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Italiano standard e neo-standard, norma e uso nell’italiano contemporaneo. La competenza grammaticale, la presentazione della grammatica nei materiali e le tecniche didattiche.
Corso di formazione DITALS
Carlotta Soffiantini, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano
Ogni lingua è costituita da un insieme di varietà che
riflettono il grado culturale, le situazioni e le
esperienze di vita di chi la parla (differenze lessicali,
ma anche morfologico-sintattiche).
Varietà: i diversi modi in cui la lingua si realizza nei
suoi usi parlati e scritti.
Varietà dell’italiano
- Varietà DIATOPICA: relativa alla differenziazione geografica (Italiano
standard, dialetti, italiani regionali, lingue delle minoranze
etnolinguistiche, Italiano fuori d’Italia);
- Varietà DIAFASICA: relativa al contesto situazionale (registri,
sottocodici);
- Varietà DIASTRATICA: relativa alla differenziazione sociale (italiano
popolare e colto, lingue speciali);
- Varietà DIAMESICA: relativa al mezzo (scritto, orale, trasmesso);
- Varietà DIACRONICA: relativa all’evoluzione della lingua nel tempo.
Familiare o colloquiale o volgare
Civile o standard
Formale o sostenuto o aulico
Si sceglie l’una o l’altra delle varietà del repertorio a seconda del contesto in cui l’atto comunicativo si colloca, e dello scopo comunicativo che ci si prefigge.
Classificazione dei registri
Entrano nell’italiano costrutti, forme e realizzazioni normalmente non ammesse dalle grammatiche e dai manuali (dal linguaggio popolare o familiare)
Italiano neo-standard: strutturalmente più semplice,
più variato in diatopia e in diafasia
Varietà dell’italiano contemporaneo
Caratteristiche del neo-standard
Come gli italiani regionali, il neo-standard si caratterizza per numerosi
aspetti che riguardano tutti i livelli del sistema (del codice linguistico):
la fonetica (es.: intonazione e costituzione del repertorio fonematico);
la morfologia (es.: paradigma dei pronomi);
la sintassi (es.: uso dei modi e dei tempi verbali e struttura della frase);
la testualità (es.: modalità di costruzione del discorso e di interazione
comunicativa);
il lessico (es.: uso di termini espressivi o paragergali, parole straniere).
Il neo-standard presenta l'espunzione di forme colte,
letterarie e di uso complesso a favore di altre più
correnti, nell'ambito di un più generale processo di
semplificazione dei paradigmi dell'italiano standard:
Espansione uso di lui,lei,gli.
Sostituzione di ciò con quello.
Gli al posto di loro.
Morfologia del neo-standard
Impiego analogico di congiunzioni, locuzioni congiuntive, pronomi
relativi semplici in luogo di quelli omologhi (e più complessi) previsti dalla
tradizione grammaticale;
Uso esteso di alcuni modi e tempi verbali (l'indicativo) in luogo di altri (il
congiuntivo o il condizionale) che sono tradizionalmente meno comuni,
di impiego più complesso;
Tendenza alla paratassi ed alla semplificazione dei periodi;
Inclinazione a preferire un numero ristretto di tipi subordinativi (perchè,
quando…) rispetto a poichè, giacche, affinchè, ogniqualvolta, ecc.
Sintassi del neo-standard
Larga polimorfia di impieghi del che nell’unire una frase
principale con una secondaria:
- Relativo-temporale: Dal giorno che ti ho vista non ti ho
dimenticata.
- Causale: Non uscire che fa freddo.
- Esplicativo-consecutivo: Tu vai avanti che sai la strada.
- Consecutivo-presentativo: Sono una donna tranquilla che sto in
casa.
Il che polivalente
Esigenza di espressività: frasi con diversi principi di
strutturazione rispetto a quello normale.
L’ordine dei costituenti è diverso rispetto al tipico S-V-O:
Dislocazione a sinistra
Dislocazione a destra
C’è presentativo
Frase scissa
Testualità del neo-standard
…dislocazioni marcate
…a sinistra:
L’elemento dislocato a sinistra è frutto della
messa al centro dell’attenzione del parlante
A Gianni non gli ho detto niente
A casa andremo appena possibile
…a destra:
modo di porre un tema discorsivo;
retroterra comunicativo condiviso
Le mangio le mele
Ci andremo appena possibile a
Parigi
…costruzioni marcate
C’è presentativo: c’è/ci sono introduce un sintagma nominale
specificato da una pseudo-relativa (segmentazione).
