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1 ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “ VIA REGINA ELENA” via R.Elena,5 Tel. 0733 812992 fax 0733 779436 Email [email protected] Sito web : www.icviareginaelena.edu.it Civitanova Marche IL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA Da noi tutti, a tutti voi.

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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE

“ VIA REGINA ELENA”

via R.Elena,5 Tel. 0733 812992 – fax 0733 779436

Email [email protected] Sito web : www.icviareginaelena.edu.it

Civitanova Marche

IL PIANO TRIENNALE

DELL’OFFERTA FORMATIVA

Da noi tutti, a tutti voi.

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INDICE: IL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA ATTO DI INDIRIZZO pag. 3

DAL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE …… pag. 14

PATTO FORMATIVO LINEE GUIDA

pag. 15 pag. 17

IL TERRITORIO E IL NOSTRO ISTITUTO

ANALISI SOCIO – AMBIENTALE pag. 18

STRUTTURE, RISORSE E SISTEMA ORGANIZZATIVO pag. 19

LE NOSTRE SCUOLE pag. 20

ORGANIZZAZIONE ORARIA E DIDATTICA pag. 29

CRITERI ORGANIZZATIVO – PROGETTUALI pag. 33

APERTURA AL TERRITORIO pag. 35

IL CURRICOLO

FINALITÀ DEL PERCORSO FORMATIVO pag. 36

FINALITÀ EDUCATIVE: SCUOLA DELL’INFANZIA pag. 42

FINALITÀ EDUCATIVE : SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI 1° GRADO pag. 43

IL CURRICOLO pag. 45

CURRICOLO ORIZZONTALE SCUOLA DELL’INFANZIA pag. 47

CURRICOLO VERTICALE SCUOLA DELL’INFANZIA pag. 68

CURRICOLO PER COMPETENZE SCUOLA PRIMARIA pag. 74

CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA COMPETENZE “TRASVERSALI” pag. 143

CURRICOLO ORIZZONTALE SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO pag. 153

CURRICOLO SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO COMPETENZE “TRASVERSALI” pag. 198

CURRICOLO VERTICALE: GEOSTORIA pag. 204

RELAZIONE INSEGNAMENTO – APPRENDIMENTO DEI TRE ORDINI pag. 221

AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA

ATTIVITÀ PROGETTUALE E PROGETTI DEI TRE ORDINI pag. 232

PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE pag. 251

VISITE E VIAGGI DI ISTRUZIONE pag. 253

L’ACCOGLIENZA E LA CONTINUITÀ

INZIATIVE PER LA CONTINUITÀ DEI PROCESSI FORMATIVI pag. 254

CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI pag. 257

CRITERI PER ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI ALLE CLASSI pag. 260

INIZIATIVE PER PROMUOVERE L’ACCOGLIENZA pag. 262

ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) L’INCLUSIONE SCOLASTICA INTEGRAZIONE E INCLUSIONE ALUNNI DISABILI

pag. 264 pag. 266 pag. 270

CRITERI PER L’INDIVIDUAZIONE DI ALUNNI BES pag. 274

ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO pag. 279

INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI NON ITALOFONI pag. 288

LA VALUTAZIONE

SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLA SCUOLA pag. 321

CRITERI VALUTATIVI DEGLI APPRENDIMENTI : AREA COGNITIVA

SCUOLA DELL’INFANZIA pag.329

SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI 1° GRADO ( CRITERI GENERALI) pag. 332

SCUOLA PRIMARIA pag. 333

SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO pag. 345

CRITERI VALUTATIVI DEGLI APPRENDIMENTI : AREA COMPORTAMENTALE pag. 353

ESAME DI STATO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO pag. 366

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE pag. 374

VALUTAZIONE DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE pag. 383

RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ pag. 385

FINE pag. 391

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PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA AA.SS. 2019/2020; 2020/2021; 2021/2022

LA DIRIGENTE SCOLASTICA VISTA la Legge n.59 del 15.03.1997 Capo IV art.21 con la quale si

stabilisce l’autonomia delle istituzioni scolastiche;

VISTO il D.P.R. n.275 dell’8.03.1999 Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzione scolastiche;

VISTA la Legge n.53 del 28.03.2003 Delega al Governo per la definizione

delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle

prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale;

VISTO il D.lgs n.165 del 30.3.2001 art.25 e successive modifiche;

VISTO il D.P.R. n.80 del 28.3.2013 Regolamento sul sistema Nazionale di valutazione;

VISTA la legge 170 dell’08.10. 2010 recante “Nuove norme in materia di

disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”

VISTE la nota ministeriale del 27.12.12; la nota ministeriale n. 2563/13;

il DM 5669/11) la Circolare ministeriale n. 8/13 sui BES

VISTA la Legge n.107 del 13.7.2015 Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni

legislative vigenti;

VISTO il D.lgs n.62 del 13.04.2017 “Norme in materia di valutazione e

certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera i)” della legge 13

luglio 2015, n. 107;

VISTO il D.lgs n.66 del 13.04.2017 “Norme per la promozione

dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilita', a norma dell'articolo 1,

commi 180 e 181, lettera c),” della legge 13 luglio 2015, n. 107

VISTO il D.lgs n. 60 del 13.4.2017 “Norme sulla promozione della cultura

umanistica, sulla valorizzazione del patrimonio e delle produzioni

culturali e sul sostegno della creativita', a norma dell'articolo 1,

commi 180 e 181, lettera g),” della legge 13 luglio 2015, n. 107.

VISTO il D.lgs n. 65 del 13.4.2017 “Istituzione del sistema integrato di

educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni, a norma

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dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera e), “della legge 13 luglio

2015, n. 107.

VISTO il D.lgs n. 63 del 13.4.2017 Effettività del diritto allo studio

attraverso la definizione delle prestazioni, in relazione ai servizi alla

persona, con particolare riferimento alle condizioni di disagio e ai

servizi strumentali, nonché potenziamento della carta dello

studente, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera f), della

legge 13 luglio 2015, n. 107.

VISTA la Nota Miur prot.0016041 del 29.03.2018 Dotazioni organiche del

personale docente per l'anno scolastico 2018/2019 e indicazioni

sull’organico docente di potenziamento;

VISTA la Nota MIUR prot.0017832 del 16.10.2018;

CONSIDERATE le proprie competenze,

EMANA

Il seguente

ATTO D’INDIRIZZO DEL PIANO TRIENNALE

DELL’OFFERTA FORMATIVA AA.SS. 2019/2020; 2020/2021; 2021/2022

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa dell’Istituto Comprensivo “ Via Regina

Elena” di Civitanova Marche si presenta come documento sostanziale delle linee determinanti e strategiche adottate ai fini del conseguimento del successo

formativo degli alunni, della diminuzione della dispersione scolastica; dell’inclusione degli alunni diversamente abili; delle azioni formative riservate

agli alunni BES; dell’integrazione degli alunni extracomunitari; dell’ ascolto dei fabbisogni e della soddisfazione dell’utenza esterna ( famiglie), delle relazioni

inter-istituzionali del territorio comunale ed extra-comunale ( Ente Locale,

UMEE, Asur Marche, Istituzioni laiche, religiose; Associazioni di Volontariato; Associazioni Sportive; U.S.R. Marche; Regione Marche; Università,)

PROCESSI DI ATTUAZIONE DELLE LINEE DETERMINANTI E

STRATEGICHE.

A) SUCCESSO FORMATIVO DEGLI ALUNNI.

Il successo formativo degli alunni si configura come un processo, lento ma

costante, di azioni educative e formative rivolte alla conoscenza, alla comprensione dell’allievo e più nello specifico: la sua storia personale, la sua

esperienza in evoluzione, il proprio carattere, le proprie attitudini, i

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comportamenti relazionali, i bisogni evolutivi scanditi secondo le diverse età, i ritmi dell’apprendimento, il livello del senso di responsabilità.

Tale successo non comprende unicamente l’elemento valutativo ( voti o giudizi assegnati dai docenti ) seppure necessario, ma implica fortemente che l’analisi

di partenza dell’allievo sia differente dall’analisi conclusiva. In quest’ultima fase,infatti, si esplicitano i buoni risultati che sono stati

ottenuti tenendo conto del potenziale iniziale dell’alunno che nel corso del tempo è auspicale sia aumentato e si completi nell’acquisizione di uno status

di apprendimento “ competente”. Alla luce di questo orizzonte culturale il nostro Istituto ritiene il successo

formativo degli alunni come punto di partenza, non dunque solo il risultato

conclusivo delle azioni formative della scuola. Il capovolgimento delle azione formativa di successo, ovvero come punto primario e non solo terminale,

significa che la scuola si pone come obiettivo l’eliminazione, per quanto è possibile, delle difficoltà che si evidenziano e si sovrappongono all’inizio delle

fasi formative al fine di raggiungere il successo formativo.

A- 1) PROCESSI PER IL SUCCESSO FORMATIVO: METODOLOGIE

META-DIDATTICHE.

La metodologia meta-didattica esprime la volontà da parte dei docenti di riflettere primariamente sulle proprie azioni rivolte agli studenti. La classe è

composta da persone che, oltre ogni ragionevole dubbio, sono diverse per una serie di variabili che occorrono essere intercettate, codificate e decodificate. La

metodologia meta-didattica, dunque, significa che l’insegnante sappia riflettere, sappia comprendere, sappia calibrare, sappia declinare, sappia

comunicare le azioni educative e formative tenendo presente ogni allievo. Altro aspetto fondamentale della metodologia meta-didattica è l’azione

formativa di didattica laboratoriale. La didattica “laboratoriale” vuole evidenziare che gli aspetti del sapere ( le

discipline ad esempio) proposti siano scomposti, analizzati, integrati e compresi come un insieme poiché “ l’insieme è più della somma delle parti” (

psicologia della Gestalt). Solo in questo modo l’apprendimento può definirsi

“significativo” da parte dell’alunno, ovvero quando la conoscenza scaturisce dall’esperienza concreta per diventare conoscenza, abilità e competenza

personale. E’ evidente che tale metodologia non è facile da attuare in ogni suo aspetto,

ma la professionalità docente consiste proprio in questo, ovvero nella competenza efficiente della metodologia meta-didattica.

La metodologia meta-didattica include diverse azioni: programmazione disciplinare, interdisciplinare e transdisciplinare, lezioni frontali anche

mediante l’ausilio delle tecnologie multimediali, lezioni di gruppo ( cooperative learning), didattica del problem solving; progetti trasversali; progetti di

recupero personalizzati, verifica e valutazione. Ulteriore e aspetto della metodologia meta-didattica è l’azione formativa della

scuola di aumentare il livello di autonomia dell’alunno. L’autonomia è processo sequenziale che ha i suoi tempi e i suoi ritmi personali; tuttavia

questo processo deve progressivamente aumentare affinché l’alunno si renda

consapevole del proprio livello di apprendimento, del particolare ritmo di

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apprendimento, di migliorarne la temporalità, della conquista di un personale metodo di studio che sia nondimeno efficiente ed efficace.

B. DIMINUZIONE DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA.

La dispersione scolastica è un fenomeno che generalmente esplicita

l’abbandono degli studi da parte degli studenti soprattutto nella scuola secondaria superiore.

Tuttavia la dispersione scolastica può riguardate anche la scuola primaria e la scuola secondaria di I° grado mediante i seguenti segnali premonitori da parte

degli allievi: un calo progressivo dell’impegno nella partecipazione alle attività

proposte in classe e a casa, la frequenza irregolare delle lezioni scolastiche, un calo persistente dell’interesse, comportamenti oppositivi, provocatori nei

confronti degli adulti e dei compagni; atteggiamenti di auto-svalutazione; isolamento, irrequietezza, disagio complessivo, atteggiamento passivo.

Tutti questi segnali hanno un principio primordiale: la mancanza o il calo della motivazione secondo la scala dello psicologo statunitense Abraham Harold

Maslow.

B- 1)PROCESSI PER LA DIMINUZIONE DELLA DISPERSIONE

SCOLASTICA

La diminuzione della dispersione scolastica avviene mediante processi di: a) analisi collegiale da parte dei docenti, facenti parte della classe;

b) in caso dei segnali di dispersione scolastica e a seconda di quest’ultimi,

occorre mettere in campo “abilità specifiche” che derivano da norme

generali quali:

Attenzione continua sull’allievo; comunicazione empatica con l’alunno; tono

appropriato della comunicazione; linguaggio adeguato; stimolazione

graduale alla partecipazione alle attività proposte dalla scuola;

coinvolgimento dei compagni di classe; proposte di attività che possano

ridestare la motivazione, l’interesse, l’impegno; attività di tutoring; attività

di cooperative learning; attività facenti parte delle inclinazioni dell’allievo

per arrivare progressivamente alle attività specifiche proposte dalla scuola;

tempi di elaborazione più distesi per raggiungere livelli temporali di

esecuzione più rapidi; valutazioni condivise,ovvero facendo comprendere

all’allievo, in modo pacato, gli errori e che questi sono occasioni per

migliorare e conseguentemente aumentare l’autostima.

Comunicazione e rapporto con la famiglia. La collaborazione della famiglia è

fondamentale per diminuire il tasso di dispersione scolastica. Il

coinvolgimento dei genitori nella diminuzione della dispersione scolastica

individuale,tuttavia, non deve e non può essere percepito dalla famiglia

come un “ processo di valutazione educativa” della funzione genitoriale. Al

contrario, la scuola “attenziona” la famiglia ricorrendo a colloqui, a

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confronti, ad azioni concertate e condivise. La famiglia, dal canto suo, è

auspicabile che riconosca l’autorevolezza dei docenti, affinché vi siano

fiducia e stima che in ogni caso devono essere reciproci.

Servizi Sociali. In casi estremi è possibile ricorrere ai servizi sociali per

eventuali segnalazioni di inadempienza della famiglia.

C- INCLUSIONE ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

L’alunno diversamente abile è una persona che è abile in modo diverso, ma non meno importante rispetto agli altri. L’inclusione prevede innanzitutto

attenzionare le potenzialità ( punti di forza) dell’allievo e lavorare su questi aspetti per incitare, per stimolare l’autostima,per aumentare l’interesse e

l’impegno, per accrescere la partecipazione alle attività della classe e soprattutto per facilitare relazioni affettive, partecipative, collaborative con i

compagni di classe. E’ evidente che il rapporto di relazione positiva con i compagni è il punto di

forza primariamente della professionalità dei docenti i quali hanno il dovere di mettere in atto azioni strategiche perché ciò avvenga non come un obbligo, ma

come un comportamento naturale e spontaneo.

Nelle attività formative inclusive occorre tener ben presenti anche i punti di debolezza. Quest’ultimi non devono essere percepiti dall’alunno diversamente

abile, ma conosciuti sapientemente dall’insegnante in modo che le attività proposte siano una combinazione perfetta fra punti di forza e punti di

debolezza. L’attività d’inclusione è un processo continuo e costante e riguarda tutti i

docenti della classe, in particolare l’insegnante di sostegno, la quale si configura come “ tutor specializzato e competente” dell’allievo, e quindi non si

sostituisce ad esso ma ne incoraggia le potenzialità affinché queste possano addivenire a competenze specifiche e trasversali. L’inclusione è una “cultura

mentale” che riguarda tutti i docenti della classe stessa intesa come ambiente di apprendimento nel suo complesso.

L’inclusione riguarda la famiglia: i genitori devono sapere cosa attua la scuola per il benessere del proprio figlio. In questi casi occorre ricordare che genitori

degli alunni diversamente abili attraversano consapevolmente e/o

inconsapevolmente una esperienza di vita difficile con cui convivere anche per tutta la vita. Hanno bisogno di sentirsi al sicuro e protetti nel momento in cui

affidano il proprio figlio nelle mani dei docenti. E’ un loro diritto. La certezza di essere in buone mani la trasferiscono naturalmente al proprio figlio, che a sua

volta si sente tranquillo e sereno e soprattutto ricettivo e reattivo alle proposte degli insegnanti.

C-1 PROCESSI PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA

I processi per l’inclusione scolastica prevedono l’elaborazione da parte del nostro Istituto di alcuni documenti fondamentali:

Piano annuale d’inclusione dell’Istituto ( P.A.I.)

il Piano inclusione Scolastica ( P.I.S.);

il P.E.I.;

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C 2 GRUPPI DI LAVORO DELL’ ISTITUTO. L’inclusione scolastica prevede la costituzione presso la nostra scuola del

Gruppo di Lavoro per l’inclusione Scolastica ( G.L.I); Incontri programmati scadenzati ovvero il GLHO, ( famiglia team docente, specialisti che hanno in

cura l’alunno) I gruppi di lavoro operativi per l’integrazione riguardano le azioni concrete

intraprese per ogni singolo alunno con disabilità. Il loro compito precipuo è la realizzazione del dettato dell’art. 12, co 5 della legge 104/92. In essi si

prevede infatti alla definizione del Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e del Piano Educativo Individualizzato (PEI), cui si provvede in maniera congiunta.

A partire dal gennaio 2019 il profilo dinamico funzionale e la diagnosi clinica

sono sostituti dal Piano di Funzionamento (art.19 commi.1-29 d.lgs n. 66 del 13.4.2017.

C-3 LINEE D’INDIRIZZO DELLA METODOLOGIA PER L’INCLUSIONE

SCOLASTICA.

L’inclusione scolastica dell’alunno diversamente abile non si conclude con l’elaborazione dei documenti obbligatori previsti dalle normative specifiche,

bensì si concretizza anche in azioni formative attraverso piani di lavoro individualizzati e personalizzati.

Il piano di lavoro individualizzato non è il rapporto uno a uno, bensì prevede attività specifiche che hanno come obiettivo quello di adeguare l’insegnamento

alle caratteristiche individuali degli alunni ai fini del raggiungimento di obiettivi comuni a tutta la classe. Non si tratta di sottovalutare il bisogno specifico

dell’allievo disabile ma di concretizzarlo in un progetto che prevede la

cooperazione di tutti. Il piano di lavoro “ personalizzato” invece, parte dalle peculiarità potenziali

intellettive, affettive dell’alunno e per aumentarne il proprio sviluppo sempre attraverso forme di differenzazione degli itinerari di apprendimento.

D- ALUNNI BES

Gli alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione, per ragioni

molteplici ed eterogenee, sono in costante aumento. La D.M. individua quest'area indicandola come svantaggio scolastico; essa ricomprende

problematiche diverse e viene definita come area dei Bisogni Educativi Speciali (BES).

Vi sono comprese tre grandi sotto-categorie: la disabilità; i disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici e lo svantaggio socioeconomico,

linguistico o culturale.

1. Nella prima sottocategoria rientrano gli alunni con

disabilità certificata ai sensi della L. 104/92. Solo in questo caso è prevista la presenza del docente di sostegno, per un numero di ore

commisurato al bisogno.

2. La seconda sottocategoria riguarda i disturbi evolutivi specifici

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(D.E.S.) La D.M. chiarisce che in essa rientrano non solo i Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA), diagnosticati ai sensi della L. 170/10,

ma anche i deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, dell'attenzione e dell'iperattività (ADHD).

Per gli alunni con DSA è obbligatorio il ricorso ad un Piano Didattico Personalizzato (PDP) e l’utilizzo di strumenti compensativi e di misure

dispensative che possano garantire il successo scolastico degli allievi.

3. La terza sottocategoria, infine, riguarda gli altri BES, cioè quegli

alunni con svantaggio socioeconomico, linguistico o culturale. In

questo caso, pur non essendo in presenza di una problematica certificata o diagnosticata ai sensi di una norma primaria e specifica di riferimento,

si rileva un bisogno educativo speciale, generalmente limitato nel tempo, dovuto a situazioni molteplici e contingenti, che sono causa di svantaggio

e, pertanto, richiedono per un certo periodo una particolare attenzione educativa. Si tratta ad esempio degli alunni di recente immigrazione, che

non hanno ancora appreso la lingua italiana, oppure di allievi che si trovano in una situazione sociale, economica o culturale difficile, che

comporta disagi molteplici nel regolare percorso scolastico. Anche in questo caso, come previsto dalla nota ministeriale n. 2563/13 si

può ricorrere alla compilazione di un PDP ed a misure compensative e dispensative, qualora il consiglio di classe lo ritenga necessario per un

certo periodo di tempo. In questo caso non è un obbligo ma una decisione collegiale dei docenti.

I Bisogni Educativi Speciali, dunque, possono essere molteplici e le misure previste nelle specificità delle situazioni sono riconducibili alle peculiari

disposizioni normative.

D.2 AZIONI DI PROCESSO RISERVATE AGLI ALUNNI BES

Dalle considerazioni sopra esposte si evidenzia, in particolare, la necessità di

elaborare un percorso individualizzato e personalizzato per alunni e studenti con bisogni educativi speciali, anche attraverso la redazione di un Piano

Didattico Personalizzato e articolato, che serva come strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti ed abbia la funzione di documentare alle famiglie le

strategie di intervento programmate. Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in

un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare – secondo un’elaborazione collegiale, corresponsabile e

partecipata - le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli

apprendimenti. Il nostro istituto ha elaborato diversi modelli per l’elaborazione del Piano

Didattico Personalizzato ai fini del conseguimento del successo formativo degli alunni.

Nello specifico: modelli per alunni BES certificati ( legge 170/2010; alunni che non possiedono la certificazione ma rientrano nelle categorie delle normative

BES; alunni con Disturbi Evolutivi Specifici. I Disturbi evolutivi specifici (

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D.E.S.) comprendono gli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria,

dell’attenzione e dell’iperattività e il funzionamento intellettivo limite. Quest’ultimi anche se non compresi nella legge 170/2010 hanno diritto ad

usufruire delle stesse misure ivi previste in quanto presentano problematiche specifiche in presenza di competenze intellettive nella norma. (D.M.

27/12/2012)

E- INTEGRAZIONE ALUNNI EXTRACOMUNITARI.

L’integrazione degli alunni ex comunitari intende specifiche azioni formative

documentate ai fini dell’accoglienza, del diritto all’istruzione, del diritto alla socializzazione con compagni di diverse provenienze e nazionalità.

Il bambino o il ragazzo straniero nel momento in cui si iscrive alla nostra scuola, cambia lo status “giuridico” ovvero da persona straniera ad alunno con

tutti i diritti e dovere degli altri compagni di classe. Lo status giuridico in quanto alunno vuole esprimere la volontà della nostra

scuola di comprendere le necessità dell’allievo, la sua storia culturale e affettiva, il suo linguaggio, le sue competenze, il proprio modo di relazionarsi.

E-1 PROCESSSO D’INTEGRAZIONE.

Il processo d’integrazione del nostro Istituto prevede un preciso protocollo di accoglienza con diverse fasi e soprattutto con il coinvolgimento di diverse

figure.

I° Fase di integrazione: incontro con la famiglia e il docente referente per ogni ordine di scuola: Infanzia, primaria e secondaria di I° grado;

II° Fase d’integrazione l’inserimento nella classe concertato in base alle competenze personali dell’allievo;

III° fase d’integrazione :predisposizione del Pian Didattico Personalizzato per alunni non Italofoni da parte del team docente e dal consiglio di classe;

IV° fase d’integrazione: attività curriculari di potenziamento e recupero per aumentare( in qualche caso iniziare) la conoscenza della lingua italiana e altre

discipline; V° fase: predisposizione di dispense didattiche ( a cura dei docenti)

personalizzate per favorire l’integrazione,la formzione e il livello di competenza.

Le fasi dell’integrazione hanno come comune determinatore l’accoglienza in senso specifico e generale:

specifico poiché deve attenersi alla personalità e alla cultura di provenienza

dell’alunno; generale poiché deve attenersi al principi di diritto allo studio, alla formazione

all’integrazione previsti dalla Costituzione Italiana e più in generale dalle normative previste ovvero: Dichiarazione dei diritti del fanciullo, nota

come Dichiarazione di Ginevra (1924); Dichiarazione universale dei diritti umani (il 10 dicembre 1948);

Dichiarazione sui Diritti del Bambino promulgata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ( 1956);

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Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia (20 novembre 1989); Convenzione europea sull’esercizio dei diritti dei minori (25.1.1996);

DPR 394/99, art. 45 comma 4; L. 53/2003, art. 2;

C.M. n°8 del 06/03/2013; Nota Miur prot. 2563 del 22/11/2013;

Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri; pubblicate dal MIUR nel febbraio 2014;

Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati” (Nota prot. N. 7443 del 18/12/2014).

F- ASCOLTO DEI FABBISOGNI E DELLA SODDISFAZIONE

DELL’UTENZA ESTERNA ( Genitori)

Il rapporto scuola-famiglia è fondamentale. L’ovvietà dell’espressione non

deve ,tuttavia, eclissarsi nell’espressione stessa ma occorre che si concretizzi in azioni reciproche di collaborazione. Gli itinerari scelti dal nostro Istituto per

facilitare il rapporto scuola-famiglia sono semplici ma efficaci, ovvero: incontri

specifici, colloqui individuali, comunicazione della progettazione della classe e della scuola nel senso più ampio, partecipazione ai progetti promossi dalla

scuola; comunicazioni e informazioni attraverso il sito web, potenziamento delle informazioni sul registro elettronico.

Su quest’ultimo punto la nostra scuola ha inteso migliorare la fruizione ed includere oltre alle valutazioni, anche la progettazione della classe; le lezioni

scolastiche svolte giornalmente; i compiti assegnati eventuali note disciplinari. Tuttavia anche noi come Istituto percepiamo quello che avviene anche a livello

Nazionale, ovvero la diminuzione progressiva dei genitori a comprendere l’azione formativa della scuola e il riconoscimento dell’autorevolezza degli

insegnanti. In certi casi,infatti, abbiamo constatato che alcune famiglie non apprezzano consigli, avvisi quando questi non coincidono con le loro

aspettative in qualche caso incomprensibili; piuttosto sembrano vedere con lenti “sfocate” quello che la scuola propone.

In questi casi il nostro Istituto spiega alle famiglie che non si mette in

discussione la funzione “ genitoriale” il ruolo educativo e le scelte educative nei confronti dei propri figli; di preferenza e più volentieri comunica che non

sempre le aspettative dei genitori,ad esempio di un successo scolastico, del proprio figlio coincidono con quelle della scuola per una serie di fattori, di

variabili che molto spesso sono sottovalutate dalla famiglia. Quest’ultimo punto non significa che la scuola non mette a conoscenza dei genitori le azioni

formative riservate ai propri figli, bensì evidenzia una discrasia in senso figurale del mal funzionamento della scuola da parte dei genitori. E’ questo il

punto focale dove occorre lavorare, ma insieme. L’ascolto della scuola nei confronti delle famiglie vuol dire captare e

comprenderne i bisogni dei genitori, ma non si traduce in una immediata soddisfazione se questa significa attivare uno sterile stato di compiacenza e

consenso gratuito. Il nostro senso di responsabilità accetta il dissenso poiché fa parte del dialogo,

del dibattito della democrazia, al tempo stesso si promette di comprendere la

critica per valutare il proprio operato.

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I genitori sono portatori d’interesse ( stakeholders ) e la scuola è una società aperta, inclusiva, partecipativa ma anche professionale dove stima e fiducia

devono essere reciproci ai fini sia del mantenimento di un rapporto positivo scuola-famiglia sia ai fini del raggiungimento del successo formativo del proprio

figlio che è un nostro alunno.

F- 1 PROCESSI DI VERIFICA E VALUTAZIONE DELLA

SODDISFAZIONE DELL’UTENZA ( GENITORI)

I processi di verifica e di valutazione della soddisfazione dell’utenza genitoriale hanno precisi protocolli di osservazione:

partecipazione delle famiglie agli incontri con la scuola;

partecipazione delle famiglie alle proposte progettuale della scuola;

partecipazione agli organi collegiali della scuola;

rispetto del patto di corresponsabilità scuola-famiglia;

compilazioni di questionari;

G- RELAZIONI INTER-ISTITUZIONALI DEL TERRITORIO COMUNALE

ED EXTRA-COMUNALE ( ENTE LOCALE, UMEE, ASUR MARCHE,

ISTITUZIONI LAICHE, RELIGIOSE; ASSOCIAZIONI DI

VOLONTARIATO; ASSOCIAZIONI SPORTIVE; U.S.R. MARCHE;

REGIONE MARCHE;ISTITUTI DI SCUOLA SECONDARIA DI II°

GRADO; UNIVERSITÀ,)

Il nostro Istituto è parte della società educante nelle sue forme culturali,

associative, istituzionali poiché scuola,alunni e genitori vivono il contesto sociale del territorio e nel contesto sociale del territorio.

Le relazioni inter-istituzionali sono testimonianza di rispetto della democrazia e dei principi contenuti nelle azione formativa di Cittadinanza e Costituzione e

dimostrano che la scuola è un’istituzione dischiusa alle proposte provenienti dalle istituzioni, affinché le attività formative prettamente scolastiche non

siano scollegate dall’esperienza extrascolastica dell’alunno, che in ogni caso vive quotidianamente.

Il nostro Istituto ha stipulato: Accordo di programma con l’Ente locale per l’ampliamento dell’offerta

formativa e il miglioramento dei servizi ( pre-post scuola ad esempio)

necessari alle famiglie;

Protocollo d’Intesa con l’associazione A.Ge ( associazione Genitori italiani

di Civitanova Marche) nella quale si prevedono accordi di formazione

culturale rivolte a tutto il territorio comunale;

Il Nostro Istituto collabora con:

Associazioni sportive sul territorio organizzando progetti riservati

all’educazione delle scienze motorie fondamentali per gli allievi di

oggi;

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Associazioni di volontariato ( A.N.F.F.A.S. ONLUS di Civitanova

Marche-Associazione ANTROPOS di Civitanova Marche- Croce Verde di

Civitanova Marche) affinché gli alunni comprendano il valore della

solidarietà, dell’amicizia, della fratellanza, dell’eguaglianza.

Associazione laiche e religiose: entrambe le istituzioni fanno parte

della vita sociale dell’alunno, anche se con modalità differenti.

Tuttavia la scuola prende in considerazioni anche tali raccordi per

ampliare l’apertura e la dimensione sociale e formative avvicinarsi

sempre più all’esperienza extrascolastica dell’alunno.

Istituzioni forze dell’ordine: Polizia, Carabinieri, e Guardia di Finanza

su progetti finalizzati all’attuazione di alcuni aspetti riguardanti

Cittadinanza e Costituzione.

USR Marche- Regione Marche- UMEE- ASUR. Il nostro istituto aderisce

alle proposte dell’Istituzioni regionali, provinciali e comunali, ognuno

per la propria competenza, per costruire un percorso formativo

aderente alle prospettive di apprendimento dei discenti, alla

valorizzazione dell’iniziative che prevedono in ogni caso l’interesse

verso gli studenti,ma anche verso le famiglie e dirette a tutto il

personale scolastico ( docente e ATA).

Istituti di scuola secondaria di II° grado. L’orientamento degli studenti

delle classi terze verso una scelta consapevole dell’indirizzo di studi

della scuola secondaria di II° grado al termine del I° ciclo d’Istruzione

è parte integrante dell’iniziative formative della nostra Scuola. Si

configura con incontri di open day in collaborazione con le scuole

superiori; attività curricolari di conoscenza dell’organizzazione e

dell’ordinamento della scuola superiore; incontri con lo psicologo in

classe per favorire una opzione cosciente; incontri con le famiglie.

Università: il nostro istituto promuove iniziative con l’Università

Bocconi di Milano (giochi matematici) e l’Università di Camerino per la

certificazione Ket riservata, quest’ultima agli alunni delle classi terze

della scuola secondaria di I° grado.

LA DIRIGENTE SCOLASTICA

Prof.ssa Daniela Boccanera

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Dal Rapporto di Autovalutazione al Piano di Miglioramento per

l’elaborazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa.

Obiettivi strategici di miglioramento a lungo termine ( tre anni)

Obiettivi di miglioramento relative al contesto (Scuola, territorio e ambiente sociale)

Miglioramento della capacità di attrazione nei confronti dell'utenza

Sviluppo della integrazione tra servizi scolastici ed extra scolastici

Maggiore integrazione scuola /territorio

Migliore pianificazione e gestione delle partnership esterne

Obiettivi di miglioramento relative alle risorse d'ingresso

(Risorse umane e materiali di partenza) Valorizzazione delle risorse umane (rendimento

alunni, professionalità docenti, professionalità personale

ATA).

Valorizzazione ed utilizzo efficace delle risorse materiali

Obiettivi di miglioramento relative ai processi gestionali della scuola

(Gestione personale e organizzazione) Leadership efficace centrata sui compiti e condivisa

Coesione e collegialità del personale docente e non Miglioramento del livello di comunicazione interna

(migliore fruibilità di informazioni da parte dell'utenza e degli operatori scolastici)

Formazione di dipartimenti disciplinari interni all’ordine di scuola

Formazione di dipartimenti di aree disciplinari fra ordini di scuola

Partecipazione e coinvolgimento dell'utenza interna ed esterna;

Obiettivi di miglioramento relative ai processi didattici (Processo insegnamento/apprendimento)

Potenziamento qualità del curricolo mediante aumento dell’orario del curricolo disciplinare

Miglioramento della metodologia didattica ( problem solving) Implementare il curricolo in verticale;

Sviluppo attività di sostegno e supporto a studenti; Clima di accoglienza e benessere;

Monitoraggio sistematico degli apprendimenti;

Differenziazione processi formativi (percorsi

individualizzati,personalizzati, mastery learning.

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Obiettivi di miglioramento relative ai risultati (output, esiti

istituzionali, sviluppo personale e sociale)

Successo scolastico e formativo degli studenti Miglioramento degli esiti delle prove INVALSI

Miglioramento dell’offerta formativa dell'istituto

Creazione di un valore aggiunto dell'offerta formativa

IL PATTO FORMATIVO La Legge 107 del 2015 prevede che ogni istituzione scolastica elabori un Piano Triennale dell’Offerta Formativa - PTOF - per il potenziamento dei saperi e delle

competenze degli alunni e per l’apertura della comunità scolastica al territorio con il pieno coinvolgimento delle istituzioni e delle realtà locali.

Il Piano è stato elaborato seguendo l’atto di indirizzo presentato dal dirigente

scolastico al Collegio dei Docenti e sulla base dei risultati emersi dal rapporto di autovalutazione (RAV) e del relativo piano di miglioramento (PDM).

Esso è espressione di un “patto formativo”

LE RISPOSTE DEL NOSTRO PTOF: CON LA FAMIGLIA E IL TERRITORIO

o per comunicare le finalità educative e formative della scuola;

o per stabilire un’efficace azione di partecipazione e condivisione della progettazione di Istituto, nel rispetto dei ruoli e delle funzioni al

fine di migliorare la qualità del servizio pubblico; o per convertire, insieme alla Scuola, l’ambiente territoriale in

”ambiente formativo” mediante rapporti di collaborazione e di responsabilità educativa e formativa con le Istituzioni presenti sul

territorio;

o per garantire la migliore formazione culturale per i propri figli; o per essere informati sul processo e lo sviluppo delle competenze dei

propri figli; o per partecipare ad attività di formazione rivolte ai Genitori

organizzate dall’Istituto per essere informati sui contenuti dei Piani di Studio e Indicazioni Nazionali emanati dal M.I.U.R. Ministero

dell’Istruzione dell’Università e Ricerca.

CON L’ALUNNO

o per creare un ambiente di relazione educativa sereno, accogliente, e motivante;

o per offrire percorsi di sviluppo personale mediante attività formative “mirate” ai bisogni evolutivi, alle attese di crescita culturale, alle

domande di ”attenzione“ individuale;

o per garantire il diritto all’apprendimento; o per sviluppare la consapevolezza che le regole e il loro rispetto

sono “valori” da praticare nel quotidiano per vivere correttamente le relazioni interpersonali all’interno di una comunità;

o per accrescere il rispetto verso gli adulti ed i compagni;

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o per assicurare, alla fine dei più significativi “snodi” del percorso

curricolare, traguardi di competenze le quali possano consentire all’alunno di proseguire e di affrontare con sicurezza le nuove proposte di

conoscenza e di esperienza di studio; o per favorire il successo scolastico - formativo degli allievi finalizzato

all’orientamento e alla prosecuzione del percorso scolastico; o per consentire all’allievo di saper leggere e saper scegliere le

proprie attitudini e capacità, le diverse opportunità che il futuro scolastico, professionale e sociale mette a disposizione.

CON I DOCENTI

o per incrementare un clima di relazione positiva personale e professionale, diretto alla costruzione di un confronto aperto e rispettoso delle proprie e

altrui opinioni; o per aumentare la collaborazione professionale, rivolta alla realizzazione

di un curricolo trasversale e verticale che tenga conto delle diverse

istanze evolutive e cognitive dei ragazzi e metterle in correlazione con le attività didattiche, che comprendono anche la natura

specifica del sapere disciplinare; o per ottimizzare le competenze professionali interne rivolte al

progresso della comunità educante; o per accrescere il senso di “appartenenza” all’Istituzione nel suo

complesso; o per ottenere la fiducia, l’appoggio e la stima degli alunni e delle

loro famiglie; o per recuperare il significato della “valutazione” quale valore per

migliorare la propria esperienza professionale e il profilo culturale.

CON IL PERSONALE ATA ED I COLLABORATORI SCOLASTICI o per potenziare rapporti lavorativi nell’ottica della cooperazione, nel

rispetto della persona e dell’attività di ognuno, al fine di instaurare

un clima di “appartenenza “all’Istituzione scolastica e di responsabilità del servizio di cui tutti sono chiamati a rispondere;

o per aumentare la professionalità di ogni assistente amministrativo e di ogni collaboratore che svolgono incarichi indispensabili di supporto

logistico e tecnico affinché il servizio scolastico, l’organizzazione della progettazione dell’Istituto possano svolgersi nel migliore dei modi;

o per accrescere la percezione del benessere personale e professionale all’interno della Scuola.

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LINEE GUIDA

o Porre al centro dell’attività didattica l’alunno, proponendo un itinerario di formazione personale e di apprendimenti che rispetti la persona: le

esperienze vissute nella fascia 3-14 anni determinano il destino del singolo allievo, possono assicurare le basi per il raggiungimento dei

più alti gradi dell’istruzione, oppure porre le premesse per la dispersione successiva.

o Avere come obiettivo la formazione di cittadini di oggi e di domani,

riaffermando valori quali il senso civico, la responsabilità individuale e collettiva, il bene comune.

o Operare affinché nessuno debba sentirsi escluso: disabili e stranieri devono essere messi in condizione di poter raggiungere sia la piena

realizzazione di sé sia l’acquisizione della cultura e dei valori necessari per vivere da cittadini responsabili.

o Stabilire tappe e traguardi da superare in un percorso formativo continuo che accompagna i bambini dai 3 ai 14 anni. Tale percorso

formativo dovrà: creare e mantenere il necessario livello di motivazione allo studio

e alla partecipazione, stabilire uno stretto raccordo tra le “Indicazioni” e gli interventi di

valutazione; definire e controllare i livelli di competenza raggiunti con verifiche

periodiche e sistematiche, tenendo anche conto delle analisi valutative

condotte dall’Invalsi; intervenire con strategie di rinforzo, di approfondimento e di recupero;

tener conto degli standard di riferimento diffusi in ambito UE ed OCSE, in modo da rendere i risultati confrontabili;

porre particolare attenzione al conseguimento dei traguardi progressivi di formazione, al graduale passaggio da un anno all’altro e

alla transizione dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado;

sviluppare le dinamiche della didattica laboratoriale e della peer education.

o Verificare periodicamente e con sistematicità il comportamento ed il processo formativo di ciascun allievo.

o Valutare correttamente il raggiungimento dei traguardi prefissati e comunicarli tempestivamente agli stessi alunni e alle loro famiglie.

o Proporre un curricolo adeguato sia per valorizzare le capacità dell’alunno

sia per intervenire sulle debolezze dello stesso; organizzare un insegnamento in modo progressivamente sistematico.

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ANALISI SOCIO - AMBIENTALE

IL TERRITORIO L’ambito comunale di Civitanova Marche

rivela una realtà composita e dinamica in campo economico, sociale e culturale con

buoni livelli di occupazione, estesa anche alla donna. Al benessere diffuso si associa

una disomogeneità socio-culturale dovuta al mutamento del nucleo sociale originario

con infiltrazione di connazionali immigrati dall’ entroterra e dal Sud del Paese,

nonché di extracomunitari lavoratori e profughi.

La consistente immigrazione degli ultimi

anni (connazionali ma soprattutto extracomunitari) richiede la ricerca continua di strategie di accoglienza e di

integrazione sociale. L’inserimento nelle classi di alunni stranieri in numero

LE RISORSE

Ambientali L’ambiente geografico offre pianura, collina, mare, fiume, valle e centro

urbano.

Storiche Nel territorio di Civitanova Marche si possono riscontrare reperti archeologici di

epoca preromana e romana; un centro storico con struttura urbanistica medievale (città alta); edifici civili e religiosi di epoche successive ed edifici di

archeologia industriale.

Culturali

Per quanto riguarda le risorse culturali, il territorio si avvale di una Biblioteca Comunale; del museo del trotto e del museo di arte e tradizione popolare; di

una fototeca comunale; un teatro storico; numerose scuole, dell’infanzia, primarie, secondarie di primo e secondo grado; nonché di Enti, Associazioni e

varie Istituzioni culturali.

Servizi Sono presenti l’Azienda Sanitaria Locale n° 8; le caserme dei Vigili del Fuoco,

della Capitaneria di Porto, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza; i Vigili Urbani; la Croce Verde; Radio,TV e stampa locali e numerosi servizi forniti

dall’Amministrazione Comunale.

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STRUTTURA, RISORSE

E SISTEMA ORGANIZZATIVO

L’Istituto Comprensivo “ via Regina Elena” opera in un ambito territoriale che si estende lungo la fascia costiera, dalla zona adiacente al Centro ed al Porto, fino

alla periferia nord della città.

E’ suddiviso in 4 plessi di Scuole dell’Infanzia; 4 plessi di Scuole Primaria e un plesso di scuola secondaria di 1° grado.

Le sezioni della scuola dell’infanzia operano per cinque giorni alla settimana,

dal lunedì al venerdì compreso, con un orario di 8 ore quotidiane DALLE ORE 8,00 ALLE ORE 16,00 (corrispondenti a 40 ore settimanali).

Le classi della scuola primaria operano:

tempo antimeridiano per sei giorni alla settimana, dal lunedì al sabato, con un orario DALLE ORE 8,10 ALLE ORE 12,45 (corrispondenti a 30 ore

settimanali);

tempo pieno opera per cinque giorni alla settimana, dal lunedì al venerdì, con un orario DALLE ORE 8,10 ALLE ORE 16,10 (corrispondenti a 40 ore

settimanali).

Le classi della scuola secondaria operano a tempo antimeridiano per sei giorni alla settimana, dal lunedì al sabato, con un orario DALLE ORE 8,00 ALLE ORE

13,00 (corrispondenti a 30 ore settimanali).

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I NOSTRI PLESSI

SCUOLA DELL’INFANZIA ”A. GIULIANI”

Via R.Elena,n°3/A

Tel. 0733 - 771221

RISORSE STRUTTURE

Organigramma

Il plesso è costituito da tre sezioni a turno intero.

Sez. “A” ;Sez. “B” ;Sez. “C”

La scuola è composta da:

tre aule

un salone arredato, per attività motorie e di grande gruppo

una sala mensa stanza attrezzata per laboratori

servizi igienici giardino esterno attrezzato

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SCUOLA DELL’INFANZIA “ C.COLLODI”

Via Saragat,n.° 5

Tel. 0733 – 770193

RISORSE STRUTTURE

Organigramma

Il plesso è costituito da quattro sezioni

a turno intero.

Sez. “A” ; Sez.“B” ; Sez. “C” ; Sez. “D”

La scuola è composta da:

due aule ampie, dotate di

bagno e spogliatoio e ripostiglio interno

una aula media spogliatoio e ripostiglio interno

una media e una piccola con un bagno in comune con

spogliatoio esterno un salone polivalente per

colazione,attività di laboratorio, mensa, tv, sala

psicomotricità e pc due piccoli ripostigli (1 per

personale ATA e 1 per il

materiale didattico, audiovisivi)

giardino esterno attrezzato

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SCUOLA DELL’INFANZIA “ G.RODARI”

Via Bragadin, 5

Tel. 0733 – 709179

RISORSE STRUTTURE

Organigramma

Il plesso è costituito da tre sezioni a

turno intero .

Sez. “A” ; Sez. “B” ; Sez. “C”

La scuola è composta da:

tre aule un salone per attività motorie e

di grande gruppo una sala mensa

servizi igienici spazi esterni attrezzati

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SCUOLA DELL’INFANZIA “L.BARTOLINI”

Via Saragat

0733- 70369

RISORSE STRUTTURE

Organigramma

Il plesso è costituito da una sezione a turno intero.

Sez. “U”

La scuola è composta da:

una aula

una sala mensa una aula attrezzata per

laboratori palestra

un ripostiglio servizi igienici

piccolo spazio esterno non attrezzato

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SCUOLA PRIMARIA “D. ALIGHIERI”

Via Regina Elena, 5

Tel. 0733 – 812992

RISORSE STRUTTURE

Organigramma

La scuola è composta da:

2 classi orario antimeridiano (8,10 -12,45)

5 classi a Tempo Pieno (8,10 –

16,10)

Classi: 1° 2° 3° 4° 5° A 4° 5° B

Sede della Direzione Didattica e degli uffici di Segreteria

palestra biblioteca

aula pittura

aula sussidi servizio mensa (per il T.P.)

cortile

Lavagna Interattiva Multimediale in tutte le classi

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SCUOLA PRIMARIA” SAN GIOVANNI BOSCO”

Via Saragat

Tel. 0733 – 771192

RISORSE STRUTTURE

Organigramma

La scuola è composta da:

7 classi orario antimeridiano (8,10 -12,45)

4 classI a Tempo Pieno (8,10 – 16,10)

Classi: 1° 2° 3° 4° 5° A

3° 4° 5° B 1° 2° 3° 4° C

aula sussidi

aula pittura teatrino

auditorio aula di psicomotricità

cortile

trasporto scolastico

Lavagna Interattiva Multimediale in tutte le classi

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SCUOLA PRIMARIA “DON L. MILANI “

Via De Pinedo

Tel 0733 – 70444

RISORSE STRUTTURE

Organigramma

Il plesso è costituito da 4 classi con

orario antimeridiano (8,10 – 12,45)

Classi: 1° 2° 3° 5° A

aula sussidi

aula attrezzata d. a. cortile

trasporto scolastico

Lavagna Interattiva

Multimediale in tutte le classi

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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “LUIGI PIRANDELLO”

Via Saragat, 50

Tel. 0733 – 816044

RISORSE STRUTTURE

Organigramma

Il plesso è costituito da 12 classi con orario antimeridiano (8,00 – 13,00)

Corso A (seconda lingua:tedesco)

Corso B (seconda lingua:spagnolo) Corso C (seconda lingua:tedesco)

Corso D (seconda lingua:tedesco)

N.12 aule

Aula multimediale Palestra

N.2 aule laboratorio musicale Aula laboratorio artistico

Biblioteca

Aula laboratorio scientifico Aula laboratorio cucina

N.3 aule sostegno Sala insegnanti

Sala ricevimento genitori Stanza Presidenza

Stanza Segreteria Stanza archivio

Stanza fotocopie Parcheggio

Spazio verde circostante Lavagna Interattiva

Multimediale in tutte le classi

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ORGANIZZAZIONE

SCUOLA DELL’INFANZIA

Alla scuola dell’Infanzia possono essere iscritte /i le bambine e

i bambini che compiono i tre anni entro il 31 dicembre 2020. Il

Collegio dei Docenti della Scuola dell’Infanzia ha deliberato (

delibera n. 5 del 17.01.14) che possono iscriversi anche le

bambine e i bambini che compiono i 3 anni entro il 28 febbraio 2021. In caso di

domande in eccedenza le bambine e i bambini nati entro il 31 dicembre 2020

hanno la precedenza alla frequenza scolastica sulle bambine e i bambini che

compiono 3 anni entro il 28 febbraio 2021.

Criteri per eccedenze delle domande nella sezione dedicata del presente Piano

Triennale Offerta Formativa.

IN CASO DI ECCEDENZA DI DOMANDE di seguito sono riportati I CRITERI in ordine di priorità deliberati dal Consiglio d’Istituto: 1. RESIDENTI nel Comune

di Civitanova. 2. Casi di gravità documentata (situazioni di handicap dell’alunno, altre segnalazioni da parte dei Servizi Sociali). 3. Maggiore età. 4.

Territorialità (vedi stradario). 5. Presenza di fratelli e/o sorelle già frequentanti

il plesso d’interesse. 6. Appartenenza a famiglia monoparentale. 7. Attività lavorativa dei genitori, con precedenza per chi effettua orario intero. 8. NON

RESIDENTI nel Comune di Civitanova con casi documentati di cui al punto 2. 9. Non residenti nel Comune di Civitanova con fratelli e/o sorelle frequentanti il

plesso di interesse. 10. Non residenti con motivazioni di lavoro e/o di organizzazione familiare. ANTICIPATARI: 1. Residenti secondo i criteri di cui ai

precedenti punti 3 – 4 – 5 – 6 – 7; 2. Non residenti secondo i criteri di cui ai punti 8 – 9 – 10 L’orario di funzionamento della scuola dell’Infanzia è stabilito in 40 ore

settimanali su cinque giorni: dal lunedì al venerdì dalle ore 08.00 alle ore

16.00.

Nell’orario giornaliero è compresa la quota riservata all’insegnamento della

religione cattolica e alle attività alternative alla religione cattolica così ai sensi

dell’Accordo tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede, sottoscritto il 18

febbraio 1984 e ratificato con la legge n. 121 del 25 marzo 1985, riconosce ai

genitori la facoltà di scegliere se avvalersi o meno della religione cattolica.

Il contenuto di detta normativa è stato recepito dall’art. 310 del D.Lvo 297/94

- T.U. sulla scuola.

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Inoltre il Ministero ha fornito indicazioni interpretative ed operative con varie

circolari che si richiamano, tra le tante: C.M. n. 128-129-130-131 tutte del

3/5/1986; C.M. n. 211 del 24/7/1986; C.M. n. 302 del 29/10/1986; C.M. n.

316/1987; C.M. n. 96/2012.

Contenuti e programmazione delle attività alternative all’I.R.C.

Per quanto concerne l’organizzazione delle attività alternative all’insegnamento

della Religione Cattolica si fa rinvio alle indicazioni contenute nella C.M. n.316

del 28 ottobre 1987. Il compito di programmare tali attività spetta al Collegio

dei Docenti, il quale deve definire i contenuti e gli obiettivi delle attività

alternative nel rispetto dei vincoli posti dalla normativa.

ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA

ORE 08.00 – 09.15 Ingresso - Accoglienza - gioco libero – attività varie

ORE 09.15 – 10.00 Colazione e uso dei servizi igienici

ORE 10.00 – 11.45

Attività di routine (calendario, appello, incarichi, ecc.) Attività previste dalla progettazione educativo - didattica

di sezione e/o intersezione; interventi e di esperti interni

ed esterni.

ORE 12.00 – 13.30 PRANZO

ORE 13.45 – 14.00

(ORE 14.00 – 14.15

per il plesso Giuliani)

Uscita/Ingresso consentito solo ai bambini che hanno frequentato il mattino

ORE 13.30 – 14.15 Gioco libero ed organizzato nei diversi ambienti scolastici interni ed esterni.

ORE 14.15 – 15.45 Attività previste dalla progettazione educativo – didattica annuale, interventi esperti interni ed esterni

ORE 15.45 – 16.00 Uscita dei bambini

Servizio di pre-scuola : dalle ore 7,50 alle ore 8,00, riservato agli alunni

con esigenze familiari debitamente documentate e autorizzate dalla Dirigente Scolastica.

*Entrate e/o uscite fuori orario: sono consentite mediante utilizzo del libretto delle assenze.

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ORGANIZZAZIONE ORARIA

SCUOLA PRIMARIA

La scuola Primaria del nostro Istituto si presenta all’utenza con due organizzazioni temporali previste dal D.Lgs. 59/04:

- Tempo Pieno 40 ore - Tempo Normale 27 ore al fine di offrire maggiori opportunità,

secondo le esigenze e le scelte delle singole famiglie. La diversa tipologia temporale non incide sulla qualità del servizio

formativo, poiché ogni aspetto temporale comprende attività curriculari obbligatorie che rispondono principalmente all’esigenza formativa degli alunni.

Plesso “Dante Alighieri” , “ San G. Bosco” a Tempo Pieno

- Organizzazione su 5 giorni settimanali

- Servizio mensa

Orario dal lunedì al venerdì

8,05 - 8,10 Ingresso alunni 8,10 - 12,40 Orario antimeridiano

12,40 - 14,10 Pausa pranzo

14,10 – 16,10 Orario pomeridiano

Plessi “D. Alighieri”, “San G. Bosco”,“Don L. Milani”

a Tempo Normale

- Organizzazione su 6 giorni settimanali

Orario dal lunedì al sabato 8,05 – 8,10 Ingresso alunni

8,10 - 12,45 Orario antimeridiano

Discipline del curricolo obbligatorio: Lingua italiana – Matematica – Lingua inglese – Storia – Geostoria – Geografia –

Scienze – Tecnologia – Arte e Immagine – Musica – Religione cattolica /

Alternativa all’ I.R.C. – Educazione fisica.

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ORGANIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ DIDATTICA

SCUOLA SECONDARIA

Modello organizzativo

In base al D.P.R. N°89 , 30 MARZO 2009, al D.M. n.37 del 26 marzo 2009 il tempo scuola obbligatorio è pari a 30 ore .

Attività curricolare

Orario obbligatorio

CLASSE I

CLASSE II

CLASSE III

LINGUA ITALIANA

6 6 6

STORIA 2 2 2

GEOGRAFIA 1 1 1

GEOSTORIA 1 1 1

MATEMATICA 4 4 4

SCIENZE 2 2 2

INGLESE 3 3 3

TEDESCO/ SPAGNOLO

2 2 2

ARTE E IMMAGINE

2 2 2

TECNOLOGIA 2 2 2

MUSICA 2 2 2

EDUCAZIONE FISICA

2 2 2

RELIGIONE 1 1 1

ALTERNATIVA ALLA I.R.C.

1 1 1

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CRITERI ORGANIZZATIVO-PROGETTUALI Rientrano nel piano delle attività connesse con la progettazione didattica e di funzionamento della scuola:

SCUOLA DELL’INFANZIA

Incontri di Progettazione educativo-didattica con cadenza periodica.

Progettazione didattica di plesso periodicamente organizzata in base alle adesione ai progetti.

INCONTRI SCUOLA-FAMIGLIA

Assemblea prima dell’inizio dell’anno scolastico con i genitori degli alunni neo iscritti( per i bambini di 3 anni)

Assemblea all’inizio dell’anno scolastico e per il rinnovo degli Organi Collegiali annuali.

Colloqui individuali con i genitori in casi di necessità il quarto martedì di ogni mese al termine dell’orario di lezione ogni qualvolta se ne ravvisi la necessità,

previo appuntamento. Colloqui individuali con i genitori, nei mesi approvati dal Collegio dei Docenti.

Consiglio di Intersezione con la presenza dei rappresentanti dei genitori, due -tre volte all’anno.

Assemblea nel mese di gennaio con i genitori di bambini che debbono effettuare l’iscrizione.

Open day nel mese di gennaio dove genitori e bambini che debbono effettuare

l’iscrizione, possono prendere visione dei locali scolastici ed avere delucidazioni dal referente di plesso.

SCUOLA PRIMARIA

Progettazione educativo – didattica settimanale ogni martedì tra i docenti costituenti l’equipe pedagogica della classe (completamento orario di servizio 2

ore). Progettazione didattica per classi parallele mensile, ogni primo martedì del

mese, per concordare criteri di valutazione condivisa e di programmazione. Consigli di equìpe circa una volta al mese.

Sono previsti incontri con le coordinatrici di plesso e le funzioni strumentali per discutere i problemi di interesse collettivo.

INCONTRI SCUOLA-FAMIGLIA

Assemblea di inizio anno e per il rinnovo degli organi collegiali.

Incontri dell’equipe alla presenza del rappresentante dei genitori. Colloqui individuali dicembre/aprile

Incontri individuali per la consegna del documento di valutazione di fine anno. Colloqui individuali con i genitori in casi di necessità e previo appuntamento,

l’ultimo martedì di ogni mese. I genitori possono richiedere di avere colloqui con le docenti anche al di fuori di tale periodo previo appuntamento.

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SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO

Consigli di classe una volta al mese.

INCONTRI SCUOLA-FAMIGLIA

Assemblee di inizio anno (per le classi prime) e per il rinnovo degli organi collegiali.

Consigli di classe (mesi di novembre e aprile) alla presenza dei rappresentanti di classe.

Colloqui individuali la prima settimana intera di ogni mese con orario stabilito da ogni insegnante e comunicato alle famiglie, previo appuntamento.

Colloqui generali a cadenza quadrimestrale. Incontri individuali per la consegna del documento di valutazione di fine anno.

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APERTURA AL TERRITORIO

Oltre al rapporto tra scuola e famiglia è importante stabilire contatti

con l’ambiente sociale, culturale ed economico in cui la scuola si trova ad agire.

La nostra istituzione scolastica oltre alla collaborazione con l’Amministrazione Comunale, promuove ogni forma possibile di raccordo con

le Associazioni del territorio, le Istituzioni provinciali e regionali allo scopo i mettere a disposizione degli alunni proposte didattiche ed educative ampie

e al tempo stesso integrate e congruenti con le linee guida indicate nel

presente Piano.

ASSOCIAZIONE A.M.I.O.T.

Associazione Medica Italiana Di Omotossicologia di Milano

SCUOLA

DELL’INFANZIA

SCUOLA PRIMARIA

SCUOLA SECONDARIA DI

PRIMO GRADO

UNIVERSITA’ MACERATA- ANCONA- CAMERINO - URBINO

REGIONE PROVINCIA

COMUNE

ISTITUTO “SANTO STEFANO”

ISTITUTO

“PAOLO RICCI”

ESPERTI ESTERNI

Società sportive.

C.O.N.I.

A.N.V.O.L.T.

C.S.V.

A.S.U.R. AREA VASTA 3

COOPERATIVA “IL FARO”

A.N.F.A.S.S.

ASSOCIAZIONE ANTER

PROTEZIONE CIVILE

BIBLIOTECA

COMUNALE

Gruppo bandistico di Civitanova Marche

P.A.R.S.

POLIZIA

GUARDIA DI FINANZA GUARDIA COSTIERA VIGILI DEL FUOCO

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FINALITA’ DEL PERCORSO FORMATIVO

Le finalità generali del percorso formativo scolastico fanno riferimento al D.M.

31-07-2007, al D.P.R n°89 del 2009, alle Nuove Indicazioni Nazionali per il

Curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione (DM

254/2012).

Tali finalità recepiscono il quadro delle competenze-chiave per

l’apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo e dal

Consiglio dell’Unione europea (Raccomandazione del 18 dicembre 2006): si

tratta di competenze metacognitive, comunicative, socio-relazionali, di

costruzione dell’identità sociale e culturale, individuate come orizzonte di

riferimento verso cui deve tendere il processo formativo degli alunni del primo

ciclo d’istruzione.

competenze chiave

comunicazione nella madre

lingua o lingua d'istruzione

comunicazione nelle lingue

straniere

competenza matematica e competenza di

base in scienza e tecnologia

competenza digiltale

imparare ad imparare

competenze sociali e civiche

spirito d'iniziativa e

intraprendenza

consapevolezza ed espressione

culturale

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La comunicazione nella madrelingua è la capacità di:

- esprimere e interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni in

forma sia orale sia scritta (comprensione orale, espressione orale,

comprensione scritta ed espressione scritta)

- -interagire adeguatamente e in modo creativo sul piano linguistico in

un’intera gamma di contesti culturali e sociali, quali istruzione e

formazione, lavoro, vita domestica e tempo libero.

La comunicazione nelle lingue straniere è la capacità di:

- acquisire padronanza nelle quattro dimensioni (comprensione orale,

espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta)

- sviluppare una progressiva sensibilità interculturale a seconda del proprio

retroterra sociale e culturale, del proprio ambiente e delle proprie

esigenze ed interessi.

La competenza matematica è la capacità di:

- sviluppare e applicare il pensiero matematico per risolvere una serie di

problemi in situazioni quotidiane

- usare modelli matematici di pensiero (pensiero logico e spaziale) e di

presentazione (formule, modelli, schemi, grafici, rappresentazioni).

La competenza in campo scientifico è la capacità di:

- usare l’insieme delle conoscenze e delle metodologie possedute per

spiegare il mondo che ci circonda

- identificare le problematiche e trarre le conclusioni che siano basate su

fatti comprovati.

La competenza in campo tecnologico è la capacità di:

- dare risposta ai desideri o bisogni avvertiti dagli esseri umani

- comprendere i cambiamenti determinati dall’attività umana con la

consapevolezza della responsabilità di ciascun cittadino.

La competenza digitale è la capacità di:

- saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della

società dell’informazione per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione

- usare il computer per reperire, valutare, conservare, produrre,

presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e

partecipare a reti collaborative tramite Internet.

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Imparare a imparare è la capacità di:

- organizzare il proprio apprendimento, anche mediante una gestione

efficace del tempo e delle informazioni, sia a livello individuale che in

gruppo.

- elaborare un proprio metodo di studio personale ed efficace, essendo

consapevoli del proprio processo di apprendimento e dei propri bisogni,

identificando le opportunità disponibili e superando gli ostacoli

- sapersi orientare nel sistema scolastico

- usare e applicare conoscenze e abilità in tutta una serie di contesti: a

casa, sul lavoro, nell’istruzione e nella formazione.

Le competenze sociali e civiche sono le capacità di:

- partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale e lavorativa, in

particolare alla vita in società sempre più diversificate, mettendo in

campo competenze personali, interpersonali e interculturali;

- comportarsi in modo rispettoso e costruttivo nei diversi ambienti;

- risolvere i conflitti ove ciò sia necessario;

- partecipare appieno alla vita civile grazie alla conoscenza dei concetti e

delle strutture sociopolitici e all’impegno attivo e democratico.

Lo spirito d’iniziativa e intraprendenza (o imprenditorialità) è la

capacità di:

- tradurre le idee in azione, pianificare e gestire progetti per raggiungere

obiettivi (collegati all’ambiente scolastico e familiare) grazie alla propria

creatività, all’innovazione e all’assunzione di rischi;

- avere consapevolezza del contesto in cui si opera e cogliere le

opportunità che si offrono.

Consapevolezza ed espressione culturale è la capacità di:

- cogliere l’importanza dell’espressione creativa di idee, esperienze ed

emozioni in un’ampia varietà di mezzi di comunicazione, compresi la

musica, le arti dello spettacolo, la letteratura e le arti visive.

Correlate alle 8 competenze chiave sono anche le competenze chiave di

cittadinanza (DM 22/08/2007), da acquisire al termine dell’istruzione

obbligatoria, che il nostro Istituto fa proprie.

Imparare a imparare: organizzare il proprio apprendimento,

individuando, scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie modalità di

informazione e di formazione (formale, non formale ed informale), anche

in funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio

metodo di studio e di lavoro.

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Progettare: elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle

proprie attività di studio e di lavoro, utilizzando le conoscenze apprese

per stabilire obiettivi significativi e realistici e le relative priorità,

valutando i vincoli e le possibilità esistenti, definendo strategie di azione

e verificando i risultati raggiunti.

Comunicare: Comunicare o comprendere messaggi di genere diverso

(quotidiano, letterario, tecnico, scientifico) e di complessità diversa,

trasmessi utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico,

simbolico, ecc.) mediante diversi supporti (cartacei, informatici e

multimediali) o rappresentare eventi, fenomeni, principi, concetti, norme,

procedure, atteggiamenti, stati d’animo, emozioni, ecc. utilizzando

linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) e

diverse conoscenze disciplinari, mediante diversi supporti (cartacei,

informatici e multimediali).

Collaborare e partecipare: interagire in gruppo, comprendendo i

diversi punti di vista, valorizzando le proprie e le altrui capacità,

gestendo la conflittualità, contribuendo all’apprendimento comune ed alla

realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti

fondamentali degli altri.

Agire in modo autonomo e responsabile: sapersi inserire in modo

attivo e consapevole nella vita sociale e far valere al suo interno i propri

diritti e bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui, le opportunità

comuni, i limiti, le regole, le responsabilità.

Risolvere i problemi: affrontare situazioni problematiche costruendo e

verificando ipotesi, individuando le fonti e le risorse adeguate,

raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni utilizzando,

secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse discipline.

Individuare collegamenti e relazioni: individuare e rappresentare,

elaborando argomentazioni coerenti, collegamenti e relazioni tra

fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a differenti ambiti

disciplinari, e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura

sistemica, individuando analogie e differenze, coerenze ed incoerenze,

cause ed effetti e la loro natura probabilistica.

Acquisire ed interpretare l’informazione: acquisire ed interpretare

criticamente l'informazione ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso vari

strumenti comunicativi, valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo

fatti e opinioni.

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Profilo delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a

scuola, lo studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria

personalità in tutte le sue dimensioni. Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli

strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le

proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e

sensibilità. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.

Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere

enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.

Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea.

Utilizza la lingua inglese nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di

affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a

spiegazioni univoche. Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di

senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.

Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere

informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo.

Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo

capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo.

Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per

le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà,

manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc. Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e

chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi

espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se

stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti.

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ATTRAVERSO

SCUOLA DELL’INFANZIA Riceve un’educazione armonica e sviluppa le proprie potenzialità nel rispetto e nella valorizzazione dei ritmi evolutivi, delle capacità, delle differenze e dell’identità di ciascuno.

SCUOLA PRIMARIA Ambiente di apprendimento e di

formazione delle dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali corporee

etiche e religiose. Luogo dell’alfabetizzazione culturale di

base.

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Favorisce l’accesso alle discipline come

punti di vista sulla realtà e come modalità di conoscenza, interpretazione

e rappresentazione del mondo.

Sviluppa la propria identità

L’ALUNNO

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Promuove lo sviluppo della

IDENTITA’

imparare a star bene, a sentirsi sicuri nell’affrontare nuove

esperienze in un ambiente sociale allargato;

imparare a conoscersi ed a sentirsi riconosciuti e rassicurati

come persona unica e irripetibile;

sperimentare diversi ruoli e diverse forme di identità;

abitante di un territorio, appartenente ad una comunità.

AUTONOMIA

* prendere coscienza del proprio corpo;

* partecipare alle attività in diversi contesti;

* avere fiducia in se; fidarsi degli altri;

* saper chiedere aiuto e poter esprimere bisogni, desideri,

opinioni ed emozioni;

* avere comportamenti consapevoli.

COMPETENZA

Acquisire competenze significa:

giocare, muoversi, manipolare, esplorare, curiosare,

domandare;

imparare a riflettere su quantità-caratteristiche-fatti;

ascoltare e comprendere narrazioni, discorsi, esperienze;

essere in grado di raccontare, rappresentare e immaginare

con simulazioni e giochi di ruolo situazioni ed eventi con

linguaggi diversi.

CITTADINANZA-COSTITUZIONE

scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i

contrasti attraverso regole condivise, che si definiscono

attraverso le relazioni, il dialogo, l’espressione del proprio

pensiero

LA SCUOLA REALIZZA

Il suo progetto educativo in unitarietà didattica,

pedagogica e in continuità

con il grado di scuola successivo.

LA SCUOLA DELL’INFANZIA

Finalità educative

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Scuola Primaria

Secondaria di Primo Grado

Finalità educative

promuovono

L’ALFABETIZZAZIONE CULTURALE

Acquisizione di abilità operative. Padronanza di conoscenze e linguaggi delle

varie discipline. Sviluppo di competenze comunicative ed

espressive. Crescita delle capacità di studio.

Sviluppo delle capacità di scelta corrispondenti alle proprie vocazioni

L’EDUCAZIONE INTEGRALE DELLA PERSONA

Maturazione di una consapevole identità personale, sociale e culturale.

Autostima, fiducia in sé stessi. Autocontrollo delle condotte socio-affettive.

Autonomia di giudizio. Rispetto delle diversità individuali. Prevenzione dei disagi e recupero degli svantaggi.

L’EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA ATTIVA

Consapevolezza delle proprie idee. Responsabilità delle proprie azioni.

Accettazione e rispetto dell’altro.

Partecipazione al bene comune (sensibilità ai problemi della salute,dell’ambiente…).

Capacità d’iniziativa di decisioni e scelte consapevoli. Valorizzazione delle diverse identità sempre nella conoscenza e nel

rispetto della propria. Promuovere l’integrazione delle culture considerando l’accoglienza

come un valore irrinunciabile. Maturazione dell’integrazione reciproca fra i saperi e le esperienze

Favorire una conoscenza complessa e multidisciplinare.

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INDICAZIONI NAZIONALI

per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione

REGOLAMENTO DEL 16 NOVEMBRE 2012

SCUOLA PRIMARIA

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

SCUOLA DELL’INFANZIA

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IL CURRICOLO Il curricolo è l’insieme dei “processi formativi che producono competenze”

e dalla cui costruzione si sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione culturale.

Esso pone particolare attenzione alla continuità del percorso educativo dai 2

anni e mezzo ai 14 anni.

Ogni scuola predispone il curricolo, all’interno del Piano dell’offerta formativa,

tenendo conto:

delle finalità generali del percorso formativo, dei traguardi per lo

sviluppo delle competenze, degli obiettivi di apprendimento posti nelle

Indicazioni nazionali;

della centralità dello studente, protagonista dell’azione educativa,

nella sua singolarità e complessità;

dei bisogni fondamentali e desideri dei bambini e degli adolescenti;

della necessità di dedicare particolare cura alla formazione della classe

come gruppo, allo scopo di promuovere i legami cooperativi fra i suoi

componenti ed insegnare le regole del vivere e del convivere;

dell’urgenza di costruire un’alleanza educativa con i genitori attraverso

relazioni costanti e rispettose dei reciproci ruoli;

dell’esigenza di formare cittadini in grado di partecipare

consapevolmente alla costruzione di collettività più ampie, siano esse

quella nazionale, europea o mondiale, passando attraverso la

valorizzazione delle diverse identità e radici culturali.

Il curricolo, quindi, si rivela lo strumento efficace nel percorso formativo dei

bambini e degli adolescenti che poi proseguirà in tutte le fasi successive della vita.

In tal modo la scuola fornisce le chiavi per apprendere ad apprendere, per

costruire e trasformare le mappe dei saperi rendendole continuamente coerenti con la sempre più rapida evoluzione della società.

Il nostro Istituto ha scelto di organizzare il curricolo tenendo conto proprio

delle “metacompetenze”, cioè di quelle competenze-chiave di cui, secondo il

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parlamento Europeo, “tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo

personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione”. Il curricolo così organizzato è il curricolo di tutti al quale tutti devono

contribuire, qualunque sia la materia insegnata.

La scelta di organizzare il curricolo tenendo conto delle competenze chiave è

motivata dal fatto che esse rappresentano la finalità generale dell’istruzione e

dell’educazione e spiegano le motivazioni dell’apprendimento stesso,

attribuendogli senso e significato: in tal modo quindi si reperisce un filo

conduttore unitario all’insegnamento/apprendimento.

Organizzare il curricolo sulle sole competenze che fanno capo ai saperi

disciplinari avrebbe rappresentato il grosso rischio di restare ancorati alle

discipline e alla loro separatezza, costruendo quindi al massimo delle abilità,

ma non delle competenze. Le competenze specifiche, che fanno capo alle

diverse aree culturali, sono state incardinate nella competenza chiave europea

di riferimento.

La competenza travalica la disciplina: è sapere agito, capacità di mobilitare

conoscenze, abilità, capacità personali, sociali e metodologiche per

gestire situazioni e risolvere problemi in contesi significativi.

La scuola finalizza il curricolo alla maturazione delle competenze previste

nel profilo formativo dello studente al termine del I ciclo d’istruzione e

che saranno oggetto di certificazione al termine della Scuola Primaria (5a

elementare) e della Scuola Secondaria di I grado (3a media).

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CURRICOLO SCUOLA DELL’INFANZIA

con riferimento alle Indicazioni Nazionali 2012

“Non scholae sed vitae discimus: non si impara per la scuola, ma per la vita”

IL CURRICOLO nella scuola dell’infanzia, come parte del cuore didattico del

Piano dell'Offerta Formativa, rappresenta una ricerca della comunità scolastica ” nel rispetto delle finalità, dei traguardi di competenza e campi di esperienza

posti dalle Indicazioni” come“sintesi progettuale ed operativa delle condizioni pedagogiche, organizzative e didattiche che consentono di realizzare un

insegnamento efficace ed adeguato agli alunni, nel rispetto degli indirizzi curricolari di carattere nazionale”.

L’organizzazione del Curricolo pone la finalità di promuovere nei bambini

dai tre ai sei anni di età lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e il concetto di cittadinanza attiva, concorrendo alla formazione

completa dell’individuo con un’azione educativa orientata ad accogliere la

diversità e l’unicità di ciascuno.

La costruzione del curricolo nella scuola dell’infanzia va organizzata in orizzontale e in verticale, come processo dinamico e aperto, che pone

particolare attenzione alla continuità e all’unitarietà dello stesso percorso educativo nel primo ciclo di istruzione.

Il curricolo verticale si struttura nel rispetto di finalità, traguardi per lo sviluppo delle competenze, valutazione, certificazione delle competenze e si

esplicita nel profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione. Si costituisce così uno strumento simile nella struttura a quello del ciclo di studi

successivo, adatto anche a fondare la continuità su linguaggi comuni.

La scelta di organizzare il curricolo orizzontale su competenze chiavi è

motivata dal fatto di reperire un filo conduttore unitario all’insegnamento/apprendimento, rappresentato appunto dalle competenze

chiave necessarie allo sviluppo personale e sociale, alla cittadinanza

attiva, all’inclusione sociale (come da Raccomandazione Europea).

Le otto competenze chiave europee sviluppate nel Curricolo della scuola dell’infanzia sono quelle esplicitate nella Raccomandazione del Parlamento

Europeo del 18 dicembre 2006 e riportate dalle Indicazioni 2012.

Altri documenti nazionali ed europei individuano i risultati di apprendimento in termini di competenze specifiche, articolati in abilità e

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conoscenze. Cosi le abilità, le conoscenze e le competenze specifiche sono

riferite ai Campi di Esperienza e ai loro Traguardi.

LE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO DEL 2012,

“Nel rispetto e nella valorizzazione dell'autonomia delle Istituzioni Scolastiche, le Indicazioni costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione

curricolare affidata alle scuole. Sono un testo aperto, che la comunità

professionale è chiamata ad assumere e a contestualizzare, elaborando specifiche scelte relative a contenuti, metodi, organizzazione e valutazione. La

costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l'innovazione educativa.”

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE - rappresentano dei

riferimenti ineludibili in quanto indicano piste culturali e didattiche da percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale

(saper, saper fare, saper vivere con gli altri).

Nelle scuole del 1° ciclo i traguardi costituiscono criteri per la valutazione delle

competenze attese e nella loro scansione temporale e sono prescrittivi.

CAMPI DI ESPERIENZA - sono un concetto dinamico, diversi ambienti del fare e dell'agire del bambino, settori specifici e individuabili di competenza, nei quali il

bambino conferisce significato alle sue molteplici attività, sviluppa il suo

apprendimento, acquisendo anche le strumentazioni linguistiche e procedurali, persegue i suoi traguardi formativi nel concreto di una esperienza in cui le parti

coinvolte (bambino, docente e contesto) si trasformano reciprocamente, si arricchiscono, si evolvono.

Il bambino nella scuola dell’infanzia dovrà comprendere, interpretare, rielaborare e comunicare conoscenze ed abilità relative a SPECIFICI CAMPI

DI ESPERIENZA:

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA

COMPETENZA SPECIFICA

ABILITA'

• CAMPO DI ESPERIENZA

• TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE

• CONOSCENZE

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IL SÉ E L’ALTRO

nuclei fondati: grandi domande, vivere insieme,il senso morale

Bisogno di acquisire sicurezza - senso di identità - di appartenenza

Funzione formativa: Le grandi domande esistenziali, l’origine del mondo e dell’

Identità, diversità, prime regole sociali, appartenenza alla famiglia e alla comunità,scoperta dei pari e degli adulti, emozioni, stati d’animo, conflitti e

condivisioni.

IL CORPO E IL MOVIMENTO

Nuclei fondanti : identità, autonomia , salute

Bisogno di acquisire autonomia -identità - espressione -comunicazione

Funzione formativa:Controllo del corpo e delle sue funzioni, educazione alla

salute, educazione alimentare; schema corporeo, sistema senso-percettivo, coordinazione motoria; Linguaggio corporeo, comunicazione, orientamento

IMMAGINI, SUONI, COLORI

Nuclei fondanti: gestualità,arte, musica, multimedialità

Bisogno di comunicazione -espressione -conoscenza

Funzione formativa:Fruizione e sperimentazione di una pluralità di linguaggi;

esplorazione, tecniche e materiali diversi, patrimonio artistico e culturale; scoperta dei pari e degli adulti, emozioni, stati d’animo, conflitti e condivisioni

I DISCORSI E LE PAROLE

Nuclei fondanti: comunicazione, lingua, cultura

Bisogno di conoscenza -scoperta –comunicazione-

Funzione formativa:Identità personale e culturale, patrimonio lessicale; lingua per giocare, riflettere, raccontare, chiedere.

LA CONOSCENZA DEL MONDO

Nuclei fondanti : Numero e spazio; oggetti, fenomeni, viventi

Bisogno di -conoscenza -esplorazione -scoperta

Funzione formativa: Organizzazione delle esperienze, competenze trasversali; interazione con lo spazio, gli oggetti, il numero, la misura, i viventi e il mondo

naturale; trasformazione della materia, macchine, strumenti tecnologici.

La scuola accoglie, promuove e arricchisce l’esperienza vissuta dei bambini in una prospettiva evolutiva, le attività educative offrono occasioni di crescita

all’interno di un contesto educativo orientato al benessere, alle domande di senso e al graduale sviluppo di competenze riferibili alle diverse età, dai tre ai

sei anni.

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CURRICOLO ORIZZONTALE INFANZIA

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICARE NELLA MADRE LINGUA

CAMPO DI ESPERIENZA: “I discorsi e le parole”.

Documenti normativi di riferimento:

Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 18.12.2006

Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012

COMPETENZE SPECIFICHE

Traguardi per lo sviluppo

delle competenze

OBIETTIVI DI

APPRENDIMENTO

ABILITA’

CONOSCENZE

3-4 ANNI

Comprende frasi ed

espressioni riferite a situazioni conosciute della

vita quotidiana (domande, istruzioni, consegne),

interagisce con l’ambiente

Il bambino usa la lingua

italiana per comunicare, interagisce oralmente in

situazioni di vita quotidiana, arricchisce e precisa il proprio

lessico.

Ricezione orale

Ascoltare e comprendere semplici istruzioni, espressioni

e frasi, storie o evento.

Produzione orale

Produrre semplici messaggi legati a situazioni

concrete(rispondere e porre

semplici domande) in modo pertinente.

Usare il linguaggio verbale per comunicare bisogni e le

esigenze, per riferire fatti e vissuti.

Lessico minimo

necessario per avviare una conversazione e/o

comunicazione verbale (oggetti, azioni,

connessi logici.)

Conoscenze

elementari delle

funzioni della lingua italiana e le principali

strutture della lingua.

Riflessione stimolata sul linguaggi.

4-5 ANNI

Il bambino usa la lingua

italiana in modo spontaneo,

arricchisce e precisa il proprio lessico, partecipa

attivamente ai discorsi, formula ipotesi sui significati

e usi della lingua.

Usa consapevolmente il linguaggio nella vita

quotidiana per ascoltare e

Ricezione orale

Utilizzare la lingua italiana nel uso quotidiano per comunicare

bisogni, emozioni, vissuti; per

comprendere istruzioni e consegne; per definire regole

e chiedere spiegazioni

Ascoltare e comprendere narrazioni, raccontare e

inventare storie con l’aiuto di immagini.

Lettura di sequenze semplici di immagini

Ordine logico di immagini e

riproduzione di una breve storia

Approccio alle regole e

alle funzioni del linguaggio mediante

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comprendere narrazioni, racconta e inventa storie,

chiede e offre spiegazioni, progetta semplici attività.

Riflette sulla lingua e le sue

regole di funzionamento, scopre la presenza di lingue

diverse, sperimenta la pluralità dei linguaggi e

interagisce in modo creativo.

Produzione orale

Interagire con gli altri, mostre

sicurezza nelle proprie capacità linguistico –

comunicative

Formulare frasi in senso

compiuto.

Ascoltare e comprendere

narrazioni, rispondere alle domande e fare domande.

l’uso comunicativo quotidiano.

Principi per

organizzare un discorso

Utilizzo del linguaggio per progettare attività

e definire regole.

Lessico ricco e

preciso.

5-6 ANNI

Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta forme

di comunicazione attraverso la scrittura, mostra curiosità

nella concettualizzazione della letto-scrittura.

Padroneggia gli strumenti

espressivi nelle

comunicazioni interattive verbali, formula discorsi

completi e coerenti, mostrando sicurezza nelle

proprie capacità comunicative.

Conosce e utilizza con

sicurezza i vincoli semantici, rispetta elementari regole

sintattiche nella lingua espressiva, nella

comprensione e nella produzione di una storia,

racconto, favola.

Linguaggio ricettivo

Ascoltare e comprendere

narrazioni, informazioni e descrizioni in crescente

complessità.

Trovare e sperimentare rime e

assonanze

Cercare somiglianze tra suoni

e significati

Linguaggio espressivo

Inventare, illustrare, drammatizzare una storia.

Formulare ipotesi sulla lingua

scritta, riprodurre e confrontare scritte.

Comporre e scomporre i suoni delle parole

Riordinare una storia in 4,5 sequenze.

Inventare la finale di una storia

Usare segni alfabetici nella scrittura spontanea.

Usare un repertorio linguistico appropriato con corretto

utilizzare di nomi, verbi, aggettivi, avverbi,

preposizioni.

Principali strutture

della lingua

Conoscenze meta

fonologiche e meta linguistiche e meta

cognitive.

Conoscenza e utilizzo

dei vincoli semantici: ” chi è; cosa fa; dove;

con chi”.

Assomiglianze e differenze tra suoni e

parole

Principali connetti logici

Regole comunicativo -

relazionali

Conoscenza e utilizza un’adeguata

terminologia/lessico.

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COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE

CAMPO DI ESPERIENZA: “I discorsi e le parole”.

Documenti normativi di riferimento:

Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 18.12.2006

Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012

COMPETENZE SPECIFICHE

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

OBIETTIVI DI

APPRENDIMENTO

ABILITA’

CONOSCENZE

3-4 ANNI

Il bambino ascolta e

differenzia suoni e parole di un’altra lingua, si mostra

curioso e divertito.

Percepire l’esistenza di altre lingue

Ascoltare e notare la differenza di suoni e/o

parole.

Concetto di diversità

4-5 ANNI

Il bambino ascolta e ripete suoni e parole di un’altra

lingua, sperimentando e prendendo consapevolezza di

un altro suono e musicalità della lingua.

Ascoltare suoni, parole e

canzoni

Fare domande sul

significato delle parole ascoltate.

Ripetere in modo spontaneo suoni e parole

Conoscenze sulle

funzioni comunicative di una lingua

Conoscenze del significato di semplici

parole : salutare; azioni semplici; parti del

corpo;colori principali;

membri della famiglia.

5-6 ANNI

Riconosce e utilizza in situazioni ludiche e durante la

giornata i primi elementi della comunicazione con semplici

parole legate al contesto reale.

Interagisce oralmente in

situazioni di vita quotidiana attraverso la riproduzione di

semplici parole, brevi frasi, in

modo spontaneo e autonomo.

Svolge semplici compiti

secondo le indicazioni dell’insegnante in modo

autonomo.

Ricezione orale

Comprendere parole, brevissime istruzioni,

espressioni e frasi di uso quotidiano.

Produzione orale

Riprodurre parole, semplici

frasi, filastrocche e canzoncine

Interagire con i compagni

utilizzando espressioni e frasi memorizzate adatte

alla situazione

Conoscenza di :

- oggetti, azioni, - colori,

- parti del corpo, - membri della

famiglia, - numeri,

- animali, - principali stati

dell’animo ed

emozioni. Come:

Presentarsi;fare domande; dare semplici

istruzioni.

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COMPETENZA CHIAVE EUROPEA:

CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE

CAMPI DI ESPERIENZA:“ Immagini, suoni, colori”; “ Il corpo e il movimento”

Documenti normativi di riferimento:

Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 18.12.2006

Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012

COMPETENZE SPECIFICHE

Traguardi per lo sviluppo delle

competenze

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

ABILITA’

CONOSCENZE

3-4 ANNI

Esplora e sperimenta l’ambiente circostante

attraverso la percezione e le discriminazioni sonore; si

esprime attraverso diversi linguaggi: mimico gestuale e

vocale,iconico e plastico in diversi contesti quotidiani

Prova piacere nel movimento,

sperimenta schemi posturali e motori, li utilizza nei giochi

individuali e di gruppo, anche

con l’uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle

situazioni ambientali all’interno della scuola e

all’aperto.

Usare parti del corpo per

lasciare tracce e segni di sé.

Rappresentare graficamente lo schema corporeo.

Conoscere e denominare i

colori primari.

Passare dall’esplorazione senso-percettiva alla

rappresentazione plastica del vissuto

Distinguere rumore/ silenzio, forte/piano,

discriminare il ritmo

veloce/lento.

Ascoltare brani musicali e

canzoni e memorizzarne alcune,

Utilizzare il corpo, la voce e materiali naturali per

imitare, riprodurre, inventare suoni e rumori

Percepire il corpo umano in

Forme principali di

espressione artistica

Tecniche di rappresentazione

grafica, corporea.

Gioco simbolico

Colori primari

Strumenti musicali e ritmo

Suoni e rumori del

corpo e della natura.

Parti principali del

corpo e le differenze in genere.

