Juventus News di Lunedì 17 Novembre 2008

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Trezeguet: Brava Juve, io ritorno in champions Buffon: Ora la Juve è simpa- tica Speciale Nero su Bianco sito di Marcello Chirico PER LO SCUDETTO C’E’ ANCHE LA JUVE Chiellini: Inter favorita ma vogliamo il suo primato Camoranesi: La differenza sono solo i 3 punti Data: Lunedì 17 Novembre 2008 - Anno 2° N. 451 - www.juventusnews.tk Per Info [email protected] Sondaggi di Juventus News Tiago si è risve- gliato? 1 Si, ora è degno di giocare alla Ju- ve 2 No, Ancora gio- ca molto male Puoi votare su juventusnews.tk Vieni su Juventusnews.tk e scarica il Calenda- rio della Juventus 08/09 Prossimo Incontro Vieni su juven- tusnews.tk e re- gistrati per par- tecipare al nuo- vo forum dove ci saranno tanti bianconeri Vai al Canale You Tube di Juventus News http://it.youtube.com/ newsjuventus a riprendersi, segno che non c'era crisi e che noi siamo un gruppo in cui nessuno è indispensabile anche se tutti importanti». Risponde con una battuta a chi gli chiede se abbia fatto sentire la pro- pria voce nello spogliatoio: «Non sono un cantante...». Ibrahimovic è de- terminante per l'Inter, soprattut- to in questo mo- mento. Lo ha ri- badito Mauro Ca- moranesi, pre- miato questa se- ra a Stresa con la "Castagna d'o- ro" dallo Juven- tus club della cit- tadina piemonte- se. «In questo momento la dif- ferenza tra l'Inter e la Juventus so- no i tre punti che le dividono: è troppo presto per parlare di valori assoluti per en- trambe le squa- dre. A San Siro sarà importantis- sima, ma non de- cisiva. Di sicuro noi possiamo dire che lotteremo fino alla fine per lo scudetto». L'italo- argentino si è det- to felice di poter riprendere a gio- care dopo il lungo stop: «Quando io ero fuori, la squa- dra ha cominciato Pag. 6-7 Pag.3 Pag. 9 Pag.2

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Juventus News il Quotidiano della Juventus

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Trezeguet: Brava Juve, io ritorno in champions

Buffon: Ora la Juve è simpa-tica

Speciale Nero su Bianco sito di Marcello Chirico

PER LO SCUDETTO C’E’ ANCHE LA JUVE

Chiellini: Inter favorita ma vogliamo il suo primato

Camoranesi: La differenza sono solo i 3 punti

Data: Lunedì 17 Novembre 2008 - Anno 2° N. 451 - www.juventusnews.tk Per Info [email protected]

Sondaggi di Juventus News

Tiago si è risve-gliato?

1 Si, ora è degno di giocare alla Ju-

ve

2 No, Ancora gio-ca molto male

Puoi votare su

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08/09

Prossimo Incontro

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a riprendersi, segno che non c'era crisi e che noi siamo un gruppo in cui nessuno è indispensabile anche se tutti importanti». Risponde con una battuta a chi gli chiede se abbia fatto sentire la pro-pria voce nello spogliatoio: «Non sono un cantante...».

Ibrahimovic è de-terminante per l'Inter, soprattut-to in questo mo-mento. Lo ha ri-badito Mauro Ca-moranesi, pre-miato questa se-ra a Stresa con la "Castagna d'o-ro" dallo Juven-tus club della cit-tadina piemonte-se. «In questo momento la dif-ferenza tra l'Inter e la Juventus so-no i tre punti che le dividono: è

troppo presto per parlare di valori assoluti per en-trambe le squa-dre. A San Siro sarà importantis-sima, ma non de-cisiva. Di sicuro noi possiamo dire che lotteremo fino alla fine per lo scudetto». L'italo-argentino si è det-to felice di poter riprendere a gio-care dopo il lungo stop: «Quando io ero fuori, la squa-dra ha cominciato

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Trezeguet: Brava Juve, io ritorno in Champions

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facile". Denis ha una forza im-pressionante. Ma il segreto è Lavezzi". La Fiorentina è aggrappata ai gol di Gilardino. "Gli schemi di Prandelli garanti-scono una decina di cross a par-tita. Lì Toni ha stravinto la classi-fica dei cannonieri. E anche Gila può arrivare a trenta reti". L’Udinese ha un parco attaccanti di primo livello. "Di Natale, Quagliarella e Pepe corrono più veloci della palla. Attaccanti a parte, a me piace molto D’Agostino". Milito è andato a segno anche contro la Juve.

