Italia Reale gennaio 2013

7
A cura dell’Alleanza Monarchica - Casella Postale n. 1 - 10121 Torino Centro - C.C.P. n. 30180103 (Codice IBAN: IT 74 V 07601 01000 000030180103 - Codice BIC: BPPIITRRXXX) - Poste Italiane Spedizione in a.p. - 70% - D.C. - D.C.I. - Torino - N. 1/2013 - In caso di mancato recapito rinviare all’Uff. C.M.P. Torino Nord per la restituzione al mittente, che si impegna a corrispondere il diritto fisso dovuto. Mensile di politica, cultura e informazione TAXE PERÇUE Tassa riscossa TORINO - C.M.P. ANNO XLVII - n. 1 Gennaio 2013 PRECISAZIONE Q uesto mensile, nato nel 1967 con la testa- ta “Stella e Corona ”, diventata nel 1972 “Alle- anza Monarchica” e, ancora, nel 1996 “Italia reale” (con la r minusco- la), dopo essere stato organo del Partito Demo- cratico Italiano di Unità Monarchica - P.D.I.U.M., dalla sua scomparsa nel febbraio 1972 lo è di- ventato del Movimento politico Alleanza Monar- chica. Dal 24 novembre 2012 Italia Reale ” (con la R maiuscola) è la denomi- nazione del Movimento politico nato dalla Costi- LA FORZA DELLE MONARCHIE a pag. 7 SOSTA IN LIBRERIA a pag. 12 STORIA UNITARIA D’ITALIA a pag. 8 ITALIA REALE MOVIMENTO POLITICO DEI MONARCHICI PANORAMA POLITICO a pag. 2 P rosegue, regolarmen- te, il processo costitu- tivo di quello che, nelle speranze delle menti più illuminate, potrebbe por- tare, in breve, alla riunifi- cazione delle troppe “ani- me” del mondo monar- chico in unico soggetto che possa, ove possibile, sottoporsi anche al diret- to giudizio degli elettori. In tale contesto, a Firenze, per l’intera giornata di sabato 24 novembre, si è tenuta la prima riunione del Consiglio nazionale del rinato, a seguito dell’in- contro della Costituente Monarchica in Roma il 13 ottobre, Partito con sim- bolo “Stella e Corona”. Rilevante il fatto che tut- ti i nominati nell’assise romana erano presenti alla riunione, due per delega. I lavori si sono aperti con l’intervento di Marco Pas- seri, consigliere circoscri- zionale, che ha portato ai convenuti il saluto del pre- sidente della 1^ circoscri- zione “Firenze Centro”. Alla cortesia dell’amico Passeri, tra l’altro, si deve la gratuita disponibilità della sala in cui si è tenu- ta la riunione. L’Avv. Mallucci ha dato il via ai lavori, dando let- tura della bozza del nuo- vo Statuto. Articolo per articolo sono state pro- poste varianti e modifi- che, collegialmente con- divise. Di seguito, la discussione si è incentrata sulla deno- minazione del nuovo sog- getto politico e, con ordi- ne, ognuno degli interve- nuti ha espresso un pro- prio giudizio sulla rosa delle proposte presenta- te. Alla fine degli inter- venti erano ridotte a tre le ipotesi rimaste sul tavo- lo dei lavori: “L’Altra Ita- lia”, “Partito Nazionale Monarchico ”e“ Italia Reale”. A stragrande maggio- ranza, raccogliendo infi- ne, anche il favorevole parere di coloro inizial- mente contrari, ha pre- valso la denominazione Italia Reale ”, che affianca il simbolo “Stel- la e Corona”. Una soluzione condivisa che è riuscita, felicemen- te, a mediare tra le tesi massimaliste e quelle minimaliste. Si è quindi proceduto a nominare l’organigram- ma provvisorio del Movimento, che rimarrà in carica fino allo svolgi- mento del 1° Congresso nazionale. Presidente nazionale è sta- to eletto lo stesso Avv. Massimo Mallucci mentre l’incarico di Segretario Nazionale è stato assunto dal commercialista roma- no, Dott. Angelo Novelli- no. Con voto unanime il Consiglio ha nominato Presidente Onorario l’Avv. Roberto Vittucci Righini. Stante la necessità di con- ferire altri incarichi, l’or- ganigramma definitivo verrà completato succes- sivamente. Ai lavori hanno preso parte, oltre a Massimo Mallucci ed a Angelo Novellino, Barbarisi (con delega a Brandone), Brandone, Ceccarelli, Conterio, Covelli, de Lorenzo, di Siena, Ferra- ri, La Piana, Mastroian- ni, Norero, Riboli e Vit- tucci Righini (con delega a Mallucci). Assenti giustificati Beato (all’estero per lavoro), Buccioni, Claut, di Gro- pello e Mazzei. FIRENZE, 24 NOVEMBRE COMUNICATO STAMPA Si è svolta a Firenze la prima riunione del Consiglio Nazionale del rinato partito di “ Stella e Corona” denominato all’unanimità ITALIA REALE. Sono stati eletti Presidente Onorario l’Avv. Roberto Vittucci Righini, Presidente Nazionale l’Avv. Mas- simo Mallucci, Segretario Nazionale il Dott. Angelo Novellino. Applaudita l’adesione del Dott. Gian Piero Covelli che coordinerà la rete dei circoli culturali intitolati “Alfredo Covelli” con la missione di ripensare lo Stato e gettare le basi di un nuovo pensiero politico. I Monarchici Italiani confermano la volontà di pre- sentare liste alle prossime elezioni per rappresentare l’Italia “Reale” che è quella che lavora, risparmia e lotta contro un fiscalismo esoso che alimenta la spe- sa pubblica; l’Italia “Reale” che pretende la libertà di insegnamento, pensioni dignitose, sicurezza del lavoro e sul lavoro, che vuole un forte movimento identitario e nazionale, nel rispetto di tutte le auto- nomie e tradizioni locali, contro una Europa che rifiu- tando le proprie radici cristiane ha rafforzato un eco- nomicismo lobbistico capace solo di accumulare ric- chezze per pochi e diffondere miseria per molti. ITALIA REALE fa propria la battaglia della gente comune per il superamento di un sistema in crisi che ha istituzionalizzato la corruzione e diffuso l’insicu- rezza e per un futuro migliore. Avv. Massimo Mallucci Dott. Angelo Novellino (segue a pag. 2 DISCORSO SULLA SANITÀ a pag. 5

description

ITALIA REALE - mensile di politica, cultura e informazione

Transcript of Italia Reale gennaio 2013

Page 1: Italia Reale gennaio 2013

A cura dell’Alleanza Monarchica - Casella Postale n. 1 - 10121Torino Centro - C.C.P. n. 30180103 (Codice IBAN: IT 74V 07601 01000 000030180103- Codice BIC: BPPIITRRXXX) - Poste Italiane Spedizione in a.p. - 70% - D.C. - D.C.I. - Torino - N. 1/2013 - In caso di mancato recapitorinviare all’Uff. C.M.P. Torino Nord per la resti tuzione al mittente, che si impegna a corrispondere il dirit to fisso dovuto.

Mensile di politica, cultura e informazione

TAXE PERÇUETassa riscossa

TORINO - C.M.P.

ANNO XLVII - n. 1Gennaio 2013

PRECISAZIONE

Questo mensile, natonel 1967 con la testa-

ta “Stella e Corona”,diventata nel 1972 “Alle-anza Monarchica” e,ancora, nel 1996 “Italiareale” (con la r minusco-la), dopo essere statoorgano del Partito Demo-cratico Italiano di Unità

Monarchica - P.D.I.U.M.,dalla sua scomparsa nelfebbraio 1972 lo è di-ventato del MovimentopoliticoAlleanzaMonar-chica.Dal 24 novembre 2012“Italia Reale ” (con la Rmaiuscola) è la denomi-nazione del Movimentopolitico nato dalla Costi-

LA FORZADELLEMONARCHIE

a pag. 7

SOSTAIN LIBRERIA

a pag. 12

STORIAUNITARIAD’ITALIA

a pag. 8

ITALIA REALEMOVIMENTO POLITICO DEI MONARCHICI

PANORAMA POLITICO a pag. 2

Prosegue, regolarmen-te, il processo costitu-

tivo di quello che, nellesperanze delle menti piùilluminate, potrebbe por-tare, in breve, alla riunifi-cazione delle troppe“ani-me” del mondo monar-chico in unico soggettoche possa, ove possibile,sottoporsi anche al diret-to giudizio degli elettori.In tale contesto,a Firenze,per l’intera giornata disabato 24 novembre, si ètenuta la prima riunionedelConsiglio nazionale delrinato, a seguito dell’in-contro della CostituenteMonarchica inRoma il 13ottobre, Partito con sim-bolo “Stella e Corona”.Rilevante il fatto che tut-ti i nominati nell’assiseromana erano presentialla riunione, due perdelega.I lavori si sono aperti conl’intervento diMarco Pas-seri, consigliere circoscri-zionale, che ha portato aiconvenuti il saluto del pre-sidente della 1^ circoscri-zione “Firenze Centro”.Alla cortesia dell’amicoPasseri, tra l’altro, si devela gratuita disponibilitàdella sala in cui si è tenu-ta la riunione.

L’Avv. Mallucci ha datoil via ai lavori, dando let-tura della bozza del nuo-vo Statuto. Articolo per

articolo sono state pro-poste varianti e modifi-che, collegialmente con-divise.

Di seguito, la discussionesi è incentrata sulla deno-minazione del nuovo sog-getto politico e, con ordi-ne, ognuno degli interve-nuti ha espresso un pro-prio giudizio sulla rosadelle proposte presenta-te. Alla fine degli inter-venti erano ridotte a trele ipotesi rimaste sul tavo-lo dei lavori:“L’Altra Ita-lia”, “Partito NazionaleMonarchico” e “ItaliaReale”.

A stragrande maggio-ranza, raccogliendo infi-ne, anche il favorevoleparere di coloro inizial-mente contrari, ha pre-valso la denominazione“Italia Reale”, cheaffianca il simbolo“Stel-la e Corona”.

Una soluzione condivisache è riuscita, felicemen-te, a mediare tra le tesimassimaliste e quelleminimaliste.

Si è quindi proceduto anominare l’organigram-ma provvisorio delMovimento, che rimarràin carica fino allo svolgi-mento del 1° Congressonazionale.

