KT 6 Venerdì. 3 Agosto 2012

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tropi generando figli nel cui DNA rimane assopito il gene licantropico. Deve però interve- nire un fattore esterno, di solito il branco di zona, che provvede a risvegliare questa linea. Nel branco si passa da cucciolo ad adolescente, da adolescente a guerriero, da guerriero a Gam- ma che sono riconosciuti come l'élite; di Gamma solo tre posso- no essere scelti per il titolo di Delta, che rappresentano le mie guardie del corpo, una per ogni famiglia del Branco, fino ad ar- rivare al vice, il Betha ed all'Al- pha. Per sfidare un Alpha, un licantropo deve aver raggiunto almeno il titolo di Delta. C'è an- che un altro gradino della scala gerarchica, diciamo che è il pri- missimo, ma dura pochi giorni: chi viene morso o chi viene rico- nosciuto come un appartenente alle linee di sangue viene identi- ficato dal branco come un Mar- chiato. A parte il nostro fratello cattura- to dai Mecha, non è mai succes- so che qualcuno rifiutasse il do- no, nonostante i primi tempi sia dura: bisogna abituarsi ai cam- biamenti e la mutazione è dolo- rosa. Lo è ogni volta. Ma alla fine i vantaggi sono superiori agli svantaggi: siamo più forti e veloci di comuni esseri umani, guariamo molto in fretta e godia- mo di una connessione intima e profonda con la terra, molto di più di quanto molti possano an- che solo sperare. Quello che è successo con l’Or- -servizio di Tsuya Ookami- Quanto sto per riportare è il con- tenuto di un’e-mail inviatami e, per questo motivo non c’è modo di sapere se il testo corrisponda effettivamente a verità. Tuttavia è mia opinione che nessuno abbia interesse a mettere in giro false voci a riguardo, soprattutto visto l'argomento del messaggio. Il testo non è stato modificato e anzi lo riporto ai lettori così com'è, affinché nessuno venga influenzato da scelte personali della sottoscritta. Buona lettura. “La conferenza stampa tenuta dall’Ordine di Shinto sui lican- tropi è stata lacunosa e di parte: il mio fratello catturato è stato indicato come una bestia ed una cavia, ma noi ragioniamo, sof- friamo, amiamo… se ci pungete sanguineremo. L'Ordine di Shinto ci ha già bollati come pericolosi animali da studiare e, se reputati troppo pericolosi, soppressi. Siamo un popolo antico; nati prima degli uomini, vi abbiamo studiato e ci siamo evoluti con voi. Eppure trattano la licantro- pia come una malattia. Siamo cacciatori, ma non passe- remmo di certo inosservati cac- ciando dentro la città. Cerchia- mo di fare il possibile per limita- re i danni: ci allontaniamo mol- to prima del sorgere della luna piena e ci immergiamo nei bo- schi dove aspettiamo il momen- to della mutazione. La mia gente si divide in tre rami, riuniti in un unico bran- co. I rami sono indicati dalla specie animale a cui facciamo riferimento. C'è il popolo dei Lupi, il popolo degli Orsi e il popolo dei Grandi Felini. Un'unica, grande famiglia. Siamo un popolo orgoglioso ma che ancora crede fortemen- te nell'onore. Tra di noi, pur vivendo in una scala gerarchi- ca ben definita, vige sempre un grande rispetto. La scalata alla gerarchia avviene per mezzo di scontri rituali, di solito in pre- senza di tutto il branco, senza che però uno dei due perda mai la vita. Tra di noi non c'è pec- cato più grande che togliere la vita ad un proprio simile. Cosa di cui purtroppo gli uomini sembrano fare difetto. È vero che il dono viene tra- smesso attraverso un morso, e di solito avviene nei più giovani durante la caccia, non con il plenilunio. Nulla di ciò a cui diamo la caccia in quel periodo sopravvive. Alcuni dei più gio- vani se sono in caccia possono incontrare umani che per un motivo o per un altro si metto- no in mezzo, o ci finiscono per caso disturbando la caccia. Cosa che di solito porta a rime- diarsi un bel morso. Invece ci sono quelle che noi chiamiamo le Linee di Sangue. Sono persone le cui famiglie in passato si sono unite ai lican- Lettera di un Licantropo SOMMARIO: Lettera di un Licantropo 1- 2 Festa e visioni al Tempio Shintoista 2- 3 La fine di un Incubo 4- 5 Intervista a una Cittadina 5 Haiku della Settimana 6 Pubblicità 6 Modulo: Servi- zio Arretrati 6 Kanagawa Times VENERDÌ, 3 AGOSTO 2012 ANNO I, NUMERO VI - ¥150 NOTIZIE DI RILIEVO: Cronaca Bianca (1-2) Cronaca Nera (2-5) [segue a pag 2]

