Itinerario Domus n. 165 Levi Montalcini e Torino - Levi Montalcini's Turin

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Altre opere realizzate a Torino: 1948, condominio in corso Duca degli Abruzzi 30; 1949, soprelevazione in corso Re Umberto 17 ; 1953, distributore di benzina in corso Massimo D'Azeglio angolo corso Vittorio; 1958, condominio in via Roasio 1; 1958, Stabilimento SAID in via Orbetello 134/18; 1961, villa Montalcini, strada Sei Ville 33; 1963, quartiere Quipp e palazzina Zoppoli e Pulcher in corso Traiano; oltre a numerose tombe al cimitero di Torino. Bibliografia: B. Signorelli, Gino Levi Montalcini architetto razionalista in Torino, in "Dimensione Democratica", marzo 1975; M. Pozzetto, Gino Levi Montalcini 1902 - 1974, in "Studi Piemontesi", marzo 1975; V. Gregotti, Per Levi Montalcini, in "Gran Bazaar", maggio- giugno 1981; E. Levi Montalcini, Attraverso il progetto, in "Gran Bazaar", maggio-giugno 1981; Magnaghi, M. Monge, L. Re, Guida all'architettura moderna di Torino, Designers riuniti, Torino, 1982; E. Levi Montalcini, Villa Colli a Rivara, in "Gran Bazaar", maggio-giugno 1983; E. Levi Montalcini, Architettura moderna e architettura razionalista, in: L. Ferrario, A. Mazzoli (a cura di), Riccardo Gualino, architetture da collezione, Istituto Mides/ Trau, Roma, 1984; E. Levi Montalcini, Il negozio moderno 1930, in: AA.VV.,Via Roma, cinquant'anni di storia immagini e vita di Torino, Mondadori, Milano, 1987; L.Mazza, C. Olmo, (a cura di), Architettura e Urbanistica a Torino1945/1990, Allemandi, Torino, 1991. Other built works in Turin: 1948, corso Duca degli Abruzzi 30 apartment block; 1949, addition of another story at corso Re Umberto 17; 1953, filling station at the corner of corso Massimo D'Azeglio and corso Vittorio; 1958, via Roasio 1 apartment house; 1958, SAID plant at via Orbetello 134/18; 1961, Montalcini House, strada Sei Ville 33; 1963, Quipp District and Zoppoli and Pulcher Building on corso Traiano; numerous tombs in the city cemetery. Bibliography: B. Signorelli, "Gino Levi Montalcini architetto razionalista in Torino," in Dimensione Democratica, March 1975; M. Pozzetto, "Gino Levi Montalcini 1902-1974," in Studi Piemontesi, March 1975; V. Gregotti, "Per Levi Montalcini," in Gran Bazaar, May-June 1981; A. Magnaghi, M. Monge and L. Re, Guida all'architettura moderna di Torino, Designers riuniti, Turin, 1982; E. Levi Montalcini, "Villa Colli a Rivara," in Gran Bazaar, May- June 1983; E. Levi Montalcini, "Architettura moderna e architettura razionalista," in L. Ferrario and A. Mazzoli (Ed.), Riccardo Gualinio, architetture da collezione, Istituto Mides/Trau, Rome, 1984; E. Levi Montalcini, "Il negozio moderno 1930," in Via Roma, cinquant'anni di storia, immagini e vita di Torino, Mondadori, Milan, 1987; L. Mazza, C. Olmo (Ed.), Architettura e urbanistica a Torino 1945/1990, Allemandi, Turin, 1991. Levi Montalcini e Torino La partecipazione all'intenso momento di fervore culturale che fa di Torino, sullo scorcio degli anni Venti "la città più europea", secondo Persico, e in particolare la collaborazione con Pagano, tra il '28 e il '30, segnano profondamente l'orientamento in senso moderno di Gino Levi Montalcini, che trova una prima espressione nei progetti di Palazzo Gualino e della nuova Via Roma a Torino. Ma la sua attività si svolge poi coerentemente lungo un arco di mezzo secolo e, oltre ad affermare una forte ed autonoma capacità propositiva, rispecchia con un certo parallelismo il ruolo che la cultura architettonica torinese ha avuto rispetto al dibattito nazionale. Parallelismo, ma non coincidenza, per uno scarto costante che si avverte tra le sue posizioni e la più consolidata tradizione cittadina. Torinesi sono: la precocità nell'avvertire, alla metà degli anni '20, i fermenti culturali e le aperture alla cultura internazionale; nel corso degli anni '30 il mantenimento di un distacco colto nei confronti delle involuzioni dell'architettura di regime; nel dopoguerra l' attaccamento alla puntigliosa qualità del progetto e all' onestà intellettuale del mestiere come risposta alla crisi dei valori e agli abusi della speculazione. Ma estranei alla cultura cittadina sono gli "eccessi" delle prime sperimentazioni razionaliste, il distacco dalla tradizione, la contrapposizione del "moderno" alla città costruita. Gli edifici conservati a Torino non superano la quindicina, mentre le centinaia di suoi progetti, scritti e splendidi disegni, in parte ancora inediti, conservano un autonomo valore e significato. Emanuele Levi Montalcini e Anna Maritano Levi Montalcini's Turin Gino Levi Montalcini participated in the bustling cultural life that made Turin "the most European city" (in the opinion of Persico) for the brief space of the 1920s. This was especially true of the time when he worked with Pagano from 1928 to 1930, pushing his architecture in a profound Modern direction. The first expression is visible in Turin's Palazzo Gualino and via Roma Nuova. Yet his career coherently spanned half a century and, besides asserting sizeable, independent conceptions, it mirrored in a somewhat parallel fashion the role played by the Turinese architectural culture in the Italian debate. Levi Montalcini's ideas had parallels but did not coincide, for his position was constantly separated from the town's more solid tradition. These attributes were Turinese: the architect's precocious noting of the international cultural ferment and the interest in it in the mid-1920s; during the 1930s he maintained a cultured detachment from the inward-looking Fascist architecture; and after the Second World War the artist's attachment to stubborn design quality and the intellectually honesty of the profession in reply to the crisis of values and the abuses of speculative building. But the following traits were alien to Turinese culture: the "immoderation" of the early Rationalist experiments; the distancing himself from tradition; and the contrast of the "Modern works" to the existing urban fabric. Not more than fifteen-odd constructions still stand there, while the hundreds of his designs, writings and splendid drawings (partially unpublished) maintain an autonomous worth and significance. Emanuele Levi Montalcini e Anna Maritano Gino Levi Montalcini nasce a Milano nel 1902. Vive e studia a Torino dove si laurea nel 1925. Tra il '28 e il '30 firma con Pagano alcuni tra i primi progetti razionalisti italiani, tra i quali Palazzo Gualino e la nuova Via Roma. Partecipa al gruppo MIAR. Pubblica su Casabella e Domus, partecipa alle Triennali e ai maggiori concorsi nazionali, progetta padiglioni per mostre, allestimenti di piroscafi e teatri, negozi, colonie per l'infanzia, ville e interni. Durante la guerra, perseguitato per ragioni razziali, si rifugia a Firenze. Dopo la guerra è membro dell'APAO; partecipa a molti concorsi, vincendo quello per la nuova sede dell'Università di Torino; svolge attività professionale qualificata con progetti per l' INA-Casa, condomini signorili, cinema, stabilimenti industriali. E' docente ordinario di Composizione Architettonica a Palermo, Padova, Torino. Muore a Torino nel 1974. Gino Levi Montalcini was born in Milan in 1902. He lived and attended school in Turin, where he graduated in 1925. From 1928 to 1930 he and Pagano designed some of the early Italian Rationalist schemes, including the Palazzo Gualino and via Roma Nuova. The architect was a member of the MIAR group. His works appeared in Casabella and Domus, he took part in the Triennale shows and the chief national competitions. Levi Montalcini created exhibition pavilions, theater and steamship interiors, shops, children's holiday camps, houses and interior designs. Persecuted during the war for reasons of race, he hid in Florence. After the war he joined the APAO; he participated in a host of competitions, winning the one for the new facilities of the University of Turin; the architect's career of fine structures embraced designs for the Public Housing Institute, posh apartment buildings, movie theaters and factories. He taught Architectural Composition in Palermo, Padua and Turin. He died there in 1974. Domus 824 Marzo March ’00 Itinerario Itinerary 165 23 22 1 2 3 21 5 6 7 8 9 10 11 12 12 13 14 15 16 17 18 19 20 23 23 12 16 Levi Montalcini e Torino / Levi Montalcini's Turin

