'l cunàth 19 2000

8
1 Periodico giovanile · Anno 7 · aprile 2000 · Numero 19 Supplemento al numero 89 de «l’Artugna» ’l cunàth Hanno collaborato Elena Sanchini, Paolo Signora, Marta Zambon, Stefano Zambon, Valeria Zambon «Sei uno per bene». Te lo di- cono anche gli altri. «Se tutti fossero come te!!» Eppure stai male dentro. Hai una melanconia che ti si legge sul volto fino alle volte a non avere voglia di alzarti dal letto! La doman- da è semplice: «ma che cos’è che non va?» «Che cosa mi manca ancora?» La risposta non è difficile: vivi per te stesso! (...) Tu senti il bisogno dell’ar- monia infinita, dell’ordine infinito, del- la bellezza senza limite (...) Gli uomi- ni cercano nell’effimero la risposta alle attese infinite che l’effimero non può dare. S’illudono sempre di avere trovato e rimangono delusi perché la risposta non c’è. Essi succhiano un petto che non ha più latte, mangiano in un piatto che non contiene cibo buono. È il dramma dei nostri giovani. Distaccati dalle loro origini, privati di un futuro verso cui camminare sono costretti a consumare emozioni che li lasciano sempre più vuoti. Suicidi, bulimia, anoressia, hashish, marijua- na, coca ed ero sono tutte vie per sballare. L’ecstasi, cioè il tentativo di uscire dalla stasi per incontrare altri mondi, si trasforma in tragedia. Queste parole sono tratte da Dietro l’angolo...Gesù, il «libro da battaglia» scritto da Don Oreste Benzi, un libro ricco di illustrazioni e spunti che obbligano a riflettere: leggendo le esperienze di Don Oreste, i suoi incontri con i pove- ri, le prostitute, il popolo delle di- scoteche ci rendiamo conto di quanto siamo abituati a guardare il microcosmo che ruota intorno al nostro ego dimenticando che ac- canto a noi tante persone avreb- bero bisogno che mettessimo da parte il nostro egoismo. DON ORESTE: «DIETRO L’ANGOLO... GESÙ». SOMMARIO Elena Zambon DON ORESTE: «DIETRO L’ANGOLO... 1 GESÙ» IL FUMETTO DIVENTA MURALES 3 PER BUDOIA Emanuela Lot ARCO IRIS: UN PICCOLO 4 Don Adel GRANDE CORO FILM AL CENTRO GIOVANI 5 Redazione APPUNTI DEL GIOVEDÍ 6 Marianna Busetti CAFFÈ E SOLIDARIETÀ 8 PER IL GIUBILEO I ragazzi del Progetto Giovani I ragazzi del Progetto Giovani

description

Marianna Busetti CAFFÈ E SOLIDARIETÀ 8 PER IL GIUBILEO IL FUMETTO DIVENTA MURALES 3 PER BUDOIA Elena Zambon DON ORESTE: «DIETRO L’ANGOLO... 1 GESÙ» Redazione APPUNTI DEL GIOVEDÍ 6 1 FILM AL CENTRO GIOVANI 5 Periodico giovanile · Anno 7 · aprile 2000 · Numero 19 Elena Sanchini, Paolo Signora, Marta Zambon, Stefano Zambon, Valeria Zambon Hanno collaborato I ragazzi del Progetto Giovani I ragazzi del Progetto Giovani

Transcript of 'l cunàth 19 2000

1

Periodico giovanile · Anno 7 · aprile 2000 · Numero 19

Supplemento

al numero 89

de «l’Artugna»

’l cunàthHanno collaborato

Elena Sanchini, Paolo Signora,Marta Zambon, Stefano Zambon,Valeria Zambon

«Sei uno per bene». Te lo di-cono anche gli altri. «Se tutti fosserocome te!!» Eppure stai male dentro.Hai una melanconia che ti si leggesul volto fino alle volte a non averevoglia di alzarti dal letto! La doman-da è semplice: «ma che cos’è chenon va?»

«Che cosa mi manca ancora?»La risposta non è difficile: vivi per testesso! (...) Tu senti il bisogno dell’ar-monia infinita, dell’ordine infinito, del-la bellezza senza limite (...) Gli uomi-ni cercano nell’effimero la rispostaalle attese infinite che l’effimero nonpuò dare. S’illudono sempre di averetrovato e rimangono delusi perché larisposta non c’è. Essi succhiano unpetto che non ha più latte, mangianoin un piatto che non contiene cibobuono.

