Italia Reale Giugno 2012

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A cura dell’Alleanza Monarchica - Casella Postale n. 1 - 10121 Torino Centro - C.C.P. n. 30180103 (Codice IBAN: IT 74 V 07601 01000 000030180103 - Codice BIC: BPPIITRRXXX) - Poste Italiane Spedizione in a.p. - 70% - D.C. - D.C.I. - Torino - N. 6/2012- In caso di mancato recapito rinviare all’Uff. C.M.P. Torino Nord per la restituzione al mittente, che si impegna a corrispondere il diritto fisso dovuto. Mensile di politica, cultura e informazione TAXE PERÇUE Tassa riscossa TORINO - C.M.P. ANNO XLVI - n. 6 Giugno 2012 ILLUSIONI BARBARICHE a pag. 2 I QUADRI DEL RE a pag. 15 FORZE ARMATE ITALIANE SULL’EVEREST a pag. 5 PROCESSO GUARESCHI DEL 1954 a pag. 8 GIUBILEO REALE a pag. 14 Giancarlo Vittucci Righini PANORAMA POLITICO L e speranze suscitate dal Governo Monti si stanno squagliando come neve al sole. Mentre le tasse continuano ad aumentare in modo impressionante, i costi, in particolare quelli della casta politica, restano intangibili; anche le pro- messe riforme segnano il passo.Aumentano i falli- menti, la disoccupazione, persino i suicidi di picco- li imprenditori e di per- sone che hanno perso il lavoro. Vi è quindi la possibilità che la fine dell’attuale legislatura venga antici- pata e che gli Italiani deb- bano tornare alle urne prossimamente. Di qui un notevole movimento all’interno dei partiti. Si parla di nuove aggre- gazioni politiche nelle quali dovrebbero con- fluire movimenti già esi- stenti. In particolare il “Partito della Nazione” annunciato dall’On. Casini, nel quale dovreb- bero riunirsi oltre all’UDC, l’FL di Fini e l’API di Rutelli. Francamente non si vede che cosa possano avere in comune centristi cattoli- ci, postfascisti e radicali se non calcoli di pura con- venienza elettorale. Il PDL addirittura per bocca del segretario Alfa- no, portavoce dell’On. Berlusconi, ha preannun- ciato “la più grossa novi- tà della politica italiana” che dovrebbe essere rive- lata a breve e che “sarà accompagnata dalla più innovativa campagna elet- torale che la politica ita- liana abbia avuto dalla discesa in campo di Ber- lusconi nel 1994”. A sua volta Pisanu e Dini hanno raccolto le firme di una settantina di parla- mentari del PDL che auspicano il rafforza- mento del fronte dei moderati. Sempre nel PDL la depu- tata Santelli ha afferma- to, riferendosi all’annun- cio di Alfano che “è l’al- ba di una nuova rivolu- zione” e la deputata Bian- cofiore ha detto tra l’al- tro “so di certo che si stan- no scaldando accanto a noi le migliori energie vive del Paese che confluiran- no in un contenitore alter- nativo e innovativo”. C’è chi ritiene che chi parla di migliori energie” si rife- risca a Luca di Monteze- molo, Presidente della Ferrari e di molto altro, ma questi interpellato dai giornalisti ha risposto “Se mi parlate di politica è come se mi parlaste della luna, la luna non c’è”. La Lega attraversa una grave crisi dovuta ai recenti scandali relativi ai finanziamenti dilapidati, ai quali sono seguite le dimissioni da consigliere regionale del “Trota” e le espulsioni di Rosi Mauro, Vicepresidente del Sena- to e Segretaria del Sinda- cato padano e di altri diri- genti. La stella di Umberto Bossi appare in netto declino mentre l’ex Ministro degli interni Maroni si appresta a diventare il futuro segre- tario della Lega. Certo è il colmo che pro- prio chi ce l’aveva con Roma ladrona” si sia fat- to cogliere con le mani nel sacco. In ogni caso l’aspi- razione della Lega di diventare il primo parti- to del Nord è naufragata al pari dell’assurda ipote- si di secessione. Anche la sinistra ha grossi problemi. A par- te i numerosi scandali tra i quali ci limitiamo a citare quello di Penati, già capo della segreteria dell’On. Bersani e quel- lo del Sen. del PD Lusi, tesoriere della Marghe- rita, vi è il grosso pro- blema delle future alle- anze, al centro con Casi- ni o a sinistra con Ven- dola, Di Pietro e com- pagni? Come abbiamo già antici- pato, vi è la concreta pos- sibilità che le prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento si tengano dopo la metà di ottobre; infatti in base alla nuova normativa deputati e senatori avranno diritto alla pensione vitalizia sen- za decurtazioni, solo dopo che saranno rimasti in carica per quattro anni sei mesi ed un giorno. Molti di loro infatti temono di non essere rieletti per varie cause: mancata ricandidatura da parte del proprio partito, riduzio- ne del numero dei par- lamentari, perdita di voti, ecc. In ogni caso la situazione economica-finanziaria dell’Italia anziché miglio- rare è in progressivo peg- gioramento perché l’in- debitamento dello Stato con il Governo Monti continua a salire, tanto è vero che il rapporto tra il debito pubblico ed il Pil nel 2012 è salito del 2,2% passando dal 120,1% del 2011 all’attuale 122,3 e si prevede che arriverà al 123,4% per la fine del cor- rente anno. L’ultima tro- vata del governo dei tec- nici è stata quella di emet- tere nuovi titoli per rica- vare 35,1 miliardi di euro che Monti si era impe- gnato a versare ai fondi europei per salvare la Grecia. Invece si sarebbe dovuto iniziare a porre in vendita almeno quella parte dei beni demaniali che sono improduttivi e comportano solo spese. Gli Italiani hanno ormai compreso che la politica del Governo Monti è inefficace, tanto è vero che lo spread (in prati- ca la diffidenza degli investitori nei confronti dei titoli italiani rispet- to a quelli tedeschi) ha ripreso a risalire nono- stante la pesantissima tassazione che opprime ogni settore ed è causa di recessione anziché di ripresa, e la sfiducia nei confronti sia dei tecnici che di tutti i partiti sta montando. Il presidente della repub- blica ha recentemente dichiarato che “nulla può sostituire i partiti” e che non bisogna dare ascolto ai demagoghi alla Grillo. Ma Napolitano dimenti- ca che lui è stato il primo a dimostrare sfiducia nei partiti, tanto è vero che nello scorso mese di novembre ha imposto un Presidente del Consiglio non eletto, benché vi fos- se un governo che non era stato sfiduciato. Non solo ma si è preoccupato di verificare il gradimento di tale irrituale manovra contattando esponenti politici ed enti stranieri prima di quelli italiani perché a suo avviso biso- gnava assolutamente “evi- tare le urne”. Al consenso del Parla- mento Napolitano ha pre- ferito quello della Banca Centrale Europea e del Fondo Monetario Inter- nazionale ed ora tenta di giustificarsi affermando che “non” gli “risulta il tradimento della volontà popolare”. Resta il fatto inconte- stabile che grazie a Napolitano la democra- zia parlamentare è stata sostituita da un governo tecnico senza parlamen- tari e senza partiti. Del resto l’attuale capo dello Stato ebbe come maestro l’allora segreta- rio del PCI ed agente di Mosca Palmiro Togliatti detto “il Migliore” per la sua spregiudicatezza, astu- zia e preparazione.

