura neoplatonica del IVndashV sec che sulla base della testimonianza di alcuni manoscritti viene chiamatotradizionalmente Lattanzio Placido Questa attribuzione egrave accolta dal piugrave recenteeditore R D Sweeney (Lactantii Placidi in Statii Thebaida commentum Anonymiin Statii Achilleida commentum Fulgentii ut fingitur Planciadis super Thebaidencommentariolum Stuttgart 1997) mentre egrave negata da R Jakobi Versprengungen inden Statius-Scholien Hermes 120 1992 364ndash374 364 n 1

268 Luc ia Deg iovann i

ed era collocato secondo la testimonianza di Pausania (1171) nellrsquoγορά39 Di questo altare si fa menzione nella letteratura sol-tanto a partire dallrsquoetagrave ellenistica quando diviene un topos retori-co comprovante la celebre humanitas degli Ateniesi40 Secondo unatradizione mitica diffusa nella letteratura scoliastica lrsquoaltare era stato il rifugio degli Eraclidi perseguitati da Euristeo41 Stazio ag-giunge che grazie ad esso trovarono pace dai loro tormenti anchealtri personaggi mitici fra cui Edipo e Oreste42

mox hospita sedesuicit et Oedipodae Furias et funus dagger Olynthi43

texit et a misero matrem summouit Oreste(Stat Theb 12509ndash511)

Stazio segue qui una versione mitica anomala secondo la quale laliberazione di Oreste egrave legata allrsquoAra della Clemenza ad Atene Egrave

39) Per una discussione delle fonti storiche relative a questo altare cf infran 65 La descrizione di Stazio egrave stata impiegata per ricostruire lrsquoaspetto del luogoalla fine del I sec dC (cf in part H A Thompson The Altar of Pity in the Athe-nian Agora Hesperia 21 1952 47ndash82)

40) Cf la raccolta delle testimonianze relative al βωμς rsquoΕλου in R E Wych -erley The Athenian Agora vol III Literary and Epigraphical Testimonia Prince-ton New Jersey 1957 67ndash74

41) Cf Ps-Apollod 2167 Schol Aristoph Eq 1151 Zenob 261 Philo-strat Vitae sophistarum 215 Stazio ai vv 497ss allude alla variante secondo la qua-le lrsquoaltare fu fondato dagli stessi Eraclidi cf Serv ad Verg Aen 2761 Lact ad StatTheb 12497 Philostrat Ep 39 La tradizione che lega gli Eraclidi al βωμς rsquoΕλουnon egrave attestata nella letteratura greca di etagrave classica nella tragedia euripidea gli Era-clidi si rifugiano nel tempio di Zeus a Maratona (e nelle Supplices le vedove argive sirecano a un altare di Demetra e Kore a Eleusi)

42) In base alle tradizioni mitiche piugrave note Edipo e Oreste lrsquouno patricidalrsquoaltro matricida vengono entrambi accolti come supplici ad Atene e ivi liberati daitormenti che li affliggono non egrave perograve testimoniata la versione qui seguita da Staziosecondo la quale essi si rifugiano presso lrsquoaltare di Ελεος A questo proposito si puogravetuttavia ricordare che gli exempla mitici di Edipo e Oreste costituiscono un toposretorico spesso impiegato nelle declamazioni a proposito del tema della clemenzadegli Ateniesi cf in part i riferimenti di Libanio in Decl 1531 e 1647 dove si fa alcontempo menzione del fatto che gli Ateniesi sono gli unici a venerare Ελεος comeuna divinitagrave

43) La cittagrave di Olinto fu conquistata da Filippo il Macedone nel 348 aC e isuoi abitanti furono ridotti in schiavitugrave ma in parte si rifugiarono ad Atene Lrsquoinse-rimento anacronistico di un fatto storico ha destato sospetti cf lrsquoesposizione delproblema e le proposte di emendamento in K F L Pollmann Statius Thebaid 12Paderborn 2004 210

269LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

improbabile che questa variante del mito sia unrsquoinvenzione di Sta-zio il quale si limita a citarla di sfuggita come cosa nota egrave vero -simile che essa fosse sviluppata in unrsquoopera per noi perduta Lo scolio di Lattanzio Placido al v 511 dagrave ulteriori informazioni

(A MISERO MATREM) SVMMOVIT ORESTE quia Orestes post absolutionemcum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente confugit et resipuitlsquomatremrsquo autem lsquosummouitrsquo Vergiliane nam sibi imminere non Furiased mater uidebatur occisa ltAen 4472ndash473gt lsquoarmatam facibus matremet serpentibus atris cum fugit ultricesque sedent in limine Diraersquo lsquosum-mouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae summouerit illicenim ut supra dictum est furore purgatus est

Lattanzio spiega il passo di Stazio (nello specifico la menzione della madre come persecutrice) tramite il riferimento a Verg Aen4472ndash47344 ma servendosi anche di unrsquoaltra fonte da cui ricavalrsquoinformazione ndash per noi preziosa ndash che Oreste ha un attacco di follia dopo lrsquoassoluzione La concordanza con lo scolio danielinosu questo particolare di una tradizione assolutamente peregrinanon puograve essere casuale egrave assai verosimile che Lattanzio reperisse lanotizia in un commento al passo di Virgilio che lui stesso cita lostesso commento che egrave la fonte dello scolio danielino

Il commento di Lattanzio in molti luoghi mostra di dipen deredal commento virgiliano che egrave la fonte degli Scholia Danielis (e tal-volta anche dello stesso Servio) Un intero filone degli studi dedi-cati ai commentatori virgiliani si egrave servito delle frequenti coinci-denze tra Macrobio Servio gli Scholia Danielis Lattanzio Placido(e altri autori) per dimostrare la dipendenza di tutti questi da unafonte comune identificata con il commento a Virgilio di Elio Do-nato45 Per quanto riguarda nello specifico le corrispondenze tra

44) La specificazione nam sibi imminere non Furia sed mater uidebatur oc-cisa egrave chiaramente una parafrasi del passo virgiliano riportato subito dopo che Lat-tanzio ritiene modello di quel verso della Tebaide Il commentatore vuole cioegrave direche Stazio ndash nel formulare il v 511 che contiene il riferimento alla persecuzione del-lrsquoombra della madre e non come egrave piugrave consueto delle Erinni ndash si ispira a Virgilio(ma la menzione della madre per Oreste egrave motivata anche dal fatto che le Furiae sonostate associate ad Edipo) Si noti lrsquouso del verbo uidebatur Lattanzio interpreta lascena allusa da Virgilio come unrsquoallucinazione di Oreste (su questo punto cf infra)

45) Il confronto piugrave produttivo egrave quello tra Macrobio Servio e gli ScholiaDanielis cf in part i passi raccolti da A Santoro Il laquoServio Danielinoraquo egrave DonatoSIFC (NS) 20 1943 79ndash104 e N Marinone Elio Donato Macrobio e Servio com-mentatori di Vergilio in Analecta Graecolatina Bologna 1990 193ndash264 La tesi

270 Luc ia Deg iovann i

gli Scholia Danielis e Lattanzio si vedano gli studi di Funaioli e divan de Woestijne46

Un caso analogo a quello che stiamo esaminando si trova inLact Plac ad Theb 2595 da confrontare con Schol Dan ad Aen10567 Lattanzio per spiegare un passo di Stazio cita un verso di Virgilio e riporta al contempo informazioni ricavate dal commento a quel passo di Virgilio La similitudine di Tideo con Briareo in Theb 2595ss riprende la similitudine virgiliana di Enea con lo stes-so personaggio mitico (chiamato con lrsquoaltro nome Egeone) in Aen10565ss Virgilio segue una versione mitica diversa da quella omeri-ca secondo la quale Briareo Egeone era alleato di Zeus nella Gi-gantomachia (cf Hom Il 1401ndash406) lo scolio danielino a Aen10567 cerca di sanare la contraddizione proponendo una particola-re interpretazione dellrsquoavverbio contra supportata da un parallelo diTerenzio La stessa variante mitica egrave seguita da Stazio Lattanzio rile-va la ripresa da Virgilio e adatta al passo della Tebaide la spiegazionedel commento virgiliano riportando anche il parallelo di Terenzio

Si consideri inoltre il confronto tra Lact Plac ad Theb 61ndash3e Schol Dan ad Ecl 668 si puograve dedurre che Lattanzio riprende uncommento piugrave ampio di quello rappresentato per noi dagli ScholiaDanielis (lo prova la presenza soltanto in Lattanzio del segmento anutrice derelictum esse)

In altri casi Lattanzio riporta informazioni che si trovano nellanota di Servio e dello scolio danielino ma evidentemente non ri-prende il complesso del Servius auctus cosigrave come egrave a noi giunto

secondo cui gli Scholia Danielis derivano dal commento di Donato egrave stata sostenu-ta in particolare dai curatori dellrsquoincompiuta Editio Harvardiana E K RandJ J Savage G B Waldrop Piugrave probabilmente il compilatore degli Scholia Danielisattingeva a un compendio del commento di Donato (cfr A H Travis Donatus andthe Scholia Danielis A Stylistic Comparison HSPh 53 1942 157ndash169 id Adden-dum to laquoDonatus and the Scholia Danielisraquo CPh 45 1950 38ndash39) sulla questionecf piugrave recentemente Ch Murgia The truth about Vergilrsquos commentators inR Rees (ed) Romane memento Vergil in the Fourth Century London 2004 189ndash200 192 e per una posizione scettica nei confronti di questa teoria G Ramires Peruna nuova edizione di Servio RFIC 124 1996 318ndash329 318ndash319 Anche se il ten-tativo di ricostruire la perduta opera di Donato puograve essere considerato utopisticoresta indubbio che le tradizioni scoliastiche sopracitate conservano materiale pro-veniente da quel prezioso commento

46) G Funaioli Esegesi virgiliana antica Prolegomeni alla edizione del com-mento di Giunio Filargirio e di Tito Gallo Milano 1930 478ss P van de Woestij-ne Les scolies a la Theacutebaiumlde de Stace Remarques et suggestions AClass 19 1950149ndash163 (cf in part 154ss)

271LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

bensigrave un commento che egrave a monte degli Scholia Danielis e che egravefonte dello stesso Servio lo mostra con chiarezza il confronto giagraveanalizzato da Funaioli47 tra Serv + Schol Dan ad Aen 11133Lact Plac ad Theb 7542 Isid Etim 10260 Gell 20113

Egrave dunque probabile che le informazioni presenti in Lattan-zio ndash ma non nella nota di Servio e dello scolio danielino ndash si rife-riscano alla medesima opera citata dal commento virgiliano cioegravequella tragedia di Pacuvio alla quale noi diamo attraverso Diome-de il titolo di Orestes E in effetti si ha una singolare coincidenzacompare Pilade che dalla nota di Servio sapevamo giagrave essere fra ipersonaggi (si noti che in entrambi i casi il riferimento a Pilade egrave deltutto inutile allrsquoesegesi del passo commentato non puograve dunque es-sere casuale) Unrsquoulteriore conferma alla mia ipotesi viene dal fattoche le medesime informazioni (Oreste egrave risanato presso lrsquoasylumdegli Eraclidi e vi egrave stato condotto da Pilade) si trovano nel cosid-detto Mitografo Vaticano II uno dei tre fabularia medievali sco-perti da Angelo Mai presso la Biblioteca Apostolica Vaticana (ri-porto il testo secondo lrsquoedizione di Kulcsaacuter)48

Fabula 193 De asylo nepotum HerculisPostquam Hercules migrauit e terris filii nepotesque eius insidias quasipse auus conflixerat timentes Athenis sibi primi asylum hoc est tem -plum refugii fecerunt hac lege consecratum ut quocunque crimine reusad id confugeret ab omni noxa liber esset nullusque eum inde abducereuel ledere auderet Vbi et Orestes extremo amico Pilade trahente resi-puit Dictum autem uolunt asylum quasi antetrahendo [a non trahendoM Bode] spolium Hoc autem religionis ius non inest omnibus templissed quibus concessum est lege consecrationis

Come accade molto spesso nel testo dei Mitografi Vaticani questafabula si presenta come un laquocollageraquo49 quasi letterale di due distin-te note del commento di Servio ad Aen 8342 per la parte post-quam templo50 e ad Aen 2761 per la parte hoc consecratio-nis Lrsquoosservazione dictum spolium riproduce invece il senso di

47) Cf Funaioli (come n 46) 479ndash48148) P Kulcsaacuter Mythographi Vaticani I et II Turnhout 1987 (Corpus Chri-

stianorum Series Latina XCIc)49) Cf Ph Dain Mythographe du Vatican II Besanccedilon 2000 28ndash3050) Questa nota di Servio egrave riprodotta quasi alla lettera in Myth Vat I 60 con

la variante templum Mineruae e in schol ad Luc 197 con la variante locum refugii(cf il templum refugii di Myth Vat II 193) al posto della lezione templum Miseri-cordiae dei codici serviani (che sembra quella originaria)

272 Luc ia Deg iovann i

Schol Dan ad Aen 2761 alii lsquoasylumrsquo ideo dictum quod fu-gienti illuc spolia non detraherentur (si noti in entrambi la posizio-ne immediatamente precedente a hoc consecrationis)

Da nessuno di questi due passi perograve il mitografo poteva rica-vare lrsquoinformazione ubi et Orestes extremo amico Pilade trahenteresipuit che presenta invece significative consonanze verbali con ilsopracitato scolio di Lattanzio a Stat Theb 12511 Orestes postabsolutionem cum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente con-fugit et resipuit Gli scoli a Stazio sono in effetti una delle principalifonti insieme a Servio dei Mitografi Vaticani Si noti perograve nellaformulazione del Mitografo una piccola aggiunta rispetto al testodi Lattanzio lrsquoavverbio extremo (laquoalla fineraquo) Questa specificazio-ne temporale suona piuttosto strana allrsquointerno della fabula del Mi-tografo mentre si spiegherebbe benissimo in un testo che espones-se anche le vicende di Oreste immediatamente precedenti Sarebbestata fuori luogo anche nello scolio di Lattanzio che inizia con ilriferimento allrsquoaltare (e non a caso il commentatore lrsquoha omessa)Egrave quindi da escludere la possibilitagrave che il mitografo abbia di perso-na integrato il commento virgiliano (Servio + scolio danielino) conquesta singola notizia tratta dallo scolio di Lattanzio egrave invece plau-sibile che dipenda da una fonte comune a tutti e tre gli autori checontenesse anche lrsquoinformazione relativa al legame di Oreste conlrsquoaltare degli Eraclidi51

51) La situazione qui rilevata concorda con le conclusioni a cui egrave giunto F Ke-seling (De Mythographi Vaticani Secundi Fontibus Halle 1908) lo studioso argo-menta con lrsquoausilio di numerosi confronti (cf pp 84ndash98) che in molti casi le somi-glianze tra il testo del Mitografo Vaticano II e gli scoli del Servio Danielino e di altriautori si possono spiegare solo postulando la dipendenza da fonti comuni costituiteda perduti commenti a Virgilio (cf p 84) Keseling ritiene infatti che il Mitografo Va-ticano II riprenda il commento virgiliano di Servio ma non gli Scholia Danielis nellaforma in cui sono a noi giunti (cf pp 9ndash11) Anche nel caso dei Mitografi Vaticani cosigravecome del Servio Danielino egrave stato indicato come fonte il commento di Donato a Vir-gilio (tesi sostenuta a proposito del Mitografo Vaticano I da R Schulz De Mytho-graphi Vaticani Primi Fontibus Halle 1905) Questi studi di ricostruzione del perdu-to commento di Donato propri della temperie culturale della Quellenforschung devono essere in larga misura ridimensionati in quanto non tengono conto delle fontiintermedie medievali (cfr le critiche alla tesi di Schulz svolte nellrsquointroduzione allrsquoedi-zione Budeacute del Mitografo Vaticano I Le premier mythographe du Vatican texte eta-bli par N Zorzetti et traduit par J Berlioz Paris 1995 XX ss) Tuttavia anche se egrave daescludere che il compilatore del fabularius medievale avesse diretto accesso al com-mento di Donato appare probabile che attinga da esso materiale attraverso passaggiintermedi di compendi non sempre identificabili Per un riassunto aggiornato relati-vo alla questione delle fonti del Mitografo Vaticano II si veda Dain (come n 49) 14ndash18

273LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

In conclusione dallrsquounione di quattro fonti scoliastiche (Ser-vio e Schol Dan a Verg Aen 4473 Lattanzio Placido a Stat Theb12511 Myth Vat II 193) che attingono il proprio materiale a unafonte comune perduta ricaviamo il contenuto di un commento alpasso virgiliano piugrave esteso di quello conservato dalla tradizione delServius auctus in cui era riportato un maggior numero di informa-zioni relativamente alla tragedia di Pacuvio ritenuta dal commen-tatore il referente di Virgilio in quel passo

Egrave possibile ricostruire almeno in parte le modalitagrave con cuiServio e il compilatore degli Scholia Danielis utilizzano la fonte comune tramite il confronto delle loro note di commento al v 469in riferimento alla tragedia pacuviana relativa a Penteo (il testo egraveriportato supra) Le due note derivano chiaramente da una mede-sima fonte che egrave riportata in modo piugrave esteso dallo scolio danieli-no cf la spiegazione del termine agmina ad aut impetus aut se-cundum Vrbanum agmina serpentium di Servio corrisponde autimpetus aut secundum quosdam quoniam habitus earum et sibilaserpentium faciem agminis praebent dello scolio danielino (Servioegrave nettamente piugrave succinto ma conserva il nome di Vrbanus chenello scolio danielino egrave sostituito da secundum quosdam) Perquanto riguarda la tragedia di Pacuvio relativa a Penteo Serviomantiene solamente il nudo riferimento (Pentheus autem secun-dum tragoediam Pacuuii furuit etiam ipse) mentre lo scolio da-nielino ne riporta anche il riassunto che introduce con le seguen-ti parole Pentheum autem furuisse traditur secundum tragoediamPacuuii de quo fabula talis est In questo caso egrave chiaro che lo scolio danielino integra Servio servendosi della stessa fonte giagrave im-piegata da questi e poicheacute Servio era stato estremamente succin-to riporta (quasi) per intero la nota della fonte senza curarsi chein piccola parte ripete quanto giagrave detto da Servio Di conseguenzain questo passo lo scolio danielino conserva piugrave fedelmente lafacies del commento perduto

La nota al v 473 di questa fonte comune riguardante la trage-dia di Pacuvio relativa ad Oreste era probabilmente strutturata inmodo simile al riferimento al dramma doveva seguire la narrazio-ne della fabula della quale si possono ricostruire alcuni elementitramite la congiunzione di Servio scolio danielino Lattanzio Pla-cido e Mitografo Vaticano II Oreste su consiglio di Pilade persfuggire alle Furie si rifugia nel tempio di Apollo dal quale nonpuograve piugrave uscire percheacute laquoassediatoraquo da queste che stazionano sulla

274 Luc ia Deg iovann i

soglia del tempio La scena si sposta nel tempio di Minerva Oresteviene sottoposto a processo ed egrave assolto Non cessa tuttavia la per-secuzione delle Furie a cui si aggiunge quella dellrsquoombra della madre52 Alla fine (cf postremo del Myth Vat II) Oreste trascina-to da Pilade si rifugia presso il templum Misericordiae (il βωμςrsquoΕλου chiamato ara Clementiae da Stazio) dove egrave risanato (resi-puit) In questo caso Servio conserva una sezione del racconto (checorrisponde alla parte iniziale della tragedia) quella che a suo giu-dizio descrive la scena a cui allude Virgilio Il compilatore degliScholia Danielis andando a integrare la nota di Servio rileva una discrepanza tra lrsquoinformazione riportata da Servio e ciograve che ricavadallrsquoaltra fonte aggiunge quindi un succinto riferimento a unrsquoaltrascena che puograve costituire il referente di Virgilio legandolo alla notadi Servio tramite lrsquoespressione alii dicunt53

5 Il finale della tragedia

Tramite la congiunzione di queste testimonianze ricaviamoinformazioni anche sullo scioglimento dellrsquoazione drammatica Pacuvio segue una versione mitica ndash la cui unica attestazione in untesto letterario conservato egrave data da Stat Theb 12511 ndash secondo laquale Oreste viene liberato dai tormenti presso il βωμς rsquoΕλου diAtene Egrave ben nota la predilezione del doctus Pacuvio per le varian-ti rare ed erudite54 nel caso specifico si tratta o di unrsquoinvenzione del

52) Lo scolio di Lattanzio Placido colloca la persecuzione della madre dopolrsquoassoluzione (quia Orestes post absolutionem cum fureret ad hanc aram Pyladeamico trahente confugit et resipuit lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbramreligio arae summouerit) ma non si puograve escludere che fosse presente anche prima

53) Lrsquoautore dello scolio danielino forse nota lrsquoimprecisione del riferimentodi Servio proprio in relazione alla presenza di Clitemnestra si noti infatti che Servio spiega il sedent in limine Dirae non il fatto che Oreste fugga lo spettro diClitemnestra Stupisce perograve che nemmeno lo scolio danielino menzioni Clitem-nestra Si verifica qui lo stesso fatto singolare che si ha nella nota al v 469 relativaa Penteo nel riassunto dello scolio danielino non figura la scena della follia di Pen-teo nonostante sia il punto di maggior interesse per lrsquointerpretazione del passo diVirgilio

54) Di questo tema si egrave occupato in particolare DrsquoAnna (La laquodoctrinaraquo diMarco Pacuvio in Problemi di letteratura latina arcaica Roma 1976 173ndash197) cfle considerazioni svolte dallo studioso intorno al Dulorestes e alla versione relativaalla morte di Priamo casi in cui a fronte di tradizioni mitiche molto diffuse Pacu-vio sceglie varianti rare o affatto sconosciute

275LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

tragediografo latino o di una tradizione ellenistica non altrimentinota55

Ci si puograve dunque chiedere come Pacuvio traducesse il nomedella divinitagrave cui lrsquoaltare era dedicato Stazio la chiama clementiama la piugrave comune traduzione del greco ampλεος egrave misericordia e il sacello ateniese egrave generalmente chiamato negli autori latini ara Misericordiae (cf Sen rhet Contr 10510 Panegyrici 971 Servad Aen 8342 Lact ad Theb 12481497510 vi alludono ancheQuint 51138 e Apul Met 1115) La scelta del termine clementiada parte di Stazio egrave dovuta se non altro a necessitagrave metriche (mĭ-sĕrĭcordia non puograve entrare in un esametro)56 ma tale preclusionenon riguarda un testo drammatico

La collocazione dello scioglimento dellrsquoazione presso il βωμςrsquoΕλου egrave di grande importanza per definire la struttura drammati-ca della tragedia Egrave infatti accertata la presenza di un primo cambio

55) Mi limito a segnalare un elemento che potrebbe avere attinenza con la rielaborazione del mito operata da Pacuvio Si tratta della possibilitagrave che negli Aetiadi Callimaco fosse trattato un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di ΕλεοςQuestrsquoipotesi egrave stata formulata da R Pfeiffer (Callimachus vol I FragmentaOxford 1949 58) sulla base di due scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle ai vv 258 e260 Commentando il riferimento di Edipo allrsquolaquounicitagraveraquo dellrsquohumanitas ateniese loscoliasta richiama a confronto un verso di Callimaco (fr 51 Pfeiffer = 60 Massimil-la) affermando che si tratta del verso conclusivo del libro II degli Aetia (schol adOed Col 258) Lo scolio immediatamente successivo (ad Oed Col 260) come peravvalorare questa fama di Atene menziona lrsquoesistenza nella cittagrave dellrsquoaltare di Ελε-ος Congiungendo queste due testimonianze Pfeiffer ipotizza che questo soggettofosse trattato da Callimaco alla fine del libro II degli Aetia quanto poi al conte -nuto del racconto eziologico lo studioso pensa al mito della fondazione da parte degli Eraclidi dato che egrave quello piugrave diffuso ma gli scoli sopra citati non ne fannomenzione Dal momento che i riferimenti a Callimaco e allrsquoaltare sono disgiunti lrsquoesistenza stessa di una sezione relativa allrsquoaltare di Ελεος negli Aetia di Callimacorimane solo ipotetica (cf G Massimilla Aitia libri primo e secondo Pisa 1996 371)Se perograve si accoglie la proposta di Pfeiffer si puograve pensare che lrsquoopera di Callimaco siastata un referente di Pacuvio Fondandosi sullrsquoipotesi di Pfeiffer Ch McNelis (Sta-tiusrsquo Thebaid and the poetics of civil war Cambridge 2007 165ndash166) suggerisce cheStazio abbia come modello Callimaco in tal caso aggiungerei lrsquoOrestes di Pacuviopotrebbe essere stato un modello intermedio (su questo aspetto cf infra)

56) Piugrave articolate spiegazioni della scelta del termine clementia da parte diStazio e del significato di tale scelta sono state date da J F Burgess Statiusrsquo Altarof Mercy CQ 22 1972 339ndash349 347ndash348 S Morton Braund Ending epic StatiusTheseus and a merciful release PCPhS 42 1996 1ndash23 9ndash12 F Delarue Stace po -egravete eacutepique Originaliteacute et coheacuterence Louvain 2000 162ndash165 McNelis (come n 55)163ss (in relazione in part alla distinzione di Seneca tra clementia e misericordia edella visione della clementia come virtugrave propria dellrsquoimperatore ideale)

276 Luc ia Deg iovann i

di scena dal tempio di Apollo a Delfi al tempio di Minerva ad Ate-ne come avviene anche nelle Eumenides di Eschilo Nella tragediaeschilea crsquoera poi un secondo spostamento che portava la scena sul-lrsquoAreopago nel tribunale fondato secondo Eschilo in quellrsquoocca-sione In Pacuvio il processo si svolgeva nel tempio di Minerva(non era pertanto necessario un cambio di scena) ma lrsquoassoluzio-ne diversamente che in Eschilo non portava alla liberazione diOreste anche nel testo di Pacuvio la scena si spostava dunque unaseconda volta ma nella direzione del βωμς rsquoΕλου che secondoquanto apprendiamo da Pausania era situato nellrsquoγορά Questocambiamento rispetto alla versione eschilea come si puograve ricostrui-re attraverso Stazio (con il βωμς rsquoΕλου che di fatto assolve allafunzione risolutiva dellrsquoAreopago) dagrave un significato complessivoalla rielaborazione del mito operata da Pacuvio

A questo proposito egrave interessante rilevare una serie di corri-spondenze tra il passo staziano relativo allrsquoara Clementiae e le Eu-menides di Eschilo57 La riflessione di Stazio sul valore dellrsquoistitutodellrsquoAltare della Clemenza (Theb 12497ndash505)58 presenta singolariaffinitagrave con i concetti espressi da Atena nel suo discorso di fonda-zione dellrsquoAreopago (Aesch Eum 681ss) in comune ci sono inparticolare i temi della giustizia e della difesa degli uomini e lrsquoideadellrsquounicitagrave dellrsquoistituto ateniese (cf in part Eum 700ndash706)59 Inrelazione alla vicenda di Oreste lrsquoAreopago e lrsquoAra della Clemen-za assolvono sostanzialmente alla medesima funzione ma con unoslittamento di significato Eschilo pone lrsquoaccento sullrsquoinflessibilitagravedella giustizia che si serve della paura come proprio strumento drsquoazione come emerge chiaramente dalle parole di Atena in Eum

57) Altri argomenti che vanno in questa direzione sono stati portati daTh Baier LrsquoAra Clementiae nella Tebaide di Stazio (XII 481ndash518) Aevum 81 2007159ndash170 169

58) Fama est defensos acie post busta paterni numinis Herculeos sedem fundasse nepotes fama minor factis ipsos nam credere dignum caelicolas tellusquibus hospita semper Athenae ceu leges hominemque nouum ritusque sacrorum seminaque in uacuas hinc descendentia terras sic sacrasse loco commune animan-tibus aegris confugium unde procul starent iraeque minaeque regnaque et a iustis Fortuna recederet aris

59) Τοι(νδε τοι ταρβο)ντες νδκως σβας ampρυμα [τε] χρας κα π(λεωςσωτριον ampχοιτrsquo ν ο1ον ο2τις νθρπων ampχει ο2τrsquo ν Σκ4θ5σιν ο2τε Πλοποςν τ(ποις κερδ8ν θικτον το)το βουλευτριον α9δο13ον ξ4θυμον εltδ(ντων=περ γρηγορς φρο4ρημα γς καθσταμαι

277LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

690ndash692 e 698ndash69960 a questo scopo vengono integrate tra i culticittadini le Erinni stesse con la funzione di laquodispensatrici di giu-stiziaraquo (cf lrsquoosservazione di Atena ai vv 990ndash991 κ τ8ν φοβερ8ντ8νδε προσπων μγα κρδος Aρ8 το13σδε πολταις)61 Lrsquoistituzio-ne del βωμς rsquoΕλου presuppone invece un concetto di giustiziamite che opera con clemenza Questo slittamento ideologico bensi accorda con lrsquoimmagine di Atene come centro di φιλανθρωπαper antonomasia di cui il βωμς rsquoΕλου assurge a simbolo62 Neitesti letterari i riferimenti allrsquoaltare srsquoaccompagnano spesso allasottolineatura del carattere di unicitagrave di questrsquoistituzione ateniesesi ricordi in particolare il riferimento di Pausania che su tale osser-vazione costruisce un elogio della cittagrave con concetti in parte affinia quelli formulati nel passo di Stazio63 Il medesimo carattere diunicitagrave egrave sottolineato in relazione allrsquoAreopago nel discorso di fon-dazione di Atena (cf Aesch Eum 702ndash703) Questo parallelismo contrasto dellrsquoaltare di Ελεος rispetto allrsquoAreopago quale si puograveintravedere nei concetti espressi da Stazio avrebbe un profondo significato ideologico nellrsquoOrestes di Pacuvio dove la funzionedrammaturgica dellrsquoAreopago era svolta dallrsquoaltare di Ελεος Sipuograve quindi ipotizzare che i temi svolti da Stazio in relazione allrsquoaraClementiae fossero ispirati dalla tragedia di Pacuvio

Unrsquoulteriore osservazione di Stazio puograve infine suggerire unrsquoi-potesi circa la versione mitica adottata da Pacuvio Nei versi che introducono il passo relativo al valore dellrsquoara Clementiae (Theb

60) Eum 690ndash692 ν δB τC σβας στ8ν φ(βος τε ξυγγενDς τ μD δικε13ν σχσει τ( τrsquo Eμαρ κα κατrsquo εφρ(νην Aμ8ς 698ndash699 κα μD τ δεινν πGν π(λεωςampξω βαλε13ν τς γHρ δεδοικIς μηδBν ampνδικος βροτ8ν

61) Su questo tema cf recentemente H H Bacon The Furiesrsquo HomecomingCPh 96 2001 48ndash59 58

62) A partire dallrsquoetagrave ellenistica il riferimento al βωμς rsquoΕλου diviene un to-pos retorico comprovante lrsquohumanitas di Atene (e proprio in quanto topos questoargomento egrave consigliato nei manuali di retorica sia greci che romani cfr Apsin ArsRhetorica 1016 Dilts Kennedy e Quint Inst 51138) In merito a questo tema cfin part E J Stafford Eleos the Athenian laquoAltar of Pityraquo and its god in H vanWees (ed) Worshipping virtues personification and the divine in ancient GreeceLondon 2000 199ndash225

63) Paus 1171 rsquoΑθηναοις δB ν τK γορL κα λλα στν οκ ς Mπανταςπσημα κα rsquoΕλου βωμ(ς N μλιστα θε8ν ς νθρπινον βον κα μεταβολHςπραγμτων Oντι Pφελμ μ(νοι τιμHς QΕλλνων νμουσιν rsquoΑθηνα13οι το4τοις δB οτH ς φιλανθρωπαν μ(νον καθστηκεν λλH κα θεοRς εσεβο)σιν λλων πλονκα γHρ Α9δο)ς σφισι βωμ(ς στι κα Φμης κα QΟρμς δλ τε ναργ8ς Vσοιςπλον τι Wτρων εσεβεας μτεστιν Xσον σφσι παρν τ4χης χρηστς

278 Luc ia Deg iovann i

12497ss riportato supra nella n 58) Stazio critica la tradizionemitica (fama) secondo cui lrsquoaltare fu fondato dagli Eraclidi64 e afferma che in realtagrave (factis) fu istituito dagli dei stessi Per ap-profondire questo aspetto egrave opportuno ricordare che il βωμςrsquoΕλου menzionato nelle fonti letterarie a partire dallrsquoetagrave ellenisti-ca egrave da identificare con il piugrave antico βωμς τ8ν δδεκα θε8ν fondato alla fine del VI sec aC anchrsquoesso collocato nellrsquoγορά eavente funzione di asilo65 Lrsquoidentificazione del βωμς rsquoΕλου con

64) Per le attestazioni di questa tradizione mitica cf n 41 e riguardo allrsquoipo-tesi che fosse trattata da Callimaco cf n 55

65) Lrsquoidentificazione fu proposta per la prima volta da U von Wilamowitz-Moellendorff Aus Kydathen in Philologische Untersuchungen I Berlin 1880 201n 4 DellrsquoAltare dei Dodici Dei sono stati trovati resti nel 1934 negli scavi dellrsquoγοράcondotti dallrsquoAmerican School of Classical Studies at Athens Il primo studio ap-profondito al riguardo egrave quello di M Crosby The Altar of the Twelve Gods inAthens Hesperia Suppl 8 1949 82ndash103 che sostiene lrsquoidentificazione proposta daWilamowitz (cf in part pp 102ndash103) ulteriori argomentazioni in suo supporto sitrovano in Thompson (come n 39) 49ss per uno studio archeologico piugrave esaustivocf L M Gadbery The Sanctuary of the Twelve Gods in the Athenian Agora a Re-vised View Hesperia 61 1992 447ndash489 Sappiamo da Tucidide (6546ndash7) che lrsquoAl-tare dei Dodici Dei nellrsquoγορά fu fondato da Pisistrato il Giovane (figlio del tirannoIppia) durante il suo arcontato intorno al 522521 aC Da numerose altre fonti sievince che questo altare aveva funzione di asilo la prima attestazione storica di questo ruolo egrave data da Herod 61084 in relazione ad avvenimenti del 519 aC altririferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo si trovano in Diodoro (12391 even-to del 431 aC) e Licurgo (In Leocratem 93 fatto avvenuto intorno al 355 aC) I ri-ferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo cessano con la metagrave del IV sec aCpiugrave o meno contemporaneamente a quando cominciano i riferimenti allrsquoAltare diΕλεος che svolgeva la medesima funzione (cf le testimonianze raccolte in Wycher-ley [come n 40] 67ndash74) I riferimenti piugrave antichi si trovano negli scoli ad alcuni autoriclassici (cf in part gli scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle citati nella n 55) Nellrsquoetagraveellenistica e romana egrave sempre menzionato il βωμς rsquoΕλου come luogo drsquoasilo ad Ate-ne (Pausania non nomina lrsquoAltare dei Dodici Dei) La continuitagrave di funzione fa pen-sare che con βωμς τ8ν δδεκα θε8ν e βωμς rsquoΕλου si indichi il medesimo luogonellrsquoγορά di Atene Una conferma sembra data da Philostr Epist 39 (70) che parladellrsquoAltare di Ελεος come dedicato dagli Ateniesi a una laquotredicesima divinitagraveraquo(rsquoΑθηνα13οι τν rsquoΕλου στσαντο βωμ(ν Yς τρισκαιδεκτου θεο)) Come osser-va Crosby 103 laquothe simplest explanation of the text would seem to be that Pity wasadded to the Twelve Gods in Athens in some physical sense by sharing their sanc-tuary either through the addition of a second altar or through a gradual usurpationof the name Essentialy the Altar of the Twelve Gods was an altar of Pityraquo Il fattoche gli Ateniesi venerassero realmente Ελεος come una divinitagrave secondo quanto egraveaffermato nelle fonti letterarie resta tuttavia in dubbio alcuni studiosi propendonoper il ritenere che il tema dellrsquounicitagrave del culto ateniese di Ελεος sia un topos retori-co assunto a simbolo dellrsquohumanitas di Atene e non faccia riferimento a un cultopraticato nel concreto (questa tesi egrave sostenuta di recente da Stafford come n 62)

279LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν illumina a mio parere lrsquoosservazione diStazio (e allo stesso tempo trae da essa conferma) la sua correzio-ne della tradizione mitica sembra essere stata suggerita proprio dal-la consapevolezza che in precedenza lrsquoaltare era dedicato ai DodiciDei66 Ci si puograve chiedere allora se Stazio inventasse la variante della fondazione da parte degli dei oppure la desumesse da unrsquoope-ra letteraria anteriore Si puograve ipotizzare che questa variante si trovasse nellrsquoOrestes di Pacuvio Come si egrave detto in relazione alprocesso ad Oreste egrave plausibile che Pacuvio seguisse la versione mitica secondo la quale i giudici sono gli dei67 secondo questa tra-dizione lrsquoAreopago egrave stato fondato dai dodici dei (ο δδεκα θεοcome afferma Demosth 2366) che si riunirono per la prima voltasul colle ateniese per giudicare un delitto di sangue commesso daAres (e da questo fatto il colle ndash e quindi il tribunale ndash prese il nomedi Areopago laquocolle di Aresraquo) Pacuvio elimina lrsquoAreopago (il pro-cesso si svolge nel tempio di Minerva) e lo sostituisce nella sua fun-zione drammaturgica di risoluzione della vicenda con il βωμςrsquoΕλου che coincide storicamente con il βωμς τ8ν δδεκα θε8νAllrsquoAreopago fondato dai Dodici Dei si contrappone lrsquoaltare diΕλεος che secondo Stazio fu fondato in realtagrave dagli dei e non da-gli Eraclidi come vuole la tradizione Si potrebbe trattare natural-mente di una semplice coincidenza ma alla luce delle corrispon-denze tra lrsquoaltare di Ελεος e lrsquoAreopago egrave suggestivo ipotizzareche Stazio faccia riferimento a Pacuvio il tragediografo romanopotrebbe aver inserito nel finale del suo dramma un mito eziologi-co relativo a quel luogo simbolico di Atene e aver accreditato laversione secondo la quale sono gli dei stessi a volere la fondazionedellrsquoaltare di Ελεος Secondo questrsquoipotesi Pacuvio proietterebbenel mito nella forma di una rielaborazione letteraria il reale muta-mento di unrsquoistituzione ateniese (il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν che di-viene βωμς rsquoΕλου)68 mettendo in atto un procedimento simile aquello che aveva svolto Eschilo in relazione allrsquoAreopago69 Diffe-

66) La scelta di valorizzare questa diversa tradizione mitica veicola un pro -fondo significato ideologico allrsquointerno del poema cf in part le considerazioni diD Feeney The Gods in Epic Oxford 1991 390ndash391

67) La questione egrave discussa nel sect 3 sul problema relativo alle varianti mitichedel processo di Oreste e alla loro antichitagrave cf in part nn 30 e 32

68) Cf quanto detto nella n 6569) A proposito della relazione tra le Eumenides di Eschilo e la riforma di

Efialte cf n 31

280 Luc ia Deg iovann i

renza di fondo tra i due autori resta perograve il fatto che il mito eziolo-gico introdotto da Eschilo faceva riferimento al contesto politico alui contemporaneo mentre nel caso di Pacuvio si tratterebbe di unascelta di carattere piugrave propriamente letterario ed erudito70

6 Il personaggio di Pilade

Da Lattanzio e dal Mitografo Vaticano II si apprende che egrave Pilade a laquotrascinareraquo Oreste allrsquoara Clementiae evidentemente eglista al fianco di Oreste per tutta la tragedia71 Il verbo utilizzato inentrambe le testimonianze (trahente) suggerisce uno stato di com-pleta prostrazione di Oreste Il rapporto tra i due amici appare anche in questo caso simile a quello delineato nellrsquoOrestes e nel-lrsquoIfigenia in Tauride di Euripide noncheacute nel Chryses di Pacuvio72Il duplice intervento di Pilade in due momenti critici del drammacon funzione di conforto e consiglio egrave presente nellrsquoOrestes di Euripide Nei vv 725ss di questa tragedia Pilade che sopraggiun-ge dopo che si egrave spenta lrsquoultima speranza di salvezza per Oreste(Menelao ha di fatto negato il suo aiuto) consiglia allrsquoamico di pre-sentarsi di fronte allrsquoassemblea degli Argivi che deve giudicarloper discolparsi gli infonde la speranza che possa in questo modosalvarsi (cf i vv 780ss) e lo conduce al luogo del processo soste-nendolo fisicamente Si vedano in particolare i vv 800ndash802 περι-βαλIν πλευρο13ς μο13σι πλευρH νωχελ ν(σ Yς γI διrsquo στεςσε σμικρH φροντζων Oχλου οδBν α9σχυνθες χσω Piladeporta quasi di peso Oreste attraverso la cittagrave si tratta precisamen-

70) A questo riguardo si ricordi lrsquoipotesi di Pfeiffer secondo cui Callimacopossa aver trattato negli Aetia un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di Ελε-ος (cf n 55) lo studioso pensava al mito di fondazione piugrave diffuso connesso con gliEraclidi nonostante questo non sia in realtagrave affermato nelle testimonianze su cui sifonda la sua ipotesi Non egrave dunque prudente avventurarsi in ulteriori speculazionimi limito a segnalare il fatto che gli Aetia di Callimaco sono un modello a cui Pa-cuvio potrebbe essersi ispirato eventualmente anche per proporre versioni eziolo-giche alternative rispetto a quelle svolte dal poeta greco

71) Si ricordi che come si ricava da Servio allrsquoinizio del dramma Pilade con-siglia a Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo (cf la discussione della testimo-nianza svolta nel sect 3)

72) Cf Manuwald (come n 5) 68 Appartiene al Chryses di Pacuvio la cele-bre scena citata piugrave volte da Cicerone (Lael 724 Fin 52263) in cui i due amici sioffrono di morire lrsquouno per lrsquoaltro

281LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

te dellrsquoimmagine suggerita dallrsquoespressione di Lattanzio Pyladeamico trahente Dopo che lrsquoassemblea li ha condannati a morteOreste ed Elettra in preda alla disperazione decidono di togliersila vita a questo punto interviene nuovamente Pilade (vv 1085ss)che con la luciditagrave progettuale che lo caratterizza escogita il pianospietato la cui attuazione occupa il finale della tragedia (vv 1172ndash1176) Anche nellrsquoIfigenia in Tauride Pilade ha un ruolo fonda-mentale nel prologo come si egrave giagrave ricordato nel sect 3 Pilade infon-de coraggio in Oreste snervato dalla persecuzione delle Erinni e ri-dotto a uno stato di inerzia e gli consiglia come agire Nel seguitodella tragedia interventi significativi di Pilade si trovano ai vv 674ndash685 (in cui egli rifiuta la possibilitagrave di aver salva la vita offerta daIfigenia mentre Oreste appare destinato a essere sacrificato73 aivv 719ndash722 si dichiara fiducioso in un rivolgimento che li possasalvare entrambi) e ai vv 902ndash908 una battuta molto interessanteper definire la psicologia del personaggio Dopo il riconoscimentoOreste e Ifigenia si abbandonano a unrsquoespressione lirica di gioia einsieme di paura per il pericolo in cui si trovano Pilade intervienea fermare lrsquoeffusione dei loro sentimenti (laquoma basta coi lamentiraquov 904) e a richiamarli alla necessitagrave di escogitare un piano per fug-gire dalla Tauride La rappresentazione della personalitagrave di Piladein queste due tragedie di Euripide appare dunque coerente e unita-ria Pilade interviene sempre in momenti critici con la funzione diinfondere speranza e dispensare consigli la sua luciditagrave progettua-le e il suo ottimismo si contrappongono sistematicamente alla con-dizione di snervamento quasi abulia che contraddistingue OresteQuesta caratterizzazione del personaggio di Pilade si adatta piena-mente al ruolo che sembra svolgere nella tragedia di Pacuvio

7 Lo spettro di Clitemnestra

Sia Virgilio (fugit v 473) sia il commento di Lattanzio a Stazio(lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae sum-mouerit) fanno riferimento a un inseguimento di Oreste da partedello spettro della madre (che secondo la descrizione di Virgilio egravearmata di fiaccole e cinta di serpenti secondo lrsquoimmagine topica

73) Si tratta del passo che secondo Wilamowitz (come n 65) ha ispirato lascena del Chryses di Pacuvio sopra menzionata

282 Luc ia Deg iovann i

dellrsquoErinni) Il contesto della similitudine virgiliana suggerisce chesi tratti di un sogno di Oreste sulla base della fitta rete di corri-spondenze tra illustrans e illustrandum Dopo il tradimento diEnea Didone si trova in uno stato di furor (cf v 465 furentem ev 474 ergo ubi concepit furias euicta dolore) da sveglia ha allucina-zioni (cf i vv 460ndash461 hinc exaudiri uoces et uerba uocantis uisauiri) e mentre dorme ha incubi (cf i vv 465ndash468) I due personaggimitici della similitudine sono entrambi in preda al furor e pertantoad entrambi sono associate le Furiae in quanto divinitagrave (mentre alv 474 a Didone sono riferite le Furiae in quanto sentimento) Il tur-bamento che affligge specificamente Penteo laquovedere due soli e dueTebiraquo corrisponde a ciograve che Didone prova ai vv 460ndash461 si trattadi una percezione distorta della realtagrave in quanto i sensi (sia Penteoche Didone sono svegli) vengono influenzati dal tormento interio-re Gli incubi di Didone invece hanno precise corrispondenze coni patimenti di Oreste e nessuna attinenza con le vicende di PenteoDidone egrave perseguitata in sogno dal ferus Aeneas come Oreste egrave in-calzato dalla madre in entrambi i casi si tratta di spettri del passatoche rimandano a sensi di colpa (per Didone si tratta naturalmentedel tradimento della memoria del primo marito cf i vv 460ndash461)Didone sogna di procedere sola per una lunga via in una terra de-serta cercando i compatrioti rivive stravolta in forma di incubolrsquoesperienza che ha provato nel fuggire esule dalla patria in cercadi un luogo ospitale Oreste dopo il matricidio egrave costretto a vaga-bondare a lungo esule e solo74 probabilmente egrave proprio questo lrsquoelemento che motiva la scelta di Oreste come termine di paragone

Per quanto riguarda la tragedia di Pacuvio si pone il seguenteproblema lrsquoombra di Clitemnestra era solo un prodotto dellrsquoalluci-nazione di Oreste (e non era quindi visibile agli spettatori) oppurecompariva in scena e inseguiva materialmente Oreste In riferimen-to al passo di Virgilio Lattanzio opta sicuramente per la prima inter-

74) In Aesch Eum 240 Oreste dichiara di aver vagato per terre e per mari alv 249 le Erinni dicono di aver percorso addirittura ogni angolo della terra e varcato ilmare inseguendo Oreste cf anche la predizione dei vagabondaggi di Oreste in EurEl 1253 In questi casi le peregrinazioni precedono il processo NellrsquoIfigenia in Tau-ride di Euripide invece la medesima condizione egrave attribuita a Oreste dopo il proces-so cf i vv 970ndash971 Vσαι δrsquo rsquoΕριν4ων οκ πεσθησαν ν(μ δρ(μοις νιδρ4τοισιν[λστρουν μrsquo ε dove lrsquoaggettivo ν-ίδρυτος (da δρ4ω) puograve voler dire laquosenza posaraquoma suggerisce anche lrsquoidea dellrsquoandare errando Egrave assai probabile che questo aspettofosse tematizzato anche nella tragedia di Pacuvio sia prima sia dopo lrsquoassoluzione

283LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

pretazione come dimostra la scelta del verbo (uidebatur) ma egrave probabile che si basi unicamente sul testo di Virgilio e sui relativicommenti senza conoscere direttamente lrsquoopera di Pacuvio Drsquoaltraparte egrave ben possibile che lrsquoombra di Clitemnestra comparisse in sce-na dato che cosigrave avveniva nelle Eumenides di Eschilo Crsquoegrave tuttaviauna possibilitagrave di conciliare le due interpretazioni suggerita propriodal contesto virgiliano In Eschilo lo spettro di Clitemnestra egrave senza dubbio visibile sulla scena (ai vv 94ndash139) ma si presenta come unrsquoim-magine di sogno che appare alle Erinni addormentate nel tempio diApollo nel dichiarare la propria identitagrave Clitemnestra si definisce unOναρ (cf v 116 Oναρ γHρ ltμGς ν)ν Κλυταιμστρα καλ8) nellrsquoinvita-re le Erinni a guardare le sue ferite chiarisce che esse non possono ve-derla con gli occhi (vv 103ndash105 Vρα δB πληγHς τσδε καρδ^ σθεν ε=δουσα γHρ φρDν Oμμασιν λαμπρ4νεται [ν μρ^ δB μο13ρrsquoπρ(σκοπος βροτ8ν])75 La rappresentazione eschilea presupponedunque che le Erinni vedano in sogno Clitemnestra allo stesso modoin cui sognano di inseguire Oreste come egrave rivelato dai loro mugolii(v 130 λαβB λαβB λαβB λαβ φρζου) e dallrsquoosservazione di Clitem-nestra (vv 131ndash132 Oναρ δικεις θρα κλαγγανεις δrsquo Mπερ κ4ωνμριμναν ο2ποτrsquo κλεπων π(νου) Eschilo sembra quindi suggerireagli spettatori che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sullascena non egrave concepito come unrsquoentitagrave concreta ma solo come visua-lizzazione del sogno delle Erinni In Virgilio la similitudine con Ore-ste egrave riferita proprio agli incubi di Didone la coincidenza potrebbenon essere casuale Egrave possibile formulare lrsquoipotesi che Pacuvio abbiaripreso da Eschilo la presenza in scena dello spettro di Clitemnestracome sogno ma con una variazione apparirebbe a Oreste e non alleErinni Come le Erinni sognavano di inseguire Oreste e di essere rim-proverate da Clitemnestra per non aver svolto bene il loro compitocosigrave Oreste potrebbe sognare di essere inseguito dallo spettro dellamadre (e non mancherebbe nemmeno un parallelo per il sonno diOreste il personaggio egrave addormentato in scena in tutta la parte ini-ziale dellrsquoOrestes di Euripide fino al v 210) Egrave difficile stabilire dovepotesse essere collocata tale scena ma in base alla testimonianza for-nita da Stazio Theb 12511 e dal relativo scolio di Lattanzio si puograveforse riferire allrsquoattacco di follia di Oreste dopo lrsquoassoluzione

75) Il v 105 egrave ritenuto interpolato dagli editori egrave probabile che serva a espli-citare che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sulla scena non deve essereconcepito dagli spettatori come unrsquoentitagrave concreta

8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

Pisa Luc ia Deg iovann i

Luc ia Deg iovann i284

258 Luc ia Deg iovann i

heroes inducuntur ut Pacuuius tragoedias nominibus heroicis scrip -sit Orestem Chrysen et his similia item Attius Poicheacute dellrsquoOrestesnon possediamo nessunrsquoaltra menzione si egrave supposto che Dio medecon il titolo di Orestes indicasse in realtagrave il Dulorestes8 la tragediadi Pacuvio di cui abbiamo il maggior numero di frammenti e checome ha dimostrato Jahn9 trattava il segmento mitico corrispon-dente alle Coefore di Eschilo Non abbiamo perograve elementi per rite-nere che Orestes fosse un titolo alternativo per Dulorestes dato chetutte le fonti che ne citano frammenti (in gran parte Nonio ma an-che Festo e Prisciano) riportano sempre come titolo Dulorestes (conla sola variante Dolorestes)10 Si dovrebbe allora pensare a unrsquoim-precisione di Diomede ma non vi sono fondati motivi per dubitaredellrsquoattendibilitagrave della sua testimonianza il grammatico dimostrainfatti di conoscere anche altre tragedie di Pacuvio e ne riportaframmenti con il titolo corretto (Medus Antiopa ed Hermiona) egraveinoltre lrsquounico con Porfirione ad attestare lrsquoesistenza di saturae diPacuvio (cf GLK I 48530 = T 14 S) La sua informazione relativaallrsquoOrestes sembra quindi ragionevolmente attendibile

La seconda testimonianza egrave data dal commento di Servio a unpasso del IV libro dellrsquoEneide in cui Virgilio descrivendo i sogniagitati di Didone paragona lrsquoeroina ai personaggi tragici di Penteoe Oreste

agit ipse furentemin somnis ferus Aeneas semperque relinquisola sibi semper longam incomitata uideturire uiam et Tyrios deserta quaerere terraEumenidum ueluti demens uidet agmina Pentheuset solem geminum et duplices se ostendere Thebasaut Agamemnonius scaenis agitatus Orestesarmatam facibus matrem et serpentibus atriscum fugit ultricesque sedent in limine Dirae

(Verg Aen 4465ndash473)

8) Cf I Mariotti Introduzione a Pacuvio Urbino 1960 47 anche Klotz(come n 7) esprimeva dubbi circa lrsquoattendibilitagrave della testimonianza nellrsquoinserirla trai Testimonia tragoediarum dubia vel spuria (ma mostrava anche di averne fraintesoil contenuto nellrsquoattribuirle il titolo Pacuvii et Accii Orestes)

9) O Jahn Satura Hermes 2 1867 225ndash251 229ndash23310) Schierl (come n 4) 240

259LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

Lrsquoespressione scaenis agitatus del v 471 indica in modo esplicito che per quanto riguarda Oreste Virgilio si sta qui rifacendo a unmodello drammatico11 da cui trae suggestioni per la rappresenta-zione dello stato di Didone La scena che Virgilio sembra suggerire rappresenta Oreste perseguitato dallo spettro di Clitemnestra (questrsquoultima descritta secondo il modello iconografico tipicodellrsquoErinni) mentre le Furie laquosiedono sulla sogliaraquo La rappresenta-zione delle Furie nellrsquoatto di stazionare sulla soglia (o nel vestibolo)dellrsquoOltretomba o delle case da loro infestate egrave un topos letterario12In questo caso tuttavia trattandosi di un esplicito riferimento a unascena teatrale lrsquoespressione virgiliana sedent in limine Dirae sugge-risce che le Erinni fossero concretamente presenti in scena e sedes-sero sulla soglia dellrsquoedificio scenico (per quanto riguarda lo spettrodi Clitemnestra la questione egrave piugrave complessa e verragrave trattata in seguito)13

11) Il participio agitatus si presta a una duplice interpretazione (rilevata giagravenel commento di Servio) come descrizione dello stato di Oreste laquoperseguitatoraquodalle Erinni e dallo spettro della madre (sullo stesso piano di demens riferito a Pen-teo al v 469) oppure legato a scaenis con il significato di laquoportato frequentementesulle sceneraquo A S Pease (Publi Vergili Maronis Aeneidos liber quartus CambridgeMass 1935 384) ritiene possibili entrambe le interpretazioni mentre R G Austin(P Vergili Maronis Aeneidos liber quartus Oxford 1963 139) propende per la se-conda soluzione

12) Cf nella stessa Eneide 6279ndash280 e 555ndash556 in riferimento allrsquoOltre-tomba e 7343 in riferimento ad Alletto che colpisce la regina Amata cf anche OvMet 4451ndash453 e 485ndash486 [Sen] HO 609 Stat Theb 567ndash69 Per maggiori detta-gli su questo tema cf in part J Henry Aeneidea or Critical Exegetical and Aes -thetical Remarks on the Aeneis II Dublin 1878 757ndash759 Pease (come n 11) 384ndash385 e R J Edgeworth The Dirae of Aeneid XII Eranos 84 1986 133ndash143 141ss

13) Alcuni studiosi (cf Jocelyn [come n 3] 187 n 1 Schierl [come n 4] 7 n 37)ritengono che lo spettro di Clitemnestra e le Erinni non fossero reali presenze sceni-che nella tragedia a cui fa riferimento Virgilio ma solo frutto dellrsquoallucinazione diOreste come in Aesch Ch 1048ndash1062 ed Eur Or 253ndash276 in nessuno di questi casiperograve Oreste crede nel suo delirio di essere inseguito dalla madre (in Eur Or 255 crsquoegravesolo unrsquoinvocazione alla madre ma dal v 257 si capisce che Oreste egrave aggredito dalleErinni) Oreste vede la madre portata in braccio da unrsquoErinni nellrsquoattacco di follianarrato dal bovaro ndash e non rappresentato in scena ndash in Eur IT 281ss (cf i vv 288ndash90)Nessuna di queste tragedie quindi puograve essere il referente di Virgilio in questo passoComunque il quadro tracciato da Virgilio suggerisce che le Furie siano il prodotto diunrsquoallucinazione per quanto riguarda Penteo (come i due soli e le due Tebi) non a casoVirgilio usa il verbo uidet che va inteso ndash come precisa lo scolio danielino ndash putat seuidere Nel caso di Oreste egrave invece chiaro che le Erinni sono entitagrave concrete dato cheVirgilio dice sedent in limine Dirae e non che Oreste le laquovederaquo sedute sulla soglia equesto fatto egrave ribadito dalla nota di Servio riportata infra

260 Luc ia Deg iovann i

La tragedia che ha ispirato Virgilio in questo passo presentaelementi di somiglianza con le Eumenides di Eschilo (per la pre-senza delle Erinni e del fantasma di Clitemnestra) ma non puograve trat-tarsi di questa stessa opera Nel dramma eschileo infatti lo spettrodi Clitemnestra ha solo la funzione di svegliare le Erinni addor-mentate ed entra in scena quando Oreste per ordine di Apollo egravegiagrave fuggito accompagnato da Hermes Quanto alle Eumenides diEnnio i frammenti rimasti mostrano una notevole fedeltagrave al mo-dello eschileo ma non consentono di ricostruire lo sviluppo dram-matico e dunque non ci offrono qui utili indicazioni

In questo caso egrave il commento di Servio a informarci che in entrambi i paragoni (Penteo e Oreste) Virgilio fa riferimento a tra-gedie di Pacuvio14

469 agmina penthevs aut impetus aut secundum Vrbanum agminaserpentium Pentheus autem secundum tragoediam Pacuuii furuitetiam ipse AGMINA PENTHEVS aut impetus aut secundum quosdam quo-niam habitus earum et sibila serpentium faciem agminis praebent uelquia plures furiae putantur uel quia furiosis pro tribus plures uidenturet bene lsquouidet agminarsquo expressit furentem cum ait lsquouidetrsquo non lsquoexisti-matrsquo sed lsquoputat se uiderersquo Pentheum autem furuisse traditur secundumtragoediam Pacuuii de quo fabula talis est [ ]

473 sedent in limine dirae a Pacuuio Orestes inducitur Pyladis ad-monitu propter uitandas furias ingressus Apollinis templum unde cumuellet exire inuadebatur a furiis hinc ergo est lsquosedent in limine diraersquo aliidicunt quia [quia Thylo qui F qui lt gt Daniel quod Commelinus]15cum absolutus in templo Mineruae de iudicio exiret a furiis conreptus est

Per quanto riguarda Penteo alcuni elementi della descrizione diVirgilio sono presenti anche nelle Baccanti di Euripide (per lo statodi follia di Penteo cf i vv 642ndash976 per la visione dei due soli e del-le due Tebi cf i vv 918ndash919) mentre non vi trova riscontro il fattoche Penteo veda le Furie particolare che doveva invece figurare insieme ai precedenti nella tragedia di Pacuvio A tale dramma fan-no riferimento sia Servio sia lo scolio danielino che ne riferisce latrama16 ma nessuno dei due ne riporta il titolo Anche se di questa

14) Adotto la convenzione di indicare in corsivo gli Scholia Danielis15) A favore della correzione quod va il fatto che lrsquoespressione alii dicunt egrave

di norma seguita da unrsquoinfinitiva o da una completiva introdotta da quod + indica-tivo negli Scholia Danielis cf ad Aen 2201 3321 ad Ecl 462 in Servio cf adAen 2506 3551 4620 11264

16) Riguardo al riassunto fornito dallo scolio danielino cf Manuwald (comen 5) 46ndash47 n 7 Schierl (come n 4) 419ndash420

261LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

tragedia non si ha nessunrsquoaltra notizia (essa viene convenzional-mente intitolata Pentheus uel Bacchae) non egrave mai stata messa indubbio la sua esistenza Come rileva DrsquoAnna17 egrave significativo chedi questa tragedia Nonio che egrave di gran lunga la principale fonte diframmenti di Pacuvio non citi alcun verso questo dimostra che ilgrammatico (e le sue fonti) non attingeva allrsquointera produzione diPacuvio La stessa situazione si riscontra per lrsquoOrestes

Per quanto riguarda Oreste nella nota al v 473 Servio fa riferi-mento a una tragedia di Pacuvio della quale descrive una scena a suogiudizio qui ripresa da Virgilio Oreste rifugiatosi nel tempio diApollo su consiglio di Pilade per sfuggire alle Erinni viene da que-ste aggredito nel momento in cui tenta di uscire Nonostante unascena di questo tipo rimandi immediatamente a una tragedia corri-spondente al segmento mitico trattato dalle Eumenides di Eschilo edi Ennio Ribbeck18 ndash che non conosceva il riferimento di Diomede allrsquoOrestes19 ndash attribuigrave la testimonianza di Servio allrsquoHermiona diPacuvio con argomenti tuttrsquoaltro che decisivi20 lrsquoautorevolezza del-lo studioso tuttavia fece sigrave che la sua tesi pur in seacute debole venisseaccolta da alcuni studiosi successivi21 Al Chryses pensava inveceRobert la cui ipotesi egrave stata recentemente ripresa seppur in modo

17) Cf Pacuvii fragmenta 13618) Cf O Ribbeck Die Roumlmische Tragoumldie im Zeitalter der Republik Leip-

zig 1875 262ndash263 e 26719) Come si egrave detto supra il passo di Diomede egrave stato stampato come testi-

monianza relativa a Pacuvio per la prima volta da Klotz (come n 7)20) Sulle difficoltagrave di questa attribuzione si egrave espresso efficacemente DrsquoAnna

(come n 5) le cui argomentazioni non sono state a mio giudizio indebolite dagliinterventi successivi in proposito Il punto piugrave fragile dellrsquoargomentazione di Rib-beck sta in primo luogo nellrsquoassunto di base infatti lrsquoattribuzione di questa testi-monianza allrsquoHermiona si fonda essenzialmente su un altro passo dellrsquoEneide in cuiAndromaca accenna allrsquouccisione di Neottolemo da parte di Oreste (3330ndash332 astillum ereptae magno flammatus amore coniugis et scelerum furiis agitatus Orestes excipit incautum patriasque obtruncat ad aras) dato che non si ha nessunrsquoaltra connessione di questo delitto di Oreste con la sua non avvenuta purificazione Main questo caso neacute Virgilio neacute Servio menzionano un riferimento a una tragedia spe-cifica ed egrave da escludere che Virgilio riprenda qui una versione pacuviana del mitoin quanto dal fr 134 S (currum liquit clamide contorta astu clupeat bracchium) riferito concordemente dagli editori allrsquoassassinio di Neottolemo risulta che nellrsquoHermiona di Pacuvio lrsquoeroe viene assalito in un luogo aperto mentre egrave sul car-ro e non come in Virgilio mentre egrave presso un altare intento a un sacrificio

21) Cf E H Warmington Remains of Old Latin II London CambridgeMass 1936 226ndash227 R Argenio Marco Pacuvio I frammenti dei drammi Torino1959 20ndash26 M Valsa Marcus Pacuvius poegravete tragique Paris 1957 65 n 172

262 Luc ia Deg iovann i

dubitativo dalla Schierl22 in tal caso lrsquoApollinis templum nominatoda Servio sarebbe quello di Sminte in cui Crise iunior egrave sacerdote egravetuttavia alquanto improbabile che Servio senza specificarne la col-locazione intenda riferirsi a un tempio di Apollo diverso da quellodi Delfi tradizionalmente connesso con la vicenda di Oreste23

2 Lo scolio danielino ad Aen 4473

Ad ampliare le nostre conoscenze relative allrsquoOrestes di Pacu-vio contribuisce a mio parere unrsquoulteriore importante testimonian-za lo scolio danielino che fa seguito alla nota di Servio ed egrave a essalegato un passo che finora non egrave stato preso in considerazione nellaletteratura critica relativa a Pacuvio Come egrave noto gli Scholia Da-nielis sono una fonte non meno attendibile di Servio anzi perquanto riguarda i riferimenti ai perduti testi dellrsquoetagrave repubblicanasono proprio gli Scholia Danielis a essere assai piugrave ricchi di cita-zioni di frammenti24 come egrave provato da dati particolarmente elo-quenti per quanto riguarda Pacuvio e Accio25

22) C Robert Iphigeneia in Tauris Archaumlologische Zeitung 33 1876 133ndash148 134 n 3 e Schierl (come n 4) 200ndash201

23) Contro lrsquoattribuzione della testimonianza al Chryses cf DrsquoAnna Orestes(come n 5) 51ndash53

24) Le differenze tra Servio e gli Scholia Danielis nella quantitagrave e qualitagrave dellecitazioni degli autori di etagrave repubblicana sono state studiate in particolare daR B Lloyd Republican Authors in Servius and the Scholia Danielis HSPh 65 1961291ndash341 che rileva come negli Scholia Danielis le citazioni di frammenti siano signi-ficativamente piugrave numerose piugrave lunghe e di un numero maggiore di autori (cf il pro-spetto riassuntivo a p 298) Le stesse differenze si riscontrano piugrave o meno per tutti gliautori dellrsquoetagrave repubblicana tranne Terenzio del quale Servio riporta molte piugrave cita-zioni rispetto agli Scholia Danielis la spiegazione di questo fatto data da Lloyd a mioparere convincente egrave che il commento di Servio essendo ad uso scolastico mostra uninteresse particolare per Terenzio che era letto nelle scuole mentre il commento a cuiattingono gli Scholia Danielis in queste parti doveva essere di livello piugrave elevato percerti aspetti quasi lsaquoscientificorsaquo in senso moderno (interessato cioegrave ai modelli di Virgi-lio) da qui lrsquoipotesi che si trattasse del commento di Elio Donato Alle stesse conclu-sioni era giunto H T Rowell Aelius Donatus and the D scholia on the Bellum Puni-cum of Naevius YClS 15 1957 113ndash119 prendendo in considerazione lrsquoeclatantedifferenza tra Servio e gli Scholia Danielis in riferimento a Nevio (il poeta arcaico nonegrave mai menzionato da Servio mentre egrave citato nove volte negli Scholia Danielis)

25) Pacuvio Servio riporta 7 testimonianze (senza mai indicare i titoli delletragedie) di cui le piugrave precise sono ad Aen 2557 (variante mitica relativa alla mortedi Priamo) e le due giagrave citate (ad Aen 4469473) le altre sono costituite da genericiriferimenti a usi linguistici o prosodici in comune con Ennio (ad Aen 2651 49

263LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

Dunque anche nel caso in questione la testimonianza delloscolio danielino va a mio parere attentamente valutata Il commen-tatore propone qui come referente per Virgilio una scena diversarispetto a quella registrata da Servio a proposito di Pacuvio unascena appartenente a una tragedia di cui non cita neacute autore neacute tito-lo la sua nota egrave introdotta dallrsquoespressione formulare alii dicunt26Dato che le aggiunte degli Scholia Danielis introdotte da alii sonodi norma strettamente legate a quanto precede e sono concepitecome unrsquointegrazione a quanto giagrave detto da Servio27 nulla osta a ritenere che lrsquoinformazione fornita dallo scolio danielino riguardila medesima tragedia a cui fa riferimento Servio28

12298) o a varianti mitiche (ad Aen 7320) Servio cita solo un frammento di Pacu-vio (ad Aen 11259) senza indicare la tragedia da cui egrave tratto Gli Scholia Danielisinvece riportano le due testimonianze giagrave citate (ad Aen 4469473) e ben 9 fram-menti indicando per lo piugrave il titolo della tragedia ad Aen 155 (= fr 293 Schierl)187 (= fr 241 S) 528 (= fr 195 S) 540 (= fr 135 S) 9664 (= fr 241 S) 11169 (= fr130 S) 11543 (= fr 174 S) 12605 (= fr 15 S) Georg 4436 (= fr 292 S)

Accio Servio riporta una sola testimonianza (ad Aen 4404) senza indicare iltitolo della tragedia e non cita alcun frammento Gli Scholia Danielis riportano unatestimonianza (ad Aen 8130 relativa allrsquoAtreus) e citano 10 frammenti indicandonella maggior parte dei casi il titolo della tragedia ad Aen 142 144 (Clytemestra)188 (Clytemestra) 1122 1179 (Troades) 217 (Deiphobus) 4641 540 (Pelopidi)9619 (Philoctetes) 12605 (Bacchae)

26) Cf ad Aen 167108726 2166201 314249252321553 458694 573614 8361 ad Ecl 462 1050 Oltre ad alii dicunt espressioni frequenti che intro-ducono le aggiunte degli Scholia Danielis sono alii legunt (per proporre una diver-sa lezione) alii intellegunt (per riferire una differente interpretazione del testo)

27) Cosigrave avviene per esempio in tutti i passi citati nella n 2628) Un esempio analogo al nostro in cui sia Servio sia lo scolio danielino fan-

no riferimento al modello di una medesima tragedia ma affermandone cose diverse(e lrsquoaggiunta dello scolio danielino egrave introdotta con lrsquoespressione alii dicunt) egrave datodal commento ad Aen 4694 (Giunone invia Iris a recidere il capello a Didone mo-rente) IRIN DEMITTIT OLYMPO ut et supra diximus trahit hoc de Alcesti Euripidis quiinducit Mercurium ei comam secantem quia fato peribat mariti alii dicunt Euripi-dem Orcum in scenam inducere gladium ferentem quo crinem Alcesti abscidat etEuripidem hoc a Phrynicho [congettura di Jahn per il tradito Phenico] antiquo tra-gico mutuatum In questo caso perograve possiamo verificare che lrsquoinformazione datadallo scolio danielino egrave corretta (cf Eur Alc 74ss con Orcus si intende Θνατοςla stessa notizia egrave fornita in termini molto simili da Macrobio in Sat 5191ndash5 checita per esteso i versi euripidei) mentre lrsquoinformazione data da Servio egrave erronea (egraveforse dovuta alla sovrapposizione dellrsquoimmagine di Hermes ψυχοπομπός) Lo scoliodanielino contiene inoltre la notizia che Euripide a sua volta riprendeva lrsquoAlcesti diFrinico (il nome del tragediografo egrave restituito dalla pressocheacute certa correzione diJahn del tradito Phenico cf Frinico Alcesti fr 3 Snell TrGF I 73) e si dimostraquindi anche in questo caso fondato su una documentazione piugrave approfondita

264 Luc ia Deg iovann i

3 Informazioni ricavate dalla nota di Servio e dallo scolio danielino ad Aen 4473

NellrsquoOrestes di Pacuvio come si deduce dalla nota di com-mento presa nella sua interezza erano portate in scena le vicendedi Oreste dopo il matricidio e in particolare venivano drammatiz-zati temi quali la persecuzione ad opera delle Erinni e lrsquoassoluzio-ne affini a quelli svolti nelle Eumenides di Eschilo e di Ennio Nello specifico nella nota del Servius auctus sono visualizzate duesituazioni sceniche distinte della tragedia di Pacuvio accomunatedal motivo dellrsquoaggressione delle Furie subita da Oreste lrsquouna pres-so il tempio di Apollo e lrsquoaltra presso il tempio di Minerva Non essendo specificate le cittagrave in cui si trovano questi templi egrave lecitosupporre che siano le piugrave ovvie Delfi e Atene In tal caso propriocome nelle Eumenides di Eschilo non risulterebbe rispettata lrsquounitagravedi luogo in quanto si verifica un cambio di scena dal tempio diApollo a Delfi al tempio di Minerva ad Atene Le Erinni che com-paiono in entrambe le scene sembrano costituire una parte impor-tante dellrsquoazione drammatica egrave molto probabile che formino ilCoro (i due momenti in cui si avventano contro Oreste potrebbe-ro coincidere con due intermezzi corali)29

Dalla testimonianza di Servio possiamo ricavare qualche indi-zio circa il contenuto della parte iniziale della tragedia Servio diceinfatti che Oreste egrave entrato nel tempio di Apollo per sfuggire alleErinni su consiglio di Pilade Dalle sue parole non si puograve evincerecon certezza se Oreste sia entrato nel tempio nel corso dellrsquoazionescenica oppure precedentemente come nelle Eumenides di Eschiloma propendo per la prima possibilitagrave in quanto sembra meno pro-babile che Servio intendesse esplicitare un mero antefatto peraltrodel tutto inutile allrsquoesegesi del passo virgiliano la specificazione di Servio che Oreste egrave entrato nel tempio per consiglio di Piladesembra suggerire la presenza di una scena in cui Oreste e Pilade dia-logano senza che siano ancora in scena le Erinni e Pilade consigliaa Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo Ne risulta quindi che

29) I verbi impiegati per esprimere lrsquoaggressione delle Erinni (inuadebatur econreptus est) sono molto forti e almeno il secondo sembra suggerire un contattofisico In Eschilo Oreste non egrave mai minacciato fisicamente dalle Erinni sulla scenanelle Eumenides di Ennio invece il fr LXIV 145 Jocelyn ( dico uicisse Orestemuos ab hoc facessite) sembra presupporre che nel momento dellrsquoassoluzione le Erin-ni circondassero Oreste

265LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

Pilade figura tra i personaggi con unrsquoinnovazione rispetto alleEumenides di Eschilo (di una presenza di Pilade non crsquoegrave traccianemmeno nei frammenti delle Eumenides di Ennio) forse dovutaallrsquoinfluenza di Euripide Pilade affianca lrsquoamico nellrsquoOrestes e nellrsquoIfigenia in Tauride mentre nellrsquoElettra egrave personaggio muto siveda in particolare il dialogo tra Oreste e Pilade nel prologo del-lrsquo Ifigenia in Tauride (vv 67ndash122) che ha la funzione di illustrare gliantefatti e delineare la psicologia dei personaggi Oreste egrave snervatodalle traversie subite (cf le accuse rivolte ad Apollo e i riferimentialla persecuzione delle Erinni ai vv 77ss) e vorrebbe abbandonaresubito lrsquoimpresa (vv 102ndash103) Pilade interviene a infondere co-raggio e a dare consigli allrsquoamico (cf i vv 104ndash115 in cui Piladesuggerisce di nascondersi in una grotta vicino al mare) Anche nelnostro caso se come credo le Erinni formano il coro la migliorcollocazione del dialogo tra Oreste e Pilade egrave proprio il prologoOreste illustra la propria condizione e parla dellrsquoinseguimento delleErinni Pilade gli consiglia di rifugiarsi nel tempio di Apollo Al ter-mine del dialogo Oreste entra nel tempio e solo successivamentesulle tracce del matricida appare in scena il coro delle Erinni

Nello scolio danielino si trova unrsquoinformazione anomala rispetto alla tradizione del mito Oreste viene assolto in templo Mi-neruae La versione secondo cui il processo egrave tenuto nel tempio diAtena non egrave altrove attestata a partire da Eschilo il processo sisvolge sempre sullrsquoAreopago (pur con variazioni circa gli accusa-tori i giudici e le modalitagrave)30 Per quanto riguarda Ennio la men-zione degli Areopagitae nel fr inc CXCII 364 Jocelyn induce a ritenere che fosse mantenuta la collocazione sullrsquoAreopago Egrave dunque fortemente innovativa la scelta di Pacuvio di ambientare il

30) Non ci sono attestazioni del processo di Oreste presso lrsquoAreopago primadi Eschilo A partire da questa considerazione Jacoby sostiene che Eschilo sia lrsquoin-ventore di questa versione mitica cf la sua elaborata argomentazione in FGrHistIIIb (Suppl) 124ndash25 con le relative note in IIIb (Suppl) 220ndash29 La posizione diJacoby perograve egrave rimasta sostanzialmente isolata la maggior parte degli studiosi (fracui A H Sommerstein Aeschylos Eumenides Cambridge 1989 5) ritiene inveceche sia piugrave antica la tradizione riportata negli attidografi del V sec e attestata da nu-merose altre fonti secondo la quale il processo di Oreste egrave il quarto in una serie diprocessi per omicidio tenutisi nellrsquoAreopago in etagrave mitica quando i giudici eranoancora gli dei (su questo punto cf infra) Egrave invece di sicuro invenzione eschilea ilfatto che lrsquoAreopago sia stato fondato da Atena specificamente per Oreste Per unaraccolta delle diverse tradizioni relative al processo di Oreste cf le sopra citate pagine di Jacoby e il piugrave agevole prospetto riassuntivo di Sommerstein 4ndash5

266 Luc ia Deg iovann i

giudizio in templo Mineruae scelta evidentemente legata al fattoche non interessava piugrave la proiezione nel mito dellrsquoistituzione ate-niese dellrsquoAreopago31 Dato lo spostamento della sede del proces-so egrave poco probabile che in Pacuvio i giudici fossero gli Areopagi-ti Egrave il caso di ricordare che esiste una diversa tradizione testimo-niata tra gli altri da Euripide nellrsquoOrestes (vv 1650ndash1652) secon-do la quale i giudici che si riuniscono nellrsquoAreopago per giudicareOreste non sono uomini ma dei32 Pacuvio potrebbe forse aver seguito questa versione mitica pur innovando per quanto riguardala sede del processo

Lo spostamento del processo non egrave lrsquounica innovazione di Pacuvio rispetto alla versione eschilea Nella testimonianza delloscolio danielino colpisce il fatto che Oreste venga assalito dalleErinni dopo essere stato assolto33 Il poeta latino sembra qui ispi-rarsi alla variante seguita da Euripide nellrsquoIfigenia in Tauride (laquale a sua volta costituisce il presupposto dellrsquointreccio del Chry-ses di Pacuvio)34 Nel dialogo con Ifigenia (in IT 939ss) Orestenarra alla sorella tutta la sua storia a partire dal matricidio com-

31) Il significato eziologico della vicenda narrata da Eschilo era legato a pre-cise contingenze storiche gli studiosi sono concordi nellrsquointerpretarlo in relazionealla riforma di Efialte del 462ndash461 che aveva limitato la funzione dellrsquoAreopago atribunale per reati di sangue (cf Arist Pol 252) anche se divergono nel definire laposizione politica di Eschilo in proposito (riformista oppure conservatrice) per unastoria del dibattito cf in particolare M Braun Die Eumeniden des Aischylos undder Areopag Tuumlbingen 1998 105ss e per unrsquoequilibrata valutazione della questio-ne cfr recentemente B Manuwald Zur Dialektik von lsaquoaltrsaquo und lsaquoneursaquo in der griechi-schen Tragoumldie AampA 46 2000 76ndash92 77ndash84

32) Piugrave precisamente ο δδεκα θεο come afferma Demostene in or 2366Per maggiori dettagli riguardo ai riferimenti di Euripide a questa versione mitica siveda B Manuwald (come n 31) 77 n 5 La tradizione mitica secondo cui Oreste egravegiudicato nellrsquoAreopago dagli dei egrave probabilmente piugrave antica della variante eschilea(cf supra n 30) e comunque nelle testimonianze posteriori a Eschilo appare comela versione dominante

33) Nella tragedia di Pacuvio la violenta reazione delle Erinni potrebbe cor-rispondere al momento scenico delle Eumenides eschilee (vv 778ss) in cui le Erinniallrsquoannuncio della vittoria di Oreste hanno unrsquoesplosione di collera In Eschiloperograve le Erinni non attaccano piugrave Oreste dopo che egrave stato assolto ma rivolgono lrsquoirae i feroci propositi di vendetta contro la terra di Atene lo scopo di questa lsaquocodarsaquo della vicenda egrave quello di inserire un secondo mito eziologico ateniese per placare leErinni Atena promette loro che saranno venerate in eterno dai suoi cittadini e isti-tuisce a tal fine un culto e un santuario a loro dedicato sul colle dellrsquoAreopago ac-canto al tribunale

34) Per il collegamento tra queste sezioni del mito di Oreste cf Hyg Fab 120e 121

267LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

prese le vicende di Atene Ai vv 968ss Euripide in parte riprendein parte varia la versione eschilea del mito immagina infatti che alcune delle Erinni accettino la sentenza e la proposta di avere unculto ad Atene secondo quanto narrato da Eschilo ma una partenon rispetti la sentenza e continui a perseguitare Oreste35 Il trage-diografo latino mantiene il processo ormai talmente radicato nellavicenda mitica da essere ineludibile ma ne annulla la valenza total-mente risolutoria che caratterizzava la drammaturgia eschilea pro-prio come Euripide aveva fatto nellrsquoIfigenia in Tauride La solu-zione data ai tormenti di Oreste egrave perograve differente rispetto a quellaeuripidea36 anche per ovvi motivi drammaturgici egrave infatti necessa-rio che il dramma contenga in seacute anche lo scioglimento37 e la solu-zione prospettata da Euripide poteva solo essere narrata nel di-scorso di un deus ex machina con scarso effetto scenico

4 Stat Theb 12511 e il relativo scolio di Lattanzio Placido

Unrsquoaltra testimonianza relativa alla persecuzione delle Erinnidopo lrsquoassoluzione di Oreste finora non presa in esame nella lette-ratura critica relativa a Pacuvio egrave offerta da una nota del commen-to alla Tebaide di Stazio che va sotto il nome di Lattanzio Placido38Si tratta del passo (Theb 12481ss) che descrive lrsquoara Clementiaedi Atene presso cui si rifugiano come supplici le donne argive perchiedere la sepoltura dei caduti in guerra Questo altare esistevarealmente ad Atene era il βωμς rsquoΕλου che aveva funzione di asilo

35) Nelle profezie degli dei ex machina nei finali dellrsquoElettra e dellrsquoOrestes diEuripide si prevede invece che la liberazione di Oreste saragrave data in modo definitivodal giudizio dellrsquoAreopago (cf El 1258ndash1272 e Or 1648ndash1652)

36) Apollo impone a Oreste di rubare dalla Tauride il simulacro di Artemidee portarlo ad Atene se compiragrave questa nuova prova saragrave liberato dai tormenti

37) Le Coefore di Eschilo potevano concludersi con Oreste che esce di scenafuggendo dalle Erinni che vede nella sua allucinazione solo percheacute la tragedia egraveconcepita come parte di una trilogia unitaria

38) Si tratta di una silloge scoliastica ampiamente stratificata il cui nucleooriginario egrave probabilmente opera di un grammatico di cultura neoplatonica del IVndashV sec che sulla base della testimonianza di alcuni manoscritti viene chiamatotradizionalmente Lattanzio Placido Questa attribuzione egrave accolta dal piugrave recenteeditore R D Sweeney (Lactantii Placidi in Statii Thebaida commentum Anonymiin Statii Achilleida commentum Fulgentii ut fingitur Planciadis super Thebaidencommentariolum Stuttgart 1997) mentre egrave negata da R Jakobi Versprengungen inden Statius-Scholien Hermes 120 1992 364ndash374 364 n 1

268 Luc ia Deg iovann i

ed era collocato secondo la testimonianza di Pausania (1171) nellrsquoγορά39 Di questo altare si fa menzione nella letteratura sol-tanto a partire dallrsquoetagrave ellenistica quando diviene un topos retori-co comprovante la celebre humanitas degli Ateniesi40 Secondo unatradizione mitica diffusa nella letteratura scoliastica lrsquoaltare era stato il rifugio degli Eraclidi perseguitati da Euristeo41 Stazio ag-giunge che grazie ad esso trovarono pace dai loro tormenti anchealtri personaggi mitici fra cui Edipo e Oreste42

mox hospita sedesuicit et Oedipodae Furias et funus dagger Olynthi43

texit et a misero matrem summouit Oreste(Stat Theb 12509ndash511)

Stazio segue qui una versione mitica anomala secondo la quale laliberazione di Oreste egrave legata allrsquoAra della Clemenza ad Atene Egrave

39) Per una discussione delle fonti storiche relative a questo altare cf infran 65 La descrizione di Stazio egrave stata impiegata per ricostruire lrsquoaspetto del luogoalla fine del I sec dC (cf in part H A Thompson The Altar of Pity in the Athe-nian Agora Hesperia 21 1952 47ndash82)

40) Cf la raccolta delle testimonianze relative al βωμς rsquoΕλου in R E Wych -erley The Athenian Agora vol III Literary and Epigraphical Testimonia Prince-ton New Jersey 1957 67ndash74

41) Cf Ps-Apollod 2167 Schol Aristoph Eq 1151 Zenob 261 Philo-strat Vitae sophistarum 215 Stazio ai vv 497ss allude alla variante secondo la qua-le lrsquoaltare fu fondato dagli stessi Eraclidi cf Serv ad Verg Aen 2761 Lact ad StatTheb 12497 Philostrat Ep 39 La tradizione che lega gli Eraclidi al βωμς rsquoΕλουnon egrave attestata nella letteratura greca di etagrave classica nella tragedia euripidea gli Era-clidi si rifugiano nel tempio di Zeus a Maratona (e nelle Supplices le vedove argive sirecano a un altare di Demetra e Kore a Eleusi)

42) In base alle tradizioni mitiche piugrave note Edipo e Oreste lrsquouno patricidalrsquoaltro matricida vengono entrambi accolti come supplici ad Atene e ivi liberati daitormenti che li affliggono non egrave perograve testimoniata la versione qui seguita da Staziosecondo la quale essi si rifugiano presso lrsquoaltare di Ελεος A questo proposito si puogravetuttavia ricordare che gli exempla mitici di Edipo e Oreste costituiscono un toposretorico spesso impiegato nelle declamazioni a proposito del tema della clemenzadegli Ateniesi cf in part i riferimenti di Libanio in Decl 1531 e 1647 dove si fa alcontempo menzione del fatto che gli Ateniesi sono gli unici a venerare Ελεος comeuna divinitagrave

43) La cittagrave di Olinto fu conquistata da Filippo il Macedone nel 348 aC e isuoi abitanti furono ridotti in schiavitugrave ma in parte si rifugiarono ad Atene Lrsquoinse-rimento anacronistico di un fatto storico ha destato sospetti cf lrsquoesposizione delproblema e le proposte di emendamento in K F L Pollmann Statius Thebaid 12Paderborn 2004 210

269LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

improbabile che questa variante del mito sia unrsquoinvenzione di Sta-zio il quale si limita a citarla di sfuggita come cosa nota egrave vero -simile che essa fosse sviluppata in unrsquoopera per noi perduta Lo scolio di Lattanzio Placido al v 511 dagrave ulteriori informazioni

(A MISERO MATREM) SVMMOVIT ORESTE quia Orestes post absolutionemcum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente confugit et resipuitlsquomatremrsquo autem lsquosummouitrsquo Vergiliane nam sibi imminere non Furiased mater uidebatur occisa ltAen 4472ndash473gt lsquoarmatam facibus matremet serpentibus atris cum fugit ultricesque sedent in limine Diraersquo lsquosum-mouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae summouerit illicenim ut supra dictum est furore purgatus est

Lattanzio spiega il passo di Stazio (nello specifico la menzione della madre come persecutrice) tramite il riferimento a Verg Aen4472ndash47344 ma servendosi anche di unrsquoaltra fonte da cui ricavalrsquoinformazione ndash per noi preziosa ndash che Oreste ha un attacco di follia dopo lrsquoassoluzione La concordanza con lo scolio danielinosu questo particolare di una tradizione assolutamente peregrinanon puograve essere casuale egrave assai verosimile che Lattanzio reperisse lanotizia in un commento al passo di Virgilio che lui stesso cita lostesso commento che egrave la fonte dello scolio danielino

Il commento di Lattanzio in molti luoghi mostra di dipen deredal commento virgiliano che egrave la fonte degli Scholia Danielis (e tal-volta anche dello stesso Servio) Un intero filone degli studi dedi-cati ai commentatori virgiliani si egrave servito delle frequenti coinci-denze tra Macrobio Servio gli Scholia Danielis Lattanzio Placido(e altri autori) per dimostrare la dipendenza di tutti questi da unafonte comune identificata con il commento a Virgilio di Elio Do-nato45 Per quanto riguarda nello specifico le corrispondenze tra

44) La specificazione nam sibi imminere non Furia sed mater uidebatur oc-cisa egrave chiaramente una parafrasi del passo virgiliano riportato subito dopo che Lat-tanzio ritiene modello di quel verso della Tebaide Il commentatore vuole cioegrave direche Stazio ndash nel formulare il v 511 che contiene il riferimento alla persecuzione del-lrsquoombra della madre e non come egrave piugrave consueto delle Erinni ndash si ispira a Virgilio(ma la menzione della madre per Oreste egrave motivata anche dal fatto che le Furiae sonostate associate ad Edipo) Si noti lrsquouso del verbo uidebatur Lattanzio interpreta lascena allusa da Virgilio come unrsquoallucinazione di Oreste (su questo punto cf infra)

45) Il confronto piugrave produttivo egrave quello tra Macrobio Servio e gli ScholiaDanielis cf in part i passi raccolti da A Santoro Il laquoServio Danielinoraquo egrave DonatoSIFC (NS) 20 1943 79ndash104 e N Marinone Elio Donato Macrobio e Servio com-mentatori di Vergilio in Analecta Graecolatina Bologna 1990 193ndash264 La tesi

270 Luc ia Deg iovann i

gli Scholia Danielis e Lattanzio si vedano gli studi di Funaioli e divan de Woestijne46

Un caso analogo a quello che stiamo esaminando si trova inLact Plac ad Theb 2595 da confrontare con Schol Dan ad Aen10567 Lattanzio per spiegare un passo di Stazio cita un verso di Virgilio e riporta al contempo informazioni ricavate dal commento a quel passo di Virgilio La similitudine di Tideo con Briareo in Theb 2595ss riprende la similitudine virgiliana di Enea con lo stes-so personaggio mitico (chiamato con lrsquoaltro nome Egeone) in Aen10565ss Virgilio segue una versione mitica diversa da quella omeri-ca secondo la quale Briareo Egeone era alleato di Zeus nella Gi-gantomachia (cf Hom Il 1401ndash406) lo scolio danielino a Aen10567 cerca di sanare la contraddizione proponendo una particola-re interpretazione dellrsquoavverbio contra supportata da un parallelo diTerenzio La stessa variante mitica egrave seguita da Stazio Lattanzio rile-va la ripresa da Virgilio e adatta al passo della Tebaide la spiegazionedel commento virgiliano riportando anche il parallelo di Terenzio

Si consideri inoltre il confronto tra Lact Plac ad Theb 61ndash3e Schol Dan ad Ecl 668 si puograve dedurre che Lattanzio riprende uncommento piugrave ampio di quello rappresentato per noi dagli ScholiaDanielis (lo prova la presenza soltanto in Lattanzio del segmento anutrice derelictum esse)

In altri casi Lattanzio riporta informazioni che si trovano nellanota di Servio e dello scolio danielino ma evidentemente non ri-prende il complesso del Servius auctus cosigrave come egrave a noi giunto

secondo cui gli Scholia Danielis derivano dal commento di Donato egrave stata sostenu-ta in particolare dai curatori dellrsquoincompiuta Editio Harvardiana E K RandJ J Savage G B Waldrop Piugrave probabilmente il compilatore degli Scholia Danielisattingeva a un compendio del commento di Donato (cfr A H Travis Donatus andthe Scholia Danielis A Stylistic Comparison HSPh 53 1942 157ndash169 id Adden-dum to laquoDonatus and the Scholia Danielisraquo CPh 45 1950 38ndash39) sulla questionecf piugrave recentemente Ch Murgia The truth about Vergilrsquos commentators inR Rees (ed) Romane memento Vergil in the Fourth Century London 2004 189ndash200 192 e per una posizione scettica nei confronti di questa teoria G Ramires Peruna nuova edizione di Servio RFIC 124 1996 318ndash329 318ndash319 Anche se il ten-tativo di ricostruire la perduta opera di Donato puograve essere considerato utopisticoresta indubbio che le tradizioni scoliastiche sopracitate conservano materiale pro-veniente da quel prezioso commento

46) G Funaioli Esegesi virgiliana antica Prolegomeni alla edizione del com-mento di Giunio Filargirio e di Tito Gallo Milano 1930 478ss P van de Woestij-ne Les scolies a la Theacutebaiumlde de Stace Remarques et suggestions AClass 19 1950149ndash163 (cf in part 154ss)

271LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

bensigrave un commento che egrave a monte degli Scholia Danielis e che egravefonte dello stesso Servio lo mostra con chiarezza il confronto giagraveanalizzato da Funaioli47 tra Serv + Schol Dan ad Aen 11133Lact Plac ad Theb 7542 Isid Etim 10260 Gell 20113

Egrave dunque probabile che le informazioni presenti in Lattan-zio ndash ma non nella nota di Servio e dello scolio danielino ndash si rife-riscano alla medesima opera citata dal commento virgiliano cioegravequella tragedia di Pacuvio alla quale noi diamo attraverso Diome-de il titolo di Orestes E in effetti si ha una singolare coincidenzacompare Pilade che dalla nota di Servio sapevamo giagrave essere fra ipersonaggi (si noti che in entrambi i casi il riferimento a Pilade egrave deltutto inutile allrsquoesegesi del passo commentato non puograve dunque es-sere casuale) Unrsquoulteriore conferma alla mia ipotesi viene dal fattoche le medesime informazioni (Oreste egrave risanato presso lrsquoasylumdegli Eraclidi e vi egrave stato condotto da Pilade) si trovano nel cosid-detto Mitografo Vaticano II uno dei tre fabularia medievali sco-perti da Angelo Mai presso la Biblioteca Apostolica Vaticana (ri-porto il testo secondo lrsquoedizione di Kulcsaacuter)48

Fabula 193 De asylo nepotum HerculisPostquam Hercules migrauit e terris filii nepotesque eius insidias quasipse auus conflixerat timentes Athenis sibi primi asylum hoc est tem -plum refugii fecerunt hac lege consecratum ut quocunque crimine reusad id confugeret ab omni noxa liber esset nullusque eum inde abducereuel ledere auderet Vbi et Orestes extremo amico Pilade trahente resi-puit Dictum autem uolunt asylum quasi antetrahendo [a non trahendoM Bode] spolium Hoc autem religionis ius non inest omnibus templissed quibus concessum est lege consecrationis

Come accade molto spesso nel testo dei Mitografi Vaticani questafabula si presenta come un laquocollageraquo49 quasi letterale di due distin-te note del commento di Servio ad Aen 8342 per la parte post-quam templo50 e ad Aen 2761 per la parte hoc consecratio-nis Lrsquoosservazione dictum spolium riproduce invece il senso di

47) Cf Funaioli (come n 46) 479ndash48148) P Kulcsaacuter Mythographi Vaticani I et II Turnhout 1987 (Corpus Chri-

stianorum Series Latina XCIc)49) Cf Ph Dain Mythographe du Vatican II Besanccedilon 2000 28ndash3050) Questa nota di Servio egrave riprodotta quasi alla lettera in Myth Vat I 60 con

la variante templum Mineruae e in schol ad Luc 197 con la variante locum refugii(cf il templum refugii di Myth Vat II 193) al posto della lezione templum Miseri-cordiae dei codici serviani (che sembra quella originaria)

272 Luc ia Deg iovann i

Schol Dan ad Aen 2761 alii lsquoasylumrsquo ideo dictum quod fu-gienti illuc spolia non detraherentur (si noti in entrambi la posizio-ne immediatamente precedente a hoc consecrationis)

Da nessuno di questi due passi perograve il mitografo poteva rica-vare lrsquoinformazione ubi et Orestes extremo amico Pilade trahenteresipuit che presenta invece significative consonanze verbali con ilsopracitato scolio di Lattanzio a Stat Theb 12511 Orestes postabsolutionem cum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente con-fugit et resipuit Gli scoli a Stazio sono in effetti una delle principalifonti insieme a Servio dei Mitografi Vaticani Si noti perograve nellaformulazione del Mitografo una piccola aggiunta rispetto al testodi Lattanzio lrsquoavverbio extremo (laquoalla fineraquo) Questa specificazio-ne temporale suona piuttosto strana allrsquointerno della fabula del Mi-tografo mentre si spiegherebbe benissimo in un testo che espones-se anche le vicende di Oreste immediatamente precedenti Sarebbestata fuori luogo anche nello scolio di Lattanzio che inizia con ilriferimento allrsquoaltare (e non a caso il commentatore lrsquoha omessa)Egrave quindi da escludere la possibilitagrave che il mitografo abbia di perso-na integrato il commento virgiliano (Servio + scolio danielino) conquesta singola notizia tratta dallo scolio di Lattanzio egrave invece plau-sibile che dipenda da una fonte comune a tutti e tre gli autori checontenesse anche lrsquoinformazione relativa al legame di Oreste conlrsquoaltare degli Eraclidi51

51) La situazione qui rilevata concorda con le conclusioni a cui egrave giunto F Ke-seling (De Mythographi Vaticani Secundi Fontibus Halle 1908) lo studioso argo-menta con lrsquoausilio di numerosi confronti (cf pp 84ndash98) che in molti casi le somi-glianze tra il testo del Mitografo Vaticano II e gli scoli del Servio Danielino e di altriautori si possono spiegare solo postulando la dipendenza da fonti comuni costituiteda perduti commenti a Virgilio (cf p 84) Keseling ritiene infatti che il Mitografo Va-ticano II riprenda il commento virgiliano di Servio ma non gli Scholia Danielis nellaforma in cui sono a noi giunti (cf pp 9ndash11) Anche nel caso dei Mitografi Vaticani cosigravecome del Servio Danielino egrave stato indicato come fonte il commento di Donato a Vir-gilio (tesi sostenuta a proposito del Mitografo Vaticano I da R Schulz De Mytho-graphi Vaticani Primi Fontibus Halle 1905) Questi studi di ricostruzione del perdu-to commento di Donato propri della temperie culturale della Quellenforschung devono essere in larga misura ridimensionati in quanto non tengono conto delle fontiintermedie medievali (cfr le critiche alla tesi di Schulz svolte nellrsquointroduzione allrsquoedi-zione Budeacute del Mitografo Vaticano I Le premier mythographe du Vatican texte eta-bli par N Zorzetti et traduit par J Berlioz Paris 1995 XX ss) Tuttavia anche se egrave daescludere che il compilatore del fabularius medievale avesse diretto accesso al com-mento di Donato appare probabile che attinga da esso materiale attraverso passaggiintermedi di compendi non sempre identificabili Per un riassunto aggiornato relati-vo alla questione delle fonti del Mitografo Vaticano II si veda Dain (come n 49) 14ndash18

273LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

In conclusione dallrsquounione di quattro fonti scoliastiche (Ser-vio e Schol Dan a Verg Aen 4473 Lattanzio Placido a Stat Theb12511 Myth Vat II 193) che attingono il proprio materiale a unafonte comune perduta ricaviamo il contenuto di un commento alpasso virgiliano piugrave esteso di quello conservato dalla tradizione delServius auctus in cui era riportato un maggior numero di informa-zioni relativamente alla tragedia di Pacuvio ritenuta dal commen-tatore il referente di Virgilio in quel passo

Egrave possibile ricostruire almeno in parte le modalitagrave con cuiServio e il compilatore degli Scholia Danielis utilizzano la fonte comune tramite il confronto delle loro note di commento al v 469in riferimento alla tragedia pacuviana relativa a Penteo (il testo egraveriportato supra) Le due note derivano chiaramente da una mede-sima fonte che egrave riportata in modo piugrave esteso dallo scolio danieli-no cf la spiegazione del termine agmina ad aut impetus aut se-cundum Vrbanum agmina serpentium di Servio corrisponde autimpetus aut secundum quosdam quoniam habitus earum et sibilaserpentium faciem agminis praebent dello scolio danielino (Servioegrave nettamente piugrave succinto ma conserva il nome di Vrbanus chenello scolio danielino egrave sostituito da secundum quosdam) Perquanto riguarda la tragedia di Pacuvio relativa a Penteo Serviomantiene solamente il nudo riferimento (Pentheus autem secun-dum tragoediam Pacuuii furuit etiam ipse) mentre lo scolio da-nielino ne riporta anche il riassunto che introduce con le seguen-ti parole Pentheum autem furuisse traditur secundum tragoediamPacuuii de quo fabula talis est In questo caso egrave chiaro che lo scolio danielino integra Servio servendosi della stessa fonte giagrave im-piegata da questi e poicheacute Servio era stato estremamente succin-to riporta (quasi) per intero la nota della fonte senza curarsi chein piccola parte ripete quanto giagrave detto da Servio Di conseguenzain questo passo lo scolio danielino conserva piugrave fedelmente lafacies del commento perduto

La nota al v 473 di questa fonte comune riguardante la trage-dia di Pacuvio relativa ad Oreste era probabilmente strutturata inmodo simile al riferimento al dramma doveva seguire la narrazio-ne della fabula della quale si possono ricostruire alcuni elementitramite la congiunzione di Servio scolio danielino Lattanzio Pla-cido e Mitografo Vaticano II Oreste su consiglio di Pilade persfuggire alle Furie si rifugia nel tempio di Apollo dal quale nonpuograve piugrave uscire percheacute laquoassediatoraquo da queste che stazionano sulla

274 Luc ia Deg iovann i

soglia del tempio La scena si sposta nel tempio di Minerva Oresteviene sottoposto a processo ed egrave assolto Non cessa tuttavia la per-secuzione delle Furie a cui si aggiunge quella dellrsquoombra della madre52 Alla fine (cf postremo del Myth Vat II) Oreste trascina-to da Pilade si rifugia presso il templum Misericordiae (il βωμςrsquoΕλου chiamato ara Clementiae da Stazio) dove egrave risanato (resi-puit) In questo caso Servio conserva una sezione del racconto (checorrisponde alla parte iniziale della tragedia) quella che a suo giu-dizio descrive la scena a cui allude Virgilio Il compilatore degliScholia Danielis andando a integrare la nota di Servio rileva una discrepanza tra lrsquoinformazione riportata da Servio e ciograve che ricavadallrsquoaltra fonte aggiunge quindi un succinto riferimento a unrsquoaltrascena che puograve costituire il referente di Virgilio legandolo alla notadi Servio tramite lrsquoespressione alii dicunt53

5 Il finale della tragedia

Tramite la congiunzione di queste testimonianze ricaviamoinformazioni anche sullo scioglimento dellrsquoazione drammatica Pacuvio segue una versione mitica ndash la cui unica attestazione in untesto letterario conservato egrave data da Stat Theb 12511 ndash secondo laquale Oreste viene liberato dai tormenti presso il βωμς rsquoΕλου diAtene Egrave ben nota la predilezione del doctus Pacuvio per le varian-ti rare ed erudite54 nel caso specifico si tratta o di unrsquoinvenzione del

52) Lo scolio di Lattanzio Placido colloca la persecuzione della madre dopolrsquoassoluzione (quia Orestes post absolutionem cum fureret ad hanc aram Pyladeamico trahente confugit et resipuit lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbramreligio arae summouerit) ma non si puograve escludere che fosse presente anche prima

53) Lrsquoautore dello scolio danielino forse nota lrsquoimprecisione del riferimentodi Servio proprio in relazione alla presenza di Clitemnestra si noti infatti che Servio spiega il sedent in limine Dirae non il fatto che Oreste fugga lo spettro diClitemnestra Stupisce perograve che nemmeno lo scolio danielino menzioni Clitem-nestra Si verifica qui lo stesso fatto singolare che si ha nella nota al v 469 relativaa Penteo nel riassunto dello scolio danielino non figura la scena della follia di Pen-teo nonostante sia il punto di maggior interesse per lrsquointerpretazione del passo diVirgilio

54) Di questo tema si egrave occupato in particolare DrsquoAnna (La laquodoctrinaraquo diMarco Pacuvio in Problemi di letteratura latina arcaica Roma 1976 173ndash197) cfle considerazioni svolte dallo studioso intorno al Dulorestes e alla versione relativaalla morte di Priamo casi in cui a fronte di tradizioni mitiche molto diffuse Pacu-vio sceglie varianti rare o affatto sconosciute

275LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

tragediografo latino o di una tradizione ellenistica non altrimentinota55

Ci si puograve dunque chiedere come Pacuvio traducesse il nomedella divinitagrave cui lrsquoaltare era dedicato Stazio la chiama clementiama la piugrave comune traduzione del greco ampλεος egrave misericordia e il sacello ateniese egrave generalmente chiamato negli autori latini ara Misericordiae (cf Sen rhet Contr 10510 Panegyrici 971 Servad Aen 8342 Lact ad Theb 12481497510 vi alludono ancheQuint 51138 e Apul Met 1115) La scelta del termine clementiada parte di Stazio egrave dovuta se non altro a necessitagrave metriche (mĭ-sĕrĭcordia non puograve entrare in un esametro)56 ma tale preclusionenon riguarda un testo drammatico

La collocazione dello scioglimento dellrsquoazione presso il βωμςrsquoΕλου egrave di grande importanza per definire la struttura drammati-ca della tragedia Egrave infatti accertata la presenza di un primo cambio

55) Mi limito a segnalare un elemento che potrebbe avere attinenza con la rielaborazione del mito operata da Pacuvio Si tratta della possibilitagrave che negli Aetiadi Callimaco fosse trattato un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di ΕλεοςQuestrsquoipotesi egrave stata formulata da R Pfeiffer (Callimachus vol I FragmentaOxford 1949 58) sulla base di due scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle ai vv 258 e260 Commentando il riferimento di Edipo allrsquolaquounicitagraveraquo dellrsquohumanitas ateniese loscoliasta richiama a confronto un verso di Callimaco (fr 51 Pfeiffer = 60 Massimil-la) affermando che si tratta del verso conclusivo del libro II degli Aetia (schol adOed Col 258) Lo scolio immediatamente successivo (ad Oed Col 260) come peravvalorare questa fama di Atene menziona lrsquoesistenza nella cittagrave dellrsquoaltare di Ελε-ος Congiungendo queste due testimonianze Pfeiffer ipotizza che questo soggettofosse trattato da Callimaco alla fine del libro II degli Aetia quanto poi al conte -nuto del racconto eziologico lo studioso pensa al mito della fondazione da parte degli Eraclidi dato che egrave quello piugrave diffuso ma gli scoli sopra citati non ne fannomenzione Dal momento che i riferimenti a Callimaco e allrsquoaltare sono disgiunti lrsquoesistenza stessa di una sezione relativa allrsquoaltare di Ελεος negli Aetia di Callimacorimane solo ipotetica (cf G Massimilla Aitia libri primo e secondo Pisa 1996 371)Se perograve si accoglie la proposta di Pfeiffer si puograve pensare che lrsquoopera di Callimaco siastata un referente di Pacuvio Fondandosi sullrsquoipotesi di Pfeiffer Ch McNelis (Sta-tiusrsquo Thebaid and the poetics of civil war Cambridge 2007 165ndash166) suggerisce cheStazio abbia come modello Callimaco in tal caso aggiungerei lrsquoOrestes di Pacuviopotrebbe essere stato un modello intermedio (su questo aspetto cf infra)

56) Piugrave articolate spiegazioni della scelta del termine clementia da parte diStazio e del significato di tale scelta sono state date da J F Burgess Statiusrsquo Altarof Mercy CQ 22 1972 339ndash349 347ndash348 S Morton Braund Ending epic StatiusTheseus and a merciful release PCPhS 42 1996 1ndash23 9ndash12 F Delarue Stace po -egravete eacutepique Originaliteacute et coheacuterence Louvain 2000 162ndash165 McNelis (come n 55)163ss (in relazione in part alla distinzione di Seneca tra clementia e misericordia edella visione della clementia come virtugrave propria dellrsquoimperatore ideale)

276 Luc ia Deg iovann i

di scena dal tempio di Apollo a Delfi al tempio di Minerva ad Ate-ne come avviene anche nelle Eumenides di Eschilo Nella tragediaeschilea crsquoera poi un secondo spostamento che portava la scena sul-lrsquoAreopago nel tribunale fondato secondo Eschilo in quellrsquoocca-sione In Pacuvio il processo si svolgeva nel tempio di Minerva(non era pertanto necessario un cambio di scena) ma lrsquoassoluzio-ne diversamente che in Eschilo non portava alla liberazione diOreste anche nel testo di Pacuvio la scena si spostava dunque unaseconda volta ma nella direzione del βωμς rsquoΕλου che secondoquanto apprendiamo da Pausania era situato nellrsquoγορά Questocambiamento rispetto alla versione eschilea come si puograve ricostrui-re attraverso Stazio (con il βωμς rsquoΕλου che di fatto assolve allafunzione risolutiva dellrsquoAreopago) dagrave un significato complessivoalla rielaborazione del mito operata da Pacuvio

A questo proposito egrave interessante rilevare una serie di corri-spondenze tra il passo staziano relativo allrsquoara Clementiae e le Eu-menides di Eschilo57 La riflessione di Stazio sul valore dellrsquoistitutodellrsquoAltare della Clemenza (Theb 12497ndash505)58 presenta singolariaffinitagrave con i concetti espressi da Atena nel suo discorso di fonda-zione dellrsquoAreopago (Aesch Eum 681ss) in comune ci sono inparticolare i temi della giustizia e della difesa degli uomini e lrsquoideadellrsquounicitagrave dellrsquoistituto ateniese (cf in part Eum 700ndash706)59 Inrelazione alla vicenda di Oreste lrsquoAreopago e lrsquoAra della Clemen-za assolvono sostanzialmente alla medesima funzione ma con unoslittamento di significato Eschilo pone lrsquoaccento sullrsquoinflessibilitagravedella giustizia che si serve della paura come proprio strumento drsquoazione come emerge chiaramente dalle parole di Atena in Eum

57) Altri argomenti che vanno in questa direzione sono stati portati daTh Baier LrsquoAra Clementiae nella Tebaide di Stazio (XII 481ndash518) Aevum 81 2007159ndash170 169

58) Fama est defensos acie post busta paterni numinis Herculeos sedem fundasse nepotes fama minor factis ipsos nam credere dignum caelicolas tellusquibus hospita semper Athenae ceu leges hominemque nouum ritusque sacrorum seminaque in uacuas hinc descendentia terras sic sacrasse loco commune animan-tibus aegris confugium unde procul starent iraeque minaeque regnaque et a iustis Fortuna recederet aris

59) Τοι(νδε τοι ταρβο)ντες νδκως σβας ampρυμα [τε] χρας κα π(λεωςσωτριον ampχοιτrsquo ν ο1ον ο2τις νθρπων ampχει ο2τrsquo ν Σκ4θ5σιν ο2τε Πλοποςν τ(ποις κερδ8ν θικτον το)το βουλευτριον α9δο13ον ξ4θυμον εltδ(ντων=περ γρηγορς φρο4ρημα γς καθσταμαι

277LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

690ndash692 e 698ndash69960 a questo scopo vengono integrate tra i culticittadini le Erinni stesse con la funzione di laquodispensatrici di giu-stiziaraquo (cf lrsquoosservazione di Atena ai vv 990ndash991 κ τ8ν φοβερ8ντ8νδε προσπων μγα κρδος Aρ8 το13σδε πολταις)61 Lrsquoistituzio-ne del βωμς rsquoΕλου presuppone invece un concetto di giustiziamite che opera con clemenza Questo slittamento ideologico bensi accorda con lrsquoimmagine di Atene come centro di φιλανθρωπαper antonomasia di cui il βωμς rsquoΕλου assurge a simbolo62 Neitesti letterari i riferimenti allrsquoaltare srsquoaccompagnano spesso allasottolineatura del carattere di unicitagrave di questrsquoistituzione ateniesesi ricordi in particolare il riferimento di Pausania che su tale osser-vazione costruisce un elogio della cittagrave con concetti in parte affinia quelli formulati nel passo di Stazio63 Il medesimo carattere diunicitagrave egrave sottolineato in relazione allrsquoAreopago nel discorso di fon-dazione di Atena (cf Aesch Eum 702ndash703) Questo parallelismo contrasto dellrsquoaltare di Ελεος rispetto allrsquoAreopago quale si puograveintravedere nei concetti espressi da Stazio avrebbe un profondo significato ideologico nellrsquoOrestes di Pacuvio dove la funzionedrammaturgica dellrsquoAreopago era svolta dallrsquoaltare di Ελεος Sipuograve quindi ipotizzare che i temi svolti da Stazio in relazione allrsquoaraClementiae fossero ispirati dalla tragedia di Pacuvio

Unrsquoulteriore osservazione di Stazio puograve infine suggerire unrsquoi-potesi circa la versione mitica adottata da Pacuvio Nei versi che introducono il passo relativo al valore dellrsquoara Clementiae (Theb

60) Eum 690ndash692 ν δB τC σβας στ8ν φ(βος τε ξυγγενDς τ μD δικε13ν σχσει τ( τrsquo Eμαρ κα κατrsquo εφρ(νην Aμ8ς 698ndash699 κα μD τ δεινν πGν π(λεωςampξω βαλε13ν τς γHρ δεδοικIς μηδBν ampνδικος βροτ8ν

61) Su questo tema cf recentemente H H Bacon The Furiesrsquo HomecomingCPh 96 2001 48ndash59 58

62) A partire dallrsquoetagrave ellenistica il riferimento al βωμς rsquoΕλου diviene un to-pos retorico comprovante lrsquohumanitas di Atene (e proprio in quanto topos questoargomento egrave consigliato nei manuali di retorica sia greci che romani cfr Apsin ArsRhetorica 1016 Dilts Kennedy e Quint Inst 51138) In merito a questo tema cfin part E J Stafford Eleos the Athenian laquoAltar of Pityraquo and its god in H vanWees (ed) Worshipping virtues personification and the divine in ancient GreeceLondon 2000 199ndash225

63) Paus 1171 rsquoΑθηναοις δB ν τK γορL κα λλα στν οκ ς Mπανταςπσημα κα rsquoΕλου βωμ(ς N μλιστα θε8ν ς νθρπινον βον κα μεταβολHςπραγμτων Oντι Pφελμ μ(νοι τιμHς QΕλλνων νμουσιν rsquoΑθηνα13οι το4τοις δB οτH ς φιλανθρωπαν μ(νον καθστηκεν λλH κα θεοRς εσεβο)σιν λλων πλονκα γHρ Α9δο)ς σφισι βωμ(ς στι κα Φμης κα QΟρμς δλ τε ναργ8ς Vσοιςπλον τι Wτρων εσεβεας μτεστιν Xσον σφσι παρν τ4χης χρηστς

278 Luc ia Deg iovann i

12497ss riportato supra nella n 58) Stazio critica la tradizionemitica (fama) secondo cui lrsquoaltare fu fondato dagli Eraclidi64 e afferma che in realtagrave (factis) fu istituito dagli dei stessi Per ap-profondire questo aspetto egrave opportuno ricordare che il βωμςrsquoΕλου menzionato nelle fonti letterarie a partire dallrsquoetagrave ellenisti-ca egrave da identificare con il piugrave antico βωμς τ8ν δδεκα θε8ν fondato alla fine del VI sec aC anchrsquoesso collocato nellrsquoγορά eavente funzione di asilo65 Lrsquoidentificazione del βωμς rsquoΕλου con

64) Per le attestazioni di questa tradizione mitica cf n 41 e riguardo allrsquoipo-tesi che fosse trattata da Callimaco cf n 55

65) Lrsquoidentificazione fu proposta per la prima volta da U von Wilamowitz-Moellendorff Aus Kydathen in Philologische Untersuchungen I Berlin 1880 201n 4 DellrsquoAltare dei Dodici Dei sono stati trovati resti nel 1934 negli scavi dellrsquoγοράcondotti dallrsquoAmerican School of Classical Studies at Athens Il primo studio ap-profondito al riguardo egrave quello di M Crosby The Altar of the Twelve Gods inAthens Hesperia Suppl 8 1949 82ndash103 che sostiene lrsquoidentificazione proposta daWilamowitz (cf in part pp 102ndash103) ulteriori argomentazioni in suo supporto sitrovano in Thompson (come n 39) 49ss per uno studio archeologico piugrave esaustivocf L M Gadbery The Sanctuary of the Twelve Gods in the Athenian Agora a Re-vised View Hesperia 61 1992 447ndash489 Sappiamo da Tucidide (6546ndash7) che lrsquoAl-tare dei Dodici Dei nellrsquoγορά fu fondato da Pisistrato il Giovane (figlio del tirannoIppia) durante il suo arcontato intorno al 522521 aC Da numerose altre fonti sievince che questo altare aveva funzione di asilo la prima attestazione storica di questo ruolo egrave data da Herod 61084 in relazione ad avvenimenti del 519 aC altririferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo si trovano in Diodoro (12391 even-to del 431 aC) e Licurgo (In Leocratem 93 fatto avvenuto intorno al 355 aC) I ri-ferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo cessano con la metagrave del IV sec aCpiugrave o meno contemporaneamente a quando cominciano i riferimenti allrsquoAltare diΕλεος che svolgeva la medesima funzione (cf le testimonianze raccolte in Wycher-ley [come n 40] 67ndash74) I riferimenti piugrave antichi si trovano negli scoli ad alcuni autoriclassici (cf in part gli scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle citati nella n 55) Nellrsquoetagraveellenistica e romana egrave sempre menzionato il βωμς rsquoΕλου come luogo drsquoasilo ad Ate-ne (Pausania non nomina lrsquoAltare dei Dodici Dei) La continuitagrave di funzione fa pen-sare che con βωμς τ8ν δδεκα θε8ν e βωμς rsquoΕλου si indichi il medesimo luogonellrsquoγορά di Atene Una conferma sembra data da Philostr Epist 39 (70) che parladellrsquoAltare di Ελεος come dedicato dagli Ateniesi a una laquotredicesima divinitagraveraquo(rsquoΑθηνα13οι τν rsquoΕλου στσαντο βωμ(ν Yς τρισκαιδεκτου θεο)) Come osser-va Crosby 103 laquothe simplest explanation of the text would seem to be that Pity wasadded to the Twelve Gods in Athens in some physical sense by sharing their sanc-tuary either through the addition of a second altar or through a gradual usurpationof the name Essentialy the Altar of the Twelve Gods was an altar of Pityraquo Il fattoche gli Ateniesi venerassero realmente Ελεος come una divinitagrave secondo quanto egraveaffermato nelle fonti letterarie resta tuttavia in dubbio alcuni studiosi propendonoper il ritenere che il tema dellrsquounicitagrave del culto ateniese di Ελεος sia un topos retori-co assunto a simbolo dellrsquohumanitas di Atene e non faccia riferimento a un cultopraticato nel concreto (questa tesi egrave sostenuta di recente da Stafford come n 62)

279LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν illumina a mio parere lrsquoosservazione diStazio (e allo stesso tempo trae da essa conferma) la sua correzio-ne della tradizione mitica sembra essere stata suggerita proprio dal-la consapevolezza che in precedenza lrsquoaltare era dedicato ai DodiciDei66 Ci si puograve chiedere allora se Stazio inventasse la variante della fondazione da parte degli dei oppure la desumesse da unrsquoope-ra letteraria anteriore Si puograve ipotizzare che questa variante si trovasse nellrsquoOrestes di Pacuvio Come si egrave detto in relazione alprocesso ad Oreste egrave plausibile che Pacuvio seguisse la versione mitica secondo la quale i giudici sono gli dei67 secondo questa tra-dizione lrsquoAreopago egrave stato fondato dai dodici dei (ο δδεκα θεοcome afferma Demosth 2366) che si riunirono per la prima voltasul colle ateniese per giudicare un delitto di sangue commesso daAres (e da questo fatto il colle ndash e quindi il tribunale ndash prese il nomedi Areopago laquocolle di Aresraquo) Pacuvio elimina lrsquoAreopago (il pro-cesso si svolge nel tempio di Minerva) e lo sostituisce nella sua fun-zione drammaturgica di risoluzione della vicenda con il βωμςrsquoΕλου che coincide storicamente con il βωμς τ8ν δδεκα θε8νAllrsquoAreopago fondato dai Dodici Dei si contrappone lrsquoaltare diΕλεος che secondo Stazio fu fondato in realtagrave dagli dei e non da-gli Eraclidi come vuole la tradizione Si potrebbe trattare natural-mente di una semplice coincidenza ma alla luce delle corrispon-denze tra lrsquoaltare di Ελεος e lrsquoAreopago egrave suggestivo ipotizzareche Stazio faccia riferimento a Pacuvio il tragediografo romanopotrebbe aver inserito nel finale del suo dramma un mito eziologi-co relativo a quel luogo simbolico di Atene e aver accreditato laversione secondo la quale sono gli dei stessi a volere la fondazionedellrsquoaltare di Ελεος Secondo questrsquoipotesi Pacuvio proietterebbenel mito nella forma di una rielaborazione letteraria il reale muta-mento di unrsquoistituzione ateniese (il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν che di-viene βωμς rsquoΕλου)68 mettendo in atto un procedimento simile aquello che aveva svolto Eschilo in relazione allrsquoAreopago69 Diffe-

66) La scelta di valorizzare questa diversa tradizione mitica veicola un pro -fondo significato ideologico allrsquointerno del poema cf in part le considerazioni diD Feeney The Gods in Epic Oxford 1991 390ndash391

67) La questione egrave discussa nel sect 3 sul problema relativo alle varianti mitichedel processo di Oreste e alla loro antichitagrave cf in part nn 30 e 32

68) Cf quanto detto nella n 6569) A proposito della relazione tra le Eumenides di Eschilo e la riforma di

Efialte cf n 31

280 Luc ia Deg iovann i

renza di fondo tra i due autori resta perograve il fatto che il mito eziolo-gico introdotto da Eschilo faceva riferimento al contesto politico alui contemporaneo mentre nel caso di Pacuvio si tratterebbe di unascelta di carattere piugrave propriamente letterario ed erudito70

6 Il personaggio di Pilade

Da Lattanzio e dal Mitografo Vaticano II si apprende che egrave Pilade a laquotrascinareraquo Oreste allrsquoara Clementiae evidentemente eglista al fianco di Oreste per tutta la tragedia71 Il verbo utilizzato inentrambe le testimonianze (trahente) suggerisce uno stato di com-pleta prostrazione di Oreste Il rapporto tra i due amici appare anche in questo caso simile a quello delineato nellrsquoOrestes e nel-lrsquoIfigenia in Tauride di Euripide noncheacute nel Chryses di Pacuvio72Il duplice intervento di Pilade in due momenti critici del drammacon funzione di conforto e consiglio egrave presente nellrsquoOrestes di Euripide Nei vv 725ss di questa tragedia Pilade che sopraggiun-ge dopo che si egrave spenta lrsquoultima speranza di salvezza per Oreste(Menelao ha di fatto negato il suo aiuto) consiglia allrsquoamico di pre-sentarsi di fronte allrsquoassemblea degli Argivi che deve giudicarloper discolparsi gli infonde la speranza che possa in questo modosalvarsi (cf i vv 780ss) e lo conduce al luogo del processo soste-nendolo fisicamente Si vedano in particolare i vv 800ndash802 περι-βαλIν πλευρο13ς μο13σι πλευρH νωχελ ν(σ Yς γI διrsquo στεςσε σμικρH φροντζων Oχλου οδBν α9σχυνθες χσω Piladeporta quasi di peso Oreste attraverso la cittagrave si tratta precisamen-

70) A questo riguardo si ricordi lrsquoipotesi di Pfeiffer secondo cui Callimacopossa aver trattato negli Aetia un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di Ελε-ος (cf n 55) lo studioso pensava al mito di fondazione piugrave diffuso connesso con gliEraclidi nonostante questo non sia in realtagrave affermato nelle testimonianze su cui sifonda la sua ipotesi Non egrave dunque prudente avventurarsi in ulteriori speculazionimi limito a segnalare il fatto che gli Aetia di Callimaco sono un modello a cui Pa-cuvio potrebbe essersi ispirato eventualmente anche per proporre versioni eziolo-giche alternative rispetto a quelle svolte dal poeta greco

71) Si ricordi che come si ricava da Servio allrsquoinizio del dramma Pilade con-siglia a Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo (cf la discussione della testimo-nianza svolta nel sect 3)

72) Cf Manuwald (come n 5) 68 Appartiene al Chryses di Pacuvio la cele-bre scena citata piugrave volte da Cicerone (Lael 724 Fin 52263) in cui i due amici sioffrono di morire lrsquouno per lrsquoaltro

281LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

te dellrsquoimmagine suggerita dallrsquoespressione di Lattanzio Pyladeamico trahente Dopo che lrsquoassemblea li ha condannati a morteOreste ed Elettra in preda alla disperazione decidono di togliersila vita a questo punto interviene nuovamente Pilade (vv 1085ss)che con la luciditagrave progettuale che lo caratterizza escogita il pianospietato la cui attuazione occupa il finale della tragedia (vv 1172ndash1176) Anche nellrsquoIfigenia in Tauride Pilade ha un ruolo fonda-mentale nel prologo come si egrave giagrave ricordato nel sect 3 Pilade infon-de coraggio in Oreste snervato dalla persecuzione delle Erinni e ri-dotto a uno stato di inerzia e gli consiglia come agire Nel seguitodella tragedia interventi significativi di Pilade si trovano ai vv 674ndash685 (in cui egli rifiuta la possibilitagrave di aver salva la vita offerta daIfigenia mentre Oreste appare destinato a essere sacrificato73 aivv 719ndash722 si dichiara fiducioso in un rivolgimento che li possasalvare entrambi) e ai vv 902ndash908 una battuta molto interessanteper definire la psicologia del personaggio Dopo il riconoscimentoOreste e Ifigenia si abbandonano a unrsquoespressione lirica di gioia einsieme di paura per il pericolo in cui si trovano Pilade intervienea fermare lrsquoeffusione dei loro sentimenti (laquoma basta coi lamentiraquov 904) e a richiamarli alla necessitagrave di escogitare un piano per fug-gire dalla Tauride La rappresentazione della personalitagrave di Piladein queste due tragedie di Euripide appare dunque coerente e unita-ria Pilade interviene sempre in momenti critici con la funzione diinfondere speranza e dispensare consigli la sua luciditagrave progettua-le e il suo ottimismo si contrappongono sistematicamente alla con-dizione di snervamento quasi abulia che contraddistingue OresteQuesta caratterizzazione del personaggio di Pilade si adatta piena-mente al ruolo che sembra svolgere nella tragedia di Pacuvio

7 Lo spettro di Clitemnestra

Sia Virgilio (fugit v 473) sia il commento di Lattanzio a Stazio(lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae sum-mouerit) fanno riferimento a un inseguimento di Oreste da partedello spettro della madre (che secondo la descrizione di Virgilio egravearmata di fiaccole e cinta di serpenti secondo lrsquoimmagine topica

73) Si tratta del passo che secondo Wilamowitz (come n 65) ha ispirato lascena del Chryses di Pacuvio sopra menzionata

282 Luc ia Deg iovann i

dellrsquoErinni) Il contesto della similitudine virgiliana suggerisce chesi tratti di un sogno di Oreste sulla base della fitta rete di corri-spondenze tra illustrans e illustrandum Dopo il tradimento diEnea Didone si trova in uno stato di furor (cf v 465 furentem ev 474 ergo ubi concepit furias euicta dolore) da sveglia ha allucina-zioni (cf i vv 460ndash461 hinc exaudiri uoces et uerba uocantis uisauiri) e mentre dorme ha incubi (cf i vv 465ndash468) I due personaggimitici della similitudine sono entrambi in preda al furor e pertantoad entrambi sono associate le Furiae in quanto divinitagrave (mentre alv 474 a Didone sono riferite le Furiae in quanto sentimento) Il tur-bamento che affligge specificamente Penteo laquovedere due soli e dueTebiraquo corrisponde a ciograve che Didone prova ai vv 460ndash461 si trattadi una percezione distorta della realtagrave in quanto i sensi (sia Penteoche Didone sono svegli) vengono influenzati dal tormento interio-re Gli incubi di Didone invece hanno precise corrispondenze coni patimenti di Oreste e nessuna attinenza con le vicende di PenteoDidone egrave perseguitata in sogno dal ferus Aeneas come Oreste egrave in-calzato dalla madre in entrambi i casi si tratta di spettri del passatoche rimandano a sensi di colpa (per Didone si tratta naturalmentedel tradimento della memoria del primo marito cf i vv 460ndash461)Didone sogna di procedere sola per una lunga via in una terra de-serta cercando i compatrioti rivive stravolta in forma di incubolrsquoesperienza che ha provato nel fuggire esule dalla patria in cercadi un luogo ospitale Oreste dopo il matricidio egrave costretto a vaga-bondare a lungo esule e solo74 probabilmente egrave proprio questo lrsquoelemento che motiva la scelta di Oreste come termine di paragone

Per quanto riguarda la tragedia di Pacuvio si pone il seguenteproblema lrsquoombra di Clitemnestra era solo un prodotto dellrsquoalluci-nazione di Oreste (e non era quindi visibile agli spettatori) oppurecompariva in scena e inseguiva materialmente Oreste In riferimen-to al passo di Virgilio Lattanzio opta sicuramente per la prima inter-

74) In Aesch Eum 240 Oreste dichiara di aver vagato per terre e per mari alv 249 le Erinni dicono di aver percorso addirittura ogni angolo della terra e varcato ilmare inseguendo Oreste cf anche la predizione dei vagabondaggi di Oreste in EurEl 1253 In questi casi le peregrinazioni precedono il processo NellrsquoIfigenia in Tau-ride di Euripide invece la medesima condizione egrave attribuita a Oreste dopo il proces-so cf i vv 970ndash971 Vσαι δrsquo rsquoΕριν4ων οκ πεσθησαν ν(μ δρ(μοις νιδρ4τοισιν[λστρουν μrsquo ε dove lrsquoaggettivo ν-ίδρυτος (da δρ4ω) puograve voler dire laquosenza posaraquoma suggerisce anche lrsquoidea dellrsquoandare errando Egrave assai probabile che questo aspettofosse tematizzato anche nella tragedia di Pacuvio sia prima sia dopo lrsquoassoluzione

283LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

pretazione come dimostra la scelta del verbo (uidebatur) ma egrave probabile che si basi unicamente sul testo di Virgilio e sui relativicommenti senza conoscere direttamente lrsquoopera di Pacuvio Drsquoaltraparte egrave ben possibile che lrsquoombra di Clitemnestra comparisse in sce-na dato che cosigrave avveniva nelle Eumenides di Eschilo Crsquoegrave tuttaviauna possibilitagrave di conciliare le due interpretazioni suggerita propriodal contesto virgiliano In Eschilo lo spettro di Clitemnestra egrave senza dubbio visibile sulla scena (ai vv 94ndash139) ma si presenta come unrsquoim-magine di sogno che appare alle Erinni addormentate nel tempio diApollo nel dichiarare la propria identitagrave Clitemnestra si definisce unOναρ (cf v 116 Oναρ γHρ ltμGς ν)ν Κλυταιμστρα καλ8) nellrsquoinvita-re le Erinni a guardare le sue ferite chiarisce che esse non possono ve-derla con gli occhi (vv 103ndash105 Vρα δB πληγHς τσδε καρδ^ σθεν ε=δουσα γHρ φρDν Oμμασιν λαμπρ4νεται [ν μρ^ δB μο13ρrsquoπρ(σκοπος βροτ8ν])75 La rappresentazione eschilea presupponedunque che le Erinni vedano in sogno Clitemnestra allo stesso modoin cui sognano di inseguire Oreste come egrave rivelato dai loro mugolii(v 130 λαβB λαβB λαβB λαβ φρζου) e dallrsquoosservazione di Clitem-nestra (vv 131ndash132 Oναρ δικεις θρα κλαγγανεις δrsquo Mπερ κ4ωνμριμναν ο2ποτrsquo κλεπων π(νου) Eschilo sembra quindi suggerireagli spettatori che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sullascena non egrave concepito come unrsquoentitagrave concreta ma solo come visua-lizzazione del sogno delle Erinni In Virgilio la similitudine con Ore-ste egrave riferita proprio agli incubi di Didone la coincidenza potrebbenon essere casuale Egrave possibile formulare lrsquoipotesi che Pacuvio abbiaripreso da Eschilo la presenza in scena dello spettro di Clitemnestracome sogno ma con una variazione apparirebbe a Oreste e non alleErinni Come le Erinni sognavano di inseguire Oreste e di essere rim-proverate da Clitemnestra per non aver svolto bene il loro compitocosigrave Oreste potrebbe sognare di essere inseguito dallo spettro dellamadre (e non mancherebbe nemmeno un parallelo per il sonno diOreste il personaggio egrave addormentato in scena in tutta la parte ini-ziale dellrsquoOrestes di Euripide fino al v 210) Egrave difficile stabilire dovepotesse essere collocata tale scena ma in base alla testimonianza for-nita da Stazio Theb 12511 e dal relativo scolio di Lattanzio si puograveforse riferire allrsquoattacco di follia di Oreste dopo lrsquoassoluzione

75) Il v 105 egrave ritenuto interpolato dagli editori egrave probabile che serva a espli-citare che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sulla scena non deve essereconcepito dagli spettatori come unrsquoentitagrave concreta

8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

Pisa Luc ia Deg iovann i

Luc ia Deg iovann i284

259LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

Lrsquoespressione scaenis agitatus del v 471 indica in modo esplicito che per quanto riguarda Oreste Virgilio si sta qui rifacendo a unmodello drammatico11 da cui trae suggestioni per la rappresenta-zione dello stato di Didone La scena che Virgilio sembra suggerire rappresenta Oreste perseguitato dallo spettro di Clitemnestra (questrsquoultima descritta secondo il modello iconografico tipicodellrsquoErinni) mentre le Furie laquosiedono sulla sogliaraquo La rappresenta-zione delle Furie nellrsquoatto di stazionare sulla soglia (o nel vestibolo)dellrsquoOltretomba o delle case da loro infestate egrave un topos letterario12In questo caso tuttavia trattandosi di un esplicito riferimento a unascena teatrale lrsquoespressione virgiliana sedent in limine Dirae sugge-risce che le Erinni fossero concretamente presenti in scena e sedes-sero sulla soglia dellrsquoedificio scenico (per quanto riguarda lo spettrodi Clitemnestra la questione egrave piugrave complessa e verragrave trattata in seguito)13

11) Il participio agitatus si presta a una duplice interpretazione (rilevata giagravenel commento di Servio) come descrizione dello stato di Oreste laquoperseguitatoraquodalle Erinni e dallo spettro della madre (sullo stesso piano di demens riferito a Pen-teo al v 469) oppure legato a scaenis con il significato di laquoportato frequentementesulle sceneraquo A S Pease (Publi Vergili Maronis Aeneidos liber quartus CambridgeMass 1935 384) ritiene possibili entrambe le interpretazioni mentre R G Austin(P Vergili Maronis Aeneidos liber quartus Oxford 1963 139) propende per la se-conda soluzione

12) Cf nella stessa Eneide 6279ndash280 e 555ndash556 in riferimento allrsquoOltre-tomba e 7343 in riferimento ad Alletto che colpisce la regina Amata cf anche OvMet 4451ndash453 e 485ndash486 [Sen] HO 609 Stat Theb 567ndash69 Per maggiori detta-gli su questo tema cf in part J Henry Aeneidea or Critical Exegetical and Aes -thetical Remarks on the Aeneis II Dublin 1878 757ndash759 Pease (come n 11) 384ndash385 e R J Edgeworth The Dirae of Aeneid XII Eranos 84 1986 133ndash143 141ss

13) Alcuni studiosi (cf Jocelyn [come n 3] 187 n 1 Schierl [come n 4] 7 n 37)ritengono che lo spettro di Clitemnestra e le Erinni non fossero reali presenze sceni-che nella tragedia a cui fa riferimento Virgilio ma solo frutto dellrsquoallucinazione diOreste come in Aesch Ch 1048ndash1062 ed Eur Or 253ndash276 in nessuno di questi casiperograve Oreste crede nel suo delirio di essere inseguito dalla madre (in Eur Or 255 crsquoegravesolo unrsquoinvocazione alla madre ma dal v 257 si capisce che Oreste egrave aggredito dalleErinni) Oreste vede la madre portata in braccio da unrsquoErinni nellrsquoattacco di follianarrato dal bovaro ndash e non rappresentato in scena ndash in Eur IT 281ss (cf i vv 288ndash90)Nessuna di queste tragedie quindi puograve essere il referente di Virgilio in questo passoComunque il quadro tracciato da Virgilio suggerisce che le Furie siano il prodotto diunrsquoallucinazione per quanto riguarda Penteo (come i due soli e le due Tebi) non a casoVirgilio usa il verbo uidet che va inteso ndash come precisa lo scolio danielino ndash putat seuidere Nel caso di Oreste egrave invece chiaro che le Erinni sono entitagrave concrete dato cheVirgilio dice sedent in limine Dirae e non che Oreste le laquovederaquo sedute sulla soglia equesto fatto egrave ribadito dalla nota di Servio riportata infra

260 Luc ia Deg iovann i

La tragedia che ha ispirato Virgilio in questo passo presentaelementi di somiglianza con le Eumenides di Eschilo (per la pre-senza delle Erinni e del fantasma di Clitemnestra) ma non puograve trat-tarsi di questa stessa opera Nel dramma eschileo infatti lo spettrodi Clitemnestra ha solo la funzione di svegliare le Erinni addor-mentate ed entra in scena quando Oreste per ordine di Apollo egravegiagrave fuggito accompagnato da Hermes Quanto alle Eumenides diEnnio i frammenti rimasti mostrano una notevole fedeltagrave al mo-dello eschileo ma non consentono di ricostruire lo sviluppo dram-matico e dunque non ci offrono qui utili indicazioni

In questo caso egrave il commento di Servio a informarci che in entrambi i paragoni (Penteo e Oreste) Virgilio fa riferimento a tra-gedie di Pacuvio14

469 agmina penthevs aut impetus aut secundum Vrbanum agminaserpentium Pentheus autem secundum tragoediam Pacuuii furuitetiam ipse AGMINA PENTHEVS aut impetus aut secundum quosdam quo-niam habitus earum et sibila serpentium faciem agminis praebent uelquia plures furiae putantur uel quia furiosis pro tribus plures uidenturet bene lsquouidet agminarsquo expressit furentem cum ait lsquouidetrsquo non lsquoexisti-matrsquo sed lsquoputat se uiderersquo Pentheum autem furuisse traditur secundumtragoediam Pacuuii de quo fabula talis est [ ]

473 sedent in limine dirae a Pacuuio Orestes inducitur Pyladis ad-monitu propter uitandas furias ingressus Apollinis templum unde cumuellet exire inuadebatur a furiis hinc ergo est lsquosedent in limine diraersquo aliidicunt quia [quia Thylo qui F qui lt gt Daniel quod Commelinus]15cum absolutus in templo Mineruae de iudicio exiret a furiis conreptus est

Per quanto riguarda Penteo alcuni elementi della descrizione diVirgilio sono presenti anche nelle Baccanti di Euripide (per lo statodi follia di Penteo cf i vv 642ndash976 per la visione dei due soli e del-le due Tebi cf i vv 918ndash919) mentre non vi trova riscontro il fattoche Penteo veda le Furie particolare che doveva invece figurare insieme ai precedenti nella tragedia di Pacuvio A tale dramma fan-no riferimento sia Servio sia lo scolio danielino che ne riferisce latrama16 ma nessuno dei due ne riporta il titolo Anche se di questa

14) Adotto la convenzione di indicare in corsivo gli Scholia Danielis15) A favore della correzione quod va il fatto che lrsquoespressione alii dicunt egrave

di norma seguita da unrsquoinfinitiva o da una completiva introdotta da quod + indica-tivo negli Scholia Danielis cf ad Aen 2201 3321 ad Ecl 462 in Servio cf adAen 2506 3551 4620 11264

16) Riguardo al riassunto fornito dallo scolio danielino cf Manuwald (comen 5) 46ndash47 n 7 Schierl (come n 4) 419ndash420

261LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

tragedia non si ha nessunrsquoaltra notizia (essa viene convenzional-mente intitolata Pentheus uel Bacchae) non egrave mai stata messa indubbio la sua esistenza Come rileva DrsquoAnna17 egrave significativo chedi questa tragedia Nonio che egrave di gran lunga la principale fonte diframmenti di Pacuvio non citi alcun verso questo dimostra che ilgrammatico (e le sue fonti) non attingeva allrsquointera produzione diPacuvio La stessa situazione si riscontra per lrsquoOrestes

Per quanto riguarda Oreste nella nota al v 473 Servio fa riferi-mento a una tragedia di Pacuvio della quale descrive una scena a suogiudizio qui ripresa da Virgilio Oreste rifugiatosi nel tempio diApollo su consiglio di Pilade per sfuggire alle Erinni viene da que-ste aggredito nel momento in cui tenta di uscire Nonostante unascena di questo tipo rimandi immediatamente a una tragedia corri-spondente al segmento mitico trattato dalle Eumenides di Eschilo edi Ennio Ribbeck18 ndash che non conosceva il riferimento di Diomede allrsquoOrestes19 ndash attribuigrave la testimonianza di Servio allrsquoHermiona diPacuvio con argomenti tuttrsquoaltro che decisivi20 lrsquoautorevolezza del-lo studioso tuttavia fece sigrave che la sua tesi pur in seacute debole venisseaccolta da alcuni studiosi successivi21 Al Chryses pensava inveceRobert la cui ipotesi egrave stata recentemente ripresa seppur in modo

17) Cf Pacuvii fragmenta 13618) Cf O Ribbeck Die Roumlmische Tragoumldie im Zeitalter der Republik Leip-

zig 1875 262ndash263 e 26719) Come si egrave detto supra il passo di Diomede egrave stato stampato come testi-

monianza relativa a Pacuvio per la prima volta da Klotz (come n 7)20) Sulle difficoltagrave di questa attribuzione si egrave espresso efficacemente DrsquoAnna

(come n 5) le cui argomentazioni non sono state a mio giudizio indebolite dagliinterventi successivi in proposito Il punto piugrave fragile dellrsquoargomentazione di Rib-beck sta in primo luogo nellrsquoassunto di base infatti lrsquoattribuzione di questa testi-monianza allrsquoHermiona si fonda essenzialmente su un altro passo dellrsquoEneide in cuiAndromaca accenna allrsquouccisione di Neottolemo da parte di Oreste (3330ndash332 astillum ereptae magno flammatus amore coniugis et scelerum furiis agitatus Orestes excipit incautum patriasque obtruncat ad aras) dato che non si ha nessunrsquoaltra connessione di questo delitto di Oreste con la sua non avvenuta purificazione Main questo caso neacute Virgilio neacute Servio menzionano un riferimento a una tragedia spe-cifica ed egrave da escludere che Virgilio riprenda qui una versione pacuviana del mitoin quanto dal fr 134 S (currum liquit clamide contorta astu clupeat bracchium) riferito concordemente dagli editori allrsquoassassinio di Neottolemo risulta che nellrsquoHermiona di Pacuvio lrsquoeroe viene assalito in un luogo aperto mentre egrave sul car-ro e non come in Virgilio mentre egrave presso un altare intento a un sacrificio

21) Cf E H Warmington Remains of Old Latin II London CambridgeMass 1936 226ndash227 R Argenio Marco Pacuvio I frammenti dei drammi Torino1959 20ndash26 M Valsa Marcus Pacuvius poegravete tragique Paris 1957 65 n 172

262 Luc ia Deg iovann i

dubitativo dalla Schierl22 in tal caso lrsquoApollinis templum nominatoda Servio sarebbe quello di Sminte in cui Crise iunior egrave sacerdote egravetuttavia alquanto improbabile che Servio senza specificarne la col-locazione intenda riferirsi a un tempio di Apollo diverso da quellodi Delfi tradizionalmente connesso con la vicenda di Oreste23

2 Lo scolio danielino ad Aen 4473

Ad ampliare le nostre conoscenze relative allrsquoOrestes di Pacu-vio contribuisce a mio parere unrsquoulteriore importante testimonian-za lo scolio danielino che fa seguito alla nota di Servio ed egrave a essalegato un passo che finora non egrave stato preso in considerazione nellaletteratura critica relativa a Pacuvio Come egrave noto gli Scholia Da-nielis sono una fonte non meno attendibile di Servio anzi perquanto riguarda i riferimenti ai perduti testi dellrsquoetagrave repubblicanasono proprio gli Scholia Danielis a essere assai piugrave ricchi di cita-zioni di frammenti24 come egrave provato da dati particolarmente elo-quenti per quanto riguarda Pacuvio e Accio25

22) C Robert Iphigeneia in Tauris Archaumlologische Zeitung 33 1876 133ndash148 134 n 3 e Schierl (come n 4) 200ndash201

23) Contro lrsquoattribuzione della testimonianza al Chryses cf DrsquoAnna Orestes(come n 5) 51ndash53

