L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO...

32
1 - N OTIZIARIO TIZIARIO TIZIARIO TIZIARIO TIZIARIO P P P P P ARR ARR ARR ARR ARROCCHIALE OCCHIALE OCCHIALE OCCHIALE OCCHIALE N. N. N. N. N. 22 22 22 22 22 - - - - - FEBBRAIO EBBRAIO EBBRAIO EBBRAIO EBBRAIO 2009 2009 2009 2009 2009 Annuncio Celebrazione Testimonianza QUARESIMA 2009 QUARESIMA 2009 QUARESIMA 2009 QUARESIMA 2009 QUARESIMA 2009 STAMPATO IN PROPRIO - e-mail: [email protected] Sito: http://www.parrocchie.it/trento/santostefano/ e e e ampane ampane ampane ampane ampane d d d d d i i i V V V illazzano illazzano illazzano illazzano illazzano C C C C C L L L L L Ave , crux, spes unica (Ti saluto, o croce, unica speranza) L’espressione, entrata nella pietà popolare, è stata mutuata dall’inno dei vespri della Domenica delle Palme che nella sesta strofa suona così: “ O crux, ave, spes unica!” Nell’avvio di questa quaresima 2009 mi piace partire da questa espressione per una riflessione che può arricchire la nostra vita spirituale, anche con un riferimento alla croce come è vista da S. Paolo. Inizio commentando le singole parole del titolo. Croce di S.Damiano

Transcript of L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO...

Page 1: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

1 -

NNNNN OOOOO T I Z I A R I OT I Z I A R I OT I Z I A R I OT I Z I A R I OT I Z I A R I O P P P P P A R RA R RA R RA R RA R R O C C H I A L EO C C H I A L EO C C H I A L EO C C H I A L EO C C H I A L E N . N . N . N . N . 2222222222 - - - - - FFFFFEBBRAIOEBBRAIOEBBRAIOEBBRAIOEBBRAIO 2009 2009 2009 2009 2009

Annuncio Ce lebraz ione Test imonianza

QUARESIMA 2009QUARESIMA 2009QUARESIMA 2009QUARESIMA 2009QUARESIMA 2009

STAMPATO IN PROPRIO - e-mail: [email protected]: http://www.parrocchie.it/trento/santostefano/

eeeee a m p a n ea m p a n ea m p a n ea m p a n ea m p a n e d d d d diiiii VVVVVi l l a z z a n oi l l a z z a n oi l l a z z a n oi l l a z z a n oi l l a z z a n oCCCCCLLLLL

Ave , crux, spes unica(Ti saluto, o croce, unica speranza)

L’espressione, entrata nella pietàpopolare, è stata mutuata dall’innodei vespri della Domenica dellePalme che nella sesta strofa suonacosì: “ O crux, ave, spes unica!”Nell’avvio di questa quaresima2009 mi piace partire da questaespressione per una riflessione chepuò arricchire la nostra vitaspirituale, anche con un riferimentoalla croce come è vista da S. Paolo.Inizio commentando le singoleparole del titolo. Croce

di S.Damiano

Page 2: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

2 -

Ave, ti saluto

Questa parola deriva da un salutopunico ed è imperativo di un verbolatino che significa star bene e pro-sperare. Veniva usata anche daigladiatori che, prima di scendere nel-l’arena, si rivolgevano all’imperatorecon la famosa espressione: “Ave,Caesar, morituri te salutant”. Questaparola “Ave” è entrata nel vocabola-rio cristiano grazie a S. Gerolamo cheha tradotto con “AVE” il saluto del-l’angelo Gabriele a Maria in quel diNazaret. Dall’angelo ai cristiani il pas-so è stato breve! Così è nata la primaparte della preghiera dell’Ave Maria,che è stata portata dal cielo in terra gra-zie alle parole di un messaggero cele-ste. Per secoli nella preghiera mariana,‘Ave’ è stato tradotto con “Ti salu-to”. Studi biblici del secolo scorso, ap-profondendo il termine del testo gre-co di Luca (1,28) e comparandolo contesti analoghi di annunciazioni presentinel Primo Testamento ha portato ad ac-cettare da parte della CEI una diversatraduzione recentemente entrata anchenella liturgia della messa. La parola“Ave” nel contestodell’annunciazione è stata più pro-priamente tradotta con “gioisci”.Quindi il termine latino “ave” nontraduce tutta la ricchezza del terminegreco “chàire”, che porta in sè ancheuna connotazione gioiosa.

Nel testo che stiamo analizzandoil significato della parola “ave” indicail classico saluto.

Crux, croceSulla parola “croce” fermeremo

la nostra attenzione in questo iniziodi quaresima per avere un qualcheaiuto per la nostra riflessione e pre-ghiera. Croce come pena. La condanna amorte per croce, che ha origine asia-tica, è stata introdotta nel Mediterra-neo da Alessandro Magno. Nel mon-do romano le prime condanne per cro-ce risalgono a 200 anni prima di Gesùe tale pratica, riconosciuta dalla leg-ge, ha continuato fino al 341, quandoè stata abolita dall’imperatoreCostantino.

Venivano condannati alla crocesoprattutto schiavi, rivoltosi,briganti…Al riguardo la storia ricor-

da con un certo orrore due episodi dicondanne collettive: la morte in cro-ce di 6000 schiavi guidati da Spartaco(71 a. C.) e l’esecuzione di 500 rivol-tosi ebrei al giorno da parte dell’im-peratore Tito (71 d.C.) dopo la presadi Gerusalemme. In mezzo a questidue episodi la condanna di Gesùcome rivoltoso, poiché si era pro-clamato re dei Giudei (Titulus: GesùNazareno Re dei Giudei).

Page 3: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

3 -

La croce in ambito romano era for-mata da due parti:

- una verticale fissata nel terreno(stipes) che serviva per molticondannati,

- l’altra orizzontale portata dalcondannato (patibulum) che invario modo poteva essere lega-ta alla parte verticale.

Croce, fonte di vita. Questo stru-mento di morte è diventato simbolodi vita grazie a Gesù che è morto incroce per noi. Il suo sangue versatosulla croce, di cui facciamo memorianella eucaristia, è diventato fonte divita per tutti coloro che si lasciano at-trarre da lui. Basti al riguardo ricor-dare due episodi:

- serpente di bronzo: “ E comeMosé innalzò il serpente nel de-

serto, cosìb i s o g n ache sia in-nalzato ilfiglio del-l ’ u o m o ,p e r c h échiunquecrede inlui abbiala vitae t e r n a ”(Gv.3,14).

- Il buon ladrone: “Oggi saraicon me nel paradiso”(Lc.23,43).

Croce come sequela. Con moltachiarezza Gesù indica ai suoi disce-

poli la via della croce: “Se qualcunovuol venire dietro di me rinneghi sestesso, prenda la sua croce e mi se-gua” (Mc.8,34). Tre indicazioni daparte di Gesù: rinnegare, prendere,seguire.Rinnegare se stessi. E’ l’atteggiamen-to di chi non vuole uscire dal cultodi se stesso, di chi intende conserva-re la propria vita come un tesoro inmodo egoistico dimenticando cheessa è un dono che abbiamo ricevutoe lo meritiamo donandolo. La vita sirealizza solo spendendola per gli al-tri.Prendere la croce. Significa accetta-re la vita con le sue fatiche, con ilprezzo da pagare per rimanere fedelia Dio. E ciò sulla scia di Gesù che vadiritto verso Gerusalemme sapendocosa lo aspetta. Lui che nell’Orto de-gli Ulivi dirà: “ …Non sia fatta lamia, ma la tua volontà” (Lc.24,42).Prendere la croce significa accettarela volontà di Dio.Seguire Gesù. La strada è tracciata.Noi sappiamo da dove veniamo edove dobbiamo andare. Il nostro iti-nerario è chiaro, non possiamo diredi non sapere, se vogliamo salvare lanostra vita.

Pensare di salvare la propria vitavivendo nell’egoismo è rovinarsi.Consegnare la propria vita a Dio è unatto di estrema saggezza.

Croce nella riflessione di S.Paolo. Ecco con quali parole Paoloesprime ai Corinzi la centralità dellacroce nella sua predicazione: “ Io

MonteNebo:il serpentesi trasformain croce

Page 4: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

4 -

ritenni infatti di non sapere altro inmezzo a voi se non Gesù Cristo, equesti crocifisso” (1 Cor.2,2). Lacroce è motivo di scandalo per ipagani, ma “per quelli che si salvano,per noi, è potenza di Dio” (1 Cor.1,18). La croce ha per Paolo unavalenza cosmica: Dio ha riconciliatotutte le cose…” rappacificando con ilsangue della sua croce, cioè per mezzodi lui, le cose che stanno sulla terra equelle nei cieli” (Col.1,20). Altririferimenti riguardano la sequela e ladottrina dell’espiazione, secondo laquale Gesù è morto in croce per i nostripeccati.

