KV 313 (K285c)...Adagio molto, Allegro vivace Andante Minuetto Allegro Durata: 28V Completata il 27...

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Wolfgang Amadeus Mozart (Salisburgo 1756 – Vienna 1791)Concerto in sol maggiore per flauto e orchestraKV 313 (K285c)Allegro maestosoAdagio ma non troppoRondò (Tempo di minuetto)Durata: 25’

Nel mese di dicembre 1877, Mozart, grazie aibuoni auspici Johann Baptist Wendling, primoflautista della famosa orchestra di Mannheim,che aveva cercato inutilmente di fare ottenere algiovane compositore un incarico a corte, ottenneuna commissione interessante dal punto di vistaeconomico. Wendling aveva messo in contattoMozart con un ricco olandese di nome WillemDe Jean o, secondo alcune fonti, Dechamps,noto come «l’indiano», che gli promise una som-ma di 200 fiorini per tre concerti per flauto e or-chestra brevi e semplici e per quattro quartetticon il flauto perché li potesse suonare. Mozart,che non amava particolarmente questo strumento,accettò la commissione anche perché allettatodalla proposta economica che gli consentiva disistemare, in qualche modo, le già dissestate fi-nanze. Alla fine Mozart non riuscì ad ottemperareagli obblighi della committenza portando a com-pimento tre dei quattro quartetti e due concerti,dei quali il primo, composto per l’occasione, è ilConcerto in sol maggiore KV 313, mentre il se-condo, quello in re maggiore KV 414, è la tra-scrizione di un concerto per oboe e orchestrascritto l’anno precedente a Salisburgo. De Jean,per nulla soddisfatto del lavoro di Mozart, decisedi non pagare l’intera somma pattuita, liquidandoappena 96 fiorini al giovane compositore. No-nostante il suo scarso amore per questo stru-mento, Mozart scrisse con particolare cura laparte solistica, forse grazie anche ai consigli diWendling, mostrando di conoscere perfettamentele caratteristiche tecniche ed espressive del flauto.Ciò è evidente già nell’impegnativo primo movi-mento, Allegro maestoso, tutto intriso di una

maestosità di ascendenza rococò, nel quale ilflauto si produce in passi di particolare virtuosi-smo. Un’atmosfera notturna, ottenuta grazie alparticolare timbro degli archi con sordina, dominail secondo movimento, Adagio ma non troppo,nel quale il solista, dopo una breve introduzioneorchestrale, si produce in un tema intriso di ro-mantica malinconia. Giudicato particolarmentedifficile da De Jean, fu probabilmente sostituitoda Mozart con il più semplice Andante in domaggiore KV 315. Nell’ultimo movimento, il ritmocadenzato del minuetto scandisce un eleganteRondò, nel quale il solista può dare prova dellasua abilità virtuosistica.

Aram Il’ič Chačaturjan (Tiflis 1903 – Mosca 1978)Concerto in re minore per violino e orchestra Allegro con fermezzaAndante sostenutoAllegro vivaceDurata: 29’

Noto anche nella trascrizione per flauto realiz-zata nel 1968 dal flautista francese Jean-PierreRampal, il quale compose anche una nuovacadenza per il primo movimento, il Concerto inre minore per violino e orchestra di Chačaturjanfu composto nel 1940 per il grande violinistarusso David Oistrach, che lo eseguì a Moscanello stesso anno. In questo lavoro appare evi-dente la poetica musicale di Chačaturjan, voltaall’esaltazione del folklore musicale armeno checostituisce uno degli aspetti più importanti, senon la base, dell’intera produzione del compo-sitore sovietico. Scritto dopo la Prima sinfoniae dopo il Concerto per pianoforte e orchestradel 1936, questo Concerto costituisce un’im-portante tappa dell’evoluzione stilistica diChačaturjan il quale, con questo capolavoro,ha dato vita a una pagina particolarmente belladal punto di vista melodico. Nel Concerto, inoltre,il linguaggio musicale adottato da Chačaturjane ampiamente ispirato alla musica popolare ar-mena è nettamente semplificato rispetto a quellousato per il precedente lavoro per pianofortee orchestra di quattro anni prima.

Note di Sala

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Il primo movimento, Allegro con fermezza, informa-sonata, vive del contrasto fra i due temientrambi di origine popolare ma ben delineatidal punto di vista ritmico e melodico; al primotema, estremamente ritmato ed ispirato a danzepopolari caucasiche, si contrappone il secondo,anch’esso di origine folkloristica, di caratterecantabile. Autentico protagonista del secondomovimento, Andante sostenuto, è il solista, ilcui canto tenero e appassionato, accompagnatodall’orchestra, assume le forme di una splendidaserenata, alla quale non sono estranei anda-menti di valzer. Un brillante Rondò è, infine,l’ultimo movimento, Allegro vivace, nel qualeritmi di danza popolare, nello sviluppo e nellacoda, si intrecciano alla suggestiva ripresa dielementi tematici del primo movimento che ri-tornano come in una forma ciclica per dareuna forte coesione formale all’intero Concerto.