Regole di igiene

Schemi dinamici e statici di base

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modo globale e la propria identità sessuale

Sperimentare schemi

posturali dinamici e statici di base

(camminare, correre, saltare, strisciare,

rotolare, gattonare, trascinare, stare

seduto.)

Identità sessuale

4-5 ANNI

Il bambino vive in pieno la propria corporeità, ne

percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo,

matura condotte che gli consentono una buona

autonomia nella gestione della giornata a scuola.

Il bambino è in grado di

interiorizzare, rappresentare e verbalizzare i comportamenti

motori di base, mettendo in atto comportamenti sicuri e

responsabili.

Possedere una buona

autonomia di base per gestire spazi, azioni e

materiali.

Esprimere intenzionalmente messaggi attraverso il

corpo: espressione non verbale, danze,

drammatizzazione, mimo.

Condividere modalità di gioco e schemi di azione.

Orientarsi nello spazio

eseguendo semplici

percorsi.

Muoversi liberamente ed esprimersi con il corpo.

Sviluppare coordinazione

oculo-manuale e oculo-podalica

Capacità sensoriali e

percettive del proprio corpo

Colori derivati

Linguaggio non verbale

ed espressioni del corpo.

Sequenzialità nelle

attività delle ruotine scolastiche.

Concetti topologici

Percorsi nell’ambiente

Regole di sicurezza

5-6 ANNI

Padroneggia diversi linguaggi espressivi: artistici, visivi,

multimediali e sa esprimersi

Conoscere, differenziare ed esprimere verbalmente

differenti percezioni sensoriali.

Sviluppare la lateralità

riferita al proprio corpo e all’ambiente circostante.

Cinque sensi e la loro funzione

Conoscenze relative

alla salute, alla sicurezza, alla

prevenzione e ai corretti stili di vita.

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55

attraverso il disegno, la pittura, le attività manipolative

e la drammatizzazione.

Il bambino è in grado di muoversi con disinvoltura

nello spazio circostante e nel gioco controllando gli schemi

dinamici e posturali di base;

Partecipa alle attività di gioco e di sport, rispettandone le

regole, si assume le

responsabilità delle proprie azioni e per il bene comune.

Utilizza nell’esperienza le conoscenze relative alla

salute, alla sicurezza, alla prevenzione e ai coretti stili di

vita, utilizza aspetti comunicativo -relazionali del

messaggio corporeo

Rappresentare lo schema

corporeo in maniera analitica

Esprimere le proprie

emozioni attraverso i colori, plastici, disegni e linguaggio

del corpo

Formulare piani di azione e scegliere con cura materiali

e strumenti

Sperimentare e combinare

elementi musicali di base, eseguire sequenze sonoro-

musicali con la voce, con il corpo, con strumenti

musicali

Nominare e individuare le parti del corpo su di se,

sugli altri e su immagini descrivendo le funzioni

Eseguire percorsi complessi

e rappresentare il corpo in

movimento.

Saper organizzare gradualmente uno spazio

grafico.

Parti del corpo e le loro

funzioni

Tecniche di rappresentazione

grafica, plastica, audio-visiva, corporea.

Colori e tonalità (caldi e

freddi.)

Gioco simbolico

Gioco di ruolo

Drammatizzazione

Forme di espressione

artistica

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COMPETENZA CHIAVE EUROPEA:

COMPETENZE DI BASE IN MATEMATICA, SCIENZE E TECNOLOGIA

CAMPO DI ESPERIENZA: “La conoscenza del mondo”

Documenti normativi di riferimento:

Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 18.12.2006

Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012

COMPETENZE SPECIFICHE

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

ABILITA’

CONOSCENZE

3-4 ANNI

Osserva e analizza semplici

fenomeni naturali e organismi viventi con

l’utilizzo di alcuni strumenti, nota i cambiamenti,

classifica secondo caratteristiche e funzioni

note nel mondo che lo circonda.

Riconosce avvenimenti del proprio vissuto, individua

trasformazioni naturali e pone domande, utilizzando

un linguaggio appropriato per descrivere le

osservazioni e le esperienze.

Colloca nello spazio se stesso, oggetti, persone; si

orienta nella vita quotidiana e nelle attività di ruotine,

notando delle successioni semplici nella linea del

tempo: prima e dopo.

Valuta quantità e

raggruppa oggetti sulla base di una determinata

caratteristica (uno-pochi-tanti; grande e piccolo,

colore;forma)

Descrivere un fenomeno

naturale, cogliere i

cambiamenti avvenuti nel tempo (le stagioni.)

Individuare semplici

relazioni spaziali/concetti topologici attraverso

l’esperienza motoria e l’azione diretta.

Individuare le relazioni spaziali tra se e gli oggetti

circostanti, comprendere e sperimentare le relazioni

tra il proprio corpo e l’ambiente vissuto.

Mettere in successione le

singole azioni in un momento della giornata(al

mattino; la sera)

Raggruppare oggetti con le

stesse caratteristiche.

Individuare quantità e le

forme (cerchio e quadrato) nell’ambiente.

Conoscenze su fenomeni

naturali e le modalità di

osservazione

Rilevazioni meteorologiche

Conoscenze temporali e

sequenzialità

semplice(prima e dopo)

Concetti spaziali e

topologici (dentro-fuori; sotto-sopra; vicino-

lontano)

Raggruppamenti semplici

Periodizzazione del tempo ( giorno e notte; prima e

dopo; inizio e fine)

Utilizzo di indicatori

temporali

Dimensioni (grande e piccolo)

Le forme nell’ambiente

circostante

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4-5 ANNI

Individua trasformazioni su di sé, negli altri, negli

oggetti, nella natura, esegue semplici rilevazioni

statistiche.

pone domande, discute,

confronta ipotesi,spiegazioni e soluzioni.

Utilizza linguaggio adeguato

per descrive le osservazioni

e le esperienze, registra attraverso simboli

convenzionali e non, colloca fatti ed eventi nelle

dimensioni spazio – temporali e formula ipotesi.

Raggruppa e ordina

materiali e oggetti secondo due criteri (forma e colore);

confronta e valuta quantità, utilizza simboli per

registrare le prime misurazioni di lunghezze e

altre quantità.

Mettere su una linea del

tempo le attività che includono la routine di una

giornata scolastica.

Osservare, confrontare e registrare cambiamenti.

Utilizzare linguaggi

simbolici

Categorizzare oggetti sulla

base di caratteristiche e funzioni comuni(vestiti,

cibi, ambienti)

Compiere associazioni logiche, mettere in

relazione oggetti valutando le quantità.

Discriminare nell’ambiente

circostante le forme geometriche (cerchio,

quadrato, triangolo)

Conoscenze e confronto di:

- successioni temporali

- durata del tempo

- linea del tempo

Come raggruppare e ordinare

Serie e ritmi

Comprensione delle

sequenze temporali

Conoscenze sulle

procedure contare e rappresentare

quantità(tanto,poco,niente)

Arricchimento vocabolario con terminologia adeguata.

Relazioni spaziali e topologiche

primo/ultimo; in alto-in basso; davanti-dietro

5-6 ANNI

Raggruppa e ordina secondo

criteri diversi: confronta e valuta quantità; opera con i

numeri, conta.

Esplora e individua possibili funzioni e l’utilizzo di

strumenti tecnologici nella

vita quotidiana.

Riferire semplici eventi del passato dimostrando

consapevolezza

Misurare il tempo,individuare la

successione, la contemporaneità di uno o

più elementi e la loro durata.

Formulare semplici ipotesi e ragionamenti deduttivi,

La ciclicità dei fenomeni naturali e la loro

durata(giorni, settimane, mesi, stagioni, anni)

Organizzatori spazio-

temporali (prima, dopo, infine, mentre, durante,

vicino, lontano);(lateralità- destra e sinistra)

Simboli, mappe e percorsi

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Osserva e analizza

fenomeni, formula ipotesi e trae deduzioni utilizzando

semplici strumenti(causa-effetto).

Osserva, esplora, coglie e

organizza le informazioni ricavate dall’ambiente

naturale per acquisire atteggiamenti di rispetto e

curiosità.

Osserva la realtà,

mobilizzando conoscenze matematiche e spazio-

temporali per trovare soluzioni adeguate a un

problema reale.

Utilizza un linguaggio verbale appropriato per

descrivere osservazioni, esperienze e spiegazioni;

discrimina e utilizza simboli convenzionali per registrare

esperienze, rappresenta

graficamente le relazioni spazio- temporali.

prevedere soluzioni.

Eseguire verifica delle ipotesi formulate.

Utilizzare semplici sistemi

di misurazione del tempo e l’organizzazione nello

spazio.

Sperimentare concetti di causa-effetto e successione

Fare semplici misurazioni di lunghezze degli spazi e

oggetti

Confrontare e valutare quantità, operare

corrispondenze tra gruppi di quantità diverse.

Confrontare oggetti per

definire le loro caratteristiche

(somiglianze e differenze.)

Usare simboli grafici e

misure convenzionali e non per rappresentare

esperienze.

Usare un lessico specifico come strumento per la

descrizione e la riflessione.

Figure e forme

Numeri e corrispondenza

con le quantità

Terminologia matematico-scientifica

Seriazione sulla base delle

caratteristiche : grandezza,altezza,

lunghezza.

Insiemi – caratteristiche e

corrispondenze.

Successione temporale di eventi e azioni

Aspetti ciclici del tempo e

organizzatori temporali

Linea aperta/chiusa/verticale/obli

qua

Lunghezza, altezza, larghezza, grandezza

Figure geometriche e la

loro scoperta nell’ambiente circostante

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COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: IMPARARE A IMPARARE

CAMPO DI ESPERIENZA: TUTTI

Documenti normativi di riferimento:

Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 18.12.2006

Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012

COMPETENZE SPECIFICHE

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

OBIETTIVI DI

APPRENDIMENTO

ABILITA’

CONOSCENZE

3-4 ANNI

Osserva l’ambiente circostante

per acquisire e interpretare informazioni utilizzandole per la

risoluzione di un problema o per portare a termine un compito.

Interagisce con l’ambiente e le

persone in modo spontaneo e funzionale.

Ha un rapporto positivo con la sua

corporeità e mostra una sufficiente fiducia in sé, in caso di

difficoltà sa chiedere auto.

Gioca in modo costruttivo,

interagisce e si svolge una relazione con tutti rispettando

l’altro e le regole di convivenza sociale.

Arricchire il proprio

lessico con parole

nuove.

Sviluppare la capacità

di ascolto

Esprimere le proprie

scelte.

Mostrare curiosità e interagire con

l’ambiente

Mostrarsi collaborativo e disponibile nella

condivisione di spazi e giocattoli.

Semplici strategie di

memorizzazione

Semplici strategie di

organizzazione

Lessico adeguato all’età anagrafica.

Regole sociali

Strategie funzionali di

interazione

4-5 ANNI

Comprende e indica relazioni

semplici tra oggetti e

Manifestare idee,

opinioni personali

Funzione comunicativa

del linguaggio

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60

avvenimenti, interpreta informazioni e dà soluzioni.

Mantiene la motivazione e la

curiosità nel processo di apprendimento aumentando la

propria autostima e la fiducia in sé stesso.

Formula ipotesi per spiegare

fenomeni o fatti nuovi e sconosciuti in modo spontaneo,

utilizzando un linguaggio

coerente.

Partecipare attivamente

durante le discussioni esprimendo il proprio

pensiero

Osservazione e

registrazione di fatti, eventi

5-6 ANNI

Individua semplici collegamenti e

relazioni e riesce a trasferirli in contesti nuovi sconosciuti.

Organizza in modo consapevole il

proprio apprendimento, scegliendo e utilizzando varie

fonti di informazioni come

spiegazioni, racconti, filmati, sequenze illustrate.

Si mostra consapevole delle

proprie risorse e dei propri limiti chiedono aiuto quando ne ha

bisogno.

Nota e corregge gli errori fatti, comprende la necessità di un

confronto con gli altri.

Applicare semplici strategie di

organizzazione delle informazioni

Riformulare un semplice testo.

Individuare semplici

collegamenti tra le informazioni attraverso

le conoscenze già possedute.

Individuare il materiale occorrente per la

realizzazione del compito.

Motivare scelte e decisioni.

Relazioni spaziali,

causali, temporali, funzionali.

Schemi, tabelle

Strategie per

organizzare il proprio compito, tempi e

materiali.

Strategie di problem solving

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COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE

CAMPO DI ESPERIENZA: “Il sé e l’altro”

Documenti normativi di riferimento:

Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 18.12.2006

Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012

COMPETENZE SPECIFICHE

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

ABILITA’

CONOSCENZE

3-4 ANNI

Sviluppa il senso

dell’identità personale, percepisce le proprie

esigenze e i propri sentimenti, sa esprimersi

in modo sempre più adeguato.

Raggiunge l’indipendenza

dall’adulto, accetta gradualmente e rispetta le

regole, i ritmi e le turnazioni mostrandosi

autonomo e collaborativo.

Il bambino vive

pienamente la propria

corporeità, riconosce le differenze sessuali, mostra

senso di appartenenza al gruppo famiglia e scuola.

Sviluppare fiducia nelle proprie

capacità, rafforzare l’autonomia

personale.

Manifestare interesse per i membri del gruppo, condividere

spazi e giochi.

Comprendere la necessità di esprimere le proprie esigenze,

vissuti e bisogni personali.

Accettare e mostrarsi disponibile ad aiutare i compagni più piccoli

o quelli che chiedono aiuto.

Sviluppare il senso di

appartenenza alla scuola e alla famiglia.

Io e il mio corpo

Le mie emozioni

Le regole di

convivenza sociale

Io e la mia famiglia – la mia storia

personale.

Io e la mia scuola, sezione, maestre ,

amici

Il concetto di amicizia

Ambiente culturale e

le sue tradizioni.

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4-5 ANNI

Riconosce segnali e ritmi del proprio corpo, le

differenze sessuali, sa adottare in modo

autonomo pratiche di cura del sé, di igiene e di una

sana alimentazione.

Si mostra sicuro di sé, comprende ed esprime le

proprie emozioni tenendo

conto del proprio e dell’altrui punto di vista,

rispettando le differenze tra sé e l’altro.

Sa di avere una storia

personale e appartenere a un gruppo sociale, conosce

le tradizioni della famiglia, della comunità e li mette a

confronto con le altre.

Conoscere tradizioni della

cultura di appartenenza

Sa giocare e lavorare in modo collaborativo per un progetto

comune.

Conoscere, esprimere e

nominare le proprie emozioni e stati d’animo.

Conoscere e rispettare le norme

di sicurezza e salute proprie e quelle degli altri.

Sviluppa il senso di

appartenenza alla comunità.

Tradizioni e feste

Simboli e immagini

delle emozioni

Regole di sicurezza

Appartenenza al comune di residenza.

Usi e rituali nella

propria regione dello

stato Italia.

Regole per una sana alimentazione.

Luoghi d’incontro e di

culto

5-6 ANNI

Pone domande su temi esistenziali e religiosi, sulle

diversità culturali, sul bene e il male, comprende i

valori di famiglia e l'amicizia.

Riflette sui propri diritti e

quelli degli altri, sulle ragioni che determinano il

proprio comportamento, segue le regole e si

assume le proprie

responsabilità.

Manifestare interesse per i membri del gruppo attraverso

l’ascolto.

Canalizzare progressivamente la propria aggressività in

comportamenti socialmente accettabili.

Manifestare e controllare le

proprie emozioni.

Imparare ad ascoltare le opinioni

altrui, seppur diverse dalle proprie.

Sviluppare il senso di

appartenenza al territorio e condivide i valori della comunità.

Il significato di regola

Regole della convivenza tra diversi

gruppi di appartenenza.

Le comunità di

appartenenza( quartiere, comune,

parrocchia)

Religione e festività.

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COMPETENZA CHIAVE EUROPEA:

SPIRITO DI INIZIATIVA E INTRAPRENDENZA

CAMPO DI ESPERIENZA: TUTTI

Documenti normativi di riferimento:

Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 18.12.2006

Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012

COMPETENZE SPECIFICHE

Traguardi per lo sviluppo

delle competenze

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

ABILITA’

CONOSCENZE

3-4 ANNI

Si muove con disinvoltura negli spazi, manifesta

curiosità e voglia di sperimentare, interagisce con

l’ambiente e le persone.

Assume e porta a termine compiti, giochi e attività in

modo autonomo con spirito di iniziativa.

Interagire in modo spontaneo con l’ambiente e i compagni.

Completare attività di vario

genere

Condividere spazi e giocatoli

Modalità di interazione: la forma

richiestiva di scambio, parole magiche, tono

di voce, non verbale,ecc.

Regole comunicative :

turnazione, attenzione condivisa,

condivisione.

Regole comportamentali

4-5 ANNI

Percepisce relazioni e cambiamenti e interagisce in

modo adeguato.

Inizia semplici procedure o sequenze di operazioni per lo

svolgimento di un compito o

la realizzazione di un gioco in

Effettuare in modo spontaneo

scambi relazionali

Relazionarsi in modo positivo

con coetanei e adulti

Programmare il proprio gioco

e lavoro.

Usare creatività e fantasia nel

Sequenzialità delle

azioni per raggiungere uno scopo

e pianificare le attività

Condivisione di spazi, giocattoli, azioni per

raggiungere uno scopo

comune

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modo autonomo.

Pianifica e realizza il proprio lavoro; propone semplici

progetti mostrando creatività e fantasia.

gioco, attività e produzione plastico-manuale e grafica.

Diverse tecniche di

pittura e plastiche.

5-6 ANNI

Attento alle consegne, si

appassiona, porta a termine il lavoro, mostra

consapevolezza dei risultati ottenuti.

Mostra di essere in grado di

individuare i propri errori, esprime valutazioni sul

proprio lavoro e sulle proprie azioni.

Riesce a trovare soluzioni

nuove a problemi di esperienza; adotta e

confronta strategie di

problem solving, mostra persuasione.

Comprendere i propri errori

Valutare oggettivamente il proprio prodotto e risultato

ottenuto.

Confrontarsi con gli altri, conoscere i propri limiti e

chiedere aiuto.

Mostrare curiosità verso la diversità, accettare e

rispettare l’altro come diverso da sé.

Proporre idee, pensieri,

situazioni nuove.

Conoscenze meta

cognitive

Analisi di una

situazione

Relazione azione-conseguenza

Diverse tecniche di

pittura,coloritura,

di lavorazione

materiali plastici e assemblaggio.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA : COMPETENZE DIGITALI

CAMPO DI ESPERIENZA: TUTTI

Documenti normativi di riferimento:

Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 18.12.2006

Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012

COMPETENZE

SPECIFICHE

Traguardi per lo sviluppo

delle competenze

OBIETTIVI DI

APPRENDIMENTO

ABILITA’

CONOSCENZE

3-4 ANNI

Mostra curiosità e riconosce

Conoscere la TV; il lettore CD; Il telefonino; computer; la

Usi( come accendere e spegnere, ecc.) di

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alcuni strumenti tecnologici, spiegando in modo

spontaneo l’uso quotidiano.

registrazionedell’esperienza; narrazioni digitali.

strumenti tecnologici in sicurezza.

4-5 ANNI

Riconosce, nomina le nuove tecnologie, esplora e utilizza

quelle più semplici con curiosità per acquisire

informazioni, per giocare,

per conoscere il mondo che lo circonda con la

supervisione dell’insegnante.

Muovere correttamente il mouse

del computer

Premere i tasti della tastiera

Avviare un gioco

Le funzioni delle nuove tecnologie

Funzioni delle parti

integranti di un

computer.

5-6 ANNI

Utilizza le nuove tecnologie

per giocare e svolgere semplici attività

Utilizzare i tasti delle frecce

direzionali per spostarsi nello spazio del monitor, dell’invio, ecc

Individuare e aprire icone

relative a comandi, file, cartelle

Eseguire giochi ed esercizi di tipo

logico, linguistico, matematico, orientamento topologico

Realizzare elaborazioni grafiche

Prendere visione di lettere e

numeri, di scrittura attraverso il computer

Visionare immagini, opere

artistiche, documentari.

Orientamento

spaziale tastiera e utilizzo.

Orientamento

spaziale schermo

monitor

Funzionamento tasti accensione/spegnime

nto

Inserimento CD/DVD e avviamento

Avviamento di un

gioco/programma

Esecuzione di un elaborato grafico

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RELIGIONE CATTOLICA

Il percorso per l’IRC della programmazione nella scuola dell’infanzia è finalizzato

all’accoglienza e alla valorizzazione di ogni bambino nella sua particolare identità:

dialogando e interagendo con lui, facendo emergere le domande esistenziali e aiutandolo a

trovare le risposte, per aiutarlo a costruire una decisa identità che gli permetta di agire

serenamente nell’ambito sociale in cui vive; questo in tutti gli anni di frequenza della

Scuola dell’Infanzia a seconda dell’età. Il percorso didattico fa riferimento ai campi di esperienza educativa (CEE),

ovvero i diversi ambiti del fare e dell’agire del bambino, e quindi i settori specifici ed individuali di competenza, nei quali il bambino conferisce

significato alle sue molteplici attività, sviluppa il suo apprendimento e

persegue i suoi traguardi formativi. Per favorire la loro maturazione personale, nella sua globalità, i traguardi

relativi all’Irc sono distribuiti anche nei vari campi di esperienza.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO OBIETTIVI SPECIFICI

Scoprire nel Vangelo la persona e

l’insegnamento di Gesù Comprendere che Dio è Padre di tutti

gli uomini, fratelli tra di loro e ugualmente importanti

Intendere la Chiesa come comunità di uomini e donne unita nel Suo nome

Osservare con meraviglia e curiosità il proprio mondo riflettendo sul dono di

Dio Creatore

Imparare ad essere responsabile nei confronti della realtà familiare e

ambientale, trattando tutto -persone e cose- con rispetto

Imparare a conoscere alcuni termini del linguaggio cristiano, ascoltando

semplici racconti del Vangelo Comprende il significato di alcune

metafore usate da Gesù Ascoltare alcune parabole di Gesù e

arricchire il proprio lessico religioso Ascoltare racconti e discuterne,

formulando ipotesi Conoscere alcune feste e parlarne

Riuscire ad esprimere il proprio

Maturare un positivo senso di sé

sperimenta l’apertura ad un mondo ricco di opportunità di crescita

Scoprire un dialogo sereno con gli altri bambini che appartengono a

differenti tradizioni culturali e religiose, in una reciproca accoglienza

e accettazione, permette al fanciullo di riflettere sul valore e la dignità di

ogni essere umano

Sentirsi parte attiva del Creato Intuire che la Chiesa è formata da

persone che sono amiche di Gesù Conoscere le tradizioni della comunità

Sviluppare il linguaggio attraverso canti e filastrocche

Ascoltare e cantare canzoni inerenti le tematiche affrontate

Prova a raccontare con semplici parole alcuni racconti tratti dal Vangelo

Cantare, imparare semplici filastrocche, drammatizzare e

riconoscere alcuni linguaggi simbolici e figurati

Ascoltare e ripetere episodi biblici

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67

vissuto religioso e la propria dimensione emotiva

Esprime con il corpo la propria

esperienza religiosa, eseguendo semplici drammatizzazioni insieme ai

compagni

Manifestare con i gesti la propria interiorità e comunicare le proprie

emozioni

COMPETENZE PER LO SVILUPPO DEI TRAGUARDI FORMATIVI

Il/La bambino/a:

Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su

ciò che è bene o male, sulla giustizia. Raggiunge una propria prima consapevolezza dei propri diritti e doveri,

delle regole del vivere insieme. Riconosce alcuni linguaggi simbolici e figurativi tipici della vita dei

cristiani (feste, preghiere, canti, arte….) per esprimere con creatività il proprio vissuto religioso.

Impara alcuni termini del linguaggio cristiano ascoltando semplici

racconti biblici.

ATTIVITA’ ALTERNATIVA ALL’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA

I programmi ministeriali non danno specifiche indicazioni per le attività da svolgersi in alternativa all’insegnamento della religione cattolica.

L’attività alternativa, organizzata per gli alunni che non intendono avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica, non deve però rivestire un

carattere curricolare per non determinare differenziazioni nel processo didattico formativo dell’intera classe.

CONTENUTI - IPOTESI OPERATIVE

- Racconti di gioia e amicizia

- Recite di poesie e filastrocche - Lettura di immagini e brevi racconti

- Domino, puzzle, memory, tombole - Racconti di aiuto reciproco e solidarietà

COMPETENZE PER LO SVILUPPO DEI TRAGUARDI FORMATIVI

L’attività alternativa riguarderà un percorso educativo che permetta ai bambini di:

Rafforzare le competenze: linguistiche, cognitive, manipolative.

Valorizzare e riflettere sui temi riguardanti: la collaborazione, l’amicizia, la solidarietà, l’amore e il rispetto verso gli altri.

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68

CURRICOLO VERTICALE INFANZIA

INTRODUZIONE

Il concetto di continuità educativa costituisce un valore irrinunciabile che

garantisce l’applicazione di principi fondamentali di valore pedagogico e carattere organizzativo. Per garantire a tutti alunni il diritto a un percorso

formativo coerente, organico e completo, la scuola dell’infanzia si rapporta a sua volta con la famiglia e le altre istituzioni educative del territorio.

Lo scopo finale è di creare un curricolo verticale all’interno delle istituzioni scolastiche, passando attraverso l’esperienza quotidiana e promuovendo un

clima relazionale e comunicativo aperto al dialogo, al confronto, alla conoscenza reciproca tra docenti, genitori e diversi ordini scolastici e educativi

che seguono il percorso formativo.

Per il prossimo triennio la tematica scelta nella trasversalità

apprenditivo/didattica ed educativa riguarda la GEOSTORIA come base per la scoperta di concetti specifici che portano allo sviluppo di competenze verticali

e trasversali indispensabili e includono due discipline ECOLOGICHE, cioè discipline che abbracciano l’ambiente proprio di ogni individuo dal punto di

vista del progetto sia esistenziale sia formativo.

LA GEOSTORIA INDIVIDUAZIONE DI CONCETTI E NUCLEI FONDANTI

LA GEOGRAFIA, INTESA

COME PERCEZIONE DELLO SPAZIO FISICO: PERSONALE E SOCIO-

AMBIENTALE

LA STORIA, INTESA

COME PERCEZIONE DEL TEMPO FISICO; MEMORIA PERSONALE;

IDENTITA' E APPARTENENZA

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69

NUCLEI FONDANTI PER LA COSTRUZIONE DELLE COMPETENZE NELLA

SCUOLA DELL’INFANZIA

Per l’individuazione dei "nuclei fondanti" occorre tenere presente, da una parte,

lo statuto epistemologico (oggetto, linguaggio, metodologia di ricerca) e dall’altra la finalità formativa che a essa viene attribuita.

NODI EPISTEMOLOGICI E METODOLOGICI

corrispondenza biunivoca tra nuclei e competenze

TITOLO DEL PROGETTO TRIENNALE DI GEOSTORIA INFANZIA:

“QUANDO, DOVE E PERCHE’”- VIAGGIO NELLO SPAZIO E NEL TEMPO

OSSERVARE

FATTI ,FENOMENI, AZIONI E CAMBIAMENTI DESCRIVERE

REALIZZARE ESPERIENZE RICONOSCERE

NUCLEI FONDANTI

ACQUISIRE E INTERPRETARE INFORMAZIONI

• attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l’utilità

INDIVIDUARE COLLEGAMENTI RELAZIONALI

• collegamenti tra fenomeni, eventi e concetti diversi assomiglianze e differenze, relazioni causa - effetto

RISOLVERE PROBLEMI

• affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi, proponendo soluzioni

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IL TEMPO FISICO OSSERVARE – RILEVARE - MISURARE - RAPPRESENTARE PRESENT

E

PASSATO

STORIA SOCIALE

CICLICO PERIODIZZAZIONE SEQUENZE A INTERVALI REGOLARI

LA DURATA DEL TEMPO MISURARE ATTRAVERSO: LE AZIONI; L’ATTESA; IL FLUIRE DEL TEMPO

IL RITMO E IL MOVIMENTO DEL TEMPO

METEOROLOGICO SUCCESSIONE FENOMENI ATMOSFERICI DI DURATA LIMITATA

LINEARE SUCCESSIONE CONTEMPORANEITA’

GRUPPO DI APPARTENENZA ETNIA, RELIGIONE, CULTURA

TERRITORIO DI APPARTENENZA

PASSATO (TEMPO STORICO) SOTTO FORMA DI MEMORIA

PRESENTE (TEMPO VISSUTO)

LA STORIA UNA CONTINUITA’ TRA P passato presente

IDENTITA’ APPARTENENZA

STORIA PERSONALE

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GEOGRAFIA PERCEPIRE E ORIENTARSI NELLO SPAZIO RAPPORTO TRA UOMO E NATURA

FISICO/PERSONALE

SOCIALE/AMBIENTE

PROPRIOCETTIVO

ESTEROCETTIVO

SPAZIO percepire e misurare

DIMENSIONI (GRANDEZZA,ALTEZZA,LARGHEZZA,

LUNGHEZZA)

DISTANZA (VICINO E LONTANO; LUNDA/CORTA)

DIREZIONE (DESTRA E SINISTRA)

CULTURALE (PATRIMONIO)

LUOGO /TERRITORIO PAESAGGIO

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IDENTITA’ E APPARTENENZA

NEL PRESENTE secondo convenzioni personali:

Stimoli

Movimenti

Crescite

Trasformazio

ni

RECUPERO DEL PASSATO COME MEMORIA, RICORDO

Ricordi individuali

Ricordi famigliari

Ricordi collettivi

NEL FUTURO COME ATTESA

a breve termine

a medio termine

a lungo termine

CONCETTO DI IDENTITÀ Il modo in cui l’individuo considera se stesso come membro di determinati gruppi (gruppo identificativo) componenti dell’identità

di identificazione- alle figure

attorno a sé

di individuazione-

caratteristiche che lo

dividono dai altri gruppi

di imitazione –riproduzione

modelli comportamentali

di interiorizzazione-

immagine di sé alla base dei

giudizi, valori, atteggiamenti

e comportamenti degli altri

CONCETTO DI APPARTENENZA Relazione tra l’individuo e le varie forme di azione collettiva. Il modo in qui i codici di quei gruppi consentono a ciascun individuo

di pensarsi,

muoversi,

collocarsi

relazionarsi

rispetto a sé stessi e agli altri

LA STORIA PERSONALE

LA STORIA SOCIALE dare di sé tracce della vita sociale e storica di un tempo, di un luogo, di una comunità, di una

cultura.

diritti e doveri specifici

regole sociali/responsabilità sociale

usi , costumi e tradizioni

collaborazione/cooperazione

luoghi nella città e la loro importanza/significato/funzione

atteggiamenti interpersonali/sociali

atteggiamenti verso l’ambiente

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IL TEMPO LINEARE

LA SUCCESSIONE TEMPORALE

adesso-dopo

adesso-prima

prima-dopo

prima – adesso-dopo

prima- adesso-infine

ES. ritmo giorno/notte

LA CONTEMPORANIETA’

azioni osservabili e non

azioni che si svolgono

contemporaneamente e non

avverbi temporali: intanto-mentre;nello

stesso tempo, esistono altri spazi-altri

protagonisti

IL TEMPO CICLICO

Periodizzazione- alternanza ritmica

per fare storia

La scansione temporale

Irreversibilita’

scansione della giornata

scansione della settimana

scansione delle stagioni nell’anno

Sequenze a intervalli regolari-

Alternanza continua-

Organizzatori temporali(oggi, ieri, domani)-

calendari

giorno e notte

giorni della settimana

mesi

stagioni

IL TEMPO METERIOLOGICO: FENOMENI E PROCESSI Successione fenomeni atmosferici di durata limitata

clima(permanente)

temperatura

precipitazioni

vento

Osservare e registrare fenomeni e cambiamenti(costruzione e lettura calendario)

MISURARE IL TEMPO ATTRAVERSO IL RITMO E LA DURATA

GRANDEZZE FISICHE DEL TEMPO: individuare, confrontare e ordinare

la lunghezza delle azioni

(lunga e corta)

la durata delle azioni

(inizio e fine)

contemporaneità delle azioni

(prima e dopo, durante e

mentre)

IL RITMO DEL TEMPO :

trasformazioni -crescita

movimenti

ritmo

velocità

sequenze di stimoli sonori e

luminosità

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CURRICOLO PER COMPETENZE SECONDO LE COMPETENZE CHIAVE EUROPEE(RACCOMANDAZIONI 18 – 12- 2006) E

BASATO SULLE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO 04 – 09 – 2012.

SCUOLA PRIMARIA

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA

O LINGUA DI ISTRUZIONE

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ITALIANO CLASSE 1a

TRAGUARDI PER LO

SVILUPPO DELLE

COMPETENZE AL

TERMINE DELLA

CLASSE TERZA

ABILITA’ CONOSCENZE

L’allievo partecipa a

scambi comunicativi

rispettando il turno e

formulando messaggi

chiari e pertinenti.

Ascolta e comprende

semplici testi orali

cogliendone le

informazioni principali.

ASCOLTO E PARLATO

1.Porsi in modo attivo

nell’ascolto, mantenere

un’attenzione gradualmente

più costante e orientarsi nella

comprensione.

2.Ascoltare testi narrativi ed

espositivi mostrando di

saperne cogliere il senso

globale e riferirne i contenuti

essenziali.

3.Comprendere e dare

semplici istruzioni su un gioco

o un'attività conosciuta.

4.Raccontare storie personali

o fantastiche rispettando

l’ordine logico e cronologico

1.a. Ascolto ed interventi

pertinenti nelle conversazioni,

rispettando gli spazi interlocutivi.

1.b. Ascolto e comprensione di

messaggi, consegne ed

informazioni.

2.a. Ascolto di testi di vario genere

cogliendone il senso globale:

individuazione di personaggi ed

ambienti.

3.a. Mantenimento dell’attenzione

per attivare procedure di gioco.

4.a. Riferimento orale di

esperienze personali e fantastiche

rispettando l’ordine cronologico e/o

logico.

4.b. Racconto di una storia in una

sequenza di immagini.

Legge frasi e semplici

testi individuandone il

senso globale.

Lettura

5.Padroneggiare la lettura

strumentale (di decifrazione)

nella modalità ad alta voce.

6. Leggere parole, frasi,

semplici testi, cogliendo

5.a.Lettura di parole, semplici frasi

accompagnate da immagini.

6.a. Riconoscimento e lettura di

vocali.

6.b. Riconoscimento e lettura di

consonanti e delle relative unità

fonematiche.

6.c. Riconoscimento e lettura di

parole contenenti digrammi e

trigrammi.

6.d. Riconoscimento e lettura di

parole contenenti sillabe

pluriconsonantiche.

6.e. Riconoscimento e lettura di

parole contenenti doppie.

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75

l'argomento di cui si parla e

individuando le informazioni

principali.

6.f. Lettura corretta di parole e

brevi frasi scritte in grafie diverse.

6.g. Lettura e comprensione del

senso globale di brani di vario

genere.

6.h. Lettura ed ordinamento delle

sequenze narrative in successione

temporale e causale.

6.i. Lettura e memorizzazione di

semplici e brevi filastrocche e

poesie.

Scrive frasi chiare,

coerenti e corrette

nell’ortografia, legate

all’esperienza.

Scrittura

7.Scrivere parole, frasi e

semplici testi legati a scopi

concreti (per utilità personale,

per comunicare con altri, per

ricordare, ecc.) e connessi

con situazioni quotidiane

(contesto scolastico e/o

familiare).

7. a. Riconoscimento e scrittura di

vocali.

7.b. Riconoscimento e scrittura

delle consonanti e delle relative

unità fonematiche.

7.c. Riconoscimento e scrittura di

parole contenenti digrammi e

trigrammi.

7.d. Riconoscimento e scrittura di

parole contenenti sillabe

pluriconsonantiche.

7.e. Riconoscimento e scrittura di

parole contenenti raddoppiamenti.

7.f. Copiatura di frasi e parole

secondo un modello dato.

7.g. Scrittura corretta sotto

dettatura di brevi e semplici frasi.

7.h.Scrittura autonoma di parole e

semplici frasi riferite ad

un’immagine.

Capisce ed utilizza nel

linguaggio orale e scritto

i vocaboli di uso comune.

Discrimina in semplici

frasi le categorie

grammaticali

fondamentali

- Acquisizione ed

espansione del lessico

ricettivo e produttivo ed

- elementi di grammatica

esplicita e riflessione sugli usi

della lingua

-

8.Attivare semplici

osservazioni sulle prime

convenzioni ortografiche e di

interpunzione.

9.Riconoscere in frasi, o brevi

testi, le categorie lessicali:

nome, articolo, aggettivo,

verbo.

8.a. Individuazione della

corrispondenza tra fonemi, grafemi

e digrammi.

8.b. Distinzione di suoni affini.

8.c. Riconoscimento e uso corretto

di gruppi consonantici e

raddoppiamenti.

8.d.Distinsione di alcuni suoni

omofoni ma non omografi (ha-a,

hai-ai, hanno-anno).

8.e. Individuazione e utilizzo della

punteggiatura di base (punto,

punto interrogativo, punto

esclamativo).

9.a. Individuazione, in semplici

frasi, della “parola-nome”.

9.b. Riconoscimento e uso di

articoli.

9.c. Individuazione ed utilizzo

delle "qualità”.

9.d.Individuazione delle "azioni”

contenute nelle frasi.

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76

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE

Disciplina: INGLESE CLASSE 1^

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA

ABILITÀ CONOSCENZE

ASCOLTO E LETTURA

Comprendere brevi messaggi

orali e scritti relativi ad ambiti

familiari.

1. Riconoscere comandi e

istruzioni.

2. Comprendere vocaboli

pronunciati chiaramente e

lentamente o scritti in

riferimento a immagini.

1.a. Semplici istruzioni e

ordini.

2.a. Semplici messaggi

ascoltati.

2.b. Parole conosciute

abbinate a oggetti o

immagini.

2.c. Principali aspetti della

cultura anglosassone.

PARLATO

Comunicare in modo

comprensibile, anche con

espressioni memorizzate.

3. Riprodurre parole e

semplici frasi riferite a oggetti

e situazioni note.

3.a. Suoni tipici della lingua

inglese da riconoscere e

riprodurre.

3.b. Forme di saluto e presentazione.

3.c. Colori principali. 3.d. Nomi di soggetti familiari.

3.e. Numeri fino a 10.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/

identità storica

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: STORIA - GEOSTORIA CLASSE 1ª

TRAGUARDI PER LO

SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA

ABILITA’

CONOSCENZE

L’alunno riconosce le

tracce storiche nel proprio ambiente di vita.

usa linee spazio-

temporali per organizzare informazioni, conoscenze, periodi

individua

successioni, contemporaneità, durata, periodizzazioni.

si orienta nel tempo

e nello spazio circostante

Riconoscere relazioni di

successione, di durata, di contemporaneità in fenomeni ed esperienze vissute, utilizzando consapevolmente lo spazio circostante tramite indicatori topologici.

Comprendere i mutamenti

avvenuti nell’ ambiente esperienziale dell’alunno in seguito alla ciclicità temporale.

Acquisire il concetto di

trasformazione operato

dall'uomo sugli ambienti e

Prima, adesso, dopo, infine

in relazione ad uno spazio definito e conosciuto dall'alunno.

La diversa durata delle

azioni, misurata con metodi convenzionali e non.

La contemporaneità in

ambienti differenti.

La ciclicità nell'ambiente

circostante: Il giorno e la notte La successione dei giorni

della settimana La successione dei mesi La successione delle

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utilizzando riferimenti topologici e cronologici.

sugli strumenti d'uso comune. stagioni

I cambiamenti avvenuti nel

tempo in oggetti familiari:

giochi, abbigliamento, arredi

della casa, strumenti

didattici, telecomunicazioni,

trasporti, corrispondenza.

Riconosce e rispetta

le regole

Conosce le regole della buona

convivenza

Rispetto delle regole nei vari

ambienti scolastici

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE

CULTURALE/identità geografica

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: GEOGRAFIA CLASSE 1^

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE

COMPETENZE AL TERMINE

DELLA CLASSE TERZA

ABILITA’

CONOSCENZE

Si orienta nello spazio

e usa indicatori

topologici per

segnalare posizioni

proprie, di altri e di

oggetti.

Si muove con

sicurezza negli spazi

della scuola, in base

all’acquisizione di

un’immagine mentale

dei percorsi.

Usa alcuni simboli per

indicare sulle

rappresentazioni

grafiche elementi

dell’ambiente

rappresentato.

Riconoscere la posizione

di elementi nello spazio

rispetto a punti di vista

diversi.

Utilizzare correttamente

gli indicatori spaziali

Eseguire e descrivere

correttamente percorsi

rappresentati

graficamente.

Osservare e descrivere

uno spazio e gli

elementi che lo

compongono.

Individuare la funzione

di spazi e arredi.

Sopra- sotto; in alto- in

basso; dentro- fuori;

precede-segue; vicino-

lontano; destra-sinistra.

Le mappe

Spazi e funzioni

Lo spazio vissuto a scuola

e a casa.

Comportamenti corretti in

base agli spazi vissuti.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E

COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA e TECNOLOGIA

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:MATEMATICA CLASSE 1a

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE

COMPETENZE AL TERMINE

DELLA CLASSE TERZA

ABILITÀ

CONOSCENZE

L’alunno descrive,

denomina e classifica in

base a caratteristiche

comuni.

1. Classificare figure e/o

oggetti in base a una o più

proprietà, utilizzando

rappresentazioni opportune, a

seconda dei contesti e dei fini.

1.a. Le proprietà di un

oggetto.

1.b. Uguaglianze e differenze.

1.c. Classificazione di oggetti o

figure in base a uno o più

attributi.

1.d. Individuazione

dell’attributo che spieghi la

classificazione fatta.

1.e. Formazione di insiemi.

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78

Comprende il significato dei

numeri, il modo di

rappresentarli e il significato

della notazione posizionale.

2. Contare oggetti o eventi, a

voce e mentalmente, in senso

progressivo e regressivo e per

salti di due, tre...

2.a Corrispondenze biunivoche

tra insiemi.

2.b. Rappresentazione

simbolica di una quantità.

2.c. Confronto e

corrispondenza tra quantità.

2.d. Riconoscimento dei

simboli numerici.

2.e. Riconoscimento delle

quantità numeriche.

2.f. Ordinamento e

verbalizzazione numerica delle

quantità fino a 20.

2.g.

Numerazione/ordinamento dei

numeri in senso progressivo e

regressivo con e senza linea

dei numeri.

Opera con i numeri in modo

consapevole.

3. Leggere e scrivere i numeri

naturali in notazione decimale,

avendo consapevolezza della

notazione posizionale;

confrontarli e ordinarli, anche

rappresentandoli sulla retta.

3.a. Riconoscimento e

scrittura dei numeri in cifre e

in lettere fino a 20.

3.b. Associazione della

parola/numero agli oggetti

contati (collegamento della

sequenza numerica verbale

all'attività percettiva e

manipolativa).

3.c. Raggruppamento di

elementi e registrazione delle

unità e dei gruppi ottenuti (in

base 10).

3.d. Confronto dei numeri

usando i simboli >< =.

3.e. Individuazione del

precedente e del successivo di

un numero dato.

3.f. Rappresentazione,

composizione e scomposizione

dei numeri in vari modi(abaco,

multibase, regoli.).

3.g. Riconoscimento e

utilizzazione dei numeri

ordinali.

4. Eseguire mentalmente

semplici operazioni con i

numeri naturali

4.a Esecuzione di semplici

calcoli orali di addizione e

sottrazione utilizzando varie

strategie.

5. Eseguire semplici addizioni e

sottrazioni.

5.a. Acquisizione del concetto

di addizione e delle sue

applicazioni operative.

5.b. Operazione di addizioni

sulla linea dei numeri, in riga,

in tabella.

5.c. Acquisizione del concetto

di sottrazione e delle sue

applicazioni operative.

5.d. Operazione di sottrazioni

sulla linea dei numeri, in riga,

in tabella.

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79

Risolve problemi in vari

ambiti di contenuto.

6. Individuare e risolvere

situazioni problematiche

concrete, in un contesto di vita

quotidiana.

6.a. Rappresentazione e

risoluzione a livello concreto,

verbale e grafico di una

situazione problematica.

Descrive, denomina e

classifica le principali figure

geometriche.

7.Riconoscere, denominare e

descrivere figure geometriche.

7.a. Riconoscimento e

rappresentazione di alcune

caratteristiche delle linee.

(aperte, chiuse, rette, curve)

7.b. Conoscenza del concetto

di confine, regione interna ed

esterna.

7.c. Riconoscimento,

nell’ambiente, di oggetti per

rilevarne la forma.

7.d. Dalla forma solida alla

figura piana: osservazioni e

denominazioni.

Interpreta semplici

rappresentazioni statistiche,

raccoglie dati e li organizza

con tabelle e grafici.

8. Leggere e rappresentare

relazioni e dati con diagrammi,

schemi e tabelle.

8.a. Avvio alla iniziale

rappresentazione di dati e

relazioni con diagrammi di

Venn, ad “albero”, di Carroll,

istogrammi.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI

BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: SCIENZE CLASSE 1^

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO

DELLE COMPETENZE AL

TERMINE DELLA CLASSE TERZA

ABILITÀ

CONOSCENZE

Individua nei fenomeni

somiglianze e differenze.

1. Seriare e classificare

oggetti in base alle

loro

proprietà.

1.a. Descrizione delle

caratteristiche proprie di un

oggetto e delle parti che lo

compongono.

1.b.Classificazione di oggetti

in base alla materia di cui sono

fatti, alla forma, alla funzione,

all’utilizzo.

Esplora i fenomeni con un

approccio scientifico:

cooperando con l’insegnante

ed i compagni e

autonomamente, osserva e

descrive lo svolgersi dei fatti,

formula domande, anche su

ipotesi personali, propone e

realizza semplici esperimenti.

2. Riconoscere la variabilità

dei fenomeni atmosferici

(venti, nuvole, pioggia,

ecc.) e la periodicità dei

fenomeni celesti (dì/notte,

percorsi del sole, stagioni).

2.a. Osservazione delle

trasformazioni stagionali.

2.b.Individuazionedei simboli

e dei termini utilizzati per

registrare il tempo

meteorologico.

2.c.Collegamentodella

variazione di clima con il ciclo

delle stagioni.

2.d.Rappresentazionedella

ciclicità delle stagioni e

confronto di alcuni aspetti

caratteristici legati ai fenomeni

atmosferici, ai frutti, ai fiori.

Riconosce le principali

caratteristiche e i modi di

vivere di organismi animali e

vegetali.

3. Riconoscere e

descrivere

le caratteristiche del

proprio ambiente.

3.a.Riconoscimento e

descrizione delle

caratteristiche fondamentali

degli esseri viventi e non

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80

viventi.

3.b.Raggruppamento e

classificazione per somiglianza

di

piante, animali e oggetti.

Sviluppa atteggiamenti di

curiosità e prende

consapevolezza di poter usare

i propri sensi per conoscere e

scoprire il mondo che lo

circonda.

4. Percepire il proprio

corpo

riconoscendolo come

organismo complesso.

4.a. Osservazione del

funzionamento del proprio

corpo e delle sue necessità

(fame, sete, dolore,

movimento, freddo e caldo,

ecc.)

4.b. Riconoscimento dei

cinque sensi, della loro

funzione e delle percezioni

sensoriali.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI

BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: TECNOLOGIA CLASSE 1^

TRAGUARDI PER LO

SVILUPPO DELLE

COMPETENZE AL

TERMINE DELLA

CLASSE TERZA

ABILITÀ

CONOSCENZE

Conosce e utilizza

semplici oggetti e

strumenti d’uso

quotidiano ed è in

grado di descriverne

la funzione principale

e la struttura e

spiegarne il

significato.

Piega e ritaglia carta e

cartoncino con perizia

e precisione.

1. Riconoscere ed identificare

nell’ambiente elementi e

fenomeni di tipo artificiale.

1.a. Effettuare prove ed

esperienze sulle proprietà dei

materiali più comuni.

2. Conoscere, utilizzare e

classificare semplici oggetti e

strumenti di uso quotidiano.

2.a. Descrivere

caratteristiche proprie e

funzioni di un oggetto e delle

parti che lo compongono.

2.b. Classificare gli oggetti in

base alla materia di cui sono

fatti, alla forma, alla

funzione, all’utilizzo.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE

CULTURALE/ espressione musicale

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: MUSICA CLASSE 1ª

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE

DELLA CLASSE TERZA

ABILITA’

CONOSCENZE

L’alunno esplora

diverse possibilità

espressive della

voce, di oggetti

sonori e strumenti

musicali,

imparando ad

ascoltare sé

stesso e gli altri.

1. Usare la voce, gli strumenti,

gli oggetti sonori per produrre,

riprodurre, creare e

improvvisare fatti sonori ed

eventi musicali di vari genere.

1.a. Riproduzione, con la voce, degli

oggetti sonori dell’ambiente.

1.b. Uso della voce per produrre,

suoni acuti /gravi, lunghi/brevi,

forti/deboli.

1.c. Produzione di eventi sonori con

il corpo in modo espressivo.

1.d.Percezione degli stimoli sonori

e loro classificazione in suoni e

rumori.

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81

Esegue, da solo e

in gruppo,

semplici brani

vocali o

strumentali.

2. Eseguire in gruppo semplici

brani vocali e strumentali

curando l’espressività e

l’accuratezza esecutiva in

relazione a diversi parametri

sonori.

2.a. Esecuzione per imitazione di

semplici canti corali.

2.b. Esecuzione individuale di

semplici canti.

2.c. Scoperta delle potenzialità

sonore di oggetti d’uso comune.

2.d. Scopertadelle potenzialità

sonore di alcuni strumenti.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE

CULTURALE/ ESPRESSIONE ARTISTICA

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ARTE E IMMAGINE CLASSE 1^

TRAGUARDI PER LO

SVILUPPO DELLE

COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA

ABILITÀ

CONOSCENZE

Essere in grado di

utilizzare conoscenze

relative al linguaggio

visuoale per produrre

varie tipologie di testi

visivi .

Essere in grado di

rielaborare in modo

creativo le immagini

con molteplici

tecniche, materiali e

strumenti .

Saper osservare e

leggere immagini

(opere d'arte,

fotografie, manifesti,

fumetti) individuando

gli elementi di base.

Utilizzare gli elementi del

linguaggio visivo nelle

produzioni personali ed

autentiche per esprimere

sensazioni ed emozioni.

Rielaborare le immagini

attraverso tecniche

pittoriche diverse.

Utilizzare i colori primari

e secondari

Distinguere le gradazioni

di colore.

Realizzare colori

secondari dalla

combinazione di colori

primari.

Osservare immagini ed

individuare gli elementi

che lo compongono

Elementi di base della

comunicazione iconica

(rapporti tra immagini, gesti

e movimenti, proporzioni,

linee, forme,

colori, espressioni, contesti).

Potenzialità espressive delle

tecniche e dei materiali

(pastelli - pastelli a cera-

pennarelli collage-

puntinismo- carta-

cartoncino…).

Uso del colore: colori caldi,

colori freddi, espressività dei

colori, scala cromatica dei

colori.

Riconoscimento del

significato complessivo di un'

immagine e dei singoli

elementi

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/

espressione corporea

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: SCIENZE MOTORIE CLASSE 1ª

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE

DELLA CLASSE TERZA

ABILITA’

CONOSCENZE

L’alunno acquisisce

consapevolezza di sé

attraverso la percezione

del proprio corpo e la

padronanza degli schemi

motori e posturali.

1.Conoscere il sé, l’ambiente

e le abilità di movimento.

2.Conoscere gli indicatori

spaziali.

1.Utilizzo di diversi schemi

motori combinati tra loro,

inizialmente in forma successiva

e poi in forma simultanea

(afferrare/saltare,

afferrare/lanciare, ecc).

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82

Comprende, all’interno

delle varie occasioni di

gioco e di sport, il valore

delle regole e

l’importanza di

rispettarle.

Utilizza il linguaggio

corporeo e motorio per

comunicare ed

esprimere i propri stati

d’animo.

3.Acquisire e rispettare le

regole dei giochi di gruppo

e di squadra e controllare

le emozioni.

4.Acquisire il ritmo nel

movimento.

5.Manifestare emozioni

attraverso il movimento.

2.Riconoscimento,

individuazione e denominazione

delle parti del corpo.

3.Riconoscimento della destra e

della sinistra sul proprio corpo e

sugli altri.

4.Rispetto delle regole nei

giochi proposti.

5.Utilizzo in forma originale e

creativa di modalità espressive

e corporee, sapendo

trasmettere nel contempo

contenuti emozionali.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/

identità socio- culturale

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: RELIGIONE CATTOLICA CLASSE 1ª

TRAGUARDI PER LO

SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA

ABILITA’

CONOSCENZE

L’alunno riflette su

Dio Creatore e Padre,

sui dati fondamentali

della vita di Gesù e

sa collegare i

contenuti principali

del suo

insegnamento alle

tradizioni

dell’ambiente in cui

vive.

Riconosce il

significato cristiano

del Natale e della

Pasqua.

Riconosce che la

Bibbia è il libro sacro

per cristiani ed ebrei

e documento

fondamentale della

nostra cultura.

Identifica nella

Chiesa la comunità di

coloro che credono in

Gesù Cristo e si

impegnano per

mettere in pratica il

suo insegnamento.

1. Scoprire che Dio è creatore e

Padre e che fin dalle origini ha

voluto stabilire un’alleanza

con l’uomo.

2. Conoscere Gesù di Nazareth,

Emmanuele e Messia

crocifisso e risorto.

3. Riconoscere i segni cristiani in

particolare del Natale e della

Pasqua, nell’ambiente, nelle

celebrazioni e nella tradizione

popolare.

4. Individuare i tratti essenziali

della Chiesa e della sua

missione.

1.a: Racconti e giochi

sull’amicizia.

1.b: Il mondo è creato da Dio.

2.a: Gli episodi della vita di

Gesù, il suo messaggio, le

parabole e i miracoli.

2.b: La vita quotidiana di Gesù

confrontata con la propria.

3.a: Gli avvenimenti

fondamentali, i protagonisti

principali e i simboli religiosi del

Natale.

3.b: Le tappe degli ultimi giorni

della vita di Gesù e i simboli

religiosi della Pasqua.

4.a: La Chiesa famiglia di

coloro che credono in Gesù

risorto.

4.b: Maria madre di Gesù.

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83

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/

identità socio-culturale

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ALTERNATIVA alla Religione Cattolica CLASSE 1ª

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL

TERMINE DELLA CLASSE TERZA

ABILITA’

CONOSCENZE

1.avere coscienza della

propia identità fisica ed

emozionale

2.accettare

atteggiamenti positivi

nella conoscenza

reciproca

3.riflettere

sull’importanza delle

regole della vita

quotidiana.

1.1sviluppare la consapevolezza

della propia identità personale.

2.1favorire la riflessione sui temi

della solidarietà, diversità,rispetto

altrui.

3.1Sviluppare atteggiamenti che

consentono di prendersi cura di

se stessi,degli altri e

dell’ambiente.

1.1 a esprimere sentimenti

usando la mimica facciale e la

gestualità di tutto il corpo.

1.1 b ricercare e ritagliare

figure che evidenziano i diversi

stati d’animo.

2.1 a ricercare parole

significative in lingue diverse

2.2 b condividere regole per

svolgere attività in comune

3.1 a usare cortesia e rispetto

per i familiari..

3.2Avere cura degli oggetti di

uso quotidiano

3.3Acquisire regole da

osservare in aula,in palestra,…

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA

O LINGUA DI ISTRUZIONE

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ITALIANO CLASSE 2a

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA

ABILITA’ CONOSCENZE

Essere in grado di

comunicare con compagni

ed insegnanti, rispettando

il turno e formulando

messaggi chiari e

pertinenti.

Sapere ascoltare e

comprendere testi orali,

cogliendone il senso, le

informazioni principali e lo

scopo.

Ascolto e parlato

Comprendere l’argomento e

le informazioni principali di

discorsi affrontati in classe.

Ricostruire verbalmente le

fasi di un’esperienza

vissuta a scuola o in altri

contesti.

Ascoltare testi narrativi e

descrittivi mostrando di

saperne cogliere il senso

globale e riesporli in modo

comprensibile.

Memorizzare e ripetere

semplici filastrocche e

poesie.

La lingua come strumento

di espressione per

comunicare oralmente

secondo il criterio della

successione temporale;

Gli elementi essenziali di un

testo ascoltato (personaggi,

luoghi e tempi);

Le regole di conversazione

(alzata di mano, il rispetto

del turno, non ripetizione

dell'intervento, ascolto degli

altri).

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84

Essere in grado di

leggere e comprendere testi

di vario tipo e individuarne

il senso globale, le

informazioni principali e le

loro relazioni.

Lettura

Padroneggiare la lettura

strumentale (di

decifrazione) sia nella

modalità ad alta voce sia in

quella silenziosa.

Leggere semplici e brevi testi

letterari (narrativi, descrittivi

e poetici), mostrando di

saperne cogliere il senso

globale.

Leggere brani e riconoscere

le diverse tipologie testuali

individuandone la struttura

e gli elementi essenziali.

Le modalità di lettura

(intonazione – pause);

Le diverse tipologie di

lettura (silenziosa, ad alta

voce);

Le tipologie testuali: testo

narrativo, descrittivo,

Filastrocche e poesie (giochi

con le rime);

Gli elementi principali di un

testo (personaggi, luoghi e

tempi );

L’ individuazione delle parti

di un testo.

Essere in grado di

scrivere testi chiari e

coerenti, legati

all’esperienza e alle

diverse occasioni di scrittura

che la scuola offre;

rielaborare

testi,parafrasandoli,complet

andoli, trasformandoli.

Scrittura

Scrivere sotto dettatura e

comunicare con frasi

semplici e compiute,

curando in modo

particolare l’ortografia.

Analizzare brani di tipo

descrittivo, narrativo e

poetico anche attraverso

l’uso di domande.

Scegliere e riordinare le

idee per avviare alla

produzione di un semplice

testo.

Avviare ad una sintesi

significativa,dato un testo

orale o scritto.

Le convenzioni ortografiche;

I principali segni di

punteggiatura;

Come produrre semplici testi

secondo i criteri di logicità e

successione temporale.

Essere in grado di

riflettere sui testi propri e

altrui, per cogliere

regolarità morfosintattiche e

caratteristiche del lessico.

Saper padroneggiare

e applicare in situazioni

diverse le conoscenze

fondamentali relative alla

organizzazione logico-

sintattica della frase

semplice, alle parti del

discorso (o categorie

lessicali) e ai principali

connettivi.

- Acquisizione ed espansione

del lessico ricettivo e

produttivo ed

- elementi di grammatica

esplicita e riflessione sugli usi

della lingua

-

Scoprire regole per la

correttezza ortografica e

grammaticale.

Utilizzare adeguatamente i

segni di punteggiatura.

Riconoscere in frasi le parti

del discorso,o categorie

- Ordine alfabetico.

- Suoni simili e complessi.

- Uso corretto di digrammi

e trigrammi.

- Conoscenza e scrittura di

parole con il gruppo

“CQU”.

- Uso corretto di parole con

la consonante doppia.

- Divisione di parole in

sillabe.

- Conoscenza ed uso

dell’apostrofo.

- Uso corretto dell’accento.

- Discriminazione di

monosillabi accentati e

atoni.

- Uso corretto della voce

verbale “è” e della

congiunzione “e”.

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85

lessicali (nome,

articolo,aggettivo,verbo).

Individuare gli elementi

costitutivi di una frase

(soggetto e predicato).

Arricchire o ridurre una

frase.

Avviare all’arricchimento

del patrimonio lessicale ed

usare in modo appropriato

le parole man mano

apprese.

- Uso corretto di: c’è – ci

sono – c’era- c’erano-

cera.

- Conoscenza ed uso

corretto dell’ H.

- Uso corretto dei segni di

punteggiatura.

- Uso della punteggiatura

nel discorso diretto.

- Il nome: proprio e

comune ; genere e

numero.

- Discriminazione ed uso

degli articoli determinativi

e indeterminativi.

- Conoscenza ed utilizzo

dell’aggettivo

qualificativo.

- Il verbo.

- Analisi grammaticale di

semplici frasi.

- Conoscenza della struttura

della frase minima.

- Produzione di espansioni

per arricchire la frase

nucleare.

- Arricchimento del lessico.

- Conoscenza dei sinonimi e

loro uso.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE

Disciplina: INGLESE CLASSE 2^

TRAGUARDI PER LO

SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA

ABILITÀ CONOSCENZE

ASCOLTO E LETTURA

Comprendere brevi messaggi

orali e scritti relativi ad ambiti

familiari.

1. Riconoscere comandi e istruzioni.

2. Comprendere semplici frasi

di uso quotidiano pronunciate

chiaramente e lentamente o

scritte in riferimento a immagini.

1.a. Semplici istruzioni e ordini.

2.a. Semplici messaggi e

brevi storie ascoltati.

2.b. Trascrizione grafica di

parole già apprese oralmente,

da leggere con il supporto di

immagini.

2.c. Parole ascoltate o lette

abbinate a oggetti o

immagini.

2.d. Aspetti della cultura

anglosassone.

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86

PARLATO E SCRITTURA

Comunicare in modo

comprensibile, anche con espressioni memorizzate.

3. Riprodurre parole e

semplici frasi riferite a

oggetti, luoghi, persone e

situazioni note.

3.a. Suoni tipici della lingua

inglese da riconoscere e

riprodurre.

3.b. Nomi di persone, luoghi e oggetti familiari.

3.c. Numeri fino a 20.

3.d. Gusti e preferenze.

3.e. Trascrizione grafica di

parole apprese oralmente.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/

identità storica

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: STORIA CLASSE 2ª

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE

TERZA

ABILITA’

CONOSCENZE

› Riconosce le tracce

storiche presenti sul

territorio e

comprende

l’importanza del

patrimonio artistico -

culturale.

› Usa la linea del

tempo per

organizzare

informazioni,

conoscenze, periodi e

individuare

successioni,

contemporaneità,

durate,

periodizzazioni.

› Organizza le

informazioni e le

conoscenze,

tematizzando e

usando le

concettualizzazioni

pertinenti.

› Comprende i testi

storici proposti e sa

individuarne le

caratteristiche.

› Racconta i fatti

studiati e sa produrre

semplici testi storici

anche con risorse

› Rappresentare graficamente e

verbalmente le attività, i fatti

vissuti e narrati utilizzando in

modo appropriato gli

indicatori temporali.

› Conoscere la funzione e l’uso

degli strumenti convenzionali

per la misurazione e la

rappresentazione del tempo

(orologio, calendario, linea

temporale...).

Ordine cronologico in esperienze

vissute e narrate.

Indicatori temporali della

successione e della

contemporaneità.

Strumenti del tempo per

rilevare: successione,

contemporaneità, durata e

ciclicità.

L’anno nelle sue scansioni

interne.

› Individuare le tracce e usarle

come fonti per ricostruire il

passato personale, della

generazione degli adulti,

comprendendo che ogni cosa

può diventare fonte di

informazione.

› Ricavare da fonti di tipo

diverso informazioni e

conoscenze su aspetti del

passato del proprio ambiente

di vita.

Le fonti (oggetti, testimonianze,

documenti, fotografie).

La ricostruzione del passato

attraverso le fonti.

› Definire la durata di un

evento contestualmente alle

esperienze personali e

comuni.

› Utilizzare la relazione causa-

effetto per comprendere le

situazioni reali.

Il tempo reale e psicologico nel

concetto di durata.

La relazione causa-effetto

applicata alle situazioni reali.

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87

digitali.

› Conoscere le società

e le civiltà che hanno

caratterizzato la

storia dell’umanità

dal paleolitico alla

fine del mondo

antico.

› Apprendere regole di

buona convivenza.

› Mettere in atto

comportamenti di autonomia,

autocontrollo, fiducia in sé.

› Riconoscere la necessità di

regole comportamentali per

un corretto rapporto con gli

altri, le cose, gli ambienti.

› Comprendere l’importanza di

una alimentazione sana e

corretta.

Le regole condivise nella vita del

gruppo classe e la cura delle

cose proprie e altrui

Norme di tutela della salute in

termini di alimentazione.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE

CULTURALE / espressione storico - geografica

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: GEOSTORIA CLASSE 2^

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA

ABILITÀ

CONOSCENZE

Riconosce le tracce

storiche nel proprio ambiente di

vita e nel territorio .

Usa linee

spaziotemporali per organizzare

informazioni, conoscenze,

periodi, e individua successioni,

contemporaneità, durate,

periodizzazioni.

Si orienta nel tempo e

nello spazio circostante

utilizzando riferimenti topologici,

cronologici e carte geo-storiche.

Coglie nei paesaggi le

trasformazioni operate

dall’uomo e individua i rapporti

di connessione esistenti tra

spazio e tempo.

Usa le fonti per

ricostruire le varie fasi

dell’evoluzione dell’uomo.

Individua elementi

presenti nel proprio

ambiente di vita e li usa

come fonti per

ricostruire il vissuto

personale;

stabilisce la durata di

un evento collocato in

uno spazio definito;

descrive un fatto

avvenuto in un

ambiente noto

individuandone le cause

e le conseguenze;

legge e realizza

semplici percorsi, grafici

e mappe storico –

geografiche.

Osservazione e confronto di

tracce presenti nel proprio

ambiente di vita (fonti orali –

scritte iconografiche e

materiali);

Percezione del tempo

soggettivo e oggettivo in

ambienti più o meno

stimolanti;

osservazione ed esposizione

di eventi legati all’esperienza

personale in ambienti

conosciuti;

produzione di mappe

iconografiche, realizzazione di

semplici percorsi a livello

grafico,verbale e motorio.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE

CULTURALE/identità geografica

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: GEOGRAFIA CLASSE 2ª

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE

DELLA CLASSE TERZA

ABILITA’

CONOSCENZE

› L’alunno si orienta nello

spazio circostante e sulle

carte geografiche,

utilizzando riferimenti

› Muoversi

consapevolmente

nello spazio

circostante,

Orientamento nello spazio:

percorsi.

ambienti ed elementi che li

caratterizzano.

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topologici e punti cardinali.

› Utilizza il linguaggio della

geo-graficità per

interpretare carte

geografiche, realizzare

semplici schizzi

cartografici e carte

tematiche, progettare

percorsi e itinerari di

viaggio.

› Ricava informazioni

geografiche da una

pluralità di

fonti(cartografiche e

satellitari, tecnologie

digitali, fotografiche,

artistico – letterarie).

› Riconosce gli elementi e i

principali oggetti

geografici fisici che

caratterizzano i paesaggi

(di montagna, collina,

pianura, vulcanici ecc.)

› Coglie nei paesaggi le

progressive trasformazioni

operate dall’uomo sul

paesaggio naturale.

› Si rende conto che lo

spazio geografico è un

sistema territoriale ,

costituito da elementi fisici

e antropici.

orientandosi

attraverso punti di

riferimento,

utilizzando gli

indicatori topologici

(avanti, dietro,

sinistra, destra, ecc.)

e le mappe di spazi

noti che si formano

nella mente (carte

mentali).

Rappresentazione di

oggetti/elementi nello

spazio.

› Rappresentare

dall’alto oggetti e

ambienti noti (pianta

dell'aula, ecc.),

tracciare percorsi

effettuati nello spazio

circostante esterno

ed interno alla

scuola, leggendo e

descrivendo la

relativa

rappresentazione.

› Conoscere

l’importanza dei

diversi punti di vista

per rappresentare

oggetti/elementi e

spazi vissuti.

La pianta dell’aula e del

quartiere.

Percorsi nello spazio interno

ed esterno alla scuola.

Percorsi sul reticolo.

Lettera e descrizione delle

rappresentazioni effettuate.

I diversi punti di vista nella

rappresentazione di

oggetti/elementi e spazi

vissuti.

› Individuare gli

elementi fisici ed

antropici che

caratterizzano i vari

tipi di paesaggio.

Le modificazioni più evidenti

apportate dall’uomo nell’ambiente

geografico.

› Riconoscere nel

proprio ambiente le

funzioni dei vari

spazi.

› Riconoscere gli

interventi positivi e

negativi dell’uomo.

Le funzioni degli spazi conosciuti.

Le strutture funzionali ai bisogni

del cittadino presenti sul territorio.

Gli interventi negativi dell’uomo sul

territorio

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E

COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA e TECNOLOGIA

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:MATEMATICA CLASSE 2a

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE

DELLA CLASSE TERZA

ABILITÀ

CONOSCENZE

Sapersi muovere con

sicurezza nel calcolo scritto

e mentale con i numeri

naturali.

Numeri

– Contare oggetti o eventi, a

voce e mentalmente, in senso

progressivo e regressivo e

per salti di due, tre, .... fino

a 100

– Leggere e scrivere i numeri

NUMERI

- I numeri interi entro il

100 con materiale strutturato

e non.

-Rappresentazioni, operazioni,

confronto, ordinamento entro

il 100

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naturali in notazione decimale

fino a 100, avendo

consapevolezza della

notazione posizionale;

confrontarli e ordinarli, anche

rappresentandoli sulla retta.

– Eseguire mentalmente

semplici operazioni con i

numeri naturali entro il 100 e

verbalizzare le procedure di

calcolo.

– Conoscere le tabelline della

moltiplicazione dei numeri

fino a 10.

– Eseguire addizioni e

sottrazioni con i numeri

naturali con e senza cambio

fino a 100 con gli algoritmi

scritti usuali.

– Eseguire moltiplicazioni con i

numeri naturali fino a 100

con gli algoritmi scritti usuali

con fattori di una cifra.

– Eseguire divisioni con i

numeri naturali senza resto

fino a 100 con gli algoritmi

scritti usuali con il divisore di

una cifra.

- Sistema di numerazione

decimale e posizionale

-Calcolo mentale (strategie)

-Operazioni: concetto e tecnica

- Terminologia specifica

Saper descrivere,

denominare e classificare

figure in base a

caratteristiche

geometriche, saper

determinare misure,

progettare e costruire

modelli concreti di vario

genere.

Spazio e figure

– Percepire la propria posizione

nello spazio e stimare

distanze e volumi a partire

dal proprio corpo.

– Comunicare la posizione di

oggetti nello spazio fisico, sia

rispetto al soggetto, sia

rispetto ad altre persone o

oggetti, usando termini

adeguati (sopra/sotto,

davanti/dietro,

destra/sinistra, dentro/fuori).

– Eseguire un semplice

percorso partendo dalla

descrizione verbale o dal

disegno, descrivere un

percorso che si sta facendo e

dare le istruzioni a qualcuno

perché compia un percorso

desiderato.

– Riconoscere, denominare e

descrivere figure geometriche

piane.

– Disegnare figure geometriche

piane e costruire modelli

materiali anche nello spazio.

SPAZIO E FIGURE

- La posizione di oggetti

nello spazio fisico (concetti

topologici)

-Principali figure geometriche

solide e piane

-Trasformazioni geometriche:

simmetria

-Piano e coordinate cartesiane

- Misure non convenzionali

Relazioni, dati e previsioni

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90

Saper utilizzare

rappresentazioni di dati

(grafici e tabelle) in

situazioni significative per

ricavare informazioni.

Essere in grado di

riconoscere e quantificare in

casi semplici, situazioni di

incertezza.

Saper distinguere ed

utilizzare in vari contesti

diverse unità di misura.

– Classificare numeri, figure,

oggetti in base a una o più

proprietà, utilizzando

rappresentazioni opportune, a

seconda dei contesti e dei

fini.

– Indicare e spiegare i criteri

che sono stati usati per

realizzare classificazioni e

ordinamenti assegnati.

– Leggere e rappresentare

relazioni e dati con

diagrammi, schemi e tabelle,

relativamente a situazioni ed

esperienze concrete condotte

in classe.

– Misurare grandezze

(lunghezze, tempo, ecc.)

utilizzando sia unità arbitrarie

sia strumenti convenzionali

(orologio, righello, ecc.).

RELAZIONI, DATI E

PREVISIONI

-Tabelle, grafici e diagrammi

-Eventi certi, possibili,

impossibili

-Elementi essenziali di logica

- Terminologia specifica

Essere in grado di

risolvere facili problemi in

tutti gli ambiti di contenuto,

mantenendo il controllo sia

sul processo risolutivo, sia

sui risultati.

Saper descrivere il

processo seguito e

riconoscere strategie di

soluzione diverse dalla

propria.

PROBLEMI

- -Analizzare semplici situazioni

problematiche e

- tradurle nel linguaggio

verbale e simbolico della

- matematica

- -Rappresentare e risolvere

problemi partendo da

situazioni concrete

- -Rappresentare e risolvere

problemi attraverso il

- disegno

- - Analizzare i dati e la

domanda del problema

- -Utilizzare strategie risolutive

con i diagrammi adatti e con il

linguaggio dei numeri

- -Risolvere semplici situazioni

problematiche che

- richiedono l’addizione, la

sottrazione, la moltiplicazione e

la divisione.

PROBLEMI

- Elementi di un problema

- Fasi risolutive di un

problema e loro

rappresentazioni

- Terminologia specifica

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI

BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: SCIENZE CLASSE 2^

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA

ABILITÀ

CONOSCENZE

› Essere in grado di

sviluppare atteggiamenti di

curiosità e modi di guardare

il mondo che stimolano a

cercare spiegazioni di quello

che succede.

Individuare, attraverso

l’interazione diretta, la

struttura di oggetti

semplici, analizzarne

qualità e proprietà,

descriverli nella loro

unitarietà e nelle loro

- Proprietà degli oggetti e dei

materiali.

- Semplici fenomeni fisici e

passaggi di stato della

materia.

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91

› Avere un approccio

scientifico ai fenomeni: con

l’aiuto dell’insegnante, dei

compagni, ma anche da

solo, l’alunno è in grado di

osservare lo svolgersi dei

fatti e di riuscire a

schematizzarli, formulare

domande, anche sulla base

di ipotesi personali,

proporre e realizzare

semplici esperimenti.

› Saper individuare nei

fenomeni somiglianze e

differenze, fare misurazioni,

registrare dati significativi,

identificare relazioni

spazio/temporali.

› Essere in grado di

conoscere le principali

caratteristiche e i modi di

vivere di organismi animali

e vegetali.

› Saper rispettare e

apprezzare il valore

dell’ambiente sociale e

naturale.

› Saper utilizzare in modo

corretto il linguaggio,

raccontando in forma chiara

ciò che è stato fatto e

imparato. Essere in grado di

trovare da varie fonti (libri,

internet, discorsi degli adulti

ecc.) informazioni e

spiegazioni sui problemi che

lo interessano.

parti, riconoscerne

funzioni e modi d’uso.

Descrivere semplici

fenomeni della vita

quotidiana legati

all’acqua.

Osservare i momenti

significativi nella vita di

piante e animali.

-Il ciclo dell’acqua

- Viventi e non viventi.

- Classificazioni dei viventi.

-Ciclo vitale

-Organi dei viventi e loro

funzioni(vegetali).

-Relazioni tra organi, funzioni

e adattamento all’ambiente

(vegetali).

-Caratteristiche di alcuni esseri

viventi (animali)

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI

BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: TECNOLOGIA CLASSE 2^

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA

ABILITÀ

CONOSCENZE

Conosce e utilizza

semplici oggetti e

strumenti d’uso

quotidiano ed è in

grado di descriverne

la funzione principale

e la struttura e

spiegarne il

– Utilizzare semplici oggetti

(righello, carta quadrettata).

– Effettuare prove ed esperienze

sulle proprietà dei materiali più

comuni.

– Rappresentare i dati

dell’osservazione attraverso

-Proprietà e caratteristiche

dei materiali più comuni.

- Oggetti e utensili di uso

comune e loro funzioni.

- Riutilizzo e riciclaggio dei

materiali.

Page 92: ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “ VIA REGINA ELENA” via R ...€¦ · luglio 2015, n. 107; VISTO il D.lgs n.66 del 13.04.2017 “Norme per la promozione dell'inclusione scolastica

92

significato.

Piega e ritaglia carta e

cartoncino con perizia

e precisione.

semplici tabelle, mappe,

diagrammi proposti

dall’insegnante, disegni, testi.

– Smontare semplici oggetti e

meccanismi o altri dispositivi

comuni.

– Mettere in atto semplici

procedure per la selezione di

alimenti (frutta), seguendo

istruzioni date dall’insegnante.

– Realizzare un oggetto in

cartoncino o con altri materiali

descrivendo a posteriori le

principali operazioni effettuate.

- Uso del righello per

disegnare figure.

- Componenti del computer e

la loro funzione.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE

CULTURALE/ espressione musicale

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: MUSICA CLASSE 2ª

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE

DELLA CLASSE TERZA

ABILITA’

CONOSCENZE

› Essere in grado di

esplorare diverse

possibilità

espressive della

voce, di oggetti

sonori e strumenti

musicali,

imparando ad

ascoltare se

stesso e gli altri.

› Saper eseguire,

da solo e in

gruppo, semplici

brani vocali o

strumentali,

utilizzando

strumenti didattici

e auto – costruiti.

› Essere in grado di

riconoscere gli

elementi

linguistici

costituiti di un

semplice brano

musicale,

sapendoli poi

utilizzare.

Utilizzare con gradualità

voce, strumenti e/o nuove

tecnologie sonore in modo

creativo e consapevole.

Analizzare e classificare gli

eventi sonori in base ai

parametri distintivi:

intensità (crescendo-

diminuendo), altezza e

durata.

Riprodurre con la voce o con

gli oggetti sonori i suoni

dell’ambiente esterno.

Eseguire collettivamente ed

individualmente brani vocali

e/o strumentali, curando

l’intonazione , l’espressività

e l’interpretazione.

Accompagnare brani

musicali con i movimenti del

corpo.

Leggere un racconto

curando l’espressività

vocale.

Interpretare con il

movimento del corpo le

diverse situazioni musicali.

Ascoltare un brano e

rappresentare immagini

evocative.

› Ascolto e discriminazione di

suoni e rumori fuori e

dentro l’aula, distinguendo

suoni forti e deboli, anche

rispetto alla vicinanza e alla

lontananza.

› Riproduzione di suoni.

› Distinzione di suoni

piacevoli e rumori fastidiosi.

› Ascolto e memorizzazione di

alcune canzoni proposte.

› Rappresentazione grafica di

situazioni e/o contenuti dei

testi di canzoni.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE

CULTURALE/ ESPRESSIONE ARTISTICA

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ARTE E IMMAGINE CLASSE 2^

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93

TRAGUARDI PER LO

SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA

ABILITÀ

CONOSCENZE

Essere in grado di

utilizzare le conoscenze e

le abilità relative al

linguaggio visivo per

produrre varie tipologie di

testi visivi (espressivi,

narrativi,

rappresentativi e

comunicativi).

Saper utilizzare la

capacità di osservare,

descrivere e leggere

immagini diverse (disegni,

fotografie, manifesti,

fumetti) e messaggi

multimediali, individuando

gli elementi grammaticali

di base del linguaggio

visivo.

Elaborare creativamente

produzioni personali per

esprimere sensazioni ed

emozioni; rappresentare e

comunicare la realtà

percepita.

Sperimentare tecniche

diverse per realizzare

prodotti grafici.

Guardare e osservare

un’immagine e gli oggetti

presenti nell’ambiente.

Riconoscere in un testo

iconico-visivo gli elementi

tecnici del linguaggio visivo

(linee, colori, forme, spazio)

individuando il loro

significato espressivo.

Individuare nel linguaggio

del fumetto le diverse

tipologie di codici, le

sequenze narrative e

decodificare in forma

elementare i diversi

significati.

› Produzione di immagini

come rappresentazione del

reale e di un vissuto.

› Rappresentazione grafica

in sequenze delle parti

essenziali di un brano.

› Uso del colore con

tecniche diverse.

› Lettura, comprensione ed

interpretazione di diversi

tipi di immagine.

› Gli elementi di

un’immagine: dati di

posizione, colore e forma.

› Gli elementi compositivi di

un’immagine e

individuazione del primo

piano, del secondo piano e

dello sfondo.

› I colori primari e

secondari, caldi e freddi.

› Il linguaggio del fumetto.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/

espressione corporea

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: SCIENZE MOTORIE CLASSE 2ª

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA

ABILITA’

CONOSCENZE

› Acquisire consapevolezza di

sé attraverso la percezione

del proprio corpo e la

padronanza degli schemi

motori e posturali nel

continuo adattamento alle

variabili spaziali e temporali

contingenti( IL CORPO E

LA SUA RELAZIONE CON LO

SPAZIO E IL TEMPO)

› Saper utilizzare il

linguaggio corporeo e

motorio per comunicare ed

esprimere stati d’animo,

anche attraverso la

drammatizzazione e le

esperienze ritmico –

musicali e coreutiche.(IL

LINGUAGGIO DEL CORPO

COME MODALITA’

COMUNICATIVO –

Coordinare e utilizzare

diversi schemi motori

combinati tra loro

inizialmente in forma

successiva e poi in forma

simultanea (correre/

saltare, afferrare/lanciare,

ecc.).

Riconoscere, individuare e

denominare le parti del

corpo.

Riconoscere la destra e la

sinistra sul proprio corpo e

sugli altri.

Scoprire ed apprendere il

concetto di durata

attraverso il movimento.

› Consapevolezza del sé,

l’ambiente e le abilità di

movimento.

› Le regole dei giochi di

gruppo e di squadra e il

controllo delle emozioni.

› Gli indicatori spaziali.

› Il ritmo nel movimento.

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ESPRESSIVA)

› Comprendere all’interno

delle varie occasioni di

gioco e di sport, il valore

delle regole e l’importanza

di rispettarle.(IL GIOCO, LO

SPORT, LE REGOLE, IL FAIR

PLAY)

Sviluppare la capacità di

ricevere e lanciare una

palla

Utilizzare in forma originale

e creativa modalità

espressive e corporee,

sapendo trasmettere nel

contempo contenuti

emozionali.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/

identità socio- culturale

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: RELIGIONE CATTOLICA CLASSE 2ª

TRAGUARDI PER LO

SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA

ABILITA’

CONOSCENZE

› Essere in grado di

riflettere su Dio

creatore e Padre e

sugli elementi

fondamentali della

vita di Gesù.

› Saper riconoscere

nella Bibbia il libro

sacro per Ebrei e

Cristiani.

› Essere in grado di

identificare la Chiesa

come comunità di

coloro che credono in

Gesù Cristo.

Scoprire che Dio è creatore e

padre e che fin dalle origini ha

voluto stabilire un’alleanza

con l’uomo.

Riconoscere attraverso i

racconti biblici che il mondo è

opera di Dio affidato alla

responsabilità dell’uomo.

Conoscere Gesù di Nazareth

Emanuele e Messia crocifisso

e risorto.

Individuare le principali

differenze tra l’ambiente di

Gesù e il proprio.

Riconoscere i segni cristiani in

particolare del Natale e della

Pasqua, nell’ambiente, nelle

celebrazioni e nella pietà

popolare.

Comprendere che Gesù per i

cristiani è il dono più grande

fatto da Dio agli uomini e

conoscere gli ultimi

avvenimenti della vita di Gesù.

Ascoltare, leggere e saper

riferire i racconti evangelici,

per identificare gli elementi

essenziali degli insegnamenti

di Gesù.

Riferire alcuni episodi del

Vangelo che rivelano

l’insegnamento di Gesù.

Identificare tra le espressioni

delle religioni la preghiera e,

nel Padre nostro, la specificità

della preghiera cristiana.

Riconoscere nel Padre Nostro

la preghiera dei cristiani

insegnata da Gesù.

Individuare i tratti essenziali

della Chiesa e della sua

missione.

Riconoscere la Chiesa come

famiglia dei credenti e il ruolo

centrale di Maria.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/

identità socio-culturale

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ALTERNATIVA alla Religione Cattolica CLASSE 2ª

TRAGUARDI PER LO

SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA

ABILITA’

CONOSCENZE

› Essere in grado di

prendersi cura di sé

stessi, degli altri e

dell’ ambiente.

Prendere consapevolezza del

sé interagendo con gli altri.

Io sono….

Il natale laico

La mia famiglia

I bambini e la pace.

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95

› Sviluppare

un’adesione

consapevole a valori

condivisi e

atteggiamenti

cooperativi.

Esprimere il proprio punto di

vista in modo semplice e

chiaro.

Assumere uno spirito di

collaborazione e sentimenti di

pro socialità.

L’amicizia, la solidarietà, la

diversità, il rispetto degli altri.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA O LINGUA

DI ISTRUZIONE

Disciplina: ITALIANO Classe: TERZA

TRAGUARDI PER LO

SVILUPPO DELLE

COMPETENZE AL TERMINE

DELLA CLASSE TERZA

ABILITÀ CONOSCENZE

Essere in grado di comunicare

con compagni ed insegnanti,

rispettando il turno e

formulando messaggi chiari e

pertinenti. Sapere ascoltare e

comprendere testi orali,

cogliendone il senso, le

informazioni principali e lo

scopo.

1. Interagire in modo

collaborativo in una

conversazione, in una

discussione, in un dialogo su

argomenti di esperienza

diretta, formulando domande,

dando risposte e fornendo

spiegazioni ed esempi.

2. Comprendere l’argomento

e le informazioni principali di

discorsi affrontati in classe e

intervenire in modo

pertinente nelle discussioni.

3. Raccontare storie personali

o fantastiche rispettando

l’ordine cronologico ed

esplicitando le informazioni

necessarie perché il racconto

sia chiaro per chi ascolta.

4. Ascoltare testi narrativi ed

espositivi mostrando di

saperne cogliere il senso

globale e riesporli in modo

comprensibile a chi ascolta.

5. Comprendere e dare

semplici istruzioni su un gioco

o un’attività conosciuta.

1.a. L’emittente, il

destinatario e lo scopo nelle

comunicazioni orali.

1.b. L’informazione principale

del messaggio orale.

1.c. Le diverse modalità

comunicative in rapporto al

contesto e alla situazione.

2.a. I linguaggi specialistici.

3.a. La storia realistica.

3.b. La storia fantastica.

4.a. Gli elementi essenziali

(personaggi, luoghi, tempi), i

contenuti principali e la

funzione prevalente di un

testo (narrativo, descrittivo,

regolativo,espositivo,poetico).

5.a. Le istruzioni di un gioco o

di un’attività conosciuta.

Essere in grado di leggere e

comprendere testi di vario

6. Padroneggiare la lettura

strumentale (di decifrazione)

6.a. I segni di interpunzione e

la giusta intonazione.

