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Italiano standard e neo-standard, norma e uso nellitaliano contemporaneo. La competenza grammaticale, la presentazione della grammatica nei materiali e le tecniche didattiche. Corso di formazione DITALS Carlotta Soffiantini, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano

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Italiano standard e neo-standard, norma e uso nell’italiano contemporaneo. La competenza grammaticale, la presentazione della grammatica nei materiali e le tecniche didattiche.

Corso di formazione DITALS

Carlotta Soffiantini, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano

Varietà dell’italiano contemporaneo

Ogni lingua è costituita da un insieme di varietà che

riflettono il grado culturale, le situazioni e le

esperienze di vita di chi la parla (differenze lessicali,

ma anche morfologico-sintattiche).

Varietà: i diversi modi in cui la lingua si realizza nei

suoi usi parlati e scritti.

Varietà dell’italiano

- Varietà DIATOPICA: relativa alla differenziazione geografica (Italiano

standard, dialetti, italiani regionali, lingue delle minoranze

etnolinguistiche, Italiano fuori d’Italia);

- Varietà DIAFASICA: relativa al contesto situazionale (registri,

sottocodici);

- Varietà DIASTRATICA: relativa alla differenziazione sociale (italiano

popolare e colto, lingue speciali);

- Varietà DIAMESICA: relativa al mezzo (scritto, orale, trasmesso);

- Varietà DIACRONICA: relativa all’evoluzione della lingua nel tempo.

Familiare o colloquiale o volgare

Civile o standard

Formale o sostenuto o aulico

Si sceglie l’una o l’altra delle varietà del repertorio a seconda del contesto in cui l’atto comunicativo si colloca, e dello scopo comunicativo che ci si prefigge.

Classificazione dei registri

Entrano nell’italiano costrutti, forme e realizzazioni normalmente non ammesse dalle grammatiche e dai manuali (dal linguaggio popolare o familiare)

Italiano neo-standard: strutturalmente più semplice,

più variato in diatopia e in diafasia

Varietà dell’italiano contemporaneo

Caratteristiche del neo-standard

Come gli italiani regionali, il neo-standard si caratterizza per numerosi

aspetti che riguardano tutti i livelli del sistema (del codice linguistico):

la fonetica (es.: intonazione e costituzione del repertorio fonematico);

la morfologia (es.: paradigma dei pronomi);

la sintassi (es.: uso dei modi e dei tempi verbali e struttura della frase);

la testualità (es.: modalità di costruzione del discorso e di interazione

comunicativa);

il lessico (es.: uso di termini espressivi o paragergali, parole straniere).

Il neo-standard presenta l'espunzione di forme colte,

letterarie e di uso complesso a favore di altre più

correnti, nell'ambito di un più generale processo di

semplificazione dei paradigmi dell'italiano standard:

Espansione uso di lui,lei,gli.

Sostituzione di ciò con quello.

Gli al posto di loro.

Morfologia del neo-standard

Impiego analogico di congiunzioni, locuzioni congiuntive, pronomi

relativi semplici in luogo di quelli omologhi (e più complessi) previsti dalla

tradizione grammaticale;

Uso esteso di alcuni modi e tempi verbali (l'indicativo) in luogo di altri (il

congiuntivo o il condizionale) che sono tradizionalmente meno comuni,

di impiego più complesso;

Tendenza alla paratassi ed alla semplificazione dei periodi;

Inclinazione a preferire un numero ristretto di tipi subordinativi (perchè,

quando…) rispetto a poichè, giacche, affinchè, ogniqualvolta, ecc.

Sintassi del neo-standard

Larga polimorfia di impieghi del che nell’unire una frase

principale con una secondaria:

- Relativo-temporale: Dal giorno che ti ho vista non ti ho

dimenticata.

- Causale: Non uscire che fa freddo.

- Esplicativo-consecutivo: Tu vai avanti che sai la strada.

- Consecutivo-presentativo: Sono una donna tranquilla che sto in

casa.

Il che polivalente

Esigenza di espressività: frasi con diversi principi di

strutturazione rispetto a quello normale.

