KT 6 Venerdì. 3 Agosto 2012
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Transcript of KT 6 Venerdì. 3 Agosto 2012
tropi generando figli nel cui
DNA rimane assopito il gene
licantropico. Deve però interve-
nire un fattore esterno, di solito
il branco di zona, che provvede a
risvegliare questa linea.
Nel branco si passa da cucciolo
ad adolescente, da adolescente a
guerriero, da guerriero a Gam-
ma che sono riconosciuti come
l'élite; di Gamma solo tre posso-
no essere scelti per il titolo di
Delta, che rappresentano le mie
guardie del corpo, una per ogni
famiglia del Branco, fino ad ar-
rivare al vice, il Betha ed all'Al-
pha. Per sfidare un Alpha, un
licantropo deve aver raggiunto
almeno il titolo di Delta. C'è an-
che un altro gradino della scala
gerarchica, diciamo che è il pri-
missimo, ma dura pochi giorni:
chi viene morso o chi viene rico-
nosciuto come un appartenente
alle linee di sangue viene identi-
ficato dal branco come un Mar-
chiato.
A parte il nostro fratello cattura-
to dai Mecha, non è mai succes-
so che qualcuno rifiutasse il do-
no, nonostante i primi tempi sia
dura: bisogna abituarsi ai cam-
biamenti e la mutazione è dolo-
rosa. Lo è ogni volta. Ma alla
fine i vantaggi sono superiori
agli svantaggi: siamo più forti e
veloci di comuni esseri umani,
guariamo molto in fretta e godia-
mo di una connessione intima e
profonda con la terra, molto di
più di quanto molti possano an-
che solo sperare.
Quello che è successo con l’Or-
-serviz io di Tsuya Ookami-
Quanto sto per riportare è il con-
tenuto di un’e-mail inviatami e,
per questo motivo non c’è modo
di sapere se il testo corrisponda
effettivamente a verità. Tuttavia è
mia opinione che nessuno abbia
interesse a mettere in giro false
voci a riguardo, soprattutto visto
l'argomento del messaggio. Il
testo non è stato modificato e
anzi lo riporto ai lettori così
com'è, affinché nessuno venga
influenzato da scelte personali
della sottoscritta.
Buona lettura.
“La conferenza stampa tenuta
dall’Ordine di Shinto sui lican-
tropi è stata lacunosa e di parte:
il mio fratello catturato è stato
indicato come una bestia ed una
cavia, ma noi ragioniamo, sof-
friamo, amiamo… se ci pungete
sanguineremo. L'Ordine di
Shinto ci ha già bollati come
pericolosi animali da studiare e,
se reputati troppo pericolosi,
soppressi.
Siamo un popolo antico; nati
prima degli uomini, vi abbiamo
studiato e ci siamo evoluti con
voi. Eppure trattano la licantro-
pia come una malattia.
Siamo cacciatori, ma non passe-
remmo di certo inosservati cac-
ciando dentro la città. Cerchia-
mo di fare il possibile per limita-
re i danni: ci allontaniamo mol-
to prima del sorgere della luna
piena e ci immergiamo nei bo-
schi dove aspettiamo il momen-
to della mutazione.
La mia gente si divide in tre
rami, riuniti in un unico bran-
co. I rami sono indicati dalla
specie animale a cui facciamo
riferimento. C'è il popolo dei
Lupi, il popolo degli Orsi e il
popolo dei Grandi Felini.
Un'unica, grande famiglia.
Siamo un popolo orgoglioso
ma che ancora crede fortemen-
te nell'onore. Tra di noi, pur
vivendo in una scala gerarchi-
ca ben definita, vige sempre un
grande rispetto. La scalata alla
gerarchia avviene per mezzo di
scontri rituali, di solito in pre-
senza di tutto il branco, senza
che però uno dei due perda mai
la vita. Tra di noi non c'è pec-
cato più grande che togliere la
vita ad un proprio simile. Cosa
di cui purtroppo gli uomini
sembrano fare difetto.
È vero che il dono viene tra-
smesso attraverso un morso, e
di solito avviene nei più giovani
durante la caccia, non con il
plenilunio. Nulla di ciò a cui
diamo la caccia in quel periodo
sopravvive. Alcuni dei più gio-
vani se sono in caccia possono
incontrare umani che per un
motivo o per un altro si metto-
no in mezzo, o ci finiscono per
caso disturbando la caccia.
Cosa che di solito porta a rime-
diarsi un bel morso.