Presidente nazionale è sta-to eletto lo stesso Avv.MassimoMalluccimentrel’incarico di SegretarioNazionale è stato assuntodal commercialista roma-no, Dott.Angelo Novelli-no. Con voto unanime ilConsiglio ha nominatoPresidenteOnorario l’Avv.RobertoVittucci Righini.Stante la necessità di con-ferire altri incarichi, l’or-ganigramma definitivoverrà completato succes-sivamente.

Ai lavori hanno presoparte, oltre a MassimoMallucci ed a AngeloNovellino, Barbarisi (condelega a Brandone),Brandone, Ceccarelli,Conterio, Covelli, deLorenzo, di Siena, Ferra-ri, La Piana, Mastroian-ni, Norero, Riboli e Vit-tucci Righini (con delegaa Mallucci).Assenti giustificati Beato(all’estero per lavoro),Buccioni, Claut, di Gro-pello e Mazzei. �

FIRENZE, 24 NOVEMBRE

COMUNICATO STAMPASi è svolta a Firenze la prima riunione del ConsiglioNazionale del rinato partito di “ Stella e Corona”denominato all’unanimità ITALIA REALE.Sono stati eletti Presidente Onorario l’Avv. RobertoVittucci Righini, Presidente Nazionale l’Avv. Mas-simo Mallucci, Segretario Nazionale il Dott. AngeloNovellino.Applaudita l’adesione del Dott. Gian Piero Covelliche coordinerà la rete dei circoli culturali intitolati“Alfredo Covelli” con la missione di ripensare loStato e gettare le basi di un nuovo pensiero politico.I Monarchici Italiani confermano la volontà di pre-sentare liste alle prossime elezioni per rappresentarel’Italia “Reale” che è quella che lavora, risparmia elotta contro un fiscalismo esoso che alimenta la spe-sa pubblica; l’Italia “Reale” che pretende la libertàdi insegnamento, pensioni dignitose, sicurezza dellavoro e sul lavoro, che vuole un forte movimentoidentitario e nazionale, nel rispetto di tutte le auto-nomie e tradizioni locali, contro una Europa che rifiu-tando le proprie radici cristiane ha rafforzato un eco-nomicismo lobbistico capace solo di accumulare ric-chezze per pochi e diffondere miseria per molti.ITALIA REALE fa propria la battaglia della gentecomune per il superamento di un sistema in crisi cheha istituzionalizzato la corruzione e diffuso l’insicu-rezza e per un futuro migliore.Avv. Massimo MallucciDott. Angelo Novellino �

(segue a pag. 2

DISCORSOSULLA SANITÀ

a pag. 5

Page 2: Italia Reale gennaio 2013

Una candidatura del gio-vane segretario del PDLAlfano,o,di qualche altroesponente dello stessopartito o del centromode-rato o di Monti avrebbepotuto raccogliere il votodi tanti elettori che nonvogliono e non si fidanoassolutamente di un go-verno della sinistra.Berlusconi a nostro avvi-so ha fatto il suo tempo edovrebbe capirlo, datoche lo riteniamo un uomogeneroso, intelligente,capace e sinceramenteintenzionato a persegui-re il bene ed a fare gliinteressi dell’Italia. Hagrandi meriti. Si espose inprima persona e glienederivarono tanti guaianche di carattere giudi-ziario, quando in pochimesi compì il miracolo direalizzare Forza Italiasconfiggendo “la gioiosamacchina da guerra” diOcchetto, che sembravainvincibile.Voleva realizzare un pro-gramma di ammoderna-mento dell’Italia (piùlibertà e meno tasse) chegli venne impedito dal-l’opposizione interna deivari Casini e Fini.

Purtroppo Berlusconicommise anche moltierrori, dovuti ad uneccessivo esibizionismoe ad una smodata am-mirazione per il bel ses-so, che gli hanno alie-nato il consenso di mol-te persone.

Tuttavia riteniamo che lamaggior parte delle accu-se che gli vengono rivoltee dei pettegolezzi che loaccompagnano, siano l’ef-fetto della “macchina delfango”orchestrata ai suoidanni dai mass media, inparticolare della stampacompresa quella sedicen-te indipendente. Oltre atutto se si considera che aparte l’età (76 anni), è sta-to operato di cancro allaprostata, se ne dovrebbededurre che le sue pulsio-ni sono ormai di caratte-re esclusivamentementa-le e che egli non era asso-lutamente in grado di faretutto quello che gli vieneattribuito con ragazzemaggiorenni ominorenniche fossero.

IN ITALIA

Si approssimano le ele-zioni amministrative

per il rinnovo dei ConsigliRegionali della Lombar-dia, del Lazio e del Moli-se ed al contempo quellepolitiche che se non saran-no anticipate dovrebberotenersi nei prossimi feb-braio o marzo. Nel frat-tempo si sono svolte congrande fracassomediaticole cosiddette primarie delPartitoDemocratico,dicia-mo cosiddette perché inrealtà si è trattato di pri-marie di tutta la sinistra,tanto è vero che vi ha par-tecipato il comunistaVen-dola, leader di SEL, giun-to terzo dopo il segretariodel PD Bersani ed il Sin-daco PDdi FirenzeRenzi.

Come è noto in sede diballottaggio Vendola haappoggiato Bersani, exalto dirigente del PCI,che è riuscito a prevale-re sul suo principaleantagonista con circa il60% dei voti.

Sono state esaltate le cifredei votanti, circa 3 milio-ni, dimenticando voluta-mente che quando ai tem-pi dell’Unione vinse Pro-di i votanti della sinistraalle primarie erano staticirca 4 milioni.

Per quanto riguardaBer-sani ci limitiamo a direche si tratta di un comu-nista di sicura fede sen-za se e senza ma.Tanto per interderci unpolitico navigato che aitempi dell’Unione Sovie-tica al pari di Napolita-no era schierato con inemici dell’Occidente edel Patto Atlantico alquale aderiva l’Italia.

Oggi si atteggia a sincerodemocratico e parla inpubblico del suo parroco.Mah…Al contrario Renzi moltopiù giovane ed esuberan-te appariva e probabil-mente lo era, l’uomo nuo-vo della sinistra che vole-va rottamare le vecchie

Comunque la decisionedel Cavaliere di scende-re nuovamente in cam-po ha rimescolato le car-te della politica italiana.

Il PDL per bocca del suosegretario Alfano ha di-chiarato che è cessato ilsuo appoggio al Presiden-te del Consiglio Monti,anche se responsabilmen-te non faràmancare i pro-pri voti ai provvedimentipiù necessari ed urgentiche saranno proposti dalGoverno.

A sua volta il Prof.Mon-ti ha comunicato uffi-cialmente che rassegne-rà le dimissioni nonappena sarà stata appro-vata la legge di stabilità.

In tutto questo bailammeun fatto positivo. La pro-babilità di un ritorno all’al-leanza con la Lega che erastata subordinata daMaroni alla cessazionedell’appoggio all’attualegoverno da parte del PDL.

Infine rimane il proble-ma dell’incognita rap-presentata dal Prof.Monti. Il Professoreseguirà le indicazioni delpresidente Napolitano,il quale gli ha fatto sape-re che non potrà candi-darsi alle prossime ele-zioni perché è senatorea vita o seguirà invecel’esempio diAndreotti ilquale anni fa capeggiòla lista di DemocraziaEuropea pur essendopadre coscritto vitalizio?

Dal centro (UDC, ItaliaFutura di Montezemolo,ex PDL, ecc.) giungonopressioni a Monti perchési candidi a premier.Allo stesso tempo la sini-stra gli ha fatto intravede-re la possibilità di succe-dere a Napolitano nellapresidenza della repubbli-ca, ma a nostro avviso sitratta solo di un trucco pereliminare un concorrenteche potrebbe causare gros-si problemi a Bersani can-didato delle sinistre; sen-za contare che in caso diloro vittoria, gli preferi-rebbero il collaudato cat-tocomunista Prodi.

Sin da oggi una sola cer-tezza: in caso di vittoriadel comunista Bersani edel suo principale allea-to Vendola, leader del-la sinistra più estrema,saremo colpiti da tasseancora più alte e da unapatrimoniale così pesan-te che per farvi frontegli Italiani sarannocostretti non soltanto aprivarsi del reddito giàinsufficiente, ma addi-rittura ad intaccarecome già molti sonocostretti a fare con ilgoverno Monti, ulte-riormente il capitale.

cariatidi legate per lamag-gior parte ad un passatopoco rassicurante. Poi lecose sono andate comesappiamo ed i molti gio-vani che avevano seguitoRenzi, non tutti tra l’altrodi sinistra, sono rimastidelusi e c’è da ritenere chesi asterranno o che co-munque non voteranno asinistra.Resta il problema di Ren-zi: Bersani se ne serviràproponendolo comemini-stro, addirittura c’è chidice come futuro segreta-rio del PD, o preferiràlasciarlo in un cantuccio?Staremo a vedere.Il successo del segretariodel PDpreoccupa comun-que Stati Uniti ed Inghil-terra. L’Ambasciatoreamericano DavidThorneha dichiarato che“Le for-ze politiche maggioritariein Italia sono consapevolidella necessità di conti-nuare in profondità sullastrada delle riformecominciata da MarioMonti”. InGranBretagnal’autorevole FinancialTimes ha affermato tral’altro che c’è “una mon-tagna da scalare per dimo-strare che è possibile gui-dare l’Italia da sinistra”.La vittoria di Bersani haringalluzzito l’On. Berlu-sconi, il quale dopoun lun-go periodo contrassegna-to da incertezze, dichiara-zioni contraddittorie,alcu-ne delle quali facevanopresagire addirittura unabbandono della politicao quanto meno una posi-zione più defilata, con larinuncia al premierato,haora deciso di tornare incampo,decisione che rite-niamo controproducentee pericolosa.

Un ritorno da protago-nista da parte del Cava-liere porterà tutti i suoiavversari di sinistra, dicentro e persino didestra a coalizzarsi traloro per combatterlo,impedirà un accordo conil centro, unica possibi-lità di arginare la sinistrao forse addirittura dibatterla.

2 ITALIA REALE - 1/2013

tuentemonarchica tenutaaRoma il 13 ottobre 2012.

Mensile “Italia reale” eMovimento politico“Italia Reale” sono dueespressioni del mondomonarchico, entità diver-se, anche se vicine, affi-ni e collegate.

