Itinerari

58
ITINERARI (IN) CONSUETI L’Abruzzo, parchi mare e tradizione con i suoi quattro parchi naturali: Parco Nazionale d’Abruzzo , Parco Nazionale Gran Sasso Laga, Parco Nazionale della Maiella Morrone e, infine, il Parco Regionale Velino Sirente è la regione più verde d’Europa, nonché baluardo di una politica di salvaguardia ambientale e tutela del territorio del tutto invidiabili. Dal Parco Nazionale del Gran Sasso, dominato dalla catena montuosa del Gran Sasso e dal massiccio della Laga, con la stazione sciistica di Campo Imperatore , pregiata meta per gli amanti della montagna, attraversando il Parco della Maiella, si raggiunge la costa sud dell’Abruzzo, un mare splendido e, in parte, ancora incontaminato. A ovest, invece il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, patria dell’Orso Marsicano, dove è ancora possibile avvistare il lupo e il camoscio d’Abruzzo. Un viaggio meraviglioso nella natura, nella biodiversità, ma anche nella cultura e nelle tradizioni di una terra antica e selvaggia. A piedi, in bici o a cavallo, gli itinerari disponibili per una visita ai parchi, sono veramente infiniti, così come le città e i borghi antichi, presso cui è possibile sostare per una immersione nelle tradizioni e nella storia locale.

description

Italia piatti da salvare

Transcript of Itinerari

Page 1: Itinerari

ITINERARI (IN) CONSUETI

L’Abruzzo, parchi mare e tradizione con i suoi quattro parchi naturali: Parco

Nazionale d’Abruzzo, Parco Nazionale Gran Sasso Laga, Parco Nazionale della

Maiella Morrone e, infine, il Parco Regionale Velino Sirente è la regione più

verde d’Europa, nonché baluardo di una politica di salvaguardia ambientale e

tutela del territorio del tutto invidiabili. Dal Parco Nazionale del Gran Sasso,

dominato dalla catena montuosa del Gran Sasso e dal massiccio della Laga,

con la stazione sciistica di Campo Imperatore, pregiata meta per gli amanti della

montagna, attraversando il Parco della Maiella, si raggiunge la costa sud

dell’Abruzzo, un mare splendido e, in parte, ancora incontaminato. A ovest,

invece il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, patria dell’Orso Marsicano,

dove è ancora possibile avvistare il lupo e il camoscio d’Abruzzo. Un viaggio

meraviglioso nella natura, nella biodiversità, ma anche nella cultura e nelle

tradizioni di una terra antica e selvaggia. A piedi, in bici o a cavallo, gli itinerari

disponibili per una visita ai parchi, sono veramente infiniti, così come le città e i

borghi antichi, presso cui è possibile sostare per una immersione nelle tradizioni

e nella storia locale.

Page 2: Itinerari

A nord del Parco Nazionale del Gran Sasso, non lontano da Teramo, Campli

inganna il visitatore poco informato, presentandosi come una cittadina di

campagna; in realtà è un borgo dal passato illustre, di cui conserva splendide

testimonianze. Abitata sin dai tempi dei romani, ha vissuto periodi di grande

floridezza anche nel Medioevo, quando diventò, addirittura, un libero comune.

Ricchezza e fortuna hanno continuato ad abitare la cittadina anche in epoca

rinascimentale, tanto che a Campli nacque il primo teatro d’Abruzzo. Oggi è un’

antica città d’arte.

Al centro dell’area del parco, in provincia de l’Aquila, ai confini di Campo

Imperatore, si erge la Rocca di Calascio, il castello più alto di tutti gli Appennini,

inserito nell’omonimo borgo medievale; un luogo magico da cui è possibile

ammirare panorami grandiosi. La Rocca di Calascio è oggi una ricercata

location per grandi produzioni cinematografiche, proprio qui è stato girato “Lady

Hawke”, la bellissima leggenda dell’uomo lupo e della donna falco, con una

indimenticabile Michelle Pfeiffer. Poco lontano si trova, invece Santo Stefano di

Sessanio, considerato tra i borghi più belli d’Italia, una perla incastonata tra i

monti, ingentilita da una apprezzabile armonia architettonica e da un attento

lavoro di conservazione dell’abitato, in perfetta continuità con il meraviglioso

paesaggio circostante. Nella seconda metà del Novecento ha vissuto un

periodo di quasi totale abbandono ma, negli ultimi anni, sta beneficiando di

un’ottima politica di rilancio del turismo, declinato in una ottica di sostenibilità.

I BORGHI PIÙ BELLI DEL PARCO DEL GRAN SASSO

CAMPLI, LA ROCCA DI CALASCIO E SANTO STEFANO DI SESSANIO

Page 3: Itinerari

NEL PARCO NAZIONALE DELLA MAIELLA SOSTE ROMANTICHE E GUSTOSE:

SULMONA, PACENTRO E RIVISONDOLI

A Sulmona, è possibile vedere un centro storico armonioso, con un itinerario

dislocato tra architetture di epoche diverse; magnifici l’acquedotto medievale e il

complesso barocco della SS Annunziata. Qui è d’obbligo una sosta al Soldo di

Cacio, rinomata gastronomia dove è possibile scegliere prodotti gastronomici

dell’eccellenza abruzzese; per coloro che invece preferiscono gustare

comodamente seduti le stesse specialità, l’indirizzo è la Locanda da Gino, che

serve piatti abruzzesi, reinterpretati con grande eleganza. A non molti chilometri,

Pacentro è un altro delizioso borgo medievale dalle torri quadrate, da visitare,

mentre la meta ideale per una vacanza romantica è Rivisondoli, rinomata

stazione sciistica invernale e, nelle stagioni più calde, amena località pronta ad

accogliere i visitatori in un’atmosfera calda e accogliente. Per una sosta di

charme la soluzione si chiama Escape, ex stalla trasformata in appartamento di

design su tre livelli, con sauna, idromassaggio, piscina, camera da letto e

angolo cottura.

Page 4: Itinerari

DALLA TERRA DEL MONTEPULCIANO FINO AL MARE DELLA COSTA DEI TRABOCCHI

San Martino sulla Murracina è la terra delle vigne dei migliori vini d’Abruzzo. Per

una degustazione è d’obbligo una sosta alla vineria di Salnitro, accogliente

locale ricavato in un frantoio del seicento, dove è possibile gustare vini e

distillati selezionati e piatti con prodotti locali d’eccellenza, presentati in modo

innovativo. Poco distante, a Guardiagrele, in un delizioso paesino arroccato,

conosciuto per la lavorazione del ferro, si trova uno dei luoghi più prestigiosi

della ristorazione italiana: Villa Maiella.

Da qui, in poco più di mezzora, si raggiunge la costa dei trabocchi,

originalissime costruzioni, somiglianti a palafitte, utilizzate per la pesca e oggi

trasformati in trattorie, dove assaporare eccellenti piatti di mare, quasi sempre

“progettati” con il pescato del giorno. La meta privilegiata è San Vito Chietino,

considerato il centro della costa dei trabocchi - nonché incantevole scenario

degli appuntamenti gastronomici ed enologici della manifestazione Cala Lenta -

ma anche Ortona dove ha sede l’enoteca regionale d’Abruzzo, merita una

sosta. Una passeggiata a San Vito per ammirare il suggestivo promontorio del

turchino è imperdibile, così come l’omonimo trabocco. Pasteggiare sui trabocchi

è una vera e propria esperienza culinaria e basta recarsi sulla statale 16

Adriatica, dove sono dislocati ben cinque trabocchi, ricordandosi che la

prenotazione è necessaria; il più caratteristico è Punta Cavalluccio a Rocca San

Giovanni.

Page 5: Itinerari

ITINERARI (IN) CONSUETI

La Basilicata è piccola, poco popolata. Ma proprio per questo i suoi paesaggi

ruvidi e naturali hanno conquistato, per esempio, registi di tutti i Paesi: William

Wyler ha girato qui molte sequenze del suo arcinoto Ben Hur, e così Mel Gibson

è tornato sui Sassi per dare alla sua Passione di Cristo un tocco di realismo in

più.

Matera è città che va visitata assolutamente. Il nucleo storico della città è

costituita dai famosi Sassi: case e abitazioni scavati nel tufo, e molte delle quali

sapientemente restaurate. Uno spettacolo unico. Al Cantuccio, potrete

concedervi una sosta a base di strascinati al peperone crusco e agnello in

pignata.

In provincia di Matera, a Cirigliano, minuscolo paesino di poche centinaia

d'anime, c'è Sapori Mediterranei: uno degli ultimi produttori della Pezzenta della

montagna materana, una rara salsiccia. In paese, è possibile vedere alcuni

esempi di architettura civile e religiosa.

Benché Potenza non abbia lo stesso colpo d'occhio di Matera, la città

capoluogo di Regione ha pure essa dei buoni motivi di visita. E in provincia, a

Castelmazzano (spettacolare paesino del magnifico comprensorio detto delle

Dolomiti Lucane), c'è uno dei migliori ristoranti della zona: il Becco della Civetta.

SASSI, PEPERONE E MAIALE

Page 6: Itinerari

ITINERARI (IN) CONSUETI

Se c'è un posto che si conosce poco, è certamente il capoluogo regionale della

Calabria, Catanzaro. Il centro storico, martoriato da numerose traversie, e

specialmente dai bombardamenti del 1943, ha la sua migliore attrattiva nel

cosiddetto Complesso di San Giovanni, oggi dichiarato monumento nazionale:

un castello di origini normanne, che è stato utilizzato per gli scopi più svariati, da

convento a carcere, fino alla sua recente riqualificazione. La pietanza più tipica

di Catanzaro è il morzello (morzeddu): un saporito sugo di interiora di bue.

Potete gustarlo alla Vecchia Posta, un'osteria dove pare che il tempo si sia

fermato.Catanzaro può essere base per interessanti escursioni nei dintorni.

Potete andare a Sersale, un paesino che si presenta con un suggestivo centro

storico di scalette e vicoletti, e che è la base ideale per escursioni nel Canyon

delle Valli Cupe e alla volta della cascata Campanaro. Per mangiare, si

suggerisce una sosta allo Scacco Matto, ristorante specializzato negli ottimi

funghi porcini della Sila, e nella verace cucina del territorio. Potete anche

dedicare una giornata rilassante e distensiva alla visita del Parco della Sila

Piccola In questo caso, vi conviene raggiungere qualcuno dei Centri Visita

opportunamente predisposti.Per i salumi, potete fare buoni acquisti al

Salumificio San Giacomo, di Cicala.

CATANZARO E LA NATURA

Page 7: Itinerari

Se siete stati in Grecia, potreste stupirvi di rinvenire perfino in Calabria qualcuna

di quelle chiesette con piccole cupole, dedicate al rito orientale. A Stilo,

provincia di Reggio Calabria, il paesino natale di Tommaso Campanella, potrete

ammirare qualcosa del genere. Il centro medievale è tutto da vedere, ma nella

parte alta del paese c'è l'attrazione più interessante: la Cattolica. E' una chiesa

che mostra tutti i caratteri dei templi greco-bizantini. L'interno è densamente

decorato di affreschi di svariate epoche. Interessanti anche i ruderi del Castello

Normanno, una costruzione che si intuisce essere stata solida e poderosa.

Nei pressi, ci si può fermare nel paese di Bivongi, in cui si produce un vino

emergente. Il paese in sé è bello, ha un centro storico di viette e scale

perfettamente conservato. Tuttavia, il monumento più interessante è

probabilmente il monastero greco-ortodosso di San Giovanni Therestis, dalla

bella chiesa ove convivono tratti stilistici normanni, islamici e bizantini. Per

mangiare, provate la Vecchia Miniera.

LA COSTA JONICA BIZANTINA

Page 8: Itinerari

ITINERARI (IN) CONSUETI

La Piana del Sele, da sempre, è uno dei posti migliori per approvvigionarsi di

vera, eccellente Mozzarella di Bufala Campana, che da sempre in questa zona

è più dolce e delicata rispetto a quella che si fa a Caserta e nell'Aversano.

Lo stesso capoluogo della zona, Salerno, presenta vari monumenti interessanti.