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Sesta pubblicazione del giornale di Sakura no Unmei

Transcript of KT 6 Venerdì. 3 Agosto 2012

Page 1: KT 6 Venerdì. 3 Agosto 2012

tropi generando figli nel cui

DNA rimane assopito il gene

licantropico. Deve però interve-

nire un fattore esterno, di solito

il branco di zona, che provvede a

risvegliare questa linea.

Nel branco si passa da cucciolo

ad adolescente, da adolescente a

guerriero, da guerriero a Gam-

ma che sono riconosciuti come

l'élite; di Gamma solo tre posso-

no essere scelti per il titolo di

Delta, che rappresentano le mie

guardie del corpo, una per ogni

famiglia del Branco, fino ad ar-

rivare al vice, il Betha ed all'Al-

pha. Per sfidare un Alpha, un

licantropo deve aver raggiunto

almeno il titolo di Delta. C'è an-

che un altro gradino della scala

gerarchica, diciamo che è il pri-

missimo, ma dura pochi giorni:

chi viene morso o chi viene rico-

nosciuto come un appartenente

alle linee di sangue viene identi-

ficato dal branco come un Mar-

chiato.

A parte il nostro fratello cattura-

to dai Mecha, non è mai succes-

so che qualcuno rifiutasse il do-

no, nonostante i primi tempi sia

dura: bisogna abituarsi ai cam-

biamenti e la mutazione è dolo-

rosa. Lo è ogni volta. Ma alla

fine i vantaggi sono superiori

agli svantaggi: siamo più forti e

veloci di comuni esseri umani,

guariamo molto in fretta e godia-

mo di una connessione intima e

profonda con la terra, molto di

più di quanto molti possano an-

che solo sperare.

Quello che è successo con l’Or-

-serviz io di Tsuya Ookami-

Quanto sto per riportare è il con-

tenuto di un’e-mail inviatami e,

per questo motivo non c’è modo

di sapere se il testo corrisponda

effettivamente a verità. Tuttavia è

mia opinione che nessuno abbia

interesse a mettere in giro false

voci a riguardo, soprattutto visto

l'argomento del messaggio. Il

testo non è stato modificato e

anzi lo riporto ai lettori così

com'è, affinché nessuno venga

influenzato da scelte personali

della sottoscritta.

Buona lettura.

“La conferenza stampa tenuta

dall’Ordine di Shinto sui lican-

tropi è stata lacunosa e di parte:

il mio fratello catturato è stato

indicato come una bestia ed una

cavia, ma noi ragioniamo, sof-

friamo, amiamo… se ci pungete

sanguineremo. L'Ordine di

Shinto ci ha già bollati come

pericolosi animali da studiare e,

se reputati troppo pericolosi,

soppressi.

Siamo un popolo antico; nati

prima degli uomini, vi abbiamo

studiato e ci siamo evoluti con

voi. Eppure trattano la licantro-

pia come una malattia.

Siamo cacciatori, ma non passe-

remmo di certo inosservati cac-

ciando dentro la città. Cerchia-

mo di fare il possibile per limita-

re i danni: ci allontaniamo mol-

to prima del sorgere della luna

piena e ci immergiamo nei bo-

schi dove aspettiamo il momen-

to della mutazione.

