L' A.s.d. Club amici di Calabritto diventa cardioprotetta · – L’e-mergere di “un populismo...
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Periodico di lbere e approfondite informazioni gratuite Fondato ed edito da Carmine Gonnella [2005] II Edizione N 17 October 2015
L’ INFORMAZIONE E’ MEZZO DI APPROFONDIMENTO NON DI INDOTTRINAMENTO
Il primo periodico cartaceo pellegrino, preghiamo cortesemente i lettori di inoltrarlo a parenti e amici dopo averlo letto.
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NOTIZIE LOCALI ////////////////////////// Calabritto e dintorni /////////////////////////////////////////////Britalyca News Londra October 2015
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Enzo Apicella
"
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12
NOTE EDITORIALI
Carmine Gonnella
Pagina 3
TUTTI I MALI DELLA
DEMOCRAZIA ITALIANA
(1,2,3,4)
CON LA RIFORMA
DELLA FORMA
REPUBBLICANA IL
LEGISLATORE HA
TRUFFATO SE STESSO
Italiani all’ Estero
DI BIAGIO (AP), PATRONATI ALL'ESTERO PREZIOSI? PROBABILMENTE C'È UN'IDEA SBAGLIATA DELL'EMIGRAZIONE
TACCONI (PD) ALL’ASSEMBLEA DELLE ACLI UK Pagina 8
Giorgio Brignola
GLI ORIZZONTI
L’ITALIA
ALTROVE
LA MISSIONE
PROFETI Pagina 4
CULTURA E SOCIETA’ Pagine 6/7
Nino Bellinvia
“Apologia di un profeta”.
Economia : Cgil, cresce cassa integrazione a
settembre: +54% su mese
Pagina 10
CRONACA Doriana Goracci
FACEBOOK E' ANCHE Pagina 5
RITROVARSI
Marco Revelli:
“Matteo è il distruttore.
Corre senza fiato, lascerà
solo macerie” Marco Revelli L’analisi del sociologo: “Il premier è un funambolo che sta sulla fune senza rete”. MARCO REVELLI – il Fatto Quotidiano) – L’emergere di “un populismo di tipo nuovo, virulento e nello
stesso tempo istituzionale”. È il tema di “Dentro e contro”, il nuovo libro del sociologo Marco Revelli, in us-
cita oggi, di cui il Fatto Quotidiano pubblica un estratto ...segue a pagina 2
calciatore della Felice Scan-done Montella: “L’ “A.s.d. Club amici di Calabritto” nasce l’ 8 luglio 2014 con l' intento di ridare un educazione sportiva nel nostro paese che non c’è mai stata. È un' idea che avevo in mente già quando mi sono trasferito in Irpinia con l ’ intento di portare e creare una mentalità che ho ricevuto negli anni nelle giova-nili con la Nereo Rocco e l’ Internapoli. Il nostro obiettivo
è quello di educare i giovani a crescere come uomini. In un anno di attività abbiamo avuto tantissime soddisfazioni come quello di vedere bambini, che prima non si cono-scevano, di giocare ora insieme per strada".
"Tutto questo – afferma Stompanato - è qualcosa che ci riempie il cuore. Grazie al mio impegno, a quello del direttore gener-ale Pasquale Marcantuono e degli altri membri della dirigenza siamo riusciti a don-
Calabritto.
La sicurezza e la salute prima di tutto. Come altre società dell’Alta Irpinia (ricordiamo la scuola calcio del Gesualdo), anche la scuola calcio “A.s.d. Club amici di Calabritto” si è adoperata per acquisire un defribillatore diventando cosi’ un’associazi-one cardioprotetta. A parlarci delle iniziative e degli scopi dell’associazione è il giovane presidente Vincenzo Stompanato, nonché
are alla scuola calcio un defribilla-tore. Numerose sono state le iniziative estive partendo dalla Champions Calabritto fino a quelle per i più piccoli. Voglio ringraziare tutti i partecipanti dai quali abbiamo avuto attestati di stima dimostrando come attraverso il calcio e i ricavati di queste manifestazione si possa rinas-cere a livello calcistico anche a Calabritto. Inol-tre vorrei ringraziare anche i dipendenti del reparto di chirurgia d’urgenza del San Giovanni Bosco di Napoli che ci hanno supportato per l’acquisto del defribillatore.”
I n f i n e p e r q u a n t o r i g u a r d a i l F U T U R O S t o m p a n a t o c o n c l u d e : “Continueremo con la nostra professionalità a crescere i giovani portandoli a integrarsi con altre realtà. Mi sento comunque di escludere la partecipazione ai campionati di federali in quanto siamo ancora una piccola realtà che intende crescere.” Da: ottopagine.it
L' "A.s.d. Club amici di Calabritto" diventa cardioprotetta Grazie alle numerose iniziative, la scuola calcio ha acquistato un defribilatore
La solidarietà della Valle del Calore verso il popolo sannita Raccolta alimentare e beni di prima necessità davanti ai supermercati
Tutto ciò che verrà raccolto sarà trasportato direttamente sul posto senza far fede a nessun’altra or-
ganizzazioneMirabella Eclano.
Un week end all’insegna della solidarietà verso le popolazioni sannite, ecco Mirabella Eclaco. I volontari della Misericordia saranno presenti oggi e domani al Centro Commerciale Il Carro, da-vanti i supermercati Decò, per
una colletta ali-mentare e rac-coltaBENI di prima necessità. L 'assoc iaz i one che già in passato si è distinta per i n i z i a t i v e analoghe prov-vederà alla dis-tribuzione di tutto ciò che sarà rac-colto direttamente alle famiglie. La
raccolta intanto continua anche diretta-mente nella sede della Confraternita Misericordia di Mirabella Eclano, in Piazza XXIV maggio. Tutto ciò che verrà raccolto sarà trasportato direttamente sul posto senza far fede a nessun’altra or-ganizzazione. I volontari vogliono assicurar arsi, come è giusto che sia, che tutto il materiale raccolto vada nelle mani giuste, di chi ha realmente bisogno dopo la sciagura. Da: ottopagine.it
EPPUR SI MUOVE...
COMUNICATI
Palmerini
WASHINGTON
Premio Eccellenza
Italiana....Pagina 9
JACQUELINE ANNE SUTTON E' "STATA SUICIDATA"?
ULTIMA PAGINA
CHI SIAMO Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da un idea di Carmine Gonnella residente italiano in Gran Bretagna. , questa e’ una seconda edizione
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2 11 ULTIME DALL’ ITALIA ///////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra October 2015 CHI SIAMO , POESIE E AFORISMI ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////Britalyca News Londra October 2015
Aforismi Di Carmine Gonnella
(da: Autaforismo )
Gli aforismi se non li carpisci non li ca-pisci
Per sapere se gli altri hanno buona memoria , basta far finta di dimenticare
Una Chiesa povera significa un Mondo senza ricchi
L' UNICO DETTAME COSTITUZION-ALE CHE NON HA COLORE POLI-TICO E' QUELLO DI RIMUOVERE GLI OSTACOLI DI ORDINE ECONOMICO E SOCIALE, CHE LIMITANO DI FATTO L' EGUAGLIANZA TRA I CIT-TADINI
A tutto c'e' un' alternativa, anche a Dio
I rapporti odio-amore durano in'
eternita', perche' non hanno ne inizio
ne fine.
IL DIVORZIO E’ POLIGAMIA
.."masturbazioni
mentali"...
tutti noi facciamo questi "giochi" con la nostra mente...
li facciamo inconsciamente e il piu' delle volte non servono a niente...
creiamo delle vere e proprie guerre
mentali...
si certo,sempre meglio di quelle reali...i
ncertezze,dubbi,preoccupazioni e
dissapori...
concentrati in un turbinio di umori...l
'amore ad esempio e' tra le cause principali...
quando non ci fa dormire fra due
guanciali...
mille ipotesi,domande inutili,risposte uguali...
questo e' il bello dell'umana
mente...possiamo far tutto senza fare niente...
alla fine arriva la ragione e il cuore
che ci dice: "eccomi,son presente!".
