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ISTITUTO PROFESSIONALE ALBERGHIERO BRINDISI “Sandro Pertini” SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA Via Appia, 356 BRINDISI 72100 (BR) [email protected]; [email protected] www.alberghierobrindisi.it Dirigente Scolastico Prof. Luigi Melpignano

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ISTITUTO PROFESSIONALE ALBERGHIERO BRINDISI “Sandro Pertini”

SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA

Via Appia, 356 BRINDISI 72100 (BR)

[email protected]; [email protected] www.alberghierobrindisi.it

Dirigente Scolastico Prof. Luigi Melpignano

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IndiceIndiceIndiceIndice

L’ISTITUTOL’ISTITUTOL’ISTITUTOL’ISTITUTO

ILILILIL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA 2012PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA 2012PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA 2012PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA 2012

IL VECCHIO ORDINAMENTO CLASSI IV - V FINALITÀ GENERALI E SPECIFICHE TITOLO DI STUDIO QUINQUENNALE PROFILI PROFESSIONALI QUINQUENNALI QUADRI ORARI IL NUOVO ORDINAMENTO FINALITÀ GENERALI E SPECIFICHE CARATTERISTICHE FONDAMENTALI PROFILI PROFESSIONALI QUADRI ORARI ANALISI DEI QUADRI ORARI NUOVE LINEE GUIDA 2012 PER IL SECONDO BIENNIO E QUINTO ANNO RIFORMA E COMPETENZE CERTIFICABILI LE COMPETENZE DI BASE: ASSE LINGUISTICO/ MATEMATICO/ SCIENTIFICO-TECNOLOGICO/STORICO-SOCIALE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA LA VALUTAZIONE CRITERI E LIVELLI DI VALUTAZIONE I CREDITI QUALITA’ POF PIANO CURRICULARE E PIANO INTEGRATO FSE ARTICOLAZIONE DELL’ OFFERTA FORMATIVA QUADRO SINOTTICO ORGANIZZAZIONE DI SISTEMA I DIPARTIMENTI FUNZIONIGRAMMA ALBERGHIERO BR RISORSE RAPPORTI CON LE FAMIGLIE IL PATTO DI CORRESPONSABILITA’ PROCESSI FORMATIVI ALBERGHIERO BRINDISI SCHEDE DESCRITTIVE TABELLE DI VALUTAZIONE/CREDITO MODELLO MIUR DI CERTIFICAZIONE COMPETENZE PROGETTAZIONE ESECUTIVA POF CALENDARIO ESAMI DI STATO 2013 E TABELLA FESTIVITA’

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L’ISTITUTOL’ISTITUTOL’ISTITUTOL’ISTITUTO

L’Istituto Professionale Alberghiero di Brindisi è collocato su area periferica urbana raggiungibile mediante mezzi di trasporto di linea privati e pubblici (linea STP), distante 03 Km dalla Stazione Ferroviaria e 05 Km dall’aeroporto Papola Casale BR. La sede coordinata di Carovigno, struttura di recente costruzione, è ubicata a 100 mt. dalla S.S. 16 in Via Marcello. La tipologia dell’Istituto è pienamente valorizzata dalla comunità sociale del territorio a consolidata vocazione turistico-ricettiva per le prevalenti attività vettoriali marittime e aeroportuali, di impresa alberghiera e di ristorazione commerciale. Il territorio - completo per tipologia di istituzioni educative di primo e secondo grado ma carente di strutture di formazione post-secondaria e con limiti evidenti di opportunità occupazionali e iniziative imprenditoriali- si configura come area territoriale dell’Obiettivo Convergenza (ex area a rischio Regione Ob.1) ed in quanto tale è ammesso alla candidatura progettuale di iniziative di qualificazione U.E, M.I.U.R., U.S.R. Puglia. In tale contesto si legittima l’attività progettuale in ordine alle misure di prevenzione della dispersione scolastica, inclusione sociale, educazione alla cittadinanza attiva (PON/Obbligo all’Istruzione/Aree a rischio), di formazione integrata (alternanza scuola/lavoro) e di formazione continua. Gli indici di criticità dell’utenza scolastica- in esito ad indagine sistemica su trend

scolastici, socio-comportamentali, occupazionali dei giovani soggetti in formazione e drop out – sono riconducibili a:

• inadempienza obbligo scolastico per variabili prioritariamente afferenti alla sfera familiare;

• dispersione scolastica per deficit di motivazione culturale/strumentale; inadeguatezza metodologica a progetti di studio/lavoro/carriera; limiti e diffuso debito formativo nell’apprendimento linguistico e logico-matematico;

• inoccupazione/disoccupazione/emersione lavoro non regolare;

• inconsistente posizionamento e/o mobilità occupazionale UE per inadeguata padronanza di abilità linguistiche e sistemi applicativi ICT.

Rispetto al fenomeno di disaggregazione giovanile e nel superamento di una logica assistenziale, la missione educativa dell’Alberghiero BR risulta focalizzata, piuttosto che sul “deficit” dei giovani in formazione, sulle risorse dell’apprendimento vocazionale attesa la vocazione come il riconoscimento delle motivazioni personali

integrate a capacità relazionali e comunicative, solide abilità tecnico-professionali e

qualità creative di progettazione di impresa.

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In modo conforme all’Atto di Indirizzo MIUR – generato dal Quadro della Strategia Europea di Lisbona in relazione agli obiettivi fissati per lo sviluppo paritario di formazione di base e promozione dell’eccellenza- l’Istituto assume la valorizzazione della cultura vocazionale come principio fondante dell’offerta formativa personalizzata e diversificata nella programmazione sperimentale di moduli/ambienti di orientamento selezionati in base ai criteri di attrattività e significatività delle prospettive di riqualificazione professionale e occupazionale nel settore emergente dell’Enogastronomia e dell’Ospitalità Moderna Organizzata.

La laboratorialità, di cui alle più recenti linee guida per il Riordino dell’Istruzione Professionale, come metodo privilegiato che consente di apprendere in modo attivo, coinvolgente, significativo ed efficace ( imparare ad imparare ed imparare lavorando) legittima il senso identitario IPSSAR BR come “scuola dell’innovazione territoriale”, nell’impegno condiviso istituzionale ad operare scelte orientate permanentemente al cambiamento , all’auto- apprendimento, al lavoro di gruppo e alla formazione continua. E’ in collaborazione con gli enti locali e con le più importanti associazioni professionali di categoria ADA ( Associazione Direttori d’Albergo) e FIC (Federazione Italiana Cuochi) che il progetto educativo IPSSAR BR- sede di manifestazioni enogastronomiche a forte valenza culturale e turistica – si significa nella formazione di menti d’opera, professionalità e laboratorialità, polo di attrazione, elaborazione e diffusione della nuova economia competitiva “a km 0”.

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IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA 2012 Il piano dell’Offerta Formativa 2012 assume come snodo centrale dell’innovazione l’identità dell’istituto professionale alberghiero nella Riforma dell’Istruzione e correlato nuovo ordinamento. Nella cerniera di transizione tra il vecchio e nuovo ordinamento il PIANO

DELL’OFFERTA FORMATIVA 2012 si conferma coerente con gli obiettivi generali ed educativi del tipo ed indirizzo di studi fissati a livello nazionale; riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale; comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche di valorizzazione delle professionalità. La strutturazione del POF è determinata dalla sinergica ed efficace integrazione tra offerta formativa istituzionale ed offerta formativa in regime di autonomia didattica/organizzativa di ricerca, sperimentazione e sviluppo. Nell’esercizio dell’autonomia didattica, l’offerta formativa risulta varia e articolata secondo le forme di flessibilità previste dal REGOLAMENTO art. 4 capo 2 testo definitivo dell’autonomia scolastica:

a) articolazione modulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina e

attività;

b) attivazione di percorsi didattici individualizzati, nel rispetto del principio

generale dell’integrazione degli alunni nella classe e nel gruppo, anche in

relazione agli alunni in situazione di handicap secondo quanto previsto

dalla legge 5 febbraio 1992, n° 104;

c) articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da

diverse classi o da diversi anni di corso;

d) aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari.

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IL VECCHIO ORDINAMENTO CLASSI IV - V

FINALITÀ GENERALI E SPECIFICHE DEL VECCHIO ORDINAMENTO Il vecchio ordinamento ribadisce come finalità generali del percorso la crescita armonica della persona, sia sotto il profilo educativo che culturale, e l’acquisizione di specifiche capacità professionali legate al settore turistico e ristorativo, supportate dalla dimensione formativa delle componenti disciplinari culturali delle aree linguistica, matematica, scientifico-tecnologica e storico-sociale. Gli studenti iscritti alle classi successive alla terza proseguiranno nell’a.s 2012/13 il percorso di studi intrapreso ai sensi del Vecchio Ordinamento. TITOLO DI STUDIO QUINQUENNALE A conclusione del quinto anno lo studente conseguirà, come esito dell’Esame di Stato conclusivo dei corsi di istruzione secondaria superiore, un diploma quinquennale di TECNICO DEI SERVIZI DELLA RISTORAZIONE (rivolto ai qualificati Operatori di Cucina e Operatori di Sala/Bar) TECNICO DEI SERVIZI TURISTICI (rivolto ai qualificati Operatori ai servizi di Segreteria e Ricevimento) Validità del diploma quinquennale Il diploma è valido per l’accesso a pubblici concorsi, per l’inserimento lavorativo e per il proseguimento degli studi in ambito post-secondario presso l’Università, l’Istruzione e la Formazione Tecnica Superiore (I.F.T.S.) e gli Istituti Tecnici Superiori (I.T.S.). E’ corredato dalla specializzazione conseguita nell’area di professionalizzazione

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PROFILI PROFESSIONALI QUINQUENNALI

TECNICO DEI SERVIZI DELLA RISTORAZIONE

L’intervento formativo ha l’obiettivo di innestare su un’ampia cultura di base un’altrettanto solida cultura professionale, che associa alla conoscenza del sistema aziendale abilità specifiche per le attività connesse alla ristorazione ed alla gestione dei servizi di ospitalità, sia per l’aspetto tecnico che per quello gestionale.

Tale impianto formativo consente l’intervento attivo nell’organizzazione del lavoro nei settori di competenza, con adeguata valorizzazione delle risorse umane. Inoltre una buona conoscenza delle tecniche di comunicazione favorisce una buona immagine aziendale e consente una buona gestione del servizio di “ospitalità”. La padronanza dell’aspetto merceologico, enologico, dietologico dei prodotti utilizzati, delle tecniche di preparazione dei piatti e bevande, delle tecnologie del settore permette di fornire risposte adeguate alle esigenze organizzative e produttive delle diverse strutture.

TECNICO DELL’IMPRESA TURISTICO/ALBERGHIERA

E’ una figura professionale in cui le competenze operative si integrano con una solida cultura storica, geografica ed artistica.

Lo spirito di iniziativa, il senso critico, la capacità di recepire il cambiamento e di adattarsi ad esso, la disponibilità e l’interesse a comprendere le richieste e le esigenze che provengono dal mondo esterno rendono tale figura particolarmente idonea ad operare nel settore turistico - ricettivo.

Inoltre le competenze acquisite in ambito giuridico - amministrativo facilitano l’inserimento di tale operatore nel comparto amministrativo-contabile delle aziende.

La programmazione didattica pertanto fa leva sia sull’arricchimento e l’integrazione delle competenze di base e di indirizzo già acquisite con la qualifica, sia sulle opportunità offerte dall’esperienza lavorativa nella formazione umana e professionale secondo le finalità proprie dell’alternanza scuola lavoro. Le ore previste per l’area di professionalizzazione ai sensi del D.P.R. 87/2010 sono 132.

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QUADRO ORARIO TECNICO DEI SERVIZI DELLA RISTORAZIONE SETTORE CUCINA E SETTORE SALA BAR MATERIE ORARIO SETTIMANALE Classe prima Classe

seconda Classe terza

Classe quarta

Classe quinta

Lingua e lettere italiane 4 4 Storia, cittadinanza e costituzione

2 2

Lingua Straniera 1 3 3 Lingua Straniera 2 3 3 Legislazione 2 2 Diritto ed Economia Matematica Informatica 3 3 Scienze Terra e Biologia Principi di Alimentazione Alimenti Alimentazione 3 3 El. Gest. Aziendale Economia e Gestione delle Aziende Ristorative

4 4

Lab. Serv. Ristor. Cuc. (per la classe terza è previsto uno stage aziendale)

Lab Serv. Rist. Sala Bar (per la classe terza è previsto uno stage aziendale)

Nuovo ordinamento

Nuovo ordinamento

Lab Ser. Ricevimento Lab. Org. Gest. Serv. Rist. 3 3 Educazione Fisica 2 2 Religione/att.alternativa 1 1 TOTALE 30 30 Alternaza scuola lavoro 64 64 TITOLO DI STUDIO

Nuovo ordinamento

DIPLOMA QUINQUEN- NALE

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QUADRO ORARIO TECNICO DEI SERVIZI TURISTICI MATERIE ORARIO SETTIMANALE Classe

prima Classe seconda

Classe terza

Classe quarta

Classe quinta

Lingua e Lettere Italiane 4 4 Storia, cittadinanza e costituzione

2 2

Lingua Straniera 1 3 3 Lingua Straniera 2 3 3 Diritto ed Economia Matematica ed Inform. 3 3 Sc. della Terra e Biologia Amministraz. Alberghiera Economia e Tecnica dell’Azienda Turistica

6* di cui 2 in compresenza ITP

6* di cui 2 in compresenza ITP

Geografia delle Risorse Culturali e Turistiche

NUOVO QUADRO ORARIO

NUOVO QUADRO ORARIO

2 2

Laboratorio Trattamento Testi e Applic. Gestionali

Storia dell’Arte e dei Beni Culturali

2 2

Tecniche di Comunicazione e Relazione

2* di cui 1 in compresenza ITP

2* di cui 1 in compresenza ITP

Principi di Alimentazione Educazione Fisica 2 2 Religione/attiv. alternativa 1 1 Approfondimento TOTALI 30 + Area

prof. 30 + Area prof.

TITOLO DI STUDIO

NUOVO QUADRO ORARIO

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IL NUOVO ORDINAMENTO SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITÀ ALBERGHIERA

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FINALITÀ’ GENERALI E SPECIFICHE DEL NUOVO ORDINAMENTO SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITÀ ALBERGHIERA A decorrere da settembre 2010 gli studenti iscritti al primo anno dell’ indirizzo a nuova denominazione seguono un piano di studi innovativo per contenuti, ore disciplinari e metodologie così come previsto dalla Riforma dell’istruzione secondaria superiore e in particolare dal D.P.R. 87/2010 che norma il Riordino per gli Istituti professionali. Le caratteristiche fondamentali del nuovo percorso sono:

• l’integrazione dei saperi;

• il ricorso ai laboratori come didattica ordinaria per promuovere il saper fare e l’apprendimento induttivo;

• la prassi dei tirocini, degli stage e dell’alternanza per promuovere un incontro significativo con la realtà economica;

• la strutturazione della didattica per competenze;

• la certificazione dei risultati di apprendimento, utile al riconoscimento di quanto acquisito anche in ambito europeo.

In specie, la Riforma colloca l’Istituto ALBERGHIERO nel settore professionale dei servizi, articolato in quattro indirizzi dei quali Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera raccoglie entrambi i percorsi di studio in esaurimento: Tecnico dei servizi di ristorazione e Tecnico dei servizi turistici. TITOLO DI STUDIO

Tecnico dei servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera E’ un corso quinquennale strutturato in due bienni e un quinto anno, con esame di Stato conclusivo e conseguimento del relativo diploma.

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Validità dei titoli La qualifica triennale - rilasciabile nell’ambito dei soli percorsi determinati dall’Ente Regione e secondo le modalità regionali di coinvolgimento degli istituti che abbiano aderito - assolve l’obbligo formativo e consente pertanto la partecipazione a pubblici concorsi, l’inserimento nel mondo del lavoro, nonché la prosecuzioni degli studi nelle classi successive alla terza. Si precisa che la Regione, oltre alla qualifica triennale, può operare per il rilascio del diploma quadriennale. A decorrere dall’anno scolastico 2012, L’IPSSAR di Brindisi non è sede di qualificazione triennale.

Il diploma quinquennale- di esclusiva competenza dell’Istituto - è titolo idoneo alla partecipazione a pubblici concorsi, all’inserimento nel mondo del lavoro e alla prosecuzione degli studi sia in ambito post-secondario, in particolare nella formazione tecnica superiore, I.F.T.S. e I.T.S., che presso qualunque facoltà universitaria. Le nuove linee guida 2012-2013 Ad integrazione delle Linee Guida per il primo biennio dei percorsi degli Istituti Professionali ed in considerazione che nell’anno scolastico 2012/2013 prende avvio il secondo biennio dei percorsi degli Istituti Professionali secondo il nuovo modello ordinamentale, le linee guida MIUR sono tese a fornire un supporto all’autonomia delle istituzioni scolastiche per sostenere il passaggio al nuovo ordinamento degli istituti professionali, a partire dalle terze classi funzionanti dall’anno scolastico 2012/2013, con particolare riferimento agli aspetti innovativi introdotti dal riordino e ai risultati di apprendimento di cui agli allegati B) e C) del Regolamento n. 87/2010. L’attuazione delle Linee Guida del secondo biennio e del quinto anno saranno oggetto di periodico monitoraggio ANSAS ed INVALSI, anche ai fini della loro innovazionepermanente.

Profilo professionale al termine del quinquennio

Il Diplomato di istruzione professionale nell’indirizzo “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera” ha specifiche competenze tecniche, economiche e normative nelle filiere dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera, nei cui ambiti interviene in tutto il ciclo di organizzazione e gestione dei servizi. È in grado di: - utilizzare le tecniche per la gestione dei servizi enogastronomici e l’organizzazione della commercializzazione, dei servizi di accoglienza, di ristorazione e di ospitalità;

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- organizzare attività di pertinenza, in riferimento agli impianti, alle attrezzature e alle risorse umane; - applicare le norme attinenti la conduzione dell’esercizio, le certificazioni di qualità, la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro; - utilizzare le tecniche di comunicazione e relazione in ambito professionale orientate al cliente e finalizzate all’ottimizzazione della qualità del servizio; - comunicare in almeno due lingue straniere; - reperire ed elaborare dati relativi alla vendita, produzione ed erogazione dei servizi con il ricorso a strumenti informatici e a programmi applicativi; - attivare sinergie tra servizi di ospitalità-accoglienza e servizi enogastronomici; - curare la progettazione e programmazione di eventi per valorizzare il patrimonio delle risorse ambientali, artistiche, culturali, artigianali del territorio e la tipicità dei suoi prodotti. L’indirizzo presenta le articolazioni: “Enogastronomia”, “Servizi di sala e di vendita” e “Accoglienza turistica”, nelle quali il profilo viene orientato e declinato. Nell’articolazione “Enogastronomia”, il diplomato è in grado di intervenire nella valorizzazione,produzione,trasformazione, conservazione e presentazione dei prodotti enogastronomici; operare nel sistema produttivo promuovendo le tradizioni locali, nazionali e internazionali, e individuando le nuove tendenze enogastronomiche. Nell’articolazione “Servizi di sala e di vendita”, il diplomato è in grado di svolgere attività operative e gestionali in relazione l’amministrazione, produzione, organizzazione, erogazione e vendita di prodotti e servizi enogastronomici; interpretare lo sviluppo delle filiere enogastronomiche per adeguare la produzione e la vendita in relazione alla richiesta dei mercati e della clientela, valorizzando i prodotti tipici. A conclusione del percorso quinquennale, i diplomati nelle relative articolazioni “Enogastronomia” e “Servizi di sala e di vendita”, conseguono i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.2 dell’Allegato A), di seguito specificati in termini di competenze: 1. Controllare e utilizzare gli alimenti e le bevande sotto il profilo organolettico, merceologico, chimico-fisico, nutrizionale e gastronomico. 2. Predisporre menu coerenti con il contesto e le esigenze della clientela, anche in relazione a specifiche necessità dietologiche. 3. Adeguare e organizzare la produzione e la vendita in relazione alla domanda dei mercati, valorizzando i prodotti tipici.

