L' A.s.d. Club amici di Calabritto diventa cardioprotetta · – L’e-mergere di “un populismo...

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Periodico di lbere e approfondite informazioni gratuite Fondato ed edito da Carmine Gonnella [2005] II Edizione N 17 October 2015 L’ INFORMAZIONE E’ MEZZO DI APPROFONDIMENTO NON DI INDOTTRINAMENTO Il primo periodico cartaceo pellegrino, preghiamo cortesemente i lettori di inoltrarlo a parenti e amici dopo averlo letto. FREE NOTIZIE LOCALI ////////////////////////// Calabritto e dintorni /////////////////////////////////////////////Britalyca News Londra October 2015 FREE Enzo Apicella " lavocealternativa @Britalycanews www.britalycanewslondra.com 12 NOTE EDITORIALI Carmine Gonnella Pagina 3 TUTTI I MALI DELLA DEMOCRAZIA ITALIANA (1,2,3,4) CON LA RIFORMA DELLA FORMA REPUBBLICANA IL LEGISLATORE HA TRUFFATO SE STESSO Italiani all’ Estero DI BIAGIO (AP), PATRONATI ALL'ESTERO PREZIOSI? PROBABILMENTE C'È UN'IDEA SBAGLIATA DELL'EMIGRAZIONE TACCONI (PD) ALL’ASSEMBLEA DELLE ACLI UK Pagina 8 Giorgio Brignola GLI ORIZZONTI L’ITALIA ALTROVE LA MISSIONE PROFETI Pagina 4 CULTURA E SOCIETA’ Pagine 6/7 Nino Bellinvia Apologia di un profeta”. Economia : Cgil, cresce cassa integrazione a settembre: +54% su mese Pagina 10 CRONACA Doriana Goracci FACEBOOK E' ANCHE Pagina 5 RITROVARSI Marco Revelli: “Matteo è il distruttore. Corre senza fiato, lascerà solo macerie” Marco Revelli L’analisi del sociologo: “Il premier è un funambolo che sta sulla fune senza rete”. MARCO REVELLI il Fatto Quotidiano) L’emergere di “un populismo di tipo nuovo, virulento e nello stesso tempo istituzionale”. È il tema di “Dentro e contro”, il nuovo libro del sociologo Marco Revelli, in us- cita oggi, di cui il Fatto Quotidiano pubblica un estratto ...segue a pagina 2 calciatore della Felice Scan- done Montella: “L’ “A.s.d. Club amici di Calabritto” nasce l’ 8 luglio 2014 con l' intento di ridare un educazione sportiva nel nostro paese che non c’è mai stata. È un' idea che avevo in mente già quando mi sono trasferito in Irpinia con l’intento di portare e creare una mentalità che ho ricevuto negli anni nelle giova- nili con la Nereo Rocco e l’ Internapoli. Il nostro obiettivo è quello di educare i giovani a crescere come uomini. In un anno di attività abbiamo avuto tantissime soddisfazioni come quello di vedere bambini, che prima non si cono- scevano, di giocare ora insieme per strada". "Tutto questo afferma Stompanato - è qualcosa che ci riempie il cuore. Grazie al mio impegno, a quello del direttore gener- ale Pasquale Marcantuono e degli altri membri della dirigenza siamo riusciti a don- Calabritto . La sicurezza e la salute prima di tutto. Come altre società dell’Alta Irpinia (ricordiamo la scuola calcio del Gesualdo), anche la scuola calcio “A.s.d. Club amici di Calabritto” si è adoperata per acquisire un defribillatore diventando cosi’ un’associazi- one cardioprotetta. A parlarci delle iniziative e degli scopi dell’associazione è il giovane presidente Vincenzo Stompanato, nonché are alla scuola calcio un defribilla- tore. Numerose sono state le iniziative estive partendo dalla Champions Calabritto fino a quelle per i più piccoli. Voglio ringraziare tutti i partecipanti dai quali abbiamo avuto attestati di stima dimostrando come attraverso il calcio e i ricavati di queste manifestazione si possa rinas- cere a livello calcistico anche a Calabritto. Inol- tre vorrei ringraziare anche i dipendenti del reparto di chirurgia d’urgenza del San Giovanni Bosco di Napoli che ci hanno supportato per l’acquisto del defribillatore.” Infine per quanto riguarda il FUTURO Stompanato conclude: “Continueremo con la nostra professionalità a crescere i giovani portandoli a integrarsi con altre realtà. Mi sento comunque di escludere la partecipazione ai campionati di federali in quanto siamo ancora una piccola realtà che intende crescere.” Da: ottopagine.it L' "A.s.d. Club amici di Calabritto" diventa cardioprotetta Grazie alle numerose iniziative, la scuola calcio ha acquistato un defribilatore La solidarietà della Valle del Calore verso il popolo sannita Raccolta alimentare e beni di prima necessità davanti ai supermercati Tutto ciò che verrà raccolto sarà trasportato direttamente sul posto senza far fede a nessun’altra or- ganizzazioneMirabella Eclano . Un week end all’insegna della solidarietà verso le popolazioni sannite, ecco Mirabella Eclaco. I volontari della Misericordia saranno presenti oggi e domani al Centro Commerciale Il Carro, da- vanti i supermercati Decò, per una colletta ali- mentare e rac- colta BENI di prima necessità. L'associazione che già in passato si è distinta per iniziative analoghe prov- vederà alla dis- tribuzione di tutto ciò che sarà rac- colto direttamente alle famiglie. La raccolta intanto continua anche diretta- mente nella sede della Confraternita Misericordia di Mirabella Eclano, in Piazza XXIV maggio. Tutto ciò che verrà raccolto sarà trasportato direttamente sul posto senza far fede a nessun’altra or- ganizzazione. I volontari vogliono assicurar arsi, come è giusto che sia, che tutto il materiale raccolto vada nelle mani giuste, di chi ha realmente bisogno dopo la sciagura. Da: ottopagine.it EPPUR SI MUOVE... COMUNICATI Palmerini WASHINGTON Premio Eccellenza Italiana....Pagina 9 JACQUELINE ANNE SUTTON E' "STATA SUICIDATA"? ULTIMA PAGINA

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Periodico di lbere e approfondite informazioni gratuite Fondato ed edito da Carmine Gonnella [2005] II Edizione N 17 October 2015

L’ INFORMAZIONE E’ MEZZO DI APPROFONDIMENTO NON DI INDOTTRINAMENTO

Il primo periodico cartaceo pellegrino, preghiamo cortesemente i lettori di inoltrarlo a parenti e amici dopo averlo letto.

FREE

NOTIZIE LOCALI ////////////////////////// Calabritto e dintorni /////////////////////////////////////////////Britalyca News Londra October 2015

FREE

Enzo Apicella

"

lavocealternativa @Britalycanews www.britalycanewslondra.com

12

NOTE EDITORIALI

Carmine Gonnella

Pagina 3

TUTTI I MALI DELLA

DEMOCRAZIA ITALIANA

(1,2,3,4)

CON LA RIFORMA

DELLA FORMA

REPUBBLICANA IL

LEGISLATORE HA

TRUFFATO SE STESSO

Italiani all’ Estero

DI BIAGIO (AP), PATRONATI ALL'ESTERO PREZIOSI? PROBABILMENTE C'È UN'IDEA SBAGLIATA DELL'EMIGRAZIONE

TACCONI (PD) ALL’ASSEMBLEA DELLE ACLI UK Pagina 8

Giorgio Brignola

GLI ORIZZONTI

L’ITALIA

ALTROVE

LA MISSIONE

PROFETI Pagina 4

CULTURA E SOCIETA’ Pagine 6/7

Nino Bellinvia

“Apologia di un profeta”.

Economia : Cgil, cresce cassa integrazione a

settembre: +54% su mese

Pagina 10

CRONACA Doriana Goracci

FACEBOOK E' ANCHE Pagina 5

RITROVARSI

Marco Revelli:

“Matteo è il distruttore.

Corre senza fiato, lascerà

solo macerie” Marco Revelli L’analisi del sociologo: “Il premier è un funambolo che sta sulla fune senza rete”. MARCO REVELLI – il Fatto Quotidiano) – L’emergere di “un populismo di tipo nuovo, virulento e nello

stesso tempo istituzionale”. È il tema di “Dentro e contro”, il nuovo libro del sociologo Marco Revelli, in us-

cita oggi, di cui il Fatto Quotidiano pubblica un estratto ...segue a pagina 2

calciatore della Felice Scan-done Montella: “L’ “A.s.d. Club amici di Calabritto” nasce l’ 8 luglio 2014 con l' intento di ridare un educazione sportiva nel nostro paese che non c’è mai stata. È un' idea che avevo in mente già quando mi sono trasferito in Irpinia con l ’ intento di portare e creare una mentalità che ho ricevuto negli anni nelle giova-nili con la Nereo Rocco e l’ Internapoli. Il nostro obiettivo

è quello di educare i giovani a crescere come uomini. In un anno di attività abbiamo avuto tantissime soddisfazioni come quello di vedere bambini, che prima non si cono-scevano, di giocare ora insieme per strada".

