IT 04 11 012 019 - vigorligornetto.ch · sempre la Antenen (6.69 m nel 1974), lo scorso ... perché...

5
illustrazione illustrazione TICINESE TICINESE www.illustrazione.ch N.4 - 1 MAGGIO 2011 RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA WEB App, quasi sconosciute ESCURSIONI I rituali della montagna

Transcript of IT 04 11 012 019 - vigorligornetto.ch · sempre la Antenen (6.69 m nel 1974), lo scorso ... perché...

illustrazioneillustrazioneTICINESETICINESE

www.illustrazione.ch

N.4 - 1 MAGGIO 2011 RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA

WEB App, quasi sconosciute

ESCURSIONI I rituali della montagna

12 ILLUSTRAZIONE TICINESE 04-11

ritratto

13ILLUSTRAZIONE TICINESE 04-11

Facendo un balzo di quarant’anni a ritroso, troviamo Fabrizio Pusterla, soprannominato “Freccia”, aggiu-dicarsi il premio di miglior sportivo

ticinese 1970, anche per aver vinto il Weltklasse di Zurigo stabilendo, 16enne, il secondo tempo mondiale di allora nei 100 metri, di 10 secondi e 2 decimi. Lo stesso premio che nel 2010 si è vista assegna-re la figlia Irene Pusterla, soprannominata “Ca-valletta”, per il grande balzo nella storia dell’atle-tica svizzera, quando a Lugano, il 17 luglio 2010, ha saltato la lunghezza di metri 6.76 superando il precedente record di Meta Antenen (6.73 m), che risaliva al 1971.Irene Pusterla, ha inoltre stabilito il record sviz-zero nelle gare al coperto con 6.71 m, superando sempre la Antenen (6.69 m nel 1974), lo scorso 5 marzo a Parigi.

Il fotografo Gabriele ed io incontriamo l’atleta di

punta della Società Atletica VIGOR Ligornetto, nella casa in cui vive con mamma Cinzia, papà Fabrizio, il fratello Simone e il cane Cecco, che al nostro arrivo ci accoglie in modo olfattivo. Superato il minuzioso controllo da parte di Cec-co, ha inizio il colloquio con Irene, in un salotto di casa caratterizzato dalla presenza di numerosi trofei e medaglie.

Traendo spunto dagli studi in psicologia che Irene sta compiendo all’Università di Losanna, le chiedo se si consideri una ra-gazza introversa o estroversa, razionale, sentimentale, intuitiva o sensoriale…“Sono una ragazza piuttosto introversa, riservata, certamente agisco in modo razionale, riflettendo su quello che faccio. Da piccola ero un po’ un maschiaccio, stavo mol-to coi ragazzi, giocare con le bambole non mi è mai appartenuto, preferivo invece divertirmi in un campo di calcio”.

Ventitré anni a giugno, Irene Pusterla è assurta agli onori della cronaca sportiva per aver superato, a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro, due record sportivi che invece parevano sigillati nel tempo. L’abbiamo incontrata a Ligornetto, punto di parten-za della sua scalata ai vertici nazionali e - si spera - internazio-nali della disciplina del salto in lungo.testo Marco Ortelli - [email protected] Ti-Press/Gabriele Putzu

guardatecome vola

>

14 ILLUSTRAZIONE TICINESE 04-11

ritratto

15ILLUSTRAZIONE TICINESE 04-11

mi sono confrontata con vari problemi, tra i qua-li quelli legato ai miei cambiamenti corporei. Se prima il mio rapporto peso-altezza era perfetto per cui potevo correre e saltare con facilità, in seguito vi è stato un completo riassestamento fi-sico. Per fare un esempio, pensando al salto in lungo, dal 2004 al 2006 per due anni l’ho messo in secondo piano, perché non andavo oltre i metri 5.50 rispetto al mio personale che si attestava sui metri 5.80. In quella circostanza è stato impor-tante avere accanto un allenatore come il mio. Insieme abbiamo cercato di capire cosa non fun-zionasse per poi ripartire e uscirne rafforzati”.