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L'itinerario di Domus guida all'architettura di Gino Levi Montalcini (1902 – 1974), protagonista dell'architettura torinese del XX sec.(allegato a Domus 824, marzo 2000)This Domus itinerary guide us to the architecture of Gino Levi Montalcini (1902 – 1974), one of the italian architectects who made the 20th century Turin.

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Altre opere realizzate a Torino:1948, condominio in corso Ducadegli Abruzzi 30; 1949,soprelevazione in corso ReUmberto 17 ; 1953, distributoredi benzina in corso MassimoD'Azeglio angolo corso Vittorio;1958, condominio in via Roasio 1;1958, Stabilimento SAID in viaOrbetello 134/18; 1961, villaMontalcini, strada Sei Ville 33;1963, quartiere Quipp epalazzina Zoppoli e Pulcher incorso Traiano; oltre a numerosetombe al cimitero di Torino.Bibliografia: B. Signorelli, GinoLevi Montalcini architettorazionalista in Torino, in"Dimensione Democratica",marzo 1975; M. Pozzetto, GinoLevi Montalcini 1902 - 1974, in"Studi Piemontesi", marzo 1975;V. Gregotti, Per Levi Montalcini,in "Gran Bazaar", maggio-giugno 1981; E. Levi Montalcini,Attraverso il progetto, in "GranBazaar", maggio-giugno 1981;Magnaghi, M. Monge, L. Re,Guida all'architettura modernadi Torino, Designers riuniti,Torino, 1982; E. Levi Montalcini,Villa Colli a Rivara, in "GranBazaar", maggio-giugno 1983; E.Levi Montalcini, Architetturamoderna e architetturarazionalista, in: L. Ferrario, A.Mazzoli (a cura di), RiccardoGualino, architetture dacollezione, Istituto Mides/ Trau,Roma, 1984; E. Levi Montalcini,Il negozio moderno 1930, in:AA.VV.,Via Roma, cinquant'annidi storia immagini e vita diTorino, Mondadori, Milano,1987; L.Mazza, C. Olmo, (a curadi), Architettura e Urbanistica aTorino1945/1990, Allemandi,Torino, 1991.

Other built works in Turin: 1948,corso Duca degli Abruzzi 30apartment block; 1949, additionof another story at corso ReUmberto 17; 1953, filling stationat the corner of corso MassimoD'Azeglio and corso Vittorio;1958, via Roasio 1 apartmenthouse; 1958, SAID plant at viaOrbetello 134/18; 1961,Montalcini House, strada SeiVille 33; 1963, Quipp District andZoppoli and Pulcher Building oncorso Traiano; numerous tombsin the city cemetery.Bibliography: B. Signorelli,"Gino Levi Montalcini architettorazionalista in Torino," inDimensione Democratica,March 1975; M. Pozzetto, "GinoLevi Montalcini 1902-1974," inStudi Piemontesi, March 1975; V.Gregotti, "Per Levi Montalcini,"in Gran Bazaar, May-June 1981;A. Magnaghi, M. Monge and L.Re, Guida all'architetturamoderna di Torino, Designersriuniti, Turin, 1982; E. LeviMontalcini, "Villa Colli aRivara," in Gran Bazaar, May-June 1983; E. Levi Montalcini,"Architettura moderna earchitettura razionalista," in L.Ferrario and A. Mazzoli (Ed.),Riccardo Gualinio, architettureda collezione, IstitutoMides/Trau, Rome, 1984; E. LeviMontalcini, "Il negozio moderno1930," in Via Roma,cinquant'anni di storia,immagini e vita di Torino,Mondadori, Milan, 1987; L.Mazza, C. Olmo (Ed.),Architettura e urbanistica aTorino 1945/1990, Allemandi,Turin, 1991.