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Nell’articolazione “Accoglienza turistica”, il diplomato è in grado di intervenire nei diversi ambiti delle attività di ricevimento, di gestire e organizzare i servizi in relazione alla domanda stagionale e alle esigenze della clientela; di promuovere i servizi di accoglienza turistico-alberghiera anche attraverso la progettazione di prodotti turistici che valorizzino le risorse del territorio. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’articolazione “Accoglienza turistica” consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.2 dell’Allegato A), di seguito specificati in termini di competenze: 1. Utilizzare le tecniche di promozione, vendita, commercializzazione, assistenza, informazione e intermediazione turistico-alberghiera. 2. Adeguare la produzione e la vendita dei servizi di accoglienza e ospitalità in relazione alle richieste dei mercati e della clientela. 3. Promuovere e gestire i servizi di accoglienza turistico-alberghiera anche attraverso la progettazione dei servizi turistici per valorizzare le risorse ambientali, storico-artistiche, culturali ed enogastronomiche del territorio. 4. Sovrintendere all’organizzazione dei servizi di accoglienza e di ospitalità, applicando le tecniche di gestione economica e finanziaria alle aziende turistico-alberghiere. A conclusione del percorso quinquennale, i Diplomati nell’indirizzo “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera” conseguono i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.2 dell’Allegato A), di seguito specificati in termini di competenze: 1. Agire nel sistema di qualità relativo alla filiera produttiva di interesse. 2. Utilizzare tecniche di lavorazione e strumenti gestionali nella produzione di servizi e prodotti enogastronomici, ristorativi e di accoglienza turistico-alberghiera. 3. Integrare le competenze professionali orientate al cliente con quelle linguistiche, utilizzando le tecniche di comunicazione e relazione per ottimizzare la qualità del servizio e il coordinamento con i colleghi. 4. Valorizzare e promuovere le tradizioni locali, nazionali e internazionali individuando le nuove tendenze di filiera. 5. Applicare le normative vigenti, nazionali e internazionali, in fatto di sicurezza, trasparenza e tracciabilità dei prodotti. 6. Attuare strategie di pianificazione, compensazione, monitoraggio per ottimizzare la produzione di beni e servizi in relazione al contesto.

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QUADRO ORARIO TECNICO DEI SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA STRUTTURA DEL QUADRO ORARIO SETTIMANALE

1° BIENNIO

2° BIENNIO

MONOENNIO

PRIMA SECONDA TERZA QUARTA QUINTA

ORE AREA GENERALE

20

20

15

15

15

spazio di flessibilità entro il 25% dell’area di indirizzo

spazio di flessibilità entro il 35% dell’area di indirizzo

spazio di flessibilità entro il 40% dell’area di indirizzo

ORE AREA INDIRIZZO

12

12

17

17

17

TOTALE ORE SETTIMANALI

32

32

32

32

32

ANALISI DEL QUADRO ORARIO SETTIMANALE DI SINTESI

• Gli Istituti professionali hanno durata quinquennale. Il percorso si suddivide in due bienni e un quinto anno.

• Le ore settimanali sono 32 per tutto il percorso di studi e si suddividono in ore dell’area generale e in ore dell’area di indirizzo la cui proporzione cambia dal primo biennio agli anni successivi.

• L’area generale, preposta alla formazione culturale, è preponderante nel primo biennio (20 ore) rispetto all’area di indirizzo (12 ore). La situazione si rovescia negli ultimi tre anni, quando è prevista l’intensificazione delle competenze tecnico-professionali e l’area di indirizzo interessa 17 ore contro le 15 dell’area generale.

• Le 17 ore dell’area di indirizzo sono costituite da 14 ore pertinenti a ciascuna articolazione, cui si aggiungono 3 ore di lingua francese comuni a tutte le tre declinazioni del curricolo.

• Oltre alla consueta quota locale dei curricoli del 20% prevista dall’autonomia di cui al DPR 275/99, quota che già si usa ad esempio per lo svolgimento dei corsi di recupero in itinere e per i progetti di approfondimento, la scuola ha a disposizione un’ulteriore quota del 25%, 35% e 40% delle materie di indirizzo, distribuita sulle classi come indicato in tabella, per dar luogo all’area di flessibilità dell’offerta formativa.

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• L’area di flessibilità dell’offerta formativa ha soprattutto l’obiettivo di assicurare spazi adeguati per realizzare un’offerta coordinata con le Regioni di opzioni legate ai fabbisogni formativi del mondo del lavoro e delle professioni e alle caratteristiche del territorio. Essa può anche concretizzarsi, in presenza di accordi siglati tra gli Enti interessati, in percorsi volti al conseguimento di titoli intermedi. Si resta in attesa delle relative determinazioni regionali relative al rilascio della qualifica e/o del diploma professionale quadriennale.

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QUADRO ORARIO SETTIMANALE ATTIVITA’ E INSEGNAMENTI DELL’AREA GENERALE

1° BIENNIO 2° BIENNIO ULTIMO ANNO CLASSI

PRIMA SECONDA TERZA QUARTA QUINTA

DISCIPLINE AREA GENERALE

Ore settimanali Ore settimanali Ore settimanali Ore settimanali Ore settimanali

Lingua e Letteratura italiana

4 4 4 4 4

Storia, Cittadinanza e Costituzione

2 2 2 2 2

Lingua Inglese 3 3 3 3 3

Matematica 4 4 3 3 3

Diritto ed Economia 2 2

Scienze Integrate (scienze terra/biologia)

2 2

Scienze motorie e sportive

2 2 2 2 2

R.C./ Attività alternative

1 1 1 1 1

TOTALE ORE AREA GENERALE

20

20

15

15

15

ATTIVITA’ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI DELL’AREA DI INDIRIZZO UGUALI PER TUTTE E TRE LE ARTICOLAZIONI

1° BIENNIO 2° BIENNIO ULTIMO ANNO CLASSI

PRIMA SECONDA TERZA QUARTA QUINTA

DISCIPLINE DI INDIRIZZO

Ore settimanali Ore settimanali Ore settimanali Ore settimanali Ore settimanali

spazio di flessibilità entro il 25% dell’area di indirizzo

spazio di flessibilità entro il 35% dell’area di indirizzo

spazio di flessibilità entro il 40% dell’area di indirizzo

Scienze integrate (Fisica)

2 ///////////

Scienze integrate (Chimica)

/////////// 2

Scienza degli alimenti 2

2

Lab. servizi enogastronomici Settore cucina

2 Classi in squadre

2 Classi in squadre

Lab. servizi enogastronomici Settore sala e vendita

2 Classi in squadre

2 Classi in squadre

Lab. servizi di accoglienza turistica

2

2

Lingua Francese

2 2 3 3 3

PROSEGUE AREA DI INDIRIZZO CONSIDERARE LA SOLA ARTICOLAZIONE DI INTERESSE

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1° BIENNIO 2° BIENNIO ULTIMO ANNO CLASSI

PRIMA SECONDA TERZA QUARTA QUINTA

1^ ARTICOLAZIONE <<ENOGASTRONOMIA>> ATTIVITA’ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI DELL’AREA DI INDIRIZZO

Scienza e cultura dell’alimentazione

4 di cui 2 in compresenza ITP

3 di cui 2 in compresenza ITP

3 di cui 2 in compresenza ITP

Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva

4 5 5

Laboratorio di servizi enogastronomici Settore cucina

6

4

4

Laboratorio di servizi enogastronomici Settore sala e vendita

///////////////////// 2

2

2^ ARTICOLAZIONE <<SERVIZI DI SALA E DI VENDITA>> ATTIVITA’ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI DELL’AREA DI INDIRIZZO

Scienza e cultura dell’alimentazione

4 di cui 2 in compresenza ITP

3 di cui 2 in compresenza ITP

3 di cui 2 in compresenza ITP

Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva

4 5 5

Laboratorio di servizi enogastronomici Settore cucina

////////////////////// 2 2

Laboratorio di servizi enogastronomici Settore sala e vendita

6 4 4

3 ^ARTICOLAZIONE <<ACCOGLIENZA TURISTICA>> ATTIVITA’ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI DELL’AREA DI INDIRIZZO Scienza e cultura dell’alimentazione

4 di cui 2 in compresenza ITP

2 in compresenza ITP

2 in compresenza ITP

Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva

4 6 6

Tecniche di comunicazione

/////////// 2

2

Laboratorio di servizi di accoglienza turistica

6 4

4

TOTALE ORE AREA INDIRIZZO

12 12 17 (14 + 3 Francese)

17 (14 + 3 Francese)

17 (14 + 3 Francese)

TOTALE COMPLESSIVO

32 32 32 32 32

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ANALISI DEL QUADRO ORARIO

L’area generale è uguale dalla prima alla quinta a prescindere dall’articolazione prescelta, mentre varia l’area di indirizzo. Il primo biennio è comune. Al termine del primo biennio, lo studente dovrà scegliere il proprio percorso tra le articolazioni di “Enogastronomia”, “Servizi sala e vendita” e “Accoglienza turistica”, con aree di indirizzo in varia misura differenziate le une dalle altre, ad eccezione di lingua francese che ricade nell’area di indirizzo ed è comune a tutti e tre i corsi. Mentre l’articolazione relativa all’accoglienza turistica presenta sue peculiarità, le articolazioni dell’enogastronomia e dei servizi di sala e vendita, che appartengono allo stesso ambito della ristorazione, si differenziano esclusivamente per la presenza o la diversa incidenza oraria dei due laboratori professionali, sala e cucina, di rispettiva pertinenza. Le tre articolazioni costituiscono orientamento e declinazione dell’unico indirizzo di “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera”

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RIFORMA E COMPETENZE CERTIFICABILI A partire dalla Strategia Lisbona 2000, i saperi disciplinari si sono progressivamente destrutturati a favore di una loro riaggregazione in competenze come risultati finali e persistenti del processo di apprendimento. Le competenze chiave si generano dall’intreccio sinergico tra le varie competenze di base interdisciplinari fornite dalla scuola e connesse ad assi culturali, linguistico, matematico, scientifico e storico-sociale ex Decreto del 2007. I moduli interdisciplinari attesi dalla metodologia operativa degli assi culturali rappresentano sistemica attività di insegnamento/apprendimento di una pratica

laboratoriale del problem solving e del cooperative learning. L’innovazione metodologica si vuole funzionale all’ apprendimento induttivo, all’orientamento, all’analisi e alla soluzione dei problemi in contesto generale e relativi al settore produttivo di riferimento professionale: competenze di cittadinanza trasversali a tutti gli assi disciplinari nella moderna società conoscitiva.

LE COMPETENZE DI BASE ALLA FINE DEL PRIMO BIENNIO

NUOVO ORDINAMENTO

ASSE DEI LINGUAGGI HA LO SCOPO DI FAR ACQUISIRE ALLO STUDENTE LA PADRONANZA DELLA LINGUA ITALIANA, LA CONOSCENZA DELLE LINGUE STRANIERE, LA CONOSCENZA DI FORME ESPRESSIVE NON VERBALI CON APPREZZAMENTO DEL PATRIMONIO ARTISTICO-LETTERARIO, L’UTILIZZO DELLE NUOVE TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE.

COMPETENZE DELL’ASSE DEI LINGUAGGI PADRONEGGIARE GLI STRUMENTI ESPRESSIVI ED ARGOMENTATIVI INDISPENSABILI PER GESTIRE L’INTERAZIONE COMUNICATIVA VERBALE IN VARI CONTESTI

LEGGERE, COMPRENDERE ED INTERPRETARE TESTI SCRITTI DI VARIO TIPO PRODURRE TESTI DI VARIO TIPO IN RELAZIONE AI DIFFERENTI SCOPI COMUNICATIVI

UTILIZZARE UNA LINGUA STRANIERA PER I PRINCIPALI SCOPI OPERATIVI E COMUNICATIVI

UTILIZZARE GLI STRUMENTI FONDAMENTALI PER UNA FRUIZIONE CONSAPEVOLE DEL PATRIMONIO ARTISTICO E LETTERARIO

UTILIZZARE E PRODURRE TESTI MULTIMEDIALI

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ASSE MATEMATICO HA COME FINALITÀ L’ACQUISIZIONE AL TERMINE DELL’OBBLIGO D’ISTRUZIONE DELLE ABILITÀ NECESSARIE PER APPLICARE I PRINCIPI E I PROCESSI MATEMATICI DI BASE NEL CONTESTO QUOTIDIANO DELLA SFERA DOMESTICA E SUL LAVORO, NONCHÉ PER SEGUIRE E VAGLIARE LA COERENZA LOGICA DELLE ARGOMENTAZIONI PROPRIE E ALTRUI IN MOLTEPLICI CONTESTI DI INDAGINE CONOSCITIVA E DI DECISIONE.

COMPETENZE DELL’ASSE MATEMATICO UTILIZZARE LE TECNICHE E LE PROCEDURE DEL CALCOLO ARITMETICO ED ALGEBRICO, RAPPRESENTANDOLE ANCHE SOTTO FORMA GRAFICA

CONFRONTARE ED ANALIZZARE FIGURE GEOMETRICHE, INDIVIDUANDO INVARIANTI E RELAZIONI

INDIVIDUARE LE STRATEGIE APPROPRIATE PER LA SOLUZIONE DI PROBLEMI

ANALIZZARE DATI E INTERPRETARLI SVILUPPANDO DEDUZIONI E RAGIONAMENTI SUGLI STESSI ANCHE CON L’AUSILIO DI RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE, USANDO CONSAPEVOLMENTE GLI STRUMENTI DI CALCOLO E LE POTENZIALITA’ OFFERTE DA APPLICAZIONI SPECIFICHE DI TIPO INFORMATICO

ASSE SCIENTIFICO-TECNOLOGICO SI PREFIGGE DI CONDURRE LO STUDENTE ALL’OSSERVAZIONE, ALLA DESCRIZIONE, ALL’ANALISI DEI FENOMENI NATURALI/ARTIFICIALI E ALL’ANALISI QUANTITATIVA E QUALITATIVA DEI FENOMENI LEGATI ALLE TRASFORMAZIONI DI ENERGIA, ALLA CONSAPEVOLEZZA DELLE POTENZIALITÀ E DEI LIMITI DELLE TECNOLOGIE NEI CONTESTI CULTURALI E SOCIALI.

COMPETENZE ASSE SCIENTIFICO-TECNOLOGICO

OSSERVARE, DESCRIVERE ED ANALIZZARE FENOMENI APPARTENENTI ALLA REALTA’ NATURALE E ARTIFICIALE E RICONOSCERE NELLE SUE VARIE FORME I CONCETTI DI SISTEMA E DI COMPLESSITA’ ANALIZZARE QUALITATIVAMENTE E QUANTITATIVAMENTE FENOMENI LEGATI ALLE TRASFORMAZIONI DI ENERGIA A PARTIRE DALL’ESPERIENZA

ESSERE CONSAPEVOLE DELLE POTENZIALITA’ E DEI LIMITI DELLE TECNOLOGIE NEL CONTESTO CULTURALE E SOCIALE IN CUI VENGONO APPLICATE

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ASSE STORICO- SOCIALE HA L’OBIETTIVO DI PROMUOVERE LA COMPRENSIONE DEL CAMBIAMENTO E DELLA DIVERSITÀ IN DIMENSIONE DIACRONICA E SINCRONICA, L’EDUCAZIONE CIVICA E ALLA CITTADINANZA, DI FAVORIRE LA CONSAPEVOLEZZA DI ESSERE INSERITO IN UN SISTEMA DI REGOLE FONDATO SULLA TUTELA E SUL RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI E DEI DOVERI, DI EDUCARE LO STUDENTE ALLA CONVIVENZA E ALL’ESERCIZIO ATTIVO DELLA CITTADINANZA, DI FORNIRE GLI STRUMENTI PER LA CONOSCENZA DEL TESSUTO SOCIALE ED ECONOMICO DEL TERRITORIO E DELLE REGOLE DEL MERCATO DEL LAVORO.

COMPETENZE DELL’ASSE STORICO-SOCIALE COMPRENDERE IL CAMBIAMENTO E LA DIVERSITA’ DEI TEMPI STORICI IN UNA DIMENSIONE DIACRONICA ATTRAVERSO IL CONFRONTO FRA EPOCHE E IN UNA DIMENSIONE SINCRONICA ATTRAVERSO IL CONFRONTO FRA AREE GEOGRAFICHE E CULTURALI

COLLOCARE L’ESPERIENZA PERSONALE IN UN SISTEMA DI REGOLE FONDATO SUL RECIPROCO RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI GARANTITI DALLA COSTITUZIONE, A TUTELA DELLA PERSONA, DELLA COLLETTIVITA’ E DELL’ AMBIENTE

RICONOSCERE LE CARATTERISTICHE ESSENZIALI DEL SISTEMA SOCIO-ECONOMICO PER ORIENTARSI NEL TESSUTO PRODUTTIVO DEL PROPRIO TERRITORIO

LE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA 1. Imparare ad imparare sviluppare un adeguato metodo di studio/apprendimento in relazione a varie

modalità e fonti informative e conoscitive.

2. Progettare analizzare obiettivamente il reale nei suoi limiti e nelle sue opportunità, pianificare

progetti formativi e di lavoro, stabilire obiettivi concreti in base alle premesse e definire i tempi di realizzazione.

3. Comunicare comprendere messaggi di vario genere espressi con linguaggi e mezzi differenziati, utilizzare e integrare diverse conoscenze disciplinari, possedere più codici linguistici per esprimersi in diversi contesti e situazioni, avvalendosi anche di supporti alternativi e innovativi.

4. Collaborare e partecipare acquisire la capacità di interagire in modo proficuo nel gruppo, affermando coerentemente il proprio punto di vista e rispettando nel contempo l’opinione altrui; contenere la conflittualità.

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5. Agire in modo autonomo e responsabile integrarsi spontaneamente nel proprio contesto sociale e nel suo sistema di diritti, doveri e regole.

6. Risolvere problemi trovare ipotesi risolutive alle situazioni problematiche, raccogliendo dati, individuando strategie, risorse e utilizzando all’occorrenza le proprie conoscenze curricolari.

7. Individuare collegamenti e relazioni intuire la natura sistemica di determinati fenomeni attraverso l’individuazione tra gli stessi di analogie e contrasti, causa ed effetti, coefficienti comuni.

8. Acquisire ed interpretare informazioni recepire in maniera critica l’informazione proveniente da vari canali ed espressa in diversificate modalità, interrogandosi sulla sua attendibilità, utilità e oggettività.

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QUALITA’ POF 2012 Rispetto ai criteri di personalizzazione dell’offerta formativa, la qualità dei processi educativi ( descrizione in appendice allegato1) si intende veicolata da una rigorosa programmazione delle attività curriculari incentrata sugli stili, sulle risorse e sui bisogni di apprendimento dell’utenza target. La programmazione risulta fondata sulle competenze di base degli assi disciplinari per un apprendimento significativo e operativo di valorizzazione delle motivazioni e vocazioni professionali.

La necessità di interventi di contrasto al grave fenomeno della dispersione scolastica e vocazionale, in ingresso e in esito al percorso formativo curriculare, ha, in tal senso, legittimato e validato la pratica laboratoriale del progetto aree a rischio USR Puglia e dei progetti PON C1 di sviluppo delle competenze disciplinari e metodologiche dell’imparare ad apprendere. Ferma la centralità del piano di azione curriculare il POF risulta articolato negli integrati piani:

� gestionale;

� di educazione al lavoro;

� di sviluppo degli apprendimenti. La validata configurazione dell’Istituto come Scuola-Azienda e Centro Polifunzionale

di Servizi di contrasto alla dispersione scolastica, di formazione e qualificazione

docente, di promozione e sostegno all’integrazione interculturale, ECDL Test Center e

Centro Integrazione Handicap impone misure strategiche di gestione interna dei processi formativi e produttivi e di gestione esterna delle relazioni con il territorio a livello comunicativo e progettuale.

