SI DIVERTONO TRA LE ROVINE DEGLI ANTIHI ROMANI E A...
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Numero Unico
Giugno 2014
CLASSI 5ªA e 5ªB
S. Primaria Torrita
Torrita di Siena
Scuola
Elementare
di Torrita di
Siena
SI DIVERTONO TRA LE ROVINE DEGLI ANTICHI ROMANI E A BORDO DELL’INVINCIBILE
SPLENDIDA GITA DI FINE ANNO A OSTIA ANTICA
Dai nostri inviati della 5ªA e 5ªB
Ostia – Hanno fotografato e osservato il meraviglioso Parco
Archeologico di Ostia Antica camminando per l’intera
giornata e navigato un tratto del fiume Tevere fino alla foce.
Mercoledì 14 maggio i bambini della classi quinte hanno
potuto approfondire le conoscenze storiche e geografiche
studiate quest’anno, sui Romani e sul fiume.
Sono partiti la mattina alle 6,30 con un pullman granturismo,
felici per la gita di fine anno. Il Parco conserva i resti
dell’antica città portuale di Ostia, costruita dai Romani fra il
640 e il 616 a. C., dal suo fondatore Anco Marzio, quarto re
di Roma. Il sito è un vero e proprio labirinto di monumenti,
edifici, piazze e strade ben conservate dove i visitatori
possono rendersi conto di come vivevano gli Antichi Romani.
I bambini, divisi in gruppi, sono stati accompagnati da una
guida che li ha subito condotti nella Necropoli, situata fuori
dalle mura
difensive della
città. Qui si
possono osservare
vari tipi di tombe;
a colombario e a
sarcofago e si può
verificare la netta
divisione fra le
classi sociali
nell’antica Roma,
anche con la
morte, grazie alla
loro diversa
decorazione e
collocazione.
Attraverso il
Decumano
Massimo, la strada principale che taglia la città da Est ad
Ovest, i ragazzi sono entrati all’interno di Ostia. Sono rimasti
impressionati dal fascino che li circondava ed è stato bello
camminare sulle stesse strade percorse secoli prima.
Per le classi Ostia è stata una città piena di sorprese e quello
che ha impressionato di più è stato il teatro con i suoi 5.000
posti a sedere dotato anche di un meccanismo vero e proprio
di copertura per i giorni di calura estiva e le terme. Il teatro
era un luogo molto frequentato e amato e l’ingresso agli
spettacoli era
gratuito per tutti i cittadini, ricchi e poveri. Il teatro sorge nel
cuore della città ed è bellissimo con il suo palcoscenico e la
sua struttura esterna.
Vicino al teatro si trovano la palestra, le terme con i bagni
pubblici, i negozi e le osterie. Impressionanti sono le terme,
frequentate da ricchi e poveri, le donne potevano accedere
solo alle prime luci dell’alba. Qui ci si poteva rilassare, fare
ginnastica, incontrare e lavarsi al meglio. I bambini hanno
visitato i diversi ambienti, compreso l’impianto di
riscaldamento sotterraneo. Affascinante e ingegnoso il modo
in cui veniva riscaldata l’aria e l’acqua: forni a legna
alimentati e controllati da poveri schiavi che spesso morivano
stremati dalla fatica, dal caldo e dalla mancanza di ossigeno.
La visita è proseguita in un’osteria molto simile a quelle di
oggi, con tanto di bancone e sedili alti, menù esposto al di
fuori del locale e un’insegna con scritto “Qui si mangia, si
beve e ci si diverte con della musica”. È ancora ben visibile la
cucina, la dispensa dove si conservava il cibo sotto sale, il
braciere per cuocere la carne e un grosso contenitore in
terracotta per conservare le pietanze consumate al momento
(frigorifero antico).
Le classi hanno visitato una buona parte dell’area
archeologica, ma non tutta perché per farlo ci vorrebbero
circa tre giorni, quindi, nel primo pomeriggio, sono saliti a
bordo dell’Invincibile e hanno fatto la crociera sul fiume
Tevere percorrendo i due rami principali della foce.
Con il Capitano Ubaldo hanno potuto osservare la flora e la
fauna di questo ecosistema particolare, costituito da acqua
salmastra e dopo un’ora e mezza di navigazione, fra balli e
canti, hanno raggiunto il mare che quel giorno era un po’
mosso. Ritornati indietro, hanno costeggiato l’Isola Sacra
formata dai detriti del fiume e sono attraccati al molo.
Questa gita è stata molto bella perché ha permesso di capire
quanto il Tevere sia stato importante per lo sviluppo e
l’espansione di questa grande civiltà ed anche perché è stata
l’ultima delle “Elementari”.
ALL’INTERNO:
- A pag. 2 Inchiesta sul mondo del lavoro;
- Cronaca locale da pag. 2:
Grande gemellaggio a Prato;
- Cronaca rosa a pag.8:
Si innamora e sposa il proprio carceriere;
- Tutto lo Sport a pag 15.
2 Cronaca Locale Il Giornale Delle Quinte
INCHIESTA SUL MODO DEL LAVORO I bambini delle classi quinte sono diventati ricercatori per un giorno
SPETTACOLO D’INIZIO ANNO
CONCERTO ANIMA LA SCUOLA Gli alunni della primaria si divertono in palestra
Dai nostri inviati della 5ªA e 5ªB
Torrita di Siena - Di sicuro gli alunni della scuola primaria
di Torrita hanno avuto un bell’inizio di anno scolastico.
Infatti, lunedì 23 settembre, hanno assistito ad un concerto
organizzato dai loro maestri di musica Mirko Rubegni, Paolo
Acquaviva e Davide Vannuccini.
I bambini, verso le ore 11:00 hanno interrotto le lezioni per
andare in palestra dove ad accoglierli hanno trovato i maestri
e Paolo Scatena insieme ad altri componenti della Scuola di
Musica “La Samba”.
Il concerto si è aperto con un’esibizione bellissima dell’arpa,
poi è stato eseguito un brano al flauto traverso.
Gli spettatori hanno dichiarato di essere rimasti affascinati
dal melodioso suono di questi magici strumenti.
Subito dopo, il concerto ha cambiato decisamente aspetto: da
classico a moderno, infatti sono entrati in scena chitarra,
basso, batteria e gli strumenti a fiato. Il pubblico ha iniziato a
scaldarsi perché i maestri lo hanno coinvolto con due brani
molto famosi del genere swing e rock. La platea ha
accompagnato festosamente la musica con grida e applausi.
Lo spettacolo ha avuto un enorme successo e si è concluso
con un augurio caloroso di buon anno scolastico da parte di
tutti i maestri. Era infatti questo lo scopo degli organizzatori.
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I RAGAZZI DELLE QUINTE FANNO UN SALTO ALLE MEDIE
Il Progetto continuità ha permesso di conoscere questa nuova realtà scolastica
I bambini delle quinte sono andati alle Scuole Medie per confrontarsi con i ragazzi delle
prime e con le professoresse e per conoscere la scuola che li aspetta il prossimo anno
scolastico. Sono entrati un po’ impauriti ma molto curiosi, e ne sono usciti più sicuri di
prima. Ci sono state due uscite: la prima, il 17 Febbraio, dove i bambini hanno visitato le
aule e i plessi scolastici; la seconda, il 17 Marzo, dove hanno assistito ad una vera e propria
lezione di Matematica e Italiano. Le quinte sono state rassicurate dalle professoresse che
hanno detto che non c’è nulla da temere nella nuova scuola. Ma c’è ancora qualcuno che ha
paura di perdere l’amico del cuore e per questo timore sono stati di grande aiuto gli amici
delle prime Medie che li hanno rassicurati. È stato anche detto che la lezione delle medie
non è poi molto diversa dalla lezione delle elementari, comunque le maestre li stanno facendo abituare alle nuove modalità
d’insegnamento. L. Bufalini, L. Stefanucci, R. Quadrano S., A. Roghi
LE INCHIESTE DEL NOSTRO GIORNALE
TORRITA DI SIENA- Nell’Ottobre 2013 i bambini della 5ªA e B hanno fatto un’inchiesta sul mondo del lavoro prendendo in
considerazione un campione di persone che appartengono alle proprie famiglie. Dopo aver analizzato i dati si sono resi conto che
ancora l’economia della zona è buona: i disoccupati, fortunatamente, non sono molti.
La popolazione attiva della classe 5ªA è costituita da 43 persone: 22 babbi sono occupati, 20 mamme anch’esse lavorano e solo 1
persona è disoccupata: 3 persone su 46 sono casalinghe per scelta personale, quindi fanno parte della popolazione non attiva,
cioè quella parte di popolazione che comprende bambini, anziani, studenti… .
Questa inchiesta ha messo in evidenza anche le caratteristiche dell’economia di Torrita: quali attività offre il territorio, quante
persone sono occupate nei tre settori e qual è il più sviluppato.
Il settore primario offre pochissime attività lavorative: l’allevamento e l’agricoltura sono presenti ma a conduzione familiare, le
attività estrattive ed energetiche non sono registrate; infatti nessuna delle 46 persone prese in considerazione è occupata in questo
settore; 18 persone sono occupate nel settore secondario, che offre varie attività lavorative: confezioni, artigianato artistico,
falegnameria, industria chimica ed estetica. Anche il settore terziario offre molte attività: servizi culturali, servizi commerciali e
finanziari, medico-sanitari ed impieghi privati. In questo settore sono occupate, infatti, 24 persone su 46.
Da questa inchiesta i bambini hanno capito che il settore terziario è il più sviluppato e offre principalmente attività di tipo
commerciale e finanziario, mentre le industrie sono piccole e soprattutto di tipo artigianale.
Torrita di Siena rispecchia la situazione dei tre settori economici in Italia, mentre è diverso il numero di persone che lavorano:
nella penisola italiana, in proporzione, il numero dei disoccupati è maggiore rispetto a quanto avvenga a Torrita.
