Istituto Comprensivo Via Tiburtina Antica, 25 Roma Scuola ... · Arianna ed io. Sono andato anche a...
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Istituto Comprensivo Via Tiburtina Antica, 25 – Roma
Scuola in Ospedale Infanzia e Primaria Policlinico Umberto I - Università La Sapienza - Roma
www.scuolaclinichepediatriche.eu
A voi da tutti noi
Un altro anno è passato tra esperienze belle e brutte, ricordi grandi
e piccoli, situazioni facili e difficili.
Abbiamo raccolto in questo libretto verità, fantasie, riflessioni,
sentimenti e tanto altro.
Abbiamo disegnato e scritto pensieri spontanei, così come sono
balzati alla mente, racconti a volte anche strambi che sembrano
senza senso per ridere insieme tra momenti allegri e meno felici, tra
una terapia e l’altra, tra un’analisi e un’indagine ecografica
e…………tutto il resto mettetecelo voi che leggerete!
Le mie vacanze In estate sono andato al mare a Maccarese
con la mia famiglia, papà, mamma, Chiara,
Arianna ed io. Sono andato anche a Capalbio,
ho esplorato le mura del castello e ho visto
le feritoie da cui tiravano le frecce, ho
immaginato che arrivavano i soldati a cavallo
e lanciavano le frecce in aria. Sono andato al
mare a Lanciano e mi sono immerso
sott’acqua con la maschera, mi sono divertito
tanto. Samuele
La pioggia di diamanti Una notte, tanto tempo fa Viola e
Francesco sono andati al mare. Si sono
imbarcati e hanno navigato nell’oceano
dove hanno trovato una balena
gigante. La balena ha dato una codata
alla barca che è stata spinta ancora
più lontano. Il motore della barca
affonda, i bambini erano arrabbiati
con la balena. Alla fine pensano di
tornare a riva nuotando. Appena
arrivati in spiaggia all’improvviso cade una pioggia di diamanti che illumina la notte
e fa felici Viola e Francesco.
Viola e Francesco
Biancabeve C’era una volta una principessa che si chiamava
Biancabeve, aveva questo nome perché le piaceva bere.
La principessa beveva soprattutto la coca-cola e per
questo era un po’ cicciottella,
indossava abiti stretti per
sembrare snella, però non ci riusciva. Il re e la regina le
dicevano di non esagerare, ma Biancabeve era un po’
testarda quindi continuò a bere tanta coca-cola. Allora i
genitori escogitarono un piano, invitarono il più bello tra i
principi del regno. Quando Biancabeve vide il principe s’innamorò a prima vista e
gli chiese subito di sposarla, il principe accettò ma a patto di non bere più coca-
cola. La principessa accettò e da quel giorno non bevve più coca-cola.
Rocco
Che paura!!! Mi sono tuffato e uno squalo mi voleva mangiare!
Sono risalito in barca dove erano i miei amici che
avevano una canna da pesca e mi sono salvato!
Francesco
La balena felice La balena Teresa nuotava nell’oceano,
aveva mangiato una busta, aveva mal di
pancia e aveva vomitato.
Un pesciolino entra dentro la sua pancia e
toglie la busta, così la balena è felice.
Francesco
Il bosco delle fate La fatina Stellina vola in giro per il mondo, si
ferma in un bosco e incontra degli animali, un
riccio, una volpe e un uccellino. Dopo incontra
delle fatine con cui giocare. Giocano tutti
insieme a nascondino in mezzo agli alberi. Ad
un certo punto organizzano una festa con tutti
gli amici del bosco, si canta e si balla. Si
divertono e sono felici e contenti.
Greta
La cicala e la formica C’era una volta una cicala che andava a
trovare la formica tutti i giorni. Un giorno
litigano perché la formica non voleva invitare
la cicala a casa sua in inverno. Quando è estate la formica esce dalla sua
tana e incontra la cicala poi diventano amiche.
Alessia
Arianna adora la pioggia Una ragazza che si chiama Arianna è andata a
vedere l’albero che è cresciuto.
Sta piovendo e Arianna si bagna tutta, ma non
le interessa niente perché ama la pioggia.
Nicole
La bambina e la conchiglia C’era una bambina che abitava in una foresta e passeggiava ogni mattina con suo
zio. Una mattina era andata al mare e scavando sulla sabbia trovò una conchiglia
bellissima di un colore rossastro,
camminando ancora un po’
incontrò suo cugino Davide che
stava andando in pasticceria.
