John Bunyan

22
Una biografia, fresca e illuminante, sulla vita del grande “sognatore” di Bedford

description

La biografia del grande "sognatore" di Bedford

Transcript of John Bunyan

“Ecco cotesto sognatore che viene!” (Genesi37:19). Questo versetto biblico campeggia sunumerosi testi che narrano la vita dello“stagnino di Bedford”. Un credente che, graziealla sua fede tenace, ha affrontato scherni eprigionia per proclamare l’Evangelo.

Questa è una delle numerose biografie scritte sulla vita diJohn Bunyan, l’autore de Il Pellegrinaggio del Cristiano, veroe proprio classico della letteratura evangelica mondiale. Il libro abbraccia un ampio periodo della storia religiosainglese, contrassegnato da un fermento spirituale in atto traalcuni credenti evangelici “non corformisti” che, dissentendocon la Chiesa ufficiale, predicavano l’Evangelo in ogni luogo,con semplicità e fervore, fuori dai rigidi schemi formali dellaChiesa di Stato. Bunyan fu uno di questi e, a motivo del suogrande ardore evangelistico, venne prima minacciato, poivessato e quindi imprigionato. Definitivamete liberato dopododici anni, durante una sua “missione di pace”, vennecolpito da una febbre violenta. Aveva sulle labbra le lodi di Dio, quando giunse alla sponda del Fiume senza ponte.

UNA BIOGRAFIA - CORREDATA DAALCUNE IMMAGINI DELL’EPOCA -DELL’AUTORE DEL FAMOSO LIBRO “IL PELLEGRINAGGIO DEL CRISTIANO”

ADI-Media

William H

. Harding

JOHN BUNYAN

ISBN 88 89698 03 9

Una biografia, fresca e illuminante, sulla vita del grande“sognatore” di Bedford

JohnBunyan_Copertina_xp9_Impaginato 19/12/13 10:02 Pagina 1

ADI-Media

JohnBunyan_Impaginato_xp9_Impaginato 19/12/13 09:59 Pagina 3

Titolo originale:“John Bunyan” - Pilgrim and DreamerWilliam Henry Harding Oliphants Ltd. - Londra n.d.

Edizione Italiana:John Bunyan - Pellegrino e Sognatore“Assemblee di Dio in Italia” Ente Morale di Culto D.P.R. 5.12.1959 n.1349 - Legge 22.11.1988 n.517

© Servizio Pubblicazioni ADI-MediaVia della Formica, 23 - 00155 RomaTel. 06/22.51.825 - Fax 06/22.51.432www.adi-media.it

Gennaio 2007 - Tutti i Diritti Riservati

Traduzione e adattamento: F. M. T.

Stampa: Piccole Arti Grafiche - ROMA

ISBN 88-89698-03-9

JohnBunyan_Impaginato_xp9_Impaginato 19/12/13 09:59 Pagina 4

Prefazione

LL a presente cronaca, fresca e illuminante, sulla vita delgrande “sognatore” di Bedford – meglio conosciuto

per Il Pellegrinaggio del Cristiano, vero e proprio classicodella letteratura inglese – è stata realizzata grazie alla visio-ne di un altro “pellegrino”, W. H. Harding.

Quando Harding fu chiamato alla presenza del Re dei ree oltrepassò il grande Fiume, lasciandosi dietro le spogliemortali, molti testimoniarono della sua esistenza luminosa,dedicata al servizio dell’amato Salvatore.

Come Bunyan, mio prezioso amico e compagno di lavo-ro, anche William era un seguace di Cristo, semplice e con-sacrato; non accettava altro titolo che quello di “fratello”, edera affabile con tutti quelli che amavano il Signore in since-rità.

Questo libro postumo fa luce, perciò, anche sulla perso-nalità di Harding e sui suoi veri interessi. Profondamenteumile, egli era un uomo di grande capacità comunicativa,sia a voce sia con la penna, un credente che non aveva tem-po per altri impegni oltre a quello di magnificare Cristo.