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ITALIA REALE - mensile di politica, cultura e informazione

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A cura dell’Alleanza Monarchica - Casella Postale n. 1 - 10121Torino Centro - C.C.P. n. 30180103 (Codice IBAN: IT 74V 07601 01000 000030180103- Codice BIC: BPPIITRRXXX) - Poste Italiane Spedizione in a.p. - 70% - D.C. - D.C.I. - Torino - N. 6/2012- In caso di mancato recapitorinviare all’Uff. C.M.P. Torino Nord per la resti tuzione al mittente, che si impegna a corrispondere il dirit to fisso dovuto.

Mensile di politica, cultura e informazione

TAXE PERÇUETassa riscossaTORINO - C.M.P.

ANNO XLVI - n. 6Giugno 2012

ILLUSIONIBARBARICHE

a pag. 2

I QUADRIDEL RE

a pag. 15

FORZEARMATEITALIANESULL’EVEREST

a pag. 5

PROCESSOGUARESCHIDEL 1954

a pag. 8

GIUBILEO REALEa pag. 14

Giancarlo Vittucci Righini

PANORAMA POLITICO

Le speranze suscitatedal GovernoMonti si

stanno squagliando comeneve al sole. Mentre letasse continuano adaumentare in modoimpressionante, i costi, inparticolare quelli dellacasta politica, restanointangibili; anche le pro-messe riforme segnano ilpasso.Aumentano i falli-menti, la disoccupazione,persino i suicidi di picco-li imprenditori e di per-sone che hanno perso illavoro.Vi è quindi la possibilitàche la fine dell’attualelegislatura venga antici-pata e che gli Italiani deb-bano tornare alle urneprossimamente.Di qui unnotevole movimentoall’interno dei partiti.

Si parla di nuove aggre-gazioni politiche nellequali dovrebbero con-fluire movimenti già esi-stenti. In particolare il“Partito della Nazione”annunciato dall’On.Casini, nel quale dovreb-bero riunirsi oltreall’UDC, l’FL di Fini el’API di Rutelli.

Francamente non si vedeche cosa possano avere incomune centristi cattoli-ci, postfascisti e radicalise non calcoli di pura con-venienza elettorale.Il PDL addirittura perbocca del segretarioAlfa-no, portavoce dell’On.Berlusconi, ha preannun-ciato “la più grossa novi-tà della politica italiana”che dovrebbe essere rive-lata a breve e che “saràaccompagnata dalla piùinnovativa campagna elet-torale che la politica ita-liana abbia avuto dalladiscesa in campo di Ber-lusconi nel 1994”.A sua volta Pisanu e Dinihanno raccolto le firme diuna settantina di parla-mentari del PDL cheauspicano il rafforza-mento del fronte deimoderati.Sempre nel PDL la depu-tata Santelli ha afferma-to, riferendosi all’annun-

cio di Alfano che “è l’al-ba di una nuova rivolu-zione” e la deputata Bian-cofiore ha detto tra l’al-tro“so di certo che si stan-no scaldando accanto anoi le migliori energie vivedel Paese che confluiran-no in un contenitore alter-nativo e innovativo”. C’èchi ritiene che chi parla di“migliori energie” si rife-risca a Luca di Monteze-molo, Presidente dellaFerrari e di molto altro,ma questi interpellato daigiornalisti ha risposto “Semi parlate di politica ècome se mi parlaste dellaluna, la luna non c’è”.La Lega attraversa unagrave crisi dovuta airecenti scandali relativi aifinanziamenti dilapidati,ai quali sono seguite ledimissioni da consigliereregionale del “Trota” e leespulsioni di RosiMauro,Vicepresidente del Sena-to e Segretaria del Sinda-cato padano e di altri diri-genti.

La stella di UmbertoBossi appare in nettodeclino mentre l’exMinistro degli interniMaroni si appresta adiventare il futuro segre-tario della Lega.

Certo è il colmo che pro-prio chi ce l’aveva con“Roma ladrona” si sia fat-to cogliere con lemani nelsacco. In ogni caso l’aspi-razione della Lega didiventare il primo parti-to del Nord è naufragataal pari dell’assurda ipote-si di secessione.

Anche la sinistra hagrossi problemi. A par-te i numerosi scandalitra i quali ci limitiamo acitare quello di Penati,già capo della segreteriadell’On. Bersani e quel-lo del Sen. del PD Lusi,tesoriere della Marghe-rita, vi è il grosso pro-blema delle future alle-anze, al centro con Casi-ni o a sinistra con Ven-dola, Di Pietro e com-pagni?

Come abbiamo già antici-pato, vi è la concreta pos-sibilità che le prossimeelezioni per il rinnovo delParlamento si tenganodopo la metà di ottobre;infatti in base alla nuovanormativa deputati esenatori avranno dirittoalla pensione vitalizia sen-za decurtazioni, solo dopoche saranno rimasti incarica per quattro anni seimesi ed un giorno. Moltidi loro infatti temono dinon essere rieletti pervarie cause: mancataricandidatura da parte delproprio partito, riduzio-ne del numero dei par-lamentari, perdita divoti, ecc.In ogni caso la situazioneeconomica-finanziariadell’Italia anzichémiglio-rare è in progressivo peg-gioramento perché l’in-debitamento dello Statocon il Governo Monticontinua a salire, tanto èvero che il rapporto tra ildebito pubblico ed il Pilnel 2012 è salito del 2,2%passando dal 120,1% del2011 all’attuale 122,3 e siprevede che arriverà al123,4%per la fine del cor-rente anno. L’ultima tro-vata del governo dei tec-nici è stata quella di emet-tere nuovi titoli per rica-vare 35,1 miliardi di euroche Monti si era impe-gnato a versare ai fondieuropei per salvare laGrecia. Invece si sarebbedovuto iniziare a porre invendita almeno quellaparte dei beni demanialiche sono improduttivi ecomportano solo spese.

