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Cos’è l’immigrazione?L'immigrazione è il trasferimento

permanente o temporaneo di singoli individui o di gruppi di persone in un paese o luogo diverso da quello di origine.

L'immigrazione è uno dei fenomeni sociali mondiali più problematici e controversi.

I paesi destinatari dei fenomeni migratori (principalmente le nazioni cosiddette sviluppate o in via di sviluppo) sono: Italia, America, Germania, Francia, Olanda, Spagna, Regno unito e Svizzera.

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Immigrazione in ItaliaCirca nel 1810 Genova iniziò a registrare un

fenomeno totalmente nuovo

L’immigrazione

persone che si trasferiscono nella città lasciando il proprio paese natale in cerca di benessere e lavoro.Clandestino è colui

che viene illegalmente senza documenti.

Profugo, invece, è colui che lascia la propria patria per condizioni politiche a lui non tollerabili quindi prende la decisione di venire in un paese che più gli sembra ideale legalmente o illegalmente.

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Immigrazione italiana negli Stati Uniti

• Dalla fine dell'800, milioni di italiani, per la maggior parte contadini, provenienti da ogni parte della penisola,  presero la nave per andare negli Stati Uniti d'America, oppure in altri paesi in via di sviluppo e bisognosi di manodopera, come l' America latina ( Argentina, Venezuela, Brasile ecc..), il Canada e l' Australia. 

• Nel primo decennio del nuovo secolo, l'Italia perse più di due milioni di abitanti. Lo scoppio della prima guerra mondiale, interruppe il movimento migratorio durante  il  conflitto, ma  il flusso  verso le  terre straniere riprese subito dopo la fine.

• La simbolica data d'inizio dell'emigrazione italiana nelle Americhe può essere considerata il 4 ottobre 1852.

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Americani a tutti gli effetti.Gli Stati Uniti offrivano grandi spazi e buone occasioni di

lavoro.Agli inizi le difficoltà erano grandi. Gli immigrati si trovavano gettati in un mondo ignoto,in mezzo a gente che non solo parlava una lingua incomprensibile,ma viveva in modo completamente diverso dal loro.

Spesso queste comunità cercavano di vivere nello stesso quartiere, dove si sforzavano di ricostruire ambienti e atmosfere che assomigliassero il più possibile a quelli della patria. Famoso,ad esempio,è il quartiere italiano di Manhattan, a New York,chiamato appunto Little Italy ,cioè Piccola Italia.

Ma poco a poco i costumi,le tradizioni,le culture degli emigranti e quelle degli americani cominciarono a mescolarsi. La maggior parte trovò lavoro, accettando le leggi. Divennero veri e propri cittadini, partecipando alle elezioni politiche.

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Prima ondata di immigrazione.

Dal 1931 ci fu un secondo arresto, dovuto prima di tutto agli Stati Uniti d'America, che limitarono il numero di emigranti ammessi e poi anche dal nostro governo che frenò l'emigrazione all'estero in quel periodo.  

Durante il secondo conflitto mondiale, l'arresto del flusso migratorio fu ancora più cospicuo, questo era dovuto al fatto che i cittadini italiani residenti in alcuni paesi stranieri, venivano considerati "nemici", poichè l'Italia era considerata un nemico politico da combattere.

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Seconda ondata di immigrazione

La seconda ondata di emigrazione, ci fu subito dopo il II conflitto mondiale, tra il 1946 e il 1971. L'emigrazione in questo periodo riprese considerevolmente, continuando a registrare la perdita di intere generazioni di lavoratori. 

Tra la fine dell'800 e l'inizio del 900, milioni di emigranti, partirono principalmente dai porti di Genova, Napoli e Palermo e con minore frequenza anche da altri porti italiani.  Si partiva preferibilmente nei mesi meno freddi (da Marzo ad Ottobre) e soprattutto  nei  mesi estivi.

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Immigrati a bordo - 1892

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Era di fondamentale importanza restare uniti

C’era chi portava con se un familiare (o tutta la famiglia) e chi salpava con altri paesani. Era di fondamentale importanza restare uniti e non perdersi mai di vista. Solo muovendosi in gruppo, si poteva superare quel senso di solitudine e di smarrimento  che  gravava  su ognuno di loro in quel paese così lontano e così diverso, di cui non conoscevano neppure la lingua. 