Sarebbe stato fra gli ultimi a desiderare elogi da partedegli uomini, perché non “cercava il proprio”; ma da partenostra è doveroso darne testimonianza.

Thomas C. Muir

© 5 ©

JohnBunyan_Impaginato_xp9_Impaginato 19/12/13 09:59 Pagina 5

John Bunyan (1628-1688)

JohnBunyan_Impaginato_xp9_Impaginato 19/12/13 09:59 Pagina 7

Capitolo 1

L’artigianodi Elstow

L’L’autore de Il Pellegrinaggio del Cristiano è uno diquegli uomini che, per una forte personalità, per

una profonda compassione e per aver compiuto im-prese straordinarie e inaspettate, non soltanto ha otte-nuto un’ammirazione generale, ma è diventato unpunto di riferimento prezioso per tante generazioni.

John Bunyan, nel suo abito marrone a tinta unita,con il colletto ben ripiegato e in ordine, con quella ca-ratteristica espressione ammiccante che è un misto digentilezza, di scaltrezza e di umorismo, è una delle fi-gure storiche più popolari in Gran Bretagna. La fami-liarità che abbiamo con l’onesto artigiano di Elstow è

© 9 ©

JohnBunyan_Impaginato_xp9_Impaginato 19/12/13 09:59 Pagina 9

cosa diversa dalla stima con cui ricordiamo altri per-sonaggi del passato. Ancora oggi, se Bunyan passasseper i sentieri alberati di Cambridge, ogni contadinotroverebbe doveroso ospitarlo nella propria cascinaper farlo riposare un po’ e condividere con lui un pastofrugale di pane e formaggio. Ogni umile bracciante te-stimonierebbe come quell’uomo dall’espressione sola-re e lo sguardo raggiante, con la Bibbia sotto braccio,si trovasse a suo agio con la gente comune. So-prattutto, quanti credono nel Signore si affretterebberocon gioia a salutare quel pellegrino della fede.

John Bunyan nacque il 30 novembre 1628 in unacasa di campagna distante circa un chilometro dal vil-laggio di Elstow, nel borgo di Harrowden, non lontanoda Bedford.

© 10 ©

John Bunyan

La casa dove nacque John Bunyan

JohnBunyan_Impaginato_xp9_Impaginato 19/12/13 09:59 Pagina 10

I Bunyan, o Bonyons, o Buignons, erano personeconosciute e, sebbene vivessero in un luogo umile, laloro discendenza si può rintracciare fin dal tempo del-la morte di Riccardo I Cuor di Leone, avvenuta nel1199.

Il nonno paterno di Bunyan, nonostante il declinodella famiglia, possedeva ancora una casa di campa-gna da lasciare in eredità. Egli aveva due figli, Thomased Edward.

Thomas si sposò due volte: la prima a soli dician-nove anni; quattro anni dopo, il giovane vedovo sposòMargareth Bentley, e il suo primogenito fu John, il no-stro caro “pellegrino e sognatore”.

Parte della casa di Harrowden era adibita a offici-na, dove Thomas Bunyan svolgeva l’attività di stagni-no. In quel luogo, il piccolo John osservava il padreche riparava calderoni bucati, pentole e padelle por-tate dalle massaie di Elstow. Il terreno di fronte allacasa digradava verso un bel ruscello, ed era unosplendido campo di gioco per il ragazzo, quando sistancava di osservare le evoluzioni delle scintille nellaforgia o le abili operazioni del padre con lo strumentousato per saldare.

Era una casetta semplice, ma pur sempre una soli-da dimora; la leggenda che i Bunyan fossero una fami-glia di girovaghi e che abitassero in carrozzoni è privadi fondamento.