Antonio Murabito
Filastrocca di Halloween
Simona Maiozzi
E’ una notte scura scura
di fantasmi e pipistrelli,
una notte di paura
da far torcere i budelli.
E’ una notte di terrore
che risveglia ogni vampiro,
una notte di rumore
da far togliere il respiro.
Ma chi avanza da lontano
con in mano il suo cestino?
E’ una mummia, un brutto nano,
è una strega o un assassino?
Ma guardate: son bambini !
Sono mostri mascherati:
chiedono dolci e pasticcini
ai vicini un po’ allarmati.
Van bussando ad ogni porta
e ridendo a crepapelle
fan scherzetti di ogni sorta
per avere caramelle.
Halloween, festa pagana
è però una buona cura :
i timori li allontana
e fa scappare la paura!
Maria Rosaria Longobardi
“Matteo è il distruttore. Corre senza fiato, lascerà solo macerie”
(MARCO REVELLI – il Fatto Quotidiano) – L’e-mergere di “un populismo di tipo nuovo, virulento e nello stesso tempo istituzi-onale”. È il tema di “Dentro e contro”, il nuovo libro del sociologo Marco Revelli, in uscita oggi, di cui il Fatto Quotidiano pubblica un es-tratto. Dal 25 febbraio 2014 l ’ I ta l ia danza sull’abisso, nelle mani di un funambolo che cammina sulla fune senza rete.E tutti lì sotto,con il naso in aria, a gridargli di accelerare. È l’immagine che emerge dai
di dicembre in poi, l’ha rive-lato: nella sua corsa folle alla conquista del Palazzo, Matteo Renzi ha concen-trato su di sé tutto – la crisi interna al Pd, la crisi di gov-ernabilità del Parlamento, la crisi di iniziativa del gov-erno, lo stato comatoso dell’economia,la crisi di fidu-cia della società. Cosicché davvero, se fallisce, cade tutto: finisce il Pd,si scioglie il parlamento,sicommissaria il paese, si accelera la dis-soluzione sociale. Motivo per cui, appunto, soprattutto per chi sta nell’establish-ment o nei suoi dintorni, non resta che sperare. Sperare a prescindere. Contro l’evi-denza, che avrebbe dovuto dire che uno così non può farcela. Perché – la cosa si poteva vedere a occhio nudo fin d’allora – il per-sonaggio non ha nè le com-petenze. Nè l’autorevolezza. Nè la forza politica (ha seminato troppi cadaveri nella sua marcia forzata), per fare un miracolo del genere, sollevare tutto in-sieme – partito, istituzioni, paese – come fossero un unico fardello. DI CRAXI ha l’arroganza e la presunzi-one,manonilprofilo da poli-tico di lungo corso (l’uomo che aveva ridato orgoglio a un Psi umiliato dal com-promesso storico) e l’aura dell’Internazionale Socialista intorno, oltre che il partito nel pugno. Di Berlusconi ha lo stile da istrione e la ciarla-taneria che piace a molti italiani, ma non il capitale monetarioeumanocheMedi-aset e Publitalia (con qual-che compartecipazione quantomeno opaca) as-sicuravano. Dei precedenti leader non è neppur degno del confronto. Aveva, in compenso, fin dall’inizio un’unica risorsa su cui pun-tare: il mito della ve-locità. Mito marinettiano (un
tanti messaggi augurali per-venuti a Renzi nella giornata del compimento della sua resistibile ascesa. Di Eugenio Scalfari. Di Gad Lerner. Di Mario Calabresi. Di Massimo Cacciari. Del Messaggero e del Sole 24 Ore.
Delle Coop e di Confindus-tria. Tutti improntati a un’eu-foria di maniera (bisognava “fare qualcosa”). Tutti in realtà segnati dalla paura. E dalla vertigine. La costante accelerazione, dalle primarie
po’ frusto per la verità, u n s e c o l o p i ù tardi). E un unicoprofilodapresentare: quello che Walter Ben-j a m i n a v e v a chiamato il carattere del distruttore (quello che conosce “sol o u n a p a r o l a d’ordine: creare spazio; una solaat-tività: far pulizia”; e per il quale si può dire che “l’esistente lui lo manda in rovina non per amore delle rovine, ma per la via che vi passa attraverso”).Come nel caso della nuova tec-nologia usata in America per produrre idrocarburi frantumando gli strati schis-tosi,anche Matteo Renzi pratica, programmatica-mente, il fracking, gener-ando energia dalla frantu-mazione di tutto ciò che gli sta sotto, a cominciare dal partito che l’ha portato fin sulla cima della piramide , e dalla macchina dello Stato. Accelerando non la soluzi-one, ma la crisi stessa. Ris-chiando di lasciare tutti – dopo aver fagocitato tutto -“ nudi alla meta”. O meglio, nudi di fronte al potere, dopo la distruzione dei di-versi corpi intermedi che tradizionalmente avevano fatto da filtro e c o n t r a p p e s o , delle strutture di rap-presentanza politica e so-ciale, delle culture politiche capaci di aggregare indi-vidui e frammenti sociali, del suo stesso partito. In una parola di quella com-plessità organizzata che da sempre ha garantito un liv-ello, sia pur minimo e insuf-ficiente,di pluralismo e di articolazione in una società complessa, preservandola dal rischio e dalla tentazi-one dell’uomo solo al co-mando di fronte a una so-cietà di atomi competiti infosannio.wordpress.com
MATTEO RENZI E’ UN SACCO VUOTO, DOVE
NESSUNO PUO’ ATTINGERE, MA TUTTI
POSSONO COLMARE (Da: Autaforismo Autcit)
10 3 ##
ECONOMIA ///////////////////// Cgil /////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra October 2015 NoteEditoriali ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra October 2015
TUTTI I MALI DELLA
DEMOCRAZIA ITALIANA
(1)
“Partiamo dal concetto che in de-
mocrazia i mali non sono dovuti alla tutti alla cattiva politica ma dalla mancanza di culti a partire dai dettami costituzionali” Uno dei peggiori mali da almeno un ventennio e’ il sistema elettorale dei nostri padri costituenti, overos-sia il voto a suffragio universale, diretto, libero ed eguale, che il leg-islatore sta cambiando a proprio uso e consume, con il solo scopo di limitare ulteriolmente la sov-ranita’ dei cittadini. Sicuri che anche dopo il monocameralismo imperfetto ( premi di maggioranza e secondi turni e una sola camera legislativa) non vi sara’ piu’ tras-parenza amministrativa e buona governance. Il problema e’ ed e stato sempre a monte ! Occorre che sia il cittadino a scegliere i propri rappresentanti sul territorio e non piu’ a livello nazionale, un po’ come avveniva sino al 2013 al Senato, il parlamentare non sara’ piu’ piu’ in grado di rappresentare la Nazione se viene imposto dai partiti. Con il monocameralismo imperfetto viene meno anche il principio di raprresentativita’ plurima e qui invitiamo ad alcume riflessioni, (1) chi controllera’ il con-trollore ? (2) I presunti delinguenti saranno tenuti fuori dalla politica e l’ amministrazione pubblica ? (3) Il libero mandato sara’ regolamen-tato ? Badate bene che la Costitituzione repubbl icana ( e non c i stancheremo mai di ribadirlo) all’ articolo 48 prevede che: Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge. Quello che occorre e’ regolamen-tare l’ indegnita’ morale e qui’
sovranità appartiene al popolo, che
la esercita nelle forme e nei limiti
della Costituzione”. Sia l’ Italicum,
sia il monocameralismo imperfetto
( e non ci stancheremo mai di ri-
badirlo) limitano ulteriolmente la
sovranita’e non cambiaranno di
una sola vrigola il potere legisla-
tivo
TUTTI I MALI DELLA DE-
MOCRAZIA ITALIANA (4)
”Non sono mai stati i poteri forti a
controllare la politica, bensi’ quelli
occulti”
Chi controlla il controllore ?:” Questa e’ la domanda che,tutti , prima o poi dovremmo porci ! Dopo i vari scandali di mala politica e mala amministrazione della cosa pubblica, non ci sono dubbi, i poteri occulti sono quelli che hanno sem-pre controllano la politica. I padri costituenti repubblicani ( da non confondere con gli attuali pseudo legislatori da quattro verdini) onde evitare che alcune categorie di cittadini potessero avere corsie preferenziali legislative istituirono la democrazia diretta, ovverossia, il rapporto diretto tra il legislatore e il cittadino:” Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità.” Un istituzione, ed e’ imutile ricordarlo poco contemplata dal cittadino, se non addirittura “esorcizzata” dallo stesso legislatore. In una de-mocrazia avanzata quando viene meno il rapporto diretto tra il citta-dino e il legislatore, e’ allora che subentrano i poteri occulti. La re-sponsabilita’ diretta di questa (se vogliamo) involuzione e’ da at-tribuirla eslusivamente ai partiti e al loro finanziamento. Il finanziamento pubblico ai partiti non andava abo-lito, ma regolamentato in modo ebrilibrato. Un finanziamento pri-vato ai partiti, dara’ piu’ mano lib-era ai poteri occulti. Ecco perche’ occorre che lo Stato garantisca un finanziamento equili-brato, onde evitare che alcune categotie di persone abbiano piu’ corsie preferenziali. L’ ideale sarebbe, spostare le campagne elettorali dai massmedias alle pi-azza e a contatto diretto con i citta-dini sul territorio. Quindi una legge eletorale non piu’ a livello nazion-ale ma territoriale ( come avveniva per il fu Senato) con spazi propa-gantistici liberi ed eguali a tutti i partiti ....