F. Cresti, M. Damigelli, R. Stronati
Il Giornale Delle Quinte Cronaca Locale 3 ___________________________________________________________________________________________________________
SPIRITO NATALIZIO AIUTANDO TELETHON Le classi 5ªA e 5ªB hanno partecipato ai lavoretti di Natale organizzati dalla Pro - Loco e dall’Amministrazione Comunale in favore
di Telethon, sabato 15 e domenica 16 Dicembre 2013. I ragazzi prima di vendere e
svendere hanno dovuto lavorare duramente, ma si sono divertiti molto perché creare,
dipingere e incollare sono attività che da sempre li ha appassionati. Alla preparazione,
in classe, sono state coinvolte non solo la maestra di Arte e Immagine, ma anche le altre
di Religione, Matematica e Inglese. Con un mese di lavoro a scuola, i ragazzi sono
riusciti a preparare tantissimi addobbi natalizi. Le vendite sono iniziate il sabato
pomeriggio alle ore 14:00 e sono continuate tutta la domenica. I ragazzi hanno fatto dei
piccoli turni e sono stati presenti personalmente alla cassa, così sono arrivati alla
domenica sera con il banco completamente vuoto. Lo stend delle quinte, infatti, è stato
“preso d’assalto” da numerosi visitatori. I ragazzi hanno affermato che lo spirito
natalizio si è sentito molto e che si sono divertiti a vendere dei lavorini artigianali fatti
con le loro mani. Una parte dell’incasso è stato devoluto in favore di Telethon.
Nell’occasione del Natale, i bambini con la maestra di Religione, hanno voluto preparare un Presepe e donarlo alla Parrocchia di
Santa Flora. Il presepe è rimasto esposto nella bellissima chiesa in Piazza Matteotti per tutte le festività natalizie ed è stato molto
apprezzato dai fedeli. T. Zerillo, G. Pellegrini, V. Panaro, G. Conciarelli
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USCITA DIDATTICA SULLE ORME DI ARCIMBOLDI
Laboratorio divertente imitando il bizzarro pittore milanese del ‘500 SIENA – Sabato 5 Aprile con tutti i
compagni e le insegnanti siamo
andati a Siena, al Museo Santa Maria
della Scala. Lì abbiamo conosciuto la
vita e l’arte di un importantissimo
pittore milanese del „500, Giuseppe
Arcimboldi.
Quando siamo arrivati in Piazza
Duomo, siamo entrati al Museo e
siamo andati in una sala dove Davide,
la nostra guida, ci ha raccontato la
vita di uno dei più importanti pittori
di Milano, vissuto al tempo della
Signorie. Era un amante della pittura
e della natura e quando è andato a
Milano, in una bottega, per imparare
il mestiere di pittore, ha sentito una
forte nostalgia per la campagna,
luogo dal quale proveniva ed era
vissuto fino a quel momento. Così,
proseguendo la pratica e lo studio
dell’arte, è diventato famoso. Il
signore della sua città lo ha chiamato
a corte, nominandolo pittore ufficiale
della famiglia Sforza e da quel giorno
è iniziato il suo successo. È diventato
subito famoso grazie ai ritratti dei
principi del tempo rappresentati con
la frutta o altri oggetti della vita
quotidiana.
A noi bambini, questo modo di
dipingere è sembrato molto buffo e
divertente e abbiamo pensato che
Giuseppe Arcimboldi avesse avuto
un’ottima idea nell’inventare un
tecnica diversa dalle altre.
Insieme a Davide abbiamo osservato
e commentato numerose opere e poi,
anche noi, abbiamo provato a fare lo
stesso tipo di disegno, cercando di
imitare Arcimboldi, ma anche
mettendo la nostra pura fantasia.
Abbiamo iniziato il laboratorio
pittorico con entusiasmo e voglia di
creare, anche noi, qualcosa di
veramente originale e bello e, alla
fine … ce l’abbiamo fatta!!
Polito G., Pagliuca S. M.
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UNA RECREAZIONE INDIMENTICABILE Dai nostri inviati della 5ªB
La ricreazione vissuta nella 5ªB è
stata una delle più divertenti e
indimenticabili degli ultimi anni
scolastici. Il fatto è accaduto giovedì
3 ottobre 2013, quando alcune
compagne di Federico hanno portato
a scuola tutto l'occorrente per una
vera e propria festa di compleanno … a sorpresa. Alla fine dell'ora di Matematica, al
suono della campanella, gli amici maschi sono corsi da lui per chiudergli gli occhi,
intanto le femmine hanno apparecchiato i banchi mettendo alcuni regali sotto al suo
naso e lo hanno adornato con una ghirlanda hawaiana. Federico si è emozionato alla
vista dei regali: uno splendido set da pittore e alcuni e alcuni gadget della sua squadra
di calcio del cuore, l’Inter. La festa è decollata quando le pizze e le patatine sono
state servite ed è arrivata la torta, tutti in coro hanno cantato “Tanti auguri …”. I
festeggiamenti sono continuati con i brindisi a base di aranciata e succo di frutta.
4 Cronaca Locale Il Giornale Delle Quinte
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Progetto Continuità all’Istituto Comprensivo Parini
E-INCLUSION: UNA SCUOLA A PORTATA DI LIM Come si viveva nella Val di Chiana di una volta
Le classi quinte della
Scuola Primaria di
Torrita, insieme alle
prime della Scuola
Secondaria di Primo
Grado, hanno avuto la
fortuna di partecipare,
in questo anno
scolastico 2013-2014, al
Progetto Continuità “E -
inclusion: una scuola a
portata di LIM”.
Questo progetto è stato
effettuato anche da tutte
le classi ponte delle
scuole del Sud senese,
compreso il Monte Amiata, che fanno
parte delle Scuole in rete.
I bambini di Torrita hanno lavorato
per conoscere le tradizioni della Val
di Chiana di un tempo (balli, canti,
passatempi e giochi). Il sottotitolo di
questo Progetto infatti è: “Quando
Internet non c’era: balli, canti e
passatempi della Val di Chiana di una
volta”.
Durante questi mesi le classi hanno
fatto un lavoro di ricerca delle
tradizioni contadine per capire i modi
di vivere, di comunicare, di passare il
tempo e di divertirsi dei bambini e
dei giovani di una volta, ben diversi
da quelli dei nostri giorni. Sono stati
utilizzati vari strumenti informatici
come la fotocamera digitale, la
videocamera, lo scanner,
il computer e la LIM
(lavagna interattiva
multimediale).
Sono venute a scuola
delle persone anziane
che hanno parlato con i
bambini dei “loro tempi”
e hanno mostrato loro i
giochi di una volta.
Gli alunni sono rimasti
impressionati dalla vita
dura di tanto tempo fa,
ben diversa da quella dei
nostri giorni, dove per
passare il tempo,
vengono usati molti
giochi elettronici come il
Nintendo, la Wii, l’X-box, la Play
Station, la Psp e il computer.
Tutti gli alunni delle classi quinte
hanno lavorato con impegno ed
entusiasmo e alla fine di questo
Progetto hanno realizzato un ipertesto
digitale.
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Proponiamo in questo giornale due interviste significative condotte dai nostri giornalisti che, come veri
antropologi, hanno intervistato le loro care nonnine. Grazie di cuore a queste due donne che ci hanno
dato, con le loro parole, un grande insegnamento.
Elia Dringoli e Cesare Del Secco intervistano la nonna
Com‟era la vita tanto tempo fa quando tu eri piccola?
Nonna di Elia. Quando ero piccola la vita era molto diversa
da oggi. Certamente avevamo meno giochi, c’era molta
povertà ma c’era il rispetto di tanti valori che oggi si stanno
perdendo. Il rispetto verso le persone più grandi era uno di
questi, io per esempio mi rivolgevo alla mia nonna dandole
del voi, e anche il mio babbo, pur essendo adulto, teneva in
grande considerazione i consigli che lei gli dava. Oggi invece
si tende a sottovalutare le persone anziane perché magari non
sanno usare il computer.
Il senso del dovere era un altro valore, infatti anche noi
bambini dopo la scuola, aiutavamo la famiglia nei lavori più
semplici come badare i maiali o le pecore. Apprezzavamo
anche le piccole cose, come un piccolo regalo che poteva
essere qualche mandarino o un cavalluccio a Natale. Eravamo
felici per una gonna nuova che era stata ricavata da un
vecchio vestito della mamma.
Era una vita più “ ricca “ nella sua grande umiltà.
Nonna di Cesare. Quando ero piccola la vita era molto
faticosa e per chi abitava in campagna era ancora peggio.
All'epoca non avevamo tutto quello che voi avete oggi. Oggi
voi bambini avete tutto quello che desiderate, siete molto
fortunati.
Il Giornale Delle Quinte Cronaca Locale 5
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PROGETTO E - INCLUSION
Hai frequentato la
scuola? Fino a quale
classe?
Nonna di Elia. Sì, ho
frequentato la scuola
fino alla quarta
elementare.
Nonna di Cesare. Ho
frequentato la scuola
elementare fino alla
quinta e la materia in cui andavo meglio era la matematica.
La maggior parte delle persone che vivevano in campagna
frequentavano al massimo fino la terza, la quarta. I genitori
preferivano mandare i propri figli al lavoro nei campi e
contribuivano così alla sopravvivenza della famiglia.
Racconta qualcosa della scuola di una volta.
Nonna di Elia. Quando io andavo a scuola le maestre erano
molto severe, se i bambini non facevano i compiti o non
seguivano la lezione, venivano messi in punizione dietro alla
lavagna con il granturco sotto alle ginocchia, oppure
venivano picchiati sulle mani con delle bacchette di legno.
Nonna di Cesare. Avevamo una maestra sola e anche molto
severa e nella classe non eravamo tutti della solita età. I
banchi erano di legno con la seduta attaccata ed eravamo due
per banco. C’era molto rispetto verso il maestro che
pretendeva silenzio assoluto durante la lezione, altrimenti ti
puniva.
Cosa facevi quando ritornavi a casa dopo la scuola? E‟
vero che dopo mangiato andavi a badare i maiali? Nonna di Elia. Sì, dopo la scuola andavamo a badare i maiali
o le pecore.