Nel mensile “reale” vuo-le essere contemporanea-mente aggettivo e sostan-tivo e così quale aggetti-vo (di qui la r minuscola)ad indicare che segue e siriferisce alla reale situa-zione del Paese (e non aquella falsa ed artefattatroppe volte spacciatacidai mass media), e qualesostantivo che è sosteni-tore e seguace del Re e,così della Monarchia.Nel Movimento politico“Reale” è invece (di quila R maiuscola) unica-mente sostantivo con ri-ferimento preciso e uni-voco al Re ed alla Mo-narchia.Ciò detto va precisato cheDirettore eRedazione delMensile“Italia reale”sonolieti ed onorati di questacondivisione di denomi-nazione con quello che imonarchici italiani impe-gnati in politica si augu-rano diventi un polo diattrazione e di unione ditutto il variegato mondomonarchico, da troppotempo impegnato in follilotte interne ad esclusivovantaggio degli avversari.

Al neonato Movimentopolitico “Italia Reale”hanno aderito e in partene sono stati promotorivari Dirigenti e iscrittidell’ “Alleanza Monar-chica” che continua adesistere autonomamen-te quale Movimentopolitico con i propri qua-dri e iscritti.

IlMovimentopolitico“Ita-lia Reale” contempla perStatuto la possibilità diadesione di “organizza-zioni politiche e/o movi-menti che non siano in con-trasto con gli ideali, i pro-grammi e lo Statuto” e nelprimo Congresso nazio-nale che terrà l’AlleanzaMonarchica la possibilitàdi tale adesione farà partedell’ordine del giorno.I Dirigenti e iscritti del-l’Alleanza Monarchicache lo desiderano posso-no chiedere anche la tes-sera del Movimento poli-tico “Italia Reale” il cuisimbolo è “Stella e Coro-na” (concesso dal Movi-mento politico “AlleanzaMonarchica” del quale èper Statuto registrato unodei due simboli). �

ALL’ESTERO

Nei Paesi arabi.

In Egitto sono scoppiativiolenti disordini dovutiall’iniziativa del capodello Stato Morsi, espo-nente dei FratelliMusul-mani il quale vuoleimporre il Corano comefondamento della costi-tuzione ed ha emanatoun decreto che gli attri-buisce poteri straordi-nari ed al contempo losottrae al controllo del-la magistratura.

È stato indetto all’uopoun referendum sulla nuo-va costituzione,duramen-te contestato dalle oppo-sizioni (laici, liberali, cop-ti, ecc.) che per la primavolta hanno fatto frontecomune. Il premio Nobelper la PaceEl Baradei, giàcandidato alla presidenzadella repubblica ha dichia-rato che “In presenza diun presidente con poteriassoluti e in assenza di unamagistratura, fare ricorsoalle urne è una mossa ille-gittima e ingannevole difalsa democrazia”.

In Libia

Dopo la vittoria alle pri-marie l’On. Bersani si èrecato nella capitale libi-ca per colloqui di caratte-re politico con il movi-mento dei Fratelli Musul-mani, il cui rappresentan-te Mohamed Sowne hadichiarato “Siamo moltosoddisfatti per la visita aTripoli del segretario delPD che testimonia l’im-portanza riconosciuta allaLibia da parte del candi-dato premier alle prossi-me elezioni e auspichiamorapporti molto stretti conl’Italia”.

In Siria

Prosegue conviolenti com-battimenti la guerra civilein Siria, fomentata dagliStati arabi sunniti con l’ap-poggio pare di alcunigoverni occidentali.

Gli Stati Uniti hannominacciato un interven-to diretto a favore degliinsorti nel caso che ilPresidenteAssad doves-se fare ricorso alle armichimiche.

Palestina

L’Assemblea Generaledell’ONU ha concesso agrandemaggioranza allaPalestina la qualifica diStato osservatore nonmembro, che le consen-te di adire il TribunaleInternazionale, con ilvoto favorevole anchedel nostro Governo.

Israele ha espresso la pro-pria contrarietà. �

Giancarlo Vittucci Righini

PANORAMA POLITICO

Ex PCI alla conquista dell’Italia. Dopo Giorgio Napolitano (foto a sinistra) già alto di-rigente comunista ed attuale Presidente della repubblica, corriamo il pericolo di anno-verare un altro comunista, Pier Luigi Bersani (foto a destra che lo ritrae dopo la recentevittoria su Matteo Renzi nelle primarie del PD, circondato dai pugni chiusi dei suoiprincipali collaboratori), a capo del Governo. �

PRECISAZIONE(da pag. 1)

Page 3: Italia Reale gennaio 2013

3ITALIA REALE - 1/2013

Pagina a cura di Massimo Mallucci

UNO STATO FONDATOSULLA FAMIGLIA

La famiglia, qualesocietà naturale,

composta da un padre,una madre ed eventualifigli, così identificata,può essere consideratacome un nucleo natura-le, da sempre esistito eprotetto da qualunqueciviltà.

Una rapida panoramica,attraverso i secoli passati,ci conferma un dato di fat-to che non può esseremesso in discussione.Nel diritto attico la fami-glia era posta in relazionealla struttura della“polis”:la città stato. L’autoritàdello Stato si arrestava,però,davanti alla porta dicasa del cittadino, tanto èvero che il diritto familia-re greco può essere con-siderato un diritto auto-nomo che preesiste aldiritto della polis.Nel diritto romano lafamiglia ha come baseun’unità giuridica di carat-tere religioso-economico,regolata dalla potestas“del pater familias”. Nel-l’epoca medioevale laciviltà e la dottrina cri-stiana accentua, nei rap-porti tra coniugi, valori esentimenti che valorizza-no il ruolo della donnaanche dal punto di vistagiuridico.Ruoli e prerogative sonoandati mutando, a secon-da dei tempi, con partico-lare riguardo ai diritti del-

la donna e in ultimo, inItalia, con la riforma del19 maggio 1975.Nemmeno le invasionibarbariche che avevanointrodotto l’aberrante isti-tuto del “mundio” eranoarrivate a forme di folliacollettiva, diffuse nellasocietà contemporanea.Se oggi il diritto naturaleviene calpestato da unoStato che pretende diessere sovrano della vitae della morte degli esseriumani, attraverso le nor-mative dell’aborto e del-l’eutanasia, nulla ci puòstupire.

Una cosa è certa: soloriscoprendo e sostenen-do la sovranità dellafamiglia potremo riapri-re un nuovo percorsoanche sul piano istitu-zionale. Il risultatodipenderà dall’afferma-zione di quattro fonda-mentali concetti: sovra-nità, famiglia, Stato,autonomia.

La famiglia oggi non èsovrana neppure in casapropria: i genitori non pos-sono scegliere l’educazio-ne per i propri figli, nonpossono scegliere l’indi-rizzo scolastico, la pro-prietà familiare, gravatada ogni tipo d’impostanon è più neppure presain considerazione, l’assi-stenza familiare di anzia-ni e bambini, anche sotto

forma di cooperazionespontanea tra nuclei fami-liari, non viene tutelata inalcunmodo. I politici par-lano in modo astratto di“sussidiarietà” ma, forse,non sanno neppure dicosa si tratti. L’unica cosacerta è che vengono con-cessi sussidi per abortire.Non si dimentichi che, conla legge 194, si può ucci-dere un bimbo senza ilparere del padre e nem-meno dei genitori, nelcaso la madre sia mino-renne.Rileggendo il testo di que-sta famigerata legge nonsi trova mai il termine“padre”, così come non sitrova il termine “bambi-no”, sostituito da “pro-dotto del concepimento”.Cattiva coscienza?

Nella famiglia tradizio-nale, basata su una strut-tura patriarcale legataall’agricoltura, non tut-to era perfetto ma, per-lomeno, i bambini e glianziani erano accuditiall’interno del nucleofamiliare che si facevacarico anche dell’educa-zione primaria e dell’as-sistenza sanitaria dibase.La famiglia moderna hacreato un modello chenon è più autosufficien-te. Ha rinunciato allapropria sovranità ed allapropria autonomia patri-moniale e culturale. È

legata inevitabilmenteall’intervento dello Sta-to per tutti quei serviziche un tempo gestivadirettamente.

Siamo arrivati ad una for-ma di schiavismo, per cuila famiglia è sottopostaalla società e non vice-versa.D’altra parte la societàindustriale è asservita aduna logica economicisticabasata sul capitale. Lacostruzione di un’Europache non si sente comeamica ne é la prova. Èquindi logico che la nuo-va educazione si basi sem-pre più sulla logica delcapitale, piuttosto che suquella del bene comune.Il risultato è che, soprat-tutto i più deboli, vengo-no schiacciati da un’eco-nomia che non rispetta ibisogni della società,perseguendo un mecca-nismo impazzito che por-ta al monopolio, in eco-nomia, ed all’oligarchia,in politica.Sia chiaro che noi monar-chici di “Stella e Corona”non vogliamo tornareindietro nel tempo maproponiamo, con convin-zione, moderne difese diuna delle prime sovrani-tà, identità e autonomieche si identificano nel-l’istituto familiare.Occor-re detassare immediata-mente il patrimonio lega-to al nucleo familiare.�

Icostruttori del con-senso continuano a

discriminare chi non èd’accordo con certe rap-presentazioni televisivee rimane ancorato aiprincipii educativi dellatradizione e del buonsenso.

Da molte parti giungonoproteste riguardanti i pro-grammi televisivi, ritenu-ti troppo trasgressivi ediseducativi. In effetti, inmolti casi, vengono viola-ti non solo i diritti del tele-spettatore, ma viene cor-rotta la mentalità dei piùgiovani.I costruttori del consensoe i padroni dei grandimassmedia rispondono“ilvideo non è altro che unospecchio della realtà, laviolenza, la perversione ola stupidità vengono rap-presentate perché ciò acca-de nella vita reale”.Non siamo d’accordo, inquanto la realtà é bendiversa, quello che acca-de è che in televisione vie-ne rappresentato ciò checorrisponde alle idee edalle aspirazioni dei pro-grammatori, in netto con-trasto con quelle che sonole opinioni e i sentimentidella maggior parte deglispettatori.In occasione di una riu-nione di organizzatori di“fiction” per le reti priva-te di “Mediaset” (Canale5, Italia Uno e Rete 4) siè discusso di tali proble-matiche e con grande sod-disfazione il ConsiglioDirettivo ha constatatocome, soltanto nel 2011, inItalia siano state trasmes-se circa 500 ore di fiction.I dirigenti di questa so-cietà di programmazione,hanno dovuto prendereatto che i programmitelevisivi più visti edapprezzati dagli spetta-tori sono quelli tradizio-

nali che, in effetti, vannoin onda soprattutto sullereti “RAI”.Gli intellettuali, asservitiai costruttori del consen-so, non sono affatto con-tenti di certe scelte. Essivogliono che la televisio-ne “educhi” lo spettatoread unamentalità più“libe-ra” e “aperta”, che devestimolare “fantasie forti”e aspirazioni trasgressive,deve dissolvere certezze esicurezze, deve promuo-vere conflitti d’identità,sociali e familiari.Secondo loro la “fiction”deve propagandare“l’eti-ca del piacere e una visio-ne laica della vita, in unaconcezione pluralisticadella sessualità, propo-nendo modelli alternatividi famiglia, come quellaomosessuale”.