"Tutto questo – afferma Stompanato - è qualcosa che ci riempie il cuore. Grazie al mio impegno, a quello del direttore gener-ale Pasquale Marcantuono e degli altri membri della dirigenza siamo riusciti a don-

Calabritto.

La sicurezza e la salute prima di tutto. Come altre società dell’Alta Irpinia (ricordiamo la scuola calcio del Gesualdo), anche la scuola calcio “A.s.d. Club amici di Calabritto” si è adoperata per acquisire un defribillatore diventando cosi’ un’associazi-one cardioprotetta. A parlarci delle iniziative e degli scopi dell’associazione è il giovane presidente Vincenzo Stompanato, nonché

are alla scuola calcio un defribilla-tore. Numerose sono state le iniziative estive partendo dalla Champions Calabritto fino a quelle per i più piccoli. Voglio ringraziare tutti i partecipanti dai quali abbiamo avuto attestati di stima dimostrando come attraverso il calcio e i ricavati di queste manifestazione si possa rinas-cere a livello calcistico anche a Calabritto. Inol-tre vorrei ringraziare anche i dipendenti del reparto di chirurgia d’urgenza del San Giovanni Bosco di Napoli che ci hanno supportato per l’acquisto del defribillatore.”

I n f i n e p e r q u a n t o r i g u a r d a i l F U T U R O S t o m p a n a t o c o n c l u d e : “Continueremo con la nostra professionalità a crescere i giovani portandoli a integrarsi con altre realtà. Mi sento comunque di escludere la partecipazione ai campionati di federali in quanto siamo ancora una piccola realtà che intende crescere.” Da: ottopagine.it

L' "A.s.d. Club amici di Calabritto" diventa cardioprotetta Grazie alle numerose iniziative, la scuola calcio ha acquistato un defribilatore

La solidarietà della Valle del Calore verso il popolo sannita Raccolta alimentare e beni di prima necessità davanti ai supermercati

Tutto ciò che verrà raccolto sarà trasportato direttamente sul posto senza far fede a nessun’altra or-

ganizzazioneMirabella Eclano.

Un week end all’insegna della solidarietà verso le popolazioni sannite, ecco Mirabella Eclaco. I volontari della Misericordia saranno presenti oggi e domani al Centro Commerciale Il Carro, da-vanti i supermercati Decò, per

una colletta ali-mentare e rac-coltaBENI di prima necessità. L 'assoc iaz i one che già in passato si è distinta per i n i z i a t i v e analoghe prov-vederà alla dis-tribuzione di tutto ciò che sarà rac-colto direttamente alle famiglie. La

raccolta intanto continua anche diretta-mente nella sede della Confraternita Misericordia di Mirabella Eclano, in Piazza XXIV maggio. Tutto ciò che verrà raccolto sarà trasportato direttamente sul posto senza far fede a nessun’altra or-ganizzazione. I volontari vogliono assicurar arsi, come è giusto che sia, che tutto il materiale raccolto vada nelle mani giuste, di chi ha realmente bisogno dopo la sciagura. Da: ottopagine.it

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Italiana....Pagina 9

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CHI SIAMO Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da un idea di Carmine Gonnella residente italiano in Gran Bretagna. , questa e’ una seconda edizione

limitata a 200 copie cartacee a colori & bianco e nero di circa 16 pagine, con un formato Pdf telematico, spedito ad una vastissima mailist. Siamo online

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“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.senza distinzione di sesso, di

razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”

Siamo operatori dell’ informazione [ Citizen journalism ] non politicanti , analizziamo e approfondiamo la politica scientemente con metodo

imparziale e il politichese pressapochista da salotto e da giornalismo prezzolato non ci interessa in alcun modo“

Per le pubblicazioni e le pubblicita’ contattare l’ Editore

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Collaboratori: DALL’ ITALIA : Giorgio Brignola, Arnaldo De Porti, Maria Rosaria Longobardi, Doriana Goracci, Nino Bellinvia , Loredana Biffo

Goffredo Plmerini

DALL’ ESTERO: Alfonso Del Guercio (Redazione), Carmine Gonnella (editore e fondatore) , Antonio Murabito e alla distribuzione e diffusione Ilario

Mario Ponzi - Profilo facebook: https://www.facebook.com/ponziponzi?fref=ts )

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2 11 ULTIME DALL’ ITALIA ///////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra October 2015 CHI SIAMO , POESIE E AFORISMI ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////Britalyca News Londra October 2015

Aforismi Di Carmine Gonnella

(da: Autaforismo )

Gli aforismi se non li carpisci non li ca-pisci

Per sapere se gli altri hanno buona memoria , basta far finta di dimenticare

Una Chiesa povera significa un Mondo senza ricchi

L' UNICO DETTAME COSTITUZION-ALE CHE NON HA COLORE POLI-TICO E' QUELLO DI RIMUOVERE GLI OSTACOLI DI ORDINE ECONOMICO E SOCIALE, CHE LIMITANO DI FATTO L' EGUAGLIANZA TRA I CIT-TADINI

A tutto c'e' un' alternativa, anche a Dio

I rapporti odio-amore durano in'

eternita', perche' non hanno ne inizio

ne fine.

IL DIVORZIO E’ POLIGAMIA

.."masturbazioni

mentali"...

tutti noi facciamo questi "giochi" con la nostra mente...

li facciamo inconsciamente e il piu' delle volte non servono a niente...

creiamo delle vere e proprie guerre

mentali...

si certo,sempre meglio di quelle reali...i

ncertezze,dubbi,preoccupazioni e

dissapori...

concentrati in un turbinio di umori...l

'amore ad esempio e' tra le cause principali...

quando non ci fa dormire fra due

guanciali...

mille ipotesi,domande inutili,risposte uguali...

questo e' il bello dell'umana

mente...possiamo far tutto senza fare niente...

alla fine arriva la ragione e il cuore

che ci dice: "eccomi,son presente!".

Antonio Murabito

Filastrocca di Halloween

Simona Maiozzi

E’ una notte scura scura

di fantasmi e pipistrelli,

una notte di paura

da far torcere i budelli.

E’ una notte di terrore

che risveglia ogni vampiro,

una notte di rumore

da far togliere il respiro.

Ma chi avanza da lontano

con in mano il suo cestino?

E’ una mummia, un brutto nano,

è una strega o un assassino?

Ma guardate: son bambini !

Sono mostri mascherati:

chiedono dolci e pasticcini

ai vicini un po’ allarmati.

Van bussando ad ogni porta

e ridendo a crepapelle

fan scherzetti di ogni sorta

per avere caramelle.

Halloween, festa pagana

è però una buona cura :

i timori li allontana

e fa scappare la paura!

Maria Rosaria Longobardi

“Matteo è il distruttore. Corre senza fiato, lascerà solo macerie”

(MARCO REVELLI – il Fatto Quotidiano) – L’e-mergere di “un populismo di tipo nuovo, virulento e nello stesso tempo istituzi-onale”. È il tema di “Dentro e contro”, il nuovo libro del sociologo Marco Revelli, in uscita oggi, di cui il Fatto Quotidiano pubblica un es-tratto. Dal 25 febbraio 2014 l ’ I ta l ia danza sull’abisso, nelle mani di un funambolo che cammina sulla fune senza rete.E tutti lì sotto,con il naso in aria, a gridargli di accelerare. È l’immagine che emerge dai

di dicembre in poi, l’ha rive-lato: nella sua corsa folle alla conquista del Palazzo, Matteo Renzi ha concen-trato su di sé tutto – la crisi interna al Pd, la crisi di gov-ernabilità del Parlamento, la crisi di iniziativa del gov-erno, lo stato comatoso dell’economia,la crisi di fidu-cia della società. Cosicché davvero, se fallisce, cade tutto: finisce il Pd,si scioglie il parlamento,sicommissaria il paese, si accelera la dis-soluzione sociale. Motivo per cui, appunto, soprattutto per chi sta nell’establish-ment o nei suoi dintorni, non resta che sperare. Sperare a prescindere. Contro l’evi-denza, che avrebbe dovuto dire che uno così non può farcela. Perché – la cosa si poteva vedere a occhio nudo fin d’allora – il per-sonaggio non ha nè le com-petenze. Nè l’autorevolezza. Nè la forza politica (ha seminato troppi cadaveri nella sua marcia forzata), per fare un miracolo del genere, sollevare tutto in-sieme – partito, istituzioni, paese – come fossero un unico fardello. DI CRAXI ha l’arroganza e la presunzi-one,manonilprofilo da poli-tico di lungo corso (l’uomo che aveva ridato orgoglio a un Psi umiliato dal com-promesso storico) e l’aura dell’Internazionale Socialista intorno, oltre che il partito nel pugno. Di Berlusconi ha lo stile da istrione e la ciarla-taneria che piace a molti italiani, ma non il capitale monetarioeumanocheMedi-aset e Publitalia (con qual-che compartecipazione quantomeno opaca) as-sicuravano. Dei precedenti leader non è neppur degno del confronto. Aveva, in compenso, fin dall’inizio un’unica risorsa su cui pun-tare: il mito della ve-locità. Mito marinettiano (un

tanti messaggi augurali per-venuti a Renzi nella giornata del compimento della sua resistibile ascesa. Di Eugenio Scalfari. Di Gad Lerner. Di Mario Calabresi. Di Massimo Cacciari. Del Messaggero e del Sole 24 Ore.