C’è il bambino che urla ; C’è un cane che abbaia sotto casa
Frase scissa: spezzettamento dell’informazione in due blocchi
frasali distinti. Marcata per novità e contrastività del sintagma
nominale estratto.
E’ abitare lì che non mi piace; E’ con te che vorrei andare in vacanza
Regionalismi;
Parole straniere;
Neoformazioni (parole nuove), ottenute mediante
l'uso di suffissi e di prefissi ad alta diffusione;
Locuzioni espressive.
Lessico del neo-standard
Norma e uso La norma è l’insieme di
regole che dichiarano la
preferenza di certe forme su
altre che hanno lo stesso
potenziale funzionale
Norma prescrittiva (puristica) di stampo letterario: opera con giudizi di valore ed estetici una semplificazione del sistema; Norma statistica: media ricavabile da dati relativi agli usi di tutti i parlanti in base alla frequenza; Norma descrittiva: descrive la lingua di una certa epoca; visione documentaria e informativa (non considera gli aspetti evolutivi della lingua); Norma sociale: non viene imposta ufficialmente ma si forma da sola nel tempo attraverso il consenso sociale della comunità; Norma scritta e norma parlata: la norma scritta è descrivibile e cristallizzabile (criterio estetico di scelta di una varietà sulle altre); per la norma parlata è difficile trovare una descrizione (preferenza per un certo tipo di accento); Norma sociolinguistica: regola per ogni gruppo di parlanti la scelta linguistica all’interno del repertorio, che varia da comunità a comunità.
- Il concetto di norma entra in crisi perché sostituito da una pluralità di
norme sociolinguistiche, la cui bussola è l’adeguatezza comunicativa.
- Conseguenza didattica: alla modalità giusto/sbagliato si sostituisce la
modalità adeguato (in un certo contesto)/non adeguato (in un altro contesto).
- Non basta sapere la lingua, bisogna sapere quale lingua usare quando,
dove e con chi.
(Le varietà dell’italiano, Coveri, Benucci, Diadori)
L’errore è uno strumento diagnostico, utile per la pianificazione didattica e la valutazione.
(P. Corder, 1967)
Norma ed errore
Come trattare l’errore?
1. Leggere le produzioni in L2 secondo l’ottica dell’interlingua, dal punto di vista dell’apprendente.
2. Stabilire una gerarchia degli errori e correggere selettivamente.
3. Correggere (anche) esplicitamente l’errore, fornendo la forma corretta e un ev. commento metalinguistico (studenti scolarizzati e adulti).
4. Usare riformulazioni (recasts), ripetizioni e sollecitazioni in tono interrogativo che esortano alla correzione e a produrre nuovo output in L2.
5. Gestire un errore per volta.
- Il sistema della lingua
- Le grammatiche
- La competenza grammaticale
- La grammatica nel Quadro
- Tecniche didattiche
La competenza grammaticale
La competenza grammaticale
Grammatica della lingua
Insieme delle regole che governano i
sistemi fonologico, morfosintattico e
lessicale, alla cui complessa
interazione si deve il funzionamento
della lingua stessa, intesa come
codice semiotico deputato alla
comunicazione interpersonale.
Competenza grammaticale
consiste nella capacità di comprendere
ed esprimere significati riconoscendo e
producendo espressioni e frasi
strutturate in base a queste regole (che
è cosa diversa dalla loro
memorizzazione e riproduzione come
formule fisse)
SISTEMA FONOLOGICO SISTEMA MORFOLOGICO-SINTATTICO
SISTEMA LESSICALE
Costituito da fonemi
Costituito dai morfemi e dalle strutture sintattiche
Costituito dai lessemi
Sistema della lingua
Grammatica di Port Royal: grammatica tradizionale delle parti del discorso,
dei modi e tempi verbali (17° sec., Grammaire Ge ne rale et Raisonne e);
Grammatica Funzionale: basa la descrizione della lingua a partire dalle sue
funzioni;
Grammatica Generativa (Chomsky): esiste un sistema finito di regole in
grado di generare un numero infinito di frasi; creatività governata da regole;
Grammatica Valenziale (Tesnie re): metafora presa dalla chimica; un verbo
completa la propria struttura semantica legandosi ad altre unita linguistiche;
verbi a valenza zero (nevicare), mono/bi/tri-valenti;
Grammatica Eclettica: ricorre a metodi diversi a seconda del fenomeno
considerato, e li integra in un’unica teoria.