Sembra, dunque, che ilproblema di certi re-sponsabili di programmitelevisivi sia proprioquello di promuovere latrasgressione, evitando,però, linguaggi ed imma-gini troppo forti, per nonsuscitare la reazione del-la maggioranza deglispettatori.

Quanto scritto è il risul-tato della discussione inun convegno, al quale hapartecipato un amico gior-nalista che ha preso notadi frasi e proposte, bendocumentate.Sappiamo anche che alcu-ni di questi organizzatoriavrebbero consigliato ilgiornalista a non riporta-re all’esterno certe affer-mazioni.Possiamo, comunque,accendere il televisoreper renderci conto, cer-cando di andare oltrel’immagine, che la tra-smissione o il film o la fic-tion individuati, ancheper caso, tendono ad otte-nere il consenso dellospettatore, per sedurlocon una propaganda tra-sgressiva e indurlo ad unostile di vita volto alladistruzione dei valori tra-dizionali. Molti respon-sabili televisivi, parlandofra loro, ammettono tran-quillamente che intendo-no mettere in crisi il cosìdetto “buon senso” e ilcomune “senso morale”.La loro arma si fonda,però, su due atteggiamentidegli spettatori: la rasse-gnazione e la pigrizia.Occorre reagire, inviandolettere di protesta e nonlimitare la critica nell’am-bito privato. �

BASTA DISCRIMINARE

Inostri lettori ricorde-ranno certamente lalunga crisi politica, co-struita ad arte dai grossipoteri, più o meno occul-ti, dell’economia e dellafinanza internazionale,che aveva colpito il pic-colo Belgio.Questo Stato, compostoda culture diverse,dà fasti-dio e deve sparire.

Il territorio presceltodalle banche d’affari edai poteri finanziariinnominabili non ha spa-zio per uno Stato ben

definito e,meno chemai,per una Monarchia.

La Famiglia Reale belga,in effetti, è riuscita aman-tenere saldo il piccoloBel-gio, attraverso una pre-senza quotidiana ed un’at-tività assidua.Ha suscita-to orgogli antichi e tutti ibuoni sentimenti legatialla propria terra e allefamiglie, riunite con sin-cera devozione intornoalla Corona e al Sovrano.L’antimonarchismo nonesiste in Belgio, se noncostruito da chi vuole la

distruzione di questo pic-colo e nobile Stato. Se ipoteri forti dell’economiae della politica internazio-nale hanno fallito contro ibuoni sentimenti della stra-grande parte della popola-zione, ecco,ora, l’assalto alprincipio monarchico eall’unitàdelBelgio,sia purenel rispetto delle sue variecomponenti, da parte del-la solita strategia rivolu-zionario-repubblicana, ba-sata sull’indicazione vol-terriana della “calunnia”.Un libro volgare e inat-tendibile è stato pubblica-to da un certo F.D.(non ne

riportiamo l’intero nomein quanto non lo merita)che si dilunga in una seriedi attacchi personali adogni membro della Fami-glia Reale che vienedescritto comeundegene-rato, avvezzo ad ogni tipodi corruzione. L’ignobilelibro è stato ovviamentepubblicizzato dai mass-media che conducono la“guerra”contro laMonar-chia belga,osando, tra l’al-tro definire “monarchico”l’autore del“Libello”.Dal-la fantasiosa e perfida ana-lisi non sfuggeproprio nes-suno. È ben vero che la

calunnia ripetuta è un’ar-ma già usata in passato,oltre che nel nostro tempo.

È il trionfo del più biecoautoritarismo che parteda Robespierre ed arri-va a Stalin: calunniate,calunniate sempre, qual-cosa rimarrà.

Noi siamo sicuri chenell’animo del popolobelga prevarrà l’amoreper il loro piccolo Stato eper la Monarchia che loha salvaguardato inmomenti tragici della suastoria. �

A PASSI FORZATI VERSOLA REPUBBLICA GLOBALEI PADRONI DELL’ECONOMIA

VOGLIONO DISTRUGGERE OGNI IDENTITÀ DEI POPOLI E DELLE NAZIONI

Page 4: Italia Reale gennaio 2013

4 ITALIA REALE - 1/2013

Roberto Vittucci Righini

VIETATO PARLARNESUL MENSILE

R.V.R.

DIFFAMAZIONEIL CASO “SALLUSTI”

Esistono argomenti deiquali ci piacerebbe

scrivere ma che sono inpratica vietati ad un gior-nale come il nostro cheesce mensilmente e che,per di più,deve venir con-segnato nel menabò allatipografia in media unmese prima che arrivi nel-le case dei Lettori. Il tem-po impiegato dalla tra-sformazione del menabòin bozza, dall’ulteriorecorrezione, dalla stampa,dalla piegatura, etichetta-tura e consegna alla Postae, infine, dai lunghi tempiimpiegati per il recapitoai Lettori ci impone discrivere gli articoli con lar-go anticipo sul mese chedata il Mensile.

Nel mentre un quotidia-no può pubblicare arti-coli il cui contenuto, vali-do per quel giorno, puòsubire modificazioni avolte totali il giorno suc-cessivo, un Mensile seaffronta certi argomen-ti “in movimento” correil rischio di far perveni-re ai Lettori articoli dalcontenuto ampiamentesuperato e smentito.

Da quanto detto derivache non abbiamo mai

potuto occuparci, se nonper principi generali, ditemi importanti della poli-tica e della vita dellaNazione quali, ad esem-pio, la modifica delle Leg-gi elettorali, la auspicabi-le e indispensabile ridu-zione del numero dei Par-lamentari e affini, l’ap-provazione di nuove leg-gi sulla giustizia ed in par-ticolare sulle pene per idirettori dei giornali ed igiornalisti che commetto-no diffamazione, le begheche nascono nei partiti mache molte volte sonodestinate a rientrare nel-l’arco di pochi giorni, ecc.Può così anche capitare,com’è avvenuto in un’oc-casione, che su un nume-ro del Mensile datato almese successivo a quelloin cui l’articolo è statoredatto, noi si presenticome sempre vivo anchesemoribondo,un governonazionale o un ministronel frattempo decaduti.Cerchiamo di “romperel’accerchiamento”con unarticolo sulla “Diffama-zione” che però allorché- questo numero di gen-naio perverrà ai Lettori,potrà essere ampiamentesuperato, del che chiedia-mo venia. �

Si è fatto gran parlaredella condanna al car-

cere delDirettore del quo-tidiano “il Giornale”, Dr.Alessandro Sallusti, perdiffamazione, in un arti-colo non da lui scritto, diun magistrato e quasiall’unanimità i giudizi sonostati diretti a sostenerel’assurdità di tale condan-na che limiterebbe la liber-tà d’espressione.La condanna, com’è noto,è conseguenza della nor-ma che impone al Diret-tore di un giornale di con-trollare quanto vi vienepubblicato, con responsa-bilità civile e penale (que-st’ultima probabilmentepresto eliminata) in soli-do con l’autore che però,come nella fattispecie,puòessere solo a lui noto e,quindi, sconosciuto al dif-famato ed alla giustizia.Non ho mai fatto parte ecantato nei cori, e anchein questo caso la mia opi-nione non coincide ed è incontrasto con quella dellastragrande maggioranza.

Innanzi tutto va chiaritose è moralmente lecitoal Direttore di un orga-no di stampa pubblicarenotizie offensive delladignità e dell’onore dialtre persone, senza avercontrollato la totale eassoluta fondatezza del-le stesse.

La risposta, a mio parere,deve essere negativa tan-to più che è notorio cheuna notizia falsa vienerecepita,quanto più è datacon enfasi ed evidenza,dailettori chemolte volte nonacquisiscono poi la suasmentita - sovente data incaratteri di stampa e contitoli meno “acchiappan-ti” l’attenzione - per cuinotizie calunniose nono-stante le rettifiche fini-scono non raramente perrimanere incasellate nel-la memoria.

Da Direttore di questomodesto Mensile misono sempre preoccupa-to di controllare nonuna, ma dieci volte lenotizie che possonocomportare diffamazio-ne, eliminandole del tut-to quando non sono ingrado di raggiungere laprova piena ed indiscu-tibile del loro fonda-mento.

In 47 anni di pubblicazio-ni solo una volta sono sta-to diffidato e ciò è avve-

nuto allorché avevamodato notizia dell’avvenu-ta condanna di un politi-co permalversazione, sen-za precisare che si tratta-va di sentenza penale diprimo grado e così nondefinitiva. La notizia, cheavevo controllato,era esat-ta ma monca di un parti-colare. Ricevuta la diffidane abbiamo dato atto sulMensile, precisando co-munque che avremmoripreso l’argomento - cosache poi abbiamo fatto -una volta uscita la senten-za definitiva che fu pari-menti di condanna.Sono ben consapevole cheuna cosa è leggere gli arti-coli di “Italia reale”,men-sile di 16 pagine, ed un’al-tra controllare tutti gliarticoli di un quotidiano,ma il Direttore di un gran-de organo di stampa deve- avendone anche la pos-sibilità economica - sce-gliere collaboratori idoneie capaci di compiere taleattività.In più occasioni sonodovuto intervenire contagli e modifiche di arti-coli dei collaboratori delMensile e mai una voltaho ricevuto lamenteledagli autori, consapevolidella situazione.Altro punto da chiarire èse il Direttore di un gior-nale avuta conoscenza del-la falsità di una notizia siao meno tenuto a darneatto anche a prescindereda richiesta del diffamato,e la risposta non può cheessere positiva,mentre nelcaso della condanna delDr. Sallusti non risulta siastata pubblicata una retti-fica o smentita, per cui ilettori del quotidiano sonorimasti nella certezza del-la verità del fatto falsoimputato, il che è assolu-tamente gravissimo.