Invece ci sono quelle che noi
chiamiamo le Linee di Sangue.
Sono persone le cui famiglie in
passato si sono unite ai lican-
Lettera di un Licantropo
S O M M A R I O :
Lettera di un
Licantropo
1-
2
Festa e visioni
al Tempio
Shintoista
2-
3
La fine di un
Incubo
4-
5
Intervista a
una Cittadina
5
Haiku della
Settimana
6
Pubblicità 6
Modulo: Servi-
zio Arretrati
6
Kanagawa Times V E N E R D Ì , 3 A G O S T O 2 0 1 2
A N N O I , N U M E R O V I - ¥ 1 5 0
N O T I Z I E D I
R I L I E V O :
Cronaca Bianca
(1-2)
Cronaca Nera
(2-5)
[segue a pag 2]
P A G I N A 2
“Tra di noi non c'è
peccato più grande
che togliere la vita
ad un proprio
simile. Cosa di cui
purtroppo gli
uomini sembrano
fare difetto.”
dine di Shinto è molto triste:
il Mecha Omega è pieno di
buona volontà, ma manca
dell'esperienza necessaria ad
indirizzarla. Temo il fervore
di coloro che si credono nel
giusto e che affidano la loro
vita alle macchine dimenti-
cando che è dalla terra che
veniamo, che è stato il nostro
grembo materno. E mentre le
città crescono i boschi rimpic-
cioliscono ed ogni giorno noi
siamo costretti ad ascoltare il
grido di dolore della foresta
quando gli alberi vengono
abbattuti.
Noi non siamo nemici degli
abitanti di questa città: la
gente dovrebbe temere di più
una creatura che ha a dispo-
sizione una forza illimitata
data dalle macchine ed un ar-
mamentario hi-tech impiegato
per nuocere ai comuni cittadini
ignorando i diritti fondamentali
di una persona piuttosto che di
alcuni elementi che soffrono di
scoppi di furia incontrollata due
volte al mese, generalmente
lontano dai centri abitati. Non è
stata una nostra scelta, siamo
nati così a differenza di chi ha
scelto volontariamente di farsi
iniettare nano macchine. Ma
proprio per questa nostra natu-
ra, ci siamo dati delle regole che
tutto il branco segue stretta-
mente e che ci permettono di
vivere in simbiosi, senza dan-
neggiare la città ed i suoi abi-
tanti. In verità una parte di me
spera che si possa dare la possi-
bilità alla gente di scegliere
questa strada, come i Mecha
fanno con le loro nano mac-
chine: non mi dispiacerebbe
offrire alla gente questo nostro
dono. Dare loro la scelta che a
noi non fu mai concessa.
Spero che questo messaggio
possa raggiungere tutti i citta-
dini di questa città, per far
capire quello che sono vera-
mente i Licantropi: non mostri
pericolosi, ma un popolo fiero
che condivide la sua strada
con gli uomini.
-L’alpha”
K A N A G A W A T I M E S
Festa e visioni al Tempio Shintoista
sono utilizzate le pinze per
tirare fuori le parole, ma
cuscini per rallentarle!
Ebbene, la giova-
ne Yamada Nami, came-
riera del Mankitsu di Odo-
wara, ha subito accolto la
mia ricerca di testimoni e
come un fiume in piena un
po’ sprizzante di vitalità, ci
rivela tutto, ma lasciamo
che riveli tutto.
“Allora, dicevo, mi trova-
vo al tempio per la festa di
Tanabata. Non voglio
sembrare immodesta, ma
dovete sapere che avevo
indosso uno yukata molto
carino: la nonna e Nariko
-Nariko è mia cugina –
-servizio di Yamato
Yoshitaka-
A quattro settimane
da quel particolare
accaduto al Tempio
Shintoista la dome-
nica dell’8 luglio,
per l’occasione del
Tanabata, di cui
sono stati
“partecipi” gente che forse
ben ricorda o ha cancellato
dalla memoria perché
“troppo strano”. Un fatto
davvero strano secondo
alcuni testimoni e una in
particolare, che il giorno
seguente ha rilasciato un
‘intervista per il quale non
avevano detto che ero pro-
prio un'amore. E dunque,
io... AH! Mi chiamo Na-
mi! Yamada Nami, faccio
la cameriera qui ma ormai
ho finito il turno. Allora,
passeggiavo tranquilla
tranquilla con mia cugina
ed un nostro amico che
secondo me, a Nariko...
