(ITA Buddhismo-Buddismo) Insegnamenti Tendai

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Insegnamenti Tendai

L'intento di Chih-i, relativamente alla pratica religiosa, è quello di offrire uninsegnamento che conduca a discernere e a vivere la Realtà ultima di tutti i fenomeni nellaprospettiva della tradizione mahayana. In termini di verità egli formula pertanto la dottrinadell' unità delle tre verità (giapp.: ennyu no santai), cui si accompagna una pratica meditativo-conoscitiva universale (caratterizzata dalla liberazione dalle tre illusioni e dalla conquista delletre saggezze), e propone poi, in termini più direttamente esperienziali, il metodo delle diecicontemplazioni in dieci modi, che rappresenta una attualizzazione e una articolazione delladottrina delle tre verità, differenziata a seconda delle opportunità e del livello dei praticanti.

Il centro della pratica è rappresentato dall'ichinen sanzen, la cui realizzazioneesperienziale viene ad essere il vissuto della verità della Via di mezzo.

In entrambe le vie proposte possiamo vedere applicato lo schema del tetralemma: veritàdella esistenza provvisoria e convenzionale, verità del vuoto, simultanea affermazione esimultanea negazione delle due, nella prima; osservazione della mente in quattro fasi, nellaseconda.

Infine, va sempre ricordato che quanto è detto per la meditazione formale può e devetrovare applicazione in ogni altro momento e circostanza dell'esperienza.

A. Triplice contemplazione in una mente e liberazione dalle illusioni

Questo metodo porta il praticante ad afferrare l'unificazione delle tre Verità, ossia la Viadi mezzo, eliminando le tre categorie di illusioni e consentendogli quindi di acquisire le tresaggezze.

Le illusioni impediscono di vedere gli aspetti di unità, di molteplicità e di interdipendenzadel reale e sono eliminabili attraverso una triplice pratica meditativa che conduce allapercezione della non-sostanzialità, della provvisorietà o molteplicità, della Via di mezzo, a cuicorrisponde la realizzazione dei relativi livelli di sapienza, con conseguente trasformazionedelle illusioni in fattori di illuminazione.

Tale pratica può essere dapprima (dottrina distinta) effettuata in maniera graduale edistinta, in una successione dei tre momenti separati. Tuttavia, per più profondamenteadeguarsi a quella che è la vera natura dei fenomeni (che sono né esistenti né non-esistenti),le tre meditazioni andranno praticate integralmente e simultaneamente in modo che risultinointerfuse (dottrina completa). La visione nella calma da parte di un pensiero purificato dadualismi e attaccamenti, motivato alla salvezza di tutti gli esseri senzienti, illuminato dallaconsapevolezza della Via di mezzo come realizzazione simultanea delle tre verità, capace dicontemplare la Legge mistica (Dharma) nella molteplicità dei fenomeni, caratterizza lospecifico stato di coscienza della mente mahayana. Anche nell'insegnamento del buddhismodel Sud troviamo non solo la pratica del discernimento preceduto dalla calma e quella dellacalma preceduta dal discernimento, ma anche una terza via di pratica che sviluppa insiemesamata e vipasyana: essa rimane tuttavia poco più che enunciata, mentre nel "nuovotestamento" mahayana l'unione di calma e discernimento viene ad assumere un diversosignificato e un'accresciuta importanza. Nei sutra e nei trattati essa è, infatti, costantementesottolineata e, con molteplici metafore e paragoni, viene affermata l'inefficacia dell'una praticasenza l'altra: la calma è come una stanza chiusa, che consente alla lampada del discernimentodi risplendere tranquillamente, al riparo dai venti; per tagliare delle canne esse devono essereprima afferrate e poi tagliate con rapida azione; per sradicare un albero piantato solidamenteprima lo si scuote e poi lo si sradica; per lavare un vestito sporco si userà prima acqua ecenere [liscivia] e poi acqua pura; prima si legge e si recita un testo e poi il significato arriva;un guerriero si munisce di corazza e di asta e poi affronta il nemico.

