nnopac.bibliotecauniversitaria.pi.it/opacpisa/opac/pisa/96/L' ITALIA/184… · pr l bl dll rv ntr...

4
piere il blocco dalla riva sinistra del Mincio, il 2 corpo d'armata era assalito jeri, 22 corrente, da forze imponenti nelle posizio- ni di Corona, Ferrara e Rivoli: Lo truppe in assai minor numero che quello del nemico, vi si difesero bene, come appare da copia del rapporto annesso al presente, che jeri a notte lo stesso generale comandante mi spediva. Nella giornata poi il nemico, uscito con forze ragguar- devoli da Verona e dintorni, attaccò le posizioni di S. Giustina, Osteria del Bosco, Sona e somma-Campagna, respingendo cosi il 2 corpo verso Castelnuovo, e si stanno aspettando rapporti. Mentre ciò seguiva a sinistra, S. M. ordinava che la divi- sione di riserva, la 4.a (S. A. R. il Duca di Genova), 1.a (brigata Aosta) e la divisione di cavalleria, lasciate le rispettive stanze, si concentrassero a scaglioni tra Villafranea e Mozzecane; ciò elle eseguivasi colla massima precisione,ad onta della marcia per alcuni corpi lunghissima, fatta però rapidamente nelle ore più calde di un caldissimo 25 luglio. Il Re segnava suo quartier generale in Villafranca stessa per meglio provvedere ad ogni cosa. Il Capo dello Stato Maggiore Generale SALASCO DAL QUARTIER GENARALE PRINCIPALE Villafranca, il 24 luglio alle ore 11 di notte. A S. E. il Ministro della guerra a Torino. Quest' oggi ha avuto luogo una battaglia tra Custosa e Somma Campagna in cui hanno, se si può dire, maggiormente spiccato il coraggio e l'ardore delle nostre truppe. S. 1Caveva affidato a S. E. il Generale Bava il coniando de' vani corpi che cooperar )no all'impresa di tagliare ai . Tede- schi la loro ritirata sopra Verona . Essi si erano avventurati nei giorni precedenti di attaccare le posizioni di Riveli, e di avanzarsi sul Mincio con minaccia di varcarlo. • Avuto avviso di siffatti progetti del nem:co, S. M. concen- trava ieri a Villa franca vani corpi delle sue truppe, colle quali fece assalir oggi il nemico, con pien successo. Gli austriaci fu- rono costretti ad abbandonare posizioni montuose , malgrado una resistenza che si può dire accanita Furono) fatti 600 prigionieri, venne presa una bandiera, ed i morti e feriti dal canto del nemico sono in assai maggior mi mero che non dei nostri. Mi riservo di trasmetterle altri più minuti ragguagli di questo ammirabile fatto d' armi, tosto che mi sia possibile; mi duole però di doverlo partecipare che questi oggi il nemico riuscì a gettar un ponte sul Mincio, e di passarvi sopra a Sa- lionze, non si sa ancora con quali forze. Spero però che questa arrischiata operazione ridonderà in maggior suo danno. Le nostre truppe sono animate dal miglior spirito, e sem- pre vincono dove non sia una preponderanza di forze assoluta- mente irresistibile. Il Capo dello Stato Maggiore Generale SALAsC.0 GÒITO 26 luglio Il Governo toscano ha ricevuto dal suo Inviato straordinario al quartier generale Sardo il seguente dispaccio che pubblica nella stia integrità. Nel dì '23 gli Austriaci attaccarono la sinistra dell' armata Piemontese, e precisamente il Corpo del Generale Sonnaz, il quale trovavasi sparso lungo la destra dell'Adige CIDO a Ferrara le forze degli Austriaci erano immense. Il perchè i Corpi isolati del generale Sonnaz soverchiati dal numero degli attaccanti, si ripiegarono 'in buon ordine sopra Peschiera . Nei varj combatti- menti non ci furono perdite significanti, tranne quella di un ge- nerale ucciso proditoriamente da alcuni Austriaci , i quali onde meglio riuscire a compiere l' infame delitto, si erano fatti innanzi col grido d'Italia sulle labbra, con alla mano un segnale di pace!! Pervenuto in Marreirolo l'avviso della ritirata di Sonnaz, Re colla divisione del Duca di Savoja mosse per Villafranca do- ve pernottò. Il 24 riunite cosi quattro brigate, cioè Aosta, Cuneo, Piemonte e Pinerolo, sua Maestà ChI8111Ò da Goito il generai Ba- Anno II. UNITÀ CONDIZION/ E Italia si pubblica il Ma1'1ed2, Giovedì e Sabato. Il prezzo d'associazione da pagarsi anticipatamente è come segue: Tre mesi Sei mesi Un'aula Pi sa. . Toscane 9. 16. 30. Toscana , franco I 10. 18. 35. Resto d'Italia ed Estero, franco a conf. 1Ml. £ 10. 18. 55. Estero, sopra mare i■ 15. 24. 47. Un sol Numero, Crazie Sci. S'inseriscono gli annunzi semplici al prezzo di due Paoli, e ogni dichiarazione aggiuntavi a due erazie per linea. Le Lettere, Annunzi da inserirsi nell' ITALIA, gruppi ec. dovranno dirigersi franchi alla Direzione del Giornale. I Manoscritti e le Lettere presentate alla Direzione non saranno in nessun caso restituiti. , PISA, SABATO 29 LUGLIO 1848. N. INDIPENDENZA Salve cara Deo tellus sanctissirna, salve! PETR kRCA Le Associazioni si ricevono in PISA alla Direzione del Gior- nale, dai Fratelli Nistri, e dal Librajo Giannelli sotto Borgo. A FIRENZE., da G. P. Vieusseux, A LIVORNO, all'Emporio Librario, Via Grande N.° 45, al Gabinetto Letterario; e dal Sig. Carlo Nardi , Direttore del Lloyd Toscano, Piazza Grande. A LUCCA, da Martino Poli. A SIENA, al Gabinetto Letterario. A ROMA, da P. Capobianchi, nella Posta Pontificia. A BOLOGNA, alla Spedizione delle,Gazzette presso la Dire- zione delle Poste. A NAPOLI, da Perrez e Usigh, Vico Conte di Mola, 32, e Carlo Guigi Giachetti , Lungo Teatro Novo, 73. E nelle altre città d'Italia, presso i principali Libraj. A PARIGI, Office correspondance 46, Rue Nutre Darne des Victoires, piace de la Bourse. Ieri una fausta novella ci riempiva di giubbilo. Pronti ad accogliere senza maturamente riflettere, senza giu- dicare freddamente clò che sorride ai nostri desiderj o li adempie, noi non ad altro pensammo che ad abban- donarci alla gioja degli ottenuti successi, senza pensare alla possibilità di una vicenda contraria. Noi scordam- mo ciò che oggi è necessità ricordare, che nelle tremende eventualità della guerra, i popoli generosi debbono sem- pre serbare l' animo dignitosamente preparato e munito di forte temperanza e di risoluzioni viepiù sempre ani- mose e concordi. La provvidenza ci ha decretato una severa lezione, non per isconfortarci, non perchè piombassimo in un abbattimento sterile e pieno di pericolo, ma per- ritem- prarci e farci più forti . L'esercito italiano soverchiato dal numero si è ritirato per un momento seminando però di stragi il campo nemico e traendo seco, frutto piut- tosto di una vittoria che di una sconfitta, un numero raduardevole di prigioni, di artiglierie, di stendardi. Dimani forse, raggruppate tutte le forze, Carlo Alberto potrà -fare, nuovo impeto contro gli Austriaci e ricon- quistare il terreno perduto. Ma ove questa fondata spe- ranza per mala ventura fosse smentita dal fatto, che risolveranno gl' Italiani? Vorranno con -esempio di eterna ignominia lasciare ai valorosi soldati del Piemonte la cura di riparare soli al disastro, e si rimarranno ne- ghittosi ad aspettare le rapine e gli eccidj del vincitore incalzante? Se questo nefando spettacolo fossimo per dare all'Europa, certo che l' istoria non avrebbe da ri- cordare alla posterità un popolo più codardo e più de- irno di schiavitù ! Irrisi dallo straniero , conculcati , de- r, predati, più divisi che mai, chiuso ogni adito all'espres- sione del pensiero, esposti ad ogni maniera d' insulti e di contumelie, .noi saremmo Condannati a scontare .con lunghi anni di dolore e di obbrobrio' i brevi momenti in cui ci stimammo degni di essere contati fra gli uomini liberi. La razza perversa degl' ipocriti che sommessa- mente imprecano al nostro risorgimento, e - guatano af- fannosi per vedere se ai confini apparisca l'infame ban- diera degli oppressori onde acclamarle come a segno li- beratore; questa razza malefica ci prepara il martirio dei suoi scellerati trionfi se con estremo, disperato sforzo non ci riesce di ricacciare per sempre coloro in cui è riposta la sua più salda speranza. I parlamenti italiani, i ministeri dei varj stati trat- tano placidamente le sorti della nazione come se una battaglia vinta da Radetzki non potesse da un pun- to ali' altro disperdergli col furore dell' uragano . Le forze nazionali, eccetto quelle generose del Piemonte, giacciono inerti e nulla si fa per organizzarle. Si re- digono e promulgano leggi inopportune, quali appena sarebbero diniandate in tempi di piena pace, e non si riesce ad ottenere dal patriottismo dei ricchi quel danaro che sarà forse rubato a milioni dai VVelden, dai D' Aspre, dai Lichtenstein, dai Nugent! Si teme la riluttanza degli uomini della campagna a servire nell'esercito e non si riesce a far loro intendere che se non combattono per l'Italia, dovranno un giorno combattere per l'Au- stria, e lasciare il paese nativo per andare a morire sul Danubio, stili' Oder, sul Niester o sulla Drava ! Rappresentanti del popolo! pensate per Dio alla tremenda gravità del pericolo, non .tardate a raccogliere armi e soldati . Ma per avere . prontamente soldati ed armi danaro e molto danaro abbisogna! Rappresentanti del popolo! ricordate che .nell'unione è la forza-. Perché non eleggete un comitato supremo di Deputati Pienion- tesi; Romani, Lombardi,Toscani g ..Siciliani? perché non lo adunate in Roma, e ad esso non affidate - la cura della difesa, intantochè nelle rispettive provincie altret- tanti comitati minori ed a quello subordinati non prov- veggano ad eseguirne prontamente i supremi decreti? Tempi tremendi come questi, mai non corsero per r Italia, nè mai la rabbia dei barbari maturò più feroci vendette! Lasciamo in nome di Dio quella prudenza da eunuchi che non ci fruttò altro finora che una fama d' impotenza, e la condanna di rimanere . divisi ed op- pressi. Leviamoci tutti in una risoluzione unanime e fiera! E se i perversi ci opponessero quella inerzia che è tanto fatale ai partiti magnanimi; se di buon grado non venissero a cooperare al trionfo della santa causa, valgano allora gli argomenti della violenza . Meglio la guerra civile che il dispotismo -straniero ! NOTIZIE ITALIANE RAPPORTO DEL GENERALE DI SO) N AZ RiVai 22 luglio, ore 10 pom. Oggi alle 0170 10 del mattino yinne attaccalo il corpo di presidio di Riveli, Corona, ee. Da Iikeanale vennero otto batta- glioni, due Kaiser jàger, due Ludvieke, un Wellington, due Vo- lontarj, un battaglione Pareri. Dalla Parte del Monte-Baldo )repp9 anche una forza esube- rante, che prese alle spalle le sei compagnie site in Ferrara e Corona, che si ritirarono senza una l gonsider gevole perdita, però sensibile. (non si ha ancora il rappo00). Il signor Colonnello mi chiedeva ajuto, e partii tosto con 1300 fanteria ed una mezza batteria artiglieria; giunsi alle tre, e mediante questo rinforza il nemico vènne respinto; mi riservo di fare i dovuti elogi al signor colonnello comandante, ed a più corpi ed uffiziali . Stante però che minaccia il nemico di pren- (lerci alle spalle, che la batteria' postala sul Monte-Paslel e' in- comoda mollo nella notte, conto operare la ritirata sulle posi- zioni di Colmasino, od almeno di Cavalon ed Affi, tanto più che il nenveo minaccia il pass.) del fiume a Pontoto. Più la linea di fronte a Verona così indebolita noti può resistere ad un attacco. Il luogotenente generale, comandante il 2.° corpo d' armata DE SONNAZ. QUARTIER GENERALE DI ViLLAFRANCA A di 25 Luglio, ore 10 di notte. A. S. E. il ministro di-guerra e marina. Mentre ritornata la colonna che aveva fatta la felice spe- dizione di Goito, disponevasi per le mosse d'oggi atte a cum- ■•■■■•■••■■••••••■■■■•■