Delle Coop e di Confindus-tria. Tutti improntati a un’eu-foria di maniera (bisognava “fare qualcosa”). Tutti in realtà segnati dalla paura. E dalla vertigine. La costante accelerazione, dalle primarie

po’ frusto per la verità, u n s e c o l o p i ù tardi). E un unicoprofilodapresentare: quello che Walter Ben-j a m i n a v e v a chiamato il carattere del distruttore (quello che conosce “sol o u n a p a r o l a d’ordine: creare spazio; una solaat-tività: far pulizia”; e per il quale si può dire che “l’esistente lui lo manda in rovina non per amore delle rovine, ma per la via che vi passa attraverso”).Come nel caso della nuova tec-nologia usata in America per produrre idrocarburi frantumando gli strati schis-tosi,anche Matteo Renzi pratica, programmatica-mente, il fracking, gener-ando energia dalla frantu-mazione di tutto ciò che gli sta sotto, a cominciare dal partito che l’ha portato fin sulla cima della piramide , e dalla macchina dello Stato. Accelerando non la soluzi-one, ma la crisi stessa. Ris-chiando di lasciare tutti – dopo aver fagocitato tutto -“ nudi alla meta”. O meglio, nudi di fronte al potere, dopo la distruzione dei di-versi corpi intermedi che tradizionalmente avevano fatto da filtro e c o n t r a p p e s o , delle strutture di rap-presentanza politica e so-ciale, delle culture politiche capaci di aggregare indi-vidui e frammenti sociali, del suo stesso partito. In una parola di quella com-plessità organizzata che da sempre ha garantito un liv-ello, sia pur minimo e insuf-ficiente,di pluralismo e di articolazione in una società complessa, preservandola dal rischio e dalla tentazi-one dell’uomo solo al co-mando di fronte a una so-cietà di atomi competiti infosannio.wordpress.com

MATTEO RENZI E’ UN SACCO VUOTO, DOVE

NESSUNO PUO’ ATTINGERE, MA TUTTI

POSSONO COLMARE (Da: Autaforismo Autcit)

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ECONOMIA ///////////////////// Cgil /////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra October 2015 NoteEditoriali ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra October 2015

TUTTI I MALI DELLA

DEMOCRAZIA ITALIANA

(1)

“Partiamo dal concetto che in de-

mocrazia i mali non sono dovuti alla tutti alla cattiva politica ma dalla mancanza di culti a partire dai dettami costituzionali” Uno dei peggiori mali da almeno un ventennio e’ il sistema elettorale dei nostri padri costituenti, overos-sia il voto a suffragio universale, diretto, libero ed eguale, che il leg-islatore sta cambiando a proprio uso e consume, con il solo scopo di limitare ulteriolmente la sov-ranita’ dei cittadini. Sicuri che anche dopo il monocameralismo imperfetto ( premi di maggioranza e secondi turni e una sola camera legislativa) non vi sara’ piu’ tras-parenza amministrativa e buona governance. Il problema e’ ed e stato sempre a monte ! Occorre che sia il cittadino a scegliere i propri rappresentanti sul territorio e non piu’ a livello nazionale, un po’ come avveniva sino al 2013 al Senato, il parlamentare non sara’ piu’ piu’ in grado di rappresentare la Nazione se viene imposto dai partiti. Con il monocameralismo imperfetto viene meno anche il principio di raprresentativita’ plurima e qui invitiamo ad alcume riflessioni, (1) chi controllera’ il con-trollore ? (2) I presunti delinguenti saranno tenuti fuori dalla politica e l’ amministrazione pubblica ? (3) Il libero mandato sara’ regolamen-tato ? Badate bene che la Costitituzione repubbl icana ( e non c i stancheremo mai di ribadirlo) all’ articolo 48 prevede che: Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge. Quello che occorre e’ regolamen-tare l’ indegnita’ morale e qui’

sovranità appartiene al popolo, che

la esercita nelle forme e nei limiti

della Costituzione”. Sia l’ Italicum,

sia il monocameralismo imperfetto

( e non ci stancheremo mai di ri-

badirlo) limitano ulteriolmente la

sovranita’e non cambiaranno di

una sola vrigola il potere legisla-

tivo

TUTTI I MALI DELLA DE-

MOCRAZIA ITALIANA (4)

”Non sono mai stati i poteri forti a

controllare la politica, bensi’ quelli

occulti”

Chi controlla il controllore ?:” Questa e’ la domanda che,tutti , prima o poi dovremmo porci ! Dopo i vari scandali di mala politica e mala amministrazione della cosa pubblica, non ci sono dubbi, i poteri occulti sono quelli che hanno sem-pre controllano la politica. I padri costituenti repubblicani ( da non confondere con gli attuali pseudo legislatori da quattro verdini) onde evitare che alcune categorie di cittadini potessero avere corsie preferenziali legislative istituirono la democrazia diretta, ovverossia, il rapporto diretto tra il legislatore e il cittadino:” Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità.” Un istituzione, ed e’ imutile ricordarlo poco contemplata dal cittadino, se non addirittura “esorcizzata” dallo stesso legislatore. In una de-mocrazia avanzata quando viene meno il rapporto diretto tra il citta-dino e il legislatore, e’ allora che subentrano i poteri occulti. La re-sponsabilita’ diretta di questa (se vogliamo) involuzione e’ da at-tribuirla eslusivamente ai partiti e al loro finanziamento. Il finanziamento pubblico ai partiti non andava abo-lito, ma regolamentato in modo ebrilibrato. Un finanziamento pri-vato ai partiti, dara’ piu’ mano lib-era ai poteri occulti. Ecco perche’ occorre che lo Stato garantisca un finanziamento equili-brato, onde evitare che alcune categotie di persone abbiano piu’ corsie preferenziali. L’ ideale sarebbe, spostare le campagne elettorali dai massmedias alle pi-azza e a contatto diretto con i citta-dini sul territorio. Quindi una legge eletorale non piu’ a livello nazion-ale ma territoriale ( come avveniva per il fu Senato) con spazi propa-gantistici liberi ed eguali a tutti i partiti ....

CON LA RIFORMA

DELLA FORMA

REPUBBLICANA IL

LEGISLATORE HA

TRUFFATO SE STESSO

Art. 139

La forma repubblicana

non può essere oggetto

di revisione costi-

tuzionale.

Tutti sappiamo che il voto a suf-fragio universal diretto, libero e personale insieme la bicameral-ismo legislativo stanno alla base della Repubblica Dsmocratica Italiana dei padri costituenti, ad eccezione dell’ attuale legislatore ovviamente. Perche’ ha ttruffato se stesso ? Badate bene che gia’ nel 2005 ci fu un tentative simile con il premierato forte di Berlus-coni, anche lui convinto di poter ingannare il cittadino sovrano, arrivando poi ha sostenere che l’ elettorato italiano era immature. Adesso ci riprova Matteo Renzi con il monocameralismo imper-fetto, ovviamente il cittadino boc-cera’ ancora qualsiasi tentativo da parte del legislatore di limitare ulteriolmernte la propria sov-ranita’, Sull’ Italicum anche se nessuno lo dice sono pronto I ricoersi alla Corte Costituzionale come av-venne per il Porcellum. Non ca-pisco tutto questo entusiasmo e cinquettio di Renzi e la Boschi, ci sara’ un referendum confermativo automatic e senza quorum, pre-visto dalla Costituzione. Il referen-dum si potrebbe gia’ indire per maggio, visto che nella seconda lettura al Senato non ha raggiunto la maggioranza qualificata pre-vista dalll’ articolo 138 : Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.” Non si illuda Mattero Renzi, le opposizioni nel Paese hanno la maggioranza dei consensi, e al referendum voteranno tutti NO (ivi incluso il sottoscritto)

ripetiamo una domanda che va sempre posta:” Chi e’ indagato o imputato al momento delle candida-ture e’ moralmente degno di rappre-sentare la Nazione, vuoi in Parla-mento vuoi nella pubblica amminis-trazione e vuoi negli enti locali?” La risposta e’ sempre no ! Candido non dimenticate che significa, senza alcuna macchia, il rischo che si corre nel camdidare indagati e imputati e’ quello di trovarci un pre-sunto delinguente per vent’ anni a rappresentare anche e sopratutto i cittadini onesti. Personalmente io preferirerei candidare un condan-nato che abbia gia’ scontato la pena ( nessuno e’ perfetto) che un inda-gato