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96

tipo e individuarne il senso

globale, le informazioni

principali e le loro relazioni.

nella modalità ad alta voce.

7. Prevedere il contenuto di

un testo semplice in base ad

alcuni elementi come il titolo

e le immagini; comprendere il

significato di parole non note

in base al testo.

8. Leggere testi (narrativi,

descrittivi, informativi)

cogliendo l’argomento di cui

si parla e individuando le

informazioni principali e le

loro relazioni.

9. Comprendere testi di tipo

diverso, in vista di scopi

pratici, di intrattenimento e di

svago.

10. Leggere testi poetici

mostrando di saperne

cogliere il senso globale.

6.b. Tecniche di lettura

scorrevole ed espressiva ad

alta voce, con comprensione

del contenuto globale del

testo.

7.a. Funzione del titolo e delle

immagini in un testo.

8.a Testi di vario genere

(narrativi, descrittivi,

regolativi, espositivi):

elementi essenziali

(personaggi, luoghi, tempi),

contenuti principali, indicatori

spaziali e successione logico-

temporale.

9.a. Testi letterari per

bambini.

10.a.Gli elementi del testo

poetico:strofe, versi, rima.

10.b.Le figure retoriche:

similitudine, metafora,

personificazione.

Essere in grado di scrivere

testi chiari e coerenti, legati

all’esperienza e alle diverse

occasioni di scrittura che la

scuola offre; rielaborare testi

parafrasandoli,

completandoli,

trasformandoli.

11. Produrre frasi compiute

rispettando le convenzioni

ortografiche e i segni di

interpunzione.

12. Produrre semplici testi

legati a scopi concreti (per

utilità personale, per

comunicare con gli altri, per

ricordare, ecc.) e connessi

con situazioni quotidiane

(contesto scolastico e/o

familiare).

13. Produrre brevi testi,chiari

e coerenti, legati a scopi

diversi (narrativi, descrittivi,

informativi....)

11.a. Convenzioni

ortografiche e segni di

interpunzione (anche nel

discorso diretto)

12.a. Testi scritti in base al

destinatario e allo scopo

(lettere, cartoline, biglietti di

auguri).

13.a. Testi di vario genere

(narrativi, (realistici e

fantastici, descrittivi,

regolativi, espositivi) scritti

con l’utilizzo di connettivi

logici e indicatori spazio

temporali.

13.b.Testi poetici.

Essere in grado di riflettere

sui testi propri e altrui per

cogliere regolarità

14. Confrontare testi, per

cogliere alcune caratteristiche

14.a. Sinonimi, omonimi,

contrari.

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97

morfosintattiche e

caratteristiche del lessico.

specifiche.

15. Effettuare semplici

ricerche su parole ed

espressioni presenti nei testi.

16. Riconoscere gli elementi

essenziali di una frase per

poter formulare frasi

complete (soggetto,

predicato, complementi

necessari).

17. Riconoscere in frasi o

brevi testi le parti del

discorso, o categorie lessicali.

15.a. Il dizionario.

16.a. Il soggetto, il predicato

e l’espansione diretta.

16.b. L’espansione indiretta

17.a. I nomi di persona,

animale e di cosa.

17.b. Nomi comuni e propri.

17.c. Nomi maschili,

femminili, singolari, plurali.

17.d. Nomi primitivi, derivati,

alterati, composti, collettivi,

concreti, astratti.

17.e. Articoli determinativi e

indeterminativi.

17.f. Aggettivi qualificativi,

possessivi.

17.g. Pronomi personali

17.h. Prefissi e suffissi nella

composizione delle parole.

17.i. Congiunzioni (e, ma,….).

17.l. Le preposizioni (semplici

ed articolate)

17.m. Verbi essere e avere.

17.n. I tempi semplici e

composti del modo indicativo

delle tre coniugazioni.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE

DELLA CLASSE TERZA

› Essere in grado di comunicare con compagni ed insegnanti, rispettando il turno e

formulando messaggi chiari e pertinenti. Sapere ascoltare e comprendere testi orali,

cogliendone il senso, le informazioni principali e lo scopo.

› Essere in grado di leggere e comprendere testi di vario tipo e individuarne il senso globale

e le informazioni principali, e le loro relazioni.

› Essere in grado di scrivere test chiari e coerenti, legati all’esperienza e alle diverse

occasioni di scrittura che la scuola offre; rielaborare testi, parafrasandoli, completandoli,

trasformandoli.

› Essere in grado di riflettere sui testi propri e altrui, per cogliere regolarità morfosintattiche

e caratteristiche del lessico.

› Saper padroneggiare e applicare in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative

all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice, alle parti del discorso (o categorie

lessicali) e ai principali connettivi.

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COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE

Disciplina: INGLESE CLASSE 3^

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA

ABILITÀ CONOSCENZE

ASCOLTO E LETTURA.

Comprendere brevi messaggi

orali e scritti relativi ad ambiti familiari.

1. Riconoscere comandi e istruzioni.

2. Comprendere semplici frasi

di uso quotidiano pronunciate

chiaramente e lentamente o

scritte in riferimento a immagini.

1.a. Semplici istruzioni e

ordini.

1.b. Facili consegne scritte.

2.a. Semplici messaggi, brevi

storie, canzoni.

2.b. Trascrizione grafica di

parole già apprese oralmente,

da leggere con o senza il

supporto di immagini.

2.c. Parole ascoltate o lette

abbinate a oggetti o

immagini.

2.d. Aspetti della cultura

anglosassone.

PARLATO E SCRITTURA.

Comunicare in modo

comprensibile, anche con espressioni memorizzate.

3. Riprodurre parole e

semplici frasi riferite a

oggetti, luoghi, persone e

situazioni note.

4. Interagire con un

compagno utilizzando

espressioni e frasi

memorizzate.

3.a. Suoni tipici della lingua

inglese da riconoscere e

riprodurre.

3.b. Nomi di persone, luoghi

e oggetti familiari.

3.c. Numeri fino a 100.

3.d. Gusti e preferenze.

3.e. Trascrizione grafica di

parole apprese oralmente.

4.a.Semplici frasi e domande

con l’uso del lessico appreso.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE

DELLA CLASSE TERZA

› ASCOLTO E LETTURA. Comprendere brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti

familiari.

› PARLATO E SCRITTURA. Comunicare in modo comprensibile, anche con espressioni

memorizzate.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/

identità storica

Disciplina: STORIA CLASSE 3^

TRAGUARDI PER LO

SVILUPPO DELLE

COMPETENZE AL TERMINE

DELLA CLASSE TERZA

ABILITÀ CONOSCENZE

Riconosce le tracce storiche

presenti sul territorio e

comprende l’importanza del

patrimonio artistico -

1. Individuare le tracce e

usarle come fonti per

produrre conoscenze sul

proprio passato, della

generazione degli adulti e

della comunità di

1.a. Le caratteristiche degli

ominidi.

1.b. Le caratteristiche degli

australopitechi.

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99

culturale.

appartenenza.

2. Ricavare da fonti di tipo

diverso informazioni.

1.c. L’evoluzione dell’uomo

nella preistoria (habilis,

erectus, sapiens, sapiens

sapiens).

1.d. Le tappe più importanti del Paleolitico.

1.e. Alcuni strumenti creati

dall’uomo nel paleolitico e il

loro utilizzo.

1.f. L’uso e le modalità di

accensione del fuoco nel paleolitico.

2.a. I diversi tipi di fonte

(materiale, visive, scritte, orali).

2.b. Gli studiosi del passato e

il loro lavoro. 2.c. Il lavoro dello storico.

2.d. L’importanza dei fossili e

la loro formazione.

2.e. Il passato attraverso le

fonti.

Usa la linea del tempo per

organizzare informazioni,

conoscenze, periodi e

individuare successioni,

contemporaneità, durate,

periodizzazioni.

3. Rappresentare

graficamente e verbalmente

le attività, i fatti vissuti e narrati.

4. Riconoscere relazioni di

successioni e di

contemporaneità, durate,

periodi, cicli temporali,

mutamenti, in fenomeni ed esperienze vissute e narrate.

5. Conoscere la funzione e

l’uso degli strumenti

convenzionali per la

misurazione e la

rappresentazione del tempo

(orologio, linea del tempo,

calendario).

3.a. L’origine della

misurazione del tempo. 3.b. La linea del tempo.

4.a. L’origine e la formazione

della terra.

4.b. La vita sulla terra prima

dell’uomo.

4.c. Le caratteristiche di

alcuni dinosauri e di altri

grandi rettili preistorici.

4.d. Le cause che

determinano l’estinzione dei dinosauri.

4.e. L’evoluzione dei

mammiferi nell’era terziaria.

5.a. La linea del tempo e il concetto di durata.

Conoscere le società e le

civiltà che hanno

caratterizzato la storia

dell’umanità dal paleolitico alla fine del mondo antico.

6. Organizzare le conoscenze

acquisite in quadri sociali

attuali e a ritroso nel tempo-

di circa cento anni (aspetti

della vita sociale, politico-

istituzionale, economica,

6.a. Alcuni aspetti della vita

sociale e quotidiana del paleolitico.

6.b. I grandi cambiamenti del

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100

artistica, religiosa, ecc...).

neolitico.

6.c. Alcuni aspetti della vita

sociale e quotidiana del

neolitico.

6.d. Alcuni aspetti della vita

quotidiana del villaggio neolitico.

6.e. Il periodo dell’età dei

metalli e alcuni concetti base

relativi a questa epoca.

6.f. Alcuni aspetti della vita

quotidiana degli uomini dell’età dei metalli.

6.g. Le cause della

trasformazione dei villaggi in

città.

Organizza le informazioni e le

conoscenze, tematizzando e

usando le concettualizzazioni

pertinenti.

7. Individuare analogie e

differenze attraverso il

confronto tra quadri storico-

sociali diversi, lontani nello spazio e nel tempo.

7.a. La vita dell’uomo

paleolitico e i cambiamenti

portati dalla scoperta del

fuoco. 7.b. Le scoperte del Neolitico.

7.c. Il Paleolitico e il Neolitico

a confronto.

Comprende i testi storici

proposti e sa individuarne le

caratteristiche.

8. .Rappresentare conoscenze

e concetti appresi mediante

grafismi, disegni, testi scritti

e con risorse digitali.

8.a, La linea del tempo.

8.b. Aspetti storici

rappresentati graficamente.

Racconta i fatti studiati e sa

produrre semplici testi storici

anche con risorse digitali.

9. Riferire in modo semplice e

coerente le conoscenze

acquisite.

9.a. Rielaborazione personale

delle conoscenze acquisite.

Apprendere regole di buona convivenza.

10.Conosce i diritti e i doveri

fondamentali del bambino.

11. Riconosce la necessità e

la funzione delle regole.

12. Conosce i corretti

comportamenti da tenere a

scuola e le loro finalità.

10.a. I diritti e i doveri del bambino.

11.a. Il valore delle regole.

12.a. I comportamenti

adeguati alla vita di classe.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE

DELLA CLASSE TERZA

› Riconosce le tracce storiche presenti sul territorio e comprende l’importanza del

patrimonio artistico - culturale.

› Usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individuare

successioni, contemporaneità, durate, periodizzazioni.

› Organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni

pertinenti.

› Comprende i testi storici proposti e sa individuarne le caratteristiche.

› Racconta i fatti studiati e sa produrre semplici testi storici anche con risorse digitali.

› Conoscere le società e le civiltà che hanno caratterizzato la storia dell’umanità dal

paleolitico alla fine del mondo antico.

› Apprendere regole di buona convivenza.

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101

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/

identità geostorica

Disciplina: GEOSTORIA CLASSE 3^

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE

DELLA CLASSE TERZA

ABILITÀ CONOSCENZE

Usa le fonti per ricostruire le

varie fasi dell’evoluzione

dell’uomo.

1. Scopre l'importanza delle

fonti per ricostruire gli

spostamenti delle prime

comunità umane.

1.a. I reperti archeologici

classificati, analizzati e

localizzati geograficamente.

Riconosce le tracce storiche

nel proprio ambiente di vita e

nel territorio .

2. Comprende la stretta

relazione tra ambiente e

insediamento umano.

2.a. Le caratteristiche dei

territori che li rendono

funzionali alla vita dell'uomo.

Usa linee spazio- temporali

per organizzare informazioni,

conoscenze, periodi, e

individua successioni,

contemporaneità, durate,

periodizzazioni.

3. Riconosce relazioni di

contemporaneità e successione tra gruppi umani.

3.a. Le fasi dell'evoluzione

umana: australopiteco, homo

habilis,homo erectus,homo

sapiens, homo sapiens

sapiens.

Si orienta nel tempo e nello

spazio circostante utilizzando

riferimenti topologici,

cronologici e carte geo-storiche.

4. Colloca un evento o un

periodo storico sulla linea del

tempo e in uno spazio geografico.

4.a. La linea del tempo e

carte geo - storiche.

4.b. Diagrammi spazio –

temporali per l’organizzazione

di informazioni,conoscenze,

periodi e l’individuazione di

successioni, contemporaneità,

durate e periodizzazioni.

Coglie nei paesaggi le

trasformazioni operate

dall’uomo e individua i

rapporti di connessione

esistenti tra spazio e tempo.

5. Conosce le tappe

fondamentali del processo di ominazione.

5.a. Il concetto di migrazione.

5.b. Le caratteristiche fisiche,

i comportamenti, le abitudini

e le scoperte effettuate

dall'uomo primitivo.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/

identità geografica

Disciplina: GEOGRAFIA CLASSE 3^

TRAGUARDI PER LO

SVILUPPO DELLE

COMPETENZE AL TERMINE

DELLA CLASSE TERZA

ABILITÀ CONOSCENZE

L’alunno si orienta nello

spazio circostante e sulle

carte geografiche, utilizzando

riferimenti topologici e punti cardinali.

1. Muoversi consapevolmente

nello spazio circostante,

orientandosi attraverso punti

di riferimento, utilizzando gli

indicatori topologici (avanti,

dietro, sinistra, destra, ecc.)e

le mappe di spazi noti che si

formano nella mente (carte

mentali).

1.a. Lo spazio circostante e i concetti topologici.

1.b. I punti cardinali.

1.c. Rappresentazioni iconiche e cartografiche.

Utilizza il linguaggio della

geo-graficità per interpretare

carte geografiche, realizzare

semplici schizzi cartografici e

2. Rappresentare in

prospettiva verticale oggetti e

ambienti noti (pianta

dell'aula, ecc.) e tracciare

2.a. Il rapporto tra realtà

geografica e sua

rappresentazione: la scala di

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102

carte tematiche, progettare

percorsi e itinerari di viaggio.

percorsi effettuati nello spazio

circostante.

riduzione.

2.b. Percorsi nello spazio

circostante

Ricava informazioni

geografiche da una pluralità

di fonti (cartografiche e

satellitari, tecnologie digitali,

fotografiche, artistico –

letterarie).

3. Leggere e interpretare la pianta dello spazio vicino.

3.a. La pianta dello spazio

vicino su punti di riferimento

fissi.

3.b. I simboli e i colori nelle carte geografiche.

3.c.Le carte geografiche:

fisiche, politiche e tematiche.

Riconosce gli elementi e i

principali oggetti geografici

fisici che caratterizzano i

paesaggi (di montagna,

collina, pianura, vulcanici

ecc.).

4. Conoscere il territorio

circostante attraverso

l'approccio percettivo e l'osservazione diretta.

4.a. Significato della parola

geografia e differenza tra

geografia fisica e antropica.

4.b. Termini e persone propri della geografia.

4.c. La varietà dei paesaggi e

i loro elementi tipici.

Coglie nei paesaggi le

progressive trasformazioni

operate dall’uomo sul

paesaggio naturale.

5 Individuare e descrivere gli

elementi fisici e antropici che

caratterizzano i paesaggi

dell’ambiente di vita e della propria regione.

5.a. Differenza tra elementi

naturali e antropici.

5.b. Le cause naturali che

trasformano il paesaggio.

5.c. Gli ambienti naturali: loro

origine, flora e fauna

(montagna, collina, pianura, lago, fiume e mare).

5.d. I fenomeni vulcanici.

Si rende conto che lo spazio

geografico è un sistema

territoriale, costituito da elementi fisici e antropici.

6. Comprendere che il

territorio è uno spazio

organizzato e modificato dalle attività umane.

7. Riconoscere nel proprio

ambiente di vita, le funzioni

dei vari spazi e le loro

connessioni, gli interventi

positivi e negativi dell’uomo e

progettare soluzioni,

esercitando la cittadinanza

attiva.

6.a.L’intervento dell’uomo

nella trasformazione del paesaggio.

7.a. I principali elementi del

paesaggio urbano.

7.b. Le diverse zone della

città (centro storico e periferia).

7.c. Le principali cause

dell’inquinamento in città.

7.d. La città in cui si vive.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE

DELLA CLASSE TERZA

› L’alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti

topologici e punti cardinali.

› Utilizza il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geografiche, realizzare

semplici schizzi cartografici e carte tematiche, progettare percorsi e itinerari di viaggio.

› Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti(cartografiche e satellitari,

tecnologie digitali, fotografiche, artistico – letterarie).

› Riconosce gli elementi e i principali oggetti geografici fisici che caratterizzano i paesaggi

(di montagna, collina, pianura, vulcanici ecc.)

› Coglie nei paesaggi le progressive trasformazioni operate dall’uomo sul paesaggio

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103

naturale.

› Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale , costituito da elementi

fisici e antropici.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE

IN SCIENZA e TECNOLOGIA

Disciplina: MATEMATICA CLASSE: TERZA

TRAGUARDI PER LO

SVILUPPO DELLE

COMPETENZE AL TERMINE

DELLA CLASSE TERZA

ABILITÀ CONOSCENZE

Sapersi muovere con

sicurezza nel calcolo scritto e

mentale con i numeri naturali.

1. Contare oggetti o eventi, a

voce e mentalmente, in senso

progressivo e regressivo e per salti di due, tre…..

2. Leggere e scrivere i numeri

naturali in notazione

decimale, avendo

consapevolezza della

notazione posizionale;

confrontarli e ordinarli, anche rappresentandoli sulla retta.

3. Eseguire mentalmente

semplici operazioni con i

numeri naturali e verbalizzare

le procedure di calcolo.

Eseguire le operazioni con i

numeri naturali con gli

algoritmi scritti usuali.

1.a. Numeri in senso

progressivo e regressivo.

1.b. Numerazioni per salti di

due, tre…

2.a. I numeri entro il 9999.

2.b. Il valore posizionale delle

cifre.

2.c. Composizione,

scomposizione, confronto e

ordinamento di numeri entro

il 9999.

2.d. Raggruppamenti in base

dieci con le centinaia e le

migliaia e loro

rappresentazione.

3.a. L’addizione con i numeri

naturali e le sue proprietà.

3.b. Addizioni con uno o più

cambi.

3.c. Sottrazioni con i numeri

naturali e le sue proprietà.

3.d. Sottrazioni con uno o

due cambi.

3.e. Le tabelline dei numeri

fino a 10.

3.f. La moltiplicazione come

schieramento, addizione

ripetuta e prodotto

cartesiano.

3.g. Le proprietà della

moltiplicazione.

3.h. Il valore posizionale delle

cifre nella moltiplicazione per

10,100,1000.

3.i. Moltiplicazioni in colonna

anche con più cambi.

3.l. La divisione come

schieramento.

3.m. La divisione con divisore

ad una cifra come contenenza

e come ripartizione.

3.n. Divisioni in riga anche

con il resto.

3.o. L’algoritmo della

divisione con e senza resto.

3.s. Le frazioni (introduzione

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104

al concetto come divisione in

parti uguali).

3.t. Il valore posizionale delle

cifre nella divisione per

10,100,1000.

3.u. I termini delle quattro

operazioni.

3.v. Le operazioni inverse.

3.z. Problemi con le quattro

operazioni.

Saper descrivere, denominare

e classificare figure in base a

caratteristiche geometriche,

saper determinare misure,

progettare e costruire modelli

concreti di vario genere.

4. Riconoscere, denominare e

descrivere figure geometriche.

5. Disegnare figure

geometriche e costruire

modelli materiali anche nello

spazio.

4.a. Linee, rette, segmenti e

semirette.

4.b. Le figure geometriche

piane e alcune loro

caratteristiche.

4.c. Gli angoli.

4.e. Il poligono: elementi,

perimetro e concetto di area.

5.a. I poligoni, le linee, gli

angoli.

Saper utilizzare

rappresentazioni di dati

(grafici e tabelle) in situazioni

significative per ricavare

informazioni.

6. Classificare numeri, figure,

oggetti in base a una o più

proprietà, utilizzando

rappresentazioni opportune, a

seconda dei contesti e dei fini.

7. Leggere e rappresentare

relazioni e dati con diagrammi, schemi e tabelle.

6.a. Classificazione di

elementi in base a più

attributi.

6.b. Il connettivo logico “non”

e l’insieme complementare, il

connettivo “e” e l’insieme

intersezione.

7.a. L’indagine statistica: le

fasi e le procedure.

7.b. I dati statistici

rappresentati con tabelle,

istogrammi e ideogrammi.

Essere in grado di riconoscere

e quantificare in casi semplici,

situazioni di incertezza.

8. Conoscere eventi certi,

possibili e impossibili.

8.a. Situazioni certe, possibili,

impossibili.

Essere in grado di risolvere

facili problemi in tutti gli

ambiti di contenuto,

mantenendo il controllo sia

sul processo risolutivo, sia sui risultati.

Saper descrivere il processo

seguito e riconoscere

strategie di soluzione diverse

dalla propria.

9. Riconoscere situazioni

problematiche e individuare soluzioni.

9.a. Problema: il testo, i dati,

le domande, la soluzione o le

soluzioni più appropriate, i

diagrammi nella soluzione.

Saper distinguere ed

utilizzare in vari contesti

diverse unità di misura.

10. Misurare grandezze

(lunghezze, ecc.) utilizzando

sia unità arbitrarie sia unità e

strumenti convenzionali (metro, ecc.).

10.a. Strumenti e unità di

misurazione.

10.b. Le misure

convenzionali, con multipli e

sottomultipli.

10.c. Le equivalenze.

10.d. L’euro.

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105

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE

DELLA CLASSE TERZA

› Sapersi muovere con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali.

› Saper descrivere, denominare e classificare figure in base a caratteristiche geometriche,

saper determinare misure, progettare e costruire modelli concreti di vario genere.

› Saper utilizzare rappresentazioni di dati(grafici e tabelle)in situazioni significative per

ricavare informazioni.

› Essere in grado di riconoscere e quantificare in casi semplici, situazioni di incertezza.

› Essere in grado di risolvere facili problemi in tutti gli ambiti di contenuto, mantenendo il

controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati.

› Saper descrivere il processo seguito e riconoscere strategie di soluzione diverse dalla

propria.

› Saper distinguere ed utilizzare in vari contesti diverse unità di misura.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE

IN SCIENZA e TECNOLOGIA

Disciplina: SCIENZE Classe: TERZA

TRAGUARDI PER LO

SVILUPPO DELLE

COMPETENZE AL

TERMINE DELLA CLASSE

TERZA

ABILITÀ CONOSCENZE

Essere in grado di sviluppare

atteggiamenti di curiosità e

modi di guardare il mondo

che stimolano a cercare

spiegazioni di quello che succede.

1. Individuare,

nell’osservazione di

esperienze concrete, alcuni

concetti scientifici quali:

dimensioni spaziali, peso,

forza, movimento, pressione,

temperatura, calore, ecc.

1.a. La realtà attraverso i sensi.

1.b. Il metodo proprio

dell’indagine scientifica:

osservare, porre domande,

formulare ipotesi, verificare.

Avere un approccio

scientifico ai fenomeni: con

l’aiuto dell’insegnante, dei

compagni, ma anche da

solo, l’alunno è in grado di

osservare lo svolgersi dei

fatti e di riuscire a

schematizzarli, formulare

domande, anche sulla base

di ipotesi personali, proporre

e realizzare semplici esperimenti.

2. Individuare le proprietà di

alcuni materiali come, ad

esempio: la durezza, il peso,

l’elasticità, la trasparenza, la

densità, ecc.; realizzare

sperimentalmente semplici soluzioni in acqua.

3. Descrivere semplici

fenomeni della vita

quotidiana legati ai liquidi, al

cibo, al calore, ecc...

2.a. Gli elementi costitutivi

della materia.

2.b. Le caratteristiche di corpi

solidi, liquidi, gassosi.

2.c. La differenza tra

miscugli, sospensioni,

soluzioni e reazioni.

3.a. Il calore e le sorgenti di

calore.

3.b. I fenomeni legati alla

propagazione del calore: la

dilatazione.

3.d. La differenza tra calore e

temperatura.

Saper individuare nei

fenomeni somiglianze e

differenze, fare misurazioni,

registrare dati significativi,

identificare relazioni

spazio/temporali.

4. Conoscere la struttura del

suolo sperimentando con

rocce, sassi e terricci;

osservare le caratteristiche

dell’acqua e il suo ruolo nell’ambiente.

5. Osservare e schematizzare

alcuni passaggi di stato,

costruendo semplici modelli

interpretativi e provando ad

4.a. Le caratteristiche

dell’acqua.

4.b. I cambiamenti di stato

dell’acqua.

4.c. Le caratteristiche e le

proprietà dell’aria, la sua

importanza per la vita del

pianeta Terra.

4.d. Le caratteristiche del

suolo.

5.a. Tabelle, schemi e

rappresentazioni grafiche per

la descrizione e/o la

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106

esprimere in forma grafica le

relazioni tra variabili

individuate.

sintetizzazione di alcuni

passaggi di stato.

Essere in grado di conoscere

le principali caratteristiche e

i modi di vivere di organismi

animali e vegetali.

Conoscere, rispettare e

apprezzare l’ambiente

naturale.

6. Elaborare i primi elementi

di classificazione animale e

vegetale sulla base di osservazioni personali.

7. Individuare le relazione

che intercorrono tra gli

organismi viventi e non

viventi in un determinato

ambiente naturale.

6.a. I regni dei viventi e loro

classificazione.

6.b. La classificazione delle

piante e le loro

caratteristiche.

6.c. La riproduzione delle

piante.

6.e. La fotosintesi clorofilliana

e la respirazione delle piante.

6.f. Animali vertebrati e

invertebrati.

6.g. La respirazione degli

animali.

6.h. Il movimento degli

animali.

6.i. La riproduzione degli

animali.

7.a Gli ecosistemi (bosco,

mare,…)

Saper utilizzare in modo

corretto il linguaggio,

raccontando in forma chiara

ciò che è stato fatto e

imparato. Essere in grado di

trovare da varie fonti (libri,

internet, discorsi degli adulti

ecc.) informazioni e

spiegazioni sui problemi che

lo interessano.

8. Esporre ciò che stato

appreso utilizzando

correttamente il linguaggio scientifico.

9. Ricercare informazioni

relative ad argomenti trattati.

8.a. I termini specifici del linguaggio disciplinare.

9.a. Tecniche e metodi per

effettuare ricerche.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA

› Essere in grado di sviluppare atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che

stimolano a cercare spiegazioni di quello che succede.

› Avere un approccio scientifico ai fenomeni: con l’aiuto dell’insegnante, dei compagni, ma

anche da solo, l’alunno è in grado di osservare lo svolgersi dei fatti e di riuscire a

schematizzarli, formulare domande, anche sulla base di ipotesi personali, proporre e

realizzare semplici esperimenti.

› Saper individuare nei fenomeni somiglianze e differenze, fare misurazioni, registrare dati

significativi, identificare relazioni spazio/temporali.

› Essere in grado di conoscere le principali caratteristiche e i modi di vivere di organismi

animali e vegetali.

› Saper rispettare e apprezzare il valore dell’ambiente sociale e naturale.

› Saper utilizzare in modo corretto il linguaggio, raccontando in forma chiara ciò che è

stato fatto e imparato. Essere in grado di trovare da varie fonti (libri, internet, discorsi

degli adulti ecc.) informazioni e spiegazioni sui problemi che lo interessano.

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107

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE

IN SCIENZA E TECNOLOGIA

Disciplina: TECNOLOGIA CLASSE: TERZA

TRAGUARDI PER LO

SVILUPPO DELLE

COMPETENZE AL TERMINE

DELLA CLASSE TERZA

ABILITÀ CONOSCENZE

a conoscenza di alcuni

processi di trasformazione di

risorse e di consumo di

energia e del relativo impatto

ambientale.

1. Effettuare prove ed

esperienze sulle proprietà dei

materiali più comuni.

1.a. Il problema dello smaltimento dei rifiuti.

1.b. I vari modi per smaltire i

rifiuti.

Conosce e utilizza semplici

oggetti e strumenti d’uso

quotidiano ed è in grado di

descriverne la funzione

principale e la struttura e

spiegarne il significato.

2. Effettuare stime

approssimative su pesi o

misure di oggetti dell’ambiente scolastico.

2.a. Il metro, la bilancia e gli

strumenti degli scienziati.

capace di piegare e

ritagliare carta e cartoncino

con perizia e precisione.

3. Pianificare la fabbricazione

di un semplice oggetto

elencando gli strumenti e i materiali necessari.

4. Realizzare un oggetto in

cartoncino descrivendo e

documentando la sequenza

delle operazioni.

3.a. Procedimenti per la

realizzazione di semplici

manufatti.

4.a. Procedimenti per la

realizzazione di semplici

oggetti con la carta e il

cartoncino.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA

› È a conoscenza di alcuni processi di trasformazione di risorse e di consumo di energia e

del relativo impatto ambientale.

› Conosce e utilizza semplici oggetti e strumenti d’uso quotidiano ed è in grado di

descriverne la funzione principale e la struttura e spiegarne il significato.

› È capace di piegare e ritagliare carta e cartoncino con perizia e precisione.

CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/ espressione

musicale

Disciplina: MUSICA CLASSE : TERZA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE

COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA

ABILITÀ CONOSCENZE

Essere in grado di esplorare

diverse possibilità espressive

della voce, di oggetti sonori e

strumenti musicali,

imparando ad ascoltare se

stesso e gli altri.

1. Utilizzare con gradualità

voce, strumenti e nuove

tecnologie sonore in modo

creativo e consapevole,

ampliando le proprie capacità

di invenzione sonoro- musicale.

1.a. Repertorio variato di

melodie a una voce e canti

legati ad argomenti diversi.

1.b. Eventi sonori per la

ricostruzione di un ambiente

esterno.

1.c. Suoni dell’ambiente

esterno riprodotti con la voce

o con oggetti sonori.

1.d. Gli elementi e i materiali

che determinano un effetto

sonoro.

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108

Saper eseguire, da solo e in

gruppo, semplici brani vocali

o strumentali, utilizzando

strumenti didattici e auto – costruiti.

2. Eseguire collettivamente e

individualmente brani

vocali/strumentali anche

polifonici, curando

l’intonazione, l’espressività e l’interpretazione.

2.a. Brani musicali

accompagnati con i

movimenti del corpo

(strutturati e non).

2.b. Espressività vocale nella lettura di un racconto.

2.c. Rappresentazioni

cromatiche o pittografiche

collegate a diverse tipologie

di sonorità.

Essere in grado di riconoscere

gli elementi linguistici

costituiti di un semplice brano

musicale, sapendoli poi utilizzare.

3. Riconoscere classificare gli

elementi costitutivi basilari

del linguaggio musicale

all’interno di brani di vario genere e provenienza.

3.a. Alcune strutture

fondamentali del linguaggio musicale.

3.b. Caratteristiche principali

dei brani musicali ascoltati.

3.c. Gli eventi sonori:

intensità, crescendo-

diminuendo, altezza, durata.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE

DELLA CLASSE TERZA

› Essere in grado di esplorare diverse possibilità espressive della voce, di oggetti sonori e

strumenti musicali, imparando ad ascoltare se stesso e gli altri.

› Saper eseguire, da solo e in gruppo, semplici brani vocali o strumentali, utilizzando

strumenti didattici e auto – costruiti.

› Essere in grado di riconoscere gli elementi linguistici costituiti di un semplice brano

musicale, sapendoli poi utilizzare.

CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/ espressione

artistica

Disciplina: ARTE E IMMAGINE CLASSE : TERZA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA

ABILITÀ CONOSCENZE

Essere in grado di utilizzare le

conoscenze e le abilità

relative al linguaggio visuale

per produrre varie tipologie di

testi visivi (espressivi,

narrativi, rappresentativi e

comunicativi).

1. Utilizzare immagini e

materiali per elaborare

produzioni personali.

1.a. I colori primari e

secondari, caldi e freddi.

1.b. Caratteristiche stagionali e/o di festività.

Essere in grado di rielaborare

in modo creativo le immagini

con molteplici tecniche,

materiali e strumenti.

2. Utilizzare immagini e

materiali per elaborare produzioni personali.

2.a. Tecniche di

rielaborazione creativa di

disegni, immagini con l’uso di

diverse tecniche grafico

pittoriche e/o materiali

diversi.

Saper utilizzare la capacità di

osservare e leggere immagini

(opere d’arte, fotografie,

manifesti, fumetti) e

messaggi multimediali (sport,

videoclip...) individuando gli

elementi grammaticali di base

3. Osservare e leggere in

maniera globale un’immagine.

3.a. Gli elementi principali di un’immagine.

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109

del linguaggio visuale.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA

› Essere in grado di utilizzare le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visuale per

produrre varie tipologie di testi visivi( espressivi, narrativi,rappresentativi e comunicativi).

› Essere in grado di rielaborare in modo creativo le immagini con molteplici tecniche,

materiali e strumenti.

› Saper utilizzare la capacità di osservare e leggere immagini( opere d’arte, fotografie,

manifesti, fumetti) e messaggi multimediali(sport,videoclip…) individuando gli elementi

grammaticali di base del linguaggio visuale.

CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/ espressione

corporea

Disciplina: SCIENZE MOTORIE CLASSE : TERZA

TRAGUARDI PER LO

SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA

ABILITÀ CONOSCENZE

Acquisire consapevolezza di

sé attraverso la percezione

del proprio corpo e la

padronanza degli schemi

motori e posturali nel

continuo adattamento alle

variabili spaziali e temporali

contingenti.

1. Coordinare e utilizzare

diversi schemi motori

combinati tra loro

inizialmente in forma

successiva e poi in forma

simultanea (correre/ saltare, afferrare / lanciare, ecc).

1.a. Le parti del corpo.

1.b. La destra e la sinistra sul proprio corpo e sugli altri.

1.c. Movimenti combinati

utilizzando il corpo

globalmente o i singoli segmenti.

1.d. Movimenti nello spazio

tenendo conto degli oggetti e

dei compagni.

1.e. Il concetto di durata

attraverso il movimento.

Saper utilizzare il linguaggio

corporeo e motorio per

comunicare ed esprimere

stati d’animo, anche

attraverso la

drammatizzazione e le

esperienze ritmico – musicali

e coreutiche.

2. Utilizzare in forma originale

e creativa modalità

espressive e corporee anche

attraverso forme di

drammatizzazione, sapendo

trasmettere nel contempo

contenuti emozionali.

2.a. Movimenti seguendo un

ritmo.

2.b. Movimenti per

comunicare una situazione o esprimere un’emozione.

2.c. La spontaneita gestuale.

Comprendere all’interno delle

varie occasioni di gioco e di

sport, il valore delle regole e

l’importanza di rispettarle.

3. Conoscere e applicare

correttamente modalità

esecutive di diverse proposte

di gioco sport.

3.a. Il rispetto delle regole in giochi e discipline sportive.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE

DELLA CLASSE TERZA

› Acquisire consapevolezza di sé attraverso la percezione del proprio corpo e la padronanza

degli schemi motori e posturali nel continuo adattamento alle variabili spaziali e temporali

contingenti( IL CORPO E LA SUA RELAZIONE CON LO SPAZIO E IL TEMPO)

› Saper utilizzare il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere stati

d’animo, anche attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico – musicali e

coreutiche.(IL LINGUAGGIO DEL CORPO COME MODALITA’ COMUNICATIVO – ESPRESSIVA)

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110

› Comprendere all’interno delle varie occasioni di gioco e di sport, il valore delle regole e

l’importanza di rispettarle.(IL GIOCO, LO SPORT, LE REGOLE,FAIR PLAY)

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/

identità socio- culturale

Disciplina: RELIGIONE CATTOLICA CLASSE : TERZA

TRAGUARDI PER LO

SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA

ABILITÀ CONOSCENZE

Essere in grado di riflettere su

Dio creatore e Padre e sugli

elementi fondamentali della

vita di Gesù.

1. Ascoltare, leggere e saper

riferire circa alcune pagine

bibliche fondamentali, tra cui

i racconti della creazione.

2. Conoscere Gesù di

Nazareth, Emmanuele e

Messia crocifisso e risorto e

come tale testimoniato dai

cristiani.

1.a. Le risposte della Bibbia,

testo sacro di Ebrei e

Cristiani, ai grandi “perché”

della vita.

1.b. Il racconto biblico della

creazione a confronto con i

miti della origini e la teoria scientifica.

2.a. Le promesse dei profeti

dell’Antico Testamento

realizzate in Gesù.

Saper riconoscere nella Bibbia

il libro sacro per Ebrei e

Cristiani.

3. Ascoltare, leggere e saper

riferire alcuni brani biblici, tra

cui le vicende e le figure

principali del popolo di Israele.

3.a. Le principali tappe della

storia della salvezza

attraverso figure significative.

3.b. L’Alleanza fra Dio e il

popolo ebraico basata sui Dieci Comandamenti.

3.c. L’origine della festa della

Pasqua ebraica a confronto

con la novità della Pasqua

cristiana.

Essere in grado di identificare

la Chiesa come comunità di

coloro che credono in Gesù

Cristo.

4. Individuare i tratti

essenziali della Chiesa e della sua missione.

4.a. Gli elementi che

costituiscono la comunità

cristiana nella fede e nei

sacramenti di iniziazione.

4.b. Le caratteristiche della prima comunità cristiana.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA

› Essere in grado di riflettere su Dio creatore e Padre e sugli elementi fondamentali della

vita di Gesù.

› Saper riconoscere nella Bibbia il libro sacro per Ebrei e Cristiani.

› Essere in grado di identificare la Chiesa come comunità di coloro che credono in Gesù

Cristo.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/

identità socio- culturale

Disciplina: ALTERNATIVA ALLA RELIGIONE CATTOLICA CLASSE : TERZA

TRAGUARDI PER LO

SVILUPPO DELLE

ABILITÀ CONOSCENZE

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COMPETENZE AL TERMINE

DELLA CLASSE TERZA

Essere in grado di prendersi

cura di sé stessi, degli altri e dell’ ambiente.

1. Sviluppare il senso

dell’identità personale ed

essere consapevoli delle

proprie esigenze, dei propri

sentimenti e saperli esprimere in modo adeguato.

2. Prendersi cura di sé, degli

altri, dell’ambiente e favorire

forme di collaborazione e di solidarietà.

1.a. Consapevolezza del sé nell’interazione con gli altri.

1.b. L’altro nella sua diversità.

2.a. Le regole dei vari

ambienti in cui si vive

(famiglia, scuola, spazi pubblici, natura, strada).

2.b. I comportamenti corretti

nei diversi contesti di vita.

2.c. Il valore della convivenza

sociale.

Sviluppare un’adesione

consapevole a valori condivisi e atteggiamenti cooperativi.

3. Essere consapevoli delle

differenze e rispettarle.

3.a. Forme corrette e

adeguate per manifestare il

proprio punto di vista e le esigenze personali.

3.b. Lo spirito di

collaborazione.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE

DELLA CLASSE TERZA

› Essere in grado di prendersi cura di sé stessi, degli altri e dell’ ambiente.

› Sviluppare un’adesione consapevole a valori condivisi e atteggiamenti cooperativi.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA O LINGUA

DI ISTRUZIONE

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ITALIANO CLASSE: QUARTA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE

DELLA SCUOLA PRIMARIA

ABILITÀ CONOSCENZE

ASCOLTO E PARLATO

Partecipare a scambi

comunicativi

(conversazione, discussione

di classe o di gruppo) con

compagni e insegnanti

rispettando il turno e

formulando messaggi chiari

e pertinenti, in un registro il

più possibile adeguato alla

situazione.

Ascoltare e comprendere

testi orali «diretti» o

«trasmessi» dai media

Esprimersi in modo ordinato

e chiaro.

Ascoltare e comprendere

l’argomento e le

informazioni principali in

conversazioni o in testi

ascoltati.

Interagire nello scambio

comunicativo in modo

adeguato alla situazione.

Raccontare esperienze e

storie reali o fantastiche.

Organizzare un breve

Il testo e l’interpretazione

dei vari protagonisti della

situazione.

Il testo narrativo

(completamento dopo

averne ascoltato l’inizio e la

conclusione).

Il testo informativo.

Il testo poetico.

Il testo descrittivo

Le regole della

conversazione.

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112

cogliendone il senso, le

informazioni principali e lo

scopo.

discorso orale utilizzando

scalette mentali o scritte.

LETTURA

Leggere e comprendere testi

di vario tipo, continui e non

continui, individuarne il

senso globale e le

informazioni principali,

utilizzando strategie di

lettura adeguate agli scopi;

Utilizzare abilità funzionali

allo studio: individuare nei

testi scritti informazioni utili

per l’apprendimento di un

argomento dato e metterle

in relazione; sintetizzarle, in

funzione anche

dell’esposizione orale;

acquisire un primo nucleo di

terminologia specifica.

Leggere testi di vario genere

facenti parte della

letteratura per l’infanzia, sia

a voce alta sia in lettura

silenziosa e autonoma e

formulare su di essi giudizi

personali.

Effettuare la lettura tecnica.

Comprendere lo scopo del

messaggio.

Comprendere il senso

globale e le singole

informazioni di testi vari.

Utilizzare tecniche di lettura

diverse legate all’avvio allo

studio.

Cogliere le principali

caratteristiche strutturali di

testi di vario genere.

Leggere a voce alta in modo

corretto, scorrevole ed

espressivo.

Leggere semplici testi

poetici, cogliendone il senso

e le caratteristiche formali

più evidenti.

Gli elementi essenziali del

testo narrativo come

racconto realistico e

fantastico: personaggi,

luoghi, tempi e fatti.

Gli elementi caratterizzanti il

testo regolativo, informativo

poetico (rime, versi, strofe,

similitudini e metafore) e

autobiografico.

Le sequenze di un testo

narrativo.

SCRITTURA

Scrivere testi corretti

nell’ortografia, chiari e

coerenti, legati

all’esperienza e alle diverse

occasioni di scrittura che la

scuola offre; rielaborare

testi parafrasandoli,

completandoli,

trasformandoli.

Produrre testi scritti coerenti

sia di tipo fantastico che

verosimile o di esperienze.

Rispettare le principali

caratteristiche strutturali, le

convenzioni ortografiche, la

punteggiatura e i connettivi

essenziali.

Riscrivere testi

completandoli,

parafrasandoli, inserendo

sinonimi e altri referenti del

nome, riassumendoli.

Testi narrativi realistici e

fantastici, regolativi,

informativi, autobiografici e

poetici.

Testo descrittivo

Il riassunto

LESSICO RICETTIVO E PRODUTTIVO

Capire e utilizzare nell’uso

orale e scritto i vocaboli

fondamentali e quelli di alto

uso; capire e utilizzare i più

frequenti termini specifici

legati alle discipline di

studio.

Riflettere sui testi propri e

altrui per cogliere regolarità

morfosintattiche e

caratteristiche del lessico.

Riconoscere che le diverse

Arricchire il patrimonio

lessicale attraverso attività

comunicative orali, di lettura

e di scrittura.

Comprendere e utilizzare

termini specifici delle

discipline di studio.

Utilizzare il dizionario come

strumento di consultazione.

Il lessico in relazione a

diversi tipi di testo e

situazioni.

Consultazione del

dizionario

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113

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: INGLESE CLASSE: QUARTA

TRAGUARDI PER LO

SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

ABILITÀ CONOSCENZE

ASCOLTO E LETTURA

Comprendere brevi

messaggi orali e scritti

relativi ad ambiti familiari.

Svolgere i compiti secondo

le indicazioni date in lingua

straniera dall’insegnante,

chiedendo eventualmente

spiegazioni.

Comprendere brevi

dialoghi, istruzioni,

espressioni e frasi di uso

quotidiano, pronunciati

chiaramente e lentamente

o scritti con supporti

visivi.

Identificare il tema

generale di un discorso in

cui si parla di argomenti

conosciuti.

1. Azioni a semplici istruzioni.

2. Semplici messaggi e brevi

storie.

3. Domande relative ad

argomenti conosciuti.

4. Informazioni ricavate da

dialoghi.

5. Frasi, brevi storie, mini-

dialoghi da collegare e mettere

in ordine.

6. Aspetti della cultura

anglosassone.

PARLATO E SCRITTURA

Descrivere oralmente e per

iscritto, in modo semplice,

aspetti del proprio vissuto

e del proprio ambiente ed

elementi che si riferiscono

a bisogni immediati.

Interagire nel gioco;

comunicare in modo

comprensibile, anche con

Produrre parole e semplici

frasi per chiedere e dare

informazioni su se stessi o

situazioni note. Descrivere

persone, luoghi, oggetti.

Scrivere in forma

comprensibile semplici e

brevi messaggi.

Strutture e lessico per:

1. descrivere un animale, un

oggetto, una persona, un

ambiente familiare;

2. esprimere preferenze;

3. esprimere abilità;

4. chiedere e fornire

informazioni personali;

5. scrivere semplici domande

e/o brevi frasi riferite ad

argomenti noti;

scelte linguistiche sono

correlate alla varietà di

situazioni comunicative.

Essere consapevoli che

nella comunicazione sono

usate varietà diverse di

lingua e lingue differenti

(plurilinguismo).

ELEMENTI DI GRAMMATICA E RIFLESSIONE SUGLI USI DELLA LINGUA

Padroneggiare e applicare in

situazioni diverse le

conoscenze fondamentali

relative all’organizzazione

logico-sintattica della frase

semplice, alle parti del

discorso (o categorie

lessicali) e ai principali

connettivi.

Conoscere i principali

meccanismi di formazione e

derivazione delle parole

(parole semplici, derivate,

composte).

Comprendere le principali

relazioni di significato tra le

parole (somiglianze,

differenze, appartenenza ad

un campo semantico).

Riconoscere e denominare le

parti principali del discorso.

Riconoscere e denominare

gli elementi basilari di una

frase.

Riconoscere le funzioni dei

segni interpuntivi.

Morfologia: nomi, articoli,

aggettivi, preposizioni, verbi,

pronomi, congiunzioni.

Sintassi: frase minima,

soggetto, predicato verbale

e nominale, complementi.

I segni di punteggiatura.

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114

l’uso di espressioni

memorizzate, in scambi di

informazione semplici e di

routine.

6. compilare schemi e tabelle.

RIFLESSIONE LINGUISTICA

Individuare alcuni elementi

culturali e cogliere rapporti

tra forme linguistiche e usi

della lingua straniera.

Cogliere alcune strutture

della lingua inglese.

1. Lessico riferito alle

situazioni linguistico -

comunicative affrontate.

2. Strutture linguistiche

apprese.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/

identità storica

DISCIPLINE DI RIFERIMENTO: STORIA – GEOSTORIA CLASSE: QUARTA

TRAGUARDI PER LO

SVILUPPO DELLE

COMPETENZE AL TERMINE

DELLA SCUOLA PRIMARIA

ABILITÀ CONOSCENZE

USO DELLE FONTI

Esplorare in modo

gradualmente più

approfondito le tracce

storiche presenti nel

territorio.

Riconoscere i diversi tipi di

fonte e utilizzarli per formulare

ipotesi e ricostruire fatti del

passato di un territorio.

I vari tipi di fonti storiche.

Il lavoro dello storico. Il lavoro dell’archeologo. Reperti: catalogazione,

lettura e conservazione.

ORGANIZZAZIONE DELLE INFORMAZIONI

Individuare le relazioni

tra gruppi umani e

contesti spaziali.

Comprendere

avvenimenti, fatti e

fenomeni delle società

e civiltà che hanno

caratterizzato la storia

dell’umanità dal

paleolitico alla fine del

mondo antico.

Confrontare e individuare

collegamenti tra fenomeni del

mondo attuale e analoghi

fenomeni del passato.

Elaborare rappresentazioni

sintetiche delle civiltà studiate

mettendo in rilievo le relazioni

tra insediamenti umani e

caratteristiche territoriali.

Conoscere gli insediamenti

umani che hanno

caratterizzato il proprio

ambiente di vita.

La linea del tempo e il

sistema occidentale di misurazione del tempo storico (avanti Cristo – dopo Cristo).

Lettura di carte geo-storiche. Avvenimenti, fatti e fenomeni

delle società e civiltà del Mondo Antico: civiltà dei fiumi, delle pianure e del Mediterraneo.

STRUMENTI CONCETTUALI

Usare la linea del

tempo e le carte geo-

storiche per collocare

fatti e fenomeni storici

nello spazio e nel

tempo anche con

l'ausilio di strumenti

informatici.

Leggere carte geo-storiche

individuando i luoghi dove si

sono sviluppate le civiltà

studiate ed elementi di

contemporaneità, successione

e durata.

Riconoscere le cause e le

conseguenze dell’intervento

Attività, organizzazione,

religione, vita quotidiana e cultura dei popoli dei fiumi (Sumeri, Babilonesi, Assiri, Egizi), delle pianure (Ebrei), del Mediterraneo (Cretesi, Fenici, Micenei).

Linguaggio specifico della disciplina.

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115

Cogliere nei paesaggi

mondiali della storia le

progressive

trasformazioni operate

dall'uomo sul paesaggio

naturale.

dell’uomo sul territorio nel

corso del tempo.

CITTADINANZA E COSTITUZIONE

Riconoscere il valore

delle regole che permettono la convivenza e le osserva.

Prendersi cura di sé, degli altri, dell’ambiente.

Conoscere la funzione delle

leggi scritte. Conoscere i rischi per l’ambiente e le forme di prevenzione.

I sistemi normativi delle

civiltà antiche.

L’organizzazione sociale delle

antiche civiltà e la pratica

della schiavitù.

Enti ed organizzazioni di

tutela del territorio.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/

IDENTITÀ GEOGRAFICA

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: GEOGRAFIA CLASSE: QUARTA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

ABILITÀ CONOSCENZE

ORIENTAMENTO

Orientarsi nello spazio

circostante e sulle carte

geografiche, utilizzando

riferimenti topologici e punti

cardinali.

Orientarsi sulla carta fisica

politica dell’Italia e delle

regioni utilizzando i punti

cardinali.

I riferimenti topologici.

I punti cardinali.

Strumenti per orientarsi.

LINGUAGGIO DELLA GEO-GRAFICITÀ

Utilizzare il linguaggio della

geo-graficità per

interpretare carte

geografiche e globo

terrestre, realizzare

semplici schizzi cartografici

e carte tematiche,

progettare percorsi e

itinerari di viaggio.

Ricavare informazioni

geografiche da una pluralità

di fonti.

Localizzare sulla carta

geografica dell’Italia le

regioni territoriali.

Le scale di riduzione.

Elementi e simboli:

mappamondo e planisfero.

La carta fisica d’Italia.

Carte fisiche, politiche e

tematiche.

Grafici e tabelle.

Riconoscere e denominare i

principali «oggetti»

geografici fisici (fiumi,

monti, pianure, coste,

colline, laghi, mari, oceani,

ecc.).

Individuare i caratteri che

connotano i paesaggi (di

montagna, collina, pianura,

IL PAESAGGIO

Conoscere gli elementi che

caratterizzano i paesaggi

delle regioni d’Italia.

Il clima: gli elementi e i

fattori.

La montagna in Italia: Alpi e

Appennini.

La collina in Italia.

La pianura: la pianura

padana.

Le bonifiche.

I laghi.

I fiumi.

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116

vulcanici, ecc.) con

particolare attenzione a

quelli italiani, e individuare

analogie e differenze con i

principali paesaggi europei

e di altri continenti

Il mare italiano: le coste, le

isole, l’economia del mare.

L’inquinamento dell’acqua.

REGIONE E SISTEMA TERRITORIALE

Cogliere nei paesaggi

mondiali della storia le

progressive trasformazioni

operate dall’uomo sul

paesaggio naturale.

Rendersi conto che lo spazio

geografico è un sistema

territoriale, costituito da

elementi fisici e antropici

legati da rapporti di

connessione e/o di

interdipendenza.

Acquisire il concetto di

ambiente geografico e

utilizzarlo nel contesto

italiano.

Individuare problemi relativi

alla tutela del patrimonio

naturale e culturale.

Il settore primario.

Il settore secondario.

Il settore terziario.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE

IN SCIENZA E TECNOLOGIA

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: MATEMATICA CLASSE: QUARTA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE

COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

ABILITA’

CONOSCENZE

NUMERI

Muoversi con sicurezza

nel calcolo scritto e

mentale con i numeri

naturali e valutare

l’opportunità di

ricorrere a una

calcolatrice.

1. Leggere, scrivere, confrontare

numeri interi fino alle centinaia

di migliaia e i numeri decimali

2. Eseguire le quattro operazioni

con sicurezza, valutando

l’opportunità di ricorrere al

calcolo mentale o scritto a

seconda delle situazioni.

3. Individuare multipli e divisori di

un numero.

4. Operare con le frazioni.

1.a.I grandi numeri.

2.a. Le quattro operazioni.

2.b Le proprietà delle

operazioni.

2.c. Moltiplicazioni e

divisioni per 10,100, 1000.

2.d. Le operazioni in

situazioni problematiche

2.e. Divisioni con due cifre

al divisore.

2.f.La prova nelle quattro

operazioni.

3.a. Tabella della

moltiplicazione per la

ricerca del divisore.

3.b. Multipli e divisori di

un numero.

3.c.Il numero primo.

4.a.Il concetto di

frazione.

4.b.La frazione

complementare di una

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117

5. Utilizzare numeri decimali e

frazioni.

6. Conoscere sistemi di notazione dei

numeri che sono o sono stati in uso

in luoghi, tempi e culture diverse

dalla nostra.

frazione data.

4.c. Le frazioni proprie,

improprie ed apparenti.

4.d.Le frazioni equivalenti

ad una frazione data.

4.e. Calcolo della frazione

di un numero.

5.a.La frazione decimale.

5.b. Il numero decimale.

5.c.Operazioni con i

numeri decimali.

6.a I sistemi di notazione

numerici utilizzati in tempi

passati.

SPAZIO E FIGURE

Riconoscere e

rappresentare forme

del piano e dello

spazio, relazioni e

strutture che si trovano

in natura o che sono

state create dall’uomo.

Descrivere,

denominare e

classificare figure in

base a caratteristiche

geometriche,

determinarne le

misure, progettare e

costruire modelli

concreti di vario tipo.

Utilizzare strumenti per

il disegno geometrico

(riga, compasso,

squadra) e i più

comuni strumenti di

misura (metro,

goniometro…).

8. Costruire e utilizzare modelli

materiali nello spazio e nel piano

come supporto a una prima

capacità di visualizzazione.

9. Utilizzare il piano cartesiano per

localizzare punti.

10. Riconoscere figure ruotate,

traslate e riflesse.

11. Utilizzare e distinguere fra loro i

concetti di perpendicolarità,

orizzontalità, verticalità, parallelismo.

12.Confrontare e misurare angoli

utilizzando proprietà e strumenti.

13. Riprodurre una figura in base a

una descrizione, utilizzando gli

strumenti opportuni.

14. Descrivere, denominare e

classificare figure geometriche.

15.Determinare il perimetro di una

figura utilizzando le più comuni

formule o altri procedimenti.

8.a. Il linguaggio specifico

della geometria.

8.b. Figure geometriche

nella realtà.

9.a.Orientamento sulla

retta e in un reticolo.

9.b. Le coordinate di un

piano cartesiano

9.c. I punti sul

diagramma cartesiano.

10.a. La traslazione, la

simmetria assiale.

10.b. La simmetria in

oggetti e figure.

11.a. I diversi tipi di linea.

11.b. La posizione delle

rette sul piano.

12.a.Il concetto di angolo;

denominazioni e confronto.

13.a. Uso della riga, della

squadra, del goniometro.

13.b. Misurazione di

segmenti e di angoli

14.a. I poligoni e le loro

diverse caratteristiche.

14.b. Le proprietà comuni

dei quadrilateri.

15.a. Il perimetro dei

poligoni.

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118

16. Individuare l’area di rettangoli e

triangoli e di altre figure.

17. Utilizzare le principali unità di

misura per lunghezze, capacità,

angoli, aree, tempo, pesi e usarle per

effettuare misure e stime. Passare da

un’unità di misura a un'altra

limitatamente alle unità di uso più

comune, anche nel contesto del

sistema monetario.

16.a. Le superfici.

17.a.Le unità di misura

del Sistema

Internazionale.

17.c.Misure ed

equivalenze

17.d. Il peso lordo, peso

netto e tara.

17.e. La compravendita.

RELAZIONI DATI PREVISIONI

Descrivere il

procedimento seguito e

riconoscere strategie di

soluzione diverse dalla

propria.

Costruire ragionamenti

formulando ipotesi,

sostenendo le proprie

idee e confrontandosi

con il punto di vista di

altri.

Riconoscere e utilizzare

rappresentazioni diverse

di oggetti matematici

(numeri decimali,

frazioni, percentuali,

scale di riduzione …).

Sviluppare un

atteggiamento positivo

rispetto alla matematica,

attraverso esperienze

significative, che

abbiano fatto intuire

come gli strumenti

matematici utilizzati

siano utili per operare

nella realtà.

18.Riconoscere situazioni

problematiche e individuare

soluzioni.

19.Rappresentare relazioni e dati e,

in situazioni significative, utilizzare

le rappresentazioni per ricavare

informazioni.

20. Usare le nozioni statistiche.

21.Rappresentare problemi con

tabelle e grafici che ne esprimono la

struttura

22. In una coppia di eventi intuire e

cominciare ad argomentare qual è il

più probabile,dando una prima

quantificazione nei casi più semplici,

oppure riconoscere se si tratta di

eventi ugualmente probabili.

18.a. Il testo del

problema.

18.b. Le domande in una

situazione problematica.

18.c. La soluzione o le

soluzioni più appropriate a

un problema.

18.d.Uso di diagrammi

nella soluzione dei

problemi.

19.a Il campo di indagine

e la popolazione statistica.

19.a.I dati di un’indagine.

19.b.Tabelle, istogrammi

ed aerogrammi.

20.a Frequenza, moda e

mediana

21.a. Rappresentazioni

grafiche.

22.a. situazioni certe,

possibili, impossibili.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN

SCIENZA E TECNOLOGIA

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: SCIENZE CLASSE 4a TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

ABILITA’

CONOSCENZE

OGGETTI MATERIALI E TRASFORMAZIONI

Sviluppare atteggiamenti di

curiosità e modi di guardare

il mondo stimolino a cercare

spiegazioni di quello che si

Individuare,

nell’osservazione di

esperienze concrete, alcuni

concetti scientifici.

Le diverse fasi del metodo

sperimentale scientifico.

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119

vede succedere.

Individuare le proprietà di

alcuni materiali e

realizzare semplici

esperimenti.

Cominciare a riconoscere

regolarità nei fenomeni e a

costruire in modo

elementare il concetto di

energia.

La composizione della

materia: atomi e molecole.

Esperimenti per riconoscere

e descrivere i fenomeni

osservati.

L’energia: l’energia

potenziale e l’energia

cinetica

OSSERVARE E SPERIMENTARE SUL CAMPO

Esplorare i fenomeni con un

approccio scientifico: con

l’aiuto dell’insegnante, dei

compagni, in modo

autonomo, osservare e

descrivere lo svolgersi dei

fatti, formulare domande,

anche sulla base di ipotesi

personali, proporre e

realizzare semplici

esperimenti.

Individuare nei fenomeni

somiglianze e differenze,

fare misurazioni, registrare

dati significativi, identificare

relazioni spazio/temporali.

individuare aspetti

quantitativi e qualitativi nei

fenomeni, produrre

rappresentazioni grafiche e

schemi di livello adeguato,

elaborare semplici modelli.

Osservare le

caratteristiche dell’acqua e

dell’aria e il loro ruolo

nell’ambiente.

L’aria: la composizione

dell’aria e alcune proprietà.

L’atmosfera: gli strati

dell’atmosfera; il buco

dell’ozono; l’effetto serra.

La pressione atmosferica.

L’acqua: fonte di vita; il

ciclo dell’acqua; il ciclo

urbano dell’acqua.

I VIVENTI E L’AMBIENTE

Riconoscere le principali

caratteristiche e i modi di

vivere di organismi animali

e vegetali.

Avere consapevolezza della

struttura e dello sviluppo del

proprio corpo, nei suoi

diversi organi e apparati, ne

descrive il funzionamento;

Utilizzando modelli intuitivi

aver cura della propria

salute.

Avere atteggiamenti di cura

verso l’ambiente scolastico

condiviso con altri;

rispettare e apprezzare il

valore dell’ambiente sociale

e naturale.

Elaborare i primi elementi di

classificazione animale e

vegetale sulla base di

osservazioni personali.

Riconoscere che la vita di

ogni organismo è in

relazione con altre e

differenti forme di vita.

Differenza tra organismi

autotrofi ed eterotrofi.

Le caratteristiche e la

funzione delle varie parti

della pianta.

I meccanismi della

respirazione, traspirazione,

della riproduzione e della

fotosintesi clorofilliana.

Piante semplici e

complesse.

Gli animali: come si

nutrono, come respirano,

come si riproducono.

Distinzione tra vertebrati e

invertebrati.

L’ecosistema e la catena

alimentare.

Diversità e ricchezza di

ambienti, di specie animali e

vegetali: la biodiversita’

PER TUTTE LE AREE

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120

Trovare da varie fonti (libri,

internet, discorsi degli adulti

ecc.) informazioni e

spiegazioni sui problemi di

proprio interesse.

Esporre ciò che stato

appreso utilizzando

correttamente il linguaggio

scientifico.

I termini specifici del

linguaggio disciplinare.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE

IN SCIENZA E TECNOLOGIA

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: TECNOLOGIA CLASSE 4a TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE

COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

ABILITA’

CONOSCENZE

VEDERE E OSSERVARE

Riconoscere e identificare

nell’ambiente che lo

circonda elementi e

fenomeni di tipo artificiale.

Essere a conoscenza di

alcuni processi di

trasformazione di risorse e

di consumo di energia, e

del relativo impatto

ambientale.

Conoscere e utilizzare

semplici oggetti e

strumenti di uso

quotidiano ed essere in

grado di descriverne la

funzione principale e di

spiegarne il

funzionamento.

Effettuare prove ed

esperienze sulle proprietà

dei materiali più comuni

Effettuare stime

approssimative su pesi o

misure

Artefatti e il loro impatto

sull’ambiente

I pesi e le misure di

oggetti dell’ambiente

scolastico.

PREVEDERE E IMMAGINARE

Ricavare informazioni utili

su proprietà e

caratteristiche di beni o

servizi leggendo etichette,

volantini o altra

documentazione tecnica e

commerciale.

Orientarsi tra i diversi

mezzi di comunicazione ed

essere in grado di farne un

uso adeguato a seconda

delle diverse situazioni.

Leggere e ricavare

informazioni utili da

istruzioni d’uso.

Linguaggio relativo a

istruzioni.

INTERVENIRE E TRASFORMARE

Produrre semplici modelli o

rappresentazioni grafiche

del proprio operato

utilizzando elementi del

disegno tecnico o

strumenti multimediali.

Inizia a riconoscere le

Realizzare artefatti

descrivendo e

documentando la sequenza

delle operazioni.

Costruzioni di semplici

artefatti con materiali di

vario tipo.

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121

caratteristiche, le funzioni

e i limiti della tecnologia

attuale.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONECULTURALE/

ESPRESSIONE MUSICALE

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: MUSICA CLASSE 4a TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

ABILITÀ CONOSCENZE

Esplorare, discriminare ed

elaborare eventi sonori dal

punto di vista qualitativo,

spaziale e in riferimento alla

loro fonte.

Esplorare diverse possibilità

espressive della voce, di

oggetti sonori e strumenti

musicali, imparando ad

ascoltare se stesso e gli

altri; fare uso di forme di

notazione analogiche o

codificate.

Articolare combinazioni

timbriche, ritmiche e

melodiche, applicando

schemi elementari ed

eseguirli con la voce, il

corpo e gli strumenti, ivi

compresi quelli della

tecnologia informatica.

Improvvisare liberamente e

in modo creativo,

imparando gradualmente a

dominare tecniche e

materiali, suoni e silenzi.

Eseguire, da solo e in

gruppo, semplici brani

vocali o strumentali,

appartenenti a generi e

culture differenti,

utilizzando anche strumenti

didattici e auto-costruiti.

Riconoscere gli elementi

costitutivi di un semplice

brano musicale, utilizzandoli

nella pratica.

Ascoltare, interpretare e

descrivere brani musicali di

diverso genere.

Eseguire collettivamente e

individualmente brani

vocali/strumentali anche

polifonici, curando

l’intonazione e

l’espressività.

Riconoscere e classificare

gli elementi costitutivi

basilari del linguaggio

musicale.

Valutare aspetti

fondamentali ed estetici in

brani musicali di vario

genere e stile.

Il mondo dei suoni e della

musica.

Stare a tempo con suoni e

voce.

Le funzioni della musica per

danza, gioco e varie forme

di spettacolo.

Valori espressivi delle

musiche ascoltate tradotti

con la parola, l’azione

motoria o il disegno.

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COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/

ESPRESSIONE ARTISTICA

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ARTE E IMMAGINE CLASSE 4a

TRAGUARDI PER LO

SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

ABILITÀ CONOSCENZE

Utilizzare le conoscenze e le

abilità relative al linguaggio

visivo per produrre varie

tipologie di testi visivi

(espressivi, narrativi,

rappresentativi e

comunicativi) e rielaborare in

modo creativo le immagini

con molteplici tecniche,

materiali e strumenti

(grafico-espressivi, pittorici e

plastici, ma anche audiovisivi

e multimediali).

1. Sperimentare strumenti e

tecniche diversi per realizzare

prodotti grafici, plastici, pittorici.

1.a. Tecniche varie per

rappresentare le

caratteristiche stagionali e le festività.

1.b. Tecniche per riprodurre

creativamente disegni e immagini.

1.c. Tecniche per realizzare

prodotti iconici utilizzando

materiali diversi.

Essere in grado di osservare,

esplorare, descrivere e

leggere immagini (opere

d’arte, fotografie, manifesti,

fumetti, ecc.) e messaggi

multimediali (spot, brevi filmati, videoclip, ecc.).

Individuare i principali aspetti

formali dell’opera d’arte;

apprezzare le opere artistiche

e artigianali provenienti da culture diverse dalla propria.

Conoscere i principali beni

artistico - culturali presenti

nel proprio territorio e

manifestare sensibilità e

rispetto per la loro salvaguardia.

2. Osservare un’immagine

e/o un’opera d’arte,

individuandone gli elementi principali

2.a. Modelli per descrivere in

maniera globale un’immagine e/o un’opera d’arte.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE

ESPRESSIONE CORPOREA

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:EDUCAZIONE FISICA CLASSE 4a TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

Abilità Conoscenze

Acquisire consapevolezza di

sé attraverso la percezione

del proprio corpo e la

padronanza degli schemi

motori e posturali nel

Coordinare e utilizzare

diversi schemi motori

(correre saltare,

afferrare/lanciare…)

Il linguaggio del corpo

come modalità

comunicativo-espressiva.

Giochi di orientamento, di

equilibrio, di

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123

continuo adattamento alle

variabili spaziali e temporali

contingenti.

Utilizzare il linguaggio

corporeo e motorio per

comunicare ed esprimere i

propri stati d’animo, anche

attraverso la

drammatizzazione e le

esperienze ritmico - musicali

e coreutiche.

Sperimentare una pluralità

di esperienze che

permettono di maturare

competenze di gioco sport

anche come orientamento

alla futura pratica sportiva.

Sperimentare, in forma

semplificata e

progressivamente sempre

più complessa, diverse

gestualità tecniche.

Agire rispettando i criteri

base di sicurezza per sé e

per gli altri, sia nel

movimento sia nell’uso degli

attrezzi e trasferire tale

competenza nell’ambiente

scolastico ed

extrascolastico.

Riconoscere alcuni essenziali

principi relativi al proprio

benessere psico-fisico legati

alla cura del proprio corpo,

a un corretto regime

alimentare e alla

prevenzione dell’uso di

sostanze che inducono

dipendenza.

Comprendere, all’interno

delle varie occasioni di gioco

e di sport, il valore delle

regole e l’importanza di

rispettarle.

Riconoscere e valutare

traiettorie, distanze, ritmi

esecutivi e successioni

temporali, sapendo

organizzare il proprio

movimento nello spazio.

Utilizzare in forma

originale e creativa

modalità espressive e

corporee, sapendo

trasmettere nel contempo

contenuti emozionali.

Partecipare attivamente

alle varie forme di gioco,

organizzate anche in forma

di gara, collaborando con

gli altri.

organizzazione

spaziotemporale.

Giochi ed esercizi per lo

sviluppo di capacità

coordinative.

Giochi di animazione e di

espressione corporea.

Percorsi, staffette, circuiti.

Giochi con piccoli attrezzi o

altri materiali.

Giochi tradizionali.

Giochi fantastici.

Giochi di movimento pre-

sportivi individuali e

collettivi.

Conoscenza e rispetto di

semplici regole nei giochi

proposti.

Modalità per prevenire gli

infortuni.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:RELIGIONE CATTOLICA CLASSE 4a

TRAGUARDI PER LO SVIPLUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

ABILITA’ CONOSCENZE

Riflettere sui dati

fondamentali della vita di

Gesù e collegare i

contenuti principali del

suo insegnamento alle

tradizioni dell’ambiente in

1. Sapere che per la

religione cristiana Gesù è

il Signore, che rivela

all’uomo il volto del Padre

e annuncia il Regno di Dio

con parole e azioni

1: La vita pubblica di Gesù.

parabole e miracoli.

2: Gli avvenimenti evangelici

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124

cui vive.

Riconoscere il significato

cristiano del Natale e della

Pasqua, traendone motivo

per interrogarsi sul valore

di tali festività

nell’esperienza personale,

familiare e sociale.

Riconoscere che la Bibbia

è il libro sacro per cristiani

ed ebrei e documento

fondamentale della nostra

cultura e farsi

accompagnare nell’analisi

delle pagine a lui più

accessibili, per collegarle

alla propria esperienza.

Identificare nella Chiesa la

comunità di coloro che

credono in Gesù Cristo e

si impegnano per mettere

in pratica il suo

insegnamento.

2. Intendere il senso

religioso del Natale e della

Pasqua, a partire dalle

narrazioni evangeliche.

3. Saper leggere alcune

pagine evangeliche

individuandone il

messaggio principale.

4. Ricostruire le tappe

fondamentali della vita di

Gesù, nel contesto

storico, sociale, politico e

religioso del tempo, a

partire dai Vangeli.

5. Conoscere le origini e lo

sviluppo del cristianesimo.

della nascita, passione, morte

e Resurrezione di Gesù.

3: Gli Evangelisti e le

caratteristiche dei Vangeli.

4: L’ambiente geografico,

sociale, culturale e religioso

del tempo di Gesù.

5: La nascita della Chiesa.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/

identità socio-culturale

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ALTERNATIVA ALLA RELIGIONE CATTOLICA CLASSE 4a TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE

DELLA SCUOLA PRIMARIA

ABILITA’ CONOSCENZE

1. Avere coscienza della

propria identità fisica ed

emozionale.

2. Comprendere che esistono

regole da rispettare: leggi,

diritti, doveri.

3. Prendere consapevolezza

del problema dello

smaltimento dei rifiuti e

dell’inquinamento ambientale.

1.1. Sviluppare la

consapevolezza della propria

identità personale.

2.1. Favorire la riflessione sui

tem della solidarietà, della

diversità, del rispetto altrui.

3.1. Favorire la riflessione sul

rispetto dell’ambiente che ci

circonda

1.1. Interagire con gli altri

nella piena consapevolezza di

sé.

2.1. Accettare le regole, le

norme e le leggi che regolano

la vita sociale.

3.1. Conoscere e combattere

le principali forme di

inquinamento ambientale.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA

O LINGUA DI ISTRUZIONE

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ITALIANO CLASSE 5a

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE

DELLA SCUOLA PRIMARIA

ABILITA’ CONOSCENZE

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125

L’allievo partecipa a

scambi comunicativi

(conversazione,

discussione di classe o di

gruppo) con compagni e

insegnanti rispettando il

turno e formulando

messaggi chiari e

pertinenti, in un registro

il più possibile adeguato

alla situazione.

Ascolta e comprende

testi orali «diretti» o

«trasmessi» dai media

cogliendone il senso, le

informazioni principali e

lo scopo.

ASCOLTO E PARLATO

Prendere la parola negli scambi

comunicativi (dialogo,

conversazione, discussione)

rispettando i turni di parola.

Comprendere il tema e le

informazioni essenziali di

un’esposizione (diretta o

trasmessa); comprendere lo scopo

e l'argomento di messaggi

trasmessi dai media (annunci,

bollettini...).

Formulare domande precise e

pertinenti di spiegazione e di

approfondimento durante o dopo

l'ascolto.

Comprendere consegne e

istruzioni per l’esecuzione di

attività scolastiche ed

extrascolastiche.

Cogliere in una discussione le

posizioni espresse dai compagni ed

esprimere la propria opinione su

un argomento in modo chiaro e

pertinente.

Raccontare esperienze

personali o storie inventate

organizzando il racconto in modo

chiaro, rispettando l'ordine

cronologico e logico e inserendo gli

opportuni elementi descrittivi e

informativi.

Organizzare un breve discorso

orale su un tema affrontato in

classe con un breve intervento

preparato in precedenza o

un’esposizione su un argomento di

studio utilizzando una scaletta.

Conversazioni su diversi

argomenti, racconti di

esperienze personali,

conversazioni collettive,

informazioni di vario

tipo. Conversazioni su

testi di vario tipo.

Legge e comprende testi

di vario tipo, continui e

non continui, ne

individua il senso globale

e le informazioni

principali, utilizzando

strategie di lettura

adeguate agli scopi.

Utilizza abilità funzionali

allo studio: individua nei

testi scritti informazioni

utili per l’apprendimento

di un argomento dato e

le mette in relazione; le

sintetizza, in funzione

anche dell’esposizione

orale; acquisisce un

primo nucleo di

terminologia specifica.

Legge testi di vario

LETTURA E COMPRENSIONE

Impiegare tecniche di lettura

silenziosa e di lettura espressiva

ad alta voce. Nel caso di testi

dialogati letti a più voci inserirsi

opportunamente con la propria

battuta, rispettando le pause e

variando il tono della voce.

Usare, nella lettura di vari tipi

di testo, opportune strategie per

analizzare il contenuto; porsi

domande all'inizio e durante la

lettura del testo; cogliere indizi

utili a risolvere i nodi della

comprensione.

Sfruttare le informazioni della

titolazione, delle immagini e delle

didascalie per farsi un’idea del

testo che si intende leggere.

Leggere e confrontare

Lettura espressiva e

silenziosa e

comprensione di testi di

vario genere:

descrittivo,

biografico,fantascientifi

co, fantasy,

giallo,storico, poetico,

cronaca, informativo,

argomentativo,

regolativo, teatrale e

multimediale.

Page 126: ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “ VIA REGINA ELENA” via R ...€¦ · luglio 2015, n. 107; VISTO il D.lgs n.66 del 13.04.2017 “Norme per la promozione dell'inclusione scolastica

126

genere facenti parte

della letteratura per

l’infanzia, sia a voce alta

sia in lettura silenziosa e

autonoma e formula su

di essi giudizi personali.

informazioni provenienti da testi

diversi per farsi un’idea di un

argomento, per trovare spunti a

partire dai quali parlare o scrivere.

Ricercare informazioni in testi

di diversa natura e provenienza

(compresi moduli, orari, grafici,

mappe ecc.) per scopi pratici o

conoscitivi applicando tecniche di

supporto alla comprensione (quali,

ad esempio, sottolineare, annotare

informazioni, costruire mappe e

schemi).

Seguire istruzioni scritte per

realizzare prodotti, per regolare

comportamenti, per svolgere

un'attività, per realizzare un

procedimento.

Leggere testi narrativi e

descrittivi, sia realistici sia

fantastici, distinguendo

l'invenzione letteraria dalla realtà.

Leggere testi letterari narrativi,

in lingua italiana contemporanea, e

semplici testi poetici cogliendo il

senso, le caratteristiche formali più

evidenti, l'intenzione comunicativa

dell'autore ed esprimendo un

motivato parere personale.

Scrive testi corretti

nell’ortografia, chiari e

coerenti, legati

all’esperienza e alle

diverse occasioni di

scrittura che la scuola

offre; rielabora testi

parafrasandoli,

completandoli,

trasformandoli.

Capisce e utilizza

nell’uso orale e scritto i

vocaboli fondamentali e

quelli di alto uso;

capisce e utilizza i più

frequenti termini

specifici legati alle

discipline di studio.

Riflette sui testi propri e

altrui per cogliere

regolarità

morfosintattiche e

caratteristiche del

lessico; riconosce che le

diverse scelte

linguistiche sono

correlate alla varietà di

situazioni comunicative.

È consapevole che nella

comunicazione sono

SCRITTURA

1.Raccogliere le idee, organizzarle

per punti, pianificare la traccia di

un racconto o di un’esperienza.

2.Produrre racconti scritti di

esperienze personali o vissute da

altri e che contengano le

informazioni essenziali relative a

persone, luoghi, tempi, situazioni,

azioni.

3.Produrre testi creativi sulla base

di modelli dati (filastrocche,

racconti brevi, poesie).

4.Scrivere brevi articoli di cronaca.

5.Scrivere semplici testi regolativi

o progetti schematici per

l'esecuzione di attività (ad

esempio: regole di gioco, ricette,

ecc.).

6.Realizzare testi collettivi per

relazionare su esperienze

scolastiche e argomenti di studio.

7.Rielaborare testi (ad esempio:

parafrasare o riassumere un testo,

trasformarlo, completarlo) e

redigerne di nuovi.

8.Produrre testi corretti dal punto

di vista ortografico,

morfosintattico, lessicale,

rispettando le funzioni sintattiche

Scrittura di testi di

vario genere:

descrittivo,

biografico,fantascientifi

co, fantasy, giallo,

storico, poetico,

cronaca, informativo,

argomentativo,

regolativo, teatrale e

multimediale.

Sintesi, rielaborazione,

parafrasi .

Page 127: ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “ VIA REGINA ELENA” via R ...€¦ · luglio 2015, n. 107; VISTO il D.lgs n.66 del 13.04.2017 “Norme per la promozione dell'inclusione scolastica

127

usate varietà diverse di

lingua e lingue differenti

(plurilinguismo).

dei principali segni interpuntivi.

Padroneggia e applica in

situazioni diverse le

conoscenze

fondamentali relative

all’organizzazione logico-

sintattica della frase

semplice, alle parti del

discorso (o categorie

lessicali) e ai principali

connettivi.

Elementi di grammatica esplicita e

riflessione sugli usi della lingua.

1.Riconoscere in una frase o in un

testo le principali parti del

discorso, o categorie lessicali, e

conoscerne i principali tratti

grammaticali

2.Conoscere i principali

meccanismi di formazione delle

parole (parole semplici, derivate,

composte).

3.Comprendere le principali

relazioni di significato tra le parole

(somiglianze, differenze,

appartenenza a un campo

semantico).

4.Riconoscere l’organizzazione

logico-sintattica della frase

semplice (predicato, soggetto e

principali complementi diretti e

indiretti).

5.Capire e utilizzare parole e

termini specifici legati alle

discipline di studio.

6.Utilizzare il dizionario come

strumento di consultazione.

Conoscere le fondamentali

convenzioni ortografiche e servirsi di

questa conoscenza per revisionare la

propria produzione scritta e

correggere eventuali errori.

Dizionario: significato

delle parole, omonimi,

sinonimi, contrari.

La comunicazione, il

linguaggio settoriale,

l’etimologia,

l’evoluzione della

lingua, i dialetti.

Morfologia: nome,

articolo, preposizione,

avverbio, aggettivo,

pronome, congiunzione,

esclamazione, tutti i

modi del verbo nella

forma attiva, passiva e

riflessiva.

Sintassi: soggetto,

predicato, complementi.

Le convenzioni

ortografiche.

Il discorso diretto e

indiretto.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE

DELLA SCUOLA PRIMARIA

› L’allievo partecipa a scambi comunicativi (conversazione, discussione di classe o di gruppo) con compagni e insegnanti rispettando il turno e

formulando messaggi chiari e pertinenti, in un registro il più possibile adeguato alla situazione.

› Ascolta e comprende testi orali «diretti» o «trasmessi» dai media cogliendone il senso, le informazioni principali e lo scopo.

› Legge e comprende testi di vario tipo, continui e non continui, ne individua

il senso globale e le informazioni principali, utilizzando strategie di lettura adeguate agli scopi.

› Utilizza abilità funzionali allo studio: individua nei testi scritti informazioni utili per l’apprendimento di un argomento dato e le mette in relazione; le

sintetizza, in funzione anche dell’esposizione orale; acquisisce un primo nucleo di terminologia specifica.

› Legge testi di vario genere facenti parte della letteratura per l’infanzia, sia a voce alta sia in lettura silenziosa e autonoma e formula su di essi giudizi

personali. › Scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti, legati all’esperienza e

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128

alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre; rielabora testi

parafrasandoli, completandoli, trasformandoli. › Capisce e utilizza nell’uso orale e scritto i vocaboli fondamentali e quelli di

alto uso; capisce e utilizza i più frequenti termini specifici legati alle discipline di studio.

› Riflette sui testi propri e altrui per cogliere regolarità morfosintattiche e caratteristiche del lessico; riconosce che le diverse scelte linguistiche sono

correlate alla varietà di situazioni comunicative. › È consapevole che nella comunicazione sono usate varietà diverse di lingua

e lingue differenti (plurilinguismo). › Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali

relative all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice, alle parti

del discorso (o categorie lessicali) e ai principali connettivi.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE

Disciplina: INGLESE CLASSE 5^

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE

DELLA SCUOLA PRIMARIA

ABILITÀ CONOSCENZE

ASCOLTO E LETTURA

Comprendere brevi messaggi

orali e scritti relativi ad ambiti

familiari.

1. Riconoscere comandi e istruzioni.

2. Comprendere semplici frasi

di uso quotidiano pronunciate

chiaramente e lentamente o

scritte in riferimento a immagini.

1.a. Semplici istruzioni e ordini.

2.a. Semplici messaggi e

brevi storie ascoltati.

2.b. Trascrizione grafica di

parole già apprese oralmente,

da leggere con il supporto di

immagini.

2.c. Parole ascoltate o lette

abbinate a oggetti o

immagini.

2.d. Aspetti della cultura

anglosassone

PARLATO E SCRITTURA

Comunicare in modo

comprensibile, anche con espressioni memorizzate.

3. Riprodurre parole e

semplici frasi riferite a

oggetti, luoghi, persone e

situazioni note.

3.a. Suoni tipici della lingua

inglese da riconoscere e

riprodurre.

3.b. Nomi di persone, luoghi e oggetti familiari.

3.c. Numeri fino a 20.

3.d. Gusti e preferenze.

3.e. Trascrizione grafica di

parole apprese oralmente.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE

DELLA SCUOLA PRIMARIA

(I traguardi sono riconducibili al Livello A1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue del Consiglio d’Europa)

› L’alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari. › Descrive oralmente e per iscritto, in modo semplice, aspetti del proprio

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129

vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni

immediati. › Interagisce nel gioco; comunica in modo comprensibile, anche con

espressioni e frasi memorizzate, in scambi di informazioni semplici e di routine.

› Svolge i compiti secondo le indicazioni date in lingua straniera dall’insegnante, chiedendo eventualmente spiegazioni.

› Individua alcuni elementi culturali e coglie rapporti tra forme linguistiche e usi della lingua straniera.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/

identità storica

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: STORIA/GEOSTORIA

CLASSE 5ª

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL

TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

ABILITA’

CONOSCENZE

Esplora in modo

gradualmente più approfondito

le tracce storiche presenti nel

territorio.

Individua le relazioni tra

gruppi umani e contesti

spaziali.

Comprende avvenimenti,fatti

e fenomeni delle società e

civiltà che hanno

caratterizzato la storia

dell’umanità dal paleolitico

alla fine del mondo antico.

Usa la linea del tempo e

carte geo-storiche per

collocare fatti e fenomeni

storici nello spazio e nel

tempo anche con l'ausilio di strumenti informatici.

Coglie nei paesaggi mondiali

della storia le progressive

trasformazioni operate

dall'uomo sul paesaggio

naturale e culturale

Sviluppa consapevolezza di

sé, delle proprie

emozioni,delle proprie risorse

e dei propri limiti, e del

1. Usa le fonti presenti

in un territorio per

ricavare informazioni

utili alla ricostruzione

di un fenomeno storico

e le rappresenta in un

quadro storico-

geografico.

2. Elabora

rappresentazioni

sintetiche delle società

studiate, mettendo in

rilievo le relazioni fra

territori ed

insediamenti umani.

3. Confronta aspetti

caratterizzanti le

diverse società

studiate anche in

rapporto al presente.

4. Usa cronologie e carte

storico-geografiche

per rappresentare le

conoscenze.

5. Conosce i

cambiamenti apportati

dell’uomo sul territorio

nel corso del tempo.

6. Esercita la volontà di

assumere incarichi e

portarli a termine con

impegno.

Informazioni da testi,

immagini, carte, Web ecc.

Carte storiche e

geografiche.

Relazioni e connessioni fra

le informazioni storiche e

geografiche.

Rapporti di causa ed

effetto tra fatti, eventi

storici e territori.

Il governo di Sparta e

Atene; i Greci, un popolo di

navigatori; la fondazione di

Roma.

Tracce lasciate dal popolo

romano nel proprio

territorio.

Somiglianze e differenze

tra passato e presente.

Collocazione di fatti ed

eventi su carte geo-

storiche.

Indicatori spaziali,

temporali e datazioni

Conseguenze positive e

negative dell’intervento

dell’uomo sull’ambiente.

