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Versione 1.2 del 30/11/2012 Istituto Comprensivo Mameli via IV Novembre 86, Marina di Ravenna TEL 0544/530218 - FAX 0544/531474 - [email protected] Indicazioni per la Sicurezza Anno Scolastico 2012/2013

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Versione 1.2 del 30/11/2012

Istituto Comprensivo Mameli via IV Novembre 86, Marina di Ravenna

TEL 0544/530218 - FAX 0544/531474 - [email protected]

Indicazioni per la Sicurezza

Anno Scolastico 2012/2013

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3 Stampato giovedì 10 aprile 2014

Principi Generali

Perdonatemi se inizio con delle chiacchiere, ma prima di tutto vorrei che condividessimo il principio che la normativa sulla sicurezza (in questo momento soprattutto il D.L. 81/2008) è una grande opportunità che ci stimola a costruire un ambiente di lavoro sicuro, e non uno spauracchio di una multa da evitare.

Per questo motivo vorrei che la leggessimo con il sincero interesse di far bene, e non con la preoccupazione principale di “mettere a posto le carte” per evitare conseguenze. In una scuola come la nostra tutti i lavoratori hanno la testa sulle spalle e gli strumenti per imparare e capire i problemi; per questo teniamo gli occhi aperti e guardiamoci in giro tutti i giorni: se una cosa ci preoccupa, probabilmente c’è di che preoccuparsi. Se una cosa non ci preoccupa, vale la pena di ripensarci ancora una volta alla luce delle cose che abbiamo studiato e della nostra intelligenza; ma se poi continua a non preoccuparci, allora vuol dire che probabilmente possiamo stare relativamente sereni.

A questo proposito mi sento di osservare che ho trovato nella nostra scuola una prassi (che non capisco e che mi sembra sbagliatissima ed irrazionale) di vietare come se fossero pericolosissime molte azioni che un adulto normale compie frequentemente nella vita di ogni giorno, e che comportano invece un rischio modesto e controllabile. Il vietarle solleva (o solleverebbe) chi le ha vietate dalla responsabilità di un eventuale incidente (ve lo avevo detto io…), salvo che poi non risolve il problema delle attività che devono comunque essere effettuate nella vita quotidiana della scuola e che, infatti, vengono eseguite a rischio e pericolo del lavoratore “indisciplinato” che ignora il divieto per portare a termine il proprio lavoro.

Non vi chiedo questo. Cercherò di permettervi quasi tutto e, quando sarà necessario, deciderò/decideremo le procedure sicure per lavorare bene ed in sicurezza. Però poi prendiamoci sul serio: quello che è vietato in questo regolamento è vietato veramente.

I problemi, comunque, nascono in ogni momento e se fosse facile riconoscere ed evitare i pericoli, non ci sarebbero incidenti gravi e le notizie del telegiornale non sarebbero piene di morti ed invalidi sul lavoro. A questo fine è necessaria la responsabilizzazione di tutti per far sì che la scuola abbia occhi (e cervello) ovunque. Per questo io chiedo la vostra collaborazione, ma sono naturalmente il primo ad essere responsabile e a dover organizzare le cose in modo che il sistema funzioni.

Nella nostra scuola esistono diverse persone chiave per la Sicurezza che devono essere conosciute da tutti i lavoratori:

Il Datore di Lavoro/Dirigente: Vittore Pecchini che è il responsabile ultimo della sicurezza nella scuola.

Il Proprietario degli edifici: Il Comune di Ravenna che è responsabile della sicurezza strutturale e dei lavori di manutenzione strutturali agli edifici.

Il Responsabile dei Servizi di Prevenzione e Protezione (RSPP): nella nostra scuola è il dirigente scolastico.

I Coordinatori ed Preposti alla sicurezza nei plessi:

PLESSO COORDINATORE PREPOSTO

Ottolenghi Luisa Guerrini Claudia Laghi

Garibaldi Andrea Foschi Maria Guiati

Mameli Fiorella Comparato Caterina Castellano

Moretti Laura Conti Irene Calisesi

Mattei Edoardo Borghesi Anna Rambaldi

Nel caso in cui dovesse verificarsi un problema relativo alla sicurezza ed in modo particolare un’emergenza, in caso di assenza del Dirigente Scolastico o di uno dei due collaboratori del Preside, il Preposto alla Sicurezza sarà il primo responsabile delle misure immediate adottate. In sua assenza i suoi compiti saranno

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svolti dal docente coordinatore del plesso o, in sua assenza, dal docente anagraficamente più anziano, ad esclusione dei supplenti temporanei.

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La Sicurezza è responsabilità di tutti

Costruire una scuola sicura è compito di tutti, quindi anche compito tuo.

Per questo motivo gli incarichi relativi alla sicurezza sono obbligatori e devono essere espletati con una cura particolare. Ma per lo stesso motivo essere “incaricati” o meno conta poco: la responsabilità morale (ed in qualche misura anche giuridica) degli incidenti che possono accadere ricade in diversa misura su tutti. E la sicurezza non si raggiunge davvero senza anche il vostro aiuto.

A livello di Istituto verranno tenute riunioni periodiche per evidenziare pericoli, tasso di rischio e misure da adottare per contrastarlo.

Alle riunioni saranno invitati i Docenti Capigruppo ed i preposti alla Sicurezza, insieme al Presidente del Consiglio di istituto ed al DSGA, ma sono invitati a partecipare anche gli altri rappresentanti dei genitori ed il resto del personale, per avere opinioni, suggerimenti e nuovi punti di vista.

Altre riunioni simili potranno essere condotte a livello di singolo plesso per analizzare più in dettaglio le problematiche specifiche di ciascuna sede.

Le riunioni verranno verbalizzate a cura del DSGA o di suo delegato, ed i verbali conservati in Segreteria.

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Educazione alla sicurezza

La sicurezza non è solo un problema di controlli, ma è soprattutto un problema di educazione e di abitudini quotidiane che riducono i rischi inutili e non controllati. La chiave di volta di una scuola davvero sicura è l’educazione, con cui forniamo le conoscenze ed i valori corretti ai lavoratori, sostenuta da regolamenti che favoriscano atteggiamenti corretti e sicuri da parte di tutti.

Ricordiamo che i lavoratori che “costruiscono” la sicurezza non sono solo gli adulti, nel nostro caso insegnanti ed ATA, ma anche tutti gli alunni che frequentano la nostra scuola.

Una caratteristica specifica del nostro luogo di lavoro è che una parte di nostri “lavoratori”, gli studenti appunto, saranno i lavoratori di tutti gli altri luoghi di lavoro di domani. Questo ci carica di una enorme responsabilità, non solo in relazione alla sicurezza nella nostra scuola, ma anche a quella di ogni altro luogo di lavoro del nostro Paese. Ogni incidente di lavoro che avviene oggi per incuria e per superficialità, quelli di cui ci parlano i telegiornali, avviene anche per colpa della scuola di ieri.

Educazione degli adulti

L’educazione degli adulti è importantissima. Gli adulti a scuola hanno compiti di responsabilità ed hanno in carico i minori e la loro sicurezza, oltre ad avere un ruolo educativo chiave nei confronti dei ragazzi, non solo per quello che dicono ma anche per quello che fanno.

Formazione

La normativa (Art.37 del T.U. 81/2008) prevede che il Dirigente fornisca a ciascun lavoratore “una formazione sufficiente ed adeguata in materia di salute e sicurezza”.

Questa formazione include tra l’altro i corsi ed i richiami di Primo Soccorso ed Antincendio. A parte la obbligatorietà dei corsi per chi riveste incarichi specifici nelle squadre di emergenza od altri incarichi relativi alla sicurezza (un obbligo a carico del Datore di Lavoro), tutti i lavoratori hanno a loro volta l’obbligo di partecipare alla formazione che il Datore di Lavoro/Dirigente valuta necessari. Nella scuola una adeguata preparazione di tutti gli adulti sui temi della sicurezza è resa particolarmente necessaria dal bisogno di trasmettere a nostra volta ai ragazzi conoscenze di base corrette, per cui vi prego di collaborare: un corso gratuito non è un grande impegno, garantisce che abbiamo conoscenze condivise da trasmettere ai ragazzi e può rivelarsi determinante in caso di emergenza.

La partecipazione al corso non è un adempimento formale. Le cose di cui si parla sono importanti ed è importante che le conosciate e le comprendiate a fondo. Se avete necessità di approfondire un tema o bisogno di un chiarimento chiedete al vostro istruttore, lo paghiamo apposta.

È importante che aiutiate l’Ufficio a mantenere aggiornata l’anagrafe delle vostre competenze e dei corsi da voi effettuati, a scuola od altrove, presentando una copia dei vostri certificati.

L’Ufficio Personale verificherà periodicamente di avere i dati aggiornati, ed in particolare verificherà la eventuale formazione avuta in precedenza dai docenti e non docenti che arrivano nell’Istituto, e mi terrà informato degli eventuali bisogni formativi che dovessero manifestarsi.

Briefing

Un’attività di informazione viene effettuata ogni anno ed è obbligatoria per tutti. Questa comprende un incontro generale con il RSPP. È un briefing periodico relativo alla sicurezza nella nostra specifica scuola ed è anche un’occasione per comunicarci osservazioni, dubbi e problemi.

Il Preposto alla Sicurezza di ciascun plesso avrà cura di organizzare che oltre a questo incontro comune a tutti i lavoratori adulti, i colleghi impegnati in ciascun plesso siano istruiti sulle caratteristiche della specifica struttura in cui operano secondo il modello di cui al Briefing del lavoratore (validità annuale). In

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modo particolare verificherà che il personale temporaneo venga opportunamente e tempestivamente informato quando prende servizio in un nuovo plesso.

Educazione dei bambini

La sicurezza dei bambini a casa

L’educazione dei bambini alla sicurezza ha due facce: la sicurezza a scuola e la sicurezza a casa. Mentre da tempo ci occupiamo della sicurezza a scuola, non abbiamo ancora sempre messo a fuoco il problema di una sistematica e completa educazione alla sicurezza che elevi il livello di consapevolezza dei pericoli potenziali negli alunni.

In realtà il “senso del pericolo” non è innato ma si sviluppa con l’esperienza ed il sapere. Mi sembra importante che i nostri ragazzi arrivino al termine della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola media con un’adeguata comprensione del mondo reale e concreto in cui viviamo, dei pericoli e dei rischi che corriamo ogni giorno, dei codici di comunicazione che ci allertano dei pericoli, e delle cose da fare per restare sicuri.

Ogni insegnante, ed in particolare ogni insegnante di Educazione Tecnica della scuola media, è pregato di includere nel proprio piano di lavoro annuale attività finalizzate a guidare gli alunni a sviluppare un approccio realistico alla sicurezza ed alla percezione dei pericoli. In questo la scuola può contribuire a far crescere la consapevolezza di tutta la comunità che è, ci insegnano le statistiche degli incidenti, ancora insufficiente.

La sicurezza dei bambini a scuola

Come ho già avuto occasione di ricordare, gli studenti che frequentano la scuola sono lavoratori a tutti gli effetti ed hanno la necessità ed il diritto alla formazione come tutti gli altri lavoratori.

La formazione alla sicurezza degli alunni sarà fatta principalmente dagli insegnanti. Ogni preposto alla sicurezza verificherà con i coordinatori di classe che attività di formazione adeguate siano effettuate dai colleghi.

In una prospettiva di sicurezza è anche possibile dare un senso maggiore ad alcune raccomandazioni che si sono sempre fatte ai ragazzi, e che sono importanti non solo per la “buona educazione”, come la richiesta di non correre nei corridoi e di non spingersi a vicenda… ovviamente.

In realtà la cosa più importante e più difficile da ottenere è l’educazione al valore della sicurezza che non sembra essere un valore spontaneo nei ragazzi. La mancanza di autonoma attenzione alla sicurezza dei ragazzi può forse essere tenuta sotto controllo quando siamo tutti insieme a scuola, ma li lascia poi di fronte a rischi elevatissimi quando sono fuori da scuola e mentre crescono. E naturalmente non è quello che vogliamo.

Dobbiamo anche creare nei bambini coscienza dei pericoli del loro specifico ambiente scolastico e stimolare abitudini e comportamenti che riducano i rischi che vi sono legati. Ad esempio, se nella scuola abbiamo un cortile con sassi, possiamo insistere sulla necessità che non corrano per evitare la possibilità di cadute che potrebbero avere conseguenze più gravi dell’ordinario.

Dall’inizio dell’anno gli insegnanti di ciascuna classe aiuteranno i ragazzi a percorrere un cammino di crescita su questo tema tenendo presente che “rischio” e “pericolo” non sono concetti teorici che vanno “studiati” ma realtà quotidiane che bisogna percepire e con cui bisogna fare quotidianamente i conti. Mi pare che sia soprattutto importante che non si perda l’opportunità di ogni incidente che avviene nella scuola per parlarne, capirne meglio le ragioni, cambiare le nostre abitudini ed abbassare così “praticamente” la probabilità che si ripeta.

La formazione dei ragazzi sulla sicurezza deve almeno verificare tutti i punti indicati nell’apposito Briefing dello Studente ed essere indicata tra le attività svolte nel registro di classe.

Preparazione all’emergenza

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Ogni insegnante coordinatore di classe si preoccuperà di effettuare all’inizio dell’anno scolastico un appropriato percorso di istruzione (briefing) a tutti gli studenti della sua classe, indicando tra l’altro le procedure da seguire in caso di emergenza e si assicurerà di essere stato compreso da tutti i ragazzi. Della effettuazione del briefing verrà presa nota sul registro di classe. Questo briefing dovrà naturalmente essere ripetuto nel caso in cui vengano fatti dei cambiamenti rilevanti alla valutazione dei rischi ed al piano di emergenza.

Il briefing dovrà naturalmente tenere presente dell’età degli alunni, delle loro capacità di apprendimento e del livello di autonomia che ci aspettiamo che possano raggiungere. Dovrà essere ripetuto tante volte quanto è necessario finché non saremo convinti che tutti i bambini, nell’ambito delle loro capacità, non abbiano acquisito la capacità di reagire in modo corretto in caso di emergenza.

A seguito di ciascuna delle due o più prove di emergenza effettuate nell’anno scolastico, il docente presente in classe al momento dell’esercitazione effettuerà un debriefing (momento di valutazione) evidenziando cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato nell’esercitazione, e prendendo nota delle sue osservazioni sul registro di classe.