Senza parlare di chiese e palazzi, presenti in quantità, a Salerno ci sono stati

numerosi ritrovamenti archeologici: il parco delle Fratte è un notevole esempio

di insediamento addirittura preromano, e il Museo archeologico provinciale ne

ospita alcuni manufatti. Molto bello da percorrere è il lungomare, assai

frequentato dagli abitanti della città e dai turisti. Fate un bel pasto all'Osteria

Canali, artefice di una ghiotta cucina cilentana

A breve distanza, Pontecagnano è un'altra città dove le vestigia antiche

abbondano: basti vedere, anche qui, il Parco archeologico. Pure Battipaglia

può fregiarsi di una necropoli risalente al VII-III secolo avanti Cristo, quella

dell'Arenosola. Per la mozzarella, andate da Iemma.

Certo però le testimonianze monumentali maggiori sono quelle di Paestum: il

tempio di Nettuno, quello di Hera e quello di Atena, sono tra i meglio conservati

esempi di tempio in stile dorico esistenti al mondo. Pure Vannulo è un tempio,

ma della mozzarella, così come il caseificio Torricelle.

PIANA DEL SELE, MOZZARELLA E ANTICHITA'

Page 9: Itinerari

Una visita della Penisola Sorrentina comincia sicuramente da Castellammare di

Stabia, una grossa cittadina da cui si può ammirare benissimo il golfo di Napoli.

Se proprio volete, a Castellammare ci sono comunque scavi archeologici e

antiche ville molto interessanti, come Villa Arianna.

Se si abbandona la costa e si sale sui colli, si giunge a Gragnano, la città della

pasta. Da essa, è possibile visitare la cosiddetta Valle dei mulini, ove sono

tuttora presenti circa 30 mulini ad acqua antichi, dismessi ma visitabili. Per

comprare pasta, le alternative sono molte, ma possiamo citare il Pastificio

Gentile.

Tornate sulla costa, fate la strada bellissima e arrivate a Vico Equense, città di

grande storia. Qui, oltre a chiese varie e ad alcuni castelli, si viene per mangiar

bene: il ristorante Torre del Saracino, di Gennaro Esposito, è tra i più buoni

d'Italia. Sulle montagne dietro Vico, in frazione Moiano, c'è poi il Caseificio La

Verde Fattoria, dove la famiglia Albano produce il grande Provolone del

Monaco.

Dopo Vico, trovate Sorrento, una località marittima che non necessita di

presentazioni. Ma se volete concedervi un'altra grande cena, prendete la

macchina e recatevi a Sant'Agata dei Due Golfi, alla corte di Alfonso Iaccarino: il

suo Don Alfonso 1890 è tuttora ristorante in vetta alle classifiche.

PENISOLA SORRENTINA, MARE E PASTA

Page 10: Itinerari

ITINERARI (IN) CONSUETI

Bologna, capoluogo della regione, è definita “la dotta” perché ospita una delle

più antiche università d’Italia; animata da migliaia di studenti italiani e stranieri, è

una città giovane e cosmopolita, pur nella sua dimensione raccolta e, per certi

versi, provinciale. A Bologna soffia da sempre il vento della cultura e della

creatività, trasformata in linfa vitale che alimenta progetti e inventa nuovi spazi

di fruizione dell’arte e della cultura. Unico centro abitato esteso percorso da

quasi quaranta chilometri di portici, divenuti luogo di commercio e socialità e

simbolo dell’ospitalità bolognese, la città individua il suo cuore pulsante in

Piazza Maggiore, la famosa “piazza Grande”, cantata dal noto musicista e

cantautore, Lucio Dalla, nato e vissuto a Bologna. Sulla piazza, oltre alla

celebre Fontana del Nettuno, si affacciano i più importanti edifici dell’epoca

medioevale: il Palazzo Comunale, il Palazzo dei Banchi e il Palazzo del

Podestà. A sud della piazza si trova l’imponente Basilica di San Petronio, che

conserva il più grande tra gli organi storici ancora in uso, costruito tra il 1470 e il

1475. Tra le arti care alla città, quella musicale è senz’altro una delle più antiche

e radicate, Bologna, infatti, è stata dichiarata dall’UNESCO “città creativa della

musica”. La collezione Tagliavini, una importante raccolta di strumenti antichi,

unici per bellezza e qualità del suono, è custodita nell’ambito del bellissimo

Complesso Religioso di San Colombano. Documenti relativi alla presenza in

città di personaggi quali Mozart e Liszt sono conservati nelle sale

dell’Accademia Filarmonica, a Palazzo Carrati, ora sede dell’Orchestra Mozart,

fondata da Claudio Abbado e visitabile gratuitamente per gruppi, su

prenotazione (tel. 051/222997). Nelle bellissime e sontuose sale di Palazzo

Aldini Sanguinetti è, invece, allestito il Museo Internazionale della Musica, che

racconta la storia della musica, attraverso strumenti, partiture, documenti, libri e

oggetti rari, appartenuti a cantanti e musicisti. La città ospita anche uno dei più

antichi teatri lirici d’Italia, il primo teatro pubblico, voluto dalla cittadinanza e non

inserito in una residenza nobiliare: Il Teatro Comunale di Bologna che, proprio

nel 2013, compie duecentocinquanta anni. Realizzato su un progetto

dell’architetto Antonio Galli Bibiena, datato 1755, quando Bologna era già un

centro musicale di riferimento a livello europeo.

BOLOGNA CITTÀ “DOTTA” “CREATIVA” E “MUSICALE”

Page 11: Itinerari

Il Teatro Comunale, con la sua acustica perfetta, grazie alla pianta “a campana

eufonica” e i suoi meravigliosi palchetti rococò, ospita da oltre due secoli, la

grande musica lirica internazionale.

Nel Museo Internazionale della Musica sono custoditi, il plastico originale del

progetto del Teatro Comunale e il modello del raffinato macchinario in legno,

realizzato sotto la platea, nell’ottocento, che, con argani e corde, consentiva di

sollevare il pavimento fino al palcoscenico, trasformando la spazio in un unico

salone per le feste; usato fino agli anni trenta del novecento è, oggi, in disuso,

per dare spazio alle dotazioni di sicurezza. Parlano, invece, i linguaggi della

modernità, delle nuove tecnologie e della multimedialità progetti come il Link,

che a Bologna ha dato vita, a partire dai primi anni novanta, ad uno spazio

contemporaneo, nato senza una connotazione precisa, che propone proiezioni,

concerti, installazioni e laboratori e che ospita dibattiti, festival e rassegne

all’insegna della “sperimentazione” e della “contaminazione” tra i differenti

linguaggi della comunicazione. Poco fuori dalla città, a Calderara di Reno, ha

invece sede l’Associazione ReMida Bologna_Terra D’Acqua, Centro di Riuso

Creativo dei Materiali di Scarto Aziendale, che mette a disposizione spazi,

attrezzi, materiali e laboratori e organizza corsi, seminari ed eventi sui temi del

riciclo e del ri-uso creativo dei materiali, promuovendo sensibilità ambientali ed

ecologiche. Assolutamente da non perde anche il MAMbo il Museo d’Arte

Moderna di Bologna, quasi diecimila metri quadrati dedicati alla

sperimentazione e alla cultura visiva.

Page 12: Itinerari

TRA FIUME E MARE: COMACCHIO I LIDI E IL PARCO DEL DELTA DEL PO

Esistono paesaggi inconsueti che incorniciano valli punteggiate da canali,

boschi, vecchi fari e casette di pescatori nascoste da fitti canneti. Uno scenario

affascinante, che sfuma nei tanti colori dipinti dal riverbero del sole, che

abbraccia la laguna. Si tratta dell’area deltizia emiliano-romagnola del fiume più

lungo e importante d’Italia; un’area protetta di grande suggestione, inserita nel

Parco Regionale del Delta del Po. Un ambiente dalle atmosfere dolci dove è

possibile ammirare i fenicotteri rosa, gli aironi e il cervo delle dune, ma anche

centri storici incantevoli, scorci medioevali e interessanti opere di regimazione

idraulica, perché la storia di queste terre, racconta della continua lotta dell’uomo

contro le acque del fiume e del mare. Gli itinerari percorribili sono numerosi, il

Parco propone escursione organizzate con personale esperto, a piedi, in bici o

con imbarcazioni a motore o elettriche. Gli amanti della natura, gli appassionati

di pesca e di bird watching possono scegliere di visitare la Riserva Naturale

Foce del Po di Volano o di fare una gita in barca, verso l’entroterra, nelle Valli di

Comacchio con visita a due vecchie stazioni da pesca (Pegoraro e Serilla), per

ammirare le strutture, le attrezzature e gli arredi originali dei “casoni” di valle,

dove un tempo vivevano i pescatori. Impossibile non farsi sedurre dalla discesa

del fiume Po fino alla foce del suo delta e all’Isola dell’amore”, una lingua di

sabbia che divide la Sacca di Goro dal mare (per info e tratte Navi del Delta). La

sua spiaggia è stata inserita da Legambiente tra le tredici più belle in Italia.

L’isola si raggiunge via mare dalla cittadina di Goro, nota per l’allevamento

delle vongole, oppure attraverso un sentiero naturalistico che parte da Gorino,

piccolo abitato di pescatori poco distante. L’unica struttura esistente sull’isola è

il faro, una costruzione realizzata nel secondo dopoguerra, che ha sostituito la

“Lanterna Vecchia” che, alla fine dell’ottocento, si ergeva su quella che, allora,

era la foce del Po. Il nuovo faro di Goro ospita La Lanterna (tel. 0336363322),

un romantico ristorante che serve specialità di pesce, tra cui la tradizionale

anguilla e gli immancabili mitili. Poco lontano da Goro, sempre nel Parco del

Delta del Po, nella Valle di Porticino, su una piccola isola collegata alla terra

ferma da un ponte di legno, si rivela il Ristorante La Zanzara, un posto

veramente speciale, aperto anche di inverno quando le nebbie avvolgono l’ex

rifugio di valle e la sala della trattoria accoglie i visitatori nel tepore prodotto da

un grande camino. Il ristorante è a conduzione familiare, in cucina operano la

madre, il padre e un fratello; i piatti sono quelli legati alla tradizione e ai prodotti

del territorio, rivisitati in modo non convenzionale dal giovane Sauro, mentre vini

e liquori sono selezionati da Samuele, che li serve insieme alla storia di ogni

vino e del suo produttore. Non essendo particolarmente grande è consigliabile

la prenotazione.

Page 13: Itinerari

Il centro più importante del Delta del Po è Comacchio, pittoresca cittadina di

origini antiche, sviluppata su tredici isolotti, che le conferiscono il tipico impianto

da città lagunare, strutturata su canali, ponti e vie strette e tortuose. Il simbolo

iconografico della cittadina è il celebre Trepponti, un ponte monumentale

costituito da cinque scalinate e cinque archi. Altri edifici storici di rilievo sono la

Cattedrale di San Cassiano, la Loggia del Grano e la Torre dell’Orologio. Da non

perdere il Portico dei Cappuccini (il più lungo di Italia), dal quale si accede

all’Antica Manifattura dei Marinati, perfettamente ristrutturata e tornata in

funzione, ha riavviato il ciclo della lavorazione dell’anguilla, uno dei prodotti più

rappresentativi del territorio. Nella fabbrica, che ospita anche il Museo

dell’Anguilla, è possibile soffermarsi nella Sala dei Fuochi, per vedere i dodici

camini che cuociono le anguille infilate su lunghi spiedi, prima di essere passate

nella Sala degli Aceti per la tradizionale marinatura. L’atmosfera di Comacchio,

soprattutto al tramonto, è straordinaria con le acque chete dei canali che

riflettono i contorni delle case che vi si affacciano e un cielo la cui lucentezza

ricorda che ci si trova a poca distanza dal mare. Le spiagge di Comacchio si

stendono su una strisca costiera di circa venticinque chilometri nel Parco del

Delta del Po; i Lidi di Comacchio sono sette, ognuno dei quali si differenzia per

aspetto, caratteristiche e servizi offerti. Il Lido di Volano è il più selvaggio e

meno sviluppato, adatto per chi ama la pesca e le lunghe passeggiate; i Lidi

degli Scacchi e di Pomposa sono ideali per le famiglie, con vaste aree verdi e

spiagge attrezzate; di sicuro interesse per il rapporto qualità prezzo il Bagno

Miami di Lido degli Scacchi. Negozi, pub e discoteche contraddistinguono il

Lido degli Estensi; tra gli altri il Barracuda, discoteca frequentata da

giovanissimi e il Klink, street bar con ristorante a base di carne e pesce,

condotto dagli stessi gestori del Barracuda. Immediatamente dopo Lido

Scacchi, si arriva a Lido Spina, molto frequentato dai surfisti per l’ottima

esposizione al vento. Porto Garibaldi, il più antico dei lidi ferraresi, è uno dei

centri pescherecci più importanti dell’alto adriatico e adatto, sia ad un turismo

giovanile, sia alle famiglie.