Levi Montalcini e TorinoLa partecipazione all'intenso momento di fervoreculturale che fa di Torino, sullo scorcio degli anniVenti "la città più europea", secondo Persico, e inparticolare la collaborazione con Pagano, tra il '28e il '30, segnano profondamente l'orientamento insenso moderno di Gino Levi Montalcini, che trovauna prima espressione nei progetti di PalazzoGualino e della nuova Via Roma a Torino. Ma lasua attività si svolge poi coerentemente lungo unarco di mezzo secolo e, oltre ad affermare unaforte ed autonoma capacità propositiva,rispecchia con un certo parallelismo il ruolo chela cultura architettonica torinese ha avutorispetto al dibattito nazionale. Parallelismo, manon coincidenza, per uno scarto costante che siavverte tra le sue posizioni e la più consolidatatradizione cittadina. Torinesi sono: la precocitànell'avvertire, alla metà degli anni '20, i fermenticulturali e le aperture alla cultura internazionale;nel corso degli anni '30 il mantenimento di undistacco colto nei confronti delle involuzionidell'architettura di regime; nel dopoguerra l'attaccamento alla puntigliosa qualità del progettoe all' onestà intellettuale del mestiere comerisposta alla crisi dei valori e agli abusi dellaspeculazione. Ma estranei alla cultura cittadinasono gli "eccessi" delle prime sperimentazionirazionaliste, il distacco dalla tradizione, lacontrapposizione del "moderno" alla cittàcostruita. Gli edifici conservati a Torino nonsuperano la quindicina, mentre le centinaia disuoi progetti, scritti e splendidi disegni, in parteancora inediti, conservano un autonomo valore esignificato.

Emanuele Levi Montalcini e Anna Maritano

Levi Montalcini's TurinGino Levi Montalcini participated in the bustlingcultural life that made Turin "the most Europeancity" (in the opinion of Persico) for the brief spaceof the 1920s. This was especially true of the timewhen he worked with Pagano from 1928 to 1930,pushing his architecture in a profound Moderndirection. The first expression is visible in Turin'sPalazzo Gualino and via Roma Nuova. Yet hiscareer coherently spanned half a century and,besides asserting sizeable, independentconceptions, it mirrored in a somewhat parallelfashion the role played by the Turinesearchitectural culture in the Italian debate. LeviMontalcini's ideas had parallels but did notcoincide, for his position was constantly separatedfrom the town's more solid tradition. Theseattributes were Turinese: the architect's precociousnoting of the international cultural ferment andthe interest in it in the mid-1920s; during the 1930she maintained a cultured detachment from theinward-looking Fascist architecture; and after theSecond World War the artist's attachment tostubborn design quality and the intellectuallyhonesty of the profession in reply to the crisis ofvalues and the abuses of speculative building. Butthe following traits were alien to Turinese culture:the "immoderation" of the early Rationalistexperiments; the distancing himself from tradition;and the contrast of the "Modern works" to theexisting urban fabric. Not more than fifteen-oddconstructions still stand there, while the hundredsof his designs, writings and splendid drawings(partially unpublished) maintain an autonomousworth and significance.

Emanuele Levi Montalcini e Anna Maritano

Gino Levi Montalcini nasce aMilano nel 1902. Vive e studia aTorino dove si laurea nel 1925.Tra il '28 e il '30 firma conPagano alcuni tra i primiprogetti razionalisti italiani, trai quali Palazzo Gualino e lanuova Via Roma. Partecipa algruppo MIAR. Pubblica suCasabella e Domus, partecipaalle Triennali e ai maggioriconcorsi nazionali, progettapadiglioni per mostre,allestimenti di piroscafi eteatri, negozi, colonieper l'infanzia, villee interni. Durantela guerra,perseguitato perragioni razziali, sirifugia a Firenze.Dopo la guerra èmembro dell'APAO;partecipa a molticoncorsi, vincendoquello per la nuova sededell'Università di Torino;svolge attività professionalequalificata con progetti per l'INA-Casa, condomini signorili,cinema, stabilimenti industriali.E' docente ordinario diComposizione Architettonica aPalermo, Padova, Torino. Muorea Torino nel 1974.

Gino Levi Montalcini was bornin Milan in 1902. He lived andattended school in Turin, wherehe graduated in 1925. From 1928to 1930 he and Pagano designedsome of the early ItalianRationalist schemes, includingthe Palazzo Gualino and viaRoma Nuova. The architect wasa member of the MIAR group.His works appeared in Casabellaand Domus, he took part in theTriennale shows and the chiefnational competitions. LeviMontalcini created exhibitionpavilions, theater and steamshipinteriors, shops, children'sholiday camps, houses andinterior designs. Persecutedduring the war for reasons ofrace, he hid in Florence. Afterthe war he joined the APAO; heparticipated in a host ofcompetitions, winning the onefor the new facilities of theUniversity of Turin; thearchitect's career of finestructures embraced designs forthe Public Housing Institute,posh apartment buildings,movie theaters and factories. Hetaught ArchitecturalComposition in Palermo, Paduaand Turin. He died there in 1974.