"Diego è un fenomeno, ha forza e tecnica. E’ uno da Champions". Ci sarebbe anche la Roma... "Che può rientrare in zona Champions. L’importante è che Totti sia sempre in campo. Anche da fermo". Amauri è in cerca di nazionale. "Il cuore lo porta in Brasile ma i messaggi più belli arrivano da Lippi. Amauri farà bene a sposare il primo progetto vero che gli verrà proposto". Un grande centravanti che porterebbe subito in Italia. "Aguero. Altra categoria: da comprare a qual-siasi cifra". Maradona lo aspetta nella Seleccion. "Diego e l’Argentina: il matrimonio del secolo. Un amore travolgente. Se lo faranno lavorare Diego e l’Argentina avranno molte possibilità di vincere il Mondiale 2010. Partendo dai gol di Aguero e Messi". E il prossimo Pallone d’oro? "A Cristiano Ronaldo. Se lo merita". Chiudiamo con la Juve: cosa regalerebbe alla società bianconera? "Uno stadio da 50.000 posti. Uno stadio da Juve".

"La mia pole-scudetto vede in prima fila Inter e Milan. Poi, ci siamo noi e la Lazio e ancora più dietro Fiorentina e Napoli". Però, attenti: la Juve spaventa sempre i suoi avversari. Sia quando è in testa, sia quando è chiamata a inseguire. Proprio come la Ferra-ri". David Trezeguet ha appena finito di pranzare insieme a un vecchio amico argentino e ad Antonio Caliendo. Firenze è una tappa importante per il suo recu-pero. Il programma di lavoro pre-vede otto ore di terapia nella palestra gestita da Fiorini. Le ginocchia rispondono bene. "Il momento più duro? Dopo l’operazione, quando sono stato 15 giorni im-mobile, con le ginocchia gonfie. Un inferno". Presto tornerà a correre. E a febbraio sarà a disposizione di Ranieri. Con un preciso obietti-vo in testa. "Vincere la Champions. La Juve, battendo il Real al Bernabeu, ha dimostrato di essere alla pari con le grandi d’Europa. E’ il mio sogno nel cassetto". La Juve è tornata protagonista anche in cam-pionato. "E lotterà per il titolo fino all’ultima curva. Con-quistare lo scudetto stavolta avrebbe un sapo-re speciale. E’ una sfida che io, Del Piero, Nedved, Buffon e Camoranesi abbiamo lancia-to quando abbiamo accettato la B. La nostra è stata una splendida pazzia. Le due milanesi hanno ancora qualcosa in più. Ma grazie agli infortuni la Juve ha trovato nuovi titolari come Marchionni e Tiago". Del Piero sta incantando tutti. "E’ il miglior spot per il calcio italiano. In giro ci sono tanti fuoriclasse ma nessuno ha la sua testa e la sua forza d’animo. Farà la differenza per molti anni ancora perché dentro è di ferro". Ranieri è stato molto criticato. Vi assicuro che Ranieri non ha mai rischiato il posto e che nessuno nello spogliatoio ha mai voltato le spalle al tecnico. Neppure per un