ghghghgh Io avevo man-
giato un sacco di zucchero
filato – questo ricordatelo
– e avevo appena trovato
in mezzo alla folla nien-
tePROPRIOdimeno che
un prete che conoscevo, vi
immaginate? Un prete in
un tempio shintoista, che
mix! E poi succede! Pri-
Yamada
Nami, 18
anni (foto
di Yamato
Yoshitaka)
Lettera di un Licantropo
P A G I N A 3 A N N O I , N U M E R O V I - ¥ 1 5 0
ma quel
“KIHIHIHIIHIHI!!!” che
era veramente la risata più
accapponapelle che avessi mai
sentito! Poi un'ONDA ENER-
GETICA! Ma invisibile! Una
specie di WOOOOSH Una
pressione invisibile che mi ha
fatto rannicchiare, ed io sono
una piuttosto forte! Poi ho
aperto gli occhi e tutto intorno
era scuro, e c'era la nebbia
dappertutto! Io lo ammetto,
sono un po' fifona a volte, ma
sono più coraggiosa della me-
dia delle persone fifone, quin-
di quando ho visto mi a cugi-
na correre verso il tempio mi-
ca potevo lasciarla sola! E
così, dopo aver chiesto al mio
amico prete di fare qualche
benedizione a casaccio che
non si poteva mai sapere, sono
corsa anch'io verso l'entrata
del tempio. E lì, miei cari
ascoltatori, ohhh lì…
Sono arrivata lì, e lì … Lì è
successa LA TRAGEDIA.
Avete presente le statue in
bronzo che stanno ai lati del
portone del tempio? Voglio
dire, se siete mai stati al tem-
pio shintoista? Ebbene...
HANNO PRESO VITA! SI
SONO MOSSE! SWIIIN! Le
statue cominciano a roteare
quelle lance assurde che ave-
vano come se stessero giocan-
do a cricket, e le palline erava-
mo proprio io e Nariko! E
loro AAAARW! erano proprio
brutte! E noi EEEEWWWW!
All'inizio giuro che ce la sta-
vamo facendo sotto, ma poi io
mi sono detta: ok, sono statue
che si muovono, è una cosa
strana e alluci-
nante, ma mica
posso stare qui a
farmi tranciare
in due! C'era mia
cugina in perico-
lo, che lei mica fa
karate come me;
io ho fatto una mossa tipo
HIAAA! E sono volata oltre la
lancia! Ma poi ho alzato il
viso per vedere se mia cugina
stava bene e... lei era stata
tagliata in due, e sembrava
morta stecchita. Ma aspet-
tate, non preoccupatevi! Io
sono corsa ad abbracciarla
urlando come una pazza, e
mentre pensavo già a come
sarebbe stato tremendo
doverla ricucire per il fu-
nerale ecco che tutto scom-
pare! Tutto! Il tempio, la
nebbia, mia cugina! Spari-
sce ogni cosa, come un mirag-
gio, e io mi ritrovo di nuovo
nella piazza del tempio, e mia
cugina stava benissimo ma
era molto spaventata, eravamo
tutti spaventati, tutta la gente
del posto. Il prete era il più
shockato di tutti, è scappato
via urlando contro dei cereali.
Era come se tutti avessimo
avuto un incubo terribile, un
incubo di quelli che sembrano
veri. Fine.”
È così dunque? La storia di
quello strano episodio? Che
siano stati visioni mistiche di
qualche Kami, della Dea Ama-
terasu, una punizione divina
per la presenza del prete cri-
stiano in virtù del periodo Edo?
Che probabilmente si tratti del
rinomato Padre Nero? O in
giro, nascosti tra gli incensi e
quant'altro, circolavano i fumi
o i vapori di qualche sostanza
allucinogena? A smentire qual-
che dubbio, ho posto una parti-
colare domanda per avere più
informazioni.
”Dunque, ho diciotto anni,
sono
all'ul-
timo
anno
di li-
ceo, i
miei
colori
prefe-
riti
sono il
giallo
e verde, faccio parte del club
di karate. Odori particolari?
Certo! C'era quello buonissi-
mo dello zucchero filato, poi
quello pungente dello yakiso-
be e quello bruciacchiato delle
pannocchie arrostite? Era la
festa di Tanabata, ovvio che
c'erano tanti odori particolari,
ahahah!”
Eccessi di zuccheri? Cibi ava-
riati? Staremo qui a dare una
sfilza d’ipotesi su tutte le pos-
sibili cause e possiamo solo
escludere che si tratti di una
fantasia di una mente non ma-
tura.