Croce nella iconografia cristiana.Nei primi secoli, al tempo delle perse-cuzioni, la croce non compare: era unsimbolo troppo compromettente, percui probabilmente ci si è accontentatidi altri simboli meno diretti: il buonpastore, il pesce e l’àncora. Di que-st’ultima diremo qualcosa parlandodella speranza. Questo fatto ci ha im-pedito di avere rappresentazioni anti-che della croce e della sua forma (cro-ce come semplice palo oppure a for-ma di “Tau” (T) oppure la classica cro-ce latina come la conosciamo noi).

La croce può essere riprodotta conil corpo del Cristo e oppure senza.L’immagine del Crocifisso si diffon-de a partire dal secondo millennio:

- Christus triumphans. Inizial-mente, nel secolo XI, il Cristoveniva rappresentato con gli oc-chi aperti e la testa diritta. Erala prosecuzione del Buon Pasto-

re delle origini unito alPantocrator: Cristo regnante.Queste immagini facevano giàpresagire le risurrezione. Esem-pio noto di tale rappresentazio-

ne è senz’altro il Cristo di S.Damiano ad Assisi.

- Christus patiens. A partire dalsecolo XIII con Cimabue il Cri-sto in croce diviene un Cristosofferente, è un Cristo morto,con gli occhi chiusi. Il corpo èslanciato in avanti, perché è ap-peso alla croce dai chiodi, nonsi regge da solo. E’ davvero ‘ilmorto’. Da questo momento inpoi l’Occidente seguirà soprat-tutto questo canovaccio nellarappresentazione di Gesù in cro-ce. A partire dal secolo XIV ilricordo della Morte di Gesù siarricchisce di altri strumentiiconografici (chiodi, martello,lancia ecc.) e si prolunga nelladeposizione dalla croce e nellerappresentazioni della pietà, dicui quella di Michelangelo co-stituisce uno dei vertici.

Page 5: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

5 -

Come mai tale cambiamento di pro-spettiva? Questa prospettiva che ac-centua il dolore della Passione sca-turisce dall’influenza degli ordinimendicanti (domenicani efrancescani in primis) che promuo-vono la solidarietà verso gli umili, imalati e soprattutto i poveri espres-sa tramite concrete opere di miseri-cordia. Il Cristo sofferente, dunque,è funzionale alla identificazione traCristo e ogni bisognoso.

L’adozione dell’iconografia delcrocifisso per rappresentare la soli-

darietà con i sofferenti si è estesa aldi fuori del cristianesimo ed è statautilizzata anche da artisti ebrei,agnostici o atei. E in questo sensoche il crocifisso può rappresentare unvalore civilmente rilevante. Non è uncadaverino che spaventa, come qual-che mussulmano ha detto con di-sprezzo, ma un simbolo della nostrasocietà che è emigrato dal cristiane-simo a tutto il mondo occidentale, ingran parte scristianizzato.

L’Occidente ama vedere il Cristomorto in croce nelle braccia dellaMadre. L’Occidente ha conosciutodell’uomo la guerra, la crudeltà, l’ag-gressività. E un Cristo morto diven-ta, per la nostra sensibilità, quasi piùmisericordioso di un Cristo viventecome appare sulle croci fino all’XIsecolo.

Viste così le cose non è un casoche la Via Crucis, come riflessionesulla Passione di Gesù, sia nata in Oc-cidente: l’Oriente ortodosso non nesarebbe stato capace. Quasi ad inte-grare le due visioni è stata inventatala Via Lucis, come riflessione sullarisurrezione. S. Francesco inventoredel presepe e portatore delle stigma-te rappresenta in Occidente la sintesipiù completa della due visioni.

Croce nella pietà cristiana. Lapietà cristiana nei confronti della cro-ce ha creato manifestazioni liturgichee devozionali.

Per gli aspetti devozionali bastipensare alle varie forme di Via Crucise a numerose preghiere tradizionaliche traboccano di un profondo sensodi ‘dolorismo’. Penso ad es. alla poe-sia ‘Pianto della Madonna’ diJacopone da Todi, al sepolcro (pri-ma del Concilio) del Giovedì Santo,alle sacre rappresentazioni della Pas-sione qui a Villazzano, alle visite alCristo morto nel Venerdì Santo… E,per stare in Italia, nel Sud ciò è anco-ra oggi più accentuato.

Per la liturgia la festa della in-venzione della Santa Croce, dell’Ad-

Madonna e S.Giovanni

Page 6: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

6 -

dolorata, la liturgia così accorata delVenerdì Santo: “Popolo mio, che maleti ho fatto? In che cosa ti ho provoca-to?”

Segno della Croce. E’ il più anticoe principale sacramentale, cioè un se-gno sacro che, ad imitazione dei sa-cramenti, produce benefici effetti spi-rituali per supplica della Chiesa.

Il segno della croce è un atto didevozione a Cristo, che è stato croci-fisso, è memoria del nostro battesimo,specie quando lo facciamo entrando inchiesa ed è una proclamazione di Dio-Trinità (Padre-Figlio-Spirito Santo),da cui procede la nostra redenzione.

Introduciamo il segno di croce al-l’inizio dei pasti, di attività importan-ti, all’inizio di un viaggio, davanti aun capitello e a una chiesa. Lo fannomolti sportivi e artisti, perché non lofacciamo anche noi?

Spes unica, unica speranzaQuando guardo una croce sulla

cima di qualche montagna, mi sembrache cielo e terra si uniscano e che stianel punto più alto quasi come un ditoche mi invita a guardare più in su. Lesperanze umane appassiscono, quelledella croce no! La virtù cristiana dellasperanza si fonda su Gesù che ha datola vita per noi sulla croce. Croce esperanza mi sembra di vederle uniteanche in un simbolo antico del cristia-nesimo: l’àncora. Per la sua forma as-somiglia ad una croce rovesciata.L’àncora ricorda il porto, ricorda labarca che al porto aspira, L’àncora ri-

corda la sicurezza dell’attracco e delporto. Lo dice molto bene l’espres-sione ‘àncora di salvezza’. L’àncoraè un simbolo della speranza come cidice la lettera agli Ebrei: Noi ci at-tacchiamo “… saldamente alla spe-ranza che ci è posta davanti. In essaabbiamo come un’ancora della no-stra vita, sicura e salda…” (Eb.6,18-19 passim).. Nel commento ai

versetti precedenti nella Bibbia diGerusalemme si scrive: ‘àncora:simbolo classico della stabilità, di-venterà nella iconografia cristiana,durante il secondo secolo, l’imma-gine privilegiata della speranza’.

Con la speranza, questa virtùbambina, chiudo questa riflessionericordando l’enciclica del Papa attua-le ‘Spe salvi’ che deve accendere innoi il desiderio della Pasqua di Ri-surrezione a cui si arriva attraversogli impegni della Quaresima, comesi dice in altra parte di questa nostrapubblicazione. Quindi iniziamo ilnostro tempo penitenziale sottol’ombra della croce, nostra àncora disalvezza.

don Guido

Page 7: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

7 -

Quaresima 2009: un impegno e una graziaQuaresima non deve richiamare alla mente qualcosa di interminabile, di fati-coso e di noioso. Quaresima vuol dire tempo di gioia e di impegno: vogliamopreparare la Pasqua! Vogliamo vedere sprigionarsi la vita dal sepolcro. Pro-prio in questa dimensione vorrei racchiudere in tre ambiti il significato opera-tivo di questo tempo liturgico.1. Ambito preghiera. Dare più spazio a Dio nella nostra vita. Ecco alcuni sug-gerimenti:

· partecipare mercoledì delle ceneri (25 febbraio) alle celebrazione diinizio quaresima con i ragazzi nel pomeriggio o alla sera

· partecipare ad una S. Messa infrasettimanale· intensificare la preghiera personale· servirsi del calendario di preghiera proposto dalla diocesi· meditare la Passione di Gesù con la Via Crucis: una Via Crucis· ogni mercoledì presso il santuario della Grotta S. Rosario· pellegrinaggio familiare ad un santuario· itinerario per i comunicandi

2. Ambito cultura. L’articolo iniziale di questo giornalino affronta il tema dellacroce: è un piccolo contributo che può aprire una finestra.Per il resto ecco quanto intendiamo proporre:

· ogni lunedì sera riflessione sul vangelo della domenica successiva· leggere un libro, anche piccolo, che dia cibo alla nostra fede· partecipare a qualche incontro cittadino di cultura· Due incontri con P. Roberto Mela, biblista dehoniano, sulla figura di

S.Paolo nell’anno a lui dedicato:- 05 marzo: ‘La vita di Paolo’- 12 marzo: ‘Le lettere di Paolo’

· giornata della carità organizzata dalla Caritas diocesana (un sabato di quaresima)

3. Ambito penitenza e carità. Digiuno e carità si tengono per mano.S. Agostino ha scritto: “Sottrai alla tua ingordigia col digiuno quaresimale qual-che cosa da offrire ai poveri. Estendi la tua carità a tutta la terra, se vuoi ama-re Cristo, perché le membra di Cristo si estendono a tutta la terra”.Per il cristiano il digiuno acquista la massima valenza religiosa solo se quanto‘risparmiato’ viene donato ai poveri.Concretamente:

· digiuno dal cibo mercoledì delle Ceneri e Venerdì Santo

Page 8: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

8 -

DEFUNTISono tornati alla casa del Padre:

Facchinelli ZefirinoCristellon LivioNicolini Pietro

BATTESINI

E’ diventata figlia di Dio con il battesimo:

Aste Federica

· adeguata astensione dalle carni nei venerdì di quaresima· partecipazione alla cena del povero, specie se come famiglia (04 apri-

le p.v., vigilia della Domenica delle Palme)· un pane per amor di Dio (Giovedì Santo): frutto delle rinunce· digiuno dal fumo, alcool, gioco azzardo o altro….· rinuncia ad una vita lussuosa, allo spreco come scelta di sobrietà

Nota.