Facciamo un balzo temporale e arriviamo al 17 luglio 2010, ai Campionati svizzeri svoltisi a Lugano. Cosa è successo?“È stata una bella sorpresa e una grande emozio-ne. A mio favore ha forse giocato il fatto di essere riuscita a raggiungere il limite di qualificazione per gli Europei subito al secondo salto. Essermi libe-rata mentalmente è stato un vantaggio, come pure gareggiare a un campionato svizzero a Lugano.Sul momento non ho realizzato, a distanza di tempo comprendi però quello che hai raggiunto.

Pensare che nessuno in Svizzera ha mai saltato più di me, fa effetto”.

Effetto suscitato anche nei media. Qual è stato il tuo impatto coi mezzi di comunica-zione di massa? “Di indole riservata, il rapporto più assiduo con la stampa è stato qualcosa di nuovo che ho dovuto imparare a gestire. Naturalmente questo interesse

Una autentica passione, quella per il calcio… “Parallelamente all’atletica, fino alla terza, quar-ta media ho giocato a calcio nelle squadre ma-schili del Ligornetto, partendo dagli allievi F agli allievi D. Il mio ruolo era attaccante”.

Un bomber alla Eto’o, la punta di diamante dell’Inter, o più una rifinitrice?“Diciamo che ero veloce”.

Hai detto parallelamente. Come ha avuto inizio, e come si è sviluppata la tua avventu-ra nel mondo dell’atletica?“Ho iniziato verso i 6 anni, mio fratello andava alla VIGOR e quando si è piccoli si segue un po’ quello che fa il fratello più grande. Ho iniziato vivendo tutto quanto come un grande gioco, l’ambiente e lo sport mi sono piaciuti e così ho continuato. Fino alla fine del Liceo, la pratica dell’atletica è stata molto legata alla disponibilità scolastica. Terminato il Liceo ho fatto un anno di pausa, durante il quale, con il sostegno del mio allenatore Andrea Salvadè, ho imparato a fare al-lenamenti individuali in ottica universitaria.Da quando studio all’Università di Losanna, dove ho potuto diluire gli studi sull’arco di sei

anni, posso organizzare al meglio il mio tempo e allenarmi maggiormente. Nei periodi più duri mi alleno da sei a dieci volte alla settimana per una ventina di ore, sia da sola sia con il mio allenatore”.

Sin da bambina la vita di Irene è stata scandita da ore trascorse a scuola e ore trascorse in pista o in pedana.

Durante il percorso di crescita, dall’infan-zia all’adolescenza, c’è stato qualche momento di sbandamento, come può capitare confrontandosi o scon-trandosi con l’ambiente circostante?“Per quello che riguarda la mia crescita, posso dire di avere passato un’infanzia e un’adolescen-za che reputo tranquille, non ho avuto la classica crisi adolescenziale; certo, da bambina non è che mi piacesse molto andare a scuola, soprattutto alle elementari, ma ho seguito un percorso che si può definire normale. Sul piano sportivo, sicuramente qualche anno fa

Nome: IreneCognome: PusterlaSoprannome: cavallettaData di nascita: 21 giugno 1988Segno zodiacale: gemelliProfessione: studentessa all’Università di Losanna, facoltà di psicologia; atletaSocietà sportiva: Società atletica VIGOR Ligornetto Disciplina sportiva: salto in lungo, salto triplo, 100 metriHobby: “andare allo stadio Meazza a vedere l’Inter”Motto: “crederci sempre e arrendersi mai”

SCHEDA biografica

«Fa effetto pensare che

nessunoin Svizzera ha

saltato più di me»

Un salto nella storia dell’atletica

nazionale.

16 ILLUSTRAZIONE TICINESE 04-11

ritratto

17ILLUSTRAZIONE TICINESE 04-11

su di me e sui miei risultati mi fa piacere; nello stesso tempo trovo sia giusto mettersi a disposi-zione delle domande dei giornalisti, sia che una gara vada bene sia che vada male. Dopo il record, siamo riusciti a gestire la situazione anche grazie a Manuela Maffongelli che cura i rapporti con la stampa per me e per tutta la VIGOR Ligornetto”.