Transcript of nnopac.bibliotecauniversitaria.pi.it/opacpisa/opac/pisa/96/L' ITALIA/184… · pr l bl dll rv ntr...

Page 1: nnopac.bibliotecauniversitaria.pi.it/opacpisa/opac/pisa/96/L' ITALIA/184… · pr l bl dll rv ntr dl Mn, l 2 rp drt r lt jr, 22 rrnt, d frz pnnt nll pz n d Crn, rrr vl: trpp n nr

piere il blocco dalla riva sinistra del Mincio, il 2 corpo d'armataera assalito jeri, 22 corrente, da forze imponenti nelle posizio-ni di Corona, Ferrara e Rivoli:

Lo truppe in assai minor numero che quello del nemico, visi difesero bene, come appare da copia del rapporto annesso alpresente, che jeri a notte lo stesso generale comandante mispediva. Nella giornata poi il nemico, uscito con forze ragguar-devoli da Verona e dintorni, attaccò le posizioni di S. Giustina,Osteria del Bosco, Sona e somma-Campagna, respingendo cosiil 2 corpo verso Castelnuovo, e si stanno aspettando rapporti.

Mentre ciò seguiva a sinistra, S. M. ordinava che la divi-sione di riserva, la 4.a (S. A. R. il Duca di Genova), 1.a (brigataAosta) e la divisione di cavalleria, lasciate le rispettive stanze, siconcentrassero a scaglioni tra Villafranea e Mozzecane; ciò elleeseguivasi colla massima precisione,ad onta della marcia per alcunicorpi lunghissima, fatta però rapidamente nelle ore più calde diun caldissimo 25 luglio.

Il Re segnava suo quartier generale in Villafranca stessaper meglio provvedere ad ogni cosa.

Il Capo dello Stato Maggiore GeneraleSALASCO

DAL QUARTIER GENARALE PRINCIPALE

Villafranca, il 24 luglio alle ore 11 di notte.A S. E. il Ministro della guerra a Torino.

Quest' oggi ha avuto luogo una battaglia tra Custosa eSomma Campagna in cui hanno, se si può dire, maggiormentespiccato il coraggio e l'ardore delle nostre truppe.

S. 1Caveva affidato a S. E. il Generale Bava il coniandode' vani corpi che cooperar )no all'impresa di tagliare ai . Tede-schi la loro ritirata sopra Verona .

Essi si erano avventurati nei giorni precedenti di attaccarele posizioni di Riveli, e di avanzarsi sul Mincio con minaccia divarcarlo. •

Avuto avviso di siffatti progetti del nem:co, S. M. concen-trava ieri a Villa franca vani corpi delle sue truppe, colle qualifece assalir oggi il nemico, con pien successo. Gli austriaci fu-rono costretti ad abbandonare posizioni montuose ,malgrado una resistenza che si può dire accanita

Furono) fatti 600 prigionieri, venne presa una bandiera, edi morti e feriti dal canto del nemico sono in assai maggior mimero che non dei nostri.

Mi riservo di trasmetterle altri più minuti ragguagli diquesto ammirabile fatto d' armi, tosto che mi sia possibile; miduole però di doverlo partecipare che questi oggi il nemicoriuscì a gettar un ponte sul Mincio, e di passarvi sopra a Sa-lionze, non si sa ancora con quali forze. Spero però che questaarrischiata operazione ridonderà in maggior suo danno.

Le nostre truppe sono animate dal miglior spirito, e sem-pre vincono dove non sia una preponderanza di forze assoluta-mente irresistibile.

Il Capo dello Stato Maggiore GeneraleSALAsC.0 •

GÒITO 26 luglio — Il Governo toscano ha ricevuto dalsuo Inviato straordinario al quartier generale Sardo il seguentedispaccio che pubblica nella stia integrità.

Nel dì '23 gli Austriaci attaccarono la sinistra dell' armataPiemontese, e precisamente il Corpo del Generale Sonnaz, ilquale trovavasi sparso lungo la destra dell'Adige CIDO a Ferrarale forze degli Austriaci erano immense. Il perchè i Corpi isolatidel generale Sonnaz soverchiati dal numero degli attaccanti, siripiegarono 'in buon ordine sopra Peschiera . Nei varj combatti-menti non ci furono perdite significanti, tranne quella di un ge-nerale ucciso proditoriamente da alcuni Austriaci , i quali ondemeglio riuscire a compiere l' infame delitto, si erano fatti innanzicol grido d'Italia sulle labbra, con alla mano un segnale di pace!!

Pervenuto in Marreirolo l'avviso della ritirata di Sonnaz,Re colla divisione del Duca di Savoja mosse per Villafranca do-ve pernottò. Il 24 riunite cosi quattro brigate, cioè Aosta, Cuneo,Piemonte e Pinerolo, sua Maestà ChI8111Ò da Goito il generai Ba-

Anno II.

UNITÀ

CONDIZION/

E Italia si pubblica il Ma1'1ed2, Giovedì e Sabato.Il prezzo d'associazione da pagarsi anticipatamente è come

segue:Tre mesi Sei mesi Un'aula

Pisa. • •• • .• • • • Toscane 9. • 16. • 30.Toscana , franco I 10. 18. 35.Resto d'Italia ed Estero, franco a conf. 1Ml. £ 10. 18. 55.Estero, sopra mare i■ 15. 24. 47.Un sol Numero, Crazie Sci.

S'inseriscono gli annunzi semplici al prezzo di due Paoli,e ogni dichiarazione aggiuntavi a due erazie per linea.

Le Lettere, Annunzi da inserirsi nell' ITALIA, gruppi ec.dovranno dirigersi franchi alla Direzione del Giornale.

I Manoscritti e le Lettere presentate alla Direzione nonsaranno in nessun caso restituiti.

,

PISA, SABATO 29 LUGLIO 1848. N.

INDIPENDENZA

Salve cara Deo tellus sanctissirna, salve!PETR kRCA

Le Associazioni si ricevono in PISA alla Direzione del Gior-nale, dai Fratelli Nistri, e dal Librajo Giannelli sottoBorgo.

A FIRENZE., da G. P. Vieusseux,A LIVORNO, all'Emporio Librario, Via Grande N.° 45, al

Gabinetto Letterario; e dal Sig. Carlo Nardi , Direttoredel Lloyd Toscano, Piazza Grande.

A LUCCA, da Martino Poli.A SIENA, al Gabinetto Letterario.A ROMA, da P. Capobianchi, nella Posta Pontificia.A BOLOGNA, alla Spedizione delle,Gazzette presso la Dire-

zione delle Poste.A NAPOLI, da Perrez e Usigh, Vico Conte di Mola, 32, e

Carlo Guigi Giachetti , Lungo Teatro Novo, 73.E nelle altre città d'Italia, presso i principali Libraj.

A PARIGI, Office correspondance 46, Rue Nutre Darne desVictoires, piace de la Bourse.

Ieri una fausta novella ci riempiva di giubbilo. Prontiad accogliere senza maturamente riflettere, senza giu-dicare freddamente clò che sorride ai nostri desiderj oli adempie, noi non ad altro pensammo che ad abban-donarci alla gioja degli ottenuti successi, senza pensarealla possibilità di una vicenda contraria. Noi scordam-mo ciò che oggi è necessità ricordare, che nelle tremendeeventualità della guerra, i popoli generosi debbono sem-pre serbare l' animo dignitosamente preparato e munitodi forte temperanza e di risoluzioni viepiù sempre ani-mose e concordi.