Digiuno laico. Può essere praticato per protesta, per contestazione, per par-tecipazione alle aspirazioni e alle lotte degli uomini trattati ingiustamente.Per motivi personali si parla più correttamente di diete che talora possonorasentare situazioni patologiche o contenere motivazioni estetiche o di altranatura.

Digiuno religioso. Ebrei e musulmani praticano un loro digiuno. Ma qual è lospecifico del digiuno cristiano? E’ primariamente

· digiuno dai peccati· digiuno dal cibo o altro (es. fumo, alcool, vita lussuosa ecc ) per dona-

re il corrispettivo ai poveri· digiuno per motivi ascetici (oggi meno sentito rispetto al passato).

Page 9: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

9 -

Pellegrinaggio in Terra Santadell’1-8 maggio 2008 - Mercoledì 7 maggio

Sulla Via Dolorosa (dal diario di un pellegrino)

Uno dei momenti più significativi del nostro pellegrinaggio è statosenz’altro il pio esercizio della Via Crucis sulla Via Dolorosa diGerusalemme, la stretta via, esclusa al traffico di mezzi motorizzati,che sale dal Palazzo Pretorio fino al Calvario. Oggi questa strada èoccupata sui due lati dal mercato arabo (suk) dove si trova di tutto(alimenti, frutta, spezie in gran quantità, vestiti, souvenir ecc.). Lì èsempre un via vai di gente e di commercianti che trasportano le loromerci su delle carrette trainate a mano ed anche con fatica per supera-re le pendenze e gli scalini in pietra. L’intenso profumo delle spezie, ilvociare della gente ed i colori delle merci variopinte ti accompagnanoper tutta la via.

Partendo dal Palazzo Pretorio facciamo la nostra Via Crucis,commentata da don Guido, che talvolta udiamo con difficoltà perchésiamo molto numerosi ed impossibilitati qualche volta di fare gruppo.Una croce in legno abbastanza grande viene portata a turno da alcunidi noi, diventati altrettanti cirenei.

E’ difficile inquesta situazionecaotica mantenerequello stato di de-vozione proprio dichi prega e meditai più importanti mo-menti della nostraSalvezza. Nonsolo i rumori, ma lavista di tanti colorie la gente ti di-straggono: la gen-te del posto che tiguarda con indif-ferenza o curiosità e magari con un po’ di insofferenza, anche se sa

Il banco di roccia sopra il quale fu deposto il corpo diGesù durante i tre giorni di permanenza nel sepolcro

(Mc 15,46) è ricoperto da tre strati di marmo prezioso.

Page 10: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

10 -

che poi potremmo essere dei possibili acquirenti nei bugigattoli del mer-cato. Probabilmente parte della gente contemporanea a Gesù ebbeverso di Lui che saliva al Calvario gli stessi atteggiamenti. Ma la suaumiliazione, i suoi patimenti fisici e morali erano infinitamente superiorial nostro piccolo disagio e Lui era il Salvatore di noi tutti. Mistero gran-de ed infinito!

Alla settima stazione entriamo in una chiesetta dove possiamomeditare e pregare con più facilità. Poi si prosegue sulla via dolorosaed arriviamo alla Basilica del Santo Sepolcro, molto grande, articolata,disposta su più piani, e divisa in chiesette, cunicoli e cappelle.

Dopo aver assistito alla solenne processione dei frati francescaniintorno all’imponente edicola che custodisce il Santo Sepolcro e dopoaverne effettuato una brevissima visita in mezzo ad un grande affolla-mento di pellegrini, si esce e si sposta al pomeriggio la visita alla cap-pella del Golgota.

Essa è situata nella parte più alta della basilica stessa ed è divisafra Francescani e preti Ortodossi.

A turno possiamo con emozione mettere la mano nel foro dellaroccia in cui venne conficcata la croce di Gesù e possiamo osservare,più sotto, la spaccatura che si sarebbe formata nella roccia stessa acausa del terremoto che seguì la morte in croce del nostro Salvatore.Dopo duemila anni il mistero di Cristo in Croce che salva è sempremolto attuale, come attuale è sempre il mistero delle sofferenze e deidolori di tanti popoli e di tanti uomini che su questa terra completano laPassione di Cristo.

Così termina laparte devozionale dellagiornata, che rimarrà im-pressa nella memoria enel cuore di noi pellegri-ni che abbiamo avuto lafortuna di camminaresulle tracce di chiduemila anni fa ci ha sal-vato.

Page 11: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

11 -

L’ODISSEA DI SAN PAOLO: i suoi viaggiL’ODISSEA DI SAN PAOLO: i suoi viaggiL’ODISSEA DI SAN PAOLO: i suoi viaggiL’ODISSEA DI SAN PAOLO: i suoi viaggiL’ODISSEA DI SAN PAOLO: i suoi viaggi

Tra tutti i personaggi che animano il Nuovo Testamento quello di cuiabbiamo una maggiore ricchezza di dati e maggiori certezze è proprioPaolo e questo sia perché numerosi sono gli agganci storico-geograficiche possiamo rilevare dai testi in nostro possesso, sia perché l’attivitàmissionaria di Paolo fu piuttosto lunga e soprattutto straordinariamentedensa. Dopo la sua esperienza di Damasco Paolo ha avuto numerosicontatti con le comunità cristiane che erano nell’area di Gerusalemme,in cui aveva ricevuto la sua formazione di giudeo ortodosso. Sempre aDamasco Paolo dà una radicale e decisiva sterzata alla sua vita. Poi adAntiochia da dove prende forma e avvio il suo impegno missionario.

Paolo è propagatore e propulsore in una linea di continuità con la chiesaoriginale da cui ha ricevuto la fede. Dal 45 al 65 circa Paolo svolge la suaattività missionaria imperniata essenzialmente su tre viaggi, così comece li presenta Luca nei suoi Atti degli Apostoli. Un’attività questadecisamente superiore a quella stessa di Gesù che percorse soltanto iristretti confini della Palestina per non più di 150-200 Km; mentre Paolo,secondo alcuni studiosi, percorse nel suo lungo peregrinare apostolicocirca 20.000 Km, per lo più a piedi.

Il teatro delle operazioni di Paolo furono quasi esclusivamente l’Asiaminore (l’attuale Turchia) e le coste della Grecia, nonché il Peloponneso.

Page 12: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

12 -

- Tra il 45 e il 48 d.C. primo viaggio missionario: Dalla stessacomunità di Antiochia Paolo e Barnaba furono inviati in missione(At.13,3).I punti toccati dai due furono: Cipro, Attalia, Perge, dove Marco lascerài due, Antiochia di Psidia, Iconio, Listra, Derbe, quindi il ritorno per lestesse località. In modo sistematico, Paolo comincia sempre col rivolgersiagli Ebrei del posto. Dopo una prima accoglienza favorevole, gli ebreispesso rifiutano la sua predicazione. Allora Paolo si volge ai pagani. Alsuo rientro Paolo e Barnaba trovano peggiorate le relazioni tra i giudeo-cristiani e gli etnico-cristiani al punto di creare una rilevante crisiall’interno della chiesa primitiva. Paolo e Barnaba non esigevano lasottomissione dei pagani convertiti alla Legge di Mosè e allacirconcisione, mentre i giudeo-cristiani, in particolare il gruppo che facevaa capo a Giacomo, richiedevano la circoncisione.La questione fu tale che si ritenne necessario un vertice a Gerusalemmetra i vari responsabili della chiesa madre. A tale incontro vennero inviatiPaolo e Barnaba. Fu il primo concilio che si tenne a Gerusalemme nel49 che chiarì la questione, ma non risolse il problema su cui Paolo tornerànella sua lettera ai Galati.