La mia gente si divide in tre

rami, riuniti in un unico bran-

co. I rami sono indicati dalla

specie animale a cui facciamo

riferimento. C'è il popolo dei

Lupi, il popolo degli Orsi e il

popolo dei Grandi Felini.

Un'unica, grande famiglia.

Siamo un popolo orgoglioso

ma che ancora crede fortemen-

te nell'onore. Tra di noi, pur

vivendo in una scala gerarchi-

ca ben definita, vige sempre un

grande rispetto. La scalata alla

gerarchia avviene per mezzo di

scontri rituali, di solito in pre-

senza di tutto il branco, senza

che però uno dei due perda mai

la vita. Tra di noi non c'è pec-

cato più grande che togliere la

vita ad un proprio simile. Cosa

di cui purtroppo gli uomini

sembrano fare difetto.

È vero che il dono viene tra-

smesso attraverso un morso, e

di solito avviene nei più giovani

durante la caccia, non con il

plenilunio. Nulla di ciò a cui

diamo la caccia in quel periodo

sopravvive. Alcuni dei più gio-

vani se sono in caccia possono

incontrare umani che per un

motivo o per un altro si metto-

no in mezzo, o ci finiscono per

caso disturbando la caccia.

Cosa che di solito porta a rime-

diarsi un bel morso.

Invece ci sono quelle che noi

chiamiamo le Linee di Sangue.

Sono persone le cui famiglie in

passato si sono unite ai lican-

Lettera di un Licantropo

S O M M A R I O :

Lettera di un

Licantropo

1-

2

Festa e visioni

al Tempio

Shintoista

2-

3

La fine di un

Incubo

4-

5

Intervista a

una Cittadina

5

Haiku della

Settimana

6

Pubblicità 6

Modulo: Servi-

zio Arretrati

6

Kanagawa Times V E N E R D Ì , 3 A G O S T O 2 0 1 2

A N N O I , N U M E R O V I - ¥ 1 5 0

N O T I Z I E D I

R I L I E V O :

Cronaca Bianca

(1-2)

Cronaca Nera

(2-5)

[segue a pag 2]

Page 2: KT 6 Venerdì. 3 Agosto 2012

P A G I N A 2

“Tra di noi non c'è

peccato più grande

che togliere la vita

ad un proprio

simile. Cosa di cui

purtroppo gli

uomini sembrano

fare difetto.”

dine di Shinto è molto triste:

il Mecha Omega è pieno di

buona volontà, ma manca

dell'esperienza necessaria ad

indirizzarla. Temo il fervore

di coloro che si credono nel

giusto e che affidano la loro

vita alle macchine dimenti-

cando che è dalla terra che

veniamo, che è stato il nostro

grembo materno. E mentre le

città crescono i boschi rimpic-

cioliscono ed ogni giorno noi

siamo costretti ad ascoltare il

grido di dolore della foresta

quando gli alberi vengono

abbattuti.

Noi non siamo nemici degli

abitanti di questa città: la

gente dovrebbe temere di più

una creatura che ha a dispo-

sizione una forza illimitata

data dalle macchine ed un ar-

mamentario hi-tech impiegato

per nuocere ai comuni cittadini

ignorando i diritti fondamentali

di una persona piuttosto che di

alcuni elementi che soffrono di

scoppi di furia incontrollata due

volte al mese, generalmente

lontano dai centri abitati. Non è

stata una nostra scelta, siamo

nati così a differenza di chi ha

scelto volontariamente di farsi

iniettare nano macchine. Ma

proprio per questa nostra natu-

ra, ci siamo dati delle regole che

tutto il branco segue stretta-

mente e che ci permettono di

vivere in simbiosi, senza dan-

neggiare la città ed i suoi abi-

tanti. In verità una parte di me

spera che si possa dare la possi-

bilità alla gente di scegliere

questa strada, come i Mecha

fanno con le loro nano mac-

chine: non mi dispiacerebbe

offrire alla gente questo nostro

dono. Dare loro la scelta che a

noi non fu mai concessa.