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Corrispondendo alle 3 nescienze (delle tre verità), le illusioni sono distinte in tre tipi evengono così suddivise:

1. Illusioni derivanti da:1.1. False visioni (erronee percezioni della realtà) quali:1.1.1. l'ego esiste indipendentemente dai processi fisici e mentali che costituiscono la vita;1.1.2. l'ego (la vita) viene totalmente distrutta con la morte o, al contrario, persiste immutatodopo la morte;1.1.3. mancanza di riconoscimento della legge di causa ed effetto;1.1.4. pregiudizi e attaccamenti alle visioni erronee;1.1.5. erronea valutazione delle pratiche religiose e dei precetti da rispettare per conseguirel'illuminazione.

1.2. Emozioni (che ingannano, velano la mente e accompagnano le false visioni):1.2.1. attaccamento;1.2.2. avversione;1.2.3. torpore;1.2.4. irrequietezza;1.2.5. dubbio.

Da queste a) deriva declino fisico e spirituale degli esseri umani, che b) comporta unavita disordinata, la quale, a sua volta, c) produce disordine sociale e ambientale.

2. Illusioni innumerevoli come granelli di sabbia o particelle di polvere (o illusione dellauniformità dei fenomeni): impediscono di vedere le differenze degli esseri che il bodhisattvadesidera salvare, differenze che richiedono di padroneggiare innumerevoli (come i granelli,etc.) mezzi idonei.

3. Illusioni derivanti dall'ignoranza fondamentale (skr.: avidya): impediscono lacomprensione della verità della Via di mezzo.

Contemplare le verità e sradicare le illusioni è un processo unitario in cui solodidatticamente possiamo distinguere un prima e un dopo, un mezzo e un fine.

"Ennyu sandai" e "Isshin sangan"

Tre Verità Tre illusioni Tre meditazioni Tre saggezze

verità della non-sostanzialità (giapp.kutai)

di visioni epensieri

contemplazione delvuoto di tutte leesistenze, che conducedalla molteplicità allavacuità

degli uomini dei due veicoli[consistente nella conoscenzatrascendentale (onniscienzaolistica) degli aspetti generalidella realtà fenomenica]

verità dellaprovvisorietà (giapp.ketai)

relative alledifferenti vie disalvezza

contemplazione dellatransitorietà oprovvisorietà di tutte leesistenze, che conducedalla vacuità allamolteplicità

del bodhisattva [consistentenella conoscenzatrascendentale (onniscienzadiscriminante) degli aspettiindividuali della realtàfenomenica]

verità della Via dimezzo (giapp.chutai)

da ignoranzatrascendentale

meditazione checontempla insieme idue aspetti precedentie conduce alla Via dimezzo

dei buddha [consistente nellaconoscenza trascendentale(onniscienza totale) degliaspetti generali e individualidella realtà fenomenica e dellaVerità ultima che la permea]

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B. Dieci contemplazioni in dieci modi.

La pratica di calma e discernimento viene realizzata attraverso la contemplazione di 10oggetti fatta da 10 diversi punti di vista o modi.

I 10 modi sono ordinati in ordine decrescente di difficoltà, relativamente alla capacità delpraticante, offrendo il primo (il più elevato) la più diretta realizzazione della Verità ultima o delvero aspetto della vita. I praticanti di minore capacità svolgono la meditazione portandosi allivello per loro più adeguato. Ovviamente, poiché la pratica ha una sua particolare dinamica, èopportuno che il meditante controlli costantemente il livello a cui si sente più adeguato.

I 10 oggetti sono, in certo modo, equivalenti e vengono scelti a seconda delle opportunitàche le circostanze suggeriscono.