L’ordine dei costituenti è diverso rispetto al tipico S-V-O:

Dislocazione a sinistra

Dislocazione a destra

C’è presentativo

Frase scissa

Testualità del neo-standard

…dislocazioni marcate

…a sinistra:

L’elemento dislocato a sinistra è frutto della

messa al centro dell’attenzione del parlante

A Gianni non gli ho detto niente

A casa andremo appena possibile

…a destra:

modo di porre un tema discorsivo;

retroterra comunicativo condiviso

Le mangio le mele

Ci andremo appena possibile a

Parigi

…costruzioni marcate

C’è presentativo: c’è/ci sono introduce un sintagma nominale

specificato da una pseudo-relativa (segmentazione).

C’è il bambino che urla ; C’è un cane che abbaia sotto casa

Frase scissa: spezzettamento dell’informazione in due blocchi

frasali distinti. Marcata per novità e contrastività del sintagma

nominale estratto.

E’ abitare lì che non mi piace; E’ con te che vorrei andare in vacanza

Regionalismi;

Parole straniere;

Neoformazioni (parole nuove), ottenute mediante

l'uso di suffissi e di prefissi ad alta diffusione;

Locuzioni espressive.

Lessico del neo-standard

Norma e uso La norma è l’insieme di

regole che dichiarano la

preferenza di certe forme su

altre che hanno lo stesso

potenziale funzionale

Norma prescrittiva (puristica) di stampo letterario: opera con giudizi di valore ed estetici una semplificazione del sistema; Norma statistica: media ricavabile da dati relativi agli usi di tutti i parlanti in base alla frequenza; Norma descrittiva: descrive la lingua di una certa epoca; visione documentaria e informativa (non considera gli aspetti evolutivi della lingua); Norma sociale: non viene imposta ufficialmente ma si forma da sola nel tempo attraverso il consenso sociale della comunità; Norma scritta e norma parlata: la norma scritta è descrivibile e cristallizzabile (criterio estetico di scelta di una varietà sulle altre); per la norma parlata è difficile trovare una descrizione (preferenza per un certo tipo di accento); Norma sociolinguistica: regola per ogni gruppo di parlanti la scelta linguistica all’interno del repertorio, che varia da comunità a comunità.

- Il concetto di norma entra in crisi perché sostituito da una pluralità di

norme sociolinguistiche, la cui bussola è l’adeguatezza comunicativa.

- Conseguenza didattica: alla modalità giusto/sbagliato si sostituisce la

modalità adeguato (in un certo contesto)/non adeguato (in un altro contesto).

- Non basta sapere la lingua, bisogna sapere quale lingua usare quando,

dove e con chi.

(Le varietà dell’italiano, Coveri, Benucci, Diadori)

L’errore è uno strumento diagnostico, utile per la pianificazione didattica e la valutazione.

(P. Corder, 1967)

Norma ed errore

Come trattare l’errore?

1. Leggere le produzioni in L2 secondo l’ottica dell’interlingua, dal punto di vista dell’apprendente.

2. Stabilire una gerarchia degli errori e correggere selettivamente.

3. Correggere (anche) esplicitamente l’errore, fornendo la forma corretta e un ev. commento metalinguistico (studenti scolarizzati e adulti).

4. Usare riformulazioni (recasts), ripetizioni e sollecitazioni in tono interrogativo che esortano alla correzione e a produrre nuovo output in L2.

5. Gestire un errore per volta.

La competenza grammaticale

- Il sistema della lingua

- Le grammatiche

- La competenza grammaticale

- La grammatica nel Quadro

- Tecniche didattiche

La competenza grammaticale

La competenza grammaticale

Grammatica della lingua

Insieme delle regole che governano i

sistemi fonologico, morfosintattico e

lessicale, alla cui complessa

interazione si deve il funzionamento

della lingua stessa, intesa come

codice semiotico deputato alla

comunicazione interpersonale.

Competenza grammaticale

consiste nella capacità di comprendere

ed esprimere significati riconoscendo e

producendo espressioni e frasi

strutturate in base a queste regole (che

è cosa diversa dalla loro

memorizzazione e riproduzione come

formule fisse)

SISTEMA FONOLOGICO SISTEMA MORFOLOGICO-SINTATTICO

SISTEMA LESSICALE

Costituito da fonemi

Costituito dai morfemi e dalle strutture sintattiche

Costituito dai lessemi

Sistema della lingua

Grammatica di Port Royal: grammatica tradizionale delle parti del discorso,

dei modi e tempi verbali (17° sec., Grammaire Ge ne rale et Raisonne e);

Grammatica Funzionale: basa la descrizione della lingua a partire dalle sue

funzioni;

Grammatica Generativa (Chomsky): esiste un sistema finito di regole in

grado di generare un numero infinito di frasi; creatività governata da regole;

Grammatica Valenziale (Tesnie re): metafora presa dalla chimica; un verbo

completa la propria struttura semantica legandosi ad altre unita linguistiche;

verbi a valenza zero (nevicare), mono/bi/tri-valenti;

Grammatica Eclettica: ricorre a metodi diversi a seconda del fenomeno

considerato, e li integra in un’unica teoria.