È il dramma dei nostri giovani.Distaccati dalle loro origini, privati di

un futuro verso cui camminare sonocostretti a consumare emozioni cheli lasciano sempre più vuoti. Suicidi,bulimia, anoressia, hashish, marijua-na, coca ed ero sono tutte vie persballare. L’ecstasi, cioè il tentativo diuscire dalla stasi per incontrare altrimondi, si trasforma in tragedia.

Queste parole sono tratte daDietro l’angolo...Gesù, il «libro dabattaglia» scritto da Don OresteBenzi, un libro ricco di illustrazionie spunti che obbligano a riflettere:leggendo le esperienze di DonOreste, i suoi incontri con i pove-ri, le prostitute, il popolo delle di-scoteche ci rendiamo conto diquanto siamo abituati a guardare ilmicrocosmo che ruota intorno alnostro ego dimenticando che ac-canto a noi tante persone avreb-bero bisogno che mettessimo daparte il nostro egoismo.

DON ORESTE:

«DIETRO L’ANGOLO... GESÙ».

SOMMARIOElena Zambon DON ORESTE: «DIETRO L’ANGOLO... 1

GESÙ»

IL FUMETTO DIVENTA MURALES 3PER BUDOIA

Emanuela Lot ARCO IRIS: UN PICCOLO 4Don Adel GRANDE CORO

FILM AL CENTRO GIOVANI 5

Redazione APPUNTI DEL GIOVEDÍ 6

Marianna Busetti CAFFÈ E SOLIDARIETÀ 8PER IL GIUBILEO

I ragazzi delProgetto Giovani

I ragazzi delProgetto Giovani

2

Venerdì 11 febbraio più di1000 persone hanno potutoascoltare la testimonianza di DonOreste che era stato invitato a te-nere un incontro all’oratorio di S.Lorenzo a Rorai Grande. Tra gliorganizzatori c’era anche DonAdel, tra il pubblico alcuni giovanidelle nostre tre parrocchie.

Settimo di nove figli , DonOreste Benzi è nato 69 anni fa aSan Clemente, un paesino dell’en-troterra riminese.

Ordinato sacerdote nel 1949,inizia la sua esperienza come inse-gnante in seminario e presso iLicei di Rimini e Riccione. Nel1968 con un gruppo di giovani edalcuni sacerdoti costituiscel’Associazione Papa GiovanniXXIII. La volontà di smuovere lacoscienza dei cittadini aiutandochi subisce ingiustizie ha portatoDon Oreste a una serie di iniziati-ve nel corso degli anni a favore didiverse categorie di emarginati, inconformità con la vocazione di se-guire Gesù nel suo aspetto piùpovero e servo condividendo lavita di quanti sono nel bisogno.

Oggi l’associazione di PapaGiovanni XXIII conta 27 comunitàterapeutiche per il recupero deitossicodipendenti, 15 cooperativesociali per il reinserimento lavora-tivo, 166 case famiglie che offronoun rifugio alle ragazze che Don

vano al ritmo di un rock travolgentechiedevo ad ognuno: «da quantotempo non ti confessi?» «Saranno 10anni padre!» Mi sembrava che quelgiovane da 10 anni aspettasse chequalcuno gli chiedesse «Da quantotempo non ti confessi». La stessa ri-sposta da tutti. A un certo punto hoparlato a tutti. Il Dj ha abbassato ilvolume della musica fino a spegner-la. Ho detto loro che la vita è unaproiezione di un amore infinito e cheva vissuta in colui che la dona. Poi hodetto «Dai, Dio è in gamba!Facciamo un applauso al Signore.»Alle due di notte un applauso gioiosoe impressionante al Signore in disco-teca. Roba dell’altro mondo!»

Sfogliando il testo incontriamoun paragrafo intitolato «La fede

Oreste è riuscito a togliere dallastrada, ai barboni, ai bambini senzafamiglia, a tutte le persone che«nella vita non riuscirebbero a ca-varsela da sole». Non c’è fatto diemarginazione che non veda lapresenza di Don Oreste e dellacomunità oggi diffusa in tutto ilmondo: Italia, Brasile , Cile ,Tanzania, Zambia, Russia.