John aveva appena quindici anni quando sua ma-dre morì, e appena due mesi dopo entrò in famigliauna madre adottiva. Riguardo all’educazione scolasti-

© 11 ©

L’Artigiano Di Elstow

JohnBunyan_Impaginato_xp9_Impaginato 19/12/13 09:59 Pagina 11

ca, un libro di componimenti religiosi intitolato PoesieScritturali, attribuito allo stesso John, afferma nell’in-troduzione che egli frequentò una scuola d’istruzionesecondaria. In questo caso deve essersi trattato di unistituto di Bedford. Alcuni ritengono però che quellofosse un libro spurio, pubblicato dodici anni dopo lamorte di Bunyan.

In ogni modo, l’istruzione del giovane non ebbepretese d’eccellenza. La sua semplicità è chiaramenteespressa nel libro Grazia Abbondante, in cui è scritto:“Nonostante la povertà e indigenza dei miei genitori,Dio li spinse a farmi frequentare la scuola per impara-re a leggere e scrivere”.

Il maestro di scuola che John aveva all’età di diecianni era opprimente e spietato. L’istruzione scolasti-ca del figlio dell’artigiano di Elstow fu simile a quelladi altri ragazzi, suoi compagni d’avventura, con cuigiocava, lottava e si azzuffava negli spazi verdi delvillaggio, dietro una vecchia casa o all’ombra delcampanile.

Il livello d’istruzione dei poveri paesani non era ele-vato, e c’erano poche strutture destinate alla forma-zione. Crescendo, John frequentava compagnie chenon incoraggiavano certo la sua spiritualità. Tuttavia,egli aveva una forte sensibilità per la presenza di Dio,e provava il timore di peccare contro di Lui.

Da bambino John tremava al pensiero del giudiziouniversale. Combattimenti impetuosi e pressanti avve-nivano nella sua anima. Ciò nonostante induriva la co-scienza, e cercava di accompagnarsi agli individui più

© 12 ©

John Bunyan

JohnBunyan_Impaginato_xp9_Impaginato 19/12/13 09:59 Pagina 12

irrequieti del villaggio. Il suo cuore si rattristava, quan-do sentiva imprecare persone che si professavano reli-giose. Gli ideali cristiani riscuotevano la sua ammira-zione, pur avendone una comprensione vaga e impre-cisa. Non poteva sfuggire alla convinzione che loSpirito Santo lo stesse chiamando, e che una misterio-sa Provvidenza lo guidasse e lo proteggesse come unacolonna di nuvola e di fuoco.

Una volta si allontanò da casa tanto da “raggiunge-re il mare”. Non è chiaro se l’episodio avvenne duranteun viaggio in barca sino alla foce del fiume, o in unalunga escursione in campagna. Bunyan lo raccontasoltanto per riferire di uno scampato annegamento.

Il pensiero di una Grazia che vegliava sulla sua vitacompare anche in una breve nota sul periodo del ser-vizio militare. Un giorno gli fu ordinato di montare diguardia. Un commilitone chiese di svolgere quel servi-zio al posto suo, e Bunyan acconsentì. Il suo sostitutofu ucciso da un colpo di moschetto.

Bunyan non precisa se la guerra civile lo trovòschierato con i sostenitori della monarchia o con quel-li del parlamento. Secondo alcuni, il giovane stagninoseguì le idee monarchiche del padre. Altri, invece, os-servando le splendide figure militari presenti nei libri IlPellegrinaggio del Cristiano e La Santa Guerra, pensanoche abbia combattuto per la vittoria del parlamento,nella campagna decisiva del 1645.

In ogni caso, i dettagli della sua vita militare restanooscuri. Nel libro La Santa Guerra, Bunyan mostra fami-liarità con le scene d’assedio. La giovane recluta non

© 13 ©

L’Artigiano Di Elstow

JohnBunyan_Impaginato_xp9_Impaginato 19/12/13 09:59 Pagina 13

restò a lungo nei ranghi, perché le truppe di cui facevaparte furono sbaragliate. L’anno seguente Bunyan tor-nò a Elstow, e nel giro di tre anni mise su famiglia.Tutto ciò che conosciamo della moglie è che era orfana,di famiglia religiosa e molto povera. Si stabilirono inuna piccola casa di poche stanze alla periferia del vil-laggio, conosciuta ancora oggi come “casa Bunyan”.