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I controlli sulle navi

I controlli sugli emigranti iniziavano dalle città di partenza, erano necessari alcuni giorni per poter effettuare tutte le visite mediche ai passeggeri prima di salpare dal porto 

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Video sull’immigrazione degli italiani negli Stati Uniti

https://www.youtube.com/watch?v=hdxV80V7ZKE

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L’immigrazione verso l’Italia

Il flusso delle donne

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 Il flusso di stranieri cominciò a prendere

consistenza solo verso la fine degli anni settanta, sia per la "politica delle porte

aperte" praticata dall'Italia, sia per politiche più

restrittive adottate da altri paesi.

Nel 1981, il primo

censimento Istat degli stranieri in Italia calcolava la

presenza di 321.000

stranieri, di cui circa un terzo "stabili" e il rimanente

"temporanei".

Nel 1982 veniva proposto un

primo programma di regolarizzazion

degli immigrati privi di documenti

Nel 1986 fu varata la prima legge in materia

con cui ci si poneva

l'obiettivo di garantire ai

lavoratori extracomunitari gli

stessi diritti dei lavoratori italiani

Nel 1991 il numero di stranieri residenti

era di fatto raddoppiat

o, passando a

625.000 unità.

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Negli anni novanta il saldo migratorio ha continuato a crescere. Nel 1990 il socialista Claudio Martelli cercò per la prima volta di introdurre una programmazione dei flussi d'ingresso , oltre a costituire una sanatoria per quelli che si trovavano già nel territorio italiano: allo scadere dei sei mesi previsti vennero regolarizzati circa 200.000

•È del 1998 la legge Turco-Napolitano, che cercava di regolamentare ulteriormente i flussi in ingresso, cercando tra l'altro di scoraggiare l'immigrazione clandestina e istituendo, per la prima volta in Italia, i centri di permanenza temporanea per quegli stranieri "sottoposti a provvedimenti di espulsione".

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Il flusso delle donneUn aspetto del fenomeno migratorio che è stato a lungo sottovalutato dagli studiosi di storia contemporanea è sicuramente costituito dal ruolo che hanno rivestito le donne durante la cosiddetta “Grande Emigrazione”. Si era a lungo pensato che la necessità di emigrare avesse riguardato quasi esclusivamente l’universo maschile con le donne costrette a rimanere a casa ad aspettare. In realtà le cose non andarono proprio in questi termini...

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Oltre al ruolo nell’emigrazione attiva, le donne furono protagoniste, loro malgrado, anche quando rimasero al paese ad aspettare. In questo caso il loro compito non fu affatto secondario: bisognava, in primo luogo mandare avanti, da sole, la famiglia, la casa, la terra, occupazioni usuali per una donna, ma si aggiungeva a gravare ancor più, l’amministrazione dei pochi beni rimasti in seguito all’acquisto del biglietto del piroscafo e, soprattutto, la gestione del denaro delle rimesse. L’improvvisa disponibilità economica, unita ai nuovi ruoli sociali ereditati in seguito alla partenza degli uomini, consentì alle donne di acquisire un certo livello di emancipazione impensabile in precedenza.

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Le donne che, invece, vissero in prima persona l’esperienza migratoria, spesso andarono incontro a una vita non molto dissimile a quella che avevano lasciato in patria: la maggior parte di loro raggiunse i propri uomini per continuare a rivestire il solito ruolo di madre, di moglie, di amante. In questo caso l’emancipazione fu più difficile ma non impossibile. Fu ottenuta grazie al lavoro svolto al di fuori del nucleo familiare: le donne che non si industriavano in casa per fabbricare fiori di carta, capi di abbigliamento o come “bordanti” (donne che affittavano camere a connazionali), erano impegnate in fabbrica dove, durante turni massacranti, erano sfruttate e private dei più elementari diritti sindacali.

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Le donne meno “fortunate” dovettero affrontare gli aspetti peggiori del fenomeno migratorio: tra la fine dell’Ottocento e gli albori del nuovo secolo non era difficile imbattersi in cronache e resoconti giornalistici che illustravano casi di sfruttamento minorile ai danni di “giovinette” impiegate come animali da fatica in filande e opifici francesi, o in casi di vera e propria prostituzione, organizzata direttamente da connazionali.

