IV DONNE (O QUASI) SOTTO L’ALBERO La Woolf ci porta al ... · Corbaccio, albo illustrato, € 12)...

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IV . CHIARA VALERIO P erché la vita di un pittore non è che questo, ciò che viene visto e che se ne va, scompa- rendo, nell’aria, nella piog- gia, nelle stagioni, negli an- ni, nei becchi famelici dei corvi. Siamo soltanto occhi che cercano ciò che non è rotto o i bordi dove i pezzi rotti possono combaciare tra loro. La prima è Ali Smi- th (L’una e l’altra, Sur, tra- duzione di Federica Aceto, pp. 312, € 17,50) perché in un mondo di definizioni e recin- ti, di generi e di etichette, di passato nemico e futuro ri- cattatorio a niente la storia di due donne, una che per continuare a dipingere, nel quattrocento ferrarese, si traveste da uomo, l’altra, che pur ribattezzandosi Ge- orge, si riscopre figlia, figlia femmina, quando muore la madre. La diversità che ci fece stupendi, per citare Pa- solini e per ringraziare le meraviglie e le esitazioni di Ali Smith. La seconda è Gaia de Be- aumont (I bambini benedu- cati, Marsilio, pp.153, € 16,50) un romanzo che rac- conta l’infanzia spartana e terribile di una bambina na- ta in una famiglia aristocra- tica, la vita esilarante, a leg- gerla, del massimo dell’im- maginazione (un bambino) nel massimo della rigidezza (un’educazione aristocrati- ca). Da questo punto di vi- sta, anche non essendo più bambini, lo si può anche leg- gere – come farò io stessa, ri- leggendolo – come un ma- nuale per trasformarsi in aristocratici, evitando gli ec- cessi dei nuovi ricchi. Un ro- manzo crudele come l’infan- zia. Vivevo con i genitori, un cameriere, un cuoco, due do- mestiche, una governante scozzese, un pesce rosso, un cane. Tanta gente: tutti in un grande appartamento di un palazzo romanzo che, agli occhi di un bambino, non po- teva che sembrare immenso… sterminate erano le sue due enormi logge sulle quali poggia- vano i terrazzi sovrastanti e i grandi portoni principali… que- sto detto non facevo una vita molto differente da quella di tutti gli altri bambini; era solo molto più scomoda e spartana. La terza è Jacky Fleming (Breve storia delle donne, Corbaccio, albo illustrato, € 12) per l’umorismo, la sagacia e la leggerezza con la quale collega, in vignette icastiche nel tratto e nella chiosa, la recente storia pubblica delle donne e i risalen- ti pregiudizi degli uomini che sono il «genere di default» (co- me intitolava Franzen un capi- tolo di un suo romanzo, che non ricordo più quale sia). Marie Curie è l’unica donna scienziato da quando sono comparse le donne. Le ragazze non poteva- no studiare scienza perché il lo- ro apparato riproduttivo le ren- deva irrazionali e il pensiero astratto mal si combinava con le tende. Potevano altresì colle- zionare insetti trovati nel giar- dino di casa. DONNE (O QUASI) SOTTO L’ALBERO La Woolf ci porta al faro, Paolo Poli nel kamasutra La pittrice che si travestì da uomo, bambini beneducati e perché le donne possono collezionare insetti C he la si chiami Torah, o Bibbia, o Antico Testamento, le sue storie parlano di temi attuali. Giustizia e libertà, amore, tradimento, migrazione, gelosia, responsabilità e perdita. I misteri di un popolo e i suoi drammi in seno alla storia del mondo. Serge Bloch, che ha vinto praticamente tutti i premi possibili, ha illuminato il grande volume pubblicato con 1500 illustrazioni e l’autore dei testi, Frédéric Boyer, è un autorevole biblista francese che ha da poco curato una nuova traduzione della Bibbia. Insieme hanno scelto trentacinque storie, dalla Genesi al Libro di Daniele, le hanno riscritte con un linguaggio suggestivo e attuale e arricchite di disegni di cui non va perso neppure un dettaglio. La prima, «La Creazione o le prime parole», ossia i primi due capitoli di Bereshit, la Genesi, vengono presentati così: «Il giorno in cui Dio creò il cielo e la terra, le piante, gli animali... e te e me. Dove si comprese perché la felicità del mondo è poter dare un nome alle cose. E come venne sconfitta la solitudine». Perché, si legge: «Quando tutto è tenebra qualcuno parla ed è luce». ADA TREVES DALLA GENESI AL LIBRO DI DANIELE