Non sappiamo com’era ammobiliata. Bunyan ri-corda che tra lui e sua moglie “non c’erano molte sup-pellettili, come piatti o cucchiai”. La giovane portò nel-l’umile abitazione gli insegnamenti di un padre timo-rato di Dio e due suoi libricini, Il Sentiero dell’UomoVerso il Cielo, di Arthur Dent, uno scrittore puritano, eL’Esercizio della Pietà, di Lewis Bayley (già cappellano diCorte del Principe Enrico del Galles. N.d.R.).

Fino a quel momento, Bunyan non aveva manife-stato interesse per la letteratura religiosa. Preferivaascoltare, mescolato fra la gente, le ballate al mercatodi Bedford o le storie degli avventori occasionali chepassavano per la taverna.

Leggendo quei due piccoli libri, e riflettendo suquanto gli diceva la moglie - che spesso riferiva gli in-segnamenti di suo padre - vide accendersi nell’animaun vivo desiderio delle realtà celesti. Non aveva ancorauna comprensione chiara dell’Evangelo, per cui s’im-pegnava nell’osservanza superstiziosa di precetti e dirituali religiosi. Cominciò timidamente a ricercare Dio,come alla cieca.

Le sue riflessioni di quel periodo, caratterizzato damomenti di paura e di entusiasmo, sono state spesso

© 14 ©

John Bunyan

JohnBunyan_Impaginato_xp9_Impaginato 19/12/13 09:59 Pagina 14

interpretate come eccessi di una mente instabile, resasofferente da una vita grigia e difficile; entusiasmi per-donabili, certo, ma privi di una conclusione logica. Inrealtà si tratta di critiche avanzate da persone con po-ca profondità spirituale e con una veduta terrena e li-mitata della vita. Non si può giudicare da un punto divista razionale il travaglio di un’anima che lotta controil peccato e la tentazione. Il percorso di un uomo che siconverte, come quello esposto da Bunyan in GraziaAbbondante, va osservato con occhi illuminati dalloSpirito Santo. D’altronde, lo stesso apostolo Paolo,parlando della propria visione celeste, fu consideratoeccentrico da Agrippa e pazzo da Festo.

Da ragazzo, Bunyan aveva la cattiva abitudine diesprimersi intercalando con molte imprecazioni. Unsolo pungente rimprovero lo curò da questo vizio. Eglici riferisce che l’episodio avvenne al rientro dal servi-zio militare, dopo il suo matrimonio. Si trovava “sottola finestra di un negozio, maledicendo, imprecando efacendo il buontempone come suo solito”. La proprie-taria, “benché fosse una villana scostumata”, si affac-ciò allora lamentandosi di aver tremato all’udire quel-le parolacce. Disse di non aver “mai sentito oltraggipiù spregevoli in tutta la sua vita”, e che “i giovani ditutta la città si sarebbero senz’altro traviati in suacompagnia”.

L’onesta ammissione di Bunyan, uomo sposato, fu:“Desiderai con tutto il cuore di poter tornare bambino,e lasciarmi istruire ancora da mio padre per perdere ilvizio di imprecare; perché, pensai, sono così abituato

© 15 ©

L’Artigiano Di Elstow

JohnBunyan_Impaginato_xp9_Impaginato 19/12/13 09:59 Pagina 15

a farlo che per me è impossibile cambiare … Senzaparolacce, mi sembrava che i miei discorsi non avesse-ro peso né autorità”.

