Istituto dIstruzione Superiore F.Bottazzi - Casarano Gli alunni delle classi 3 ATR e 3 AMC...
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Istituto d‘Istruzione Superiore “F.Bottazzi” - Casarano
Gli alunni delle classi 3 ATR e 3 AMC
Nell'ambito del progetto P.O.N. 2007-2013 C-3-FSE-2010-1272
LE(g)ALI AL SUD : un progetto per la legalità in ogni scuola
“Gli eroi non sono tutti giovani e forti”
PRESENTANO
I PARCHI DEL SALENTOParco Naturale Regionale Gallipoli
Il presente lavoro delinea
l’attuale sistema delle aree
protette della provincia di
Lecce.
L’obiettivo è sicuramente
quello di far conoscere e di
promuovere la ricchezza
naturalistica che caratterizza il
Salento, puntando su un
modello di sviluppo di sistema
integrato delle aree protette,
dove protezione e
valorizzazione, si coniugano
con lo sviluppo e la crescita in
un’ottica di sostenibilità.
PARCO NATURALE
Area protetta, tramite la promulgazione di leggi statali oppure regionali, le cui finalità sono la conservazione e il mantenimento del livello di biodiversità presente, delle caratteristiche del paesaggio e delle risorse culturali presenti in essa.
Il concetto di parco si è sviluppato negli USA a metà del 19° sec.
in seguito alle alterazioni che aveva subito l'ambiente, in
particolare quello della costa orientale, a causa dello sfruttamento
dei bacini minerari da parte dei pionieri. Nel 1864 per la prima
volta prese l'iniziativa di proteggere il paesaggio naturale e il 1°
marzo 1872 istituì il Parco nazionale di Yellowstone, destinato a
diventare un "terreno di svago a beneficio e godimento del
popolo".
BIODIVERSITÀ
La biodiversità, o diversità biologica, è definita dalla
Conferenza dell’ONU su ambiente e sviluppo tenutasi a Rio de
Janeiro nel 1992 (art. 2 della Convenzione sulla diversità
biologica) «ogni tipo di variabilità tra gli organismi viventi,
compresi, tra gli altri, gli ecosistemi terrestri, marini e altri
acquatici e i complessi ecologici di cui essi sono parte; essa
comprende la diversità entro specie, tra specie e tra
ecosistemi». La Convenzione riconosce, quindi, tre ordini
gerarchici di diversità biologica – genetica, specifica ed
ecosistemica – che rappresentano aspetti abbastanza
differenti dei sistemi viventi.
I PARCHI DEL SALENTOIl Basso Salento si caratterizza per essere uno dei santuari della biodiversità del mondo e questo nonostante la presenza dell’uomo sia sempre stata diffusa capillarmente sul territorio fin da epoche preistoriche. L’enorme valorenaturalistico di questa area è espresso chiaramente dai seguenti numeri:- 6 Parchi Naturali Regionali- 1 Riserva Naturale Statale- 1 Area Marina Protetta- 31 proposti siti di importanza comunitaria (pSIC), di cui 17 non compresi in aree naturali protette, per una superficie totale di 14.702 ettari di territorio, al quale si aggiungono i 16.654 ettari relativi all’Area Marina Protetta «Porto Cesareo»
BOSCO E PALUDI DI RAUCCIO
Il primo parco regionale del Salento ed uno dei primi della Puglia è il Bosco Rauccio, in territorio comunale di Lecce.
Il Parco Naturale Regionale «Bosco e Paludi di Rauccio» comprende molti habitat differenti: il bosco di lecci, il litorale sabbioso, acquitrini e piccole aree paludose, un bacino e canali di bonifica, campi coltivati e aree di pascolo.
Esso, è esteso complessivamente su un area di 625 ettari
RISERVA NATURALE STATALE «LE CESINE»
Il Parco si estende nel Comune di Vernole lungo il litorale
Adriatico, in direzione Otranto a partire da San Cataldo.