Nonna di Cesare. Facevo i compiti e ricordo che dopo
giocavo con tre amiche. I bambini prendevano gli animali e
guai se avessero perso qualche bestia, a casa era meglio non
ritornare...!
Le femmine un po’ più grandicelle portavano con sé i
fratellini più piccoli, quelli che sapevano camminare e
dovevano badare anche loro perché le mamme erano al
lavoro nei campi.
Come passavi il tuo tempo libero? Con quali giochi ti
divertivi? Quando stavi con gli amici e dove ti incontravi?
Racconta.
Nonna di
Elia. Il
tempo
libero ce
n’era poco
e quel
poco che si
aveva, si
giocava
nell’aia a
nascondin
o, a moscacieca, a campana, a ruba bandiera e a strappa
cipolla. I giochi non ce n’erano e quei pochi che avevamo, li
costruivamo da noi. Con la stoffa e la lana facevamo delle
bellissime bambole con le quali giocavamo a fare le
mamme. I maschi invece costruivano dei fucili in legno o dei
carroarmati con i rocchetti finiti dei fili da cucire, oppure
usavano le fionde. I più grandi andavano a ballare, ma non
sempre, solo in occasioni particolari.
Nonna di Cesare. Il tempo libero lo passavo a giocare e a
passeggiare.
La nonna Norina a me e alla zia ci aveva cucito una bambola
per uno, era fatta di cencio, i vestiti li aveva ricavati da degli
stracci e questo era il mio gioco preferito.
Quando stavi con gli amici dove vi incontravate?
Nonna di Cesare. Ci incontravamo per la strada, nell’aia del
podere dove abitavamo, oppure a casa di qualcuno.
Ricordo che per noi ragazze andare a Messa era “utile” anche
per questo, potevi incontrare la tua migliore amica oppure
anche “quello che ti piaceva”, perché non c’era tanto tempo
per incontrarsi: tutti, grandi e piccoli, avevano il dovere di
aiutare la famiglia, quindi non esisteva tanto tempo libero per
stare con gli amici. Il babbo spesso come punizione ti diceva
che la domenica non saresti andata alla Messa e per noi era
veramente brutto, un’occasione mancata quella settimana, per
parlare e vedere qualcuno al di fuori della tua famiglia.
Quali riflessioni puoi fare sulla vita di una volta?
Nonna di Elia. La vita di una volta era molto semplice,
difficile perché c’era la povertà e spesso si faceva a meno di
tante cose. Si mangiava meno carne, ma si mangiavano cibi
molto naturali e nutrienti come i fagioli, le patate, le verdure
in genere. Non avevamo l’energia elettrica ma i lumi a
petrolio, quindi non si vedeva bene quando facevamo i
compiti dopo cena, perché il pomeriggio eravamo stati a
badare i maiali. Insomma c’erano molte difficoltà, ma
l’affetto che ci univa, non solo all’interno delle famiglie, ma
anche tra vicini e conoscenti, era tanto grande che ci
ricompensava di tutto.
Nonna di Cesare. Secondo me la vita di una volta era molto
più dura perché anche i lavori erano più faticosi. La gente
aveva meno pretese e forse viveva più tranquilla, anche se
faticava di più. Oggi siamo più ricchi ma il ritmo della vita è
frenetico, noi un tempo ci si divertiva con poco e oggi che
abbiamo di tutto, certe volte siamo anche insoddisfatti.
6 Cronaca Locale Il Giornale Delle Quinte
____________________________________________________________________ LE CLASSI VISITANO IN ORARIO SCOLASTICO IL MUSEO ETRUSCO DI CHIUSI, IL LABIRINTO DI PORSENNA E LA TOMBA
DELLA PELLEGRINA
I RAGAZZI SULLE ORME DEGLI ANTICHI ETRUSCHI … Dai nostri inviati sul posto F. del Santo e M. Damigelli
CHIUSI - Sabato 15 Marzo 2014, le classi VªA e VªB, sono
andate a Chiusi a vedere il Museo Etrusco, poi il Labirinto di
Porsenna ed infine, la meravigliosa Tomba della Pellegrina.
Nella gita didattica c’era come guida Barbara, una ragazza
molto simpatica, che ha accompagnato la Scolaresca, per
tutta la gita. Ha spiegato agli alunni, che i reperti, all’interno
del Museo, sono in ordine cronologico, cioè dal più antico al
più recente. Gli oggetti risalgono all’Età del Ferro e del
Bronzo e questi provengono, soprattutto dalle Necropoli di
Chiusi.
Barbara si è soffermata a parlare delle Necropoli, infatti, è la
Necropoli che ci ha fornito agli studiosi molte informazioni
sulla vita di un tempo. Le Necropoli sono le “Città dei Morti”
dove si trovano le tombe, Le tombe sono di tre tipi: a
“camera”, a “pozzetto”, a “ziro”. La più importante è quella a
camera che, come dice il nome, è a “camera” simile ad una
casa. Le Necropoli erano molto importanti e secondo la
Scolaresca è una delle cose più belle ed interessanti di tutti gli
Etruschi e della gita. Una cosa interessante che ha spiegato la
guida e che ha colpito molto i ragazzi sono degli oggetti in
ceramica nera chiamati “l’argento dei poveri” (Bucchero), un
vaso cotto con il fumo senza l’ossigeno. Anche se questa
ceramica si chiama così, solo i ricchi in realtà se la potevano
permettere e secondo i ragazzi erano una cosa molto buffa
per quel tempo. “L’Argento dei poveri” si chiama così anche
perché sembra metallo, in realtà era costituito da ceramica
nera di costo inferiore. Un altro tipo di vaso è chiamato
“canopo” ed è simile a quello egizio di ceramica che aveva
un’immagine di un dio e qui venivano messi gli organi del
defunto.
Quello etrusco, invece, aveva il corpo di metallo e la testa in
ceramica. Questa usanza del tutto simile a quella
contemporanea. Gli Etruschi erano abili commercianti e
navigatori, infatti, con le loro imbarcazioni attraversavano il
fiume Clanis, poi il Paglia e infine il Tevere attraverso il
quali giungevano al mare, con lo scopo di commerciare con
Greci e Fenici. Questo tragitto durava circa due giorni ed era
velocissimo per quel tempo. La scolaresca ha potuto infine
avere spiegazioni sulla scrittura etrusca che è in parte ancora
ignota agli studiosi. Infatti degli oltre cinquecento segni sono
stati decifrati solo ventisei, grazie a delle stele rinvenute
doppie, cioè con una scrittura in etrusco e la traduzione in
latino.
Ciò che però è stato meraviglioso, a sentire i ragazzi, è stato
il “Labirinto di Porsenna”, avvolto ancora oggi nel mistero.
In realtà era stato concepito come un vero e proprio
approvvigionamento idrico per la città con tunnel e gallerie
spettacolari. Quest’opera è piaciuta molto alla Scolaresca in
quanto non avevano mai visto una cosa così complessa ed
ingegnosa. In seguito, i ragazzi hanno visitato la “Tomba
della Pellegrina”, una tomba etrusca a camera della quale
sono rimasti tutti estasiati.
Secondo le classi, questa gita è stata la più bella ed
interessante, perché ha permesso loro di ampliare le
conoscenze storiche studiate a scuola sui libri e di vedere con
i propri occhi quello che già sapevano su questo meraviglioso
popolo vissuto nella loro Regione, la Toscana.
Il Giornale Delle Quinte Cronaca Locale 7
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Il Progetto Sarabanda di Musica portato a Prato dai bambini e dal loro Maestro
BELLISSIMO GEMELLAGGIO MUSICALE
Dai nostri corrispondenti G. Marini, L. Singh, F. Cresti
PRATO – È stata una giornata davvero memorabile quella
che hanno vissuto i bambini delle classi quinte della Scuola
Primaria G. Parini di Torrita, Mercoledì 9 Aprile. Si sono
infatti esibiti davanti alla numerosissima platea multicolore
dell’Istituto Comprensivo Mazzoni di Prato.
L’hanno definita una gita musicale e culturale organizzata dal
loro “mitico” maestro di musica Mirko Rubegni che, in quel
di Prato insegna, e ha voluto far conoscere il Progetto
Sarabanda di Torrita anche ai bambini della città Toscana.
Questo Progetto si propone di insegnare gli strumenti a fiato:
corni, trombe, tromboni, saxofoni e flauti traversi, a bambini
piccoli e con soli venti ore annue di lezione.
Partiti da Torrita la mattina molto presto e molto emozionati,
sono arrivati a Prato dopo due ore circa di viaggio e davanti
alla Scuola Media De’ Andrè hanno trovato ad attenderli il
maestro Mirko Rubegni e gli altri due maestri coinvolti nel
Progetto, Paolo Acquaviva e Davide Vannuccini.
Entrati nell’edificio sono rimasti impressionati dalla
grandezza e dalla bellezza della Scuola, e senza fiato quando
hanno visto la numerosissima folla di studenti che li
attendeva nell’androne principale adibito a teatro.
Dopo i saluti e i ringraziamenti di rito della Dirigente
Scolastica, il concerto di musica è iniziato.
I primi ad esibirsi sono stati gli studenti di Prato che si sono
cimentati in canti popolari irlandesi e gospel americani
eseguiti bene, con bravura ed una buona organizzazione.
Dopo è giunto il momento, tanto temuto ed atteso dei ragazzi
di Torrita.
L’esibizione è iniziata con un coro fragoroso degli amici
Pratesi “Siena, Siena, Siena…!!” e, dopo che gli animi si
sono placati, sono saliti sul palco e hanno potuto dare il
massimo con le note composte per il Progetto dai maestri.
Tutti sono stati felici di aver suonato davanti ad un pubblico
che non fossero i familiari e si sono sentiti onorati per il fatto
di far vedere ad altri bambini come sapessero suonare gli
strumenti a fiato.