Spero che questo messaggio

possa raggiungere tutti i citta-

dini di questa città, per far

capire quello che sono vera-

mente i Licantropi: non mostri

pericolosi, ma un popolo fiero

che condivide la sua strada

con gli uomini.

-L’alpha”

K A N A G A W A T I M E S

Festa e visioni al Tempio Shintoista

sono utilizzate le pinze per

tirare fuori le parole, ma

cuscini per rallentarle!

Ebbene, la giova-

ne Yamada Nami, came-

riera del Mankitsu di Odo-

wara, ha subito accolto la

mia ricerca di testimoni e

come un fiume in piena un

po’ sprizzante di vitalità, ci

rivela tutto, ma lasciamo

che riveli tutto.

“Allora, dicevo, mi trova-

vo al tempio per la festa di

Tanabata. Non voglio

sembrare immodesta, ma

dovete sapere che avevo

indosso uno yukata molto

carino: la nonna e Nariko

-Nariko è mia cugina –

-servizio di Yamato

Yoshitaka-

A quattro settimane

da quel particolare

accaduto al Tempio

Shintoista la dome-

nica dell’8 luglio,

per l’occasione del

Tanabata, di cui

sono stati

“partecipi” gente che forse

ben ricorda o ha cancellato

dalla memoria perché

“troppo strano”. Un fatto

davvero strano secondo

alcuni testimoni e una in

particolare, che il giorno

seguente ha rilasciato un

‘intervista per il quale non

avevano detto che ero pro-

prio un'amore. E dunque,

io... AH! Mi chiamo Na-

mi! Yamada Nami, faccio

la cameriera qui ma ormai

ho finito il turno. Allora,

passeggiavo tranquilla

tranquilla con mia cugina

ed un nostro amico che

secondo me, a Nariko...

ghghghgh Io avevo man-

giato un sacco di zucchero

filato – questo ricordatelo

– e avevo appena trovato

in mezzo alla folla nien-

tePROPRIOdimeno che

un prete che conoscevo, vi

immaginate? Un prete in

un tempio shintoista, che

mix! E poi succede! Pri-

Yamada

Nami, 18

anni (foto

di Yamato

Yoshitaka)

Lettera di un Licantropo

Page 3: KT 6 Venerdì. 3 Agosto 2012

P A G I N A 3 A N N O I , N U M E R O V I - ¥ 1 5 0

ma quel

“KIHIHIHIIHIHI!!!” che

era veramente la risata più

accapponapelle che avessi mai

sentito! Poi un'ONDA ENER-

GETICA! Ma invisibile! Una

specie di WOOOOSH Una

pressione invisibile che mi ha

fatto rannicchiare, ed io sono

una piuttosto forte! Poi ho

aperto gli occhi e tutto intorno

era scuro, e c'era la nebbia

dappertutto! Io lo ammetto,

sono un po' fifona a volte, ma

sono più coraggiosa della me-

dia delle persone fifone, quin-

di quando ho visto mi a cugi-

na correre verso il tempio mi-

ca potevo lasciarla sola! E

così, dopo aver chiesto al mio

amico prete di fare qualche

benedizione a casaccio che

non si poteva mai sapere, sono

corsa anch'io verso l'entrata

del tempio. E lì, miei cari

ascoltatori, ohhh lì…

Sono arrivata lì, e lì … Lì è

successa LA TRAGEDIA.

Avete presente le statue in

bronzo che stanno ai lati del

portone del tempio? Voglio

dire, se siete mai stati al tem-

pio shintoista? Ebbene...

HANNO PRESO VITA! SI

SONO MOSSE! SWIIIN! Le

statue cominciano a roteare

quelle lance assurde che ave-

vano come se stessero giocan-

do a cricket, e le palline erava-

mo proprio io e Nariko! E

loro AAAARW! erano proprio

brutte! E noi EEEEWWWW!

