L Amoris lætitia fra riflessioni cliniche e prospettive formative...luce del faro di un porto o di...

Intervento del

Centro di Consulenza per la Famiglia

alla tre giorni della Pastorale Diocesana

9-10-11 giugno 2016

Dott.ssa Elisa Cocchi

Psicologa e Psicoterapeuta dell’età evolutiva Referente Area Formazione, Ccf Modena

L’Amoris lætitia fra riflessioni cliniche e prospettive formative

CCF -Tre giorni pastorale 2016 2

“GESÙ VUOLE UNA CHIESA CHE

SIA MADRE CHE, NEL MOMENTO

STESSO IN CUI ESPRIME

CHIARAMENTE IL SUO

INSEGNAMENTO OBIETTIVO,

NON RINUNCIA AL BENE

POSSIBILE, BENCHÉ CORRA IL

RISCHIO DI SPORCARSI CON IL

FANGO DELLA STRADA.” (AL 308) CCF -Tre giorni pastorale 2016 3

A chi si rivolge

Chi siamo

La struttura clinica interna


A CHI SI RIVOLGE

Il Ccf è aperto a tutti ed è soprattutto il luogo

dell’ascolto. In questo senso diventa

soprattutto il luogo dell’incontro e dell’aiuto

alla relazione.

Si rivolge alla Famiglia, al singolo, alla

coppia, ai genitori, al bambino,

all’adolescente. Ai gruppi, alle scuole, agli

educatori, agli insegnanti, ai ragazzi.


CHI SIAMO

Il Ccf poggia su un servizio multidisciplinare e interdisciplinare costituito da figure professionali con competenze e conoscenze diverse fra loro che collaborano e concorrono nella loro diversità verso obiettivi comuni, primo fra tutti quello di

portare sostegno e di accompagnare il cammino di crescita e spesso di

fragilità dell’utenza.


LA STRUTTURA CLINICA

INTERNA

“Le situazioni di fragilità vanno affrontate in

modo costruttivo, cercando di trasformarle

in opportunità di cammino verso la

pienezza del matrimonio e della famiglia

alla luce del Vangelo.

Le fragilità vanno accolte e accompagnate

con pienezza e delicatezza.” (AL 294)


colloquio

Ascolto, accoglienza

e accettazione

Sostegno alla crescita

Ricerca di significato dietro a disagi e

comportamenti incomprensibili

Attivazione delle risorse

e competenze

nascoste

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LA STRUTTURA CLINICA

INTERNA

CONSULENZA

FORMAZIONE


“Accompagnare”, “Discernere”, “Integrare”

Come mettere le persone/la Famiglia

al centro?

Come riuscire a STARE nella fragilità?



“È vero che le norme generali presentano

un bene che non si deve mai disattendere né trascurare, ma nella loro formulazione non possono abbracciare assolutamente tutte le situazioni particolari …” (AL 304)

Pertanto un Pastore non può essere soddisfatto solo applicando le leggi morali a coloro che vivono in situazioni “irregolari”, come se fossero pietre che si lanciano contro la vita delle persone …” (AL305)



Il Papa sottolinea la centralità della misericordia e del

discernimento pastorale di fronte alle situazioni di

fragilità.

Il Papa non dà attraverso l’Esortazione una normativa

generale canonica, applicabile a tutti i casi, ma

INCORAGGIA ad un discernimento responsabile a

livello personale e pastorale di situazioni particolari.

Viene sottolineato come sia fondamentale avviare

processi e cammini di formazione che aiutino a

mettere le persone al centro.



COME METTERE

LE PERSONE AL CENTRO?



DIVENTANDO MISSIONARI IN USCITA!

Con interventi nelle classi, con l’attivazione di

Sportelli d’Ascolto:

lì non potevamo essere un manuale di istruzioni da fare eseguire,

lì abbiamo dovuto INCONTRARE, ANDARE VERSO, CONOSCERE, CAMMINARE AL LORO FIANCO,

abbiamo messo i ragazzi e le famiglie al centro e abbiamo iniziato un processo di conoscenza (parlando coi loro tatuaggi, del loro modo di viversi la sessualità, ascoltando il significato che davano ai tagli sulla pelle per sentire il dolore …)



Nascita dello Sportello d’Ascolto richiesta di “imporre ai genitori lo stile della scuola” partecipazione nulla. Rilettura della domanda (chi aveva bisogno di che cosa? Forse le insegnanti di aiuto) andare noi da loro: Sportello D’Ascolto.

Come possiamo camminare a fianco delle famiglie senza imporci, ma presentandoci?



COME ACCOGLIERE

UNA FAMIGLIA FRAGILE?


SITUAZIONI CONCRETE

Camilla: 9 anni. “Deve avere tutto sotto controllo!”