CON LA RIFORMA
DELLA FORMA
REPUBBLICANA IL
LEGISLATORE HA
TRUFFATO SE STESSO
Art. 139
La forma repubblicana
non può essere oggetto
di revisione costi-
tuzionale.
Tutti sappiamo che il voto a suf-fragio universal diretto, libero e personale insieme la bicameral-ismo legislativo stanno alla base della Repubblica Dsmocratica Italiana dei padri costituenti, ad eccezione dell’ attuale legislatore ovviamente. Perche’ ha ttruffato se stesso ? Badate bene che gia’ nel 2005 ci fu un tentative simile con il premierato forte di Berlus-coni, anche lui convinto di poter ingannare il cittadino sovrano, arrivando poi ha sostenere che l’ elettorato italiano era immature. Adesso ci riprova Matteo Renzi con il monocameralismo imper-fetto, ovviamente il cittadino boc-cera’ ancora qualsiasi tentativo da parte del legislatore di limitare ulteriolmernte la propria sov-ranita’, Sull’ Italicum anche se nessuno lo dice sono pronto I ricoersi alla Corte Costituzionale come av-venne per il Porcellum. Non ca-pisco tutto questo entusiasmo e cinquettio di Renzi e la Boschi, ci sara’ un referendum confermativo automatic e senza quorum, pre-visto dalla Costituzione. Il referen-dum si potrebbe gia’ indire per maggio, visto che nella seconda lettura al Senato non ha raggiunto la maggioranza qualificata pre-vista dalll’ articolo 138 : Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.” Non si illuda Mattero Renzi, le opposizioni nel Paese hanno la maggioranza dei consensi, e al referendum voteranno tutti NO (ivi incluso il sottoscritto)
ripetiamo una domanda che va sempre posta:” Chi e’ indagato o imputato al momento delle candida-ture e’ moralmente degno di rappre-sentare la Nazione, vuoi in Parla-mento vuoi nella pubblica amminis-trazione e vuoi negli enti locali?” La risposta e’ sempre no ! Candido non dimenticate che significa, senza alcuna macchia, il rischo che si corre nel camdidare indagati e imputati e’ quello di trovarci un pre-sunto delinguente per vent’ anni a rappresentare anche e sopratutto i cittadini onesti. Personalmente io preferirerei candidare un condan-nato che abbia gia’ scontato la pena ( nessuno e’ perfetto) che un inda-gato
TUTTI I MALI DELLA DE-
MOCRAZIA ITALIANA (3)
“In Democrazia la differenza
la fa il voto eguale”
Sulle’ egualita’ del voto I padri
costiuenti furono chiari :” Il Parla-
mento e’ eletto a suffragio univer-
sal e diretto, con voto personale ed
eguale, libero e segreto. Vi sen-
brera’ strano ma l’ Italia e’ l’ unico
Paese “democratico” al Mondo ad
avere , una varieta’ si sistemi elet-
torali, uno per l’ Estero, uno per la
Camera e un altro al Senato ( lo era
anche prima delle attuali riforme
costituzionali) uno per le Regioni
ed uno per Sindaci e consiglieri.
Da un ventennio non solo e’ venuta
meno l’ universalita’ ma anche l’
egualita’ del voto. In democrazia la
diffetrenza la fa ilm voto e i nostril
“vecchi e scomparsi” padre costitu-
enti ne erano al corrente dopo l’
esperienza fascista. Occorre un
sistema elettorale universale con
voto eguale sia a livello nazionale
sia locale, altrimenti il popolo avra’
sempre una sovranita’ limitata:” La
Senza un programma legislativo condiviso pre-elettorale tra le coalizioni o liste elettorali ci saranno sempre trasformismi e quindi ingovernabilita'
Cig in altalena nel mese di
settembre: rispetto al mese
precedente infatti le ore di
cassa integrazione autoriz-
zate mettono a segno un
+54,31% mentre nel con-
fronto con il settembre
2014 calano del 38,10%
così come nei primi nove
mesi 2015 le ore autoriz-
zate di Cig, pari a
517.904.592, si riducono
del ‐31,98%. A fotografare
l'andamento della cassa
integrazione è il rapporto
della Cgil che legge i dati
come un "segno che il mig-
lioramento nelle attività
produttive tende a stabiliz-
zarsi piuttosto che continu-
are a seguire una linea di
crescita".
Per il sindacato, infatti, il
governo non può contare
su "una crescita spontanea
dell’economia" che non è
"in grado di recuperare i
gravi e profondi scompensi
e inefficienze presenti nel
sistema Italia". Scompensi,
peraltro, che la legge di sta-
bilità "rischiano di ag-
gravare". Resta per la Cgil,
infatti, "una dimensione
strutturale della crisi produt-
tiva, che si manifesta anche
con l’abbandono al loro de-
clino di molti settori produt-
tivi, e una forte assenza di
politiche industriali di
sviluppo".
A settembre, dunque, la
Cassa integrazione torna ad
aumentare su base mensile
e lo fa, annota ancora la
Cgil, con un aumento
maggiore (+10%) rispetto a
quello registrato tra il set-
tembre e l'agosto del 2014.
Le ore di Cig totali tornano
comunque prosegue il Rap-
porto, nel livello medio reg-
istrato in questo anno, in-
torno ai 60 milioni di ore
mese. Le ore di Cig nel
mese di settembre sono
state 60.690.783 con una
riduzione su settembre
2014 del ‐38,10%.
"Si conferma e si stabilizza
anche in questo mese un
livello di riduzione delle ore
di Cig intorno al ‐30% ormai
ricorrente sin da gennaio
2015. È però anche il segno
che il miglioramento nelle
attività produttive tende a
stabilizzarsi piuttosto che
continuare a seguire una
linea di crescita", ribadisce il
sindacato che pur ricono-
scendo come "il migliora-
mento contribuisce a recu-
perare gli ampi margini in-
dotti dalla crisi, nella sotto
utilizzazione degli impianti e
nella messa a regime del
sistema produttivo anche
con un riflesso sull’aumento
occupazionale" ammonisce
l'esecutivo a far conto sulla
p o s s i b i l e c r e s c i t a
"spontanea dell'economia".