Alcuni storici hanno definito il Bunyan di allora undegenerato. Si tratta di un giudizio troppo severo. Unindividuo merita tale appellativo se ha modi e senti-menti più vili del gruppo sociale cui appartiene; è in-giusto applicarlo a chi si comporta secondo il livellogenerale della massa. Il giudizio accalorato di quella“villana scostumata” è in ogni modo rilevante, ed èconfermato dalla meraviglia dei conoscenti di Bunyanquando quella cattiva abitudine venne improvvisa-mente a cessare. La donna era avvezza alle volgarità,eppure non aveva “mai sentito oltraggi più spregevoliin tutta la sua vita”.

Bunyan confessò di provare un travolgente senso divergogna dinanzi a Dio, e di amore misto a timore perla consapevolezza delle proprie malefatte e della cor-ruzione dell’anima sua. Si riteneva vile e reprobo, ed èindicativo che dalla sua penna uscisse una descrizionetratta dalle lettere di Paolo: “… grazia abbondante peril primo dei peccatori”.

Prima di essere rimproverato da quella donna,Bunyan aveva frequentato regolarmente la chiesa, e,grazie ai due libricini della moglie, aveva maturato il pro-posito di migliorarsi. Inizialmente interpretava la religio-ne come una mera osservanza di regole esteriori. “Aderiicon molto zelo alla religione”, scrive, “andavo in chiesadue volte al giorno, come gli altri; cantavo con trasporto;eppure continuavo a condurre una vita corrotta”.

John Bunyan

© 16 ©

JohnBunyan_Impaginato_xp9_Impaginato 19/12/13 09:59 Pagina 16

Il travaglio per giungere alla luce fu lungo e intenso.Guardava con profonda riverenza quel che avevaun’apparenza di religiosità: “Veneravo tutto ciò che ri-guardava la chiesa (il pulpito, il pastore, i diaconi, ilculto e tutto il resto); consideravo sacro quel che ne fa-ceva parte, specialmente il pastore e i diaconi”. Per l’o-nore e la stima che attribuiva ai servitori di Dio, scriveancora Bunyan, “avrei potuto stendermi ai loro piedi efarmi calpestare da loro. I loro nomi, il loro garbo, leloro opere mi affascinavano e mi conquistavano”.

Un sermone contro chi non osservava il giorno delSignore “per dedicarsi al lavoro, agli sport o ad altroancora” impressionò profondamente il giovane oltrag-giatore sulla via della conversione. Durante la giorna-ta, nonostante le accalorate invettive di quel sermone,si ritrovò immerso nei giochi all’aperto. La sua co-scienza, però, stava scavando un solco nel suo cuore,e lo Spirito Santo contendeva vigorosamente con lui.

Un giorno stava partecipando al cosiddetto gioco“tip-cat”, consistente nel colpire uno stecco con unamazza, quando una voce dall’alto sembrò risuonarenell’intimo della sua anima, dicendo: “Lascerai i tuoipeccati per andare in cielo, o li terrai stretti per andareall’inferno?”. L’impressione di quel richiamo fu così vi-vida che egli rivolse lo sguardo in alto, e gli sembrò divedere con gli occhi della mente il Salvatore che guar-dava in basso, verso di lui, come invitandolo a ravve-dersi per evitare una grave punizione.

I suoi compagni di gioco lo fissarono meravigliati,chiedendosi il motivo di quella brusca interruzione,

© 17 ©

L’Artigiano Di Elstow

JohnBunyan_Impaginato_xp9_Impaginato 19/12/13 09:59 Pagina 17

mentre Bunyan restava in piedi, con il bastone in ma-no, guardando in alto. Presto fu sopraffatto da un sen-so di vergogna al pensiero di essere troppo peccatoreper aspirare al perdono divino. Riprese a giocare con icompagni, ma nella sua mente era angosciato.

Triste e disperato, si convinse che l’unico confortopossibile era l’ignobile compimento del peccato. Eradestinato a una condanna inevitabile, quindi non fa-ceva differenza essere punito per pochi o per moltipeccati.