24) Le differenze tra Servio e gli Scholia Danielis nella quantitagrave e qualitagrave dellecitazioni degli autori di etagrave repubblicana sono state studiate in particolare daR B Lloyd Republican Authors in Servius and the Scholia Danielis HSPh 65 1961291ndash341 che rileva come negli Scholia Danielis le citazioni di frammenti siano signi-ficativamente piugrave numerose piugrave lunghe e di un numero maggiore di autori (cf il pro-spetto riassuntivo a p 298) Le stesse differenze si riscontrano piugrave o meno per tutti gliautori dellrsquoetagrave repubblicana tranne Terenzio del quale Servio riporta molte piugrave cita-zioni rispetto agli Scholia Danielis la spiegazione di questo fatto data da Lloyd a mioparere convincente egrave che il commento di Servio essendo ad uso scolastico mostra uninteresse particolare per Terenzio che era letto nelle scuole mentre il commento a cuiattingono gli Scholia Danielis in queste parti doveva essere di livello piugrave elevato percerti aspetti quasi lsaquoscientificorsaquo in senso moderno (interessato cioegrave ai modelli di Virgi-lio) da qui lrsquoipotesi che si trattasse del commento di Elio Donato Alle stesse conclu-sioni era giunto H T Rowell Aelius Donatus and the D scholia on the Bellum Puni-cum of Naevius YClS 15 1957 113ndash119 prendendo in considerazione lrsquoeclatantedifferenza tra Servio e gli Scholia Danielis in riferimento a Nevio (il poeta arcaico nonegrave mai menzionato da Servio mentre egrave citato nove volte negli Scholia Danielis)

25) Pacuvio Servio riporta 7 testimonianze (senza mai indicare i titoli delletragedie) di cui le piugrave precise sono ad Aen 2557 (variante mitica relativa alla mortedi Priamo) e le due giagrave citate (ad Aen 4469473) le altre sono costituite da genericiriferimenti a usi linguistici o prosodici in comune con Ennio (ad Aen 2651 49

263LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

Dunque anche nel caso in questione la testimonianza delloscolio danielino va a mio parere attentamente valutata Il commen-tatore propone qui come referente per Virgilio una scena diversarispetto a quella registrata da Servio a proposito di Pacuvio unascena appartenente a una tragedia di cui non cita neacute autore neacute tito-lo la sua nota egrave introdotta dallrsquoespressione formulare alii dicunt26Dato che le aggiunte degli Scholia Danielis introdotte da alii sonodi norma strettamente legate a quanto precede e sono concepitecome unrsquointegrazione a quanto giagrave detto da Servio27 nulla osta a ritenere che lrsquoinformazione fornita dallo scolio danielino riguardila medesima tragedia a cui fa riferimento Servio28

12298) o a varianti mitiche (ad Aen 7320) Servio cita solo un frammento di Pacu-vio (ad Aen 11259) senza indicare la tragedia da cui egrave tratto Gli Scholia Danielisinvece riportano le due testimonianze giagrave citate (ad Aen 4469473) e ben 9 fram-menti indicando per lo piugrave il titolo della tragedia ad Aen 155 (= fr 293 Schierl)187 (= fr 241 S) 528 (= fr 195 S) 540 (= fr 135 S) 9664 (= fr 241 S) 11169 (= fr130 S) 11543 (= fr 174 S) 12605 (= fr 15 S) Georg 4436 (= fr 292 S)

Accio Servio riporta una sola testimonianza (ad Aen 4404) senza indicare iltitolo della tragedia e non cita alcun frammento Gli Scholia Danielis riportano unatestimonianza (ad Aen 8130 relativa allrsquoAtreus) e citano 10 frammenti indicandonella maggior parte dei casi il titolo della tragedia ad Aen 142 144 (Clytemestra)188 (Clytemestra) 1122 1179 (Troades) 217 (Deiphobus) 4641 540 (Pelopidi)9619 (Philoctetes) 12605 (Bacchae)

26) Cf ad Aen 167108726 2166201 314249252321553 458694 573614 8361 ad Ecl 462 1050 Oltre ad alii dicunt espressioni frequenti che intro-ducono le aggiunte degli Scholia Danielis sono alii legunt (per proporre una diver-sa lezione) alii intellegunt (per riferire una differente interpretazione del testo)

27) Cosigrave avviene per esempio in tutti i passi citati nella n 2628) Un esempio analogo al nostro in cui sia Servio sia lo scolio danielino fan-

no riferimento al modello di una medesima tragedia ma affermandone cose diverse(e lrsquoaggiunta dello scolio danielino egrave introdotta con lrsquoespressione alii dicunt) egrave datodal commento ad Aen 4694 (Giunone invia Iris a recidere il capello a Didone mo-rente) IRIN DEMITTIT OLYMPO ut et supra diximus trahit hoc de Alcesti Euripidis quiinducit Mercurium ei comam secantem quia fato peribat mariti alii dicunt Euripi-dem Orcum in scenam inducere gladium ferentem quo crinem Alcesti abscidat etEuripidem hoc a Phrynicho [congettura di Jahn per il tradito Phenico] antiquo tra-gico mutuatum In questo caso perograve possiamo verificare che lrsquoinformazione datadallo scolio danielino egrave corretta (cf Eur Alc 74ss con Orcus si intende Θνατοςla stessa notizia egrave fornita in termini molto simili da Macrobio in Sat 5191ndash5 checita per esteso i versi euripidei) mentre lrsquoinformazione data da Servio egrave erronea (egraveforse dovuta alla sovrapposizione dellrsquoimmagine di Hermes ψυχοπομπός) Lo scoliodanielino contiene inoltre la notizia che Euripide a sua volta riprendeva lrsquoAlcesti diFrinico (il nome del tragediografo egrave restituito dalla pressocheacute certa correzione diJahn del tradito Phenico cf Frinico Alcesti fr 3 Snell TrGF I 73) e si dimostraquindi anche in questo caso fondato su una documentazione piugrave approfondita

264 Luc ia Deg iovann i

3 Informazioni ricavate dalla nota di Servio e dallo scolio danielino ad Aen 4473

NellrsquoOrestes di Pacuvio come si deduce dalla nota di com-mento presa nella sua interezza erano portate in scena le vicendedi Oreste dopo il matricidio e in particolare venivano drammatiz-zati temi quali la persecuzione ad opera delle Erinni e lrsquoassoluzio-ne affini a quelli svolti nelle Eumenides di Eschilo e di Ennio Nello specifico nella nota del Servius auctus sono visualizzate duesituazioni sceniche distinte della tragedia di Pacuvio accomunatedal motivo dellrsquoaggressione delle Furie subita da Oreste lrsquouna pres-so il tempio di Apollo e lrsquoaltra presso il tempio di Minerva Non essendo specificate le cittagrave in cui si trovano questi templi egrave lecitosupporre che siano le piugrave ovvie Delfi e Atene In tal caso propriocome nelle Eumenides di Eschilo non risulterebbe rispettata lrsquounitagravedi luogo in quanto si verifica un cambio di scena dal tempio diApollo a Delfi al tempio di Minerva ad Atene Le Erinni che com-paiono in entrambe le scene sembrano costituire una parte impor-tante dellrsquoazione drammatica egrave molto probabile che formino ilCoro (i due momenti in cui si avventano contro Oreste potrebbe-ro coincidere con due intermezzi corali)29

Dalla testimonianza di Servio possiamo ricavare qualche indi-zio circa il contenuto della parte iniziale della tragedia Servio diceinfatti che Oreste egrave entrato nel tempio di Apollo per sfuggire alleErinni su consiglio di Pilade Dalle sue parole non si puograve evincerecon certezza se Oreste sia entrato nel tempio nel corso dellrsquoazionescenica oppure precedentemente come nelle Eumenides di Eschiloma propendo per la prima possibilitagrave in quanto sembra meno pro-babile che Servio intendesse esplicitare un mero antefatto peraltrodel tutto inutile allrsquoesegesi del passo virgiliano la specificazione di Servio che Oreste egrave entrato nel tempio per consiglio di Piladesembra suggerire la presenza di una scena in cui Oreste e Pilade dia-logano senza che siano ancora in scena le Erinni e Pilade consigliaa Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo Ne risulta quindi che

29) I verbi impiegati per esprimere lrsquoaggressione delle Erinni (inuadebatur econreptus est) sono molto forti e almeno il secondo sembra suggerire un contattofisico In Eschilo Oreste non egrave mai minacciato fisicamente dalle Erinni sulla scenanelle Eumenides di Ennio invece il fr LXIV 145 Jocelyn ( dico uicisse Orestemuos ab hoc facessite) sembra presupporre che nel momento dellrsquoassoluzione le Erin-ni circondassero Oreste

265LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

Pilade figura tra i personaggi con unrsquoinnovazione rispetto alleEumenides di Eschilo (di una presenza di Pilade non crsquoegrave traccianemmeno nei frammenti delle Eumenides di Ennio) forse dovutaallrsquoinfluenza di Euripide Pilade affianca lrsquoamico nellrsquoOrestes e nellrsquoIfigenia in Tauride mentre nellrsquoElettra egrave personaggio muto siveda in particolare il dialogo tra Oreste e Pilade nel prologo del-lrsquo Ifigenia in Tauride (vv 67ndash122) che ha la funzione di illustrare gliantefatti e delineare la psicologia dei personaggi Oreste egrave snervatodalle traversie subite (cf le accuse rivolte ad Apollo e i riferimentialla persecuzione delle Erinni ai vv 77ss) e vorrebbe abbandonaresubito lrsquoimpresa (vv 102ndash103) Pilade interviene a infondere co-raggio e a dare consigli allrsquoamico (cf i vv 104ndash115 in cui Piladesuggerisce di nascondersi in una grotta vicino al mare) Anche nelnostro caso se come credo le Erinni formano il coro la migliorcollocazione del dialogo tra Oreste e Pilade egrave proprio il prologoOreste illustra la propria condizione e parla dellrsquoinseguimento delleErinni Pilade gli consiglia di rifugiarsi nel tempio di Apollo Al ter-mine del dialogo Oreste entra nel tempio e solo successivamentesulle tracce del matricida appare in scena il coro delle Erinni

Nello scolio danielino si trova unrsquoinformazione anomala rispetto alla tradizione del mito Oreste viene assolto in templo Mi-neruae La versione secondo cui il processo egrave tenuto nel tempio diAtena non egrave altrove attestata a partire da Eschilo il processo sisvolge sempre sullrsquoAreopago (pur con variazioni circa gli accusa-tori i giudici e le modalitagrave)30 Per quanto riguarda Ennio la men-zione degli Areopagitae nel fr inc CXCII 364 Jocelyn induce a ritenere che fosse mantenuta la collocazione sullrsquoAreopago Egrave dunque fortemente innovativa la scelta di Pacuvio di ambientare il

30) Non ci sono attestazioni del processo di Oreste presso lrsquoAreopago primadi Eschilo A partire da questa considerazione Jacoby sostiene che Eschilo sia lrsquoin-ventore di questa versione mitica cf la sua elaborata argomentazione in FGrHistIIIb (Suppl) 124ndash25 con le relative note in IIIb (Suppl) 220ndash29 La posizione diJacoby perograve egrave rimasta sostanzialmente isolata la maggior parte degli studiosi (fracui A H Sommerstein Aeschylos Eumenides Cambridge 1989 5) ritiene inveceche sia piugrave antica la tradizione riportata negli attidografi del V sec e attestata da nu-merose altre fonti secondo la quale il processo di Oreste egrave il quarto in una serie diprocessi per omicidio tenutisi nellrsquoAreopago in etagrave mitica quando i giudici eranoancora gli dei (su questo punto cf infra) Egrave invece di sicuro invenzione eschilea ilfatto che lrsquoAreopago sia stato fondato da Atena specificamente per Oreste Per unaraccolta delle diverse tradizioni relative al processo di Oreste cf le sopra citate pagine di Jacoby e il piugrave agevole prospetto riassuntivo di Sommerstein 4ndash5

266 Luc ia Deg iovann i

giudizio in templo Mineruae scelta evidentemente legata al fattoche non interessava piugrave la proiezione nel mito dellrsquoistituzione ate-niese dellrsquoAreopago31 Dato lo spostamento della sede del proces-so egrave poco probabile che in Pacuvio i giudici fossero gli Areopagi-ti Egrave il caso di ricordare che esiste una diversa tradizione testimo-niata tra gli altri da Euripide nellrsquoOrestes (vv 1650ndash1652) secon-do la quale i giudici che si riuniscono nellrsquoAreopago per giudicareOreste non sono uomini ma dei32 Pacuvio potrebbe forse aver seguito questa versione mitica pur innovando per quanto riguardala sede del processo

Lo spostamento del processo non egrave lrsquounica innovazione di Pacuvio rispetto alla versione eschilea Nella testimonianza delloscolio danielino colpisce il fatto che Oreste venga assalito dalleErinni dopo essere stato assolto33 Il poeta latino sembra qui ispi-rarsi alla variante seguita da Euripide nellrsquoIfigenia in Tauride (laquale a sua volta costituisce il presupposto dellrsquointreccio del Chry-ses di Pacuvio)34 Nel dialogo con Ifigenia (in IT 939ss) Orestenarra alla sorella tutta la sua storia a partire dal matricidio com-

31) Il significato eziologico della vicenda narrata da Eschilo era legato a pre-cise contingenze storiche gli studiosi sono concordi nellrsquointerpretarlo in relazionealla riforma di Efialte del 462ndash461 che aveva limitato la funzione dellrsquoAreopago atribunale per reati di sangue (cf Arist Pol 252) anche se divergono nel definire laposizione politica di Eschilo in proposito (riformista oppure conservatrice) per unastoria del dibattito cf in particolare M Braun Die Eumeniden des Aischylos undder Areopag Tuumlbingen 1998 105ss e per unrsquoequilibrata valutazione della questio-ne cfr recentemente B Manuwald Zur Dialektik von lsaquoaltrsaquo und lsaquoneursaquo in der griechi-schen Tragoumldie AampA 46 2000 76ndash92 77ndash84

32) Piugrave precisamente ο δδεκα θεο come afferma Demostene in or 2366Per maggiori dettagli riguardo ai riferimenti di Euripide a questa versione mitica siveda B Manuwald (come n 31) 77 n 5 La tradizione mitica secondo cui Oreste egravegiudicato nellrsquoAreopago dagli dei egrave probabilmente piugrave antica della variante eschilea(cf supra n 30) e comunque nelle testimonianze posteriori a Eschilo appare comela versione dominante

33) Nella tragedia di Pacuvio la violenta reazione delle Erinni potrebbe cor-rispondere al momento scenico delle Eumenides eschilee (vv 778ss) in cui le Erinniallrsquoannuncio della vittoria di Oreste hanno unrsquoesplosione di collera In Eschiloperograve le Erinni non attaccano piugrave Oreste dopo che egrave stato assolto ma rivolgono lrsquoirae i feroci propositi di vendetta contro la terra di Atene lo scopo di questa lsaquocodarsaquo della vicenda egrave quello di inserire un secondo mito eziologico ateniese per placare leErinni Atena promette loro che saranno venerate in eterno dai suoi cittadini e isti-tuisce a tal fine un culto e un santuario a loro dedicato sul colle dellrsquoAreopago ac-canto al tribunale

34) Per il collegamento tra queste sezioni del mito di Oreste cf Hyg Fab 120e 121

267LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

prese le vicende di Atene Ai vv 968ss Euripide in parte riprendein parte varia la versione eschilea del mito immagina infatti che alcune delle Erinni accettino la sentenza e la proposta di avere unculto ad Atene secondo quanto narrato da Eschilo ma una partenon rispetti la sentenza e continui a perseguitare Oreste35 Il trage-diografo latino mantiene il processo ormai talmente radicato nellavicenda mitica da essere ineludibile ma ne annulla la valenza total-mente risolutoria che caratterizzava la drammaturgia eschilea pro-prio come Euripide aveva fatto nellrsquoIfigenia in Tauride La solu-zione data ai tormenti di Oreste egrave perograve differente rispetto a quellaeuripidea36 anche per ovvi motivi drammaturgici egrave infatti necessa-rio che il dramma contenga in seacute anche lo scioglimento37 e la solu-zione prospettata da Euripide poteva solo essere narrata nel di-scorso di un deus ex machina con scarso effetto scenico

4 Stat Theb 12511 e il relativo scolio di Lattanzio Placido

Unrsquoaltra testimonianza relativa alla persecuzione delle Erinnidopo lrsquoassoluzione di Oreste finora non presa in esame nella lette-ratura critica relativa a Pacuvio egrave offerta da una nota del commen-to alla Tebaide di Stazio che va sotto il nome di Lattanzio Placido38Si tratta del passo (Theb 12481ss) che descrive lrsquoara Clementiaedi Atene presso cui si rifugiano come supplici le donne argive perchiedere la sepoltura dei caduti in guerra Questo altare esistevarealmente ad Atene era il βωμς rsquoΕλου che aveva funzione di asilo

35) Nelle profezie degli dei ex machina nei finali dellrsquoElettra e dellrsquoOrestes diEuripide si prevede invece che la liberazione di Oreste saragrave data in modo definitivodal giudizio dellrsquoAreopago (cf El 1258ndash1272 e Or 1648ndash1652)

36) Apollo impone a Oreste di rubare dalla Tauride il simulacro di Artemidee portarlo ad Atene se compiragrave questa nuova prova saragrave liberato dai tormenti

37) Le Coefore di Eschilo potevano concludersi con Oreste che esce di scenafuggendo dalle Erinni che vede nella sua allucinazione solo percheacute la tragedia egraveconcepita come parte di una trilogia unitaria

38) Si tratta di una silloge scoliastica ampiamente stratificata il cui nucleooriginario egrave probabilmente opera di un grammatico di cultura neoplatonica del IVndashV sec che sulla base della testimonianza di alcuni manoscritti viene chiamatotradizionalmente Lattanzio Placido Questa attribuzione egrave accolta dal piugrave recenteeditore R D Sweeney (Lactantii Placidi in Statii Thebaida commentum Anonymiin Statii Achilleida commentum Fulgentii ut fingitur Planciadis super Thebaidencommentariolum Stuttgart 1997) mentre egrave negata da R Jakobi Versprengungen inden Statius-Scholien Hermes 120 1992 364ndash374 364 n 1

268 Luc ia Deg iovann i

ed era collocato secondo la testimonianza di Pausania (1171) nellrsquoγορά39 Di questo altare si fa menzione nella letteratura sol-tanto a partire dallrsquoetagrave ellenistica quando diviene un topos retori-co comprovante la celebre humanitas degli Ateniesi40 Secondo unatradizione mitica diffusa nella letteratura scoliastica lrsquoaltare era stato il rifugio degli Eraclidi perseguitati da Euristeo41 Stazio ag-giunge che grazie ad esso trovarono pace dai loro tormenti anchealtri personaggi mitici fra cui Edipo e Oreste42

mox hospita sedesuicit et Oedipodae Furias et funus dagger Olynthi43

texit et a misero matrem summouit Oreste(Stat Theb 12509ndash511)

Stazio segue qui una versione mitica anomala secondo la quale laliberazione di Oreste egrave legata allrsquoAra della Clemenza ad Atene Egrave

39) Per una discussione delle fonti storiche relative a questo altare cf infran 65 La descrizione di Stazio egrave stata impiegata per ricostruire lrsquoaspetto del luogoalla fine del I sec dC (cf in part H A Thompson The Altar of Pity in the Athe-nian Agora Hesperia 21 1952 47ndash82)

40) Cf la raccolta delle testimonianze relative al βωμς rsquoΕλου in R E Wych -erley The Athenian Agora vol III Literary and Epigraphical Testimonia Prince-ton New Jersey 1957 67ndash74

41) Cf Ps-Apollod 2167 Schol Aristoph Eq 1151 Zenob 261 Philo-strat Vitae sophistarum 215 Stazio ai vv 497ss allude alla variante secondo la qua-le lrsquoaltare fu fondato dagli stessi Eraclidi cf Serv ad Verg Aen 2761 Lact ad StatTheb 12497 Philostrat Ep 39 La tradizione che lega gli Eraclidi al βωμς rsquoΕλουnon egrave attestata nella letteratura greca di etagrave classica nella tragedia euripidea gli Era-clidi si rifugiano nel tempio di Zeus a Maratona (e nelle Supplices le vedove argive sirecano a un altare di Demetra e Kore a Eleusi)

42) In base alle tradizioni mitiche piugrave note Edipo e Oreste lrsquouno patricidalrsquoaltro matricida vengono entrambi accolti come supplici ad Atene e ivi liberati daitormenti che li affliggono non egrave perograve testimoniata la versione qui seguita da Staziosecondo la quale essi si rifugiano presso lrsquoaltare di Ελεος A questo proposito si puogravetuttavia ricordare che gli exempla mitici di Edipo e Oreste costituiscono un toposretorico spesso impiegato nelle declamazioni a proposito del tema della clemenzadegli Ateniesi cf in part i riferimenti di Libanio in Decl 1531 e 1647 dove si fa alcontempo menzione del fatto che gli Ateniesi sono gli unici a venerare Ελεος comeuna divinitagrave

43) La cittagrave di Olinto fu conquistata da Filippo il Macedone nel 348 aC e isuoi abitanti furono ridotti in schiavitugrave ma in parte si rifugiarono ad Atene Lrsquoinse-rimento anacronistico di un fatto storico ha destato sospetti cf lrsquoesposizione delproblema e le proposte di emendamento in K F L Pollmann Statius Thebaid 12Paderborn 2004 210

269LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

improbabile che questa variante del mito sia unrsquoinvenzione di Sta-zio il quale si limita a citarla di sfuggita come cosa nota egrave vero -simile che essa fosse sviluppata in unrsquoopera per noi perduta Lo scolio di Lattanzio Placido al v 511 dagrave ulteriori informazioni

(A MISERO MATREM) SVMMOVIT ORESTE quia Orestes post absolutionemcum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente confugit et resipuitlsquomatremrsquo autem lsquosummouitrsquo Vergiliane nam sibi imminere non Furiased mater uidebatur occisa ltAen 4472ndash473gt lsquoarmatam facibus matremet serpentibus atris cum fugit ultricesque sedent in limine Diraersquo lsquosum-mouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae summouerit illicenim ut supra dictum est furore purgatus est

Lattanzio spiega il passo di Stazio (nello specifico la menzione della madre come persecutrice) tramite il riferimento a Verg Aen4472ndash47344 ma servendosi anche di unrsquoaltra fonte da cui ricavalrsquoinformazione ndash per noi preziosa ndash che Oreste ha un attacco di follia dopo lrsquoassoluzione La concordanza con lo scolio danielinosu questo particolare di una tradizione assolutamente peregrinanon puograve essere casuale egrave assai verosimile che Lattanzio reperisse lanotizia in un commento al passo di Virgilio che lui stesso cita lostesso commento che egrave la fonte dello scolio danielino

Il commento di Lattanzio in molti luoghi mostra di dipen deredal commento virgiliano che egrave la fonte degli Scholia Danielis (e tal-volta anche dello stesso Servio) Un intero filone degli studi dedi-cati ai commentatori virgiliani si egrave servito delle frequenti coinci-denze tra Macrobio Servio gli Scholia Danielis Lattanzio Placido(e altri autori) per dimostrare la dipendenza di tutti questi da unafonte comune identificata con il commento a Virgilio di Elio Do-nato45 Per quanto riguarda nello specifico le corrispondenze tra

44) La specificazione nam sibi imminere non Furia sed mater uidebatur oc-cisa egrave chiaramente una parafrasi del passo virgiliano riportato subito dopo che Lat-tanzio ritiene modello di quel verso della Tebaide Il commentatore vuole cioegrave direche Stazio ndash nel formulare il v 511 che contiene il riferimento alla persecuzione del-lrsquoombra della madre e non come egrave piugrave consueto delle Erinni ndash si ispira a Virgilio(ma la menzione della madre per Oreste egrave motivata anche dal fatto che le Furiae sonostate associate ad Edipo) Si noti lrsquouso del verbo uidebatur Lattanzio interpreta lascena allusa da Virgilio come unrsquoallucinazione di Oreste (su questo punto cf infra)

45) Il confronto piugrave produttivo egrave quello tra Macrobio Servio e gli ScholiaDanielis cf in part i passi raccolti da A Santoro Il laquoServio Danielinoraquo egrave DonatoSIFC (NS) 20 1943 79ndash104 e N Marinone Elio Donato Macrobio e Servio com-mentatori di Vergilio in Analecta Graecolatina Bologna 1990 193ndash264 La tesi

270 Luc ia Deg iovann i

gli Scholia Danielis e Lattanzio si vedano gli studi di Funaioli e divan de Woestijne46

Un caso analogo a quello che stiamo esaminando si trova inLact Plac ad Theb 2595 da confrontare con Schol Dan ad Aen10567 Lattanzio per spiegare un passo di Stazio cita un verso di Virgilio e riporta al contempo informazioni ricavate dal commento a quel passo di Virgilio La similitudine di Tideo con Briareo in Theb 2595ss riprende la similitudine virgiliana di Enea con lo stes-so personaggio mitico (chiamato con lrsquoaltro nome Egeone) in Aen10565ss Virgilio segue una versione mitica diversa da quella omeri-ca secondo la quale Briareo Egeone era alleato di Zeus nella Gi-gantomachia (cf Hom Il 1401ndash406) lo scolio danielino a Aen10567 cerca di sanare la contraddizione proponendo una particola-re interpretazione dellrsquoavverbio contra supportata da un parallelo diTerenzio La stessa variante mitica egrave seguita da Stazio Lattanzio rile-va la ripresa da Virgilio e adatta al passo della Tebaide la spiegazionedel commento virgiliano riportando anche il parallelo di Terenzio

Si consideri inoltre il confronto tra Lact Plac ad Theb 61ndash3e Schol Dan ad Ecl 668 si puograve dedurre che Lattanzio riprende uncommento piugrave ampio di quello rappresentato per noi dagli ScholiaDanielis (lo prova la presenza soltanto in Lattanzio del segmento anutrice derelictum esse)

In altri casi Lattanzio riporta informazioni che si trovano nellanota di Servio e dello scolio danielino ma evidentemente non ri-prende il complesso del Servius auctus cosigrave come egrave a noi giunto

secondo cui gli Scholia Danielis derivano dal commento di Donato egrave stata sostenu-ta in particolare dai curatori dellrsquoincompiuta Editio Harvardiana E K RandJ J Savage G B Waldrop Piugrave probabilmente il compilatore degli Scholia Danielisattingeva a un compendio del commento di Donato (cfr A H Travis Donatus andthe Scholia Danielis A Stylistic Comparison HSPh 53 1942 157ndash169 id Adden-dum to laquoDonatus and the Scholia Danielisraquo CPh 45 1950 38ndash39) sulla questionecf piugrave recentemente Ch Murgia The truth about Vergilrsquos commentators inR Rees (ed) Romane memento Vergil in the Fourth Century London 2004 189ndash200 192 e per una posizione scettica nei confronti di questa teoria G Ramires Peruna nuova edizione di Servio RFIC 124 1996 318ndash329 318ndash319 Anche se il ten-tativo di ricostruire la perduta opera di Donato puograve essere considerato utopisticoresta indubbio che le tradizioni scoliastiche sopracitate conservano materiale pro-veniente da quel prezioso commento

46) G Funaioli Esegesi virgiliana antica Prolegomeni alla edizione del com-mento di Giunio Filargirio e di Tito Gallo Milano 1930 478ss P van de Woestij-ne Les scolies a la Theacutebaiumlde de Stace Remarques et suggestions AClass 19 1950149ndash163 (cf in part 154ss)

271LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

bensigrave un commento che egrave a monte degli Scholia Danielis e che egravefonte dello stesso Servio lo mostra con chiarezza il confronto giagraveanalizzato da Funaioli47 tra Serv + Schol Dan ad Aen 11133Lact Plac ad Theb 7542 Isid Etim 10260 Gell 20113

Egrave dunque probabile che le informazioni presenti in Lattan-zio ndash ma non nella nota di Servio e dello scolio danielino ndash si rife-riscano alla medesima opera citata dal commento virgiliano cioegravequella tragedia di Pacuvio alla quale noi diamo attraverso Diome-de il titolo di Orestes E in effetti si ha una singolare coincidenzacompare Pilade che dalla nota di Servio sapevamo giagrave essere fra ipersonaggi (si noti che in entrambi i casi il riferimento a Pilade egrave deltutto inutile allrsquoesegesi del passo commentato non puograve dunque es-sere casuale) Unrsquoulteriore conferma alla mia ipotesi viene dal fattoche le medesime informazioni (Oreste egrave risanato presso lrsquoasylumdegli Eraclidi e vi egrave stato condotto da Pilade) si trovano nel cosid-detto Mitografo Vaticano II uno dei tre fabularia medievali sco-perti da Angelo Mai presso la Biblioteca Apostolica Vaticana (ri-porto il testo secondo lrsquoedizione di Kulcsaacuter)48

Fabula 193 De asylo nepotum HerculisPostquam Hercules migrauit e terris filii nepotesque eius insidias quasipse auus conflixerat timentes Athenis sibi primi asylum hoc est tem -plum refugii fecerunt hac lege consecratum ut quocunque crimine reusad id confugeret ab omni noxa liber esset nullusque eum inde abducereuel ledere auderet Vbi et Orestes extremo amico Pilade trahente resi-puit Dictum autem uolunt asylum quasi antetrahendo [a non trahendoM Bode] spolium Hoc autem religionis ius non inest omnibus templissed quibus concessum est lege consecrationis

Come accade molto spesso nel testo dei Mitografi Vaticani questafabula si presenta come un laquocollageraquo49 quasi letterale di due distin-te note del commento di Servio ad Aen 8342 per la parte post-quam templo50 e ad Aen 2761 per la parte hoc consecratio-nis Lrsquoosservazione dictum spolium riproduce invece il senso di

47) Cf Funaioli (come n 46) 479ndash48148) P Kulcsaacuter Mythographi Vaticani I et II Turnhout 1987 (Corpus Chri-

stianorum Series Latina XCIc)49) Cf Ph Dain Mythographe du Vatican II Besanccedilon 2000 28ndash3050) Questa nota di Servio egrave riprodotta quasi alla lettera in Myth Vat I 60 con

la variante templum Mineruae e in schol ad Luc 197 con la variante locum refugii(cf il templum refugii di Myth Vat II 193) al posto della lezione templum Miseri-cordiae dei codici serviani (che sembra quella originaria)

272 Luc ia Deg iovann i

Schol Dan ad Aen 2761 alii lsquoasylumrsquo ideo dictum quod fu-gienti illuc spolia non detraherentur (si noti in entrambi la posizio-ne immediatamente precedente a hoc consecrationis)

Da nessuno di questi due passi perograve il mitografo poteva rica-vare lrsquoinformazione ubi et Orestes extremo amico Pilade trahenteresipuit che presenta invece significative consonanze verbali con ilsopracitato scolio di Lattanzio a Stat Theb 12511 Orestes postabsolutionem cum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente con-fugit et resipuit Gli scoli a Stazio sono in effetti una delle principalifonti insieme a Servio dei Mitografi Vaticani Si noti perograve nellaformulazione del Mitografo una piccola aggiunta rispetto al testodi Lattanzio lrsquoavverbio extremo (laquoalla fineraquo) Questa specificazio-ne temporale suona piuttosto strana allrsquointerno della fabula del Mi-tografo mentre si spiegherebbe benissimo in un testo che espones-se anche le vicende di Oreste immediatamente precedenti Sarebbestata fuori luogo anche nello scolio di Lattanzio che inizia con ilriferimento allrsquoaltare (e non a caso il commentatore lrsquoha omessa)Egrave quindi da escludere la possibilitagrave che il mitografo abbia di perso-na integrato il commento virgiliano (Servio + scolio danielino) conquesta singola notizia tratta dallo scolio di Lattanzio egrave invece plau-sibile che dipenda da una fonte comune a tutti e tre gli autori checontenesse anche lrsquoinformazione relativa al legame di Oreste conlrsquoaltare degli Eraclidi51

51) La situazione qui rilevata concorda con le conclusioni a cui egrave giunto F Ke-seling (De Mythographi Vaticani Secundi Fontibus Halle 1908) lo studioso argo-menta con lrsquoausilio di numerosi confronti (cf pp 84ndash98) che in molti casi le somi-glianze tra il testo del Mitografo Vaticano II e gli scoli del Servio Danielino e di altriautori si possono spiegare solo postulando la dipendenza da fonti comuni costituiteda perduti commenti a Virgilio (cf p 84) Keseling ritiene infatti che il Mitografo Va-ticano II riprenda il commento virgiliano di Servio ma non gli Scholia Danielis nellaforma in cui sono a noi giunti (cf pp 9ndash11) Anche nel caso dei Mitografi Vaticani cosigravecome del Servio Danielino egrave stato indicato come fonte il commento di Donato a Vir-gilio (tesi sostenuta a proposito del Mitografo Vaticano I da R Schulz De Mytho-graphi Vaticani Primi Fontibus Halle 1905) Questi studi di ricostruzione del perdu-to commento di Donato propri della temperie culturale della Quellenforschung devono essere in larga misura ridimensionati in quanto non tengono conto delle fontiintermedie medievali (cfr le critiche alla tesi di Schulz svolte nellrsquointroduzione allrsquoedi-zione Budeacute del Mitografo Vaticano I Le premier mythographe du Vatican texte eta-bli par N Zorzetti et traduit par J Berlioz Paris 1995 XX ss) Tuttavia anche se egrave daescludere che il compilatore del fabularius medievale avesse diretto accesso al com-mento di Donato appare probabile che attinga da esso materiale attraverso passaggiintermedi di compendi non sempre identificabili Per un riassunto aggiornato relati-vo alla questione delle fonti del Mitografo Vaticano II si veda Dain (come n 49) 14ndash18

273LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

In conclusione dallrsquounione di quattro fonti scoliastiche (Ser-vio e Schol Dan a Verg Aen 4473 Lattanzio Placido a Stat Theb12511 Myth Vat II 193) che attingono il proprio materiale a unafonte comune perduta ricaviamo il contenuto di un commento alpasso virgiliano piugrave esteso di quello conservato dalla tradizione delServius auctus in cui era riportato un maggior numero di informa-zioni relativamente alla tragedia di Pacuvio ritenuta dal commen-tatore il referente di Virgilio in quel passo

Egrave possibile ricostruire almeno in parte le modalitagrave con cuiServio e il compilatore degli Scholia Danielis utilizzano la fonte comune tramite il confronto delle loro note di commento al v 469in riferimento alla tragedia pacuviana relativa a Penteo (il testo egraveriportato supra) Le due note derivano chiaramente da una mede-sima fonte che egrave riportata in modo piugrave esteso dallo scolio danieli-no cf la spiegazione del termine agmina ad aut impetus aut se-cundum Vrbanum agmina serpentium di Servio corrisponde autimpetus aut secundum quosdam quoniam habitus earum et sibilaserpentium faciem agminis praebent dello scolio danielino (Servioegrave nettamente piugrave succinto ma conserva il nome di Vrbanus chenello scolio danielino egrave sostituito da secundum quosdam) Perquanto riguarda la tragedia di Pacuvio relativa a Penteo Serviomantiene solamente il nudo riferimento (Pentheus autem secun-dum tragoediam Pacuuii furuit etiam ipse) mentre lo scolio da-nielino ne riporta anche il riassunto che introduce con le seguen-ti parole Pentheum autem furuisse traditur secundum tragoediamPacuuii de quo fabula talis est In questo caso egrave chiaro che lo scolio danielino integra Servio servendosi della stessa fonte giagrave im-piegata da questi e poicheacute Servio era stato estremamente succin-to riporta (quasi) per intero la nota della fonte senza curarsi chein piccola parte ripete quanto giagrave detto da Servio Di conseguenzain questo passo lo scolio danielino conserva piugrave fedelmente lafacies del commento perduto

La nota al v 473 di questa fonte comune riguardante la trage-dia di Pacuvio relativa ad Oreste era probabilmente strutturata inmodo simile al riferimento al dramma doveva seguire la narrazio-ne della fabula della quale si possono ricostruire alcuni elementitramite la congiunzione di Servio scolio danielino Lattanzio Pla-cido e Mitografo Vaticano II Oreste su consiglio di Pilade persfuggire alle Furie si rifugia nel tempio di Apollo dal quale nonpuograve piugrave uscire percheacute laquoassediatoraquo da queste che stazionano sulla

274 Luc ia Deg iovann i

soglia del tempio La scena si sposta nel tempio di Minerva Oresteviene sottoposto a processo ed egrave assolto Non cessa tuttavia la per-secuzione delle Furie a cui si aggiunge quella dellrsquoombra della madre52 Alla fine (cf postremo del Myth Vat II) Oreste trascina-to da Pilade si rifugia presso il templum Misericordiae (il βωμςrsquoΕλου chiamato ara Clementiae da Stazio) dove egrave risanato (resi-puit) In questo caso Servio conserva una sezione del racconto (checorrisponde alla parte iniziale della tragedia) quella che a suo giu-dizio descrive la scena a cui allude Virgilio Il compilatore degliScholia Danielis andando a integrare la nota di Servio rileva una discrepanza tra lrsquoinformazione riportata da Servio e ciograve che ricavadallrsquoaltra fonte aggiunge quindi un succinto riferimento a unrsquoaltrascena che puograve costituire il referente di Virgilio legandolo alla notadi Servio tramite lrsquoespressione alii dicunt53

5 Il finale della tragedia

Tramite la congiunzione di queste testimonianze ricaviamoinformazioni anche sullo scioglimento dellrsquoazione drammatica Pacuvio segue una versione mitica ndash la cui unica attestazione in untesto letterario conservato egrave data da Stat Theb 12511 ndash secondo laquale Oreste viene liberato dai tormenti presso il βωμς rsquoΕλου diAtene Egrave ben nota la predilezione del doctus Pacuvio per le varian-ti rare ed erudite54 nel caso specifico si tratta o di unrsquoinvenzione del

52) Lo scolio di Lattanzio Placido colloca la persecuzione della madre dopolrsquoassoluzione (quia Orestes post absolutionem cum fureret ad hanc aram Pyladeamico trahente confugit et resipuit lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbramreligio arae summouerit) ma non si puograve escludere che fosse presente anche prima

53) Lrsquoautore dello scolio danielino forse nota lrsquoimprecisione del riferimentodi Servio proprio in relazione alla presenza di Clitemnestra si noti infatti che Servio spiega il sedent in limine Dirae non il fatto che Oreste fugga lo spettro diClitemnestra Stupisce perograve che nemmeno lo scolio danielino menzioni Clitem-nestra Si verifica qui lo stesso fatto singolare che si ha nella nota al v 469 relativaa Penteo nel riassunto dello scolio danielino non figura la scena della follia di Pen-teo nonostante sia il punto di maggior interesse per lrsquointerpretazione del passo diVirgilio

54) Di questo tema si egrave occupato in particolare DrsquoAnna (La laquodoctrinaraquo diMarco Pacuvio in Problemi di letteratura latina arcaica Roma 1976 173ndash197) cfle considerazioni svolte dallo studioso intorno al Dulorestes e alla versione relativaalla morte di Priamo casi in cui a fronte di tradizioni mitiche molto diffuse Pacu-vio sceglie varianti rare o affatto sconosciute

275LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

tragediografo latino o di una tradizione ellenistica non altrimentinota55

Ci si puograve dunque chiedere come Pacuvio traducesse il nomedella divinitagrave cui lrsquoaltare era dedicato Stazio la chiama clementiama la piugrave comune traduzione del greco ampλεος egrave misericordia e il sacello ateniese egrave generalmente chiamato negli autori latini ara Misericordiae (cf Sen rhet Contr 10510 Panegyrici 971 Servad Aen 8342 Lact ad Theb 12481497510 vi alludono ancheQuint 51138 e Apul Met 1115) La scelta del termine clementiada parte di Stazio egrave dovuta se non altro a necessitagrave metriche (mĭ-sĕrĭcordia non puograve entrare in un esametro)56 ma tale preclusionenon riguarda un testo drammatico

La collocazione dello scioglimento dellrsquoazione presso il βωμςrsquoΕλου egrave di grande importanza per definire la struttura drammati-ca della tragedia Egrave infatti accertata la presenza di un primo cambio

55) Mi limito a segnalare un elemento che potrebbe avere attinenza con la rielaborazione del mito operata da Pacuvio Si tratta della possibilitagrave che negli Aetiadi Callimaco fosse trattato un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di ΕλεοςQuestrsquoipotesi egrave stata formulata da R Pfeiffer (Callimachus vol I FragmentaOxford 1949 58) sulla base di due scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle ai vv 258 e260 Commentando il riferimento di Edipo allrsquolaquounicitagraveraquo dellrsquohumanitas ateniese loscoliasta richiama a confronto un verso di Callimaco (fr 51 Pfeiffer = 60 Massimil-la) affermando che si tratta del verso conclusivo del libro II degli Aetia (schol adOed Col 258) Lo scolio immediatamente successivo (ad Oed Col 260) come peravvalorare questa fama di Atene menziona lrsquoesistenza nella cittagrave dellrsquoaltare di Ελε-ος Congiungendo queste due testimonianze Pfeiffer ipotizza che questo soggettofosse trattato da Callimaco alla fine del libro II degli Aetia quanto poi al conte -nuto del racconto eziologico lo studioso pensa al mito della fondazione da parte degli Eraclidi dato che egrave quello piugrave diffuso ma gli scoli sopra citati non ne fannomenzione Dal momento che i riferimenti a Callimaco e allrsquoaltare sono disgiunti lrsquoesistenza stessa di una sezione relativa allrsquoaltare di Ελεος negli Aetia di Callimacorimane solo ipotetica (cf G Massimilla Aitia libri primo e secondo Pisa 1996 371)Se perograve si accoglie la proposta di Pfeiffer si puograve pensare che lrsquoopera di Callimaco siastata un referente di Pacuvio Fondandosi sullrsquoipotesi di Pfeiffer Ch McNelis (Sta-tiusrsquo Thebaid and the poetics of civil war Cambridge 2007 165ndash166) suggerisce cheStazio abbia come modello Callimaco in tal caso aggiungerei lrsquoOrestes di Pacuviopotrebbe essere stato un modello intermedio (su questo aspetto cf infra)

56) Piugrave articolate spiegazioni della scelta del termine clementia da parte diStazio e del significato di tale scelta sono state date da J F Burgess Statiusrsquo Altarof Mercy CQ 22 1972 339ndash349 347ndash348 S Morton Braund Ending epic StatiusTheseus and a merciful release PCPhS 42 1996 1ndash23 9ndash12 F Delarue Stace po -egravete eacutepique Originaliteacute et coheacuterence Louvain 2000 162ndash165 McNelis (come n 55)163ss (in relazione in part alla distinzione di Seneca tra clementia e misericordia edella visione della clementia come virtugrave propria dellrsquoimperatore ideale)

276 Luc ia Deg iovann i

di scena dal tempio di Apollo a Delfi al tempio di Minerva ad Ate-ne come avviene anche nelle Eumenides di Eschilo Nella tragediaeschilea crsquoera poi un secondo spostamento che portava la scena sul-lrsquoAreopago nel tribunale fondato secondo Eschilo in quellrsquoocca-sione In Pacuvio il processo si svolgeva nel tempio di Minerva(non era pertanto necessario un cambio di scena) ma lrsquoassoluzio-ne diversamente che in Eschilo non portava alla liberazione diOreste anche nel testo di Pacuvio la scena si spostava dunque unaseconda volta ma nella direzione del βωμς rsquoΕλου che secondoquanto apprendiamo da Pausania era situato nellrsquoγορά Questocambiamento rispetto alla versione eschilea come si puograve ricostrui-re attraverso Stazio (con il βωμς rsquoΕλου che di fatto assolve allafunzione risolutiva dellrsquoAreopago) dagrave un significato complessivoalla rielaborazione del mito operata da Pacuvio

A questo proposito egrave interessante rilevare una serie di corri-spondenze tra il passo staziano relativo allrsquoara Clementiae e le Eu-menides di Eschilo57 La riflessione di Stazio sul valore dellrsquoistitutodellrsquoAltare della Clemenza (Theb 12497ndash505)58 presenta singolariaffinitagrave con i concetti espressi da Atena nel suo discorso di fonda-zione dellrsquoAreopago (Aesch Eum 681ss) in comune ci sono inparticolare i temi della giustizia e della difesa degli uomini e lrsquoideadellrsquounicitagrave dellrsquoistituto ateniese (cf in part Eum 700ndash706)59 Inrelazione alla vicenda di Oreste lrsquoAreopago e lrsquoAra della Clemen-za assolvono sostanzialmente alla medesima funzione ma con unoslittamento di significato Eschilo pone lrsquoaccento sullrsquoinflessibilitagravedella giustizia che si serve della paura come proprio strumento drsquoazione come emerge chiaramente dalle parole di Atena in Eum

57) Altri argomenti che vanno in questa direzione sono stati portati daTh Baier LrsquoAra Clementiae nella Tebaide di Stazio (XII 481ndash518) Aevum 81 2007159ndash170 169

58) Fama est defensos acie post busta paterni numinis Herculeos sedem fundasse nepotes fama minor factis ipsos nam credere dignum caelicolas tellusquibus hospita semper Athenae ceu leges hominemque nouum ritusque sacrorum seminaque in uacuas hinc descendentia terras sic sacrasse loco commune animan-tibus aegris confugium unde procul starent iraeque minaeque regnaque et a iustis Fortuna recederet aris

59) Τοι(νδε τοι ταρβο)ντες νδκως σβας ampρυμα [τε] χρας κα π(λεωςσωτριον ampχοιτrsquo ν ο1ον ο2τις νθρπων ampχει ο2τrsquo ν Σκ4θ5σιν ο2τε Πλοποςν τ(ποις κερδ8ν θικτον το)το βουλευτριον α9δο13ον ξ4θυμον εltδ(ντων=περ γρηγορς φρο4ρημα γς καθσταμαι

277LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

690ndash692 e 698ndash69960 a questo scopo vengono integrate tra i culticittadini le Erinni stesse con la funzione di laquodispensatrici di giu-stiziaraquo (cf lrsquoosservazione di Atena ai vv 990ndash991 κ τ8ν φοβερ8ντ8νδε προσπων μγα κρδος Aρ8 το13σδε πολταις)61 Lrsquoistituzio-ne del βωμς rsquoΕλου presuppone invece un concetto di giustiziamite che opera con clemenza Questo slittamento ideologico bensi accorda con lrsquoimmagine di Atene come centro di φιλανθρωπαper antonomasia di cui il βωμς rsquoΕλου assurge a simbolo62 Neitesti letterari i riferimenti allrsquoaltare srsquoaccompagnano spesso allasottolineatura del carattere di unicitagrave di questrsquoistituzione ateniesesi ricordi in particolare il riferimento di Pausania che su tale osser-vazione costruisce un elogio della cittagrave con concetti in parte affinia quelli formulati nel passo di Stazio63 Il medesimo carattere diunicitagrave egrave sottolineato in relazione allrsquoAreopago nel discorso di fon-dazione di Atena (cf Aesch Eum 702ndash703) Questo parallelismo contrasto dellrsquoaltare di Ελεος rispetto allrsquoAreopago quale si puograveintravedere nei concetti espressi da Stazio avrebbe un profondo significato ideologico nellrsquoOrestes di Pacuvio dove la funzionedrammaturgica dellrsquoAreopago era svolta dallrsquoaltare di Ελεος Sipuograve quindi ipotizzare che i temi svolti da Stazio in relazione allrsquoaraClementiae fossero ispirati dalla tragedia di Pacuvio

Unrsquoulteriore osservazione di Stazio puograve infine suggerire unrsquoi-potesi circa la versione mitica adottata da Pacuvio Nei versi che introducono il passo relativo al valore dellrsquoara Clementiae (Theb

60) Eum 690ndash692 ν δB τC σβας στ8ν φ(βος τε ξυγγενDς τ μD δικε13ν σχσει τ( τrsquo Eμαρ κα κατrsquo εφρ(νην Aμ8ς 698ndash699 κα μD τ δεινν πGν π(λεωςampξω βαλε13ν τς γHρ δεδοικIς μηδBν ampνδικος βροτ8ν

61) Su questo tema cf recentemente H H Bacon The Furiesrsquo HomecomingCPh 96 2001 48ndash59 58

62) A partire dallrsquoetagrave ellenistica il riferimento al βωμς rsquoΕλου diviene un to-pos retorico comprovante lrsquohumanitas di Atene (e proprio in quanto topos questoargomento egrave consigliato nei manuali di retorica sia greci che romani cfr Apsin ArsRhetorica 1016 Dilts Kennedy e Quint Inst 51138) In merito a questo tema cfin part E J Stafford Eleos the Athenian laquoAltar of Pityraquo and its god in H vanWees (ed) Worshipping virtues personification and the divine in ancient GreeceLondon 2000 199ndash225

63) Paus 1171 rsquoΑθηναοις δB ν τK γορL κα λλα στν οκ ς Mπανταςπσημα κα rsquoΕλου βωμ(ς N μλιστα θε8ν ς νθρπινον βον κα μεταβολHςπραγμτων Oντι Pφελμ μ(νοι τιμHς QΕλλνων νμουσιν rsquoΑθηνα13οι το4τοις δB οτH ς φιλανθρωπαν μ(νον καθστηκεν λλH κα θεοRς εσεβο)σιν λλων πλονκα γHρ Α9δο)ς σφισι βωμ(ς στι κα Φμης κα QΟρμς δλ τε ναργ8ς Vσοιςπλον τι Wτρων εσεβεας μτεστιν Xσον σφσι παρν τ4χης χρηστς

278 Luc ia Deg iovann i

12497ss riportato supra nella n 58) Stazio critica la tradizionemitica (fama) secondo cui lrsquoaltare fu fondato dagli Eraclidi64 e afferma che in realtagrave (factis) fu istituito dagli dei stessi Per ap-profondire questo aspetto egrave opportuno ricordare che il βωμςrsquoΕλου menzionato nelle fonti letterarie a partire dallrsquoetagrave ellenisti-ca egrave da identificare con il piugrave antico βωμς τ8ν δδεκα θε8ν fondato alla fine del VI sec aC anchrsquoesso collocato nellrsquoγορά eavente funzione di asilo65 Lrsquoidentificazione del βωμς rsquoΕλου con

64) Per le attestazioni di questa tradizione mitica cf n 41 e riguardo allrsquoipo-tesi che fosse trattata da Callimaco cf n 55

65) Lrsquoidentificazione fu proposta per la prima volta da U von Wilamowitz-Moellendorff Aus Kydathen in Philologische Untersuchungen I Berlin 1880 201n 4 DellrsquoAltare dei Dodici Dei sono stati trovati resti nel 1934 negli scavi dellrsquoγοράcondotti dallrsquoAmerican School of Classical Studies at Athens Il primo studio ap-profondito al riguardo egrave quello di M Crosby The Altar of the Twelve Gods inAthens Hesperia Suppl 8 1949 82ndash103 che sostiene lrsquoidentificazione proposta daWilamowitz (cf in part pp 102ndash103) ulteriori argomentazioni in suo supporto sitrovano in Thompson (come n 39) 49ss per uno studio archeologico piugrave esaustivocf L M Gadbery The Sanctuary of the Twelve Gods in the Athenian Agora a Re-vised View Hesperia 61 1992 447ndash489 Sappiamo da Tucidide (6546ndash7) che lrsquoAl-tare dei Dodici Dei nellrsquoγορά fu fondato da Pisistrato il Giovane (figlio del tirannoIppia) durante il suo arcontato intorno al 522521 aC Da numerose altre fonti sievince che questo altare aveva funzione di asilo la prima attestazione storica di questo ruolo egrave data da Herod 61084 in relazione ad avvenimenti del 519 aC altririferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo si trovano in Diodoro (12391 even-to del 431 aC) e Licurgo (In Leocratem 93 fatto avvenuto intorno al 355 aC) I ri-ferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo cessano con la metagrave del IV sec aCpiugrave o meno contemporaneamente a quando cominciano i riferimenti allrsquoAltare diΕλεος che svolgeva la medesima funzione (cf le testimonianze raccolte in Wycher-ley [come n 40] 67ndash74) I riferimenti piugrave antichi si trovano negli scoli ad alcuni autoriclassici (cf in part gli scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle citati nella n 55) Nellrsquoetagraveellenistica e romana egrave sempre menzionato il βωμς rsquoΕλου come luogo drsquoasilo ad Ate-ne (Pausania non nomina lrsquoAltare dei Dodici Dei) La continuitagrave di funzione fa pen-sare che con βωμς τ8ν δδεκα θε8ν e βωμς rsquoΕλου si indichi il medesimo luogonellrsquoγορά di Atene Una conferma sembra data da Philostr Epist 39 (70) che parladellrsquoAltare di Ελεος come dedicato dagli Ateniesi a una laquotredicesima divinitagraveraquo(rsquoΑθηνα13οι τν rsquoΕλου στσαντο βωμ(ν Yς τρισκαιδεκτου θεο)) Come osser-va Crosby 103 laquothe simplest explanation of the text would seem to be that Pity wasadded to the Twelve Gods in Athens in some physical sense by sharing their sanc-tuary either through the addition of a second altar or through a gradual usurpationof the name Essentialy the Altar of the Twelve Gods was an altar of Pityraquo Il fattoche gli Ateniesi venerassero realmente Ελεος come una divinitagrave secondo quanto egraveaffermato nelle fonti letterarie resta tuttavia in dubbio alcuni studiosi propendonoper il ritenere che il tema dellrsquounicitagrave del culto ateniese di Ελεος sia un topos retori-co assunto a simbolo dellrsquohumanitas di Atene e non faccia riferimento a un cultopraticato nel concreto (questa tesi egrave sostenuta di recente da Stafford come n 62)

279LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν illumina a mio parere lrsquoosservazione diStazio (e allo stesso tempo trae da essa conferma) la sua correzio-ne della tradizione mitica sembra essere stata suggerita proprio dal-la consapevolezza che in precedenza lrsquoaltare era dedicato ai DodiciDei66 Ci si puograve chiedere allora se Stazio inventasse la variante della fondazione da parte degli dei oppure la desumesse da unrsquoope-ra letteraria anteriore Si puograve ipotizzare che questa variante si trovasse nellrsquoOrestes di Pacuvio Come si egrave detto in relazione alprocesso ad Oreste egrave plausibile che Pacuvio seguisse la versione mitica secondo la quale i giudici sono gli dei67 secondo questa tra-dizione lrsquoAreopago egrave stato fondato dai dodici dei (ο δδεκα θεοcome afferma Demosth 2366) che si riunirono per la prima voltasul colle ateniese per giudicare un delitto di sangue commesso daAres (e da questo fatto il colle ndash e quindi il tribunale ndash prese il nomedi Areopago laquocolle di Aresraquo) Pacuvio elimina lrsquoAreopago (il pro-cesso si svolge nel tempio di Minerva) e lo sostituisce nella sua fun-zione drammaturgica di risoluzione della vicenda con il βωμςrsquoΕλου che coincide storicamente con il βωμς τ8ν δδεκα θε8νAllrsquoAreopago fondato dai Dodici Dei si contrappone lrsquoaltare diΕλεος che secondo Stazio fu fondato in realtagrave dagli dei e non da-gli Eraclidi come vuole la tradizione Si potrebbe trattare natural-mente di una semplice coincidenza ma alla luce delle corrispon-denze tra lrsquoaltare di Ελεος e lrsquoAreopago egrave suggestivo ipotizzareche Stazio faccia riferimento a Pacuvio il tragediografo romanopotrebbe aver inserito nel finale del suo dramma un mito eziologi-co relativo a quel luogo simbolico di Atene e aver accreditato laversione secondo la quale sono gli dei stessi a volere la fondazionedellrsquoaltare di Ελεος Secondo questrsquoipotesi Pacuvio proietterebbenel mito nella forma di una rielaborazione letteraria il reale muta-mento di unrsquoistituzione ateniese (il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν che di-viene βωμς rsquoΕλου)68 mettendo in atto un procedimento simile aquello che aveva svolto Eschilo in relazione allrsquoAreopago69 Diffe-

66) La scelta di valorizzare questa diversa tradizione mitica veicola un pro -fondo significato ideologico allrsquointerno del poema cf in part le considerazioni diD Feeney The Gods in Epic Oxford 1991 390ndash391

67) La questione egrave discussa nel sect 3 sul problema relativo alle varianti mitichedel processo di Oreste e alla loro antichitagrave cf in part nn 30 e 32

68) Cf quanto detto nella n 6569) A proposito della relazione tra le Eumenides di Eschilo e la riforma di

Efialte cf n 31

280 Luc ia Deg iovann i

renza di fondo tra i due autori resta perograve il fatto che il mito eziolo-gico introdotto da Eschilo faceva riferimento al contesto politico alui contemporaneo mentre nel caso di Pacuvio si tratterebbe di unascelta di carattere piugrave propriamente letterario ed erudito70

6 Il personaggio di Pilade

Da Lattanzio e dal Mitografo Vaticano II si apprende che egrave Pilade a laquotrascinareraquo Oreste allrsquoara Clementiae evidentemente eglista al fianco di Oreste per tutta la tragedia71 Il verbo utilizzato inentrambe le testimonianze (trahente) suggerisce uno stato di com-pleta prostrazione di Oreste Il rapporto tra i due amici appare anche in questo caso simile a quello delineato nellrsquoOrestes e nel-lrsquoIfigenia in Tauride di Euripide noncheacute nel Chryses di Pacuvio72Il duplice intervento di Pilade in due momenti critici del drammacon funzione di conforto e consiglio egrave presente nellrsquoOrestes di Euripide Nei vv 725ss di questa tragedia Pilade che sopraggiun-ge dopo che si egrave spenta lrsquoultima speranza di salvezza per Oreste(Menelao ha di fatto negato il suo aiuto) consiglia allrsquoamico di pre-sentarsi di fronte allrsquoassemblea degli Argivi che deve giudicarloper discolparsi gli infonde la speranza che possa in questo modosalvarsi (cf i vv 780ss) e lo conduce al luogo del processo soste-nendolo fisicamente Si vedano in particolare i vv 800ndash802 περι-βαλIν πλευρο13ς μο13σι πλευρH νωχελ ν(σ Yς γI διrsquo στεςσε σμικρH φροντζων Oχλου οδBν α9σχυνθες χσω Piladeporta quasi di peso Oreste attraverso la cittagrave si tratta precisamen-

70) A questo riguardo si ricordi lrsquoipotesi di Pfeiffer secondo cui Callimacopossa aver trattato negli Aetia un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di Ελε-ος (cf n 55) lo studioso pensava al mito di fondazione piugrave diffuso connesso con gliEraclidi nonostante questo non sia in realtagrave affermato nelle testimonianze su cui sifonda la sua ipotesi Non egrave dunque prudente avventurarsi in ulteriori speculazionimi limito a segnalare il fatto che gli Aetia di Callimaco sono un modello a cui Pa-cuvio potrebbe essersi ispirato eventualmente anche per proporre versioni eziolo-giche alternative rispetto a quelle svolte dal poeta greco

71) Si ricordi che come si ricava da Servio allrsquoinizio del dramma Pilade con-siglia a Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo (cf la discussione della testimo-nianza svolta nel sect 3)

72) Cf Manuwald (come n 5) 68 Appartiene al Chryses di Pacuvio la cele-bre scena citata piugrave volte da Cicerone (Lael 724 Fin 52263) in cui i due amici sioffrono di morire lrsquouno per lrsquoaltro

281LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

te dellrsquoimmagine suggerita dallrsquoespressione di Lattanzio Pyladeamico trahente Dopo che lrsquoassemblea li ha condannati a morteOreste ed Elettra in preda alla disperazione decidono di togliersila vita a questo punto interviene nuovamente Pilade (vv 1085ss)che con la luciditagrave progettuale che lo caratterizza escogita il pianospietato la cui attuazione occupa il finale della tragedia (vv 1172ndash1176) Anche nellrsquoIfigenia in Tauride Pilade ha un ruolo fonda-mentale nel prologo come si egrave giagrave ricordato nel sect 3 Pilade infon-de coraggio in Oreste snervato dalla persecuzione delle Erinni e ri-dotto a uno stato di inerzia e gli consiglia come agire Nel seguitodella tragedia interventi significativi di Pilade si trovano ai vv 674ndash685 (in cui egli rifiuta la possibilitagrave di aver salva la vita offerta daIfigenia mentre Oreste appare destinato a essere sacrificato73 aivv 719ndash722 si dichiara fiducioso in un rivolgimento che li possasalvare entrambi) e ai vv 902ndash908 una battuta molto interessanteper definire la psicologia del personaggio Dopo il riconoscimentoOreste e Ifigenia si abbandonano a unrsquoespressione lirica di gioia einsieme di paura per il pericolo in cui si trovano Pilade intervienea fermare lrsquoeffusione dei loro sentimenti (laquoma basta coi lamentiraquov 904) e a richiamarli alla necessitagrave di escogitare un piano per fug-gire dalla Tauride La rappresentazione della personalitagrave di Piladein queste due tragedie di Euripide appare dunque coerente e unita-ria Pilade interviene sempre in momenti critici con la funzione diinfondere speranza e dispensare consigli la sua luciditagrave progettua-le e il suo ottimismo si contrappongono sistematicamente alla con-dizione di snervamento quasi abulia che contraddistingue OresteQuesta caratterizzazione del personaggio di Pilade si adatta piena-mente al ruolo che sembra svolgere nella tragedia di Pacuvio

7 Lo spettro di Clitemnestra

Sia Virgilio (fugit v 473) sia il commento di Lattanzio a Stazio(lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae sum-mouerit) fanno riferimento a un inseguimento di Oreste da partedello spettro della madre (che secondo la descrizione di Virgilio egravearmata di fiaccole e cinta di serpenti secondo lrsquoimmagine topica

73) Si tratta del passo che secondo Wilamowitz (come n 65) ha ispirato lascena del Chryses di Pacuvio sopra menzionata

282 Luc ia Deg iovann i

dellrsquoErinni) Il contesto della similitudine virgiliana suggerisce chesi tratti di un sogno di Oreste sulla base della fitta rete di corri-spondenze tra illustrans e illustrandum Dopo il tradimento diEnea Didone si trova in uno stato di furor (cf v 465 furentem ev 474 ergo ubi concepit furias euicta dolore) da sveglia ha allucina-zioni (cf i vv 460ndash461 hinc exaudiri uoces et uerba uocantis uisauiri) e mentre dorme ha incubi (cf i vv 465ndash468) I due personaggimitici della similitudine sono entrambi in preda al furor e pertantoad entrambi sono associate le Furiae in quanto divinitagrave (mentre alv 474 a Didone sono riferite le Furiae in quanto sentimento) Il tur-bamento che affligge specificamente Penteo laquovedere due soli e dueTebiraquo corrisponde a ciograve che Didone prova ai vv 460ndash461 si trattadi una percezione distorta della realtagrave in quanto i sensi (sia Penteoche Didone sono svegli) vengono influenzati dal tormento interio-re Gli incubi di Didone invece hanno precise corrispondenze coni patimenti di Oreste e nessuna attinenza con le vicende di PenteoDidone egrave perseguitata in sogno dal ferus Aeneas come Oreste egrave in-calzato dalla madre in entrambi i casi si tratta di spettri del passatoche rimandano a sensi di colpa (per Didone si tratta naturalmentedel tradimento della memoria del primo marito cf i vv 460ndash461)Didone sogna di procedere sola per una lunga via in una terra de-serta cercando i compatrioti rivive stravolta in forma di incubolrsquoesperienza che ha provato nel fuggire esule dalla patria in cercadi un luogo ospitale Oreste dopo il matricidio egrave costretto a vaga-bondare a lungo esule e solo74 probabilmente egrave proprio questo lrsquoelemento che motiva la scelta di Oreste come termine di paragone

Per quanto riguarda la tragedia di Pacuvio si pone il seguenteproblema lrsquoombra di Clitemnestra era solo un prodotto dellrsquoalluci-nazione di Oreste (e non era quindi visibile agli spettatori) oppurecompariva in scena e inseguiva materialmente Oreste In riferimen-to al passo di Virgilio Lattanzio opta sicuramente per la prima inter-

74) In Aesch Eum 240 Oreste dichiara di aver vagato per terre e per mari alv 249 le Erinni dicono di aver percorso addirittura ogni angolo della terra e varcato ilmare inseguendo Oreste cf anche la predizione dei vagabondaggi di Oreste in EurEl 1253 In questi casi le peregrinazioni precedono il processo NellrsquoIfigenia in Tau-ride di Euripide invece la medesima condizione egrave attribuita a Oreste dopo il proces-so cf i vv 970ndash971 Vσαι δrsquo rsquoΕριν4ων οκ πεσθησαν ν(μ δρ(μοις νιδρ4τοισιν[λστρουν μrsquo ε dove lrsquoaggettivo ν-ίδρυτος (da δρ4ω) puograve voler dire laquosenza posaraquoma suggerisce anche lrsquoidea dellrsquoandare errando Egrave assai probabile che questo aspettofosse tematizzato anche nella tragedia di Pacuvio sia prima sia dopo lrsquoassoluzione

283LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

pretazione come dimostra la scelta del verbo (uidebatur) ma egrave probabile che si basi unicamente sul testo di Virgilio e sui relativicommenti senza conoscere direttamente lrsquoopera di Pacuvio Drsquoaltraparte egrave ben possibile che lrsquoombra di Clitemnestra comparisse in sce-na dato che cosigrave avveniva nelle Eumenides di Eschilo Crsquoegrave tuttaviauna possibilitagrave di conciliare le due interpretazioni suggerita propriodal contesto virgiliano In Eschilo lo spettro di Clitemnestra egrave senza dubbio visibile sulla scena (ai vv 94ndash139) ma si presenta come unrsquoim-magine di sogno che appare alle Erinni addormentate nel tempio diApollo nel dichiarare la propria identitagrave Clitemnestra si definisce unOναρ (cf v 116 Oναρ γHρ ltμGς ν)ν Κλυταιμστρα καλ8) nellrsquoinvita-re le Erinni a guardare le sue ferite chiarisce che esse non possono ve-derla con gli occhi (vv 103ndash105 Vρα δB πληγHς τσδε καρδ^ σθεν ε=δουσα γHρ φρDν Oμμασιν λαμπρ4νεται [ν μρ^ δB μο13ρrsquoπρ(σκοπος βροτ8ν])75 La rappresentazione eschilea presupponedunque che le Erinni vedano in sogno Clitemnestra allo stesso modoin cui sognano di inseguire Oreste come egrave rivelato dai loro mugolii(v 130 λαβB λαβB λαβB λαβ φρζου) e dallrsquoosservazione di Clitem-nestra (vv 131ndash132 Oναρ δικεις θρα κλαγγανεις δrsquo Mπερ κ4ωνμριμναν ο2ποτrsquo κλεπων π(νου) Eschilo sembra quindi suggerireagli spettatori che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sullascena non egrave concepito come unrsquoentitagrave concreta ma solo come visua-lizzazione del sogno delle Erinni In Virgilio la similitudine con Ore-ste egrave riferita proprio agli incubi di Didone la coincidenza potrebbenon essere casuale Egrave possibile formulare lrsquoipotesi che Pacuvio abbiaripreso da Eschilo la presenza in scena dello spettro di Clitemnestracome sogno ma con una variazione apparirebbe a Oreste e non alleErinni Come le Erinni sognavano di inseguire Oreste e di essere rim-proverate da Clitemnestra per non aver svolto bene il loro compitocosigrave Oreste potrebbe sognare di essere inseguito dallo spettro dellamadre (e non mancherebbe nemmeno un parallelo per il sonno diOreste il personaggio egrave addormentato in scena in tutta la parte ini-ziale dellrsquoOrestes di Euripide fino al v 210) Egrave difficile stabilire dovepotesse essere collocata tale scena ma in base alla testimonianza for-nita da Stazio Theb 12511 e dal relativo scolio di Lattanzio si puograveforse riferire allrsquoattacco di follia di Oreste dopo lrsquoassoluzione

75) Il v 105 egrave ritenuto interpolato dagli editori egrave probabile che serva a espli-citare che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sulla scena non deve essereconcepito dagli spettatori come unrsquoentitagrave concreta

8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

Pisa Luc ia Deg iovann i

Luc ia Deg iovann i284

260 Luc ia Deg iovann i

La tragedia che ha ispirato Virgilio in questo passo presentaelementi di somiglianza con le Eumenides di Eschilo (per la pre-senza delle Erinni e del fantasma di Clitemnestra) ma non puograve trat-tarsi di questa stessa opera Nel dramma eschileo infatti lo spettrodi Clitemnestra ha solo la funzione di svegliare le Erinni addor-mentate ed entra in scena quando Oreste per ordine di Apollo egravegiagrave fuggito accompagnato da Hermes Quanto alle Eumenides diEnnio i frammenti rimasti mostrano una notevole fedeltagrave al mo-dello eschileo ma non consentono di ricostruire lo sviluppo dram-matico e dunque non ci offrono qui utili indicazioni

In questo caso egrave il commento di Servio a informarci che in entrambi i paragoni (Penteo e Oreste) Virgilio fa riferimento a tra-gedie di Pacuvio14

469 agmina penthevs aut impetus aut secundum Vrbanum agminaserpentium Pentheus autem secundum tragoediam Pacuuii furuitetiam ipse AGMINA PENTHEVS aut impetus aut secundum quosdam quo-niam habitus earum et sibila serpentium faciem agminis praebent uelquia plures furiae putantur uel quia furiosis pro tribus plures uidenturet bene lsquouidet agminarsquo expressit furentem cum ait lsquouidetrsquo non lsquoexisti-matrsquo sed lsquoputat se uiderersquo Pentheum autem furuisse traditur secundumtragoediam Pacuuii de quo fabula talis est [ ]

473 sedent in limine dirae a Pacuuio Orestes inducitur Pyladis ad-monitu propter uitandas furias ingressus Apollinis templum unde cumuellet exire inuadebatur a furiis hinc ergo est lsquosedent in limine diraersquo aliidicunt quia [quia Thylo qui F qui lt gt Daniel quod Commelinus]15cum absolutus in templo Mineruae de iudicio exiret a furiis conreptus est

Per quanto riguarda Penteo alcuni elementi della descrizione diVirgilio sono presenti anche nelle Baccanti di Euripide (per lo statodi follia di Penteo cf i vv 642ndash976 per la visione dei due soli e del-le due Tebi cf i vv 918ndash919) mentre non vi trova riscontro il fattoche Penteo veda le Furie particolare che doveva invece figurare insieme ai precedenti nella tragedia di Pacuvio A tale dramma fan-no riferimento sia Servio sia lo scolio danielino che ne riferisce latrama16 ma nessuno dei due ne riporta il titolo Anche se di questa

14) Adotto la convenzione di indicare in corsivo gli Scholia Danielis15) A favore della correzione quod va il fatto che lrsquoespressione alii dicunt egrave

di norma seguita da unrsquoinfinitiva o da una completiva introdotta da quod + indica-tivo negli Scholia Danielis cf ad Aen 2201 3321 ad Ecl 462 in Servio cf adAen 2506 3551 4620 11264

16) Riguardo al riassunto fornito dallo scolio danielino cf Manuwald (comen 5) 46ndash47 n 7 Schierl (come n 4) 419ndash420

261LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

tragedia non si ha nessunrsquoaltra notizia (essa viene convenzional-mente intitolata Pentheus uel Bacchae) non egrave mai stata messa indubbio la sua esistenza Come rileva DrsquoAnna17 egrave significativo chedi questa tragedia Nonio che egrave di gran lunga la principale fonte diframmenti di Pacuvio non citi alcun verso questo dimostra che ilgrammatico (e le sue fonti) non attingeva allrsquointera produzione diPacuvio La stessa situazione si riscontra per lrsquoOrestes

Per quanto riguarda Oreste nella nota al v 473 Servio fa riferi-mento a una tragedia di Pacuvio della quale descrive una scena a suogiudizio qui ripresa da Virgilio Oreste rifugiatosi nel tempio diApollo su consiglio di Pilade per sfuggire alle Erinni viene da que-ste aggredito nel momento in cui tenta di uscire Nonostante unascena di questo tipo rimandi immediatamente a una tragedia corri-spondente al segmento mitico trattato dalle Eumenides di Eschilo edi Ennio Ribbeck18 ndash che non conosceva il riferimento di Diomede allrsquoOrestes19 ndash attribuigrave la testimonianza di Servio allrsquoHermiona diPacuvio con argomenti tuttrsquoaltro che decisivi20 lrsquoautorevolezza del-lo studioso tuttavia fece sigrave che la sua tesi pur in seacute debole venisseaccolta da alcuni studiosi successivi21 Al Chryses pensava inveceRobert la cui ipotesi egrave stata recentemente ripresa seppur in modo

17) Cf Pacuvii fragmenta 13618) Cf O Ribbeck Die Roumlmische Tragoumldie im Zeitalter der Republik Leip-

zig 1875 262ndash263 e 26719) Come si egrave detto supra il passo di Diomede egrave stato stampato come testi-

monianza relativa a Pacuvio per la prima volta da Klotz (come n 7)20) Sulle difficoltagrave di questa attribuzione si egrave espresso efficacemente DrsquoAnna

(come n 5) le cui argomentazioni non sono state a mio giudizio indebolite dagliinterventi successivi in proposito Il punto piugrave fragile dellrsquoargomentazione di Rib-beck sta in primo luogo nellrsquoassunto di base infatti lrsquoattribuzione di questa testi-monianza allrsquoHermiona si fonda essenzialmente su un altro passo dellrsquoEneide in cuiAndromaca accenna allrsquouccisione di Neottolemo da parte di Oreste (3330ndash332 astillum ereptae magno flammatus amore coniugis et scelerum furiis agitatus Orestes excipit incautum patriasque obtruncat ad aras) dato che non si ha nessunrsquoaltra connessione di questo delitto di Oreste con la sua non avvenuta purificazione Main questo caso neacute Virgilio neacute Servio menzionano un riferimento a una tragedia spe-cifica ed egrave da escludere che Virgilio riprenda qui una versione pacuviana del mitoin quanto dal fr 134 S (currum liquit clamide contorta astu clupeat bracchium) riferito concordemente dagli editori allrsquoassassinio di Neottolemo risulta che nellrsquoHermiona di Pacuvio lrsquoeroe viene assalito in un luogo aperto mentre egrave sul car-ro e non come in Virgilio mentre egrave presso un altare intento a un sacrificio

21) Cf E H Warmington Remains of Old Latin II London CambridgeMass 1936 226ndash227 R Argenio Marco Pacuvio I frammenti dei drammi Torino1959 20ndash26 M Valsa Marcus Pacuvius poegravete tragique Paris 1957 65 n 172

262 Luc ia Deg iovann i

dubitativo dalla Schierl22 in tal caso lrsquoApollinis templum nominatoda Servio sarebbe quello di Sminte in cui Crise iunior egrave sacerdote egravetuttavia alquanto improbabile che Servio senza specificarne la col-locazione intenda riferirsi a un tempio di Apollo diverso da quellodi Delfi tradizionalmente connesso con la vicenda di Oreste23

2 Lo scolio danielino ad Aen 4473

Ad ampliare le nostre conoscenze relative allrsquoOrestes di Pacu-vio contribuisce a mio parere unrsquoulteriore importante testimonian-za lo scolio danielino che fa seguito alla nota di Servio ed egrave a essalegato un passo che finora non egrave stato preso in considerazione nellaletteratura critica relativa a Pacuvio Come egrave noto gli Scholia Da-nielis sono una fonte non meno attendibile di Servio anzi perquanto riguarda i riferimenti ai perduti testi dellrsquoetagrave repubblicanasono proprio gli Scholia Danielis a essere assai piugrave ricchi di cita-zioni di frammenti24 come egrave provato da dati particolarmente elo-quenti per quanto riguarda Pacuvio e Accio25

22) C Robert Iphigeneia in Tauris Archaumlologische Zeitung 33 1876 133ndash148 134 n 3 e Schierl (come n 4) 200ndash201

23) Contro lrsquoattribuzione della testimonianza al Chryses cf DrsquoAnna Orestes(come n 5) 51ndash53

24) Le differenze tra Servio e gli Scholia Danielis nella quantitagrave e qualitagrave dellecitazioni degli autori di etagrave repubblicana sono state studiate in particolare daR B Lloyd Republican Authors in Servius and the Scholia Danielis HSPh 65 1961291ndash341 che rileva come negli Scholia Danielis le citazioni di frammenti siano signi-ficativamente piugrave numerose piugrave lunghe e di un numero maggiore di autori (cf il pro-spetto riassuntivo a p 298) Le stesse differenze si riscontrano piugrave o meno per tutti gliautori dellrsquoetagrave repubblicana tranne Terenzio del quale Servio riporta molte piugrave cita-zioni rispetto agli Scholia Danielis la spiegazione di questo fatto data da Lloyd a mioparere convincente egrave che il commento di Servio essendo ad uso scolastico mostra uninteresse particolare per Terenzio che era letto nelle scuole mentre il commento a cuiattingono gli Scholia Danielis in queste parti doveva essere di livello piugrave elevato percerti aspetti quasi lsaquoscientificorsaquo in senso moderno (interessato cioegrave ai modelli di Virgi-lio) da qui lrsquoipotesi che si trattasse del commento di Elio Donato Alle stesse conclu-sioni era giunto H T Rowell Aelius Donatus and the D scholia on the Bellum Puni-cum of Naevius YClS 15 1957 113ndash119 prendendo in considerazione lrsquoeclatantedifferenza tra Servio e gli Scholia Danielis in riferimento a Nevio (il poeta arcaico nonegrave mai menzionato da Servio mentre egrave citato nove volte negli Scholia Danielis)

25) Pacuvio Servio riporta 7 testimonianze (senza mai indicare i titoli delletragedie) di cui le piugrave precise sono ad Aen 2557 (variante mitica relativa alla mortedi Priamo) e le due giagrave citate (ad Aen 4469473) le altre sono costituite da genericiriferimenti a usi linguistici o prosodici in comune con Ennio (ad Aen 2651 49

263LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

Dunque anche nel caso in questione la testimonianza delloscolio danielino va a mio parere attentamente valutata Il commen-tatore propone qui come referente per Virgilio una scena diversarispetto a quella registrata da Servio a proposito di Pacuvio unascena appartenente a una tragedia di cui non cita neacute autore neacute tito-lo la sua nota egrave introdotta dallrsquoespressione formulare alii dicunt26Dato che le aggiunte degli Scholia Danielis introdotte da alii sonodi norma strettamente legate a quanto precede e sono concepitecome unrsquointegrazione a quanto giagrave detto da Servio27 nulla osta a ritenere che lrsquoinformazione fornita dallo scolio danielino riguardila medesima tragedia a cui fa riferimento Servio28

12298) o a varianti mitiche (ad Aen 7320) Servio cita solo un frammento di Pacu-vio (ad Aen 11259) senza indicare la tragedia da cui egrave tratto Gli Scholia Danielisinvece riportano le due testimonianze giagrave citate (ad Aen 4469473) e ben 9 fram-menti indicando per lo piugrave il titolo della tragedia ad Aen 155 (= fr 293 Schierl)187 (= fr 241 S) 528 (= fr 195 S) 540 (= fr 135 S) 9664 (= fr 241 S) 11169 (= fr130 S) 11543 (= fr 174 S) 12605 (= fr 15 S) Georg 4436 (= fr 292 S)

Accio Servio riporta una sola testimonianza (ad Aen 4404) senza indicare iltitolo della tragedia e non cita alcun frammento Gli Scholia Danielis riportano unatestimonianza (ad Aen 8130 relativa allrsquoAtreus) e citano 10 frammenti indicandonella maggior parte dei casi il titolo della tragedia ad Aen 142 144 (Clytemestra)188 (Clytemestra) 1122 1179 (Troades) 217 (Deiphobus) 4641 540 (Pelopidi)9619 (Philoctetes) 12605 (Bacchae)

26) Cf ad Aen 167108726 2166201 314249252321553 458694 573614 8361 ad Ecl 462 1050 Oltre ad alii dicunt espressioni frequenti che intro-ducono le aggiunte degli Scholia Danielis sono alii legunt (per proporre una diver-sa lezione) alii intellegunt (per riferire una differente interpretazione del testo)

27) Cosigrave avviene per esempio in tutti i passi citati nella n 2628) Un esempio analogo al nostro in cui sia Servio sia lo scolio danielino fan-

no riferimento al modello di una medesima tragedia ma affermandone cose diverse(e lrsquoaggiunta dello scolio danielino egrave introdotta con lrsquoespressione alii dicunt) egrave datodal commento ad Aen 4694 (Giunone invia Iris a recidere il capello a Didone mo-rente) IRIN DEMITTIT OLYMPO ut et supra diximus trahit hoc de Alcesti Euripidis quiinducit Mercurium ei comam secantem quia fato peribat mariti alii dicunt Euripi-dem Orcum in scenam inducere gladium ferentem quo crinem Alcesti abscidat etEuripidem hoc a Phrynicho [congettura di Jahn per il tradito Phenico] antiquo tra-gico mutuatum In questo caso perograve possiamo verificare che lrsquoinformazione datadallo scolio danielino egrave corretta (cf Eur Alc 74ss con Orcus si intende Θνατοςla stessa notizia egrave fornita in termini molto simili da Macrobio in Sat 5191ndash5 checita per esteso i versi euripidei) mentre lrsquoinformazione data da Servio egrave erronea (egraveforse dovuta alla sovrapposizione dellrsquoimmagine di Hermes ψυχοπομπός) Lo scoliodanielino contiene inoltre la notizia che Euripide a sua volta riprendeva lrsquoAlcesti diFrinico (il nome del tragediografo egrave restituito dalla pressocheacute certa correzione diJahn del tradito Phenico cf Frinico Alcesti fr 3 Snell TrGF I 73) e si dimostraquindi anche in questo caso fondato su una documentazione piugrave approfondita

264 Luc ia Deg iovann i

3 Informazioni ricavate dalla nota di Servio e dallo scolio danielino ad Aen 4473

NellrsquoOrestes di Pacuvio come si deduce dalla nota di com-mento presa nella sua interezza erano portate in scena le vicendedi Oreste dopo il matricidio e in particolare venivano drammatiz-zati temi quali la persecuzione ad opera delle Erinni e lrsquoassoluzio-ne affini a quelli svolti nelle Eumenides di Eschilo e di Ennio Nello specifico nella nota del Servius auctus sono visualizzate duesituazioni sceniche distinte della tragedia di Pacuvio accomunatedal motivo dellrsquoaggressione delle Furie subita da Oreste lrsquouna pres-so il tempio di Apollo e lrsquoaltra presso il tempio di Minerva Non essendo specificate le cittagrave in cui si trovano questi templi egrave lecitosupporre che siano le piugrave ovvie Delfi e Atene In tal caso propriocome nelle Eumenides di Eschilo non risulterebbe rispettata lrsquounitagravedi luogo in quanto si verifica un cambio di scena dal tempio diApollo a Delfi al tempio di Minerva ad Atene Le Erinni che com-paiono in entrambe le scene sembrano costituire una parte impor-tante dellrsquoazione drammatica egrave molto probabile che formino ilCoro (i due momenti in cui si avventano contro Oreste potrebbe-ro coincidere con due intermezzi corali)29

Dalla testimonianza di Servio possiamo ricavare qualche indi-zio circa il contenuto della parte iniziale della tragedia Servio diceinfatti che Oreste egrave entrato nel tempio di Apollo per sfuggire alleErinni su consiglio di Pilade Dalle sue parole non si puograve evincerecon certezza se Oreste sia entrato nel tempio nel corso dellrsquoazionescenica oppure precedentemente come nelle Eumenides di Eschiloma propendo per la prima possibilitagrave in quanto sembra meno pro-babile che Servio intendesse esplicitare un mero antefatto peraltrodel tutto inutile allrsquoesegesi del passo virgiliano la specificazione di Servio che Oreste egrave entrato nel tempio per consiglio di Piladesembra suggerire la presenza di una scena in cui Oreste e Pilade dia-logano senza che siano ancora in scena le Erinni e Pilade consigliaa Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo Ne risulta quindi che

29) I verbi impiegati per esprimere lrsquoaggressione delle Erinni (inuadebatur econreptus est) sono molto forti e almeno il secondo sembra suggerire un contattofisico In Eschilo Oreste non egrave mai minacciato fisicamente dalle Erinni sulla scenanelle Eumenides di Ennio invece il fr LXIV 145 Jocelyn ( dico uicisse Orestemuos ab hoc facessite) sembra presupporre che nel momento dellrsquoassoluzione le Erin-ni circondassero Oreste

265LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

Pilade figura tra i personaggi con unrsquoinnovazione rispetto alleEumenides di Eschilo (di una presenza di Pilade non crsquoegrave traccianemmeno nei frammenti delle Eumenides di Ennio) forse dovutaallrsquoinfluenza di Euripide Pilade affianca lrsquoamico nellrsquoOrestes e nellrsquoIfigenia in Tauride mentre nellrsquoElettra egrave personaggio muto siveda in particolare il dialogo tra Oreste e Pilade nel prologo del-lrsquo Ifigenia in Tauride (vv 67ndash122) che ha la funzione di illustrare gliantefatti e delineare la psicologia dei personaggi Oreste egrave snervatodalle traversie subite (cf le accuse rivolte ad Apollo e i riferimentialla persecuzione delle Erinni ai vv 77ss) e vorrebbe abbandonaresubito lrsquoimpresa (vv 102ndash103) Pilade interviene a infondere co-raggio e a dare consigli allrsquoamico (cf i vv 104ndash115 in cui Piladesuggerisce di nascondersi in una grotta vicino al mare) Anche nelnostro caso se come credo le Erinni formano il coro la migliorcollocazione del dialogo tra Oreste e Pilade egrave proprio il prologoOreste illustra la propria condizione e parla dellrsquoinseguimento delleErinni Pilade gli consiglia di rifugiarsi nel tempio di Apollo Al ter-mine del dialogo Oreste entra nel tempio e solo successivamentesulle tracce del matricida appare in scena il coro delle Erinni

Nello scolio danielino si trova unrsquoinformazione anomala rispetto alla tradizione del mito Oreste viene assolto in templo Mi-neruae La versione secondo cui il processo egrave tenuto nel tempio diAtena non egrave altrove attestata a partire da Eschilo il processo sisvolge sempre sullrsquoAreopago (pur con variazioni circa gli accusa-tori i giudici e le modalitagrave)30 Per quanto riguarda Ennio la men-zione degli Areopagitae nel fr inc CXCII 364 Jocelyn induce a ritenere che fosse mantenuta la collocazione sullrsquoAreopago Egrave dunque fortemente innovativa la scelta di Pacuvio di ambientare il

30) Non ci sono attestazioni del processo di Oreste presso lrsquoAreopago primadi Eschilo A partire da questa considerazione Jacoby sostiene che Eschilo sia lrsquoin-ventore di questa versione mitica cf la sua elaborata argomentazione in FGrHistIIIb (Suppl) 124ndash25 con le relative note in IIIb (Suppl) 220ndash29 La posizione diJacoby perograve egrave rimasta sostanzialmente isolata la maggior parte degli studiosi (fracui A H Sommerstein Aeschylos Eumenides Cambridge 1989 5) ritiene inveceche sia piugrave antica la tradizione riportata negli attidografi del V sec e attestata da nu-merose altre fonti secondo la quale il processo di Oreste egrave il quarto in una serie diprocessi per omicidio tenutisi nellrsquoAreopago in etagrave mitica quando i giudici eranoancora gli dei (su questo punto cf infra) Egrave invece di sicuro invenzione eschilea ilfatto che lrsquoAreopago sia stato fondato da Atena specificamente per Oreste Per unaraccolta delle diverse tradizioni relative al processo di Oreste cf le sopra citate pagine di Jacoby e il piugrave agevole prospetto riassuntivo di Sommerstein 4ndash5

266 Luc ia Deg iovann i

giudizio in templo Mineruae scelta evidentemente legata al fattoche non interessava piugrave la proiezione nel mito dellrsquoistituzione ate-niese dellrsquoAreopago31 Dato lo spostamento della sede del proces-so egrave poco probabile che in Pacuvio i giudici fossero gli Areopagi-ti Egrave il caso di ricordare che esiste una diversa tradizione testimo-niata tra gli altri da Euripide nellrsquoOrestes (vv 1650ndash1652) secon-do la quale i giudici che si riuniscono nellrsquoAreopago per giudicareOreste non sono uomini ma dei32 Pacuvio potrebbe forse aver seguito questa versione mitica pur innovando per quanto riguardala sede del processo

Lo spostamento del processo non egrave lrsquounica innovazione di Pacuvio rispetto alla versione eschilea Nella testimonianza delloscolio danielino colpisce il fatto che Oreste venga assalito dalleErinni dopo essere stato assolto33 Il poeta latino sembra qui ispi-rarsi alla variante seguita da Euripide nellrsquoIfigenia in Tauride (laquale a sua volta costituisce il presupposto dellrsquointreccio del Chry-ses di Pacuvio)34 Nel dialogo con Ifigenia (in IT 939ss) Orestenarra alla sorella tutta la sua storia a partire dal matricidio com-

31) Il significato eziologico della vicenda narrata da Eschilo era legato a pre-cise contingenze storiche gli studiosi sono concordi nellrsquointerpretarlo in relazionealla riforma di Efialte del 462ndash461 che aveva limitato la funzione dellrsquoAreopago atribunale per reati di sangue (cf Arist Pol 252) anche se divergono nel definire laposizione politica di Eschilo in proposito (riformista oppure conservatrice) per unastoria del dibattito cf in particolare M Braun Die Eumeniden des Aischylos undder Areopag Tuumlbingen 1998 105ss e per unrsquoequilibrata valutazione della questio-ne cfr recentemente B Manuwald Zur Dialektik von lsaquoaltrsaquo und lsaquoneursaquo in der griechi-schen Tragoumldie AampA 46 2000 76ndash92 77ndash84

32) Piugrave precisamente ο δδεκα θεο come afferma Demostene in or 2366Per maggiori dettagli riguardo ai riferimenti di Euripide a questa versione mitica siveda B Manuwald (come n 31) 77 n 5 La tradizione mitica secondo cui Oreste egravegiudicato nellrsquoAreopago dagli dei egrave probabilmente piugrave antica della variante eschilea(cf supra n 30) e comunque nelle testimonianze posteriori a Eschilo appare comela versione dominante

33) Nella tragedia di Pacuvio la violenta reazione delle Erinni potrebbe cor-rispondere al momento scenico delle Eumenides eschilee (vv 778ss) in cui le Erinniallrsquoannuncio della vittoria di Oreste hanno unrsquoesplosione di collera In Eschiloperograve le Erinni non attaccano piugrave Oreste dopo che egrave stato assolto ma rivolgono lrsquoirae i feroci propositi di vendetta contro la terra di Atene lo scopo di questa lsaquocodarsaquo della vicenda egrave quello di inserire un secondo mito eziologico ateniese per placare leErinni Atena promette loro che saranno venerate in eterno dai suoi cittadini e isti-tuisce a tal fine un culto e un santuario a loro dedicato sul colle dellrsquoAreopago ac-canto al tribunale

34) Per il collegamento tra queste sezioni del mito di Oreste cf Hyg Fab 120e 121

267LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

prese le vicende di Atene Ai vv 968ss Euripide in parte riprendein parte varia la versione eschilea del mito immagina infatti che alcune delle Erinni accettino la sentenza e la proposta di avere unculto ad Atene secondo quanto narrato da Eschilo ma una partenon rispetti la sentenza e continui a perseguitare Oreste35 Il trage-diografo latino mantiene il processo ormai talmente radicato nellavicenda mitica da essere ineludibile ma ne annulla la valenza total-mente risolutoria che caratterizzava la drammaturgia eschilea pro-prio come Euripide aveva fatto nellrsquoIfigenia in Tauride La solu-zione data ai tormenti di Oreste egrave perograve differente rispetto a quellaeuripidea36 anche per ovvi motivi drammaturgici egrave infatti necessa-rio che il dramma contenga in seacute anche lo scioglimento37 e la solu-zione prospettata da Euripide poteva solo essere narrata nel di-scorso di un deus ex machina con scarso effetto scenico

4 Stat Theb 12511 e il relativo scolio di Lattanzio Placido

Unrsquoaltra testimonianza relativa alla persecuzione delle Erinnidopo lrsquoassoluzione di Oreste finora non presa in esame nella lette-ratura critica relativa a Pacuvio egrave offerta da una nota del commen-to alla Tebaide di Stazio che va sotto il nome di Lattanzio Placido38Si tratta del passo (Theb 12481ss) che descrive lrsquoara Clementiaedi Atene presso cui si rifugiano come supplici le donne argive perchiedere la sepoltura dei caduti in guerra Questo altare esistevarealmente ad Atene era il βωμς rsquoΕλου che aveva funzione di asilo

35) Nelle profezie degli dei ex machina nei finali dellrsquoElettra e dellrsquoOrestes diEuripide si prevede invece che la liberazione di Oreste saragrave data in modo definitivodal giudizio dellrsquoAreopago (cf El 1258ndash1272 e Or 1648ndash1652)

36) Apollo impone a Oreste di rubare dalla Tauride il simulacro di Artemidee portarlo ad Atene se compiragrave questa nuova prova saragrave liberato dai tormenti

37) Le Coefore di Eschilo potevano concludersi con Oreste che esce di scenafuggendo dalle Erinni che vede nella sua allucinazione solo percheacute la tragedia egraveconcepita come parte di una trilogia unitaria

38) Si tratta di una silloge scoliastica ampiamente stratificata il cui nucleooriginario egrave probabilmente opera di un grammatico di cultura neoplatonica del IVndashV sec che sulla base della testimonianza di alcuni manoscritti viene chiamatotradizionalmente Lattanzio Placido Questa attribuzione egrave accolta dal piugrave recenteeditore R D Sweeney (Lactantii Placidi in Statii Thebaida commentum Anonymiin Statii Achilleida commentum Fulgentii ut fingitur Planciadis super Thebaidencommentariolum Stuttgart 1997) mentre egrave negata da R Jakobi Versprengungen inden Statius-Scholien Hermes 120 1992 364ndash374 364 n 1

268 Luc ia Deg iovann i

ed era collocato secondo la testimonianza di Pausania (1171) nellrsquoγορά39 Di questo altare si fa menzione nella letteratura sol-tanto a partire dallrsquoetagrave ellenistica quando diviene un topos retori-co comprovante la celebre humanitas degli Ateniesi40 Secondo unatradizione mitica diffusa nella letteratura scoliastica lrsquoaltare era stato il rifugio degli Eraclidi perseguitati da Euristeo41 Stazio ag-giunge che grazie ad esso trovarono pace dai loro tormenti anchealtri personaggi mitici fra cui Edipo e Oreste42

mox hospita sedesuicit et Oedipodae Furias et funus dagger Olynthi43

texit et a misero matrem summouit Oreste(Stat Theb 12509ndash511)

Stazio segue qui una versione mitica anomala secondo la quale laliberazione di Oreste egrave legata allrsquoAra della Clemenza ad Atene Egrave

39) Per una discussione delle fonti storiche relative a questo altare cf infran 65 La descrizione di Stazio egrave stata impiegata per ricostruire lrsquoaspetto del luogoalla fine del I sec dC (cf in part H A Thompson The Altar of Pity in the Athe-nian Agora Hesperia 21 1952 47ndash82)

40) Cf la raccolta delle testimonianze relative al βωμς rsquoΕλου in R E Wych -erley The Athenian Agora vol III Literary and Epigraphical Testimonia Prince-ton New Jersey 1957 67ndash74

41) Cf Ps-Apollod 2167 Schol Aristoph Eq 1151 Zenob 261 Philo-strat Vitae sophistarum 215 Stazio ai vv 497ss allude alla variante secondo la qua-le lrsquoaltare fu fondato dagli stessi Eraclidi cf Serv ad Verg Aen 2761 Lact ad StatTheb 12497 Philostrat Ep 39 La tradizione che lega gli Eraclidi al βωμς rsquoΕλουnon egrave attestata nella letteratura greca di etagrave classica nella tragedia euripidea gli Era-clidi si rifugiano nel tempio di Zeus a Maratona (e nelle Supplices le vedove argive sirecano a un altare di Demetra e Kore a Eleusi)

42) In base alle tradizioni mitiche piugrave note Edipo e Oreste lrsquouno patricidalrsquoaltro matricida vengono entrambi accolti come supplici ad Atene e ivi liberati daitormenti che li affliggono non egrave perograve testimoniata la versione qui seguita da Staziosecondo la quale essi si rifugiano presso lrsquoaltare di Ελεος A questo proposito si puogravetuttavia ricordare che gli exempla mitici di Edipo e Oreste costituiscono un toposretorico spesso impiegato nelle declamazioni a proposito del tema della clemenzadegli Ateniesi cf in part i riferimenti di Libanio in Decl 1531 e 1647 dove si fa alcontempo menzione del fatto che gli Ateniesi sono gli unici a venerare Ελεος comeuna divinitagrave

43) La cittagrave di Olinto fu conquistata da Filippo il Macedone nel 348 aC e isuoi abitanti furono ridotti in schiavitugrave ma in parte si rifugiarono ad Atene Lrsquoinse-rimento anacronistico di un fatto storico ha destato sospetti cf lrsquoesposizione delproblema e le proposte di emendamento in K F L Pollmann Statius Thebaid 12Paderborn 2004 210

269LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

improbabile che questa variante del mito sia unrsquoinvenzione di Sta-zio il quale si limita a citarla di sfuggita come cosa nota egrave vero -simile che essa fosse sviluppata in unrsquoopera per noi perduta Lo scolio di Lattanzio Placido al v 511 dagrave ulteriori informazioni

(A MISERO MATREM) SVMMOVIT ORESTE quia Orestes post absolutionemcum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente confugit et resipuitlsquomatremrsquo autem lsquosummouitrsquo Vergiliane nam sibi imminere non Furiased mater uidebatur occisa ltAen 4472ndash473gt lsquoarmatam facibus matremet serpentibus atris cum fugit ultricesque sedent in limine Diraersquo lsquosum-mouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae summouerit illicenim ut supra dictum est furore purgatus est

Lattanzio spiega il passo di Stazio (nello specifico la menzione della madre come persecutrice) tramite il riferimento a Verg Aen4472ndash47344 ma servendosi anche di unrsquoaltra fonte da cui ricavalrsquoinformazione ndash per noi preziosa ndash che Oreste ha un attacco di follia dopo lrsquoassoluzione La concordanza con lo scolio danielinosu questo particolare di una tradizione assolutamente peregrinanon puograve essere casuale egrave assai verosimile che Lattanzio reperisse lanotizia in un commento al passo di Virgilio che lui stesso cita lostesso commento che egrave la fonte dello scolio danielino

Il commento di Lattanzio in molti luoghi mostra di dipen deredal commento virgiliano che egrave la fonte degli Scholia Danielis (e tal-volta anche dello stesso Servio) Un intero filone degli studi dedi-cati ai commentatori virgiliani si egrave servito delle frequenti coinci-denze tra Macrobio Servio gli Scholia Danielis Lattanzio Placido(e altri autori) per dimostrare la dipendenza di tutti questi da unafonte comune identificata con il commento a Virgilio di Elio Do-nato45 Per quanto riguarda nello specifico le corrispondenze tra

44) La specificazione nam sibi imminere non Furia sed mater uidebatur oc-cisa egrave chiaramente una parafrasi del passo virgiliano riportato subito dopo che Lat-tanzio ritiene modello di quel verso della Tebaide Il commentatore vuole cioegrave direche Stazio ndash nel formulare il v 511 che contiene il riferimento alla persecuzione del-lrsquoombra della madre e non come egrave piugrave consueto delle Erinni ndash si ispira a Virgilio(ma la menzione della madre per Oreste egrave motivata anche dal fatto che le Furiae sonostate associate ad Edipo) Si noti lrsquouso del verbo uidebatur Lattanzio interpreta lascena allusa da Virgilio come unrsquoallucinazione di Oreste (su questo punto cf infra)

45) Il confronto piugrave produttivo egrave quello tra Macrobio Servio e gli ScholiaDanielis cf in part i passi raccolti da A Santoro Il laquoServio Danielinoraquo egrave DonatoSIFC (NS) 20 1943 79ndash104 e N Marinone Elio Donato Macrobio e Servio com-mentatori di Vergilio in Analecta Graecolatina Bologna 1990 193ndash264 La tesi

270 Luc ia Deg iovann i

gli Scholia Danielis e Lattanzio si vedano gli studi di Funaioli e divan de Woestijne46

Un caso analogo a quello che stiamo esaminando si trova inLact Plac ad Theb 2595 da confrontare con Schol Dan ad Aen10567 Lattanzio per spiegare un passo di Stazio cita un verso di Virgilio e riporta al contempo informazioni ricavate dal commento a quel passo di Virgilio La similitudine di Tideo con Briareo in Theb 2595ss riprende la similitudine virgiliana di Enea con lo stes-so personaggio mitico (chiamato con lrsquoaltro nome Egeone) in Aen10565ss Virgilio segue una versione mitica diversa da quella omeri-ca secondo la quale Briareo Egeone era alleato di Zeus nella Gi-gantomachia (cf Hom Il 1401ndash406) lo scolio danielino a Aen10567 cerca di sanare la contraddizione proponendo una particola-re interpretazione dellrsquoavverbio contra supportata da un parallelo diTerenzio La stessa variante mitica egrave seguita da Stazio Lattanzio rile-va la ripresa da Virgilio e adatta al passo della Tebaide la spiegazionedel commento virgiliano riportando anche il parallelo di Terenzio

Si consideri inoltre il confronto tra Lact Plac ad Theb 61ndash3e Schol Dan ad Ecl 668 si puograve dedurre che Lattanzio riprende uncommento piugrave ampio di quello rappresentato per noi dagli ScholiaDanielis (lo prova la presenza soltanto in Lattanzio del segmento anutrice derelictum esse)

In altri casi Lattanzio riporta informazioni che si trovano nellanota di Servio e dello scolio danielino ma evidentemente non ri-prende il complesso del Servius auctus cosigrave come egrave a noi giunto

secondo cui gli Scholia Danielis derivano dal commento di Donato egrave stata sostenu-ta in particolare dai curatori dellrsquoincompiuta Editio Harvardiana E K RandJ J Savage G B Waldrop Piugrave probabilmente il compilatore degli Scholia Danielisattingeva a un compendio del commento di Donato (cfr A H Travis Donatus andthe Scholia Danielis A Stylistic Comparison HSPh 53 1942 157ndash169 id Adden-dum to laquoDonatus and the Scholia Danielisraquo CPh 45 1950 38ndash39) sulla questionecf piugrave recentemente Ch Murgia The truth about Vergilrsquos commentators inR Rees (ed) Romane memento Vergil in the Fourth Century London 2004 189ndash200 192 e per una posizione scettica nei confronti di questa teoria G Ramires Peruna nuova edizione di Servio RFIC 124 1996 318ndash329 318ndash319 Anche se il ten-tativo di ricostruire la perduta opera di Donato puograve essere considerato utopisticoresta indubbio che le tradizioni scoliastiche sopracitate conservano materiale pro-veniente da quel prezioso commento

46) G Funaioli Esegesi virgiliana antica Prolegomeni alla edizione del com-mento di Giunio Filargirio e di Tito Gallo Milano 1930 478ss P van de Woestij-ne Les scolies a la Theacutebaiumlde de Stace Remarques et suggestions AClass 19 1950149ndash163 (cf in part 154ss)

271LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

bensigrave un commento che egrave a monte degli Scholia Danielis e che egravefonte dello stesso Servio lo mostra con chiarezza il confronto giagraveanalizzato da Funaioli47 tra Serv + Schol Dan ad Aen 11133Lact Plac ad Theb 7542 Isid Etim 10260 Gell 20113

Egrave dunque probabile che le informazioni presenti in Lattan-zio ndash ma non nella nota di Servio e dello scolio danielino ndash si rife-riscano alla medesima opera citata dal commento virgiliano cioegravequella tragedia di Pacuvio alla quale noi diamo attraverso Diome-de il titolo di Orestes E in effetti si ha una singolare coincidenzacompare Pilade che dalla nota di Servio sapevamo giagrave essere fra ipersonaggi (si noti che in entrambi i casi il riferimento a Pilade egrave deltutto inutile allrsquoesegesi del passo commentato non puograve dunque es-sere casuale) Unrsquoulteriore conferma alla mia ipotesi viene dal fattoche le medesime informazioni (Oreste egrave risanato presso lrsquoasylumdegli Eraclidi e vi egrave stato condotto da Pilade) si trovano nel cosid-detto Mitografo Vaticano II uno dei tre fabularia medievali sco-perti da Angelo Mai presso la Biblioteca Apostolica Vaticana (ri-porto il testo secondo lrsquoedizione di Kulcsaacuter)48

Fabula 193 De asylo nepotum HerculisPostquam Hercules migrauit e terris filii nepotesque eius insidias quasipse auus conflixerat timentes Athenis sibi primi asylum hoc est tem -plum refugii fecerunt hac lege consecratum ut quocunque crimine reusad id confugeret ab omni noxa liber esset nullusque eum inde abducereuel ledere auderet Vbi et Orestes extremo amico Pilade trahente resi-puit Dictum autem uolunt asylum quasi antetrahendo [a non trahendoM Bode] spolium Hoc autem religionis ius non inest omnibus templissed quibus concessum est lege consecrationis

Come accade molto spesso nel testo dei Mitografi Vaticani questafabula si presenta come un laquocollageraquo49 quasi letterale di due distin-te note del commento di Servio ad Aen 8342 per la parte post-quam templo50 e ad Aen 2761 per la parte hoc consecratio-nis Lrsquoosservazione dictum spolium riproduce invece il senso di

47) Cf Funaioli (come n 46) 479ndash48148) P Kulcsaacuter Mythographi Vaticani I et II Turnhout 1987 (Corpus Chri-

stianorum Series Latina XCIc)49) Cf Ph Dain Mythographe du Vatican II Besanccedilon 2000 28ndash3050) Questa nota di Servio egrave riprodotta quasi alla lettera in Myth Vat I 60 con

la variante templum Mineruae e in schol ad Luc 197 con la variante locum refugii(cf il templum refugii di Myth Vat II 193) al posto della lezione templum Miseri-cordiae dei codici serviani (che sembra quella originaria)

272 Luc ia Deg iovann i

Schol Dan ad Aen 2761 alii lsquoasylumrsquo ideo dictum quod fu-gienti illuc spolia non detraherentur (si noti in entrambi la posizio-ne immediatamente precedente a hoc consecrationis)

Da nessuno di questi due passi perograve il mitografo poteva rica-vare lrsquoinformazione ubi et Orestes extremo amico Pilade trahenteresipuit che presenta invece significative consonanze verbali con ilsopracitato scolio di Lattanzio a Stat Theb 12511 Orestes postabsolutionem cum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente con-fugit et resipuit Gli scoli a Stazio sono in effetti una delle principalifonti insieme a Servio dei Mitografi Vaticani Si noti perograve nellaformulazione del Mitografo una piccola aggiunta rispetto al testodi Lattanzio lrsquoavverbio extremo (laquoalla fineraquo) Questa specificazio-ne temporale suona piuttosto strana allrsquointerno della fabula del Mi-tografo mentre si spiegherebbe benissimo in un testo che espones-se anche le vicende di Oreste immediatamente precedenti Sarebbestata fuori luogo anche nello scolio di Lattanzio che inizia con ilriferimento allrsquoaltare (e non a caso il commentatore lrsquoha omessa)Egrave quindi da escludere la possibilitagrave che il mitografo abbia di perso-na integrato il commento virgiliano (Servio + scolio danielino) conquesta singola notizia tratta dallo scolio di Lattanzio egrave invece plau-sibile che dipenda da una fonte comune a tutti e tre gli autori checontenesse anche lrsquoinformazione relativa al legame di Oreste conlrsquoaltare degli Eraclidi51

51) La situazione qui rilevata concorda con le conclusioni a cui egrave giunto F Ke-seling (De Mythographi Vaticani Secundi Fontibus Halle 1908) lo studioso argo-menta con lrsquoausilio di numerosi confronti (cf pp 84ndash98) che in molti casi le somi-glianze tra il testo del Mitografo Vaticano II e gli scoli del Servio Danielino e di altriautori si possono spiegare solo postulando la dipendenza da fonti comuni costituiteda perduti commenti a Virgilio (cf p 84) Keseling ritiene infatti che il Mitografo Va-ticano II riprenda il commento virgiliano di Servio ma non gli Scholia Danielis nellaforma in cui sono a noi giunti (cf pp 9ndash11) Anche nel caso dei Mitografi Vaticani cosigravecome del Servio Danielino egrave stato indicato come fonte il commento di Donato a Vir-gilio (tesi sostenuta a proposito del Mitografo Vaticano I da R Schulz De Mytho-graphi Vaticani Primi Fontibus Halle 1905) Questi studi di ricostruzione del perdu-to commento di Donato propri della temperie culturale della Quellenforschung devono essere in larga misura ridimensionati in quanto non tengono conto delle fontiintermedie medievali (cfr le critiche alla tesi di Schulz svolte nellrsquointroduzione allrsquoedi-zione Budeacute del Mitografo Vaticano I Le premier mythographe du Vatican texte eta-bli par N Zorzetti et traduit par J Berlioz Paris 1995 XX ss) Tuttavia anche se egrave daescludere che il compilatore del fabularius medievale avesse diretto accesso al com-mento di Donato appare probabile che attinga da esso materiale attraverso passaggiintermedi di compendi non sempre identificabili Per un riassunto aggiornato relati-vo alla questione delle fonti del Mitografo Vaticano II si veda Dain (come n 49) 14ndash18

273LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

In conclusione dallrsquounione di quattro fonti scoliastiche (Ser-vio e Schol Dan a Verg Aen 4473 Lattanzio Placido a Stat Theb12511 Myth Vat II 193) che attingono il proprio materiale a unafonte comune perduta ricaviamo il contenuto di un commento alpasso virgiliano piugrave esteso di quello conservato dalla tradizione delServius auctus in cui era riportato un maggior numero di informa-zioni relativamente alla tragedia di Pacuvio ritenuta dal commen-tatore il referente di Virgilio in quel passo

Egrave possibile ricostruire almeno in parte le modalitagrave con cuiServio e il compilatore degli Scholia Danielis utilizzano la fonte comune tramite il confronto delle loro note di commento al v 469in riferimento alla tragedia pacuviana relativa a Penteo (il testo egraveriportato supra) Le due note derivano chiaramente da una mede-sima fonte che egrave riportata in modo piugrave esteso dallo scolio danieli-no cf la spiegazione del termine agmina ad aut impetus aut se-cundum Vrbanum agmina serpentium di Servio corrisponde autimpetus aut secundum quosdam quoniam habitus earum et sibilaserpentium faciem agminis praebent dello scolio danielino (Servioegrave nettamente piugrave succinto ma conserva il nome di Vrbanus chenello scolio danielino egrave sostituito da secundum quosdam) Perquanto riguarda la tragedia di Pacuvio relativa a Penteo Serviomantiene solamente il nudo riferimento (Pentheus autem secun-dum tragoediam Pacuuii furuit etiam ipse) mentre lo scolio da-nielino ne riporta anche il riassunto che introduce con le seguen-ti parole Pentheum autem furuisse traditur secundum tragoediamPacuuii de quo fabula talis est In questo caso egrave chiaro che lo scolio danielino integra Servio servendosi della stessa fonte giagrave im-piegata da questi e poicheacute Servio era stato estremamente succin-to riporta (quasi) per intero la nota della fonte senza curarsi chein piccola parte ripete quanto giagrave detto da Servio Di conseguenzain questo passo lo scolio danielino conserva piugrave fedelmente lafacies del commento perduto

La nota al v 473 di questa fonte comune riguardante la trage-dia di Pacuvio relativa ad Oreste era probabilmente strutturata inmodo simile al riferimento al dramma doveva seguire la narrazio-ne della fabula della quale si possono ricostruire alcuni elementitramite la congiunzione di Servio scolio danielino Lattanzio Pla-cido e Mitografo Vaticano II Oreste su consiglio di Pilade persfuggire alle Furie si rifugia nel tempio di Apollo dal quale nonpuograve piugrave uscire percheacute laquoassediatoraquo da queste che stazionano sulla

274 Luc ia Deg iovann i

soglia del tempio La scena si sposta nel tempio di Minerva Oresteviene sottoposto a processo ed egrave assolto Non cessa tuttavia la per-secuzione delle Furie a cui si aggiunge quella dellrsquoombra della madre52 Alla fine (cf postremo del Myth Vat II) Oreste trascina-to da Pilade si rifugia presso il templum Misericordiae (il βωμςrsquoΕλου chiamato ara Clementiae da Stazio) dove egrave risanato (resi-puit) In questo caso Servio conserva una sezione del racconto (checorrisponde alla parte iniziale della tragedia) quella che a suo giu-dizio descrive la scena a cui allude Virgilio Il compilatore degliScholia Danielis andando a integrare la nota di Servio rileva una discrepanza tra lrsquoinformazione riportata da Servio e ciograve che ricavadallrsquoaltra fonte aggiunge quindi un succinto riferimento a unrsquoaltrascena che puograve costituire il referente di Virgilio legandolo alla notadi Servio tramite lrsquoespressione alii dicunt53

5 Il finale della tragedia

Tramite la congiunzione di queste testimonianze ricaviamoinformazioni anche sullo scioglimento dellrsquoazione drammatica Pacuvio segue una versione mitica ndash la cui unica attestazione in untesto letterario conservato egrave data da Stat Theb 12511 ndash secondo laquale Oreste viene liberato dai tormenti presso il βωμς rsquoΕλου diAtene Egrave ben nota la predilezione del doctus Pacuvio per le varian-ti rare ed erudite54 nel caso specifico si tratta o di unrsquoinvenzione del

52) Lo scolio di Lattanzio Placido colloca la persecuzione della madre dopolrsquoassoluzione (quia Orestes post absolutionem cum fureret ad hanc aram Pyladeamico trahente confugit et resipuit lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbramreligio arae summouerit) ma non si puograve escludere che fosse presente anche prima

53) Lrsquoautore dello scolio danielino forse nota lrsquoimprecisione del riferimentodi Servio proprio in relazione alla presenza di Clitemnestra si noti infatti che Servio spiega il sedent in limine Dirae non il fatto che Oreste fugga lo spettro diClitemnestra Stupisce perograve che nemmeno lo scolio danielino menzioni Clitem-nestra Si verifica qui lo stesso fatto singolare che si ha nella nota al v 469 relativaa Penteo nel riassunto dello scolio danielino non figura la scena della follia di Pen-teo nonostante sia il punto di maggior interesse per lrsquointerpretazione del passo diVirgilio

54) Di questo tema si egrave occupato in particolare DrsquoAnna (La laquodoctrinaraquo diMarco Pacuvio in Problemi di letteratura latina arcaica Roma 1976 173ndash197) cfle considerazioni svolte dallo studioso intorno al Dulorestes e alla versione relativaalla morte di Priamo casi in cui a fronte di tradizioni mitiche molto diffuse Pacu-vio sceglie varianti rare o affatto sconosciute

275LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

tragediografo latino o di una tradizione ellenistica non altrimentinota55

Ci si puograve dunque chiedere come Pacuvio traducesse il nomedella divinitagrave cui lrsquoaltare era dedicato Stazio la chiama clementiama la piugrave comune traduzione del greco ampλεος egrave misericordia e il sacello ateniese egrave generalmente chiamato negli autori latini ara Misericordiae (cf Sen rhet Contr 10510 Panegyrici 971 Servad Aen 8342 Lact ad Theb 12481497510 vi alludono ancheQuint 51138 e Apul Met 1115) La scelta del termine clementiada parte di Stazio egrave dovuta se non altro a necessitagrave metriche (mĭ-sĕrĭcordia non puograve entrare in un esametro)56 ma tale preclusionenon riguarda un testo drammatico

La collocazione dello scioglimento dellrsquoazione presso il βωμςrsquoΕλου egrave di grande importanza per definire la struttura drammati-ca della tragedia Egrave infatti accertata la presenza di un primo cambio

55) Mi limito a segnalare un elemento che potrebbe avere attinenza con la rielaborazione del mito operata da Pacuvio Si tratta della possibilitagrave che negli Aetiadi Callimaco fosse trattato un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di ΕλεοςQuestrsquoipotesi egrave stata formulata da R Pfeiffer (Callimachus vol I FragmentaOxford 1949 58) sulla base di due scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle ai vv 258 e260 Commentando il riferimento di Edipo allrsquolaquounicitagraveraquo dellrsquohumanitas ateniese loscoliasta richiama a confronto un verso di Callimaco (fr 51 Pfeiffer = 60 Massimil-la) affermando che si tratta del verso conclusivo del libro II degli Aetia (schol adOed Col 258) Lo scolio immediatamente successivo (ad Oed Col 260) come peravvalorare questa fama di Atene menziona lrsquoesistenza nella cittagrave dellrsquoaltare di Ελε-ος Congiungendo queste due testimonianze Pfeiffer ipotizza che questo soggettofosse trattato da Callimaco alla fine del libro II degli Aetia quanto poi al conte -nuto del racconto eziologico lo studioso pensa al mito della fondazione da parte degli Eraclidi dato che egrave quello piugrave diffuso ma gli scoli sopra citati non ne fannomenzione Dal momento che i riferimenti a Callimaco e allrsquoaltare sono disgiunti lrsquoesistenza stessa di una sezione relativa allrsquoaltare di Ελεος negli Aetia di Callimacorimane solo ipotetica (cf G Massimilla Aitia libri primo e secondo Pisa 1996 371)Se perograve si accoglie la proposta di Pfeiffer si puograve pensare che lrsquoopera di Callimaco siastata un referente di Pacuvio Fondandosi sullrsquoipotesi di Pfeiffer Ch McNelis (Sta-tiusrsquo Thebaid and the poetics of civil war Cambridge 2007 165ndash166) suggerisce cheStazio abbia come modello Callimaco in tal caso aggiungerei lrsquoOrestes di Pacuviopotrebbe essere stato un modello intermedio (su questo aspetto cf infra)

56) Piugrave articolate spiegazioni della scelta del termine clementia da parte diStazio e del significato di tale scelta sono state date da J F Burgess Statiusrsquo Altarof Mercy CQ 22 1972 339ndash349 347ndash348 S Morton Braund Ending epic StatiusTheseus and a merciful release PCPhS 42 1996 1ndash23 9ndash12 F Delarue Stace po -egravete eacutepique Originaliteacute et coheacuterence Louvain 2000 162ndash165 McNelis (come n 55)163ss (in relazione in part alla distinzione di Seneca tra clementia e misericordia edella visione della clementia come virtugrave propria dellrsquoimperatore ideale)

276 Luc ia Deg iovann i

di scena dal tempio di Apollo a Delfi al tempio di Minerva ad Ate-ne come avviene anche nelle Eumenides di Eschilo Nella tragediaeschilea crsquoera poi un secondo spostamento che portava la scena sul-lrsquoAreopago nel tribunale fondato secondo Eschilo in quellrsquoocca-sione In Pacuvio il processo si svolgeva nel tempio di Minerva(non era pertanto necessario un cambio di scena) ma lrsquoassoluzio-ne diversamente che in Eschilo non portava alla liberazione diOreste anche nel testo di Pacuvio la scena si spostava dunque unaseconda volta ma nella direzione del βωμς rsquoΕλου che secondoquanto apprendiamo da Pausania era situato nellrsquoγορά Questocambiamento rispetto alla versione eschilea come si puograve ricostrui-re attraverso Stazio (con il βωμς rsquoΕλου che di fatto assolve allafunzione risolutiva dellrsquoAreopago) dagrave un significato complessivoalla rielaborazione del mito operata da Pacuvio

A questo proposito egrave interessante rilevare una serie di corri-spondenze tra il passo staziano relativo allrsquoara Clementiae e le Eu-menides di Eschilo57 La riflessione di Stazio sul valore dellrsquoistitutodellrsquoAltare della Clemenza (Theb 12497ndash505)58 presenta singolariaffinitagrave con i concetti espressi da Atena nel suo discorso di fonda-zione dellrsquoAreopago (Aesch Eum 681ss) in comune ci sono inparticolare i temi della giustizia e della difesa degli uomini e lrsquoideadellrsquounicitagrave dellrsquoistituto ateniese (cf in part Eum 700ndash706)59 Inrelazione alla vicenda di Oreste lrsquoAreopago e lrsquoAra della Clemen-za assolvono sostanzialmente alla medesima funzione ma con unoslittamento di significato Eschilo pone lrsquoaccento sullrsquoinflessibilitagravedella giustizia che si serve della paura come proprio strumento drsquoazione come emerge chiaramente dalle parole di Atena in Eum

57) Altri argomenti che vanno in questa direzione sono stati portati daTh Baier LrsquoAra Clementiae nella Tebaide di Stazio (XII 481ndash518) Aevum 81 2007159ndash170 169

58) Fama est defensos acie post busta paterni numinis Herculeos sedem fundasse nepotes fama minor factis ipsos nam credere dignum caelicolas tellusquibus hospita semper Athenae ceu leges hominemque nouum ritusque sacrorum seminaque in uacuas hinc descendentia terras sic sacrasse loco commune animan-tibus aegris confugium unde procul starent iraeque minaeque regnaque et a iustis Fortuna recederet aris

59) Τοι(νδε τοι ταρβο)ντες νδκως σβας ampρυμα [τε] χρας κα π(λεωςσωτριον ampχοιτrsquo ν ο1ον ο2τις νθρπων ampχει ο2τrsquo ν Σκ4θ5σιν ο2τε Πλοποςν τ(ποις κερδ8ν θικτον το)το βουλευτριον α9δο13ον ξ4θυμον εltδ(ντων=περ γρηγορς φρο4ρημα γς καθσταμαι

277LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

690ndash692 e 698ndash69960 a questo scopo vengono integrate tra i culticittadini le Erinni stesse con la funzione di laquodispensatrici di giu-stiziaraquo (cf lrsquoosservazione di Atena ai vv 990ndash991 κ τ8ν φοβερ8ντ8νδε προσπων μγα κρδος Aρ8 το13σδε πολταις)61 Lrsquoistituzio-ne del βωμς rsquoΕλου presuppone invece un concetto di giustiziamite che opera con clemenza Questo slittamento ideologico bensi accorda con lrsquoimmagine di Atene come centro di φιλανθρωπαper antonomasia di cui il βωμς rsquoΕλου assurge a simbolo62 Neitesti letterari i riferimenti allrsquoaltare srsquoaccompagnano spesso allasottolineatura del carattere di unicitagrave di questrsquoistituzione ateniesesi ricordi in particolare il riferimento di Pausania che su tale osser-vazione costruisce un elogio della cittagrave con concetti in parte affinia quelli formulati nel passo di Stazio63 Il medesimo carattere diunicitagrave egrave sottolineato in relazione allrsquoAreopago nel discorso di fon-dazione di Atena (cf Aesch Eum 702ndash703) Questo parallelismo contrasto dellrsquoaltare di Ελεος rispetto allrsquoAreopago quale si puograveintravedere nei concetti espressi da Stazio avrebbe un profondo significato ideologico nellrsquoOrestes di Pacuvio dove la funzionedrammaturgica dellrsquoAreopago era svolta dallrsquoaltare di Ελεος Sipuograve quindi ipotizzare che i temi svolti da Stazio in relazione allrsquoaraClementiae fossero ispirati dalla tragedia di Pacuvio

Unrsquoulteriore osservazione di Stazio puograve infine suggerire unrsquoi-potesi circa la versione mitica adottata da Pacuvio Nei versi che introducono il passo relativo al valore dellrsquoara Clementiae (Theb

60) Eum 690ndash692 ν δB τC σβας στ8ν φ(βος τε ξυγγενDς τ μD δικε13ν σχσει τ( τrsquo Eμαρ κα κατrsquo εφρ(νην Aμ8ς 698ndash699 κα μD τ δεινν πGν π(λεωςampξω βαλε13ν τς γHρ δεδοικIς μηδBν ampνδικος βροτ8ν

61) Su questo tema cf recentemente H H Bacon The Furiesrsquo HomecomingCPh 96 2001 48ndash59 58

62) A partire dallrsquoetagrave ellenistica il riferimento al βωμς rsquoΕλου diviene un to-pos retorico comprovante lrsquohumanitas di Atene (e proprio in quanto topos questoargomento egrave consigliato nei manuali di retorica sia greci che romani cfr Apsin ArsRhetorica 1016 Dilts Kennedy e Quint Inst 51138) In merito a questo tema cfin part E J Stafford Eleos the Athenian laquoAltar of Pityraquo and its god in H vanWees (ed) Worshipping virtues personification and the divine in ancient GreeceLondon 2000 199ndash225

63) Paus 1171 rsquoΑθηναοις δB ν τK γορL κα λλα στν οκ ς Mπανταςπσημα κα rsquoΕλου βωμ(ς N μλιστα θε8ν ς νθρπινον βον κα μεταβολHςπραγμτων Oντι Pφελμ μ(νοι τιμHς QΕλλνων νμουσιν rsquoΑθηνα13οι το4τοις δB οτH ς φιλανθρωπαν μ(νον καθστηκεν λλH κα θεοRς εσεβο)σιν λλων πλονκα γHρ Α9δο)ς σφισι βωμ(ς στι κα Φμης κα QΟρμς δλ τε ναργ8ς Vσοιςπλον τι Wτρων εσεβεας μτεστιν Xσον σφσι παρν τ4χης χρηστς

278 Luc ia Deg iovann i

12497ss riportato supra nella n 58) Stazio critica la tradizionemitica (fama) secondo cui lrsquoaltare fu fondato dagli Eraclidi64 e afferma che in realtagrave (factis) fu istituito dagli dei stessi Per ap-profondire questo aspetto egrave opportuno ricordare che il βωμςrsquoΕλου menzionato nelle fonti letterarie a partire dallrsquoetagrave ellenisti-ca egrave da identificare con il piugrave antico βωμς τ8ν δδεκα θε8ν fondato alla fine del VI sec aC anchrsquoesso collocato nellrsquoγορά eavente funzione di asilo65 Lrsquoidentificazione del βωμς rsquoΕλου con

64) Per le attestazioni di questa tradizione mitica cf n 41 e riguardo allrsquoipo-tesi che fosse trattata da Callimaco cf n 55

65) Lrsquoidentificazione fu proposta per la prima volta da U von Wilamowitz-Moellendorff Aus Kydathen in Philologische Untersuchungen I Berlin 1880 201n 4 DellrsquoAltare dei Dodici Dei sono stati trovati resti nel 1934 negli scavi dellrsquoγοράcondotti dallrsquoAmerican School of Classical Studies at Athens Il primo studio ap-profondito al riguardo egrave quello di M Crosby The Altar of the Twelve Gods inAthens Hesperia Suppl 8 1949 82ndash103 che sostiene lrsquoidentificazione proposta daWilamowitz (cf in part pp 102ndash103) ulteriori argomentazioni in suo supporto sitrovano in Thompson (come n 39) 49ss per uno studio archeologico piugrave esaustivocf L M Gadbery The Sanctuary of the Twelve Gods in the Athenian Agora a Re-vised View Hesperia 61 1992 447ndash489 Sappiamo da Tucidide (6546ndash7) che lrsquoAl-tare dei Dodici Dei nellrsquoγορά fu fondato da Pisistrato il Giovane (figlio del tirannoIppia) durante il suo arcontato intorno al 522521 aC Da numerose altre fonti sievince che questo altare aveva funzione di asilo la prima attestazione storica di questo ruolo egrave data da Herod 61084 in relazione ad avvenimenti del 519 aC altririferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo si trovano in Diodoro (12391 even-to del 431 aC) e Licurgo (In Leocratem 93 fatto avvenuto intorno al 355 aC) I ri-ferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo cessano con la metagrave del IV sec aCpiugrave o meno contemporaneamente a quando cominciano i riferimenti allrsquoAltare diΕλεος che svolgeva la medesima funzione (cf le testimonianze raccolte in Wycher-ley [come n 40] 67ndash74) I riferimenti piugrave antichi si trovano negli scoli ad alcuni autoriclassici (cf in part gli scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle citati nella n 55) Nellrsquoetagraveellenistica e romana egrave sempre menzionato il βωμς rsquoΕλου come luogo drsquoasilo ad Ate-ne (Pausania non nomina lrsquoAltare dei Dodici Dei) La continuitagrave di funzione fa pen-sare che con βωμς τ8ν δδεκα θε8ν e βωμς rsquoΕλου si indichi il medesimo luogonellrsquoγορά di Atene Una conferma sembra data da Philostr Epist 39 (70) che parladellrsquoAltare di Ελεος come dedicato dagli Ateniesi a una laquotredicesima divinitagraveraquo(rsquoΑθηνα13οι τν rsquoΕλου στσαντο βωμ(ν Yς τρισκαιδεκτου θεο)) Come osser-va Crosby 103 laquothe simplest explanation of the text would seem to be that Pity wasadded to the Twelve Gods in Athens in some physical sense by sharing their sanc-tuary either through the addition of a second altar or through a gradual usurpationof the name Essentialy the Altar of the Twelve Gods was an altar of Pityraquo Il fattoche gli Ateniesi venerassero realmente Ελεος come una divinitagrave secondo quanto egraveaffermato nelle fonti letterarie resta tuttavia in dubbio alcuni studiosi propendonoper il ritenere che il tema dellrsquounicitagrave del culto ateniese di Ελεος sia un topos retori-co assunto a simbolo dellrsquohumanitas di Atene e non faccia riferimento a un cultopraticato nel concreto (questa tesi egrave sostenuta di recente da Stafford come n 62)

279LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν illumina a mio parere lrsquoosservazione diStazio (e allo stesso tempo trae da essa conferma) la sua correzio-ne della tradizione mitica sembra essere stata suggerita proprio dal-la consapevolezza che in precedenza lrsquoaltare era dedicato ai DodiciDei66 Ci si puograve chiedere allora se Stazio inventasse la variante della fondazione da parte degli dei oppure la desumesse da unrsquoope-ra letteraria anteriore Si puograve ipotizzare che questa variante si trovasse nellrsquoOrestes di Pacuvio Come si egrave detto in relazione alprocesso ad Oreste egrave plausibile che Pacuvio seguisse la versione mitica secondo la quale i giudici sono gli dei67 secondo questa tra-dizione lrsquoAreopago egrave stato fondato dai dodici dei (ο δδεκα θεοcome afferma Demosth 2366) che si riunirono per la prima voltasul colle ateniese per giudicare un delitto di sangue commesso daAres (e da questo fatto il colle ndash e quindi il tribunale ndash prese il nomedi Areopago laquocolle di Aresraquo) Pacuvio elimina lrsquoAreopago (il pro-cesso si svolge nel tempio di Minerva) e lo sostituisce nella sua fun-zione drammaturgica di risoluzione della vicenda con il βωμςrsquoΕλου che coincide storicamente con il βωμς τ8ν δδεκα θε8νAllrsquoAreopago fondato dai Dodici Dei si contrappone lrsquoaltare diΕλεος che secondo Stazio fu fondato in realtagrave dagli dei e non da-gli Eraclidi come vuole la tradizione Si potrebbe trattare natural-mente di una semplice coincidenza ma alla luce delle corrispon-denze tra lrsquoaltare di Ελεος e lrsquoAreopago egrave suggestivo ipotizzareche Stazio faccia riferimento a Pacuvio il tragediografo romanopotrebbe aver inserito nel finale del suo dramma un mito eziologi-co relativo a quel luogo simbolico di Atene e aver accreditato laversione secondo la quale sono gli dei stessi a volere la fondazionedellrsquoaltare di Ελεος Secondo questrsquoipotesi Pacuvio proietterebbenel mito nella forma di una rielaborazione letteraria il reale muta-mento di unrsquoistituzione ateniese (il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν che di-viene βωμς rsquoΕλου)68 mettendo in atto un procedimento simile aquello che aveva svolto Eschilo in relazione allrsquoAreopago69 Diffe-

66) La scelta di valorizzare questa diversa tradizione mitica veicola un pro -fondo significato ideologico allrsquointerno del poema cf in part le considerazioni diD Feeney The Gods in Epic Oxford 1991 390ndash391

67) La questione egrave discussa nel sect 3 sul problema relativo alle varianti mitichedel processo di Oreste e alla loro antichitagrave cf in part nn 30 e 32

68) Cf quanto detto nella n 6569) A proposito della relazione tra le Eumenides di Eschilo e la riforma di

Efialte cf n 31

280 Luc ia Deg iovann i

renza di fondo tra i due autori resta perograve il fatto che il mito eziolo-gico introdotto da Eschilo faceva riferimento al contesto politico alui contemporaneo mentre nel caso di Pacuvio si tratterebbe di unascelta di carattere piugrave propriamente letterario ed erudito70

6 Il personaggio di Pilade

Da Lattanzio e dal Mitografo Vaticano II si apprende che egrave Pilade a laquotrascinareraquo Oreste allrsquoara Clementiae evidentemente eglista al fianco di Oreste per tutta la tragedia71 Il verbo utilizzato inentrambe le testimonianze (trahente) suggerisce uno stato di com-pleta prostrazione di Oreste Il rapporto tra i due amici appare anche in questo caso simile a quello delineato nellrsquoOrestes e nel-lrsquoIfigenia in Tauride di Euripide noncheacute nel Chryses di Pacuvio72Il duplice intervento di Pilade in due momenti critici del drammacon funzione di conforto e consiglio egrave presente nellrsquoOrestes di Euripide Nei vv 725ss di questa tragedia Pilade che sopraggiun-ge dopo che si egrave spenta lrsquoultima speranza di salvezza per Oreste(Menelao ha di fatto negato il suo aiuto) consiglia allrsquoamico di pre-sentarsi di fronte allrsquoassemblea degli Argivi che deve giudicarloper discolparsi gli infonde la speranza che possa in questo modosalvarsi (cf i vv 780ss) e lo conduce al luogo del processo soste-nendolo fisicamente Si vedano in particolare i vv 800ndash802 περι-βαλIν πλευρο13ς μο13σι πλευρH νωχελ ν(σ Yς γI διrsquo στεςσε σμικρH φροντζων Oχλου οδBν α9σχυνθες χσω Piladeporta quasi di peso Oreste attraverso la cittagrave si tratta precisamen-

70) A questo riguardo si ricordi lrsquoipotesi di Pfeiffer secondo cui Callimacopossa aver trattato negli Aetia un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di Ελε-ος (cf n 55) lo studioso pensava al mito di fondazione piugrave diffuso connesso con gliEraclidi nonostante questo non sia in realtagrave affermato nelle testimonianze su cui sifonda la sua ipotesi Non egrave dunque prudente avventurarsi in ulteriori speculazionimi limito a segnalare il fatto che gli Aetia di Callimaco sono un modello a cui Pa-cuvio potrebbe essersi ispirato eventualmente anche per proporre versioni eziolo-giche alternative rispetto a quelle svolte dal poeta greco

71) Si ricordi che come si ricava da Servio allrsquoinizio del dramma Pilade con-siglia a Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo (cf la discussione della testimo-nianza svolta nel sect 3)

72) Cf Manuwald (come n 5) 68 Appartiene al Chryses di Pacuvio la cele-bre scena citata piugrave volte da Cicerone (Lael 724 Fin 52263) in cui i due amici sioffrono di morire lrsquouno per lrsquoaltro

281LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

te dellrsquoimmagine suggerita dallrsquoespressione di Lattanzio Pyladeamico trahente Dopo che lrsquoassemblea li ha condannati a morteOreste ed Elettra in preda alla disperazione decidono di togliersila vita a questo punto interviene nuovamente Pilade (vv 1085ss)che con la luciditagrave progettuale che lo caratterizza escogita il pianospietato la cui attuazione occupa il finale della tragedia (vv 1172ndash1176) Anche nellrsquoIfigenia in Tauride Pilade ha un ruolo fonda-mentale nel prologo come si egrave giagrave ricordato nel sect 3 Pilade infon-de coraggio in Oreste snervato dalla persecuzione delle Erinni e ri-dotto a uno stato di inerzia e gli consiglia come agire Nel seguitodella tragedia interventi significativi di Pilade si trovano ai vv 674ndash685 (in cui egli rifiuta la possibilitagrave di aver salva la vita offerta daIfigenia mentre Oreste appare destinato a essere sacrificato73 aivv 719ndash722 si dichiara fiducioso in un rivolgimento che li possasalvare entrambi) e ai vv 902ndash908 una battuta molto interessanteper definire la psicologia del personaggio Dopo il riconoscimentoOreste e Ifigenia si abbandonano a unrsquoespressione lirica di gioia einsieme di paura per il pericolo in cui si trovano Pilade intervienea fermare lrsquoeffusione dei loro sentimenti (laquoma basta coi lamentiraquov 904) e a richiamarli alla necessitagrave di escogitare un piano per fug-gire dalla Tauride La rappresentazione della personalitagrave di Piladein queste due tragedie di Euripide appare dunque coerente e unita-ria Pilade interviene sempre in momenti critici con la funzione diinfondere speranza e dispensare consigli la sua luciditagrave progettua-le e il suo ottimismo si contrappongono sistematicamente alla con-dizione di snervamento quasi abulia che contraddistingue OresteQuesta caratterizzazione del personaggio di Pilade si adatta piena-mente al ruolo che sembra svolgere nella tragedia di Pacuvio

7 Lo spettro di Clitemnestra

Sia Virgilio (fugit v 473) sia il commento di Lattanzio a Stazio(lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae sum-mouerit) fanno riferimento a un inseguimento di Oreste da partedello spettro della madre (che secondo la descrizione di Virgilio egravearmata di fiaccole e cinta di serpenti secondo lrsquoimmagine topica

73) Si tratta del passo che secondo Wilamowitz (come n 65) ha ispirato lascena del Chryses di Pacuvio sopra menzionata

282 Luc ia Deg iovann i

dellrsquoErinni) Il contesto della similitudine virgiliana suggerisce chesi tratti di un sogno di Oreste sulla base della fitta rete di corri-spondenze tra illustrans e illustrandum Dopo il tradimento diEnea Didone si trova in uno stato di furor (cf v 465 furentem ev 474 ergo ubi concepit furias euicta dolore) da sveglia ha allucina-zioni (cf i vv 460ndash461 hinc exaudiri uoces et uerba uocantis uisauiri) e mentre dorme ha incubi (cf i vv 465ndash468) I due personaggimitici della similitudine sono entrambi in preda al furor e pertantoad entrambi sono associate le Furiae in quanto divinitagrave (mentre alv 474 a Didone sono riferite le Furiae in quanto sentimento) Il tur-bamento che affligge specificamente Penteo laquovedere due soli e dueTebiraquo corrisponde a ciograve che Didone prova ai vv 460ndash461 si trattadi una percezione distorta della realtagrave in quanto i sensi (sia Penteoche Didone sono svegli) vengono influenzati dal tormento interio-re Gli incubi di Didone invece hanno precise corrispondenze coni patimenti di Oreste e nessuna attinenza con le vicende di PenteoDidone egrave perseguitata in sogno dal ferus Aeneas come Oreste egrave in-calzato dalla madre in entrambi i casi si tratta di spettri del passatoche rimandano a sensi di colpa (per Didone si tratta naturalmentedel tradimento della memoria del primo marito cf i vv 460ndash461)Didone sogna di procedere sola per una lunga via in una terra de-serta cercando i compatrioti rivive stravolta in forma di incubolrsquoesperienza che ha provato nel fuggire esule dalla patria in cercadi un luogo ospitale Oreste dopo il matricidio egrave costretto a vaga-bondare a lungo esule e solo74 probabilmente egrave proprio questo lrsquoelemento che motiva la scelta di Oreste come termine di paragone

Per quanto riguarda la tragedia di Pacuvio si pone il seguenteproblema lrsquoombra di Clitemnestra era solo un prodotto dellrsquoalluci-nazione di Oreste (e non era quindi visibile agli spettatori) oppurecompariva in scena e inseguiva materialmente Oreste In riferimen-to al passo di Virgilio Lattanzio opta sicuramente per la prima inter-

74) In Aesch Eum 240 Oreste dichiara di aver vagato per terre e per mari alv 249 le Erinni dicono di aver percorso addirittura ogni angolo della terra e varcato ilmare inseguendo Oreste cf anche la predizione dei vagabondaggi di Oreste in EurEl 1253 In questi casi le peregrinazioni precedono il processo NellrsquoIfigenia in Tau-ride di Euripide invece la medesima condizione egrave attribuita a Oreste dopo il proces-so cf i vv 970ndash971 Vσαι δrsquo rsquoΕριν4ων οκ πεσθησαν ν(μ δρ(μοις νιδρ4τοισιν[λστρουν μrsquo ε dove lrsquoaggettivo ν-ίδρυτος (da δρ4ω) puograve voler dire laquosenza posaraquoma suggerisce anche lrsquoidea dellrsquoandare errando Egrave assai probabile che questo aspettofosse tematizzato anche nella tragedia di Pacuvio sia prima sia dopo lrsquoassoluzione

283LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

pretazione come dimostra la scelta del verbo (uidebatur) ma egrave probabile che si basi unicamente sul testo di Virgilio e sui relativicommenti senza conoscere direttamente lrsquoopera di Pacuvio Drsquoaltraparte egrave ben possibile che lrsquoombra di Clitemnestra comparisse in sce-na dato che cosigrave avveniva nelle Eumenides di Eschilo Crsquoegrave tuttaviauna possibilitagrave di conciliare le due interpretazioni suggerita propriodal contesto virgiliano In Eschilo lo spettro di Clitemnestra egrave senza dubbio visibile sulla scena (ai vv 94ndash139) ma si presenta come unrsquoim-magine di sogno che appare alle Erinni addormentate nel tempio diApollo nel dichiarare la propria identitagrave Clitemnestra si definisce unOναρ (cf v 116 Oναρ γHρ ltμGς ν)ν Κλυταιμστρα καλ8) nellrsquoinvita-re le Erinni a guardare le sue ferite chiarisce che esse non possono ve-derla con gli occhi (vv 103ndash105 Vρα δB πληγHς τσδε καρδ^ σθεν ε=δουσα γHρ φρDν Oμμασιν λαμπρ4νεται [ν μρ^ δB μο13ρrsquoπρ(σκοπος βροτ8ν])75 La rappresentazione eschilea presupponedunque che le Erinni vedano in sogno Clitemnestra allo stesso modoin cui sognano di inseguire Oreste come egrave rivelato dai loro mugolii(v 130 λαβB λαβB λαβB λαβ φρζου) e dallrsquoosservazione di Clitem-nestra (vv 131ndash132 Oναρ δικεις θρα κλαγγανεις δrsquo Mπερ κ4ωνμριμναν ο2ποτrsquo κλεπων π(νου) Eschilo sembra quindi suggerireagli spettatori che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sullascena non egrave concepito come unrsquoentitagrave concreta ma solo come visua-lizzazione del sogno delle Erinni In Virgilio la similitudine con Ore-ste egrave riferita proprio agli incubi di Didone la coincidenza potrebbenon essere casuale Egrave possibile formulare lrsquoipotesi che Pacuvio abbiaripreso da Eschilo la presenza in scena dello spettro di Clitemnestracome sogno ma con una variazione apparirebbe a Oreste e non alleErinni Come le Erinni sognavano di inseguire Oreste e di essere rim-proverate da Clitemnestra per non aver svolto bene il loro compitocosigrave Oreste potrebbe sognare di essere inseguito dallo spettro dellamadre (e non mancherebbe nemmeno un parallelo per il sonno diOreste il personaggio egrave addormentato in scena in tutta la parte ini-ziale dellrsquoOrestes di Euripide fino al v 210) Egrave difficile stabilire dovepotesse essere collocata tale scena ma in base alla testimonianza for-nita da Stazio Theb 12511 e dal relativo scolio di Lattanzio si puograveforse riferire allrsquoattacco di follia di Oreste dopo lrsquoassoluzione

75) Il v 105 egrave ritenuto interpolato dagli editori egrave probabile che serva a espli-citare che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sulla scena non deve essereconcepito dagli spettatori come unrsquoentitagrave concreta

8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

Pisa Luc ia Deg iovann i

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261LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

tragedia non si ha nessunrsquoaltra notizia (essa viene convenzional-mente intitolata Pentheus uel Bacchae) non egrave mai stata messa indubbio la sua esistenza Come rileva DrsquoAnna17 egrave significativo chedi questa tragedia Nonio che egrave di gran lunga la principale fonte diframmenti di Pacuvio non citi alcun verso questo dimostra che ilgrammatico (e le sue fonti) non attingeva allrsquointera produzione diPacuvio La stessa situazione si riscontra per lrsquoOrestes