Regole di vita comunitaria.

Regolamento di classe e

regole condivise.

Articoli della Costituzione

che tutelano i diritti

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130

significato di ciò che compie.

Riconosce il valore delle

regole che permettono la

convivenza e le osserva.

Assolve i doveri scolastici

con responsabilità.

Sa prendersi cura di sé, degli

altri, dell’ambiente ; si

riconosce e agisce come

persona in grado di

intervenire sulla realtà

apportando un proprio

originale e positivo

contributo.

7. Osserva le regole di

vita comunitaria.

8. Collabora

nell’elaborazione del

regolamento di classe.

9. Conoscere la

Costituzione della

Repubblica italiana.

10. Conoscere l’Unione

Europea.

11. Conoscere

l’ordinamento della

Repubblica italiana e

la sua organizzazione

amministrativa

inviolabili di ogni essere

umano, la pari dignità

sociale, il dovere di

contribuire concretamente

alla qualità della vita

sociale, la libertà di

religione, le varie forme di

libertà.

Unione Europea, organismi

e compiti.

Stato e democrazia

indiretta e diretta.

Enti locali e funzioni

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE

DELLA SCUOLA PRIMARIA

› L’alunno riconosce elementi significativi del passato del suo ambiente di

vita.

› Riconosce e esplora in modo via via più approfondito le tracce storiche

presenti nel territorio e comprende l’importanza del patrimonio artistico e

culturale.

› Usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e

individuare successioni, contemporaneità, durate, periodizzazioni.

› Individua le relazioni tra gruppi umani e contesti spaziali.

› Organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le

concettualizzazioni pertinenti.

› Comprende i testi storici proposti e sa individuarne le caratteristiche.

› Usa carte geo-storiche, anche con l’ausilio di strumenti informatici.

› Racconta i fatti studiati e sa produrre semplici testi storici, anche con risorse

digitali.

› Comprende avvenimenti, fatti e fenomeni delle società e civiltà che hanno

caratterizzato la storia dell’umanità dal paleolitico alla fine del mondo antico

con possibilità di apertura e di confronto con la contemporaneità.

› Comprende aspetti fondamentali del passato dell’Italia dal paleolitico alla fine dell’Impero romano d’Occidente, con possibilità di apertura e di

confronto con la contemporaneità.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE

CULTURALE/identità geografica

Page 131: ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “ VIA REGINA ELENA” via R ...€¦ · luglio 2015, n. 107; VISTO il D.lgs n.66 del 13.04.2017 “Norme per la promozione dell'inclusione scolastica

131

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: GEOGRAFIA CLASSE 5ª

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE

COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

ABILITA’

CONOSCENZE

L’alunno si orienta

nello spazio

circostante e sulle

carte geografiche,

utilizzando

riferimenti

topologici e punti

cardinali.

1.Localizzare sulla

carta fisico-politica

dell’Italia le regioni

utilizzando i punti

cardinali.

Posizione delle regioni sulla

carta fisico-politica

dell’Italia mediante i punti

cardinali.

Utilizza il linguaggio

della geo-graficità

per interpretare

carte geografiche e

globo terrestre,

realizza semplici

schizzi cartografici

e carte tematiche,

progetta percorsi e

itinerari di viaggio.

2.Localizzare sulla

carta geografica

dell’Italia le regioni

fisiche e

amministrative;

localizzare sul

planisfero e sul globo

terrestre la posizione

dell’Italia in Europa e

nel mondo.

Carta fisica delle varie regioni

d’Italia e nomenclatura

degli elementi (catene

montuose, laghi, fiumi,

etc).

Carta politica delle regioni

d’Italia e nomenclatura

degli elementi costitutivi

(capoluoghi, città,

province, confini, etc).

Concetto di regione

amministrativa.

Carte, grafici e tabelle per

illustrare un tema dato.

Ricava informazioni

geografiche da una

pluralità di fonti

(cartografiche,

satellitari,

tecnologiche,

fotografiche …).

3. Conoscere gli

elementi che

caratterizzano i

paesaggi delle regioni

d’Italia.

Confini di ogni regione

d’Italia.

Conformazione fisica di ogni

regione italiana.

Aspetti fisici di ogni regione

italiana (idrografia, clima,

flora e fauna).

Aspetti antropici di ogni

regione (suddivisione

amministrativa,

popolazione , vie di

comunicazione, storia e

curiosità).

Economia di ogni regione

(settore primario, settore

secondario e settore

terziario).

Si rende conto che

lo spazio geografico

è un sistema

territoriale,

costituito da

elementi fisici e

antropici legati da

rapporti di

connessione e/o di

interdipendenza.

4. Individuare i

problemi relativi alla

tutela e alla

valorizzazione del

patrimonio naturale e

culturale, proponendo

soluzioni idonee al

proprio contesto di

vita.

Spazio demografico d’Italia:

le caratteristiche della

popolazione e le principali

comunità straniere

presenti.

Ambiente, risorse e

condizioni di vita dell’uomo.

Comportamenti quotidiani e

loro ripercussioni sugli

ambienti.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

› L’alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche,

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132

utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali.

› Utilizza il linguaggio della geo - graficità per interpretare carte geografiche

e globo terrestre, realizzare semplici schizzi cartografici e carte tematiche, progettare percorsi e itinerari di viaggio.

› Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche e satellitari, tecnologie digitali, fotografiche, artistico - letterarie).

› Riconosce e denomina i principali «oggetti» geografici fisici (fiumi, monti,

pianure, coste, colline, laghi, mari, oceani, ecc.).

› Individua i caratteri che connotano i paesaggi (di montagna, collina, pianura, vulcanici, ecc.) con particolare attenzione a quelli italiani, e

individua analogie e differenze con i principali paesaggi europei e di altri continenti.

› Coglie nei paesaggi mondiali della storia le progressive trasformazioni

operate dall’uomo sul paesaggio naturale.

› Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da elementi fisici e antropici legati da rapporti di connessione e/o di

interdipendenza.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E

COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA e TECNOLOGIA

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:MATEMATICA CLASSE 5a

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE

COMPETENZE AL TERMINE

DELLA SCUOLA PRIMARIA

ABILITÀ

CONOSCENZE

› L’alunno si muove con

sicurezza nel calcolo

scritto e mentale con i

numeri naturali e sa

valutare l’opportunità di

ricorrere a una

calcolatrice.

NUMERO

– Leggere, scrivere, confrontare

numeri.

– Eseguire le quattro operazioni con

sicurezza, valutando l’opportunità

di ricorrere al calcolo mentale,

scritto o con la calcolatrice a

seconda delle situazioni.

– Individuare multipli e divisori di un

numero.

– Stimare il risultato di una

operazione.

– Operare con le frazioni e

riconoscere frazioni equivalenti.

– Utilizzare numeri decimali, frazioni

e percentuali per descrivere

situazioni quotidiane.

– Interpretare i numeri interi negativi

in contesti concreti

– Rappresentare i numeri conosciuti

sulla retta e utilizzare scale

graduate in contesti significativi per

le scienze e per la tecnica.

Simbologia.

Sistemi numerici.

Numeri interi e numeri

decimali: confronto,

ordinamento, valore

posizionale,

scomposizione,

ricomposizione.

Le quattro operazioni

con numeri interi e

decimali, le relative

proprietà.

Frazioni.

Percentuale e sconto.

Multipli, divisori e

numeri primi.

Espressioni

aritmetiche.

Potenze.

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133

› Riconosce e rappresenta

forme del piano e dello

spazio, relazioni e

strutture che si trovano

in natura o che sono

state create dall’uomo.

› Descrive, denomina e

classifica figure in base a

caratteristiche

geometriche, ne

determina misure,

progetta e costruisce

modelli concreti di vario

tipo.

› Utilizza strumenti per il

disegno geometrico

(riga, compasso,

squadra) e i più comuni

strumenti di misura

(metro, goniometro…).

SPAZIO E FIGURE

– Descrivere, denominare e

classificare figure geometriche,

identificando elementi significativi e

simmetrie, anche al fine di farle

riprodurre da altri.

– Riprodurre una figura in base ad

una descrizione, utilizzando gli

strumenti opportuni (carta a

quadretti, riga e compasso,

squadre, software di geometria).

– Utilizzare il piano cartesiano per

localizzare punti.

– Costruire e utilizzare modelli

materiali nello spazio e nel piano

come supporto ad una prima

capacità di visualizzazione.

– Riconoscere figure ruotate, traslate

e riflesse.

– Confrontare e misurare angoli

utilizzando proprietà e strumenti.

– Riprodurre in scala una figura

assegnata (utilizzando, ad

esempio, la carta a quadretti).

– Determinare il perimetro di una

figura utilizzando le più comuni

formule o altri procedimenti.

– Determinare l'area di rettangoli e

triangoli e di altre figure per

scomposizione o utilizzando le più

comuni formule.

– Riconoscere rappresentazioni piane

di oggetti tridimensionali,

identificare punti di vista diversi di

uno stesso oggetto (dall'alto, di

fronte, ecc…)

Caratteristiche delle

figure geometriche

piane.

Scomposizione e

ricomposizione di figure

geometriche.

Concetto e calcolo del

perimetro e dell'area

delle figure

geometriche piane

(triangolo, quadrato,

rettangolo, rombo,

romboide, trapezio,

poligoni regolari)

Circonferenza e

cerchio. Simmetrie,

rotazioni e traslazioni.

Unità di misura di

lunghezza, superficie e

angoli.

Equivalenze tra le

diverse unità di misura.

› Ricerca dati per ricavare

informazioni e costruisce

rappresentazioni (tabelle

e grafici).

› Ricava informazioni

anche da dati

rappresentati in tabelle e

grafici.

› Riconosce e quantifica, in

casi semplici, situazioni

di incertezza.

› Legge e comprende testi

che coinvolgono aspetti

logici e matematici.

› Riesce a risolvere facili

problemi in tutti gli

ambiti di contenuto,

mantenendo il controllo

sia sul processo

RELAZIONI, DATI E PREVISIONI

– Rappresentare relazioni e dati e, in

situazioni significative, utilizzare le

– rappresentazioni per ricavare

informazioni, formulare giudizi e

prendere decisioni.

– Usare le nozioni di frequenza, di

moda e di media aritmetica.

– Rappresentare problemi con tabelle

e grafici che ne esprimono la

struttura.

– Utilizzare le principali unità di

misura per lunghezze, angoli, aree,

capacità, intervalli temporali, pesi e

usarle per effettuare misure e

stime.

– Passare da un’unità di misura a

un'altra, limitatamente alle unità di

uso più comune, anche nel

contesto del sistema monetario.

– In situazioni concrete, di una

coppia di eventi intuire e

cominciare ad argomentare qual è

Classificazioni e

rappresentazione con

tabelle e diagrammi

Connettivi logici: non,

e, o.

Indagini statistiche:

classificazione,

confronto e

rappresentazioni

grafiche attraverso

aerogrammi,

ideogrammi e

istogrammi.

Lettura e

interpretazione di

grafici.

Media aritmetica,

moda e mediana.

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134

risolutivo, sia sui

risultati.

› Descrive il procedimento

seguito e riconosce

strategie di soluzione

diverse dalla propria.

› Costruisce ragionamenti

formulando ipotesi,

sostenendo le proprie

idee e confrontandosi

con il punto di vista di

altri.

› Riconosce e utilizza

rappresentazioni diverse

di oggetti matematici

(numeri decimali,

frazioni, percentuali,

scale di riduzione …).

› Sviluppa un

atteggiamento positivo

rispetto alla matematica,

attraverso esperienze

significative, che gli

hanno fatto intuire come

gli strumenti matematici

che ha imparato ad

utilizzare siano utili per

operare nella realtà.

il più probabile, dando una prima

quantificazione nei casi più

semplici, oppure riconoscere se si

tratta di eventi ugualmente

probabili.

– Riconoscere e descrivere regolarità

in una sequenza di numeri o di

figure.

– Riconoscere situazioni

problematiche e individuare

soluzioni

Eventi certi,

impossibili e probabili.

Misure di capacità,

peso/massa, tempo e

sistema monetario.

Individuazione di dati

e richieste.

Risoluzione con: le

quattro operazioni, le

frazioni, i numeri

decimali.

La rappresentazione

del procedimento

risolutivo con

diagrammi.

La procedura di

risoluzione in forma di

espressione aritmetica.

Peso netto, lordo,

tara.

La compravendita

Costo unitario, costo

totale

Sconto e interesse.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

› L’alunno si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i

numeri naturali e sa valutare l’opportunità di ricorrere a una calcolatrice.

› Riconosce e rappresenta forme del piano e dello spazio, relazioni e

strutture che si trovano in natura o che sono state create dall’uomo.

› Descrive, denomina e classifica figure in base a caratteristiche

geometriche, ne determina misure, progetta e costruisce modelli concreti di vario tipo.

› Utilizza strumenti per il disegno geometrico (riga, compasso, squadra) e i più comuni strumenti di misura (metro, goniometro…).

› Ricerca dati per ricavare informazioni e costruisce rappresentazioni

(tabelle e grafici).

› Ricava informazioni anche da dati rappresentati in tabelle e grafici.

› Riconosce e quantifica, in casi semplici, situazioni di incertezza.

› Legge e comprende testi che coinvolgono aspetti logici e matematici.

› Riesce a risolvere facili problemi in tutti gli ambiti di contenuto, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati.

› Descrive il procedimento seguito e riconosce strategie di soluzione

Page 135: ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “ VIA REGINA ELENA” via R ...€¦ · luglio 2015, n. 107; VISTO il D.lgs n.66 del 13.04.2017 “Norme per la promozione dell'inclusione scolastica

135

diverse dalla propria.

› Costruisce ragionamenti formulando ipotesi, sostenendo le proprie idee e confrontandosi con il punto di vista di altri.

› Riconosce e utilizza rappresentazioni diverse di oggetti matematici (numeri decimali, frazioni, percentuali, scale di riduzione …).

› Sviluppa un atteggiamento positivo rispetto alla matematica, attraverso esperienze significative, che gli hanno fatto intuire come gli strumenti

matematici che ha imparato ad utilizzare siano utili per operare nella realtà.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI

BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: SCIENZE CLASSE 5^

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

ABILITÀ

CONOSCENZE

› L’alunno sviluppa

atteggiamenti di curiosità e

modi di guardare il mondo che

lo stimolano a cercare

spiegazioni di quello che vede

succedere.

› Esplora i fenomeni con un

approccio scientifico: con l’aiuto

dell’insegnante, dei compagni,

in modo autonomo, osserva e

descrive lo svolgersi dei fatti,

formula domande, anche sulla

base di ipotesi personali,

propone e realizza semplici

esperimenti.

› Individua nei fenomeni

somiglianze e differenze, fa

misurazioni, registra dati

significativi, identifica relazioni

spazio/temporali.

› Individua quantitativi e

qualitativi nei fenomeni,

produce rappresentazioni

grafiche e schemi di livello

adeguato, elabora semplici

modelli.

› Riconosce le principali

caratteristiche e i modi di vivere

di organismi animali e vegetali.

› Ha consapevolezza della

struttura e dello sviluppo del

proprio corpo, nei suoi diversi

organi e apparati, ne descrive il

funzionamento, utilizzando

– Saper individuare problemi di

carattere scientifico;

– Fare ipotesi e previsioni

– Individuare, nell’osservazione

di esperienze concrete, alcuni

concetti scientifici

– Rappresentare i dati

dell’osservazione attraverso

tabelle, mappe, diagrammi,

disegni, testi.

– Proseguire nelle osservazioni

frequenti e regolari, a occhio

nudo o con appropriati

strumenti, con i compagni e

da solo, di una porzione di

ambiente vicino; individuare

gli elementi, che lo

caratterizzano e i loro

cambiamenti nel tempo

– Ricostruire e interpretare il

movimento dei diversi oggetti

celesti, rielaborandoli anche

attraverso giochi col corpo.

– Promuovere negli studenti la

cultura della sicurezza per sé

e per gli altri.

– Descrivere e interpretare il

funzionamento del corpo

come sistema complesso

situato in un ambiente;

costruire modelli plausibili sul

Esperimenti relativi

alle osservazioni

effettuate;

Osservazione di

quanto sperimentato

Dati rilevati da una

osservazione.

Comprendere l’uso di

un oggetto e/o di una

semplice macchina.

Principio fisico.

Fenomeno e causa.

Applicazione di un

fenomeno fisico.

Movimenti di

rotazione e di

rivoluzione.

I fenomeni della

Luna.

Comportamenti e

calamità.

La cellula.

Page 136: ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “ VIA REGINA ELENA” via R ...€¦ · luglio 2015, n. 107; VISTO il D.lgs n.66 del 13.04.2017 “Norme per la promozione dell'inclusione scolastica

136

modelli intuitivi e ha cura della

sua salute.

› Ha atteggiamenti di cura verso

l’ambiente scolastico che

condivide con altri; rispetta e

apprezza il valore dell’ambiente

sociale e naturale.

funzionamento dei diversi

apparati.

– Riconoscere il rapporto tra

alimentazione, esercizio fisico

in relazione a sani stili di vita.

Apparati del corpo

umano.

Il benessere

psicofisico.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA

SCUOLA PRIMARIA – SCIENZE

› L’alunno sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere.

› Esplora i fenomeni con un approccio scientifico :con l’aiuto dell’insegnante, dei compagni, in modo autonomo, osserva e descrive lo svolgersi dei fatti,

formula domande, anche sulla base di ipotesi personali, propone e realizza

semplici esperimenti.

› Individua nei fenomeni somiglianze e differenze, fa misurazioni, registra dati

significativi, identifica relazioni spazio/temporali.

› Individua quantitativi e qualitativi nei fenomeni, produce rappresentazioni grafiche e schemi di livello adeguato, elabora semplici modelli.

› Riconosce le principali caratteristiche e i modi di vivere di organismi animali e

vegetali.

› Ha consapevolezza della struttura e dello sviluppo del proprio corpo, nei suoi diversi organi e apparati, ne descrive il funzionamento, utilizzando modelli

intuitivi e ha cura della sua salute. Ha atteggiamenti di cura verso l’ambiente scolastico che condivide con altri; rispetta e apprezza il valore dell’ambiente

sociale e naturale.

› Trova da varie fonti (libri, internet, discorsi degli adulti ecc.) informazioni e spiegazioni sui problemi che lo interessano.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI

BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: TECNOLOGIA CLASSE 5^

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

ABILITÀ

CONOSCENZE

› L’ alunno riconosce e identifica

nell’ambiente che lo circonda

elementi e fenomeni di tipo

artificiale

› Conosce e utilizza semplici

oggetti e strumenti di uso

quotidiano ed è in grado di

descriverne la funzione

principale e di spiegarne il

– Organizzare dati e

conoscenze

– Rappresentare e

descrivere oggetti e

strumenti

– Comprendere l’uso di un

oggetto e/o di una

semplice macchina

Il computer

Internet

Le telecomunicazioni via

etere

La trasmissione di

messaggi

Page 137: ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “ VIA REGINA ELENA” via R ...€¦ · luglio 2015, n. 107; VISTO il D.lgs n.66 del 13.04.2017 “Norme per la promozione dell'inclusione scolastica

137

funzionamento e la struttura

› Si orienta tra i diversi mezzi di

comunicazione ed è in grado di

farne un uso adeguato a

seconda delle diverse situazioni

– Analizzare l’evoluzione

tecnica di alcune

macchine di uso

quotidiano

– Intuire come funzionano

le comunicazioni

Mezzi di

telecomunicazione:

potenzialità e limiti

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA – TECNOLOGIA

› L’alunno riconosce e identifica nell’ambiente che lo circonda elementi e

fenomeni di tipo artificiale.

› È a conoscenza di alcuni processi di trasformazione di risorse e di consumo di

energia, e del relativo impatto ambientale.

› Conosce e utilizza semplici oggetti e strumenti di uso quotidiano ed è in

grado di descriverne la funzione principale e la struttura e di spiegarne il

funzionamento.

› Sa ricavare informazioni utili su proprietà e caratteristiche di beni o servizi

leggendo etichette, volantini o altra documentazione tecnica e commerciale.

› Si orienta tra i diversi mezzi di comunicazione ed è in grado di farne un uso

adeguato a seconda delle diverse situazioni.

› Produce semplici modelli o rappresentazioni grafiche del proprio operato

utilizzando elementi del disegno tecnico o strumenti multimediali.

› Inizia a riconoscere in modo critico le caratteristiche, le funzioni e i limiti

della tecnologia attuale.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE

CULTURALE/ espressione musicale

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: MUSICA CLASSE 5ª

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO

DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

ABILITA’

CONOSCENZE

› L’alunno esplora, discrimina ed

elabora eventi sonori dal punto

di vista qualitativo, spaziale e in

riferimento alla loro fonte.

› Esplora diverse possibilità

espressive della voce, di oggetti

sonori e strumenti musicali.

› Improvvisa liberamente e in

modo creativo, imparando

gradualmente a dominare

tecniche e materiali, suoni e

silenzi.

› Esegue, da solo e in gruppo,

semplici brani vocali o

strumentali, appartenenti a

generi e culture differenti,

utilizzando anche strumenti

– Utilizzare con gradualità

voce, strumenti e nuove

tecnologie sonore in modo

creativo e consapevole,

ampliando le proprie

capacità di invenzione

sonoro-musicale.

– Eseguire collettivamente e

individualmente brani

vocali/strumentali anche

polifonici, curando

l’intonazione, l’espressività e

l’interpretazione.

– Rappresentare gli elementi

sintattici basilari di eventi

sonori e musicali attraverso

sistemi simbolici

Diversi modelli

espressivi.

Gli strumenti musicali

e loro famiglie.

Suoni con oggetti.

Brani musicali

d’insieme.

Volume di voce in

relazione al gruppo.

Canto e segni

dinamici.

Page 138: ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “ VIA REGINA ELENA” via R ...€¦ · luglio 2015, n. 107; VISTO il D.lgs n.66 del 13.04.2017 “Norme per la promozione dell'inclusione scolastica

138

didattici e auto-costruiti.

› Riconosce gli elementi costitutivi

di un semplice brano musicale,

utilizzandoli nella pratica.

› Ascolta, interpreta e descrive

brani musicali di diverso genere.

– Riconoscere e classificare gli

elementi costitutivi basilari

del linguaggio musicale

all’interno di brani

esteticamente rilevanti, di

vario genere e provenienza.

Elementi sintattici

basilari (pentagramma,

note )

Canti di generi diversi

della propria cultura

musicale.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE

CULTURALE/ ESPRESSIONE ARTISTICA

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ARTE E IMMAGINE CLASSE 5^

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO

DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

ABILITÀ

CONOSCENZE

› Utilizzare le conoscenze e le

abilità relative al linguaggio

visivo per produrre varie

tipologie di testi visivi

(espressivi, narrativi,

rappresentativi e comunicativi)

e rielaborare in modo creativo le

immagini con molteplici

tecniche, materiali e strumenti

(grafico-espressivi, pittorici e

plastici, ma anche audiovisivi e

multimediali).

1. Elaborare produzioni

personali per esprimere

sensazioni ed emozioni.

1.a. Il proprio vissuto

attraverso gli elementi

del linguaggio visivo.

› Esserè in grado di osservare,

esplorare, descrivere e leggere

immagini (opere d’arte,

fotografie, manifesti, fumetti,

ecc.) e messaggi multimediali

(spot, brevi filmati, videoclip,

ecc.).

2. Rielaborare immagini e

materiali sperimentando strumenti e tecniche diversi.

2.a. Tecniche grafico-

pittoriche, tecniche di

stampa, decorazioni,

ritaglio, uso di materiali

diversi. 2.b. Tecniche per

riprodurre un’immagine

e/o un’opera d’arte

precedentemente osservate.

› Individuare i principali aspetti

formali dell’opera d’arte;

apprezzare le opere artistiche e

artigianali provenienti da culture

diverse dalla propria.

› Conoscere i principali beni

artistico - culturali presenti nel

proprio territorio e manifestare

sensibilità e rispetto per la loro

salvaguardia.

3. Osservare un’immagine

e/o un’opera d’arte

descrivendo gli elementi

formali.

3.a. Gli elementi che in

un’immagine stanno in

primo piano, in secondo

piano, sullo sfondo.

3.b. Modelli per

descrivere in maniera

globale un’immagine e/o

un’opera d’arte.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

Page 139: ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “ VIA REGINA ELENA” via R ...€¦ · luglio 2015, n. 107; VISTO il D.lgs n.66 del 13.04.2017 “Norme per la promozione dell'inclusione scolastica

139

› L’alunno utilizza le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per

produrre varie tipologie di testi visivi (espressivi, narrativi, rappresentativi e comunicativi) e rielaborare in modo creativo le immagini con molteplici

tecniche, materiali e strumenti (grafico-espressivi, pittorici e plastici, ma anche audiovisivi e multimediali).

› È in grado di osservare, esplorare, descrivere e leggere immagini (opere d’arte, fotografie, manifesti, fumetti, ecc.) e messaggi multimediali (spot,

brevi filmati, videoclip, ecc.). › Individua i principali aspetti formali dell’opera d’arte; apprezza le opere

artistiche e artigianali provenienti da culture diverse dalla propria. › Conosce i principali beni artistico - culturali presenti nel proprio territorio e

manifesta sensibilità e rispetto per la loro salvaguardia.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/

espressione corporea

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: SCIENZE MOTORIE CLASSE 5ª

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

ABILITA’

CONOSCENZE

L’alunno acquisisce

consapevolezza di sé

attraverso la percezione del

proprio corpo e la

padronanza degli schemi

motori e posturali nel

continuo adattamento alle

variabili spaziali e temporali

contingenti.

Sperimenta una pluralità di

esperienze che permettono

di maturare competenze di

gioco sport anche come

orientamento alla futura

pratica sportiva.

Agisce rispettando i criteri

base di sicurezza per sé e

per gli altri, sia nel

movimento sia nell’uso degli

attrezzi e trasferisce tale

competenza nell’ambiente

scolastico ed

extrascolastico.

Riconosce alcuni essenziali

principi relativi al proprio

benessere psico-fisico legati

alla cura del proprio corpo,

a un corretto regime

alimentare e alla

prevenzione dell’uso di

sostanze che inducono

1.Coordinare e utilizzare diversi

schemi motori combinati tra loro

inizialmente in forma successiva

e poi in forma simultanea

(correre/saltare,

afferrare/lanciare, ecc.).

2.Riconoscere e valutare

traiettorie, distanze, ritmi

esecutivi e successioni temporali

delle azioni motorie, sapendo

organizzare il proprio

movimento nello spazio in

relazione a sé, agli oggetti, agli

altri.

3.Elaborare ed eseguire semplici

sequenze di movimento o

semplici coreografie individuali e

collettive.

4.Assumere comportamenti

adeguati per la prevenzione

degli infortuni e per la sicurezza

nei vari ambienti di vita.

5.Acquisire consapevolezza delle

funzioni fisiologiche (cardio-

respiratorie e muscolari) e dei

loro cambiamenti in relazione

all’esercizio fisico.

6.Conoscere modalità esecutive

di diverse proposte di gioco

Condotte motorie

sempre più complesse

utilizzando vari schemi

motori.

Il movimento

Coreografie su basi

musicali

Schemi motori

rispettando le regole

funzionali della

sicurezza.

Controllo del proprio

corpo durante le

attività di movimento

(la respirazione-la

frequenza cardiaca - il

tono muscolare).

Regole del gioco della

pallavolo, della

pallacanestro …

Confronto e

competizione coi

compagni.

Regole dei giochi

sportivi praticati

Interazione e

valorizzazione delle

diversità.

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140

dipendenza.

sport.

7.Partecipare attivamente alle

varie forme di gioco,

organizzate anche in forma di

gara, collaborando con gli altri.

8.Rispettare le regole nella

competizione sportiva; saper

accettare la sconfitta con

equilibrio, e vivere la vittoria

esprimendo rispetto nei

confronti dei perdenti,

accettando le diversità,

manifestando senso di

responsabilità.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE

DELLA SCUOLA PRIMARIA

› L’alunno acquisisce consapevolezza di sé attraverso la percezione del proprio corpo e la padronanza degli schemi motori e posturali nel continuo

adattamento alle variabili spaziali e temporali contingenti. › Utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i

propri stati d’animo, anche attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico - musicali e coreutiche.

› Sperimenta una pluralità di esperienze che permettono di maturare

competenze di gioco sport anche come orientamento alla futura pratica sportiva.

› Sperimenta, in forma semplificata e progressivamente sempre più complessa, diverse gestualità tecniche.

› Agisce rispettando i criteri base di sicurezza per sé e per gli altri, sia nel movimento sia nell’uso degli attrezzi e trasferisce tale competenza

nell’ambiente scolastico ed extrascolastico. › Riconosce alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico

legati alla cura del proprio corpo, a un corretto regime alimentare e alla prevenzione dell’uso di sostanze che inducono dipendenza.

› Comprende, all’interno delle varie occasioni di gioco e di sport, il valore delle regole e l’importanza di rispettarle.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/

identità socio- culturale

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: RELIGIONE CATTOLICA CLASSE 5ª

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE

COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

ABILITA’

CONOSCENZE

L’alunno riflette sui dati

fondamentali della vita di

Gesù e sa collegare i

contenuti principali del suo

insegnamento alle

tradizioni dell’ambiente in

– Conoscere le origini e lo

sviluppo del cristianesimo.

– Intendere il senso religioso

del Natale e della Pasqua,

a partire dalla vita della

Chiesa.

1.a: Gli avvenimenti che

portarono alla nascita della

Chiesa.

1.b. Le figure di Pietro e Paolo.

1.c: La Chiesa e l’Impero

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141

cui vive.

Riconosce il significato

cristiano del Natale e della

Pasqua, traendone motivo

per interrogarsi sul valore

di tali festività

nell’esperienza personale,

familiare e sociale.

Riconosce che la Bibbia è il

libro sacro per cristiani ed

ebrei e documento

fondamentale della nostra

cultura, sapendola

distinguere da altre

tipologie di testi, tra cui

quelli di altre religioni.

Si confronta con

l’esperienza religiosa e

distingue la specificità della

proposta di salvezza del

cristianesimo; identifica

nella Chiesa la comunità di

coloro che credono in Gesù

Cristo e si impegnano per

mettere in pratica il suo

insegnamento.

Coglie il significato dei

Sacramenti e si interroga

sul valore che essi hanno

nella vita dei cristiani.

– Conoscere le origini e lo

sviluppo del cristianesimo

e delle altre grandi

religioni individuando gli

aspetti più importanti del

dialogo interreligioso.

– Riconoscere avvenimenti,

persone, strutture

fondamentali della Chiesa

cattolica sin dalle origini e

metterli a confronto con

quelli delle altre

confessioni cristiane.

– Conoscere differenti

vocazioni e ministeri della

comunità ecclesiale e

riconoscere i sacramenti

come segni della salvezza.

Romano.

1.d: Dalle persecuzioni alla

libertà.

2.a: Il significato religioso della

nascita, morte e resurrezione di

Gesù e del suo messaggio.

3.a: Le grandi religioni e la

necessità del dialogo

interreligioso.

3.b: I valori umani comuni alle

grandi religioni.

4.a: Il fenomeno del

monachesimo e degli ordini

mendicanti.

4.b: Gli avvenimenti relativi alla

nascita dell’ortodossia, del

protestantesimo e

dell’anglicanesimo.

4.c: Come vivono e sono

organizzate una parrocchia,

una diocesi e la Chiesa

universale.

5.a: La varietà di doni presente

nella Chiesa.

5.b: I santi e Maria, la madre

di Gesù, come testimoni di vita

cristiana.

5.c: I sacramenti e le

celebrazioni liturgiche come

segni della salvezza di Gesù e

dello Spirito Santo.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE

DELLA SCUOLA PRIMARIA

› L’alunno riflette su Dio Creatore Padre, sui dati fondamentali della vita di

Gesù e sa collegare i contenuti principali del suo insegnamento alle

tradizioni dell’ambiente in cui vive; riconosce il significato cristiano del

Natale e della Pasqua, traendone motivo per interrogarsi sul valore di tali

festività nell’esperienza personale, familiare e sociale.

› Riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei e documento

fondamentale nella nostra cultura, sapendola distinguere da altre tipologie

testuali ,tra cui quelli di altre religioni; identifica le caratteristiche

essenziali di un brano biblico, sa farsi accompagnare nell’analisi delle

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142

pagine a lui più accessibili, per collegarle alla propria esistenza.

› Si confronta con l’esperienza religiosa e distingue la specificità della

proposta di salvezza del cristianesimo; identifica nella Chiesa la comunità di coloro che credono in Gesù Cristo e si impegna per mettere in pratica il

suo insegnamento; coglie il significato dei Sacramenti e si interroga sul valore che essi hanno nella vita dei cristiani.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/

identità socio-culturale

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ALTERNATIVA alla Religione Cattolica CLASSE 5ª

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL

TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

ABILITA’

CONOSCENZE

› Essere in grado di prendersi

cura di sé stessi, degli altri

e dell’ ambiente.

› Sviluppare un’adesione

consapevole a valori

condivisi e atteggiamenti

cooperativi .

› Conoscere e rispettare

alcuni valori sanciti e

tutelati nella Costituzione.

Prendere consapevolezza

del sé, interagendo con gli

altri.

Comportamenti di

autonomia, autocontrollo,

fiducia in sé.

Interazione, utilizzando

buone maniere, con persone

conosciute e non, con scopi

diversi.

Espressione del proprio

punto di vista in modo

semplice e chiaro.

Assumere uno spirito di

collaborazione

Accettazione, rispetto, degli

altri, comprendendo le ragioni

dei loro comportamenti.

Suddivisione degli incarichi e

svolgimento di compiti per

lavorare insieme con un

obiettivo comune.

Realizzazione di attività di

gruppo per favorire la

conoscenza e l’incontro con

culture ed esperienze diverse.

Realizzazione di attività di

gruppo per favorire la

socializzazione.

Promozione della cultura

della legalità partendo da

semplici esperienze

quotidiane.

Mettere in atto

comportamenti di

autonomia, autocontrollo,

fiducia in sé.

I simboli dell’identità

nazionale (la bandiera, l’inno,

le istituzioni) e delle identità

regionali e locali.

Alcuni articoli della

Dichiarazione dei Diritti del

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143

Suddividere incarichi e

svolgere compiti per

lavorare insieme con un

obiettivo comune.

Fanciullo.

La convenzione

internazionale dei Diritti

dell’Infanzia.

La storia della Costituzione

italiana.

I concetti di diritto/dovere,

libertà responsabile, identità.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

› Essere in grado di prendersi cura di sé stessi, degli altri e dell’ ambiente.

› Sviluppare un’adesione consapevole a valori condivisi e atteggiamenti cooperativi .

› Conoscere e rispettare alcuni valori sanciti e tutelati nella Costituzione.

CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA

COMPETENZE CHIAVE EUROPEE “trasversali”

COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE

IMPARARE A IMPARARE

SPIRITO D’INIZIATIVA E INTRAPRENDENZA

COMPETENZA DIGITALE

promosse nell’ambito di tutte le attività di

apprendimento

a cui sono opportunamente finalizzati i contributi che

ciascuna disciplina può offrire

nella cui costruzione sono coinvolti tutti gli

insegnanti e tutti gli insegnamenti

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Le competenze chiave europee che possiamo intendere come “trasversali”

vengono qui di seguito declinate in modo specifico, in quanto l’approccio per discipline scelto dalle Indicazioni Nazionali non consente di precisarle con le

stesse modalità con cui si possono declinare le competenze chiave nelle quali trovano riferimento le discipline formalizzate.

Riguardo alla competenza digitale, benché in essa si individuino competenze di base palesemente riferibili all'asse scientifico-tecnologico e in particolare alla

disciplina della Tecnologia, del cui curricolo è parte integrante, si è scelto di qualificarla comunque come trasversale in considerazione della sua importanza

e pervasività nel mondo d’oggi e per rimarcarne (così come suggerito dalla Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre

2006) la sua caratteristica di essere comune a tutti gli assi culturali, di favorire l'accesso ai saperi e rafforzare le potenzialità espressive individuali.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE

DISCIPLINE CONCORRENTI: TUTTE Classe 3a Le competenze sociali e civiche sono quelle su cui si fonda la capacità di una corretta e

proficua convivenza. E’ forse la competenza più rilevante, senza la quale nessun’altra può ritenersi costruita. Ne fanno parte, infatti, le dimensioni fondamentali di cui si sostanzia la competenza, ovvero l’autonomia e la responsabilità; implicano abilità come il

sapere lavorare in gruppo, il cooperare, il prestare aiuto, sostenere chi è in difficoltà, riconoscere e accettare le differenze. L’approccio per discipline scelto dalle

Indicazioni non consente di declinarla con le stesse modalità con cui si possono declinare le competenze chiave nelle quali trovano riferimento le discipline formalizzate. Le competenze sociali e civiche si costruiscono attraverso la

predisposizione di un clima scolastico equilibrato e cooperativo, attraverso la lettura critica dei fenomeni sociali nell’ambiente di vita e in quello più allargato; attraverso

un’azione diretta di educazione alla solidarietà, all’empatia, alla responsabilità e proponendo esperienze significative che consentano agli alunni di lavorare esercitando in prima persona la cooperazione, l’autonomia e la responsabilità. (FONTE: FRANCA DA RE)

OBIETTIVI SPECIFICI PRESTAZIONI ATTESE L’alunno:

Individuare e gestire le proprie

emozioni. Acquisire consapevolezza delle

proprie capacità. Assolvere agli impegni scolastici

con responsabilità.

Assumere incarichi e portarli a termine con impegno.

Individuare il valore delle regole

e partecipare alla costruzione di regole di convivenza in classe e

nella scuola.

Riconosce le proprie emozioni e

le sa gestire. Riconosce le proprie

potenzialità.

Partecipa alle attività in modo produttivo e pertinente ed è

soddisfatto del suo lavoro. Assume semplici incarichi e li

porta a termine.

Partecipa all’elaborazione delle regole della classe e le rispetta.

.

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Ascoltare e rispettare il punto di

vista altrui. Mettere in atto comportamenti

corretti nel gioco,nel lavoro, nell’interazione sociale.

Partecipare e collaborare al lavoro collettivo in modo

produttivo e pertinente. Comprendere il disagio altrui e

prestare aiuto ai compagni in difficoltà.

Rispettare il proprio materiale e

quello comune. Individuare alcuni comportamenti utili

alla salvaguardia dell’ambiente.

Ascolta e rispetta il punto di

vista degli altri. Assume comportamenti

corretti, nel gioco e nel lavoro. Contribuisce alla realizzazione

delle attività collettive. Aiuta i compagni in difficoltà.

Usa con attenzione il proprio

materiale e rispetta quello degli altri.

Adotta alcuni comportamenti

utili alla salvaguardia dell’ambiente.

COMPETENZE SPECIFICHE FINE CLASSE TERZA L’alunno sviluppa il senso dell’identità personale.

Assume atteggiamenti, ruoli e comportamenti di partecipazione corretta e collaborativa.

Comprende il significato delle regole per la convivenza civile e rispetta le regole condivise. Si mostra sensibile ai bisogni degli altri.

Si riconosce e agisce come persona in grado di intervenire sulla realtà apportando un proprio contributo positivo.

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COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE

DISCIPLINE CONCORRENTI: TUTTE

Classe 5a

OBIETTIVI SPECIFICI

PRESTAZIONI ATTESE

L’alunno:

Discriminare le proprie emozioni e saperle esprimere verbalmente.

Identificare propri punti di forza e

punti di debolezza e saperli gestire. Esercitare la volontà di assumere

incarichi e portarli a termine con impegno.

Osservare le regole di vita comunitaria.

Collaborare nell’elaborazione del

regolamento di classe. Svolgere compiti per contribuire al

lavoro collettivo secondo gli obiettivi condivisi.

Proporre alcune soluzioni per

migliorare la partecipazione collettiva.

Mettere in atto comportamenti di autocontrollo anche di fronte a insuccessi e frustrazioni.

Porsi in ascolto attivo e accettare punti di vista differenti.

Riconoscere i bisogni dell’altro e prestare aiuto a chi si trova in difficoltà.

Utilizzare con cura e responsabilità il materiale proprio, degli altri, gli

arredi della scuola. .

Riconosce le proprie emozioni e le

comunica verbalmente.

È consapevole delle proprie capacità

e riconosce l’errore e la difficoltà

come risorse per l’apprendimento.

Porta a termine con impegno e

responsabilità gli incarichi assunti.

Osserva le regole di vita comunitaria.

Collabora nell’elaborazione del

regolamento di classe e rispetta le

regole condivise.

Contribuisce alla realizzazione delle

attività collettive.

Propone soluzioni per migliorare la

partecipazione di tutti.

Assume comportamenti corretti

anche di fronte a insuccessi e

frustrazioni.

Considera il punto di vista degli altri.

Comprende il disagio altrui e presta

aiuto a chi lo chiede.

È sempre provvisto del materiale

didattico e lo usa con cura; rispetta

le cose degli altri, gli arredi , gli

strumenti, le strutture della scuola

Adottare atteggiamenti di ascolto , di dialogo e di rispetto delle cose

anche in esperienze educative nel territorio: visite guidate e viaggi

d’istruzione, esposizioni pubbliche del proprio lavoro….

Individuare e adottare

comportamenti utili alla salvaguardia dell’ambiente e

all’oculato utilizzo delle risorse

Rispetta se stesso, gli altri, l’ambiente anche in momenti

educativi nel territorio: visite guidate, viaggi d’istruzione,

esposizioni pubbliche del proprio lavoro…

Mette in atto comportamenti utili alla salvaguardia dell’ambiente e

all’oculato utilizzo delle risorse.

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COMPETENZE SPECIFICHE FINE CLASSE QUINTA

L’alunno sviluppa consapevolezza di sé, delle proprie emozioni,delle proprie risorse e dei propri limiti, e del significato di ciò che compie.

Riconosce il valore delle regole che permettono la convivenza e le osserva.

Assolve i doveri scolastici con responsabilità Si confronta e interagisce con gli altri contribuendo all’apprendimento

comune ed alla realizzazione delle attività collettive, facendo proposte che tengano conto anche delle opinioni e delle esigenze altrui.

Assume nelle relazioni con gli altri atteggiamenti di accoglienza, di aiuto e di rispetto delle diversità.

Sa prendersi cura di sé, degli altri, dell’ambiente ; si riconosce e agisce

come persona in grado di intervenire sulla realtà apportando un proprio originale e positivo contributo.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: IMPARARE A IMPARARE

DISCIPLINE CONCORRENTI: TUTTE

Classe 3a

Imparare a imparare è una competenza metodologica e metacognitiva fondamentale per

potere acquisire, organizzare e recuperare l’apprendimento. Va perseguita con sistematicità e intenzionalità fin dai primi anni di scuola, affinché le abilità che vi sono

coinvolte possano essere padroneggiate dagli alunni in autonomia nell’adolescenza. Anche per questa competenza, l’approccio per discipline scelto dalle Indicazioni non consente di declinarla con le stesse modalità con cui si possono declinare le

competenze chiave nelle quali trovano riferimento le discipline formalizzate. Infatti le strategie dell’Imparare a imparare debbono essere impiegate in tutte le azioni e

le procedure d’apprendimento, in tutte le discipline. Tutti gli insegnanti e tutti gli insegnamenti sono coinvolti nella sua costruzione; il possederla non solo contribuisce al successo nell’apprendimento, ma anche al senso di fiducia, autostima e autoefficacia degli

allievi.(FONTE: FRANCA DA RE)

OBIETTIVI SPECIFICI PRESTAZIONI ATTESE

L’alunno:

Utilizzare semplici strategie di memorizzazione.

Leggere un testo e porsi domande su di esso.

Individuare semplici collegamenti tra informazioni reperite da testi o filmati con l'esperienza vissuta e con le

conoscenze già possedute.

Utilizza semplici strategie di memorizzazione.

Interpreta le informazioni con atteggiamento critico.

Individua relazioni tra informazioni reperite da testi di vario genere con l'esperienza vissuta e con le

conoscenze già possedute.

Utilizzare le informazioni possedute

per risolvere semplici problemi d'esperienza quotidiana o relativi allo

studio.

Individua relazioni di causa-effetto.

Distingue i dati essenziali dai superflui.

Individua semplici strategie di organizzazione nella soluzione di

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Mantenere la concentrazione sul

compito per i tempi necessari.

Leggere l'orario giornaliero e settimanale delle lezioni e individuare

il materiale occorrente e i compiti da svolgere.

situazioni problematiche sia nella vita

quotidiana che relative allo studio. Acquisisce la capacità di controllare e

mantenere la propria attenzione,

durante lo svolgimento di un lavoro. Utilizza semplici strategie di

organizzazione del tempo e del proprio materiale di lavoro

COMPETENZE SPECIFICHE FINE CLASSE TERZA

Sa utilizzare semplici strategie di memorizzazione. Sa individuare semplici collegamenti tra informazioni reperite da testi o

filmati con l’esperienza vissuta e con le conoscenze già possedute. Sa utilizzare le informazioni possedute per risolvere semplici problemi

d’esperienza quotidiana. Sa leggere un testo e porsi domande su di esso. Sa leggere l'orario giornaliero e settimanale delle lezioni e individua il

materiale occorrente e i compiti da svolgere.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: IMPARARE A IMPARARE

DISCIPLINE CONCORRENTI: TUTTE Classe 5a

OBIETTIVI SPECIFICI PRESTAZIONI ATTESE

L’alunno:

Ricavare informazioni da fonti

diverse. Utilizzare dizionari e indici.

Utilizzare semplici strategie di memorizzazione.

Individuare semplici collegamenti tra

informazioni appartenenti a campi diversi.

Applicare semplici strategie di studio: la sottolineatura o la divisione in sequenze.

Compilare elenchi e liste; organizzare le informazioni in semplici tabelle.

Organizzare i propri impegni e disporre del materiale in base all'orario settimanale.

Utilizza metodologie e strumenti di

ricerca dell'informazione: bibliografie, schedari, dizionari, motori di ricerca,

testimonianze e reperti. Utilizza metodologie e strumenti di

organizzazione delle informazioni:

sintesi, scalette, grafici, tabelle, diagrammi, mappe concettuali.

Applica strategie di memorizzazione. Applica stili cognitivi e di

apprendimento.

Applica semplici strategie di studio.

Utilizza strategie di autoregolazione e di organizzazione del tempo, delle priorità, delle risorse.

COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA PRIMARIA

Sa ricavare informazioni da fonti diverse: testimoni e reperti. Sa utilizzare i dizionari e gli indici.

Sa utilizzare semplici strategie di memorizzazione. Sa individuare semplici collegamenti tra informazioni appartenenti a campi diversi.

Sa utilizzare le informazioni possedute per risolvere semplici problemi

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d’esperienza in contesti diversi.

Sa applicare semplici strategie di studio: la sottolineatura o la divisione in sequenze. Sa compilare elenchi e liste; organizzare le informazioni in semplici tabelle.

Sa organizzare i propri impegni e disporre del materiale in base all’orario settimanale.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: SPIRITO D’INIZIATIVA E INTRAPRENDENZA

DISCIPLINE CONCORRENTI: TUTTE Classe

3a

Lo Spirito di iniziativa e intraprendenza è la competenza su cui si fonda la capacità di

intervenire e modificare consapevolmente la realtà. Ne fanno parte abilità come il sapere individuare e risolvere problemi, valutare opzioni diverse, rischi e opportunità, prendere

decisioni, agire in modo flessibile e creativo, pianificare e progettare. Anche in questo caso, l’approccio per discipline scelto dalle Indicazioni non consente di declinarla con le stesse modalità con cui si possono declinare le competenze chiave nelle

quali trovano riferimento le discipline formalizzate. Anche questa competenza si persegue in tutte le discipline, proponendo agli alunni lavori in cui vi siano situazioni da

gestire e problemi da risolvere, scelte da operare e azioni da pianificare. E’ una delle competenze maggiormente coinvolte nelle attività di orientamento. E’ anch’essa fondamentale per lo sviluppo dell’autoefficacia e della capacità di agire in modo

consapevole e autonomo. (FONTE: FRANCA DA RE)

OBIETTIVI SPECIFICI PRESTAZIONI ATTESE

L’alunno:

Valutare aspetti positivi e negativi

rispetto a un vissuto. Giustificare le scelte con semplici

argomentazioni.

Sostenere la propria opinione con argomenti coerenti.

Conoscere i ruoli nei diversi contesti di vita , di gioco e di lavoro.

Riconoscere semplici situazioni problematiche in contesti reali di esperienza.

Formulare ipotesi di soluzione. Cooperare con altri nel gioco e nel

lavoro. Ripercorrere verbalmente le fasi di un

lavoro, di un compito, di un'azione

eseguiti..

Effettua valutazioni rispetto alle

informazioni, ai compiti, al proprio lavoro e al contesto.

Valuta alternative e prende

decisioni. Sostiene la propria opinione con

argomentazioni coerenti. Conosce il proprio ruolo e quello

altrui nei diversi contesti del proprio vissuto.

Pianifica e organizza il proprio

lavoro. Trova soluzioni nuove a problemi di

esperienza. Adotta strategie di problem solving.

Ripercorrere verbalmente le fasi di attività eseguite.

COMPETENZE SPECIFICHE FINE CLASSE TERZA

Sa valutare aspetti positivi e negativi rispetto a un vissuto.

Sa giustificare le scelte con semplici argomentazioni. Sa sostenere la propria opinione con argomenti coerenti. Sa conoscere i ruoli nei diversi contesti di vita, di gioco e di lavoro.

Sa riconoscere semplici situazioni problematiche in contesti reali d’esperienza.

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Sa formulare ipotesi di soluzione.

Sa cooperare con altri nel gioco e nel lavoro. Sa ripercorrere verbalmente le fasi di un lavoro, di un compito, di un’azione eseguiti.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: SPIRITO D’INIZIATIVA E INTRAPRENDENZA

DISCIPLINE CONCORRENTI: TUTTE

Classe 5a

OBIETTIVI SPECIFICI PRESTAZIONI ATTESE

L’alunno:

Assumere gli impegni affidati e portarli a termine con diligenza e responsabilità.

Spiegare vantaggi e svantaggi di una semplice scelta legati a vissuti

personali. Descrivere le azioni necessarie a

svolgere un compito, compiere una

procedura e portare a termine una consegna.

Progettare in gruppo l'esecuzione di un semplice manufatto o di un piccolo evento.

Individuare problemi legati all'esperienza concreta e indicare

alcune ipotesi di soluzione. Analizzare in gruppo le soluzioni

ipotizzate e scegliere quella ritenuta più vantaggiosa.

Applicare la soluzione e commentare i

risultati. Collocare i propri impegni nel

calendario giornaliero e settimanale.

Assume e porta a termine compiti e iniziative con senso di responsabilità.

Applica modalità di decisione riflessiva.

Pianifica, organizza e verbalizza le

fasi del proprio lavoro.

Realizza in gruppo semplici progetti

.

Trova soluzioni nuove a problemi legati all'esperienza concreta.

Analizza in gruppo le soluzioni

ipotizzate e sceglie quella più vantaggiosa.

Applica la soluzione e commenta i

risultati. Organizza un'agenda giornaliera e

settimanale, dove collocare i propri impegni.

COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA PRIMARIA

ìSa assumere gli impegni affidati e portarli a termine con diligenza e

responsabilità. Sa descrivere le fasi di un compito o di un gioco.

Sa spiegare vantaggi e svantaggi di una semplice scelta legati a vissuti personali. Sa descrivere le azioni necessarie a svolgere un compito, compiere una

procedura e portare a termine una consegna. Sa collocare i propri impegni nel calendario giornaliero e settimanale.

Sa progettare in gruppo l’esecuzione di un semplice manufatto o di un piccolo evento. Sa individuare problemi legati all’esperienza concreta e indicare alcune

ipotesi di soluzione. Sa analizzare anche in gruppo le soluzioni ipotizzate e scegliere quella

ritenuta più vantaggiosa. Sa applicare la soluzione e commentare i risultati

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OMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA DIGITALE

DISCIPLINE CONCORRENTI: TUTTE Classe 3a

La competenza digitale è ritenuta dall’Unione Europea competenza chiave, per la sua

importanza e pervasività nel mondo d’oggi. L’approccio per discipline scelto dalle Indicazioni non consente di declinarla con le stesse modalità con cui si possono declinare le competenze chiave nelle quali trovano riferimento le discipline

formalizzate. Si ritrovano abilità e conoscenze che fanno capo alla competenza digitale in tutte le discipline e tutte concorrono a costruirla. Competenza digitale significa

padroneggiare certamente le abilità e le tecniche di utilizzo delle nuove tecnologie, ma soprattutto utilizzarle con “autonomia e responsabilità” nel rispetto degli altri e sapendone prevenire ed evitare i pericoli. In questo senso, tutti gli insegnanti e tutti gli insegnamenti

sono coinvolti nella sua costruzione. (FONTE: FRANCA DA RE)

OBIETTIVI SPECIFICI PRESTAZIONI ATTESE

L’alunno:

Utilizzare nelle funzioni principali

televisore, video, telefono. Spiegare

le funzioni principali e il

funzionamento elementare degli

apparecchi per la comunicazione e

l’informazione

Utilizzare il PC, con la supervisione

dell’insegnante, per scrivere e

compilare tabelle;

Utilizzare alcune funzioni principali,

come creare un file, caricare

immagini, salvare il file.

Individuare alcuni rischi fisici nell’uso

di apparecchiature elettriche ed

elettroniche e ipotizzare soluzioni

preventive.

Individuare alcuni rischi nell’utilizzo

della rete Internet e ipotizzare alcune

semplici soluzioni preventive.

Usa i principali strumenti per

l’informazione e la comunicazione:

televisore, lettore video e CD/DVD,

apparecchi telefonici fissi e PC.

Utilizza le funzioni principali degli

apparecchi per la comunicazione e

l’informazione.

Utilizza alcune funzioni elementari dei

principali apparecchi di informazione

e comunicazione

Riconosce alcuni rischi fisici

nell’utilizzo di apparecchi elettrici ed

elettronici.

Individua alcuni rischi nell’utilizzo

della Rete.

COMPETENZE SPECIFICHE FINE CLASSE TERZA

Utilizza con dimestichezza le più comuni tecnologie dell’informazione e della comunicazione, individuando le soluzioni potenzialmente utili ad un dato

contesto applicativo, a partire dall’attività di studio. È consapevole delle potenzialità, dei limiti e dei rischi dell’uso delle tecnologie

dell’informazione e della comunicazione, con particolare riferimento al contesto produttivo, culturale e sociale in cui vengono applicate.

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COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA DIGITALE

DISCIPLINE CONCORRENTI: TUTTE Classe 5a

OBIETTIVI SPECIFICI

PRESTAZIONI ATTESE

L’alunno:

Utilizzare consapevolmente le più

comuni tecnologie, conoscendone i

principi di base soprattutto in

riferimento agli impianti domestici.

Utilizzare semplici materiali digitali

per l’apprendimento.

Utilizzare il PC, alcune periferiche e

programmi applicativi.

Avviare alla conoscenza della Rete

per scopi di informazione,

comunicazione, ricerca e svago.

Individuare rischi fisici nell’utilizzo

delle apparecchiature elettriche ed

elettroniche e i possibili

comportamenti preventivi.

Individuare i rischi nell’utilizzo della

rete Internet e individuare alcuni comportamenti preventivi e correttivi

Conosce semplici applicazioni

tecnologiche quotidiane e relative

modalità di funzionamento.

Utilizza i principali software applicativi

utili per lo studio, con particolare

riferimento alla videoscrittura e ai giochi

didattici.

Applica semplici procedure di utilizzo di

Internet per ottenere dati, fare ricerche,

comunicare.

Riconosce i rischi fisici nell’utilizzo di

apparecchi elettrici ed elettronici e

adotta comportamenti preventivi.

Individua rischi nell’utilizzo della Rete.

COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA PRIMARIA

Utilizza con dimestichezza le più comuni tecnologie dell’informazione e della comunicazione, individuando le soluzioni potenzialmente utili ad un dato contesto

applicativo, a partire dall’attività di studio. È consapevole delle potenzialità, dei limiti e dei rischi dell’uso delle tecnologie

dell’informazione e della comunicazione, con particolare riferimento al contesto produttivo, culturale e sociale in cui vengono applicate

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CURRICOLO SCUOLA SECONDARIA

DI PRIMO GRADO Così strutturato ai sensi del D.lgs n.59/2004:

I biennio (classe prima e seconda)- monoennio (classe terza).

CLASSI PRIME

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLA

MADRELINGUA O LINGUA DI

ISTRUZIONE

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:

ITALIANO

CLASSE 1ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

Ascolto e parlato

-Comprendere, attraverso l'ascolto, le informazioni principali dei testi

ascoltati. -Ascoltare produzioni orali

attivamente per comporre frasi riassuntive.

-Riconoscere, all'ascolto, alcuni elementi ritmici e sonori del testo

poetico. -Intervenire in una conversazione e/o

in una discussione rispettando tempi e

turni di parola. -Raccontare oralmente esperienze

personali secondo un criterio logico-cronologico, usando un registro

adeguato allo scopo comunicativo. -Riferire oralmente su un argomento

di studio con un linguaggio idoneo.

Lettura -Leggere ad alta voce e conoscere le

strategie di lettura scorrevole in testi noti, usando pause, intonazioni,

ritmo. -Leggere il testo per consentire a chi

ascolta di capire.

Scrittura

-Scrivere testi corretti dal punto di vista ortografico, morfosintattico,

lessicale. -Produrre testi chiari, coerenti e coesi

in base allo scopo e con un registro

-Il testo narrativo (fiabe, favole, miti,

leggende, storie fantastiche e d’invenzione, testi d’esperienza).

-Il testo descrittivo (descrizione soggettiva/oggettiva di

luoghi, oggetti, animali, persone).

-Il testo regolativo.

-Il testo poetico (poesia, epica classica e medievale, linguaggio

figurato).

-Fonologia (ortografia,

punteggiatura).

-Categorie morfologiche e loro modificazioni.

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linguistico adeguato.

-Produrre testi pertinenti secondo i modelli fondamentali dei vari testi

appresi (narrativo, poetico, descrittivo, regolativo ecc.).

-Scrivere sintesi secondo le tecniche apprese.

-Scrivere testi utilizzando tecniche di video-scrittura, curando

l’impostazione grafica. -Realizzare forme diverse di scrittura

creativa, in prosa e in versi (ad es.

giochi linguistici, riscritture di testi narrativi con cambiamento del punto

di vista).

Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo

- Comprendere e usare le parole del vocabolario di base

in situazioni diverse. - Comprendere e usare termini propri

della disciplina e degli ambiti riferiti ad interessi personali.

- Realizzare scelte del lessico adeguate ad ogni situazione

comunicativa, agli interlocutori e al

tipo di testo. - Conoscere il significato figurato di

alcune espressioni di uso comune. - Saper consultare il dizionario e

rintracciare in essi le informazioni utili per risolvere dubbi linguistici.

Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua

- Conoscere ed utilizzare le principali regole ortografiche ed i segni di

punteggiatura. - Conoscere, riconoscere e

usare le principali categorie grammaticali.

- Riconoscere le principali relazioni fra

significati delle parole (sinonimia, opposizione, inclusione).

- Conoscere i principali meccanismi di formazione delle parole: derivazione,

composizione. - Riflettere sui propri errori tipici,

segnalati dall'insegnante, allo scopo di

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imparare ad auto correggersi nella

produzione scritta.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLE LINGUE

STRANIERE

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: INGLESE

CLASSE 1ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

ASCOLTO

-Comprendere i punti essenziali di un discorso,a condizione che venga usata

una lingua chiara e che si parli di argomenti familiari, inerenti la scuola,

tempo libero, ecc.

PARLATO

-Descrivere e presentare persone, condizioni di vita o di studio, compiti

quotidiani;indicare cosa piace o non piace.

-Interagire con un interlocutore; comprendere i punti chiave di una

conversazione.

LETTURA

-Leggere e individuare informazioni

esplicite in brevi testi di uso

quotidiano e in lettere personali.

-Leggere globalmentetesti

relativamente lunghi per trovare

informazioni specifiche relative ai

propri interessi.

-Leggere testi riguardanti istruzioni

per l’uso di un oggetto, per lo svolgimento di giochi.

SCRITTURA

-Produrre risposte a questionari.

-Scrivere brevi lettere personali

adeguate ala destinatario.

RIFLESSIONE SULLA LINGUA E SULL’APPRENDIMENTO

-Rilevare semplici regolarità e

STRUTTURE GRAMMATICALI

Articoli, pronomi personali soggetto e

complemento; to BE:afferm-negat-interr.

Risposte brevi. There is/are ;risposte brevi.

Aggettivi e pronomi possessivi.

Wh-words: what? Where? When? whose? how?

How much? How many? Aggettivi e pronomi dimostrativi: this-

these, that-those

to HAVE: affer-negat-interr. Risposte brevi.

Plurali dei nomi:regolari e irregolari. Genitivo sassone.

Sostantivi numerabili e non numerabili ;

some /any Presente semplice :afferm-negat-

interr.

Uso verbo ausiliare DO Risposte brevi

Avverbi di frequenza CAN :afferm-negat-interr.

Risposte brevi. Presente continuato:afferm-negat-

interr. Risposte brevi

FUNZIONI LINGUISTICHE

Chiedere e dire

:nome,età,provenienza; orario;

numero telefonico, e-mail.

Dare:informazioni personali,

suggerimenti,istruzioni.

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differenze nella forma di testi scritti di

uso comune. -Confrontare parole e strutture

relative a codici verbali diversi. -Rilevare semplici ananlogie o

differernze tra comportamenti e usi legati a lingue diverse.

Parlare di: orari dei pasti,date

importanti, ciò che si sa fare.

Porre semplici domande e rispondere.

Ordinare da bere e da mangiare. Fare

acquisti. VOCABOLARIO

Numeri,colori,giorni,mesi,materie

scolastiche, nomi di Paesi e aggettivi

di nazionalità; aggettivi,nomi di

animali,nomi di parentela,routine

quotidiana, attività del tempo

libero,nomi di stanze e mobilio,nomi

di cibi e di bevande, nomi di sport e

attività del tempo libero,vestiario e

monete e banconote inglesi.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLE LINGUE

STRANIERE

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: SECONDA LINGUA COMUNITARIA CLASSE 1ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

Ascoltare

Saper comprendere ed eseguire

ordini ed indicazioni. Saper comprendere il globale di un

messaggio.

Il proprio nome e le proprie generalità

,la propria carta di identità. I colori.

Gli animali domestici. Presentare ed introdurre un’altra

persona in ambito familiare e scolastico.

I saluti, numeri da 1 a 20, dati personali (nome età ecc.)

Strutture grammaticali i pronomi personali singolari

i verbi chiamarsi e verbo essere i pronomi interrogativi per formulare

domande chiave gli aggettivi possessivi

la frase enunciativa e interrogativa ed interrogativa negativa

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157

Parlare

Saper riprodurre un messaggio chiaro, con linguaggio appropriato e

pertinente.

Contare fino a cento

chiedere e dare il numero di telefono. Chiedere e dire dove si abita.

chiedere di qualcuno al telefono e rispondere

Chiedere e dare l’indirizzo Numeri 1-100, dati personali

(indirizzo, numero di telefono ecc.), l’alfabeto

Leggere

Saper cogliere il significato globale di un testo.

Saper cogliere gli elementi essenziali di un testo.

Saper riconoscere lessico e strutture note.

il verbo parlare

i pronomi interrogativi di stato e di tempo

il complemento di specificazione: il genitivo sassone; von + nome

proprio, chiedere e dire come va e l’altrui stato

d’animo \ di salute, descrivere foto di persone della propria famiglia, dei

propri amici e della propria città

Scrivere Saper utilizzare strutture e funzioni

linguistiche adeguate al contesto comunicativo.

Saper produrre semplici testi utilizzando funzioni note.

Paesi, nazionalità e lingue, membri della famiglia e dei propri amici di

scuola, aggetti per descrivere persone, alcuni

avverbi di luogo. Principali verbi regolari della sfera

quotidiana

Conoscenza ed uso delle strutture e delle funzioni comunicative

Saper riconoscere ed usare le strutture grammaticali e le funzioni

comunicative.

I verbi ausiliari La forma di cortesia

Il verbo di provenienza e la preposizione moto da luogo

Il sostantivo: paesi e nazionalità Gli articoli

I pronomi personali Verbi regolari

Verbi ausiliari Verbi di movimento

Conoscenza della cultura e della

civiltà Conoscere alcuni aspetti fondamentali

della cultura della L2 e saper operare qualche confronto con la civiltà della

L1.

Usi e costumi ,ricette ,delle principali

festività nelle diverse regioni dei paesi di L2.

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158

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE

CULTURALE/ espressione artistica

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ARTE E IMMAGINE

CLASSE 1ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

- Ideare elaborati ricercando soluzioni

creative ed originali, inspirate anche dallo studio della storia dell'arte

- Produzione di elaborati per

partecipare ai vari concorsi progettati

- Realizzazione di maschere artigianali

- Produzione di elaborati per partecipare ai vari progetti

- Utilizzare codici e le regole compositive osservate

- Nuove tecniche grafiche per realizzare gli elaborati

- Tecnica del pastello sfumato,

pastello a cera e pennarello

- Grammatica delle immagini: linee, superficie, texture, colore, tonalità e

gradazioni

- Possedere una conoscenza delle

linee fondamentali della produzione artistica del passato

- Individuare in un'opera d'arte gli

elementi essenziali della forma

- Le origini dell'arte delle antiche

civiltà fino all'arte greco-romana

- Rielaborazione in modo creativo delle immagini

- Metodo di lettura dell'opera

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE

CULTURALE/ espressione musicale

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: MUSICA

CLASSE 1ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

Sa discriminare i suoni in base ai

parametri sonori

Conosce note e valori musicali Sa usare la voce in brani all’unisono

Sa eseguire brani musicali col flauto classifica gli strumenti musicali

conosce le principali varietà storiche

Proprietà dei suoni

Simboli del linguaggio ritmico-

melodico Regole del canto

Tecniche del flauto Strumenti musicali e loro

caratteristiche aspetti musicali nella storia antica e

medievale

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COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE

CULTURALE/ espressione corporea

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: SCIENZE MOTORIE

CLASSE 1ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

Utilizzare efficacemente le

proprie capacità in condizioni facili e normali di esecuzione

(accoppiamento e combinazione dei movimenti, differenziazione,

equilibrio, orientamento, ritmo, reazione, trasformazione...)

Gestire in modo consapevole

abilità specifiche riferite a situazioni tecniche e tattiche

negli sport individuali e di squadra;

Relazionarsi positivamente con il gruppo;

Rispettare le regole delle discipline sportive praticate.

Inventare nuove forme di attività ludico-sportive ai fini

della sicurezza, Utilizzare in modo responsabile

spazi, attrezzature, sia individualmente, sia in gruppo.

Consolidamento delle Capacità

Coordinative; Livello di sviluppo e tecniche di

miglioramento delle capacità condizionali (forza, rapidità,

resistenza, mobilità articolare); Elementi tecnici e regolamentari

di alcuni sport (in particolare

realizzabili a livello scolastico); Valore del confronto e della

competizione; norme fondamentali di

prevenzione degli infortuni legati all'attività fisica.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE

CULTURALE/ identità storica

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: STORIA

CLASSE 1ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

Uso delle fonti

-Comprendere fonti di diverso tipo

(documentarie, iconografiche, narrative, materiali, orali, digitali) e

usarle per produrre conoscenze su temi definiti.

-Comprendere e usare gli strumenti propri della disciplina (libro di testo,

carte storiche e tematiche, grafici, schemi, mappe concettuali, linea del

tempo).

Organizzazione delle informazioni -Utilizzare schemi, mappe, tabelle,

grafici e risorse digitali per

-Il metodo di ricerca storica.

-Raccordo: Preistoria e mondo antico.

-La civiltà dell’Alto Medioevo.

-La civiltà dell’Europa feudale.

-La civiltà del Basso Medioevo.

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160

organizzare e selezionare le

informazioni. -Utilizzando l’asse temporale

diacronico, organizzare fatti e fenomeni collocandoli nel tempo e

nello spazio. -Utilizzando l’asse temporale

sincronico, operare confronti tra realtà storiche diverse.

-Stabilire rapporti di causa-effetto tra fatti e fenomeni storici vicini e lontani.

-Formulare problemi e verificare

ipotesi sulla base delle informazioni raccolte.

-Scoprire radici storiche medievali nel patrimonio storico-culturale della

realtà locale e regionale.

Strumenti concettuali -Conoscere le epoche storiche

esaminate attraverso le caratteristiche principali.

-Conoscere il patrimonio culturale collegato con i temi affrontati.

-Usare le conoscenze apprese per comprendere la rilevanza dei processi

storici studiati.

-Conoscere le regole fondamentali del vivere civile e comprenderne il valore.

-Conoscere e comprendere l’ordinamento socio-politico delle

civiltà studiate e le loro trasformazioni nel tempo.

Produzione scritta e orale -Esporre, in forma scritta e orale, le

conoscenze e i concetti appresi, usando il linguaggio specifico della

disciplina. -Utilizzare conoscenze selezionate da

fonti di informazione diverse,

manualistiche e non, cartacee e digitali, per la produzione scritta e

orale.

-Cittadinanza e Costituzione: “Io

cittadino nella mia società” (famiglia, scuola, società).

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161

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE

CULTURALE/identità geografica

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:

GEOGRAFIA

CLASSE 1ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

Orientamento

-Orientarsi sulle carte e orientare le carte in base ai punti cardinali e a

punti di riferimento fissi. -Orientarsi nelle realtà territoriali

vicine.

Linguaggio della geo – graficità

-Leggere ed interpretare vari tipi di carte geografiche utilizzando scale di

riduzione, coordinate geografiche e simbologia.

-Utilizzare strumenti tradizionali (carte, grafici, dati statistici, immagini

ecc) per comprendere e comunicare fatti e fenomeni territoriali.

Paesaggio

-Interpretare e confrontare alcuni caratteri dei paesaggi italiani ed

europei. -Conoscere temi e problemi di tutela

del paesaggio come patrimonio

naturale e culturale.

Regione e sistema territoriale -Consolidare il concetto di regione

geografica (fisica, climatica, storica, economica) applicandolo all’Italia e

all’Europa. -Analizzare in termini di spazio le

interrelazioni tra fatti e fenomeni demografici, sociali ed economici di

portata nazionale ed europea.

-Le principali forme di rappresentazione grafica e

cartografica.

-I concetti di distanza itineraria, reticolo-geografico, coordinate

geografiche, fusi orari.

-Caratteri generali dei paesaggi delle

singole regioni d’Italia e dell’Europa.

-Temi e problemi legati alla tutela del paesaggio.

-Le trasformazioni apportate

dall’uomo sul territorio italiano ed europeo ed i problemi determinati da

questi interventi.

-I principali indicatori della popolazione (caratteri, densità,

movimento naturale e flussi migratori)

e le principali attività dei diversi settori dell’economia.

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162

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE

CULTURALE/ identità socio-culturale

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: RELIGIONE CATTOLICA

CLASSE 1ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

Dio e l’uomo

•Cogliere nelle domande dell’uomo e in tante sue esperienze tracce di una

ricerca religiosa. •Comprendere alcune categorie

fondamentali della fede ebraico-cristiana (rivelazione, promessa,

alleanza, messia, risurrezione, Regno

di Dio, salvezza)

•Il senso religioso. Le religioni tribali e

tradizionali •Le religioni degli antichi popoli

mediterranei •La Bibbia: documento storico-

culturale •L’ebraismo: le tappe principali della

sua storia

La Bibbia e le altre fonti

•Saper adoperare la Bibbia come documento storico culturale e

apprendere che nella fede della Chiesa è accolta come parola di Dio.

•Bibbia: contenuto e divisione

Il linguaggio religioso •Comprendere il significato principale

dei simboli religiosi. •Riconoscere il messaggio cristiano

nell’arte e nella cultura. •Focalizzare le strutture e i significati

dei luoghi sacri dall’antichità ai nostri giorni.

•significato di alcuni termini specifici

I valori etici e religiosi

•Cogliere nelle domande dell’uomo e in tante sue esperienze tracce di una

ricerca religiosa

• L’esistenza come percorso di

crescita, di scoperta e di maturazione della propria personalità.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/ identità socio-culturale

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ALTERNATIVA alla Religione Cattolica CLASSE 1ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

Saper ascoltare; Saper comprendere;

Produrre schemi, mappe e testi di carattere personale;

Usare termini adeguati alle attività proposte;

Acquisire una maggiore consapevolezza di sé;

Assumere atteggiamenti corretti

nella relazione con gli altri;

U.D.1 Conoscenza di sé

“Il mio mondo”: la mia vita in famiglia, a scuola e con gli

amici; Le mie radici storico-culturali

e religiose; I miei sogni e i miei interessi.

U.D.2

Identità e differenza

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163

Rispettare gli ambienti: la

famiglia, la scuola e il territorio circostante;

Conoscere alcuni elementi di educazione civica.

Somiglianze e differenze

tra gli individui; Tradizioni e culture di altri

popoli; Riflettere sulle

somiglianze e le differenze tra un popolo e l’altro.

U.D.3 Regole e Norme

Il dialogo e la partecipazione; Opporsi alle “ingiustizie”:

tematiche personali, sociali e

storiche; Elementi di Educazione

Civica.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E

TECNOLOGIA

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: MATEMATICA

CLASSE 1ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

I numeri

Rappresentare i numeri naturali sulla semiretta graduata

Applicare correttamente le tecniche di calcolo e le proprietà delle

operazioni Risolvere espressioni con le quattro

operazioni Risolvere problemi

Calcolare potenze

Risolvere espressioni usando le proprietà delle potenze

Utilizzare la notazione scientifica Scomporre in fattori primi

Determinare il M.C.D. e il m.c.m. di due o più numeri

Risolvere problemi con il M.C.D. e con il m.c.m.

Riconoscere e classificare i diversi tipi di frazione

Ridurre ai minimi termini una frazione

Trasformare una frazione data in una ad essa equivalente

Ridurre allo stesso m.c.d. più

frazioni

L’insieme dei numeri naturali

Le quattro operazioni e le loro proprietà

La rappresentazione sulla retta numerica

Sistema di numerazione decimale Potenze e loro proprietà

Multipli e divisori, criteri di divisibilità

M.C.D. e m.c.m.

Unità frazionarie e classificazione delle frazioni

Frazioni equivalenti Numeri misti

Confronto di frazioni Operazioni tra frazioni

Problemi diretti e inversi

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164

Confrontare frazioni

Rappresentare graficamente sulla semiretta graduata le frazioni

Operare con le frazioni ed eseguire espressioni di calcolo

Risolvere problemi diretti e inversi

Spazio e figure Denominare propriamente gli enti

geometrici Operare graficamente con segmenti

e angoli Individuare il punto medio e l’asse

di un segmento con più metodi e utilizzare le proprietà che li

caratterizzano Individuare la bisettrice e utilizzare

la proprietà che la caratterizza

Riconoscere la mutua posizione di rette complanari

Riconoscere le relazioni tra gli

angoli formati dalle rette parallele tagliate dalla

trasversale Individuare la distanza tra due

punti, tra un punto da una retta, tra due rette

parallele Riprodurre figure e disegni

geometrici Applicare le proprietà delle figure

geometriche Risolvere problemi relativi ai

contenuti appresi in diversi contesti

Concetto di punto, retta, piano, semiretta, segmento, angolo

Posizioni reciproche tra gli elementi fondamentali

Parallelismo e perpendicolarità I poligoni e le loro proprietà

Relazioni e funzioni Individuare e descrivere relazioni

significative (essere uguale, essere maggiore/minore di…, essere

multiplo, essere parallelo o perpendicolare)

Accennare all’utilizzo di lettere per esprimere formule, proprietà

in forma generale (numeriche, geometriche, fisiche…)

Relazioni di confronto Formule per esprimere proprietà e

relazioni

Dati e previsioni

Descrivere oggetti e fenomeni, suggerendo le grandezze da

misurare e gli strumenti di misura Effettuare misurazioni dirette con

Concetto di grandezza

Misura di una grandezza Sistema metrico decimale

Misure di lunghezza, superficie, volume, capacità, peso

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165

l’uso di strumenti adeguati (riga,

bilancia, cilindro graduato, orologio, goniometro...)

Stimare una misura in modo diretto e indiretto

Eseguire equivalenze Effettuare arrotondamenti

Sistemi di misura non decimali:

misura degli angoli e del tempo

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E

TECNOLOGIA

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: SCIENZE

CLASSE 1ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

FISICA E CHIMICA

Utilizzare una terminologia corretta. Completare una semplice scheda di

laboratorio.

Saper scegliere lo strumento più adeguato per effettuare una

misura. Utilizzare gli strumenti di misura.

Descrivere le caratteristiche degli stati della materia e dei passaggi di

stato. Eseguire semplici esperimenti sul

calore e la temperatura.

Il metodo scientifico.

Le unità di misura del sistema internazionale.

Gli stati della materia.

I passaggi di stato. Temperatura e calore.

ASTRONOMIA E SCIENZE DELLA TERRA

Descrivere le proprietà dell’acqua e le descrive.

Definire le soluzioni, le sospensioni e le emulsioni.

Comprendere e descrivere l’importanza del ciclo dell’acqua.

Descrivere le proprietà e la composizione dell’aria. Definire

l’atmosfera. Classificare i venti.

Individuare e mettere in atto strategie per la salvaguardia

dell’ambiente.

L’acqua e le sue proprietà. Le soluzioni, le sospensioni e le

emulsioni. Il ciclo dell’acqua.

L'inquinamento e lo sfruttamento delle acque.

L’aria e le sue proprietà. Il concetto di pressione

atmosferica. I movimenti dell’aria.

L’inquinamento dell’aria. Il suolo: caratteristiche e

composizione.

BIOLOGIA Conoscere l'organizzazione cellulare

dei viventi. Comprendere la necessità di un

metodo di classificazione dei viventi.

Essere in grado di collocare gli

L'organizzazione dei viventi. L’ambiente.

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166

organismi nelle maggiori unità

sistematiche. Conoscere le caratteristiche

morfologiche, anatomiche e fisiologiche dei 5 regni.

Conoscere i fattori abiotici che modificano l’ambiente.

Comprendere che esiste un rapporto tra ambiente ed esseri

viventi.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E

COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:

TECNOLOGIA

CLASSE 1ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

Tecnologia

Esegue misurazioni e rilievi grafici o fotografici sull’ambiente scolastico o

sulla propria abitazione

Effettua prove e semplici indagini sulle proprietà fisiche, chimiche meccaniche

e tecnologiche di vari materiali

Realizza interventi ecologici mirati a promuovere la raccolta differenziata

dei rifiuti solidi

Sa utilizzare gli strumenti di base per

il disegno e sa costruire le figure fondamentali della geometria

Sa immaginare modifiche di oggetti e

prodotti di uso quotidiano in relazione a nuovi bisogni o necessità

Informatica

Sa rilevare e disegnare la propria

abitazione o altri luoghi anche avvalendosi di software specifici

Sa usare il sistema operativo

Windows

Tecnologia

-Analizza le tappe più significative della tecnica e della tecnologia per

comprende il progresso raggiunto dall’umanità nel corso dei secoli.

-Acquisisce conoscenze specifiche relative ai concetti di fabbisogno e

beni e alla loro classificazione. -Conosce l’evoluzione del territorio

attraverso i secoli. -Conosce la cartografia

-Principali proprietà, caratteristiche e ciclo produttivo dei materiali.

-Conosce gli elementi costruttivi della

città: centro storico, quartieri, periferia, servizi etc..

-Conosce la storia, le strutture principali e le tecniche di costruzione

di un’abitazione. -Conosce materiali e strumenti per il

disegno geometrico, tecnico e grafico-visivo.

-Conosce il concetto di disegno geometrico.

-Quota disegni rappresentanti figure, al naturale o in scala

Informatica

-Conosce il concetto di informatica e

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167

Sa scrivere e formattare un testo

usando un programma di videoscrittura

le parti fondamentali del pc.

-Conosce il sistema operativo Windows.

-Conosce le tecniche di base per utilizzare un elaboratore di testi.

CLASSI SECONDE

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLA

MADRELINGUA O LINGUA DI ISTRUZIONE

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:

ITALIANO

CLASSE 2ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

Ascolto e parlato -Utilizzare le proprie conoscenze sui

tipi di testo da ascoltare mettendo in

atto strategie diverse a seconda della tipologia testuale.

-Ascoltare testi prodotti e/o letti da altri, in situazioni scolastiche e/o

extrascolastiche, riconoscendone la fonte e individuando: scopo,

argomento e informazioni principali, punto di vista dell’emittente.

- Ascoltare testi applicando tecniche di comprensione attiva

durante l’ascolto (presa di appunti, frasi riassuntive).

- Riconoscere, all'ascolto, gli elementi ritmici e sonori del testo poetico.

-Raccontare oralmente esperienze

personali, eventi e trame, selezionando informazioni significative

in base allo scopo, criterio logico-cronologico, usando un registro

adeguato. -Riferire oralmente su un argomento

di studio presentando in modo chiaro l’argomento.

Lettura -Leggere ad alta voce in modo

espressivo,usando pause e intonazioni per seguire lo sviluppo del testo e

consentire a chi ascolta di capire. -Ricavare le informazioni esplicite e

implicite da testi.

-Riformulare in modo sintetico le

-Testo narrativo (racconto d’avventura, novella, giallo, fantasy,

racconto umoristico).

-Testo espressivo (diario,

autobiografia e lettera).

-Testo espositivo.

-Testo letterario dal ‘200 al ‘700.

-La sintassi della frase semplice.

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168

informazioni di un testo e saperle

riorganizzare con sintesi, schemi, mappe, appunti e note.

-Comprendere testi di varia tipologia nonché quelli letterari (racconti,

novelle, poesie) in base alle caratteristiche tipiche delle

tipologie testuali, il genere di appartenenza e le tecniche narrative.

Scrittura

-Conoscere e applicare le procedure di

ideazione, pianificazione, stesura e revisione del testo a partire dall’analisi

del compito di scrittura. -Scrivere testi corretti dal punto di

vista ortografico, morfosintattico, lessicale.

-Scrivere testi dotati di coerenza e organizzati in parti equilibrate fra loro.

-Scrivere testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo,

espositivo,poetico, ecc.) in modo adeguato alla tipologia testuale.

-Realizzare forme diverse di scrittura creativa.

-Scrivere sintesi anche sotto forma di

schemi e saperli riutilizzare. -Scrivere testi utilizzando programmi

di videoscrittura corretti sotto forma concettuale e grafica.

Acquisizione ed espansione del

lessico ricettivo e produttivo - Ampliare il proprio patrimonio

lessicale di base. - Comprendere parole in senso

figurato. - Comprendere e usare termini

specifici delle diverse discipline e degli ambiti riferiti ad interessi personali.

- Realizzare scelte di lessico adeguate

ad ogni situazione comunicativa, agli interlocutori e al tipo di testo.

- Estrapolare da un contesto noto le informazioni utili per comprendere

termini non noti in un testo. - Utilizzare il dizionario e rintracciarvi

le informazioni utili per risolvere dubbi

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169

linguistici.

Elementi di grammatica esplicita e

riflessione sugli usi della lingua - Riconoscere e usare in modo

corretto tutte le categorie grammaticali di una frase e

descriverne gli elementi costitutivi. - Riconoscere l’organizzazione logico-

sintattica della frase semplice. - Riflettere sui propri errori allo scopo

di imparare ad autocorreggersi nella

produzione scritta

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLE LINGUE

STRANIERE

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: INGLESE

CLASSE 2ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

Ascolto -Comprendere i punti essenziali di un

discorso,a condizione che venga usata una lingua chiara e che si parli di

argomenti familiari, inerenti la scuola, tempo libero, ecc.

Parlato -Descrivere e presentare persone,

condizioni di vita o di studio, compiti quotidiani;indicare cosa piace o non

piace. -Interagire con un interlocutore;

comprendere i punti chiave di una

conversazione ed esporre le proprie idee in modo chiaro e comprensibile.

LETTURA -Leggere e individuare informazioni

esplicite in brevi testi di uso quotidiano e in lettere personali.

-Leggere globalmente testi relativamente lunghi per trovare

informazioni specifiche relative ai propri interessi.

-Leggere testi riguardanti istruzioni per l’uso di un oggetto, per lo

svolgimento di giochi. -Leggere brevi storie, semplici

biografie e testi narrativi .

SCRITTURA

STRUTTURE GRAMMATICALI To BE al tempo passato-afferm.-

negat.-interr. Risposte brevi.

To HAVE al passato afferm.-negat-interr. Risposte brevi.

Tempo PASSATO dei verbi regolari e irregolari.

Risposte brevi. Uso del verbo ausiliare DO.

Verbi seguiti da un altro verbo nella forma –ING.

Parole interrogative.

Presente continuato per esprimere il futuro- afferm-negat-interr. Risposte

brevi. Preposizioni IN AT ON

Comparativo e superlativo degli aggettivi.

MUST afferm-negat-interr. Risposte brevi.

HAVE TO afferm-negat-interr. Risposte brevi.

Preposizioni di luogo. MAY e MIGHT affer.-negat-interr.

Composti di SOME,di ANY e di NO.

FUNZIONI LINGUISTICHE

Chiedere e dare opinioni;

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-Produrre risposte a questionari.

-Raccontare per iscritto esperienze, esprimendo sensazioni e opinioni con

frasi semplici. -Scrivere brevi lettere personali

adeguate al destinatario e brevi resoconti che si avvalgano di lessico

sostanzialmete appropriato e di sintassi

RIFLESSIONE SULLA LINGUA E

SULL’APPRENDIMENTO

-Rilevare semplici regolarità e differenze nella forma di testi scritti di

uso comune. -Confrontare parole e strutture

relative a codici verbali diversi. -Rilevare semplici ananlogie o

differernze tra comportamenti e usi legati a lingue diverse.

-Cominciare a riconoscere come si apprende e che cosa ostacola il

proprio apprendimento.

suggerimenti.

Invitare qualcuno. Esprimere una scusa; accordo o

disaccordo Comprare un biglietto del treno.

Chiedere informazioni all’ufficio turistico.

Chiedere e dare indicazioni stradali. Chiedere il permesso.