Quindi ecco una delle versioni
di quello strano avvenimento e
chissà quanti altri hanno subito
la stessa sorte… o meno.
“Un prete
in un tem-
pio shintoi-
sta, che
mix!”
“Avete presente
le statue in
bronzo che
stanno ai lati del
portone del
tempio? […]
Ebbene...
HANNO PRESO
VITA! SI SONO
MOSSE!”
P A G I N A 4
“Un serial killer,
che aveva ucciso un
sacco di povere
ragazze! Fiuuu, ti
immagini se lo
incontravo davvero?
Ok che sono forte a
karate, ma quello
era sicuramente
armato, mica si
scherza.”
La Fine di un Incubo -servizio di Yamato Yoshitaka-
E rieccoci a raccogliere le voci
del popolo che nonostante in-
formiamo, sono anche i primi
informatori, giacché sono le
fonti per noi e quindi per voi.
È tra queste voci che giunge
ufficiosa le vicende svelte alla
cattura del temuto Serial Killer,
avvenuto giovedì 19 luglio du-
rante l’animato Kanagawa Co-
micon, conosciuto come il “Il
Collezionista di Ossa” che da
un decennio a questa parte, ha
lasciato dietro di sé una scia di
giovani ragazze assassinate e
sfigurate.
La informatrice in questione,
intervistata all’occasione il 22,
è di nuovo Yamada Nami, la
giovane ragazzina dal bel carat-
terino che ha assistito all’arre-
sto di costui… proprio fortuna-
ta, non c’è che dire.
Ma bando alle ciance! E immer-
giamoci sulla faccenda, che per
la presente ragazza è iniziato
tutto con la credenza che si trat-
tasse di un semplice e comune
maniaco di turno.
“Allora, si diceva che in giro
c'era un maniaco che puntava
alle donne. Io credevo si trat-
tasse di un semplice pervertito,
e la sera ero pure andata nel
parco per fare l'esca e cattu-
rarlo a colpi di karate, ma in-
vece ho pescato uno svizzero
scemo che non c'entrava nien-
te, o meglio un po' c'entrava
perché lui è della polizia ma
sembra ingessato come un
maggiordomo... comunque! Io
avevo capito questo, è invece
era un KILLER! Un serial killer,
che aveva ucciso un sacco di po-
vere ragazze! Fiuuu, ti immagini
se lo incontravo davvero? Ok che
sono forte a karate, ma quello era
sicuramente armato, mica si
scherza. Quindi mi ritrovo quel
pomeriggio al Manga Kissa Café,
a lavorare per il Kanagawa Co-
micon e allestire gli stand di
manga. Noi camerieri eravamo in
cosplay, ed io indossavo la tuta
rossa di Asuka, però non avevo la
parrucca perché mi faceva pruri-
to. Mentre ero alle prese con una
tizia vestita da Sailor Mars che si
stava dando fuoco, una mia colle-
ga è venuta dicendomi che c'era
uno strano tipo con la maschera
di V per vendetta, l'hai visto il
film?, e questo tipo si era infilato
nel bagno delle donne... “Un
guardone!” ho subito pensato, e
mi sono fiondata nel bagno a
vedere che diavolo stesse combi-
nando. Ho aperto la porta, e...”
Scambiare un poliziotto per il ma-
niaco? Sembra quasi la situazione
di una Sit Com, specialmente con
un poliziotto di origine straniera,
europea per l’esattezza… Molto
probabilmente si tratta ancora una
volta di confusioni linguistiche
degli immigrati e turisti, che spes-
so finiscono per cadere nei tanti
omofoni della nostra antica lin-
gua… C’è da chiedersi che parole
abbia usato… che con le probabili
attenzioni da host avranno fatto un
mix perfetto!
Comunque sia, la nostra impavida
Otaku dalle vene patriottiche e
giustiziere, pilota dell’EVA 02,
ignara di tutto ciò, si è vista a fac-
cia a faccia con il killer! Motivo di
tanta suspance?
“[…]Dicevo! Sono entrata in
bagno e … E c'era questo tizio
che puntava la pistola alla
testa di una ragazza, una ra-
gazza che conoscevo! Allora
io mi sono paralizzata un po'
dalla paura, lo ammetto, ma
ho provato comunque a tratte-
nerlo fingendo di averli scam-
biati per una coppietta che
voleva fare... giochini un po'
strani, però lo psicopatico non
ci è cascato e se ne è andato
via dalla porta sul retro por-
tandosi la ragazza. A quel
punto è arrivato LUI! Arikado
-san un detective bravissimo!