Page 14: Itinerari

Nel territorio del delta del Po non mancano elementi di attrazione per quanto

concerne il patrimonio storico e architettonico. L’interesse dei principi estensi

per queste terre, è rappresentato dal Castello della Mesola, con cinta muraria,

torri e relativa riserva di caccia (oggi Bosco di Santa Giustina, oasi naturale

insieme al Gran Bosco della Mesola); la funzione principale della struttura era

probabilmente quella di difendere Torre Abate, una grandiosa infrastruttura

idraulica, capace di portare a mare le acque di scolo delle valli bonificate,

attraverso porte vinciane. Tra le architetture religiose, l’Abbazia di Pomposa si

staglia con il suo alto campanile nella piatta distesa del delta del Po; bellissimo

l’atrio decorato e arricchito di sculture e maioliche.

Presso questa antica abbazia benedettina fu inventato, nel medioevo, il

pentagramma.

La scelta migliore per un soggiorno nel delta del Po, avendo modo di

apprezzare, sia la natura incontaminata, sia il mare è l’Albergo Rurale

Cannevie, nella omonima oasi naturale, con un servizio ristorante di buon

livello, che valorizza in modo creativo i prodotti del territorio.

Page 15: Itinerari

RAVENNA CITTÀ DEI MOSAICI

E’ un fascino particolare quello che emana Ravenna, costantemente in bilico

tra la sua vocazione di capitale imperiale e quella di cittadina di provincia,

volutamente appartata e distante, eppure così vicina alle mete turistiche e

mondane della riviera romagnola. Non tutti lo sanno, ma Ravenna è stata per

tre volte capitale di tre imperi e racchiude un patrimonio artistico e culturale che

attira visitatori da ogni parte del mondo. L’arte mirabile e antica del mosaico

trova qui una delle sue massime espressioni. I mosaici cittadini sono, da secoli,

fonte di ispirazione per pittori, scultori, musicisti e poeti. Ad eccezione del

Mausoleo di Teodorico, il percorso monumentale della cittadina, che si snoda

tra: la Basilica di S. Vitale, il Mausoleo di Galla Placidia, il Battistero Neoniano

(o degli Ortodossi), il Battistero degli Ariani, la Basilica di S. Apollinare Nuovo, la

Basilica di S. Apollinare in Classe e la Cappella Arcivescovile, dichiarato

patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, è caratterizzato dalla presenza di

splendidi mosaici. Forgiata da un patrimonio storico e artistico così importante e

antico, ma proiettata verso il futuro, la cittadina ha saputo declinare anche in

chiave moderna la nobile arte del mosaico, fatta di pietra e di luce; al MAR

(Museo d’Arte Città di Ravenna), un ex convento con splendidi chiostri, è

conservata una deliziosa collezione di mosaici degli anni ’50 e ’60 e lo spazio

ospita importanti mostre di arte moderna e contemporanea. Bellissimi mosaici

moderni si possono vedere anche nell’insolito scenario rappresentato dal Parco

della Pace, un parco urbano fuori dal centro storico.

Page 16: Itinerari

Da non perdere la Ardea Purpurea, una fontana realizzata da un mosaicista

ravennate e ubicata in piazza della Resistenza. Per una pausa di gusto durante

la visita del centro storico, si può pranzare Al Rustichello, via Maggiore, 21 –

tel. 0544 36043, che offre cucina casareccia di buona qualità, oppure al

rinnovato, storico Caffè Belli, via Angiporto Bellini, 9 – tel. 0544 217274, che

ospita spesso mostre di giovani artisti locali; la cena può essere, invece,

l’occasione per provare le atmosfere sofisticate del Ristorante Cinema

Alexander, in perfetto stile Liberty, con cucina tipica rivisitata, ma all’insegna del

rispetto delle tradizioni. Per l’aperitivo o il dopo cena, il locale da vedere è

sicuramente il Fellini Scalinocinque di piazza Kennedy. Chi decide di trascorre

nella capitale dei mosaici più di un giorno, può rendere l’esperienza

indimenticabile soggiornando al Bed & Breakfast Casa Masoli, una stupenda

dimora storica dei primi del 700, con prezzi, tutto sommato, non eccessivi.

Page 17: Itinerari

ITINERARI (IN) CONSUETI

La costa meridionale del Friuli è caratterizzata da grandi formazioni lagunari, in

cui ancora oggi si mantiene un paesaggio d'eccezione, con il valore aggiunto

della visita, nelle stagioni giuste, di stormi e stormi di uccelli acquatici.

Le riserve naturali della Laguna di Marano e delle foci del fiume Stella sono

ormai alquanto rinomate. Da Marano Lagunare è possibile organizzare belle

gite a bordo di una motonave che si insinua tra i canali e le barene, alla

scoperta dell'autentica natura lagunare. Se volete mangiare qualcosa, fermatevi

sempre a Marano, piccolo borgo di pescatori, che conserva un'interessante

torre campanaria molto antica. In paese, la Trattoria Vedova Raddi alla Laguna

è in realtà un elegante ristorante che si avvale della pesca della marineria

maranese, una delle più importanti dell'alto Adriatico.

All'estremità bassa della laguna c'è Lignano Sabbiadoro, arcinota località

turistica balneare, con ogni sorta di divertimento per grandi e piccini, e con un

ristorante marinaro, il Bidin, gestito dalla stessa famiglia da oltre quarant'anni.

Da Lignano partono crociere, ancora in motonave, per la visita della Laguna di

Grado e dei suoi casoni dei pescatori, un paesaggio unico al mondo. Sono

organizzati anche pellegrinaggi al santuario della Barbana, su un'isoletta della

laguna. Conviene concludere l'itinerario con una visita ad Aquileia, città

antichissima, che si fregia della magnifica Basilica Patriarcale, nonché di una

vasta area di rovine dell'epoca romana.

LE LAGUNE E LE OASI NATURALI

Page 18: Itinerari

Assai suggestiva è la parte più orientale del Friuli, al confine con la Slovenia. A

Caporetto, territorio sloveno, avvenne la più celebre disfatta del nostro esercito,

nella Prima Guerra Mondiale. Oggi invece tornerete vittoriosi se vi fermerete

all'albergo ristorante Al Vescovo, a Pulfero, pochi chilometri da Caporetto:

cucina locale, con influssi sloveni. Altro posticino da visitare è San Pietro al

Natisone, con Giuditta Teresa, grande produttore di gubana friulana.

Dal punto di vista dell'arte, la città più interessante è Cividale del Friuli: già il

nome è illustrativo di un'origine molto antica, e ve ne convincerete dando

un'occhiata allo stupendo Duomo cinquecentesco, e al famoso Ponte del

Diavolo, purtroppo distrutto (e poi ricostruito) nel corso della Grande Guerra.

Proprio a Cividale, la famiglia del famoso Joe Bastianich, il ristoratore di Master

Chef, di origini friulane, ha un'azienda vitivinicola che rende onore ai vini bianchi

di questo territorio.

Se vi interessa rendere omaggio ai caduti della Grande Guerra, scendete

alcune decine di chilometri più a sud: a Redipuglia, c'è il Sacrario Militare, un

apparato gigantesco e scenografico che cerca di far memoria di tutti i soldati

morti di cui si abbia notizia. Per mangiare, ci si può spostare Ai Castellieri, nella

non lontana Monfalcone.

COLLI, VINI E GRANDE GUERRA

Page 19: Itinerari

ITINERARI (IN) CONSUETI

Proponiamo per Roma, che non necessita di presentazioni, un itinerario

squisitamente gastronomico. Questo, per evitare le trappole per turisti di facile

contentatura, e i ristoranti specializzati nel furto con destrezza, magari con conti

truccati e percentuali di servizio astronomiche aggiunte alla chetichella.

Nel pieno centro storico, conviene non farsi fregare. Accanto al Pantheon, fate

visita ad Armando al Pantheon: ossia, il posto dov'è possibile assaggiare la

coratella d'abbacchio da noi proposta tra le ricette da salvare. Prenotate

sempre: il localino della famiglia Gargioli è preso d'assalto dai cultori della vera

cucina romana. Gricia, carbonara, amatriciana, la pasta e ceci del venerdì, la

coratella, il baccalà: qui tutto è buonissimo e ambitissimo. E il conto non toglie il

fiato.

Bassa anche la spesa alla Trattoria Bassetti, più nota come “Da Tonino”, a via

del Governo Vecchio, a pochi passi da Santa Maria della Pace, zona dove i

furbi prosperano. In un ambiente rustico e dimesso, avrete pasta e broccoli,

mezze maniche alla gricia (in porzioni mostruose), morbidissime polpettine al

sugo, con un prezzo quasi amichevole (non accettano le carte di credito).

Carbonara eccellente e baccalà alla romana da primo premio al Grappolo d'Oro

Zampanò, una simpatica osteria moderna vicino a Campo de' Fiori, dove starete

bene. Eccellente trippa alla romana, e (al giovedì) stupefacenti gnocchi alla

sentimentale, nostalgica Trattoria Lilli, vicino al Tevere, un localino tutto al

femminile che propone poche e scelte specialità.

E a Trastevere? Da Teo, a piazza Ponziani: spazi angusti, tanta simpatia, una

carbonara che invoglia a tornare. Ora siete vaccinati dalle fregature.

ROMA, MANGIARE SENZA FARSI SPENNARE

Page 20: Itinerari

Pochi se ne ricordano, ma la città di Rieti, capoluogo del comprensorio della

Sabina, è ritenuta l'esatto centro geografico dell'Italia. La Sabina è una località

molto verde, e piena di attrattive turistiche e gastronomiche. La stessa Rieti,

tranquilla e appartata, ha monumenti degni di una visita. La cattedrale, per

esempio, caratterizzata da un bel campanile quadrato. Oppure la chiesa di San

Rufo, che contiene un dipinto un tempo attribuito al Caravaggio. Interessanti

anche i numerosi resti romani, tra cui quelli di un ponte del III secolo. C'è

addirittura l'opportunità di compiere visite turistiche ai sotterranei cittadini

d'interesse archeologico. Per mangiare, è consigliabile la Trattoria Tito, vicino a

san Rufo.

Da Rieti si può salire facilmente al monte Terminillo, uno dei più classici luoghi

di ritrovo dei romani appassionati di sci, e, d'estate, paradiso degli escursionisti.

In zona, a Città Ducale, si trova una delle migliori macellerie della Regione:

quella di Ennio Pasquini, aperta tutto l'anno.

Per una visita “culturale”, muovetevi verso l'autostrada A1 e scendete a

Magliano Sabina, per visitare il Museo Civico: lì sono allineati tutta una serie di

manufatti datati dal Neolitico in giù, e tutti rinvenuti in Sabina.

Per mangiare, proprio a Magliano, fate riferimento al Ristorante degli Angeli,

dalla magnifica vista e dalla soddisfacente cucina sabina.

LA SABINA, IL CENTRO D'ITALIA

Page 21: Itinerari

ITINERARI (IN) CONSUETI

Sospesa tra i monti e il mare, la Liguria è una terra meravigliosa che scopre le

sue innumerevoli bellezze in ogni stagione. Il mare incantevole che lambisce

vecchi borghi marinari e che si illumina al tramonto del riflesso dei colori tenuti

delle facciate, è stato celebrato da grandi poeti, come Byron e Shelley. Non

occorre soffermarsi a descrivere la bellezza della Cinque Terre, del Golfo del

Tigullio, o di quello dei Poeti. Località come Portofino, Porto Venere, Santa

Margherita e Camogli, sono già da molto tempo mete d’elite e d’eccezione.

Anche l’entroterra sorprende, nascondendo deliziosi borghi medievali quasi

intatti, dove è possibile rivivere storia e tradizioni popolari del nostro paese.

L’area del Porto Antico è rappresentata da una parte del porto di Genova

restituita alla città, attraverso un intervento architettonico importante, realizzato

da Renzo Piano, che ha disegnato il nuovo “waterfront” della Genova del terzo

millennio. La superficie che un tempo era il cuore dell’attività portuale, oggi è

adibita a spazio abitativo, centro culturale, turistico e di servizi.