Franz Schubert(Liechtenthal 1797 – Vienna 1828)Sinfonia n. 4 in do minore D. 417 “La Tragica”Adagio molto, Allegro vivaceAndanteMinuettoAllegroDurata: 28’

Completata il 27 aprile del 1816, la Sinfonia n.4 in do minore, soprannominata a posteriori dallostesso compositore La Tragica, alla stregua dimolte altre sue opere, non ebbe un successoimmediato; essa fu eseguita, per la prima volta,soltanto il 19 novembre 1849 a Lipsia sotto ladirezione di August Ferdinand Riccius quandogià erano trascorsi 21 anni dalla morte del com-positore. Nonostante la giovanissima età – Schu-bert aveva, infatti, appena diciannove anni – il1816 fu un anno particolarmente fecondo tantoche il compositore austriaco, non molto tempodopo, il 3 ottobre riuscì ad ultimare la sua Quintasinfonia nel poco tempo libero lasciatogli dagliimpegni di lavoro come insegnante nella scuoladel padre, carriera abbandonata due anni dopoquando fu assunto come maestro di musicapresso la famiglia del conte Esterházy. Egli, tut-

tavia, non poté dedicarsi, come avrebbe deside-rato, interamente all’attività di compositore, suagrande passione, a causa delle scarse finanzefamiliari; nonostante ciò la coltivò con grandeimpegno come è dimostrato dalla mole notevoledi opere prodotte fino al 1816, che comprendonocinque sinfonie, quattro messe, quattro opereteatrali e oltre cinquecento Lieder. Nel frattempoSchubert si era perfezionato alla scuola del celebrecompositore di corte Antonio Salieri, anche senon aveva mai nascosto il suo amore per la mu-sica di Beethoven. Una testimonianza dell’in-fluenza di Beethoven su Schubert è rappresentatadalla scelta della tonalità di questa sinfonia, il dominore, la stessa della Quinta del compositoredi Bonn, idonea a creare in modo efficace l’at-mosfera tragica indicata dal titolo. Il primo mo-vimento, aperto da un introduttivo Adagio molto,dall’incipit lapidario, vede l’orchestra impegnataad eseguire un do tenuto, che richiama, in qualchemodo, l’attacco dell’ouverture dell’Egmont e dialtre opere di Beethoven; da questo incipit lapi-dario scaturisce il tema dell’Adagio di caratteretriste e sommesso, mentre ben definiti e di grandesuggestione sono i due temi dell’Allegro in for-ma-sonata, dei quali il primo richiama il Coriolanoe il Quartetto op. 18 n. 4 di Beethoven. Moltointeressante è la coda nella quale la musica ap-proda alla serena tonalità di do maggiore. Il se-condo movimento, Andante, è una pagina di in-tenso lirismo dalla struttura molto semplice rias-sumibile nello schema A-B-A1-B1-A1, in cui ardi-tezze armoniche si accompagnano ad una sa-piente scrittura orchestrale che nella parte con-clusiva presenta un progressivo sfumare ottenutograzie ad un sapiente uso di sonorità cameristiche.La serenità del secondo movimento contrastacon il cromatismo inquieto del terzo, un Minuettodi carattere oscuro, all’interno del quale si ritagliauno spazio importante il raffinatissimo Trio dallascrittura cameristica. Nell’ultimo movimento, Al-legro, il più accademico dell’intera sinfonia, sonopiù evidenti le influenze beethoveniane sia nel-l’aspirazione sinfonica che nelle dimensioni piut-tosto ampie.

Riccardo Viagrande

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Alessandro Bonato direttore

Vincitore del terzo premioassoluto alla “Nicolai Mal-ko Competition for youngconductors 2018” (unicoitaliano selezionato su 566candidati e il più giovanedi tutta la competizione),Alessandro Bonato è natoa Verona nel 1995 e ha giàal suo attivo un’esperienzada musicista che lo ponetra i principali giovaniemergenti dell’attuale pa-norama musicale italiano.Ha iniziato lo studio delviolino all'età di 11 annipresso il Conservatoriostatale di Musica "E.F. Dal-l'Abaco" di Verona e, suc-cessivamente, ha studiatocomposizione con il M°Andrea Mannucci e violanella classe del M° IginoSemprebon. Avviato pre-cocissimo alla direzioned’orchestra dal M° VittorioBresciani, dal 2013 studia