Le procedure da seguire in caso di emergenza sono indicate sul Piano di Emergenza che può avere differenze tra i diversi plessi. Per questo motivo invito tutto il personale a prendere visione di quello specifico di ciascuno dei plessi in cui opera.

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Ambiente Sicuro

Sicurezza strutturale per ridurre i rischi

A noi naturalmente interessa che l’ambiente scolastico sia intrinsecamente sicuro, con pochi pericoli, rischi ridotti ed adeguati strumenti per gestire nel modo migliore le eventuali emergenze.

Per far sì che questo succeda dobbiamo essere tutti all’erta e segnalare ogni pericolo o disfunzione in modo che le cose si possano sistemare.

Quando il preposto alla sicurezza o un qualunque lavoratore percepisce una situazione di pericolo e di rischio è suo dovere prenderne nota sull’apposito “Registro dei Problemi e delle Soluzioni” e segnalarlo al Preposto e all’Ufficio. Molti degli interventi per mantenere il nostro ambiente scolastico in sicurezza sono di competenza del Comune di Ravenna, e l’ufficio, di norma, segnala immediatamente ogni disfunzione tramite la pagina web del Comune a questo destinata.

Ciò però non ci assolve dall’obbligo di vigilare affinché non avvengano incidenti. Nel momento in cui ci accorgiamo di un problema abbiamo il dovere di “gestirlo”. Ogni attrezzatura o struttura pericolosa deve essere quanto meno segnalata in modo adeguato così che il pericolo sia evidente a tutti. Se necessario e possibile, si può poi pensare a ridurre il rischio con misure provvisorie (coprendo ad esempio uno spigolo vivo con gommapiuma) o a limitare l’accesso ad aree pericolose dell’edificio.

In alcuni casi il problema può essere efficacemente e permanentemente risolto con un po’ di cura ed un intervento fatto direttamente dal personale scuola. Se vi trovate di fronte a situazioni di questo tipo, risolvete il problema d’accordo con il vostro Referente alla Sicurezza.

Quando un problema è risolto, il Dirigente Scolastico, il Preposto alla Sicurezza e o il Coordinatore di Plesso, annoterà la risoluzione nell’apposita colonna del registro indicando la data ed apponendovi la propria firma.

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Atteggiamenti Sicuri

Non possiamo naturalmente pensare che le strutture siano l’unico elemento che crea sicurezza. Altrettanto importante, se non di più, è il comportamento delle persone che vivono nella scuola, cioè noi.

Abituiamoci a vedere il pericolo dove c’è un pericolo e a valutarne il rischio, a stimare cioè la probabilità che un evento accidentale si verifichi e le potenziali conseguenze.

La matrice di valutazione dei rischi è un modello che vi chiedo di utilizzare per valutare i rischi di situazioni non precedentemente regolamentate. Le vostre riflessioni, portate in discussione nel Comitato Sicurezza, contribuiranno ad arricchire l’esperienza della nostra comunità educativa e ad adottare pratiche sempre migliori nel futuro.

“— «Ordine» — mi rispondono le stelle.”

L’Entropia è una legge di natura molto fastidiosa. Naturalmente è una legge complessa, ma ridotta ai minimi termini (mi perdonino gli insegnanti di scienze) ci insegna che le cose, lasciate a se stesse, si mettono in disordine. E noi sappiamo che il disordine e la confusione producono effetti non prevedibili, che quando siamo sfortunati si chiamano incidenti.

Le scuole sono ambienti in cui l’entropia sembra produrre effetti con rapidità maggiore che nelle nostre case, sarà perché siamo in tanti con tante teste e tante opinioni, sarà perché per qualche motivo è difficile far seguire le regole da tutti.

Ed allora è importante che io sia chiaro e definisca in maniera non equivoca alcune regole chiare a cui vi chiedo di conformarvi:

La scuola non è un magazzino. Tutto quello che non è utilizzato al momento e comunque necessario in classe o in un laboratorio, DEVE essere conservato in uno spazio adibito a questo scopo (magazzino). Cioè non in aula e non nei corridoi.

Questo è particolarmente vero per la carta che è presente a scuola in grande quantità e che ha due caratteristiche che la rendono pericolosa:

o è facilmente incendiabile ed aumenta il rischio di incendio

o è pesantissima ed aumenta il rischio statico degli edifici.

I lavori dei ragazzi, i cartelloni, le decorazioni predisposte nel corso dell’anno scolastico debbono essere rimosse tutte alla fine di ogni anno scolastico. Solo quelle effettivamente necessarie ed ancora aggiornate debbono essere riutilizzate l’anno successivo.

Ogni cosa deve avere un posto, ed ogni cosa deve essere al suo posto. Se non siete sicuri di quale sia, chiedete al Coordinatore del plesso o al Preposto alla Sicurezza che vi aiuteranno a risolvere il problema. Insomma, non lasciate lo cose in giro.

I Preposti ed i Coordinatori possono se necessario propormi modifiche di destinazione degli spazi in modo che gli spazi “magazzino” siano sufficienti, ben strutturati, puliti ed ordinati. Le modifiche d’uso degli spazi devono essere concordate con il Comune e non è sufficiente che vengano decise dalla Scuola.

Le cose che non hanno più una funzione, quelle che non vengono utilizzate per anni, quelle pericolose, quelle senza un padrone, non possono restare nella scuola. Se in dubbio rivolgetevi a me o al DSGA per definire se è necessario fare una pratica di discarico prima di portare gli oggetti inutilizzati al centro riciclo o al cassonetto.

Pensiamo a noi stessi (Ordine ed Ergonomia)

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11 Stampato giovedì 10 aprile 2014

Abbiamo la fortuna di lavorare in un ambiente che in condizioni normali è abbastanza confortevole: i locali in cui operiamo sono normalmente ampi, quotidianamente puliti, ben riscaldati e ben illuminati.

Le condizioni generali dei locali però possono essere sostanzialmente peggiorate a causa della nostra incuria che rende le nostre postazioni di lavoro meno confortevoli o addirittura dannose.

Ricordo che il disordine nel materiale, sulle cattedre e sulle scrivanie rende il lavoro più difficile e faticoso (oltre ad essere un esempio diseducativo per i ragazzi), spesso costringendoci ad operare in spazi ristretti e ad assumere posture scorrette. Va evidentemente evitato.

Ciascuno di noi è responsabile dell’ordine nella sua propria postazione di lavoro. Nello stesso modo ciascuno di noi è responsabile di un corretto posizionamento del proprio sedile e, quando necessario, dello schermo del proprio computer. I manuali dei computer e delle diverse attrezzature includono ormai sempre raccomandazioni di sicurezza che è necessario seguire, ma in ogni caso è necessario attenersi almeno ai seguenti principi:

a) Regolazione dello schermo confortevole ed adeguatamente luminosa

b) Collocamento dello schermo in posizione il più possibile priva di riflessi

c) Collocamento del sedile in posizione confortevole, che consenta di utilizzare comodamente il ripiano di lavoro e di scrivere e guardare lo schermo senza contorcimenti e senza sforzo muscolare.

Lo Stress

È uno dei temi relativi alla sicurezza su cui si sta sviluppando una nuova e maggiore sensibilità, ed è uno dei temi più difficili da definire e su cui è più difficile valutare il pericolo ed il rischio.

Da una prima valutazione effettuata nel nostro istituto, non esistono carichi di lavoro, orari o altre condizioni strutturali che provochino nei lavoratori uno speciale stato di stress, non oltre i limiti della fatica e dello stress prevedibile nel nostro lavoro (che sono per altro rilevanti).

Anche qui, come in relazione ad altri tipi di pericolo, è possibile (e quindi doveroso) ridurre il rischio. Se vi sono suggerimenti per migliorare l’organizzazione del lavoro siete invitati a farlo presente al responsabile del vostro settore di servizio o direttamente al Dirigente Scolastico.

In questo caso, come in molti altri, ciascuno di noi deve dare il suo contributo per aiutare se stesso e gli altri a creare un ambiente confortevole di lavoro. Vi prego di far vostre le seguenti considerazioni ed a comportarvi di conseguenza;

a) A lavorare stiamo tutti bene se nessuno ci fa star male. Meritiamoci le gentilezze ed il rispetto altrui con la nostra gentilezza ed il nostro rispetto.

b) Se abbiamo un problema non lasciamolo covare dentro di noi fino a quando ci vengono i nervi. Se siamo a disagio prendiamoci il tempo per pensarci bene, parliamone e risolviamo il problema.

c) Non c’è nulla che fa ribollire il cuore come qualcuno che ci tratta male (soprattutto in pubblico) ed alza la voce. Siamo grandi e dobbiamo saper mettere la gente a proprio agio. Evitiamo atteggiamenti aggressivi e frasi o gesti che possano sminuire il collega che abbiamo davanti.

d) Se qualcuno ci fa venire i nervi e voglia di litigare, la responsabilità di analizzare la situazione e di migliorarla è anche nostra: facciamolo. Non diamo mai tutta la colpa agli altri. Fa male a loro, probabilmente di riflesso anche a noi, e poi non è credibile, così che poi si fa fatica a darci ragione anche se l’abbiamo (statisticamente il 50% delle volte).

e) ATTENZIONE, ATTENZIONE! Anche i nostri alunni sono “lavoratori” e quindi sono “nostri colleghi”. Anche i nostri alunni (ovviamente) hanno diritto a stare bene a scuola, a non sentirsi minacciati e a non farsi urlare nelle orecchie. Siamo lì per dar loro una mano e per aiutarli, anche quando, con il dovuto garbo, mettiamo il cappello del giudice o del poliziotto.

La nostra scuola è un ambiente che crede fermamente nel principio della NON DISCRIMINAZIONE. Non abbiamo pre/giudizi per ragioni politiche, culturali, etniche, sessuali, per gusti o per età. Chi arriva per

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compiere il proprio lavoro con impegno ha il diritto di trovarsi a proprio agio e ad essere accolto a braccia aperte.

Ed anche i post/giudizi non sono mai definitivi e restano aperti ad una continua revisione (in positivo, si spera).

Il piacere di lavorare insieme

Un caso particolare che può capitare è il disagio che può essere manifestato da alcuni lavoratori a cui è richiesto di lavorare a fianco di altri. Questo succede spesso tra alunni (a cui può dar fastidio il bullismo o comunque il comportamento di altri) ma anche tra gli adulti e mi è capitato più di una volta di avere lavoratori che mi hanno chiesto di non essere affiancati ad alcuni colleghi nel proprio lavoro.

È un caso non semplicissimo da gestire, sia se riguarda i ragazzi che gli adulti. In qualche modo bisogna verificare le regioni e distinguere tra idiosincrasie ingiustificate (che restano pur sempre un problema da gestire) e reazioni di rifiuto che hanno ragioni oggettive e condivisibili.

Nel secondo caso è indispensabile fare il possibile per rimuovere le ragioni del rifiuto, coinvolgendo attivamente la persona rifiutata facendogli prendere atto delle ragioni e possibilmente rimuovendole.

È chiaro che eventuali rifiuti a collaborare alla risoluzione degli eventuali problemi emersi ci pongono un problema pedagogico (nel caso dei ragazzi) e/o disciplinare (nel caso degli adulti) che dovranno essere affrontati con procedure adeguate secondo le nostre rispettive competenze e responsabilità.

Umano Troppo Umano

L’aria fresca ed ossigenata è necessaria per sentirci a nostro agio e per ridurre il rischio di passaggio reciproco di disturbi e malattie. E l’olfatto è un senso chiave nella valutazione della pulizia e dell’igiene di un ambiente.

A differenza di altri fattori come il rumore, che sono facilmente misurabili in modo scientifico ed oggettivo, la qualità dell’aria è un parametro di difficile valutazione in cui un elemento chiave sono le percezioni dei soggetti che si trovano in un ambiente. Per questo motivo (e per sfuggire alla soggettività delle valutazioni individuali), quando opportuno verrà identificato un gruppo di osservatori (“nasi”, nel gergo dell’industria profumiera) che effettuerà una valutazione della qualità dell’aria in un plesso utilizzando una griglia di osservazione standardizzata secondo il modello allegato alle presenti indicazioni.

Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza sarà comunque invitato a far parte del gruppo degli osservatori.

Lavori da fare

Lo devo fare o non lo devo fare? Dio mio, se serve lo devi fare sì, ma lo devi fare con buon senso e responsabilità. E soprattutto lo devi fare se te la senti, se sei abbastanza in forma e se sai come farlo.

Se hai dei dubbi sulla tua capacità di farcela in sicurezza, NON FARLO. Discutine con il tuo Coordinatore di plesso, con il Dirigente Scolastico/RSPP o con il DSGA e troveremo una soluzione.

Il lavoro della scuola è caratterizzato da profili professionali ampi che includono numerosissime funzioni ma non raggiungono quasi mai lo svolgimento di attività che richiedono patenti, certificati o formazione specialistica, come ad esempio gli interventi su impianti elettrici o su reti del gas, o il lavoro in quota.

È importante che nessuno nella scuola compia di propria iniziativa e senza autorizzazione operazioni o manovre non di propria competenza che possono compromettere la sicurezza propria o altrui. Se un lavoro ci sembra necessario, parliamone con il Dirigente Scolastico/RSPP o Preposto per individuare la persona competente e le procedure per fare il lavoro in sicurezza.

Sollevamento Pesi

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13 Stampato giovedì 10 aprile 2014

I campioni olimpici sollevano dei pesi enormi (il record mondiale è di 472,5 Kg), però guardate che lo fanno dopo apposita preparazione e seguendo delle regole. Ma noi non siamo alle olimpiadi e non dobbiamo vincere, dobbiamo solo fare il nostro lavoro nel miglior modo possibile e senza incidenti.

Si considera normalmente che il sollevamento di un peso fino a 20 kg sia alla portata di un adulto sano. Non sollevate oggetti o persone che superano questo peso da soli: fatevi aiutare da un collega.

In ogni caso quando sollevate un peso sollevatelo utilizzando i muscoli forti del vostro corpo (le gambe) e non la schiena. Tenete il peso in modo razionale con entrambe le mani e con il peso vicino al baricentro del corpo.

Quando sollevate un peso che supera i 20 kg (ripeto, con l’aiuto di un collega) indossate scarpe di sicurezza e guanti di protezione. Quando è possibile usate gli appositi carrelli che vi risparmiano un sacco di fatica.