- Tra il 49 e il 52 d.C. secondo viaggio: Paolo visita le “sue” comunità.Evangelizza a Filippi, Tessalonica, Atene e Corinto, che erano i centriprincipali della Tracia, della Macedonia e della Grecia. Rientrati adAntiochia, Paolo, ormai abbandonato anche da Barnaba, parte con Sila,suo nuovo compagno, e risultò importante per la fondazione dellecomunità cristiane in Grecia e nella Galazia.

Page 13: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

13 -

Il percorso di questo viaggio lo portò lungo il cammino delle precedenticomunità che aveva fondato nel primo viaggio. A Corinto incontrò Aquilae Priscilla, due coniugi espulsi da Roma con decreto di Claudio del 49 e

che si riveleranno suoi ottimi collaboratori e ai quali si unì nel lavoro. AListra si unì a lui anche Timoteo che, pur di avere con sé, accettò di farlocirconcidere. Diretto a Troade, per un’improvvisa malattia, Paolo fucostretto a deviare sull’altipiano della Galazia dove fondò le primecomunità cristiane (Gal. 4,13). Proseguì, infine, per Troade da dove toccòNeapolis, Filippi, Tessalonica, Berea, Atene, Corinto, Efeso e ritorno aCesarea e da qui a Gerusalemme per relazionare del suo viaggio aglianziani della chiesa madre.

- Tra il 53 e il 57 d.C. terzo viaggio: visita Efeso, Troade, Filippi, Corinto,Mileto. Si ferma ad Efeso per due anni, dopo i Giudei costringono Paoloa fuggire. Torna in Grecia poi a Troas e a Mileto. Il terzo viaggio fuprevalentemente di ricognizione tra le varie comunità fondate e perrinsaldare i rapporti tra loro. Le città presso cui si fermerà più a lungosaranno Efeso e Corinto. Durante questo viaggio Paolo raccoglierà pressotutte le comunità una colletta per i poveri della chiesa di Gerusalemme.Paolo attribuisce un valore importante a questa colletta, perché la suaaccettazione da parte dei responsabili della chiesa madre significavache i cristiani provenienti dal paganesimo erano definitivamenteaccettati in seno alla Chiesa madre.

Page 14: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

14 -

Dopo questo terzo viaggio, tra il 58 e il 60 d.C. nonostante la messa inguardia ritorna a Gerusalemme per assolvere un voto. Viene arrestatoa Cesarea. Tra il 61 e il 63 d.C. dopo varie peripezie, fa appelloall’imperatore. Viene mandato a Roma dove vive in una residenzasorvegliata, dopo due anni di prigionia, viene decapitato. Per altri,invece, Paolo dopo i due anni di prigionia compie altri viaggi(probabilmente in Spagna, a Creta, ad Efeso ed Israele) che si collocanotra il 63 e il 67. Arrestato di nuovo sotto Nerone fu decapitato, nel 67,a Roma, sulla via Ostiense (così vogliono Eusebio di Cesarea eS.Girolamo).Nell’apostolato di Paolo non mancarono difficoltà, che egliaffrontò con coraggio per amore di Cristo. Egli stesso ricorda di averagito «nelle fatiche… nelle prigionie… nelle percosse… spesso in pericolodi morte...: tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sonostato lapidato, tre volte ho fatto naufragio...; viaggi innumerevoli,pericoli dai fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali,pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sulmare, pericoli da falsi fratelli; fatica e travaglio, veglie senza numero,fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità; e oltre a tutto questo,il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese» (2 Cor11,23-28). Da un passaggio della Lettera ai Romani (cfr 15, 24.28)traspare il suo proposito di spingersi fino alla Spagna, alle estremitàdell’Occidente, per annunciare il Vangelo dappertutto, fino ai confinidella terra allora conosciuta. Come non ammirare un uomo così? Comenon ringraziare il Signore per averci dato un Apostolo di questa statura?E’ chiaro che non gli sarebbe stato possibile affrontare situazioni tantodifficili e a volte disperate, se non ci fosse stata una ragione di valoreassoluto, di fronte alla quale nessun limite poteva ritenersi invalicabile.Per Paolo, questa ragione, lo sappiamo, è Gesù Cristo, di cui egli scrive:«L’amore di Cristo ci spinge... perché quelli che vivono non vivano piùper se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro» (2 Cor5,14-15), per noi, per tutti.

Alfredo Rubino, diacono

Page 15: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

15 -

Pellegrini verso i luoghi di San PaoloPellegrini verso i luoghi di San PaoloPellegrini verso i luoghi di San PaoloPellegrini verso i luoghi di San PaoloPellegrini verso i luoghi di San Paoloe delle origini cristiane in TURCHIAe delle origini cristiane in TURCHIAe delle origini cristiane in TURCHIAe delle origini cristiane in TURCHIAe delle origini cristiane in TURCHIA

1-8 Maggio 2009

Pochi paesi al mondo presentano aspetti così interessanti nella loro diversità eoriginalità come la Turchia. A ciò che è bellezza naturale, paesaggio incontaminato,gente cortese e ospitale, vita semplice e di sapore antico, aggiunge testimonian-ze archeologiche e storiche davvero eccezionali. Diverse culture e civiltà sonosorte e giunte a maturazione in tutto il loro splendore in questa terra. E tuttehanno lasciato testimonianze cariche di significato.Non tutti sanno però che la Turchia è terra digrandi possibilità anche per il pellegrino: si puòdire che la vita e la storia della Chiesa nei pri-mi secoli sono legati ai luoghi di questa regio-ne. Qui si è avuta la presenza e lapredicazione degli apostoli: Paolo, Pietro, Gio-vanni, Filippo, Andrea…Qui sono sorte, dopo Gerusalemme, le primevivaci comunità, si pensi ad ANTIOCHIA,EFESO, SMIRNE e le chiese dell’Apocalissein gran parte fondate dagli apostoli stessi; quiè nato Paolo apostolo dei Gentili e vi ha com-piuto buona parte dei suoi viaggi; qui è la casadella Madonna, presso Efeso, dove, al segui-to di Giovanni è venuta per chiudere la suavita terrena; qui sono stati celebrati i primi concili: Nicea, Efeso, Calcedonia…;qui in Cappadocia hanno vissuto illustri padri della chiesa dando vita ad unmonachesimo fiorente.Dopo la Palestina è qui che un cristiano può ritrovare le “radici” della sua fede,risentire l’eco della predicazione degli apostoli, rileggere, anche visivamente tan-te pagine della Bibbia.Si vuole aggiungere che, come è avvenuto per la Terra Santa, la presenza dipellegrini in tanti luoghi cari ai cristiani è forse l’unico modo per salvaguardare lamemoria di quei luoghi e impedire che la croce di Cristo scompaia da zone dovefu piantata dagli apostoli stessi.Ai cristiani residenziali si sostituiscono i cristiani itineranti, cioè i pellegrini.

Tratto dall’introduzione di Oriano Granella (Frate cappuccino) alla GUIDA ALLATURCHIA.

….ai pellegrini della comunità di Villazzano nella Terra Santa di Turchia auguriamo“buon cammino”

Page 16: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

16 -

I nonni: la loro testimonianza.

Chi non ricorda i suoi nonni? Chipuò dimenticare la loro presenza ela loro testimonianza nel focolaredomestico? Quanti tra di noi neportano il nome in segno dicontinuità e di riconoscenza!La Chiesa ha sempre avuto neiriguardi dei nonni un’attenzioneparticolare, riconoscendo loro unagrande ricchezza sotto il profiloumano e sociale, come pure sottoquello religioso e spirituale.Se i nonni, come spesso e da più partisi dice, costituiscono una preziosarisorsa, occorre mettere in atto sceltecoerenti che permettano divalorizzarla al meglio. Ritornino inonni ad essere presenza viva nellafamiglia, nella Chiesa e nella società.Non si può, infatti, progettare ilfuturo senza rifarsi ad un passatocarico di esperienze significative e dipunti di riferimento spirituale emorale. Per ciò, essi continuino adessere testimoni di unità, di valorifondati sulla fedeltà ad un unicoamore che genera la fede e la gioia divivere. Pensando alla lorotestimonianza di amore e di fedeltàalla vita, vengono in mente le figurebibliche di Abramo e Sara, diElisabetta e Zaccaria, di Gioacchinoe Anna, come pure gli anzianiSimeone e Anna, o anche Nicodemo:

tutti costoro ci ricordano come inogni età il Signore chiede a ciascunol’apporto dei propri talenti. Ilconvegno ecclesiale nazionale diVerona ci ha ricordato che la figuradel nonno è oggi una delle piùimportanti nel mondo relazionale deibambini. E già qualche Diocesi si èattivata lanciando un corso per“insegnare” agli anziani cometrasmettere la fede ai nipotiattraverso la vita ordinaria. Infatti, inonni sono coloro che sannotrasformare in fiaba la storia dellafamiglia; che offrono ai nipoti laprospettiva del tempo e della

memoria, che possono e sanno starecon loro. Inoltre hanno l’opportunitàdi introdurre i nipoti alla fede e alvivere cristiano tramite la catechesioccasionale nella vita quotidiana,ossia sfruttando i momenti normalidella vita. Le piccole esperienze diogni giorno sono infattiparticolarmente importanti per la