Gli Italiani hanno ormaicompreso che la politicadel Governo Monti èinefficace, tanto è veroche lo spread (in prati-ca la diffidenza degliinvestitori nei confrontidei titoli italiani rispet-to a quelli tedeschi) haripreso a risalire nono-stante la pesantissimatassazione che opprimeogni settore ed è causadi recessione anziché di

ripresa, e la sfiducia neiconfronti sia dei tecniciche di tutti i partiti stamontando.

Il presidente della repub-blica ha recentementedichiarato che “nulla puòsostituire i partiti” e chenon bisogna dare ascoltoai demagoghi alla Grillo.Ma Napolitano dimenti-ca che lui è stato il primoa dimostrare sfiducia neipartiti, tanto è vero chenello scorso mese dinovembre ha imposto unPresidente del Consiglionon eletto, benché vi fos-se un governo che non erastato sfiduciato.Non soloma si è preoccupato diverificare il gradimento ditale irrituale manovracontattando esponentipolitici ed enti stranieriprima di quelli italianiperché a suo avviso biso-gnava assolutamente“evi-tare le urne”.Al consenso del Parla-mentoNapolitano ha pre-ferito quello della BancaCentrale Europea e delFondo Monetario Inter-nazionale ed ora tenta digiustificarsi affermandoche “non” gli “risulta iltradimento della volontàpopolare”.

Resta il fatto inconte-stabile che grazie aNapolitano la democra-zia parlamentare è statasostituita da un governotecnico senza parlamen-tari e senza partiti.

Del resto l’attuale capodello Stato ebbe comemaestro l’allora segreta-rio del PCI ed agente diMosca Palmiro Togliattidetto “il Migliore” per lasua spregiudicatezza,astu-zia e preparazione. �

2 ITALIA REALE - 6/2012

È passato l’inverno(quello delle sta-

gioni, non certo quellopolitico) e si può registra-re il ritorno dell’Ici, oraImu (tanto per farla sem-brare diversa); senza con-tare gli aumenti di benzi-na, Irpef e altre tassevarie. La sostanza perònon cambia: i burocratistrapagati, i parlamentaried affini sembrano essereindennimentre per la clas-semedia il discorso è sem-pre diverso.Inmezzo a questa pertur-bazione, di presunta ori-gine atlantica, la presenzadel Prof. Mario Monti aPalazzo Chigi conferma ilfallimento conseguito dal-la classe dirigente il cuitempo è ormai scaduto; inparticolare per la LegaNord la quale, negli ulti-mi tempi, è stata travoltadagli scandali di corruzio-ne e giro di soldi.

È proprio il caso di direche la Lega si è arenata:non se ne vedono molte,ma si presenta come unatrota spiaggiata.

Rendiconti irregolari deirimborsi elettorali, tenta-ti investimenti di fondi inTanzania e Cipro, denarodel partito usato per paga-re le spese dei familiari diUmberto Bossi; come dainchiesta, nella cassafortedel tesoriere della LegaFrancesco Belsito è statasequestrata dai carabinie-ri del Noe e dallaGuardiadi Finanza una cartellacon l’intestazione “TheFamily”, prova delle elar-gizioni ai familiari delnoto esponente politico;documentazione di un’in-dagine che vede impe-gnate tre Procure i cui attidel fascicolo, nello speci-fico, sono analizzati daiPm di Napoli (le cartesono agghiaccianti: unafattura del dentista, duebonifici alla moglieManuela, spese sanitariedi Sirio Bossi , le multe diRenzo. ecc.).

La bufera porta Umber-to Bossi, il 5 aprile 2012,a rassegnare le dimissio-ni da segretario dellaLega definendole ir-revocabili.

Come ogni buon messiaBossi senior pensa primaall’idea e poi a sé stesso;peccato che la trasparen-za fosse uno dei puntichiave delmovimento,piùvolte presentato dai suoi

esponenti come “puro”,per questo c’è ben pocoda salvare. Tra le altrecose, per una compagineche vedeva nella personadi Bossi il cardine, la finedi un’esperienza è ormaisegnata nonostante ilSenatur precisi (la seradelle dimissioni, in un’in-tervista rilasciata a “LaPadania”): “il fatto che ioabbia dato le dimissioninon vuol dire che io scom-paia. Se lo scordino”.La novella Lega è retta datre personaggi di spicco:Maroni, Dal Lago e Cal-deroli; l’aspetto interes-sante da rilevare è che ilricambio al vertice dellaSegreteria Federale man-tiene le scorie che hannocondotto Bossi alle dimis-sioni, infatti, da ulterioriindagini, Roberto Calde-roli risulta implicato nel-lo scandalo.

Come sempre accade ileghisti promuovono leproprie idee dimenti-cando uno o più ingre-dienti indispensabili;basti pensare alla pre-sunzione di creare unproprio governo in Ita-lia che, di fatto, si pro-pone di gettare l’Italianella pattumiera.

Il 10 aprile 2012, in sinto-nia con questo modo dipensare, durante la mani-festazione dell’ “OrgoglioPadano” tenutasi a Ber-gamo, i militanti, provvi-sti di scope,hanno dimen-ticato a casa il detersivoper pavimenti e i prodot-ti specifici; per togliere leincrostazioni come Cal-deroli ci vuol ben altro cheuna spazzata.All’indomani del terre-moto all’interno dellaLega l’ultimo quesito“cheteneva l’Italia sospesa” siè ormai risolto: riuscirà lacompagine a fare daopposizione al governoMonti come con forzahanno più volte afferma-to gli esponenti del movi-mento? Riuscirà, quindi,a tenere alta la fiaccoladella partitocrazia spic-ciola, di un malcostumeche con fatica si tenta diarchiviare? La risposta èquantomai impietosa peri vertici e l’elettoratoleghista.Dopo il lampo c’èsempre il tuono e in que-sto caso le prospettive del-la Lega si sono concluse“degnamente” con unrumore altrettanto assor-dante; un tonfo sordo chericorda a quanti ancora

ripongono fiducia nellapartitocrazia che presto otardi scandali e corruzio-ne colpiscono tutti glischieramenti. È evidenteche i leghisti, continua-mente attenti alla pre-stanza del proprio mem-bro, hanno guardato piùalle parti basse che ai col-pi bassi e ai maneggi ordi-ti da esponenti di spicco(finanche il figlio delSenatur); o, semplice-mente, fin quando erano

nella maggioranza, i ver-tici hanno preferito chiu-dere gli occhi e, solo dopola caduta e, con essa, l’il-lusione di poter cambiarel’Italia convertendolaall’ideale della secessione,sono tornati ad occuparsidi temi scottanti.

È ironico e grottesco ilcontrappasso: un parti-to, un movimento che siè sempre fatto vanto del-

l’integrità e che inveivacontro gli sprechi dellaCapitale adesso cade sot-to le percosse di quellostesso male che si pro-poneva di debellare.

Questa repubblica, d’al-tro canto,ha abituato i cit-tadini allo sfavillio deglislogan e alle ombre dellarealtà; toccato il fondo c’èsempre qualcuno “di spi-rito” che, armato di palao semplicemente a maninude, gratta il fondo neltentativo di scendereancora.È un Paese che sfoggia ipropri insuccessi tra unplastico di BrunoVespa eun pungente sarcasmodelle testate d’opposizio-

ne, spesso dimentiche del-l’inconsistenza delle for-mazioni politiche di sini-stra. Questo avvenimen-to è il segno dei tempi: lacaduta dei movimenti, ladisgregazione interna è laperfetta metafora delcambiamento o, meglio,del desiderio di cambia-mento che passa sempreda una stabilità e duratadel governoMonti in anti-tesi con il fango a cui sinora siamo stati abituati.

Ora è lecito chiedersi, inun momento di crisicome questo, diminuirein modo netto il finan-ziamento ai partiti per-ché dovrebbe essereun’idea demagogica? �

Gianmarco Cerotto - Riccardo Diego Caulo (Direttivo Nazionale di AMGiovani)

ILLUSIONI BARBARICHE:SIPARIO SULLA LEGA NORD

Mentre sono in corsoattacchi ed insulti

contro Luigi Lusi giàSenatore del P.D. e teso-riere de“La Margherita”,nonché contro FrancescoBelsito, già tesoriere del-la “Lega”, cacciati peraver distratto milioni dieuro dalle pingui casse deipartiti che amministrava-no, a noi monarchici nonpuò che venir da ridere edapplaudire.

I partiti ladroni che por-tarono nel febbraio 1972alla scomparsa del Par-titoMonarchico (impos-sibilitato a reggere, con70 milioni di debito del-le vecchie lire, la con-correnza delle altre for-mazioni politiche nellamaggior parte ammini-strate da corrotti, prez-zolati, venduti allepotenze straniere, le qua-li a suon di dollari - com-presa l’Unione Sovieti-ca con il Partito comu-nista - ne determinava-no l’azione) non esisto-no più, risucchiati nelvortice - poi risultato unminuscolo mulinello - diquel super celebratoquanto agli effetti prati-ci inconcludente “Manipulite” sul cui offuscatoricordo campa l’On.AntonioDi Pietro con ilsuo “Italia dei Valori”.

Aquei partiti sono suben-trati altri che ne hannoereditati i beni, le sedi, leimmanicature, gli intral-lazzi e in buona parte idirigenti, tant’è che quasiquotidianamente le agen-zie di stampa riportanoche questo e quel parla-mentare, assessore o con-

sigliere provinciale, presi-dente di provincia, ammi-nistratore sanitario, ecc.,ecc., è stato beccato con lemani “nel sacco” o, comesi suol anche dire, “spor-che di marmellata” .Gli scandali nei settoridell’edilizia pubblica edella sanità sono così fre-quenti che è in praticaimpossibile tenerne ilconto.

Siamo tanto assuefattialle quotidiane notizie discandali e ruberie, siamotanto abituati ad esserepresi in giro, che nonabbiamo nemmeno piùla forza di ribellarciman-dando al diavolo gliimmondi rappresentan-ti della classe politica cherimandano costante-mente l’assunzione deiprovvedimenti indispen-sabili a ridare un bricio-lo di dignità alla “casta”dei mangioni.

Diminuzione del numerodei senatori, deputati econsiglieri regionali? Sene parlerà!Riduzione decente e nonda presa in giro, dei privi-legi di costoro? Forse dal-la prossima legislatura!Eliminazione delleRegioni o delle Provin-ce? È allo studio! Abro-gazione del finanzia-mento pubblico ai parti-ti deciso dal 90,3% deivoti espressi nel refe-rendum del 1993, spu-doratamente disattesocon la semplice modifi-ca del titolo di spesa in“contributo per le speseelettorali” o “rimborsielettorali”? Non se neparla proprio! e ringra-

zino gli Italiani se per laimpertinente richiestanon vengono metafori-camente sculacciati conun ulteriore aumento deicontributi ai partiti chepermetta loro l’acquistodi proprietà in Alasca osulla Luna!

Se, dunque, questa è lasituazione, se il voleredel Popolo italiano(“sovrano” per defini-zione e nelle barzellette)è privo della minimaimportanza per la“casta”, ben venganoaltri Lusi e Belsito.

A questi due “signori” vainfatti il merito di averscoperchiato il puteolen-te vaso contenente leindegne ricchezze dei par-titi che come illustra unrecente rapporto delGre-co (il Gruppo di Stati con-tro la corruzione del Con-siglio d’Europa) fra il 1994ed il 2008 a fronte di spe-se per 570milioni di euro,si sono fatti rimborsare 2miliardi e 253 milioni dieuro, con una differenzanon spiegabile di unmiliardo e 674 milioni,“rubati al popolo italiano”,aggiungiamo noi.Il Greco in proposito hascritto che durante l’in-chiesta in Italia le autori-tà hanno spiegato chealcuni partiti politici han-no ricevuto perfino il400% in più rispetto allespese effettive: “maledet-ti ladri”,aggiungiamo noi!Per colmo della derisionee presa in giro dei contri-buenti italiani, tartassatianche per errori venialinelle dichiarazioni deiredditi, ilGreco ha accer-tato che in 20 anni il tota-le delle sanzioni applica-te ai partiti farabutti, sco-perti a barare per incas-sare somme loro non spet-tanti, è ammontato a soliridicoli 54 mila euro, veroe proprio incentivo percontinuare a rubare.