Se non è necessario sollevare il peso ma solo muoverlo da un posto all’altro, a volte è sufficiente fare un po’ di “spostamento pesi” che non richiede lo stesso sforzo: carrelli, rotelline o semplicemente stracci sotto ad un oggetto, possono renderlo facile da spostare senza grosso sforzo e (speriamo, ma la vostra schiena è comunque più importante) senza rigare il pavimento.

Uso delle attrezzature

Le attrezzature sono una cosa meravigliosa e ci aiutano a fare i nostri lavori bene, in modo sicuro e con poco sforzo. Ma come tutte le cose un po’ complesse richiedono cautela e buon senso.

Per tutte le cose che possono non essere del tutto ovvie, è necessario che le attrezzature siano conservate insieme al libretto di istruzioni per l’uso e per la manutenzione, e che le indicazioni del libretto siano lette, comprese e seguite.

Per tutte le attrezzature che sono vendute senza istruzioni ma che possono essere pericolose (ad esempio un martello o un cutter), è inutile che vi dica che la mancanza di istruzioni non significa che non bisogna esercitare cautela, ma che si ritiene che le cautele da esercitare siano di conoscenza comune tra gli esemplari adulti di Homo Sapiens. Per cui usate il vostro senso comune. A titolo di esempio: non usate un martello con la testa non fissata bene al manico, o con qualcuno che vi tiene su il chiodo.

Ogni attrezzo deve essere utilizzato solo per la funzione per cui è stato progettato (un cacciavite serve a svitare ed avvitare, non deve essere utilizzato come una leva).

Ma mi viene anche da dire che quando c’è un attrezzo che ci aiuta a fare un lavoro meglio e con maggiore sicurezza dobbiamo utilizzarlo.

Gli attrezzi debbono essere conservati fuori dalla portata dei ragazzi che non devono utilizzarli se non sotto responsabile supervisione di un adulto e per attività programmate ed autorizzate.

Anche in assenza di un rischio specifico, l’utilizzazione di apparecchi od attrezzature che possono ferire deve essere fatta utilizzando misure di protezione elementari tra cui: scarpe chiuse, maniche e pantaloni lunghi, guanti e, ove esista un rischio anche minimo, di occhiali di protezione. Le misure di protezione personale sono forniti periodicamente e in ogni momento, a richiesta del personale che si trovi ad averne bisogno, dal DSGA.

Chiunque verifichi che un attrezzo o apparecchio di qualunque genere non funzioni o sia insicuro, deve marcarlo con l’apposito cartellino ed indicare l’osservazione da lui compiuta sull’apposito registro Dei Problemi e delle soluzioni (entrambi a disposizione sul tavolo dei Collaboratori Scolastici). Da quel momento l’apparecchio non deve essere utilizzato. Il cartellino può essere rimosso solo dopo verifica del Dirigente Scolastico, o dal RSPP, o dal Preposto alla Sicurezza del plesso che firmeranno e dateranno l’avvenuto ripristino dell’apparecchio nell’apposita casella del registro.

La famosa scala

Lavorare in quota implica dei rischi che richiedono una particolare attenzione. Per “lavoro in quota” l’art. 107 del T.U. 81/2008 intende una “attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di una caduta da

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una quota posta ad un’altezza superiore a 2 metri rispetto ad un piano stabile”. A scuola i lavori in quota non sono più effettuati dal personale statale, ma vengono effettuati da personale esterno (ad esempio la pulizia dei vetri esterni e la manutenzione dei tetti e delle grondaie). Anche se sono effettuati da persone che non lavorano sempre a scuola con noi, dobbiamo vigilare affinché anche questi lavoratori operino con buon senso e sicurezza. Se non lo fanno, i Preposti alla sicurezza, i Coordinatori dei plessi o il RLS, li interromperanno. Chiunque altro abbia dubbi sulla sicurezza delle procedure adottate da un contrattista, avrà cura di avvisare immediatamente la Direzione della scuola.

Noi non lavoriamo “in quota” però dobbiamo fare a volte dei lavori che ci richiedono di alzarci un po’ da terra, come lavori di piccola manutenzione o pulizia (collaboratori) o allestimento degli spazi per le attività didattiche (insegnanti ed altro personale). Nel farlo è importante che siate prudenti, e che vi comportiate in base alla formazione che avete ricevuto. Tenete comunque presenti le seguenti raccomandazioni:

a) Non sollevatevi da terra se non utilizzando un apposito scaletto a norma (con il bollino) ed in buone condizioni

b) Verificate le istruzioni normalmente presenti sullo scaletto

c) Verificate la presenza dei piedini antisdrucciolo e delle catenelle di sicurezza

d) Verificate che la scala sia completamente aperta, con il ripiano portaoggetti in posizione orizzontale e collocata su una base stabile e sicura

e) Effettuate il lavoro sotto la supervisione di un collega che può prestare soccorso se necessario

f) Non salite sul ripiano portaoggetti della scala o su un gradino troppo alto da cui non avete più un appiglio sulla scala stessa

g) Non sporgetevi od allungatevi al di fuori della base di appoggio della scala

h) Non lavorate in prossimità di finestre aperte o dei vani delle scale

i) Non fate sulla scala lavori impegnativi che possano crearvi situazioni di impiccio e rischio di caduta

j) Non salite sulla scala con calzature che possano farvi inciampare o creare rischio di caduta (sono vietate ciabatte di qualsiasi tipo e tacchi)

k) Non salite sulla scala se siete soggetti a capogiri, crisi o svenimenti, o se non vi sentite bene.

Le apparecchiature elettriche

L’uso di apparecchiature elettriche è parte della nostra vita quotidiana. La familiarità degli oggetti può portarci a sottovalutare i pericoli insiti in un oggetto e a commettere errori. Fortunatamente gli impianti elettrici degli edifici moderni sono provvisti di dispositivi di sicurezza che, se funzionano come ci aspettiamo, riducono i danni in caso di incidente. Ciononostante, qualunque apparecchiatura elettrica (e particolarmente se si tratta di un apparecchio a corrente alternata e 220 volt, cioè con la spina, e non a pile) è potenzialmente fonte di un pericolo mortale e va trattato con cautela e rispetto.

Per ridurre i rischi bisogna essere prudenti, agire in base alla formazione che avete ricevuto e tenere presenti le seguenti raccomandazioni:

a) Leggete le istruzioni anche se credete di avere familiarità con l’apparecchio

b) Verificate che l’apparecchio sia a norma ed in buone condizioni, con particolare attenzione al cavo elettrico ed alla spina

c) Verificate che la presa che utilizzate sia in buone condizioni

d) Verificate che eventuali prolunghe o prese multiple che intendete utilizzare siano a norma, in buone condizioni ed adeguate per l’assorbimento elettrico di tutti gli apparecchi collegati (se non sapete cosa sto dicendo chiedete… please)

e) Togliete sempre la tensione prima di effettuare interventi di piccola manutenzione

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15 Stampato giovedì 10 aprile 2014

f) Non aprire macchine sotto tensione

g) Non utilizzare apparecchi elettrici con mani bagnate o in ambienti bagnati e con acqua sul pavimento.

I prodotti chimici

I prodotti chimici riempiono la quotidianità della nostra vita e la rendono migliore. Sono indispensabili per molte attività, ma implicano alcuni rischi, a volte molto gravi.

Fortunatamente nelle nostre scuole i prodotti chimici si limitano a poca cosa, ma anche nel nostro caso è necessario seguire alcune importanti regole di prudenza.

a) Bisogna sapere cosa si ha per le mani. Leggete l’etichetta ed il Foglio di Informazione fornito dal produttore, conoscete i pericoli del prodotto che utilizzate e le operazioni da seguire in caso di emergenza e di primo soccorso. I fogli di informazioni sono conservati in un apposito raccoglitore a cura del DSGA o di suo incaricato, e duplicati per averne copia a disposizione in ogni plesso.

b) Conservate qualunque prodotto sotto chiave, in particolare se in confezione aperta, e solo nei locali appositamente determinati.

c) Per i prodotti chimici non utilizzate mai contenitori diversi da quelli originali, ed in particolare non utilizzare contenitori normalmente utilizzati per prodotti alimentari.

d) Utilizzate sempre i necessari dispositivi di protezione individuale e collettiva quando utilizzate prodotti pericolosi.

e) Non utilizzate prodotti non autorizzati dal responsabile del servizio (Dirigente Scolastico o, in sua rappresentanza, dal DSGA).

Muoversi per servizio

Molte delle persone che operano nel nostro Istituto si muovono da un luogo all’altro per ragioni di servizio.

È superfluo che ricordi che l’utilizzazione di mezzi di trasporto è una delle attività più pericolose che facciamo quotidianamente.

Quando siete per strada per ragioni di servizio è assolutamente necessario che abbiate un atteggiamento tale da ridurre i rischi al minimo:

a) Qualunque sia il mezzo scelto ed utilizzato (se ne usate uno), è assolutamente necessario rispettare accuratamente le regole del codice della strada e condurre il proprio mezzo con prudenza.

b) Il mezzo che utilizzate deve essere “a norma” come qualunque strumento che utilizziamo nel posto di lavoro. Questo vale per le macchine (ovvio) ma anche per le biciclette che devono avere freni che funzionano e luci se le utilizzate in orario serale.

c) Programmate i vostri spostamenti in modo da poterli portare a termine con il tempo necessario, evitando la fretta (che si sa è una cattiva consigliera) e la sensazione di dover correre.

d) Non caricate mai alunni in mezzi di trasporto condotti da voi.

Quando è possibile utilizzate i mezzi pubblici. Quando non è possibile dovete chiedere una autorizzazione che può essere concessa per una volta o, se necessario, per un periodo di tempo più o meno lungo. L’autorizzazione non ha la funzione principale di farvi corrispondere un contributo economico per le spese in cui potete incorrere (contributo non previsto per la maggior parte dei casi), ma a valutare insieme al responsabile del servizio le alternative di trasporto, a verificare la possibilità di utilizzazione del mezzo proprio ed a confermare il vostro status di “operatori in servizio” quando siete alla guida del vostro mezzo.

Questo vale per tutti i mezzi propri, e non necessariamente solo per i mezzi a motore.

Usi ed abusi

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16 Stampato giovedì 10 aprile 2014

Cari colleghi, non è un segreto che se vedo qualcuno fumare gli dico qualche cosa. Allora, mi dispiace per voi amici fumatori, ma fino ad ora abbiamo solo scherzato.

Perdonatemi ma è il momento di dirlo con chiarezza a tutti: la scuola è contro il fumo! Lo deve ai ragazzi ed a tutti voi che a scuola passate molte ore.

Da oggi il divieto di fumo, da tempo chiaramente in vigore in tutti i locali chiusi della scuola, è esteso a tutte le pertinenze esterne come i cortili ed i vialetti, ed è estesa anche a tutte le occasioni esterne in cui “siete” la scuola ed in cui il vostro comportamento deve essere coerente con le ragioni educative dell’Istituto, quando siete in gita e quando accompagnate da qualche parte un gruppo di alunni.

Poi io vi raccomando anche di smettere di fumare (che fa più male che stare al videoterminale per 20 ore alla settimana, o di parlare tanto perché siete insegnanti), ma, insomma, è solo una raccomandazione di un amico noioso.

Lo stesso divieto vale anche per gli ospiti della scuola e per i genitori, per cui i preposti affiggeranno cartelli plastificati anche sul cancello e sulle porte e faranno rispettare il divieto.

Lo so che esistono le multe, ma non intendo quello. Se necessario – Dio mio – multiamo pure. Ma una raccomandazione gentile è di solito sufficiente a risolvere il problema.

È ovvio, e non varrebbe nemmeno la pena di ricordarlo qui, che qualunque altro uso di sostanze illecite, o uso fuori luogo di sostanze lecite ma intossicanti è proibito a scuola e comporta sempre un aumento dei rischi al di là di qualunque previsione e valutazione.

È un po’meno ovvio, ma altrettanto importante, ricordare che alcune medicine che vengono assunte per fini terapeutici possono avere conseguenze gravi sulla capacità di un adulto di svolgere compiti di vigilanza o lavori rischiosi.

Se per qualunque ragione assumete farmaci che possano alterare il vostro stato psicofisico ed il vostro livello di attenzione, dovete segnalarmelo. La comunicazione sarà naturalmente trattata con la dovuta riservatezza, ma devo essere in grado di valutare gli incarichi che possono esservi affidati in sicurezza.

Assunzione di cibi e bevande

A scuola si mangia e si beve. E guarda un po’ ci sono dei pericoli anche in questo.

Quando il cibo non è fornito direttamente dai genitori di ciascun alunno (come la merenda) o da professionisti (come la mensa) la scuola è responsabile della qualità e della appropriatezza del cibo che viene consumato. È una responsabilità difficile da gestire.

Un problema che diventa sempre più serio è quello delle allergie e delle intolleranze alimentari che sembrano essere in crescita tra la popolazione giovanile. A questo proposito è importante che ciascun docente coordinatore di classe richieda alle famiglie ed annoti sul registro di classe (a fianco del nome degli alunni) tutte le allergie ed intolleranze conosciute, così che lui ed i colleghi possano efficacemente vigilare che non vengano fatti errori che possono avere conseguenze gravi.

Bisogna poi ricordare che qualunque alimento che giunga a scuola in confezione non integra non garantisce di essere correttamente ed igienicamente conservato, e questo include sfortunatamente tutte le cose cotte a casa che restano necessariamente troppo a lungo fuori dal frigorifero. Nel caso in cui vi sia un qualunque possibile dubbio sulla sua sicurezza, vi raccomando di non lasciarlo consumare ai ragazzi perché sarebbe poi difficilissimo determinare le cause di un qualunque malessere che dovesse essere denunciato dalle famiglie.

Nonostante la prassi restrittiva già adottata nella nostra scuola, non sembrano invece esservi problemi insormontabili per il consumo a scuola di semplici preparati elaborati sul momento dai ragazzi nei laboratori di cucina. Nelle Linee di Indirizzo per una gestione Funzionale delle Refezioni Scolastiche emesse in data 5 agosto 2010 a firma del responsabile U.O. SIAN e del Direttore U.O. Pediatri di Comunità, il Distretto Sanitario di Ravenna-Lugo-Faenza, si limita a raccomandare ricette semplici, prive di farciture e ripieni, e da valutare accuratamente di caso in caso per accertare l’idoneità e l’innocuità del materiale prescelto.