Nel particolare a settembre
aumenta"consistentemente"
la richiesta della Cigo,
(+363,43% su agosto ma ‐
21,58% su nove mesi); au-
menta anche la Cigs
(+19,22% su agosto ma ‐
29,69% su nove mesi) e la
Cigd, (+24,90% su agosto, e
-52,18% su nove mesi), che
mostra così anche la "forte
sofferenza in relazione ai fi-
nanziamenti disponibili nelle
Regioni".
Oltre il 55% di tutte le ore
concesse, dice ancora lil
dossier Cgil, riguardano le
ore di Cigs. Per la prima
volta dal 2012, invece, il nu-
mero delle aziende in crisi
che fanno ricorso agli am-
mortizzatori diminuiscono sul
periodo precedente; fino a
settembre sono 4.866 (‐
20,49%) per oltre 9.042 siti
aziendali (‐20,38%) e confer-
mano il calo nelle ore di Cigs
concesse rispetto al 2014. In
quasi tutte le Regioni, inoltre,
la richiesta di ore di Cig è in
ca lo , sa lvo l ’Umbr ia
(+2,75%).
Da gennaio scorso ad oggi,
dunque, sintetizza ancora il
sindacato gli ammortizzatori
sociali hanno 'coperto' oltre
330.000 lavoratori a zero ore
per ogni mese trascorso,
"esposti al pericolo reale di
perdere definitivamente il
lavoro e il sostentamento
per le loro famiglie". I settori
più in difficoltà e con più ore
richieste restano il settore
Meccanico (in riduzione ‐
34,95%), il settore del Com-
mercio (in riduzione ‐
3 4 , 6 5 % ) , i l s e t t o r e
dell’Edilizia (in riduzione ‐
30,30%).
Da adnkronos.com
Cgil, cresce cassa integrazione a settembre: +54% su mese
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Dall’ Italia e dall’ Estero Giorgio Brignola
POLITICA ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra October 2015 COMUNICATI /////////////////////////////////// Palmerini //////////////////////////////////// Britalyca News October 2015
GLI ORIZZONTI
Tra recessioni internazionali e po-lemiche interne, l’Italia continua a essere a un bivio. Renzi resta alla guida di un Governo che ha perso quel poco di attendibilità e l’Op-posizione prende forza e consis-tenza proprio per le palesi man-canze di un Esecutivo nato con l’emergenza. Ora non ci sono molte scelte per ridare alla politica italiana un’at-tendibilità. Oltre le polemiche che non servono. Da noi, tanto per stare in tema, le questioni di partito cozzano con quelle economiche. Dalla crisi non siamo ancora usciti e la nostra economia è tutt’altro che in convalescenza. Vivere nel bel Paese è difficile come all’inizio d’anno e i sondaggi confermano quella che non è solo una nostra impressione. Per trovare una rotta sicura, l’Italia avrebbe bisogno di un Esecutivo “riformato” nei numeri e negli intenti. La teoria “monocamerale” è tor-nata in applicabile e i Senatori, non intendono perdere il loro ruolo poli-tico. Meglio averlo sempre chiaro; anche per evitare congetture che non troverebbero riscontro a Pa-lazzo Chigi. In tanta confusione, restano irrisolti parecchi problemi e se ne sono complicati altri. Il tutto a sfavore del cittadino che è, e rimane, la vera vittima di un sistema che è da cam-biare. Certo che non è facile scriv-ere come e quando. Renzi pot-rebbe essere sfiduciato prima del 2018. I segnali ci sono e l’Esecutivo ne è conscio. Resta il problema dell’eventuale “cambiamento”. Con i partiti rappre-sentati in Parlamento, non c’è maggioranza aritmeticamente credi-bile e alle cobelligeranze non cre-diamo più da tempo. Anche dall’estero, i nostri Connazionali sono demotivati e il recente rinnovo del CGIE non ha, per nulla, miglio-rato il profilo che abbiamo eviden-ziato.
Ancora una volta, resta l’incertezza di tempi che non sembrano idonei a “smussare” gli spigoli di una politica troppo compromessa. Gli orizzonti che si presentano restano pochi. D’effettivamente applicabile, nes-suno. Certo è che, col nuovo anno, le novità non mancheranno e la politica dissennata presenterà il suo conto salato.
L’ITALIA ALTROVE
La Penisola non ha bisogno di nuovi sacrifici proiettati in un’ottica che ben poco andrebbe a miglio-rare la realtà nazionale. Gli italiani nel mondo hanno da essere consid-erati con un’interpretazione politica più internazionale dei problemi che li coinvolgono. Se si dovesse continuare a dare un’importanza marginale ai Conna-zionali che vivono altrove, si pot-rebbe verif icare quell ’effetto “boomerang” che molti politici hanno, da sempre, temuto. Da oltre quattordici anni, gli Onorevoli eletti nella Circoscrizione Estero hanno fatto ben poco per aggiornare una legge sul voto già nata vecchia. Ovviamente, ci sono stati seguiti politici che hanno fatto slittare il cambiamento. Di ciò, dopo cin-quantacinque anni al servizio degli italiani che vivono altrove, pren-diamo atto. Per modificare ciò che riteniamo possibile, certe iniziative hanno da maturare anche fuori d’Italia. Non è il caso d’aggiungere indi-cazioni personali. Servirebbe a poco. Chi vive oltre frontiera è già nelle condizioni di condividere anche al futuro della terra d’origine. Proprio sotto questo profilo, che riteniamo fondamentale, intendiamo fare chiarezza sullo “status” dei Connazionali nel mondo per coin-volgerli nelle decisioni che potreb-bero cambiare il destino della Peni-sola. Certe soluzioni, che implicano anche modifiche costituzionali, non dovrebbero essere prese senza una più approfondita analisi anche
da parte di chi non vive nel Bel Paese; ma ne ha a pieno diritto la cittadinanza. L’Italia “altrove” potrebbe avere la stessa valenza che sollecitiamo, da tempo, nella penisola. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire.
LA MISSIONE
E’ opportuno tornare a dibattere sulla crisi socio/politica italiana. Una delle più complesse di questa travagliata Repubblica. Le sue implicazioni non risparmieranno, neppure questa volta, i Connazi-onali all’estero che ci vedono sulla “breccia” dal 1960 e con la convin-zione d’essere dalla loro parte. Dato che nessuno ha manifestato ancora la volontà di modificare la legge correlata alla Circoscrizione Elettorale Estero, una proposta, neppure tanto dissennata, la fac-ciamo anche noi che di politica migratoria ci interessiamo da oltre cinquant’anni. Così, esponiamo le nostre considerazioni, invitando i Lettori a manifestare le loro. Anche questa è Democrazia. Intanto, i Candidati al nostro Par-lamento, dopo il varo della nuova legge elettorale, dovrebbero man-tenere gli stessi profitti che avevano prima dell’investitura. Rappresentare il Popolo italiano è un servizio. Forse, anche una m i s s i o n e . L e f u n z i o n i “accessorie”, se proprio non se ne può fare a meno, siano pagate senza gravare sulla cassa dello Stato. Se austerità ci deve essere, l’esempio sia dato dagli eletti e non solo dagli elettori. Chi è dipendente, durante il mandato parlamentare, resta con la stessa qualifica lavorativa e con conse-guente anzianità previdenziale. I liberi professionisti continuano la loro attività. Questa, in buona sintesi, la “ricetta” per lavorare in armonia e spendere meno pubblico denaro. Ministri compresi. L’austerità, di conseguenza, dovrebbe essere accettata, di buon grado, anche da chi, per il passato, è stato ca-pace solo d’imporla. In queste nostre riflessioni, non abbiamo tenuto conto, volutamente, dei confronti economici con gli altri Poteri Legislativi europei. Certo è che se il nostro progetto avesse fortuna in Patria, potrebbe essere esportato. Con buona pace di tutti. Il nostro disegno, tra l’altro, darebbe alla politica lo spessore di una “missione”. Da
noi, ce ne sarebbe parecchio bi-sogno.