secondo". La sfida scudetto passa attraverso i gol di tanti straordinari attaccanti. "Vogliamo partire da Ibra? Presto vincerà il Pallone d’Oro. Restando in casa Inter auguro ad Adriano di ritrovare il sorriso: è l’attaccante più forte che io abbia mai incrociato in Italia". Un suo giudizio su Mourinho. "Mi piace. Mi diverte. Capisco certi suoi attac-chi d’ira. Mourinho viene tormentato con le domande su Mancini. Un incubo, ha fatto be-ne a reagire. I conti si faranno alla fine". La serie A ha rilanciato Ronaldinho. "Al Milan ha trovato la famiglia che cercava. Ha trovato amicizia, lealtà, voglia di allenarsi. E ora che tutti gli occhi sono su Dinho, anche Kakà segnerà valanghe di reti". Il campionato sta proponendo molte squadre emergenti. "Mi piace la Lazio. Non conoscevo Zarate: talento incredibile, salta sempre il primo uo-mo. Micidiale. La Lazio senza le coppe fa paura". E il Napoli? "Ha una voglia tremenda di tornare grande. E ha scelto giovani giusti. Un mio amico tifoso dell’Independiente mi aveva parlato bene di Denis. Mi aveva detto: "Arriva un toro dal gol

Buffon: Ora la Juve è simpatica

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la mia vita, lì ho co-ronato un so-gno». Buffon ricor-da poi le notti inson-

ni di Gattuso su-o compagno di camera in Ger-mania, le acce-sissime sfide a ping-pong con Barone, suo compagno di doppio, e un cu-rioso tuffo di Lippi in un la-ghetto pieno di papere nell'al-bergo azzurro.

«Sicura-mente o-ra la Ju-ve ri-scuote un po' più di simpatia fra tutti i tifosi del calcio. C'è un'aria nuova, qualcosa è cam-biato». E' un Gigi Buffon alllegro e spensierato quel-lo che in diretta tv su Rai 3 da Fabiio Fazio ha presenta-to la sua autobio-grafia 'Numero U-no'. Solo una bat-tuta sull'attuale momento bianco-nero, ma tanti epi-sodi curiosi rac-contati davanti al-le telecamere. «Ho scelto di fare il portiere dopo aver

giocato sei anni da-vanti -racconta Buf-fon- folgorato dall'i-dea di poter avere un completino di-verso, i guanti e il cappellino. Mio pa-dre mi disse: 'Gigi perché non provi? E' solo un gioco. Al-meno per un anno'. E da lì è iniziata la mia avventura». Poi, diversi, gli aneddoti sulla Nazionale e sull'ultimo Mondia-le: «La finale del Mondiale di Berlino è stata la partita del-

Secco: Brava Juve, l’umiltà paga sempre

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"Ad essere umili non si sbaglia mai, quando ab-biamo ricevute critiche perche' stavamo facendo un campionato non in linea con il nostro potenzia-le, abbiamo cam-biato rotta e ab-biamo ripreso a marciare a ritmi piu' consoni alla Juventus". Ales-sio Secco parla del buon momento dei bianconeri ai microfoni di Stadio Sprint. Sette vittorie consecutive tra cam-pionato e Champions League per rilanciarsi e mettersi alle spalle un momento difficile e presen-tarsi al meglio alla sfida contro la capolista Inter. Sabato sera la Vecchia Signora affrontera' a San Siro i nerazzurri di Mourinho e di uno straor-dinario Zlatan Ibrahimovic che ieri, con una dop-pietta, ha steso il Palermo. Ibra e' il grande ex, uno dei big scappato dalla Juventus dopo l'esplosione dello scandalo calcio-

poli. "La questio-ne Ibrahimovic appartiene al passato, al 2006, una storia che tutti conoscono e che e' vecchia 2-3 stagioni - spie-ga il direttore sportivo bianco-nero -. Guardia-mo avanti, abbia-mo preso Amauri che ha caratteri-stiche se voglia-mo simili a Ibra,

siamo contenti di quello che abbiamo e non rim-piangiamo il passato". Sabato prossimo l'Inter do-vra' rinunciare a Cordoba, ammonito ieri a Paler-mo. "Anche noi avevamo due diffidati contro il Genoa, ma Molinaro e Grygera - conclude il ds Secco - sono stati bravi e fortunati e non sono stati ammoniti, sicuramente per noi non avere Cordoba come avversario e' un vantaggio, ma l'Inter ha una rosa talmente importante che lo so-stituira' al meglio".