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Traffico di clandestini e Centri di accoglienza in Italia

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CHE COS’E’ L’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA?Negli ultimi tempi quasi tutti i Paesi hanno intensificato i controlli alle frontiere e hanno aumentato i requisiti necessari affinché uno straniero extracomunitario possa entrare nei confini nazionali. Anche in Italia è stato così.

Bisogna fare una distinzione tra:

Clandestini: entrano nel paese senza un regolare visto d’ingesso

Clandestini Irregolari: hanno il visto d’ingresso, ma non il permesso di soggiorno.

I clandestini, secondo la legge italiana, devono essere respinti alla frontiera o espulsi. I clandestini irregolari vanno accompagnati alla frontiera.

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CITTADINI DELLA CEE ED EXTRACOMUNITARI

I cittadini dei paesi della comunità europea che hanno aderito al trattato di Schengen possono liberamente circolare all’interno di tali paesi senza visto di ingresso ma solo con un regolare documento di identità.

Per i cittadini dei paesi al di fuori della CEE (extra comunitari), e in particolare per gli stranieri provenienti da Asia e Africa, le regole sono diverse e le leggi sono più severe.

Ma quali sono i requisiti previsti dalle nostre leggi affinchè uno straniero possa soggiornare regolarmente in Italia?

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LA LEGGE BOSSI-FINIGli stranieri extracomunitari possono entrare in Italia solo con

un visto di ingresso ma per rimanervi per un certo periodo di tempo devono ottenere un regolare permesso di soggiorno:

permesso di soggiorno per lavoro subordinato;

permesso di soggiorno per lavoro stagionale;

permesso di soggiorno per lavoro stagionale pluriennale

Le Autorità Consolari italiane, alle quali viene chiesto il rilascio del visto d'ingresso nel nostro paese, possono negarlo anche con atto non motivato, per motivi di sicurezza

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LA LEGGE BOSSI-FINIIl Permesso di soggiorno è concesso solo se lo straniero ha già

stipulato un "contratto di soggiorno", un contratto cioè tra lo straniero stesso ed il suo datore di lavoro, con il quale quest'ultimo garantisce oltre al lavoro la disponibilità anche di un alloggio.

Il contratto di soggiorno dovrà essere stipulato entro otto giorni dall'ingresso in Italia, presso lo Sportello Unico per l'immigrazione della Provincia nella quale risiede lo straniero.

Il permesso di soggiorno ha la stessa durata del contratto di soggiorno.

In pratica, secondo la legge Bossi-Fini, uno straniero extracomunitario può venire nel nostro Paese solo se ha già un lavoro o se lo trova entro 8 giorni dalla sua venuta in italia!

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DIVIETO DI ESPULSIONE Non possono essere espulsi gli stranieri:

vittima di persecuzioni per motivi di razza, di sesso, di lingua, di cittadinanza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali o sociali.

rischiano di essere rinviati verso un altro Stato nel quale non siano protetti dalla persecuzione.

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IL TRAFFICO DI CLANDESTININegli ultimi anni si è assistito ad un forte aumento del fenomeno dello spostamento di stranieri da un paese ad un altro.

Stranieri extracomunitari sbarcano in Italia nella speranza di trovare lavoro e condizioni di vita migliori. Fuggono alla fame, spesso alla guerra o alla dittatura. Ma in Italia difficilmente possono entrare regolarmente

Quindi?

Entrano illegalmente...

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IL TRAFFICO DI CLANDESTINI -

Perchè giungono in Italia, anche a costo di un viaggio più lungo e spesso letale? scafisti organizzano il trasporto dei migranti verso le coste italiane. Si

fanno pagare molto e ricavano molto. organizzazione criminale a scala piramidale che controlla le partenze e

distribuisce gli immigrati e la loro disperazione nei vari canali malavitosi (ad es. nel campo della prostituzione, dello spaccio di droga, furti o accattonaggio, lavoro nero, ecc.).

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I CENTRI DI ACCOGLIENZA IN ITALIA 1/2

I centri di accoglienza sono strutture destinate a garantire un primo soccorso allo straniero irregolare rintracciato sul territorio nazionale.