Grammatica e grammatiche
Le grammatiche negli approcci glottodidattici
Grammatica descrittiva: descrizione sistematica ed esaustiva della lingua.
Grammatica linguistica: strutturale, generativa, testuale.
Grammatica contrastiva: confronta la lingua oggetto di studio con la lingua materna.
Grammatica pedagogica: facilita l’apprendimento linguistico allo studente.
Come impartire
l’insegnamento della
grammatica?
Quali modelli di
grammatica devono
essere prescelti?
Scelte binarie…
Insegnare una grammatica di
tipo descrittivo o selezionare
gli elementi adeguati da
presentare al pubblico?
Meglio far riferimento a una
grammatica standard
(normativa) o attenersi alla
“grammatica d’uso”?
Parliamo solo di grammatica
della lingua target o anche di
grammatica contrastiva?
Mutare delle teorie scientifiche = mutamento ruolo della grammatica nell’insegnamento delle lingue.
Dal XVII sec. la grammatica è cardine dell’insegnamento: analisi di forme e strutture morfosintattiche; memorizzazione di regole astratte e loro applicazione; trasformazione di frasi, traduzione di brani.
Ruolo della grammatica nelle varie metodologie: il
dibattito sulla grammatica
Importanza di insegnare la lingua parlata (già nell’800). Metodo
naturale e diretto: grammatica esclusa dall’insegnamento.
1940: Teorie neo-comportamentistiche (Skinner); Bloomfield,
approccio strutturalista: supremazia della lingua parlata su quella
scritta, esclusione della grammatica.
Anni ‘70: Chomsky, rivalutazione ruolo del soggetto
nell’apprendimento.
Approccio comunicativo (Halliday, Hymes, Wilkins): fine
dell’insegnamento è la competenza comunicativa.
Approcci umanistico-affettivi: grammatica in secondo piano.
Mutamento del ruolo della grammatica
Rivalutazione della grammatica negli ultimi anni…
- Integrazione di più metodi, rifiuto del predominio di una metodologia sull’altra;
- Indispensabile inserire la grammatica nel curriculo di studio;
- Discussione sulla modalità di insegnamento della grammatica.
Attributi della grammatica:
deduttiva
partire da una regola della
lingua per proporla agli studenti,
spiegarla e poi farla ritrovare e
applicare in diverse forme, testi,
esercizi (dall’alto al basso).
induttiva
partire da un testo, da uno o
più esempi di lingua per
arrivare poi ad estrapolare una
regola (dal basso all’alto).
…altri attributi della grammatica
meccanica
Adozione di comportamenti
meccanici che favoriscono la
memorizzazione e
l’automaticità, indispensabili
nei primi momenti di studio.
cognitiva
Guida lo studente alla
comprensione dei fatti di
lingua e a operare le scelte
sulla base dell’uso più che
dei canoni estetici.
La competenza
grammaticale
nel modello della
competenza
comunicativa
La competenza comunicativa si compone di:
- competenza grammaticale o linguistica;
- competenza socioculturale, relativa alle regole sociali, alle norme di interazione;
- competenza discorsiva, per ottenete testi scritti e orali coerenti e possibili;
- competenza strategica e referenziale, per raggiungere determinati effetti o superare certi ostacoli.
la componente grafemica, fonemica e morfosintattica (forme, funzioni, rapporti tra parole);
l’organizzazione delle frasi (semplice e complessa), competenza semantica e competenza testuale (coesione e coerenza);
la competenza pragmatica e funzionale, cioè gli scopi, gli effetti provocati dall’atto linguistico; la competenza sociolinguistica (scelta di varietà e registri) e competenza metalinguistica (consapevolezza delle varie scelte e di ciò che si sa della lingua).
Tre livelli di apprendimento
rispetto alla grammatica
Essere al servizio delle attività, dei compiti che si
svolgono nella vita di tutti i giorni.
Avere uno scopo pragmatico: non si insegna tutto, ma
solo ciò che è utile.