Visto che lui studiava le
conchiglie lei gli chiese di che
tipo era la sua, Davide ci rifletté
un attimo e le disse che era una
conchiglia delle oasi; la bambina
corse a dirglielo ai genitori e
loro le dissero che era bella, ma
ce n’erano di migliori, la bimba ci
rimase male ma si disse: “Io non
mi arrendo mai” e si mise a cercare un'altra conchiglia. Ne trovò un'altra, corse
da sua madre che le disse che era meravigliosa, lei era molto contenta.
Alessia
La storia di Harley Queen Nella città di Gotham City viveva una studentessa di nome Harley Francis Queen
che lavorava in un carcere.
Un giorno conobbe un
criminale di nome Joker e
se ne innamorò
perdutamente.
Una notte andò in un
negozio di travestimenti,
trovò un costume da jolly,
lo indossò e ritornò nella
prigione in cui lavorava.
Rompendo il vetro della
cella con una pistola, prese
per mano Joker e scapparono. Rubarono una macchina e si rifugiarono nella casa
di Joker. Per amore di Joker, Harley faceva qualsiasi cosa mentre lui non l’amava
e approfittava della sua bontà.
Un giorno la polizia riuscì a catturare Harley; in prigione lei conobbe Poison Ivy
un’altra criminale con cui diventarono amiche. Poison la convinse a lasciare Joker,
Harley la ascoltò e se ne liberò definitivamente.
Samuel
Il gioco Mi piace giocare con la Wii; il mio gioco preferito è Mario Bros, perché ha tanti
poteri: corre veloce, vola in alto, nuota veloce. Ci ho giocato da solo e mi sono
divertito molto.
Damiano
Ed eccoci ad una
divertente
esperienza!
Si gioca con il computer in collegamento con altre scuole
Scopriamo e inventiamo cose particolari
Poi ci premiano con un diploma!!!
Ciao, siamo Francesco e Paolo due bambini di 7 e 10 anni, in questo periodo ci
troviamo in ospedale. Tutte le mattine ci alziamo presto
perché gli infermieri devono controllare se abbiamo la
febbre e ci fanno i prelievi. Nella nostra stanza ci sono i letti
regolabili, la TV, la poltrona e la finestra.
Oggi, io Francesco, esco, vado a casa e sono molto contento,
mi aspetta Chiara la mia sorellina.
Io Paolo faccio la preparazione per un’indagine importante.
La festa di Halloween Lunedì pomeriggio sono andata insieme ai
miei compagni di scuola alla festa di
Halloween. Io ero mascherata da strega e
Samuele da mostro. Eravamo in piazza a
Fontana Liri, passavamo per i negozi e
dicevamo: “Dolcetto o scherzetto?” I
negozianti ci davano le caramelle.
Ci siamo divertiti tanto.
Aurora
I vampiri C’erano una volta due ragazzi che andarono a fare una gita al bosco della paura.
Videro un bel coniglio ma che non era un
coniglio, era un vampiro trasformato in un
coniglio. Andarono ad accarezzarlo e lui gli
succhiò il sangue e diventarono tutti e due
vampiri.
I genitori preoccupati perché erano passati sei
giorni, li andarono a cercare e trovarono tanti
vampiri. Per salvarsi dai vampiri presero delle
torce e distrussero tutto. I vampiri e i ragazzi
ridiventarono umani.
Ludovico
La fata e la strega C’era una volta la fata Giovanna e la strega Bo. La
strega aveva rapito la fata, ma Giovanna aveva
sempre una magia per scappare, diventava piccola
piccola e passava per il buco della serratura. Bo
non si arrabbiò perché aveva un altro piano:
riacchiappare la fata e tappare il buco della
serratura. Ma Giovanna scappò dalla finestra
volando.
Nathalia, Aurora e Carlotta
I due gemelli Calogero e Silvestro, due fratelli, giocano al
parco e si divertono sugli scivoli e con
l’altalena. Vanno d’accordo e sono felici. E’ una
bella giornata di sole.
Calogero
I giorni della settimana Tanto tempo fa non esistevano i giorni della
settimana e quindi bisognava tenere il conto
dei giorni. Per darsi gli appuntamenti si diceva,
ad esempio, “ci vediamo il giorno trecentodue” o
altri numeri del genere.
Il re di Montefiascone e i suoi sudditi non
sopportavano più di tenere il conto dei giorni in
quel modo. Allora il re convocò uno studioso di
astronomia e gli disse che entro una settimana doveva trovare sette nomi, uno
per ogni giorno della settimana. Lo studioso, osservando lo spazio si ispirò e andò
dal re dicendogli: “Mio sire, finalmente ho i
nomi che mi ha chiesto, lunedì in onore della
Luna, martedì per Marte, mercoledì per
Mercurio, giovedì per Giove, venerdì per
Venere e infine sabato e domenica.
Il re fu contentissimo e nessuno fu più
costretto a tenere il conto dei giorni.