L’accoglienza nel centro è limitata al tempo strettamente necessario per stabilire l’identità e la legittimità della sua permanenza sul territorio o per disporne l’allontanamento.

I centri attualmente operativi sono:

Agrigento, Lampedusa; Cagliari, Elmas; Caltanissetta, Contrada Pian del Lago; Lecce – Otranto; Ragusa Pozzallo.

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I CENTRI DI ACCOGLIENZA IN ITALIA 2/2 Centri di accoglienza richiedenti asilo (CARA) sono strutture

nelle quali viene inviato e ospitato per un periodo variabile di 20 o 35 giorni lo straniero richiedente asilo privo di documenti di riconoscimento o che si è sottratto al controllo di frontiera, per consentire l’identificazione o la definizione della procedura di riconoscimento dello status di rifugiato.

Centro di accoglienza a Lampedusa.

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I CENTRI DI ACCOGLIENZA IN SICILIA I centri di accoglienza più importanti sono quelli di

Caltanissetta, nel cuore della Sicila, e il Cda-Cara di Mineo. Vengono utilizzati come zone di smistamento dei migranti

salvati in mare.La maggior parte dichiara alle autorità di voler fare richiesta d’asilo e vengono accolti in un determinato luogo;altri che invece sono destinati all’espulsione,vengono accolti in un complesso separato.

Le espulsioni in Italia sono rare rispetto agli altri paesi.

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COSA SUCCEDE DOPO LO SBARCO

A Lampedusa l’inverno è la stagione con meno affluenza di immigrati a causa delle difficili condizioni climatiche. Durante questa stagione la commissione europea ha deciso di ridurre le operazioni di soccorso in mare.

Il 1 Novembre 2014 si è conclusa Mare nostrum perché è stata giudicata troppo costosa (9 milioni di euro), questa è stata sostituita da Triton.

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Mare Nostrum

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Oggi, il Mar Mediterraneo è un mare condiviso da tante nazioni e popoli, un prezioso e vitale spazio condiviso tra Europa e nord Africa. Il Mar Mediterraneo “sta in mezzo” a due continenti profondamente diversi , come diverse sono le esigenze. Da un lato sicurezza e prosperità, dall’altro sopravvivenza, speranza in una vita diversa . Tutto questo ha avuto delle conseguenze.

Mare Nostrum

Una di queste è la volontà della popolazione africana di fuggire e rifarsi una vita dall’ altra sponda del Mediterraneo più prospera. Centinaia di migliaia tra uomini, donne e bambini, con indescrivibili sacrifici si sono riversati e si riversano su “barconi” sovraffollati alla merce di “scafisti” senza scrupoli. La rotta è quella verso le coste italiane, porte d’ingresso per l’Italia e le altre nazioni europee.

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Ovviamente non sono mancate le tragedie. Risalgono ai primi di ottobre del 2013. ricordiamo in particolare due eventi, uno a un passo dall’Isola dei Conigli a Lampedusa, e il secondo in mare aperto, tra Lampedusa e Malta. In queste due tristi vicende del mare persero la vita centinaia di persone. A seguito dell’aumentato flusso di migranti sin dai primi mesi del 2013. Da quelle tragedie umane, il Governo italiano decise di rafforzare l’intervento per il contrasto all’immigrazione clandestina e il traffico degli esseri umani

Prima di Mare Nostrum…

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L’isola dei ConigliL'imbarcazione era un peschereccio lungo circa 20 metri, salpato dal porto libico di Misurata il 1º ottobre 2013, con a bordo migranti di origine africana provenienti soprattutto : dall'Eritrea, dal Ghana, dalla Somalia, dall'Etiopia e dalla Tunisia. La barca era giunta poco lontano dall'Isola dei Conigli quando l’assistente del capitano ha gettato a terra una torcia infuocata, che è caduta in mezzo alla gente, in una pozza di gasolio.

Ha cominciato così a svilupparsi un incendio. La barca ha girato su se stessa tre volte prima di colare a picco. Il 12 ottobre, si ebbe un totale di 366 vittime accertate. Secondo le dichiarazioni di alcuni sopravvissuti, il barcone avrebbe avuto a bordo 518 persone; il numero risulterebbe dai conteggi dei pulmini che li portavano sul natante a Misurata.