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Data: Lunedì 17 Novembre 2008 - Anno 2°

Speciale

Giovanili: Allievi a picco, Giovanissimi sempre leader

Risultati altalenanti dal settore giovanile. Vittoria sofferta per la

Berretti che espugna il campo della Pro Vercelli con uno strimin-

zito 2-1. La superiorità tecnica dei bianconeri faceva presagire

un punteggio più rotondo ma i tre punti consentono quanto meno

di riavvicinarsi alle zone alte della classifica. Clamorosa sconfitta

degli Allievi che rimediano quattro sonori ceffoni nella trasferta

di Genova. La Sampdoria appare la formazione più attrezzata

del girone ma l’atteggiamento dei nostri è apparso tutt’altro che

impeccabile confermando le avvisaglie negative registrate nel

turno precedente nel tonfo con il Varese. Convincente afferma-

zione, infine, per i Giovanissimi che sfruttano il fattore casalingo

per imporsi sulla Pro Sesto con un netto 3-1. Ora i bianconeri

hanno un vantaggio di quattro punti sulla seconda e possono fe-

steggiare anche il primato in classifica marcatori di Padovan.

Perché non chiedo scusa a Ranieri

Dopo 27 giorni da incubo, un settebello di vittorie. Che sono significate qualificazione anticipata agli Ottavi di Champions e ritorno –seppur prov-visorio - in testa alla classifica del campionato. Ce ne sarebbe abbastanza per presentare le scuse a Ranieri e andarmi a nascondere, dopo tutte le

contumelie che gli ho tirato dietro. E invece vi spiego perché, pur non esimendomi dai doverosi complimenti, io non ritratto.

Da IL GIORNALE di sabato 15 novembre ‘08

“Giù dal carro, giù dal carro!”. Ormai su Telelombardia o Antenna 3 sta diventando un tormentone, pronunciato sia da chi sta in studio così come da coloro che inviano mail o telefonano da casa. “Chirico, giù dal carro!”. Tradotto, per chi si è perso le puntate precedenti: dopo tutto ciò che ti sei permesso di dire e fare contro Ranieri (vedi t-shirt con scritta Please, mr Tinkerman Go Home!) ora guardati bene dal godere di questo primo

posto della tua Juve, guai a te a salire sul carro dei vincitori. Si esigono, come minimo, le dovute scuse al mister, accompagnate magari da genu-flessioni e preghiere, tipo “o divino Claudio, abbi pietà di questo tapino che ti mancò di rispetto invocando persino la tua immediata epurazione”. Insomma: tutti gli juventini d’Italia possono fieramente festeggiare il ritorno in vetta alla classifica, io no. Come se all’improvviso, in questo Paese, fosse stato abolito il sano, democratico e legittimo diritto di critica. No, cari i miei censori, non chiedo scusa a Ranieri. E mica per superbia o per orgoglio, men che meno per una questione di principio o di rivalsa personale nei confronti del tecnico bianconero – a cui, e non lo dico per otte-nerne indulgenza, ho sempre riconosciuto serietà e preparazione – semplicemente perché ritengo di aver fatto bene. Proprio così, di aver fatto la

cosa giusta. Perché erano, e continuano ad essere ancora oggi, inspiegabili 27 giorni di astinenza dalla vittoria della Signora Juventus. La medesi-ma Juve che, poi, dopo le sonore strigliate pronunciate in diretta tv dal sottoscritto – e accompagnate, se non ricordo male (vero, crocerossine

dell’ultim’ora?) dal consenso della stragrande maggioranza di tifosi bianconeri – ha infilato il fantastico settebello di vittorie. Sottolineo: la mede-sima Juve, falcidiata come quella della crisi dagli infortuni. Senza Buffon, Camoranesi, Trezeguet, Zanetti, Zebina, Legrottaglie per diverse partite e tutti gli altri aggiuntisi strada facendo. Ma - soprattutto - senza uno straccio di gioco. Chi adesso mi spinge giù dal carro e snocciola sentenze