La Riserva naturale «Le Cesine» è un’area di estremo
valore naturalistico legato soprattutto al fatto che essa
rappresenta un habitat idoneo per una grande quantità e
varietà di uccelli. Ciò grazie alla posizione geografica
strategica per la sosta di moltissima avifauna acquatica
che segue la rotta migratoria della costa adriatica e
soprattutto grazie alla presenza, all’interno dell’area, di
una grande varietà di ambienti: il litorale, l’area umida, la
pineta, la macchia mediterranea, la zona coltivata
PARCO NATURALE REGIONALE «COSTA OTRANTO – S. MARIA DI LEUCA E BOSCO DI TRICASE»
Il parco si estende sul territorio dei comuni di Alessano, Andrano, Castrignano del Capo, Castro, Corsano, Diso, Gagliano del Capo, Ortelle, Otranto, Santa Cesarea Terme, Tiggiano e Tricase. Il parco comprende anche la zona dove sorge il faro di Punta Palascìa, punto più orientale d'Italia.Fondamentale caratteristica di questo tratto di costa è la presenza di cavità legate al fenomeno del carsismo ed all’interazione di sorgenti costiere combinate con l'erosione provocata dal mare.Tra le grotte più importanti sono da citare:la grotta dei Cervi; la grotta Romanelli; la grotta Zinzulusa. In esse sono stati rinvenuti numerosi reperti fossili risalenti al paleolitico ed al neolitico.Comprende alcune delle località turistiche più rinomate del Salento: un percorso affascinante e ricco di storia da Santa Maria di Leuca, limite meridionale della penisola, al punto più orientale d’Italia: il faro di Punta Palascìa ad Otranto. Esso, è esteso complessivamente su un area di 3.227 ettari
Punta Palascia - Otranto
Il Parco Naturale Regionale è situato nel territorio costiero del Comune di Ugento, tra le località Torre San Giovanni e Lido MariniEsso, ha un’estensione di 808 ettari cui va ad aggiungersi una fascia di protezione estesa 827 ettari
PARCO NATURALE REGIONALE «LITORALE DI UGENTO»
PARCO NATURALE REGIONALE «PORTO SELVAGGIO E PALUDE DEL
CAPITANO»Il Parco si estende lungo la fascia costiera, prospiciente il mar Ionio per circa 7 chilometri nel territorio di Nardò.Esso, è esteso complessivamente su un area di 1.500 ettari
RISERVA NATURALE ORIENTATAREGIONALE «PALUDE DEL CONTE E DUNA COSTIERA – PORTO
CESAREO»È situata a nord di Porto Cesareo comprendendo anche l’arcipelago di isolotti e la penisola della Strea a sud dell’abitato.Esso presenta un’estensione:6370,62 ettari di zona centrale e 277,54 ettari di fascia di protezione.
AREA MARINA PROTETTA «PORTO CESAREO»
La riserva si trova nella parte orientale del Golfo di Taranto, a nord di Gallipoli, ed è compresa tra le località di Punta Prosciutto e Torre Inserraglio.Presenta un’estensione di 16.654 ettari
Il Parco regionale si estende lungo la costa ionica sud per la parte terrestre di Punta Pizzo e comprende l’isola di Sant’Andrea prospiciente la città di Gallipoli. Grazie alla legge regionale n°20 del 2006, il grande lembo di macchia mediterranea posizionato a sud di Gallipoli è divenuto parco naturale regionale.
PARCO NATURALE REGIONALE «ISOLA DI SANT’ANDREA - PUNTA PIZZO »
caratteristiche generaliIl Parco è caratterizzato da un mosaico di ambienti
eterogenei comprendenti:• areali di Macchia Mediterranea e pratosi,• coltivi stagionali,• ambienti umidi e acquitrinosi,• ambienti del sottocosta, con una diversità di situazioni
edafiche che determinano una diversa distribuzione dei vari tipi vegetazionali, un autentico museo vivente, un serbatoio biogenetico in cui è possibile osservare un vasto campionario di specie (alcune esclusive del luogo), che altrove purtroppo sono oramai scomparse. In base alle approfondite ricerche sul campo condotte dall'Istituto di Botanica dell'Università di Lecce sono state censite più di 1000 specie floristiche.
Si tratta di una riserva naturale che si estende per circa cinque ettari, completamente
pianeggiante e che non supera i tre metri dal livello del mare. Questo fa si che con le
frequenti mareggiate, l’isola è costantemente spazzata dalle acque che lasciano molto
sale e di conseguenza, non vi cresce vegetazione. Per questo motivo i Messapi la
chiamarono Achtotus, che viene tradotto in “Terra Arida”. L’attuale nome, giunto fino ai
giorni nostri, fu dato dai bizantini quando costruirono una chiesetta dedicata al santo.