Parlare di possibilità. VOCABOLARIO

Strumenti musicali e generi musicali.

Aspetto fisico delle persone. Festeggiamenti.

Nomi di negozi. Mezzi di trasporto.

Generi di film. Posti da visitare.

Posti di città. La scuola.

Geografia.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: SECONDA LINGUA COMUNITARIA

CLASSE 2ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

Ascoltare Saper comprendere ed eseguire ordini

ed indicazioni.

Saper comprendere il significato globale e le informazioni specifiche di

un messaggio.

L’orario scolastico. Avverbi temporali.

Opinioni personali favorevoli e

sfavorevoli ad una situazione. Verbi di opinione.

Orario scolastico. Materie scolastiche, oggetti scolastici

Parlare Saper produrre un messaggio con

pronuncia ed intonazione adeguate. Saper interagire utilizzando il

materiale noto.

Luoghi della propria città e le principali attività del tempo libero;

accettare e rifiutare proposte, i propri doveri quotidiani.

Hobbys, sports e attività preferite.

Parti del giorno e della settimana, mesi, stagioni anni.

Avv. di tempo determinato ed indeterminato.

Scrivere Saper produrre testi e messaggi

utilizzando strutture e funzioni

Aggettivi per descrivere il proprio carattere , quello dei componenti della

famiglia e degli amici di scuola.

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linguistiche.

Cibi e bevande.

L’indicazione dell’ora :orario formale. Espressioni temporali e le preposizioni

temporali. Il verbo preferire i pronomi personali

soggetto e complemento oggetto, complemento di termine.

La forma impersonale, l’accusativo, la negazione.

Leggere

Saper cogliere gli elementi essenziali di un testo.

Saper cogliere le informazioni specifiche di un testo.

Saper riconoscere lessico e strutture note.

Avverbi di frequenza. Generi e plurali

dei sostantivi, la posizione del verbo, l’indicazione dell’ora: orario informale.

Gli avverbi interrogativi. Le preposizioni di stato e di moto e

temporali per giorni, mesi stagioni ed anni,

i sostantivi ed i sostantivi composti, sinonimi.

L’interrogativo per esprimere oggetti, persone.

L’articolo indeterminativo.

Il soggetto ed il complemento oggetto,

la negazione. Alcuni luoghi pubblici

Conoscenza ed uso delle strutture

e delle funzioni comunicative saper usare le strutture grammaticali

e le funzioni comunicative.

I verbi abbinati a un sostantivo e i

verbi separabili, l’infinito sostantivato, i verbi forti o irregolari.

Il presente dei verbi modali , le preposizioni di compagnia e moto a

luogo. La determinazione di tempo: parti del

giorno e giorni della settimana.

Il moto a luogo e preposizioni di moto a luogo.

Conoscenza della cultura e della civiltà

Conoscere alcuni aspetti fondanti della L2 e saper operare confronti con la

civiltà della L1.

Lessico, espressioni idiomatiche e proverbi su poesie brevi, fiabe e

filastrocche e canzoni relative alle regioni, agli usi e costumi dei paesi di

L2.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/ espressione artistica

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ARTE E IMMAGINE CLASSE 2ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

- Utilizzare consapevolmente gli strumenti e le tecniche figurative

- Rielaborare creativamente materiali di uso comune

- Realizzazione di elaborati grafici - Partecipazione a vari progetti

- Realizzazione di manufatti tridimensionali

- Partecipazione a vari concorsi

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- Riconoscere i codici e le regole

compositive presenti nelle immagini

- Gradazioni tonali

- Cerchi cromatici - Contrasti

- Disco cromatico di Goethe - Progetta la tavolozza del cuore

- Realizzazione della scenografia e dei costumi per il teatro

- Prospettiva centrale

- Possedere una conoscenza delle linee essenziali e fondamentali della

produzione artistica medievale

- Individuare in un opera d'arte gli

elementi essenziali della forma

- Realizzazione di elaborati grafici

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/ espressione musicale

DISCIPLINA Di RIFERIMENTO:MUSICA CLASSE 2ª

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE

CULTURALE/ espressione corporea

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: EDUCAZIONE FISICA

CLASSE 2ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

Utilizzare efficacemente le

proprie capacità in condizioni facili e normali di esecuzione

(accoppiamento e combinazione dei movimenti, differenziazione,

equilibrio, orientamento, ritmo, reazione, trasformazione...) ;

Consolidamento delle Capacità

Coordinative;

Livello di sviluppo e tecniche di miglioramento delle Capacità

Condizionali (forza, rapidità, resistenza, mobilità articolare);

Elementi tecnici e regolamentari di

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

-Conosce e riconosce le differenze tra

i simboli ritmici-melodici-armonici -Sa usare la voce da solo o in gruppo

-Sa usare la tastiera e suonare semplici melodie

-Conosce le principali strutture di base di alcune forme musicali

-Coglie e differenze tra varie forme

musicali a livello storico-analitico

Simboli del linguaggio ritmico-

melodico (alterazioni tonalità

maggiori/minori, scale) Tecniche del canto polifonico

Tecniche della tastiera principali forme musicali

brani musicali contestualizzati

nell’ambito formale-storico studiato(dal Medioevo al

Barocco) ascolto e analisi formale

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Gestire in modo consapevole

abilità specifiche riferite a situazioni tecniche e tattiche

negli sport individuali e di squadra;

Relazionarsi positivamente con il gruppo;

Rispettare le regole delle discipline sportive praticate

inventare nuove forme di attività ludico-sportive ai fini

della sicurezza,

Utilizzare in modo responsabile spazi, attrezzature, sia

individualmente, sia in gruppo.

alcuni sport (in particolare

realizzabili a livello scolastico);

Valore del confronto e della

competizione;

Norme fondamentali di prevenzione degli infortuni legati all'attività fisica

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE

CULTURALE/ identità storica

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: STORIA

CLASSE 2ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

Uso delle fonti -Decodificare ed usare fonti scritte ed

iconografiche diverse (libro di testo, carte storiche e tematiche, grafici,

schemi, mappe concettuali, linea del tempo).

-Conoscere gli aspetti costitutivi della metodologia della ricerca storica.

-Analizzare e confrontare documenti. -Comprendere fonti di diverso tipo

(documentarie, iconografiche,

narrative, materiali, orali, digitali) e usarle per produrre conoscenze su

temi definiti. -Comprendere e usare gli strumenti

propri della disciplina.

Organizzazione delle informazioni -Utilizzare schemi, mappe e tabelle

per organizzare le informazioni selezionate.

-Ordinare sull’asse diacronico e sincronico fatti, fenomeni ed eventi.

-Scoprire radici storiche dell’età moderna, proprie del panorama

nazionale ed europeo.

-Stabilire rapporti di causa-effetto tra

-La formazione della civiltà moderna.

-La civiltà dell’Antico Regime.

-La civiltà dei Lumi e delle Rivoluzioni.

-L’inizio della civiltà borghese.

-Cittadinanza e Costituzione: “Io cittadino in Italia e in Europa”

(l’organizzazione del proprio Paese e dell’Unione Europea, i principi

fondamentali dello stato democratico).

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fatti e fenomeni storici vicini e lontani.

-Formulare problemi e verificare ipotesi sulla base delle informazioni

raccolte.

Strumenti concettuali -Conoscere aspetti e strutture dei

momenti storici italiani ed europei studiati, individuando connessioni tra

passato e presente. -Usare le conoscenze apprese per

comprendere le caratteristiche

principali dell’epoca storica esaminata.

Produzione scritta e orale -Esporre le conoscenze storiche

acquisite operando collegamenti e rielaborando i contenuti in modo

personale. -Esporre, in forma scritta e orale, le

conoscenze e i concetti appresi, usando il linguaggio specifico della

disciplina.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE

CULTURALE/identità geografica

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: GEOGRAFIA

CLASSE 2ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

Orientamento

-Orientarsi sulle carte e orientare le carte in base a punti cardinali e a

punti di riferimento fissi.

-Orientarsi nelle realtà territoriali vicine e lontane.

Linguaggio della geograficità

-Leggere e interpretare vari tipi di carte geografiche (da quella

topografica al planisfero) utilizzando scale di riduzione, coordinate

geografiche e simbologia. -Utilizzare carte, grafici, dati statistici,

immagini per comprendere e comunicare fatti e fenomeni sui

diversi territori.

Paesaggio

-Interpretare e confrontare alcuni

-Gli Stati europei:

la Regione Iberica; la Regione Franco-germanica;

la Regione Britannica;

la Regione Scandinava e Baltica; la Regione Centro-orientale;

la Regione Mediterranea e Balcanica;

la Regione Russa.

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caratteri dei paesaggi europei, anche

in relazione alla loro evoluzione nel corso del tempo.

-Conoscere temi e problemi di tutela del paesaggio come patrimonio

naturale e culturale.

Regione e sistema territoriale -Consolidare il concetto di regione

geografica (fisica, climatica, storica, economica) applicandolo alle diverse

regioni europee.

-Analizzare le interrelazioni tra fatti e fenomeni demografici, sociali ed

economici di portata europea. -Interpretare l’assetto territoriale

europeo, anche in relazione all’evoluzione storico-politico-

economica.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE

CULTURALE/ identità socio-culturale

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: RELIGIONE CATTOLICA

CLASSE 2ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

Dio e l’uomo

•Approfondire la predicazione e l’opera di Gesù e correlarle alla fede

cristiana che, nella prospettiva dell’evento pasquale (passione, morte

e risurrezione), riconosce in Lui il Figlio di Dio fatto uomo, Salvatore del

mondo che invia la Chiesa nel mondo

•Considerare, nella prospettiva dell’evento Pasquale la missione della

Chiesa nel mondo. •Riconoscere la Chiesa, generata dallo

Spirito Santo, realtà universale e locale, comunità edificata da carismi e

ministeri, nel suo cammino lungo il corso della storia.

•Gesù di Nazareth: profilo storico e

ambientale •Gli Atti degli Apostoli: la nascita della

Chiesa. Paolo e i viaggi missionari •Il cristianesimo a Roma. L’epoca

delle persecuzioni •Il Monachesimo

•La Chiese riformate

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La Bibbia e le altre fonti

•Utilizzare la Bibbia come documento storico-culturale e riconoscerla anche

come parola di Dio nella fede della Chiesa.

•Individuare il messaggio centrale dei testi biblici, utilizzando informazioni

storico-letterarie e seguendo metodi diversi di lettura.

•Decifrare la matrice biblica delle principali produzioni artistiche

(letterarie, musicali, pittoriche,

architettoniche..) italiane ed europee.

•Bibbia e testimonianze di uomini di

fede

Il linguaggio religioso

•Riconoscere il messaggio cristiano nell’arte e nella cultura in Italia e in

Europa, nell’epoca tardo-Antica, medievale e moderna.

•Individuare gli elementi e i significati dello spazio sacro nel medioevo e

nell’epoca moderna.

•significato di alcuni termini specifici

I valori etici e religiosi

•Comprendere il significato della scelta di una proposta di fede per la

realizzazione di un progetto di vita libero e responsabile. (Esperienze di

Testimoni di fede) •Motivare, in un contesto culturale e

religioso, le scelte dei cattolici rispetto alle relazioni affettive e al valore della

vita.

•Riconosce l’originalità della speranza

cristiana, in risposta al bisogno di salvezza

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE

CULTURALE/ identità socio-culturale

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ALTERNATIVA alla Religione Cattolica CLASSE 2ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

Saper ascoltare; Saper comprendere;

Produrre schemi, mappe e testi narrativi;

Saper usare una terminologia specifica;

Acquisire il concetto di identità e di diversità;

Sviluppare la capacità di condivisione e di cooperazione;

Assumere comportamenti di

U.D.1 Conoscenza di sé

La mia storia: abitudini, costumi e tradizioni;

La scuola e il territorio di appartenenza;

I miei interessi e le mie attitudini

U.D.2 Identità e differenza

Giudizio e pregiudizio;

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rispetto delle regole e delle

norme sociali; Conoscere i fondamenti della

Costituzione Italiana e dei Documenti Internazionali:

Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo (1948) e del

fanciullo (1959).

La “diversità” come

risorsa I protagonisti del

cambiamento culturale e sociale del ‘900

U.D.3 Diritti e doveri

La libertà individuale e la responsabilità personale;

Il bene collettivo; I diritti inviolabili e i

doveri inderogabili della

Costituzione Italiana.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E

COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA

DISCIPLINA DI RIEFERIMENTO: MATEMATICA

CLASSE 2ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

I NUMERI

Eseguire operazioni con i numeri razionali

Risolvere espressioni con i numeri razionali

Risolvere problemi tramite le frazioni

Determinare la frazione generatrice di un numero decimale limitato o

periodico Riconoscere l’operazione di radice

come operazione inversa dell’elevamento a potenza

Usare le tavole numeriche

Dare stima della radice quadrata Riconoscere numeri irrazionali

Calcolare rapporti tra grandezze omogenee e non omogenee

Conoscere ed applicare le proprietà delle proporzioni

Risolvere una proporzione Risolvere problemi sulla

proporzionalità Calcolare percentuali

Riconoscere grandezze direttamente o inversamente

proporzionali

Approfondimento e ampliamento

del concetto di numero I numeri razionali

Scrittura decimale dei numeri razionali

Operazioni tra numeri razionali Confronto tra numeri razionali

L’estrazione di radice I numeri irrazionali

Rapporti, percentuali e proporzioni La proporzionalità

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SPAZIO E FIGURE

Riprodurre figure geometriche utilizzando in modo appropriato ed

accurato gli opportuni strumenti Riconoscere ed applicare proprietà

significative delle principali figure piane (triangoli, quadrilateri)

Calcolare l’area di semplici figure, anche scomponendole in figure

elementari Applicare il Teorema Pitagora in

contesti diversi

Riconoscere figure piane simili e riprodurre in scala una figura

assegnata Risolvere problemi utilizzando tutte

le proprietà delle figure geometriche studiate

I poligoni e le loro proprietà

Perimetro e area di figure piane Teorema di Pitagora

Trasformazioni geometriche elementari e loro invarianti

RELAZIONI E FUNZIONI Conoscere utilizzare e trasformare

formule, interpretandone il

significato Distinguere il significato di

rapporto tra grandezze omogenee e non omogenee

Applicare le riproduzioni in scala e comprenderne il significato come

rapporto tra grandezze omogenee Esprimere la relazione di

proporzionalità diretta e inversa Usare il piano cartesiano per

rappresentare le funzioni di proporzionalità diretta e inversa

Formule dirette e inverse per esprimere proprietà e relazioni

Il diagramma cartesiano

DATE E PREVISIONI

Identificare un problema affrontabile con un’indagine

statistica Raccogliere dati e organizzare gli

stessi in tabelle Rappresentare ed interpretare

grafici statistici

Fasi di un’indagine statistica

Tabelle e grafici statistici Media aritmetica, moda e mediana

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E

COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:

SCIENZE

CLASSE 2ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

FISICA E CHIMICA Concetto di forza.

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179

Ricercare geometricamente il

baricentro. Misurare l’intensità di una forza.

Riconoscere i diversi tipi di leva anche negli oggetti di uso

quotidiano. Eseguire semplici reazioni chimiche.

Struttura di un dinamometro.

Composizione delle forze. Baricentro (definizione e ricerca).

Condizioni di equilibrio. Le caratteristiche delle leve.

Trasformazioni chimiche.

BIOLOGIA

Illustrare le funzioni degli apparati del corpo umano.

Riconoscere le norme per mantenere la giusta funzionalità

degli apparati.

Apparati e sistemi del corpo umano:

struttura, funzioni e igiene.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E

COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: TECNOLOGIA

CLASSE 2ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

Tecnologia

Sviluppo delle capacità di osservazione e di analisi.

Sa realizzare ricerche informative su: trasmissione delle onde

elettromagnetiche;

funzionamento della radio; fumetto;

pubblicità; stampa

Sa osservare e analizzare un qualsiasi mezzo di trasporto per evidenziarne le

caratteristiche e il principio di funzionamento

Sa svolgere ricerche informative sugli alimenti raccogliendo e rielaborando

dati e informazioni Sa rappresentare graficamente e in

modo intuitivo o con il supporto di mezzi tecnologici, applicando le regole

delle assonometrie e delle proiezioni

ortogonali

Informatica

Sa usare il sistema operativo Power Point

Tecnologia

Sa analizzare le tappe più significative della tecnica e della tecnologia per

comprendere il progresso raggiunto dall’umanità nel corso dei secoli

(dall’Anno Mille alla Rivoluzione

Industriale) Conosce il linguaggio multimediale e

gli strumenti relativi Acquisisce conoscenze specifiche

relative ai problemi connessi al rapporto tra i mezzi di trasporto,

l’uomo e l’ambiente Conosce il rapporto tra alimentazione

e salute Conosce i nutrienti

Conosce la dieta equilibrata Conosce il concetto di disegno tecnico

e i diversi sistemi di rappresentazione (assonometrie e proiezioni ortogonali

di figure geometriche piane e solide)

Informatica

Conosce la struttura logico-funzionale

di un elaboratore Conosce il sistema operativo Power

Point

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CLASSI TERZE

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLA

MADRELINGUA O LINGUA DI ISTRUZIONE

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:

ITALIANO

CLASSE 3ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

Ascolto e parlato -Usare strategie di ascolto

differenziate in base al tipo di testo.

-Ascoltare in modo critico il testo

ascoltato esprimendo un proprio parere.

-Comprendere il punto di vista altrui in vari contesti.

-Prendere appunti mentre si ascolta e riorganizzare le informazioni

per riferirle. - Riconoscere, all'ascolto, gli elementi

ritmici e sonori del testo poetico. -Partecipare ad una conversazione o

un dibattito, esprimendo la propria opinione

nel rispetto delle altre e argomentando le proprie.

-Riferire un argomento di studio

esponendo secondo un ordine logico e sequenziale, utilizzando lessico

specifico e registro appropriato. -Argomentare la propria tesi su un

tema affrontato nello studio e nel dialogo in classe con dati pertinenti e

motivazioni valide. -Operare opportuni collegamenti con

le altre discipline.

Lettura -Leggere ad alta voce in modo

espressivo testi noti, raggruppando le parole legate dal significato e usando

pause e intonazioni per seguire lo

sviluppo del testo e permettere a chi ascolta di capire.

-Leggere testi di varia natura e provenienza applicando tecniche di

supporto alla comprensione (sottolineature, note a

-Il testo narrativo (romanzo storico,

sociale, psicologico, testo fantascientifico, riflessivo, horror, la

memorialistica e la cronaca).

-Il testo argomentativo.

-Il testo letterario dell’ ‘800 e del

‘900.

-Orientamento (percorso di letture e questionari per la conoscenza dei

propri interessi e delle proprie attitudini finalizzato alla scelta della

Scuola superiore).

-La sintassi della frase complessa.

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181

margine, appunti) e mettendo in atto

strategie differenziate (lettura selettiva, orientativa, analitica).

-Utilizzare testi funzionali di vario tipo per affrontare situazioni della vita

quotidiana. -Ricavare informazioni esplicite e

implicite da testi vari, per documentarsi su un argomento

specifico o per realizzare scopi pratici. -Riformulare in modo sintetico le

informazioni selezionate e

riorganizzarle in modo personale (liste di argomenti, riassunti schematici,

mappe, tabelle). -Leggere semplici testi argomentativi

e individuare tesi centrale e argomenti a sostegno, valutandone la pertinenza

e la validità. -Leggere testi letterari di vario tipo e

forma (racconti, novelle, romanzi, poesie) individuando tema principale

e intenzioni comunicative dell'autore; personaggi, loro caratteristiche, ruoli,

relazioni e motivazione delle loro azioni; ambientazione spaziale e

temporale; genere di appartenenza.

Scrittura - Comporre testi scritti,

utilizzando le tecniche della stesura apprese

- Scrivere testi di forma e di tipo diverso (narrativo, descrittivo,

espositivo, poetico, argomentativo) corretti dal punto di vista

morfosintattico, lessicale, ortografico, coerenti e coesi, adeguati allo scopo e

al destinatario -Utilizzare nei propri testi, sotto forma

di citazione esplicita e/o di parafrasi, parti di testi prodotti da altri e tratti

da fonti diverse.

- Scrivere sintesi, anche sotto forma di schemi, in vista di scopi specifici.

- Produrre testi in formato digitale (ad es. e-mail e presentazioni anche come

supporto all'esposizione orale). Acquisizione ed espansione del

lessico ricettivo e produttivo

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-Ampliare, sulla base di esperienze

scolastiche ed extrascolastiche, di letture e di attività specifiche, il

proprio patrimonio lessicale, così da comprendere e usare le parole

dell'intero vocabolario di base, anche in accezioni diverse.

-Comprendere e usare parole in senso figurato.

-Usare in modo corretto il lessico specifico dei principali

linguaggi disciplinari

-Realizzare scelte lessicali adeguate in base alla situazione comunicativa, agli

interlocutori e al tipo di testo. -Comprendere i meccanismi di

formazione delle parole per capire termini non noti all'interno di un

testo. -Utilizzare dizionari di vario tipo;

rintracciare all’interno di una voce di dizionario le informazioni utili per

risolvere problemi o dubbi linguistici

Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua

-Riconoscere, analizzare la sintassi e

la struttura del periodo e i suoi elementi costitutivi.

-Produrre testi con strutture sintattiche più complesse.

-Rappresentare graficamente i rapporti logici degli elementi del

periodo: principale, coordinata e subordinata.

COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO

Comprende enunciati e testi scritti e orali, letterari e non, di tipologie

diverse e di una certa complessità. Esprime le proprie idee in modo chiaro, argomentando e adottando un

registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. Produce elaborati scritti chiari, coesi e corretti e in forme adeguate

allo scopo e al destinatario. Riconosce le principali funzioni linguistiche e comunicative dei testi

per impiegarli in modo corretto e funzionale. Riconosce le caratteristiche più significative di alcuni importanti

periodi della storia della lingua italiana.

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COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLE LINGUE

STRANIERE

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:

INGLESE

CLASSE 3ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

Ascolto

-Comprendere i punti essenziali di un discorso, a condizione che venga

usata una lingua chiara e che si parli di argomenti familiari, inerenti la

scuola, il tempo libero, ecc. -Individuare l’informazione

principale di programmi radiofonici o

televisivi su avvenimenti di attualità o su argomenti che riguardano i propri

interessi, a condizione che il discorso sia articolato in modo chiaro

-Individuare, ascoltando, termini e informazioni attinenti a contenuti di

studio di altre discipline. Parlato

-Descrivere e presentare persone, condizioni di vita o di studio, compiti

quotidiani; indicare che cosa piace o non piace; esprimere un’opinione e

motivarla con espressioni e frasi connesse in modo semplice.

-Interagire con uno o più interlocutori,

comprendere i punti chiave di una conversazione ed esporre le proprie

idee in modo chiaro e comprensibile. -Gestire conversazioni di routine,

facendo domande e scambiando idee e informazioni in situazioni quotidiane

prevedibili. Lettura

-Leggere e individuare informazioni esplicite in brevi testi di uso

quotidiano e in lettere personali. -Leggere globalmente testi

relativamente lunghi per trovare informazioni specifiche relative ai

propri interessi e a contenuti di studio

di altre discipline. -Leggere testi riguardanti istruzioni

per l’uso di un oggetto, per lo svolgimento di giochi, per attività

collaborative. -Leggere brevi storie, semplici

STRUTTURE GRAMMATICALI

Tempo futuro con:GOING to Afferm-negat-interr. Riposte brevi ;

WILL afferm-negat-interr. Past continuous,afferm-negat-

interr,risposte brevi. Passato prossimo,afferm-negat-interr,

risposte brevi.

Pass. Pross. con:already,just,yet. Quantità: a little,a few.

Pronomi relativi:who,which that.

Should/shouldn’t Could/couldn’t

1° condizionale, affirm-negat-interr.,risposte brevi.

2° condizionale,afferm-negat-interr, risposte brevi

Discorso diretto e indiretto Verbi SAY e TELL.Presente e passato

passiv.,afferm-negat-interr,risposte brevi

FUNZIONI LINGUISTICHE Esprimere ambizioni e intenzioni

Parlare del tempo atmosferico. Chiedere e offrire aiuto

Parlare della salute Controllare informazioni

Usare il telefono Arrivare ad un accordo

Chiedere e dare consigli Parlare di abbigliamento

Come esprimersi in un aeroporto.

VOCABOLARIO Mestieri e professioni

Tempo atmosferico

Eventi naturali e catastrofi Ferite e malattie

Aggettivi di personalità Lavori in casa

Disonestà; vestiario Eventi storici.

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184

biografie e testi narrativi più ampi in

edizioni graduate. Scrittura

-Produrre risposte a questionari e formulare domande su testi.

-Raccontare per iscritto esperienze, esprimendo sensazioni e opinioni con

frasi semplici. -Scrivere brevi lettere per-sonali

adeguate al destinatario e brevi reso-conti che si avvalgono di lessico

sostanzialmente appropriato e di

sintassi elementare. Riflessioni sulla lingua e

sull’apprendimento -Rilevare semplici regolarità e

differenze nella forma di testi scritti di uso comune.

-Confrontare parole e strutture relative a codici verbali diversi.

-Rilevare semplici analogie o differenze tra comportamenti e usi

legati a lingue diverse. -Riconoscere come si apprende e che

cosa ostacola il proprio apprendimento.

COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO

Interagisce in brevi conversazioni in lingua inglese concernenti situazioni di vita quotidiana ed argomenti familiari.

Scrive messaggi e lettere motivando opinioni e scelte. Individua il punto principale in una sequenza audio (con ascolto di

messaggi, annunci, previsioni meteorologiche, avvenimenti ed altro).

Comprende un semplice brano scritto, individuandone l’argomento e le informazioni specifiche.

Descrive o presenta oralmente, in forma articolata e con sicurezza, persone, situazioni di vita ed esperienze.

Produce testi scritti coerenti e coesi, usando il registro adeguato. Relaziona sulle caratteristiche fondamentali di alcuni aspetti della

civiltà anglosassone e le confronta con la propria.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMUNICAZIONE NELLE LINGUE

STRANIERE

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: SECONDA LINGUA COMUNITARIA

CLASSE 3ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

Ascoltare

Saper individuare la situazione comunicativa.

Saper comprendere il significato

I propri luoghi di ritrovo, gli angoli

preferiti della propria città. I propri gusti relativi alle attività del tempo

libero.

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globale di un messaggio e i dettagli

della comunicazione.

Le attitudini personali ed i propri

desideri sportivi scolastici e futuri.

Parlare Saper produrre un messaggio con

pronuncia ed intonazioni corrette.

Saper formulare messaggi articolati. Saper interagire con l’insegnante e i

compagni utilizzando tutto il materiale linguistico noto.

Parlare della propria giornata Chiedere e dire la professione di

qualcuno.

I propri gusti alimentari Parti del corpo

Attività domestiche. Esprimere uno stato d’animo.

Descrivere brevemente in lingua un’opera artistica.

Verbi ed espressioni riguardanti attività quotidiane

Le professioni e quelle desiderate future, luoghi di lavoro.

Scrivere

Saper produrre testi e messaggi articolati utilizzando strutture,

funzioni linguistiche e lessico adeguati al contesto comunicativo (lettere,

questionari, dialoghi, descrizioni)

Descrivere una propria situazione

passata,una vacanza trascorsa. Verbi modali .

L’imperfetto ed il passato remoto. I pronomi personali soggetti,

complemento e complemento di termine pronomi riflessivi.

Passato prossimo dei verbi regolari ed irregolari.

Espressioni temporali, causali ,oggettive.

Leggere

Saper cogliere gli elementi essenziali di un testo.

Saper cogliere le informazioni specifiche di un testo.

Saper riconoscere lessico, funzioni comunicative e strutture

grammaticali.

Luoghi di incontro della vita di tutti i

giorni, attività scolastiche e pomeridiane.

Attività del tempo libero in famiglia e con gli amici.

Verbo incontrarsi. revisione dell’orario formale ed

informale

Saper usare

le funzioni comunicative e le strutture

grammaticali

Il verbo mangiare, prendere

ed ordinare in un esercizio pubblico.

I verbi separabili. I verbi riflessivi.

L’ordine delle parole. Preposizioni di moto a luogo.

Le preposizioni e i nomi geografici, la propria abitazione; appartenenza di

un oggetto e posizione . Casa e arredamento,

il verbo piacere e appartenere i verbi di posizione .

L’imperativo. Il verbo modale

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Conoscere

gli aspetti caratteristici e le problematiche della lingua e della

cultura straniera.

Usi e costumi ,personaggi famosi ed

avvenimenti dei paesi di L2. Educazione alla cittadinanza europea.

Cogliere

gli elementi di diversità della cultura

straniera anche in analisi con L1 e la lingua madre.

Testi narrativi(letterari) del novecento

dei paesi di L2.

Brevi testi giornalistici sull’ambiente ,sulla società e sulle nuove tendenze

dei paesi di L2.

COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO

Comprende in modo globale brevi messaggi orali e scritti in una lingua

L2 europea (Lingua tedesca/spagnola). Rispondere e\o formula domande, brevi interviste su temi noti

riguardanti l’ambito personale e la quotidianità. Dà e chiede informazioni in strada, luoghi ed esercizi pubblici.

Elabora testi orali e scritti su argomenti noti d’interesse personale e li riproduce, utilizzando espressioni familiari e lessico d’uso quotidiano.

Comprende e formula una lettera, una mail. Coglie il senso globale di un breve testo in L2 (fumetto, breve articolo

di magazine per ragazzi) e lo riproduce in senso globale, orale e scritto, in lingua straniera.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE

CULTURALE/ espressione artistica

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ARTE E IMMAGINE

CLASSE 3ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

- Ideare e progettare elaborati

- Ricercare soluzioni originali e

creative

- Utilizzare consapevolmente gli

strumenti e le tecniche

- Illustrazione di una poesia di

Leopardi

- Realizzazione di elaborati per il

concorso “ un manifesto per la pace”

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- Rielaborare materiali di uso comune

- Leggere e interpretare l'immagine e

un'opera d'arte

- Realizzazione di elaborati per il

progetto “io non dipendo”

- Realizzazione di elaborati inspirati allo studio della storia dell'arte

- Possedere una conoscenza delle linee fondamentali della produzione

artistica del novecento

- Tema di lettura dell'opera

- Le avanguardie artistiche: Fauves, Espressionismo, Cubismo(Guernica di

Picasso), Futurismo(poesia e architettura fascista a Civitanova

Marche), Astrattismo, Dada, Surrealismo

-Approfondimento dell'Espressionismo

e dei seguenti artisti: Kirchner, Nolse, Schiele, Kokoschka, Kandisky,Paul

Klee.

COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO

Utilizza strumenti e tecniche per esprimere e comunicare. Riconosce e colloca un’opera d’arte nel contesto storico e artistico.

Comprende il rapporto immagine-comunicazione. Comprende e utilizza gli elementi della comunicazione visiva.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/ espressione musicale

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:

MUSICA

CLASSE 3ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

•Saper riconoscere le differenze fra

varie simbologie melodico-armoniche •Sa cantare brani monodici e polifonici

•Sa eseguire brani con tastiera e chitarra

•Conosce generi, forme e periodici storici

•Sa analizzare con spirito critico i brani musicali ascoltati

Simboli melodico armonico

(tonalità maggiori/minori, accordi)

ritmici, tempo semplice e composto) Vari tipologie di canto

(monodico-polifonico) Tecnica della tastiera e degli

accordi. Chitarra Principali generi musicali:

-sinfonismo -melodramma

-jazz -musica leggera

-canzone I maggiori compositori

contestualizzati per generi

musicali(dal classicismo ai giorni nostri) e..

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Ascolto critico delle loro opere

anche comparato con altre produzioni artistico-letterarie in

un discorso interdisciplinare

COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO

Possiede le elementari tecniche esecutive degli strumenti didattici ed

esegue semplici brani ritmici e melodici. Usa il linguaggio espressivo musicale nelle sue diverse forme, effettuando pratiche musicali

individuali e di gruppo. Analizza caratteristiche e forma di opere musicali di vario genere, stile

e tradizione. Individua i rapporti tra musica e altri linguaggi.

Riconosce le funzioni sociali della musica nella nostra e nelle altre civiltà.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/ espressione corporea

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: SCIENZE MOTORIE

CLASSE 3ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

Utilizzare le abilità apprese in situazioni ambientali diverse in

contesti problematici, non solo in

ambito sportivo, ma anche in esperienze di vita quotidiana.

Prevedere correttamente l'andamento e il risultato di

un'azione; fantasia motoria. Ampliare l'applicazione dei principi

metodologici dell'allenamento per mantenere un buon stato di salute.

Gestire un proprio programma di allenamento.

Rispettare le regole in un gioco di squadra (pallavolo, basket,

pallamano, rugby). Svolgere un ruolo attivo utilizzando

al meglio le proprie abilità tecniche

e tattiche; i gesti arbitrali in diverse discipline.

Impostare a turno una tattica di squadra; Stabilire corretti rapporti

interpersonali e mettere in atto comportamenti equilibrati dal

punto di vista fisico, emotivo e cognitivo.

Mettere in atto, in modo autonomo, comportamenti

funzionali alla sicurezza nei vari

Impiego di schemi motori e posturali, loro interazioni in

situazioni combinate e simultanee;

sviluppo della disponibilità variabile come previsione di un gesto in vista

di una scopo; Ruolo attivo nel gruppo, utilizzando le proprie abilità

tecniche e tattiche; Tecniche e tattiche dei giochi

sportivi; Distinguere analizzare e impiegare

capacità coordinative e organico-muscolari;

Interpretare l'attività sportiva come strumento privilegiato, che agevola

l'armonico sviluppo psico-fisico, potenziare il sentimento di

autostima e determinare una

migliore qualità della vita.

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ambienti di vita.

COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO

Impiega schemi motori e posturali interagendo in situazioni combinate e simultanee.

Potenzia capacità coordinative e condizionali. Rispetta le regole dei giochi sportivi praticati, utilizzando le proprie

abilità tecniche e tattiche e assumendo un ruolo attivo e costruttivo nel gruppo.

Stabilisce corretti rapporti interpersonali e mette in atto comportamenti operativi ed organizzativi all’interno del gruppo.

Mette in atto, nel gioco e nella vita, comportamenti equilibrati dal punto di vista fisico, emotivo, cognitivo.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/ identità storica

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: STORIA

CLASSE 3ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

Uso delle fonti

-Consolidare la metodologia della ricerca storica.

-Usare fonti (documentarie,

iconografiche, orali, digitali,…) per produrre conoscenze su temi definiti.

Organizzazione delle informazioni

-Selezionare ed organizzare le informazioni con schemi, mappe,

tabelle, grafici e risorse digitali. -Organizzare le conoscenze apprese

su mappe spazio-temporali e grafici. -Relazionare la storia locale con quella

italiana, europea e mondiale. -Formulare problemi e verificare

ipotesi sulla base delle informazioni raccolte e delle conoscenze elaborate.

Strumenti concettuali -Conoscere aspetti e strutture dei

processi storici italiani, europei e mondiali studiati, individuando

connessioni tra passato e presente. -Conoscere il patrimonio culturale

collegato con i temi affrontati. -Usare le conoscenze apprese per

comprendere le caratteristiche dei processi storici studiati e i problemi

(ecologici, interculturali e di

-La civiltà dell’Europa borghese.

-La civiltà di massa.

-La crisi della civiltà europea.

-La civiltà mondiale del Novecento e l’attualità (parole per capire il

presente: Globalizzazione, Migrazioni, Diritti umani, Sviluppo sostenibile,

Conflitti).

-Cittadinanza e Costituzione: “Io cittadino in Italia, in Europa e

nel mondo “(lo Stato, la

Costituzione, l’Ordinamento

costituzionale dello Stato,

l’Ordinamento internazionale).

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convivenza civile) connessi.

Produzione scritta e orale

-Produrre testi selezionando le conoscenze da fonti di informazione

diverse, manualistiche e non, cartacee e digitali, usando il linguaggio

specifico della disciplina. -Esporre e argomentare su

conoscenze e concetti appresi utilizzando il linguaggio specifico della

disciplina.

COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO

Si orienta nel tempo, facendo confronti fra realtà storiche diverse.

Approfondisce il concetto di fonte storica e individua la specificità dell’interpretazione storica. Usa il passato per rendere comprensibile

il presente e progettare il futuro. Comprende ed utilizza il linguaggio

storico e gli strumenti specifici della disciplina. Comprende le caratteristiche specifiche della civiltà europea, ricercando somiglianze

e differenze tra la nostra e le altre civiltà del mondo. Colloca l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul

reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dall’organizzazione costituzionale ed amministrativa del nostro Paese, nonché dagli

ordinamenti comunitari ed internazionali, a tutela della persona, della collettività, dell’ambiente.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE

CULTURALE/identità geografica

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:

GEOGRAFIA

CLASSE 3ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

Orientamento

-Orientarsi sulle carte e orientare le carte in base a punti

cardinali e a punti di riferimento fissi. -Orientarsi nelle realtà

territoriali vicine e lontane.

Linguaggio della geograficità -Leggere e interpretare vari tipi di

carte geografiche (da quella topografica al planisfero) utilizzando

scale di riduzione, coordinate geografiche e simbologia.

-Utilizzare carte, grafici, dati statistici, immagini per comprendere e

comunicare fatti e fenomeni sui diversi territori.

Paesaggio

-Il sistema solare e quello Terra–Luna.

-L’interno della Terra e la teoria della

tettonica a placche (vulcani e

terremoti).

-La dinamica della Terra: continenti, idrosfera, atmosfera, venti e correnti

marine.

-I principali problemi ecologici (sviluppo sostenibile, buco dell’ozono

ecc.).

-Elementi e fattori che caratterizzano

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-Interpretare e confrontare

alcuni caratteri dei paesaggi mondiali, anche in relazione

alla loro evoluzione nel corso del tempo.

-Conoscere temi e problemi di tutela del paesaggio come

patrimonio naturale e culturale.

Regione e sistema territoriale

-Consolidare il concetto di regione

geografica (fisica, climatica, storica, economica) applicandolo ai diversi

continenti. -Analizzare le interrelazioni tra fatti e

fenomeni demografici, sociali ed economici di portata mondiale.

-Interpretare l’assetto territoriale dei vari continenti, anche in relazione alla

loro evoluzione storico-politico-economica.

gli ambienti naturali extraeuropei e

descrivono il clima dei diversi continenti.

-L’economia del pianeta nell’era della

globalizzazione.

-La popolazione del nostro pianeta: distribuzione, flussi migratori, lingue,

religioni, l’emergere di alcune aree rispetto ad altre.

-Assetti politico- amministrativi delle macro-regioni e degli Stati studiati.

-La diversa distribuzione del reddito

nel mondo: disponibilità di risorse e sostenibilità dello sviluppo.

-I continenti ed alcuni Stati in essi.

COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO

Si orienta nello spazio, facendo confronti fra realtà geografiche diverse a livello europeo e mondiale.

Analizza un tema geografico e/o un territorio attraverso gli strumenti propri della disciplina.

Individua connessioni con situazioni storiche, politiche, economiche. Comprende ed utilizza il linguaggio geografico.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/ identità socio-culturale

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: RELIGIONE CATTOLICA

CLASSE 3ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

La Bibbia e le altre fonti •Utilizzare la Bibbia come documento

storico-culturale e riconoscerla anche

come parola di Dio nella fede della Chiesa.

•Individuare il messaggio centrale dei testi biblici, utilizzando informazioni

storico-letterarie e seguendo metodi diversi di lettura.

•Decifrare la matrice biblica delle principali produzioni artistiche

(letterarie, musicali, pittoriche, architettoniche..) italiane ed europee.

•Bibbia e testimonianze di uomini di fede

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Il linguaggio religioso

•Riconoscere il messaggio cristiano nell’arte e nella cultura in Italia e in

Europa, nell’epoca moderna. •Individuare gli elementi e i significati

dello spazio sacro nell’epoca moderna.

•significato di alcuni termini specifici

I valori etici e religiosi •Comprendere il significato della

scelta di una proposta di fede per la realizzazione di un progetto di vita

libero e responsabile. •Motivare, in un contesto culturale e

religioso, le scelte dei cattolici rispetto alle relazioni affettive e al valore della

vita dal suo inizio al suo termine.

•Riconosce l’originalità della speranza cristiana, in risposta al bisogno di

salvezza della condizione umana nella sua fragilità, finitezza ed esposizione

al male.

COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO

•E’ aperto alla sincera ricerca della verità e sa interrogarsi sull’assoluto cogliendo l’intreccio tra dimensione religiosa e culturale.

Sa interagire con persone di religione differente, sviluppando un’identità accogliente, apprezzando il rapporto tra il “credo”

professato e gli usi e costumi del popolo di appartenenza, a partire da ciò che osserva nel proprio territorio.

•Individua, a partire dalla Bibbia, le tappe essenziali della storia della salvezza, della vita e dell’insegnamento di Gesù, del Cristianesimo

delle origini, gli elementi fondamentali della storia della Chiesa e li

confronta con le vicende della storia civile passata e presente elaborando criteri per una interpretazione consapevole.

•Riconosce i linguaggi espressivi della fede (simboli, preghiere, riti, ecc.), ne individua i frutti e le tracce presenti a livello locale, italiano

ed europeo, imparando a fruirne anche in senso estetico e spirituale. •Coglie le implicazioni etiche della fede cristiana e vi riflette in vista di

scelte di vita progettuali e responsabili, si interroga sul senso dell’esistenza e la felicità, impara a dare valore ai propri

comportamenti, relazionandosi in maniera armoniosa con se stesso, con gli altri, con il mondo che lo circonda.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE/ identità socio-culturale

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: ALTERNATIVA alla Religione Cattolica CLASSE 3ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

Saper ascoltare; Saper comprendere;

Produrre schemi, mappe e testi argomentativi;

Saper usare una terminologia

specifica; Mettere in atto comportamenti

U.D.1 Conoscenza di sé

L’individuo e la società; Il mio futuro: scelta

consapevole e adeguata alle

proprie capacità e attitudini; Fragilità- dipendenze – bullismo

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193

autonomi e di autocontrollo;

Conoscere il valore educativo della multietnicità;

Conoscere le differenze tra: persona cittadino, libertà,

responsabilità, norma-legge; Acquisire una capacità di

riflessione e di interpretazione dei documenti e delle

testimonianze relative a: emarginazione, disagio sociale,

abuso e conflittualità.

U.D.2

• Identità e differenza La tolleranza e la solidarietà;

Spunti di riflessione su atteggiamenti di intolleranza;

Organismi di cooperazione internazionale.

U.D.3 Diritti e doveri

Parole della storia: libertà, giustizia, pace

I diritti dei minori

Il mondo del lavoro

COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO

Rispetta se stesso e gli altri.

Accetta, rispetta e aiuta gli altri e i “diversi” da sé, realizzando attività che favoriscano la conoscenza e l’incontro tra esperienze e culture

diverse. Mette in atto atteggiamenti e comportamenti permanenti di non

violenza, di confronto e di dialogo. Acquisisce il valore educativo trasversale di libertà, giustizia e pace.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E

TECNOLOGIA

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: MATEMATICA CLASSE 3ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

I NUMERI Riconoscere i vari insiemi numerici

con le loro proprietà formali Saper operare negli insiemi Z, Q e

R(eseguire le operazioni di

addizione, sottrazione, moltiplicazione, divisione,

elevamento a potenza,radici e confronto dei numeri, quando

possibile a mente oppure utilizzando gli usuali algoritmi

scritti ). Rappresentare graficamente i

numeri conosciuti Formalizzare le proprietà delle

operazioni e le procedure di calcolo con l’uso delle lettere come

generalizzazione dei numeri in casi

Gli insiemi Z, Q, e R Il linguaggio algebrico

Le espressioni letterali Monomi e polinomi

Equazioni

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semplici.

Calcolare il valore di un’espressione letterale sostituendo numeri a

lettere Eseguire semplici operazioni con i

monomi e con i polinomi. Esplorare situazioni “modellizzabili”

con semplici equazioni. Risolvere e verificare equazioni di

primo grado ad una incognita. Risolvere problemi con l’uso di

equazioni

SPAZIO E FIGURE

Riconoscere e disegna una circonferenza e un cerchio e ne

individua caratteristiche, proprietà

e parti. Identificare le posizioni di un punto

e di una retta rispetto a una circonferenza e le posizioni

reciproche di due circonferenze Riconoscere e disegnare angoli al

centro e alla circonferenza e ne individua le proprietà

Riconoscere e disegnare poligoni inscritti e circoscritti

riconoscendone particolari proprietà

Risolvere problemi sul calcolo dell’area di poligoni circoscritti

Applicare formule relative al calcolo

della misura della circonferenza e dell’area del cerchio

Risolvere problemi che riguardano circonferenze e cerchio

Individuare le posizioni di rette e piani

Disegnare angoli diedri e angoloidi individuandone le caratteristiche

principali Visualizzare oggetti tridimensionali

Rappresentare su un piano una figura solida

Risolvere problemi usando proprietà

geometriche delle figure, ricorrendo a

modelli materiali e a semplici deduzioni e ad opportuni strumenti di

rappresentazione

Circonferenza, cerchio e loro

elementi. Angoli al centro e alla circonferenza

Poligoni inscrittibili e circoscrittibili

e poligoni regolari. Lunghezza della circonferenza e

dell’arco. Area del cerchio e del settore

circolare. Significato di π e cenni storici ad

esso relativi. Elementi dello spazio.

Relazioni tra rette, piani fasci di piani, diedri e angoloidi,

perpendicolarità e parallelismo. Poliedri e poliedri regolari.

Prismi e piramidi. Formule per il calcolo di superfici e

volumi dei poliedri.

Il cilindro Il cono

La sfera Altri solidi di rotazione

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195

Calcolare volumi e aree delle

superfici dei solidi. Costruire solidi di rotazione a

partire da figure piane Calcolare volumi e aree delle

superfici dei solidi Risolvere problemi usando

proprietà geometriche delle figure, ricorrendo a modelli materiali e a

semplici deduzioni e ad opportuni strumenti di

rappresentazione

RELAZIONI E FUNZIONI Usare coordinate cartesiane,

diagrammi, tabelle per rappresentare relazioni e funzioni

Rappresentare punti, segmenti e figure geometriche nel piano

Cartesiano Utilizzare le lettere per esprimere

in forma generale proprietà e

regolarità, partendo da tabulazione e grafici

Il piano cartesiano e i suoi

elementi

DATI E PREVISIONI Calcolare frequenze relative,

Percentuali e dare loro significato. Ricavare informazioni da raccolte di

dati e grafici di varie fonti Utilizzare i concetti di probabilità

Probabilità frequentistica, classica e soggettiva

Leggi della probabilità

COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO

Utilizza modelli matematici di pensiero logico-razionale e di

rappresentazione Grazie al pensiero razionale, legge la realtà e risolve problemi

concreti e significativi, analizzando le situazioni e traducendole in termini matematici.

Ricerca forme geometriche nella realtà, le confronta le analizza, e

rappresenta individuando invarianti e relazioni tra essi. Documenta i procedimenti scelti e applicati nella risoluzione dei

problemi.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E

COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: SCIENZE

CLASSE 3ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

FISICA E CHIMICA Descrivere il moto di un corpo

I vari tipi di moto. Le leggi della dinamica.

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196

anche graficamente.

Utilizzare una terminologia corretta per descrivere le trasformazioni

energetiche.

L’energia e le sue forme.

ASTRONOMIA E SCIENZE DELLA

TERRA

Illustrare le teorie sull’origine e sull’evoluzione dell’universo.

Descrivere i corpi del sistema solare e i loro movimenti.

Descrivere l’origine e la struttura interna della terra collegarla ai

fenomeni geologici.

L’universo: origine, struttura.

Il sistema solare.

Terra: moti terrestri e le loro conseguenze, struttura interna della

terra, origine ed evoluzione della Terra.

BIOLOGIA

Illustrare le funzioni degli apparati del corpo umano.

Riconoscere le norme per

mantenere la giusta funzionalità degli apparati.

Descrivere la struttura e la funzione del DNA.

Spiegare e interpretare i meccanismi fondamentali

dell’ereditarietà dei caratteri.

Apparati e sistemi del corpo

umano: struttura, funzioni e igiene. La genetica e l’ereditarietà.

COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO

Raccoglie dati da prove sperimentali, rappresenta graficamente e

interpreta i dati raccolti con sicurezza. Osserva e indaga il mondo che ci circonda, usando il metodo

scientifico e un linguaggio base appropriato per la comprensione e l’espressione dei contenuti relativi ai fenomeni studiati.

Assume consapevolezza che un fenomeno di genere diverso è un elemento fondante per interpretare la realtà naturale e antropica.

Sviluppa atteggiamenti di riflessione nei confronti della realtà naturale.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E

TECNOLOGIA

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO:

TECNOLOGIA

CLASSE 3ª

ABILITÀ (obiettivi di apprendimento) CONOSCENZE (contenuti)

Tecnologia

Sviluppa la capacità di osservazione e

di analisi Osserva e descrive fenomeni

appartenenti all’ambiente naturale ed artificiale

Tecnologia

Analizza le tappe più significative della

tecnica e della tecnologia per comprendere il processo raggiunto

dall’umanità nel corso dei secoli (dalla Rivoluzione Industriale ai nostri

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197

Identifica beni, bisogni e servizi

Riconosce e analizza i settori dell’economia

Osserva e analizza i problemi connessi al rapporto uomo-macchina

Rappresenta con schemi grafici i processi di trasformazione di energia

Inizia a comprendere i problemi legati alla produzione di energia

Sa progettare la propria dieta settimanale applicando un

procedimento numerico o basato sulle

proporzioni Sa realizzare un’indagine per

conoscere il ciclo di produzione e i profili professionali di un’azienda

alimentare Sa analizzare l’etichetta di un

alimento applicando il procedimento di analisi tecnica

Sa leggere ed elaborare schemi elettrici

In relazione alla propria abitazione o ad un’azienda produttiva, sa rilevare

come viene distribuita, utilizzata e quali trasformazioni subisce l’energia

elettrica

giorni)

Analizza in maniera scientifica i problemi ambientali individuati nel

proprio territorio Conosce le varie forme e fonti di

inquinamento Conosce il concetto di beni, di bisogni

e di servizi Conosce i settori della dell’economia

Conosce l’organizzazione del lavoro Conosce il concetto di lavoro e di

energia

Conosce il concetto di trasformazione e conservazione dell’energia

Sa individuare le forme e le fonti di energia

Acquisisce le conoscenze indispensabili per una corretta

educazione alimentare Conosce le caratteristiche nutritive e

alcuni processi produttivi degli alimenti

Conosce il concetto di elettricità e di corrente elettrica

Conosce il concetto di magnetismo ed elettromagnetismo

Conosce i metodi di rappresentazione

degli oggetti: assonometrie e proiezioni ortogonali

Conosce il concetto di disegno tecnico: sviluppi di solidi e sezioni

Conosce il concetto di progettazione

COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO

Analizza e rappresenta processi ricorrendo a strumenti come tabelle e mappe.

Predispone processi e procedure allo scopo di ideare, progettare e realizzare oggetti fisici, grafici o virtuali, seguendo una definita

metodologia. Ricerca relazioni tra la tecnologia e i contesti socio-ambientali che

hanno contribuito a determinarla. Utilizza il disegno tecnico per la progettazione e la realizzazione di

modelli di oggetti in generale.

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CURRICOLO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

COMPETENZE CHIAVE EUROPEE “trasversali”

COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE

IMPARARE A IMPARARE

SPIRITO D’INIZIATIVA E INTRAPRENDENZA

COMPETENZA DIGITALE

promosse nell’ambito di tutte le attività di

apprendimento

a cui sono opportunamente finalizzati i contributi che

ciascuna disciplina può offrire

nella cui costruzione sono coinvolti tutti gli

insegnanti e tutti gli insegnamenti

Le competenze chiave europee che possiamo intendere come “trasversali” vengono qui di seguito declinate in modo specifico, in quanto l’approccio per

discipline scelto dalle Indicazioni Nazionali non consente di precisarle con le stesse modalità con cui si possono declinare le competenze chiave nelle quali

trovano riferimento le discipline formalizzate. Riguardo alla competenza digitale, benché in essa si individuino competenze

di base palesemente riferibili all'asse scientifico-tecnologico e in particolare alla disciplina della Tecnologia, del cui curricolo è parte integrante, si è scelto di

qualificarla comunque come trasversale in considerazione della sua importanza e pervasività nel mondo d’oggi e per rimarcarne (così come suggerito

dalla Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006) la sua caratteristica di essere comune a tutti gli assi culturali, di favorire

l'accesso ai saperi e rafforzare le potenzialità espressive individuali. L'ottica è

quella del superamento di una concezione che interpreta la competenza digitale collegata solo all’aspetto tecnico, che comunque costituisce l'elemento/la

piattaforma indispensabile e di supporto, a favore di una competenza complessa che travalica le discipline, comporta attitudini critiche e riflessive nei confronti

dell’informazione e valorizza gli intrecci tra gli assi culturali.

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COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE

DISCIPLINE CONCORRENTI: TUTTE CLASSI 1a, 2a, 3ª

Le competenze sociali e civiche sono quelle su cui si fonda la capacità di una corretta e

proficua convivenza. E’ forse la competenza più rilevante, senza la quale nessun’altra può ritenersi costruita. Ne fanno parte, infatti, le dimensioni fondamentali di cui si sostanzia la competenza, ovvero l’autonomia e la responsabilità; implicano abilità come il

sapere lavorare in gruppo, il cooperare, il prestare aiuto, sostenere chi è in difficoltà, riconoscere e accettare le differenze. L’approccio per discipline scelto dalle

Indicazioni non consente di declinarla con le stesse modalità con cui si possono declinare le competenze chiave nelle quali trovano riferimento le discipline formalizzate. Le competenze sociali e civiche si costruiscono attraverso la

predisposizione di un clima scolastico equilibrato e cooperativo, attraverso la lettura critica dei fenomeni sociali nell’ambiente di vita e in quello più allargato; attraverso

un’azione diretta di educazione alla solidarietà, all’empatia, alla responsabilità e proponendo esperienze significative che consentano agli alunni di lavorare esercitando in

prima persona la cooperazione, l’autonomia e la responsabilità. (FONTE: FRANCA DA RE)

OBIETTIVI SPECIFICI PRESTAZIONI ATTESE

L’alunno:

Agire, in contesti formali e informali,

rispettando le regole della convivenza civile, le differenze sociali, di genere, di

provenienza. Agire rispettando le attrezzature proprie

e altrui, le cose pubbliche, l’ambiente.

Aiutare chi è in difficoltà. Confrontarsi con gli altri ascoltando e

rispettando il punto di vista altrui. Partecipare all’attività di gruppo

confrontandosi con gli altri, valutando le

varie soluzioni proposte. Contribuire alla stesura del regolamento

della classe e al rispetto di esso ed in generale alla vita scolastica.

Adattare i propri comportamenti e le

proprie modalità comunicative ai diversi contesti.

Contribuire alla formulazione di proposte per migliorare alcuni aspetti della vita scolastica.

Manifestare disponibilità a partecipare alle attività proposte offrendo un proprio

personale contributo. Avere cura e rispetto di sé come

presupposto di sano e corretto stile di

vita.

Rispetta le regole condivise, contribuisce

a rendere più accogliente l’ambiente scolastico e di vita.

Utilizza correttamente strutture e sussidi della scuola.

Assimila il senso e la necessità del

rispetto della convivenza civile. Ascolta le idee degli altri e accetta le

diversità. Comprende gli obiettivi del gruppo e il

suo ruolo, aiutando gli altri.

Comunica correttamente con gli altri, strutturando relazioni significative.

Interviene adeguatamente nei contesti comunicativi.

Partecipa all’attività proposta ed esprime

le proprie personali opinioni e sensibilità. Collabora con gli altri per la costruzione

del bene comune. Ha cura e rispetto di sé. Utilizza gli strumenti di conoscenza per

comprendere se stesso e gli altri.

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COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO

A partire dall’ambito scolastico, l’alunno assume atteggiamenti responsabili, ruoli e comportamenti di partecipazione corretta, attiva e comunitaria. Comprende il significato delle regole per la convivenza civile e sociale e impara

a rispettarle, esercitandosi consapevolmente al confronto responsabile e al dialogo.

Si mostra sensibile ai bisogni degli altri. Esprime e manifesta riflessioni sui valori della convivenza democratica.

Si riconosce e agisce come persona in grado di intervenire sulla realtà apportando un proprio contributo positivo. Sviluppa il senso dell’identità personale.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: IMPARARE A IMPARARE

DISCIPLINE CONCORRENTI: TUTTE CLASSI 1a, 2a, 3ª

Imparare a imparare è una competenza metodologica e metacognitiva fondamentale per

potere acquisire, organizzare e recuperare l’apprendimento. Va perseguita con sistematicità e intenzionalità fin dai primi anni di scuola, affinché le abilità che vi sono

coinvolte possano essere padroneggiate dagli alunni in autonomia nell’adolescenza. Anche per questa competenza, l’approccio per discipline scelto dalle Indicazioni non

consente di declinarla con le stesse modalità con cui si possono declinare le competenze chiave nelle quali trovano riferimento le discipline formalizzate. Infatti le strategie dell’Imparare a imparare debbono essere impiegate in tutte le azioni e

le procedure d’apprendimento, in tutte le discipline. Tutti gli insegnanti e tutti gli insegnamenti sono coinvolti nella sua costruzione; il possederla non solo contribuisce al

successo nell’apprendimento, ma anche al senso di fiducia, autostima e autoefficacia degli allievi. (FONTE: FRANCA DA RE)

OBIETTIVI SPECIFICI PRESTAZIONI ATTESE

L’alunno:

Conoscere se stessi documentando il

proprio percorso di crescita. Controllare le proprie emozioni e

reazioni di fronte a successi, insuccessi, contrarietà, momenti problematici.

E’ disposto ad analizzare se stesso e a

misurarsi con le novità e gli imprevisti. Documenta e comunica il proprio

percorso di crescita. Riconosce gli errori ed è disposto a

modificare atteggiamenti e

comportamenti.

Utilizzare diverse fonti (scritte, digitali …) e ricavare da esse informazioni utili

per i propri scopi (esposizione scritta/orale, studio …).

Confrontare le informazioni provenienti

da fonti diverse; selezionarle in base all’utilità a seconda del proprio scopo.

Leggere, interpretare, costruire semplici grafici e tabelle; rielaborare e trasformare testi di varie tipologie

Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o con altri,

utilizzando le risorse personali di cui dispone.

Si assume la responsabilità dei propri

doveri di alunno, sa tenere in ordine i quaderni ed aggiornarli secondo le

attività. Corregge da solo gli esercizi e i lavori

seguendo le indicazioni.

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201

partendo da materiale noto,

sintetizzandoli anche in scalette, riassunti, semplici mappe, schemi.

Utilizzare strategie di memorizzazione.

Collegare nuove informazioni ad alcune già possedute.

Correlare conoscenze di diverse aree attraverso collegamenti e quadri di sintesi.

Contestualizzare le informazioni provenienti da diverse fonti e da diverse

aree disciplinari alla propria esperienza. Utilizzare le informazioni nella pratica

quotidiana e nella soluzione di semplici

problemi di esperienza o relativi allo studio.

Mantenere la concentrazione sul compito per i tempi necessari.

Portare a termine il lavoro iniziato da

solo o insieme ad altri

Individua una situazione problematica.

Ricerca dati e informazioni in base a criteri assegnati.

Organizza il proprio apprendimento,

scegliendo ed utilizzando varie fonti e modalità di informazione.

Registra le fasi dell’attività. Usa gli strumenti di lavoro in modo

adeguato.

Sceglie la procedura risolutiva e la applica.

Esplicita il procedimento. Collega i fatti nel tempo e nello spazio. Individua relazioni di causa – effetto.

Distingue i dati essenziali dai superflui. Individua le parole – chiave, l’idea

centrale. Individua e rappresenta collegamenti e

relazioni tra fenomeni, eventi e concetti

diversi, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari.

Memorizza i percorsi di lavoro. Segue una traccia data rispettando i

tempi richiesti.

Associa le informazioni a quelle in suo possesso.

Acquisisce la capacità di analizzare l'informazione ricevuta nei diversi ambiti

ed attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l’attendibilità e l’utilità.

Descrivere le proprie modalità di

apprendimento. Avere consapevolezza delle proprie

potenzialità e dei propri limiti. Utilizzare strategie di autocorrezione. Orientare le proprie scelte in modo

consapevole.

Riconosce di aver raggiunto determinati

livelli di competenza. Pone domande e dichiara le difficoltà

incontrate durante il percorso di lavoro. Riflette criticamente sul proprio percorso

di apprendimento, assumendo

consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti e individuando

modalità per superare le difficoltà.

COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO

L’alunno, riguardo alla propria persona, sviluppa il senso dell’identità personale.

Riguardo al proprio metodo di studio e lavoro, acquisisce ed interpreta l’informazione, individua collegamenti e relazioni, trasferisce quanto appreso in altri contesti, organizza il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed

utilizzando varie fonti e varie modalità di lavoro, anche in funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro.

Riguardo al proprio apprendimento (metacognizione), assume consapevolezza delle proprie modalità di apprendimento.

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COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: SPIRITO D’INIZIATIVA E INTRAPRENDENZA (o

imprenditorialità)

DISCIPLINE CONCORRENTI: TUTTE CLASSI 1a, 2a, 3ª

Lo Spirito di iniziativa e intraprendenza è la competenza su cui si fonda la capacità di intervenire e modificare consapevolmente la realtà. Ne fanno parte abilità come il sapere

individuare e risolvere problemi, valutare opzioni diverse, rischi e opportunità, prendere decisioni, agire in modo flessibile e creativo, pianificare e progettare. Anche in questo caso, l’approccio per discipline scelto dalle Indicazioni non consente di declinarla

con le stesse modalità con cui si possono declinare le competenze chiave nelle quali trovano riferimento le discipline formalizzate. Anche questa competenza si

persegue in tutte le discipline, proponendo agli alunni lavori in cui vi siano situazioni da gestire e problemi da risolvere, scelte da operare e azioni da pianificare. E’ una delle competenze maggiormente coinvolte nelle attività di orientamento. E’ anch’essa

fondamentale per lo sviluppo dell’autoefficacia e della capacità di agire in modo consapevole e autonomo.

(FONTE: FRANCA DA RE)

OBIETTIVI SPECIFICI PRESTAZIONI ATTESE

L’alunno:

Organizzare i propri impegni giornalieri e settimanali e disporre del materiale a

seconda dell’orario settimanale e dei carichi di lavoro.

Progettare ed eseguire semplici manufatti artistici e tecnologici.

Organizzare eventi legati alla vita

scolastica (feste, mostre, piccole uscite, visite, viaggi d’istruzione) in gruppo e con

l’aiuto degli insegnanti. Calcolare i costi di un progetto e

individuare modalità di reperimento delle

risorse. Individuare problemi legati alla pratica e

al lavoro quotidiano e indicare ipotesi di soluzione plausibili.

Affronta situazioni problematiche formulando ipotesi di soluzione,

individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i

dati, organizzando materiali, metodi e tempi.

Organizza materiali, tempi, strumenti.

Collabora all’organizzazione di eventi scolastici apportando il suo contributo

personale e originale. Realizza semplici manufatti artistici e

tecnologici.

Di fronte a un problema, riflette sulle possibili soluzioni, sceglie quelle

ritenute più vantaggiose e motivare la sua scelta.

COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO

L’alunno sa prendere decisioni, assumersi e portare a termine compiti e

iniziative, agire in modo flessibile, pianificare e organizzare il proprio lavoro. Sa realizzare semplici progetti, adottando strategie di problem solving. In alcune occasioni dimostra originalità e spirito d’iniziativa.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA DIGITALE

DISCIPLINE CONCORRENTI: TUTTE CLASSI 1a, 2a, 3ª

La competenza digitale è ritenuta dall’Unione Europea competenza chiave, per la sua importanza e pervasività nel mondo d’oggi. L’approccio per discipline scelto dalle

Indicazioni non consente di declinarla con le stesse modalità con cui si possono declinare le competenze chiave nelle quali trovano riferimento le discipline formalizzate. Si ritrovano abilità e conoscenze che fanno capo alla competenza digitale in

tutte le discipline e tutte concorrono a costruirla. Competenza digitale significa padroneggiare certamente le abilità e le tecniche di utilizzo delle nuove tecnologie, ma

soprattutto utilizzarle con “autonomia e responsabilità” nel rispetto degli altri e sapendone prevenire ed evitare i pericoli. In questo senso, tutti gli insegnanti e tutti gli insegnamenti sono coinvolti nella sua costruzione. (FONTE: FRANCA DA RE)

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203

OBIETTIVI SPECIFICI PRESTAZIONI ATTESE

L’alunno:

Utilizzare strumenti informatici e di comunicazione per elaborare dati, testi e

immagini e produrre documenti in diverse situazioni.

Conoscere gli elementi basilari che

compongono un computer e le relazioni essenziali fra di essi.

Collegare le modalità di funzionamento dei dispositivi elettronici con le conoscenze scientifiche e tecniche

acquisite. Utilizzare materiali digitali per

l’apprendimento. Utilizzare il PC, periferiche e programmi

applicativi.

Utilizzare la rete per scopi di informazione, comunicazione, ricerca e

svago. Riconoscere potenzialità e rischi

connessi all’uso delle tecnologie più comuni, anche informatiche.

Utilizza i mezzi informatici per redigere i testi delle ricerche, delle relazioni, dei

rapporti, degli esperimenti. Utilizza fogli elettronici per effettuare

calcoli, misure, statistiche, rappresentare

e organizzare i dati. Utilizza programmi di presentazione per

produrre semplici lavori. Utilizza Internet e i motori di ricerca per

ricercare informazioni.

COMPETENZE SPECIFICHE FINE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO

L’alunno utilizza le più comuni tecnologie dell’informazione e della comunicazione, individuando le soluzioni potenzialmente utili ad un dato

contesto applicativo, a partire dall’attività di studio. Si mostra consapevole delle potenzialità, dei limiti e dei rischi dell’uso delle tecnologie dell’informazione e

della comunicazione, con particolare riferimento al contesto produttivo, culturale e sociale in cui vengono applicate.

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204

PERCEZIONE PERSONALE E SOCIALE DEL TEMPO E DELLO

SPAZIO FISICI

UOMO SOGGETTO ATTIVO CHE OPERA NEL TEMPO E NELLO SPAZIO

IN OTTICA LOCALE E NAZIONALE

UOMO SOGGETTO ATTIVO CHE OPERA NEL TEMPO E NELLO SPAZIO IN OTTICA NAZIONALE E

MONDIALE

CURRICOLO VERTICALE

Il nostro Istituto ha aperto una fase di revisione del curricolo in senso verticale al fine di:

1. evitare frammentazioni, segmentazioni, ripetitività del sapere e tracciare

un percorso formativo unitario;

2. costruire una “positiva” comunicazione tra i diversi ordini di scuola del nostro istituto;

3. consentire un clima di benessere psico-fisico che è alla base di ogni

condizione di apprendimento e favorisce la libera espressione delle proprie

emozioni e delle abilità cognitive e comunicative.

FINALITA’

1. Assicurare un percorso graduale di crescita globale;

2. consentire l’acquisizione di competenze, abilità, conoscenze e quadri

concettuali adeguati alle potenzialità di ciascun alunno;

3. realizzare le finalità dell’uomo e del cittadino;

4. orientare nella continuità.

CURRICOLO VERTICALE GEOSTORIA

INFANZIA PRIMARIA

SECONDARIA

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CURRICOLO VERTICALE GEOSTORIA “La geostoria è la storia che l’ambiente impone agli uomini… è anche la storia

dell’uomo alle prese con il suo spazio… è lo studio di una duplice relazione che va dalla natura all’uomo e dall’uomo alla natura, lo studio di un’azione e di una

reazione mescolate, confuse, ripetute senza fine nella realtà di ogni giorno.” (Fernand Braudel, “Storia misura del mondo”)

Il termine GEOSTORIA, coniato da Braudel nel 1945,nasce per prospettare un

nuovo interesse della Storia per il paesaggio e in genere per la Geografia nel suo complesso.

Oggi lo ritroviamo nei documenti ministeriali, in particolare nelle Indicazioni per i Licei, ma anche e soprattutto nel lessico e nella prospettiva didattica della

scuola. D’altra parte, anche l’invito delle Indicazioni alla unitarietà del sapere ed alla interdisciplinarità sembra rafforzare la prospettiva della collaborazione tra le

due discipline (Storia e Geografia), accomunate da categorie interpretative affini

e da intrecci metodologici nell’approccio ai numerosi problemi della contemporaneità.

Il motivo risiede nella definizione moriniana di geografia e storia come discipline

“ecologiche”, cioè discipline che abbracciano l’ambiente proprio di ogni individuo dal punto di vista del progetto sia esistenziale sia formativo in quanto risultano

essere le discipline trasversali e interdisciplinari per eccellenza. Nell’ottica, quindi, di formare un alunno competente che superi le nette

distinzioni disciplinari in nome di un sapere complesso, il nostro Istituto si prefigge di intraprendere la costruzione di percorsi di geostoria intesa come

messa in complicità della geografia e della storia. Non, quindi, una giustapposizione delle due discipline, ma il tentativo di combinarne le risorse per

potenziare l’efficacia formativa del percorso.

Ciò non significa abbandonare la classica impostazione curricolare delle due

discipline, ma sfruttare gli strumenti conoscitivi desunti da entrambe per la costruzione di una nuova cittadinanza insistendo sulla virtuosa “alleanza tra

discipline”allo scopo di superare tradizionali divisioni e rigide separazioni.

In effetti, per evitare il rischio di frammentazione dei saperi, le nuove Indicazioni raccomandano un’articolata organizzazione delle conoscenze

indirizzata alla costruzione di un sapere sempre più integrato e padroneggiato.

In questa prospettiva, si è deciso di stilare un curricolo che, tenendo conto delle

capacità dei discenti in base all’età raggiunta e all’ordine di scuola frequentato, preveda l’acquisizione di metodologie tese ad indagare il vicino ed il lontano,

dalla percezione del tempo e dello spazio fisico personale e sociale (scuola dell’Infanzia), alla determinazione dell’uomo come soggetto attivo in ottica

locale e nazionale (scuola primaria), per arrivare alla acquisizione di competenze

geostoriche in prospettiva globale (scuola secondaria).

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206

SCUOLA PRIMARIA e

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

Nell’ottica di un curricolo di geostoria, nella scuola Primaria e Secondaria di I grado, organizzate progressivamente in ambiti disciplinari e discipline vere e proprie, i docenti dell’area storico-geografica potranno utilizzare gli strumenti e le conoscenze acquisite gradualmente dagli alunni, nonché le competenze raggiunte, per affrontare in modo più organico determinati nuclei tematici. In questo senso è necessario riflettere sulle potenzialità offerte dalla Storia e dalla Geografia, tradizionali strumenti per la conoscenza del vissuto passato e presente dell’uomo e dei cambiamenti dell’ambiente, per costruire un bagaglio di conoscenze più complesse e articolate ed un approccio più critico (interpretazione e problematizzazione) da parte dell’alunno rispetto alla realtà che lo circonda privilegiando il rapporto presente-passato-presente.

STORIA

GEOGRAFIA

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207

STORIA

• Usare fonti di diverso tipo (documentarie, iconografiche narrative, materiali...) per produrre conoscenze su temi definiti.

USO DELLE FONTI

• Selezionare, organizzare e costruire le informazioni con mappe, grafici, tabelle e strumenti digitali.

• Collocare la storia locale in relazione con la storia italiana, europea, mondiale.

• Formulare e verificare ipotesi sulla base delle informazioni prodotte e le conoscenze elaborate.

ORGANIZZAZIONE

INFORMAZIONI

• Comprendere aspetti e strutture dei processi storici italiani, europei e mondiali nonché il patrimonio culturale collegato ai temi affrontati.

• Usare le conoscenze apprese per comprendere problemi ecologici, interculturali e di convivenza civile.

STRUMENTI

CONCETTUALI

• Produrre testi e argomentare su conoscenze e concetti appresi utilizzando il linguaggio specifico della disciplina.

PRODUZIONE SCRITTA E ORALE

ORGANIZZAZIONE TEMPORALE DI

TRASFORMAZIONI FATTE DALL’UOMO

NELLO SPAZIO

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

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GEOGRAFIA

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

• Orientarsi e orientare le carte a piccola e grande scala in base a punti cardinali o a punti di riferimento fissi.

• Orientarsi nelle realtà territoriali vicine e lontane.

ORIENTAMENTO

• Leggere ed interpretare vari tipi di carte geografiche

• Utilizzare strumenti tradizionali (carte, grafici, immagini...) ed informatici per comprendere e comunicare fatti e fenomeni territoriali.

LINGUAGGIO DELLA GEO-GRAFICITA'

• Interpretare e confrontare alcuni caratteri dei paesaggi italiani, europei e mondiali, anche in relazione alla loro evoluzione nel tempo.

• Conoscere temi e problemi di tutela del paesaggio.

PAESAGGIO

• Consolidare il concetto di regione geografica applicandolo all'Italia, all'Europa e agli altri continenti.

• Analizzare in termini di spazio le interrelazioni tra fatti e fenomeni demografici, sociali ed economici.

REGIONE E SISTEMA TERRITORIALE

ORGANIZZAZIONE SPAZIALE DI

TRASFORMAZIONI FATTE DALL’UOMO NEL TEMPO

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209

T R

A

G

U

A

R

D

I

C

O

M

P

E

T

E

N

Z

E

STORIA GEOGRAFIA

CAPACITA' DI ELABORARE CONCETTUALIZZAZIONI E DI INDIVIDUARE DEI MODELLI (A PARTIRE DAL SAPERE STORICO) AVENDO COME FONDAMENTI TEMPO, SPAZIO E SCALA.

CAPACITA' DI ORIENTARSI TRA SCALE SPAZIALI DIVERSE METTENDO A CONFRONTO MODELLI TERRITORIALI NELLE LORO DIVERSE DIMENSIONI (POLITICA, SOCIALE, ECONOMICA...) UTILIZZANDO GLI STRUMENTI DELLA DISCIPLINA.

RICONOSCE ELEMENTI

SIGNIFICATIVI E CONFRONTA

REGIONI E SISTEMI

DIFFERENTI E CON SCALE

DIVERSE.

SI ORIENTA NELLO SPAZIO

REALE E SULLE CARTE.

USA GLI STRUMENTI E

LINGUAGGI DELLA

DISCIPLINA.

STORICIZZA ESPERIENZE E

PERCORSI PERSONALI E DELLE

COMUNITA’.

METTE IN RELAZIONI TALI

PERCORSI CON IL CONTESTO.

PRODUCE INTERPRETAZIONI.

TEMATIZZA GLI ARGOMENTI.

INDIVIDUA RAPPORTI E

RELAZIONI.

SI ORIENTA NEL TEMPO E

NELLO SPAZIO.

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210

Storia e Geografia, quindi, come ambiti di ricerca complementari. La Storia non può

studiare un fatto storico senza fare riferimento allo spazio in cui si è verificato. Allo

stesso modo, la Geografia deve tener conto del tempo: un fatto geografico, come

l’andamento della popolazione in un determinato luogo, deve essere considerato

nella sua successione temporale. Dunque Storia e Geografia si intrecciano a tal punto

da permetterci di creare un vero e proprio CURRICOLO DI GEOSTORIA inteso come un

insieme di attività svolte da docenti e discenti a partire dalle conoscenze storiche e

geografiche e finalizzate alla costruzione di un sapere meno standardizzato utile

all’interpretazione del presente in relazione all’esperienza personale.

GEOSTORIA

STORIA

GEOGRAFIA

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211

AZI

ON

E P

RO

GET

TUA

LE

CENTRALITA' DI CHI IMPARA

CONDIVISIONE

VERTICALITA'

ATTIVITA’ SVOLTE SU CONOSCENZE STORICHE E GEOGRAFICHE

C U R R I C O L O

G E O S T O R I A

U D A

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212

-Tematizza gli argomenti -Individua rapporti e relazioni -Si orienta nel tempo e nello spazio.

L'ALUNNO COMPETENTE

SI MUOVE NEL DIVENIRE STORICO E NELLO SPAZIO

GEOGRAFICO

INTERPRETA E PROBLEMATIZZA

USA GLI STRUMENTI DELLA

STORIA/GEOGRAFIA

-Conosce ed utilizza le procedure della ricostruzione storica. -Conosce, produce storiografie. -Utilizza e produce cartografie.

-Storicizza esperienze e percorsi personali e delle comunità umane. -Produce interpretazioni. -Analizza e interpreta sistemi territoriali in relazione con le azioni umane.

RICONOSCE L’ESPERIENZA PERSONALE IN UN SISTEMA DI

REGOLE FONDATO SUL RECIPROCO RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI

GARANTITI DALLA COSTITUZIONE, A TUTELA DELLA PERSONA, DELLA COLLETTIVITA’ E DELL’AMBIENTE

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213

SCUOLA DELL’INFANZIA

CAMPI DI ESPERIENZA:

“Il sé e l’altro”, “La conoscenza del mondo”, “Il corpo e il movimento”

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO

DELLE COMPETENZE AL

TERMINE DELLA SCUOLA

DELL’INFANZIA

ABILITA’

CONOSCENZE

Si approccia con curiosità al “sé”

e all’ambiente naturale

cogliendo le continue e diverse

trasformazioni. Riflette sul

futuro immediato e prossimo

Definisce la sua identità come

consapevolezza del proprio

corpo, della propria personalità

e del proprio stare con gli altri

in una relazione reciproca tra lui

e il mondo.

Ha un atteggiamento curioso

verso la realtà che lo circonda

mettendo il sapere in rapporto

alla propria identità culturale.

Sa di avere una storia

personale, familiare e di

comunità e sviluppa un senso di

appartenenza accorgendosi di

essere uguale e diverso nella

varietà delle situazioni, di poter

essere accolto o escluso, di

poter accogliere o escludere

Colloca l’esperienza personale in

un sistema di norme/regole

fondato sul riconoscimento

dell’esistenza di altri punti di

vista e delle diversità personali

e culturali

Ricostruire esperienze

personali, familiari,

collettive.

Ordinare le azioni della

giornata, la successione dei

giorni, leggere un

calendario.

Comprendere la

successione cronologica e

la contemporaneità dei fatti

e degli eventi personali

Interpretare e organizzare

lo spazio corporeo,

personale, esperienziale.

Elaborare esperienze,

emozioni, pensieri e

domande; riflettere sulle

questioni, formulare

ipotesi, discorsi, attivare

comportamenti sociali.

Individuare le sequenze di

un’esperienza e

rappresentare le sequenze

(prima - dopo).

Esplorare l’ambiente,

notare caratteristiche e

cambiamenti e

rappresentarli

graficamente.

Utilizzare modalità

comunicative diversificate

a seconda dei contesti e

degli interlocutori.

Descrittori spazio-

temporali e/o simboli

convenzionali per

registrare eventi.

Significato del passato

come memoria, e del

futuro come attesa e il

senso della propria

storia.

Ricorrenze personali,

di sezione, sociali.

Ciclicità e l’alternarsi

delle stagioni , mesi,

giorni.

Concetto di

cambiamento per

effetto del tempo su di

sé, sugli oggetti, sulla

realtà circostante

Il proprio corpo e le

proprie esigenze,

sentimenti, storia

personale e familiare

Relazioni spaziali e

concetti topologici

Forme di

collaborazione, di

scambio e le regole

delle relazioni sociali.

Strutture di

aggregazione :

famiglia-scuola-paese-

comunità.

Esistenza di diverse

culture e religioni

all’interno del proprio

ambiente.

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214

SCUOLA PRIMARIA COMPETENZA CHIAVE: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE

DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: GEOSTORIA CLASSI: TUTTE

ABILITA’ (OBIETTIVI DI

APPRENDIMENTO)

CONOSCENZE (CONTENUTI)

CLASSE PRIMA Riconoscere relazioni di successione, di

durata, di contemporaneità in fenomeni ed

esperienze vissute, utilizzando

consapevolmente lo spazio circostante

tramite indicatori topologici.

Comprendere i mutamenti avvenuti

nell'ambiente esperienziale dell'alunno in

seguito alla ciclicità temporale.

Acquisire il concetto di trasformazione

operato dall'uomo sugli strumenti d'uso

convenzionale.

“AZIONI E AMBIENTI VICINI AL BAMBINO”

Eventi in successione secondo le categorie

temporali PRIMA-DOPO-INFINE.

Eventi contemporanei in ambienti diversi.

Fatti e azioni vissuti nella settimana.

Ambiente circostante nei vari periodi

dell’anno.

CLASSE SECONDA Individuare elementi presenti nel proprio

ambiente di vita e usarli come fonti per

ricostruire il vissuto personale.

Stabilire la durata di un evento collocato in

uno spazio definito.

Descrivere un fatto avvenuto in un

ambiente noto individuandone le cause e le

conseguenze.

Leggere e realizzare semplici percorsi,

grafici e mappe storico – geografiche.

“RICOSTRUZIONE DEL PASSATO PERSONALE”

La realtà di vita del bambino ricostruita

attraverso la ricerca di foto,documenti.

La scuola di ieri e di oggi.

I mestieri di ieri e di oggi.

I giochi di ieri e di oggi.

CLASSE TERZA Scoprire l'importanza delle fonti per

ricostruire gli spostamenti delle prime

comunità umane.

Comprendere la stretta relazione tra

ambiente e insediamento umano.

Conoscere le tappe fondamentali del

processo di ominazione.

Riconoscere relazioni di contemporaneità e

successione tra gruppi umani.

Collocare un evento o un periodo storico

sulla linea del tempo e in uno spazio

geografico.

“CONCETTO DI MIGRAZIONE E OMINAZIONE”

I reperti archeologici:classificazione e

localizzazione geografica.

Caratteristiche territoriali funzionali alla

vita dell’uomo.

Linee del tempo e carte geostoriche per

organizzare informazioni, conoscenze,

periodi e individuare

successioni,contemporaneità,durata e

periodizzazione.

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215

COMPETENZE SPECIFICHE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA

Riconosce le tracce storiche nel proprio ambiente di vita e nel territorio. Usa linee spazio-temporali per organizzare informazioni, conoscenze, periodi, e individua successioni, contemporaneità, durate, periodizzazioni. Si orienta nel tempo e nello spazio circostante utilizzando riferimenti topologici, cronologici e carte geo-storiche. Coglie nei paesaggi le trasformazioni operate dall’uomo e individua i rapporti di connessione esistenti tra spazio e tempo. Usa le fonti per ricostruire le varie fasi dell’evoluzione dell’uomo.

CLASSE QUARTA ABILITA’ (OBIETTIVI DI

APPRENDIMENTO) CONOSCENZE (CONTENUTI)

Riconoscere i diversi tipi di fonte e

utilizzarli per formulare ipotesi e ricostruire

fatti del passato di un territorio.

Confrontare e individuare collegamenti tra

fenomeni del mondo attuale e analoghi

fenomeni del passato.

Elaborare rappresentazioni sintetiche delle

civiltà studiate mettendo in rilievo le

relazioni tra insediamenti umani e

caratteristiche territoriali.

Conoscere gli insediamenti umani che

hanno caratterizzato il proprio ambiente di

vita.

Leggere carte geo-storiche individuando i

luoghi dove si sono sviluppate le civiltà

studiate ed elementi di

contemporaneitàsuccessione e durata. Riconoscere le cause e le conseguenze

dell’intervento dell’uomo sul territorio nel

corso del tempo.

“LA CIVILTA’ DEI PICENI”

Carte geostoriche locali per collocare la

presenza nel territorio del popolo piceno.

Caratteristiche del territorio attuale e

antico: analisi e confronto.

Fonti di vario tipo (iconografiche,narrative)

per ricavare informazioni.

Somiglianze e differenze tra la società dei

piceni e la nostra.

CLASSE QUINTA Usare le fonti presenti in un territorio per

ricavare informazioni utili alla ricostruzione

di un fenomeno storico e rappresentarle in

un quadro storico-geografico.

Elaborare rappresentazioni sintetiche delle

società studiate, mettendo in rilievo le

relazioni fra territori ed insediamenti

umani.

“LA CIVILTA’ DEI ROMANI”

Tracce e reperti presenti nel proprio

territorio.

Fatti ed eventi collocati su carte

geostoriche usando indicatori spaziali,

temporali e datazioni.

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216

Confrontare aspetti caratterizzanti le

diverse società studiate anche in rapporto

al presente.

Usare cronologie e carte storico-

geografiche per rappresentare le

conoscenze.

Conoscere i cambiamenti apportati

dell’uomo sul territorio nel corso del tempo.

Conseguenze positive e negative

dell’operato nel territorio.

Somiglianze e differenze tra la società dei

romani e la nostra

(case,abbigliamento,alimentazione).

COMPETENZE SPECIFICHE AL TERMINE DELLA CLASSE QUINTA

Esplora in modo gradualmente più approfondito le tracce storiche presenti nel territorio. Individua le relazioni tra gruppi umani e contesti spaziali. Comprende avvenimenti, fatti e fenomeni delle società e civiltà che hanno caratterizzato la storia dell’umanità dal paleolitico alla fine del mondo antico. Usa la linea del tempo e carte geo-storiche per collocare fatti e fenomeni storici nello spazio e nel tempo anche con l'ausilio di strumenti informatici. Coglie nei paesaggi mondiali le progressive trasformazioni operate dall'uomo sul paesaggio naturale.

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: GEOSTORIA CLASSI: TUTTE

ABILITA’ (OBIETTIVI DI

APPRENDIMENTO)

CONOSCENZE (CONTENUTI)

CLASSE PRIMA Uso delle fonti/carte

- Comprendere fonti di diverso tipo

(documentarie, iconografiche, narrative,

materiali, orali, digitali) e usarle per produrre

conoscenze su temi geostorici.

- Comprendere e usare gli strumenti propri

della disciplina (libro di testo; carte storiche,

tematiche e geografiche; grafici, schemi;

mappe concettuali; linea del tempo) per

comprendere e comunicare fatti e fenomeni

“CARTOGRAFIA”

Concetto di carta geografica come

rappresentazione della realtà.

L’attendibilità delle carte.

I vari tipi di carta (fisica, politica,

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217

geostorici.