Grammatica e grammatiche

Le grammatiche negli approcci glottodidattici

Grammatica descrittiva: descrizione sistematica ed esaustiva della lingua.

Grammatica linguistica: strutturale, generativa, testuale.

Grammatica contrastiva: confronta la lingua oggetto di studio con la lingua materna.

Grammatica pedagogica: facilita l’apprendimento linguistico allo studente.

Come impartire

l’insegnamento della

grammatica?

Quali modelli di

grammatica devono

essere prescelti?

Scelte binarie…

Insegnare una grammatica di

tipo descrittivo o selezionare

gli elementi adeguati da

presentare al pubblico?

Meglio far riferimento a una

grammatica standard

(normativa) o attenersi alla

“grammatica d’uso”?

Parliamo solo di grammatica

della lingua target o anche di

grammatica contrastiva?

Mutare delle teorie scientifiche = mutamento ruolo della grammatica nell’insegnamento delle lingue.

Dal XVII sec. la grammatica è cardine dell’insegnamento: analisi di forme e strutture morfosintattiche; memorizzazione di regole astratte e loro applicazione; trasformazione di frasi, traduzione di brani.

Ruolo della grammatica nelle varie metodologie: il

dibattito sulla grammatica

Importanza di insegnare la lingua parlata (già nell’800). Metodo

naturale e diretto: grammatica esclusa dall’insegnamento.

1940: Teorie neo-comportamentistiche (Skinner); Bloomfield,

approccio strutturalista: supremazia della lingua parlata su quella

scritta, esclusione della grammatica.

Anni ‘70: Chomsky, rivalutazione ruolo del soggetto

nell’apprendimento.

Approccio comunicativo (Halliday, Hymes, Wilkins): fine

dell’insegnamento è la competenza comunicativa.

Approcci umanistico-affettivi: grammatica in secondo piano.

Mutamento del ruolo della grammatica

Rivalutazione della grammatica negli ultimi anni…

- Integrazione di più metodi, rifiuto del predominio di una metodologia sull’altra;

- Indispensabile inserire la grammatica nel curriculo di studio;

- Discussione sulla modalità di insegnamento della grammatica.

Attributi della grammatica:

deduttiva

partire da una regola della

lingua per proporla agli studenti,

spiegarla e poi farla ritrovare e

applicare in diverse forme, testi,

esercizi (dall’alto al basso).

induttiva

partire da un testo, da uno o

più esempi di lingua per

arrivare poi ad estrapolare una

regola (dal basso all’alto).

…altri attributi della grammatica

meccanica

Adozione di comportamenti

meccanici che favoriscono la

memorizzazione e

l’automaticità, indispensabili

nei primi momenti di studio.

cognitiva

Guida lo studente alla

comprensione dei fatti di

lingua e a operare le scelte

sulla base dell’uso più che

dei canoni estetici.

La competenza

grammaticale

nel modello della

competenza

comunicativa

La competenza comunicativa si compone di:

- competenza grammaticale o linguistica;

- competenza socioculturale, relativa alle regole sociali, alle norme di interazione;

- competenza discorsiva, per ottenete testi scritti e orali coerenti e possibili;

- competenza strategica e referenziale, per raggiungere determinati effetti o superare certi ostacoli.

la componente grafemica, fonemica e morfosintattica (forme, funzioni, rapporti tra parole);

l’organizzazione delle frasi (semplice e complessa), competenza semantica e competenza testuale (coesione e coerenza);

la competenza pragmatica e funzionale, cioè gli scopi, gli effetti provocati dall’atto linguistico; la competenza sociolinguistica (scelta di varietà e registri) e competenza metalinguistica (consapevolezza delle varie scelte e di ciò che si sa della lingua).

Tre livelli di apprendimento

rispetto alla grammatica

Essere al servizio delle attività, dei compiti che si

svolgono nella vita di tutti i giorni.