PROFETI
Il 2015 si avvia alla conclusione. I primi quindici anni di questo nuovo Secolo sono stati segnati, in italia e nel mondo, da eventi che lasceranno, un segno indele-bile. Il tempo che è passato ha “invecchiato” la nostra Penisola. Invecchiata nelle istituzioni, nelle leggi mai varate, nelle ingiustizie che, per chi le subisce, sono sem-pre state grandi. Il 2016 si av-vicina. Fare delle previsioni, però, appare azzardato. Anche perché, tanto per restare in tema, ci penseranno uomini più qualificati. In Italia, nel bene e nel male, i fatti non sempre seguono la cronolo-gia di quando sono maturati. Ma, quando sono le previsioni a con-ta re , a l lo ra c i sen t iamo d’esprimere qualche considerazi-one. Parecchi problemi dell’anno che ci lasceremo alle spalle, li ritrover-emo, ampliati, anche nel 2016. Perché i dodici mesi che stanno terminando sono serviti solo a tamponare, in parte, le questioni d’Italia. Del resto, una classe poli-tica è in via d’estinzione. Tra”poveri” e “ricchi”, sono sparite le classi intermedie. Senza dub-bio, non c’è italiano che non abbia chiaro il concetto che abbiamo espresso. Cosa ci riserverà il fu-turo? La prima impressione, che è la più vera, è che ci troveremo ancora a pagare per un “passo più lungo della gamba” che è stato compiuto troppo rapidamente per poterlo ponderare. La filosofia della politica nazion-ale è finita ed ha fatto parecchie vittime. Sia a “Destra”, che a “Sinistra”. Purtroppo, ci sono an-cora ci sono sempre troppi pesi e misure da valutare. Per questi motivi, ci chiediamo se le promesse di Renzi potranno essere realtà già dal prossimo anno. Riformare, costi quel che costi, non basta. Questa non è una nostra profezia. I fatti sono così concreti che il vaticinio proprio non avrebbe gioco. Con una posizione sempre più realista, non ci rimarrà che vivere il 2016 con tutte le sue incertezze. Essere profeti in Patria non giova e la nostra lunga gavetta sul fronte dell’informazione ne resta una tangibile prova.
WASHINGTON venerdì 17 ottobre – Salvo Iavarone riceve l’ ambasciatore italiano Claudio Bisogniero al
Premio Eccellenza Italiana
Premio Eccellenza
Italiana edizione 2015
Un Premio
nato sotto
una buona
stella
Si svolgerà a Washington il prossimo 17 ottobre alle 12 nel prestigioso Cafe Milano, l'edizione 2015 del Premio Eccellenza Italiana presieduto da Santo Versace, alla presenza di imprenditori e professionisti meritevoli di raccontare un'Italia diversa, del Merito e delle Competenze. Il
premio ideato da Massimo Lucidi giornalista economico ed esperto di marketing internazionale è patrocinato dall'Asmef che
quest'anno con il programma istituzionale delle Giornate dell'Emigrazione giunge alla decima edizione. Il presidente di Asmef Salvo Iavarone sarà presente all’ evento, e riceverà l’ ambasciatore italiano, Claudio Bisogniero. E così lo straordinario ristorante delle celebrità e delle autorità
internazionali presenti spesso nella Capitale del Pianeta a pochi passi dalla Georgetown University una delle più importanti al mondo, Café Milano col suo patron Franco Nuschese, premiato poi la sera stessa dalla prestigiosa Fondazione NIAF al Gala 2015 torna ad essere il luogo dove si racconta un'Italia dell'Eccellenza e del Merito. Il Premio nato ad agosto 2014 si disse da molta stampa "nato grande" quest'anno conferma la buona stella dal momento che i premiati hanno realtà in forte sviluppo e che alimentano percorsi di crescita e di best practice per il territorio. e' il caso di Caffo, Doratex spa, Ma pure del premio alla cultura assegnato alla Villa greco romana di Casignana siamo a Bianco un lembo di terra in provincia di Reggio Calabria che valorizza il vino Greco di Bianco
A NEW YORK, ANFE E CALANDRA ITALIAN AMERICAN INSTITUTE PER LA STORIA DELL’EMIGRAZIONE
Il 14 ottobre, presso il Consolato Generale, presentazione di due opere sulla diaspora italiana
NEW YORK – Il 14 ottobre, alle ore 18,
presso il Consolato Generale d’Italia a New
York (690 Park Avenue), con il patrocinio
del Ministero degli Affari Esteri-Direzione
Generale degli Italiani all’Estero, ANFE e
Calandra Italian American Institute presen-
tano due importanti opere che contribuis-
cono a far meglio conoscere la storia
dell’emigrazione italiana. Dopo i saluti isti-
tuzionali del Console Generale, Natalia
Quintavalle, e del direttore dell’Istituto Ital-
iano di Cultura a New York, Giorgio Van
Straten, il direttore generale dell’ANFE
Gaetano Cala’ introdurra’ i lavori. In
primis la presentazione, e successiva visione,
del documentario “Pane e Pregiudizio” di
Giovanna Taviani. Prodotto nel 2012 in
occasione del 65.mo anni-
versario di fondazione
dell’ANFE, “Pane e
pregiudizio” è un docu-film
di 40 minuti su soggetto di
Gaetano Cala’, con sottoti-
toli in inglese/francese/
spagnolo, che parla delle
vicende delle famiglie degli
emigrati raccontate at-
traverso l’operato
dell’A.N.F.E.
(Associazione Nazionale
Famiglie degli Emigrati) e
della sua fondatrice, Maria
Federici.
Dopo la proiezione del film
verra’ quindi presentato, con gli interventi
di Anthony Tamburri, preside del Calandra
Italian American Institute, e di Ottorino
Cappelli, autore del libro, “Italians in Poli-
tics in America – Conversations with Italian
American Legislators of the State of New
York”, pubblicato nel 2014 dal Calandra
Italian American Institute con il contributo
del Ministero degli Affari Esteri - Direzione
per gli Italiani all’estero e le Politiche Mi-
gratorie, primo volume dell’Oral History
Archive “Maria Federici”. L’Oral History
Archive (OHA) è incardinato presso il John
D. Calandra Italian American Institute, il
più grande centro universitario di studi e
ricerche sull’esperienza italiana negli Stati
Uniti, affiliato alla City University of New
York (CUNY).
L’OHA ha prodotto finora ben 25 interviste
videoregistrate, ciascuna della durata di
circa 2 ore, con altrettanti deputati e sena-
tori italoamericani dello Stato di New York.
Questo primo patrimonio di conoscenze è
stato presentato in formato sia cartaceo che
multimediale in diversi convegni accademici
in Usa e in Italia, nonché alla riunione an-
nuale della Conferenza dei Legislatori Ita-
loamericani dello Stato di New York. Fulcro
del partenariato internazionale inteso a sos-
tenere questo programma è la collaborazi-
one tra il Calandra Institute e l’Associazi-
one Nazionale Famiglie degli Emigrati
(ANFE) simbolicamente evidenziata dalla
recente decisione congiunta di intitolare
l’OHA all’on. Maria Federici, una grande
donna politica italiana (L’Aquila, 19 settem-
bre 1899 – L’Aquila, 28 luglio 1984) mem-
bro dell’Assemblea Costituente e fondatrice
nel 1947 dell’ANFE, di cui fu presidente per
oltre 30 anni. In base a tale accordo l’ANFE
si presenta come capofila del versante itali-
ano del partenariato e punto di raccordo dei
rapporti dell’OHA con l’Italia.