A Lusi siamo inoltre esoprattutto debitori peraver sottratto alla pro-paganda di sinistra uncapitale oscillante tra i12 ed i 20milioni di euro,ed a Belsito per aver pri-vato la propaganda con-tro l’unità d’Italia, vale adire la nostra Patria dal-la quale la Lega vorreb-be staccare la fasulla“Padania”, di un nonben calcolatoma comun-que polposo numero dimilioni di euro.

I maggiori partiti dopo loscandalo della“Lega”han-no reso noto di non esse-re, disposti a rinunciare aneanche un euro di quan-to incassano dallo Stato,preferendo così che enor-mi importi continuino adessere dilapidati anzichévenire utilmente impiega-ti a favore di pensionati,disoccupati, esodati e diquelle categorie di piccoliimpresari e di lavoratoriportati alla disperazioneed al suicidio dalla pres-sione fiscale:anche questaè repubblica! �

Roberto Vittucci Righini

GRAZIE LUSI,GRAZIE BELSITO

EQUITÀLEGHISTAFrancesco Belsito, teso-riere della Lega = espul-so dal partito.Rosi Mauro, segretariadel Sindacato padano eVice Presidente del Sena-to in quota Lega = espul-sa dal partito.Federico Bricolo, ammi-nistratore del Gruppoparlamentare della Legaal Senato = cancellatodalla lista dei soci ordinarimilitanti del Partito.Renzo Bossi, detto “Tro-ta”, consigliere regiona-le in Lombardia perla Lega, dimessosi dopolo scoppiare dello scan-dalo = licenziato il suoautista. �

3ITALIA REALE - 6/2012

Dove può andare afinire un Paese che

offre lavori precari da 700Euro al mese, emiserrimepensioni da 400 Euromensili cadauna? Salari eretribuzioni sono fra i piùbassi d’Europa, mentre illavoro regolare è diven-tato un’ambigua chimera.

Le misure di austeritàadottate non sono in gra-do di far uscire l’Italiadalla crisi economica,bensì spingono versol’aggravamento ed inge-nerano un difetto di coe-sione sociale e fors’an-che territoriale che staminando l’Unità dellaPatria e sta gettando sullastrico buona parte del-la popolazione, annichi-lendo il ceto medio.

L’austerità deprime l’eco-nomia, perché alimentauna spirale negativa in cuila perdita di potere d’ac-quisto da parte dei con-sumatori contrae ladomanda, il cui calo siripercuote sull’offerta e,di riflesso, sull’occupazio-ne ed infine sul gettitofiscale. Per questo moti-vo potrebbe essere addi-rittura necessaria un’altramanovra finanziaria.L’Unione Europea impo-ne la deflazione salarialee la precarietà, come uni-co mezzo per incremen-tare la produttività e con-trastare la concorrenzainternazionale in nome diun’ideologia globalista,mercatista, transnaziona-le ed antisolidale, che esal-ta la competizione e l’in-dividualismo più sfrenato,accantonando ogni prin-cipio di sussidiarietà,secondo la regola chedeve vincere il più forte,per la gioia di speculatorie parassiti.

Ed ecco un bell’esempio:le 88 fondazioni banca-rie italiane non paghe-ranno l’Imu, la nuovaimposta che si basa sul-la punizione fiscale del-la proprietà immobilia-re a scopo distruttivodella stessa proprietà.

Tuttavia solo una rovino-sa strategia di drasticoridimensionamento poli-tico ed economico a livel-lo internazionale dell’Ita-lia può chiarire determi-nate scelte demolitiveattuate per il nostro Pae-se da parte di certi tec-nocrati nostrani, moltosimili a grotteschemario-nette manovrate da ciniciburattinai ben celati die-

tro le quinte. Forse l’oc-culto disegno dei poteriforti internazionali è quel-lo di smantellare, attra-verso l’erosione del red-dito, dell’indipendenzanazionale e della capaci-tà manageriale, tutte lestrutture socioeconomi-che e politiche italiane, einsieme spingere alladelocalizzazione gli im-prenditori più meritevoliliquidando quelli menoagguerriti (soprattutto lepiccole e medie impresedel Nord-Est), per poterpoi forgiare, su un terre-no brullo e devastatoun’Italia diversa, fatta aloro comodo, cinesizzata,cioè trasformata in unlager di mano d’operaschiavizzata a basso costo,che magari funga ancheda mercato di sbocco perprodotti esteri non diver-samente smerciabili: unasorta di Bantustan, disudafricanamemoria.Perquesti motivi molti giova-ni lasciano l’Italia: gliintelletti migliori scappa-no o vengono assorbiti dasocietà straniere.

Sembra proprio che laleva fiscale sia adopera-ta per conseguire que-sto triste obbiettivo:indurre imprese e capi-tali ad emigrare o a sui-cidarsi economicamente(e non solo, purtrop-po!!!), nonostante che siintroduca nei contrattidi lavoro il principio del-la fungibilità, ossia chel’azienda possa cambia-re e abbassare le man-sioni di ciascun addetto,anche dei quadri diretti-vi, a sua completa discre-zione.

Con questo e col nuovoart. 18, il datore di lavorodispone così di strumentiformidabili, in grado dipoter coartare il dipen-dente fino alla più totalesoggezione, ma senzagenerare di fatto alcunvantaggio rilevabile sulfronte della crescita e del-l’occupazione. Non a casol’Italia divenne parados-salmente una delle piùgrandi potenze propriodopo l’introduzione delpredetto art. 18 nell’ormailontano 1970, grazie alsostegno delle Partecipa-zioni Statali, insostituibi-le volano dell’economiaitaliana in quei tempid’oro. Tant’è che la flori-dissima economia cineseè tale proprio perché sup-portata da un vigoroso efecondo dirigismo statale,dopo l’abbandono totale

del comunismo e la pienaadesione al regime capi-talista.

Bisogna convincersi cheanche in Italia ci vuole“un altro Stato”, auten-ticamente sovrano eindipendente, che sia ingrado di operare con abi-lità all’interno di deter-minati settori strategici,che sappia dar vita aduno Stato sociale dina-mico ed efficiente, checontrolli pienamente ilsettore creditizio e finan-ziario, che sappia dareslancio alle reali forzeproduttive del Paese esoprattutto che sappiatener testa agli appetitistranieri.

