Junior / Una fiaba con Silvia UNA GITA INASPETTATA… ALLA ... · sfruttavano quell’occasione per...
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Junior / Una fiaba con Silvia
La scuola di Silvia è in un antico edificio che, all’ultimo piano, custodisce un’antica e misteriosa soffitta, dalla quale provengono strani rumori: l’accesso è da sempre vietato agli studenti e se qualcuno di loro chiedeva informazioni agli insegnanti, questi erano sempre vaghi nelle risposte…A cura di Paola Lorusso
UNA GITA INASPETTATA… ALLA SCOPERTA DI UN TESORO
...Finché, un bel giorno, la Direttrice scolastica entrò in classe di SILvIA e, invece di fare la solita ramanzina, chiese a tutti di mettersi in fila per due. Silvia stringeva la mano di ANDREA in attesa di comprendere cosa sarebbe accaduto. Con grande stupore di tutti la Direttrice li condusse proprio lì, davanti alla porta della tanto sognata soffitta e, tra il timore e la sorpresa, ciascun compagno entrò. Era in ordine e pulita, non c’era nemmeno una ragnatela (che delusione! pensarono i bambini...), ma in compenso c’erano tanti scatoloni sparsi sul pavimento. A ogni bambino ne fu affidato uno, con il compito di non tenere solo per sé il TESORO custodito all’interno. Silvia, piena di curiosità, aprì il suo: trovò fogli sparsi e libri rilegati artigianalmente con dentro racconti e poesie. Si soffermò su un libro alto, dalla copertina di carta crespa, con tanti disegni e una STORIA, che ha deciso di condividere con tutti voi…
ANDIAmO A CONOSCERE vALERIA!
OGGI vI RACCONTO LA STORIA DI vALERIA, UNA bAmbINA
SPECIALE ChE SI SENTIvA SOLA PERChé NON POTEvA mANGIARE
CON I SUOI COmPAGNI. fINChé UN GIORNO…
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UNA GITA INASPETTATA… ALLA SCOPERTA DI UN TESORO
UNA BAMBINA SPECIALEVALERIA era una bimba bassa e mingherlina, ma molto carina, con gli occhi grandi e verdi ed un sorriso che incantava. Aveva, però, un insignificante “difetto”,
era affetta da CELIAChIA. Per questo, era isolata dai suoi coetanei, dai quali si sentiva tanto diversa, si sentiva “malata”. Inoltre ciò che la faceva tanto soffrire era il fatto di non poter neanche mangiare con le compagne alla mensa scolastica: invidiava le sue amiche che pranzavano insieme e sfruttavano quell’occasione per raccontarsi tanti piccoli segreti.Anche quando era a casa, Valeria faceva una vita “ritirata”: infatti, mentre a pranzo e a cena i suoi famigliari si riunivano, lei preferiva mangiare prima, da sola, ciò che la sua mamma preparava apposta per lei,
per poi rifugiarsi in camera sua quando gli altri gustavano il grano della pasta e la farina del pane. Valeria soffriva molto del fatto di non poter mangiare gli stessi cibi che mangiavano gli altri. Valeria si sentiva sola, non sapeva con chi parlare: si era addirittura creata un amico segreto, un
pupazzo inanimato, CUORICINO, che significava tutto per lei, perché solo a lui poteva confidare i suoi pensieri. Anche l’affetto di sua sorella Alessia, ormai, cominciava a non bastarle più.Quel pomeriggio Valeria, poiché dovevano
arrivare le amiche di ALESSIA, decise di nascondersi nell’armadio della loro cameretta, sapendo che le bambine si sarebbero fermate lì a giocare, a parlare di ragazzi, di scuola… Le ragazze parlarono per più di un’ora, poi iniziarono a giocare.