mi spieghi perché, tutto d’un tratto, quella stessa squadra ha ritrovato compattezza, grinta, rabbia, determinazione e un’autorevolezza nel modo di stare in campo sconosciute fino a Napoli. E perché mister Ranieri non sbaglia più né formazione né cambi? Se era deficiente prima, ora non può essere diventato Einstein. Se l’è riconosciuto da solo. Allora ve lo dico io: bisognava suonare la sveglia, servivano quattro bei moccoli gridati a

muso duro all’allenatore in modo da fargli capire che così non poteva andare avanti, che il terzo posto dell’anno scorso non poteva essere un alibi ( e resto dell’idea che poco fece per puntare a qualcosa di meglio), che doveva piantarla di litigare coi senatori e darsi una mossa. La doccia scoz-

zese ha sortito l’effetto voluto. E un “bravo” adesso gli spetta di diritto. Pure la buonanima di mio padre mi rimproverava di brutto se non davo esami all’Università, minacciando di cacciarmi di casa: bene, mi chiusi in casa, diedi tutti gli esami e mi laureai a pieni voti. Il mio piccolo scudetto lo vinsi anche grazie a quelle sculacciate. Adesso allo stesso modo, da tifoso appassionato di Nostra Signora, mi sono sentito in dovere di fare un bel “cazziatone” al nostro mister, e a quanto pare è servito. Quanto al carro, state tranquilli, non ci salgo. Troppo lento, troppo affollato tipo carro-bestiame. Preferisco seguire in auto, con bandiera bianconera fuori dal finestrino. Perché, se permettete, sulla mia macchina faccio quello che mi

pare.

Dopo la bella serie di Vittorie consecutive,

SI

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Per Info:

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è aumentata la tua fiducia a Ranieri?

NO www.nerosubiancoweb.com

Ultimo allenamento prima del riposo

Con la vittoria di ieri sera ai danni del Genoa è terminato ufficialemente il tuor de force, iniziato con la gara di Champions League contro il Real Ma-

drid e conclusosi, appunto, con l'anticipo di ieri contro i liguri. Stamane i ragazzi già a lavoro allo Juventus Center di Vinovo per svolgere

l'ultima seduta di allenamento settimanale, prima del week-end di riposo concesso da Ranieri. Lunedì si comincerà a pensare alla sfida contro i ne-

roazzuri. Oggi, i ragazzi scesi in campo ieri sera hanno svolto taining in palestra per poi affrontare, a fine allenamento, la consueta partitella. Lavo-ro differenziato per Salihamidzic e Zebina. Manninger e Tiago dopo la par-tita col Genoa accusano qualche fastidio: infatti il portiere austriaco è dolo-rante alla schiena mentre il centrocampista portoghese è alle prese con un affaticamento muscolare. I bianconeri, dopo questa serie incredibile di vit-

torie consecutive, ora si godano il meritato riposo. Però, è vietato rilassarsi troppo. Siamo solo all'inizio e come dice il tecnico ''ora si vede l'alba''. Il cammino è ancora lungo e bisogna confermare tutto quello che di buono è stato fatto fin qui. Quindi, rimanere concentrati, pos-

sibilmente con ''un orecchio'' al Renzo Barbera.

Parola d’ordine: calma e sangue freddo.

Dopo 438 giorni siamo tornati là in alto. Grande soddisfazione, però ci tocca restare coi piedi per terra. Se ci esaltiamo, rischiamo di farci male. Se i nostri restano umili, concentrati e grintosi, possono farcela. E noi con loro. Dopo il 4-1 sul Genoa c’è soltanto una cosa da fare: non esaltarsi. Nemmeno farsi sfiorare dal pensiero che ci eravamo sbagliati, e quindi pensare che questa sia una nuova Juve invincibile in

grado di vincere ovunque, contro qualsiasi avversario e in qualsiasi torneo. Non è così. La Juve attuale è il prodotto di una buona rosa, nella quale (per fortuna) sopravvive ancora qualche campione di livello superiore, ma che per ottenere il massimo deve dare sempre il massimo.