Il raccordo scuola-lavoro nella formula di tirocini e stage, incentivato nel Mezzogiorno dalla promozione dei programmi operativi PON C5, assurge nel contesto scolastico a criterio primo di elaborazione progettuale e valorizza la funzione professionalizzante della Scuola in un piano di educazione ricorrente al lavoro.

Rispetto al diffuso deficit di apprendimento , ratificato a livello istituzionale dalle indagini OCSE PISA- INVALSI e a livello interno dal debito formativo dell’utenza scolastica, il POF include un piano di strategico sviluppo degli apprendimenti attraverso azioni di riequilibrio e approfondimento , ma anche eccellenza delle risorse di studio.

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PIANO GESTIONALE

Comunicazione

comunicazione esterna:

Informazione e Pubblicizzazione

Accordi di rete

comunicazione interna:

Interfunzionalità laboratoriale

Regolamentazione di Istituto

comunicazione tecnologica

Gestione sito web

Servizio IPSSAR SMS

Sistema di qualità

Monitoraggio di processo:

Valutazione INVALSI

Certificazioni

Ricerca e sviluppo:

sperimentazione didattica laboratoriale

produzione materiali didattici

Servizi Interistituzionali

Presidio di formazione PON, OCSE, INDIRE

PIANO CURRICULARE

Funzionamento per dipartimenti disciplinari

PIANO DI EDUCAZIONE AL LAVORO

Il Tirocinio interno:

Economato/Pasticceria/Open Bar

Il Tirocinio integrato sul territorio

Il Tirocinio riabilitativo

Il Centro Culturale dell’Ospitalità:

Seminari di degustazione, servizi congressuali, eventi conviviali

PIANO DI SVILUPPO DEGLI APPRENDIMENTI

Corsi di riequilibrio / eccellenza

Percorsi ludico-creativi

ARTICOLAZIONE POF IPSSAR BR

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PIANO INTEGRATO FSE

Il Piano integrato degli interventi FSE ad integrazione delle attività previste dal Piano dell'Offerta Formativa IPSSAR BR è fondato su una diagnosi attenta delle criticità e dei punti forti presenti nella scuola che sono di ostacolo e/o sostegno alla qualità del servizio scolastico e al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Consiglio Europeo di Lisbona. La predisposizione del Piano- vincolata alle azioni poste al BANDO PON 2012- è suscettibile di strategica articolazione al fine di consentire agli allievi e al personale tutto della Scuola di acquisire competenze chiave in media con gli standard U.E. Per la definizione del piano, fondamentale importanza riveste la condivisione collegiale degli obiettivi di miglioramento FSE riferiti agli assi Capitale umano,

Capacità istituzionale,Assistenza tecnica della Scuola: a) Sviluppare la capacità diagnostica e i dispositivi per la qualità del sistema

scolastico

b) Migliorare le competenze del personale della scuola e dei docenti

c) Migliorare i livelli di conoscenza e competenza dei giovani

d) Accrescere la diffusione, l’accesso e l’uso della società dell’informazione nella

scuola

e) Sviluppare reti tra gli attori del sistema e con le istanze del territorio

f) Promuovere il successo scolastico, le pari opportunità e l’inclusione sociale

g) Migliorare i sistemi di apprendimento durante tutto l’arco della vita

h) Migliorare la governance e la valutazione del sistema scolastico

i) Migliorare l’efficienza, efficacia e la qualità degli interventi finanziati, nonché la

verifica e il controllo degli stessi

l) Migliorare e sviluppare modalità, forme e contenuti dell’informazione e

pubblicizzazione del Programma , degli interventi e dei risultati

Il Piano integrato degli interventi FSE prevede come aree di azione l’area formativa , l’area organizzativo/gestionale, l’area di accompagnamento. L'area formativa riguarda le ore destinate alla formazione specifica inerente i vari Obiettivi specifici/Azioni/Proposte o Moduli e prende in considerazione le attività svolte dagli esperti e dal tutor.

L’area organizzativo-gestionale è riferita all’articolazione del piano nei diversi obiettivi specifici, nelle diverse azioni, proposte/moduli con specificazione di funzioni e compiti del Dirigente Scolastico e delle figure a suo supporto.

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Per l’area di Accompagnamento i nuovi Regolamenti comunitari sottolineano l’importanza rivestita dalla pubblicizzazione delle attività svolte con il contributo comunitario e riferite alla democratica informazione e condivisione di processi ed esiti formativi. Il funzionigramma del Piano FSE è come di seguito articolato: .

Aree di intervento Attori coinvolti

Area formativa Esperto, tutor, Area organizzativo /gestionale

- Direzione e coordinamento,

- Animazione - valutazione - Gruppo Operativo del

Piano - personale ATA

- Dirigente scolastico o suo delegato - facilitatore del Piano Integrato di interventi

FSE e responsabile dell’integrità della documentazione

- referente per la valutazione - Dirigente Scolastico, DSGA, 1 tutor per ogni

obiettivo specifico, esperto/i - Personale scolastico coinvolto

Area Accompagnamento

- Pubblicizzazione e sensibilizzazione Obbligatoria - Altre opzioni di attività di accompagnamento vanno definite per singola azione ( cfr. vedi prospetto riassuntivo)

L’adozione di metodologia sistemica di diagnosi delle criticità e delle buone prassi IPSSAR BR ha portato alla definizione degli obiettivi di miglioramento relativi ai processi gestionali/formativi e conseguenti fattori di priorità 2012:

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Sintesi autodiagnosi di Istituto

'IPSSAR ''S. PERTINI'' - BRINDISI'

Punti di debolezza Punti di forza Nome

della

Sezione Elementi Priorità Elementi Priorità

Personale

Scolastico

Attività di potenziamento per

valorizzare le eccellenze

Partecipazione degli insegnanti ad attività di

formazione su processi e metodologie

dell’Alternanza integrata(Scuola-Lavoro).

Partecipazione degli insegnanti ad attività di

studio e ricerca

Studenti 1 Livelli di apprendimento nella lingua italiana

2 Livelli di apprendimento in matematica

8 Competenze digitali (ad es. uso del computer e

della rete per ricerche, presentazioni, scambio e

condivisione d’informazioni, ecc.).

Risorse e

strutture 8 Dotazioni dei laboratori specifici di indirizzo

10 Dotazioni dei laboratori

multimediali/informatica

17 Spazi attrezzati per attività di formazione e

aggiornamento del personale.

Rapporti

scuola-

famiglie-

territorio

Attività in collaborazione con il

mondo del lavoro (ad es. stage,

tirocini, ecc.)

Attività in collaborazione con le ASL (ad es.

educazione alla salute, supporto psicologico,

controlli sanitari ecc.)

Attività in collaborazione con Regione,

Provincia, Comune (ad es. iniziative ambientali,

progetti di educazione stradale, ecc.)

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Fattore prioritario di intervento- trasversale ai piani integrati POF/PON 2012- si conferma la formazione docente, volano di innovazione e qualità formativa attraverso l’adesione ai progetti nazionali PON di formazione CLIL ( Content and Language Integrated Learning) e ai dispositivi di formazione-informazione ex d.lgs. n.81/2008.

Coerentemente con l’autodiagnosi di istituto per far fronte alle criticità presenti nella scuola - dispersione scolastica in primis , ratificata da livelli di apprendimento/ tasso di insuccesso scolastico - e contestualmente investire sui fattori positivi della formazione laboratoriale il Collegio dei Docenti approva, per l'annualità 2012-13 i seguenti progetti :

Obiettivo PON Azione posta a bando

F) Promuovere il successo scolastico, le pari opportunità e l’inclusione sociale

F3 – Sviluppo di reti contro la dispersione scolastica e creazione di prototipi innovativi

Obiettivo PON FESR Azione posta a bando

A) Incrementare le dotazioni tecnologiche e le reti delle istituzioni scolastiche

A2 – dotazioni tecnologiche per gli ambienti di apprendimento

per le scuole del secondo ciclo

Obiettivo PON FESR Azione posta a bando

B) Incrementare il numero di laboratori per migliorare l’apprendimento delle competenze chiave, in particolare quelle matematiche, scientifiche e linguistiche

B4 - laboratori di settore ed asset digitali per gli ambienti di

apprendimento per gli istituti

a) professionali

b) tecnici

c) licei artistici

Trattasi di obiettivi e azioni previste dal Piano di Azione Coesione nell’’ambito dei Programmi Operativi Nazionale e Regionali in un intervento di supporto trasversale alla valutazione e al miglioramento continuo delle scuole secondo schema MIUR :

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Intervento di supporto trasversale

PON FSE Azioni Programmi Fondo

1. INIZIATIVE DI RACCORDO SCUOLA-LAVORO

POR FSE

2. PERIODI DI RESIDENZA E STUDIO IN SCUOLE ALL’ESTERO

POR FSE

3. CONTRASTO ALLA DISPERSIONE SCOLASTICA.

POR FSE

4.1 NUOVE TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA POR FESR 4.2 INTERVENTI PER GLI AMBIENTI

SCOLASTICI POR FESR

5 INNALZAMENTO DELLE COMPETENZE CHIAVE

PON FSE 7.

VA

LU

TA

ZIO

NE

E

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LIO

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O C

ON

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D

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LE

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UO

LE

6 ORIENTAMENTO PON FSE

L’ Azione 3 prevista nel Piano di Azione Coesione finalizzata alla prevenzione e al contrasto dell’abbandono scolastico e del fallimento formativo precoce è riconducibile agli interventi intimamente correlati con quelli mirati al miglioramento dell’alfabetizzazione funzionale soprattutto nel corso degli anni della scuola dell’obbligo e rivestono un ruolo prioritario ai fini del superamento del divario fra il sistema di istruzione e formazione delle Regioni dell’Obiettivo Convergenza e il resto del Paese.

Per rete si intendono scuole e altri attori del territorio (enti locali, privato sociale, servizi sociali, tribunale per i minori, forze dell’ordine, artigiani, operatori delle produzioni e dei servizi, parrocchie, centri dell’aggregazione giovanile e solidale, centri sportivi, associazionismo e volontariato, ecc.) impegnati nella costruzione di prototipi di intervento, che, frutto dell’integrazione delle intelligenze e delle risorse sociali e professionali presenti sul territorio, siano in grado di modellizzare azioni e strumenti efficaci e innovativi di recupero e sviluppo delle potenzialità dei giovani residenti nelle aree, Comuni e zone urbane aree a forte rischio di emarginazione, illegalità e devianza.

La natura innovativa e prototipale dell’iniziativa implica un percorso di durata biennale (due annualità scolastiche) indispensabile per assicurare continuità e maggiore efficacia alle azioni messe in campo.

La prassi documentale di portfolii, anche costruiti in modo multimediale, di bilanci di competenze, di metodologie partecipative sono intesi a garanzia della qualità PON F3 i cui indicatori di risultato sono:

• tasso di abbandono al biennio delle scuole superiori

• tasso di passaggio alla classe successiva

• quota di drop out reinseriti in percorsi di istruzione

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Le azioni così misurabili in termini di effettivi percorsi di recupero e prevenzione implicano, altresì, l’osservazione del “Codice di condotta del partenariato” attraverso:

- chiara definizione di compiti, ruoli e ambiti di intervento, delle responsabilità – a partire dalla scuola-capofila e di contestuali regolari confronti costruttivi tra tutti gli attori in campo nonché della cura dei processi decisionali fondati su una leadership partecipata;

- presenza di un setting per la riflessione di chi opera e per chi si opera, che sia attento alla manutenzione, miglioramento e auto-valutazione responsabile di ciò che si fa;

- piena apertura alla forte partecipazione dei destinatari primi (ragazzi) e altri (famiglie, cittadini, quartiere, ecc.).

.

L’ adesione IPSSAR all’obiettivo/azione F3 come scuola partner di istituto capofila proponente - legittimata dalla inclusione in area ex Allegato 1 circolare MIUR e dalla dotazione di strutture/tecnologie adeguate alla realizzazione degli interventi. – si intende formalizzata attraverso delibera del Consiglio di Istituto; discussa e condivisa dal Collegio dei docenti per finalità di alto impatto sociale- educativo e di innovazione didattica generata dalla collaborazione “in verticale” con scuole e partner del territorio..

Nell’ aderire ad obiettivi e modalità pedagogiche PON F Azione 3 di contrasto alla dispersione scolastica, il Collegio dei Docenti IPSSAR BR si impegna all’integrazione POF-PON nella prassi didattica ed organizzativa di dipartimenti, consigli di classe incontri e/o eventuali associazioni dei genitori e degli studenti e ne delibera la partecipazione al Bando.

Con riferimento alla partecipazione IPSSAR BR all’Asse I del PON FESR (“Promuovere e sviluppare la Società dell’ informazione e della conoscenza nel sistema scolastico”) Obiettivo A “Dotazioni tecnologiche e reti delle istituzioni scolastiche” e Obiettivo B “Laboratori per migliorare l’apprendimento delle competenze chiavi”, l’acquisizione/implementazione delle risorse tecnologiche è finalizzata alla pratica educativa di linguaggi digitali, di device e tecnologie di supporto alla didattica laboratoriale e alla qualificazione tecnologica dei futuri operatori dell’Ospitalità Moderna Organizzata. Le tecnologie richieste ex bando FESR- intese ad arricchire le singole classi o “laboratori della conoscenza” - nell’istituto professionale sono funzionali al raccordo con il mondo del lavoro nella innovativa configurazione “di settore” e collegamento in rete con il sistema produttivo territoriale.

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Il Collegio dei docenti, considerati i massimali di finanziamento previsti, tenuto

conto della congruenza con l’autodiagnosi, della fattibilità dei progetti e delle finalità di promozione di pari opportunità di genere e non discriminazione a livello sociale ed educativo

delibera all’unanimità il Piano FSE 2012 rispetto alle azioni poste a bando rispettivamente con la circolare n. 10621 del 5 luglio 2012 (PON FESR "Ambienti per l'apprendimento" -

Avviso per la presentazione delle proposte relative all'Asse I "Società dell'Informazione e della conoscenza" Obiettivo A "Dotazioni tecnologiche e reti delle istituzioni scolastiche" e Obiettivo B "Laboratori per migliorare l'apprendimento delle competenze chiave". Annualità 2012, 2013 e

2014 – Attuazione POR FESR Regioni Ob. Convergenza)- e con la circolare n. 11666 del 31 luglio 2012 ( Fondi Strutturali Europei 2007-2013 - Avviso per la "Realizzazione di prototipi di

azioni educative in aree di grave esclusione sociale e culturale, anche attraverso la valorizzazione delle reti esistenti" – finanziato con il FSE. Anni scolastici 2012/2013 e 2013/2014 – Attuazione dei Programmi Operativi FSE Regioni Ob. Convergenza – Piano Azione Coesione) :

Obiettivo PON Azione

F) Promuovere il successo scolastico, le pari opportunità e l’inclusione sociale

F3 – Sviluppo di reti contro la dispersione scolastica e creazione di prototipi innovativi

Obiettivo PON FESR Azione

A) Incrementare le dotazioni tecnologiche e le reti delle istituzioni scolastiche

A2 – dotazioni tecnologiche per gli ambienti di apprendimento

per le scuole del secondo ciclo

Obiettivo PON FESR Azione posta a bando

B) Incrementare il numero di laboratori per migliorare l’apprendimento delle competenze chiave, in particolare quelle matematiche, scientifiche e linguistiche

B4 - laboratori di settore ed asset digitali per gli ambienti di

apprendimento per gli istituti

a) professionali

b) tecnici

c) licei artistici

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SCELTE PROGRAMMATICHE ALBERGHIERO BR Dal punto di vista metodologico l’IPSSAR BR assume come modello didattico l’Unità di Competenza (UC) per la descrizione delle caratteristiche essenziali che l’azione formativa deve avere al fine di assicurare lo sviluppo di competenze nella modalità laboratoriale. Tale scelta è determinata dalla condivisione della validata impostazione MIUR secondo cui la UC precisa tutti gli elementi essenziali che rendono possibili l’acquisizione delle competenze all’interno di un percorso formativo e prevede il riconoscimento delle competenze nella prospettiva di acquisizione di crediti formativi spendibili in ambito extrascolastico. La descrizione delle Unità di Competenza è articolata in: A) Unità di Apprendimento; B) Modalità minime per garantire il raggiungimento del livello soglia intermedio ed avanzato delle competenze di base, tecnico- professionali e trasversali. Rispetto alle scelte metodologiche adottate le U.C della programmazione risultano incentrate su: competenze traversali,competenze di base sugli assi linguistico,matematico, scientifico-tecnologico,storico-sociale I descrittori delle modalità formative minime si riferiscono a: Livello competenze abilità/conoscenze metodologia attiva strumenti di valutazione materiali risorse di formazione

LA VALUTAZIONE

Come da art. 1 del D.P.R. 122/2009, la valutazione è espressione dell’autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua dimensione individuale e collegiale. Essa è frutto di una pluralità di attività e contributi che accompagna tutta l’azione educativa.

La valutazione deve prendere in considerazione l’intera scala decimale correlata al livello di raggiungimento di obiettivi prefissati, anche per consentire la corretta conversione della media in credito scolastico.

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In casi particolari, quali quelli relativi agli alunni con DAS (disturbi di apprendimento) disabilità e difficoltà linguistiche proprie degli studenti stranieri non ancora alfabetizzati in lingua italiana, la valutazione deve tenere conto di tempi, indicatori e obiettivi personalizzati.

L’esplicitazione di modalità, criteri e livelli di valutazione( in appendice allegato 2) da parte del Collegio dei docenti è tesa ad assicurare omogeneità, equità e trasparenza nei procedimenti.

CERTIFICAZIONE COMPETENZE

Con un Avviso del 21 aprile 2010, il MIUR ha reso noto che con la nota del Capo

Dipartimento per l’Istruzione n. 1208 del 12/4/2010 è stato diramato il decreto del

Ministro n. 9/2010, in corso di registrazione alla Corte dei conti, con il quale è stato

adottato il modello di certificato dei saperi e delle competenze acquisiti dagli

studenti al termine dell’obbligo di istruzione, in linea con le indicazioni dell’Unione

europea sulla trasparenza delle certificazioni.

Si tratta del modello obbligatoriamente adottato a partire dall’anno scolastico

2010/2011 e sino all’entrata in vigore delle norme di armonizzazione di tutte le

certificazioni scolastiche (d.P.R. n.122/2009)- ( in appendice allegato 2)

Il CREDITO SCOLASTICO

Il credito scolastico è un punteggio attribuito dal Consiglio di classe e introdotto dal DPR 323/98, successivamente modificato dai Decreti ministeriali 42/2007 e 99/2009 e reso sistemico con la O.M. MIUR 11.05.2012, N. 41; suo scopo è quello di rendere gli esiti degli Esami di Stato più rispondenti al rendimento scolastico effettivo di ogni alunno considerato su un lasso di tempo significativo. Il credito scolastico accumulato nei tre anni di riferimento costituisce un patrimonio di punti che contribuisce fino ad un quarto (25/100) a determinare il punteggio finale dell’Esame di Stato (max 100/100), i restanti sono il punteggio massimo che lo studente può realizzare con le tre prove scritte e il colloquio orale ( 75 punti max distribuiti in tre prove scritte da 15 punti ciascuna e l’ esame orale di 30 punti max). Si precisa che la valutazione sul comportamento concorre dall’anno scolastico 2008/2009 alla determinazione dei crediti scolastici. specificazioni e tabelle credito in appendice allegato 2

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Il CREDITO FORMATIVO Il DM 49/2000 indica le caratteristiche formali e sostanziali dei crediti formativi. Il credito formativo prende in considerazioni le attività extracurriculari all'interno della scuola e tutte le altre attività svolte dallo studente che possono essere considerate formative per il proprio percorso. Esse comprendono corsi e certificazioni linguistiche, corsi e certificazioni sportive, esperienze e attività educative, sociali e di volontariato. Lo studente può presentare al consiglio di classe le varie attestazioni, ed esso prenderà in considerazione il punteggio più alto del credito scolastico, che oscilla sempre tra due numeri, a seconda della media dello studente. Salvo eventuali variazioni stabilite dal MIUR, il termine ultimo di presentazione dei Crediti Formativi è il 15 maggio dell’anno per il quale si chiede il loro riconoscimento.