Continuò con questa convinzione per circa un me-se, indurendo sempre più la propria coscienza.Decisivo, oltre agli episodi citati, fu anche il consigliodi un amico di leggere la Bibbia. Bunyan cominciò cosìad acquisire quella profonda conoscenza delleScritture che gli avrebbe fornito il materiale fondamen-tale per il suo ministero di predicatore e di scrittore.

Sulle prime, l’interesse per la Scrittura era direttoesclusivamente alle pagine storiche. Le epistole non loattiravano ancora. Dichiarò, infatti: “Esse non mi allet-tavano; ignoravo ancora il mio profondo bisogno diCristo”. Al momento, i buoni propositi erano pochi, e siconcentravano soprattutto su un cambiamento esterio-re. Cercava di osservare i comandamenti, e ci riusciva“spesso abbastanza bene”, divenendo talvolta orgo-glioso di sé e pensando “di piacere a Dio e ad ogni uo-mo in Inghilterra”. Non aveva ancora afferrato le veritàprincipali del cristianesimo. Non sapeva cosa fosse lavera trasformazione interiore, la rigenerazione spiri-tuale o la redenzione attraverso il sangue di Cristo.

© 18 ©

John Bunyan

JohnBunyan_Impaginato_xp9_Impaginato 19/12/13 09:59 Pagina 18

Il verdetto che egli stesso pronunciò sul Bunyan diallora è: “Non conoscevo Gesù”.

L’attrazione per gli sport domenicali rappresentavaper lui un grande dilemma. L’argomento era causa diforti divisioni anche a livello sociale. I puritani eranocontrari ai giochi, scontrandosi con le vecchie abitudi-ni sostenute dall’accalorato patrocinio degli Stuart(Casato reale che regnò sulla Scozia e, successiva-mente, sulla Gran Bretagna dal 1371 al 1707. N.d.R.).

Durante il Medioevo, gli sport domenicali eranopermessi dopo la funzione in chiesa. Il movimento del-la Riforma aveva diffuso sentimenti diversi, sulla lineadei Lollardi, contrari a ogni attività mondana, e nonsoltanto di domenica.

La contesa tra fazioni opposte si acuì. Il popolo nonvoleva abbandonare i giochi praticati di domenica ne-gli spazi verdi intorno ai villaggi. I puritani fecero pres-sione per un’osservanza più stretta del divieto, ma ilpartito opposto si appellò a Giacomo I, ottenendo ilsuo sostegno. Questi emanò la dichiarazione comune-mente definita “Libro degli Sport”, con cui permetteva,di domenica, attività come il tiro con l’arco, la danza ealtri passatempi.

La dichiarazione doveva essere letta dal pulpito diogni chiesa, per ordine del re. Vari ministri di cultoprotestarono energicamente, al punto che re Giacomodovette piegarsi e soprassedere. Il conflitto si inasprìnel regno successivo. Il nuovo re e l’arcivescovo dellaChiesa d’Inghilterra appena nominato, di orientamen-to opposto al puritanesimo, si accordarono perché la

© 19 ©

L’Artigiano Di Elstow

JohnBunyan_Impaginato_xp9_Impaginato 19/12/13 09:59 Pagina 19

dichiarazione fosse letta dai pulpiti. Le penalità previ-ste per i pastori ribelli erano tipiche di quei tempi, egiungevano fino alla sospensione dal ministero religio-so e all’esilio.

Questa azione dispotica fu senza dubbio un fattoredecisivo nello scatenarsi della rivolta popolare, sfocia-ta poi nella guerra civile. L’avversione dei puritani aquella dichiarazione si scorge nel proclama del“Parlamento Lungo” del 1644, che vietò tutti gli sportdomenicali e ordinò di bruciare in pubblico il “Librodegli Sport”. Il motivo di quella forte opposizione nonera soltanto il rispetto per il giorno del Signore, ma ilfatto che quelle attività sportive erano associate a fe-stività religiose impregnate di superstizione e di paga-nesimo. Bunyan, che cresceva nella comprensionedelle realtà spirituali, cominciò a vedere in tali occupa-zioni una fiera delle vanità.