Produrre una comunicazione corretta, fluida e
comprensibile.
Obiettivi della competenza grammaticale
QCER
Approccio pragmatico:
La competenza grammaticale è
data dalla conoscenza della
grammatica di una lingua, ma
soprattutto dall’abilità di farne uso
(metafora automobilistica)
Il Quadro Comune e la grammatica
1. L’obiettivo di un insegnamento linguistico è lo sviluppo di una “competenza di azione”: l’apprendente-utilizzatore di una L2 dovrà “saper fare cose con le parole”.
2. Mentre impara a compiere queste “azioni”, sviluppa anche le competenze linguistiche per compierle.
3. L’uso della lingua è fine ma anche mezzo per l’apprendimento linguistico: si può apprendere in modo efficace dall’osservazione e dalla partecipazione diretta a eventi comunicativi.
4. La competenza grammaticale non si sviluppa soltanto attraverso lo studio esplicito della grammatica.
Non basta conoscere forme e significati delle parole, relazioni astratte tra
forme e significati. E’ necessario conoscere le relazioni fra i segni e i parlanti.
La pragmatica è la disciplina che studia “l’ancoraggio della lingua alle
circostanze in cui viene prodotta”. (Bettoni 2006, Usare un’altra lingua)
Capire i suoni, le parole e la grammatica non è tutto: la competenza
pragmatica riguarda norme culturalmente determinate che governano i modi
di partecipare a una conversazione, di esprimere e interpretare l’espressione di
emozioni, di ottenere efficacia retorica ed effetti di stile e registro ecc.
QCER: grammatica e pragmatica
Un compito e definito una “azione finalizzata che l’individuo considera
necessaria per raggiungere un determinato risultato nell’ambito di un
problema da risolvere, un impegno da adempiere o un obiettivo da
raggiungere” (p.12).
I compiti sono costruiti come esperienze di ricerca, ammettono
avvicinamenti progressivi alla ‘verità’, valorizzano il processo rispetto al
prodotto, richiedono una lingua contestualizzata.
Proporre il compito come l’attività di apprendimento per eccellenza
comporta allora considerare la testualità come il terreno migliore per la
riflessione grammaticale.
QCER e ‘compito’
Esiste un “saper fare” della grammatica che investe tutte le abilità.
Conoscere la grammatica non è una cosa ‘altra’ dal sapere parlare, scrivere,
leggere, capire, ma è una componente di tutte queste abilità (Andorno).
Non esiste insegnamento della lingua che non sia anche insegnamento della
grammatica d’uso, così come non esiste insegnamento sistematico e formale
che non si traduca in un consolidamento e affinamento della lingua già
posseduta (Freddi).
La grammatica s’impara non sopra un libro ma sopra molti libri: non
crogiolandosi nel ripensamento di una regolistica, ma leggendo, leggendo e
leggendo e intanto parlando, parlando, parlando”. (Gentile, 1934)
Alcune riflessioni…
TECNICHE DIDATTICHE
Grammatica o riflessione linguistica?
Tecniche per l’insegnamento della grammatica
Riflessione linguistica: Processo cognitivo attraverso il quale lo studente scopre le regolarità della lingua con la quale viene in contatto, dando la priorità ad un approccio induttivo piuttosto che deduttivo.
Dinamica della riflessione linguistica: il soggetto che riflette è lo studente, sotto la guida
dell’insegnante che punta a promuovere l’autonomia; le regole non sono delle norme inalterabili, ma
meccanismi di funzionamento della lingua e riguardano tutti gli aspetti legati alla comunicazione.
Grammatica vs riflessione linguistica
La triade didattica nella dinamica della
riflessione linguistica
Studente: osserva i campioni di
lingua, elabora e verifica ipotesi
Insegnante: è il regista che
individua i campi di lavoro;
organizza e guida le riflessioni
Lingua: non solo forma, ma
anche fenomeno sociale, geografico,
strategico, ecc.
Lo studente
Insegnamento della
grammatica
Non prende alcuna iniziativa,
si limita a seguire (subire?) le
indicazioni che il docente
prende dal programma e dal
manuale. Esegue esercizi su
frasi più che su testi significativi.