L'isola rappresenta inoltre un importante riferimento anche dal punto di vista faunistico
e naturalistico.
ISOLA DI S. ANDREA
La Vegetazione: il limonium japijicum
L’isola di S. Andrea rappresenta un importantissimo sito riproduttivo per il gabbiano più raro del mondo che, trovandosi tra la Grecia e la Turchia, Paesi dove vi sono le altre due importanti stazioni riproduttive, è il posto dove hanno luogo i loro scambi genetici.
Il Gabbiano Corso specie tutelata
CARATTERISTICHE DELL’ISOLA DI SANT’ANDREA:
“gabbiano corso” (Larus audonii)
Specie endemica del mediterraneo, conta un
totale di 9000-9500 coppie (Spagna, Marocco,
Grecia). In Italia è presente con 17 colonie in
Sardegna, Elba e su isole minori tirreniche.
Sull’Isola S.Andrea, dalle 5 coppie nidificanti
censite nel 1993, si è passati alle 140-150 del
2003, che rendono questa colonia una delle
più importanti in Italia. Nidificata sul terreno
roccioso, rivestendo piccoli avvallamenti con
foglie di Posidonia oceanica e altre piante
rivierasche. È una specie di grande interesse
conservazionistico, anche perché si ciba di
pesci pelagici ed è un indicatore di qualità
ambientale elevata
• Il faro, costruito nel 1866 con materiale estratto da cave di carparo del sito é testimonianza della presenza dell'uomo.
• In passato l'illuminazione era ad olio e quattro faristi si alternavano per il suo funzionamento
CARATTERISTICHE DELL’ISOLA DI SANT’ANDREA:
SUBSTRATO FANGOSO
Esso ospita una comunità di
cimodocea (Cymodocea nodosa)
ed un relitto di zostera (Zostera
marina), vera rarità, la cui
distribuzione è limitata a poche
zone marginali. La comunità
animale è rappresentata da
Molluschi, Policheti, Cnidari e
Crostacei.
CARATTERISTICHE DELL’ISOLA DI SANT’ANDREA:
cimodocea(Cymodocea nodosa)
STEPPE SALATE
A causa dell’elevata salinità le sue
coste rocciose presentano "habitat
prioritari" sotto forma di steppe
salate costituite da Salicornia
radicante (Arthrocnemum perenne):
una specie che sopporta frequenti
sommersioni e disseccamento
estivo; mentre sulle scogliere risalta
il limonio salentino
(Limoniumja pigicum)
CARATTERISTICHE DELL’ISOLA DI SANT’ANDREA:
Salicornia radicante (Arthrocnemum perenne)
LIMONEO SALENTINO
Specie endemica salentina, nota
originariamente solo per l’Isola di Sant’Andrea,
vive sulle coste basse e rocciose. È un
suffrutrice glabrescente, ruvido dalle foglie
lineari-spatolate riunite in rosetta. I fiori sono
appaiati in spighetti sessili, alla cui base sono
presenti tre brattee sovrapposte con margine
ialino; il calice è imbutiforme e la corolla,
roseo-violetta, ha un breve tubo e cinque lobi
arrotondati.
Il litorale di punta Pizzo comprende ambienti peculiari, che si armonizzano in un
interessante mosaico ambientale composto da macchia mediterranea, pseudo-
steppe mediterranee, ambienti umidi e acquitrinosi.
Questa estrema varietà di sistemi di ambienti si traduce nella presenza di diverse
specie di flora che vanno da quelle della macchia mediterranea alta e bassa
(corbezzolo, alaterno, erica arborea - ginestra spinosa, mirto, lentisco dafne,
asparago spinoso) a quelle della gariga (rosmarino, timo, lentisco, erica arborea,
ginestra spinosa) alla consistente vegetazione erbacea interna (orchidee, tra cui la
rarissima orchidea italica, calendule, cardo santo, pratoline ecc.).
PUNTA PIZZO
CARATTERISTICHE DI PUNTA PIZZO:
La FAUNA VERTEBRATA è rappresentata da:•dal tasso•dalla volpe•dal riccio europeo•dai rettili quali il bacco, •dal cervone •dal colubro leopardino•dal ramarro
Inoltre l’area di Punto Pizzo rappresenta l’area di svernamento di alcune specie di uccelli marini quali i gabbiani corallini.