Nell’ambito del quartiere vi sono numerosi edifici di carattere artistico e

culturale:

Page 22: Itinerari

IL PORTO ANTICO DI GENOVA

I magazzini del Cotone, edificati all’inizio del 900 e adibiti a magazzini generali,

che oggi ospitano un importante centro congressi, il cinema multisala “Porto

Antico” e gallerie commerciali con negozi, bar e ristoranti. Al piano superiore il

progetto relativo alla “citta dei ragazzi” . In fondo ai magazzini, in testata di

molo, nello spazio denominato “Arena del Mare” è allestito un teatro sull’acqua

che è la sede della rassegna “Porto Antico Estate Spettacolo” (musica, teatro e

danza) L’edifico Millo, realizzato a fine 800, in cui è ubicato il Museo

dell’Antartide e il punto vendita Eatitaly di Genova.

L’Area del Porto Antico è delimitata a ovest dalla darsena, con i bacini di

carenaggio, le barche dei pescatori e il sommergibile museo Nazario Sauro.

Sempre nell’ambito degli spazi di pertinenza del Porto Antico di Genova, sul

ponte Spinola, si trova l’Acquario di Genova. Il Porto Antico di Genova è un

caleidoscopio di servizi culturali, commerciali e ricreativi, un luogo di eccellenza

in Italia che vale la pena di visitare.

Immediatamente fuori dall’area di specifica pertinenza del Porto Antico,

Genova, è pronta ad accogliervi con i suoi portali rinascimentali, le bellissime

dimore patrizie e i vecchi “caruggi”, in cui è possibile ammirare oltre cinquecento

Madonnette che, strette agli angoli delle vie, scolpite in marmo o in pietra,

dipinte su legno o affrescate direttamente sui muri, raccontano con le loro

epigrafi la storia della città. Proprio nei vecchi “caruggi”, nella caratteristica

piazzetta dei Truogoli di Santa Brigida, detta anche piazzetta “delle Lavandaie”,

si trova il ristorante 2 Truogoli, dove è possibile gustare piatti tipici della

tradizione genovese, preparati con cura ed ingredienti genuini.

Page 23: Itinerari

MULINI AD ACQUA E FRANTOI NELL’ENTROTERRA LIGURE DI PONENTE

Gli estimatori dell’olio extravergine di oliva, non possono certamente farsi

mancare una gita nella provincia di Imperia, dove è possibile visitare gli antichi

frantoi e i mulini che, grazie alla forza dell’acqua, fornivano l’energia per

muovere le pesanti macine di pietra, che spremevano le olive. Nella zona del

torrente, tra Pietrabruna e San Lorenzo al mare, erano presenti in passato,

diversi frantoi alimentati ad acqua, molti dei quali sono oggi solo dei ruderi. E’

però vero che, visitando il frantoio della famiglia Amoretti (località Molino di

Bodo, 2), oggi trasformato in una struttura produttiva moderna con macine a

motore, è possibile vedere ancora la vecchia ruota del mulino sull’acqua e

immaginare il lento processo impiegato un tempo, per produrre il pregiato

liquido verde.

Ritornando verso San Lorenzo al Mare, passando per Imperia , dove è

consigliabile sostare per una visita al museo dell’olivo, realizzato dai fratelli

Carli, si può proseguire in direzione Pieve di Teco per poi raggiungere la località

Ponti, nel Comune di Pornassio. Sono più di quaranta kilometri, ma ne vale la

pena, perché una volta arrivati, ci si trova di fronte ad un passeggio pittoresco e

molto suggestivo: vecchie case di pietra, attaccate le une alle altre, con le

grandi ruote di legno che sporgono e si affacciano sul torrente. Ponti è un

antico insediamento commerciale fondato intorno al 1200, un tempo vi

convergevano i carichi di grano e di olive destinati alle macine e ai torchi. I

mulini di Ponti sono fermi da anni, ma il paesaggio è veramente unico ed è

ancora possibile osservare il complesso sistema dei canali sospesi, che

trasportavano l’acqua sulle ruote dei mulini.

Page 24: Itinerari

Moti degli antichi frantoi e dei mulini dell’entroterra ligure, sono stati

trasformati in abitazioni di prestigio e in oleifici moderni che, molto spesso,

uniscono a quella produttiva, attività legate alla ricezione e alla ristorazione. In

val Nervia, non lontano dal mare e dal Comune di Dolceacqua, c’è un antico

borgo montano, arroccato su un monte e protetto da una cinta muraria

fortificata. Si tratta di Isolabona e qui la famiglia Grillo ha ristrutturato, grazie alla

maestria di abili artigiani della pietra, un vecchio mulino ricreando uno scorcio

dell’antico paese, con la riproduzione di un frantoio e di tre tipi di piazze.

L’Antico Frantoio è un luogo dove è possibile gustare prodotti genuini e

prendere un aperitivo accompagnato da ottimo cibo e buon vino, in uno spazio

unico nel suo genere.

L’ISOLA DI BERGEGGI E L’ESPERIENZA MULTISENSORIALE DEL RISTORANTE “DA

CLAUDIO”

In provincia di Savona, abbarbicato a 1100 metri di altezza e ricamato da una

moltitudine di viottoli e sentieri, che salgono o che scendono al mare, si trova il

borgo di Bergeggi . Immerso in un paesaggio senza pari, il borgo antico è

allocato alle pendici del monte Sant’Elia, ma seguendo un pittoresco percorso

che scende verso il mare, in prossimità della zona litoranea, ci si imbatte nella

moderna vivacità di Torre del Mare, scalo sulla costa di Bergeggi. Il contesto

naturale, che comprende il paese, il tratto di costa, l’isola prospiciente, la grotta

marina e la sughereta, fanno parte della riserva naturale e area marina protetta,

denominata Isola di Bergeggi. In questo scorcio suggestivo e incontaminato,

incastonato tra le rocce, si staglia il Ristorante da Claudio (all’interno

dell’omonimo hotel), che offre su una terrazza con splendida vista sul mare,

piatti di pesce e crostacei freschissimi, ispirati dalla tradizione locale, rivisitati

con grande creatività. Una vera e propria esperienza multisensoriale da non

farsi mancare.

Page 25: Itinerari

CHIAVARI I PORTICI GOTICI, IL PORTO TURISTICO E GLI ARAZZI DI LORSICA, I

CANTIERI NAVALI DI LAVAGNA

Chiavari è una delle più belle e vivaci cittadine della riviera ligure di Levante.

Giustiniani, antico storico genovese, la descriveva così: “E le strade e le case

eran piene di ogni civiltà, cinta da quattro torri con vie tutte silicate, e fregi e

forme eran in pura pietra di lavagna”. I lunghi portici gotici, con portali decorati in

ardesia, logge e bifore, e i bei palazzi quattrocenteschi rendono le strade del

centro storico cittadino di notevole interesse per il visitatore attento ai particolari.

Stupendi i negozi in stile Liberty con vetrine in legno e vetro intarsiato, tra cui lo

storico e rinomato caffè Defilla, che accoglie indigeni e visitatori dai primi del

novecento. Un altro locale storico della cittadina è Luchin Osteria con cucina

dal 1907, un “must” per gli appassionati della cucina tipica genovese, in

particolare della farinata. La cittadina di Chiavari è anche conosciuta per la

produzione artigianale della “chiavarina”, una tipica sedia in legno, che ha

ispirato l’architetto e designer Giò Ponti nella progettazione della celebre

“Superleggera”, prodotta da Cassina nel 1955.

Chiavari è anche un importante centro nautico del Tigullio, il suo porto turistico

internazionale, perfettamente integrato nel contesto paesaggistico, è in grado di

accogliere oltre cinquecento imbarcazioni ed è una base diportistica ambita,

per la sua vicinanza alle mete privilegiate del turismo nautico: Cinque Terre,

Portofino e Santa Margherita, nonché alle mete più frequentate in Costa

Azzurra, Corsica, Sardegna e Toscana. Attualmente sono in svolgimento i lavori

di ampliamento del porto (calata ovest) con la realizzazione di ulteriori

centocinquanta posti per soddisfare la crescente richiesta.

Page 26: Itinerari

La tradizione racconta che in Liguria, mentre gli uomini erano in mare impegnati

nella pesca del corallo, attività che già del 1200 aveva portato i liguri sulle

coste di Africa, Corsica e Sardegna, le donne si dedicavano al ricamo e alla

tessitura; Genova, tra il duecento e il quattrocento, aveva oltre quindicimila telai.

I famosi velluti rappresentavano già allora il vero artigianato a livello quasi

industriale. Ancora oggi, a Lorsica, un piccolo paese nella valle Fontanabuona

(zona tipica anche per la lavorazione dell’ardesia), a non molti chilometri da

Chiavari risalendo la vallata nell’entroterra, resiste una famiglia che si dedica

alla realizzazione artigianale delle sete damascate e mantiene la tradizione

utilizzando telai dei primi del novecento. I curiosi, gli appassionati di mestieri, o

di tessuti preziosi, a Lorsica possono anche visitare il museo dei damaschi.

Partendo da Chiavari e procedendo in direzione Sestri Levante, dopo qualche

chilometro, si raggiunge Lavagna, un’altra cittadina del levante ligure, abitata

già in epoca romana e conosciuta ovunque per la spiaggia (la più lunga della

riviera di Levante) e i cantieri navali. Hanno infatti sede qui alcuni dei più

importanti cantieri navali liguri, vanto e storia dell’industria italiana nel mondo.

Nascono a Lavagna barche favolose, lussuose ville galleggianti, costruite con

materiali pregiati e arredate con mobili appositamente costruiti. La visita ai

cantieri è una esperienza interessante per conoscere la cura, la tecnologia e

l’attenzione per il dettaglio con cui vengono costruite queste imbarcazioni. Se è

pur vero che si tratta di cantieri navali moderni, che utilizzano tecnologie

all’avanguardia e attrezzature di ultima generazione, i concetti di un’antica

esperienza artigianale restano nel tempo ancora immutati.

Page 27: Itinerari

LERICI E IL MONASTERO CARMELITANO DI BOCCA DI MAGRA

Il castello di Lerici che domina dall’alto il meraviglioso Golfo dei Poeti, le case

colorate affacciate sul porto, così come la vicina Tellaro con le strade parallele

che scendono fino alla vecchia chiesa romanica, costruita sugli scogli,

rappresentano scorci suggestivi e affascinanti, anche se molto conosciuti e

spesso poco godibili, soprattutto nella stagione turistica (per gli estimatori della

buona cucina, una sosta all’Osteria La Caletta di Tellaro, è imperdibile).

Proseguendo, però, verso Monte Marcello e scendendo verso la punta di Bocca

di Magra, si può assistere allo spettacolo irripetibile che fiume, mare e

montagne dipingono in un quadro di rara bellezza; proprio dove il fiume Magra

si incontra con il mare. Oltre, si trova l’antichissima città di Luni (oggi

Ortonovo) e la splendida cornice delle Alpi Apune che dominano il territorio della

Lunigiana. Nelle vicinanze, in località Santa Croce del Cervo, sorge un’ antico

monastero carmelitano; dalla cappella si può salire fino al parco tra lecci, pini

cedri e ulivi, per arrivare sul terrazzo, dove lo sguardo può spingersi fino al

mare. Un luogo prezioso per chi cerca quella pace interiore che solo il contatto

con la bellezza della natura è capace di regalare.

Page 28: Itinerari

ITINERARI (IN) CONSUETI

Situata all’estremità settentrionale della penisola al confine con la

Confederazione Elvetica, la Lombardia e' una delle regioni italiane più estesa.

Dalle Alpi alla bassa Pianura Padana, dà vita a una vasta gamma di

paesaggi. Di singolare fascino è lo scenario della catena alpina con

la Valchiavenna, la Valtellina e la Valcamonica.

Agli appassionati di sport invernali, la Lombardia propone impianti e

attrezzature moderne nelle frequentatissime località

del Tonale, Bormio, Livigno e Madesimo.

Caratteristico della regione è anche l 'altro panorama offerto dalle distese di

colline tra cui si evidenzia l’area di Franciacorta, famosa per i vigneti e la

produzione di vino.E poi, il fascino dei grandi laghi. Il versante occidentale

del lago di Garda, con Sirmione e altre rinomate località, è una meta turistica

di forte richiamo; di estrema bellezza sono anche il Lago di Como e il Lago

Maggiore, circondato da ville nobiliari, parchi, borghi e suggestive localita' tra

cui spicca Castelveccana, che per la spettacolarita' delle sue attrattive naturali

, e' rinomata come la " Portofino " del Lago Maggiore.