Viviamo in un’epoca spa-ventosa nella qualeanche amezzo delle nuo-ve tecnologie un qualsiasimascalzone può permet-tersi - con la quasi asso-luta certezza dell’impu-nibilità - di diffondere inInternet calunnie emostruosità su chiunque.

Sarebbe invece necessa-rio che la Polizia postaleo chi per essa fosse dota-ta di mezzi idonei a repe-rire rapidamente iresponsabili di gratuitecalunnie, da condannarecon pene esemplari.Chi diffonde notizie falseva paragonato a chi

nasconde la mano dopoaver tirato un sasso: iden-tica azione da vigliacco.

Molti sostengono che ladiffusione di notizie fal-se vada punita solo insede civile con risarci-mento dei danni; a mioavviso, invece, in caso dimancata pubblicazionedi smentita e rettifica(tanto più se richieste)dovendosi ritenere lavolontà di ledere l’ono-re di una persona, è piùche giusto che il respon-sabile subisca anche con-seguenze penali e così ladetenzione in carcere.

Solo nelle dittature (e neipaesi comunisti è semprestata pratica comune) sonolecite e diffuse la falsità ela calunnia degli opposi-tori; Dio volendo viviamoin Italia dove la democra-zia, pur se tutt’altro cheperfetta, esiste e va difesaanche impedendo il lin-ciaggiomorale di innocentiche possono venir gettatiin pasto al pubblico soven-te per motivi politici o dicassetta. �

SINDROMEDI PINOCCHIOLa clinica privata SophieCharlotte di Berlino,diret-ta dallo psichiatra HansStoffels, ritenuto un lumi-nare mondiale della“pseudologia”, la scienzache si occupa dei bugiar-di, ha inaugurato unreparto per la loro cura.Alcuni mitomani arriva-no a raccontare 200 bugieal giorno, ma la maggiorparte le limita ad un paio.Per guarire dalla “sindro-me di Pinocchio” occor-rono cure molto lunghe eterapie costose, ma esi-stono per i casi più lievianche cd di autoipnosi perla modica cifra di 20 euro.A quando un repartodi cura per i troppi poli-tici nostrani abituati araccontare panzane agliItaliani? �

COSTODEL LAVOROIn Italia il costo del lavo-ro dal 1998 è aumentatodel 41%, oltre quattrovolte la media della zonaeuro. In Germania nellostesso periodo è diminui-to. Tenuto anche contodelle spese continua-mente in aumento del-l’energia elettrica e deimateriali (concimi esementi per gli agricol-tori, materie prime perl’industria, ecc.) come cisi può meravigliare seaumenta la disoccupa-zione e l’economia italia-na va a rotoli? �

FRASEANTIPATICAMitt Romney, sconfittocandidato alla Presidenzadegli Stati Uniti per il Par-tito repubblicano, ha piùvolte affermato durante lacampagna elettorale“Spe-riamo di non finire comel’Italia”.L’antipatica frase che gliha sicuramente alienatovoti di elettori legati alnostro Paese per discen-denza, ci autorizza ora adaugurarci “Speriamo chel’Italia non finisca comeMitt Romney”. �

IL RIMEDIOPer tentare di porre fineai numerosiMonaci che sistanno dando fuoco perprotestare contro l’occu-pazione cinese della loroPatria, le autorità di Pechi-no hanno imposto indiverse zone del Tibet,capitale Lhasa compresa,il divieto di vendere liqui-di infiammabili. �

7 A 1Non lo diciamo noi, ben-sì i mass media compresoil Telegiornale di Canale5 del 30 novembre. Il Qui-rinale costa agli Italianisette volte quanto Buc-kingam Palace, residenzadella Regina Elisabetta,costa agli Inglesi.E poi qualcuno ha lafaccia tosta di sostenereche le Monarchie ingras-sano sulle spalle del po-polo!! �

TRUFFATORINei primi 5 mesi del 2012la Guardia di Finanza haindividuato e denunciato1.681 finti invalidi e falsipoveri, truffatori che han-no gravato per anni consussidi per milioni di eurosul bilancio dello Stato,privando non raramentedei benefici di legge i veriinvalidi.Viste le linee gialle costan-temente in aumento didemarcazione dei postimacchina destinati agliinvalidi nei centri urbani,viene inoltre da chiedersise vengano esperite ade-guate indagini dirette adevitare che di esse si val-gano i soliti furbi. �

Direttore responsabileROBERTO VITTUCCI RIGHINI

Direzione:

Cell. 333/916.95.85E-mail: [email protected]

Recapito lettere, esclusivamente:Alleanza MonarchicaCasella Postale n. 110121 Torino Centro

Recapito plichi o pacchi:Alleanza MonarchicaCasella Postale n. 68110121 Torino Centro

Autor.Tribunale di Torino n. 2292del 6-12-1972

ITALIA REALE(giàAlleanza Monarchica)

Precedente autorizzazione(Stella e Corona)del 17-5-1967

Editore e StampatoreEDIGRAPH s.n.c.di Basso &TasiniVia Chieri, 64

10020Andezeno (TO)La direzione del Mensileè presso l’Editore.

Tutte le collaborazionial Mensile sono offer-te, effettuate e ricevutecompletamente a tito-lo gratuito, e conse-guentemente non com-portano il minimo one-re di alcun genere perl’Alleanza Monarchi-ca, questo Mensile edil suo Direttore.IlDirettore, risponden-do per legge verso ter-zi in via solidale con gliautori, ha libero e pie-no diritto di ridurre emodificare gli articoli.Tutte le collaborazionicomportano l’accetta-zione integrale diquanto sopra.

È PENOSOSCOMPARIRE

PER NECESSITÀ

È INDEGNO PERIREPER MANCANZA

DI VOLONTÀ

SOSTENETECICON I VOSTRICONTRIBUTI

C.C.P.30180103

Page 5: Italia Reale gennaio 2013

12 ITALIA REALE - 1/2013

SOSTA IN LIBRERIAIL DONO DI UN LIBRO È SEMPRE GRADITO.

UN ANNO DEL MENSILE “ITALIA REALE” FATTO INVIARE

AD UN AMICO CI FA RICORDARE DA LUI TUTTI I MESI

ALFREDOCOVELLILA MIA DESTRAdi Fabio Torriero, I libri -Pagine del Borghese -(Via Gualtiero Serafino 8,00136 Roma. Tel. 06/454.68.600, fax 06/397.38.771,E-mail: [email protected],www.pagine.net), pag. 130,Euro 16,00.

Covelli non è stato soltan-to l’apprezzato leader delPartitomonarchico (Pnm,Pdium),che svolse un ruo-lo importante nell’Italiadel dopoguerra, fino aglianni Settanta;questo libro,scritto da Fabio Torriero,mette in evidenza, per laprima volta, le sue grandidoti umane e culturali diintellettuale, studioso esoprattutto di comunica-tore. Un precursore: suesono infatti, molte paroleentrate a pieno titolo nellinguaggio parlamentare.Covelli è stato un grandeitaliano, un protagonistadella politica con la Pmaiuscola, capace di con-ciliare le soluzione di par-te, con il primato delle isti-tuzioni, dell’unità nazio-nale, del bene comune,del-la res publica e della Patria,come madre di tutti, inlinea con la tradizionerisorgimentale,all’insegnadella continuità tra il perio-do monarchico e quellorepubblicano, pur nonrinunciando alle legittimeaspirazioni valoriali del-l’alternativa istituzionale.All’interno del libro, intel-lettuali, professori univer-sitari, politici, conoscenti,familiari e amici hannoapprofondito la figura del-lo statista monarchico.

G.V.R.

LA NOSTRACOSCIENZACIVICA (2)Religiosità all’Italianadi Paolo Matucci, Pagni-ni Editore, Via A. Baraz-zuoli 4, 50136 Firenze

(tel/fax 055/68.000.74),giugno 2012, pagg. 70,Euro 12,00

L’amico Magg. Genera-le Paolo Matucci conquesto libretto sinteticoed al tempo stessoapprofondito ha datoseguito al 1° volume dal-lo stesso titolo da noi giàrecensito. Il tema è con-troverso e molto impe-gnativo, prendendo lospunto dal vergognosoed inqualificabile nau-fragio della Costa Con-cordia e dall’altrettantovergognoso ed inconce-pibile comportamentodel suo comandanteSchettino. Il comandan-te dopo aver perso tem-po nel rendersi contodella gravità del disastroavvenuto, anziché impar-tire gli ordini necessari,abbandonò la nave sullaquale si trovavano anco-ra l’equipaggio e la mag-gior parte dei passegge-ri a seguito a suo dire diuna caduta fuori bordodovuta all’eccessiva incli-nazione della nave chestava affondando.L’Autore afferma chetale condotta aberrantecostituisce l’ennesimadimostrazione dell’irre-sponsabilità ormai dila-gante, caratterizzata daun’assoluta assenza delsenso del dovere, ac-compagnata da scam-bio di favori, complici-tà, ecc.Secondo la tradizione,infatti, il comandanteaveva il preciso dovere dilasciare la nave per ulti-mo, soltanto dopo chetutti i passeggeri e l’inte-ro equipaggio fossero sta-ti messi in salvo.In passato i comandantiche si erano comportatiin modo diverso furonopuniti in modo esempla-re come il GeneraleUmberto Nobile che peraver abbandonato ilproprio dirigibile in ava-ria sulla banchisa polareed i suoi uomini fu con-dannato e degradato;

trovò poi rifugio in Unio-ne Sovietica ed alla finedella 2^ guerra mondia-le venne utilizzato dalP.C.I.Ben diverso fu il com-portamento di moltiComandanti della nostraRegia Marina, che si ina-bissarono con le loro navidopo aver messo in salvol’intero equipaggio.Secondo l’Autore granparte della responsa-bilità del costante affie-volimento della nostracoscienza civica e del cor-rispondente aumento delpressappochismo, dellatendenza al compromes-so, della rinuncia al com-pimento del propriodovere, dipenderebbedall’eccessiva influenzain Italia della Chiesa Cat-tolica, la quale oltre adinterferire in ambito poli-tico sarebbe eccessiva-mente tollerante nei con-fronti di chi viola le rego-le; ritiene in particolareche la confessione, la qua-le ha come conseguenzala remissione dei peccati,anche di quelli più gravi,contribuisca a questo sta-to di cose.La coscienza civica sareb-be più radicata nei Paesiprotestanti, nei quali levarie confessioni religio-se non si occupano dipolitica e non interferi-scono negativamente nel-la formazione del com-portamento sociale.Secondo recenti studipare che il sentimentoreligioso negli Italiani sistia affievolendo anchein regioni una volta piùlegate ai valori spiritua-li, soprattutto tra le gio-vani generazioni (ma sitratta di un fenomenocomune a tutti i Paesioccidentali).L’autore infine auspicaunmaggior rigore da par-te della Chiesa Cattolicaed in particolare un atteg-giamento più severo sianei confronti del Cleroche dei fedeli.Concordiamo su taleauspicio, ma non siamod’accordo nell’imputarealla Chiesa Cattolica laperdita di dignità, lavigliaccheria e l’affievo-limento della coscien-za civica che affliggonogran parte se non tuttigli abitanti della Terra,a qualsiasi Religioneappartengano, e che so-no frutto della perdita,sempre più in atto, divalori.