La tua carriera è… lanciata. Quali sono i tuoi obiettivi a medio e lungo termine?“Dallo scorso anno faccio parte del program-ma nazionale World Class Potential, (nel quale sono selezionati gli atleti di livello più alto con la prospettiva di una finale o di una medaglia ai Campionati Europei e Mondiali; Irene Pusterla è la prima ticinese in assoluto a farvi parte, ndr), che mi aiuta finanziariamente. La presenza in questo gruppo impone un’accurata selezione dei meeting cui partecipare, ai quali per me risulta sempre difficile prendere parte perché vi sono al mondo diverse atlete in grado di saltare sui 6 me-tri e 70. Di questo si occupa il mio allenatore che ha relazioni con diversi manager e organizzatori. Gli obiettivi sono quindi quelli di riuscire a partecipare a 2-3 meeting “Diamond League” e altri meeting internazionali in vista degli ap-puntamenti del 2012, ossia i campionati mon-

diali indoor, quelli europei e i Giochi Olimpici di Londra, la cui partecipazione coronerebbe un sogno. A lungo termine ho comunque nel mirino i campionati europei che si terranno a Zurigo nel 2014 e le Olimpiadi del 2016 in Brasile”.

Il primo sogno si è materializzato lo scorso 19 agosto 2010. Leggiamo questo frammento di giornale: “Meeting di Zurigo: la figlia di Fabrizio “Freccia” Pusterla, Irene, è salita sul podio del “Weltklasse”, terza nella prova del salto in lungo con metri 6,70, misura ottenuta con vento contra-rio. Irene è stata battuta soltanto dalla campiones-sa del mondo, l’americana Britney Reese (6,89) e dalla russa Lyudmila Kolchanova (6,73)”.

Si potrebbe dire che tuo padre ha lancia-to lo sprint passandoti il testimone a qua-rant’anni di distanza…“Quando ero piccola e guardavo i meeting alla televisione, mi dicevo che sarebbe stato bello po-tervi partecipare. Riuscire a gareggiare a Zurigo è stato un sogno che si è realizzato. Vedere riempirsi il Letzigrund, saltare davanti a tanta gente è stato fantastico, anche se il pericolo era quello di rimanere bloccata dall’emozione.Sono orgogliosa di mio papà, anche se fino a 15-16

anni non ho mai saputo che fosse stato uno spor-tivo d’élite, poi, caspita, ho saputo che lui aveva vinto il Weltklasse ed è stata una bella scoperta.

Quanto conta per te la presenza dei tuoi fa-migliari…“I miei genitori non mi hanno mai spinto a prati-care l’atletica leggera. Sono molto presenti e mi fa piacere che seguano le gare, ma sono anche molto discreti, loro sono i genitori e non gli al-lenatori, fanno la mamma e il papà che seguono la propria figlia senza intromettersi nel lavoro dell’allenatore”.

Il tuo allenatore, appunto, premiato anch’egli da Swiss Athletics nel 2010. Una figura importante…“Sono più di 10 anni che Andrea mi allena, cono-sce tutto di me, sa cosa va bene per farmi saltare lungo e cosa per le mie caratteristiche è meglio non fare; gran parte del merito va anche a lui. Diciamo che io metto le gambe, e lui la testa, passando ore e ore a preparare gli allenamenti che poi io metto in pratica. Anche in allenamen-to sul campo abbiamo un ottimo feeling e riu-sciamo a lavorare ottimamente. Quando si trova la giusta amalgama io salto lungo”.

Quando si è i più bravi di una nazione - e anche tra i più bravi del mondo - a saltare in lungo può sorgere il pericolo di saltare anche in… alto con la testa. Pericolo scongiurato. L’incontro con Ire-ne Pusterla si è sviluppato in estrema cordialità e semplicità, tra rossori, ritrosie, e rapide corse del pensiero,da cui traspare una giovane con i piedi ben radicati al suolo.