Page 17: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

17 -

crescita di un bambino. Basti pensarea un nonno e a un bambino cheosservano la bellezza delle stagionidal giardino di casa. O ad una nonnae un nipotino che rientrano da

scuola, passano davanti ad unachiesa, entrano e la nonna porta ilnipotino a salutare Gesù, presentenel tabernacolo. Tutto può essereoccasione di catechesi, se c’èconsapevolezza e preparazione.Perché la fede, non bisognadimenticarlo, si arricchisce eirrobustisce donandola etestimoniandola. E se a tanti nonniil bagaglio di valori non manca,spesso però hanno bisogno diarricchirlo e di aggiornarlo, perché ilcontesto in cui vivono i nipoti èmolto diverso da quello della loroinfanzia. Diventare nonni non èsempre facile. Vuol dire rivedere erielaborare il rapporto che si ha coni propri figli diventati genitori, essereal tempo stesso presenti e farsi daparte, perché la nuova famigliaraggiunga la sua autonomia e maturinella sua originalità. Ciò non significachiudersi alle richieste di aiuto, ma

mantenersi sempre disponibili condiscrezione, rispetto ecomprensione. Questo amoretenace e ricco di distacco èindispensabile anche per i nipotini.Bisogna essere attenti a non daretroppi consigli con continueinterferenze nella loro educazione.Purtroppo tante crisi coniugali sonodovute ad un protagonismoeccessivo, magari in buona fede,delle famiglie d’origine. Esserenonni significa, anche, ravvivare ilricordo di quelli che furono i lorononni e intraprendere un nuovocammino con i nipoti che crescono,proponendo loro valori del passatoche essi trasformeranno earricchiranno. Ci sono mille modidi essere nonni. Ognuno vive questoruolo sulla base della propriaesperienza di vita, ma da sempre inonni “ripresentano” e“rappresentano” per i loro nipoti ilpassato familiare. Nello stessotempo ogni nonno scopre chequesto passaggio generazionale nonè mai ripetizione ma ricerca e sceltadelle cose fondamentali datrasmettere. I nonni che sannopassare il giusto tempo con i nipotipossiedono il segreto per noninvecchiare mai davvero!! Essihanno ancora tanto da donare ad unmondo che attende il loro sorriso, illoro ascolto e il loro aiuto.

Simonetta ed Alfredo Rubino

Page 18: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

18 -

PASTORALE BATTESIMALE:uno dei volti missionari della comunità

Pastorale Battesimale..incontri prima del battesimo chiesto per un figlio…sembraun po’ una novità…tutta da scoprire anche nella nostra parrocchia.

Forse ai più attenti non è sfuggito che il Bollettino ne ha parlato anche lo scorsoanno: “pastorale battesimale, lavori in corso”, e “pastorale battesimale al via”-

La prima occasione si era posta un anno fa: “a poche settimane dalla nascita diun Bambino che ha cambiato il corso della storia, forse siamo nello spirito migliore perriflettere sui bambini che nascono all’interno della nostra comunità di S.Stefano” sileggeva in queste pagine. Perché “dai neonati e dalle loro famiglie, potrebbe emergerequel “volto missionario” che le nostre parrocchie sono chiamate ad esprimere in questianni”. Attorno al 90% la quota di genitori che chiedono il sacramento del Battesimo peri loro figli: evidente la sproporzione rispetto al 20% di abitanti che poi frequenta lanostra comunità. “La nascita di un figlio potrebbe essere un momento favorevole perriflettere sul senso del vivere, nascere, morire. Il mistero di un figlio non lascia nessunoindifferente e la richiesta del Battesimo, anche se solo per tradizione, è un segno pertutti”. Da bambini questi giovani genitori hanno potuto contare su una famiglia che li haeducati alla fede, tra breve non sarà più così. “Se i genitori giovani non si sentonoparte di una comunità cristiana, non sarà loro possibile far scoprire al figlio che esisteun Padre nei cieli”.

Si parla allora di “esperienze di accompagna-mento” per motivare la richiesta di un sacramento.Ed ecco la “pastorale battesimale”, un nuovo settoredi quella familiare: ancora un germoglio in diocesi,in umiltà e semplicità, come auspicato dal Piano Pa-storale 2003-2008.

Nello scorso autunno è stata la volta del lan-cio vero e proprio: “nella nostra parrocchia da nove anni è attiva la Catechesi con lefamiglie per Prima Comunione e Cresima. Mancava un tassello: in un contesto in cuinon si è più cristiani per nascita, ma si diventa per scelta e convinzione, il lasciare dasole le famiglie con figli piccoli non sarebbe certo un segno di quella attenzione ecarità pastorale tanto invocata dai Vescovi <una pastorale di conservazione non bastapiù>: occorre aprirsi alle urgenze del presente”. E il nuovo oggi è all’insegnadell’evangelizzazione, come ci ricorda, quest’anno in particolare, anche san Paolo.

Ma cosa si propone ai giovani genitori? Due incontri con coppie di animatori euno col parroco. Né lezioni o conferenze, solo un dialogo di carattere familiare nella

Page 19: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

19 -

condivisione di un’esperienza di coppia, in tutta semplicità. Perché battezzare un figliodiventa occasione per riscoprire il dono grande dell’amore del Padre e la gioia di viverecome famiglia, alla luce del Risorto.L’esperienza della nascita di un figlio: un mistero grande: è il tema del primo incontro

Chi è questo figlio che ci è stato donato? Ogni nascita è già di per sé un’espe-rienza “religiosa”. Ogni bimbo che nasce ci ricorda che Dio non è ancora stanco del-l’uomo (Tagore).

Nascere è già di per sé una “bella notizia”, un segno di fiducia nel futuro delmondo e della storia.

È un mistero che suscita stupore: non semplicemente frutto di leggi biologiche,molto più grande di quanto noi possiamo programmare … viene da lontano.

Nato per amore, si realizza soltanto nell’amore, in un contesto speciale quale èla famiglia. “L’amore è la fondamentale e nativa vocazione di ogni essere umano”(Familiaris consortio, n. 11).

A quale futuro è chiamato? “Tu sei prezioso ai miei occhi” (Is 13, 12), dice ilPadre che ha progetti molto più grandidi quanto vedono i nostri occhi e osa-no i nostri sogni.

Un figlio è un “chiamato” allavita: entra a far parte della grande fa-miglia umana in una famiglia concre-ta, la nostra; alla felicità: una rispostapiena a tutte le aspirazioni profonde delsuo essere. “Il Signore chiama anche ipiccoli secondo un suo misterioso pro-getto di amore prima ancora che essisiano in grado di cercarlo” (Catechismo dei Bambini n. 54).

Cosa possiamo fare noi per lui? Ci è solo affidato: non resterà con noi persempre. Come genitori siamo chiamati a: educarlo a camminare da solo e a “partire”per la “sua” strada, che non coincide, spesso, con i nostri sogni; lasciare il segno nellasua vita con la nostra testimonianza; sentirci parte della famiglia umana con le suegioie e le sue grandi sofferenze, specialmente di quanti fanno più fatica, perché anchenostro figlio respiri l’aria di una famiglia più grande.Il sacramento del Battesimo: ingresso nella Chiesa, la comunità di fratelli in Cristo, è ilsecondo tema

Famiglia e società: “nessun uomo è un’isola”: bisogno di socializzare (cugini,amici, asilo nido, parco giochi, scuola dell’infanzia, scuole, ambienti extrascolastici,sport, musica …).

Page 20: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

20 -

Società civile: diritto/dovere di partecipare. Famiglia: prima cellula sociale, fi-glio e cittadino

Il futuro e la speranza: educare alla fedeI nostri figli crescono con un senso più ampio del tempo e di una fine di qualsi-

asi altra generazione: conoscono il Big Bang e il Global Warming, disastri ecologici econflitti. Siamo in grado di parlare loro di futuro e di speranza?