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Il 18 ottobre del 2013 nasce così l’operazione Mare Nostrum (OMN), basata sul controllo dei flussi migratori denominato Costant Vigilance . Vede impegnata la Marina Militare dal 2004 nello Stretto di Sicilia e con aerei pattugliano il mare dal cielo. Mare Nostrum ha così consentito di aumentare la sorveglianza di questo cruciale tratto di mare e monitorare i flussi migratori in partenza dalle coste africane. Tra gli evidenti risultati perseguiti e raggiunti vi è il salvataggio della vita umana in mare. La presenza di almeno cinque navi militari e aerei/elicotteri permettono di rispondere alle chiamate di soccorso in tempi rapidi ed efficaci. Mare Nostrum è dotato anche di medici che soccorrono gli immigrati e curano i casi più critici che poi saranno curati in ospedali più vicini. I medici della Marina insieme ai volontari nei casi d’emergenza trasferiscono i migranti con elicotteri. Durante la consegna dei salvagenti individuali ai migranti, presso gli ospedali civili della Sicilia, eseguono un primo controllo generale su tutti i migranti.

Come è nato Mare Nostrum ?

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Le conseguenze di Mare Nostrum

Circolano diverse cifre riguardo “Mare Nostrum”. Durante l’informativa del 16 ottobre alla Camera sugli sviluppi delle iniziative in materia di gestione dei flussi di migranti nel Mediterraneo, il ministro Alfano ha detto che grazie a “Mare Nostrum” sono stati recuperati dalle navi della Marina Militare circa 100 mila migranti: tra loro, quasi 9 mila erano minorenni. Sempre grazie a “Mare Nostrum” sono stati arrestati oltre 500 scafisti e sequestrate 3 “navi madre”, cioè quelle che trasportano i migranti a una certa distanza dalle coste per poi abbandonarli.

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Il costo dell’operazione Mare Nostrum è di circa 10 milioni di euro al mese. Spese folli che esasperano gli abitanti dell’isola, già costretti a sopportare le ristrettezze imposte dalla particolare economia locale. Nell'isola il costo della vita è divenuto insostenibile e le condizioni economiche degli abitanti non fanno che peggiorare. L’operazione Mare Nostrum è sostenuta unicamente dall’Italia. l’Europa non sembra voler sostenere quest’iniziativa. Gli abitanti di Lampedusa disapprovano i fondi che vengono utilizzati in queste operazioni di soccorso e lamentano mancanza di strutture pubbliche di strade agibili.

Non tutti approvano l’operazione Mare

Nostrum

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Il Tenente di Vascello Catia Pellegrino è il primo capitano donna della Marina Militare e per un anno ha guidato la Nave Libra, l’imbarcazione che l’11 ottobre di un anno fa ha salvato 214 migranti da un terribile naufragio. Una data storica da cui è nata l’operazione Mare Nostrum, in risposta anche alla tragedia di Lampedusa di qualche giorno prima quando furono ripescati 366 cadaveri (oltre a 20 dispersi). Della sua storia Rai Fiction e Corriere della Sera ne hanno fatto una docufiction, La scelta di Catia – 80 miglia a sud di Lampedusa. Un film documentario nato in realtà sul web che racconta gli ultimi 60 giorni di Catia al comando della Libra nello stretto di Sicilia, dove ha salvato un totale di 3000 naufraghi dei cosiddetti “viaggi della speranza”.

La scelta di Catia: 80 miglia a sud di

Lampedusa…

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Al centro della serie web, Catia Pellegrino spiega cosa per lei significa essere una donna che ricopre un ruolo tradizionalmente maschile, le peculiarità con le quali esercita la sua carica, e attraverso di lei il microcosmo della nave, nella quale si mescolano linguaggi e abitudini diverse, il suo equipaggio, una squadra che si va creando giorno dopo giorno, il mare, l’incontro con i migranti e l’esperienza dei salvataggi: l’11 ottobre scorso il Libra ha salvato 212 migranti naufragati a 80 chilometri da Lampedusa. Grazie alle telecamere che in esclusiva assoluta per la serie hanno seguito per alcuni mesi a bordo della Libra la vita di Catia e del suo equipaggio e le azioni di salvataggio, la serie web racconta in presa diretta e da un punto di vista inedito la realtà quotidiana dell’operazione Mare Nostrum, documentando la situazione degli sbarchi nello stretto di Sicilia. VIDEO http://youtu.be/H7LWma67WAA

Il contenuto

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L’operazione Mare Nostrum, è stata ufficialmente chiusa il 1 novembre 2014. Essa è stata sostituita da Triton.