Molte delle esperienze ricor-date da Don Oreste durante l’in-contro le possiamo ritrovare frale pagine del libro, ad esempioquando ci parla dei suoi incontriin discoteca o dei suoi contatticon le prostitute.

«Sono andato in varie discote-che . Due volte al l ’Altro Mondo.Mentre salutavo i giovani che danza-

«DIETRO

L’ANGOLO...

GESÙ»

Sopra: Don Oreste Benzi si presenta.Alla sua destra don Adel.

A destra: Don Benzi ha voluto scendere dalpalco per essere «in mezzo alla gente».

3

Dal mese di dicembre è ini-ziato presso il Centro di Ag gre -gazione Giovanile il corso «Il fu metto diventa murales perBudoia».

I partecipanti sono otto ragaz-zi (Alessia, Francesca, I laria,Marina, Marta, Michela, Alan eNicola) dagli 11 ai 14 anni circa esi ritrovano presso il Centro ognigiovedì pomeriggio.

Partendo dal calendario «Lu-nare 2000 · Racconti popolari diBudoia» realizzato da CorradoBesa e dal Comune di Budoia, i ra-gazzi stanno costruendo un librici-no con i loro disegni ed illustra-zioni delle favole.

IL FUMETTO DIVENTA

MURALES PER BUDOIA

Stanno, inoltre, realizzando al-cuni murales su stoffa utilizzandosia le tempere che le bombolettespray.

Tra un disegno, un gioco etante risate, i pomeriggi passanoin fretta ed in allegria per «appro-dare» a giugno, termine, purtrop-po, del corso.

Questa è un’ulteriore inizia-tiva organizzata dal ProgettoGiovani di Budoia in collaborazio-ne con una educatrice, secondoquanto previsto dalla L. 285/97;inoltre, è un’occasione per stareinsieme e per passare un po’ ditempo sviluppando la fantasia e lacreatività.

delle prostitute» A questo propo-sito Don Oreste scrive: «Andandolea cercare sui marciapiedi dove lavora-no, liberandole dalla schiavitù in cuisono costrette a vivere, vedendole pre-gare prima di salutarle quando le va-do a trovare, rimango colpito dalla lo-ro fede! (...)

Le prostitute di cui ho parlato nonsono prostitute ma schiave costrettealla prostituzione dalle organizzazionicriminali. Qualcuno un giorno ha dettoloro: «Puoi guadagnare molto se vieniin Italia.

Esse ci hanno creduto. È stata lo-ro imposta una somma da pagare(60 milioni nel 1995). Le hanno fattegiurare e le hanno sottoposte al ritomagico del woodoo, che temono mol-to. O pagare o morire. Sono arrivatein Italia. Sono stati loro distrutti i do-cumenti, poi le hanno costrette almarciapiede. Molte hanno reagito.Poi sotto la minaccia dalla mortehanno ceduto aspettando da Dio incui credono tanto che qualcuno le li-berasse».

Durante l’incontro a Rorai èintervenuto un uomo, gestore diun bar, accompagnato da una ra-gazza che egli aveva provato a to-gliere dalla strada.

Chiedeva l’aiuto di DonOreste perché il protettore pre-tendeva 80 milioni per lasciar per-dere la ragazza.

A fine serata Don Oreste ètornato a Rimini portando con sèla ragazza: «Le cose belle si fanno,poi si pensano».

Ciò che emerge sullo sfondodelle testimonianze, delle riflessio-ni riportate nel libro e proposteda Don Oreste durante l’incontroè un unico filo conduttore: la gioianell’amore per Gesù che è la gioianell’amore del prossimo!

«Sì, in lui io divento veramenteme stesso! Non solo ho la gioia, masono gioia!»

Elena Zambon Le favole diventano disegni.

4

Lo scorso dicembre si è svol-to, come è ormai consuetudinenegli ultimi 12 anni, il concerto diNatale del Collis Chorus nellachiesa parrocchiale S. MariaMaggiore di Dardago.