Matteo
Le mie rime Con il tablet mi piace giocare
e a calcio mi piace segnare
Sono in salone in camera da nonna
e le do un consiglio sulla gonna
A me piace il pecorino e il parmigiano
e mangio il Reggiano
Mi chiamo Marco
e tiro con l’arco
Sono andato a Roccamonfina
e ho fatto il bagno in piscina
Io gioco con Lorenzo
e ho un nonno che si chiama Vincenzo
Gioco a pallone
e sono il campione
Marco
Natale in corsia Con l’arrivo delle feste natalizie, noi bambini ricoverati abbiamo pensato di
addobbare gli alberi di Natale
nei vari reparti.
Ci siamo procurati della pasta di
vari formati come penne rigate,
ruote, conchiglioni, farfalle,
fusilli ecc.
L’abbiamo disposta ed incollata su carta, creando forme di simboli natalizi come
stelle ed alberi o altre a nostro piacere.
Le abbiamo dipinte con vernice dorata ed argentata ed infine abbiamo dato loro il
tocco finale decorandole con la porporina colorata.
Il momento più bello e divertente è stato
addobbare l’albero: per questo abbiamo chiamato
anche i genitori e il personale che lavora in
reparto. Si è creata un’atmosfera gioiosa che ha
allontanato la nostalgia di non essere a casa
soprattutto in questo periodo che precede le
feste natalizie.
Vorrei il Natale……. Vorrei un Natale speciale
Dove i bambini
Stanno più vicini
Per giocare
Guarire
Gioire
Aprire i regali.
Natale 2016 Caro Babbo Natale,
sono Viola, ho otto anni e mi piace disegnare, correre, vedere la TV, fare il
solletico a mio padre e a mia madre. Frequento la terza elementare e sono amica
di Chiara.
Già ti ho scritto la letterina, però in ospedale è venuta una maestra che mi ha
detto se volevo mandarti una mail. E io le ho detto di sì!
Ti voglio bene, e grazie di tutto.
Viola
Un amico dei bambini Due bambini Francesco1 e Francesco2 giocavano con la
play station a Skylander imaginators. Mentre
giocavano, dalla play uscì Kaos che era contentissimo
perché con la sua forza poteva conquistare il mondo
vero. All’improvviso uscì King pen che lo annientò, così
Kaos tornò dentro il gioco e non poté più uscire, rimase
bloccato là dentro e si arrabbiò con gli Skylander.
Invece King pen restò fuori dal gioco e diventò amico
dei bambini.
Francesco e Francesco
I difetti e i pregi della mia famiglia
La mia famiglia è formata da 4 persone: il più grande papà Renzo, mia mamma
Lina, mio fratello Damiano ed io.
La mia mamma ha 45 anni e ha un carattere dolce ma quando si arrabbia o si
impunta su una cosa deve aver ragione lei. Mio fratello invece ha quasi 15 anni per
questo adesso non pensa tantissimo alla sua famiglia, ma di più a se stesso. Papà
invece ha 54 anni ed è una
persona che farebbe tutto per
la famiglia, papà ha il mio stesso
carattere ma se si arrabbia
mette un grugno che solo io
glielo posso levare. Infine ci
sono io che ho 10 anni e come ho
detto ho lo stesso carattere di
papà, ma io sono la scimmia di
casa perché non mi fermo un
attimo, comunque sono una
persona socievole e divertente.
Come tutte le famiglie abbiamo dei piccoli litigi tra di noi che si risolvono subito,
io cerco di non creare i litigi ma… mio fratello ne combina sempre una.
Mi ricordo ancora di quella domenica che appena svegliati ci siamo preparati per
andare a Villa Borghese fino all’ora di pranzo. Appena arrivati abbiamo affittato
un overboard con manubrio e un risciò ed ecco il problema: mio fratello ha preso
l’overboard ma non lo sapeva usare, ci sale, si fa male; noi tre eravamo agitati e lo
volevamo portare al pronto soccorso, ma mio fratello, il solito, ci aveva fatto uno
scherzo facendoci credere che non riusciva
più a muovere la gamba. E lì si è arrabbiato
mio padre che ha deciso di toglierli il
telefono per 2 settimane per lo spavento che
ci ha fatto prendere.
Nonostante tutto per me è la famiglia più
bella al mondo e farei DI TUTTO per loro.
Sofia
Sono venuto a Roma Lunedì sono venuto a Roma con mia
mamma e mio papà. Sono venuto in
ospedale per un ricovero, perché devo
fare delle visite.
I dottori sono bravi, anche gli
infermieri sono bravi, perché sono
gentili e simpatici.
In ospedale c’è una scuola dove faccio i
compiti.