Giustizia, libertà, amore: tutto il mondo in una Bibbia C on il Diavolo veste Prada, più che chick lit una psicopatologia della vita glamour, Lauren Weinsberger aveva messo brillantemente a frutto i mesi da stagista a Vogue, raccontando, in modo buffo e implacabile ,le nevrosi nascoste dietro i lustrini: stavolta riesuma un passato personale ancor più lontano, quando era una promessa del tennis, per raccontare i chiaroscuri di uno sport affascinante, crudele e solitario (per questo il titolo inglese The singles game è più azzeccato di quello ammiccante italiano). La protagonista è Charlie, giovane e ingenua giocatrice professionista che si rompe il tendine d’Achille sul Centrale di Wimbledon e al rientro dopo la rieducazione decide di cambiare allenatore, look, atteggiamento in campo: diventa la Principessa Guerriera, con tanto di coroncina Swarowski, pronta a dimostrare a se stessa e al mondo intero che valeva la pena rinunciare all’adolescenza per il primo posto nel ranking. Weinsberger evidentemente si diverte a smontare i sogni collettivi, a far vedere che ogni successo ha un lato oscuro. Non a caso sua vera dote è descrivere i cattivi: qui il coach Todd Felter, politically incorrect con proterva fierezza. Ma il livello di Miranda Priestly è lontano, vuoi per l’interpretazione di Meryl Streep, vuoi per l’impareggiabile stato di grazia del primo libro. Il Diavolo non si ripete. RAFFAELLA SILIPO Lauren Weisberger «Il diavolo vince a Wimbledon» Piemme pp. 407, € 19,50 NUOVO ROMANZO DELLA WEISBERGER Il Diavolo adesso gioca a tennis ma Miranda Priestly è lontana Frédéric Boyer e Serge Bloch «Le grandi storie della Bibbia» Rizzoli pp. 528, € 49 La quarta è Virginia Woolf, per questo Natale con Gita al Faro (traduzione di Anna Na- dotti, Einaudi, pp. 216, € 10) per- ché nel capitolo centrale si ap- parecchia un ottimo banchetto, da cui si possono trarre ottime ricette, e perché è sempre utile ricordare che il tempo passa ma la bellezza può fermarlo. E perché ancora, come dice Tan- sley, uno dei personaggi (e degli invitati al desco dei Ramsay) nonostante non arrivi mai nien- te per posta non facciamo altro che aspettare lettere. Anche a Natale, a Natale di più. Inoltre, la traduzione è in technicolor, cioè come nell’originale. La quinta è Paolo Poli, per- ché come osserva Anna Nadot- ti (traduttrice, anche, del ro- manzo di Woolf appena consi- gliato… sì, ogni cosa è collega- ta) non capisco perché non si possa dire, se Elsa Morante è uno scrittore, che Dante è la più grande scrittrice italiana! Paolo Poli legge il Kamasutra (audiolibro, Emons, € 18,50) con la stessa scettica normati- vità con la quale ha letto le ri- cette dell’Artusi. Come quelle, questi spaccati di alcova india- na, sono precetti per migliora- re la propria vita e dunque quella di tutti. Buffi e maliziosi avvenenti, da ascoltare da soli o in compagnia. E qui mi fermo. Inoltre, la copertina, rosa cor- setto è esilarante. La sesta, che non era nel conto, è Fleur Jaeggy (tutti i suoi libri sono pubblicati da Adelphi, l’ultimo si intitola So- no il fratello di XX, pp. 129, € 15), per me Fleur Jaeggy c’è sempre, perché che la cono- scenza sia l’unica forma di per- dono mi pare un ottimo augu- rio per queste feste, e per il re- sto dell’anno. E perché se non l’avete ancora letta, non sapete che fortuna avete a poterla an- cora leggere tutta. c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Le illustrazioni di questo numero sono di Barbara Puliga, Visual Designer che lavora tra Italia e Spagna. Le sue illustrazioni nascono come un sogno: si parte dalla realtà e si arriva in mondi immaginari. www.boilerbeitz.com Chiara Valerio, matematica di formazione, ha scritto romanzi, saggi, racconti e teatro. Lavora per «Ad alta voce» di Radio 3 e collabora con quotidiani e riviste. Per le edizioni Nottetempo dirige la collana di narrativa italiana narrativa.it e per «Tempo di libri», la nuova fiera dell’editoria di Milano, è responsabile del programma generale. Ha tradotto «Flush», «Freshwater» e «Tra un atto e l’altro» di Virginia Woolf. Il suo ultimo romanzo è «Storia umana della matematica» (Einaudi) Chiara Valerio