Un vero eroe! Lui ha intimato
al killer di lasciare andare la
ragazza e lo ha inseguito oltre
la porta. A quel punto anch'io
mi sono svegliata, ispirata dal
suo coraggio, e sono andata a
dire alle guardie del corpo del
detective – lui aveva le guardie
del corpo proprio per cattura-
re il killer – che c'era una
porta in cucina dove potevano
andare per cogliere il killer
alle spalle... IO sono andata
con loro! Ci siamo acquattati
dietro l'angolo, vedevamo la
schiena del pazzo e quella
povera ragazza bionda, noi
vedevamo il killer di spalle e
Arikado-san che gli puntava
la pistola contro. Allora il kil-
ler ha minacciato di uccidere
la ragazza, a me si è fermato il
cuore dallo spavento ma quel-
la meraviglia ambulante di
Arikado-san lo ha fermato con
due colpi di pistola! Mica lo
ha ucciso, eh, lui ha una mira
infallibile, lo ha centrato alla
spalla e alla gamba per met-
K A N A G A W A T I M E S
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terlo fuori gioco! Io ero tutta
tremante di paura e sollievo,
ma sono corsa verso di loro e
li ho aiutati a sollevare la ra-
gazza bionda che era mezzo
svenuta. Poi è arrivata la poli-
zia, si è fatta una gran confu-
sione, hanno portato via il
pazzo e io... E io me ne sono
andata a casa perché ero stan-
chissima, dopo una giornata
da eroe così. Fine!”
Ed ecco la dinamica dei fatti
avvenuti in quel giorno, in una
sintesi che ha riassunto quasi
tutti gli accadimenti… Il killer
che illude la sorveglianza e un
detective per raggiungere la
sua vittima in maniera che qua-
si creerebbe un paradosso sul
come ci è arrivato. Un’azione
in piena fiera, tra la prontezza
del Detective di poli-
zia Arikado in difesa della sua
compagnia, e il particolare
coraggio di questa ragazza che
nutre una certa ammirazione
sul poliziotto.
L’incubo è finito per le giovani
donne, non v’è più un killer
che si muove come un sempli-
ce maniaco, solo uomini sem-
plici che basta minacciarli per
farli andare via con la coda tra
le gambe.
Anche stavolta è tutto con que-
ste informazioni sull’occasio-
ne… ricordando che anche voi
potrete contribuire al divulga-
mento, che potranno chissà…
aiutare la gente? Adesso abbia-
mo sollevato quelle ragazze
impaurite e quelle famiglie che
sono state vittime, cui noi
esprimiamo il nostro cordoglio.
“Allora il killer
ha minacciato di
uccidere la
ragazza, a me si è
fermato il cuore
dallo spavento ma
quella meraviglia
ambulante di
Arikado-san lo ha
fermato con due
colpi di pistola!”
presso il Kanagawa Hospital
Hobby: lettura
Nel tempo libero: Come det-
to, mi dedico alla lettura. In al-
ternativa, esco a fare una passeg-
giata o ripasso/approfondisco le
basi del mio mestiere.
Parlaci di te: Non c’è molto
da dire, sono solo un medico.
Nome: Johanna
Cognome: Kurt
Soprannome: —
Data e/o luogo di nascita: 14
Gennaio 1987, Londra
Luogo di residenza: Kanaga-
wa, Yokosuka
Cittadinanza/e: Giapponese
Lavoro: medico -in prova-,
Passato: Infelice. Basti sapere
questo.
Presente: Normale. Ho un
buon lavoro ed una casa in cui
vivere.
Futuro: Avere una famiglia,
credo.
Un tuo messaggio persona-
le? —
Intervista a una cittadina
Se siete interessati a far sapere al mondo cosa pensate, non esitate a scriverlo su questo tagliando e spedircelo... per chi non fosse ancora dotato di cellulare.
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Kanagawa, Odowara, KT Building
Osaka
Tel.: 376-34x xxx
Fax: 045-xxx xxxx
Posta elettronica: [email protected]
Vi ricordiamo inoltre, cari lettori, che abbia-
mo continuamente bisogno di nuovi giornali-
sti con la mente sveglia. Non siate timidi e, se
interessati, inviateci il vostro CV al numero
376 34XXXXX
Kanagawa Times
MANGA KISSA CAFÈ Kanagawa, Odowara
“Caldo afoso stringi la città senza respiro”
A chi ci legge Con affetto e stima
La redazione
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