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1928/1929

Edificio per uffici del gruppoGualinocon Giuseppe PaganoPogatschnig

Quasi classicista nell'impiantorigido di "palazzo"; modernonell'uso di "forme liscie, lucide ediritte", di materiali innovativied impianti tecnologicid'avanguardia, questo edificioper uffici apparve come unadelle prime realizzazionidell'architettura moderna inItalia. Lo studio per larazionalizzazione dei processilavorativi, condotto incollaborazione con ilcommittente Gualino, siconcretizza in una progettazionefunzionalista degli spazi, deipercorsi e degli arredi, spintafino all'uso segnaletico deicolori.

Gualino Group Office Blockwith Giuseppe PaganoPogatschnig

This office building is nearlyclassical in its rigid palazzo-likelayout, yet its use of "straight,polished and smooth forms,"innovative materials andpioneering systems is modern. Itwas one of the first executedworks of Modern architecture inItaly. The rationalization studyof the working processes,performed together with theclient, Gualino, led to afunctionalist design of thespaces, paths and fittings. Thecolors even act as signs.

corso Vittorio Emanuele II 8 angolo via della Rocca 40

collina di Torino

1930

Progetto di villa sulla collinadi Torino con Giuseppe PaganoPogatschnig

Alla IV Triennale di Monza sonoesposti 36 progetti sul "tema diuna Villa Moderna perl'abitazione di una famiglia,escludendo gli estremi dellavilletta economica e della villasontuosa". Il progetto accentua,a rischio di apparireschematico, la componeneteideologica e programmaticarazionalista. L'impianto deivolumi, articolato su più piani escandito dalla differenza deimateriali di facciata, si concludecon una sopraelevazione, dinotevole altezza e largamentevetrata, destinata a "studiodell'artista". Non realizzato.

Envisioned House for Turin'sHillwith Giuseppe PaganoPogatschnig

On view at the 4th MonzaTriennale were thirty-sixprojected "Modern single-familyhouses without the extremes of acheap and sumptuous home." Thedesigns stressed the Rationalistideological and programmaticaspects, although they riskedappearing schematic. Theconfiguration of the two-storyvolumes, marked by thedifference of facade materials iscrowned by an extra level. Veryhigh and with heaps of glazing,it was to be an artist's studio.

1928

Padiglione delle Feste e dellaModa all’EsposizioneInternazionale di Torinocon Giuseppe PaganoPogatschnig

Il Padiglione delle Feste e dellaModa, di gusto Secessionista,era costituito da un alto corpocentrale sormontato da unacupola e da due galleriesemicircolari che definivano lospazio della piazza antistante. Ilcolore giallo chiaro, le cornici, ibassorilievi, le colonne grigio-pietra, i serramenti arancionedecoravano l'edificio. Ilpadiglione centrale contenevaun teatro capace di circa 1000posti a sedere, decoratoall'interno con bassorilievi esculture di Levi Montalcini.

Festival and FashionPavilion, Turin InternationalExpositionwith Giuseppe PaganoPogatschnig

The Festival and FashionPavilion was in Secessioniststyle, it featured a high centralunit crowned by a dome and twosemicircular arcades defining thespace of the square in front. Theconstruction was decorated by apale-yellow finish, the cornices,the bas-reliefs, the stone-graycolumns and the orangewindows. The middle hallaccommodated a 1000-seattheater, whose interior boastedbas-reliefs and sculptures by LeviMontalcini.

1928/1929

Villa Collicon Giuseppe PaganoPogatschnig

Il primo progetto di villa incampagna effettivamenterealizzato mette a confrontoproposte moderneprecedentemente elaborate daidue giovani architetti con leforme e i materiali dellatradizione locale. Al tetto a falde,all'intonaco rustico di calce diCasale, ai davanzali in pietragrigia, si oppongono il colorearancione dei serramenti, lacopertura in Eternit del tetto, leringhiere in ferro tubolare. Lapianta simmetrica e le studiateproporzioni dei volumi,evidenziano un'impostazionerigorosa. L'arredo, interamentedisegnato dagli architetti, èperfettamente conservato eintegrato nella casa.

Colli Housewith Giuseppe PaganoPogatschnig

The first country house designactually built compared modernideas devised previously by thetwo young architects and thelocal tradition's forms andmaterials. The gable roof, therustic stucco, the gray stonewindow sills contrast with theorange windows, the Eternitroofing and the railings of steeltubing. The symmetrical plan, itbesides the studied massing,manifest the rigorous approach.All the furnishings were createdby the architects and they are inperfect condition and integratedwith the home.

corso Massimo D'Azeglio angolo via Petrarca

RIVARA CANAVESE (TO)

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1934/1935

Progetto per il Concorso perla Casa del Goliardocon Umberto Cuzzi, PaoloPerona e G. Lorini

"Noi pensiamo questa città comeun complesso armonicamentedistribuito di edifizi poco estesie verticalmente eretti nel sole,fra ampie zone verdi solcate dastrade. Le moderne struttured'acciaio potranno restituireagli uomini quel dono di viverefra le piante e i fiori, che orarimane soltanto agli abitatoridelle campagne. Coerentementecon queste premesse il nuovoedificio è staccato dalla villaesistente: un ampio piazzalealberato li divide. Il progettovenne ammesso alla secondafase di concorso, poi vinto daFerruccio Grassi. Nonrealizzato.

Submission to the Students'Hostel Competitionwith Umberto Cuzzi, PaoloPerona and G. Lorini

"We think of this town as aharmoniously distributed complexof tall, narrow buildings standingin the sunshine, amid vast greenspaces cut by streets. Modern steelstructures can restore to man thegift of living among the plants andflowers that now is only left topersons who live in the countryside.Coherently with this premise, thenew building is detached from theexisting house: a broad piazzawith trees separates them. Thescheme was accepted for thecompetition's second stage, won byFerruccio Grassi. Unbuilt.

via Galliari angolo via Ormea

viale XXV Aprile 75

1935/1936

Villa Caudano

Presentata in "Casabella" e"Domus" nel 1937, questa grandevilla sulla collina èperfettamente conservata.Realizzata su un forte declivio, eappoggiata su un parterre aterrazze ricavato con notevoliopere di sbancamento, rivolge asud la facciata curva rivestita inklinker chiaro con fasced'intonaco bianco, caratterizzatada una aerea scala a chiocciolache unisce le ampie terrazze e iltetto piano. Le finestrepanoramiche sono eseguitesecondo uno speciale brevettodel progettista. Gli interniluminosi sono arredati conmobili disegnati espressamentedall'architetto.