- Orientarsi sulle carte e orientare le carte in

base ai punti cardinali e a punti di riferimento

fissi.

- Leggere ed interpretare vari tipi di carte

geografiche utilizzando scale di riduzione,

coordinate geografiche e simbologia.

Organizzazione delle informazioni

-Utilizzare schemi, mappe, tabelle, grafici e

risorse digitali per organizzare e selezionare le

informazioni geostoriche.

-Utilizzando l’asse temporale diacronico,

organizzare fatti e fenomeni collocandoli nel

tempo e nello spazio in un’ottica di

interdipendenza.

-Utilizzando l’asse temporale sincronico,

operare confronti tra realtà storiche diverse in

relazione anche all’ambiente.

-Stabilire rapporti di causa-effetto tra fatti e

fenomeni storici e geografici.

-Formulare problemi e verificare ipotesi sulla

base delle informazioni raccolte.

-Scoprire radici storiche medievali nel

patrimonio storico-culturale-geografico della

realtà locale e regionale.

Strumenti concettuali

-Conoscere e mettere in relazione epoche

storiche e caratteristiche geoantropiche.

-Conoscere il patrimonio naturale e culturale

collegato con i temi affrontati in un contesto

glocale.

-Usare le conoscenze apprese per

comprendere la rilevanza dei processi

geostorici relativi.

-Conoscere le regole fondamentali del vivere

civile e comprenderne il valore.

-Conoscere e comprendere l’ordinamento

socio-politico delle civiltà studiate e le loro

trasformazioni nel tempo e nello spazio.

Produzione scritta e orale

-Esporre, in forma scritta e orale, le

conoscenze e i concetti appresi, usando il

linguaggio specifico geostorico.

-Utilizzare conoscenze selezionate da fonti di

informazione diverse, manualistiche e non,

cartacee e digitali, per la produzione scritta e

orale.

tematica).

L’evoluzione della “carta” dalla civiltà

mesopotamica ad oggi: confronti.

La cartografia per comunicare.

La cartografia come linguaggio universale.

La cartografia al servizio del potere e della

storia (le manipolazioni delle cartine).

“LE RADICI DELL’IDENTITA’

EUROPEA”

L’Europa: una storia condivisa (l’eredità

greca, romana, ebraico-cristiana).

“Casa Europa”: dall’Impero di Carlo Magno

all’Unione Europea. Evoluzione territoriale

attraverso l’analisi cartografica.

La moneta unica per l’Europa: dal denaro

carolingio all’Euro.

L’identità culturale europea come risultato

di popoli dal Paleolitico ad oggi.

CLASSE SECONDA Uso delle fonti/carte

- Comprendere fonti di diverso tipo

(documentarie, iconografiche, narrative,

materiali, orali, digitali) e usarle per produrre

conoscenze su temi geostorici.

- Comprendere e usare gli strumenti propri

della disciplina (libro di testo; carte storiche,

tematiche e geografiche; grafici, schemi;

mappe concettuali; linea del tempo) per

comprendere e comunicare fatti e fenomeni

geostorici.

“NAZIONE-STATO NAZIONALE- STATO MODERNO”

Genesi e caratteristiche dello Stato

moderno.

Concetto di nazione e sue caratteristiche.

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218

- Orientarsi sulle carte e orientare le carte in

base ai punti cardinali e a punti di riferimento

fissi.

- Leggere ed interpretare vari tipi di carte

geografiche utilizzando scale di riduzione,

coordinate geografiche e simbologia.

Organizzazione delle informazioni

-Utilizzare schemi, mappe, tabelle, grafici e

risorse digitali per organizzare e selezionare le

informazioni geostoriche.

-Utilizzando l’asse temporale diacronico,

organizzare fatti e fenomeni collocandoli nel

tempo e nello spazio in un’ottica di

interdipendenza.

-Utilizzando l’asse temporale sincronico,

operare confronti tra realtà storiche diverse in

relazione anche all’ambiente.

-Stabilire rapporti di causa-effetto tra fatti e

fenomeni storici e geografici.

-Formulare problemi e verificare ipotesi sulla

base delle informazioni raccolte.

-Scoprire radici storiche medievali nel

patrimonio storico-culturale-geografico della

realtà locale e regionale.

Strumenti concettuali

-Conoscere e mettere in relazione epoche

storiche e caratteristiche geoantropiche.

-Conoscere il patrimonio naturale e culturale

collegato con i temi affrontati in un contesto

glocale.

-Usare le conoscenze apprese per

comprendere la rilevanza dei processi

geostorici studiati.

-Conoscere le regole fondamentali del vivere

civile e comprenderne il valore.

-Conoscere e comprendere l’ordinamento

socio-politico delle civiltà studiate e le loro

trasformazioni nel tempo e nello spazio.

Produzione scritta e orale

-Esporre, in forma scritta e orale, le

conoscenze e i concetti appresi, usando il

linguaggio specifico geostorico.

-Utilizzare conoscenze selezionate da fonti di

informazione diverse, manualistiche e non,

cartacee e digitali, per la produzione scritta e

orale.

Il “caso italiano”: dalle Signorie agli Stati

regionali, alle regioni odierne.

Il “caso europeo”: una storia complicata.

L’evoluzione dei confini dal Medioevo alla

fine del Comunismo.

Le tipologie di ordinamento in Italia e nel

resto d’Europa.

L’affermazione delle entità nazionali

attraverso lo studio degli Stati europei più

rappresentativi.

CLASSE TERZA Uso delle fonti/carte

- Comprendere fonti di diverso tipo

(documentarie, iconografiche, narrative,

materiali, orali, digitali) e usarle per produrre

conoscenze su temi geostorici.

- Comprendere e usare gli strumenti propri

della disciplina (libro di testo; carte storiche,

tematiche e geografiche; grafici, schemi;

mappe concettuali; linea del tempo) per

comprendere e comunicare fatti e fenomeni

geostorici.

- Orientarsi sulle carte e orientare le carte in

“DALL’EUROPA AL MONDO”

I concetti di colonialismo e imperialismo:

analogie e differenze.

L’Europa alla conquista del mondo.

La creazione degli imperi coloniali in Africa

e in Asia: spartizioni territoriali e confronti

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219

base ai punti cardinali e a punti di riferimento

fissi.

- Leggere ed interpretare vari tipi di carte

geografiche utilizzando scale di riduzione,

coordinate geografiche e simbologia.

Organizzazione delle informazioni

-Utilizzare schemi, mappe, tabelle, grafici e

risorse digitali per organizzare e selezionare le

informazioni geostoriche.

-Utilizzando l’asse temporale diacronico,

organizzare fatti e fenomeni collocandoli nel

tempo e nello spazio in un’ottica di

interdipendenza.

-Utilizzando l’asse temporale sincronico,

operare confronti tra realtà storiche diverse in

relazione anche all’ambiente.

-Stabilire rapporti di causa-effetto tra fatti e

fenomeni storici e geografici.

-Formulare problemi e verificare ipotesi sulla

base delle informazioni raccolte.

-Scoprire radici storiche medievali nel

patrimonio storico-culturale-geografico della

realtà locale e regionale.

Strumenti concettuali

-Conoscere e mettere in relazione epoche

storiche e caratteristiche geoantropiche.

-Conoscere il patrimonio naturale e culturale

collegato con i temi affrontati in un contesto

glocale.

-Usare le conoscenze apprese per

comprendere la rilevanza dei processi

geostorici studiati.

-Conoscere le regole fondamentali del vivere

civile e comprenderne il valore.

-Conoscere e comprendere l’ordinamento

socio-politico delle civiltà studiate e le loro

trasformazioni nel tempo e nello spazio.

Produzione scritta e orale

-Esporre, in forma scritta e orale, le

conoscenze e i concetti appresi, usando il

linguaggio specifico geostorico.

-Utilizzare conoscenze selezionate da fonti di

informazione diverse, manualistiche e non,

cartacee e digitali, per la produzione scritta e

orale.

ieri/oggi.

Decolonizzazione: implicazioni politiche,

economiche e culturali anche attraverso il

vissuto di grandi personalità del passato

(Gandhi, N. Mandela, Madre Teresa, Dalai

Lama).

Neocolonialismo: il peso delle

multinazionali nel processo di

globalizzazione.

La multietnicità odierna come esito dei

nuovi flussi migratori: confronti col

passato.

COMPETENZE SPECIFICHE AL TERMINE DELLA SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO

Si orienta nello spazio e nel tempo, facendo confronti fra realtà geografiche diverse in diverse epoche storiche a livello locale, europeo e mondiale. Usa il passato, analizzato attraverso le fonti e visto nella sua collocazione spaziale, per rendere comprensibile il presente e progettare il futuro (punti di vista dislocati spazio-temporalmente). Comprende e utilizza il linguaggio storico e geografico e gli

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220

strumenti specifici delle discipline per individuare interconnessioni tra le situazioni storiche, politiche, economiche e la loro collocazione in un determinato sistema geoantropico. Comprende e problematizza le caratteristiche specifiche della civiltà europea, ricercando somiglianze e differenze che si sono manifestate nell’arco del tempo tra la nostra e le altre civiltà del mondo in un’ottica glocale. Colloca l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dall’organizzazione costituzionale ed amministrativa del nostro Paese, nonché dagli ordinamenti comunitari ed internazionali, a tutela della persona, della collettività, dell’ambiente.

CRITERI DI VALUTAZIONE Scuola Primaria e Secondaria di I grado

ORIENTAMENTO NELLO SPAZIO E NEL TEMPO (L’alunno situa i fenomeni nello spazio e nel tempo utilizzando gli strumenti propri della disciplina: fonti di diverso tipo, linee del tempo, carte geostoriche, grafici, schemi, mappe e tabelle)

ORGANIZZAZIONE DELLE CONOSCENZE (L’alunno legge, descrive ed interpreta testi ed immagini esponendoli in forma orale e/o scritta)

USO DEL LINGUAGGIO GEOSTORICO (L’alunno si esprime nella forma orale e scritta utilizzando la terminologia specifica)

INDIVIDUAZIONE DI CONCETTI E RELAZIONI (L’alunno comprende i rapporti uomo/ambiente, causa-effetto, somiglianza-differenza e le interazioni tra fenomeni socio-economici, culturali e geografici)

PRATICA DI CITTADINANZA ATTIVA (L’alunno utilizza conoscenze ed abilità sociali e civiche acquisite per affrontare problemi ed impostare soluzioni)

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221

LA RELAZIONE INSEGNAMENTO /APPRENDIMENTO

LE METODOLOGIE DIDATTICHE

SCUOLA DELL’INFANZIA

La scelta di metodologie è centrata sullo studente, finalizzata a facilitare i processi di apprendimento e quindi garantire il successo formativo degli alunni.

La didattica esperienziale tipica della scuola dell’infanzia è centrata sui due grandi mediatori del gioco e della conversazione, ovvero “sull’esperienza

attiva e ludica del bambino, costruita come osservazione e problematizzazione,

rappresentata a livello simbolico e riflessivo dall’uso della parola nella conversazione e la discussione, in contesto sociale”.

Operare con flessibilità attraverso metodi attivi come strumenti “trasversali e pervasivi” per lo sviluppo di abilità di tipo creativo-partecipativo come:

UTILIZZO DI METODOLOGIE DIDATTICHE INCLUSIVE CHE RISPETTANO

LE CARATTERISTICHE INDIVIDUALI E LE INTELLIGENZE MULTIPLE

DISCUSSIONE SIMULAZIONE

PROBLEMATIZZAZIONE

APPRENDIMENTO COOPERATIVO

PEER TUTORING

CLIMA POSITIVO METACOGNIZIONE

BRAINSTORMING

CIRCLE TIME GIOCO LIBERO E STRUTTURATO

NUOVE TECNOLOGIE

PROBLEM SOLVING

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222

UTILIZZO DI STRATEGIE COME FORME DI ORGANIZZAZIONE DELLA

CONOSCENZA

LA DIDATTICA LABORATORIALE

Un processo di costruzione delle conoscenze e di sviluppo di abilità e

competenze che tengano conto delle variabili che influenzano i processi di

insegnamento-apprendimento: le modalità con le quali il materiale da

apprendere viene strutturato; le interazioni che si svolgono tra allievo e

ambiente; le caratteristiche personali dell’allievo (ad esempio i processi e le

strategie usate di preferenza per la risoluzione di un compito); gli strumenti di

valutazione.

La didattica laboratoriale presuppone l’uso della metodologia della ricerca,

pertanto intende il laboratorio non solo come uno spazio fisico organizzato ai fini

di una determinata produzione, ma come situazione, come modalità di lavoro,

dove si progetta, sperimenta, attraverso l’azione, i bambini ricercano agendo la

loro fantasia e la loro creatività.

Il laboratorio è anche un luogo fisico, può realizzarsi in spazi di

apprendimento/relazione posti sia dentro la scuola , sia fuori

Il laboratorio è "un'officina di metodo", dove si progettano e

sperimentano i propri progetti didattici dove si ricercano e ritrovano le

motivazioni

Il laboratorio è uno spazio di comunicazione: per dare cittadinanza ai

linguaggi verbali e non verbali.

Il laboratorio è uno spazio di personalizzazione per sviluppare

autosufficienza, autostima, autonomia culturale e emotiva, partecipazione.

Il laboratorio è uno spazio di esplorazione e di creatività.

•cartellonistica, flash cards;linee del tempo, grafici, calendari, istogrammi

LOGICO-VISIVE

•uscite didattiche

• laboratori ESPERENZIALI

•spazi, tempi e materiali ORGANIZZAZIONE E

ADDATAMENTO

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223

Il laboratorio è uno spazio di socializzazione: per valorizzare attività

strutturali individuali, di peer-tutoring, di cooperazione attraverso

intenzionali momenti interattivi che ritrovano la cooperazione, l'impegno,

la solidarietà tra generi, età, etnie diversi.

La didattica laboratoriale interagisce:

sulla relazione educativa (dalla trasmissione/riproduzione della

conoscenza alla costruzione della conoscenza);

sulla motivazione, sulla curiosità;

sulla partecipazione;

sulla problematizzazione;

sull'apprendimento personalizzato e l'uso degli stili cognitivi e

della metacognizione;

sul metodo della ricerca;

sulla socializzazione e sulla solidarietà.

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224

SCUOLA PRIMARIA

Le scelte metodologiche

Nella Scuola Primaria le scelte metodologiche sono volte a favorire il

successo scolastico di ogni alunno, ponendo una particolare attenzione nella definizione di percorsi didattici dal semplice al complesso, dal concreto

all’astratto. In particolare vengono più frequentemente adottate le seguenti metodologie:

Muovere sempre dall’esperienza e dai bisogni dei bambini.

Valorizzare le esperienze e le conoscenze personali e le risorse già

presenti negli alunni e fornite dal contesto scolastico ed extra-scolastico.

Privilegiare la partecipazione attiva degli stessi nelle diverse fasi di

sviluppo dei percorsi proposti.

Creare percorsi e situazioni che lascino spazio alla ricerca personale.

Curare il coordinamento tra le attività dei vari insegnanti.

Rispettare i ritmi e gli studi di apprendimento di ciascun bambino.

Creare una situazione di “benessere”, con richieste di impegno e serietà

necessari per il lavoro quotidiano e, nello stesso tempo, con attività

che raccolgono il gradimento degli alunni.

Favorire attività sperimentali.

Potenziare il lavoro individualizzato, in modo da consolidare le abilità

strumentali indispensabili ai segmenti formativi successivi.

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225

MODALITA’ D’INTERVENTO:

-Lezione frontale per la trasmissione dei saperi ,improntata sulla dinamicità.

-Attività di piccolo gruppo molto importante per la sua funzione formativa. Si

basa sulla condivisione e sulla disponibilità.

-Interventi individualizzati come trattamento differenziato degli alunni, come strategia che consente di soddisfare le necessità di formazione di ognuno.

-Cooperative learning primi tentativi di studio cooperativo, motivante e più

responsabilizzante.

-Problem solving per affrontare e risolvere situazioni problematiche, formulando ipotesi e soluzioni.

-Ricerca–azione per facilitare la collaborazione, il coinvolgimento e la riflessione.

-Didattica multimediale per attivare forme e percorsi di crescita attraverso la

LIM

Utilizzo di: Libri, sussidi audiovisivi, apparecchiature multimediali, apparecchiature

scientifiche, strumenti tecnici.

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226

LA DIDATTICA DEL LABORATORIO

I laboratori rappresentano momenti organizzati per attività specifiche da svolgere in piccoli gruppi e permettono di impostare il lavoro scandendo

le fasi di intervento consentendo di approfondire, integrare e rielaborare le esperienze vissute mediante l’utilizzo di linguaggi diversi. Inoltre, la

didattica del laboratorio permette di migliorare la capacità di socializzazione e di collaborazione con gli alunni. Essi sono uno strumento di flessibilità della

progettazione educativa e didattica e permettono di creare ambienti di apprendimento per i ragazzi dove la ricerca, la sperimentazione vengono

vissute principalmente secondo un lavoro “collaborativo” fondato su una rete di rapporti, l’interazione fra tutti i partecipanti al lavoro stesso

(“cooperative learning”). I laboratori sono complementari alle attività condotte in classe; possono

essere di approfondimento, di consolidamento e di recupero. Sono gli insegnanti che stabiliscono i gruppi e la durata della frequenza

degli alunni in base alle loro effettive necessità.

Le aree su cui attivare i laboratori sono le seguenti:

Area linguistico - espressiva

Area antropologico -

ambientale

Area logico - matematica

-Potenziare ed arricchire le abilità

linguistico-espressive.

-Favorire la manualità e la

creatività.

-Favorire la conoscenza di sé e di

tutto ciò che è collegato alle

categorie “spazio “”tempo”

-Favorire la conoscenza e il rispetto

dell’ambiente.

-Acquisire e potenziare particolari

competenze.

-Favorire la conoscenza di nozioni

scientifiche e tecnologiche.

per

per

per

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227

DIDATTICA MULTIMEDIALE

Il rapporto tra didattica e nuove tecnologie sta evolvendo verso una nuova fase: se, fino a qualche tempo fa, le nuove tecnologie erano gli “oggetti” di

apprendimento, attualmente stanno divenendo sempre più gli “strumenti” che favoriscono ed abilitano l’apprendimento.

Il passaggio descritto risponde al bisogno di favorire una didattica più collaborativa e valorizzata dalla pluralità delle risorse, più attenta ai diversi stili

cognitivi degli alunni e più coinvolgente ed efficace nel processo di acquisizione dei saperi.

Nel quadro delle risorse tecnologiche della scuola, la lavagna interattiva multimediale (L.I.M.), in dotazione a tutte le classi della Primaria (SCUOLA

DIGITALE 2.0), occupa un posto di centralità. Grazie alla sua versatilità è in grado di soddisfare le esigenze di tutti gli alunni, compresi coloro con difficoltà

di apprendimento o diversamente abili. L’utilizzo di strumenti interattivi, di suoni e di video, stimola infatti l’ attenzione e genera processi emotivi

coinvolgenti.

La facilità di approccio, l’utilizzo di più canali comunicativi, da quello visivo a quello verbale, fanno quindi della LIM uno strumento innovativo con notevoli

benefici sia per gli insegnanti sia per gli studenti. La sua assonanza con la lavagna classicane facilita la percezione e la dotazione ordinaria di classe

significa facilità d’uso nel quotidiano e apprendimento rapido del suo utilizzo. Le sue caratteristiche di interazione, flessibilità, multimedialità, incidono

fortemente su motivazione, attenzione e concentrazione sollecitando nel contempo la partecipazione diretta degli allievi allo sviluppo ed alla

caratterizzazione dei percorsi didattici. L’utilizzo della L.I.M, associato alla navigazione in internet, consente la

personalizzazione dei contenuti: è possibile osservare, scrivere, leggere o navigare se è una pagina web, oltre a manipolare i testi utilizzando la lavagna

come strumento multimediale. Volendo sintetizzarne le funzioni, la L.I.M. , in quanto strumento tecnologico,

consente sia la produzione che la fruizione di contenuti didattici.

Inoltre, la L.I.M. rappresenta un ottimo diario di bordo per documentare le fasi dell’attività didattica, permettendo l’interazione non solo con gli alunni ma con

gli insegnanti stessi del modulo, che hanno l’opportunità di integrare, nella pratica didattica quotidiana, le potenzialità di risorse multimediali nella

realizzazione e nella condivisione di percorsi inter o pluri disciplinari collaborativi e trasversali.

La L.I.M.ben si colloca dunque in un “fare scuola” che supera una didattica “trasmissiva” a favore di un modello coerente con la didattica costruttivista,

attento agli stili di apprendimento degli studenti e alla qualificazione dei processi formativi e di conquista dei saperi.

E’ uno strumento di effettiva didattica multimediale in grado di intrecciare l’azione del docente e la sua proposta didattica con i bisogni di apprendimento

(di contenuti, strategie, significati, …) degli allievi superando l’oralità, ma non negandola, in una dimensione condivisa, collaborativa, dinamica, al passo con i

tempi e soprattutto con le “nuove” caratteristiche percettive e cognitive degli

allievi di oggi.

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228

Le scelte metodologiche

In rapporto agli obiettivi comuni e a quelli specifici delle singole discipline,

individuati, proposti ed adattati dai Consigli di classe alla realtà concreta, umana e culturale di ciascun allievo, si ritiene di aderire alla scelta di metodologie

differenziate a seconda delle esigenze particolari che emergeranno nella quotidiana pratica didattica ed educativa.

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

A livello di Scuola Secondaria di I grado l’azione didattica è finalizzata a

considerare l’alunno come soggetto attivo di educazione e di apprendimento. Gli interventi e le attività devono avere essenzialmente un fine

formativo e garantire il successo scolastico degli alunni. Pertanto le scelte metodologiche, determinate all’interno della progettazione pianificata dalle

èquipe pedagogiche di sezione, si atterranno ai seguenti criteri:

coordinamento e coerenza tra le diverse discipline di studio per un approccio culturale alla realtà che risulti più motivato e consapevole;

organizzazione del lavoro in base alle fasce di livello degli alunni, con l’attivazione di interventi mirati al sostegno, al recupero, al

potenziamento delle capacità e dei comportamenti; organizzazione dei lavori interdisciplinari e delle unità didattiche finalizzati

all’acquisizione delle conoscenze e alla valorizzazione delle curiosità, della creatività, dell’ operatività degli alunni, espresse anche grazie ad

attrezzature multimediali e multifunzionali; attenzione ai diversi stili di apprendimento: la lezione frontale dovrà

alternarsi ad attività di gruppo nonché alle lezioni dialogate. Si dovrà far leva sulla responsabilità individuale, sulla partecipazione attiva,

sull’autovalutazione, sul controllo del linguaggio, oltre che sulla consapevolezza degli obiettivi da raggiungere nelle diverse attività.

DIDATTICA DI LABORATORIO

La didattica laboratoriale è un metodo di ricerca del sapere che si prefigge di coinvolgere i soggetti educativi, sia

docenti sia alunni, in un processo di costruzione delle conoscenze e di acquisizione delle competenze che tengano

conto della sensibilità e delle capacità che ognuno possiede,

portandole al massimo della potenzialità in un continuo interscambio di esperienze e dinamiche.

La didattica laboratoriale si basa su:

trasmissione e riproduzione della conoscenza;

sulla motivazione;

sulla curiosità; sulla partecipazione;

sulla problematizzazione; sull'apprendimento personalizzato;

sul metodo della ricerca;

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229

sulla socializzazione;

sulla meta cognizione.

Il docente ha il ruolo di tutor e si propone come mediatore/facilitatore e coordinatore delle attività. Queste sono improntate sulla massima

flessibilità per quanto concerne contenuti, tipologie di raggruppamento, tempi, attività e spazi.

La valutazione misura il raggiungimento degli obiettivi, in termini di apprendimento e dinamiche di partecipazione ed avviene:

a) in itinere, per valutare l'acquisizione degli obiettivi intermedi b) al termine del processo per valutare l'acquisizione degli obiettivi finali

E’ privilegiata la valutazione formativa che tenga conto della pluralità delle variabili apprenditive che intervengono nel “luogo” di apprendimento, oltre che

dell’impegno e del profitto di ogni alunno. E’ necessario che la valutazione si accompagni al monitoraggio(in itinere e finale)al fine di controllare lo sviluppo

del percorso educativo, la sua coerenza interna, la sua efficacia, la sua trasferibilità attraverso griglie e schede di rilevazione, test di verifica e

produzioni del singolo e dei gruppi di lavoro.

Modalità d’intervento

Lezione frontale trasmissione dei saperi.

Ricerca–azione facilitare la collaborazione, il coinvolgimento e la riflessione.

Problem solving

per affrontare e risolvere situazioni problematiche, formulando ipotesi e soluzioni.

Interventi individualizzati e personalizzati

Attività di recupero: assegnazione di piccoli incarichi; assegnazione di esercitazioni che

partono da difficoltà zero, per procedere con difficoltà graduata; consegne finalizzate a

percorrere o ripercorrere un procedimento ordinato e sistematico.

Attività di consolidamento: esercizi a difficoltà graduata per migliorare i contenuti e

le abilità acquisite; rafforzamento di

procedure note; tabelle di confronto per rafforzare la capacità

di cogliere le relazioni con contenuti già appresi.

Attività di potenziamento: consegne che prevedono una scelta autonoma degli

strumenti logici; attribuzione di compiti di guida nei lavori di gruppo; avvio alla

formulazione delle comunicazioni delle conoscenze acquisite mediante mappe

concettuali; approfondimento di aspetti

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culturali e sociali; applicazione autonoma delle varie procedure cognitive.

Cooperative learning

Attività che presuppone il coinvolgimento

attivo degli alunni in attività che li impegnino nel raggiungimento parallelo di due abilità:

1. le abilità cognitivo-disciplinari; 2. le abilità sociali.

la cooperazione, grazie all’apporto teorico di valenti studiosi come L. Vygotsky (Apprend.

sociale) e i fratelli D. e R. Johnson (Learning together), permette di ottenere questi

risultati: Aiuta a elevare il livello di tutti gli studenti

sia di quelli dotati sia di quelli con difficoltà. Aiuta a costruire relazioni positive tra gli

studenti, essenziali per creare una

comunità di apprendimento in cui la diversità sia rispettata e apprezzata.

Fornisce agli studenti le esperienze di cui hanno bisogno per un sano sviluppo

cognitivo, psicologico e sociale Tale didattica si sviluppa secondo cinque

elementi essenziali:

L'interdipendenza positiva L'interazione diretta costruttiva

La Responsabilità individuale La valutazione individuale e/o di

gruppo Secondo questa prospettiva l'apprendimento

cooperativo è quindi in grado di rispondere:

all'attuale tendenza delle classi ad accogliere livelli sempre più crescenti di

eterogeneità; alle difficoltà che gli insegnanti

incontrano nella scuola a creare un senso di appartenenza, quel "noi",

capace di affrontare i problemi educativi;

alla richiesta della società di fornire un numero sempre maggiore di

competenze, utili all'integrazione e al processo di autonomia(valutazione

autentica);

Utilizzo di: libri, sussidi audiovisivi, apparecchiature multimediali,

apparecchiature scientifiche, strumenti tecnici.

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231

PROGETTO CODING PER LA SECONDARIA DI I° GRADO

CHE COS’E’ IL CODING?

Con la parola “coding” si intende, in informatica, la stesura di un programma, cioè

di una di quelle sequenze di istruzioni che, eseguite da un calcolatore, danno vita alla maggior parte delle meraviglie digitali che usiamo quotidianamente.

Il fondamentale contributo culturale apportato dall’informatica alla società

contemporanea è definito in modo sintetico dall’espressione pensiero

computazionale

Il pensiero computazionale è un processo mentale per la risoluzione di problemi

costituito dalla combinazione di metodi caratteristici e di strumenti intellettuali, che

hanno tutti valore generale.

PERCHÉ INSEGNARE IL CODING?

Nella società contemporanea la cui tecnologia dipende in misura fondamentale dall’informatica, e tanto di più quanto più la presenza dei calcolatori diventa

pervasiva, avere familiarità con i concetti di base dell’informatica come materia scientifica è un elemento critico del processo di formazione dei cittadini.

Per essere adeguatamente preparato a qualunque lavoro vorrà fare da grande, a uno studente è ormai indispensabile una comprensione dei concetti di base

dell’informatica. Esattamente com’è accaduto nel secolo passato per la matematica, la fisica, la biologia e la chimica.

Oggi l’approccio al coding è completamente diverso: si punta a alle medie

(secondarie inferiori) perché l’obiettivo è fornire, anche con pochissime ore di

lezione, un approccio logico alla programmazione

Non si insegna un linguaggio specifico che magari, quando i bambini saranno

adulti, sarà già stato accantonato da anni

La filosofia alla base del movimento del coding, è quello dei metodi attivi, cioè il

“learning by doing”. Imparare facendo. I bambini sono immersi in un ambiente

logico e matematico, ma la creatività e la fantasia hanno un ruolo centrale negli

incontri sul coding di oggi.

Il movimento del coding promuove altri “valori” quali quelli del software libero,

della condivisione e del “remix”, ovvero del riuso del codice realizzato da qualcun

altro. In un mondo di steccati e “walled garden” erette da questa o quella big

dell’elettronica di consumo è bene che più i giovani conoscano alternative.

Un punto importante: l’approccio ludico alla programmazione permette di

rinforzare e di far comprendere meglio anche le tradizionali materie scolastiche.

Come mi spiegava Massimo Avvisati di Codemotion: “Se in geometria hanno

studiato l’angolo giro e nel videogioco che costruiscono devono ruotare

un’astronave, ecco che riescono a dare un senso al concetto di 360 gradi.

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232

Il nostro Istituto, allo scopo di attuare pienamente il Piano Triennale dell’offerta

formativa, aderisce, previo consenso degli Organi Collegiali, a proposte di progetti integrati con il territorio o provenienti da Istituzioni accreditate.

Tali proposte, per la loro dinamicità temporale, non sempre possono essere puntualmente inserite nel P.T.O.F.

La non presenza nel Documento non limita, pertanto, la libertà di adesione da parte del nostro Istituto.

Per

partendo

per

attraverso

Migliorare la

qualità del servizio

Soddisfare

bisogni ed esigenze

Realizzare idee

e proposte formative

Analisi

del contesto

Analisi di

ragioni e

motivazioni

Rispondere ai bisogni di

formazione degli alunni ed

alle aspettative delle

famiglie, oggi sempre più

diversificate.

Flessibilità progettuale

Articolazione

di modelli

organizzativi

MIGLIORARE E

ARRICCHIRE L’OFFERTA

FORMATIVA

per

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233

PROGETTI

ACCOGLIENZA

Docente Referente

Battistelli M. Luisa PERIODO D’ATTUAZIONE:

settembre-ottobre BAMBINI 3-4-5 anni

Bartolini sez. U Collodi sez. A,B,C,D

Giuliani sez. A,B,C Rodari sez. A,B,C

FACCIAMO FESTA

Docente Referente

Battistelli M. Luisa PERIODO D’ATTUAZIONE:

novembre – dicembre maggio-giugno

BAMBINI 4-5 anni Bartolini sez. U

Collodi sez. A,C,D Giuliani sez. A,B

Rodari sez. C,B

SCUOLA SICURA

Docente Referente Battistelli M. Luisa

PERIODO D’ATTUAZIONE: settembre-giugno

BAMBINI 3-4-5 anni Bartolini sez. U

Collodi sez. A,B,C,D

Giuliani sez. A,B,C Rodari sez. A,B,C

ENGLISH IS FUNNY (LINGUA INGLESE)

Docente Referente Koleva Petya

PERIODO D’ATTUAZIONE: gennaio-maggio

Bartolini sez. U (con esperto esterno)

Collodi sez. A Giuliani sez. B

Rodari sez. C

SSCCUUOOLLAA

DDEELLLL''IINNFFAANNZZIIAA

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234

PROGETTI INCLUSIONE E INTEGRAZIONE ALUNNI DISABILI

IPPOTERAPIA

Docente Referente Koleva Petya

PERIODO D’ATTUAZIONE:

gennaio-giugno Bartolini sez. U

Collodi sez. A,B,C,D Giuliani sez. A,B,C

Rodari sez. A,B,C

MUSICA PER GIOCO AL RITMO DEI SUONI (con esperto esterno)

Docente Referente Battistelli M. Luisa

PERIODO D’ATTUAZIONE: Da Gennaio

BAMBINI 4 anni Bartolini sez. U

Collodi sez. C,D Giuliani sez. A

Rodari sez. B

PSICOMOTRICITA’ (Con esperto esterno)

Docente Referente Battistelli M. Luisa

PERIODO D’ATTUAZIONE:

Da Gennaio

BAMBINI 3 anni Bartolini sez. U

Collodi sez. B,C,D Giuliani sez. C

Rodari sez. A

PALLACANESTRO (Con esperto esterno)

Docente Referente Battistelli M. Luisa

PERIODO D’ATTUAZIONE: settembre-giugno

BAMBINI 4 anni Bartolini sez. U

Collodi sez. C,D Giuliani sez. A

Rodari sez. B

GINNASTICA RITMICA (Con esperto esterno)

Docente Referente Battistelli M. Luisa

PERIODO D’ATTUAZIONE: novembre-gennaio BAMBINI 5 anni

Bartolini sez. U Collodi sez. A

Giuliani sez. B Rodari sez. C

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235

LA LEZIONE VIEN MANGIANDO

Docente Referente Cetraro Pina

PERIODO D’ATTUAZIONE: settembre-giugno

BAMBINI 3-4-5 anni Bartolini sez. U

Collodi sez. A,B,C,D Giuliani sez. A,B,C

Rodari sez. A,B,C

GIOCO SPORT C.O.N.I.

Docente Referente Battistelli Maria Luisa

PERIODO D’ATTUAZIONE:

BAMBINI 5 anni Bartolini sez.U Collodi sez. A Giuliani sez. B Rodari sez. C

AMBITO PROGETTO CLASSI FINALITÀ

Educazione

all’ambiente Ins. Referente

Lucarelli T.

Ins. Referente: Stefania G.

Il sole in

classe

“Eco - schools”

Classi 4^A/4^C/5^B

S.G. Bosco

Tutti i plessi della scuola

primaria Classi seconde

Diffondere la conoscenza e il corretto utilizzo delle energie rinnovabili tra i

bambini. Trasmettere alle giovani generazioni l’importanza di un atteggiamento quotidiano rispettoso dell’ambiente.

Accrescere negli studenti e

in tutti i soggetti della

comunità scolastica la

consapevolezza del

concetto di sostenibilità e

di compatibilità ambientale

delle proprie azioni

quotidiane, mediante

l’attuazione di azioni

concrete.

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236

Educazione

alla salute Ins. Referente: Trevisani M.

Ins. Referenti:

Alessandrini P. Montanaro A. Tartufoli Carla

Ins. Referente: Di marzio M.

Ins. Referente: Orazi S.

Natura che

cura

La Croce Verde torna a scuola

Progetto AVIS

La lezione vien

…mangiando

Tutti i plessi della scuola

primaria Classi terze

Tutti i plessi della scuola

primaria Classi quarte e

quinte

Tutti i plessi della scuola

primaria Classi quinte

S.G.Bosco

Cl. 3^ A/B

Sensibilizzare i giovani alla prevenzione delle malattie e alla conduzione di stili di vita salutari.

Formare gli alunni in

merito al pronto soccorso.

Sensibilizzare i giovani alla

salute fisica e al

volontariato.

Sensibilizzare gli alunni ad

una corretta

alimentazione.

Integrazione Ins. Referente Bracalente C.

Ins. Referente D’Amico Lucia

Romiti

Cristina

IIII

ippoterapiIIii

YIppoterapia

Accoglienza alunni

stranieri

Tutte le classi

dell’Istituto con

alunni diversamente

abili.

Classi

interessate

Maggiore propriocezione e

maggiore consapevolezza

e gestione delle proprie

emozioni. Acquisizione di

competenze sociali in

gruppo. Gestione della

frustrazione e dei conflitti.

Promuovere l’integrazione

e l’inserimento di alunni

stranieri non italofoni

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237

Ins. Referente

Pellegrini S.

Ins. Referente

Pellegrini S.

Lettura e

scrittura: fluidità

Matematica,

lettura del linguaggio

matematico e calcolo

2^A D. Alighieri

2^A D. Alighieri

Sapere ascoltare e

comprendere testi orali,

cogliendone il senso, le

informazioni principali e lo

scopo. Essere in grado di

leggere e comprendere

testi di vario tipo e

individuarne il senso

globale, le informazioni

principali e le loro

relazioni.

Potenziare la sicurezza nel

calcolo scritto e mentale

con i numeri naturali.

Educazione

motoria e sport Ins. Referente

Battilà

Rossana

“Sport di

classe” in

collaborazione con il CONI e il

MIUR

Tutte le classi

dei plessi

Promuovere i valori

educativi dello Sport come

mezzo di crescita e di

espressione individuale e

collettiva

Musicale Ins. Referente Properzi C.

Ins.Referente:

Meconi M.

Ins.Referente: Cantatore R.

“Mi piace la

musica”

Musicando con gioia (flauto)

(con esperti esterni)

Il flauto magico

(Con esperti

esterni)

Cl 2^A

S. G. Bosco

S.G. Bosco Classi 3^A-3^B modulo

S.G.Bosco Classi 4^A/4^B

Modulo

Apprendimento del flauto dolce e degli essenziali saperi pratico-cognitivi utili allo sviluppo della musicalità negli alunni.

Sperimentare il “fare musica insieme, gioiosamente”, attraverso l’ascolto e l’interazione di gesti-suono, con la voce e utilizzando il flauto dolce. Conoscenza e utilizzo

del flauto

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238

Logico -

scientifico Ins. Referenti Gentili M.G.

Monterubbiano

G.

Raffaeli G.

Ins. Referenti Ferri C.

Giacomelli R.

“Scacchi Scacchi

(con esperti

esterni)

Robotica educativa

(Con esperti

esterni)

DON MILANI CL. 3^ A S. G. BOSCO 1^ A - 2^ A DON MILANI CLASSI 1^A-2^A D. ALIGHIERI (modulo) 4^ B

Sviluppare le capacità

logiche e lo spirito

analitico, l’obiettività, il

senso della decisione.

Gestire il compito,

l’autonomia, il saper

perdere e vincere.

Promuovere la creatività,

l’attitudine a lavorare in

gruppo, a cooperare e a

comunicare. Favorire l’interesse per le

materie scientifiche e

tecniche e permettere lo

sviluppo di attività

chiamate soft skills

(pensiero critico, problem

solving,…)

Linguistico-Espressive

E Musicale

Ins. Referente

Romiti C.

Ins.Referente:

Domicoli F.

“L’isola che non

c’è” (con esperti esterni)

“Chi ha rubato il Natale?“

Dante Alighieri

(tempo pieno) Tutto il corso A

D. Alighieri

(tempo pieno)

Classe 5^A

Incoraggiare le capacità

espressive degli alunni.

Favorire la comunicazione

e l’espressione linguistica.

Favorire la socializzazione

attraverso il rispetto delle

regole. Vivere utili

esperienze che aiutino a

scoprire e a superare stati

d’animo diversi.

Promuovere la pratica

musicale in contesti ludici.

Promuovere la fiducia in se

stessi.

Educare all’ascolto, alla

concentrazione, alla

riflessione. Costruire con le

immagini e/o la

verbalizzazione una storia,

rispettando la successione

logico temporale. Eseguire

canti e coreografie.

Realizzare scenografie e

oggetti di scena.

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239

Ins.Referente: Monsignori T.

Il gioco del

teatro- si va in scena

(con esperti esterni)

Tutte le classi

del corso C (tempo pieno)

Favorire la comunicazione

e l’espressione linguistica e

la socializzazione

attraverso il rispetto delle

regole.

Vivere esperienze che

aiutino a scoprire e a

superare stati d’animo

diversi e promuovere la

fiducia in se stessi.

Storico-culturale

Ins.Referente:

Cetraro P.

Un

monumento per amico

CL. 5^ A/B S. G. Bosco

Conoscere un bene storico-monumentale di

notevole suggestione e qualità esistente sul

territorio. Suscitare il piacere dell'esplorazione, la

capacità di osservazione, di analisi,

di lettura di un'opera d'arte e comprenderne il collegamento con la

storia del territorio.

Lingua

Straniera

Ins.Referente Meconi M.

Lettore

Madrelingua

Con esperti

esterni

CL. 5^ B DANTE ALIGHIERI(modulo) CL. 5^ A /B S. G. BOSCO CL. 5^ A DON MILANI

Offrire agli studenti un

modello di lingua viva

attraverso lo sviluppo delle

abilità linguistiche.

Migliorare le abilità di

ricezione e produzione

orale. Incrementare il

patrimonio lessicale di uso

quotidiano. Promuovere

una maggiore fiducia nelle

capacità comunicative

nella lingua straniera.

Umanistico e sociale

Ins.Referenti Cetraro P.

Innocenzi R.

Laboratori Carta canta

I burattini del principe Rahul-

Origami con Renè Ciampa.

S. G. Bosco Cl. 5^A/B

Sviluppare abilità manuali

e sociali. Educare al

rispetto dell’ambiente

attraverso il riciclo e il

riuso creativo di materiali.

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240

Continuità

Ins. Referenti:

Tartufoli C. Di Marzio M.

-Attività ed

iniziative tra i tre ordini

di scuola con le

classi ponte.

CL. QUINTE Sez. di 5 anni scuola dell’Infanzia

-Favorire il passaggio degli

alunni delle ultime classi

della scuola dell’Infanzia e

della Scuola Primaria verso

il nuovo ordine di scuola in

modo armonico.

Educazione

alla legalità

Ins. Referente:

Bastianelli D.

“PretenDiamo la legalità”

In

collaborazione con il MIUR e la

Polizia di Stato

Tutte le classi 4^ E 5^ dei

plessi.

Sviluppare ed avviare negli

studenti la conoscenza e la

funzione delle regole nella

vita sociale.

Linguistico Ins. Referente

Bastianelli-Ferri

„Aiutaci a

crescere. Regalaci un

libro“

In

collaborazione con le librerie

Giunti

Cl.4^A/B D. Alighieri

Superare la lettura come

dovere scolastico, per un

obiettivo più ampio che

coinvolga emozioni,

sentimenti ed esperienze

affettivo- relazionali.

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241

_____________________________________________________________________________

Orientamento

Referente:

Prof. Gnocchini

Finalità:

creare legami didattici e

pedagogici tra la Scuola

Secondaria di I grado e la

Scuola Secondaria di II

grado.

Ambito di

coinvolgimento: classi

terze

Organizzazione: in orario

curricolare ed

extracurricolare

Durata: novembre-

dicembre-gennaio

Risorse:

Docenti interni ed esperto

esterno per l’attività di

Orientamento e di supporto

psicologico

Attività:

Letture, lezioni e incontri

esplicativi con docenti e/o

esperti

sull’offerta formativa dei

vari istituti superiori e sulle

possibilità

professionali del territorio,

open day.

Scuola aperta (attività di Orientamento per le classi quinte della scuola primaria)

Referente:

Prof.ssa Petrucci

Finalità:

creare legami didattici e

pedagogici tra i vari ordini

di scuola; aprire la scuola

al territorio

Ambito di

coinvolgimento:

tutte le classi quinte della

Primaria dell’Istituto

comprensivo e alunni di

quinta interessati

provenienti da altri circoli +

le classi prime della

Secondaria (alunni scelti)

Organizzazione: orario

extra-curricolare

Risorse:

Blasi, Corvaro, Morresi,

D'Ettorre, Cola, Luciani,

Rapagnani, Altamura

Attività: esperienze

laboratoriali ed attività di

tutoraggio

Durata: un mese (2^

metà di dicembre–2^ metà

di gennaio)

Progetto Accoglienza alunni stranieri

Referente:

Prof.ssa D’Amico

Finalità:

promuovere l’integrazione

e l’inserimento degli alunni

Ambito di

coinvolgimento: alunni

stranieri non italofoni neo

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242

stranieri non italofoni

attraverso una

commissione

arrivati –ALUNNI NAI- (e

loro famiglie) che si

iscriveranno alle classi della

scuola primaria e

secondaria di I grado del

nostro Istituto.

Organizzazione:

in orario extra curricolare

Risorse: interne

Attività: raccordo con la

segreteria, colloquio con la

famiglia dell’alunno NAI,

valutazione competenza

linguistica dell’alunno e

test ingresso,

collaborazione con la

dirigente, raccordo con le

insegnanti nelle cui classi

verranno effettuati gli

inserimenti

Accoglienza

Referente:

Prof.ssa Montecchiari

Finalità: potenziare la

collaborazione e l’aiuto

reciproco.

Ambito di

coinvolgimento: classi

prime e seconde

Organizzazione: in orario

curricolare

Durata: 1 Ottobre 2019

Risorse: docenti classi

prime e seconde, esperto

esterno (clown-dottoressa

Rachele Ignesti)

dell’ASSOCIAZIONE

M’ILLUMINO D’IMMENSO di

Firenze).

Attività:

gli alunni delle varie classi

(coppie di alunni di prima e

di seconda) partecipano ad

un laboratorio.

Italiano L2 per studenti non italofoni

Referente:

Prof.ssa Corvaro

Finalità:

aumentare le competenze

nell’utilizzo della lingua

italiana da parte di

studenti non italofoni.

Ambito di

coinvolgimento:

tutti gli alunni non italofoni

nuovi arrivati e di recente

immigrazione che

presentano ancora difficoltà

nell’esposizione e

comprensione della lingua

italiana

Organizzazione: in orario

curricolare

Durata: ottobre - maggio

Risorse: docente interna

Attività: attività didattica

in lezione frontale e/o

cooperativa.

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243

Giochi matematici

Referente:

Prof. Morresi

Finalità:

coinvolgere i ragazzi nella

matematica e nella logica

come una tradizione che

arriva a noi con una storia

di quasi quattromila anni,

ma sottoforma di gioco e

divertimento.

Ambito di

coinvolgimento: tutte le

classi

Organizzazione:

curricolare ed

extracurriculare

Durata: da novembre a

marzo

Risorse: docenti interni

(Prof. Morresi e Prof.ssa

Angelini)

Attività:

Fase 1: Giochi d’Autunno

Fase 2: Preparazione alle

semifinali dei Giochi

Matematici

EDUCAZIONE AFFETTIVA

Referente:

Prof. Gnocchini

Finalità:

intervenire sul disagio e

l’educazione affettiva

attraverso la consulenza di

un esperto in psicologia.

Ambito di

coinvolgimento: tutte le

classi della scuola

secondaria di I grado e le

classi quinte delle scuole

primarie dell’I.C.

Durata: gennaio-marzo

Organizzazione:

orario curricolare

Risorse: esperto esterno

Attività: letture,

discussione in classe, role

playing, brainstorming

Viaggio studio: Bolzano e dintorni

Referente:

Prof.ssa Blasi

Finalità:

Mettere a confronto due

regioni: le Marche e l’Alto

Adige, i loro i usi, costumi,

le loro offerte culturali,

il modello scolastico, il

modello culturale.

Conoscere un modello

scolastico plurilingue.

Approfondire la lingua

tedesca, apprendendo

anche i primi rudimenti dei

linguaggi di settore.

Lavorare e cooperare con

la scuola partner e gli enti

territoriali su temi comuni:

l’ambiente e turismo

ecosostenibile, il territorio

della propria regione

come modello culturale

Ambito di

coinvolgimento:

Alunni seconde classi

Scuola Secondaria I grado:

24 alunni selezionati per

merito:

Parametro di

comportamento: uguale e

maggiore di distinto fino ad

ottimo.

Parametro di profitto:

media di 7.5 in tutte le

discipline nella valutazione

del 1° Q. (a parità di voto si

prende in esame la

valutazione in lingua

tedesca).

Organizzazione:

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244

plurilingue e multietnico ed

anche possibile modello di

sviluppo tecnologico e

scientifico futuro.

Sviluppare senso di

osservazione e critico per

produrre poi documenti

utili anche alle associazioni

ed enti locali.

ORARIO EXTRA

CURRICULARE

Risorse: 2 docenti delle

classi seconde (A,C,D)

(evt.+ 1 insegnante

sostegno)

Durata: 2 - 7 marzo 2020

Attività: Sono previste,

oltre alle collaborazioni e

attività didattiche con la

scuola Rainerum di Bolzano

e la scuola media di

Collalbo, anche uscite

culturali \museali :

laboratori al Museo delle

scienze di Bolzano , alla

biblioteca civica del

capoluogo ,al museo

dell’aeronautica di Trento.

“Di scena le Marche”: progetto culturale

Referenti:

Prof.ssa Blasi

Finalità: Scoprire,

approfondire, presentare il

proprio territorio, le affinità

linguistiche e storiche con

la regione alpina di lingua

tedesca, uomini di cultura

poeti, inventori e

navigatori. Approfondire la

lingua tedesca attraverso

la lingua madre.

Lavorare e cooperare su

temi comuni: il territorio

della propria regione come

modello anche di

integrazione socio-

culturale ed economica.

Produrre files utili e fruibili

anche dalle associazioni ed

enti locali e IAT.

Ambito di

coinvolgimento:

24 alunni selezionati classi

Seconde che partecipano al

viaggio studio a Bolzano

Durata:

febbraio-marzo

Risorse: Blasi, D'Amico

Organizzazione:

in orario extracurricolare (4

incontri di 3 ore cad.)

Attività:

Laboratorio di lingua

tedesca e lingua italiana:

ideazioni, clip multimediali,

sketch per la presentazione

della regione Marche:

inventori, poeti e navigatori

marchigiani.

Progetto Bagliori d’autore:

Alla ricerca dell’Eden, il Purgatorio di Dante nel 2019

Referente:

Prof.ssa Corvaro

Finalità:

creare legami didattici tra

vari ordini di scuola e il

territorio, approfondire

opere del nostro

patrimonio culturale

attraverso spunti

innovativi, coinvolgere più

discipline in maniera

strutturata

Ambito di

coinvolgimento: alunni

selezionati nelle classi II A

e II B (livello alto)

Durata: GENNAIO-

FEBBRAIO 2019

Organizzazione: orario

curricolare

Risorse: docenti interni

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(Professoresse Corvaro e

Santarelli)

Attività: gli alunni

realizzeranno delle tavole

pittoriche polimateriche

che traducono un percorso

in un purgatorio

contemporaneo. Le tavole

saranno presentate al

concorso “Bagliori

d’autore” promosso dall’IIS

Da Vinci.

PROGETTO TUTOR supporto individuale allo studio Referente: Prof.ssa Corvaro

Finalità: aumentare la

partecipazione attiva alla

vita scolastica e

consentire un

apprendimento efficace

delle diverse discipline,

ridurre atteggiamenti

oppositivi e incrementare

l’autostima attraverso

l’acquisizione di strumenti

per il successo scolastico

Ambito di

coinvolgimento:

alunni che necessitano di un

supporto individuale per lo

studio, frequentanti la

scuola secondaria di primo

grado

Durata:

da ottobre a maggio

Organizzazione:

orario curricolare

Risorse: docente interno

(Prof.ssa Corvaro)

Attività: interventi di

supporto allo studio offerti

dall’insegnante di

potenziamento

Laboratorio linguistico culturale Latino Tedesco

Referente:

Prof.ssa D’Amico

Finalità:

approfondire la lingua

tedesca e la lingua italiana

e conoscere le radici

comuni.

Lavorare e cooperare in

modalità laboratoriale su

tematiche proposte dagli

insegnanti.

Sviluppare senso di

osservazione e critico.

Ambito di

coinvolgimento:

alunni interessati delle

classi Terze A-C-D, per la B

solo MODULO LATINO

Organizzazione:

orario extracurricolare

Durata: novembre-

gennaio

Attività: didattica

laboratoriale con modalità

di classe aperta, lavoro

frontale, team-work e

cooperative learning

Risorse: docenti interni

/Professoresse Blasi,

D'Amico)

Progetto Biblioteca e Giralibro Referente: Prof.ssa D’Amico

Finalità: Promuovere il

gusto della lettura.

Incentivare e sostenere

attività correlate con la

Ambito di

coinvolgimento: ALUNNI

DI TUTTE LE CLASSI-

Organizzazione: orario

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246

lettura.

curricolare

Durata: ANNUALE

Risorse: docenti di lettere

Attività:

Conservazione e gestione

del patrimonio librario del

plesso e dei vocabolari di

Italiano e di Lingua

straniera

Consultazione e prestito

bibliotecario

Organizzazione della

funzionalità del locale della

Biblioteca ai fini della

consultazione e del prestito

librario, ma anche di attività

di approfondimento e

ricerca

Organizzazione del

concorso interno “Il

Giralibro”

Partecipazione al concorso

nazionale “Il Giralibro”

Organizzazione di altre

attività volte alla

promozione della lettura

(iniziativa “Io leggo

perché”)

Costituzione e Parlamento in classe Referente:

Prof.ssa Altamura

Finalità: conoscere i valori

e i principi fondamentali

della Costituzione italiana,

la loro attualità e le

caratteristiche degli organi

repubblicani

Ambito di

coinvolgimento: classi

terze

Organizzazione: orario

curricolare

Risorse: relatori esterni

Attività: attività formative

Durata: 2 incontri a

febbraio

Simplemente Espanol!

Referente:

Prof.ssa Altamura

Finalità:

suscitare interesse e

motivazione attraverso un

approccio piacevole e

spensierato alla lingua

spagnola.

Ambito di

coinvolgimento: alunni

delle classi quinte della

scuola primaria che

frequenteranno la sezione

di spagnolo nella secondaria

di primo grado

Organizzazione: orario

extracurricolare

Risorse: docente interna

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247

(Prof.ssa Altamura)

Attività: lezioni incentrate

sulla comunicazione e

gestualità attraverso

esercizi pratici, immagini,

canzoni, video di facile

fruizione.

Durata:

da febbraio a maggio

“Progetto Atletica leggera ”

Referente:

Prof.ssa Rapagnani

Finalità: La finalità del

progetto è quella di

ampliare le conoscenze e

le competenze motorie e

sportive degli alunni,

attraverso l’utilizzo dei

mezzi propri dell’Atletica

leggera quali: ostacoli,

blocchi di partenza, palloni,

piccoli pesi, testimoni e dei

suoi contenuti quali: corsa

lenta e veloce, marcia,

salti e lanci.

Ambito di

coinvolgimento: tutte le

classi

Organizzazione: orario

curricolare

Risorse: esperti esterni

Attività: Si prevedono 4

ore di consulenza degli

esperti della società

sportiva AMA di Civitanova

Marche per ogni gruppo

classe.

Durata: febbraio-maggio

“SOS MATH ESAMI”

REFERENTE: Prof.ssa Angelini

Finalità: Aiuto agli alunni

in difficoltà in

preparazione agli esami;

recupero delle abilità di

base per la matematica

Ambito di

coinvolgimento:

alcuni alunni delle classi

3A-3B-3C-3D

Organizzazione: in orario

extracurricolare

Durata: febbraio-marzo

Risorse: docente interna

(Prof.ssa Angelini)

Attività: lezioni frontali,

esercitazioni in classe

“Progetto Basket”

REFERENTE:

Prof.ssa Rapagnani

Finalità:

La finalità del progetto è

quella di ampliare le

conoscenze e le

competenze motorie e

sportive degli alunni,

attraverso la pratica della

pallacanestro. Apprendere

le abilità motorie di base

del basket e conoscere le

principali regole, con lo

scopo di partecipare

attivamente allo specifico

gioco di squadra.

Ambito di

coinvolgimento: tutte le

classi

Organizzazione: orario

curricolare

Durata: novembre -

dicembre

Risorse: esperti esterni

Attività: Si prevedono 4

ore di consulenza

dell’esperto della FEBA

Civitanova Marche Basket

per ogni gruppo classe.

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248

“Hockey per la scuola, a scuola per la vita”

Referente:

Prof.ssa Rapagnani

Finalità:

Conoscenza dei

fondamentali dell’hockey

su prato. La finalità del

progetto è quella di

ampliare le conoscenze e

le competenze motorie e

sportive degli alunni,

attraverso la pratica

dell’hockey.

Ambito di

coinvolgimento: tutte le

classi

Organizzazione: orario

curricolare

Risorse: esperti esterni

Durata: mese di febbraio

Attività:

Si prevedono 4 ore di

consulenza dell’esperto per

ogni gruppo classe.

Monumento per amico

Referente:

Prof.ssa Santarelli

Finalità:

Da definire

Ambito di

coinvolgimento:

Organizzazione:

Risorse:

Durata:

Attività:

Da definire

La Croce verde a scuola

Referente:

Prof.ssa Montecchiari

Finalità: da definire

Ambito di

coinvolgimento:

classi prime e seconde

Durata: febbraio

Risorse: esperti Croce

Verde

Organizzazione: orario

curricolare

Attività: 2 incontri

Consigli comunali aperti

Referente:

Prof.ssa Montecchiari Finalità:

da definire

Ambito di

coinvolgimento: classi

terze sez. A-C-D

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249

Durata:

3 C 4 novembre

2019 (celebrazioni

del 4 novembre-

dicembre-gennaio)

tutte le classi terze 7

dicembre incontro

con il Comandante

Alfa 40 anni di GIS

al servizio dell’Italia

3 A 27 gennaio

Giornata della

Memoria

3 D 10 febbraio

Giorno del Ricordo

Risorse:

Organizzazione:

Attività: SOS ESAME LINGUA

Referente:

Prof.ssa D’Ettorre

Finalità:

aiutare gli studenti a

sostenere l'esame scritto

unico delle due lingue

straniere.

Ambito di

coinvolgimento:

per gli studenti delle classi

terze che, a giudizio dei

rispettivi C.di C., in sede di

consiglio del mese di

marzo, risultino avere una

valutazione compresa tra

5.5 e 6.4 nella L2 e L3 e

avere bisogno di un lavoro

mirato nella disciplina. Le

docenti di LINGUA

STRANIERA segnaleranno

per ogni classe da 3 a 5

alunni, valutando i casi di

effettiva necessità.

Durata: fine aprile e

maggio

Risorse: docenti interni di

inglese, tedesco e spagnolo

Organizzazione:

extracurricolare

Attività: lezioni frontali,

esercitazioni in classe con

attività soprattutto di

READING (comprensione

scritta) WRITING

(produzione scritta);

incontri di 2 o 3 ore

LETTORATO LINGUA STRANIERA (inglese, spagnolo, tedesco)

Referente:

Prof.ssa D’Ettorre

Finalità:

La presenza di una

persona di madre lingua dà

la possibilità agli alunni di

imparare a comprendere

Ambito di

coinvolgimento:

tutte le classi

Organizzazione: orario

curricolare

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250

oralmente ed esprimersi

nella lingua che studiano a

scuola; ciò fa acquisire più

padronanza in L2- L3 e

arricchisce le loro

competenze. L'insegnante

di madrelingua coadiuva

l'insegnante di classe

soprattutto nelle abilità

orali; non si prevede una

verifica specifica ma il

miglioramento nelle

capacità personali degli

alunni che saranno

verificate successivamente

Risorse: docenti interni ed

esperto esterno

Durata: gennaio- marzo

Attività: Scegliere e

organizzare i materiali

linguistici anche su

suggerimento

dell'insegnante di classe;

svolgere attività di ascolto

(listening) e parlato

(speaking).

CERTIFICAZIONE ESTERNA KET

Referente:

Prof.ssa Renata Cola

Finalità: conseguimento

della certificazione KET. Gli

alunni che supereranno

l’esame avranno certificato

il livello di competenza A2.

Gli alunni che non

supereranno l’esame

avranno certificato il livello

di competenza A1

Ambito di

coinvolgimento: alunni

delle classi III

Durata: febbraio-maggio

Organizzazione: orario

extracurricolare

Risorse: docenti interne

(Prof.ssa Renata Cola,

Prof.ssa Stefania

D’Ettorre)

Attività: esercizi di

ascolto, conversazione in

lingua, esercizi guidati volti

all’acquisizione di abilità di

“writing”, “reading” e

“grammar”

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251

PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE

Premessa Il PNSD, imponendo l’utilizzo sistematico delle nuove tecnologie a supporto della

didattica, prefigura modelli di insegnamento/apprendimento nuovi, meno trasmissivi e più operativi, ambienti di apprendimento innovativi, stimolanti,

interattivi, capaci di implementare l’attrattiva delle nuove generazioni per la

scuola e di stimolare nei discenti un pensiero creativo e competenze adeguate alla nuova era digitale.

L’Animatore Digitale, insieme al Dirigente Scolastico e al Direttore Amministrativo e in sinergia con il

team per l’innovazione, ha il compito di coordinare la diffusione dell’innovazione digitale nell’ambito delle azioni previste dal POF triennale e le attività del Piano

Nazionale Scuola Digitale. Il profilo dell’ AD (cfr. Azione #28 del PNSD) è rivolto a:

● Formazione interna: stimolare la formazione interna alla scuola negli ambiti delPNSD, attraverso l’organizzazione di laboratori formativi (senza essere

necessariamente un formatore), favorendo l’animazione e la partecipazione di tutta la comunità scolastica alle attività formative.

● Coinvolgimento della comunità scolastica: favorire la partecipazione e stimolare il protagonismo degli studenti nell’organizzazione di workshop e

altre attività, anche strutturate, sui temi del PNSD, anche attraverso momenti

formativi aperti alle famiglie e ad altri attori del territorio, per la realizzazione di una cultura digitale condivisa.

● Creazione di soluzioni innovative: individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere all’interno degli ambienti della scuola (es.

Uso di particolari strumenti per la didattica di cui la scuola si è dotata; la pratica di una metodologia comune; informazione su innovazioni esistenti in altre

scuole), coerenti con l’analisi dei fabbisogni della scuola stessa, anche in sinergia con attività di assistenza tecnica condotta da altre figure.

Ambito A. S. 2019/20 A.S. 2020/2021 A.S. 2021/2022

Formazione Interna

-Formazione interna

rivolta a tutti i docenti

relativamente all'utilizzo

della piattaforma G-

Suite in relazione alla

creazione di documenti

condivisi utilizzando

l'app Google

Documenti.

- Formazione di base

rivolta a docenti

interessati della scuola

primaria e secondaria

sull'utilizzo della

stampante 3D in

dotazione della scuola.

-Formazione interna

rivolta a tutti i docenti

relativamente all'utilizzo

della piattaforma G-

Suite in relazione

all'applicazione Google

Classroom utilizzata per

la Gestione delle

circolari interne

- Formazione di base

rivolta a docenti

interessati della scuola

primaria e secondaria

sull'utilizzo della

stampante 3D in

dotazione della scuola.

-Formazione interna

rivolta a tutti i docenti

relativamente all'utilizzo

della piattaforma GSuite

in relazione

all'applicazione Google

Fogli.

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252

A.S. 2019/20 A.S. 2020/2021 A.S. 2021/2022 Creazioni Soluzioni

Innovative

-Attività rivolte allo

sviluppo di competenze

dell’area

computazionale degli

alunni tramite l'utilizzo

delle piattaforme

Code.org e Scratch 3.0.

- Consolidamento

dell'utilizzo di cartelle e

documenti condivisi di

Google Drive per la

formulazione e

consegna di

documentazione

- Attività di formazione

di base rivolte agli

studenti nell'ambito

della modellazione e

della stampa 3D

-Utilizzo del registro

elettronico per la

gestione degli esami di

stato.

- Attività rivolte allo

sviluppo di competenze

dell’area

computazionale

degli alunni tramite

l'utilizzo della robotica

educativa con acquisto

di robot Mbot per la

Scuola

- Attività di formazione

di base rivolte agli

studenti nell'ambito

della modellazione e

della stampa 3D

-Attività rivolte allo

sviluppo di competenze

dell’area

computazionale

degli alunni tramite

l'utilizzo della robotica

educativa

- Attività di formazione

di base rivolte agli

studenti nell'ambito

della modellazione e

della stampa 3D

A.S. 2019/20 A.S. 2020/2021 A.S. 2021/2022 Coinvolgimento

della Comunità

scolastica

-Partecipazione

nell’ambito del progetto

“Programma il futuro” a

Code Week e a all’ora di

coding attraverso

la realizzazione di

laboratori di coding.

-Partecipazione ai

Giochi di Informatica

organizzati

dall'organizzazione

Bebras

(http://www.bebras.it).

-Realizzazione di corsi

di approfondimento sul

Coding con Scratch

sull'utilizzo del Coding

nell'ambito della

realizzazione di

videogiochi.

-Partecipazione

nell’ambito del progetto

“Programma il futuro” a

Code Week e a all’ora di

coding attraverso

la realizzazione di

laboratori di coding.

-Partecipazione ai

Giochi di Informatica

organizzati

dall'organizzazione

Bebras

(http://www.bebras.it).

-Realizzazione di corsi

di approfondimento per

gli alunni sull'utilizzo del

Coding nell'ambito della

robotica.

-Partecipazione

nell’ambito del progetto

“Programma il futuro” a

Code Week e a all’ora di

coding attraverso

la realizzazione di

laboratori di coding.

-Partecipazione ai

Giochi di Informatica

organizzati

dall'organizzazione

Bebras

(http://www.bebras.it).

-Realizzazione di corsi

di approfondimento per

gli alunni sull'utilizzo del

Coding nell'ambito della

robotica.

Tempi:

Tale percorso sarà attuato con gradualità, secondo un’articolazione che

preveda la realizzazione di obiettivi a brevissimo termine, medio e lungo termine del triennio.

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253

VISITE GUIDATE E VIAGGI D’ISTRUZIONE

Nella scuola dell’ Autonomia si profila una valorizzazione sempre più ampia ed incisiva di tutte le opportunità formative degli studenti, specie per quelle che

hanno le fondamenta sul contatto diretto con diversi aspetti della realtà sociale, umana, civile, economica, ambientale e naturale del proprio paese o

regione o di altri. In questa luce, i viaggi d’ istruzione, le visite guidate e gli scambi culturali sono

una fattiva occasione di formazione per i giovani. Le iniziative in oggetto hanno valenza didattica e quindi la finalità di integrare la normale attività della

scuola sul piano della formazione generale e della personalità degli alunni. Anche sul piano della socializzazione, i viaggi di istruzione rappresentano

opportunità da saper cogliere e sono momenti di grande importanza per un positivo sviluppo delle dinamiche socio-affettive del gruppo classe.

Il piano è progettato e articolato secondo gli obiettivi inerenti il curricolo scolastico di ogni ordine di scuola: ogni anno i Consigli di Intersezione,

Consigli di èquipe (scuola primaria) Classe (scuola secondaria) si riuniscono per formulare proposte per la programmazione delle uscite didattiche,

delle visite guidate e dei viaggi di istruzione. Tale piano viene deliberato,

per le parti di competenza, dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio di Istituto.

Le uscite d’ istruzione in base alla loro tipologia si distinguono:

1.viaggi di integrazione culturale: finalizzati alla conoscenza di aspetti paesaggistici, monumentali, partecipazione a scambi linguistici a manifestazioni

o concorsi; 2.viaggi di integrazione e di preparazione: visite ad aziende, unità

di produzione, partecipazione a mostre; 3.visite guidate: presso musei, gallerie, monumenti, località di interesse

storico e artistico, parchi naturali; si effettuano nell’ arco di una sola giornata; 4.uscite didattiche: vengono così definite le visite guidate che

implicano la partecipazione a manifestazioni diverse (conferenze, spettacoli teatrali, mostre, gare sportive…), oppure visite ad aziende-laboratori-

scuole-edifici e strutture pubbliche ubicati o che si svolgano nel territorio dell’

Istituto Comprensivo.

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254

INIZIATIVE PER LA CONTINUITA’ DEI PROCESSI FORMATIVI

Il “Progetto di Continuità educativa”, sulla base delle Indicazioni Nazionali, nasce dall’esigenza di garantire il

diritto dell’alunno ad un percorso formativo organico e completo che

tenga conto delle sfaccettature della sua personalità e delle sue capacità,

per trasformarle in vere e proprie

competenze, fornendo in questo modo le basi che permettano ad

ogni ragazzo di affrontare in modo positivo le esperienze successive di

istruzione e formazione ed, in particolare, i problemi del vivere

quotidiano e del responsabile inserimento nella vita familiare, sociale, civile.

Il Primo ciclo d’istruzione, in questo senso, costituisce la fase iniziale in cui si realizza il diritto – dovere all’istruzione ed alla formazione connotandosi di un

carattere unitario, fermo restando la specificità dei segmenti relativi ai tre ordini di scuola (Infanzia, Primaria, Secondaria di I grado).

A tale scopo si intende favorire il raggiungimento di alcuni OBIETTIVI

GENERALI quali:

Promuovere la continuità del processo educativo attraverso la definizione

di obiettivi didattici ed educativi minimi irrinunciabili.

Valorizzare le peculiarità delle singole realtà scolastiche.

Prevenire le difficoltà, specie nei passaggi tra i diversi ordini di scuola, spesso causa di disagio, attraverso la definizione di percorsi didattici

comuni ed attività di accoglienza rivolte agli alunni degli anni ponte, finalizzate alla conoscenza del nuovo ambiente e della sua

organizzazione.

Definire metodologie e criteri di valutazione condivisi e graduali.

Predisporre, in accordo con i singoli docenti dei tre ordini, documenti di

sintesi su conoscenze, abilità e competenze acquisite al termine di ogni segmento scolastico da ogni singolo alunno.

Assicurare che l’esperienza scolastica degli alunni con bisogni educativi speciali possa svilupparsi secondo un percorso unitario e continuo, in

armonia con i ritmi di maturazione ed apprendimento dei soggetti in questione.

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FINALITA’

Promuovere l’interazione tra la scuola e le altre agenzie educative sul

territorio, in modo particolare con le famiglie.

DIDATTICA EDUCATIVA

Continuità del processo formativo tenuto conto dei processi cognitivi ed affettivi della persona

Interazione tra scuola e le altre agenzie educative per un processo formativo inserito nella realtà socio – culturale - sociale

Continuità come messa in atto di obiettivi, contenuti e metodi dei tre ordini di scuola

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Il nostro Istituto già da diversi anni ha un Progetto “Continuità” che prevede varie iniziative:

L’osservazione in situazione: partecipazione degli insegnanti della

scuola primaria ad attività svolte nella scuola dell’infanzia per una prima conoscenza degli alunni di 5 anni

La formazione delle classi iniziali : le insegnanti della scuola

dell’infanzia si incontrano con i futuri insegnanti delle classi prime per illustrare l’attività didattica da loro svolta. Inoltre nel mese di giugno si

effettua l’incontro con la commissione incaricata per la formazione

delle classi prime dove gli insegnanti della Scuola dell’Infanzia mettono a disposizione la loro conoscenza dei bambini e i dati raccolti su

apposite schede di osservazione che fanno parte del profilo formativo conclusivo della scuola dell’Infanzia.

Incontri programmati tra gli insegnanti della Scuola Primaria e della

Scuola Secondaria di primo grado per confrontare i rispettivi programmi di lavoro, per la somministrazione di prove d’ingresso, per

la conoscenza degli alunni al momento della formazione delle nuove classi prime.

La realizzazione di progetti ponte quando se ne presenti l’occasione.

ATTIVITA’ Anni – ponte

SCUOLA SECONDARIA DI 1^GRADO

PER RACCORDARE

SCUOLA

DELL’INFANZIA

SCUOLA

PRIMARIA

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CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI

Criteri comuni ai tre ordini di scuola:

ogni ordine di scuola ha una commissione,composta da docenti, per la formazione delle classi;

i gruppi classe devono risultare- per quanto possibile -omogenei tra loro secondo i seguenti parametri: 1)per numero; 2) per sesso; 3)per

provenienza; 4) per età; 5) per livelli di apprendimento; ogni gruppo classe dovrà essere, al suo interno, eterogeneo- per

quanto possibile- per livelli di apprendimento, desunti dalle schede informative (profilo formativo in uscita e schede di valutazione) redatte

dagli insegnanti delle classi finali; gli alunni diversamente abili sono inseriti in classi in cui non ci

sono particolari situazioni problematiche e,ove possibile, in numero di uno o due per classe. Resta inteso che, per l’inserimento, viene tenuto in

debito conto la gravità dell’handicap secondo i parametri del principio di inclusività e dell’integrazione, previsti dalla normativa vigente.

i casi di alunni con difficoltà di apprendimento (D.S.A) e

comportamento vengono inseriti in modo equo tra le classi; gli alunni ripetenti sono inseriti nella stessa sezione, salvo gravi

motivazioni analizzate dal Preside nel corso dell’anno precedente o motivate per iscritto dal Consiglio di Classe e/o dalla Famiglia;

i gemelli ed i fratelli sono inseriti in classi diverse, previo accordo con le famiglie;

gli alunni i cui genitori insegnano nell’istituto vengono iscritti, ove, possibile, in classi diverse da quelle in cui operano i genitori,.

Per gli alunni extra-comunitari il rientro in patria e il ritorno in Italia( dopo un periodo che supera i 15 giorni di assenza) non costituisce in

alcun modo la conservazione dell’iscrizione nella scuola frequentata. Ovvero se il posto è libero, l’alunno può rientrare nella classe di

provenienza. Resta inteso che l’assenza dalle lezioni scolastiche italiane non comporta la promozione automatica alla classe successiva.

Criteri specifici per la formazione delle sezioni nella Scuola della Infanzia:

Accedono alla Scuola dell’Infanzia i bambini che compiono i tre anni entro il 31 Dicembre dell’anno di riferimento; inoltre, possono essere iscritti anche i

bambini che compiranno i 3 anni di età entro il 28 febbraio dell’anno successivo, su delibera esclusiva del Collegio dei Docenti dell’Infanzia. (Delibera

n°5 C.D. 17/01/2014). Inoltre con delibera n° 6 dello stesso Collegio si approva che nell'anno successivo alla frequenza anticipata, gli alunni verranno inseriti

nella classe di competenza, ovvero nella sezione di tre anni. Gli alunni anticipatari potranno frequentare l’intero orario scolastico (dalle ore

8,00 alle ore 16,00) al momento del compimento del terzo anno. Il Dirigente scolastico assegnerà poi le nuove iscrizioni, suddivise per singolo

plesso, in base al numero di alunni ammissibili per ogni sezione, tenendo conto dei limiti imposti dalla normativa in vigore.

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IN CASO DI ECCEDENZA DI DOMANDE di seguito sono riportati I CRITERI in ordine di priorità deliberati dal Consiglio d’Istituto:

1. RESIDENTI nel Comune di Civitanova. 2. Casi di gravità documentata (situazioni di handicap dell’alunno, altre

segnalazioni da parte dei Servizi Sociali). 3. Maggiore età.

4. Territorialità (vedi stradario). 5. Presenza di fratelli e/o sorelle già frequentanti il plesso d’interesse.

6. Appartenenza a famiglia monoparentale. 7. Attività lavorativa dei genitori, con precedenza per chi effettua orario

intero.

8. NON RESIDENTI nel Comune di Civitanova con casi documentati di cui al punto 2.

9. Non residenti nel Comune di Civitanova con fratelli e/o sorelle frequentanti il plesso di interesse.

10. Non residenti con motivazioni di lavoro e/o di organizzazione familiare.

ANTICIPATARI: 1. Residenti secondo i criteri di cui ai precedenti punti 3 – 4 – 5 – 6 - 7;

2. Non residenti secondo i criteri di cui ai punti 8 – 9 - 10

NOTE: Sentito il parere della famiglia, sono assegnati d’ufficio gli alunni destinati ad un

plesso/sezione diverso da quello richiesto per mancanza di posti disponibili. Decadono dalla frequenza gli alunni che restano assenti per un periodo di

almeno 30 giorni continuativi non giustificati. I bambini provenienti dall’asilo-nido verranno equamente distribuiti, dietro

indicazioni delle insegnanti stesse, fra le sezioni di nuova formazione.

Criteri specifici IN CASO DI ECCEDENZA NEL PLESSO della Scuola Primaria deliberati dal Consiglio d’Istituto:

1. domanda nei termini; 2. casi di gravità documentata (situazioni di handicap dell’alunno, altre

segnalazioni da parte dei Servizi Sociali). 3. territorialità;

4. bambini che hanno fratelli e sorelle frequentanti il medesimo

plesso; 5. iscrizione e frequenza nella scuola dell’Infanzia del plesso di

riferimento; 6. appartenenza a famiglia monoparentale;

7. attività lavorativa dei genitori, con precedenza per chi effettua orario intero.

8. NON RESIDENTI nel Comune di Civitanova con fratelli e/o sorelle frequentanti il plesso di interesse.

10.NON RESIDENTI con motivazioni di lavoro e/o di organizzazione familiare.

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Continuità fra ordini di scuole per la formazione delle classi: Si programmano incontri tra i docenti della scuola dell’Infanzia e della

scuola Primaria, sia per uno scambio di informazioni sugli alunni che dovranno frequentare la classe prima, sia per svolgere attività di continuità

secondo i progetti ponte stabiliti e concordati durante l’anno. Sarà possibile effettuare scambi di alunni tra sezioni parallele, per

motivi particolari, ma preferibilmente nel primo periodo di scuola, previa approvazione del Dirigente Scolastico.

Su richiesta dei genitori, gli spostamenti degli alunni tra tempo pieno e

modulo, potranno avere luogo solo dopo un’attenta analisi da parte della Dirigenza.

Criteri specifici PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI della Scuola

Secondaria di Primo Grado:

i casi particolari, alunni con difficoltà di apprendimento e/o di relazione, vengono individuati attraverso incontri-colloqui con le insegnanti

della Primaria e con l’equipe della ASUR e, come già detto, equamente distribuiti;

per quanto attiene la scelta della seconda lingua straniera, fermo

restando che il tedesco deve rimanere attivo in quanto facente parte dell’organico di diritto del nostro Istituto, si precisa che l’assegnazione

della lingua spagnola è subordinata al numero di richieste, in base alle quali:

può essere attivata una sola classe di spagnolo;

si possono attivare due classi, qualora le richieste consentano di formare due classi di spagnolo. Resta inteso che nell’istituto devono

comunque sussistere 9 classi di lingua tedesca per mantenere la cattedra di diritto di tedesco ( 18 ore).

In entrambi i casi accedono alla classe di lingua spagnola, in ordine di

priorità:

1. gli alunni ripetenti provenienti dal corso di lingua spagnola; 2. gli alunni che frequentano l’Istituto Comprensivo “Via Regina Elena”.

3. a parità di requisiti si procederà al sorteggio.

In base alla delibera del collegio dei docenti del 16.12.2013, il consiglio di

classe, al termine dell’anno scolastico, può valutare lo spostamento di uno o più alunni/e da un corso ad un altro ( classe) qualora sussistano gravi e reiterati

comportamenti relazionali tali da pregiudicare lo sviluppo dell’apprendimento e il rispetto delle regole della vita civile e democratica dell’alunni/ e stessi/e. Lo

spostamento non potrà in nessun caso determinare il cambio dei testi scolastici.

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CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI ALLE CLASSI

Principi generali

L’assegnazione dei docenti alle sezioni, équipe pedagogica, classi, effettuata dalla dirigente scolastica, è finalizzata :

alla piena realizzazione delle attività previste dal Piano dell’Offerta

Formativa ed è ispirata al successo formativo degli alunni e alla

valorizzazione delle competenze professionali degli insegnanti;

ad evitare, ove necessario, il blocco statico di professionalità docenti in

corsi (Scuola Secondaria di Primo Grado), èquipe pedagogica (Scuola

Primaria), sezioni (Scuola Infanzia) a discapito dell’equilibrio

organizzativo generale dell’ordine di Scuola e dell’Istituto;

alla promozione dello sviluppo di aggiornate attività didattiche e di

innovative forme metodologiche per favorire l’acquisizione degli

apprendimenti di alunni con particolari forme di disabilità (DSA - BES);

alla pianificazione di un’ottimale determinazione e miglioramento delle

cattedre d’insegnamento/ambiti disciplinari in riferimento allo sviluppo

degli apprendimenti degli alunni;

alla garanzia di assicurare il maggior equilibrio di professionalità docenti

tra i corsi (Scuola Secondaria di Primo Grado), tra i team di sezione

(Scuola Infanzia) tra le équipe pedagogiche (Scuola Primaria), tra i

consigli di classe (Scuola Secondaria di Primo Grado).

I docenti saranno pertanto assegnati alle classi, in ordine prioritario, secondo i

seguenti criteri generali: 1. evitare, dove possibile, la concentrazione nella sezione, nell’équipe

pedagogica, nel consiglio di classe di personale docente che usufruisca

dei permessi L.104/92, al fine di limitare il flusso di assenze nella stessa

classe;

2. garantire, grazie ad un’equa distribuzione fra le classi/sezioni degli

insegnanti di ruolo della stessa disciplina, la stabilità e la continuità

dell’azione didattica (per la scuola secondaria e la scuola primaria vi sarà

particolare riguardo alle materie/discipline letterarie, matematiche e

scientifiche) soprattutto per le classi/sezioni che nel corso degli anni

hanno avuto un percorso didattico disomogeneo (incarichi annuali dei

docenti, docenti in astensione obbligatoria o facoltativa, maternità,

supplenze,ecc…);

3. garantire, qualora non fosse possibile quanto previsto dal punto 2, la

continuità di almeno un insegnante di ruolo negli ambiti disciplinari o

nelle materie letterarie o matematiche e scientifiche;

4. in deroga al principio sopra indicato, la Dirigente scolastica può - con

debita motivazione riservata, se richiesta – non rispettare tale criterio,

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qualora sussistano gravi e motivati problemi per i quali la permanenza del

docente nella stessa sezione, classe o consiglio di classe, possa

compromettere gravemente l’efficacia dell’azione didattica sugli alunni;

5. tenere conto delle comprovate attitudini professionali come criterio

privilegiato di assegnazioni a classi che richiedano particolari strategie

specifiche (alunni con particolari forme di disabilità (D.S.A.), notevole

presenza di alunni di cittadinanza non italiana, particolari caratteristiche

comportamentali degli alunni, ecc…)

6. tenere conto, in base alle esigenze formative delle classi, della

competenza professionale e didattica dei docenti, intesa come anzianità

di insegnamento nella disciplina;

7. confermare, di norma e compatibilmente con la nuova strutturazione

della cattedra orario della scuola secondaria di primo grado (D.M. n.37

del 26.03.2009), gli insegnanti nelle classi dove hanno prestato servizio

nell’anno scolastico precedente;

8. in deroga al principio indicato al punto 7, la Dirigente scolastica, per gli

effetti della nuova strutturazione della cattedra orario della scuola

secondaria di primo grado (D.M. n.37 del 26.03.2009) e per

un’equilibrata strutturazione della cattedra orario dei docenti in base ai

criteri sopra indicati, può procedere all’assegnazione del docente al corso

senza tener conto della permanenza negli anni su cattedre a tempo

prolungato o a tempo normale;

9. applicare, dove prevista, la continuità didattica ai docenti che hanno

effettivamente operato sul posto classe senza soluzione di continuità e

non a quelli che solo nominalmente hanno avuto l’assegnazione senza

effettivamente insegnarvi.

Assegnazione ai plessi 1) Il rispetto della continuità educativo – didattica, effettivamente svolta,

dovrà essere considerato obiettivo prioritario.

2) La continuità deve essere intesa continuità di servizio effettivamente

prestato (più specificatamente che non siano presenti assenze prolungate

e continuative maggiori ad un anno e/o più) senza soluzione di continuità

sul posto assegnato. Pertanto tutti i docenti hanno diritto di permanere

nel plesso in cui hanno effettivamente operato fatto salvo il prioritario

utilizzo dei docenti specialisti di lingua nei plessi sprovvisti di docenti

specializzati per le ore necessarie a garantire l’insegnamento della

seconda lingua a tutti gli alunni aventi titolo in base alla normativa

vigente.

3) Nell’assegnazione ai plessi, al fine di assicurare il miglior andamento del

servizio scolastico, si terrà conto anche delle specifiche competenze

professionali dei docenti (es.: conoscenza della lingua inglese in assenza

di altri docenti specializzati), in coerenza con quanto previsto dalla

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progettazione didattico – organizzativa elaborata nel Piano dell’Offerta

Formativa, anche sulla base delle opzioni manifestate dai singoli docenti.

4) In deroga ai principi sopraindicati, la Dirigente scolastica può – con debita

motivazione riservata, se richiesta – non rispettare tale criterio, qualora:

sussistano gravi e motivati problemi per i quali la permanenza del

docente nello stesso plesso possa compromettere gravemente l’efficacia

dell’azione didattica sugli alunni, oppure incompatibilità ambientale;

occorra equilibrare l’assegnazione dei docenti fra tempo indeterminato e

determinato.

INIZIATIVE PER PROMUOVERE L’ACCOGLIENZA

Organizzazione:

L’Istituto si impegna a favorire l’accoglienza dei genitori e degli alunni. Durante il mese di gennaio, periodo di iscrizione al successivo anno scolastico,

la scuola organizza degli incontri rivolti alle famiglie che hanno chiesto l’iscrizione per i propri figli alle sezioni di 3 anni, per la Scuola dell’Infanzia, e

alle classi prime sia della Scuola Primaria che della Scuola Secondaria di primo grado.

Gli incontri hanno lo scopo di presentare ai genitori il Piano dell’Offerta

Formativa, l’organizzazione scolastica, le iniziative che la scuola ogni anno conferma, rinnova o arricchisce in base alle proprie disponibilità e alle

normative ministeriali. Ad ogni famiglia è poi presentata una scheda d’iscrizione, che viene

successivamente inoltrata on-line, differente per ognuno dei tre ordini di scuola, dove i genitori faranno liberamente le scelte che ritengono più consone

per i propri figli. In occasione di tali incontri, viene data la possibilità ai presenti di visitare

l’edificio in modo da stabilire un primo contatto con la nuova realtà scolastica.

L’accoglienza per i bambini dei tre anni richiede da parte delle insegnanti la ricerca delle migliori strategie affinché ogni bambino possa essere

accolto a scuola nella maniera più possibile personalizzata. A tal proposito, ad inizio anno scolastico, viene svolto un vero e proprio

Progetto “Accoglienza” che prevede attività di tutoraggio e di routine da parte

dei bambini di cinque anni e che si conclude con un piccolo spettacolo sui contenuti della programmazione, al termine del quale i bambini di tre anni

ricevono simbolicamente un dono a testimonianza dell’avvenuto ingresso in un una nuova fase del loro percorso di crescita.