Riflessione sulla lingua
Con il support del manuale e
dell’insegnante, viene chiamato
ad attivare il LAD: osserva dei
campioni di lingua, elabora e
verifica ipotesi, fa eventuali
esercizi applicativi.
L’insegnante
Insegnamento della
grammatica
È il soggetto che decide tempi
e argomenti. È il giudice di
correttezza formale, colui che
indica l’appropriatezza socio-
linguistica rispetto al contesto.
Riflessione linguistica
È il regista che individua i campi
di lavoro e offre i testi, autentici o
presi dal manuale; organizza e
guida le riflessioni; guida
l’elaborazione della ‘regola’; guida
il completamento dello schema
grammaticale.
La lingua
Insegnamento della
grammatica
Si riduce alla fonologia-ortografia, alla morfosintassi e alla grammatica del testo.
Si concretizza in liste di regole morfologiche, di meccanismi di coordinazione e di subordinazione, di coesione testuale.
La terminologia grammaticale viene presentata prima ancora di trattare il contenuto del termine.
Riflessione linguistica
Abbraccia non solo la competenza linguistica, cioè la grammatica tradizionale, ma anche tutti i problemi posti dalle varietà legate alla situazione sociale, all’area geografica, al canale usato: oggetto della riflessione è il fenomeno lingua nella sua complessità, non solo la forma della lingua.
Fare grammatica
a scuola
significa…
- Attuare dei percorsi di “scoperta” grammaticale dove condurre gli studenti;
- Coinvolgere gli studenti nella costruzione delle conoscenze, attivando quelle capacità di base come l’osservazione, la classificazione, il confronto, l’ordinamento, l’inclusione, la categorizzazione, trasversali alle varie discipline;
- Promuovere la motivazione mediante il piacere di scoprire, di risolvere un problema, di vincere una sfida e distinguere relazioni, regole, comportamenti (non solo motivazione scolastica finalizzata alla promozione).
FORMAZIONE DI IPOTESI
VERIFICA DELLA FONDATEZZA DELLE IPOTESI
FISSAZIONE DELLE REGOLE IPOTIZZATE E VERIFICATE
RIUTILIZZO DELLE REGOLE
RIFLESSIONE ESPLICITA SULLA LINGUA
(da Balboni 1998)
Le fasi della riflessione linguistica
Teniche grammaticali per ogni fase
Formazione delle ipotesi Proporre testi che si focalizzano su una struttura; lo studente scopre induttivamente le regolarità.
Verifica delle ipotesi Osservazione guidata e discussione in gruppi.
Esercizi di riconoscimento, sostituzione, completamento.
Fissazione delle regole Esercizi strutturali.
Riutilizzo delle regole Libero reimpiego delle regole: role play, role taking, ecc.
(dalla ripetizione all’uso autonomo).
Riflessione esplicita sulla lingua Tecniche di natura insiemistica
Tecniche di combinazione e incastro
Tecniche di esplicitazione
Tecniche di natura insiemistica: esercizi che presentano all’allievo un insieme indistinto e gli chiedono di evidenziare le omogeneità o di eliminare le disomogeneità, oppure di ordinare gli elementi secondo un preciso criterio;
Tecniche di combinazione e di incastro: in una colonna ci sono i pezzi iniziali di alcune frasi, in un’altra colonna le conclusioni, messe in ordine casuale: l’allievo deve ricostruire le frasi correttamente, riflettendo sui meccanismi di concordanza e sui legami semantici;
Tecniche di esplicitazione: aiutano a riflettere a livello testuale sui meccanismi di coesione, sui pronomi, sui connettori, sulle pro-forme (sinonimi, iperonimi, iponimi).
Tecniche didattiche
Inclusione: dato un insieme (20 nomi) i suoi elementi devono essere inclusi in due sottoinsiemi di rango inferiore (maschile/femminile; singolare/plurale, ecc.);
Esclusione: dato un insieme si devono escludere quel o quegli elementi che non sono coerenti col principio che ordina l’insieme (fuori l’intruso);
Seriazione: si riordinano gli elementi dell’insieme sulla base di un parametro dato dall’insegnante (ordine alfabetico, dal piccolo al grande, ecc.).
