”L e Quattro Stagioni” - Oficina Musicum - Le Quattro Stagioni... · la folia è indicata come...
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Antonio Vivaldi
”Le Quattro Stagioni” e
“La Follia”
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“Le QuattroStagioni”
Le quattro stagioni è il titolo con cui sono noti i primi quattro concerti per violino di Antonio
Vivaldi: Il cimento dell'armonia e dell'inventione.
Uscirono dalle officine tipografiche dell'editore Le Cene ad Amsterdam nel 1725, ma è lo
stesso Vivaldi ad affermare nella dedica al conte Morzin che erano stati composti
precedentemente: i diversi manoscritti ritrovati presentano alcune differenze che confermano
quanto dichiarato dall'autore.
"Il cimento", come la precedente raccolta di concerti "L'estro armonico" Opera 3, si compone
di 12 concerti. La differenza fra le due raccolte riflette l'evoluzione del gusto dei primi decenni
del XVIII secolo: i concerti del "cimento", sono tutti di tipo solistico, invece nell'estro insieme
a 4 concerti per violino solista vi sono ben 8 concerti grossi.
Ciascun concerto de "Le quattro stagioni" si divide in tre movimenti, dei quali due, il primo e il
terzo, sono in tempo di Allegro o Presto, mentre quello intermedio è caratterizzato da un
tempo di Adagio o Largo, secondo uno schema che Vivaldi ha adottato per la maggior parte
dei suoi concerti. Ogni concerto si riferisce ad una delle quattro stagioni: la "Primavera",
l'"Estate", l'"Autunno" e l'"Inverno".
Si tratta di un tipico esempio di musica a programma, cioè di composizioni a carattere
prettamente descrittivo. Ad esempio, l'"Inverno" è dipinto spesso a tinte scure e tetre, al
contrario l'"Estate" invoca l'oppressione del caldo, oppure una tempesta nel suo ultimo
movimento. Vivaldi preparò quattro sonetti, uno per concerto.
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“La Primavera”
La "Primavera" è un concerto in Mi maggiore per violino, archi e clavicembalo. I tre
movimenti di cui consta la Primavera descrivono tre momenti della stagione: il canto degli
uccelli (allegro), il riposo del pastore con il suo cane (largo) e la danza finale (allegro). Il
violino solista rappresenta un pastore addormentato, le viole il latrato del suo fido cane mentre
i restanti violini le foglie fruscianti.
Allegro
Giunt' è la Primavera e festosetti
La Salutan gl' Augei con lieto canto,
E i fonti allo Spirar de' Zeffiretti
Con dolce mormorio Scorrono intanto:
Vengon' coprendo l'aer di nero amanto
E Lampi, e tuoni ad annuntiarla eletti
Indi tacendo questi, gl' Augelletti;
Tornan' di nuovo al lor canoro incanto:
Largo
E quindi sul fiorito ameno prato
Al caro mormorio di fronde e piante
Dorme 'l Caprar col fido can' à lato.
Allegro
Di pastoral Zampogna al suon festante
Danzan Ninfe e Pastor nel tetto amato
Di primavera all' apparir brillante.
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“L’Estate”
L'Estate è un concerto in Sol minore per violino, archi e clavicembalo. Il concerto per i suoi
toni accesi e violenti riflette con maggiore efficacia rispetto gli altri la carica esplosiva della
stagione. La tempesta viene descritta passo passo nella sua manifestazione al pastore:
dapprima si avvicina da lontano nella calura estiva (allegro non molto allegro), quindi il
pastore che si spaventa per l'improvviso temporale (adagio presto) e infine la virulenza
sprigionata dalla tempesta in azione (presto).
Allegro non molto - Allegro
Sotto dura Staggion dal Sole accesa
Langue l'uom, langue 'l gregge, ed arde il Pino;
Scioglie il Cucco la Voce, e tosto intesa
Canta la Tortorella e 'l gardelino.
Zèfiro dolce Spira, ma contesa
Muove Bòrea improviso al Suo vicino;
E piange il Pastorel, perché sospesa
Teme fiera borasca, e 'l suo destino;
Adagio e piano - Presto e forte
Toglie alle membra lasse il Suo riposo
Il timore de' Lampi, e tuoni fieri
E de mosche e moscon lo Stuol furioso.
Presto
Ah, che purtroppo i suoi timor Son veri!
Tuona e fulmina il Ciel e grandioso:
Tronca il capo alle Spiche ed a' grani alteri.
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“L’Autunno”
L'Autunno è un concerto in Fa maggiore per violino, archi e clavicembalo. Vivaldi descrive la
figura del Dio romano Bacco: un'iniziale panoramica della vendemmia è seguita dell'ebbrezza
provocata dal vino, movimento dal titolo "I dormienti ubriachi", in un clima trasognato e
sereno. L'ultimo movimento coincide con i martellanti ritmi della caccia.