Thomas
Un ospedale fantastico Il Policlinico Umberto I è fantastico perché è ricco di cose meravigliose e di
sorprese, ma la cosa più bella sono la scuola e i letti pieghevoli che si alzano e si
abbassano con un telecomando. Le maestre sono dolci e simpatiche. Ci fanno fare
schede divertenti, disegni e lavorare al computer. Però mi manca mia madre
perché sto sempre con mio padre. Nelle stanze si dorme abbastanza bene ma una
bambina strilla ogni notte e non ci permette di prendere sonno. Non pensavo di
farmi degli amici tanto simpatici. I medici sono molto bravi, ma mi hanno
prelevato troppo sangue e sono svenuta però sono comunque molto bravi. Io
consiglio a tutti questo ospedale perché è meraviglioso e carino.
Martina
Lettera per le maestre Care maestre,
grazie per tutto mi sono divertita un mondo con voi facendo i lavori:
La poesia e Lilli;
Il vaso per le penne;
Disegni;
Lavori ecc.
Non vi dimenticherò mai le maestre
Olimpia, Rosaria, Miriam
Mi avete aiutato tanto.
Grazie ancora.
Ciao dalla vostra Francesca.
Cara mamma,
grazie di tutto quello
che ci fai quindi ti
voglio augurare Buon
San Valentino.
Caro papà,
ti voglio augurare Buon
San Valentino.
Greta Mamma ti voglio tanto
bene.
Ti do tanti baci,
Martina
Carnevale in compagnia!!!!! Con le toppe colorate
con la maschera tutta nera
gioioso e sorridente
sto parlando di Arlecchino, gente!!!
Grande e grosso è Pulcinella
mangia sempre una ciambella.
Pierrot triste e bianco
si distende sopra un banco.
Siamo tutti in allegria
perché siamo in compagnia!
Susanna
Un po’ di storia…….
Roma 10 marzo 2017, venerdì
Care maestre e cari compagni,
mi mancate tanto.
Vi voglio bene.
Voglio tornare presto a scuola.
L’ospedale non mi piace.
Baci da Martina
Flash il pesce rosso C‘era una volta un pesce rosso
molto veloce e timido. Certe volte
rubava il mangiare agli altri 4
pesci, era molto furbo. Invece
Bolla un pesce giallo era sempre
più attenta di Flash. Molto
divertente c’è Squalo e dopo
Scatto insomma Scatto è bravo, è
sempre fermo perché aspetta il
cibo. Mio papà ci pensa tanto a
tutti i pesci.
Manuel
L’elefante ritorna in Africa C era una volta un elefante che abitava
in uno zoo, il suo cancello si aprì e
scappò.
L elefante si ritrovò in una stazione e
salì sul treno che aveva una porta
grande.
L elefante tornò in Africa e ritrovò la
sua famiglia.
Stella e Aurora
Lulù Soffice marrone
come la terra coltivata da contadini felici.
Morbido bianco
come una nuvola nel cielo di una fiorita primavera
Gioca tra l’erba e i cespugli
di un parco dipinto di verde
Sogna sul letto colorato di rosa
dove un cuscino si posa
Gioia al mio risveglio di mattina
quando si muove la sua coda piccolina
Cerca coccole ogni momento
come le nuvole e il vento
Di sera stanca di giocare
si appisola e si lascia accarezzare.
Francesca
La ragazza e il cagnolino In campagna c’era una graziosa casetta
con un tetto giallo a righe, le pareti rosa
e una capanna al suo fianco. Attorno
c’erano un grande giardino e un
bellissimo albero. In quella casa
vivevano una ragazza e i suoi genitori. A
questa ragazza piaceva correre e
saltare nel giardino. Però lei era sempre
sola perché in campagna non c’era
nessuno con cui parlare. Sua madre e suo
padre capirono che lo stare da sola la
rendeva un po’ triste e decisero di farle un regalo. Un pomeriggio la ragazza
tornò dal giardino, andò in camera sua, trovò un grazioso cagnolino, ne fu
felicissima e lo abbracciò con affetto. La ragazza da quel giorno non fu più sola.
Simona
Storia inventata C’era una volta una bambina di nome Asia che giocava con la sua amica del cuore
Aurora, a casa di Ginevra. Dopo mangiato andarono a fare i compiti di
matematica, geografia, italiano e inglese. Dopo due ore finirono di fare i compiti
e sentirono la mamma di Ginevra che diceva che Asia doveva andare via. Ginevra
dopo un po’ di tempo si arrabbiò, perché Aurora non le aveva spiegato il compito
di inglese quando lei non era a scuola e le disse che non era più amica sua. Il
giorno dopo andarono a scuola e la maestra mise un brutto voto in inglese a
Ginevra. Infine fecero pace e vissero felici e contente.