Tecniche di natura insiemistica
Tecniche di combinazione
a. I ragazzi
b. Le ragazze
c. Lucia
d. Suo padre
si sono calmate
è andata via
è venuto a prenderla
sono andati al cinema
Introdotte da consegne tipo ‘Volgi al plurale...’: sono esercizi poco
motivanti, ma utili per la fissazione e l’automazione di alcuni
meccanismi.
Alternative più coinvolgenti:
1. raccontare un film (cambio tempo verbale, e uso del discorso indiretto);
2. trascrivere in una scheda le risposte dei compagni (uso della terza persona);
3. far descrivere immagini (una con una persona, l’altra con due persone-plurale dei nomi).
Tecniche di manipolazione
Caccia all’errore (con studenti avanzati)
Trova l’errore: 1. Lascia fare a me, che ne so più di te. 2. Aspettami, vengo anche me. 4. Se non sei pronta, preparate! E’ ora di uscire.
5. Mi imprestate la macchina? Sì, la te imprestiamo volentieri.
Altre tecniche…
Esplicitazione dei pronomi
Fa emergere i meccanismi di coesione testuale: gli
studenti devono legare con un tratto di matita ogni
pronome al suo referente.
Ho visto Luca e gli ho detto di venire alla festa
Scelte multiple grammaticali: Può essere usata per i meccanismi di coesione quali le congiunzioni: a. Sono rauco perché/quindi ho fumato troppo b. Ho fumato troppo quindi/perché sono rauco
• Riempimento di spazi vuoti:
Tecnica troppo utilizzata e poco motivante per gli
studenti.
Alternativa: cloze.
• Riflessione funzionale, pragmatica:
Comparare le espressioni linguistiche usate per 2 atti
comunicativi (es. salutare e congedarsi) nei vari registri.
Come attivare la
motivazione nella
didattica della
grammatica?
- Rimuovere negli studenti
tutte le possibili fonti di
stress, ansia e noia.
- - Far leva sulle naturali
propensioni verso la novità,
il piacere, la sfida:
- piacere di sistematizzare e di
risolvere problemi, gioco a
squadre e cruciverba.
http://www.impariamo.info/ (esercizi)
http://www.scudit.net/mdindice.htm (materiali didattici ed esercizi)
http://www.italianoperstranieri.eu/
http://www.dienneti.it/italiano/stranieri.htm#esercizi
Alcuni siti con esercizi di
grammatica…
Esame Ditals- Sezione A
OBIETTIVO PRINCIPALE
Indichi quale Le sembra il principale obiettivo glottodidattico che si puo evincere dalle pagine che Le abbiamo fornito (Ogni domanda a scelta multipla prevede una sola risposta):
Competenza grammaticale; Competenza linguistico-comunicativa; Competenza socio-culturale; Competenza microlinguistica; Specifiche abilita linguistiche; Altro .......................................
Perche: .................................................................................................................................................. ...........................................................................................................................
Attività: la grammatica nei manuali
Analizzi le pagine che Le abbiamo fornito e, motivando la Sua scelta con esempi basati sulle attivita proposte nelle pagine del testo, indichi se la presentazione della grammatica e:
Presente (deduttiva o induttiva)
Assente
Implicita
Perché ____________________________
Sezione A-esame Ditals
TECNICHE DIDATTICHE
Indichi le tecniche didattiche utilizzate:
ACCOPPIAMENTO, CLOZE, COMPLETAMENTO, DETTATO, DOMANDA APERTA, DOMANDA VERO/FALSO, DOMANDA A SCELTA MULTIPLA, ESPLORAZIONE DELLE PAROLE CHIAVE, GIOCO, GRIGLIA, INCASTRO, TECNICA DI NATURA INSIEMISTICA, TECNICA DI MANIPOLAZIONE, TECNICA DI MEMORIZZAZIONE, PARAFRASI, RIASSUNTO, RIEMPIMENTO DI SPAZI VUOTI, RIPETIZIONE, ROLEPLAY, STESURA DI APPUNTI, TRADUZIONE, TRASFORMAZIONE DI GENERI E MODALITA DEI TESTI
Sezione A-esame Ditals
Qual e il ruolo della riflessione metalinguistica e dell’insegnamento della grammatica nei corsi di italiano L2 per studenti immigrati?
Dare una definizione di italiano neo-standard.
Sezione C-esame ditals
Con questo testo quali esercizi proporreste per lo sviluppo della competenza grammaticale?
Sfruttamento didattico del testo: