Istituto San Giovanni Evangelista Percorso per i Docenti Lunedì 26 marzo 2012.

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Istituto San Giovanni Evangelista

Percorso per i Docenti

Lunedì 26 marzo 2012

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Ma dove siamo rimasti ?

famiglia e scuola

Riassunto della puntata precedente: raccontiamola

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Terzo incontro

Comunicazione

Strumento per lavorare insieme

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OBIETTIVO DELL’INTERVENTO

• Riflettere sulle componenti della comunicazione attuale

• Analizzare le modalità di comunicazione nella scuola,

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PROGRAMMA

• Introduzione comune

• Intervento: la comunicazione nella scuola

• Lavori di gruppo

• PAUSA

• Dinamica e conclusione

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Parte prima

La comunicazione

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Da dove partiamo ?

Proviamo a rifletterci insieme…

…definizioni!

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Cosa è la comunicazione ?

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La comunicazione

genericamente, è un TRASFERIMENTO DI INFORMAZIONI codificate da un soggetto ad un altro e una RELAZIONE SOCIALE nel corso della quale due o più soggetti arrivano a condividere particolari significati

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L’INFORMAZIONE

Il concetto e l’Ambito di studio

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L’informazione è:

• L’Essere informato

• Un dato che si affida alla memoria dell’elaboratore

• Un evento

• Una notizia

• Una conoscenza

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G. Bateson

L’informazione è la

Percezione di una differenza

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L’informazione come differenza

Se l’individuo nell’acquisire informazioni, rileva una differenza, e se questa differenza è percepita, e percepita come importante, allora l’informazione acquista significato e il processo informativo è un processo comunicativo.

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Elementi del processo informativo - comunicativo

SorgenteApparato trasmittenteMezzo o canaleApparato riceventedestinatario

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La comunicazione come trasmissione di informazioni

Teoria matematica della comunicazione o teoria della comunicazione

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Il modello di Claude Shannon

sorgente

Apparato trasmittente

messaggio

canale

rumore

Apparato ricevente

messaggio

destinatario

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applicazione

Lucina:

La comunicazione nella scuola !

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• Nella comunità scolastica, la comunicazione può essere definita come un processo di condivisione delle informazioni attraverso l'utilizzazione di un insieme di regole comunemente accettate

• Nel contesto scolastico la comunicazione non è solo un 'fare pratica insieme', ma soprattutto un'interazione creativa per il raggiungimento di un fine comune: la crescita dell'allievo e dell'insegnante.

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I tipi di comunicazione

• Come per la comunicazione in generale, nel contesto scolastico possiamo trovarne di diversi tipi come quella:

• intrapersonale; • interpersonale; • dei piccoli gruppi; • delle organizzazioni; • pubblica; • di massa

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La comunicazione intrapersonale

• si riferisce ai pensieri, i valori ed i sentimenti che popolano il mondo interiore del soggetto e che si mantengono attraverso un continuo dialogo interno che dirige i comportamenti dell'insegnante nel suo stile espositivo ma anche in quello relazionale.

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La comunicazione interpersonale

• è quella che avviene direttamente tra due persone e nel contesto scolastico può riguardare confronti insegnante-insegnante, insegnante-alunno, insegnante-dirigenza, insegnante-genitore ed altre dinamiche di minore rilevanza

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La comunicazione nei piccoli gruppi

• avviene sia in classe che con i colleghi nelle diverse occasioni di riunione è può influenzare sensibilmente i comportamenti dell'insegnante riguardo gli atteggiamenti da tenere con le diverse figure in gioco

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La comunicazione delle organizzazioni

• avviene quando siano in gioco tutti gli appartenenti ad una scuola o ad un istituto comprensivo. Fanno parte di questo tipo di comunicazione anche messaggi scritti come circolari ed altro, che siano volti al mantenimento di una rete ampia ma attiva.

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La comunicazione pubblica

• si riferisce a tutte le occasioni nelle quali un docente è chiamato a dover parlare in pubblico in un contesto allargato come convegni, conferenze, o altri eventi di questo genere.

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la comunicazione di massa

• si attua nei libri di testo, nelle direttive ministeriali e in tutto ciò che possa essere considerato di pubblico dominio

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Con chi si comunica• Gli studenti • Le famiglie • Il personale della scuola: docenti – ata – presidenza• L’ente gestore• Gli enti locali del territorio• Le associazioni di cittadini e cittadine, gli enti e i privati• Le imprese anche individuali e gli enti fornitori di opere, beni e servizi • L’Amministrazione scolastica sia a livello locale che nazionale • La Regione • Le associazioni culturali e professionali della scuola • Gli Istituti Regionali di Ricerca Educativa (IRRE) • L’editoria scolastica• I media locali • L’Istituto scolastico stesso

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Come si comunica

• Il docente non è un agente pubblicitario, ma un punto di riferimento per mediare delle informazioni e stimolare delle riflessioni. Non si tratta di vendere un prodotto all’alunno, ma di guidare l’alunno nella produzione di un prodotto. In classe c’è bisogno del ritorno immediato dell’informazione.

• Il feedback serve per verificare il processo di apprendimento in atto ed eventualmente intervenire per correggerlo..

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• La prevaricazione del docente è spesso inevitabile e ciò riduce il feedback , feedback che è fondamentale nel controllo del processo di apprendimento.