Coperte da specchi d'acqua e coltivate a risaie, tipiche della regione sono le

grandi distese pianeggianti della bassa Pianura : è il paesaggio tipico

della Lomellina, la terra delle mondine, ricca di folclore e tradizioni.

Per la sua configurazione la Lombardia è una terra particolarmente ricca dove

natura, storia, arte e cultura si coniugano con moda - tecnologia - innovazione -

ed - evoluzione -

LOMBARDIA STORIA DI UNA REGIONE SEMPRE IN CRESCITA

Page 29: Itinerari

Per una vacanza a contatto con la natura - le montagne, le pianure e le grandi

valli della Lombardia costituiscono lo sfondo ideale.

Le vette alpine accolgono gli appassionati dello sci e dello snowboard in

famosi comprensori sciistici; tra questi ricordiamo la Valcamonica e

la Valtellina con le frequentatissime stazioni di Livigno, Bormio, Aprica e

centinaia di chilometri di piste.

In estate la montagna diventa il luogo ideale per gli amanti dell’arrampicata

(particolarmente apprezzate le cime dell’Adamello), del rafting, del trekking e

della mountainbike; il ghiacciaio dello Stelvio offre invece anche nei mesi più

caldi avventurose discese.

Spazio anche al benessere sui rilievi lombardi. Ci sono infatti diversi e

apprezzati centri termali ricchi di acque dalle proprietà terapeutiche, come

le Terme di Boario o quelle di Bormio, immerse in un magnifico parco.

Il lago di Garda, quello di Como e quello di Iseo assicurano soggiorni di riposo e

divertimento escursioni e gite in battello. Chi desidera praticare

vela, windsurf, sci d’acqua, canoa, ciclismo, trekking si troverà perfettamente a

proprio agio.

Svariati gli itinerari che conducono alla scoperta di alcuni dei luoghi più

caratteristici della Lombardia: i Sacri Monti, sito UNESCO, in cui è possibile

effettuare percorsi spirituali e naturalistici di singolare valore; in Valchiavenna si

scoprono le tradizioni di una terra che per secoli è stata il punto di contatto tra

l’Italia e l’Europa del nord; i parchi naturali dell’area dei Navigli rivelano tanti

paesaggi diversi, dalle colline della Brianza alle verdi rive dell’Adda.

Numerose strade del vino appagheranno la golosita' dei palati piu' esigenti

dalla Valtellina al Lodigiano, all’Oltrepò Pavese, al territorio mantovano per

finire nella terra di Franciacorta, le cui bollicine sono rinomate in tutto il

mondo.

Tra terrazzamenti e colline coperte di vigneti, con soste nelle cantine e nelle

aziende per degustare i deliziosi vini e assaggiare le rinomate specialità locali il

viaggio si rivelera' unico ed ineguagliabile.

Page 30: Itinerari

ITINERARI (IN) CONSUETI

Sovrastata dal Monte Conero, unica altura a picco sul mare da Trieste al

promontorio del Gargano, la riviera del Conero rappresenta un paesaggio unico,

inserito nel contesto di una delle coste più popolari d’Italia. Ampie distese di

sabbia si alternano a grotte, calette e spiagge di ghiaia con fondali bassi e

acque cristalline. Chiese, castelli arroccati e antichi borghi dipingono il

panorama di questo insieme paesaggistico e ambientale veramente unico,

integrato nel Parco del Conero, un’area protetta che si estende per quasi

seimila ettari. Numana e Sirolo sono i due centri balneari principali della riviera;

Numana conserva le sue origini di antico paese di pescatori nel centro storico

posto in collina, con le case colorate disseminate in un fitto reticolo di vicoli, che

si schiude in una terrazza a mare, con una vista strepitosa sulla riviera; la

discesa verso il porto è agevolata da una via a gradoni, che i pescatori erano

soliti percorrere ogni mattina. Il lungo mare, dalla città alta, giunge fino a

Marcelli, offrendo alla vista litorali diversi: ampie spiagge attrezzate di ghiaia e

piccole spiagge selvagge, nascoste tra le insenature del Monte Conero. Sirolo è

un borgo arroccato su una scogliera a picco sul mare. La preziosa architettura

di impianto medievale si integra mirabilmente con la natura rigogliosa del Parco

del Conero.

Page 31: Itinerari

Non molto distante dal centro storico si rivelano immediatamente bellissime

spiagge, come quella della “Due Sorelle” e quella “Dei Gabbiani”, un vero

paradiso nascosto in una insenatura riparata, proprio dove le rocce del Monte

Conero si tuffano a picco sul mare. Anche dalla grande piazza del centro

storico di Sirolo lo sguardo può spingersi fino al mare per ammirare lo splendore

della costa; affacciata sulla stessa piazza si trova l’Osteria da Sara (corso

Italia, 9 – tel. 071 9330716), piccola trattoria che offre deliziose specialità di

pesce a prezzi abbastanza contenuti; la prenotazione è necessaria, viste le

dimensioni del locale che offre non più di trenta posti.

Il Casale di Giulia, inserito nel contesto del Sirolo Golf Club e del Parco

Regionale del Conero è il luogo ideale per soggiornare tra la campagna e il

mare, in un uno scenario indimenticabile.

Page 32: Itinerari

Castelfidardo paese adagiato tra le colline della riviera del Conero, è assai noto

per essere stato lo scenario della Battaglia di Castelfidardo, importante vicenda

storia risorgimentale italiana, che ha visto contrapporsi le truppe piemontesi e

quelle papali. La battaglia è ricordata con un particolare monumento, realizzato

completamente in bronzo che, dall’altro di una collina, domina il paesaggio.

Proprio sulla collina della Selva, luogo della battaglia, sorge Villa Ferretti che

conserva una grande collezione d’arte italiana. Di grande interesse anche il

Museo Internazionale della Fisarmonica che ripercorre la storia di questo

importante strumento; la costruzione di strumenti musicali, in particolare

fisarmoniche, ma anche pianole e organi, rappresenta un elemento distintivo

dell’artigianato regionale, che a Castelfidardo trova il suo luogo di massima

eccellenza.

Da visitare anche la Selva di Castelfidardo, in località Monte Oro: un’area

floristica protetta, unica in Europa, che offre possibilità di effettuare escursioni,

visite guidate, attività formative e di acquistare prodotti agricoli del territorio.

CASTELFIDARDO LA CITTÀ DELLA FISARMONICA

Page 33: Itinerari

LORETO E LA MADONNA NERA

Loreto è una cittadina dell’entroterra in provincia di Ancona, che ospita una

delle più importanti reliquie del mondo della cristianità. Meta di pellegrinaggi fin

dal 1300 è un importante centro internazionale di devozione mariana. Infatti, il

maestoso Santuario custodisce le mura della Santa Casa di Maria di Nazaret

che, secondo tradizione, è stata miracolosamente trasportata dagli angeli fino a

Loreto e conserva la preziosa statua della Madonna Nera. Loreto è visitata ogni

anno da milioni di pellegrini che percorrono in ginocchio il piedistallo marmoreo

che circonda la Santa Casa e che mostra i solchi lasciati, nel tempo, da tanta

devozione. Una visita alla città di Loreto può arricchire di emozioni e tradizioni,

una vacanza sulla riviera del Conero; nel centro storico, inerpicato su antiche

stradine, si affacciano negozi e botteghe artigiane ed è anche possibile unire, a

quello devozionale e culturale, un momento gastronomico di grande livello,

regalandosi un pranzo o una cena al Ristorante Andreina che, dal 1960,

rappresenta un solido punto di riferimento nel panorama della cucina

marchigiana. Si servono specialità della cucina tradizionale, rivisitate in chiave

moderna, con grande originalità e audacia.

Page 34: Itinerari

FERMO UN BORGO INCORNICIATO DAI MONTI A DUE PASSI DAL MARE

Nell’omonima provincia, a soli sei chilometri dal mare, raccolta su un colle,

Fermo si concede alla vista con un impianto urbano perfetto, collocato tra

Medioevo e Rinascimento. La spianata del Girfalco, sulla sommità della città,

ospita il Duomo; da qui la vista è mozzafiato e abbraccia le colline con gli abitati

che si spingono fino alle pendici dei monti Sibillini, e l’immensità del mare

Adriatico. Subito sotto il borgo, con chiese, torri, fontane e palazzi nobiliari,

disseminati su strade e vicoli che conducono nello straordinario scenario

rinascimentale di piazza del Popolo, dove è praticamente d’obbligo una sosta

all’ Enoteca Bar a Vino, per gustare ottimi vini locali e non e per gustare

prodotti tipici della tradizione marchigiana (piazza del Popolo – Tel. 0734

228067). L’accesso alla piazza si compie attraverso un grande arco scavato nel

corpo del palazzo del Governatore, che accoglie il Municipio. Sulla piazza,

porticata su due lati, si affacciano edifici di grande pregio e coerenza stilistica,

tra cui il palazzo dei Priori, che ospita la Pinacoteca Civica. Accanto, la più

importante biblioteca della Regione, con la bellissima “sala del mappamondo”.

Scendendo, è possibile ammirare le cisterne romane, una grandiosa opera di

ingegneria idraulica e architettonica, testimone della dominazione romana della

città. Poco distante, due luoghi fortemente evocativi delle grande passione

della regione per la musica e l’arte: il Conservatorio e il Teatro dell’Aquila. Di

grande bellezza anche le chiese romanico-gotiche, prima fra tutte quella di

Sant’Agostino. Per chi desidera pranzare o cenare nel centro storico, La

Locanda del Palio propone specialità gastronomiche locali di ottima qualità.

Per dormire, il B&B Palazzo Romani Adami, sempre in pieno centro, garantisce

ospitalità di grande charme, in un palazzo del 700. Fuori dal centro storico, nella

frazione Torre di Palme si può soggiornare e desinare in un ristorante di qualità

al B&B Lu Focarò.Le Marche e l’area del fermano rappresentano un luogo di

preminenza del “made in Italy” con punte di eccellenza relative soprattutto al

settore calzaturiero. Tra le attività turistiche, quindi, si inserisce anche l’attività

di “shopping” nei numerosi outlet di prestigiose aziende italiane; Prada e

Cruciani, pesso Castagno Brand Village, ma anche Tods (poco distante dal

Castagno Village), Nero Giardini (a Monte San Pietrangeli, via dell’Artigianato,

6) e Cesare Paciotti (Civitanova Marche via Pirelli 16).

Page 35: Itinerari

ITINERARI (IN) CONSUETI

Un patrimonio unico che testimonia le origini pastorali dei molisani sono I

Tratturi, le cosiddette "autostrade del passato" che non erano solo vie di

comunicazione per le greggi tra le montagne ed il mare, ma rappresentavano

dei veri e propri luoghi di incontro in cui si socializzava, si tenevano delle feste,

si pregava nelle chiesette sparse lungo il percorso. La pastorizia trasmigrante,

fu una vera e propria civiltà che risale sicuramente all'epoca protostorica: prese

il nome di transumanza ed era regolata da severe leggi pubbliche e, a

cominciare dall'epoca romana, anche soggetta a prelievi fiscali. Disposte quindi

come i meridiani (tratturi) ed i paralleli (tratturelli e bracci), formavano una rete

viaria a maglie strette che copriva in modo equilibrato ed uniforme tutto il

territorio. Lungo questi assi viari sorgevano delle vere e proprie "stazioni di

servizio" per uomini e animali: ai bordi nascevano infatti opifici, taverne, chiese

che garantivano ai pastori la necessaria assistenza. Piu' di 60 centri abitati, tra

cui Campobasso, Isernia e Bojano sono sorti sui Tratturi.