8 5 CRONACA /////////////////////////// Doriana Goracci ///////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra October 2015 Politica //////////////////////// Italiani all’ Estero ////////////////////////////// Britalyca News Londra October 2015
Era arrivata alle 22 di sera con un
volo della Turkish Airlines
proveniente da Londra a Istan-
bul, aveva perso la coincidenza per
l'Iraq con destinazione Erbil nella
regione curda, sembra che Jacque-
line Anne Sutton fosse scoppiata a
piangere, perché non aveva i soldi
per un nuovo biglietto. Dal 1998 al
2000, era stata presso la BBC, poi
con agenzie di cooperazione inter-
nazionale in Iraq e Kurdistan,
Iran ,Africa occidentale e Gaza,
svolgendo collaborazioni non solo
giornalistiche ma di cura e attenzi-
one alle donne di varie etnie e re-
ligioni, fino alle ultime richerche
ed inchieste sul rapporto tra donne
e ISIS. Faceva parte del Wilfp,
lega internazionale per la pace e la
libertà delle donne, che combatte e
denuncia il trattamento riservato
alle donne in Iraq e Afghanistan. A
giugno aveva detto con chiarezza
che temeva di diventare un ber-
saglio dello Stato Islamico mentre
era a Erbil: il suo predecessore in
Iraq all' IWPR, Ammar Al Sha-
hbander, fu ucciso in un attentato
con una bomba sulla sua auto a
Baghdad in maggio, attentato in
cui furono coinvolte altre 17 per-
sone.
Nessuno dei suoi colleghi crede a
questo "suicidio in bagno per un
volo mancato, soprattutto il suo
collega Christian Bleuer che
riferisce, guarda il caso..., che la
telecamera non funzionava e
quindi Jacky Sutton è stata assas-
sinata." Anthony Borden, direttore
esecutivo dell'Institute for War &
Peace Reporting ha di-
chiarato. "Era estremamente lumi-
nosa, molto competente, e ben in
grado di gestire sè stessa in ambi-
enti difficili, universalmente
amata. Siamo in stato di shock
totale".
Aggiungono dall' IWPR: "...aveva
titoli di studio anche in diritto
costituzionale e sviluppo interna-
zionale, che aggiungevano rigore
intellettuale e una più ampia vi-
sione per i suoi ruoli profession-
ali. Si è concentrata sul quadro
normativo dell'Iraq per i media e
le telecomunicazioni e l' impatto
sulla libertà di espressione. Più di
recente, stava lavorando su un
dottorato di ricerca sulle giornali-
ste in Iraq e in Afghanistan,
studiando presso il Centro di Studi
Arabi e Islamici dell'Australian
National University di Canberra.
Jacky stava tornando in Iraq piena
di progetti per il nuovo lavoro,
compresi i progetti per contrastare
l'estremismo violento che minac-
cia un paese in cui era così impeg-
nata. Le nostre condoglianze
vanno alla sua famiglia e a tutti
quelli che la conoscevano".
Pace pace pace e ancora siamo
immerse nell'oscurità della guerra.
Storie drammatiche, complicate,
già viste, dove tutto è avvolto
nella nebbia e spiace conoscere
solo oggi e in maniera così
tragica, la vita di questa splendida
donna di cui rimane oltre al suo
lavoro la foto di lei che sorride.
video foto e riferimenti
su http://www.agoravox.it/
Jacqueline-Anne-Sutton-e-
stata.html
ROMA\ aise\ - "In tema
di patronati all'estero, a quanto
pare, c'è tanta confusione nel senso
che, in nome di una pseudo stru-
mentalizzazione politica, si perde
la lucidità necessaria che ser-
virebbe per inquadrare la
vera utilità del patronato in uno
scenario dominato da flussi migra-
tori giovani, le cui istanze sono
ben lontane dalle potenzialità in
termini di servizi offerti da questi
istituti presenti nei territori di
migrazioni". È quanto afferma il
senatore eletto all’estero Aldo Di
Biagio (AP)."Forse", osserva Di
Biagio, "sfugge a molti che
stanno venendo meno le condizi-
oni che hanno portato nel tempo
alla nascita e promozione dei
patronati italiani all'estero, es-
sendosi, tra le altre cose, ridotta
fisiologicamente la mole delle
attività di gestione previdenziale
dei connazionali di vecchia emi-
grazione", che per il senatore è
"sostanzialmente la core mis-
sion dei patronati", e, prosegue,
"essendosi perfezionate le infra-
strutture digitali per la gestione
di quelle informazioni un tempo
monopolio di patronato e che
attualmente sono lo strumento
gestionale preferito dai giovani
migranti". "Di fatto, quindi",
sostiene il parlamentare eletto
all’estero, "la ragione stessa
della presenza dei patronati
all'estero va ridimensionandosi
venendo meno, semplificando,
la domanda stessa di servizi da
questi normalmente gestiti".
"Questi elementi", continua Di
Biagio, "in qualsiasi altro Paese
avrebbero condotto ad una revi-
sione del ruolo stesso dei patro-
nati all'estero, in ragione delle
istanze di una società in evoluzi-
one, ma l'invito ad un aumento
degli stessi da parte di autorevoli
referenti,unito al moltiplicarsi
delle sedi all'estero, per ragioni
che non sono poi tanto chiare,
con una ricerca spasmodica di
attribuzione di altri ruoli e com-
petenze, sollevano un discutibile
paradosso istituzionale dinanzi al
quale non ci possiamo permettere
di restare in silenzio". "Tutto
questo acquista un valore ancora
maggiore alla luce delle po-
lemiche che caratterizzano l'im-
magine di alcuni patronati oltre
confine che", conclude Di Bi-
agio, "malgrado le prove di il-
lecito, rivendicano grossolana-
mente onestà e competenza, in-
vece di fornire chiarimenti e met-
tersi a disposizione delle istituzi-
oni per individuare insieme le
lacune della disciplina suggeren-
done eventualmente una ri-
forma".
(aise)
JACQUELINE ANNE SUTTON E' "STATA SUICIDATA"?
e l' ha fatta Amanda Scarpinati, ce l' ha fatta a ri-
trovare Susan Berger e quanto siano belle e felicilo
vedono tutti.
Era il 1977 e Amanda Scarpinati era una piccolina
di soli 3 mesi, ricoverata nel reparto pediatrico dell'
Albany Medical Center per le ustioni riportate nel
salotto della casa dove viveva. Amanda Scarpinati
racconta che ha sempre fatto tesoro delle foto di lei
quando bambina era tenuta con tenerezza e amore
tra le braccia di una giovane infermiera. Le immag-
ini erano state pubblicate nel 1977 nel rapporto an-
nuale dell' Albany Medical Center senza i nomi
delle protagoniste. Le foto in bianco e nero erano
state scattate dal fotografo Carl Howard con un ti-
tolo: "Madonna col Bambino".
Le foto le diedero il coraggio di superare momenti
terribili, quando divenne vittima di bullismo per i
segni delle cicatrici: "Sono cresciuta, sfigurata dalle
ustioni, sono stata vittima di bullismo e presa di
mira, tormentata... guardai le foto e mi conforta-
vano, desideravo tanto conoscere quella donna che
mi
teneva con sé con tanta dolcezza, ritrovarla
e ringraziarla...". Quando Amanda Scarpi-
nati ha postato le foto su Facebook sotto la
spinta di un amico, dubitava che il suo ap-
pello potesse aiutarla a dare un nome al volto
dell'infermiera: "Nel giro di 12 ore, erano
divenute foto virali con 5.000 azioni in tutto
il paese. E' stato il telegiornale locale la mat-
tina successiva che mi ha detto che Angela
Leary, ex infermiera presso l'Albany Medi-
cal Center, ha inviato un messaggio in cui
sosteneva che l'infermiera nella foto è Susan
Berger, trasferitasi. Era dolce e premurosa
come si vede nell' immagine". Un giornalista
televisivo locale ha rintracciato Susan Ber-
ger, che ora sovrintende il centro di salute al
Cazenovia College di Finger Lakes nella
regione di New York. Amanda ha parlato al
telefono con Susan: "E' stato incredibile,
ha una voce così dolce e premurosa, proprio
come immaginavo avrebbe avuto." Susan
Berger ha raccontato che aveva solo 21 anni
ed era appena uscita dal college quando en-
trò a lavorare in sala rianimazione pediatrica
presso il centro medico. Nelle foto, ha i
lunghi capelli ondulati tirati indietro con un
fermaglio e indossa un abito da infermiera
bianco con maniche a sbuffo.