Avere uno scopo pragmatico: non si insegna tutto, ma

solo ciò che è utile.

Produrre una comunicazione corretta, fluida e

comprensibile.

Obiettivi della competenza grammaticale

QCER

Approccio pragmatico:

La competenza grammaticale è

data dalla conoscenza della

grammatica di una lingua, ma

soprattutto dall’abilità di farne uso

(metafora automobilistica)

Il Quadro Comune e la grammatica

1. L’obiettivo di un insegnamento linguistico è lo sviluppo di una “competenza di azione”: l’apprendente-utilizzatore di una L2 dovrà “saper fare cose con le parole”.

2. Mentre impara a compiere queste “azioni”, sviluppa anche le competenze linguistiche per compierle.

3. L’uso della lingua è fine ma anche mezzo per l’apprendimento linguistico: si può apprendere in modo efficace dall’osservazione e dalla partecipazione diretta a eventi comunicativi.

4. La competenza grammaticale non si sviluppa soltanto attraverso lo studio esplicito della grammatica.

Non basta conoscere forme e significati delle parole, relazioni astratte tra

forme e significati. E’ necessario conoscere le relazioni fra i segni e i parlanti.

La pragmatica è la disciplina che studia “l’ancoraggio della lingua alle

circostanze in cui viene prodotta”. (Bettoni 2006, Usare un’altra lingua)

Capire i suoni, le parole e la grammatica non è tutto: la competenza

pragmatica riguarda norme culturalmente determinate che governano i modi

di partecipare a una conversazione, di esprimere e interpretare l’espressione di

emozioni, di ottenere efficacia retorica ed effetti di stile e registro ecc.

QCER: grammatica e pragmatica

Un compito e definito una “azione finalizzata che l’individuo considera

necessaria per raggiungere un determinato risultato nell’ambito di un

problema da risolvere, un impegno da adempiere o un obiettivo da

raggiungere” (p.12).

I compiti sono costruiti come esperienze di ricerca, ammettono

avvicinamenti progressivi alla ‘verità’, valorizzano il processo rispetto al

prodotto, richiedono una lingua contestualizzata.

Proporre il compito come l’attività di apprendimento per eccellenza

comporta allora considerare la testualità come il terreno migliore per la

riflessione grammaticale.

QCER e ‘compito’

Esiste un “saper fare” della grammatica che investe tutte le abilità.

Conoscere la grammatica non è una cosa ‘altra’ dal sapere parlare, scrivere,

leggere, capire, ma è una componente di tutte queste abilità (Andorno).

Non esiste insegnamento della lingua che non sia anche insegnamento della

grammatica d’uso, così come non esiste insegnamento sistematico e formale

che non si traduca in un consolidamento e affinamento della lingua già

posseduta (Freddi).

La grammatica s’impara non sopra un libro ma sopra molti libri: non

crogiolandosi nel ripensamento di una regolistica, ma leggendo, leggendo e

leggendo e intanto parlando, parlando, parlando”. (Gentile, 1934)

Alcune riflessioni…

TECNICHE DIDATTICHE

Grammatica o riflessione linguistica?

Tecniche per l’insegnamento della grammatica

Riflessione linguistica: Processo cognitivo attraverso il quale lo studente scopre le regolarità della lingua con la quale viene in contatto, dando la priorità ad un approccio induttivo piuttosto che deduttivo.

Dinamica della riflessione linguistica: il soggetto che riflette è lo studente, sotto la guida

dell’insegnante che punta a promuovere l’autonomia; le regole non sono delle norme inalterabili, ma

meccanismi di funzionamento della lingua e riguardano tutti gli aspetti legati alla comunicazione.

Grammatica vs riflessione linguistica

La triade didattica nella dinamica della

riflessione linguistica

Studente: osserva i campioni di

lingua, elabora e verifica ipotesi

Insegnante: è il regista che

individua i campi di lavoro;

organizza e guida le riflessioni

Lingua: non solo forma, ma

anche fenomeno sociale, geografico,

strategico, ecc.

Lo studente

Insegnamento della

grammatica

Non prende alcuna iniziativa,

si limita a seguire (subire?) le

indicazioni che il docente

prende dal programma e dal

manuale. Esegue esercizi su

frasi più che su testi significativi.