e si perfeziona sotto la guida del M° Pier Carlo Orizio, del M° Donato Renzetti e del M° UmbertoBenedetti Michelangeli. Alessandro Bonato ha debuttato ufficialmente come direttore nel 2013,dirigendo l’Orchestra del Conservatorio della sua città. Nel marzo 2016 è chiamato a dirigere “IlFlauto Magico” di W.A. Mozart presso la Royal Opera House Muscat in Oman. Ha diretto importantiorchestre tra cui: Filarmonica del Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, RoyalOman Symphony Orchestra, gli Strumentisti dell’Orchestra Filarmonica della Scala, l’OrchestraSinfonica Nazionale Danese, l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano e l’Orchestra SinfonicaNazionale RAI (per le Settimane Musicali di Ascona). Ha tenuto concerti all'interno della 54esimae 55esima edizione del Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo. Eventi recenti incampo operistico hanno previsto, nel marzo 2019, la direzione di una produzione de “La Cambialedi Matrimonio” per il Rossini Opera Festival, dove è stato di nuovo inviato a dirigere nell’agosto2019. Nel maggio 2019 ha diretto anche una produzione de “Il Maestro di Cappella” e “GianniSchicchi” al Teatro Filarmonico di Verona. Ha diretto inoltre due produzioni con l’orchestra “IPomeriggi Musicali di Milano” (Agosto e Dicembre 2019) e, nel settembre 2019 ha direttol’Orchestra Filarmonica della Scala in un concerto open-air. A fine settembre è stato invitato aLima (Perù) per un galà lirico sinfonico.

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Aiman Mussakhajayeva violino

Il nome di Aiman Mussakha-jayeva, artista della Repubbli-ca del Kazakhstan, è ampia-mente conosciuto sia a livellonazionale e internazionale es-sendo una dei più brillantirappresentanti della scuola diviolino del Kazakistan. La crescita creativa di questatalentuosa violinista è iniziatapresso la ‘Baysseitova Repu-blic Music School’ e nel 1983si laurea brillantemente pres-so il Conservatorio di statoTchaikovsky (Mosca), nellaclasse del professor V. Cli-mov. Vincitrice di molti prestigiosiconcorsi internazionali fra iquali il “Belgrade InternationalCompetition” nel 1976 a Bel-grado, il Concorso interna-zionale Paganini di Genova,“Tokyo International Compe-tition” poi nel 1985 “SibeliusInternational Competition” adHelsinki, e nel 1986 l’ottavo

“Tchaikovsky International Competition” di Mosca, è stata la solista della JambulKazakh Philarmonie dal 1983. Dal 1992 è fondatrice e a capo dell’Orchestra da Camera di Stato “Academy ofSoloists”. Dal 1993 è membro della giuria del “Tchaikovsky International Com-petition” a Mosca e insegnante presso i conservatori di Mosca, Almaty, Astanae Bishkek. Nel 1998, Aiman Mussakhajayeva realizza il suo sogno di aprire il“Kazakh National Academy of Music di Astana” dove lavora come direttrice.Detiene numerosi titoli e riconoscimenti, fra loro: Artista del popolo (1986),Artista onorato della Repubblica dell'Uzbekistan (1994), Accademico dell'AccademiaInternazionale di Arti (1998), il titolo onorifico UNESCO "Artist for Peace" (1998).Nel 2000 è stata onorata con un Premio di Stato per i successi conseguiti nelcampo della cultura e nel 2002 ha ricevuto il Premio per i successi nella sferadell'arte e della musica. Ha ricevuto anche una medaglia speciale dedicata al 20° Anniversario dell'Indi-pendenza della Repubblica del Kazakhstan.

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MatteoDiegoScarcellaflauto

Nato il 31/12/1999, attualmente frequenta ilII anno del corso triennale di Flauto traversoal Conservatorio di musica “F. Cilea” di ReggioCalabria, studiando con i Maestri DessislavaPeteva e Valeria Desideri. Nel luglio del 2019, durante i seminari estividi “Umbria Jazz Clinics” a Perugia, ha vintouna borsa si studio del valore di $30.000, as-segnata dal prestigioso “Berklee College ofMusic” di Boston, Massachusetts. Nel 2019ha vinto il primo premio assoluto al concorso“Crescendo” di Palermo (PA) ed il secondopremio al concorso “Città di Filadelfia” (RC),nel 2017 il primo premio assoluto ed il premiospeciale “Orchestra” al concorso “PlacidoMandanici” di Barcellona P.G. (ME) e nel 2014il primo premio assoluto al concorso “TotuccioCatanese” di Villa San Giovanni (RC). Ha fatto parte dell'Orchestra Bulgara "Pro-gressive Youth Symphony Orchestra" con laquale ha partecipato al festival "Musicartissimo"2019 e si è esibito al teatro romano di Plovdiv,accompagnando il solista Svetlin Roussev ediretto da Tsanislav Petkov e Dimosthenis Fo-tiadis. Ha fatto parte della “Laudamo CreativeOrchestra” di Messina, partecipando alla primaesecuzione di “Animals Suite”, suite orche-strale di Salvatore Bonafede, esibendosi conl’olandese “Instant Composers Pool Orchestra”e con Karl Berger.Ricopre il ruolo di Primo flauto nell’OrchestraSinfonica del Conservatorio “F.Cilea” di ReggioCalabria con la quale è stato diretto dai MaestriSimone Genuini, Giuseppe Lanzetta, GiuseppeLa Malfa, Peter Tiboris.