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ORGANIZZAZIONE DI SISTEMA 2012

I DIPARTIMENTI La cultura della progettazione e valutazione per competenze- propria della scuola della Riforma- nel rinunciare al “dominio” della programmazione disciplinare, individua un ruolo fondamentale nella dimensione collegiale e collaborativa dei docenti. Tale dimensione è destinata a generare - nelle buone prassi – la creazione

AMBITI DI INNOVAZIONE ALBERGHIERO BR

DIDATTICA

GOVERNANCE

AUTONOMIA

DIRIGENTE SCOLASTIC

O

FUNZIONI STRUMENTAL

I

FLESSIBILITA

PROGETTAZIONE PER

COMPETENZE DI ASSE

DIDATTICA LABORATORIAL

E

CERTIFICAZIONE

COMPETENZE

INTEGRAZIONE

SAPERI

COLLEGIO ARTICOLATO

IN DIPARTIMENTI Disciplinari e di Asse

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di gruppi di lavoro, che agiscono per l'analisi, la definizione e la soluzione di criticità prima fra tutte la dispersione scolastica e vocazionale. Le aree disciplinari e la loro gestione a livello di programmazione didattica, di scansione modulare dei contenuti, delle verifiche e delle valutazioni assurgono a banco di prova della capacità dei docenti di lavorare assieme attorno a trasparenti compiti comuni e condivisi. L’istituzione dei dipartimenti assume, pertanto, valenza strategica per valorizzare la dimensione collegiale e co-operativa dei docenti, strumento prioritario per innalzare la qualità del processo di insegnamento- apprendimento. I dipartimenti, quale articolazione interna del Collegio dei docenti, devono garantire la continuità verticale e la coerenza interna del curricolo e vigilare sui processi di apprendimento per lo sviluppo dei saperi e delle competenze previsti nei profili dei vari indirizzi, la cui attuazione è facilitata da una progettualità condivisa. Le tipologie di attività dipartimentali sono strettamente correlate alle esperienze realizzate dalla scuola e agli obiettivi di sviluppo e di miglioramento che si intendono perseguire. In particolare, nel primo biennio delle scuole superiori, i dipartimenti svolgono una funzione strategica per il consolidamento, con il concorso di tutte le discipline, delle competenze di base per la lingua italiana, la lingua straniera, la matematica e le scienze, per il raccordo tra i saperi disciplinari e gli assi culturali previsti dall’obbligo di istruzione e tra l’area di istruzione generale e le aree di indirizzo. Analogamente, nel secondo biennio e quinto anno , i dipartimenti svolgono una funzione strategica per il coordinamento delle aree comuni, di indirizzo e professionalizzazione. Trasversalmente al curricolo, ai dipartimenti spetta l’individuazione dei bisogni formativi al fine di definire i piani di aggiornamento del personale, promuovere e sostenere la condivisione degli obiettivi educativi e la diffusione delle metodologie più efficaci per migliorare i risultati di apprendimento degli studenti. Con il termine dipartimento disciplinare si indica l'organismo formato dai docenti delle distinte discipline. Con il termine dipartimento di asse si indica l'organismo formato dai docenti di tutte le discipline che all’interno dell’istituzione scolastica afferiscono ai distinti assi culturali previsti dal riordino dell’Istruzione.

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Il DIPARTIMENTO DISCIPLINARE

Il dipartimento disciplinare, formato dai docenti di una medesima disciplina, ha il compito di concorrere a:

- definizione del valore formativo della disciplina - definizione degli standard minimi richiesti a livello di conoscenze e abilità - definizione dei contenuti imprescindibili della materia, da scandire

all'interno del curriculum - definizione delle modalità attuative del piano di lavoro disciplinare - programmazione di riunioni di coordinamento per la definizione di prove

comuni - progettazione di interventi di recupero - attività/riunioni di coordinamento per l'eventuale adozione di libri di testo

comuni a più sezioni Il dipartimento disciplinare dispone di:

- un docente responsabile di Dipartimento proposto dai docenti che lo compongono e nominato dal Collegio dei docenti annualmente;

- una propria sede all'interno dell'Istituto (ufficio di dipartimento)

- laboratori e/o aule speciali in cui prestano servizio gli Assistenti Tecnici.

(assegnati ai Dipartimenti in base alla loro mansione specifica) 7 Si riunisce:

- almeno in quattro momenti dell’anno scolastico:

- prima dell’inizio delle attività didattiche (inizio Settembre) per concordare le linee generali della programmazione annuale alla quale dovranno riferirsi i singoli docenti nella stesura della propria programmazione individuale;

- all’inizio dell’a. s. ( fine Settembre) per concordare l’organizzazione

generale del Dipartimento ( funzionamento dei laboratori e/o aule speciali, ruolo degli assistenti tecnici, acquisti vari, ecc…), proporre progetti da inserire nel P. O. F. da realizzare e/o sostenere.

- al termine del primo quadrimestre (inizio Febbraio) per "fare il punto

della situazione", monitorare e valutare l’andamento delle varie attività ed apportare eventuali correttivi.

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- prima della scelta dei libri di testo (fine Aprile-Maggio) per dare

indicazioni sulle proposte degli stessi

I dipartimenti disciplinari IPSSAR costituiti, per il primo biennio, sono come di seguito organizzati :

Dipartimenti disciplinari Docenti coordinatori Italiano, Storia, Geografia Prof.ssa Briganti Giuliana

Lingua Inglese Prof.ssa Carnevale Severina

Lingua Francese Prof.ssa Carrozzo Rosanna

Matematica Prof. Grecuccio Massimo

Diritto Prof. ssa Carricato M.Antonietta

Scienze - Chimica Prof.ssa Chiarelli Rosa

Fisica Prof.ssa Brandi Vita Antonia

Alimentazione Prof.ssa Catamo Anna

Lab. servizi enogastronomici Settore cucina

Prof. Mustich Vincenzo

Lab. servizi enogastronomici Settore sala e vendita

Prof. Calabrese Giuseppe

Lab. servizi di accoglienza turistica

Prof. Pispero Aurelio

Economia Prof. Manca Gianfranco

Scienze motorie e sportive Prof. Cozzoli Flora

Religione Prof. Tondo Vito

I DIPARTIMENTI D’ASSE Nel primo biennio, i dipartimenti di asse, formati dai docenti di discipline afferenti ad una stessa area di intervento formativo, hanno il precipuo compito di concorrere alla omogeneizzazione dei risultati di apprendimento rispetto all’unitario valore formativo per la certificazione finale delle competenze. Il docente coordinatore di asse è responsabile di: - definizione delle competenze e delle modalità di verifica – soprattutto per quanto attiene alle prove comuni – dei livelli, degli standard di apprendimento, e delle griglie di valutazione; - monitoraggio della prassi didattica e valutazione INVALSI (italiano e matematica) ; - monitoraggio della prassi didattica e valutazione/ certificazione KET/PET (inglese) DELF (francese)

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- attività di certificazione d’asse al termine del primo biennio I dipartimenti di asse IPSSAR costituiti per l’annualità 2012 sono come di seguito organizzati: Asse dei linguaggi

Lingua Italiana Lingua Inglese Lingua Francese

Scienze Motorie e Sportive

Coordinatore prof.ssa Maggi

Asse matematico

Matematica

Coordinatore prof. Coppolino

Asse storico- sociale

Storia Diritto ed economia Religione

Coordinatore prof.ssa Gatti

Asse scientifico- tecnologico

Scienze Della Terra Geografia Biologia Chimica

Fisica Scienze degli alimenti Laboratorio dei servizi enogastronomici (cucina e sala e vendita) Laboratorio dei servizi di accoglienza turistica

Coordinatore prof.Mustich

DIPARTIMENTI DI ASSE E FUNZIONI STRUMENTALI ALBERGHIERO BR

Nella propria autonomia in materia di organizzazione del lavoro, di costituzione dei dipartimenti e delle regole per il loro funzionamento, l’Alberghiero BR delibera la correlazione funzionale e significativa tra funzioni strumentali e coordinamento di asse.

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CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLE ATTIVITA’DIPARTIMENTALE DI ASSE

FUNZIONI STRUMENTALI

I compiti delle funzioni strumentali per l’obiettivo prioritario di innovazione

istituzionale e certificazione delle competenze in esito all’Obbligo Scolastico(I °

biennio) richiedono competenze specifiche di carattere metodologico e

organizzativo, documentate da curriculum professionale per l’allocazione di ruolo in

base a criteri di analisi comparata delle risorse della Scuola

Requisiti 1. titoli culturali valutabili ai fini delle graduatorie di Istituto; 2. attestati di frequenza a corsi di formazione, specializzazione e/o

pubblicazioni/produzioni inerenti la funzione strumentale di asse richiesta; 3. conoscenza e capacità di uso delle tecnologie didattiche; 4. capacità di coordinare le attività di progettazione-programmazione e

disponibilità a seguirle in itinere, favorendo un clima di attiva collaborazione; 5. disponibilità a destinare almeno un’ora settimanale al rapporto con i colleghi

per offrire i supporti specifici dell’area; 6. assunzione di responsabilità degli incarichi specifici relativi all’asse di

funzione; 7. esperienza già acquisita nell’asse richiesto (commissioni, lavori di gruppo,

progetti, ecc.).

DIPARTIMENTI PER ASSI

CULTURALI

LINGUISTICO

COORDINATORE FUNZIONE STRUMENTALE DOCENTI

STORICO-SOCIALE

COORDINATORE FUNZIONE STRUMENTALE DOCENTI

SCIENTIFICO-TECNOLOGICO COORDINATORE FUNZIONE

STRUMENTALE DOCENTI

MATEMATICO COORDINATORE FUNZIONE

STRUMENTALE DOCENTI

Matematica Scienze Della Terra Geografia Biologia Chimica Fisica Scienze degli Alimenti Laboratori enogastronomia/accoglie

Storia Diritto ed economia Religione

Italiano Lingue straniere

scienze motorie e sportive

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Sulla base di tali criteri, rispetto alle candidature pervenute alla Dirigenza, gli incarichi- suddivisi anche tra più unità- risultano come di seguito allocati:

Sede centrale di Brindisi

F.S.1 Gestione Piano dell’Offerta Formativa: Prof.ssa Severina Carnevale F. S.2. Sostegno al lavoro dei docenti(Dip. Asse Linguistico): Prof.ssa Maurizia Maggi F. S.3. Sostegno al lavoro dei docenti(Dip. Asse Storico-Sociale): Prof.ssa M.Ornella Gatti F. S.4. Sostegno al lavoro dei docenti (Dip. Asse Matematico): Prof. Vincenzo Coppolino F. S.5. Sostegno al lavoro dei docenti (Dip. Asse Scientifico-Tecnologico): Prof. Vincenzo Mustich F. S.6. Sostegno agli alunni: Proff. Luigi Colucci- Lorenzo Marrazzo F. S.7. Sostegno agli alunni con disagio e disabilità Prof. Antonio Congedo Sede coordinata di Carovigno

Funzioni strumentali all’offerta formativa 2012

F. S.1. Sostegno al lavoro dei docenti e alunni: Prof.ssa Maria Emilia (Dip. Asse Linguistico); Prof. Giuseppe Ruggiero (Dip. Asse Matematico)

RISORSE INTERNE IPSSAR BR 2012 Assistenza al funzionamento dipartimentale IPSSAR BR: docenti/Coordinatori di classe Nell’ambito dell’assetto dell’Istituto delineato nel C.d.D., il Coordinatore di Classe coordina tutte le attività curriculari ed extracurriculari, riferendo preventivamente al D. S. , per averne l’assenso. In particolare il Coordinatore costituisce per i colleghi del Consiglio punto di riferimento per le questioni di carattere generale e per la gestione dei casi difficili e problematici:

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- gestisce i Consigli di classe, curando la fase istruttoria e quella esecutiva degli adempimenti decisi (recupero- ritardi- assenze- note disciplinari- tutor delle classi prime); - cura la fase istruttoria della formulazione del Piano Formativo di Classe e ne gestisce i processi collegiali di compilazione, aggiornamento e monitoraggio; - cura i rapporti con la classe della quale raccoglie e discute problemi e difficoltà nelle relazioni e negli apprendimenti; - cura i rapporti con le famiglie e raccoglie loro eventuali segnalazioni; - convoca Consigli straordinari e assemblee di classe con i genitori ogni qualvolta ne ravvisa la necessità, concordando con la Dirigenza tempi e modi; - segnala eventuali problemi sulla sicurezza dell’aula assegnata e si preoccupa del suo decoro; - nelle classi quinte coordina le operazioni finalizzate alla preparazione all’Esame di Stato -coopera per le classi seconde in tutti i casi di ri -orientamento; -supporta il Dirigente nella fase preparatoria degli scrutini finali e nella gestione dei relativi consigli; - cura la fase istruttoria relativa alle nuove adozioni dei libri di testo; - cura la programmazione dell’area professionalizzante, per le classi 4^ e 5^ ed il suo corretto svolgimento sia nella fase teorica che nelle attività di stage; - cura le attività relative alla frequenza scolastica degli alunni e all’eventuale evasione dell’obbligo scolastico; - cura le attività relative all’assegnazione dei buoni- libro ed altre provvidenze dirette a realizzare il diritto allo studio (borse di studio, sussidi, ecc.) in stretto contatto con l’Ufficio della segreteria (ramo della didattica); - cura le attività di supporto previste dalla norma per i candidati esterni degli Esami di Stato assegnati alla classe 5^ affidata in coordinamento. Comitato di valutazione Presso l’istituto scolastico è istituito il comitato per la valutazione del servizio dei docenti. Il comitato è formato, oltre che dal Dirigente Scolastico, che ne è il presidente, da 4 docenti quali membri effettivi e da 2 docenti quali membri supplenti. I membri del comitato sono eletti dal collegio dei docenti. Alla eventuale valutazione del servizio di un membro del comitato provvede il comitato stesso, ai cui lavori, in tal caso, non partecipa l'interessato. Il comitato dura in carica un anno scolastico. Il comitato di valutazione del servizio esercita le competenze previste in materia di anno di formazione del personale docente del circolo neo immesso in ruolo e di riabilitazione del personale docente.

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Comitato di valutazione IPSSAR BRINDISI membri effettivi

Prof.ssa Silvana Vergine Prof.ssa Anita Perrone Prof.ssa Lucia Pignatelli Prof.ssa Giuliana Brigante

supplenti Prof.ssa Teresa Ammaturo Prof.ssa Marcella Conte

Collaboratori

Attività Docenti

Collaboratore con funzioni vicarie sede di Brindisi

Prof. Teodoro Bistanti

Collaboratore di presidenza Prof. Franco Malerba

Collaboratore sede coordinata di Carovigno

Prof. Domenico Basile

Responsabile Regolamento di Istituto

Prof.ssa Rita Memmola

Coordinatore Dipartimento gruppo H Prof .Antonio Congedo

RISORSE ESTERNE

Le risorse esterne alla scuola per interventi formativi si intendono reclutate con trasparenti misure di informazione e pubblicizzazione secondo criteri collegialmente condivisi ed istituzionalmente fissati( Bandi PON /USR puglia/USP BR): analisi comparata curriculum di operatori e di esperti; definizione accordi di programma, protocolli di intesa, convenzioni e contratti per le iniziative di formazione psico-pedagogica, aziendale e linguistica(intervento esterno

per il coordinamento scientifico del servizio di ricerca e sviluppo agroalimentare

tipico; intervento esterno per l’aggiornamento didattico aziendale su standard di

prodotti e servizi nei settori turistico ricettivo e della ristorazione moderna

organizzata corsi di Alternanza) RISORSE STRUTTURALI

Laboratori di settore tecnico-professionale : sala ristorante open bar centri cottura cucine dimostrative pasticceria/gelateria/cioccolateria e pralineria area congressuale reception Laboratori multimediali Laboratorio di grafica multimediale

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Laboratorio LIM Laboratorio scientifico-microbiologico RISORSE FINANZIARIE

Fondi e risorse economico finanziarie M.IUR, F.S.E.,USR Puglia., USP BR messi a disposizione su progetti / programmi operativi per il finanziamento dell’attività scolastica curricolare e di formazione tecnico- professionale superiore. RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA A decorrere dal presente anno scolastico, viene introdotto Il Patto di Corresponsabilità come strumento educativo e formativo che promuove percorsi di crescita responsabile. L’idea di sviluppare e implementare lo strumento educativo denominato “Patto di

Corresponsabilità” nasce dall’intento di offrire agli insegnanti, ai ragazzi e alle loro

famiglie una occasione di confronto responsabile, di accordo partecipato, di

condivisione di metodologie e obiettivi fondanti la vita comunitaria in ambiente

scolastico. (Documento MIUR)

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ne ha indicato la sottoscrizione da parte di genitori e studenti coerentemente con i presupposti delineati nel “Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 24giugno 1998, n. 249, concernente lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria” e nel Protocollo d’Intesa stipulato 2007 tra il Ministero dell’Istruzione e il Forum delle Associazioni Nazionali dei Genitori. Il Patto Educativo verrà instaurato nella fase di ingresso nella scuola e comporta una descrizione e sottoscrizione di specifici e reciproci impegni che legano la scuola, la famiglia, i ragazzi. Tale impegno attiene ai seguenti, essenziali, livelli di contenuto: a) piano dell’offerta formativa (centrato sulla promozione di benessere e successo dello studente, sulla sua valorizzazione come persona, sulla sua realizzazione umana e culturale; b) area della relazionalità (costruzione di un clima orientato al dialogo, all’integrazione, all’accoglienza, al rispetto reciproco e promozione del talento e dell’eccellenza, dei comportamenti solidali e civili; condivisione con i genitori di linee educative comuni, in continuità con l’azione educativa scolastica; stile comportamentale positivo e corretto nei confronti dell’ambiente scolastico da parte degli studenti); c) tema della partecipazione (ascolto attivo e coinvolgimento di studenti e famiglie, nell’ottica dell’assunzione di responsabilità rispetto al piano formativo; collaborazione attiva delle famiglie e informazione continua circa il percorso didattico-educativo dei propri figli; frequenza regolare ai corsi e assolvimento

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degli impegni di studio, accanto ad un atteggiamento partecipativo e responsabile nei confronti della vita scolastica da parte degli studenti). d) norme di comportamento (mantenimento del rispetto delle norme di comportamento da parte dei ragazzi, con predisposizione di eventuali, adeguati provvedimenti disciplinari; visione delle comunicazioni provenienti dalla scuola e riflessione critica e costruttiva con i figli circa gli eventuali provvedimenti disciplinari assegnati; comunicazione in famiglia da parte dei ragazzi in merito a quanto espresso dagli insegnanti e promozione di situazioni di integrazione e solidarietà in classe da parte degli studenti). Rispetto all’area della relazionalità e al tema fondante della partecipazione, in considerazione della importanza del rapporto con le famiglie nell’azione formativa, i docenti dell’IPSSAR “ Sandro Pertini” delle sedi centrale e coordinata di Carovigno sono a disposizione delle famiglie per un’ora settimanale (in orario antimeridiano). Sono stati stabiliti, inoltre, tre incontri pomeridiani calendarizzati come segue :

• dicembre 2012 (verifica dell’andamento della prima fase di scuola)

• febbraio 2013 (verifica risultati 1° quadrimestre)

• aprile 2013 (verifica in itinere). Il dirigente scolastico, il coordinatore di classe e la segreteria didattica sono a disposizione dei genitori e si impegnano alla comunicazione di variabili di frequenza, ritardi, criticità e comunicazioni varie tramite il servizio innovativo SMS. CONTATTI ALBERGHIERO BR

Il dirigente scolastico prof. LUIGI MELPIGNANO riceve i giorni feriali dalle ore 11.00 alle ore 12.00 preferibilmente su appuntamento. La segreteria è aperta : al pubblico nei giorni feriali dalle ore 10.00 alle ore 13.00. agli alunni nei giorni feriali dalle ore 10.00 alle ore 13.00. I genitori degli allievi vengono ricevuti dai docenti secondo il calendario di ricevimento comunicato all’inizio dell’anno scolastico con apposita circolare. Lo sportello per informazioni e consulenze rimane aperto nei giorni pari dalle ore 11.00 alle ore 14.00. La scuola rimane aperta per attività formative aggiuntive di insegnamento e non in orario pomeridiano nei giorni feriali e il sabato mattina. Il Piano dell’Offerta Formativa per l’anno scolastico 2012/2013 è stato deliberato dal Collegio dei Docenti all’unanimità nella seduta del 15 ottobre 2012. Brindisi, 15 ottobre 2012

Il Dirigente Scolastico prof. Luigi MELPIGNANO

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All. 1

PROCESSI FORMATIVI

ALBERGHIERO BRINDISI

a.s 2012-2013

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SCHEDA n.1

Misura FLESSIBILITA’

Riferimento normativo art. 5 regolamento

Area di intervento Piano Gestionale

Processo Autonomia organizzativa TEMPO SCUOLA ALBERGHIERO BR

BREVE DESCRIZIONE La validata configurazione dell’Istituto come Scuola-Azienda in regime di autonomia organizzativa e didattica (ai sensi dell’art. 21 della legge 15.03.1997 n° 59 e dei successivi interventi normativi, inclusa la D.M. n°251 del 29.5.1998 e il Riordino Normativo 2010), implica l’adozione di una politica gestionale ispirata ai moderni criteri aziendali di time management inteso come ottimizzazione del tempo scuola rispetto ai fabbisogni formativi dell’utenza scolastica. La realizzazione della “settimana corta” (dal lunedì al venerdì incluso) – in un processo di adeguamento al modello europeo di school time management- si riferisce alla concentrazione dell’orario curricolare con un disponibile spazio complementare nella giornata del sabato, ove necessario per variabili di integrazione didattica. La giornata del sabato, sempre nella fascia mattutina è a tutti gli effetti scolastica pur nella diversificata offerta formativa di recupero, approfondimento, e, in generale, ricerca-azione sui temi progettuali POF/PON/POR. L’organizzazione del tempo scuola - funzionale al sistema qualità per efficace sviluppo progettuale dell’offerta formativa- utilizza appieno le disponibilità orarie dei docenti, strategicamente impegnati in laboratori di recupero degli apprendimenti disciplinari. La copresenza scientifico-vocazionale per il settore ristorazione fissata a livello istituzionale si conferma scelta metodologica laboratoriale di validato impatto formativo. L’innovativa gestione temporale del laboratorio vocazionale di indirizzo nella dimensione “tempo pieno” (ore 12.00-16.00) è anche essa di documentata efficacia formativa per la concentrazione del tempo di apprendimento aziendale e attrattività dell’offerta scolastica. La formula del Campus di indirizzo e servizio di mensa progettato , realizzato e fruito da docenti e allievi segna lo scarto differenziale tra modello pedagogico simulato e reale aziendale. FINALITA’ � assumere la flessibilità della gestione del tempo scuola come asse di miglioramento e

diversificazione dell’offerta formativa; � sostenere l’attività progettuale della scuola; MODALITA’ DI ATTUAZIONE

• Interventi personalizzati di recupero e potenziamento nelle ore di disponibilità docente al completamento orario curriculare

• Attività laboratoriale intensiva : attività teorico-formativa, osservazione/affiancamento laboratoriale

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SCHEDA n°2

Misura RESPONSABILITA’

Riferimento normativo art. 6 regolamento

Area di intervento Piano Gestionale

Processo Comunicazione

BREVE DESCRIZIONE La configurazione dell’Istituto come Scuola-Azienda determina l’urgenza di sistematizzare un comportamento organizzativo relazionale interno ed esterno che, di matrice didattico-aziendale, risulti efficace nelle dimensioni educativa e produttiva della comunità scolastica. Nell’autentica accezione della comunicazione come informazione, le procedure di autonoma gestione delle relazioni pubbliche impongono l’esigenza di informare e documentare l’opinione pubblica sulle opportunità formative dell’Istruzione Professionale sul territorio locale, nazionale, U.E. e, rispetto allo specifico piano dell’offerta formativa, di dare visibilità e trasparenza ai percorsi educativi programmati, ai processi di integrazione al lavoro negli emergenti settori della enogastronomia/ospitalità moderna organizzata e alle innovazioni della moderna società conoscitiva. Attesa la comunicazione scolastica come insieme di attività e comportamenti di tipo relazionale che ogni singolo Istituto pone in essere per raggiungere gli obiettivi istituzionali e sociali programmati nel POF, la comunicazione di istituto risulta articolata nei processi:

comunicazione esterna

Informazione e Pubblicizzazione

Accordi di rete

comunicazione interna

comportamento organizzativo interno

(interfunzionalità ADA e regolamentazione di Istituto)

comunicazione tecnologica

School web

FINALITA’

• adeguare/potenziare le risorse della Scuola rispetto a bisogni di comunicazione interna, esterna, Istituzionale;

• programmare le azioni e gli strumenti di comunicazione in stretta correlazione con le indicazioni ministeriali

• controllare i risultati attraverso la verifica dell’immagine percepita, del gradimento/efficacia dei servizi, della funzionalità della comunicazione interna/esterna

• elaborare formale Regolamento di Istituto e Patto di Corresponsabilità

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SCHEDA n°3

Misura RESPONSABILITA’

Riferimento normativo art. 6 regolamento

Piano Gestionale

Processo Sistema di qualità

BREVE DESCRIZIONE Rispetto ai criteri di personalizzazione dell’offerta formativa, la qualità dei processi educativi si intende veicolata da una rigorosa programmazione delle attività funzionali all’insegnamento e integrative del core curriculum unitamente alla ottimale gestione delle risorse umane, logistico -strutturali e finanziarie. L’attività di progettazione dell’offerta formativa risulta, pertanto, fondata su puntuale analisi dei bisogni dell’utenza target rispetto alla realtà territoriale e alle prospettive di posizionamento occupazionale e di mobilità interculturale in contesto U. E. Rispetto al piano di azione di istituto –prioritariamente di prevenzione/riduzione della dispersione scolastica, di promozione ed incentivazione del successo formativo e di pre-inserimento/inserimento lavorativo si legittima, l’uso di un ampio numero di strumenti di monitoraggio per la rilevazione di differenti tipi di variabili, sia di carattere quantitativo (presenze, profitto) sia qualitativo (grado di soddisfacimento target market, impatto occupazionale). Il processo di continuo aggiornamento e finanche innovazione del POF implica l’adozione di una metodologia sistemica di ricerca, sviluppo e formazione laboratoriale del personale scolastico per servizi formativi di alto standard qualitativo. Conformemente al disegno di diversificazione dei percorsi formativi previsti dal riordino dei cicli e in modo rispondente alla valorizzazione delle vocazioni personali/professionali dell’utenza scolastica, l’Alberghiero BR aderisce, inoltre, a misura MIUR PON Asse B di ricerca ed innovazione formativa sperimentale. A sancire il grado di qualità dell’offerta formativa- nella cerniera di transizione dal vecchio al nuovo ordinamento dell’Istruzione Professionale- è atteso l’impegno dei docenti alla produzione di materiale didattico rispondente alla nuove articolazioni di indirizzo della scuola e incentrato sugli assi disciplinari e trasversali di cittadinanza attiva.

FINALITA’

• sviluppare una metodologia sistemica di monitoraggio anche di matrice tecnologica per la ricerca/azione sui processi formativi

• elaborare strumenti di indagine conoscitiva dell’ utenza scolastica e fabbisogni formativi

• documentare gli indici di frequenza/livello di apprendimento degli studenti in modo funzionale agli interventi di prevenzione/riduzione dell’insuccesso scolastico

• applicare le tecniche/procedure di monitoraggio alle misure progettuali di riequilibrio metodologico e di eccellenza per la codifica e decodifica degli esiti formativi

• elaborare una mappa di posizionamento e mobilità occupazionale degli studenti Alberghiero BR

• produrre materiale didattico innovativo per articolazione settoriale, contenuti e competenze di Asse MODALITA’ DI ATTUAZIONE: � attività di monitoraggio degli apprendimenti e di processo � strutturazione banca dati � materiale didattico per sviluppo integrato competenze di asse disciplinare

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SCHEDA n°4

Misura RESPONSABILITA’

Riferimento normativo art. 6 regolamento

Area di intervento Piano Gestionale

Processo Servizi Interistituzionali:

Centro risorse polivalente contro la dispersione scolastica

BREVE DESCRIZIONE Il Centro di Risorse Polivalente Alberghiero Brindisi si configura come nucleo territoriale di orientamento e sviluppo vocazionale dei giovani sul territorio locale. Destinato all’utenza dell’istituto, il Centro prevede anche l’apertura dei servizi scolastici ai giovani non iscritti alla scuola al fine di sviluppare comune senso di recupero e appartenenza all’istituzione formativa, alla comunità locale e ai principi della cultura della legalità. Il contenuto didattico, educativo, sociale del progetto coincide con i punti di snodo delle attività di orientamento e di laboratorio programmate negli specifici ambienti operativi (laboratori multimediali,laboratorio attività elementare nel settore primario/serra, laboratorio di produzione tipica alimentare –gelateria/cioccolateria/panificazione). La tipologia dei laboratori progettati risponde alle varie ed integrate esigenze di educazione alle moderne forme di comunicazione tecnologica, alla integrazione sociale dei disabili, allo sviluppo dell’esperienza creativa, teatrale e musicale, all’educazione ai linguaggi grafici e visivi. Parallelamente allo sviluppo delle dinamiche relazionali, il Centro Risorse è volto a sostenere la fase prelavorativa dei soggetti in formazione attraverso attività laboratoriali di microprofessionalità. FINALITA’

• Prevenire e ridurre l’alto tasso di dispersione scolastica e professionale

• Promuovere competenze civili in un territorio ad alto tasso di criminalità giovanile

• Attivare e sostenere lo sviluppo personale della vocazione professionale con recupero del drop out nel percorso formativo

• Favorire occasioni di integrazione tra scuola, famiglia, contesto sociale e mondo produttivo MODALITA’ DI ATTUAZIONE

• Attività teorico formative

• Attività laboratoriali di apprendimento cooperativo

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SCHEDA n°5

Misura RESPONSABILITA’

Riferimento normativo art. 6 regolamento

Area di intervento Piano Gestionale

Processo Servizi Interistituzionali:

Centro Risorse di Formazione

BREVE DESCRIZIONE Le iniziative di formazione in servizio del personale docente e ATA si intendono conformi alle indicazioni MIUR di valorizzazione del profilo professionale attraverso l’integrazione delle competenze epistemologico/disciplinari di base, tecnico-professionali e trasversali di gestione delle dinamiche relazionali.

Nella realizzazione dell’idea progettuale si fa riferimento alle linee guida MIUR che privilegiano il “laboratorio” di ricerca per lo sviluppo professionale dei docenti/personale ATA su competenze di base linguistiche/ICT e tecnico-professionali e trasversali di metodologia didattica laboratoriale. In particolare, nella configurazione di Centro Risorse di Formazione sono programmati interventi su aree di interesse interistituzionale (OCSE- PISA; Neoassunti; PON) FINALITA’

• Adeguare lo sviluppo delle competenze del personale scolastico rispetto all’offerta formativa di istituto.

• Adeguare e sviluppare i profili culturali e professionali del personale docente e ATA in relazione alle emergenti esigenze dell’autonomia didattica, organizzativa, amministrativa.

• Gestire/coordinare/monitorare attività di formazione cooperativa sul territorio locale MODALITA’ DI ATTUAZIONE

• Attività teorico formative

• Attività laboratoriali di apprendimento cooperativo

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SCHEDA n°6

Misura RESPONSABILITA’

Riferimento normativo art. 6 regolamento

Area di intervento Piano Gestionale

Processo Servizi Interistituzionali:

Centro Interculturale

BREVE DESCRIZIONE L’adesione dell’Alberghiero di Brindisi – nella configurazione di Centro Risorse Interculturale di Territorio – a iniziative formative di Educazione Interculturale è legittimata dall’urgenza di concorrere a costituire un sistema formativo inter-istituzionale strategicamente volto alle integrate azioni di prevenzione/riduzione dei diffusi fenomeni di emarginazione delle “minoranze culturali” della comunità scolastica sul territorio nazionale, regionale e territoriale e alla contestuale costruzione di una società multiculturale evoluta per la valorizzazione e l’apprezzamento delle reciproche diversità.

Sulla base degli esiti di formazione e didattica sperimentale e delle validate attività di inclusione gli interventi formativi del Centro Interculturale si intendono fondate sull’asse prioritario linguistico nella formula diversificata - corsi L2 italiano docenti - corsi L2 italiano adulti extracomunitari - corsi L2 italiano giovani extracomunitari FINALITA’

♦ sostenere il processo di integrazione sociale/culturale/educativa dei soggetti in formazione attraverso il rinnovamento metodologico docente;

♦ sviluppare tecniche e procedure strategiche di analisi, gestione, recupero/valorizzazione delle differenze culturali a livello didattico, socio-affettivo e comportamentale;

♦ dimostrare l’impatto motivazionale e strumentale di competenze metodologiche integrate di educazione linguistica e psicopedagogia.

♦ Veicolare l’integrazione sociale e culturale dei soggetti in formazione attraverso l’apprendimento della lingua italiana;

♦ integrare la funzione strumentale della lingua con la funzione cognitiva/socio-culturale;

♦ favorire attraverso l’apprendimento della L2 italiana la costruzione cooperativa di una società accogliente.

MODALITA’ DI ATTUAZIONE

• Attività teorico formative

• Attività laboratori ali di apprendimento cooperativo

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SCHEDA n°7

Misura RESPONSABILITA’

Riferimento normativo art. 6 regolamento

Area di intervento Piano Gestionale

Processo Servizi Interistituzionali:

Centro Certificazione ECDL

BREVE DESCRIZIONE La configurazione dell’istituto come ECDL Test Center (European Computer Driving Licence) facilita il processo dell’offerta formativa tecnologica per l’avanzamento delle competenze ex ECDL del canale informatico. I corsi di informatica mirano alla ottimale integrazione tra la dimensione tecnica e quella culturale dell’information technology. Rispetto alla tipologia vocazionale dell’Istituto , le competenze informatiche sono da considerarsi requisiti di accesso che, potenziati nell’aspetto applicativo-aziendale ed integrati a competenze tecnico-professionali trasversali del settore alberghiero-ristorativo, risultano funzionali al disegno di vita e di carriera del giovane soggetto in formazione. Gli interventi di certificazione ECDL sono tesi a valorizzare la competenza culturale-digitale degli studenti. L’Istituto –dotato di strutture idonee alla realizzazione corsuale e di risorse interne altamente qualificate- vuole educare e certificare l’uso consapevole della moderna tecnologia a livello di canale di comunicazione, risorsa di autoapprendimento per lo sviluppo del pensiero creativo ed associativo, fonte di documentazione e di produzione anche di pagine WEB. FINALITA’

• Migliorare la qualità dell’Istruzione professionale attraverso la promozione e il rafforzamento delle competenze informatiche di base;

• Adeguare l'offerta tecnologica della scuola allo standard d'esame ECDL;

• Sviluppare il livello di competitività ed occupazione sul mercato territoriale, nazionale, UE dei profili professionali attraverso la formazione ai nuovi linguaggi (multimedialità, informatica/telematica).

MODALITA’ DI ATTUAZIONE

• Attività teorico formative

• Attività laboratoriali di apprendimento cooperativo

• Sessioni di certificazione ECDL IPSSAR Test Center

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SCHEDA n°8

Misura RESPONSABILITA’

Riferimento normativo art. 6 regolamento

Area di intervento Piano Gestionale

Processo Servizi Interistituzionali:

Centro Integrazione DAS

BREVE DESCRIZIONE L’adesione dell’Istituto ad iniziative di integrazione di allievi in condizione di disabilità e disagio con disturbi dell’apprendimento scolastico - nell’ambito del piano operativo MIUR, Ufficio Scolastico Regionale e USP di Brindisi- è legittimata dall’alto indice numerico di allievi in situazione di svantaggio psico-fisico nella sede scolastica e sul territorio provinciale. L’impegno al sostegno e finanche alla valorizzazione delle risorse attive dell’apprendimento si significa in percorsi formativi didattico- applicativi di riabilitazione psicopedagogica anche di matrice vocazionale (i.e. educazione e riabilitazione al lavoro). Con scelte strategiche di metodologia integrativa assi prioritari di intervento nell’azione riabilitativa sono la socializzazione al lavoro e la comunicazione informatica aumentativa. L’impatto formativo è, in sintesi, riconducibile al processo di insegnamento/apprendimento,dinamico sotto il profilo metodologico, tecnologicamente avanzato per l’applicazione didattica delle ICT e socialmente utile per l’integrazione al lavoro.

FINALITA’

• Favorire sostegno e orientamento personalizzato agli allievi portatori di handicap

• Facilitare il processo di integrazione educativa e sociale degli allievi portatori di handicap attraverso lo sviluppo della vocazione al lavoro e recupero/ potenziamento delle risorse attive dell’apprendimento.

MODALITA’ DI ATTUAZIONE

• Attività teorico formative

• Attività laboratoriali di apprendimento cooperativo

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SCHEDA n°9

Misura FLESSIBILITA’/AMPLIAMENTO

Riferimento normativo ART.4 e 9 Regolamento

Area di intervento Piano di azione curriculare

Processo Programmazione curriculare per dipartimenti disciplinari

BREVE DESCRIZIONE I saperi e le competenze per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione sono riferiti ai quattro assi culturali dei linguaggi, matematico, scientifico–tecnologico,storico-sociale.. Essi costituiscono “il tessuto” per la costruzione di percorsi di apprendimento orientati all’acquisizione delle competenze chiave che preparino i giovani alla vita adulta e che costituiscano la base per consolidare e accrescere saperi e competenze in un processo di apprendimento permanente, anche ai fini della futura vita lavorativa. Nell’impianto programmatico di Istituto i saperi sono articolati in abilità/capacità e conoscenze, con riferimento al sistema di descrizione previsto per l’adozione del Quadro europeo dei Titoli e delle Qualifiche (EQF). La competenza digitale, contenuta nell’asse dei linguaggi, è comune a tutti gli assi, sia per favorire l’accesso ai saperi sia per rafforzare le potenzialità espressive individuali. Le competenze sono il risultato atteso all’interno di un processo di insegnamento /apprendimento fondato sulla integrazione e interdipendenza di saperi e le abilità negli assi culturali. FINALITA’

• fondare la base educativa per occasioni di apprendimento continuo MODALITA’ DI ATTUAZIONE

• attività programmatica

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SCHEDA n°10

Misura FLESSIBILITA’/AMPLIAMENTO

Riferimento normativo ART.4 e 9 Regolamento

Area di intervento Piano di azione curriculare

Processo Progetto Area a Rischio

BREVE DESCRIZIONE: La valutazione di processo di Istituto, rispetto alla pluriennale azione di contrasto alla dispersione (PON/POF/FSE) nel rilevare le buone prassi ha, altresì, evidenziato gli elementi di criticità riferiti all’efficacia degli interventi didattici, delle strategie e dei contenuti culturali e formativi. Di qui il bisogno di focalizzare il nuovo intervento ex misura USR Puglia sull’area metodologica dell’imparare ad apprendere con revisione progettuale dell’impianto curriculare istituzionale e strategica azione di formazione e prassi laboratoriale sugli assi linguistico e matematico per il riequilibrio/potenziamento degli apprendimenti in un progetto integrato di innovazione e guida al successo formativo. FINALITA’ ●Sostenere la progettualità dell’istituzione scolastica situata in area ad alto disagio; ●creare ambienti di apprendimento rispondenti agli stili di apprendimento del target giovanile; ●rielaborare l’impianto curriculare istituzionale secondo i criteri di integrazione delle competenze di base, vocazionali e trasversali e di ampliamento dell’offerta formativa di matrice laboratoriale; ●generare motivata adesione e strumentale accesso all’offerta formativa. MODALITA’ DI ATTUAZIONE: attività di ricercazione attività di riequilibrio metodologico

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SCHEDA n°11

Misura FLESSIBILITA’/AMPLIAMENTO

Riferimento normativo ART.4 e 9 Regolamento

Area di intervento Piano di azione curriculare II° biennio

Processo Area di Professionalizzazione

BREVE DESCRIZIONE La valutazione di processo di Istituto, nel rilevare le buone prassi ha, altresì, evidenziato gli elementi di criticità riferiti all’efficacia degli interventi didattici, delle strategie e dei contenuti culturali e formativi dell’ Area di Professionalizzazione. Di qui il bisogno di focalizzare il nuovo intervento sull’area metodologica con design review dell’impianto curriculare istituzionale e strategica azione di riequilibrio/alta qualificazione degli apprendimenti in un progetto integrato di innovazione e orientamento alla cultura di impresa. Il percorso dedicato al secondo biennio risulta incentrato sulle risorse vocazionali dell’apprendimento, sviluppate sugli assi integrati di: orientamento al territorio per l’adesione culturale allo sviluppo dell’economia locale; educazione al lavoro come acquisizione personale di conoscenze/valori/modelli di gestione di impresa; progettualità di impresa come disegno individuale e/o cooperativo di servizi sul territorio. Su un’area curriculare, innovata per scelte strategiche di didattica vocazionale per il recupero/valorizzazione della memoria storica del territorio e l’educazione ai nuovi modelli di gestione di impresa, si innesta la nuova area di professionalizzazione ed integrate fasi attuative di:

- integrazione dell’offerta formativa nella formula del project work (II° biennio) su area tematica significativa sotto il profilo culturale/vocazionale e metodologicamente strutturato in ambienti di apprendimento - continuum di integrazione/potenziamento dell’offerta formativa nella formula dell’impresa simulata (V° anno). FINALITA’ - sostenere la progettualità di formazione continua e/o iniziativa di impresa giovanile sul territorio; - educare alla metodologia sistemica di ricerca-azione territoriale (project working), progettazione e gestione di impresa (business planning &project management) rispetto a risorse, processi e servizi di qualità; - guidare all’accesso di canali strumentali/finanziari di occupabilità, mobilità, pari opportunità di imprenditoria giovanile. MODALITA’ DI ATTUAZIONE: attività di ricercazione in ambiente laboratoriale

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SCHEDA n°12

Misura FLESSIBILITA’/AMPLIAMENTO

Riferimento normativo ART.4 e 9 Regolamento

Area di intervento Piano di Educazione Permanente al Lavoro

Processo Il tirocinio interno

BREVE DESCRIZIONE L’idea progettuale di integrare il Piano dell’Offerta formativa con attività di “educazione permanente al lavoro” nella formula del tirocinio in ambiente protetto scolastico discende dalla validata qualità orientativa ed efficacia formativa dei percorsi di formazione integrata. La pluriennale esperienza dell’Istituto di Brindisi ha dimostrato che attività di laboratorio settoriale (pasticceria- bar-economato), opportunamente integrate alle attività curricolari dell’area comune e di indirizzo, rispondono alla dimensione prevalentemente pragmatica dell’apprendimento dell’utenza target dell’Istruzione Professionale. In tal senso, esse facilitano, sostengono e valorizzano il percorso individuale e cooperativo che conduce dal riconoscimento delle risorse attitudinali/vocazionali all’identità psico-sociale del giovane soggetto in formazione. Il tirocinio, fondato sull’asse della socializzazione al lavoro, si profila come processo di acquisizione di conoscenze, capacità, valori, motivazioni, necessarie per divenire membro a pieno titolo di un’organizzazione sociale e lavorativa. Affatto simulato per l’effettivo coinvolgimento degli allievi nei comparti produttivi della scuola-azienda- il tirocinio interno rappresenta la prima fase evolutiva di un percorso ciclicamente sviluppato (tirocinio territoriale/nazionale/internazionale) e finalizzato alla determinazione di alti standard di professionalità. FINALITA’

• sostenere lo Sviluppo Vocazionale Personale (SVP);

• potenziare il Raccordo Scuola-Territorio;

• sviluppare competenze di base tecnico-professionali e trasversali di comportamento organizzativo.

MODALITA’ DI ATTUAZIONE:

• Attività di orientamento laboratoriale

• Attività pratico-operative nei laboratori della scuola

• Prestazione autonoma in situazione reale di lavoro (produzione e/o distribuzione)

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SCHEDA n°13

Misura INTEGRAZIONE/AMPLIAMENTO

Riferimento normativo ART.7 e 9 Regolamento

Area di intervento Piano di Educazione Permanente al Lavoro

Processo Il tirocinio integrato sul territorio ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

BREVE DESCRIZIONE Facendo leva sulle pluriennali esperienze di alternanza scuola-lavoro come modalità curriculare ed extracurriculare in contesto nazionale, internazionale U.E. (progetti POF; PON; EDA; CIPE; IFTS; FSE; POR), la formula progettuale del tirocinio territoriale è legittimata dagli alti standard di risultato in termini di:

• visibile valore aggiunto professionalizzante del tirocinio all’impianto curriculare per dimensione pragmatica dell’apprendimento in contesto situazionale lavorativo e contributo di innovazione/riorganizzazione metodologica;

• incisivo posizionamento occupazionale degli allievi ratificato da formale stipulazione contratti di lavoro presso aziende sede di tirocinio.

Il percorso formativo programmato in ambito locale, intende valorizzare la funzione della Scuola di orientamento ed educazione al lavoro su un territorio connotato da grave indice di disoccupazione giovanile.

Nella dinamica interazione con le risorse del territorio si vuole, infatti, sviluppare un piano dell’offerta formativa efficacemente integrato sotto il profilo metodologico e produttivo. Tanto al fine di formare una forza–lavoro giovanile competitiva sul mercato globale e di contribuire, per impatto sociale, al ridimensionamento del fenomeno della disoccupazione sul territorio locale. FINALITA’ - integrare/ampliare le conoscenze scolastiche in ambito operativo -aziendale. - sviluppare operatività e competenze specialistiche. - sviluppare capacità di relazione. MODALITA’ DI ATTUAZIONE: - attività teorico-formative e pratico-operative (lab. Scuola, tirocinio aziendali)

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SCHEDA n°14

Misura INTEGRAZIONE/AMPLIAMENTO

Riferimento normativo ART.7 e 9 Regolamento

Area di intervento Piano di Educazione Permanente al Lavoro

Processo Il tirocinio riabilitativo: risorse dell’apprendimento e socializzazione al lavoro

BREVE DESCRIZIONE Nell’attuazione dell’iniziativa POF di sostegno e orientamento personalizzato agli allievi portatori di handicap, l’Istituto intende fare manifesto di democratico impegno sociale, culturale ed educativo nei confronti di giovani il cui svantaggio è vissuto con grave disagio personale e familiare in un territorio carente di risorse logistico-strutturali e sociali di supporto all’effettiva integrazione. L’idea progettuale di “riabilitazione al lavoro” - legittimata dall’elevato numero degli allievi in situazione di handicap nella comunità scolastica - è determinata dalla validazione delle scelte di formazione integrata e dell’impatto motivazionale, educativo e di integrazione sociale. La Scuola-Azienda Alberghiero BR si profila come centro di “riabilitazione” attesa la riabilitazione come nozione e pratica di recupero dell’identità psichica e sociale dell’allievo. Conformemente alle direttive ministeriali, l’istituzione scolastica, attraverso la programmazione di esperienze didattico-aziendali, assolve al compito di contribuire al benessere psicofisico dei giovani soggetti in situazione di handicap promuovendone una socialità il più possibile, attiva ed autonoma. Il tirocinio aziendale –nell’autentica accezione di periodo di addestramento pratico all’esercizio di un mestiere- risponde appieno alla dimensione pragmatica dell’apprendimento da parte di allievi con deficit psico-fisico e ne valorizza l’aspetto sociale. La socializzazione al lavoro come processo di acquisizione di conoscenze, capacità, valori, motivazioni necessarie per divenire membro a pieno titolo di una organizzazione lavorativa coincide con il processo di formazione di una identità psico-sociale e risulta, quindi, funzionale al recupero e all’attivazione delle dinamiche di apprendimento individuale e cooperativo. Rispetto al territorio, l’impegno sociale della scuola si significa, in sintesi, con la promozione di imprenditoria sociale e con la democratica apertura di canali occupazionali per la formazione/riabilitazione permanente. FINALITA’

• Favorire sostegno e orientamento personalizzato agli allievi portatori di handicap

• Facilitare il processo di integrazione educativa e sociale degli allievi portatori di handicap attraverso lo sviluppo della vocazione al lavoro e recupero/ potenziamento delle risorse attive dell’apprendimento.

MODALITA’ DI ATTUAZIONE

• Attività teorico formative

• Attività laboratoriali di apprendimento cooperativo

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SCHEDA n°15

Misura INTEGRAZIONE

Riferimento normativo art. 7 regolamento

Area di intervento Piano di Educazione Permanente al Lavoro

Processo Centro Culturale dell’Ospitalità

BREVE DESCRIZIONE L’idea progettuale di aprire la Scuola in spazi temporali opportunamente calendarizzati a manifestazioni congressuali, musicali, artistiche e gastronomiche (nella formula dei seminari di degustazione), legati da un comune filo conduttore di matrice vocazionale, risponde a specifiche esigenze educativo-formative. L’organizzazione e realizzazione dei servizi di ospitalità volti alla cittadinanza richiamata dalle occasioni aggregative programmate implica il superamento del modello virtuale scolastico di ricezione/accoglienza/offerta gastronomica e l’adesione, di contro, a standard aziendali di servizi mirati al soddisfacimento del cliente/ospite. La presenza dell’ospite “in casa” facilita in tal senso la comprensione dell’urgenza di superare i domini settoriali di sala/cucina/ricezione per l’assunzione del criterio aziendale di interfunzionalità delle unità di laboratorio concentrate sull’univoco progetto di efficace ospitalità. In conformità con la modalità flessibile del tempo scuola e di gestione del gruppo classe è, dunque, previsto il funzionamento permanente dei centri di produzione servizio Alberghiero BR con coinvolgimento degli allievi in occasione di eventi aggregativi congressuali inclusi nel piano di attività del CCO (Cento Culturale dell’Ospitalità) sostenuto da formali convenzioni con Enti sociali e di categoria (ASL, Comune, Provincia) che, rispetto ai servizi di ospitalità erogati dai giovani soggetti in formazione, si impegnano al riconoscimento della professionalità della Scuola e alla politica di sviluppo occupazionale sul territorio locale provinciale. FINALITA’: � programmare occasioni di integrazione e sviluppo Scuola-Territorio; � valorizzare la funzione di formazione culturale/vocazionale della scuola; � promuovere e sostenere la capacità progettuale della scuola; MODALITA’ DI ATTUAZIONE: � strutturazione ed elaborazione di un programma di attività congressuali; � preparazione, esercitazione e prestazione professionale degli studenti su eventi aggregativi C.C.O.

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SCHEDA n°16

Misura INTEGRAZIONE

Riferimento normativo art. 7 regolamento

Area di intervento Piano di Educazione Permanente al Lavoro

Processo BORSA LAVORO ALBERGHIERO BR

BREVE DESCRIZIONE: L’idea progettuale di facilitare e sostenere il disegno vocazionale e di carriera dei giovani soggetti in formazione attraverso l’attivazione di uno sportello on line cerco/offro lavoro è determinata dagli esiti della valutazione ex post riferita agli indici di occupazione allievi Alberghiero BR. I rapporti, già consolidati e in fase evolutiva con prestigiose aziende sul territorio locale/nazionale/internazionale U.E. assumono caratteristiche di trasparenza e qualità interattiva nella configurazione web dello sportello cerco/offro lavoro IPSSAR BR. Il sito, gestito da School web master è reso accessibile attraverso interventi progettuali di educazione strategica alle tecniche di lettura e scrittura di tipologia testuali multimediali/telematiche (i.e. C.V. ipermediale, e-mail, candidature occupazionali)

FINALITA’

• Stabilire correlazioni significative tra ITC (information technology communication) e ricerca attiva del lavoro

• Sviluppare strategie di lettura/scrittura tecnica

• Ottimizzare il servizio di consulenza al lavoro attraverso adeguamento e valorizzazione delle risorse tecnologiche della scuola

MODALITA’ DI ATTUAZIONE

• Costituzione banca dati (richieste aziendali/selezione e candidatura allievi)

• Attività di apprendimento individuale/cooperativo su abilità integrate di lettura/scrittura telematica.

• Inserimento dati sito web Borsa Lavoro Regione Puglia e Alberghiero Brindisi.

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SCHEDA n°17

Misura RESPONSABILITA’

Riferimento normativo art. 4 regolamento

Area di intervento Piano di Strategico sviluppo degli apprendimenti

Processo Riequilibrio metodologico

BREVE DESCRIZIONE L’iniziativa progettuale è determinata dalla consapevolezza della significativa correlazione tra fenomeni di insuccesso scolastico e disadattamento metodologico a “compiti” di studio e operativi che gli studenti sono chiamati ad assolvere in contesto scolastico ed extrascolastico lavorativo. Rispetto al diffuso deficit di comprensione e gestione di situazioni comunicative, di analisi logico-concettuale e di autonomia operativa nei settori vocazionali, ratificato dal debito formativo dell’utenza target, il piano dell’offerta formativa include consistenti interventi di sviluppo delle abilità linguistiche integrate (lettura/scrittura/ascolto parlato), delle abilità logico-concettuali di matrice anche informatica, di problem solving aziendale in modo rispondente ai fabbisogni formativi dell’utenza target. Nell’impegno democratico di garantire, rispetto ai ritmi e alle risorse di apprendimento individuali degli allievi, un livello qualitativo standard di professionalizzazione il POF ALBERGHIERO BR si profila come acronimo della personalizzazione dell’offerta formativa. Il ciclico e graduale processo di omogeneizzazione e sviluppo delle competenze di base implica una consistente azione di riequilibrio metodologico che investe in modo integrato l’area comune e di indirizzo per il supporto individuale e cooperativo del gruppo classe su:

• Acquisizione delle abilità linguistiche di base e tecniche di sintesi e rielaborazione testuale (literacy);

• Acquisizione delle abilità basilari di operazione numerica (numeracy) con sviluppo della dimensione logico-concettuale dell’apprendimento;

• Acquisizione delle procedure operative standard in laboratorio settoriale (performance) per lo sviluppo di una metodologia sistemica di lavoro e comportamento organizzativo.

Il successo formativo sarà marcato dalla capacità dei percorsi formativi di riequilibrio di fornire gli strumenti metodologici di comprensione e dinamica gestione delle situazioni linguistiche, logico-concettuali operative laboratoriali. FINALITA’

• Sostenere lo sviluppo di una metodologia sistemica e strategica di studio e lavoro (competenze linguistiche, logico-concettuale e tecnico-pratiche)

• Sviluppare dinamiche di apprendimento individuale e cooperativo per l’integrazione/successo scolastico

• garantire un livello qualitativo standard al processo di insegnamento/ apprendimento MODALITA’ DI ATTUAZIONE attività intensive di riequilibrio area linguistica/matematica/tecnico-pratica

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SCHEDA n°18

Misura FLESSIBILITA’/AMPLIAMENTO

Riferimento normativo art. 4 e 9 regolamento

Area di intervento Piano di Strategico sviluppo degli apprendimenti

Processo Corsi di approfondimento/eccellenza

BREVE DESCRIZIONE L’intervento progettuale di alta qualificazione degli studenti in possesso di soddisfacenti prerequisiti a livello attitudinale e di competenze tecnico-professionali di base discende dalla necessità di osservare il criterio dell’efficace rispondenza dell’offerta formativa alle risorse di apprendimento individuale. L’intento formativo è quello di prevenire il certo rischio, in condizioni di dispersione scolastica, di concentrare il processo di insegnamento/apprendimento sul “debito” piuttosto che sulle risorse attive con gravi conseguenze in termini di demotivazione e piatta omogeneizzazione degli esiti di apprendimento. Conformemente al disegno di innovazione e personalizzazione dei percorsi formativi previsti dal riordino dei cicli e in modo rispondente alla valorizzazione ed incentivazione dell’”eccellenza” in contesto aziendale U.E., l’Alberghiero BR si prefigge di promuovere e sostenere la qualità distinta delle prestazioni professionali attraverso corsi opzionali di educazione specialistica al lavoro. FINALITA’

• Sostenere il processo di qualificazione delle conoscenze e competenze degli allievi;

• Sviluppare un livello di microprofessionalità spendibile sul mercato del lavoro dipendente e funzionale al disegno imprenditoriale di vita e di carriera.

. MODALITA’ DI ATTUAZIONE

• Orientamento per la consapevole adesione ad una metodologia sistemica di osservazione e pratica aziendale fondata su alti standard di produzione e di servizi.

• Formazione/affiancamento operativo presso la scuola-azienda per lo sviluppo di competenze tecnico-professionali di livello avanzato.

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SCHEDA n°19

Misura FLESSIBILITA’/AMPLIAMENTO

Riferimento normativo ART.4 e 9 Regolamento

Area di intervento Piano di Strategico sviluppo degli apprendimenti

Processo Peer tutoring e sviluppo creativo degli

apprendimenti

BREVE DESCRIZIONE L’intervento progettuale di valorizzazione delle eccellenze giovanili della Scuola come risorsa sperimentale di insegnamento/ apprendimento cooperativo discende dalla validata efficacia pedagogica della formula del peer tutoring. Il modello tutoriale della risorsa giovanile studentesca in diversificati ambiti di intervento educativo (educazione artistica, musicale, sportiva e professionale) risponde al criterio fondante POF di personalizzazione dell’Offerta Formativa ed è volto a generare autentico senso di appartenenza alla comunità scolastica. Gli studenti in possesso di distinti requisiti vocazionali nelle aree target assumeranno responsabilmente la funzione di facilitatori dell’apprendimento rispetto al gruppo giovanile sperimentando i vantaggi diretti e indiretti derivanti dalla gestione cooperativa di spazi creativi dedicati. Tale formula sperimentale implica evidentemente la sensibile revisione critica della funzione docente responsabile del monitoraggio del processo formativo. Nel superamento del modello referenziale scolastico, i compiti di screening e omogeneizzazione delle abilità artistiche e vocazionali saranno svolti da free lancers, appartenenti al mondo della danza, della musica, dell’alta gastronomia convocati per attività intensive di dimostrazione e qualificazione artistica. Gli studenti nella nuova situazione di stagiere saranno evidentemente sostenuti nel delicato processo di sviluppo di competenze specialistiche e autonoma realizzazione di eventi aggregativi della Scuola. FINALITA’

• Sviluppare le dinamiche relazionali di team building e team working all’interno della comunità scolastica,

• Valorizzare la dimensione creativa individuale e cooperativa della comunità giovanile rispetto a diversificati centri di interesse;

• Sostenere il processo di qualificazione dei requisiti attitudinali e delle competenze degli allievi;

• Generare senso di appartenenza alla comunità scolastica nella dimensione di centro culturale delle risorse creative.