Alcuni biografi hanno dipinto la consacrazione diBunyan con tinte d’intransigenza e di fanatismo. Manella sua anima prendeva forma il modello del pelle-grino. Egli detestava “camminare secondo il consigliodegli empi”. Senza dubbio i compagni non condivide-vano le sue aspirazioni. Percorrere il sentiero dell’ub-bidienza che porta al cielo significava dire addio aichiassosi avventori dell’osteria. Il mondo lo avrebbedefinito un “bacchettone”. Chi non avrebbe riso davan-ti al moralismo intransigente di un concittadino finoallora sempre scherzoso e amante della compagnia,che aveva deciso di non frequentare più danze e giochiall’aperto? Si riteneva forse migliore dei suoi avi, che

© 20 ©

John Bunyan

JohnBunyan_Impaginato_xp9_Impaginato 19/12/13 09:59 Pagina 20

da generazioni praticavano il tiro con l’arco dopo ilservizio religioso domenicale?

Ma l’artigiano fece la sua scelta. Smise di danzare.Presto capì che doveva rinunciare anche ad altre cose.Un vero pellegrino doveva separarsi dal mondo nell’in-timo del suo cuore. Un uomo determinato a lasciare LaCittà della Distruzione, con lo sguardo fisso alla PortaStretta, realizza un cambiamento di gusti e di interessi.Il decreto del 1644 vietava la lotta, il tiro, le bocce, lemascherate, le processioni, le danze, e anche il rintoc-co delle campane come segnale d’inizio delle attivitàsportive. Quest’ultima usanza era molto diffusa, alpunto che erano nate varie associazioni di campanari.

La chiesa anglicana di Elstow era stata in passato unmaestoso convento di suore benedettine, al quale erastato aggiunto il campanile. Bunyan non era tra quelliche si appendevano alle corde delle campane per farlesuonare, tuttavia continuava a mischiarsi tra i presenticome un semplice osservatore. Il conflitto che lo affig-geva interiormente lo spingeva a credere che una cam-pana potesse cadere all’improvviso e colpirlo, a causadel suo cuore malvagio. Allora si teneva fuori tiro, al ri-paro di una trave portante, accertandosi che fosse ab-bastanza forte da sopportare il peso di un’eventualecampana in caduta libera. Poi si spostava all’interno delportone pensando che, dopotutto, la campana potevaprecipitare con una certa angolazione e colpire il muro,per poi cadergli addosso di rimbalzo. Dopo di che ra-gionava che persino la torre poteva crollargli addosso; aquesto pensiero si allontanava di corsa.

© 21 ©

L’Artigiano Di Elstow

JohnBunyan_Impaginato_xp9_Impaginato 19/12/13 09:59 Pagina 21

La danza era sempre stata un forte richiamo per lui.Per vincere quest’attrazione impiegò un anno intero.L’agile artigiano aveva spesso accennato passi di dan-za lungo la strada del mercato vecchio. Ora le sue“ciance moralistiche” sarebbero state oggetto di pette-golezzo fra la gente a passeggio nelle serate estive.Non era un asociale e, se fosse stato accusato di rigori-smo, avrebbe rapidamente opposto le sue ragioni, per-ché, come dice egli stesso: “Ero pronto a discutered’argomenti religiosi!”. Era, in effetti, una persona co-municativa, un “parlatore nato”. Non poteva più mi-schiarsi con i peccatori in discorsi polemici o maledirele autorità che vigilavano per far rispettare la legge; maun oratore così dotato non si sarebbe lasciato sfuggirel’occasione di arringare la folla, anche perché allora lareligione era un argomento diffuso e appassionante.

La gente d’oggi parla d’altre cose. Nel XVII secolo,invece, specie negli anni di predominio puritano, par-lare di religione era un evento naturale. Era un’epocadi grandi opportunità spirituali. Talvolta la libertà el’indipendenza di giudizio si manifestavano in modoesuberante, o persino eccentrico, tuttavia erano tempidi risveglio; erano i giorni di Dio.