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DIRETTORE PRINCIPALE OSPITEEvgeny Bushkov

FUNZIONARIODIREZIONE ARTISTICACarlo Lauro

COORDINATORE DIREZIONE ARTISTICAFrancesco Di Mauro

VIOLINO DI SPALLALorenzo Rovati *°

VIOLINI PRIMIFabio Mirabella**Antonino AlfanoMaurizio BilleciSergio Di FrancoCristina EnnaGabriella FedericoDomenico MarcoGiulio Menichelli °Luciano SaladinoIvana SparacioSalvatore Tuzzolino

VIOLINI SECONDIPietro Cappello *Francesco D’Aguanno**Angelo CumboFrancesco GrazianoSergio Guadagno °Gabriella IusiSalvatore PetrottoGiuseppe PirroneSalvatore PizzurroFrancesca Richichi

VIOLEVytautas Martisius *°Giuseppe Brunetto Renato AmbrosinoFrancesca AnfusoGaetana BruschettaRoberto De LisiIgnazio Lo MonacoRoberto Presti

VIOLONCELLIEnrico Corli *°Domenico Guddo **Alberto Baldo °Claudia GamberiniSonia GiacaloneGiancarlo Tuzzolino °

CONTRABBASSIDamiano D’Amico *°Vincenzo Graffagnini **Michele CiringioneRosario LibertiFrancesco Mannarino

OTTAVINODebora Rosti

FLAUTIFloriana Franchina *°Claudio Sardisco

OBOIGabriele Palmeri*°Stefania Tedesco

CORNO INGLESEM.Grazia D’Alessio

CLARINETTIAlessandro Cirrito *°Tindaro Capuano

FAGOTTILaura Costa *°Giuseppe Barberi

CORNIGiuseppe Alba *Antonino Bascì °Rino BaglioGioacchino La Barbera °

TROMBESalvatore Magazzù *Antonino PeriFrancesco La Piana

TROMBONIGiuseppe Bonanno *Calogero OttavianoGiovanni Miceli

BASSO TUBASalvatore Bonanno

TIMPANISauro Turchi *

PERCUSSIONIMatthew FurfineMassimo GrilloGiuseppe Mazzamuto

ARPAMatteo Ierardi *°

ISPETTORI D'ORCHESTRADavide AlfanoDomenico Petruzziello

L’Orchestra

* Prime Parti / ** Concertini e Seconde Parti / ° Scritturati Aggiunti Stagione

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Prossimi appuntamentiVENERDì 28 FEBBRAIO, ore 21,00 SABATO 29 FEBBRAIO, ore 17,30Giordano Bellincampi direttoreLeonardo Colafelice pianoforte

Mendelssohn La Grotta di Fingal, ouverture Prokof’ev Concerto n. 3 in do maggiore op.26 per pianoforte e orchestraBeethoven Sinfonia n. 2 in re maggiore op.36

VENERDì 6 MARZO, ore 21,00 SABATO 7 MARZO, ore 17,30Enrico Bronzi direttore / violoncello

Cascioli Concerto per violoncello e archi (prima esecuzione assoluta)Haydn Concerto n.2 in re maggiore per violoncello e orchestra Prokof’ev Sinfonia n.3 in do minore op. 44

VENERDì 13 MARZO, ore 21,00 SABATO 14 MARZO, ore 17,30John Axelrod direttoreFederico Colli pianoforte

Grieg Concerto in la minore op.16 per pianoforte e orchestra Rachmaninov Sinfonia n.2 in mi minore op. 27

Orchestra Sinfonica Siciliana

FONDAZIONE ORCHESTRA SINFONICA SICILIANA

Consiglio di Amministrazione Revisori dei ContiMaria Elena Volpes, Presidente Mario Sciumé PresidenteMarco Intravaia, Vice Presidente Bernardo CampoSonia Giacalone Lorenzo MiraGiulio Pirrotta

SovrintendenteAntonino Marcellino

INFO: Botteghino Politeama GaribaldiTel 091 6072532/533 • biglietteria@orchestrasinfonicasiciliana.itwww.orchestrasinfonicasiciliana

STAGIONE CONCERTISTICA2019/2020 Politeama Garibaldi