Amanda, ha la testolina avvolta nella garza,
guarda intensamente negli occhi l'infermiera:
"Mi ricordo di lei, era molto tranquilla. Di
solito quando i bambini escono dalla chirur-
gia o dormono o piangono. Lei era così
calma e fiduciosa. E' straordinario ritrovarla.
Io so che molti infermieri vorrebbero avere la
fortuna di avere che una cosa del genere
possa loro accadere, di avere qualcuno che si
ricorda dopo tutto questo tempo. Mi sento
privilegiata nel rappresentare tutti gli infer-
mieri che l' hanno curata nel corso degli
anni." Recentemente Amanda Scarpinati ha im-parato ad utilizzare i social media e ha cercato su Facebook quella donna che la coccolava e ci è riuscita ad abbracciare e ringraziare personal-mente a New York, Susan Berger, oggi che lei ha
38 anni. Gioia gratitudine e tenacia...
Facebook è anche questo: ritrovarsi. Fare
Rete.
FACEBOOK E' ANCHE
RITROVARSI
DI BIAGIO (AP), PATRONATI ALL'ESTERO PREZIOSI? PROBABILMENTE C'È UN'IDEA SBAGLIATA DELL'EMIGRAZIONE
ROMA\ aise\ - “L’Assemblea Nazi-onale delle ACLI UK 2015 è stata per me l’occasione per passare una intensa giornata di confronto e di festa insieme ad una delle più im-portanti realtà associative presenti nel Regno Unito”. Comincia così la riflessione Alessio Tacconi (Pd), deputato eletto in Europa, sulla sua visita a Keighley (Regno Unito) in occasione dell’Assemblea Nazionale delleACLI UK 2015 che coincideva quest’anno con il 70° anniversario della fondazione delle ACLI. “Invitato del Presidente ACLI del Regno Unito, Lorenzo Losi, - con-tinua – non potevo mancare a questo importante evento sociale della vita associativa di quelle comu-nità italiane, sempre più numerose a causa del recente incremento della
emigrazione che si unisce ai già numerosi conna-zionali residenti in quel paese. Nel mio saluto ho tenuto a rin-graziare l'intera organizzazione e tutti i Presidenti dei Circoli, i soci e i simpatizzanti presenti per l’im-pegno da loro p r o f uso p e r
tenere vivo lo spirito delle ACLI, sempre rivolto alla dignità della per-
sona e del suoLAVORO , con le tante iniziative a favore dei lavora-tori italiani e delle loro famiglie. La mia presenza in quella occasione era anche e soprattutto volta ad ottenere una più diretta ed appro-fondita conoscenza delle caratteris-tiche e i bisogni dei nostri connazi-onali: nuovi strumenti di studi soci-ologici sull’emigrazione, come l’an-nuale rapporto della Fondazione Migrantes, possono aiutarci a capire meglio i fenomeni migratori, a individuare i problemi per cer-carne le possibili soluzioni”. Nel suo intervento, Tacconi ha ci-tato i dati del Rapporto Migrantes: “il Regno Unito stando al Rapporto,
è negli ultimi anni la meta preferita del 15% della nuova emigrazione dall’Italia e non si tratta solo di “cervelli in fuga” se è vero che il 20 % sono mi-norenni, che evidentemente si spostano insieme a tutta la famiglia, e l’8% in età di pen-sione. Per ognuno di loro bi-sogna trovare risposte concrete perché l’esperienza migratoria non sia traumatica ma gratifi-cante. Certo la situazione economica del nostro Paese non facilita soluzioni politiche soddis-facenti per gli italiani all’estero e non possiamo perciò chiudere gli occhi di fronte ai continui tagli alle risorse a loro destinate, da quelli ai Comites e al CGIE, a quelli per le attività scolastiche e per l’assistenza diretta ai meno abbienti ed, infine, alla chiusura di molte sedi consolari all’estero che ha toccato, in maniera piut-tosto pesante, anche il Regno Unito. Nelle mie numerose inter-rogazioni parlamentari mi sono a più riprese battuto contro la chiusura indiscriminata di sedi all’estero sostenendo, invece, la necessità di eliminare sprechi ed altre diseconomie di bilancio”. “Recentemente – ha ricordato – ho avuto modo di sollecitare il Ministero degli Esteri a mettere
in atto, ove non fosse possibile riconsiderare decisioni già prese, ogni possibile iniziativa per ren-dere servizi consolari il più vicini possibili all’utenza sia intensifi-cando e potenziando le presenze consolari nelle varie città sia is-tituendo nuovi consolati onorari e attivando e potenziando quelli già esistenti. Con grande sollievo è stata accolta – soprattutto dai più anziani – la risposta alla mia ul-tima interrogazione nella quale il Sottosegretario Della Vedova annunciava la nomina di un Con-sole Onorario a Manchester, non appena le Autorità Britanniche avessero concesso la necessaria autorizzazione. Ho espresso in-fine l’auspicio che gli Italiani all’estero siano sempre di più attori diretti nei processi decision-ali che li riguardano, facciano sentire la loro voce negli organi di rappresentanza che hanno ap-pena rieletto, fiducioso che azioni congiunte fra le rappresentanze di base e i rappresentanti in Par-lamento possano sortire risultati di rilievo. Una menzione e un saluto particolare - conclude Tac-coni - vorrei dedicarlo al nuovo Presidente del Comites di Man-chester, Emanuele Bernardini, e al Presidente del Circolo Acli di Keyghley, Giannino D'Angelo, per il loro costante e disinteressato impegno a favore di tutta la collet-tività italiana residente in quell'area". (aise)
TACCONI (PD) ALL’ASSEMBLEA DELLE ACLI UK
CULTURA & SOCIETA’ //////// a cura di Nino Bellivia //////////////// Britalyca News Londra October 2015 6 7 CULTURA & SOCIETA’ ////// a cura di Nino Bellinvia //////////// Britalyca News Londra October 2015
che contribuivano a
rivoluzionare lo
stato in cui versava
l ’ I t a l i a : e r a n o
g l ’ i n t e l l e t t u a l i
dell’epoca del “Bum
economico”, non del
bum culturale per cui
Pasolini si spendeva.
Con molti di questi
egli entrava spesso
in conflitto e rin-
facciava loro l’as-
senza nell’impegno
sociale. Era scon-
tento del disimpegno
di Moravia, di Cal-
vino e di altri. Ad-
dirittura di Leo Val-
iani, ex partigiano,
ex costituente e fu-
turo senatore a vita,
nel suo articolo sul
“Corriere della Sera”
del 9 settembre del
1975, scriveva: “Mi
ha completamente de-
luso, perché ciò su
cui io chiedevo che
egli intervenisse,
era l’eventuale proc-
esso penale contro
una dozzina o una
ventina di potenti
democristiani che
hanno ridotto l’I-
talia del 1975 in
condizioni forse peg-
giori di quella del
1945. Valiani, su
questo, ha evitato il
discorso”. Questa la
dice lunga sul corag-
gio di Pasolini, e un
uomo così non poteva
che essere messo a
tacere con qualunque
mezzo.