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17 Stampato giovedì 10 aprile 2014

In ogni caso è necessario indicare con chiarezza alle famiglie, nel modulo di adesione all’iniziativa, i menù che si intendono preparare, richiedendo una conferma aggiornata delle eventuale allergie ed intolleranze.

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18 Stampato giovedì 10 aprile 2014

Casi particolari di cui tenere conto

Lavoratrici in stato di gravidanza

Cara collega, la legge 151/2001 (T.U. Disposizioni Legislative a Sostegno della Maternità e Paternità) ti ricorda che, nel caso in cui tu sia in gravidanza, hai l’obbligo di comunicarmelo IMMEDIATAMENTE. Questo, naturalmente, a prescindere dalla presentazione successiva di eventuali certificati che attestino particolari stati di rischio della gravidanza.

Nel caso in cui tu ti senta di rimanere in servizio (ed il tuo medico sia d’accordo con te), a prescindere dal ruolo che svolgi nella scuola, dovrai prestare la massima attenzione a non trovarti in situazioni di pericolo per te e/o per il bambino.

Pur nel rispetto della tua privacy e del tuo desiderio di tenere riservate le informazioni della tua vita privata, ti invito a non tenere nascosta la notizia alle persone che lavorano con te: innanzi tutto è una cosa bellissima, e poi possiamo aiutarti solo se lo sappiamo.

In particolare invito te, i preposti ed il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza ad aiutarmi presentando eventuali proposte di modifica dei tuoi incarichi e/o condizioni di lavoro, per renderti possibile continuare a lavorare in sicurezza.

In ogni caso:

- Non sollevare pesi (neanche bambini) e non utilizzare scalette o salire in posti da cui potresti cadere

- Non esagerare e non fare lavori particolarmente onerosi.

Alunni con disabilità o con particolari caratteristiche

Gli alunni, in particolare (ma non solo) quelli con disabilità, possono avere caratteristiche personali che creano situazioni speciali di rischio o potenziali pericoli per sé e per gli altri.

Il Coordinatore di ciascuna classe chiederà ai colleghi, nella prima riunione utile, di analizzare il problema Nel caso in cui gli insegnanti rilevino che il problema esiste – ad esempio nel caso di alunni che non controllano la propria emotività o che hanno dimostrato di avere a volte atteggiamenti aggressivi o incontrollati - devono concordare in consiglio di classe (o in riunioni di programmazione) apposite misure di riduzione del rischio.

Nel caso di alunni con disabilità certificate, le misure di sicurezza adottate saranno annotate ed entreranno a far parte integrante del PEI.

Alunni con ridotte capacità comunicative

Alunni con ridotte capacità comunicative, ad esempio alunni con disfunzioni sensoriali o con difficoltà linguistiche, possono essere involontariamente fonte di pericolo e aumentare il rischio in certe situazioni, particolarmente nel caso del verificarsi di vere emergenze.

Nella prima riunione utile il Coordinatore di ciascuna classe chiederà ai colleghi di identificare possibili fattori di rischio individuale. Nel caso in cui un rischio venga rilevato, il Consiglio di Classe concorderà misure speciali per ridurre il rischio (ad esempio incaricare qualcuno, in caso di emergenza, di prendere per mano un alunno che ancora non comprende ordini dati a voce in lingua italiana).

Alunni con problemi sanitari conosciuti

L’Ufficio Alunni e l’Ufficio Personale conservano in modo ordinato le informazioni relative a problemi sanitari conosciuti e volontariamente comunicati all’Ufficio (ad esempio allergie).

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19 Stampato giovedì 10 aprile 2014

Le informazioni relative agli alunni saranno comunicate agli insegnanti e, quando pertinenti, al personale addetto alla custodia degli alunni ed alla ristorazione.

Le informazioni relative dagli adulti verranno fornite solo al Dirigente ed alle persone concordate con il personale interessato per ridurre eventuali situazioni di rischio personale.

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20 Stampato giovedì 10 aprile 2014

Custodia dei ragazzi

Tutti i nostri alunni hanno diritto ad essere protetti e custoditi dagli adulti. Questo loro diritto crea, naturalmente, il nostro dovere di esercitare con efficacia il nostro ruolo di vigilanza.

Ciò può significare cose diverse a seconda della classe in cui insegnate (i bambini di tre anni hanno minore autonomia dei ragazzi di quattordici), facendo salvo per tutti il principio che i ragazzi non possono essere lasciati senza vigilanza un tempo sufficiente a far accadere un incidente.

Gli adulti responsabili organizzeranno la classe in modo da avere il controllo delle attività, con particolare cura quando esistono rischi più elevati del normale, come ad esempio nel laboratorio di cucina. Quando non sia possibile mantenere un controllo diretto delle attività, per esempio nel caso di un lavoro a gruppi, l’adulto responsabile, agendo con buon senso, sulla base della propria conoscenza dei ragazzi e dei rischi possibili, informerà gli alunni dei pericoli, li responsabilizzerà ad un comportamento prudente e corretto ed identificherà responsabili che osservino e riferiscano tempestivamente all’adulto ogni problema che dovesse accadere.

In Classe

La classe è un ambiente abbastanza controllato e gli incidenti sono abbastanza rari durante le lezioni. È però chiaro che l’insegnante ha il dovere di essere vigile ed all’erta per evitare che si verifichino situazioni di pericolo. In particolare vorrei attirare la vostra attenzione sui seguenti punti:

Non lasciare la classe incustodita. In caso di estrema emergenza incaricate un responsabile per il controllo della classe solo per il tempo strettamente necessario per chiamare un altro adulto responsabile.

Quando siete in classe mantenete una vigilanza attiva e “gestite” il gruppo.

Non permettete che gli alunni si comportino in modo pericoloso

- Non è prudente utilizzare gli schienali delle seggiole per appendere gli zaini (pericolo di rovesciamento)

- Non è prudente dondolarsi sulle seggiole (pericolo di caduta)

- Evitate che gli alunni facciano “scherzi” che producono liti e reazioni a volte poco controllate

- Evitate che gli alunni tirino oggetti. Capita, ed è evidentemente pericoloso.

- Evitate che gli alunni portino in classe oggetti pericolosi. Sensibilizzate le famiglie ed i ragazzi sulla necessità di portare a scuola solo oggetti attinenti al lavoro scolastico. Se i ragazzi si presentano con oggetti non attinenti all’attività scolastica, chiedete ai ragazzi di consegnarveli e restituiteli alla fine della giornata. Se sono oggetti pericolosi (ad esempio piccoli coltelli, fiammiferi, accendini, sigarette, piccoli fuochi di artificio), sequestrateli, scrivete un avviso sul diario e fatemeli avere. Provvederò io a restituirli alla famiglia se questa verrà a farne richiesta.

Nei momenti di gioco

I momenti di gioco e di ricreazione sono evidentemente momenti in cui il rischio di incidenti è maggiore ed il controllo degli adulti è, almeno apparentemente, meno stretto.

È purtroppo molto facile che situazioni di conflitto nascano e si sviluppino rapidamente, o che nelle attività di gioco non strutturate i ragazzi non vedano i rischi del proprio comportamento e creino senza volere una situazione di pericolo. È quindi ancora più importante che un adulto responsabile sia sempre presente.

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21 Stampato giovedì 10 aprile 2014

È importante che la libertà di gioco dei ragazzi si esplichi rispettando regole di comportamento adeguate al momento ed alla situazione, e che ove queste vengano trasgredite si intervenga per tempo – e quindi con la possibilità di restare sereni - per interrompere la creazione di una situazione di pericolo.

Nelle attività sportive

Come si può vedere nelle tabelle statistiche allegate alle presenti indicazioni, circa metà degli incidenti che occorrono nel nostro istituto avvengono nel corso delle attività sportive. Questo è comprensibile e forse non era necessaria una tabella per farcelo scoprire.

Il numero di incidenti che occorrono anche in questo campo nel nostro Istituto è però tutto sommato modesto e testimonia di attenzione e cura da parte degli adulti che programmano le attività. Ciononostante, anche in questo caso, l’occorrenza di incidenti non è una cosa ineluttabile e mi pare che dobbiamo porci seriamente l’obiettivo di ridurre gli incidenti nel corso del corrente anno scolastico.

Alcune attività sportive creano molti più incidenti di altre (calcio e pallacanestro sono conosciute per l’elevatissimo livello di rischio e la frequenza degli incidenti) così come li creano momenti di attività poco controllati, atteggiamenti di forte competizione e/o attività intraprese senza la necessaria preparazione o riscaldamento.

Dal momento che nella scuola di base l’insegnamento delle discipline motorie è a volte effettuato con una preparazione non specialistica da parte dello stesso insegnante, è bene non dare le cose per scontate. Invito tutti i docenti a trasformare ogni incidente in una occasione di riflessione e ad indicare in una relazione (che deve essere comunque compilata) un’analisi delle cause che hanno causato l’incidente e delle scelte che avrebbero potuto evitarlo.

In autobus

Il pericolo costituito dai mezzi di trasporto è un pericolo reale, sia nel caso malaugurato di incidenti, che nel caso più frequente di frenate o di movimenti dei mezzi che possono favorire cadute od urti dei ragazzi.

È ovvio che il rischio non si può eliminare, ma si può significativamente ridurre se si prestano le dovute attenzioni. Mi pare necessario ricordare che in autobus i ragazzi debbono stare seduti nei loro posti e, ove il mezzo ne sia provvisto, allacciati con le cinture di sicurezza. So che questa ultima prescrizione non è sempre rispettata e che è probabile che, se non si fa una preventiva azione di sensibilizzazione, possano verificarsi reazioni di rifiuta da parte degli alunni.

Fino a pochi anni fa, d’altra parte, anche allacciarsi le cinture sulle automobili veniva considerato poco meno di una bizzarria (evidentemente sono vecchio, ma mi ricordo…). Eppure oggi lo fanno tutti. L’autobus non è meno pericoloso.

In barca

Alcuni dei nostri alunni hanno fatto e faranno l’esperienza di una uscita in barca. Non si tratta di esperienze pericolose, ma è opportuno ricordare che si tratta di un ambiente con cui sia insegnanti che alunni possono avere poca familiarità, il ché naturalmente richiede un’attenzione particolare.

Vista la mancanza di esperienza specifica di alcuni insegnanti, può essere difficile valutare accuratamente eventuali situazioni di pericolo, per cui è importante che si seguano alla lettera le disposizioni dell’equipaggio della barca e che non si lasci spazio a scherzi e giochi che possono aumentare il rischio.

Nelle piccole imbarcazioni (in quelle che possono “scuffiare” ovvero rovesciarsi) è necessario che chi non sa nuotare indossi sempre un giubbotto di salvataggio.

Per la strada

Accompagnare i ragazzi per la strada è una grande responsabilità, sia durante le “gite” ed i viaggi, sia nelle passeggiate fuori dalla scuola.

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22 Stampato giovedì 10 aprile 2014

Nelle gite in un ambiente non familiare è possibile perdere di vista i ragazzi e lasciarli in una situazione veramente difficile. È evidentemente necessario fare ogni sforzo perché questo non succeda, ed è anche necessario che i ragazzi abbiano sempre con sé il cartellino di identificazione con la foto, il nome ed il numero di telefono della scuola, nonché, se lo ritenete possibile, anche il vostro numero di telefono.

In qualunque uscita, anche nell’ambiente immediatamente esterno alla scuola, è indispensabile che facciate molta attenzione. Ricordate ai ragazzi le regole da seguire prima di uscire da scuola e chiedete un impegno formale a rispettarle come condizione per effettuare l’uscita. Per strada seguite evidentemente le norme del Codice della strada: tenete i ragazzi sul marciapiede, attraversate negli appositi passaggi e rispettate i segnali. Durante gli spostamenti posizionate uno degli accompagnatori davanti alla fila ed uno in chiusura. Vigilate attivamente nell’attraversamento di strade ed incroci.

All’uscita da scuola

Il momento dell’uscita dalla scuola è uno dei momenti in cui possibili errori del personale addetto alla vigilanza degli alunni può avere conseguenze più gravi.

Ho verificato che nel nostro Istituto vi è una prassi consolidata di consegnare i bambini ai genitori e/o di accompagnarli al cancello della scuola mantenendo i ragazzi sotto controllo. È molto importante che sia così in tutti i casi.

Quando i ragazzi escono da soli, come nella scuola media, mi sembra importante che prestiamo attenzione alla sicurezza anche nelle immediate adiacenze alla scuola; sia perché sono stati segnalati casi di disturbo a danno dei nostri alunni da parte di ragazzi più grandi, sia perché l’uscita di tanti ragazzi sulla piazzetta in cui le macchine fanno manovra comporta il pericolo di un incidente.

Come abbiamo già fatto quest’anno, è importante che teniamo gli occhi aperti per evitare comportamenti pericolosi come scherzi o giochi con l’acqua.

Fratello Sole e Sorella Acqua

Il sole è meraviglioso e a tutti piace godercelo sulla pelle, particolarmente a primavera dopo il nostro lungo inverno padano. In Italia la consapevolezza dei rischi del sole è molto minore che in altri Paesi, ma i dati statistici sono importanti e spaventosi.

Innanzi tutto il rischio di un piccolo incidente è elevatissimo, e non è un’esperienza infrequente quella di incidenti anche di una certa rilevanza (eritemi e scottature che richiedono cure mediche, o vari livelli di disidratazione od altri effetti del calore). Ma quello che in realtà dovrebbe preoccupare di più, ed è un pericolo di cui molti sono ancora inconsapevoli, è l’aumentato rischio statistico che si sviluppino forme di tumore cutaneo.

Per questo motivo mi pare opportuno richiamare la vostra attenzione e chiedervi di seguire le seguenti regole in caso di esposizione frequente o prolungata al sole:

a) Indossare e fare indossare ai ragazzi un copricapo

b) Chiedere ai ragazzi di utilizzare crema solare ad alta protezione

c) Evitate lunghe esposizioni nelle ore centrali della giornata

d) Chiedete agli alunni di utilizzare indumenti leggeri ma con maniche lunghe

e) Ricordare ai ragazzi i rischi della disidratazione ed invitarli a bere molta acqua. Può essere utile ricordare ai ragazzi la possibilità di portare a scuola una bottiglietta riconoscibile o una borraccia per bere ogni volta che ne sentano la necessità.