G.V.R.

LA NOSTRACOSCIENZACIVICA (3)Badoglio e il SabotinoReati e Pateravegloriadi Paolo Matucci,PagniniEditore, ottobre 2012,pagg. 44, Euro 12,00.

Il Generale Paolo Matuc-ci, con questo terzo volu-metto completa l’opera“La nostra coscienza civi-ca”, a ciò indotto da novi-tà recenti relative a tenta-tivi di convalidare l’inso-stenibile operato di Bado-glio, che devono essereprontamente ed appro-fonditamente contestati alfine di impedire cherimangano come definiti-va ed erronea testimo-nianza a suo favore. Perattenuare le responsabili-tà di Badoglio a Caporet-to è stato sostenuto chenon avrebbe autorizzato ilColonnelloCannoniere adaprire il fuoco di contro-batteria per risparmiaremunizioni secondo pre-sunti ordini del coman-dante in capoGen.Cador-na.Gli si attribuiscono ine-sistenti meriti per la con-quista delMonte Sabotino.In effettiBadoglio fuuomodall’ambizione smisurata,che si avvalse di qualsiasimezzo pur di avvantag-giarsi ai danni di ufficialipiù capaci e meritevoli dilui,dei quali stroncò la car-riera avvalendosi deimez-zi più subdoli e dell’ap-poggio dellamassoneria.IlGeneraleCanevari sostie-ne addirittura che “Perde-re volontariamente la guer-ra - è il sospetto che più siaccredita con un attentoesame dei fatti - per abbat-tere il fascismo e sostituirsia Mussolini è un’idea cheben risponde alla maniacaambizione ed allamentali-tà semplicistica diBadoglio;non importa che poi, giun-to al posto sommo,egli nonsaprà assolutamente cosafare: non essendosi postoassolutamente il problema”.Come infatti è avvenutonel nefasto 8 settembre1943, che portò alla disfat-ta del nostro Esercito edalla caduta della Monar-chia. Seguono brevi consi-derazioni sulla scarsacoscienza critica degli Ita-liani che l’Autore attribui-sce all’eccessiva influenzadella Chiesa Cattolica.

R.V.R.

SILENZIO FUORIORDINANZAEtiopia - El Alameindi Anna Maria Converso,Greco&GrecoEditori,ViaVerona 10 - 20135 Milano(www.grecoegrecoeditori.it),pagg.127, Euro 10,50.

In chiusura del volume la“postfazione”,del giorna-lista e storico LucianoGaribaldi,“Quella ‘nostra’Africa dimenticata”.Un libro che consigliamoa quanti amano la storia ele vicende dell’EsercitoItaliano.

G.V.R.

IL FEUDODI CANDIAStoria e documentidiMassimoPachiè di Can-dia, testo e illustrazioni diGiorgioMedda,Realizza-zione grafica: GraficaM.G., volume di grandeformato, pagine 416.

Il Dr. Massimo Pachiè diCandia, amico dai tempidellaGoliardia,mi eranotoquale eclettico e raffinatoconoscitore di opere d’ar-te, realizzatore di ambien-tazioni, esperto di anti-quariato e, fatto tanto piùapprezzato dai buongustai,produttore di squisito vinoPassito e di Erbaluce.Ora mi ha stupito anchequale storico e araldista,con quest’opera iniziatada mezzo secolo, allorchéfrequentava la Facoltà diGiurisprudenza diTorino,completata con ricerchenegli archivi degli antichipalazzi dei Vescovi diIvrea e in quello di StatodiTorino, sezione di cortee sezione camerale, non-ché in quelli di Candia edi Famiglie nobili, esisten-ti o estinte, della zona.L’Autore ha così portato atermine un’opera monu-mentale che partendo dalterritorio di Candia, cittàdel basso Canavese dellaquale è stato Sindaco, sisviluppa con riferimentoagli ordinamenti, agli sta-tuti, ed ai rapporti tra lacomunità e leNobili fami-glie che fianco a fianco oin successione lo hannoamministrato e governato.L’opera è arricchita daglistemmi a colori, e daglialberi genealogici (in tavo-le di grande formato), deiBirago diVische,Faciano,Galvagno, Gromo, Val-perga diMercenasco,Mor-ra, Signori di Iorio,Pachièdi Candia, Valperga Piat-ti, Provana, Della Valle,Valperga di Mazzè e SanMartino di Vische.Un libro da non perdere

Non è semplice cataloga-re questa nuova operadella nota scrittriceAnnaMaria Converso, divisa indue parti la prima “Etio-pia - La guerra vittoriosa”e la seconda “ElAlamein- L’ultima battaglia”.Nella prima parte dopo unbreve accenno alle sfortu-nate vicende che nel 1885coinvolsero l’Esercito Ita-liano nel continente afri-cano, culminate nel 1896nel disastro di Adua, sientra nel vivo della prepa-razione e dello svolgimen-to della guerra in Etiopia,con le sue varie fasi e vit-torie per dare un Imperoall’Italia.Le vicende stori-che si intrecciano conquel-le personali dell’Autriceche,allora bambina, ripor-ta nel volume parte dellecopiose e interessanti let-tere che dal fronte le scri-veva il padre Lorenzo,Colonnello comandante ilXIV Reggimento Genio.Il libro,nella seconda par-te “El Alamein - L’ultimabattaglia”,contiene la rela-zione trasmessa nel 1966alMinistro dellaDifesa dalpadre dell’Autrice, Gene-rale di Brigata e ultimoComandante del GeniodelXCorpod’Armata chepartecipò alla battaglia diEl Alamein. Un interes-sante documento di carat-tere storico, relativo alperiodo 28 settembre - 7novembre 1942,che ripor-ta la vita e l’attività in queidrammatici giorni,deimili-tari delGenio e delle altreArmi e specialità delnostro Esercito.Il Generale LorenzoCon-verso, poi fatto prigionie-ro ed internato negli Sta-ti Uniti, rifiutò, come spie-gato nel volume, nono-stante vessazioni, di fir-mare collaborazioni earruolamento con gliAmericani per rispettodella propria dignità e delGoverno d’Italia, nonintendendo vestire unadivisa che non fosse quel-la del Regio Esercito Ita-liano.

Page 6: Italia Reale gennaio 2013

13ITALIA REALE - 1/2013

per coloro che amano levicissitudini e la storia diuna delle più belle zonedel Piemonte, che ci ripor-ta in epoche in cui non esi-stevano televisori e fri-goriferi ma nemmeno latremenda ansia, pressio-ne e confusione dei tem-pi moderni.L’opera è stata dottamen-te presentata nel Castellodi San Giorgio Canavesedal Prof.GianSavinoPeneVidari, già Preside dellaFacoltà diGiurisprudenzadiTorino,Professore eme-rito di Storia del DirittoMedioevale e Moderno,Presidente della Deputa-zione Subalpina di StoriaPatria, Membro effettivodell’Accademia delleScienze di Torino e daMonsignor Arrigo Migliogià Vicario Vescovile diIvrea, Vescovo di Iglesiase Vescovo di Ivrea, dal 25febbraio 2012 Arcivesco-vo Metropolita di Caglia-ri, Presidente della Confe-renzaEpiscopale Sarda. Ilfolto pubblico presente halungamente applaudito idue relatori, al pari dellaSig.ra Rita Peiretti che haconcluso la presentazionecon una apprezzata esibi-zione al clavicembalo.

G.V.R.

A TAVOLA NELRISORGIMENTOAvvenimenti passionianeddoti e ricette che han-no riunito gli Italiani e lagrande cucina nazionaledi Elma Schena eAdrianoRavera, Priuli & VerluccaEditori (Via Masero 55,10010Scarmagno (Torino),C.P.269 - 10015 Ivrea (Tori-no), tel. 0125/71.22.66, fax0125/71.28.07), pagg. 301.

Un libro dal contenutooriginale, spiritoso che rie-voca in modo semplice emai ridondante né enfati-co le vicende che porta-rono al nostro Risorgi-mento ed al contempo lacucina di tutte le regioniitaliane coinvolte nellevicende patriottiche, poli-tiche e militari di quellostraordinario periodo.Si può dire che l’Unità ita-liana si realizzò gradata-mente e contemporanea-mente alla diffusione del-la conoscenza della stra-ordinaria cucina di tutte

le nostre regioni le cuiricette (ben 120) si richia-mano volta a volta allaculinaria di corte (in pri-mis quella Sabauda maanche quella Borbonica)a quella della grande bor-ghesia, fino a quella piùsemplice e schietta di ori-gine popolare. Così i pie-montesi poterono cono-scere e apprezzare tra l’al-tro la bontà dei macche-roni e della pizza ed imeridionali quella deirisotti e della selvagginadelle Alpi.Certo si rimane esterre-fatti di fronte alla ric-chezza ed all’ampiezza dicerti menù e si apprezzail passaggio dal servizioalla francese, ove le innu-merevoli vivande troneg-giavano tutte insieme sul-le tavole riccamenteimbandite, al servizio allarussa dove invece le por-tate venivano servite insuccessione.Dobbiamo anche dareatto agli Italiani di allorache se erano primi a tavo-la lo erano ancor di più suicampi di battaglia.In particolare gli autorirendono onore ai grandicuochi di Casa SavoiaFrancesco Chapusot eGiovanniVialardi,nonchéai “monzù” di Casa Bor-bone e soprattutto a Pal-legrino Artusi che sepperiunire gli Italiani attornoalla tavola nazionale.Dobbiamo dare atto agliAutori di aver realizzatoun’opera che ha consen-tito oltre all’esposizioneparticolareggiata dellanostra cucina di rievoca-re i fatti che diedero vitaal nostro Risorgimento inmodo facile e piacevole.