Caudano House

Presented in Casabella andDomus in 1937, this largehillside home is perfectlypreserved. Erected on a steepslope, it rests on a terracedparterre which called for muchexcavation. Facing south, thecurved facade is clad in paleklinker with stripes of whitestucco; an airy spiral staircaselinks the sizeable terraces andthe flat roof. The picturewindows were made to a specialpatent taken out by thearchitect. The bright interiorsare furnished with custompieces by him.

1931

Progetto per la sistemazioneurbanistica di via RomaNuovaGruppo MIAR (Ottorino Aloisio,Umberto Cuzzi, Gino LeviMontalcini, Giuseppe PaganoPogatschnig, Ettore Sott-Sass)

La proposta, una delle prime epiù significative degli architettimoderni italiani intorno ai temidella progettazione a scalaurbana, nasce nel 1930/31 comereazione polemica allasoluzione, poi attuata, dicostruire il primo tratto dellavia Roma in stile "barocchetto".Sembrano evidenti le diverseinfluenze stilistiche a cavallo traesperienze tedesche,Mendelssohn in particolare, enovecentismo. Non realizzato.

Projected Development ofvia Roma Nuova(MIAR GROUP (Ottorino Alosio,Umberto Cuzzi, Gino LeviMontalcini, Giuseppe PaganoPogatschnig and Ettore Sott-Sass)

This proposal, one of the firstand most meaningful urban-scale developments by ModernItalian architects, was generatedin 1930-31 as a polemical reactionto the (eventually implemented)idea of building the first sectionof via Roma in a Baroqueishstyle. The diverse influences ofGermany, especiallyMendelssohn, and the Novecentomovement are obvious. Unbuilt.

via Roma

Parco del Valentino

1932

Padiglione Spiaggia-Montagna e studio di mobiliper l'ambientazione alla Mostra della Moda eArredamento

Questa mostra, dopol'Esposizione del '28, si presentacome una delle principalimanifestazioni torinesi capacedi accogliere i recenti dibattitisull'architettura moderna. LeviMontalcini progetta questa"sceneggiatura" da spiaggiabasandosi su un suo precedenteprogetto di villa al mare. Lascala a chiocciola esternadiventa il fulcro centrale dellacomposizione. Essa media tra ilcorpo compatto e vetratodell'edificio espositivo e laterrazza all'aperto, usata comepalcoscenico per lapresentazione dei costumibalneari. Demolito.

Beach-Mountain Pavilionand Study of Furniture forthe Fashion and DecorationShow

After the 1928 Exposition, thisexhibit was one of the chiefTurinese events able to accept therecent debates on Modernarchitecture. Levi Montalcinidevised this beach "set" based onone of his preceding seasidehouse designs. The exteriorspiral stairs become the mainfocus of the composition. Theymediate between the compactglazed volume of the exhibitionstructure and the open-airterrace, employed as a stage forpresenting bathing suits.Demolished.

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1936/1937

Villa Lanfranco-Gromo

L'impianto della villa è impostatosu un asse di simmetria chedefinisce, a partire da uno spigolocentrale, l'orientamento inclinatodelle due ali. Accoglie due nucleifamiliari indipendenti coningressi e scale autonomi. Ilnotevole dislivello del terreno, igiardini terrazzati sul retro, e lavista sulla città hannofortemente indirizzato ilprogetto, molto accurato nellostudio dei particolari e nellascelta dei materiali (cornici edavanzali in pietra di Finale,pavimento in listoni di faggio conlistelli di noce e di acero). Lafacciata principale, inizialmentefinita con intonaco spruzzatoverde-grigio, fu in seguitorivestita dal progettista conpiastrelle di klinker.

Lanfranco-Gromo House

The house is laid out around asymmetrical axis establishing,starting with a central edge, theslanted orientation of the twowings. It contains two independenthouseholds, with separateentrances and staircases. The steepsite, the terraced gardens in therear and the panorama of the cityhad a big impact on the scheme;great attention was paid to thedetails and the materials used(Finale-stone cornices and windowsills, a beech finish floor withwalnut and maple inserts). Theprincipal facade, initially finishedin gray-green sprayed stucco,subsequently was clad by thearchitect in klinker tiles.

corso Giovanni Lanza 32

BARDONECCHIA (TO)viale della Vittoria

1936/1938

Colonia elioterapicamontana "IX Maggio"con Paolo Ceresa

Rappresenta, in un momento digenerale involuzionedell'architettura e di difficoltàpersonali dell'autore, esclusodalla professione per ragionirazziali, il risultato maturo diuna elaborazione decennale. Lanitida impostazioneplanimetrica "a greca" e il giocoarticolato dei volumi,concorrono a "trarre dallagrandiosità naturale dei corpi difabbrica la ragione estetica dellapropria individualità". Ildisegno dei piazzali, degliaccessi, del verde e degli arredicompletano l'opera, oggistravolta da un recente edisastroso intervento ditrasformazione.

IX Maggio MountainHeliotherapy Facilitieswith Paolo Ceresa

At a time when architecture ingeneral was looking inwards andthe author, banned from theprofession for reasons of race,was personally in trouble, itrepresents the mature outcome ofa decade's work. The clear Greek-cross plan plus the clevermassing, both work to "drawfrom the natural grandness ofthe units the aesthetical motivefor its own individuality." Thedesign of the parking lots, theaccess roads, the greenery andfurnishings rounded out thework. Today it has been ruinedby a recent conversion aattempt.