Emili e Stella
Un’esperienza particolare………”biodiversità in corsia” Un giorno, mentre eravamo nella scuola ospedaliera del nostro reparto, sono
arrivate delle persone con una divisa
diversa da quelle che siamo abituati a
vedere; si sono presentate dicendoci di
far parte del corpo della guardia
forestale.
Avevano con loro sacchi pieni di cose
svariate: semi secchi di piante aromatiche (lavanda, rosmarino, timo, the ecc.),
sale grosso, mortai, sacchetti di iuta e altri tessuti, terra, vasetti, barattoli di
vetro col coperchio di alluminio e schede illustrative con informazioni sulle
piante.
Con i mortai ed il pestello abbiamo
iniziato a frantumare il sale grosso a cui
abbiamo aggiunto successivamente i
semi profumati della lavanda.
Con il miscuglio ottenuto abbiamo
riempito i sacchettini di tela traforata, li
abbiamo chiusi con dei laccetti colorati e
conservati per utilizzarli a casa per
profumare cassetti ed armadi pieni di
biancheria.
Dopo abbiamo piantato nei vasi gli altri semi.
Alla fine del lavoro, ognuno di noi ha
ricevuto in regalo un vaso con una
piantina di rosmarino.
Martina, Michele, Desirée
Continuiamo l’esperienza……… Nei reparti sono ritornate le ragazze del corpo forestale.
Questa volta hanno portato resti di alcuni
animali come palchi di cervo, carapace di
tartaruga, aculei di istrice, parti di
scheletro ed anche nidi di fringuello ed
altri uccelli.
Inoltre avevano con loro tanti tipi di erbe
e piante selvatiche raccolte nei boschi; noi
abbiamo osservato le loro caratteristiche,
cercato il loro nome scientifico sulle schede a nostra disposizione ed infine le
abbiamo catalogate e sistemate su fogli di
carta, realizzando così un erbario personale.
Per noi è stata un’esperienza unica ed
interessante perché, vivendo in città, non
abbiamo il contatto diretto con la natura e
abbiamo poche occasioni di conoscerne la
varietà dei suoi elementi.
Questa opportunità è stata molto
importante anche perché ci ha fatto
riflettere sull’importanza della natura e sul
rispetto che dobbiamo avere per l’ambiente che ci circonda.
Prigionieri nelle casa di campagna Mi chiamo Isabella, ho otto anni e la
banda l’ho voluta io! Quest’anno il papà
ha voluto passare l’intera estate nella
vecchia casa di campagna di mamma.
Dopo una settimana i miei genitori non
facevano altro che cercare di riordinare.
Il risultato è che abbiamo il giardino
pieno di roba inutile. Un pomeriggio,
mentre mi giravo e rigiravo nel letto e il
nostro cane Spray dormiva sul
pavimento, ho capito che l’estate è troppo bella per passarla a scegliere cosa
tenere e cosa buttare. “Basta, devo trovare un modo per passare un’estate
indimenticabile!” Mi sono seduta sul letto e ho pensato, e pensando ho avuto l’idea
di formare una banda. Così sono uscita di casa e sono andata in un boschetto lì
vicino dove per caso ho conosciuto dei bambini: Giorgio, Lucia, Chiara e Luigi. Ho
chiesto se volevano formare una banda insieme a me e hanno accettato molto
volentieri.
Quando stavo per uscire di casa Spray se ne è accorto così ci ha seguito. Ci siamo
incamminati per andare in montagna a raccogliere delle bacche, però durante il
cammino Giorgio per sbaglio, ha colpito con un ramo un cervo dai grossi palchi che
ci ha preso di mira subito. Ci siamo messi a correre
velocemente fino allo sfinimento, ad un certo punto
ci siamo accorti che eravamo al boschetto dove
c’eravamo conosciuti. Allora mi è venuta un’idea e ho
proposto a tutto il gruppo di andare a raccogliere
funghi e castagne per la cena. Dopo mi è venuto un
altro lampo di genio, cioè accamparci nel centro del
bosco e dormire.
Il giorno dopo dovevamo tornare in città; quando
mamma e papà mi hanno chiamato, sono andata alla
macchina con un po’ di lacrime agli occhi, però è stata
un’estate indimenticabile.
Rocco
Il bosco degli animali In un mese di marzo un criceto di nome
Eliotta passeggiava in un bosco
soleggiato .
Dopo un po’ trovò una capanna e fece
merenda; incontrò una coccinella che gli
chiese se poteva fare merenda insieme a
lei, Eliotta fu molto felice di condividere
la merenda insieme alla coccinella e si
mise subito ad apparecchiare nella
capanna .