G.V.R.

GLI ARCANIDEL PORTALEDELLO ZODIACOUn viaggio Alchemicoalla scoperta del Segretonascosto nella Sacra diSan Michele - Il messag-gio delle costellazioni edello Zodiaco -Roberto ChiaramonteEditore, Via N. Sauro 1110093 Collegno (TO), tel.011/78.19.83, 36 carte for-mato 6,5 x 12,3 cm, conlibretto di istruzioni, pagg.46, Euro 25,00.

L’arcana simbologia rap-presentata dalle immagi-ni scolpite nel Portale del-lo Zodiaco della Sacra diSanMichele è stata ripro-dotta in un mazzo costi-tuito da 36 carte suddivi-se inArcani, Segni zodia-cali e Costellazioni.Si tratta di immaginiermetiche scolpite dalmaestroNicolao:gliArca-ni rappresentano gliArchetipi del processo ditrasformazione, i segniZodiacali identificano lecaratteristiche delle ope-razioni e le Costellazionideterminano il risultatodelle azioni.Il libretto d’istruzioni con-sente la comprensione delsignificato recondito del-le singole scritture , chealtrimenti resterebbeincomprensibile.

G.V.R.

LA SACRADI SAN MICHELEDI SUSAUn viaggio Alchemicoalla scoperta del Segretonascosto nel Portale del-lo Zodiaco - Il messaggiodelle costellazioni -di Alessandro Turinetti diPriero, Roberto Chiara-monte Editore,Via N.Sau-ro 44 - 10093 Collegno(TO), tel. 011/78.19.83,pagg. 181, Euro 25.00.

Si tratta di un libro dalcontenuto originale dedi-cato allo straordinariomonumento rappresenta-to dalla famosa Sacracostruita sulla vetta delMonte Pirchiriano, all’im-bocco dellaValle di Susa.Il valido Autore è ildiscendente del Marche-se Demetrio, uno dei capideiMoti del 1821,dai qua-li prese l’avvio il nostroRisorgimento.Il volume è dedicato alladescrizione particolareg-giata della Sacra con par-ticolare riferimento al Por-tale dello Zodiaco, all’ar-cana simbologia rappre-sentata dalle immaginiscolpite sui capitelli e suglistipiti.L’accurata riproduzionefotografica ha consentitodi approfondire e mette-re in luce i molteplici rife-rimenti ai miti, al simbo-lismo alchemico ed alla

mitologia greca, all’astro-nomia, alle Costellazioni,all’ermetismo ed alla spi-ritualità. Un’opera pode-rosa, pur nella sua sinte-ticità, che consente al let-tore di comprenderne ireconditi significati a dif-ferenza dei semplici visi-tatori della domenica.Lo storicoMarcheseAles-sandroTurinetti di Prieroattraverso complesse ricer-che più che ventennali,grazie anche alla vastitàdei suoi studi e delle sueconoscenze ha messo inevidenza il significato piùprofondo e recondito delmonumento che al pari dialtre insigni opere dell’in-gegno umano realizza unavisione di unità proiettataverso l’infinito.L’opera è arricchita danumerose e belle illustra-zioni.

G.V.R.

TESTONADAL CONVENTOALLAPARROCCHIAVicende poco note di unatrasformazione sofferta(1866-1880)di Marco Marchetti,Roberto ChiaramonteEditore,Via N. Sauro 44 -10093 Collegno (TO), tel.011/78.19.83, pagg. 72,Euro 10,00.

L’autore nell’effettuarel’inventario della notevo-le Biblioteca Parrocchia-le di S. Maria di Testona,indagando negli archivi èvenuto a conoscenza divicende che meritano diessere ricordate.La biblioteca parrocchia-le altro non era che quel-la del soppresso Conven-to dei Cappuccini.Nella seconda metà delXIX Secolo il governopiemontese era dominatoda politici liberali di ten-denza anticlericale i qua-li si proponevano di sba-razzarsi del potere tem-porale della Chiesa Cat-tolica o quanto meno diridimensionarlo.In un primo tempo ilGoverno Cavour con lalegge Rattazzi del maggio1855 soppresse numerosiOrdini e Corporazionireligiose (i Gesuiti eranogià stati colpiti in prece-

denza) ritenuti privi di uti-lità sociale, confiscando-ne i beni.Nonostante talu-ne limitazioni i Cappucci-ni poterono proseguire laloro benefica attività.Successivamente nelluglio 1866 entrò in vigo-re la legge di soppressio-ne generale che elimina-va indistintamente tutte leCongregazioni religiose,obbligando tutti i religio-si ad abbandonare l’abitodei rispettivi Ordini,sgombrando al contempoentro la fine di quell’an-no i conventi e le case nel-le quali abitavano eimpossessandosi di tutti iloro beni.Unica eccezione consen-tita qualora la comunitàavesse svolto attività stret-tamente religiosa in unedificio destinato al culto.Così avvenne a Testona: iCappuccini ordinati sacer-doti, lasciato il saio indos-sarono la tonaca dei pre-ti secolari.Il Comune di Testonaottenne dallo Stato che laChiesa, il convento ed ilgiardino gli fossero asse-gnati dietro pagamentodi un canone annuo diLire 288 e con l’obbligo didestinare gli edifici agli usiprevisti dalla legge.Nel giugno 1871 alcuniconsiglieri comunali pro-gettarono la costituzionedi un Collegio denomina-to Istituto NormaleAgri-colo di Testona, da inse-diare nei locali del con-vento al fine di istruirenell’arte agricola un cen-tinaio di ragazzi di mise-ra condizione; in tal modosi sarebbe ottenuto l’ul-teriore scopo di allonta-nare i Cappuccini super-stiti. Il collegio poi vennetrasformato in carcereminorile. Per evitare l’or-mai imminente definitivaespulsione dei pochi Cap-puccini rimasti e la chiu-sura della Chiesa, cose allequali gli abitanti diTesto-na erano contrari, venneproposto che la Chiesa edi pochi locali rimasti aisacerdoti fossero eretti inParrocchia.Si opposero a tale pro-getto sia il Sindaco diMoncalieri, noto anticle-ricale, che il Parroco diMoncalieri, preoccupatodella riduzione dei suoiintroiti.Dopo varie diatribe sigiunse all’erezione dellanuova parrocchia diTesto-na che entrò in possessooltre che della Chiesa, divari locali, e dell’orto ogiardino.Nel frattempo l’IstitutoAgricolo, trasformato incarcereminorile per di piùfunestato da alcuni annida un’epidemia di con-giuntivite granulosa e obe-rato di debiti, venne chiu-

so dall’autorità; i minorisani vennero trasferiti alRiformatorio di BoscoMarengo, quelli amma-lati, assai numerosi,all’OspedaleOftalmico diTorino.Questa pubblicazione èstata sponsorizzata dal-l’Editore Roberto Chia-ramonte al fine di ricor-dare la memoria di unSacerdote eccezionale,Don Ferruccio Cottino,terzo parroco di Testona.

Paolo Matucci

LA CONQUISTADEL SABOTINOdiMarcoCimmino,Libre-ria EditriceGoriziana,ViaVerdi 67 - 34170 Gorizia(tel. 0481/33776 - www.leg.it), pagg. 152, E. 18,00.

Si tratta di un’elegantepubblicazione corredatada rare fotografie. Il testoriporta la vicenda dei vanisanguinosi assalti contro ilSabotino nel 1915 e del-l’attacco decisivo dell’8agosto 1916 che espugnòilmonte,a nord diGorizia,che costituiva unodei pila-stri difensivi austriaci del-la città.Vi sono descrizio-ni dettagliatissime deimovimenti dei singolireparti, anche austriaci,nelle varie fasi dell’azione.Il libro risulta apprezza-bile per molti versi edappare chiara l’intenzio-ne dell’autore di far pesa-re, oltre ogni limite, i meri-ti che Pietro Badoglioavrebbe acquisito sulSabotino,Meriti che, se cifurono non ebbero natu-ra tale da consentire digiungere alla gloriosa apo-teosi che,del resto,era sta-ta accreditata sin dall’ini-zio. Si tratta quindi di untentativo di far riemerge-re un po’ il Badoglio; delquale non vengono igno-rate dall’autore, generica-mente, le responsabilità diCaporetto.Il libro riconosce il meritodel Generale Montuori,Comandante della 4^ Di-visione, di aver ripreso efatto approvare dai co-mandi superiori,nella pri-ma metà del novembre1915, l’idea delle trinceeparallele, per consentirealle fanterie di avvicinar-

(segue a pag. 14)

Page 7: Italia Reale gennaio 2013

14 ITALIA REALE - 1/2013

si alle postazioni nemichesenza esporsi al micidialefuoco delle mitraglie.E qua emerge PietroBadoglio,Tenente Colon-nello, che, subodorata laghiotta opportunità ini-zia la sua ascesa che loporterà in poco più di unanno al grado di Genera-le di Corpo d’Armata alcomando del XXVIICorpo d’Armata avanti aTolmino e sulla Bainsiz-za. Anormale e ingiusti-ficata accelerazione,foriera di guai, per lamancata ragionevoleesperienza di vari gradi,a prescindere dalle notecarenti qualità di fondo.Vi sono autorevoli testi-monianze specifiche,ignorate da Cimmino, cheinvece ci fa capire comeil progredire di Badogliosia giustificato dai suoigrandi meriti. Badoglioarriva alla 4^ Div., edassume la carica di capodi S.M., il 29 novembre1915. Nel febbraio 1916Montuori lo incarica diseguire l’esecuzione dilavori, che erano iniziatia metà dicembre sotto ladirezione del Maggioredel Genio VincenzoCarotenuto. Ad occhioesperto non può sfuggirela pretestuosità di taledecisione presa al soloscopo di dare anormalerilievo all’azione delBadoglio, poiché lo stes-so, considerata la caricacoperta, era già nellemigliori condizioni perseguire i lavori senza tur-bare gli assetti gerarchi-ci; e non è chiaro che finefece proprio la suddettacarica di capo di S.M.,poiché seguirono prov-vedimenti assolutamenteanormali. Badoglio chie-se ed ottenne il comandodel 74° Rgt. Ftr. - coman-do che durò dal 27 feb-braio al 16 aprile 1916 - ilche gli consentì di dispor-re di uomini a volontà.Cifu certamente attrito coni comandanti titolari, inparticolare con il Magg.Carotenuto; il che è ripor-tato anche da Cimmino.L’autore pone in risaltoche Badoglio si dedicò allavoro con eccezionalezelo e perizia: su questoconcordiamo. Aggiungeche a Badoglio va sen-z’altro il merito di averbrillantemente messo inpratica il progetto origi-nario, adattandolo a tut-to il campo di battaglia.Ci sembra, col senno dipoi, che tale affermazio-ne debba essere riferitasolo alla linea previstaper l’attacco alla quotapiù alta del monte. E qual’autore cita Carotenuto