Per quanto riguarda Oreste nella nota al v 473 Servio fa riferi-mento a una tragedia di Pacuvio della quale descrive una scena a suogiudizio qui ripresa da Virgilio Oreste rifugiatosi nel tempio diApollo su consiglio di Pilade per sfuggire alle Erinni viene da que-ste aggredito nel momento in cui tenta di uscire Nonostante unascena di questo tipo rimandi immediatamente a una tragedia corri-spondente al segmento mitico trattato dalle Eumenides di Eschilo edi Ennio Ribbeck18 ndash che non conosceva il riferimento di Diomede allrsquoOrestes19 ndash attribuigrave la testimonianza di Servio allrsquoHermiona diPacuvio con argomenti tuttrsquoaltro che decisivi20 lrsquoautorevolezza del-lo studioso tuttavia fece sigrave che la sua tesi pur in seacute debole venisseaccolta da alcuni studiosi successivi21 Al Chryses pensava inveceRobert la cui ipotesi egrave stata recentemente ripresa seppur in modo

17) Cf Pacuvii fragmenta 13618) Cf O Ribbeck Die Roumlmische Tragoumldie im Zeitalter der Republik Leip-

zig 1875 262ndash263 e 26719) Come si egrave detto supra il passo di Diomede egrave stato stampato come testi-

monianza relativa a Pacuvio per la prima volta da Klotz (come n 7)20) Sulle difficoltagrave di questa attribuzione si egrave espresso efficacemente DrsquoAnna

(come n 5) le cui argomentazioni non sono state a mio giudizio indebolite dagliinterventi successivi in proposito Il punto piugrave fragile dellrsquoargomentazione di Rib-beck sta in primo luogo nellrsquoassunto di base infatti lrsquoattribuzione di questa testi-monianza allrsquoHermiona si fonda essenzialmente su un altro passo dellrsquoEneide in cuiAndromaca accenna allrsquouccisione di Neottolemo da parte di Oreste (3330ndash332 astillum ereptae magno flammatus amore coniugis et scelerum furiis agitatus Orestes excipit incautum patriasque obtruncat ad aras) dato che non si ha nessunrsquoaltra connessione di questo delitto di Oreste con la sua non avvenuta purificazione Main questo caso neacute Virgilio neacute Servio menzionano un riferimento a una tragedia spe-cifica ed egrave da escludere che Virgilio riprenda qui una versione pacuviana del mitoin quanto dal fr 134 S (currum liquit clamide contorta astu clupeat bracchium) riferito concordemente dagli editori allrsquoassassinio di Neottolemo risulta che nellrsquoHermiona di Pacuvio lrsquoeroe viene assalito in un luogo aperto mentre egrave sul car-ro e non come in Virgilio mentre egrave presso un altare intento a un sacrificio

21) Cf E H Warmington Remains of Old Latin II London CambridgeMass 1936 226ndash227 R Argenio Marco Pacuvio I frammenti dei drammi Torino1959 20ndash26 M Valsa Marcus Pacuvius poegravete tragique Paris 1957 65 n 172

262 Luc ia Deg iovann i

dubitativo dalla Schierl22 in tal caso lrsquoApollinis templum nominatoda Servio sarebbe quello di Sminte in cui Crise iunior egrave sacerdote egravetuttavia alquanto improbabile che Servio senza specificarne la col-locazione intenda riferirsi a un tempio di Apollo diverso da quellodi Delfi tradizionalmente connesso con la vicenda di Oreste23

2 Lo scolio danielino ad Aen 4473

Ad ampliare le nostre conoscenze relative allrsquoOrestes di Pacu-vio contribuisce a mio parere unrsquoulteriore importante testimonian-za lo scolio danielino che fa seguito alla nota di Servio ed egrave a essalegato un passo che finora non egrave stato preso in considerazione nellaletteratura critica relativa a Pacuvio Come egrave noto gli Scholia Da-nielis sono una fonte non meno attendibile di Servio anzi perquanto riguarda i riferimenti ai perduti testi dellrsquoetagrave repubblicanasono proprio gli Scholia Danielis a essere assai piugrave ricchi di cita-zioni di frammenti24 come egrave provato da dati particolarmente elo-quenti per quanto riguarda Pacuvio e Accio25

22) C Robert Iphigeneia in Tauris Archaumlologische Zeitung 33 1876 133ndash148 134 n 3 e Schierl (come n 4) 200ndash201

23) Contro lrsquoattribuzione della testimonianza al Chryses cf DrsquoAnna Orestes(come n 5) 51ndash53

24) Le differenze tra Servio e gli Scholia Danielis nella quantitagrave e qualitagrave dellecitazioni degli autori di etagrave repubblicana sono state studiate in particolare daR B Lloyd Republican Authors in Servius and the Scholia Danielis HSPh 65 1961291ndash341 che rileva come negli Scholia Danielis le citazioni di frammenti siano signi-ficativamente piugrave numerose piugrave lunghe e di un numero maggiore di autori (cf il pro-spetto riassuntivo a p 298) Le stesse differenze si riscontrano piugrave o meno per tutti gliautori dellrsquoetagrave repubblicana tranne Terenzio del quale Servio riporta molte piugrave cita-zioni rispetto agli Scholia Danielis la spiegazione di questo fatto data da Lloyd a mioparere convincente egrave che il commento di Servio essendo ad uso scolastico mostra uninteresse particolare per Terenzio che era letto nelle scuole mentre il commento a cuiattingono gli Scholia Danielis in queste parti doveva essere di livello piugrave elevato percerti aspetti quasi lsaquoscientificorsaquo in senso moderno (interessato cioegrave ai modelli di Virgi-lio) da qui lrsquoipotesi che si trattasse del commento di Elio Donato Alle stesse conclu-sioni era giunto H T Rowell Aelius Donatus and the D scholia on the Bellum Puni-cum of Naevius YClS 15 1957 113ndash119 prendendo in considerazione lrsquoeclatantedifferenza tra Servio e gli Scholia Danielis in riferimento a Nevio (il poeta arcaico nonegrave mai menzionato da Servio mentre egrave citato nove volte negli Scholia Danielis)

25) Pacuvio Servio riporta 7 testimonianze (senza mai indicare i titoli delletragedie) di cui le piugrave precise sono ad Aen 2557 (variante mitica relativa alla mortedi Priamo) e le due giagrave citate (ad Aen 4469473) le altre sono costituite da genericiriferimenti a usi linguistici o prosodici in comune con Ennio (ad Aen 2651 49

263LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

Dunque anche nel caso in questione la testimonianza delloscolio danielino va a mio parere attentamente valutata Il commen-tatore propone qui come referente per Virgilio una scena diversarispetto a quella registrata da Servio a proposito di Pacuvio unascena appartenente a una tragedia di cui non cita neacute autore neacute tito-lo la sua nota egrave introdotta dallrsquoespressione formulare alii dicunt26Dato che le aggiunte degli Scholia Danielis introdotte da alii sonodi norma strettamente legate a quanto precede e sono concepitecome unrsquointegrazione a quanto giagrave detto da Servio27 nulla osta a ritenere che lrsquoinformazione fornita dallo scolio danielino riguardila medesima tragedia a cui fa riferimento Servio28

12298) o a varianti mitiche (ad Aen 7320) Servio cita solo un frammento di Pacu-vio (ad Aen 11259) senza indicare la tragedia da cui egrave tratto Gli Scholia Danielisinvece riportano le due testimonianze giagrave citate (ad Aen 4469473) e ben 9 fram-menti indicando per lo piugrave il titolo della tragedia ad Aen 155 (= fr 293 Schierl)187 (= fr 241 S) 528 (= fr 195 S) 540 (= fr 135 S) 9664 (= fr 241 S) 11169 (= fr130 S) 11543 (= fr 174 S) 12605 (= fr 15 S) Georg 4436 (= fr 292 S)

Accio Servio riporta una sola testimonianza (ad Aen 4404) senza indicare iltitolo della tragedia e non cita alcun frammento Gli Scholia Danielis riportano unatestimonianza (ad Aen 8130 relativa allrsquoAtreus) e citano 10 frammenti indicandonella maggior parte dei casi il titolo della tragedia ad Aen 142 144 (Clytemestra)188 (Clytemestra) 1122 1179 (Troades) 217 (Deiphobus) 4641 540 (Pelopidi)9619 (Philoctetes) 12605 (Bacchae)

26) Cf ad Aen 167108726 2166201 314249252321553 458694 573614 8361 ad Ecl 462 1050 Oltre ad alii dicunt espressioni frequenti che intro-ducono le aggiunte degli Scholia Danielis sono alii legunt (per proporre una diver-sa lezione) alii intellegunt (per riferire una differente interpretazione del testo)

27) Cosigrave avviene per esempio in tutti i passi citati nella n 2628) Un esempio analogo al nostro in cui sia Servio sia lo scolio danielino fan-

no riferimento al modello di una medesima tragedia ma affermandone cose diverse(e lrsquoaggiunta dello scolio danielino egrave introdotta con lrsquoespressione alii dicunt) egrave datodal commento ad Aen 4694 (Giunone invia Iris a recidere il capello a Didone mo-rente) IRIN DEMITTIT OLYMPO ut et supra diximus trahit hoc de Alcesti Euripidis quiinducit Mercurium ei comam secantem quia fato peribat mariti alii dicunt Euripi-dem Orcum in scenam inducere gladium ferentem quo crinem Alcesti abscidat etEuripidem hoc a Phrynicho [congettura di Jahn per il tradito Phenico] antiquo tra-gico mutuatum In questo caso perograve possiamo verificare che lrsquoinformazione datadallo scolio danielino egrave corretta (cf Eur Alc 74ss con Orcus si intende Θνατοςla stessa notizia egrave fornita in termini molto simili da Macrobio in Sat 5191ndash5 checita per esteso i versi euripidei) mentre lrsquoinformazione data da Servio egrave erronea (egraveforse dovuta alla sovrapposizione dellrsquoimmagine di Hermes ψυχοπομπός) Lo scoliodanielino contiene inoltre la notizia che Euripide a sua volta riprendeva lrsquoAlcesti diFrinico (il nome del tragediografo egrave restituito dalla pressocheacute certa correzione diJahn del tradito Phenico cf Frinico Alcesti fr 3 Snell TrGF I 73) e si dimostraquindi anche in questo caso fondato su una documentazione piugrave approfondita

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3 Informazioni ricavate dalla nota di Servio e dallo scolio danielino ad Aen 4473

NellrsquoOrestes di Pacuvio come si deduce dalla nota di com-mento presa nella sua interezza erano portate in scena le vicendedi Oreste dopo il matricidio e in particolare venivano drammatiz-zati temi quali la persecuzione ad opera delle Erinni e lrsquoassoluzio-ne affini a quelli svolti nelle Eumenides di Eschilo e di Ennio Nello specifico nella nota del Servius auctus sono visualizzate duesituazioni sceniche distinte della tragedia di Pacuvio accomunatedal motivo dellrsquoaggressione delle Furie subita da Oreste lrsquouna pres-so il tempio di Apollo e lrsquoaltra presso il tempio di Minerva Non essendo specificate le cittagrave in cui si trovano questi templi egrave lecitosupporre che siano le piugrave ovvie Delfi e Atene In tal caso propriocome nelle Eumenides di Eschilo non risulterebbe rispettata lrsquounitagravedi luogo in quanto si verifica un cambio di scena dal tempio diApollo a Delfi al tempio di Minerva ad Atene Le Erinni che com-paiono in entrambe le scene sembrano costituire una parte impor-tante dellrsquoazione drammatica egrave molto probabile che formino ilCoro (i due momenti in cui si avventano contro Oreste potrebbe-ro coincidere con due intermezzi corali)29

Dalla testimonianza di Servio possiamo ricavare qualche indi-zio circa il contenuto della parte iniziale della tragedia Servio diceinfatti che Oreste egrave entrato nel tempio di Apollo per sfuggire alleErinni su consiglio di Pilade Dalle sue parole non si puograve evincerecon certezza se Oreste sia entrato nel tempio nel corso dellrsquoazionescenica oppure precedentemente come nelle Eumenides di Eschiloma propendo per la prima possibilitagrave in quanto sembra meno pro-babile che Servio intendesse esplicitare un mero antefatto peraltrodel tutto inutile allrsquoesegesi del passo virgiliano la specificazione di Servio che Oreste egrave entrato nel tempio per consiglio di Piladesembra suggerire la presenza di una scena in cui Oreste e Pilade dia-logano senza che siano ancora in scena le Erinni e Pilade consigliaa Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo Ne risulta quindi che

29) I verbi impiegati per esprimere lrsquoaggressione delle Erinni (inuadebatur econreptus est) sono molto forti e almeno il secondo sembra suggerire un contattofisico In Eschilo Oreste non egrave mai minacciato fisicamente dalle Erinni sulla scenanelle Eumenides di Ennio invece il fr LXIV 145 Jocelyn ( dico uicisse Orestemuos ab hoc facessite) sembra presupporre che nel momento dellrsquoassoluzione le Erin-ni circondassero Oreste

265LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

Pilade figura tra i personaggi con unrsquoinnovazione rispetto alleEumenides di Eschilo (di una presenza di Pilade non crsquoegrave traccianemmeno nei frammenti delle Eumenides di Ennio) forse dovutaallrsquoinfluenza di Euripide Pilade affianca lrsquoamico nellrsquoOrestes e nellrsquoIfigenia in Tauride mentre nellrsquoElettra egrave personaggio muto siveda in particolare il dialogo tra Oreste e Pilade nel prologo del-lrsquo Ifigenia in Tauride (vv 67ndash122) che ha la funzione di illustrare gliantefatti e delineare la psicologia dei personaggi Oreste egrave snervatodalle traversie subite (cf le accuse rivolte ad Apollo e i riferimentialla persecuzione delle Erinni ai vv 77ss) e vorrebbe abbandonaresubito lrsquoimpresa (vv 102ndash103) Pilade interviene a infondere co-raggio e a dare consigli allrsquoamico (cf i vv 104ndash115 in cui Piladesuggerisce di nascondersi in una grotta vicino al mare) Anche nelnostro caso se come credo le Erinni formano il coro la migliorcollocazione del dialogo tra Oreste e Pilade egrave proprio il prologoOreste illustra la propria condizione e parla dellrsquoinseguimento delleErinni Pilade gli consiglia di rifugiarsi nel tempio di Apollo Al ter-mine del dialogo Oreste entra nel tempio e solo successivamentesulle tracce del matricida appare in scena il coro delle Erinni

Nello scolio danielino si trova unrsquoinformazione anomala rispetto alla tradizione del mito Oreste viene assolto in templo Mi-neruae La versione secondo cui il processo egrave tenuto nel tempio diAtena non egrave altrove attestata a partire da Eschilo il processo sisvolge sempre sullrsquoAreopago (pur con variazioni circa gli accusa-tori i giudici e le modalitagrave)30 Per quanto riguarda Ennio la men-zione degli Areopagitae nel fr inc CXCII 364 Jocelyn induce a ritenere che fosse mantenuta la collocazione sullrsquoAreopago Egrave dunque fortemente innovativa la scelta di Pacuvio di ambientare il

30) Non ci sono attestazioni del processo di Oreste presso lrsquoAreopago primadi Eschilo A partire da questa considerazione Jacoby sostiene che Eschilo sia lrsquoin-ventore di questa versione mitica cf la sua elaborata argomentazione in FGrHistIIIb (Suppl) 124ndash25 con le relative note in IIIb (Suppl) 220ndash29 La posizione diJacoby perograve egrave rimasta sostanzialmente isolata la maggior parte degli studiosi (fracui A H Sommerstein Aeschylos Eumenides Cambridge 1989 5) ritiene inveceche sia piugrave antica la tradizione riportata negli attidografi del V sec e attestata da nu-merose altre fonti secondo la quale il processo di Oreste egrave il quarto in una serie diprocessi per omicidio tenutisi nellrsquoAreopago in etagrave mitica quando i giudici eranoancora gli dei (su questo punto cf infra) Egrave invece di sicuro invenzione eschilea ilfatto che lrsquoAreopago sia stato fondato da Atena specificamente per Oreste Per unaraccolta delle diverse tradizioni relative al processo di Oreste cf le sopra citate pagine di Jacoby e il piugrave agevole prospetto riassuntivo di Sommerstein 4ndash5

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giudizio in templo Mineruae scelta evidentemente legata al fattoche non interessava piugrave la proiezione nel mito dellrsquoistituzione ate-niese dellrsquoAreopago31 Dato lo spostamento della sede del proces-so egrave poco probabile che in Pacuvio i giudici fossero gli Areopagi-ti Egrave il caso di ricordare che esiste una diversa tradizione testimo-niata tra gli altri da Euripide nellrsquoOrestes (vv 1650ndash1652) secon-do la quale i giudici che si riuniscono nellrsquoAreopago per giudicareOreste non sono uomini ma dei32 Pacuvio potrebbe forse aver seguito questa versione mitica pur innovando per quanto riguardala sede del processo

Lo spostamento del processo non egrave lrsquounica innovazione di Pacuvio rispetto alla versione eschilea Nella testimonianza delloscolio danielino colpisce il fatto che Oreste venga assalito dalleErinni dopo essere stato assolto33 Il poeta latino sembra qui ispi-rarsi alla variante seguita da Euripide nellrsquoIfigenia in Tauride (laquale a sua volta costituisce il presupposto dellrsquointreccio del Chry-ses di Pacuvio)34 Nel dialogo con Ifigenia (in IT 939ss) Orestenarra alla sorella tutta la sua storia a partire dal matricidio com-

31) Il significato eziologico della vicenda narrata da Eschilo era legato a pre-cise contingenze storiche gli studiosi sono concordi nellrsquointerpretarlo in relazionealla riforma di Efialte del 462ndash461 che aveva limitato la funzione dellrsquoAreopago atribunale per reati di sangue (cf Arist Pol 252) anche se divergono nel definire laposizione politica di Eschilo in proposito (riformista oppure conservatrice) per unastoria del dibattito cf in particolare M Braun Die Eumeniden des Aischylos undder Areopag Tuumlbingen 1998 105ss e per unrsquoequilibrata valutazione della questio-ne cfr recentemente B Manuwald Zur Dialektik von lsaquoaltrsaquo und lsaquoneursaquo in der griechi-schen Tragoumldie AampA 46 2000 76ndash92 77ndash84

32) Piugrave precisamente ο δδεκα θεο come afferma Demostene in or 2366Per maggiori dettagli riguardo ai riferimenti di Euripide a questa versione mitica siveda B Manuwald (come n 31) 77 n 5 La tradizione mitica secondo cui Oreste egravegiudicato nellrsquoAreopago dagli dei egrave probabilmente piugrave antica della variante eschilea(cf supra n 30) e comunque nelle testimonianze posteriori a Eschilo appare comela versione dominante

33) Nella tragedia di Pacuvio la violenta reazione delle Erinni potrebbe cor-rispondere al momento scenico delle Eumenides eschilee (vv 778ss) in cui le Erinniallrsquoannuncio della vittoria di Oreste hanno unrsquoesplosione di collera In Eschiloperograve le Erinni non attaccano piugrave Oreste dopo che egrave stato assolto ma rivolgono lrsquoirae i feroci propositi di vendetta contro la terra di Atene lo scopo di questa lsaquocodarsaquo della vicenda egrave quello di inserire un secondo mito eziologico ateniese per placare leErinni Atena promette loro che saranno venerate in eterno dai suoi cittadini e isti-tuisce a tal fine un culto e un santuario a loro dedicato sul colle dellrsquoAreopago ac-canto al tribunale

34) Per il collegamento tra queste sezioni del mito di Oreste cf Hyg Fab 120e 121

267LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

prese le vicende di Atene Ai vv 968ss Euripide in parte riprendein parte varia la versione eschilea del mito immagina infatti che alcune delle Erinni accettino la sentenza e la proposta di avere unculto ad Atene secondo quanto narrato da Eschilo ma una partenon rispetti la sentenza e continui a perseguitare Oreste35 Il trage-diografo latino mantiene il processo ormai talmente radicato nellavicenda mitica da essere ineludibile ma ne annulla la valenza total-mente risolutoria che caratterizzava la drammaturgia eschilea pro-prio come Euripide aveva fatto nellrsquoIfigenia in Tauride La solu-zione data ai tormenti di Oreste egrave perograve differente rispetto a quellaeuripidea36 anche per ovvi motivi drammaturgici egrave infatti necessa-rio che il dramma contenga in seacute anche lo scioglimento37 e la solu-zione prospettata da Euripide poteva solo essere narrata nel di-scorso di un deus ex machina con scarso effetto scenico

4 Stat Theb 12511 e il relativo scolio di Lattanzio Placido

Unrsquoaltra testimonianza relativa alla persecuzione delle Erinnidopo lrsquoassoluzione di Oreste finora non presa in esame nella lette-ratura critica relativa a Pacuvio egrave offerta da una nota del commen-to alla Tebaide di Stazio che va sotto il nome di Lattanzio Placido38Si tratta del passo (Theb 12481ss) che descrive lrsquoara Clementiaedi Atene presso cui si rifugiano come supplici le donne argive perchiedere la sepoltura dei caduti in guerra Questo altare esistevarealmente ad Atene era il βωμς rsquoΕλου che aveva funzione di asilo

35) Nelle profezie degli dei ex machina nei finali dellrsquoElettra e dellrsquoOrestes diEuripide si prevede invece che la liberazione di Oreste saragrave data in modo definitivodal giudizio dellrsquoAreopago (cf El 1258ndash1272 e Or 1648ndash1652)

36) Apollo impone a Oreste di rubare dalla Tauride il simulacro di Artemidee portarlo ad Atene se compiragrave questa nuova prova saragrave liberato dai tormenti

37) Le Coefore di Eschilo potevano concludersi con Oreste che esce di scenafuggendo dalle Erinni che vede nella sua allucinazione solo percheacute la tragedia egraveconcepita come parte di una trilogia unitaria

38) Si tratta di una silloge scoliastica ampiamente stratificata il cui nucleooriginario egrave probabilmente opera di un grammatico di cultura neoplatonica del IVndashV sec che sulla base della testimonianza di alcuni manoscritti viene chiamatotradizionalmente Lattanzio Placido Questa attribuzione egrave accolta dal piugrave recenteeditore R D Sweeney (Lactantii Placidi in Statii Thebaida commentum Anonymiin Statii Achilleida commentum Fulgentii ut fingitur Planciadis super Thebaidencommentariolum Stuttgart 1997) mentre egrave negata da R Jakobi Versprengungen inden Statius-Scholien Hermes 120 1992 364ndash374 364 n 1

268 Luc ia Deg iovann i

ed era collocato secondo la testimonianza di Pausania (1171) nellrsquoγορά39 Di questo altare si fa menzione nella letteratura sol-tanto a partire dallrsquoetagrave ellenistica quando diviene un topos retori-co comprovante la celebre humanitas degli Ateniesi40 Secondo unatradizione mitica diffusa nella letteratura scoliastica lrsquoaltare era stato il rifugio degli Eraclidi perseguitati da Euristeo41 Stazio ag-giunge che grazie ad esso trovarono pace dai loro tormenti anchealtri personaggi mitici fra cui Edipo e Oreste42

mox hospita sedesuicit et Oedipodae Furias et funus dagger Olynthi43

texit et a misero matrem summouit Oreste(Stat Theb 12509ndash511)

Stazio segue qui una versione mitica anomala secondo la quale laliberazione di Oreste egrave legata allrsquoAra della Clemenza ad Atene Egrave

39) Per una discussione delle fonti storiche relative a questo altare cf infran 65 La descrizione di Stazio egrave stata impiegata per ricostruire lrsquoaspetto del luogoalla fine del I sec dC (cf in part H A Thompson The Altar of Pity in the Athe-nian Agora Hesperia 21 1952 47ndash82)

40) Cf la raccolta delle testimonianze relative al βωμς rsquoΕλου in R E Wych -erley The Athenian Agora vol III Literary and Epigraphical Testimonia Prince-ton New Jersey 1957 67ndash74

41) Cf Ps-Apollod 2167 Schol Aristoph Eq 1151 Zenob 261 Philo-strat Vitae sophistarum 215 Stazio ai vv 497ss allude alla variante secondo la qua-le lrsquoaltare fu fondato dagli stessi Eraclidi cf Serv ad Verg Aen 2761 Lact ad StatTheb 12497 Philostrat Ep 39 La tradizione che lega gli Eraclidi al βωμς rsquoΕλουnon egrave attestata nella letteratura greca di etagrave classica nella tragedia euripidea gli Era-clidi si rifugiano nel tempio di Zeus a Maratona (e nelle Supplices le vedove argive sirecano a un altare di Demetra e Kore a Eleusi)

42) In base alle tradizioni mitiche piugrave note Edipo e Oreste lrsquouno patricidalrsquoaltro matricida vengono entrambi accolti come supplici ad Atene e ivi liberati daitormenti che li affliggono non egrave perograve testimoniata la versione qui seguita da Staziosecondo la quale essi si rifugiano presso lrsquoaltare di Ελεος A questo proposito si puogravetuttavia ricordare che gli exempla mitici di Edipo e Oreste costituiscono un toposretorico spesso impiegato nelle declamazioni a proposito del tema della clemenzadegli Ateniesi cf in part i riferimenti di Libanio in Decl 1531 e 1647 dove si fa alcontempo menzione del fatto che gli Ateniesi sono gli unici a venerare Ελεος comeuna divinitagrave

43) La cittagrave di Olinto fu conquistata da Filippo il Macedone nel 348 aC e isuoi abitanti furono ridotti in schiavitugrave ma in parte si rifugiarono ad Atene Lrsquoinse-rimento anacronistico di un fatto storico ha destato sospetti cf lrsquoesposizione delproblema e le proposte di emendamento in K F L Pollmann Statius Thebaid 12Paderborn 2004 210

269LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

improbabile che questa variante del mito sia unrsquoinvenzione di Sta-zio il quale si limita a citarla di sfuggita come cosa nota egrave vero -simile che essa fosse sviluppata in unrsquoopera per noi perduta Lo scolio di Lattanzio Placido al v 511 dagrave ulteriori informazioni

(A MISERO MATREM) SVMMOVIT ORESTE quia Orestes post absolutionemcum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente confugit et resipuitlsquomatremrsquo autem lsquosummouitrsquo Vergiliane nam sibi imminere non Furiased mater uidebatur occisa ltAen 4472ndash473gt lsquoarmatam facibus matremet serpentibus atris cum fugit ultricesque sedent in limine Diraersquo lsquosum-mouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae summouerit illicenim ut supra dictum est furore purgatus est

Lattanzio spiega il passo di Stazio (nello specifico la menzione della madre come persecutrice) tramite il riferimento a Verg Aen4472ndash47344 ma servendosi anche di unrsquoaltra fonte da cui ricavalrsquoinformazione ndash per noi preziosa ndash che Oreste ha un attacco di follia dopo lrsquoassoluzione La concordanza con lo scolio danielinosu questo particolare di una tradizione assolutamente peregrinanon puograve essere casuale egrave assai verosimile che Lattanzio reperisse lanotizia in un commento al passo di Virgilio che lui stesso cita lostesso commento che egrave la fonte dello scolio danielino

Il commento di Lattanzio in molti luoghi mostra di dipen deredal commento virgiliano che egrave la fonte degli Scholia Danielis (e tal-volta anche dello stesso Servio) Un intero filone degli studi dedi-cati ai commentatori virgiliani si egrave servito delle frequenti coinci-denze tra Macrobio Servio gli Scholia Danielis Lattanzio Placido(e altri autori) per dimostrare la dipendenza di tutti questi da unafonte comune identificata con il commento a Virgilio di Elio Do-nato45 Per quanto riguarda nello specifico le corrispondenze tra

44) La specificazione nam sibi imminere non Furia sed mater uidebatur oc-cisa egrave chiaramente una parafrasi del passo virgiliano riportato subito dopo che Lat-tanzio ritiene modello di quel verso della Tebaide Il commentatore vuole cioegrave direche Stazio ndash nel formulare il v 511 che contiene il riferimento alla persecuzione del-lrsquoombra della madre e non come egrave piugrave consueto delle Erinni ndash si ispira a Virgilio(ma la menzione della madre per Oreste egrave motivata anche dal fatto che le Furiae sonostate associate ad Edipo) Si noti lrsquouso del verbo uidebatur Lattanzio interpreta lascena allusa da Virgilio come unrsquoallucinazione di Oreste (su questo punto cf infra)

45) Il confronto piugrave produttivo egrave quello tra Macrobio Servio e gli ScholiaDanielis cf in part i passi raccolti da A Santoro Il laquoServio Danielinoraquo egrave DonatoSIFC (NS) 20 1943 79ndash104 e N Marinone Elio Donato Macrobio e Servio com-mentatori di Vergilio in Analecta Graecolatina Bologna 1990 193ndash264 La tesi

270 Luc ia Deg iovann i

gli Scholia Danielis e Lattanzio si vedano gli studi di Funaioli e divan de Woestijne46

Un caso analogo a quello che stiamo esaminando si trova inLact Plac ad Theb 2595 da confrontare con Schol Dan ad Aen10567 Lattanzio per spiegare un passo di Stazio cita un verso di Virgilio e riporta al contempo informazioni ricavate dal commento a quel passo di Virgilio La similitudine di Tideo con Briareo in Theb 2595ss riprende la similitudine virgiliana di Enea con lo stes-so personaggio mitico (chiamato con lrsquoaltro nome Egeone) in Aen10565ss Virgilio segue una versione mitica diversa da quella omeri-ca secondo la quale Briareo Egeone era alleato di Zeus nella Gi-gantomachia (cf Hom Il 1401ndash406) lo scolio danielino a Aen10567 cerca di sanare la contraddizione proponendo una particola-re interpretazione dellrsquoavverbio contra supportata da un parallelo diTerenzio La stessa variante mitica egrave seguita da Stazio Lattanzio rile-va la ripresa da Virgilio e adatta al passo della Tebaide la spiegazionedel commento virgiliano riportando anche il parallelo di Terenzio

Si consideri inoltre il confronto tra Lact Plac ad Theb 61ndash3e Schol Dan ad Ecl 668 si puograve dedurre che Lattanzio riprende uncommento piugrave ampio di quello rappresentato per noi dagli ScholiaDanielis (lo prova la presenza soltanto in Lattanzio del segmento anutrice derelictum esse)

In altri casi Lattanzio riporta informazioni che si trovano nellanota di Servio e dello scolio danielino ma evidentemente non ri-prende il complesso del Servius auctus cosigrave come egrave a noi giunto

secondo cui gli Scholia Danielis derivano dal commento di Donato egrave stata sostenu-ta in particolare dai curatori dellrsquoincompiuta Editio Harvardiana E K RandJ J Savage G B Waldrop Piugrave probabilmente il compilatore degli Scholia Danielisattingeva a un compendio del commento di Donato (cfr A H Travis Donatus andthe Scholia Danielis A Stylistic Comparison HSPh 53 1942 157ndash169 id Adden-dum to laquoDonatus and the Scholia Danielisraquo CPh 45 1950 38ndash39) sulla questionecf piugrave recentemente Ch Murgia The truth about Vergilrsquos commentators inR Rees (ed) Romane memento Vergil in the Fourth Century London 2004 189ndash200 192 e per una posizione scettica nei confronti di questa teoria G Ramires Peruna nuova edizione di Servio RFIC 124 1996 318ndash329 318ndash319 Anche se il ten-tativo di ricostruire la perduta opera di Donato puograve essere considerato utopisticoresta indubbio che le tradizioni scoliastiche sopracitate conservano materiale pro-veniente da quel prezioso commento

46) G Funaioli Esegesi virgiliana antica Prolegomeni alla edizione del com-mento di Giunio Filargirio e di Tito Gallo Milano 1930 478ss P van de Woestij-ne Les scolies a la Theacutebaiumlde de Stace Remarques et suggestions AClass 19 1950149ndash163 (cf in part 154ss)

271LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

bensigrave un commento che egrave a monte degli Scholia Danielis e che egravefonte dello stesso Servio lo mostra con chiarezza il confronto giagraveanalizzato da Funaioli47 tra Serv + Schol Dan ad Aen 11133Lact Plac ad Theb 7542 Isid Etim 10260 Gell 20113

Egrave dunque probabile che le informazioni presenti in Lattan-zio ndash ma non nella nota di Servio e dello scolio danielino ndash si rife-riscano alla medesima opera citata dal commento virgiliano cioegravequella tragedia di Pacuvio alla quale noi diamo attraverso Diome-de il titolo di Orestes E in effetti si ha una singolare coincidenzacompare Pilade che dalla nota di Servio sapevamo giagrave essere fra ipersonaggi (si noti che in entrambi i casi il riferimento a Pilade egrave deltutto inutile allrsquoesegesi del passo commentato non puograve dunque es-sere casuale) Unrsquoulteriore conferma alla mia ipotesi viene dal fattoche le medesime informazioni (Oreste egrave risanato presso lrsquoasylumdegli Eraclidi e vi egrave stato condotto da Pilade) si trovano nel cosid-detto Mitografo Vaticano II uno dei tre fabularia medievali sco-perti da Angelo Mai presso la Biblioteca Apostolica Vaticana (ri-porto il testo secondo lrsquoedizione di Kulcsaacuter)48

Fabula 193 De asylo nepotum HerculisPostquam Hercules migrauit e terris filii nepotesque eius insidias quasipse auus conflixerat timentes Athenis sibi primi asylum hoc est tem -plum refugii fecerunt hac lege consecratum ut quocunque crimine reusad id confugeret ab omni noxa liber esset nullusque eum inde abducereuel ledere auderet Vbi et Orestes extremo amico Pilade trahente resi-puit Dictum autem uolunt asylum quasi antetrahendo [a non trahendoM Bode] spolium Hoc autem religionis ius non inest omnibus templissed quibus concessum est lege consecrationis

Come accade molto spesso nel testo dei Mitografi Vaticani questafabula si presenta come un laquocollageraquo49 quasi letterale di due distin-te note del commento di Servio ad Aen 8342 per la parte post-quam templo50 e ad Aen 2761 per la parte hoc consecratio-nis Lrsquoosservazione dictum spolium riproduce invece il senso di

47) Cf Funaioli (come n 46) 479ndash48148) P Kulcsaacuter Mythographi Vaticani I et II Turnhout 1987 (Corpus Chri-

stianorum Series Latina XCIc)49) Cf Ph Dain Mythographe du Vatican II Besanccedilon 2000 28ndash3050) Questa nota di Servio egrave riprodotta quasi alla lettera in Myth Vat I 60 con

la variante templum Mineruae e in schol ad Luc 197 con la variante locum refugii(cf il templum refugii di Myth Vat II 193) al posto della lezione templum Miseri-cordiae dei codici serviani (che sembra quella originaria)

272 Luc ia Deg iovann i

Schol Dan ad Aen 2761 alii lsquoasylumrsquo ideo dictum quod fu-gienti illuc spolia non detraherentur (si noti in entrambi la posizio-ne immediatamente precedente a hoc consecrationis)

Da nessuno di questi due passi perograve il mitografo poteva rica-vare lrsquoinformazione ubi et Orestes extremo amico Pilade trahenteresipuit che presenta invece significative consonanze verbali con ilsopracitato scolio di Lattanzio a Stat Theb 12511 Orestes postabsolutionem cum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente con-fugit et resipuit Gli scoli a Stazio sono in effetti una delle principalifonti insieme a Servio dei Mitografi Vaticani Si noti perograve nellaformulazione del Mitografo una piccola aggiunta rispetto al testodi Lattanzio lrsquoavverbio extremo (laquoalla fineraquo) Questa specificazio-ne temporale suona piuttosto strana allrsquointerno della fabula del Mi-tografo mentre si spiegherebbe benissimo in un testo che espones-se anche le vicende di Oreste immediatamente precedenti Sarebbestata fuori luogo anche nello scolio di Lattanzio che inizia con ilriferimento allrsquoaltare (e non a caso il commentatore lrsquoha omessa)Egrave quindi da escludere la possibilitagrave che il mitografo abbia di perso-na integrato il commento virgiliano (Servio + scolio danielino) conquesta singola notizia tratta dallo scolio di Lattanzio egrave invece plau-sibile che dipenda da una fonte comune a tutti e tre gli autori checontenesse anche lrsquoinformazione relativa al legame di Oreste conlrsquoaltare degli Eraclidi51

51) La situazione qui rilevata concorda con le conclusioni a cui egrave giunto F Ke-seling (De Mythographi Vaticani Secundi Fontibus Halle 1908) lo studioso argo-menta con lrsquoausilio di numerosi confronti (cf pp 84ndash98) che in molti casi le somi-glianze tra il testo del Mitografo Vaticano II e gli scoli del Servio Danielino e di altriautori si possono spiegare solo postulando la dipendenza da fonti comuni costituiteda perduti commenti a Virgilio (cf p 84) Keseling ritiene infatti che il Mitografo Va-ticano II riprenda il commento virgiliano di Servio ma non gli Scholia Danielis nellaforma in cui sono a noi giunti (cf pp 9ndash11) Anche nel caso dei Mitografi Vaticani cosigravecome del Servio Danielino egrave stato indicato come fonte il commento di Donato a Vir-gilio (tesi sostenuta a proposito del Mitografo Vaticano I da R Schulz De Mytho-graphi Vaticani Primi Fontibus Halle 1905) Questi studi di ricostruzione del perdu-to commento di Donato propri della temperie culturale della Quellenforschung devono essere in larga misura ridimensionati in quanto non tengono conto delle fontiintermedie medievali (cfr le critiche alla tesi di Schulz svolte nellrsquointroduzione allrsquoedi-zione Budeacute del Mitografo Vaticano I Le premier mythographe du Vatican texte eta-bli par N Zorzetti et traduit par J Berlioz Paris 1995 XX ss) Tuttavia anche se egrave daescludere che il compilatore del fabularius medievale avesse diretto accesso al com-mento di Donato appare probabile che attinga da esso materiale attraverso passaggiintermedi di compendi non sempre identificabili Per un riassunto aggiornato relati-vo alla questione delle fonti del Mitografo Vaticano II si veda Dain (come n 49) 14ndash18

273LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

In conclusione dallrsquounione di quattro fonti scoliastiche (Ser-vio e Schol Dan a Verg Aen 4473 Lattanzio Placido a Stat Theb12511 Myth Vat II 193) che attingono il proprio materiale a unafonte comune perduta ricaviamo il contenuto di un commento alpasso virgiliano piugrave esteso di quello conservato dalla tradizione delServius auctus in cui era riportato un maggior numero di informa-zioni relativamente alla tragedia di Pacuvio ritenuta dal commen-tatore il referente di Virgilio in quel passo

Egrave possibile ricostruire almeno in parte le modalitagrave con cuiServio e il compilatore degli Scholia Danielis utilizzano la fonte comune tramite il confronto delle loro note di commento al v 469in riferimento alla tragedia pacuviana relativa a Penteo (il testo egraveriportato supra) Le due note derivano chiaramente da una mede-sima fonte che egrave riportata in modo piugrave esteso dallo scolio danieli-no cf la spiegazione del termine agmina ad aut impetus aut se-cundum Vrbanum agmina serpentium di Servio corrisponde autimpetus aut secundum quosdam quoniam habitus earum et sibilaserpentium faciem agminis praebent dello scolio danielino (Servioegrave nettamente piugrave succinto ma conserva il nome di Vrbanus chenello scolio danielino egrave sostituito da secundum quosdam) Perquanto riguarda la tragedia di Pacuvio relativa a Penteo Serviomantiene solamente il nudo riferimento (Pentheus autem secun-dum tragoediam Pacuuii furuit etiam ipse) mentre lo scolio da-nielino ne riporta anche il riassunto che introduce con le seguen-ti parole Pentheum autem furuisse traditur secundum tragoediamPacuuii de quo fabula talis est In questo caso egrave chiaro che lo scolio danielino integra Servio servendosi della stessa fonte giagrave im-piegata da questi e poicheacute Servio era stato estremamente succin-to riporta (quasi) per intero la nota della fonte senza curarsi chein piccola parte ripete quanto giagrave detto da Servio Di conseguenzain questo passo lo scolio danielino conserva piugrave fedelmente lafacies del commento perduto

La nota al v 473 di questa fonte comune riguardante la trage-dia di Pacuvio relativa ad Oreste era probabilmente strutturata inmodo simile al riferimento al dramma doveva seguire la narrazio-ne della fabula della quale si possono ricostruire alcuni elementitramite la congiunzione di Servio scolio danielino Lattanzio Pla-cido e Mitografo Vaticano II Oreste su consiglio di Pilade persfuggire alle Furie si rifugia nel tempio di Apollo dal quale nonpuograve piugrave uscire percheacute laquoassediatoraquo da queste che stazionano sulla

274 Luc ia Deg iovann i

soglia del tempio La scena si sposta nel tempio di Minerva Oresteviene sottoposto a processo ed egrave assolto Non cessa tuttavia la per-secuzione delle Furie a cui si aggiunge quella dellrsquoombra della madre52 Alla fine (cf postremo del Myth Vat II) Oreste trascina-to da Pilade si rifugia presso il templum Misericordiae (il βωμςrsquoΕλου chiamato ara Clementiae da Stazio) dove egrave risanato (resi-puit) In questo caso Servio conserva una sezione del racconto (checorrisponde alla parte iniziale della tragedia) quella che a suo giu-dizio descrive la scena a cui allude Virgilio Il compilatore degliScholia Danielis andando a integrare la nota di Servio rileva una discrepanza tra lrsquoinformazione riportata da Servio e ciograve che ricavadallrsquoaltra fonte aggiunge quindi un succinto riferimento a unrsquoaltrascena che puograve costituire il referente di Virgilio legandolo alla notadi Servio tramite lrsquoespressione alii dicunt53

5 Il finale della tragedia

Tramite la congiunzione di queste testimonianze ricaviamoinformazioni anche sullo scioglimento dellrsquoazione drammatica Pacuvio segue una versione mitica ndash la cui unica attestazione in untesto letterario conservato egrave data da Stat Theb 12511 ndash secondo laquale Oreste viene liberato dai tormenti presso il βωμς rsquoΕλου diAtene Egrave ben nota la predilezione del doctus Pacuvio per le varian-ti rare ed erudite54 nel caso specifico si tratta o di unrsquoinvenzione del

52) Lo scolio di Lattanzio Placido colloca la persecuzione della madre dopolrsquoassoluzione (quia Orestes post absolutionem cum fureret ad hanc aram Pyladeamico trahente confugit et resipuit lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbramreligio arae summouerit) ma non si puograve escludere che fosse presente anche prima

53) Lrsquoautore dello scolio danielino forse nota lrsquoimprecisione del riferimentodi Servio proprio in relazione alla presenza di Clitemnestra si noti infatti che Servio spiega il sedent in limine Dirae non il fatto che Oreste fugga lo spettro diClitemnestra Stupisce perograve che nemmeno lo scolio danielino menzioni Clitem-nestra Si verifica qui lo stesso fatto singolare che si ha nella nota al v 469 relativaa Penteo nel riassunto dello scolio danielino non figura la scena della follia di Pen-teo nonostante sia il punto di maggior interesse per lrsquointerpretazione del passo diVirgilio

54) Di questo tema si egrave occupato in particolare DrsquoAnna (La laquodoctrinaraquo diMarco Pacuvio in Problemi di letteratura latina arcaica Roma 1976 173ndash197) cfle considerazioni svolte dallo studioso intorno al Dulorestes e alla versione relativaalla morte di Priamo casi in cui a fronte di tradizioni mitiche molto diffuse Pacu-vio sceglie varianti rare o affatto sconosciute

275LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

tragediografo latino o di una tradizione ellenistica non altrimentinota55

Ci si puograve dunque chiedere come Pacuvio traducesse il nomedella divinitagrave cui lrsquoaltare era dedicato Stazio la chiama clementiama la piugrave comune traduzione del greco ampλεος egrave misericordia e il sacello ateniese egrave generalmente chiamato negli autori latini ara Misericordiae (cf Sen rhet Contr 10510 Panegyrici 971 Servad Aen 8342 Lact ad Theb 12481497510 vi alludono ancheQuint 51138 e Apul Met 1115) La scelta del termine clementiada parte di Stazio egrave dovuta se non altro a necessitagrave metriche (mĭ-sĕrĭcordia non puograve entrare in un esametro)56 ma tale preclusionenon riguarda un testo drammatico

La collocazione dello scioglimento dellrsquoazione presso il βωμςrsquoΕλου egrave di grande importanza per definire la struttura drammati-ca della tragedia Egrave infatti accertata la presenza di un primo cambio

55) Mi limito a segnalare un elemento che potrebbe avere attinenza con la rielaborazione del mito operata da Pacuvio Si tratta della possibilitagrave che negli Aetiadi Callimaco fosse trattato un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di ΕλεοςQuestrsquoipotesi egrave stata formulata da R Pfeiffer (Callimachus vol I FragmentaOxford 1949 58) sulla base di due scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle ai vv 258 e260 Commentando il riferimento di Edipo allrsquolaquounicitagraveraquo dellrsquohumanitas ateniese loscoliasta richiama a confronto un verso di Callimaco (fr 51 Pfeiffer = 60 Massimil-la) affermando che si tratta del verso conclusivo del libro II degli Aetia (schol adOed Col 258) Lo scolio immediatamente successivo (ad Oed Col 260) come peravvalorare questa fama di Atene menziona lrsquoesistenza nella cittagrave dellrsquoaltare di Ελε-ος Congiungendo queste due testimonianze Pfeiffer ipotizza che questo soggettofosse trattato da Callimaco alla fine del libro II degli Aetia quanto poi al conte -nuto del racconto eziologico lo studioso pensa al mito della fondazione da parte degli Eraclidi dato che egrave quello piugrave diffuso ma gli scoli sopra citati non ne fannomenzione Dal momento che i riferimenti a Callimaco e allrsquoaltare sono disgiunti lrsquoesistenza stessa di una sezione relativa allrsquoaltare di Ελεος negli Aetia di Callimacorimane solo ipotetica (cf G Massimilla Aitia libri primo e secondo Pisa 1996 371)Se perograve si accoglie la proposta di Pfeiffer si puograve pensare che lrsquoopera di Callimaco siastata un referente di Pacuvio Fondandosi sullrsquoipotesi di Pfeiffer Ch McNelis (Sta-tiusrsquo Thebaid and the poetics of civil war Cambridge 2007 165ndash166) suggerisce cheStazio abbia come modello Callimaco in tal caso aggiungerei lrsquoOrestes di Pacuviopotrebbe essere stato un modello intermedio (su questo aspetto cf infra)

56) Piugrave articolate spiegazioni della scelta del termine clementia da parte diStazio e del significato di tale scelta sono state date da J F Burgess Statiusrsquo Altarof Mercy CQ 22 1972 339ndash349 347ndash348 S Morton Braund Ending epic StatiusTheseus and a merciful release PCPhS 42 1996 1ndash23 9ndash12 F Delarue Stace po -egravete eacutepique Originaliteacute et coheacuterence Louvain 2000 162ndash165 McNelis (come n 55)163ss (in relazione in part alla distinzione di Seneca tra clementia e misericordia edella visione della clementia come virtugrave propria dellrsquoimperatore ideale)

276 Luc ia Deg iovann i

di scena dal tempio di Apollo a Delfi al tempio di Minerva ad Ate-ne come avviene anche nelle Eumenides di Eschilo Nella tragediaeschilea crsquoera poi un secondo spostamento che portava la scena sul-lrsquoAreopago nel tribunale fondato secondo Eschilo in quellrsquoocca-sione In Pacuvio il processo si svolgeva nel tempio di Minerva(non era pertanto necessario un cambio di scena) ma lrsquoassoluzio-ne diversamente che in Eschilo non portava alla liberazione diOreste anche nel testo di Pacuvio la scena si spostava dunque unaseconda volta ma nella direzione del βωμς rsquoΕλου che secondoquanto apprendiamo da Pausania era situato nellrsquoγορά Questocambiamento rispetto alla versione eschilea come si puograve ricostrui-re attraverso Stazio (con il βωμς rsquoΕλου che di fatto assolve allafunzione risolutiva dellrsquoAreopago) dagrave un significato complessivoalla rielaborazione del mito operata da Pacuvio

A questo proposito egrave interessante rilevare una serie di corri-spondenze tra il passo staziano relativo allrsquoara Clementiae e le Eu-menides di Eschilo57 La riflessione di Stazio sul valore dellrsquoistitutodellrsquoAltare della Clemenza (Theb 12497ndash505)58 presenta singolariaffinitagrave con i concetti espressi da Atena nel suo discorso di fonda-zione dellrsquoAreopago (Aesch Eum 681ss) in comune ci sono inparticolare i temi della giustizia e della difesa degli uomini e lrsquoideadellrsquounicitagrave dellrsquoistituto ateniese (cf in part Eum 700ndash706)59 Inrelazione alla vicenda di Oreste lrsquoAreopago e lrsquoAra della Clemen-za assolvono sostanzialmente alla medesima funzione ma con unoslittamento di significato Eschilo pone lrsquoaccento sullrsquoinflessibilitagravedella giustizia che si serve della paura come proprio strumento drsquoazione come emerge chiaramente dalle parole di Atena in Eum

57) Altri argomenti che vanno in questa direzione sono stati portati daTh Baier LrsquoAra Clementiae nella Tebaide di Stazio (XII 481ndash518) Aevum 81 2007159ndash170 169

58) Fama est defensos acie post busta paterni numinis Herculeos sedem fundasse nepotes fama minor factis ipsos nam credere dignum caelicolas tellusquibus hospita semper Athenae ceu leges hominemque nouum ritusque sacrorum seminaque in uacuas hinc descendentia terras sic sacrasse loco commune animan-tibus aegris confugium unde procul starent iraeque minaeque regnaque et a iustis Fortuna recederet aris

59) Τοι(νδε τοι ταρβο)ντες νδκως σβας ampρυμα [τε] χρας κα π(λεωςσωτριον ampχοιτrsquo ν ο1ον ο2τις νθρπων ampχει ο2τrsquo ν Σκ4θ5σιν ο2τε Πλοποςν τ(ποις κερδ8ν θικτον το)το βουλευτριον α9δο13ον ξ4θυμον εltδ(ντων=περ γρηγορς φρο4ρημα γς καθσταμαι

277LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

690ndash692 e 698ndash69960 a questo scopo vengono integrate tra i culticittadini le Erinni stesse con la funzione di laquodispensatrici di giu-stiziaraquo (cf lrsquoosservazione di Atena ai vv 990ndash991 κ τ8ν φοβερ8ντ8νδε προσπων μγα κρδος Aρ8 το13σδε πολταις)61 Lrsquoistituzio-ne del βωμς rsquoΕλου presuppone invece un concetto di giustiziamite che opera con clemenza Questo slittamento ideologico bensi accorda con lrsquoimmagine di Atene come centro di φιλανθρωπαper antonomasia di cui il βωμς rsquoΕλου assurge a simbolo62 Neitesti letterari i riferimenti allrsquoaltare srsquoaccompagnano spesso allasottolineatura del carattere di unicitagrave di questrsquoistituzione ateniesesi ricordi in particolare il riferimento di Pausania che su tale osser-vazione costruisce un elogio della cittagrave con concetti in parte affinia quelli formulati nel passo di Stazio63 Il medesimo carattere diunicitagrave egrave sottolineato in relazione allrsquoAreopago nel discorso di fon-dazione di Atena (cf Aesch Eum 702ndash703) Questo parallelismo contrasto dellrsquoaltare di Ελεος rispetto allrsquoAreopago quale si puograveintravedere nei concetti espressi da Stazio avrebbe un profondo significato ideologico nellrsquoOrestes di Pacuvio dove la funzionedrammaturgica dellrsquoAreopago era svolta dallrsquoaltare di Ελεος Sipuograve quindi ipotizzare che i temi svolti da Stazio in relazione allrsquoaraClementiae fossero ispirati dalla tragedia di Pacuvio

Unrsquoulteriore osservazione di Stazio puograve infine suggerire unrsquoi-potesi circa la versione mitica adottata da Pacuvio Nei versi che introducono il passo relativo al valore dellrsquoara Clementiae (Theb

60) Eum 690ndash692 ν δB τC σβας στ8ν φ(βος τε ξυγγενDς τ μD δικε13ν σχσει τ( τrsquo Eμαρ κα κατrsquo εφρ(νην Aμ8ς 698ndash699 κα μD τ δεινν πGν π(λεωςampξω βαλε13ν τς γHρ δεδοικIς μηδBν ampνδικος βροτ8ν

61) Su questo tema cf recentemente H H Bacon The Furiesrsquo HomecomingCPh 96 2001 48ndash59 58

62) A partire dallrsquoetagrave ellenistica il riferimento al βωμς rsquoΕλου diviene un to-pos retorico comprovante lrsquohumanitas di Atene (e proprio in quanto topos questoargomento egrave consigliato nei manuali di retorica sia greci che romani cfr Apsin ArsRhetorica 1016 Dilts Kennedy e Quint Inst 51138) In merito a questo tema cfin part E J Stafford Eleos the Athenian laquoAltar of Pityraquo and its god in H vanWees (ed) Worshipping virtues personification and the divine in ancient GreeceLondon 2000 199ndash225

63) Paus 1171 rsquoΑθηναοις δB ν τK γορL κα λλα στν οκ ς Mπανταςπσημα κα rsquoΕλου βωμ(ς N μλιστα θε8ν ς νθρπινον βον κα μεταβολHςπραγμτων Oντι Pφελμ μ(νοι τιμHς QΕλλνων νμουσιν rsquoΑθηνα13οι το4τοις δB οτH ς φιλανθρωπαν μ(νον καθστηκεν λλH κα θεοRς εσεβο)σιν λλων πλονκα γHρ Α9δο)ς σφισι βωμ(ς στι κα Φμης κα QΟρμς δλ τε ναργ8ς Vσοιςπλον τι Wτρων εσεβεας μτεστιν Xσον σφσι παρν τ4χης χρηστς

278 Luc ia Deg iovann i

12497ss riportato supra nella n 58) Stazio critica la tradizionemitica (fama) secondo cui lrsquoaltare fu fondato dagli Eraclidi64 e afferma che in realtagrave (factis) fu istituito dagli dei stessi Per ap-profondire questo aspetto egrave opportuno ricordare che il βωμςrsquoΕλου menzionato nelle fonti letterarie a partire dallrsquoetagrave ellenisti-ca egrave da identificare con il piugrave antico βωμς τ8ν δδεκα θε8ν fondato alla fine del VI sec aC anchrsquoesso collocato nellrsquoγορά eavente funzione di asilo65 Lrsquoidentificazione del βωμς rsquoΕλου con

64) Per le attestazioni di questa tradizione mitica cf n 41 e riguardo allrsquoipo-tesi che fosse trattata da Callimaco cf n 55

65) Lrsquoidentificazione fu proposta per la prima volta da U von Wilamowitz-Moellendorff Aus Kydathen in Philologische Untersuchungen I Berlin 1880 201n 4 DellrsquoAltare dei Dodici Dei sono stati trovati resti nel 1934 negli scavi dellrsquoγοράcondotti dallrsquoAmerican School of Classical Studies at Athens Il primo studio ap-profondito al riguardo egrave quello di M Crosby The Altar of the Twelve Gods inAthens Hesperia Suppl 8 1949 82ndash103 che sostiene lrsquoidentificazione proposta daWilamowitz (cf in part pp 102ndash103) ulteriori argomentazioni in suo supporto sitrovano in Thompson (come n 39) 49ss per uno studio archeologico piugrave esaustivocf L M Gadbery The Sanctuary of the Twelve Gods in the Athenian Agora a Re-vised View Hesperia 61 1992 447ndash489 Sappiamo da Tucidide (6546ndash7) che lrsquoAl-tare dei Dodici Dei nellrsquoγορά fu fondato da Pisistrato il Giovane (figlio del tirannoIppia) durante il suo arcontato intorno al 522521 aC Da numerose altre fonti sievince che questo altare aveva funzione di asilo la prima attestazione storica di questo ruolo egrave data da Herod 61084 in relazione ad avvenimenti del 519 aC altririferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo si trovano in Diodoro (12391 even-to del 431 aC) e Licurgo (In Leocratem 93 fatto avvenuto intorno al 355 aC) I ri-ferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo cessano con la metagrave del IV sec aCpiugrave o meno contemporaneamente a quando cominciano i riferimenti allrsquoAltare diΕλεος che svolgeva la medesima funzione (cf le testimonianze raccolte in Wycher-ley [come n 40] 67ndash74) I riferimenti piugrave antichi si trovano negli scoli ad alcuni autoriclassici (cf in part gli scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle citati nella n 55) Nellrsquoetagraveellenistica e romana egrave sempre menzionato il βωμς rsquoΕλου come luogo drsquoasilo ad Ate-ne (Pausania non nomina lrsquoAltare dei Dodici Dei) La continuitagrave di funzione fa pen-sare che con βωμς τ8ν δδεκα θε8ν e βωμς rsquoΕλου si indichi il medesimo luogonellrsquoγορά di Atene Una conferma sembra data da Philostr Epist 39 (70) che parladellrsquoAltare di Ελεος come dedicato dagli Ateniesi a una laquotredicesima divinitagraveraquo(rsquoΑθηνα13οι τν rsquoΕλου στσαντο βωμ(ν Yς τρισκαιδεκτου θεο)) Come osser-va Crosby 103 laquothe simplest explanation of the text would seem to be that Pity wasadded to the Twelve Gods in Athens in some physical sense by sharing their sanc-tuary either through the addition of a second altar or through a gradual usurpationof the name Essentialy the Altar of the Twelve Gods was an altar of Pityraquo Il fattoche gli Ateniesi venerassero realmente Ελεος come una divinitagrave secondo quanto egraveaffermato nelle fonti letterarie resta tuttavia in dubbio alcuni studiosi propendonoper il ritenere che il tema dellrsquounicitagrave del culto ateniese di Ελεος sia un topos retori-co assunto a simbolo dellrsquohumanitas di Atene e non faccia riferimento a un cultopraticato nel concreto (questa tesi egrave sostenuta di recente da Stafford come n 62)

279LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν illumina a mio parere lrsquoosservazione diStazio (e allo stesso tempo trae da essa conferma) la sua correzio-ne della tradizione mitica sembra essere stata suggerita proprio dal-la consapevolezza che in precedenza lrsquoaltare era dedicato ai DodiciDei66 Ci si puograve chiedere allora se Stazio inventasse la variante della fondazione da parte degli dei oppure la desumesse da unrsquoope-ra letteraria anteriore Si puograve ipotizzare che questa variante si trovasse nellrsquoOrestes di Pacuvio Come si egrave detto in relazione alprocesso ad Oreste egrave plausibile che Pacuvio seguisse la versione mitica secondo la quale i giudici sono gli dei67 secondo questa tra-dizione lrsquoAreopago egrave stato fondato dai dodici dei (ο δδεκα θεοcome afferma Demosth 2366) che si riunirono per la prima voltasul colle ateniese per giudicare un delitto di sangue commesso daAres (e da questo fatto il colle ndash e quindi il tribunale ndash prese il nomedi Areopago laquocolle di Aresraquo) Pacuvio elimina lrsquoAreopago (il pro-cesso si svolge nel tempio di Minerva) e lo sostituisce nella sua fun-zione drammaturgica di risoluzione della vicenda con il βωμςrsquoΕλου che coincide storicamente con il βωμς τ8ν δδεκα θε8νAllrsquoAreopago fondato dai Dodici Dei si contrappone lrsquoaltare diΕλεος che secondo Stazio fu fondato in realtagrave dagli dei e non da-gli Eraclidi come vuole la tradizione Si potrebbe trattare natural-mente di una semplice coincidenza ma alla luce delle corrispon-denze tra lrsquoaltare di Ελεος e lrsquoAreopago egrave suggestivo ipotizzareche Stazio faccia riferimento a Pacuvio il tragediografo romanopotrebbe aver inserito nel finale del suo dramma un mito eziologi-co relativo a quel luogo simbolico di Atene e aver accreditato laversione secondo la quale sono gli dei stessi a volere la fondazionedellrsquoaltare di Ελεος Secondo questrsquoipotesi Pacuvio proietterebbenel mito nella forma di una rielaborazione letteraria il reale muta-mento di unrsquoistituzione ateniese (il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν che di-viene βωμς rsquoΕλου)68 mettendo in atto un procedimento simile aquello che aveva svolto Eschilo in relazione allrsquoAreopago69 Diffe-

66) La scelta di valorizzare questa diversa tradizione mitica veicola un pro -fondo significato ideologico allrsquointerno del poema cf in part le considerazioni diD Feeney The Gods in Epic Oxford 1991 390ndash391

67) La questione egrave discussa nel sect 3 sul problema relativo alle varianti mitichedel processo di Oreste e alla loro antichitagrave cf in part nn 30 e 32

68) Cf quanto detto nella n 6569) A proposito della relazione tra le Eumenides di Eschilo e la riforma di

Efialte cf n 31

280 Luc ia Deg iovann i

renza di fondo tra i due autori resta perograve il fatto che il mito eziolo-gico introdotto da Eschilo faceva riferimento al contesto politico alui contemporaneo mentre nel caso di Pacuvio si tratterebbe di unascelta di carattere piugrave propriamente letterario ed erudito70

6 Il personaggio di Pilade

Da Lattanzio e dal Mitografo Vaticano II si apprende che egrave Pilade a laquotrascinareraquo Oreste allrsquoara Clementiae evidentemente eglista al fianco di Oreste per tutta la tragedia71 Il verbo utilizzato inentrambe le testimonianze (trahente) suggerisce uno stato di com-pleta prostrazione di Oreste Il rapporto tra i due amici appare anche in questo caso simile a quello delineato nellrsquoOrestes e nel-lrsquoIfigenia in Tauride di Euripide noncheacute nel Chryses di Pacuvio72Il duplice intervento di Pilade in due momenti critici del drammacon funzione di conforto e consiglio egrave presente nellrsquoOrestes di Euripide Nei vv 725ss di questa tragedia Pilade che sopraggiun-ge dopo che si egrave spenta lrsquoultima speranza di salvezza per Oreste(Menelao ha di fatto negato il suo aiuto) consiglia allrsquoamico di pre-sentarsi di fronte allrsquoassemblea degli Argivi che deve giudicarloper discolparsi gli infonde la speranza che possa in questo modosalvarsi (cf i vv 780ss) e lo conduce al luogo del processo soste-nendolo fisicamente Si vedano in particolare i vv 800ndash802 περι-βαλIν πλευρο13ς μο13σι πλευρH νωχελ ν(σ Yς γI διrsquo στεςσε σμικρH φροντζων Oχλου οδBν α9σχυνθες χσω Piladeporta quasi di peso Oreste attraverso la cittagrave si tratta precisamen-

70) A questo riguardo si ricordi lrsquoipotesi di Pfeiffer secondo cui Callimacopossa aver trattato negli Aetia un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di Ελε-ος (cf n 55) lo studioso pensava al mito di fondazione piugrave diffuso connesso con gliEraclidi nonostante questo non sia in realtagrave affermato nelle testimonianze su cui sifonda la sua ipotesi Non egrave dunque prudente avventurarsi in ulteriori speculazionimi limito a segnalare il fatto che gli Aetia di Callimaco sono un modello a cui Pa-cuvio potrebbe essersi ispirato eventualmente anche per proporre versioni eziolo-giche alternative rispetto a quelle svolte dal poeta greco

71) Si ricordi che come si ricava da Servio allrsquoinizio del dramma Pilade con-siglia a Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo (cf la discussione della testimo-nianza svolta nel sect 3)

72) Cf Manuwald (come n 5) 68 Appartiene al Chryses di Pacuvio la cele-bre scena citata piugrave volte da Cicerone (Lael 724 Fin 52263) in cui i due amici sioffrono di morire lrsquouno per lrsquoaltro

281LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

te dellrsquoimmagine suggerita dallrsquoespressione di Lattanzio Pyladeamico trahente Dopo che lrsquoassemblea li ha condannati a morteOreste ed Elettra in preda alla disperazione decidono di togliersila vita a questo punto interviene nuovamente Pilade (vv 1085ss)che con la luciditagrave progettuale che lo caratterizza escogita il pianospietato la cui attuazione occupa il finale della tragedia (vv 1172ndash1176) Anche nellrsquoIfigenia in Tauride Pilade ha un ruolo fonda-mentale nel prologo come si egrave giagrave ricordato nel sect 3 Pilade infon-de coraggio in Oreste snervato dalla persecuzione delle Erinni e ri-dotto a uno stato di inerzia e gli consiglia come agire Nel seguitodella tragedia interventi significativi di Pilade si trovano ai vv 674ndash685 (in cui egli rifiuta la possibilitagrave di aver salva la vita offerta daIfigenia mentre Oreste appare destinato a essere sacrificato73 aivv 719ndash722 si dichiara fiducioso in un rivolgimento che li possasalvare entrambi) e ai vv 902ndash908 una battuta molto interessanteper definire la psicologia del personaggio Dopo il riconoscimentoOreste e Ifigenia si abbandonano a unrsquoespressione lirica di gioia einsieme di paura per il pericolo in cui si trovano Pilade intervienea fermare lrsquoeffusione dei loro sentimenti (laquoma basta coi lamentiraquov 904) e a richiamarli alla necessitagrave di escogitare un piano per fug-gire dalla Tauride La rappresentazione della personalitagrave di Piladein queste due tragedie di Euripide appare dunque coerente e unita-ria Pilade interviene sempre in momenti critici con la funzione diinfondere speranza e dispensare consigli la sua luciditagrave progettua-le e il suo ottimismo si contrappongono sistematicamente alla con-dizione di snervamento quasi abulia che contraddistingue OresteQuesta caratterizzazione del personaggio di Pilade si adatta piena-mente al ruolo che sembra svolgere nella tragedia di Pacuvio

7 Lo spettro di Clitemnestra

Sia Virgilio (fugit v 473) sia il commento di Lattanzio a Stazio(lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae sum-mouerit) fanno riferimento a un inseguimento di Oreste da partedello spettro della madre (che secondo la descrizione di Virgilio egravearmata di fiaccole e cinta di serpenti secondo lrsquoimmagine topica

73) Si tratta del passo che secondo Wilamowitz (come n 65) ha ispirato lascena del Chryses di Pacuvio sopra menzionata

282 Luc ia Deg iovann i

dellrsquoErinni) Il contesto della similitudine virgiliana suggerisce chesi tratti di un sogno di Oreste sulla base della fitta rete di corri-spondenze tra illustrans e illustrandum Dopo il tradimento diEnea Didone si trova in uno stato di furor (cf v 465 furentem ev 474 ergo ubi concepit furias euicta dolore) da sveglia ha allucina-zioni (cf i vv 460ndash461 hinc exaudiri uoces et uerba uocantis uisauiri) e mentre dorme ha incubi (cf i vv 465ndash468) I due personaggimitici della similitudine sono entrambi in preda al furor e pertantoad entrambi sono associate le Furiae in quanto divinitagrave (mentre alv 474 a Didone sono riferite le Furiae in quanto sentimento) Il tur-bamento che affligge specificamente Penteo laquovedere due soli e dueTebiraquo corrisponde a ciograve che Didone prova ai vv 460ndash461 si trattadi una percezione distorta della realtagrave in quanto i sensi (sia Penteoche Didone sono svegli) vengono influenzati dal tormento interio-re Gli incubi di Didone invece hanno precise corrispondenze coni patimenti di Oreste e nessuna attinenza con le vicende di PenteoDidone egrave perseguitata in sogno dal ferus Aeneas come Oreste egrave in-calzato dalla madre in entrambi i casi si tratta di spettri del passatoche rimandano a sensi di colpa (per Didone si tratta naturalmentedel tradimento della memoria del primo marito cf i vv 460ndash461)Didone sogna di procedere sola per una lunga via in una terra de-serta cercando i compatrioti rivive stravolta in forma di incubolrsquoesperienza che ha provato nel fuggire esule dalla patria in cercadi un luogo ospitale Oreste dopo il matricidio egrave costretto a vaga-bondare a lungo esule e solo74 probabilmente egrave proprio questo lrsquoelemento che motiva la scelta di Oreste come termine di paragone

Per quanto riguarda la tragedia di Pacuvio si pone il seguenteproblema lrsquoombra di Clitemnestra era solo un prodotto dellrsquoalluci-nazione di Oreste (e non era quindi visibile agli spettatori) oppurecompariva in scena e inseguiva materialmente Oreste In riferimen-to al passo di Virgilio Lattanzio opta sicuramente per la prima inter-

74) In Aesch Eum 240 Oreste dichiara di aver vagato per terre e per mari alv 249 le Erinni dicono di aver percorso addirittura ogni angolo della terra e varcato ilmare inseguendo Oreste cf anche la predizione dei vagabondaggi di Oreste in EurEl 1253 In questi casi le peregrinazioni precedono il processo NellrsquoIfigenia in Tau-ride di Euripide invece la medesima condizione egrave attribuita a Oreste dopo il proces-so cf i vv 970ndash971 Vσαι δrsquo rsquoΕριν4ων οκ πεσθησαν ν(μ δρ(μοις νιδρ4τοισιν[λστρουν μrsquo ε dove lrsquoaggettivo ν-ίδρυτος (da δρ4ω) puograve voler dire laquosenza posaraquoma suggerisce anche lrsquoidea dellrsquoandare errando Egrave assai probabile che questo aspettofosse tematizzato anche nella tragedia di Pacuvio sia prima sia dopo lrsquoassoluzione

283LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

pretazione come dimostra la scelta del verbo (uidebatur) ma egrave probabile che si basi unicamente sul testo di Virgilio e sui relativicommenti senza conoscere direttamente lrsquoopera di Pacuvio Drsquoaltraparte egrave ben possibile che lrsquoombra di Clitemnestra comparisse in sce-na dato che cosigrave avveniva nelle Eumenides di Eschilo Crsquoegrave tuttaviauna possibilitagrave di conciliare le due interpretazioni suggerita propriodal contesto virgiliano In Eschilo lo spettro di Clitemnestra egrave senza dubbio visibile sulla scena (ai vv 94ndash139) ma si presenta come unrsquoim-magine di sogno che appare alle Erinni addormentate nel tempio diApollo nel dichiarare la propria identitagrave Clitemnestra si definisce unOναρ (cf v 116 Oναρ γHρ ltμGς ν)ν Κλυταιμστρα καλ8) nellrsquoinvita-re le Erinni a guardare le sue ferite chiarisce che esse non possono ve-derla con gli occhi (vv 103ndash105 Vρα δB πληγHς τσδε καρδ^ σθεν ε=δουσα γHρ φρDν Oμμασιν λαμπρ4νεται [ν μρ^ δB μο13ρrsquoπρ(σκοπος βροτ8ν])75 La rappresentazione eschilea presupponedunque che le Erinni vedano in sogno Clitemnestra allo stesso modoin cui sognano di inseguire Oreste come egrave rivelato dai loro mugolii(v 130 λαβB λαβB λαβB λαβ φρζου) e dallrsquoosservazione di Clitem-nestra (vv 131ndash132 Oναρ δικεις θρα κλαγγανεις δrsquo Mπερ κ4ωνμριμναν ο2ποτrsquo κλεπων π(νου) Eschilo sembra quindi suggerireagli spettatori che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sullascena non egrave concepito come unrsquoentitagrave concreta ma solo come visua-lizzazione del sogno delle Erinni In Virgilio la similitudine con Ore-ste egrave riferita proprio agli incubi di Didone la coincidenza potrebbenon essere casuale Egrave possibile formulare lrsquoipotesi che Pacuvio abbiaripreso da Eschilo la presenza in scena dello spettro di Clitemnestracome sogno ma con una variazione apparirebbe a Oreste e non alleErinni Come le Erinni sognavano di inseguire Oreste e di essere rim-proverate da Clitemnestra per non aver svolto bene il loro compitocosigrave Oreste potrebbe sognare di essere inseguito dallo spettro dellamadre (e non mancherebbe nemmeno un parallelo per il sonno diOreste il personaggio egrave addormentato in scena in tutta la parte ini-ziale dellrsquoOrestes di Euripide fino al v 210) Egrave difficile stabilire dovepotesse essere collocata tale scena ma in base alla testimonianza for-nita da Stazio Theb 12511 e dal relativo scolio di Lattanzio si puograveforse riferire allrsquoattacco di follia di Oreste dopo lrsquoassoluzione

75) Il v 105 egrave ritenuto interpolato dagli editori egrave probabile che serva a espli-citare che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sulla scena non deve essereconcepito dagli spettatori come unrsquoentitagrave concreta

8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

Pisa Luc ia Deg iovann i

Luc ia Deg iovann i284

262 Luc ia Deg iovann i

dubitativo dalla Schierl22 in tal caso lrsquoApollinis templum nominatoda Servio sarebbe quello di Sminte in cui Crise iunior egrave sacerdote egravetuttavia alquanto improbabile che Servio senza specificarne la col-locazione intenda riferirsi a un tempio di Apollo diverso da quellodi Delfi tradizionalmente connesso con la vicenda di Oreste23

2 Lo scolio danielino ad Aen 4473

Ad ampliare le nostre conoscenze relative allrsquoOrestes di Pacu-vio contribuisce a mio parere unrsquoulteriore importante testimonian-za lo scolio danielino che fa seguito alla nota di Servio ed egrave a essalegato un passo che finora non egrave stato preso in considerazione nellaletteratura critica relativa a Pacuvio Come egrave noto gli Scholia Da-nielis sono una fonte non meno attendibile di Servio anzi perquanto riguarda i riferimenti ai perduti testi dellrsquoetagrave repubblicanasono proprio gli Scholia Danielis a essere assai piugrave ricchi di cita-zioni di frammenti24 come egrave provato da dati particolarmente elo-quenti per quanto riguarda Pacuvio e Accio25

22) C Robert Iphigeneia in Tauris Archaumlologische Zeitung 33 1876 133ndash148 134 n 3 e Schierl (come n 4) 200ndash201

23) Contro lrsquoattribuzione della testimonianza al Chryses cf DrsquoAnna Orestes(come n 5) 51ndash53

24) Le differenze tra Servio e gli Scholia Danielis nella quantitagrave e qualitagrave dellecitazioni degli autori di etagrave repubblicana sono state studiate in particolare daR B Lloyd Republican Authors in Servius and the Scholia Danielis HSPh 65 1961291ndash341 che rileva come negli Scholia Danielis le citazioni di frammenti siano signi-ficativamente piugrave numerose piugrave lunghe e di un numero maggiore di autori (cf il pro-spetto riassuntivo a p 298) Le stesse differenze si riscontrano piugrave o meno per tutti gliautori dellrsquoetagrave repubblicana tranne Terenzio del quale Servio riporta molte piugrave cita-zioni rispetto agli Scholia Danielis la spiegazione di questo fatto data da Lloyd a mioparere convincente egrave che il commento di Servio essendo ad uso scolastico mostra uninteresse particolare per Terenzio che era letto nelle scuole mentre il commento a cuiattingono gli Scholia Danielis in queste parti doveva essere di livello piugrave elevato percerti aspetti quasi lsaquoscientificorsaquo in senso moderno (interessato cioegrave ai modelli di Virgi-lio) da qui lrsquoipotesi che si trattasse del commento di Elio Donato Alle stesse conclu-sioni era giunto H T Rowell Aelius Donatus and the D scholia on the Bellum Puni-cum of Naevius YClS 15 1957 113ndash119 prendendo in considerazione lrsquoeclatantedifferenza tra Servio e gli Scholia Danielis in riferimento a Nevio (il poeta arcaico nonegrave mai menzionato da Servio mentre egrave citato nove volte negli Scholia Danielis)

25) Pacuvio Servio riporta 7 testimonianze (senza mai indicare i titoli delletragedie) di cui le piugrave precise sono ad Aen 2557 (variante mitica relativa alla mortedi Priamo) e le due giagrave citate (ad Aen 4469473) le altre sono costituite da genericiriferimenti a usi linguistici o prosodici in comune con Ennio (ad Aen 2651 49

263LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

Dunque anche nel caso in questione la testimonianza delloscolio danielino va a mio parere attentamente valutata Il commen-tatore propone qui come referente per Virgilio una scena diversarispetto a quella registrata da Servio a proposito di Pacuvio unascena appartenente a una tragedia di cui non cita neacute autore neacute tito-lo la sua nota egrave introdotta dallrsquoespressione formulare alii dicunt26Dato che le aggiunte degli Scholia Danielis introdotte da alii sonodi norma strettamente legate a quanto precede e sono concepitecome unrsquointegrazione a quanto giagrave detto da Servio27 nulla osta a ritenere che lrsquoinformazione fornita dallo scolio danielino riguardila medesima tragedia a cui fa riferimento Servio28

12298) o a varianti mitiche (ad Aen 7320) Servio cita solo un frammento di Pacu-vio (ad Aen 11259) senza indicare la tragedia da cui egrave tratto Gli Scholia Danielisinvece riportano le due testimonianze giagrave citate (ad Aen 4469473) e ben 9 fram-menti indicando per lo piugrave il titolo della tragedia ad Aen 155 (= fr 293 Schierl)187 (= fr 241 S) 528 (= fr 195 S) 540 (= fr 135 S) 9664 (= fr 241 S) 11169 (= fr130 S) 11543 (= fr 174 S) 12605 (= fr 15 S) Georg 4436 (= fr 292 S)

Accio Servio riporta una sola testimonianza (ad Aen 4404) senza indicare iltitolo della tragedia e non cita alcun frammento Gli Scholia Danielis riportano unatestimonianza (ad Aen 8130 relativa allrsquoAtreus) e citano 10 frammenti indicandonella maggior parte dei casi il titolo della tragedia ad Aen 142 144 (Clytemestra)188 (Clytemestra) 1122 1179 (Troades) 217 (Deiphobus) 4641 540 (Pelopidi)9619 (Philoctetes) 12605 (Bacchae)

26) Cf ad Aen 167108726 2166201 314249252321553 458694 573614 8361 ad Ecl 462 1050 Oltre ad alii dicunt espressioni frequenti che intro-ducono le aggiunte degli Scholia Danielis sono alii legunt (per proporre una diver-sa lezione) alii intellegunt (per riferire una differente interpretazione del testo)

27) Cosigrave avviene per esempio in tutti i passi citati nella n 2628) Un esempio analogo al nostro in cui sia Servio sia lo scolio danielino fan-

no riferimento al modello di una medesima tragedia ma affermandone cose diverse(e lrsquoaggiunta dello scolio danielino egrave introdotta con lrsquoespressione alii dicunt) egrave datodal commento ad Aen 4694 (Giunone invia Iris a recidere il capello a Didone mo-rente) IRIN DEMITTIT OLYMPO ut et supra diximus trahit hoc de Alcesti Euripidis quiinducit Mercurium ei comam secantem quia fato peribat mariti alii dicunt Euripi-dem Orcum in scenam inducere gladium ferentem quo crinem Alcesti abscidat etEuripidem hoc a Phrynicho [congettura di Jahn per il tradito Phenico] antiquo tra-gico mutuatum In questo caso perograve possiamo verificare che lrsquoinformazione datadallo scolio danielino egrave corretta (cf Eur Alc 74ss con Orcus si intende Θνατοςla stessa notizia egrave fornita in termini molto simili da Macrobio in Sat 5191ndash5 checita per esteso i versi euripidei) mentre lrsquoinformazione data da Servio egrave erronea (egraveforse dovuta alla sovrapposizione dellrsquoimmagine di Hermes ψυχοπομπός) Lo scoliodanielino contiene inoltre la notizia che Euripide a sua volta riprendeva lrsquoAlcesti diFrinico (il nome del tragediografo egrave restituito dalla pressocheacute certa correzione diJahn del tradito Phenico cf Frinico Alcesti fr 3 Snell TrGF I 73) e si dimostraquindi anche in questo caso fondato su una documentazione piugrave approfondita

264 Luc ia Deg iovann i

3 Informazioni ricavate dalla nota di Servio e dallo scolio danielino ad Aen 4473

NellrsquoOrestes di Pacuvio come si deduce dalla nota di com-mento presa nella sua interezza erano portate in scena le vicendedi Oreste dopo il matricidio e in particolare venivano drammatiz-zati temi quali la persecuzione ad opera delle Erinni e lrsquoassoluzio-ne affini a quelli svolti nelle Eumenides di Eschilo e di Ennio Nello specifico nella nota del Servius auctus sono visualizzate duesituazioni sceniche distinte della tragedia di Pacuvio accomunatedal motivo dellrsquoaggressione delle Furie subita da Oreste lrsquouna pres-so il tempio di Apollo e lrsquoaltra presso il tempio di Minerva Non essendo specificate le cittagrave in cui si trovano questi templi egrave lecitosupporre che siano le piugrave ovvie Delfi e Atene In tal caso propriocome nelle Eumenides di Eschilo non risulterebbe rispettata lrsquounitagravedi luogo in quanto si verifica un cambio di scena dal tempio diApollo a Delfi al tempio di Minerva ad Atene Le Erinni che com-paiono in entrambe le scene sembrano costituire una parte impor-tante dellrsquoazione drammatica egrave molto probabile che formino ilCoro (i due momenti in cui si avventano contro Oreste potrebbe-ro coincidere con due intermezzi corali)29

Dalla testimonianza di Servio possiamo ricavare qualche indi-zio circa il contenuto della parte iniziale della tragedia Servio diceinfatti che Oreste egrave entrato nel tempio di Apollo per sfuggire alleErinni su consiglio di Pilade Dalle sue parole non si puograve evincerecon certezza se Oreste sia entrato nel tempio nel corso dellrsquoazionescenica oppure precedentemente come nelle Eumenides di Eschiloma propendo per la prima possibilitagrave in quanto sembra meno pro-babile che Servio intendesse esplicitare un mero antefatto peraltrodel tutto inutile allrsquoesegesi del passo virgiliano la specificazione di Servio che Oreste egrave entrato nel tempio per consiglio di Piladesembra suggerire la presenza di una scena in cui Oreste e Pilade dia-logano senza che siano ancora in scena le Erinni e Pilade consigliaa Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo Ne risulta quindi che

29) I verbi impiegati per esprimere lrsquoaggressione delle Erinni (inuadebatur econreptus est) sono molto forti e almeno il secondo sembra suggerire un contattofisico In Eschilo Oreste non egrave mai minacciato fisicamente dalle Erinni sulla scenanelle Eumenides di Ennio invece il fr LXIV 145 Jocelyn ( dico uicisse Orestemuos ab hoc facessite) sembra presupporre che nel momento dellrsquoassoluzione le Erin-ni circondassero Oreste

265LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

Pilade figura tra i personaggi con unrsquoinnovazione rispetto alleEumenides di Eschilo (di una presenza di Pilade non crsquoegrave traccianemmeno nei frammenti delle Eumenides di Ennio) forse dovutaallrsquoinfluenza di Euripide Pilade affianca lrsquoamico nellrsquoOrestes e nellrsquoIfigenia in Tauride mentre nellrsquoElettra egrave personaggio muto siveda in particolare il dialogo tra Oreste e Pilade nel prologo del-lrsquo Ifigenia in Tauride (vv 67ndash122) che ha la funzione di illustrare gliantefatti e delineare la psicologia dei personaggi Oreste egrave snervatodalle traversie subite (cf le accuse rivolte ad Apollo e i riferimentialla persecuzione delle Erinni ai vv 77ss) e vorrebbe abbandonaresubito lrsquoimpresa (vv 102ndash103) Pilade interviene a infondere co-raggio e a dare consigli allrsquoamico (cf i vv 104ndash115 in cui Piladesuggerisce di nascondersi in una grotta vicino al mare) Anche nelnostro caso se come credo le Erinni formano il coro la migliorcollocazione del dialogo tra Oreste e Pilade egrave proprio il prologoOreste illustra la propria condizione e parla dellrsquoinseguimento delleErinni Pilade gli consiglia di rifugiarsi nel tempio di Apollo Al ter-mine del dialogo Oreste entra nel tempio e solo successivamentesulle tracce del matricida appare in scena il coro delle Erinni

Nello scolio danielino si trova unrsquoinformazione anomala rispetto alla tradizione del mito Oreste viene assolto in templo Mi-neruae La versione secondo cui il processo egrave tenuto nel tempio diAtena non egrave altrove attestata a partire da Eschilo il processo sisvolge sempre sullrsquoAreopago (pur con variazioni circa gli accusa-tori i giudici e le modalitagrave)30 Per quanto riguarda Ennio la men-zione degli Areopagitae nel fr inc CXCII 364 Jocelyn induce a ritenere che fosse mantenuta la collocazione sullrsquoAreopago Egrave dunque fortemente innovativa la scelta di Pacuvio di ambientare il

30) Non ci sono attestazioni del processo di Oreste presso lrsquoAreopago primadi Eschilo A partire da questa considerazione Jacoby sostiene che Eschilo sia lrsquoin-ventore di questa versione mitica cf la sua elaborata argomentazione in FGrHistIIIb (Suppl) 124ndash25 con le relative note in IIIb (Suppl) 220ndash29 La posizione diJacoby perograve egrave rimasta sostanzialmente isolata la maggior parte degli studiosi (fracui A H Sommerstein Aeschylos Eumenides Cambridge 1989 5) ritiene inveceche sia piugrave antica la tradizione riportata negli attidografi del V sec e attestata da nu-merose altre fonti secondo la quale il processo di Oreste egrave il quarto in una serie diprocessi per omicidio tenutisi nellrsquoAreopago in etagrave mitica quando i giudici eranoancora gli dei (su questo punto cf infra) Egrave invece di sicuro invenzione eschilea ilfatto che lrsquoAreopago sia stato fondato da Atena specificamente per Oreste Per unaraccolta delle diverse tradizioni relative al processo di Oreste cf le sopra citate pagine di Jacoby e il piugrave agevole prospetto riassuntivo di Sommerstein 4ndash5

266 Luc ia Deg iovann i

giudizio in templo Mineruae scelta evidentemente legata al fattoche non interessava piugrave la proiezione nel mito dellrsquoistituzione ate-niese dellrsquoAreopago31 Dato lo spostamento della sede del proces-so egrave poco probabile che in Pacuvio i giudici fossero gli Areopagi-ti Egrave il caso di ricordare che esiste una diversa tradizione testimo-niata tra gli altri da Euripide nellrsquoOrestes (vv 1650ndash1652) secon-do la quale i giudici che si riuniscono nellrsquoAreopago per giudicareOreste non sono uomini ma dei32 Pacuvio potrebbe forse aver seguito questa versione mitica pur innovando per quanto riguardala sede del processo

Lo spostamento del processo non egrave lrsquounica innovazione di Pacuvio rispetto alla versione eschilea Nella testimonianza delloscolio danielino colpisce il fatto che Oreste venga assalito dalleErinni dopo essere stato assolto33 Il poeta latino sembra qui ispi-rarsi alla variante seguita da Euripide nellrsquoIfigenia in Tauride (laquale a sua volta costituisce il presupposto dellrsquointreccio del Chry-ses di Pacuvio)34 Nel dialogo con Ifigenia (in IT 939ss) Orestenarra alla sorella tutta la sua storia a partire dal matricidio com-

31) Il significato eziologico della vicenda narrata da Eschilo era legato a pre-cise contingenze storiche gli studiosi sono concordi nellrsquointerpretarlo in relazionealla riforma di Efialte del 462ndash461 che aveva limitato la funzione dellrsquoAreopago atribunale per reati di sangue (cf Arist Pol 252) anche se divergono nel definire laposizione politica di Eschilo in proposito (riformista oppure conservatrice) per unastoria del dibattito cf in particolare M Braun Die Eumeniden des Aischylos undder Areopag Tuumlbingen 1998 105ss e per unrsquoequilibrata valutazione della questio-ne cfr recentemente B Manuwald Zur Dialektik von lsaquoaltrsaquo und lsaquoneursaquo in der griechi-schen Tragoumldie AampA 46 2000 76ndash92 77ndash84

32) Piugrave precisamente ο δδεκα θεο come afferma Demostene in or 2366Per maggiori dettagli riguardo ai riferimenti di Euripide a questa versione mitica siveda B Manuwald (come n 31) 77 n 5 La tradizione mitica secondo cui Oreste egravegiudicato nellrsquoAreopago dagli dei egrave probabilmente piugrave antica della variante eschilea(cf supra n 30) e comunque nelle testimonianze posteriori a Eschilo appare comela versione dominante

33) Nella tragedia di Pacuvio la violenta reazione delle Erinni potrebbe cor-rispondere al momento scenico delle Eumenides eschilee (vv 778ss) in cui le Erinniallrsquoannuncio della vittoria di Oreste hanno unrsquoesplosione di collera In Eschiloperograve le Erinni non attaccano piugrave Oreste dopo che egrave stato assolto ma rivolgono lrsquoirae i feroci propositi di vendetta contro la terra di Atene lo scopo di questa lsaquocodarsaquo della vicenda egrave quello di inserire un secondo mito eziologico ateniese per placare leErinni Atena promette loro che saranno venerate in eterno dai suoi cittadini e isti-tuisce a tal fine un culto e un santuario a loro dedicato sul colle dellrsquoAreopago ac-canto al tribunale

34) Per il collegamento tra queste sezioni del mito di Oreste cf Hyg Fab 120e 121

267LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

prese le vicende di Atene Ai vv 968ss Euripide in parte riprendein parte varia la versione eschilea del mito immagina infatti che alcune delle Erinni accettino la sentenza e la proposta di avere unculto ad Atene secondo quanto narrato da Eschilo ma una partenon rispetti la sentenza e continui a perseguitare Oreste35 Il trage-diografo latino mantiene il processo ormai talmente radicato nellavicenda mitica da essere ineludibile ma ne annulla la valenza total-mente risolutoria che caratterizzava la drammaturgia eschilea pro-prio come Euripide aveva fatto nellrsquoIfigenia in Tauride La solu-zione data ai tormenti di Oreste egrave perograve differente rispetto a quellaeuripidea36 anche per ovvi motivi drammaturgici egrave infatti necessa-rio che il dramma contenga in seacute anche lo scioglimento37 e la solu-zione prospettata da Euripide poteva solo essere narrata nel di-scorso di un deus ex machina con scarso effetto scenico

4 Stat Theb 12511 e il relativo scolio di Lattanzio Placido

Unrsquoaltra testimonianza relativa alla persecuzione delle Erinnidopo lrsquoassoluzione di Oreste finora non presa in esame nella lette-ratura critica relativa a Pacuvio egrave offerta da una nota del commen-to alla Tebaide di Stazio che va sotto il nome di Lattanzio Placido38Si tratta del passo (Theb 12481ss) che descrive lrsquoara Clementiaedi Atene presso cui si rifugiano come supplici le donne argive perchiedere la sepoltura dei caduti in guerra Questo altare esistevarealmente ad Atene era il βωμς rsquoΕλου che aveva funzione di asilo

35) Nelle profezie degli dei ex machina nei finali dellrsquoElettra e dellrsquoOrestes diEuripide si prevede invece che la liberazione di Oreste saragrave data in modo definitivodal giudizio dellrsquoAreopago (cf El 1258ndash1272 e Or 1648ndash1652)

36) Apollo impone a Oreste di rubare dalla Tauride il simulacro di Artemidee portarlo ad Atene se compiragrave questa nuova prova saragrave liberato dai tormenti

37) Le Coefore di Eschilo potevano concludersi con Oreste che esce di scenafuggendo dalle Erinni che vede nella sua allucinazione solo percheacute la tragedia egraveconcepita come parte di una trilogia unitaria

38) Si tratta di una silloge scoliastica ampiamente stratificata il cui nucleooriginario egrave probabilmente opera di un grammatico di cultura neoplatonica del IVndashV sec che sulla base della testimonianza di alcuni manoscritti viene chiamatotradizionalmente Lattanzio Placido Questa attribuzione egrave accolta dal piugrave recenteeditore R D Sweeney (Lactantii Placidi in Statii Thebaida commentum Anonymiin Statii Achilleida commentum Fulgentii ut fingitur Planciadis super Thebaidencommentariolum Stuttgart 1997) mentre egrave negata da R Jakobi Versprengungen inden Statius-Scholien Hermes 120 1992 364ndash374 364 n 1

268 Luc ia Deg iovann i

ed era collocato secondo la testimonianza di Pausania (1171) nellrsquoγορά39 Di questo altare si fa menzione nella letteratura sol-tanto a partire dallrsquoetagrave ellenistica quando diviene un topos retori-co comprovante la celebre humanitas degli Ateniesi40 Secondo unatradizione mitica diffusa nella letteratura scoliastica lrsquoaltare era stato il rifugio degli Eraclidi perseguitati da Euristeo41 Stazio ag-giunge che grazie ad esso trovarono pace dai loro tormenti anchealtri personaggi mitici fra cui Edipo e Oreste42

mox hospita sedesuicit et Oedipodae Furias et funus dagger Olynthi43

texit et a misero matrem summouit Oreste(Stat Theb 12509ndash511)

Stazio segue qui una versione mitica anomala secondo la quale laliberazione di Oreste egrave legata allrsquoAra della Clemenza ad Atene Egrave

39) Per una discussione delle fonti storiche relative a questo altare cf infran 65 La descrizione di Stazio egrave stata impiegata per ricostruire lrsquoaspetto del luogoalla fine del I sec dC (cf in part H A Thompson The Altar of Pity in the Athe-nian Agora Hesperia 21 1952 47ndash82)

40) Cf la raccolta delle testimonianze relative al βωμς rsquoΕλου in R E Wych -erley The Athenian Agora vol III Literary and Epigraphical Testimonia Prince-ton New Jersey 1957 67ndash74

41) Cf Ps-Apollod 2167 Schol Aristoph Eq 1151 Zenob 261 Philo-strat Vitae sophistarum 215 Stazio ai vv 497ss allude alla variante secondo la qua-le lrsquoaltare fu fondato dagli stessi Eraclidi cf Serv ad Verg Aen 2761 Lact ad StatTheb 12497 Philostrat Ep 39 La tradizione che lega gli Eraclidi al βωμς rsquoΕλουnon egrave attestata nella letteratura greca di etagrave classica nella tragedia euripidea gli Era-clidi si rifugiano nel tempio di Zeus a Maratona (e nelle Supplices le vedove argive sirecano a un altare di Demetra e Kore a Eleusi)

42) In base alle tradizioni mitiche piugrave note Edipo e Oreste lrsquouno patricidalrsquoaltro matricida vengono entrambi accolti come supplici ad Atene e ivi liberati daitormenti che li affliggono non egrave perograve testimoniata la versione qui seguita da Staziosecondo la quale essi si rifugiano presso lrsquoaltare di Ελεος A questo proposito si puogravetuttavia ricordare che gli exempla mitici di Edipo e Oreste costituiscono un toposretorico spesso impiegato nelle declamazioni a proposito del tema della clemenzadegli Ateniesi cf in part i riferimenti di Libanio in Decl 1531 e 1647 dove si fa alcontempo menzione del fatto che gli Ateniesi sono gli unici a venerare Ελεος comeuna divinitagrave

43) La cittagrave di Olinto fu conquistata da Filippo il Macedone nel 348 aC e isuoi abitanti furono ridotti in schiavitugrave ma in parte si rifugiarono ad Atene Lrsquoinse-rimento anacronistico di un fatto storico ha destato sospetti cf lrsquoesposizione delproblema e le proposte di emendamento in K F L Pollmann Statius Thebaid 12Paderborn 2004 210

269LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

improbabile che questa variante del mito sia unrsquoinvenzione di Sta-zio il quale si limita a citarla di sfuggita come cosa nota egrave vero -simile che essa fosse sviluppata in unrsquoopera per noi perduta Lo scolio di Lattanzio Placido al v 511 dagrave ulteriori informazioni

(A MISERO MATREM) SVMMOVIT ORESTE quia Orestes post absolutionemcum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente confugit et resipuitlsquomatremrsquo autem lsquosummouitrsquo Vergiliane nam sibi imminere non Furiased mater uidebatur occisa ltAen 4472ndash473gt lsquoarmatam facibus matremet serpentibus atris cum fugit ultricesque sedent in limine Diraersquo lsquosum-mouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae summouerit illicenim ut supra dictum est furore purgatus est

Lattanzio spiega il passo di Stazio (nello specifico la menzione della madre come persecutrice) tramite il riferimento a Verg Aen4472ndash47344 ma servendosi anche di unrsquoaltra fonte da cui ricavalrsquoinformazione ndash per noi preziosa ndash che Oreste ha un attacco di follia dopo lrsquoassoluzione La concordanza con lo scolio danielinosu questo particolare di una tradizione assolutamente peregrinanon puograve essere casuale egrave assai verosimile che Lattanzio reperisse lanotizia in un commento al passo di Virgilio che lui stesso cita lostesso commento che egrave la fonte dello scolio danielino

Il commento di Lattanzio in molti luoghi mostra di dipen deredal commento virgiliano che egrave la fonte degli Scholia Danielis (e tal-volta anche dello stesso Servio) Un intero filone degli studi dedi-cati ai commentatori virgiliani si egrave servito delle frequenti coinci-denze tra Macrobio Servio gli Scholia Danielis Lattanzio Placido(e altri autori) per dimostrare la dipendenza di tutti questi da unafonte comune identificata con il commento a Virgilio di Elio Do-nato45 Per quanto riguarda nello specifico le corrispondenze tra

44) La specificazione nam sibi imminere non Furia sed mater uidebatur oc-cisa egrave chiaramente una parafrasi del passo virgiliano riportato subito dopo che Lat-tanzio ritiene modello di quel verso della Tebaide Il commentatore vuole cioegrave direche Stazio ndash nel formulare il v 511 che contiene il riferimento alla persecuzione del-lrsquoombra della madre e non come egrave piugrave consueto delle Erinni ndash si ispira a Virgilio(ma la menzione della madre per Oreste egrave motivata anche dal fatto che le Furiae sonostate associate ad Edipo) Si noti lrsquouso del verbo uidebatur Lattanzio interpreta lascena allusa da Virgilio come unrsquoallucinazione di Oreste (su questo punto cf infra)

45) Il confronto piugrave produttivo egrave quello tra Macrobio Servio e gli ScholiaDanielis cf in part i passi raccolti da A Santoro Il laquoServio Danielinoraquo egrave DonatoSIFC (NS) 20 1943 79ndash104 e N Marinone Elio Donato Macrobio e Servio com-mentatori di Vergilio in Analecta Graecolatina Bologna 1990 193ndash264 La tesi

270 Luc ia Deg iovann i

gli Scholia Danielis e Lattanzio si vedano gli studi di Funaioli e divan de Woestijne46

Un caso analogo a quello che stiamo esaminando si trova inLact Plac ad Theb 2595 da confrontare con Schol Dan ad Aen10567 Lattanzio per spiegare un passo di Stazio cita un verso di Virgilio e riporta al contempo informazioni ricavate dal commento a quel passo di Virgilio La similitudine di Tideo con Briareo in Theb 2595ss riprende la similitudine virgiliana di Enea con lo stes-so personaggio mitico (chiamato con lrsquoaltro nome Egeone) in Aen10565ss Virgilio segue una versione mitica diversa da quella omeri-ca secondo la quale Briareo Egeone era alleato di Zeus nella Gi-gantomachia (cf Hom Il 1401ndash406) lo scolio danielino a Aen10567 cerca di sanare la contraddizione proponendo una particola-re interpretazione dellrsquoavverbio contra supportata da un parallelo diTerenzio La stessa variante mitica egrave seguita da Stazio Lattanzio rile-va la ripresa da Virgilio e adatta al passo della Tebaide la spiegazionedel commento virgiliano riportando anche il parallelo di Terenzio

Si consideri inoltre il confronto tra Lact Plac ad Theb 61ndash3e Schol Dan ad Ecl 668 si puograve dedurre che Lattanzio riprende uncommento piugrave ampio di quello rappresentato per noi dagli ScholiaDanielis (lo prova la presenza soltanto in Lattanzio del segmento anutrice derelictum esse)

In altri casi Lattanzio riporta informazioni che si trovano nellanota di Servio e dello scolio danielino ma evidentemente non ri-prende il complesso del Servius auctus cosigrave come egrave a noi giunto

secondo cui gli Scholia Danielis derivano dal commento di Donato egrave stata sostenu-ta in particolare dai curatori dellrsquoincompiuta Editio Harvardiana E K RandJ J Savage G B Waldrop Piugrave probabilmente il compilatore degli Scholia Danielisattingeva a un compendio del commento di Donato (cfr A H Travis Donatus andthe Scholia Danielis A Stylistic Comparison HSPh 53 1942 157ndash169 id Adden-dum to laquoDonatus and the Scholia Danielisraquo CPh 45 1950 38ndash39) sulla questionecf piugrave recentemente Ch Murgia The truth about Vergilrsquos commentators inR Rees (ed) Romane memento Vergil in the Fourth Century London 2004 189ndash200 192 e per una posizione scettica nei confronti di questa teoria G Ramires Peruna nuova edizione di Servio RFIC 124 1996 318ndash329 318ndash319 Anche se il ten-tativo di ricostruire la perduta opera di Donato puograve essere considerato utopisticoresta indubbio che le tradizioni scoliastiche sopracitate conservano materiale pro-veniente da quel prezioso commento

46) G Funaioli Esegesi virgiliana antica Prolegomeni alla edizione del com-mento di Giunio Filargirio e di Tito Gallo Milano 1930 478ss P van de Woestij-ne Les scolies a la Theacutebaiumlde de Stace Remarques et suggestions AClass 19 1950149ndash163 (cf in part 154ss)

271LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

bensigrave un commento che egrave a monte degli Scholia Danielis e che egravefonte dello stesso Servio lo mostra con chiarezza il confronto giagraveanalizzato da Funaioli47 tra Serv + Schol Dan ad Aen 11133Lact Plac ad Theb 7542 Isid Etim 10260 Gell 20113

Egrave dunque probabile che le informazioni presenti in Lattan-zio ndash ma non nella nota di Servio e dello scolio danielino ndash si rife-riscano alla medesima opera citata dal commento virgiliano cioegravequella tragedia di Pacuvio alla quale noi diamo attraverso Diome-de il titolo di Orestes E in effetti si ha una singolare coincidenzacompare Pilade che dalla nota di Servio sapevamo giagrave essere fra ipersonaggi (si noti che in entrambi i casi il riferimento a Pilade egrave deltutto inutile allrsquoesegesi del passo commentato non puograve dunque es-sere casuale) Unrsquoulteriore conferma alla mia ipotesi viene dal fattoche le medesime informazioni (Oreste egrave risanato presso lrsquoasylumdegli Eraclidi e vi egrave stato condotto da Pilade) si trovano nel cosid-detto Mitografo Vaticano II uno dei tre fabularia medievali sco-perti da Angelo Mai presso la Biblioteca Apostolica Vaticana (ri-porto il testo secondo lrsquoedizione di Kulcsaacuter)48

Fabula 193 De asylo nepotum HerculisPostquam Hercules migrauit e terris filii nepotesque eius insidias quasipse auus conflixerat timentes Athenis sibi primi asylum hoc est tem -plum refugii fecerunt hac lege consecratum ut quocunque crimine reusad id confugeret ab omni noxa liber esset nullusque eum inde abducereuel ledere auderet Vbi et Orestes extremo amico Pilade trahente resi-puit Dictum autem uolunt asylum quasi antetrahendo [a non trahendoM Bode] spolium Hoc autem religionis ius non inest omnibus templissed quibus concessum est lege consecrationis

Come accade molto spesso nel testo dei Mitografi Vaticani questafabula si presenta come un laquocollageraquo49 quasi letterale di due distin-te note del commento di Servio ad Aen 8342 per la parte post-quam templo50 e ad Aen 2761 per la parte hoc consecratio-nis Lrsquoosservazione dictum spolium riproduce invece il senso di

47) Cf Funaioli (come n 46) 479ndash48148) P Kulcsaacuter Mythographi Vaticani I et II Turnhout 1987 (Corpus Chri-

stianorum Series Latina XCIc)49) Cf Ph Dain Mythographe du Vatican II Besanccedilon 2000 28ndash3050) Questa nota di Servio egrave riprodotta quasi alla lettera in Myth Vat I 60 con

la variante templum Mineruae e in schol ad Luc 197 con la variante locum refugii(cf il templum refugii di Myth Vat II 193) al posto della lezione templum Miseri-cordiae dei codici serviani (che sembra quella originaria)

272 Luc ia Deg iovann i

Schol Dan ad Aen 2761 alii lsquoasylumrsquo ideo dictum quod fu-gienti illuc spolia non detraherentur (si noti in entrambi la posizio-ne immediatamente precedente a hoc consecrationis)

Da nessuno di questi due passi perograve il mitografo poteva rica-vare lrsquoinformazione ubi et Orestes extremo amico Pilade trahenteresipuit che presenta invece significative consonanze verbali con ilsopracitato scolio di Lattanzio a Stat Theb 12511 Orestes postabsolutionem cum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente con-fugit et resipuit Gli scoli a Stazio sono in effetti una delle principalifonti insieme a Servio dei Mitografi Vaticani Si noti perograve nellaformulazione del Mitografo una piccola aggiunta rispetto al testodi Lattanzio lrsquoavverbio extremo (laquoalla fineraquo) Questa specificazio-ne temporale suona piuttosto strana allrsquointerno della fabula del Mi-tografo mentre si spiegherebbe benissimo in un testo che espones-se anche le vicende di Oreste immediatamente precedenti Sarebbestata fuori luogo anche nello scolio di Lattanzio che inizia con ilriferimento allrsquoaltare (e non a caso il commentatore lrsquoha omessa)Egrave quindi da escludere la possibilitagrave che il mitografo abbia di perso-na integrato il commento virgiliano (Servio + scolio danielino) conquesta singola notizia tratta dallo scolio di Lattanzio egrave invece plau-sibile che dipenda da una fonte comune a tutti e tre gli autori checontenesse anche lrsquoinformazione relativa al legame di Oreste conlrsquoaltare degli Eraclidi51

51) La situazione qui rilevata concorda con le conclusioni a cui egrave giunto F Ke-seling (De Mythographi Vaticani Secundi Fontibus Halle 1908) lo studioso argo-menta con lrsquoausilio di numerosi confronti (cf pp 84ndash98) che in molti casi le somi-glianze tra il testo del Mitografo Vaticano II e gli scoli del Servio Danielino e di altriautori si possono spiegare solo postulando la dipendenza da fonti comuni costituiteda perduti commenti a Virgilio (cf p 84) Keseling ritiene infatti che il Mitografo Va-ticano II riprenda il commento virgiliano di Servio ma non gli Scholia Danielis nellaforma in cui sono a noi giunti (cf pp 9ndash11) Anche nel caso dei Mitografi Vaticani cosigravecome del Servio Danielino egrave stato indicato come fonte il commento di Donato a Vir-gilio (tesi sostenuta a proposito del Mitografo Vaticano I da R Schulz De Mytho-graphi Vaticani Primi Fontibus Halle 1905) Questi studi di ricostruzione del perdu-to commento di Donato propri della temperie culturale della Quellenforschung devono essere in larga misura ridimensionati in quanto non tengono conto delle fontiintermedie medievali (cfr le critiche alla tesi di Schulz svolte nellrsquointroduzione allrsquoedi-zione Budeacute del Mitografo Vaticano I Le premier mythographe du Vatican texte eta-bli par N Zorzetti et traduit par J Berlioz Paris 1995 XX ss) Tuttavia anche se egrave daescludere che il compilatore del fabularius medievale avesse diretto accesso al com-mento di Donato appare probabile che attinga da esso materiale attraverso passaggiintermedi di compendi non sempre identificabili Per un riassunto aggiornato relati-vo alla questione delle fonti del Mitografo Vaticano II si veda Dain (come n 49) 14ndash18

273LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

In conclusione dallrsquounione di quattro fonti scoliastiche (Ser-vio e Schol Dan a Verg Aen 4473 Lattanzio Placido a Stat Theb12511 Myth Vat II 193) che attingono il proprio materiale a unafonte comune perduta ricaviamo il contenuto di un commento alpasso virgiliano piugrave esteso di quello conservato dalla tradizione delServius auctus in cui era riportato un maggior numero di informa-zioni relativamente alla tragedia di Pacuvio ritenuta dal commen-tatore il referente di Virgilio in quel passo

Egrave possibile ricostruire almeno in parte le modalitagrave con cuiServio e il compilatore degli Scholia Danielis utilizzano la fonte comune tramite il confronto delle loro note di commento al v 469in riferimento alla tragedia pacuviana relativa a Penteo (il testo egraveriportato supra) Le due note derivano chiaramente da una mede-sima fonte che egrave riportata in modo piugrave esteso dallo scolio danieli-no cf la spiegazione del termine agmina ad aut impetus aut se-cundum Vrbanum agmina serpentium di Servio corrisponde autimpetus aut secundum quosdam quoniam habitus earum et sibilaserpentium faciem agminis praebent dello scolio danielino (Servioegrave nettamente piugrave succinto ma conserva il nome di Vrbanus chenello scolio danielino egrave sostituito da secundum quosdam) Perquanto riguarda la tragedia di Pacuvio relativa a Penteo Serviomantiene solamente il nudo riferimento (Pentheus autem secun-dum tragoediam Pacuuii furuit etiam ipse) mentre lo scolio da-nielino ne riporta anche il riassunto che introduce con le seguen-ti parole Pentheum autem furuisse traditur secundum tragoediamPacuuii de quo fabula talis est In questo caso egrave chiaro che lo scolio danielino integra Servio servendosi della stessa fonte giagrave im-piegata da questi e poicheacute Servio era stato estremamente succin-to riporta (quasi) per intero la nota della fonte senza curarsi chein piccola parte ripete quanto giagrave detto da Servio Di conseguenzain questo passo lo scolio danielino conserva piugrave fedelmente lafacies del commento perduto

La nota al v 473 di questa fonte comune riguardante la trage-dia di Pacuvio relativa ad Oreste era probabilmente strutturata inmodo simile al riferimento al dramma doveva seguire la narrazio-ne della fabula della quale si possono ricostruire alcuni elementitramite la congiunzione di Servio scolio danielino Lattanzio Pla-cido e Mitografo Vaticano II Oreste su consiglio di Pilade persfuggire alle Furie si rifugia nel tempio di Apollo dal quale nonpuograve piugrave uscire percheacute laquoassediatoraquo da queste che stazionano sulla

274 Luc ia Deg iovann i

soglia del tempio La scena si sposta nel tempio di Minerva Oresteviene sottoposto a processo ed egrave assolto Non cessa tuttavia la per-secuzione delle Furie a cui si aggiunge quella dellrsquoombra della madre52 Alla fine (cf postremo del Myth Vat II) Oreste trascina-to da Pilade si rifugia presso il templum Misericordiae (il βωμςrsquoΕλου chiamato ara Clementiae da Stazio) dove egrave risanato (resi-puit) In questo caso Servio conserva una sezione del racconto (checorrisponde alla parte iniziale della tragedia) quella che a suo giu-dizio descrive la scena a cui allude Virgilio Il compilatore degliScholia Danielis andando a integrare la nota di Servio rileva una discrepanza tra lrsquoinformazione riportata da Servio e ciograve che ricavadallrsquoaltra fonte aggiunge quindi un succinto riferimento a unrsquoaltrascena che puograve costituire il referente di Virgilio legandolo alla notadi Servio tramite lrsquoespressione alii dicunt53

5 Il finale della tragedia

Tramite la congiunzione di queste testimonianze ricaviamoinformazioni anche sullo scioglimento dellrsquoazione drammatica Pacuvio segue una versione mitica ndash la cui unica attestazione in untesto letterario conservato egrave data da Stat Theb 12511 ndash secondo laquale Oreste viene liberato dai tormenti presso il βωμς rsquoΕλου diAtene Egrave ben nota la predilezione del doctus Pacuvio per le varian-ti rare ed erudite54 nel caso specifico si tratta o di unrsquoinvenzione del

52) Lo scolio di Lattanzio Placido colloca la persecuzione della madre dopolrsquoassoluzione (quia Orestes post absolutionem cum fureret ad hanc aram Pyladeamico trahente confugit et resipuit lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbramreligio arae summouerit) ma non si puograve escludere che fosse presente anche prima

53) Lrsquoautore dello scolio danielino forse nota lrsquoimprecisione del riferimentodi Servio proprio in relazione alla presenza di Clitemnestra si noti infatti che Servio spiega il sedent in limine Dirae non il fatto che Oreste fugga lo spettro diClitemnestra Stupisce perograve che nemmeno lo scolio danielino menzioni Clitem-nestra Si verifica qui lo stesso fatto singolare che si ha nella nota al v 469 relativaa Penteo nel riassunto dello scolio danielino non figura la scena della follia di Pen-teo nonostante sia il punto di maggior interesse per lrsquointerpretazione del passo diVirgilio

54) Di questo tema si egrave occupato in particolare DrsquoAnna (La laquodoctrinaraquo diMarco Pacuvio in Problemi di letteratura latina arcaica Roma 1976 173ndash197) cfle considerazioni svolte dallo studioso intorno al Dulorestes e alla versione relativaalla morte di Priamo casi in cui a fronte di tradizioni mitiche molto diffuse Pacu-vio sceglie varianti rare o affatto sconosciute

275LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

tragediografo latino o di una tradizione ellenistica non altrimentinota55

Ci si puograve dunque chiedere come Pacuvio traducesse il nomedella divinitagrave cui lrsquoaltare era dedicato Stazio la chiama clementiama la piugrave comune traduzione del greco ampλεος egrave misericordia e il sacello ateniese egrave generalmente chiamato negli autori latini ara Misericordiae (cf Sen rhet Contr 10510 Panegyrici 971 Servad Aen 8342 Lact ad Theb 12481497510 vi alludono ancheQuint 51138 e Apul Met 1115) La scelta del termine clementiada parte di Stazio egrave dovuta se non altro a necessitagrave metriche (mĭ-sĕrĭcordia non puograve entrare in un esametro)56 ma tale preclusionenon riguarda un testo drammatico

La collocazione dello scioglimento dellrsquoazione presso il βωμςrsquoΕλου egrave di grande importanza per definire la struttura drammati-ca della tragedia Egrave infatti accertata la presenza di un primo cambio

55) Mi limito a segnalare un elemento che potrebbe avere attinenza con la rielaborazione del mito operata da Pacuvio Si tratta della possibilitagrave che negli Aetiadi Callimaco fosse trattato un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di ΕλεοςQuestrsquoipotesi egrave stata formulata da R Pfeiffer (Callimachus vol I FragmentaOxford 1949 58) sulla base di due scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle ai vv 258 e260 Commentando il riferimento di Edipo allrsquolaquounicitagraveraquo dellrsquohumanitas ateniese loscoliasta richiama a confronto un verso di Callimaco (fr 51 Pfeiffer = 60 Massimil-la) affermando che si tratta del verso conclusivo del libro II degli Aetia (schol adOed Col 258) Lo scolio immediatamente successivo (ad Oed Col 260) come peravvalorare questa fama di Atene menziona lrsquoesistenza nella cittagrave dellrsquoaltare di Ελε-ος Congiungendo queste due testimonianze Pfeiffer ipotizza che questo soggettofosse trattato da Callimaco alla fine del libro II degli Aetia quanto poi al conte -nuto del racconto eziologico lo studioso pensa al mito della fondazione da parte degli Eraclidi dato che egrave quello piugrave diffuso ma gli scoli sopra citati non ne fannomenzione Dal momento che i riferimenti a Callimaco e allrsquoaltare sono disgiunti lrsquoesistenza stessa di una sezione relativa allrsquoaltare di Ελεος negli Aetia di Callimacorimane solo ipotetica (cf G Massimilla Aitia libri primo e secondo Pisa 1996 371)Se perograve si accoglie la proposta di Pfeiffer si puograve pensare che lrsquoopera di Callimaco siastata un referente di Pacuvio Fondandosi sullrsquoipotesi di Pfeiffer Ch McNelis (Sta-tiusrsquo Thebaid and the poetics of civil war Cambridge 2007 165ndash166) suggerisce cheStazio abbia come modello Callimaco in tal caso aggiungerei lrsquoOrestes di Pacuviopotrebbe essere stato un modello intermedio (su questo aspetto cf infra)

56) Piugrave articolate spiegazioni della scelta del termine clementia da parte diStazio e del significato di tale scelta sono state date da J F Burgess Statiusrsquo Altarof Mercy CQ 22 1972 339ndash349 347ndash348 S Morton Braund Ending epic StatiusTheseus and a merciful release PCPhS 42 1996 1ndash23 9ndash12 F Delarue Stace po -egravete eacutepique Originaliteacute et coheacuterence Louvain 2000 162ndash165 McNelis (come n 55)163ss (in relazione in part alla distinzione di Seneca tra clementia e misericordia edella visione della clementia come virtugrave propria dellrsquoimperatore ideale)

276 Luc ia Deg iovann i

di scena dal tempio di Apollo a Delfi al tempio di Minerva ad Ate-ne come avviene anche nelle Eumenides di Eschilo Nella tragediaeschilea crsquoera poi un secondo spostamento che portava la scena sul-lrsquoAreopago nel tribunale fondato secondo Eschilo in quellrsquoocca-sione In Pacuvio il processo si svolgeva nel tempio di Minerva(non era pertanto necessario un cambio di scena) ma lrsquoassoluzio-ne diversamente che in Eschilo non portava alla liberazione diOreste anche nel testo di Pacuvio la scena si spostava dunque unaseconda volta ma nella direzione del βωμς rsquoΕλου che secondoquanto apprendiamo da Pausania era situato nellrsquoγορά Questocambiamento rispetto alla versione eschilea come si puograve ricostrui-re attraverso Stazio (con il βωμς rsquoΕλου che di fatto assolve allafunzione risolutiva dellrsquoAreopago) dagrave un significato complessivoalla rielaborazione del mito operata da Pacuvio

A questo proposito egrave interessante rilevare una serie di corri-spondenze tra il passo staziano relativo allrsquoara Clementiae e le Eu-menides di Eschilo57 La riflessione di Stazio sul valore dellrsquoistitutodellrsquoAltare della Clemenza (Theb 12497ndash505)58 presenta singolariaffinitagrave con i concetti espressi da Atena nel suo discorso di fonda-zione dellrsquoAreopago (Aesch Eum 681ss) in comune ci sono inparticolare i temi della giustizia e della difesa degli uomini e lrsquoideadellrsquounicitagrave dellrsquoistituto ateniese (cf in part Eum 700ndash706)59 Inrelazione alla vicenda di Oreste lrsquoAreopago e lrsquoAra della Clemen-za assolvono sostanzialmente alla medesima funzione ma con unoslittamento di significato Eschilo pone lrsquoaccento sullrsquoinflessibilitagravedella giustizia che si serve della paura come proprio strumento drsquoazione come emerge chiaramente dalle parole di Atena in Eum

57) Altri argomenti che vanno in questa direzione sono stati portati daTh Baier LrsquoAra Clementiae nella Tebaide di Stazio (XII 481ndash518) Aevum 81 2007159ndash170 169

58) Fama est defensos acie post busta paterni numinis Herculeos sedem fundasse nepotes fama minor factis ipsos nam credere dignum caelicolas tellusquibus hospita semper Athenae ceu leges hominemque nouum ritusque sacrorum seminaque in uacuas hinc descendentia terras sic sacrasse loco commune animan-tibus aegris confugium unde procul starent iraeque minaeque regnaque et a iustis Fortuna recederet aris

59) Τοι(νδε τοι ταρβο)ντες νδκως σβας ampρυμα [τε] χρας κα π(λεωςσωτριον ampχοιτrsquo ν ο1ον ο2τις νθρπων ampχει ο2τrsquo ν Σκ4θ5σιν ο2τε Πλοποςν τ(ποις κερδ8ν θικτον το)το βουλευτριον α9δο13ον ξ4θυμον εltδ(ντων=περ γρηγορς φρο4ρημα γς καθσταμαι

277LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

690ndash692 e 698ndash69960 a questo scopo vengono integrate tra i culticittadini le Erinni stesse con la funzione di laquodispensatrici di giu-stiziaraquo (cf lrsquoosservazione di Atena ai vv 990ndash991 κ τ8ν φοβερ8ντ8νδε προσπων μγα κρδος Aρ8 το13σδε πολταις)61 Lrsquoistituzio-ne del βωμς rsquoΕλου presuppone invece un concetto di giustiziamite che opera con clemenza Questo slittamento ideologico bensi accorda con lrsquoimmagine di Atene come centro di φιλανθρωπαper antonomasia di cui il βωμς rsquoΕλου assurge a simbolo62 Neitesti letterari i riferimenti allrsquoaltare srsquoaccompagnano spesso allasottolineatura del carattere di unicitagrave di questrsquoistituzione ateniesesi ricordi in particolare il riferimento di Pausania che su tale osser-vazione costruisce un elogio della cittagrave con concetti in parte affinia quelli formulati nel passo di Stazio63 Il medesimo carattere diunicitagrave egrave sottolineato in relazione allrsquoAreopago nel discorso di fon-dazione di Atena (cf Aesch Eum 702ndash703) Questo parallelismo contrasto dellrsquoaltare di Ελεος rispetto allrsquoAreopago quale si puograveintravedere nei concetti espressi da Stazio avrebbe un profondo significato ideologico nellrsquoOrestes di Pacuvio dove la funzionedrammaturgica dellrsquoAreopago era svolta dallrsquoaltare di Ελεος Sipuograve quindi ipotizzare che i temi svolti da Stazio in relazione allrsquoaraClementiae fossero ispirati dalla tragedia di Pacuvio

Unrsquoulteriore osservazione di Stazio puograve infine suggerire unrsquoi-potesi circa la versione mitica adottata da Pacuvio Nei versi che introducono il passo relativo al valore dellrsquoara Clementiae (Theb

60) Eum 690ndash692 ν δB τC σβας στ8ν φ(βος τε ξυγγενDς τ μD δικε13ν σχσει τ( τrsquo Eμαρ κα κατrsquo εφρ(νην Aμ8ς 698ndash699 κα μD τ δεινν πGν π(λεωςampξω βαλε13ν τς γHρ δεδοικIς μηδBν ampνδικος βροτ8ν

61) Su questo tema cf recentemente H H Bacon The Furiesrsquo HomecomingCPh 96 2001 48ndash59 58

62) A partire dallrsquoetagrave ellenistica il riferimento al βωμς rsquoΕλου diviene un to-pos retorico comprovante lrsquohumanitas di Atene (e proprio in quanto topos questoargomento egrave consigliato nei manuali di retorica sia greci che romani cfr Apsin ArsRhetorica 1016 Dilts Kennedy e Quint Inst 51138) In merito a questo tema cfin part E J Stafford Eleos the Athenian laquoAltar of Pityraquo and its god in H vanWees (ed) Worshipping virtues personification and the divine in ancient GreeceLondon 2000 199ndash225

63) Paus 1171 rsquoΑθηναοις δB ν τK γορL κα λλα στν οκ ς Mπανταςπσημα κα rsquoΕλου βωμ(ς N μλιστα θε8ν ς νθρπινον βον κα μεταβολHςπραγμτων Oντι Pφελμ μ(νοι τιμHς QΕλλνων νμουσιν rsquoΑθηνα13οι το4τοις δB οτH ς φιλανθρωπαν μ(νον καθστηκεν λλH κα θεοRς εσεβο)σιν λλων πλονκα γHρ Α9δο)ς σφισι βωμ(ς στι κα Φμης κα QΟρμς δλ τε ναργ8ς Vσοιςπλον τι Wτρων εσεβεας μτεστιν Xσον σφσι παρν τ4χης χρηστς

278 Luc ia Deg iovann i

12497ss riportato supra nella n 58) Stazio critica la tradizionemitica (fama) secondo cui lrsquoaltare fu fondato dagli Eraclidi64 e afferma che in realtagrave (factis) fu istituito dagli dei stessi Per ap-profondire questo aspetto egrave opportuno ricordare che il βωμςrsquoΕλου menzionato nelle fonti letterarie a partire dallrsquoetagrave ellenisti-ca egrave da identificare con il piugrave antico βωμς τ8ν δδεκα θε8ν fondato alla fine del VI sec aC anchrsquoesso collocato nellrsquoγορά eavente funzione di asilo65 Lrsquoidentificazione del βωμς rsquoΕλου con

64) Per le attestazioni di questa tradizione mitica cf n 41 e riguardo allrsquoipo-tesi che fosse trattata da Callimaco cf n 55

65) Lrsquoidentificazione fu proposta per la prima volta da U von Wilamowitz-Moellendorff Aus Kydathen in Philologische Untersuchungen I Berlin 1880 201n 4 DellrsquoAltare dei Dodici Dei sono stati trovati resti nel 1934 negli scavi dellrsquoγοράcondotti dallrsquoAmerican School of Classical Studies at Athens Il primo studio ap-profondito al riguardo egrave quello di M Crosby The Altar of the Twelve Gods inAthens Hesperia Suppl 8 1949 82ndash103 che sostiene lrsquoidentificazione proposta daWilamowitz (cf in part pp 102ndash103) ulteriori argomentazioni in suo supporto sitrovano in Thompson (come n 39) 49ss per uno studio archeologico piugrave esaustivocf L M Gadbery The Sanctuary of the Twelve Gods in the Athenian Agora a Re-vised View Hesperia 61 1992 447ndash489 Sappiamo da Tucidide (6546ndash7) che lrsquoAl-tare dei Dodici Dei nellrsquoγορά fu fondato da Pisistrato il Giovane (figlio del tirannoIppia) durante il suo arcontato intorno al 522521 aC Da numerose altre fonti sievince che questo altare aveva funzione di asilo la prima attestazione storica di questo ruolo egrave data da Herod 61084 in relazione ad avvenimenti del 519 aC altririferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo si trovano in Diodoro (12391 even-to del 431 aC) e Licurgo (In Leocratem 93 fatto avvenuto intorno al 355 aC) I ri-ferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo cessano con la metagrave del IV sec aCpiugrave o meno contemporaneamente a quando cominciano i riferimenti allrsquoAltare diΕλεος che svolgeva la medesima funzione (cf le testimonianze raccolte in Wycher-ley [come n 40] 67ndash74) I riferimenti piugrave antichi si trovano negli scoli ad alcuni autoriclassici (cf in part gli scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle citati nella n 55) Nellrsquoetagraveellenistica e romana egrave sempre menzionato il βωμς rsquoΕλου come luogo drsquoasilo ad Ate-ne (Pausania non nomina lrsquoAltare dei Dodici Dei) La continuitagrave di funzione fa pen-sare che con βωμς τ8ν δδεκα θε8ν e βωμς rsquoΕλου si indichi il medesimo luogonellrsquoγορά di Atene Una conferma sembra data da Philostr Epist 39 (70) che parladellrsquoAltare di Ελεος come dedicato dagli Ateniesi a una laquotredicesima divinitagraveraquo(rsquoΑθηνα13οι τν rsquoΕλου στσαντο βωμ(ν Yς τρισκαιδεκτου θεο)) Come osser-va Crosby 103 laquothe simplest explanation of the text would seem to be that Pity wasadded to the Twelve Gods in Athens in some physical sense by sharing their sanc-tuary either through the addition of a second altar or through a gradual usurpationof the name Essentialy the Altar of the Twelve Gods was an altar of Pityraquo Il fattoche gli Ateniesi venerassero realmente Ελεος come una divinitagrave secondo quanto egraveaffermato nelle fonti letterarie resta tuttavia in dubbio alcuni studiosi propendonoper il ritenere che il tema dellrsquounicitagrave del culto ateniese di Ελεος sia un topos retori-co assunto a simbolo dellrsquohumanitas di Atene e non faccia riferimento a un cultopraticato nel concreto (questa tesi egrave sostenuta di recente da Stafford come n 62)

279LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν illumina a mio parere lrsquoosservazione diStazio (e allo stesso tempo trae da essa conferma) la sua correzio-ne della tradizione mitica sembra essere stata suggerita proprio dal-la consapevolezza che in precedenza lrsquoaltare era dedicato ai DodiciDei66 Ci si puograve chiedere allora se Stazio inventasse la variante della fondazione da parte degli dei oppure la desumesse da unrsquoope-ra letteraria anteriore Si puograve ipotizzare che questa variante si trovasse nellrsquoOrestes di Pacuvio Come si egrave detto in relazione alprocesso ad Oreste egrave plausibile che Pacuvio seguisse la versione mitica secondo la quale i giudici sono gli dei67 secondo questa tra-dizione lrsquoAreopago egrave stato fondato dai dodici dei (ο δδεκα θεοcome afferma Demosth 2366) che si riunirono per la prima voltasul colle ateniese per giudicare un delitto di sangue commesso daAres (e da questo fatto il colle ndash e quindi il tribunale ndash prese il nomedi Areopago laquocolle di Aresraquo) Pacuvio elimina lrsquoAreopago (il pro-cesso si svolge nel tempio di Minerva) e lo sostituisce nella sua fun-zione drammaturgica di risoluzione della vicenda con il βωμςrsquoΕλου che coincide storicamente con il βωμς τ8ν δδεκα θε8νAllrsquoAreopago fondato dai Dodici Dei si contrappone lrsquoaltare diΕλεος che secondo Stazio fu fondato in realtagrave dagli dei e non da-gli Eraclidi come vuole la tradizione Si potrebbe trattare natural-mente di una semplice coincidenza ma alla luce delle corrispon-denze tra lrsquoaltare di Ελεος e lrsquoAreopago egrave suggestivo ipotizzareche Stazio faccia riferimento a Pacuvio il tragediografo romanopotrebbe aver inserito nel finale del suo dramma un mito eziologi-co relativo a quel luogo simbolico di Atene e aver accreditato laversione secondo la quale sono gli dei stessi a volere la fondazionedellrsquoaltare di Ελεος Secondo questrsquoipotesi Pacuvio proietterebbenel mito nella forma di una rielaborazione letteraria il reale muta-mento di unrsquoistituzione ateniese (il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν che di-viene βωμς rsquoΕλου)68 mettendo in atto un procedimento simile aquello che aveva svolto Eschilo in relazione allrsquoAreopago69 Diffe-

66) La scelta di valorizzare questa diversa tradizione mitica veicola un pro -fondo significato ideologico allrsquointerno del poema cf in part le considerazioni diD Feeney The Gods in Epic Oxford 1991 390ndash391

67) La questione egrave discussa nel sect 3 sul problema relativo alle varianti mitichedel processo di Oreste e alla loro antichitagrave cf in part nn 30 e 32

68) Cf quanto detto nella n 6569) A proposito della relazione tra le Eumenides di Eschilo e la riforma di

Efialte cf n 31

280 Luc ia Deg iovann i

renza di fondo tra i due autori resta perograve il fatto che il mito eziolo-gico introdotto da Eschilo faceva riferimento al contesto politico alui contemporaneo mentre nel caso di Pacuvio si tratterebbe di unascelta di carattere piugrave propriamente letterario ed erudito70

6 Il personaggio di Pilade

Da Lattanzio e dal Mitografo Vaticano II si apprende che egrave Pilade a laquotrascinareraquo Oreste allrsquoara Clementiae evidentemente eglista al fianco di Oreste per tutta la tragedia71 Il verbo utilizzato inentrambe le testimonianze (trahente) suggerisce uno stato di com-pleta prostrazione di Oreste Il rapporto tra i due amici appare anche in questo caso simile a quello delineato nellrsquoOrestes e nel-lrsquoIfigenia in Tauride di Euripide noncheacute nel Chryses di Pacuvio72Il duplice intervento di Pilade in due momenti critici del drammacon funzione di conforto e consiglio egrave presente nellrsquoOrestes di Euripide Nei vv 725ss di questa tragedia Pilade che sopraggiun-ge dopo che si egrave spenta lrsquoultima speranza di salvezza per Oreste(Menelao ha di fatto negato il suo aiuto) consiglia allrsquoamico di pre-sentarsi di fronte allrsquoassemblea degli Argivi che deve giudicarloper discolparsi gli infonde la speranza che possa in questo modosalvarsi (cf i vv 780ss) e lo conduce al luogo del processo soste-nendolo fisicamente Si vedano in particolare i vv 800ndash802 περι-βαλIν πλευρο13ς μο13σι πλευρH νωχελ ν(σ Yς γI διrsquo στεςσε σμικρH φροντζων Oχλου οδBν α9σχυνθες χσω Piladeporta quasi di peso Oreste attraverso la cittagrave si tratta precisamen-

70) A questo riguardo si ricordi lrsquoipotesi di Pfeiffer secondo cui Callimacopossa aver trattato negli Aetia un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di Ελε-ος (cf n 55) lo studioso pensava al mito di fondazione piugrave diffuso connesso con gliEraclidi nonostante questo non sia in realtagrave affermato nelle testimonianze su cui sifonda la sua ipotesi Non egrave dunque prudente avventurarsi in ulteriori speculazionimi limito a segnalare il fatto che gli Aetia di Callimaco sono un modello a cui Pa-cuvio potrebbe essersi ispirato eventualmente anche per proporre versioni eziolo-giche alternative rispetto a quelle svolte dal poeta greco

71) Si ricordi che come si ricava da Servio allrsquoinizio del dramma Pilade con-siglia a Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo (cf la discussione della testimo-nianza svolta nel sect 3)

72) Cf Manuwald (come n 5) 68 Appartiene al Chryses di Pacuvio la cele-bre scena citata piugrave volte da Cicerone (Lael 724 Fin 52263) in cui i due amici sioffrono di morire lrsquouno per lrsquoaltro

281LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

te dellrsquoimmagine suggerita dallrsquoespressione di Lattanzio Pyladeamico trahente Dopo che lrsquoassemblea li ha condannati a morteOreste ed Elettra in preda alla disperazione decidono di togliersila vita a questo punto interviene nuovamente Pilade (vv 1085ss)che con la luciditagrave progettuale che lo caratterizza escogita il pianospietato la cui attuazione occupa il finale della tragedia (vv 1172ndash1176) Anche nellrsquoIfigenia in Tauride Pilade ha un ruolo fonda-mentale nel prologo come si egrave giagrave ricordato nel sect 3 Pilade infon-de coraggio in Oreste snervato dalla persecuzione delle Erinni e ri-dotto a uno stato di inerzia e gli consiglia come agire Nel seguitodella tragedia interventi significativi di Pilade si trovano ai vv 674ndash685 (in cui egli rifiuta la possibilitagrave di aver salva la vita offerta daIfigenia mentre Oreste appare destinato a essere sacrificato73 aivv 719ndash722 si dichiara fiducioso in un rivolgimento che li possasalvare entrambi) e ai vv 902ndash908 una battuta molto interessanteper definire la psicologia del personaggio Dopo il riconoscimentoOreste e Ifigenia si abbandonano a unrsquoespressione lirica di gioia einsieme di paura per il pericolo in cui si trovano Pilade intervienea fermare lrsquoeffusione dei loro sentimenti (laquoma basta coi lamentiraquov 904) e a richiamarli alla necessitagrave di escogitare un piano per fug-gire dalla Tauride La rappresentazione della personalitagrave di Piladein queste due tragedie di Euripide appare dunque coerente e unita-ria Pilade interviene sempre in momenti critici con la funzione diinfondere speranza e dispensare consigli la sua luciditagrave progettua-le e il suo ottimismo si contrappongono sistematicamente alla con-dizione di snervamento quasi abulia che contraddistingue OresteQuesta caratterizzazione del personaggio di Pilade si adatta piena-mente al ruolo che sembra svolgere nella tragedia di Pacuvio

7 Lo spettro di Clitemnestra

Sia Virgilio (fugit v 473) sia il commento di Lattanzio a Stazio(lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae sum-mouerit) fanno riferimento a un inseguimento di Oreste da partedello spettro della madre (che secondo la descrizione di Virgilio egravearmata di fiaccole e cinta di serpenti secondo lrsquoimmagine topica

73) Si tratta del passo che secondo Wilamowitz (come n 65) ha ispirato lascena del Chryses di Pacuvio sopra menzionata

282 Luc ia Deg iovann i

dellrsquoErinni) Il contesto della similitudine virgiliana suggerisce chesi tratti di un sogno di Oreste sulla base della fitta rete di corri-spondenze tra illustrans e illustrandum Dopo il tradimento diEnea Didone si trova in uno stato di furor (cf v 465 furentem ev 474 ergo ubi concepit furias euicta dolore) da sveglia ha allucina-zioni (cf i vv 460ndash461 hinc exaudiri uoces et uerba uocantis uisauiri) e mentre dorme ha incubi (cf i vv 465ndash468) I due personaggimitici della similitudine sono entrambi in preda al furor e pertantoad entrambi sono associate le Furiae in quanto divinitagrave (mentre alv 474 a Didone sono riferite le Furiae in quanto sentimento) Il tur-bamento che affligge specificamente Penteo laquovedere due soli e dueTebiraquo corrisponde a ciograve che Didone prova ai vv 460ndash461 si trattadi una percezione distorta della realtagrave in quanto i sensi (sia Penteoche Didone sono svegli) vengono influenzati dal tormento interio-re Gli incubi di Didone invece hanno precise corrispondenze coni patimenti di Oreste e nessuna attinenza con le vicende di PenteoDidone egrave perseguitata in sogno dal ferus Aeneas come Oreste egrave in-calzato dalla madre in entrambi i casi si tratta di spettri del passatoche rimandano a sensi di colpa (per Didone si tratta naturalmentedel tradimento della memoria del primo marito cf i vv 460ndash461)Didone sogna di procedere sola per una lunga via in una terra de-serta cercando i compatrioti rivive stravolta in forma di incubolrsquoesperienza che ha provato nel fuggire esule dalla patria in cercadi un luogo ospitale Oreste dopo il matricidio egrave costretto a vaga-bondare a lungo esule e solo74 probabilmente egrave proprio questo lrsquoelemento che motiva la scelta di Oreste come termine di paragone

Per quanto riguarda la tragedia di Pacuvio si pone il seguenteproblema lrsquoombra di Clitemnestra era solo un prodotto dellrsquoalluci-nazione di Oreste (e non era quindi visibile agli spettatori) oppurecompariva in scena e inseguiva materialmente Oreste In riferimen-to al passo di Virgilio Lattanzio opta sicuramente per la prima inter-

74) In Aesch Eum 240 Oreste dichiara di aver vagato per terre e per mari alv 249 le Erinni dicono di aver percorso addirittura ogni angolo della terra e varcato ilmare inseguendo Oreste cf anche la predizione dei vagabondaggi di Oreste in EurEl 1253 In questi casi le peregrinazioni precedono il processo NellrsquoIfigenia in Tau-ride di Euripide invece la medesima condizione egrave attribuita a Oreste dopo il proces-so cf i vv 970ndash971 Vσαι δrsquo rsquoΕριν4ων οκ πεσθησαν ν(μ δρ(μοις νιδρ4τοισιν[λστρουν μrsquo ε dove lrsquoaggettivo ν-ίδρυτος (da δρ4ω) puograve voler dire laquosenza posaraquoma suggerisce anche lrsquoidea dellrsquoandare errando Egrave assai probabile che questo aspettofosse tematizzato anche nella tragedia di Pacuvio sia prima sia dopo lrsquoassoluzione

283LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

pretazione come dimostra la scelta del verbo (uidebatur) ma egrave probabile che si basi unicamente sul testo di Virgilio e sui relativicommenti senza conoscere direttamente lrsquoopera di Pacuvio Drsquoaltraparte egrave ben possibile che lrsquoombra di Clitemnestra comparisse in sce-na dato che cosigrave avveniva nelle Eumenides di Eschilo Crsquoegrave tuttaviauna possibilitagrave di conciliare le due interpretazioni suggerita propriodal contesto virgiliano In Eschilo lo spettro di Clitemnestra egrave senza dubbio visibile sulla scena (ai vv 94ndash139) ma si presenta come unrsquoim-magine di sogno che appare alle Erinni addormentate nel tempio diApollo nel dichiarare la propria identitagrave Clitemnestra si definisce unOναρ (cf v 116 Oναρ γHρ ltμGς ν)ν Κλυταιμστρα καλ8) nellrsquoinvita-re le Erinni a guardare le sue ferite chiarisce che esse non possono ve-derla con gli occhi (vv 103ndash105 Vρα δB πληγHς τσδε καρδ^ σθεν ε=δουσα γHρ φρDν Oμμασιν λαμπρ4νεται [ν μρ^ δB μο13ρrsquoπρ(σκοπος βροτ8ν])75 La rappresentazione eschilea presupponedunque che le Erinni vedano in sogno Clitemnestra allo stesso modoin cui sognano di inseguire Oreste come egrave rivelato dai loro mugolii(v 130 λαβB λαβB λαβB λαβ φρζου) e dallrsquoosservazione di Clitem-nestra (vv 131ndash132 Oναρ δικεις θρα κλαγγανεις δrsquo Mπερ κ4ωνμριμναν ο2ποτrsquo κλεπων π(νου) Eschilo sembra quindi suggerireagli spettatori che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sullascena non egrave concepito come unrsquoentitagrave concreta ma solo come visua-lizzazione del sogno delle Erinni In Virgilio la similitudine con Ore-ste egrave riferita proprio agli incubi di Didone la coincidenza potrebbenon essere casuale Egrave possibile formulare lrsquoipotesi che Pacuvio abbiaripreso da Eschilo la presenza in scena dello spettro di Clitemnestracome sogno ma con una variazione apparirebbe a Oreste e non alleErinni Come le Erinni sognavano di inseguire Oreste e di essere rim-proverate da Clitemnestra per non aver svolto bene il loro compitocosigrave Oreste potrebbe sognare di essere inseguito dallo spettro dellamadre (e non mancherebbe nemmeno un parallelo per il sonno diOreste il personaggio egrave addormentato in scena in tutta la parte ini-ziale dellrsquoOrestes di Euripide fino al v 210) Egrave difficile stabilire dovepotesse essere collocata tale scena ma in base alla testimonianza for-nita da Stazio Theb 12511 e dal relativo scolio di Lattanzio si puograveforse riferire allrsquoattacco di follia di Oreste dopo lrsquoassoluzione

75) Il v 105 egrave ritenuto interpolato dagli editori egrave probabile che serva a espli-citare che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sulla scena non deve essereconcepito dagli spettatori come unrsquoentitagrave concreta

8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

Pisa Luc ia Deg iovann i

Luc ia Deg iovann i284

263LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

Dunque anche nel caso in questione la testimonianza delloscolio danielino va a mio parere attentamente valutata Il commen-tatore propone qui come referente per Virgilio una scena diversarispetto a quella registrata da Servio a proposito di Pacuvio unascena appartenente a una tragedia di cui non cita neacute autore neacute tito-lo la sua nota egrave introdotta dallrsquoespressione formulare alii dicunt26Dato che le aggiunte degli Scholia Danielis introdotte da alii sonodi norma strettamente legate a quanto precede e sono concepitecome unrsquointegrazione a quanto giagrave detto da Servio27 nulla osta a ritenere che lrsquoinformazione fornita dallo scolio danielino riguardila medesima tragedia a cui fa riferimento Servio28

12298) o a varianti mitiche (ad Aen 7320) Servio cita solo un frammento di Pacu-vio (ad Aen 11259) senza indicare la tragedia da cui egrave tratto Gli Scholia Danielisinvece riportano le due testimonianze giagrave citate (ad Aen 4469473) e ben 9 fram-menti indicando per lo piugrave il titolo della tragedia ad Aen 155 (= fr 293 Schierl)187 (= fr 241 S) 528 (= fr 195 S) 540 (= fr 135 S) 9664 (= fr 241 S) 11169 (= fr130 S) 11543 (= fr 174 S) 12605 (= fr 15 S) Georg 4436 (= fr 292 S)

Accio Servio riporta una sola testimonianza (ad Aen 4404) senza indicare iltitolo della tragedia e non cita alcun frammento Gli Scholia Danielis riportano unatestimonianza (ad Aen 8130 relativa allrsquoAtreus) e citano 10 frammenti indicandonella maggior parte dei casi il titolo della tragedia ad Aen 142 144 (Clytemestra)188 (Clytemestra) 1122 1179 (Troades) 217 (Deiphobus) 4641 540 (Pelopidi)9619 (Philoctetes) 12605 (Bacchae)

26) Cf ad Aen 167108726 2166201 314249252321553 458694 573614 8361 ad Ecl 462 1050 Oltre ad alii dicunt espressioni frequenti che intro-ducono le aggiunte degli Scholia Danielis sono alii legunt (per proporre una diver-sa lezione) alii intellegunt (per riferire una differente interpretazione del testo)