Riflessione sulla lingua

Con il support del manuale e

dell’insegnante, viene chiamato

ad attivare il LAD: osserva dei

campioni di lingua, elabora e

verifica ipotesi, fa eventuali

esercizi applicativi.

L’insegnante

Insegnamento della

grammatica

È il soggetto che decide tempi

e argomenti. È il giudice di

correttezza formale, colui che

indica l’appropriatezza socio-

linguistica rispetto al contesto.

Riflessione linguistica

È il regista che individua i campi

di lavoro e offre i testi, autentici o

presi dal manuale; organizza e

guida le riflessioni; guida

l’elaborazione della ‘regola’; guida

il completamento dello schema

grammaticale.

La lingua

Insegnamento della

grammatica

Si riduce alla fonologia-ortografia, alla morfosintassi e alla grammatica del testo.

Si concretizza in liste di regole morfologiche, di meccanismi di coordinazione e di subordinazione, di coesione testuale.

La terminologia grammaticale viene presentata prima ancora di trattare il contenuto del termine.

Riflessione linguistica

Abbraccia non solo la competenza linguistica, cioè la grammatica tradizionale, ma anche tutti i problemi posti dalle varietà legate alla situazione sociale, all’area geografica, al canale usato: oggetto della riflessione è il fenomeno lingua nella sua complessità, non solo la forma della lingua.

Fare grammatica

a scuola

significa…

- Attuare dei percorsi di “scoperta” grammaticale dove condurre gli studenti;

- Coinvolgere gli studenti nella costruzione delle conoscenze, attivando quelle capacità di base come l’osservazione, la classificazione, il confronto, l’ordinamento, l’inclusione, la categorizzazione, trasversali alle varie discipline;

- Promuovere la motivazione mediante il piacere di scoprire, di risolvere un problema, di vincere una sfida e distinguere relazioni, regole, comportamenti (non solo motivazione scolastica finalizzata alla promozione).

FORMAZIONE DI IPOTESI

VERIFICA DELLA FONDATEZZA DELLE IPOTESI

FISSAZIONE DELLE REGOLE IPOTIZZATE E VERIFICATE

RIUTILIZZO DELLE REGOLE

RIFLESSIONE ESPLICITA SULLA LINGUA

(da Balboni 1998)

Le fasi della riflessione linguistica

Teniche grammaticali per ogni fase

Formazione delle ipotesi Proporre testi che si focalizzano su una struttura; lo studente scopre induttivamente le regolarità.

Verifica delle ipotesi Osservazione guidata e discussione in gruppi.

Esercizi di riconoscimento, sostituzione, completamento.

Fissazione delle regole Esercizi strutturali.

Riutilizzo delle regole Libero reimpiego delle regole: role play, role taking, ecc.

(dalla ripetizione all’uso autonomo).

Riflessione esplicita sulla lingua Tecniche di natura insiemistica

Tecniche di combinazione e incastro

Tecniche di esplicitazione

Tecniche di natura insiemistica: esercizi che presentano all’allievo un insieme indistinto e gli chiedono di evidenziare le omogeneità o di eliminare le disomogeneità, oppure di ordinare gli elementi secondo un preciso criterio;

Tecniche di combinazione e di incastro: in una colonna ci sono i pezzi iniziali di alcune frasi, in un’altra colonna le conclusioni, messe in ordine casuale: l’allievo deve ricostruire le frasi correttamente, riflettendo sui meccanismi di concordanza e sui legami semantici;

Tecniche di esplicitazione: aiutano a riflettere a livello testuale sui meccanismi di coesione, sui pronomi, sui connettori, sulle pro-forme (sinonimi, iperonimi, iponimi).

Tecniche didattiche

Inclusione: dato un insieme (20 nomi) i suoi elementi devono essere inclusi in due sottoinsiemi di rango inferiore (maschile/femminile; singolare/plurale, ecc.);

Esclusione: dato un insieme si devono escludere quel o quegli elementi che non sono coerenti col principio che ordina l’insieme (fuori l’intruso);

Seriazione: si riordinano gli elementi dell’insieme sulla base di un parametro dato dall’insegnante (ordine alfabetico, dal piccolo al grande, ecc.).