Per quanto concerne l’art.18 la sua apparentemen-te tormentata modifica èsolo un diversivo politicoper abbassare ulterior-mente il costo del lavoroed operare la cosiddettasvalutazione interna, tesaal tentativo di recupera-re competitività, essendoimpossibile svalutare l’eu-ro. Intanto in Italia tuttocambia in peggio: il cosid-detto posto fisso vieneormai abolito ope legis,con gravi ripercussioniper le famiglie;nelle gran-di aziende che tradizio-nalmente coltivavano unprincipio di solidarietà,unrapporto fiduciario e diriguardo umano verso idipendenti, anche perrealizzare una leale e pro-ficua fidelizzazione delpersonale, da valorizzarenel tempo anche a van-taggio della stessa impre-sa, questo criterio vieneora abbandonato in favo-re di un contratto di lavo-ro strettamente utilitarioe di semplice sfrutta-mento dimanodopera usae getta: ovvero l’uomoridotto a merce.

A tutto questo si deveaggiungere l’odiosa ediniqua pressione fiscaleportata brutalmente alivelli tali che gli investi-menti non possono pro-prio più ripartire.

Come pure le esose acci-se sui carburanti, tantoesorbitanti, da determi-nare addirittura il crollodei consumi, oltre natu-ralmente a procurare unpauroso rincaro dei prez-zi per i maggiori costidovuti al trasporto.Si vuo-le inoltre che i lavoratoriescano, unici in Europa,solo a 67 anni, una vita dilavoro se pensiamo bene

Adesso stanno siste-mando per le feste l’in-dustria italiana media egrande e stritolando lapiccola, poi manderan-no in crisi le banche ita-liane per schiacciarle sot-to il tallone straniero.

Non pochi sospettano cheil piano sia appunto quel-lo di mandare in frantumiil sistema economico epolitico italiano per poifarne un sol boccone.

Ecco la soluzione fina-le, in parte già realizza-ta con la politica del car-ciofo! Infatti se, nel cor-so degli anni, in tempi emodi diversi ed oppor-tuni, si strappano ad unanazione, la sua moneta,la sovranità del suo debi-to pubblico, l’autonomiadi bilancio, il fisco, lapolitica economica, lenorme sul lavoro, lemodalità di sviluppo, poisi provoca una bellarecessione attraversouna tassazione rapace espoliatrice e infine si

costringe lo stato a sven-dere il suo cospicuopatrimonio pubblico perpagare gli interessi suldebito, dopo non rima-ne altro che la perditatotale ed assoluta di ogniparvenza di sovranità edi autonomia.

Quella che era la ricchez-za e la storia della nostraPatria,costruita con il sacri-ficio e con il sangue d’in-tere generazioni,sarà cedu-ta come si fa con i beni diun’impresa che fallisce.

Si diventa così padroniassoluti della piazza, sen-za ricorrere al cupo rom-bo dei cannoni, e nelrispetto di un’apparentee formale legalità de-mocratica. Si trasformacosì una civilissimaNazione un tempo libe-ra, forte, ricca, bella eindipendente in unaColonia.

Finis Italiae! La resa ita-liana è vicinissima co-me si può ben vedere.Vae victis! �

Maurizio Caterino

IL CREPUSCOLO DELL’ITALIA

In Italia in occasione del-le elezioni amministra-tive, com’era prevedibilea destra si è verificata unanotevole perdita di voti daparte del PDL e soprat-tutto della Lega.A sinistranotevole diminuzione diPD e Italia dei Valori.MeglioVendola e compa-gni. Buona l’affermazionedei Grillini. Sarà possibi-le un quadro più comple-to dopo i ballottaggi cheavranno luogo allorché ilpresente numero delMen-sile sarà già stampato.In Francia Sarkozy lea-der dell’UMP (centro-destra) è stato battutosonoramente dal sociali-sta Hollande, che è il nuo-vo Presidente; la sua vit-toria è stata favorita dal-la divisione a destra traUMP e F.N.A breve si terranno le ele-zioni politiche per il rin-novo dell’AssembleaNazionale francese, ed èpossibile che si abbia,come già avvenuto in pas-sato, un Capo dello Statodi sinistra con una mag-gioranza di destra.Al non più ridanciano Sar-kozy consigliamo di recar-si in Brasile con la con-sorte Carlà a fare compa-gnia al criminale CesareBattisti da loro protetto inmodo inverecondo.

In Serbia il PresidenteBoris Tadic capo delmoderato DS ha raccoltoil 25,3% dei voti, tallona-to dal nazionalista filo-russo sfidante TomislavNicolic,per cui sarà neces-sario il ballottaggio.In Grecia i due maggioripartiti Nuova Democra-zia (destra) e Pasok (so-cialisti), principali soste-nitori del governo, nonhanno più la maggioran-za assoluta. Molti votisono andati ai partitiestremisti di sinistra Syri-za e comunisti, e di estre-ma destra Alba Dorata.Dovunque i partiti chesostengono l’U.E. hannoperso voti a favore delleestreme di destra e disinistra. �

G.V.R.

BREVI NOTESULLE ELEZIONI

11 LUGLIO 1848:AMO L’ITALIA“Io non ambisco nessunacorona;amo l’Italia e sonocontento di servirla”.Conqueste parole Ferdinandodi Savoia, duca di Geno-va, ricusò la corona di Sici-lia, che gli era stata offer-ta da quel Parlamentogenerale. La corona diSicilia, data a lui, avrebbeattirato sul regno paternoe sull’Italia nuove discor-die e nuovi danni. �

che non ha giustificazioni,se non quella di ottenererisparmi tramite il sistemaprevidenziale da dirotta-re poi a profitto dei solitinoti di Francoforte e Bru-xelles, insomma un sacri-ficio in più per salvare lebanche, gli speculatori el’euro, una moneta checostituisce un insopporta-bile macigno appeso alcollo dei poveri cittadiniitaliani e che fu creata soloper favorire gli interessidell’alta finanza.

Non a caso, subito dopol’ingresso nella famige-rataMonetaUnica, l’Ita-lia ha smesso di cresce-re, ha perso, anno dopoanno, competitività e siè verificato un tremen-do aumento dei prezzi,ai danni della gente, maa favore di determinaticomparti oligopolistici.