1936

Progetto al concorso per lanuova sede dell'EnteNazionale della Moda

Il parco del Valentino ha ospitatoa partire dal 1884 molteEsposizioni Internazionali. Perquella del 1911 fu costruito ilpadiglione detto "Palazzo delGiornale", poi riutilizzato piùvolte. L'Ente Nazionale dellaModa bandì nel 1936 un concorso-appalto per la sua ricostruzioneprevedendo una sede stabile permostre e un teatro. Fu vinto daEttore Sot-Sas con il progetto poirealizzato. Il progetto di LeviMontalcini, segnalato, propone diriutilizzare, con modifiche, ilpadiglione preesistente dadestinare a mostre e raccordarecon un corpo curvilineo al nuovoteatro.

Entry in the Competition forthe Headquarters of theNational Fashion Body

Beginning in 1884 Valentino Parkhosted many internationalexpositions. The so-called"Palazzo del Giornale" pavilionwas built for the one in 1911, andreused several times. In 1936 theNational Fashion Body heldcompetitive bidding for convertingit into a permanent exhibitbuilding and theater. Ettore Sot-Sas' design came first and wasexecuted. Levi Montalcini's schemegot honorable mention; it proposedto reutilize and modify thepreexisting pavilion to houseexhibitions and connect it to a newcurved theater.

Parco del Valentino

Parco del Valentino

1936/1937

Padiglione danze-bar "LaCasina nel Parco", La Pagoda

Situato nel parco del Valentinoproprio davanti al Castello,questo piccolo padiglione perdanze è sopravvissuto con lastessa destinazione fino ad oggi.Curato nel disegno, e nelleproporzioni, questo nitidooggetto testimonia dell'interessecon cui gli architetti moderniaffrontavano anche temi minoricollegati all'attualità. Ilprimitivo disegno è resoirriconoscibile da unrivestimento di pianterampicanti, che probabilmentemaschera anche alcunetrasformazioni sul lato interno.Nel primitivo progetto eraprevisto un pavimento inmosaico con disegno dell'autoresul tema dell'amore profano.

La Casina nel Parco Café andDance Hall, La Pagoda

Located in Valentine Park just infront of the castle, this smalldance hall has persisted with thesame function to-date. Carefullydesigned and nicely proportioned,this lucid object testifies to theinterest devoted by Modernarchitects in addressing minorconstructions of a current nature.The original design has beenmade unrecognizable by theclimbing plants encasing it; theyprobably conceal sometransformations on the internalside, as well. The initial designenvisaged mosaic flooringfeaturing a motif on profane loveby Levi Montalcini.

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1947/1948

Centrale idroelettrica "GranPrà" per le Cartiere GiacomoBossocon Paolo Ceresa, ingg.Giovanni e Luigi Facchini

"Struttura muraria in pietragrigia, realizzata a concirettangolari a grande sbozzatura,calcestruzzo di cemento armato ecopertura di lamiera zincata sutavolato di legno." La descrizionedegli architetti confermal'adesione allo "spiritodell'architettura organica" già daqualche anno espressa conl'adesione al gruppo APAO. Inquesto edificio si ritrova unareazione al rigore geometrico chespinge la ricerca architettonicaverso un adeguamento dellaforma ai caratteri del paesaggionaturale.

Giacomo Bosso Paper MillGran Prà HydroelectricPower Stationwith Paolo Ceresa, engineeringby Giovanni and Luigi Facchini

"The masonry structure is ofhewn, large rectangular graystone, there is reinforced concrete,while the roof is in galvanizedsheet metal on a wood deck." Thearchitects' report confirms thesupport of the "spirit of organicarchitecture," already manifesteda few years before by their joiningthe APAO group. This buildingexhibits a reaction to geometricrigor, driving architecture to tryto blend in with the naturalsetting.

CERES (TO) Diga di Riusà

CHIVASSO (TO)

1950/1952

Centrale della SocietàIdroelettrica Piemontese(SIP)con Paolo Ceresa e MarioPassanti

Sorta su un terreno di 20 ettariper alimentare il crescentefabbisogno della città di Torino,questa grande centraletermoelettrica,tecnologicamenteall'avanguardia per i tempi,accosta alle geometrie mossedelle ciminiere e degli impiantiper il movimento dei carboni ivolumi netti ed eleganti deilocali macchine e dellapalazzina uffici. Il colore investel'esterno e l'interno degli edifici,fino alle macchine e alletubazioni, creando ambienti diinaspettata ricchezza.

SIP Hydroelectric PowerPlantwith Paolo Ceresa and MarioPassanti

Standing on a site of 20 hectaresto feed Turin's growing powerrequirements, this bighydroelectric power station was atechnologically avant-gardecreation at the time. Alongsidethe dynamic forms of thesmokestacks and the coal-handling equipment are theclean, elegant volumes of theengine room and office building.The buildings are finished redinside and out, right down to themachinery and ducts,engendering unexpectedly richenvironments.

1937

Progetto di concorso per laCasa Littoriacon Paolo Ceresa

L'edificio doveva occupare ilgiardino dell'attuale piazzaArbarello. Il concorso si svolsein due tempi: al primoparteciparono 25 progetti.Quello di Levi Montalcini eCeresa fu segnalato ma nonammesso al secondo grado. Sidistacca nettamente dai progettiammessi - tutti tranne unoallineati su un'espressionevolgare dell'accademismoufficiale - per una impegnataricerca sul tema delmonumento, tra modernità eclassicismo, vicina ad alcune trale più interessantisperimentazioni italiane coeve.Non realizzato.