All'inizio giuro che ce la sta-

vamo facendo sotto, ma poi io

mi sono detta: ok, sono statue

che si muovono, è una cosa

strana e alluci-

nante, ma mica

posso stare qui a

farmi tranciare

in due! C'era mia

cugina in perico-

lo, che lei mica fa

karate come me;

io ho fatto una mossa tipo

HIAAA! E sono volata oltre la

lancia! Ma poi ho alzato il

viso per vedere se mia cugina

stava bene e... lei era stata

tagliata in due, e sembrava

morta stecchita. Ma aspet-

tate, non preoccupatevi! Io

sono corsa ad abbracciarla

urlando come una pazza, e

mentre pensavo già a come

sarebbe stato tremendo

doverla ricucire per il fu-

nerale ecco che tutto scom-

pare! Tutto! Il tempio, la

nebbia, mia cugina! Spari-

sce ogni cosa, come un mirag-

gio, e io mi ritrovo di nuovo

nella piazza del tempio, e mia

cugina stava benissimo ma

era molto spaventata, eravamo

tutti spaventati, tutta la gente

del posto. Il prete era il più

shockato di tutti, è scappato

via urlando contro dei cereali.

Era come se tutti avessimo

avuto un incubo terribile, un

incubo di quelli che sembrano

veri. Fine.”

È così dunque? La storia di

quello strano episodio? Che

siano stati visioni mistiche di

qualche Kami, della Dea Ama-

terasu, una punizione divina

per la presenza del prete cri-

stiano in virtù del periodo Edo?

Che probabilmente si tratti del

rinomato Padre Nero? O in

giro, nascosti tra gli incensi e

quant'altro, circolavano i fumi

o i vapori di qualche sostanza

allucinogena? A smentire qual-

che dubbio, ho posto una parti-

colare domanda per avere più

informazioni.

”Dunque, ho diciotto anni,

sono

all'ul-

timo

anno

di li-

ceo, i

miei

colori

prefe-

riti

sono il

giallo

e verde, faccio parte del club

di karate. Odori particolari?

Certo! C'era quello buonissi-

mo dello zucchero filato, poi

quello pungente dello yakiso-

be e quello bruciacchiato delle

pannocchie arrostite? Era la

festa di Tanabata, ovvio che

c'erano tanti odori particolari,

ahahah!”

Eccessi di zuccheri? Cibi ava-

riati? Staremo qui a dare una

sfilza d’ipotesi su tutte le pos-

sibili cause e possiamo solo

escludere che si tratti di una

fantasia di una mente non ma-

tura.

Quindi ecco una delle versioni

di quello strano avvenimento e

chissà quanti altri hanno subito

la stessa sorte… o meno.

“Un prete

in un tem-

pio shintoi-

sta, che

mix!”

“Avete presente

le statue in

bronzo che

stanno ai lati del

portone del

tempio? […]

Ebbene...

HANNO PRESO

VITA! SI SONO

MOSSE!”

Page 4: KT 6 Venerdì. 3 Agosto 2012

P A G I N A 4

“Un serial killer,

che aveva ucciso un

sacco di povere

ragazze! Fiuuu, ti

immagini se lo

incontravo davvero?

Ok che sono forte a

karate, ma quello

era sicuramente

armato, mica si

scherza.”

La Fine di un Incubo -servizio di Yamato Yoshitaka-

E rieccoci a raccogliere le voci

del popolo che nonostante in-

formiamo, sono anche i primi

informatori, giacché sono le

fonti per noi e quindi per voi.

È tra queste voci che giunge

ufficiosa le vicende svelte alla

cattura del temuto Serial Killer,

avvenuto giovedì 19 luglio du-

rante l’animato Kanagawa Co-

micon, conosciuto come il “Il

Collezionista di Ossa” che da

un decennio a questa parte, ha

lasciato dietro di sé una scia di

giovani ragazze assassinate e

sfigurate.