Nonché area di riposo e sosta per molti anatidi e specie di migratori come •la quaglia•la tortora•lo storno•limocoli come il piro-piro piccolo•il fratino•il corriere piccolo
Inoltre la zona si rivela importante per molti rapaci che, seguendo il profilo della costa, li usano poi per riprendere quota;
Si segnalano passaggi di Falchi pecchiaioli
Uscendo da Gallipoli verso sud,
s’incontra un’importante zona già
proposta come Sito d’Importanza
Comunitaria (SIC) ed attualmente
riconosciuta Zona di Protezione
speciale (ZPS).
Il primo biotopo che si incontra è la
suggestiva insenatura di Baia Verde,
che a dispetto della spaventosa
pressione antropica subita d’estate,
offre spunti naturalistici molto
interessanti per la presenza della duna
a ginepro. È presente una ricca fauna
di invertebrati molto adatti a
quest’ambiente peculiare,
caratterizzato da forte insolazione,
alta salinità ed aridità: come il
formicaleone, scarabei coprofagi.
PUNTA PIZZO
SISTEMA COSTIERO E DUNAREIn questi ambienti si rinviene una vegetazione detta alofila, resistente alle alte temperature e all’elevata salinità, costituita sulle dune sabbiose da:
impenetrabili distese di Ginepro Coccolone in forma arborea ed arbustiva;
dalla Calcatreppola marina (Eryngium maritimum)
dal Giglio di mare (Pancratium maritimum)
CARATTERISTICHE DI PUNTA PIZZO:
ginepro coccolone
giglio di mare
LA PALUDEDall’altra parte della strada litoranea, si distende la grande zona paludosa denominata «Li Foggi». In quest’area, forse uno degli ultimi esempi di paludi costiere dell’arco ionico-salentino, scorre quello che rimane del Fosso dei Samari, oggi relitto quasi completamente cementato di un antico corso d’acqua che partendo dalle risorgive in zona di Matino, raccoglie lo scolo di diversi canali portandolo fino a mare.È una zona a carattere stagionale che si prosciuga in estate e al suo interno sono presenti specie di elevato interesse conservazionistico come la campanella palustre (Ipomoea sagittata) e l’orchidea palustre (Orchis palustris). Lungo gli argini del Fosso dei Samari e tutt’intorno le zone paludose imponente la presenza di libellule, di rospi e forse del tritone.
CARATTERISTICHE DI PUNTA PIZZO:
soldanella di mare
Orchidea palustre
libellula
CARATTERISTICHE DI PUNTA PIZZO:MACCHIA MEDITERRANEA E GARIGA:
Nelle vaste bassure umide che caratterizzano le aree retrodunali, s’incontrano
fitocenosi a giunchi (Imperata cilindrica) e varie specie di orchidee.;
Pratelli effimeri con vegetazione a fior gallinaccio (Tuberaria guttata)
Bellissime fioriture di Silene (Silene Colorata)
Spinapollici (Anthyllis hermanniae) pianta un tempo usata dai gallipolini per fabbricare le scope, oggi inclusa nella Lista Rossa Regionale.
CARATTERISTICHE DI PUNTA PIZZO:
Ofride gialla
Erica pugliese (Erica
manipuliflora)Inclusa nella lista rossa nazionale
Ginestra spinosa (Calicotome
infesta)
Ofride pugliese
Rospo smeraldo
Piro-Piro piccolo
Quaglia
Falco di PaludeCorriere piccolo
Il Fratino
Finalità della legge istitutiva dei parchi
• Conservare e recuperare gli habitat e le specie animali e vegetali,soprattutto quelle contenute nelle direttive.
• Salvaguardare i beni storico-architettonici.
• Incrementare la superficie e migliorare la funzionalità ecologica degli ambienti umidi.
• Monitorare l’inquinamento e lo stato del luogo.• Allestire infrastrutture per la mobilità lenta.• Promuovere attività di educazione, formazione e di ricerca
scientifica,nonché attività ricreative sostenibili.• Promuovere e riqualificare le attività economiche compatibili al
fine di migliorare la qualità della vita delle popolazioni residenti
Grazie per l'attenzione