Mentre loro facevano merenda arrivò un pulcino che chiese se poteva fare
merenda insieme a loro, Eliotta disse che poteva
restare ma non poteva mangiare perché era finito il
cibo però gli erano rimasti un po’ di semi e glieli diede.
Avevano visto un laghetto e c’erano 3 ochette.
Siccome gli erano avanzate un po’ di briciole di pane
Eliotta gliene diede un po’, alla fine andarono a casa e
fecero un pigiama party.
Aurora
Il coniglio di Pasqua e la caccia al tesoro Era pomeriggio in città e un bambino corre
alla finestra e dice alla mamma: “Ho visto il
coniglio di Pasqua!” e esce di casa per dirlo ai
suoi amici. Corre da una casa all’altra dicendo
che aveva visto il coniglio di Pasqua ma
nessuno gli crede. Allora torna a casa e se ne
va in camera sua, tira fuori il coniglio di
Pasqua giocattolo e inizia a giocare. Gli
amichetti a cui aveva detto che aveva visto il coniglio di Pasqua tutti quanti vanno
a casa sua e gli fanno una sorpresa. Lui va
in giardino e vede i suoi amici, tutti si
girano e vedono il coniglio di Pasqua vero
in gran vista. Il coniglio di Pasqua va dal
bambino e gli dà dei colpetti sulla schiena
e gli dice: “Vuoi essere il mio assistente?”
Lui risponde: “Sì!” Gli amichetti sono
sorpresi da quello che è successo e se ne
tornano tutti a casa. Il bambino è tutto
contento e torna in casa anche lui.
Elisabetta
Il sole e luna Un giorno d’estate il sole e la luna si
incontrarono in un cielo azzurro e
cominciarono a parlare di chi dei due fosse
più importante per la Terra.
Il sole sosteneva che era più utile perché
splendeva tutti i giorni sulle montagne, sul
mare, nella campagna, sulle colline e sulle
persone.
La luna pensava di essere necessaria
perché era di compagnia alle stelle e
regalava alle persone panorami meravigliosi, soprattutto quando si trovava vicino
al mare .
Il cielo che aveva ascoltato entrambi i discorsi, sostenne che sia l’uno che l’altra
erano importanti poiché aiutavano continuamente la Terra a crescere e a
diventare sempre più gioiosa.
Greta e Stella
Roma, 6 Aprile 2017
Care Chiara, Arianna e mamma
quando sono qui (in ospedale) mi mancate molto, perché io sono lontano da voi.
Voglio bene a tutte voi. E infine vorrei stare con voi a casa (mamma, papà, Chiara
e Arianna). Comunque poi questo tempo passa, e torno a casa e sto con voi!
Vi voglio bene,
Samuele
Le mie rime Con la WI mi piace giocare
e a tennis mi piace tirare
Sono in salone
e mi mangio un bel boccone
A me piace il parmigiano
e mi mangio il Reggiano
Mi chiamo Samuele
e ho un amico che si chiama Michele
Io vado in ospedale
e mi piace il sale
Mi piace giocare a nascondino
quando vado in giardino
Chiara mia sorella
ha una carnagione molto bella.
Samuele
Coltiviamoci Un bel giorno di primavera, nei
reparti di pediatria, abbiamo
giocato ad imitare i contadini.
Ci siamo attrezzati
di terra, vasetti,
semi di vario tipo utili in cucina come rucola, timo, prezzemolo,
basilico ecc., acqua ed abbiamo iniziato la semina.
Sistemata la terra nei vasetti, con le
dita vi abbiamo messo i semini ben
distanziati tra loro; li abbiamo
ricoperti con altra terra ed infine
abbiamo innaffiato come una
pioggerellina delicata.
Abbiamo sistemato i vasetti sul balcone e sui davanzali delle finestre delle
nostre camere.
Di giorno in giorno, durante la
nostra degenza, ci siamo presi cura
di innaffiare la terra, spostando i
vasetti a seconda della posizione
del sole.
Al momento delle dimissioni abbiamo portato a casa con noi le nostre “future”
piantine.
Il marinaio Alberto e i suoi amici pesci Su un’isoletta in mezzo al mare, verde, rigogliosa e
piena di vita viveva un marinaio di nome Alberto.
Solitamente usciva con la sua barca per pescare
perché amava molto il mare, poi una volta tornato a
terra, girava l’isola e si fermava a parlare con le
persone che incontrava, perché lo conoscevano tutti.
Un giorno Alberto uscì a pescare con la sua barca.