La informatrice in questione,

intervistata all’occasione il 22,

è di nuovo Yamada Nami, la

giovane ragazzina dal bel carat-

terino che ha assistito all’arre-

sto di costui… proprio fortuna-

ta, non c’è che dire.

Ma bando alle ciance! E immer-

giamoci sulla faccenda, che per

la presente ragazza è iniziato

tutto con la credenza che si trat-

tasse di un semplice e comune

maniaco di turno.

“Allora, si diceva che in giro

c'era un maniaco che puntava

alle donne. Io credevo si trat-

tasse di un semplice pervertito,

e la sera ero pure andata nel

parco per fare l'esca e cattu-

rarlo a colpi di karate, ma in-

vece ho pescato uno svizzero

scemo che non c'entrava nien-

te, o meglio un po' c'entrava

perché lui è della polizia ma

sembra ingessato come un

maggiordomo... comunque! Io

avevo capito questo, è invece

era un KILLER! Un serial killer,

che aveva ucciso un sacco di po-

vere ragazze! Fiuuu, ti immagini

se lo incontravo davvero? Ok che

sono forte a karate, ma quello era

sicuramente armato, mica si

scherza. Quindi mi ritrovo quel

pomeriggio al Manga Kissa Café,

a lavorare per il Kanagawa Co-

micon e allestire gli stand di

manga. Noi camerieri eravamo in

cosplay, ed io indossavo la tuta

rossa di Asuka, però non avevo la

parrucca perché mi faceva pruri-

to. Mentre ero alle prese con una

tizia vestita da Sailor Mars che si

stava dando fuoco, una mia colle-

ga è venuta dicendomi che c'era

uno strano tipo con la maschera

di V per vendetta, l'hai visto il

film?, e questo tipo si era infilato

nel bagno delle donne... “Un

guardone!” ho subito pensato, e

mi sono fiondata nel bagno a

vedere che diavolo stesse combi-

nando. Ho aperto la porta, e...”

Scambiare un poliziotto per il ma-

niaco? Sembra quasi la situazione

di una Sit Com, specialmente con

un poliziotto di origine straniera,

europea per l’esattezza… Molto

probabilmente si tratta ancora una

volta di confusioni linguistiche

degli immigrati e turisti, che spes-

so finiscono per cadere nei tanti

omofoni della nostra antica lin-

gua… C’è da chiedersi che parole

abbia usato… che con le probabili

attenzioni da host avranno fatto un

mix perfetto!

Comunque sia, la nostra impavida

Otaku dalle vene patriottiche e

giustiziere, pilota dell’EVA 02,

ignara di tutto ciò, si è vista a fac-

cia a faccia con il killer! Motivo di

tanta suspance?

“[…]Dicevo! Sono entrata in

bagno e … E c'era questo tizio

che puntava la pistola alla

testa di una ragazza, una ra-

gazza che conoscevo! Allora

io mi sono paralizzata un po'

dalla paura, lo ammetto, ma

ho provato comunque a tratte-

nerlo fingendo di averli scam-

biati per una coppietta che

voleva fare... giochini un po'

strani, però lo psicopatico non

ci è cascato e se ne è andato

via dalla porta sul retro por-

tandosi la ragazza. A quel

punto è arrivato LUI! Arikado

-san un detective bravissimo!