Non appena la tensione atletico/nervosa viene meno, questa torna ad essere una squadra normale e, come tale, battibile. Al momento il principale propulsore di questa Juve sono le motivazioni e la voglia spasmodica dei suoi Grandi Vecchi di tornare il più in fretta possibile alla vittoria. Il segreto della ri-conquista, dopo 438 giorni (l'anno scorso lo siamo rimasti fino alla 2° giornata), della cima della classifica in cam-pionato, soprattutto dopo quel mese infernale a cavallo tra metà settembre e metà ottobre funestato dai peggiori incubi, sono proprio loro, i

Del Piero, i Nedved, i Camoranesi. Quelli sempre caricati a pallettoni da contagiare positivamente il resto del gruppo. Nessuna squadra nasce vincente, ma la rende tale una cosa sola: l’abitudine a vincere. Quell’abitudine che Alex, Pavel e Camo conoscono bene e sanno

trasmettere agli altri. Come sta succedendo proprio a questa Juventus dal 21 ottobre scorso. Col Genoa è arrivata la settima vittoria conse-cutiva (quinta in campionato) e centrato il primato in classifica. Meglio di così non si poteva sperare. Adesso vediamo quanto ci restiamo lassù in alto, se solo lo spazio di 48 ore oppure qualcosina in più. Palermo-Chievo- Atalanta - Roma permettendo. La nostra leadership è

affidata a loro, sperare che tutte e quattro ci possano dare una mano è pensiero stupendo ma azzardato. Sarei già contento facessero risul-tato 3 su 4, trascorrerei (in tv) un gran bel week-end. Aiutati che il ciel ti aiuta, dice un vecchio detto, e giovedì sera la Juve si è data parec-

chio una mano da sola. Partendo subito a testa a bassa e sbloccando la gara dopo nemmeno 6 minuti, per poi chiuderla definitivamente dopo altri 20. Poi però, cari ragazzi, si è ballato un po’ troppo e ringraziamo l’assistente di linea Griselli se ha annullato quel goal validissimo

a Milito, perché andare al riposo sul 2-0 anziché sul 2-1 ti fa gestire la ripresa senza ansia. In tutta franchezza, il Genoa avrebbe meritato almeno una rete nella prima frazione di gioco e di uscire dal Comunale con un passivo meno umiliante (2-1 o 3-2 sarebbe stato punteggio

più giusto), per il gioco espresso (complimenti a Gasperini) per le occasioni create, per l’assenza di soggezione nei nostri confronti mostrata per tutti i 90 minuti. Bella squadra davvero. L’ha incontrata in casa pure l’Inter e non è riuscita ad andare oltre lo 0-0, pur giocando quasi per un tempo in superiorità numerica. Questo significa che siamo più forti dei Mourinho-boys? Lo sapremo tra una settimana, ma di sicuro non partiamo battuti. Ultimamente fuori casa abbiamo inanellato ottime prestazioni, soprattutto per quanto attiene l’attenzione in fase difensiva: dopo Napoli siamo stati perforati solo una volta, a Bologna (nessun goal subito al Bernabeu e nemmeno al Bentegodi). Non avessimo in-cassato il goal di Milito su rigore, la retroguardia bianconera sarebbe assolutamente alla pari di quella nerazzurra. Davvero un bel passo

avanti rispetto alla scorsa stagione. Così come i miglioramenti sono evidenti pure sotto porta, dove finalmente la carestia è finita. Adesso si segna che è una bellezza e, deo gratias, riusciamo finalmente a capitalizzare al massimo ciò che costruiamo in fase offensiva. Ciò che il Genoa non è riuscito a fare a Torino, e l’ha pagato. Ma quando la Juve fa la Juve trovano scampo in pochi. Non resta che continuare su

questa strada, augurandoci che la tensione nervosa non venga mai meno.