C’era tanto sole ed il tempo era bello, ma dopo diverse ore il cielo cominciò ad
annuvolarsi e un vento forte comincio a soffiare portandogli via la vela. Come se
non bastasse uno squalo cominciò a girare minaccioso intorno alla barca sperando
di “assaggiare” presto il marinaio. Ad un certo punto una strana forza cominciò a
spingere la barca verso la riva. Tutti i pesci si erano riuniti per aiutarlo… C’erano
il polpo, le sardine, le razze, le sogliole, le balene e persino i pesci abissali,
mentre il calamaro gigante intanto intratteneva lo
squalo spruzzando il suo inchiostro nero come la
notte. I pesci riuscirono quindi a trasportare la
barca verso la riva, con il marinaio sano e salvo.
Quando Alberto tornò sull’isola c’erano tutti gli
abitanti che, passata la paura, lo accolsero con una
grande festa.
Rocco
Poesia l’inverno scaccia via
Nella calda estate ci si butta
nel mare
I pesciolini colorati nuotano
nel mare
Giulia, Sofia e io ci buttiamo
nel mare nella calda estate
Andiamo anche dai nonni in
Sicilia
Sofia
La mucca nella stalla C’era una volta una mucca nella stalla che
mangiava un gigantesco skifidol.
Dopo aver mangiato lo skifidol diventa un
mostro kizuiy.
Fa un teletrasporto va a Kasdertyo.
Incontra Kazù, una gallina che dice: “Vai nel
teletrasporto del malvagio Esir e uccidi i
mostri!!”
La mucca arriva in un tempio e sconfigge tutti i mostri.
Vede un pappagallo che vuole riprendere il suo corpo.
Vanno sulle scale, sconfiggono Esir e finalmente tutto torna come prima!
Così la mucca non è più mostro e torna a brucare l’erba.
Lorenzo e Diego
La mucca e l’alieno C’era una volta una mucca che viene rapita da un alieno e la
mette al posto di un’altra mucca. Dopo arriva un lupo che se la
mangia.
Manuel
Il circo Una mattina Anna chiama Elsa e le chiede se
apre un circo, lei risponde di no. Dopo un po’ ci
ripensa, chiama Anna e le dice di sì. Anna salta
di gioia. La data per iniziare è tra 7
settimane, ma cominciano a fare le prove
subito. Sono supercontente, si esercitano al
trapezio e sono bravissime.
Gemma Ciao a tutti, io sono Francesca e ho 9 anni. Ho una sorellina più piccola di
nome Federica. La mia materia preferita è la matematica; ho quattro maestre
bravissime, la maestra Pina, la maestra Alessia, la maestra Maria e la maestra
Eleonora.
Ho degli amici dolcissimi anche se qualche volta scontrosi, ma in fondo in fondo,
dolci. Infatti ieri mi hanno mandato un sacco di lettere.
Sono stata ricoverata il 4 maggio di sera. Spero tanto che mi rimetterò presto in
modo da riabbracciare i miei amici e le maestre.
Spero che in questi giorni non mi annoierò molto.
Francesca
Una storia magica Prima parte
C’era una volta una principessa di nome Beatrice, prigioniera in un’altissima torre.
La principessa aveva dei capelli biondi, erano stupendi, lunghi fino al petto, le
labbra rosse come una rosa, la pelle come la neve, gli occhi verde smeraldo e
delle unghie rosa. Indossava una corona d’oro e al centro un rubino grande, aveva
un bellissimo bracciale d’oro ed una collana di perle vere e bianche.
Il vestito della principessa era tutto bianco con i brillanti bianchi ma pochi, le
scarpette di cristallo bianco.
Seconda parte
Un giorno un principe di nome Gabriele si arrampicò sulla torre e vide la bellezza
della principessa, si innamorò subito di lei.
La principessa arrossì, si inchinò e disse al
principe: “Oh, che bello che sei! Sei bellissimo,
sposami!” Il principe era felicissimo, disse alla
principessa: “Prepara le tue valigie”. La
principessa prese le valige e si lanciò dalla
finestra insieme al principe, caddero sul suo
cavallo e partirono al galoppo.
Terza parte
Il principe e la principessa arrivarono al castello del principe, la principessa sentì
male alla pancia e andarono all’ospedale, il principe aspettò fuori dopo entrò e
chiese: “Che è successo?” La principessa rispose: “Ho avuto una bambina e un
bambino”. Il principe svenne e la principessa chiamò aiuto e svenne anche lei.
Quando si risvegliarono tornarono a casa contenti e chiamarono i loro bambini
Giulietta e Carlo.
Beatrice
Il leone Sofia sognava: alla fine di un lungo corridoio c’erano quattro porte….quale
aprire….la prima porta rossa, la seconda gialla, la terza verde e la quarta blu.