27) Cosigrave avviene per esempio in tutti i passi citati nella n 2628) Un esempio analogo al nostro in cui sia Servio sia lo scolio danielino fan-

no riferimento al modello di una medesima tragedia ma affermandone cose diverse(e lrsquoaggiunta dello scolio danielino egrave introdotta con lrsquoespressione alii dicunt) egrave datodal commento ad Aen 4694 (Giunone invia Iris a recidere il capello a Didone mo-rente) IRIN DEMITTIT OLYMPO ut et supra diximus trahit hoc de Alcesti Euripidis quiinducit Mercurium ei comam secantem quia fato peribat mariti alii dicunt Euripi-dem Orcum in scenam inducere gladium ferentem quo crinem Alcesti abscidat etEuripidem hoc a Phrynicho [congettura di Jahn per il tradito Phenico] antiquo tra-gico mutuatum In questo caso perograve possiamo verificare che lrsquoinformazione datadallo scolio danielino egrave corretta (cf Eur Alc 74ss con Orcus si intende Θνατοςla stessa notizia egrave fornita in termini molto simili da Macrobio in Sat 5191ndash5 checita per esteso i versi euripidei) mentre lrsquoinformazione data da Servio egrave erronea (egraveforse dovuta alla sovrapposizione dellrsquoimmagine di Hermes ψυχοπομπός) Lo scoliodanielino contiene inoltre la notizia che Euripide a sua volta riprendeva lrsquoAlcesti diFrinico (il nome del tragediografo egrave restituito dalla pressocheacute certa correzione diJahn del tradito Phenico cf Frinico Alcesti fr 3 Snell TrGF I 73) e si dimostraquindi anche in questo caso fondato su una documentazione piugrave approfondita

264 Luc ia Deg iovann i

3 Informazioni ricavate dalla nota di Servio e dallo scolio danielino ad Aen 4473

NellrsquoOrestes di Pacuvio come si deduce dalla nota di com-mento presa nella sua interezza erano portate in scena le vicendedi Oreste dopo il matricidio e in particolare venivano drammatiz-zati temi quali la persecuzione ad opera delle Erinni e lrsquoassoluzio-ne affini a quelli svolti nelle Eumenides di Eschilo e di Ennio Nello specifico nella nota del Servius auctus sono visualizzate duesituazioni sceniche distinte della tragedia di Pacuvio accomunatedal motivo dellrsquoaggressione delle Furie subita da Oreste lrsquouna pres-so il tempio di Apollo e lrsquoaltra presso il tempio di Minerva Non essendo specificate le cittagrave in cui si trovano questi templi egrave lecitosupporre che siano le piugrave ovvie Delfi e Atene In tal caso propriocome nelle Eumenides di Eschilo non risulterebbe rispettata lrsquounitagravedi luogo in quanto si verifica un cambio di scena dal tempio diApollo a Delfi al tempio di Minerva ad Atene Le Erinni che com-paiono in entrambe le scene sembrano costituire una parte impor-tante dellrsquoazione drammatica egrave molto probabile che formino ilCoro (i due momenti in cui si avventano contro Oreste potrebbe-ro coincidere con due intermezzi corali)29

Dalla testimonianza di Servio possiamo ricavare qualche indi-zio circa il contenuto della parte iniziale della tragedia Servio diceinfatti che Oreste egrave entrato nel tempio di Apollo per sfuggire alleErinni su consiglio di Pilade Dalle sue parole non si puograve evincerecon certezza se Oreste sia entrato nel tempio nel corso dellrsquoazionescenica oppure precedentemente come nelle Eumenides di Eschiloma propendo per la prima possibilitagrave in quanto sembra meno pro-babile che Servio intendesse esplicitare un mero antefatto peraltrodel tutto inutile allrsquoesegesi del passo virgiliano la specificazione di Servio che Oreste egrave entrato nel tempio per consiglio di Piladesembra suggerire la presenza di una scena in cui Oreste e Pilade dia-logano senza che siano ancora in scena le Erinni e Pilade consigliaa Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo Ne risulta quindi che

29) I verbi impiegati per esprimere lrsquoaggressione delle Erinni (inuadebatur econreptus est) sono molto forti e almeno il secondo sembra suggerire un contattofisico In Eschilo Oreste non egrave mai minacciato fisicamente dalle Erinni sulla scenanelle Eumenides di Ennio invece il fr LXIV 145 Jocelyn ( dico uicisse Orestemuos ab hoc facessite) sembra presupporre che nel momento dellrsquoassoluzione le Erin-ni circondassero Oreste

265LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

Pilade figura tra i personaggi con unrsquoinnovazione rispetto alleEumenides di Eschilo (di una presenza di Pilade non crsquoegrave traccianemmeno nei frammenti delle Eumenides di Ennio) forse dovutaallrsquoinfluenza di Euripide Pilade affianca lrsquoamico nellrsquoOrestes e nellrsquoIfigenia in Tauride mentre nellrsquoElettra egrave personaggio muto siveda in particolare il dialogo tra Oreste e Pilade nel prologo del-lrsquo Ifigenia in Tauride (vv 67ndash122) che ha la funzione di illustrare gliantefatti e delineare la psicologia dei personaggi Oreste egrave snervatodalle traversie subite (cf le accuse rivolte ad Apollo e i riferimentialla persecuzione delle Erinni ai vv 77ss) e vorrebbe abbandonaresubito lrsquoimpresa (vv 102ndash103) Pilade interviene a infondere co-raggio e a dare consigli allrsquoamico (cf i vv 104ndash115 in cui Piladesuggerisce di nascondersi in una grotta vicino al mare) Anche nelnostro caso se come credo le Erinni formano il coro la migliorcollocazione del dialogo tra Oreste e Pilade egrave proprio il prologoOreste illustra la propria condizione e parla dellrsquoinseguimento delleErinni Pilade gli consiglia di rifugiarsi nel tempio di Apollo Al ter-mine del dialogo Oreste entra nel tempio e solo successivamentesulle tracce del matricida appare in scena il coro delle Erinni

Nello scolio danielino si trova unrsquoinformazione anomala rispetto alla tradizione del mito Oreste viene assolto in templo Mi-neruae La versione secondo cui il processo egrave tenuto nel tempio diAtena non egrave altrove attestata a partire da Eschilo il processo sisvolge sempre sullrsquoAreopago (pur con variazioni circa gli accusa-tori i giudici e le modalitagrave)30 Per quanto riguarda Ennio la men-zione degli Areopagitae nel fr inc CXCII 364 Jocelyn induce a ritenere che fosse mantenuta la collocazione sullrsquoAreopago Egrave dunque fortemente innovativa la scelta di Pacuvio di ambientare il

30) Non ci sono attestazioni del processo di Oreste presso lrsquoAreopago primadi Eschilo A partire da questa considerazione Jacoby sostiene che Eschilo sia lrsquoin-ventore di questa versione mitica cf la sua elaborata argomentazione in FGrHistIIIb (Suppl) 124ndash25 con le relative note in IIIb (Suppl) 220ndash29 La posizione diJacoby perograve egrave rimasta sostanzialmente isolata la maggior parte degli studiosi (fracui A H Sommerstein Aeschylos Eumenides Cambridge 1989 5) ritiene inveceche sia piugrave antica la tradizione riportata negli attidografi del V sec e attestata da nu-merose altre fonti secondo la quale il processo di Oreste egrave il quarto in una serie diprocessi per omicidio tenutisi nellrsquoAreopago in etagrave mitica quando i giudici eranoancora gli dei (su questo punto cf infra) Egrave invece di sicuro invenzione eschilea ilfatto che lrsquoAreopago sia stato fondato da Atena specificamente per Oreste Per unaraccolta delle diverse tradizioni relative al processo di Oreste cf le sopra citate pagine di Jacoby e il piugrave agevole prospetto riassuntivo di Sommerstein 4ndash5

266 Luc ia Deg iovann i

giudizio in templo Mineruae scelta evidentemente legata al fattoche non interessava piugrave la proiezione nel mito dellrsquoistituzione ate-niese dellrsquoAreopago31 Dato lo spostamento della sede del proces-so egrave poco probabile che in Pacuvio i giudici fossero gli Areopagi-ti Egrave il caso di ricordare che esiste una diversa tradizione testimo-niata tra gli altri da Euripide nellrsquoOrestes (vv 1650ndash1652) secon-do la quale i giudici che si riuniscono nellrsquoAreopago per giudicareOreste non sono uomini ma dei32 Pacuvio potrebbe forse aver seguito questa versione mitica pur innovando per quanto riguardala sede del processo

Lo spostamento del processo non egrave lrsquounica innovazione di Pacuvio rispetto alla versione eschilea Nella testimonianza delloscolio danielino colpisce il fatto che Oreste venga assalito dalleErinni dopo essere stato assolto33 Il poeta latino sembra qui ispi-rarsi alla variante seguita da Euripide nellrsquoIfigenia in Tauride (laquale a sua volta costituisce il presupposto dellrsquointreccio del Chry-ses di Pacuvio)34 Nel dialogo con Ifigenia (in IT 939ss) Orestenarra alla sorella tutta la sua storia a partire dal matricidio com-

31) Il significato eziologico della vicenda narrata da Eschilo era legato a pre-cise contingenze storiche gli studiosi sono concordi nellrsquointerpretarlo in relazionealla riforma di Efialte del 462ndash461 che aveva limitato la funzione dellrsquoAreopago atribunale per reati di sangue (cf Arist Pol 252) anche se divergono nel definire laposizione politica di Eschilo in proposito (riformista oppure conservatrice) per unastoria del dibattito cf in particolare M Braun Die Eumeniden des Aischylos undder Areopag Tuumlbingen 1998 105ss e per unrsquoequilibrata valutazione della questio-ne cfr recentemente B Manuwald Zur Dialektik von lsaquoaltrsaquo und lsaquoneursaquo in der griechi-schen Tragoumldie AampA 46 2000 76ndash92 77ndash84

32) Piugrave precisamente ο δδεκα θεο come afferma Demostene in or 2366Per maggiori dettagli riguardo ai riferimenti di Euripide a questa versione mitica siveda B Manuwald (come n 31) 77 n 5 La tradizione mitica secondo cui Oreste egravegiudicato nellrsquoAreopago dagli dei egrave probabilmente piugrave antica della variante eschilea(cf supra n 30) e comunque nelle testimonianze posteriori a Eschilo appare comela versione dominante

33) Nella tragedia di Pacuvio la violenta reazione delle Erinni potrebbe cor-rispondere al momento scenico delle Eumenides eschilee (vv 778ss) in cui le Erinniallrsquoannuncio della vittoria di Oreste hanno unrsquoesplosione di collera In Eschiloperograve le Erinni non attaccano piugrave Oreste dopo che egrave stato assolto ma rivolgono lrsquoirae i feroci propositi di vendetta contro la terra di Atene lo scopo di questa lsaquocodarsaquo della vicenda egrave quello di inserire un secondo mito eziologico ateniese per placare leErinni Atena promette loro che saranno venerate in eterno dai suoi cittadini e isti-tuisce a tal fine un culto e un santuario a loro dedicato sul colle dellrsquoAreopago ac-canto al tribunale

34) Per il collegamento tra queste sezioni del mito di Oreste cf Hyg Fab 120e 121

267LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

prese le vicende di Atene Ai vv 968ss Euripide in parte riprendein parte varia la versione eschilea del mito immagina infatti che alcune delle Erinni accettino la sentenza e la proposta di avere unculto ad Atene secondo quanto narrato da Eschilo ma una partenon rispetti la sentenza e continui a perseguitare Oreste35 Il trage-diografo latino mantiene il processo ormai talmente radicato nellavicenda mitica da essere ineludibile ma ne annulla la valenza total-mente risolutoria che caratterizzava la drammaturgia eschilea pro-prio come Euripide aveva fatto nellrsquoIfigenia in Tauride La solu-zione data ai tormenti di Oreste egrave perograve differente rispetto a quellaeuripidea36 anche per ovvi motivi drammaturgici egrave infatti necessa-rio che il dramma contenga in seacute anche lo scioglimento37 e la solu-zione prospettata da Euripide poteva solo essere narrata nel di-scorso di un deus ex machina con scarso effetto scenico

4 Stat Theb 12511 e il relativo scolio di Lattanzio Placido

Unrsquoaltra testimonianza relativa alla persecuzione delle Erinnidopo lrsquoassoluzione di Oreste finora non presa in esame nella lette-ratura critica relativa a Pacuvio egrave offerta da una nota del commen-to alla Tebaide di Stazio che va sotto il nome di Lattanzio Placido38Si tratta del passo (Theb 12481ss) che descrive lrsquoara Clementiaedi Atene presso cui si rifugiano come supplici le donne argive perchiedere la sepoltura dei caduti in guerra Questo altare esistevarealmente ad Atene era il βωμς rsquoΕλου che aveva funzione di asilo

35) Nelle profezie degli dei ex machina nei finali dellrsquoElettra e dellrsquoOrestes diEuripide si prevede invece che la liberazione di Oreste saragrave data in modo definitivodal giudizio dellrsquoAreopago (cf El 1258ndash1272 e Or 1648ndash1652)

36) Apollo impone a Oreste di rubare dalla Tauride il simulacro di Artemidee portarlo ad Atene se compiragrave questa nuova prova saragrave liberato dai tormenti

37) Le Coefore di Eschilo potevano concludersi con Oreste che esce di scenafuggendo dalle Erinni che vede nella sua allucinazione solo percheacute la tragedia egraveconcepita come parte di una trilogia unitaria

38) Si tratta di una silloge scoliastica ampiamente stratificata il cui nucleooriginario egrave probabilmente opera di un grammatico di cultura neoplatonica del IVndashV sec che sulla base della testimonianza di alcuni manoscritti viene chiamatotradizionalmente Lattanzio Placido Questa attribuzione egrave accolta dal piugrave recenteeditore R D Sweeney (Lactantii Placidi in Statii Thebaida commentum Anonymiin Statii Achilleida commentum Fulgentii ut fingitur Planciadis super Thebaidencommentariolum Stuttgart 1997) mentre egrave negata da R Jakobi Versprengungen inden Statius-Scholien Hermes 120 1992 364ndash374 364 n 1

268 Luc ia Deg iovann i

ed era collocato secondo la testimonianza di Pausania (1171) nellrsquoγορά39 Di questo altare si fa menzione nella letteratura sol-tanto a partire dallrsquoetagrave ellenistica quando diviene un topos retori-co comprovante la celebre humanitas degli Ateniesi40 Secondo unatradizione mitica diffusa nella letteratura scoliastica lrsquoaltare era stato il rifugio degli Eraclidi perseguitati da Euristeo41 Stazio ag-giunge che grazie ad esso trovarono pace dai loro tormenti anchealtri personaggi mitici fra cui Edipo e Oreste42

mox hospita sedesuicit et Oedipodae Furias et funus dagger Olynthi43

texit et a misero matrem summouit Oreste(Stat Theb 12509ndash511)

Stazio segue qui una versione mitica anomala secondo la quale laliberazione di Oreste egrave legata allrsquoAra della Clemenza ad Atene Egrave

39) Per una discussione delle fonti storiche relative a questo altare cf infran 65 La descrizione di Stazio egrave stata impiegata per ricostruire lrsquoaspetto del luogoalla fine del I sec dC (cf in part H A Thompson The Altar of Pity in the Athe-nian Agora Hesperia 21 1952 47ndash82)

40) Cf la raccolta delle testimonianze relative al βωμς rsquoΕλου in R E Wych -erley The Athenian Agora vol III Literary and Epigraphical Testimonia Prince-ton New Jersey 1957 67ndash74

41) Cf Ps-Apollod 2167 Schol Aristoph Eq 1151 Zenob 261 Philo-strat Vitae sophistarum 215 Stazio ai vv 497ss allude alla variante secondo la qua-le lrsquoaltare fu fondato dagli stessi Eraclidi cf Serv ad Verg Aen 2761 Lact ad StatTheb 12497 Philostrat Ep 39 La tradizione che lega gli Eraclidi al βωμς rsquoΕλουnon egrave attestata nella letteratura greca di etagrave classica nella tragedia euripidea gli Era-clidi si rifugiano nel tempio di Zeus a Maratona (e nelle Supplices le vedove argive sirecano a un altare di Demetra e Kore a Eleusi)

42) In base alle tradizioni mitiche piugrave note Edipo e Oreste lrsquouno patricidalrsquoaltro matricida vengono entrambi accolti come supplici ad Atene e ivi liberati daitormenti che li affliggono non egrave perograve testimoniata la versione qui seguita da Staziosecondo la quale essi si rifugiano presso lrsquoaltare di Ελεος A questo proposito si puogravetuttavia ricordare che gli exempla mitici di Edipo e Oreste costituiscono un toposretorico spesso impiegato nelle declamazioni a proposito del tema della clemenzadegli Ateniesi cf in part i riferimenti di Libanio in Decl 1531 e 1647 dove si fa alcontempo menzione del fatto che gli Ateniesi sono gli unici a venerare Ελεος comeuna divinitagrave

43) La cittagrave di Olinto fu conquistata da Filippo il Macedone nel 348 aC e isuoi abitanti furono ridotti in schiavitugrave ma in parte si rifugiarono ad Atene Lrsquoinse-rimento anacronistico di un fatto storico ha destato sospetti cf lrsquoesposizione delproblema e le proposte di emendamento in K F L Pollmann Statius Thebaid 12Paderborn 2004 210

269LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

improbabile che questa variante del mito sia unrsquoinvenzione di Sta-zio il quale si limita a citarla di sfuggita come cosa nota egrave vero -simile che essa fosse sviluppata in unrsquoopera per noi perduta Lo scolio di Lattanzio Placido al v 511 dagrave ulteriori informazioni

(A MISERO MATREM) SVMMOVIT ORESTE quia Orestes post absolutionemcum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente confugit et resipuitlsquomatremrsquo autem lsquosummouitrsquo Vergiliane nam sibi imminere non Furiased mater uidebatur occisa ltAen 4472ndash473gt lsquoarmatam facibus matremet serpentibus atris cum fugit ultricesque sedent in limine Diraersquo lsquosum-mouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae summouerit illicenim ut supra dictum est furore purgatus est

Lattanzio spiega il passo di Stazio (nello specifico la menzione della madre come persecutrice) tramite il riferimento a Verg Aen4472ndash47344 ma servendosi anche di unrsquoaltra fonte da cui ricavalrsquoinformazione ndash per noi preziosa ndash che Oreste ha un attacco di follia dopo lrsquoassoluzione La concordanza con lo scolio danielinosu questo particolare di una tradizione assolutamente peregrinanon puograve essere casuale egrave assai verosimile che Lattanzio reperisse lanotizia in un commento al passo di Virgilio che lui stesso cita lostesso commento che egrave la fonte dello scolio danielino

Il commento di Lattanzio in molti luoghi mostra di dipen deredal commento virgiliano che egrave la fonte degli Scholia Danielis (e tal-volta anche dello stesso Servio) Un intero filone degli studi dedi-cati ai commentatori virgiliani si egrave servito delle frequenti coinci-denze tra Macrobio Servio gli Scholia Danielis Lattanzio Placido(e altri autori) per dimostrare la dipendenza di tutti questi da unafonte comune identificata con il commento a Virgilio di Elio Do-nato45 Per quanto riguarda nello specifico le corrispondenze tra

44) La specificazione nam sibi imminere non Furia sed mater uidebatur oc-cisa egrave chiaramente una parafrasi del passo virgiliano riportato subito dopo che Lat-tanzio ritiene modello di quel verso della Tebaide Il commentatore vuole cioegrave direche Stazio ndash nel formulare il v 511 che contiene il riferimento alla persecuzione del-lrsquoombra della madre e non come egrave piugrave consueto delle Erinni ndash si ispira a Virgilio(ma la menzione della madre per Oreste egrave motivata anche dal fatto che le Furiae sonostate associate ad Edipo) Si noti lrsquouso del verbo uidebatur Lattanzio interpreta lascena allusa da Virgilio come unrsquoallucinazione di Oreste (su questo punto cf infra)

45) Il confronto piugrave produttivo egrave quello tra Macrobio Servio e gli ScholiaDanielis cf in part i passi raccolti da A Santoro Il laquoServio Danielinoraquo egrave DonatoSIFC (NS) 20 1943 79ndash104 e N Marinone Elio Donato Macrobio e Servio com-mentatori di Vergilio in Analecta Graecolatina Bologna 1990 193ndash264 La tesi

270 Luc ia Deg iovann i

gli Scholia Danielis e Lattanzio si vedano gli studi di Funaioli e divan de Woestijne46

Un caso analogo a quello che stiamo esaminando si trova inLact Plac ad Theb 2595 da confrontare con Schol Dan ad Aen10567 Lattanzio per spiegare un passo di Stazio cita un verso di Virgilio e riporta al contempo informazioni ricavate dal commento a quel passo di Virgilio La similitudine di Tideo con Briareo in Theb 2595ss riprende la similitudine virgiliana di Enea con lo stes-so personaggio mitico (chiamato con lrsquoaltro nome Egeone) in Aen10565ss Virgilio segue una versione mitica diversa da quella omeri-ca secondo la quale Briareo Egeone era alleato di Zeus nella Gi-gantomachia (cf Hom Il 1401ndash406) lo scolio danielino a Aen10567 cerca di sanare la contraddizione proponendo una particola-re interpretazione dellrsquoavverbio contra supportata da un parallelo diTerenzio La stessa variante mitica egrave seguita da Stazio Lattanzio rile-va la ripresa da Virgilio e adatta al passo della Tebaide la spiegazionedel commento virgiliano riportando anche il parallelo di Terenzio

Si consideri inoltre il confronto tra Lact Plac ad Theb 61ndash3e Schol Dan ad Ecl 668 si puograve dedurre che Lattanzio riprende uncommento piugrave ampio di quello rappresentato per noi dagli ScholiaDanielis (lo prova la presenza soltanto in Lattanzio del segmento anutrice derelictum esse)

In altri casi Lattanzio riporta informazioni che si trovano nellanota di Servio e dello scolio danielino ma evidentemente non ri-prende il complesso del Servius auctus cosigrave come egrave a noi giunto

secondo cui gli Scholia Danielis derivano dal commento di Donato egrave stata sostenu-ta in particolare dai curatori dellrsquoincompiuta Editio Harvardiana E K RandJ J Savage G B Waldrop Piugrave probabilmente il compilatore degli Scholia Danielisattingeva a un compendio del commento di Donato (cfr A H Travis Donatus andthe Scholia Danielis A Stylistic Comparison HSPh 53 1942 157ndash169 id Adden-dum to laquoDonatus and the Scholia Danielisraquo CPh 45 1950 38ndash39) sulla questionecf piugrave recentemente Ch Murgia The truth about Vergilrsquos commentators inR Rees (ed) Romane memento Vergil in the Fourth Century London 2004 189ndash200 192 e per una posizione scettica nei confronti di questa teoria G Ramires Peruna nuova edizione di Servio RFIC 124 1996 318ndash329 318ndash319 Anche se il ten-tativo di ricostruire la perduta opera di Donato puograve essere considerato utopisticoresta indubbio che le tradizioni scoliastiche sopracitate conservano materiale pro-veniente da quel prezioso commento

46) G Funaioli Esegesi virgiliana antica Prolegomeni alla edizione del com-mento di Giunio Filargirio e di Tito Gallo Milano 1930 478ss P van de Woestij-ne Les scolies a la Theacutebaiumlde de Stace Remarques et suggestions AClass 19 1950149ndash163 (cf in part 154ss)

271LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

bensigrave un commento che egrave a monte degli Scholia Danielis e che egravefonte dello stesso Servio lo mostra con chiarezza il confronto giagraveanalizzato da Funaioli47 tra Serv + Schol Dan ad Aen 11133Lact Plac ad Theb 7542 Isid Etim 10260 Gell 20113

Egrave dunque probabile che le informazioni presenti in Lattan-zio ndash ma non nella nota di Servio e dello scolio danielino ndash si rife-riscano alla medesima opera citata dal commento virgiliano cioegravequella tragedia di Pacuvio alla quale noi diamo attraverso Diome-de il titolo di Orestes E in effetti si ha una singolare coincidenzacompare Pilade che dalla nota di Servio sapevamo giagrave essere fra ipersonaggi (si noti che in entrambi i casi il riferimento a Pilade egrave deltutto inutile allrsquoesegesi del passo commentato non puograve dunque es-sere casuale) Unrsquoulteriore conferma alla mia ipotesi viene dal fattoche le medesime informazioni (Oreste egrave risanato presso lrsquoasylumdegli Eraclidi e vi egrave stato condotto da Pilade) si trovano nel cosid-detto Mitografo Vaticano II uno dei tre fabularia medievali sco-perti da Angelo Mai presso la Biblioteca Apostolica Vaticana (ri-porto il testo secondo lrsquoedizione di Kulcsaacuter)48

Fabula 193 De asylo nepotum HerculisPostquam Hercules migrauit e terris filii nepotesque eius insidias quasipse auus conflixerat timentes Athenis sibi primi asylum hoc est tem -plum refugii fecerunt hac lege consecratum ut quocunque crimine reusad id confugeret ab omni noxa liber esset nullusque eum inde abducereuel ledere auderet Vbi et Orestes extremo amico Pilade trahente resi-puit Dictum autem uolunt asylum quasi antetrahendo [a non trahendoM Bode] spolium Hoc autem religionis ius non inest omnibus templissed quibus concessum est lege consecrationis

Come accade molto spesso nel testo dei Mitografi Vaticani questafabula si presenta come un laquocollageraquo49 quasi letterale di due distin-te note del commento di Servio ad Aen 8342 per la parte post-quam templo50 e ad Aen 2761 per la parte hoc consecratio-nis Lrsquoosservazione dictum spolium riproduce invece il senso di

47) Cf Funaioli (come n 46) 479ndash48148) P Kulcsaacuter Mythographi Vaticani I et II Turnhout 1987 (Corpus Chri-

stianorum Series Latina XCIc)49) Cf Ph Dain Mythographe du Vatican II Besanccedilon 2000 28ndash3050) Questa nota di Servio egrave riprodotta quasi alla lettera in Myth Vat I 60 con

la variante templum Mineruae e in schol ad Luc 197 con la variante locum refugii(cf il templum refugii di Myth Vat II 193) al posto della lezione templum Miseri-cordiae dei codici serviani (che sembra quella originaria)

272 Luc ia Deg iovann i

Schol Dan ad Aen 2761 alii lsquoasylumrsquo ideo dictum quod fu-gienti illuc spolia non detraherentur (si noti in entrambi la posizio-ne immediatamente precedente a hoc consecrationis)

Da nessuno di questi due passi perograve il mitografo poteva rica-vare lrsquoinformazione ubi et Orestes extremo amico Pilade trahenteresipuit che presenta invece significative consonanze verbali con ilsopracitato scolio di Lattanzio a Stat Theb 12511 Orestes postabsolutionem cum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente con-fugit et resipuit Gli scoli a Stazio sono in effetti una delle principalifonti insieme a Servio dei Mitografi Vaticani Si noti perograve nellaformulazione del Mitografo una piccola aggiunta rispetto al testodi Lattanzio lrsquoavverbio extremo (laquoalla fineraquo) Questa specificazio-ne temporale suona piuttosto strana allrsquointerno della fabula del Mi-tografo mentre si spiegherebbe benissimo in un testo che espones-se anche le vicende di Oreste immediatamente precedenti Sarebbestata fuori luogo anche nello scolio di Lattanzio che inizia con ilriferimento allrsquoaltare (e non a caso il commentatore lrsquoha omessa)Egrave quindi da escludere la possibilitagrave che il mitografo abbia di perso-na integrato il commento virgiliano (Servio + scolio danielino) conquesta singola notizia tratta dallo scolio di Lattanzio egrave invece plau-sibile che dipenda da una fonte comune a tutti e tre gli autori checontenesse anche lrsquoinformazione relativa al legame di Oreste conlrsquoaltare degli Eraclidi51

51) La situazione qui rilevata concorda con le conclusioni a cui egrave giunto F Ke-seling (De Mythographi Vaticani Secundi Fontibus Halle 1908) lo studioso argo-menta con lrsquoausilio di numerosi confronti (cf pp 84ndash98) che in molti casi le somi-glianze tra il testo del Mitografo Vaticano II e gli scoli del Servio Danielino e di altriautori si possono spiegare solo postulando la dipendenza da fonti comuni costituiteda perduti commenti a Virgilio (cf p 84) Keseling ritiene infatti che il Mitografo Va-ticano II riprenda il commento virgiliano di Servio ma non gli Scholia Danielis nellaforma in cui sono a noi giunti (cf pp 9ndash11) Anche nel caso dei Mitografi Vaticani cosigravecome del Servio Danielino egrave stato indicato come fonte il commento di Donato a Vir-gilio (tesi sostenuta a proposito del Mitografo Vaticano I da R Schulz De Mytho-graphi Vaticani Primi Fontibus Halle 1905) Questi studi di ricostruzione del perdu-to commento di Donato propri della temperie culturale della Quellenforschung devono essere in larga misura ridimensionati in quanto non tengono conto delle fontiintermedie medievali (cfr le critiche alla tesi di Schulz svolte nellrsquointroduzione allrsquoedi-zione Budeacute del Mitografo Vaticano I Le premier mythographe du Vatican texte eta-bli par N Zorzetti et traduit par J Berlioz Paris 1995 XX ss) Tuttavia anche se egrave daescludere che il compilatore del fabularius medievale avesse diretto accesso al com-mento di Donato appare probabile che attinga da esso materiale attraverso passaggiintermedi di compendi non sempre identificabili Per un riassunto aggiornato relati-vo alla questione delle fonti del Mitografo Vaticano II si veda Dain (come n 49) 14ndash18

273LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

In conclusione dallrsquounione di quattro fonti scoliastiche (Ser-vio e Schol Dan a Verg Aen 4473 Lattanzio Placido a Stat Theb12511 Myth Vat II 193) che attingono il proprio materiale a unafonte comune perduta ricaviamo il contenuto di un commento alpasso virgiliano piugrave esteso di quello conservato dalla tradizione delServius auctus in cui era riportato un maggior numero di informa-zioni relativamente alla tragedia di Pacuvio ritenuta dal commen-tatore il referente di Virgilio in quel passo

Egrave possibile ricostruire almeno in parte le modalitagrave con cuiServio e il compilatore degli Scholia Danielis utilizzano la fonte comune tramite il confronto delle loro note di commento al v 469in riferimento alla tragedia pacuviana relativa a Penteo (il testo egraveriportato supra) Le due note derivano chiaramente da una mede-sima fonte che egrave riportata in modo piugrave esteso dallo scolio danieli-no cf la spiegazione del termine agmina ad aut impetus aut se-cundum Vrbanum agmina serpentium di Servio corrisponde autimpetus aut secundum quosdam quoniam habitus earum et sibilaserpentium faciem agminis praebent dello scolio danielino (Servioegrave nettamente piugrave succinto ma conserva il nome di Vrbanus chenello scolio danielino egrave sostituito da secundum quosdam) Perquanto riguarda la tragedia di Pacuvio relativa a Penteo Serviomantiene solamente il nudo riferimento (Pentheus autem secun-dum tragoediam Pacuuii furuit etiam ipse) mentre lo scolio da-nielino ne riporta anche il riassunto che introduce con le seguen-ti parole Pentheum autem furuisse traditur secundum tragoediamPacuuii de quo fabula talis est In questo caso egrave chiaro che lo scolio danielino integra Servio servendosi della stessa fonte giagrave im-piegata da questi e poicheacute Servio era stato estremamente succin-to riporta (quasi) per intero la nota della fonte senza curarsi chein piccola parte ripete quanto giagrave detto da Servio Di conseguenzain questo passo lo scolio danielino conserva piugrave fedelmente lafacies del commento perduto

La nota al v 473 di questa fonte comune riguardante la trage-dia di Pacuvio relativa ad Oreste era probabilmente strutturata inmodo simile al riferimento al dramma doveva seguire la narrazio-ne della fabula della quale si possono ricostruire alcuni elementitramite la congiunzione di Servio scolio danielino Lattanzio Pla-cido e Mitografo Vaticano II Oreste su consiglio di Pilade persfuggire alle Furie si rifugia nel tempio di Apollo dal quale nonpuograve piugrave uscire percheacute laquoassediatoraquo da queste che stazionano sulla

274 Luc ia Deg iovann i

soglia del tempio La scena si sposta nel tempio di Minerva Oresteviene sottoposto a processo ed egrave assolto Non cessa tuttavia la per-secuzione delle Furie a cui si aggiunge quella dellrsquoombra della madre52 Alla fine (cf postremo del Myth Vat II) Oreste trascina-to da Pilade si rifugia presso il templum Misericordiae (il βωμςrsquoΕλου chiamato ara Clementiae da Stazio) dove egrave risanato (resi-puit) In questo caso Servio conserva una sezione del racconto (checorrisponde alla parte iniziale della tragedia) quella che a suo giu-dizio descrive la scena a cui allude Virgilio Il compilatore degliScholia Danielis andando a integrare la nota di Servio rileva una discrepanza tra lrsquoinformazione riportata da Servio e ciograve che ricavadallrsquoaltra fonte aggiunge quindi un succinto riferimento a unrsquoaltrascena che puograve costituire il referente di Virgilio legandolo alla notadi Servio tramite lrsquoespressione alii dicunt53

5 Il finale della tragedia

Tramite la congiunzione di queste testimonianze ricaviamoinformazioni anche sullo scioglimento dellrsquoazione drammatica Pacuvio segue una versione mitica ndash la cui unica attestazione in untesto letterario conservato egrave data da Stat Theb 12511 ndash secondo laquale Oreste viene liberato dai tormenti presso il βωμς rsquoΕλου diAtene Egrave ben nota la predilezione del doctus Pacuvio per le varian-ti rare ed erudite54 nel caso specifico si tratta o di unrsquoinvenzione del

52) Lo scolio di Lattanzio Placido colloca la persecuzione della madre dopolrsquoassoluzione (quia Orestes post absolutionem cum fureret ad hanc aram Pyladeamico trahente confugit et resipuit lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbramreligio arae summouerit) ma non si puograve escludere che fosse presente anche prima

53) Lrsquoautore dello scolio danielino forse nota lrsquoimprecisione del riferimentodi Servio proprio in relazione alla presenza di Clitemnestra si noti infatti che Servio spiega il sedent in limine Dirae non il fatto che Oreste fugga lo spettro diClitemnestra Stupisce perograve che nemmeno lo scolio danielino menzioni Clitem-nestra Si verifica qui lo stesso fatto singolare che si ha nella nota al v 469 relativaa Penteo nel riassunto dello scolio danielino non figura la scena della follia di Pen-teo nonostante sia il punto di maggior interesse per lrsquointerpretazione del passo diVirgilio

54) Di questo tema si egrave occupato in particolare DrsquoAnna (La laquodoctrinaraquo diMarco Pacuvio in Problemi di letteratura latina arcaica Roma 1976 173ndash197) cfle considerazioni svolte dallo studioso intorno al Dulorestes e alla versione relativaalla morte di Priamo casi in cui a fronte di tradizioni mitiche molto diffuse Pacu-vio sceglie varianti rare o affatto sconosciute

275LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

tragediografo latino o di una tradizione ellenistica non altrimentinota55

Ci si puograve dunque chiedere come Pacuvio traducesse il nomedella divinitagrave cui lrsquoaltare era dedicato Stazio la chiama clementiama la piugrave comune traduzione del greco ampλεος egrave misericordia e il sacello ateniese egrave generalmente chiamato negli autori latini ara Misericordiae (cf Sen rhet Contr 10510 Panegyrici 971 Servad Aen 8342 Lact ad Theb 12481497510 vi alludono ancheQuint 51138 e Apul Met 1115) La scelta del termine clementiada parte di Stazio egrave dovuta se non altro a necessitagrave metriche (mĭ-sĕrĭcordia non puograve entrare in un esametro)56 ma tale preclusionenon riguarda un testo drammatico

La collocazione dello scioglimento dellrsquoazione presso il βωμςrsquoΕλου egrave di grande importanza per definire la struttura drammati-ca della tragedia Egrave infatti accertata la presenza di un primo cambio

55) Mi limito a segnalare un elemento che potrebbe avere attinenza con la rielaborazione del mito operata da Pacuvio Si tratta della possibilitagrave che negli Aetiadi Callimaco fosse trattato un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di ΕλεοςQuestrsquoipotesi egrave stata formulata da R Pfeiffer (Callimachus vol I FragmentaOxford 1949 58) sulla base di due scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle ai vv 258 e260 Commentando il riferimento di Edipo allrsquolaquounicitagraveraquo dellrsquohumanitas ateniese loscoliasta richiama a confronto un verso di Callimaco (fr 51 Pfeiffer = 60 Massimil-la) affermando che si tratta del verso conclusivo del libro II degli Aetia (schol adOed Col 258) Lo scolio immediatamente successivo (ad Oed Col 260) come peravvalorare questa fama di Atene menziona lrsquoesistenza nella cittagrave dellrsquoaltare di Ελε-ος Congiungendo queste due testimonianze Pfeiffer ipotizza che questo soggettofosse trattato da Callimaco alla fine del libro II degli Aetia quanto poi al conte -nuto del racconto eziologico lo studioso pensa al mito della fondazione da parte degli Eraclidi dato che egrave quello piugrave diffuso ma gli scoli sopra citati non ne fannomenzione Dal momento che i riferimenti a Callimaco e allrsquoaltare sono disgiunti lrsquoesistenza stessa di una sezione relativa allrsquoaltare di Ελεος negli Aetia di Callimacorimane solo ipotetica (cf G Massimilla Aitia libri primo e secondo Pisa 1996 371)Se perograve si accoglie la proposta di Pfeiffer si puograve pensare che lrsquoopera di Callimaco siastata un referente di Pacuvio Fondandosi sullrsquoipotesi di Pfeiffer Ch McNelis (Sta-tiusrsquo Thebaid and the poetics of civil war Cambridge 2007 165ndash166) suggerisce cheStazio abbia come modello Callimaco in tal caso aggiungerei lrsquoOrestes di Pacuviopotrebbe essere stato un modello intermedio (su questo aspetto cf infra)

56) Piugrave articolate spiegazioni della scelta del termine clementia da parte diStazio e del significato di tale scelta sono state date da J F Burgess Statiusrsquo Altarof Mercy CQ 22 1972 339ndash349 347ndash348 S Morton Braund Ending epic StatiusTheseus and a merciful release PCPhS 42 1996 1ndash23 9ndash12 F Delarue Stace po -egravete eacutepique Originaliteacute et coheacuterence Louvain 2000 162ndash165 McNelis (come n 55)163ss (in relazione in part alla distinzione di Seneca tra clementia e misericordia edella visione della clementia come virtugrave propria dellrsquoimperatore ideale)

276 Luc ia Deg iovann i

di scena dal tempio di Apollo a Delfi al tempio di Minerva ad Ate-ne come avviene anche nelle Eumenides di Eschilo Nella tragediaeschilea crsquoera poi un secondo spostamento che portava la scena sul-lrsquoAreopago nel tribunale fondato secondo Eschilo in quellrsquoocca-sione In Pacuvio il processo si svolgeva nel tempio di Minerva(non era pertanto necessario un cambio di scena) ma lrsquoassoluzio-ne diversamente che in Eschilo non portava alla liberazione diOreste anche nel testo di Pacuvio la scena si spostava dunque unaseconda volta ma nella direzione del βωμς rsquoΕλου che secondoquanto apprendiamo da Pausania era situato nellrsquoγορά Questocambiamento rispetto alla versione eschilea come si puograve ricostrui-re attraverso Stazio (con il βωμς rsquoΕλου che di fatto assolve allafunzione risolutiva dellrsquoAreopago) dagrave un significato complessivoalla rielaborazione del mito operata da Pacuvio

A questo proposito egrave interessante rilevare una serie di corri-spondenze tra il passo staziano relativo allrsquoara Clementiae e le Eu-menides di Eschilo57 La riflessione di Stazio sul valore dellrsquoistitutodellrsquoAltare della Clemenza (Theb 12497ndash505)58 presenta singolariaffinitagrave con i concetti espressi da Atena nel suo discorso di fonda-zione dellrsquoAreopago (Aesch Eum 681ss) in comune ci sono inparticolare i temi della giustizia e della difesa degli uomini e lrsquoideadellrsquounicitagrave dellrsquoistituto ateniese (cf in part Eum 700ndash706)59 Inrelazione alla vicenda di Oreste lrsquoAreopago e lrsquoAra della Clemen-za assolvono sostanzialmente alla medesima funzione ma con unoslittamento di significato Eschilo pone lrsquoaccento sullrsquoinflessibilitagravedella giustizia che si serve della paura come proprio strumento drsquoazione come emerge chiaramente dalle parole di Atena in Eum

57) Altri argomenti che vanno in questa direzione sono stati portati daTh Baier LrsquoAra Clementiae nella Tebaide di Stazio (XII 481ndash518) Aevum 81 2007159ndash170 169

58) Fama est defensos acie post busta paterni numinis Herculeos sedem fundasse nepotes fama minor factis ipsos nam credere dignum caelicolas tellusquibus hospita semper Athenae ceu leges hominemque nouum ritusque sacrorum seminaque in uacuas hinc descendentia terras sic sacrasse loco commune animan-tibus aegris confugium unde procul starent iraeque minaeque regnaque et a iustis Fortuna recederet aris

59) Τοι(νδε τοι ταρβο)ντες νδκως σβας ampρυμα [τε] χρας κα π(λεωςσωτριον ampχοιτrsquo ν ο1ον ο2τις νθρπων ampχει ο2τrsquo ν Σκ4θ5σιν ο2τε Πλοποςν τ(ποις κερδ8ν θικτον το)το βουλευτριον α9δο13ον ξ4θυμον εltδ(ντων=περ γρηγορς φρο4ρημα γς καθσταμαι

277LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

690ndash692 e 698ndash69960 a questo scopo vengono integrate tra i culticittadini le Erinni stesse con la funzione di laquodispensatrici di giu-stiziaraquo (cf lrsquoosservazione di Atena ai vv 990ndash991 κ τ8ν φοβερ8ντ8νδε προσπων μγα κρδος Aρ8 το13σδε πολταις)61 Lrsquoistituzio-ne del βωμς rsquoΕλου presuppone invece un concetto di giustiziamite che opera con clemenza Questo slittamento ideologico bensi accorda con lrsquoimmagine di Atene come centro di φιλανθρωπαper antonomasia di cui il βωμς rsquoΕλου assurge a simbolo62 Neitesti letterari i riferimenti allrsquoaltare srsquoaccompagnano spesso allasottolineatura del carattere di unicitagrave di questrsquoistituzione ateniesesi ricordi in particolare il riferimento di Pausania che su tale osser-vazione costruisce un elogio della cittagrave con concetti in parte affinia quelli formulati nel passo di Stazio63 Il medesimo carattere diunicitagrave egrave sottolineato in relazione allrsquoAreopago nel discorso di fon-dazione di Atena (cf Aesch Eum 702ndash703) Questo parallelismo contrasto dellrsquoaltare di Ελεος rispetto allrsquoAreopago quale si puograveintravedere nei concetti espressi da Stazio avrebbe un profondo significato ideologico nellrsquoOrestes di Pacuvio dove la funzionedrammaturgica dellrsquoAreopago era svolta dallrsquoaltare di Ελεος Sipuograve quindi ipotizzare che i temi svolti da Stazio in relazione allrsquoaraClementiae fossero ispirati dalla tragedia di Pacuvio

Unrsquoulteriore osservazione di Stazio puograve infine suggerire unrsquoi-potesi circa la versione mitica adottata da Pacuvio Nei versi che introducono il passo relativo al valore dellrsquoara Clementiae (Theb

60) Eum 690ndash692 ν δB τC σβας στ8ν φ(βος τε ξυγγενDς τ μD δικε13ν σχσει τ( τrsquo Eμαρ κα κατrsquo εφρ(νην Aμ8ς 698ndash699 κα μD τ δεινν πGν π(λεωςampξω βαλε13ν τς γHρ δεδοικIς μηδBν ampνδικος βροτ8ν

61) Su questo tema cf recentemente H H Bacon The Furiesrsquo HomecomingCPh 96 2001 48ndash59 58

62) A partire dallrsquoetagrave ellenistica il riferimento al βωμς rsquoΕλου diviene un to-pos retorico comprovante lrsquohumanitas di Atene (e proprio in quanto topos questoargomento egrave consigliato nei manuali di retorica sia greci che romani cfr Apsin ArsRhetorica 1016 Dilts Kennedy e Quint Inst 51138) In merito a questo tema cfin part E J Stafford Eleos the Athenian laquoAltar of Pityraquo and its god in H vanWees (ed) Worshipping virtues personification and the divine in ancient GreeceLondon 2000 199ndash225

63) Paus 1171 rsquoΑθηναοις δB ν τK γορL κα λλα στν οκ ς Mπανταςπσημα κα rsquoΕλου βωμ(ς N μλιστα θε8ν ς νθρπινον βον κα μεταβολHςπραγμτων Oντι Pφελμ μ(νοι τιμHς QΕλλνων νμουσιν rsquoΑθηνα13οι το4τοις δB οτH ς φιλανθρωπαν μ(νον καθστηκεν λλH κα θεοRς εσεβο)σιν λλων πλονκα γHρ Α9δο)ς σφισι βωμ(ς στι κα Φμης κα QΟρμς δλ τε ναργ8ς Vσοιςπλον τι Wτρων εσεβεας μτεστιν Xσον σφσι παρν τ4χης χρηστς

278 Luc ia Deg iovann i

12497ss riportato supra nella n 58) Stazio critica la tradizionemitica (fama) secondo cui lrsquoaltare fu fondato dagli Eraclidi64 e afferma che in realtagrave (factis) fu istituito dagli dei stessi Per ap-profondire questo aspetto egrave opportuno ricordare che il βωμςrsquoΕλου menzionato nelle fonti letterarie a partire dallrsquoetagrave ellenisti-ca egrave da identificare con il piugrave antico βωμς τ8ν δδεκα θε8ν fondato alla fine del VI sec aC anchrsquoesso collocato nellrsquoγορά eavente funzione di asilo65 Lrsquoidentificazione del βωμς rsquoΕλου con

64) Per le attestazioni di questa tradizione mitica cf n 41 e riguardo allrsquoipo-tesi che fosse trattata da Callimaco cf n 55

65) Lrsquoidentificazione fu proposta per la prima volta da U von Wilamowitz-Moellendorff Aus Kydathen in Philologische Untersuchungen I Berlin 1880 201n 4 DellrsquoAltare dei Dodici Dei sono stati trovati resti nel 1934 negli scavi dellrsquoγοράcondotti dallrsquoAmerican School of Classical Studies at Athens Il primo studio ap-profondito al riguardo egrave quello di M Crosby The Altar of the Twelve Gods inAthens Hesperia Suppl 8 1949 82ndash103 che sostiene lrsquoidentificazione proposta daWilamowitz (cf in part pp 102ndash103) ulteriori argomentazioni in suo supporto sitrovano in Thompson (come n 39) 49ss per uno studio archeologico piugrave esaustivocf L M Gadbery The Sanctuary of the Twelve Gods in the Athenian Agora a Re-vised View Hesperia 61 1992 447ndash489 Sappiamo da Tucidide (6546ndash7) che lrsquoAl-tare dei Dodici Dei nellrsquoγορά fu fondato da Pisistrato il Giovane (figlio del tirannoIppia) durante il suo arcontato intorno al 522521 aC Da numerose altre fonti sievince che questo altare aveva funzione di asilo la prima attestazione storica di questo ruolo egrave data da Herod 61084 in relazione ad avvenimenti del 519 aC altririferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo si trovano in Diodoro (12391 even-to del 431 aC) e Licurgo (In Leocratem 93 fatto avvenuto intorno al 355 aC) I ri-ferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo cessano con la metagrave del IV sec aCpiugrave o meno contemporaneamente a quando cominciano i riferimenti allrsquoAltare diΕλεος che svolgeva la medesima funzione (cf le testimonianze raccolte in Wycher-ley [come n 40] 67ndash74) I riferimenti piugrave antichi si trovano negli scoli ad alcuni autoriclassici (cf in part gli scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle citati nella n 55) Nellrsquoetagraveellenistica e romana egrave sempre menzionato il βωμς rsquoΕλου come luogo drsquoasilo ad Ate-ne (Pausania non nomina lrsquoAltare dei Dodici Dei) La continuitagrave di funzione fa pen-sare che con βωμς τ8ν δδεκα θε8ν e βωμς rsquoΕλου si indichi il medesimo luogonellrsquoγορά di Atene Una conferma sembra data da Philostr Epist 39 (70) che parladellrsquoAltare di Ελεος come dedicato dagli Ateniesi a una laquotredicesima divinitagraveraquo(rsquoΑθηνα13οι τν rsquoΕλου στσαντο βωμ(ν Yς τρισκαιδεκτου θεο)) Come osser-va Crosby 103 laquothe simplest explanation of the text would seem to be that Pity wasadded to the Twelve Gods in Athens in some physical sense by sharing their sanc-tuary either through the addition of a second altar or through a gradual usurpationof the name Essentialy the Altar of the Twelve Gods was an altar of Pityraquo Il fattoche gli Ateniesi venerassero realmente Ελεος come una divinitagrave secondo quanto egraveaffermato nelle fonti letterarie resta tuttavia in dubbio alcuni studiosi propendonoper il ritenere che il tema dellrsquounicitagrave del culto ateniese di Ελεος sia un topos retori-co assunto a simbolo dellrsquohumanitas di Atene e non faccia riferimento a un cultopraticato nel concreto (questa tesi egrave sostenuta di recente da Stafford come n 62)

279LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν illumina a mio parere lrsquoosservazione diStazio (e allo stesso tempo trae da essa conferma) la sua correzio-ne della tradizione mitica sembra essere stata suggerita proprio dal-la consapevolezza che in precedenza lrsquoaltare era dedicato ai DodiciDei66 Ci si puograve chiedere allora se Stazio inventasse la variante della fondazione da parte degli dei oppure la desumesse da unrsquoope-ra letteraria anteriore Si puograve ipotizzare che questa variante si trovasse nellrsquoOrestes di Pacuvio Come si egrave detto in relazione alprocesso ad Oreste egrave plausibile che Pacuvio seguisse la versione mitica secondo la quale i giudici sono gli dei67 secondo questa tra-dizione lrsquoAreopago egrave stato fondato dai dodici dei (ο δδεκα θεοcome afferma Demosth 2366) che si riunirono per la prima voltasul colle ateniese per giudicare un delitto di sangue commesso daAres (e da questo fatto il colle ndash e quindi il tribunale ndash prese il nomedi Areopago laquocolle di Aresraquo) Pacuvio elimina lrsquoAreopago (il pro-cesso si svolge nel tempio di Minerva) e lo sostituisce nella sua fun-zione drammaturgica di risoluzione della vicenda con il βωμςrsquoΕλου che coincide storicamente con il βωμς τ8ν δδεκα θε8νAllrsquoAreopago fondato dai Dodici Dei si contrappone lrsquoaltare diΕλεος che secondo Stazio fu fondato in realtagrave dagli dei e non da-gli Eraclidi come vuole la tradizione Si potrebbe trattare natural-mente di una semplice coincidenza ma alla luce delle corrispon-denze tra lrsquoaltare di Ελεος e lrsquoAreopago egrave suggestivo ipotizzareche Stazio faccia riferimento a Pacuvio il tragediografo romanopotrebbe aver inserito nel finale del suo dramma un mito eziologi-co relativo a quel luogo simbolico di Atene e aver accreditato laversione secondo la quale sono gli dei stessi a volere la fondazionedellrsquoaltare di Ελεος Secondo questrsquoipotesi Pacuvio proietterebbenel mito nella forma di una rielaborazione letteraria il reale muta-mento di unrsquoistituzione ateniese (il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν che di-viene βωμς rsquoΕλου)68 mettendo in atto un procedimento simile aquello che aveva svolto Eschilo in relazione allrsquoAreopago69 Diffe-

66) La scelta di valorizzare questa diversa tradizione mitica veicola un pro -fondo significato ideologico allrsquointerno del poema cf in part le considerazioni diD Feeney The Gods in Epic Oxford 1991 390ndash391

67) La questione egrave discussa nel sect 3 sul problema relativo alle varianti mitichedel processo di Oreste e alla loro antichitagrave cf in part nn 30 e 32

68) Cf quanto detto nella n 6569) A proposito della relazione tra le Eumenides di Eschilo e la riforma di

Efialte cf n 31

280 Luc ia Deg iovann i

renza di fondo tra i due autori resta perograve il fatto che il mito eziolo-gico introdotto da Eschilo faceva riferimento al contesto politico alui contemporaneo mentre nel caso di Pacuvio si tratterebbe di unascelta di carattere piugrave propriamente letterario ed erudito70

6 Il personaggio di Pilade

Da Lattanzio e dal Mitografo Vaticano II si apprende che egrave Pilade a laquotrascinareraquo Oreste allrsquoara Clementiae evidentemente eglista al fianco di Oreste per tutta la tragedia71 Il verbo utilizzato inentrambe le testimonianze (trahente) suggerisce uno stato di com-pleta prostrazione di Oreste Il rapporto tra i due amici appare anche in questo caso simile a quello delineato nellrsquoOrestes e nel-lrsquoIfigenia in Tauride di Euripide noncheacute nel Chryses di Pacuvio72Il duplice intervento di Pilade in due momenti critici del drammacon funzione di conforto e consiglio egrave presente nellrsquoOrestes di Euripide Nei vv 725ss di questa tragedia Pilade che sopraggiun-ge dopo che si egrave spenta lrsquoultima speranza di salvezza per Oreste(Menelao ha di fatto negato il suo aiuto) consiglia allrsquoamico di pre-sentarsi di fronte allrsquoassemblea degli Argivi che deve giudicarloper discolparsi gli infonde la speranza che possa in questo modosalvarsi (cf i vv 780ss) e lo conduce al luogo del processo soste-nendolo fisicamente Si vedano in particolare i vv 800ndash802 περι-βαλIν πλευρο13ς μο13σι πλευρH νωχελ ν(σ Yς γI διrsquo στεςσε σμικρH φροντζων Oχλου οδBν α9σχυνθες χσω Piladeporta quasi di peso Oreste attraverso la cittagrave si tratta precisamen-

70) A questo riguardo si ricordi lrsquoipotesi di Pfeiffer secondo cui Callimacopossa aver trattato negli Aetia un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di Ελε-ος (cf n 55) lo studioso pensava al mito di fondazione piugrave diffuso connesso con gliEraclidi nonostante questo non sia in realtagrave affermato nelle testimonianze su cui sifonda la sua ipotesi Non egrave dunque prudente avventurarsi in ulteriori speculazionimi limito a segnalare il fatto che gli Aetia di Callimaco sono un modello a cui Pa-cuvio potrebbe essersi ispirato eventualmente anche per proporre versioni eziolo-giche alternative rispetto a quelle svolte dal poeta greco

71) Si ricordi che come si ricava da Servio allrsquoinizio del dramma Pilade con-siglia a Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo (cf la discussione della testimo-nianza svolta nel sect 3)

72) Cf Manuwald (come n 5) 68 Appartiene al Chryses di Pacuvio la cele-bre scena citata piugrave volte da Cicerone (Lael 724 Fin 52263) in cui i due amici sioffrono di morire lrsquouno per lrsquoaltro

281LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

te dellrsquoimmagine suggerita dallrsquoespressione di Lattanzio Pyladeamico trahente Dopo che lrsquoassemblea li ha condannati a morteOreste ed Elettra in preda alla disperazione decidono di togliersila vita a questo punto interviene nuovamente Pilade (vv 1085ss)che con la luciditagrave progettuale che lo caratterizza escogita il pianospietato la cui attuazione occupa il finale della tragedia (vv 1172ndash1176) Anche nellrsquoIfigenia in Tauride Pilade ha un ruolo fonda-mentale nel prologo come si egrave giagrave ricordato nel sect 3 Pilade infon-de coraggio in Oreste snervato dalla persecuzione delle Erinni e ri-dotto a uno stato di inerzia e gli consiglia come agire Nel seguitodella tragedia interventi significativi di Pilade si trovano ai vv 674ndash685 (in cui egli rifiuta la possibilitagrave di aver salva la vita offerta daIfigenia mentre Oreste appare destinato a essere sacrificato73 aivv 719ndash722 si dichiara fiducioso in un rivolgimento che li possasalvare entrambi) e ai vv 902ndash908 una battuta molto interessanteper definire la psicologia del personaggio Dopo il riconoscimentoOreste e Ifigenia si abbandonano a unrsquoespressione lirica di gioia einsieme di paura per il pericolo in cui si trovano Pilade intervienea fermare lrsquoeffusione dei loro sentimenti (laquoma basta coi lamentiraquov 904) e a richiamarli alla necessitagrave di escogitare un piano per fug-gire dalla Tauride La rappresentazione della personalitagrave di Piladein queste due tragedie di Euripide appare dunque coerente e unita-ria Pilade interviene sempre in momenti critici con la funzione diinfondere speranza e dispensare consigli la sua luciditagrave progettua-le e il suo ottimismo si contrappongono sistematicamente alla con-dizione di snervamento quasi abulia che contraddistingue OresteQuesta caratterizzazione del personaggio di Pilade si adatta piena-mente al ruolo che sembra svolgere nella tragedia di Pacuvio

7 Lo spettro di Clitemnestra

Sia Virgilio (fugit v 473) sia il commento di Lattanzio a Stazio(lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae sum-mouerit) fanno riferimento a un inseguimento di Oreste da partedello spettro della madre (che secondo la descrizione di Virgilio egravearmata di fiaccole e cinta di serpenti secondo lrsquoimmagine topica

73) Si tratta del passo che secondo Wilamowitz (come n 65) ha ispirato lascena del Chryses di Pacuvio sopra menzionata

282 Luc ia Deg iovann i

dellrsquoErinni) Il contesto della similitudine virgiliana suggerisce chesi tratti di un sogno di Oreste sulla base della fitta rete di corri-spondenze tra illustrans e illustrandum Dopo il tradimento diEnea Didone si trova in uno stato di furor (cf v 465 furentem ev 474 ergo ubi concepit furias euicta dolore) da sveglia ha allucina-zioni (cf i vv 460ndash461 hinc exaudiri uoces et uerba uocantis uisauiri) e mentre dorme ha incubi (cf i vv 465ndash468) I due personaggimitici della similitudine sono entrambi in preda al furor e pertantoad entrambi sono associate le Furiae in quanto divinitagrave (mentre alv 474 a Didone sono riferite le Furiae in quanto sentimento) Il tur-bamento che affligge specificamente Penteo laquovedere due soli e dueTebiraquo corrisponde a ciograve che Didone prova ai vv 460ndash461 si trattadi una percezione distorta della realtagrave in quanto i sensi (sia Penteoche Didone sono svegli) vengono influenzati dal tormento interio-re Gli incubi di Didone invece hanno precise corrispondenze coni patimenti di Oreste e nessuna attinenza con le vicende di PenteoDidone egrave perseguitata in sogno dal ferus Aeneas come Oreste egrave in-calzato dalla madre in entrambi i casi si tratta di spettri del passatoche rimandano a sensi di colpa (per Didone si tratta naturalmentedel tradimento della memoria del primo marito cf i vv 460ndash461)Didone sogna di procedere sola per una lunga via in una terra de-serta cercando i compatrioti rivive stravolta in forma di incubolrsquoesperienza che ha provato nel fuggire esule dalla patria in cercadi un luogo ospitale Oreste dopo il matricidio egrave costretto a vaga-bondare a lungo esule e solo74 probabilmente egrave proprio questo lrsquoelemento che motiva la scelta di Oreste come termine di paragone

Per quanto riguarda la tragedia di Pacuvio si pone il seguenteproblema lrsquoombra di Clitemnestra era solo un prodotto dellrsquoalluci-nazione di Oreste (e non era quindi visibile agli spettatori) oppurecompariva in scena e inseguiva materialmente Oreste In riferimen-to al passo di Virgilio Lattanzio opta sicuramente per la prima inter-

74) In Aesch Eum 240 Oreste dichiara di aver vagato per terre e per mari alv 249 le Erinni dicono di aver percorso addirittura ogni angolo della terra e varcato ilmare inseguendo Oreste cf anche la predizione dei vagabondaggi di Oreste in EurEl 1253 In questi casi le peregrinazioni precedono il processo NellrsquoIfigenia in Tau-ride di Euripide invece la medesima condizione egrave attribuita a Oreste dopo il proces-so cf i vv 970ndash971 Vσαι δrsquo rsquoΕριν4ων οκ πεσθησαν ν(μ δρ(μοις νιδρ4τοισιν[λστρουν μrsquo ε dove lrsquoaggettivo ν-ίδρυτος (da δρ4ω) puograve voler dire laquosenza posaraquoma suggerisce anche lrsquoidea dellrsquoandare errando Egrave assai probabile che questo aspettofosse tematizzato anche nella tragedia di Pacuvio sia prima sia dopo lrsquoassoluzione

283LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

pretazione come dimostra la scelta del verbo (uidebatur) ma egrave probabile che si basi unicamente sul testo di Virgilio e sui relativicommenti senza conoscere direttamente lrsquoopera di Pacuvio Drsquoaltraparte egrave ben possibile che lrsquoombra di Clitemnestra comparisse in sce-na dato che cosigrave avveniva nelle Eumenides di Eschilo Crsquoegrave tuttaviauna possibilitagrave di conciliare le due interpretazioni suggerita propriodal contesto virgiliano In Eschilo lo spettro di Clitemnestra egrave senza dubbio visibile sulla scena (ai vv 94ndash139) ma si presenta come unrsquoim-magine di sogno che appare alle Erinni addormentate nel tempio diApollo nel dichiarare la propria identitagrave Clitemnestra si definisce unOναρ (cf v 116 Oναρ γHρ ltμGς ν)ν Κλυταιμστρα καλ8) nellrsquoinvita-re le Erinni a guardare le sue ferite chiarisce che esse non possono ve-derla con gli occhi (vv 103ndash105 Vρα δB πληγHς τσδε καρδ^ σθεν ε=δουσα γHρ φρDν Oμμασιν λαμπρ4νεται [ν μρ^ δB μο13ρrsquoπρ(σκοπος βροτ8ν])75 La rappresentazione eschilea presupponedunque che le Erinni vedano in sogno Clitemnestra allo stesso modoin cui sognano di inseguire Oreste come egrave rivelato dai loro mugolii(v 130 λαβB λαβB λαβB λαβ φρζου) e dallrsquoosservazione di Clitem-nestra (vv 131ndash132 Oναρ δικεις θρα κλαγγανεις δrsquo Mπερ κ4ωνμριμναν ο2ποτrsquo κλεπων π(νου) Eschilo sembra quindi suggerireagli spettatori che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sullascena non egrave concepito come unrsquoentitagrave concreta ma solo come visua-lizzazione del sogno delle Erinni In Virgilio la similitudine con Ore-ste egrave riferita proprio agli incubi di Didone la coincidenza potrebbenon essere casuale Egrave possibile formulare lrsquoipotesi che Pacuvio abbiaripreso da Eschilo la presenza in scena dello spettro di Clitemnestracome sogno ma con una variazione apparirebbe a Oreste e non alleErinni Come le Erinni sognavano di inseguire Oreste e di essere rim-proverate da Clitemnestra per non aver svolto bene il loro compitocosigrave Oreste potrebbe sognare di essere inseguito dallo spettro dellamadre (e non mancherebbe nemmeno un parallelo per il sonno diOreste il personaggio egrave addormentato in scena in tutta la parte ini-ziale dellrsquoOrestes di Euripide fino al v 210) Egrave difficile stabilire dovepotesse essere collocata tale scena ma in base alla testimonianza for-nita da Stazio Theb 12511 e dal relativo scolio di Lattanzio si puograveforse riferire allrsquoattacco di follia di Oreste dopo lrsquoassoluzione

75) Il v 105 egrave ritenuto interpolato dagli editori egrave probabile che serva a espli-citare che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sulla scena non deve essereconcepito dagli spettatori come unrsquoentitagrave concreta

8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

Pisa Luc ia Deg iovann i

Luc ia Deg iovann i284

264 Luc ia Deg iovann i

3 Informazioni ricavate dalla nota di Servio e dallo scolio danielino ad Aen 4473

NellrsquoOrestes di Pacuvio come si deduce dalla nota di com-mento presa nella sua interezza erano portate in scena le vicendedi Oreste dopo il matricidio e in particolare venivano drammatiz-zati temi quali la persecuzione ad opera delle Erinni e lrsquoassoluzio-ne affini a quelli svolti nelle Eumenides di Eschilo e di Ennio Nello specifico nella nota del Servius auctus sono visualizzate duesituazioni sceniche distinte della tragedia di Pacuvio accomunatedal motivo dellrsquoaggressione delle Furie subita da Oreste lrsquouna pres-so il tempio di Apollo e lrsquoaltra presso il tempio di Minerva Non essendo specificate le cittagrave in cui si trovano questi templi egrave lecitosupporre che siano le piugrave ovvie Delfi e Atene In tal caso propriocome nelle Eumenides di Eschilo non risulterebbe rispettata lrsquounitagravedi luogo in quanto si verifica un cambio di scena dal tempio diApollo a Delfi al tempio di Minerva ad Atene Le Erinni che com-paiono in entrambe le scene sembrano costituire una parte impor-tante dellrsquoazione drammatica egrave molto probabile che formino ilCoro (i due momenti in cui si avventano contro Oreste potrebbe-ro coincidere con due intermezzi corali)29

Dalla testimonianza di Servio possiamo ricavare qualche indi-zio circa il contenuto della parte iniziale della tragedia Servio diceinfatti che Oreste egrave entrato nel tempio di Apollo per sfuggire alleErinni su consiglio di Pilade Dalle sue parole non si puograve evincerecon certezza se Oreste sia entrato nel tempio nel corso dellrsquoazionescenica oppure precedentemente come nelle Eumenides di Eschiloma propendo per la prima possibilitagrave in quanto sembra meno pro-babile che Servio intendesse esplicitare un mero antefatto peraltrodel tutto inutile allrsquoesegesi del passo virgiliano la specificazione di Servio che Oreste egrave entrato nel tempio per consiglio di Piladesembra suggerire la presenza di una scena in cui Oreste e Pilade dia-logano senza che siano ancora in scena le Erinni e Pilade consigliaa Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo Ne risulta quindi che

29) I verbi impiegati per esprimere lrsquoaggressione delle Erinni (inuadebatur econreptus est) sono molto forti e almeno il secondo sembra suggerire un contattofisico In Eschilo Oreste non egrave mai minacciato fisicamente dalle Erinni sulla scenanelle Eumenides di Ennio invece il fr LXIV 145 Jocelyn ( dico uicisse Orestemuos ab hoc facessite) sembra presupporre che nel momento dellrsquoassoluzione le Erin-ni circondassero Oreste

265LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

Pilade figura tra i personaggi con unrsquoinnovazione rispetto alleEumenides di Eschilo (di una presenza di Pilade non crsquoegrave traccianemmeno nei frammenti delle Eumenides di Ennio) forse dovutaallrsquoinfluenza di Euripide Pilade affianca lrsquoamico nellrsquoOrestes e nellrsquoIfigenia in Tauride mentre nellrsquoElettra egrave personaggio muto siveda in particolare il dialogo tra Oreste e Pilade nel prologo del-lrsquo Ifigenia in Tauride (vv 67ndash122) che ha la funzione di illustrare gliantefatti e delineare la psicologia dei personaggi Oreste egrave snervatodalle traversie subite (cf le accuse rivolte ad Apollo e i riferimentialla persecuzione delle Erinni ai vv 77ss) e vorrebbe abbandonaresubito lrsquoimpresa (vv 102ndash103) Pilade interviene a infondere co-raggio e a dare consigli allrsquoamico (cf i vv 104ndash115 in cui Piladesuggerisce di nascondersi in una grotta vicino al mare) Anche nelnostro caso se come credo le Erinni formano il coro la migliorcollocazione del dialogo tra Oreste e Pilade egrave proprio il prologoOreste illustra la propria condizione e parla dellrsquoinseguimento delleErinni Pilade gli consiglia di rifugiarsi nel tempio di Apollo Al ter-mine del dialogo Oreste entra nel tempio e solo successivamentesulle tracce del matricida appare in scena il coro delle Erinni

Nello scolio danielino si trova unrsquoinformazione anomala rispetto alla tradizione del mito Oreste viene assolto in templo Mi-neruae La versione secondo cui il processo egrave tenuto nel tempio diAtena non egrave altrove attestata a partire da Eschilo il processo sisvolge sempre sullrsquoAreopago (pur con variazioni circa gli accusa-tori i giudici e le modalitagrave)30 Per quanto riguarda Ennio la men-zione degli Areopagitae nel fr inc CXCII 364 Jocelyn induce a ritenere che fosse mantenuta la collocazione sullrsquoAreopago Egrave dunque fortemente innovativa la scelta di Pacuvio di ambientare il

30) Non ci sono attestazioni del processo di Oreste presso lrsquoAreopago primadi Eschilo A partire da questa considerazione Jacoby sostiene che Eschilo sia lrsquoin-ventore di questa versione mitica cf la sua elaborata argomentazione in FGrHistIIIb (Suppl) 124ndash25 con le relative note in IIIb (Suppl) 220ndash29 La posizione diJacoby perograve egrave rimasta sostanzialmente isolata la maggior parte degli studiosi (fracui A H Sommerstein Aeschylos Eumenides Cambridge 1989 5) ritiene inveceche sia piugrave antica la tradizione riportata negli attidografi del V sec e attestata da nu-merose altre fonti secondo la quale il processo di Oreste egrave il quarto in una serie diprocessi per omicidio tenutisi nellrsquoAreopago in etagrave mitica quando i giudici eranoancora gli dei (su questo punto cf infra) Egrave invece di sicuro invenzione eschilea ilfatto che lrsquoAreopago sia stato fondato da Atena specificamente per Oreste Per unaraccolta delle diverse tradizioni relative al processo di Oreste cf le sopra citate pagine di Jacoby e il piugrave agevole prospetto riassuntivo di Sommerstein 4ndash5

266 Luc ia Deg iovann i

giudizio in templo Mineruae scelta evidentemente legata al fattoche non interessava piugrave la proiezione nel mito dellrsquoistituzione ate-niese dellrsquoAreopago31 Dato lo spostamento della sede del proces-so egrave poco probabile che in Pacuvio i giudici fossero gli Areopagi-ti Egrave il caso di ricordare che esiste una diversa tradizione testimo-niata tra gli altri da Euripide nellrsquoOrestes (vv 1650ndash1652) secon-do la quale i giudici che si riuniscono nellrsquoAreopago per giudicareOreste non sono uomini ma dei32 Pacuvio potrebbe forse aver seguito questa versione mitica pur innovando per quanto riguardala sede del processo

Lo spostamento del processo non egrave lrsquounica innovazione di Pacuvio rispetto alla versione eschilea Nella testimonianza delloscolio danielino colpisce il fatto che Oreste venga assalito dalleErinni dopo essere stato assolto33 Il poeta latino sembra qui ispi-rarsi alla variante seguita da Euripide nellrsquoIfigenia in Tauride (laquale a sua volta costituisce il presupposto dellrsquointreccio del Chry-ses di Pacuvio)34 Nel dialogo con Ifigenia (in IT 939ss) Orestenarra alla sorella tutta la sua storia a partire dal matricidio com-

31) Il significato eziologico della vicenda narrata da Eschilo era legato a pre-cise contingenze storiche gli studiosi sono concordi nellrsquointerpretarlo in relazionealla riforma di Efialte del 462ndash461 che aveva limitato la funzione dellrsquoAreopago atribunale per reati di sangue (cf Arist Pol 252) anche se divergono nel definire laposizione politica di Eschilo in proposito (riformista oppure conservatrice) per unastoria del dibattito cf in particolare M Braun Die Eumeniden des Aischylos undder Areopag Tuumlbingen 1998 105ss e per unrsquoequilibrata valutazione della questio-ne cfr recentemente B Manuwald Zur Dialektik von lsaquoaltrsaquo und lsaquoneursaquo in der griechi-schen Tragoumldie AampA 46 2000 76ndash92 77ndash84

32) Piugrave precisamente ο δδεκα θεο come afferma Demostene in or 2366Per maggiori dettagli riguardo ai riferimenti di Euripide a questa versione mitica siveda B Manuwald (come n 31) 77 n 5 La tradizione mitica secondo cui Oreste egravegiudicato nellrsquoAreopago dagli dei egrave probabilmente piugrave antica della variante eschilea(cf supra n 30) e comunque nelle testimonianze posteriori a Eschilo appare comela versione dominante

33) Nella tragedia di Pacuvio la violenta reazione delle Erinni potrebbe cor-rispondere al momento scenico delle Eumenides eschilee (vv 778ss) in cui le Erinniallrsquoannuncio della vittoria di Oreste hanno unrsquoesplosione di collera In Eschiloperograve le Erinni non attaccano piugrave Oreste dopo che egrave stato assolto ma rivolgono lrsquoirae i feroci propositi di vendetta contro la terra di Atene lo scopo di questa lsaquocodarsaquo della vicenda egrave quello di inserire un secondo mito eziologico ateniese per placare leErinni Atena promette loro che saranno venerate in eterno dai suoi cittadini e isti-tuisce a tal fine un culto e un santuario a loro dedicato sul colle dellrsquoAreopago ac-canto al tribunale

34) Per il collegamento tra queste sezioni del mito di Oreste cf Hyg Fab 120e 121

267LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

prese le vicende di Atene Ai vv 968ss Euripide in parte riprendein parte varia la versione eschilea del mito immagina infatti che alcune delle Erinni accettino la sentenza e la proposta di avere unculto ad Atene secondo quanto narrato da Eschilo ma una partenon rispetti la sentenza e continui a perseguitare Oreste35 Il trage-diografo latino mantiene il processo ormai talmente radicato nellavicenda mitica da essere ineludibile ma ne annulla la valenza total-mente risolutoria che caratterizzava la drammaturgia eschilea pro-prio come Euripide aveva fatto nellrsquoIfigenia in Tauride La solu-zione data ai tormenti di Oreste egrave perograve differente rispetto a quellaeuripidea36 anche per ovvi motivi drammaturgici egrave infatti necessa-rio che il dramma contenga in seacute anche lo scioglimento37 e la solu-zione prospettata da Euripide poteva solo essere narrata nel di-scorso di un deus ex machina con scarso effetto scenico

4 Stat Theb 12511 e il relativo scolio di Lattanzio Placido

Unrsquoaltra testimonianza relativa alla persecuzione delle Erinnidopo lrsquoassoluzione di Oreste finora non presa in esame nella lette-ratura critica relativa a Pacuvio egrave offerta da una nota del commen-to alla Tebaide di Stazio che va sotto il nome di Lattanzio Placido38Si tratta del passo (Theb 12481ss) che descrive lrsquoara Clementiaedi Atene presso cui si rifugiano come supplici le donne argive perchiedere la sepoltura dei caduti in guerra Questo altare esistevarealmente ad Atene era il βωμς rsquoΕλου che aveva funzione di asilo

35) Nelle profezie degli dei ex machina nei finali dellrsquoElettra e dellrsquoOrestes diEuripide si prevede invece che la liberazione di Oreste saragrave data in modo definitivodal giudizio dellrsquoAreopago (cf El 1258ndash1272 e Or 1648ndash1652)

36) Apollo impone a Oreste di rubare dalla Tauride il simulacro di Artemidee portarlo ad Atene se compiragrave questa nuova prova saragrave liberato dai tormenti

37) Le Coefore di Eschilo potevano concludersi con Oreste che esce di scenafuggendo dalle Erinni che vede nella sua allucinazione solo percheacute la tragedia egraveconcepita come parte di una trilogia unitaria

38) Si tratta di una silloge scoliastica ampiamente stratificata il cui nucleooriginario egrave probabilmente opera di un grammatico di cultura neoplatonica del IVndashV sec che sulla base della testimonianza di alcuni manoscritti viene chiamatotradizionalmente Lattanzio Placido Questa attribuzione egrave accolta dal piugrave recenteeditore R D Sweeney (Lactantii Placidi in Statii Thebaida commentum Anonymiin Statii Achilleida commentum Fulgentii ut fingitur Planciadis super Thebaidencommentariolum Stuttgart 1997) mentre egrave negata da R Jakobi Versprengungen inden Statius-Scholien Hermes 120 1992 364ndash374 364 n 1

268 Luc ia Deg iovann i

ed era collocato secondo la testimonianza di Pausania (1171) nellrsquoγορά39 Di questo altare si fa menzione nella letteratura sol-tanto a partire dallrsquoetagrave ellenistica quando diviene un topos retori-co comprovante la celebre humanitas degli Ateniesi40 Secondo unatradizione mitica diffusa nella letteratura scoliastica lrsquoaltare era stato il rifugio degli Eraclidi perseguitati da Euristeo41 Stazio ag-giunge che grazie ad esso trovarono pace dai loro tormenti anchealtri personaggi mitici fra cui Edipo e Oreste42

mox hospita sedesuicit et Oedipodae Furias et funus dagger Olynthi43

texit et a misero matrem summouit Oreste(Stat Theb 12509ndash511)

Stazio segue qui una versione mitica anomala secondo la quale laliberazione di Oreste egrave legata allrsquoAra della Clemenza ad Atene Egrave

39) Per una discussione delle fonti storiche relative a questo altare cf infran 65 La descrizione di Stazio egrave stata impiegata per ricostruire lrsquoaspetto del luogoalla fine del I sec dC (cf in part H A Thompson The Altar of Pity in the Athe-nian Agora Hesperia 21 1952 47ndash82)

40) Cf la raccolta delle testimonianze relative al βωμς rsquoΕλου in R E Wych -erley The Athenian Agora vol III Literary and Epigraphical Testimonia Prince-ton New Jersey 1957 67ndash74

41) Cf Ps-Apollod 2167 Schol Aristoph Eq 1151 Zenob 261 Philo-strat Vitae sophistarum 215 Stazio ai vv 497ss allude alla variante secondo la qua-le lrsquoaltare fu fondato dagli stessi Eraclidi cf Serv ad Verg Aen 2761 Lact ad StatTheb 12497 Philostrat Ep 39 La tradizione che lega gli Eraclidi al βωμς rsquoΕλουnon egrave attestata nella letteratura greca di etagrave classica nella tragedia euripidea gli Era-clidi si rifugiano nel tempio di Zeus a Maratona (e nelle Supplices le vedove argive sirecano a un altare di Demetra e Kore a Eleusi)

42) In base alle tradizioni mitiche piugrave note Edipo e Oreste lrsquouno patricidalrsquoaltro matricida vengono entrambi accolti come supplici ad Atene e ivi liberati daitormenti che li affliggono non egrave perograve testimoniata la versione qui seguita da Staziosecondo la quale essi si rifugiano presso lrsquoaltare di Ελεος A questo proposito si puogravetuttavia ricordare che gli exempla mitici di Edipo e Oreste costituiscono un toposretorico spesso impiegato nelle declamazioni a proposito del tema della clemenzadegli Ateniesi cf in part i riferimenti di Libanio in Decl 1531 e 1647 dove si fa alcontempo menzione del fatto che gli Ateniesi sono gli unici a venerare Ελεος comeuna divinitagrave

43) La cittagrave di Olinto fu conquistata da Filippo il Macedone nel 348 aC e isuoi abitanti furono ridotti in schiavitugrave ma in parte si rifugiarono ad Atene Lrsquoinse-rimento anacronistico di un fatto storico ha destato sospetti cf lrsquoesposizione delproblema e le proposte di emendamento in K F L Pollmann Statius Thebaid 12Paderborn 2004 210

269LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

improbabile che questa variante del mito sia unrsquoinvenzione di Sta-zio il quale si limita a citarla di sfuggita come cosa nota egrave vero -simile che essa fosse sviluppata in unrsquoopera per noi perduta Lo scolio di Lattanzio Placido al v 511 dagrave ulteriori informazioni

(A MISERO MATREM) SVMMOVIT ORESTE quia Orestes post absolutionemcum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente confugit et resipuitlsquomatremrsquo autem lsquosummouitrsquo Vergiliane nam sibi imminere non Furiased mater uidebatur occisa ltAen 4472ndash473gt lsquoarmatam facibus matremet serpentibus atris cum fugit ultricesque sedent in limine Diraersquo lsquosum-mouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae summouerit illicenim ut supra dictum est furore purgatus est

Lattanzio spiega il passo di Stazio (nello specifico la menzione della madre come persecutrice) tramite il riferimento a Verg Aen4472ndash47344 ma servendosi anche di unrsquoaltra fonte da cui ricavalrsquoinformazione ndash per noi preziosa ndash che Oreste ha un attacco di follia dopo lrsquoassoluzione La concordanza con lo scolio danielinosu questo particolare di una tradizione assolutamente peregrinanon puograve essere casuale egrave assai verosimile che Lattanzio reperisse lanotizia in un commento al passo di Virgilio che lui stesso cita lostesso commento che egrave la fonte dello scolio danielino

Il commento di Lattanzio in molti luoghi mostra di dipen deredal commento virgiliano che egrave la fonte degli Scholia Danielis (e tal-volta anche dello stesso Servio) Un intero filone degli studi dedi-cati ai commentatori virgiliani si egrave servito delle frequenti coinci-denze tra Macrobio Servio gli Scholia Danielis Lattanzio Placido(e altri autori) per dimostrare la dipendenza di tutti questi da unafonte comune identificata con il commento a Virgilio di Elio Do-nato45 Per quanto riguarda nello specifico le corrispondenze tra

44) La specificazione nam sibi imminere non Furia sed mater uidebatur oc-cisa egrave chiaramente una parafrasi del passo virgiliano riportato subito dopo che Lat-tanzio ritiene modello di quel verso della Tebaide Il commentatore vuole cioegrave direche Stazio ndash nel formulare il v 511 che contiene il riferimento alla persecuzione del-lrsquoombra della madre e non come egrave piugrave consueto delle Erinni ndash si ispira a Virgilio(ma la menzione della madre per Oreste egrave motivata anche dal fatto che le Furiae sonostate associate ad Edipo) Si noti lrsquouso del verbo uidebatur Lattanzio interpreta lascena allusa da Virgilio come unrsquoallucinazione di Oreste (su questo punto cf infra)

45) Il confronto piugrave produttivo egrave quello tra Macrobio Servio e gli ScholiaDanielis cf in part i passi raccolti da A Santoro Il laquoServio Danielinoraquo egrave DonatoSIFC (NS) 20 1943 79ndash104 e N Marinone Elio Donato Macrobio e Servio com-mentatori di Vergilio in Analecta Graecolatina Bologna 1990 193ndash264 La tesi

270 Luc ia Deg iovann i

gli Scholia Danielis e Lattanzio si vedano gli studi di Funaioli e divan de Woestijne46

Un caso analogo a quello che stiamo esaminando si trova inLact Plac ad Theb 2595 da confrontare con Schol Dan ad Aen10567 Lattanzio per spiegare un passo di Stazio cita un verso di Virgilio e riporta al contempo informazioni ricavate dal commento a quel passo di Virgilio La similitudine di Tideo con Briareo in Theb 2595ss riprende la similitudine virgiliana di Enea con lo stes-so personaggio mitico (chiamato con lrsquoaltro nome Egeone) in Aen10565ss Virgilio segue una versione mitica diversa da quella omeri-ca secondo la quale Briareo Egeone era alleato di Zeus nella Gi-gantomachia (cf Hom Il 1401ndash406) lo scolio danielino a Aen10567 cerca di sanare la contraddizione proponendo una particola-re interpretazione dellrsquoavverbio contra supportata da un parallelo diTerenzio La stessa variante mitica egrave seguita da Stazio Lattanzio rile-va la ripresa da Virgilio e adatta al passo della Tebaide la spiegazionedel commento virgiliano riportando anche il parallelo di Terenzio

Si consideri inoltre il confronto tra Lact Plac ad Theb 61ndash3e Schol Dan ad Ecl 668 si puograve dedurre che Lattanzio riprende uncommento piugrave ampio di quello rappresentato per noi dagli ScholiaDanielis (lo prova la presenza soltanto in Lattanzio del segmento anutrice derelictum esse)

In altri casi Lattanzio riporta informazioni che si trovano nellanota di Servio e dello scolio danielino ma evidentemente non ri-prende il complesso del Servius auctus cosigrave come egrave a noi giunto

secondo cui gli Scholia Danielis derivano dal commento di Donato egrave stata sostenu-ta in particolare dai curatori dellrsquoincompiuta Editio Harvardiana E K RandJ J Savage G B Waldrop Piugrave probabilmente il compilatore degli Scholia Danielisattingeva a un compendio del commento di Donato (cfr A H Travis Donatus andthe Scholia Danielis A Stylistic Comparison HSPh 53 1942 157ndash169 id Adden-dum to laquoDonatus and the Scholia Danielisraquo CPh 45 1950 38ndash39) sulla questionecf piugrave recentemente Ch Murgia The truth about Vergilrsquos commentators inR Rees (ed) Romane memento Vergil in the Fourth Century London 2004 189ndash200 192 e per una posizione scettica nei confronti di questa teoria G Ramires Peruna nuova edizione di Servio RFIC 124 1996 318ndash329 318ndash319 Anche se il ten-tativo di ricostruire la perduta opera di Donato puograve essere considerato utopisticoresta indubbio che le tradizioni scoliastiche sopracitate conservano materiale pro-veniente da quel prezioso commento

46) G Funaioli Esegesi virgiliana antica Prolegomeni alla edizione del com-mento di Giunio Filargirio e di Tito Gallo Milano 1930 478ss P van de Woestij-ne Les scolies a la Theacutebaiumlde de Stace Remarques et suggestions AClass 19 1950149ndash163 (cf in part 154ss)

271LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

bensigrave un commento che egrave a monte degli Scholia Danielis e che egravefonte dello stesso Servio lo mostra con chiarezza il confronto giagraveanalizzato da Funaioli47 tra Serv + Schol Dan ad Aen 11133Lact Plac ad Theb 7542 Isid Etim 10260 Gell 20113

Egrave dunque probabile che le informazioni presenti in Lattan-zio ndash ma non nella nota di Servio e dello scolio danielino ndash si rife-riscano alla medesima opera citata dal commento virgiliano cioegravequella tragedia di Pacuvio alla quale noi diamo attraverso Diome-de il titolo di Orestes E in effetti si ha una singolare coincidenzacompare Pilade che dalla nota di Servio sapevamo giagrave essere fra ipersonaggi (si noti che in entrambi i casi il riferimento a Pilade egrave deltutto inutile allrsquoesegesi del passo commentato non puograve dunque es-sere casuale) Unrsquoulteriore conferma alla mia ipotesi viene dal fattoche le medesime informazioni (Oreste egrave risanato presso lrsquoasylumdegli Eraclidi e vi egrave stato condotto da Pilade) si trovano nel cosid-detto Mitografo Vaticano II uno dei tre fabularia medievali sco-perti da Angelo Mai presso la Biblioteca Apostolica Vaticana (ri-porto il testo secondo lrsquoedizione di Kulcsaacuter)48

Fabula 193 De asylo nepotum HerculisPostquam Hercules migrauit e terris filii nepotesque eius insidias quasipse auus conflixerat timentes Athenis sibi primi asylum hoc est tem -plum refugii fecerunt hac lege consecratum ut quocunque crimine reusad id confugeret ab omni noxa liber esset nullusque eum inde abducereuel ledere auderet Vbi et Orestes extremo amico Pilade trahente resi-puit Dictum autem uolunt asylum quasi antetrahendo [a non trahendoM Bode] spolium Hoc autem religionis ius non inest omnibus templissed quibus concessum est lege consecrationis

Come accade molto spesso nel testo dei Mitografi Vaticani questafabula si presenta come un laquocollageraquo49 quasi letterale di due distin-te note del commento di Servio ad Aen 8342 per la parte post-quam templo50 e ad Aen 2761 per la parte hoc consecratio-nis Lrsquoosservazione dictum spolium riproduce invece il senso di

47) Cf Funaioli (come n 46) 479ndash48148) P Kulcsaacuter Mythographi Vaticani I et II Turnhout 1987 (Corpus Chri-

stianorum Series Latina XCIc)49) Cf Ph Dain Mythographe du Vatican II Besanccedilon 2000 28ndash3050) Questa nota di Servio egrave riprodotta quasi alla lettera in Myth Vat I 60 con

la variante templum Mineruae e in schol ad Luc 197 con la variante locum refugii(cf il templum refugii di Myth Vat II 193) al posto della lezione templum Miseri-cordiae dei codici serviani (che sembra quella originaria)

272 Luc ia Deg iovann i

Schol Dan ad Aen 2761 alii lsquoasylumrsquo ideo dictum quod fu-gienti illuc spolia non detraherentur (si noti in entrambi la posizio-ne immediatamente precedente a hoc consecrationis)

Da nessuno di questi due passi perograve il mitografo poteva rica-vare lrsquoinformazione ubi et Orestes extremo amico Pilade trahenteresipuit che presenta invece significative consonanze verbali con ilsopracitato scolio di Lattanzio a Stat Theb 12511 Orestes postabsolutionem cum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente con-fugit et resipuit Gli scoli a Stazio sono in effetti una delle principalifonti insieme a Servio dei Mitografi Vaticani Si noti perograve nellaformulazione del Mitografo una piccola aggiunta rispetto al testodi Lattanzio lrsquoavverbio extremo (laquoalla fineraquo) Questa specificazio-ne temporale suona piuttosto strana allrsquointerno della fabula del Mi-tografo mentre si spiegherebbe benissimo in un testo che espones-se anche le vicende di Oreste immediatamente precedenti Sarebbestata fuori luogo anche nello scolio di Lattanzio che inizia con ilriferimento allrsquoaltare (e non a caso il commentatore lrsquoha omessa)Egrave quindi da escludere la possibilitagrave che il mitografo abbia di perso-na integrato il commento virgiliano (Servio + scolio danielino) conquesta singola notizia tratta dallo scolio di Lattanzio egrave invece plau-sibile che dipenda da una fonte comune a tutti e tre gli autori checontenesse anche lrsquoinformazione relativa al legame di Oreste conlrsquoaltare degli Eraclidi51

51) La situazione qui rilevata concorda con le conclusioni a cui egrave giunto F Ke-seling (De Mythographi Vaticani Secundi Fontibus Halle 1908) lo studioso argo-menta con lrsquoausilio di numerosi confronti (cf pp 84ndash98) che in molti casi le somi-glianze tra il testo del Mitografo Vaticano II e gli scoli del Servio Danielino e di altriautori si possono spiegare solo postulando la dipendenza da fonti comuni costituiteda perduti commenti a Virgilio (cf p 84) Keseling ritiene infatti che il Mitografo Va-ticano II riprenda il commento virgiliano di Servio ma non gli Scholia Danielis nellaforma in cui sono a noi giunti (cf pp 9ndash11) Anche nel caso dei Mitografi Vaticani cosigravecome del Servio Danielino egrave stato indicato come fonte il commento di Donato a Vir-gilio (tesi sostenuta a proposito del Mitografo Vaticano I da R Schulz De Mytho-graphi Vaticani Primi Fontibus Halle 1905) Questi studi di ricostruzione del perdu-to commento di Donato propri della temperie culturale della Quellenforschung devono essere in larga misura ridimensionati in quanto non tengono conto delle fontiintermedie medievali (cfr le critiche alla tesi di Schulz svolte nellrsquointroduzione allrsquoedi-zione Budeacute del Mitografo Vaticano I Le premier mythographe du Vatican texte eta-bli par N Zorzetti et traduit par J Berlioz Paris 1995 XX ss) Tuttavia anche se egrave daescludere che il compilatore del fabularius medievale avesse diretto accesso al com-mento di Donato appare probabile che attinga da esso materiale attraverso passaggiintermedi di compendi non sempre identificabili Per un riassunto aggiornato relati-vo alla questione delle fonti del Mitografo Vaticano II si veda Dain (come n 49) 14ndash18

273LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

In conclusione dallrsquounione di quattro fonti scoliastiche (Ser-vio e Schol Dan a Verg Aen 4473 Lattanzio Placido a Stat Theb12511 Myth Vat II 193) che attingono il proprio materiale a unafonte comune perduta ricaviamo il contenuto di un commento alpasso virgiliano piugrave esteso di quello conservato dalla tradizione delServius auctus in cui era riportato un maggior numero di informa-zioni relativamente alla tragedia di Pacuvio ritenuta dal commen-tatore il referente di Virgilio in quel passo

Egrave possibile ricostruire almeno in parte le modalitagrave con cuiServio e il compilatore degli Scholia Danielis utilizzano la fonte comune tramite il confronto delle loro note di commento al v 469in riferimento alla tragedia pacuviana relativa a Penteo (il testo egraveriportato supra) Le due note derivano chiaramente da una mede-sima fonte che egrave riportata in modo piugrave esteso dallo scolio danieli-no cf la spiegazione del termine agmina ad aut impetus aut se-cundum Vrbanum agmina serpentium di Servio corrisponde autimpetus aut secundum quosdam quoniam habitus earum et sibilaserpentium faciem agminis praebent dello scolio danielino (Servioegrave nettamente piugrave succinto ma conserva il nome di Vrbanus chenello scolio danielino egrave sostituito da secundum quosdam) Perquanto riguarda la tragedia di Pacuvio relativa a Penteo Serviomantiene solamente il nudo riferimento (Pentheus autem secun-dum tragoediam Pacuuii furuit etiam ipse) mentre lo scolio da-nielino ne riporta anche il riassunto che introduce con le seguen-ti parole Pentheum autem furuisse traditur secundum tragoediamPacuuii de quo fabula talis est In questo caso egrave chiaro che lo scolio danielino integra Servio servendosi della stessa fonte giagrave im-piegata da questi e poicheacute Servio era stato estremamente succin-to riporta (quasi) per intero la nota della fonte senza curarsi chein piccola parte ripete quanto giagrave detto da Servio Di conseguenzain questo passo lo scolio danielino conserva piugrave fedelmente lafacies del commento perduto

La nota al v 473 di questa fonte comune riguardante la trage-dia di Pacuvio relativa ad Oreste era probabilmente strutturata inmodo simile al riferimento al dramma doveva seguire la narrazio-ne della fabula della quale si possono ricostruire alcuni elementitramite la congiunzione di Servio scolio danielino Lattanzio Pla-cido e Mitografo Vaticano II Oreste su consiglio di Pilade persfuggire alle Furie si rifugia nel tempio di Apollo dal quale nonpuograve piugrave uscire percheacute laquoassediatoraquo da queste che stazionano sulla

274 Luc ia Deg iovann i

soglia del tempio La scena si sposta nel tempio di Minerva Oresteviene sottoposto a processo ed egrave assolto Non cessa tuttavia la per-secuzione delle Furie a cui si aggiunge quella dellrsquoombra della madre52 Alla fine (cf postremo del Myth Vat II) Oreste trascina-to da Pilade si rifugia presso il templum Misericordiae (il βωμςrsquoΕλου chiamato ara Clementiae da Stazio) dove egrave risanato (resi-puit) In questo caso Servio conserva una sezione del racconto (checorrisponde alla parte iniziale della tragedia) quella che a suo giu-dizio descrive la scena a cui allude Virgilio Il compilatore degliScholia Danielis andando a integrare la nota di Servio rileva una discrepanza tra lrsquoinformazione riportata da Servio e ciograve che ricavadallrsquoaltra fonte aggiunge quindi un succinto riferimento a unrsquoaltrascena che puograve costituire il referente di Virgilio legandolo alla notadi Servio tramite lrsquoespressione alii dicunt53

5 Il finale della tragedia

Tramite la congiunzione di queste testimonianze ricaviamoinformazioni anche sullo scioglimento dellrsquoazione drammatica Pacuvio segue una versione mitica ndash la cui unica attestazione in untesto letterario conservato egrave data da Stat Theb 12511 ndash secondo laquale Oreste viene liberato dai tormenti presso il βωμς rsquoΕλου diAtene Egrave ben nota la predilezione del doctus Pacuvio per le varian-ti rare ed erudite54 nel caso specifico si tratta o di unrsquoinvenzione del

52) Lo scolio di Lattanzio Placido colloca la persecuzione della madre dopolrsquoassoluzione (quia Orestes post absolutionem cum fureret ad hanc aram Pyladeamico trahente confugit et resipuit lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbramreligio arae summouerit) ma non si puograve escludere che fosse presente anche prima

53) Lrsquoautore dello scolio danielino forse nota lrsquoimprecisione del riferimentodi Servio proprio in relazione alla presenza di Clitemnestra si noti infatti che Servio spiega il sedent in limine Dirae non il fatto che Oreste fugga lo spettro diClitemnestra Stupisce perograve che nemmeno lo scolio danielino menzioni Clitem-nestra Si verifica qui lo stesso fatto singolare che si ha nella nota al v 469 relativaa Penteo nel riassunto dello scolio danielino non figura la scena della follia di Pen-teo nonostante sia il punto di maggior interesse per lrsquointerpretazione del passo diVirgilio

54) Di questo tema si egrave occupato in particolare DrsquoAnna (La laquodoctrinaraquo diMarco Pacuvio in Problemi di letteratura latina arcaica Roma 1976 173ndash197) cfle considerazioni svolte dallo studioso intorno al Dulorestes e alla versione relativaalla morte di Priamo casi in cui a fronte di tradizioni mitiche molto diffuse Pacu-vio sceglie varianti rare o affatto sconosciute

275LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

tragediografo latino o di una tradizione ellenistica non altrimentinota55

Ci si puograve dunque chiedere come Pacuvio traducesse il nomedella divinitagrave cui lrsquoaltare era dedicato Stazio la chiama clementiama la piugrave comune traduzione del greco ampλεος egrave misericordia e il sacello ateniese egrave generalmente chiamato negli autori latini ara Misericordiae (cf Sen rhet Contr 10510 Panegyrici 971 Servad Aen 8342 Lact ad Theb 12481497510 vi alludono ancheQuint 51138 e Apul Met 1115) La scelta del termine clementiada parte di Stazio egrave dovuta se non altro a necessitagrave metriche (mĭ-sĕrĭcordia non puograve entrare in un esametro)56 ma tale preclusionenon riguarda un testo drammatico

La collocazione dello scioglimento dellrsquoazione presso il βωμςrsquoΕλου egrave di grande importanza per definire la struttura drammati-ca della tragedia Egrave infatti accertata la presenza di un primo cambio

55) Mi limito a segnalare un elemento che potrebbe avere attinenza con la rielaborazione del mito operata da Pacuvio Si tratta della possibilitagrave che negli Aetiadi Callimaco fosse trattato un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di ΕλεοςQuestrsquoipotesi egrave stata formulata da R Pfeiffer (Callimachus vol I FragmentaOxford 1949 58) sulla base di due scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle ai vv 258 e260 Commentando il riferimento di Edipo allrsquolaquounicitagraveraquo dellrsquohumanitas ateniese loscoliasta richiama a confronto un verso di Callimaco (fr 51 Pfeiffer = 60 Massimil-la) affermando che si tratta del verso conclusivo del libro II degli Aetia (schol adOed Col 258) Lo scolio immediatamente successivo (ad Oed Col 260) come peravvalorare questa fama di Atene menziona lrsquoesistenza nella cittagrave dellrsquoaltare di Ελε-ος Congiungendo queste due testimonianze Pfeiffer ipotizza che questo soggettofosse trattato da Callimaco alla fine del libro II degli Aetia quanto poi al conte -nuto del racconto eziologico lo studioso pensa al mito della fondazione da parte degli Eraclidi dato che egrave quello piugrave diffuso ma gli scoli sopra citati non ne fannomenzione Dal momento che i riferimenti a Callimaco e allrsquoaltare sono disgiunti lrsquoesistenza stessa di una sezione relativa allrsquoaltare di Ελεος negli Aetia di Callimacorimane solo ipotetica (cf G Massimilla Aitia libri primo e secondo Pisa 1996 371)Se perograve si accoglie la proposta di Pfeiffer si puograve pensare che lrsquoopera di Callimaco siastata un referente di Pacuvio Fondandosi sullrsquoipotesi di Pfeiffer Ch McNelis (Sta-tiusrsquo Thebaid and the poetics of civil war Cambridge 2007 165ndash166) suggerisce cheStazio abbia come modello Callimaco in tal caso aggiungerei lrsquoOrestes di Pacuviopotrebbe essere stato un modello intermedio (su questo aspetto cf infra)

56) Piugrave articolate spiegazioni della scelta del termine clementia da parte diStazio e del significato di tale scelta sono state date da J F Burgess Statiusrsquo Altarof Mercy CQ 22 1972 339ndash349 347ndash348 S Morton Braund Ending epic StatiusTheseus and a merciful release PCPhS 42 1996 1ndash23 9ndash12 F Delarue Stace po -egravete eacutepique Originaliteacute et coheacuterence Louvain 2000 162ndash165 McNelis (come n 55)163ss (in relazione in part alla distinzione di Seneca tra clementia e misericordia edella visione della clementia come virtugrave propria dellrsquoimperatore ideale)

276 Luc ia Deg iovann i

di scena dal tempio di Apollo a Delfi al tempio di Minerva ad Ate-ne come avviene anche nelle Eumenides di Eschilo Nella tragediaeschilea crsquoera poi un secondo spostamento che portava la scena sul-lrsquoAreopago nel tribunale fondato secondo Eschilo in quellrsquoocca-sione In Pacuvio il processo si svolgeva nel tempio di Minerva(non era pertanto necessario un cambio di scena) ma lrsquoassoluzio-ne diversamente che in Eschilo non portava alla liberazione diOreste anche nel testo di Pacuvio la scena si spostava dunque unaseconda volta ma nella direzione del βωμς rsquoΕλου che secondoquanto apprendiamo da Pausania era situato nellrsquoγορά Questocambiamento rispetto alla versione eschilea come si puograve ricostrui-re attraverso Stazio (con il βωμς rsquoΕλου che di fatto assolve allafunzione risolutiva dellrsquoAreopago) dagrave un significato complessivoalla rielaborazione del mito operata da Pacuvio

A questo proposito egrave interessante rilevare una serie di corri-spondenze tra il passo staziano relativo allrsquoara Clementiae e le Eu-menides di Eschilo57 La riflessione di Stazio sul valore dellrsquoistitutodellrsquoAltare della Clemenza (Theb 12497ndash505)58 presenta singolariaffinitagrave con i concetti espressi da Atena nel suo discorso di fonda-zione dellrsquoAreopago (Aesch Eum 681ss) in comune ci sono inparticolare i temi della giustizia e della difesa degli uomini e lrsquoideadellrsquounicitagrave dellrsquoistituto ateniese (cf in part Eum 700ndash706)59 Inrelazione alla vicenda di Oreste lrsquoAreopago e lrsquoAra della Clemen-za assolvono sostanzialmente alla medesima funzione ma con unoslittamento di significato Eschilo pone lrsquoaccento sullrsquoinflessibilitagravedella giustizia che si serve della paura come proprio strumento drsquoazione come emerge chiaramente dalle parole di Atena in Eum

57) Altri argomenti che vanno in questa direzione sono stati portati daTh Baier LrsquoAra Clementiae nella Tebaide di Stazio (XII 481ndash518) Aevum 81 2007159ndash170 169

58) Fama est defensos acie post busta paterni numinis Herculeos sedem fundasse nepotes fama minor factis ipsos nam credere dignum caelicolas tellusquibus hospita semper Athenae ceu leges hominemque nouum ritusque sacrorum seminaque in uacuas hinc descendentia terras sic sacrasse loco commune animan-tibus aegris confugium unde procul starent iraeque minaeque regnaque et a iustis Fortuna recederet aris

59) Τοι(νδε τοι ταρβο)ντες νδκως σβας ampρυμα [τε] χρας κα π(λεωςσωτριον ampχοιτrsquo ν ο1ον ο2τις νθρπων ampχει ο2τrsquo ν Σκ4θ5σιν ο2τε Πλοποςν τ(ποις κερδ8ν θικτον το)το βουλευτριον α9δο13ον ξ4θυμον εltδ(ντων=περ γρηγορς φρο4ρημα γς καθσταμαι

277LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

690ndash692 e 698ndash69960 a questo scopo vengono integrate tra i culticittadini le Erinni stesse con la funzione di laquodispensatrici di giu-stiziaraquo (cf lrsquoosservazione di Atena ai vv 990ndash991 κ τ8ν φοβερ8ντ8νδε προσπων μγα κρδος Aρ8 το13σδε πολταις)61 Lrsquoistituzio-ne del βωμς rsquoΕλου presuppone invece un concetto di giustiziamite che opera con clemenza Questo slittamento ideologico bensi accorda con lrsquoimmagine di Atene come centro di φιλανθρωπαper antonomasia di cui il βωμς rsquoΕλου assurge a simbolo62 Neitesti letterari i riferimenti allrsquoaltare srsquoaccompagnano spesso allasottolineatura del carattere di unicitagrave di questrsquoistituzione ateniesesi ricordi in particolare il riferimento di Pausania che su tale osser-vazione costruisce un elogio della cittagrave con concetti in parte affinia quelli formulati nel passo di Stazio63 Il medesimo carattere diunicitagrave egrave sottolineato in relazione allrsquoAreopago nel discorso di fon-dazione di Atena (cf Aesch Eum 702ndash703) Questo parallelismo contrasto dellrsquoaltare di Ελεος rispetto allrsquoAreopago quale si puograveintravedere nei concetti espressi da Stazio avrebbe un profondo significato ideologico nellrsquoOrestes di Pacuvio dove la funzionedrammaturgica dellrsquoAreopago era svolta dallrsquoaltare di Ελεος Sipuograve quindi ipotizzare che i temi svolti da Stazio in relazione allrsquoaraClementiae fossero ispirati dalla tragedia di Pacuvio

Unrsquoulteriore osservazione di Stazio puograve infine suggerire unrsquoi-potesi circa la versione mitica adottata da Pacuvio Nei versi che introducono il passo relativo al valore dellrsquoara Clementiae (Theb

60) Eum 690ndash692 ν δB τC σβας στ8ν φ(βος τε ξυγγενDς τ μD δικε13ν σχσει τ( τrsquo Eμαρ κα κατrsquo εφρ(νην Aμ8ς 698ndash699 κα μD τ δεινν πGν π(λεωςampξω βαλε13ν τς γHρ δεδοικIς μηδBν ampνδικος βροτ8ν

61) Su questo tema cf recentemente H H Bacon The Furiesrsquo HomecomingCPh 96 2001 48ndash59 58

62) A partire dallrsquoetagrave ellenistica il riferimento al βωμς rsquoΕλου diviene un to-pos retorico comprovante lrsquohumanitas di Atene (e proprio in quanto topos questoargomento egrave consigliato nei manuali di retorica sia greci che romani cfr Apsin ArsRhetorica 1016 Dilts Kennedy e Quint Inst 51138) In merito a questo tema cfin part E J Stafford Eleos the Athenian laquoAltar of Pityraquo and its god in H vanWees (ed) Worshipping virtues personification and the divine in ancient GreeceLondon 2000 199ndash225

63) Paus 1171 rsquoΑθηναοις δB ν τK γορL κα λλα στν οκ ς Mπανταςπσημα κα rsquoΕλου βωμ(ς N μλιστα θε8ν ς νθρπινον βον κα μεταβολHςπραγμτων Oντι Pφελμ μ(νοι τιμHς QΕλλνων νμουσιν rsquoΑθηνα13οι το4τοις δB οτH ς φιλανθρωπαν μ(νον καθστηκεν λλH κα θεοRς εσεβο)σιν λλων πλονκα γHρ Α9δο)ς σφισι βωμ(ς στι κα Φμης κα QΟρμς δλ τε ναργ8ς Vσοιςπλον τι Wτρων εσεβεας μτεστιν Xσον σφσι παρν τ4χης χρηστς

278 Luc ia Deg iovann i

12497ss riportato supra nella n 58) Stazio critica la tradizionemitica (fama) secondo cui lrsquoaltare fu fondato dagli Eraclidi64 e afferma che in realtagrave (factis) fu istituito dagli dei stessi Per ap-profondire questo aspetto egrave opportuno ricordare che il βωμςrsquoΕλου menzionato nelle fonti letterarie a partire dallrsquoetagrave ellenisti-ca egrave da identificare con il piugrave antico βωμς τ8ν δδεκα θε8ν fondato alla fine del VI sec aC anchrsquoesso collocato nellrsquoγορά eavente funzione di asilo65 Lrsquoidentificazione del βωμς rsquoΕλου con

64) Per le attestazioni di questa tradizione mitica cf n 41 e riguardo allrsquoipo-tesi che fosse trattata da Callimaco cf n 55

65) Lrsquoidentificazione fu proposta per la prima volta da U von Wilamowitz-Moellendorff Aus Kydathen in Philologische Untersuchungen I Berlin 1880 201n 4 DellrsquoAltare dei Dodici Dei sono stati trovati resti nel 1934 negli scavi dellrsquoγοράcondotti dallrsquoAmerican School of Classical Studies at Athens Il primo studio ap-profondito al riguardo egrave quello di M Crosby The Altar of the Twelve Gods inAthens Hesperia Suppl 8 1949 82ndash103 che sostiene lrsquoidentificazione proposta daWilamowitz (cf in part pp 102ndash103) ulteriori argomentazioni in suo supporto sitrovano in Thompson (come n 39) 49ss per uno studio archeologico piugrave esaustivocf L M Gadbery The Sanctuary of the Twelve Gods in the Athenian Agora a Re-vised View Hesperia 61 1992 447ndash489 Sappiamo da Tucidide (6546ndash7) che lrsquoAl-tare dei Dodici Dei nellrsquoγορά fu fondato da Pisistrato il Giovane (figlio del tirannoIppia) durante il suo arcontato intorno al 522521 aC Da numerose altre fonti sievince che questo altare aveva funzione di asilo la prima attestazione storica di questo ruolo egrave data da Herod 61084 in relazione ad avvenimenti del 519 aC altririferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo si trovano in Diodoro (12391 even-to del 431 aC) e Licurgo (In Leocratem 93 fatto avvenuto intorno al 355 aC) I ri-ferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo cessano con la metagrave del IV sec aCpiugrave o meno contemporaneamente a quando cominciano i riferimenti allrsquoAltare diΕλεος che svolgeva la medesima funzione (cf le testimonianze raccolte in Wycher-ley [come n 40] 67ndash74) I riferimenti piugrave antichi si trovano negli scoli ad alcuni autoriclassici (cf in part gli scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle citati nella n 55) Nellrsquoetagraveellenistica e romana egrave sempre menzionato il βωμς rsquoΕλου come luogo drsquoasilo ad Ate-ne (Pausania non nomina lrsquoAltare dei Dodici Dei) La continuitagrave di funzione fa pen-sare che con βωμς τ8ν δδεκα θε8ν e βωμς rsquoΕλου si indichi il medesimo luogonellrsquoγορά di Atene Una conferma sembra data da Philostr Epist 39 (70) che parladellrsquoAltare di Ελεος come dedicato dagli Ateniesi a una laquotredicesima divinitagraveraquo(rsquoΑθηνα13οι τν rsquoΕλου στσαντο βωμ(ν Yς τρισκαιδεκτου θεο)) Come osser-va Crosby 103 laquothe simplest explanation of the text would seem to be that Pity wasadded to the Twelve Gods in Athens in some physical sense by sharing their sanc-tuary either through the addition of a second altar or through a gradual usurpationof the name Essentialy the Altar of the Twelve Gods was an altar of Pityraquo Il fattoche gli Ateniesi venerassero realmente Ελεος come una divinitagrave secondo quanto egraveaffermato nelle fonti letterarie resta tuttavia in dubbio alcuni studiosi propendonoper il ritenere che il tema dellrsquounicitagrave del culto ateniese di Ελεος sia un topos retori-co assunto a simbolo dellrsquohumanitas di Atene e non faccia riferimento a un cultopraticato nel concreto (questa tesi egrave sostenuta di recente da Stafford come n 62)

279LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν illumina a mio parere lrsquoosservazione diStazio (e allo stesso tempo trae da essa conferma) la sua correzio-ne della tradizione mitica sembra essere stata suggerita proprio dal-la consapevolezza che in precedenza lrsquoaltare era dedicato ai DodiciDei66 Ci si puograve chiedere allora se Stazio inventasse la variante della fondazione da parte degli dei oppure la desumesse da unrsquoope-ra letteraria anteriore Si puograve ipotizzare che questa variante si trovasse nellrsquoOrestes di Pacuvio Come si egrave detto in relazione alprocesso ad Oreste egrave plausibile che Pacuvio seguisse la versione mitica secondo la quale i giudici sono gli dei67 secondo questa tra-dizione lrsquoAreopago egrave stato fondato dai dodici dei (ο δδεκα θεοcome afferma Demosth 2366) che si riunirono per la prima voltasul colle ateniese per giudicare un delitto di sangue commesso daAres (e da questo fatto il colle ndash e quindi il tribunale ndash prese il nomedi Areopago laquocolle di Aresraquo) Pacuvio elimina lrsquoAreopago (il pro-cesso si svolge nel tempio di Minerva) e lo sostituisce nella sua fun-zione drammaturgica di risoluzione della vicenda con il βωμςrsquoΕλου che coincide storicamente con il βωμς τ8ν δδεκα θε8νAllrsquoAreopago fondato dai Dodici Dei si contrappone lrsquoaltare diΕλεος che secondo Stazio fu fondato in realtagrave dagli dei e non da-gli Eraclidi come vuole la tradizione Si potrebbe trattare natural-mente di una semplice coincidenza ma alla luce delle corrispon-denze tra lrsquoaltare di Ελεος e lrsquoAreopago egrave suggestivo ipotizzareche Stazio faccia riferimento a Pacuvio il tragediografo romanopotrebbe aver inserito nel finale del suo dramma un mito eziologi-co relativo a quel luogo simbolico di Atene e aver accreditato laversione secondo la quale sono gli dei stessi a volere la fondazionedellrsquoaltare di Ελεος Secondo questrsquoipotesi Pacuvio proietterebbenel mito nella forma di una rielaborazione letteraria il reale muta-mento di unrsquoistituzione ateniese (il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν che di-viene βωμς rsquoΕλου)68 mettendo in atto un procedimento simile aquello che aveva svolto Eschilo in relazione allrsquoAreopago69 Diffe-

66) La scelta di valorizzare questa diversa tradizione mitica veicola un pro -fondo significato ideologico allrsquointerno del poema cf in part le considerazioni diD Feeney The Gods in Epic Oxford 1991 390ndash391

67) La questione egrave discussa nel sect 3 sul problema relativo alle varianti mitichedel processo di Oreste e alla loro antichitagrave cf in part nn 30 e 32

68) Cf quanto detto nella n 6569) A proposito della relazione tra le Eumenides di Eschilo e la riforma di

Efialte cf n 31

280 Luc ia Deg iovann i

renza di fondo tra i due autori resta perograve il fatto che il mito eziolo-gico introdotto da Eschilo faceva riferimento al contesto politico alui contemporaneo mentre nel caso di Pacuvio si tratterebbe di unascelta di carattere piugrave propriamente letterario ed erudito70

6 Il personaggio di Pilade

Da Lattanzio e dal Mitografo Vaticano II si apprende che egrave Pilade a laquotrascinareraquo Oreste allrsquoara Clementiae evidentemente eglista al fianco di Oreste per tutta la tragedia71 Il verbo utilizzato inentrambe le testimonianze (trahente) suggerisce uno stato di com-pleta prostrazione di Oreste Il rapporto tra i due amici appare anche in questo caso simile a quello delineato nellrsquoOrestes e nel-lrsquoIfigenia in Tauride di Euripide noncheacute nel Chryses di Pacuvio72Il duplice intervento di Pilade in due momenti critici del drammacon funzione di conforto e consiglio egrave presente nellrsquoOrestes di Euripide Nei vv 725ss di questa tragedia Pilade che sopraggiun-ge dopo che si egrave spenta lrsquoultima speranza di salvezza per Oreste(Menelao ha di fatto negato il suo aiuto) consiglia allrsquoamico di pre-sentarsi di fronte allrsquoassemblea degli Argivi che deve giudicarloper discolparsi gli infonde la speranza che possa in questo modosalvarsi (cf i vv 780ss) e lo conduce al luogo del processo soste-nendolo fisicamente Si vedano in particolare i vv 800ndash802 περι-βαλIν πλευρο13ς μο13σι πλευρH νωχελ ν(σ Yς γI διrsquo στεςσε σμικρH φροντζων Oχλου οδBν α9σχυνθες χσω Piladeporta quasi di peso Oreste attraverso la cittagrave si tratta precisamen-

70) A questo riguardo si ricordi lrsquoipotesi di Pfeiffer secondo cui Callimacopossa aver trattato negli Aetia un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di Ελε-ος (cf n 55) lo studioso pensava al mito di fondazione piugrave diffuso connesso con gliEraclidi nonostante questo non sia in realtagrave affermato nelle testimonianze su cui sifonda la sua ipotesi Non egrave dunque prudente avventurarsi in ulteriori speculazionimi limito a segnalare il fatto che gli Aetia di Callimaco sono un modello a cui Pa-cuvio potrebbe essersi ispirato eventualmente anche per proporre versioni eziolo-giche alternative rispetto a quelle svolte dal poeta greco

71) Si ricordi che come si ricava da Servio allrsquoinizio del dramma Pilade con-siglia a Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo (cf la discussione della testimo-nianza svolta nel sect 3)

72) Cf Manuwald (come n 5) 68 Appartiene al Chryses di Pacuvio la cele-bre scena citata piugrave volte da Cicerone (Lael 724 Fin 52263) in cui i due amici sioffrono di morire lrsquouno per lrsquoaltro

281LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

te dellrsquoimmagine suggerita dallrsquoespressione di Lattanzio Pyladeamico trahente Dopo che lrsquoassemblea li ha condannati a morteOreste ed Elettra in preda alla disperazione decidono di togliersila vita a questo punto interviene nuovamente Pilade (vv 1085ss)che con la luciditagrave progettuale che lo caratterizza escogita il pianospietato la cui attuazione occupa il finale della tragedia (vv 1172ndash1176) Anche nellrsquoIfigenia in Tauride Pilade ha un ruolo fonda-mentale nel prologo come si egrave giagrave ricordato nel sect 3 Pilade infon-de coraggio in Oreste snervato dalla persecuzione delle Erinni e ri-dotto a uno stato di inerzia e gli consiglia come agire Nel seguitodella tragedia interventi significativi di Pilade si trovano ai vv 674ndash685 (in cui egli rifiuta la possibilitagrave di aver salva la vita offerta daIfigenia mentre Oreste appare destinato a essere sacrificato73 aivv 719ndash722 si dichiara fiducioso in un rivolgimento che li possasalvare entrambi) e ai vv 902ndash908 una battuta molto interessanteper definire la psicologia del personaggio Dopo il riconoscimentoOreste e Ifigenia si abbandonano a unrsquoespressione lirica di gioia einsieme di paura per il pericolo in cui si trovano Pilade intervienea fermare lrsquoeffusione dei loro sentimenti (laquoma basta coi lamentiraquov 904) e a richiamarli alla necessitagrave di escogitare un piano per fug-gire dalla Tauride La rappresentazione della personalitagrave di Piladein queste due tragedie di Euripide appare dunque coerente e unita-ria Pilade interviene sempre in momenti critici con la funzione diinfondere speranza e dispensare consigli la sua luciditagrave progettua-le e il suo ottimismo si contrappongono sistematicamente alla con-dizione di snervamento quasi abulia che contraddistingue OresteQuesta caratterizzazione del personaggio di Pilade si adatta piena-mente al ruolo che sembra svolgere nella tragedia di Pacuvio

7 Lo spettro di Clitemnestra

Sia Virgilio (fugit v 473) sia il commento di Lattanzio a Stazio(lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae sum-mouerit) fanno riferimento a un inseguimento di Oreste da partedello spettro della madre (che secondo la descrizione di Virgilio egravearmata di fiaccole e cinta di serpenti secondo lrsquoimmagine topica

73) Si tratta del passo che secondo Wilamowitz (come n 65) ha ispirato lascena del Chryses di Pacuvio sopra menzionata

282 Luc ia Deg iovann i

dellrsquoErinni) Il contesto della similitudine virgiliana suggerisce chesi tratti di un sogno di Oreste sulla base della fitta rete di corri-spondenze tra illustrans e illustrandum Dopo il tradimento diEnea Didone si trova in uno stato di furor (cf v 465 furentem ev 474 ergo ubi concepit furias euicta dolore) da sveglia ha allucina-zioni (cf i vv 460ndash461 hinc exaudiri uoces et uerba uocantis uisauiri) e mentre dorme ha incubi (cf i vv 465ndash468) I due personaggimitici della similitudine sono entrambi in preda al furor e pertantoad entrambi sono associate le Furiae in quanto divinitagrave (mentre alv 474 a Didone sono riferite le Furiae in quanto sentimento) Il tur-bamento che affligge specificamente Penteo laquovedere due soli e dueTebiraquo corrisponde a ciograve che Didone prova ai vv 460ndash461 si trattadi una percezione distorta della realtagrave in quanto i sensi (sia Penteoche Didone sono svegli) vengono influenzati dal tormento interio-re Gli incubi di Didone invece hanno precise corrispondenze coni patimenti di Oreste e nessuna attinenza con le vicende di PenteoDidone egrave perseguitata in sogno dal ferus Aeneas come Oreste egrave in-calzato dalla madre in entrambi i casi si tratta di spettri del passatoche rimandano a sensi di colpa (per Didone si tratta naturalmentedel tradimento della memoria del primo marito cf i vv 460ndash461)Didone sogna di procedere sola per una lunga via in una terra de-serta cercando i compatrioti rivive stravolta in forma di incubolrsquoesperienza che ha provato nel fuggire esule dalla patria in cercadi un luogo ospitale Oreste dopo il matricidio egrave costretto a vaga-bondare a lungo esule e solo74 probabilmente egrave proprio questo lrsquoelemento che motiva la scelta di Oreste come termine di paragone

Per quanto riguarda la tragedia di Pacuvio si pone il seguenteproblema lrsquoombra di Clitemnestra era solo un prodotto dellrsquoalluci-nazione di Oreste (e non era quindi visibile agli spettatori) oppurecompariva in scena e inseguiva materialmente Oreste In riferimen-to al passo di Virgilio Lattanzio opta sicuramente per la prima inter-

74) In Aesch Eum 240 Oreste dichiara di aver vagato per terre e per mari alv 249 le Erinni dicono di aver percorso addirittura ogni angolo della terra e varcato ilmare inseguendo Oreste cf anche la predizione dei vagabondaggi di Oreste in EurEl 1253 In questi casi le peregrinazioni precedono il processo NellrsquoIfigenia in Tau-ride di Euripide invece la medesima condizione egrave attribuita a Oreste dopo il proces-so cf i vv 970ndash971 Vσαι δrsquo rsquoΕριν4ων οκ πεσθησαν ν(μ δρ(μοις νιδρ4τοισιν[λστρουν μrsquo ε dove lrsquoaggettivo ν-ίδρυτος (da δρ4ω) puograve voler dire laquosenza posaraquoma suggerisce anche lrsquoidea dellrsquoandare errando Egrave assai probabile che questo aspettofosse tematizzato anche nella tragedia di Pacuvio sia prima sia dopo lrsquoassoluzione

283LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

pretazione come dimostra la scelta del verbo (uidebatur) ma egrave probabile che si basi unicamente sul testo di Virgilio e sui relativicommenti senza conoscere direttamente lrsquoopera di Pacuvio Drsquoaltraparte egrave ben possibile che lrsquoombra di Clitemnestra comparisse in sce-na dato che cosigrave avveniva nelle Eumenides di Eschilo Crsquoegrave tuttaviauna possibilitagrave di conciliare le due interpretazioni suggerita propriodal contesto virgiliano In Eschilo lo spettro di Clitemnestra egrave senza dubbio visibile sulla scena (ai vv 94ndash139) ma si presenta come unrsquoim-magine di sogno che appare alle Erinni addormentate nel tempio diApollo nel dichiarare la propria identitagrave Clitemnestra si definisce unOναρ (cf v 116 Oναρ γHρ ltμGς ν)ν Κλυταιμστρα καλ8) nellrsquoinvita-re le Erinni a guardare le sue ferite chiarisce che esse non possono ve-derla con gli occhi (vv 103ndash105 Vρα δB πληγHς τσδε καρδ^ σθεν ε=δουσα γHρ φρDν Oμμασιν λαμπρ4νεται [ν μρ^ δB μο13ρrsquoπρ(σκοπος βροτ8ν])75 La rappresentazione eschilea presupponedunque che le Erinni vedano in sogno Clitemnestra allo stesso modoin cui sognano di inseguire Oreste come egrave rivelato dai loro mugolii(v 130 λαβB λαβB λαβB λαβ φρζου) e dallrsquoosservazione di Clitem-nestra (vv 131ndash132 Oναρ δικεις θρα κλαγγανεις δrsquo Mπερ κ4ωνμριμναν ο2ποτrsquo κλεπων π(νου) Eschilo sembra quindi suggerireagli spettatori che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sullascena non egrave concepito come unrsquoentitagrave concreta ma solo come visua-lizzazione del sogno delle Erinni In Virgilio la similitudine con Ore-ste egrave riferita proprio agli incubi di Didone la coincidenza potrebbenon essere casuale Egrave possibile formulare lrsquoipotesi che Pacuvio abbiaripreso da Eschilo la presenza in scena dello spettro di Clitemnestracome sogno ma con una variazione apparirebbe a Oreste e non alleErinni Come le Erinni sognavano di inseguire Oreste e di essere rim-proverate da Clitemnestra per non aver svolto bene il loro compitocosigrave Oreste potrebbe sognare di essere inseguito dallo spettro dellamadre (e non mancherebbe nemmeno un parallelo per il sonno diOreste il personaggio egrave addormentato in scena in tutta la parte ini-ziale dellrsquoOrestes di Euripide fino al v 210) Egrave difficile stabilire dovepotesse essere collocata tale scena ma in base alla testimonianza for-nita da Stazio Theb 12511 e dal relativo scolio di Lattanzio si puograveforse riferire allrsquoattacco di follia di Oreste dopo lrsquoassoluzione

75) Il v 105 egrave ritenuto interpolato dagli editori egrave probabile che serva a espli-citare che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sulla scena non deve essereconcepito dagli spettatori come unrsquoentitagrave concreta

8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

Pisa Luc ia Deg iovann i

Luc ia Deg iovann i284

265LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

Pilade figura tra i personaggi con unrsquoinnovazione rispetto alleEumenides di Eschilo (di una presenza di Pilade non crsquoegrave traccianemmeno nei frammenti delle Eumenides di Ennio) forse dovutaallrsquoinfluenza di Euripide Pilade affianca lrsquoamico nellrsquoOrestes e nellrsquoIfigenia in Tauride mentre nellrsquoElettra egrave personaggio muto siveda in particolare il dialogo tra Oreste e Pilade nel prologo del-lrsquo Ifigenia in Tauride (vv 67ndash122) che ha la funzione di illustrare gliantefatti e delineare la psicologia dei personaggi Oreste egrave snervatodalle traversie subite (cf le accuse rivolte ad Apollo e i riferimentialla persecuzione delle Erinni ai vv 77ss) e vorrebbe abbandonaresubito lrsquoimpresa (vv 102ndash103) Pilade interviene a infondere co-raggio e a dare consigli allrsquoamico (cf i vv 104ndash115 in cui Piladesuggerisce di nascondersi in una grotta vicino al mare) Anche nelnostro caso se come credo le Erinni formano il coro la migliorcollocazione del dialogo tra Oreste e Pilade egrave proprio il prologoOreste illustra la propria condizione e parla dellrsquoinseguimento delleErinni Pilade gli consiglia di rifugiarsi nel tempio di Apollo Al ter-mine del dialogo Oreste entra nel tempio e solo successivamentesulle tracce del matricida appare in scena il coro delle Erinni

Nello scolio danielino si trova unrsquoinformazione anomala rispetto alla tradizione del mito Oreste viene assolto in templo Mi-neruae La versione secondo cui il processo egrave tenuto nel tempio diAtena non egrave altrove attestata a partire da Eschilo il processo sisvolge sempre sullrsquoAreopago (pur con variazioni circa gli accusa-tori i giudici e le modalitagrave)30 Per quanto riguarda Ennio la men-zione degli Areopagitae nel fr inc CXCII 364 Jocelyn induce a ritenere che fosse mantenuta la collocazione sullrsquoAreopago Egrave dunque fortemente innovativa la scelta di Pacuvio di ambientare il

30) Non ci sono attestazioni del processo di Oreste presso lrsquoAreopago primadi Eschilo A partire da questa considerazione Jacoby sostiene che Eschilo sia lrsquoin-ventore di questa versione mitica cf la sua elaborata argomentazione in FGrHistIIIb (Suppl) 124ndash25 con le relative note in IIIb (Suppl) 220ndash29 La posizione diJacoby perograve egrave rimasta sostanzialmente isolata la maggior parte degli studiosi (fracui A H Sommerstein Aeschylos Eumenides Cambridge 1989 5) ritiene inveceche sia piugrave antica la tradizione riportata negli attidografi del V sec e attestata da nu-merose altre fonti secondo la quale il processo di Oreste egrave il quarto in una serie diprocessi per omicidio tenutisi nellrsquoAreopago in etagrave mitica quando i giudici eranoancora gli dei (su questo punto cf infra) Egrave invece di sicuro invenzione eschilea ilfatto che lrsquoAreopago sia stato fondato da Atena specificamente per Oreste Per unaraccolta delle diverse tradizioni relative al processo di Oreste cf le sopra citate pagine di Jacoby e il piugrave agevole prospetto riassuntivo di Sommerstein 4ndash5

266 Luc ia Deg iovann i

giudizio in templo Mineruae scelta evidentemente legata al fattoche non interessava piugrave la proiezione nel mito dellrsquoistituzione ate-niese dellrsquoAreopago31 Dato lo spostamento della sede del proces-so egrave poco probabile che in Pacuvio i giudici fossero gli Areopagi-ti Egrave il caso di ricordare che esiste una diversa tradizione testimo-niata tra gli altri da Euripide nellrsquoOrestes (vv 1650ndash1652) secon-do la quale i giudici che si riuniscono nellrsquoAreopago per giudicareOreste non sono uomini ma dei32 Pacuvio potrebbe forse aver seguito questa versione mitica pur innovando per quanto riguardala sede del processo

Lo spostamento del processo non egrave lrsquounica innovazione di Pacuvio rispetto alla versione eschilea Nella testimonianza delloscolio danielino colpisce il fatto che Oreste venga assalito dalleErinni dopo essere stato assolto33 Il poeta latino sembra qui ispi-rarsi alla variante seguita da Euripide nellrsquoIfigenia in Tauride (laquale a sua volta costituisce il presupposto dellrsquointreccio del Chry-ses di Pacuvio)34 Nel dialogo con Ifigenia (in IT 939ss) Orestenarra alla sorella tutta la sua storia a partire dal matricidio com-

31) Il significato eziologico della vicenda narrata da Eschilo era legato a pre-cise contingenze storiche gli studiosi sono concordi nellrsquointerpretarlo in relazionealla riforma di Efialte del 462ndash461 che aveva limitato la funzione dellrsquoAreopago atribunale per reati di sangue (cf Arist Pol 252) anche se divergono nel definire laposizione politica di Eschilo in proposito (riformista oppure conservatrice) per unastoria del dibattito cf in particolare M Braun Die Eumeniden des Aischylos undder Areopag Tuumlbingen 1998 105ss e per unrsquoequilibrata valutazione della questio-ne cfr recentemente B Manuwald Zur Dialektik von lsaquoaltrsaquo und lsaquoneursaquo in der griechi-schen Tragoumldie AampA 46 2000 76ndash92 77ndash84

32) Piugrave precisamente ο δδεκα θεο come afferma Demostene in or 2366Per maggiori dettagli riguardo ai riferimenti di Euripide a questa versione mitica siveda B Manuwald (come n 31) 77 n 5 La tradizione mitica secondo cui Oreste egravegiudicato nellrsquoAreopago dagli dei egrave probabilmente piugrave antica della variante eschilea(cf supra n 30) e comunque nelle testimonianze posteriori a Eschilo appare comela versione dominante

33) Nella tragedia di Pacuvio la violenta reazione delle Erinni potrebbe cor-rispondere al momento scenico delle Eumenides eschilee (vv 778ss) in cui le Erinniallrsquoannuncio della vittoria di Oreste hanno unrsquoesplosione di collera In Eschiloperograve le Erinni non attaccano piugrave Oreste dopo che egrave stato assolto ma rivolgono lrsquoirae i feroci propositi di vendetta contro la terra di Atene lo scopo di questa lsaquocodarsaquo della vicenda egrave quello di inserire un secondo mito eziologico ateniese per placare leErinni Atena promette loro che saranno venerate in eterno dai suoi cittadini e isti-tuisce a tal fine un culto e un santuario a loro dedicato sul colle dellrsquoAreopago ac-canto al tribunale

34) Per il collegamento tra queste sezioni del mito di Oreste cf Hyg Fab 120e 121

267LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

prese le vicende di Atene Ai vv 968ss Euripide in parte riprendein parte varia la versione eschilea del mito immagina infatti che alcune delle Erinni accettino la sentenza e la proposta di avere unculto ad Atene secondo quanto narrato da Eschilo ma una partenon rispetti la sentenza e continui a perseguitare Oreste35 Il trage-diografo latino mantiene il processo ormai talmente radicato nellavicenda mitica da essere ineludibile ma ne annulla la valenza total-mente risolutoria che caratterizzava la drammaturgia eschilea pro-prio come Euripide aveva fatto nellrsquoIfigenia in Tauride La solu-zione data ai tormenti di Oreste egrave perograve differente rispetto a quellaeuripidea36 anche per ovvi motivi drammaturgici egrave infatti necessa-rio che il dramma contenga in seacute anche lo scioglimento37 e la solu-zione prospettata da Euripide poteva solo essere narrata nel di-scorso di un deus ex machina con scarso effetto scenico

4 Stat Theb 12511 e il relativo scolio di Lattanzio Placido

Unrsquoaltra testimonianza relativa alla persecuzione delle Erinnidopo lrsquoassoluzione di Oreste finora non presa in esame nella lette-ratura critica relativa a Pacuvio egrave offerta da una nota del commen-to alla Tebaide di Stazio che va sotto il nome di Lattanzio Placido38Si tratta del passo (Theb 12481ss) che descrive lrsquoara Clementiaedi Atene presso cui si rifugiano come supplici le donne argive perchiedere la sepoltura dei caduti in guerra Questo altare esistevarealmente ad Atene era il βωμς rsquoΕλου che aveva funzione di asilo

35) Nelle profezie degli dei ex machina nei finali dellrsquoElettra e dellrsquoOrestes diEuripide si prevede invece che la liberazione di Oreste saragrave data in modo definitivodal giudizio dellrsquoAreopago (cf El 1258ndash1272 e Or 1648ndash1652)

36) Apollo impone a Oreste di rubare dalla Tauride il simulacro di Artemidee portarlo ad Atene se compiragrave questa nuova prova saragrave liberato dai tormenti

37) Le Coefore di Eschilo potevano concludersi con Oreste che esce di scenafuggendo dalle Erinni che vede nella sua allucinazione solo percheacute la tragedia egraveconcepita come parte di una trilogia unitaria

38) Si tratta di una silloge scoliastica ampiamente stratificata il cui nucleooriginario egrave probabilmente opera di un grammatico di cultura neoplatonica del IVndashV sec che sulla base della testimonianza di alcuni manoscritti viene chiamatotradizionalmente Lattanzio Placido Questa attribuzione egrave accolta dal piugrave recenteeditore R D Sweeney (Lactantii Placidi in Statii Thebaida commentum Anonymiin Statii Achilleida commentum Fulgentii ut fingitur Planciadis super Thebaidencommentariolum Stuttgart 1997) mentre egrave negata da R Jakobi Versprengungen inden Statius-Scholien Hermes 120 1992 364ndash374 364 n 1

268 Luc ia Deg iovann i

ed era collocato secondo la testimonianza di Pausania (1171) nellrsquoγορά39 Di questo altare si fa menzione nella letteratura sol-tanto a partire dallrsquoetagrave ellenistica quando diviene un topos retori-co comprovante la celebre humanitas degli Ateniesi40 Secondo unatradizione mitica diffusa nella letteratura scoliastica lrsquoaltare era stato il rifugio degli Eraclidi perseguitati da Euristeo41 Stazio ag-giunge che grazie ad esso trovarono pace dai loro tormenti anchealtri personaggi mitici fra cui Edipo e Oreste42

mox hospita sedesuicit et Oedipodae Furias et funus dagger Olynthi43

texit et a misero matrem summouit Oreste(Stat Theb 12509ndash511)

Stazio segue qui una versione mitica anomala secondo la quale laliberazione di Oreste egrave legata allrsquoAra della Clemenza ad Atene Egrave

39) Per una discussione delle fonti storiche relative a questo altare cf infran 65 La descrizione di Stazio egrave stata impiegata per ricostruire lrsquoaspetto del luogoalla fine del I sec dC (cf in part H A Thompson The Altar of Pity in the Athe-nian Agora Hesperia 21 1952 47ndash82)

40) Cf la raccolta delle testimonianze relative al βωμς rsquoΕλου in R E Wych -erley The Athenian Agora vol III Literary and Epigraphical Testimonia Prince-ton New Jersey 1957 67ndash74

41) Cf Ps-Apollod 2167 Schol Aristoph Eq 1151 Zenob 261 Philo-strat Vitae sophistarum 215 Stazio ai vv 497ss allude alla variante secondo la qua-le lrsquoaltare fu fondato dagli stessi Eraclidi cf Serv ad Verg Aen 2761 Lact ad StatTheb 12497 Philostrat Ep 39 La tradizione che lega gli Eraclidi al βωμς rsquoΕλουnon egrave attestata nella letteratura greca di etagrave classica nella tragedia euripidea gli Era-clidi si rifugiano nel tempio di Zeus a Maratona (e nelle Supplices le vedove argive sirecano a un altare di Demetra e Kore a Eleusi)

42) In base alle tradizioni mitiche piugrave note Edipo e Oreste lrsquouno patricidalrsquoaltro matricida vengono entrambi accolti come supplici ad Atene e ivi liberati daitormenti che li affliggono non egrave perograve testimoniata la versione qui seguita da Staziosecondo la quale essi si rifugiano presso lrsquoaltare di Ελεος A questo proposito si puogravetuttavia ricordare che gli exempla mitici di Edipo e Oreste costituiscono un toposretorico spesso impiegato nelle declamazioni a proposito del tema della clemenzadegli Ateniesi cf in part i riferimenti di Libanio in Decl 1531 e 1647 dove si fa alcontempo menzione del fatto che gli Ateniesi sono gli unici a venerare Ελεος comeuna divinitagrave

43) La cittagrave di Olinto fu conquistata da Filippo il Macedone nel 348 aC e isuoi abitanti furono ridotti in schiavitugrave ma in parte si rifugiarono ad Atene Lrsquoinse-rimento anacronistico di un fatto storico ha destato sospetti cf lrsquoesposizione delproblema e le proposte di emendamento in K F L Pollmann Statius Thebaid 12Paderborn 2004 210

269LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

improbabile che questa variante del mito sia unrsquoinvenzione di Sta-zio il quale si limita a citarla di sfuggita come cosa nota egrave vero -simile che essa fosse sviluppata in unrsquoopera per noi perduta Lo scolio di Lattanzio Placido al v 511 dagrave ulteriori informazioni

(A MISERO MATREM) SVMMOVIT ORESTE quia Orestes post absolutionemcum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente confugit et resipuitlsquomatremrsquo autem lsquosummouitrsquo Vergiliane nam sibi imminere non Furiased mater uidebatur occisa ltAen 4472ndash473gt lsquoarmatam facibus matremet serpentibus atris cum fugit ultricesque sedent in limine Diraersquo lsquosum-mouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae summouerit illicenim ut supra dictum est furore purgatus est

Lattanzio spiega il passo di Stazio (nello specifico la menzione della madre come persecutrice) tramite il riferimento a Verg Aen4472ndash47344 ma servendosi anche di unrsquoaltra fonte da cui ricavalrsquoinformazione ndash per noi preziosa ndash che Oreste ha un attacco di follia dopo lrsquoassoluzione La concordanza con lo scolio danielinosu questo particolare di una tradizione assolutamente peregrinanon puograve essere casuale egrave assai verosimile che Lattanzio reperisse lanotizia in un commento al passo di Virgilio che lui stesso cita lostesso commento che egrave la fonte dello scolio danielino

Il commento di Lattanzio in molti luoghi mostra di dipen deredal commento virgiliano che egrave la fonte degli Scholia Danielis (e tal-volta anche dello stesso Servio) Un intero filone degli studi dedi-cati ai commentatori virgiliani si egrave servito delle frequenti coinci-denze tra Macrobio Servio gli Scholia Danielis Lattanzio Placido(e altri autori) per dimostrare la dipendenza di tutti questi da unafonte comune identificata con il commento a Virgilio di Elio Do-nato45 Per quanto riguarda nello specifico le corrispondenze tra

44) La specificazione nam sibi imminere non Furia sed mater uidebatur oc-cisa egrave chiaramente una parafrasi del passo virgiliano riportato subito dopo che Lat-tanzio ritiene modello di quel verso della Tebaide Il commentatore vuole cioegrave direche Stazio ndash nel formulare il v 511 che contiene il riferimento alla persecuzione del-lrsquoombra della madre e non come egrave piugrave consueto delle Erinni ndash si ispira a Virgilio(ma la menzione della madre per Oreste egrave motivata anche dal fatto che le Furiae sonostate associate ad Edipo) Si noti lrsquouso del verbo uidebatur Lattanzio interpreta lascena allusa da Virgilio come unrsquoallucinazione di Oreste (su questo punto cf infra)

45) Il confronto piugrave produttivo egrave quello tra Macrobio Servio e gli ScholiaDanielis cf in part i passi raccolti da A Santoro Il laquoServio Danielinoraquo egrave DonatoSIFC (NS) 20 1943 79ndash104 e N Marinone Elio Donato Macrobio e Servio com-mentatori di Vergilio in Analecta Graecolatina Bologna 1990 193ndash264 La tesi

270 Luc ia Deg iovann i

gli Scholia Danielis e Lattanzio si vedano gli studi di Funaioli e divan de Woestijne46

Un caso analogo a quello che stiamo esaminando si trova inLact Plac ad Theb 2595 da confrontare con Schol Dan ad Aen10567 Lattanzio per spiegare un passo di Stazio cita un verso di Virgilio e riporta al contempo informazioni ricavate dal commento a quel passo di Virgilio La similitudine di Tideo con Briareo in Theb 2595ss riprende la similitudine virgiliana di Enea con lo stes-so personaggio mitico (chiamato con lrsquoaltro nome Egeone) in Aen10565ss Virgilio segue una versione mitica diversa da quella omeri-ca secondo la quale Briareo Egeone era alleato di Zeus nella Gi-gantomachia (cf Hom Il 1401ndash406) lo scolio danielino a Aen10567 cerca di sanare la contraddizione proponendo una particola-re interpretazione dellrsquoavverbio contra supportata da un parallelo diTerenzio La stessa variante mitica egrave seguita da Stazio Lattanzio rile-va la ripresa da Virgilio e adatta al passo della Tebaide la spiegazionedel commento virgiliano riportando anche il parallelo di Terenzio

Si consideri inoltre il confronto tra Lact Plac ad Theb 61ndash3e Schol Dan ad Ecl 668 si puograve dedurre che Lattanzio riprende uncommento piugrave ampio di quello rappresentato per noi dagli ScholiaDanielis (lo prova la presenza soltanto in Lattanzio del segmento anutrice derelictum esse)

In altri casi Lattanzio riporta informazioni che si trovano nellanota di Servio e dello scolio danielino ma evidentemente non ri-prende il complesso del Servius auctus cosigrave come egrave a noi giunto

secondo cui gli Scholia Danielis derivano dal commento di Donato egrave stata sostenu-ta in particolare dai curatori dellrsquoincompiuta Editio Harvardiana E K RandJ J Savage G B Waldrop Piugrave probabilmente il compilatore degli Scholia Danielisattingeva a un compendio del commento di Donato (cfr A H Travis Donatus andthe Scholia Danielis A Stylistic Comparison HSPh 53 1942 157ndash169 id Adden-dum to laquoDonatus and the Scholia Danielisraquo CPh 45 1950 38ndash39) sulla questionecf piugrave recentemente Ch Murgia The truth about Vergilrsquos commentators inR Rees (ed) Romane memento Vergil in the Fourth Century London 2004 189ndash200 192 e per una posizione scettica nei confronti di questa teoria G Ramires Peruna nuova edizione di Servio RFIC 124 1996 318ndash329 318ndash319 Anche se il ten-tativo di ricostruire la perduta opera di Donato puograve essere considerato utopisticoresta indubbio che le tradizioni scoliastiche sopracitate conservano materiale pro-veniente da quel prezioso commento