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CHIARA VALERIO

Perché la vita di unpittore non è chequesto, ciò cheviene visto e chese ne va, scompa-

rendo, nell’aria, nella piog-gia, nelle stagioni, negli an-ni, nei becchi famelici deicorvi. Siamo soltanto occhiche cercano ciò che non èrotto o i bordi dove i pezzirotti possono combaciaretra loro. La prima è Ali Smi-th (L’una e l’altra, Sur, tra-duzione di Federica Aceto,pp. 312, € 17,50) perché in unmondo di definizioni e recin-ti, di generi e di etichette, dipassato nemico e futuro ri-cattatorio a niente la storiadi due donne, una che percontinuare a dipingere, nelquattrocento ferrarese, sitraveste da uomo, l’altra,che pur ribattezzandosi Ge-orge, si riscopre figlia, figliafemmina, quando muore lamadre. La diversità che cifece stupendi, per citare Pa-solini e per ringraziare lemeraviglie e le esitazioni diAli Smith.

La seconda è Gaia de Be-aumont (I bambini benedu-cati, Marsilio, pp.153, €16,50) un romanzo che rac-conta l’infanzia spartana eterribile di una bambina na-ta in una famiglia aristocra-tica, la vita esilarante, a leg-gerla, del massimo dell’im-maginazione (un bambino)nel massimo della rigidezza(un’educazione aristocrati-ca). Da questo punto di vi-sta, anche non essendo piùbambini, lo si può anche leg-gere – come farò io stessa, ri-leggendolo – come un ma-nuale per trasformarsi inaristocratici, evitando gli ec-cessi dei nuovi ricchi. Un ro-manzo crudele come l’infan-zia. Vivevo con i genitori, uncameriere, un cuoco, due do-mestiche, una governantescozzese, un pesce rosso, uncane. Tanta gente: tutti in ungrande appartamento di unpalazzo romanzo che, agliocchi di un bambino, non po-

teva che sembrare immenso…sterminate erano le sue dueenormi logge sulle quali poggia-vano i terrazzi sovrastanti e igrandi portoni principali… que-sto detto non facevo una vitamolto differente da quella ditutti gli altri bambini; era solomolto più scomoda e spartana.

La terza è Jacky Fleming(Breve storia delle donne,Corbaccio, albo illustrato, € 12)per l’umorismo, la sagacia e laleggerezza con la quale collega,in vignette icastiche nel tratto enella chiosa, la recente storiapubblica delle donne e i risalen-ti pregiudizi degli uomini chesono il «genere di default» (co-me intitolava Franzen un capi-tolo di un suo romanzo, che nonricordo più quale sia). MarieCurie è l’unica donna scienziatoda quando sono comparse ledonne. Le ragazze non poteva-no studiare scienza perché il lo-ro apparato riproduttivo le ren-deva irrazionali e il pensieroastratto mal si combinava conle tende. Potevano altresì colle-zionare insetti trovati nel giar-dino di casa.

DONNE (O QUASI) SOTTO L’ALBERO

La Woolf ci porta al faro,Paolo Poli nel kamasutraLa pittrice che si travestì da uomo, bambini beneducati

e perché le donne possono collezionare insetti

Che la si chiami Torah, o Bibbia, o Antico Testamento, le sue storieparlano di temi attuali. Giustizia e libertà, amore, tradimento,migrazione, gelosia, responsabilità e perdita. I misteri di un popolo e

i suoi drammi in seno alla storia del mondo. Serge Bloch, che ha vinto praticamente tutti i premi possibili, ha 

illuminato il grande volume pubblicato con 1500 illustrazioni e l’autore dei testi, Frédéric Boyer, è un autorevole biblista francese che ha da poco curato 

una nuova traduzione della Bibbia. Insieme hannoscelto trentacinque storie, dalla Genesi al Libro diDaniele, le hanno riscritte con un linguaggio suggestivoe attuale e arricchite di disegni di cui non va personeppure un dettaglio. 

La prima, «La Creazione o le prime parole», ossia iprimi due capitoli di Bereshit, la Genesi, vengonopresentati così: «Il giorno in cui Dio creò il cielo e la terra,le piante, gli animali... e te e me. Dove si compreseperché la felicità del mondo è poter dare un nome allecose. E come venne sconfitta la solitudine». Perché, silegge: 

«Quando tutto è tenebra qualcuno parlaed è luce».