come colui che aveva ste-so il progetto, e che ter-minò i lavori di sterro.Anche quest’ultima affer-mazione resta dubbia seè vero che lo stesso Caro-tenuto fu sostituito dalMagg. Nastasi. In aprileinfatti il 74° Ftr. venneavvicendato al 139° Rgt.Ftr. (Brg. Bari - Gen.Caviglia) e Badoglio, permantenere il controllodelle operazioni di… sca-vo, fu nominato coman-dante del 139°. Unadimostrazione di sensa-tezza, dice Cimmino, allu-dendo alla continuità del-l’azione, ignorando che ivincoli di comando nonpossono essere sottopo-sti a tali manipolazioni.Il Gen. Caviglia espressel’opinione che il Magg.Nastasi, incaricato del139°, era perfettamente ingrado di far proseguire ilavori: a Nastasi si devel’ultima trincea e ciò lodice anche Cimmino.Il 15 maggio 1916 ci ful’attacco austriaco sugliAltipiani, la Strafexpedi-tion, e sul Sabotino rima-se la Brg. Toscana della45^Divisione (Gen.Ven-turi). Dice Cimmino cheBadoglio in quei giornivisse numerosi cambia-menti destinati a segnar-ne la carriera.Passò infat-ti alla 45^ Div. Per rima-nere a capo dell’alto Sabo-tino: era già stato pro-mosso Colonnello.Cimmino a pag. 43 tental’affondo affiancandoBadoglio a Montuori:avrebbero assieme imma-ginato l’assalto al Saboti-no con il nuovo metodo.Su tale versione, pro-Badoglio, non nuova, esi-stono inesattezze, come cidicono ad es. Pieri eRochat nel loro libro suBadoglio. Infatti Badogliogiunse alla 4^ Div. il 29novembre 1915,mentre ilpiano Montuori era giàstato approvato nella pri-ma decade dello stessomese. Cimmino da poidefinitivamente per scon-tato che l’idea del supe-ramento dell’assalto alloscoperto sia parto delBadoglio e ci inizia alprincipio della “conce-zione badogliana dellacondotta della guerra”.Francamente una novitànon rilevata fino ad oggi.Le cui conseguenze deci-sive, ci informa ancoraCimmino, si videro inmaniera assai più eviden-te quando Badoglio, dopoCaporetto, fu elevato alvice comando dell’eserci-to. Il che a noi non risul-ta affatto.Tornando all’agosto 1916Badoglio ottenne ilcomando della primacolonna esautorandoancora i comandanti natu-rali. Dice Cimmino checiò fu cosa saggia per

Domenico Giglio

LA “TRILOGIA”DI DOMENICO FISICHELLA

Quando nel luglio del1995, edito da Val-

lecchi, uscì un piccololibro“Elogio dellaMonar-chia” del ProfessoreDomenico Fisichella,grande fu la sorpresa perquesto titolo, prima anco-ra del suo contenuto, per-ché da quasi trenta anniin Italia non si parlavapiù in libri di Monarchia,come se la stessa non fos-se mai esistita e che dal 2giugno 1946 una pietratombale fosse stata cala-ta su questa istituzione,impersonata dalla mille-naria Casata dei Savoia,anche per la scomparsanel 1972 dell’unico parti-to politico che alla stessasi richiamava.

“Habent sua fata libelli”(anche i piccoli libri han-no una loro fortuna) percui dato il successo avutoe l’interesse suscitato, nel1999, editore Marco, uscìuna nuova edizione, arric-chita da una significativapremessa, datata 4 marzo1999, sottolineando chedetta data ricordava il151° anniversario delloStatuto Albertino, e daun’appendice nella qualeera riportato l’articolo diLuigi Einaudi, pubblicatosul numero del 24maggio

1946 del quotidiano“L’Opinione”, alla vigiliadel voto referendario, daltitolo inequivocabile“Per-ché voterò per la Monar-chia”.

Passati gli anni, nell’ap-prossimarsi del 150°anniversario della pro-clamazione del Regnod’Italia, nel luglio 2010,usciva, edito da Carocci,un nuovo libro diDome-nica Fisichella, dal fasci-noso titolo “Il miracolodel Risorgimento” sot-totitolo “La formazionedell’Italia Unita”, dalcontenuto rigidamentestorico, dove, dopo unarigorosa analisi della sto-ria degli Italiani, dalmedioevo al XVIII seco-lo, passando dalle Signo-rie, al Rinascimento edal secolo dei “lumi”, sispiegava sia il ruolo avu-to anche prima delRisorgimento, da CasaSavoia, e dal 1848 daCarlo Alberto, con Sta-tuto, adozione delTrico-lore, guerra all’Austria,sia pure sfortunata, ecome nel giro di dueanni, dall’inizio dellaSeconda Guerra d’Indi-pendenza il 29 aprile del1859 al 17 marzo 1861,proclamazione di Vitto-rio Emanuele II, Red’Italia, si era compiutoil più grande evento del-la storia d’Italia, dopoquasi 1400 anni dallacaduta dell’ImperoRomano d’Occidente.

Ora con “Dal Risorgi-mento al Fascismo”, editoda Carocci, Fisichellacompleta la trilogia indi-spensabile per chi oggivoglia riproporre il pro-blema istituzionale nella

sua formamonarchica. Inun periodo in cui si pub-blicano libri di tanti stori-ci improvvisati, il libro delProfessore Fisichella,maititolo accademico fu piùappropriato, si pone inuna posizione di assolutascientificità ed obiettività,dove le convinzionimonarchiche dell’Autore,sono corroborate e docu-mentate dai fatti ed han-no una struttura raziona-le, ben lontana dal senti-mentalismo, sia pure nobi-le e degno del massimorispetto,attribuito in gene-re ai monarchici italiani.Nell’analisi del sessan-tennio che va dal 1861 al1922, nulla è tralasciato,dalla situazione dell’Eu-ropa ed i relativi confron-ti con le altre potenzeeuropee ai dati statisticiattestanti i progressi delgiovane Regno nei varisettori, all’esame delle isti-tuzioni rappresentative,dal Parlamento alla stes-saMonarchia, senza tace-re le crisi dell’ultimodecennio del XIX secoloe le conseguenze del-l’astensionismo dei catto-lici terminato solo con leelezioni politiche del 1913,nonché le vicende dellanostra politica estera,coloniale e sociale con ilsorgere e diffondersi di

ideologie emovimenti checaratterizzarono gli annia cavallo tra la fine del-l’Ottocento e l’inizio delNovecento per giungereinfine, dopo la pur vitto-riosaGuerra 1915-1918,aldrammatico triennio1919-1922.

Di questo periodo, carat-terizzato nel Parlamen-to, dall’emergere dei par-titi di massa socialista epopolare, quest’ultimoappena nato ad opera didon Luigi Sturzo, pre-senza favorita dall’ado-zione del sistema eletto-rale proporzionale, uni-tamente al suffragio uni-versalemaschile, già con-cesso da Giolitti nel1912, e nel Paese dal-l’esplosione della vio-lenza da parte della sini-stra, Fisichella rileva daun lato la debolezza del-lo Stato liberale e dal-l’altro le responsabilitàenormi che gravano suidue partiti di massa (ilPartito comunista nac-que solo nel 1921 da unascissione del Partitosocialista) che consenti-rono entrambe ad unmovimento, il Fascismo,nato nel marzo 1919, icui inizi stentati ed elet-toralmente irrilevantinon facevano prevedereun grande avvenire, didiventare invece il prin-cipale avversario dellaviolenza socialista, e diacquisire così un ruoloben superiore alla suaforza parlamentare e dipermettere al suo capo,Mussolini, di arrivarelegalmente al potere.

mantenere la necessariacontinuità: non certa-mente quella che riguar-dava il comando degliuomini. L’assalto finale,nel settore della primacolonna verso l’alto Sabo-tino, fu condotto dalMagg. Pecorini del 78°Ftr.; assalto ben guidatoper cui il Pecorini fu pro-mossoTen.Col. per meri-ti di guerra, per poi scom-parire. Badoglio seguìl’azione, a noi risulta dalsuo osservatorio a circadue chilometri, interve-nendo, come ci dice Cim-mino, almeno un paio divolte per inviare rinforzi.L’altra colonna d’attaccoverso il basso Sabotino

(Gen. Gagliani poi sosti-tuito dal Gen. De Bono)trovò maggiori difficoltà.Dopo la conquista dellacima da parte della suacolonna, risulta a noi,Badoglio ritenendo esau-rito il suo compito abban-donò d’iniziativa ilcomando. Il Gen. Ventu-ri voleva sottoporlo a giu-dizio; Cimmino tace sul-l’argomento. Badoglioconseguì invece una ulte-riore promozione per ini-ziativa del comandantedel corpo d’armata Gen.Capello. Riepilogandovediamo inizialmente unBadoglio impegnatissimonel far proseguire i lavo-ri di scavo, che potevano

essere, come del resto inultima analisi sarà stato,eseguiti sotto la guida diun Ufficiale superiore.Nella fase di attacco verae propria non ci risultache Badoglio abbia acqui-sito particolari meriti.La verità vera traspare ineffetti anche dalle righedello stesso testo di Mar-co Cimmino, che inserisceaffermazioni nel tentati-vo di accreditare meriti aBadoglio; meriti che nonesistono, almeno nellamisura che si cerca di farrisaltare, con una certaenfasi ma con insufficien-te convinzione per l’as-senza di fatti concreti sucui basarli. �

SOSTAIN LIBRERIA

(da pag. 13)

Le pagine dell’ultimocapitolo del libro,dal tito-lo “Nessuno immaginavanel 1922”per la loro chia-rezza didascalica e per laloro rigorosa e spietataelencazione delle reci-proche responsabilitàdovrebbero essere lette,rilette emeditate come untesto di studio, perchédopo novanta anni non siripetano errori e colpe.