Allegro
Celebra il Vilanel con balli e Canti
Del felice raccolto il bel piacere
E del liquor de Bacco accesi tanti
Finiscono col Sonno il lor godere
Adagio molto
Fà ch' ogn' uno tralasci e balli e canti
L'aria che temperata dà piacere,
E la Stagion ch' invita tanti e tanti
D' un dolcissimo Sonno al bel godere.
Allegro
I cacciator alla nov'alba a caccia
Con corni, Schioppi, e canni escono fuore
Fugge la belva, e Seguono la traccia;
Già Sbigottita, e lassa al gran rumore
De' Schioppi e cani, ferita minaccia
Languida di fuggir, ma oppressa muore.
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“L’Inverno”
L'Inverno è un concerto in Fa minore per violino ed archi. Il concerto era stato concepito da
Vivaldi perché fosse eseguito in chiesa, tant'è che i toni pastorali costringevano l'orchestra a
suonare quasi in sordina, quasi a non voler disturbare i fedeli in preghiera. L'Inverno viene
descritto in tre momenti: l'azione spietata del vento gelido (allegro non molto), il secondo
movimento, tra i più celebri de Le quattro stagioni, della pioggia che cade lenta sul manto
ghiacciato (largo) e la serena accettazione del clima rigido invernale (allegro).
Allegro non molto
Aggiacciato tremar trà nevi algenti
Al Severo Spirar d' orrido Vento,
Correr battendo i piedi ogni momento;
E pel Soverchio gel batter i denti;
Largo
Passar al foco i di quieti e contenti
Mentre la pioggia fuor bagna ben cento
Allegro
Caminar Sopra il giaccio, e à passo lento
Per timor di cader gersene intenti;
Gir forte Sdruzziolar, cader à terra
Di nuove ir Sopra 'l giaccio e correr forte
Sin ch' il giaccio si rompe, e si disserra;
Sentir uscir dalle ferrate porte
Sirocco Borea, e tutti i Venti in guerra
Quest' é 'l verno, mà tal, che gioia apporte.
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“La Iollia”
Sonata a tre in re minore Op. 1 N. 12 RV 63, pubblicate da Vivaldi a chiusura della sua prima
opera a stampa nel 1705.
La follia è un tema musicale di origine portoghese tra i più antichi della musica europea,
originato nei secoli XV e XVI.
La prima composizione basata su questa melodia compare intorno alla fine del '400, ma la
melodia è di certo più antica perchè menzionata in molti testi del rinascimento spagnolo, in cui
la folia è indicata come danza ballata da pastori e contadini.
Possiamo distinguere tra una forma più primitiva della melodia, molto variegata, e una sua
forma più “moderna”, particolarmente nota, apprezzata ed eseguita durante tutti i secoli XVI e
XVII.
Le variazioni di A. Vivaldi riconvertono in follia vera quella follia astratta in cui la danza si
era ritualizzata e resa classica con Corelli. Il volo è folle, seguendo il mezzo della variazione,
braccio destro del virtuosismo, figlio dell'improvvisazione.
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ENSEMBLE
“OFICINA MUSICUM” STRUMENTI ORIGINALI
Per Violino Solo
Violino I
Violino II
Viola
Violoncello
Violone
Tiorba/Chitarra
Maestro concertatore al Clavicembalo e Organo, Riccardo Favero
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RICCARDO FAVERO
Diplomato in pianoforte, clavicembalo, organo e composizione organistica, dimostra sin da
subito uno spiccato interesse per la musica antica.
Fondamentali gli incontri con M. R. Saidlofer dell’“Accademia” delle arti figurative e di
musica di Vienna, con Aldo Ciccolini, Patrizia Marisaldi e con Ton Koopman.
Vincitore di numerosi concorsi internazioni.
Con OFICINA MUSICUM, gruppo strumentale e vocale da lui voluto e in grado di valorizzare
gli elementi stilistici della tradizione italiana, affronta il repertorio che spazia dal rinascimento
al classicismo, dedicando gran parte dell’attività alla riscoperta di autori italiani meno noti,
utilizzando una chiave di lettura che è quella di un rigoroso approccio filologico.
Intensa l’attività concertistica in Italia e all’estero, ha collaborato con molte orchestre e
partecipato a Festival Internazionali, le numerosissime registrazioni discografiche, sono diffuse
in tutto il mondo e hanno ottenuto riconoscimenti ufficiali della critica.
Da molti anni studioso di liutologia e organologia, suona strumenti di propria realizzazione.
S. Maria Gloriosa Frari – Venezia 2008
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Presidente e Direttore Artistico, Riccardo Favero
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Pubbliche Relazioni, Marco Baruzzo Tel. (+39) 329 6769135 - [email protected]
Segreteria organizzativa, Ornella Carnio
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