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www.golmania.it

GIORNO 10 LA PRIMA PUNTATA DELLA WEB-TV DI GOLMANIA

Lunedì 10 novembre alle ore 21 ci sarà la prima storia puntata della web-tv di Golmania. Questa tratterà della domenica calcistica appena tra-

scorsa, ci saranno approfondimenti su tutti i temi più scottanti del week-end. Collegati da due postazioni video differenti ci saranno Marco

Gori, Caporedattore di Firenzeviola.it, Roberto Immesi, direttore di Rosaneronline.it ed un terzo giornalista misterioso che scoprirete nel corso

della serata... Nel frattempo per coinvolgervi ancora di più in questa nuova iniziativa abbiamo deciso di far decidere a voi il nome del pro-

gramma grazie al sondaggio presente nel sito, ecco le possibili opzioni:

Ieri sui campi

Ieri, oggi e domani...

Il calcio su Golamania

La domenica si gioca...oggi si discute

Il terzo tempo

A noi le chiacchiere, a voi lo spettacolo

Zona-gol

Golmania, in linea con la continua espansione del mondo web, intesa come novità tecnologica ed aumento

costante di interesse verso una realtà che si sta imponendo nel panorama dell’informazione come “Il nuovo

che avanza”, amplia il servizio offerto a coloro che sono interessati al “Pianeta calcio” con un’iniziativa che

potrebbe costituire, a livello nazionale, l’innovazione risolutiva per raggiungere, direttamente, l’utenza ed

interagire con essa.

Golmania prepara la realizzazione di un canale televisivo in streaming a cui seguirà la messa a punto di un

palinsesto settimanale molto ambizioso che prevede l’attuazione di:

-Telegiornali giornalieri riportanti tutte le news.

- Interviste ai giocatori, tecnici ed opinionisti nell’ambito calcistico, registrate ed inviate,periodicamente,in

onda, nel corso della settimana di pertinenza tematica.

- Una trasmissione settimanale (probabilmente al lunedì) che tratti i temi della domenica calcistica. Tale

trasmissione sarà condotta nella postazione principale di riferimento da un collaboratore dello staff di

golmania. Nelle altre postazioni video saranno presenti altri collaboratori di golmania oltre a giornalisti,

opinionisti e coloro, appartenenti al mondo del calcio e/o dello sport in generale, che accetteranno l’invito

per una partecipazione ad un sereno e costruttivo dibattito. Nel corso della trasmissione sarà possibile

effettuare interviste telefoniche.

- Altre trasmissioni settimanali potrebbero, eventualmente, trattare argomentazioni riguardanti eventi o

news di rilevanza tale da richiedere un approfondimento delineato da un confronto con i vari “addetti ai

lavori” nel mondo del pallone.

-Un appuntamento televisivo sarà riservato alla presentazione della successiva giornata calcistica con

valutazioni e pronostici riguardanti le partite oltre alle probabili formazioni delle squadre che scenderanno

in campo.

-Chiaramente il tutto non può prescindere da una puntata domenicale di informazione rigardante, in tempo

reale,i risultati delle partite in corso. “Qui Golmania….a voi Stadio” (con il nome dello stadio

interessato)potrebbe essere il titolo della trasmissione ed ,eventualmente, la frase introduttiva alla

comunicazione del cambiamento di un risultato.

-Durante le trasmissioni il pubblico potrà interagire con i conduttori e gli ospiti utilizzando la chat o

telefonando in diretta.

Questa iniziativa, innovativa a livello nazionale, potrebbe proiettare golmania e, di riflesso,

TuttoMercatoWeb in una dimensione di proporzione tale da far assurgere i due siti associati ai primissimi

posti del panorama giornalistico nazionale sui canali televisivi web che rappresentano, in modo prospettico,

una nuova realtà destinata,probabilmente,a sopravanzare le testate cartacee e televisive.

Questo progetto prevede una nuova distribuzione dei ruoli all’interno dello staff in modo tale da poter

coprire, nel migliore dei modi, entrambi i servizi che saranno offerti da golmania: Sito web e canale

televisivo streaming.