La bambina provò ad aprire la prima, ma dentro
c’era uno spaventoso drago che sputava fuoco quindi
chiuse la prima porta e aprì l’ultima, entrò. Vide solo
una foresta, molto, ma molto fitta; Sofia aveva sulle
spalle uno zaino con tutto ciò che serviva e prese
una torcia, accese la torcia e d’incanto la foresta si
illuminò. La bambina proseguì per la foresta, ma non
vide niente, solo querce e alberi dopo vide un piccolo
puntino colorato allora seguì quel puntino. Seguendo quel puntino capì che si
trattava di un leone, si spaventò. Il leone con tanta calma spiegò che non era un
leone come tutti gli altri, ma era buono e che poteva parlare con gli esseri umani.
Sofia disse che non sapeva come tornare a casa, il leone disse: “Mi è venuta
un’idea!” Sofia seguì l’idea del leone, cosi tornò a casa sana e salva .
Irene
Il Leone Jerry C’era una volta un leone che viveva in una savana insieme ad altri animali, aveva un
suo territorio. Si chiamava Jerry. Aveva una pelliccia biondo scuro ed una
criniera fulva. Il suo carattere era mansueto,
era tranquillo non dava fastidio a nessuno ed
aggrediva solo quando aveva fame. Il suo
fisico era da adulto ed era forte. Un giorno
vide una gazzella che mangiava l’erba, così
corse verso la gazzella che scappò, ma non
fece in tempo che il leone le era già addosso e
la uccise per mangiarla. All’improvviso vide un
cucciolo di unicorno alato che era vicino ad un
fiume e beveva. Jerry si avvicinò all’unicorno e gli chiese se voleva essere suo
amico per dopo ingannarlo quando aveva fame. L’unicorno non si fidava molto però
accettò perché forse il leone lo proteggeva quando era in pericolo. Invece Jerry
sentì un po’ di fame e imbrogliò il cucciolo per mangiarlo: lo portò in una zona
nascosta con la scusa di fargli vedere la sua tana e quando fu lì cercò di
azzannarlo ma … il cucciolo spiccò il volo e andò alto nel cielo. Jerry rimase un po’
arrabbiato perché si era imbrogliato da solo! Gabriele.
L’ospedale abbandonato Il 12 ottobre in un ospedale vicino alla foresta, precisamente alle 15:35, si sentì
un urlo terrificante. L’ospedale diventò un caos: le persone si erano spaventate,
gli ascensori si erano bloccati, la corrente se ne andò, i neonati iniziarono ad
urlare e i ragazzini si riunirono pensando di essere dentro ad un film HORROR.
La curiosità era tanta e lo spavento era insopportabile, il medico del reparto
PEDIATRIA cercò di calmare i suoi pazienti e questa cosa la facevano tutti gli
altri medici con i propri pazienti dei differenti reparti. Medici e infermieri si
riunirono, ma…… una delle infermiere si accorse che mancava Tamara,
un’infermiera del reparto pediatria, allora la paura si fece ancora più
insopportabile. Si fecero le 18:00 e la stessa infermiera si accorse che non c’era
Fabrizio un altro infermiere del reparto PEDIATRIA. Per fortuna ritornò la
corrente, si riattivarono gli ascensori e tutti si tranquillizzarono. Ma da quel
momento nessuno andò più in quell’ospedale e Fabrizio e Tamara non si
ritrovarono più. Annalisa
Ma per fortuna succede anche questo…….
………incontro fortunato Qualche anno fa un ragazzo e una ragazza s’incontrarono in ospedale perché
ricoverati nello stesso reparto. Lui si chiamava Ludovico e s’innamorò a prima
vista. Lei invece si chiamava Martina e rispetto a lui era più timida e introversa.
Ludovico era un bel ragazzo di sedici anni alto, magro, con grandi occhi e capelli
scuri. Martina invece aveva quattordici anni ed era una ragazza esile, con i capelli
lunghi e castani, ma quello che colpiva di lei era il suo sorriso dolce. All’inizio tra i
due nacque una bella amicizia che con il passare dei giorni si trasformò in vero
amore. I due stavano sempre insieme e trascorrevano le loro giornate studiando
e cercando di sostenersi a vicenda in un momento così difficile. Infatti, Ludovico
si accertava sempre che lei mangiasse tutto, mentre lei gli diceva di prestare
attenzione a non prendere freddo e si assicurava che assumesse tutte le
medicine. I due si legarono così tanto che anche quando lei uscì e lui rimase in
ospedale continuarono a sentirsi, a volersi bene, superando anche l’ostacolo della
lontananza…
Christian, Giuseppe, Rocco
E per concludere……la “festa del libro”!!!!!!
Tutti nel viale dell’ospedale……
……ad ascoltare fiabe e storie……
……a leggere libri e fumetti……
……ci sono anche i
nostri giornalini!
Venite a leggerli!