Page 36: Itinerari

Essendo delle strade particolari percorrono non solo il Molise, ma si

estendono oltre il suo territorio per circa 4086 ettari e consistono in lunghe

piste erbose che si diramano in un paesaggio molto vario, che va dalle

montagne alle colline, alle valli, toccando fiumi e laghi. A salvaguardia di

questo patrimonio unico, e' stato istituito nel 1997 Il Parco dei Tratturi del

Molise. Vi si ritrovano specie di piante che altrove non esistono più: infatti, in

queste strade di erba mai coltivate, esistono fiori ed essenze che altrove sono

state eliminate dalle coltivazioni. I Tratturi attraversano inoltre boschi di faggio,

di cerro e zone a prato dove si incontrano mammiferi come cinghiali, lepri,

tassi, donnole, faine, volpi, scoiattoli, ghiri - e uccelli come gufi, poiane,

barbagianni, civette, passeracei, tutte specie tipiche della fauna locale. Le

testimonianze di ogni tempo e di ogni tipo, architettonico, naturalistico,

archeologico, della natura e dell'uomo sono tali da far considerare I Tratturi

dei veri e propri musei all'aperto. L'acquisita consapevolezza sull'identità

culturale che rivestono e'sintetizzata in uno slogan che ne definisce

pienamente il ruolo:

" TRATTURI - SAPERI DEL MOLISE IN MOVIMENTO "

Page 37: Itinerari

ITINERARI (IN) CONSUETI

LA MODERNITÀ TORINO E IL NUOVO LINGOTTO

E’ impossibile immaginare la storia italiana del novecento, senza che il pensiero

corra alla FIAT e al suo storico stabilimento produttivo “Lingotto” di Torino; un

milione di metri cubi di cemento armato, che testimoniano la storia di un uno

dei più grandi progetti industriali del nostro paese. Citato tra gli esempi,

nell’ambito del razionalismo italiano, compare - per la realizzazione

dell’autodromo sul tetto - tra le soluzioni architettoniche innovative nel saggio

“Vers une architecture” del celebre architetto e urbanista Le Courbasier. Oggi,

è annoverato tra i più importanti simboli di archeologia industriale e come

efficace modello di riconversione industriale. Dismesso dalla FIAT nel 1982, è

stato in seguito riconvertito a cura dell’architetto Renzo Piano. Oggi il “Lingotto”

è uno spazio multifunzionale in cui sono sapientemente allocate molteplici

funzioni.

Gli Uffici direzionali di importanti aziende (tra cui quello della stessa FIAT) un

auditorium, un centro congressi e uno spazio espositivo che accoglie i padiglioni

della fiera di Torino; servizi di carattere ricettivo, tra cui alberghi, ristoranti e

abitazioni con precedenza all’uso culturale. Il primo piano è interamente

occupato da una galleria commerciale, con negozi, bar, ristoranti e un multiplex.

Non mancano gli spazi dedicati ai più piccoli e un orto botanico, creato in uno

dei quattro cortili interni.

Page 38: Itinerari

Sul tetto, quasi come fossero appoggiate, due nuove realizzazioni dello stesso

Renzo Piano: la “bolla”, costruita in cristallo e acciaio, che ospita una sala

meeting di prestigio che, collocata a 40 metri di altezza, regala gli utilizzatori

una veduta mozzafiato sulle colline torinesi e lo “scrigno”, che rappresenta il

livello più alto dello spazio occupato dalla pinacoteca intitolata a Giovanni e

Marella Agnelli. Nella pinacoteca, realizzata in acciaio e dotata di un sofisticato

sistema di illuminazione, sono custodite opere importanti, appartenenti alla

collezione privata degli Agnelli, tra cui dipinti di Canaletto, Matisse e Picasso.

Al Lingotto hanno inoltre trovato collocazione una sede distaccata del

Politecnico di Torino, che ospita i corsi di ingegneria dell’autoveicolo e quelli

della clinica odontoiatrica universitaria distaccata delle “Molinette”.

Gli interventi di Renzo Piano hanno mutato il “carattere” dello storico

stabilimento torinese, mitigando quei tratti inevitabilmente austeri, che hanno

caratterizzato l’estetica dei luoghi di lavoro per buona parte del novecento.

Oggi, il nuovo Lingotto racconta la storia di un cambiamento epocale: la

transazione verso nuovi paradigmi produttivi, orientati allo sviluppo del terziario

avanzato e all’ascesa dell’economia della conoscenza e della creatività.

Page 39: Itinerari

PIEMONTE E I SAVOIA - LA REGGIA DI VENARIA REALE

La reggia di Venaria Reale è uno delle più importanti residenze piemontesi della

famiglia reale dei Savoia, che iniziarono nel Cinquecento a commissionare il

rifacimento degli antichi castelli inseriti nella brughiera torinese. Voluta dal

Duca Carlo Emanuele II, quale base per le battute di caccia, è stata progettata

tra il 1658 e il 1679 e rappresenta un mirabile esempio di architettura barocca.

Per lunghissimo tempo lasciata al degrado e all’incuria, è considerato oggi uno

dei più grandi cantieri di restauro europeo, che ha consentito il recupero

urbanistico e ambientale di un intero territorio. Il progetto di restauro, che ha

coinvolto numerosi professionisti e utilizzato tecnologie avanzate, ha riguardato

l’imponente struttura della reggia, le scuderie e i meravigliosi giardini, ma anche

il centro storico della città di Venaria e del vicino Borgo Castello, con le ville e le

cascine inserite nel parco regionale La Mandria, annoverato tra le maggiori

realtà di tutela ambientale in Europa.

Il sistema della Venaria Reale è un insieme architettonico-ambientale di

pregevole bellezza, arricchito da un mix equilibrato di servizi, tra cui non

mancano bar, ristoranti di qualità - come il Dolce Stil Novo, all’ultimo piano della

reggia, sopra la galleria di Diana - punti ristoro, librerie e attività didattiche.

Dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, è senz’altro una meta artistica

di grande interesse, ma anche un luogo di eccellente produzione culturale, che

offre uno scenario indimenticabile ad eventi, spettacoli e mostre d’eccezione,

dove è impossibile non trascorrere almeno un’intera giornata.

Page 40: Itinerari

Vero è che, se i Savoia ne avevano fatto uno dei luoghi privilegiati per il loro

svago (la reggia apparteneva a quelle, un tempo definite residenze di “delizie e

capricci”) l’imponente progetto di recupero l’ha sapientemente trasformato in un

teatro del piacere e del divertimento contemporaneo, in grado di saziare

anche i palati più esigenti, in termini di storia, architettura e cultura

enogastronomica.

Fuori dalla reggia, nel centro storico di Venaria, in uno scorcio “da cartolina”, si

possono gustare piatti semplici e curati, e preparati con carni di grande

qualità, all’osteria “Passami il sale”

Page 41: Itinerari

PIEMONTE E IL MEDIOEVO - SALUZZO

Splendido esempio di architettura medievale Saluzzo, situata ai piedi del

Monviso, è stata per quasi quattro secoli la capitale di un marchesato

politicamente autonomo, che si estendeva oltre la pianura saluzzese e

comprendeva le valli: Po, Varaita, Maira e Grana. Dotata di castello e di una

doppia cinta muraria si è avvantaggiata nel corso dei secoli, di una posizione

geografica che ha immensamente facilitato i rapporti commerciali e culturali con

la vicina Francia. Il marchesato ha vissuto il suo periodo di massimo fulgore nel

XV secolo, quando la realizzazione di importanti interventi di governo del

territorio e delle acque, hanno consentito lo sviluppo dell’agricoltura e

dell’economia, garantendo benessere e prosperità. Fu in qual periodo che la

città fu arricchita di importanti monumenti e di quelle soluzioni urbanistiche che

rendono ancora oggi il suo centro storico un gioiello di architettura e arte.

Saluzzo oggi è una pittoresca cittadina, immersa in una campagna ridente e

fertile (è un importante centro di produzione frutticola) dove è possibile

soggiornare e divertirsi, grazie a strutture ricettive di qualità e ad una offerta

culturale ricca e variegata.

In un piccolo e sperduto centro, a pochi chilometri da Saluzzo, alla Locanda per

Viandanti e Sognatori, è possibile assaggiare una cucina creativa e naturale,

che reinterpreta con grande raffinatezza, piatti tipici della tradizione della Val

Varaita.

Page 42: Itinerari

ITINERARI (IN) CONSUETI

Tra le regioni del sud, la Puglia è sicuramente quella che, più di tutte, ha saputo

mettere a frutto elementi naturali e paesaggistici di incredibile bellezza, una

identità culturale forte e una cucina locale creativa, ricca di odori e sapori

autentici, vanto di una tradizione gastronomica che si rinnova di continuo, pur

essendo profondamente radicata nel territorio. Attraversata, soprattutto negli

ultimi venti anni, da un fermento culturale senza pari, è fucina di arte e

creatività, tanto da riuscire a catalizzare l’attenzione di un target di visitatori

sempre più ampio ed eterogeneo. La Puglia si svela offrendo un’ampia scelta di

itinerari: città d’arte, campagna, parchi naturali e mare; percorsi che, valorizzati

da un’ospitalità schietta e genuina e da una gastronomia eccellente, si snodano

tra castelli medievali, architetture barocche, masserie e dimore storiche e

splendide spiagge.

Page 43: Itinerari

BARI E LE MURGE: LA CITTA’ VECCHIA, IL LUNGOMARE, PAESAGGI RUPESTRI E

SAPORI CONTADINI

Gli interventi di riqualificazione urbana che hanno riguardato la città di Bari a

partire dalla metà degli novanta, hanno consegnato ad abitanti e visitatori una

città trasformata, sia nella dimensione fisica e infrastrutturale, che in quella

socio economica. La rivitalizzazione della parte di Bari Vecchia adiacente al

mare e a luoghi simbolici importanti, come la Cattedrale, il Castello Svevo e la

Basilica di San Nicola, ha contribuito notevolmente a ridurre gli spazi di degrado

e a rilanciare attività economiche e sociali. La promozione della città vecchia

con la ricollocazione di laboratori artigianali e artistici, negozi, bar e trattorie, ha

regalato alla città nuovi spazi di socializzazione e diffusione di cultura, in grado

di catalizzare l’interesse dei cittadini, ma anche dei visitatori, compresi quelli

stranieri, che sempre più numerosi accorrono nel capoluogo pugliese. Tanti gli

scorci suggestivi, nell’ambito della città antica: un avvicendarsi continuo di

vicoli, chiese, botteghe e piazze, come piazza Mercantile, dall’arredo urbano

completamente rivisitato e piazza del Ferrarese che collega il centro storico

all’ottocentesco quartiere “murattiano”, dal fascino borghese. Stupendo l’edifico

dell’Acquedotto Pugliese affacciato su via Bozzi, elegantissima con i suoi

concept store, gli show room di interior design, le boutique e i locali storici.

Bellissimo e suggestivo il lungomare, con palazzi di grande pregio

architettonico, come il teatro Margherita, progettato completamente in stile

Liberty e ristrutturato di recente, e il Grande Albergo delle Nazioni, storico hotel

degli anni trenta, dichiarato patrimonio storico dal Ministero per i Beni Culturali.

Un tempo ritrovo di aristocratici e artisti, è stato riportato agli antichi splendori

con un restyling giocato sul tema del film “polvere di stelle”, girato negli anni

settanta al teatro Petruzzelli di Bari.

Page 44: Itinerari

Oggi, Il Boscolo Bari è ritornato ad essere, come un tempo, salotto mondano

della città, con la terrazza panoramica, la champagnerie e due ottimi ristornati

(ABC e Polvere di Stelle) che propongono una cucina raffinata, che coniuga

mirabilmente tradizione gastronomica locale e innovazione. Per provare,

invece, la cucina barese più tradizionale, con interessanti inserti creativi e una

buona scelta di vini, quasi tutti di provenienza locale, c’è il ristorante La

Locanda di Federico, mentre per gli amanti del pesce, non lontano dal teatro

Petruzzelli, si può provare il ristorante Ai 2 ghiottoni.

Lasciata Bari inizia il percorso nell’entroterra delle Murge; la prima tappa è la

zona di Andria per una visita a Castel del Monte, il maniero federiciano

capolavoro unico dell’architettura medievale, appartenente alla rete castellare

sveva; di sicuro interesse anche la visita alle Chiese Rupestri della città. Sul

territorio andriese l’itinerario gastronomico alla scoperta dei sapori delle Murge,

può contare su due luoghi di grande qualità, il Ristorante Umami, dall’inusuale

nome giapponese, con una cucina ancorata alla tradizione, ma rinnovata dalle

curiose divagazioni dello chef; è ubicato poco fuori Andria, nel contesto di una

villa ottocentesca con volte in pietra a vista e arredi minimal; l’altra proposta

riguarda il ristorante Antichi Sapori di Montegrosso, celebrato tempio del gusto

della regione, caratterizzato dall’impiego esclusivo di prodotti del territorio. In

poco più di un’ora si raggiunge Gravina in Puglia, città d’arte immersa nel

suggestivo panorama delle gravine. Il centro storico è semplicemente

meraviglioso e la proposta della Trattoria Mamma Mia!! con vista sulle gravine

e tanti piatti tipici, è un’esperienza imperdibile. Senz’altro da visitare anche le

chiese, tra cui la chiesta rupestre di San Michele delle Grotte e il Santuario

Madonna della Stella che si raggiunge percorrendo un antico viadotto

settecentesco.