Sempre per far contentigli Eurocrati immaginia-mo ora lo scenario futurocon persone ridotte alavorare con acciacchi divario genere, stanchi,demotivati dopo una vitapassata dietro una scriva-nia o in fabbrica, mentrei loro figli sono costrettiad arrancare nella semprepiù vana ricerca di un’oc-cupazione stabile, e ipadri, ormai già nonni,obbligati invece a nonlasciare il posto di lavoroin attesa di una magrissi-ma pensione o peggiobruscamente licenziati,perché poco produttivi, invirtù del novello art. 18:così si ritrovano tuttiimprovvisamente a cacciadi un improbabile postodi lavoro!

Così l’Italia non si salva!Altro che risanamento!Precipitare il Paese nel-la spirale recessiva e neldissanguamento econo-mico provocato da unintollerabile salassofiscale serve solo a faci-litare determinati sog-getti che ne devonoprendere il controllodall’esterno.

Con il folle obbligo delpareggio di Bilancio sta-tale imposto dall’UE, lasituazione non potrà chepeggiorare paurosamen-te. Questa orribile pro-spettiva ci fa rimpiange-re il saggio progetto poli-tico di Charles De Gaul-le che auspicava l’Euro-pa delle Patrie e non que-sto tirannico mostropseudo-federale, simileall’Idra di Lerna.

14 ITALIA REALE - 6/2012

Questo 2012 ci riservaun evento straordi-

nario (il secondo nella sto-ria del Regno Unito): ilGiubileo di Diamante diS.M. la Regina ElisabettaII, una donna che oltre adessere un costante puntodi riferimento per inglesi,gallesi, scozzesi e nordirlandesi, lo è anche per imilioni di persone che lariconoscono e l’apprezza-no quale loro Capo delloStato. La Sovrana britan-nica, inoltre, rappresentaper tutti, monarchici enon, un esempio per ladignità con cui interpretail ruolo che a lei è statoriservato.Impressionante il pro-gramma di celebrazionipreviste che culminano, agiugno, con una regata dipiù di mille natanti sulTamigi a Londra, maancora più impressionan-te l’agenda della Sovranae della Famiglia reale, pergli impegni connessi conl’evento, ove si pensi chela Regina ha 86 anni ed ilPrincipe Consorte, Filip-po, 91!Tutto ciò,oltre alla“normale” attività istitu-zionale.Secondo il programma,reso noto dal sito Ufficia-le di Buckingham Palace,

gli impegni iniziati a mar-zo con visite a Leicester,Manchester,Salfords,Red-bridge,WalthmstoweHar-row, sono proseguiti inaprile in Galles, Cardiff,Margam, Merthyr Tydfil,Aberfan, Ebbw Vale eGlanusk Park, a maggio aSherborne, Salisbury,Crewkerne,Yeovil edExe-ter, Bromley, Merton,Richmond, Burnley,Acc-frington,Warrington,Che-ster, Liverpool, in giugnoa Nottingham, Burghley,Corby,Stevenage,Hatfield,Henley on Thames (più,naturalmente, le grandimanifestazioni di Londra,previste tra il 2 ed il 5 giu-gno). In luglio ancora vis-ite adEdinburgo,Glasgow,Dumbartonshire, Ren-frewshire, Perth,Hereford,Worcester, Birmingham,Shropshire, Sunderland,South Tyneside, NorthTyneside, Gateshead,DuhramCity,Stockton onTees, Leeds, Cowes, Isoladi Wight, New Forest,Hampshire. Per tutti que-sti spostamenti sono uti-lizzati l’automobile, il tre-no reale, aerei e navi.Ma naturalmente non èfinita qui: quasi tutti imembri della FamigliaReale, infatti, sono stati

mobilitati per rappresen-tare S.M. in tutti i Paesiche la riconoscono qualeCapo dello Stato, in occa-sione dei festeggiamentiin essi organizzati.Terminata la disaminadell’agenda reale inglese,una considerazione:ho 55anni, sono sempre vissu-to in Italia, ho visto sva-riati presidenti dellarepubblica, da Saragat (ilprimo di cui ho un ricor-do diretto), all’attuale,mamai, dico mai, ricordo diaver visto una presenzafisica di costoro, sul terri-torio nazionale, lontana-mente paragonabile aquella della Regina d’In-ghilterra. Si aggiunga chela possibilità per l’Istitu-toMonarchico - non soloin Gran Bretagna - dipoter contare oltre chesulla Sovrana o il Sovra-no, su tutta una RealeFamiglia, permette al“simbolo” dell’unitànazionale ed ai suoi rap-presentanti, di garantirela “presenza” fisica, oltreche a quella morale, del-le Istituzioni, in manieraben più capillare rispettoa quella che può garanti-re un seppur capace capodi stato repubblicano che,comunque, è solo.�

Alla fine dello scorsomese di gennaio il

presidente romeno, Tra-ian Basescu - ritenuto,precedentemente, tra ipiù accesi avversari diqualunque ipotesi direstaurazione monarchi-ca - ha smentito se stesso,dichiarando pubblica-mente di ritenersi l’ulti-mo presidente romenoprevedendo, alla scaden-za del proprio mandato,che avverrà nel 2014, ilripristino dellaMonarchiaCostituzionale, ovvia-mente previo parere delParlamento.Tale affermazione ha stu-pito i romeni dal momen-to che Basescu, ha sem-pre esternato pubblica-mente la sua freddezzanei confronti, soprattutto,di Re Michele I, tanto èvero che, nella sua dichia-razione, ha raccomanda-to, comunque, che unarinnovata Corona rome-na non vada all’attualePretendente, ma ad altrimembri della FamigliaReale. Fermo restandoche non sta certo all’at-tuale Capo dello Statodecidere su chi potrà, ungiorno speriamo prossi-mo, assidersi sulTrono diBucarest, bensì ad unaAssemblea costituente,resta il fatto che oggi, adogni effetto, sulla base deldiritto non solo dinastico,Capo della Casa è ReMichele I il quale oltre atutto, è anche Re ad ognieffetto, non avendo maiabdicato al ruolo diSovrano Costituzionale.A supporto della propriatesi avversa all’anziano edesperto Sovrano,Badescuha affermato che siccomeil Re, nel 1947, non sioppose ai comunisti chesi avviavano a prendere ilpotere, di fatto, ne avreb-be favorito l’ascesa !Ora, con tutto il rispettoper il Capo dello Stato diun Paese amico, quale èla Romania, e nel rispet-to delle opinioni di ognu-no, tra tante corbellerieche abbiamo sentito usci-re dalle bocche di troppipolitici europei, romeni enon, questa è veramenteuna delle migliori! Nonauguro a Badescu di tro-varsi mai nelle condizio-ni di Re Michele neiparossistici mesi che pre-cedettero la sua defene-strazione. Un Uomo che,in poco tempo,vide scom-parire dal suo fianco tut-te le persone a lui fedeli.Tutta gente che, nellamigliore delle ipotesi,quando non riuscì adespatriare, venne con-dannata a lunghissimepene detentive, se non