Qualcuno si è sentito una star sul palco e ha dichiarato di aver
sognato di essere uno degli “One Direction” ed il pubblico di
Prato i loro fan: “C’era gente che filmava ed anche le maestre
hanno ripreso tutto nei minimi particolari” ed ancora:
“Peccato che queste cose capitino una sola volta nella vita!”.
Dopo il pranzo al sacco e i poc-corrn gentilmente offerti, i
bambini di Torrita sono stati accompagnati a visitare il centro
storico.
I ragazzi delle Media hanno fatto da “Ciceroni” e hanno
illustrato le bellezze storico - artistiche di questa stupenda
città: il duomo, Palazzo Pretorio, il Cassero, le case torri e le
piazze, come quella di San Marco e Mercatale.
Le scolaresche a fine giornata, si sono promesse di continuare
il bellissimo gemellaggio musicale l’anno prossimo.
EVENTI INDIMENTICABILI
8 Cronaca Nera… della fantasia Il Giornale Delle Quinte
____________________________________________________________________ È stata ritrovata svenuta nel bosco
BIANCANEVE IN RIANIMAZIONE La ragazza è stata salvata ma è ancora in pericolo di vita
TORRITA DI SIENA - Biancaneve, una ragazza di 20 anni è
stata ritrovata svenuta nel bosco vicino al paese, il giorno 24
Febbraio. Un cacciatore è stato il primo a dare l’allarme
vedendo la ragazza a terra priva di sensi. È stata
immediatamente portata nel reparto di rianimazione
dell’ospedale di Nottola dove sette medici stanno tentando di
rianimarla. Il cacciatore ritornando nel luogo del fatto, ha
notato a terra un torsolo di mela e presa in mano, ha visto del
liquido celeste uscire dalla buccia, simile ad un veleno. Le
indagini sono state portate avanti dai carabinieri tutto il
giorno ma non sono riusciti a trovare altre tracce importanti, a
parte il torsolo di mela. Dopo qualche ora il cacciatore,
davanti ad un portone di una casa fatta in legno, ha scoperto
un cesto di mele. Tutto questo, è stato riferito agli inquirenti
che, per precauzione, hanno arrestato e messo in galera la
vecchia signora, abitante di quella casa. Le mele, ora sono
state analizzate e sembrano siano state avvelenate da un
potente insetticida, ignoto perfino agli scienziati. La
vecchietta è indagata per tentato omicidio ed il giudice ha
deciso di non scarcerarla. Purtroppo le condizioni di
Biancaneve si stanno aggravando e i medici del reparto di
rianimazione non riescono a farla migliorare. Fortunatamente
nella sala di rianimazione è arrivato un medico molto
giovane, proveniente da Firenze, che le ha somministrato una
potentissima medicina, ancora in fase di sperimentazione.
Ora Biancaneve sta meglio ma è ancora sotto osservazione
nel reparto di rianimazione perché in pericolo di vita.
A. Pecce, E. Quadrano S., R. Franci, E. Di Lorenzo
CENERENTOLA DI SPAGNA SI SPOSA
Londra – Cenerentola, la giovane figlia dei reali di
Spagna, si sposa con il principe William, così, dopo
tanti anni di tristezza e sfortuna, la ragazza ritrova la
felicità. Dopo la morte del padre, infatti, Cenerentola,
rimasta sola con la matrigna Ginevra e le due
sorellastre, diventa la sguattera di casa. Anche Amnesty
Internetional, aveva più volte denunciato senza esito la
situazione della ragazza. Nel 2013 però a palazzo arriva
un biglietto dai reali inglesi, dove c’è un invito da parte
del principe William, per le giovani principesse
spagnole. Le sorellastre ordinano a Cenerentola di non
andare al ballo, così Cenerentola è costretta ad ubbidire.
Ma la ragazza è aiutata da una vecchia signora del
palazzo reale che la manda al ballo con un bellissimo
vestito dello stilista Soldano. Qui viene notata dal
principe William che balla con lei per tutta la sera. Al
termine della stupenda festa, a cui ha partecipato tutta la
nobiltà europea, Cenerentola scappa e perde la scarpetta
firmata. Il principe trovandola, ha potuto restituirgliela
chiedendola in sposa. È così che ieri, i due giovani si
sono sposati nel castello dei Winsor, a Londra, con un
matrimonio in grande stile e una bellissima festa per
tutto il paese. J. Vatrò, C. Bastreghi, D. Contemori
Incredibile storia d‟amore Ragazza rapita si innamora del proprio carceriere e lo
sposa Barcellona – È accaduto ad una ragazza giovanissima,
figlia di un noto industriale della città, che è stata rapita e
rinchiusa all’interno di una casa, nascosta nel bosco. La
polizia ha indagato per diversi giorni sulla sparizione della
ragazza, temendo da subito si trattasse di un rapimento, ma
gli inquirenti non hanno trovato nessuna traccia a conferma
della loro prima ipotesi. La fanciulla dopo due mesi di
assenza ricompare dal nulla, sposata a colui che l’aveva
rapita. Sembra la fiaba della “Bella e la bestia”, ma è un fatto
realmente accaduto nella città spagnola. La sera della
sparizione infatti, la ragazza era stata rapita a scopo di
riscatto e portata in un podere abbandonato alle porte di
Barcellona.Durante la prigionia il rapitore, un uomo di 25
anni, e la ragazza di 22, si sono innamorati e sposati in gran
segreto. L’uomo dopo aver messo da parte il piano di
estorsione, riporta la moglie a casa dai familiari che non
speravano più di poterla riabbracciare o ritrovare viva.
Ora la polizia sta ancora interrogando i giovani per scoprire
se si tratta di rapimento o no!!!
Nei prossimi giorni gli sviluppi della strana storia d’amore.
A. Falcone, C. Del Secco, Marta Di Buono, M. Piselli
Il Giornale Delle Quinte Cronaca Nera… della fantasia 9 ___________________________________________________________________________________________________________
BAMBINA AGGREDITA DA UNO SQUILIBRATO È stata salvata da un coraggioso cacciatore che sarà premiato dal Sindaco
Boscaglia – Forte paura per una bambina e la sua nonna
malata a Boscaglia, dove uno squilibrato aggredisce le
protagoniste del fatto di ieri. Secondo una prima
ricostruzione, lunedì 12 Maggio, la bambina, C. Rosso di 11
anni, sarebbe partita da casa verso le ore
16,00 per andare a trovare la nonna
malata. Durante il tragitto nel bosco,
avrebbe incontrato un uomo di età
avanzata, di nome Lupigno che con un
inganno le avrebbe fatto prendere il
sentiero più lungo per andare dalla nonna.
La giovane Rosso credendo di prendere la
strada più corta, ha imboccato quella più
lunga, così l’uomo è arrivato per primo a
casa della nonna, l’avrebbe imbavagliata e
sequestrata e si sarebbe nascosto aspettando che la nipote
entrasse nell’abitazione. La bambina entrando in casa, è stata
aggredita dallo squilibrato con un coltellino balistico.
L’uomo avrebbe dichiarato dopo l’arresto di non sapere il
vero motivo del sequestro. Torniamo al fatto, un cacciatore
arrivato sul posto, avrebbe sentito delle urla provenienti
dall’abitazione dell’anziana donna e insospettito, si sarebbe
avvicinato alla finestra vedendo così Lupigno mentre
aggrediva le poverine. L’uomo, vedendo di essere sotto mira
dell’MP42 del cacciatore, avrebbe cercato di fuggire, ma il
salvatore avrebbe sparato e lo avrebbe preso di striscio alla
gamba sinistra.
In queste ore i Carabinieri starebbero
sentendo alcuni testimoni per verificare
l’attendibilità delle dichiarazioni del
cacciatore e delle Rosso.
Lo squilibrato, subito ammanettato, è stato
operato d’urgenza alla gamba. I medici
hanno dato all’uomo una prognosi di 30
giorni, ma i giudici del Tribunale di
Boscaglia invece, una condanna per tentato
omicidio e carcere per 5 anni.
Salve ma impaurite le fortunate Rosso che
sono state, anche loro, ricoverate all’ospedale per degli
accertamenti.
Il cacciatore sarà premiato dal Sindaco per il coraggio
dimostrato con una medaglia d’oro e un assegno di mille euro
durante l’annuale manifestazione “Non sei di Boscaglia
se…”.
F. Parente , G. Marini, R. Quadrano S., G. Polito
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I bambini si erano persi durante un‟escursione sul Gran Sasso
SCOUT ATTACCATI DA UN LUPO Tutti salvi grazie ad un cane del soccorso cinofilo
Gran Sasso - Tre scout vivi per miracolo, ritrovati dopo 48
ore di ricerche durante il finesettimana in Abruzzo, grazie
alle loro capacità di sopravvivenza.
Si sono persi in un bosco del Gran Sasso mentre facevano
un’escursione e hanno cercato subito disperatamente un
rifugio, senza perdersi d’animo e facendosi coraggio gli uni
con gli altri.
I tre bambini però mentre camminavano hanno sentito un
fruscio tra i cespugli e guardando tra gli alberi, hanno visto
un grosso lupo che li guardava minaccioso mostrando loro i
lunghi canini affilati. Accorgendosi della presenza
dell’animale sono scappati e dopo un’affannata corsa hanno
trovato la loro salvezza in un capanno di un pastore della
zona. I bambini hanno passato così una spaventosa notte in
bianco sentendo dei rumori sinistri. Il lupo però si era
allontanato. La mattina seguente, incuriositi, hanno guardato
dalla finestra e hanno visto un pastore tedesco con un grosso
distintiv
o al
collo
andare
diretto
verso di
loro. Gli
scout
hanno
capito
così che finalmente erano arrivati i soccorsi.
Il cane orgoglioso ha portato i ragazzi al confine del bosco
dove i genitori preoccupati insieme ai soccorritori li stavano
ancora cercando. La sera precedente, i compagni, infatti, non
vedendoli tornare al campo base, avevano subito avvertito i
soccorsi e i loro familiari.