Per chi ama gli itinerari in mountain bike o il trekking a piedi, l’info point del

Parco Nazionale dell’Alta Murgia, a Ruvo di Puglia, offre proposte interessanti;

proprio nell’ambito dei tredici comuni del parco si è svolto nel mese di maggio

2013, il primo Festival della Ruralità, una iniziativa che intende consolidarsi

diventando un appuntamento annuale.

Page 45: Itinerari

OSTUNI LA CITTÀ BIANCA , CEGLIE TERRA DEI MESSAPI E CISTERNINO PICCOLO

GIOELLO NELLA MURGIA DEI TRULLI

La scorgi da lontano, Ostuni, appesa alla cima di un colle dalle pareti ripidissime

ed è proprio la cartolina che ti aspetti di vedere; rarefatta nel bianco

abbacinante delle case dipinte a calce, appare quasi come un miraggio. La

cittadina è poi un alternarsi di stili: l’obelisco barocco del protettore Santo

Oronzo, l’antico convento francescano che oggi ospita il municipio e la facciata

tardo gotica della cattedrale. Il centro storico, inimitabile esempio di architettura

popolare, è un labirinto di vicoli e scale, archi e portali, ma anche di negozietti,

trattorie e localini che le sere d’estate si animano per accogliere i visitatori. Nel

punto più alto di Ostuni, sempre nel centro storico cittadino, il Relais “Le

Sommità”, boutique hotel di grande charme, accoglie gli ospiti in una dimora del

500, arredata all’insegna del design più moderno; al suo interno, il ristorante “Il

Cielo”, propone una cucina raffinata con piatti della tradizione pugliese, come

l’Acquasale di mare o l’Agello della Valle d’Itria, rivisitati in chiave

contemporanea da Sebastiano Lombardi, chef che nel 2013 ha conquistato la

sua prima stella Michelin. Sempre nel centro storico all’ Osteria del Tempo

Perso si può scegliere se desinare in una suggestiva grotta, antico forno del

1500, oppure in una sala museo che espone una collezione unica di attrezzi

della civiltà contadina, di uso comune tra gli ostunesi. La cucina è quella tipica

del territorio.

A pochi chilometri, non lontana da alberi di ulivo secolari, la marina di Ostuni è

un incantevole affresco sui toni dell’azzurro e del cobalto, un mare bellissimo

che da oltre sedici anni conquista la bandiera blu, per la qualità delle acque,

delle coste e dei servizi. Il tratto di costa su cui si affacciano le località della

marina di Ostuni (Torre Ponzelle, Villanova, Rosa Marina..), si chiama riviera dei

Trulli e si sviluppa da Torre Canne Terme per circa cinquanta chilometri, tra

spiagge sabbiose, pervase dalla macchia mediterranea, e calette appartate;

diversi tratti dell’ambiente costiero sono compresi nel Parco delle Dune Costiere

da Torre Canne a Torre San Leonardo e la Riserva Naturale di Torre Guaceto,

un ambiente naturale protetto e tutelato, in cui è inserita anche la meravigliosa e

omonima spiaggia.

Page 46: Itinerari

Poco lontano dalla costa e da Ostuni, un'altra antichissima città d’arte e di

buona cucina sorprende i visitatori con il suo patrimonio artistico e le stupende

testimonianze legate a riti dell’uomo preistorico; a Ceglie Messapica, infatti,

sono numerosi i megaliti che raccontano della presenza dell’uomo sin da tempi

antichissimi. In ambito gastronomico, il ristorante CIBUS è un vero e proprio

luogo di conoscenza per addentrarsi nella cultura e nella storia locale; ogni

piatto è servito insieme a racconti relativi alla provenienza degli ingredienti e

alla stagionalità e l’ottima cucina è il risultato di una ricerca incessante sui

possibili abbinamenti tra i diversi prodotti locali. Cucina di alto livello, qualità,

eleganza e grande ospitalità anche al Fornello da Ricci, sempre a Ceglie

Messapica, in contrada Montevicoli, tel. +390831377104.

Page 47: Itinerari

Pochi chilometri e nel paesaggio si intensifica la presenza dei trulli, architetture

di tipo primitivo, realizzate in pietra a secco e presenti esclusivamente nella

Puglia centro meridionale. Caldi di inverno e freschi d’estate, sono stati per lo

più restaurati e trasformati in residenze per vacanze, bed&breakfast, ristoranti e

luxury hotel, come le Alcove di Alberobello. La località di Alberobello è, tra

l’altro, l’unica che conserva due interi rioni completamente costituti da trulli e

riconosciuti dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Poco distante, sempre nella

valle d’Itria, in un tripudio di colori e sapori c’è un altro gioiello da scoprire:

Cisternino, annoverata tra i borghi più belli d’Italia; la cittadina è un classico

esempio di architettura spontanea, dove case, vicoli, cortili e scale sono

semplicemente soluzioni architettoniche necessarie, spazi di aggregazione e

luoghi da condividere. Qui, il fattore gastronomico ha un ruolo importantissimo

perché a Cisternino si celebra la tradizione della carne al fornello, una sorta di

“contest” della carne che le stesse macellerie vendono e cucinano direttamente

nei tipici fornelli, spesso all’aperto. La scelta è veramente vastissima e quasi

sempre di qualità, come alla Macelleria Salumeria Pietro De Mola Via Duca

D'Aosta,3 tel. 080 4448300 oppure al Vecchio Fornello di Santino Via

Basiliani,18 tel 080 4441113. Molto carina anche l’ Enoteca con cucina il Cucco,

anche se al di fuori del rito collettivo della carne alla brace.

Page 48: Itinerari

ITINERARI (IN) CONSUETI

La Sardegna settentrionale, quella sassarese, presenta tratti selvaggi che

tuttora incantano. Perfino Alghero, bella città rivierasca di tradizione catalana,

ha dei dintorni che sembrano incontaminati. Per esempio, Monti Sixeri, un

comprensorio agrituristico di appartamenti e di allevamento allo stato brado di

maiali, da cui Domenico e Pasquale Manca traggono un eccellente prosciutto.

Nel complesso, è presente un ristorante, Le Pinnette, che cucina pietanze sarde

classiche.

Andando verso l'interno, il paesaggio diventa più aspro, e il turismo diminuisce.

Il paesino di Villanova Monteleone è un tipico esempio di sonnolenta cittadina

sarda, tranquilla e isolata. Tuttavia qui non si resta con le mani in mano: la

Cooperativa Allevatori Villanovesi produce il formaggio più famoso della

Sardegna, il Pecorino, per non parlare della ricotta.

Andando più su, incontriamo Putifigari, paesino ancor più minuscolo, con una

chiesa parrocchiale cinquecentesca. Poi Uri, una delle città simbolo del carciofo

spinoso sardo, che qui è già pronto agli inizi di novembre. Nelle vicinanze,

conviene visitare la necropoli nuragica di Santu Pedru, di alcune migliaia di anni

prima di Cristo.

Un ultimo indirizzo per il vino: Gianni “Billa” Cherchi, di Usini, realizzatore di

formidabili vini rossi come il Cagnulari e il più noto Cannonau.

LA SARDEGNA DIMENTICATA

Page 49: Itinerari

Carloforte, sull'isola di San Pietro, è forse il posto più particolare della

Sardegna. Si può quasi considerare una propaggine di Genova in terra sarda: fu

colonizzata nel '500 da oriundi della capitale ligure, che vi traslarono una

porzione cospicua della loro cultura. Tant'è che anche oggi a Carloforte si parla

il tabarchino, un dialetto di tipo genovese.

Non troppo antica, è comunque bella da vedere la neoclassica chiesa di San

Carlo, mentre il centro del paesino ha mantenuto quasi completamente la sua

fisionomia. Una tradizione molto importante è quella della tonnara, una delle

ultime rimaste in attività. Un'altra tonnara storica è poi quella di Portoscuso,

sulla terraferma. Tornando a Carloforte, il posto più tradizionale dove mangiare

è Al Tonno di Corsa: mosciame, bottarga, “cascà” alla tunisina. Per comprare il

tonno, affidatevi all'azienda conserviera che ha il controllo delle tonnare.

CARLOFORTE

Page 50: Itinerari

ITINERARI (IN) CONSUETI

La Sicilia è terra di arte e gastronomia deflagrante, semplicemente. Come

restare indifferenti al cospetto del centro storico barocco di Catania, patrimonio

dell'umanità? Un tripudio di chiese e palazzi che testimoniano un immenso

splendore del passato. Catania va girata con calma, a piedi, per respirarne il

decadente, delirante splendore. Per mangiare, potreste optare per il giovanile,

accurato Sale Art Cafè, del simpatico Andrea Graziano, oppure fermarvi da un

piccolo venditore di cibo di strada.

Catania sta proprio sotto il vulcano dell'Etna, il maggiore d'Europa e uno dei più

attivi al mondo. Sulle pendici del monte, è radicata la produzione del

caratteristico vino Etna DOC, mentre le possibilità di compiere escursioni sul

vulcano sono molteplici.

Nei dintorni di Catania, è degna di nota Paternò, cittadina dalle antiche tradizioni

religiose, che presenta un formidabile Castello Normanno, la più grossa

installazione del genere costruita in Sicilia dai Normanni.

Andando più a ovest, in direzione Enna, incontriamo la grande cultura dello

Zafferano Ennese, detto Oro Rosso di Sicilia, prodotto in numerosi paesini. La

cittadina di Leonforte, poi, è famosa per la tipica pesca tardiva, perfetta per

ottenerci squisite marmellate: la coltiva, tra gli altri, Giovanni Trovati. Leonforte

stessa è un fascinoso, antico borgo con la fisionomia tipica delle cittadine

dell'entroterra siciliano.

BAROCCO ARTISTICO E GASTRONOMICO

Page 51: Itinerari

Arriviamo poi a Enna, che è il capoluogo di provincia più alto d'Italia. Il punto di

massima altitudine, 992 metri sul livello del mare, è in corrispondenza del

maestoso, fortificato Castello di Lombardia. Per una sosta mangereccia,

Trattoria La Rustica, senza pretese ma con una cucina saporita (polpettone alla

ennese, spaghetti alla mollica).

L'ovest della Sicilia è un mondo. Un mondo di mare, di sole, di tradizione. E di

bellezza. Visitate Erice, per esempio, vicino Trapani. La città mantiene un

incantevole centro storico di antichissime origini, con un Duomo perfettamente

conservato. Conviene rifocillarvi: fatelo a Paceco, alla Trattoria del Sale. Oltre

che un'ottima cucina trapanese, il ristorante offre pure un Museo del Sale, che

documenta l'annosa storia delle saline trapanesi (siamo nella Riserva Naturale

delle Saline di Trapani e Paceco, tutelata dal wwf e visitabile). A Paceco ha

sede pure l'azienda vinicola Firriato, una delle migliori della Sicilia.

A Trapani città c'è molto da passeggiare. La maggiore attrattiva è costituita dal

centro storico, dove un magnifico barocco convive con edifici ancora più antichi.

Mangiate Al Solito Posto, solida trattoria di cucina sicilianissima.

TRAPANI, SULLE TRACCE DEL SALE

Page 52: Itinerari

ITINERARI (IN) CONSUETI

La Valtiberina non è certo un posto battuto dai turisti anglosassoni, che

preferiscono sicuramente i percorsi “vinicoli” del Chianti e di Montalcino.

Eppure, questa vallata, che dall'Appenino scende fino ad Arezzo e oltre, può

costituire materia di escursioni interessanti. Succosa, per giunta, pure dal punto

di vista gastronomico, tanto che è stata costituita una Strada dei sapori.

Nelle montagne prospicienti la valle del Tevere, merita anzitutto visita il

Santuario della Verna, la cui chiesetta di Santa Maria degli Angeli, costruita in

seguito all'apparizione della Vergine a San Francesco, ne costituisce il punto

focale. All'interno, l'altare ospita un dossale di invetriata con l’Assunta che

dona la cintola a San Tommaso tra i Santi Gregorio, Francesco e Bonaventura,

opera di Andrea della Robbia realizzata intorno al 1485, come anche le due pale

vicine all'ingresso, raffiguranti la Natività con San Francesco e Sant’Antonio e la

Pietà. Nella Chiesa sono custodite varie reliquie di san Francesco.