Proprio allora, Richard Baxter, un predicatore fre-sco nello zelo e maturo nella determinazione, facevascaturire dal pulpito fiumi di verità evangeliche. Parolesublimi di testimonianza e di esortazione risuonavanoin tutto il paese. I credenti erano impegnati a glorifica-re l’Emmanuele. In mezzo alle esclamazioni di lode,che le cose andassero bene o male, possiamo cogliere

© 22 ©

John Bunyan

JohnBunyan_Impaginato_xp9_Impaginato 19/12/13 09:59 Pagina 22

il suono squillante delle preghiere di Rutherford per lasalvezza della Scozia e le note sublimi di George Foxche gridava, volgendo lo sguardo al cielo: “Mi è statoaffidato il compito di condurre le anime a quella luce ea quella grazia per la quale possono conoscere la viadella salvezza”.

Le verità fondamentali del cristianesimo erano ar-gomenti di conversazione diffusi. Si potevano udire ci-tazioni bibliche non soltanto in chiesa, ma anche neisalotti, al mercato, nelle sale da tè e persino in carcere.Purtroppo, le prigioni britanniche erano affollate diservitori di Cristo, perché in campo religioso il governocercava di far prevalere un conformismo forzato.

Un uomo come Bunyan, con una forte personalitàe con una vasta comprensione delle dottrine bibliche,poteva facilmente trovarsi impegnato in qualche dibat-tito; in effetti, è quello che accadeva. Però gli mancavaancora la potenza vivificante dello Spirito Santo, per-ciò non traeva un vero vantaggio da tali discussioni,ma soltanto una soddisfazione personale.

“Ero fiero della mia pietà”, confesserà anni dopo,“in effetti, facevo di tutto per essere visto dagli uominie guadagnare la loro approvazione”. La sua pace eraancora fittizia; ma si avvicinava il momento in cuiavrebbe conosciuto Dio profondamente.

© 23 ©

L’Artigiano Di Elstow

JohnBunyan_Impaginato_xp9_Impaginato 19/12/13 09:59 Pagina 23

JohnBunyan_Impaginato_xp9_Impaginato 19/12/13 09:59 Pagina 24

“Ecco cotesto sognatore che viene!” (Genesi37:19). Questo versetto biblico campeggia sunumerosi testi che narrano la vita dello“stagnino di Bedford”. Un credente che, graziealla sua fede tenace, ha affrontato scherni eprigionia per proclamare l’Evangelo.

Questa è una delle numerose biografie scritte sulla vita diJohn Bunyan, l’autore de Il Pellegrinaggio del Cristiano, veroe proprio classico della letteratura evangelica mondiale. Il libro abbraccia un ampio periodo della storia religiosainglese, contrassegnato da un fermento spirituale in atto traalcuni credenti evangelici “non corformisti” che, dissentendocon la Chiesa ufficiale, predicavano l’Evangelo in ogni luogo,con semplicità e fervore, fuori dai rigidi schemi formali dellaChiesa di Stato. Bunyan fu uno di questi e, a motivo del suogrande ardore evangelistico, venne prima minacciato, poivessato e quindi imprigionato. Definitivamete liberato dopododici anni, durante una sua “missione di pace”, vennecolpito da una febbre violenta. Aveva sulle labbra le lodi di Dio, quando giunse alla sponda del Fiume senza ponte.

UNA BIOGRAFIA - CORREDATA DAALCUNE IMMAGINI DELL’EPOCA -DELL’AUTORE DEL FAMOSO LIBRO “IL PELLEGRINAGGIO DEL CRISTIANO”

ADI-Media

William H

. Harding

JOHN BUNYAN

ISBN 88 89698 03 9

Una biografia, fresca e illuminante, sulla vita del grande“sognatore” di Bedford

JohnBunyan_Copertina_xp9_Impaginato 19/12/13 10:02 Pagina 1