46) G Funaioli Esegesi virgiliana antica Prolegomeni alla edizione del com-mento di Giunio Filargirio e di Tito Gallo Milano 1930 478ss P van de Woestij-ne Les scolies a la Theacutebaiumlde de Stace Remarques et suggestions AClass 19 1950149ndash163 (cf in part 154ss)

271LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

bensigrave un commento che egrave a monte degli Scholia Danielis e che egravefonte dello stesso Servio lo mostra con chiarezza il confronto giagraveanalizzato da Funaioli47 tra Serv + Schol Dan ad Aen 11133Lact Plac ad Theb 7542 Isid Etim 10260 Gell 20113

Egrave dunque probabile che le informazioni presenti in Lattan-zio ndash ma non nella nota di Servio e dello scolio danielino ndash si rife-riscano alla medesima opera citata dal commento virgiliano cioegravequella tragedia di Pacuvio alla quale noi diamo attraverso Diome-de il titolo di Orestes E in effetti si ha una singolare coincidenzacompare Pilade che dalla nota di Servio sapevamo giagrave essere fra ipersonaggi (si noti che in entrambi i casi il riferimento a Pilade egrave deltutto inutile allrsquoesegesi del passo commentato non puograve dunque es-sere casuale) Unrsquoulteriore conferma alla mia ipotesi viene dal fattoche le medesime informazioni (Oreste egrave risanato presso lrsquoasylumdegli Eraclidi e vi egrave stato condotto da Pilade) si trovano nel cosid-detto Mitografo Vaticano II uno dei tre fabularia medievali sco-perti da Angelo Mai presso la Biblioteca Apostolica Vaticana (ri-porto il testo secondo lrsquoedizione di Kulcsaacuter)48

Fabula 193 De asylo nepotum HerculisPostquam Hercules migrauit e terris filii nepotesque eius insidias quasipse auus conflixerat timentes Athenis sibi primi asylum hoc est tem -plum refugii fecerunt hac lege consecratum ut quocunque crimine reusad id confugeret ab omni noxa liber esset nullusque eum inde abducereuel ledere auderet Vbi et Orestes extremo amico Pilade trahente resi-puit Dictum autem uolunt asylum quasi antetrahendo [a non trahendoM Bode] spolium Hoc autem religionis ius non inest omnibus templissed quibus concessum est lege consecrationis

Come accade molto spesso nel testo dei Mitografi Vaticani questafabula si presenta come un laquocollageraquo49 quasi letterale di due distin-te note del commento di Servio ad Aen 8342 per la parte post-quam templo50 e ad Aen 2761 per la parte hoc consecratio-nis Lrsquoosservazione dictum spolium riproduce invece il senso di

47) Cf Funaioli (come n 46) 479ndash48148) P Kulcsaacuter Mythographi Vaticani I et II Turnhout 1987 (Corpus Chri-

stianorum Series Latina XCIc)49) Cf Ph Dain Mythographe du Vatican II Besanccedilon 2000 28ndash3050) Questa nota di Servio egrave riprodotta quasi alla lettera in Myth Vat I 60 con

la variante templum Mineruae e in schol ad Luc 197 con la variante locum refugii(cf il templum refugii di Myth Vat II 193) al posto della lezione templum Miseri-cordiae dei codici serviani (che sembra quella originaria)

272 Luc ia Deg iovann i

Schol Dan ad Aen 2761 alii lsquoasylumrsquo ideo dictum quod fu-gienti illuc spolia non detraherentur (si noti in entrambi la posizio-ne immediatamente precedente a hoc consecrationis)

Da nessuno di questi due passi perograve il mitografo poteva rica-vare lrsquoinformazione ubi et Orestes extremo amico Pilade trahenteresipuit che presenta invece significative consonanze verbali con ilsopracitato scolio di Lattanzio a Stat Theb 12511 Orestes postabsolutionem cum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente con-fugit et resipuit Gli scoli a Stazio sono in effetti una delle principalifonti insieme a Servio dei Mitografi Vaticani Si noti perograve nellaformulazione del Mitografo una piccola aggiunta rispetto al testodi Lattanzio lrsquoavverbio extremo (laquoalla fineraquo) Questa specificazio-ne temporale suona piuttosto strana allrsquointerno della fabula del Mi-tografo mentre si spiegherebbe benissimo in un testo che espones-se anche le vicende di Oreste immediatamente precedenti Sarebbestata fuori luogo anche nello scolio di Lattanzio che inizia con ilriferimento allrsquoaltare (e non a caso il commentatore lrsquoha omessa)Egrave quindi da escludere la possibilitagrave che il mitografo abbia di perso-na integrato il commento virgiliano (Servio + scolio danielino) conquesta singola notizia tratta dallo scolio di Lattanzio egrave invece plau-sibile che dipenda da una fonte comune a tutti e tre gli autori checontenesse anche lrsquoinformazione relativa al legame di Oreste conlrsquoaltare degli Eraclidi51

51) La situazione qui rilevata concorda con le conclusioni a cui egrave giunto F Ke-seling (De Mythographi Vaticani Secundi Fontibus Halle 1908) lo studioso argo-menta con lrsquoausilio di numerosi confronti (cf pp 84ndash98) che in molti casi le somi-glianze tra il testo del Mitografo Vaticano II e gli scoli del Servio Danielino e di altriautori si possono spiegare solo postulando la dipendenza da fonti comuni costituiteda perduti commenti a Virgilio (cf p 84) Keseling ritiene infatti che il Mitografo Va-ticano II riprenda il commento virgiliano di Servio ma non gli Scholia Danielis nellaforma in cui sono a noi giunti (cf pp 9ndash11) Anche nel caso dei Mitografi Vaticani cosigravecome del Servio Danielino egrave stato indicato come fonte il commento di Donato a Vir-gilio (tesi sostenuta a proposito del Mitografo Vaticano I da R Schulz De Mytho-graphi Vaticani Primi Fontibus Halle 1905) Questi studi di ricostruzione del perdu-to commento di Donato propri della temperie culturale della Quellenforschung devono essere in larga misura ridimensionati in quanto non tengono conto delle fontiintermedie medievali (cfr le critiche alla tesi di Schulz svolte nellrsquointroduzione allrsquoedi-zione Budeacute del Mitografo Vaticano I Le premier mythographe du Vatican texte eta-bli par N Zorzetti et traduit par J Berlioz Paris 1995 XX ss) Tuttavia anche se egrave daescludere che il compilatore del fabularius medievale avesse diretto accesso al com-mento di Donato appare probabile che attinga da esso materiale attraverso passaggiintermedi di compendi non sempre identificabili Per un riassunto aggiornato relati-vo alla questione delle fonti del Mitografo Vaticano II si veda Dain (come n 49) 14ndash18

273LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

In conclusione dallrsquounione di quattro fonti scoliastiche (Ser-vio e Schol Dan a Verg Aen 4473 Lattanzio Placido a Stat Theb12511 Myth Vat II 193) che attingono il proprio materiale a unafonte comune perduta ricaviamo il contenuto di un commento alpasso virgiliano piugrave esteso di quello conservato dalla tradizione delServius auctus in cui era riportato un maggior numero di informa-zioni relativamente alla tragedia di Pacuvio ritenuta dal commen-tatore il referente di Virgilio in quel passo

Egrave possibile ricostruire almeno in parte le modalitagrave con cuiServio e il compilatore degli Scholia Danielis utilizzano la fonte comune tramite il confronto delle loro note di commento al v 469in riferimento alla tragedia pacuviana relativa a Penteo (il testo egraveriportato supra) Le due note derivano chiaramente da una mede-sima fonte che egrave riportata in modo piugrave esteso dallo scolio danieli-no cf la spiegazione del termine agmina ad aut impetus aut se-cundum Vrbanum agmina serpentium di Servio corrisponde autimpetus aut secundum quosdam quoniam habitus earum et sibilaserpentium faciem agminis praebent dello scolio danielino (Servioegrave nettamente piugrave succinto ma conserva il nome di Vrbanus chenello scolio danielino egrave sostituito da secundum quosdam) Perquanto riguarda la tragedia di Pacuvio relativa a Penteo Serviomantiene solamente il nudo riferimento (Pentheus autem secun-dum tragoediam Pacuuii furuit etiam ipse) mentre lo scolio da-nielino ne riporta anche il riassunto che introduce con le seguen-ti parole Pentheum autem furuisse traditur secundum tragoediamPacuuii de quo fabula talis est In questo caso egrave chiaro che lo scolio danielino integra Servio servendosi della stessa fonte giagrave im-piegata da questi e poicheacute Servio era stato estremamente succin-to riporta (quasi) per intero la nota della fonte senza curarsi chein piccola parte ripete quanto giagrave detto da Servio Di conseguenzain questo passo lo scolio danielino conserva piugrave fedelmente lafacies del commento perduto

La nota al v 473 di questa fonte comune riguardante la trage-dia di Pacuvio relativa ad Oreste era probabilmente strutturata inmodo simile al riferimento al dramma doveva seguire la narrazio-ne della fabula della quale si possono ricostruire alcuni elementitramite la congiunzione di Servio scolio danielino Lattanzio Pla-cido e Mitografo Vaticano II Oreste su consiglio di Pilade persfuggire alle Furie si rifugia nel tempio di Apollo dal quale nonpuograve piugrave uscire percheacute laquoassediatoraquo da queste che stazionano sulla

274 Luc ia Deg iovann i

soglia del tempio La scena si sposta nel tempio di Minerva Oresteviene sottoposto a processo ed egrave assolto Non cessa tuttavia la per-secuzione delle Furie a cui si aggiunge quella dellrsquoombra della madre52 Alla fine (cf postremo del Myth Vat II) Oreste trascina-to da Pilade si rifugia presso il templum Misericordiae (il βωμςrsquoΕλου chiamato ara Clementiae da Stazio) dove egrave risanato (resi-puit) In questo caso Servio conserva una sezione del racconto (checorrisponde alla parte iniziale della tragedia) quella che a suo giu-dizio descrive la scena a cui allude Virgilio Il compilatore degliScholia Danielis andando a integrare la nota di Servio rileva una discrepanza tra lrsquoinformazione riportata da Servio e ciograve che ricavadallrsquoaltra fonte aggiunge quindi un succinto riferimento a unrsquoaltrascena che puograve costituire il referente di Virgilio legandolo alla notadi Servio tramite lrsquoespressione alii dicunt53

5 Il finale della tragedia

Tramite la congiunzione di queste testimonianze ricaviamoinformazioni anche sullo scioglimento dellrsquoazione drammatica Pacuvio segue una versione mitica ndash la cui unica attestazione in untesto letterario conservato egrave data da Stat Theb 12511 ndash secondo laquale Oreste viene liberato dai tormenti presso il βωμς rsquoΕλου diAtene Egrave ben nota la predilezione del doctus Pacuvio per le varian-ti rare ed erudite54 nel caso specifico si tratta o di unrsquoinvenzione del

52) Lo scolio di Lattanzio Placido colloca la persecuzione della madre dopolrsquoassoluzione (quia Orestes post absolutionem cum fureret ad hanc aram Pyladeamico trahente confugit et resipuit lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbramreligio arae summouerit) ma non si puograve escludere che fosse presente anche prima

53) Lrsquoautore dello scolio danielino forse nota lrsquoimprecisione del riferimentodi Servio proprio in relazione alla presenza di Clitemnestra si noti infatti che Servio spiega il sedent in limine Dirae non il fatto che Oreste fugga lo spettro diClitemnestra Stupisce perograve che nemmeno lo scolio danielino menzioni Clitem-nestra Si verifica qui lo stesso fatto singolare che si ha nella nota al v 469 relativaa Penteo nel riassunto dello scolio danielino non figura la scena della follia di Pen-teo nonostante sia il punto di maggior interesse per lrsquointerpretazione del passo diVirgilio

54) Di questo tema si egrave occupato in particolare DrsquoAnna (La laquodoctrinaraquo diMarco Pacuvio in Problemi di letteratura latina arcaica Roma 1976 173ndash197) cfle considerazioni svolte dallo studioso intorno al Dulorestes e alla versione relativaalla morte di Priamo casi in cui a fronte di tradizioni mitiche molto diffuse Pacu-vio sceglie varianti rare o affatto sconosciute

275LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

tragediografo latino o di una tradizione ellenistica non altrimentinota55

Ci si puograve dunque chiedere come Pacuvio traducesse il nomedella divinitagrave cui lrsquoaltare era dedicato Stazio la chiama clementiama la piugrave comune traduzione del greco ampλεος egrave misericordia e il sacello ateniese egrave generalmente chiamato negli autori latini ara Misericordiae (cf Sen rhet Contr 10510 Panegyrici 971 Servad Aen 8342 Lact ad Theb 12481497510 vi alludono ancheQuint 51138 e Apul Met 1115) La scelta del termine clementiada parte di Stazio egrave dovuta se non altro a necessitagrave metriche (mĭ-sĕrĭcordia non puograve entrare in un esametro)56 ma tale preclusionenon riguarda un testo drammatico

La collocazione dello scioglimento dellrsquoazione presso il βωμςrsquoΕλου egrave di grande importanza per definire la struttura drammati-ca della tragedia Egrave infatti accertata la presenza di un primo cambio

55) Mi limito a segnalare un elemento che potrebbe avere attinenza con la rielaborazione del mito operata da Pacuvio Si tratta della possibilitagrave che negli Aetiadi Callimaco fosse trattato un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di ΕλεοςQuestrsquoipotesi egrave stata formulata da R Pfeiffer (Callimachus vol I FragmentaOxford 1949 58) sulla base di due scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle ai vv 258 e260 Commentando il riferimento di Edipo allrsquolaquounicitagraveraquo dellrsquohumanitas ateniese loscoliasta richiama a confronto un verso di Callimaco (fr 51 Pfeiffer = 60 Massimil-la) affermando che si tratta del verso conclusivo del libro II degli Aetia (schol adOed Col 258) Lo scolio immediatamente successivo (ad Oed Col 260) come peravvalorare questa fama di Atene menziona lrsquoesistenza nella cittagrave dellrsquoaltare di Ελε-ος Congiungendo queste due testimonianze Pfeiffer ipotizza che questo soggettofosse trattato da Callimaco alla fine del libro II degli Aetia quanto poi al conte -nuto del racconto eziologico lo studioso pensa al mito della fondazione da parte degli Eraclidi dato che egrave quello piugrave diffuso ma gli scoli sopra citati non ne fannomenzione Dal momento che i riferimenti a Callimaco e allrsquoaltare sono disgiunti lrsquoesistenza stessa di una sezione relativa allrsquoaltare di Ελεος negli Aetia di Callimacorimane solo ipotetica (cf G Massimilla Aitia libri primo e secondo Pisa 1996 371)Se perograve si accoglie la proposta di Pfeiffer si puograve pensare che lrsquoopera di Callimaco siastata un referente di Pacuvio Fondandosi sullrsquoipotesi di Pfeiffer Ch McNelis (Sta-tiusrsquo Thebaid and the poetics of civil war Cambridge 2007 165ndash166) suggerisce cheStazio abbia come modello Callimaco in tal caso aggiungerei lrsquoOrestes di Pacuviopotrebbe essere stato un modello intermedio (su questo aspetto cf infra)

56) Piugrave articolate spiegazioni della scelta del termine clementia da parte diStazio e del significato di tale scelta sono state date da J F Burgess Statiusrsquo Altarof Mercy CQ 22 1972 339ndash349 347ndash348 S Morton Braund Ending epic StatiusTheseus and a merciful release PCPhS 42 1996 1ndash23 9ndash12 F Delarue Stace po -egravete eacutepique Originaliteacute et coheacuterence Louvain 2000 162ndash165 McNelis (come n 55)163ss (in relazione in part alla distinzione di Seneca tra clementia e misericordia edella visione della clementia come virtugrave propria dellrsquoimperatore ideale)

276 Luc ia Deg iovann i

di scena dal tempio di Apollo a Delfi al tempio di Minerva ad Ate-ne come avviene anche nelle Eumenides di Eschilo Nella tragediaeschilea crsquoera poi un secondo spostamento che portava la scena sul-lrsquoAreopago nel tribunale fondato secondo Eschilo in quellrsquoocca-sione In Pacuvio il processo si svolgeva nel tempio di Minerva(non era pertanto necessario un cambio di scena) ma lrsquoassoluzio-ne diversamente che in Eschilo non portava alla liberazione diOreste anche nel testo di Pacuvio la scena si spostava dunque unaseconda volta ma nella direzione del βωμς rsquoΕλου che secondoquanto apprendiamo da Pausania era situato nellrsquoγορά Questocambiamento rispetto alla versione eschilea come si puograve ricostrui-re attraverso Stazio (con il βωμς rsquoΕλου che di fatto assolve allafunzione risolutiva dellrsquoAreopago) dagrave un significato complessivoalla rielaborazione del mito operata da Pacuvio

A questo proposito egrave interessante rilevare una serie di corri-spondenze tra il passo staziano relativo allrsquoara Clementiae e le Eu-menides di Eschilo57 La riflessione di Stazio sul valore dellrsquoistitutodellrsquoAltare della Clemenza (Theb 12497ndash505)58 presenta singolariaffinitagrave con i concetti espressi da Atena nel suo discorso di fonda-zione dellrsquoAreopago (Aesch Eum 681ss) in comune ci sono inparticolare i temi della giustizia e della difesa degli uomini e lrsquoideadellrsquounicitagrave dellrsquoistituto ateniese (cf in part Eum 700ndash706)59 Inrelazione alla vicenda di Oreste lrsquoAreopago e lrsquoAra della Clemen-za assolvono sostanzialmente alla medesima funzione ma con unoslittamento di significato Eschilo pone lrsquoaccento sullrsquoinflessibilitagravedella giustizia che si serve della paura come proprio strumento drsquoazione come emerge chiaramente dalle parole di Atena in Eum

57) Altri argomenti che vanno in questa direzione sono stati portati daTh Baier LrsquoAra Clementiae nella Tebaide di Stazio (XII 481ndash518) Aevum 81 2007159ndash170 169

58) Fama est defensos acie post busta paterni numinis Herculeos sedem fundasse nepotes fama minor factis ipsos nam credere dignum caelicolas tellusquibus hospita semper Athenae ceu leges hominemque nouum ritusque sacrorum seminaque in uacuas hinc descendentia terras sic sacrasse loco commune animan-tibus aegris confugium unde procul starent iraeque minaeque regnaque et a iustis Fortuna recederet aris

59) Τοι(νδε τοι ταρβο)ντες νδκως σβας ampρυμα [τε] χρας κα π(λεωςσωτριον ampχοιτrsquo ν ο1ον ο2τις νθρπων ampχει ο2τrsquo ν Σκ4θ5σιν ο2τε Πλοποςν τ(ποις κερδ8ν θικτον το)το βουλευτριον α9δο13ον ξ4θυμον εltδ(ντων=περ γρηγορς φρο4ρημα γς καθσταμαι

277LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

690ndash692 e 698ndash69960 a questo scopo vengono integrate tra i culticittadini le Erinni stesse con la funzione di laquodispensatrici di giu-stiziaraquo (cf lrsquoosservazione di Atena ai vv 990ndash991 κ τ8ν φοβερ8ντ8νδε προσπων μγα κρδος Aρ8 το13σδε πολταις)61 Lrsquoistituzio-ne del βωμς rsquoΕλου presuppone invece un concetto di giustiziamite che opera con clemenza Questo slittamento ideologico bensi accorda con lrsquoimmagine di Atene come centro di φιλανθρωπαper antonomasia di cui il βωμς rsquoΕλου assurge a simbolo62 Neitesti letterari i riferimenti allrsquoaltare srsquoaccompagnano spesso allasottolineatura del carattere di unicitagrave di questrsquoistituzione ateniesesi ricordi in particolare il riferimento di Pausania che su tale osser-vazione costruisce un elogio della cittagrave con concetti in parte affinia quelli formulati nel passo di Stazio63 Il medesimo carattere diunicitagrave egrave sottolineato in relazione allrsquoAreopago nel discorso di fon-dazione di Atena (cf Aesch Eum 702ndash703) Questo parallelismo contrasto dellrsquoaltare di Ελεος rispetto allrsquoAreopago quale si puograveintravedere nei concetti espressi da Stazio avrebbe un profondo significato ideologico nellrsquoOrestes di Pacuvio dove la funzionedrammaturgica dellrsquoAreopago era svolta dallrsquoaltare di Ελεος Sipuograve quindi ipotizzare che i temi svolti da Stazio in relazione allrsquoaraClementiae fossero ispirati dalla tragedia di Pacuvio

Unrsquoulteriore osservazione di Stazio puograve infine suggerire unrsquoi-potesi circa la versione mitica adottata da Pacuvio Nei versi che introducono il passo relativo al valore dellrsquoara Clementiae (Theb

60) Eum 690ndash692 ν δB τC σβας στ8ν φ(βος τε ξυγγενDς τ μD δικε13ν σχσει τ( τrsquo Eμαρ κα κατrsquo εφρ(νην Aμ8ς 698ndash699 κα μD τ δεινν πGν π(λεωςampξω βαλε13ν τς γHρ δεδοικIς μηδBν ampνδικος βροτ8ν

61) Su questo tema cf recentemente H H Bacon The Furiesrsquo HomecomingCPh 96 2001 48ndash59 58

62) A partire dallrsquoetagrave ellenistica il riferimento al βωμς rsquoΕλου diviene un to-pos retorico comprovante lrsquohumanitas di Atene (e proprio in quanto topos questoargomento egrave consigliato nei manuali di retorica sia greci che romani cfr Apsin ArsRhetorica 1016 Dilts Kennedy e Quint Inst 51138) In merito a questo tema cfin part E J Stafford Eleos the Athenian laquoAltar of Pityraquo and its god in H vanWees (ed) Worshipping virtues personification and the divine in ancient GreeceLondon 2000 199ndash225

63) Paus 1171 rsquoΑθηναοις δB ν τK γορL κα λλα στν οκ ς Mπανταςπσημα κα rsquoΕλου βωμ(ς N μλιστα θε8ν ς νθρπινον βον κα μεταβολHςπραγμτων Oντι Pφελμ μ(νοι τιμHς QΕλλνων νμουσιν rsquoΑθηνα13οι το4τοις δB οτH ς φιλανθρωπαν μ(νον καθστηκεν λλH κα θεοRς εσεβο)σιν λλων πλονκα γHρ Α9δο)ς σφισι βωμ(ς στι κα Φμης κα QΟρμς δλ τε ναργ8ς Vσοιςπλον τι Wτρων εσεβεας μτεστιν Xσον σφσι παρν τ4χης χρηστς

278 Luc ia Deg iovann i

12497ss riportato supra nella n 58) Stazio critica la tradizionemitica (fama) secondo cui lrsquoaltare fu fondato dagli Eraclidi64 e afferma che in realtagrave (factis) fu istituito dagli dei stessi Per ap-profondire questo aspetto egrave opportuno ricordare che il βωμςrsquoΕλου menzionato nelle fonti letterarie a partire dallrsquoetagrave ellenisti-ca egrave da identificare con il piugrave antico βωμς τ8ν δδεκα θε8ν fondato alla fine del VI sec aC anchrsquoesso collocato nellrsquoγορά eavente funzione di asilo65 Lrsquoidentificazione del βωμς rsquoΕλου con

64) Per le attestazioni di questa tradizione mitica cf n 41 e riguardo allrsquoipo-tesi che fosse trattata da Callimaco cf n 55

65) Lrsquoidentificazione fu proposta per la prima volta da U von Wilamowitz-Moellendorff Aus Kydathen in Philologische Untersuchungen I Berlin 1880 201n 4 DellrsquoAltare dei Dodici Dei sono stati trovati resti nel 1934 negli scavi dellrsquoγοράcondotti dallrsquoAmerican School of Classical Studies at Athens Il primo studio ap-profondito al riguardo egrave quello di M Crosby The Altar of the Twelve Gods inAthens Hesperia Suppl 8 1949 82ndash103 che sostiene lrsquoidentificazione proposta daWilamowitz (cf in part pp 102ndash103) ulteriori argomentazioni in suo supporto sitrovano in Thompson (come n 39) 49ss per uno studio archeologico piugrave esaustivocf L M Gadbery The Sanctuary of the Twelve Gods in the Athenian Agora a Re-vised View Hesperia 61 1992 447ndash489 Sappiamo da Tucidide (6546ndash7) che lrsquoAl-tare dei Dodici Dei nellrsquoγορά fu fondato da Pisistrato il Giovane (figlio del tirannoIppia) durante il suo arcontato intorno al 522521 aC Da numerose altre fonti sievince che questo altare aveva funzione di asilo la prima attestazione storica di questo ruolo egrave data da Herod 61084 in relazione ad avvenimenti del 519 aC altririferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo si trovano in Diodoro (12391 even-to del 431 aC) e Licurgo (In Leocratem 93 fatto avvenuto intorno al 355 aC) I ri-ferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo cessano con la metagrave del IV sec aCpiugrave o meno contemporaneamente a quando cominciano i riferimenti allrsquoAltare diΕλεος che svolgeva la medesima funzione (cf le testimonianze raccolte in Wycher-ley [come n 40] 67ndash74) I riferimenti piugrave antichi si trovano negli scoli ad alcuni autoriclassici (cf in part gli scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle citati nella n 55) Nellrsquoetagraveellenistica e romana egrave sempre menzionato il βωμς rsquoΕλου come luogo drsquoasilo ad Ate-ne (Pausania non nomina lrsquoAltare dei Dodici Dei) La continuitagrave di funzione fa pen-sare che con βωμς τ8ν δδεκα θε8ν e βωμς rsquoΕλου si indichi il medesimo luogonellrsquoγορά di Atene Una conferma sembra data da Philostr Epist 39 (70) che parladellrsquoAltare di Ελεος come dedicato dagli Ateniesi a una laquotredicesima divinitagraveraquo(rsquoΑθηνα13οι τν rsquoΕλου στσαντο βωμ(ν Yς τρισκαιδεκτου θεο)) Come osser-va Crosby 103 laquothe simplest explanation of the text would seem to be that Pity wasadded to the Twelve Gods in Athens in some physical sense by sharing their sanc-tuary either through the addition of a second altar or through a gradual usurpationof the name Essentialy the Altar of the Twelve Gods was an altar of Pityraquo Il fattoche gli Ateniesi venerassero realmente Ελεος come una divinitagrave secondo quanto egraveaffermato nelle fonti letterarie resta tuttavia in dubbio alcuni studiosi propendonoper il ritenere che il tema dellrsquounicitagrave del culto ateniese di Ελεος sia un topos retori-co assunto a simbolo dellrsquohumanitas di Atene e non faccia riferimento a un cultopraticato nel concreto (questa tesi egrave sostenuta di recente da Stafford come n 62)

279LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν illumina a mio parere lrsquoosservazione diStazio (e allo stesso tempo trae da essa conferma) la sua correzio-ne della tradizione mitica sembra essere stata suggerita proprio dal-la consapevolezza che in precedenza lrsquoaltare era dedicato ai DodiciDei66 Ci si puograve chiedere allora se Stazio inventasse la variante della fondazione da parte degli dei oppure la desumesse da unrsquoope-ra letteraria anteriore Si puograve ipotizzare che questa variante si trovasse nellrsquoOrestes di Pacuvio Come si egrave detto in relazione alprocesso ad Oreste egrave plausibile che Pacuvio seguisse la versione mitica secondo la quale i giudici sono gli dei67 secondo questa tra-dizione lrsquoAreopago egrave stato fondato dai dodici dei (ο δδεκα θεοcome afferma Demosth 2366) che si riunirono per la prima voltasul colle ateniese per giudicare un delitto di sangue commesso daAres (e da questo fatto il colle ndash e quindi il tribunale ndash prese il nomedi Areopago laquocolle di Aresraquo) Pacuvio elimina lrsquoAreopago (il pro-cesso si svolge nel tempio di Minerva) e lo sostituisce nella sua fun-zione drammaturgica di risoluzione della vicenda con il βωμςrsquoΕλου che coincide storicamente con il βωμς τ8ν δδεκα θε8νAllrsquoAreopago fondato dai Dodici Dei si contrappone lrsquoaltare diΕλεος che secondo Stazio fu fondato in realtagrave dagli dei e non da-gli Eraclidi come vuole la tradizione Si potrebbe trattare natural-mente di una semplice coincidenza ma alla luce delle corrispon-denze tra lrsquoaltare di Ελεος e lrsquoAreopago egrave suggestivo ipotizzareche Stazio faccia riferimento a Pacuvio il tragediografo romanopotrebbe aver inserito nel finale del suo dramma un mito eziologi-co relativo a quel luogo simbolico di Atene e aver accreditato laversione secondo la quale sono gli dei stessi a volere la fondazionedellrsquoaltare di Ελεος Secondo questrsquoipotesi Pacuvio proietterebbenel mito nella forma di una rielaborazione letteraria il reale muta-mento di unrsquoistituzione ateniese (il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν che di-viene βωμς rsquoΕλου)68 mettendo in atto un procedimento simile aquello che aveva svolto Eschilo in relazione allrsquoAreopago69 Diffe-

66) La scelta di valorizzare questa diversa tradizione mitica veicola un pro -fondo significato ideologico allrsquointerno del poema cf in part le considerazioni diD Feeney The Gods in Epic Oxford 1991 390ndash391

67) La questione egrave discussa nel sect 3 sul problema relativo alle varianti mitichedel processo di Oreste e alla loro antichitagrave cf in part nn 30 e 32

68) Cf quanto detto nella n 6569) A proposito della relazione tra le Eumenides di Eschilo e la riforma di

Efialte cf n 31

280 Luc ia Deg iovann i

renza di fondo tra i due autori resta perograve il fatto che il mito eziolo-gico introdotto da Eschilo faceva riferimento al contesto politico alui contemporaneo mentre nel caso di Pacuvio si tratterebbe di unascelta di carattere piugrave propriamente letterario ed erudito70

6 Il personaggio di Pilade

Da Lattanzio e dal Mitografo Vaticano II si apprende che egrave Pilade a laquotrascinareraquo Oreste allrsquoara Clementiae evidentemente eglista al fianco di Oreste per tutta la tragedia71 Il verbo utilizzato inentrambe le testimonianze (trahente) suggerisce uno stato di com-pleta prostrazione di Oreste Il rapporto tra i due amici appare anche in questo caso simile a quello delineato nellrsquoOrestes e nel-lrsquoIfigenia in Tauride di Euripide noncheacute nel Chryses di Pacuvio72Il duplice intervento di Pilade in due momenti critici del drammacon funzione di conforto e consiglio egrave presente nellrsquoOrestes di Euripide Nei vv 725ss di questa tragedia Pilade che sopraggiun-ge dopo che si egrave spenta lrsquoultima speranza di salvezza per Oreste(Menelao ha di fatto negato il suo aiuto) consiglia allrsquoamico di pre-sentarsi di fronte allrsquoassemblea degli Argivi che deve giudicarloper discolparsi gli infonde la speranza che possa in questo modosalvarsi (cf i vv 780ss) e lo conduce al luogo del processo soste-nendolo fisicamente Si vedano in particolare i vv 800ndash802 περι-βαλIν πλευρο13ς μο13σι πλευρH νωχελ ν(σ Yς γI διrsquo στεςσε σμικρH φροντζων Oχλου οδBν α9σχυνθες χσω Piladeporta quasi di peso Oreste attraverso la cittagrave si tratta precisamen-

70) A questo riguardo si ricordi lrsquoipotesi di Pfeiffer secondo cui Callimacopossa aver trattato negli Aetia un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di Ελε-ος (cf n 55) lo studioso pensava al mito di fondazione piugrave diffuso connesso con gliEraclidi nonostante questo non sia in realtagrave affermato nelle testimonianze su cui sifonda la sua ipotesi Non egrave dunque prudente avventurarsi in ulteriori speculazionimi limito a segnalare il fatto che gli Aetia di Callimaco sono un modello a cui Pa-cuvio potrebbe essersi ispirato eventualmente anche per proporre versioni eziolo-giche alternative rispetto a quelle svolte dal poeta greco

71) Si ricordi che come si ricava da Servio allrsquoinizio del dramma Pilade con-siglia a Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo (cf la discussione della testimo-nianza svolta nel sect 3)

72) Cf Manuwald (come n 5) 68 Appartiene al Chryses di Pacuvio la cele-bre scena citata piugrave volte da Cicerone (Lael 724 Fin 52263) in cui i due amici sioffrono di morire lrsquouno per lrsquoaltro

281LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

te dellrsquoimmagine suggerita dallrsquoespressione di Lattanzio Pyladeamico trahente Dopo che lrsquoassemblea li ha condannati a morteOreste ed Elettra in preda alla disperazione decidono di togliersila vita a questo punto interviene nuovamente Pilade (vv 1085ss)che con la luciditagrave progettuale che lo caratterizza escogita il pianospietato la cui attuazione occupa il finale della tragedia (vv 1172ndash1176) Anche nellrsquoIfigenia in Tauride Pilade ha un ruolo fonda-mentale nel prologo come si egrave giagrave ricordato nel sect 3 Pilade infon-de coraggio in Oreste snervato dalla persecuzione delle Erinni e ri-dotto a uno stato di inerzia e gli consiglia come agire Nel seguitodella tragedia interventi significativi di Pilade si trovano ai vv 674ndash685 (in cui egli rifiuta la possibilitagrave di aver salva la vita offerta daIfigenia mentre Oreste appare destinato a essere sacrificato73 aivv 719ndash722 si dichiara fiducioso in un rivolgimento che li possasalvare entrambi) e ai vv 902ndash908 una battuta molto interessanteper definire la psicologia del personaggio Dopo il riconoscimentoOreste e Ifigenia si abbandonano a unrsquoespressione lirica di gioia einsieme di paura per il pericolo in cui si trovano Pilade intervienea fermare lrsquoeffusione dei loro sentimenti (laquoma basta coi lamentiraquov 904) e a richiamarli alla necessitagrave di escogitare un piano per fug-gire dalla Tauride La rappresentazione della personalitagrave di Piladein queste due tragedie di Euripide appare dunque coerente e unita-ria Pilade interviene sempre in momenti critici con la funzione diinfondere speranza e dispensare consigli la sua luciditagrave progettua-le e il suo ottimismo si contrappongono sistematicamente alla con-dizione di snervamento quasi abulia che contraddistingue OresteQuesta caratterizzazione del personaggio di Pilade si adatta piena-mente al ruolo che sembra svolgere nella tragedia di Pacuvio

7 Lo spettro di Clitemnestra

Sia Virgilio (fugit v 473) sia il commento di Lattanzio a Stazio(lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae sum-mouerit) fanno riferimento a un inseguimento di Oreste da partedello spettro della madre (che secondo la descrizione di Virgilio egravearmata di fiaccole e cinta di serpenti secondo lrsquoimmagine topica

73) Si tratta del passo che secondo Wilamowitz (come n 65) ha ispirato lascena del Chryses di Pacuvio sopra menzionata

282 Luc ia Deg iovann i

dellrsquoErinni) Il contesto della similitudine virgiliana suggerisce chesi tratti di un sogno di Oreste sulla base della fitta rete di corri-spondenze tra illustrans e illustrandum Dopo il tradimento diEnea Didone si trova in uno stato di furor (cf v 465 furentem ev 474 ergo ubi concepit furias euicta dolore) da sveglia ha allucina-zioni (cf i vv 460ndash461 hinc exaudiri uoces et uerba uocantis uisauiri) e mentre dorme ha incubi (cf i vv 465ndash468) I due personaggimitici della similitudine sono entrambi in preda al furor e pertantoad entrambi sono associate le Furiae in quanto divinitagrave (mentre alv 474 a Didone sono riferite le Furiae in quanto sentimento) Il tur-bamento che affligge specificamente Penteo laquovedere due soli e dueTebiraquo corrisponde a ciograve che Didone prova ai vv 460ndash461 si trattadi una percezione distorta della realtagrave in quanto i sensi (sia Penteoche Didone sono svegli) vengono influenzati dal tormento interio-re Gli incubi di Didone invece hanno precise corrispondenze coni patimenti di Oreste e nessuna attinenza con le vicende di PenteoDidone egrave perseguitata in sogno dal ferus Aeneas come Oreste egrave in-calzato dalla madre in entrambi i casi si tratta di spettri del passatoche rimandano a sensi di colpa (per Didone si tratta naturalmentedel tradimento della memoria del primo marito cf i vv 460ndash461)Didone sogna di procedere sola per una lunga via in una terra de-serta cercando i compatrioti rivive stravolta in forma di incubolrsquoesperienza che ha provato nel fuggire esule dalla patria in cercadi un luogo ospitale Oreste dopo il matricidio egrave costretto a vaga-bondare a lungo esule e solo74 probabilmente egrave proprio questo lrsquoelemento che motiva la scelta di Oreste come termine di paragone

Per quanto riguarda la tragedia di Pacuvio si pone il seguenteproblema lrsquoombra di Clitemnestra era solo un prodotto dellrsquoalluci-nazione di Oreste (e non era quindi visibile agli spettatori) oppurecompariva in scena e inseguiva materialmente Oreste In riferimen-to al passo di Virgilio Lattanzio opta sicuramente per la prima inter-

74) In Aesch Eum 240 Oreste dichiara di aver vagato per terre e per mari alv 249 le Erinni dicono di aver percorso addirittura ogni angolo della terra e varcato ilmare inseguendo Oreste cf anche la predizione dei vagabondaggi di Oreste in EurEl 1253 In questi casi le peregrinazioni precedono il processo NellrsquoIfigenia in Tau-ride di Euripide invece la medesima condizione egrave attribuita a Oreste dopo il proces-so cf i vv 970ndash971 Vσαι δrsquo rsquoΕριν4ων οκ πεσθησαν ν(μ δρ(μοις νιδρ4τοισιν[λστρουν μrsquo ε dove lrsquoaggettivo ν-ίδρυτος (da δρ4ω) puograve voler dire laquosenza posaraquoma suggerisce anche lrsquoidea dellrsquoandare errando Egrave assai probabile che questo aspettofosse tematizzato anche nella tragedia di Pacuvio sia prima sia dopo lrsquoassoluzione

283LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

pretazione come dimostra la scelta del verbo (uidebatur) ma egrave probabile che si basi unicamente sul testo di Virgilio e sui relativicommenti senza conoscere direttamente lrsquoopera di Pacuvio Drsquoaltraparte egrave ben possibile che lrsquoombra di Clitemnestra comparisse in sce-na dato che cosigrave avveniva nelle Eumenides di Eschilo Crsquoegrave tuttaviauna possibilitagrave di conciliare le due interpretazioni suggerita propriodal contesto virgiliano In Eschilo lo spettro di Clitemnestra egrave senza dubbio visibile sulla scena (ai vv 94ndash139) ma si presenta come unrsquoim-magine di sogno che appare alle Erinni addormentate nel tempio diApollo nel dichiarare la propria identitagrave Clitemnestra si definisce unOναρ (cf v 116 Oναρ γHρ ltμGς ν)ν Κλυταιμστρα καλ8) nellrsquoinvita-re le Erinni a guardare le sue ferite chiarisce che esse non possono ve-derla con gli occhi (vv 103ndash105 Vρα δB πληγHς τσδε καρδ^ σθεν ε=δουσα γHρ φρDν Oμμασιν λαμπρ4νεται [ν μρ^ δB μο13ρrsquoπρ(σκοπος βροτ8ν])75 La rappresentazione eschilea presupponedunque che le Erinni vedano in sogno Clitemnestra allo stesso modoin cui sognano di inseguire Oreste come egrave rivelato dai loro mugolii(v 130 λαβB λαβB λαβB λαβ φρζου) e dallrsquoosservazione di Clitem-nestra (vv 131ndash132 Oναρ δικεις θρα κλαγγανεις δrsquo Mπερ κ4ωνμριμναν ο2ποτrsquo κλεπων π(νου) Eschilo sembra quindi suggerireagli spettatori che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sullascena non egrave concepito come unrsquoentitagrave concreta ma solo come visua-lizzazione del sogno delle Erinni In Virgilio la similitudine con Ore-ste egrave riferita proprio agli incubi di Didone la coincidenza potrebbenon essere casuale Egrave possibile formulare lrsquoipotesi che Pacuvio abbiaripreso da Eschilo la presenza in scena dello spettro di Clitemnestracome sogno ma con una variazione apparirebbe a Oreste e non alleErinni Come le Erinni sognavano di inseguire Oreste e di essere rim-proverate da Clitemnestra per non aver svolto bene il loro compitocosigrave Oreste potrebbe sognare di essere inseguito dallo spettro dellamadre (e non mancherebbe nemmeno un parallelo per il sonno diOreste il personaggio egrave addormentato in scena in tutta la parte ini-ziale dellrsquoOrestes di Euripide fino al v 210) Egrave difficile stabilire dovepotesse essere collocata tale scena ma in base alla testimonianza for-nita da Stazio Theb 12511 e dal relativo scolio di Lattanzio si puograveforse riferire allrsquoattacco di follia di Oreste dopo lrsquoassoluzione

75) Il v 105 egrave ritenuto interpolato dagli editori egrave probabile che serva a espli-citare che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sulla scena non deve essereconcepito dagli spettatori come unrsquoentitagrave concreta

8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

Pisa Luc ia Deg iovann i

Luc ia Deg iovann i284

266 Luc ia Deg iovann i

giudizio in templo Mineruae scelta evidentemente legata al fattoche non interessava piugrave la proiezione nel mito dellrsquoistituzione ate-niese dellrsquoAreopago31 Dato lo spostamento della sede del proces-so egrave poco probabile che in Pacuvio i giudici fossero gli Areopagi-ti Egrave il caso di ricordare che esiste una diversa tradizione testimo-niata tra gli altri da Euripide nellrsquoOrestes (vv 1650ndash1652) secon-do la quale i giudici che si riuniscono nellrsquoAreopago per giudicareOreste non sono uomini ma dei32 Pacuvio potrebbe forse aver seguito questa versione mitica pur innovando per quanto riguardala sede del processo

Lo spostamento del processo non egrave lrsquounica innovazione di Pacuvio rispetto alla versione eschilea Nella testimonianza delloscolio danielino colpisce il fatto che Oreste venga assalito dalleErinni dopo essere stato assolto33 Il poeta latino sembra qui ispi-rarsi alla variante seguita da Euripide nellrsquoIfigenia in Tauride (laquale a sua volta costituisce il presupposto dellrsquointreccio del Chry-ses di Pacuvio)34 Nel dialogo con Ifigenia (in IT 939ss) Orestenarra alla sorella tutta la sua storia a partire dal matricidio com-

31) Il significato eziologico della vicenda narrata da Eschilo era legato a pre-cise contingenze storiche gli studiosi sono concordi nellrsquointerpretarlo in relazionealla riforma di Efialte del 462ndash461 che aveva limitato la funzione dellrsquoAreopago atribunale per reati di sangue (cf Arist Pol 252) anche se divergono nel definire laposizione politica di Eschilo in proposito (riformista oppure conservatrice) per unastoria del dibattito cf in particolare M Braun Die Eumeniden des Aischylos undder Areopag Tuumlbingen 1998 105ss e per unrsquoequilibrata valutazione della questio-ne cfr recentemente B Manuwald Zur Dialektik von lsaquoaltrsaquo und lsaquoneursaquo in der griechi-schen Tragoumldie AampA 46 2000 76ndash92 77ndash84

32) Piugrave precisamente ο δδεκα θεο come afferma Demostene in or 2366Per maggiori dettagli riguardo ai riferimenti di Euripide a questa versione mitica siveda B Manuwald (come n 31) 77 n 5 La tradizione mitica secondo cui Oreste egravegiudicato nellrsquoAreopago dagli dei egrave probabilmente piugrave antica della variante eschilea(cf supra n 30) e comunque nelle testimonianze posteriori a Eschilo appare comela versione dominante

33) Nella tragedia di Pacuvio la violenta reazione delle Erinni potrebbe cor-rispondere al momento scenico delle Eumenides eschilee (vv 778ss) in cui le Erinniallrsquoannuncio della vittoria di Oreste hanno unrsquoesplosione di collera In Eschiloperograve le Erinni non attaccano piugrave Oreste dopo che egrave stato assolto ma rivolgono lrsquoirae i feroci propositi di vendetta contro la terra di Atene lo scopo di questa lsaquocodarsaquo della vicenda egrave quello di inserire un secondo mito eziologico ateniese per placare leErinni Atena promette loro che saranno venerate in eterno dai suoi cittadini e isti-tuisce a tal fine un culto e un santuario a loro dedicato sul colle dellrsquoAreopago ac-canto al tribunale

34) Per il collegamento tra queste sezioni del mito di Oreste cf Hyg Fab 120e 121

267LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

prese le vicende di Atene Ai vv 968ss Euripide in parte riprendein parte varia la versione eschilea del mito immagina infatti che alcune delle Erinni accettino la sentenza e la proposta di avere unculto ad Atene secondo quanto narrato da Eschilo ma una partenon rispetti la sentenza e continui a perseguitare Oreste35 Il trage-diografo latino mantiene il processo ormai talmente radicato nellavicenda mitica da essere ineludibile ma ne annulla la valenza total-mente risolutoria che caratterizzava la drammaturgia eschilea pro-prio come Euripide aveva fatto nellrsquoIfigenia in Tauride La solu-zione data ai tormenti di Oreste egrave perograve differente rispetto a quellaeuripidea36 anche per ovvi motivi drammaturgici egrave infatti necessa-rio che il dramma contenga in seacute anche lo scioglimento37 e la solu-zione prospettata da Euripide poteva solo essere narrata nel di-scorso di un deus ex machina con scarso effetto scenico

4 Stat Theb 12511 e il relativo scolio di Lattanzio Placido

Unrsquoaltra testimonianza relativa alla persecuzione delle Erinnidopo lrsquoassoluzione di Oreste finora non presa in esame nella lette-ratura critica relativa a Pacuvio egrave offerta da una nota del commen-to alla Tebaide di Stazio che va sotto il nome di Lattanzio Placido38Si tratta del passo (Theb 12481ss) che descrive lrsquoara Clementiaedi Atene presso cui si rifugiano come supplici le donne argive perchiedere la sepoltura dei caduti in guerra Questo altare esistevarealmente ad Atene era il βωμς rsquoΕλου che aveva funzione di asilo

35) Nelle profezie degli dei ex machina nei finali dellrsquoElettra e dellrsquoOrestes diEuripide si prevede invece che la liberazione di Oreste saragrave data in modo definitivodal giudizio dellrsquoAreopago (cf El 1258ndash1272 e Or 1648ndash1652)

36) Apollo impone a Oreste di rubare dalla Tauride il simulacro di Artemidee portarlo ad Atene se compiragrave questa nuova prova saragrave liberato dai tormenti

37) Le Coefore di Eschilo potevano concludersi con Oreste che esce di scenafuggendo dalle Erinni che vede nella sua allucinazione solo percheacute la tragedia egraveconcepita come parte di una trilogia unitaria

38) Si tratta di una silloge scoliastica ampiamente stratificata il cui nucleooriginario egrave probabilmente opera di un grammatico di cultura neoplatonica del IVndashV sec che sulla base della testimonianza di alcuni manoscritti viene chiamatotradizionalmente Lattanzio Placido Questa attribuzione egrave accolta dal piugrave recenteeditore R D Sweeney (Lactantii Placidi in Statii Thebaida commentum Anonymiin Statii Achilleida commentum Fulgentii ut fingitur Planciadis super Thebaidencommentariolum Stuttgart 1997) mentre egrave negata da R Jakobi Versprengungen inden Statius-Scholien Hermes 120 1992 364ndash374 364 n 1

268 Luc ia Deg iovann i

ed era collocato secondo la testimonianza di Pausania (1171) nellrsquoγορά39 Di questo altare si fa menzione nella letteratura sol-tanto a partire dallrsquoetagrave ellenistica quando diviene un topos retori-co comprovante la celebre humanitas degli Ateniesi40 Secondo unatradizione mitica diffusa nella letteratura scoliastica lrsquoaltare era stato il rifugio degli Eraclidi perseguitati da Euristeo41 Stazio ag-giunge che grazie ad esso trovarono pace dai loro tormenti anchealtri personaggi mitici fra cui Edipo e Oreste42

mox hospita sedesuicit et Oedipodae Furias et funus dagger Olynthi43

texit et a misero matrem summouit Oreste(Stat Theb 12509ndash511)

Stazio segue qui una versione mitica anomala secondo la quale laliberazione di Oreste egrave legata allrsquoAra della Clemenza ad Atene Egrave

39) Per una discussione delle fonti storiche relative a questo altare cf infran 65 La descrizione di Stazio egrave stata impiegata per ricostruire lrsquoaspetto del luogoalla fine del I sec dC (cf in part H A Thompson The Altar of Pity in the Athe-nian Agora Hesperia 21 1952 47ndash82)

40) Cf la raccolta delle testimonianze relative al βωμς rsquoΕλου in R E Wych -erley The Athenian Agora vol III Literary and Epigraphical Testimonia Prince-ton New Jersey 1957 67ndash74

41) Cf Ps-Apollod 2167 Schol Aristoph Eq 1151 Zenob 261 Philo-strat Vitae sophistarum 215 Stazio ai vv 497ss allude alla variante secondo la qua-le lrsquoaltare fu fondato dagli stessi Eraclidi cf Serv ad Verg Aen 2761 Lact ad StatTheb 12497 Philostrat Ep 39 La tradizione che lega gli Eraclidi al βωμς rsquoΕλουnon egrave attestata nella letteratura greca di etagrave classica nella tragedia euripidea gli Era-clidi si rifugiano nel tempio di Zeus a Maratona (e nelle Supplices le vedove argive sirecano a un altare di Demetra e Kore a Eleusi)

42) In base alle tradizioni mitiche piugrave note Edipo e Oreste lrsquouno patricidalrsquoaltro matricida vengono entrambi accolti come supplici ad Atene e ivi liberati daitormenti che li affliggono non egrave perograve testimoniata la versione qui seguita da Staziosecondo la quale essi si rifugiano presso lrsquoaltare di Ελεος A questo proposito si puogravetuttavia ricordare che gli exempla mitici di Edipo e Oreste costituiscono un toposretorico spesso impiegato nelle declamazioni a proposito del tema della clemenzadegli Ateniesi cf in part i riferimenti di Libanio in Decl 1531 e 1647 dove si fa alcontempo menzione del fatto che gli Ateniesi sono gli unici a venerare Ελεος comeuna divinitagrave

43) La cittagrave di Olinto fu conquistata da Filippo il Macedone nel 348 aC e isuoi abitanti furono ridotti in schiavitugrave ma in parte si rifugiarono ad Atene Lrsquoinse-rimento anacronistico di un fatto storico ha destato sospetti cf lrsquoesposizione delproblema e le proposte di emendamento in K F L Pollmann Statius Thebaid 12Paderborn 2004 210

269LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

improbabile che questa variante del mito sia unrsquoinvenzione di Sta-zio il quale si limita a citarla di sfuggita come cosa nota egrave vero -simile che essa fosse sviluppata in unrsquoopera per noi perduta Lo scolio di Lattanzio Placido al v 511 dagrave ulteriori informazioni

(A MISERO MATREM) SVMMOVIT ORESTE quia Orestes post absolutionemcum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente confugit et resipuitlsquomatremrsquo autem lsquosummouitrsquo Vergiliane nam sibi imminere non Furiased mater uidebatur occisa ltAen 4472ndash473gt lsquoarmatam facibus matremet serpentibus atris cum fugit ultricesque sedent in limine Diraersquo lsquosum-mouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae summouerit illicenim ut supra dictum est furore purgatus est

Lattanzio spiega il passo di Stazio (nello specifico la menzione della madre come persecutrice) tramite il riferimento a Verg Aen4472ndash47344 ma servendosi anche di unrsquoaltra fonte da cui ricavalrsquoinformazione ndash per noi preziosa ndash che Oreste ha un attacco di follia dopo lrsquoassoluzione La concordanza con lo scolio danielinosu questo particolare di una tradizione assolutamente peregrinanon puograve essere casuale egrave assai verosimile che Lattanzio reperisse lanotizia in un commento al passo di Virgilio che lui stesso cita lostesso commento che egrave la fonte dello scolio danielino

Il commento di Lattanzio in molti luoghi mostra di dipen deredal commento virgiliano che egrave la fonte degli Scholia Danielis (e tal-volta anche dello stesso Servio) Un intero filone degli studi dedi-cati ai commentatori virgiliani si egrave servito delle frequenti coinci-denze tra Macrobio Servio gli Scholia Danielis Lattanzio Placido(e altri autori) per dimostrare la dipendenza di tutti questi da unafonte comune identificata con il commento a Virgilio di Elio Do-nato45 Per quanto riguarda nello specifico le corrispondenze tra

44) La specificazione nam sibi imminere non Furia sed mater uidebatur oc-cisa egrave chiaramente una parafrasi del passo virgiliano riportato subito dopo che Lat-tanzio ritiene modello di quel verso della Tebaide Il commentatore vuole cioegrave direche Stazio ndash nel formulare il v 511 che contiene il riferimento alla persecuzione del-lrsquoombra della madre e non come egrave piugrave consueto delle Erinni ndash si ispira a Virgilio(ma la menzione della madre per Oreste egrave motivata anche dal fatto che le Furiae sonostate associate ad Edipo) Si noti lrsquouso del verbo uidebatur Lattanzio interpreta lascena allusa da Virgilio come unrsquoallucinazione di Oreste (su questo punto cf infra)

45) Il confronto piugrave produttivo egrave quello tra Macrobio Servio e gli ScholiaDanielis cf in part i passi raccolti da A Santoro Il laquoServio Danielinoraquo egrave DonatoSIFC (NS) 20 1943 79ndash104 e N Marinone Elio Donato Macrobio e Servio com-mentatori di Vergilio in Analecta Graecolatina Bologna 1990 193ndash264 La tesi

270 Luc ia Deg iovann i

gli Scholia Danielis e Lattanzio si vedano gli studi di Funaioli e divan de Woestijne46

Un caso analogo a quello che stiamo esaminando si trova inLact Plac ad Theb 2595 da confrontare con Schol Dan ad Aen10567 Lattanzio per spiegare un passo di Stazio cita un verso di Virgilio e riporta al contempo informazioni ricavate dal commento a quel passo di Virgilio La similitudine di Tideo con Briareo in Theb 2595ss riprende la similitudine virgiliana di Enea con lo stes-so personaggio mitico (chiamato con lrsquoaltro nome Egeone) in Aen10565ss Virgilio segue una versione mitica diversa da quella omeri-ca secondo la quale Briareo Egeone era alleato di Zeus nella Gi-gantomachia (cf Hom Il 1401ndash406) lo scolio danielino a Aen10567 cerca di sanare la contraddizione proponendo una particola-re interpretazione dellrsquoavverbio contra supportata da un parallelo diTerenzio La stessa variante mitica egrave seguita da Stazio Lattanzio rile-va la ripresa da Virgilio e adatta al passo della Tebaide la spiegazionedel commento virgiliano riportando anche il parallelo di Terenzio

Si consideri inoltre il confronto tra Lact Plac ad Theb 61ndash3e Schol Dan ad Ecl 668 si puograve dedurre che Lattanzio riprende uncommento piugrave ampio di quello rappresentato per noi dagli ScholiaDanielis (lo prova la presenza soltanto in Lattanzio del segmento anutrice derelictum esse)

In altri casi Lattanzio riporta informazioni che si trovano nellanota di Servio e dello scolio danielino ma evidentemente non ri-prende il complesso del Servius auctus cosigrave come egrave a noi giunto

secondo cui gli Scholia Danielis derivano dal commento di Donato egrave stata sostenu-ta in particolare dai curatori dellrsquoincompiuta Editio Harvardiana E K RandJ J Savage G B Waldrop Piugrave probabilmente il compilatore degli Scholia Danielisattingeva a un compendio del commento di Donato (cfr A H Travis Donatus andthe Scholia Danielis A Stylistic Comparison HSPh 53 1942 157ndash169 id Adden-dum to laquoDonatus and the Scholia Danielisraquo CPh 45 1950 38ndash39) sulla questionecf piugrave recentemente Ch Murgia The truth about Vergilrsquos commentators inR Rees (ed) Romane memento Vergil in the Fourth Century London 2004 189ndash200 192 e per una posizione scettica nei confronti di questa teoria G Ramires Peruna nuova edizione di Servio RFIC 124 1996 318ndash329 318ndash319 Anche se il ten-tativo di ricostruire la perduta opera di Donato puograve essere considerato utopisticoresta indubbio che le tradizioni scoliastiche sopracitate conservano materiale pro-veniente da quel prezioso commento

46) G Funaioli Esegesi virgiliana antica Prolegomeni alla edizione del com-mento di Giunio Filargirio e di Tito Gallo Milano 1930 478ss P van de Woestij-ne Les scolies a la Theacutebaiumlde de Stace Remarques et suggestions AClass 19 1950149ndash163 (cf in part 154ss)

271LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

bensigrave un commento che egrave a monte degli Scholia Danielis e che egravefonte dello stesso Servio lo mostra con chiarezza il confronto giagraveanalizzato da Funaioli47 tra Serv + Schol Dan ad Aen 11133Lact Plac ad Theb 7542 Isid Etim 10260 Gell 20113

Egrave dunque probabile che le informazioni presenti in Lattan-zio ndash ma non nella nota di Servio e dello scolio danielino ndash si rife-riscano alla medesima opera citata dal commento virgiliano cioegravequella tragedia di Pacuvio alla quale noi diamo attraverso Diome-de il titolo di Orestes E in effetti si ha una singolare coincidenzacompare Pilade che dalla nota di Servio sapevamo giagrave essere fra ipersonaggi (si noti che in entrambi i casi il riferimento a Pilade egrave deltutto inutile allrsquoesegesi del passo commentato non puograve dunque es-sere casuale) Unrsquoulteriore conferma alla mia ipotesi viene dal fattoche le medesime informazioni (Oreste egrave risanato presso lrsquoasylumdegli Eraclidi e vi egrave stato condotto da Pilade) si trovano nel cosid-detto Mitografo Vaticano II uno dei tre fabularia medievali sco-perti da Angelo Mai presso la Biblioteca Apostolica Vaticana (ri-porto il testo secondo lrsquoedizione di Kulcsaacuter)48

Fabula 193 De asylo nepotum HerculisPostquam Hercules migrauit e terris filii nepotesque eius insidias quasipse auus conflixerat timentes Athenis sibi primi asylum hoc est tem -plum refugii fecerunt hac lege consecratum ut quocunque crimine reusad id confugeret ab omni noxa liber esset nullusque eum inde abducereuel ledere auderet Vbi et Orestes extremo amico Pilade trahente resi-puit Dictum autem uolunt asylum quasi antetrahendo [a non trahendoM Bode] spolium Hoc autem religionis ius non inest omnibus templissed quibus concessum est lege consecrationis

Come accade molto spesso nel testo dei Mitografi Vaticani questafabula si presenta come un laquocollageraquo49 quasi letterale di due distin-te note del commento di Servio ad Aen 8342 per la parte post-quam templo50 e ad Aen 2761 per la parte hoc consecratio-nis Lrsquoosservazione dictum spolium riproduce invece il senso di

47) Cf Funaioli (come n 46) 479ndash48148) P Kulcsaacuter Mythographi Vaticani I et II Turnhout 1987 (Corpus Chri-

stianorum Series Latina XCIc)49) Cf Ph Dain Mythographe du Vatican II Besanccedilon 2000 28ndash3050) Questa nota di Servio egrave riprodotta quasi alla lettera in Myth Vat I 60 con

la variante templum Mineruae e in schol ad Luc 197 con la variante locum refugii(cf il templum refugii di Myth Vat II 193) al posto della lezione templum Miseri-cordiae dei codici serviani (che sembra quella originaria)

272 Luc ia Deg iovann i

Schol Dan ad Aen 2761 alii lsquoasylumrsquo ideo dictum quod fu-gienti illuc spolia non detraherentur (si noti in entrambi la posizio-ne immediatamente precedente a hoc consecrationis)

Da nessuno di questi due passi perograve il mitografo poteva rica-vare lrsquoinformazione ubi et Orestes extremo amico Pilade trahenteresipuit che presenta invece significative consonanze verbali con ilsopracitato scolio di Lattanzio a Stat Theb 12511 Orestes postabsolutionem cum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente con-fugit et resipuit Gli scoli a Stazio sono in effetti una delle principalifonti insieme a Servio dei Mitografi Vaticani Si noti perograve nellaformulazione del Mitografo una piccola aggiunta rispetto al testodi Lattanzio lrsquoavverbio extremo (laquoalla fineraquo) Questa specificazio-ne temporale suona piuttosto strana allrsquointerno della fabula del Mi-tografo mentre si spiegherebbe benissimo in un testo che espones-se anche le vicende di Oreste immediatamente precedenti Sarebbestata fuori luogo anche nello scolio di Lattanzio che inizia con ilriferimento allrsquoaltare (e non a caso il commentatore lrsquoha omessa)Egrave quindi da escludere la possibilitagrave che il mitografo abbia di perso-na integrato il commento virgiliano (Servio + scolio danielino) conquesta singola notizia tratta dallo scolio di Lattanzio egrave invece plau-sibile che dipenda da una fonte comune a tutti e tre gli autori checontenesse anche lrsquoinformazione relativa al legame di Oreste conlrsquoaltare degli Eraclidi51

51) La situazione qui rilevata concorda con le conclusioni a cui egrave giunto F Ke-seling (De Mythographi Vaticani Secundi Fontibus Halle 1908) lo studioso argo-menta con lrsquoausilio di numerosi confronti (cf pp 84ndash98) che in molti casi le somi-glianze tra il testo del Mitografo Vaticano II e gli scoli del Servio Danielino e di altriautori si possono spiegare solo postulando la dipendenza da fonti comuni costituiteda perduti commenti a Virgilio (cf p 84) Keseling ritiene infatti che il Mitografo Va-ticano II riprenda il commento virgiliano di Servio ma non gli Scholia Danielis nellaforma in cui sono a noi giunti (cf pp 9ndash11) Anche nel caso dei Mitografi Vaticani cosigravecome del Servio Danielino egrave stato indicato come fonte il commento di Donato a Vir-gilio (tesi sostenuta a proposito del Mitografo Vaticano I da R Schulz De Mytho-graphi Vaticani Primi Fontibus Halle 1905) Questi studi di ricostruzione del perdu-to commento di Donato propri della temperie culturale della Quellenforschung devono essere in larga misura ridimensionati in quanto non tengono conto delle fontiintermedie medievali (cfr le critiche alla tesi di Schulz svolte nellrsquointroduzione allrsquoedi-zione Budeacute del Mitografo Vaticano I Le premier mythographe du Vatican texte eta-bli par N Zorzetti et traduit par J Berlioz Paris 1995 XX ss) Tuttavia anche se egrave daescludere che il compilatore del fabularius medievale avesse diretto accesso al com-mento di Donato appare probabile che attinga da esso materiale attraverso passaggiintermedi di compendi non sempre identificabili Per un riassunto aggiornato relati-vo alla questione delle fonti del Mitografo Vaticano II si veda Dain (come n 49) 14ndash18

273LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

In conclusione dallrsquounione di quattro fonti scoliastiche (Ser-vio e Schol Dan a Verg Aen 4473 Lattanzio Placido a Stat Theb12511 Myth Vat II 193) che attingono il proprio materiale a unafonte comune perduta ricaviamo il contenuto di un commento alpasso virgiliano piugrave esteso di quello conservato dalla tradizione delServius auctus in cui era riportato un maggior numero di informa-zioni relativamente alla tragedia di Pacuvio ritenuta dal commen-tatore il referente di Virgilio in quel passo

Egrave possibile ricostruire almeno in parte le modalitagrave con cuiServio e il compilatore degli Scholia Danielis utilizzano la fonte comune tramite il confronto delle loro note di commento al v 469in riferimento alla tragedia pacuviana relativa a Penteo (il testo egraveriportato supra) Le due note derivano chiaramente da una mede-sima fonte che egrave riportata in modo piugrave esteso dallo scolio danieli-no cf la spiegazione del termine agmina ad aut impetus aut se-cundum Vrbanum agmina serpentium di Servio corrisponde autimpetus aut secundum quosdam quoniam habitus earum et sibilaserpentium faciem agminis praebent dello scolio danielino (Servioegrave nettamente piugrave succinto ma conserva il nome di Vrbanus chenello scolio danielino egrave sostituito da secundum quosdam) Perquanto riguarda la tragedia di Pacuvio relativa a Penteo Serviomantiene solamente il nudo riferimento (Pentheus autem secun-dum tragoediam Pacuuii furuit etiam ipse) mentre lo scolio da-nielino ne riporta anche il riassunto che introduce con le seguen-ti parole Pentheum autem furuisse traditur secundum tragoediamPacuuii de quo fabula talis est In questo caso egrave chiaro che lo scolio danielino integra Servio servendosi della stessa fonte giagrave im-piegata da questi e poicheacute Servio era stato estremamente succin-to riporta (quasi) per intero la nota della fonte senza curarsi chein piccola parte ripete quanto giagrave detto da Servio Di conseguenzain questo passo lo scolio danielino conserva piugrave fedelmente lafacies del commento perduto

La nota al v 473 di questa fonte comune riguardante la trage-dia di Pacuvio relativa ad Oreste era probabilmente strutturata inmodo simile al riferimento al dramma doveva seguire la narrazio-ne della fabula della quale si possono ricostruire alcuni elementitramite la congiunzione di Servio scolio danielino Lattanzio Pla-cido e Mitografo Vaticano II Oreste su consiglio di Pilade persfuggire alle Furie si rifugia nel tempio di Apollo dal quale nonpuograve piugrave uscire percheacute laquoassediatoraquo da queste che stazionano sulla

274 Luc ia Deg iovann i

soglia del tempio La scena si sposta nel tempio di Minerva Oresteviene sottoposto a processo ed egrave assolto Non cessa tuttavia la per-secuzione delle Furie a cui si aggiunge quella dellrsquoombra della madre52 Alla fine (cf postremo del Myth Vat II) Oreste trascina-to da Pilade si rifugia presso il templum Misericordiae (il βωμςrsquoΕλου chiamato ara Clementiae da Stazio) dove egrave risanato (resi-puit) In questo caso Servio conserva una sezione del racconto (checorrisponde alla parte iniziale della tragedia) quella che a suo giu-dizio descrive la scena a cui allude Virgilio Il compilatore degliScholia Danielis andando a integrare la nota di Servio rileva una discrepanza tra lrsquoinformazione riportata da Servio e ciograve che ricavadallrsquoaltra fonte aggiunge quindi un succinto riferimento a unrsquoaltrascena che puograve costituire il referente di Virgilio legandolo alla notadi Servio tramite lrsquoespressione alii dicunt53

5 Il finale della tragedia

Tramite la congiunzione di queste testimonianze ricaviamoinformazioni anche sullo scioglimento dellrsquoazione drammatica Pacuvio segue una versione mitica ndash la cui unica attestazione in untesto letterario conservato egrave data da Stat Theb 12511 ndash secondo laquale Oreste viene liberato dai tormenti presso il βωμς rsquoΕλου diAtene Egrave ben nota la predilezione del doctus Pacuvio per le varian-ti rare ed erudite54 nel caso specifico si tratta o di unrsquoinvenzione del

52) Lo scolio di Lattanzio Placido colloca la persecuzione della madre dopolrsquoassoluzione (quia Orestes post absolutionem cum fureret ad hanc aram Pyladeamico trahente confugit et resipuit lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbramreligio arae summouerit) ma non si puograve escludere che fosse presente anche prima

53) Lrsquoautore dello scolio danielino forse nota lrsquoimprecisione del riferimentodi Servio proprio in relazione alla presenza di Clitemnestra si noti infatti che Servio spiega il sedent in limine Dirae non il fatto che Oreste fugga lo spettro diClitemnestra Stupisce perograve che nemmeno lo scolio danielino menzioni Clitem-nestra Si verifica qui lo stesso fatto singolare che si ha nella nota al v 469 relativaa Penteo nel riassunto dello scolio danielino non figura la scena della follia di Pen-teo nonostante sia il punto di maggior interesse per lrsquointerpretazione del passo diVirgilio

54) Di questo tema si egrave occupato in particolare DrsquoAnna (La laquodoctrinaraquo diMarco Pacuvio in Problemi di letteratura latina arcaica Roma 1976 173ndash197) cfle considerazioni svolte dallo studioso intorno al Dulorestes e alla versione relativaalla morte di Priamo casi in cui a fronte di tradizioni mitiche molto diffuse Pacu-vio sceglie varianti rare o affatto sconosciute

275LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

tragediografo latino o di una tradizione ellenistica non altrimentinota55

Ci si puograve dunque chiedere come Pacuvio traducesse il nomedella divinitagrave cui lrsquoaltare era dedicato Stazio la chiama clementiama la piugrave comune traduzione del greco ampλεος egrave misericordia e il sacello ateniese egrave generalmente chiamato negli autori latini ara Misericordiae (cf Sen rhet Contr 10510 Panegyrici 971 Servad Aen 8342 Lact ad Theb 12481497510 vi alludono ancheQuint 51138 e Apul Met 1115) La scelta del termine clementiada parte di Stazio egrave dovuta se non altro a necessitagrave metriche (mĭ-sĕrĭcordia non puograve entrare in un esametro)56 ma tale preclusionenon riguarda un testo drammatico

La collocazione dello scioglimento dellrsquoazione presso il βωμςrsquoΕλου egrave di grande importanza per definire la struttura drammati-ca della tragedia Egrave infatti accertata la presenza di un primo cambio

55) Mi limito a segnalare un elemento che potrebbe avere attinenza con la rielaborazione del mito operata da Pacuvio Si tratta della possibilitagrave che negli Aetiadi Callimaco fosse trattato un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di ΕλεοςQuestrsquoipotesi egrave stata formulata da R Pfeiffer (Callimachus vol I FragmentaOxford 1949 58) sulla base di due scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle ai vv 258 e260 Commentando il riferimento di Edipo allrsquolaquounicitagraveraquo dellrsquohumanitas ateniese loscoliasta richiama a confronto un verso di Callimaco (fr 51 Pfeiffer = 60 Massimil-la) affermando che si tratta del verso conclusivo del libro II degli Aetia (schol adOed Col 258) Lo scolio immediatamente successivo (ad Oed Col 260) come peravvalorare questa fama di Atene menziona lrsquoesistenza nella cittagrave dellrsquoaltare di Ελε-ος Congiungendo queste due testimonianze Pfeiffer ipotizza che questo soggettofosse trattato da Callimaco alla fine del libro II degli Aetia quanto poi al conte -nuto del racconto eziologico lo studioso pensa al mito della fondazione da parte degli Eraclidi dato che egrave quello piugrave diffuso ma gli scoli sopra citati non ne fannomenzione Dal momento che i riferimenti a Callimaco e allrsquoaltare sono disgiunti lrsquoesistenza stessa di una sezione relativa allrsquoaltare di Ελεος negli Aetia di Callimacorimane solo ipotetica (cf G Massimilla Aitia libri primo e secondo Pisa 1996 371)Se perograve si accoglie la proposta di Pfeiffer si puograve pensare che lrsquoopera di Callimaco siastata un referente di Pacuvio Fondandosi sullrsquoipotesi di Pfeiffer Ch McNelis (Sta-tiusrsquo Thebaid and the poetics of civil war Cambridge 2007 165ndash166) suggerisce cheStazio abbia come modello Callimaco in tal caso aggiungerei lrsquoOrestes di Pacuviopotrebbe essere stato un modello intermedio (su questo aspetto cf infra)

56) Piugrave articolate spiegazioni della scelta del termine clementia da parte diStazio e del significato di tale scelta sono state date da J F Burgess Statiusrsquo Altarof Mercy CQ 22 1972 339ndash349 347ndash348 S Morton Braund Ending epic StatiusTheseus and a merciful release PCPhS 42 1996 1ndash23 9ndash12 F Delarue Stace po -egravete eacutepique Originaliteacute et coheacuterence Louvain 2000 162ndash165 McNelis (come n 55)163ss (in relazione in part alla distinzione di Seneca tra clementia e misericordia edella visione della clementia come virtugrave propria dellrsquoimperatore ideale)

276 Luc ia Deg iovann i

di scena dal tempio di Apollo a Delfi al tempio di Minerva ad Ate-ne come avviene anche nelle Eumenides di Eschilo Nella tragediaeschilea crsquoera poi un secondo spostamento che portava la scena sul-lrsquoAreopago nel tribunale fondato secondo Eschilo in quellrsquoocca-sione In Pacuvio il processo si svolgeva nel tempio di Minerva(non era pertanto necessario un cambio di scena) ma lrsquoassoluzio-ne diversamente che in Eschilo non portava alla liberazione diOreste anche nel testo di Pacuvio la scena si spostava dunque unaseconda volta ma nella direzione del βωμς rsquoΕλου che secondoquanto apprendiamo da Pausania era situato nellrsquoγορά Questocambiamento rispetto alla versione eschilea come si puograve ricostrui-re attraverso Stazio (con il βωμς rsquoΕλου che di fatto assolve allafunzione risolutiva dellrsquoAreopago) dagrave un significato complessivoalla rielaborazione del mito operata da Pacuvio

A questo proposito egrave interessante rilevare una serie di corri-spondenze tra il passo staziano relativo allrsquoara Clementiae e le Eu-menides di Eschilo57 La riflessione di Stazio sul valore dellrsquoistitutodellrsquoAltare della Clemenza (Theb 12497ndash505)58 presenta singolariaffinitagrave con i concetti espressi da Atena nel suo discorso di fonda-zione dellrsquoAreopago (Aesch Eum 681ss) in comune ci sono inparticolare i temi della giustizia e della difesa degli uomini e lrsquoideadellrsquounicitagrave dellrsquoistituto ateniese (cf in part Eum 700ndash706)59 Inrelazione alla vicenda di Oreste lrsquoAreopago e lrsquoAra della Clemen-za assolvono sostanzialmente alla medesima funzione ma con unoslittamento di significato Eschilo pone lrsquoaccento sullrsquoinflessibilitagravedella giustizia che si serve della paura come proprio strumento drsquoazione come emerge chiaramente dalle parole di Atena in Eum

57) Altri argomenti che vanno in questa direzione sono stati portati daTh Baier LrsquoAra Clementiae nella Tebaide di Stazio (XII 481ndash518) Aevum 81 2007159ndash170 169

58) Fama est defensos acie post busta paterni numinis Herculeos sedem fundasse nepotes fama minor factis ipsos nam credere dignum caelicolas tellusquibus hospita semper Athenae ceu leges hominemque nouum ritusque sacrorum seminaque in uacuas hinc descendentia terras sic sacrasse loco commune animan-tibus aegris confugium unde procul starent iraeque minaeque regnaque et a iustis Fortuna recederet aris

59) Τοι(νδε τοι ταρβο)ντες νδκως σβας ampρυμα [τε] χρας κα π(λεωςσωτριον ampχοιτrsquo ν ο1ον ο2τις νθρπων ampχει ο2τrsquo ν Σκ4θ5σιν ο2τε Πλοποςν τ(ποις κερδ8ν θικτον το)το βουλευτριον α9δο13ον ξ4θυμον εltδ(ντων=περ γρηγορς φρο4ρημα γς καθσταμαι

277LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

690ndash692 e 698ndash69960 a questo scopo vengono integrate tra i culticittadini le Erinni stesse con la funzione di laquodispensatrici di giu-stiziaraquo (cf lrsquoosservazione di Atena ai vv 990ndash991 κ τ8ν φοβερ8ντ8νδε προσπων μγα κρδος Aρ8 το13σδε πολταις)61 Lrsquoistituzio-ne del βωμς rsquoΕλου presuppone invece un concetto di giustiziamite che opera con clemenza Questo slittamento ideologico bensi accorda con lrsquoimmagine di Atene come centro di φιλανθρωπαper antonomasia di cui il βωμς rsquoΕλου assurge a simbolo62 Neitesti letterari i riferimenti allrsquoaltare srsquoaccompagnano spesso allasottolineatura del carattere di unicitagrave di questrsquoistituzione ateniesesi ricordi in particolare il riferimento di Pausania che su tale osser-vazione costruisce un elogio della cittagrave con concetti in parte affinia quelli formulati nel passo di Stazio63 Il medesimo carattere diunicitagrave egrave sottolineato in relazione allrsquoAreopago nel discorso di fon-dazione di Atena (cf Aesch Eum 702ndash703) Questo parallelismo contrasto dellrsquoaltare di Ελεος rispetto allrsquoAreopago quale si puograveintravedere nei concetti espressi da Stazio avrebbe un profondo significato ideologico nellrsquoOrestes di Pacuvio dove la funzionedrammaturgica dellrsquoAreopago era svolta dallrsquoaltare di Ελεος Sipuograve quindi ipotizzare che i temi svolti da Stazio in relazione allrsquoaraClementiae fossero ispirati dalla tragedia di Pacuvio

Unrsquoulteriore osservazione di Stazio puograve infine suggerire unrsquoi-potesi circa la versione mitica adottata da Pacuvio Nei versi che introducono il passo relativo al valore dellrsquoara Clementiae (Theb

60) Eum 690ndash692 ν δB τC σβας στ8ν φ(βος τε ξυγγενDς τ μD δικε13ν σχσει τ( τrsquo Eμαρ κα κατrsquo εφρ(νην Aμ8ς 698ndash699 κα μD τ δεινν πGν π(λεωςampξω βαλε13ν τς γHρ δεδοικIς μηδBν ampνδικος βροτ8ν

61) Su questo tema cf recentemente H H Bacon The Furiesrsquo HomecomingCPh 96 2001 48ndash59 58

62) A partire dallrsquoetagrave ellenistica il riferimento al βωμς rsquoΕλου diviene un to-pos retorico comprovante lrsquohumanitas di Atene (e proprio in quanto topos questoargomento egrave consigliato nei manuali di retorica sia greci che romani cfr Apsin ArsRhetorica 1016 Dilts Kennedy e Quint Inst 51138) In merito a questo tema cfin part E J Stafford Eleos the Athenian laquoAltar of Pityraquo and its god in H vanWees (ed) Worshipping virtues personification and the divine in ancient GreeceLondon 2000 199ndash225

63) Paus 1171 rsquoΑθηναοις δB ν τK γορL κα λλα στν οκ ς Mπανταςπσημα κα rsquoΕλου βωμ(ς N μλιστα θε8ν ς νθρπινον βον κα μεταβολHςπραγμτων Oντι Pφελμ μ(νοι τιμHς QΕλλνων νμουσιν rsquoΑθηνα13οι το4τοις δB οτH ς φιλανθρωπαν μ(νον καθστηκεν λλH κα θεοRς εσεβο)σιν λλων πλονκα γHρ Α9δο)ς σφισι βωμ(ς στι κα Φμης κα QΟρμς δλ τε ναργ8ς Vσοιςπλον τι Wτρων εσεβεας μτεστιν Xσον σφσι παρν τ4χης χρηστς

278 Luc ia Deg iovann i

12497ss riportato supra nella n 58) Stazio critica la tradizionemitica (fama) secondo cui lrsquoaltare fu fondato dagli Eraclidi64 e afferma che in realtagrave (factis) fu istituito dagli dei stessi Per ap-profondire questo aspetto egrave opportuno ricordare che il βωμςrsquoΕλου menzionato nelle fonti letterarie a partire dallrsquoetagrave ellenisti-ca egrave da identificare con il piugrave antico βωμς τ8ν δδεκα θε8ν fondato alla fine del VI sec aC anchrsquoesso collocato nellrsquoγορά eavente funzione di asilo65 Lrsquoidentificazione del βωμς rsquoΕλου con

64) Per le attestazioni di questa tradizione mitica cf n 41 e riguardo allrsquoipo-tesi che fosse trattata da Callimaco cf n 55

65) Lrsquoidentificazione fu proposta per la prima volta da U von Wilamowitz-Moellendorff Aus Kydathen in Philologische Untersuchungen I Berlin 1880 201n 4 DellrsquoAltare dei Dodici Dei sono stati trovati resti nel 1934 negli scavi dellrsquoγοράcondotti dallrsquoAmerican School of Classical Studies at Athens Il primo studio ap-profondito al riguardo egrave quello di M Crosby The Altar of the Twelve Gods inAthens Hesperia Suppl 8 1949 82ndash103 che sostiene lrsquoidentificazione proposta daWilamowitz (cf in part pp 102ndash103) ulteriori argomentazioni in suo supporto sitrovano in Thompson (come n 39) 49ss per uno studio archeologico piugrave esaustivocf L M Gadbery The Sanctuary of the Twelve Gods in the Athenian Agora a Re-vised View Hesperia 61 1992 447ndash489 Sappiamo da Tucidide (6546ndash7) che lrsquoAl-tare dei Dodici Dei nellrsquoγορά fu fondato da Pisistrato il Giovane (figlio del tirannoIppia) durante il suo arcontato intorno al 522521 aC Da numerose altre fonti sievince che questo altare aveva funzione di asilo la prima attestazione storica di questo ruolo egrave data da Herod 61084 in relazione ad avvenimenti del 519 aC altririferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo si trovano in Diodoro (12391 even-to del 431 aC) e Licurgo (In Leocratem 93 fatto avvenuto intorno al 355 aC) I ri-ferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo cessano con la metagrave del IV sec aCpiugrave o meno contemporaneamente a quando cominciano i riferimenti allrsquoAltare diΕλεος che svolgeva la medesima funzione (cf le testimonianze raccolte in Wycher-ley [come n 40] 67ndash74) I riferimenti piugrave antichi si trovano negli scoli ad alcuni autoriclassici (cf in part gli scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle citati nella n 55) Nellrsquoetagraveellenistica e romana egrave sempre menzionato il βωμς rsquoΕλου come luogo drsquoasilo ad Ate-ne (Pausania non nomina lrsquoAltare dei Dodici Dei) La continuitagrave di funzione fa pen-sare che con βωμς τ8ν δδεκα θε8ν e βωμς rsquoΕλου si indichi il medesimo luogonellrsquoγορά di Atene Una conferma sembra data da Philostr Epist 39 (70) che parladellrsquoAltare di Ελεος come dedicato dagli Ateniesi a una laquotredicesima divinitagraveraquo(rsquoΑθηνα13οι τν rsquoΕλου στσαντο βωμ(ν Yς τρισκαιδεκτου θεο)) Come osser-va Crosby 103 laquothe simplest explanation of the text would seem to be that Pity wasadded to the Twelve Gods in Athens in some physical sense by sharing their sanc-tuary either through the addition of a second altar or through a gradual usurpationof the name Essentialy the Altar of the Twelve Gods was an altar of Pityraquo Il fattoche gli Ateniesi venerassero realmente Ελεος come una divinitagrave secondo quanto egraveaffermato nelle fonti letterarie resta tuttavia in dubbio alcuni studiosi propendonoper il ritenere che il tema dellrsquounicitagrave del culto ateniese di Ελεος sia un topos retori-co assunto a simbolo dellrsquohumanitas di Atene e non faccia riferimento a un cultopraticato nel concreto (questa tesi egrave sostenuta di recente da Stafford come n 62)

279LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν illumina a mio parere lrsquoosservazione diStazio (e allo stesso tempo trae da essa conferma) la sua correzio-ne della tradizione mitica sembra essere stata suggerita proprio dal-la consapevolezza che in precedenza lrsquoaltare era dedicato ai DodiciDei66 Ci si puograve chiedere allora se Stazio inventasse la variante della fondazione da parte degli dei oppure la desumesse da unrsquoope-ra letteraria anteriore Si puograve ipotizzare che questa variante si trovasse nellrsquoOrestes di Pacuvio Come si egrave detto in relazione alprocesso ad Oreste egrave plausibile che Pacuvio seguisse la versione mitica secondo la quale i giudici sono gli dei67 secondo questa tra-dizione lrsquoAreopago egrave stato fondato dai dodici dei (ο δδεκα θεοcome afferma Demosth 2366) che si riunirono per la prima voltasul colle ateniese per giudicare un delitto di sangue commesso daAres (e da questo fatto il colle ndash e quindi il tribunale ndash prese il nomedi Areopago laquocolle di Aresraquo) Pacuvio elimina lrsquoAreopago (il pro-cesso si svolge nel tempio di Minerva) e lo sostituisce nella sua fun-zione drammaturgica di risoluzione della vicenda con il βωμςrsquoΕλου che coincide storicamente con il βωμς τ8ν δδεκα θε8νAllrsquoAreopago fondato dai Dodici Dei si contrappone lrsquoaltare diΕλεος che secondo Stazio fu fondato in realtagrave dagli dei e non da-gli Eraclidi come vuole la tradizione Si potrebbe trattare natural-mente di una semplice coincidenza ma alla luce delle corrispon-denze tra lrsquoaltare di Ελεος e lrsquoAreopago egrave suggestivo ipotizzareche Stazio faccia riferimento a Pacuvio il tragediografo romanopotrebbe aver inserito nel finale del suo dramma un mito eziologi-co relativo a quel luogo simbolico di Atene e aver accreditato laversione secondo la quale sono gli dei stessi a volere la fondazionedellrsquoaltare di Ελεος Secondo questrsquoipotesi Pacuvio proietterebbenel mito nella forma di una rielaborazione letteraria il reale muta-mento di unrsquoistituzione ateniese (il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν che di-viene βωμς rsquoΕλου)68 mettendo in atto un procedimento simile aquello che aveva svolto Eschilo in relazione allrsquoAreopago69 Diffe-

66) La scelta di valorizzare questa diversa tradizione mitica veicola un pro -fondo significato ideologico allrsquointerno del poema cf in part le considerazioni diD Feeney The Gods in Epic Oxford 1991 390ndash391

67) La questione egrave discussa nel sect 3 sul problema relativo alle varianti mitichedel processo di Oreste e alla loro antichitagrave cf in part nn 30 e 32

68) Cf quanto detto nella n 6569) A proposito della relazione tra le Eumenides di Eschilo e la riforma di

Efialte cf n 31

280 Luc ia Deg iovann i

renza di fondo tra i due autori resta perograve il fatto che il mito eziolo-gico introdotto da Eschilo faceva riferimento al contesto politico alui contemporaneo mentre nel caso di Pacuvio si tratterebbe di unascelta di carattere piugrave propriamente letterario ed erudito70

6 Il personaggio di Pilade

Da Lattanzio e dal Mitografo Vaticano II si apprende che egrave Pilade a laquotrascinareraquo Oreste allrsquoara Clementiae evidentemente eglista al fianco di Oreste per tutta la tragedia71 Il verbo utilizzato inentrambe le testimonianze (trahente) suggerisce uno stato di com-pleta prostrazione di Oreste Il rapporto tra i due amici appare anche in questo caso simile a quello delineato nellrsquoOrestes e nel-lrsquoIfigenia in Tauride di Euripide noncheacute nel Chryses di Pacuvio72Il duplice intervento di Pilade in due momenti critici del drammacon funzione di conforto e consiglio egrave presente nellrsquoOrestes di Euripide Nei vv 725ss di questa tragedia Pilade che sopraggiun-ge dopo che si egrave spenta lrsquoultima speranza di salvezza per Oreste(Menelao ha di fatto negato il suo aiuto) consiglia allrsquoamico di pre-sentarsi di fronte allrsquoassemblea degli Argivi che deve giudicarloper discolparsi gli infonde la speranza che possa in questo modosalvarsi (cf i vv 780ss) e lo conduce al luogo del processo soste-nendolo fisicamente Si vedano in particolare i vv 800ndash802 περι-βαλIν πλευρο13ς μο13σι πλευρH νωχελ ν(σ Yς γI διrsquo στεςσε σμικρH φροντζων Oχλου οδBν α9σχυνθες χσω Piladeporta quasi di peso Oreste attraverso la cittagrave si tratta precisamen-

70) A questo riguardo si ricordi lrsquoipotesi di Pfeiffer secondo cui Callimacopossa aver trattato negli Aetia un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di Ελε-ος (cf n 55) lo studioso pensava al mito di fondazione piugrave diffuso connesso con gliEraclidi nonostante questo non sia in realtagrave affermato nelle testimonianze su cui sifonda la sua ipotesi Non egrave dunque prudente avventurarsi in ulteriori speculazionimi limito a segnalare il fatto che gli Aetia di Callimaco sono un modello a cui Pa-cuvio potrebbe essersi ispirato eventualmente anche per proporre versioni eziolo-giche alternative rispetto a quelle svolte dal poeta greco

71) Si ricordi che come si ricava da Servio allrsquoinizio del dramma Pilade con-siglia a Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo (cf la discussione della testimo-nianza svolta nel sect 3)

72) Cf Manuwald (come n 5) 68 Appartiene al Chryses di Pacuvio la cele-bre scena citata piugrave volte da Cicerone (Lael 724 Fin 52263) in cui i due amici sioffrono di morire lrsquouno per lrsquoaltro

281LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

te dellrsquoimmagine suggerita dallrsquoespressione di Lattanzio Pyladeamico trahente Dopo che lrsquoassemblea li ha condannati a morteOreste ed Elettra in preda alla disperazione decidono di togliersila vita a questo punto interviene nuovamente Pilade (vv 1085ss)che con la luciditagrave progettuale che lo caratterizza escogita il pianospietato la cui attuazione occupa il finale della tragedia (vv 1172ndash1176) Anche nellrsquoIfigenia in Tauride Pilade ha un ruolo fonda-mentale nel prologo come si egrave giagrave ricordato nel sect 3 Pilade infon-de coraggio in Oreste snervato dalla persecuzione delle Erinni e ri-dotto a uno stato di inerzia e gli consiglia come agire Nel seguitodella tragedia interventi significativi di Pilade si trovano ai vv 674ndash685 (in cui egli rifiuta la possibilitagrave di aver salva la vita offerta daIfigenia mentre Oreste appare destinato a essere sacrificato73 aivv 719ndash722 si dichiara fiducioso in un rivolgimento che li possasalvare entrambi) e ai vv 902ndash908 una battuta molto interessanteper definire la psicologia del personaggio Dopo il riconoscimentoOreste e Ifigenia si abbandonano a unrsquoespressione lirica di gioia einsieme di paura per il pericolo in cui si trovano Pilade intervienea fermare lrsquoeffusione dei loro sentimenti (laquoma basta coi lamentiraquov 904) e a richiamarli alla necessitagrave di escogitare un piano per fug-gire dalla Tauride La rappresentazione della personalitagrave di Piladein queste due tragedie di Euripide appare dunque coerente e unita-ria Pilade interviene sempre in momenti critici con la funzione diinfondere speranza e dispensare consigli la sua luciditagrave progettua-le e il suo ottimismo si contrappongono sistematicamente alla con-dizione di snervamento quasi abulia che contraddistingue OresteQuesta caratterizzazione del personaggio di Pilade si adatta piena-mente al ruolo che sembra svolgere nella tragedia di Pacuvio

7 Lo spettro di Clitemnestra

Sia Virgilio (fugit v 473) sia il commento di Lattanzio a Stazio(lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae sum-mouerit) fanno riferimento a un inseguimento di Oreste da partedello spettro della madre (che secondo la descrizione di Virgilio egravearmata di fiaccole e cinta di serpenti secondo lrsquoimmagine topica

73) Si tratta del passo che secondo Wilamowitz (come n 65) ha ispirato lascena del Chryses di Pacuvio sopra menzionata

282 Luc ia Deg iovann i

dellrsquoErinni) Il contesto della similitudine virgiliana suggerisce chesi tratti di un sogno di Oreste sulla base della fitta rete di corri-spondenze tra illustrans e illustrandum Dopo il tradimento diEnea Didone si trova in uno stato di furor (cf v 465 furentem ev 474 ergo ubi concepit furias euicta dolore) da sveglia ha allucina-zioni (cf i vv 460ndash461 hinc exaudiri uoces et uerba uocantis uisauiri) e mentre dorme ha incubi (cf i vv 465ndash468) I due personaggimitici della similitudine sono entrambi in preda al furor e pertantoad entrambi sono associate le Furiae in quanto divinitagrave (mentre alv 474 a Didone sono riferite le Furiae in quanto sentimento) Il tur-bamento che affligge specificamente Penteo laquovedere due soli e dueTebiraquo corrisponde a ciograve che Didone prova ai vv 460ndash461 si trattadi una percezione distorta della realtagrave in quanto i sensi (sia Penteoche Didone sono svegli) vengono influenzati dal tormento interio-re Gli incubi di Didone invece hanno precise corrispondenze coni patimenti di Oreste e nessuna attinenza con le vicende di PenteoDidone egrave perseguitata in sogno dal ferus Aeneas come Oreste egrave in-calzato dalla madre in entrambi i casi si tratta di spettri del passatoche rimandano a sensi di colpa (per Didone si tratta naturalmentedel tradimento della memoria del primo marito cf i vv 460ndash461)Didone sogna di procedere sola per una lunga via in una terra de-serta cercando i compatrioti rivive stravolta in forma di incubolrsquoesperienza che ha provato nel fuggire esule dalla patria in cercadi un luogo ospitale Oreste dopo il matricidio egrave costretto a vaga-bondare a lungo esule e solo74 probabilmente egrave proprio questo lrsquoelemento che motiva la scelta di Oreste come termine di paragone

Per quanto riguarda la tragedia di Pacuvio si pone il seguenteproblema lrsquoombra di Clitemnestra era solo un prodotto dellrsquoalluci-nazione di Oreste (e non era quindi visibile agli spettatori) oppurecompariva in scena e inseguiva materialmente Oreste In riferimen-to al passo di Virgilio Lattanzio opta sicuramente per la prima inter-

74) In Aesch Eum 240 Oreste dichiara di aver vagato per terre e per mari alv 249 le Erinni dicono di aver percorso addirittura ogni angolo della terra e varcato ilmare inseguendo Oreste cf anche la predizione dei vagabondaggi di Oreste in EurEl 1253 In questi casi le peregrinazioni precedono il processo NellrsquoIfigenia in Tau-ride di Euripide invece la medesima condizione egrave attribuita a Oreste dopo il proces-so cf i vv 970ndash971 Vσαι δrsquo rsquoΕριν4ων οκ πεσθησαν ν(μ δρ(μοις νιδρ4τοισιν[λστρουν μrsquo ε dove lrsquoaggettivo ν-ίδρυτος (da δρ4ω) puograve voler dire laquosenza posaraquoma suggerisce anche lrsquoidea dellrsquoandare errando Egrave assai probabile che questo aspettofosse tematizzato anche nella tragedia di Pacuvio sia prima sia dopo lrsquoassoluzione

283LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

pretazione come dimostra la scelta del verbo (uidebatur) ma egrave probabile che si basi unicamente sul testo di Virgilio e sui relativicommenti senza conoscere direttamente lrsquoopera di Pacuvio Drsquoaltraparte egrave ben possibile che lrsquoombra di Clitemnestra comparisse in sce-na dato che cosigrave avveniva nelle Eumenides di Eschilo Crsquoegrave tuttaviauna possibilitagrave di conciliare le due interpretazioni suggerita propriodal contesto virgiliano In Eschilo lo spettro di Clitemnestra egrave senza dubbio visibile sulla scena (ai vv 94ndash139) ma si presenta come unrsquoim-magine di sogno che appare alle Erinni addormentate nel tempio diApollo nel dichiarare la propria identitagrave Clitemnestra si definisce unOναρ (cf v 116 Oναρ γHρ ltμGς ν)ν Κλυταιμστρα καλ8) nellrsquoinvita-re le Erinni a guardare le sue ferite chiarisce che esse non possono ve-derla con gli occhi (vv 103ndash105 Vρα δB πληγHς τσδε καρδ^ σθεν ε=δουσα γHρ φρDν Oμμασιν λαμπρ4νεται [ν μρ^ δB μο13ρrsquoπρ(σκοπος βροτ8ν])75 La rappresentazione eschilea presupponedunque che le Erinni vedano in sogno Clitemnestra allo stesso modoin cui sognano di inseguire Oreste come egrave rivelato dai loro mugolii(v 130 λαβB λαβB λαβB λαβ φρζου) e dallrsquoosservazione di Clitem-nestra (vv 131ndash132 Oναρ δικεις θρα κλαγγανεις δrsquo Mπερ κ4ωνμριμναν ο2ποτrsquo κλεπων π(νου) Eschilo sembra quindi suggerireagli spettatori che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sullascena non egrave concepito come unrsquoentitagrave concreta ma solo come visua-lizzazione del sogno delle Erinni In Virgilio la similitudine con Ore-ste egrave riferita proprio agli incubi di Didone la coincidenza potrebbenon essere casuale Egrave possibile formulare lrsquoipotesi che Pacuvio abbiaripreso da Eschilo la presenza in scena dello spettro di Clitemnestracome sogno ma con una variazione apparirebbe a Oreste e non alleErinni Come le Erinni sognavano di inseguire Oreste e di essere rim-proverate da Clitemnestra per non aver svolto bene il loro compitocosigrave Oreste potrebbe sognare di essere inseguito dallo spettro dellamadre (e non mancherebbe nemmeno un parallelo per il sonno diOreste il personaggio egrave addormentato in scena in tutta la parte ini-ziale dellrsquoOrestes di Euripide fino al v 210) Egrave difficile stabilire dovepotesse essere collocata tale scena ma in base alla testimonianza for-nita da Stazio Theb 12511 e dal relativo scolio di Lattanzio si puograveforse riferire allrsquoattacco di follia di Oreste dopo lrsquoassoluzione

75) Il v 105 egrave ritenuto interpolato dagli editori egrave probabile che serva a espli-citare che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sulla scena non deve essereconcepito dagli spettatori come unrsquoentitagrave concreta

8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

Pisa Luc ia Deg iovann i

Luc ia Deg iovann i284

267LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

prese le vicende di Atene Ai vv 968ss Euripide in parte riprendein parte varia la versione eschilea del mito immagina infatti che alcune delle Erinni accettino la sentenza e la proposta di avere unculto ad Atene secondo quanto narrato da Eschilo ma una partenon rispetti la sentenza e continui a perseguitare Oreste35 Il trage-diografo latino mantiene il processo ormai talmente radicato nellavicenda mitica da essere ineludibile ma ne annulla la valenza total-mente risolutoria che caratterizzava la drammaturgia eschilea pro-prio come Euripide aveva fatto nellrsquoIfigenia in Tauride La solu-zione data ai tormenti di Oreste egrave perograve differente rispetto a quellaeuripidea36 anche per ovvi motivi drammaturgici egrave infatti necessa-rio che il dramma contenga in seacute anche lo scioglimento37 e la solu-zione prospettata da Euripide poteva solo essere narrata nel di-scorso di un deus ex machina con scarso effetto scenico

4 Stat Theb 12511 e il relativo scolio di Lattanzio Placido

Unrsquoaltra testimonianza relativa alla persecuzione delle Erinnidopo lrsquoassoluzione di Oreste finora non presa in esame nella lette-ratura critica relativa a Pacuvio egrave offerta da una nota del commen-to alla Tebaide di Stazio che va sotto il nome di Lattanzio Placido38Si tratta del passo (Theb 12481ss) che descrive lrsquoara Clementiaedi Atene presso cui si rifugiano come supplici le donne argive perchiedere la sepoltura dei caduti in guerra Questo altare esistevarealmente ad Atene era il βωμς rsquoΕλου che aveva funzione di asilo

35) Nelle profezie degli dei ex machina nei finali dellrsquoElettra e dellrsquoOrestes diEuripide si prevede invece che la liberazione di Oreste saragrave data in modo definitivodal giudizio dellrsquoAreopago (cf El 1258ndash1272 e Or 1648ndash1652)

36) Apollo impone a Oreste di rubare dalla Tauride il simulacro di Artemidee portarlo ad Atene se compiragrave questa nuova prova saragrave liberato dai tormenti

37) Le Coefore di Eschilo potevano concludersi con Oreste che esce di scenafuggendo dalle Erinni che vede nella sua allucinazione solo percheacute la tragedia egraveconcepita come parte di una trilogia unitaria

38) Si tratta di una silloge scoliastica ampiamente stratificata il cui nucleooriginario egrave probabilmente opera di un grammatico di cultura neoplatonica del IVndashV sec che sulla base della testimonianza di alcuni manoscritti viene chiamatotradizionalmente Lattanzio Placido Questa attribuzione egrave accolta dal piugrave recenteeditore R D Sweeney (Lactantii Placidi in Statii Thebaida commentum Anonymiin Statii Achilleida commentum Fulgentii ut fingitur Planciadis super Thebaidencommentariolum Stuttgart 1997) mentre egrave negata da R Jakobi Versprengungen inden Statius-Scholien Hermes 120 1992 364ndash374 364 n 1

268 Luc ia Deg iovann i

ed era collocato secondo la testimonianza di Pausania (1171) nellrsquoγορά39 Di questo altare si fa menzione nella letteratura sol-tanto a partire dallrsquoetagrave ellenistica quando diviene un topos retori-co comprovante la celebre humanitas degli Ateniesi40 Secondo unatradizione mitica diffusa nella letteratura scoliastica lrsquoaltare era stato il rifugio degli Eraclidi perseguitati da Euristeo41 Stazio ag-giunge che grazie ad esso trovarono pace dai loro tormenti anchealtri personaggi mitici fra cui Edipo e Oreste42

mox hospita sedesuicit et Oedipodae Furias et funus dagger Olynthi43

texit et a misero matrem summouit Oreste(Stat Theb 12509ndash511)

Stazio segue qui una versione mitica anomala secondo la quale laliberazione di Oreste egrave legata allrsquoAra della Clemenza ad Atene Egrave

39) Per una discussione delle fonti storiche relative a questo altare cf infran 65 La descrizione di Stazio egrave stata impiegata per ricostruire lrsquoaspetto del luogoalla fine del I sec dC (cf in part H A Thompson The Altar of Pity in the Athe-nian Agora Hesperia 21 1952 47ndash82)

40) Cf la raccolta delle testimonianze relative al βωμς rsquoΕλου in R E Wych -erley The Athenian Agora vol III Literary and Epigraphical Testimonia Prince-ton New Jersey 1957 67ndash74

41) Cf Ps-Apollod 2167 Schol Aristoph Eq 1151 Zenob 261 Philo-strat Vitae sophistarum 215 Stazio ai vv 497ss allude alla variante secondo la qua-le lrsquoaltare fu fondato dagli stessi Eraclidi cf Serv ad Verg Aen 2761 Lact ad StatTheb 12497 Philostrat Ep 39 La tradizione che lega gli Eraclidi al βωμς rsquoΕλουnon egrave attestata nella letteratura greca di etagrave classica nella tragedia euripidea gli Era-clidi si rifugiano nel tempio di Zeus a Maratona (e nelle Supplices le vedove argive sirecano a un altare di Demetra e Kore a Eleusi)

42) In base alle tradizioni mitiche piugrave note Edipo e Oreste lrsquouno patricidalrsquoaltro matricida vengono entrambi accolti come supplici ad Atene e ivi liberati daitormenti che li affliggono non egrave perograve testimoniata la versione qui seguita da Staziosecondo la quale essi si rifugiano presso lrsquoaltare di Ελεος A questo proposito si puogravetuttavia ricordare che gli exempla mitici di Edipo e Oreste costituiscono un toposretorico spesso impiegato nelle declamazioni a proposito del tema della clemenzadegli Ateniesi cf in part i riferimenti di Libanio in Decl 1531 e 1647 dove si fa alcontempo menzione del fatto che gli Ateniesi sono gli unici a venerare Ελεος comeuna divinitagrave

43) La cittagrave di Olinto fu conquistata da Filippo il Macedone nel 348 aC e isuoi abitanti furono ridotti in schiavitugrave ma in parte si rifugiarono ad Atene Lrsquoinse-rimento anacronistico di un fatto storico ha destato sospetti cf lrsquoesposizione delproblema e le proposte di emendamento in K F L Pollmann Statius Thebaid 12Paderborn 2004 210

269LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

improbabile che questa variante del mito sia unrsquoinvenzione di Sta-zio il quale si limita a citarla di sfuggita come cosa nota egrave vero -simile che essa fosse sviluppata in unrsquoopera per noi perduta Lo scolio di Lattanzio Placido al v 511 dagrave ulteriori informazioni

(A MISERO MATREM) SVMMOVIT ORESTE quia Orestes post absolutionemcum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente confugit et resipuitlsquomatremrsquo autem lsquosummouitrsquo Vergiliane nam sibi imminere non Furiased mater uidebatur occisa ltAen 4472ndash473gt lsquoarmatam facibus matremet serpentibus atris cum fugit ultricesque sedent in limine Diraersquo lsquosum-mouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae summouerit illicenim ut supra dictum est furore purgatus est

Lattanzio spiega il passo di Stazio (nello specifico la menzione della madre come persecutrice) tramite il riferimento a Verg Aen4472ndash47344 ma servendosi anche di unrsquoaltra fonte da cui ricavalrsquoinformazione ndash per noi preziosa ndash che Oreste ha un attacco di follia dopo lrsquoassoluzione La concordanza con lo scolio danielinosu questo particolare di una tradizione assolutamente peregrinanon puograve essere casuale egrave assai verosimile che Lattanzio reperisse lanotizia in un commento al passo di Virgilio che lui stesso cita lostesso commento che egrave la fonte dello scolio danielino

Il commento di Lattanzio in molti luoghi mostra di dipen deredal commento virgiliano che egrave la fonte degli Scholia Danielis (e tal-volta anche dello stesso Servio) Un intero filone degli studi dedi-cati ai commentatori virgiliani si egrave servito delle frequenti coinci-denze tra Macrobio Servio gli Scholia Danielis Lattanzio Placido(e altri autori) per dimostrare la dipendenza di tutti questi da unafonte comune identificata con il commento a Virgilio di Elio Do-nato45 Per quanto riguarda nello specifico le corrispondenze tra

44) La specificazione nam sibi imminere non Furia sed mater uidebatur oc-cisa egrave chiaramente una parafrasi del passo virgiliano riportato subito dopo che Lat-tanzio ritiene modello di quel verso della Tebaide Il commentatore vuole cioegrave direche Stazio ndash nel formulare il v 511 che contiene il riferimento alla persecuzione del-lrsquoombra della madre e non come egrave piugrave consueto delle Erinni ndash si ispira a Virgilio(ma la menzione della madre per Oreste egrave motivata anche dal fatto che le Furiae sonostate associate ad Edipo) Si noti lrsquouso del verbo uidebatur Lattanzio interpreta lascena allusa da Virgilio come unrsquoallucinazione di Oreste (su questo punto cf infra)

45) Il confronto piugrave produttivo egrave quello tra Macrobio Servio e gli ScholiaDanielis cf in part i passi raccolti da A Santoro Il laquoServio Danielinoraquo egrave DonatoSIFC (NS) 20 1943 79ndash104 e N Marinone Elio Donato Macrobio e Servio com-mentatori di Vergilio in Analecta Graecolatina Bologna 1990 193ndash264 La tesi

270 Luc ia Deg iovann i

gli Scholia Danielis e Lattanzio si vedano gli studi di Funaioli e divan de Woestijne46

Un caso analogo a quello che stiamo esaminando si trova inLact Plac ad Theb 2595 da confrontare con Schol Dan ad Aen10567 Lattanzio per spiegare un passo di Stazio cita un verso di Virgilio e riporta al contempo informazioni ricavate dal commento a quel passo di Virgilio La similitudine di Tideo con Briareo in Theb 2595ss riprende la similitudine virgiliana di Enea con lo stes-so personaggio mitico (chiamato con lrsquoaltro nome Egeone) in Aen10565ss Virgilio segue una versione mitica diversa da quella omeri-ca secondo la quale Briareo Egeone era alleato di Zeus nella Gi-gantomachia (cf Hom Il 1401ndash406) lo scolio danielino a Aen10567 cerca di sanare la contraddizione proponendo una particola-re interpretazione dellrsquoavverbio contra supportata da un parallelo diTerenzio La stessa variante mitica egrave seguita da Stazio Lattanzio rile-va la ripresa da Virgilio e adatta al passo della Tebaide la spiegazionedel commento virgiliano riportando anche il parallelo di Terenzio

Si consideri inoltre il confronto tra Lact Plac ad Theb 61ndash3e Schol Dan ad Ecl 668 si puograve dedurre che Lattanzio riprende uncommento piugrave ampio di quello rappresentato per noi dagli ScholiaDanielis (lo prova la presenza soltanto in Lattanzio del segmento anutrice derelictum esse)

In altri casi Lattanzio riporta informazioni che si trovano nellanota di Servio e dello scolio danielino ma evidentemente non ri-prende il complesso del Servius auctus cosigrave come egrave a noi giunto

secondo cui gli Scholia Danielis derivano dal commento di Donato egrave stata sostenu-ta in particolare dai curatori dellrsquoincompiuta Editio Harvardiana E K RandJ J Savage G B Waldrop Piugrave probabilmente il compilatore degli Scholia Danielisattingeva a un compendio del commento di Donato (cfr A H Travis Donatus andthe Scholia Danielis A Stylistic Comparison HSPh 53 1942 157ndash169 id Adden-dum to laquoDonatus and the Scholia Danielisraquo CPh 45 1950 38ndash39) sulla questionecf piugrave recentemente Ch Murgia The truth about Vergilrsquos commentators inR Rees (ed) Romane memento Vergil in the Fourth Century London 2004 189ndash200 192 e per una posizione scettica nei confronti di questa teoria G Ramires Peruna nuova edizione di Servio RFIC 124 1996 318ndash329 318ndash319 Anche se il ten-tativo di ricostruire la perduta opera di Donato puograve essere considerato utopisticoresta indubbio che le tradizioni scoliastiche sopracitate conservano materiale pro-veniente da quel prezioso commento

46) G Funaioli Esegesi virgiliana antica Prolegomeni alla edizione del com-mento di Giunio Filargirio e di Tito Gallo Milano 1930 478ss P van de Woestij-ne Les scolies a la Theacutebaiumlde de Stace Remarques et suggestions AClass 19 1950149ndash163 (cf in part 154ss)

271LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

bensigrave un commento che egrave a monte degli Scholia Danielis e che egravefonte dello stesso Servio lo mostra con chiarezza il confronto giagraveanalizzato da Funaioli47 tra Serv + Schol Dan ad Aen 11133Lact Plac ad Theb 7542 Isid Etim 10260 Gell 20113

Egrave dunque probabile che le informazioni presenti in Lattan-zio ndash ma non nella nota di Servio e dello scolio danielino ndash si rife-riscano alla medesima opera citata dal commento virgiliano cioegravequella tragedia di Pacuvio alla quale noi diamo attraverso Diome-de il titolo di Orestes E in effetti si ha una singolare coincidenzacompare Pilade che dalla nota di Servio sapevamo giagrave essere fra ipersonaggi (si noti che in entrambi i casi il riferimento a Pilade egrave deltutto inutile allrsquoesegesi del passo commentato non puograve dunque es-sere casuale) Unrsquoulteriore conferma alla mia ipotesi viene dal fattoche le medesime informazioni (Oreste egrave risanato presso lrsquoasylumdegli Eraclidi e vi egrave stato condotto da Pilade) si trovano nel cosid-detto Mitografo Vaticano II uno dei tre fabularia medievali sco-perti da Angelo Mai presso la Biblioteca Apostolica Vaticana (ri-porto il testo secondo lrsquoedizione di Kulcsaacuter)48

Fabula 193 De asylo nepotum HerculisPostquam Hercules migrauit e terris filii nepotesque eius insidias quasipse auus conflixerat timentes Athenis sibi primi asylum hoc est tem -plum refugii fecerunt hac lege consecratum ut quocunque crimine reusad id confugeret ab omni noxa liber esset nullusque eum inde abducereuel ledere auderet Vbi et Orestes extremo amico Pilade trahente resi-puit Dictum autem uolunt asylum quasi antetrahendo [a non trahendoM Bode] spolium Hoc autem religionis ius non inest omnibus templissed quibus concessum est lege consecrationis

Come accade molto spesso nel testo dei Mitografi Vaticani questafabula si presenta come un laquocollageraquo49 quasi letterale di due distin-te note del commento di Servio ad Aen 8342 per la parte post-quam templo50 e ad Aen 2761 per la parte hoc consecratio-nis Lrsquoosservazione dictum spolium riproduce invece il senso di

47) Cf Funaioli (come n 46) 479ndash48148) P Kulcsaacuter Mythographi Vaticani I et II Turnhout 1987 (Corpus Chri-

stianorum Series Latina XCIc)49) Cf Ph Dain Mythographe du Vatican II Besanccedilon 2000 28ndash3050) Questa nota di Servio egrave riprodotta quasi alla lettera in Myth Vat I 60 con

la variante templum Mineruae e in schol ad Luc 197 con la variante locum refugii(cf il templum refugii di Myth Vat II 193) al posto della lezione templum Miseri-cordiae dei codici serviani (che sembra quella originaria)

272 Luc ia Deg iovann i

Schol Dan ad Aen 2761 alii lsquoasylumrsquo ideo dictum quod fu-gienti illuc spolia non detraherentur (si noti in entrambi la posizio-ne immediatamente precedente a hoc consecrationis)

Da nessuno di questi due passi perograve il mitografo poteva rica-vare lrsquoinformazione ubi et Orestes extremo amico Pilade trahenteresipuit che presenta invece significative consonanze verbali con ilsopracitato scolio di Lattanzio a Stat Theb 12511 Orestes postabsolutionem cum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente con-fugit et resipuit Gli scoli a Stazio sono in effetti una delle principalifonti insieme a Servio dei Mitografi Vaticani Si noti perograve nellaformulazione del Mitografo una piccola aggiunta rispetto al testodi Lattanzio lrsquoavverbio extremo (laquoalla fineraquo) Questa specificazio-ne temporale suona piuttosto strana allrsquointerno della fabula del Mi-tografo mentre si spiegherebbe benissimo in un testo che espones-se anche le vicende di Oreste immediatamente precedenti Sarebbestata fuori luogo anche nello scolio di Lattanzio che inizia con ilriferimento allrsquoaltare (e non a caso il commentatore lrsquoha omessa)Egrave quindi da escludere la possibilitagrave che il mitografo abbia di perso-na integrato il commento virgiliano (Servio + scolio danielino) conquesta singola notizia tratta dallo scolio di Lattanzio egrave invece plau-sibile che dipenda da una fonte comune a tutti e tre gli autori checontenesse anche lrsquoinformazione relativa al legame di Oreste conlrsquoaltare degli Eraclidi51

51) La situazione qui rilevata concorda con le conclusioni a cui egrave giunto F Ke-seling (De Mythographi Vaticani Secundi Fontibus Halle 1908) lo studioso argo-menta con lrsquoausilio di numerosi confronti (cf pp 84ndash98) che in molti casi le somi-glianze tra il testo del Mitografo Vaticano II e gli scoli del Servio Danielino e di altriautori si possono spiegare solo postulando la dipendenza da fonti comuni costituiteda perduti commenti a Virgilio (cf p 84) Keseling ritiene infatti che il Mitografo Va-ticano II riprenda il commento virgiliano di Servio ma non gli Scholia Danielis nellaforma in cui sono a noi giunti (cf pp 9ndash11) Anche nel caso dei Mitografi Vaticani cosigravecome del Servio Danielino egrave stato indicato come fonte il commento di Donato a Vir-gilio (tesi sostenuta a proposito del Mitografo Vaticano I da R Schulz De Mytho-graphi Vaticani Primi Fontibus Halle 1905) Questi studi di ricostruzione del perdu-to commento di Donato propri della temperie culturale della Quellenforschung devono essere in larga misura ridimensionati in quanto non tengono conto delle fontiintermedie medievali (cfr le critiche alla tesi di Schulz svolte nellrsquointroduzione allrsquoedi-zione Budeacute del Mitografo Vaticano I Le premier mythographe du Vatican texte eta-bli par N Zorzetti et traduit par J Berlioz Paris 1995 XX ss) Tuttavia anche se egrave daescludere che il compilatore del fabularius medievale avesse diretto accesso al com-mento di Donato appare probabile che attinga da esso materiale attraverso passaggiintermedi di compendi non sempre identificabili Per un riassunto aggiornato relati-vo alla questione delle fonti del Mitografo Vaticano II si veda Dain (come n 49) 14ndash18

273LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

In conclusione dallrsquounione di quattro fonti scoliastiche (Ser-vio e Schol Dan a Verg Aen 4473 Lattanzio Placido a Stat Theb12511 Myth Vat II 193) che attingono il proprio materiale a unafonte comune perduta ricaviamo il contenuto di un commento alpasso virgiliano piugrave esteso di quello conservato dalla tradizione delServius auctus in cui era riportato un maggior numero di informa-zioni relativamente alla tragedia di Pacuvio ritenuta dal commen-tatore il referente di Virgilio in quel passo

Egrave possibile ricostruire almeno in parte le modalitagrave con cuiServio e il compilatore degli Scholia Danielis utilizzano la fonte comune tramite il confronto delle loro note di commento al v 469in riferimento alla tragedia pacuviana relativa a Penteo (il testo egraveriportato supra) Le due note derivano chiaramente da una mede-sima fonte che egrave riportata in modo piugrave esteso dallo scolio danieli-no cf la spiegazione del termine agmina ad aut impetus aut se-cundum Vrbanum agmina serpentium di Servio corrisponde autimpetus aut secundum quosdam quoniam habitus earum et sibilaserpentium faciem agminis praebent dello scolio danielino (Servioegrave nettamente piugrave succinto ma conserva il nome di Vrbanus chenello scolio danielino egrave sostituito da secundum quosdam) Perquanto riguarda la tragedia di Pacuvio relativa a Penteo Serviomantiene solamente il nudo riferimento (Pentheus autem secun-dum tragoediam Pacuuii furuit etiam ipse) mentre lo scolio da-nielino ne riporta anche il riassunto che introduce con le seguen-ti parole Pentheum autem furuisse traditur secundum tragoediamPacuuii de quo fabula talis est In questo caso egrave chiaro che lo scolio danielino integra Servio servendosi della stessa fonte giagrave im-piegata da questi e poicheacute Servio era stato estremamente succin-to riporta (quasi) per intero la nota della fonte senza curarsi chein piccola parte ripete quanto giagrave detto da Servio Di conseguenzain questo passo lo scolio danielino conserva piugrave fedelmente lafacies del commento perduto

La nota al v 473 di questa fonte comune riguardante la trage-dia di Pacuvio relativa ad Oreste era probabilmente strutturata inmodo simile al riferimento al dramma doveva seguire la narrazio-ne della fabula della quale si possono ricostruire alcuni elementitramite la congiunzione di Servio scolio danielino Lattanzio Pla-cido e Mitografo Vaticano II Oreste su consiglio di Pilade persfuggire alle Furie si rifugia nel tempio di Apollo dal quale nonpuograve piugrave uscire percheacute laquoassediatoraquo da queste che stazionano sulla

274 Luc ia Deg iovann i

soglia del tempio La scena si sposta nel tempio di Minerva Oresteviene sottoposto a processo ed egrave assolto Non cessa tuttavia la per-secuzione delle Furie a cui si aggiunge quella dellrsquoombra della madre52 Alla fine (cf postremo del Myth Vat II) Oreste trascina-to da Pilade si rifugia presso il templum Misericordiae (il βωμςrsquoΕλου chiamato ara Clementiae da Stazio) dove egrave risanato (resi-puit) In questo caso Servio conserva una sezione del racconto (checorrisponde alla parte iniziale della tragedia) quella che a suo giu-dizio descrive la scena a cui allude Virgilio Il compilatore degliScholia Danielis andando a integrare la nota di Servio rileva una discrepanza tra lrsquoinformazione riportata da Servio e ciograve che ricavadallrsquoaltra fonte aggiunge quindi un succinto riferimento a unrsquoaltrascena che puograve costituire il referente di Virgilio legandolo alla notadi Servio tramite lrsquoespressione alii dicunt53

5 Il finale della tragedia

Tramite la congiunzione di queste testimonianze ricaviamoinformazioni anche sullo scioglimento dellrsquoazione drammatica Pacuvio segue una versione mitica ndash la cui unica attestazione in untesto letterario conservato egrave data da Stat Theb 12511 ndash secondo laquale Oreste viene liberato dai tormenti presso il βωμς rsquoΕλου diAtene Egrave ben nota la predilezione del doctus Pacuvio per le varian-ti rare ed erudite54 nel caso specifico si tratta o di unrsquoinvenzione del

52) Lo scolio di Lattanzio Placido colloca la persecuzione della madre dopolrsquoassoluzione (quia Orestes post absolutionem cum fureret ad hanc aram Pyladeamico trahente confugit et resipuit lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbramreligio arae summouerit) ma non si puograve escludere che fosse presente anche prima

53) Lrsquoautore dello scolio danielino forse nota lrsquoimprecisione del riferimentodi Servio proprio in relazione alla presenza di Clitemnestra si noti infatti che Servio spiega il sedent in limine Dirae non il fatto che Oreste fugga lo spettro diClitemnestra Stupisce perograve che nemmeno lo scolio danielino menzioni Clitem-nestra Si verifica qui lo stesso fatto singolare che si ha nella nota al v 469 relativaa Penteo nel riassunto dello scolio danielino non figura la scena della follia di Pen-teo nonostante sia il punto di maggior interesse per lrsquointerpretazione del passo diVirgilio

54) Di questo tema si egrave occupato in particolare DrsquoAnna (La laquodoctrinaraquo diMarco Pacuvio in Problemi di letteratura latina arcaica Roma 1976 173ndash197) cfle considerazioni svolte dallo studioso intorno al Dulorestes e alla versione relativaalla morte di Priamo casi in cui a fronte di tradizioni mitiche molto diffuse Pacu-vio sceglie varianti rare o affatto sconosciute

275LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

tragediografo latino o di una tradizione ellenistica non altrimentinota55

Ci si puograve dunque chiedere come Pacuvio traducesse il nomedella divinitagrave cui lrsquoaltare era dedicato Stazio la chiama clementiama la piugrave comune traduzione del greco ampλεος egrave misericordia e il sacello ateniese egrave generalmente chiamato negli autori latini ara Misericordiae (cf Sen rhet Contr 10510 Panegyrici 971 Servad Aen 8342 Lact ad Theb 12481497510 vi alludono ancheQuint 51138 e Apul Met 1115) La scelta del termine clementiada parte di Stazio egrave dovuta se non altro a necessitagrave metriche (mĭ-sĕrĭcordia non puograve entrare in un esametro)56 ma tale preclusionenon riguarda un testo drammatico

La collocazione dello scioglimento dellrsquoazione presso il βωμςrsquoΕλου egrave di grande importanza per definire la struttura drammati-ca della tragedia Egrave infatti accertata la presenza di un primo cambio

55) Mi limito a segnalare un elemento che potrebbe avere attinenza con la rielaborazione del mito operata da Pacuvio Si tratta della possibilitagrave che negli Aetiadi Callimaco fosse trattato un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di ΕλεοςQuestrsquoipotesi egrave stata formulata da R Pfeiffer (Callimachus vol I FragmentaOxford 1949 58) sulla base di due scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle ai vv 258 e260 Commentando il riferimento di Edipo allrsquolaquounicitagraveraquo dellrsquohumanitas ateniese loscoliasta richiama a confronto un verso di Callimaco (fr 51 Pfeiffer = 60 Massimil-la) affermando che si tratta del verso conclusivo del libro II degli Aetia (schol adOed Col 258) Lo scolio immediatamente successivo (ad Oed Col 260) come peravvalorare questa fama di Atene menziona lrsquoesistenza nella cittagrave dellrsquoaltare di Ελε-ος Congiungendo queste due testimonianze Pfeiffer ipotizza che questo soggettofosse trattato da Callimaco alla fine del libro II degli Aetia quanto poi al conte -nuto del racconto eziologico lo studioso pensa al mito della fondazione da parte degli Eraclidi dato che egrave quello piugrave diffuso ma gli scoli sopra citati non ne fannomenzione Dal momento che i riferimenti a Callimaco e allrsquoaltare sono disgiunti lrsquoesistenza stessa di una sezione relativa allrsquoaltare di Ελεος negli Aetia di Callimacorimane solo ipotetica (cf G Massimilla Aitia libri primo e secondo Pisa 1996 371)Se perograve si accoglie la proposta di Pfeiffer si puograve pensare che lrsquoopera di Callimaco siastata un referente di Pacuvio Fondandosi sullrsquoipotesi di Pfeiffer Ch McNelis (Sta-tiusrsquo Thebaid and the poetics of civil war Cambridge 2007 165ndash166) suggerisce cheStazio abbia come modello Callimaco in tal caso aggiungerei lrsquoOrestes di Pacuviopotrebbe essere stato un modello intermedio (su questo aspetto cf infra)

56) Piugrave articolate spiegazioni della scelta del termine clementia da parte diStazio e del significato di tale scelta sono state date da J F Burgess Statiusrsquo Altarof Mercy CQ 22 1972 339ndash349 347ndash348 S Morton Braund Ending epic StatiusTheseus and a merciful release PCPhS 42 1996 1ndash23 9ndash12 F Delarue Stace po -egravete eacutepique Originaliteacute et coheacuterence Louvain 2000 162ndash165 McNelis (come n 55)163ss (in relazione in part alla distinzione di Seneca tra clementia e misericordia edella visione della clementia come virtugrave propria dellrsquoimperatore ideale)

276 Luc ia Deg iovann i

di scena dal tempio di Apollo a Delfi al tempio di Minerva ad Ate-ne come avviene anche nelle Eumenides di Eschilo Nella tragediaeschilea crsquoera poi un secondo spostamento che portava la scena sul-lrsquoAreopago nel tribunale fondato secondo Eschilo in quellrsquoocca-sione In Pacuvio il processo si svolgeva nel tempio di Minerva(non era pertanto necessario un cambio di scena) ma lrsquoassoluzio-ne diversamente che in Eschilo non portava alla liberazione diOreste anche nel testo di Pacuvio la scena si spostava dunque unaseconda volta ma nella direzione del βωμς rsquoΕλου che secondoquanto apprendiamo da Pausania era situato nellrsquoγορά Questocambiamento rispetto alla versione eschilea come si puograve ricostrui-re attraverso Stazio (con il βωμς rsquoΕλου che di fatto assolve allafunzione risolutiva dellrsquoAreopago) dagrave un significato complessivoalla rielaborazione del mito operata da Pacuvio

A questo proposito egrave interessante rilevare una serie di corri-spondenze tra il passo staziano relativo allrsquoara Clementiae e le Eu-menides di Eschilo57 La riflessione di Stazio sul valore dellrsquoistitutodellrsquoAltare della Clemenza (Theb 12497ndash505)58 presenta singolariaffinitagrave con i concetti espressi da Atena nel suo discorso di fonda-zione dellrsquoAreopago (Aesch Eum 681ss) in comune ci sono inparticolare i temi della giustizia e della difesa degli uomini e lrsquoideadellrsquounicitagrave dellrsquoistituto ateniese (cf in part Eum 700ndash706)59 Inrelazione alla vicenda di Oreste lrsquoAreopago e lrsquoAra della Clemen-za assolvono sostanzialmente alla medesima funzione ma con unoslittamento di significato Eschilo pone lrsquoaccento sullrsquoinflessibilitagravedella giustizia che si serve della paura come proprio strumento drsquoazione come emerge chiaramente dalle parole di Atena in Eum

57) Altri argomenti che vanno in questa direzione sono stati portati daTh Baier LrsquoAra Clementiae nella Tebaide di Stazio (XII 481ndash518) Aevum 81 2007159ndash170 169

58) Fama est defensos acie post busta paterni numinis Herculeos sedem fundasse nepotes fama minor factis ipsos nam credere dignum caelicolas tellusquibus hospita semper Athenae ceu leges hominemque nouum ritusque sacrorum seminaque in uacuas hinc descendentia terras sic sacrasse loco commune animan-tibus aegris confugium unde procul starent iraeque minaeque regnaque et a iustis Fortuna recederet aris

59) Τοι(νδε τοι ταρβο)ντες νδκως σβας ampρυμα [τε] χρας κα π(λεωςσωτριον ampχοιτrsquo ν ο1ον ο2τις νθρπων ampχει ο2τrsquo ν Σκ4θ5σιν ο2τε Πλοποςν τ(ποις κερδ8ν θικτον το)το βουλευτριον α9δο13ον ξ4θυμον εltδ(ντων=περ γρηγορς φρο4ρημα γς καθσταμαι

277LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

690ndash692 e 698ndash69960 a questo scopo vengono integrate tra i culticittadini le Erinni stesse con la funzione di laquodispensatrici di giu-stiziaraquo (cf lrsquoosservazione di Atena ai vv 990ndash991 κ τ8ν φοβερ8ντ8νδε προσπων μγα κρδος Aρ8 το13σδε πολταις)61 Lrsquoistituzio-ne del βωμς rsquoΕλου presuppone invece un concetto di giustiziamite che opera con clemenza Questo slittamento ideologico bensi accorda con lrsquoimmagine di Atene come centro di φιλανθρωπαper antonomasia di cui il βωμς rsquoΕλου assurge a simbolo62 Neitesti letterari i riferimenti allrsquoaltare srsquoaccompagnano spesso allasottolineatura del carattere di unicitagrave di questrsquoistituzione ateniesesi ricordi in particolare il riferimento di Pausania che su tale osser-vazione costruisce un elogio della cittagrave con concetti in parte affinia quelli formulati nel passo di Stazio63 Il medesimo carattere diunicitagrave egrave sottolineato in relazione allrsquoAreopago nel discorso di fon-dazione di Atena (cf Aesch Eum 702ndash703) Questo parallelismo contrasto dellrsquoaltare di Ελεος rispetto allrsquoAreopago quale si puograveintravedere nei concetti espressi da Stazio avrebbe un profondo significato ideologico nellrsquoOrestes di Pacuvio dove la funzionedrammaturgica dellrsquoAreopago era svolta dallrsquoaltare di Ελεος Sipuograve quindi ipotizzare che i temi svolti da Stazio in relazione allrsquoaraClementiae fossero ispirati dalla tragedia di Pacuvio

Unrsquoulteriore osservazione di Stazio puograve infine suggerire unrsquoi-potesi circa la versione mitica adottata da Pacuvio Nei versi che introducono il passo relativo al valore dellrsquoara Clementiae (Theb

60) Eum 690ndash692 ν δB τC σβας στ8ν φ(βος τε ξυγγενDς τ μD δικε13ν σχσει τ( τrsquo Eμαρ κα κατrsquo εφρ(νην Aμ8ς 698ndash699 κα μD τ δεινν πGν π(λεωςampξω βαλε13ν τς γHρ δεδοικIς μηδBν ampνδικος βροτ8ν

61) Su questo tema cf recentemente H H Bacon The Furiesrsquo HomecomingCPh 96 2001 48ndash59 58

62) A partire dallrsquoetagrave ellenistica il riferimento al βωμς rsquoΕλου diviene un to-pos retorico comprovante lrsquohumanitas di Atene (e proprio in quanto topos questoargomento egrave consigliato nei manuali di retorica sia greci che romani cfr Apsin ArsRhetorica 1016 Dilts Kennedy e Quint Inst 51138) In merito a questo tema cfin part E J Stafford Eleos the Athenian laquoAltar of Pityraquo and its god in H vanWees (ed) Worshipping virtues personification and the divine in ancient GreeceLondon 2000 199ndash225

63) Paus 1171 rsquoΑθηναοις δB ν τK γορL κα λλα στν οκ ς Mπανταςπσημα κα rsquoΕλου βωμ(ς N μλιστα θε8ν ς νθρπινον βον κα μεταβολHςπραγμτων Oντι Pφελμ μ(νοι τιμHς QΕλλνων νμουσιν rsquoΑθηνα13οι το4τοις δB οτH ς φιλανθρωπαν μ(νον καθστηκεν λλH κα θεοRς εσεβο)σιν λλων πλονκα γHρ Α9δο)ς σφισι βωμ(ς στι κα Φμης κα QΟρμς δλ τε ναργ8ς Vσοιςπλον τι Wτρων εσεβεας μτεστιν Xσον σφσι παρν τ4χης χρηστς

278 Luc ia Deg iovann i

12497ss riportato supra nella n 58) Stazio critica la tradizionemitica (fama) secondo cui lrsquoaltare fu fondato dagli Eraclidi64 e afferma che in realtagrave (factis) fu istituito dagli dei stessi Per ap-profondire questo aspetto egrave opportuno ricordare che il βωμςrsquoΕλου menzionato nelle fonti letterarie a partire dallrsquoetagrave ellenisti-ca egrave da identificare con il piugrave antico βωμς τ8ν δδεκα θε8ν fondato alla fine del VI sec aC anchrsquoesso collocato nellrsquoγορά eavente funzione di asilo65 Lrsquoidentificazione del βωμς rsquoΕλου con

64) Per le attestazioni di questa tradizione mitica cf n 41 e riguardo allrsquoipo-tesi che fosse trattata da Callimaco cf n 55

65) Lrsquoidentificazione fu proposta per la prima volta da U von Wilamowitz-Moellendorff Aus Kydathen in Philologische Untersuchungen I Berlin 1880 201n 4 DellrsquoAltare dei Dodici Dei sono stati trovati resti nel 1934 negli scavi dellrsquoγοράcondotti dallrsquoAmerican School of Classical Studies at Athens Il primo studio ap-profondito al riguardo egrave quello di M Crosby The Altar of the Twelve Gods inAthens Hesperia Suppl 8 1949 82ndash103 che sostiene lrsquoidentificazione proposta daWilamowitz (cf in part pp 102ndash103) ulteriori argomentazioni in suo supporto sitrovano in Thompson (come n 39) 49ss per uno studio archeologico piugrave esaustivocf L M Gadbery The Sanctuary of the Twelve Gods in the Athenian Agora a Re-vised View Hesperia 61 1992 447ndash489 Sappiamo da Tucidide (6546ndash7) che lrsquoAl-tare dei Dodici Dei nellrsquoγορά fu fondato da Pisistrato il Giovane (figlio del tirannoIppia) durante il suo arcontato intorno al 522521 aC Da numerose altre fonti sievince che questo altare aveva funzione di asilo la prima attestazione storica di questo ruolo egrave data da Herod 61084 in relazione ad avvenimenti del 519 aC altririferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo si trovano in Diodoro (12391 even-to del 431 aC) e Licurgo (In Leocratem 93 fatto avvenuto intorno al 355 aC) I ri-ferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo cessano con la metagrave del IV sec aCpiugrave o meno contemporaneamente a quando cominciano i riferimenti allrsquoAltare diΕλεος che svolgeva la medesima funzione (cf le testimonianze raccolte in Wycher-ley [come n 40] 67ndash74) I riferimenti piugrave antichi si trovano negli scoli ad alcuni autoriclassici (cf in part gli scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle citati nella n 55) Nellrsquoetagraveellenistica e romana egrave sempre menzionato il βωμς rsquoΕλου come luogo drsquoasilo ad Ate-ne (Pausania non nomina lrsquoAltare dei Dodici Dei) La continuitagrave di funzione fa pen-sare che con βωμς τ8ν δδεκα θε8ν e βωμς rsquoΕλου si indichi il medesimo luogonellrsquoγορά di Atene Una conferma sembra data da Philostr Epist 39 (70) che parladellrsquoAltare di Ελεος come dedicato dagli Ateniesi a una laquotredicesima divinitagraveraquo(rsquoΑθηνα13οι τν rsquoΕλου στσαντο βωμ(ν Yς τρισκαιδεκτου θεο)) Come osser-va Crosby 103 laquothe simplest explanation of the text would seem to be that Pity wasadded to the Twelve Gods in Athens in some physical sense by sharing their sanc-tuary either through the addition of a second altar or through a gradual usurpationof the name Essentialy the Altar of the Twelve Gods was an altar of Pityraquo Il fattoche gli Ateniesi venerassero realmente Ελεος come una divinitagrave secondo quanto egraveaffermato nelle fonti letterarie resta tuttavia in dubbio alcuni studiosi propendonoper il ritenere che il tema dellrsquounicitagrave del culto ateniese di Ελεος sia un topos retori-co assunto a simbolo dellrsquohumanitas di Atene e non faccia riferimento a un cultopraticato nel concreto (questa tesi egrave sostenuta di recente da Stafford come n 62)

279LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν illumina a mio parere lrsquoosservazione diStazio (e allo stesso tempo trae da essa conferma) la sua correzio-ne della tradizione mitica sembra essere stata suggerita proprio dal-la consapevolezza che in precedenza lrsquoaltare era dedicato ai DodiciDei66 Ci si puograve chiedere allora se Stazio inventasse la variante della fondazione da parte degli dei oppure la desumesse da unrsquoope-ra letteraria anteriore Si puograve ipotizzare che questa variante si trovasse nellrsquoOrestes di Pacuvio Come si egrave detto in relazione alprocesso ad Oreste egrave plausibile che Pacuvio seguisse la versione mitica secondo la quale i giudici sono gli dei67 secondo questa tra-dizione lrsquoAreopago egrave stato fondato dai dodici dei (ο δδεκα θεοcome afferma Demosth 2366) che si riunirono per la prima voltasul colle ateniese per giudicare un delitto di sangue commesso daAres (e da questo fatto il colle ndash e quindi il tribunale ndash prese il nomedi Areopago laquocolle di Aresraquo) Pacuvio elimina lrsquoAreopago (il pro-cesso si svolge nel tempio di Minerva) e lo sostituisce nella sua fun-zione drammaturgica di risoluzione della vicenda con il βωμςrsquoΕλου che coincide storicamente con il βωμς τ8ν δδεκα θε8νAllrsquoAreopago fondato dai Dodici Dei si contrappone lrsquoaltare diΕλεος che secondo Stazio fu fondato in realtagrave dagli dei e non da-gli Eraclidi come vuole la tradizione Si potrebbe trattare natural-mente di una semplice coincidenza ma alla luce delle corrispon-denze tra lrsquoaltare di Ελεος e lrsquoAreopago egrave suggestivo ipotizzareche Stazio faccia riferimento a Pacuvio il tragediografo romanopotrebbe aver inserito nel finale del suo dramma un mito eziologi-co relativo a quel luogo simbolico di Atene e aver accreditato laversione secondo la quale sono gli dei stessi a volere la fondazionedellrsquoaltare di Ελεος Secondo questrsquoipotesi Pacuvio proietterebbenel mito nella forma di una rielaborazione letteraria il reale muta-mento di unrsquoistituzione ateniese (il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν che di-viene βωμς rsquoΕλου)68 mettendo in atto un procedimento simile aquello che aveva svolto Eschilo in relazione allrsquoAreopago69 Diffe-

66) La scelta di valorizzare questa diversa tradizione mitica veicola un pro -fondo significato ideologico allrsquointerno del poema cf in part le considerazioni diD Feeney The Gods in Epic Oxford 1991 390ndash391

67) La questione egrave discussa nel sect 3 sul problema relativo alle varianti mitichedel processo di Oreste e alla loro antichitagrave cf in part nn 30 e 32

68) Cf quanto detto nella n 6569) A proposito della relazione tra le Eumenides di Eschilo e la riforma di

Efialte cf n 31

280 Luc ia Deg iovann i

renza di fondo tra i due autori resta perograve il fatto che il mito eziolo-gico introdotto da Eschilo faceva riferimento al contesto politico alui contemporaneo mentre nel caso di Pacuvio si tratterebbe di unascelta di carattere piugrave propriamente letterario ed erudito70

6 Il personaggio di Pilade

Da Lattanzio e dal Mitografo Vaticano II si apprende che egrave Pilade a laquotrascinareraquo Oreste allrsquoara Clementiae evidentemente eglista al fianco di Oreste per tutta la tragedia71 Il verbo utilizzato inentrambe le testimonianze (trahente) suggerisce uno stato di com-pleta prostrazione di Oreste Il rapporto tra i due amici appare anche in questo caso simile a quello delineato nellrsquoOrestes e nel-lrsquoIfigenia in Tauride di Euripide noncheacute nel Chryses di Pacuvio72Il duplice intervento di Pilade in due momenti critici del drammacon funzione di conforto e consiglio egrave presente nellrsquoOrestes di Euripide Nei vv 725ss di questa tragedia Pilade che sopraggiun-ge dopo che si egrave spenta lrsquoultima speranza di salvezza per Oreste(Menelao ha di fatto negato il suo aiuto) consiglia allrsquoamico di pre-sentarsi di fronte allrsquoassemblea degli Argivi che deve giudicarloper discolparsi gli infonde la speranza che possa in questo modosalvarsi (cf i vv 780ss) e lo conduce al luogo del processo soste-nendolo fisicamente Si vedano in particolare i vv 800ndash802 περι-βαλIν πλευρο13ς μο13σι πλευρH νωχελ ν(σ Yς γI διrsquo στεςσε σμικρH φροντζων Oχλου οδBν α9σχυνθες χσω Piladeporta quasi di peso Oreste attraverso la cittagrave si tratta precisamen-

70) A questo riguardo si ricordi lrsquoipotesi di Pfeiffer secondo cui Callimacopossa aver trattato negli Aetia un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di Ελε-ος (cf n 55) lo studioso pensava al mito di fondazione piugrave diffuso connesso con gliEraclidi nonostante questo non sia in realtagrave affermato nelle testimonianze su cui sifonda la sua ipotesi Non egrave dunque prudente avventurarsi in ulteriori speculazionimi limito a segnalare il fatto che gli Aetia di Callimaco sono un modello a cui Pa-cuvio potrebbe essersi ispirato eventualmente anche per proporre versioni eziolo-giche alternative rispetto a quelle svolte dal poeta greco

71) Si ricordi che come si ricava da Servio allrsquoinizio del dramma Pilade con-siglia a Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo (cf la discussione della testimo-nianza svolta nel sect 3)

72) Cf Manuwald (come n 5) 68 Appartiene al Chryses di Pacuvio la cele-bre scena citata piugrave volte da Cicerone (Lael 724 Fin 52263) in cui i due amici sioffrono di morire lrsquouno per lrsquoaltro

281LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

te dellrsquoimmagine suggerita dallrsquoespressione di Lattanzio Pyladeamico trahente Dopo che lrsquoassemblea li ha condannati a morteOreste ed Elettra in preda alla disperazione decidono di togliersila vita a questo punto interviene nuovamente Pilade (vv 1085ss)che con la luciditagrave progettuale che lo caratterizza escogita il pianospietato la cui attuazione occupa il finale della tragedia (vv 1172ndash1176) Anche nellrsquoIfigenia in Tauride Pilade ha un ruolo fonda-mentale nel prologo come si egrave giagrave ricordato nel sect 3 Pilade infon-de coraggio in Oreste snervato dalla persecuzione delle Erinni e ri-dotto a uno stato di inerzia e gli consiglia come agire Nel seguitodella tragedia interventi significativi di Pilade si trovano ai vv 674ndash685 (in cui egli rifiuta la possibilitagrave di aver salva la vita offerta daIfigenia mentre Oreste appare destinato a essere sacrificato73 aivv 719ndash722 si dichiara fiducioso in un rivolgimento che li possasalvare entrambi) e ai vv 902ndash908 una battuta molto interessanteper definire la psicologia del personaggio Dopo il riconoscimentoOreste e Ifigenia si abbandonano a unrsquoespressione lirica di gioia einsieme di paura per il pericolo in cui si trovano Pilade intervienea fermare lrsquoeffusione dei loro sentimenti (laquoma basta coi lamentiraquov 904) e a richiamarli alla necessitagrave di escogitare un piano per fug-gire dalla Tauride La rappresentazione della personalitagrave di Piladein queste due tragedie di Euripide appare dunque coerente e unita-ria Pilade interviene sempre in momenti critici con la funzione diinfondere speranza e dispensare consigli la sua luciditagrave progettua-le e il suo ottimismo si contrappongono sistematicamente alla con-dizione di snervamento quasi abulia che contraddistingue OresteQuesta caratterizzazione del personaggio di Pilade si adatta piena-mente al ruolo che sembra svolgere nella tragedia di Pacuvio

7 Lo spettro di Clitemnestra

Sia Virgilio (fugit v 473) sia il commento di Lattanzio a Stazio(lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae sum-mouerit) fanno riferimento a un inseguimento di Oreste da partedello spettro della madre (che secondo la descrizione di Virgilio egravearmata di fiaccole e cinta di serpenti secondo lrsquoimmagine topica

73) Si tratta del passo che secondo Wilamowitz (come n 65) ha ispirato lascena del Chryses di Pacuvio sopra menzionata