VALTIBERINA, SANTUARI E TABACCO

Page 53: Itinerari

Nella valle vera e propria, fermatevi a Pieve Santo Stefano, dove meritano

attenzione alcune chiese e soprattutto l'Archivio Diaristico Nazionale: una

curiosa raccolta di centinaia e centinaia di diari e piccole memorie private. In

paese è poi degna di nota l'azienda agricola Il Ghiandaio, che realizza eccellenti

salumi a partire da maiali allevati naturalmente.

Più a sud, il paese di Anghiari è ricordato per una battaglia del 1440, quella tra i

Fiorentini alleati della Santa Sede, da un lato, e i Milanesi dall'altro. La città

gode di una bellissima posizione, ed è rimarchevole per i numerosi palazzi

antichi del centro storico, come il Palazzo Pretorio, oggi sede municipale. Nel

territorio di Anghiari, l'azienda Valle di Mezzo si segnala per i formaggi di capra.

Tra Anghiari e Sansepolcro, la strada è costellata di piantagioni di tabacco:

siamo in una delle località dove nasce la materia prima per il sigaro Toscano.

Giunti a Sansepolcro, città ricca di storia e di tradizioni, vi converrà visitarne

almeno il Duomo, imponente costruzione medievale. Se vorrete fermarvi a

pranzo, il vecchio e sperimentato Ristorante Ventura farà al caso vostro, con

robuste pietanze di carne.

Altro posto ignoratissimo dal turismo, la Lunigiana, anche gastronomicamente, è

l'anello di congiunzione tra Toscana, Emilia e Liguria.

Cominciate a scendere a Pontremoli, la cittadina sede del celeberrimo Premio

Letterario Bancarella: l'aspetto è delizioso, e almeno il quattro-cinquecentesco

Convento dell'Annunziata merita una sosta. Per rifocillarvi, passate all'antica,

suggestiva Pasticceria degli Svizzeri, la cui specialità è la Spongata.

Più a sud, sta un antichissimo paesino, prescelto dagli amanti del verde e del

silenzio: Filattiera. Commuove qui la pieve di Sorano, severa quanto

semplicissima architettura romanica di rara solidità. Solidissimi sono pure i

salumi (di maiale brado) e i formaggi stagionati di Naturalmente Lunigiana,

l'azienda agricola di un uomo d'affari che ha cambiato vita ed è tornato alla

terra: specialità, la rara spalla cotta di Filattiera.

Uno dei ristoranti ideali per entrare in contatto con la gastronomia locale è la

Locanda Gavarini, a Villafranca in Lunigiana: testaroli, piccione e tante verdure.

LUNIGIANA, TRE TERRE IN UNA

Page 54: Itinerari

ITINERARI (IN) CONSUETI

TRENTINO ALTO ADIGE E LE ALPI

Fra le regioni italiane il Trentino Alto Adige e' quella più nota per la bellezza

delle sue montagne.

Al confine con l' Austria e la Svizzera il suo territorio si estende dal gruppo

dell’Adamello-Brenta e dalle cime dell’Ortles e del Cevedale ai rilievi più

suggestivi d’Europa: le Dolomiti di Val di Fassa, del Brenta, di Val Gardena,

di Val di Fiemme e Pale di San Martino.

Una natura autentica e incontaminata che vanta una straordinaria varietà di

paesaggi: maestose vette, boschi, ampie vallate, corsi d’acqua, laghi,

l’incantevole gioco di luci tra le guglie delle Dolomiti, i campanili svettanti di

pittoreschi paesini.

All'avanguardia nel turismo invernale, la regione offre un immenso

comprensorio sciistico con centinaia di chilometri di piste : Madonna di

Campiglio, Canazei, Moena, San Martino di Castrozza sono le mete più

rinomate, godibili anche d'estate.

Caratteristico è il panorama del lago di Garda che nel territorio trentino si

restringe e appare come un fiordo chiuso tra alte montagne.

Il Trentino Alto Adige custodisce anche un notevole patrimonio culturale:

testimonianze preistoriche, incantevoli castelli, santuari e città di rilievo storico

e artistico di una terra punto di incontro tra il mondo nordico e latino.

Merano, Lèvico Terme, Peio, Rabbi e Comano Terme, sono solo alcune tra

le tante localita' termali che offrono cure e trattamenti.

Page 55: Itinerari

Sviluppato su quattro livelli, dodicimila metri quadrati di cui seimila per le

esposizioni, il Mart e' un museo che vanta una collezione d'arte molto ricca : dal

Futurismo alla Pop Art, passando per l'Arte Povera ed il Realismo, fino ai

linguaggi della contemporaneità.

Incastonato tra due palazzi settecenteschi e a due passi dal centro storico di

Rovereto sorge la sede principale del Museo - La Casa Museo Depero,

concepita dall'artista che ne curo' gli arredi.

L'altra sede del Mart - Palazzo delle Albere - si trova invece a Trento ed ospita la

collezione permanente sull' 800.

11mila metri quadrati di superficie su sette piani densi di innovazione, il MUSE è

un viaggio nelle tematiche ambientali su una struttura con involucro altamente

coibentato, trigenerazione e fotovoltaico, tutto all'insegna dell'eco-sostenibilita'.

Progettato da Renzo Piano nell’ambito della riconversione dell’area ex

Michelin nel nuovo quartiere Le Albere, il nuovo Museo delle Scienze è già

divenuto l'emblema della citta'di Trento e del territorio.

Attraverso il percorso simbolico che collega i cinque piani della struttura, dall’alto

dell’ultimo piano, occupato dai ghiacciai perenni, fino alle profondità marine ai

piani interrati dove si libra lo scheletro fluttuante di una balena, il Muse celebra le

biodiversità' del pianeta.

.A fondovalle per esempio il visitatore si sentira' come immerso in una vera e

propria foresta pluviale con tanto di piante e vegetazione preservate dal clima

caldo-umido di una serra a vetri.

Conoscer il Trentino significa anche esplorar i territori delle Malghe - rustiche

costruzioni di pietre e di legno per i pastori - la cui storia viene ricostruita dal

Museo Della Malga a Caderzone ( TN )

Nelle tre sale sono ordinati gli oggetti con una precisa logica di lettura: la prima è

dedicata al pascolo, alla mungitura, al casello; la seconda alla casara ed ai

prodotti finiti della trasformazione del latte, la terza alla quotidianità

dell'uomo. Oggi le malghe

trentine sono oltre 350 con una superficie di pascolo di circa 40.000 ettari; circa

trecento di esse producono latte e un centinaio lo trasformano con tecniche e

metodologie produttive ancora improntate all’artigianalità. Sono circa 20.000 i

quintali di latte prodotto. " Albe in malga " e' un iniziativa grazie alla quale tutti i

sabati di luglio e di agosto si potra' vivere per qualche ora le esperienze di chi

vive l’alpeggio. Una guida o un accompagnatore esperto delle zone ci scortera'

alle prime luci dell'alba in un eccezionale contesto bucolico per partecipare alla

mungitura e alla caseificazione.

Page 56: Itinerari

ITINERARI (IN) CONSUETI

L'Umbria è piuttosto piccola, però è bella, verde e ricca di bellezze

paesaggistiche. Se volessimo visitarne la parte meridionale, cominceremmo

probabilmente da Todi. In questa cittadina, possiamo ammirare uno dei più

grandi monumenti mai concepiti nel Rinascimento: il tempio di Santa Maria della

Consolazione. Attribuita al Bramante, questa chiesa a pianta centrale è una

bianca mole dove le spinte e le controspinte dell'architettura creano un insieme

di rara armonia. Potete anche farvi una buona bevuta: la cantina Tudernum

propone vini dall'eccellente rapporto qualità-prezzo. Scendendo verso Terni

lungo la superstrada, potete fare una piccola deviazione per vedere

Acquasparta e il suo Palazzo Cesi, dai magnifici loggiati. Nella stagione giusta,

la cittadina è vivificata da un famoso Carnevale.

Arriviamo poi a Terni, capoluogo di provincia, città dalle ricche vestigia

medievali, ma anche interessante centro di archeologia industriale: addirittura le

famose cascate delle Marmore, le più alte d'Europa, sono imbrigliate in un

complesso sistema per lo sfruttamento idroelettrico, tale per cui la cascata è

visibile alla massima portata per circa due ore al giorno. Per mangiare, conviene

fermarsi alla Trattoria Lillero: piatto del desiderio, l'agnello fritto.

Non lontano da Terni, c'è Narni: un gioiello di cittadina, rimasta quasi del tutto

intoccata nella sua purezza medievale. Ogni primavera, la città si anima per la

tradizionale Corsa all'Anello, un'antica competizione le cui origini si perdono

nell'antichità: a margine della corsa, rievocazioni d'ogni genere. In città, provate

la porchetta e i salumi della macelleria Cecchetti, e per pranzare, il ristorante

Gattamelata.

L'UMBRIA MENO CONOSCIUTA

Page 57: Itinerari

EVENTI ENOGASTRONOMICI, SAGRE E FIERE

E’ inutile soffermarsi sulla maestosità delle Montagne della Valle d’Aosta, che

accoglie la cime più alte dell’intero arco alpino. Meta privilegiata degli amanti

dell’escursionismo, del trekking e degli sport invernali, riesce a deliziare e

sorprendere il visitatore con i suoi borghi rurali, le antiche miniere

abbandonate e geositi suggestivi e di grande interesse.

L’orrido e le terme di Pré-Saint-Didier:

Uno spettacolo grandioso ed emozionate è quello offerto dall’“orrido” di Pré-

Saint-Didier (Valle Valdigne): una cascata di selvaggia bellezza, ripida e

incastonata tra pareti di roccia, strette, anguste e quasi verticali. Una vera e

propria celebrazione della forza della natura. A piedi dello strapiombo, in una

grotta, sgorgano le acque dalle proprietà rilassanti, ricostituenti e

antireumatiche, che vanno ad alimentare le vicine terme. Il centro termale,

aperto nel 1838 e meta privilegiata della famiglia reale, è un luogo ricco di

storia e di nobile eleganza. La sua riapertura, dopo trent’anni di inattività,

costituisce senz’altro un importante elemento di valore aggiunto per

l’attrazione turistica dell’area. San Marcel :

Borghi rurali, Archeologia industriale e natura incontaminata

Una vecchia mulattiera lastricata si inerpica in secolari boschi di castagni e

collega villaggi collinari che conservano intatte le caratteristiche tipiche degli

antichi borghi rurali. In particolare, negli abitati di Enchasaz e Seissogne è

possibile ammirare abitazioni in pietra, mulini e granai, anche risalenti al 1400.

Gli appassionati di archeologia industriale non possono non concedersi una

visita alle miniere abbandonate di pirite e manganese; gallerie, forni, depositi

di scorie e baracche dei minatori, benché danneggiate, evidenziano elementi

di grande suggestione. Stupefacente il contrasto tra le strutture dismesse,

orgogliose superstiti dell’eterna faida tra l’uomo e la natura, e l’incredibile e

selvaggia bellezza del paesaggio della valle.

Page 58: Itinerari

EVENTI ENOGASTRONOMICI, SAGRE E FIERE

La comba di Vertosan: la ”bataille des reines”, alpeggi e sapori

tradizonali

La lussureggiante valle di Vertosan, nel Comune di Avise, è una meta ideale

per gli amanti dell’escursionismo e della mountain bike; salendo alla Court de

Bard, un promontorio affacciato sulla valle, è possibile bearsi di una veduta

superlativa del Monte Bianco e delle valli del Gran Paradiso. La zona,

prettamente agricola, è ricca di alpeggi nascosti tra i boschi di larici, ed è

teatro di una delle più tradizionali “bataille des reines” (battaglia delle regine)

tornei di lotta tra femmine adulte di razza bovina, volti a stabilire la superiorità

gerarchica nell’ambito della mandria.

Per rendere anche “gustosa” una già memorabile escursione, è immancabile

una sosta a “lo Grand Baou”, a Jovençan, trattoria con cucina tipica

valdostana, dove è possibile assaggiare piatti di antica tradizione, realizzati

con i prodotti della valle (aperto solo a luglio e agosto).