Inoltre, per favorire un interscambio didattico–organizzativo le insegnanti delle sezioni interessate effettuano:

una riunione preliminare prima dell’inizio dell’anno scolastico con i

genitori dei nuovi iscritti.

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E’ stata, inoltre, elaborata una modalità organizzativa per l’accoglienza che prevede i seguenti criteri:

tutti i genitori dei bambini di tre anni, per tutto l’anno, dovranno portare

e riprendere il bambino a scuola personalmente oppure affidare il minore, con specifica delega (da rinnovare ogni anno), ad un adulto;

nelle prime due settimane di frequenza è previsto il solo turno antimeridiano (8.00-13.00);

nelle prime due settimane di attivazione del servizio mensa, tutti i bambini potranno frequentare l'intero turno antimeridiano dalle ore 8.00

alle ore 14.00;

dalle settimane successive la fascia oraria sarà completa, dalle ore 8.00 alle ore 16.00;

a cominciare dal primo giorno, i genitori, in accordo con le insegnanti, rimarranno all'interno della sezione il tempo strettamente necessario

perché il bambino prenda confidenza con l'ambiente.

L’iscrizione alle prime classi della primaria e della secondaria di primo grado viene presentata durante gli incontri previsti fra la Dirigente

Scolastica e i genitori. Nelle prime settimane di luglio le famiglie vengono a conoscenza della classe di

appartenenza del loro figlio /a . Nel mese di settembre, sono programmati incontri con le famiglie secondo una

scansione temporale di seguito riportata: - prima settimana dopo l’inizio delle lezioni (prime classi della Primaria);

- seconda settimana di settembre, o comunque prima dell’inizio delle

lezioni (classi prime della Scuola Secondaria di Primo Grado). Per facilitare l’ingresso e la conoscenza del nuovo ambiente della futura scuola

Primaria e Secondaria sono previste iniziative, attività laboratoriali, visite, scambi di materiale, suggerimenti sul corredo scolastico tra gli alunni e gli

insegnanti delle classi “ponte“.

L’accoglienza nella Scuola Primaria: nella prima settimana di scuola gli alunni delle classi prime hanno un orario scolastico riservato a loro per

facilitare l’ adattamento al nuovo ordine di scuola, ovvero entrata alle ore 08.30 e uscita alle ore 12.00.

L’accoglienza nella Scuola Secondaria di Primo grado si attua nei mesi di

Settembre-Ottobre e prevede la compilazione, da parte dei nuovi alunni, di un fascicolo realizzato dalla Commissione Continuità e finalizzato alla

presentazione di se stessi, alla riflessione sulla passata esperienza scolastica,

nonché sulle proprie attitudini di studente, e alla conoscenza del nuovo ambiente. Le attività sono distribuite tra i vari docenti che, in tal modo, hanno

la possibilità di introdurre la propria disciplina d’insegnamento ed abituare i ragazzi ad orientarsi tra materiali, metodologie, testi e contenuti nuovi.

Dopo questa prima fase, a fine ottobre, le classi seconde organizzano una vera e propria “festa della Matricola” preparando brani, poesie e canzoni e

realizzando elaborati da consegnare in dono agli alunni delle classi prime.

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ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) SINTESI NORMATIVA BES: Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012;Circolare ministeriale n.8 del 6 marzo 2013;

Nota prot.1551 del 27 giugno 2013; Nota prot. 2563 del 22 novembre 2013.

Nelle scuole italiane, a differenza degli altri Paesi Europei, in questi quarant’anni di integrazione scolastica degli alunni con disabilità nella scuola

ordinaria, sono stati fatti tantissimi progetti che hanno portato esperienze

positive ritenute significative con caratteristiche di buona prassi, come un modello corretto e da applicare direttamente nel proprio contesto.

Negli ultimi anni anche la Comunità Europea ha focalizzato la sua attenzione

sull'educazione dei bambini con BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI e sulla loro situazione nelle scuole.

I documenti più importanti che testimoniano le decisioni sono:

La Dichiarazione di Salamanca (UE, 1997) ; La Carta di azione per i bisogni educativi speciali (UNESCO 1994);

La Convenzione dei diritti delle Persone con Disabilità redatta dall'Organizzazione delle Nazioni Unite (2006), sottoscritta da molti paesi del

mondo.

Nella Convenzione il nuovo concetto di disabilità riguarda il rapporto tra la

persona e il suo ambiente di riferimento. Prospettiva, questa, sancita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità

(OMS) e dall’ONU con la Convenzione del 2007 (art. 3), nella quale tra i principi generali viene posta “la piena ed effettiva partecipazione e inclusione

nella società” di tutti i membri di quella comunità, che devono poter essere parte attiva del gruppo di appartenenza.

L’OCSE ha individuato tre grandi categorie sovranazionali cui ricondurre le

numerose categorizzazioni impiegate dai vari paesi nel definire i BES: - disabilità,

- difficoltà, - svantaggio.

In considerazione del fatto che l’ICF implica un approccio che non si riferisce

alla disabilità o alle diverse patologie, bensì alla salute e al funzionamento

globale, i Bisogni Educativi Speciali vanno letti in un’ottica di salute e di funzionamento come frutto di relazioni tra vari ambiti interni ed esterni

al soggetto. La realizzazione di percorsi che abbiano come fulcro l’attenzione alla diversità e

al benessere coinvolge tutti i nostri docenti e garantisce a tutti gli alunni una risposta educativo-didattica commisurata alle difficoltà elevate per favorire lo

sviluppo di competenze strategiche trasversali e l’ottimizzazione del Progetto di Vita di ognuno.

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Il concetto di Bisogno Educativo Speciale (BES) è una macrocategoria

che include le possibili difficoltà educative e apprenditive degli alunni non per categorizzare gli studenti, ma per promuovere equità e inclusione.

ALLUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI BES)

Alunni con disabilità certificata secondo la L.104/92.

Alunni con e Svantaggio Socio – Economico- Linguistico -Culturale DM 27/12/2012 CM n.8 6/3/2013

Disabilità intellettiva

Disabilità motoria

Disabilità sensoriale Pluridisabilità

Disturbi neuro-psichiatrici

Dislessia evolutiva

Disortografia

Disgrafia

Discalculia

Funzionamento Intellettivo Limite FIL

Disturbi Specifici di Linguaggio – DSL

Disturbo della Coordinazione Motoria – Disprassia

Sindrome Non Verbale - SNV

Disturbo dell’Attenzione e Iperattività - ADHD

Disturbo dello Spettro Autistico Lieve – DSAL

Oppositivo – provocatorio (DOP)

Difficoltà di attenzione

Difficoltà psico-sociali

Disturbi Specifici dell’Apprendimento

(DSA) certificati secondo la legge 170/2010

Alunni con Disturbi Evolutivi Specifici (DES) DM 27/12/2012 CM n.8 6/3/2013

Svantaggi Linguistici

Svantaggi socio-economici

Svantaggi culturali

Insegnante di sostegno PDF – condiviso P.E.I. elaborato e condiviso durante il GLHO da tutti i presenti(operatori ASL, docenti, genitori, assistenti , educatori)

PDP obbligatorio in caso di

certificazione Enti accreditati

o decisione Consiglio di

Classe con verbale (C.M.

8/3/2013); Patto formativo

con la famiglia e l’alunno;

monitoraggio e controllo efficacia periodica.

PDP in caso di

segnalazioni degli

operatori dei servizi

sociali, valutazioni

pedagogico-didattiche o

decisone del Consiglio di

Classe accuratamente

verbalizzate.

Con disagio

comportamentale/relazionale

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L’ INCLUSIONE SCOLASTICA

Il concetto di inclusione parte da un modello di riferimento in cui si prospetta la scuola organizzata a misura di bambino, un pensiero costruttivo che

rispetta le esigenze di tutti, progettando ed organizzando gli ambienti di apprendimento e le attività accoglienti e facilitanti, affrontando la

diversità attraverso buone strategie educativo didattiche, in modo da permettere a ciascuno di partecipare alla vita di classe ed all’apprendimento,

nella maniera più attiva, autonoma ed utile possibile.

La nuova visione di scuola inclusiva in cui il successo formativo riguarda tutti gli

alunni e gli studenti, nessuno escluso, propone una didattica decisamente inclusiva e individualizzata, in grado di attivare congiuntamente, in un unico

processo, sia l’integrazione sia l’inclusione.

Ecco perche l’inclusione viene Intesa come UN PROCESSO attraverso il quale il contesto scuola assume le caratteristiche di un ambiente che risponde ai

bisogni di tutti i bambini e in particolare dei bambini con bisogni speciali attraverso i suoi diversi protagonisti come organizzazione scolastica, gli

insegnanti, il territorio e gli alunni. Così che il termine integrazione viene racchiuso dal termine inclusione.

Attraverso il lavoro sui contesti e non solo sui singoli individui che si promuove

la partecipazione sociale e il coinvolgimento delle persone in difficoltà, nonostante i loro specifici problemi, come viene specificato dall’ I.C.F. proposto

dall’Organizzazione mondiale della Sanità.

In ambito scolastico, l’impiego dell’ICF, e in particolare dell’ICF-CY è di rilievo

soprattutto per l’analisi del contesto al fine di conoscerne i limiti e le potenzialità, riducendo le barriere di qualsiasi tipo e aumentando fortemente i

facilitatori, come indicato nelle Linee guida per l’integrazione scolastica degli allievi con disabilità [MIUR 2009].

L’attenzione è rivolta all’ecosistema in cui l’individuo cresce e si sviluppa, alla

presenza di fattori che possono rappresentare una barriera o una facilitazione alla sua attività e partecipazione, con la lettura della disabilità

attraverso il modello bio-psico-sociale, dove l’oggetto della valutazione è il funzionamento dell’alunno.

Nella Direttiva del MIUR 2012 relativa agli «strumenti d’intervento per alunni

con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione

scolastica», viene specificato che “Vi sono comprese tre grandi sotto-categorie: quella della disabilità; quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello

svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale”. Segue la Circolare Ministeriale n. 8 del marzo 2013 che fornisce le

necessarie indicazioni operative: «è sempre più urgente adottare una didattica che sia denominatore comune per tutti gli alunni e che non lasci indietro

nessuno: una didattica inclusiva più che una didattica speciale».

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EQUITÀ E INCLUSIONE sono elementi fondanti nella centralità che ha assunto l’alunno nel processo formativo, all’idea di apprendimento significativo

e di personalizzazione, fattori che hanno contribuito alla differenzazione didattica intesa come opportunità di apprendimento per il raggiungimento del

successo formativo.

Valorizzare le differenze rispettando l’esigenza di equità, le forme di differenziazione e di compensazione, per raggiungere situazioni di uguaglianza

sostanziale tra gli alunni, e non solo quindi di pari opportunità.

La valorizzazione delle differenze implica quindi innanzi tutto il

«cercarle» e riconoscerle, comprenderle per poter quindi poi agire in modo efficace e partecipativo.

I punti per una lettura in chiave pedagogica della normativa sui BES

(D. Ianes) Equità nella lettura dei bisogni;

Responsabilità pedagogico didattica vs delega biomedica; Corresponsabilizzazione curriculare vs delega sostegno;

Adattamento,Flessibilità personalizzazione, individualizzazione didattica; Coinvolgimento forte dell’istituzione scolastica;

Rilevazione, monitoraggio e valutazione dell’inclusività; Intelligenza territoriale.

Secondo la riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione,

legge 107/15 della Buona scuola la nostra scuola si impegna a creare

un forte coinvolgimento d’intervento per l’inclusività:

Un concreto progetto per l’inclusione attraverso il PAI, basato su una attenta lettura del grado di inclusività della scuola e su obiettivi di

miglioramento, da perseguire nel senso della trasversalità delle prassi di inclusione negli ambiti dell’insegnamento curricolare, della gestione delle

classi, dell’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie;

Aggiornare criteri e procedure di utilizzo “funzionale” delle risorse

professionali presenti, privilegiando una logica quantitativa nella distribuzione degli organici, una logica “qualitativa”, sulla base di un

progetto di inclusione condiviso con famiglie e servizi sociosanitari che recuperi l’aspetto “pedagogico” del percorso di apprendimento e l’ambito

specifico di competenza della scuola;

Rilevazione, monitoraggio e valutazione INCLUSIVITÀ;

Valutare e aggiornare gli indicatori di inclusività scolastica;

L’ impegno a partecipare ad azioni di formazione e/o di prevenzione

concordate a livello territoriale;

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Responsabilità per l’automiglioramento,

Il valore inclusivo consiste nel miglioramento della qualità didattica complessiva per ottenere proposte individualizzate/personalizzate in un

ambiente in grado di rimuovere gli ostacoli che limitano la partecipazione.

L’azione inclusiva di apertura verso ogni diversità in una circolarità virtuosa tra singolo, gruppo e contesto, per favorire dinamiche in cui possono generarsi

sia relazioni che si alimentano reciprocamente, sia aperture verso l’esterno.

L’educazione inclusiva mediante una didattica competente è impegnata a

promuovere il successo scolastico di ciascun allievo attraverso scelte progettuali e organizzativo-didattiche in grado di valorizzare ciascuna diversità,

sviluppando il senso di appartenenza alla comunità con la costruzione di relazioni cognitive, sociali ed emozionali, e agendo sul senso di responsabilità

individuale e sociale .

Nella scuola dell’inclusione, la didattica competente richiede una specifica chiave di lettura delle problematiche educative collegata ai

fattori personali.

L’individualizzazione del processo di insegnamento/apprendimento che permette di valorizzare la ricchezza della flessibilità della didattica, rendendola

efficace e produttiva per la soddisfazione di quegli stessi bisogni.

La personalizzazione fa piuttosto riferimento alle diverse modalità di apprendimento riferibili a stili cognitivi e ritmi di apprendimento, alle

motivazioni e agli interessi peculiari, ai contesti di provenienza socio-culturale e alla pluralità delle intelligenze, e implica obiettivi differenti.

In senso generale, personalizzare e individualizzare comportano sempre assunzioni di decisioni, di scelte e operazioni complesse che fanno riferimento

alla necessità di differenziare e caratterizzare l’insegnamento/apprendimento sulla base della molteplicità e pluralità delle diversità presenti.

La didattica individualizzata/personalizzata tende quindi a rendere l’ambiente circostante, nel suo complesso, una «zona di sviluppo prossimale»

(Vygotskij 1974) in cui si possono trovare le motivazioni e gli aiuti appropriati tali da far affiorare il valore relazionale della creatività, in cui promuovere

l’educazione.

In definitiva si può affermare che la didattica inclusiva è una didattica

impegnata a creare le ‘migliori condizioni’ per ciascun allievo a favore di strategie flessibili e mirate, come l’organizzazione di gruppi, le metodologie

didattiche, i materiali, le tecnologie innovative, ma soprattutto l’organizzazione degli insegnanti e della scuola nel loro complesso.

Elementi inclusivi nel livello di programmazione di classe

materiali didattici

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modalità di lavoro apprendimento cooperativo

didattica laboratoriale

In questa dimensione le caratteristiche cognitive, affettivo - relazionali ed emotive dell’alunno possono “con-fondersi” e sostenersi reciprocamente,

arricchendosi e promuovendo davvero il progressivo raggiungimento delle competenze disciplinari, interdisciplinari e trasversali.

INDICATORI PER L’INCLUSIONE ADOTTATI DALLA NOSTRA SCUOLA

(C.M. n.8 del 6 marzo 2103)

Cultura inclusiva:

Politiche inclusive Pratiche inclusive

1.Collaborazione tra

gli insegnanti

1.Tutte le forme di

sostegno sono organizzate e collegate allo sviluppo

curricolare.

1.Progettare

l’insegnamento tenendo conto della capacità di

apprendimento di tutti gli alunni attraverso una

didattica individualizzata e personalizzata.

2.Accettazione dell’altro e della

diversità.

2.Organizzare sostegno alle diversità.

2.La valutazione contribuisce al

raggiungimento degli obiettivi educativi per tutti

gli alunni sulla base

dell’equità.

3.Collaborazione tra

insegnanti e famiglie.

3.Valorizzare il ruolo di

ognuno sulla base di valori condivisi.

3.Gli insegnanti di

sostegno promuovono l’apprendimento e la

partecipazione di tutti gli alunni attraverso l’utilizzo

e la diffusione delle buone prassi e l’ICF.

4.Instaurazione di

un rapporto positivo tra

insegnanti e alunni.

4. Adottare valori inclusivi

per promuove gli ostacoli dell’apprendimento.

4. La riduzione di handicap

e difficoltà di ogni origine e genere, attraverso la

presenza di mediatori efficaci nei vari contesti.

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INTEGRAZIONE E INCLUSIONE

ALUNNI DISABILI

Sulla base della Legge del 5 febbraio 1992, n.104, l'inserimento degli alunni portatori di handicap nelle sezioni/classi è finalizzato alla loro

piena integrazione. Offrendo ogni possibile opportunità formativa, la scuola si propone l'obiettivo di

consentire a ciascuno il pieno sviluppo delle proprie potenzialità. Nella assegnazione dei docenti alle classi, nella formulazione degli orari e dei

criteri di utilizzo delle risorse disponibili (personale, spazi e attrezzature)

l’istituzione scolastica presta particolare attenzione alle classi e alle sezioni in cui sono inseriti alunni in situazione di handicap.

Durante il suo percorso scolastico l’alunno viene guidato con gradualità ad acquisire competenze e abilità, fino alla individuazione di un corso di studi

secondario più adatto alle potenzialità che lo contraddistinguono. Per favorire l’adattamento scolastico, la scuola si avvale di insegnanti

specializzati, personale esterno e, se necessario, di personale assistenziale messo a disposizione dall’ Ente Locale.

In ogni caso le attività di integrazione (e il conseguente intervento degli operatori) riguardano tutta la classe o tutto il gruppo in cui è inserito l'alunno

con handicap affiancate ad attività di tipo individuale già previste nel piano educativo.

A questo proposito, il nostro Istituto prevede la costituzione del

Gruppo di lavoro per l’inclusione (G.L.I.) deputato alla progettualità

d’Istituto per favorire l’integrazione degli alunni diversamente abili. Il gruppo predispone anche progetti di intervento mirati, avvalendosi, per

questo scopo, delle risorse finanziarie messe a disposizione dal circolo o dagli Enti Locali e dal Ministero dell’Istruzione nell'ambito della legge n. 104/92; alle

Linee guida per l’Integrazione scolastica del 2009;alla Direttiva ministeriale del alla Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012; alla Nota ministeriale 22

novembre 2013, n. 2563; Circolare sulle indicazioni operative del 6/03/21013 e la Nota Miur/Invalsi 7 aprile 2014.

La progettualità educativa per il singolo alunno è focalizzata su tre

strumenti: il PDF, il PEI e il Progetto di Vita(PdV).

Il Progetto di Vita è un modo condiviso di pianificare gli interventi per favorire la formazione di un futuro adulto con la migliore qualità di vita

possibile.

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Il Profilo Dinamico Funzionale(P.D.F.) definisce le principali caratteristiche del funzionamento della persona, in relazione ai diversi contesti di vita. Redatto

successivamente alla Diagnosi Funzionale che raccoglie la sintesi conoscitiva, riferita al singolo alunno, il P.D.F. riassume tutte le osservazioni compiute sullo

stesso da parte di tutti i differenti operatori che interagiscono con lui: famiglia, scuola, servizi.

Inoltre descrive la situazione di partenza e prevede le possibili evoluzioni fornendo una traccia per le progettazioni annuali in obiettivi raggiungibili in

breve e medio - lungo termine (D.P.R. 24/2/94) e pone in rilievo sia “ le difficoltà di apprendimento conseguenti alla situazione di handicap, con relative

possibilità di recupero, sia le capacità possedute che devono essere sostenute,

sollecitate progressivamente, rafforzate e sviluppate nel rispetto delle scelte culturali della persona handicappata" (D.L. 297/94).

Il PDF è redatto dall'unità multidisciplinare della UMEE/ASL, dai docenti

curriculari e dai docenti di sostegno con la collaborazione dei familiari dell'alunno (art 4, comma 1, DPR 24/02/1994), nei primi mesi scolastici in

caso di una nuova certificazione, al primo e all’ultimo anno della scuola dell’infanzia, ultimo anno della scuola primaria, della scuola secondaria di primo

grado e della scuola secondaria di secondo grado (v. comma 8 dell’art. 12 della legge n. 104 del 1992).

La definizione del PEI fa seguito alla Diagnosi Funzionale e al Profilo Dinamico Funzionale, strumenti contenuti nella legge 104/92 e nel DPR 24 febbraio 1994,

per l'integrazione scolastica degli alunni con certificazione di handicap, ai sensi della legge 104/92.

Il Piano Educativo Individualizzato (PEI) è un progetto operativo interistituzionale redatto congiuntamente dagli operatori sanitari della

ASL/UMEE, dagli insegnanti curriculari e l’insegnante per le attività di sostegno, in collaborazione con i genitori dell’alunno(GLHO).

Nella predisposizione del PEI va considerato:

il presente nella sua dimensione trasversale: la vita scolastica, la vita extrascolastica, le attività del tempo libero, le attività familiari.

il futuro, nella sua dimensione longitudinale: i fattori di miglioramento della qualità della vita della persona che ne favoriscono la crescita

personale e sociale nell'ottica del Progetto di Vita”

L’inclusione scolastica degli alunni disabili nella nostra scuola va favorita attraverso le seguenti azioni :

la classe come risorsa: tutti gli interventi che vengono programmati per

avvicinare i compagni all'alunno con disabilità, per conoscere le persone con disabilità ed i loro diritti, per favorire la relazione di aiuto, per

educare alla cittadinanza; metodologie didattiche: tutte le metodologie utilizzate per favorire i

processi di apprendimento in un contesto con risorse e vincoli ben specificati;

altri progetti: tutti altri progetti previsti nella scuola o nella classe che possono favorire i processi di inclusione.

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Il P.E.I. pur rispondendo a necessità individuali concorre a promuovere la

partecipazione e l'apprendimento all’intero gruppo di classe e inoltre illustra le fasi di adattamento nel rapporto con la didattica di gruppo:

1. Sostituzione - quando l'obiettivo per la classe e per l'alunno con disabilità

è il medesimo, si sostituiscono le modalità di accesso (visive, uditive, grafiche, motorie), utilizzando tecnologie assistive, cioè prodotti,

strumentazioni, dispositivi, applicazioni, programmi informatici che rendono accessibili agli alunni con disabilità le attività scolastiche,

compensando la limitazione o il deficit.

2. Facilitazione - una modalità adatta agli alunni che non riescono a intraprendere e a portare a termine il compito a causa di difficoltà nella

sfera dell'attenzione, del comportamento, o in presenza di disturbi specifici. L'obiettivo resta il medesimo della classe, si modificano o si

introducono elementi che facilitano l'alunno nell'affrontare il lavoro. 3. Semplificazione - una modalità dove viene semplificato l’obiettivo

dell’attività stessa con minor numero di richieste e complessità e un livello di difficoltà differenziato.

4. Scomposizione nei nuclei fondanti- identificare gli obiettivi minimi significativi per le capacità e il livello di sviluppo del singolo alunno. Viene

utilizzata per potenziare l’autonomia sociale e/o dei processi cognitivi di base all’apprendimento.

5. Partecipazione alla cultura del compito- partecipazione ai momenti di particolare importanza allo spirito di gruppo e alla condivisione della

quotidianità didattica.

Gli interventi identificati nel P.E.I si realizzano:

A. In classe Con attività individuali e specifiche

Con attività principalmente individuali ma raccordandosi con la classe Con attività condotte a coppie

Con attività in gruppo (più di 5 alunni) Seguendo la metodologia adottata per l’intera classe

B. Fuori dalla classe Con attività individuali e specifiche

Con attività principalmente individuali ma raccordandosi con la classe Con attività condotte a coppie

Con attività in gruppo (più di 5 alunni) Attività di recupero e potenziamento

Lo stesso progetto (PEI) potrà subire variazioni e aggiornamenti, qualora dovessero emergere, in itinere, situazioni diverse o non preventivate tali da

rendere inefficace il percorso delineato.

La didattica inclusiva rispetta e valorizza le differenze e garantisce la comprensione e la soddisfazione dei bisogni attraverso la personalizzazione e

individualizzazione del processo educativo-formativo per adottare approcci didattici efficaci e metodologie attive partecipative, costruttive e affettive.

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. Il nuovo approccio bio-psico-sociale nell’ottica del modello ICF-CY, adottato

dalle nostri insegnanti attraverso un' articolata e intensa progettualità garantisce una continua e piena condivisione nella nuova interpretazione della

disabilità legata alla situazione di contesto e del funzionamento in ottica di interazione ambientale e del docente come facilitatore e organizzatore del

processo di formazione.

Nell’inclusione scolastica il modello di OMS l’ “ICF” assume valore prioritario il contesto, i cui molteplici elementi possono essere qualificati come

“barriere”, qualora ostacolino l’attività e la partecipazione della persona, o

“facilitatori”, nel caso in cui, invece, favoriscano le attività e la partecipazione. L’applicazione dei nuovi approcci che permettono risultati interessanti

nell’ambito della diagnosi e dell’intervento nelle situazioni di disabilità include non solo una corretta lettura, individuazione e applicazione della didattica

innovativa e inclusiva anche per i BES, ma sa fare riferimento all’ICF, soprattutto come linguaggio comune, capace di definire un profilo globale alla

base della realizzazione del PEI, PDF e del PDP.

Valutazione del rendimento e prove d'esame:

La valutazione degli alunni disabili da parte degli insegnanti è strettamente legata agli obiettivi espressi nel piano educativo individualizzato; in particolare

deve tener conto per quali discipline siano stati adottati particolari criteri didattici e quali attività integrative e di sostegno siano state svolte, anche in

sostituzione parziale o totale dei contenuti programmatici di alcune discipline.

Nella scuola dell'obbligo sono predisposte prove d'esame corrispondenti agli insegnamenti impartiti e idonee a valutare il progresso dell'allievo in

rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. La valutazione viene espressa in decimi e va riferita al P.E.I., che costituisce il

punto di riferimento per le attività educative a favore dell’alunno con disabilità. “Non sono le specie più forti a sopravvivere né le più intelligenti, ma quelle più sensibili al

cambiamento”. (C. Darwin)

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CRITERI PER L'INDIVIDUAZIONE DEGLI ALUNNI CON BES La normativa ribadisce il principio della collegialità della presa in carico da

parte dell’intero Consiglio di Classe/Team docenti, responsabili per la “cura educativa” (DM 2012), con conseguente affidamento del compito esclusivo di

riconoscimento degli alunni con Bisogni Educativi Speciali .

L’ individuazione deve essere fatta sulla base di documentazione clinica fornita dalla famiglia, per i quali è il Consiglio stesso a deliberare l’eventuale

adozione e la durata del Piano Didattico Personalizzato, che quindi può avere anche carattere temporaneo.

Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di

classe o il team dei docenti motiveranno opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni

pedagogiche e didattiche. (C.M. 6 marzo 2013).

Si raccomanda, nella formulazione collegiale del PDP, di privilegiare gli

interventi di natura didattica ed educativa nella logica dell’inclusione.

Sono considerati, da norma, alunni con BES:

Gli alunni in situazione di disabilità certificati in base alla Legge 104/92

(per i quali vanno predisposti PEI e PDF); Gli alunni con DSA certificati in base alla Legge 170/2010 (per i quali va

predisposto PDP); in attesa di una certificazione o certificazione di enti privati;

Alunni con difficoltà diffuse e permanenti che non rispondono al percorso di potenziamento, il Consiglio di classe /team docenti sarà autonomo nel

riconoscere o meno l’alunno con BES,esplicitando le motivazioni della sua decisione in un verbale. (come da nota prot.2563/2013)

Alunni che presentano certificazione di DES (Disturbi Evolutivi Specifici):

vedi tabella sopra ( dell’attenzione e dell’iperattività (ADHD) se il disturbo non viene considerato disabilità , lievi forme di autismo;

Alunni per i quali non è stata rinnovata la certificazione di disabilità, solo durante il primo anno di mancato rinnovo;

Alunni che presentano una certificazione clinica che attesta le difficoltà e l’iter di un percorso terapeutico in corso;

Alunni con difficoltà da attribuirsi a situazioni di disagio/svantaggio socio-culturale saranno inviati ai servizi prima di elaborare un PDP;

La procedura da seguire nel caso che un docente individui in un alunno

della propria sezione/classe difficoltà, non ancora certificate, che rientrino nell’ambito dei bisogni educativi speciali è la seguente:

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Avvertire il coordinatore e il tutor della classe delle osservazioni rilevate riguardo all’alunno e verificare il bisogno di un intervento didattico

personalizzato; Condividere con tutti i docenti del Consiglio di Classe la situazione dello

studente; Prendere una decisione congiunta all’interno del Consiglio se segnalare

l’alunno come nuovo caso con Bes e compilare l’apposita scheda di segnalazione che si trova sia nella modulistica fornita ad ogni Consiglio di

Classe; Avvertire il referente dei Bes della scuola e convocare i genitori

dell’alunno, con cui parlerà il coordinatore della classe.

Si ricorda inoltre il rispetto delle norme che tutelano la privacy nei confronti di tutti gli alunni con BES.

L’individuazione di alunni con BES e la stesura di un PDP nei casi indicati nei

documenti ministeriali è un diritto sancito da legge, al fine di rispondere quanto prima ai loro bisogni e va compilato e sottoscritto quanto prima (e comunque

entro il primo bimestre dell’anno scolastico) da tutte le componenti coinvolte.

“Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare bisogni educativi speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi

psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta” (DM 27/12/2012)

“Tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione degli operatori dei servizi sociali),

ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche.”(CM n.8, 6/3/16)

“Un approccio educativo, non meramente clinico,(…) dovrebbe far modo di

individuare strategie e metodologie di intervento correlate alle esigenze educative speciali, nella prospettiva di una scuola sempre più inclusiva e

accogliente, senza bisogno di ulteriori precisioni di carattere normativo.” (DM 27/12/2012)

La didattica personalizzata e individualizzata, fermo restando l’obbligo di

certificazione per l’applicazione delle misure previste per i DSA e per le condizioni di disabilità, può essere adottata dal Consiglio di classe o dal team

dei docenti secondo le indicazioni operative della CM n.8 6/3/2013

Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in

un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare – secondo un’elaborazione collegiale, corresponsabile e

partecipata - le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti.(CM n.8, 27.12.2012)

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Il recente Decreto interministeriale del 17/4/2013, cosi come già l’art.3 della Legge 170/10, prevede e riconosce la necessità di iniziative di identificazione

precoce dei casi sospetti di DSA (o con altri bisogni educativi speciali), attraverso un percorso distinto in 3 fasi: individuazione dei casi sospetti,

attività di potenziamento, individuazione dei casi resistenti all’intervento di potenziamento.

“Non è compito della scuola certificare gli alunni con bisogni educativi speciali,

ma individuare quelli per i quali è opportuna e necessaria l’adozione di particolari strategie didattiche. Si ribadisce che, anche in presenza di richieste

dei genitori accompagnate da diagnosi che però non hanno dato diritto alla

certificazione di disabilità o di DSA , il Consiglio di classe è autonomo nel decidere se formulare o non formulare un Piano Didattico Personalizzato,

avendo cura di verbalizzare le motivazioni della decisione.”

Per quanto riguarda gli alunni in possesso di una diagnosi DSA rilasciata da una struttura privata, si raccomanda di adottare preventivamente le misure previste

dalla Legge 170/2010, qualora il Consiglio di classe o il team docenti ravvisino e riscontrano, sulla base di considerazioni psicopedagogiche e didattiche,

carenze fondamentalmente riconducibili al disturbo(…….) Si evidenzia pertanto la necessità di superare e risolvere le difficoltà legate ai

tempi di rilascio delle certificazioni(… ) adottando comunque un PDP nonché tutte le misure che le esigenze educative riscontrate richiedono (CM- n.8,

6/3/2013)

Per gli alunni con DSA e DES negli anni terminali di ciascun ciclo scolastico, in

ragione degli adempimenti connessi agli esami di Stato, le certificazioni dovranno essere presentate entro il termine del 31 marzo, come previsto

all’art.1 dell’Accordo sancito in Conferenza Stato-Regioni sulle certificazioni per i DSA (R.A. n. 140 del 25 luglio 2012),(nella nostra Regione dovrà essere

attuato quanto prima)

DISPENSARE E COMPENSARE GLI ALUNNI CON BISOGNI SPECIALI

Gli strumenti dispensativi e compensativi sono misure e strumenti che aiutano l’alunno con DSA o con altri Bisogni Speciali a ridurre gli effetti del suo

disturbo, predisponendo una modalità di apprendimento più adatta alle sue caratteristiche, senza peraltro facilitarli il compito dal punto di vista

cognitivo.

Gli strumenti compensativi sono strumenti che permettono di compensare la

debolezza funzionale derivante dal disturbo, facilitando l’esecuzione dei compiti automatici (“non intelligenti”) compromessi dal disturbo specifico che offre

all’alunno possibilità maggiori di un successivo apprendimento.

Le misure dispensative riguardano la dispensa da alcune prestazioni(es. lettura ad alta voce, prendere appunti), dei tempi (di realizzazione delle

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attività) e valutazione personalizzati(non viene valutata la forma ma solo il contenuto,…), ecc.

Tali strumenti vengono specificati in dettaglio nella stesura del PDP,

periodicamente verificati e se necessario aggiornati.

Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali. A.S. 2013/2014. Chiarimenti:

“ Nel caso di difficoltà non meglio specificate, soltanto qualora nell’ambito del Consiglio di classe (nelle scuole secondarie) o del team docenti (nelle scuole

primarie) si concordi di valutare l’efficacia di strumenti specifici questo potrà

comportare l’adozione e quindi la compilazione di un Piano Didattico Personalizzato, con eventuali strumenti compensativi e/o misure dispensative.”

“ opportuno ribadire che, in ogni caso, tutte queste iniziative hanno lo scopo

di offrire maggiori opportunità formative attraverso la flessibilità dei percorsi, non certo di abbassare i livelli di apprendimento.

Il Piano Didattico Personalizzato va quindi inteso come uno strumento in

più per curvare la metodologia alle esigenze dell’alunno, o meglio alla sua persona, rimettendo alla esclusiva discrezionalità dei docenti la decisione in

ordine alle scelte didattiche, ai percorsi da seguire ed alle modalità di valutazione”.

Per la costruzione di un PDP di qualità e indispensabile avere un

approfondimento amnestico e clinico che descriva un quadro di funzionalità

anche in contesti diversi da quello scolastico, utile per la definizione di obiettivi e della tipologia di risorse, professionali ma anche strumentali (mediatori

didattici) necessari per la definizione di questo percorso.

Nel PDP devono essere rappresentati i punti di forza e non quelli di debolezza, questo è insito nella sua definizione di “specificità” , ed anche le cadute di

performance, escluse quelle relative al dato processo di apprendimento, difficilmente assumeranno carattere chiaramente patologico.

Famiglia, scuola e tutte le altre figure che hanno un ruolo nel percorso

scolastico del ragazzo sono chiamati ad una collaborazione costante, che spesso si traduce in una riformulazione continua di un percorso che è in

divenire e che non può non tener conto dei cambiamenti legati alla crescita e allo sviluppo del ragazzo.(il patto educativo)

IL SIGNIFICATO DELLA VALUTAZIONE NEL PROCESSO DI FORMAZIONE per TUTTI GLI ALLIEVI (Art.1- DPR 22/6/2009, n.122)

Il Regolamento opera il coordinamento delle disposizioni che riguardano la

valutazione degli alunni,tenendo conto anche dei disturbi specifici di apprendimento e delle disabilità ed enuclea le modalità applicative della

disciplina,secondo quanto previsto dall'articolo 3, comma 5, del decreto n.137, convertito,con modificazioni,dalla legge 30 ottobre 2008 ,n.169

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Le norme ministeriali dichiarano che la “valutazione” dello studente con

BES dovrà essere “adeguata”, centrata sull’alunno specifico e sui suoi progressi.

Ogni alunno ha diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva, secondo

quanto previsto dall’articolo 2 ,comma 4, terzo periodo, del decreto del Presidente della Repubblica 24giugno 1998, n.249 e successive modificazioni.

Art 1 comma 5: Il collegio dei docenti definisce modalità e criteri per

assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione, nel

rispetto del principio della libertà di insegnamento.

La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l'individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi

di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo, anche in coerenza con l'obiettivo

dell'apprendimento permanente di cui alla «Strategia di Lisbona» (Art. 1 –DPR 22 giugno 2009, n. 12)

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ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

(DSA)

Normativa di riferimento sui DSA: Legge n.170 dell'8 ottobre 2010 "Nuove norme in materia di disturbi specifici di

apprendimento in ambito scolastico", e i seguenti provvedimenti:

Decreto ministeriale n. 5669 del 12 luglio 2011, contenente disposizioni

attuative; Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con

disturbi specifici di apprendimento, allegate al DM n. 5669; Accordo in Conferenza Stato-Regioni su"Indicazioni per la diagnosi e la

certificazione dei Disturbi specifici di apprendimento (DSA)", del 25 luglio 2012;

Decreto Interministeriale MIUR-MS con il quale si adottano le "Linee guida per la predisposizione dei protocolli regionali per le attività di

individuazione precoce dei casi sospetti di DSA" del 17 aprile 2013. Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 e la Circolare ministeriale n. 8

del 6 marzo 2013 trattano dei Disturbi Specifici di Apprendimento, inserendoli nell'ambito dei Bisogni Educativi Speciali.

Nel corrente anno scolastico saranno messe in atto le opportune procedure che

verranno elaborate e regolarmente aggiornate in seguito al constante

monitoraggio delle pratiche didattiche e metodologie applicate, con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’inclusione.

I disturbi specifici di apprendimento costituiscono un termine di carattere

generale che si riferisce ad un gruppo eterogeneo di disordini che si manifestano con significative difficoltà nell’acquisizione di abilità di lettura,

scrittura e calcolo matematico. Tali disturbi si inseriscono in un quadro generale di buone abilità intellettive e sensoriali.

Nei disturbi evolutivi si evidenziano difficoltà nell’apprendimento di capacità e

abilità che normalmente dovrebbero essere apprese nel corso dello sviluppo, di fronte determinati compiti. Sono disturbi che emergono nel corso della crescita

del soggetto e in genere con l’entrata nella scuola.

Essi si distinguono in:

Dislessia specifica evolutiva (disturbo di lettura); Disgrafia (disturbo di scrittura);

Disortografia (disturbo della scrittura); Discalculia (disturbo del calcolo).

Tali disturbi possono presentarsi singolarmente o associati.

I sintomi generici comuni nei DSA sono: Difficoltà nell’uso della memoria di processo.

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Difficoltà di memorizzazione. Confusione tra destra e sinistra.

Difficoltà nell’organizzazione del tempo. Inoltre:

Possono manifestare alcune difficoltà motorie fini. Possono evidenziare problemi attentivi e di concentrazione o essere molto

vivaci. Nello studio:

Difficoltà nell’attenzione. Difficoltà di esposizione orale.

Difficoltà a ricordare le date.

Difficoltà a costruire e utilizzare organizzatori spazio-temporali Difficoltà ad esprimersi attraverso strutture sintattiche complesse.

Nel comportamento:

Distraibilità Grande lentezza

Mancanza di impegno Demotivazione

Disordine Irrequietezza

Riconoscere tempestivamente tali difficoltà, riconducibili ai disturbi di

apprendimento, diventa fondamentale per iniziare un percorso che possa ricostituire un equilibrio nel percorso per raggiungere gli obiettivi prefissati e

acquisire competenze.

La diagnosi clinica è l’esito formalizzato di un processo conoscitivo (valutativo)

che concorre, insieme a molti altri, a fondare questo piano didattico.

IN INGRESSO: i bambini/i ragazzi arrivano a scuola e hanno già una

diagnosi che sancisce una “ufficiale specificità” rispetto agli altri studenti, poiché evidenzia particolari esigenze e apre alla possibilità di percorsi ad

hoc.

SU SEGNALAZIONE: i bambini/ ragazzi arrivano a scuola senza una diagnosi, ma presentano delle difficoltà: in tal caso la segnalazione è il

punto di arrivo di un percorso, avviato con l’osservazione di due aspetti: il riconoscimento precoce di un disagio manifestato dall’alunno e l’impiego

di una didattica adattata allo scopo di sviluppare le potenzialità

dell’alunno con DSA e garantirne l’integrazione nella classe.

L’articolo 3 della legge 170/2010 recita: “E' compito delle scuole di ogni

ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad

individuare i casi sospetti di DSA degli studenti, sulla base dei protocolli regionali”.

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Le Regioni stipulano infatti protocolli regionali con gli Uffici Scolastici Regionali per lo svolgimento delle attività di individuazione precoce dei

casi sospetti di DSA, sulla base delle Linee Guida allegate al Decreto Ministeriale del 17 aprile 2013.

Lavorare insieme per la costruzione di contesti inclusivi famiglia, scuola, clinici e tutte le altre figure che hanno un ruolo nel percorso scolastico del

ragazzo sono chiamati ad una collaborazione costante, che spesso si traduce in una riformulazione continua di un percorso che è in divenire e

che non può non tener conto dei cambiamenti legati alla crescita e allo sviluppo del ragazzo

Quando l’alunno ha una diagnosi di DSA è necessario: Condividere la situazione diagnostica all’interno del gruppo docente e

con la figura specifica presente nell’Istituto; Predisporre un percorso educativo in base al livello di disturbo, agli

obiettivi da raggiungere, all’uso degli strumenti compensativi e dispensativi e ai criteri di valutazione necessari (PDP);

Mettere a punto strategie didattiche adeguate; Sostenere l’autostima dell’alunno interessato;

Valutare i contenuti e non la forma delle sue produzioni; Applicare le misure dispensative (dispensa dalla lettura ad alta voce, dal

prendere appunti)e far usare all’allievo strumenti compensativi adatti (calcolatrice, tabelle, formulari, PC con correttore ortografico);

Stipulare un “Patto formativo” sottoscritto dalla scuola e dalla famiglia.

L’azione didattica dovrà essere inclusiva, personalizzata e “meta cognitiva”.

Si raccomanda, inoltre, l’utilizzo di mappe concettuali, di schemi e altri mediatori didattici che possano facilitare la comprensione nonché, supportare

la memorizzazione e/o il recupero di informazioni.

La nostra scuola, tenendo conto delle indicazioni contenute nelle allegate Linee Guida, provvede ad attuare i necessari interventi

pedagogico-didattici per il successo formativo degli alunnini con DSA, attivando:

Percorsi di didattica individualizzata e personalizzata Strumenti compensativi e misure dispensative da indicare nel PDP

Flessibilità didattica Adeguate modalità di verifica/valutazione degli apprendimenti.

Il principio metodologico della personalizzazione (Legge Moratti n. 53/2003 e D. Lgs n. 59/2004) è stato ribadito nella Legge n. 170/2010,

ed è esplicitato nelle Linee Guida e nel D.M. n. 5669/11. Infatti, l’art4, comma 1 di quest’ultimo specifica che: «Le Istituzioni scolastiche, tenendo

conto delle indicazioni contenute nelle allegate Linee Guida, provvedono ad attuare i necessari interventi pedagogico-didattici per il successo formativo

degli alunni e degli studenti con DSA, attivando percorsi di didattica

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INDIVIDUALIZZATA E PERSONALIZZATA e ricorrendo a strumenti compensativi e misure dispensative».

La scuola, dovendo non solo garantire il diritto all’istruzione, fornendo i

necessari supporti agli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) debitamente certificate, ma ridurne anche i disagi formativi ed emotivi, dovrà

adottare forme di verifica e di valutazione adeguate tenendo conto:

delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni e, quindi, di quanto previsto dal Piano Educativo Personalizzato riferito ad ogni alunno;

dell’utilizzo degli strumenti compensativi e dispensativi previsti dal P.E.P.;

dell’importanza delle prove differenziate rispetto alle prove indicate nel PDP;

delle conoscenze e competenze acquisite e non delle carenze.

A tal proposito la Scuola predispone un documento che può assumere il valore di Piano Didattico Personalizzato contenente dati, attività individualizzate,

misure compensative e dispensative, forme di verifica e valutazione. Il PDP è lo strumento operativo che gli insegnanti devono predisporre per

consentire il raggiungimento degli obiettivi ministeriali ed è rappresentata anche un patto formativo con la famiglia.

ITER DA SEGUIRE

1. Deposito della diagnosi in segreteria, protocollo ed archiviazione nel fascicolo personale dell’alunno

2. Acquisizione della diagnosi da parte dei docenti e incontro con la famiglia

e il referente DSA (o il Dirigente Scolastico) per raccogliere informazioni e ipotizzare le soluzioni più funzionali al caso specifico

3. Stesura del documento.

Il PDP deve essere sottoscritto dalla famiglia che ne tratterrà una copia. La famiglia potrà decidere di non rendere note le difficoltà del figlio alla classe

o potrà rifiutare l’adozione del PDP, ma, in questo caso, dovrà presentare una dichiarazione scritta di tale rifiuto, per assumersi la responsabilità di un

eventuale insuccesso formativo del figlio. È possibile apportare delle modifiche in itinere qualora necessario.

La diagnosi di DSA rientra nei dati sensibili secondo la normativa sulla privacy, quindi, senza l’autorizzazione della famiglia, questa condizione NON PUÒ

ESSERE RESA NOTA ai compagni, a meno che non sia lo stesso alunno a farlo.

È importante, invece, informare della situazione tutti i docenti del Consiglio di

Classe (con obbligo della riservatezza e della privacy).

ELEMENTI CHE INCIDONO SUL CONTENUTO DEL PDP Stili di apprendimento dei singoli allievi

Stili di insegnamento Individuazione di elementi facilitanti (formazione specifica degli

insegnanti o disponibilità di strumenti multimediali …)

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Barriere (assenza di supporti multimediali, eccessiva numerosità delle classi, spazi limitati, elevata conflittualità all’interno della classe,

insufficiente formazione degli insegnanti)

PERSONALIZZARE L’INSEGNAMENTO

Conoscere i processi dell’apprendimento Individuare punti di forza e debolezza di ogni studente

Prendersi cura degli aspetti emotivo-motivazionali e relazionali dell’apprendimento

Promuovere modalità di insegnamento flessibili (apprendimento

cooperativo, tecniche metacognitive, educazione tra pari) Promuovere una valutazione “per” l’apprendimento

Utilizzare mediatori didattici diversificati (software, ausili informatici) Favorire una didattica per competenze e non per contenuti

Con la personalizzazione si persegue l’obiettivo di raggiungere i medesimi obiettivi attraverso itinerari diversi.

Questa strategia implica la messa a punto di nuove forme di organizzazione didattica e di trasmissione dei processi del “sapere” e del

“saper fare” in modo da predisporre piani di apprendimento coerenti con le capacità, i ritmi e i tempi di sviluppo degli alunni”.

VALUTAZIONE DELL’ALUNNO DSA:

VALUTARE GLI ALUNNI CON DSA (DM 12.07.2011)

“La valutazione deve concretizzarsi in una prassi che espliciti concretamente le modalità di differenziazione asseconda della disciplina e del tipo di

compito,discriminando tra ciò che è espressione diretta del disturbo e ciò che esprime l’impegno e le conoscenze effettivamente acquisite” Linee Guida

LA LEGGE 170 raccomanda: “adeguate forme di verifica e di valutazione”

L’articolo 6 del Decreto attuativo fornisce ulteriori spiegazioni: La valutazione scolastica, periodica e finale […] deve essere coerente con

gli interventi pedagogico -didattici. Le Istituzioni scolastiche adottano modalità valutative che consentono […]

di dimostrare effettivamente il livello di apprendimento raggiunto … a prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria.

La scelta o costruzione delle prove di verifica scritta e orale devono tener

conto del disturbo o delle difficoltà indicate nella diagnosi e, per essere

adeguate, devono rispettare le seguenti linee guida:

IN FASE DI PROGRAMMAZIONE Programmare le verifiche scritte/orali (tempi –contenuti –procedura) e

notificarle agli alunni; Utilizzare le verifiche orali per le materie che prevedono la sola

valutazione orale;

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Preparare le verifiche con obiettivi e contenuti ben specificati per ciascuna delle competenze che si vuole valutare;

Proporre eventualmente verifiche più brevi ma sempre equivalenti, riducendo il numero delle domande, prevedendo solo in casi eccezionali

più tempo a disposizione; Modificare, se necessario, la struttura della prova;

Frazionare in più momenti valutativi il carico di lavoro richiesto; Assegnare compiti preparatori a casa su ciò che verrà fatto nella verifica

(provare a dare a casa dei facsimili di verifica).

TIPO DI PROVE

Preparare verifiche con scelte multiple(non usare test che prevedono

l’inserimento di parole mancanti) e, se necessario, fare leggere le consegne da un lettore/ o file audio(anche in sede di esame)

Strutturare le domande in modo chiaro, evitare la doppia negazione con verifiche in formato multimediale o proposte con caratteri idonei, non

scritte a mano; Preferibilmente l’insegnante legge e spiega le consegne;

Garantire una corretta accessibilità al testo, mantenendo il formato A4; Accettare risposte più concise nelle verifiche a domande aperte, anche in

sede di esame, garantendo tempi più lunghi ove necessario; Supportare con schemi e mappe l’allievo nelle verifiche orali, aiutandolo

ad argomentare qualora mostrasse difficoltà per la compromissione della memoria a breve termine e nell’utilizzo del lessico specifico.

ORGANIZZAZIONE DELLE VERIFICHE Gli insegnanti indicheranno, in base alla situazione di ogni alunno, quali delle

seguenti modalità verranno utilizzate:

prove scritte tempi più lunghi per le prove scritte;

testo della verifica scritta in formato digitale (laddove esistano gli strumenti);

lettura del testo della verifica scritta con l’utilizzo della sintesi vocale (laddove esistano gli strumenti);

riduzione/selezione della quantità di esercizi nelle verifiche senza modificare gli obiettivi;

utilizzo di prove strutturate: a scelta multipla, cloze, uso di mappe, schemi, immagini;

uso di tutti gli strumenti compensativi utilizzati nella normale attività

didattica (tabelle, calcolatrice); fornitura dell’esercizio già scritto, evitando la copiatura alla lavagna.

Per quanto riguarda le lingue straniere, l’alunno può ottenere la dispensa da

prestazioni scritte, qualora ci siano: richiesta esplicita nella certificazione, richiesta da parte della famiglia e la successiva approvazione del Consiglio di

Classe.

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Prove orali

Interrogazioni programmate anche come integrazione di verifiche scritte

non soddisfacenti; prove orali per le prove scritte nella lingua straniera;

interrogazioni orali per le materie previste solo orali; utilizzo di mappe, schemi, immagini da utilizzare come supporto;

uso di tutti quegli strumenti compensativi utilizzati nella normale attività didattica (tabelle, calcolatrice).

Correzione verifiche Sarà opportuno:

non sottolineare gli errori ortografici;

non valutare gli errori ortografici,

valutare le prove scritte ed orali tenendo conto del contenuto non della forma (i concetti, i pensieri e la loro coerenza, il grado di maturità, di

consapevolezza e di conoscenza raggiunti dall’alunno).

Per la somministrazione delle verifiche verranno previsti ed utilizzati gli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi

ritenuti più idonei.

VALUTAZIONE

Fornire, in tempi utili, copia delle verifiche affinché l’alunno possa

prendere atto dei suoi errori Valutare il contenuto e non la forma

Considerare i processi e non il solo “prodotto” Applicare una valutazione formativa e non sommativa dei processi di

apprendimento Stabilire una diversa “soglia” di sufficienza

Valutare i progressi in rapporto al livello di partenza dello studente DSA Valutare i progressi acquisiti, l’impegno, le conoscenze apprese e le

strategie usate; Valutare il percorso svolto dall’alunno, di come abbia saputo migliorarsi.

INTERROGAZIONE

Produrre modalità diverse di interrogazione che aiutino i ragazzi DSA a supportare le abilità deficitarie, a compensare quelle mancanti

Uso di mappe costruite insieme ai compagni Utilizzo delle LIM

Interrogazioni tra pari

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COMPITI POLISOLVIBILI, cioè affrontabili a diversi livelli di competenza rappresentano una modalità di verifica efficace in accordo con gli orientamenti

presenti nelle Linee guida 2011 (allegati Legge 170/2010)

COMPITI AUTENTICI, CRITERI DI VALUTAZIONE complessiva che andrà a misurare:

Le capacità acquisite Le capacità di problem solving

Di problem solving Di argomentare

Di creare un prodotto

Di partecipazione e la relazione sociale

Nella nostra scuola vengono adottate modalità valutative che consentono all’alunno con DSA di dimostrare effettivamente il livello di

apprendimento raggiunto, mediante l’ applicazione di misure che determinano le condizioni ottimali per l’espletamento della prestazione da valutare-

relativamente ai tempi di effettuazione e alle modalità di strutturazione delle prove- riservando particolare attenzione alla padronanza dei contenuti

disciplinari, a prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria.

Le prove scritte di lingua straniera sono progettate, presentate e valutate secondo modalità compatibili con le difficoltà connesse ai DSA.

GLI ESAMI

CIRCOLARE MINISTERIALE n. 48 del 31.05.2012, con istruzioni a carattere permanente (confermata da Nota n. 3587 del 3.06.2014):

possibilità di utilizzare tutti gli strumenti compensativi indicati nel PDP (mappe, formulari, calcolatrice, strumenti informatici, …)

possibilità di usare dispositivi d’ascolto dei testi delle prove scritte (sintesi vocale, registrazione in mp3, lettura da parte di un componente della

commissione) tempi più lunghi per le prove o, in alternativa e comunque nell’ambito

degli obiettivi disciplinari previsti per la classe criteri valutativi attenti più al contenuto che alla forma.

Durante il colloquio, la commissione terrà conto, in ordine alle

modalità di interrogazione usate anche in corso d’anno, delle capacità lessicali ed espressive dello studente con DSA , adeguando le richieste

alle sue capacità.

Gli alunni con DSA –la valutazione DM 12 luglio 2011

Le commissioni degli esami di Stato, al termine del primo e del secondo ciclo di

istruzione, tengono in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, le modalità didattiche e le forme di valutazione individuate nell’ambito dei

percorsi didattici individualizzati e personalizzati.

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Sulla base del disturbo specifico, anche in sede di esami di Stato, possono essere riservati ai candidati tempi più lunghi di quelli ordinari. Le

medesime commissioni assicurano, altresì, l’utilizzazione di idonei strumenti compensativi e adottano criteri valutativi attenti soprattutto

ai contenuti piuttosto che alla forma, sia nelle prove scritte, anche con riferimento alla prove nazionali INVALSI previste per gli esami di Stato, sia in

fase di colloquio. Solo in casi di particolari gravità del disturbo di apprendimento, anche in

comorbilità con altri disturbi o patologie, risultanti del certificato diagnostico, su richiesta delle famiglie approvate del consiglio di

classe- essere esonerati dall’insegnamento delle lingue straniere e

seguire un percorso didattico differenziato.

In sede di esami di Stato, i candidati con DSA che hanno seguito un percorso differenziato e sono stati valutati dal consiglio di classe con

attribuzione di voti e di un credito scolastico relativi unicamente allo svolgimento di tale piano, possono sostenere prove differenziate,

coerenti con il percorso svolto, finalizzate solo a rilascio dell’attestazione di cui all’art.13 del D.P.R. n.323/1998.

Art.10 DPR 22.06.2009, n.122

Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle

effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento

dell'attività didattica e delle prove di esame, sono adottati, nell'ambito delle

risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei.

MISURE educative e didattiche

ART. 4- DM n.5669 del 12.07.2011

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INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI

NON ITALOFONI

Nell’ambito della prospettiva interculturale, il bambino o il ragazzo

straniero che si iscrive in un ordine di scuola del nostro Istituto (Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado) cambia il suo status

giuridico, ovvero diventa un “alunno” al pari di qualsiasi altro allievo già frequentante, con diritti e doveri da rispettare per la sua personale

formazione. Il nostro orientamento pedagogico è diretto alla piena formazione della persona

senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di condizioni personali e sociali.

Tipologia di alunni di origine straniera

- alunni con cittadinanza non italiana: alunni nati in Italia, ma con

entrambi i genitori di nazionalità non italiana, quindi secondo la normativa sono cittadini stranieri residenti nel nostro Paese;

- alunni con ambiente familiare non italofono: alunni che vivono in un

ambiente familiare in cui i genitori generalmente possiedono competenze limitate nella lingua italiana, che non garantiscono un adeguato sostegno

nel percorso di acquisizione delle abilità di scrittura e lettura

(fondamentali nello sviluppo dell’italiano come lingua per lo studio) e che quindi alimentano nel bambino un sentimento di “insicurezza linguistica”;

questi alunni possono essere competenti e alfabetizzati nella lingua d’origine della famiglia o perché hanno frequentato la scuola nel Paese

d’origine o perché studiano la lingua di origine con l’aiuto dei genitori o di associazioni gestite all’interno di ciascuna comunità;

- minori non accompagnati: alunni provenienti da altri Paesi, che si

trovano nel territorio italiano privi di assistenza e rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti legalmente responsabili e per i quali lo

Stato ha previsto procedure di accoglienza e di affido. A causa delle pregresse esperienze di deprivazione e di abbandono, questi ragazzi

hanno competenze nella lingua d’origine –oltre che a quelle in Italiano- fortemente limitate rispetto all’età anagrafica;

- alunni figli di coppie miste: sono in aumento le coppie miste. Gli alunni con uno dei genitori di origine straniera hanno cittadinanza italiana (la

acquisiscono dal genitore italiano) e le loro competenze sono sostenute dalla vicinanza di un genitore che, di solito, è stato scolarizzato in Italia.

Questa circostanza influisce positivamente sulla sicurezza linguistica dell’alunno, sul suo inserimento scolastico e sull’acquisizione della lingua

per lo studio;

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- alunni arrivati per adozione internazionale: di recente il MIUR ha pubblicato le “Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio

degli alunni adottati” (Nota prot. N. 7443 del 18/12/2014). Il nostro Istituto ha recepito le disposizioni in esse contenute.

- alunni rom, sinti e caminanti: alunni nomadi (ma non

necessariamente) presenti in Italia, appartenenti a comunità al cui interno sono presenti molteplici differenze di lingua, religione e costumi.

Sono alunni ad altissimo rischio di dispersione scolastica e di frequenza irregolare, anche a causa di una fondamentale resistenza antropologico-

culturale verso il processo di scolarizzazione, percepito come

un’imposizione e una minaccia alla propria identità etnica.

Il diritto-dovere all’istruzione

(fonte “Minori stranieri e diritto all’istruzione e alla formazione professionale”. Sintesi della normativa vigente e delle indicazioni ministeriali aggiornata con le

Linee guida del MIUR del febbraio 2014, a cura dell’ASGI, ASSOCIAZIONE PER GLI

STUDI GIURIDICI SULL’IMMIGRAZIONE nell’ambito del progetto "In.Media.Res -

Integrazione Mediazione Responsabilità")

I minori di cittadinanza non italiana presenti sul territorio nazionale hanno il

diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani, indipendentemente dalla regolarità della posizione

in ordine al loro soggiorno e dal possesso di qualsiasi documentazione. Ai minori di cittadinanza non italiana, lo Stato Italiano prevede l’applicazione

della normativa generale in materia di diritto-dovere all’istruzione. Si ricorda che tale normativa prevede:

- l’obbligo di istruzione per dieci anni;

- l’obbligo formativo, ridefinito come dovere di istruzione e formazione, fino ai 18 anni, da assolversi con il conseguimento di un titolo di studio di scuola

secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale o nell’apprendistato (D.lgs. n. 76/2005, art. 1, co. 2-3; D.lgs. 226/2005, art. 1,

c. 1; Legge 296/2006, art. 1, c. 622; D.M. del MIUR n. 139/2007). In seguito

alla riforma del sistema educativo realizzata a partire dalla legge-delega 53/03, l’obbligo scolastico di cui all’art. 34 della Costituzione e l’obbligo formativo

introdotto dalla legge 144/99 sono stati “ridefiniti ed ampliati come diritto all’istruzione e formazione e correlativo dovere”.

Si sintetizzano di seguito le diverse modalità per adempiere all’obbligo di

istruzione e al dovere di istruzione e formazione, distinguendo tra diverse fasce d’età:

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290

Fascia d’età Iscrizione a O

BB

LIG

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I I

STR

UZ

IO

NE

Dal compimento dei 6 anni

al compimento dei 10 anni

- Scuola primaria

Dal compimento degli 11 anni al compimento dei 14

anni

- Scuola secondaria di primo grado

Dal compimento dei 14 anni

al compimento dei 16 anni

- 1° e 2° anno di scuola secondaria di secondo grado

- 1° e 2° anno dei percorsi di istruzione e formazione professionale (corsi triennali e

con crediti in ingresso)

Per chi è ancora privo del diploma di scuola secondaria di primo grado:

- Laboratori scuola e formazione per 14/16enni (attivati in alcune Province)

DO

VER

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UZ

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RM

AZ

IO

NE

Dal compimento dei 16 anni

al compimento dei 18 anni

- Completamento del percorso di istruzione scuola secondaria di secondo

grado con eventuale acquisizione di una qualifica (al 3° anno degli Istituti

Professionali) o di un diploma di maturità (al 5° anno del liceo, dell’Istituto Tecnico o

Professionale) - Completamento dei percorsi triennali di

istruzione e formazione professionale con l’acquisizione di una qualifica professionale

- Apprendistato

Per chi è ancora privo del diploma di scuola secondaria di primo grado:

- Centri Territoriali Permanenti (dall’A.S.

2014/15 Centri Provinciali di Istruzione per Adulti)

- Laboratori scuola e formazione per 16enni, con i CTP/CPIA (attivati in alcune

Province)

I minori possono frequentare i CTP/CPIA dopo il compimento dei 16 anni (D.M. del MIUR n.139/2007, art. 3, c. 3)

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291

Integrazione scolastica

Il nostro Istituto partecipa da anni al progetto, promosso e finanziato dall’Ente

Locale denominato “Gli Alfabeti di Babele”, insieme ad una Rete di scuole che collaborano fra loro, perseguendo l’obiettivo fondamentale di garantire agli

alunni stranieri non italofoni un approccio graduale e su misura alla lingua italiana, attraverso laboratori specifici dell’Italiano come L2 guidati da personale

specializzato.

Nella nostra scuola, inoltre, è presente un’apposita Commissione, i cui compiti si possono così riassumere:

Definire pratiche condivise all’interno dell’Istituto in tema di accoglienza degli alunni stranieri

Facilitare l’inserimento degli alunni di altra nazionalità nel sistema scolastico e sociale e sostenerli nella fase di adattamento al nuovo

contesto

Sviluppare un adeguato clima di accoglienza e di incontro tra varie

culture, individuando nell’educazione interculturale la forma più alta e globale di prevenzione e contrasto del razzismo e di ogni forma di

intolleranza (pronuncia del Cons. Naz. P.Istr. del 24-03-1993)

Prevenire e rimuovere eventuali ostacoli e offrire pari opportunità a tutti gli studenti

Comunicare con le famiglie immigrate

Partecipare ad una rete di comunicazione e collaborazione tra scuole, tra

scuola e territorio sui temi dell’accoglienza e dell’educazione interculturale

Creare gruppi di materia per la realizzazione di dispense utili agli insegnanti e agli alunni stranieri neoarrivati, attinenti alla

programmazione curricolare degli ordini Primaria e Secondaria di Primo Grado

Scuola dell’Infanzia

Per quanto riguarda la Scuola dell’Infanzia, le strategie maggiormente efficaci, per l’acquisizione della lingua italiana e l’integrazione dei bambini

stranieri, risultano essere quelle attività dove prevalente è l’aspetto ludico, sia

spontaneo sia guidato, associato a forme di rinforzo linguistico della lingua italiana, privilegiando la socializzazione fra il gruppo di pari.

Tramite le osservazioni sistematiche, le docenti verificano e valutano la validità dell’azione didattica in corrispondenza degli obiettivi raggiunti dai bambini nelle

attività proposte, sia a livello comportamentale che cognitivo.

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Commissione Alunni Stranieri

COMMISSIONE ACCOGLIENZA STRANIERI

È formata da Docente Funzione Strumentale per gli alunni

stranieri

Docenti componenti la Commissione

Un componente della segreteria alunni (per la fase

iniziale di prima accoglienza)

opera in stretta

collaborazione

con

altre Commissioni / Funzioni Strumentali

Equipe Pedagogica e Consigli di classe

docenti di Italiano, insegnanti prevalenti e

Coordinatori di classe

Ente locale, altre scuole unite in Rete, agenzie del

territorio

si occupa in

particolare di

progettare le prime attività destinate agli alunni

stranieri (colloquio con la famiglia e l’alunno, test di

conoscenza della lingua italiana, piano didattico per

la personalizzazione del curricolo)

esaminare le difficoltà da loro incontrate (insieme

agli altri docenti del consiglio d’Equipe/Classe)

curare i contatti con gli insegnanti esterni specialisti

di Italiano L2

individuare i materiali adatti all’apprendimento

dell’Italiano L2 e organizzarli in dispense

progettare e attivare corsi di

alfabetizzazione/sostegno/ consolidamento

linguistico a vari livelli (principianti assoluti, livello

elementare, medio, avanzato) per gli studenti non

italofoni;

accogliere osservazioni da parte dei docenti

dell’Istituto

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293

Il protocollo di accoglienza

Il protocollo presenta un modello di accoglienza che illustri modalità comuni e pianificate attraverso cui vengono agevolati l’inserimento e l’integrazione

scolastica degli studenti stranieri. Le sue finalità generali si possono così riassumere:

evitare situazioni di improvvisazione e/o di emergenza al momento

dell’arrivo dell’alunno straniero;

permettere l’applicazione chiara della normativa riguardante il suo

inserimento scolastico;

facilitare l’ingresso degli alunni di altra nazionalità nel nostro sistema

scolastico e sociale; accompagnare i neo arrivati nella fase di inserimento

nel nuovo contesto;

favorire un clima di accoglienza e di attenzione alle relazioni che

prevenga atteggiamenti di intolleranza.

Contenuti

Il protocollo d’accoglienza :

Contiene criteri ed indicazioni relative alla procedura d’iscrizione ed

inserimento nelle classi degli studenti stranieri

Definisce le fasi e le modalità dell’accoglienza a scuola, definendo compiti

e ruoli degli operatori scolastici e di coloro che partecipano a tale

processo

Propone modalità di intervento per l’apprendimento della lingua italiana

L2 e dei contenuti curricolari

Contiene criteri per l’elaborazione del percorso personalizzato per gli

alunni stranieri, la valutazione, le attività della scuola finalizzate agli

allievi non italofoni

Deve essere assunto come proprio da tutto il personale della scuola

Va condiviso dai vari team di docenti, monitorato continuamente ed

eventualmente riadattato o integrato sulla base delle future esperienze,

poiché considerato “in divenire” ed aperto alle esigenze e risorse della

scuola

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Le fasi del protocollo di accoglienza

Il protocollo delinea prassi condivise di carattere:

AMMINISTRATIVO E BUROCRATICO (iscrizione) COMUNICATIVO E RELAZIONALE (prima conoscenza)

EDUCATIVO – DIDATTICO (proposta di assegnazione alla classe, inserimento, accoglienza, integrazione, eventuale personalizzazione del

piano di studi) SOCIALE (educazione interculturale, rapporti e collaborazione con il

territorio)

Area Organo di

competenza

Azioni di competenza

Amministrativa

e burocratica

Uffici di Segreteria

iscrizione

Comunicativa e relazionale

Commissione Stranieri

prima conoscenza

prima accoglienza

Educativo-

didattica

Commissione Stranieri

Consigli di Equipe/Classe

proposta di assegnazione

alla classe accoglienza nel gruppo

classe insegnamento dell’italiano

L2 educazione interculturale

eventuale personalizzazione del

curricolo

Sociale

Commissione Stranieri

rapporti con enti e associazioni del territorio

per collaborazioni e intese

acquisizione e predisposizione di

materiali, risorse e testi presso centri di

documentazione collaborazione con i centri

territoriali permanenti

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Fasi del protocollo per l’accoglienza degli alunni stranieri: PROCEDURE

AREA AMMINISTRATIVA E BUROCRATICA

FASE 1: ISCRIZIONE

INDICAZIONI MINISTERIALI: L. 40/1998; L. 189/2002; L. 94/2009; DPR 394/99, art. 45; Dlg

76/2005, art. 1, c. 6

gli studenti stranieri hanno diritto all’istruzione indipendentemente dalla regolarità della posizione

l’iscrizione può essere richiesta in qualsiasi momento dell’anno

SOGGETTI COINVOLTI

Famiglia, alunno, uffici di Segreteria* *Il Dirigente Scolastico individua un incaricato tra il personale di

segreteria che si occupi in modo continuativo dell’iscrizione degli alunni stranieri in modo da fornire un servizio di qualità.

AZIONI FONDAMENTALI DELLA SEGRETERIA:

seguire la famiglia nella compilazione della modulistica necessaria dopo che il Dirigente ha espresso parere favorevole all’accoglimento della

domanda di iscrizione;

accertare lo stato di salute dell’alunno (certificato di vaccinazione o

autocertificazione), la situazione giuridica e quella familiare (composizione del nucleo familiare);

raccogliere i dati anagrafici;

richiedere i documenti relativi alla precedente scolarità (età, classe

frequentata nel paese d’origine, durata e calendario del sistema scolastico di provenienza, informazioni sulla scuola nel paese d’origine), con

eventuale richiesta di traduzione in lingua italiana; attestato di frequenza o di regolarità degli studi nella scuola del paese di origine scritto su carta

intestata della scuola di provenienza. (N.B. non sono ammesse autodichiarazioni di frequenza e/o attestato scolastico da parte

dei genitori, poiché non è possibile da parte della scuola accertare la veridicità dei dati dichiarati);

consegnare il materiale informativo (avvisi, moduli e note informative) sull’organizzazione scolastica italiana in generale e sulla scuola di

inserimento in particolare (possibilmente in versione bilingue);

fissare un primo incontro tra la famiglia e un membro della Commissione Stranieri;

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trasmettere il materiale raccolto al docente coordinatore della Commissione Stranieri o a un suo membro.

AREA COMUNICATIVA E RELAZIONALE

FASE 2: PRIMA ACCOGLIENZA

INDICAZIONI MINISTERIALI: C.M. 24/2006

Si deve ricostruire la storia personale, scolastica e linguistica del minore

straniero, attraverso i documenti presentati, il colloquio con i genitori, la collaborazione di mediatori linguistico/culturali

SOGGETTI COINVOLTI:

Famiglia, alunno, membri della Commissione

AZIONI FONDAMENTALI DELL’INSEGNANTE REFERENTE:

incontrare la famiglia e l’alunno per un colloquio

valutare un eventuale intervento del mediatore culturale

raccogliere la documentazione già in possesso della segreteria e corredarla con il modulo di rilevamento dati (colloquio con la famiglia)

spiegare alla famiglia il materiale informativo (già consegnato dagli Uffici

di Segreteria oppure consegnato in questa occasione) sul funzionamento della scuola italiana e in particolare sulle principali norme del

“Regolamento scolastico” dell’Istituto (orario, uso del libretto delle

giustificazioni, ritardi, assenze, mensa, materiale scolastico …)

far presente la necessità di una collaborazione continuativa tra scuola e famiglia

informare la famiglia della necessità di somministrare dei test

d’ingresso e procedere con i test stessi utili a rilevare:

il livello di conoscenza della Lingua italiana, in base al quadro comune europeo (QCER)

informare la famiglia del tempo che intercorrerà tra l’iscrizione, la

somministrazione delle prove, la determinazione della classe e l’effettivo inserimento in classe (in caso d’iscrizione prima dell’inizio dell’anno

scolastico, le procedure saranno più semplici non essendo concomitante

l’attività didattica; in caso d’iscrizione in corso d’anno, la somministrazione delle prove sarà effettuata entro 3-4 gg. dall’iscrizione

in base alla disponibilità dei membri della Commissione)

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297

AREA EDUCATIVO-DIDATTICA

FASE 3: DETERMINAZIONE DELLA CLASSE

INDICAZIONI MINISTERIALI: DPR 275/99; CM 24/2006; Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli

alunni stranieri, febbraio 2014

Sulla base degli elementi di conoscenza raccolti durante i colloqui iniziali, i momenti di osservazione dell'alunno neoarrivato, le indicazioni della

normativa, si procede a definire la classe e la sezione di inserimento più adeguata.

SOGGETTI COINVOLTI:

Dirigente Scolastico, Commissione Stranieri, insegnanti della classe di inserimento (riguardo esclusivamente alla Scuola Primaria, per

ovviare ai possibili inconvenienti o ritardi dovuti alla presenza di più plessi, il Dirigente può individuare in ogni plesso una figura di riferimento che

interagisca con la Commissione Stranieri)

AZIONI FONDAMENTALI DEI SOGGETTI COINVOLTI:

Il Dirigente Scolastico, sentita la Commissione Stranieri, sulla base di

quanto emerso nelle fasi precedenti, determina la classe di inserimento.

L’inserimento deve prioritariamente evitare ritardi e rischi di dispersione scolastica, pertanto esso terrà conto principalmente dell’età anagrafica

dell’alunno. E’ opportuno tener conto che l’inserimento in una classe di coetanei

favorisce rapporti “alla pari” e può evitare ritardi e rischi di dispersione scolastica; anche le indicazioni legislative più recenti sottolineano il

criterio dell’età come prioritario rispetto a quello della scolarità precedente, cfr. Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni

stranieri, febbraio 2014)

Ai sensi dell’art. 115, comma 1, del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, gli studenti figli di cittadini di uno dei Paesi membri dell’Unione

Europea, residenti in Italia, sono assegnati alla classe successiva, per numero di anni di studio, a quella frequentata con esito positivo nel Paese

di provenienza (Circolare n. 51 del 18/12/2014).

Inserimento dell’alunno nella classe: casi particolari

L’inserimento può essere disposto per una classe diversa (immediatamente inferiore di un anno rispetto a quella corrispondente all’età anagrafica)

rispetto all’età se si verifica una delle condizioni di seguito elencate:

1. l’iscrizione avviene ad anno scolastico avanzato (gennaio- inizio II

quadrimestre) o quasi concluso (dal mese di marzo) e l’alunno possiede

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una competenza linguistica della lingua italiana corrispondente al livello principiante assoluto a A1;

2. emergono esigenze familiari comprovate (ad esempio richiesta del tribunale nel caso di bambini adottati o altro);

3. si evidenziano, dall’accertamento del livello di preparazione dell’alunno, particolari bisogni formativi.

Nell’ottica già delineata di evitare ritardi, che si accumulano poi con gli anni, e

di ridurre conseguentemente il rischio di dispersione scolastica, i casi particolari saranno limitati il più possibile nella SCUOLA PRIMARIA, valutati

attentamente nella SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO.

Individuata la classe corrispondente al livello globale di maturazione

dell’alunno, si analizza la situazione di tutte le sezioni di pari classe per individuare quella ritenuta più idonea per l’inserimento.

I criteri seguiti saranno nell’ordine:

1. la classe che presenta le migliori condizioni di ricettività (numero di alunni, assenza di situazioni problematiche, di disagio, di bisogni

educativi speciali …) 2. la classe in cui è presente l’insegnante di Sostegno

3. la classe in cui sono presenti alunni della stessa nazionalità che possano costituire un supporto linguistico e che possano favorire

l’integrazione.

Si eviterà comunque una ripartizione degli studenti stranieri nelle classi tale che si formino classi con presenza straniera predominante.

Vedi C.M. n.2 dell’8 gennaio 2010.

Per la Scuola dell’Infanzia, non obbligatoria, ma che ormai ha un indice di

frequenza pari all’obbligatorio, l’inserimento avviene nella classe corrispondente all’età anagrafica; qualora le sezioni fossero complete per numero, l’alunno

viene inserito in una sezione vicina per età e in cui ci siano posti disponibili.

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FASE 4: INSERIMENTO, FACILITAZIONE E INTEGRAZIONE

INDICAZIONI MINISTERIALI: DPR 394/99, art. 45 comma 4; L. 53/2003, art. 2; CM n°8 del 06/03/2013;

Nota prot. 2563 del 22/11/2013

Il Collegio dei docenti definisce, in relazione al livello di competenze dei singoli

alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi di insegnamento.

SOGGETTI COINVOLTI:

Docenti della classe di inserimento

AZIONI FONDAMENTALI DEI SOGGETTI COINVOLTI:

L’insegnante prevalente/coordinatore, preventivamente contattato e

informato del nuovo inserimento dal Dirigente o da un membro della Commissione Stranieri, riceve tutti i dati raccolti nelle fasi precedenti

L’insegnante prevalente/coordinatore informa il Consiglio di Equipe/Classe

del nuovo inserimento e prepara gli alunni all’accoglienza del nuovo compagno

L’insegnante in servizio accoglie il nuovo alunno e lo presenta alla classe:

gli alunni e l’insegnante cercheranno di trovare forme di comunicazione e modi per facilitare l’inserimento, rendendolo positivo, attraverso un

atteggiamento di disponibilità che possa comunicare al nuovo alunno un senso di accoglienza:

o esempi: semplici scritte di benvenuto in più lingue e nella lingua

d’origine o dedicare un breve tempo ad attività di conoscenza tra ragazzi

o preparazione del posto che verrà assegnato al nuovo compagno o individuare uno o due alunni –italiani o connazionali- con funzione di

tutor o accompagnare l’alunno in visita alla scuola

I docenti tutti sostengono l’alunno neo-arrivato nella fase di adattamento

al nuovo contesto e prestano attenzione: o ai momenti iniziali di socializzazione

o ai rapporti con i compagni o alla prevenzione di situazioni di isolamento

o all’adattamento “graduale” del neo arrivato ai tempi della vita scolastica e alle regole dell’Istituto

Compiti del Consiglio di Equipe/Classe: in relazione al livello scolastico e formativo di partenza dell’alunno, rilevati

quindi i suoi bisogni formativi soprattutto in ambito linguistico, gli insegnanti elaboreranno un’ipotesi di percorso formativo

personalizzato basato su intendimenti comuni e condivisi come:

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o non aspettarsi risultati immediati e non preoccuparsi o scoraggiarsi se questi non arrivano; ciò non vuol dire ignorare gli

alunni o abbandonarli a se stessi, ma dare loro il tempo necessario, infatti la lingua per comunicare viene appresa da alunni stranieri in

un tempo che può variare da qualche mese ad un anno circa (in base all’età, alla lingua d’origine, alle modalità di esposizione alla

seconda lingua); per apprendere invece la lingua dello studio sono necessari alcuni anni (almeno 4/5). Una volta superata la fase

iniziale del primo apprendimento, anche se l’alunno è in grado di comunicare nel quotidiano, non può essere considerato come un

alunno autoctono per cui l’italiano è la lingua materna

o rispettare la fase di osservazione e del silenzio che per ogni

alunno può avere tempi diversi o individuare come prioritario l’apprendimento della lingua

italiana: ogni docente, accanto all’insegnante di Italiano, è responsabile, nella propria disciplina, dell’apprendimento

dell’Italiano L2

o essere sensibili all’integrazione: è bene che ogni docente si proponga come facilitatore del proprio ambito disciplinare e

che partecipi all’azione mirata del Consiglio

o evitare di essere presi dall’ansia dell’integrazione (“Deve almeno imparare a…”, “Per la fine dell’anno deve saper…”), che provoca

disagio e stress; piuttosto bisogna accompagnare gli alunni nel loro

personale percorso di apprendimento che richiede tempi e modalità particolari

o trovare il giusto equilibrio tra considerare gli allievi stranieri

uguali agli altri (nel senso che devono essere garantite uguali opportunità formative) e saper riconoscere le differenze e saperle

tenere nella giusta considerazione

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301

FASE 5: IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP)

INDICAZIONI MINISTERIALI: CM n°8 del 06/03/2013; Nota prot. 2563 del 22/11/2013

Per gli alunni che sperimentano difficoltà derivanti dalla non

conoscenza della lingua italiana è possibile attivare percorsi

individualizzati e personalizzati oltre che adottare strumenti compensativi e misure dispensative(CM n°8 del 06/03/2013).

E’ opportuno ribadire che tutte queste iniziative hanno lo scopo di offrire maggiori opportunitàformative attraverso la flessibilità dei percorsi,

non certo di abbassare la qualità dell’apprendimento. Il Piano Didattico Personalizzato va quindi inteso come uno strumento in più per curvarela

metodologia alle esigenze dell’alunno, o meglio della sua persona, rimettendo alla esclusiva discrezionalità dei docenti la decisione in ordine

alle scelte didattiche, ai percorsi da seguire ed alle modalità di valutazione” (Nota prot. 2563 del 22/11/2013)

SOGGETTI COINVOLTI:

Docenti del Consiglio di Equipe/Classe

AZIONI FONDAMENTALI DEI SOGGETTI COINVOLTI:

E’ il team dei docenti che concorda ed elabora il Piano Didattico Personalizzato (PDP) non necessariamente per tutti gli studenti

stranieri, ma per quanti manifestano uno svantaggio linguistico-culturale (o altre problematiche tali che possano essere considerati come

alunni con Bisogni Educativi Speciali);

Il team dei docenti di classe compila il PDP, entro uno mese dall’inizio della frequenza scolastica dell’alunno, e lo aggiorna periodicamente in base ai

bisogni formativi dello stesso

La durata dell'adozione del PDP è estremamente personale, varia in base ai progressi dell’alunno

La stesura del PDP non è più necessaria nel momento in cui l’allievo

straniero è in grado di seguire autonomamente gran parte delle attività ed è

in grado di raggiungere gli obiettivi disciplinari della classe d’inserimento senza mediazioni didattiche

Il PDP tiene conto del livello di competenze, abilità e del livello di

conoscenza della lingua italiana, individua le criticità e progetta un percorso educativo-didattico adeguato ai reali bisogni formativi dell’alunno

in termini di obiettivi, metodologie, contenuti, strumenti, modalità di valutazione, a seconda dei casi possibili:

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302

o allievi impegnati nell’apprendimento della lingua italiana per comunicare (è il caso degli alunni NAI, cioè neo arrivati in Italia)

o allievi impegnati nella fase “ponte” di accesso all’italiano dello studio (è il caso di immigrati da pochi anni in Italia o anche di immigrati

da più anni che hanno ancora difficoltà linguistiche)

o allievi che hanno raggiunto la fase degli apprendimenti comuni (è il caso di alunni immigrati in Italia da alcuni anni o nati in Italia che

necessitano di mediazione didattica)

Chiarimenti circa gli strumenti compensativi e le misure dispensative

per alunni con svantaggio linguistico(CM. n°8 del 06/03/2013)

Affinché non ci sia confusione tra gli strumenti compensativi e le misure dispensative garantiti agli alunni con certificazione DSA (L. 170/2010) e quelli

estendibili anche agli alunni con svantaggio linguistico con BES, sarà utile

sottolineare che:

ALUNNI con DSA

nelle situazioni di disturbo documentate da certificazioni DSA, gli strumenti compensativi e le misure dispensative consentono all’alunno

da un lato di controbilanciare le carenze funzionali determinate dal disturbo, dall’altro di evitargli di cimentarsi in attività troppo difficoltose

Livello

Principiante assoluto

Fase iniziale (A1/A2)

Apprendimento dell’Italiano L2

per comunicare

Fase ponte (A2-B1)

Accesso

all’Italiano dello studio

Fase degli apprendimenti

comuni (B2)

accesso all’uso indipendente

dell’Italiano

selezione e riduzione

di

contenuti disciplinari

testi“semplici, ad

alta

comprensibilità”,

glossari

in L1

mediazione e

facilitazione

dei testi di

studio delle discipline

alfabetizzazione

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303

in quanto minate dal disturbo stesso, quindi sono forme di personalizzazione che hanno prevalentemente carattere stabile

(ferma restando l’opportunità di rimodularle in base all’evoluzione clinica) e che accompagneranno l’alunno in tutto il suo percorso

didattico, anche in sede di esame di Stato

ALUNNI con BES

nel caso di alunni con BES-svantaggio linguistico, gli strumenti compensativi e le misure dispensative sono forme di flessibilità

didattica di carattere temporaneo,utili al fine di porre lo studente

nelle condizioni di sostenere, al termine del percorso di studi, l’esame di licenza con le stesse modalità e i medesimi tempi degli

studenti che nonvivono situazioni di BES;

l’uso di strumenti compensativi e, se necessarie, di misure dispensative non deve generare alcuna dipendenza da parte dell’allievo, aggravando

la sua peculiare difficoltà; tali forme di flessibilità didattica devono anzi mettere l’allievo nella condizione di superare eventuali ritardi e/o

problematicità e/o complicanze afferenti l’apprendimento;

il docente, proprio perché esperto nella metodologia didattica, sia generale sia attinente la specifica materia di insegnamento, deve prima

di tutto prevedere nel PDP l’utilizzo di metodologie didattiche individualizzate e personalizzate e, solo se necessarie, eventuali

compensazioni e possibili dispense.