G. Pellegrini – I. Bracciali – V. Panaro – S. M. Pagliuca
BAMIBINI RAPITI NEL BOSCO MONTEFOLLONICO - Due ragazzi di 10 e 11 anni ritrovati nella casa della vecchia megera. I due fortunati protagonisti si
chiamano Giacomo e Gaia e sono vivi grazie alla loro furbizia. È stata ricevuta una chiamata alle ore 22:00 nell’ufficio di
Polizia da parte della madre dei ragazzi. La mamma racconta all’ispettore Canapini: «I miei bambini erano andati a
giocare come al solito nel bosco davanti casa e all’ora di cena non sono tornati!!». I ragazzi hanno raccontato poi hai
soccorritori di aver perso l’orientamento perché si sono distratti e la vecchia Pina, li ha colti di sorpresa e con un tranello
li ha portati nella sua casa tenendoli nascosti. Canapini e la sua squadra, dopo qualche ora, è tornata dalla madre con i
bambini salvi e la strega in manette. Quando gli agenti li hanno ritrovati, stavano correndo impauriti nel bosco; i
bambini, infatti si erano liberati dalla prigione della donna spingendola dentro ad una profonda botola della cantina. La
famiglia Paolucci non dimenticherà mai questa storia, accaduta il giorno 2 maggio 2014, perché se gli inquirenti non
avessero portato avanti le indagini così velocemente, i bambini non avrebbero potuto raccontare di persona la loro triste
avventura. I. Paolucci, T. Canapini, G. Conciarelli, G. Nanni
10 Cronaca … della fantasia Il Giornale Delle Quinte
____________________________________________________________________ Crociera da brivido per i passeggeri del transatlantico “Viola Azzura”
DELITTO SULL‟ATLANTICO Il giovane investigatore Watson riesce ad ammanettare il colpevole
DAI NOSTRI INVIATI A NEW YORK CITY – Ieri il famoso detective Watson ha
arrestato sul fatto il protagonista di tante sparizioni avvenute sulla nave da crociera Viola
Azzura durante la lunga navigazione. La nave era partita giorni prima, diretta a New
York, e da subito a bordo il giovane e’ stato coinvolto in un vero e proprio giallo da
risolvere. Alcuni passeggeri della nave sono spariti senza lasciare apparentemente
traccia. Il comandante Mario Gotzè coordinando le indagini insieme al commissario di
bordo, hanno coinvolto l’aiutante di Sherlock Holmes nelle intricate investigazioni.
Un clima di sospetto e mistero ha aleggiato sulla nave dove sono state ritrovate anche
delle lettere anonime. Con astuzia e intelligenza, Watson ha risolto il caso della sparizione
attraverso l’analisi di numerosi indizi. Il colpevole è risultato essere il capo dei
camerieri, Carlos Batistuta di 46 anni che, per vendetta, aveva rapito per uccidere coloro i
quali, tanto tempo prima avevano commesso un triste errore medico. I medici rapiti
avevano fatto morire la giovane moglie durante il parto e stavano per essere uccisi, ma sono stati liberati da Watson con un atto di
coraggio nel momento terribile dello strangolamento. Una volta arrivati a New York il giudice Tourè ha deciso di mettere in galera il
criminale Carlos Batistuta per tentato omicidio. A. Bazzoni, E. Colombo, S. Sodi, S. Vannuzzi
Gli inquirenti stanno ancora lavorando
RAGAZZA TROVATA MORTA NEL SUO
LETTO
Olanda - Mercoledì 19 agosto 2009 è stato ritrovato il
corpo deceduto della bellissima Aurora, una ragazza
molto famosa tra gli adolescenti perché protagonista
del “Grande Fratello” olandese.
Gli inquirenti interrogando la madre della ragazza,
hanno scoperto che quella sera in casa c’era solo il
maggiordomo, ma la versione non è del tutto certa. Il
giorno dopo la Polizia è ritornata a casa della ragazza e
indagando meglio, hanno trovato tracce di veleno sugli
ultimi vestiti indossati da Aurora. Analizzate le tracce
si è scoperto che era solo zucchero. Proseguendo con i
sopralluoghi sulla scena del delitto, è stata trovata una
forchetta, ma si è scoperto che non centra niente con
l’accaduto. I fans della ragazza stanno criticando
aspramente la Polizia per la poca serietà portata fin’ora
nelle indagini e stanno assalendo i social network con i
loro commenti. Sembra, infatti, che fin ad oggi il
lavoro degli inquirenti non sia servito a niente e si
dovrà continuare ad indagare ancora per molto.
Ma come è morta Aurora?
Nei prossimi numeri del nostro giornale ci saranno
aggiornamenti su questa intricata vicenda.
N. Viviani, T. Milani, L. Stefanucci, A. Roghi
I BAMBINI DI 5ªB FANNO ARRESTARE I LADRI
FURTO IN PIENA REGOLA
Torrita di Siena - Nella classe 5°B è stato rubato un computer e gli
alunni hanno catturato i ladri. I bambini hanno raccontato tutto ai
carabinieri solo quando il delitto era stato risolto. I ladri sono stati
catturati con le mani nel sacco. Il furto del PC è avvenuto a scuola e i
malviventi hanno lasciato una lettera anonima con richiesta di riscatto,
così gli alunni hanno iniziato a trovare degli indizi che hanno portato ai
primi sospettati. Nella classe, luogo della sparizione, sono stati
rinvenuti dei fili di spazzolone considerati importanti per la risoluzione
del caso, dopodiché i ragazzi hanno effettuato un interrogatorio alle
bidelle da cui è saltato fuori un altro indizio: un guanto bianco da
lavoro appartenuto ad un tecnico. Il tecnico poi è risultato innocente ed
estraneo ai fatti. Il cerchio dei sospettati si è ristretto grazie ad un
mozzicone di sigaretta trovato anch’esso nell’aula, così gli alunni con
astuzia ed intelligenza investigativa sono arrivati ai colpevoli. Hanno
voluto tendere una trappola come succede nei film e incastrarli con
prove schiaccianti. Aiutati dalla maestra hanno fissato un
appuntamento con i malfattori poi hanno piazzato una telecamera nel
cortile della scuola puntata verso il luogo dell’incontro. Quando i
sospettati si sono avvicinati per ricevere il riscatto, la telecamera ha
iniziato a filmare e i ragazzi sono saltati addosso ai ladri. Questi
coraggiosi investigatori hanno scoperto i colpevoli che si sono rivelati i
ragazzi delle medie. Così è stato recuperato il computer vinto al
concorso H2O l’anno scolastico precedente.
E. Dringoli, L. Bufalini , M. Monaco, F. Magi
Il Giornale Delle Quinte Scienza e Salute 11
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NOI COME VERI SCIENZIATI Gli esperimenti scientifici più divertenti di questo anno scolastico
Lavorare come dei piccoli scienziati con “il contatto diretto delle cose”, è stato stimolante
per tutti ed è servito a motivare il nostro interesse e la curiosità verso gli argomenti di
Scienze trattati quest’anno.
Ecco i risultati dei nostri esperimenti.
Esperimento 1: L‟OSSO SI PIEGA?
Materiali: vasetto di vetro, aceto, ossa di pollo, ossa di maiale (costole).
Esecuzione: abbiamo messo (dieci giorni prima) in un vasetto delle ossa e
le abbiamo immerse nell’aceto bianco. Jennifer ha portato un vasetto con
un osso di pollo immerso nell’aceto rosso (da 8 giorni).
Osservazioni: Le ossa di pollo immerse nell’aceto bianco sono risultate
flessibili ai lati, ma non al centro; le ossa di maiale sono
rimaste rigide (occorrerà più tempo?).
L’osso di pollo immerso nell’aceto rosso, invece, è risultato
completamente flessibile: l’abbiamo potuto piegare senza
romperlo. Conclusioni: l’esperimento è riuscito solo con le ossa
di pollo e in modo migliore con l’osso immerso nell’aceto
rosso.
L’aceto ha sciolto i sali minerali e il calcio che lo rendevano rigido: è rimasta solo l’osseina.
Esperimento 2: L‟OSSO DURISSIMO
Materiali: un accendino e un osso di pollo.
Esecuzione: abbiamo preso un osso di pollo e l’abbiamo
avvicinato alla fiamma dell’accendino. L’osso è stato vicino alla
fiamma per circa cinque minuti.
Una volta annerito, abbiamo spento l’accendino. Successivamente
abbiamo provato a rompere l’osso.
Osservazioni: l’osso bruciato, anche se ancora caldo, si è spezzato
in due parti appena lo abbiamo toccato.
Una volta raffreddato, la parte annerita si è sgretolata e l’osso è
risultato completamente senza consistenza, è per questo che, la
parte bruciata, si è polverizzata.
Conclusioni: l’esperimento è riuscito alla perfezione.
Il fuoco ha bruciato l’osseina che rendeva elastico l’osso: sono
rimasti solamente i sali minerali e il calcio che rendono l’osso
rigido.
Esperimento 3: IL SISTEMA DIGERENTE
Memo! La bileè un liquido verdognolo. Viene prodotto dal
fegato (la ghiandola più grossa del corpo:
pesa circa 1,5 kg) e si accumula in una specie di piccolo
sacchetto chiamato cistifellea.
Materiale: una caraffa, dell’olio, dell’acqua e della bile.
Esecuzione: abbiamo messo nella caraffa un po’ d’acqua e
dell’olio; l’olio faceva molte bolle in superficie e rimaneva
separato dall’acqua. Successivamente abbiamo rotto, dal
fegato di pollo, la cistifellea e abbiamo versato la bile dentro
la caraffa.
Osservazioni: l’olio non ha più quelle grandi bolle: ce ne sono
molte più piccole e sminuzzate. Inoltre la bile ha reso di un
verdognolo anche l’acqua, che si è leggermente mescolata
all’olio.
Conclusioni: l’esperimento è riuscito.
La bile ha sciolto i grassi (l’olio), quindi abbiamo dimostrato
l’azione importante che essa compie quando avviene la
digestione.