La provvidenza ci ha decretato una severa lezione,non per isconfortarci, non perchè piombassimo in unabbattimento sterile e pieno di pericolo, ma per- ritem-prarci e farci più forti . L'esercito italiano soverchiatodal numero si è ritirato per un momento seminando peròdi stragi il campo nemico e traendo seco, frutto piut-tosto di una vittoria che di una sconfitta, un numeroraduardevole di prigioni, di artiglierie, di stendardi.Dimani forse, raggruppate tutte le forze, Carlo Albertopotrà -fare, nuovo impeto contro gli Austriaci e ricon-quistare il terreno perduto. Ma ove questa fondata spe-ranza per mala ventura fosse smentita dal fatto, cherisolveranno gl' Italiani? Vorranno con -esempio di eternaignominia lasciare ai valorosi soldati del Piemonte lacura di riparare soli al disastro, e si rimarranno ne-ghittosi ad aspettare le rapine e gli eccidj del vincitoreincalzante? Se questo nefando spettacolo fossimo perdare all'Europa, certo che l' istoria non avrebbe da ri-cordare alla posterità un popolo più codardo e più de-irno di schiavitù ! Irrisi dallo straniero , conculcati , de-r,predati, più divisi che mai, chiuso ogni adito all'espres-sione del pensiero, esposti ad ogni maniera d' insulti edi contumelie, .noi saremmo Condannati a scontare .conlunghi anni di dolore e di obbrobrio' i brevi momenti incui ci stimammo degni di essere contati fra gli uominiliberi. La razza perversa degl' ipocriti che sommessa-mente imprecano al nostro risorgimento, e - guatano af-fannosi per vedere se ai confini apparisca l'infame ban-diera degli oppressori onde acclamarle come a segno li-beratore; questa razza malefica ci prepara il martiriodei suoi scellerati trionfi se con estremo, disperato sforzonon ci riesce di ricacciare per sempre coloro in cui èriposta la sua più salda speranza.

I parlamenti italiani, i ministeri dei varj stati trat-tano placidamente le sorti della nazione come se unabattaglia vinta da Radetzki non potesse da un pun-to ali' altro disperdergli col furore dell' uragano . Leforze nazionali, eccetto quelle generose del Piemonte,giacciono inerti e nulla si fa per organizzarle. Si re-digono e promulgano leggi inopportune, quali appenasarebbero diniandate in tempi di piena pace, e non siriesce ad ottenere dal patriottismo dei ricchi quel danaroche sarà forse rubato a milioni dai VVelden, dai D' Aspre,

dai Lichtenstein, dai Nugent! Si teme la riluttanza degliuomini della campagna a servire nell'esercito e nonsi riesce a far loro intendere che se non combattonoper l'Italia, dovranno un giorno combattere per l'Au-stria, e lasciare il paese nativo per andare a moriresul Danubio, stili' Oder, sul Niester o sulla Drava !Rappresentanti del popolo! pensate per Dio alla tremendagravità del pericolo, non .tardate a raccogliere armi esoldati . Ma per avere . prontamente soldati ed armidanaro e molto danaro abbisogna! Rappresentanti delpopolo! ricordate che .nell'unione è la forza-. Perchénon eleggete un comitato supremo di Deputati Pienion-tesi; Romani, Lombardi,Toscani g ..Siciliani? perché nonlo adunate in Roma, e ad esso non affidate - la curadella difesa, intantochè nelle rispettive provincie altret-tanti comitati minori ed a quello subordinati non prov-veggano ad eseguirne prontamente i supremi decreti?

Tempi tremendi come questi, mai non corsero perr Italia, nè mai la rabbia dei barbari maturò più ferocivendette! Lasciamo in nome di Dio quella prudenza daeunuchi che non ci fruttò altro finora che una famad' impotenza, e la condanna di rimanere . divisi ed op-pressi. Leviamoci tutti in una risoluzione unanime efiera!

E se i perversi ci opponessero quella inerzia che ètanto fatale ai partiti magnanimi; se di buon gradonon venissero a cooperare al trionfo della santa causa,valgano allora gli argomenti della violenza . Meglio laguerra civile che il dispotismo -straniero !

NOTIZIE ITALIANERAPPORTO DEL GENERALE DI SO) N AZ

RiVai 22 luglio, ore 10 pom.

Oggi alle 0170 10 del mattino yinne attaccalo il corpo dipresidio di Riveli, Corona, ee. Da Iikeanale vennero otto batta-glioni, due Kaiser jàger, due Ludvieke, un Wellington, due Vo-lontarj, un battaglione Pareri. •

Dalla Parte del Monte-Baldo )repp9 anche una forza esube-rante, che prese alle spalle le sei compagnie site in Ferrara eCorona, che si ritirarono senza una lgonsidergevole perdita, peròsensibile. (non si ha ancora il rappo00).

Il signor Colonnello mi chiedeva ajuto, e partii tosto con1300 fanteria ed una mezza batteria artiglieria; giunsi alle tre, emediante questo rinforza il nemico vènne respinto; mi riservo difare i dovuti elogi al signor colonnello comandante, ed a piùcorpi ed uffiziali . Stante però che minaccia il nemico di pren-(lerci alle spalle, che la batteria' postala sul Monte-Paslel e' in-comoda mollo nella notte, conto operare la ritirata sulle posi-zioni di Colmasino, od almeno di Cavalon ed Affi, tanto più cheil nenveo minaccia il pass.) del fiume a Pontoto. Più la linea difronte a Verona così indebolita noti può resistere ad un attacco.

Il luogotenente generale, comandanteil 2.° corpo d' armata

DE SONNAZ.

QUARTIER GENERALE DI ViLLAFRANCAA di 25 Luglio, ore 10 di notte.

A. S. E. il ministro di-guerra e marina.Mentre ritornata la colonna che aveva fatta la felice spe-

dizione di Goito, disponevasi per le mosse d'oggi atte a cum-

■•■■■•■••■■••••••■■■■•■

Page 2: nnopac.bibliotecauniversitaria.pi.it/opacpisa/opac/pisa/96/L' ITALIA/184… · pr l bl dll rv ntr dl Mn, l 2 rp drt r lt jr, 22 rrnt, d frz pnnt nll pz n d Crn, rrr vl: trpp n nr

468 15:93

va, cominettemlogli di cacciare gli Atiatriaci dalle posizioni diCostosa, Somma-campagna e Valleggio, delle quali il nemicoerasi impadronii°, non appena effettuato il concentramento delladivisione Sonnaz. Mie ore 4 pom. cominciò l'attacco il quale eb-lw brillatitissimi risultamenti, quantunque gli Austriaci avesserosulle loro colonne il maggior numero delle loro forze . Somma-campagna e Costosa furono riprese; la notte separò i combat-ti:lei . Gravissima fu la perdita del nemico. 1500 Austriaci e48 iiffiziali rimasero prigionieri; oltre a ciò una bandiera rimasein possesso dei nostri .

Per il giorno 25 fu ordinato l'attacco di Valleggio. A questoeffetio vi si portò il generale Bava con la divisione Aosta . Alloore 5 del mattino incominciò il fuoco . Il Duca di Genova eheaveva pernottato a Sommacampagna , percorrendo le sommitàdelle colline doveva portarsi verso Valleggio e così sorprendereil nemico al fianco. Il Duca di Savoia doveva far lo stesso, par-tendo da Cusiosa dove era rimasto la sera . Ma gli Austriaci ave-vario concentrato fra Custosa e Valleggio un grosso numero ditruppe, le quali impedirono al Duca di Genova di portarsi in-nanzi. Di più tutta la guarnigione di . Verona si .porta ad attaccareSommacampagna, perchè la forza Piemontese di lì si movesse.L'attacco fu tremendo: la difesa ammirabile, ma la brigata Aosta,rimasta sola innanzi Valleggio, non potè progredire nè occupare ilpaese che era difeso da formidabile artiglieria. Tenne fermol'intera giornata, aperando che ai Duchi di Savoia e di Genovasarebbe riuscito respingere il nemico e avanzarsi. Si fecero pro-digj di valore: l' inimico da essi respinto molte volte, tornava al-la carica sempre con truppe nuove e a mano a mano crescenti .Perduta cosi la speranza del suo soccorso, il generai Bava trovòche la brigata Aosta non poteva più rimanere sotto il fuoco diValleggio senza esporsi ad essere tagliata fuori . Ordinò si riti-rasse in Villafranca e io stesso ordine spedì ai Duchi di Genovae di Savoja . La ritirata cominciò alle cinque, si operò a scaglionied in ordine perfetto.

Si impiegò quattro ore per percorrere la linea sulla qualeoperavasi la ritirata ( circa quattro miglia di cammino ). Le per-

dite fatte respettivam •nte SODO considerabili. Quelle degli Au-striaci però sono di gran lunga superiori alle nostre. Oggi (26)da Villafranca l'armata si è riportata a Goito . Riprende così lalinea del Mincio, uve, pare, concentrerà le sue foeze .

Questo fatto sebbene non abbia prodotto i risultati felici, chegli avvenimenti di jeri facevano sperare, deve però recar granconforto riflettendo, che 4 sole brigate, che formano appena laterza parte dell'esercito Piemontese, hanno potuto resistere per 15ore alle intiere forze austriache in Italia.

Se davanti a queste, nel ritirarsi , hanno ceduto il terreno

palmo a palmo, senza perdere nè un cannone, tiè una piccolaparte di equipaggio, mi sembra che si possa con fondamento lu-singarsi di vincere, là dove il nemico si presentasse innanzi allenostre forze riunite .

Il Re è stato sempre vicino ai combattenti. Il Quartier gene-rale principale è oggi definitivamente stabilito in Goilo. La co-lonna Laugier prosegue per Bozzolo . Ho parlato per pochi istan-ti col Generale. Il nostro Colonnello Cav. Bartolommei Ajutantedi campo del General Bava mi comunicò la massima parte degliesposti ragguagli . Egli si diportò stupendamente anche in questaoccasione. Fu degli ultimi a ridursi in Goito.

Il Maresciallo Radetzki con uno stato maggiore numerosissi-mo dirigeva le operazioni.