282 Luc ia Deg iovann i

dellrsquoErinni) Il contesto della similitudine virgiliana suggerisce chesi tratti di un sogno di Oreste sulla base della fitta rete di corri-spondenze tra illustrans e illustrandum Dopo il tradimento diEnea Didone si trova in uno stato di furor (cf v 465 furentem ev 474 ergo ubi concepit furias euicta dolore) da sveglia ha allucina-zioni (cf i vv 460ndash461 hinc exaudiri uoces et uerba uocantis uisauiri) e mentre dorme ha incubi (cf i vv 465ndash468) I due personaggimitici della similitudine sono entrambi in preda al furor e pertantoad entrambi sono associate le Furiae in quanto divinitagrave (mentre alv 474 a Didone sono riferite le Furiae in quanto sentimento) Il tur-bamento che affligge specificamente Penteo laquovedere due soli e dueTebiraquo corrisponde a ciograve che Didone prova ai vv 460ndash461 si trattadi una percezione distorta della realtagrave in quanto i sensi (sia Penteoche Didone sono svegli) vengono influenzati dal tormento interio-re Gli incubi di Didone invece hanno precise corrispondenze coni patimenti di Oreste e nessuna attinenza con le vicende di PenteoDidone egrave perseguitata in sogno dal ferus Aeneas come Oreste egrave in-calzato dalla madre in entrambi i casi si tratta di spettri del passatoche rimandano a sensi di colpa (per Didone si tratta naturalmentedel tradimento della memoria del primo marito cf i vv 460ndash461)Didone sogna di procedere sola per una lunga via in una terra de-serta cercando i compatrioti rivive stravolta in forma di incubolrsquoesperienza che ha provato nel fuggire esule dalla patria in cercadi un luogo ospitale Oreste dopo il matricidio egrave costretto a vaga-bondare a lungo esule e solo74 probabilmente egrave proprio questo lrsquoelemento che motiva la scelta di Oreste come termine di paragone

Per quanto riguarda la tragedia di Pacuvio si pone il seguenteproblema lrsquoombra di Clitemnestra era solo un prodotto dellrsquoalluci-nazione di Oreste (e non era quindi visibile agli spettatori) oppurecompariva in scena e inseguiva materialmente Oreste In riferimen-to al passo di Virgilio Lattanzio opta sicuramente per la prima inter-

74) In Aesch Eum 240 Oreste dichiara di aver vagato per terre e per mari alv 249 le Erinni dicono di aver percorso addirittura ogni angolo della terra e varcato ilmare inseguendo Oreste cf anche la predizione dei vagabondaggi di Oreste in EurEl 1253 In questi casi le peregrinazioni precedono il processo NellrsquoIfigenia in Tau-ride di Euripide invece la medesima condizione egrave attribuita a Oreste dopo il proces-so cf i vv 970ndash971 Vσαι δrsquo rsquoΕριν4ων οκ πεσθησαν ν(μ δρ(μοις νιδρ4τοισιν[λστρουν μrsquo ε dove lrsquoaggettivo ν-ίδρυτος (da δρ4ω) puograve voler dire laquosenza posaraquoma suggerisce anche lrsquoidea dellrsquoandare errando Egrave assai probabile che questo aspettofosse tematizzato anche nella tragedia di Pacuvio sia prima sia dopo lrsquoassoluzione

283LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

pretazione come dimostra la scelta del verbo (uidebatur) ma egrave probabile che si basi unicamente sul testo di Virgilio e sui relativicommenti senza conoscere direttamente lrsquoopera di Pacuvio Drsquoaltraparte egrave ben possibile che lrsquoombra di Clitemnestra comparisse in sce-na dato che cosigrave avveniva nelle Eumenides di Eschilo Crsquoegrave tuttaviauna possibilitagrave di conciliare le due interpretazioni suggerita propriodal contesto virgiliano In Eschilo lo spettro di Clitemnestra egrave senza dubbio visibile sulla scena (ai vv 94ndash139) ma si presenta come unrsquoim-magine di sogno che appare alle Erinni addormentate nel tempio diApollo nel dichiarare la propria identitagrave Clitemnestra si definisce unOναρ (cf v 116 Oναρ γHρ ltμGς ν)ν Κλυταιμστρα καλ8) nellrsquoinvita-re le Erinni a guardare le sue ferite chiarisce che esse non possono ve-derla con gli occhi (vv 103ndash105 Vρα δB πληγHς τσδε καρδ^ σθεν ε=δουσα γHρ φρDν Oμμασιν λαμπρ4νεται [ν μρ^ δB μο13ρrsquoπρ(σκοπος βροτ8ν])75 La rappresentazione eschilea presupponedunque che le Erinni vedano in sogno Clitemnestra allo stesso modoin cui sognano di inseguire Oreste come egrave rivelato dai loro mugolii(v 130 λαβB λαβB λαβB λαβ φρζου) e dallrsquoosservazione di Clitem-nestra (vv 131ndash132 Oναρ δικεις θρα κλαγγανεις δrsquo Mπερ κ4ωνμριμναν ο2ποτrsquo κλεπων π(νου) Eschilo sembra quindi suggerireagli spettatori che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sullascena non egrave concepito come unrsquoentitagrave concreta ma solo come visua-lizzazione del sogno delle Erinni In Virgilio la similitudine con Ore-ste egrave riferita proprio agli incubi di Didone la coincidenza potrebbenon essere casuale Egrave possibile formulare lrsquoipotesi che Pacuvio abbiaripreso da Eschilo la presenza in scena dello spettro di Clitemnestracome sogno ma con una variazione apparirebbe a Oreste e non alleErinni Come le Erinni sognavano di inseguire Oreste e di essere rim-proverate da Clitemnestra per non aver svolto bene il loro compitocosigrave Oreste potrebbe sognare di essere inseguito dallo spettro dellamadre (e non mancherebbe nemmeno un parallelo per il sonno diOreste il personaggio egrave addormentato in scena in tutta la parte ini-ziale dellrsquoOrestes di Euripide fino al v 210) Egrave difficile stabilire dovepotesse essere collocata tale scena ma in base alla testimonianza for-nita da Stazio Theb 12511 e dal relativo scolio di Lattanzio si puograveforse riferire allrsquoattacco di follia di Oreste dopo lrsquoassoluzione

75) Il v 105 egrave ritenuto interpolato dagli editori egrave probabile che serva a espli-citare che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sulla scena non deve essereconcepito dagli spettatori come unrsquoentitagrave concreta

8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

Pisa Luc ia Deg iovann i

Luc ia Deg iovann i284

268 Luc ia Deg iovann i

ed era collocato secondo la testimonianza di Pausania (1171) nellrsquoγορά39 Di questo altare si fa menzione nella letteratura sol-tanto a partire dallrsquoetagrave ellenistica quando diviene un topos retori-co comprovante la celebre humanitas degli Ateniesi40 Secondo unatradizione mitica diffusa nella letteratura scoliastica lrsquoaltare era stato il rifugio degli Eraclidi perseguitati da Euristeo41 Stazio ag-giunge che grazie ad esso trovarono pace dai loro tormenti anchealtri personaggi mitici fra cui Edipo e Oreste42

mox hospita sedesuicit et Oedipodae Furias et funus dagger Olynthi43

texit et a misero matrem summouit Oreste(Stat Theb 12509ndash511)

Stazio segue qui una versione mitica anomala secondo la quale laliberazione di Oreste egrave legata allrsquoAra della Clemenza ad Atene Egrave

39) Per una discussione delle fonti storiche relative a questo altare cf infran 65 La descrizione di Stazio egrave stata impiegata per ricostruire lrsquoaspetto del luogoalla fine del I sec dC (cf in part H A Thompson The Altar of Pity in the Athe-nian Agora Hesperia 21 1952 47ndash82)

40) Cf la raccolta delle testimonianze relative al βωμς rsquoΕλου in R E Wych -erley The Athenian Agora vol III Literary and Epigraphical Testimonia Prince-ton New Jersey 1957 67ndash74

41) Cf Ps-Apollod 2167 Schol Aristoph Eq 1151 Zenob 261 Philo-strat Vitae sophistarum 215 Stazio ai vv 497ss allude alla variante secondo la qua-le lrsquoaltare fu fondato dagli stessi Eraclidi cf Serv ad Verg Aen 2761 Lact ad StatTheb 12497 Philostrat Ep 39 La tradizione che lega gli Eraclidi al βωμς rsquoΕλουnon egrave attestata nella letteratura greca di etagrave classica nella tragedia euripidea gli Era-clidi si rifugiano nel tempio di Zeus a Maratona (e nelle Supplices le vedove argive sirecano a un altare di Demetra e Kore a Eleusi)

42) In base alle tradizioni mitiche piugrave note Edipo e Oreste lrsquouno patricidalrsquoaltro matricida vengono entrambi accolti come supplici ad Atene e ivi liberati daitormenti che li affliggono non egrave perograve testimoniata la versione qui seguita da Staziosecondo la quale essi si rifugiano presso lrsquoaltare di Ελεος A questo proposito si puogravetuttavia ricordare che gli exempla mitici di Edipo e Oreste costituiscono un toposretorico spesso impiegato nelle declamazioni a proposito del tema della clemenzadegli Ateniesi cf in part i riferimenti di Libanio in Decl 1531 e 1647 dove si fa alcontempo menzione del fatto che gli Ateniesi sono gli unici a venerare Ελεος comeuna divinitagrave

43) La cittagrave di Olinto fu conquistata da Filippo il Macedone nel 348 aC e isuoi abitanti furono ridotti in schiavitugrave ma in parte si rifugiarono ad Atene Lrsquoinse-rimento anacronistico di un fatto storico ha destato sospetti cf lrsquoesposizione delproblema e le proposte di emendamento in K F L Pollmann Statius Thebaid 12Paderborn 2004 210

269LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

improbabile che questa variante del mito sia unrsquoinvenzione di Sta-zio il quale si limita a citarla di sfuggita come cosa nota egrave vero -simile che essa fosse sviluppata in unrsquoopera per noi perduta Lo scolio di Lattanzio Placido al v 511 dagrave ulteriori informazioni

(A MISERO MATREM) SVMMOVIT ORESTE quia Orestes post absolutionemcum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente confugit et resipuitlsquomatremrsquo autem lsquosummouitrsquo Vergiliane nam sibi imminere non Furiased mater uidebatur occisa ltAen 4472ndash473gt lsquoarmatam facibus matremet serpentibus atris cum fugit ultricesque sedent in limine Diraersquo lsquosum-mouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae summouerit illicenim ut supra dictum est furore purgatus est

Lattanzio spiega il passo di Stazio (nello specifico la menzione della madre come persecutrice) tramite il riferimento a Verg Aen4472ndash47344 ma servendosi anche di unrsquoaltra fonte da cui ricavalrsquoinformazione ndash per noi preziosa ndash che Oreste ha un attacco di follia dopo lrsquoassoluzione La concordanza con lo scolio danielinosu questo particolare di una tradizione assolutamente peregrinanon puograve essere casuale egrave assai verosimile che Lattanzio reperisse lanotizia in un commento al passo di Virgilio che lui stesso cita lostesso commento che egrave la fonte dello scolio danielino

Il commento di Lattanzio in molti luoghi mostra di dipen deredal commento virgiliano che egrave la fonte degli Scholia Danielis (e tal-volta anche dello stesso Servio) Un intero filone degli studi dedi-cati ai commentatori virgiliani si egrave servito delle frequenti coinci-denze tra Macrobio Servio gli Scholia Danielis Lattanzio Placido(e altri autori) per dimostrare la dipendenza di tutti questi da unafonte comune identificata con il commento a Virgilio di Elio Do-nato45 Per quanto riguarda nello specifico le corrispondenze tra

44) La specificazione nam sibi imminere non Furia sed mater uidebatur oc-cisa egrave chiaramente una parafrasi del passo virgiliano riportato subito dopo che Lat-tanzio ritiene modello di quel verso della Tebaide Il commentatore vuole cioegrave direche Stazio ndash nel formulare il v 511 che contiene il riferimento alla persecuzione del-lrsquoombra della madre e non come egrave piugrave consueto delle Erinni ndash si ispira a Virgilio(ma la menzione della madre per Oreste egrave motivata anche dal fatto che le Furiae sonostate associate ad Edipo) Si noti lrsquouso del verbo uidebatur Lattanzio interpreta lascena allusa da Virgilio come unrsquoallucinazione di Oreste (su questo punto cf infra)

45) Il confronto piugrave produttivo egrave quello tra Macrobio Servio e gli ScholiaDanielis cf in part i passi raccolti da A Santoro Il laquoServio Danielinoraquo egrave DonatoSIFC (NS) 20 1943 79ndash104 e N Marinone Elio Donato Macrobio e Servio com-mentatori di Vergilio in Analecta Graecolatina Bologna 1990 193ndash264 La tesi

270 Luc ia Deg iovann i

gli Scholia Danielis e Lattanzio si vedano gli studi di Funaioli e divan de Woestijne46

Un caso analogo a quello che stiamo esaminando si trova inLact Plac ad Theb 2595 da confrontare con Schol Dan ad Aen10567 Lattanzio per spiegare un passo di Stazio cita un verso di Virgilio e riporta al contempo informazioni ricavate dal commento a quel passo di Virgilio La similitudine di Tideo con Briareo in Theb 2595ss riprende la similitudine virgiliana di Enea con lo stes-so personaggio mitico (chiamato con lrsquoaltro nome Egeone) in Aen10565ss Virgilio segue una versione mitica diversa da quella omeri-ca secondo la quale Briareo Egeone era alleato di Zeus nella Gi-gantomachia (cf Hom Il 1401ndash406) lo scolio danielino a Aen10567 cerca di sanare la contraddizione proponendo una particola-re interpretazione dellrsquoavverbio contra supportata da un parallelo diTerenzio La stessa variante mitica egrave seguita da Stazio Lattanzio rile-va la ripresa da Virgilio e adatta al passo della Tebaide la spiegazionedel commento virgiliano riportando anche il parallelo di Terenzio

Si consideri inoltre il confronto tra Lact Plac ad Theb 61ndash3e Schol Dan ad Ecl 668 si puograve dedurre che Lattanzio riprende uncommento piugrave ampio di quello rappresentato per noi dagli ScholiaDanielis (lo prova la presenza soltanto in Lattanzio del segmento anutrice derelictum esse)

In altri casi Lattanzio riporta informazioni che si trovano nellanota di Servio e dello scolio danielino ma evidentemente non ri-prende il complesso del Servius auctus cosigrave come egrave a noi giunto

secondo cui gli Scholia Danielis derivano dal commento di Donato egrave stata sostenu-ta in particolare dai curatori dellrsquoincompiuta Editio Harvardiana E K RandJ J Savage G B Waldrop Piugrave probabilmente il compilatore degli Scholia Danielisattingeva a un compendio del commento di Donato (cfr A H Travis Donatus andthe Scholia Danielis A Stylistic Comparison HSPh 53 1942 157ndash169 id Adden-dum to laquoDonatus and the Scholia Danielisraquo CPh 45 1950 38ndash39) sulla questionecf piugrave recentemente Ch Murgia The truth about Vergilrsquos commentators inR Rees (ed) Romane memento Vergil in the Fourth Century London 2004 189ndash200 192 e per una posizione scettica nei confronti di questa teoria G Ramires Peruna nuova edizione di Servio RFIC 124 1996 318ndash329 318ndash319 Anche se il ten-tativo di ricostruire la perduta opera di Donato puograve essere considerato utopisticoresta indubbio che le tradizioni scoliastiche sopracitate conservano materiale pro-veniente da quel prezioso commento

46) G Funaioli Esegesi virgiliana antica Prolegomeni alla edizione del com-mento di Giunio Filargirio e di Tito Gallo Milano 1930 478ss P van de Woestij-ne Les scolies a la Theacutebaiumlde de Stace Remarques et suggestions AClass 19 1950149ndash163 (cf in part 154ss)

271LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

bensigrave un commento che egrave a monte degli Scholia Danielis e che egravefonte dello stesso Servio lo mostra con chiarezza il confronto giagraveanalizzato da Funaioli47 tra Serv + Schol Dan ad Aen 11133Lact Plac ad Theb 7542 Isid Etim 10260 Gell 20113

Egrave dunque probabile che le informazioni presenti in Lattan-zio ndash ma non nella nota di Servio e dello scolio danielino ndash si rife-riscano alla medesima opera citata dal commento virgiliano cioegravequella tragedia di Pacuvio alla quale noi diamo attraverso Diome-de il titolo di Orestes E in effetti si ha una singolare coincidenzacompare Pilade che dalla nota di Servio sapevamo giagrave essere fra ipersonaggi (si noti che in entrambi i casi il riferimento a Pilade egrave deltutto inutile allrsquoesegesi del passo commentato non puograve dunque es-sere casuale) Unrsquoulteriore conferma alla mia ipotesi viene dal fattoche le medesime informazioni (Oreste egrave risanato presso lrsquoasylumdegli Eraclidi e vi egrave stato condotto da Pilade) si trovano nel cosid-detto Mitografo Vaticano II uno dei tre fabularia medievali sco-perti da Angelo Mai presso la Biblioteca Apostolica Vaticana (ri-porto il testo secondo lrsquoedizione di Kulcsaacuter)48

Fabula 193 De asylo nepotum HerculisPostquam Hercules migrauit e terris filii nepotesque eius insidias quasipse auus conflixerat timentes Athenis sibi primi asylum hoc est tem -plum refugii fecerunt hac lege consecratum ut quocunque crimine reusad id confugeret ab omni noxa liber esset nullusque eum inde abducereuel ledere auderet Vbi et Orestes extremo amico Pilade trahente resi-puit Dictum autem uolunt asylum quasi antetrahendo [a non trahendoM Bode] spolium Hoc autem religionis ius non inest omnibus templissed quibus concessum est lege consecrationis

Come accade molto spesso nel testo dei Mitografi Vaticani questafabula si presenta come un laquocollageraquo49 quasi letterale di due distin-te note del commento di Servio ad Aen 8342 per la parte post-quam templo50 e ad Aen 2761 per la parte hoc consecratio-nis Lrsquoosservazione dictum spolium riproduce invece il senso di

47) Cf Funaioli (come n 46) 479ndash48148) P Kulcsaacuter Mythographi Vaticani I et II Turnhout 1987 (Corpus Chri-

stianorum Series Latina XCIc)49) Cf Ph Dain Mythographe du Vatican II Besanccedilon 2000 28ndash3050) Questa nota di Servio egrave riprodotta quasi alla lettera in Myth Vat I 60 con

la variante templum Mineruae e in schol ad Luc 197 con la variante locum refugii(cf il templum refugii di Myth Vat II 193) al posto della lezione templum Miseri-cordiae dei codici serviani (che sembra quella originaria)

272 Luc ia Deg iovann i

Schol Dan ad Aen 2761 alii lsquoasylumrsquo ideo dictum quod fu-gienti illuc spolia non detraherentur (si noti in entrambi la posizio-ne immediatamente precedente a hoc consecrationis)

Da nessuno di questi due passi perograve il mitografo poteva rica-vare lrsquoinformazione ubi et Orestes extremo amico Pilade trahenteresipuit che presenta invece significative consonanze verbali con ilsopracitato scolio di Lattanzio a Stat Theb 12511 Orestes postabsolutionem cum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente con-fugit et resipuit Gli scoli a Stazio sono in effetti una delle principalifonti insieme a Servio dei Mitografi Vaticani Si noti perograve nellaformulazione del Mitografo una piccola aggiunta rispetto al testodi Lattanzio lrsquoavverbio extremo (laquoalla fineraquo) Questa specificazio-ne temporale suona piuttosto strana allrsquointerno della fabula del Mi-tografo mentre si spiegherebbe benissimo in un testo che espones-se anche le vicende di Oreste immediatamente precedenti Sarebbestata fuori luogo anche nello scolio di Lattanzio che inizia con ilriferimento allrsquoaltare (e non a caso il commentatore lrsquoha omessa)Egrave quindi da escludere la possibilitagrave che il mitografo abbia di perso-na integrato il commento virgiliano (Servio + scolio danielino) conquesta singola notizia tratta dallo scolio di Lattanzio egrave invece plau-sibile che dipenda da una fonte comune a tutti e tre gli autori checontenesse anche lrsquoinformazione relativa al legame di Oreste conlrsquoaltare degli Eraclidi51

51) La situazione qui rilevata concorda con le conclusioni a cui egrave giunto F Ke-seling (De Mythographi Vaticani Secundi Fontibus Halle 1908) lo studioso argo-menta con lrsquoausilio di numerosi confronti (cf pp 84ndash98) che in molti casi le somi-glianze tra il testo del Mitografo Vaticano II e gli scoli del Servio Danielino e di altriautori si possono spiegare solo postulando la dipendenza da fonti comuni costituiteda perduti commenti a Virgilio (cf p 84) Keseling ritiene infatti che il Mitografo Va-ticano II riprenda il commento virgiliano di Servio ma non gli Scholia Danielis nellaforma in cui sono a noi giunti (cf pp 9ndash11) Anche nel caso dei Mitografi Vaticani cosigravecome del Servio Danielino egrave stato indicato come fonte il commento di Donato a Vir-gilio (tesi sostenuta a proposito del Mitografo Vaticano I da R Schulz De Mytho-graphi Vaticani Primi Fontibus Halle 1905) Questi studi di ricostruzione del perdu-to commento di Donato propri della temperie culturale della Quellenforschung devono essere in larga misura ridimensionati in quanto non tengono conto delle fontiintermedie medievali (cfr le critiche alla tesi di Schulz svolte nellrsquointroduzione allrsquoedi-zione Budeacute del Mitografo Vaticano I Le premier mythographe du Vatican texte eta-bli par N Zorzetti et traduit par J Berlioz Paris 1995 XX ss) Tuttavia anche se egrave daescludere che il compilatore del fabularius medievale avesse diretto accesso al com-mento di Donato appare probabile che attinga da esso materiale attraverso passaggiintermedi di compendi non sempre identificabili Per un riassunto aggiornato relati-vo alla questione delle fonti del Mitografo Vaticano II si veda Dain (come n 49) 14ndash18

273LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

In conclusione dallrsquounione di quattro fonti scoliastiche (Ser-vio e Schol Dan a Verg Aen 4473 Lattanzio Placido a Stat Theb12511 Myth Vat II 193) che attingono il proprio materiale a unafonte comune perduta ricaviamo il contenuto di un commento alpasso virgiliano piugrave esteso di quello conservato dalla tradizione delServius auctus in cui era riportato un maggior numero di informa-zioni relativamente alla tragedia di Pacuvio ritenuta dal commen-tatore il referente di Virgilio in quel passo

Egrave possibile ricostruire almeno in parte le modalitagrave con cuiServio e il compilatore degli Scholia Danielis utilizzano la fonte comune tramite il confronto delle loro note di commento al v 469in riferimento alla tragedia pacuviana relativa a Penteo (il testo egraveriportato supra) Le due note derivano chiaramente da una mede-sima fonte che egrave riportata in modo piugrave esteso dallo scolio danieli-no cf la spiegazione del termine agmina ad aut impetus aut se-cundum Vrbanum agmina serpentium di Servio corrisponde autimpetus aut secundum quosdam quoniam habitus earum et sibilaserpentium faciem agminis praebent dello scolio danielino (Servioegrave nettamente piugrave succinto ma conserva il nome di Vrbanus chenello scolio danielino egrave sostituito da secundum quosdam) Perquanto riguarda la tragedia di Pacuvio relativa a Penteo Serviomantiene solamente il nudo riferimento (Pentheus autem secun-dum tragoediam Pacuuii furuit etiam ipse) mentre lo scolio da-nielino ne riporta anche il riassunto che introduce con le seguen-ti parole Pentheum autem furuisse traditur secundum tragoediamPacuuii de quo fabula talis est In questo caso egrave chiaro che lo scolio danielino integra Servio servendosi della stessa fonte giagrave im-piegata da questi e poicheacute Servio era stato estremamente succin-to riporta (quasi) per intero la nota della fonte senza curarsi chein piccola parte ripete quanto giagrave detto da Servio Di conseguenzain questo passo lo scolio danielino conserva piugrave fedelmente lafacies del commento perduto

La nota al v 473 di questa fonte comune riguardante la trage-dia di Pacuvio relativa ad Oreste era probabilmente strutturata inmodo simile al riferimento al dramma doveva seguire la narrazio-ne della fabula della quale si possono ricostruire alcuni elementitramite la congiunzione di Servio scolio danielino Lattanzio Pla-cido e Mitografo Vaticano II Oreste su consiglio di Pilade persfuggire alle Furie si rifugia nel tempio di Apollo dal quale nonpuograve piugrave uscire percheacute laquoassediatoraquo da queste che stazionano sulla

274 Luc ia Deg iovann i

soglia del tempio La scena si sposta nel tempio di Minerva Oresteviene sottoposto a processo ed egrave assolto Non cessa tuttavia la per-secuzione delle Furie a cui si aggiunge quella dellrsquoombra della madre52 Alla fine (cf postremo del Myth Vat II) Oreste trascina-to da Pilade si rifugia presso il templum Misericordiae (il βωμςrsquoΕλου chiamato ara Clementiae da Stazio) dove egrave risanato (resi-puit) In questo caso Servio conserva una sezione del racconto (checorrisponde alla parte iniziale della tragedia) quella che a suo giu-dizio descrive la scena a cui allude Virgilio Il compilatore degliScholia Danielis andando a integrare la nota di Servio rileva una discrepanza tra lrsquoinformazione riportata da Servio e ciograve che ricavadallrsquoaltra fonte aggiunge quindi un succinto riferimento a unrsquoaltrascena che puograve costituire il referente di Virgilio legandolo alla notadi Servio tramite lrsquoespressione alii dicunt53

5 Il finale della tragedia

Tramite la congiunzione di queste testimonianze ricaviamoinformazioni anche sullo scioglimento dellrsquoazione drammatica Pacuvio segue una versione mitica ndash la cui unica attestazione in untesto letterario conservato egrave data da Stat Theb 12511 ndash secondo laquale Oreste viene liberato dai tormenti presso il βωμς rsquoΕλου diAtene Egrave ben nota la predilezione del doctus Pacuvio per le varian-ti rare ed erudite54 nel caso specifico si tratta o di unrsquoinvenzione del

52) Lo scolio di Lattanzio Placido colloca la persecuzione della madre dopolrsquoassoluzione (quia Orestes post absolutionem cum fureret ad hanc aram Pyladeamico trahente confugit et resipuit lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbramreligio arae summouerit) ma non si puograve escludere che fosse presente anche prima

53) Lrsquoautore dello scolio danielino forse nota lrsquoimprecisione del riferimentodi Servio proprio in relazione alla presenza di Clitemnestra si noti infatti che Servio spiega il sedent in limine Dirae non il fatto che Oreste fugga lo spettro diClitemnestra Stupisce perograve che nemmeno lo scolio danielino menzioni Clitem-nestra Si verifica qui lo stesso fatto singolare che si ha nella nota al v 469 relativaa Penteo nel riassunto dello scolio danielino non figura la scena della follia di Pen-teo nonostante sia il punto di maggior interesse per lrsquointerpretazione del passo diVirgilio

54) Di questo tema si egrave occupato in particolare DrsquoAnna (La laquodoctrinaraquo diMarco Pacuvio in Problemi di letteratura latina arcaica Roma 1976 173ndash197) cfle considerazioni svolte dallo studioso intorno al Dulorestes e alla versione relativaalla morte di Priamo casi in cui a fronte di tradizioni mitiche molto diffuse Pacu-vio sceglie varianti rare o affatto sconosciute

275LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

tragediografo latino o di una tradizione ellenistica non altrimentinota55

Ci si puograve dunque chiedere come Pacuvio traducesse il nomedella divinitagrave cui lrsquoaltare era dedicato Stazio la chiama clementiama la piugrave comune traduzione del greco ampλεος egrave misericordia e il sacello ateniese egrave generalmente chiamato negli autori latini ara Misericordiae (cf Sen rhet Contr 10510 Panegyrici 971 Servad Aen 8342 Lact ad Theb 12481497510 vi alludono ancheQuint 51138 e Apul Met 1115) La scelta del termine clementiada parte di Stazio egrave dovuta se non altro a necessitagrave metriche (mĭ-sĕrĭcordia non puograve entrare in un esametro)56 ma tale preclusionenon riguarda un testo drammatico

La collocazione dello scioglimento dellrsquoazione presso il βωμςrsquoΕλου egrave di grande importanza per definire la struttura drammati-ca della tragedia Egrave infatti accertata la presenza di un primo cambio

55) Mi limito a segnalare un elemento che potrebbe avere attinenza con la rielaborazione del mito operata da Pacuvio Si tratta della possibilitagrave che negli Aetiadi Callimaco fosse trattato un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di ΕλεοςQuestrsquoipotesi egrave stata formulata da R Pfeiffer (Callimachus vol I FragmentaOxford 1949 58) sulla base di due scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle ai vv 258 e260 Commentando il riferimento di Edipo allrsquolaquounicitagraveraquo dellrsquohumanitas ateniese loscoliasta richiama a confronto un verso di Callimaco (fr 51 Pfeiffer = 60 Massimil-la) affermando che si tratta del verso conclusivo del libro II degli Aetia (schol adOed Col 258) Lo scolio immediatamente successivo (ad Oed Col 260) come peravvalorare questa fama di Atene menziona lrsquoesistenza nella cittagrave dellrsquoaltare di Ελε-ος Congiungendo queste due testimonianze Pfeiffer ipotizza che questo soggettofosse trattato da Callimaco alla fine del libro II degli Aetia quanto poi al conte -nuto del racconto eziologico lo studioso pensa al mito della fondazione da parte degli Eraclidi dato che egrave quello piugrave diffuso ma gli scoli sopra citati non ne fannomenzione Dal momento che i riferimenti a Callimaco e allrsquoaltare sono disgiunti lrsquoesistenza stessa di una sezione relativa allrsquoaltare di Ελεος negli Aetia di Callimacorimane solo ipotetica (cf G Massimilla Aitia libri primo e secondo Pisa 1996 371)Se perograve si accoglie la proposta di Pfeiffer si puograve pensare che lrsquoopera di Callimaco siastata un referente di Pacuvio Fondandosi sullrsquoipotesi di Pfeiffer Ch McNelis (Sta-tiusrsquo Thebaid and the poetics of civil war Cambridge 2007 165ndash166) suggerisce cheStazio abbia come modello Callimaco in tal caso aggiungerei lrsquoOrestes di Pacuviopotrebbe essere stato un modello intermedio (su questo aspetto cf infra)

56) Piugrave articolate spiegazioni della scelta del termine clementia da parte diStazio e del significato di tale scelta sono state date da J F Burgess Statiusrsquo Altarof Mercy CQ 22 1972 339ndash349 347ndash348 S Morton Braund Ending epic StatiusTheseus and a merciful release PCPhS 42 1996 1ndash23 9ndash12 F Delarue Stace po -egravete eacutepique Originaliteacute et coheacuterence Louvain 2000 162ndash165 McNelis (come n 55)163ss (in relazione in part alla distinzione di Seneca tra clementia e misericordia edella visione della clementia come virtugrave propria dellrsquoimperatore ideale)

276 Luc ia Deg iovann i

di scena dal tempio di Apollo a Delfi al tempio di Minerva ad Ate-ne come avviene anche nelle Eumenides di Eschilo Nella tragediaeschilea crsquoera poi un secondo spostamento che portava la scena sul-lrsquoAreopago nel tribunale fondato secondo Eschilo in quellrsquoocca-sione In Pacuvio il processo si svolgeva nel tempio di Minerva(non era pertanto necessario un cambio di scena) ma lrsquoassoluzio-ne diversamente che in Eschilo non portava alla liberazione diOreste anche nel testo di Pacuvio la scena si spostava dunque unaseconda volta ma nella direzione del βωμς rsquoΕλου che secondoquanto apprendiamo da Pausania era situato nellrsquoγορά Questocambiamento rispetto alla versione eschilea come si puograve ricostrui-re attraverso Stazio (con il βωμς rsquoΕλου che di fatto assolve allafunzione risolutiva dellrsquoAreopago) dagrave un significato complessivoalla rielaborazione del mito operata da Pacuvio

A questo proposito egrave interessante rilevare una serie di corri-spondenze tra il passo staziano relativo allrsquoara Clementiae e le Eu-menides di Eschilo57 La riflessione di Stazio sul valore dellrsquoistitutodellrsquoAltare della Clemenza (Theb 12497ndash505)58 presenta singolariaffinitagrave con i concetti espressi da Atena nel suo discorso di fonda-zione dellrsquoAreopago (Aesch Eum 681ss) in comune ci sono inparticolare i temi della giustizia e della difesa degli uomini e lrsquoideadellrsquounicitagrave dellrsquoistituto ateniese (cf in part Eum 700ndash706)59 Inrelazione alla vicenda di Oreste lrsquoAreopago e lrsquoAra della Clemen-za assolvono sostanzialmente alla medesima funzione ma con unoslittamento di significato Eschilo pone lrsquoaccento sullrsquoinflessibilitagravedella giustizia che si serve della paura come proprio strumento drsquoazione come emerge chiaramente dalle parole di Atena in Eum

57) Altri argomenti che vanno in questa direzione sono stati portati daTh Baier LrsquoAra Clementiae nella Tebaide di Stazio (XII 481ndash518) Aevum 81 2007159ndash170 169

58) Fama est defensos acie post busta paterni numinis Herculeos sedem fundasse nepotes fama minor factis ipsos nam credere dignum caelicolas tellusquibus hospita semper Athenae ceu leges hominemque nouum ritusque sacrorum seminaque in uacuas hinc descendentia terras sic sacrasse loco commune animan-tibus aegris confugium unde procul starent iraeque minaeque regnaque et a iustis Fortuna recederet aris

59) Τοι(νδε τοι ταρβο)ντες νδκως σβας ampρυμα [τε] χρας κα π(λεωςσωτριον ampχοιτrsquo ν ο1ον ο2τις νθρπων ampχει ο2τrsquo ν Σκ4θ5σιν ο2τε Πλοποςν τ(ποις κερδ8ν θικτον το)το βουλευτριον α9δο13ον ξ4θυμον εltδ(ντων=περ γρηγορς φρο4ρημα γς καθσταμαι

277LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

690ndash692 e 698ndash69960 a questo scopo vengono integrate tra i culticittadini le Erinni stesse con la funzione di laquodispensatrici di giu-stiziaraquo (cf lrsquoosservazione di Atena ai vv 990ndash991 κ τ8ν φοβερ8ντ8νδε προσπων μγα κρδος Aρ8 το13σδε πολταις)61 Lrsquoistituzio-ne del βωμς rsquoΕλου presuppone invece un concetto di giustiziamite che opera con clemenza Questo slittamento ideologico bensi accorda con lrsquoimmagine di Atene come centro di φιλανθρωπαper antonomasia di cui il βωμς rsquoΕλου assurge a simbolo62 Neitesti letterari i riferimenti allrsquoaltare srsquoaccompagnano spesso allasottolineatura del carattere di unicitagrave di questrsquoistituzione ateniesesi ricordi in particolare il riferimento di Pausania che su tale osser-vazione costruisce un elogio della cittagrave con concetti in parte affinia quelli formulati nel passo di Stazio63 Il medesimo carattere diunicitagrave egrave sottolineato in relazione allrsquoAreopago nel discorso di fon-dazione di Atena (cf Aesch Eum 702ndash703) Questo parallelismo contrasto dellrsquoaltare di Ελεος rispetto allrsquoAreopago quale si puograveintravedere nei concetti espressi da Stazio avrebbe un profondo significato ideologico nellrsquoOrestes di Pacuvio dove la funzionedrammaturgica dellrsquoAreopago era svolta dallrsquoaltare di Ελεος Sipuograve quindi ipotizzare che i temi svolti da Stazio in relazione allrsquoaraClementiae fossero ispirati dalla tragedia di Pacuvio

Unrsquoulteriore osservazione di Stazio puograve infine suggerire unrsquoi-potesi circa la versione mitica adottata da Pacuvio Nei versi che introducono il passo relativo al valore dellrsquoara Clementiae (Theb

60) Eum 690ndash692 ν δB τC σβας στ8ν φ(βος τε ξυγγενDς τ μD δικε13ν σχσει τ( τrsquo Eμαρ κα κατrsquo εφρ(νην Aμ8ς 698ndash699 κα μD τ δεινν πGν π(λεωςampξω βαλε13ν τς γHρ δεδοικIς μηδBν ampνδικος βροτ8ν

61) Su questo tema cf recentemente H H Bacon The Furiesrsquo HomecomingCPh 96 2001 48ndash59 58

62) A partire dallrsquoetagrave ellenistica il riferimento al βωμς rsquoΕλου diviene un to-pos retorico comprovante lrsquohumanitas di Atene (e proprio in quanto topos questoargomento egrave consigliato nei manuali di retorica sia greci che romani cfr Apsin ArsRhetorica 1016 Dilts Kennedy e Quint Inst 51138) In merito a questo tema cfin part E J Stafford Eleos the Athenian laquoAltar of Pityraquo and its god in H vanWees (ed) Worshipping virtues personification and the divine in ancient GreeceLondon 2000 199ndash225

63) Paus 1171 rsquoΑθηναοις δB ν τK γορL κα λλα στν οκ ς Mπανταςπσημα κα rsquoΕλου βωμ(ς N μλιστα θε8ν ς νθρπινον βον κα μεταβολHςπραγμτων Oντι Pφελμ μ(νοι τιμHς QΕλλνων νμουσιν rsquoΑθηνα13οι το4τοις δB οτH ς φιλανθρωπαν μ(νον καθστηκεν λλH κα θεοRς εσεβο)σιν λλων πλονκα γHρ Α9δο)ς σφισι βωμ(ς στι κα Φμης κα QΟρμς δλ τε ναργ8ς Vσοιςπλον τι Wτρων εσεβεας μτεστιν Xσον σφσι παρν τ4χης χρηστς

278 Luc ia Deg iovann i

12497ss riportato supra nella n 58) Stazio critica la tradizionemitica (fama) secondo cui lrsquoaltare fu fondato dagli Eraclidi64 e afferma che in realtagrave (factis) fu istituito dagli dei stessi Per ap-profondire questo aspetto egrave opportuno ricordare che il βωμςrsquoΕλου menzionato nelle fonti letterarie a partire dallrsquoetagrave ellenisti-ca egrave da identificare con il piugrave antico βωμς τ8ν δδεκα θε8ν fondato alla fine del VI sec aC anchrsquoesso collocato nellrsquoγορά eavente funzione di asilo65 Lrsquoidentificazione del βωμς rsquoΕλου con

64) Per le attestazioni di questa tradizione mitica cf n 41 e riguardo allrsquoipo-tesi che fosse trattata da Callimaco cf n 55

65) Lrsquoidentificazione fu proposta per la prima volta da U von Wilamowitz-Moellendorff Aus Kydathen in Philologische Untersuchungen I Berlin 1880 201n 4 DellrsquoAltare dei Dodici Dei sono stati trovati resti nel 1934 negli scavi dellrsquoγοράcondotti dallrsquoAmerican School of Classical Studies at Athens Il primo studio ap-profondito al riguardo egrave quello di M Crosby The Altar of the Twelve Gods inAthens Hesperia Suppl 8 1949 82ndash103 che sostiene lrsquoidentificazione proposta daWilamowitz (cf in part pp 102ndash103) ulteriori argomentazioni in suo supporto sitrovano in Thompson (come n 39) 49ss per uno studio archeologico piugrave esaustivocf L M Gadbery The Sanctuary of the Twelve Gods in the Athenian Agora a Re-vised View Hesperia 61 1992 447ndash489 Sappiamo da Tucidide (6546ndash7) che lrsquoAl-tare dei Dodici Dei nellrsquoγορά fu fondato da Pisistrato il Giovane (figlio del tirannoIppia) durante il suo arcontato intorno al 522521 aC Da numerose altre fonti sievince che questo altare aveva funzione di asilo la prima attestazione storica di questo ruolo egrave data da Herod 61084 in relazione ad avvenimenti del 519 aC altririferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo si trovano in Diodoro (12391 even-to del 431 aC) e Licurgo (In Leocratem 93 fatto avvenuto intorno al 355 aC) I ri-ferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo cessano con la metagrave del IV sec aCpiugrave o meno contemporaneamente a quando cominciano i riferimenti allrsquoAltare diΕλεος che svolgeva la medesima funzione (cf le testimonianze raccolte in Wycher-ley [come n 40] 67ndash74) I riferimenti piugrave antichi si trovano negli scoli ad alcuni autoriclassici (cf in part gli scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle citati nella n 55) Nellrsquoetagraveellenistica e romana egrave sempre menzionato il βωμς rsquoΕλου come luogo drsquoasilo ad Ate-ne (Pausania non nomina lrsquoAltare dei Dodici Dei) La continuitagrave di funzione fa pen-sare che con βωμς τ8ν δδεκα θε8ν e βωμς rsquoΕλου si indichi il medesimo luogonellrsquoγορά di Atene Una conferma sembra data da Philostr Epist 39 (70) che parladellrsquoAltare di Ελεος come dedicato dagli Ateniesi a una laquotredicesima divinitagraveraquo(rsquoΑθηνα13οι τν rsquoΕλου στσαντο βωμ(ν Yς τρισκαιδεκτου θεο)) Come osser-va Crosby 103 laquothe simplest explanation of the text would seem to be that Pity wasadded to the Twelve Gods in Athens in some physical sense by sharing their sanc-tuary either through the addition of a second altar or through a gradual usurpationof the name Essentialy the Altar of the Twelve Gods was an altar of Pityraquo Il fattoche gli Ateniesi venerassero realmente Ελεος come una divinitagrave secondo quanto egraveaffermato nelle fonti letterarie resta tuttavia in dubbio alcuni studiosi propendonoper il ritenere che il tema dellrsquounicitagrave del culto ateniese di Ελεος sia un topos retori-co assunto a simbolo dellrsquohumanitas di Atene e non faccia riferimento a un cultopraticato nel concreto (questa tesi egrave sostenuta di recente da Stafford come n 62)

279LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν illumina a mio parere lrsquoosservazione diStazio (e allo stesso tempo trae da essa conferma) la sua correzio-ne della tradizione mitica sembra essere stata suggerita proprio dal-la consapevolezza che in precedenza lrsquoaltare era dedicato ai DodiciDei66 Ci si puograve chiedere allora se Stazio inventasse la variante della fondazione da parte degli dei oppure la desumesse da unrsquoope-ra letteraria anteriore Si puograve ipotizzare che questa variante si trovasse nellrsquoOrestes di Pacuvio Come si egrave detto in relazione alprocesso ad Oreste egrave plausibile che Pacuvio seguisse la versione mitica secondo la quale i giudici sono gli dei67 secondo questa tra-dizione lrsquoAreopago egrave stato fondato dai dodici dei (ο δδεκα θεοcome afferma Demosth 2366) che si riunirono per la prima voltasul colle ateniese per giudicare un delitto di sangue commesso daAres (e da questo fatto il colle ndash e quindi il tribunale ndash prese il nomedi Areopago laquocolle di Aresraquo) Pacuvio elimina lrsquoAreopago (il pro-cesso si svolge nel tempio di Minerva) e lo sostituisce nella sua fun-zione drammaturgica di risoluzione della vicenda con il βωμςrsquoΕλου che coincide storicamente con il βωμς τ8ν δδεκα θε8νAllrsquoAreopago fondato dai Dodici Dei si contrappone lrsquoaltare diΕλεος che secondo Stazio fu fondato in realtagrave dagli dei e non da-gli Eraclidi come vuole la tradizione Si potrebbe trattare natural-mente di una semplice coincidenza ma alla luce delle corrispon-denze tra lrsquoaltare di Ελεος e lrsquoAreopago egrave suggestivo ipotizzareche Stazio faccia riferimento a Pacuvio il tragediografo romanopotrebbe aver inserito nel finale del suo dramma un mito eziologi-co relativo a quel luogo simbolico di Atene e aver accreditato laversione secondo la quale sono gli dei stessi a volere la fondazionedellrsquoaltare di Ελεος Secondo questrsquoipotesi Pacuvio proietterebbenel mito nella forma di una rielaborazione letteraria il reale muta-mento di unrsquoistituzione ateniese (il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν che di-viene βωμς rsquoΕλου)68 mettendo in atto un procedimento simile aquello che aveva svolto Eschilo in relazione allrsquoAreopago69 Diffe-

66) La scelta di valorizzare questa diversa tradizione mitica veicola un pro -fondo significato ideologico allrsquointerno del poema cf in part le considerazioni diD Feeney The Gods in Epic Oxford 1991 390ndash391

67) La questione egrave discussa nel sect 3 sul problema relativo alle varianti mitichedel processo di Oreste e alla loro antichitagrave cf in part nn 30 e 32

68) Cf quanto detto nella n 6569) A proposito della relazione tra le Eumenides di Eschilo e la riforma di

Efialte cf n 31

280 Luc ia Deg iovann i

renza di fondo tra i due autori resta perograve il fatto che il mito eziolo-gico introdotto da Eschilo faceva riferimento al contesto politico alui contemporaneo mentre nel caso di Pacuvio si tratterebbe di unascelta di carattere piugrave propriamente letterario ed erudito70

6 Il personaggio di Pilade

Da Lattanzio e dal Mitografo Vaticano II si apprende che egrave Pilade a laquotrascinareraquo Oreste allrsquoara Clementiae evidentemente eglista al fianco di Oreste per tutta la tragedia71 Il verbo utilizzato inentrambe le testimonianze (trahente) suggerisce uno stato di com-pleta prostrazione di Oreste Il rapporto tra i due amici appare anche in questo caso simile a quello delineato nellrsquoOrestes e nel-lrsquoIfigenia in Tauride di Euripide noncheacute nel Chryses di Pacuvio72Il duplice intervento di Pilade in due momenti critici del drammacon funzione di conforto e consiglio egrave presente nellrsquoOrestes di Euripide Nei vv 725ss di questa tragedia Pilade che sopraggiun-ge dopo che si egrave spenta lrsquoultima speranza di salvezza per Oreste(Menelao ha di fatto negato il suo aiuto) consiglia allrsquoamico di pre-sentarsi di fronte allrsquoassemblea degli Argivi che deve giudicarloper discolparsi gli infonde la speranza che possa in questo modosalvarsi (cf i vv 780ss) e lo conduce al luogo del processo soste-nendolo fisicamente Si vedano in particolare i vv 800ndash802 περι-βαλIν πλευρο13ς μο13σι πλευρH νωχελ ν(σ Yς γI διrsquo στεςσε σμικρH φροντζων Oχλου οδBν α9σχυνθες χσω Piladeporta quasi di peso Oreste attraverso la cittagrave si tratta precisamen-

70) A questo riguardo si ricordi lrsquoipotesi di Pfeiffer secondo cui Callimacopossa aver trattato negli Aetia un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di Ελε-ος (cf n 55) lo studioso pensava al mito di fondazione piugrave diffuso connesso con gliEraclidi nonostante questo non sia in realtagrave affermato nelle testimonianze su cui sifonda la sua ipotesi Non egrave dunque prudente avventurarsi in ulteriori speculazionimi limito a segnalare il fatto che gli Aetia di Callimaco sono un modello a cui Pa-cuvio potrebbe essersi ispirato eventualmente anche per proporre versioni eziolo-giche alternative rispetto a quelle svolte dal poeta greco

71) Si ricordi che come si ricava da Servio allrsquoinizio del dramma Pilade con-siglia a Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo (cf la discussione della testimo-nianza svolta nel sect 3)

72) Cf Manuwald (come n 5) 68 Appartiene al Chryses di Pacuvio la cele-bre scena citata piugrave volte da Cicerone (Lael 724 Fin 52263) in cui i due amici sioffrono di morire lrsquouno per lrsquoaltro

281LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

te dellrsquoimmagine suggerita dallrsquoespressione di Lattanzio Pyladeamico trahente Dopo che lrsquoassemblea li ha condannati a morteOreste ed Elettra in preda alla disperazione decidono di togliersila vita a questo punto interviene nuovamente Pilade (vv 1085ss)che con la luciditagrave progettuale che lo caratterizza escogita il pianospietato la cui attuazione occupa il finale della tragedia (vv 1172ndash1176) Anche nellrsquoIfigenia in Tauride Pilade ha un ruolo fonda-mentale nel prologo come si egrave giagrave ricordato nel sect 3 Pilade infon-de coraggio in Oreste snervato dalla persecuzione delle Erinni e ri-dotto a uno stato di inerzia e gli consiglia come agire Nel seguitodella tragedia interventi significativi di Pilade si trovano ai vv 674ndash685 (in cui egli rifiuta la possibilitagrave di aver salva la vita offerta daIfigenia mentre Oreste appare destinato a essere sacrificato73 aivv 719ndash722 si dichiara fiducioso in un rivolgimento che li possasalvare entrambi) e ai vv 902ndash908 una battuta molto interessanteper definire la psicologia del personaggio Dopo il riconoscimentoOreste e Ifigenia si abbandonano a unrsquoespressione lirica di gioia einsieme di paura per il pericolo in cui si trovano Pilade intervienea fermare lrsquoeffusione dei loro sentimenti (laquoma basta coi lamentiraquov 904) e a richiamarli alla necessitagrave di escogitare un piano per fug-gire dalla Tauride La rappresentazione della personalitagrave di Piladein queste due tragedie di Euripide appare dunque coerente e unita-ria Pilade interviene sempre in momenti critici con la funzione diinfondere speranza e dispensare consigli la sua luciditagrave progettua-le e il suo ottimismo si contrappongono sistematicamente alla con-dizione di snervamento quasi abulia che contraddistingue OresteQuesta caratterizzazione del personaggio di Pilade si adatta piena-mente al ruolo che sembra svolgere nella tragedia di Pacuvio

7 Lo spettro di Clitemnestra

Sia Virgilio (fugit v 473) sia il commento di Lattanzio a Stazio(lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae sum-mouerit) fanno riferimento a un inseguimento di Oreste da partedello spettro della madre (che secondo la descrizione di Virgilio egravearmata di fiaccole e cinta di serpenti secondo lrsquoimmagine topica

73) Si tratta del passo che secondo Wilamowitz (come n 65) ha ispirato lascena del Chryses di Pacuvio sopra menzionata

282 Luc ia Deg iovann i

dellrsquoErinni) Il contesto della similitudine virgiliana suggerisce chesi tratti di un sogno di Oreste sulla base della fitta rete di corri-spondenze tra illustrans e illustrandum Dopo il tradimento diEnea Didone si trova in uno stato di furor (cf v 465 furentem ev 474 ergo ubi concepit furias euicta dolore) da sveglia ha allucina-zioni (cf i vv 460ndash461 hinc exaudiri uoces et uerba uocantis uisauiri) e mentre dorme ha incubi (cf i vv 465ndash468) I due personaggimitici della similitudine sono entrambi in preda al furor e pertantoad entrambi sono associate le Furiae in quanto divinitagrave (mentre alv 474 a Didone sono riferite le Furiae in quanto sentimento) Il tur-bamento che affligge specificamente Penteo laquovedere due soli e dueTebiraquo corrisponde a ciograve che Didone prova ai vv 460ndash461 si trattadi una percezione distorta della realtagrave in quanto i sensi (sia Penteoche Didone sono svegli) vengono influenzati dal tormento interio-re Gli incubi di Didone invece hanno precise corrispondenze coni patimenti di Oreste e nessuna attinenza con le vicende di PenteoDidone egrave perseguitata in sogno dal ferus Aeneas come Oreste egrave in-calzato dalla madre in entrambi i casi si tratta di spettri del passatoche rimandano a sensi di colpa (per Didone si tratta naturalmentedel tradimento della memoria del primo marito cf i vv 460ndash461)Didone sogna di procedere sola per una lunga via in una terra de-serta cercando i compatrioti rivive stravolta in forma di incubolrsquoesperienza che ha provato nel fuggire esule dalla patria in cercadi un luogo ospitale Oreste dopo il matricidio egrave costretto a vaga-bondare a lungo esule e solo74 probabilmente egrave proprio questo lrsquoelemento che motiva la scelta di Oreste come termine di paragone

Per quanto riguarda la tragedia di Pacuvio si pone il seguenteproblema lrsquoombra di Clitemnestra era solo un prodotto dellrsquoalluci-nazione di Oreste (e non era quindi visibile agli spettatori) oppurecompariva in scena e inseguiva materialmente Oreste In riferimen-to al passo di Virgilio Lattanzio opta sicuramente per la prima inter-

74) In Aesch Eum 240 Oreste dichiara di aver vagato per terre e per mari alv 249 le Erinni dicono di aver percorso addirittura ogni angolo della terra e varcato ilmare inseguendo Oreste cf anche la predizione dei vagabondaggi di Oreste in EurEl 1253 In questi casi le peregrinazioni precedono il processo NellrsquoIfigenia in Tau-ride di Euripide invece la medesima condizione egrave attribuita a Oreste dopo il proces-so cf i vv 970ndash971 Vσαι δrsquo rsquoΕριν4ων οκ πεσθησαν ν(μ δρ(μοις νιδρ4τοισιν[λστρουν μrsquo ε dove lrsquoaggettivo ν-ίδρυτος (da δρ4ω) puograve voler dire laquosenza posaraquoma suggerisce anche lrsquoidea dellrsquoandare errando Egrave assai probabile che questo aspettofosse tematizzato anche nella tragedia di Pacuvio sia prima sia dopo lrsquoassoluzione

283LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

pretazione come dimostra la scelta del verbo (uidebatur) ma egrave probabile che si basi unicamente sul testo di Virgilio e sui relativicommenti senza conoscere direttamente lrsquoopera di Pacuvio Drsquoaltraparte egrave ben possibile che lrsquoombra di Clitemnestra comparisse in sce-na dato che cosigrave avveniva nelle Eumenides di Eschilo Crsquoegrave tuttaviauna possibilitagrave di conciliare le due interpretazioni suggerita propriodal contesto virgiliano In Eschilo lo spettro di Clitemnestra egrave senza dubbio visibile sulla scena (ai vv 94ndash139) ma si presenta come unrsquoim-magine di sogno che appare alle Erinni addormentate nel tempio diApollo nel dichiarare la propria identitagrave Clitemnestra si definisce unOναρ (cf v 116 Oναρ γHρ ltμGς ν)ν Κλυταιμστρα καλ8) nellrsquoinvita-re le Erinni a guardare le sue ferite chiarisce che esse non possono ve-derla con gli occhi (vv 103ndash105 Vρα δB πληγHς τσδε καρδ^ σθεν ε=δουσα γHρ φρDν Oμμασιν λαμπρ4νεται [ν μρ^ δB μο13ρrsquoπρ(σκοπος βροτ8ν])75 La rappresentazione eschilea presupponedunque che le Erinni vedano in sogno Clitemnestra allo stesso modoin cui sognano di inseguire Oreste come egrave rivelato dai loro mugolii(v 130 λαβB λαβB λαβB λαβ φρζου) e dallrsquoosservazione di Clitem-nestra (vv 131ndash132 Oναρ δικεις θρα κλαγγανεις δrsquo Mπερ κ4ωνμριμναν ο2ποτrsquo κλεπων π(νου) Eschilo sembra quindi suggerireagli spettatori che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sullascena non egrave concepito come unrsquoentitagrave concreta ma solo come visua-lizzazione del sogno delle Erinni In Virgilio la similitudine con Ore-ste egrave riferita proprio agli incubi di Didone la coincidenza potrebbenon essere casuale Egrave possibile formulare lrsquoipotesi che Pacuvio abbiaripreso da Eschilo la presenza in scena dello spettro di Clitemnestracome sogno ma con una variazione apparirebbe a Oreste e non alleErinni Come le Erinni sognavano di inseguire Oreste e di essere rim-proverate da Clitemnestra per non aver svolto bene il loro compitocosigrave Oreste potrebbe sognare di essere inseguito dallo spettro dellamadre (e non mancherebbe nemmeno un parallelo per il sonno diOreste il personaggio egrave addormentato in scena in tutta la parte ini-ziale dellrsquoOrestes di Euripide fino al v 210) Egrave difficile stabilire dovepotesse essere collocata tale scena ma in base alla testimonianza for-nita da Stazio Theb 12511 e dal relativo scolio di Lattanzio si puograveforse riferire allrsquoattacco di follia di Oreste dopo lrsquoassoluzione

75) Il v 105 egrave ritenuto interpolato dagli editori egrave probabile che serva a espli-citare che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sulla scena non deve essereconcepito dagli spettatori come unrsquoentitagrave concreta

8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

Pisa Luc ia Deg iovann i

Luc ia Deg iovann i284

269LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

improbabile che questa variante del mito sia unrsquoinvenzione di Sta-zio il quale si limita a citarla di sfuggita come cosa nota egrave vero -simile che essa fosse sviluppata in unrsquoopera per noi perduta Lo scolio di Lattanzio Placido al v 511 dagrave ulteriori informazioni

(A MISERO MATREM) SVMMOVIT ORESTE quia Orestes post absolutionemcum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente confugit et resipuitlsquomatremrsquo autem lsquosummouitrsquo Vergiliane nam sibi imminere non Furiased mater uidebatur occisa ltAen 4472ndash473gt lsquoarmatam facibus matremet serpentibus atris cum fugit ultricesque sedent in limine Diraersquo lsquosum-mouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae summouerit illicenim ut supra dictum est furore purgatus est

Lattanzio spiega il passo di Stazio (nello specifico la menzione della madre come persecutrice) tramite il riferimento a Verg Aen4472ndash47344 ma servendosi anche di unrsquoaltra fonte da cui ricavalrsquoinformazione ndash per noi preziosa ndash che Oreste ha un attacco di follia dopo lrsquoassoluzione La concordanza con lo scolio danielinosu questo particolare di una tradizione assolutamente peregrinanon puograve essere casuale egrave assai verosimile che Lattanzio reperisse lanotizia in un commento al passo di Virgilio che lui stesso cita lostesso commento che egrave la fonte dello scolio danielino

Il commento di Lattanzio in molti luoghi mostra di dipen deredal commento virgiliano che egrave la fonte degli Scholia Danielis (e tal-volta anche dello stesso Servio) Un intero filone degli studi dedi-cati ai commentatori virgiliani si egrave servito delle frequenti coinci-denze tra Macrobio Servio gli Scholia Danielis Lattanzio Placido(e altri autori) per dimostrare la dipendenza di tutti questi da unafonte comune identificata con il commento a Virgilio di Elio Do-nato45 Per quanto riguarda nello specifico le corrispondenze tra

44) La specificazione nam sibi imminere non Furia sed mater uidebatur oc-cisa egrave chiaramente una parafrasi del passo virgiliano riportato subito dopo che Lat-tanzio ritiene modello di quel verso della Tebaide Il commentatore vuole cioegrave direche Stazio ndash nel formulare il v 511 che contiene il riferimento alla persecuzione del-lrsquoombra della madre e non come egrave piugrave consueto delle Erinni ndash si ispira a Virgilio(ma la menzione della madre per Oreste egrave motivata anche dal fatto che le Furiae sonostate associate ad Edipo) Si noti lrsquouso del verbo uidebatur Lattanzio interpreta lascena allusa da Virgilio come unrsquoallucinazione di Oreste (su questo punto cf infra)

45) Il confronto piugrave produttivo egrave quello tra Macrobio Servio e gli ScholiaDanielis cf in part i passi raccolti da A Santoro Il laquoServio Danielinoraquo egrave DonatoSIFC (NS) 20 1943 79ndash104 e N Marinone Elio Donato Macrobio e Servio com-mentatori di Vergilio in Analecta Graecolatina Bologna 1990 193ndash264 La tesi

270 Luc ia Deg iovann i

gli Scholia Danielis e Lattanzio si vedano gli studi di Funaioli e divan de Woestijne46

Un caso analogo a quello che stiamo esaminando si trova inLact Plac ad Theb 2595 da confrontare con Schol Dan ad Aen10567 Lattanzio per spiegare un passo di Stazio cita un verso di Virgilio e riporta al contempo informazioni ricavate dal commento a quel passo di Virgilio La similitudine di Tideo con Briareo in Theb 2595ss riprende la similitudine virgiliana di Enea con lo stes-so personaggio mitico (chiamato con lrsquoaltro nome Egeone) in Aen10565ss Virgilio segue una versione mitica diversa da quella omeri-ca secondo la quale Briareo Egeone era alleato di Zeus nella Gi-gantomachia (cf Hom Il 1401ndash406) lo scolio danielino a Aen10567 cerca di sanare la contraddizione proponendo una particola-re interpretazione dellrsquoavverbio contra supportata da un parallelo diTerenzio La stessa variante mitica egrave seguita da Stazio Lattanzio rile-va la ripresa da Virgilio e adatta al passo della Tebaide la spiegazionedel commento virgiliano riportando anche il parallelo di Terenzio

Si consideri inoltre il confronto tra Lact Plac ad Theb 61ndash3e Schol Dan ad Ecl 668 si puograve dedurre che Lattanzio riprende uncommento piugrave ampio di quello rappresentato per noi dagli ScholiaDanielis (lo prova la presenza soltanto in Lattanzio del segmento anutrice derelictum esse)

In altri casi Lattanzio riporta informazioni che si trovano nellanota di Servio e dello scolio danielino ma evidentemente non ri-prende il complesso del Servius auctus cosigrave come egrave a noi giunto

secondo cui gli Scholia Danielis derivano dal commento di Donato egrave stata sostenu-ta in particolare dai curatori dellrsquoincompiuta Editio Harvardiana E K RandJ J Savage G B Waldrop Piugrave probabilmente il compilatore degli Scholia Danielisattingeva a un compendio del commento di Donato (cfr A H Travis Donatus andthe Scholia Danielis A Stylistic Comparison HSPh 53 1942 157ndash169 id Adden-dum to laquoDonatus and the Scholia Danielisraquo CPh 45 1950 38ndash39) sulla questionecf piugrave recentemente Ch Murgia The truth about Vergilrsquos commentators inR Rees (ed) Romane memento Vergil in the Fourth Century London 2004 189ndash200 192 e per una posizione scettica nei confronti di questa teoria G Ramires Peruna nuova edizione di Servio RFIC 124 1996 318ndash329 318ndash319 Anche se il ten-tativo di ricostruire la perduta opera di Donato puograve essere considerato utopisticoresta indubbio che le tradizioni scoliastiche sopracitate conservano materiale pro-veniente da quel prezioso commento

46) G Funaioli Esegesi virgiliana antica Prolegomeni alla edizione del com-mento di Giunio Filargirio e di Tito Gallo Milano 1930 478ss P van de Woestij-ne Les scolies a la Theacutebaiumlde de Stace Remarques et suggestions AClass 19 1950149ndash163 (cf in part 154ss)

271LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

bensigrave un commento che egrave a monte degli Scholia Danielis e che egravefonte dello stesso Servio lo mostra con chiarezza il confronto giagraveanalizzato da Funaioli47 tra Serv + Schol Dan ad Aen 11133Lact Plac ad Theb 7542 Isid Etim 10260 Gell 20113

Egrave dunque probabile che le informazioni presenti in Lattan-zio ndash ma non nella nota di Servio e dello scolio danielino ndash si rife-riscano alla medesima opera citata dal commento virgiliano cioegravequella tragedia di Pacuvio alla quale noi diamo attraverso Diome-de il titolo di Orestes E in effetti si ha una singolare coincidenzacompare Pilade che dalla nota di Servio sapevamo giagrave essere fra ipersonaggi (si noti che in entrambi i casi il riferimento a Pilade egrave deltutto inutile allrsquoesegesi del passo commentato non puograve dunque es-sere casuale) Unrsquoulteriore conferma alla mia ipotesi viene dal fattoche le medesime informazioni (Oreste egrave risanato presso lrsquoasylumdegli Eraclidi e vi egrave stato condotto da Pilade) si trovano nel cosid-detto Mitografo Vaticano II uno dei tre fabularia medievali sco-perti da Angelo Mai presso la Biblioteca Apostolica Vaticana (ri-porto il testo secondo lrsquoedizione di Kulcsaacuter)48

Fabula 193 De asylo nepotum HerculisPostquam Hercules migrauit e terris filii nepotesque eius insidias quasipse auus conflixerat timentes Athenis sibi primi asylum hoc est tem -plum refugii fecerunt hac lege consecratum ut quocunque crimine reusad id confugeret ab omni noxa liber esset nullusque eum inde abducereuel ledere auderet Vbi et Orestes extremo amico Pilade trahente resi-puit Dictum autem uolunt asylum quasi antetrahendo [a non trahendoM Bode] spolium Hoc autem religionis ius non inest omnibus templissed quibus concessum est lege consecrationis

Come accade molto spesso nel testo dei Mitografi Vaticani questafabula si presenta come un laquocollageraquo49 quasi letterale di due distin-te note del commento di Servio ad Aen 8342 per la parte post-quam templo50 e ad Aen 2761 per la parte hoc consecratio-nis Lrsquoosservazione dictum spolium riproduce invece il senso di

47) Cf Funaioli (come n 46) 479ndash48148) P Kulcsaacuter Mythographi Vaticani I et II Turnhout 1987 (Corpus Chri-

stianorum Series Latina XCIc)49) Cf Ph Dain Mythographe du Vatican II Besanccedilon 2000 28ndash3050) Questa nota di Servio egrave riprodotta quasi alla lettera in Myth Vat I 60 con

la variante templum Mineruae e in schol ad Luc 197 con la variante locum refugii(cf il templum refugii di Myth Vat II 193) al posto della lezione templum Miseri-cordiae dei codici serviani (che sembra quella originaria)

272 Luc ia Deg iovann i

Schol Dan ad Aen 2761 alii lsquoasylumrsquo ideo dictum quod fu-gienti illuc spolia non detraherentur (si noti in entrambi la posizio-ne immediatamente precedente a hoc consecrationis)

Da nessuno di questi due passi perograve il mitografo poteva rica-vare lrsquoinformazione ubi et Orestes extremo amico Pilade trahenteresipuit che presenta invece significative consonanze verbali con ilsopracitato scolio di Lattanzio a Stat Theb 12511 Orestes postabsolutionem cum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente con-fugit et resipuit Gli scoli a Stazio sono in effetti una delle principalifonti insieme a Servio dei Mitografi Vaticani Si noti perograve nellaformulazione del Mitografo una piccola aggiunta rispetto al testodi Lattanzio lrsquoavverbio extremo (laquoalla fineraquo) Questa specificazio-ne temporale suona piuttosto strana allrsquointerno della fabula del Mi-tografo mentre si spiegherebbe benissimo in un testo che espones-se anche le vicende di Oreste immediatamente precedenti Sarebbestata fuori luogo anche nello scolio di Lattanzio che inizia con ilriferimento allrsquoaltare (e non a caso il commentatore lrsquoha omessa)Egrave quindi da escludere la possibilitagrave che il mitografo abbia di perso-na integrato il commento virgiliano (Servio + scolio danielino) conquesta singola notizia tratta dallo scolio di Lattanzio egrave invece plau-sibile che dipenda da una fonte comune a tutti e tre gli autori checontenesse anche lrsquoinformazione relativa al legame di Oreste conlrsquoaltare degli Eraclidi51

51) La situazione qui rilevata concorda con le conclusioni a cui egrave giunto F Ke-seling (De Mythographi Vaticani Secundi Fontibus Halle 1908) lo studioso argo-menta con lrsquoausilio di numerosi confronti (cf pp 84ndash98) che in molti casi le somi-glianze tra il testo del Mitografo Vaticano II e gli scoli del Servio Danielino e di altriautori si possono spiegare solo postulando la dipendenza da fonti comuni costituiteda perduti commenti a Virgilio (cf p 84) Keseling ritiene infatti che il Mitografo Va-ticano II riprenda il commento virgiliano di Servio ma non gli Scholia Danielis nellaforma in cui sono a noi giunti (cf pp 9ndash11) Anche nel caso dei Mitografi Vaticani cosigravecome del Servio Danielino egrave stato indicato come fonte il commento di Donato a Vir-gilio (tesi sostenuta a proposito del Mitografo Vaticano I da R Schulz De Mytho-graphi Vaticani Primi Fontibus Halle 1905) Questi studi di ricostruzione del perdu-to commento di Donato propri della temperie culturale della Quellenforschung devono essere in larga misura ridimensionati in quanto non tengono conto delle fontiintermedie medievali (cfr le critiche alla tesi di Schulz svolte nellrsquointroduzione allrsquoedi-zione Budeacute del Mitografo Vaticano I Le premier mythographe du Vatican texte eta-bli par N Zorzetti et traduit par J Berlioz Paris 1995 XX ss) Tuttavia anche se egrave daescludere che il compilatore del fabularius medievale avesse diretto accesso al com-mento di Donato appare probabile che attinga da esso materiale attraverso passaggiintermedi di compendi non sempre identificabili Per un riassunto aggiornato relati-vo alla questione delle fonti del Mitografo Vaticano II si veda Dain (come n 49) 14ndash18

273LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

In conclusione dallrsquounione di quattro fonti scoliastiche (Ser-vio e Schol Dan a Verg Aen 4473 Lattanzio Placido a Stat Theb12511 Myth Vat II 193) che attingono il proprio materiale a unafonte comune perduta ricaviamo il contenuto di un commento alpasso virgiliano piugrave esteso di quello conservato dalla tradizione delServius auctus in cui era riportato un maggior numero di informa-zioni relativamente alla tragedia di Pacuvio ritenuta dal commen-tatore il referente di Virgilio in quel passo

Egrave possibile ricostruire almeno in parte le modalitagrave con cuiServio e il compilatore degli Scholia Danielis utilizzano la fonte comune tramite il confronto delle loro note di commento al v 469in riferimento alla tragedia pacuviana relativa a Penteo (il testo egraveriportato supra) Le due note derivano chiaramente da una mede-sima fonte che egrave riportata in modo piugrave esteso dallo scolio danieli-no cf la spiegazione del termine agmina ad aut impetus aut se-cundum Vrbanum agmina serpentium di Servio corrisponde autimpetus aut secundum quosdam quoniam habitus earum et sibilaserpentium faciem agminis praebent dello scolio danielino (Servioegrave nettamente piugrave succinto ma conserva il nome di Vrbanus chenello scolio danielino egrave sostituito da secundum quosdam) Perquanto riguarda la tragedia di Pacuvio relativa a Penteo Serviomantiene solamente il nudo riferimento (Pentheus autem secun-dum tragoediam Pacuuii furuit etiam ipse) mentre lo scolio da-nielino ne riporta anche il riassunto che introduce con le seguen-ti parole Pentheum autem furuisse traditur secundum tragoediamPacuuii de quo fabula talis est In questo caso egrave chiaro che lo scolio danielino integra Servio servendosi della stessa fonte giagrave im-piegata da questi e poicheacute Servio era stato estremamente succin-to riporta (quasi) per intero la nota della fonte senza curarsi chein piccola parte ripete quanto giagrave detto da Servio Di conseguenzain questo passo lo scolio danielino conserva piugrave fedelmente lafacies del commento perduto

La nota al v 473 di questa fonte comune riguardante la trage-dia di Pacuvio relativa ad Oreste era probabilmente strutturata inmodo simile al riferimento al dramma doveva seguire la narrazio-ne della fabula della quale si possono ricostruire alcuni elementitramite la congiunzione di Servio scolio danielino Lattanzio Pla-cido e Mitografo Vaticano II Oreste su consiglio di Pilade persfuggire alle Furie si rifugia nel tempio di Apollo dal quale nonpuograve piugrave uscire percheacute laquoassediatoraquo da queste che stazionano sulla

274 Luc ia Deg iovann i

soglia del tempio La scena si sposta nel tempio di Minerva Oresteviene sottoposto a processo ed egrave assolto Non cessa tuttavia la per-secuzione delle Furie a cui si aggiunge quella dellrsquoombra della madre52 Alla fine (cf postremo del Myth Vat II) Oreste trascina-to da Pilade si rifugia presso il templum Misericordiae (il βωμςrsquoΕλου chiamato ara Clementiae da Stazio) dove egrave risanato (resi-puit) In questo caso Servio conserva una sezione del racconto (checorrisponde alla parte iniziale della tragedia) quella che a suo giu-dizio descrive la scena a cui allude Virgilio Il compilatore degliScholia Danielis andando a integrare la nota di Servio rileva una discrepanza tra lrsquoinformazione riportata da Servio e ciograve che ricavadallrsquoaltra fonte aggiunge quindi un succinto riferimento a unrsquoaltrascena che puograve costituire il referente di Virgilio legandolo alla notadi Servio tramite lrsquoespressione alii dicunt53

5 Il finale della tragedia

Tramite la congiunzione di queste testimonianze ricaviamoinformazioni anche sullo scioglimento dellrsquoazione drammatica Pacuvio segue una versione mitica ndash la cui unica attestazione in untesto letterario conservato egrave data da Stat Theb 12511 ndash secondo laquale Oreste viene liberato dai tormenti presso il βωμς rsquoΕλου diAtene Egrave ben nota la predilezione del doctus Pacuvio per le varian-ti rare ed erudite54 nel caso specifico si tratta o di unrsquoinvenzione del

52) Lo scolio di Lattanzio Placido colloca la persecuzione della madre dopolrsquoassoluzione (quia Orestes post absolutionem cum fureret ad hanc aram Pyladeamico trahente confugit et resipuit lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbramreligio arae summouerit) ma non si puograve escludere che fosse presente anche prima

53) Lrsquoautore dello scolio danielino forse nota lrsquoimprecisione del riferimentodi Servio proprio in relazione alla presenza di Clitemnestra si noti infatti che Servio spiega il sedent in limine Dirae non il fatto che Oreste fugga lo spettro diClitemnestra Stupisce perograve che nemmeno lo scolio danielino menzioni Clitem-nestra Si verifica qui lo stesso fatto singolare che si ha nella nota al v 469 relativaa Penteo nel riassunto dello scolio danielino non figura la scena della follia di Pen-teo nonostante sia il punto di maggior interesse per lrsquointerpretazione del passo diVirgilio

54) Di questo tema si egrave occupato in particolare DrsquoAnna (La laquodoctrinaraquo diMarco Pacuvio in Problemi di letteratura latina arcaica Roma 1976 173ndash197) cfle considerazioni svolte dallo studioso intorno al Dulorestes e alla versione relativaalla morte di Priamo casi in cui a fronte di tradizioni mitiche molto diffuse Pacu-vio sceglie varianti rare o affatto sconosciute

275LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

tragediografo latino o di una tradizione ellenistica non altrimentinota55

Ci si puograve dunque chiedere come Pacuvio traducesse il nomedella divinitagrave cui lrsquoaltare era dedicato Stazio la chiama clementiama la piugrave comune traduzione del greco ampλεος egrave misericordia e il sacello ateniese egrave generalmente chiamato negli autori latini ara Misericordiae (cf Sen rhet Contr 10510 Panegyrici 971 Servad Aen 8342 Lact ad Theb 12481497510 vi alludono ancheQuint 51138 e Apul Met 1115) La scelta del termine clementiada parte di Stazio egrave dovuta se non altro a necessitagrave metriche (mĭ-sĕrĭcordia non puograve entrare in un esametro)56 ma tale preclusionenon riguarda un testo drammatico

La collocazione dello scioglimento dellrsquoazione presso il βωμςrsquoΕλου egrave di grande importanza per definire la struttura drammati-ca della tragedia Egrave infatti accertata la presenza di un primo cambio

55) Mi limito a segnalare un elemento che potrebbe avere attinenza con la rielaborazione del mito operata da Pacuvio Si tratta della possibilitagrave che negli Aetiadi Callimaco fosse trattato un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di ΕλεοςQuestrsquoipotesi egrave stata formulata da R Pfeiffer (Callimachus vol I FragmentaOxford 1949 58) sulla base di due scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle ai vv 258 e260 Commentando il riferimento di Edipo allrsquolaquounicitagraveraquo dellrsquohumanitas ateniese loscoliasta richiama a confronto un verso di Callimaco (fr 51 Pfeiffer = 60 Massimil-la) affermando che si tratta del verso conclusivo del libro II degli Aetia (schol adOed Col 258) Lo scolio immediatamente successivo (ad Oed Col 260) come peravvalorare questa fama di Atene menziona lrsquoesistenza nella cittagrave dellrsquoaltare di Ελε-ος Congiungendo queste due testimonianze Pfeiffer ipotizza che questo soggettofosse trattato da Callimaco alla fine del libro II degli Aetia quanto poi al conte -nuto del racconto eziologico lo studioso pensa al mito della fondazione da parte degli Eraclidi dato che egrave quello piugrave diffuso ma gli scoli sopra citati non ne fannomenzione Dal momento che i riferimenti a Callimaco e allrsquoaltare sono disgiunti lrsquoesistenza stessa di una sezione relativa allrsquoaltare di Ελεος negli Aetia di Callimacorimane solo ipotetica (cf G Massimilla Aitia libri primo e secondo Pisa 1996 371)Se perograve si accoglie la proposta di Pfeiffer si puograve pensare che lrsquoopera di Callimaco siastata un referente di Pacuvio Fondandosi sullrsquoipotesi di Pfeiffer Ch McNelis (Sta-tiusrsquo Thebaid and the poetics of civil war Cambridge 2007 165ndash166) suggerisce cheStazio abbia come modello Callimaco in tal caso aggiungerei lrsquoOrestes di Pacuviopotrebbe essere stato un modello intermedio (su questo aspetto cf infra)

56) Piugrave articolate spiegazioni della scelta del termine clementia da parte diStazio e del significato di tale scelta sono state date da J F Burgess Statiusrsquo Altarof Mercy CQ 22 1972 339ndash349 347ndash348 S Morton Braund Ending epic StatiusTheseus and a merciful release PCPhS 42 1996 1ndash23 9ndash12 F Delarue Stace po -egravete eacutepique Originaliteacute et coheacuterence Louvain 2000 162ndash165 McNelis (come n 55)163ss (in relazione in part alla distinzione di Seneca tra clementia e misericordia edella visione della clementia come virtugrave propria dellrsquoimperatore ideale)

276 Luc ia Deg iovann i

di scena dal tempio di Apollo a Delfi al tempio di Minerva ad Ate-ne come avviene anche nelle Eumenides di Eschilo Nella tragediaeschilea crsquoera poi un secondo spostamento che portava la scena sul-lrsquoAreopago nel tribunale fondato secondo Eschilo in quellrsquoocca-sione In Pacuvio il processo si svolgeva nel tempio di Minerva(non era pertanto necessario un cambio di scena) ma lrsquoassoluzio-ne diversamente che in Eschilo non portava alla liberazione diOreste anche nel testo di Pacuvio la scena si spostava dunque unaseconda volta ma nella direzione del βωμς rsquoΕλου che secondoquanto apprendiamo da Pausania era situato nellrsquoγορά Questocambiamento rispetto alla versione eschilea come si puograve ricostrui-re attraverso Stazio (con il βωμς rsquoΕλου che di fatto assolve allafunzione risolutiva dellrsquoAreopago) dagrave un significato complessivoalla rielaborazione del mito operata da Pacuvio

A questo proposito egrave interessante rilevare una serie di corri-spondenze tra il passo staziano relativo allrsquoara Clementiae e le Eu-menides di Eschilo57 La riflessione di Stazio sul valore dellrsquoistitutodellrsquoAltare della Clemenza (Theb 12497ndash505)58 presenta singolariaffinitagrave con i concetti espressi da Atena nel suo discorso di fonda-zione dellrsquoAreopago (Aesch Eum 681ss) in comune ci sono inparticolare i temi della giustizia e della difesa degli uomini e lrsquoideadellrsquounicitagrave dellrsquoistituto ateniese (cf in part Eum 700ndash706)59 Inrelazione alla vicenda di Oreste lrsquoAreopago e lrsquoAra della Clemen-za assolvono sostanzialmente alla medesima funzione ma con unoslittamento di significato Eschilo pone lrsquoaccento sullrsquoinflessibilitagravedella giustizia che si serve della paura come proprio strumento drsquoazione come emerge chiaramente dalle parole di Atena in Eum

57) Altri argomenti che vanno in questa direzione sono stati portati daTh Baier LrsquoAra Clementiae nella Tebaide di Stazio (XII 481ndash518) Aevum 81 2007159ndash170 169

58) Fama est defensos acie post busta paterni numinis Herculeos sedem fundasse nepotes fama minor factis ipsos nam credere dignum caelicolas tellusquibus hospita semper Athenae ceu leges hominemque nouum ritusque sacrorum seminaque in uacuas hinc descendentia terras sic sacrasse loco commune animan-tibus aegris confugium unde procul starent iraeque minaeque regnaque et a iustis Fortuna recederet aris

59) Τοι(νδε τοι ταρβο)ντες νδκως σβας ampρυμα [τε] χρας κα π(λεωςσωτριον ampχοιτrsquo ν ο1ον ο2τις νθρπων ampχει ο2τrsquo ν Σκ4θ5σιν ο2τε Πλοποςν τ(ποις κερδ8ν θικτον το)το βουλευτριον α9δο13ον ξ4θυμον εltδ(ντων=περ γρηγορς φρο4ρημα γς καθσταμαι

277LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

690ndash692 e 698ndash69960 a questo scopo vengono integrate tra i culticittadini le Erinni stesse con la funzione di laquodispensatrici di giu-stiziaraquo (cf lrsquoosservazione di Atena ai vv 990ndash991 κ τ8ν φοβερ8ντ8νδε προσπων μγα κρδος Aρ8 το13σδε πολταις)61 Lrsquoistituzio-ne del βωμς rsquoΕλου presuppone invece un concetto di giustiziamite che opera con clemenza Questo slittamento ideologico bensi accorda con lrsquoimmagine di Atene come centro di φιλανθρωπαper antonomasia di cui il βωμς rsquoΕλου assurge a simbolo62 Neitesti letterari i riferimenti allrsquoaltare srsquoaccompagnano spesso allasottolineatura del carattere di unicitagrave di questrsquoistituzione ateniesesi ricordi in particolare il riferimento di Pausania che su tale osser-vazione costruisce un elogio della cittagrave con concetti in parte affinia quelli formulati nel passo di Stazio63 Il medesimo carattere diunicitagrave egrave sottolineato in relazione allrsquoAreopago nel discorso di fon-dazione di Atena (cf Aesch Eum 702ndash703) Questo parallelismo contrasto dellrsquoaltare di Ελεος rispetto allrsquoAreopago quale si puograveintravedere nei concetti espressi da Stazio avrebbe un profondo significato ideologico nellrsquoOrestes di Pacuvio dove la funzionedrammaturgica dellrsquoAreopago era svolta dallrsquoaltare di Ελεος Sipuograve quindi ipotizzare che i temi svolti da Stazio in relazione allrsquoaraClementiae fossero ispirati dalla tragedia di Pacuvio

Unrsquoulteriore osservazione di Stazio puograve infine suggerire unrsquoi-potesi circa la versione mitica adottata da Pacuvio Nei versi che introducono il passo relativo al valore dellrsquoara Clementiae (Theb

60) Eum 690ndash692 ν δB τC σβας στ8ν φ(βος τε ξυγγενDς τ μD δικε13ν σχσει τ( τrsquo Eμαρ κα κατrsquo εφρ(νην Aμ8ς 698ndash699 κα μD τ δεινν πGν π(λεωςampξω βαλε13ν τς γHρ δεδοικIς μηδBν ampνδικος βροτ8ν

61) Su questo tema cf recentemente H H Bacon The Furiesrsquo HomecomingCPh 96 2001 48ndash59 58

62) A partire dallrsquoetagrave ellenistica il riferimento al βωμς rsquoΕλου diviene un to-pos retorico comprovante lrsquohumanitas di Atene (e proprio in quanto topos questoargomento egrave consigliato nei manuali di retorica sia greci che romani cfr Apsin ArsRhetorica 1016 Dilts Kennedy e Quint Inst 51138) In merito a questo tema cfin part E J Stafford Eleos the Athenian laquoAltar of Pityraquo and its god in H vanWees (ed) Worshipping virtues personification and the divine in ancient GreeceLondon 2000 199ndash225

63) Paus 1171 rsquoΑθηναοις δB ν τK γορL κα λλα στν οκ ς Mπανταςπσημα κα rsquoΕλου βωμ(ς N μλιστα θε8ν ς νθρπινον βον κα μεταβολHςπραγμτων Oντι Pφελμ μ(νοι τιμHς QΕλλνων νμουσιν rsquoΑθηνα13οι το4τοις δB οτH ς φιλανθρωπαν μ(νον καθστηκεν λλH κα θεοRς εσεβο)σιν λλων πλονκα γHρ Α9δο)ς σφισι βωμ(ς στι κα Φμης κα QΟρμς δλ τε ναργ8ς Vσοιςπλον τι Wτρων εσεβεας μτεστιν Xσον σφσι παρν τ4χης χρηστς

278 Luc ia Deg iovann i

12497ss riportato supra nella n 58) Stazio critica la tradizionemitica (fama) secondo cui lrsquoaltare fu fondato dagli Eraclidi64 e afferma che in realtagrave (factis) fu istituito dagli dei stessi Per ap-profondire questo aspetto egrave opportuno ricordare che il βωμςrsquoΕλου menzionato nelle fonti letterarie a partire dallrsquoetagrave ellenisti-ca egrave da identificare con il piugrave antico βωμς τ8ν δδεκα θε8ν fondato alla fine del VI sec aC anchrsquoesso collocato nellrsquoγορά eavente funzione di asilo65 Lrsquoidentificazione del βωμς rsquoΕλου con

64) Per le attestazioni di questa tradizione mitica cf n 41 e riguardo allrsquoipo-tesi che fosse trattata da Callimaco cf n 55

65) Lrsquoidentificazione fu proposta per la prima volta da U von Wilamowitz-Moellendorff Aus Kydathen in Philologische Untersuchungen I Berlin 1880 201n 4 DellrsquoAltare dei Dodici Dei sono stati trovati resti nel 1934 negli scavi dellrsquoγοράcondotti dallrsquoAmerican School of Classical Studies at Athens Il primo studio ap-profondito al riguardo egrave quello di M Crosby The Altar of the Twelve Gods inAthens Hesperia Suppl 8 1949 82ndash103 che sostiene lrsquoidentificazione proposta daWilamowitz (cf in part pp 102ndash103) ulteriori argomentazioni in suo supporto sitrovano in Thompson (come n 39) 49ss per uno studio archeologico piugrave esaustivocf L M Gadbery The Sanctuary of the Twelve Gods in the Athenian Agora a Re-vised View Hesperia 61 1992 447ndash489 Sappiamo da Tucidide (6546ndash7) che lrsquoAl-tare dei Dodici Dei nellrsquoγορά fu fondato da Pisistrato il Giovane (figlio del tirannoIppia) durante il suo arcontato intorno al 522521 aC Da numerose altre fonti sievince che questo altare aveva funzione di asilo la prima attestazione storica di questo ruolo egrave data da Herod 61084 in relazione ad avvenimenti del 519 aC altririferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo si trovano in Diodoro (12391 even-to del 431 aC) e Licurgo (In Leocratem 93 fatto avvenuto intorno al 355 aC) I ri-ferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo cessano con la metagrave del IV sec aCpiugrave o meno contemporaneamente a quando cominciano i riferimenti allrsquoAltare diΕλεος che svolgeva la medesima funzione (cf le testimonianze raccolte in Wycher-ley [come n 40] 67ndash74) I riferimenti piugrave antichi si trovano negli scoli ad alcuni autoriclassici (cf in part gli scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle citati nella n 55) Nellrsquoetagraveellenistica e romana egrave sempre menzionato il βωμς rsquoΕλου come luogo drsquoasilo ad Ate-ne (Pausania non nomina lrsquoAltare dei Dodici Dei) La continuitagrave di funzione fa pen-sare che con βωμς τ8ν δδεκα θε8ν e βωμς rsquoΕλου si indichi il medesimo luogonellrsquoγορά di Atene Una conferma sembra data da Philostr Epist 39 (70) che parladellrsquoAltare di Ελεος come dedicato dagli Ateniesi a una laquotredicesima divinitagraveraquo(rsquoΑθηνα13οι τν rsquoΕλου στσαντο βωμ(ν Yς τρισκαιδεκτου θεο)) Come osser-va Crosby 103 laquothe simplest explanation of the text would seem to be that Pity wasadded to the Twelve Gods in Athens in some physical sense by sharing their sanc-tuary either through the addition of a second altar or through a gradual usurpationof the name Essentialy the Altar of the Twelve Gods was an altar of Pityraquo Il fattoche gli Ateniesi venerassero realmente Ελεος come una divinitagrave secondo quanto egraveaffermato nelle fonti letterarie resta tuttavia in dubbio alcuni studiosi propendonoper il ritenere che il tema dellrsquounicitagrave del culto ateniese di Ελεος sia un topos retori-co assunto a simbolo dellrsquohumanitas di Atene e non faccia riferimento a un cultopraticato nel concreto (questa tesi egrave sostenuta di recente da Stafford come n 62)

279LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν illumina a mio parere lrsquoosservazione diStazio (e allo stesso tempo trae da essa conferma) la sua correzio-ne della tradizione mitica sembra essere stata suggerita proprio dal-la consapevolezza che in precedenza lrsquoaltare era dedicato ai DodiciDei66 Ci si puograve chiedere allora se Stazio inventasse la variante della fondazione da parte degli dei oppure la desumesse da unrsquoope-ra letteraria anteriore Si puograve ipotizzare che questa variante si trovasse nellrsquoOrestes di Pacuvio Come si egrave detto in relazione alprocesso ad Oreste egrave plausibile che Pacuvio seguisse la versione mitica secondo la quale i giudici sono gli dei67 secondo questa tra-dizione lrsquoAreopago egrave stato fondato dai dodici dei (ο δδεκα θεοcome afferma Demosth 2366) che si riunirono per la prima voltasul colle ateniese per giudicare un delitto di sangue commesso daAres (e da questo fatto il colle ndash e quindi il tribunale ndash prese il nomedi Areopago laquocolle di Aresraquo) Pacuvio elimina lrsquoAreopago (il pro-cesso si svolge nel tempio di Minerva) e lo sostituisce nella sua fun-zione drammaturgica di risoluzione della vicenda con il βωμςrsquoΕλου che coincide storicamente con il βωμς τ8ν δδεκα θε8νAllrsquoAreopago fondato dai Dodici Dei si contrappone lrsquoaltare diΕλεος che secondo Stazio fu fondato in realtagrave dagli dei e non da-gli Eraclidi come vuole la tradizione Si potrebbe trattare natural-mente di una semplice coincidenza ma alla luce delle corrispon-denze tra lrsquoaltare di Ελεος e lrsquoAreopago egrave suggestivo ipotizzareche Stazio faccia riferimento a Pacuvio il tragediografo romanopotrebbe aver inserito nel finale del suo dramma un mito eziologi-co relativo a quel luogo simbolico di Atene e aver accreditato laversione secondo la quale sono gli dei stessi a volere la fondazionedellrsquoaltare di Ελεος Secondo questrsquoipotesi Pacuvio proietterebbenel mito nella forma di una rielaborazione letteraria il reale muta-mento di unrsquoistituzione ateniese (il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν che di-viene βωμς rsquoΕλου)68 mettendo in atto un procedimento simile aquello che aveva svolto Eschilo in relazione allrsquoAreopago69 Diffe-

66) La scelta di valorizzare questa diversa tradizione mitica veicola un pro -fondo significato ideologico allrsquointerno del poema cf in part le considerazioni diD Feeney The Gods in Epic Oxford 1991 390ndash391

67) La questione egrave discussa nel sect 3 sul problema relativo alle varianti mitichedel processo di Oreste e alla loro antichitagrave cf in part nn 30 e 32

68) Cf quanto detto nella n 6569) A proposito della relazione tra le Eumenides di Eschilo e la riforma di

Efialte cf n 31

280 Luc ia Deg iovann i

renza di fondo tra i due autori resta perograve il fatto che il mito eziolo-gico introdotto da Eschilo faceva riferimento al contesto politico alui contemporaneo mentre nel caso di Pacuvio si tratterebbe di unascelta di carattere piugrave propriamente letterario ed erudito70

6 Il personaggio di Pilade

Da Lattanzio e dal Mitografo Vaticano II si apprende che egrave Pilade a laquotrascinareraquo Oreste allrsquoara Clementiae evidentemente eglista al fianco di Oreste per tutta la tragedia71 Il verbo utilizzato inentrambe le testimonianze (trahente) suggerisce uno stato di com-pleta prostrazione di Oreste Il rapporto tra i due amici appare anche in questo caso simile a quello delineato nellrsquoOrestes e nel-lrsquoIfigenia in Tauride di Euripide noncheacute nel Chryses di Pacuvio72Il duplice intervento di Pilade in due momenti critici del drammacon funzione di conforto e consiglio egrave presente nellrsquoOrestes di Euripide Nei vv 725ss di questa tragedia Pilade che sopraggiun-ge dopo che si egrave spenta lrsquoultima speranza di salvezza per Oreste(Menelao ha di fatto negato il suo aiuto) consiglia allrsquoamico di pre-sentarsi di fronte allrsquoassemblea degli Argivi che deve giudicarloper discolparsi gli infonde la speranza che possa in questo modosalvarsi (cf i vv 780ss) e lo conduce al luogo del processo soste-nendolo fisicamente Si vedano in particolare i vv 800ndash802 περι-βαλIν πλευρο13ς μο13σι πλευρH νωχελ ν(σ Yς γI διrsquo στεςσε σμικρH φροντζων Oχλου οδBν α9σχυνθες χσω Piladeporta quasi di peso Oreste attraverso la cittagrave si tratta precisamen-

70) A questo riguardo si ricordi lrsquoipotesi di Pfeiffer secondo cui Callimacopossa aver trattato negli Aetia un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di Ελε-ος (cf n 55) lo studioso pensava al mito di fondazione piugrave diffuso connesso con gliEraclidi nonostante questo non sia in realtagrave affermato nelle testimonianze su cui sifonda la sua ipotesi Non egrave dunque prudente avventurarsi in ulteriori speculazionimi limito a segnalare il fatto che gli Aetia di Callimaco sono un modello a cui Pa-cuvio potrebbe essersi ispirato eventualmente anche per proporre versioni eziolo-giche alternative rispetto a quelle svolte dal poeta greco

71) Si ricordi che come si ricava da Servio allrsquoinizio del dramma Pilade con-siglia a Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo (cf la discussione della testimo-nianza svolta nel sect 3)

72) Cf Manuwald (come n 5) 68 Appartiene al Chryses di Pacuvio la cele-bre scena citata piugrave volte da Cicerone (Lael 724 Fin 52263) in cui i due amici sioffrono di morire lrsquouno per lrsquoaltro

281LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

te dellrsquoimmagine suggerita dallrsquoespressione di Lattanzio Pyladeamico trahente Dopo che lrsquoassemblea li ha condannati a morteOreste ed Elettra in preda alla disperazione decidono di togliersila vita a questo punto interviene nuovamente Pilade (vv 1085ss)che con la luciditagrave progettuale che lo caratterizza escogita il pianospietato la cui attuazione occupa il finale della tragedia (vv 1172ndash1176) Anche nellrsquoIfigenia in Tauride Pilade ha un ruolo fonda-mentale nel prologo come si egrave giagrave ricordato nel sect 3 Pilade infon-de coraggio in Oreste snervato dalla persecuzione delle Erinni e ri-dotto a uno stato di inerzia e gli consiglia come agire Nel seguitodella tragedia interventi significativi di Pilade si trovano ai vv 674ndash685 (in cui egli rifiuta la possibilitagrave di aver salva la vita offerta daIfigenia mentre Oreste appare destinato a essere sacrificato73 aivv 719ndash722 si dichiara fiducioso in un rivolgimento che li possasalvare entrambi) e ai vv 902ndash908 una battuta molto interessanteper definire la psicologia del personaggio Dopo il riconoscimentoOreste e Ifigenia si abbandonano a unrsquoespressione lirica di gioia einsieme di paura per il pericolo in cui si trovano Pilade intervienea fermare lrsquoeffusione dei loro sentimenti (laquoma basta coi lamentiraquov 904) e a richiamarli alla necessitagrave di escogitare un piano per fug-gire dalla Tauride La rappresentazione della personalitagrave di Piladein queste due tragedie di Euripide appare dunque coerente e unita-ria Pilade interviene sempre in momenti critici con la funzione diinfondere speranza e dispensare consigli la sua luciditagrave progettua-le e il suo ottimismo si contrappongono sistematicamente alla con-dizione di snervamento quasi abulia che contraddistingue OresteQuesta caratterizzazione del personaggio di Pilade si adatta piena-mente al ruolo che sembra svolgere nella tragedia di Pacuvio

7 Lo spettro di Clitemnestra

Sia Virgilio (fugit v 473) sia il commento di Lattanzio a Stazio(lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae sum-mouerit) fanno riferimento a un inseguimento di Oreste da partedello spettro della madre (che secondo la descrizione di Virgilio egravearmata di fiaccole e cinta di serpenti secondo lrsquoimmagine topica

73) Si tratta del passo che secondo Wilamowitz (come n 65) ha ispirato lascena del Chryses di Pacuvio sopra menzionata

282 Luc ia Deg iovann i

dellrsquoErinni) Il contesto della similitudine virgiliana suggerisce chesi tratti di un sogno di Oreste sulla base della fitta rete di corri-spondenze tra illustrans e illustrandum Dopo il tradimento diEnea Didone si trova in uno stato di furor (cf v 465 furentem ev 474 ergo ubi concepit furias euicta dolore) da sveglia ha allucina-zioni (cf i vv 460ndash461 hinc exaudiri uoces et uerba uocantis uisauiri) e mentre dorme ha incubi (cf i vv 465ndash468) I due personaggimitici della similitudine sono entrambi in preda al furor e pertantoad entrambi sono associate le Furiae in quanto divinitagrave (mentre alv 474 a Didone sono riferite le Furiae in quanto sentimento) Il tur-bamento che affligge specificamente Penteo laquovedere due soli e dueTebiraquo corrisponde a ciograve che Didone prova ai vv 460ndash461 si trattadi una percezione distorta della realtagrave in quanto i sensi (sia Penteoche Didone sono svegli) vengono influenzati dal tormento interio-re Gli incubi di Didone invece hanno precise corrispondenze coni patimenti di Oreste e nessuna attinenza con le vicende di PenteoDidone egrave perseguitata in sogno dal ferus Aeneas come Oreste egrave in-calzato dalla madre in entrambi i casi si tratta di spettri del passatoche rimandano a sensi di colpa (per Didone si tratta naturalmentedel tradimento della memoria del primo marito cf i vv 460ndash461)Didone sogna di procedere sola per una lunga via in una terra de-serta cercando i compatrioti rivive stravolta in forma di incubolrsquoesperienza che ha provato nel fuggire esule dalla patria in cercadi un luogo ospitale Oreste dopo il matricidio egrave costretto a vaga-bondare a lungo esule e solo74 probabilmente egrave proprio questo lrsquoelemento che motiva la scelta di Oreste come termine di paragone

Per quanto riguarda la tragedia di Pacuvio si pone il seguenteproblema lrsquoombra di Clitemnestra era solo un prodotto dellrsquoalluci-nazione di Oreste (e non era quindi visibile agli spettatori) oppurecompariva in scena e inseguiva materialmente Oreste In riferimen-to al passo di Virgilio Lattanzio opta sicuramente per la prima inter-

74) In Aesch Eum 240 Oreste dichiara di aver vagato per terre e per mari alv 249 le Erinni dicono di aver percorso addirittura ogni angolo della terra e varcato ilmare inseguendo Oreste cf anche la predizione dei vagabondaggi di Oreste in EurEl 1253 In questi casi le peregrinazioni precedono il processo NellrsquoIfigenia in Tau-ride di Euripide invece la medesima condizione egrave attribuita a Oreste dopo il proces-so cf i vv 970ndash971 Vσαι δrsquo rsquoΕριν4ων οκ πεσθησαν ν(μ δρ(μοις νιδρ4τοισιν[λστρουν μrsquo ε dove lrsquoaggettivo ν-ίδρυτος (da δρ4ω) puograve voler dire laquosenza posaraquoma suggerisce anche lrsquoidea dellrsquoandare errando Egrave assai probabile che questo aspettofosse tematizzato anche nella tragedia di Pacuvio sia prima sia dopo lrsquoassoluzione

283LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

pretazione come dimostra la scelta del verbo (uidebatur) ma egrave probabile che si basi unicamente sul testo di Virgilio e sui relativicommenti senza conoscere direttamente lrsquoopera di Pacuvio Drsquoaltraparte egrave ben possibile che lrsquoombra di Clitemnestra comparisse in sce-na dato che cosigrave avveniva nelle Eumenides di Eschilo Crsquoegrave tuttaviauna possibilitagrave di conciliare le due interpretazioni suggerita propriodal contesto virgiliano In Eschilo lo spettro di Clitemnestra egrave senza dubbio visibile sulla scena (ai vv 94ndash139) ma si presenta come unrsquoim-magine di sogno che appare alle Erinni addormentate nel tempio diApollo nel dichiarare la propria identitagrave Clitemnestra si definisce unOναρ (cf v 116 Oναρ γHρ ltμGς ν)ν Κλυταιμστρα καλ8) nellrsquoinvita-re le Erinni a guardare le sue ferite chiarisce che esse non possono ve-derla con gli occhi (vv 103ndash105 Vρα δB πληγHς τσδε καρδ^ σθεν ε=δουσα γHρ φρDν Oμμασιν λαμπρ4νεται [ν μρ^ δB μο13ρrsquoπρ(σκοπος βροτ8ν])75 La rappresentazione eschilea presupponedunque che le Erinni vedano in sogno Clitemnestra allo stesso modoin cui sognano di inseguire Oreste come egrave rivelato dai loro mugolii(v 130 λαβB λαβB λαβB λαβ φρζου) e dallrsquoosservazione di Clitem-nestra (vv 131ndash132 Oναρ δικεις θρα κλαγγανεις δrsquo Mπερ κ4ωνμριμναν ο2ποτrsquo κλεπων π(νου) Eschilo sembra quindi suggerireagli spettatori che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sullascena non egrave concepito come unrsquoentitagrave concreta ma solo come visua-lizzazione del sogno delle Erinni In Virgilio la similitudine con Ore-ste egrave riferita proprio agli incubi di Didone la coincidenza potrebbenon essere casuale Egrave possibile formulare lrsquoipotesi che Pacuvio abbiaripreso da Eschilo la presenza in scena dello spettro di Clitemnestracome sogno ma con una variazione apparirebbe a Oreste e non alleErinni Come le Erinni sognavano di inseguire Oreste e di essere rim-proverate da Clitemnestra per non aver svolto bene il loro compitocosigrave Oreste potrebbe sognare di essere inseguito dallo spettro dellamadre (e non mancherebbe nemmeno un parallelo per il sonno diOreste il personaggio egrave addormentato in scena in tutta la parte ini-ziale dellrsquoOrestes di Euripide fino al v 210) Egrave difficile stabilire dovepotesse essere collocata tale scena ma in base alla testimonianza for-nita da Stazio Theb 12511 e dal relativo scolio di Lattanzio si puograveforse riferire allrsquoattacco di follia di Oreste dopo lrsquoassoluzione

75) Il v 105 egrave ritenuto interpolato dagli editori egrave probabile che serva a espli-citare che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sulla scena non deve essereconcepito dagli spettatori come unrsquoentitagrave concreta

8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

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Luc ia Deg iovann i284

270 Luc ia Deg iovann i

gli Scholia Danielis e Lattanzio si vedano gli studi di Funaioli e divan de Woestijne46

Un caso analogo a quello che stiamo esaminando si trova inLact Plac ad Theb 2595 da confrontare con Schol Dan ad Aen10567 Lattanzio per spiegare un passo di Stazio cita un verso di Virgilio e riporta al contempo informazioni ricavate dal commento a quel passo di Virgilio La similitudine di Tideo con Briareo in Theb 2595ss riprende la similitudine virgiliana di Enea con lo stes-so personaggio mitico (chiamato con lrsquoaltro nome Egeone) in Aen10565ss Virgilio segue una versione mitica diversa da quella omeri-ca secondo la quale Briareo Egeone era alleato di Zeus nella Gi-gantomachia (cf Hom Il 1401ndash406) lo scolio danielino a Aen10567 cerca di sanare la contraddizione proponendo una particola-re interpretazione dellrsquoavverbio contra supportata da un parallelo diTerenzio La stessa variante mitica egrave seguita da Stazio Lattanzio rile-va la ripresa da Virgilio e adatta al passo della Tebaide la spiegazionedel commento virgiliano riportando anche il parallelo di Terenzio

Si consideri inoltre il confronto tra Lact Plac ad Theb 61ndash3e Schol Dan ad Ecl 668 si puograve dedurre che Lattanzio riprende uncommento piugrave ampio di quello rappresentato per noi dagli ScholiaDanielis (lo prova la presenza soltanto in Lattanzio del segmento anutrice derelictum esse)

In altri casi Lattanzio riporta informazioni che si trovano nellanota di Servio e dello scolio danielino ma evidentemente non ri-prende il complesso del Servius auctus cosigrave come egrave a noi giunto

secondo cui gli Scholia Danielis derivano dal commento di Donato egrave stata sostenu-ta in particolare dai curatori dellrsquoincompiuta Editio Harvardiana E K RandJ J Savage G B Waldrop Piugrave probabilmente il compilatore degli Scholia Danielisattingeva a un compendio del commento di Donato (cfr A H Travis Donatus andthe Scholia Danielis A Stylistic Comparison HSPh 53 1942 157ndash169 id Adden-dum to laquoDonatus and the Scholia Danielisraquo CPh 45 1950 38ndash39) sulla questionecf piugrave recentemente Ch Murgia The truth about Vergilrsquos commentators inR Rees (ed) Romane memento Vergil in the Fourth Century London 2004 189ndash200 192 e per una posizione scettica nei confronti di questa teoria G Ramires Peruna nuova edizione di Servio RFIC 124 1996 318ndash329 318ndash319 Anche se il ten-tativo di ricostruire la perduta opera di Donato puograve essere considerato utopisticoresta indubbio che le tradizioni scoliastiche sopracitate conservano materiale pro-veniente da quel prezioso commento

46) G Funaioli Esegesi virgiliana antica Prolegomeni alla edizione del com-mento di Giunio Filargirio e di Tito Gallo Milano 1930 478ss P van de Woestij-ne Les scolies a la Theacutebaiumlde de Stace Remarques et suggestions AClass 19 1950149ndash163 (cf in part 154ss)

271LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

bensigrave un commento che egrave a monte degli Scholia Danielis e che egravefonte dello stesso Servio lo mostra con chiarezza il confronto giagraveanalizzato da Funaioli47 tra Serv + Schol Dan ad Aen 11133Lact Plac ad Theb 7542 Isid Etim 10260 Gell 20113

Egrave dunque probabile che le informazioni presenti in Lattan-zio ndash ma non nella nota di Servio e dello scolio danielino ndash si rife-riscano alla medesima opera citata dal commento virgiliano cioegravequella tragedia di Pacuvio alla quale noi diamo attraverso Diome-de il titolo di Orestes E in effetti si ha una singolare coincidenzacompare Pilade che dalla nota di Servio sapevamo giagrave essere fra ipersonaggi (si noti che in entrambi i casi il riferimento a Pilade egrave deltutto inutile allrsquoesegesi del passo commentato non puograve dunque es-sere casuale) Unrsquoulteriore conferma alla mia ipotesi viene dal fattoche le medesime informazioni (Oreste egrave risanato presso lrsquoasylumdegli Eraclidi e vi egrave stato condotto da Pilade) si trovano nel cosid-detto Mitografo Vaticano II uno dei tre fabularia medievali sco-perti da Angelo Mai presso la Biblioteca Apostolica Vaticana (ri-porto il testo secondo lrsquoedizione di Kulcsaacuter)48

Fabula 193 De asylo nepotum HerculisPostquam Hercules migrauit e terris filii nepotesque eius insidias quasipse auus conflixerat timentes Athenis sibi primi asylum hoc est tem -plum refugii fecerunt hac lege consecratum ut quocunque crimine reusad id confugeret ab omni noxa liber esset nullusque eum inde abducereuel ledere auderet Vbi et Orestes extremo amico Pilade trahente resi-puit Dictum autem uolunt asylum quasi antetrahendo [a non trahendoM Bode] spolium Hoc autem religionis ius non inest omnibus templissed quibus concessum est lege consecrationis

Come accade molto spesso nel testo dei Mitografi Vaticani questafabula si presenta come un laquocollageraquo49 quasi letterale di due distin-te note del commento di Servio ad Aen 8342 per la parte post-quam templo50 e ad Aen 2761 per la parte hoc consecratio-nis Lrsquoosservazione dictum spolium riproduce invece il senso di

47) Cf Funaioli (come n 46) 479ndash48148) P Kulcsaacuter Mythographi Vaticani I et II Turnhout 1987 (Corpus Chri-

stianorum Series Latina XCIc)49) Cf Ph Dain Mythographe du Vatican II Besanccedilon 2000 28ndash3050) Questa nota di Servio egrave riprodotta quasi alla lettera in Myth Vat I 60 con

la variante templum Mineruae e in schol ad Luc 197 con la variante locum refugii(cf il templum refugii di Myth Vat II 193) al posto della lezione templum Miseri-cordiae dei codici serviani (che sembra quella originaria)

272 Luc ia Deg iovann i

Schol Dan ad Aen 2761 alii lsquoasylumrsquo ideo dictum quod fu-gienti illuc spolia non detraherentur (si noti in entrambi la posizio-ne immediatamente precedente a hoc consecrationis)

Da nessuno di questi due passi perograve il mitografo poteva rica-vare lrsquoinformazione ubi et Orestes extremo amico Pilade trahenteresipuit che presenta invece significative consonanze verbali con ilsopracitato scolio di Lattanzio a Stat Theb 12511 Orestes postabsolutionem cum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente con-fugit et resipuit Gli scoli a Stazio sono in effetti una delle principalifonti insieme a Servio dei Mitografi Vaticani Si noti perograve nellaformulazione del Mitografo una piccola aggiunta rispetto al testodi Lattanzio lrsquoavverbio extremo (laquoalla fineraquo) Questa specificazio-ne temporale suona piuttosto strana allrsquointerno della fabula del Mi-tografo mentre si spiegherebbe benissimo in un testo che espones-se anche le vicende di Oreste immediatamente precedenti Sarebbestata fuori luogo anche nello scolio di Lattanzio che inizia con ilriferimento allrsquoaltare (e non a caso il commentatore lrsquoha omessa)Egrave quindi da escludere la possibilitagrave che il mitografo abbia di perso-na integrato il commento virgiliano (Servio + scolio danielino) conquesta singola notizia tratta dallo scolio di Lattanzio egrave invece plau-sibile che dipenda da una fonte comune a tutti e tre gli autori checontenesse anche lrsquoinformazione relativa al legame di Oreste conlrsquoaltare degli Eraclidi51

51) La situazione qui rilevata concorda con le conclusioni a cui egrave giunto F Ke-seling (De Mythographi Vaticani Secundi Fontibus Halle 1908) lo studioso argo-menta con lrsquoausilio di numerosi confronti (cf pp 84ndash98) che in molti casi le somi-glianze tra il testo del Mitografo Vaticano II e gli scoli del Servio Danielino e di altriautori si possono spiegare solo postulando la dipendenza da fonti comuni costituiteda perduti commenti a Virgilio (cf p 84) Keseling ritiene infatti che il Mitografo Va-ticano II riprenda il commento virgiliano di Servio ma non gli Scholia Danielis nellaforma in cui sono a noi giunti (cf pp 9ndash11) Anche nel caso dei Mitografi Vaticani cosigravecome del Servio Danielino egrave stato indicato come fonte il commento di Donato a Vir-gilio (tesi sostenuta a proposito del Mitografo Vaticano I da R Schulz De Mytho-graphi Vaticani Primi Fontibus Halle 1905) Questi studi di ricostruzione del perdu-to commento di Donato propri della temperie culturale della Quellenforschung devono essere in larga misura ridimensionati in quanto non tengono conto delle fontiintermedie medievali (cfr le critiche alla tesi di Schulz svolte nellrsquointroduzione allrsquoedi-zione Budeacute del Mitografo Vaticano I Le premier mythographe du Vatican texte eta-bli par N Zorzetti et traduit par J Berlioz Paris 1995 XX ss) Tuttavia anche se egrave daescludere che il compilatore del fabularius medievale avesse diretto accesso al com-mento di Donato appare probabile che attinga da esso materiale attraverso passaggiintermedi di compendi non sempre identificabili Per un riassunto aggiornato relati-vo alla questione delle fonti del Mitografo Vaticano II si veda Dain (come n 49) 14ndash18

273LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

In conclusione dallrsquounione di quattro fonti scoliastiche (Ser-vio e Schol Dan a Verg Aen 4473 Lattanzio Placido a Stat Theb12511 Myth Vat II 193) che attingono il proprio materiale a unafonte comune perduta ricaviamo il contenuto di un commento alpasso virgiliano piugrave esteso di quello conservato dalla tradizione delServius auctus in cui era riportato un maggior numero di informa-zioni relativamente alla tragedia di Pacuvio ritenuta dal commen-tatore il referente di Virgilio in quel passo

Egrave possibile ricostruire almeno in parte le modalitagrave con cuiServio e il compilatore degli Scholia Danielis utilizzano la fonte comune tramite il confronto delle loro note di commento al v 469in riferimento alla tragedia pacuviana relativa a Penteo (il testo egraveriportato supra) Le due note derivano chiaramente da una mede-sima fonte che egrave riportata in modo piugrave esteso dallo scolio danieli-no cf la spiegazione del termine agmina ad aut impetus aut se-cundum Vrbanum agmina serpentium di Servio corrisponde autimpetus aut secundum quosdam quoniam habitus earum et sibilaserpentium faciem agminis praebent dello scolio danielino (Servioegrave nettamente piugrave succinto ma conserva il nome di Vrbanus chenello scolio danielino egrave sostituito da secundum quosdam) Perquanto riguarda la tragedia di Pacuvio relativa a Penteo Serviomantiene solamente il nudo riferimento (Pentheus autem secun-dum tragoediam Pacuuii furuit etiam ipse) mentre lo scolio da-nielino ne riporta anche il riassunto che introduce con le seguen-ti parole Pentheum autem furuisse traditur secundum tragoediamPacuuii de quo fabula talis est In questo caso egrave chiaro che lo scolio danielino integra Servio servendosi della stessa fonte giagrave im-piegata da questi e poicheacute Servio era stato estremamente succin-to riporta (quasi) per intero la nota della fonte senza curarsi chein piccola parte ripete quanto giagrave detto da Servio Di conseguenzain questo passo lo scolio danielino conserva piugrave fedelmente lafacies del commento perduto

La nota al v 473 di questa fonte comune riguardante la trage-dia di Pacuvio relativa ad Oreste era probabilmente strutturata inmodo simile al riferimento al dramma doveva seguire la narrazio-ne della fabula della quale si possono ricostruire alcuni elementitramite la congiunzione di Servio scolio danielino Lattanzio Pla-cido e Mitografo Vaticano II Oreste su consiglio di Pilade persfuggire alle Furie si rifugia nel tempio di Apollo dal quale nonpuograve piugrave uscire percheacute laquoassediatoraquo da queste che stazionano sulla

274 Luc ia Deg iovann i

soglia del tempio La scena si sposta nel tempio di Minerva Oresteviene sottoposto a processo ed egrave assolto Non cessa tuttavia la per-secuzione delle Furie a cui si aggiunge quella dellrsquoombra della madre52 Alla fine (cf postremo del Myth Vat II) Oreste trascina-to da Pilade si rifugia presso il templum Misericordiae (il βωμςrsquoΕλου chiamato ara Clementiae da Stazio) dove egrave risanato (resi-puit) In questo caso Servio conserva una sezione del racconto (checorrisponde alla parte iniziale della tragedia) quella che a suo giu-dizio descrive la scena a cui allude Virgilio Il compilatore degliScholia Danielis andando a integrare la nota di Servio rileva una discrepanza tra lrsquoinformazione riportata da Servio e ciograve che ricavadallrsquoaltra fonte aggiunge quindi un succinto riferimento a unrsquoaltrascena che puograve costituire il referente di Virgilio legandolo alla notadi Servio tramite lrsquoespressione alii dicunt53

5 Il finale della tragedia

Tramite la congiunzione di queste testimonianze ricaviamoinformazioni anche sullo scioglimento dellrsquoazione drammatica Pacuvio segue una versione mitica ndash la cui unica attestazione in untesto letterario conservato egrave data da Stat Theb 12511 ndash secondo laquale Oreste viene liberato dai tormenti presso il βωμς rsquoΕλου diAtene Egrave ben nota la predilezione del doctus Pacuvio per le varian-ti rare ed erudite54 nel caso specifico si tratta o di unrsquoinvenzione del

52) Lo scolio di Lattanzio Placido colloca la persecuzione della madre dopolrsquoassoluzione (quia Orestes post absolutionem cum fureret ad hanc aram Pyladeamico trahente confugit et resipuit lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbramreligio arae summouerit) ma non si puograve escludere che fosse presente anche prima

53) Lrsquoautore dello scolio danielino forse nota lrsquoimprecisione del riferimentodi Servio proprio in relazione alla presenza di Clitemnestra si noti infatti che Servio spiega il sedent in limine Dirae non il fatto che Oreste fugga lo spettro diClitemnestra Stupisce perograve che nemmeno lo scolio danielino menzioni Clitem-nestra Si verifica qui lo stesso fatto singolare che si ha nella nota al v 469 relativaa Penteo nel riassunto dello scolio danielino non figura la scena della follia di Pen-teo nonostante sia il punto di maggior interesse per lrsquointerpretazione del passo diVirgilio

54) Di questo tema si egrave occupato in particolare DrsquoAnna (La laquodoctrinaraquo diMarco Pacuvio in Problemi di letteratura latina arcaica Roma 1976 173ndash197) cfle considerazioni svolte dallo studioso intorno al Dulorestes e alla versione relativaalla morte di Priamo casi in cui a fronte di tradizioni mitiche molto diffuse Pacu-vio sceglie varianti rare o affatto sconosciute

275LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

tragediografo latino o di una tradizione ellenistica non altrimentinota55

Ci si puograve dunque chiedere come Pacuvio traducesse il nomedella divinitagrave cui lrsquoaltare era dedicato Stazio la chiama clementiama la piugrave comune traduzione del greco ampλεος egrave misericordia e il sacello ateniese egrave generalmente chiamato negli autori latini ara Misericordiae (cf Sen rhet Contr 10510 Panegyrici 971 Servad Aen 8342 Lact ad Theb 12481497510 vi alludono ancheQuint 51138 e Apul Met 1115) La scelta del termine clementiada parte di Stazio egrave dovuta se non altro a necessitagrave metriche (mĭ-sĕrĭcordia non puograve entrare in un esametro)56 ma tale preclusionenon riguarda un testo drammatico

La collocazione dello scioglimento dellrsquoazione presso il βωμςrsquoΕλου egrave di grande importanza per definire la struttura drammati-ca della tragedia Egrave infatti accertata la presenza di un primo cambio

55) Mi limito a segnalare un elemento che potrebbe avere attinenza con la rielaborazione del mito operata da Pacuvio Si tratta della possibilitagrave che negli Aetiadi Callimaco fosse trattato un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di ΕλεοςQuestrsquoipotesi egrave stata formulata da R Pfeiffer (Callimachus vol I FragmentaOxford 1949 58) sulla base di due scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle ai vv 258 e260 Commentando il riferimento di Edipo allrsquolaquounicitagraveraquo dellrsquohumanitas ateniese loscoliasta richiama a confronto un verso di Callimaco (fr 51 Pfeiffer = 60 Massimil-la) affermando che si tratta del verso conclusivo del libro II degli Aetia (schol adOed Col 258) Lo scolio immediatamente successivo (ad Oed Col 260) come peravvalorare questa fama di Atene menziona lrsquoesistenza nella cittagrave dellrsquoaltare di Ελε-ος Congiungendo queste due testimonianze Pfeiffer ipotizza che questo soggettofosse trattato da Callimaco alla fine del libro II degli Aetia quanto poi al conte -nuto del racconto eziologico lo studioso pensa al mito della fondazione da parte degli Eraclidi dato che egrave quello piugrave diffuso ma gli scoli sopra citati non ne fannomenzione Dal momento che i riferimenti a Callimaco e allrsquoaltare sono disgiunti lrsquoesistenza stessa di una sezione relativa allrsquoaltare di Ελεος negli Aetia di Callimacorimane solo ipotetica (cf G Massimilla Aitia libri primo e secondo Pisa 1996 371)Se perograve si accoglie la proposta di Pfeiffer si puograve pensare che lrsquoopera di Callimaco siastata un referente di Pacuvio Fondandosi sullrsquoipotesi di Pfeiffer Ch McNelis (Sta-tiusrsquo Thebaid and the poetics of civil war Cambridge 2007 165ndash166) suggerisce cheStazio abbia come modello Callimaco in tal caso aggiungerei lrsquoOrestes di Pacuviopotrebbe essere stato un modello intermedio (su questo aspetto cf infra)

56) Piugrave articolate spiegazioni della scelta del termine clementia da parte diStazio e del significato di tale scelta sono state date da J F Burgess Statiusrsquo Altarof Mercy CQ 22 1972 339ndash349 347ndash348 S Morton Braund Ending epic StatiusTheseus and a merciful release PCPhS 42 1996 1ndash23 9ndash12 F Delarue Stace po -egravete eacutepique Originaliteacute et coheacuterence Louvain 2000 162ndash165 McNelis (come n 55)163ss (in relazione in part alla distinzione di Seneca tra clementia e misericordia edella visione della clementia come virtugrave propria dellrsquoimperatore ideale)

276 Luc ia Deg iovann i

di scena dal tempio di Apollo a Delfi al tempio di Minerva ad Ate-ne come avviene anche nelle Eumenides di Eschilo Nella tragediaeschilea crsquoera poi un secondo spostamento che portava la scena sul-lrsquoAreopago nel tribunale fondato secondo Eschilo in quellrsquoocca-sione In Pacuvio il processo si svolgeva nel tempio di Minerva(non era pertanto necessario un cambio di scena) ma lrsquoassoluzio-ne diversamente che in Eschilo non portava alla liberazione diOreste anche nel testo di Pacuvio la scena si spostava dunque unaseconda volta ma nella direzione del βωμς rsquoΕλου che secondoquanto apprendiamo da Pausania era situato nellrsquoγορά Questocambiamento rispetto alla versione eschilea come si puograve ricostrui-re attraverso Stazio (con il βωμς rsquoΕλου che di fatto assolve allafunzione risolutiva dellrsquoAreopago) dagrave un significato complessivoalla rielaborazione del mito operata da Pacuvio

A questo proposito egrave interessante rilevare una serie di corri-spondenze tra il passo staziano relativo allrsquoara Clementiae e le Eu-menides di Eschilo57 La riflessione di Stazio sul valore dellrsquoistitutodellrsquoAltare della Clemenza (Theb 12497ndash505)58 presenta singolariaffinitagrave con i concetti espressi da Atena nel suo discorso di fonda-zione dellrsquoAreopago (Aesch Eum 681ss) in comune ci sono inparticolare i temi della giustizia e della difesa degli uomini e lrsquoideadellrsquounicitagrave dellrsquoistituto ateniese (cf in part Eum 700ndash706)59 Inrelazione alla vicenda di Oreste lrsquoAreopago e lrsquoAra della Clemen-za assolvono sostanzialmente alla medesima funzione ma con unoslittamento di significato Eschilo pone lrsquoaccento sullrsquoinflessibilitagravedella giustizia che si serve della paura come proprio strumento drsquoazione come emerge chiaramente dalle parole di Atena in Eum

57) Altri argomenti che vanno in questa direzione sono stati portati daTh Baier LrsquoAra Clementiae nella Tebaide di Stazio (XII 481ndash518) Aevum 81 2007159ndash170 169

58) Fama est defensos acie post busta paterni numinis Herculeos sedem fundasse nepotes fama minor factis ipsos nam credere dignum caelicolas tellusquibus hospita semper Athenae ceu leges hominemque nouum ritusque sacrorum seminaque in uacuas hinc descendentia terras sic sacrasse loco commune animan-tibus aegris confugium unde procul starent iraeque minaeque regnaque et a iustis Fortuna recederet aris

59) Τοι(νδε τοι ταρβο)ντες νδκως σβας ampρυμα [τε] χρας κα π(λεωςσωτριον ampχοιτrsquo ν ο1ον ο2τις νθρπων ampχει ο2τrsquo ν Σκ4θ5σιν ο2τε Πλοποςν τ(ποις κερδ8ν θικτον το)το βουλευτριον α9δο13ον ξ4θυμον εltδ(ντων=περ γρηγορς φρο4ρημα γς καθσταμαι

277LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

690ndash692 e 698ndash69960 a questo scopo vengono integrate tra i culticittadini le Erinni stesse con la funzione di laquodispensatrici di giu-stiziaraquo (cf lrsquoosservazione di Atena ai vv 990ndash991 κ τ8ν φοβερ8ντ8νδε προσπων μγα κρδος Aρ8 το13σδε πολταις)61 Lrsquoistituzio-ne del βωμς rsquoΕλου presuppone invece un concetto di giustiziamite che opera con clemenza Questo slittamento ideologico bensi accorda con lrsquoimmagine di Atene come centro di φιλανθρωπαper antonomasia di cui il βωμς rsquoΕλου assurge a simbolo62 Neitesti letterari i riferimenti allrsquoaltare srsquoaccompagnano spesso allasottolineatura del carattere di unicitagrave di questrsquoistituzione ateniesesi ricordi in particolare il riferimento di Pausania che su tale osser-vazione costruisce un elogio della cittagrave con concetti in parte affinia quelli formulati nel passo di Stazio63 Il medesimo carattere diunicitagrave egrave sottolineato in relazione allrsquoAreopago nel discorso di fon-dazione di Atena (cf Aesch Eum 702ndash703) Questo parallelismo contrasto dellrsquoaltare di Ελεος rispetto allrsquoAreopago quale si puograveintravedere nei concetti espressi da Stazio avrebbe un profondo significato ideologico nellrsquoOrestes di Pacuvio dove la funzionedrammaturgica dellrsquoAreopago era svolta dallrsquoaltare di Ελεος Sipuograve quindi ipotizzare che i temi svolti da Stazio in relazione allrsquoaraClementiae fossero ispirati dalla tragedia di Pacuvio

Unrsquoulteriore osservazione di Stazio puograve infine suggerire unrsquoi-potesi circa la versione mitica adottata da Pacuvio Nei versi che introducono il passo relativo al valore dellrsquoara Clementiae (Theb

60) Eum 690ndash692 ν δB τC σβας στ8ν φ(βος τε ξυγγενDς τ μD δικε13ν σχσει τ( τrsquo Eμαρ κα κατrsquo εφρ(νην Aμ8ς 698ndash699 κα μD τ δεινν πGν π(λεωςampξω βαλε13ν τς γHρ δεδοικIς μηδBν ampνδικος βροτ8ν

61) Su questo tema cf recentemente H H Bacon The Furiesrsquo HomecomingCPh 96 2001 48ndash59 58

62) A partire dallrsquoetagrave ellenistica il riferimento al βωμς rsquoΕλου diviene un to-pos retorico comprovante lrsquohumanitas di Atene (e proprio in quanto topos questoargomento egrave consigliato nei manuali di retorica sia greci che romani cfr Apsin ArsRhetorica 1016 Dilts Kennedy e Quint Inst 51138) In merito a questo tema cfin part E J Stafford Eleos the Athenian laquoAltar of Pityraquo and its god in H vanWees (ed) Worshipping virtues personification and the divine in ancient GreeceLondon 2000 199ndash225

63) Paus 1171 rsquoΑθηναοις δB ν τK γορL κα λλα στν οκ ς Mπανταςπσημα κα rsquoΕλου βωμ(ς N μλιστα θε8ν ς νθρπινον βον κα μεταβολHςπραγμτων Oντι Pφελμ μ(νοι τιμHς QΕλλνων νμουσιν rsquoΑθηνα13οι το4τοις δB οτH ς φιλανθρωπαν μ(νον καθστηκεν λλH κα θεοRς εσεβο)σιν λλων πλονκα γHρ Α9δο)ς σφισι βωμ(ς στι κα Φμης κα QΟρμς δλ τε ναργ8ς Vσοιςπλον τι Wτρων εσεβεας μτεστιν Xσον σφσι παρν τ4χης χρηστς

278 Luc ia Deg iovann i

12497ss riportato supra nella n 58) Stazio critica la tradizionemitica (fama) secondo cui lrsquoaltare fu fondato dagli Eraclidi64 e afferma che in realtagrave (factis) fu istituito dagli dei stessi Per ap-profondire questo aspetto egrave opportuno ricordare che il βωμςrsquoΕλου menzionato nelle fonti letterarie a partire dallrsquoetagrave ellenisti-ca egrave da identificare con il piugrave antico βωμς τ8ν δδεκα θε8ν fondato alla fine del VI sec aC anchrsquoesso collocato nellrsquoγορά eavente funzione di asilo65 Lrsquoidentificazione del βωμς rsquoΕλου con

64) Per le attestazioni di questa tradizione mitica cf n 41 e riguardo allrsquoipo-tesi che fosse trattata da Callimaco cf n 55

65) Lrsquoidentificazione fu proposta per la prima volta da U von Wilamowitz-Moellendorff Aus Kydathen in Philologische Untersuchungen I Berlin 1880 201n 4 DellrsquoAltare dei Dodici Dei sono stati trovati resti nel 1934 negli scavi dellrsquoγοράcondotti dallrsquoAmerican School of Classical Studies at Athens Il primo studio ap-profondito al riguardo egrave quello di M Crosby The Altar of the Twelve Gods inAthens Hesperia Suppl 8 1949 82ndash103 che sostiene lrsquoidentificazione proposta daWilamowitz (cf in part pp 102ndash103) ulteriori argomentazioni in suo supporto sitrovano in Thompson (come n 39) 49ss per uno studio archeologico piugrave esaustivocf L M Gadbery The Sanctuary of the Twelve Gods in the Athenian Agora a Re-vised View Hesperia 61 1992 447ndash489 Sappiamo da Tucidide (6546ndash7) che lrsquoAl-tare dei Dodici Dei nellrsquoγορά fu fondato da Pisistrato il Giovane (figlio del tirannoIppia) durante il suo arcontato intorno al 522521 aC Da numerose altre fonti sievince che questo altare aveva funzione di asilo la prima attestazione storica di questo ruolo egrave data da Herod 61084 in relazione ad avvenimenti del 519 aC altririferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo si trovano in Diodoro (12391 even-to del 431 aC) e Licurgo (In Leocratem 93 fatto avvenuto intorno al 355 aC) I ri-ferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo cessano con la metagrave del IV sec aCpiugrave o meno contemporaneamente a quando cominciano i riferimenti allrsquoAltare diΕλεος che svolgeva la medesima funzione (cf le testimonianze raccolte in Wycher-ley [come n 40] 67ndash74) I riferimenti piugrave antichi si trovano negli scoli ad alcuni autoriclassici (cf in part gli scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle citati nella n 55) Nellrsquoetagraveellenistica e romana egrave sempre menzionato il βωμς rsquoΕλου come luogo drsquoasilo ad Ate-ne (Pausania non nomina lrsquoAltare dei Dodici Dei) La continuitagrave di funzione fa pen-sare che con βωμς τ8ν δδεκα θε8ν e βωμς rsquoΕλου si indichi il medesimo luogonellrsquoγορά di Atene Una conferma sembra data da Philostr Epist 39 (70) che parladellrsquoAltare di Ελεος come dedicato dagli Ateniesi a una laquotredicesima divinitagraveraquo(rsquoΑθηνα13οι τν rsquoΕλου στσαντο βωμ(ν Yς τρισκαιδεκτου θεο)) Come osser-va Crosby 103 laquothe simplest explanation of the text would seem to be that Pity wasadded to the Twelve Gods in Athens in some physical sense by sharing their sanc-tuary either through the addition of a second altar or through a gradual usurpationof the name Essentialy the Altar of the Twelve Gods was an altar of Pityraquo Il fattoche gli Ateniesi venerassero realmente Ελεος come una divinitagrave secondo quanto egraveaffermato nelle fonti letterarie resta tuttavia in dubbio alcuni studiosi propendonoper il ritenere che il tema dellrsquounicitagrave del culto ateniese di Ελεος sia un topos retori-co assunto a simbolo dellrsquohumanitas di Atene e non faccia riferimento a un cultopraticato nel concreto (questa tesi egrave sostenuta di recente da Stafford come n 62)

279LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν illumina a mio parere lrsquoosservazione diStazio (e allo stesso tempo trae da essa conferma) la sua correzio-ne della tradizione mitica sembra essere stata suggerita proprio dal-la consapevolezza che in precedenza lrsquoaltare era dedicato ai DodiciDei66 Ci si puograve chiedere allora se Stazio inventasse la variante della fondazione da parte degli dei oppure la desumesse da unrsquoope-ra letteraria anteriore Si puograve ipotizzare che questa variante si trovasse nellrsquoOrestes di Pacuvio Come si egrave detto in relazione alprocesso ad Oreste egrave plausibile che Pacuvio seguisse la versione mitica secondo la quale i giudici sono gli dei67 secondo questa tra-dizione lrsquoAreopago egrave stato fondato dai dodici dei (ο δδεκα θεοcome afferma Demosth 2366) che si riunirono per la prima voltasul colle ateniese per giudicare un delitto di sangue commesso daAres (e da questo fatto il colle ndash e quindi il tribunale ndash prese il nomedi Areopago laquocolle di Aresraquo) Pacuvio elimina lrsquoAreopago (il pro-cesso si svolge nel tempio di Minerva) e lo sostituisce nella sua fun-zione drammaturgica di risoluzione della vicenda con il βωμςrsquoΕλου che coincide storicamente con il βωμς τ8ν δδεκα θε8νAllrsquoAreopago fondato dai Dodici Dei si contrappone lrsquoaltare diΕλεος che secondo Stazio fu fondato in realtagrave dagli dei e non da-gli Eraclidi come vuole la tradizione Si potrebbe trattare natural-mente di una semplice coincidenza ma alla luce delle corrispon-denze tra lrsquoaltare di Ελεος e lrsquoAreopago egrave suggestivo ipotizzareche Stazio faccia riferimento a Pacuvio il tragediografo romanopotrebbe aver inserito nel finale del suo dramma un mito eziologi-co relativo a quel luogo simbolico di Atene e aver accreditato laversione secondo la quale sono gli dei stessi a volere la fondazionedellrsquoaltare di Ελεος Secondo questrsquoipotesi Pacuvio proietterebbenel mito nella forma di una rielaborazione letteraria il reale muta-mento di unrsquoistituzione ateniese (il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν che di-viene βωμς rsquoΕλου)68 mettendo in atto un procedimento simile aquello che aveva svolto Eschilo in relazione allrsquoAreopago69 Diffe-

66) La scelta di valorizzare questa diversa tradizione mitica veicola un pro -fondo significato ideologico allrsquointerno del poema cf in part le considerazioni diD Feeney The Gods in Epic Oxford 1991 390ndash391

67) La questione egrave discussa nel sect 3 sul problema relativo alle varianti mitichedel processo di Oreste e alla loro antichitagrave cf in part nn 30 e 32

68) Cf quanto detto nella n 6569) A proposito della relazione tra le Eumenides di Eschilo e la riforma di

Efialte cf n 31

280 Luc ia Deg iovann i

renza di fondo tra i due autori resta perograve il fatto che il mito eziolo-gico introdotto da Eschilo faceva riferimento al contesto politico alui contemporaneo mentre nel caso di Pacuvio si tratterebbe di unascelta di carattere piugrave propriamente letterario ed erudito70

6 Il personaggio di Pilade

Da Lattanzio e dal Mitografo Vaticano II si apprende che egrave Pilade a laquotrascinareraquo Oreste allrsquoara Clementiae evidentemente eglista al fianco di Oreste per tutta la tragedia71 Il verbo utilizzato inentrambe le testimonianze (trahente) suggerisce uno stato di com-pleta prostrazione di Oreste Il rapporto tra i due amici appare anche in questo caso simile a quello delineato nellrsquoOrestes e nel-lrsquoIfigenia in Tauride di Euripide noncheacute nel Chryses di Pacuvio72Il duplice intervento di Pilade in due momenti critici del drammacon funzione di conforto e consiglio egrave presente nellrsquoOrestes di Euripide Nei vv 725ss di questa tragedia Pilade che sopraggiun-ge dopo che si egrave spenta lrsquoultima speranza di salvezza per Oreste(Menelao ha di fatto negato il suo aiuto) consiglia allrsquoamico di pre-sentarsi di fronte allrsquoassemblea degli Argivi che deve giudicarloper discolparsi gli infonde la speranza che possa in questo modosalvarsi (cf i vv 780ss) e lo conduce al luogo del processo soste-nendolo fisicamente Si vedano in particolare i vv 800ndash802 περι-βαλIν πλευρο13ς μο13σι πλευρH νωχελ ν(σ Yς γI διrsquo στεςσε σμικρH φροντζων Oχλου οδBν α9σχυνθες χσω Piladeporta quasi di peso Oreste attraverso la cittagrave si tratta precisamen-

70) A questo riguardo si ricordi lrsquoipotesi di Pfeiffer secondo cui Callimacopossa aver trattato negli Aetia un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di Ελε-ος (cf n 55) lo studioso pensava al mito di fondazione piugrave diffuso connesso con gliEraclidi nonostante questo non sia in realtagrave affermato nelle testimonianze su cui sifonda la sua ipotesi Non egrave dunque prudente avventurarsi in ulteriori speculazionimi limito a segnalare il fatto che gli Aetia di Callimaco sono un modello a cui Pa-cuvio potrebbe essersi ispirato eventualmente anche per proporre versioni eziolo-giche alternative rispetto a quelle svolte dal poeta greco

71) Si ricordi che come si ricava da Servio allrsquoinizio del dramma Pilade con-siglia a Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo (cf la discussione della testimo-nianza svolta nel sect 3)

72) Cf Manuwald (come n 5) 68 Appartiene al Chryses di Pacuvio la cele-bre scena citata piugrave volte da Cicerone (Lael 724 Fin 52263) in cui i due amici sioffrono di morire lrsquouno per lrsquoaltro

281LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

te dellrsquoimmagine suggerita dallrsquoespressione di Lattanzio Pyladeamico trahente Dopo che lrsquoassemblea li ha condannati a morteOreste ed Elettra in preda alla disperazione decidono di togliersila vita a questo punto interviene nuovamente Pilade (vv 1085ss)che con la luciditagrave progettuale che lo caratterizza escogita il pianospietato la cui attuazione occupa il finale della tragedia (vv 1172ndash1176) Anche nellrsquoIfigenia in Tauride Pilade ha un ruolo fonda-mentale nel prologo come si egrave giagrave ricordato nel sect 3 Pilade infon-de coraggio in Oreste snervato dalla persecuzione delle Erinni e ri-dotto a uno stato di inerzia e gli consiglia come agire Nel seguitodella tragedia interventi significativi di Pilade si trovano ai vv 674ndash685 (in cui egli rifiuta la possibilitagrave di aver salva la vita offerta daIfigenia mentre Oreste appare destinato a essere sacrificato73 aivv 719ndash722 si dichiara fiducioso in un rivolgimento che li possasalvare entrambi) e ai vv 902ndash908 una battuta molto interessanteper definire la psicologia del personaggio Dopo il riconoscimentoOreste e Ifigenia si abbandonano a unrsquoespressione lirica di gioia einsieme di paura per il pericolo in cui si trovano Pilade intervienea fermare lrsquoeffusione dei loro sentimenti (laquoma basta coi lamentiraquov 904) e a richiamarli alla necessitagrave di escogitare un piano per fug-gire dalla Tauride La rappresentazione della personalitagrave di Piladein queste due tragedie di Euripide appare dunque coerente e unita-ria Pilade interviene sempre in momenti critici con la funzione diinfondere speranza e dispensare consigli la sua luciditagrave progettua-le e il suo ottimismo si contrappongono sistematicamente alla con-dizione di snervamento quasi abulia che contraddistingue OresteQuesta caratterizzazione del personaggio di Pilade si adatta piena-mente al ruolo che sembra svolgere nella tragedia di Pacuvio

7 Lo spettro di Clitemnestra

Sia Virgilio (fugit v 473) sia il commento di Lattanzio a Stazio(lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae sum-mouerit) fanno riferimento a un inseguimento di Oreste da partedello spettro della madre (che secondo la descrizione di Virgilio egravearmata di fiaccole e cinta di serpenti secondo lrsquoimmagine topica

73) Si tratta del passo che secondo Wilamowitz (come n 65) ha ispirato lascena del Chryses di Pacuvio sopra menzionata

282 Luc ia Deg iovann i

dellrsquoErinni) Il contesto della similitudine virgiliana suggerisce chesi tratti di un sogno di Oreste sulla base della fitta rete di corri-spondenze tra illustrans e illustrandum Dopo il tradimento diEnea Didone si trova in uno stato di furor (cf v 465 furentem ev 474 ergo ubi concepit furias euicta dolore) da sveglia ha allucina-zioni (cf i vv 460ndash461 hinc exaudiri uoces et uerba uocantis uisauiri) e mentre dorme ha incubi (cf i vv 465ndash468) I due personaggimitici della similitudine sono entrambi in preda al furor e pertantoad entrambi sono associate le Furiae in quanto divinitagrave (mentre alv 474 a Didone sono riferite le Furiae in quanto sentimento) Il tur-bamento che affligge specificamente Penteo laquovedere due soli e dueTebiraquo corrisponde a ciograve che Didone prova ai vv 460ndash461 si trattadi una percezione distorta della realtagrave in quanto i sensi (sia Penteoche Didone sono svegli) vengono influenzati dal tormento interio-re Gli incubi di Didone invece hanno precise corrispondenze coni patimenti di Oreste e nessuna attinenza con le vicende di PenteoDidone egrave perseguitata in sogno dal ferus Aeneas come Oreste egrave in-calzato dalla madre in entrambi i casi si tratta di spettri del passatoche rimandano a sensi di colpa (per Didone si tratta naturalmentedel tradimento della memoria del primo marito cf i vv 460ndash461)Didone sogna di procedere sola per una lunga via in una terra de-serta cercando i compatrioti rivive stravolta in forma di incubolrsquoesperienza che ha provato nel fuggire esule dalla patria in cercadi un luogo ospitale Oreste dopo il matricidio egrave costretto a vaga-bondare a lungo esule e solo74 probabilmente egrave proprio questo lrsquoelemento che motiva la scelta di Oreste come termine di paragone

Per quanto riguarda la tragedia di Pacuvio si pone il seguenteproblema lrsquoombra di Clitemnestra era solo un prodotto dellrsquoalluci-nazione di Oreste (e non era quindi visibile agli spettatori) oppurecompariva in scena e inseguiva materialmente Oreste In riferimen-to al passo di Virgilio Lattanzio opta sicuramente per la prima inter-

74) In Aesch Eum 240 Oreste dichiara di aver vagato per terre e per mari alv 249 le Erinni dicono di aver percorso addirittura ogni angolo della terra e varcato ilmare inseguendo Oreste cf anche la predizione dei vagabondaggi di Oreste in EurEl 1253 In questi casi le peregrinazioni precedono il processo NellrsquoIfigenia in Tau-ride di Euripide invece la medesima condizione egrave attribuita a Oreste dopo il proces-so cf i vv 970ndash971 Vσαι δrsquo rsquoΕριν4ων οκ πεσθησαν ν(μ δρ(μοις νιδρ4τοισιν[λστρουν μrsquo ε dove lrsquoaggettivo ν-ίδρυτος (da δρ4ω) puograve voler dire laquosenza posaraquoma suggerisce anche lrsquoidea dellrsquoandare errando Egrave assai probabile che questo aspettofosse tematizzato anche nella tragedia di Pacuvio sia prima sia dopo lrsquoassoluzione

283LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

pretazione come dimostra la scelta del verbo (uidebatur) ma egrave probabile che si basi unicamente sul testo di Virgilio e sui relativicommenti senza conoscere direttamente lrsquoopera di Pacuvio Drsquoaltraparte egrave ben possibile che lrsquoombra di Clitemnestra comparisse in sce-na dato che cosigrave avveniva nelle Eumenides di Eschilo Crsquoegrave tuttaviauna possibilitagrave di conciliare le due interpretazioni suggerita propriodal contesto virgiliano In Eschilo lo spettro di Clitemnestra egrave senza dubbio visibile sulla scena (ai vv 94ndash139) ma si presenta come unrsquoim-magine di sogno che appare alle Erinni addormentate nel tempio diApollo nel dichiarare la propria identitagrave Clitemnestra si definisce unOναρ (cf v 116 Oναρ γHρ ltμGς ν)ν Κλυταιμστρα καλ8) nellrsquoinvita-re le Erinni a guardare le sue ferite chiarisce che esse non possono ve-derla con gli occhi (vv 103ndash105 Vρα δB πληγHς τσδε καρδ^ σθεν ε=δουσα γHρ φρDν Oμμασιν λαμπρ4νεται [ν μρ^ δB μο13ρrsquoπρ(σκοπος βροτ8ν])75 La rappresentazione eschilea presupponedunque che le Erinni vedano in sogno Clitemnestra allo stesso modoin cui sognano di inseguire Oreste come egrave rivelato dai loro mugolii(v 130 λαβB λαβB λαβB λαβ φρζου) e dallrsquoosservazione di Clitem-nestra (vv 131ndash132 Oναρ δικεις θρα κλαγγανεις δrsquo Mπερ κ4ωνμριμναν ο2ποτrsquo κλεπων π(νου) Eschilo sembra quindi suggerireagli spettatori che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sullascena non egrave concepito come unrsquoentitagrave concreta ma solo come visua-lizzazione del sogno delle Erinni In Virgilio la similitudine con Ore-ste egrave riferita proprio agli incubi di Didone la coincidenza potrebbenon essere casuale Egrave possibile formulare lrsquoipotesi che Pacuvio abbiaripreso da Eschilo la presenza in scena dello spettro di Clitemnestracome sogno ma con una variazione apparirebbe a Oreste e non alleErinni Come le Erinni sognavano di inseguire Oreste e di essere rim-proverate da Clitemnestra per non aver svolto bene il loro compitocosigrave Oreste potrebbe sognare di essere inseguito dallo spettro dellamadre (e non mancherebbe nemmeno un parallelo per il sonno diOreste il personaggio egrave addormentato in scena in tutta la parte ini-ziale dellrsquoOrestes di Euripide fino al v 210) Egrave difficile stabilire dovepotesse essere collocata tale scena ma in base alla testimonianza for-nita da Stazio Theb 12511 e dal relativo scolio di Lattanzio si puograveforse riferire allrsquoattacco di follia di Oreste dopo lrsquoassoluzione

75) Il v 105 egrave ritenuto interpolato dagli editori egrave probabile che serva a espli-citare che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sulla scena non deve essereconcepito dagli spettatori come unrsquoentitagrave concreta

8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

Pisa Luc ia Deg iovann i

Luc ia Deg iovann i284

271LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

bensigrave un commento che egrave a monte degli Scholia Danielis e che egravefonte dello stesso Servio lo mostra con chiarezza il confronto giagraveanalizzato da Funaioli47 tra Serv + Schol Dan ad Aen 11133Lact Plac ad Theb 7542 Isid Etim 10260 Gell 20113

Egrave dunque probabile che le informazioni presenti in Lattan-zio ndash ma non nella nota di Servio e dello scolio danielino ndash si rife-riscano alla medesima opera citata dal commento virgiliano cioegravequella tragedia di Pacuvio alla quale noi diamo attraverso Diome-de il titolo di Orestes E in effetti si ha una singolare coincidenzacompare Pilade che dalla nota di Servio sapevamo giagrave essere fra ipersonaggi (si noti che in entrambi i casi il riferimento a Pilade egrave deltutto inutile allrsquoesegesi del passo commentato non puograve dunque es-sere casuale) Unrsquoulteriore conferma alla mia ipotesi viene dal fattoche le medesime informazioni (Oreste egrave risanato presso lrsquoasylumdegli Eraclidi e vi egrave stato condotto da Pilade) si trovano nel cosid-detto Mitografo Vaticano II uno dei tre fabularia medievali sco-perti da Angelo Mai presso la Biblioteca Apostolica Vaticana (ri-porto il testo secondo lrsquoedizione di Kulcsaacuter)48

Fabula 193 De asylo nepotum HerculisPostquam Hercules migrauit e terris filii nepotesque eius insidias quasipse auus conflixerat timentes Athenis sibi primi asylum hoc est tem -plum refugii fecerunt hac lege consecratum ut quocunque crimine reusad id confugeret ab omni noxa liber esset nullusque eum inde abducereuel ledere auderet Vbi et Orestes extremo amico Pilade trahente resi-puit Dictum autem uolunt asylum quasi antetrahendo [a non trahendoM Bode] spolium Hoc autem religionis ius non inest omnibus templissed quibus concessum est lege consecrationis

Come accade molto spesso nel testo dei Mitografi Vaticani questafabula si presenta come un laquocollageraquo49 quasi letterale di due distin-te note del commento di Servio ad Aen 8342 per la parte post-quam templo50 e ad Aen 2761 per la parte hoc consecratio-nis Lrsquoosservazione dictum spolium riproduce invece il senso di

47) Cf Funaioli (come n 46) 479ndash48148) P Kulcsaacuter Mythographi Vaticani I et II Turnhout 1987 (Corpus Chri-

stianorum Series Latina XCIc)49) Cf Ph Dain Mythographe du Vatican II Besanccedilon 2000 28ndash3050) Questa nota di Servio egrave riprodotta quasi alla lettera in Myth Vat I 60 con

la variante templum Mineruae e in schol ad Luc 197 con la variante locum refugii(cf il templum refugii di Myth Vat II 193) al posto della lezione templum Miseri-cordiae dei codici serviani (che sembra quella originaria)

272 Luc ia Deg iovann i

Schol Dan ad Aen 2761 alii lsquoasylumrsquo ideo dictum quod fu-gienti illuc spolia non detraherentur (si noti in entrambi la posizio-ne immediatamente precedente a hoc consecrationis)

Da nessuno di questi due passi perograve il mitografo poteva rica-vare lrsquoinformazione ubi et Orestes extremo amico Pilade trahenteresipuit che presenta invece significative consonanze verbali con ilsopracitato scolio di Lattanzio a Stat Theb 12511 Orestes postabsolutionem cum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente con-fugit et resipuit Gli scoli a Stazio sono in effetti una delle principalifonti insieme a Servio dei Mitografi Vaticani Si noti perograve nellaformulazione del Mitografo una piccola aggiunta rispetto al testodi Lattanzio lrsquoavverbio extremo (laquoalla fineraquo) Questa specificazio-ne temporale suona piuttosto strana allrsquointerno della fabula del Mi-tografo mentre si spiegherebbe benissimo in un testo che espones-se anche le vicende di Oreste immediatamente precedenti Sarebbestata fuori luogo anche nello scolio di Lattanzio che inizia con ilriferimento allrsquoaltare (e non a caso il commentatore lrsquoha omessa)Egrave quindi da escludere la possibilitagrave che il mitografo abbia di perso-na integrato il commento virgiliano (Servio + scolio danielino) conquesta singola notizia tratta dallo scolio di Lattanzio egrave invece plau-sibile che dipenda da una fonte comune a tutti e tre gli autori checontenesse anche lrsquoinformazione relativa al legame di Oreste conlrsquoaltare degli Eraclidi51

51) La situazione qui rilevata concorda con le conclusioni a cui egrave giunto F Ke-seling (De Mythographi Vaticani Secundi Fontibus Halle 1908) lo studioso argo-menta con lrsquoausilio di numerosi confronti (cf pp 84ndash98) che in molti casi le somi-glianze tra il testo del Mitografo Vaticano II e gli scoli del Servio Danielino e di altriautori si possono spiegare solo postulando la dipendenza da fonti comuni costituiteda perduti commenti a Virgilio (cf p 84) Keseling ritiene infatti che il Mitografo Va-ticano II riprenda il commento virgiliano di Servio ma non gli Scholia Danielis nellaforma in cui sono a noi giunti (cf pp 9ndash11) Anche nel caso dei Mitografi Vaticani cosigravecome del Servio Danielino egrave stato indicato come fonte il commento di Donato a Vir-gilio (tesi sostenuta a proposito del Mitografo Vaticano I da R Schulz De Mytho-graphi Vaticani Primi Fontibus Halle 1905) Questi studi di ricostruzione del perdu-to commento di Donato propri della temperie culturale della Quellenforschung devono essere in larga misura ridimensionati in quanto non tengono conto delle fontiintermedie medievali (cfr le critiche alla tesi di Schulz svolte nellrsquointroduzione allrsquoedi-zione Budeacute del Mitografo Vaticano I Le premier mythographe du Vatican texte eta-bli par N Zorzetti et traduit par J Berlioz Paris 1995 XX ss) Tuttavia anche se egrave daescludere che il compilatore del fabularius medievale avesse diretto accesso al com-mento di Donato appare probabile che attinga da esso materiale attraverso passaggiintermedi di compendi non sempre identificabili Per un riassunto aggiornato relati-vo alla questione delle fonti del Mitografo Vaticano II si veda Dain (come n 49) 14ndash18

273LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

In conclusione dallrsquounione di quattro fonti scoliastiche (Ser-vio e Schol Dan a Verg Aen 4473 Lattanzio Placido a Stat Theb12511 Myth Vat II 193) che attingono il proprio materiale a unafonte comune perduta ricaviamo il contenuto di un commento alpasso virgiliano piugrave esteso di quello conservato dalla tradizione delServius auctus in cui era riportato un maggior numero di informa-zioni relativamente alla tragedia di Pacuvio ritenuta dal commen-tatore il referente di Virgilio in quel passo

Egrave possibile ricostruire almeno in parte le modalitagrave con cuiServio e il compilatore degli Scholia Danielis utilizzano la fonte comune tramite il confronto delle loro note di commento al v 469in riferimento alla tragedia pacuviana relativa a Penteo (il testo egraveriportato supra) Le due note derivano chiaramente da una mede-sima fonte che egrave riportata in modo piugrave esteso dallo scolio danieli-no cf la spiegazione del termine agmina ad aut impetus aut se-cundum Vrbanum agmina serpentium di Servio corrisponde autimpetus aut secundum quosdam quoniam habitus earum et sibilaserpentium faciem agminis praebent dello scolio danielino (Servioegrave nettamente piugrave succinto ma conserva il nome di Vrbanus chenello scolio danielino egrave sostituito da secundum quosdam) Perquanto riguarda la tragedia di Pacuvio relativa a Penteo Serviomantiene solamente il nudo riferimento (Pentheus autem secun-dum tragoediam Pacuuii furuit etiam ipse) mentre lo scolio da-nielino ne riporta anche il riassunto che introduce con le seguen-ti parole Pentheum autem furuisse traditur secundum tragoediamPacuuii de quo fabula talis est In questo caso egrave chiaro che lo scolio danielino integra Servio servendosi della stessa fonte giagrave im-piegata da questi e poicheacute Servio era stato estremamente succin-to riporta (quasi) per intero la nota della fonte senza curarsi chein piccola parte ripete quanto giagrave detto da Servio Di conseguenzain questo passo lo scolio danielino conserva piugrave fedelmente lafacies del commento perduto

La nota al v 473 di questa fonte comune riguardante la trage-dia di Pacuvio relativa ad Oreste era probabilmente strutturata inmodo simile al riferimento al dramma doveva seguire la narrazio-ne della fabula della quale si possono ricostruire alcuni elementitramite la congiunzione di Servio scolio danielino Lattanzio Pla-cido e Mitografo Vaticano II Oreste su consiglio di Pilade persfuggire alle Furie si rifugia nel tempio di Apollo dal quale nonpuograve piugrave uscire percheacute laquoassediatoraquo da queste che stazionano sulla

274 Luc ia Deg iovann i

soglia del tempio La scena si sposta nel tempio di Minerva Oresteviene sottoposto a processo ed egrave assolto Non cessa tuttavia la per-secuzione delle Furie a cui si aggiunge quella dellrsquoombra della madre52 Alla fine (cf postremo del Myth Vat II) Oreste trascina-to da Pilade si rifugia presso il templum Misericordiae (il βωμςrsquoΕλου chiamato ara Clementiae da Stazio) dove egrave risanato (resi-puit) In questo caso Servio conserva una sezione del racconto (checorrisponde alla parte iniziale della tragedia) quella che a suo giu-dizio descrive la scena a cui allude Virgilio Il compilatore degliScholia Danielis andando a integrare la nota di Servio rileva una discrepanza tra lrsquoinformazione riportata da Servio e ciograve che ricavadallrsquoaltra fonte aggiunge quindi un succinto riferimento a unrsquoaltrascena che puograve costituire il referente di Virgilio legandolo alla notadi Servio tramite lrsquoespressione alii dicunt53

5 Il finale della tragedia

Tramite la congiunzione di queste testimonianze ricaviamoinformazioni anche sullo scioglimento dellrsquoazione drammatica Pacuvio segue una versione mitica ndash la cui unica attestazione in untesto letterario conservato egrave data da Stat Theb 12511 ndash secondo laquale Oreste viene liberato dai tormenti presso il βωμς rsquoΕλου diAtene Egrave ben nota la predilezione del doctus Pacuvio per le varian-ti rare ed erudite54 nel caso specifico si tratta o di unrsquoinvenzione del

52) Lo scolio di Lattanzio Placido colloca la persecuzione della madre dopolrsquoassoluzione (quia Orestes post absolutionem cum fureret ad hanc aram Pyladeamico trahente confugit et resipuit lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbramreligio arae summouerit) ma non si puograve escludere che fosse presente anche prima

53) Lrsquoautore dello scolio danielino forse nota lrsquoimprecisione del riferimentodi Servio proprio in relazione alla presenza di Clitemnestra si noti infatti che Servio spiega il sedent in limine Dirae non il fatto che Oreste fugga lo spettro diClitemnestra Stupisce perograve che nemmeno lo scolio danielino menzioni Clitem-nestra Si verifica qui lo stesso fatto singolare che si ha nella nota al v 469 relativaa Penteo nel riassunto dello scolio danielino non figura la scena della follia di Pen-teo nonostante sia il punto di maggior interesse per lrsquointerpretazione del passo diVirgilio

54) Di questo tema si egrave occupato in particolare DrsquoAnna (La laquodoctrinaraquo diMarco Pacuvio in Problemi di letteratura latina arcaica Roma 1976 173ndash197) cfle considerazioni svolte dallo studioso intorno al Dulorestes e alla versione relativaalla morte di Priamo casi in cui a fronte di tradizioni mitiche molto diffuse Pacu-vio sceglie varianti rare o affatto sconosciute

275LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

tragediografo latino o di una tradizione ellenistica non altrimentinota55

Ci si puograve dunque chiedere come Pacuvio traducesse il nomedella divinitagrave cui lrsquoaltare era dedicato Stazio la chiama clementiama la piugrave comune traduzione del greco ampλεος egrave misericordia e il sacello ateniese egrave generalmente chiamato negli autori latini ara Misericordiae (cf Sen rhet Contr 10510 Panegyrici 971 Servad Aen 8342 Lact ad Theb 12481497510 vi alludono ancheQuint 51138 e Apul Met 1115) La scelta del termine clementiada parte di Stazio egrave dovuta se non altro a necessitagrave metriche (mĭ-sĕrĭcordia non puograve entrare in un esametro)56 ma tale preclusionenon riguarda un testo drammatico

La collocazione dello scioglimento dellrsquoazione presso il βωμςrsquoΕλου egrave di grande importanza per definire la struttura drammati-ca della tragedia Egrave infatti accertata la presenza di un primo cambio

55) Mi limito a segnalare un elemento che potrebbe avere attinenza con la rielaborazione del mito operata da Pacuvio Si tratta della possibilitagrave che negli Aetiadi Callimaco fosse trattato un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di ΕλεοςQuestrsquoipotesi egrave stata formulata da R Pfeiffer (Callimachus vol I FragmentaOxford 1949 58) sulla base di due scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle ai vv 258 e260 Commentando il riferimento di Edipo allrsquolaquounicitagraveraquo dellrsquohumanitas ateniese loscoliasta richiama a confronto un verso di Callimaco (fr 51 Pfeiffer = 60 Massimil-la) affermando che si tratta del verso conclusivo del libro II degli Aetia (schol adOed Col 258) Lo scolio immediatamente successivo (ad Oed Col 260) come peravvalorare questa fama di Atene menziona lrsquoesistenza nella cittagrave dellrsquoaltare di Ελε-ος Congiungendo queste due testimonianze Pfeiffer ipotizza che questo soggettofosse trattato da Callimaco alla fine del libro II degli Aetia quanto poi al conte -nuto del racconto eziologico lo studioso pensa al mito della fondazione da parte degli Eraclidi dato che egrave quello piugrave diffuso ma gli scoli sopra citati non ne fannomenzione Dal momento che i riferimenti a Callimaco e allrsquoaltare sono disgiunti lrsquoesistenza stessa di una sezione relativa allrsquoaltare di Ελεος negli Aetia di Callimacorimane solo ipotetica (cf G Massimilla Aitia libri primo e secondo Pisa 1996 371)Se perograve si accoglie la proposta di Pfeiffer si puograve pensare che lrsquoopera di Callimaco siastata un referente di Pacuvio Fondandosi sullrsquoipotesi di Pfeiffer Ch McNelis (Sta-tiusrsquo Thebaid and the poetics of civil war Cambridge 2007 165ndash166) suggerisce cheStazio abbia come modello Callimaco in tal caso aggiungerei lrsquoOrestes di Pacuviopotrebbe essere stato un modello intermedio (su questo aspetto cf infra)

56) Piugrave articolate spiegazioni della scelta del termine clementia da parte diStazio e del significato di tale scelta sono state date da J F Burgess Statiusrsquo Altarof Mercy CQ 22 1972 339ndash349 347ndash348 S Morton Braund Ending epic StatiusTheseus and a merciful release PCPhS 42 1996 1ndash23 9ndash12 F Delarue Stace po -egravete eacutepique Originaliteacute et coheacuterence Louvain 2000 162ndash165 McNelis (come n 55)163ss (in relazione in part alla distinzione di Seneca tra clementia e misericordia edella visione della clementia come virtugrave propria dellrsquoimperatore ideale)

276 Luc ia Deg iovann i

di scena dal tempio di Apollo a Delfi al tempio di Minerva ad Ate-ne come avviene anche nelle Eumenides di Eschilo Nella tragediaeschilea crsquoera poi un secondo spostamento che portava la scena sul-lrsquoAreopago nel tribunale fondato secondo Eschilo in quellrsquoocca-sione In Pacuvio il processo si svolgeva nel tempio di Minerva(non era pertanto necessario un cambio di scena) ma lrsquoassoluzio-ne diversamente che in Eschilo non portava alla liberazione diOreste anche nel testo di Pacuvio la scena si spostava dunque unaseconda volta ma nella direzione del βωμς rsquoΕλου che secondoquanto apprendiamo da Pausania era situato nellrsquoγορά Questocambiamento rispetto alla versione eschilea come si puograve ricostrui-re attraverso Stazio (con il βωμς rsquoΕλου che di fatto assolve allafunzione risolutiva dellrsquoAreopago) dagrave un significato complessivoalla rielaborazione del mito operata da Pacuvio

A questo proposito egrave interessante rilevare una serie di corri-spondenze tra il passo staziano relativo allrsquoara Clementiae e le Eu-menides di Eschilo57 La riflessione di Stazio sul valore dellrsquoistitutodellrsquoAltare della Clemenza (Theb 12497ndash505)58 presenta singolariaffinitagrave con i concetti espressi da Atena nel suo discorso di fonda-zione dellrsquoAreopago (Aesch Eum 681ss) in comune ci sono inparticolare i temi della giustizia e della difesa degli uomini e lrsquoideadellrsquounicitagrave dellrsquoistituto ateniese (cf in part Eum 700ndash706)59 Inrelazione alla vicenda di Oreste lrsquoAreopago e lrsquoAra della Clemen-za assolvono sostanzialmente alla medesima funzione ma con unoslittamento di significato Eschilo pone lrsquoaccento sullrsquoinflessibilitagravedella giustizia che si serve della paura come proprio strumento drsquoazione come emerge chiaramente dalle parole di Atena in Eum

57) Altri argomenti che vanno in questa direzione sono stati portati daTh Baier LrsquoAra Clementiae nella Tebaide di Stazio (XII 481ndash518) Aevum 81 2007159ndash170 169

58) Fama est defensos acie post busta paterni numinis Herculeos sedem fundasse nepotes fama minor factis ipsos nam credere dignum caelicolas tellusquibus hospita semper Athenae ceu leges hominemque nouum ritusque sacrorum seminaque in uacuas hinc descendentia terras sic sacrasse loco commune animan-tibus aegris confugium unde procul starent iraeque minaeque regnaque et a iustis Fortuna recederet aris

59) Τοι(νδε τοι ταρβο)ντες νδκως σβας ampρυμα [τε] χρας κα π(λεωςσωτριον ampχοιτrsquo ν ο1ον ο2τις νθρπων ampχει ο2τrsquo ν Σκ4θ5σιν ο2τε Πλοποςν τ(ποις κερδ8ν θικτον το)το βουλευτριον α9δο13ον ξ4θυμον εltδ(ντων=περ γρηγορς φρο4ρημα γς καθσταμαι

277LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

690ndash692 e 698ndash69960 a questo scopo vengono integrate tra i culticittadini le Erinni stesse con la funzione di laquodispensatrici di giu-stiziaraquo (cf lrsquoosservazione di Atena ai vv 990ndash991 κ τ8ν φοβερ8ντ8νδε προσπων μγα κρδος Aρ8 το13σδε πολταις)61 Lrsquoistituzio-ne del βωμς rsquoΕλου presuppone invece un concetto di giustiziamite che opera con clemenza Questo slittamento ideologico bensi accorda con lrsquoimmagine di Atene come centro di φιλανθρωπαper antonomasia di cui il βωμς rsquoΕλου assurge a simbolo62 Neitesti letterari i riferimenti allrsquoaltare srsquoaccompagnano spesso allasottolineatura del carattere di unicitagrave di questrsquoistituzione ateniesesi ricordi in particolare il riferimento di Pausania che su tale osser-vazione costruisce un elogio della cittagrave con concetti in parte affinia quelli formulati nel passo di Stazio63 Il medesimo carattere diunicitagrave egrave sottolineato in relazione allrsquoAreopago nel discorso di fon-dazione di Atena (cf Aesch Eum 702ndash703) Questo parallelismo contrasto dellrsquoaltare di Ελεος rispetto allrsquoAreopago quale si puograveintravedere nei concetti espressi da Stazio avrebbe un profondo significato ideologico nellrsquoOrestes di Pacuvio dove la funzionedrammaturgica dellrsquoAreopago era svolta dallrsquoaltare di Ελεος Sipuograve quindi ipotizzare che i temi svolti da Stazio in relazione allrsquoaraClementiae fossero ispirati dalla tragedia di Pacuvio

Unrsquoulteriore osservazione di Stazio puograve infine suggerire unrsquoi-potesi circa la versione mitica adottata da Pacuvio Nei versi che introducono il passo relativo al valore dellrsquoara Clementiae (Theb

60) Eum 690ndash692 ν δB τC σβας στ8ν φ(βος τε ξυγγενDς τ μD δικε13ν σχσει τ( τrsquo Eμαρ κα κατrsquo εφρ(νην Aμ8ς 698ndash699 κα μD τ δεινν πGν π(λεωςampξω βαλε13ν τς γHρ δεδοικIς μηδBν ampνδικος βροτ8ν

61) Su questo tema cf recentemente H H Bacon The Furiesrsquo HomecomingCPh 96 2001 48ndash59 58

62) A partire dallrsquoetagrave ellenistica il riferimento al βωμς rsquoΕλου diviene un to-pos retorico comprovante lrsquohumanitas di Atene (e proprio in quanto topos questoargomento egrave consigliato nei manuali di retorica sia greci che romani cfr Apsin ArsRhetorica 1016 Dilts Kennedy e Quint Inst 51138) In merito a questo tema cfin part E J Stafford Eleos the Athenian laquoAltar of Pityraquo and its god in H vanWees (ed) Worshipping virtues personification and the divine in ancient GreeceLondon 2000 199ndash225

63) Paus 1171 rsquoΑθηναοις δB ν τK γορL κα λλα στν οκ ς Mπανταςπσημα κα rsquoΕλου βωμ(ς N μλιστα θε8ν ς νθρπινον βον κα μεταβολHςπραγμτων Oντι Pφελμ μ(νοι τιμHς QΕλλνων νμουσιν rsquoΑθηνα13οι το4τοις δB οτH ς φιλανθρωπαν μ(νον καθστηκεν λλH κα θεοRς εσεβο)σιν λλων πλονκα γHρ Α9δο)ς σφισι βωμ(ς στι κα Φμης κα QΟρμς δλ τε ναργ8ς Vσοιςπλον τι Wτρων εσεβεας μτεστιν Xσον σφσι παρν τ4χης χρηστς

278 Luc ia Deg iovann i

12497ss riportato supra nella n 58) Stazio critica la tradizionemitica (fama) secondo cui lrsquoaltare fu fondato dagli Eraclidi64 e afferma che in realtagrave (factis) fu istituito dagli dei stessi Per ap-profondire questo aspetto egrave opportuno ricordare che il βωμςrsquoΕλου menzionato nelle fonti letterarie a partire dallrsquoetagrave ellenisti-ca egrave da identificare con il piugrave antico βωμς τ8ν δδεκα θε8ν fondato alla fine del VI sec aC anchrsquoesso collocato nellrsquoγορά eavente funzione di asilo65 Lrsquoidentificazione del βωμς rsquoΕλου con

64) Per le attestazioni di questa tradizione mitica cf n 41 e riguardo allrsquoipo-tesi che fosse trattata da Callimaco cf n 55

65) Lrsquoidentificazione fu proposta per la prima volta da U von Wilamowitz-Moellendorff Aus Kydathen in Philologische Untersuchungen I Berlin 1880 201n 4 DellrsquoAltare dei Dodici Dei sono stati trovati resti nel 1934 negli scavi dellrsquoγοράcondotti dallrsquoAmerican School of Classical Studies at Athens Il primo studio ap-profondito al riguardo egrave quello di M Crosby The Altar of the Twelve Gods inAthens Hesperia Suppl 8 1949 82ndash103 che sostiene lrsquoidentificazione proposta daWilamowitz (cf in part pp 102ndash103) ulteriori argomentazioni in suo supporto sitrovano in Thompson (come n 39) 49ss per uno studio archeologico piugrave esaustivocf L M Gadbery The Sanctuary of the Twelve Gods in the Athenian Agora a Re-vised View Hesperia 61 1992 447ndash489 Sappiamo da Tucidide (6546ndash7) che lrsquoAl-tare dei Dodici Dei nellrsquoγορά fu fondato da Pisistrato il Giovane (figlio del tirannoIppia) durante il suo arcontato intorno al 522521 aC Da numerose altre fonti sievince che questo altare aveva funzione di asilo la prima attestazione storica di questo ruolo egrave data da Herod 61084 in relazione ad avvenimenti del 519 aC altririferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo si trovano in Diodoro (12391 even-to del 431 aC) e Licurgo (In Leocratem 93 fatto avvenuto intorno al 355 aC) I ri-ferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo cessano con la metagrave del IV sec aCpiugrave o meno contemporaneamente a quando cominciano i riferimenti allrsquoAltare diΕλεος che svolgeva la medesima funzione (cf le testimonianze raccolte in Wycher-ley [come n 40] 67ndash74) I riferimenti piugrave antichi si trovano negli scoli ad alcuni autoriclassici (cf in part gli scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle citati nella n 55) Nellrsquoetagraveellenistica e romana egrave sempre menzionato il βωμς rsquoΕλου come luogo drsquoasilo ad Ate-ne (Pausania non nomina lrsquoAltare dei Dodici Dei) La continuitagrave di funzione fa pen-sare che con βωμς τ8ν δδεκα θε8ν e βωμς rsquoΕλου si indichi il medesimo luogonellrsquoγορά di Atene Una conferma sembra data da Philostr Epist 39 (70) che parladellrsquoAltare di Ελεος come dedicato dagli Ateniesi a una laquotredicesima divinitagraveraquo(rsquoΑθηνα13οι τν rsquoΕλου στσαντο βωμ(ν Yς τρισκαιδεκτου θεο)) Come osser-va Crosby 103 laquothe simplest explanation of the text would seem to be that Pity wasadded to the Twelve Gods in Athens in some physical sense by sharing their sanc-tuary either through the addition of a second altar or through a gradual usurpationof the name Essentialy the Altar of the Twelve Gods was an altar of Pityraquo Il fattoche gli Ateniesi venerassero realmente Ελεος come una divinitagrave secondo quanto egraveaffermato nelle fonti letterarie resta tuttavia in dubbio alcuni studiosi propendonoper il ritenere che il tema dellrsquounicitagrave del culto ateniese di Ελεος sia un topos retori-co assunto a simbolo dellrsquohumanitas di Atene e non faccia riferimento a un cultopraticato nel concreto (questa tesi egrave sostenuta di recente da Stafford come n 62)

279LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν illumina a mio parere lrsquoosservazione diStazio (e allo stesso tempo trae da essa conferma) la sua correzio-ne della tradizione mitica sembra essere stata suggerita proprio dal-la consapevolezza che in precedenza lrsquoaltare era dedicato ai DodiciDei66 Ci si puograve chiedere allora se Stazio inventasse la variante della fondazione da parte degli dei oppure la desumesse da unrsquoope-ra letteraria anteriore Si puograve ipotizzare che questa variante si trovasse nellrsquoOrestes di Pacuvio Come si egrave detto in relazione alprocesso ad Oreste egrave plausibile che Pacuvio seguisse la versione mitica secondo la quale i giudici sono gli dei67 secondo questa tra-dizione lrsquoAreopago egrave stato fondato dai dodici dei (ο δδεκα θεοcome afferma Demosth 2366) che si riunirono per la prima voltasul colle ateniese per giudicare un delitto di sangue commesso daAres (e da questo fatto il colle ndash e quindi il tribunale ndash prese il nomedi Areopago laquocolle di Aresraquo) Pacuvio elimina lrsquoAreopago (il pro-cesso si svolge nel tempio di Minerva) e lo sostituisce nella sua fun-zione drammaturgica di risoluzione della vicenda con il βωμςrsquoΕλου che coincide storicamente con il βωμς τ8ν δδεκα θε8νAllrsquoAreopago fondato dai Dodici Dei si contrappone lrsquoaltare diΕλεος che secondo Stazio fu fondato in realtagrave dagli dei e non da-gli Eraclidi come vuole la tradizione Si potrebbe trattare natural-mente di una semplice coincidenza ma alla luce delle corrispon-denze tra lrsquoaltare di Ελεος e lrsquoAreopago egrave suggestivo ipotizzareche Stazio faccia riferimento a Pacuvio il tragediografo romanopotrebbe aver inserito nel finale del suo dramma un mito eziologi-co relativo a quel luogo simbolico di Atene e aver accreditato laversione secondo la quale sono gli dei stessi a volere la fondazionedellrsquoaltare di Ελεος Secondo questrsquoipotesi Pacuvio proietterebbenel mito nella forma di una rielaborazione letteraria il reale muta-mento di unrsquoistituzione ateniese (il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν che di-viene βωμς rsquoΕλου)68 mettendo in atto un procedimento simile aquello che aveva svolto Eschilo in relazione allrsquoAreopago69 Diffe-

66) La scelta di valorizzare questa diversa tradizione mitica veicola un pro -fondo significato ideologico allrsquointerno del poema cf in part le considerazioni diD Feeney The Gods in Epic Oxford 1991 390ndash391

67) La questione egrave discussa nel sect 3 sul problema relativo alle varianti mitichedel processo di Oreste e alla loro antichitagrave cf in part nn 30 e 32

68) Cf quanto detto nella n 6569) A proposito della relazione tra le Eumenides di Eschilo e la riforma di

Efialte cf n 31

280 Luc ia Deg iovann i

renza di fondo tra i due autori resta perograve il fatto che il mito eziolo-gico introdotto da Eschilo faceva riferimento al contesto politico alui contemporaneo mentre nel caso di Pacuvio si tratterebbe di unascelta di carattere piugrave propriamente letterario ed erudito70

6 Il personaggio di Pilade

Da Lattanzio e dal Mitografo Vaticano II si apprende che egrave Pilade a laquotrascinareraquo Oreste allrsquoara Clementiae evidentemente eglista al fianco di Oreste per tutta la tragedia71 Il verbo utilizzato inentrambe le testimonianze (trahente) suggerisce uno stato di com-pleta prostrazione di Oreste Il rapporto tra i due amici appare anche in questo caso simile a quello delineato nellrsquoOrestes e nel-lrsquoIfigenia in Tauride di Euripide noncheacute nel Chryses di Pacuvio72Il duplice intervento di Pilade in due momenti critici del drammacon funzione di conforto e consiglio egrave presente nellrsquoOrestes di Euripide Nei vv 725ss di questa tragedia Pilade che sopraggiun-ge dopo che si egrave spenta lrsquoultima speranza di salvezza per Oreste(Menelao ha di fatto negato il suo aiuto) consiglia allrsquoamico di pre-sentarsi di fronte allrsquoassemblea degli Argivi che deve giudicarloper discolparsi gli infonde la speranza che possa in questo modosalvarsi (cf i vv 780ss) e lo conduce al luogo del processo soste-nendolo fisicamente Si vedano in particolare i vv 800ndash802 περι-βαλIν πλευρο13ς μο13σι πλευρH νωχελ ν(σ Yς γI διrsquo στεςσε σμικρH φροντζων Oχλου οδBν α9σχυνθες χσω Piladeporta quasi di peso Oreste attraverso la cittagrave si tratta precisamen-

70) A questo riguardo si ricordi lrsquoipotesi di Pfeiffer secondo cui Callimacopossa aver trattato negli Aetia un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di Ελε-ος (cf n 55) lo studioso pensava al mito di fondazione piugrave diffuso connesso con gliEraclidi nonostante questo non sia in realtagrave affermato nelle testimonianze su cui sifonda la sua ipotesi Non egrave dunque prudente avventurarsi in ulteriori speculazionimi limito a segnalare il fatto che gli Aetia di Callimaco sono un modello a cui Pa-cuvio potrebbe essersi ispirato eventualmente anche per proporre versioni eziolo-giche alternative rispetto a quelle svolte dal poeta greco

71) Si ricordi che come si ricava da Servio allrsquoinizio del dramma Pilade con-siglia a Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo (cf la discussione della testimo-nianza svolta nel sect 3)

72) Cf Manuwald (come n 5) 68 Appartiene al Chryses di Pacuvio la cele-bre scena citata piugrave volte da Cicerone (Lael 724 Fin 52263) in cui i due amici sioffrono di morire lrsquouno per lrsquoaltro

281LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

te dellrsquoimmagine suggerita dallrsquoespressione di Lattanzio Pyladeamico trahente Dopo che lrsquoassemblea li ha condannati a morteOreste ed Elettra in preda alla disperazione decidono di togliersila vita a questo punto interviene nuovamente Pilade (vv 1085ss)che con la luciditagrave progettuale che lo caratterizza escogita il pianospietato la cui attuazione occupa il finale della tragedia (vv 1172ndash1176) Anche nellrsquoIfigenia in Tauride Pilade ha un ruolo fonda-mentale nel prologo come si egrave giagrave ricordato nel sect 3 Pilade infon-de coraggio in Oreste snervato dalla persecuzione delle Erinni e ri-dotto a uno stato di inerzia e gli consiglia come agire Nel seguitodella tragedia interventi significativi di Pilade si trovano ai vv 674ndash685 (in cui egli rifiuta la possibilitagrave di aver salva la vita offerta daIfigenia mentre Oreste appare destinato a essere sacrificato73 aivv 719ndash722 si dichiara fiducioso in un rivolgimento che li possasalvare entrambi) e ai vv 902ndash908 una battuta molto interessanteper definire la psicologia del personaggio Dopo il riconoscimentoOreste e Ifigenia si abbandonano a unrsquoespressione lirica di gioia einsieme di paura per il pericolo in cui si trovano Pilade intervienea fermare lrsquoeffusione dei loro sentimenti (laquoma basta coi lamentiraquov 904) e a richiamarli alla necessitagrave di escogitare un piano per fug-gire dalla Tauride La rappresentazione della personalitagrave di Piladein queste due tragedie di Euripide appare dunque coerente e unita-ria Pilade interviene sempre in momenti critici con la funzione diinfondere speranza e dispensare consigli la sua luciditagrave progettua-le e il suo ottimismo si contrappongono sistematicamente alla con-dizione di snervamento quasi abulia che contraddistingue OresteQuesta caratterizzazione del personaggio di Pilade si adatta piena-mente al ruolo che sembra svolgere nella tragedia di Pacuvio

7 Lo spettro di Clitemnestra

Sia Virgilio (fugit v 473) sia il commento di Lattanzio a Stazio(lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae sum-mouerit) fanno riferimento a un inseguimento di Oreste da partedello spettro della madre (che secondo la descrizione di Virgilio egravearmata di fiaccole e cinta di serpenti secondo lrsquoimmagine topica

73) Si tratta del passo che secondo Wilamowitz (come n 65) ha ispirato lascena del Chryses di Pacuvio sopra menzionata

282 Luc ia Deg iovann i

dellrsquoErinni) Il contesto della similitudine virgiliana suggerisce chesi tratti di un sogno di Oreste sulla base della fitta rete di corri-spondenze tra illustrans e illustrandum Dopo il tradimento diEnea Didone si trova in uno stato di furor (cf v 465 furentem ev 474 ergo ubi concepit furias euicta dolore) da sveglia ha allucina-zioni (cf i vv 460ndash461 hinc exaudiri uoces et uerba uocantis uisauiri) e mentre dorme ha incubi (cf i vv 465ndash468) I due personaggimitici della similitudine sono entrambi in preda al furor e pertantoad entrambi sono associate le Furiae in quanto divinitagrave (mentre alv 474 a Didone sono riferite le Furiae in quanto sentimento) Il tur-bamento che affligge specificamente Penteo laquovedere due soli e dueTebiraquo corrisponde a ciograve che Didone prova ai vv 460ndash461 si trattadi una percezione distorta della realtagrave in quanto i sensi (sia Penteoche Didone sono svegli) vengono influenzati dal tormento interio-re Gli incubi di Didone invece hanno precise corrispondenze coni patimenti di Oreste e nessuna attinenza con le vicende di PenteoDidone egrave perseguitata in sogno dal ferus Aeneas come Oreste egrave in-calzato dalla madre in entrambi i casi si tratta di spettri del passatoche rimandano a sensi di colpa (per Didone si tratta naturalmentedel tradimento della memoria del primo marito cf i vv 460ndash461)Didone sogna di procedere sola per una lunga via in una terra de-serta cercando i compatrioti rivive stravolta in forma di incubolrsquoesperienza che ha provato nel fuggire esule dalla patria in cercadi un luogo ospitale Oreste dopo il matricidio egrave costretto a vaga-bondare a lungo esule e solo74 probabilmente egrave proprio questo lrsquoelemento che motiva la scelta di Oreste come termine di paragone

Per quanto riguarda la tragedia di Pacuvio si pone il seguenteproblema lrsquoombra di Clitemnestra era solo un prodotto dellrsquoalluci-nazione di Oreste (e non era quindi visibile agli spettatori) oppurecompariva in scena e inseguiva materialmente Oreste In riferimen-to al passo di Virgilio Lattanzio opta sicuramente per la prima inter-

74) In Aesch Eum 240 Oreste dichiara di aver vagato per terre e per mari alv 249 le Erinni dicono di aver percorso addirittura ogni angolo della terra e varcato ilmare inseguendo Oreste cf anche la predizione dei vagabondaggi di Oreste in EurEl 1253 In questi casi le peregrinazioni precedono il processo NellrsquoIfigenia in Tau-ride di Euripide invece la medesima condizione egrave attribuita a Oreste dopo il proces-so cf i vv 970ndash971 Vσαι δrsquo rsquoΕριν4ων οκ πεσθησαν ν(μ δρ(μοις νιδρ4τοισιν[λστρουν μrsquo ε dove lrsquoaggettivo ν-ίδρυτος (da δρ4ω) puograve voler dire laquosenza posaraquoma suggerisce anche lrsquoidea dellrsquoandare errando Egrave assai probabile che questo aspettofosse tematizzato anche nella tragedia di Pacuvio sia prima sia dopo lrsquoassoluzione

283LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

pretazione come dimostra la scelta del verbo (uidebatur) ma egrave probabile che si basi unicamente sul testo di Virgilio e sui relativicommenti senza conoscere direttamente lrsquoopera di Pacuvio Drsquoaltraparte egrave ben possibile che lrsquoombra di Clitemnestra comparisse in sce-na dato che cosigrave avveniva nelle Eumenides di Eschilo Crsquoegrave tuttaviauna possibilitagrave di conciliare le due interpretazioni suggerita propriodal contesto virgiliano In Eschilo lo spettro di Clitemnestra egrave senza dubbio visibile sulla scena (ai vv 94ndash139) ma si presenta come unrsquoim-magine di sogno che appare alle Erinni addormentate nel tempio diApollo nel dichiarare la propria identitagrave Clitemnestra si definisce unOναρ (cf v 116 Oναρ γHρ ltμGς ν)ν Κλυταιμστρα καλ8) nellrsquoinvita-re le Erinni a guardare le sue ferite chiarisce che esse non possono ve-derla con gli occhi (vv 103ndash105 Vρα δB πληγHς τσδε καρδ^ σθεν ε=δουσα γHρ φρDν Oμμασιν λαμπρ4νεται [ν μρ^ δB μο13ρrsquoπρ(σκοπος βροτ8ν])75 La rappresentazione eschilea presupponedunque che le Erinni vedano in sogno Clitemnestra allo stesso modoin cui sognano di inseguire Oreste come egrave rivelato dai loro mugolii(v 130 λαβB λαβB λαβB λαβ φρζου) e dallrsquoosservazione di Clitem-nestra (vv 131ndash132 Oναρ δικεις θρα κλαγγανεις δrsquo Mπερ κ4ωνμριμναν ο2ποτrsquo κλεπων π(νου) Eschilo sembra quindi suggerireagli spettatori che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sullascena non egrave concepito come unrsquoentitagrave concreta ma solo come visua-lizzazione del sogno delle Erinni In Virgilio la similitudine con Ore-ste egrave riferita proprio agli incubi di Didone la coincidenza potrebbenon essere casuale Egrave possibile formulare lrsquoipotesi che Pacuvio abbiaripreso da Eschilo la presenza in scena dello spettro di Clitemnestracome sogno ma con una variazione apparirebbe a Oreste e non alleErinni Come le Erinni sognavano di inseguire Oreste e di essere rim-proverate da Clitemnestra per non aver svolto bene il loro compitocosigrave Oreste potrebbe sognare di essere inseguito dallo spettro dellamadre (e non mancherebbe nemmeno un parallelo per il sonno diOreste il personaggio egrave addormentato in scena in tutta la parte ini-ziale dellrsquoOrestes di Euripide fino al v 210) Egrave difficile stabilire dovepotesse essere collocata tale scena ma in base alla testimonianza for-nita da Stazio Theb 12511 e dal relativo scolio di Lattanzio si puograveforse riferire allrsquoattacco di follia di Oreste dopo lrsquoassoluzione

75) Il v 105 egrave ritenuto interpolato dagli editori egrave probabile che serva a espli-citare che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sulla scena non deve essereconcepito dagli spettatori come unrsquoentitagrave concreta

8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

Pisa Luc ia Deg iovann i

Luc ia Deg iovann i284

272 Luc ia Deg iovann i

Schol Dan ad Aen 2761 alii lsquoasylumrsquo ideo dictum quod fu-gienti illuc spolia non detraherentur (si noti in entrambi la posizio-ne immediatamente precedente a hoc consecrationis)

Da nessuno di questi due passi perograve il mitografo poteva rica-vare lrsquoinformazione ubi et Orestes extremo amico Pilade trahenteresipuit che presenta invece significative consonanze verbali con ilsopracitato scolio di Lattanzio a Stat Theb 12511 Orestes postabsolutionem cum fureret ad hanc aram Pylade amico trahente con-fugit et resipuit Gli scoli a Stazio sono in effetti una delle principalifonti insieme a Servio dei Mitografi Vaticani Si noti perograve nellaformulazione del Mitografo una piccola aggiunta rispetto al testodi Lattanzio lrsquoavverbio extremo (laquoalla fineraquo) Questa specificazio-ne temporale suona piuttosto strana allrsquointerno della fabula del Mi-tografo mentre si spiegherebbe benissimo in un testo che espones-se anche le vicende di Oreste immediatamente precedenti Sarebbestata fuori luogo anche nello scolio di Lattanzio che inizia con ilriferimento allrsquoaltare (e non a caso il commentatore lrsquoha omessa)Egrave quindi da escludere la possibilitagrave che il mitografo abbia di perso-na integrato il commento virgiliano (Servio + scolio danielino) conquesta singola notizia tratta dallo scolio di Lattanzio egrave invece plau-sibile che dipenda da una fonte comune a tutti e tre gli autori checontenesse anche lrsquoinformazione relativa al legame di Oreste conlrsquoaltare degli Eraclidi51

51) La situazione qui rilevata concorda con le conclusioni a cui egrave giunto F Ke-seling (De Mythographi Vaticani Secundi Fontibus Halle 1908) lo studioso argo-menta con lrsquoausilio di numerosi confronti (cf pp 84ndash98) che in molti casi le somi-glianze tra il testo del Mitografo Vaticano II e gli scoli del Servio Danielino e di altriautori si possono spiegare solo postulando la dipendenza da fonti comuni costituiteda perduti commenti a Virgilio (cf p 84) Keseling ritiene infatti che il Mitografo Va-ticano II riprenda il commento virgiliano di Servio ma non gli Scholia Danielis nellaforma in cui sono a noi giunti (cf pp 9ndash11) Anche nel caso dei Mitografi Vaticani cosigravecome del Servio Danielino egrave stato indicato come fonte il commento di Donato a Vir-gilio (tesi sostenuta a proposito del Mitografo Vaticano I da R Schulz De Mytho-graphi Vaticani Primi Fontibus Halle 1905) Questi studi di ricostruzione del perdu-to commento di Donato propri della temperie culturale della Quellenforschung devono essere in larga misura ridimensionati in quanto non tengono conto delle fontiintermedie medievali (cfr le critiche alla tesi di Schulz svolte nellrsquointroduzione allrsquoedi-zione Budeacute del Mitografo Vaticano I Le premier mythographe du Vatican texte eta-bli par N Zorzetti et traduit par J Berlioz Paris 1995 XX ss) Tuttavia anche se egrave daescludere che il compilatore del fabularius medievale avesse diretto accesso al com-mento di Donato appare probabile che attinga da esso materiale attraverso passaggiintermedi di compendi non sempre identificabili Per un riassunto aggiornato relati-vo alla questione delle fonti del Mitografo Vaticano II si veda Dain (come n 49) 14ndash18

273LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

In conclusione dallrsquounione di quattro fonti scoliastiche (Ser-vio e Schol Dan a Verg Aen 4473 Lattanzio Placido a Stat Theb12511 Myth Vat II 193) che attingono il proprio materiale a unafonte comune perduta ricaviamo il contenuto di un commento alpasso virgiliano piugrave esteso di quello conservato dalla tradizione delServius auctus in cui era riportato un maggior numero di informa-zioni relativamente alla tragedia di Pacuvio ritenuta dal commen-tatore il referente di Virgilio in quel passo

Egrave possibile ricostruire almeno in parte le modalitagrave con cuiServio e il compilatore degli Scholia Danielis utilizzano la fonte comune tramite il confronto delle loro note di commento al v 469in riferimento alla tragedia pacuviana relativa a Penteo (il testo egraveriportato supra) Le due note derivano chiaramente da una mede-sima fonte che egrave riportata in modo piugrave esteso dallo scolio danieli-no cf la spiegazione del termine agmina ad aut impetus aut se-cundum Vrbanum agmina serpentium di Servio corrisponde autimpetus aut secundum quosdam quoniam habitus earum et sibilaserpentium faciem agminis praebent dello scolio danielino (Servioegrave nettamente piugrave succinto ma conserva il nome di Vrbanus chenello scolio danielino egrave sostituito da secundum quosdam) Perquanto riguarda la tragedia di Pacuvio relativa a Penteo Serviomantiene solamente il nudo riferimento (Pentheus autem secun-dum tragoediam Pacuuii furuit etiam ipse) mentre lo scolio da-nielino ne riporta anche il riassunto che introduce con le seguen-ti parole Pentheum autem furuisse traditur secundum tragoediamPacuuii de quo fabula talis est In questo caso egrave chiaro che lo scolio danielino integra Servio servendosi della stessa fonte giagrave im-piegata da questi e poicheacute Servio era stato estremamente succin-to riporta (quasi) per intero la nota della fonte senza curarsi chein piccola parte ripete quanto giagrave detto da Servio Di conseguenzain questo passo lo scolio danielino conserva piugrave fedelmente lafacies del commento perduto

La nota al v 473 di questa fonte comune riguardante la trage-dia di Pacuvio relativa ad Oreste era probabilmente strutturata inmodo simile al riferimento al dramma doveva seguire la narrazio-ne della fabula della quale si possono ricostruire alcuni elementitramite la congiunzione di Servio scolio danielino Lattanzio Pla-cido e Mitografo Vaticano II Oreste su consiglio di Pilade persfuggire alle Furie si rifugia nel tempio di Apollo dal quale nonpuograve piugrave uscire percheacute laquoassediatoraquo da queste che stazionano sulla

274 Luc ia Deg iovann i

soglia del tempio La scena si sposta nel tempio di Minerva Oresteviene sottoposto a processo ed egrave assolto Non cessa tuttavia la per-secuzione delle Furie a cui si aggiunge quella dellrsquoombra della madre52 Alla fine (cf postremo del Myth Vat II) Oreste trascina-to da Pilade si rifugia presso il templum Misericordiae (il βωμςrsquoΕλου chiamato ara Clementiae da Stazio) dove egrave risanato (resi-puit) In questo caso Servio conserva una sezione del racconto (checorrisponde alla parte iniziale della tragedia) quella che a suo giu-dizio descrive la scena a cui allude Virgilio Il compilatore degliScholia Danielis andando a integrare la nota di Servio rileva una discrepanza tra lrsquoinformazione riportata da Servio e ciograve che ricavadallrsquoaltra fonte aggiunge quindi un succinto riferimento a unrsquoaltrascena che puograve costituire il referente di Virgilio legandolo alla notadi Servio tramite lrsquoespressione alii dicunt53

5 Il finale della tragedia

Tramite la congiunzione di queste testimonianze ricaviamoinformazioni anche sullo scioglimento dellrsquoazione drammatica Pacuvio segue una versione mitica ndash la cui unica attestazione in untesto letterario conservato egrave data da Stat Theb 12511 ndash secondo laquale Oreste viene liberato dai tormenti presso il βωμς rsquoΕλου diAtene Egrave ben nota la predilezione del doctus Pacuvio per le varian-ti rare ed erudite54 nel caso specifico si tratta o di unrsquoinvenzione del

52) Lo scolio di Lattanzio Placido colloca la persecuzione della madre dopolrsquoassoluzione (quia Orestes post absolutionem cum fureret ad hanc aram Pyladeamico trahente confugit et resipuit lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbramreligio arae summouerit) ma non si puograve escludere che fosse presente anche prima

53) Lrsquoautore dello scolio danielino forse nota lrsquoimprecisione del riferimentodi Servio proprio in relazione alla presenza di Clitemnestra si noti infatti che Servio spiega il sedent in limine Dirae non il fatto che Oreste fugga lo spettro diClitemnestra Stupisce perograve che nemmeno lo scolio danielino menzioni Clitem-nestra Si verifica qui lo stesso fatto singolare che si ha nella nota al v 469 relativaa Penteo nel riassunto dello scolio danielino non figura la scena della follia di Pen-teo nonostante sia il punto di maggior interesse per lrsquointerpretazione del passo diVirgilio

54) Di questo tema si egrave occupato in particolare DrsquoAnna (La laquodoctrinaraquo diMarco Pacuvio in Problemi di letteratura latina arcaica Roma 1976 173ndash197) cfle considerazioni svolte dallo studioso intorno al Dulorestes e alla versione relativaalla morte di Priamo casi in cui a fronte di tradizioni mitiche molto diffuse Pacu-vio sceglie varianti rare o affatto sconosciute

275LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

tragediografo latino o di una tradizione ellenistica non altrimentinota55

Ci si puograve dunque chiedere come Pacuvio traducesse il nomedella divinitagrave cui lrsquoaltare era dedicato Stazio la chiama clementiama la piugrave comune traduzione del greco ampλεος egrave misericordia e il sacello ateniese egrave generalmente chiamato negli autori latini ara Misericordiae (cf Sen rhet Contr 10510 Panegyrici 971 Servad Aen 8342 Lact ad Theb 12481497510 vi alludono ancheQuint 51138 e Apul Met 1115) La scelta del termine clementiada parte di Stazio egrave dovuta se non altro a necessitagrave metriche (mĭ-sĕrĭcordia non puograve entrare in un esametro)56 ma tale preclusionenon riguarda un testo drammatico

La collocazione dello scioglimento dellrsquoazione presso il βωμςrsquoΕλου egrave di grande importanza per definire la struttura drammati-ca della tragedia Egrave infatti accertata la presenza di un primo cambio

55) Mi limito a segnalare un elemento che potrebbe avere attinenza con la rielaborazione del mito operata da Pacuvio Si tratta della possibilitagrave che negli Aetiadi Callimaco fosse trattato un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di ΕλεοςQuestrsquoipotesi egrave stata formulata da R Pfeiffer (Callimachus vol I FragmentaOxford 1949 58) sulla base di due scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle ai vv 258 e260 Commentando il riferimento di Edipo allrsquolaquounicitagraveraquo dellrsquohumanitas ateniese loscoliasta richiama a confronto un verso di Callimaco (fr 51 Pfeiffer = 60 Massimil-la) affermando che si tratta del verso conclusivo del libro II degli Aetia (schol adOed Col 258) Lo scolio immediatamente successivo (ad Oed Col 260) come peravvalorare questa fama di Atene menziona lrsquoesistenza nella cittagrave dellrsquoaltare di Ελε-ος Congiungendo queste due testimonianze Pfeiffer ipotizza che questo soggettofosse trattato da Callimaco alla fine del libro II degli Aetia quanto poi al conte -nuto del racconto eziologico lo studioso pensa al mito della fondazione da parte degli Eraclidi dato che egrave quello piugrave diffuso ma gli scoli sopra citati non ne fannomenzione Dal momento che i riferimenti a Callimaco e allrsquoaltare sono disgiunti lrsquoesistenza stessa di una sezione relativa allrsquoaltare di Ελεος negli Aetia di Callimacorimane solo ipotetica (cf G Massimilla Aitia libri primo e secondo Pisa 1996 371)Se perograve si accoglie la proposta di Pfeiffer si puograve pensare che lrsquoopera di Callimaco siastata un referente di Pacuvio Fondandosi sullrsquoipotesi di Pfeiffer Ch McNelis (Sta-tiusrsquo Thebaid and the poetics of civil war Cambridge 2007 165ndash166) suggerisce cheStazio abbia come modello Callimaco in tal caso aggiungerei lrsquoOrestes di Pacuviopotrebbe essere stato un modello intermedio (su questo aspetto cf infra)

56) Piugrave articolate spiegazioni della scelta del termine clementia da parte diStazio e del significato di tale scelta sono state date da J F Burgess Statiusrsquo Altarof Mercy CQ 22 1972 339ndash349 347ndash348 S Morton Braund Ending epic StatiusTheseus and a merciful release PCPhS 42 1996 1ndash23 9ndash12 F Delarue Stace po -egravete eacutepique Originaliteacute et coheacuterence Louvain 2000 162ndash165 McNelis (come n 55)163ss (in relazione in part alla distinzione di Seneca tra clementia e misericordia edella visione della clementia come virtugrave propria dellrsquoimperatore ideale)

276 Luc ia Deg iovann i

di scena dal tempio di Apollo a Delfi al tempio di Minerva ad Ate-ne come avviene anche nelle Eumenides di Eschilo Nella tragediaeschilea crsquoera poi un secondo spostamento che portava la scena sul-lrsquoAreopago nel tribunale fondato secondo Eschilo in quellrsquoocca-sione In Pacuvio il processo si svolgeva nel tempio di Minerva(non era pertanto necessario un cambio di scena) ma lrsquoassoluzio-ne diversamente che in Eschilo non portava alla liberazione diOreste anche nel testo di Pacuvio la scena si spostava dunque unaseconda volta ma nella direzione del βωμς rsquoΕλου che secondoquanto apprendiamo da Pausania era situato nellrsquoγορά Questocambiamento rispetto alla versione eschilea come si puograve ricostrui-re attraverso Stazio (con il βωμς rsquoΕλου che di fatto assolve allafunzione risolutiva dellrsquoAreopago) dagrave un significato complessivoalla rielaborazione del mito operata da Pacuvio

A questo proposito egrave interessante rilevare una serie di corri-spondenze tra il passo staziano relativo allrsquoara Clementiae e le Eu-menides di Eschilo57 La riflessione di Stazio sul valore dellrsquoistitutodellrsquoAltare della Clemenza (Theb 12497ndash505)58 presenta singolariaffinitagrave con i concetti espressi da Atena nel suo discorso di fonda-zione dellrsquoAreopago (Aesch Eum 681ss) in comune ci sono inparticolare i temi della giustizia e della difesa degli uomini e lrsquoideadellrsquounicitagrave dellrsquoistituto ateniese (cf in part Eum 700ndash706)59 Inrelazione alla vicenda di Oreste lrsquoAreopago e lrsquoAra della Clemen-za assolvono sostanzialmente alla medesima funzione ma con unoslittamento di significato Eschilo pone lrsquoaccento sullrsquoinflessibilitagravedella giustizia che si serve della paura come proprio strumento drsquoazione come emerge chiaramente dalle parole di Atena in Eum

57) Altri argomenti che vanno in questa direzione sono stati portati daTh Baier LrsquoAra Clementiae nella Tebaide di Stazio (XII 481ndash518) Aevum 81 2007159ndash170 169

58) Fama est defensos acie post busta paterni numinis Herculeos sedem fundasse nepotes fama minor factis ipsos nam credere dignum caelicolas tellusquibus hospita semper Athenae ceu leges hominemque nouum ritusque sacrorum seminaque in uacuas hinc descendentia terras sic sacrasse loco commune animan-tibus aegris confugium unde procul starent iraeque minaeque regnaque et a iustis Fortuna recederet aris

59) Τοι(νδε τοι ταρβο)ντες νδκως σβας ampρυμα [τε] χρας κα π(λεωςσωτριον ampχοιτrsquo ν ο1ον ο2τις νθρπων ampχει ο2τrsquo ν Σκ4θ5σιν ο2τε Πλοποςν τ(ποις κερδ8ν θικτον το)το βουλευτριον α9δο13ον ξ4θυμον εltδ(ντων=περ γρηγορς φρο4ρημα γς καθσταμαι

277LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

690ndash692 e 698ndash69960 a questo scopo vengono integrate tra i culticittadini le Erinni stesse con la funzione di laquodispensatrici di giu-stiziaraquo (cf lrsquoosservazione di Atena ai vv 990ndash991 κ τ8ν φοβερ8ντ8νδε προσπων μγα κρδος Aρ8 το13σδε πολταις)61 Lrsquoistituzio-ne del βωμς rsquoΕλου presuppone invece un concetto di giustiziamite che opera con clemenza Questo slittamento ideologico bensi accorda con lrsquoimmagine di Atene come centro di φιλανθρωπαper antonomasia di cui il βωμς rsquoΕλου assurge a simbolo62 Neitesti letterari i riferimenti allrsquoaltare srsquoaccompagnano spesso allasottolineatura del carattere di unicitagrave di questrsquoistituzione ateniesesi ricordi in particolare il riferimento di Pausania che su tale osser-vazione costruisce un elogio della cittagrave con concetti in parte affinia quelli formulati nel passo di Stazio63 Il medesimo carattere diunicitagrave egrave sottolineato in relazione allrsquoAreopago nel discorso di fon-dazione di Atena (cf Aesch Eum 702ndash703) Questo parallelismo contrasto dellrsquoaltare di Ελεος rispetto allrsquoAreopago quale si puograveintravedere nei concetti espressi da Stazio avrebbe un profondo significato ideologico nellrsquoOrestes di Pacuvio dove la funzionedrammaturgica dellrsquoAreopago era svolta dallrsquoaltare di Ελεος Sipuograve quindi ipotizzare che i temi svolti da Stazio in relazione allrsquoaraClementiae fossero ispirati dalla tragedia di Pacuvio

Unrsquoulteriore osservazione di Stazio puograve infine suggerire unrsquoi-potesi circa la versione mitica adottata da Pacuvio Nei versi che introducono il passo relativo al valore dellrsquoara Clementiae (Theb

60) Eum 690ndash692 ν δB τC σβας στ8ν φ(βος τε ξυγγενDς τ μD δικε13ν σχσει τ( τrsquo Eμαρ κα κατrsquo εφρ(νην Aμ8ς 698ndash699 κα μD τ δεινν πGν π(λεωςampξω βαλε13ν τς γHρ δεδοικIς μηδBν ampνδικος βροτ8ν

61) Su questo tema cf recentemente H H Bacon The Furiesrsquo HomecomingCPh 96 2001 48ndash59 58

62) A partire dallrsquoetagrave ellenistica il riferimento al βωμς rsquoΕλου diviene un to-pos retorico comprovante lrsquohumanitas di Atene (e proprio in quanto topos questoargomento egrave consigliato nei manuali di retorica sia greci che romani cfr Apsin ArsRhetorica 1016 Dilts Kennedy e Quint Inst 51138) In merito a questo tema cfin part E J Stafford Eleos the Athenian laquoAltar of Pityraquo and its god in H vanWees (ed) Worshipping virtues personification and the divine in ancient GreeceLondon 2000 199ndash225

63) Paus 1171 rsquoΑθηναοις δB ν τK γορL κα λλα στν οκ ς Mπανταςπσημα κα rsquoΕλου βωμ(ς N μλιστα θε8ν ς νθρπινον βον κα μεταβολHςπραγμτων Oντι Pφελμ μ(νοι τιμHς QΕλλνων νμουσιν rsquoΑθηνα13οι το4τοις δB οτH ς φιλανθρωπαν μ(νον καθστηκεν λλH κα θεοRς εσεβο)σιν λλων πλονκα γHρ Α9δο)ς σφισι βωμ(ς στι κα Φμης κα QΟρμς δλ τε ναργ8ς Vσοιςπλον τι Wτρων εσεβεας μτεστιν Xσον σφσι παρν τ4χης χρηστς

278 Luc ia Deg iovann i

12497ss riportato supra nella n 58) Stazio critica la tradizionemitica (fama) secondo cui lrsquoaltare fu fondato dagli Eraclidi64 e afferma che in realtagrave (factis) fu istituito dagli dei stessi Per ap-profondire questo aspetto egrave opportuno ricordare che il βωμςrsquoΕλου menzionato nelle fonti letterarie a partire dallrsquoetagrave ellenisti-ca egrave da identificare con il piugrave antico βωμς τ8ν δδεκα θε8ν fondato alla fine del VI sec aC anchrsquoesso collocato nellrsquoγορά eavente funzione di asilo65 Lrsquoidentificazione del βωμς rsquoΕλου con

64) Per le attestazioni di questa tradizione mitica cf n 41 e riguardo allrsquoipo-tesi che fosse trattata da Callimaco cf n 55

65) Lrsquoidentificazione fu proposta per la prima volta da U von Wilamowitz-Moellendorff Aus Kydathen in Philologische Untersuchungen I Berlin 1880 201n 4 DellrsquoAltare dei Dodici Dei sono stati trovati resti nel 1934 negli scavi dellrsquoγοράcondotti dallrsquoAmerican School of Classical Studies at Athens Il primo studio ap-profondito al riguardo egrave quello di M Crosby The Altar of the Twelve Gods inAthens Hesperia Suppl 8 1949 82ndash103 che sostiene lrsquoidentificazione proposta daWilamowitz (cf in part pp 102ndash103) ulteriori argomentazioni in suo supporto sitrovano in Thompson (come n 39) 49ss per uno studio archeologico piugrave esaustivocf L M Gadbery The Sanctuary of the Twelve Gods in the Athenian Agora a Re-vised View Hesperia 61 1992 447ndash489 Sappiamo da Tucidide (6546ndash7) che lrsquoAl-tare dei Dodici Dei nellrsquoγορά fu fondato da Pisistrato il Giovane (figlio del tirannoIppia) durante il suo arcontato intorno al 522521 aC Da numerose altre fonti sievince che questo altare aveva funzione di asilo la prima attestazione storica di questo ruolo egrave data da Herod 61084 in relazione ad avvenimenti del 519 aC altririferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo si trovano in Diodoro (12391 even-to del 431 aC) e Licurgo (In Leocratem 93 fatto avvenuto intorno al 355 aC) I ri-ferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo cessano con la metagrave del IV sec aCpiugrave o meno contemporaneamente a quando cominciano i riferimenti allrsquoAltare diΕλεος che svolgeva la medesima funzione (cf le testimonianze raccolte in Wycher-ley [come n 40] 67ndash74) I riferimenti piugrave antichi si trovano negli scoli ad alcuni autoriclassici (cf in part gli scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle citati nella n 55) Nellrsquoetagraveellenistica e romana egrave sempre menzionato il βωμς rsquoΕλου come luogo drsquoasilo ad Ate-ne (Pausania non nomina lrsquoAltare dei Dodici Dei) La continuitagrave di funzione fa pen-sare che con βωμς τ8ν δδεκα θε8ν e βωμς rsquoΕλου si indichi il medesimo luogonellrsquoγορά di Atene Una conferma sembra data da Philostr Epist 39 (70) che parladellrsquoAltare di Ελεος come dedicato dagli Ateniesi a una laquotredicesima divinitagraveraquo(rsquoΑθηνα13οι τν rsquoΕλου στσαντο βωμ(ν Yς τρισκαιδεκτου θεο)) Come osser-va Crosby 103 laquothe simplest explanation of the text would seem to be that Pity wasadded to the Twelve Gods in Athens in some physical sense by sharing their sanc-tuary either through the addition of a second altar or through a gradual usurpationof the name Essentialy the Altar of the Twelve Gods was an altar of Pityraquo Il fattoche gli Ateniesi venerassero realmente Ελεος come una divinitagrave secondo quanto egraveaffermato nelle fonti letterarie resta tuttavia in dubbio alcuni studiosi propendonoper il ritenere che il tema dellrsquounicitagrave del culto ateniese di Ελεος sia un topos retori-co assunto a simbolo dellrsquohumanitas di Atene e non faccia riferimento a un cultopraticato nel concreto (questa tesi egrave sostenuta di recente da Stafford come n 62)

279LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν illumina a mio parere lrsquoosservazione diStazio (e allo stesso tempo trae da essa conferma) la sua correzio-ne della tradizione mitica sembra essere stata suggerita proprio dal-la consapevolezza che in precedenza lrsquoaltare era dedicato ai DodiciDei66 Ci si puograve chiedere allora se Stazio inventasse la variante della fondazione da parte degli dei oppure la desumesse da unrsquoope-ra letteraria anteriore Si puograve ipotizzare che questa variante si trovasse nellrsquoOrestes di Pacuvio Come si egrave detto in relazione alprocesso ad Oreste egrave plausibile che Pacuvio seguisse la versione mitica secondo la quale i giudici sono gli dei67 secondo questa tra-dizione lrsquoAreopago egrave stato fondato dai dodici dei (ο δδεκα θεοcome afferma Demosth 2366) che si riunirono per la prima voltasul colle ateniese per giudicare un delitto di sangue commesso daAres (e da questo fatto il colle ndash e quindi il tribunale ndash prese il nomedi Areopago laquocolle di Aresraquo) Pacuvio elimina lrsquoAreopago (il pro-cesso si svolge nel tempio di Minerva) e lo sostituisce nella sua fun-zione drammaturgica di risoluzione della vicenda con il βωμςrsquoΕλου che coincide storicamente con il βωμς τ8ν δδεκα θε8νAllrsquoAreopago fondato dai Dodici Dei si contrappone lrsquoaltare diΕλεος che secondo Stazio fu fondato in realtagrave dagli dei e non da-gli Eraclidi come vuole la tradizione Si potrebbe trattare natural-mente di una semplice coincidenza ma alla luce delle corrispon-denze tra lrsquoaltare di Ελεος e lrsquoAreopago egrave suggestivo ipotizzareche Stazio faccia riferimento a Pacuvio il tragediografo romanopotrebbe aver inserito nel finale del suo dramma un mito eziologi-co relativo a quel luogo simbolico di Atene e aver accreditato laversione secondo la quale sono gli dei stessi a volere la fondazionedellrsquoaltare di Ελεος Secondo questrsquoipotesi Pacuvio proietterebbenel mito nella forma di una rielaborazione letteraria il reale muta-mento di unrsquoistituzione ateniese (il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν che di-viene βωμς rsquoΕλου)68 mettendo in atto un procedimento simile aquello che aveva svolto Eschilo in relazione allrsquoAreopago69 Diffe-

66) La scelta di valorizzare questa diversa tradizione mitica veicola un pro -fondo significato ideologico allrsquointerno del poema cf in part le considerazioni diD Feeney The Gods in Epic Oxford 1991 390ndash391

67) La questione egrave discussa nel sect 3 sul problema relativo alle varianti mitichedel processo di Oreste e alla loro antichitagrave cf in part nn 30 e 32

68) Cf quanto detto nella n 6569) A proposito della relazione tra le Eumenides di Eschilo e la riforma di

Efialte cf n 31

280 Luc ia Deg iovann i

renza di fondo tra i due autori resta perograve il fatto che il mito eziolo-gico introdotto da Eschilo faceva riferimento al contesto politico alui contemporaneo mentre nel caso di Pacuvio si tratterebbe di unascelta di carattere piugrave propriamente letterario ed erudito70

6 Il personaggio di Pilade

Da Lattanzio e dal Mitografo Vaticano II si apprende che egrave Pilade a laquotrascinareraquo Oreste allrsquoara Clementiae evidentemente eglista al fianco di Oreste per tutta la tragedia71 Il verbo utilizzato inentrambe le testimonianze (trahente) suggerisce uno stato di com-pleta prostrazione di Oreste Il rapporto tra i due amici appare anche in questo caso simile a quello delineato nellrsquoOrestes e nel-lrsquoIfigenia in Tauride di Euripide noncheacute nel Chryses di Pacuvio72Il duplice intervento di Pilade in due momenti critici del drammacon funzione di conforto e consiglio egrave presente nellrsquoOrestes di Euripide Nei vv 725ss di questa tragedia Pilade che sopraggiun-ge dopo che si egrave spenta lrsquoultima speranza di salvezza per Oreste(Menelao ha di fatto negato il suo aiuto) consiglia allrsquoamico di pre-sentarsi di fronte allrsquoassemblea degli Argivi che deve giudicarloper discolparsi gli infonde la speranza che possa in questo modosalvarsi (cf i vv 780ss) e lo conduce al luogo del processo soste-nendolo fisicamente Si vedano in particolare i vv 800ndash802 περι-βαλIν πλευρο13ς μο13σι πλευρH νωχελ ν(σ Yς γI διrsquo στεςσε σμικρH φροντζων Oχλου οδBν α9σχυνθες χσω Piladeporta quasi di peso Oreste attraverso la cittagrave si tratta precisamen-

70) A questo riguardo si ricordi lrsquoipotesi di Pfeiffer secondo cui Callimacopossa aver trattato negli Aetia un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di Ελε-ος (cf n 55) lo studioso pensava al mito di fondazione piugrave diffuso connesso con gliEraclidi nonostante questo non sia in realtagrave affermato nelle testimonianze su cui sifonda la sua ipotesi Non egrave dunque prudente avventurarsi in ulteriori speculazionimi limito a segnalare il fatto che gli Aetia di Callimaco sono un modello a cui Pa-cuvio potrebbe essersi ispirato eventualmente anche per proporre versioni eziolo-giche alternative rispetto a quelle svolte dal poeta greco

71) Si ricordi che come si ricava da Servio allrsquoinizio del dramma Pilade con-siglia a Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo (cf la discussione della testimo-nianza svolta nel sect 3)

72) Cf Manuwald (come n 5) 68 Appartiene al Chryses di Pacuvio la cele-bre scena citata piugrave volte da Cicerone (Lael 724 Fin 52263) in cui i due amici sioffrono di morire lrsquouno per lrsquoaltro

281LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

te dellrsquoimmagine suggerita dallrsquoespressione di Lattanzio Pyladeamico trahente Dopo che lrsquoassemblea li ha condannati a morteOreste ed Elettra in preda alla disperazione decidono di togliersila vita a questo punto interviene nuovamente Pilade (vv 1085ss)che con la luciditagrave progettuale che lo caratterizza escogita il pianospietato la cui attuazione occupa il finale della tragedia (vv 1172ndash1176) Anche nellrsquoIfigenia in Tauride Pilade ha un ruolo fonda-mentale nel prologo come si egrave giagrave ricordato nel sect 3 Pilade infon-de coraggio in Oreste snervato dalla persecuzione delle Erinni e ri-dotto a uno stato di inerzia e gli consiglia come agire Nel seguitodella tragedia interventi significativi di Pilade si trovano ai vv 674ndash685 (in cui egli rifiuta la possibilitagrave di aver salva la vita offerta daIfigenia mentre Oreste appare destinato a essere sacrificato73 aivv 719ndash722 si dichiara fiducioso in un rivolgimento che li possasalvare entrambi) e ai vv 902ndash908 una battuta molto interessanteper definire la psicologia del personaggio Dopo il riconoscimentoOreste e Ifigenia si abbandonano a unrsquoespressione lirica di gioia einsieme di paura per il pericolo in cui si trovano Pilade intervienea fermare lrsquoeffusione dei loro sentimenti (laquoma basta coi lamentiraquov 904) e a richiamarli alla necessitagrave di escogitare un piano per fug-gire dalla Tauride La rappresentazione della personalitagrave di Piladein queste due tragedie di Euripide appare dunque coerente e unita-ria Pilade interviene sempre in momenti critici con la funzione diinfondere speranza e dispensare consigli la sua luciditagrave progettua-le e il suo ottimismo si contrappongono sistematicamente alla con-dizione di snervamento quasi abulia che contraddistingue OresteQuesta caratterizzazione del personaggio di Pilade si adatta piena-mente al ruolo che sembra svolgere nella tragedia di Pacuvio

7 Lo spettro di Clitemnestra

Sia Virgilio (fugit v 473) sia il commento di Lattanzio a Stazio(lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae sum-mouerit) fanno riferimento a un inseguimento di Oreste da partedello spettro della madre (che secondo la descrizione di Virgilio egravearmata di fiaccole e cinta di serpenti secondo lrsquoimmagine topica

73) Si tratta del passo che secondo Wilamowitz (come n 65) ha ispirato lascena del Chryses di Pacuvio sopra menzionata

282 Luc ia Deg iovann i

dellrsquoErinni) Il contesto della similitudine virgiliana suggerisce chesi tratti di un sogno di Oreste sulla base della fitta rete di corri-spondenze tra illustrans e illustrandum Dopo il tradimento diEnea Didone si trova in uno stato di furor (cf v 465 furentem ev 474 ergo ubi concepit furias euicta dolore) da sveglia ha allucina-zioni (cf i vv 460ndash461 hinc exaudiri uoces et uerba uocantis uisauiri) e mentre dorme ha incubi (cf i vv 465ndash468) I due personaggimitici della similitudine sono entrambi in preda al furor e pertantoad entrambi sono associate le Furiae in quanto divinitagrave (mentre alv 474 a Didone sono riferite le Furiae in quanto sentimento) Il tur-bamento che affligge specificamente Penteo laquovedere due soli e dueTebiraquo corrisponde a ciograve che Didone prova ai vv 460ndash461 si trattadi una percezione distorta della realtagrave in quanto i sensi (sia Penteoche Didone sono svegli) vengono influenzati dal tormento interio-re Gli incubi di Didone invece hanno precise corrispondenze coni patimenti di Oreste e nessuna attinenza con le vicende di PenteoDidone egrave perseguitata in sogno dal ferus Aeneas come Oreste egrave in-calzato dalla madre in entrambi i casi si tratta di spettri del passatoche rimandano a sensi di colpa (per Didone si tratta naturalmentedel tradimento della memoria del primo marito cf i vv 460ndash461)Didone sogna di procedere sola per una lunga via in una terra de-serta cercando i compatrioti rivive stravolta in forma di incubolrsquoesperienza che ha provato nel fuggire esule dalla patria in cercadi un luogo ospitale Oreste dopo il matricidio egrave costretto a vaga-bondare a lungo esule e solo74 probabilmente egrave proprio questo lrsquoelemento che motiva la scelta di Oreste come termine di paragone

Per quanto riguarda la tragedia di Pacuvio si pone il seguenteproblema lrsquoombra di Clitemnestra era solo un prodotto dellrsquoalluci-nazione di Oreste (e non era quindi visibile agli spettatori) oppurecompariva in scena e inseguiva materialmente Oreste In riferimen-to al passo di Virgilio Lattanzio opta sicuramente per la prima inter-

74) In Aesch Eum 240 Oreste dichiara di aver vagato per terre e per mari alv 249 le Erinni dicono di aver percorso addirittura ogni angolo della terra e varcato ilmare inseguendo Oreste cf anche la predizione dei vagabondaggi di Oreste in EurEl 1253 In questi casi le peregrinazioni precedono il processo NellrsquoIfigenia in Tau-ride di Euripide invece la medesima condizione egrave attribuita a Oreste dopo il proces-so cf i vv 970ndash971 Vσαι δrsquo rsquoΕριν4ων οκ πεσθησαν ν(μ δρ(μοις νιδρ4τοισιν[λστρουν μrsquo ε dove lrsquoaggettivo ν-ίδρυτος (da δρ4ω) puograve voler dire laquosenza posaraquoma suggerisce anche lrsquoidea dellrsquoandare errando Egrave assai probabile che questo aspettofosse tematizzato anche nella tragedia di Pacuvio sia prima sia dopo lrsquoassoluzione

283LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

pretazione come dimostra la scelta del verbo (uidebatur) ma egrave probabile che si basi unicamente sul testo di Virgilio e sui relativicommenti senza conoscere direttamente lrsquoopera di Pacuvio Drsquoaltraparte egrave ben possibile che lrsquoombra di Clitemnestra comparisse in sce-na dato che cosigrave avveniva nelle Eumenides di Eschilo Crsquoegrave tuttaviauna possibilitagrave di conciliare le due interpretazioni suggerita propriodal contesto virgiliano In Eschilo lo spettro di Clitemnestra egrave senza dubbio visibile sulla scena (ai vv 94ndash139) ma si presenta come unrsquoim-magine di sogno che appare alle Erinni addormentate nel tempio diApollo nel dichiarare la propria identitagrave Clitemnestra si definisce unOναρ (cf v 116 Oναρ γHρ ltμGς ν)ν Κλυταιμστρα καλ8) nellrsquoinvita-re le Erinni a guardare le sue ferite chiarisce che esse non possono ve-derla con gli occhi (vv 103ndash105 Vρα δB πληγHς τσδε καρδ^ σθεν ε=δουσα γHρ φρDν Oμμασιν λαμπρ4νεται [ν μρ^ δB μο13ρrsquoπρ(σκοπος βροτ8ν])75 La rappresentazione eschilea presupponedunque che le Erinni vedano in sogno Clitemnestra allo stesso modoin cui sognano di inseguire Oreste come egrave rivelato dai loro mugolii(v 130 λαβB λαβB λαβB λαβ φρζου) e dallrsquoosservazione di Clitem-nestra (vv 131ndash132 Oναρ δικεις θρα κλαγγανεις δrsquo Mπερ κ4ωνμριμναν ο2ποτrsquo κλεπων π(νου) Eschilo sembra quindi suggerireagli spettatori che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sullascena non egrave concepito come unrsquoentitagrave concreta ma solo come visua-lizzazione del sogno delle Erinni In Virgilio la similitudine con Ore-ste egrave riferita proprio agli incubi di Didone la coincidenza potrebbenon essere casuale Egrave possibile formulare lrsquoipotesi che Pacuvio abbiaripreso da Eschilo la presenza in scena dello spettro di Clitemnestracome sogno ma con una variazione apparirebbe a Oreste e non alleErinni Come le Erinni sognavano di inseguire Oreste e di essere rim-proverate da Clitemnestra per non aver svolto bene il loro compitocosigrave Oreste potrebbe sognare di essere inseguito dallo spettro dellamadre (e non mancherebbe nemmeno un parallelo per il sonno diOreste il personaggio egrave addormentato in scena in tutta la parte ini-ziale dellrsquoOrestes di Euripide fino al v 210) Egrave difficile stabilire dovepotesse essere collocata tale scena ma in base alla testimonianza for-nita da Stazio Theb 12511 e dal relativo scolio di Lattanzio si puograveforse riferire allrsquoattacco di follia di Oreste dopo lrsquoassoluzione

75) Il v 105 egrave ritenuto interpolato dagli editori egrave probabile che serva a espli-citare che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sulla scena non deve essereconcepito dagli spettatori come unrsquoentitagrave concreta

8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

Pisa Luc ia Deg iovann i

Luc ia Deg iovann i284

273LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

In conclusione dallrsquounione di quattro fonti scoliastiche (Ser-vio e Schol Dan a Verg Aen 4473 Lattanzio Placido a Stat Theb12511 Myth Vat II 193) che attingono il proprio materiale a unafonte comune perduta ricaviamo il contenuto di un commento alpasso virgiliano piugrave esteso di quello conservato dalla tradizione delServius auctus in cui era riportato un maggior numero di informa-zioni relativamente alla tragedia di Pacuvio ritenuta dal commen-tatore il referente di Virgilio in quel passo

Egrave possibile ricostruire almeno in parte le modalitagrave con cuiServio e il compilatore degli Scholia Danielis utilizzano la fonte comune tramite il confronto delle loro note di commento al v 469in riferimento alla tragedia pacuviana relativa a Penteo (il testo egraveriportato supra) Le due note derivano chiaramente da una mede-sima fonte che egrave riportata in modo piugrave esteso dallo scolio danieli-no cf la spiegazione del termine agmina ad aut impetus aut se-cundum Vrbanum agmina serpentium di Servio corrisponde autimpetus aut secundum quosdam quoniam habitus earum et sibilaserpentium faciem agminis praebent dello scolio danielino (Servioegrave nettamente piugrave succinto ma conserva il nome di Vrbanus chenello scolio danielino egrave sostituito da secundum quosdam) Perquanto riguarda la tragedia di Pacuvio relativa a Penteo Serviomantiene solamente il nudo riferimento (Pentheus autem secun-dum tragoediam Pacuuii furuit etiam ipse) mentre lo scolio da-nielino ne riporta anche il riassunto che introduce con le seguen-ti parole Pentheum autem furuisse traditur secundum tragoediamPacuuii de quo fabula talis est In questo caso egrave chiaro che lo scolio danielino integra Servio servendosi della stessa fonte giagrave im-piegata da questi e poicheacute Servio era stato estremamente succin-to riporta (quasi) per intero la nota della fonte senza curarsi chein piccola parte ripete quanto giagrave detto da Servio Di conseguenzain questo passo lo scolio danielino conserva piugrave fedelmente lafacies del commento perduto

La nota al v 473 di questa fonte comune riguardante la trage-dia di Pacuvio relativa ad Oreste era probabilmente strutturata inmodo simile al riferimento al dramma doveva seguire la narrazio-ne della fabula della quale si possono ricostruire alcuni elementitramite la congiunzione di Servio scolio danielino Lattanzio Pla-cido e Mitografo Vaticano II Oreste su consiglio di Pilade persfuggire alle Furie si rifugia nel tempio di Apollo dal quale nonpuograve piugrave uscire percheacute laquoassediatoraquo da queste che stazionano sulla

274 Luc ia Deg iovann i

soglia del tempio La scena si sposta nel tempio di Minerva Oresteviene sottoposto a processo ed egrave assolto Non cessa tuttavia la per-secuzione delle Furie a cui si aggiunge quella dellrsquoombra della madre52 Alla fine (cf postremo del Myth Vat II) Oreste trascina-to da Pilade si rifugia presso il templum Misericordiae (il βωμςrsquoΕλου chiamato ara Clementiae da Stazio) dove egrave risanato (resi-puit) In questo caso Servio conserva una sezione del racconto (checorrisponde alla parte iniziale della tragedia) quella che a suo giu-dizio descrive la scena a cui allude Virgilio Il compilatore degliScholia Danielis andando a integrare la nota di Servio rileva una discrepanza tra lrsquoinformazione riportata da Servio e ciograve che ricavadallrsquoaltra fonte aggiunge quindi un succinto riferimento a unrsquoaltrascena che puograve costituire il referente di Virgilio legandolo alla notadi Servio tramite lrsquoespressione alii dicunt53

5 Il finale della tragedia

Tramite la congiunzione di queste testimonianze ricaviamoinformazioni anche sullo scioglimento dellrsquoazione drammatica Pacuvio segue una versione mitica ndash la cui unica attestazione in untesto letterario conservato egrave data da Stat Theb 12511 ndash secondo laquale Oreste viene liberato dai tormenti presso il βωμς rsquoΕλου diAtene Egrave ben nota la predilezione del doctus Pacuvio per le varian-ti rare ed erudite54 nel caso specifico si tratta o di unrsquoinvenzione del

52) Lo scolio di Lattanzio Placido colloca la persecuzione della madre dopolrsquoassoluzione (quia Orestes post absolutionem cum fureret ad hanc aram Pyladeamico trahente confugit et resipuit lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbramreligio arae summouerit) ma non si puograve escludere che fosse presente anche prima

53) Lrsquoautore dello scolio danielino forse nota lrsquoimprecisione del riferimentodi Servio proprio in relazione alla presenza di Clitemnestra si noti infatti che Servio spiega il sedent in limine Dirae non il fatto che Oreste fugga lo spettro diClitemnestra Stupisce perograve che nemmeno lo scolio danielino menzioni Clitem-nestra Si verifica qui lo stesso fatto singolare che si ha nella nota al v 469 relativaa Penteo nel riassunto dello scolio danielino non figura la scena della follia di Pen-teo nonostante sia il punto di maggior interesse per lrsquointerpretazione del passo diVirgilio

54) Di questo tema si egrave occupato in particolare DrsquoAnna (La laquodoctrinaraquo diMarco Pacuvio in Problemi di letteratura latina arcaica Roma 1976 173ndash197) cfle considerazioni svolte dallo studioso intorno al Dulorestes e alla versione relativaalla morte di Priamo casi in cui a fronte di tradizioni mitiche molto diffuse Pacu-vio sceglie varianti rare o affatto sconosciute

275LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

tragediografo latino o di una tradizione ellenistica non altrimentinota55

Ci si puograve dunque chiedere come Pacuvio traducesse il nomedella divinitagrave cui lrsquoaltare era dedicato Stazio la chiama clementiama la piugrave comune traduzione del greco ampλεος egrave misericordia e il sacello ateniese egrave generalmente chiamato negli autori latini ara Misericordiae (cf Sen rhet Contr 10510 Panegyrici 971 Servad Aen 8342 Lact ad Theb 12481497510 vi alludono ancheQuint 51138 e Apul Met 1115) La scelta del termine clementiada parte di Stazio egrave dovuta se non altro a necessitagrave metriche (mĭ-sĕrĭcordia non puograve entrare in un esametro)56 ma tale preclusionenon riguarda un testo drammatico

La collocazione dello scioglimento dellrsquoazione presso il βωμςrsquoΕλου egrave di grande importanza per definire la struttura drammati-ca della tragedia Egrave infatti accertata la presenza di un primo cambio

55) Mi limito a segnalare un elemento che potrebbe avere attinenza con la rielaborazione del mito operata da Pacuvio Si tratta della possibilitagrave che negli Aetiadi Callimaco fosse trattato un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di ΕλεοςQuestrsquoipotesi egrave stata formulata da R Pfeiffer (Callimachus vol I FragmentaOxford 1949 58) sulla base di due scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle ai vv 258 e260 Commentando il riferimento di Edipo allrsquolaquounicitagraveraquo dellrsquohumanitas ateniese loscoliasta richiama a confronto un verso di Callimaco (fr 51 Pfeiffer = 60 Massimil-la) affermando che si tratta del verso conclusivo del libro II degli Aetia (schol adOed Col 258) Lo scolio immediatamente successivo (ad Oed Col 260) come peravvalorare questa fama di Atene menziona lrsquoesistenza nella cittagrave dellrsquoaltare di Ελε-ος Congiungendo queste due testimonianze Pfeiffer ipotizza che questo soggettofosse trattato da Callimaco alla fine del libro II degli Aetia quanto poi al conte -nuto del racconto eziologico lo studioso pensa al mito della fondazione da parte degli Eraclidi dato che egrave quello piugrave diffuso ma gli scoli sopra citati non ne fannomenzione Dal momento che i riferimenti a Callimaco e allrsquoaltare sono disgiunti lrsquoesistenza stessa di una sezione relativa allrsquoaltare di Ελεος negli Aetia di Callimacorimane solo ipotetica (cf G Massimilla Aitia libri primo e secondo Pisa 1996 371)Se perograve si accoglie la proposta di Pfeiffer si puograve pensare che lrsquoopera di Callimaco siastata un referente di Pacuvio Fondandosi sullrsquoipotesi di Pfeiffer Ch McNelis (Sta-tiusrsquo Thebaid and the poetics of civil war Cambridge 2007 165ndash166) suggerisce cheStazio abbia come modello Callimaco in tal caso aggiungerei lrsquoOrestes di Pacuviopotrebbe essere stato un modello intermedio (su questo aspetto cf infra)

56) Piugrave articolate spiegazioni della scelta del termine clementia da parte diStazio e del significato di tale scelta sono state date da J F Burgess Statiusrsquo Altarof Mercy CQ 22 1972 339ndash349 347ndash348 S Morton Braund Ending epic StatiusTheseus and a merciful release PCPhS 42 1996 1ndash23 9ndash12 F Delarue Stace po -egravete eacutepique Originaliteacute et coheacuterence Louvain 2000 162ndash165 McNelis (come n 55)163ss (in relazione in part alla distinzione di Seneca tra clementia e misericordia edella visione della clementia come virtugrave propria dellrsquoimperatore ideale)

276 Luc ia Deg iovann i

di scena dal tempio di Apollo a Delfi al tempio di Minerva ad Ate-ne come avviene anche nelle Eumenides di Eschilo Nella tragediaeschilea crsquoera poi un secondo spostamento che portava la scena sul-lrsquoAreopago nel tribunale fondato secondo Eschilo in quellrsquoocca-sione In Pacuvio il processo si svolgeva nel tempio di Minerva(non era pertanto necessario un cambio di scena) ma lrsquoassoluzio-ne diversamente che in Eschilo non portava alla liberazione diOreste anche nel testo di Pacuvio la scena si spostava dunque unaseconda volta ma nella direzione del βωμς rsquoΕλου che secondoquanto apprendiamo da Pausania era situato nellrsquoγορά Questocambiamento rispetto alla versione eschilea come si puograve ricostrui-re attraverso Stazio (con il βωμς rsquoΕλου che di fatto assolve allafunzione risolutiva dellrsquoAreopago) dagrave un significato complessivoalla rielaborazione del mito operata da Pacuvio

A questo proposito egrave interessante rilevare una serie di corri-spondenze tra il passo staziano relativo allrsquoara Clementiae e le Eu-menides di Eschilo57 La riflessione di Stazio sul valore dellrsquoistitutodellrsquoAltare della Clemenza (Theb 12497ndash505)58 presenta singolariaffinitagrave con i concetti espressi da Atena nel suo discorso di fonda-zione dellrsquoAreopago (Aesch Eum 681ss) in comune ci sono inparticolare i temi della giustizia e della difesa degli uomini e lrsquoideadellrsquounicitagrave dellrsquoistituto ateniese (cf in part Eum 700ndash706)59 Inrelazione alla vicenda di Oreste lrsquoAreopago e lrsquoAra della Clemen-za assolvono sostanzialmente alla medesima funzione ma con unoslittamento di significato Eschilo pone lrsquoaccento sullrsquoinflessibilitagravedella giustizia che si serve della paura come proprio strumento drsquoazione come emerge chiaramente dalle parole di Atena in Eum

57) Altri argomenti che vanno in questa direzione sono stati portati daTh Baier LrsquoAra Clementiae nella Tebaide di Stazio (XII 481ndash518) Aevum 81 2007159ndash170 169

58) Fama est defensos acie post busta paterni numinis Herculeos sedem fundasse nepotes fama minor factis ipsos nam credere dignum caelicolas tellusquibus hospita semper Athenae ceu leges hominemque nouum ritusque sacrorum seminaque in uacuas hinc descendentia terras sic sacrasse loco commune animan-tibus aegris confugium unde procul starent iraeque minaeque regnaque et a iustis Fortuna recederet aris

59) Τοι(νδε τοι ταρβο)ντες νδκως σβας ampρυμα [τε] χρας κα π(λεωςσωτριον ampχοιτrsquo ν ο1ον ο2τις νθρπων ampχει ο2τrsquo ν Σκ4θ5σιν ο2τε Πλοποςν τ(ποις κερδ8ν θικτον το)το βουλευτριον α9δο13ον ξ4θυμον εltδ(ντων=περ γρηγορς φρο4ρημα γς καθσταμαι

277LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

690ndash692 e 698ndash69960 a questo scopo vengono integrate tra i culticittadini le Erinni stesse con la funzione di laquodispensatrici di giu-stiziaraquo (cf lrsquoosservazione di Atena ai vv 990ndash991 κ τ8ν φοβερ8ντ8νδε προσπων μγα κρδος Aρ8 το13σδε πολταις)61 Lrsquoistituzio-ne del βωμς rsquoΕλου presuppone invece un concetto di giustiziamite che opera con clemenza Questo slittamento ideologico bensi accorda con lrsquoimmagine di Atene come centro di φιλανθρωπαper antonomasia di cui il βωμς rsquoΕλου assurge a simbolo62 Neitesti letterari i riferimenti allrsquoaltare srsquoaccompagnano spesso allasottolineatura del carattere di unicitagrave di questrsquoistituzione ateniesesi ricordi in particolare il riferimento di Pausania che su tale osser-vazione costruisce un elogio della cittagrave con concetti in parte affinia quelli formulati nel passo di Stazio63 Il medesimo carattere diunicitagrave egrave sottolineato in relazione allrsquoAreopago nel discorso di fon-dazione di Atena (cf Aesch Eum 702ndash703) Questo parallelismo contrasto dellrsquoaltare di Ελεος rispetto allrsquoAreopago quale si puograveintravedere nei concetti espressi da Stazio avrebbe un profondo significato ideologico nellrsquoOrestes di Pacuvio dove la funzionedrammaturgica dellrsquoAreopago era svolta dallrsquoaltare di Ελεος Sipuograve quindi ipotizzare che i temi svolti da Stazio in relazione allrsquoaraClementiae fossero ispirati dalla tragedia di Pacuvio

Unrsquoulteriore osservazione di Stazio puograve infine suggerire unrsquoi-potesi circa la versione mitica adottata da Pacuvio Nei versi che introducono il passo relativo al valore dellrsquoara Clementiae (Theb

60) Eum 690ndash692 ν δB τC σβας στ8ν φ(βος τε ξυγγενDς τ μD δικε13ν σχσει τ( τrsquo Eμαρ κα κατrsquo εφρ(νην Aμ8ς 698ndash699 κα μD τ δεινν πGν π(λεωςampξω βαλε13ν τς γHρ δεδοικIς μηδBν ampνδικος βροτ8ν

61) Su questo tema cf recentemente H H Bacon The Furiesrsquo HomecomingCPh 96 2001 48ndash59 58

62) A partire dallrsquoetagrave ellenistica il riferimento al βωμς rsquoΕλου diviene un to-pos retorico comprovante lrsquohumanitas di Atene (e proprio in quanto topos questoargomento egrave consigliato nei manuali di retorica sia greci che romani cfr Apsin ArsRhetorica 1016 Dilts Kennedy e Quint Inst 51138) In merito a questo tema cfin part E J Stafford Eleos the Athenian laquoAltar of Pityraquo and its god in H vanWees (ed) Worshipping virtues personification and the divine in ancient GreeceLondon 2000 199ndash225

63) Paus 1171 rsquoΑθηναοις δB ν τK γορL κα λλα στν οκ ς Mπανταςπσημα κα rsquoΕλου βωμ(ς N μλιστα θε8ν ς νθρπινον βον κα μεταβολHςπραγμτων Oντι Pφελμ μ(νοι τιμHς QΕλλνων νμουσιν rsquoΑθηνα13οι το4τοις δB οτH ς φιλανθρωπαν μ(νον καθστηκεν λλH κα θεοRς εσεβο)σιν λλων πλονκα γHρ Α9δο)ς σφισι βωμ(ς στι κα Φμης κα QΟρμς δλ τε ναργ8ς Vσοιςπλον τι Wτρων εσεβεας μτεστιν Xσον σφσι παρν τ4χης χρηστς

278 Luc ia Deg iovann i

12497ss riportato supra nella n 58) Stazio critica la tradizionemitica (fama) secondo cui lrsquoaltare fu fondato dagli Eraclidi64 e afferma che in realtagrave (factis) fu istituito dagli dei stessi Per ap-profondire questo aspetto egrave opportuno ricordare che il βωμςrsquoΕλου menzionato nelle fonti letterarie a partire dallrsquoetagrave ellenisti-ca egrave da identificare con il piugrave antico βωμς τ8ν δδεκα θε8ν fondato alla fine del VI sec aC anchrsquoesso collocato nellrsquoγορά eavente funzione di asilo65 Lrsquoidentificazione del βωμς rsquoΕλου con

64) Per le attestazioni di questa tradizione mitica cf n 41 e riguardo allrsquoipo-tesi che fosse trattata da Callimaco cf n 55

65) Lrsquoidentificazione fu proposta per la prima volta da U von Wilamowitz-Moellendorff Aus Kydathen in Philologische Untersuchungen I Berlin 1880 201n 4 DellrsquoAltare dei Dodici Dei sono stati trovati resti nel 1934 negli scavi dellrsquoγοράcondotti dallrsquoAmerican School of Classical Studies at Athens Il primo studio ap-profondito al riguardo egrave quello di M Crosby The Altar of the Twelve Gods inAthens Hesperia Suppl 8 1949 82ndash103 che sostiene lrsquoidentificazione proposta daWilamowitz (cf in part pp 102ndash103) ulteriori argomentazioni in suo supporto sitrovano in Thompson (come n 39) 49ss per uno studio archeologico piugrave esaustivocf L M Gadbery The Sanctuary of the Twelve Gods in the Athenian Agora a Re-vised View Hesperia 61 1992 447ndash489 Sappiamo da Tucidide (6546ndash7) che lrsquoAl-tare dei Dodici Dei nellrsquoγορά fu fondato da Pisistrato il Giovane (figlio del tirannoIppia) durante il suo arcontato intorno al 522521 aC Da numerose altre fonti sievince che questo altare aveva funzione di asilo la prima attestazione storica di questo ruolo egrave data da Herod 61084 in relazione ad avvenimenti del 519 aC altririferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo si trovano in Diodoro (12391 even-to del 431 aC) e Licurgo (In Leocratem 93 fatto avvenuto intorno al 355 aC) I ri-ferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo cessano con la metagrave del IV sec aCpiugrave o meno contemporaneamente a quando cominciano i riferimenti allrsquoAltare diΕλεος che svolgeva la medesima funzione (cf le testimonianze raccolte in Wycher-ley [come n 40] 67ndash74) I riferimenti piugrave antichi si trovano negli scoli ad alcuni autoriclassici (cf in part gli scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle citati nella n 55) Nellrsquoetagraveellenistica e romana egrave sempre menzionato il βωμς rsquoΕλου come luogo drsquoasilo ad Ate-ne (Pausania non nomina lrsquoAltare dei Dodici Dei) La continuitagrave di funzione fa pen-sare che con βωμς τ8ν δδεκα θε8ν e βωμς rsquoΕλου si indichi il medesimo luogonellrsquoγορά di Atene Una conferma sembra data da Philostr Epist 39 (70) che parladellrsquoAltare di Ελεος come dedicato dagli Ateniesi a una laquotredicesima divinitagraveraquo(rsquoΑθηνα13οι τν rsquoΕλου στσαντο βωμ(ν Yς τρισκαιδεκτου θεο)) Come osser-va Crosby 103 laquothe simplest explanation of the text would seem to be that Pity wasadded to the Twelve Gods in Athens in some physical sense by sharing their sanc-tuary either through the addition of a second altar or through a gradual usurpationof the name Essentialy the Altar of the Twelve Gods was an altar of Pityraquo Il fattoche gli Ateniesi venerassero realmente Ελεος come una divinitagrave secondo quanto egraveaffermato nelle fonti letterarie resta tuttavia in dubbio alcuni studiosi propendonoper il ritenere che il tema dellrsquounicitagrave del culto ateniese di Ελεος sia un topos retori-co assunto a simbolo dellrsquohumanitas di Atene e non faccia riferimento a un cultopraticato nel concreto (questa tesi egrave sostenuta di recente da Stafford come n 62)

279LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν illumina a mio parere lrsquoosservazione diStazio (e allo stesso tempo trae da essa conferma) la sua correzio-ne della tradizione mitica sembra essere stata suggerita proprio dal-la consapevolezza che in precedenza lrsquoaltare era dedicato ai DodiciDei66 Ci si puograve chiedere allora se Stazio inventasse la variante della fondazione da parte degli dei oppure la desumesse da unrsquoope-ra letteraria anteriore Si puograve ipotizzare che questa variante si trovasse nellrsquoOrestes di Pacuvio Come si egrave detto in relazione alprocesso ad Oreste egrave plausibile che Pacuvio seguisse la versione mitica secondo la quale i giudici sono gli dei67 secondo questa tra-dizione lrsquoAreopago egrave stato fondato dai dodici dei (ο δδεκα θεοcome afferma Demosth 2366) che si riunirono per la prima voltasul colle ateniese per giudicare un delitto di sangue commesso daAres (e da questo fatto il colle ndash e quindi il tribunale ndash prese il nomedi Areopago laquocolle di Aresraquo) Pacuvio elimina lrsquoAreopago (il pro-cesso si svolge nel tempio di Minerva) e lo sostituisce nella sua fun-zione drammaturgica di risoluzione della vicenda con il βωμςrsquoΕλου che coincide storicamente con il βωμς τ8ν δδεκα θε8νAllrsquoAreopago fondato dai Dodici Dei si contrappone lrsquoaltare diΕλεος che secondo Stazio fu fondato in realtagrave dagli dei e non da-gli Eraclidi come vuole la tradizione Si potrebbe trattare natural-mente di una semplice coincidenza ma alla luce delle corrispon-denze tra lrsquoaltare di Ελεος e lrsquoAreopago egrave suggestivo ipotizzareche Stazio faccia riferimento a Pacuvio il tragediografo romanopotrebbe aver inserito nel finale del suo dramma un mito eziologi-co relativo a quel luogo simbolico di Atene e aver accreditato laversione secondo la quale sono gli dei stessi a volere la fondazionedellrsquoaltare di Ελεος Secondo questrsquoipotesi Pacuvio proietterebbenel mito nella forma di una rielaborazione letteraria il reale muta-mento di unrsquoistituzione ateniese (il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν che di-viene βωμς rsquoΕλου)68 mettendo in atto un procedimento simile aquello che aveva svolto Eschilo in relazione allrsquoAreopago69 Diffe-

66) La scelta di valorizzare questa diversa tradizione mitica veicola un pro -fondo significato ideologico allrsquointerno del poema cf in part le considerazioni diD Feeney The Gods in Epic Oxford 1991 390ndash391

67) La questione egrave discussa nel sect 3 sul problema relativo alle varianti mitichedel processo di Oreste e alla loro antichitagrave cf in part nn 30 e 32

68) Cf quanto detto nella n 6569) A proposito della relazione tra le Eumenides di Eschilo e la riforma di

Efialte cf n 31

280 Luc ia Deg iovann i

renza di fondo tra i due autori resta perograve il fatto che il mito eziolo-gico introdotto da Eschilo faceva riferimento al contesto politico alui contemporaneo mentre nel caso di Pacuvio si tratterebbe di unascelta di carattere piugrave propriamente letterario ed erudito70

6 Il personaggio di Pilade

Da Lattanzio e dal Mitografo Vaticano II si apprende che egrave Pilade a laquotrascinareraquo Oreste allrsquoara Clementiae evidentemente eglista al fianco di Oreste per tutta la tragedia71 Il verbo utilizzato inentrambe le testimonianze (trahente) suggerisce uno stato di com-pleta prostrazione di Oreste Il rapporto tra i due amici appare anche in questo caso simile a quello delineato nellrsquoOrestes e nel-lrsquoIfigenia in Tauride di Euripide noncheacute nel Chryses di Pacuvio72Il duplice intervento di Pilade in due momenti critici del drammacon funzione di conforto e consiglio egrave presente nellrsquoOrestes di Euripide Nei vv 725ss di questa tragedia Pilade che sopraggiun-ge dopo che si egrave spenta lrsquoultima speranza di salvezza per Oreste(Menelao ha di fatto negato il suo aiuto) consiglia allrsquoamico di pre-sentarsi di fronte allrsquoassemblea degli Argivi che deve giudicarloper discolparsi gli infonde la speranza che possa in questo modosalvarsi (cf i vv 780ss) e lo conduce al luogo del processo soste-nendolo fisicamente Si vedano in particolare i vv 800ndash802 περι-βαλIν πλευρο13ς μο13σι πλευρH νωχελ ν(σ Yς γI διrsquo στεςσε σμικρH φροντζων Oχλου οδBν α9σχυνθες χσω Piladeporta quasi di peso Oreste attraverso la cittagrave si tratta precisamen-

70) A questo riguardo si ricordi lrsquoipotesi di Pfeiffer secondo cui Callimacopossa aver trattato negli Aetia un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di Ελε-ος (cf n 55) lo studioso pensava al mito di fondazione piugrave diffuso connesso con gliEraclidi nonostante questo non sia in realtagrave affermato nelle testimonianze su cui sifonda la sua ipotesi Non egrave dunque prudente avventurarsi in ulteriori speculazionimi limito a segnalare il fatto che gli Aetia di Callimaco sono un modello a cui Pa-cuvio potrebbe essersi ispirato eventualmente anche per proporre versioni eziolo-giche alternative rispetto a quelle svolte dal poeta greco

71) Si ricordi che come si ricava da Servio allrsquoinizio del dramma Pilade con-siglia a Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo (cf la discussione della testimo-nianza svolta nel sect 3)

72) Cf Manuwald (come n 5) 68 Appartiene al Chryses di Pacuvio la cele-bre scena citata piugrave volte da Cicerone (Lael 724 Fin 52263) in cui i due amici sioffrono di morire lrsquouno per lrsquoaltro

281LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

te dellrsquoimmagine suggerita dallrsquoespressione di Lattanzio Pyladeamico trahente Dopo che lrsquoassemblea li ha condannati a morteOreste ed Elettra in preda alla disperazione decidono di togliersila vita a questo punto interviene nuovamente Pilade (vv 1085ss)che con la luciditagrave progettuale che lo caratterizza escogita il pianospietato la cui attuazione occupa il finale della tragedia (vv 1172ndash1176) Anche nellrsquoIfigenia in Tauride Pilade ha un ruolo fonda-mentale nel prologo come si egrave giagrave ricordato nel sect 3 Pilade infon-de coraggio in Oreste snervato dalla persecuzione delle Erinni e ri-dotto a uno stato di inerzia e gli consiglia come agire Nel seguitodella tragedia interventi significativi di Pilade si trovano ai vv 674ndash685 (in cui egli rifiuta la possibilitagrave di aver salva la vita offerta daIfigenia mentre Oreste appare destinato a essere sacrificato73 aivv 719ndash722 si dichiara fiducioso in un rivolgimento che li possasalvare entrambi) e ai vv 902ndash908 una battuta molto interessanteper definire la psicologia del personaggio Dopo il riconoscimentoOreste e Ifigenia si abbandonano a unrsquoespressione lirica di gioia einsieme di paura per il pericolo in cui si trovano Pilade intervienea fermare lrsquoeffusione dei loro sentimenti (laquoma basta coi lamentiraquov 904) e a richiamarli alla necessitagrave di escogitare un piano per fug-gire dalla Tauride La rappresentazione della personalitagrave di Piladein queste due tragedie di Euripide appare dunque coerente e unita-ria Pilade interviene sempre in momenti critici con la funzione diinfondere speranza e dispensare consigli la sua luciditagrave progettua-le e il suo ottimismo si contrappongono sistematicamente alla con-dizione di snervamento quasi abulia che contraddistingue OresteQuesta caratterizzazione del personaggio di Pilade si adatta piena-mente al ruolo che sembra svolgere nella tragedia di Pacuvio

7 Lo spettro di Clitemnestra

Sia Virgilio (fugit v 473) sia il commento di Lattanzio a Stazio(lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae sum-mouerit) fanno riferimento a un inseguimento di Oreste da partedello spettro della madre (che secondo la descrizione di Virgilio egravearmata di fiaccole e cinta di serpenti secondo lrsquoimmagine topica

73) Si tratta del passo che secondo Wilamowitz (come n 65) ha ispirato lascena del Chryses di Pacuvio sopra menzionata

282 Luc ia Deg iovann i

dellrsquoErinni) Il contesto della similitudine virgiliana suggerisce chesi tratti di un sogno di Oreste sulla base della fitta rete di corri-spondenze tra illustrans e illustrandum Dopo il tradimento diEnea Didone si trova in uno stato di furor (cf v 465 furentem ev 474 ergo ubi concepit furias euicta dolore) da sveglia ha allucina-zioni (cf i vv 460ndash461 hinc exaudiri uoces et uerba uocantis uisauiri) e mentre dorme ha incubi (cf i vv 465ndash468) I due personaggimitici della similitudine sono entrambi in preda al furor e pertantoad entrambi sono associate le Furiae in quanto divinitagrave (mentre alv 474 a Didone sono riferite le Furiae in quanto sentimento) Il tur-bamento che affligge specificamente Penteo laquovedere due soli e dueTebiraquo corrisponde a ciograve che Didone prova ai vv 460ndash461 si trattadi una percezione distorta della realtagrave in quanto i sensi (sia Penteoche Didone sono svegli) vengono influenzati dal tormento interio-re Gli incubi di Didone invece hanno precise corrispondenze coni patimenti di Oreste e nessuna attinenza con le vicende di PenteoDidone egrave perseguitata in sogno dal ferus Aeneas come Oreste egrave in-calzato dalla madre in entrambi i casi si tratta di spettri del passatoche rimandano a sensi di colpa (per Didone si tratta naturalmentedel tradimento della memoria del primo marito cf i vv 460ndash461)Didone sogna di procedere sola per una lunga via in una terra de-serta cercando i compatrioti rivive stravolta in forma di incubolrsquoesperienza che ha provato nel fuggire esule dalla patria in cercadi un luogo ospitale Oreste dopo il matricidio egrave costretto a vaga-bondare a lungo esule e solo74 probabilmente egrave proprio questo lrsquoelemento che motiva la scelta di Oreste come termine di paragone

Per quanto riguarda la tragedia di Pacuvio si pone il seguenteproblema lrsquoombra di Clitemnestra era solo un prodotto dellrsquoalluci-nazione di Oreste (e non era quindi visibile agli spettatori) oppurecompariva in scena e inseguiva materialmente Oreste In riferimen-to al passo di Virgilio Lattanzio opta sicuramente per la prima inter-

74) In Aesch Eum 240 Oreste dichiara di aver vagato per terre e per mari alv 249 le Erinni dicono di aver percorso addirittura ogni angolo della terra e varcato ilmare inseguendo Oreste cf anche la predizione dei vagabondaggi di Oreste in EurEl 1253 In questi casi le peregrinazioni precedono il processo NellrsquoIfigenia in Tau-ride di Euripide invece la medesima condizione egrave attribuita a Oreste dopo il proces-so cf i vv 970ndash971 Vσαι δrsquo rsquoΕριν4ων οκ πεσθησαν ν(μ δρ(μοις νιδρ4τοισιν[λστρουν μrsquo ε dove lrsquoaggettivo ν-ίδρυτος (da δρ4ω) puograve voler dire laquosenza posaraquoma suggerisce anche lrsquoidea dellrsquoandare errando Egrave assai probabile che questo aspettofosse tematizzato anche nella tragedia di Pacuvio sia prima sia dopo lrsquoassoluzione

283LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

pretazione come dimostra la scelta del verbo (uidebatur) ma egrave probabile che si basi unicamente sul testo di Virgilio e sui relativicommenti senza conoscere direttamente lrsquoopera di Pacuvio Drsquoaltraparte egrave ben possibile che lrsquoombra di Clitemnestra comparisse in sce-na dato che cosigrave avveniva nelle Eumenides di Eschilo Crsquoegrave tuttaviauna possibilitagrave di conciliare le due interpretazioni suggerita propriodal contesto virgiliano In Eschilo lo spettro di Clitemnestra egrave senza dubbio visibile sulla scena (ai vv 94ndash139) ma si presenta come unrsquoim-magine di sogno che appare alle Erinni addormentate nel tempio diApollo nel dichiarare la propria identitagrave Clitemnestra si definisce unOναρ (cf v 116 Oναρ γHρ ltμGς ν)ν Κλυταιμστρα καλ8) nellrsquoinvita-re le Erinni a guardare le sue ferite chiarisce che esse non possono ve-derla con gli occhi (vv 103ndash105 Vρα δB πληγHς τσδε καρδ^ σθεν ε=δουσα γHρ φρDν Oμμασιν λαμπρ4νεται [ν μρ^ δB μο13ρrsquoπρ(σκοπος βροτ8ν])75 La rappresentazione eschilea presupponedunque che le Erinni vedano in sogno Clitemnestra allo stesso modoin cui sognano di inseguire Oreste come egrave rivelato dai loro mugolii(v 130 λαβB λαβB λαβB λαβ φρζου) e dallrsquoosservazione di Clitem-nestra (vv 131ndash132 Oναρ δικεις θρα κλαγγανεις δrsquo Mπερ κ4ωνμριμναν ο2ποτrsquo κλεπων π(νου) Eschilo sembra quindi suggerireagli spettatori che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sullascena non egrave concepito come unrsquoentitagrave concreta ma solo come visua-lizzazione del sogno delle Erinni In Virgilio la similitudine con Ore-ste egrave riferita proprio agli incubi di Didone la coincidenza potrebbenon essere casuale Egrave possibile formulare lrsquoipotesi che Pacuvio abbiaripreso da Eschilo la presenza in scena dello spettro di Clitemnestracome sogno ma con una variazione apparirebbe a Oreste e non alleErinni Come le Erinni sognavano di inseguire Oreste e di essere rim-proverate da Clitemnestra per non aver svolto bene il loro compitocosigrave Oreste potrebbe sognare di essere inseguito dallo spettro dellamadre (e non mancherebbe nemmeno un parallelo per il sonno diOreste il personaggio egrave addormentato in scena in tutta la parte ini-ziale dellrsquoOrestes di Euripide fino al v 210) Egrave difficile stabilire dovepotesse essere collocata tale scena ma in base alla testimonianza for-nita da Stazio Theb 12511 e dal relativo scolio di Lattanzio si puograveforse riferire allrsquoattacco di follia di Oreste dopo lrsquoassoluzione

75) Il v 105 egrave ritenuto interpolato dagli editori egrave probabile che serva a espli-citare che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sulla scena non deve essereconcepito dagli spettatori come unrsquoentitagrave concreta

8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

Pisa Luc ia Deg iovann i

Luc ia Deg iovann i284

274 Luc ia Deg iovann i

soglia del tempio La scena si sposta nel tempio di Minerva Oresteviene sottoposto a processo ed egrave assolto Non cessa tuttavia la per-secuzione delle Furie a cui si aggiunge quella dellrsquoombra della madre52 Alla fine (cf postremo del Myth Vat II) Oreste trascina-to da Pilade si rifugia presso il templum Misericordiae (il βωμςrsquoΕλου chiamato ara Clementiae da Stazio) dove egrave risanato (resi-puit) In questo caso Servio conserva una sezione del racconto (checorrisponde alla parte iniziale della tragedia) quella che a suo giu-dizio descrive la scena a cui allude Virgilio Il compilatore degliScholia Danielis andando a integrare la nota di Servio rileva una discrepanza tra lrsquoinformazione riportata da Servio e ciograve che ricavadallrsquoaltra fonte aggiunge quindi un succinto riferimento a unrsquoaltrascena che puograve costituire il referente di Virgilio legandolo alla notadi Servio tramite lrsquoespressione alii dicunt53

5 Il finale della tragedia

Tramite la congiunzione di queste testimonianze ricaviamoinformazioni anche sullo scioglimento dellrsquoazione drammatica Pacuvio segue una versione mitica ndash la cui unica attestazione in untesto letterario conservato egrave data da Stat Theb 12511 ndash secondo laquale Oreste viene liberato dai tormenti presso il βωμς rsquoΕλου diAtene Egrave ben nota la predilezione del doctus Pacuvio per le varian-ti rare ed erudite54 nel caso specifico si tratta o di unrsquoinvenzione del

52) Lo scolio di Lattanzio Placido colloca la persecuzione della madre dopolrsquoassoluzione (quia Orestes post absolutionem cum fureret ad hanc aram Pyladeamico trahente confugit et resipuit lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbramreligio arae summouerit) ma non si puograve escludere che fosse presente anche prima

53) Lrsquoautore dello scolio danielino forse nota lrsquoimprecisione del riferimentodi Servio proprio in relazione alla presenza di Clitemnestra si noti infatti che Servio spiega il sedent in limine Dirae non il fatto che Oreste fugga lo spettro diClitemnestra Stupisce perograve che nemmeno lo scolio danielino menzioni Clitem-nestra Si verifica qui lo stesso fatto singolare che si ha nella nota al v 469 relativaa Penteo nel riassunto dello scolio danielino non figura la scena della follia di Pen-teo nonostante sia il punto di maggior interesse per lrsquointerpretazione del passo diVirgilio

54) Di questo tema si egrave occupato in particolare DrsquoAnna (La laquodoctrinaraquo diMarco Pacuvio in Problemi di letteratura latina arcaica Roma 1976 173ndash197) cfle considerazioni svolte dallo studioso intorno al Dulorestes e alla versione relativaalla morte di Priamo casi in cui a fronte di tradizioni mitiche molto diffuse Pacu-vio sceglie varianti rare o affatto sconosciute

275LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

tragediografo latino o di una tradizione ellenistica non altrimentinota55

Ci si puograve dunque chiedere come Pacuvio traducesse il nomedella divinitagrave cui lrsquoaltare era dedicato Stazio la chiama clementiama la piugrave comune traduzione del greco ampλεος egrave misericordia e il sacello ateniese egrave generalmente chiamato negli autori latini ara Misericordiae (cf Sen rhet Contr 10510 Panegyrici 971 Servad Aen 8342 Lact ad Theb 12481497510 vi alludono ancheQuint 51138 e Apul Met 1115) La scelta del termine clementiada parte di Stazio egrave dovuta se non altro a necessitagrave metriche (mĭ-sĕrĭcordia non puograve entrare in un esametro)56 ma tale preclusionenon riguarda un testo drammatico

La collocazione dello scioglimento dellrsquoazione presso il βωμςrsquoΕλου egrave di grande importanza per definire la struttura drammati-ca della tragedia Egrave infatti accertata la presenza di un primo cambio

55) Mi limito a segnalare un elemento che potrebbe avere attinenza con la rielaborazione del mito operata da Pacuvio Si tratta della possibilitagrave che negli Aetiadi Callimaco fosse trattato un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di ΕλεοςQuestrsquoipotesi egrave stata formulata da R Pfeiffer (Callimachus vol I FragmentaOxford 1949 58) sulla base di due scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle ai vv 258 e260 Commentando il riferimento di Edipo allrsquolaquounicitagraveraquo dellrsquohumanitas ateniese loscoliasta richiama a confronto un verso di Callimaco (fr 51 Pfeiffer = 60 Massimil-la) affermando che si tratta del verso conclusivo del libro II degli Aetia (schol adOed Col 258) Lo scolio immediatamente successivo (ad Oed Col 260) come peravvalorare questa fama di Atene menziona lrsquoesistenza nella cittagrave dellrsquoaltare di Ελε-ος Congiungendo queste due testimonianze Pfeiffer ipotizza che questo soggettofosse trattato da Callimaco alla fine del libro II degli Aetia quanto poi al conte -nuto del racconto eziologico lo studioso pensa al mito della fondazione da parte degli Eraclidi dato che egrave quello piugrave diffuso ma gli scoli sopra citati non ne fannomenzione Dal momento che i riferimenti a Callimaco e allrsquoaltare sono disgiunti lrsquoesistenza stessa di una sezione relativa allrsquoaltare di Ελεος negli Aetia di Callimacorimane solo ipotetica (cf G Massimilla Aitia libri primo e secondo Pisa 1996 371)Se perograve si accoglie la proposta di Pfeiffer si puograve pensare che lrsquoopera di Callimaco siastata un referente di Pacuvio Fondandosi sullrsquoipotesi di Pfeiffer Ch McNelis (Sta-tiusrsquo Thebaid and the poetics of civil war Cambridge 2007 165ndash166) suggerisce cheStazio abbia come modello Callimaco in tal caso aggiungerei lrsquoOrestes di Pacuviopotrebbe essere stato un modello intermedio (su questo aspetto cf infra)

56) Piugrave articolate spiegazioni della scelta del termine clementia da parte diStazio e del significato di tale scelta sono state date da J F Burgess Statiusrsquo Altarof Mercy CQ 22 1972 339ndash349 347ndash348 S Morton Braund Ending epic StatiusTheseus and a merciful release PCPhS 42 1996 1ndash23 9ndash12 F Delarue Stace po -egravete eacutepique Originaliteacute et coheacuterence Louvain 2000 162ndash165 McNelis (come n 55)163ss (in relazione in part alla distinzione di Seneca tra clementia e misericordia edella visione della clementia come virtugrave propria dellrsquoimperatore ideale)

276 Luc ia Deg iovann i

di scena dal tempio di Apollo a Delfi al tempio di Minerva ad Ate-ne come avviene anche nelle Eumenides di Eschilo Nella tragediaeschilea crsquoera poi un secondo spostamento che portava la scena sul-lrsquoAreopago nel tribunale fondato secondo Eschilo in quellrsquoocca-sione In Pacuvio il processo si svolgeva nel tempio di Minerva(non era pertanto necessario un cambio di scena) ma lrsquoassoluzio-ne diversamente che in Eschilo non portava alla liberazione diOreste anche nel testo di Pacuvio la scena si spostava dunque unaseconda volta ma nella direzione del βωμς rsquoΕλου che secondoquanto apprendiamo da Pausania era situato nellrsquoγορά Questocambiamento rispetto alla versione eschilea come si puograve ricostrui-re attraverso Stazio (con il βωμς rsquoΕλου che di fatto assolve allafunzione risolutiva dellrsquoAreopago) dagrave un significato complessivoalla rielaborazione del mito operata da Pacuvio

A questo proposito egrave interessante rilevare una serie di corri-spondenze tra il passo staziano relativo allrsquoara Clementiae e le Eu-menides di Eschilo57 La riflessione di Stazio sul valore dellrsquoistitutodellrsquoAltare della Clemenza (Theb 12497ndash505)58 presenta singolariaffinitagrave con i concetti espressi da Atena nel suo discorso di fonda-zione dellrsquoAreopago (Aesch Eum 681ss) in comune ci sono inparticolare i temi della giustizia e della difesa degli uomini e lrsquoideadellrsquounicitagrave dellrsquoistituto ateniese (cf in part Eum 700ndash706)59 Inrelazione alla vicenda di Oreste lrsquoAreopago e lrsquoAra della Clemen-za assolvono sostanzialmente alla medesima funzione ma con unoslittamento di significato Eschilo pone lrsquoaccento sullrsquoinflessibilitagravedella giustizia che si serve della paura come proprio strumento drsquoazione come emerge chiaramente dalle parole di Atena in Eum

57) Altri argomenti che vanno in questa direzione sono stati portati daTh Baier LrsquoAra Clementiae nella Tebaide di Stazio (XII 481ndash518) Aevum 81 2007159ndash170 169

58) Fama est defensos acie post busta paterni numinis Herculeos sedem fundasse nepotes fama minor factis ipsos nam credere dignum caelicolas tellusquibus hospita semper Athenae ceu leges hominemque nouum ritusque sacrorum seminaque in uacuas hinc descendentia terras sic sacrasse loco commune animan-tibus aegris confugium unde procul starent iraeque minaeque regnaque et a iustis Fortuna recederet aris

59) Τοι(νδε τοι ταρβο)ντες νδκως σβας ampρυμα [τε] χρας κα π(λεωςσωτριον ampχοιτrsquo ν ο1ον ο2τις νθρπων ampχει ο2τrsquo ν Σκ4θ5σιν ο2τε Πλοποςν τ(ποις κερδ8ν θικτον το)το βουλευτριον α9δο13ον ξ4θυμον εltδ(ντων=περ γρηγορς φρο4ρημα γς καθσταμαι

277LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

690ndash692 e 698ndash69960 a questo scopo vengono integrate tra i culticittadini le Erinni stesse con la funzione di laquodispensatrici di giu-stiziaraquo (cf lrsquoosservazione di Atena ai vv 990ndash991 κ τ8ν φοβερ8ντ8νδε προσπων μγα κρδος Aρ8 το13σδε πολταις)61 Lrsquoistituzio-ne del βωμς rsquoΕλου presuppone invece un concetto di giustiziamite che opera con clemenza Questo slittamento ideologico bensi accorda con lrsquoimmagine di Atene come centro di φιλανθρωπαper antonomasia di cui il βωμς rsquoΕλου assurge a simbolo62 Neitesti letterari i riferimenti allrsquoaltare srsquoaccompagnano spesso allasottolineatura del carattere di unicitagrave di questrsquoistituzione ateniesesi ricordi in particolare il riferimento di Pausania che su tale osser-vazione costruisce un elogio della cittagrave con concetti in parte affinia quelli formulati nel passo di Stazio63 Il medesimo carattere diunicitagrave egrave sottolineato in relazione allrsquoAreopago nel discorso di fon-dazione di Atena (cf Aesch Eum 702ndash703) Questo parallelismo contrasto dellrsquoaltare di Ελεος rispetto allrsquoAreopago quale si puograveintravedere nei concetti espressi da Stazio avrebbe un profondo significato ideologico nellrsquoOrestes di Pacuvio dove la funzionedrammaturgica dellrsquoAreopago era svolta dallrsquoaltare di Ελεος Sipuograve quindi ipotizzare che i temi svolti da Stazio in relazione allrsquoaraClementiae fossero ispirati dalla tragedia di Pacuvio

Unrsquoulteriore osservazione di Stazio puograve infine suggerire unrsquoi-potesi circa la versione mitica adottata da Pacuvio Nei versi che introducono il passo relativo al valore dellrsquoara Clementiae (Theb

60) Eum 690ndash692 ν δB τC σβας στ8ν φ(βος τε ξυγγενDς τ μD δικε13ν σχσει τ( τrsquo Eμαρ κα κατrsquo εφρ(νην Aμ8ς 698ndash699 κα μD τ δεινν πGν π(λεωςampξω βαλε13ν τς γHρ δεδοικIς μηδBν ampνδικος βροτ8ν

61) Su questo tema cf recentemente H H Bacon The Furiesrsquo HomecomingCPh 96 2001 48ndash59 58

62) A partire dallrsquoetagrave ellenistica il riferimento al βωμς rsquoΕλου diviene un to-pos retorico comprovante lrsquohumanitas di Atene (e proprio in quanto topos questoargomento egrave consigliato nei manuali di retorica sia greci che romani cfr Apsin ArsRhetorica 1016 Dilts Kennedy e Quint Inst 51138) In merito a questo tema cfin part E J Stafford Eleos the Athenian laquoAltar of Pityraquo and its god in H vanWees (ed) Worshipping virtues personification and the divine in ancient GreeceLondon 2000 199ndash225

63) Paus 1171 rsquoΑθηναοις δB ν τK γορL κα λλα στν οκ ς Mπανταςπσημα κα rsquoΕλου βωμ(ς N μλιστα θε8ν ς νθρπινον βον κα μεταβολHςπραγμτων Oντι Pφελμ μ(νοι τιμHς QΕλλνων νμουσιν rsquoΑθηνα13οι το4τοις δB οτH ς φιλανθρωπαν μ(νον καθστηκεν λλH κα θεοRς εσεβο)σιν λλων πλονκα γHρ Α9δο)ς σφισι βωμ(ς στι κα Φμης κα QΟρμς δλ τε ναργ8ς Vσοιςπλον τι Wτρων εσεβεας μτεστιν Xσον σφσι παρν τ4χης χρηστς

278 Luc ia Deg iovann i

12497ss riportato supra nella n 58) Stazio critica la tradizionemitica (fama) secondo cui lrsquoaltare fu fondato dagli Eraclidi64 e afferma che in realtagrave (factis) fu istituito dagli dei stessi Per ap-profondire questo aspetto egrave opportuno ricordare che il βωμςrsquoΕλου menzionato nelle fonti letterarie a partire dallrsquoetagrave ellenisti-ca egrave da identificare con il piugrave antico βωμς τ8ν δδεκα θε8ν fondato alla fine del VI sec aC anchrsquoesso collocato nellrsquoγορά eavente funzione di asilo65 Lrsquoidentificazione del βωμς rsquoΕλου con

64) Per le attestazioni di questa tradizione mitica cf n 41 e riguardo allrsquoipo-tesi che fosse trattata da Callimaco cf n 55

65) Lrsquoidentificazione fu proposta per la prima volta da U von Wilamowitz-Moellendorff Aus Kydathen in Philologische Untersuchungen I Berlin 1880 201n 4 DellrsquoAltare dei Dodici Dei sono stati trovati resti nel 1934 negli scavi dellrsquoγοράcondotti dallrsquoAmerican School of Classical Studies at Athens Il primo studio ap-profondito al riguardo egrave quello di M Crosby The Altar of the Twelve Gods inAthens Hesperia Suppl 8 1949 82ndash103 che sostiene lrsquoidentificazione proposta daWilamowitz (cf in part pp 102ndash103) ulteriori argomentazioni in suo supporto sitrovano in Thompson (come n 39) 49ss per uno studio archeologico piugrave esaustivocf L M Gadbery The Sanctuary of the Twelve Gods in the Athenian Agora a Re-vised View Hesperia 61 1992 447ndash489 Sappiamo da Tucidide (6546ndash7) che lrsquoAl-tare dei Dodici Dei nellrsquoγορά fu fondato da Pisistrato il Giovane (figlio del tirannoIppia) durante il suo arcontato intorno al 522521 aC Da numerose altre fonti sievince che questo altare aveva funzione di asilo la prima attestazione storica di questo ruolo egrave data da Herod 61084 in relazione ad avvenimenti del 519 aC altririferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo si trovano in Diodoro (12391 even-to del 431 aC) e Licurgo (In Leocratem 93 fatto avvenuto intorno al 355 aC) I ri-ferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo cessano con la metagrave del IV sec aCpiugrave o meno contemporaneamente a quando cominciano i riferimenti allrsquoAltare diΕλεος che svolgeva la medesima funzione (cf le testimonianze raccolte in Wycher-ley [come n 40] 67ndash74) I riferimenti piugrave antichi si trovano negli scoli ad alcuni autoriclassici (cf in part gli scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle citati nella n 55) Nellrsquoetagraveellenistica e romana egrave sempre menzionato il βωμς rsquoΕλου come luogo drsquoasilo ad Ate-ne (Pausania non nomina lrsquoAltare dei Dodici Dei) La continuitagrave di funzione fa pen-sare che con βωμς τ8ν δδεκα θε8ν e βωμς rsquoΕλου si indichi il medesimo luogonellrsquoγορά di Atene Una conferma sembra data da Philostr Epist 39 (70) che parladellrsquoAltare di Ελεος come dedicato dagli Ateniesi a una laquotredicesima divinitagraveraquo(rsquoΑθηνα13οι τν rsquoΕλου στσαντο βωμ(ν Yς τρισκαιδεκτου θεο)) Come osser-va Crosby 103 laquothe simplest explanation of the text would seem to be that Pity wasadded to the Twelve Gods in Athens in some physical sense by sharing their sanc-tuary either through the addition of a second altar or through a gradual usurpationof the name Essentialy the Altar of the Twelve Gods was an altar of Pityraquo Il fattoche gli Ateniesi venerassero realmente Ελεος come una divinitagrave secondo quanto egraveaffermato nelle fonti letterarie resta tuttavia in dubbio alcuni studiosi propendonoper il ritenere che il tema dellrsquounicitagrave del culto ateniese di Ελεος sia un topos retori-co assunto a simbolo dellrsquohumanitas di Atene e non faccia riferimento a un cultopraticato nel concreto (questa tesi egrave sostenuta di recente da Stafford come n 62)

279LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν illumina a mio parere lrsquoosservazione diStazio (e allo stesso tempo trae da essa conferma) la sua correzio-ne della tradizione mitica sembra essere stata suggerita proprio dal-la consapevolezza che in precedenza lrsquoaltare era dedicato ai DodiciDei66 Ci si puograve chiedere allora se Stazio inventasse la variante della fondazione da parte degli dei oppure la desumesse da unrsquoope-ra letteraria anteriore Si puograve ipotizzare che questa variante si trovasse nellrsquoOrestes di Pacuvio Come si egrave detto in relazione alprocesso ad Oreste egrave plausibile che Pacuvio seguisse la versione mitica secondo la quale i giudici sono gli dei67 secondo questa tra-dizione lrsquoAreopago egrave stato fondato dai dodici dei (ο δδεκα θεοcome afferma Demosth 2366) che si riunirono per la prima voltasul colle ateniese per giudicare un delitto di sangue commesso daAres (e da questo fatto il colle ndash e quindi il tribunale ndash prese il nomedi Areopago laquocolle di Aresraquo) Pacuvio elimina lrsquoAreopago (il pro-cesso si svolge nel tempio di Minerva) e lo sostituisce nella sua fun-zione drammaturgica di risoluzione della vicenda con il βωμςrsquoΕλου che coincide storicamente con il βωμς τ8ν δδεκα θε8νAllrsquoAreopago fondato dai Dodici Dei si contrappone lrsquoaltare diΕλεος che secondo Stazio fu fondato in realtagrave dagli dei e non da-gli Eraclidi come vuole la tradizione Si potrebbe trattare natural-mente di una semplice coincidenza ma alla luce delle corrispon-denze tra lrsquoaltare di Ελεος e lrsquoAreopago egrave suggestivo ipotizzareche Stazio faccia riferimento a Pacuvio il tragediografo romanopotrebbe aver inserito nel finale del suo dramma un mito eziologi-co relativo a quel luogo simbolico di Atene e aver accreditato laversione secondo la quale sono gli dei stessi a volere la fondazionedellrsquoaltare di Ελεος Secondo questrsquoipotesi Pacuvio proietterebbenel mito nella forma di una rielaborazione letteraria il reale muta-mento di unrsquoistituzione ateniese (il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν che di-viene βωμς rsquoΕλου)68 mettendo in atto un procedimento simile aquello che aveva svolto Eschilo in relazione allrsquoAreopago69 Diffe-

66) La scelta di valorizzare questa diversa tradizione mitica veicola un pro -fondo significato ideologico allrsquointerno del poema cf in part le considerazioni diD Feeney The Gods in Epic Oxford 1991 390ndash391

67) La questione egrave discussa nel sect 3 sul problema relativo alle varianti mitichedel processo di Oreste e alla loro antichitagrave cf in part nn 30 e 32

68) Cf quanto detto nella n 6569) A proposito della relazione tra le Eumenides di Eschilo e la riforma di

Efialte cf n 31

280 Luc ia Deg iovann i

renza di fondo tra i due autori resta perograve il fatto che il mito eziolo-gico introdotto da Eschilo faceva riferimento al contesto politico alui contemporaneo mentre nel caso di Pacuvio si tratterebbe di unascelta di carattere piugrave propriamente letterario ed erudito70

6 Il personaggio di Pilade

Da Lattanzio e dal Mitografo Vaticano II si apprende che egrave Pilade a laquotrascinareraquo Oreste allrsquoara Clementiae evidentemente eglista al fianco di Oreste per tutta la tragedia71 Il verbo utilizzato inentrambe le testimonianze (trahente) suggerisce uno stato di com-pleta prostrazione di Oreste Il rapporto tra i due amici appare anche in questo caso simile a quello delineato nellrsquoOrestes e nel-lrsquoIfigenia in Tauride di Euripide noncheacute nel Chryses di Pacuvio72Il duplice intervento di Pilade in due momenti critici del drammacon funzione di conforto e consiglio egrave presente nellrsquoOrestes di Euripide Nei vv 725ss di questa tragedia Pilade che sopraggiun-ge dopo che si egrave spenta lrsquoultima speranza di salvezza per Oreste(Menelao ha di fatto negato il suo aiuto) consiglia allrsquoamico di pre-sentarsi di fronte allrsquoassemblea degli Argivi che deve giudicarloper discolparsi gli infonde la speranza che possa in questo modosalvarsi (cf i vv 780ss) e lo conduce al luogo del processo soste-nendolo fisicamente Si vedano in particolare i vv 800ndash802 περι-βαλIν πλευρο13ς μο13σι πλευρH νωχελ ν(σ Yς γI διrsquo στεςσε σμικρH φροντζων Oχλου οδBν α9σχυνθες χσω Piladeporta quasi di peso Oreste attraverso la cittagrave si tratta precisamen-

70) A questo riguardo si ricordi lrsquoipotesi di Pfeiffer secondo cui Callimacopossa aver trattato negli Aetia un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di Ελε-ος (cf n 55) lo studioso pensava al mito di fondazione piugrave diffuso connesso con gliEraclidi nonostante questo non sia in realtagrave affermato nelle testimonianze su cui sifonda la sua ipotesi Non egrave dunque prudente avventurarsi in ulteriori speculazionimi limito a segnalare il fatto che gli Aetia di Callimaco sono un modello a cui Pa-cuvio potrebbe essersi ispirato eventualmente anche per proporre versioni eziolo-giche alternative rispetto a quelle svolte dal poeta greco

71) Si ricordi che come si ricava da Servio allrsquoinizio del dramma Pilade con-siglia a Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo (cf la discussione della testimo-nianza svolta nel sect 3)

72) Cf Manuwald (come n 5) 68 Appartiene al Chryses di Pacuvio la cele-bre scena citata piugrave volte da Cicerone (Lael 724 Fin 52263) in cui i due amici sioffrono di morire lrsquouno per lrsquoaltro

281LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

te dellrsquoimmagine suggerita dallrsquoespressione di Lattanzio Pyladeamico trahente Dopo che lrsquoassemblea li ha condannati a morteOreste ed Elettra in preda alla disperazione decidono di togliersila vita a questo punto interviene nuovamente Pilade (vv 1085ss)che con la luciditagrave progettuale che lo caratterizza escogita il pianospietato la cui attuazione occupa il finale della tragedia (vv 1172ndash1176) Anche nellrsquoIfigenia in Tauride Pilade ha un ruolo fonda-mentale nel prologo come si egrave giagrave ricordato nel sect 3 Pilade infon-de coraggio in Oreste snervato dalla persecuzione delle Erinni e ri-dotto a uno stato di inerzia e gli consiglia come agire Nel seguitodella tragedia interventi significativi di Pilade si trovano ai vv 674ndash685 (in cui egli rifiuta la possibilitagrave di aver salva la vita offerta daIfigenia mentre Oreste appare destinato a essere sacrificato73 aivv 719ndash722 si dichiara fiducioso in un rivolgimento che li possasalvare entrambi) e ai vv 902ndash908 una battuta molto interessanteper definire la psicologia del personaggio Dopo il riconoscimentoOreste e Ifigenia si abbandonano a unrsquoespressione lirica di gioia einsieme di paura per il pericolo in cui si trovano Pilade intervienea fermare lrsquoeffusione dei loro sentimenti (laquoma basta coi lamentiraquov 904) e a richiamarli alla necessitagrave di escogitare un piano per fug-gire dalla Tauride La rappresentazione della personalitagrave di Piladein queste due tragedie di Euripide appare dunque coerente e unita-ria Pilade interviene sempre in momenti critici con la funzione diinfondere speranza e dispensare consigli la sua luciditagrave progettua-le e il suo ottimismo si contrappongono sistematicamente alla con-dizione di snervamento quasi abulia che contraddistingue OresteQuesta caratterizzazione del personaggio di Pilade si adatta piena-mente al ruolo che sembra svolgere nella tragedia di Pacuvio

7 Lo spettro di Clitemnestra

Sia Virgilio (fugit v 473) sia il commento di Lattanzio a Stazio(lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae sum-mouerit) fanno riferimento a un inseguimento di Oreste da partedello spettro della madre (che secondo la descrizione di Virgilio egravearmata di fiaccole e cinta di serpenti secondo lrsquoimmagine topica

73) Si tratta del passo che secondo Wilamowitz (come n 65) ha ispirato lascena del Chryses di Pacuvio sopra menzionata

282 Luc ia Deg iovann i

dellrsquoErinni) Il contesto della similitudine virgiliana suggerisce chesi tratti di un sogno di Oreste sulla base della fitta rete di corri-spondenze tra illustrans e illustrandum Dopo il tradimento diEnea Didone si trova in uno stato di furor (cf v 465 furentem ev 474 ergo ubi concepit furias euicta dolore) da sveglia ha allucina-zioni (cf i vv 460ndash461 hinc exaudiri uoces et uerba uocantis uisauiri) e mentre dorme ha incubi (cf i vv 465ndash468) I due personaggimitici della similitudine sono entrambi in preda al furor e pertantoad entrambi sono associate le Furiae in quanto divinitagrave (mentre alv 474 a Didone sono riferite le Furiae in quanto sentimento) Il tur-bamento che affligge specificamente Penteo laquovedere due soli e dueTebiraquo corrisponde a ciograve che Didone prova ai vv 460ndash461 si trattadi una percezione distorta della realtagrave in quanto i sensi (sia Penteoche Didone sono svegli) vengono influenzati dal tormento interio-re Gli incubi di Didone invece hanno precise corrispondenze coni patimenti di Oreste e nessuna attinenza con le vicende di PenteoDidone egrave perseguitata in sogno dal ferus Aeneas come Oreste egrave in-calzato dalla madre in entrambi i casi si tratta di spettri del passatoche rimandano a sensi di colpa (per Didone si tratta naturalmentedel tradimento della memoria del primo marito cf i vv 460ndash461)Didone sogna di procedere sola per una lunga via in una terra de-serta cercando i compatrioti rivive stravolta in forma di incubolrsquoesperienza che ha provato nel fuggire esule dalla patria in cercadi un luogo ospitale Oreste dopo il matricidio egrave costretto a vaga-bondare a lungo esule e solo74 probabilmente egrave proprio questo lrsquoelemento che motiva la scelta di Oreste come termine di paragone

Per quanto riguarda la tragedia di Pacuvio si pone il seguenteproblema lrsquoombra di Clitemnestra era solo un prodotto dellrsquoalluci-nazione di Oreste (e non era quindi visibile agli spettatori) oppurecompariva in scena e inseguiva materialmente Oreste In riferimen-to al passo di Virgilio Lattanzio opta sicuramente per la prima inter-

74) In Aesch Eum 240 Oreste dichiara di aver vagato per terre e per mari alv 249 le Erinni dicono di aver percorso addirittura ogni angolo della terra e varcato ilmare inseguendo Oreste cf anche la predizione dei vagabondaggi di Oreste in EurEl 1253 In questi casi le peregrinazioni precedono il processo NellrsquoIfigenia in Tau-ride di Euripide invece la medesima condizione egrave attribuita a Oreste dopo il proces-so cf i vv 970ndash971 Vσαι δrsquo rsquoΕριν4ων οκ πεσθησαν ν(μ δρ(μοις νιδρ4τοισιν[λστρουν μrsquo ε dove lrsquoaggettivo ν-ίδρυτος (da δρ4ω) puograve voler dire laquosenza posaraquoma suggerisce anche lrsquoidea dellrsquoandare errando Egrave assai probabile che questo aspettofosse tematizzato anche nella tragedia di Pacuvio sia prima sia dopo lrsquoassoluzione

283LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

pretazione come dimostra la scelta del verbo (uidebatur) ma egrave probabile che si basi unicamente sul testo di Virgilio e sui relativicommenti senza conoscere direttamente lrsquoopera di Pacuvio Drsquoaltraparte egrave ben possibile che lrsquoombra di Clitemnestra comparisse in sce-na dato che cosigrave avveniva nelle Eumenides di Eschilo Crsquoegrave tuttaviauna possibilitagrave di conciliare le due interpretazioni suggerita propriodal contesto virgiliano In Eschilo lo spettro di Clitemnestra egrave senza dubbio visibile sulla scena (ai vv 94ndash139) ma si presenta come unrsquoim-magine di sogno che appare alle Erinni addormentate nel tempio diApollo nel dichiarare la propria identitagrave Clitemnestra si definisce unOναρ (cf v 116 Oναρ γHρ ltμGς ν)ν Κλυταιμστρα καλ8) nellrsquoinvita-re le Erinni a guardare le sue ferite chiarisce che esse non possono ve-derla con gli occhi (vv 103ndash105 Vρα δB πληγHς τσδε καρδ^ σθεν ε=δουσα γHρ φρDν Oμμασιν λαμπρ4νεται [ν μρ^ δB μο13ρrsquoπρ(σκοπος βροτ8ν])75 La rappresentazione eschilea presupponedunque che le Erinni vedano in sogno Clitemnestra allo stesso modoin cui sognano di inseguire Oreste come egrave rivelato dai loro mugolii(v 130 λαβB λαβB λαβB λαβ φρζου) e dallrsquoosservazione di Clitem-nestra (vv 131ndash132 Oναρ δικεις θρα κλαγγανεις δrsquo Mπερ κ4ωνμριμναν ο2ποτrsquo κλεπων π(νου) Eschilo sembra quindi suggerireagli spettatori che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sullascena non egrave concepito come unrsquoentitagrave concreta ma solo come visua-lizzazione del sogno delle Erinni In Virgilio la similitudine con Ore-ste egrave riferita proprio agli incubi di Didone la coincidenza potrebbenon essere casuale Egrave possibile formulare lrsquoipotesi che Pacuvio abbiaripreso da Eschilo la presenza in scena dello spettro di Clitemnestracome sogno ma con una variazione apparirebbe a Oreste e non alleErinni Come le Erinni sognavano di inseguire Oreste e di essere rim-proverate da Clitemnestra per non aver svolto bene il loro compitocosigrave Oreste potrebbe sognare di essere inseguito dallo spettro dellamadre (e non mancherebbe nemmeno un parallelo per il sonno diOreste il personaggio egrave addormentato in scena in tutta la parte ini-ziale dellrsquoOrestes di Euripide fino al v 210) Egrave difficile stabilire dovepotesse essere collocata tale scena ma in base alla testimonianza for-nita da Stazio Theb 12511 e dal relativo scolio di Lattanzio si puograveforse riferire allrsquoattacco di follia di Oreste dopo lrsquoassoluzione

75) Il v 105 egrave ritenuto interpolato dagli editori egrave probabile che serva a espli-citare che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sulla scena non deve essereconcepito dagli spettatori come unrsquoentitagrave concreta

8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

Pisa Luc ia Deg iovann i

Luc ia Deg iovann i284

275LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

tragediografo latino o di una tradizione ellenistica non altrimentinota55

Ci si puograve dunque chiedere come Pacuvio traducesse il nomedella divinitagrave cui lrsquoaltare era dedicato Stazio la chiama clementiama la piugrave comune traduzione del greco ampλεος egrave misericordia e il sacello ateniese egrave generalmente chiamato negli autori latini ara Misericordiae (cf Sen rhet Contr 10510 Panegyrici 971 Servad Aen 8342 Lact ad Theb 12481497510 vi alludono ancheQuint 51138 e Apul Met 1115) La scelta del termine clementiada parte di Stazio egrave dovuta se non altro a necessitagrave metriche (mĭ-sĕrĭcordia non puograve entrare in un esametro)56 ma tale preclusionenon riguarda un testo drammatico

La collocazione dello scioglimento dellrsquoazione presso il βωμςrsquoΕλου egrave di grande importanza per definire la struttura drammati-ca della tragedia Egrave infatti accertata la presenza di un primo cambio

55) Mi limito a segnalare un elemento che potrebbe avere attinenza con la rielaborazione del mito operata da Pacuvio Si tratta della possibilitagrave che negli Aetiadi Callimaco fosse trattato un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di ΕλεοςQuestrsquoipotesi egrave stata formulata da R Pfeiffer (Callimachus vol I FragmentaOxford 1949 58) sulla base di due scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle ai vv 258 e260 Commentando il riferimento di Edipo allrsquolaquounicitagraveraquo dellrsquohumanitas ateniese loscoliasta richiama a confronto un verso di Callimaco (fr 51 Pfeiffer = 60 Massimil-la) affermando che si tratta del verso conclusivo del libro II degli Aetia (schol adOed Col 258) Lo scolio immediatamente successivo (ad Oed Col 260) come peravvalorare questa fama di Atene menziona lrsquoesistenza nella cittagrave dellrsquoaltare di Ελε-ος Congiungendo queste due testimonianze Pfeiffer ipotizza che questo soggettofosse trattato da Callimaco alla fine del libro II degli Aetia quanto poi al conte -nuto del racconto eziologico lo studioso pensa al mito della fondazione da parte degli Eraclidi dato che egrave quello piugrave diffuso ma gli scoli sopra citati non ne fannomenzione Dal momento che i riferimenti a Callimaco e allrsquoaltare sono disgiunti lrsquoesistenza stessa di una sezione relativa allrsquoaltare di Ελεος negli Aetia di Callimacorimane solo ipotetica (cf G Massimilla Aitia libri primo e secondo Pisa 1996 371)Se perograve si accoglie la proposta di Pfeiffer si puograve pensare che lrsquoopera di Callimaco siastata un referente di Pacuvio Fondandosi sullrsquoipotesi di Pfeiffer Ch McNelis (Sta-tiusrsquo Thebaid and the poetics of civil war Cambridge 2007 165ndash166) suggerisce cheStazio abbia come modello Callimaco in tal caso aggiungerei lrsquoOrestes di Pacuviopotrebbe essere stato un modello intermedio (su questo aspetto cf infra)

56) Piugrave articolate spiegazioni della scelta del termine clementia da parte diStazio e del significato di tale scelta sono state date da J F Burgess Statiusrsquo Altarof Mercy CQ 22 1972 339ndash349 347ndash348 S Morton Braund Ending epic StatiusTheseus and a merciful release PCPhS 42 1996 1ndash23 9ndash12 F Delarue Stace po -egravete eacutepique Originaliteacute et coheacuterence Louvain 2000 162ndash165 McNelis (come n 55)163ss (in relazione in part alla distinzione di Seneca tra clementia e misericordia edella visione della clementia come virtugrave propria dellrsquoimperatore ideale)

276 Luc ia Deg iovann i

di scena dal tempio di Apollo a Delfi al tempio di Minerva ad Ate-ne come avviene anche nelle Eumenides di Eschilo Nella tragediaeschilea crsquoera poi un secondo spostamento che portava la scena sul-lrsquoAreopago nel tribunale fondato secondo Eschilo in quellrsquoocca-sione In Pacuvio il processo si svolgeva nel tempio di Minerva(non era pertanto necessario un cambio di scena) ma lrsquoassoluzio-ne diversamente che in Eschilo non portava alla liberazione diOreste anche nel testo di Pacuvio la scena si spostava dunque unaseconda volta ma nella direzione del βωμς rsquoΕλου che secondoquanto apprendiamo da Pausania era situato nellrsquoγορά Questocambiamento rispetto alla versione eschilea come si puograve ricostrui-re attraverso Stazio (con il βωμς rsquoΕλου che di fatto assolve allafunzione risolutiva dellrsquoAreopago) dagrave un significato complessivoalla rielaborazione del mito operata da Pacuvio

A questo proposito egrave interessante rilevare una serie di corri-spondenze tra il passo staziano relativo allrsquoara Clementiae e le Eu-menides di Eschilo57 La riflessione di Stazio sul valore dellrsquoistitutodellrsquoAltare della Clemenza (Theb 12497ndash505)58 presenta singolariaffinitagrave con i concetti espressi da Atena nel suo discorso di fonda-zione dellrsquoAreopago (Aesch Eum 681ss) in comune ci sono inparticolare i temi della giustizia e della difesa degli uomini e lrsquoideadellrsquounicitagrave dellrsquoistituto ateniese (cf in part Eum 700ndash706)59 Inrelazione alla vicenda di Oreste lrsquoAreopago e lrsquoAra della Clemen-za assolvono sostanzialmente alla medesima funzione ma con unoslittamento di significato Eschilo pone lrsquoaccento sullrsquoinflessibilitagravedella giustizia che si serve della paura come proprio strumento drsquoazione come emerge chiaramente dalle parole di Atena in Eum

57) Altri argomenti che vanno in questa direzione sono stati portati daTh Baier LrsquoAra Clementiae nella Tebaide di Stazio (XII 481ndash518) Aevum 81 2007159ndash170 169

58) Fama est defensos acie post busta paterni numinis Herculeos sedem fundasse nepotes fama minor factis ipsos nam credere dignum caelicolas tellusquibus hospita semper Athenae ceu leges hominemque nouum ritusque sacrorum seminaque in uacuas hinc descendentia terras sic sacrasse loco commune animan-tibus aegris confugium unde procul starent iraeque minaeque regnaque et a iustis Fortuna recederet aris

59) Τοι(νδε τοι ταρβο)ντες νδκως σβας ampρυμα [τε] χρας κα π(λεωςσωτριον ampχοιτrsquo ν ο1ον ο2τις νθρπων ampχει ο2τrsquo ν Σκ4θ5σιν ο2τε Πλοποςν τ(ποις κερδ8ν θικτον το)το βουλευτριον α9δο13ον ξ4θυμον εltδ(ντων=περ γρηγορς φρο4ρημα γς καθσταμαι

277LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

690ndash692 e 698ndash69960 a questo scopo vengono integrate tra i culticittadini le Erinni stesse con la funzione di laquodispensatrici di giu-stiziaraquo (cf lrsquoosservazione di Atena ai vv 990ndash991 κ τ8ν φοβερ8ντ8νδε προσπων μγα κρδος Aρ8 το13σδε πολταις)61 Lrsquoistituzio-ne del βωμς rsquoΕλου presuppone invece un concetto di giustiziamite che opera con clemenza Questo slittamento ideologico bensi accorda con lrsquoimmagine di Atene come centro di φιλανθρωπαper antonomasia di cui il βωμς rsquoΕλου assurge a simbolo62 Neitesti letterari i riferimenti allrsquoaltare srsquoaccompagnano spesso allasottolineatura del carattere di unicitagrave di questrsquoistituzione ateniesesi ricordi in particolare il riferimento di Pausania che su tale osser-vazione costruisce un elogio della cittagrave con concetti in parte affinia quelli formulati nel passo di Stazio63 Il medesimo carattere diunicitagrave egrave sottolineato in relazione allrsquoAreopago nel discorso di fon-dazione di Atena (cf Aesch Eum 702ndash703) Questo parallelismo contrasto dellrsquoaltare di Ελεος rispetto allrsquoAreopago quale si puograveintravedere nei concetti espressi da Stazio avrebbe un profondo significato ideologico nellrsquoOrestes di Pacuvio dove la funzionedrammaturgica dellrsquoAreopago era svolta dallrsquoaltare di Ελεος Sipuograve quindi ipotizzare che i temi svolti da Stazio in relazione allrsquoaraClementiae fossero ispirati dalla tragedia di Pacuvio

Unrsquoulteriore osservazione di Stazio puograve infine suggerire unrsquoi-potesi circa la versione mitica adottata da Pacuvio Nei versi che introducono il passo relativo al valore dellrsquoara Clementiae (Theb

60) Eum 690ndash692 ν δB τC σβας στ8ν φ(βος τε ξυγγενDς τ μD δικε13ν σχσει τ( τrsquo Eμαρ κα κατrsquo εφρ(νην Aμ8ς 698ndash699 κα μD τ δεινν πGν π(λεωςampξω βαλε13ν τς γHρ δεδοικIς μηδBν ampνδικος βροτ8ν

61) Su questo tema cf recentemente H H Bacon The Furiesrsquo HomecomingCPh 96 2001 48ndash59 58

62) A partire dallrsquoetagrave ellenistica il riferimento al βωμς rsquoΕλου diviene un to-pos retorico comprovante lrsquohumanitas di Atene (e proprio in quanto topos questoargomento egrave consigliato nei manuali di retorica sia greci che romani cfr Apsin ArsRhetorica 1016 Dilts Kennedy e Quint Inst 51138) In merito a questo tema cfin part E J Stafford Eleos the Athenian laquoAltar of Pityraquo and its god in H vanWees (ed) Worshipping virtues personification and the divine in ancient GreeceLondon 2000 199ndash225

63) Paus 1171 rsquoΑθηναοις δB ν τK γορL κα λλα στν οκ ς Mπανταςπσημα κα rsquoΕλου βωμ(ς N μλιστα θε8ν ς νθρπινον βον κα μεταβολHςπραγμτων Oντι Pφελμ μ(νοι τιμHς QΕλλνων νμουσιν rsquoΑθηνα13οι το4τοις δB οτH ς φιλανθρωπαν μ(νον καθστηκεν λλH κα θεοRς εσεβο)σιν λλων πλονκα γHρ Α9δο)ς σφισι βωμ(ς στι κα Φμης κα QΟρμς δλ τε ναργ8ς Vσοιςπλον τι Wτρων εσεβεας μτεστιν Xσον σφσι παρν τ4χης χρηστς

278 Luc ia Deg iovann i

12497ss riportato supra nella n 58) Stazio critica la tradizionemitica (fama) secondo cui lrsquoaltare fu fondato dagli Eraclidi64 e afferma che in realtagrave (factis) fu istituito dagli dei stessi Per ap-profondire questo aspetto egrave opportuno ricordare che il βωμςrsquoΕλου menzionato nelle fonti letterarie a partire dallrsquoetagrave ellenisti-ca egrave da identificare con il piugrave antico βωμς τ8ν δδεκα θε8ν fondato alla fine del VI sec aC anchrsquoesso collocato nellrsquoγορά eavente funzione di asilo65 Lrsquoidentificazione del βωμς rsquoΕλου con

64) Per le attestazioni di questa tradizione mitica cf n 41 e riguardo allrsquoipo-tesi che fosse trattata da Callimaco cf n 55

65) Lrsquoidentificazione fu proposta per la prima volta da U von Wilamowitz-Moellendorff Aus Kydathen in Philologische Untersuchungen I Berlin 1880 201n 4 DellrsquoAltare dei Dodici Dei sono stati trovati resti nel 1934 negli scavi dellrsquoγοράcondotti dallrsquoAmerican School of Classical Studies at Athens Il primo studio ap-profondito al riguardo egrave quello di M Crosby The Altar of the Twelve Gods inAthens Hesperia Suppl 8 1949 82ndash103 che sostiene lrsquoidentificazione proposta daWilamowitz (cf in part pp 102ndash103) ulteriori argomentazioni in suo supporto sitrovano in Thompson (come n 39) 49ss per uno studio archeologico piugrave esaustivocf L M Gadbery The Sanctuary of the Twelve Gods in the Athenian Agora a Re-vised View Hesperia 61 1992 447ndash489 Sappiamo da Tucidide (6546ndash7) che lrsquoAl-tare dei Dodici Dei nellrsquoγορά fu fondato da Pisistrato il Giovane (figlio del tirannoIppia) durante il suo arcontato intorno al 522521 aC Da numerose altre fonti sievince che questo altare aveva funzione di asilo la prima attestazione storica di questo ruolo egrave data da Herod 61084 in relazione ad avvenimenti del 519 aC altririferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo si trovano in Diodoro (12391 even-to del 431 aC) e Licurgo (In Leocratem 93 fatto avvenuto intorno al 355 aC) I ri-ferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo cessano con la metagrave del IV sec aCpiugrave o meno contemporaneamente a quando cominciano i riferimenti allrsquoAltare diΕλεος che svolgeva la medesima funzione (cf le testimonianze raccolte in Wycher-ley [come n 40] 67ndash74) I riferimenti piugrave antichi si trovano negli scoli ad alcuni autoriclassici (cf in part gli scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle citati nella n 55) Nellrsquoetagraveellenistica e romana egrave sempre menzionato il βωμς rsquoΕλου come luogo drsquoasilo ad Ate-ne (Pausania non nomina lrsquoAltare dei Dodici Dei) La continuitagrave di funzione fa pen-sare che con βωμς τ8ν δδεκα θε8ν e βωμς rsquoΕλου si indichi il medesimo luogonellrsquoγορά di Atene Una conferma sembra data da Philostr Epist 39 (70) che parladellrsquoAltare di Ελεος come dedicato dagli Ateniesi a una laquotredicesima divinitagraveraquo(rsquoΑθηνα13οι τν rsquoΕλου στσαντο βωμ(ν Yς τρισκαιδεκτου θεο)) Come osser-va Crosby 103 laquothe simplest explanation of the text would seem to be that Pity wasadded to the Twelve Gods in Athens in some physical sense by sharing their sanc-tuary either through the addition of a second altar or through a gradual usurpationof the name Essentialy the Altar of the Twelve Gods was an altar of Pityraquo Il fattoche gli Ateniesi venerassero realmente Ελεος come una divinitagrave secondo quanto egraveaffermato nelle fonti letterarie resta tuttavia in dubbio alcuni studiosi propendonoper il ritenere che il tema dellrsquounicitagrave del culto ateniese di Ελεος sia un topos retori-co assunto a simbolo dellrsquohumanitas di Atene e non faccia riferimento a un cultopraticato nel concreto (questa tesi egrave sostenuta di recente da Stafford come n 62)

279LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν illumina a mio parere lrsquoosservazione diStazio (e allo stesso tempo trae da essa conferma) la sua correzio-ne della tradizione mitica sembra essere stata suggerita proprio dal-la consapevolezza che in precedenza lrsquoaltare era dedicato ai DodiciDei66 Ci si puograve chiedere allora se Stazio inventasse la variante della fondazione da parte degli dei oppure la desumesse da unrsquoope-ra letteraria anteriore Si puograve ipotizzare che questa variante si trovasse nellrsquoOrestes di Pacuvio Come si egrave detto in relazione alprocesso ad Oreste egrave plausibile che Pacuvio seguisse la versione mitica secondo la quale i giudici sono gli dei67 secondo questa tra-dizione lrsquoAreopago egrave stato fondato dai dodici dei (ο δδεκα θεοcome afferma Demosth 2366) che si riunirono per la prima voltasul colle ateniese per giudicare un delitto di sangue commesso daAres (e da questo fatto il colle ndash e quindi il tribunale ndash prese il nomedi Areopago laquocolle di Aresraquo) Pacuvio elimina lrsquoAreopago (il pro-cesso si svolge nel tempio di Minerva) e lo sostituisce nella sua fun-zione drammaturgica di risoluzione della vicenda con il βωμςrsquoΕλου che coincide storicamente con il βωμς τ8ν δδεκα θε8νAllrsquoAreopago fondato dai Dodici Dei si contrappone lrsquoaltare diΕλεος che secondo Stazio fu fondato in realtagrave dagli dei e non da-gli Eraclidi come vuole la tradizione Si potrebbe trattare natural-mente di una semplice coincidenza ma alla luce delle corrispon-denze tra lrsquoaltare di Ελεος e lrsquoAreopago egrave suggestivo ipotizzareche Stazio faccia riferimento a Pacuvio il tragediografo romanopotrebbe aver inserito nel finale del suo dramma un mito eziologi-co relativo a quel luogo simbolico di Atene e aver accreditato laversione secondo la quale sono gli dei stessi a volere la fondazionedellrsquoaltare di Ελεος Secondo questrsquoipotesi Pacuvio proietterebbenel mito nella forma di una rielaborazione letteraria il reale muta-mento di unrsquoistituzione ateniese (il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν che di-viene βωμς rsquoΕλου)68 mettendo in atto un procedimento simile aquello che aveva svolto Eschilo in relazione allrsquoAreopago69 Diffe-

66) La scelta di valorizzare questa diversa tradizione mitica veicola un pro -fondo significato ideologico allrsquointerno del poema cf in part le considerazioni diD Feeney The Gods in Epic Oxford 1991 390ndash391

67) La questione egrave discussa nel sect 3 sul problema relativo alle varianti mitichedel processo di Oreste e alla loro antichitagrave cf in part nn 30 e 32

68) Cf quanto detto nella n 6569) A proposito della relazione tra le Eumenides di Eschilo e la riforma di

Efialte cf n 31

280 Luc ia Deg iovann i

renza di fondo tra i due autori resta perograve il fatto che il mito eziolo-gico introdotto da Eschilo faceva riferimento al contesto politico alui contemporaneo mentre nel caso di Pacuvio si tratterebbe di unascelta di carattere piugrave propriamente letterario ed erudito70

6 Il personaggio di Pilade

Da Lattanzio e dal Mitografo Vaticano II si apprende che egrave Pilade a laquotrascinareraquo Oreste allrsquoara Clementiae evidentemente eglista al fianco di Oreste per tutta la tragedia71 Il verbo utilizzato inentrambe le testimonianze (trahente) suggerisce uno stato di com-pleta prostrazione di Oreste Il rapporto tra i due amici appare anche in questo caso simile a quello delineato nellrsquoOrestes e nel-lrsquoIfigenia in Tauride di Euripide noncheacute nel Chryses di Pacuvio72Il duplice intervento di Pilade in due momenti critici del drammacon funzione di conforto e consiglio egrave presente nellrsquoOrestes di Euripide Nei vv 725ss di questa tragedia Pilade che sopraggiun-ge dopo che si egrave spenta lrsquoultima speranza di salvezza per Oreste(Menelao ha di fatto negato il suo aiuto) consiglia allrsquoamico di pre-sentarsi di fronte allrsquoassemblea degli Argivi che deve giudicarloper discolparsi gli infonde la speranza che possa in questo modosalvarsi (cf i vv 780ss) e lo conduce al luogo del processo soste-nendolo fisicamente Si vedano in particolare i vv 800ndash802 περι-βαλIν πλευρο13ς μο13σι πλευρH νωχελ ν(σ Yς γI διrsquo στεςσε σμικρH φροντζων Oχλου οδBν α9σχυνθες χσω Piladeporta quasi di peso Oreste attraverso la cittagrave si tratta precisamen-

70) A questo riguardo si ricordi lrsquoipotesi di Pfeiffer secondo cui Callimacopossa aver trattato negli Aetia un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di Ελε-ος (cf n 55) lo studioso pensava al mito di fondazione piugrave diffuso connesso con gliEraclidi nonostante questo non sia in realtagrave affermato nelle testimonianze su cui sifonda la sua ipotesi Non egrave dunque prudente avventurarsi in ulteriori speculazionimi limito a segnalare il fatto che gli Aetia di Callimaco sono un modello a cui Pa-cuvio potrebbe essersi ispirato eventualmente anche per proporre versioni eziolo-giche alternative rispetto a quelle svolte dal poeta greco

71) Si ricordi che come si ricava da Servio allrsquoinizio del dramma Pilade con-siglia a Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo (cf la discussione della testimo-nianza svolta nel sect 3)

72) Cf Manuwald (come n 5) 68 Appartiene al Chryses di Pacuvio la cele-bre scena citata piugrave volte da Cicerone (Lael 724 Fin 52263) in cui i due amici sioffrono di morire lrsquouno per lrsquoaltro

281LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

te dellrsquoimmagine suggerita dallrsquoespressione di Lattanzio Pyladeamico trahente Dopo che lrsquoassemblea li ha condannati a morteOreste ed Elettra in preda alla disperazione decidono di togliersila vita a questo punto interviene nuovamente Pilade (vv 1085ss)che con la luciditagrave progettuale che lo caratterizza escogita il pianospietato la cui attuazione occupa il finale della tragedia (vv 1172ndash1176) Anche nellrsquoIfigenia in Tauride Pilade ha un ruolo fonda-mentale nel prologo come si egrave giagrave ricordato nel sect 3 Pilade infon-de coraggio in Oreste snervato dalla persecuzione delle Erinni e ri-dotto a uno stato di inerzia e gli consiglia come agire Nel seguitodella tragedia interventi significativi di Pilade si trovano ai vv 674ndash685 (in cui egli rifiuta la possibilitagrave di aver salva la vita offerta daIfigenia mentre Oreste appare destinato a essere sacrificato73 aivv 719ndash722 si dichiara fiducioso in un rivolgimento che li possasalvare entrambi) e ai vv 902ndash908 una battuta molto interessanteper definire la psicologia del personaggio Dopo il riconoscimentoOreste e Ifigenia si abbandonano a unrsquoespressione lirica di gioia einsieme di paura per il pericolo in cui si trovano Pilade intervienea fermare lrsquoeffusione dei loro sentimenti (laquoma basta coi lamentiraquov 904) e a richiamarli alla necessitagrave di escogitare un piano per fug-gire dalla Tauride La rappresentazione della personalitagrave di Piladein queste due tragedie di Euripide appare dunque coerente e unita-ria Pilade interviene sempre in momenti critici con la funzione diinfondere speranza e dispensare consigli la sua luciditagrave progettua-le e il suo ottimismo si contrappongono sistematicamente alla con-dizione di snervamento quasi abulia che contraddistingue OresteQuesta caratterizzazione del personaggio di Pilade si adatta piena-mente al ruolo che sembra svolgere nella tragedia di Pacuvio

7 Lo spettro di Clitemnestra

Sia Virgilio (fugit v 473) sia il commento di Lattanzio a Stazio(lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae sum-mouerit) fanno riferimento a un inseguimento di Oreste da partedello spettro della madre (che secondo la descrizione di Virgilio egravearmata di fiaccole e cinta di serpenti secondo lrsquoimmagine topica

73) Si tratta del passo che secondo Wilamowitz (come n 65) ha ispirato lascena del Chryses di Pacuvio sopra menzionata

282 Luc ia Deg iovann i

dellrsquoErinni) Il contesto della similitudine virgiliana suggerisce chesi tratti di un sogno di Oreste sulla base della fitta rete di corri-spondenze tra illustrans e illustrandum Dopo il tradimento diEnea Didone si trova in uno stato di furor (cf v 465 furentem ev 474 ergo ubi concepit furias euicta dolore) da sveglia ha allucina-zioni (cf i vv 460ndash461 hinc exaudiri uoces et uerba uocantis uisauiri) e mentre dorme ha incubi (cf i vv 465ndash468) I due personaggimitici della similitudine sono entrambi in preda al furor e pertantoad entrambi sono associate le Furiae in quanto divinitagrave (mentre alv 474 a Didone sono riferite le Furiae in quanto sentimento) Il tur-bamento che affligge specificamente Penteo laquovedere due soli e dueTebiraquo corrisponde a ciograve che Didone prova ai vv 460ndash461 si trattadi una percezione distorta della realtagrave in quanto i sensi (sia Penteoche Didone sono svegli) vengono influenzati dal tormento interio-re Gli incubi di Didone invece hanno precise corrispondenze coni patimenti di Oreste e nessuna attinenza con le vicende di PenteoDidone egrave perseguitata in sogno dal ferus Aeneas come Oreste egrave in-calzato dalla madre in entrambi i casi si tratta di spettri del passatoche rimandano a sensi di colpa (per Didone si tratta naturalmentedel tradimento della memoria del primo marito cf i vv 460ndash461)Didone sogna di procedere sola per una lunga via in una terra de-serta cercando i compatrioti rivive stravolta in forma di incubolrsquoesperienza che ha provato nel fuggire esule dalla patria in cercadi un luogo ospitale Oreste dopo il matricidio egrave costretto a vaga-bondare a lungo esule e solo74 probabilmente egrave proprio questo lrsquoelemento che motiva la scelta di Oreste come termine di paragone

Per quanto riguarda la tragedia di Pacuvio si pone il seguenteproblema lrsquoombra di Clitemnestra era solo un prodotto dellrsquoalluci-nazione di Oreste (e non era quindi visibile agli spettatori) oppurecompariva in scena e inseguiva materialmente Oreste In riferimen-to al passo di Virgilio Lattanzio opta sicuramente per la prima inter-

74) In Aesch Eum 240 Oreste dichiara di aver vagato per terre e per mari alv 249 le Erinni dicono di aver percorso addirittura ogni angolo della terra e varcato ilmare inseguendo Oreste cf anche la predizione dei vagabondaggi di Oreste in EurEl 1253 In questi casi le peregrinazioni precedono il processo NellrsquoIfigenia in Tau-ride di Euripide invece la medesima condizione egrave attribuita a Oreste dopo il proces-so cf i vv 970ndash971 Vσαι δrsquo rsquoΕριν4ων οκ πεσθησαν ν(μ δρ(μοις νιδρ4τοισιν[λστρουν μrsquo ε dove lrsquoaggettivo ν-ίδρυτος (da δρ4ω) puograve voler dire laquosenza posaraquoma suggerisce anche lrsquoidea dellrsquoandare errando Egrave assai probabile che questo aspettofosse tematizzato anche nella tragedia di Pacuvio sia prima sia dopo lrsquoassoluzione

283LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

pretazione come dimostra la scelta del verbo (uidebatur) ma egrave probabile che si basi unicamente sul testo di Virgilio e sui relativicommenti senza conoscere direttamente lrsquoopera di Pacuvio Drsquoaltraparte egrave ben possibile che lrsquoombra di Clitemnestra comparisse in sce-na dato che cosigrave avveniva nelle Eumenides di Eschilo Crsquoegrave tuttaviauna possibilitagrave di conciliare le due interpretazioni suggerita propriodal contesto virgiliano In Eschilo lo spettro di Clitemnestra egrave senza dubbio visibile sulla scena (ai vv 94ndash139) ma si presenta come unrsquoim-magine di sogno che appare alle Erinni addormentate nel tempio diApollo nel dichiarare la propria identitagrave Clitemnestra si definisce unOναρ (cf v 116 Oναρ γHρ ltμGς ν)ν Κλυταιμστρα καλ8) nellrsquoinvita-re le Erinni a guardare le sue ferite chiarisce che esse non possono ve-derla con gli occhi (vv 103ndash105 Vρα δB πληγHς τσδε καρδ^ σθεν ε=δουσα γHρ φρDν Oμμασιν λαμπρ4νεται [ν μρ^ δB μο13ρrsquoπρ(σκοπος βροτ8ν])75 La rappresentazione eschilea presupponedunque che le Erinni vedano in sogno Clitemnestra allo stesso modoin cui sognano di inseguire Oreste come egrave rivelato dai loro mugolii(v 130 λαβB λαβB λαβB λαβ φρζου) e dallrsquoosservazione di Clitem-nestra (vv 131ndash132 Oναρ δικεις θρα κλαγγανεις δrsquo Mπερ κ4ωνμριμναν ο2ποτrsquo κλεπων π(νου) Eschilo sembra quindi suggerireagli spettatori che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sullascena non egrave concepito come unrsquoentitagrave concreta ma solo come visua-lizzazione del sogno delle Erinni In Virgilio la similitudine con Ore-ste egrave riferita proprio agli incubi di Didone la coincidenza potrebbenon essere casuale Egrave possibile formulare lrsquoipotesi che Pacuvio abbiaripreso da Eschilo la presenza in scena dello spettro di Clitemnestracome sogno ma con una variazione apparirebbe a Oreste e non alleErinni Come le Erinni sognavano di inseguire Oreste e di essere rim-proverate da Clitemnestra per non aver svolto bene il loro compitocosigrave Oreste potrebbe sognare di essere inseguito dallo spettro dellamadre (e non mancherebbe nemmeno un parallelo per il sonno diOreste il personaggio egrave addormentato in scena in tutta la parte ini-ziale dellrsquoOrestes di Euripide fino al v 210) Egrave difficile stabilire dovepotesse essere collocata tale scena ma in base alla testimonianza for-nita da Stazio Theb 12511 e dal relativo scolio di Lattanzio si puograveforse riferire allrsquoattacco di follia di Oreste dopo lrsquoassoluzione

75) Il v 105 egrave ritenuto interpolato dagli editori egrave probabile che serva a espli-citare che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sulla scena non deve essereconcepito dagli spettatori come unrsquoentitagrave concreta

8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

Pisa Luc ia Deg iovann i

Luc ia Deg iovann i284

276 Luc ia Deg iovann i

di scena dal tempio di Apollo a Delfi al tempio di Minerva ad Ate-ne come avviene anche nelle Eumenides di Eschilo Nella tragediaeschilea crsquoera poi un secondo spostamento che portava la scena sul-lrsquoAreopago nel tribunale fondato secondo Eschilo in quellrsquoocca-sione In Pacuvio il processo si svolgeva nel tempio di Minerva(non era pertanto necessario un cambio di scena) ma lrsquoassoluzio-ne diversamente che in Eschilo non portava alla liberazione diOreste anche nel testo di Pacuvio la scena si spostava dunque unaseconda volta ma nella direzione del βωμς rsquoΕλου che secondoquanto apprendiamo da Pausania era situato nellrsquoγορά Questocambiamento rispetto alla versione eschilea come si puograve ricostrui-re attraverso Stazio (con il βωμς rsquoΕλου che di fatto assolve allafunzione risolutiva dellrsquoAreopago) dagrave un significato complessivoalla rielaborazione del mito operata da Pacuvio

A questo proposito egrave interessante rilevare una serie di corri-spondenze tra il passo staziano relativo allrsquoara Clementiae e le Eu-menides di Eschilo57 La riflessione di Stazio sul valore dellrsquoistitutodellrsquoAltare della Clemenza (Theb 12497ndash505)58 presenta singolariaffinitagrave con i concetti espressi da Atena nel suo discorso di fonda-zione dellrsquoAreopago (Aesch Eum 681ss) in comune ci sono inparticolare i temi della giustizia e della difesa degli uomini e lrsquoideadellrsquounicitagrave dellrsquoistituto ateniese (cf in part Eum 700ndash706)59 Inrelazione alla vicenda di Oreste lrsquoAreopago e lrsquoAra della Clemen-za assolvono sostanzialmente alla medesima funzione ma con unoslittamento di significato Eschilo pone lrsquoaccento sullrsquoinflessibilitagravedella giustizia che si serve della paura come proprio strumento drsquoazione come emerge chiaramente dalle parole di Atena in Eum

57) Altri argomenti che vanno in questa direzione sono stati portati daTh Baier LrsquoAra Clementiae nella Tebaide di Stazio (XII 481ndash518) Aevum 81 2007159ndash170 169

58) Fama est defensos acie post busta paterni numinis Herculeos sedem fundasse nepotes fama minor factis ipsos nam credere dignum caelicolas tellusquibus hospita semper Athenae ceu leges hominemque nouum ritusque sacrorum seminaque in uacuas hinc descendentia terras sic sacrasse loco commune animan-tibus aegris confugium unde procul starent iraeque minaeque regnaque et a iustis Fortuna recederet aris

59) Τοι(νδε τοι ταρβο)ντες νδκως σβας ampρυμα [τε] χρας κα π(λεωςσωτριον ampχοιτrsquo ν ο1ον ο2τις νθρπων ampχει ο2τrsquo ν Σκ4θ5σιν ο2τε Πλοποςν τ(ποις κερδ8ν θικτον το)το βουλευτριον α9δο13ον ξ4θυμον εltδ(ντων=περ γρηγορς φρο4ρημα γς καθσταμαι

277LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

690ndash692 e 698ndash69960 a questo scopo vengono integrate tra i culticittadini le Erinni stesse con la funzione di laquodispensatrici di giu-stiziaraquo (cf lrsquoosservazione di Atena ai vv 990ndash991 κ τ8ν φοβερ8ντ8νδε προσπων μγα κρδος Aρ8 το13σδε πολταις)61 Lrsquoistituzio-ne del βωμς rsquoΕλου presuppone invece un concetto di giustiziamite che opera con clemenza Questo slittamento ideologico bensi accorda con lrsquoimmagine di Atene come centro di φιλανθρωπαper antonomasia di cui il βωμς rsquoΕλου assurge a simbolo62 Neitesti letterari i riferimenti allrsquoaltare srsquoaccompagnano spesso allasottolineatura del carattere di unicitagrave di questrsquoistituzione ateniesesi ricordi in particolare il riferimento di Pausania che su tale osser-vazione costruisce un elogio della cittagrave con concetti in parte affinia quelli formulati nel passo di Stazio63 Il medesimo carattere diunicitagrave egrave sottolineato in relazione allrsquoAreopago nel discorso di fon-dazione di Atena (cf Aesch Eum 702ndash703) Questo parallelismo contrasto dellrsquoaltare di Ελεος rispetto allrsquoAreopago quale si puograveintravedere nei concetti espressi da Stazio avrebbe un profondo significato ideologico nellrsquoOrestes di Pacuvio dove la funzionedrammaturgica dellrsquoAreopago era svolta dallrsquoaltare di Ελεος Sipuograve quindi ipotizzare che i temi svolti da Stazio in relazione allrsquoaraClementiae fossero ispirati dalla tragedia di Pacuvio

Unrsquoulteriore osservazione di Stazio puograve infine suggerire unrsquoi-potesi circa la versione mitica adottata da Pacuvio Nei versi che introducono il passo relativo al valore dellrsquoara Clementiae (Theb

60) Eum 690ndash692 ν δB τC σβας στ8ν φ(βος τε ξυγγενDς τ μD δικε13ν σχσει τ( τrsquo Eμαρ κα κατrsquo εφρ(νην Aμ8ς 698ndash699 κα μD τ δεινν πGν π(λεωςampξω βαλε13ν τς γHρ δεδοικIς μηδBν ampνδικος βροτ8ν

61) Su questo tema cf recentemente H H Bacon The Furiesrsquo HomecomingCPh 96 2001 48ndash59 58

62) A partire dallrsquoetagrave ellenistica il riferimento al βωμς rsquoΕλου diviene un to-pos retorico comprovante lrsquohumanitas di Atene (e proprio in quanto topos questoargomento egrave consigliato nei manuali di retorica sia greci che romani cfr Apsin ArsRhetorica 1016 Dilts Kennedy e Quint Inst 51138) In merito a questo tema cfin part E J Stafford Eleos the Athenian laquoAltar of Pityraquo and its god in H vanWees (ed) Worshipping virtues personification and the divine in ancient GreeceLondon 2000 199ndash225

63) Paus 1171 rsquoΑθηναοις δB ν τK γορL κα λλα στν οκ ς Mπανταςπσημα κα rsquoΕλου βωμ(ς N μλιστα θε8ν ς νθρπινον βον κα μεταβολHςπραγμτων Oντι Pφελμ μ(νοι τιμHς QΕλλνων νμουσιν rsquoΑθηνα13οι το4τοις δB οτH ς φιλανθρωπαν μ(νον καθστηκεν λλH κα θεοRς εσεβο)σιν λλων πλονκα γHρ Α9δο)ς σφισι βωμ(ς στι κα Φμης κα QΟρμς δλ τε ναργ8ς Vσοιςπλον τι Wτρων εσεβεας μτεστιν Xσον σφσι παρν τ4χης χρηστς

278 Luc ia Deg iovann i

12497ss riportato supra nella n 58) Stazio critica la tradizionemitica (fama) secondo cui lrsquoaltare fu fondato dagli Eraclidi64 e afferma che in realtagrave (factis) fu istituito dagli dei stessi Per ap-profondire questo aspetto egrave opportuno ricordare che il βωμςrsquoΕλου menzionato nelle fonti letterarie a partire dallrsquoetagrave ellenisti-ca egrave da identificare con il piugrave antico βωμς τ8ν δδεκα θε8ν fondato alla fine del VI sec aC anchrsquoesso collocato nellrsquoγορά eavente funzione di asilo65 Lrsquoidentificazione del βωμς rsquoΕλου con

64) Per le attestazioni di questa tradizione mitica cf n 41 e riguardo allrsquoipo-tesi che fosse trattata da Callimaco cf n 55

65) Lrsquoidentificazione fu proposta per la prima volta da U von Wilamowitz-Moellendorff Aus Kydathen in Philologische Untersuchungen I Berlin 1880 201n 4 DellrsquoAltare dei Dodici Dei sono stati trovati resti nel 1934 negli scavi dellrsquoγοράcondotti dallrsquoAmerican School of Classical Studies at Athens Il primo studio ap-profondito al riguardo egrave quello di M Crosby The Altar of the Twelve Gods inAthens Hesperia Suppl 8 1949 82ndash103 che sostiene lrsquoidentificazione proposta daWilamowitz (cf in part pp 102ndash103) ulteriori argomentazioni in suo supporto sitrovano in Thompson (come n 39) 49ss per uno studio archeologico piugrave esaustivocf L M Gadbery The Sanctuary of the Twelve Gods in the Athenian Agora a Re-vised View Hesperia 61 1992 447ndash489 Sappiamo da Tucidide (6546ndash7) che lrsquoAl-tare dei Dodici Dei nellrsquoγορά fu fondato da Pisistrato il Giovane (figlio del tirannoIppia) durante il suo arcontato intorno al 522521 aC Da numerose altre fonti sievince che questo altare aveva funzione di asilo la prima attestazione storica di questo ruolo egrave data da Herod 61084 in relazione ad avvenimenti del 519 aC altririferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo si trovano in Diodoro (12391 even-to del 431 aC) e Licurgo (In Leocratem 93 fatto avvenuto intorno al 355 aC) I ri-ferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo cessano con la metagrave del IV sec aCpiugrave o meno contemporaneamente a quando cominciano i riferimenti allrsquoAltare diΕλεος che svolgeva la medesima funzione (cf le testimonianze raccolte in Wycher-ley [come n 40] 67ndash74) I riferimenti piugrave antichi si trovano negli scoli ad alcuni autoriclassici (cf in part gli scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle citati nella n 55) Nellrsquoetagraveellenistica e romana egrave sempre menzionato il βωμς rsquoΕλου come luogo drsquoasilo ad Ate-ne (Pausania non nomina lrsquoAltare dei Dodici Dei) La continuitagrave di funzione fa pen-sare che con βωμς τ8ν δδεκα θε8ν e βωμς rsquoΕλου si indichi il medesimo luogonellrsquoγορά di Atene Una conferma sembra data da Philostr Epist 39 (70) che parladellrsquoAltare di Ελεος come dedicato dagli Ateniesi a una laquotredicesima divinitagraveraquo(rsquoΑθηνα13οι τν rsquoΕλου στσαντο βωμ(ν Yς τρισκαιδεκτου θεο)) Come osser-va Crosby 103 laquothe simplest explanation of the text would seem to be that Pity wasadded to the Twelve Gods in Athens in some physical sense by sharing their sanc-tuary either through the addition of a second altar or through a gradual usurpationof the name Essentialy the Altar of the Twelve Gods was an altar of Pityraquo Il fattoche gli Ateniesi venerassero realmente Ελεος come una divinitagrave secondo quanto egraveaffermato nelle fonti letterarie resta tuttavia in dubbio alcuni studiosi propendonoper il ritenere che il tema dellrsquounicitagrave del culto ateniese di Ελεος sia un topos retori-co assunto a simbolo dellrsquohumanitas di Atene e non faccia riferimento a un cultopraticato nel concreto (questa tesi egrave sostenuta di recente da Stafford come n 62)

279LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν illumina a mio parere lrsquoosservazione diStazio (e allo stesso tempo trae da essa conferma) la sua correzio-ne della tradizione mitica sembra essere stata suggerita proprio dal-la consapevolezza che in precedenza lrsquoaltare era dedicato ai DodiciDei66 Ci si puograve chiedere allora se Stazio inventasse la variante della fondazione da parte degli dei oppure la desumesse da unrsquoope-ra letteraria anteriore Si puograve ipotizzare che questa variante si trovasse nellrsquoOrestes di Pacuvio Come si egrave detto in relazione alprocesso ad Oreste egrave plausibile che Pacuvio seguisse la versione mitica secondo la quale i giudici sono gli dei67 secondo questa tra-dizione lrsquoAreopago egrave stato fondato dai dodici dei (ο δδεκα θεοcome afferma Demosth 2366) che si riunirono per la prima voltasul colle ateniese per giudicare un delitto di sangue commesso daAres (e da questo fatto il colle ndash e quindi il tribunale ndash prese il nomedi Areopago laquocolle di Aresraquo) Pacuvio elimina lrsquoAreopago (il pro-cesso si svolge nel tempio di Minerva) e lo sostituisce nella sua fun-zione drammaturgica di risoluzione della vicenda con il βωμςrsquoΕλου che coincide storicamente con il βωμς τ8ν δδεκα θε8νAllrsquoAreopago fondato dai Dodici Dei si contrappone lrsquoaltare diΕλεος che secondo Stazio fu fondato in realtagrave dagli dei e non da-gli Eraclidi come vuole la tradizione Si potrebbe trattare natural-mente di una semplice coincidenza ma alla luce delle corrispon-denze tra lrsquoaltare di Ελεος e lrsquoAreopago egrave suggestivo ipotizzareche Stazio faccia riferimento a Pacuvio il tragediografo romanopotrebbe aver inserito nel finale del suo dramma un mito eziologi-co relativo a quel luogo simbolico di Atene e aver accreditato laversione secondo la quale sono gli dei stessi a volere la fondazionedellrsquoaltare di Ελεος Secondo questrsquoipotesi Pacuvio proietterebbenel mito nella forma di una rielaborazione letteraria il reale muta-mento di unrsquoistituzione ateniese (il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν che di-viene βωμς rsquoΕλου)68 mettendo in atto un procedimento simile aquello che aveva svolto Eschilo in relazione allrsquoAreopago69 Diffe-

66) La scelta di valorizzare questa diversa tradizione mitica veicola un pro -fondo significato ideologico allrsquointerno del poema cf in part le considerazioni diD Feeney The Gods in Epic Oxford 1991 390ndash391

67) La questione egrave discussa nel sect 3 sul problema relativo alle varianti mitichedel processo di Oreste e alla loro antichitagrave cf in part nn 30 e 32

68) Cf quanto detto nella n 6569) A proposito della relazione tra le Eumenides di Eschilo e la riforma di

Efialte cf n 31

280 Luc ia Deg iovann i

renza di fondo tra i due autori resta perograve il fatto che il mito eziolo-gico introdotto da Eschilo faceva riferimento al contesto politico alui contemporaneo mentre nel caso di Pacuvio si tratterebbe di unascelta di carattere piugrave propriamente letterario ed erudito70

6 Il personaggio di Pilade

Da Lattanzio e dal Mitografo Vaticano II si apprende che egrave Pilade a laquotrascinareraquo Oreste allrsquoara Clementiae evidentemente eglista al fianco di Oreste per tutta la tragedia71 Il verbo utilizzato inentrambe le testimonianze (trahente) suggerisce uno stato di com-pleta prostrazione di Oreste Il rapporto tra i due amici appare anche in questo caso simile a quello delineato nellrsquoOrestes e nel-lrsquoIfigenia in Tauride di Euripide noncheacute nel Chryses di Pacuvio72Il duplice intervento di Pilade in due momenti critici del drammacon funzione di conforto e consiglio egrave presente nellrsquoOrestes di Euripide Nei vv 725ss di questa tragedia Pilade che sopraggiun-ge dopo che si egrave spenta lrsquoultima speranza di salvezza per Oreste(Menelao ha di fatto negato il suo aiuto) consiglia allrsquoamico di pre-sentarsi di fronte allrsquoassemblea degli Argivi che deve giudicarloper discolparsi gli infonde la speranza che possa in questo modosalvarsi (cf i vv 780ss) e lo conduce al luogo del processo soste-nendolo fisicamente Si vedano in particolare i vv 800ndash802 περι-βαλIν πλευρο13ς μο13σι πλευρH νωχελ ν(σ Yς γI διrsquo στεςσε σμικρH φροντζων Oχλου οδBν α9σχυνθες χσω Piladeporta quasi di peso Oreste attraverso la cittagrave si tratta precisamen-

70) A questo riguardo si ricordi lrsquoipotesi di Pfeiffer secondo cui Callimacopossa aver trattato negli Aetia un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di Ελε-ος (cf n 55) lo studioso pensava al mito di fondazione piugrave diffuso connesso con gliEraclidi nonostante questo non sia in realtagrave affermato nelle testimonianze su cui sifonda la sua ipotesi Non egrave dunque prudente avventurarsi in ulteriori speculazionimi limito a segnalare il fatto che gli Aetia di Callimaco sono un modello a cui Pa-cuvio potrebbe essersi ispirato eventualmente anche per proporre versioni eziolo-giche alternative rispetto a quelle svolte dal poeta greco

71) Si ricordi che come si ricava da Servio allrsquoinizio del dramma Pilade con-siglia a Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo (cf la discussione della testimo-nianza svolta nel sect 3)

72) Cf Manuwald (come n 5) 68 Appartiene al Chryses di Pacuvio la cele-bre scena citata piugrave volte da Cicerone (Lael 724 Fin 52263) in cui i due amici sioffrono di morire lrsquouno per lrsquoaltro

281LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

te dellrsquoimmagine suggerita dallrsquoespressione di Lattanzio Pyladeamico trahente Dopo che lrsquoassemblea li ha condannati a morteOreste ed Elettra in preda alla disperazione decidono di togliersila vita a questo punto interviene nuovamente Pilade (vv 1085ss)che con la luciditagrave progettuale che lo caratterizza escogita il pianospietato la cui attuazione occupa il finale della tragedia (vv 1172ndash1176) Anche nellrsquoIfigenia in Tauride Pilade ha un ruolo fonda-mentale nel prologo come si egrave giagrave ricordato nel sect 3 Pilade infon-de coraggio in Oreste snervato dalla persecuzione delle Erinni e ri-dotto a uno stato di inerzia e gli consiglia come agire Nel seguitodella tragedia interventi significativi di Pilade si trovano ai vv 674ndash685 (in cui egli rifiuta la possibilitagrave di aver salva la vita offerta daIfigenia mentre Oreste appare destinato a essere sacrificato73 aivv 719ndash722 si dichiara fiducioso in un rivolgimento che li possasalvare entrambi) e ai vv 902ndash908 una battuta molto interessanteper definire la psicologia del personaggio Dopo il riconoscimentoOreste e Ifigenia si abbandonano a unrsquoespressione lirica di gioia einsieme di paura per il pericolo in cui si trovano Pilade intervienea fermare lrsquoeffusione dei loro sentimenti (laquoma basta coi lamentiraquov 904) e a richiamarli alla necessitagrave di escogitare un piano per fug-gire dalla Tauride La rappresentazione della personalitagrave di Piladein queste due tragedie di Euripide appare dunque coerente e unita-ria Pilade interviene sempre in momenti critici con la funzione diinfondere speranza e dispensare consigli la sua luciditagrave progettua-le e il suo ottimismo si contrappongono sistematicamente alla con-dizione di snervamento quasi abulia che contraddistingue OresteQuesta caratterizzazione del personaggio di Pilade si adatta piena-mente al ruolo che sembra svolgere nella tragedia di Pacuvio

7 Lo spettro di Clitemnestra

Sia Virgilio (fugit v 473) sia il commento di Lattanzio a Stazio(lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae sum-mouerit) fanno riferimento a un inseguimento di Oreste da partedello spettro della madre (che secondo la descrizione di Virgilio egravearmata di fiaccole e cinta di serpenti secondo lrsquoimmagine topica

73) Si tratta del passo che secondo Wilamowitz (come n 65) ha ispirato lascena del Chryses di Pacuvio sopra menzionata

282 Luc ia Deg iovann i

dellrsquoErinni) Il contesto della similitudine virgiliana suggerisce chesi tratti di un sogno di Oreste sulla base della fitta rete di corri-spondenze tra illustrans e illustrandum Dopo il tradimento diEnea Didone si trova in uno stato di furor (cf v 465 furentem ev 474 ergo ubi concepit furias euicta dolore) da sveglia ha allucina-zioni (cf i vv 460ndash461 hinc exaudiri uoces et uerba uocantis uisauiri) e mentre dorme ha incubi (cf i vv 465ndash468) I due personaggimitici della similitudine sono entrambi in preda al furor e pertantoad entrambi sono associate le Furiae in quanto divinitagrave (mentre alv 474 a Didone sono riferite le Furiae in quanto sentimento) Il tur-bamento che affligge specificamente Penteo laquovedere due soli e dueTebiraquo corrisponde a ciograve che Didone prova ai vv 460ndash461 si trattadi una percezione distorta della realtagrave in quanto i sensi (sia Penteoche Didone sono svegli) vengono influenzati dal tormento interio-re Gli incubi di Didone invece hanno precise corrispondenze coni patimenti di Oreste e nessuna attinenza con le vicende di PenteoDidone egrave perseguitata in sogno dal ferus Aeneas come Oreste egrave in-calzato dalla madre in entrambi i casi si tratta di spettri del passatoche rimandano a sensi di colpa (per Didone si tratta naturalmentedel tradimento della memoria del primo marito cf i vv 460ndash461)Didone sogna di procedere sola per una lunga via in una terra de-serta cercando i compatrioti rivive stravolta in forma di incubolrsquoesperienza che ha provato nel fuggire esule dalla patria in cercadi un luogo ospitale Oreste dopo il matricidio egrave costretto a vaga-bondare a lungo esule e solo74 probabilmente egrave proprio questo lrsquoelemento che motiva la scelta di Oreste come termine di paragone

Per quanto riguarda la tragedia di Pacuvio si pone il seguenteproblema lrsquoombra di Clitemnestra era solo un prodotto dellrsquoalluci-nazione di Oreste (e non era quindi visibile agli spettatori) oppurecompariva in scena e inseguiva materialmente Oreste In riferimen-to al passo di Virgilio Lattanzio opta sicuramente per la prima inter-

74) In Aesch Eum 240 Oreste dichiara di aver vagato per terre e per mari alv 249 le Erinni dicono di aver percorso addirittura ogni angolo della terra e varcato ilmare inseguendo Oreste cf anche la predizione dei vagabondaggi di Oreste in EurEl 1253 In questi casi le peregrinazioni precedono il processo NellrsquoIfigenia in Tau-ride di Euripide invece la medesima condizione egrave attribuita a Oreste dopo il proces-so cf i vv 970ndash971 Vσαι δrsquo rsquoΕριν4ων οκ πεσθησαν ν(μ δρ(μοις νιδρ4τοισιν[λστρουν μrsquo ε dove lrsquoaggettivo ν-ίδρυτος (da δρ4ω) puograve voler dire laquosenza posaraquoma suggerisce anche lrsquoidea dellrsquoandare errando Egrave assai probabile che questo aspettofosse tematizzato anche nella tragedia di Pacuvio sia prima sia dopo lrsquoassoluzione

283LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

pretazione come dimostra la scelta del verbo (uidebatur) ma egrave probabile che si basi unicamente sul testo di Virgilio e sui relativicommenti senza conoscere direttamente lrsquoopera di Pacuvio Drsquoaltraparte egrave ben possibile che lrsquoombra di Clitemnestra comparisse in sce-na dato che cosigrave avveniva nelle Eumenides di Eschilo Crsquoegrave tuttaviauna possibilitagrave di conciliare le due interpretazioni suggerita propriodal contesto virgiliano In Eschilo lo spettro di Clitemnestra egrave senza dubbio visibile sulla scena (ai vv 94ndash139) ma si presenta come unrsquoim-magine di sogno che appare alle Erinni addormentate nel tempio diApollo nel dichiarare la propria identitagrave Clitemnestra si definisce unOναρ (cf v 116 Oναρ γHρ ltμGς ν)ν Κλυταιμστρα καλ8) nellrsquoinvita-re le Erinni a guardare le sue ferite chiarisce che esse non possono ve-derla con gli occhi (vv 103ndash105 Vρα δB πληγHς τσδε καρδ^ σθεν ε=δουσα γHρ φρDν Oμμασιν λαμπρ4νεται [ν μρ^ δB μο13ρrsquoπρ(σκοπος βροτ8ν])75 La rappresentazione eschilea presupponedunque che le Erinni vedano in sogno Clitemnestra allo stesso modoin cui sognano di inseguire Oreste come egrave rivelato dai loro mugolii(v 130 λαβB λαβB λαβB λαβ φρζου) e dallrsquoosservazione di Clitem-nestra (vv 131ndash132 Oναρ δικεις θρα κλαγγανεις δrsquo Mπερ κ4ωνμριμναν ο2ποτrsquo κλεπων π(νου) Eschilo sembra quindi suggerireagli spettatori che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sullascena non egrave concepito come unrsquoentitagrave concreta ma solo come visua-lizzazione del sogno delle Erinni In Virgilio la similitudine con Ore-ste egrave riferita proprio agli incubi di Didone la coincidenza potrebbenon essere casuale Egrave possibile formulare lrsquoipotesi che Pacuvio abbiaripreso da Eschilo la presenza in scena dello spettro di Clitemnestracome sogno ma con una variazione apparirebbe a Oreste e non alleErinni Come le Erinni sognavano di inseguire Oreste e di essere rim-proverate da Clitemnestra per non aver svolto bene il loro compitocosigrave Oreste potrebbe sognare di essere inseguito dallo spettro dellamadre (e non mancherebbe nemmeno un parallelo per il sonno diOreste il personaggio egrave addormentato in scena in tutta la parte ini-ziale dellrsquoOrestes di Euripide fino al v 210) Egrave difficile stabilire dovepotesse essere collocata tale scena ma in base alla testimonianza for-nita da Stazio Theb 12511 e dal relativo scolio di Lattanzio si puograveforse riferire allrsquoattacco di follia di Oreste dopo lrsquoassoluzione

75) Il v 105 egrave ritenuto interpolato dagli editori egrave probabile che serva a espli-citare che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sulla scena non deve essereconcepito dagli spettatori come unrsquoentitagrave concreta

8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

Pisa Luc ia Deg iovann i

Luc ia Deg iovann i284

277LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

690ndash692 e 698ndash69960 a questo scopo vengono integrate tra i culticittadini le Erinni stesse con la funzione di laquodispensatrici di giu-stiziaraquo (cf lrsquoosservazione di Atena ai vv 990ndash991 κ τ8ν φοβερ8ντ8νδε προσπων μγα κρδος Aρ8 το13σδε πολταις)61 Lrsquoistituzio-ne del βωμς rsquoΕλου presuppone invece un concetto di giustiziamite che opera con clemenza Questo slittamento ideologico bensi accorda con lrsquoimmagine di Atene come centro di φιλανθρωπαper antonomasia di cui il βωμς rsquoΕλου assurge a simbolo62 Neitesti letterari i riferimenti allrsquoaltare srsquoaccompagnano spesso allasottolineatura del carattere di unicitagrave di questrsquoistituzione ateniesesi ricordi in particolare il riferimento di Pausania che su tale osser-vazione costruisce un elogio della cittagrave con concetti in parte affinia quelli formulati nel passo di Stazio63 Il medesimo carattere diunicitagrave egrave sottolineato in relazione allrsquoAreopago nel discorso di fon-dazione di Atena (cf Aesch Eum 702ndash703) Questo parallelismo contrasto dellrsquoaltare di Ελεος rispetto allrsquoAreopago quale si puograveintravedere nei concetti espressi da Stazio avrebbe un profondo significato ideologico nellrsquoOrestes di Pacuvio dove la funzionedrammaturgica dellrsquoAreopago era svolta dallrsquoaltare di Ελεος Sipuograve quindi ipotizzare che i temi svolti da Stazio in relazione allrsquoaraClementiae fossero ispirati dalla tragedia di Pacuvio

Unrsquoulteriore osservazione di Stazio puograve infine suggerire unrsquoi-potesi circa la versione mitica adottata da Pacuvio Nei versi che introducono il passo relativo al valore dellrsquoara Clementiae (Theb

60) Eum 690ndash692 ν δB τC σβας στ8ν φ(βος τε ξυγγενDς τ μD δικε13ν σχσει τ( τrsquo Eμαρ κα κατrsquo εφρ(νην Aμ8ς 698ndash699 κα μD τ δεινν πGν π(λεωςampξω βαλε13ν τς γHρ δεδοικIς μηδBν ampνδικος βροτ8ν

61) Su questo tema cf recentemente H H Bacon The Furiesrsquo HomecomingCPh 96 2001 48ndash59 58

62) A partire dallrsquoetagrave ellenistica il riferimento al βωμς rsquoΕλου diviene un to-pos retorico comprovante lrsquohumanitas di Atene (e proprio in quanto topos questoargomento egrave consigliato nei manuali di retorica sia greci che romani cfr Apsin ArsRhetorica 1016 Dilts Kennedy e Quint Inst 51138) In merito a questo tema cfin part E J Stafford Eleos the Athenian laquoAltar of Pityraquo and its god in H vanWees (ed) Worshipping virtues personification and the divine in ancient GreeceLondon 2000 199ndash225

63) Paus 1171 rsquoΑθηναοις δB ν τK γορL κα λλα στν οκ ς Mπανταςπσημα κα rsquoΕλου βωμ(ς N μλιστα θε8ν ς νθρπινον βον κα μεταβολHςπραγμτων Oντι Pφελμ μ(νοι τιμHς QΕλλνων νμουσιν rsquoΑθηνα13οι το4τοις δB οτH ς φιλανθρωπαν μ(νον καθστηκεν λλH κα θεοRς εσεβο)σιν λλων πλονκα γHρ Α9δο)ς σφισι βωμ(ς στι κα Φμης κα QΟρμς δλ τε ναργ8ς Vσοιςπλον τι Wτρων εσεβεας μτεστιν Xσον σφσι παρν τ4χης χρηστς

278 Luc ia Deg iovann i

12497ss riportato supra nella n 58) Stazio critica la tradizionemitica (fama) secondo cui lrsquoaltare fu fondato dagli Eraclidi64 e afferma che in realtagrave (factis) fu istituito dagli dei stessi Per ap-profondire questo aspetto egrave opportuno ricordare che il βωμςrsquoΕλου menzionato nelle fonti letterarie a partire dallrsquoetagrave ellenisti-ca egrave da identificare con il piugrave antico βωμς τ8ν δδεκα θε8ν fondato alla fine del VI sec aC anchrsquoesso collocato nellrsquoγορά eavente funzione di asilo65 Lrsquoidentificazione del βωμς rsquoΕλου con

64) Per le attestazioni di questa tradizione mitica cf n 41 e riguardo allrsquoipo-tesi che fosse trattata da Callimaco cf n 55

65) Lrsquoidentificazione fu proposta per la prima volta da U von Wilamowitz-Moellendorff Aus Kydathen in Philologische Untersuchungen I Berlin 1880 201n 4 DellrsquoAltare dei Dodici Dei sono stati trovati resti nel 1934 negli scavi dellrsquoγοράcondotti dallrsquoAmerican School of Classical Studies at Athens Il primo studio ap-profondito al riguardo egrave quello di M Crosby The Altar of the Twelve Gods inAthens Hesperia Suppl 8 1949 82ndash103 che sostiene lrsquoidentificazione proposta daWilamowitz (cf in part pp 102ndash103) ulteriori argomentazioni in suo supporto sitrovano in Thompson (come n 39) 49ss per uno studio archeologico piugrave esaustivocf L M Gadbery The Sanctuary of the Twelve Gods in the Athenian Agora a Re-vised View Hesperia 61 1992 447ndash489 Sappiamo da Tucidide (6546ndash7) che lrsquoAl-tare dei Dodici Dei nellrsquoγορά fu fondato da Pisistrato il Giovane (figlio del tirannoIppia) durante il suo arcontato intorno al 522521 aC Da numerose altre fonti sievince che questo altare aveva funzione di asilo la prima attestazione storica di questo ruolo egrave data da Herod 61084 in relazione ad avvenimenti del 519 aC altririferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo si trovano in Diodoro (12391 even-to del 431 aC) e Licurgo (In Leocratem 93 fatto avvenuto intorno al 355 aC) I ri-ferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo cessano con la metagrave del IV sec aCpiugrave o meno contemporaneamente a quando cominciano i riferimenti allrsquoAltare diΕλεος che svolgeva la medesima funzione (cf le testimonianze raccolte in Wycher-ley [come n 40] 67ndash74) I riferimenti piugrave antichi si trovano negli scoli ad alcuni autoriclassici (cf in part gli scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle citati nella n 55) Nellrsquoetagraveellenistica e romana egrave sempre menzionato il βωμς rsquoΕλου come luogo drsquoasilo ad Ate-ne (Pausania non nomina lrsquoAltare dei Dodici Dei) La continuitagrave di funzione fa pen-sare che con βωμς τ8ν δδεκα θε8ν e βωμς rsquoΕλου si indichi il medesimo luogonellrsquoγορά di Atene Una conferma sembra data da Philostr Epist 39 (70) che parladellrsquoAltare di Ελεος come dedicato dagli Ateniesi a una laquotredicesima divinitagraveraquo(rsquoΑθηνα13οι τν rsquoΕλου στσαντο βωμ(ν Yς τρισκαιδεκτου θεο)) Come osser-va Crosby 103 laquothe simplest explanation of the text would seem to be that Pity wasadded to the Twelve Gods in Athens in some physical sense by sharing their sanc-tuary either through the addition of a second altar or through a gradual usurpationof the name Essentialy the Altar of the Twelve Gods was an altar of Pityraquo Il fattoche gli Ateniesi venerassero realmente Ελεος come una divinitagrave secondo quanto egraveaffermato nelle fonti letterarie resta tuttavia in dubbio alcuni studiosi propendonoper il ritenere che il tema dellrsquounicitagrave del culto ateniese di Ελεος sia un topos retori-co assunto a simbolo dellrsquohumanitas di Atene e non faccia riferimento a un cultopraticato nel concreto (questa tesi egrave sostenuta di recente da Stafford come n 62)

279LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν illumina a mio parere lrsquoosservazione diStazio (e allo stesso tempo trae da essa conferma) la sua correzio-ne della tradizione mitica sembra essere stata suggerita proprio dal-la consapevolezza che in precedenza lrsquoaltare era dedicato ai DodiciDei66 Ci si puograve chiedere allora se Stazio inventasse la variante della fondazione da parte degli dei oppure la desumesse da unrsquoope-ra letteraria anteriore Si puograve ipotizzare che questa variante si trovasse nellrsquoOrestes di Pacuvio Come si egrave detto in relazione alprocesso ad Oreste egrave plausibile che Pacuvio seguisse la versione mitica secondo la quale i giudici sono gli dei67 secondo questa tra-dizione lrsquoAreopago egrave stato fondato dai dodici dei (ο δδεκα θεοcome afferma Demosth 2366) che si riunirono per la prima voltasul colle ateniese per giudicare un delitto di sangue commesso daAres (e da questo fatto il colle ndash e quindi il tribunale ndash prese il nomedi Areopago laquocolle di Aresraquo) Pacuvio elimina lrsquoAreopago (il pro-cesso si svolge nel tempio di Minerva) e lo sostituisce nella sua fun-zione drammaturgica di risoluzione della vicenda con il βωμςrsquoΕλου che coincide storicamente con il βωμς τ8ν δδεκα θε8νAllrsquoAreopago fondato dai Dodici Dei si contrappone lrsquoaltare diΕλεος che secondo Stazio fu fondato in realtagrave dagli dei e non da-gli Eraclidi come vuole la tradizione Si potrebbe trattare natural-mente di una semplice coincidenza ma alla luce delle corrispon-denze tra lrsquoaltare di Ελεος e lrsquoAreopago egrave suggestivo ipotizzareche Stazio faccia riferimento a Pacuvio il tragediografo romanopotrebbe aver inserito nel finale del suo dramma un mito eziologi-co relativo a quel luogo simbolico di Atene e aver accreditato laversione secondo la quale sono gli dei stessi a volere la fondazionedellrsquoaltare di Ελεος Secondo questrsquoipotesi Pacuvio proietterebbenel mito nella forma di una rielaborazione letteraria il reale muta-mento di unrsquoistituzione ateniese (il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν che di-viene βωμς rsquoΕλου)68 mettendo in atto un procedimento simile aquello che aveva svolto Eschilo in relazione allrsquoAreopago69 Diffe-

66) La scelta di valorizzare questa diversa tradizione mitica veicola un pro -fondo significato ideologico allrsquointerno del poema cf in part le considerazioni diD Feeney The Gods in Epic Oxford 1991 390ndash391

67) La questione egrave discussa nel sect 3 sul problema relativo alle varianti mitichedel processo di Oreste e alla loro antichitagrave cf in part nn 30 e 32

68) Cf quanto detto nella n 6569) A proposito della relazione tra le Eumenides di Eschilo e la riforma di

Efialte cf n 31

280 Luc ia Deg iovann i

renza di fondo tra i due autori resta perograve il fatto che il mito eziolo-gico introdotto da Eschilo faceva riferimento al contesto politico alui contemporaneo mentre nel caso di Pacuvio si tratterebbe di unascelta di carattere piugrave propriamente letterario ed erudito70

6 Il personaggio di Pilade

Da Lattanzio e dal Mitografo Vaticano II si apprende che egrave Pilade a laquotrascinareraquo Oreste allrsquoara Clementiae evidentemente eglista al fianco di Oreste per tutta la tragedia71 Il verbo utilizzato inentrambe le testimonianze (trahente) suggerisce uno stato di com-pleta prostrazione di Oreste Il rapporto tra i due amici appare anche in questo caso simile a quello delineato nellrsquoOrestes e nel-lrsquoIfigenia in Tauride di Euripide noncheacute nel Chryses di Pacuvio72Il duplice intervento di Pilade in due momenti critici del drammacon funzione di conforto e consiglio egrave presente nellrsquoOrestes di Euripide Nei vv 725ss di questa tragedia Pilade che sopraggiun-ge dopo che si egrave spenta lrsquoultima speranza di salvezza per Oreste(Menelao ha di fatto negato il suo aiuto) consiglia allrsquoamico di pre-sentarsi di fronte allrsquoassemblea degli Argivi che deve giudicarloper discolparsi gli infonde la speranza che possa in questo modosalvarsi (cf i vv 780ss) e lo conduce al luogo del processo soste-nendolo fisicamente Si vedano in particolare i vv 800ndash802 περι-βαλIν πλευρο13ς μο13σι πλευρH νωχελ ν(σ Yς γI διrsquo στεςσε σμικρH φροντζων Oχλου οδBν α9σχυνθες χσω Piladeporta quasi di peso Oreste attraverso la cittagrave si tratta precisamen-

70) A questo riguardo si ricordi lrsquoipotesi di Pfeiffer secondo cui Callimacopossa aver trattato negli Aetia un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di Ελε-ος (cf n 55) lo studioso pensava al mito di fondazione piugrave diffuso connesso con gliEraclidi nonostante questo non sia in realtagrave affermato nelle testimonianze su cui sifonda la sua ipotesi Non egrave dunque prudente avventurarsi in ulteriori speculazionimi limito a segnalare il fatto che gli Aetia di Callimaco sono un modello a cui Pa-cuvio potrebbe essersi ispirato eventualmente anche per proporre versioni eziolo-giche alternative rispetto a quelle svolte dal poeta greco

71) Si ricordi che come si ricava da Servio allrsquoinizio del dramma Pilade con-siglia a Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo (cf la discussione della testimo-nianza svolta nel sect 3)

72) Cf Manuwald (come n 5) 68 Appartiene al Chryses di Pacuvio la cele-bre scena citata piugrave volte da Cicerone (Lael 724 Fin 52263) in cui i due amici sioffrono di morire lrsquouno per lrsquoaltro

281LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

te dellrsquoimmagine suggerita dallrsquoespressione di Lattanzio Pyladeamico trahente Dopo che lrsquoassemblea li ha condannati a morteOreste ed Elettra in preda alla disperazione decidono di togliersila vita a questo punto interviene nuovamente Pilade (vv 1085ss)che con la luciditagrave progettuale che lo caratterizza escogita il pianospietato la cui attuazione occupa il finale della tragedia (vv 1172ndash1176) Anche nellrsquoIfigenia in Tauride Pilade ha un ruolo fonda-mentale nel prologo come si egrave giagrave ricordato nel sect 3 Pilade infon-de coraggio in Oreste snervato dalla persecuzione delle Erinni e ri-dotto a uno stato di inerzia e gli consiglia come agire Nel seguitodella tragedia interventi significativi di Pilade si trovano ai vv 674ndash685 (in cui egli rifiuta la possibilitagrave di aver salva la vita offerta daIfigenia mentre Oreste appare destinato a essere sacrificato73 aivv 719ndash722 si dichiara fiducioso in un rivolgimento che li possasalvare entrambi) e ai vv 902ndash908 una battuta molto interessanteper definire la psicologia del personaggio Dopo il riconoscimentoOreste e Ifigenia si abbandonano a unrsquoespressione lirica di gioia einsieme di paura per il pericolo in cui si trovano Pilade intervienea fermare lrsquoeffusione dei loro sentimenti (laquoma basta coi lamentiraquov 904) e a richiamarli alla necessitagrave di escogitare un piano per fug-gire dalla Tauride La rappresentazione della personalitagrave di Piladein queste due tragedie di Euripide appare dunque coerente e unita-ria Pilade interviene sempre in momenti critici con la funzione diinfondere speranza e dispensare consigli la sua luciditagrave progettua-le e il suo ottimismo si contrappongono sistematicamente alla con-dizione di snervamento quasi abulia che contraddistingue OresteQuesta caratterizzazione del personaggio di Pilade si adatta piena-mente al ruolo che sembra svolgere nella tragedia di Pacuvio

7 Lo spettro di Clitemnestra

Sia Virgilio (fugit v 473) sia il commento di Lattanzio a Stazio(lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae sum-mouerit) fanno riferimento a un inseguimento di Oreste da partedello spettro della madre (che secondo la descrizione di Virgilio egravearmata di fiaccole e cinta di serpenti secondo lrsquoimmagine topica

73) Si tratta del passo che secondo Wilamowitz (come n 65) ha ispirato lascena del Chryses di Pacuvio sopra menzionata

282 Luc ia Deg iovann i

dellrsquoErinni) Il contesto della similitudine virgiliana suggerisce chesi tratti di un sogno di Oreste sulla base della fitta rete di corri-spondenze tra illustrans e illustrandum Dopo il tradimento diEnea Didone si trova in uno stato di furor (cf v 465 furentem ev 474 ergo ubi concepit furias euicta dolore) da sveglia ha allucina-zioni (cf i vv 460ndash461 hinc exaudiri uoces et uerba uocantis uisauiri) e mentre dorme ha incubi (cf i vv 465ndash468) I due personaggimitici della similitudine sono entrambi in preda al furor e pertantoad entrambi sono associate le Furiae in quanto divinitagrave (mentre alv 474 a Didone sono riferite le Furiae in quanto sentimento) Il tur-bamento che affligge specificamente Penteo laquovedere due soli e dueTebiraquo corrisponde a ciograve che Didone prova ai vv 460ndash461 si trattadi una percezione distorta della realtagrave in quanto i sensi (sia Penteoche Didone sono svegli) vengono influenzati dal tormento interio-re Gli incubi di Didone invece hanno precise corrispondenze coni patimenti di Oreste e nessuna attinenza con le vicende di PenteoDidone egrave perseguitata in sogno dal ferus Aeneas come Oreste egrave in-calzato dalla madre in entrambi i casi si tratta di spettri del passatoche rimandano a sensi di colpa (per Didone si tratta naturalmentedel tradimento della memoria del primo marito cf i vv 460ndash461)Didone sogna di procedere sola per una lunga via in una terra de-serta cercando i compatrioti rivive stravolta in forma di incubolrsquoesperienza che ha provato nel fuggire esule dalla patria in cercadi un luogo ospitale Oreste dopo il matricidio egrave costretto a vaga-bondare a lungo esule e solo74 probabilmente egrave proprio questo lrsquoelemento che motiva la scelta di Oreste come termine di paragone

Per quanto riguarda la tragedia di Pacuvio si pone il seguenteproblema lrsquoombra di Clitemnestra era solo un prodotto dellrsquoalluci-nazione di Oreste (e non era quindi visibile agli spettatori) oppurecompariva in scena e inseguiva materialmente Oreste In riferimen-to al passo di Virgilio Lattanzio opta sicuramente per la prima inter-

74) In Aesch Eum 240 Oreste dichiara di aver vagato per terre e per mari alv 249 le Erinni dicono di aver percorso addirittura ogni angolo della terra e varcato ilmare inseguendo Oreste cf anche la predizione dei vagabondaggi di Oreste in EurEl 1253 In questi casi le peregrinazioni precedono il processo NellrsquoIfigenia in Tau-ride di Euripide invece la medesima condizione egrave attribuita a Oreste dopo il proces-so cf i vv 970ndash971 Vσαι δrsquo rsquoΕριν4ων οκ πεσθησαν ν(μ δρ(μοις νιδρ4τοισιν[λστρουν μrsquo ε dove lrsquoaggettivo ν-ίδρυτος (da δρ4ω) puograve voler dire laquosenza posaraquoma suggerisce anche lrsquoidea dellrsquoandare errando Egrave assai probabile che questo aspettofosse tematizzato anche nella tragedia di Pacuvio sia prima sia dopo lrsquoassoluzione

283LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

pretazione come dimostra la scelta del verbo (uidebatur) ma egrave probabile che si basi unicamente sul testo di Virgilio e sui relativicommenti senza conoscere direttamente lrsquoopera di Pacuvio Drsquoaltraparte egrave ben possibile che lrsquoombra di Clitemnestra comparisse in sce-na dato che cosigrave avveniva nelle Eumenides di Eschilo Crsquoegrave tuttaviauna possibilitagrave di conciliare le due interpretazioni suggerita propriodal contesto virgiliano In Eschilo lo spettro di Clitemnestra egrave senza dubbio visibile sulla scena (ai vv 94ndash139) ma si presenta come unrsquoim-magine di sogno che appare alle Erinni addormentate nel tempio diApollo nel dichiarare la propria identitagrave Clitemnestra si definisce unOναρ (cf v 116 Oναρ γHρ ltμGς ν)ν Κλυταιμστρα καλ8) nellrsquoinvita-re le Erinni a guardare le sue ferite chiarisce che esse non possono ve-derla con gli occhi (vv 103ndash105 Vρα δB πληγHς τσδε καρδ^ σθεν ε=δουσα γHρ φρDν Oμμασιν λαμπρ4νεται [ν μρ^ δB μο13ρrsquoπρ(σκοπος βροτ8ν])75 La rappresentazione eschilea presupponedunque che le Erinni vedano in sogno Clitemnestra allo stesso modoin cui sognano di inseguire Oreste come egrave rivelato dai loro mugolii(v 130 λαβB λαβB λαβB λαβ φρζου) e dallrsquoosservazione di Clitem-nestra (vv 131ndash132 Oναρ δικεις θρα κλαγγανεις δrsquo Mπερ κ4ωνμριμναν ο2ποτrsquo κλεπων π(νου) Eschilo sembra quindi suggerireagli spettatori che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sullascena non egrave concepito come unrsquoentitagrave concreta ma solo come visua-lizzazione del sogno delle Erinni In Virgilio la similitudine con Ore-ste egrave riferita proprio agli incubi di Didone la coincidenza potrebbenon essere casuale Egrave possibile formulare lrsquoipotesi che Pacuvio abbiaripreso da Eschilo la presenza in scena dello spettro di Clitemnestracome sogno ma con una variazione apparirebbe a Oreste e non alleErinni Come le Erinni sognavano di inseguire Oreste e di essere rim-proverate da Clitemnestra per non aver svolto bene il loro compitocosigrave Oreste potrebbe sognare di essere inseguito dallo spettro dellamadre (e non mancherebbe nemmeno un parallelo per il sonno diOreste il personaggio egrave addormentato in scena in tutta la parte ini-ziale dellrsquoOrestes di Euripide fino al v 210) Egrave difficile stabilire dovepotesse essere collocata tale scena ma in base alla testimonianza for-nita da Stazio Theb 12511 e dal relativo scolio di Lattanzio si puograveforse riferire allrsquoattacco di follia di Oreste dopo lrsquoassoluzione

75) Il v 105 egrave ritenuto interpolato dagli editori egrave probabile che serva a espli-citare che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sulla scena non deve essereconcepito dagli spettatori come unrsquoentitagrave concreta

8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

Pisa Luc ia Deg iovann i

Luc ia Deg iovann i284

278 Luc ia Deg iovann i

12497ss riportato supra nella n 58) Stazio critica la tradizionemitica (fama) secondo cui lrsquoaltare fu fondato dagli Eraclidi64 e afferma che in realtagrave (factis) fu istituito dagli dei stessi Per ap-profondire questo aspetto egrave opportuno ricordare che il βωμςrsquoΕλου menzionato nelle fonti letterarie a partire dallrsquoetagrave ellenisti-ca egrave da identificare con il piugrave antico βωμς τ8ν δδεκα θε8ν fondato alla fine del VI sec aC anchrsquoesso collocato nellrsquoγορά eavente funzione di asilo65 Lrsquoidentificazione del βωμς rsquoΕλου con

64) Per le attestazioni di questa tradizione mitica cf n 41 e riguardo allrsquoipo-tesi che fosse trattata da Callimaco cf n 55

65) Lrsquoidentificazione fu proposta per la prima volta da U von Wilamowitz-Moellendorff Aus Kydathen in Philologische Untersuchungen I Berlin 1880 201n 4 DellrsquoAltare dei Dodici Dei sono stati trovati resti nel 1934 negli scavi dellrsquoγοράcondotti dallrsquoAmerican School of Classical Studies at Athens Il primo studio ap-profondito al riguardo egrave quello di M Crosby The Altar of the Twelve Gods inAthens Hesperia Suppl 8 1949 82ndash103 che sostiene lrsquoidentificazione proposta daWilamowitz (cf in part pp 102ndash103) ulteriori argomentazioni in suo supporto sitrovano in Thompson (come n 39) 49ss per uno studio archeologico piugrave esaustivocf L M Gadbery The Sanctuary of the Twelve Gods in the Athenian Agora a Re-vised View Hesperia 61 1992 447ndash489 Sappiamo da Tucidide (6546ndash7) che lrsquoAl-tare dei Dodici Dei nellrsquoγορά fu fondato da Pisistrato il Giovane (figlio del tirannoIppia) durante il suo arcontato intorno al 522521 aC Da numerose altre fonti sievince che questo altare aveva funzione di asilo la prima attestazione storica di questo ruolo egrave data da Herod 61084 in relazione ad avvenimenti del 519 aC altririferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo si trovano in Diodoro (12391 even-to del 431 aC) e Licurgo (In Leocratem 93 fatto avvenuto intorno al 355 aC) I ri-ferimenti allrsquoAltare dei Dodici Dei come asilo cessano con la metagrave del IV sec aCpiugrave o meno contemporaneamente a quando cominciano i riferimenti allrsquoAltare diΕλεος che svolgeva la medesima funzione (cf le testimonianze raccolte in Wycher-ley [come n 40] 67ndash74) I riferimenti piugrave antichi si trovano negli scoli ad alcuni autoriclassici (cf in part gli scoli allrsquoEdipo a Colono di Sofocle citati nella n 55) Nellrsquoetagraveellenistica e romana egrave sempre menzionato il βωμς rsquoΕλου come luogo drsquoasilo ad Ate-ne (Pausania non nomina lrsquoAltare dei Dodici Dei) La continuitagrave di funzione fa pen-sare che con βωμς τ8ν δδεκα θε8ν e βωμς rsquoΕλου si indichi il medesimo luogonellrsquoγορά di Atene Una conferma sembra data da Philostr Epist 39 (70) che parladellrsquoAltare di Ελεος come dedicato dagli Ateniesi a una laquotredicesima divinitagraveraquo(rsquoΑθηνα13οι τν rsquoΕλου στσαντο βωμ(ν Yς τρισκαιδεκτου θεο)) Come osser-va Crosby 103 laquothe simplest explanation of the text would seem to be that Pity wasadded to the Twelve Gods in Athens in some physical sense by sharing their sanc-tuary either through the addition of a second altar or through a gradual usurpationof the name Essentialy the Altar of the Twelve Gods was an altar of Pityraquo Il fattoche gli Ateniesi venerassero realmente Ελεος come una divinitagrave secondo quanto egraveaffermato nelle fonti letterarie resta tuttavia in dubbio alcuni studiosi propendonoper il ritenere che il tema dellrsquounicitagrave del culto ateniese di Ελεος sia un topos retori-co assunto a simbolo dellrsquohumanitas di Atene e non faccia riferimento a un cultopraticato nel concreto (questa tesi egrave sostenuta di recente da Stafford come n 62)

279LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν illumina a mio parere lrsquoosservazione diStazio (e allo stesso tempo trae da essa conferma) la sua correzio-ne della tradizione mitica sembra essere stata suggerita proprio dal-la consapevolezza che in precedenza lrsquoaltare era dedicato ai DodiciDei66 Ci si puograve chiedere allora se Stazio inventasse la variante della fondazione da parte degli dei oppure la desumesse da unrsquoope-ra letteraria anteriore Si puograve ipotizzare che questa variante si trovasse nellrsquoOrestes di Pacuvio Come si egrave detto in relazione alprocesso ad Oreste egrave plausibile che Pacuvio seguisse la versione mitica secondo la quale i giudici sono gli dei67 secondo questa tra-dizione lrsquoAreopago egrave stato fondato dai dodici dei (ο δδεκα θεοcome afferma Demosth 2366) che si riunirono per la prima voltasul colle ateniese per giudicare un delitto di sangue commesso daAres (e da questo fatto il colle ndash e quindi il tribunale ndash prese il nomedi Areopago laquocolle di Aresraquo) Pacuvio elimina lrsquoAreopago (il pro-cesso si svolge nel tempio di Minerva) e lo sostituisce nella sua fun-zione drammaturgica di risoluzione della vicenda con il βωμςrsquoΕλου che coincide storicamente con il βωμς τ8ν δδεκα θε8νAllrsquoAreopago fondato dai Dodici Dei si contrappone lrsquoaltare diΕλεος che secondo Stazio fu fondato in realtagrave dagli dei e non da-gli Eraclidi come vuole la tradizione Si potrebbe trattare natural-mente di una semplice coincidenza ma alla luce delle corrispon-denze tra lrsquoaltare di Ελεος e lrsquoAreopago egrave suggestivo ipotizzareche Stazio faccia riferimento a Pacuvio il tragediografo romanopotrebbe aver inserito nel finale del suo dramma un mito eziologi-co relativo a quel luogo simbolico di Atene e aver accreditato laversione secondo la quale sono gli dei stessi a volere la fondazionedellrsquoaltare di Ελεος Secondo questrsquoipotesi Pacuvio proietterebbenel mito nella forma di una rielaborazione letteraria il reale muta-mento di unrsquoistituzione ateniese (il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν che di-viene βωμς rsquoΕλου)68 mettendo in atto un procedimento simile aquello che aveva svolto Eschilo in relazione allrsquoAreopago69 Diffe-

66) La scelta di valorizzare questa diversa tradizione mitica veicola un pro -fondo significato ideologico allrsquointerno del poema cf in part le considerazioni diD Feeney The Gods in Epic Oxford 1991 390ndash391

67) La questione egrave discussa nel sect 3 sul problema relativo alle varianti mitichedel processo di Oreste e alla loro antichitagrave cf in part nn 30 e 32

68) Cf quanto detto nella n 6569) A proposito della relazione tra le Eumenides di Eschilo e la riforma di

Efialte cf n 31

280 Luc ia Deg iovann i

renza di fondo tra i due autori resta perograve il fatto che il mito eziolo-gico introdotto da Eschilo faceva riferimento al contesto politico alui contemporaneo mentre nel caso di Pacuvio si tratterebbe di unascelta di carattere piugrave propriamente letterario ed erudito70

6 Il personaggio di Pilade

Da Lattanzio e dal Mitografo Vaticano II si apprende che egrave Pilade a laquotrascinareraquo Oreste allrsquoara Clementiae evidentemente eglista al fianco di Oreste per tutta la tragedia71 Il verbo utilizzato inentrambe le testimonianze (trahente) suggerisce uno stato di com-pleta prostrazione di Oreste Il rapporto tra i due amici appare anche in questo caso simile a quello delineato nellrsquoOrestes e nel-lrsquoIfigenia in Tauride di Euripide noncheacute nel Chryses di Pacuvio72Il duplice intervento di Pilade in due momenti critici del drammacon funzione di conforto e consiglio egrave presente nellrsquoOrestes di Euripide Nei vv 725ss di questa tragedia Pilade che sopraggiun-ge dopo che si egrave spenta lrsquoultima speranza di salvezza per Oreste(Menelao ha di fatto negato il suo aiuto) consiglia allrsquoamico di pre-sentarsi di fronte allrsquoassemblea degli Argivi che deve giudicarloper discolparsi gli infonde la speranza che possa in questo modosalvarsi (cf i vv 780ss) e lo conduce al luogo del processo soste-nendolo fisicamente Si vedano in particolare i vv 800ndash802 περι-βαλIν πλευρο13ς μο13σι πλευρH νωχελ ν(σ Yς γI διrsquo στεςσε σμικρH φροντζων Oχλου οδBν α9σχυνθες χσω Piladeporta quasi di peso Oreste attraverso la cittagrave si tratta precisamen-

70) A questo riguardo si ricordi lrsquoipotesi di Pfeiffer secondo cui Callimacopossa aver trattato negli Aetia un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di Ελε-ος (cf n 55) lo studioso pensava al mito di fondazione piugrave diffuso connesso con gliEraclidi nonostante questo non sia in realtagrave affermato nelle testimonianze su cui sifonda la sua ipotesi Non egrave dunque prudente avventurarsi in ulteriori speculazionimi limito a segnalare il fatto che gli Aetia di Callimaco sono un modello a cui Pa-cuvio potrebbe essersi ispirato eventualmente anche per proporre versioni eziolo-giche alternative rispetto a quelle svolte dal poeta greco

71) Si ricordi che come si ricava da Servio allrsquoinizio del dramma Pilade con-siglia a Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo (cf la discussione della testimo-nianza svolta nel sect 3)

72) Cf Manuwald (come n 5) 68 Appartiene al Chryses di Pacuvio la cele-bre scena citata piugrave volte da Cicerone (Lael 724 Fin 52263) in cui i due amici sioffrono di morire lrsquouno per lrsquoaltro

281LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

te dellrsquoimmagine suggerita dallrsquoespressione di Lattanzio Pyladeamico trahente Dopo che lrsquoassemblea li ha condannati a morteOreste ed Elettra in preda alla disperazione decidono di togliersila vita a questo punto interviene nuovamente Pilade (vv 1085ss)che con la luciditagrave progettuale che lo caratterizza escogita il pianospietato la cui attuazione occupa il finale della tragedia (vv 1172ndash1176) Anche nellrsquoIfigenia in Tauride Pilade ha un ruolo fonda-mentale nel prologo come si egrave giagrave ricordato nel sect 3 Pilade infon-de coraggio in Oreste snervato dalla persecuzione delle Erinni e ri-dotto a uno stato di inerzia e gli consiglia come agire Nel seguitodella tragedia interventi significativi di Pilade si trovano ai vv 674ndash685 (in cui egli rifiuta la possibilitagrave di aver salva la vita offerta daIfigenia mentre Oreste appare destinato a essere sacrificato73 aivv 719ndash722 si dichiara fiducioso in un rivolgimento che li possasalvare entrambi) e ai vv 902ndash908 una battuta molto interessanteper definire la psicologia del personaggio Dopo il riconoscimentoOreste e Ifigenia si abbandonano a unrsquoespressione lirica di gioia einsieme di paura per il pericolo in cui si trovano Pilade intervienea fermare lrsquoeffusione dei loro sentimenti (laquoma basta coi lamentiraquov 904) e a richiamarli alla necessitagrave di escogitare un piano per fug-gire dalla Tauride La rappresentazione della personalitagrave di Piladein queste due tragedie di Euripide appare dunque coerente e unita-ria Pilade interviene sempre in momenti critici con la funzione diinfondere speranza e dispensare consigli la sua luciditagrave progettua-le e il suo ottimismo si contrappongono sistematicamente alla con-dizione di snervamento quasi abulia che contraddistingue OresteQuesta caratterizzazione del personaggio di Pilade si adatta piena-mente al ruolo che sembra svolgere nella tragedia di Pacuvio

7 Lo spettro di Clitemnestra

Sia Virgilio (fugit v 473) sia il commento di Lattanzio a Stazio(lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae sum-mouerit) fanno riferimento a un inseguimento di Oreste da partedello spettro della madre (che secondo la descrizione di Virgilio egravearmata di fiaccole e cinta di serpenti secondo lrsquoimmagine topica

73) Si tratta del passo che secondo Wilamowitz (come n 65) ha ispirato lascena del Chryses di Pacuvio sopra menzionata

282 Luc ia Deg iovann i

dellrsquoErinni) Il contesto della similitudine virgiliana suggerisce chesi tratti di un sogno di Oreste sulla base della fitta rete di corri-spondenze tra illustrans e illustrandum Dopo il tradimento diEnea Didone si trova in uno stato di furor (cf v 465 furentem ev 474 ergo ubi concepit furias euicta dolore) da sveglia ha allucina-zioni (cf i vv 460ndash461 hinc exaudiri uoces et uerba uocantis uisauiri) e mentre dorme ha incubi (cf i vv 465ndash468) I due personaggimitici della similitudine sono entrambi in preda al furor e pertantoad entrambi sono associate le Furiae in quanto divinitagrave (mentre alv 474 a Didone sono riferite le Furiae in quanto sentimento) Il tur-bamento che affligge specificamente Penteo laquovedere due soli e dueTebiraquo corrisponde a ciograve che Didone prova ai vv 460ndash461 si trattadi una percezione distorta della realtagrave in quanto i sensi (sia Penteoche Didone sono svegli) vengono influenzati dal tormento interio-re Gli incubi di Didone invece hanno precise corrispondenze coni patimenti di Oreste e nessuna attinenza con le vicende di PenteoDidone egrave perseguitata in sogno dal ferus Aeneas come Oreste egrave in-calzato dalla madre in entrambi i casi si tratta di spettri del passatoche rimandano a sensi di colpa (per Didone si tratta naturalmentedel tradimento della memoria del primo marito cf i vv 460ndash461)Didone sogna di procedere sola per una lunga via in una terra de-serta cercando i compatrioti rivive stravolta in forma di incubolrsquoesperienza che ha provato nel fuggire esule dalla patria in cercadi un luogo ospitale Oreste dopo il matricidio egrave costretto a vaga-bondare a lungo esule e solo74 probabilmente egrave proprio questo lrsquoelemento che motiva la scelta di Oreste come termine di paragone

Per quanto riguarda la tragedia di Pacuvio si pone il seguenteproblema lrsquoombra di Clitemnestra era solo un prodotto dellrsquoalluci-nazione di Oreste (e non era quindi visibile agli spettatori) oppurecompariva in scena e inseguiva materialmente Oreste In riferimen-to al passo di Virgilio Lattanzio opta sicuramente per la prima inter-

74) In Aesch Eum 240 Oreste dichiara di aver vagato per terre e per mari alv 249 le Erinni dicono di aver percorso addirittura ogni angolo della terra e varcato ilmare inseguendo Oreste cf anche la predizione dei vagabondaggi di Oreste in EurEl 1253 In questi casi le peregrinazioni precedono il processo NellrsquoIfigenia in Tau-ride di Euripide invece la medesima condizione egrave attribuita a Oreste dopo il proces-so cf i vv 970ndash971 Vσαι δrsquo rsquoΕριν4ων οκ πεσθησαν ν(μ δρ(μοις νιδρ4τοισιν[λστρουν μrsquo ε dove lrsquoaggettivo ν-ίδρυτος (da δρ4ω) puograve voler dire laquosenza posaraquoma suggerisce anche lrsquoidea dellrsquoandare errando Egrave assai probabile che questo aspettofosse tematizzato anche nella tragedia di Pacuvio sia prima sia dopo lrsquoassoluzione

283LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

pretazione come dimostra la scelta del verbo (uidebatur) ma egrave probabile che si basi unicamente sul testo di Virgilio e sui relativicommenti senza conoscere direttamente lrsquoopera di Pacuvio Drsquoaltraparte egrave ben possibile che lrsquoombra di Clitemnestra comparisse in sce-na dato che cosigrave avveniva nelle Eumenides di Eschilo Crsquoegrave tuttaviauna possibilitagrave di conciliare le due interpretazioni suggerita propriodal contesto virgiliano In Eschilo lo spettro di Clitemnestra egrave senza dubbio visibile sulla scena (ai vv 94ndash139) ma si presenta come unrsquoim-magine di sogno che appare alle Erinni addormentate nel tempio diApollo nel dichiarare la propria identitagrave Clitemnestra si definisce unOναρ (cf v 116 Oναρ γHρ ltμGς ν)ν Κλυταιμστρα καλ8) nellrsquoinvita-re le Erinni a guardare le sue ferite chiarisce che esse non possono ve-derla con gli occhi (vv 103ndash105 Vρα δB πληγHς τσδε καρδ^ σθεν ε=δουσα γHρ φρDν Oμμασιν λαμπρ4νεται [ν μρ^ δB μο13ρrsquoπρ(σκοπος βροτ8ν])75 La rappresentazione eschilea presupponedunque che le Erinni vedano in sogno Clitemnestra allo stesso modoin cui sognano di inseguire Oreste come egrave rivelato dai loro mugolii(v 130 λαβB λαβB λαβB λαβ φρζου) e dallrsquoosservazione di Clitem-nestra (vv 131ndash132 Oναρ δικεις θρα κλαγγανεις δrsquo Mπερ κ4ωνμριμναν ο2ποτrsquo κλεπων π(νου) Eschilo sembra quindi suggerireagli spettatori che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sullascena non egrave concepito come unrsquoentitagrave concreta ma solo come visua-lizzazione del sogno delle Erinni In Virgilio la similitudine con Ore-ste egrave riferita proprio agli incubi di Didone la coincidenza potrebbenon essere casuale Egrave possibile formulare lrsquoipotesi che Pacuvio abbiaripreso da Eschilo la presenza in scena dello spettro di Clitemnestracome sogno ma con una variazione apparirebbe a Oreste e non alleErinni Come le Erinni sognavano di inseguire Oreste e di essere rim-proverate da Clitemnestra per non aver svolto bene il loro compitocosigrave Oreste potrebbe sognare di essere inseguito dallo spettro dellamadre (e non mancherebbe nemmeno un parallelo per il sonno diOreste il personaggio egrave addormentato in scena in tutta la parte ini-ziale dellrsquoOrestes di Euripide fino al v 210) Egrave difficile stabilire dovepotesse essere collocata tale scena ma in base alla testimonianza for-nita da Stazio Theb 12511 e dal relativo scolio di Lattanzio si puograveforse riferire allrsquoattacco di follia di Oreste dopo lrsquoassoluzione

75) Il v 105 egrave ritenuto interpolato dagli editori egrave probabile che serva a espli-citare che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sulla scena non deve essereconcepito dagli spettatori come unrsquoentitagrave concreta

8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

Pisa Luc ia Deg iovann i

Luc ia Deg iovann i284

279LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν illumina a mio parere lrsquoosservazione diStazio (e allo stesso tempo trae da essa conferma) la sua correzio-ne della tradizione mitica sembra essere stata suggerita proprio dal-la consapevolezza che in precedenza lrsquoaltare era dedicato ai DodiciDei66 Ci si puograve chiedere allora se Stazio inventasse la variante della fondazione da parte degli dei oppure la desumesse da unrsquoope-ra letteraria anteriore Si puograve ipotizzare che questa variante si trovasse nellrsquoOrestes di Pacuvio Come si egrave detto in relazione alprocesso ad Oreste egrave plausibile che Pacuvio seguisse la versione mitica secondo la quale i giudici sono gli dei67 secondo questa tra-dizione lrsquoAreopago egrave stato fondato dai dodici dei (ο δδεκα θεοcome afferma Demosth 2366) che si riunirono per la prima voltasul colle ateniese per giudicare un delitto di sangue commesso daAres (e da questo fatto il colle ndash e quindi il tribunale ndash prese il nomedi Areopago laquocolle di Aresraquo) Pacuvio elimina lrsquoAreopago (il pro-cesso si svolge nel tempio di Minerva) e lo sostituisce nella sua fun-zione drammaturgica di risoluzione della vicenda con il βωμςrsquoΕλου che coincide storicamente con il βωμς τ8ν δδεκα θε8νAllrsquoAreopago fondato dai Dodici Dei si contrappone lrsquoaltare diΕλεος che secondo Stazio fu fondato in realtagrave dagli dei e non da-gli Eraclidi come vuole la tradizione Si potrebbe trattare natural-mente di una semplice coincidenza ma alla luce delle corrispon-denze tra lrsquoaltare di Ελεος e lrsquoAreopago egrave suggestivo ipotizzareche Stazio faccia riferimento a Pacuvio il tragediografo romanopotrebbe aver inserito nel finale del suo dramma un mito eziologi-co relativo a quel luogo simbolico di Atene e aver accreditato laversione secondo la quale sono gli dei stessi a volere la fondazionedellrsquoaltare di Ελεος Secondo questrsquoipotesi Pacuvio proietterebbenel mito nella forma di una rielaborazione letteraria il reale muta-mento di unrsquoistituzione ateniese (il βωμς τ8ν δδεκα θε8ν che di-viene βωμς rsquoΕλου)68 mettendo in atto un procedimento simile aquello che aveva svolto Eschilo in relazione allrsquoAreopago69 Diffe-

66) La scelta di valorizzare questa diversa tradizione mitica veicola un pro -fondo significato ideologico allrsquointerno del poema cf in part le considerazioni diD Feeney The Gods in Epic Oxford 1991 390ndash391

67) La questione egrave discussa nel sect 3 sul problema relativo alle varianti mitichedel processo di Oreste e alla loro antichitagrave cf in part nn 30 e 32

68) Cf quanto detto nella n 6569) A proposito della relazione tra le Eumenides di Eschilo e la riforma di

Efialte cf n 31

280 Luc ia Deg iovann i

renza di fondo tra i due autori resta perograve il fatto che il mito eziolo-gico introdotto da Eschilo faceva riferimento al contesto politico alui contemporaneo mentre nel caso di Pacuvio si tratterebbe di unascelta di carattere piugrave propriamente letterario ed erudito70

6 Il personaggio di Pilade

Da Lattanzio e dal Mitografo Vaticano II si apprende che egrave Pilade a laquotrascinareraquo Oreste allrsquoara Clementiae evidentemente eglista al fianco di Oreste per tutta la tragedia71 Il verbo utilizzato inentrambe le testimonianze (trahente) suggerisce uno stato di com-pleta prostrazione di Oreste Il rapporto tra i due amici appare anche in questo caso simile a quello delineato nellrsquoOrestes e nel-lrsquoIfigenia in Tauride di Euripide noncheacute nel Chryses di Pacuvio72Il duplice intervento di Pilade in due momenti critici del drammacon funzione di conforto e consiglio egrave presente nellrsquoOrestes di Euripide Nei vv 725ss di questa tragedia Pilade che sopraggiun-ge dopo che si egrave spenta lrsquoultima speranza di salvezza per Oreste(Menelao ha di fatto negato il suo aiuto) consiglia allrsquoamico di pre-sentarsi di fronte allrsquoassemblea degli Argivi che deve giudicarloper discolparsi gli infonde la speranza che possa in questo modosalvarsi (cf i vv 780ss) e lo conduce al luogo del processo soste-nendolo fisicamente Si vedano in particolare i vv 800ndash802 περι-βαλIν πλευρο13ς μο13σι πλευρH νωχελ ν(σ Yς γI διrsquo στεςσε σμικρH φροντζων Oχλου οδBν α9σχυνθες χσω Piladeporta quasi di peso Oreste attraverso la cittagrave si tratta precisamen-

70) A questo riguardo si ricordi lrsquoipotesi di Pfeiffer secondo cui Callimacopossa aver trattato negli Aetia un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di Ελε-ος (cf n 55) lo studioso pensava al mito di fondazione piugrave diffuso connesso con gliEraclidi nonostante questo non sia in realtagrave affermato nelle testimonianze su cui sifonda la sua ipotesi Non egrave dunque prudente avventurarsi in ulteriori speculazionimi limito a segnalare il fatto che gli Aetia di Callimaco sono un modello a cui Pa-cuvio potrebbe essersi ispirato eventualmente anche per proporre versioni eziolo-giche alternative rispetto a quelle svolte dal poeta greco

71) Si ricordi che come si ricava da Servio allrsquoinizio del dramma Pilade con-siglia a Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo (cf la discussione della testimo-nianza svolta nel sect 3)

72) Cf Manuwald (come n 5) 68 Appartiene al Chryses di Pacuvio la cele-bre scena citata piugrave volte da Cicerone (Lael 724 Fin 52263) in cui i due amici sioffrono di morire lrsquouno per lrsquoaltro

281LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

te dellrsquoimmagine suggerita dallrsquoespressione di Lattanzio Pyladeamico trahente Dopo che lrsquoassemblea li ha condannati a morteOreste ed Elettra in preda alla disperazione decidono di togliersila vita a questo punto interviene nuovamente Pilade (vv 1085ss)che con la luciditagrave progettuale che lo caratterizza escogita il pianospietato la cui attuazione occupa il finale della tragedia (vv 1172ndash1176) Anche nellrsquoIfigenia in Tauride Pilade ha un ruolo fonda-mentale nel prologo come si egrave giagrave ricordato nel sect 3 Pilade infon-de coraggio in Oreste snervato dalla persecuzione delle Erinni e ri-dotto a uno stato di inerzia e gli consiglia come agire Nel seguitodella tragedia interventi significativi di Pilade si trovano ai vv 674ndash685 (in cui egli rifiuta la possibilitagrave di aver salva la vita offerta daIfigenia mentre Oreste appare destinato a essere sacrificato73 aivv 719ndash722 si dichiara fiducioso in un rivolgimento che li possasalvare entrambi) e ai vv 902ndash908 una battuta molto interessanteper definire la psicologia del personaggio Dopo il riconoscimentoOreste e Ifigenia si abbandonano a unrsquoespressione lirica di gioia einsieme di paura per il pericolo in cui si trovano Pilade intervienea fermare lrsquoeffusione dei loro sentimenti (laquoma basta coi lamentiraquov 904) e a richiamarli alla necessitagrave di escogitare un piano per fug-gire dalla Tauride La rappresentazione della personalitagrave di Piladein queste due tragedie di Euripide appare dunque coerente e unita-ria Pilade interviene sempre in momenti critici con la funzione diinfondere speranza e dispensare consigli la sua luciditagrave progettua-le e il suo ottimismo si contrappongono sistematicamente alla con-dizione di snervamento quasi abulia che contraddistingue OresteQuesta caratterizzazione del personaggio di Pilade si adatta piena-mente al ruolo che sembra svolgere nella tragedia di Pacuvio

7 Lo spettro di Clitemnestra

Sia Virgilio (fugit v 473) sia il commento di Lattanzio a Stazio(lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae sum-mouerit) fanno riferimento a un inseguimento di Oreste da partedello spettro della madre (che secondo la descrizione di Virgilio egravearmata di fiaccole e cinta di serpenti secondo lrsquoimmagine topica

73) Si tratta del passo che secondo Wilamowitz (come n 65) ha ispirato lascena del Chryses di Pacuvio sopra menzionata

282 Luc ia Deg iovann i

dellrsquoErinni) Il contesto della similitudine virgiliana suggerisce chesi tratti di un sogno di Oreste sulla base della fitta rete di corri-spondenze tra illustrans e illustrandum Dopo il tradimento diEnea Didone si trova in uno stato di furor (cf v 465 furentem ev 474 ergo ubi concepit furias euicta dolore) da sveglia ha allucina-zioni (cf i vv 460ndash461 hinc exaudiri uoces et uerba uocantis uisauiri) e mentre dorme ha incubi (cf i vv 465ndash468) I due personaggimitici della similitudine sono entrambi in preda al furor e pertantoad entrambi sono associate le Furiae in quanto divinitagrave (mentre alv 474 a Didone sono riferite le Furiae in quanto sentimento) Il tur-bamento che affligge specificamente Penteo laquovedere due soli e dueTebiraquo corrisponde a ciograve che Didone prova ai vv 460ndash461 si trattadi una percezione distorta della realtagrave in quanto i sensi (sia Penteoche Didone sono svegli) vengono influenzati dal tormento interio-re Gli incubi di Didone invece hanno precise corrispondenze coni patimenti di Oreste e nessuna attinenza con le vicende di PenteoDidone egrave perseguitata in sogno dal ferus Aeneas come Oreste egrave in-calzato dalla madre in entrambi i casi si tratta di spettri del passatoche rimandano a sensi di colpa (per Didone si tratta naturalmentedel tradimento della memoria del primo marito cf i vv 460ndash461)Didone sogna di procedere sola per una lunga via in una terra de-serta cercando i compatrioti rivive stravolta in forma di incubolrsquoesperienza che ha provato nel fuggire esule dalla patria in cercadi un luogo ospitale Oreste dopo il matricidio egrave costretto a vaga-bondare a lungo esule e solo74 probabilmente egrave proprio questo lrsquoelemento che motiva la scelta di Oreste come termine di paragone

Per quanto riguarda la tragedia di Pacuvio si pone il seguenteproblema lrsquoombra di Clitemnestra era solo un prodotto dellrsquoalluci-nazione di Oreste (e non era quindi visibile agli spettatori) oppurecompariva in scena e inseguiva materialmente Oreste In riferimen-to al passo di Virgilio Lattanzio opta sicuramente per la prima inter-

74) In Aesch Eum 240 Oreste dichiara di aver vagato per terre e per mari alv 249 le Erinni dicono di aver percorso addirittura ogni angolo della terra e varcato ilmare inseguendo Oreste cf anche la predizione dei vagabondaggi di Oreste in EurEl 1253 In questi casi le peregrinazioni precedono il processo NellrsquoIfigenia in Tau-ride di Euripide invece la medesima condizione egrave attribuita a Oreste dopo il proces-so cf i vv 970ndash971 Vσαι δrsquo rsquoΕριν4ων οκ πεσθησαν ν(μ δρ(μοις νιδρ4τοισιν[λστρουν μrsquo ε dove lrsquoaggettivo ν-ίδρυτος (da δρ4ω) puograve voler dire laquosenza posaraquoma suggerisce anche lrsquoidea dellrsquoandare errando Egrave assai probabile che questo aspettofosse tematizzato anche nella tragedia di Pacuvio sia prima sia dopo lrsquoassoluzione

283LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

pretazione come dimostra la scelta del verbo (uidebatur) ma egrave probabile che si basi unicamente sul testo di Virgilio e sui relativicommenti senza conoscere direttamente lrsquoopera di Pacuvio Drsquoaltraparte egrave ben possibile che lrsquoombra di Clitemnestra comparisse in sce-na dato che cosigrave avveniva nelle Eumenides di Eschilo Crsquoegrave tuttaviauna possibilitagrave di conciliare le due interpretazioni suggerita propriodal contesto virgiliano In Eschilo lo spettro di Clitemnestra egrave senza dubbio visibile sulla scena (ai vv 94ndash139) ma si presenta come unrsquoim-magine di sogno che appare alle Erinni addormentate nel tempio diApollo nel dichiarare la propria identitagrave Clitemnestra si definisce unOναρ (cf v 116 Oναρ γHρ ltμGς ν)ν Κλυταιμστρα καλ8) nellrsquoinvita-re le Erinni a guardare le sue ferite chiarisce che esse non possono ve-derla con gli occhi (vv 103ndash105 Vρα δB πληγHς τσδε καρδ^ σθεν ε=δουσα γHρ φρDν Oμμασιν λαμπρ4νεται [ν μρ^ δB μο13ρrsquoπρ(σκοπος βροτ8ν])75 La rappresentazione eschilea presupponedunque che le Erinni vedano in sogno Clitemnestra allo stesso modoin cui sognano di inseguire Oreste come egrave rivelato dai loro mugolii(v 130 λαβB λαβB λαβB λαβ φρζου) e dallrsquoosservazione di Clitem-nestra (vv 131ndash132 Oναρ δικεις θρα κλαγγανεις δrsquo Mπερ κ4ωνμριμναν ο2ποτrsquo κλεπων π(νου) Eschilo sembra quindi suggerireagli spettatori che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sullascena non egrave concepito come unrsquoentitagrave concreta ma solo come visua-lizzazione del sogno delle Erinni In Virgilio la similitudine con Ore-ste egrave riferita proprio agli incubi di Didone la coincidenza potrebbenon essere casuale Egrave possibile formulare lrsquoipotesi che Pacuvio abbiaripreso da Eschilo la presenza in scena dello spettro di Clitemnestracome sogno ma con una variazione apparirebbe a Oreste e non alleErinni Come le Erinni sognavano di inseguire Oreste e di essere rim-proverate da Clitemnestra per non aver svolto bene il loro compitocosigrave Oreste potrebbe sognare di essere inseguito dallo spettro dellamadre (e non mancherebbe nemmeno un parallelo per il sonno diOreste il personaggio egrave addormentato in scena in tutta la parte ini-ziale dellrsquoOrestes di Euripide fino al v 210) Egrave difficile stabilire dovepotesse essere collocata tale scena ma in base alla testimonianza for-nita da Stazio Theb 12511 e dal relativo scolio di Lattanzio si puograveforse riferire allrsquoattacco di follia di Oreste dopo lrsquoassoluzione

75) Il v 105 egrave ritenuto interpolato dagli editori egrave probabile che serva a espli-citare che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sulla scena non deve essereconcepito dagli spettatori come unrsquoentitagrave concreta

8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

Pisa Luc ia Deg iovann i

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renza di fondo tra i due autori resta perograve il fatto che il mito eziolo-gico introdotto da Eschilo faceva riferimento al contesto politico alui contemporaneo mentre nel caso di Pacuvio si tratterebbe di unascelta di carattere piugrave propriamente letterario ed erudito70

6 Il personaggio di Pilade

Da Lattanzio e dal Mitografo Vaticano II si apprende che egrave Pilade a laquotrascinareraquo Oreste allrsquoara Clementiae evidentemente eglista al fianco di Oreste per tutta la tragedia71 Il verbo utilizzato inentrambe le testimonianze (trahente) suggerisce uno stato di com-pleta prostrazione di Oreste Il rapporto tra i due amici appare anche in questo caso simile a quello delineato nellrsquoOrestes e nel-lrsquoIfigenia in Tauride di Euripide noncheacute nel Chryses di Pacuvio72Il duplice intervento di Pilade in due momenti critici del drammacon funzione di conforto e consiglio egrave presente nellrsquoOrestes di Euripide Nei vv 725ss di questa tragedia Pilade che sopraggiun-ge dopo che si egrave spenta lrsquoultima speranza di salvezza per Oreste(Menelao ha di fatto negato il suo aiuto) consiglia allrsquoamico di pre-sentarsi di fronte allrsquoassemblea degli Argivi che deve giudicarloper discolparsi gli infonde la speranza che possa in questo modosalvarsi (cf i vv 780ss) e lo conduce al luogo del processo soste-nendolo fisicamente Si vedano in particolare i vv 800ndash802 περι-βαλIν πλευρο13ς μο13σι πλευρH νωχελ ν(σ Yς γI διrsquo στεςσε σμικρH φροντζων Oχλου οδBν α9σχυνθες χσω Piladeporta quasi di peso Oreste attraverso la cittagrave si tratta precisamen-

70) A questo riguardo si ricordi lrsquoipotesi di Pfeiffer secondo cui Callimacopossa aver trattato negli Aetia un mito eziologico relativo allrsquoaltare ateniese di Ελε-ος (cf n 55) lo studioso pensava al mito di fondazione piugrave diffuso connesso con gliEraclidi nonostante questo non sia in realtagrave affermato nelle testimonianze su cui sifonda la sua ipotesi Non egrave dunque prudente avventurarsi in ulteriori speculazionimi limito a segnalare il fatto che gli Aetia di Callimaco sono un modello a cui Pa-cuvio potrebbe essersi ispirato eventualmente anche per proporre versioni eziolo-giche alternative rispetto a quelle svolte dal poeta greco

71) Si ricordi che come si ricava da Servio allrsquoinizio del dramma Pilade con-siglia a Oreste di rifugiarsi nel tempio di Apollo (cf la discussione della testimo-nianza svolta nel sect 3)

72) Cf Manuwald (come n 5) 68 Appartiene al Chryses di Pacuvio la cele-bre scena citata piugrave volte da Cicerone (Lael 724 Fin 52263) in cui i due amici sioffrono di morire lrsquouno per lrsquoaltro

281LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

te dellrsquoimmagine suggerita dallrsquoespressione di Lattanzio Pyladeamico trahente Dopo che lrsquoassemblea li ha condannati a morteOreste ed Elettra in preda alla disperazione decidono di togliersila vita a questo punto interviene nuovamente Pilade (vv 1085ss)che con la luciditagrave progettuale che lo caratterizza escogita il pianospietato la cui attuazione occupa il finale della tragedia (vv 1172ndash1176) Anche nellrsquoIfigenia in Tauride Pilade ha un ruolo fonda-mentale nel prologo come si egrave giagrave ricordato nel sect 3 Pilade infon-de coraggio in Oreste snervato dalla persecuzione delle Erinni e ri-dotto a uno stato di inerzia e gli consiglia come agire Nel seguitodella tragedia interventi significativi di Pilade si trovano ai vv 674ndash685 (in cui egli rifiuta la possibilitagrave di aver salva la vita offerta daIfigenia mentre Oreste appare destinato a essere sacrificato73 aivv 719ndash722 si dichiara fiducioso in un rivolgimento che li possasalvare entrambi) e ai vv 902ndash908 una battuta molto interessanteper definire la psicologia del personaggio Dopo il riconoscimentoOreste e Ifigenia si abbandonano a unrsquoespressione lirica di gioia einsieme di paura per il pericolo in cui si trovano Pilade intervienea fermare lrsquoeffusione dei loro sentimenti (laquoma basta coi lamentiraquov 904) e a richiamarli alla necessitagrave di escogitare un piano per fug-gire dalla Tauride La rappresentazione della personalitagrave di Piladein queste due tragedie di Euripide appare dunque coerente e unita-ria Pilade interviene sempre in momenti critici con la funzione diinfondere speranza e dispensare consigli la sua luciditagrave progettua-le e il suo ottimismo si contrappongono sistematicamente alla con-dizione di snervamento quasi abulia che contraddistingue OresteQuesta caratterizzazione del personaggio di Pilade si adatta piena-mente al ruolo che sembra svolgere nella tragedia di Pacuvio

7 Lo spettro di Clitemnestra

Sia Virgilio (fugit v 473) sia il commento di Lattanzio a Stazio(lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae sum-mouerit) fanno riferimento a un inseguimento di Oreste da partedello spettro della madre (che secondo la descrizione di Virgilio egravearmata di fiaccole e cinta di serpenti secondo lrsquoimmagine topica

73) Si tratta del passo che secondo Wilamowitz (come n 65) ha ispirato lascena del Chryses di Pacuvio sopra menzionata

282 Luc ia Deg iovann i

dellrsquoErinni) Il contesto della similitudine virgiliana suggerisce chesi tratti di un sogno di Oreste sulla base della fitta rete di corri-spondenze tra illustrans e illustrandum Dopo il tradimento diEnea Didone si trova in uno stato di furor (cf v 465 furentem ev 474 ergo ubi concepit furias euicta dolore) da sveglia ha allucina-zioni (cf i vv 460ndash461 hinc exaudiri uoces et uerba uocantis uisauiri) e mentre dorme ha incubi (cf i vv 465ndash468) I due personaggimitici della similitudine sono entrambi in preda al furor e pertantoad entrambi sono associate le Furiae in quanto divinitagrave (mentre alv 474 a Didone sono riferite le Furiae in quanto sentimento) Il tur-bamento che affligge specificamente Penteo laquovedere due soli e dueTebiraquo corrisponde a ciograve che Didone prova ai vv 460ndash461 si trattadi una percezione distorta della realtagrave in quanto i sensi (sia Penteoche Didone sono svegli) vengono influenzati dal tormento interio-re Gli incubi di Didone invece hanno precise corrispondenze coni patimenti di Oreste e nessuna attinenza con le vicende di PenteoDidone egrave perseguitata in sogno dal ferus Aeneas come Oreste egrave in-calzato dalla madre in entrambi i casi si tratta di spettri del passatoche rimandano a sensi di colpa (per Didone si tratta naturalmentedel tradimento della memoria del primo marito cf i vv 460ndash461)Didone sogna di procedere sola per una lunga via in una terra de-serta cercando i compatrioti rivive stravolta in forma di incubolrsquoesperienza che ha provato nel fuggire esule dalla patria in cercadi un luogo ospitale Oreste dopo il matricidio egrave costretto a vaga-bondare a lungo esule e solo74 probabilmente egrave proprio questo lrsquoelemento che motiva la scelta di Oreste come termine di paragone

Per quanto riguarda la tragedia di Pacuvio si pone il seguenteproblema lrsquoombra di Clitemnestra era solo un prodotto dellrsquoalluci-nazione di Oreste (e non era quindi visibile agli spettatori) oppurecompariva in scena e inseguiva materialmente Oreste In riferimen-to al passo di Virgilio Lattanzio opta sicuramente per la prima inter-

74) In Aesch Eum 240 Oreste dichiara di aver vagato per terre e per mari alv 249 le Erinni dicono di aver percorso addirittura ogni angolo della terra e varcato ilmare inseguendo Oreste cf anche la predizione dei vagabondaggi di Oreste in EurEl 1253 In questi casi le peregrinazioni precedono il processo NellrsquoIfigenia in Tau-ride di Euripide invece la medesima condizione egrave attribuita a Oreste dopo il proces-so cf i vv 970ndash971 Vσαι δrsquo rsquoΕριν4ων οκ πεσθησαν ν(μ δρ(μοις νιδρ4τοισιν[λστρουν μrsquo ε dove lrsquoaggettivo ν-ίδρυτος (da δρ4ω) puograve voler dire laquosenza posaraquoma suggerisce anche lrsquoidea dellrsquoandare errando Egrave assai probabile che questo aspettofosse tematizzato anche nella tragedia di Pacuvio sia prima sia dopo lrsquoassoluzione

283LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

pretazione come dimostra la scelta del verbo (uidebatur) ma egrave probabile che si basi unicamente sul testo di Virgilio e sui relativicommenti senza conoscere direttamente lrsquoopera di Pacuvio Drsquoaltraparte egrave ben possibile che lrsquoombra di Clitemnestra comparisse in sce-na dato che cosigrave avveniva nelle Eumenides di Eschilo Crsquoegrave tuttaviauna possibilitagrave di conciliare le due interpretazioni suggerita propriodal contesto virgiliano In Eschilo lo spettro di Clitemnestra egrave senza dubbio visibile sulla scena (ai vv 94ndash139) ma si presenta come unrsquoim-magine di sogno che appare alle Erinni addormentate nel tempio diApollo nel dichiarare la propria identitagrave Clitemnestra si definisce unOναρ (cf v 116 Oναρ γHρ ltμGς ν)ν Κλυταιμστρα καλ8) nellrsquoinvita-re le Erinni a guardare le sue ferite chiarisce che esse non possono ve-derla con gli occhi (vv 103ndash105 Vρα δB πληγHς τσδε καρδ^ σθεν ε=δουσα γHρ φρDν Oμμασιν λαμπρ4νεται [ν μρ^ δB μο13ρrsquoπρ(σκοπος βροτ8ν])75 La rappresentazione eschilea presupponedunque che le Erinni vedano in sogno Clitemnestra allo stesso modoin cui sognano di inseguire Oreste come egrave rivelato dai loro mugolii(v 130 λαβB λαβB λαβB λαβ φρζου) e dallrsquoosservazione di Clitem-nestra (vv 131ndash132 Oναρ δικεις θρα κλαγγανεις δrsquo Mπερ κ4ωνμριμναν ο2ποτrsquo κλεπων π(νου) Eschilo sembra quindi suggerireagli spettatori che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sullascena non egrave concepito come unrsquoentitagrave concreta ma solo come visua-lizzazione del sogno delle Erinni In Virgilio la similitudine con Ore-ste egrave riferita proprio agli incubi di Didone la coincidenza potrebbenon essere casuale Egrave possibile formulare lrsquoipotesi che Pacuvio abbiaripreso da Eschilo la presenza in scena dello spettro di Clitemnestracome sogno ma con una variazione apparirebbe a Oreste e non alleErinni Come le Erinni sognavano di inseguire Oreste e di essere rim-proverate da Clitemnestra per non aver svolto bene il loro compitocosigrave Oreste potrebbe sognare di essere inseguito dallo spettro dellamadre (e non mancherebbe nemmeno un parallelo per il sonno diOreste il personaggio egrave addormentato in scena in tutta la parte ini-ziale dellrsquoOrestes di Euripide fino al v 210) Egrave difficile stabilire dovepotesse essere collocata tale scena ma in base alla testimonianza for-nita da Stazio Theb 12511 e dal relativo scolio di Lattanzio si puograveforse riferire allrsquoattacco di follia di Oreste dopo lrsquoassoluzione

75) Il v 105 egrave ritenuto interpolato dagli editori egrave probabile che serva a espli-citare che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sulla scena non deve essereconcepito dagli spettatori come unrsquoentitagrave concreta

8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

Pisa Luc ia Deg iovann i

Luc ia Deg iovann i284

281LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

te dellrsquoimmagine suggerita dallrsquoespressione di Lattanzio Pyladeamico trahente Dopo che lrsquoassemblea li ha condannati a morteOreste ed Elettra in preda alla disperazione decidono di togliersila vita a questo punto interviene nuovamente Pilade (vv 1085ss)che con la luciditagrave progettuale che lo caratterizza escogita il pianospietato la cui attuazione occupa il finale della tragedia (vv 1172ndash1176) Anche nellrsquoIfigenia in Tauride Pilade ha un ruolo fonda-mentale nel prologo come si egrave giagrave ricordato nel sect 3 Pilade infon-de coraggio in Oreste snervato dalla persecuzione delle Erinni e ri-dotto a uno stato di inerzia e gli consiglia come agire Nel seguitodella tragedia interventi significativi di Pilade si trovano ai vv 674ndash685 (in cui egli rifiuta la possibilitagrave di aver salva la vita offerta daIfigenia mentre Oreste appare destinato a essere sacrificato73 aivv 719ndash722 si dichiara fiducioso in un rivolgimento che li possasalvare entrambi) e ai vv 902ndash908 una battuta molto interessanteper definire la psicologia del personaggio Dopo il riconoscimentoOreste e Ifigenia si abbandonano a unrsquoespressione lirica di gioia einsieme di paura per il pericolo in cui si trovano Pilade intervienea fermare lrsquoeffusione dei loro sentimenti (laquoma basta coi lamentiraquov 904) e a richiamarli alla necessitagrave di escogitare un piano per fug-gire dalla Tauride La rappresentazione della personalitagrave di Piladein queste due tragedie di Euripide appare dunque coerente e unita-ria Pilade interviene sempre in momenti critici con la funzione diinfondere speranza e dispensare consigli la sua luciditagrave progettua-le e il suo ottimismo si contrappongono sistematicamente alla con-dizione di snervamento quasi abulia che contraddistingue OresteQuesta caratterizzazione del personaggio di Pilade si adatta piena-mente al ruolo che sembra svolgere nella tragedia di Pacuvio

7 Lo spettro di Clitemnestra

Sia Virgilio (fugit v 473) sia il commento di Lattanzio a Stazio(lsquosummouitrsquo ait quasi sequentis matris umbram religio arae sum-mouerit) fanno riferimento a un inseguimento di Oreste da partedello spettro della madre (che secondo la descrizione di Virgilio egravearmata di fiaccole e cinta di serpenti secondo lrsquoimmagine topica

73) Si tratta del passo che secondo Wilamowitz (come n 65) ha ispirato lascena del Chryses di Pacuvio sopra menzionata

282 Luc ia Deg iovann i

dellrsquoErinni) Il contesto della similitudine virgiliana suggerisce chesi tratti di un sogno di Oreste sulla base della fitta rete di corri-spondenze tra illustrans e illustrandum Dopo il tradimento diEnea Didone si trova in uno stato di furor (cf v 465 furentem ev 474 ergo ubi concepit furias euicta dolore) da sveglia ha allucina-zioni (cf i vv 460ndash461 hinc exaudiri uoces et uerba uocantis uisauiri) e mentre dorme ha incubi (cf i vv 465ndash468) I due personaggimitici della similitudine sono entrambi in preda al furor e pertantoad entrambi sono associate le Furiae in quanto divinitagrave (mentre alv 474 a Didone sono riferite le Furiae in quanto sentimento) Il tur-bamento che affligge specificamente Penteo laquovedere due soli e dueTebiraquo corrisponde a ciograve che Didone prova ai vv 460ndash461 si trattadi una percezione distorta della realtagrave in quanto i sensi (sia Penteoche Didone sono svegli) vengono influenzati dal tormento interio-re Gli incubi di Didone invece hanno precise corrispondenze coni patimenti di Oreste e nessuna attinenza con le vicende di PenteoDidone egrave perseguitata in sogno dal ferus Aeneas come Oreste egrave in-calzato dalla madre in entrambi i casi si tratta di spettri del passatoche rimandano a sensi di colpa (per Didone si tratta naturalmentedel tradimento della memoria del primo marito cf i vv 460ndash461)Didone sogna di procedere sola per una lunga via in una terra de-serta cercando i compatrioti rivive stravolta in forma di incubolrsquoesperienza che ha provato nel fuggire esule dalla patria in cercadi un luogo ospitale Oreste dopo il matricidio egrave costretto a vaga-bondare a lungo esule e solo74 probabilmente egrave proprio questo lrsquoelemento che motiva la scelta di Oreste come termine di paragone

Per quanto riguarda la tragedia di Pacuvio si pone il seguenteproblema lrsquoombra di Clitemnestra era solo un prodotto dellrsquoalluci-nazione di Oreste (e non era quindi visibile agli spettatori) oppurecompariva in scena e inseguiva materialmente Oreste In riferimen-to al passo di Virgilio Lattanzio opta sicuramente per la prima inter-

74) In Aesch Eum 240 Oreste dichiara di aver vagato per terre e per mari alv 249 le Erinni dicono di aver percorso addirittura ogni angolo della terra e varcato ilmare inseguendo Oreste cf anche la predizione dei vagabondaggi di Oreste in EurEl 1253 In questi casi le peregrinazioni precedono il processo NellrsquoIfigenia in Tau-ride di Euripide invece la medesima condizione egrave attribuita a Oreste dopo il proces-so cf i vv 970ndash971 Vσαι δrsquo rsquoΕριν4ων οκ πεσθησαν ν(μ δρ(μοις νιδρ4τοισιν[λστρουν μrsquo ε dove lrsquoaggettivo ν-ίδρυτος (da δρ4ω) puograve voler dire laquosenza posaraquoma suggerisce anche lrsquoidea dellrsquoandare errando Egrave assai probabile che questo aspettofosse tematizzato anche nella tragedia di Pacuvio sia prima sia dopo lrsquoassoluzione

283LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

pretazione come dimostra la scelta del verbo (uidebatur) ma egrave probabile che si basi unicamente sul testo di Virgilio e sui relativicommenti senza conoscere direttamente lrsquoopera di Pacuvio Drsquoaltraparte egrave ben possibile che lrsquoombra di Clitemnestra comparisse in sce-na dato che cosigrave avveniva nelle Eumenides di Eschilo Crsquoegrave tuttaviauna possibilitagrave di conciliare le due interpretazioni suggerita propriodal contesto virgiliano In Eschilo lo spettro di Clitemnestra egrave senza dubbio visibile sulla scena (ai vv 94ndash139) ma si presenta come unrsquoim-magine di sogno che appare alle Erinni addormentate nel tempio diApollo nel dichiarare la propria identitagrave Clitemnestra si definisce unOναρ (cf v 116 Oναρ γHρ ltμGς ν)ν Κλυταιμστρα καλ8) nellrsquoinvita-re le Erinni a guardare le sue ferite chiarisce che esse non possono ve-derla con gli occhi (vv 103ndash105 Vρα δB πληγHς τσδε καρδ^ σθεν ε=δουσα γHρ φρDν Oμμασιν λαμπρ4νεται [ν μρ^ δB μο13ρrsquoπρ(σκοπος βροτ8ν])75 La rappresentazione eschilea presupponedunque che le Erinni vedano in sogno Clitemnestra allo stesso modoin cui sognano di inseguire Oreste come egrave rivelato dai loro mugolii(v 130 λαβB λαβB λαβB λαβ φρζου) e dallrsquoosservazione di Clitem-nestra (vv 131ndash132 Oναρ δικεις θρα κλαγγανεις δrsquo Mπερ κ4ωνμριμναν ο2ποτrsquo κλεπων π(νου) Eschilo sembra quindi suggerireagli spettatori che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sullascena non egrave concepito come unrsquoentitagrave concreta ma solo come visua-lizzazione del sogno delle Erinni In Virgilio la similitudine con Ore-ste egrave riferita proprio agli incubi di Didone la coincidenza potrebbenon essere casuale Egrave possibile formulare lrsquoipotesi che Pacuvio abbiaripreso da Eschilo la presenza in scena dello spettro di Clitemnestracome sogno ma con una variazione apparirebbe a Oreste e non alleErinni Come le Erinni sognavano di inseguire Oreste e di essere rim-proverate da Clitemnestra per non aver svolto bene il loro compitocosigrave Oreste potrebbe sognare di essere inseguito dallo spettro dellamadre (e non mancherebbe nemmeno un parallelo per il sonno diOreste il personaggio egrave addormentato in scena in tutta la parte ini-ziale dellrsquoOrestes di Euripide fino al v 210) Egrave difficile stabilire dovepotesse essere collocata tale scena ma in base alla testimonianza for-nita da Stazio Theb 12511 e dal relativo scolio di Lattanzio si puograveforse riferire allrsquoattacco di follia di Oreste dopo lrsquoassoluzione

75) Il v 105 egrave ritenuto interpolato dagli editori egrave probabile che serva a espli-citare che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sulla scena non deve essereconcepito dagli spettatori come unrsquoentitagrave concreta

8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

Pisa Luc ia Deg iovann i

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282 Luc ia Deg iovann i

dellrsquoErinni) Il contesto della similitudine virgiliana suggerisce chesi tratti di un sogno di Oreste sulla base della fitta rete di corri-spondenze tra illustrans e illustrandum Dopo il tradimento diEnea Didone si trova in uno stato di furor (cf v 465 furentem ev 474 ergo ubi concepit furias euicta dolore) da sveglia ha allucina-zioni (cf i vv 460ndash461 hinc exaudiri uoces et uerba uocantis uisauiri) e mentre dorme ha incubi (cf i vv 465ndash468) I due personaggimitici della similitudine sono entrambi in preda al furor e pertantoad entrambi sono associate le Furiae in quanto divinitagrave (mentre alv 474 a Didone sono riferite le Furiae in quanto sentimento) Il tur-bamento che affligge specificamente Penteo laquovedere due soli e dueTebiraquo corrisponde a ciograve che Didone prova ai vv 460ndash461 si trattadi una percezione distorta della realtagrave in quanto i sensi (sia Penteoche Didone sono svegli) vengono influenzati dal tormento interio-re Gli incubi di Didone invece hanno precise corrispondenze coni patimenti di Oreste e nessuna attinenza con le vicende di PenteoDidone egrave perseguitata in sogno dal ferus Aeneas come Oreste egrave in-calzato dalla madre in entrambi i casi si tratta di spettri del passatoche rimandano a sensi di colpa (per Didone si tratta naturalmentedel tradimento della memoria del primo marito cf i vv 460ndash461)Didone sogna di procedere sola per una lunga via in una terra de-serta cercando i compatrioti rivive stravolta in forma di incubolrsquoesperienza che ha provato nel fuggire esule dalla patria in cercadi un luogo ospitale Oreste dopo il matricidio egrave costretto a vaga-bondare a lungo esule e solo74 probabilmente egrave proprio questo lrsquoelemento che motiva la scelta di Oreste come termine di paragone

Per quanto riguarda la tragedia di Pacuvio si pone il seguenteproblema lrsquoombra di Clitemnestra era solo un prodotto dellrsquoalluci-nazione di Oreste (e non era quindi visibile agli spettatori) oppurecompariva in scena e inseguiva materialmente Oreste In riferimen-to al passo di Virgilio Lattanzio opta sicuramente per la prima inter-

74) In Aesch Eum 240 Oreste dichiara di aver vagato per terre e per mari alv 249 le Erinni dicono di aver percorso addirittura ogni angolo della terra e varcato ilmare inseguendo Oreste cf anche la predizione dei vagabondaggi di Oreste in EurEl 1253 In questi casi le peregrinazioni precedono il processo NellrsquoIfigenia in Tau-ride di Euripide invece la medesima condizione egrave attribuita a Oreste dopo il proces-so cf i vv 970ndash971 Vσαι δrsquo rsquoΕριν4ων οκ πεσθησαν ν(μ δρ(μοις νιδρ4τοισιν[λστρουν μrsquo ε dove lrsquoaggettivo ν-ίδρυτος (da δρ4ω) puograve voler dire laquosenza posaraquoma suggerisce anche lrsquoidea dellrsquoandare errando Egrave assai probabile che questo aspettofosse tematizzato anche nella tragedia di Pacuvio sia prima sia dopo lrsquoassoluzione

283LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

pretazione come dimostra la scelta del verbo (uidebatur) ma egrave probabile che si basi unicamente sul testo di Virgilio e sui relativicommenti senza conoscere direttamente lrsquoopera di Pacuvio Drsquoaltraparte egrave ben possibile che lrsquoombra di Clitemnestra comparisse in sce-na dato che cosigrave avveniva nelle Eumenides di Eschilo Crsquoegrave tuttaviauna possibilitagrave di conciliare le due interpretazioni suggerita propriodal contesto virgiliano In Eschilo lo spettro di Clitemnestra egrave senza dubbio visibile sulla scena (ai vv 94ndash139) ma si presenta come unrsquoim-magine di sogno che appare alle Erinni addormentate nel tempio diApollo nel dichiarare la propria identitagrave Clitemnestra si definisce unOναρ (cf v 116 Oναρ γHρ ltμGς ν)ν Κλυταιμστρα καλ8) nellrsquoinvita-re le Erinni a guardare le sue ferite chiarisce che esse non possono ve-derla con gli occhi (vv 103ndash105 Vρα δB πληγHς τσδε καρδ^ σθεν ε=δουσα γHρ φρDν Oμμασιν λαμπρ4νεται [ν μρ^ δB μο13ρrsquoπρ(σκοπος βροτ8ν])75 La rappresentazione eschilea presupponedunque che le Erinni vedano in sogno Clitemnestra allo stesso modoin cui sognano di inseguire Oreste come egrave rivelato dai loro mugolii(v 130 λαβB λαβB λαβB λαβ φρζου) e dallrsquoosservazione di Clitem-nestra (vv 131ndash132 Oναρ δικεις θρα κλαγγανεις δrsquo Mπερ κ4ωνμριμναν ο2ποτrsquo κλεπων π(νου) Eschilo sembra quindi suggerireagli spettatori che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sullascena non egrave concepito come unrsquoentitagrave concreta ma solo come visua-lizzazione del sogno delle Erinni In Virgilio la similitudine con Ore-ste egrave riferita proprio agli incubi di Didone la coincidenza potrebbenon essere casuale Egrave possibile formulare lrsquoipotesi che Pacuvio abbiaripreso da Eschilo la presenza in scena dello spettro di Clitemnestracome sogno ma con una variazione apparirebbe a Oreste e non alleErinni Come le Erinni sognavano di inseguire Oreste e di essere rim-proverate da Clitemnestra per non aver svolto bene il loro compitocosigrave Oreste potrebbe sognare di essere inseguito dallo spettro dellamadre (e non mancherebbe nemmeno un parallelo per il sonno diOreste il personaggio egrave addormentato in scena in tutta la parte ini-ziale dellrsquoOrestes di Euripide fino al v 210) Egrave difficile stabilire dovepotesse essere collocata tale scena ma in base alla testimonianza for-nita da Stazio Theb 12511 e dal relativo scolio di Lattanzio si puograveforse riferire allrsquoattacco di follia di Oreste dopo lrsquoassoluzione

75) Il v 105 egrave ritenuto interpolato dagli editori egrave probabile che serva a espli-citare che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sulla scena non deve essereconcepito dagli spettatori come unrsquoentitagrave concreta

8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

Pisa Luc ia Deg iovann i

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283LrsquoOrestes di Pacuvio alcune ipotesi di ricostruzione

pretazione come dimostra la scelta del verbo (uidebatur) ma egrave probabile che si basi unicamente sul testo di Virgilio e sui relativicommenti senza conoscere direttamente lrsquoopera di Pacuvio Drsquoaltraparte egrave ben possibile che lrsquoombra di Clitemnestra comparisse in sce-na dato che cosigrave avveniva nelle Eumenides di Eschilo Crsquoegrave tuttaviauna possibilitagrave di conciliare le due interpretazioni suggerita propriodal contesto virgiliano In Eschilo lo spettro di Clitemnestra egrave senza dubbio visibile sulla scena (ai vv 94ndash139) ma si presenta come unrsquoim-magine di sogno che appare alle Erinni addormentate nel tempio diApollo nel dichiarare la propria identitagrave Clitemnestra si definisce unOναρ (cf v 116 Oναρ γHρ ltμGς ν)ν Κλυταιμστρα καλ8) nellrsquoinvita-re le Erinni a guardare le sue ferite chiarisce che esse non possono ve-derla con gli occhi (vv 103ndash105 Vρα δB πληγHς τσδε καρδ^ σθεν ε=δουσα γHρ φρDν Oμμασιν λαμπρ4νεται [ν μρ^ δB μο13ρrsquoπρ(σκοπος βροτ8ν])75 La rappresentazione eschilea presupponedunque che le Erinni vedano in sogno Clitemnestra allo stesso modoin cui sognano di inseguire Oreste come egrave rivelato dai loro mugolii(v 130 λαβB λαβB λαβB λαβ φρζου) e dallrsquoosservazione di Clitem-nestra (vv 131ndash132 Oναρ δικεις θρα κλαγγανεις δrsquo Mπερ κ4ωνμριμναν ο2ποτrsquo κλεπων π(νου) Eschilo sembra quindi suggerireagli spettatori che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sullascena non egrave concepito come unrsquoentitagrave concreta ma solo come visua-lizzazione del sogno delle Erinni In Virgilio la similitudine con Ore-ste egrave riferita proprio agli incubi di Didone la coincidenza potrebbenon essere casuale Egrave possibile formulare lrsquoipotesi che Pacuvio abbiaripreso da Eschilo la presenza in scena dello spettro di Clitemnestracome sogno ma con una variazione apparirebbe a Oreste e non alleErinni Come le Erinni sognavano di inseguire Oreste e di essere rim-proverate da Clitemnestra per non aver svolto bene il loro compitocosigrave Oreste potrebbe sognare di essere inseguito dallo spettro dellamadre (e non mancherebbe nemmeno un parallelo per il sonno diOreste il personaggio egrave addormentato in scena in tutta la parte ini-ziale dellrsquoOrestes di Euripide fino al v 210) Egrave difficile stabilire dovepotesse essere collocata tale scena ma in base alla testimonianza for-nita da Stazio Theb 12511 e dal relativo scolio di Lattanzio si puograveforse riferire allrsquoattacco di follia di Oreste dopo lrsquoassoluzione

75) Il v 105 egrave ritenuto interpolato dagli editori egrave probabile che serva a espli-citare che lo spettro di Clitemnestra anche se visibile sulla scena non deve essereconcepito dagli spettatori come unrsquoentitagrave concreta

8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

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8 Prospetto riassuntivo

Per comoditagrave del lettore riporto qui di seguito gli elementidellrsquoOrestes di Pacuvio di cui ho proposto la ricostruzione sullabase dellrsquoanalisi incrociata delle testimonianze erudite e letterariesopra discusse

ndash Tre distinte ambientazioni sceniche lrsquoazione drammaticainizia a Delfi presso il tempio di Apollo e successivamente si spo-sta ad Atene prima presso il tempio di Atena e poi presso il βωμςrsquoΕλου La tripartizione coincide con la struttura delle Eumenidesdi Eschilo ma allrsquoAreopago egrave sostituito il βωμς rsquoΕλου

ndash Personaggi di cui si ha notizia Oreste Pilade le Erinni(coro) forse lo spettro di Clitemnestra a questi egrave plausibile che va-dano aggiunti anche se non esplicitamente menzionati nelle fontiApollo e Atena

ndash Scene che si possono ricostruire in base alle testimonianzea) un dialogo tra Oreste e Pilade in cui questi consiglia al prot -

agonista di rifugiarsi nel tempio di Apollo (da collocarsi probabil-mente nel prologo in modo simile allrsquoIfigenia in Tauride di Euri-pide)

b) un primo assalto delle Erinni mentre Oreste esce dal tem-pio di Apollo

c) il processo nel tempio di Atena in cui forse i giudici sonodei (come in Eur Or 1650ndash1652)

d) una seconda occasione in cui Oreste a sorpresa egrave aggreditodalle Erinni dopo lrsquoassoluzione mentre esce dal tempio di Atena

e) un sogno allucinazione di Oreste che crede di essere in-seguito dalla madre forse lo spettro di Clitemnestra compare inscena quale figura puramente onirica come accade nelle Eumenidesdi Eschilo

f) una scena in cui Pilade trascina Oreste ndash in modo simile aquanto avviene in Eur Or 800ndash802 ndash presso il βωμς rsquoΕλου doveil protagonista viene definitivamente risanato

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