12 Cultura Il Giornale Delle Quinte
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Qui a Torrita di Siena, dei giornalisti storici, Aurora, Francesco, Tommaso, Sofia
Sodi, Sofia Simi e Federico studiano e confrontano la politica degli Etruschi con
quella del giorno d’oggi. Gli Etruschi non fondarono mai uno stato unitario ed ogni
città aveva un governo proprio e autonomo. Secondo la tradizione etrusca il popolo
era formato da tre leghe, quella del Nord, del Centro e del Sud. La più importante
fu quella del Centro ed era composta dalle seguenti città : Perugia, Cortona, Arezzo,
Volterra, Veio, Tarquinia, Vulci, Vetulonia, Roselle, Populonia, Cerveteri e Chiusi.
Queste città’ si riunivano in un unica Lega di carattere religioso, politico e militare ,
che aveva il suo centro nel “ FANUM VOLTUMNAE” (santuario del dio
nazionale etrusco” Voltumna“). Ciascuno di questi grossi centri urbani fu
inizialmente retto da un re detto “Lucumone” (monarchia), poi da una repubblica
oligarchica, con le Magistrature elettive, collegiali e temporanee, affiancate da un
SENATO, formato dai capi delle famiglie più importanti, dalla Magistratura
Suprema che aveva la supremazia sulle altre magistrature e dalle Assemblee
Popolari, attraverso cui si riconosceva al popolo la
possibilità di esprimere la propria approvazione o
disapprovazione sull’operato dei politici. Riflettendo su
questo tipo di organizzazione politica, gli storici su
menzionati hanno confrontato la politica di allora con quella
odierna e sono giunti alla conclusione che, all'epoca degli
Etruschi, la politica era maggiormente considerata e
rispettata, poiché al potere c'erano uomini che mantenevano le loro promesse e ciò
gratificava il popolo, che si sentiva considerato e rispettato. Oggi, in Italia c’è una
Repubblica Parlamentare, fondata sulla Democrazia, ma allo stato degli attuali
eventi politici, ci si rende conto che la politica odierna non è del tutto democratica,
perché il sistema politico italiano prende in considerazione soltanto le esigenze di
pochi e non rappresenta gli interessi dell’intera collettività, ma solo di quelle poche
persone che hanno il potere economico. Possiamo quasi dire che: “Dietro
all’apparente democrazia, si nasconda un potere oligarchico”. Consiglio:"Politici
italiani prendete esempio dagli Etruschi, siate rispettosi del popolo italiano! T.
Canapini, F. Cresti, F. Pallecchi, A. Pecce, S. Simi, Sodi
!
Il Giornale Delle Quinte Cultura 13
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LE DONNE ETRU…CHE? La donna nella civiltà etrusca era molto importante, infatti era
considerata al pari dell’uomo. A differenza di quella greca,
aveva una maggiore considerazione e libertà sia nell’ambito
politico-culturale, che in quello religioso. Gli Etruschi,
considerata l’importanza femminile, subito dopo il nome,
possedevano anche il cognome della madre, cioè il
matronimico. Caratteristico delle donne etrusche era
l’abbigliamento, dove troviamo anche gonne, casacche e
corpetti, mentre le calzature più comuni erano sandali,
stivaletti alti o una scarpa di stile greco orientale con la parte
anteriore e la punta rivolte verso l’alto. Le donne etrusche
curavano molto la loro persona, infatti indossavano orecchini,
collane, cinturoni, anelli fatti con bronzo, rame, ferro e certe
volte d’argento. Esse avevano una forte rilevanza sociale,
infatti accompagnavano o addirittura sostituivano il proprio
uomo ai banchetti, dove si sdraiavano su dei lettini per
gustare cibi deliziosi. Inoltre, potevano avere dei servi che le
aiutavano nei lavori quotidiani e nei propri bisogni. Da
quanto su affermato, possiamo dedurre, cari toscani, come la
donna etrusca fosse già a quel tempo, molto considerata… per
cui: “Omini torritesi non siate insistenti, le donne toscane
continuano ad esser belle, forti ed influenti! “
A.Bazzoni, I.Bracciali, E.Colombo, E. Di Lorenzo, J.
Paolucci, E.Quadrano Sarracino, L.Singh
M.Di Buono, G.Conciarelli, R.Franci, T.Milani, G.Nanni, V.Panaro, M.Piselli, G.Polito, R. Quadrano Sarracino, S.Vannuzzi, N.Viviani
Il popolo Etrusco è stato fin dall’inizio abile a sfruttare i terreni fertili e ad utilizzare il commercio marittimo, per le varie attività economiche. Fu
inizialmente un popolo di bravi agricoltori e pastori e per tutta la durata della loro civiltà non abbandonarono mai questa loro vocazione. Coltivavano
ceci, grano e orzo, diventando così importanti produttori di cereali, tra cui il più importante era il SILIGIO, usato per la produzione di pane e focacce.
Già dall'età del ferro essi riuscirono ad ottenere prodotti di qualità superiore come il vino e l'olio, da cui prese il via una vera impresa commerciale.
Gli Etruschi commerciavano in tutto il Mediterraneo, creando in tal modo lavoro e ricchezza, trasformando le città costiere in animati centri
commerciali: barattavano le raffinate ceramiche con vasi greci, gli oggetti in bronzo venivano scambiati con stagno, argento, ambra e avorio. Il
commercio etrusco si svolgeva attraverso traffici marittimi: le navi etrusche giungevano a nord, fino alla Liguria e alla Francia Meridionale, passando
per l’arcipelago Toscano e la Corsica, mentre verso sud seguivano le coste della Campania e della Sicilia, fino alle coste dell’Africa Settentrionale.
Questa intensa attività marittima rese necessario organizzare e costruire nuovi porti lungo la costa Tirrenica. Inoltre, dalle coste partivano anche vie
commerciali verso l’interno, utilizzando alcuni fiumi navigabili: Clanis, Paglia, Tevere… .Nell’età Arcaica avvenne un cambiamento sociale molto
importante; la navigazione e il commercio con gli altri popoli, non riguardava la sola classe aristocratica, ma anche la classe media, costituita da
commercianti ed artigiani, che divennero abili navigatori, per poter esportare i propri prodotti, che ben presto si diffusero in tutto il Mediterraneo. Ne
è testimonianza il ritrovamento di anfore, buccheri e ceramiche lungo le rotte commerciali marittime. Il bucchero è un tipo di ceramica nera, fine e
leggerissima, prodotta per realizzare vasi che sembravano di argento; infatti, il bucchero era definito “argento dei poveri”: grazie alla fase di
lavorazione in un forno chiuso senza aria (affumicazione), la ceramica si anneriva. Altro che cinesi!!! I nostri cari Etruschi, in caso di crisi se la
sarebbero cavata meglio di noi!
Il Giornale Delle Quinte Cultura 13
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Le origini degli Etruschi sono ricoperte da un velo di mistero e rappresentano un argomento di discussione fin dall’antichità. Qui la vera storia si mescola con leggende, miti e favole. Gli studiosi ci offrono almeno tre diverse ipotesi, ma ciò non ci aiuta a chiarire questa situazione problematica. La prima teoria si basa sugli scritti di Erodoto, il grande storico greco del V secolo a.C., secondo il quale questo popolo discenderebbe dalla Lidia: “Sotto il regno di Atis, tutta la Lidia sarebbe stata afflitta da una grave carestia. Allora il re divise il suo popolo in due gruppi: quello estratto a sorte sarebbe rimasto, l’altro avrebbe cercato fortuna altrove, giungendo sulle coste italiane, guidato da Tirrenno.“ Di opinione assai diversa è Dionisio di Alicarnasso, storico greco vissuto nel I secolo a.C., che negava le teorie precedenti ed affermava l’autoctonia di questo popolo, cioè stabiliti in Italia da tempi immemorabili; già nell’ età Villanoviana si sviluppò un nuovo popolo: gli Etruschi! La terza teoria si basa sugli studi di Tito Livio, storico romano, che supponeva che gli Etruschi fossero provenuti dal settentrione attraverso le Alpi. La quarta ipotesi è dedotta dal gruppo storico appassionato degli etruschi formato da: Diego, Federico, Jacopo, Jennifer, Luca, Lucio e Mayra. Essi sostengono la coesistenza di tutte e tre le tesi, ovvero, gli Etruschi si sono formati dall’ unione di diversi popoli, alcuni provenienti dalla Lidia, altri dal nord (Alpi), oltre da un altro popolo autoctono (i Villanoviani). Nel tempo tale popolo subì le influenze culturali di Greci, Fenici ed Egizi, opinione avvalorata dalla somiglianza delle tecniche di sepoltura, sculture e religione. Sembra quindi che non ci siano testimonianze storiche certe né per una tesi, né per l’altra e forse possiamo concludere che gli Etruschi sono conosciuti come popolo o nazione soltanto in Italia e che sono fortemente legati, in tutti gli aspetti della loro cultura, all’ambiente italiano. Terminiamo, affermando che: “ La civiltà etrusca è la prima grande, potente e fiorente civiltà italiana.“ L.Bufalini, D.Contemori, F.Del Santo, M.Monaco, J.Pellegrini, L.Stefanucci, J.Vatrò
La città etrusca di Clevsi, diventata poi la latina Clusium, aveva un' importanza fondamentale, poiché collocata sull'arteria che collegava Roma all'Etruria settentrionale: gli antichi etruschi, infatti per arrivare fino a Roma, seguivano il fiume Clanis, che nasceva nelle colline presso l'attuale Castiglion Fiorentino e, dopo aver attraversato la Val di Chiana, si gettava nel Paglia, affluente del Tevere, giungendo così fino a Roma. Le prime testimonianze archeologiche consistenti fanno risalire il primo insediamento nella zona, all'Età del Ferro, con ricchi corredi funerari, a partire dall'VIII secolo a.C. L’abitato sorgeva sui tre colli nei quali sorse la città medioevale e moderna. Nell’VI secolo a.C. Chiusi divenne una delle più importanti città-stato della dodecapoli etrusca ed entrò in contatto persino con Roma. Raggiunse il suo massimo splendore alla fine dello stesso secolo e il lucumone Porsenna assediò Roma conquistandola. Chiusi inoltre divenne un grande centro di importazione dall’Attica (regione storica della Grecia) che fungeva da luogo di smistamento commerciale per tutta l’Etruria interna. Nel V sec.a.C. si sviluppò anche una notevole produzione locale in particolare quella del “bucchero” e di sculture in “pietra fetida” (pietra locale che puzza ), mentre nel III-IV secolo a.C. nacque la fabbricazione di sarcofagi e urne in alabastro e marmo. Nel corso del III secolo a.C. Chiusi venne assorbita dalla civiltà Romana, tuttavia ancora oggi esiste! La Chiusi attuale, posizionata su una collina tufacea che domina la Valdichiana, è una città che non esprime adeguatamente la sua antichità e la sua grande importanza raggiunta in passato. Della città Etrusca, che sorgeva nel luogo di quella odierna, non si hanno resti apprezzabili: essa è testimoniata solo dalle sue necropoli saccheggiate più volte dei bronzi e delle oreficerie più importanti. Sotto tutta la collina si estende un grande sistema di cunicoli e gallerie distribuite su più livelli, con molti pozzi ascendenti: è un ingegnoso sistema di drenaggio e approvvigionamento idrico attivo già in epoca etrusca. La fama di questo “ labirinto” è legata al re etrusco Porsenna che vi sarebbe stato sepolto con un tesoro favoloso, consistente in un carro trainato da 4 cavalli in scultura d'oro, con un sarcofago anch'esso d'oro e una chioccia con 5000 pulcini d'oro. Sarà leggenda o realtà??? Lasciamo a voi decidere la verità!!! C.Bastreghi, E.Dringoli, G.Gorelli, F.Magi, F.Parente
PLURALITÁ DELLE RELIGIONI La diversità delle religioni non va discriminata
Anche gli Etruschi e altri popoli lo avevano capito
Fin dall’antichità sono coesistite molte religioni differenti, di cui
etrusca, greca, romana… . Secondo gli Etruschi, la loro religione era stata rivelata da un fanciullo divino di nome Tages, figlio di Genio e
di Tinia, che dettò i principi ad un uomo molto saggio che si
chiamava Tarconte; egli li raccolse in libri chiamati Tagetici. Gli Etruschi dedicarono numerosi templi alle diverse divinità, qui vi si
recavano per pregare, offrire doni e conoscere il volere degli dei.