Il Colonnello del primo dragoni, Cutrofiano Conte d'Arago-

d'impedire che le armi che si trovano depositate presso taluni

na percorre sotto varj pretesti con marcio o contro marcio leprovincie pontificie. Tra gl' incarichi che egli ha vi è quello

comandi di piazza appartenenti ai soldati che hanno raggiuntoil generai Pepe a Venezia, sieno spedite al Generale stesso chele reclama , ed invece sieno dirette a Napoli col residuo dellacassa napolitana tuttora depositato presso il Legato di Bologna,e che il General Ptlie reclama pure a soccorso de' Napoletanifedeli alla causa nazionale e sinora a lui n eg at o da i Legato di

Bologna . Quella cassa fu in eran parte prodotta da oblazionispontanee dei Napoletani

Gior. Rom.)

NAPOLI 23 Luglio — All annunzio della condanna di Lon-go , o dì Detti Franci tutta la città fu in RAU).

Alcune Deputazioni pregarono per la grazia. Cento trentaUffiziali capitatoti dal Tenente Generale Carlo Filangieri si pre-sentarono al re per ottenere la immediata fucilazione dei con-dannati. il re chiamò il Consiglio dei Ministri a decidere e fuammesso in Consiglio anche Filangieri . Questi con Cariati,

Carascosa furono per l'esecuzione della sentenza; Bozzetticon Rugglero, Torcila e 'Gigli per la grazia . Bozzelli domandònon solo la Sua ditnissione, ma il passaporto per uscire dalpaese se la graaia immediatamente non fosse fatta . Questamattina alle ore cinque mentre dovevasi dar luogo alla fucila-zione è stata annunziata ai condannati grazia della vita . Questagrazia annunziata nel borgo del Castello di S. Elmo alla pre

-senza dei 'arii picchetti della guai nigione di Napoli è stata ac-colta con evviva dagli Svizzeri e con silenzio dalle nostre trup•pe. Ferdinando poi ha fatto la grazia da Nerone avendo volutofar soffrire a quei due valorosi, che sonosi mostrati in tantocaso valorosissimi, tutti gli effetti dell' tiltima partita .

Le ultime lettere di Calabria annunziano che i Casalini diCosenza, vedute mancar le promesse che loro avevan fatte le

truppe per muoverli, e disonorati per l'offesa purità delle don-ne loro, sonosi rivolti contro la truppa stessa. E cominciata intal guisa una nuova specie di rivoluzione che può aver moltoseguito in Calabria

(Contemp.)

MESSINA. 19 Luglio — t due ammiragli inglese e francese,di concerto, annunciarono al Presidente del Governo, che i loroGoverni continueranno a proteggere Sicilia nostra, e che nonpermetteranno lo sbarco di truppe del re di Napoli sul suoloSiciliano .

Ecco lo stato dei legni da guerra inglesi, che si trovanoattualmente in Palermo, e che, si vuole, verranno qui a mo-menti.Nomi dei legni N.° dei cannoni

Nomi dei legni N. ° dei cannoni

Hibernia 101

Thetis 56Queen 120

Sidon 20

Howe .. 120.

Oden 18Rodney 92

Gladiator 8

Vengeance i 84

Hecate 6Vanguard 80

Bull-dog . . 6

Superb .. 1 80

Porcupine 5Terrible 22

--Totale dei Cannoni 796

(Corrisp. dell'hulip. di Messina)

TORINO 25 — Nella seduta di questo giorno alla Cameradei Deputati Vincenzo Gioberti con sua lettera al Vice-presi-dente chiede ed ottiene un congedo di 20 giorni dei quali ab-bisogna per alcuni affari che lo chiamano a Parigi.

— 26 Luglio — L'ambasciatore Brignole-Sales è stato richia-mato da Parigi, e a lui si surrogherà Ricci già ambasciatoredella Sardegna a Vienna.

MILANO 25 Luglio — Stamani sono state celebrate solenniesequie per le anime dei Fratelli Bandiera, e dei loro compa-gni martiri di Cosenza

PARMA 25 Luglio — Questa mattina è giunto fra noi il bat-taglione Casale.

Stasera parte pel campo il nostro secondo Battaglione. Cosìsarà pago alfine il desiderio ardentissimo che questo corpo datempo aveva di misurarsi col nemico.

(Unione Ital.)

PARLAMENTO VOSeCONSIGLIO GENERALE

Tornata del 28 LuglioPRESIDENZA VANNI.

Comincia a ore 11 e un quarto antim.Il Ministro della guerra da lettura di un progetto di legge

tendente a far invito perchè ritornino sotto le bandiere quelliche han militato altra volta .

Il Presidente fa leggere al Segretario un dispaccio del mi-nistro degli affari Esteri che annunzia all'Assemblea esser prin-cipiate le ricerche intorno al reclamo contro il Console Toscanoa Tunisi.

Annunzia quindi esser stato rimesso dal Ministro delle Fi-nanze all'Assemblea il Bilancio Consuntivo del 1847 col suo re-lativo rapporto . E siccome questo bilancio è tuttora sottopostoalla revisione dell' Ufizio dei Sindaci, il Minìstro avverte nonesser completo, e mancare i documenti di corredo al medesimo.

È deciso dall'Assemblea che sia stampato questo Bilancio eil suo rapporto.

Si passa alla discussione sulla proposta Serristori.Morosoli propone e sviluppa un' aggiunta a questa legge in

due articoli :Art. V Per la più efficace attivazione della presente legge,

sarà in ogni parrocchia istituita una commissione composta delParroco e di due notevoli. Queste commissioni ec.

Marzucchi affaccia il dubbio che quella proposta in quantoriguarda la creazione di queste coounissioni, esca fuori del po-tere legislativo, il quale non può che comandare e proibire. Ilpotere esecutivo, secondo lui, può solo e deve adoperare i mezzidi persuasione per porre in esecuzione le leggi. Dubita peròche il creare queste commissioni non sia della competenza delPotere legislativo.

Il Ministro della Pubblica Istruzione Andreucci non credeche la proposta Alorosoli pecchi per l' incompetenza accennatadal alarzucchi .

Salpagnoli dice non poter che ammirare le parole dell'An-dreucci. Riprendendo quel che ha detto il Malenchini sul mododi conciliare le due proposizioni, osserva non esistere contra-dizione tra la proposta e il Ministero; e che quindi non trovaluogo a conciliazione. Ai díibbi avanzati dal alarzucchi rispondeessere nelle competenze del potere legislativo il determinarequali debbono essere gli ufficiali o quali gli uffici di coloro,che debbono condurre ad effetto una legge decretata dati' As-semblea . Saggiamente infatti propone il Morosoli di svolgere inmodo utile il vero potere municipale con queste commissioniove devono sedere i Parrochi o i notevoli. Così si viene a por-tare quotidianamente in tutti la persuasione della bontà dellalegge ed a promuovere quella universale concordia tanto neces-saria per combattere vigorosamente la presente guerra.

Afarzucchi protesta ripetutamente non intendere egli conle sue osservazioni di opporsi alla Proposta Morosoh, che anziapprova, ma solo di avere affacciati dei dubbi: dubbi sorti nelsuo animo e che credeva suo dovere di accennare. Aggiungeche le parole dei suoi amici Salvagnoli e Andreucci lo hannorassicurato dei suoi dubbi.

Cini trova che la proposta Morosoli limita il modo di for-mazione di queste commissioni; ed osserva che là dove il par-roco o i notevoli della parrocchia sono di generosi sentimentie caldi promotori della nostra indipendenza, meno vi è neces-sità di queste commissioni.

In quei luoghi appunto ove è più bisogno di eccitamenti,

ove i parrochi e i notevoli non si son dati a divedere propensia questa guerra, là appunto sono da prendersi efficaci provve-dimenti. Queste Commissioni è necessario costituirle in modoche suppliscano efficacemente a quello che non. ha fatto ilgoverno o che ha fatto scarsamente per rialzare lo spirito dellepopolazioni.

Lambruschini applaude a queste osservazioni del Cini; per-chè ci reputa poter essere di impaccio la moltiplicità di questecommissioni e l'obbligo di formarle del Parroco e 'dei notevoliparrocchiani, quando si debbano per legge fare tante commis-sioni quante sono le .provincie. Propone però che in ogni Co-mune sia fatta una commissione di due parrochi e tre notevolila quale si debba porre in corrispondenza coi parrochi.

Aforosoli ritiene che queste Commissioni proposte dal Lana-bruschini essendo troppo numerose,. è così diminuita la respon-sabilità e vi manca l'elemento parrocchiale.

Il Ministro dell'interno Ridolfi prende la parola per cercaredi giustificare il potere esecutivo dalle accuse che gli son fatte.Si aspetti, egli dice, a dare un giudizio, linehè non sia statafatta un'inchiesta, che non è stata ancora domandata. Gli duoleil vedere che qui si accusi il potere senza conoscere avanti tuttoquel ch'egli ha fatto, e che è pronto a palesare con quelle cau-tele che son richieste dalla delicatezza delle comunicazioni dafarsi.

Cini dichiara che quando egli ha detto il potere non averfatto nulla, o quasi nulla - per rialzare lo spirito delle popola-zioni, non poteva intendere di parlare se non di quel che aveafatto il governo per mezzo di atti pubblici.

Il Ministro Ridolfi dichiara esser vero che il governo nonha pubblicato, per gazzetta specialmente, tutti i suoi atti: maaggiunge avere fatto il ministero tutto quel che era in suo potereper rialzare lo spirito pubblico indirizzandosi ai parrochi, aivescovi, ai gonfalonieri cc. Siccome i giornali han fatto mol-tissimo per rialzare lo spirito pubblico, non ha creduto il Mi-nistero di aggiungere altri eccitamenti.

Cini insiste dovendosi appunto secondo la proposta delMorosoli deliberare su questi mezzi di eccitamento, che si cerchiprima conoscere i mezzi adoperati già dal governo, come egliassicura.

Pigli appoggia la proposta del Cini, perchè si sappia se ilMinistero ha fatto abbastanza. Allora potrà il Consiglio concognizione o approvarlo o altrimenti prendere un altro cam-mino.

Il Presidente interrompe il corso di questa interessantissimaquestione, dicendo che le interpellazioni proposte dal Cini e dalPigli deviano dalla questione. Le interpellazioni devono essereproposte dopo aver votato le emende che sono in discussione, eche quindi l' Assemblea deliberi se approva le interpellazioni alMinistero.