Nella figura abbiamo voluto offrire una presentazione grafica inedita delle 100 possibilirelazioni tra modi e oggetti (realizzazione grafica a cura di Raffaele Settembre e GianlucaStamerra). I quadratini disposti in verticale rappresentando i modi (intensità del colorecrescente con il livello) e quelli in orizzontale gli oggetti (colore uniforme a indicarnel'equivalenza). Portando il cursore su uno qualsiasi dei modi si osservi come esso può collegarsi(o contemplare) ciascuno dei 10 oggetti, il che, ovviamente, vale per tutti i modi.

Poiché, nella figura, modi e oggetti sono descritti molto sinteticamente diamo qui diseguito una descrizione più ampia.

MODI:

1) visione continua della Realtà ultima, cioè visione dei 3000 mondi in un singolomomento della vita o della mente (ichinen sanzen), il che può esprimersi anche nei terminidell'unità delle tre verità o della triplice contemplazione in una mente. Applicando tale modoalla contemplazione della mente o del respiro (oggetto 1), si pratica l'osservazione in 4 fasi. Ilsignificato è di realizzare che l'intero universo sia contenuto in un semplice pensiero e che ilpensiero permea il mondo; unione con tutti coloro che sono in meditazione/preghiera, unionecol respiro del mondo. Esortazione tradizionale: "contemplate le verità misteriose".

2) Poiché si accede a questo livello se non è stato possibile conseguire risultati col primo,il praticante riconoscerà le sue insufficienze nella pratica della compassione; si ha lariaffermazione dei voti del bodhisattva (risveglio della mente che aspira all'illuminazione di tuttigli esseri senzienti): "conservate in voi un cuore misericordioso".

3) Equilibrio tra concentrazione e saggezza, calma e visione profonda, secondol'insegnamento Tendai dell'unità di shamatha e vipashyana: "mantenete sempre tranquillo ilvostro cuore".

4) Liberazione dagli attaccamenti: "siate sempre liberi da ogni attaccamento".

5) Corretto giudizio su ciò che conduce alla illuminazione e su ciò che è di ostacolo, su ciòche è bene e su ciò che è male: "discernete il cammino che vi porta alla verità da quello cheinvece rappresenta un ostacolo".

6) Fare un uso appropriato dei 37 fattori di illuminazione, coltivando quelli checontribuiscono a far avanzare verso l'obiettivo: "praticate ciò che vi fa progredire".

7) Eliminare gli ostacoli (impedimenti) all'illuminazione con la contemplazione delle 6paramita: "eliminate gli ostacoli".

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8) Corretta valutazione del proprio livello di sviluppo spirituale: "rendetevi conto dellivello raggiunto".

9) Conservare una mente tranquilla e indisturbata sia nelle situazioni favorevoli che inquelle avverse, nel successo e nella disgrazia: "mantenetevi nella pace sopportando le cosespiacevoli".

10) Non-attaccamento alle pratiche religiose ricordando che anch'esse sono upaya:"eliminate ogni attaccamento [anche alle pratiche religiose]".

OGGETTI:

1) Mondo fenomenico, inclusi la mente e il corpo; l'effettivo mondo quotidiano.

2) Mondo delle contaminazioni o dei desideri che disturbano e inquinano la mente; statodi agitazione (che può produrre le malattie di cui al punto 3).

3) Malattie del corpo.

4) Manifestazioni del karma, riemergere del rimosso: le malattie del punto 3 possonofavorirne la presa di coscienza.

5) Azione di "spiriti malvagi" ovvero ostacoli alla concentrazione e all'illuminazione ancorapresenti.

6) pericoli specifici della pratica (come l'attaccamento a essa), presenza di fattori didistrazione

7) visioni erronee

8) arroganza e orgoglio del proprio progresso spirituale

9) errori e illusioni propri dei due sentieri (sravaka e pratyekabuddha), che possonocomportare attaccamento alla Vacuità astratta, individualismo e saggezza senza compassione.

10) errori e illusioni propri del sentiero del bodhisattva, che possono comportaredimenticanza della Vacuità, un eccessivo coinvolgimento nell'azione o attivismo, compassionesenza saggezza.

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