Questi ultimi, tuttavia, alle origini della civiltà etrusca, erano spiriti privi di forma che si manifestavano occasionalmente. Con l’influsso
dei Greci, assumono l’aspetto antropomorfo. Molte divinità discendevano da quelle greche, quelle più importanti erano: Tinia,
(Zeus), dio del cielo, Uni (Era), sua sposa e la loro figlia Menrva
(Atena per i greci e Minerva per i romani) dea della guerra; Turan, dio dell’amore, Nethuns, dio del mare, Aplu (Apollo), dio del Sole,
Maris (Marte), dio della guerra, Turms (Ermes), Fufluns (Il Dionisio
greco e il Bacco romano) e Voltumna, dio etrusco che proteggeva l’alleanza fra le poleis etrusche; un grande eroe era Hercle (Ercole).
Oltre agli dei esistevano anche i demoni, che secondo questo popolo
si incontravano dopo la morte. I principali sono: Charun, (il Caronte dei Greci), un demone che accompagnava le anime nell’aldilà e
Tuchulcha, demone ostile; una dea amichevole era Vanth. Gli
Etruschi svilupparono l’arte divinatoria perché, secondo loro, la vita di ogni essere vivente era già stata scritta dagli dei fin dalla nascita.
L’arte divinatoria permetteva all’uomo etrusco di prevedere,
attraverso lo studio di segni specifici, la volontà degli dei, il futuro e quindi anche il proprio destino. I sacerdoti erano specializzati in tre
diverse discipline: gli auguri predicevano il volere degli dei
osservando il volo degli uccelli, gli aruspici guardando le interiora
degli animali, soprattutto il fegato e i folgoratori osservavano le
caratteristiche dei fulmini. Oltre alla religione etrusca, nell’antichità,
esistevano altre religioni, che tra loro non si discriminavano, ma si accettavano. Anche oggi in Italia esiste una pluralità di religioni,
protetta dall’art. 19 della Costituzione Italiana, che tutela la libertà
di religione e riconosce al cittadino la possibilità di credere e professare il “culto” che vuole! Per cui: – Cittadini italiani abbiate
rispetto degli altri, anche se professano un’altra religione! –
M.Damigelli, M.S.Pagliuca, G.Pellegrini, R.Stronati, T.Zerillo
14 Spettacoli Il Giornale Delle Quinte
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POMERIGGIO MUSICALE AL TEATRO DEGLI
OSCURI
Torrita di Siena – IL 7 Aprile 2014 c’è stato il bellissimo
concerto dei ragazzi delle quinte della Scuola Primaria G.
Parini. Gli alunni durante l’anno hanno avuto il maestro
di musica Mirko Rubegni e i suoi assistenti Giacomo
Vannuccini e Paolo Acquaviva e sono stati guidati da loro
in maniera impeccabile. I Bambini si sono presentati in
jeans e maglietta bianca con il logo dell’Istituto a cui
appartengono e hanno iniziato il loro giro del mondo
musicale. Hanno suonato 15 pezzi caratteristici di molti
paesi, ricomposti a posta per loro dai maestri. Il maestro
Rubegni, infatti, ha ideato metodo d’insegnamento per i
più piccoli e l’ha inserito in un progetto chiamato
“Sarabanda”. L’esperimento è sicuramente riuscito
perché i bambini delle due classi hanno suonato i pezzi
con più sicurezza e abilità dell’anno precedente e sono
stati così bravi che, alla fine, è stato chiesto perfino il bis.
Il repertorio suonato è stato emozionante, soprattutto, il
pezzo della “Pantera Rosa” dove il maestro Mirko ha
accompagnato i ragazzi con la sua tromba e l’ultima
canzone “Seventy School”. C. Del Secco,
N. Viviani, A. Falcone
INTERVISTA ESCLUSIVA A VIOLETTA
Firenze - Dopo il bellissimo spettacolo incontriamo la giovane Martina Stessei, stanca ma felice di essere qui in Italia,
insieme ai suoi giovani compagni d’avventura della famosa serie televisiva “Violetta” della Walt Disney.
D. Quando hai iniziato a cantare?
R. Ho iniziato a cantare a 5 anni e da lì non ho mai smesso.
D. Quando hai scoperto il tuo talento per il canto e il ballo?
R. A tre anni, mi mettevo davanti allo specchio tutta ingioiellata e mi mettevo a cantare e ballare. Poi la mamma mi ha
visto e ha deciso di iscrivermi a una scuola di danza.
D. Qual è il tuo soprannome?
R. Il mio soprannome è TINI e tutti, compresi i miei genitori, mi chiamano così.
D. Come hai fatto a entrare nel cast di “Violetta”?
R. In città avevo sentito dire che la Walt Disney cercava una ragazza tra i 15 e 20 anni e che stava facendo dei casting. Ne
ho parlato con i miei genitori e mi hanno dato il permesso di fare l’audizione. Così il giorno dopo, sono andata a fare il
provino e poi, dopo qualche giorno, mi hanno chiamata dicendomi che ero stata scelta per fare la protagonista della serie”
VIOLETTA”.
D. È iniziato il tuo tour per l‟Italia. Che cosa hai provato la prima volta che sei salita sul palco?
R. Ero molto emozionata, l’Italia è un paese bellissimo e sono contenta di essere qui e conoscere i miei fans.
D. Adesso che è terminato il tuo tour e la seconda edizione televisiva, cosa vorresti dire alle tue fans italiane?
R. Non vi preoccupate ci sarà una terza stagione. Vi aspetto!!! T. Milani, M. Di Buono
RIHANNA IN VACANZA IN ITALIA
Lago di Como – La cantante afro-americana con la sua
famiglia in vacanza in Italia.
Ha quanti anni ha iniziato a cantare?
Ho iniziato a cantare grazie ad una mia amica che mi ha
fatto fare una prova a 6 anni.
Qual è stato il primo spettacolo?
Il mio primo spettacolo è stato quando avevo 11 anni ed
è stato un grande momento, non me lo dimenticherò
mai.
Quanti tatuaggi ha?
Ne ho tantissimi e tutti hanno per me un significato
particolare. L’ho fatto in momenti importanti della mia
vita.
Quale le piace di più?
Il mio tatuaggio preferito è la scritta in indiano che ho in
fondo alla schiena.
Si sente una privilegiata?
No, mi sento una persona come le altre con una
passione per il canto ma devo ammettere che nella mia
vita la fortuna mi ha aiutato.
Di cosa ha paura?
Ho paura di rivivere il trauma che ho vissuto da piccola.
Come andava scuola da piccola?
Io ero abbastanza brava a scuola, avevo tutti i voti
abbastanza alti.
Ha mai avuto una cotta?
Sì, quando ero piccola, ho avuto una cotta per un mio
compagno di classe.
Ha mai cantato in duetto?
Sì, pochi mesi fa ho cantato una canzone con la mia
collega Shakira.
Grazie a lei Rianna. L. Singh
Il Giornale Delle Quinte Sport 15
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VINCE IL MONDIALITO DI MOUNTAIN BIKE Federico, 10 anni, arriva al traguardo dopo una lunga pedalata
Livorno – È riuscito a vincere dopo i vari tentativi negli anni passati e a portare a casa la vittoria. Federico Pallecchi di Torrita di
Siena, ha vinto meritatamente, dopo una gara molto combattuta, il Mondialito della sua
categoria. Prima di partire era molto nervoso non solo perché, l’anno precedente, non era
riuscito a vincere a causa di una caduta, ma anche perché c’erano ciclisti molto bravi
provenienti da tutte le parti d’Italia. La pista era piena di curve, spesso in pendenza e con un
rettilineo di arrivo molto lungo, dove “IL CAMPIONCINO” è arrivato molto stanco ma
felice e incredulo per quello che aveva appena realizzato.