Il Ministro Ridolfi insiste col dira che il governo si èservito di tutti i mezzi che erano in suo potere per rialzare lospirito pubblico; ha scritto circolari ai prefetti, vescovi, gonfalo-nieri cc. Nè questo spirito ei crede sia così basso come dicesi;e solo crede che le abitudini nostre si oppongano a fare tuttoquello che alcuni desiderano.

Le emendo fatte dal Lambruschini, Pigli, e Capei non sonoaccettate.

Mari propone che siccome le interpellazioni del Ministerosono di grande interesse, -crede che il Ministro dell'Interno do-vrebbe essere chiamato a dare le debite dilucidazioni alla Com-misione permanente della guerra che ne farebbe il suo rapporto.

Ricasoli giudica una grande influenza abbia avuto sull'ani-mo di trilli l'enumerazione dei mebzi che il Ministero ha dettoavere adoperato. Al sentire che si eran diretti ai gonfalonierivoleva prendere la parola, perché un gran sospetto esiste nel-l'animo di tutti riguardo ai mezzi che il Ministero dice avereadoperato. È tempo, ci dice, che si conosca qual' è lo stato delpaese che prendiamo a dirigere, tanto per quel che riguarda laparte economica, quanto per quel che riguarda lo stato morale.

Il Ministro ha detto che sono state indirizzate circolari aigonfalonieri: ma io nella mia qualità di gonfaloniere dichiaro dinon aver ricevuto dal prefetto che una sola circolare in data del22 luglio passato con la quale mi si invita a interpellare i par-rochi ad oggetto di conoscere quale è Io spirito pubblico riguar-do ad una leva militare. Conclude infine che vedrebbe con mol-to piacere sospesa la deliberazione su la proposta alorosoli.

Il Presidente ciò non ostante pone ai voti il primo articolodella proposta Morosoli, che è approvato con la emendaPadellettidi sostituire là dove dicesi « notevoli » l'altra espressione « per-sone più atte ad esercitare una influenza morale ».

È adottato pure senza discussione il 2.° articolo della pro-posta Morosoli.

Il Presidente osserva che essendo compiuta la votazione deisingoli articoli del progetto di legge Sarristori con le sue emen-de, dovrebbe prima di approvarsene l'insieme rimandarsi allaCommissione che ha esaminato il progetto, perchè ne faccia ilsuo rapporto. È approvalo.

Salvagnoli Relatore della Commissione che ha esaminato ilprogetto di finanze presentato dal Ministero, legge il suo rapportoche conclude col chiedere l'ordine del giorno motivandolo dalnon aver presentalo ancora il Ministero lo stato completo dellenostre finanze.

È fissata a martedì prossimo la diacussione su tal quistione.Malenchini prende la parola per annunziare esser giunto a

' sua notizia che una staffetta era in quel momento arrivata dalCampo . Chiede quindi alla gentilezza del ministro Corsini direnderne noto il contenuto .

Il Ministro dice che il dispaccio ricevuto è datato del 26corrente il quale annunzia che nell' azione trovandosi i Piemon-tesi con un solo terzo del loro esercito impegnato a fronte ditutte le forze austriache, essi han nel 26 operato il concentra -mento su Goito.

Gara chiamata) dal presidente sviluppa, la sua proposizionetendente a togliere il divieto di macellare intorno a Livorno perun raggio di un miglio dalle sue mura.

La proposta (era, presa in considerazione, è rimessa all'esa-me delle sezioni che ne facciano rapporto.

Il Tussinari sviluppa la sua proposizione di assegnare all'El-

ROMA 25 Luglio — S. Santità ha nominato i Sigg. Cav. Vin-cenzo Colonna — Conte Gaetano Reechi —Conte Carlo PepoliConte Alessandro Spada — Avv. Giacomo Negroni a Ispettoristraordinarj di stato coll' incarico di condursi in varj punti delleprovincie onde procacciare tutte quelle notizie che posson gio..vare a stabilire ferme e sicure basi di governo.

Questa mattina ha fatto il suo ingresso in Roma alle ore 9

la -prode legione . romana cui la capitolazione di Vicenza ha direcente tolta alle fazioni,di guerra. Il Senato Romano una Con -missione della Camera dei' Deputati ed altre Rappresentanze sisono recate ad incontrarla.

Page 3: nnopac.bibliotecauniversitaria.pi.it/opacpisa/opac/pisa/96/L' ITALIA/184… · pr l bl dll rv ntr dl Mn, l 2 rp drt r lt jr, 22 rrnt, d frz pnnt nll pz n d Crn, rrr vl: trpp n nr

469 as

' . ' ..... . . .. ...

_bano Gasperi la croce del merito e una pensione vitalizia sulpatrimonio dell' ordine di S. Stefano.

La proposta Tassinarj essendo stata appoggiata da 5 mem-bri, è posta in discussione.

Il Ministro della Guerra dichiara che era sun intenzionemantenersi in silenzio su tale questione, ma aver cambiato pareredopo gli ingiusti rimproveri di cattiva distribuzione dei Contrasse-gni onorevoli, e di aver voluto umiliare il soldato Gasperi, diret-tegli dal Deputato Tassinari. Fa conoscere che il ritardo sulladistribuzione degli onori non è derivato che dal desiderio diavere esatti rapporti onde procedere con quella maggior giustiziache per lui fosse possibile. Osserva che la Medaglia accordata alGasperi, non è da confondersi con quella che dopo un lungo ser-vizio è uso conferire ai Veterani, esser quella veramente unaMedaglia appositamente coniata pel valor militare, siccome loprova la iscrizione «fedeltà e valore» e che se fosse lecito porrea confronto le cose piccole con le grandi, potrebbe dirsi ugualealla legione di onore in Francia. Prova come la Medaglia è piùonorifica della Croce, per tale essere ritenuta anche in Piemonte,ove essendo stata conferita ad un Generale che avea dato gran-dissime prove di valore, la Croce di S. Maurizio e Lazzaro — enon la medaglia, quel Generale ne rimase dolente e mortificato.In ultimo espone non sembrargli conveniente ad eccitare il va-lore l'assegno di una pensione — poichè ciò che rende valorosoil soldato è l'onore e la speranza di promozione, non un materialeguadagno.

Tassìnari dimanda al Ministro la ragione per la quale alGeneral de Laugier fu conferita la Croce, e non la Medaglia, sequesta ha più pregio, e perchè il Maggior Belluomini a cui erastata conferita la medaglia la ricusasse.

11 Ministro della Guerra osserva non potersi conferire alDe I,augier la medaglia, non avendo messo in luce il suo valorenei fatti di Curtatone e Montanara. — Quanto al rifiuto del Bel-'uomini non conoscerne la ragione, nè poter egli assumere la re-sponsabilità delle azioni altrui.

Manganaro dich . ara associarsi alla proposta Tassinari per lanobiltà che l'ha suggerita, e per i futuri effetti che può produrrefra i soidati, non avendo riscontrato nel ritardo a premiare ilGasperi, che un'abbandono. — Dice che la Medaglia non è cheun premio di secondo ordine, ed osserva che il Gasperi si distinseal di sopra di ogni altro, e che avendolo poslo alla pari cogli altrinon gli era stata accordata nessuna distinzione. Conclude chesebbene l'Assemblea non possa imporre al Ministero, come, e achi dare e distribuire gli onori, pure ella può raccomandargli diprendere alcuno in considerazione non solo per una ricompensa,ma anche pe.r un'avanzamento.

Il Ministro della guerra osserva essersi bastantemente spie-gato sulle ragioni del ritardo, e non aver nulla ad aggiungere.

Tassinari dice venirgli supposto che la legione di Montanaranon sia stata considerata, e che molti premi siano stati conferitia chi realmente non gli meritava, e richiama il Ministro dellaGuerra a scendere ad una inchiesta .

Il Ministro della Guerra fa rilevare che il ritardo nelle di-stribuzioni dei premi dipese appunto dall'attendere che le duelegioni di Montanara e Curtatone si fossero riunite, cosa che nonaccadde se non dopo vari giorni; e che le decorazioni furono di-stribuite al seguito delle note trasmessegli dal Generai De Laugiere dal Tenente Colonnello Giovannetti . Dice infine di esserchiaro abbastanza per non aver bisogno di procedere a nessunainchiesta .

Tassinari protesta di riservarsi questo diritto.Il Presidente interpella l'Assemblea- se crede di dover pren-

dere in considerazione la proposta Tassinari.L'Assemblea dichiara che si, a semplice maggiorità di suf-

fragi.Il Presidente dichiara esaurito l'ordine del giorno ed invita

la tornata per dimaiti 29 Luglio a ore 12.Ordine del giorno :

Rapporto della Commissione sulle petizioni.Deliberazioni in complesso sul progetto SerristoriRapporto della Commissione sul Progetto di Legge sulle

pensioni.La tornata è chiusa a ore 5 pomeridiane.

Si legge nell'Alba — Siamo informati che l'incaricato d'af-fari d'Inghilterra a Vienna ha per ordine del suo governo eser-citato i suoi buoni Ufficj in favore di alcuni prigionieri Toscanii di cui parenti hanno invocato l'assistenza della Legazione in-glese in Firenze. Il Segretario di Stato Austriaco Bar. Wessen-berg ha assicurato-l'Incaricato suddetto che tutto sarebbe fattoper alleviare la loro condizione.

cent.cent.cent.cent.

PARIGI 21 luglio — Il comitato degli affari esteri si è, di-cesi, occupato ieri ancora degli affari d' Italia.

. Trattavasi d' imprimere alla politica francese nella penisolaItaliana niun altro indirizzo diverso da quello ch' essa seguìdopo il 24 febbraio di quest'anno. Gli oratori che già s' inte-sero finora, combatterono tutti il manifesto all' Europa del sig.Lamartine . Il sig. Mauguin lo discusse sotto il punto di vistadelle relazioni e delle comunicazioni che ebbero luogo tra ivani gabinetti europei . Il sig. Dronin de Lhys si occupò, di-cono, specialmente della condizione dell'Italia , e cercò di pro-vare che la crisi attuale non poteva terminarsi se non coltrionfo del re Carlo Alberto. Napoleone Bonaparte avrebbeproposto un trattato di alleanza offensiva e 'difensiva col reCarlo Alberto: egli venne appoggialo dai signori d' Aragon,Aylies, cc. Il sig. Lartiartine chiese di rispondere ai vani attac-chi di cui la sua politica fu oggetto. La parola gli fu riservatapel principio della vicina seduta.