Submission to the FascistHouse Competitionwith Paolo Ceresa

The envisioned building wassupposed to be sited in today'spiazza Arbarello. Thecompetition had two stages, with25 entries taking part in the first.Levi Montalcini and Ceresa'sscheme received an honorablemention, yet it was not admittedto the second phase. It differedgreatly from the accepteddesigns--all but one aligned withthe vulgar expression of officialacademicism; the design boldlysought to be monumental,midway between modernity andclassicism. It was close to some ofthe best Italian experiments ofthe time. Unbuilt.

corso Siccardi angolo via Bertola

LANZO TORINESE (TO)strada provinciale Torino-Lanzo lungo la ferrovia Cirié-Lanzo

1942/1943

Stabilimento "Torrebollitore" per le CartiereGiacomo Bossocon Paolo Ceresa

Uno stabilimento costituito dauna torre di bollitura per laproduzione della cellulosa e da unedificio basso, adiacente allatorre, che contiene le vasche discarico e di sgocciolamento. Unedificio industriale in cementocaratterizzato dal contrasto tra laverticalità della torre (circa 36 m)e le linee orizzontali del corpobasso, evidenziate dalle finestre anastro e dalle ombre dei pianileggermente aggettanti. Uncontrasto voluto e dettato da "unapersonale sapienza e capacità,nell'aver dato espressione e nonretorica alla struttura industrialepura." (Gio Ponti)

Giacomo Bosso Paper MillBoiler Towerwith Paolo Ceresa

This mill consisted in a boilertower for making wood-pulp andan adjoining low buildinghousing the discharge and dripvats. The concrete industrialconstruction is characterized bythe contrast between the vertical36-m tower and the horizontallines of the low building, stressedby the ribbon windows and theshadows of the slightlyprotruding surfaces. This conflictwas desired and determined by"personal skill, by havingexpressed a pure factorystructure, not its rhetoricalstatement." (Gio Ponti)

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Page 4: Itinerario Domus n. 165 Levi Montalcini e Torino - Levi Montalcini's Turin

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1959 1962 1964

Progetti di concorso per ilPalazzo del Lavoro, il CentroDirezionale di Torino e la Camera di Commercio diTorinoCentro Direzionale con PaoloCeresa e Domenico Morelli

Il primo concorso riguarda ilPalazzo del Lavoro, del '59, puntofocale del complesso previstoper la celebrazione delcentenario dell'Unità d'Italia. Ilprogetto interpreta le complesserichieste del bando con unasoluzione che accoppia ad unuso avvertito delle grandistrutture in calcestruzzo armatoelementi formali che risentonodel dibattito in corsosull'"organicismo" e inparticolare dell'influenza delletarde opere di Wright. (L’edificiorealizzato è di Pier Luigi Nervi).Il secondo è il progetto diconcorso del 1962, nonrealizzato, per il nuovo CentroDirezionale di Torino. Lasoluzione proposta diinterrompere il tessuto urbanocon l'inserimento di lunghiedifici curvilinei nel verdesegna un punto di evidente crisinell'interpretazione del rapportotra tipologia edilizia emorfologia urbana. (Nonrealizzato)Un terzo concorso riguarda, nel'64, il nuovo edificio per laCamera di Commercio diTorino. Qui l'interpretazione deltema del curtain wall è piegataalla ricerca di un raccordo con ilcontesto urbano, attraverso laproposta di una tipologia apiramide rovesciata che,marcando con aggetti di unacerta rilevanza le ricorrenze deipiani, spezza e alleggerisce ilvolume vetrato parallelepipedo.(L’edificio realizzato è di CarloMollino).

Competition Entries for theLabor Building, the TurinBusiness District and theTurin Chamber of CommerceBusiness District with PaoloCeresa and Domenico Morelli

The first competition was theLabor Building in 1959, the focusof the complex envisioned tocelebrate Italy's centennial. Tomeet the complex demands of thecompetition, the designknowingly employed largereinforced concrete structures asformal elements. The architectwas influenced by the thencurrent debate on organicarchitecture, especially Wright'slatter works. (The structureactually erected is by Pier LuigiNervi.)The second was the 1962Turin Business District, unbuilt.The submission aimed tointerrupt the urban fabric byinserting long curved buildingsamid greenery, marking anobvious crisis in theinterpretation of the relationshipbetween building typology andurban morphology. (Unbuilt.)The third competition was for thenew Turin Chamber ofCommerce in 1964. Here theinterpretation of the curtain wallwas modified by the search for arelationship with the urbancontext; the architect proposed anupside-down pyramid. Byutilizing the somewhat sizeablefloor projections, he broke up andlightened the glazed volume. (Thebuilt scheme is by Carlo Mollino.)

via Ventimiglia, angolo corsoTraianopiazza Valdo Fusi

1958/1968

Palazzo delle Facolta'Umanistiche dell'Università(detto Palazzo Nuovo)con Felice Bardelli, DomenicoMorelli, Sergio Hutter

Progettato con lo studio Morelli-Bardelli-Hutter (per le struttureDonato), a seguito di unconcorso vinto ex aequo, ilPalazzo risultò fin dall'originesovraccarico di funzioni evolumi insistenti su un'arearistretta e delicata della cittàstorica. I progettisti accettaronoil difficile tema, opponendo altessuto storico circostante unedificio in ferro e vetrofortemente disegnato,caratterizzato da una tipologia acorte.

University of Turin'sHumanistic Schools (calledthe Palazzo Nuovo)with Felice Bardelli, DomenicoMorelli and Sergio Hutter

After having been joint winnersof a competition with the Morelli-Bardelli-Hutter studio, theydesigned this work together (withDonato as structural engineer).Right from the outset thebuilding was overloaded withfunctions and volumes occupyinga confined, delicate lot in thehistoric core. The architectsaccepted the tricky task, erectinga highly patterned steel-and-glass construction contrastingwith the historic fabric.

corso San Maurizio angolo via Sant'Ottavio

corso Tassoni 86, 88, 90 angolo via Bellotti Bon

1960

Edificio d'abitazione

Dopo i ricercati e prestigiosiprogetti dei primi anniCinquanta, Levi Montalcinirealizza pochi edifici di ediliziaresidenziale corrente, tenendosiai margini della impetuosaproduzione del periodo delboom. Questo condominio fucostruito con tecnologietradizionali, riqualificate soloda una continua ricerca formaledel progettista. Un lungo edificiodi nove piani con 72 alloggi ditaglio tradizionale; una facciataritmata da muri pieni dischermatura e dai vuoti deibalconi. Una soluzione d'angolosegnata da un'imponentefacciata piena, quasi una torred'ingresso alla città.