Generare un figlio è darlo alla luce, ma esiste anche una Luce che dà un sensoalla storia e all’esistenza umana: educare al senso religioso (meraviglia, stupore, gio-ia, mistero, domande, cfr, Catechismo dei Bambini)

“Una generazione narra all’altra le tue mera-viglie” (Salmo 144): educare alla fede, oltre la tradi-zione (“Cristiani non si nasce, si diventa”, Tertulliano)

L’amore dei genitori come un riflesso dell’Amo-re del Padre (“la vita matrimoniale e familiare costi-tuisce essa stessa una buona notizia per tutto lomondo e per ogni uomo”, Direttorio di pastorale fa-miliare, 8)

Una storia familiare “sacra” perché abitata daDio (“attraversare i giorni con la certezza della pre-

senza del Signore” CM. Martini). Famiglia “chiesa domestica”, (“laboratorio di pace”mons. Tonino Bello). La Parola e la preghiera in famiglia: testimonianza nel quotidia-no

Il Battesimo introduce nella comunita’ cristiana, la Chiesa; “Chi riceve il Batte-simo non è più solo: il Dio che è amore lo custodirà sempre. Grazie a questo amore ilbattezzato viene inserito in una compagnia di amici che è la famiglia di Dio e che portain sé la promessa dell’eternità” (papa Benedetto XVI, 8 gennaio 2006)

Famiglia di famiglie, una comunità di “chiamati”, una comunità di fratelli in Cri-sto (relazioni vere, accoglienza, condivisione …)

Una comunità che celebra; festa attorno alla mensa eucaristica, oltre il precet-to. Chiesa e parrocchia, dove sentirsi a casa fin da bambini in una famiglia più grande(cfr. Lettera ai genitori CM.Martini 2002)

Solo momenti di condivisione fra genitori: dal lieto annuncio dell’amore di Dioall’interno dell’amore di coppia alla proposta di far parte di una comunità di fratelli, unafamiglia di famiglie dove il loro bambino potrebbe crescere sentendosi a casa propria.

Maria Teresa e Francesco Pederiva

Page 21: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

21 -

LA PREPARAZIONE PER LA QUARESIMA

LE SOLLECITAZIONI DI DON LAURONell’incontro con i consigli pastorali parrocchiali del decanato del 13 gennaio, il Vica-rio generale don Lauro Tisi, ha posto la urgente necessità di un ripensare il sensodell’essere comunità cristiana in un mondo che cambia. La riflessione di don Lauro siè sviluppata secondo la traccia che è qui riportata in sintesi:

1) Il cambiamento della societàIl mondo è cambiato: fino a poco tempo fa la presenza della Chiesa era scontata epermeava tutta la società (scuola, cultura, assistenza, salute, cooperazione …),svolgendo un compito che anticipava e apriva la strada all’attuale organizzazionedell’apparato pubblico odierno. Il mondo oggi è diverso, gli appartenenti alla co-munità ecclesiale sono una minoranza e la società è, di fatto, diventata luogo dimissione, una terra in cui è necessario rievangelizzare.

2) La situazione della difficoltà: l’esilio con le sue ombre ma anche con le sue luciI cristiani si trovano mano a mano sempre più estromessi dal contesto sociale, inuna situazione simile a quella sperimentabile in un esilio. La lettura biblica cheparla del popolo in esilio ci può quindi venire in aiuto: essa ci mostra come anchedalla desolazione dell’esilio possa nascere la speranza, la fiducia in un ritorno perricostruire una realtà ancora più bella della precedente. Queste letture sono im-portanti per la comunità ecclesiale perché eliminano alla radice la rassegnazione eil pessimismo che paralizza la vitalità e mette in dubbio la presenza e l’avanzaredel Regno, tradendo il messaggio di Gesù (“… il regno di Dio è vicino ….”)

3) La vera prioritàOccorre guardarsi dal lasciarsi condizionare dall’organizzazione ecclesiale: la Pa-storale non è un fine ma uno strumento volto a facilitare l’incontro con la personaGesù. Occorre quindi relativizzare tutti i ministeri e dare loro il giusto peso comesemplici strumenti e non necessità inamovibili.

4) Il giorno del Signore: l’EucaristiaL’incontro personale e comunitario con il Signore si realizza nell’Eucaristia, unmomento in cui celebrando il sacrificio di Gesù veniamo a scoprire che Dio ciguarda con la stessa intensità con cui guarda suo figlio Gesù, e allora anche noisiamo suoi figli, e in quanto figli di uno stesso Dio siamo anche tutti fratelli:questo il messaggio che il mondo si aspetta e che Dio ci affida.

Page 22: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

22 -

Le iniziativLe iniziativLe iniziativLe iniziativLe iniziative missionariee missionariee missionariee missionariee missionarie

* “CENA DEL POVERO 2009” (anticipazioni)

Sabato 4 aprile, (vigilia delle Palme), tutta la comunità sarà invitata all’an-nuale appuntamento con la “Cena del Povero”. Come lo scorso anno, si ini-zierà con un incontro in chiesa, seguito dalla cena vera e propria da tenersipresso la casa parrocchiale. La riflessione in chiesa sarà verterà sul tema del-l’emigrazione e in particolare sulla figura di Madre Paolina, la santa degliemigrati trentini, emigrata di Vigolo Vattaro in Brasile, dove diventerà la Patronadi quel paese. Alla riflessione collaboreranno vari gruppi parrocchiali. Il menùdella cena sarà ovviamente “povero”, simile cioè a quello che si può permette-re, quando ci riesce, la gran moltitudine dei poveri del mondo. Le offerte rac-colte saranno destinate infatti a loro, all’interno dell’impegno quaresimale“Pane per amor di Dio”e, insieme a quelle delle altre parrocchie, saranno poidivise tra tutti i missionari trentini nel mondo. L’iniziativa sarà ricordata piùavanti con apposito invito che conterrà orario e modalità di partecipazione.

QUARESIMA DI FRATERNITÀ 2009

“Dio ama chi dona con gioia” (2 Cor 9,7)Dal messaggio di Benedetto XVI in occasione

della Quaresima di Fraternità 2009

“……..Al tempo stesso, il digiuno ci aiuta a prendere coscienza della situa-zione in cui vivono tanti nostri fratelli. Nella sua Prima Lettera san Giovanniammonisce: “Se uno ha ricchezze di questo mondo e vedendo il suo fratello innecessità gli chiude il proprio cuore, come rimane in lui l’amore di Dio?”(3,17). Digiunare volontariamente ci aiuta a coltivare lo stile del BuonSamaritano, che si china e va in soccorso del fratello sofferente (cfr Enc.Deus caritas est, 15). Scegliendo liberamente di privarci di qualcosa per aiu-tare gli altri, mostriamo concretamente che il prossimo in difficoltà non ci èestraneo.Proprio per mantenere vivo questo atteggiamento di accoglienza e di atten-zione verso i fratelli, incoraggio le parrocchie ed ogni altra comunità ad in-tensificare in Quaresima la pratica del digiuno personale e comunitario, col-tivando altresì l’ascolto della Parola di Dio, la preghiera e l’elemosina …….”

Page 23: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

23 -

TESSERAMENTO BAOBAB 2009Si ricorda che al 31 gennaio 2009 sono scadutele tessere di adesione all’Associazione BAOBAB

Per il rinnovo e per nuove iscrizioni si prega dirivolgersi a

Renzo Nicolini o Andreina CondiniGrazie

30maMOSTRA MISSIONARIAI fondi raccolti in occasione della Mostra Missionaria del novembre scorso sono staticosì destinati:Suor Giuseppina (con i sacerdoti sudanesi P.Daniel, P.Guido, P.Michel), 1.750;P.Efrem 1.000; Fra Marco 500; Fra Ivo 500; Suor Rita 500; Suor Lodovica 500;Suor Veridiana (Clarisse) 250; P.Carlo 250; Centro Missionario Diocesano 250;Pontificia Opere Missioni (adozione seminarista) 520; Debito parrocchiale 3.500, perun totale di 9.520.

Ancora grazie con riconoscenza da don Guido, dal Gruppo Donne,dal Gruppo Missionario e dai nostri missionari.

Ultimiamo il microprogetto“AIUTIAMO I BAMBINI POVERI DI AQUILE

A FREQUENTARE LA SCUOLA”L’iniziativa già avviata lo scorso anno, ed ora da concludere, si propone di consentireai bambini di fra Marco Larentis, a Aquile, in Bolivia, di frequentare la scuola soste-nendo le spese per i testi di base e per il materiale di cancelleria indispensabile (qua-derni, penne, matite, …..)

Bambini da aiutare: 500 - Spesa per bambino: euro 15 - Impegno complessivo:Euro 7.500

Somma già raccolta (da 50 aderenti e con contributi vari tra cui quello dellaCassa Rurale e AVIS): Euro 6.743

Restano da raccogliere al più presto: euro 757

Fra Marco e i suoi bambini ringraziano tutti!(Incaricate della raccolta: Elena Camin, Valentina Bazzanellla)

Page 24: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

24 -

Presepiando fra amiciPresepiando fra amiciPresepiando fra amiciPresepiando fra amiciPresepiando fra amiciLa realizzazione del presepe in Chiesa è ormai diventato un appunta-

mento importante per un gruppo di parrocchiani.Anche quest’anno, finite le ferie estive, quando ci incontravamo in pae-

se ci chiedevamo: “Sa fente st’an? el fente el presepio?”.Dopo vari tentennamenti e solleciti “Dai scominziente? Vara che no

arivan!” Finalmente ci siamo trovati in casa parrocchiale, per decidere se ecome impegnarci per realizzare il presepe in Chiesa.