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ECCOVALERIA,UNA BAMBINA BASSA MA CARINA, CON OCChI GRANDI E VERDI. LEI è CELIACA
A CASA, VALERIA MANGIA DA SOLA qUELLO ChE LA MAMMA PREPARA PER LEI E POI SI RIfUGIA NELLA SUA CAMERA
VALERIA NON PUò MANGIARE CON LE COMPAGNE ALLA MENSA DELLA SCUOLAE SI SENTE ESCLUSA
VALERIA RIESCE A CONfIDARE I SUOI TRISTI PENSIERI SOLO AL SUO AMICO SEGRETO: IL PUPAzzO CUORICINO
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Ad un certo punto, una delle bambine disse: “Chissà se tua sorella ha delle amiche con cui giocare, proprio come noi”. Dopo quella frase, le bambine sentirono dei
singhiozzi che provenivano dall’armadio, lo aprirono e vi trovarono Valeria che piangeva, rannicchiata su se stessa. Sua sorella le chiese: “Che ci fai qui? Perché piangi?”. “Piango perché tu hai tante amiche, mentre io nessuna!”. “Dai non fare l’esagerata! Avrai anche tu tante amiche, ne sono sicura!”. E Valeria: “Non ne ho perché soffro di celiachia!”.E Valeria iniziò a raccontare di quanto
fossero insensibili i suoi compagni a scuola, i quali, pur sapendo che lei non poteva, la invitavano per dispetto a mangiare con loro una pizza o un panino.Sua sorella, allora, cercò di tranquillizzarla,
dicendo che si trattava solo di un momento… presto sarebbe passato tutto. Valeria non fu per nulla risollevata da quelle parole.Poi però, qualche giorno dopo, arrivò nella
sua classe un nuovo alunno: Mattia. Il bambino, nei primi giorni, non capiva perché quella ragazzina così carina stesse sempre sola durante la ricreazione, mentre tutti gli altri si riunivano, gustando i loro panini, le loro patatine, le focaccine… “Sarà una fissata con il cibo biologico!”, pensò. L’indomani le si avvicinò con un panino al salame e le disse di assaggiarlo, perché era tutto genuino. Ma lei si ritrasse e gli confidò che non poteva farlo perché era celiaca. Mattia, istintivamente, fece un passo indietro e pensò che si dovesse
trattare di una Malattia strana, forse addirittura contagiosa. Tornando a
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valeria si sente talMente sola, che neanche l’affetto di sua sorella alessia riesce più a bastare
alessia e le sue aMiche sentono qualcuno piangere e trovano valeria nascosta dentro l’arMadio
un giorno,valeria si nasconde in caMerae ascolta i discorsi di sua sorella alessiae delle sue aMiche
valeria racconta a sua sorella e alle aMiche quanto siano insensibili i suoi coMpagni
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casa, il bambino raccontò tutto al suo papà e gli chiese di parlargli della celiachia. Il papà, che era un medico, gli spiegò che non era niente d’infettivo, “mostruoso”, era solo un’intolleranza al glutine che impediva a Valeria di mangiare tutto ciò che voleva. Sorpreso da questa scoperta, Mattia decise
di organizzare una festa, con dei cibi per celiaci, in onore di Valeria, festa alla quale invitò tutti i suoi compagni. Riuscì a convincere anche Valeria, ma senza svelare
niente della sorpresa!Quando la festa ebbe inizio, dopo che i bambini ebbero giocato un po’, la mamma di Mattia disse: “Venite tutti a mangiare”. Ma la sorpresa più grande fu una torta coloratissima che i suoi compagni avevano fatto preparare apposta per lei, sulla quale c’era scritto: «A Valeria, un’amica
“speciale”, con affetto. La quinta C». Questo gesto la commosse e, soprattutto, le fece piacere vedere che tutti i suoi amici avevano mangiato il suo stesso cibo. Anzi, pensarono i suoi amici, quel cibo non era poi così male! E poi l’importante era stare insieme e volersi bene! Valeria finalmente capì che doveva affrontare la vita con
vitalità, energia e felicità.
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la storia pubblicata è stata scritta dalla classe 5ªc del vi circolo didattico “Marinaio d’italia” di brindisi,
e ha vinto il preMio “speciale” (una Macchina fotografica) al bando che aic presentò alle scuole nel 2005-2006. il concorso fu indetto all’interno del progetto “azioni
per ridurre il disagio dei celiaci nella scuola, nel lavoro e nella società” presentato da aic e finanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali lo stesso anno in cui, finalMente,
la legge 123/2005 sancì il diritto al pasto senza glutine per i celiaci nelle Mense pubbliche, coMe quelle scolastiche.
da allora Molte cose sono caMbiate, in Meglio, per i biMbi celiaci!
un giorno Mattia, un alunno arrivato di recente, nota che valeria non Mangiacon gli altri
Mattia convincevaleria a venire alla festa a sorpresa senza svelarle che è in suo onore
grazie a suo padre, Mattia scopre cos’è la celiachia e decide di fare una festa con cibi senza glutine
valeria è felice e gusta insieMe ai suoi coMpagni la torta squisitapreparata apposta per lei!
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