Cosa hai imparato in questi anni caratte-rizzati da molto lavoro nell’ombra, brillan-ti risultati ottenuti lungo tutto il percorso sportivo e culminati nei primati svizzeri del lungo?“Ho sicuramente imparato ad essere tenace, a non scoraggiarmi nei momenti difficili. Praticare l’atletica, confrontarmi quotidianamente con dei problemi, mi ha aiutato e mi aiuta ad affrontare le situazioni che si presentano nella vita di tutti i giorni. In questo momento la mia attenzione è concentrata sullo sport, ma una volta conclusa la carriera, mi piacerebbe intraprendere l’attività di psicologa sportiva. In quanto atleta, certi pro-blemi che incontrano gli sportivi li conosco, e po-trei quindi trovarmi in una buona posizione per cercare di aiutare chi venisse a trovarsi in una situazione difficile”.

L’obiettivo è focalizzato sui Giochi

di Londra 2012. Un sogno

che si è realiz

zato

Irene con il suo allenatore Andrea Salvadè.

18 ILLUSTRAZIONE TICINESE 04-11

ritratto

Prendiamo congedo da Irene Pusterla. Ad atten-derla vi è una conferenza stampa indetta dalla società sportiva cui appartiene e dal suo sponsor principale, la Banca Raiffeisen del Monte san Giorgio, che la sostiene in quanto punto di riferi-mento e orgoglio per un’intera regione. Prima di vederla allontanare verso un futuro fat-to di corse, salti, valutazioni e punti di doman-da, le chiedo di provare a focalizzare se stessa in un’immagine…

“Una bella cavvalletta che vola”, la risposta di Irene Pusterla. ❖

Due salti nella storia. Online potete vedere, o rivedere, i salti record di Irene Pusterla.

S C A R I C A M I SC

ARICAMI

DA

•w

ww

.illustrazione.

ch•

2011: 8a Campionati Europei indoor, lungo2011: 1a Campionati Svizzeri indoor, 60 m e lungo2010: 1a Campionati Svizzeri U23, 100 m, lungo e triplo2010: 3a Weltklasse Zürich, salto in lungo2010: 13a Campionati Europei Barcellona2010: Record Svizzero assoluto salto inlungo (6.76 m)2010: 1a Campionati Svizzeri assoluti, salto in lungo2010: 1a Campionati Svizzeri indoor, salto in lungo2010: 2a Campionati Svizzeri indoor, salto triplo2010: 3a Campionati Svizzeri indoor, 60 m2009: 1a Campionati Svizzeri U23, 100 m, lungo e triplo2009: 1a Campionati Ticinesi, lungo e triplo2009: 7a Campionati Europei U23, salto in lungo2009: 2a Campionati Svizzeri assoluti, salto in lungo2009: 3a Campionati Svizzeri assoluti, salto triplo2009: 1a Campionati Svizzeri Indoor, salto in lungo2009: 12a Campionati Europei indoor, salto in lungo2008: 1a Campionati Svizzeri Indoor, salto triplo2008: 3a Campionati Svizzeri Indoor, salto in lungo2007: 6a Campionati Europei U20, salto in lungo2007: 1a Campionati Svizzeri U20 100 m, lungo e triplo2007: 1a Campionati Svizzeri U20 Indoor 60 m, lungo e triplo2007: CS Assoluti Indoor, 2a 60m e 3a salto triplo2007: CT Assoluti, 1a salto in lungo e 2a salto triplo2007: Record svizzero junior salto triplo junior e outdoor2006: CS U20 1a lungo e triplo, 2a 100 m2006: CS U20 Indoor 1a salto triplo, 3a lungo e 60 m2006: CT Assoluti 1a lungo, 3a 100 m e 200 m2005: Partecipazione alla Giornata Olimpica della gioventù europea (EYOF) di Lignano Sabbiadoro2004: Partecipazione ai Campionati del Mondo Junior di Grosseto

Fonte: www.vigorligornetto.ch

PALMARÈS

Ecco! Ora c’è anche DAR-VIDA da sgranocchiare.Scoprite la nuova croccantezza di DAR-VIDA: ora ci sono anche i biscotti integrali ricchi di fi bre con uno squisito ripieno di crema al cacao e alla nocciola. I biscotti sono arricchiti di acido folico, vitamina indispensabile all’organismo, e cotti con il sano olio di colza. Essendo integrali, i biscotti DAR-VIDA donano a lungo un senso di sazietà e tanta energia.