TUTTI I MALI DELLA DE-

MOCRAZIA ITALIANA (3)

“In Democrazia la differenza

la fa il voto eguale”

Sulle’ egualita’ del voto I padri

costiuenti furono chiari :” Il Parla-

mento e’ eletto a suffragio univer-

sal e diretto, con voto personale ed

eguale, libero e segreto. Vi sen-

brera’ strano ma l’ Italia e’ l’ unico

Paese “democratico” al Mondo ad

avere , una varieta’ si sistemi elet-

torali, uno per l’ Estero, uno per la

Camera e un altro al Senato ( lo era

anche prima delle attuali riforme

costituzionali) uno per le Regioni

ed uno per Sindaci e consiglieri.

Da un ventennio non solo e’ venuta

meno l’ universalita’ ma anche l’

egualita’ del voto. In democrazia la

diffetrenza la fa ilm voto e i nostril

“vecchi e scomparsi” padre costitu-

enti ne erano al corrente dopo l’

esperienza fascista. Occorre un

sistema elettorale universale con

voto eguale sia a livello nazionale

sia locale, altrimenti il popolo avra’

sempre una sovranita’ limitata:” La

Senza un programma legislativo condiviso pre-elettorale tra le coalizioni o liste elettorali ci saranno sempre trasformismi e quindi ingovernabilita'

Cig in altalena nel mese di

settembre: rispetto al mese

precedente infatti le ore di

cassa integrazione autoriz-

zate mettono a segno un

+54,31% mentre nel con-

fronto con il settembre

2014 calano del 38,10%

così come nei primi nove

mesi 2015 le ore autoriz-

zate di Cig, pari a

517.904.592, si riducono

del ‐31,98%. A fotografare

l'andamento della cassa

integrazione è il rapporto

della Cgil che legge i dati

come un "segno che il mig-

lioramento nelle attività

produttive tende a stabiliz-

zarsi piuttosto che continu-

are a seguire una linea di

crescita".

Per il sindacato, infatti, il

governo non può contare

su "una crescita spontanea

dell’economia" che non è

"in grado di recuperare i

gravi e profondi scompensi

e inefficienze presenti nel

sistema Italia". Scompensi,

peraltro, che la legge di sta-

bilità "rischiano di ag-

gravare". Resta per la Cgil,

infatti, "una dimensione

strutturale della crisi produt-

tiva, che si manifesta anche

con l’abbandono al loro de-

clino di molti settori produt-

tivi, e una forte assenza di

politiche industriali di

sviluppo".

A settembre, dunque, la

Cassa integrazione torna ad

aumentare su base mensile

e lo fa, annota ancora la

Cgil, con un aumento

maggiore (+10%) rispetto a

quello registrato tra il set-

tembre e l'agosto del 2014.

Le ore di Cig totali tornano

comunque prosegue il Rap-

porto, nel livello medio reg-

istrato in questo anno, in-

torno ai 60 milioni di ore

mese. Le ore di Cig nel

mese di settembre sono

state 60.690.783 con una

riduzione su settembre

2014 del ‐38,10%.

"Si conferma e si stabilizza

anche in questo mese un

livello di riduzione delle ore

di Cig intorno al ‐30% ormai

ricorrente sin da gennaio

2015. È però anche il segno

che il miglioramento nelle

attività produttive tende a

stabilizzarsi piuttosto che

continuare a seguire una

linea di crescita", ribadisce il

sindacato che pur ricono-

scendo come "il migliora-

mento contribuisce a recu-

perare gli ampi margini in-

dotti dalla crisi, nella sotto

utilizzazione degli impianti e

nella messa a regime del

sistema produttivo anche

con un riflesso sull’aumento

occupazionale" ammonisce

l'esecutivo a far conto sulla

p o s s i b i l e c r e s c i t a

"spontanea dell'economia".

Nel particolare a settembre

aumenta"consistentemente"

la richiesta della Cigo,

(+363,43% su agosto ma ‐

21,58% su nove mesi); au-

menta anche la Cigs

(+19,22% su agosto ma ‐

29,69% su nove mesi) e la

Cigd, (+24,90% su agosto, e

-52,18% su nove mesi), che

mostra così anche la "forte

sofferenza in relazione ai fi-

nanziamenti disponibili nelle

Regioni".

Oltre il 55% di tutte le ore

concesse, dice ancora lil

dossier Cgil, riguardano le

ore di Cigs. Per la prima

volta dal 2012, invece, il nu-

mero delle aziende in crisi

che fanno ricorso agli am-

mortizzatori diminuiscono sul

periodo precedente; fino a

settembre sono 4.866 (‐

20,49%) per oltre 9.042 siti

aziendali (‐20,38%) e confer-

mano il calo nelle ore di Cigs

concesse rispetto al 2014. In

quasi tutte le Regioni, inoltre,

la richiesta di ore di Cig è in

ca lo , sa lvo l ’Umbr ia

(+2,75%).

Da gennaio scorso ad oggi,

dunque, sintetizza ancora il

sindacato gli ammortizzatori

sociali hanno 'coperto' oltre

330.000 lavoratori a zero ore

per ogni mese trascorso,

"esposti al pericolo reale di

perdere definitivamente il

lavoro e il sostentamento

per le loro famiglie". I settori

più in difficoltà e con più ore

richieste restano il settore

Meccanico (in riduzione ‐

34,95%), il settore del Com-

mercio (in riduzione ‐

3 4 , 6 5 % ) , i l s e t t o r e

dell’Edilizia (in riduzione ‐

30,30%).

Da adnkronos.com

Cgil, cresce cassa integrazione a settembre: +54% su mese

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4 9

Dall’ Italia e dall’ Estero Giorgio Brignola

POLITICA ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra October 2015 COMUNICATI /////////////////////////////////// Palmerini //////////////////////////////////// Britalyca News October 2015

GLI ORIZZONTI

Tra recessioni internazionali e po-lemiche interne, l’Italia continua a essere a un bivio. Renzi resta alla guida di un Governo che ha perso quel poco di attendibilità e l’Op-posizione prende forza e consis-tenza proprio per le palesi man-canze di un Esecutivo nato con l’emergenza. Ora non ci sono molte scelte per ridare alla politica italiana un’at-tendibilità. Oltre le polemiche che non servono. Da noi, tanto per stare in tema, le questioni di partito cozzano con quelle economiche. Dalla crisi non siamo ancora usciti e la nostra economia è tutt’altro che in convalescenza. Vivere nel bel Paese è difficile come all’inizio d’anno e i sondaggi confermano quella che non è solo una nostra impressione. Per trovare una rotta sicura, l’Italia avrebbe bisogno di un Esecutivo “riformato” nei numeri e negli intenti. La teoria “monocamerale” è tor-nata in applicabile e i Senatori, non intendono perdere il loro ruolo poli-tico. Meglio averlo sempre chiaro; anche per evitare congetture che non troverebbero riscontro a Pa-lazzo Chigi. In tanta confusione, restano irrisolti parecchi problemi e se ne sono complicati altri. Il tutto a sfavore del cittadino che è, e rimane, la vera vittima di un sistema che è da cam-biare. Certo che non è facile scriv-ere come e quando. Renzi pot-rebbe essere sfiduciato prima del 2018. I segnali ci sono e l’Esecutivo ne è conscio. Resta il problema dell’eventuale “cambiamento”. Con i partiti rappre-sentati in Parlamento, non c’è maggioranza aritmeticamente credi-bile e alle cobelligeranze non cre-diamo più da tempo. Anche dall’estero, i nostri Connazionali sono demotivati e il recente rinnovo del CGIE non ha, per nulla, miglio-rato il profilo che abbiamo eviden-ziato.

Ancora una volta, resta l’incertezza di tempi che non sembrano idonei a “smussare” gli spigoli di una politica troppo compromessa. Gli orizzonti che si presentano restano pochi. D’effettivamente applicabile, nes-suno. Certo è che, col nuovo anno, le novità non mancheranno e la politica dissennata presenterà il suo conto salato.