• La prevaricazione dell’insegnante è determinata dal ruolo, dalla disposizione dello spazio, dal peso dell’informazione, dalla struttura del gruppo classe con un rapporto quasi sempre uno/tanti, dalla padronanza della lingua, dall’abitudine dell’alunno a comunicare oralmente

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• Una difficoltà sorge nel dare per scontata la conoscenza dell’alunno; non può bastare una conoscenza ricavata dalla analisi di partenza, non servono i luoghi comuni, non si può identificare l’alunno col suo comportamento

• C’è bisogno di una attenzione giornaliera cominciando con l’osservare gli alunni

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• Nella scuola il livello di condivisione, fra docente e alunno risulta limitato sia per ragioni personali che culturali.

• In questo caso è necessario che intervenga una azione intenzionale capace di creare situazioni e condizioni favorevoli a costruire nuove possibilità di confronto

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Il messaggio

• Un messaggio è uno stimolo esterno che spinge al cambiamento. Saggiare il tasso di condivisione significa rendersi conto se nel gruppo classe, in quella data situazione, si è generata una tendenza trasformativa o meno ed in tal senso adeguare il messaggio.

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• Il messaggio del docente è un contenuto disciplinare, una realtà che viene dall’esterno e che spesso è totalmente altra rispetto alla comune esperienza del gruppo. I contenuti disciplinari si diversificano fra di loro.

• Superare questo limite, è possibile non solo cercando di legare sempre i nuovi contenuti disciplinari al vissuto culturale del gruppo, ma soprattutto strutturandoli come un continuum, inserendoli in una struttura stabile attorno alla quale ruota il cambiamento.

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Il canale

• In genere il canale può essere definito e classificato in base al mezzo attraverso il quale viaggia il segnale. Tra il docente e l’alunno il segnale può essere disturbato da elementi che riguardano sia l’emittente che il ricevente es il rumore.

• Esistono dei rumori mentali che disturbano le abilità fondamentali per recepire la comunicazione

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I rumori mentali possono disturbare:

• L’attenzione

• La percezione

• La percezione selettiva

• L’Organizzazione cognitiva

• La difesa del sé

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• L’attenzione può essere definita come la concentrazione della coscienza specificatamente su un oggetto o una idea.

• La percezione è il filo conduttore che introduce alla conoscenza e ci rende capaci di interpretare il significato delle sensazioni. E’ il processo mentale mediante il quale noi poniamo in rapporto di sintesi tra loro i fatti e costruiamo nella nostra mente la conoscenza della cosa a cui siamo intenti.

• La percezione selettiva è tale in quanto le operazioni della nostra mente organizzano la realtà in base ad una mappa cognitiva personale che ne evidenzia gli aspetti più familiari, riconoscibili e pregnanti.

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• Organizzazione cognitiva È collegata ad un sistema di rappresentazioni, ovvero all’esistenza di un sistema sociale e culturale di organizzazione e di riferimento, all’interno del quale il soggetto costruisce le proprie esperienze cognitive.

• Difesa del sé Ogni individuo che interviene in una situazione comunicativa mette in gioco non soltanto i propri aspetti percettivi, cognitivi e culturali, ma anche la propria immagine di sé

• È esperienza comune e quotidiana che, in una situazione di disagio relazionale, la comunicazione risulti condizionata da questo disagio. La difesa del proprio sé è preponderante.

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Il contesto

• Il contesto non solo dà significato al segno ma dà significato alla stessa comunicazione, determina il modo di comunicare. Lo stesso luogo materiale dove la comunicazione avviene, la posizione nello spazio di chi comunica determina un contesto che dà significato all’atto comunicativo: intorno ad un tavolo mentre si cena, sui divani di un salotto, dietro una cattedra ...

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Terza parte

Il gioco dei quadrati rotti

Giochi di bambini - P. Bruegel il Vecchio (1560)

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Obiettivo del gioco:

• apprendere l'importanza delle capacità comunicative e scoprire modi in cui possono sviluppare le proprie capacità comunicative.

• Come risultato dell'attività, i partecipanti dovrebbero essere in grado di identificare almeno un motivo per cui le abilità comunicative sono importanti e almeno un modo per poter migliorare le proprie capacità comunicative

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metodo

1. Dividersi in tre gruppi di 5 persone e gli osservatori

2. Distribuire i pezzi

3. Assemblare i quadrati

4. Ragionare sull’accaduto

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i quadrati spezzati

MARCO ACCORINTI

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obiettivo

MARCO ACCORINTI

Riassemblare i quadrati

Il compito è completato quando ogni squadra ha completato il quadrato

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regole

MARCO ACCORINTI

Non è permesso PARLARE o dare SEGNALI con le mani

Non è permesso CHIEDERE o PRENDERE pezzi dagli altri membri della squadra ma è possibile

LASCIARLI agli altri

Non è permesso INSERIRE il proprio pezzo nel quadrato di un altro membro della squadra

Se si è finito ASPETTARE e OSSERVARE

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discussione

MARCO ACCORINTI

Come è andata ?

Raccontate cosa avete visto fare

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Calendario degli incontri

• Primo incontro: 22 febbraioScuola e famiglia – Quale idea di famiglia• Secondo incontro: 5 marzoScuola e famiglia – Quali alleanze possibili per l’educazioneTerzo incontro: 26 marzo GRUPPO A 28 marzo GRUPPO B

Comunicazione: strumento per lavorare insieme,

• Quarto incontro: 4 aprileValutazione: strumento per lavorare

insieme.

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Grazie per l’attenzione