Visto l’entusiasmo dell’anno precedente, non avevo dubbi sulla sceltafinale. Accordarsi sul progetto da realizzare accontentando tutti è stato invecepiù difficile, perchè ci sono molti “artisti” e spesso si crea in estemporanea …

Alla prima riunione ho presentato al gruppo dei laboriosi Villazzaneri“de la zoca” il nuovo collaboratore Roberto Prati “el vigile”, che da qualcheanno si è trasferito nel nostro paese. Mi aveva raccontato che nella parrocchiadove abitava prima si occupava di presepi. Decisi di invitarlo al nostro gruppo,pensando: “forze nuove, idee nuove!”

E le idee come al solito non sono tardate ad arrivare: le case dell’annoscorso, fatte di cartone, sarebbero state sostituite con costruzioni più piccolerealizzate in legno compensato, destinate così a durare nel tempo.

Il buon Giorgio Trentini “el fuga” ha offerto il suo laboratorio difalegnameria come punto di ritrovo serale per la costruzione della parte inlegno.

Si è capito subito che era impossibile realizzare in legno ciò che si erafatto l’anno prima in cartone, perché il tempo a nostra disposizione non lopermetteva. Per quest’an-no si è deciso di costrui-re gli edifici più signifi-cativi del paese, da con-servare anche per un pro-getto futuro: Villa Mersi,Villa S. Carlo, la Chiesavecchia.

La chiesa dellaGrotta era già stata rea-lizzata lo scorso anno daGraziano Sartori “natinoo l’uomo che sorride”.

Page 25: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

25 -

Proposi l’asilo e Villa Bazzani, ma subito Umberto mi rispose “Si dabrao profesor, e dopo?” Dai che no la vede nessun la villa delle suore, l’eisconduda, la fen n’ altro an”.

Fissato il progetto delle ville, bisognava ancora capire come innestare lacapanna.

Roberto ha accettato di dedicarsi al presepe tradizionale e ha propostodi fare delle isole su sfondo nero su cui porre le ville costruite e di non colle-garle tra loro.

Alla fine si è scelto di riempire lo spazio tra le ville con le classichestatuine, in attesa di realizzare le altre case del paese e per lo sfondo si è pen-sato ad una foto della Marzola ingrandita. Nessuno immaginava di poter rea-lizzare un’immagine di otto metri per due e per questo dobbiamo ringraziarePeter Holzneckt della Grotta che ha stampato le foto scattate dal Belvedere diRavina e poi sapientemente elaborate da Renzo Merler.

Ecco che tutti si danno da fare: Sergio “el Nestlè” è riuscito a reperire,tramite un amico, il progetto di ristrutturazione di villa Mersi, che poi Renzo“cucco” e la “psicologa” Andreina si preoccupano di fotocopiare, Umberto eGiorgio hanno iniziato a realizzare la chiesa vecchia e tutti gli altri sono impe-gnati nell’incollare le parti delle ville sul compensato e nel ritagliarle con iltraforo.

Il lavoro paziente di questi artigiani cinquantenni è durato circa un mese.Ecco che, tra una seghetta rotta e l’altra, sono riaffiorati i ricordi dei

tempi passati e della vita di paese…Renzo ha ricordato come a scuola il maestro Nardelli valutava i loro

lavori di falegnameriaosservando l’inclina-zione del taglio: questadoveva essere perpen-dicolare! Se invece ri-sultava inclinata, c’eraun voto in meno. Altrihanno ricordato la bra-vura nel traforo di unaltro prezioso parroc-chiano: ClaudioCamin. I ragazzi al-l’epoca si divertivanocon poco, ma le loromarachelle o meglio“spiazzarolade” venivano spesso punite dal maestro. Molti rimembravano ca-

Page 26: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

26 -

stighi esemplari: le mattinate trascorse appesi al porta abiti della scuola o conle mani sotto le ginocchia o ancora scrivendo un’infinità di volte: “Non attra-verserò il prato del Pacifico.”

Poi Umberto e Dino hanno raccontato di quando aspettavano sul mu-retto di cinta di Villa Bazzani i “bulli” di Povo che venivano “a morose” nelpaese…mentre passavano lungo la strada tiravano loro dei gelidi secchi d’ac-qua per poi scappare a gambe levate: “Se i ne ciapava i ne scavezava le gam-be!” .

A quei tempi infatti bisognava riempire la serata giocando in piazza ocanzonando qualche personaggio del paese, non importava se vecchio o gio-vane. L’importante era fare gruppo e giocare insieme . Questo purtroppo ogginon è così scontato, perchè spesso i ragazzi preferiscono giocare al computere dialogare con personaggi virtuali piuttosto che incontrare gli amici e cosìc’è il rischio che crescano sempre più soli.

Sera dopo sera, il nostro lavoro ha iniziato a prendere forma e la nostraamicizia si è rafforzata sempre di più. Dobbiamo ringraziare la mamma diGiorgio che ci è venuta a visitare portandoci il caffè. Una volta sono arrivatianche Luigina e Carmelo portandoci degli strudel: “Vi abbiamo sentiti ridereda casa nostra!”.

A sorpresa qualche moglie - con la scusa della passeggiata serale - èvenuta nel laboratorio per controllare la presenza o meno del marito, dato cheda qualche tempo rincasava dopo le 24.00!

Terminata la costruzione delle ville, Roberto ha procurato sassi, cortec-ce, legnetti e licheni e in un pomeriggio ha realizzato con abilità e fantasia unacapanna stupenda, molto apprezzata dal resto del gruppo.

E’ proprio bello ritrovarci ogni anno per questo appuntamento eauspichiamo che molti altri possano fare gruppo con noi, “presepiando” inamicizia.

Si ringraziano gli amici che hanno collaborato: Alessandro Buffa, DinoCagol, Marco Camin, Andreina Condini, Giuseppe Faes (per il sostegno mo-rale), Sergio Fellin, Peter Holzneckt, Renzo Merler, Paolo Nicolini, RenzoNicolini, Flavio Pontalti, Michele Pontalti, Umberto Pontalti, Roberto Prati,Graziano Sartori, Claudio Tomasin, Giorgio Trentini.

Paolo Errigo

Page 27: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

27 -

Dal 27 al 30 dicembre 2008 a Dovena si è svolto il campeggio invernale delgruppo giovani. Quattro giorni intensi scanditi da laboratori, discussioni, gio-chi, preghiere e uscite sulla neve con le “slitte”. Il filo conduttore è stato lacommedia teatrale “Pio, andata e ritorno” di e con Andrea Castelli. Insieme aPio, Alcide e altri quattro amici particolari, ci siamo immersi nel mondo delpresepe per affrontare tematiche quali amicizia, amore, violenza, diversità …Noi animatori siamo molto contenti della riuscita di questo campeggio, inmodo particolare di come sono stati vissuti i momenti di fede e soprattutto lamessa conclusiva, che è stata molto partecipata e coinvolgente.

Luca, Luisa, Gianni, Simonetta

Lasciamo ora la parola ai veri protagonisti diquesta avventura:

È stato bellissimo il campeggio, ci siamo im-mersi nella magia del Natale entrando nel pre-sepe grazie ai nostri fantastici animatori Simo,Luisa e Luca e grazie al nostro splendido pre-te Gianni!! Grazie a tutti,

Matteo Pagani

Un tema particolare, il presepio, difficile mainteressante. Non avevo mai capito il sensovero del presepe… una bella esperienza.

Michele Grieco (ACSS)

Il campeggio è stato proprio bello, ci siamo divertiti tanto, anche perché iltema era impegnativo ma con un significato molto serio e profondo.

Pamela Mattivi

Campeggio Dovena 2008: veramente bello e divertente! Sempre pieno di gio-chi nuovi… Continuiamo così! Ciao a tutti!

Andrea Miorandi

In questo campeggio mi sono divertito molto poiché ha avuto un tema moltointeressante: IL PRESEPIO. Ringrazio i miei animatori perché organizzanotutto sempre con molta gioia.

Michele Boschele

Campeggio Campeggio Campeggio Campeggio Campeggio DODODODODOVENAVENAVENAVENAVENA

Page 28: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

28 -

Mi sono abbastanza divertita. Era meglio il campeggio di Eraclea. Qui mi sonoun po’ annoiata. È stato molto bello andare sulla neve anche se cadevo spesso…

Silvia Peterlana

Campeggio veramente bello, passato anche troppo velocemente, sono stata be-nissimo e ho trascorso un sacco di tempo con i miei amici. Purtroppo questo,almeno per ora, sarà il mio ultimo campeggio dato che il prossimo anno vado

in Australia e proprio perché è stato indimenticabi-le resterà sempre nel mio cuore. Grazie a tutti…

Martina Stefani

In questo campeggio mi sono divertita molto, è sta-ta la prima volta e anche se breve è stato molto in-tenso. Non c’è molto da cambiare, ringrazio tuttigli animatori e noi ragazzi.