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23 Stampato giovedì 10 aprile 2014

Prevenire le Emergenze

Impariamo dai nostri guai

Gli incidenti accadono – peccato - però non sono ineluttabili. Dobbiamo imparare da ogni piccolo incidente che ci succede per evitare che ci succedano gli incidenti grossi, e per evitare di ripetere la storia. E poi perché il ripetersi di incidenti pressoché identici comporta un elemento di colpa.

Come sapete gli incidenti vanno denunciati in Segreteria. Questo vale per ogni incidente che vi sembra tale, e comunque sempre nei seguenti casi:

1. Nel caso si sia ritenuto di avvisare la famiglia dell’alunno o che il bambino sia mandato a casa anticipatamente

2. Nel caso di assenze dell’infortunato nei giorni successivi all’incidente

3. Nel caso in cui il paziente abbia dovuto ricorrere a cure mediche

4. Nel caso in cui si sia dovuto ricorrere alle attrezzature di primo soccorso della scuola ad eccezione dei cerotti medicati ordinari.

Gli incidenti devono essere studiati e compresi per evitare di commettere gli stessi errori. Il processo di riflessione non si esaurisce in un atto amministrativo, ma vi chiedo comunque di utilizzare il modello Scheda di Comunicazione ed Analisi degli Incidenti per chiarire a voi stessi ed a me cosa è davvero successo e per annotare le vostre riflessioni, in modo che si possa magari riparlarne in Commissione Sicurezza.

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24 Stampato giovedì 10 aprile 2014

Valutazione dei rischi per le attività non altrimenti regolamentate o per le situazioni non precedentemente analizzate

Il nostro lavoro avviene per lo più in un contesto sperimentato e conosciuto, in cui sappiamo (o dovremmo sapere) come comportarci.

Se però ci troviamo ad operare in una situazione mutata, o se abbiamo dei dubbi sulla sua sicurezza, dobbiamo fermarci a riflettere e diventa essenziale la capacità di “vedere” i pericoli e di valutare i rischi della situazione in cui ci troviamo.

Dal momento che il “senso comune” non è comune per niente, e visto che dobbiamo assicurare di pensare tutti nello stesso modo, vi suggerisco una procedura standardizzata di analisi della situazione che garantisca risultati omogenei e soddisfacenti in tutti i casi: il modello Matrice di Rilevazione dei Rischi.

La procedura deve essere applicata dal responsabile di una situazione, quando possibile in accordo con il Dirigente Scolastico/Responsabile dei Servizi di Prevenzione e Protezione. Quando questo non è possibile verrà applicata indipendentemente, ma gli esiti della valutazione verranno comunicati al DS/RSPP per una riflessione a posteriori e per un’eventuale aggiornamento di questo Regolamento.

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25 Stampato giovedì 10 aprile 2014

Accesso ai locali

Accesso ai locali da parte del personale della scuola

A tutti i locali compresi all’interno della scuola deve essere possibile accedere con prontezza, sia a fini di ispezione che per risolvere eventuali problemi ed emergenze.

A questo fine è necessario che la custodia delle chiavi sia sempre ben organizzata e che le copie delle chiavi siano aggiornate, chiaramente marcate con il numero della porta corrispondente e tutte presenti.

Mi sento di sconsigliare se non per soluzioni temporanee l’adozione di lucchetti esterni. Se la serratura di una porta o sportello non funziona deve essere ripristinata.

Ogni chiave deve essere conservata in Segreteria secondo le indicazioni fornite dal DSGA.

In ogni plesso deve essere presente una copia di ogni chiave, conservata in apposito armadietto. Della chiave dell’armadietto sarà data copia in Segreteria.

Una copia delle chiavi di ingresso di ogni plesso va consegnata dalla Segreteria (DSGA) al Comando della Polizia urbana di Ravenna. Questa copia è particolarmente importante nel caso in cui scatti un allarme per cui è necessario che venga ritrasmessa in caso di sostituzione della serratura.

Una copia delle chiavi potrà essere consegnata all’Ufficio Tecnico del Comune, Ente proprietario degli edifici, ad eccezione delle aree riservate (Archivio ed uffici di Direzione, DSGA, Alunni e Personale)

Copie delle chiavi possono essere fatte esclusivamente dalla Segreteria (o con l’autorizzazione della Segreteria) che terrà un registro informatico delle chiavi, del numero di copie esistenti e delle persone consegnatarie. Le chiavi debbono essere restituite in caso di cambio di sede del personale.

Di norma una copia della chiave sarà custodita dai collaboratori incaricati di aprire i plessi scolastici ed una dai docenti coordinatori di plesso. Il personale scolastico consegnatario di chiavi avrà un codice personalizzato di accesso al sistema di allarme.

Il Docente coordinatore di ogni plesso o suo delegato, con l’aiuto del personale Collaboratore Scolastico, si accerterà dell’esistenza dell’armadietto e verificherà periodicamente l’esistenza delle chiavi comunicando al DSGA eventuali smarrimenti. È chiaro che questo deve ridursi a casi rari, soprattutto per quanto riguarda le chiavi di accesso esterno.

Accesso alla scuola da parte di esterni

L’accesso da parte di persone estranee alla scuola deve essere controllato sia per garantire la sicurezza degli alunni, sia per avere consapevolezza di tutte le persone presenti in caso di incidente.

L’accesso ad alcuni dei locali scolastici è consentito in via ordinaria alle seguenti persone:

Alunni del plesso

Personale dell’Istituto

Educatori, esperti, accompagnatori impegnati in un progetto didattico autorizzato

Genitori impegnati in un progetto educativo didattico autorizzato

Personale del servizio mensa e del servizio pulizie

Personale addetto alla manutenzione dei locali e delle attrezzature per compiere interventi richiesti ed autorizzati

Rappresentanti dell’ente proprietario degli edifici.

Rappresentanti del Consiglio di Istituto

Genitori e loro rappresentanti che accompagnano i figli nella Scuola dell’Infanzia

Genitori Autorizzati dal docente coordinatore in ciascun tipo di scuola

Genitori che si recano ai colloqui individuali dei docenti nella scuola media

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26 Stampato giovedì 10 aprile 2014

Altre persone dovranno essere autorizzate dal Dirigente Scolastico o da uno dei due Collaboratori del Dirigente

Il personale ausiliario di servizio alla porta annoterà nel registro delle presenze ingressi ed uscite di persone estranee alla scuola ad eccezione:

Nella scuola dell’Infanzia

o Dei genitori che accompagnano o ritirano i propri figli nell’orario previsto

Nella scuola Media o Dei genitori che accedono all’Ufficio Alunni o all’ufficio del Preside o del DSGA o Dei genitori che debbono parlare con un insegnante, e che restano in attesa nello spazio

previsto davanti all’aula ricevimento

In tutte le scuole o Del pubblico ammesso per iniziative particolari. o Dei genitori autorizzati ad entrare regolarmente nella scuola (ad esempio per

accompagnare alunni non autosufficienti).

L’identificazione delle persone potrà avvenire per conoscenza personale o, nel dubbio, richiedendo i documenti al visitatore.

Utilizzazione indipendente degli spazi della scuola da parte di persone autorizzate

Nel caso in cui alcune persone siano autorizzate ad utilizzare indipendentemente alcuni spazi della scuola, sarà necessario che il responsabile autorizzato dell’iniziativa prenda atto del Presente regolamento, dei rischi identificati nell’ambiente e della porzione pertinente del Piano di Emergenza.

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27 Stampato giovedì 10 aprile 2014

Emergenze individuali

Primo Soccorso, cassette, attrezzature e procedure

Presso ciascun luogo di lavoro deve essere tenuta in un luogo facilmente accessibile ed individuabile una cassetta di pronto soccorso contenente la dotazione minima di seguito indicata.

Sarà cura del Preposto di ciascun plesso, assistito se necessario dal Personale Collaboratore Scolastico, la verifica periodica dello stato delle cassette e dei rimedi in esse contenuti.

Ogni intervento di Primo Soccorso deve essere immediatamente annotato sull’apposito modello (Registro Interventi di Primo Soccorso)

CONTENUTO MINIMO DELLA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO

Guanti sterili monouso (5 paia).

Visiera paraschizzi

Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 1 litro (1).

Flaconi di soluzione fisiologica ( sodio cloruro - 0, 9%) da 500 ml (3).

Compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (10).

Compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (2).

Teli sterili monouso (2).

Pinzette da medicazione sterili monouso (2).

Confezione di rete elastica di misura media (1).

Confezione di cotone idrofilo (1).

Confezioni di cerotti di varie misure pronti all'uso (2).

Rotoli di cerotto alto cm. 2,5 (2).

Un paio di forbici.

Lacci emostatici (3).

Ghiaccio pronto uso (due confezioni).

Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (2).

Termometro.

Apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa.

CONTENUTO MINIMO DEL PACCHETTO DI MEDICAZIONE

Guanti sterili monouso (2 paia)Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 125 ml (1).

Flacone di soluzione fisiologica (sodio cloruro 0,9%) da 250 ml (1).

Compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (1).

Compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (3).

Pinzette da medicazione sterili monouso (1).

Confezione di cotone idrofilo (1).

Confezione di cerotti di varie misure pronti all'uso (1).

Rotolo di cerotto alto cm 2,5 (1).

Rotolo di benda orlata alta cm 10 (1).

Un paio di forbici (1).

Un laccio emostatico (1).

Confezione di ghiaccio pronto uso (1).

Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (1).

Istruzioni sul modo di usare i presidi suddetti e di prestare i primi soccorsi in attesa del servizio di emergenza.

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28 Stampato giovedì 10 aprile 2014

Corretta manutenzione dei presidi sanitari

Il materiale contenuto nelle cassette di pronto soccorso deve essere mantenuto in buono stato di pulizia, ripristinato dopo ogni utilizzo, conservato in una cassetta lavabile contrassegnata con la croce bianca su fondo verde, facilmente visibile e accessibile a chiunque.

I presidi devono essere controllati almeno ogni mese dal Preposto alla Sicurezza e rinnovati qualora risultino scaduti.

L’addetto al pronto Soccorso, o chiunque utilizzi la cassetta, avrà cura di rivolgersi alla Segreteria per il ripristino immediato del materiale utilizzato.

Consigli per un uso e per una manutenzione corretti dei presidi sanitari

Il soccorritore deve lavarsi bene le mani con acqua e sapone prima di toccare qualunque ferita o il materiale di medicazione

In caso di mancanza d’acqua deve pulirsi le mani con del cotone idrofilo disinfettato

In generale il primo intervento in caso di ferite, incidente agli occhi, ustioni, si attua ponendo la parte lesa sotto l’acqua corrente fredda.

Guanti monouso in vinile

I guanti vanno indossati dal soccorritore dopo la detersione delle mani e prima di qualsiasi medicazione in cui possa venire a contatto con il sangue dell’infortunato.

Visiera paraschizzi o mascherina

E’ utilizzata dal soccorritore a protezione del volto da eventuali schizzi di liquidi biologici.

Disinfettante

Questo prodotto è utilizzato per disinfettare ferite, abrasioni, punture di insetto, escoriazioni.

Compresse di garza sterile

Sono utilizzate per la pulizia e la disinfezione delle abrasioni e delle ferite, per coprire e medicare qualsiasi tipo di lesione. Per questi presidi va mantenuta la sterilità, quindi per la loro manipolazione è bene usare le pinze sterili monouso.

Pinze sterili monouso

Vanno usate ogni qualvolta si deve operare con materiale sterile. Per mantenere la sterilità della pinza occorre prestare molta attenzione all’apertura della confezione, aprendola dalla parte in cui la pinza è saldata. La parte che si può toccare con le mani è quella centrale sagomata.

Cotone idrofilo

Il cotone va utilizzato solo come materiale assorbente in caso di perdita abbondante di sangue, unitamente alla garza. E’ importante non usarlo direttamente sulle ferite perché può lasciare residui di filamento di cotone.

Rete elastica

Va applicata agli arti, al capo, al torace, per fissare e mantenere la medicazione.

I lavoratori specificamente istruiti ed addestrati, in caso di infortunio, devono essere in grado di prestare le prime cure all’infortunato, nei limiti dell’addestramento ricevuto, nonché di avvertire i presidi esterni.

Se si è in prima persona vittima di un infortunio, bisogna:

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29 Stampato giovedì 10 aprile 2014

Farsi sempre medicare dal personale abilitato, oppure presso un presidio esterno di pronto soccorso. Va ricordato che anche una piccola ferita può comportare gravi conseguenze.

Far sempre registrare l’infortunio entro 24 ore. Questa operazione è necessaria per accedere ai benefici assicurativi. È compito del responsabile della struttura provvedere in merito.

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30 Stampato giovedì 10 aprile 2014

Emergenze collettive

La scuola è un luogo di lavoro molto particolare. Ciò che nelle scuole ha davvero valore sono i nostri ragazzi e, naturalmente, tutti i nostri lavoratori. All’affollamento dei locali, si aggiunge la peculiarità che la quasi totalità dei lavoratori presenti nella scuola sono minori di età e, in misura diversa, incapaci di provvedere a sé stessi in una situazione di pericolo. Questo comporta evidentemente una grande responsabilità per tutti gli adulti coinvolti.

Procedure

Per questo motivo in caso di vera emergenza il nostro intervento deve essere finalizzato a 3 obiettivi importantissimi:

1. Allertare i soccorsi,

2. Portare in salvo i ragazzi, il personale e le altre persone presenti nella scuola

3. Verificare con scrupolo chi è al salvo nei punti di raccolta, chi è in pericolo e chi è disperso e comunicarlo al Coordinatore dell’emergenza.

Altri interventi sono possibili ed importanti. Alcuni di questi sono normalmente svolti da personale altamente specializzato:

4. La messa in sicurezza degli impianti che nella scuola si limita alla interruzione del gas e della luce elettrica.

5. Seguono la compartimentazione ed il confinamento dell’eventuale incendio

6. La protezione dei beni e delle attrezzature

7. L’estinzione dell’eventuale incendio che evidentemente non è la nostra priorità ma, a parte alcuni casi, priorità e competenza di servizi di protezione esterni alla scuola.

La verifica dei presenti e la rendicontazione immediata al Coordinatore dell’Emergenza va effettuata con impegno, scrupolo ed attenzione. Qualunque errore di rendicontazione in una situazione di emergenza reale potrebbe far scattare interventi di soccorso con pericolo reale e serissimo per la vita stessa dei soccorritori.