Apartment Block

After the refined, prestigiousdesigns of the early 1950s, LeviMontalcini only erected a fewordinary apartment buildings,keeping to the outskirts of theraging construction boom. Thisone employed traditionaltechnologies, upgraded by thearchitect's compositional effortsalone. It is a long nine-storystructure whose 72 apartmentshave a traditional configuration;the facade is punctuated by thesolid screen walls and thebalcony voids. The cornertreatment is marked by animposing solid facade, nearly likea tower at the city gates.

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1956

Edificio d'abitazione

Un breve saggio di LeviMontalcini del '54 dal titolo Ilvalore dell'ambiente. si concludecon un progetto di "casa Altana".E' una proposta per una migliorequalità dell'abitare in cui ampieterrazze sporgenti diventano lanaturale estensionedell'alloggio. Una ricercaarchitettonica che oltrepassa latradizione torinese, e che siconfonde con la ricerca disoluzioni formali di facciata. E'forse il caso di questo edificio, icui balconi obliqui rispetto alpiano della facciata, certamentecapaci di "captare luce e vista",sembrano però poco adattiall'uso quotidiano, prospettandosu una delle arterie dipenetrazione più dense ditraffico della città.

Apartment Block

The Altana House concluded ashort 1954 essay by LeviMontalcini titled "The Value ofthe Environment." It was asuggestion for better living, withbig protruding terraces acting asthe natural extension of thedwelling. The design surpassedTurin's tradition, merging withthe facade's formal solutions.Perhaps this was true of theseapartments, whose slantingbalconies, surely able to "gatherin light," seem, however, littlesuited for everyday use, for theyoverlook one of the busiest streetsin town.

corso Giulio Cesare angolo via Carmagnola

tra via delle Pervinche, corsoFerrara, via dei Ciclamini, viadelle Primule

1957/1958

Piano per il quartiere "LeVallette" e edificid'abitazionecon Felice Bardelli, PaoloCeresa, Domenico Morelli,Mario Passanti, Vaudetti

Come coordinatore del piano edei 45 progettisti di questo"quartiere autosufficiente" di16.449 vani, Levi Montalciniottenne l'impiego del mattone avista in tutti i progetti, elementominimo di uniformità al di làdella varietà delle tipologieadottate. Come capogruppoprogettò un complesso di case aschiera di 7 piani che fanno daquinta alla strada con facciate didisegno accurato, e cheracchiudono spazi comuni agiardino bene organizzati.

Le Vallette District MasterPlan and Apartment Blockswith Felice Bardelli, PaoloCeresa, Domenico Morelli, MarioPassanti and Vaudetti

Levi Montalcini was thecoordinator of the plan and the45 architects involved in this16,449-room "self-containeddistrict," so he was able to havethe use of brick claddingaccepted in all the schemes. Thiswas the minimum uniformelement, going beyond the varietyof typologies adopted. He led theteam that conceived a complex ofseven-story row houses. Theirstreet-front facades are carefullydesigned. The internal garden isnicely laid out.

1955

Edificio d’abitazione

Progettista di pochi deimoltissimi condomini costruitia Torino nel dopoguerra, LeviMontalcini ricerca lasalvaguardia di una dignitàdell'abitare, attraverso lo studioaccurato delle piante, ilmassimo sviluppo di terrazze,balconi, tetti a giardino,un'accurata progettazione delle"parti comuni", la scelta dimateriali di qualità. Il distaccoormai completato dalle formedell'anteguerra si evidenziaanche nei partiti di facciata, conil ricorso a balconi aggettanti,ringhiere disegnate, brise soleil,mattoni a vista lavorati sudisegno.

Apartment Block

Having designed a few of themultitude of postwar apartmentbuildings erected in Turin, LeviMontalcini sought to safeguarddignified living. To do so, hecarefully studied the plans andthe maximum development ofterraces, balconies and roofgardens, besides paying attentionto the design of the commonareas and picking top-notchmaterials. The then completeddistancing from the prewarshapes is evident in the facaderhythms too, with projectingbalconies, patterned railings,brise soleil and custom-madefinish bricks.

corso Re Umberto 55

corso Montevecchio 46 via Bricherasio 11 corso Stati Uniti 39A

1955

Edificio d'abitazione"Palazzo dei Fiori"con Paolo Ceresa e Luigi Buffa

L'edificio occupa un lottoprofondo fra due grandi corsicittadini sui quali peraltroprospetta con lati brevi, mentrela facciata maggiore è rivoltaverso la stretta via trasversale.Ciò ha comportato complessiproblemi compositivi e diaffaccio. L'edificio è risolto conun preciso incastro di tre voluminettamente differenziati, cuicorrispondono tre distintiingressi sui corsi e sulla via emediante l'arretramento dellafacciata sulla via. Profondeterrazze arricchiscono ogniappartamento di ampi spaziesterni aperti e luminosi.

Palazzo dei Fiori ApartmentHousewith Paolo Ceresa and LuigiBuffa

The structure occupies a deep lotbetween two main Turinesethoroughfares, which its shortsides front on; the main elevationfaces the narrow cross street.This caused complexcompositional and aspectproblems. The building featuresthree precisely joined, sharplydifferentiated volumes, with threedistinct entrances on the avenuesand the side street. This wasachieved by setting back itsfacade. Profound terracesenhance each apartment withvast, bright exterior spaces.

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