Nell’ambito delle atti-vità commemorative

che caratterizzano il Giu-bileo di Diamante dellaRegina Elisabetta II, ilPrincipe di Galles e laDuchessa di Cornovagliahanno effettato una visi-ta ufficiale nel Regno diNorvegia.Accolti all’arrivo dal Prin-cipe Ereditario HakoonMagnus e dalla Consorte,Principessa Meredith, iPrincipi si sono recati nel-la fortezza di Akershusdove,accompagnati daReHaraldV, hanno depostouna corona alMonumen-to ai Caduti norvegesi del-la 2^ guerra mondiale.Successivamente, sempreaccompagnati dal Sovra-no norvegese, hannoincontrato il Primo Mini-stro, Jens Stoltenberg.Nel pomeriggio i Sovraninorvegesi hanno accom-pagnato i Principi Carlo eCamilla al “Nobel PeaceCenter”,dove erano appo-sitamente convenute alcu-ne rappresentanze giova-nili norvegesi.La serata è proseguita nelPalazzo reale, dove è sta-ta offerta agli Ospiti unacena, alla presenza di tut-ti i componenti la CasaReale norvegese.

Nel discorso Re Haraldha ricordato gli strettilegami tra il Regno Uni-to e la Norvegia ed haespresso ammirazioneper il lungo ed illustreservizio dellaReginaEli-sabetta al suo Popolo.“I successi della ReginaElisabetta - ha detto ReHarald - come Sovranasono notevoli. Nel cor-so della sua lunga reg-genza ha servito il popo-lo britannico con inde-fettibile devozione,dignità, distinzione. Lasua è stata davvero unavita di servizio eccezio-nale. Come Sovrana ecapo di Stato, ha ispi-rato il rispetto e l’am-mirazione non solo inGran Bretagna ma intutto il mondo”.

Il giorno successivo il Re,la Regina, il Principe diGalles e la Duchessa diCornovaglia si sono reca-ti a Bergen. Re Harald eil Principe Carlo hannovisitato la nave di ricerca“Brennholm”e la fregata“Liverpool”mentre Son-ja di Norvegia e la Princi-pessa Camilla, un asiloall’aperto e la villa delcompositore EdvardGrieg.

(Fonte: Kongehuset) �

peggio e che, negli ultimitempi, ebbe solo il costan-te appoggio, purtropposolo morale, della ReginaMadre Elena.Oggi, forse, la Romania, a noi tantovicina per storia e cultu-ra, potrebbe essere ad unpasso da una svolta real-mente epocale. Una spe-ranza che si concretizza?È l’auspicio, ne siamo cer-ti, dei monarchici di tut-ta Europa e, in Romania,siamo altrettanto certi,non solo dei monarchici.Dio salvi la Romania,Diosalvi il Re!

(Notizie tratte dal sito:“Monarchici in Rete”) �

Pagina a cura di Franco Ceccarelli

GIUBILEO REALE:GOD SAVE THE QUEEN!

Re Abdullah di Gior-dania ha compiuto

alla fine di gennaio 50anni. Succeduto al padre,Re Hussein, il giovaneSovrano Ashemita hasaputo conquistare, sup-portato dalla bellissimamoglie, la Regina Rania,l’affetto del suo popolo,sia per quel che riguardala componente giordana,

che quella palestinese, for-temente presente inGior-dania e a cui appartienela Regina stessa.Nell’area medio orienta-le la Monarchia giorda-na continua a rappresen-tare un fondamentale fat-tore di stabilità, che rie-sce a coniugare sempremaggiori libertà civili peril popolo, con la necessi-

tà, comunque, di ungoverno conscio di dover,per la particolare situa-zione geopolitica dellaRegione, navigare lette-ralmente “a vista”, gior-no per giorno, in consi-derazione delle realtàche vivono la gran partedei Paesi confinanti, qua-li la Siria, l’Iraq e lo stes-so Israele. �

GIORDANIA

Secondo un recentissi-mo sondaggio del-

l’Agenzia Dym, il 70%degli spagnoli esprime ungiudizio positivo,o più chepositivo, sullaMonarchia,e questo nonostante il fat-to che il sondaggio sia sta-to effettuato contestual-mente ad uno scandaloche ha visto coinvolto unodei generi del Sovranoiberico, al principio delloscorso marzo.

Il 56% degli intervista-ti considera l’Istitutomonarchico vicino, omolto vicino, al popolo,mentre il 69% è convin-to che si tratta di un siste-ma di governo abba-stanza impegnato, omol-to impegnato, in difesadei valori democratici.

Per il 68% si tratta di unsistema rispettato a livel-lo internazionale ed il77% ritiene che l’attualeSovrano abbia ben ope-rato nel corso del tentatogolpe Tejero del 1981. Il72%, condivide l’atteg-giamento di Juan Carlosnei confronti dell’estre-mismo Basco, mentre il79% è entusiasta di comeil Sovrano zittì l’irritantepresidente venezuelanoChavez, nel corso di unrecente vertice latino-americano.L’81% ritienepoi che il Re sia un otti-mo ambasciatore del pro-prio Paese all’estero,men-tre il 63% apprezza le suefunzioni di “arbitro” tra leistituzioni del Paese e qua-le garante dell’unità del-lo stesso.

A quasi quarant’annidall’ascesa alTrono il Reha, quindi, saputo nonsolo consolidare moltobene la propria perso-nale posizione,ma anchequella dell’Istituzioneche tanto utilmente ope-ra per la Spagna. �

NORVEGIAVISITA DEI PRINCIPI INGLESI

ROMANIA

SPAGNA

Regina Elisabetta II e Principe Filippo di Edimburgo