Le procedure specifiche per ciascun plesso in ciascun tipo di emergenza sono contenute nei piani di emergenza di ciascun plesso e debbono essere conosciute da tutti i lavoratori. Sono presenti in questo Regolamento indicazioni generali non specifiche.

In particolare:

In tutte le evacuazioni, sia in caso di emergenza reale che di esercitazione, i gruppi classe saranno tenuti uniti e raccolti in modo che il responsabile (di norma l’insegnante) possa percepire immediatamente la presenza o l’assenza ingiustificata di una persona. Ogni classe deve essere fornita di un segnale di raccolta (una paletta) con chiaramente indicato il nome della classe.

La rapida e completa circolazione delle informazioni in caso di emergenza è parte integrante della sicurezza. Una persona non è ancora “messa in salvo” fino al momento in cui il coordinatore dell’emergenza non sa che è effettivamente al sicuro e che può sospendere gli interventi di salvataggio.

Verifiche da fare

In relazione alle emergenze, il Preposto alla Sicurezza di ciascun plesso verificherà l’esistenza e la funzionalità di:

Mappa del piani di evacuazione da ciascun locale con indicate le vie di fuga

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31 Stampato giovedì 10 aprile 2014

Esistenza e funzionalità di un segnale riconosciuto d’allarme

Esistenza e completezza dei Segnali di emergenza e di pericolo

Esercitazione

Almeno due volte all’anno il Preposto alla sicurezza organizzerà esercitazioni di evacuazione.

Le esercitazioni hanno lo scopo di ricordare agli alunni ed al personale le procedure in modo che le sappiano applicare in caso di emergenza e devono essere svolte con il massimo realismo, impegno e serietà.

Ciascuna esercitazione è occasione di miglioramento e sarà commentata dal responsabile dell’emergenza e discussa con il personale per identificare eventuali mancanze e punti migliorabili.

Il realismo deve essere raggiunto per l’impegno dei partecipanti, e NON perché gli alunni hanno al momento dell’esercitazione il dubbio che si tratti di un allarme vero. Ogni esercitazione sarà comunque comunicata in anticipo per evitare che un allarme vero possa essere in futuro scambiato per una esercitazione (a forza di gridare al lupo…), e per evitare che qualcuno, pensando ad un allarme reale, si metta in una situazione di pericolo.

In caso di Esercitazione, anche gli impiegati dell’ufficio e tutte le persone a qualunque ragione presenti nella scuola debbono evacuare e seguire le istruzioni del coordinatore dell’emergenza.

Di ciascuna esercitazione sarà redatto un verbale veritiero che sarà trasmesso al Dirigente Scolastico dal preposto alla Sicurezza utilizzando il Modello Verbale di Evacuazione.

Incendio

Nel caso in cui ci si trovi di fronte ad un principio di incendio è importantissimo dare immediatamente l’allarme all’interno dell’edificio ed ai Vigili del Fuoco. L’allarme si deve dare premendo uno degli appositi bottoni rossi, o in mancanza di un apposito sistema di allarme, con l’attivazione manuale della campanella per effettuare un suono prolungato ed inequivocabile (almeno 15 secondi). Nel caso in cui né l’allarme specifico ne’ la campanella fossero immediatamente disponibili, l’allarme verrà dato con alte grida “AL FUOCO! AL FUOCO!”

Nel percepire l’allarme di incendio:

1. L’incaricato contatterà i Vigili del Fuoco ed il Dirigente Scolastico per dare l’allarme

2. Un incaricato chiuderà i rubinetti di intercettazione del Gas di rete

3. Un incaricato interromperà la fornitura di energia elettrica

4. il Coordinatore dell’emergenza verificherà che l’incaricato stia allertando i vigili del fuoco e si dirigerà al suo punto di raccolta. Se impegnato in attività didattica, il Coordinatore dell’emergenza uscirà insieme ai suoi alunni.

5. In caso di incendio la priorità assoluta di tutto il personale è di dare l’allarme evacuare gli edifici.

6. Ciascun docente uscirà insieme ai suoi alunni e si dirigerà al suo punto di raccolta. Porterà con sé il registro di classe e verificherà la presenza al punto di raccolta di tutti gli alunni a lui affidati (naturalmente non includendo quelli che sono indicati come assenti dalle lezioni sul registro).

7. L’evacuazione avverrà in fila e tenendosi per mano. L’ultima persona della fila avrà il compito di chiudere la porta dell’aula

8. L’evacuazione verrà effettuata utilizzando le apposite scale di emergenza e comunque NON utilizzando ascensori.

9. Comunicherà nel più breve tempo possibile al Coordinatore per l’emergenza il nominativo di eventuali alunni dispersi, ma NON rientrerà nella scuola alla loro ricerca.

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32 Stampato giovedì 10 aprile 2014

10. In ciascun punto di raccolta è indispensabile che ciascun gruppo classe resti compatto per rendere possibile una verifica costante dei presenti.

11. L’eventuale ricerca dei dispersi effettuata con le nostre forze sarà attivata solo dal Coordinatore dell’emergenza dopo aver verificato che le condizioni siano sicure per i ricercatori.

12. L’eventuale tentativo di spegnere l’incendio con le nostre forze sarà effettuato dalle squadre solo dopo valutazione positiva del Coordinatore dell’Emergenza, ma si deve in ogni caso considerare che qualunque incendio può degenerare in pochissimi secondi e che per combatterlo con un minimo di efficacia sono richieste competenze ed attrezzature non in nostro possesso.

13. Il personale non docente in servizio, si raccoglierà nel previsto punto di raccolta dopo aver svolto i compiti assegnatigli nel piano di emergenza. Il personale avviserà il Coordinatore dell’emergenza della propria presenza al sicuro nel punto di raccolta

14. In caso di feriti o intossicati il Coordinatore dell’emergenza chiederà l’intervento dei mezzi di soccorso medico

15. All’arrivo dei soccorritori il Coordinatore dell’emergenza comunicherà il nominativo dei feriti e dei dispersi e li assisterà con informazioni sulle strutture ed i mezzi antincendio presenti nella scuola.

16. Nel caso in cui l’incendio sia una sede diversa dalla scuola media, il coordinatore terrà informato l’Ufficio che provvederà ad informare i genitori degli alunni con telefonate sistematiche ed annoterà tutte le famiglie che è stato possibile raggiungere.

17. Nel caso in cui l’incendio si verifichi alla scuola media, l’ufficio si sposterà nell’attigua scuola dell’infanzia dove procederà nel suo lavoro.

Terremoto

Il Terremoto è una emergenza profondamente diversa dall’incendio. La prima e più importante differenza è che nel caso di terremoto grave l’emergenza è collettiva e ci si può aspettare che non vi sia disponibilità immediata di mezzi di soccorso. È presumibilmente necessario prepararsi a fare maggior conto delle risorse d’auto-aiuto presenti all’interno della scuola.

Nel caso in cui si percepisca una scossa di terremoto, il personale deve immediatamente ripararsi al di sotto dei tavoli, o sotto agli architravi ed alle porte.

Al termine della scossa:

1. la priorità assoluta di tutto il personale è di evacuare gli edifici.

2. Un incaricato chiuderà i rubinetti di intercettazione del Gas di rete

3. Un incaricato interromperà la fornitura di energia elettrica

4. il Coordinatore dell’emergenza si dirigerà al suo punto di raccolta. Se impegnato in attività didattica, il Coordinatore dell’emergenza uscirà insieme ai suoi alunni.

5. Ciascun docente uscirà insieme ai suoi alunni e si dirigerà al suo punto di raccolta. Porterà con sé il registro di classe e verificherà la presenza al punto di raccolta di tutti gli alunni a lui affidati (naturalmente non includendo quelli che sono indicati come assenti dalle lezioni sul registro).

6. L’evacuazione avverrà in fila e tenendosi per mano.

7. L’evacuazione verrà effettuata utilizzando le apposite scale di emergenza e comunque NON utilizzando ascensori.

8. Ciascun Docente comunicherà nel più breve tempo possibile al Coordinatore per l’emergenza il nominativo di eventuali alunni dispersi, ma NON rientrerà nella scuola alla loro ricerca.

9. In ciascun punto di raccolta è indispensabile che ciascun gruppo classe resti compatto per rendere possibile una verifica costante dei presenti.

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33 Stampato giovedì 10 aprile 2014

10. L’eventuale ricerca dei dispersi effettuata con le nostre forze sarà attivata solo dal Coordinatore dell’emergenza dopo aver verificato che le condizioni siano sicure per i ricercatori.

11. Il personale non docente in servizio, si raccoglierà nel previsto punto di raccolta dopo aver svolto i compiti assegnatigli nel piano di emergenza. Il personale avviserà il Coordinatore dell’emergenza della propria presenza al sicuro nel punto di raccolta

12. In caso di feriti e dispersi il Coordinatore dell’emergenza chiederà l’intervento dei mezzi di soccorso

13. All’arrivo dei soccorritori il Coordinatore dell’emergenza comunicherà il nominativo dei feriti e dei dispersi e li assisterà con informazioni sulle strutture e sui luoghi in cui presumibilmente si trovavano i dispersi prima della scossa.

14. I Coordinatori delle emergenze comunicheranno tramite telefoni cellulari con l’ufficio e trasmetteranno tutte le informazioni in loro possesso.

15. Naturalmente tutte le famiglie sono allertate dal terremoto stesso, ma non vi è certezza che i genitori degli alunni arrivino rapidamente a recuperare i propri figli. Ciascun insegnante è e resta responsabile dei suoi alunni fino a quando non siano stati riconsegnati alle famiglie.

16. L’ufficio raccoglierà le informazioni dai coordinatori delle emergenze e predisporrà un punto di informazione per le famiglie, possibilmente esterno all’edificio. Se possibile userà il telefono senza fili per mantenere i contatti

17. L’eventuale insorgere di incendi a causa del terremoto deve essere comunicato ai Vigili del Fuoco.

18. Nel caso in cui questi non garantiscano un intervento immediato, il Coordinatore dell’emergenza valuterà la necessità di impiegare le sue squadre per combattere focolai d’incendio, ma si deve in ogni caso considerare che qualunque incendio può degenerare in pochissimi secondi e che per combatterlo con efficacia sono richieste competenze ed attrezzature non in nostro possesso.

Alluvioni

Il rischio di alluvioni violente non sembra essere presente nel territorio delle nostre scuole, ma non si possono certo escludere allagamenti o fenomeni che possono creare situazioni di rischio anche molto grave.

Nel caso in cui un allagamento abbia luogo, anche in zone vicine alla scuola e senza che l’acqua la raggiunga direttamente, è importante che la scuola NON VENGA EVACUATA. Come abbiamo visto nel corso di recenti avvenimenti, le strade possono divenire rapidamente un pericolo mortale che non va sottovalutato. L’acqua di alluvione, anche non impetuosa, nasconde insidie ed è pericolosamente sporca ed inquinata per cui se è possibile bisogna evitarne il contatto diretto. Questo è particolarmente vero nella nostra zona che è, nonostante le pinete e le riserve naturalistiche, una zona ad alto rischio industriale.

I ragazzi ed il personale devono anzi raccogliersi ai piani alti, possibilmente con tutti i telefoni cellulari disponibili, e restare in attesa di soccorsi o delle indicazioni delle forze di sicurezza.

Nel caso in cui l’acqua raggiunga la scuola, è opportuno inoltre staccare i quadri elettrici generali e chiudere i rubinetti di intercettazione del gas per evitare rotture che possono avere conseguenze disastrose.

Il personale delle singole scuole dovrà mettersi in contatto con l’Ufficio e con le autorità pubbliche di sicurezza ed attendere istruzioni.

Il personale dell’ufficio dovrà:

1. diffondere l’allarme in rete tra le scuole potenzialmente interessate e, a cura del coordinatore di plesso o del suo sostituto, tra le classi/sezioni.

2. Avvisare i vigili del fuoco della situazione e chiedere il loro intervento

3. Seguire le istruzioni delle autorità,

4. Avvisare le famiglie dei ragazzi

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34 Stampato giovedì 10 aprile 2014

Nel caso in cui ci si trovi fuori dalla scuola, come nel caso di una visita didattica o viaggio di istruzione, è opportuno seguire le seguenti indicazioni generali tratte dalle schede di emergenza elaborate dalla Provincia di Ravenna:

Fuori casa

Ricordarsi che è molto pericoloso transitare o sostare lungo gli argini dei corsi d'acqua, peggio

ancora sopra ponti o passerelle per vedere la piena o nei sottopassi.

Evitare di intasare le strade andando a prendere i propri figli a scuola: i ragazzi sono assistiti dal

personale incaricato di protezione civile

Usare il telefono solo per casi di effettiva necessità per evitare sovraccarichi delle linee telefoniche.

Se sei in gita o in escursione, affidati a chi è del posto: potrebbe conoscere aree sicure.

Se sei solo allontanati verso i luoghi più elevati e non andare mai verso il basso.

Evita di passare sotto scarpate naturali o artificiali.

Una volta raggiunta la zona sicura, prestare la massima attenzione alle indicazioni fornite dalle

autorità di protezione civile, attraverso radio, TV o automezzi ben identificabili della Protezione civile

Emergenza chimica

È evidente a tutti che diverse imprese collocate nelle zone portuali ed industriali che seguono il Canale Candiano sono potenzialmente molto pericolose per l’ambiente. Un grosso incidente che per qualunque ragione dovesse accadere in una di queste imprese potrebbe portare all’emissione di fumi, vapori o altro materiale inquinante che potrebbe immediatamente riguardare le nostre scuole di Porto Corsini e di Marina di Ravenna. In effetti non sempre ci rendiamo conto che queste due scuole sono a poche centinaia di metri dalle zone che vengono definite di “Sicuro Impatto” nei piani di emergenza della Protezione Civile, e che il rischio di allargamento delle conseguenze al di fuori della “zona rossa” si affida a misure di sicurezza e a procedure che sono sicuramente ben congegnate ma che in altri casi hanno dimostrato di poter fallire.

In questo caso naturalmente il problema sarebbe in qualche modo rovesciato rispetto alle emergenze di incendio e terremoto, ed il problema sarebbe in qualche modo quello di isolare i ragazzi dagli effetti nocivi dell’incidente esterno, almeno fino al momento della riconsegna dei ragazzi alle famiglie o di una evacuazione organizzata dalle autorità.