Questo avvenimento musicaleè divenuto molto importante perle nostre comunità, sempre più at-teso e partecipato perché il Colliscon la sua professionalità ci offrel’occasione di assaporare il cantoaccompagnato da musiche sceltecon gusto, tutto all’insegna di unclima assai particolare, come quel-lo che si respira nel periodo nata-lizio.

Quest’anno però c’era, rispet-to a sempre, un qualcosa in piùche ha reso il tutto, a nostro avvi-so, ancora più splendido: la pre-senza del coro di voci bianche«Arco Iris». Questo gruppo, ini-zialmente di pochi ragazzi, fondato

per volontà di Don Italiconell’agosto del ‘97 e diretto dalmaestro Matteo Peruzzo, è cre-sciuto e, grazie alla buona volontà,ha ottenuto ottimi risultati.

L’esperienza di questo concer-to è stata per tutti entusiasmante.

I ragazzi si sono impegnati afondo per riuscire nel migliore deimodi nella loro esibizione senzanascondere l’emozione di frontealla presenza di così tanta gente ela paura... del debutto!

Secondo noi la serata nono-stante tutte le difficoltà è riuscitabene: abbiamo visto i ragazziuscirne felici e soddisfatti, motivatipiù di prima a continuare a canta-re e, soprattutto, ad amare la mu-sica.

E lo dimostra il fatto che at-tualmente il gruppo è passato da16 a 21 elementi. Speriamo chequalcun altro voglia aggregarsi:

ARCO IRIS: UN PICCOLO

GRANDE CORO

sappia che lo accoglieremo abraccia aperte. (Le prove si svol-gono presso la Casa dellaGioventù di Budoia, ogni sabato,dalle 15 alle 16; ultimamente conDon Adel stiamo cercando di or-ganizzare qualche gita perché lostudio sia anche divertimento).

A questo punto concedeteci,cortesemente, la possibilità di fa-re dei ringraziamenti: innanzituttoa Don Italico perché è solo graziea lui che questo coro esiste!

Grazie al maestro MatteoPeruzzo per la sua professionalitàe la sua grande pazienza con lequali sa insegnare ai ragazzi i cantie a me le musiche. Un doppiograzie ai ragazzi perché ultima-mente sono, ci teniamo a dirlo,più costanti nelle presenze e siimpegnano molto.

Speriamo che continuino così!Infine, ma non per ultimo, un gra-zie ai genitori dei ragazzi perchécon il loro impegno ci aiutano amantenere viva questa iniziativa.

La fatica, lo sappiamo tutti,

A lato: Arco Iris e Collis Chorus conclu-dono insieme una serata indimenticabile

Nella pagina accanto in alto: i ragazzidell’Arco Iris felici e soddisfatti dopo avercantato messa.

Sotto: i film proiettati dal progetto giovani.

5

I FILM AL CENTRO GIOVANI

«Nemiche Amiche», «Notting Hill»,«X-Files, il film»: ecco gli ultimi film visti alCentro di Ag gregazione Giovanile durante imesi di febbraio e marzo.

Questa è una delle iniziative richieste dairagazzi del Comune di Budoia che ha visto lapartecipazione di numerosi giovani dellascuola media, superiore ed oltre, sia di Budoiache di Polcenigo.

Giovedì grasso abbiamo inoltre unito alfilm il festeggiamento del carnevale organizzan-do una piccola festa iniziata già nel pomeriggio.

Prossimamente si terrà un nuo vo ciclo difilm che speriamo possa interessare quanto o piùdel primo.

Concludendo il Coro ArcoIris augura a tutti Buona Pasqua ecoglie l’occasione per presentarsiufficialmente.

A tutti buona continuazione.

Emanuela Lot · Don Adel

non manca, ma siamo certi di es-sere ripagati da una grande soddi-sfazione per i risultati e per il fat-to di avere un coro di ragazzicome poche comunità hanno nel-la nostra zona.

MAESTRO MATTEO PERUZZO,Lot Emanuela,Adore Dario,Adore Valerio,Baracchini Chiara,Bocus Yuri,Boem Davide,Busetti Cristian,Bravin Giulia,Carlon Andrea,Carlon Fabio,Carlon Francesco,Carlon Marina,Carnio Francesca,Del Maschio Silvia,Fucci Matteo,Guadagnini Alessia,Guadagnini Paolo,Lucia Francesca,Ofstedal Samantha Jo,Quaia Alessia,Signora Matteo,Signora Silvia.