L’ITALIA ALTROVE

La Penisola non ha bisogno di nuovi sacrifici proiettati in un’ottica che ben poco andrebbe a miglio-rare la realtà nazionale. Gli italiani nel mondo hanno da essere consid-erati con un’interpretazione politica più internazionale dei problemi che li coinvolgono. Se si dovesse continuare a dare un’importanza marginale ai Conna-zionali che vivono altrove, si pot-rebbe verif icare quell ’effetto “boomerang” che molti politici hanno, da sempre, temuto. Da oltre quattordici anni, gli Onorevoli eletti nella Circoscrizione Estero hanno fatto ben poco per aggiornare una legge sul voto già nata vecchia. Ovviamente, ci sono stati seguiti politici che hanno fatto slittare il cambiamento. Di ciò, dopo cin-quantacinque anni al servizio degli italiani che vivono altrove, pren-diamo atto. Per modificare ciò che riteniamo possibile, certe iniziative hanno da maturare anche fuori d’Italia. Non è il caso d’aggiungere indi-cazioni personali. Servirebbe a poco. Chi vive oltre frontiera è già nelle condizioni di condividere anche al futuro della terra d’origine. Proprio sotto questo profilo, che riteniamo fondamentale, intendiamo fare chiarezza sullo “status” dei Connazionali nel mondo per coin-volgerli nelle decisioni che potreb-bero cambiare il destino della Peni-sola. Certe soluzioni, che implicano anche modifiche costituzionali, non dovrebbero essere prese senza una più approfondita analisi anche

da parte di chi non vive nel Bel Paese; ma ne ha a pieno diritto la cittadinanza. L’Italia “altrove” potrebbe avere la stessa valenza che sollecitiamo, da tempo, nella penisola. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire.

LA MISSIONE

E’ opportuno tornare a dibattere sulla crisi socio/politica italiana. Una delle più complesse di questa travagliata Repubblica. Le sue implicazioni non risparmieranno, neppure questa volta, i Connazi-onali all’estero che ci vedono sulla “breccia” dal 1960 e con la convin-zione d’essere dalla loro parte. Dato che nessuno ha manifestato ancora la volontà di modificare la legge correlata alla Circoscrizione Elettorale Estero, una proposta, neppure tanto dissennata, la fac-ciamo anche noi che di politica migratoria ci interessiamo da oltre cinquant’anni. Così, esponiamo le nostre considerazioni, invitando i Lettori a manifestare le loro. Anche questa è Democrazia. Intanto, i Candidati al nostro Par-lamento, dopo il varo della nuova legge elettorale, dovrebbero man-tenere gli stessi profitti che avevano prima dell’investitura. Rappresentare il Popolo italiano è un servizio. Forse, anche una m i s s i o n e . L e f u n z i o n i “accessorie”, se proprio non se ne può fare a meno, siano pagate senza gravare sulla cassa dello Stato. Se austerità ci deve essere, l’esempio sia dato dagli eletti e non solo dagli elettori. Chi è dipendente, durante il mandato parlamentare, resta con la stessa qualifica lavorativa e con conse-guente anzianità previdenziale. I liberi professionisti continuano la loro attività. Questa, in buona sintesi, la “ricetta” per lavorare in armonia e spendere meno pubblico denaro. Ministri compresi. L’austerità, di conseguenza, dovrebbe essere accettata, di buon grado, anche da chi, per il passato, è stato ca-pace solo d’imporla. In queste nostre riflessioni, non abbiamo tenuto conto, volutamente, dei confronti economici con gli altri Poteri Legislativi europei. Certo è che se il nostro progetto avesse fortuna in Patria, potrebbe essere esportato. Con buona pace di tutti. Il nostro disegno, tra l’altro, darebbe alla politica lo spessore di una “missione”. Da

noi, ce ne sarebbe parecchio bi-sogno.

PROFETI

Il 2015 si avvia alla conclusione. I primi quindici anni di questo nuovo Secolo sono stati segnati, in italia e nel mondo, da eventi che lasceranno, un segno indele-bile. Il tempo che è passato ha “invecchiato” la nostra Penisola. Invecchiata nelle istituzioni, nelle leggi mai varate, nelle ingiustizie che, per chi le subisce, sono sem-pre state grandi. Il 2016 si av-vicina. Fare delle previsioni, però, appare azzardato. Anche perché, tanto per restare in tema, ci penseranno uomini più qualificati. In Italia, nel bene e nel male, i fatti non sempre seguono la cronolo-gia di quando sono maturati. Ma, quando sono le previsioni a con-ta re , a l lo ra c i sen t iamo d’esprimere qualche considerazi-one. Parecchi problemi dell’anno che ci lasceremo alle spalle, li ritrover-emo, ampliati, anche nel 2016. Perché i dodici mesi che stanno terminando sono serviti solo a tamponare, in parte, le questioni d’Italia. Del resto, una classe poli-tica è in via d’estinzione. Tra”poveri” e “ricchi”, sono sparite le classi intermedie. Senza dub-bio, non c’è italiano che non abbia chiaro il concetto che abbiamo espresso. Cosa ci riserverà il fu-turo? La prima impressione, che è la più vera, è che ci troveremo ancora a pagare per un “passo più lungo della gamba” che è stato compiuto troppo rapidamente per poterlo ponderare. La filosofia della politica nazion-ale è finita ed ha fatto parecchie vittime. Sia a “Destra”, che a “Sinistra”. Purtroppo, ci sono an-cora ci sono sempre troppi pesi e misure da valutare. Per questi motivi, ci chiediamo se le promesse di Renzi potranno essere realtà già dal prossimo anno. Riformare, costi quel che costi, non basta. Questa non è una nostra profezia. I fatti sono così concreti che il vaticinio proprio non avrebbe gioco. Con una posizione sempre più realista, non ci rimarrà che vivere il 2016 con tutte le sue incertezze. Essere profeti in Patria non giova e la nostra lunga gavetta sul fronte dell’informazione ne resta una tangibile prova.

WASHINGTON venerdì 17 ottobre – Salvo Iavarone riceve l’ ambasciatore italiano Claudio Bisogniero al

Premio Eccellenza Italiana

Premio Eccellenza

Italiana edizione 2015

Un Premio

nato sotto

una buona

stella

Si svolgerà a Washington il prossimo 17 ottobre alle 12 nel prestigioso Cafe Milano, l'edizione 2015 del Premio Eccellenza Italiana presieduto da Santo Versace, alla presenza di imprenditori e professionisti meritevoli di raccontare un'Italia diversa, del Merito e delle Competenze. Il

premio ideato da Massimo Lucidi giornalista economico ed esperto di marketing internazionale è patrocinato dall'Asmef che

quest'anno con il programma istituzionale delle Giornate dell'Emigrazione giunge alla decima edizione. Il presidente di Asmef Salvo Iavarone sarà presente all’ evento, e riceverà l’ ambasciatore italiano, Claudio Bisogniero. E così lo straordinario ristorante delle celebrità e delle autorità

internazionali presenti spesso nella Capitale del Pianeta a pochi passi dalla Georgetown University una delle più importanti al mondo, Café Milano col suo patron Franco Nuschese, premiato poi la sera stessa dalla prestigiosa Fondazione NIAF al Gala 2015 torna ad essere il luogo dove si racconta un'Italia dell'Eccellenza e del Merito. Il Premio nato ad agosto 2014 si disse da molta stampa "nato grande" quest'anno conferma la buona stella dal momento che i premiati hanno realtà in forte sviluppo e che alimentano percorsi di crescita e di best practice per il territorio. e' il caso di Caffo, Doratex spa, Ma pure del premio alla cultura assegnato alla Villa greco romana di Casignana siamo a Bianco un lembo di terra in provincia di Reggio Calabria che valorizza il vino Greco di Bianco

A NEW YORK, ANFE E CALANDRA ITALIAN AMERICAN INSTITUTE PER LA STORIA DELL’EMIGRAZIONE

Il 14 ottobre, presso il Consolato Generale, presentazione di due opere sulla diaspora italiana

NEW YORK – Il 14 ottobre, alle ore 18,

presso il Consolato Generale d’Italia a New

York (690 Park Avenue), con il patrocinio

del Ministero degli Affari Esteri-Direzione

Generale degli Italiani all’Estero, ANFE e

Calandra Italian American Institute presen-

tano due importanti opere che contribuis-

cono a far meglio conoscere la storia

dell’emigrazione italiana. Dopo i saluti isti-

tuzionali del Console Generale, Natalia

Quintavalle, e del direttore dell’Istituto Ital-

iano di Cultura a New York, Giorgio Van

Straten, il direttore generale dell’ANFE

Gaetano Cala’ introdurra’ i lavori. In

primis la presentazione, e successiva visione,

del documentario “Pane e Pregiudizio” di

Giovanna Taviani. Prodotto nel 2012 in

occasione del 65.mo anni-

versario di fondazione

dell’ANFE, “Pane e

pregiudizio” è un docu-film

di 40 minuti su soggetto di

Gaetano Cala’, con sottoti-

toli in inglese/francese/

spagnolo, che parla delle

vicende delle famiglie degli

emigrati raccontate at-

traverso l’operato

dell’A.N.F.E.