Oltre a tenere rapporti efficienti e costanti con le autorità pubbliche di sicurezza, il personale dell’ufficio dovrà:

5. diffondere l’allarme in rete tra le scuole potenzialmente interessate e, a cura del coordinatore di plesso o del suo sostituto, tra le classi/sezioni.

6. Avvisare i vigili del fuoco della situazione e chiedere il loro intervento

7. Seguire le istruzioni delle autorità,

8. Avvisare le famiglie dei ragazzi

I bidelli e gli insegnanti delle classi dovranno chiudere tutte le finestre ed attendere istruzioni.

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Istituto Comprensivo Mameli – Ravenna

Allegati

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Istituto Comprensivo Mameli – Ravenna Indicazioni per la Sicurezza

36 Stampato giovedì 10 aprile 2014

Estratto dal Regolamento di Istituto

CAPO VIII - SICUREZZA

Art. 39 - Norme di comportamento

Tenere un contegno corretto astenendosi da qualsiasi genere di scherzo e dal compiere atti che possano distrarre o arrecare danno ai compagni di lavoro;

Attenersi scrupolosamente alle disposizioni ricevute dal proprio superiore;

Osservare scrupolosamente tutte le prescrizioni in materia di sicurezza ed igiene richiamate da specifici cartelli o indicate dai propri superiori;

Non usare macchine, impianti ed attrezzature senza autorizzazione;

Non eseguire operazioni o manovre non di propria competenza, o di cui non si è a perfetta conoscenza: in casi dubbi occorre rivolgersi al proprio superiore;

Per accedere agli scaffali alti o a strutture sopraelevate, utilizzare le apposite scale. E' opportuno, per le scale doppie, assicurarsi, prima di salirvi, che i tiranti o le catenelle siano in tensione. Non utilizzare tali scale come scale semplici appoggiandole a muro né spostarle quando su di esse vi sono delle persone;

Non rimuovere gli estintori dalla posizione segnalata;

Depositare i materiali nelle zone prestabilite e comunque in modo da non ingombrare, ostacolare e/o impedire, anche solo parzialmente l'accesso alle uscite di sicurezza, al transito sulle vie di fuga (corridoi, scale di sicurezza, ecc...), in prossimità di mezzi ed impianti atti ad intervenire sugli incendi, ed in generale la normale circolazione;

Ogni contenitore deve riportare l'etichetta con l'indicazione ben leggibile del contenuto;

Non utilizzare bottiglie di bevande per il contenimento di altri liquidi, né abbandonare quelle vuote sul posto di lavoro;

Segnalare tempestivamente al proprio superiore ogni eventuale anomalia o condizione di pericolo rilevata;

In caso di infortunio, riferire al più presto ed esattamente ai propri superiori sulle circostanze dell'evento;

Se viene usato il materiale della cassetta di pronto soccorso ripristinare la scorta;

Non circolare né sostare nei sottopiani, cavedi, ecc., degli edifici salvo giustificato motivo di lavoro e previa autorizzazione dei superiori. Non accedere nelle zone o nei locali in cui vige il divieto di ingresso ai non autorizzati;

Mantenere pulito ed in ordine il proprio posto di lavoro;

Disporre in modo ordinato, stabile e razionale gli attrezzi di uso comune;

Adoperare gli attrezzi solamente per l'uso cui sono destinati e nel modo più idoneo evitando l'uso di mezzi di fortuna o di attrezzi diversi da quelli predisposti o di apportare agli stessi modifiche di qualsiasi genere;

Mantenere i videoterminali nella posizione definita secondo i principi dell'ergonomia delle norme di legge e di buona tecnica. Qualsiasi variazione che si rendesse necessaria deve essere concordata con il proprio responsabile;

In caso di movimentazione manuale di materiali (risme di carta, dossier, ecc:) mantenere la schiena eretta e le braccia rigide, facendo sopportare lo sforzo principalmente dai muscoli delle gambe. Durante il trasporto a mano, trattenere il carico in modo sicuro nei punti di più facile presa e se necessario appoggiarlo al corpo, con il peso ripartito sulle braccia.

Manipolare vetri o materiale pungente con i guanti;

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Istituto Comprensivo Mameli – Ravenna Indicazioni per la Sicurezza

37 Stampato giovedì 10 aprile 2014

Negli armadi o negli scaffali disporre in basso i materiali più pesanti;

Non dare in uso scale, utensili e attrezzi al personale di ditte esterne che si trovino a lavorare nella scuola;

Negli archivi il materiale va depositato lasciando corridoi di 90 cm;

Riporre le chiavi nelle apposite bacheche, dopo l'uso;

L'apertura di tutte le uscite di sicurezza deve avvenire prima dell'inizio delle lezioni.

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38 Stampato giovedì 10 aprile 2014

Informazioni per Posti telefonici

ISTITUTO COMPRENSIVO “GOFFREDO MAMELI” Via IV Novembre 86/a, 48123 Marina di Ravenna Tel 0544/530218 - Fax 0544/531474 – email: [email protected]

Plesso: Indirizzo: Telefono: Fax:

SERVIZIO TELEFONO PRIMARIO ALTRO TELEFONO

Ambulanza 118

Polizia 113

Carabinieri 112 Stazione Marina 0544 530149

Vigili del Fuoco 115

Guardia Forestale 1515

Polizia Municipale 0544 482999

Centro Antiveleni 051 6478955

Centro viabilità emergenze del Comune (Neve) 0544 485485

Dirigente Scolastico: Vittore Pecchini

Collaboratore del preside: Stefania Beccari 339 6297483

Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza: Maria Guiati

Insegnante Coordinatore:

Preposto alla Sicurezza:

Medico Competente:

Addetti al primo Soccorso

Addetti alla squadra antincendio

Procedure per le chiamate di emergenza

1. Nome e Cognome di chi telefona 2. Luogo dell’emergenza: indirizzo completo e

riferimenti chiari; numero di telefono

3. Tipo di emergenza 4. Numero di persone coinvolte e gravità

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39 Stampato giovedì 10 aprile 2014

Briefing del lavoratore (validità annuale) -

NOME DEL LAVORATORE ___________________________ PLESSO DI SERVIZIO ___________________

Caro collega, benvenuto nella nostra scuola.

FIRMA

1. Prendi visione della mappa della scuola con la destinazione d’uso dei locali. È indispensabile che tu la conosca e sappia interpretarla correttamente. Tutti i luoghi importanti ti verranno comunque indicati nel tuo percorso di istruzione. In particolare devi conoscere:

a) la collocazione degli impianti antincendio,

b) le vie d’esodo

c) la collocazione degli interruttori generali del gas

d) la collocazione degli interruttori generali dell’elettricità

e) i servizi igienici per gli insegnanti e per gli alunni

f) I punti di Primo Soccorso

g) La collocazione dei telefoni e delle schede guida per la richiesta di

soccorso

h) La collocazione dei rubinetti di chiusura dell’acqua

a) _______________

b) _______________

c) _______________

d) _______________

e) _______________

f) _______________

g) _______________

h) _______________

2. Ti chiediamo di far avere alla Segreteria del Personale copie di eventuali certificazioni di pronto soccorso ed antincendio.

3. Nella scuola e nelle sue adiacenze (incluso i cortili interni ed esterni) è vietato fumare. Ti chiediamo di non fumare davanti ai ragazzi ne’ a scuola ne’ fuori in occasione di eventuali uscite didattiche.

4. Ti chiediamo di leggere integralmente e di comprendere il Regolamento sulla Sicurezza e di firmare qui a fianco per presa visione. Il Regolamento sulla Sicurezza è esposto permanentemente nell’atrio della scuola.

5. Ti chiediamo di leggere integralmente e di comprendere il Piano di Emergenza del tuo plesso e di firmare qui a fianco per presa visione. Il Piano di Emergenza è esposto permanentemente nell’atrio della scuola.

6. Ti chiediamo di prendere visione della composizione delle Squadre di Emergenza e di firmare qui a fianco per presa visione. Se nelle squadre è presente un nome che non ti è familiare, per favore chiedi al tuo istruttore di presentarti il collega. La composizione delle Squadre di Emergenza è esposta permanentemente insieme ai numeri di telefono nell’atrio della scuola.

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Istituto Comprensivo Mameli – Ravenna Indicazioni per la Sicurezza

40 Stampato giovedì 10 aprile 2014

7. Nella nostra scuola desideriamo che i ragazzi siano sempre sotto la supervisione di un adulto. Non allontanatevi dai ragazzi se non in caso di forza maggiore, e per brevissimi periodi (ad esempio il tempo necessario a chiamare un collaboratore scolastico). Anche in questo caso responsabilizzate un singolo alunno che ritenete affidabile perché controlli la situazione e chiami aiuto in caso di emergenza.

8. Durante le ore di insegnamento il proprio telefono dovrà essere tenuto spento ed è vietato utilizzarlo senza previa autorizzazione del Dirigente Scolastico o dell’Insegnante Coordinatore di plesso.

9. Nei momenti di non insegnamento, gli insegnanti hanno a loro disposizione un apposito locale “aula insegnanti”. Gli oggetti personali dei docenti debbono essere depositati negli appositi spazi in aula insegnanti e non nei laboratori.

10. Nella scuola è importante che tutto sia tenuto in ordine per consentire di effettuare le pulizie in modo efficace e per ridurre il carico di incendio ed il rischio di incidenti. All’ultima ora di lezione è necessario che il docente in servizio tenga a disposizione cinque minuti per far riassettare l’aula dai ragazzi, che deve essere lasciata senza cartacce né a terra né al suolo.

11. Nella nostra scuola prestiamo grande attenzione al rapporto personale ed educativo. “Per favore” e “grazie” sono parole che ci piace sentire. Alzare la voce è considerato un gesto poco professionale e il segno di un problema che deve essere affrontato e risolto. Atteggiamenti aggressivi nei comportamenti degli altri lavoratori, sia adulti che bambini, non sono considerati accettabili.

12. Non vogliamo intrometterci nella tua vita privata, ma ti chiediamo di comunicare al Dirigente Scolastico ogni eventuale problema, malattia, disfunzione o condizione che ritieni possa rendere pericoloso per te o per altri lo svolgimento di determinati incarichi attinenti al tuo profilo professionale. Ogni informazione verrà trattata con la dovuta discrezione.

Data IL LAVORATORE L’ISTRUTTORE

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41 Stampato giovedì 10 aprile 2014

Briefing dello Studente

Nella nostra scuola vi sono studenti di età molto diversa con diverse modalità di apprendimento. Il compito dell’insegnante è dare ai ragazzi i saperi ed abituarli ai comportamenti necessari per stare a scuola in sicurezza considerati i diversi livelli di autonomia dei ragazzi.

Gli insegnanti prenderanno nota sul registro di classe dell’avvenuta formazione sui diversi contenuti del presente briefing, ed anche dei casi risultati insoddisfacenti della formazione

Pur con modalità diverse, tutti gli alunni devono sapere le cose seguenti:

1. Conoscono il concetto di emergenza e riconoscono i segnali d’allarme

2. Conoscono i comportamenti da seguire per ciascun tipo di emergenza previsto nel Piano di Emergenza della Scuola

3. Conoscono la scuola, il nome e la destinazione di tutti i locali.

4. Conoscono a quali spazi della scuola possono accedere e secondo quali modalità, e conoscono a quali spazi non hanno accesso

5. Conoscono il percorso e l’uscita di emergenza dalla propria aula

6. Conoscono i segnali di Divieto, Pericolo ed Emergenza

7. Sanno identificare le uscite di emergenza seguendo la segnaletica

8. Comprendono la necessità di stare in una scuola pulita ed ordinata per lavorare e vivere a proprio agio e per ridurre i rischi legati al disordine.

9. Comprendono che il raggiungimento di questo obiettivo non è compito degli altri ma di ciascuno di noi, e che alla fine della giornata tutto deve essere lasciato in ordine, senza oggetti non necessari e senza cartacce.

10. Comprendono l’importanza di un atteggiamento corretto per star bene e far sta bene i compagni a scuola

11. Sanno che la responsabilità della vigilanza degli alunni è degli adulti e che ad essi devono fare riferimento, restando visibili e non allontanandosi senza permesso.

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42 Stampato giovedì 10 aprile 2014

Documenti Necessari a Livello di Istituto

1. Procedure dettagliate (a cura del Dirigente Scolastico)

Il Presente Regolamento della Sicurezza

2. Certificati di formazione (da conservarsi nel fascicolo personale)

a. Dirigente:

Certificato RSPP

Incendio

Pronto Soccorso

b. Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

Corso specifico (a carico della scuola?)

c. Preposti:

Corso Specifico

d. Personale:

Primo Soccorso,

Antincendio (con esame se vi sono oltre 300 persone in una sede)

3. Documento di Valutazione dei Rischi

Per ogni singolo plesso.

Redatto periodicamente e quando cambiamenti strutturali ed organizzativi modificano le condizioni di rischio

A cura del Dirigente Scolastico

4. Piano di Emergenza

Per ogni singolo plesso.

A cura del Dirigente Scolastico.

Redatto periodicamente e quando cambiamenti strutturali ed organizzativi modificano le condizioni di rischio

Il documento è pubblico e DEVE essere conosciuto dalle persone che operano nell’edificio oggetto del piano.

Deve essere corredato delle piante con indicati i percorsi e le uscite di sicurezza, i rubinetti del gas, i quadri elettrici, i punti di raccolta, le dotazioni antincendio e gli apparecchi telefonici.

5. Certificati e documenti relativi agli edifici scolastici

Certificato di agibilità

Certificato antincendio

Planimetrie della scuola con indicato il numero di ospiti consigliato per ciascun locale della scuola.

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43 Stampato giovedì 10 aprile 2014

Documenti Necessari a Livello di Plesso

Il Preposto alla Sicurezza di ciascun plesso verificherà periodicamente che nel plesso siano presentii seguenti documenti:

1. Il Presente Regolamento Indicazioni per la Sicurezza

2. Documento di valutazione dei Rischi

Redatto periodicamente e quando cambiamenti strutturali ed organizzativi modificano le condizioni di rischio

3. Piano di Emergenza

Pur avendo elementi in comune per tutto l’Istituto, è specifico per ciascun plesso. Viene redatto periodicamente e quando cambiamenti strutturali ed organizzativi modificano le condizioni di rischio

Il documento è pubblico e DEVE essere conosciuto dalle persone che operano nell’edificio.