VJJY\ \A 18 luglio — Ecco il nuovo ministero ; Wessenbergpresidente , Doblhoff per l'interno , Latour per la guerraSchwarzer lavori pubblici; del culto per ora è incaricato il mi-nistro dell' interno, ed in seguito verrà scelto perciò uno slavo;Hornbostel per il commercio, Kraus per le finanze, sotto segre-tario di stato per le finanze Stiff-seh, per gli altari esteri nouvi è ancora ministro, poichè Wessenberg non ha voluto accet-tare. Ieri sera arrivò l'arciduca Giovanni, quest'oggi sarà rico-nosciuto formalmente il Ministero . L' arciduca promise restarfra noi 14 di. Avendo ì detti ministri accettato soltanto collacondizione, che si nomini una reggenza nel caso che non restia Vienna vermi rappresentante dell' imperatore .

Nella seduta di quest'oggi all'assemblea il partito non te-desco ha ottenuto colla maggioranza di 10 voti che la nominadel presidente fosse differita a domani o dopo-domani perchècosì il partito può rinvigorirsi .

Il dottore Rieger di Praga ha fatta la proposta, e in que-sto punto sento che al sortire della seduta venne insultato dalpopolo ie modo da far temere le più tristi conseguenze. L'a-gitazione è grande.

— La Commissione di sicurezza pubblica ha deciso dì con-tinuare le sue riunioni . (G. U.)

PESTH 11 luglio — La seconda Camera accordò al mini-stro Kossuth una leva di 200 mila uomini ed un sussidio di 12milioni di fiorini ( più dì 100 milioni di lire ).

Il capo del partito radicale, signor Paolo di Negari, pronun-ciò solamente la parola Meyadjuk ( noi l'accordiamo ). Il voto fuunanime .

La differenza insorta tra l'Ungheria o la Croazia prendesempre più un carattere minaccievole . Egli è vero che l'arciducaGiovanni s'incaricò della parte di mediatore e che immediata-mente dopo il suo arrivo a Vienna, fece chiamare in quella ca-pitale il barone Jellachich, già bano di Croazia ; tua questi ultimosembra non voglia tener conto dell'intimazione che gli fu fattaed aperse ad Agram la dieta di Croazia.

Il ministro Ungherese esige che la dieta di Croazia vengasciolta, come illegale, prima d' incominciare le negoziazioni .

La dieta di Croazia dice a sua volta che il manifesto impe-riale del 10 giugno , nel quale la condotta del bano è condanna-ta, deve essere annullato; essa vuole che le truppe austriacheaccantonate nella Croazia e nella Schiavonia siano collocate sottogli ordini del ministro della Guerra austriaco e che si richiami ilreggimento d' infanteria arciduca Leopoldo . Non si prevede co-me si possa arrivare ad un aggiustamento pacifico.

d'Augsb.)

BERLINO 18 luglio — La Commissione di costituzione harisoluto colla maggiorità di un SOI voto che non sarà accordato alre se non che un veto sospensivo, e non definitivo .

ALLEMAGNA — La Commissione incaricata di esaminare laquistione della guerra Austro-Italiana ha finalmente terminato ilsuo rapporto di cui era relatore il deputato Rateino:.

Grande è il numero degli indirizzi diretti alla Commissione,mentre stava discutendo questa quistione così importante, e tintichiedendo con istanza e concordemente che sia senz' indugio po-sto fine a quella guerra; alcuni pochi soltanto clisaccordano nel-la modificazione di tale domanda . Alcuni cioè dichiarano questaguerra affatto ingiusta e chiedono che l'Austria sgombri senz'al-tro gli Stati Italiani ; altri vorrebbero che le parti belligerantivenissero ad una pace egualmente onorifica per entrambi. Mentrealcuni aggiungono che ogni attacco contro un paese appartenentealla Confederazione Germanica deve essere da questa respinto; èinvece opinione di alcuni altri non aver la Dieta diritto alcuno afarsi arbitra della sorte di un paese estero; finalmente ve ne so-no alcuni che vorrebbero che la Dieta s' interponesse mediatricefra l'Austria e l' Italia. Il Comitato partecipa l'opinione che pri-ma di ogni altra cosa bisognerebbesi ristabilire la pace, necessa-ria per entrambe le parti, ma crede appunto per ciò doversi eli-minare ogni quistione sulla giustizia o sull'ingiustizia di tale guer-ra . Se egli è fuor di dubbio che la Dieta non può soffrire che siattacchi tino Stato ad essa appartenente, è pure cosa certa cheessa non ha diritto di mischiarsi nelle guerre di estero Stato.Siccome però l'Austria nè si può dire Stato affatto estero nòchiamarlo si può Stato del tutto Germanico, questa combinazio-ne singolarissima ci impone il dovere di raddoppiare di vigilanzae di circospezione mentre quella potenza si trovi in stato diguerra.

Il Comitato ha cercato di procurarsi dei ragguagli circoli-stanziati e degni di fede sullo stato presente delle cose e può oraaccertare che l'Austria inclina alla pace ed a pace pronta ; Maperò essendo ora la Dieta prossimo a sciogliersi e non trovando-si ancora costituito il Ministero, non crede opportuno l' istante diprolungare questa discussione . Aggiungasiiche noi non sappiameper rapporti ufficiali quali siano le pretese fatte dalli Italia, nèse l'Austria le abbia accettate o respinte ; nulla sappiamo dellaFrancia, come ignoriamo SU quali basi operi l' Inghilterra nellasua qualità di mediatrice.

Pare adunque che convenga per ora alla Dieta di astenersiaffatto sino a che abbia potuto procurarsi maggiore e più precisacognizione di causa, e la vostra Commissione conclude con pro-porvi: — che siano rimessi tutti i documenti concernenti questaquistione al potere centrale; invitando questo di ragguagliare laCamera al più presto possibile per mezzo del Ministero respon-sabile; invitandolo di promuovere per quanto può la desidera-ta pace e di spiegarsi categoricamente se nelle presenti circo-stanze stimi opportuno che la Germania si interponga fra le partibelligeranti in qualità di mediatrice.

(Cor. Nere.)

SMIRNE 14 luglio — Da Chesmè nuove soddisfacenti. Ilcholera spariva rapidamente. I casi da 30 e 40 sono ridotti a 6,1, 2 per giorno. Si fa ammontare a 125 il numero dei morti so-pra una popolazione di 10,000 anime.

(L'Inipartial de Stnyrne)

METTERNICH GIORNALISTA

Metternich è ancora il medesimo. Dopo 34 anni più di regnoche di ministero, balzato dall'auge della potenza, cacciato a furordì popolo da una città ove il suo nome era più rispettato e te-muto di quello del monarca, esule a Londra, lo spettacolo delleinfinite rovine risultate dalla violenta immobilità del suo sistema,non hanno fatto la minima impressione sopra di lui, e comeMazzini sogna l'ideale di un misticismo repubblicano, in un secoloiii eci il misticismo . non è di moda, o in un paese dove non lo èstato mai, così Metternich nella terra classica della libertà va •neggia tuttavia la risurrezione del dispotismo materiale, ancorchèschiacciato dall'ira concorde dei popoli. Lo fissazioni sono unamalattia fra le più difficili a guarirsi, massime quando piglianosede in un cervello tenace. E Metternich è uno degli uomini piùtestardi che siano nel mondo.

Ei fa scrivere un giornale in francese, Le spetateur deLondres, nel quale professa il più profonde disprezzo pel princi-pio ora dominante, e da lui tanto coaculcato delle nazionalitàripete quanto aveva detto nel suo famoso dispaccio a lord Pal-merston, che l'Italia non sarà mai più che un'idea geografica,che la sua unità é un delirio; che ella non sarà mai unita nè•sotto una repubblica, nè sotto una monarchia; e che la sola pro-babile o possibile unione dell'Italia, dato il caso che ella si rendaindipendente, sarà la federativa. Brofferio che è oramai il solocaporal battaglia, difensore dell' unione federativa, unione chesecondo lui dovrebbe formarsi da quattro o cinque cento piccolorepubbliche, sarà almeno contento di trovare un appoggio nelprincipe di Metternich .

Sua Altezza non è meno sfavorevole all'unità germanica;pure ci pensa che la Germania potrà riuscir qualche Cosa, ove lesue istituzioni si conformino al genio del popolo, e per raggiun-gere quest'intento, non vi è altro mezzo tranne quello di fortifi-care il principio monarchico, assiepandolo di una vigorosa aristo-crazia e di un clero ricco di beni stabili.

Quest'ultima idea non si discosta molto da un'altra di CesareCanti:, il quale solamente l'anno scorso, per alleviare la sortede' contadini, desiderava una buona moltiplicazione di frati addo-viziati di molti beni, affinchè i contadini che li lavorano potesseropassare tradizionalmente da una generazione di frati ad un'altrafino alla fine dei secoli.

È peccato che questi uomini stupendi giungano in temponon opportuno. L'età presente non vuole più aristocrazia, nonpiù frati, non più clero politico; e la monarchia si vuole fortificar-la sul principio dell'equità naturale, e non su quello de'privilegi.

Conluttociò Metternich è persuaso che la forza delle cosetrionferà sopra i vani sforzi di un secolo traviato, e che la manodi Dio distruggerà tutte queste opere che non hanno un fonda-mento per esistere, e che tantosto rientreranno ancora in quelnulla da cui sono uscite.

Così, secondo Metternich, la vita de' popoli, trascinata sulcarro del tempo, invece di procedere avanti, deve tornare indie-tro per soffermarsi a quella immobilità su cui egli pretendeva difissarla irrevocabilmente; e quello slancio dell'umana intelligenzache si è impadronito di tutte le classi dalle supreme alle intime,e le sbalza innanzi sulla via di un progresso ineluttabile e di unagenerale trasformazione della società, dovrà risolversi in unnulla! E uomini cbe così pensano, e ehe resistono incorreggibiliin faccia alle lezioni dell' iasperienza, passavano non ha guari peipiù profondi uomini di stato! Ma costoro non dovrebbero piuttostosentirsi umiliati nella loro superbia, e mortificati e confusi neflavanità della lore scienza?