MODALITA’ DI ATTUAZIONE

• Attività di selezione peer tutors ALBERGHIEROBR ex esiti corsi di eccellenza e/o audizioni/prove d’arte;

• Attività di formazione tutoriale destinata ai peer tutors;

• Attività laboratoriali gruppi artistico/musicale/professionale/sportivo;

• Attività Master a cura di free lancers;

• Programmazione e realizzazione integrata eventi Alberghiero BR;

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SCHEDA n°20

Misura FLESSIBILITA’/AMPLIAMENTO

Riferimento normativo ART.4 e 9 Regolamento

Area di intervento Piano di Strategico sviluppo degli apprendimenti

Ricerca su percorso integrato di educazione scientifica,

ambientale e vocazionale: le risorse del territorio

LABORATORIO DI ANALISI MICROBIOLOGICA

BREVE DESCRIZIONE L’iniziativa progettuale di coinvolgimento degli studenti nel processo di ricerca-azione che conduce dallo studio delle risorse rurali territoriali -attraverso le procedure di coltivazione nell’ambiente protetto serra- alla dimostrazione degli indici di qualità bio-nutrizionale della produzione agroalimentare tipica, è legittimata da finalità educative di sensibilizzazione all’ambiente e alla biodiversità coerentemente con le più recenti misure congiunte MIUR e Ministero dell’Ambiente.

In esito al percorso formativo è attesa la consapevole adesione alle risorse del patrimonio rurale del territorio di appartenenza con recupero dei saperi minimi della tradizione gastronomica e documentata applicazione ecocompatibile dell’innovazione tecnologica ai processi produttivi in osservanza alle normative UE di sanificazione e sicurezza.

Il graduale e ciclico sviluppo di conoscenze e competenze in contesto ambientale e vocazionale è, in definitiva, volto all’incentivazione di comportamenti di etico rapporto con le risorse naturali..

Il percorso formativo, fondato sulla tipicità dei processi e dei prodotti implica, evidentemente, un approccio sistemico progettuale orientato alla cultura ambientale –nella accezione di conoscenza e valorizzazione delle risorse tipiche- ed è, rispetto al territorio, perfettamente rispondente alle istanze formative, sociali ed economiche del Piano Operativo Regionale e del Piano di Impresa Territoriale, che registrano l’urgenza di interventi di riconversione al lavoro e riqualificazione professionale nei servizi di impresa agroalimentare e ristorativa. FINALITA’

• sostenere ed ottimizzare il processo di socializzazione al territorio in ambienti di orientamento conoscitivo/applicativo di educazione all’ambiente e alla specializzazione vocazionale;

• sviluppare una metodologia sistemica di problem solving, ricerca, esperienza operativa/osservazione, astrazione;

• generare attenzione partecipata alle norme etiche, di tutela della salute, della sicurezza e sanificazione ambientale.

MODALITA’ DI ATTUAZIONE

• Attività teorico-formative

• Attività integrate di laboratorio microbiologico e di trasformazione agroalimentare Alberghiero Br.

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SCHEDA n°21

Misura FLESSIBILITA’/AMPLIAMENTO

Riferimento normativo ART.4 e 9 Regolamento

Area di intervento Piano di Strategico sviluppo degli apprendimenti

Processo Piano di educazione alla legalità e sviluppo sostenibile

dell’apprendimento sociale

BREVE DESCRIZIONE L’asse di intervento di educazione alla legalità discende dall’analisi POF dei fabbisogni dell’utenza scolastica target. Rigorosamente fondata su una metodologia sistemica di indagine del contesto scolastico, sociale-territoriale e incentrata sui trend scolastici, sociocomportamentali, occupazionali dei giovani soggetti in formazione e drop out, l’analisi ALBERGHIERO BR ha portato alla rilevazione del diffuso fenomeno di disaggregazione Rispetto agli indici di disaggregazione giovanile rilevati e nel superamento di una logica assistenziale, il campo di indagine della Scuola -nella configurazione Centro Risorse- risulta focalizzato, piuttosto che sul “deficit” dei giovani in formazione in un contesto di deprivazione socio-culturale-economico, sulle risorse dell’apprendimento scolastico e sociale, sviluppate sugli assi integrati di educazione all’ambiente per l’adesione culturale allo sviluppo sostenibile del territorio, educazione alla legalità riferita ai comportamenti etico-giuridici in contesto generale e situazionale, educazione al lavoro come acquisizione personale di conoscenze/modelli/valori organizzativi. Ferma la centralità orientativa trasversale dell’educazione alla legalità, gli interventi curricolari programmati si intendono integrati da significative attività di formazione giuridica e sociale a cura di referenti della tutela pubblica, dell’assistenza sociale e del Tribunale dei Minori.

FINALITA’

• sensibilizzare la componente studentesca alla valorizzazione della cultura all’ambiente e alla legalità;

• documentare gli studenti sulle conseguenze giuridico-sociali-penali derivanti da comportamenti contrastanti con le norme vigenti;

• contrastare e prevenire i fenomeni di devianza sociale e comportamentale;

• promuovere e consolidare il concetto di cittadinanza attiva. MODALITA’ DI ATTUAZIONE

• Attività di ricerca-azione curriculare;

• Workshops Alberghiero BR.

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ALLEGATO 2

VALUTAZIONE

Diritto-dovere degli studenti e delle loro famiglie è la trasparenza dei risultati di

apprendimento perseguiti in termini di competenze, conoscenze, abilità.

I docenti si impegnano, in tal senso, nella adozione di metodi di valutazione il più

possibile obiettivi ed omogenei.

PROVE INVALSI A decorrere dall’ anno scolastico2010 -11 sono state istituite le prove INVALSI per la rilevazione degli apprendimenti di base degli studenti del secondo anno del primo biennio. In considerazione degli esiti delle prove INVALSI , strutturate per misurare i livelli fondamentali degli apprendimenti alla fine del primo biennio, sono programmati interventi sistemici di preparazione e di addestramento a livello curriculare. Le prove, uniche per tutti i tipi di scuola, sono volte alla misurazione degli apprendimenti di base relativi a due ambiti fondamentali: 1) la comprensione di testi scritti di varia natura e la riflessione sulla lingua e 2) la matematica. La scelta di sottoporre agli studenti a prove non differenziate rispetto agli indirizzi di studio implica necessariamente che esse facciano riferimento a contenuti, abilità e competenze comuni a tutti i tipi di scuola e che i quesiti proposti siano in grado di coprire l’intera gamma di livelli di difficoltà. Valutazione d’ingresso È finalizzata a conoscere la situazione di partenza del percorso didattico e a condividere con gli studenti la rappresentazione dei prerequisiti (conoscenze, risorse e criticità)in un’ottica di ri- orientamento e motivata adesione alla nuova occasione formativa. Al dipartimento disciplinare spetta l’individuazione della tipologia della verifica d’ingresso. Valutazione formativa È finalizzata a verificare l’adeguatezza del percorso. L’ accertamento, in itinere, del grado di realizzazione degli obiettivi è destinato a generare correttivi alla di

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recupero e potenziamento dell’azione didattica. A tal fine, ciascun docente indica nella propria programmazione annuale, redatta all’inizio di ogni anno scolastico sulla base delle decisioni dei Dipartimenti, metodi di verifica e valutazione. Valutazione sommativa E’ il momento finale del percorso. Ricopre un’importante funzione educativa nei confronti degli alunni che prendono coscienza delle competenze raggiunte, delle risorse attivate, dei limiti sperimentati e dei nuovi bisogni formativi. La valutazione globale del processo formativo scaturisce essenzialmente dai risultati delle verifiche, ma anche dall'interazione tra i suddetti risultati e altre variabili significative relative agli allievi, all'ambiente scolastico ed extrascolastico.

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FATTORI CHE CONCORRONO ALLA VALUTAZIONE DISCIPLINARE PERIODICA E FINALE

COMPETENZE TRASVERSALI

• CAPACITA’ DI RELAZIONE E DI INDIVIDUAZIONE DEL PROPRIO RUOLO (capacità di rapportarsi, di disporsi e di agire rispetto alle specifiche esigenze

disciplinari…)

AI – GI – I – S – D – B – O/E

• IMPEGNO E MOTIVAZIONE ALLO STUDIO (disposizione all’approfondimento, allo svolgimento dei compiti, al dialogo

scolastico…)

AI – GI – I – S – D – B – O/E

● AUTONOMIA DI LAVORO

(capacità di individuare le proprie difficoltà e di organizzare il lavoro per superarle…)

AI – GI – I – S – D – B – O/E

COMPETENZE DI BASE E DI INDIRIZZO

• ACQUISIZIONE DEI CONTENUTI E ABILITA’ SPECIFICI (sapere e saper fare, valutazione in base alle verifiche sommative scritte, orali e pratiche) AI – GI – I – S – D – B – O/E

LEGENDA

AI assolutamente insufficiente (1 – 2)

GI gravemente insufficiente (3 – 4) I Insufficiente ( 5 )

S Sufficiente ( 6 ) D Discreto ( 7 )

B Buono ( 8 )

O/E ottimo – eccellente (9 – 10)

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CORRISPONDENZA TRA VOTI E LIVELLI DI APPRENDIMENTO DEI FATTORI DI VALUTAZONE LIVELLO ASSOLUTAMENTE INSUFFICIENTE VOTI 1-2

CAPACITA’ DI RELAZIONE E INDIVIDUAZIONE

DEL PROPRIO RUOLO

L’al l ievo non è in grado di relazionarsi nel contesto discipl inare di r iferimento e non comprende le dinamiche di gruppo

IMPEGNO E MOTIVAZIONE ALLO STUDIO

L ’al l ievo non rispetta le consegne assegnate e/o non si dispone ad accogliere la comunicazione formativa

AUTONOMIA DI LAVORO

L ’al l ievo può anche non essere consapevole delle proprie diff icoltà e non sa organizzare i l lavoro per superarle.

ACQUISIZIONE DEI CONTENUTI/ABILITA’

SPECIFICI

L ’al l ievo non ha minimamente acquisito contenuti e abil ità discipl inari

LIVELLO GRAVEMENTE INSUFFICIENTE VOTI 3-4

CAPACITA’ DI RELAZIONE E INDIVIDUAZIONE DEL

PROPRIO RUOLO

L’al l ievo raramente è in grado di relazionarsi nel contesto discipl inare di r iferimento e comprendere le dinamiche di gruppo

IMPEGNO E MOTIVAZIONE ALLO STUDIO

L ’al l ievo raramente rispetta le consegne assegnate e si dispone ad accogliere la comunicazione formativa

AUTONOMIA DI LAVORO

L ’al l ievo può essere l imitatamente consapevole delle proprie diff icoltà e raramente è in grado di organizzare i l lavoro per superarle.

ACQUISIZIONE DEI CONTENUTI/ABILITA’

SPECIFICI

L ’al l ievo ha acquisito in maniera gravemente insuff ic iente contenuti e abil ità discipl inari

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LIVELLO INSUFFICIENTE VOTO 5

CAPACITA’ DI RELAZIONE E INDIVIDUAZIONE DEL

PROPRIO RUOLO

L’al l ievo non è sempre in grado di relazionarsi nel contesto discipl inare di r iferimento e comprendere le dinamiche di gruppo

IMPEGNO E MOTIVAZIONE ALLO STUDIO

L ’al l ievo non sempre rispetta le consegne assegnate e non sempre è adeguatamente disposto ad accogliere la comunicazione formativa

AUTONOMIA DI LAVORO

L ’al l ievo può essere solo parzialmente consapevole delle proprie diff icoltà e non sempre sa organizzare i l lavoro per superarle

ACQUISIZIONE DEI CONTENUTI/ABILITA’

SPECIFICI

L ’al l ievo ha acquisito in maniera lacunosa contenuti e abil ità discipl inari

LIVELLO SUFFICIENTE VOTO 6

CAPACITA’ DI RELAZIONE E INDIVIDUAZIONE DEL

PROPRIO RUOLO

L’al l ievo sol itamente è in grado di relazionarsi nel contesto discipl inare di r iferimento e comprendere le dinamiche di gruppo adeguatamente

IMPEGNO E MOTIVAZIONE ALLO STUDIO

L ’al l ievo tendenzialmente rispetta le consegne ed è adeguatamente disposto ad accogliere la comunicazione formativa

AUTONOMIA DI LAVORO

L ’al l ievo sa quali sono le proprie diff icoltà e cerca di organizzare conseguentemente i l proprio lavoro.

ACQUISIZIONE DEI CONTENUTI/ABILITA’

SPECIFICI

L ’al l ievo ha acquisito contenuti e abil ità discipl inari accettabil i

LIVELLO DISCRETO VOTO 7

CAPACITA’ DI RELAZIONE E INDIVIDUAZIONE DEL

PROPRIO RUOLO

L’al l ievo è costantemente in grado di relazionarsi nel contesto discipl inare di r iferimento e comprendere le dinamiche di gruppo

IMPEGNO E MOTIVAZIONE ALLO STUDIO

L’al l ievo sol itamente rispetta le consegne e partecipa al dialogo educativo

AUTONOMIA DI LAVORO

L’al l ievo elabora in modo sostanzialmente autonomo le proprie conoscenze e sa effettuare analis i coerenti

ACQUISIZIONE DEI CONTENUTI/ABILITA’

SPECIFICI

L ’al l ievo ha acquisito discretamente contenuti e abil ità discipl inari

LIVELLO BUONO VOTO 8

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CAPACITA’ DI RELAZIONE E INDIVIDUAZIONE DEL

PROPRIO RUOLO

L’al l ievo è capace di relazionarsi in maniera proficua nel contesto discipl inare di r iferimento e comprendere le dinamiche di gruppo

IMPEGNO E MOTIVAZIONE ALLO STUDIO L’al l ievo rispetta di l igentemente le consegne assegnate e partecipa in modo proposit ivo al dialogo educativo

AUTONOMIA DI LAVORO

L ’al l ievo sa effettuare sintesi corrette e r ielabora in modo personale le conoscenze.

ACQUISIZIONE DEI CONTENUTI/ABILITA’

SPECIFICI

L ’al l ievo ha acquisito contenuti e abil ità discipl inari in maniera sol ida e soddisfacente

LIVELLO OTTIMO - ECCELLENTE VOTO 9-10

CAPACITA’ DI RELAZIONE E INDIVIDUAZIONE DEL

PROPRIO RUOLO

L’al l ievo è capace di promuovere posit ive relazioni nel contesto discipl inare di r iferimento, nonché di comprendere le dinamiche di gruppo e contribuire posit ivamente al la loro definizione

IMPEGNO E MOTIVAZIONE ALLO STUDIO

L ’al l ievo è att ivo nell ’eseguire le consegne, è sempre proposit ivo, interessato e incl ine ad approfondire i saperi.

AUTONOMIA DI LAVORO

L ’al l ievo è in grado di effettuare sintesi corrette ed approfondite e di organizzare i l proprio lavoro.

ACQUISIZIONE DEI CONTENUTI/ABILITA’

SPECIFICI

L ’al l ievo ha acquisito contenuti e abil ità discipl inari in maniera sol ida, approfondita ed art icolata

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PERIODI VALUTATIVI

I PERIODO Settembre 2012 – 23 dicembre 2012 II PERIODO: 10 Gennaio 2013 – 11 Giugno 2013

La scansione prevede la prima valutazione in gennaio, definita con gli scrutini e la compilazione della pagella, e, durante il periodo più lungo, nel mese di marzo, la consegna del documento di valutazione intermedia, il pagellino, che dà informazione alle famiglie circa i nuovi livelli di apprendimento degli alunni, la condotta e l’esito dei corsi di recupero per i debiti formativi registrati nel primo periodo (recupero avvenuto oppure no).

E’ utilizzata la prassi degli scrutini informatizzati.

CRITERI DI AMMISSIONE AGLI ESAMI E ALLA CONTINUITA’ FORMATIVA

L’ammissione all’esame di stato conclusivo per le classi quinte, ai sensi del D.P.R. 122/09 art. 6 comma 1, viene deliberata dal Consiglio di classe per gli alunni cui il Consiglio medesimo assegni nello scrutinio finale la sufficienza in tutte le discipline incluso il comportamento. L’ammissione alla classe successiva per le classi II, III e IV viene sospesa dal Consiglio di classe per gli alunni cui il Consiglio medesimo non decreti nello scrutinio finale di giugno la sufficienza in tutte le discipline e nel contempo non assegni un numero di insufficienze tali da pregiudicare da subito il buon esito dell’anno scolastico. Per questi alunni è previsto il rinvio del giudizio di ammissione alla classe successiva, subordinatamente al superamento di prove tese a verificarne, prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, la possibilità di accedere utilmente al successivo livello di istruzione. I tabelloni con l’indicazione delle materie per le quali il giudizio è sospeso vengono affissi all’albo della scuola. I genitori interessati, senza ulteriore avviso, devono recarsi in segreteria didattica per formalizzare la propria adesione o la rinuncia ai corsi eventualmente organizzati dalla scuola. Nel periodo di giugno – luglio sono organizzati corsi di recupero disciplinare con facoltà o non per le famiglie di adesione ; obbligatoria resta la prova di verifica nella data stabilita per ottenere l’ammissione alla classe successiva. Il calendario delle prove di verifica viene affisso all’albo della scuola ed i genitori e gli studenti sono tenuti a prenderne visione. Ai sensi del DPR 122/09 art. 14 comma 7, la valutazione finale è subordinata alla frequenza di almeno i tre quarti (3/4) del monte ore annuale personalizzato, salvo straordinarie e motivate deroghe che in quanto tali prevedono almeno precedenti contatti con le famiglie perché si produca quanto necessario a supportare l’eventuale deroga. Chi non raggiunge il requisito della frequenza richiesta non può accedere allo scrutinio.

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Riguardo alla validità dell’anno scolastico, la C.M. n.20 del 4-3-2011 –Artt. 2 e 14 DPR 122/2009”, ha fornito indicazioni utili alla corretta applicazione della normativa,i.e base di riferimento per la determinazione del limite

minimo di presenza è il monte ore di lezioni, che consiste – come previsto

dal citato art.14, comma 7, del DPR n.122/2009 - nell’orario complessivo di

tutte le discipline e non nella quota oraria annuale di ciascuna disciplina. La medesima C.M. n.20/2011 ha previsto per le scuole adempimenti finalizzati ad agevolare la conoscenza tempestiva da parte delle famiglie della presenza scolastica degli studenti. A tal fine, all’inizio dell’anno scolastico le istituzioni scolastiche comunicano ad ogni studente e alla sua famiglia il relativo orario annuale personalizzato e il limite minimo delle ore di presenza complessive da assicurare per la validità dell’anno. Le scuole pubblicano altresì all’albo dell’istituto le deroghe a tale limite previste dal collegio dei docenti. Le scuole devono fornire, secondo una periodicità definita autonomamente da ciascuna istituzione scolastica e comunque prima degli scrutini intermedi e finali, informazioni puntuali ad ogni studente e alla sua famiglia perché sia loro possibile avere aggiornata conoscenza della quantità oraria di assenze accumulate. Sempre a condizione, che le assenze non pregiudichino, a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati, fra le casistiche apprezzabili ai fini delle deroghe, sono riconosciute le assenze dovute a: - gravi motivi di salute adeguatamente documentati; - terapie e/o cure programmate; -donazioni di sangue; -partecipazione ad attività sportive e agonistiche organizzate da federazioni riconosciute dal C.O.N.I.; - adesione a confessioni religiose per le quali esistono specifiche intese

che considerano il sabato come giorno di riposo (cfr. Legge n. 516/1988 che recepisce l’intesa con la Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno; Legge n. 101/1989 sulla regolazione dei rapporti tra lo Stato e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sulla base dell’intesa stipulata il 27 febbraio 1987).

Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe riconosciute, comporta l’esclusione dallo scrutinio finale e, per le classi quinte, la non ammissione all’esame di Stato. La comunicazione della non ammissione viene data alla famiglia, telefonicamente o per lettera, prima della pubblicazione dei risultati finali all’albo della scuola.

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LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO

Per quanto concerne il comportamento, si ribadisce che la vigente normativa prevede che l’insufficienza determini la non ammissione alla classe successiva o agli esami conclusivi a prescindere dagli altri risultati disciplinari. Il comportamento riguarda il tempo di permanenza nella sede scolastica, ma anche la partecipazione ad ogni attività esterna organizzata dall’Istituto come stage, percorsi di alternanza o viaggi di istruzione.

Per la valutazione del comportamento, i Consigli di classe applicano nello scrutinio intermedio e finale tutti i testi pertinenti tra cui la L. 169/08, il D.M. 5/09, nonché quanto previsto dal DPR 122/09 che ha provvisto a coordinare tutte le nuove norme relative alle modalità di valutazione . La valutazione si propone di favorire l’acquisizione di una coscienza civile basata

sulla consapevolezza che la libertà personale si realizza nell’adempimento dei propri

doveri, nella conoscenza e nell’esercizio dei propri diritti, nel rispetto dei diritti altrui

e delle regole che governano la convivenza civile in generale e la vita scolastica in

particolare( DPR 122/09) La valutazione della condotta riguarda evidentemente non solo tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica, ma anche i momenti di attività organizzati dall’Istituto fuori dalla propria sede come ad esempio alternanza scuola-lavoro, stage, uscite didattiche e viaggi di istruzione. La normativa di riferimento prevede che lo studente che abbia conseguito, per attento e meditato giudizio del Consiglio di classe, una valutazione negativa del comportamento (da 5/10 a 1/10) a fine anno non possa essere promosso alla classe successiva, né essere ammesso agli esami conclusivi, se iscritto ad una classe terminale. Il comportamento che dà luogo ad una valutazione insufficiente è naturalmente ascrivibile, ai sensi della normativa, a fatti di particolare gravità per i quali lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti, DPR 249/98 ART. 4 comma 9 come successivamente integrato con DPR 235/07 negli artt. 1 commi 9 e 9 bis e la relativa nota del 31 luglio 2008, che fornisce chiarimenti applicativi, prevedano l’irrogazione di sanzioni disciplinari che comportino l’allontanamento dello studente dalla Comunità scolastica per un periodo superiore a quindici giorni. Oltre ad essere incorso nel detto provvedimento, lo studente con condotta valutata insufficiente non deve aver dato successivo segno di apprezzabili e concreti miglioramenti del proprio comportamento. Fermo restando che la sanzione di fatti gravissimi prevede che il Consiglio di Istituto possa decidere di sospendere sino alla fine dell’anno, con probabile compromissione dell’esito scolastico e la fattiva difficoltà a dimostrare il successivo ravvedimento, ovvero addirittura escludere lo studente dallo scrutinio finale o dall’esame conclusivo se previsto.

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La valutazione positiva del comportamento (da 6/10 a 10/10) risponde invece agli indicatori del nostro Istituto che sono: 1) comportamento con i docenti, 2) comportamento con i compagni, 3) rispetto per l’ambiente e il materiale scolastico, 4) frequenza , 5) relazione significativa e funzionale tra comportamento, attenzione partecipata e profitto. LA VALUTAZIONE DELL’AREA PROFESSIONALIZZANTE CLASSI IV E V La Terza Area, nella quale la formazione è diretta allo sviluppo di capacità operative riferite allo svolgimento di uno specifico ruolo lavorativo, costituisce un percorso formativo unitario biennale. Il percorso è parte integrante del curriculum delle classi quarte e quinte e presuppone riferimenti e collegamenti alle competenze e conoscenze previste dall’area comune e dall’area di indirizzo. La definizione della valutazione dell’area di professionalizzazione è determinata dal nuovo quadro istituzionale di certificazione delle competenze (DD dirigenziale Servizio Formazione Professionale n. 1172 del 10 giugno 2011 -modalità di attuazione del “Sistema regionale certificazione competenze nella terza area professionalizzante).

CREDITO SCOLASTICO Con Ordinanza ministeriale numero 41 dell'11 maggio 2012 recante Istruzioni e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado nelle scuole statali e non statali a decorrere dall’ anno scolastico 2011/2012,IL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA ha stabilito che la nuova ripartizione del punteggio del credito scolastico di cui al D.M. n. 99 del 16 dicembre 2009 si applica, a regime, dall’2011/2012, nei confronti degli studenti frequentanti il terzultimo anno, il penultimo e l'ultimo (art.1 del DM n.99/2009).

Per l'esame di Stato, i punteggi del credito scolastico relativo all'ultima classe sono attribuiti ai candidati sulla base delle tabelle allegate al D.M. n. 99 del 16 dicembre 2009.

Per tutti i candidati il punteggio di credito scolastico deve essere calcolato dal Consiglio di classe.

Premesso che la valutazione sul comportamento concorre, dall'anno scolastico 2008/2009, alla determinazione dei crediti scolastici, come precisato all'articolo 2, il consiglio di classe, in sede di scrutinio finale, ai sensi delle vigenti disposizioni,

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procede all'attribuzione del credito scolastico ad ogni candidato interno, sulla base della tabella A, allegata al citato D.M. n. 99/2009, e della nota in calce alla medesima. In considerazione dell'incidenza che hanno le votazioni assegnate per le singole discipline sul punteggio da attribuire quale credito scolastico e, di conseguenza, sul voto finale, i docenti, ai fini dell'attribuzione dei voti sia in corso d'anno sia nello scrutinio finale, utilizzano l'intera scala decimale di valutazione.

L'attribuzione del punteggio, in numeri interi, nell'ambito della banda di oscillazione, tiene conto del complesso degli elementi valutativi di cui all'art. 11, comma 2, del DPR n. 323/1998;

Agli alunni interni, che, per il penultimo e terzultimo anno, non siano in possesso di credito scolastico, lo stesso è attribuito dal Consiglio di Classe in sede di scrutinio finale dell'ultimo anno, in base ai risultati conseguiti, a seconda dei casi, per idoneità (secondo le indicazioni della Tabella B) e per promozione (secondo le indicazioni della Tabella A), ovvero in base ai risultati conseguiti negli esami preliminari, sostenuti negli anni scolastici decorsi quali candidati esterni agli esami di Stato, secondo le indicazioni della Tabella C.

Negli istituti professionali, per gli Esami di Stato, a decorrere dal 2011/2012, la valutazione delle esperienze condotte in alternanza scuola-lavoro concorre ad integrare quella delle discipline alle quali tali attività ed esperienze afferiscono e contribuisce in tal senso alla definizione del credito scolastico.

L'attribuzione del credito scolastico ad ogni alunno va deliberata, motivata e verbalizzata. Il consiglio di classe, nello scrutinio finale dell'ultimo anno di corso, può motivatamente integrare, fermo restando il massimo di 25 punti attribuibili, a norma del comma 4 dell'art. 11 del D.P.R. n. 323/1998, il punteggio complessivo conseguito dall'alunno, quale risulta dalla somma dei punteggi attribuiti negli scrutini finali degli anni precedenti. Le deliberazioni, relative a tale integrazione, opportunamente motivate, vanno verbalizzate con riferimento alle situazioni oggettivamente rilevanti ed idoneamente documentate.

Il punteggio attribuito quale credito scolastico ad ogni alunno è pubblicato all'albo dell'istituto.

I docenti di Religione Cattolica partecipano a pieno titolo alle deliberazioni del consiglio di classe concernenti l'attribuzione del credito scolastico agli alunni che si avvalgono di tale insegnamento, esprimendosi in relazione all'interesse con il quale l'alunno ha seguito l'insegnamento e al profitto che ne ha tratto.

Analogamente, partecipano a pieno titolo alle deliberazioni del consiglio di classe concernenti l'attribuzione del credito scolastico i docenti delle attività didattiche e formative alternative all'insegnamento della religione cattolica..

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Il consiglio di classe tiene conto, altresì, degli elementi conoscitivi preventivamente forniti da eventuale personale esterno (docenti e/o esperti) di cui si avvale la scuola per le attività o gli insegnamenti che contribuiscono all'ampliamento e al potenziamento dell'offerta formativa.

TABELLE E CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO CLASSE TERZA Tabella A (DM 99, 16.12.2009) Per la classe TERZA, M è rappresentato dal voto conseguito agli esami di qualifica espresso in decimi (ad esempio al voto di esami di qualifica di 65/centesimi corrisponde M=6,5) Ciascun allievo viene collocato in una delle fasce di cui alla Tab. A del DM 99 del 16.12.2009 (che sostituisce la tabella prevista dall’art.11 comma 2 del DPR 23 luglio 1998, n.323, così come modificata dal D.M. n.42/2007 M=Voto ESAME di QUALIFICA espresso in DECIMI

CREDITO SCOLASTICO CLASSE TERZA PUNTI

M = 6 3 - 4

6 < M < 7 4 – 5

7 < M < 8 5 – 6

8 < M < 9 6 - 7

9 < M < 10 7 - 8

CLASSE QUARTA Tabella A (DM 99, 16.12.2009) Per la classe QUARTA, M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale dell’anno scolastico.

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Al fini dell’ammissione alla classe successiva (e dell’ammissione all’esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione), nessun voto può essere inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento vigente. Sempre ai fini dell’ammissione alla classe successiva e dell’ammissione all’esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione, il voto di comportamento non può essere inferiore a sei decimi. Il voto di comportamento, concorre, nello stesso modo dei voti relativi a ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente, alla determinazione della media M dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Ciascun allievo viene collocato in una delle fasce di cui alla Tab. A del DM 99 del 16.12.2009 (che sostituisce la tabella prevista dall’art.11 comma 2 del DPR 23 luglio 1998, n.323, così come modificata dal D.M. n.42/2007) Tabella A (DM 99, 16.12.2009)

M=MEDIA DEI VOTI

CREDITO SCOLASTICO CLASSE QUARTA PUNTI

M = 6 3 – 4

6 < M < 7 4 – 5

7 < M < 8 5 – 6

8 < M < 9 6 – 7

9 < M < 10 7 – 8

CLASSE QUINTA Tabella A (DM 99, 16.12.2009) Per la classe QUINTA, M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale dell’anno scolastico. Al fini dell’ammissione alla classe successiva (e dell’ammissione all’esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione), nessun voto può essere inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento vigente. Sempre ai fini dell’ammissione alla classe successiva e dell’ammissione all’esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione, il voto di comportamento non può essere inferiore a sei decimi. Il voto di comportamento, concorre, nello stesso modo dei voti relativi a ciascuna disciplina o gruppo di

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discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente, alla determinazione della media M dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Ciascun allievo viene collocato in una delle fasce di cui alla Tab. A del DM 42, del 22.05.2007 (che sostituiva la tabella prevista dall’art.11 comma 2 del DPR 23 luglio 1998, n.323) TABELLA A (DM 42, 22.05.2007)

M=MEDIA DEI VOTI

CREDITO SCOLASTICO CLASSE QUINTA PUNTI

M = 6 3 – 4

6 < M < 7 4 – 5

7 < M < 8 5 – 6

8 < M < 10 7 – 9

Il punteggio assegnato al credito scolastico esprime la valutazione del grado di preparazione complessiva raggiunto da ciascun alunno nell’anno scolastico in corso con riguardo al profitto e inclusa la valutazione relativa al comportamento All’interno della banda di oscillazione del credito, vengono considerati i seguenti indicatori: 1. L’assiduità alla frequenza scolastica. 2. L’interesse e l’impegno nella partecipazione attiva al dialogo educativo. 3. L’interesse e l’impegno nella partecipazione alle attività complementari ed

integrative. 4. La valutazione conseguita in Religione cattolica o Attività Alternative secondo

quanto stabilito dal Consiglio di Stato. 5. Gli eventuali crediti formativi.

L’interesse e l'impegno nella partecipazione ad attività complementari ed integrative organizzate dalla scuola (punto 3) devono essere attestati dalla frequenza di almeno l’80% dell’orario previsto. Tali attività danno luogo all’attribuzione di 1 punto di credito, utile a raggiungere il livello superiore della banda di appartenenza che non può comunque essere superata. Si avrà il massimo riconoscimento di 2 punti per 2 crediti nella fascia più alta (media da 8 a 10) della tabella prevista dal D.M. 42/2007, onde consentire anche

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nelle classi V la copertura dell’intera forbice prevista dalla tabella ancora vigente appunto per la classe terminale . CERTIFICAZIONE COMPETENZE PRIMO BIENNIO

Con un Avviso del 21 aprile 2010, il MIUR ha reso noto che con la nota del Capo

Dipartimento per l’Istruzione n. 1208 del 12/4/2010 è stato diramato il decreto del

Ministro n. 9/2010, in corso di registrazione alla Corte dei conti, con il quale è stato

adottato il modello di certificato dei saperi e delle competenze acquisiti dagli

studenti al termine dell’obbligo di istruzione, in linea con le indicazioni dell’Unione

europea sulla trasparenza delle certificazioni.

Si tratta del modello obbligatoriamente adottato a partire dall’anno scolastico

2010/2011 e sino all’entrata in vigore delle norme di armonizzazione di tutte le

certificazioni scolastiche (D.P.R. n.122/2009).

Il modello, unico sul territorio nazionale, è strutturato in modo da rendere

sintetica e trasparente la descrizione delle competenze di base acquisite a

conclusione del primo biennio della scuola secondaria superiore e dei primi due

anni dei percorsi di qualifica professionale riguardanti soprattutto lingua italiana,

storia, lingua straniera, matematica, informatica e scienze.

Il documento dovrà essere compilato, secondo le indicazioni del MIUR, per tutti gli

studenti a conclusione dello scrutinio finale delle seconde classi della scuola

secondaria superiore e dovrà essere rilasciato a richiesta degli interessati. Per gli

studenti già maggiorenni e mai scrutinati a conclusione della seconda classe della

scuola secondaria superiore, le scuole dovranno rilasciare d’ufficio esclusivamente

l’attestazione di proscioglimento dall’obbligo di istruzione, corredata dalla

documentazione degli esiti dell’ultimo scrutinio.

L’Invalsi curerà un piano di formazione per l’attuazione di questa innovazione da

parte delle istituzioni scolastiche, a partire dalla diffusione del Compendio delle

prove di valutazione internazionali OCSE-PISA.

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PROGETTAZIONE ESECUTIVA POF 2012

Nell’azione di contrasto alla dispersione scolastica, la progettazione esecutiva POF 2012 risulta fondata su dispositivi di metodologia attiva dei docenti/formatori e interventi di sistema finalizzati alla qualità dell’intervento educativo . Conformemente alle indicazioni ministeriali la progettazione esecutiva è di tipologia integrata e si riferisce al piano operativo C.C. (Consiglio di Classe) e al piano gestionale POF per la verifica e la valutazione congiunta degli esiti di apprendimento e di processo.

Piano operativo Consiglio di classe

Periodo Fase Azione Strumenti Indicatori azione Sett. 1 Monitoraggio

iniziale • Scheda curriculare

Scuola Media

• Test di ingresso

• Dati personali/ scolastici

• Livello conoscenze/abilità asse linguistico/matematico

• Monitoraggio profilo scolastico

• Requisiti di base

Ott./ Nov.

2 Monitoraggio in itinere

• Registro di classe

• Prove di profitto disciplinari

• Frequenza; ingresso 2^ ora (i.e. ritardo)

• Livelli di apprendimento/

avanzamento rispetto ai requisiti

• Monitoraggio presenza/ partecipazione individuale e collettiva classe

• Schema gruppi di apprendimento per intervento di riequilibrio metodologico POF

Dic/Gennaio 3 Monitoraggio in itinere

• Registro di classe

• Prove di profitto disciplinari

• Frequenza; ingresso 2^ ora (i.e. ritardo)

• Esiti di apprendimento/

• avanzamento rispetto ai requisiti

• Monitoraggio presenza /partecipazione

individuale e collettiva classe Attività di riequilibrio

• Quadro sinottico scrutini – corsi di approfondimento/eccellenza

Feb/Aprile Maggio /Giugno

4 Monitoraggio in itinere Monitoraggio finale

• Registro di classe

• Prove di profitto disciplinari

• Prove di profitto disciplinari

• Frequenza; ingresso 2^ ora (i.e. ritardo)

• Adeguamento/avanzamento apprendimenti

• Soddisfazione allievi

• Monitoragio presenze II° Quadrimestre/ totali

• Monitoraggio apprendimenti

• Profilo dinamico individuale/collettivo classe (Consiglio di Classe)

• Valutazione indici dispersione/successo ALBERGHIERO BR

Piano Ampliamento- Integrazione dell’Offerta Formativa

Periodo Fase Azioni Descrittori Indicatori Attività

Sett- Ott 1 Riunioni • Standard di formazione

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Resp.Dipartimenti di Asse Analisi

Analisi dei bisogni e studio di fattibilità: organizzazione attività formative calendarizzazione modularizzazione risorse vincoli

qualitativa POF

• rispondenza ai bisogni di studenti/studentesse

• adeguatezza strutturazione modulare dei corsi dedicati

• conformità vincoli normativi/amministrativi

Riunioni strutturate di dipartimento

Nov-Dic 2 Selezione/orientamento

Relazione funzionale bisogni/offerta formativa POF

• gruppi apprendimento POF/PON per riequilibrio

elaborazione dati CC progetto Area a rischio

Genn 3 Bilancio competenze

Adesione partecipata corsi POF /PON

• frequenza corsi POF/PON

• gruppi apprendimento POF/PON per approfondimento-

eccellenza

presentazione/condivisione progettuale Sensibilizzazione genitoriale

Genn/Feb 4 Didattica laboratoriale

Metodologia attiva di studio in ambiente laboratoriale Riequilibrio/Sviluppo apprendimenti

• Dati situazione corsisti aree ling/scientifica/vocazionale

• Sviluppo moduli formativi

Coordinamento/assistenza funzioni strategiche Monitoraggio in itinere

Marzo/Aprile

2 Didattica laboratoriale

Metodologia attiva di studio avanzamento degli apprendimenti

• Sviluppo moduli formativi /prassi laboratoriale

Coordinamento/assistenza figure strategiche Monitoraggio in itinere

Maggi/Giugno

3 Valutazione

Valutazione finale apprendimenti Qualità prodotta/percepita

• Impatto curriculare

• Adeguatezza/efficienza risorse

Elaborazione dati Rilevazione grado di soddisfazione corsi

Relazione DS/funzioni strategiche

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CALENDARIO DELLE FESTIVITÀ E DEGLI ESAMI PER L’ANNO 2012/2013 ORDINANZA n.68 Prot. n. 5254

L’esame di Stato conclusivo dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado per l’anno scolastico 2012-2013 ha inizio, per l’intero territorio nazionale, con la prima prova scritta, il giorno 19 giugno 2013 alle ore 8.30. La prima prova scritta suppletiva verrà svolta il giorno 3 luglio 2013, alle ore 8.30. (art.3)

Il calendario delle festività, in conformità alle disposizioni vigenti, relative all’anno scolastico, 2012-2013 è il seguente:

• tutte le domeniche;

• il 1° novembre, festa di tutti i Santi;

• l’8 dicembre, Immacolata Concezione;

• il 25 dicembre, Natale;

• il 26 dicembre;

• il 1° gennaio, Capodanno;

• il 6 gennaio, Epifania;

• il giorno di lunedì dopo Pasqua;

• il 25 aprile, Anniversario della Liberazione;

• il 1° maggio, festa del Lavoro;

• il 2 giugno, festa nazionale della Repubblica;

• la festa del Santo Patrono.