Deve essere corredato delle piante con indicati i percorsi e le uscite di sicurezza, i rubinetti del gas, i quadri elettrici, i punti di raccolta, le dotazioni antincendio e gli apparecchi telefonici.

4. Piante di evacuazione

Una in ogni aula o laboratorio, le piante debbono essere aggiornate e chiare.

Devono essere conosciute dagli studenti che utilizzano l’aula o il laboratorio

5. Registro dei presenti

La funzione principale è di registrare tutti i presenti in caso se ne debba rendere conto in caso di emergenza. Può avere una funzione di controllo degli accessi nel caso in cui questi possano costituire un fattore di rischio per gli alunni ed il personale.

6. Registri delle visite di controllo e registro degli interventi di manutenzione

I registri, anche uniti in un unico fascicolo, vanno conservato a cura del Preposto e del personale collaboratore a ciò delegato. Devono contenere in ordine cronologico la visite di controllo e gli interventi di manutenzione effettuati nella scuola.

Devono possibilmente essere firmati dal personale tecnico che effettua la visita o l’intervento. Nel caso in cui questo non sia possibile sarà sufficiente la firma del nostro personale che effettua la registrazione.

7. Registro dei problemi e delle soluzioni,

8. Cartellonistica di pericolo, divieto ed emergenza

La cartellonistica deve essere sufficiente ad indicare con chiarezza i seguenti punti:

Le uscite di emergenza

Gli estintori e gli apparecchi antincendio

I quadri elettrici

Gli spazi riservati

9. Registro degli incidenti e agli incidenti mancati e raccoglitore delle schede di analisi degli incidenti.

Ogni incidente che accada nella scuola (o che non accada per un caso fortuito) deve essere sinteticamente annotato sull’apposito “Registro degli Incidenti e degli Incidenti Mancati” e deve essere dettagliatamente analizzato nella “Scheda di Analisi degli Incidenti” che deve essere trasmessa al Dirigente Scolastico tramite l’Ufficio di Segreteria.

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44 Stampato giovedì 10 aprile 2014

La persona che assiste all’incidente in cui una persona si sia fatta o avrebbe potuto farsi del male annoterà la data, il luogo e le modalità dell’incidente. Annoterà anche, se ne avrà, le sue valutazioni relative alle ragioni dell’incidente e a ciò che si sarebbe potuto fare per evitarlo.

10. Registro degli interventi di primo soccorso

Ogni intervento di Primo Soccorso deve essere annotato su apposito modulo cartaceo numerato e conservato nella postazione di Primo Soccorso del plesso a cura del Preposto alla Sicurezza. (Modulo…)

11. Elenco del materiale e delle attrezzature di Primo Soccorso

Da tenere aggiornato a cura del Preposto alla Sicurezza e dei suoi delegati

12. Elenco telefonico e procedure di emergenza presso ciascun punto telefonico

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45 Stampato giovedì 10 aprile 2014

Compiti del Personale

Compiti del Preposto alla Sicurezza dei singoli plessi

Il Preposto alla Sicurezza è una persona chiave nella verifica e nel mantenimento della sicurezza dei singoli plessi.

Il Preposto rappresenta il Dirigente Scolastico da cui è nominato ed i suoi compiti sono i seguenti:

Coordina le emergenze in assenza del Dirigente Scolastico

Verifica delle condizioni di sicurezza

Adozione delle misure immediatamente necessarie al ripristino di accettabili misure di sicurezza

Comunicazione delle disfunzioni che creano un problema di sicurezza alla Segreteria perché possano essere risolte

Verifica e controllo della cartellonistica di sicurezza (emergenza, pericolo e divieto)

Verifica e controllo periodico dei Documenti del plesso e della loro corretta compilazione

Verifica del rispetto delle normative e disposizioni sulla sicurezza (es. uso dei mezzi di protezione, divieti di fumo, ecc.)

Verifica del contenuto e dello stato delle sale e delle cassette di Primo Soccorso

Verifica della corretta utilizzazione degli spazi in relazione alla loro funzione: distinzione tra magazzino, archivio e spazi per la didattica.

Tiene a Disposizione copie in bianco del Verbale di Evacuazione da rendere disponibile in qualunque momento in caso di emergenza o di simulazione

Il preposto è una persona positivamente identificata dal Dirigente. In sua mancanza però il ruolo è comunque assegnato alla persona responsabile della situazione. Ad esempio in ogni aula, l’insegnante che tiene lezione ha – per quanto applicabile - i compiti del Preposto. Lo stesso vale per le uscite didattiche ed i viaggi di istruzione.

Compiti dei Coordinatori di classe

Il Docente Coordinatore di Classe/Team di Classe o Sezione ha i seguenti compiti relativi alla sicurezza:

Effettua od organizza il briefing di sicurezza dei propri alunni e ne annota sul registro di classe l’effettuazione.

Verificare con l’Ufficio Alunni e/o con le famiglie eventuali casi di allergie alimentari, le annota sul registro e si assicura che i colleghi di classe ne abbiano contezza.

Verifica con l’Ufficio Alunni e/o con le famiglie specifici problemi sanitari e si assicura che i colleghi di classe ne abbiano contezza.

Verifica delle condizioni di sicurezza della propria aula.

Adozione delle misure immediatamente necessarie al ripristino di accettabili condizioni di sicurezza.

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46 Stampato giovedì 10 aprile 2014

Matrice di Valutazione dei Rischi

Cosa dobbiamo fare per valutare il rischio di una situazione

1. Pensare a cosa può andar male e come qualcuno può farsi del male 2. Valutare le conseguenze di un possibile incidente 3. Valutare la probabilità che l’incidente capiti 4. Valutare la gravità delle conseguenze 5. Calcolare il rischio utilizzando la tabella 6. Decidere ed attuare le misure necessarie a riportare tutti i rischi entro limiti accettabili.

PROBABILITÀ: Quasi certa Probabile Possibile Improbabile Rara GRAVITÀ DELLE CONSEGUENZE: Molto Serie Serie Moderate Minore Insignificante

Quanto probabili sono gli incidenti? ci si aspetta che accadano quasi sempre Ci si aspetta che occorra con frequenza Può succedere occasionalmente Non è probabile che accada in circostanze normali Può accadere solo in circostanze eccezionali Quanto serie possono essere le conseguenze Morte o permanente disabilità ad uno o più persone Richiede ricovero ospedaliero Richiede cure mediche Richiede un intervento di primo soccorso a scuola Non richiede cure

LIVELLO DI RISCHIO AZIONE RICHIESTA

Molto Alto/Alto

Agisci immediatamente

L’attività deve essere immediatamente interrotta. Il Livello di rischio deve essere ridotto al livello più basso possibile intervenendo secondo la “gerarchia delle misure di controllo del rischio” e deve rientrare nelle categorie “medio” o “basso” perché l’attività possa proseguire

Medio

Agisci entro pochi giorni

L’attività può procedure riducendo il rischio al livello più basso possibile intervenendo secondo la “gerarchia delle misure di controllo del rischio” e solo con l’autorizzazione esplicita del Dirigente Scolastico.

Basso Agisci il prima possible (entro un mese dal rilevamento del rischio)

PROBABILITÀ

CONSEGUENZE

Insignificante 1

Minore 2

Moderate 3

Serie

4

Molto Serie

5

Quasi certa A

Medio Alto Alto Molto Alto Molto Alto

Probabile B

Medio Medio Alto Alto Molto Alto

Possibile C

Basso Medio Alto Alto Molto Alto

Improbabile D

Basso Basso Medio Medio Alto

Rara E

Basso Basso Medio Medio Medio

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Istituto Comprensivo Mameli – Ravenna Indicazioni per la Sicurezza

47 Stampato giovedì 10 aprile 2014

Gerarchia delle misure di controllo del rischio

Nel caso in cui si verifichi l’esistenza di un livello di rischio troppo elevato, il rischio dovrà essere abbassato intervenendo per quanto possibile secondo le seguenti priorità:

1. Eliminazione del pericolo

È la misura più efficace e l’unica davvero risolutiva. Purtroppo non è sempre possibile eliminare completamente un pericolo.

2. Sostituzione del pericolo

Sostituzione di un pericolo con un pericolo minore, come quando si utilizza un prodotto per le pulizie meno tossico o meno irritante.

3. Isolamento del pericolo

Isolamento del pericolo, come quando si chiudono sotto chiave i prodotti per le pulizie, o si chiude a chiave un pannello elettrico potenzialmente pericoloso.

4. Controllo strutturale del pericolo

Modifica di un oggetto o spazio pericoloso per ridurre la probabilità di un incidente, come quando si applicano strisce antiscivolo su una scala o protezioni su uno spigolo vivo.

5. Controllo amministrativo del pericolo

Istituzione di procedure che riducono il rischio di un incidente, come quando si dispone che per effettuare un lavoro occorre un permesso o uno specifico training.

6. Adozione di misure di protezione individuale

La mera adozione di misure di protezione individuale che riducano le conseguenze di un incidente (come ad esempio la prescrizione di occhiali protettivi, o di scarpe con punta metallica) non è di per sé una soluzione e va considerata soltanto una misura integrativa di altre forme di riduzione del rischio.

Naturalmente le varie misure di controllo del pericolo non si escludono vicendevolmente e possono essere adottate congiuntamente per ridurre sempre di più il rischio.

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Modelli

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ISTITUTO COMPRENSIVO MAMELI, RAVENNA – PLESSO __________________________________

Scheda di Comunicazione ed Analisi degli incidenti (da consegnare all’Ufficio entro 24 ore dall’incidente)

ISTITUTO COMPRENSIVO MAMELI. RAVENNA – PLESSO _________________

NUMERO D’ORDINE (dal registro degli incidenti e degli incidenti mancati) _______

PARTE ANAGRAFICA

COGNOME E NOME CLASSE

LUOGO E DATA DI NASCITA RESIDENZA

INCIDENTE AVVENUTO IL: ORE: LUOGO:

ATTIVITA’ IN CORSO:

Catena delle azioni che hanno portato

all’incidente

(persone coinvolte e descrizione)

Nominativo testimoni:

Azioni intraprese durante l’incidente

Azioni intraprese dopo l’incidente

Soccorso prestato e da chi:

Avvisata famiglia:

Richiesto l’intervento del Pronto Soccorso:

Analisi dell’accaduto

Punti chiave identificati per la prevenzione.

Se necessario utilizzare ulteriore spazio sul retro del foglio.

Firma del Responsabile al momento dell’incidente

IL DIRIGENTE SCOLASTICO Vittore Pecchini

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Verbale di Evacuazione (Modello per il Coordinatore dell’Emergenza) ISTITUTO COMPRENSIVO MAMELI, RAVENNA – PLESSO:

Data e ora Esercitazione / Emergenza Reale

Adulti Coinvolti

Alunni Coinvolti

Tipo di emergenza

Classe Docente presente

Nr Alunni Presenti Tempo di evacuazione Note

Osservazioni e note/Procedure da migliorare (Continuare sul retro in caso di necessità)

IL PREPOSTO IL COORDINATORE DI PLESSO IL DIRIGENTE SCOLASTICO

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Tabella di valutazione collegiale della qualità dell’aria ISTITUTO COMPRENSIVO MAMELI, RAVENNA – PLESSO:

OSSERVATORE: DATA

LOCALE

RISULTATI DELL’OSSERVAZIONE

L’OSSERVATORE PERCEPISCE

UN ODORE (sì/no)

QUALITA’

Da 1 (gradevole) a 10 (sgradevole)

INTENSITA’

Da 1 (debole) a 10 (molto intenso)

DESCRIZIONE SINTETICA DELL’ODORE

LEI LAVOREREBBE VOLENTIERI IN

QUESTO AMBIENTE?

ORIGINE PRESUMIBILE DELL’ODORE

NOTE

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Registro degli Incidenti e degli Incidenti Mancati ISTITUTO COMPRENSIVO MAMELI, RAVENNA – PLESSO

NUMERO D’ORDINE

DATA DESCRIZIONE SINTETICA DELL’INCIDENTE OPERATORE CHE HA

COMPILATO IL REGISTRO PRESENTATO MODELLO DI RILEVAZIONE (SÍ/NO)

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Registro degli interventi di Primo Soccorso ISTITUTO COMPRENSIVO MAMELI, RAVENNA – PLESSO

DATA E ORA PAZIENTE OPERATORI TIPO DI INTERVENTO EFFETTUATO ED OSSERVAZIONI PRESENTATA DENUNCIA (SÍ/NO)

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Registro dei Controlli Quotidiani ISTITUTO COMPRENSIVO MAMELI, RAVENNA – PLESSO

All’inizio della giornata lavorativa il personale collaboratore scolastico è tenuto ad assicurarsi che non vi siano anomalie evidenti nelle dotazioni di sicurezza della scuola (estintori portatili, rete idrica antincendio, impianto di allarme, porte REI, Illuminazione di emergenza, valvole di intercettazione del gas, interruttori differenziali, cassetta di pronto soccorso) ed in particolare le via di esodo siano libere e facilmente apribili dall’interno.

DATA e ORA FIRMA LEGGIBILE DEL RESPONSABILE OSSERVAZIONI, DISPOSIZIONI E NOTE

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Registro dei Problemi e delle Soluzioni ISTITUTO COMPRENSIVO MAMELI, RAVENNA – PLESSO

DATA PROBLEMA RILEVATO MISURE ADOTTATE SUL POSTO

(soluzioni e segnalazioni di pericolo)

Segnalato all’Ufficio

Sì/No

OSSERVATORE Nome e Firma

Autorizzazione a riprendere l’utilizzazione

DATA e FIRMA

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Registro degli Interventi di Manutenzione ISTITUTO COMPRENSIVO MAMELI, RAVENNA – PLESSO

DATA INTERVENTO EFFETTUATO NOME E QUALIFICA

DELL’OPERATORE CHE HA EFFETTUATO L’INTERVENTO

FIRMA NOTE E FIRMA DEL PERSONALE

SCOLASTICO

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Registro delle Persone in Visita ISTITUTO COMPRENSIVO MAMELI, RAVENNA – PLESSO

DATA NOME DEL VISITATORE RAGIONI DELLA VISITA ORA DI INGRESSO ORA DI USCITA

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