A. BIANCHI-GIOVIN1.

PISA

C a ItC01.0 POI. CO POSA:IOFino dal dì 28 Giugno passato, fu instituito in Pisa

un CIRCOLO POLITICO di cui l' Avvocato Antonio Del-l' Hoste fecesi promotore; e nella seconda adunanza ge-nerale del dì 15 Luglio ne fu provvisoriamente appro-vato lo Statuto organico.

Mentre suo scopo è come all'art. 2 di renderepopolo semprepià degno della libertà istruendolo nellavita morale e civile e negl' interessi della Nazione, aquesto mirabile concetto rispondono armonicamente tuttele altri parli dello statuto medesimo.

Nella maggior parte de' Circoli già formati nel restod'Italia si prescrive che 'l'ammissione de' nuovi membridel Circolo spetta ai Soci già istituiti. Quello di Torinoche tinqui ha maggiori pregj delli altri, yichiede chel'ammissione di nuovi Candidati sia proposta da quattroSoci almeno. Al contrario lo Statuto nostro agli art. 4e 5 stabilisce che possano formar parte del Circolo pisanogli Italiani tutti che si obbligheranno ad adempiere lecondizioni del Regolamento, purché abbiano la età di '21anno compiti e non siano macchiati di pregiudizii diso-noranti. — Noi crediamo sommamente commendevolequesto principio. Per questo ogni Cittadino Italiano hail diritto di esser socio del nostro Circolo giacchè la

_facoltà di appartenervi derivando dalla sua civile esi-stenza, non deve dipendere dal fatto degli uomini, iquali o per gelosia di primato, o per difformità d'opi-nioni, o per altri non giusti motivi possono talo raescludere anche il più meritevole. Spesso quando l'am-missione di nuovi soci dipende dal voto segreto deglialtri, le Società locali benchè si chiamino Circolo na-zionale non sono nell'atto pratico che un Partito, e ta-lora anche un Potere dispotico o nella democrazia, onella aristocrazia.

NOTIZIE ESTEREBorsa di Parigi

( 20 Luglio) 3 per cento 47. fr. 25.• 5 per cento 76. fr. 25.

( 21 Luglio) 3 per cento 47. fr. 75.▪ 5 per cento 77. fr. 50.

1.1•11W1.1rarwrm

Page 4: nnopac.bibliotecauniversitaria.pi.it/opacpisa/opac/pisa/96/L' ITALIA/184… · pr l bl dll rv ntr dl Mn, l 2 rp drt r lt jr, 22 rrnt, d frz pnnt nll pz n d Crn, rrr vl: trpp n nr

4 7 0 -agi'v

Il socio paga nel!' atto d'ammissione al Circolo pi-sano Lire due: la tassa mensuale è fissata ad una lira.Così anche l' uomo del popolo risparmiando giornal-Mente una meschina frazione sui suoi guadagni, discuteesso pure (come Si conviene a un popolo ,libero) ipropri ed i comuni interessi.

Perchè il Circolo Pisano possa costituirsi in mododurevole e tale in somma da provvedere per quattroanni alle spese per un adatto locale e per le pubbli-cazioni occorrenti, venne !issato che non si procede-rebbe alle elezioni delle sue cariche fino a che nonfosse assicurato il numero di trecento soci. Gli abitantidelle caluPagne meritano singolare elogio essendosi ot-tenuta da essi la maggior parte delle firme finquì rac-colte. Questo fatto risponde abbastanza a Coloro i qualinon intendendo la idea sublime di questo Comizio po-polare, e assuefatti fin qui a non' saper prorompere cheCOLI sterili gridi in Piazza, sdegnano peraltro di riunirsiin più angusto consesso adducendo in iscusa per sot-trarsi alla lievissima tassa, ora la moltiplicità dellesottoscrizioni, ora le necessità della guerra, nel mentrepoi forse essi son quei medesimi che ad ogni altra sot-toscrizione negarono con eguale pretesto la loro obla-zione.

Giova sperare peraltro che questa nostra città cherispose la prima magnanimamente all' invito di Roma,non se ne starà neghittosa, e vorrà anzi essere distintaanche per il suo Circolo politico tantopiù che non vi haDistretto in cui le più probe persone non si occupinoa procurarsi questa nobile Istituzione la quale è stataraccomandata con sommo calore perfino dalla Gazzettadi Firenze de' 26 Luglio 1848.

Siamo pregati a pubblicare la seguente

DICHIARAZIONEFin dal momento che la più parte dei nostri compagni del

Battaglione Universitario, rompendo il sacramento che in facciaa tutto il Paese avean fatto, e riputando un'ora di fuoco lavacroefficace a battezzarli soldati della Patria, disertarono gli Italicicampi, noi volevamo protestare: ma dilicata latitanza DC ,attennedi non sembrare sotto pretesto di biasimare i reduci, noi restanti

•per noi stessi encomiare. — Ma ora non più. — Molti dei Vo-'ornarli tornati ai pacifici ozii e alle mollezze della capitale,vanno spargendo accusa ,dall'arruolamento cortissimo da loroíoine pestifera cosa ributtato, eppure unico mezzo di utilizzaretante spese e tante braccia, già più d' impaccio che di vantag-gio, l' esserci noi già pentiti del passo fatto a causa dei malitrattamenti e delle fatiche che soppartiamo. — Questa è men-zogna ordita a manto di viltà. — Nelle nostre lettere, nei no-stri discorsi noi abbiamo anzi sempre esagerato in bene il nostronovello stato, per ineuorare i titubanti a seguirci ; perocchè leaole persone di cui possa esserne cara la deferenza e la stima,i nostri ufficiali, ci trattano come quelli che dividono o comPrendono la nostra posizione e i nostri sentimenti; e alle piccolecontrarietà che ricevessimo da una classe meno intelligente disuperiori risponderemmo o con patriottica rassegnazione o coldisprezzo. Finalmente per quanto sia dura e più dura divengala vita che noi meniamo, non mai ci Potremo 'sentire della ri-soluzione presa, ma sempre più ne andarmi) lieti e contentigiacchè rifuggendo dal farci noi della guerra il' indipendenzauna villeggiatura o una pompa, come molti aVrebber Volutothichè questa sacra terra Lombarda sarà contaminata da bar-barico piede, fìnchè non avrem fatti i nostri fasci sull'Alpidel 'lindo e del Friuli, riputeremo le umiliazioni, i disagi, imorbi, le ferite non merito ma dovere; premio e non sacrifiziola morte in battaglia . Onta ai vili che dopo avere assordatacogli inni, i giuramenti, le ciance, o turbata con inseesati tu-multi la libera quiete delle nostre città, veggono ora nell' inerzia portare tutto il peso della Guerra Situa a tanti padri chelasciarono nell'inopia le desolate fainigli. , tanti figli, unico ba-stone di un padre vecchio e impatento al lavoro, esempi chespesso nell'amarezza dell'anima nostra riscontriamo quassù, permieterne poi essi, per fa massima parte, i magnifici frutti, eforse, Dio noi .voglia, la gloria .

Dal Quartier Generale del Bloero di Mantova; NlarmiroloLuglio 1848.

Gli Studenti di Pisa Granatieri nell' Esercito di S. l. Sarda.Lorenzo Fahbrucci — Giuseppe Pepi Augusto firanchini

Batta. Bandinelli Enrico Cipinini

Unii E NOTI ÌGOVERNO PROVVISORIO DELLA LOMBARDIA

BULLETINO STtuottniNAMOM I LANO 27 Luglio ore 2catini . — Receviamo ufficiali rag-

li aan della battaglia che si combattè in questi tre ultimi giorni.h nemico ingrossato da nuovi rinforzi tentò un assalto su

tutta la facendosi appoggio delle tre fortezze di Mantova,Legnago e Verona. Domenica (25 luglio) i corpi avanzati del-l' escrinto, soverchiaii dal numero a Rivoli o a Somma Campa-gna,' dovettero abbandonare quelle forti posizioni dopo una Ono-revoli+ resistenza •

Lunedì (21 Luglio) accorso il re- Carlo Alborto da Marini-rei() a Villafranca, i nostri riguadagnarono le posizioni di Som-ma Campagna. Lunga e sanguinosa fu la bittaglia, assai mag-giori lo perdite nemiche che le nostre, e la giornata si chiusecon aspettative di compiuta vittoria pel giorno vegnente.

SCIPIONE NATILI responsabile.

Ma nella giornata del martedi, mentre le nostre artiglieriefulminavano dalle alture di Somma Campagna un nuovo corponemico condotto da Radetzky uscendo da Verona, dove s' eraconcentrato partendo da Legnago e Vicenza, sopraggiunse a co-gliere i nostri alle spalle., Dopo una resistenza micidiale pelnemico si riconobbe pericoloso il mantenere posizioni cosìesposte ed estese, e l'esercito si ritrasse in Villafranca d'ondenella notte traendo seco '2500 prigionieri senza che il nemicoosasse inseguirlo, ripiegò sopra Goito a ristorarsi della straor-dinaria fatica di questa lotta di tre giorni e a ricongiungersi coicorpi di riserva sulla linea del Mincio.

Peschiera è 'validamente difesa dall'ala sinistra dell'esercitosotto gli ordini del generale Sonnaz.

I .particolari della battaglia non sono ancora raccolti alQuartiere Generale.

Per incarico del Governo ProvvisorioG. GARGANO Segretario

— ore 11 — In questo momento sono passati moltissimisoldati milanesi che partono per il campo. N'ebbero l'ordinequesta mattina. In Milano regna la massima agitazione.

— ore 12, — In questo punto-batte la generale in tutti puntidelta città. La Guardia Civica è pronta a partire in massa.Si aspetta che tutte le altre— città italiane si dispongano a farealtrettanto.

(Pensiero hai.)

MILANO 27 Luglio —Quattromila guardie nazionali par-tono subito onde 'prendere e condurre in sicuro i prigionieriche si dice ammontino a (Nasi 8000.