Un vero eroe! Lui ha intimato

al killer di lasciare andare la

ragazza e lo ha inseguito oltre

la porta. A quel punto anch'io

mi sono svegliata, ispirata dal

suo coraggio, e sono andata a

dire alle guardie del corpo del

detective – lui aveva le guardie

del corpo proprio per cattura-

re il killer – che c'era una

porta in cucina dove potevano

andare per cogliere il killer

alle spalle... IO sono andata

con loro! Ci siamo acquattati

dietro l'angolo, vedevamo la

schiena del pazzo e quella

povera ragazza bionda, noi

vedevamo il killer di spalle e

Arikado-san che gli puntava

la pistola contro. Allora il kil-

ler ha minacciato di uccidere

la ragazza, a me si è fermato il

cuore dallo spavento ma quel-

la meraviglia ambulante di

Arikado-san lo ha fermato con

due colpi di pistola! Mica lo

ha ucciso, eh, lui ha una mira

infallibile, lo ha centrato alla

spalla e alla gamba per met-

K A N A G A W A T I M E S

Page 5: KT 6 Venerdì. 3 Agosto 2012

P A G I N A 5 A N N O I , N U M E R O V I - ¥ 1 5 0

terlo fuori gioco! Io ero tutta

tremante di paura e sollievo,

ma sono corsa verso di loro e

li ho aiutati a sollevare la ra-

gazza bionda che era mezzo

svenuta. Poi è arrivata la poli-

zia, si è fatta una gran confu-

sione, hanno portato via il

pazzo e io... E io me ne sono

andata a casa perché ero stan-

chissima, dopo una giornata

da eroe così. Fine!”

Ed ecco la dinamica dei fatti

avvenuti in quel giorno, in una

sintesi che ha riassunto quasi

tutti gli accadimenti… Il killer

che illude la sorveglianza e un

detective per raggiungere la

sua vittima in maniera che qua-

si creerebbe un paradosso sul

come ci è arrivato. Un’azione

in piena fiera, tra la prontezza

del Detective di poli-

zia Arikado in difesa della sua

compagnia, e il particolare

coraggio di questa ragazza che

nutre una certa ammirazione

sul poliziotto.

L’incubo è finito per le giovani

donne, non v’è più un killer

che si muove come un sempli-

ce maniaco, solo uomini sem-

plici che basta minacciarli per

farli andare via con la coda tra

le gambe.

Anche stavolta è tutto con que-

ste informazioni sull’occasio-

ne… ricordando che anche voi

potrete contribuire al divulga-

mento, che potranno chissà…

aiutare la gente? Adesso abbia-

mo sollevato quelle ragazze

impaurite e quelle famiglie che

sono state vittime, cui noi

esprimiamo il nostro cordoglio.

“Allora il killer

ha minacciato di

uccidere la

ragazza, a me si è

fermato il cuore

dallo spavento ma

quella meraviglia

ambulante di

Arikado-san lo ha

fermato con due

colpi di pistola!”

presso il Kanagawa Hospital

Hobby: lettura

Nel tempo libero: Come det-

to, mi dedico alla lettura. In al-

ternativa, esco a fare una passeg-

giata o ripasso/approfondisco le

basi del mio mestiere.

Parlaci di te: Non c’è molto

da dire, sono solo un medico.

Nome: Johanna

Cognome: Kurt

Soprannome: —

Data e/o luogo di nascita: 14

Gennaio 1987, Londra

Luogo di residenza: Kanaga-

wa, Yokosuka

Cittadinanza/e: Giapponese

Lavoro: medico -in prova-,

Passato: Infelice. Basti sapere

questo.

Presente: Normale. Ho un

buon lavoro ed una casa in cui

vivere.

Futuro: Avere una famiglia,

credo.

Un tuo messaggio persona-

le? —

Intervista a una cittadina

Se siete interessati a far sapere al mondo cosa pensate, non esitate a scriverlo su questo tagliando e spedircelo... per chi non fosse ancora dotato di cellulare.

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Kanagawa, Odowara, KT Building

Osaka

Tel.: 376-34x xxx

Fax: 045-xxx xxxx

Posta elettronica: [email protected]

Vi ricordiamo inoltre, cari lettori, che abbia-

mo continuamente bisogno di nuovi giornali-

sti con la mente sveglia. Non siate timidi e, se

interessati, inviateci il vostro CV al numero

376 34XXXXX

Kanagawa Times

MANGA KISSA CAFÈ Kanagawa, Odowara

“Caldo afoso stringi la città senza respiro”

A chi ci legge Con affetto e stima

La redazione

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Servizio Arretrati: Compila e stacca questo modulo per ricevere le copie delle precedenti uscite

Art. n. Descrizione Q.tà Prezzo Parziale

Modalità di pagamento Assegni

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