La fine di Mare Nostrum

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Triton

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Triton è un iniziativa nata con l'obiettivo di tenere controllate le frontiere nel mar Mediterraneo. A partire dal 1º novembre 2014, Triton ha sostituito l‘ operazione Mare Nostrum nel presidio dei flussi di migranti, ma non si fermano le tragedie in mare: un gommone diretto verso l'Italia è affondato al largo della Libia. Si contano venti dispersi. "Una volta che partirà Triton" ha dichiarato il ministro dell'Interno, Angelino Alfano "sarebbe difficilmente spiegabile mantenere un'operazione d'emergenza come Mare Nostrum. Dall‘1 novembre, dunque, non ci saranno due linee di protezione, ma Mare Nostrum chiuderà secondo una linea d'uscita che il Governo stabilirà a breve".

Che cos’è Triton?

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Triton schiererà ogni mese due navi d'altura, due navi di pattuglia costiera, due motovedette, due aerei ed un elicottero. L'Italia contribuisce a questa flotta con quasi la metà dei mezzi: un aereo, un pattugliatore d'altura e due pattugliatori costieri. Tra gli altri Paesi europei partecipanti ci sono anche Islanda (con una nave) e Finlandia (un aereo). Il Centro di coordinamento internazionale dell'operazione è stabilito presso il Comando aeronavale della Guardia di finanza a Pratica di Mare (Roma).

I mezzi di Triton

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I mezzi Frontex partiranno da due basi: Lampedusa e Porto Empedocle. Pattuglieranno il Canale di Sicilia ed il Mare Mediterraneo davanti alle coste calabresi tenendosi nell'ambito delle 30 miglia dal litorale italiano. In caso di interventi di ricerca e soccorso potranno comunque spingersi anche oltre. Si tratta di un'operazione molto differente da Mare Nostrum, i cui mezzi arrivano fino a ridosso delle coste libiche per soccorrere imbarcazioni in difficoltà, secondo alcuni incentivando così le partenze dei migranti. Anche il budget è differente: rispetto ai 10 milioni di euro al mese di spese per Mare Nostrum, l’Italia dovrà versare 3 milioni di euro al mese.

Il contributo di Frontex

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Ma tra le associazioni che lavorano con i migranti c'è preoccupazione per la conclusione della missione umanitaria italiana. Diverse associazioni come Unhcr , Amnesty, International, Save the Children, hanno evidenziato i maggiori rischi nel momento in cui non ci saranno più le navi italiane a prestare soccorso a ridosso delle coste libiche. Un cartello di associazioni, tra le quali Arci, Acli e Caritas, ha lanciato un appello al Governo perché non venga interrotta l'operazione Mare Nostrum. « La fine di Mare Nostrum porterà a nuovi morti e nuove stragi» ha detto Oliviero Forti, responsabile immigrazione di Caritas Italiana.

La protesta delle associazioni

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Le persone che si trovavano a bordo sono state salvate a differenza del peschereccio che è affondato

VIDEO: http://www.ecodibergamo.it/videos/video/1008676/

Triton e le sue funzioni Triton oltre che bloccare i flussi migratori clandestini dal 1° novembre ha già sequestrato diversi carichi clandestini come: droghe e diverse materie importate come è successo il 28 novembre quando sulle coste della Sardegna è stato segnalato un peschereccio con a bordo 15 tonnellate di droga. Il veicolo è stata raggiunto sia dagli elicotteri che da un’imbarcazione coinvolta nell’operazione Triton.

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In conclusione…

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PROGETTO REALIZZATO DALLA CLASSE IV A a.s. 2014-2015 SOTTO LA GUIDA DELLA PROFESSORESSA DANIELA VISONE

FONTI:Treccani.it

Scuolanet.itWikipedia.itStudioamerica.itIl Post La Stampa Il Corriere della Sera PanoramaAnsa.it.