Tornando ad “Apologia
di un profeta”, si
tratta di un volume
con meno di settanta
pagine, formato mezza
pagina A4 con un in-
teressante contenuto
che vale la pena leg-
gere per arricchire
ciascuno il proprio
bagaglio di cono-
scenza su una materia
poco trattata poiché
poco commerciale. C’è
da sottolineare che
il suo contenuto è
indirizzato a tutti,
ma soprattutto ai
giovani, così come a
l o r o , G i u s e p p e
Messina, ha dedicato
tutta la produzione
artistica e letter-
aria di questi ultimi
tempi, poiché, egli
ritiene, siano loro
quelli su cui grava
il compito di correg-
gere i gravi errori
causati dalle genera-
zioni precedenti. A
questo punto, a pro-
posito di giovani,
conviene riportare
alcuni versi di
“Apologia di un pro-
feta” che valgono più
di qualsiasi com-
mento:
Le “Ceneri di Gram-
sci”… // Quelle di
Pasolini… // Verbo da
seminare, // anche,
oltre i confini; //
il mio tentativo // è
di farlo attec-
chire // nel giovane
contesto // con vo-
glia di sentire. //
La corsa dei ra-
gazzi // va sempre
sostenuta // specie
in un ambiente // che
sovente non muta: //
è risaputo, come fa-
cilmente, // vi sia
la mala pianta che
alligna, // quindi è
da estirpare, de-
cisamente // e darle
fuoco come alla
gramigna.
Nella foto l’artista
Giuseppe Messina.
perché le passioni
sono senza soluzioni
e senza alternative.
D’altra parte dove
fisicamente vivere?”
L’assassinio di un
intellettuale del
valore di Pasolini ha
fatto comodo a chi
preferiva avere una
società dormiente
della quale egli era
il vero stimolo e il
pungolo fastidioso
per il potere imper-
ante che non voleva
essere disturbato.
Sì, Pasolini era un
disturbatore del ma-
ligno status quo.
Giuseppe Messina ri-
corda di essere stato
un attento osserva-
tore delle azioni,
dell’operare di Paso-
lini e di aver capito
quanto egli fosse
lungimirante, quando
tanti altri suoi co-
etanei si distraevano
con la futilità o si
davano alla sterile
protesta. Non è fac-
ile dimenticare come,
quel grande intellet-
tuale, era trattato
in certi ambienti,
dove si cercava di
fargli pesare la sua
“diversità” come una
colpa tremenda, im-
perdonabile. Il
Messina che non ho
mai badato alle pref-
erenze sessuali dei
suoi interlocutori ha
sempre cercato, cul-
turalmente parlando,
di apprendere il me-
glio di chiunque, e
Pasolini era il me-
glio che la ribalta
culturale potesse of-
frire in quegli anni.
Allora vi erano tanti
altri artisti e let-
terati che hanno dato
un grande contributo
alla cultura ital-
iana, e non soltanto
italiana, come Al-
berto Moravia, Italo
Calvino e altri, ma
Pier Paolo Pasolini
non li riteneva dei
coraggiosi. Colti si,
ma non intellettuali
enti come il S. I.
D., responsabilità
nelle stragi di Mi-
lano e Brescia
(almeno in quanto
colpevole d’inca-
pacità di punire gli
esecutori), distruzi-
one paesaggistica e
urbanistica dell’I-
talia, responsabilità
della degradazione
antropologica degli
i t a l i a n i
( r e s p o n s a b i l i t à ,
questa, aggravata
dalla sua totale in-
consapevolezza), re-
sponsabilità della
condizione delle scu-
ole, degli ospedali,
responsabilità delit-
tuosa della Televi-
sione e della dis-
tribuzione borbonica
delle cariche pub-
bliche ad adulatori e
parenti”. Non meno di
tutto quello che noi
stiamo vivendo ancora
oggi.
Certamente, la
scomparsa di Pasolini
è stata una grave
perdita per tutta la
società italiana e la
responsabilità deve
essere addebitata a
chi ha fatto credere
che egli fosse un
“uomo a perdere” ov-
vero che della sua
morte a nessuno
sarebbe importato
granché. si sapeva
che era abbandonato
da tutti, tant’è che
egli lo rende pub-
blico l’uno agosto
del 1975 quando sul
“Corriere della Sera”
scrive: “E io sono
qui, solo, inerme,
gettato in mezzo a
questa folla, ine-
sorabilmente mesco-
lato ad essa alla sua
vita che mostra tutta
la sua “qualità” come
in un laboratorio.
Niente mi ripara,
niente mi difende. Io
stesso ho scelto
questa situazione
esistenziale tanti
anni fa ed ora mi ci
trovo per inerzia:
“Apologia di un profeta”. Nuovo libro del siciliano Giuseppe Messina nel quarantennale dell’as-sassinio di Pier Paolo Pasolini
Tiziana Cambria
Sono trascorsi sei
mesi dalla pubblicazi-
one del suo “Penelope”
che ha seguito “Il
testamento di Odisseo”
ed ecco che Giuseppe
Messina (scrittore,
poeta, pittore, scul-
tore, regista,…) si
presenta al pubblico
con un altro libro
“Apologia di un pro-
feta” che ha per sot-
totitolo “Nel quaran-
tennale dell’assas-
sinio di Pier Paolo
Pasolini”. L’opera
sarà presentata la
sera del 31 ottobre
all’auditorium “San
Vito” di Barcellona
Pozzo di Gotto. Sem-
bra che il volumetto
vuol essere un
omaggio a Pier Paolo
Pasolini (assassinato
nella notte tra l’1 e
il 2 novembre del
1975) un grande, un
coraggioso intellet-
tuale, che chiamava
le cose con il pro-
prio nome pur sapendo
quali ripercussioni
avrebbero potuto
avere contro la sua
persona. Quest’uomo,
che il Messina per
primo ha definito
“Profeta”, era sco-
modo per certi ambi-
enti che non ammette-
vano contraddittorio;
scomodo per quegli
anni in cui le trame
di una pericolosa
strategia della ten-
sione erano già in
corso ed egli, mente
più che lucida,
l’aveva capito. Pen-
sando a questo
straordinario uomo di
cultura, il Maestro
Giuseppe Messina, ol-
tre dieci anni fa,
avevo pensato di far-
gli un omaggio con
una sua opera da pub-
blicare in occasione
del trentesimo anni-
versario del suo as-
sassinio, purtroppo
gli eventi della vita
non sempre si verifi-
cano come vorremmo,
per cui l’appunta-
mento è stato rin-
viato. Adesso quel
suo desiderio diventa
realtà con la pubbli-
cazione di “Apologia
di un profeta” che
coincide con il quar-
antesimo anniversario
dell’assassinio del
poeta friulano il cui
pensiero avveniris-
tico, il cui operato,
il cui impegno so-
ciale suggeriscono al
Messina di definirlo
profeta. Pasolini
aveva un’identità
particolare, prorom-
pente nei diversi am-
biti dello scibile
umano. Infatti se
egli, come poeta è
l’uomo delle parole
nuove ovvero colui
che carica i suoi
versi di spiritu-
alità, ma anche di
quella materialità
che l’uomo ha bisogno
per nutrimento della
sua esistenza, se le
sue opere pittoriche
sono lo specchi di
un’anima ansiosa per
la sorte di una so-
cietà ingannata da
chi rappresenta i po-
teri costituzionali e
istituzionali, se i
suoi films sono,
prima la continuazi-
one del neorealismo e
poi lo specchio
storico della co-
scienza di una certa
società, i suoi
scritti diventano
pura denuncia della
causa dei mali sop-
portati da quella so-
cietà ingannata dai
governi che non esita
a denunciare come
servitori dei poteri
economico-finanziari.
Come lo stesso
Giuseppe Messina ci
suggerisce non dob-
biamo dimenticare che
Pier Paolo Pasolini
intese processare la
Democrazia Cristiana
sul “Corriere della
Sera” e sul settima-
nale “Il Mondo” accu-
sandola “di indeg-
nità, disprezzo per i
cittadini, manipo-
lazione di denaro
pubblico, intrallazzo
con i petrolieri, con
gli industriali, con
i banchieri, con-
nivenza con la mafia,
alto tradimento in
favore di una nazione
straniera, collabora-
zione con la C. I,
A., uso illecito di