Bianca: 17 anni. “Chiede di stare spesso sola”



Parto dalle criticità emerse nel lavoro di gruppo del

Consiglio Pastorale Diocesano del 14 maggio, dal

verbale si legge:

“si fatica a intessere relazioni per un accompagnamento

personale delle situazioni di fragilità … spesso per

confusione o incapacità non si riesce ad essere

prossimi …”



A livello emotivo anche io come voi mi sono

sentita così:



Un po’ arrabbiata di fronte a tanta freddezza e

distanza affettiva

Impotente nel riuscire a capire e ad agire una

soluzione nell’immediato

Poi ho incontrato e accolto e ascoltato queste storie

di vita così fragili e bisognose



Ho cercato di capire, sono stata nel loro dolore e

mi sono presa tempo per comprendere; ho

allargato la mia coscienza e ho camminato con

loro, senza soluzioni affrettate …

(ACCOMPAGNARE)



SI È CAPITO COSI CHE:

Camilla: aveva perso una persona importante…

Bianca: ha un grande segreto….



“IL DISCERNIMENTO dei Pastori deve sempre

farsi “distinguendo adeguatamente”

con uno sguardo che discerna bene le situazioni

Sappiamo che non esistono “semplici ricette” (cfr.

AL 298)



“Il DISCERNIMENTO deve aiutare a trovare le strade possibili di risposta a Dio e di crescita

attraverso i limiti. Credendo che tutto sia bianco o nero, a volte chiudiamo la via della

grazia e della crescita …

Ricordiamo che un piccolo passo in mezzo a grandi limiti umani, può essere più gradito a Dio della vita esteriormente corretta di chi

trascorre i suoi giorni senza fronteggiare importanti difficoltà.” (AL 305)



ACCOLTE

ASCOLTATE

COMPRESE ACCOMPAGNATE

SOSTENUTE

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STORIE

DI

VITA FAMIGLIE


“INVITO I PASTORI AD ASCOLTARE CON

AFFETTO E SERENITÀ, CON IL

DESIDERIO SINCERO DI ENTRARE NEL

CUORE DEL DRAMMA DELLE

PERSONE E DI COMPRENDERE IL

LORO PUNTO DI VISTA, PER

AIUTARLE A VIVERE MEGLIO E A

RICONOSCERE IL LORO POSTO NELLA

CHIESA.” (AL 312)



Camilla è riuscita a stare meglio…

Bianca ha scelto di continuare ad essere

seguita….



INTEGRARE

significa riportare al CENTRO dalla periferia

l’integrazione non è il punto di arrivo

irraggiungibile e remoto premio da

conquistare, ma uno strumento di cammino


CONCLUSIONI

Che rapporto abbiamo noi con le nostre fragilità? Chi ci è stato

accanto in momenti di dolore e di dura prova? E come ci siamo

sentiti?

Ciò che non accettiamo di noi stessi ci spaventa.

Ciò che non conosciamo rischia di non farci avere un controllo

nelle situazioni che incontriamo.

Ciò che appare/che si vede/si manifesta, nasconde significati non

sempre accessibili e comprensibili ai nostri cuori (le situazioni

concrete di cui abbiamo parlato ce lo hanno esplicitato).


CONCLUSIONI

APRIRE LE PORTE

•Ascolto

•Accoglienza

•Conoscenza

•Accompagnamento e rispetto dei bisogni

PERMETTERSI DI

•Riflettere

•Darsi tempo

•Non agire soluzioni immediate

•Di fare un passo alla volta, leggendo i nostri e gli altrui bisogni

CREARE

•Una rete di formazione e di agenzie con cui aprire confronti

•Nuovi significati e testimonianze 31

PERMETTERE:

“Alla Chiesa di accompagnare le famiglie più

fragili, ridando fiducia e speranza, come la

luce del faro di un porto o di una fiaccola

portata in mezzo alla gente per illuminare

coloro che hanno smarrito la rotta o si

trovano in mezzo alla tempesta”

(AL 291)


Dal Vangelo secondo Luca 7,11-17


CONCLUSIONI

Grazie per averci aperto le porte.

Per avere concesso al Centro di Consulenza

per la Famiglia questo spazio di Ascolto.

“Abbiamo iniziato a camminare” ci ha

ricordato il Vescovo Erio “ma possiamo

fare di meglio” ci dice Gesù.

Che sia l’inizio di un anno Pastorale

all’insegna della collaborazione. “Se

possiamo fare di meglio, il Signore ci darà

una mano”.


CONCLUSIONI

Quali punti di forza possono favorire e quali

criticità ostacolare la messa in rete,

coinvolgendo anche le Parrocchie, dello

stile consultoriale di accoglienza, ascolto e

analisi della domanda?


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