Tecniche di natura insiemistica

Tecniche di combinazione

a. I ragazzi

b. Le ragazze

c. Lucia

d. Suo padre

si sono calmate

è andata via

è venuto a prenderla

sono andati al cinema

Associazione (situazione/causa)

Introdotte da consegne tipo ‘Volgi al plurale...’: sono esercizi poco

motivanti, ma utili per la fissazione e l’automazione di alcuni

meccanismi.

Alternative più coinvolgenti:

1. raccontare un film (cambio tempo verbale, e uso del discorso indiretto);

2. trascrivere in una scheda le risposte dei compagni (uso della terza persona);

3. far descrivere immagini (una con una persona, l’altra con due persone-plurale dei nomi).

Tecniche di manipolazione

Caccia all’errore (con studenti avanzati)

Trova l’errore: 1. Lascia fare a me, che ne so più di te. 2. Aspettami, vengo anche me. 4. Se non sei pronta, preparate! E’ ora di uscire.

5. Mi imprestate la macchina? Sì, la te imprestiamo volentieri.

Altre tecniche…

Esplicitazione dei pronomi

Fa emergere i meccanismi di coesione testuale: gli

studenti devono legare con un tratto di matita ogni

pronome al suo referente.

Ho visto Luca e gli ho detto di venire alla festa

Scelte multiple grammaticali: Può essere usata per i meccanismi di coesione quali le congiunzioni: a. Sono rauco perché/quindi ho fumato troppo b. Ho fumato troppo quindi/perché sono rauco

• Riempimento di spazi vuoti:

Tecnica troppo utilizzata e poco motivante per gli

studenti.

Alternativa: cloze.

• Riflessione funzionale, pragmatica:

Comparare le espressioni linguistiche usate per 2 atti

comunicativi (es. salutare e congedarsi) nei vari registri.

Come attivare la

motivazione nella

didattica della

grammatica?

- Rimuovere negli studenti

tutte le possibili fonti di

stress, ansia e noia.

- - Far leva sulle naturali

propensioni verso la novità,

il piacere, la sfida:

- piacere di sistematizzare e di

risolvere problemi, gioco a

squadre e cruciverba.

http://www.impariamo.info/ (esercizi)

http://www.scudit.net/mdindice.htm (materiali didattici ed esercizi)

http://www.italianoperstranieri.eu/

http://www.dienneti.it/italiano/stranieri.htm#esercizi

Alcuni siti con esercizi di

grammatica…

Esame Ditals- Sezione A

OBIETTIVO PRINCIPALE

Indichi quale Le sembra il principale obiettivo glottodidattico che si puo evincere dalle pagine che Le abbiamo fornito (Ogni domanda a scelta multipla prevede una sola risposta):

Competenza grammaticale; Competenza linguistico-comunicativa; Competenza socio-culturale; Competenza microlinguistica; Specifiche abilita linguistiche; Altro .......................................

Perche: .................................................................................................................................................. ...........................................................................................................................

Attività: la grammatica nei manuali

Analizzi le pagine che Le abbiamo fornito e, motivando la Sua scelta con esempi basati sulle attivita proposte nelle pagine del testo, indichi se la presentazione della grammatica e:

Presente (deduttiva o induttiva)

Assente

Implicita

Perché ____________________________

Sezione A-esame Ditals

TECNICHE DIDATTICHE

Indichi le tecniche didattiche utilizzate:

ACCOPPIAMENTO, CLOZE, COMPLETAMENTO, DETTATO, DOMANDA APERTA, DOMANDA VERO/FALSO, DOMANDA A SCELTA MULTIPLA, ESPLORAZIONE DELLE PAROLE CHIAVE, GIOCO, GRIGLIA, INCASTRO, TECNICA DI NATURA INSIEMISTICA, TECNICA DI MANIPOLAZIONE, TECNICA DI MEMORIZZAZIONE, PARAFRASI, RIASSUNTO, RIEMPIMENTO DI SPAZI VUOTI, RIPETIZIONE, ROLEPLAY, STESURA DI APPUNTI, TRADUZIONE, TRASFORMAZIONE DI GENERI E MODALITA DEI TESTI

Sezione A-esame Ditals

Qual e il ruolo della riflessione metalinguistica e dell’insegnamento della grammatica nei corsi di italiano L2 per studenti immigrati?

Dare una definizione di italiano neo-standard.

Sezione C-esame ditals

Con questo testo quali esercizi proporreste per lo sviluppo della competenza grammaticale?

Sfruttamento didattico del testo:

Buon lavoro!

[email protected]