(Associazione Nazionale

Famiglie degli Emigrati) e

della sua fondatrice, Maria

Federici.

Dopo la proiezione del film

verra’ quindi presentato, con gli interventi

di Anthony Tamburri, preside del Calandra

Italian American Institute, e di Ottorino

Cappelli, autore del libro, “Italians in Poli-

tics in America – Conversations with Italian

American Legislators of the State of New

York”, pubblicato nel 2014 dal Calandra

Italian American Institute con il contributo

del Ministero degli Affari Esteri - Direzione

per gli Italiani all’estero e le Politiche Mi-

gratorie, primo volume dell’Oral History

Archive “Maria Federici”. L’Oral History

Archive (OHA) è incardinato presso il John

D. Calandra Italian American Institute, il

più grande centro universitario di studi e

ricerche sull’esperienza italiana negli Stati

Uniti, affiliato alla City University of New

York (CUNY).

L’OHA ha prodotto finora ben 25 interviste

videoregistrate, ciascuna della durata di

circa 2 ore, con altrettanti deputati e sena-

tori italoamericani dello Stato di New York.

Questo primo patrimonio di conoscenze è

stato presentato in formato sia cartaceo che

multimediale in diversi convegni accademici

in Usa e in Italia, nonché alla riunione an-

nuale della Conferenza dei Legislatori Ita-

loamericani dello Stato di New York. Fulcro

del partenariato internazionale inteso a sos-

tenere questo programma è la collaborazi-

one tra il Calandra Institute e l’Associazi-

one Nazionale Famiglie degli Emigrati

(ANFE) simbolicamente evidenziata dalla

recente decisione congiunta di intitolare

l’OHA all’on. Maria Federici, una grande

donna politica italiana (L’Aquila, 19 settem-

bre 1899 – L’Aquila, 28 luglio 1984) mem-

bro dell’Assemblea Costituente e fondatrice

nel 1947 dell’ANFE, di cui fu presidente per

oltre 30 anni. In base a tale accordo l’ANFE

si presenta come capofila del versante itali-

ano del partenariato e punto di raccordo dei

rapporti dell’OHA con l’Italia.

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8 5 CRONACA /////////////////////////// Doriana Goracci ///////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra October 2015 Politica //////////////////////// Italiani all’ Estero ////////////////////////////// Britalyca News Londra October 2015

Era arrivata alle 22 di sera con un

volo della Turkish Airlines

proveniente da Londra a Istan-

bul, aveva perso la coincidenza per

l'Iraq con destinazione Erbil nella

regione curda, sembra che Jacque-

line Anne Sutton fosse scoppiata a

piangere, perché non aveva i soldi

per un nuovo biglietto. Dal 1998 al

2000, era stata presso la BBC, poi

con agenzie di cooperazione inter-

nazionale in Iraq e Kurdistan,

Iran ,Africa occidentale e Gaza,

svolgendo collaborazioni non solo

giornalistiche ma di cura e attenzi-

one alle donne di varie etnie e re-

ligioni, fino alle ultime richerche

ed inchieste sul rapporto tra donne

e ISIS. Faceva parte del Wilfp,

lega internazionale per la pace e la

libertà delle donne, che combatte e

denuncia il trattamento riservato

alle donne in Iraq e Afghanistan. A

giugno aveva detto con chiarezza

che temeva di diventare un ber-

saglio dello Stato Islamico mentre

era a Erbil: il suo predecessore in

Iraq all' IWPR, Ammar Al Sha-

hbander, fu ucciso in un attentato

con una bomba sulla sua auto a

Baghdad in maggio, attentato in

cui furono coinvolte altre 17 per-

sone.

Nessuno dei suoi colleghi crede a

questo "suicidio in bagno per un

volo mancato, soprattutto il suo

collega Christian Bleuer che

riferisce, guarda il caso..., che la

telecamera non funzionava e

quindi Jacky Sutton è stata assas-

sinata." Anthony Borden, direttore

esecutivo dell'Institute for War &

Peace Reporting ha di-

chiarato. "Era estremamente lumi-

nosa, molto competente, e ben in

grado di gestire sè stessa in ambi-

enti difficili, universalmente

amata. Siamo in stato di shock

totale".

Aggiungono dall' IWPR: "...aveva

titoli di studio anche in diritto

costituzionale e sviluppo interna-

zionale, che aggiungevano rigore

intellettuale e una più ampia vi-

sione per i suoi ruoli profession-

ali. Si è concentrata sul quadro

normativo dell'Iraq per i media e

le telecomunicazioni e l' impatto

sulla libertà di espressione. Più di

recente, stava lavorando su un

dottorato di ricerca sulle giornali-

ste in Iraq e in Afghanistan,

studiando presso il Centro di Studi

Arabi e Islamici dell'Australian

National University di Canberra.

Jacky stava tornando in Iraq piena

di progetti per il nuovo lavoro,

compresi i progetti per contrastare

l'estremismo violento che minac-

cia un paese in cui era così impeg-

nata. Le nostre condoglianze

vanno alla sua famiglia e a tutti

quelli che la conoscevano".

Pace pace pace e ancora siamo

immerse nell'oscurità della guerra.

Storie drammatiche, complicate,

già viste, dove tutto è avvolto

nella nebbia e spiace conoscere

solo oggi e in maniera così

tragica, la vita di questa splendida

donna di cui rimane oltre al suo

lavoro la foto di lei che sorride.

video foto e riferimenti

su http://www.agoravox.it/

Jacqueline-Anne-Sutton-e-

stata.html

ROMA\ aise\ - "In tema

di patronati all'estero, a quanto

pare, c'è tanta confusione nel senso

che, in nome di una pseudo stru-

mentalizzazione politica, si perde

la lucidità necessaria che ser-

virebbe per inquadrare la

vera utilità del patronato in uno

scenario dominato da flussi migra-

tori giovani, le cui istanze sono

ben lontane dalle potenzialità in

termini di servizi offerti da questi

istituti presenti nei territori di

migrazioni". È quanto afferma il

senatore eletto all’estero Aldo Di

Biagio (AP)."Forse", osserva Di

Biagio, "sfugge a molti che

stanno venendo meno le condizi-

oni che hanno portato nel tempo

alla nascita e promozione dei

patronati italiani all'estero, es-

sendosi, tra le altre cose, ridotta

fisiologicamente la mole delle

attività di gestione previdenziale

dei connazionali di vecchia emi-

grazione", che per il senatore è

"sostanzialmente la core mis-

sion dei patronati", e, prosegue,

"essendosi perfezionate le infra-

strutture digitali per la gestione

di quelle informazioni un tempo

monopolio di patronato e che

attualmente sono lo strumento

gestionale preferito dai giovani

migranti". "Di fatto, quindi",

sostiene il parlamentare eletto

all’estero, "la ragione stessa

della presenza dei patronati

all'estero va ridimensionandosi

venendo meno, semplificando,

la domanda stessa di servizi da

questi normalmente gestiti".

"Questi elementi", continua Di

Biagio, "in qualsiasi altro Paese

avrebbero condotto ad una revi-

sione del ruolo stesso dei patro-

nati all'estero, in ragione delle

istanze di una società in evoluzi-

one, ma l'invito ad un aumento

degli stessi da parte di autorevoli

referenti,unito al moltiplicarsi

delle sedi all'estero, per ragioni

che non sono poi tanto chiare,

con una ricerca spasmodica di

attribuzione di altri ruoli e com-

petenze, sollevano un discutibile

paradosso istituzionale dinanzi al

quale non ci possiamo permettere

di restare in silenzio". "Tutto

questo acquista un valore ancora

maggiore alla luce delle po-

lemiche che caratterizzano l'im-

magine di alcuni patronati oltre

confine che", conclude Di Bi-

agio, "malgrado le prove di il-

lecito, rivendicano grossolana-

mente onestà e competenza, in-

vece di fornire chiarimenti e met-

tersi a disposizione delle istituzi-

oni per individuare insieme le

lacune della disciplina suggeren-

done eventualmente una ri-

forma".

(aise)

JACQUELINE ANNE SUTTON E' "STATA SUICIDATA"?

e l' ha fatta Amanda Scarpinati, ce l' ha fatta a ri-

trovare Susan Berger e quanto siano belle e felicilo

vedono tutti.