ADA TREVES

DALLA GENESI AL LIBRO DI DANIELE

Giustizia, libertà, amore:tutto il mondo in una Bibbia

Con il Diavolo veste Prada, più che chick lit una psicopatologia dellavita glamour, Lauren Weinsberger aveva messo brillantemente afrutto i mesi da stagista a Vogue, raccontando, in modo buffo e

implacabile ,le nevrosi nascoste dietro i lustrini: stavolta riesuma un passato personale ancor più lontano, quando era una promessa del tennis, per raccontare i chiaroscuri di uno sport affascinante, crudele e solitario (per questo il titolo inglese The singles game è più azzeccato di quello ammiccante italiano). La protagonista è Charlie, giovane e ingenua 

giocatrice professionista che si rompe il tendined’Achille sul Centrale di Wimbledon e al rientro dopo larieducazione decide di cambiare allenatore, look,atteggiamento in campo: diventa la PrincipessaGuerriera, con tanto di coroncina Swarowski, pronta adimostrare a se stessa e al mondo intero che valeva lapena rinunciare all’adolescenza per il primo posto nelranking. Weinsberger evidentemente si diverte asmontare i sogni collettivi, a far vedere che ognisuccesso ha un lato oscuro. Non a caso sua vera dote èdescrivere i cattivi: qui il coach Todd Felter, politicallyincorrect con proterva fierezza. Ma il livello di MirandaPriestly è lontano, vuoi per l’interpretazione di MerylStreep, vuoi per l’impareggiabile stato di grazia delprimo libro. Il Diavolo non si ripete. 

RAFFAELLA SILIPO

LaurenWeisberger«Il diavolo

vincea Wimbledon»

Piemmepp. 407, € 19,50

NUOVO ROMANZO DELLA WEISBERGER

Il Diavolo adesso gioca a tennisma Miranda Priestly è lontana

Frédéric Boyere Serge Bloch

«Le grandistorie della

Bibbia»Rizzoli

pp. 528, € 49

La quarta è Virginia Woolf,per questo Natale con Gita alFaro (traduzione di Anna Na-dotti, Einaudi, pp. 216, € 10) per-ché nel capitolo centrale si ap-parecchia un ottimo banchetto,da cui si possono trarre ottimericette, e perché è sempre utilericordare che il tempo passama la bellezza può fermarlo. Eperché ancora, come dice Tan-sley, uno dei personaggi (e degliinvitati al desco dei Ramsay)nonostante non arrivi mai nien-te per posta non facciamo altroche aspettare lettere. Anche aNatale, a Natale di più. Inoltre,la traduzione è in technicolor,cioè come nell’originale.

La quinta è Paolo Poli, per-ché come osserva Anna Nadot-ti (traduttrice, anche, del ro-manzo di Woolf appena consi-gliato… sì, ogni cosa è collega-ta) non capisco perché non sipossa dire, se Elsa Morante èuno scrittore, che Dante è lapiù grande scrittrice italiana!Paolo Poli legge il Kamasutra(audiolibro, Emons, € 18,50)con la stessa scettica normati-vità con la quale ha letto le ri-cette dell’Artusi. Come quelle,questi spaccati di alcova india-na, sono precetti per migliora-re la propria vita e dunquequella di tutti. Buffi e maliziosiavvenenti, da ascoltare da soli o

in compagnia. E qui mi fermo.Inoltre, la copertina, rosa cor-setto è esilarante.

La sesta, che non era nelconto, è Fleur Jaeggy (tutti isuoi libri sono pubblicati daAdelphi, l’ultimo si intitola So-no il fratello di XX, pp. 129, €15), per me Fleur Jaeggy c’èsempre, perché che la cono-scenza sia l’unica forma di per-dono mi pare un ottimo augu-rio per queste feste, e per il re-sto dell’anno. E perché se nonl’avete ancora letta, non sapeteche fortuna avete a poterla an-cora leggere tutta.

c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Le illustrazionidi questo numero sono di 

Barbara Puliga,Visual Designer che lavora tra 

Italia e Spagna.Le sue illustrazioni nascono 

come un sogno: si parte dalla realtà e si arriva in mondi 

immaginari. www.boilerbeitz.com

Chiara Valerio, matematica diformazione, ha scritto romanzi,saggi, racconti e teatro. Lavora

per «Ad alta voce» di Radio 3e collabora con quotidiani e

riviste. Per le edizioni Nottetempodirige la collana di narrativa

italiana narrativa.ite per «Tempo di libri»,

la nuova fiera dell’editoriadi Milano, è responsabiledel programma generale.

Ha tradotto «Flush»,«Freshwater» e «Tra un atto

e l’altro» di Virginia Woolf.Il suo ultimo romanzo

è «Storia umanadella matematica» (Einaudi)

Chiara Valerio