Tutto questo si è tenuto il 7 Settembre 2013 presso una località vicino Livorno.
Poco dopo la vittoria abbiamo intervistato Federico:
A QUANTI ANNI HAI INIZIATO A FARE GARE CON LA MOUNTAIN BIKE ?
Ho iniziato a sei anni, grazie a mio padre Luca Pallecchi, appassionato di questo sport.
CHE COSA FAI COME HOBBY?
I miei hobby sono le costruzioni con i mattoncini LEGO, perché a volte costruisco anche
delle biciclette e la mountain bike.
QUANDO DIVENTERAI ADULTO PRETICHERAI ANCORA QUESTO SPORT?
Certo che lo praticherò!! Questo sport mi è nel sangue e non smetterò mai di praticarlo, non
mi sentirei una persona completa. F. Pallecchi, A. Pecce
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USEIN BOLT SI FA CONOSCERE
Il Campione di atletica leggera dichiara di non voler abbandonare tanto presto la corsa
TORRITA
Quando hai iniziato a correre?
Ho iniziato a correre a quattro anni, infatti io fin da piccolo
ero molto agitato e mi piaceva correre.
Quando hai fatto le tue prime gare?
Le mie prime gare le ho fatte a sei anni, tra paesi vicini; negli
anni successivi ne ho fatte altre, tutte in Jamaica, il paese in
cui sono nato.
Hai sempre seguito la corsa?
Da piccolo seguivo di più il calcio e la pallavolo, ma poi ho
preferito la corsa e quindi ho cominciato a praticarla.
In quali gare sei specializzato?
Sono specializzato nelle gare dei 100 e dei 200 m dell’atletica
leggera, in queste specialità ho vinto molte.
Le tue medaglie sono sempre d‟oro?
No! A volte sono state anche di bronzo e d’argento. In questi
ultimi anni, grazie agli allenamenti ripetuti e al mio
coach,però ho vinto quasi sempre medaglie d’oro.
Come ti sei sentito quando hai battuto il record di velocità
alle Olimpiadi di Londra 2012?
Non ci credevo di aver battuto il record, è stata un’emozione
fortissima!
Quindi ti rivedremo alle prossime Olimpiadi, vero?
Mi rivedrete. Probabilmente non sul podio, ma mi rivedrete.
Gli allenamenti sono duri, ma io mi diverto, quindi correrò e
parteciperò.
Hai cambiato spesso allenatore?
Sì, per sperimentare nuove tecniche e per provare nuovi
metodi. A dir la verità mi sono trovato bene con tutti e tutti
mi hanno aiutato e sostenuto e grazie a loro sono progredito
nella tecnica di corsa e sono migliorato.
Tu hai una famiglia?
Sono fidanzato con una
ragazza Giamaicana, anche
a lei piace correre ma non
partecipa alle Olimpiadi. A
volte facciamo delle
piccole gare sulla spiaggia
quando siamo al mare.
Credi di abbandonare
presto la corsa?
Credo di no. Ancora sono
giovane, infatti sono nato
nel 1986. Spero di
divertirmi ancora e non di
vincere o di qualificarmi,
ma di divertirmi.
Hai progetti per quando smetterai di correre?
Bella domanda! Prima di tutto se avrò abbastanza soldi li
darò in beneficenza e poi starò di più con
la mia famiglia e i miei figli. Comunque ancora non ci penso,
quando accadrà te lo dirò in un’altra intervista!!
M. Damigelli G. Nanni
Sport Il Giornale Delle Quinte _______________________________________________________________________________________
FORMIDABILE PARTITA DI PALLAVOLO Strabiliante pareggio e grande festa al palazzetto
Torrita di Siena - Ieri, 19 maggio 2014, c'è stato un raduno di
superminivolley al palazzetto dello sport a Torrita di Siena a
cui hanno partecipato la Poliziana di Montepulciano e il
Fides Torrita.
Alle ore 16:00 le tribune si sono
riempite di spettatori. Quando
sono entrati i giocatori in campo, il
pubblico ha cominciato ad
applaudire e così l'arbitro ha
iniziato a presentare ad uno ad uno
i ragazzi impegnati nel torneo.
Gli esordienti pallavolisti hanno
iniziato a fare il riscaldamento e
subito sono iniziati gli incontri con
dei “pari o dispari” per la palla.
Una gara è stata particolarmente emozionante perché si sono
scontarti i maschi contro le femmine di Torrita.
Al sorteggio hanno vinto le femmine che hanno scelto palla.
Le partite sono state giocate con
impegno e grinta e i pallavolisti
hanno dato il massimo in tutti i
fondamentali di gioco.
Le squadre della Poliziana e del
Fides Torrita hanno pareggiato con
grande felicità da parte di tutti e gli
organizzatori del torneo hanno
potuto notare un grande entusiasmo.
E' stata una grande festa dello sport
e dell’amicizia, terminata con una
merenda finale a base di Nutella.
D. CONTEMORI, C. DEL SECCO, J. PELLEGRINI, N. RAFFAELE, S. BONICOLINI, J. VATRO'
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I PULCINI DELL’U.S. TORRITA CALCIO AL PROVINO DI SIENA Dai nostri inviati sul campo Tommaso C., Iacopo P., Elia C., Salvatore M. P.
Siena - I RAGAZZI DEI PULCINI 2003 E 2004 DELL’U.S.TORRITA SONO
STATI INVITATI A PARTECIPARE AD UNA PARTITA/PROVINO CONTRO
I PULCINI DEL SIENA. LA SOCIETÀ, INFATTI GIÀ DA DIVERSO TEMPO
AVEVA AVUTO DELLE SEGNALAZIONI DA UN OSSERVATORE DEL
SIENA CHE AVEVA CHIESTO DI POTER VISIONARE MEGLIO ALCUNI
RAGAZZINI ATTRAVERSO UN’AMICHEVOLE. SONO PARTITI UN
MERCOLEDI’ DI MARZO TUTTI CONTENTI INSIEME AI LORO
ALLENATORI. SAPEVANO CHE SAREBBE STATA DURA AFFRONTARE I
RAGAZZI DEL SIENA PERCHE’ QUESTI FANNO PARTE DEL SETTORE
GIOVANILE DI UNA SQUADRA PROFESSIONISTICA E QUINDI TUTTI
BRAVI E PREPARATI. FINALMENTE SI SCENDE IN CAMPO. IL TORRITA
INIZIA CON IL MODULO 3-3-2 SCHIERANDO INIZIALMENTE PARENTE,
BENNATI, MESHI,NIGI, CANAPINI, INGRATI, VANNOZZI, LA CAMPORA
E CASAGNI. IL MATCH SI APRE PERÒ CON IL GOAL DEL SIENA CHE VA
SUBITO IN VANTAGGIO. LA PARTITA CONTINUA E LA SQUADRA DI
CASA VA A SEGNO ALTRE TRE VOLTE ED IL PRIMO TEMPO TERMINA
QUINDI SUL 4 A 0. INIZIA IL SECONDO TEMPO E NEL TORRITA CI
SONO MOLTI CAMBI: ENTRANO COLOMBO, PAOLUCCI, DEL SANTO,
SIMI, ATTEMPATI, FUMI E BERGAMINI OLTRE A MESHI E CANAPINI
GIA’ IN CAMPO DALL’INIZIO. LA PARTITA È PIÙ COMBATTUTA ED
INFATTI IN QUESTA FRAZIONE DI GIOCO IL RISULTATO NON CAMBIA
ED IL TEMPO TERMINA SULLO 0 A 0. NEL TERZO TEMPO CI SONO
MOLTI CAMBI VOLANTI DI GIOCATORE DA TUTTE E DUE LE PARTI,
MA IL TORRITA NON RIESCE ANCORA A SEGNARE MENTRE IL SIENA
REALIZZA ANCORA DUE GOAL ANDANDO A VINCERE LA PARTITA PER
6 A 0. I RAGAZZI DEL TORRITA, NONOSTANTE LA SCONFITTA, SONO
RIMASTI COMUNQUE SODDISFATTI DELLA LORO PRESTAZIONE
PERCHE’ SONO RIUSCITI, ANCHE PERDENDO, A TENERE TESTA AD
AVVERSARI MOLTO PIU’ FORTI DI LORO ED HANNO RICEVUTO I
COMPLIMENTI DEGLI AVVERSARI.
Concorso per passare una giornata con Federica Pellegrini, tre bambine ci sono riuscite
UNA GIORNATA SPECIALE CON UNA CAMPIONESSA Milano - Il 24 Giugno 2013 Federica Pellegrini ha incontrato le tre vincitrici del concorso “Una giornata con Federica”
abbinato ai famosi biscotti Pavesini. Le vincitrici si chiamano Teresa, Nicole e Marta e provengono da Torrita, una piccola
cittadina della Toscana in provincia di Siena. Le ragazze hanno iniziato la giornata conoscendo Federica e nuotando con lei. Le
fortunate hanno dichiarato che Federica è una ragazza molto semplice e simpatica che ama la musica, la lettura, la moda e i
tatuaggi. La campionessa ha raccontato che i suoi allenamenti pur essendo molto faticosi, fanno ottenere buoni risultati e ha
detto anche di aver fatto una durissima gara e di aver perso, ma di essere comunque felice perché l’importante è partecipare e
mettercela tutta. Quando Teresa, Marta e Nicole sono scese in acqua con lei, hanno notato che è brava in tutti gli stili ma
soprattutto nello stile libero. Alla fine della giornata Federica ha regalato alle ragazze dei gadget, e la sua ultima biografia
uscita da pochissimo tempo. Molto felici di questo regalo l’hanno ringraziata e sono tornate a casa felici di questa esperienza.
T. Milani, N. Viviani, M. Di Buono