Era il 1977 e Amanda Scarpinati era una piccolina

di soli 3 mesi, ricoverata nel reparto pediatrico dell'

Albany Medical Center per le ustioni riportate nel

salotto della casa dove viveva. Amanda Scarpinati

racconta che ha sempre fatto tesoro delle foto di lei

quando bambina era tenuta con tenerezza e amore

tra le braccia di una giovane infermiera. Le immag-

ini erano state pubblicate nel 1977 nel rapporto an-

nuale dell' Albany Medical Center senza i nomi

delle protagoniste. Le foto in bianco e nero erano

state scattate dal fotografo Carl Howard con un ti-

tolo: "Madonna col Bambino".

Le foto le diedero il coraggio di superare momenti

terribili, quando divenne vittima di bullismo per i

segni delle cicatrici: "Sono cresciuta, sfigurata dalle

ustioni, sono stata vittima di bullismo e presa di

mira, tormentata... guardai le foto e mi conforta-

vano, desideravo tanto conoscere quella donna che

mi

teneva con sé con tanta dolcezza, ritrovarla

e ringraziarla...". Quando Amanda Scarpi-

nati ha postato le foto su Facebook sotto la

spinta di un amico, dubitava che il suo ap-

pello potesse aiutarla a dare un nome al volto

dell'infermiera: "Nel giro di 12 ore, erano

divenute foto virali con 5.000 azioni in tutto

il paese. E' stato il telegiornale locale la mat-

tina successiva che mi ha detto che Angela

Leary, ex infermiera presso l'Albany Medi-

cal Center, ha inviato un messaggio in cui

sosteneva che l'infermiera nella foto è Susan

Berger, trasferitasi. Era dolce e premurosa

come si vede nell' immagine". Un giornalista

televisivo locale ha rintracciato Susan Ber-

ger, che ora sovrintende il centro di salute al

Cazenovia College di Finger Lakes nella

regione di New York. Amanda ha parlato al

telefono con Susan: "E' stato incredibile,

ha una voce così dolce e premurosa, proprio

come immaginavo avrebbe avuto." Susan

Berger ha raccontato che aveva solo 21 anni

ed era appena uscita dal college quando en-

trò a lavorare in sala rianimazione pediatrica

presso il centro medico. Nelle foto, ha i

lunghi capelli ondulati tirati indietro con un

fermaglio e indossa un abito da infermiera

bianco con maniche a sbuffo.

Amanda, ha la testolina avvolta nella garza,

guarda intensamente negli occhi l'infermiera:

"Mi ricordo di lei, era molto tranquilla. Di

solito quando i bambini escono dalla chirur-

gia o dormono o piangono. Lei era così

calma e fiduciosa. E' straordinario ritrovarla.

Io so che molti infermieri vorrebbero avere la

fortuna di avere che una cosa del genere

possa loro accadere, di avere qualcuno che si

ricorda dopo tutto questo tempo. Mi sento

privilegiata nel rappresentare tutti gli infer-

mieri che l' hanno curata nel corso degli

anni." Recentemente Amanda Scarpinati ha im-parato ad utilizzare i social media e ha cercato su Facebook quella donna che la coccolava e ci è riuscita ad abbracciare e ringraziare personal-mente a New York, Susan Berger, oggi che lei ha

38 anni. Gioia gratitudine e tenacia...

Facebook è anche questo: ritrovarsi. Fare

Rete.

FACEBOOK E' ANCHE

RITROVARSI

DI BIAGIO (AP), PATRONATI ALL'ESTERO PREZIOSI? PROBABILMENTE C'È UN'IDEA SBAGLIATA DELL'EMIGRAZIONE

ROMA\ aise\ - “L’Assemblea Nazi-onale delle ACLI UK 2015 è stata per me l’occasione per passare una intensa giornata di confronto e di festa insieme ad una delle più im-portanti realtà associative presenti nel Regno Unito”. Comincia così la riflessione Alessio Tacconi (Pd), deputato eletto in Europa, sulla sua visita a Keighley (Regno Unito) in occasione dell’Assemblea Nazionale delleACLI UK 2015 che coincideva quest’anno con il 70° anniversario della fondazione delle ACLI. “Invitato del Presidente ACLI del Regno Unito, Lorenzo Losi, - con-tinua – non potevo mancare a questo importante evento sociale della vita associativa di quelle comu-nità italiane, sempre più numerose a causa del recente incremento della

emigrazione che si unisce ai già numerosi conna-zionali residenti in quel paese. Nel mio saluto ho tenuto a rin-graziare l'intera organizzazione e tutti i Presidenti dei Circoli, i soci e i simpatizzanti presenti per l’im-pegno da loro p r o f uso p e r

tenere vivo lo spirito delle ACLI, sempre rivolto alla dignità della per-

sona e del suoLAVORO , con le tante iniziative a favore dei lavora-tori italiani e delle loro famiglie. La mia presenza in quella occasione era anche e soprattutto volta ad ottenere una più diretta ed appro-fondita conoscenza delle caratteris-tiche e i bisogni dei nostri connazi-onali: nuovi strumenti di studi soci-ologici sull’emigrazione, come l’an-nuale rapporto della Fondazione Migrantes, possono aiutarci a capire meglio i fenomeni migratori, a individuare i problemi per cer-carne le possibili soluzioni”. Nel suo intervento, Tacconi ha ci-tato i dati del Rapporto Migrantes: “il Regno Unito stando al Rapporto,

è negli ultimi anni la meta preferita del 15% della nuova emigrazione dall’Italia e non si tratta solo di “cervelli in fuga” se è vero che il 20 % sono mi-norenni, che evidentemente si spostano insieme a tutta la famiglia, e l’8% in età di pen-sione. Per ognuno di loro bi-sogna trovare risposte concrete perché l’esperienza migratoria non sia traumatica ma gratifi-cante. Certo la situazione economica del nostro Paese non facilita soluzioni politiche soddis-facenti per gli italiani all’estero e non possiamo perciò chiudere gli occhi di fronte ai continui tagli alle risorse a loro destinate, da quelli ai Comites e al CGIE, a quelli per le attività scolastiche e per l’assistenza diretta ai meno abbienti ed, infine, alla chiusura di molte sedi consolari all’estero che ha toccato, in maniera piut-tosto pesante, anche il Regno Unito. Nelle mie numerose inter-rogazioni parlamentari mi sono a più riprese battuto contro la chiusura indiscriminata di sedi all’estero sostenendo, invece, la necessità di eliminare sprechi ed altre diseconomie di bilancio”. “Recentemente – ha ricordato – ho avuto modo di sollecitare il Ministero degli Esteri a mettere

in atto, ove non fosse possibile riconsiderare decisioni già prese, ogni possibile iniziativa per ren-dere servizi consolari il più vicini possibili all’utenza sia intensifi-cando e potenziando le presenze consolari nelle varie città sia is-tituendo nuovi consolati onorari e attivando e potenziando quelli già esistenti. Con grande sollievo è stata accolta – soprattutto dai più anziani – la risposta alla mia ul-tima interrogazione nella quale il Sottosegretario Della Vedova annunciava la nomina di un Con-sole Onorario a Manchester, non appena le Autorità Britanniche avessero concesso la necessaria autorizzazione. Ho espresso in-fine l’auspicio che gli Italiani all’estero siano sempre di più attori diretti nei processi decision-ali che li riguardano, facciano sentire la loro voce negli organi di rappresentanza che hanno ap-pena rieletto, fiducioso che azioni congiunte fra le rappresentanze di base e i rappresentanti in Par-lamento possano sortire risultati di rilievo. Una menzione e un saluto particolare - conclude Tac-coni - vorrei dedicarlo al nuovo Presidente del Comites di Man-chester, Emanuele Bernardini, e al Presidente del Circolo Acli di Keyghley, Giannino D'Angelo, per il loro costante e disinteressato impegno a favore di tutta la collet-tività italiana residente in quell'area". (aise)

TACCONI (PD) ALL’ASSEMBLEA DELLE ACLI UK

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CULTURA & SOCIETA’ //////// a cura di Nino Bellivia //////////////// Britalyca News Londra October 2015 6 7 CULTURA & SOCIETA’ ////// a cura di Nino Bellinvia //////////// Britalyca News Londra October 2015

che contribuivano a

rivoluzionare lo

stato in cui versava

l ’ I t a l i a : e r a n o

g l ’ i n t e l l e t t u a l i

dell’epoca del “Bum

economico”, non del

bum culturale per cui

Pasolini si spendeva.