Erica Cavazzani

Il film era molto bello e è stato molto divertente fare le attività sia serali che dimattina, peccato sia passato in fretta.

Sara Ischia

Che dire…. Sono stati giorni velocissimi. Tutti assieme in condivisione di di-vertimento e avventure, peccato che i giorni sembrano non bastare mai. Graziea tutti…

Alice Coletta

Peccato che io sia arrivata tardi. Però come sempre, il campeggio è stato bello.Originale e divertente il filmato di “Pio e Alcide”. W Zepele…. Divertenti levarie attività tranne quei giochi maledettamente contorti della wii. La messache abbiamo celebrato è stata molto interessante, l’ho ascoltata tutta attenta-mente. W i cuochi! W la radio della sera, canzoni belle e dediche (inventate dalLiuk) molto simpatiche. W le uscite sulla neve, w gli animatori molto simpaticie disponibili.

Roberta Felicetti

Bella l’organizzazione e l’idea di far vedere pezzidi un film e portarlo fino alla fine del campeggio.Bella anche la compagnia. Come sempre un bel-lissimo campeggio.

Elena Barbacovi

Page 29: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

29 -

Scuola Equiparata dell’Infanzia di VillazzanoScuola Equiparata dell’Infanzia di VillazzanoScuola Equiparata dell’Infanzia di VillazzanoScuola Equiparata dell’Infanzia di VillazzanoScuola Equiparata dell’Infanzia di Villazzano

2009.2009.2009.2009.2009. Cent’anni per la nostr Cent’anni per la nostr Cent’anni per la nostr Cent’anni per la nostr Cent’anni per la nostra scuola dell’infa scuola dell’infa scuola dell’infa scuola dell’infa scuola dell’infanziaanziaanziaanziaanzia.

A settembre festeggeremo questo importante traguardo, ma fin d’ora -in vista della giornata di festa programmata per sabato 26 settembrep.v. - desideriamo promuovere alcune occasioni di condivisione con lanostra comunità. Una comunità che negli anni si è allargata e ha subitomolti cambiamenti e che, tuttavia, non ha mai smesso di adoperarsiper tenere in vita la scuola dei nostri bambi-ni, promuovendo con determinazione e co-stanza gli adeguamenti necessari per darerisposta ai rinnovati bisogni delle generazio-ni più giovani. Una comunità che, proprio inquesto, ci consente di rintracciare ancoraoggi lo spirito di servizio alle famiglie e la ca-pacità di iniziativa in campo educativoespressi dalla gente di Villazzano fin dai lontani giorni della fondazionedel “suo asilo”.

In questa prima occasione di coinvolgimento chiediamo a tutte le per-sone interessate e disponibili di far pervenire al “Comitato organizza-tore per il Centenario” (Via Giordano, 15 – tel. 0461/920382) foto, do-

cumenti, oggetti, testimonianze scritteche ci possano aiutare ad arricchire ilnostro archivio della memoria. Sarannoparticolarmente graditi aneddoti e rac-conti scritti relativi a ricordi personali disituazioni e fatti vissuti durante l’espe-rienza scolastica.Alla nostra richiesta possono aderire per-sone di ogni età, esprimendo il deside-

rio di mantenere o meno l’anonimato.I materiali, che dovranno pervenire entro e non oltre il 15 marzo, sa-ranno valorizzati in diversi modi, allo scopo di rendere visibile la storiadella nostra Istituzione.Ringraziamo di cuore con un cordiale saluto!

“ Comitato organizzatore per il Centenario “

Page 30: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

30 -

BILANCIO PARROCCHIALE ANNO 2008

Approvato dal Consiglio per gli Affari Economici

ENTRATE Importo

AVANZO CASSA anno precedente 36.792,92

Rendite: immobili e interessi 5.286,95

Offerte con specifica destinazione - Mutuo 46.775,00

Rifusioni 1.635,00

Elemosine ed offerte libere 33.155,22

Contributi CEI 50.000,00

Elargizioni da Enti (Casa Rurale di Trento) 5.000,00

Totale entrate Euro 178.645,09

USCITE

Fabbricati: manutenzione/assicurazioni/acquisto mobili 12.448,68

Imposte tasse e interessi 649,30

Personale: parroco 3.036,00

Spese per attività pastorali e Curia 13.769,50

Spese elettricità, acqua, riscaldamento, locali uso pastorale 19.250,12

Cancelleria 312,40

Rate estinzione mutuo (€ 300.000,00 + € 170.000,00) 88.999,34

Totale Uscite Euro 138.465,34

Entrate Euro 178.645,09

Uscite Euro 138.465,34

Pagamento interessi già maturati su sovvenzione Euro 10.667,00

Saldo Euro 29.512,75

Situazione al 31 dicembre 2008 impegni Cassa Rurale di Trento

Residuo 31/12/08

Ottobre 2006 Mutuo € 300.000,00 Euro 247.317,53

Aprile 2007 Sovvenzione € 170.000,00 Euro 50.000,00

Euro 297.317,53

Saldo positivo E 29.512,75

Debito Residuo Euro 267.804,78

Page 31: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

31 -

SSSSSONOONOONOONOONO TORNATITORNATITORNATITORNATITORNATI ALLAALLAALLAALLAALLA C C C C CASAASAASAASAASA DELDELDELDELDEL P P P P PADREADREADREADREADRERESOCONTO OFFERTE PRODEBITO CASA PARROCCHIALE

DDDDDEBITEBITEBITEBITEBITOOOOO I I I I INIZIALENIZIALENIZIALENIZIALENIZIALE Euro 470.000,00 Interessi Passivi Maturati

Anno 2006/2008 Euro 42.423,31

Euro 512.423,31

OFFERTE VARIE:Anno (ott/dic) 2006 Euro 20.053,63

Anno 2007 Euro 128.604,21

Anno 2008 Euro 101.775,00

TOTALE RACCOLTO Euro 250.432,84

Rimanenza Debito

al 21/01/2008 Euro 261.990,47

Le modalità per contribuire alla riduzione del debito sono le seguenti:

Versamenti su c/c bancario con le seguenti coordinate:

EUR IBAN IT38 R083 0401 8010 0000 0002 862

intestato a Parrocchia S. Stefano presso la Cassa Rurale diTrento fil. Villazzano

Ogni prima domenica del mese con raccolta buste durante lemesse

31 -

Page 32: L e ampane d Ciii V - Parrocchie.it - Il motore di ricerca ... parrocchiali... · NO TIZIARIO PARROCCHIALE N. 22 - FEBBRAIO 2009 ... profondendo il termine del testo gre-co di Luca

32 -

NuoNuoNuoNuoNuovvvvvo Sito intero Sito intero Sito intero Sito intero Sito internet parrnet parrnet parrnet parrnet parrocchialeocchialeocchialeocchialeocchialehttp://www.parrocchie.it/trento/santostefano/

«Nuove tecnologie, nuove relazioni» s’intitola il messaggio di Benedetto XVIper la 43ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che verrà celebrata il24 maggio prossimo. Una riflessione sull’impatto, i rischi ma soprattutto lepotenzialità della rivoluzione «digitale».Non pensiamo di certo di aver fatto una rivoluzione, ma nel nostro piccolo, didare con questo strumento un aiuto a una maggior immediatezza nella comu-nicazione nell’ambito della nostra comunità e soprattutto fra i giovani o a chiè familiare questo tipo di informazione.Nel sito, per il momento, è possibile consultare la “Parola della domenica”, il“Foglio settimanale”, alcune foto “Album fotografico” riguardanti la nostrachiesa e l’archivio storico dei “Bollettino parrocchiale” che si è potuto recupe-rare.Il sito è dotato anche di un indirizzo e-mail “La nostra casella E-Mail” indirizzogià a vostra conoscenza in quanto segnalato sul Foglio settimanale e sul Bol-lettino. Sono gradite vostre segnalazioni per migliorare il sito o altro che puòessere interessante per i visitatori a cui è rivolto lo stesso, sarà poi a discrezio-ne del responsabile del sito e in base ai limiti tecnici accogliere le vostresegnalazioni.Pensando che sia cosa gradita e che in futuro ci sia un interesse da parte dellacomunità parrocchiale, siamo aperti a nuovi sviluppi. Auguriamo buona visione.

Parrocchia Villazzano stampato in proprio febbraio 2009

Parola della Domenica

Foglio Settimanale

Bollettino Parrocchiale

La nostra casella E-Mail

Album fotografici