APPUNTI

DEL GIOVEDÍGiovedì 27 gennaio 2000

La Ginestra

La ginestra è un fiore che ha conosciuto gli onori della

poesia, visto che ha ispirato uno dei più famosi canti di

Leopardi per la sua straordinaria capacità di crescere e

spargere il suo profumo negli ambienti più desolati, come

gli aridi pendii del Vesuvio.

Per lo stesso motivo «La Ginestra» è diventato anche

il nome di un gruppo di giovani di Pordenone e dintorni

che spesso e volentieri dedica il tempo libero ai ragazzi

portatori di handicap. Quello che ci ha colpito è stato il

fatto che i ragazzi della Ginestra non si considerano dei

bravi volontari o persone particolarmente votate alla soli-

darietà: quello che più conta per loro è far divertire i ra-

gazzi e… divertirsi con loro! È per questo che organizza-

no passeggiate in centro, pizze, gite… perché i ragazzi

handicappati si possono divertire come noi e con noi!

Ci è stato fatto notare come, al contrario, uscendo di

casa ben poche volte vediamo qualcuno «diverso» da noi:

la Ginestra vuole invece che anche gli «handicappati»

escano alla vita, cosicché ci accorgiamo della loro presen-

za e forse riusciamo, noi che ci consideriamo normali e

superiori, ad imparare qualcosa dalla loro gioia di vivere!

Giovedì 24 febbraio 2000Bentornato, AndreaDopo un anno è tornato tra noi Andrea, che già ci

aveva parlato della sua esperienza in Venezuela, tra quelli

che sono chiamati bambini della strada, ma che lui prefe-

risce considerare come bambini normali e molto biso-

gnosi di affetto e amore.Questo giovedì volevamo celebrare la pace, intesa

come fratellanza e armonia tra gli uomini. Per questo ab-

biamo chiamato Andrea, che ci è sembrato un vero «co-

struttore di pace»: anche nella vita di tutti i giorni infatti

si dedica ai meno fortunati, con cui instancabilmente fa

attività di assistenza e animazione.La scorsa estate Andrea è tornato tra i ragazzi del

Venezuela e ha conosciuto anche la realtà del Brasile,

che per certi aspetti è ancora più squallida: esistono in-

tere città basate sulla prostituzione minorile, fatto anco-

ra più sconvolgente se si pensa che sono soprattutto i

turisti occidentali ad alimentare questa «economia»!

Nonostante questo Andrea non perde la fiducia, non si

considera un eroe e conserva la sua semplicità e allegria,

tanto che ormai è diventato un amico: alla prossima!

6

7

Giovedì 30 marzo 2000

Alla riscoperta della vita

Patrizia e Andrea sono due giovani come tanti, solo che

ad un tratto hanno voluto dare un senso nuovo alla vita, un

sapore più intenso ad una quotidianità diventata insipida, se

non nauseante.

Sembra che ci siano riusciti, non grazie ad esperienze

fuori dal comune o a filosofie contorte, ma semplicemente

riaccostandosi ad una cosa che conoscevano da sempre e

avevano solo messo da parte, considerandola inutile.

Patrizia a 18 anni ha voluto cominciare a fare di testa

sua: per prima cosa ha smesso di andare a messa, tanto ci

andava per forza e si annoiava; poi ha cominciato a distac-

carsi dai suoi genitori cercando di lavorare il più possibile

lontano da casa. Sono trascorsi lunghi anni durante i quali,

mentre si ribellava e si scontrava con tutto e con tutti, imi-

tava i comportamenti degli amici, basati su un’apparente tra-

sgressione che momentaneamente faceva dimenticare la tri-

stezza della vita.

Ma Patrizia non si riconosceva in questi atteggiamenti, lavita le sembrava vuota, sempre più pesante, tanto che alla fineneanche durante il giorno non riusciva a trattenere le lacri-me. Quando le sembrò di aver toccato il fondo pensò dispe-ratamente: «Dio, se ci sei, aiutami». Quasi come risposta, haconosciuto un’amica che apparteneva ad un gruppo di pre-ghiera: è stata una rivelazione vedere come la gioia che carat-terizzava questo gruppo proveniva proprio da ciò che avevaabbandonato per prima cosa!