Con molti di questi

egli entrava spesso

in conflitto e rin-

facciava loro l’as-

senza nell’impegno

sociale. Era scon-

tento del disimpegno

di Moravia, di Cal-

vino e di altri. Ad-

dirittura di Leo Val-

iani, ex partigiano,

ex costituente e fu-

turo senatore a vita,

nel suo articolo sul

“Corriere della Sera”

del 9 settembre del

1975, scriveva: “Mi

ha completamente de-

luso, perché ciò su

cui io chiedevo che

egli intervenisse,

era l’eventuale proc-

esso penale contro

una dozzina o una

ventina di potenti

democristiani che

hanno ridotto l’I-

talia del 1975 in

condizioni forse peg-

giori di quella del

1945. Valiani, su

questo, ha evitato il

discorso”. Questa la

dice lunga sul corag-

gio di Pasolini, e un

uomo così non poteva

che essere messo a

tacere con qualunque

mezzo.

Tornando ad “Apologia

di un profeta”, si

tratta di un volume

con meno di settanta

pagine, formato mezza

pagina A4 con un in-

teressante contenuto

che vale la pena leg-

gere per arricchire

ciascuno il proprio

bagaglio di cono-

scenza su una materia

poco trattata poiché

poco commerciale. C’è

da sottolineare che

il suo contenuto è

indirizzato a tutti,

ma soprattutto ai

giovani, così come a

l o r o , G i u s e p p e

Messina, ha dedicato

tutta la produzione

artistica e letter-

aria di questi ultimi

tempi, poiché, egli

ritiene, siano loro

quelli su cui grava

il compito di correg-

gere i gravi errori

causati dalle genera-

zioni precedenti. A

questo punto, a pro-

posito di giovani,

conviene riportare

alcuni versi di

“Apologia di un pro-

feta” che valgono più

di qualsiasi com-

mento:

Le “Ceneri di Gram-

sci”… // Quelle di

Pasolini… // Verbo da

seminare, // anche,

oltre i confini; //

il mio tentativo // è

di farlo attec-

chire // nel giovane

contesto // con vo-

glia di sentire. //

La corsa dei ra-

gazzi // va sempre

sostenuta // specie

in un ambiente // che

sovente non muta: //

è risaputo, come fa-

cilmente, // vi sia

la mala pianta che

alligna, // quindi è

da estirpare, de-

cisamente // e darle

fuoco come alla

gramigna.

Nella foto l’artista

Giuseppe Messina.

perché le passioni

sono senza soluzioni

e senza alternative.

D’altra parte dove

fisicamente vivere?”

L’assassinio di un

intellettuale del

valore di Pasolini ha

fatto comodo a chi

preferiva avere una

società dormiente

della quale egli era

il vero stimolo e il

pungolo fastidioso

per il potere imper-

ante che non voleva

essere disturbato.

Sì, Pasolini era un

disturbatore del ma-

ligno status quo.

Giuseppe Messina ri-

corda di essere stato

un attento osserva-

tore delle azioni,

dell’operare di Paso-

lini e di aver capito

quanto egli fosse

lungimirante, quando

tanti altri suoi co-

etanei si distraevano

con la futilità o si

davano alla sterile

protesta. Non è fac-

ile dimenticare come,

quel grande intellet-

tuale, era trattato

in certi ambienti,

dove si cercava di

fargli pesare la sua

“diversità” come una

colpa tremenda, im-

perdonabile. Il

Messina che non ho

mai badato alle pref-

erenze sessuali dei

suoi interlocutori ha

sempre cercato, cul-

turalmente parlando,

di apprendere il me-

glio di chiunque, e

Pasolini era il me-

glio che la ribalta

culturale potesse of-

frire in quegli anni.

Allora vi erano tanti

altri artisti e let-

terati che hanno dato

un grande contributo

alla cultura ital-

iana, e non soltanto

italiana, come Al-

berto Moravia, Italo

Calvino e altri, ma

Pier Paolo Pasolini

non li riteneva dei

coraggiosi. Colti si,

ma non intellettuali

enti come il S. I.

D., responsabilità

nelle stragi di Mi-

lano e Brescia

(almeno in quanto

colpevole d’inca-

pacità di punire gli

esecutori), distruzi-

one paesaggistica e

urbanistica dell’I-

talia, responsabilità

della degradazione

antropologica degli

i t a l i a n i

( r e s p o n s a b i l i t à ,

questa, aggravata

dalla sua totale in-

consapevolezza), re-

sponsabilità della

condizione delle scu-

ole, degli ospedali,

responsabilità delit-

tuosa della Televi-

sione e della dis-

tribuzione borbonica

delle cariche pub-

bliche ad adulatori e

parenti”. Non meno di

tutto quello che noi

stiamo vivendo ancora

oggi.

Certamente, la

scomparsa di Pasolini

è stata una grave

perdita per tutta la

società italiana e la

responsabilità deve

essere addebitata a

chi ha fatto credere

che egli fosse un

“uomo a perdere” ov-

vero che della sua

morte a nessuno

sarebbe importato

granché. si sapeva

che era abbandonato

da tutti, tant’è che

egli lo rende pub-

blico l’uno agosto

del 1975 quando sul

“Corriere della Sera”

scrive: “E io sono

qui, solo, inerme,

gettato in mezzo a

questa folla, ine-

sorabilmente mesco-

lato ad essa alla sua

vita che mostra tutta

la sua “qualità” come

in un laboratorio.

Niente mi ripara,

niente mi difende. Io

stesso ho scelto

questa situazione

esistenziale tanti

anni fa ed ora mi ci

trovo per inerzia:

“Apologia di un profeta”. Nuovo libro del siciliano Giuseppe Messina nel quarantennale dell’as-sassinio di Pier Paolo Pasolini

Tiziana Cambria

Sono trascorsi sei

mesi dalla pubblicazi-

one del suo “Penelope”

che ha seguito “Il

testamento di Odisseo”

ed ecco che Giuseppe

Messina (scrittore,

poeta, pittore, scul-

tore, regista,…) si

presenta al pubblico

con un altro libro

“Apologia di un pro-

feta” che ha per sot-

totitolo “Nel quaran-

tennale dell’assas-

sinio di Pier Paolo

Pasolini”. L’opera

sarà presentata la

sera del 31 ottobre

all’auditorium “San

Vito” di Barcellona

Pozzo di Gotto. Sem-

bra che il volumetto

vuol essere un

omaggio a Pier Paolo

Pasolini (assassinato

nella notte tra l’1 e

il 2 novembre del

1975) un grande, un

coraggioso intellet-

tuale, che chiamava

le cose con il pro-

prio nome pur sapendo

quali ripercussioni

avrebbero potuto

avere contro la sua

persona. Quest’uomo,

che il Messina per

primo ha definito

“Profeta”, era sco-

modo per certi ambi-

enti che non ammette-

vano contraddittorio;

scomodo per quegli

anni in cui le trame

di una pericolosa

strategia della ten-

sione erano già in

corso ed egli, mente

più che lucida,

l’aveva capito. Pen-

sando a questo

straordinario uomo di

cultura, il Maestro

Giuseppe Messina, ol-

tre dieci anni fa,

avevo pensato di far-

gli un omaggio con

una sua opera da pub-

blicare in occasione

del trentesimo anni-

versario del suo as-

sassinio, purtroppo

gli eventi della vita

non sempre si verifi-

cano come vorremmo,

per cui l’appunta-

mento è stato rin-

viato. Adesso quel

suo desiderio diventa

realtà con la pubbli-

cazione di “Apologia

di un profeta” che

coincide con il quar-

antesimo anniversario

dell’assassinio del

poeta friulano il cui

pensiero avveniris-

tico, il cui operato,

il cui impegno so-

ciale suggeriscono al

Messina di definirlo

profeta. Pasolini

aveva un’identità

particolare, prorom-

pente nei diversi am-

biti dello scibile

umano. Infatti se

egli, come poeta è

l’uomo delle parole

nuove ovvero colui

che carica i suoi

versi di spiritu-

alità, ma anche di

quella materialità

che l’uomo ha bisogno

per nutrimento della

sua esistenza, se le

sue opere pittoriche

sono lo specchi di

un’anima ansiosa per

la sorte di una so-

cietà ingannata da

chi rappresenta i po-

teri costituzionali e

istituzionali, se i

suoi films sono,

prima la continuazi-

one del neorealismo e

poi lo specchio

storico della co-

scienza di una certa

società, i suoi

scritti diventano

pura denuncia della

causa dei mali sop-

portati da quella so-

cietà ingannata dai

governi che non esita

a denunciare come

servitori dei poteri

economico-finanziari.

Come lo stesso

Giuseppe Messina ci

suggerisce non dob-

biamo dimenticare che

Pier Paolo Pasolini

intese processare la

Democrazia Cristiana

sul “Corriere della

Sera” e sul settima-

nale “Il Mondo” accu-

sandola “di indeg-

nità, disprezzo per i

cittadini, manipo-

lazione di denaro

pubblico, intrallazzo

con i petrolieri, con

gli industriali, con

i banchieri, con-

nivenza con la mafia,

alto tradimento in

favore di una nazione

straniera, collabora-

zione con la C. I,

A., uso illecito di