Pubblichiamo questa lettera in cui si contengono lepiù recenti notizie della battaglia. La firma che vi silegge appiedi dee anche rassicurare intorno alla loroesattezza.

Risulta da questa, che la battaglia non è ancor fini-ta, che le truppe stanno preparate a ricominciar l'attacco,che uno dei reggimenti ai cui si vociferava la piena di-sfatta, non ha neppur un uffiziale ferito.

Una ritirata, e una ritirata in buon ordine non è unasconfitta; ma in ogni caS0 coraggio ci vorrebbe e noncosternazione. L'abbattimento è il nemico più pericoloso.Preghiamo soprattutto chi ama la patria a non esagerarenè le speranze, nè r,i timori, e ad insinuare questa solenneverità: che quand'anche fossimo stati vinti, una battagliaperduta non può perdere la nostra causa.

COITO 26 Luglio — Lunedì (24) verso le 5 pomeridianeabbiamo attaccato Gustosa, somma-Campagna e tutte le altureche stanno framezzo, e le abbiamo conquistate brillantemente,mettendo dappertutto in fuga il nemico e facendogli circa 1500prigionieri con 48 ufficiali, e prendendo due bandiere. Ma all'in-domani (jer mattina :25) il Duca di Genova fu attaccato da grandiforzuscite da Verona, molto superiori alle sue, e alla fine dellagiornata dovette cedere Somma-Campagna ritirandosi a Villa-franca.

Nello stesso tempo il Duca di Savoja, che avea soccorso collesue forze il fratello attaccato ancor esso vigorosamente e sopraf-fatto dal numero grandissimo dei nemici, dovette abbandonandoGustosa, chiudersi in Villafranca. Il Re colla nostra Divisionevolle attaccar Vaneggio di fronte, confidando che il Duca di Sa-voia gli avrebbe portato soccorso da un fianco, come infatti n'eragià stato comincialo il movimento, ma verso le 4, resistendosempre Valleggio nè arrivando il soccorso, decise di cominciareil movimento di ritirata su Villafranca.

La sitirata fu operata in buonissimo ordine, e alle 9 ciaccampammo tutti dentro e fuori di Villafranca. Le nostre truppesi sono condotte MARAVIGLIOSAMENTE, mantenendosi su tutti i puntisino a quando fu possibile. Stanotte alle 2 ci siamo incamminatiqui (a Goito) per prender posizione dietro il Mincio sino a che cisaremo alquanto rimessi.

Fra un'ora parte il Generale Sonnaz colla sua Divisione peroccupare Volta, affinchè il nemico non ci prenda alle spalle eSPERO BENE.

Posso assicurare che nel Reggimento Guardie nes-sun ufficiale è stato ferito.

GIULIO LETTA MoDIGNAN1.Ajutante di Campo del DUCA DI GENOVA.

Oltre questa lettera, ne abbiamo sott'occhio un' altra di unajutante del generalo d'Arvillars che conferma appuntino le me-desime notizie .

Pare che il reggimento Guardie non sia stato neppure ado-perato. A Milano dove questi fatti si conoscono meglio, regna lamassima tranquillità.

(Suppl. al Corr. )lfer.)

Togliamo dalla Gazutta Bologna del 25 unaparte di lettera ufficiale diretta al Prolegato di Bologna,dalla quale vengono chiariti i fatti- d'arme dei giornidecorsi e rassicurati gli animi su quanto sta adessoper accadere.

Jeri martedì (25) era divisamento del Re tagliare assoluta-mente la ritirata verso Verona al corpo austriaco che si trova aridosso del Mincìo fra Gustosa o Valleggio. Dalle montagne occu-pato il giorno innanzi i nostri guidati dal Duca di Savoja e dalDuca di Genova procedevano verso Valleggio sulle coste dellecolline, mentre la brigata Aosta, alla cui testa era il Re medesi-mo, li assaliva dalle parti delle pianure. L'attacco cominciavaalle nove del mattino.

• Intanto il Maresciallo Radelzky faceva uscire da Verona unaltro corpo di 15 mila uomini contro Somma-Campagna. Allorala linea di battaglia divenne estesissima, e le nostre truppe tro-varonsì in ogni punto molto inferiori di numero al nemico. Non-dimeno alla bajonetta venivano acquistando le posizioni lino ai letre pomeridiane.

Speravasi da un momento all'altro che il Generale Sonnazattaccherebbe dall'altra parte del Mincio e verrebbe a deciderecompletamente della vittoria. !Ma questi avendo le truppe stanchemandava dicendo che fino verso la sera non avrebbe potuto farlo.Allora il Re vide che poteva esservi pericolo nei tenere una lungalinea con quattro sole brigate contro due corpi nemici cime pote-vano accerchiarlo. Pertanto ordinò la ritirata apra Villafranca.Essa si compì ordinatissimamente, e senza perdere nè un uomo,nè un fucile,

Questa mattina finalmente (26) si è operato la ritirata daVillafralica sopra Goito. Il nemico non ha osato d'inquietarla esiamo giunti con tutto il nostro esercito intatto, con tutti i can-nani, bagagli, e 'con i 1500 prigionieri che abbiamo fatto il gior-no di lunedì. Essa pareva piuttosto una marcia che ima ritira-ta. Qui abbiamo trovato il Generale Sonnaz colle sue truppe, ePerò tutto l'esercito è riconcentrato e forte come prima.

Le nostre truppe si sommo battute con un ardore maraviglióso.La nostra perdita non è molto grave: ma il terreno era copertodi cadaveri nemici, Mille fatti stupendi hanno avuto luogo dmio non posso per la fretta raccontare.

Sebbene abbiamo perduto le posizioni che avevamo, nullaè compromessci, perché l'armata è così poderosa, intatta , epiena di coraggio. I fatti di ritraiti tre giorni non ci hanno mi-nimamente sconfortati. Noi abbiamo ferma fede fra breve difar scontare all' inimico la sua baldanza: e sempre siamo pienidi fiducia nella riuscita della nostra Santa Causa . VIVAL' ITALIA.

ROMA 27 Luglio . Le Vie di Roma hanno comin-dato ad insanguinarsi . Alcuni popolani liberali furonoaggrediti di notte tempo non ha molto. Jeri sera fuucciso l' abate Ximenes redattore del Cassandrino, daun uomo della plebe che fuggì e non fu raggiunto. Iliberali accusano i neri di aver commesso questo delittoper infamare i liberali. È sempre un fatto grave — Laprima legione ritornata a Roma fra i plausi del popoloè animosa e disposta a ritornare al campo, ed ha vo-luto acquartierarsi al Gesù, già sede de' Gesuiti: ella harianimata la città. Il nuovo ministero non può comporsi,le camere sospese, chi sa come finirà!

. FERRARA .27 — Il Generale Pepe incominciò le sue opera-:aloni attive facendo sortire da Venezia un grosso corpo di truppele quali per Terrenova e Brondolo incontrarono gli Austriaci e lirespinsero a due miglia sopra Cavarzere . Molte perdite fece-ro gli Austriaci. tra m-irti a feriti . — i mancano però i dettaglidi questo fatto brillantissimo per le nostre truppe, ed appenaavremo, ne faremo parte ai nostri lettori .

(Corrisp. della Ga;. di Ferrara)

FERRARA 26 Luglio —Il Prolegato di Ferrara Lo7vatelli ha in questo giorno inviata al Tenente Mare=sciano Austriaco Pergiass una nuova Protesta control'occupazione del territorio Pontificio operata al :PonteLagoscuro, al Bondeno, alla Stellata , ed in ogni 'altr oluogo ove siano stanziate o transitanti truppe imperiali,come pure contro i soprusi, le. violenze, le imposizioni,i sequestri, le minaccio di morte e d'incendi a,cui sonoin preda i sudditi Pontificii, violazioni impudenti alleconvenzioni del 14 Luglio che allo stesso Prolegat oaveva imposto il Principe di Lincthestein.

(Corrisp. dell'Italia)

CORRISPONDENZA SARDADEI FRATELLI BERTOLANI

III PiSA. A GENOVA E IACEVERSA,Il 21 Luglio 1848 partirà dall'Uffizio Bertolani una corri-

spondenza giornaliera nel modo che segue per trasporlo nonsolo di Viaggiatori, come pure di Merci, Numerali() cc. Coinci-dendo con la R. Corriera Sarda. Il Viaggio da Genova a Pisaverrà effettuato in ore 27, sia per l'andare come per ritornare

Orario delle PartenzeDa Genova a ore 4 pomeridianeDa Pisa i 2 autimeridiane

Prezzo dei Posti da PisaInEllitASANTA . . . . . . : . Frane:

8.e: 16..5.

. . . ......

. ........ »» lo.

Si trovano ancora nell' Uffizi Bertolani partenze giornalierecer tutta la Lunigiana e Parma come per altre parti; vi sonopncora Cavalli per attaccare ai Legni dei signori Concorrentioatue.pure intraprenderà ogni sorta di Vettura.

Avv. ADRIANO BISCARDI.

rTrpografia Nistri)

a MASSA . . •.a CARRARA . .a SARZANA' alla SPEZIA• » . 15.al BORGHETTO • » 20.

• » 26.a CHI VERI . .a SESTKI : . .

a GEN VA. . » 52.Uffizi. In. Pisa via la Maddalena N. 82 dai Fratelli Bertolani.

» In Pietrasanta Hòi.+1 l'Unione dei detti Bertolani e intutti i suddetti itiogbi presso i Maestri di Posta.

In Genova presso l' Uffizi° dei Corrieri Sardi.In Livoino in Via del Giardino al Burò delle Berline

Francesi del sig. Franconi.In Firenze Piazza S. Trinita Burò delle Berline Frances

accanto al Caffè Doney.• Bologna Via dei Vetturini.• Grosseto in Piazza al Burò delle Diligenze Maremmane.-

NEL La Corriera che prima partiva da Lucca, da qui innanziparte da Pisa per maggior comodo dei Viaggiatori che ivi conven-gono la sera per mezzo delle Strade Ferrate. In tutti gli Uffizi siricevono commissioni per Torino, Genova, Milano e per nata laFrancia.