Per ulteriori informazioni contattare:

[email protected]

[email protected]

Visitare: www.golmania.it

Chiellini: Inter favorita ma vogliamo il suo primato

Data: Lunedì 17 Novembre 2008 - Anno 2° N. 451 - www.juventusnews.tk Per Info [email protected]

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«L'Inter è la squadra da battere, è campio-ne in carica e si è rin-forzata, quindi parte in prima fila ed è can-didata a vincere, ma noi e il Milan provere-mo a toglierle il pri-mato». Giorgio Chiel-lini lancia la sfida alla squadra di Mourinho, a meno di una setti-mana dalla partita del Meazza in program-ma sabato sera. Il di-fensore bianconero ha già battuto due volte i nerazzurri in casa loro e vuole la terza gioia per scavalcarli in testa al campio-nato: «Ricordo due vittorie a Milano- dice a Sky- nel secondo anno di Capello con una punizione di Del Piero, e quella dell'anno scorso, una grande rivincita dopo l'anno di B». Sabato se la dovrà vedere con I-brahimovic, in formissima come ha dimostrato a Pa-lermo: «Ibra è il miglior attaccante in Italia ma tanto

bisogna marcarlo e lavorare di re-parto. Non è una sfida singola ma è molto affasci-nante, una di quelle che ti porti dentro. Io sono pronto e non ve-do l'ora di scen-dere in campo». Per centrare l'ot-tava vittoria di fila: «La vera Ju-ve è questa, un pò di fortuna fa

parte del periodo positivo ma compensa la sfortuna di inizio campionato- conclude- La no-stra volontà è lottare fino alla fine per vincere qualcosa».

Diego si Confessa “Juve mi interessi”

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Ieri il Werder in-contrerà al We-serstadion il Co-lonia, inutile dire che Diego è chia-mato a risolvere l’incombenza al discussissimo Thomas Schaaf. L’allenamento della vigilia si è svolto sotto un cielo che definire plumbeo è ridutti-vo, ma da queste parti non ci fanno caso e, complice la giornata festiva, il campetto a-diacente allo stadio è stato assalito dai fan. Una folla che al rompete le righe si è riversa-ta attorno al suo numero 10, il quale tra un autografo e una foto ricordo ha accettato di parlarci della sua situazione. L’inizio è stato all’insegna del puro catenaccio: «Per il mo-mento sono concentrato sul Werder e sul Brasile. Dopo il match volerò a Brasilia per l’amichevole con il Portogallo». Doppia vigi-lia, dunque. Quando gli chiediamo se sarà l’occasione per parlare con la nutrita colonia italiana di un possibile trasferimento dalle nostre parti, a Diego scappa da ridere. E parte il contropiede: «Non sarebbe una novi-tà. Kakà, Maicon, Julio Cesar, tutti mi par-lano dell’Italia. Mettiamola così, a 23 anni ho già raggiunto parecchi obiettivi: sono un na-zionale, ho alcuni titoli alle spalle, una car-riera importante davanti a me. Dire se nel mio futuro ci sia l’Italia è complicato, perché io il futuro non lo conosco. Però a questo punto della mia carriera sento l’esigenza di giocare in uno dei principali club europei,

voglio vincere la Champions e possi-bilmente non una volta sola. Questo posso dirlo in tutta sincerità». E qui Diego non si concede al consueto sipa-rietto, re-citando un co-pione che im-

porrebbe qualcosa tipo “vorrei farlo con il Werder”. In realtà butta il sasso e si guarda bene dal ritrarre la mano. La Juve e Diego si parlano ormai da un anno. Perché lo facciano, se il brasiliano ai bianconeri non interessa (la versione uf-ficiale) è un bel mistero. A precisa do-manda Diego risponde così: «La Juve è uno dei grandi club europei, di più al mo-mento non posso dire. Il motivo è sem-plice, a me nessuno ha detto nulla. Mio padre è stato a Torino? Il mio compito è giocare». Si torna al catenaccio dunque, seppure accompagnato da un certo im-barazzo. Infatti subito dopo il ragazzo di Ribeirao Preto concede una nuova aper-tura di credito all’interlocutore, ag-

giungendo: «Ho visto cos’ha combinato Del Piero al Bernabeu. Non tutti i gol sono uguali e segnarne due in quello stadio, a un portiere come Casil-las, significa essere davvero un grandis-simo».

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Juventus La Passione è Ser-vita è già in E-

dicola