Andrea invece non aveva mai smesso di andare in chiesa,neanche dopo la Cresima! Solo che ormai era diventata unaroutine, bastava fermarsi negli ultimi banchi per mettersi lacoscienza a posto. Un bravo ragazzo, convinto che tutte lesue conquiste fossero dovute solo alla sua forza, volontà etenacia. Ma non sempre queste doti erano sufficienti, spessotutto andava storto, un motivo banale era il pretesto pergrandi litigate in famiglia, c’era qualcosa che mancava. Anchequi la rivelazione è arrivata da un amico che lo ha accompa-gnato ad un incontro regionale di preghiera: canti, gioia, e unastraordinaria adorazione per l’Eucarestia: è stato l’inizio di unriavvicinamento, il ritrovamento di una strada che non erastata persa, ma che paradossalmente non si vedeva.

Continuano gli incontri mensili dipreghiera e fraternità

dei giovani delle comunità diBudoia, Dardago e S. Lucia

presso la Casa della Gioventù.Ci ritroviamo

ogni ultimo giovedì del mese alleore 20.00

8

«Elo cafè sto quà? Ma elobon almanco?». Questa è una del-le tante domande che la gente trascetticismo e curiosità si è postaalla vista dei tanti prodotti terzo-mondiali, che, come già negli ulti-mi due anni, sono arrivati puntualiall’uscita delle nostre chiese peressere venduti, questa volta graziead un’iniziativa dei giovani di Azio-ne Cattolica delle tre parrocchie.

In occasione dell’anno giubila-re è stato infatti organizzato il co-siddetto Mercatino Equo Solidaleche ha visto i nostri ragazzi impe-gnati in tre diversi luoghi e date:domenica 12 marzo a S. Lucia, do-menica 26 marzo a Budoia e infinedomenica 9 aprile a Dardago.

Certo vi chiederete: perchéper il Giubileo? È semplice, perchéin questo particolare anno siamotutti invitati a rivolgere particolareattenzione verso tutti coloro iquali per un motivo o per un altrosono meno fortunati di noi. LaChiesa quindi promuovere la re-missione del debito dei paesi delTerzo Mondo, promuovendo alcontempo iniziative che ne con-sentono uno sviluppo autonomo.Per tale motivo l’Azione Cattolicadiocesana propone un cammino disensibilizzazione sullo sfruttamen-to minorile, piaga che nel TerzoMondo ha risvolti particolarmentetragici.

I nostri ragazzi hanno quindiritenuto opportuno rispettare taliintenzioni e hanno concentratotutte le loro idee per disegnare

cartelloni, stampare volantini inmodo da sensibilizzare la popola-zione e a turni hanno sacrificatoquell’ora di sonno in più che soli-tamente si concedono alla dome-nica (l’unico giorno di riposo du-rante la settimana... guai a chi latocca!) per poter imbastire questavendita.

Grazie a tutto ciò caffè, tè,spezie, marmellate, cioccolato,prodotti artigianali, ecc., hannotrovato molti acquirenti presso ilnostro mercatino, che fortuna-mente ha avuto molti guadagni eregalato grosse soddisfazioni a co-loro i quali vi hanno impiegato deltempo.

Il prezzo dei prodotti è detto«equo» perché stabilito propriodai contadini e artigiani locali.

In questo modo si evitano

CAFFÈ E SOLIDARIETÀ

PER IL GIUBILEO

molti intermediari e le specula-zioni delle multinazionali.

È nostro dovere precisareche le offerte che ci sono statedate in più sono destinate al ri-scatto dei bambini schiavizzati edei bambini malati di AIDS, spes-so contratta perché costretti aprostituirsi.

Infine mi sembra giusto ricor-dare a chi non avesse visitato lenostre bancarelle e a chi comun-que fosse interessato ad acquista-re nuovamente questi prodotti,alternativi rispetto a quelli propo-sti dalle grandi industrie e multi-nazionali, che gli stessi e altri so-no sempre disponibili presso ilnegozio «L’altra Metà» a Porde-none dove noi stessi ci siamoriforniti.

Marianna Busetti

Curiosità attorno all’insolito mercatino.