1.FASE DELL’APPRENDIMENTO DELLA LINGUA PER COMUNICARE

Livello

QCER*

COMPETENZE LINGUISTICHE BISOGNO FORMATIVO TEMPI:

da livello pricipian

te assoluto

a A1

Fase dell’alfabetizzazione in

Italiano L2 L’alunno, di recente

immigrazione, non ha nessuna o scarsa

competenza in Italiano nelle diverse funzioni

orali/scritte

L’alunno conosce la lingua materna e le lingue

apprese nel Paese d’origine

- Apprendere la lingua Italiana L2

per comunicare (ALFABETIZZAZION

E)

- orientarsi rispetto al metodo di

studio e alla strutturazione

generale richiesti dalla scuola

Da pochi mesi a un

anno ( a volte anche

di più) in relazione a

diversi fattori:

- età - lingua

d’origine - lingua

parlata a casa o in

ambiente

extrascolastico

-motivazione -sostegno

nell’apprendimento

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da A1 a

A2

Fase iniziale dell’apprendimento

dell’Italiano L2 per comunicare

l’alunno sa cogliere

l’essenziale di un

messaggio semplice e molto chiaro, che

contenga parole di uso comune e che tratti

argomenti molto familiari

l’alunno è in grado di comunicare in situazioni

semplici e abituali su temi familiari e concreti, ma

non è ancora in grado di gestire una conversazione

prolungata, di sostenere un monologo

(un’interrogazione, ad

esempio)

L’alunno può leggere testi di qualche riga su

argomenti concreti e facilmente individuabili

L’alunno può scrivere una

brevissima comunicazione, un appunto, non un testo

unitario

- sviluppare la capacità di ascolto e

comprensione di messaggi orali

- acquisire il lessico

fondamentale della

lingua italiana

- acquisire le strutture

grammaticali di base

- esercitare le capacità tecniche di

lettura/scrittura

*QCER: Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue

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305

Flessibilità e personalizzazione del percorso formativo

Il team dei docenti:

1. attribuisce priorità all'apprendimento della lingua italiana

2. individua un percorso formativo coerente con l’effettiva situazione di

partenza dell’allievo e con l’efficace gestione della classe

3. individua strategie metodologiche e didattiche coerenti con l’effettiva

situazione di partenza dell’allievo ed efficaci per il suo successo formativo

4. può decidere la sospensione temporanea dal curricolo di alcune

discipline (nel 1^ quadrimestre), al momento valutate come inaccessibili

all’allievo poiché presuppongono una più ampia competenza linguistica; tali

insegnamenti sono da riprendere e riproporre successivamente con

contenuti essenziali

5. ad integrazione del curricolo prevede attività di alfabetizzazione o

sostegno linguistico attivate dalla scuola sulla base delle risorse

disponibili in orario scolastico

6. favorisce l’integrazione facendo sì che l’alunno trascorra tutto il tempo

scuola nel gruppo classe, fatta eccezione per progetti didattici specifici,

come l’apprendimento della lingua italiana previsto nel PDP; l’immersione in

un contesto di seconda lingua parlata da adulti e compagni facilita

l’apprendimento del linguaggio funzionale

7. se c’è l’insegnante di sostegno o una compresenza o un’organizzazione

adeguata, prevede la possibilità di uscita dal gruppo classe per interventi

individualizzati di supporto, in piccolo gruppo, insieme ad altri alunni

8. vista la situazione di partenza distante dal resto della classe, considera

l’opportunità di una rimodulazione dei contenuti (completamente

differenziati), che escluda in parte o in toto quelli previsti dal POF per

l’anno frequentato dallo studente NAI, per sostituirli con contenuti adatti al

livello di competenza linguistica dello studente realmente verificato, a

condizione che tali contenuti siano funzionali allo sviluppo delle competenze

previste per l’anno di corso che lo studente frequenta

9. concorda e stabilisce modalità di verifica e criteri di valutazione

intermedia e finale

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306

2.FASE “PONTE” DI ACCESSO ALL’ITALIANO DELLO STUDIO

Livello QCER*

COMPETENZE LINGUISTICHE BISOGNO FORMATIVO TEMPI:

da A2 a B1

L’alunno è in grado di capire i punti principali di un discorso

in lingua chiara e standard, incentrato su argomenti

familiari inerenti al lavoro, alla scuola, al tempo libero

Si esprime in modo semplice e

coerente su argomenti

familiari inerenti alla sfera dei suoi interessi

Sa riferire un’esperienza o un

avvenimento, descrivere un sogno, una speranza o un

obiettivo

Sa fornire motivazioni e spiegazioni brevi relative a

un’opinione o un progetto

- Rinforzare e sostenere la

lingua Italiana L2 per comunicare

- Iniziare ad

utilizzare la lingua italiana L2 per lo

studio

- Partecipare

progressivamente all’apprendimento

comune

- consolidare l’uso degli strumenti e

dei materiali didattici

- acquisire

competenze nella lingua delle

discipline (lessico-

concettuale e pre-requisiti di base)

Tempi medio-

lunghi:

dopo che è stato

superato il primo

passaggio, in

condizioni normali la

lingua per lo studio

richiede almeno 2-3

anni di studio mirato

(in situazioni problematich

e anche 4-5)*

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307

Flessibilità e personalizzazione del percorso formativo

Il team dei docenti:

1. presta particolare attenzione a questa fase complessa e delicata, il cui

obiettivo è duplice: consolidare l’apprendimento della L2 come lingua di

comunicazione e nello stesso tempo fornire all’alunno gli strumenti per

poter partecipare all’apprendimento comune (in altre parole l’allievo

impara l’italiano per studiare, ma impara l’italiano anche studiando).

Giunto al livello B1 l’alunno possiede la lingua della prima comunicazione

e può iniziare a far propria la lingua per lo studio. Le materie di

studio, quindi, andranno valutate a partire dal raggiungimento

del livello B1

2. individua un percorso formativo coerente con i bisogni reali dell’allievo e

con l’efficace gestione della classe

3. individua modalità di semplificazione e facilitazione linguistica per

ogni disciplina, da utilizzare affinché l’alunno acquisisca i concetti

espressi anche con una conoscenza minima dell’Italiano

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308

4. si propone come “facilitatore” di apprendimento, ogni docente per la

propria disciplina

5. considera l’opportunità di un adeguamento dei contenuti proposti

quantitativamente in forma ridotta e qualitativamente adattati alla

competenza linguistica, in modo da proporre un percorso realistico

sostenibile

6. ad integrazione del curricolo prevede attività di sostegno linguistico

attivate dalla scuola sulla base delle risorse disponibili in orario

scolastico

7. individua strategie metodologiche e didattiche coerenti con

l’effettiva situazione di partenza dell’allievo ed efficaci per il suo

successo formativo

8. concorda e stabilisce modalità di verifica e criteri di valutazione

intermedia e finale

*Si rammenta in questo contesto quanto stabilito da J. CUMMINS e ripreso nei suoi studi da G. FAVARO: l'alunno non italofono impiega fino a due anni per

superare le difficoltà legate alla lingua per la comunicazione interpersonale (BICS=Basic Interpersonal Communications Skills, abilità comunicative

interpersonali di base) mentre l'apprendimento della lingua accademica dello studio e dei concetti richiederebbe fino a 5 anni (CALP= Cognitive Academic

Language Proficiency= abilità linguistica cognitivo-accademica).

Cfr. AA.VV., Imparare l'italiano, imparare in italiano, a cura di G. Favaro, Milano, Guerini ed, 1999, p. 27 sgg.

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309

3. FASE DEGLI APPRENDIMENTI COMUNI

Livello QCER*

COMPETENZE LINGUISTICHE BISOGNO FORMATIVO TEMPI:

da B1 a B2

L’alunno è in grado di capire il contenuto principale di testi

complessi su argomenti astratti e concreti nonché di

comprendere una discussione nell’ambito del campo della

socializzazione

Sa comunicare con un grado

di scorrevolezza e di spontaneità da permettere

un’interazione normale con chi parla la propria lingua madre

Sa esprimersi in modo chiaro

e dettagliato su una vasta gamma di argomenti e sa

esporre un punto di vista su un problema attuale

- Consolidare l’uso della lingua

italiana per lo studio

- Conseguire l’uso indipendente

della lingua

Italiana L2 - Partecipare

all’apprendimento comune

- affinare le modalità di

intervento di tipo linguistico

- consolidare competenze nella

lingua delle discipline

(lessico-concettuale e

pre-requisiti di

base)

Tempi: personali e,

comunque, dal livello A1

saranno passati

complessivam

ente almeno 5-7 anni di

studio mirato

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Flessibilità e personalizzazione del percorso formativo

Il team dei docenti:

1. individua un percorso formativo coerente con i bisogni reali

dell’allievo e con l’efficace gestione della classe

2. poiché l’alunno è in grado di affrontare i contenuti delle discipline

curricolari, considera l’opportunità di selezionare per ogni disciplina i

contenuti individuando i nuclei tematici fondamentali e irrinunciabili

per permettere il raggiungimento degli obiettivi minimi disciplinari

indicati

3. valuta se sia ancora utile integrare il curricolo con attività di sostegno

linguistico attivate dalla scuola sulla base delle risorse disponibili in

orario scolastico

4. individua strategie metodologiche e didattiche coerenti con l’effettiva

situazione di partenza dell’allievo ed efficaci per il suo successo formativo

5. si propone come “facilitatore” di apprendimento, ogni docente per la

propria disciplina

6. concorda e stabilisce modalità di verifica e criteri di valutazione

intermedia e finale

FASE 6: LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI

I riferimenti legislativi (“Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri” del Febbraio 2014; CM n. 8 del 6/03/2013

“Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”; CM n. 24 del

1/03/2006 “Linee guida per l’inserimento degli alunni stranieri”) indicano che, per operare una opportuna valutazione, è fondamentale conoscere per

quanto possibile la storia scolastica precedente, gli esiti raggiunti, la

caratteristiche delle scuole frequentate, le abilità e le competenze essenziali acquisite.

Da precisare che molto raramente si riesce a conoscere pienamente la storia formativa e scolastica dell’alunno. La scuola ha serie difficoltà a

reperire informazioni da parte dei genitori, ma questo non condiziona il dovere costituzionale e pedagogico di offrire all’alunno un ambiente

accogliente.

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CRITERI DI VALUTAZIONE

La valutazione intermedia e finale, di ogni singola disciplina e di ammissione alla classe successiva, sarà coerente con quanto delineato nel

PDP e terrà conto dei seguenti indicatori:

livello iniziale di partenza

risultati ottenuti a livello cognitivo e in particolare: - risultati ottenuti nell’apprendimento dell’italiano L2e/o nelle azioni

di sostegno programmate

- risultati ottenuti nelle attività integrative (se programmate), come il corso di Italiano L2

- risultati ottenuti nei percorsi disciplinari programmati nel PDP - osservazione dei progressi effettuati nell’apprendimento piuttosto

che dei risultati effettivi

risultati ottenuti a livello comportamentale e in particolare i seguenti obiettivi educativi e trasversali:

o partecipazione, attenzione, impegno, motivazione o cura del materiale scolastico

o capacità di stabilire relazioni con i compagni e con i docenti o rispetto delle regole della scuola e della convivenza civile

o frequenza scolastica o atteggiamento verso l’esperienza scolastica

o metodo di studio

Nel caso di ALUNNI NAI, nella valutazione intermedia si terrà conto

principalmente dei progressi dell’alunno nell’apprendimento dell’Italiano come lingua per la comunicazione e degli obiettivi trasversali di partecipazione,

attenzione, impegno, cura del materiale scolastico, capacità di stabilire relazioni con i compagni e con i docenti, rispetto delle regole.

Per la valutazione finale verranno considerati i progressi fatti dall’alunno in

riferimento agli obiettivi possibili, confrontando la situazione iniziale dell’alunno e quella finale; inoltre risulteranno rilevanti anche la motivazione, l’impegno e

soprattutto le potenzialità di apprendimento dimostrate, vale a dire una pluralità di elementi fra i quali centrale risulta la previsione di sviluppo dello

studente. Gli insegnanti della classe dovranno valutare attentamente il percorso seguito

dall’alunno straniero, sia in classe che nei corsi di alfabetizzazione, considerare

l’impegno e la regolarità nella frequenza a scuola. I risultati conseguiti dagli alunni nei corsi di alfabetizzazione o di sostegno

linguistico costituiscono parte integrante della valutazione di Italiano intesa come materia curricolare o anche di altre discipline nel caso in cui durante

tale attività sia possibile l’apprendimento di contenuti. L’attività di alfabetizzazione, come anche il lavoro sui contenuti disciplinari,

sarà oggetto di verifiche orali e scritte (da svolgere in classe) predisposte dal docente di alfabetizzazione e concordate con l’insegnante curricolare.

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312

L’ammissione alla classe successiva deve essere ponderata attentamente, poiché ogni percorso è da considerarsi in evoluzione e

necessita di tempi adeguati.

FREQUENZA SCOLASTICA

Sia nella valutazione intermedia che finale la frequenza regolare sarà ritenuta

elemento imprescindibile per non vanificare le attività didattiche e per consentire agli insegnanti di avere quegli elementi valutativi

quantitativamente e qualitativamente indispensabili per effettuare la

valutazione dell’alunno.

In caso contrario, i docenti verbalizzeranno che le assenze effettuate pregiudicano la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati.

Alunni regolarmente iscritti, ma che durante l’anno si assentano per un

ritorno temporaneo nel paese di origine

Non di rado le famiglie degli alunni stranieri comunicano alla scuola l’esigenza di tornare, in modo temporaneo, nel paese di origine. Il periodo non è sempre

ben specificato, ma le statistiche del nostro Istituto rilevano che l’assenza non è mai inferiore ad un mese, anzi a volte si prolunga anche per più di tre mesi

consecutivi; sono ricorrenti, inoltre, casi in cui i genitori dell’alunno si presentano nel mese di settembre del nuovo anno scolastico.

Per i casi sopra descritti la scuola prevede quanto segue:

1. dichiarazione, a firma di entrambi i genitori, che l’alunno frequenterà la scuola nel suo paese di origine;

2. documentazione, da riportare a scuola, nella quale si attesta, da parte della scuola del paese di origine, la frequenza della scuola stessa (N.B.

per l’attestazione di frequenza non si accettano autodichiarazioni dei genitori, poiché la scuola non può verificare la veridicità dei

dati dichiarati); 3. il consiglio di Equipe della Scuola Primaria/ Consiglio di Classe della

Scuola Secondaria si riserva di valutare il livello degli apprendimenti per l’ammissione alla classe successiva.

Validità dell’anno scolastico e deroghe alla frequenza scolastica

In riferimento alla Scuola Secondaria di Primo Grado, si ricorda che ai fini della validità dell'anno, per la valutazione degli allievi è richiesta la frequenza di

almeno tre quarti dell'orario annuale personalizzato (D.L. n. 59/2004, art. 11, c. 1).

Riguardo alla validità dell’anno scolastico, la normativa italiana

prevede che: “Ferma restando la frequenza richiesta dall'articolo 11, comma 1, del decreto legislativo n. 59 del 2004, e successive modificazioni, ai fini della

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validità dell'anno scolastico e per la valutazione degli alunni, le motivate deroghe in casi eccezionali, previsti dal medesimo comma 1, sono deliberate

dal collegio dei docenti a condizione che le assenze complessive non pregiudichino la possibilità di procedere alla valutazione stessa.

L'impossibilità di accedere alla valutazione comporta la non ammissione alla classe successiva o all'esame finale del ciclo. Tali

circostanze sono oggetto di preliminare accertamento da parte del consiglio di classe e debitamente verbalizzate" (D.P.R. 122/2009 art. 2

comma 10). La circolare ministeriale n.20 del 04.03.2011 fornisce alle scuole indicazioni sui

criteri generali per l’individuazione delle deroghe alla frequenza scolastica e al

monte orario previsto, provvedendo alla illustrazione di alcune casistiche; la stessa circolare, tuttavia, lascia all’autonomia delle singole istituzioni

scolastiche la facoltà di precisare altre tipologie di deroghe.

A tal proposito, la nostra scuola delibera, in merito alle deroghe alla frequenza scolastica e al monte orario previsto, il ritorno temporaneo

al paese di origine, alle seguenti condizioni:

1. per l’assenza da scuola per 1 mese è sufficiente l’autodichiarazione dei genitori sull’assenza per motivi di

famiglia; 2. per l’assenza da scuola superiore ad 1 mese ed inferiore o pari a 3

mesi è obbligatorio l’attestato di frequenza scolastica, elaborato dalla scuola del paese di origine su carta intestata della scuola

stessa; non sono ammesse autodichiarazioni da parte dei genitori,

poiché la scuola non può verificare la veridicità dei dati comunicati;

3. per l’assenza da scuola superiore a 3 mesi sono obbligatori l’attestato di frequenza scolastica, elaborato dalla scuola del

paese di origine su carta intestata della scuola stessa e il superamento di un test per verificare i livelli di apprendimento;

non sono ammesse autodichiarazioni da parte dei genitori, poiché la scuola non può verificare la veridicità dei dati comunicati;

4. l’assenza da scuola superiore a 50 giorni scolastici effettivi, senza nessun attestato di frequenza da parte della scuola di origine,

costituisce la non validazione dell’anno scolastico.

N.B. Nelle deroghe sopra indicate non rientrano gli alunni che si iscrivono per la prima volta nella scuola italiana, con le modalità

previste in precedenza.

Alunni stranieri iscritti ad anno inoltrato

Per gli alunni stranieri che iniziano la frequenza ad anno scolastico

inoltrato, la famiglia deve produrre una documentazione, rilasciata dalle autorità competenti, della frequenza del proprio figlio nel Paese di

provenienza, in modo tale che il team dei docenti possa ricostruire la storia scolastica dell’alunno, effettuando un accertamento preliminare delle

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circostanze che rendono possibile la valutazione e verbalizzandole debitamente. In caso di assenza della documentazione, la scuola provvede ad

adottare le fasi di accoglienza descritte in precedenza1.

IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE

La scheda di valutazione del I quadrimestre

A seconda del livello di padronanza linguistica dell’alunno e quindi della

possibilità di verificare e valutare le sue conoscenze/abilità/competenze

scolastiche, nel documento di valutazione negli spazi riservati alle discipline o ambiti disciplinari possono essere scritte formule del tipo:

a. “La valutazione viene rinviata/sospesa/non può essere espressa in quanto

l’alunno si trova nella prima fase di alfabetizzazione in lingua italiana” (riportando eventualmente la data di iscrizione alla scuola italiana)

b. “La valutazione espressa si riferisce al percorso personale di

apprendimento previsto nel PDP (oppure alla parte pratica della disciplina), in quanto l’alunno si trova nella prima fase di alfabetizzazione

in lingua italiana”

c. “La valutazione espressa si riferisce al percorso personale di apprendimento previsto nel PDP, in quanto l’alunno si trova ancora nella

fase di apprendimento della lingua italiana”

d. “La valutazione espressa si riferisce al percorso personale di

apprendimento previsto nel PDP, in quanto l’alunno si trova nella fase di apprendimento della lingua italiana per lo studio”

Enunciati del tipo a) sono formulati ad esempio quando l’arrivo dell’alunno è

troppo vicino al momento della stesura dei documenti di valutazione. Enunciati del tipo b) c) d) sono utilizzati quando l’alunno partecipa parzialmente

alle attività didattiche previste per i diversi ambiti disciplinari.

Nel verbale del Consiglio d’Equipe/Classe, si può inserire la seguente formula: “Il consiglio di Equipe/Classe, dopo aver preso in esame gli elementi

sopra indicati, esprime la valutazione facendo riferimento al Piano di Studi personalizzato, programmato per gli apprendimenti, in quanto

l’alunno si trova nella fase …”.

Se lo studente è in grado di affrontare i contenuti delle discipline curriculari, opportunamente selezionati, individuando i nuclei tematici fondamentali, in

modo da raggiungere gli obiettivi minimi previsti dalla programmazione di classe, in questo caso l’insegnante valuterà le competenze raggiunte dall’allievo

rispetto agli obiettivi minimi previsti per la classe.

1 Cfr. fase 3- DETERMINAZIONE DELLA CLASSE, casi particolari.

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La valutazione di fine anno Tale valutazione è alla base per il passaggio o meno alla classe successiva e

dunque deve essere formulata.

Nel verbale si indicano i criteri seguiti e si annota, come già nel I quadrimestre, che “La valutazione espressa fa riferimento al Piano di Studi

personalizzato, programmato per gli apprendimenti, in quanto l’alunno si trova nella fase …”.

Sul documento di valutazione si può scrivere: “Considerati i livelli di

apprendimento raggiunti rispetto alla situazione di partenza,

soprattutto nella lingua italiana, e le potenzialità dimostrate, il Consiglio di Equipe/Classe decide l’ammissione alla classe successiva”.

Sul giudizio di ammissione degli alunni delle classi terze della Scuola

Secondaria di I grado si può citare: “Valutati i livelli di apprendimento conseguiti, in particolare nella lingua italiana, le potenzialità formative

e la complessa maturazione raggiunta, il Consiglio di Classe decide l’ammissione all’esame di licenza di Scuola Secondaria di 1° grado

(anche se il percorso di apprendimento della lingua italiana non può dirsi concluso)”.

Riguardo agli alunni che vengono iscritti a scuola ad anno scolastico inoltrato o

nel II quadrimestre, si può utilizzare la formula come sopra: “La valutazione espressa si riferisce al percorso personale di apprendimento previsto nel PDP in

quanto l’alunno, arrivato in Italia il …, si trova nella prima fase di

alfabetizzazione in lingua italiana”.

CASI PARTICOLARI Nel caso di alunni iscritti a scuola ad anno scolastico inoltrato o nel

secondo quadrimestre e che sono stati inseriti in una classe inferiore, rispetto a quella corrispondente all’età anagrafica, per comprovate ragioni (già

individuate come CASI PARTICOLARI nella FASE 3: DETERMINAZIONE DELLA CLASSE) appare particolarmente importante che il team dei docenti

consideri che i tempi dell’apprendimento non devono necessariamente coincidere con il termine dell’anno scolastico ed esprima una valutazione

promovendo l’allievo all’anno successivo. La scheda di valutazione sarà accompagnata con una relazione sulle

motivazioni che hanno spinto i docenti a prendere tale decisione, finalizzata a concedere il tempo necessario per valutare nel corso dell’anno successivo i

progressi dell’allievo, in un’ottica di promozione del successo formativo e di

fruizione piena delle opportunità da parte di tutti.

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316

ESAMI FINALI

In sede di esame di licenza di Scuola Secondaria di 1° grado per l’alunno non italofono non sono attualmente previste modalità differenziate di verifica degli

apprendimenti. L’uso temporaneo di dispense, di compensazioni e di flessibilità didattica è utile

al fine di porre l’alunno nelle condizioni di sostenere, al termine del percorso di studi, l’esame di licenza e l’esame di Stato con le stesse modalità e i medesimi

tempi degli studenti che non vivono situazioni di BES.

Relativamente ad alunni stranieri destinatari di percorsi di

apprendimento individualizzati, il Consiglio di Classe può concordare che è opportuno:

riguardo alle prove scritte e alla conduzione del colloquio

pluridisciplinare degli esami di licenza:

□ proporre prove a incremento progressivo, a ventaglio o a gradini, che individuino il livello della sufficienza e i livelli successivi; si possono ad

esempio formulare sia la prova scritta di matematica sia le prove scritte di lingua straniera in maniera graduale, ponendo cioè le prime procedure

o i primi quesiti in maniera facilitante e accessibile a tutti i ragazzi □ proporre prove, in particolare per la lingua italiana, di contenuto ampio

in modo che ogni alunno sia in grado di trovare la modalità di elaborazione più adeguata alle sue competenze

□ condurre il colloquio d'esame tenendo conto del percorso formativo

personalizzato (svolto in attività di laboratorio linguistico, progetti specifici di facilitazione dell'apprendimento e ogni altra attività integrativa

del curricolo)

riguardo alla valutazione delle prove stesse:

□ indicare criteri di valutazione delle prove coerenti con gli obiettivi minimi fissati nelle programmazioni individualizzate, i cui risultati

dovranno comunque inscriversi in una fascia di essenzialità e accettabilità

Gli esami conclusivi del I ciclo d’istruzione non sono validi se manca anche

una sola delle prove scritte o il colloquio pluridisciplinare. Le prove scritte non hanno carattere eliminatorio rispetto al colloquio pluridisciplinare (OM n.

90/2001, art. 11, c. 5; DL 59/2004, art. 11). Riguardo agli alunni con cittadinanza non italiana, la CM n. 28 del 15/03/2008 e

la CM n. 32 del 14/03/2008 recitano: Una particolare attenzione merita la situazione di molti alunni con cittadinanza italiana la cui preparazione scolastica

può essere spesso compromessa da un percorso di studi non regolare e dalla scarsa conoscenza della lingua italiana. Indicazioni per le misure di

accompagnamento utili agli alunni con cittadinanza non italiana per conseguire

il titolo finale sono fornite dalle linee guida predisposte da questo Ministero con circolare 24/2006. Pur nella inderogabilità della effettuazione di tutte le

prove scritte e del colloquio pluridisciplinare previsti per l’esame di Stato,

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317

le sottocommissioni vorranno considerare la particolare situazione di tali alunni e procedere ad una opportuna valutazione dei livelli di

apprendimento conseguiti, in particolare nella lingua italiana, delle potenzialità formative e della complessiva maturazione raggiunta.

QUADRO SINOTTICO DELL’ASPETTO VALUTATIVO

VALUTAZIONE INTERMEDIA I QUADRIMESTRE

Alunno Non Italofono con Piano personalizzato

Ipotesi A

Lo studente non ha ancora raggiunto la conoscenza linguistica sufficiente per affrontare l’apprendimento di contenuti anche semplificati.

1) L’insegnante decide di non valutarlo. In questo caso espliciterà la

motivazione nel documento di valutazione: “La valutazione viene rinviata/sospesa/non può essere espressa in

quanto l’alunno si trova nella prima fase di alfabetizzazione in lingua italiana” (riportando eventualmente la data di iscrizione alla

scuola italiana)

2) L’insegnante preferisce esprimere comunque una valutazione facendo riferimento agli obiettivi esplicitati nel piano personalizzato. Anche in questo

caso è opportuno esplicitare la motivazione nel documento di valutazione: “La valutazione espressa si riferisce al percorso personale di

apprendimento previsto nel PDP (oppure alla parte pratica della disciplina), in quanto l’alunno si trova nella prima fase di

alfabetizzazione in lingua italiana”

Ipotesi B

Lo studente è in grado di affrontare i contenuti delle discipline curriculari, se opportunamente adattati o ridotti. Anche in questo caso l’insegnante valuterà

le competenze raggiunte dall’allievo rispetto agli obiettivi indicati nella programmazione personalizzata e sarà opportuno specificare nel documento di

valutazione: “La valutazione espressa si riferisce al percorso personale di

apprendimento previsto nel PDP (oppure alla parte pratica della

disciplina), in quanto l’alunno si trova ancora nella fase di apprendimento della lingua italiana/ nella fase di apprendimento

della lingua italiana per lo studio”

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Ipotesi C

L’alunno è in grado di affrontare i contenuti delle discipline curriculari, se opportunamente selezionati, individuando i nuclei tematici fondamentali, in

modo da permettere il raggiungimento degli obiettivi minimi previsti dalla programmazione di classe. In questo caso l’insegnante valuterà le competenze

raggiunte dall’allievo rispetto agli obiettivi minimi previsti per la classe.

VALUTAZIONE FINALE II QUADRIMESTRE

Alunno Non Italofono con Piano personalizzato

Tale valutazione è alla base per il passaggio o meno alla classe successiva e

dunque deve essere formulata.

L’alunno viene ammesso/non ammesso alla classe successiva/esame di licenza media in base agli obiettivi previsti nel piano personalizzato e ai

progressi compiuti.

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Ammissione alla classe successiva/esame di licenza media: si possono

utilizzare le seguenti formule

Nel verbale si indicano i criteri seguiti e si annota, come già nel I quadrimestre, che “La valutazione espressa fa riferimento al Piano di Studi personalizzato,

programmato per gli apprendimenti, in quanto l’alunno si trova nella fase …”.

Sul documento di valutazione si può scrivere: “Considerati i livelli di apprendimento raggiunti rispetto alla situazione di partenza, soprattutto nella

lingua italiana, e le potenzialità dimostrate, il Consiglio di Equipe/Classe decide l’ammissione alla classe successiva”.

Sul giudizio di ammissione degli alunni delle classi terze della Scuola Secondaria di I grado si può citare: “Valutati i livelli di apprendimento

conseguiti, in particolare nella lingua italiana, le potenzialità formative e la complessa maturazione raggiunta, il Consiglio di Classe decide l’ammissione

all’esame di licenza media (anche se il percorso di apprendimento della lingua italiana non può dirsi concluso)”.

Riguardo agli alunni che vengono iscritti a scuola ad anno scolastico inoltrato o

nel II quadrimestre, si può utilizzare la formula come sopra: “La valutazione espressa si riferisce al percorso personale di apprendimento previsto nel PDP in

quanto l’alunno, arrivato in Italia il …, si trova nella prima fase di alfabetizzazione in lingua italiana”.

In tutti i casi è opportuno riportare la motivazione della promozione alla classe

successiva, quando ci si trovi in presenza di insufficienze, facendo

riferimento ad un percorso personale di apprendimento dello studente straniero.

Non ammissione alla classe successiva/esame di licenza media:

L’Equipe pedagogica/ Il Consiglio di Classe indicherà con precisione in una relazione da allegare al verbale/ nel verbale le motivazioni che hanno

determinato il mancato raggiungimento degli obiettivi previsti nel piano personalizzato.

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Gli insegnanti della classe dovranno valutare attentamente il percorso seguito

dall’alunno straniero, sia in classe che nei corsi di alfabetizzazione, considerare l’impegno e la regolarità nella frequenza a scuola.

Il lavoro svolto dagli alunni nei corsi di alfabetizzazione o di sostegno

linguistico diventa parte integrante della valutazione di italiano (intesa

come materia curricolare) o anche di altre discipline nel caso in cui durante tale attività sia possibile l’apprendimento di contenuti.

L’attività di alfabetizzazione, come anche il lavoro sui contenuti disciplinari,

sarà oggetto di verifiche orali e scritte (da svolgere in classe) predisposte dal docente di alfabetizzazione e concordate con l’insegnante curricolare.

L’ammissione alla classe successiva deve essere ponderata attentamente e non

deve tener conto solo della competenza linguistica in L2, poiché ogni percorso è da considerarsi in evoluzione e necessita di tempi adeguati.

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321

IL SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLA SCUOLA Disposizioni Legislative in materia di Valutazione degli Apprendimenti

Legge n.59/1997 (art.21, co. 9-10)

D.P.R.n.275/1999 (art.4, co.4; art.10 co. 1,2,3)

Legge n.53/2003 (art. 3, co.1, lett. a,b,c,)

D.L. n.59/2004 (artt. 8-11)

Raccomandazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18/12/2006 (2006/962/CE)

Legge n.176/2007 (art. 1)

Annali della Pubblica Istruzione, Indicazioni nazionali per il curricolo 2007

D.L. n. 137/2008 (artt.2-3)

Legge n.169/2008 (artt. 2-3)

C.M. n. 100/2008

Nota min. n. 1296/2008

D.M. n. 5 del16.01.2009

D.P.R. n.122/2009

C.M. n.10 del 23.12.2009

Mota min. n. 6051/2009

C.M. n. 49/2010

C.M. n. 46/2011

Direttiva n. 87/2011

Direttiva n. 88/2011

Nota min. n. 6830/2011

C.M. n. 48/2012

Annali della Pubblica Istruzione, Indicazioni Nazionali per il curricolo 2012

D. L. n. 107/2015 “la Buona scuola"

D.L. n. 62 del 13/04/2017

D.M. n. 741 del 03/10/2017

D.M. n. 742 del 03/10/2017

Nota MIUR n. 1865 del 10/10/2017

Ruolo centrale della valutazione

In una scuola il cui compito primario “è quello di educare "la persona", quale essere unico ed irripetibile (…) nella sua singolarità e complessità, nella sua

articolata identità, nelle sue aspirazioni, capacità e fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione” (Indicazioni nazionali per il curricolo, 2007), la

valutazione ricopre un ruolo centrale nel processo di insegnamento-

apprendimento.

Essa, come recita l’art. 1 del D.L. 62/2017:

“ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti delle

istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione e formazione ha finalità formativa ed educativa e concorre al miglioramento degli

apprendimenti e al successo formativo degli stessi documenta lo sviluppo dell'identità personale e promuove

l’autovalutazione di ciascuno in relazione alle acquisizioni di conoscenze, abilità e competenze”.

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Si delineano pertanto specifiche linee-guida riguardo:

A. alla sua funzione

B. ai soggetti interessati

C. alle fasi, ai tempi previsti e alla relativa documentazione

D. alle modalità di informazione alle famiglie

E. a chi valuta

F. ai criteri seguiti

A. Funzioni della valutazione

La valutazione sarà compagna costante del percorso educativo. Essa ha una molteplice funzione:

verificare l’efficacia del processo di insegnamento/apprendimento

(rapporto tra risultati raggiunti e obiettivi posti) a livello tanto cognitivo quanto comportamentale;

accertare l’acquisizione di conoscenze, abilità, competenze da parte

dell’alunno, documentando lo sviluppo dell’identità personale;

rendere cosciente l’alunno del suo percorso di apprendimento,

guidandolo a definire i suoi progressi e/o difficoltà nelle acquisizioni del patrimonio delle conoscenze, in riferimento non solo ai contenuti ma

anche alle regole dei processi cognitivi (prospettiva metacognitiva);

stimolare al miglioramento continuo tutti i soggetti coinvolti.

Il momento della valutazione, grazie proprio alle sue molteplici funzioni, ha anche una forte valenza progettuale: nello strutturare il percorso/processo

dell’azione educativo-didattica, i docenti individuano gli obiettivi congrui rispetto alla situazione diagnosticata, definiscono contenuti pertinenti, metodi e

strategie coerenti rispetto agli obiettivi, adeguano o modificano, se necessario,

gli obiettivi e i metodi, prevedendo anche interventi di recupero e/o di consolidamento e/o di potenziamento.

Inoltre, in attuazione dell’autonomia scolastica, i docenti, nelle attività collegiali, elaborano, attuano e verificano il piano dell’offerta formativa,

adattandone l’articolazione alle differenziate esigenze degli alunni e tenendo conto del contesto sociale, culturale ed economico di

riferimento.

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Si valuterà quindi anche l’adeguatezza della programmazione alla realtà della classe.

Dei relativi risultati saranno informate le famiglie secondo le modalità decise dal Collegio dei Docenti.

La valutazione sarà pertanto coerente con l'offerta formativa delle istituzioni scolastiche, con la personalizzazione dei percorsi e con le Indicazioni

Nazionali per il curricolo e le Linee guida (DPR 87-88-89/2010) di cui ai decreti del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 87, n. 88 e n. 89.

B. Soggetti interessati

Il processo di valutazione riguarda la Dirigenza, il corpo docente, lo

studente, la famiglia, i quali, ognuno in base al proprio ruolo, interagiscono in modo che l’azione educativo-didattica si sviluppi in modo efficace.

Nello specifico:

La

Dirigenza

Organizza, coordina, accerta che l’offerta formativa dei piani

di studio sia coerente con le direttive ministeriali e con il piano dell’offerta formativa della scuola.

Verifica inoltre che le modalità e i criteri di valutazione degli alunni rispettino la normativa nazionale e i criteri per la

valutazione periodica stabiliti dall’istituzione scolastica rispetto agli obiettivi prefissati.

I docenti

L’attività di valutazione scaturisce da un processo di condivisione e confronto dei docenti che compongono gli

organi collegiali istituzionalmente preposti a tale compito: consiglio di sezione (Scuola dell’Infanzia)

consiglio d’équipe pedagogica (Scuola Primaria) consiglio di classe (Scuola Secondaria di 1^ grado)

Lo

studente

Per lo studente, posto al centro dell’azione educativa in tutti

i suoi aspetti (cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali), la valutazione rappresenta uno

strumento di crescita e consapevolezza graduale dei suoi punti di forza e di debolezza, che sviluppa il lui il

senso di responsabilità delle proprie azioni e

scelte. Una comunicazione chiara è indispensabile per aiutare

l’alunno nell’auto–valutazione, in modo da renderlo consapevole della adeguatezza o meno delle proprie

prestazioni rispetto ai livelli attesi e garantire così la massima trasparenza della valutazione finale.

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La famiglia

La famiglia ha il diritto-dovere di collaborare con la scuola per garantire il successo formativo dell’alunno e

superare eventuali difficoltà. Essa deve essere posta nella condizione di conoscere, in

termini trasparenti ed interattivi e con una comunicazione efficace, gli esiti della valutazione di processo e di quella

sommativa e finale. Le comunicazioni alle famiglie avverranno nell’ambito

dell’ora settimanale di ricevimento messa a disposizione dei docenti, nei colloqui pomeridiani individuali e negli incontri

collegiali.

In caso di persistente e grave situazione di carenza, si avvertiranno i genitori dell’alunno.

C. Fasi della valutazione

La valutazione tiene conto del seguente modello di riferimento: 1. diagnosi iniziale

2. percorso / processo 3. esito conclusivo

Il processo valutativo è formato quindi da tre momenti essenziali:

Fasi della valutazione

Tempi

Finalità

Documentazione

VALUTAZIONE

INIZIALE o DIAGNOSTICA

Settembre-

Ottobre

E’ finalizzata a prendere atto

della situazione su cui deve innestarsi l’attività didattica.

In particolare accerta il possesso dei requisiti utili ad

affrontare in modo adeguato le proposte formative del

nuovo anno scolastico e/o diverso ordine di scuola e la

possibilità di predisporre eventuali attività di recupero

o miglioramento.

Scuola

Infanzia: osservazione

iniziale 3, 4, 5 anni

Scuola Primaria-

Secondaria 1^ grado:

Relazione sulla

situazione iniziale della

classe

VALUTAZIONE

FORMATIVA

Intero anno

scolastico

E’ finalizzata ad avere un

feed-back continuo sui

Materiali

prodotti,

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processi di apprendimento dell’alunno, al fine di attivare

adattamenti o modifiche

all’azione didattica e di adottare opportuni interventi

di recupero, consolidamento, potenziamento.

verifiche, valutazioni e

osservazioni

annotate sul registro di

sezione

VALUTAZIONE SOMMATIVA

Fine 1° quadrimestre:

Scrutini:

inizio Febbraio

Consegna scheda di

valutazione: metà

Febbraio

Fine 2° quadrimestre:

Scrutini: fine anno

scolastico Consegna

scheda di

valutazione: seconda

metà Giugno

E’ finalizzata ad esprimere un giudizio complessivo sui

livelli di apprendimento degli

alunni al termine del percorso didattico. Alla fine dei due

quadrimestri sarà effettuata una valutazione sommativa

sintetica, che sarà riportata sulla scheda di valutazione,

utilizzando i voti in decimi.

Scuola Infanzia:

schede di

verifica intermedie e

finali per fasce d’età, profilo

formativo e valutazione

delle competenze

nella scheda di passaggio

Scuola

Primaria-Secondaria 1^

grado:

scheda di valutazione I e

II quadrimestre; certificazione

delle competenze

(classi 5 scuola Primaria e classi

3 Scuola Secondaria 1^

grado); relazione sulla

situazione finale della classe

Per la valutazione finale di ogni alunno, si terrà conto:

della situazione di partenza

dei ritmi di apprendimento e delle potenzialità individuali dell’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze

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dei risultati conseguiti dagli alunni a livello comportamentale e trasversale, così come stabilito dagli organi collegiali, in tutte le

situazioni che abbiano oggettivamente condizionato il processo formativo.

L’istituto della ripetenza rappresenterà uno strumento formativo cui opportunamente ricorrere in tutti i casi di accertate e gravi carenze sia a livello

cognitivo che comportamentale, qualora, nonostante gli interventi di recupero effettuati dalla scuola, non siano stati raggiunti gli obiettivi minimi ritenuti

imprescindibili per i diversi ordini di scuola, anche ai fini di non vanificare

apprendimenti successivi.

D. Modalità di informazione alle famiglie

Colloqui individuali: - gli insegnanti della Scuola dell’Infanzia sono disponibili a brevi

colloqui individuali solo per motivate richieste il primo martedì del mese dalle ore 16.00 alle 17.00 previo appuntamento;

- gli insegnanti della Scuola Primaria (plessi D.Alighieri modulo- don Milani- San Giovanni Bosco) sono disponibili- previo appuntamento -

l’ultimo martedì del mese dalle ore 18.00 alle ore 19.00; - I docenti del tempo pieno sono disponibili- previo appuntamento -

l’ultimo martedì del mese dalle ore 18.20 alle ore 19.20; - gli insegnanti della Scuola Secondaria di 1^ grado sono disponibili

nella prima settimana intera di ogni mese, previo appuntamento,

secondo l’orario di ricevimento comunicato alle famiglie;

Colloqui intermedi prima della fine del 1° quadrimestre;

Colloqui finali prima del termine del 2° quadrimestre;

Consegna schede di valutazione intermedia (mese di Febbraio) e finale (mese di Giugno)

E. Chi valuta

Gli organi collegiali incaricati giuridicamente nell’attività di valutazione sono:

Scuola Infanzia: Consiglio di sezione;

Scuola Primaria: Equipe pedagogica; Scuola Secondaria 1^ Grado: Consiglio di Classe.

Servizio Nazionale di Valutazione: PROVE INVALSI. “Le istituzioni scolastiche partecipano alle rilevazioni internazionali e nazionali dei livelli di

apprendimento ai fini della valutazione del sistema nazionale di istruzione e della qualità del proprio servizio” (D.L. 62/2017, art. 1, c.7).

“Le rilevazioni degli apprendimenti contribuiscono al processo di autovalutazione delle istituzioni scolastiche e forniscono strumenti utili al

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progressivo miglioramento dell'efficacia dell’azione didattica” (DL 62/2017, art. 4, c. 2 e art. 7 c. 2).

Rilevazioni nazionali sugli apprendimenti degli alunni della scuola

primaria (DL 62/2017, art. 4)

“L'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione (INVALSI) effettua rilevazioni nazionali sugli apprendimenti

delle alunne e degli alunni in: italiano, matematica e inglese

in coerenza con le Indicazioni Nazionali per il curricolo.

Tali rilevazioni sono svolte:

nelle classi seconda e quinta di scuola primaria (DPR 80/2013, art. 6 c. 3), ad eccezione della rilevazione di inglese effettuata

esclusivamente nella classe quinta.

Per la rilevazione di inglese, l'INVALSI predispone prove di posizionamento sulle abilità di comprensione e uso della lingua, coerenti con il Quadro comune di

riferimento Europeo per le lingue”.

Prove nazionali sugli apprendimenti degli alunni della scuola

secondaria di primo grado (DL 62/2017, art. 7)

“L'INVALSI effettua rilevazioni nazionali attraverso prove standardizzate,

computer based, volte ad accertare i livelli generali e specifici di apprendimento conseguiti in

italiano, matematica e inglese in coerenza con le indicazioni nazionali per il curricolo.

Tali rilevazioni sono effettuate:

nella classe terza della scuola secondaria di primo grado (DPR 80/2013, art. 6 c. 3, modificato dall'art.26 c. 2 dello stesso DL

62/2017).

Per la prova di inglese, l'INVALSI accerta i livelli di apprendimento attraverso prove di posizionamento sulle abilità di

comprensione e uso della lingua, coerenti con il Quadro comune di

riferimento europeo per le lingue, eventualmente in convenzione con gli enti certificatori, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza

pubblica.

Le prove si svolgono entro il mese di aprile;

la relativa partecipazione rappresenta requisito di ammissione all'esame conclusivo del primo ciclo di istruzione;

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Per gli alunni risultati assenti per gravi motivi documentati, valutati

dal consiglio di classe, è prevista una sessione suppletiva per l'espletamento delle prove”.

F. Criteri e modalità di valutazione

L’art. 1 comma 5 del D. P. R n. 122 del 22 giugno 2009 stabilisce: “ Il Collegio Docenti definisce modalità e criteri per assicurare

omogeneità, equità, trasparenza della valutazione nel rispetto del principio

della libertà di insegnamento. Detti criteri e modalità fanno parte integrante del piano dell’offerta formativa”.

SISTEMA DI VALUTAZIONE IN VERTICALE

L’Istituto, per garantire agli alunni un percorso formativo organico e completo in verticale, individua criteri e procedure di valutazione graduali e

coerenti fra di loro, ma diversificati a seconda dei segmenti della Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di 1^ grado, in relazione agli specifici

piani di studio, obiettivi di apprendimento e traguardi delle competenze.

Nella Scuola dell’Infanzia si farà riferimento ai campi d’esperienza, in quella

Primaria e nella Secondaria di 1^ grado alle discipline.

Per ogni ordine di scuola, vengono pertanto individuati criteri valutativi specifici, relativi tanto all’area cognitiva quanto a quella comportamentale.

Tali criteri garantiscono al processo valutativo:

all’interno dello stesso

ordine di scuola

fra i diversi ordini di scuola

omogeneità

equità trasparenza

coerenza

continuità gradualità

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329

CRITERI VALUTATIVI DEGLI APPRENDIMENTI

AREA COGNITIVA

Scuola dell’Infanzia

Durata triennale (L. n. 53/2003, art. 2 comma1 let. e)

“La scuola dell’infanzia, di durata triennale, concorre all’educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale, religioso e sociale delle

bambine e dei bambini promuovendone le potenzialità di relazione, autonomia, creatività, apprendimento, e ad assicurare un’effettiva eguaglianza delle

opportunità educative; nel rispetto della primaria responsabilità educativa dei genitori, essa contribuisce alla formazione integrale delle bambine e dei

bambini e, nella sua autonomia e unitarietà didattica e pedagogica, realizza la continuità educativa con il complesso dei servizi all’infanzia e con la scuola

primaria”.

L’attività di valutazione nella scuola dell’infanzia ha funzione di carattere

formativo, che riconosce, accompagna, descrive e documenta i processi di crescita, orientata a esplorare e incoraggiare lo sviluppo di tutte potenzialità del

bambino.

Agli insegnanti competono le responsabilità di verifica e valutazione, intese come raccolta di informazioni alla base dei criteri prestabiliti e attribuzione di

giudizio finale riferito all’ andamento dell’apprendimento per accertare i livelli di autonomia – conoscenza – abilità - competenza raggiunti dagli

alunni.

CRITERI DI VALUTAZIONE

o Partecipazione attiva

o Motivazione/ Interesse/ Attenzione

o Risultati raggiunti

o Aiuti richiesti

o Comprensione delle richieste

o Autonomia e interdipendenza

o Comportamento

Esiste una molteplicità di strumenti utilizzati nella Scuola dell’infanzia per la

verifica e la valutazione degli Apprendimenti:

iniziale in itinere finale

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330

Parametri di valutazione

La Scuola dell’Infanzia non ha suddivisioni disciplinari e fa riferimento ai campi di esperienza, grazie ai quali “gli insegnanti accolgono, valorizzano ed

estendono le curiosità, le esplorazioni, le proposte dei bambini e creano occasioni di apprendimento per favorire l’organizzazione di ciò che i bambini

vanno scoprendo” (Indicazioni nazionali per il curricolo 2012). Ai fini valutativi, si utilizzano schede di verifica intermedie e finali per

verificare i risultati attesi in ogni anno del triennio (bambini di 3-4-5 anni), utilizzando i seguenti: ACQUISITO, NON ACQUISITO, PARZIALMENTE

ACQUISITO. Al termine di ogni anno sul registro di sezione viene annotato il profilo formativo di ogni alunno.

Al termine del terzo anno verranno compilate delle schede di passaggio

PROFILO FORMATIVO DELL’ALUNNO E VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA con gli

indicatori: A-B-C-D.

Piano di studi

Campi di esperienza

Il corpo e il movimento

I discorsi e le parole

Linguaggi, creatività, espressione

La conoscenza del mondo

Tipologia prove

Prove orali

Prove pratiche Prove grafiche

Osservazioni sistematiche dell’alunno nei vari momenti delle attività

Osservazioni sistematiche e occasionali

Comunicazioni verbali

Esercitazioni pratiche Autovalutazione

Documentazione

Elaborati

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331

Livello indicatori esplicativi

A:

LIVELLO AVANZATO

L’alunno/a svolge compiti e risolve

problemi complessi, mostrando

padronanza nell’uso delle conoscenze

e delle abilità; propone e sostiene le

proprie opinioni e assume in modo

responsabile decisioni consapevoli

B:

LIVELLO INTERMEDIO

L’alunno/a svolge compiti e risolve

problemi in situazioni nuove, compie

scelte consapevoli mostrando di saper

utilizzare le conoscenze e le abilità

acquisite

C:

LIVELLO BASE

L’alunno/a svolge compiti semplici

anche in situazioni nuove, mostrando

di possedere conoscenze e abilità

fondamentali e di saper applicare

basilari regole e procedure apprese

D:

LIVELLO INIZIALE

L’alunno/a, se opportunamente

guidato/a, svolge compiti semplici in

situazioni note

AUTOVALUTAZIONE INSEGNANTI

Valutazione del proprio operato:

1. Della pianificazione

a) La scelta delle attività

b) La scelta di metodologie e strategie

c) La gestione della classe e dei momenti critici

d) La scelta di materiali e tecnologie

2. Della realizzazione

a. Utilizzo di strategie e metodologie diversificate

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332

b. La gestione degli imprevisti

c. Clima

d. Cambio attività o strategie alla base della risposta degli alunni.

e. Gestione dei comportamenti problematici

Scuola Primaria e Secondaria di 1^ grado

Nella Scuola Primaria e Secondaria di 1 grado, si passa necessariamente,

anche se con la dovuta gradualità, ad una valutazione che consenta di tenere sotto controllo l’evoluzione dei processi di apprendimento e di maturazione

degli alunni.

La valutazione è quindi:

formativa, nel senso che accompagna i processi di apprendimento ed è

di stimolo al miglioramento continuo (consentendo altresì di intervenire nei processi ed eliminare gli ostacoli di varia natura che possono

condizionare l’apprendimento stesso);

è di tipo globale, poiché riguarda il percorso formativo dell’alunno nella sua completezza;

è individualizzata/personalizzata, in quanto ogni alunno è valutato in funzione degli obiettivi programmati e dei progressi compiuti.

La valutazione degli apprendimenti viene espressa in decimi (D.L. 169/2008,

nota 1865/2017); si intende precisare che essa non è rivolta alla sola

rilevazione o misurazione degli esiti, bensì contribuisce a porre attenzione al processo di maturazione integrale dell’alunno come persona, nella

prospettiva del conseguimento del pieno successo formativo, privilegiando in particolare la formazione culturale, sociale e civile.

In tal senso, durante la realizzazione del percorso/processo educativo-didattico, la valutazione di tutto quanto ritenuto utile ai fini della verifica,

non ha una funzione metrologica, ma ha valenza formativa. Pertanto, la misurazione degli esiti di verifica costituisce la base della

valutazione stessa, ma non coincide necessariamente con essa (verifica --- misurazione --- valutazione).

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333

Scuola Primaria

Durata di cinque anni: primo anno (alfabetizzazione di base), primo biennio (II e III classe), secondo biennio (IV e V classe)

(L. n. 53/2003, art. 2 comma1 let. f) “La scuola primaria promuove, nel rispetto delle diversità individuali, lo sviluppo

della personalità, ed ha il fine di far acquisire e sviluppare le conoscenze e le abilità di base fino alle prime sistemazioni logico-critiche, di far apprendere i

mezzi espressivi, ivi inclusa l’alfabetizzazione in almeno una lingua dell’Unione europea oltre alla lingua italiana, di porre le basi per l’utilizzazione di

metodologie scientifiche nello studio del mondo naturale, dei suoi fenomeni e

delle sue leggi, di valorizzare le capacità relazionali e di orientamento nello spazio e nel tempo, di educare ai princìpi fondamentali della convivenza civile”.

Nel primo anno le prove di verifica riguardano le strumentalità di base, poi nelle

classi successive le tipologie di prove acquistano carattere più spiccatamente disciplinare.

La valutazione degli elaborati quotidiani degli alunni viene effettuata sia con voti in decimi che con giudizi (bravo, bene, indicazione del numero degli

errori…), specialmente nei primi anni, secondo quanto deciso dall’équipe pedagogica, tenendo conto che uno degli obiettivi della valutazione formativa,

al di là del risultato oggettivo del compito, è incoraggiare e sviluppare l’autostima dell’allievo.

La valutazione quadrimestrale (intermedia e finale) degli apprendimenti, effettuata collegialmente dai docenti contitolari della classe, avviene mediante

l’attribuzione di voti espressi in decimi nel documento di valutazione (i voti,

per decisione collegiale, sono compresi tra il 5 e il 10) e illustra con giudizio analitico il livello globale di maturazione raggiunto dall'alunno (D.L.

169/2008, art. 3, comma 1), formulato secondo quanto deliberato dal Collegio dei docenti.

La valutazione conclusiva è funzionale all'ammissione/non ammissione alla

classe successiva. I docenti, con decisione assunta all'unanimità, possono non ammettere l'alunno

alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione(D.L. 169/2008, art. 3, comma 1 bis).

Al termine della Scuola Primaria vengono certificate le competenze

raggiunte dall’alunno, sulla base di indicatori di competenze individuati dalla Commissione Valutazione, approvati dal Collegio dei docenti e coerenti con le

direttive ministeriali.

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334

Piano di studi Discipline

Italiano, Inglese, Storia, Geografia,

Matematica, Scienze, Tecnologia, Musica, Arte e Immagine, Educazione Fisica, Religione

cattolica / Attività alternativa.

Tipologia prove

- Prove orali, Prove scritte, Prove di comprensione, Prove grafiche, Prove pratiche, Test oggettivi,

Osservazioni sistematiche.

Strumenti

Tempi

- Osservazione

- Interrogazioni

- Prove oggettive (a scelta multipla, di

collegamento, a risposta aperta, di completamento)

- Controllo dei compiti

- Controllo dei quaderni

-Costante

-Periodiche

-Al termine di ogni argomento

-Sistematico

-Periodico

Criteri di valutazione: voti in decimi 5

INSUFFICIENTE RAGGIUNGIMENT

O DEGLI

OBIETTIVI

6 ESSENZIALE

RAGGIUNGIMENTO

DEGLI OBIETTIVI

7 ADEGUATO

RAGGIUNGIMENTO

DEGLI OBIETTIVI

8 COMPLETO

RAGGIUNGIMENTO

DEGLI OBIETTIVI

9 COMPLETO E

SICURO

RAGGIUNGIMENT

O DEGLI

OBIETTIVI

10 PIENO E

APPROFONDITO

RAGGIUNGIMENTO

DEGLI OBIETTIVI

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335

Decodifica

5

L’alunno ha sviluppato una conoscenza frammentaria dei

contenuti proposti, ha compreso in modo insufficiente concetti

logici anche semplici, ha applicato le conoscenze in modo non

organico e/o con errori, si esprime in modo sintetico e

approssimativo; non è autonomo, va aiutato ad organizzare le

fasi di lavoro e il suo apporto personale all’attività scolastica è

discontinuo.

6

L’alunno ha sviluppato una conoscenza essenziale dei contenuti

proposti, ha assimilato le informazioni principali, ha organizzato

le conoscenze in situazioni semplici e/o con errori, si esprime con

sufficiente chiarezza; è abbastanza autonomo nelle situazioni di

lavoro e il suo apporto personale all’attività scolastica è

adeguato.

7

L’alunno ha sviluppato conoscenze corrette, ma non

approfondite, ha assimilato e collegato le informazioni, ha

organizzato e applicato le conoscenze con qualche errore ma non

sostanziale, si esprime in modo soddisfacente seppur con

qualche incertezza; è generalmente autonomo nelle situazioni di

lavoro e il suo apporto personale all’attività scolastica è discreto.

8

L’alunno ha sviluppato conoscenze complete, con un buon livello

di approfondimento, ha assimilato e collegato facilmente le

informazioni, ha organizzato e applicato le conoscenze senza

particolari errori, si esprime in modo chiaro e coerente; è

autonomo, interessato alla costruzione di un metodo di studio,

lavora in modo corretto.

9

L’alunno ha sviluppato conoscenze complete, ampie e articolate,

ha assimilato e collegato tutti i contenuti in modo sicuro e

corretto, ha organizzato e applicato le conoscenze, anche

complesse, senza errori e con disinvoltura, si esprime con

proprietà di linguaggio; è autonomo, ha iniziato ad elaborare un

metodo di studio, lavora in modo attivo e costruttivo.

10

L’alunno ha sviluppato conoscenze complete, ampie, con

approfondimenti anche personali, ha assimilato e collegato tutti i

contenuti in modo rapido ed efficace, ha organizzato e applicato

le conoscenze, anche complesse, senza errori, con facilità e

creatività, si esprime con sicurezza e proprietà di linguaggio e

dimostra una notevole ricchezza lessicale; è autonomo, ha

iniziato ad elaborare un metodo di studio, lavora in modo

costruttivo e propositivo.

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336

DESCRITTORI /INDICATORI DI VALUTAZIONE CORRISPONDENTI ALLE DISCIPLINE RIPORTATE NELLE SCHEDE DI VALUTAZIONE.

CLASSE 1 ^

ITALIANO Comprendere, ricordare e riferire i contenuti essenziali dei

testi ascoltati.

Scrivere semplici frasi relative al proprio vissuto. Leggere, comprendere e memorizzare brevi testi.

Utilizzare tecniche di scrittura. Rispettare le convenzioni di scrittura conosciute.

INGLESE Riconoscere comandi, istruzioni e messaggi orali relativi alle

attività svolte.

Riprodurre oralmente parole e/o semplici frasi. Abbinare alcuni vocaboli scritti a oggetti o immagini.

STORIA

CITTADINAN

ZA

Riconoscere la successione, la contemporaneità e la durata

dei fatti. Riconoscere la ciclicità del dì e della notte, dei giorni della

settimana, dei mesi e delle stagioni. Rispettare le regole scolastiche per un corretto rapporto con

gli altri, le cose, gli ambienti.

GEOGRAFIA

Riconoscere la propria posizione e quella degli altri oggetti

nello spazio vissuto rispetto a diversi punti di riferimento. Descrivere verbalmente, utilizzando indicatori topologici, i

propri spostamenti nello spazio vissuto. Rappresentare graficamente spazi vissuti e percorsi,

utilizzando una simbologia non convenzionale.

MATEMATICA

Usare il numero per contare, confrontare e ordinare

raggruppamenti di oggetti. Esplorare, rappresentare e risolvere semplici situazioni

problematiche utilizzando operazioni aritmetiche. Classificare oggetti in base ad una proprietà.

Osservare descrivere e classificare oggetti solidi e piani. Raccogliere dati e informazioni e saperli argomentare.

SCIENZE/

TECNOLOGIA

Osservare, porre domande, fare ipotesi e verificarle. Esplorare ambienti mediante l’impiego dei cinque sensi.

Osservare ed analizzare oggetti e strumenti di uso comune.

MUSICA Utilizzare la voce, il proprio corpo e oggetti vari per

espressioni parlate, recitate e cantate. Discriminare e interpretare gli eventi sonori (dal vivo o

registrati).

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337

ARTE e

IMMAGINE Usare creativamente il colore.

Rappresentare figure umane con uno schema corporeo strutturato.

Produrre e rielaborare le immagini con diverse tecniche e

materiali.

EDUCAZIONE

FISICA Riconoscere e denominare le varie parti del corpo. Utilizzare il corpo e il movimento per rappresentare

situazioni comunicative reali o fantastiche. Partecipare al gioco collettivo rispettando indicazioni e

regole.

1° BIENNIO

CLASSE 2^ CLASSE 3^

ITALIANO

Raccontare oralmente una

esperienza personale rispettando un ordine logico e

cronologico. Interagire in una

conversazione rispettando le regole dell’ascolto e dando

risposte pertinenti. Ascoltare, leggere,

comprendere il significato di semplici testi e di

informazioni.

Produrre semplici testi legati ad esperienze personali e a

situazioni quotidiane. Conoscere gli elementi base

di una frase semplice. Applicare le principali

convenzioni ortografiche.

Comprendere, ricordare e

riferire i contenuti essenziali dei testi ascoltati.

Padroneggiare la lettura strumentale.

Comprendere il significato di semplici testi scritti.

Produrre semplici testi scritti curando l’interpunzione,

l’ortografia e la sintassi. Riconoscere ed utilizzare

regole morfosintattiche.

INGLESE

Interagire in semplici scambi

comunicativi utilizzando espressioni e frasi

memorizzate e adatte alla situazione.

Comprendere brevi messaggi servendosi anche di supporti

visivi. Copiare, completare vocaboli

e/o semplici frasi adatte alla situazione comunicativa

Comprendere in modo

globale parole, comandi, istruzioni, semplici frasi

relativi alle attività svolte. Produrre oralmente vocaboli,

semplici domande e brevi frasi riferiti a oggetti, luoghi

e situazioni note. Riprodurre vocaboli scritti ed

abbinarli a oggetti ed immagini.

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338

STORIA CITTADINANZA

Collocare nel tempo fatti ed

esperienze vissute e riconoscere i rapporti

esistenti tra loro.

Ricostruire e comprendere eventi e trasformazioni

storiche anche con l’uso delle fonti.

Riferire le conoscenze acquisite.

Collocare nel tempo fatti ed

esperienze vissute e riconoscere i rapporti

esistenti tra loro.

Ricostruire e comprendere eventi e trasformazioni

storiche anche con l’uso delle fonti.

Riferire le conoscenze acquisite.

Utilizzare il lessico specifico della disciplina.

GEOGRAFIA

Riconoscere la propria posizione e quella degli oggetti

nello spazio vissuto rispetto a diversi punti di riferimento.

Riconoscere gli elementi fisici e antropici di un ambiente,

cogliendo i principali rapporti di connessione e

interdipendenza. Leggere semplici

rappresentazioni iconiche e cartografiche.

Riferire le conoscenze acquisite.

Riconoscere la propria posizione e quella degli

oggetti nello spazio vissuto rispetto a diversi punti di

riferimento. Riconoscere gli elementi fisici

e antropici di un ambiente, cogliendo i principali rapporti

di connessione e interdipendenza.

Leggere semplici rappresentazioni iconiche e

cartografiche. Riferire le conoscenze

acquisite.

Utilizzare il lessico specifico della disciplina.

MATEMATICA

Confrontare, ordinare i numeri

naturali, operare con essi. Memorizzare regole e

procedimenti di calcolo.

Risolvere e rappresentare semplici problemi.

Riconoscere semplici figure geometriche e operare con

misure arbitrarie. Rappresentare graficamente

dati.

Conoscere, ordinare e

confrontare numeri naturali e decimali.

Padroneggiare abilità di

calcolo orale e scritto. Misurare grandezze.

Risolvere problemi. Conoscere le frazioni,

classificarle ed operare con esse.

Riconoscere, denominare e descrivere figure geometriche.

Raccogliere informazioni e organizzarle secondo

opportune modalità.

SCIENZE/

TECNOLOGIA

Osservare, porre domande,

fare ipotesi e verificarle. Descrivere e classificare le

caratteristiche della materia. Riconoscere e descrivere le

Osservare, porre domande,

fare ipotesi e verificarle. Conoscere le caratteristiche

della materia. Osservare, sperimentare,

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339

principali strutture degli

organismi viventi. Osservare, descrivere, usare

correttamente oggetti e/o

strumenti di uso comune.

interpretare e descrivere

trasformazioni ambientali naturali e artificiali.

Descrivere le principali

strutture di organismi viventi. Realizzare esperienze concrete

e operative. Osservare, analizzare,

pianificare e realizzare oggetti e strumenti di uso comune.

Riferire le conoscenze acquisite.

Utilizzare il lessico specifico della disciplina.

MUSICA Utilizzare la voce, il proprio

corpo e oggetti vari per

produrre suoni. Eseguire per imitazione

semplici canti e brani. Ascoltare e descrivere brani

musicali di vario genere.

Utilizzare la voce, il proprio corpo e oggetti vari per

produrre suoni. Eseguire per imitazione

semplici canti e brani. Ascoltare e descrivere brani

musicali di vario genere.

ARTE e

IMMAGINE

Usare creativamente gli elementi del linguaggio visivo

e le tecniche espressive. Tradurre graficamente le

sequenze narrative di una storia.

Osservare e descrivere un’immagine.

Utilizzare strumenti e tecniche diverse per realizzare

immagini. Osservare e descrivere

immagini. Individuare in un’opera d’arte

alcuni elementi essenziali.

EDUCAZIONE

FISICA

Padroneggiare abilità motorie di base in situazioni diverse.

Partecipare alle attività di gioco e di sport, rispettandone

le regole.

Padroneggiare abilità motorie di base in situazioni diverse.

Partecipare alle attività di gioco e di sport, rispettandone

le regole.

2 ° BIENNIO

CLASSE 4^ CLASSE 5^

ITALIANO

Esprimere il proprio punto di

vista in conversazioni spontanee e guidate.

Raccontare i propri vissuti seguendo un ordine logico e

cronologico.

Leggere applicando varie tecniche.

Produrre testi coesi e ortograficamente corretti,

Partecipare ad una

conversazione rispettando le

idee altrui ed esprimendo

proprie opinioni.

Relazionare su esperienze

personali rispettando un

ordine logico e cronologico ed

inserendo elementi funzionali

al racconto.

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340

utilizzando termini specifici.

Riconoscere e analizzare le parti del discorso.

Applicare varie tecniche di

lettura.

Leggere testi di vario tipo

riconoscendo le

caratteristiche.

Produrre testi di vario tipo

coesi e corretti.

Riconoscere e analizzare le

parti del discorso.

Ampliare il patrimonio

lessicale e usarlo in diversi

contesti.

INGLESE

Comprendere istruzioni e frasi di uso quotidiano.

Comprendere brevi e semplici testi servendosi

anche di supporti visivi. Interagire in semplici scambi

comunicativi utilizzando

espressioni e frasi adatte alla situazione

Scrivere semplici e brevi messaggi seguendo un

modello dato

Comprendere istruzioni e frasi

di uso quotidiano

Comprendere brevi e semplici

testi servendosi anche di

supporti visivi

Interagire in semplici scambi

comunicativi utilizzando

espressioni e frasi adatte alla

situazione.

Scrivere semplici e brevi

messaggi seguendo un

modello dato

Cogliere alcune strutture

linguistiche

STORIA

CITTADINANZA

Ricavare informazioni da

fonti di vario tipo. Collocare nello spazio e nel

tempo i fatti, individuando i

possibili nessi tra eventi storici e caratteristiche

geografiche di un territorio. Elaborare quadri storici di

sintesi relativi alle civiltà studiate.

Conoscere ed usare termini specifici del linguaggio

disciplinare.

Ricavare informazioni da

documenti di diverso tipo.

Leggere ed interpretare le

testimonianze del passato.

Rappresentare le conoscenze

apprese su fasce

cronologiche, carte storico/

geografiche, grafici.

Elaborare quadri di sintesi.

Utilizzare correttamente la

cronologia storica.

Rielaborare le conoscenze

utilizzando il linguaggio

specifico.

GEOGRAFIA

Leggere ed interpretare

grafici e carte geografiche di vario tipo e di diversa scala.

Conoscere e descrivere gli aspetti caratterizzanti i

diversi ambienti naturali

Muoversi consapevolmente in

uno spazio noto tenendo

presente punti di riferimento,

utilizzando organizzatori

topologici e carte mentali.

Conoscere e descrivere gli

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341

italiani.

Esplicitare il nesso tra le risorse dell’ambiente e le

condizioni di vita dell’uomo.

Conoscere ed usare i termini specifici del linguaggio

disciplinare.

aspetti caratterizzanti i diversi

ambienti.

Proporre semplici ipotesi di

soluzione ai problemi

ambientali.

Stabilire relazioni tra

ambiente, risorse, condizioni

di vita,..

Utilizzare gli strumenti della

disciplina (carte, tabelle,

grafici,...) per descrivere fatti

e fenomeni usando il

linguaggio disciplinare.

CLASSE 4^ CLASSE 5^

MATEMATICA

Leggere, scrivere, ordinare

numeri naturali e decimali. Eseguire con sicurezza le

quattro operazioni.

Risolvere problemi utilizzando varie tecniche

procedurali. Conoscere, analizzare e

rappresentare figure piane e calcolarne il perimetro.

Confrontare ed operare con grandezze e unità di misura.

Effettuare stime e previsioni. Raccogliere dati, classificarli

e rappresentarli in tabelle.

Leggere, scrivere, ordinare

numeri naturali, decimali,

frazionari.

Risolvere situazioni

problematiche utilizzando

formule, tecniche e procedure

di calcolo.

Raffigurare, descrivere,

operare con figure

geometriche e misure.

Raccogliere, classificare,

rappresentare dati.

Ricavare informazioni dalla

lettura di dati.

Conoscere ed usare linguaggi

logici.

SCIENZE/

TECNOLOGIA

Osservare e analizzare le

strutture fondamentali degli esseri viventi

descriverne il ciclo vitale mettendolo in relazione con

l’ambiente. Individuare le proprietà dei

materiali attraverso semplici esperimenti.

Rappresentare le caratteristiche di un oggetto

e coglierne le trasformazioni nel tempo.

Riconoscere e descrivere

fenomeni del mondo fisico, biologico, tecnologico, ...

Eseguire semplici esperimenti con materiali e strumenti

diversi. Conoscere e descrivere la

funzione degli apparati del corpo umano.

Osservare, descrivere, interpretare i principali

fenomeni celesti. Rappresentare i dati

dell’osservazione attraverso tabelle, mappe, diagrammi,

disegni, testi.

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342

Descrivere caratteristiche e

funzioni di un oggetto e di una semplice macchina.

MUSICA

Sperimentare varie modalità di produzione sonora

improvvisando, imitando o

riproducendo semplici brani individualmente e/o in

gruppo. Riconoscere i simboli

convenzionali e non.

Utilizzare la voce, gli

strumenti, gli oggetti, per

produrre suoni.

Eseguire semplici brani

individualmente o in gruppo.

Riconoscere il valore della

musica come segno distintivo

di culture e popoli.

Riconoscere sistemi simbolici

convenzionali e non.

ARTE e

IMMAGINE

Osservare e descrivere

un’immagine e un’opera d’arte.

Produrre e riprodurre creativamente

rappresentazioni grafiche usando tecniche diverse.

Osservare e descrivere

un’immagine e un’opera d’arte.

Riconoscere gli elementi di

base del linguaggio visivo.

Utilizzare strumenti, materiali

diversi per la produzione.

EDUCAZIONE

FISICA

Padroneggiare gli schemi motori, posturali e le loro

interazioni. Partecipare alle attività di

gioco e sport, rispettandone le regole.

Utilizzare il corpo con modalità comunicative ed

espressive. Riconoscere il rapporto tra

alimentazione e benessere fisico.

Coordinare vari schemi

motori.

Utilizzare coordinate spazio-

tempo funzionali ad una data

situazione sportiva.

Partecipare in forma

propositiva ad un gioco di

squadra rispettando le regole.

RELIGIONE CATTOLICA ATTIVITÀ ALTERNATIVE:

CITTADINANZA E

COSTITUZIONE

CLASSE 1

Scoprire Dio come creatore e padre e conoscere gli

avvenimenti fondamentali della vita di Gesù.

Riconoscere nella Chiesa la

comunità di coloro che credono in Gesù Cristo.

Riconoscere e rispettare le regole.

Mettere in atto

comportamenti di autonomia.

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343

CLASSE 2

Scoprire Dio come creatore e padre che ha voluto stabilire

un’alleanza con l’uomo.

Conoscere Gesù di Nazareth come Emanuele e Messia

attraverso i racconti evangelici.

Individuare i tratti essenziali della Chiesa e della sua

missione.

Prendere consapevolezza del sé , interagendo con

gli altri.

Assumere uno spirito di collaborazione e di

solidarietà.

CLASSE 3

Riconoscere la Bibbia come

libro sacro e saper riferire circa alcune pagine bibliche

fondamentali. Conoscere Gesù di Nazareth

come Emanuele e Messia, crocifisso e risorto e come tale

testimoniato dai cristiani. Individuare i tratti essenziali

della Chiesa e della sua missione.

Sviluppare il senso

dell’identità personale ed essere consapevoli delle

proprie esigenze. Essere consapevoli delle

differenze e rispettarle.

CLASSE 4

Conoscere la Bibbia come libro sacro per Ebrei e Cristiani.

Riconoscere Gesù come il

Signore che annuncia il Regno di Dio con parole e azioni a

partire dai Vangeli. Conoscere le origini del

cristianesimo e la nascita della Chiesa.

Prendere consapevolezza

del sé, interagendo con

gli altri.

Accettare e condividere

valori e atteggiamenti

cooperativi.

CLASSE 5

Conoscere le origini e lo sviluppo del cristianesimo e

delle altre grandi religioni. Ricostruire le tappe

fondamentali della vita di Gesù a partire dai Vangeli.

Riconoscere avvenimenti, persone, strutture e segni

fondamentali della Chiesa.

Mettere in atto

comportamenti di

autonomia, autocontrollo,

fiducia di sé.

Assumere uno spirito di

collaborazione.

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344

Quantificazione, per ogni disciplina, delle prove di verifica quadrimestrali (livello minimo) utili ai fini valutativi

Voti a quadrimestre: scritto/orale/pratico

CLASSE PRIMA

DISCIPLINE

I QUADRIMESTRE

II QUADRIMESTRE

ITALIANO 1 scritto + 1 orale 2 scritto + 1 orale

MATEMATICA 1 scritto + 1 orale 2 scritto + 1 orale

INGLESE 2 orale 2 orale

STORIA – GEOGRAFIA – SCIENZE

2 orale/scritto

2 orale/scritto

TECNOLOGIA 2 pratico 2 pratico

MUSICA 2 pratico 2 pratico

MOTORIA 2 pratico 2 pratico

ARTE 2 pratico 2 pratico

RELIGIONE 2 orale 2 orale

ATT. ALTERNATIVA 2 orale 2 orale

CLASSE SECONDA – TERZA – QUARTA - QUINTA

DISCIPLINE

I QUADRIMESTRE e II QUADRIMESTRE

ITALIANO 2 scritto + 1 orale

MATEMATICA 2 scritto + 1 orale

INGLESE 1 scritto + 2 orale

(cl.2^: 2 orale)

STORIA – GEOGRAFIA – SCIENZE

2 orale/scritto

TECNOLOGIA 2 pratico

MUSICA 2 pratico

MOTORIA 2 pratico

ARTE 2 pratico (classi 2^ e 3^)

1 pratico +1 scritto/orale (classi 4^ e 5^)

RELIGIONE 2 orale

ATT. ALTERNATIVA 2 orale

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345

Scuola Secondaria di 1^ grado

Durata di tre anni: biennio (classi I e II) e terzo anno (classe III) (L. n. 53/2003, art. 2 comma1 let. f)

“La scuola secondaria di primo grado si articola in un biennio e in un terzo anno

che completa prioritariamente il percorso disciplinare ed assicura l’orientamento ed il raccordo con il secondo ciclo (…).

La scuola secondaria di primo grado, attraverso le discipline di studio, è finalizzata alla crescita delle capacità autonome di studio ed al rafforzamento

delle attitudini all’interazione sociale; organizza ed accresce, anche attraverso

l’alfabetizzazione e l’approfondimento nelle tecnologie informatiche, le conoscenze e le abilità, anche in relazione alla tradizione culturale e alla

evoluzione sociale, culturale e scientifica della realtà contemporanea; è caratterizzata dalla diversificazione didattica e metodologica in relazione allo

sviluppo della personalità dell’allievo; cura la dimensione sistematica delle discipline; sviluppa progressivamente le competenze e le capacità di scelta

corrispondenti alle attitudini e vocazioni degli allievi; fornisce strumenti adeguati alla prosecuzione delle attività di istruzione e di formazione; introduce

lo studio di una seconda lingua dell’Unione europea; aiuta ad orientarsi per la successiva scelta di istruzione e formazione; il primo ciclo di istruzione si

conclude con un esame di Stato, il cui superamento costituisce titolo di accesso al sistema dei licei e al sistema dell’istruzione e della formazione professionale”.

Valutazione degli apprendimenti (area cognitiva)

Dall'anno scolastico 2008/2009, nella scuola secondaria di primo grado la

valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite è espressa con voti in decimi

(D.L. 169/2008, nota 1865/2017). La valutazione periodica degli apprendimenti, come la correzione degli elaborati

quotidiani degli alunni e delle prove di verifica scritte/orali/pratiche, viene effettuata utilizzando l’intera scala decimale.

La valutazione quadrimestrale (intermedia e finale) degli apprendimenti, effettuata collegialmente dai docenti del Consiglio di classe, avviene mediante

l’attribuzione di voti espressi in decimi nel documento di valutazione (i voti, per decisione collegiale, sono compresi tra il 4 e il 10).

Ammissione alla classe successiva

Il DL 62/2017 e la Nota 1865/2017 intervengono sulle modalità di ammissione alla classe successiva: “L'ammissione alle classi seconda e terza di scuola

secondaria di primo grado è disposta, in via generale, anche nel caso di

parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline. Pertanto, l’alunno viene ammesso alla classe successiva anche

se in sede di scrutinio finale viene attribuita una valutazione con voto inferiore a 6/10 in una o più discipline da riportare sul documento di valutazione”.

La non ammissione alla classe successiva è prevista a queste condizioni

(Nota Miur 1865/2017):

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346

“In sede di scrutinio finale, presieduto dal dirigente scolastico o da suo delegato, il consiglio di classe, con adeguata motivazione e tenuto conto

dei criteri definiti dal collegio dei docenti, può non ammettere l'alunno alla classe successiva nel caso di parziale o mancata acquisizione dei

livelli di apprendimento in una o più discipline (voto inferiore a 6/10). La non ammissione viene deliberata a maggioranza; il voto espresso nella

deliberazione di non ammissione dall'insegnante di religione cattolica o di attività alternative - per i soli alunni che si avvalgono di detti

insegnamenti-, se determinante per la decisione assunta dal consiglio di classe, diviene un giudizio motivato iscritto a verbale”.

se si è incorsi nella sanzione di competenza del Consiglio di Istituto di

esclusione dallo scrutinio finale (DPR 249/1998, art. 4, commi 6 e 9 bis)

Attività di miglioramento dei livelli di apprendimento

A seguito della valutazione periodica e finale, la scuola provvede a segnalare tempestivamente ed opportunamente alle famiglie degli alunni eventuali livelli

di apprendimento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione e, nell'ambito della propria autonomia didattica ed organizzativa, attiva

specifiche strategie e azioni che consentano il miglioramento dei livelli di apprendimento.

Validità dell’anno scolastico

Ai fini della validità dell'anno, per la valutazione degli allievi è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale personalizzato (D.L.

n. 59/2004, art. 11, comma 1, nota 1865/2017). In tal senso l’Istituzione

scolastica fornisce informazioni puntuali agli alunni e alle loro famiglie circa le eventuali ore di assenza effettuate, secondo la periodicità definita

autonomamente dalla scuola. Eventuali deroghe al limite minimo di frequenza previsto per accertare la

validità dell'anno scolastico spettano al Collegio dei docenti, che le delibera: esse possono essere individuate per casi eccezionali, debitamente

documentati, a condizione che la frequenza effettuata dall'alunno consenta al consiglio di classe di acquisire gli elementi necessari per procedere alla

valutazione finale. Per gli alunni per i quali viene accertata, in sede di scrutinio finale, la non

validità dell'anno scolastico, il Consiglio di classe non procede alla valutazione degli apprendimenti disponendo la non ammissione alla

classe successiva.

Al termine del triennio, dopo il superamento dell’esame di stato conclusivo,

vengono certificate le competenze raggiunte dall’alunno nelle diverse discipline: “Al termine dell'anno conclusivo della scuola secondaria di primo

grado, la scuola certifica i livelli di apprendimento raggiunti da ciascun alunno, al fine di sostenere i processi di apprendimento, di favorire

l'orientamento per la prosecuzione degli studi, di consentire gli eventuali passaggi tra i diversi percorsi e sistemi formativi e l'inserimento nel mondo

del lavoro” (Dpr 122/2009, art. 1, comma 6).

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347

Piano di studi

discipline

Italiano

Lingua Inglese

Seconda Lingua Comunitaria (Tedesco/Spagnolo)

Storia–Cittadinanza e Costituzione

Geografia- Geostoria

Matematica

Scienze

Tecnologia

Musica

Arte e Immagine

Scienze Motorie e Sportive

Religione Cattolica/Attività Alternativa Religione Cattolica

(AARC)*

*La valutazione dell'insegnamento della religione cattolica e delle attività

alternative, per le alunne e gli alunni che se ne avvalgono, è resa su una nota distinta con giudizio sintetico (DL 297/1994, art. 309 del decreto legislativo

16 aprile 1994, n. 297; DL 62/2017, II, art.7), ovvero OTTIMO, DISTINTO, BUONO, DISCRETO, SUFFICIENTE, NON SUFFICIENTE.

Come specificato nella nota 1865/2017, “la valutazione periodica e finale degli

apprendimenti è riferita a ciascuna delle discipline di studio previste dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’Infanzia e del primo ciclo di

istruzione (D.M. 254/2012) e alle attività svolte nell’ambito di “Cittadinanza e Costituzione”. Per queste ultime, la valutazione trova espressione nel

complessivo voto delle discipline dell’area storico-geografica, ai sensi dell’art. 1 della L. 169/2008”.

“I docenti, anche di altro grado scolastico, che svolgono attività nell’ambito del

potenziamento e dell’arricchimento dell’offerta formativa, forniscono elementi di

informazione sui livelli di apprendimento conseguiti dagli alunni e sull’interesse manifestato".

“I docenti di sostegno partecipano alla valutazione di tutte le alunne e gli alunni

della classe; nel caso in cui a più docenti di sostegno sia affidato, nel corso dell'anno scolastico, la stessa alunna o lo stesso alunno con disabilità, la

valutazione è espressa congiuntamente” (DL n. 62/2017, II, art 6).

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348

Tipologia prove

- Prove orali - Prove scritte

- Prove di comprensione

- Prove grafiche - Prove pratiche

- Test oggettivi - Osservazioni sistematiche

-Compiti autentici, compiti di realtà, autobiografie cognitive, rubriche valutative

Strumenti

Tempi

- Prove d’ingresso

- Primo periodo di scuola

Osservazione

Costante

Interrogazioni

Periodiche

Prove di verifica oggettive (a scelta multipla, di

collegamento, a risposta aperta, di completamento) e

soggettive (elaborati)

Al termine di ogni percorso di apprendimento

Controllo dei compiti

Sistematico

Controllo dei quaderni Periodico

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349

Accordi dei vari dipartimenti riguardo alle prove di verifica

quadrimestrali (livello minimo) utili ai fini valutativi

DIPARTIMENTO

VERIFICHE

Lettere

Italiano: 3 scritte+2 orali

Storia: 2 voti (scritto/orale)

Geografia + Geostoria: 2 voti (scritto/orale)

Scienze

matematiche

Matematica: 3 scritte +1 orale

Scienze: 2 voti (scritto/orale)

Lingue straniere

1a lingua (inglese): 3 scritte+1 orale

2a lingua (tedesco/spagnolo): 2 scritte + 2 orali

Tecnologia

3 scritte+2 orali

Arte e immagine

4 pratiche : classi I e classi II

4 pratiche + 1 orale: classi III

Scienze motorie

2 voti pratica

2 voti (scritto/ orale): solo per esoneri temporanei o permanenti

Musica 2 voti (orale/pratica)

Religione

2 voti (scritto/orale)

Alternativa alla religione cattolica

2 voti (scritto/orale)

Criteri di valutazione: voti in decimi 4

CARENTE

RAGGIUNGIMENTO

DEGLI OBIETTIVI

5

PARZIALE

RAGGIUNGIMENTO

DEGLI OBIETTIVI

6

ESSENZIALE

RAGGIUNGIMENTO

DEGLI OBIETTIVI

7

ADEGUATO

RAGGIUNGIMENTO

DEGLI OBIETTIVI

8

COMPLETO

RAGGIUNGIMENTO

DEGLI OBIETTIVI

9

COMPLETO E

SICURO

RAGGIUNGIMENTO

DEGLI OBIETTIVI

10

PIENO E

APPROFONDITO

RAGGIUNGIMENTO

DEGLI OBIETTIVI

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350

Decodifica

4

L’allievo ha sviluppato una conoscenza gravemente carente dei contenuti di apprendimento. Non ha maturato abilità di base, incontra difficoltà nella

comprensione, effettua analisi e sintesi in modo scorretto, commette errori gravi e diffusi. Non è in grado di usare una terminologia specifica, si esprime in modo disorganico e limitato. Si orienta in modo confuso, anche se guidato.

5

L’allievo ha sviluppato una conoscenza frammentaria dei contenuti di apprendimento. Ha maturato abilità incerte, comprende in modo lacunoso,

effettua analisi e sintesi in modo scorretto o parziale, commette errori. Si esprime in modo improprio. Si orienta in modo approssimativo e solo con l’aiuto del docente.

6

L’allievo ha sviluppato una conoscenza essenziale dei contenuti di apprendimento. Ha maturato abilità di base, comprende le informazioni

principali ed esplicite, effettua analisi e sintesi superficialmente, commette alcuni errori. Si esprime con una terminologia piuttosto generica e l’esposizione

è mnemonica. Si orienta in situazioni di lavoro semplici e note, solitamente ha bisogno di essere guidato.

7

L’allievo presenta una conoscenza abbastanza completa dei contenuti di

apprendimento. Ha maturato discrete abilità, comprende adeguatamente, effettua analisi e sintesi in modo generalmente corretto, inquadra le situazioni,

collega e classifica seguendo schemi noti. Si esprime con un linguaggio per lo più appropriato. Si orienta in modo autonomo in semplici situazioni nuove.

8

L’allievo possiede una conoscenza completa dei contenuti di apprendimento. Ha

maturato buone abilità, ha capacità di comprensione, di collegamento organico, di classificazione, di interpretazione; effettua analisi e sintesi corrette e

coerenti. Utilizza il linguaggio disciplinare in modo chiaro. Si orienta autonomamente impiegando le conoscenze e le tecniche acquisite.

9

L’allievo dimostra una conoscenza approfondita dei contenuti di apprendimento.

Ha maturato abilità elevate, ha capacità di comprendere contenuti abbastanza complessi, di cogliere implicazioni e determinare correlazioni, di rielaborare, di

valutare la coerenza dei procedimenti adottati. Si esprime in modo corretto e sicuro, utilizzando una terminologia appropriata. Si orienta autonomamente,

con una visione completa di quanto appreso.

10

L’allievo dimostra una conoscenza ampia e approfondita dei contenuti di apprendimento. Ha maturato abilità eccellenti, ha capacità di comprendere

contenuti complessi, di cogliere implicazioni e determinare correlazioni, di collegare organicamente i concetti, di rielaborare personalmente e criticamente,

di assumere consapevolezza dei procedimenti adottati. Si esprime in modo preciso e sicuro, utilizzando una terminologia ricca e appropriata. Si orienta autonomamente con spiccate capacità di inquadrare quanto appreso in una

visione generale e completa.

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351

Decodifica giudizi di RELIGIONE

OTTIMO Lo studente dimostra di saper individuare, spiegare e applicare in

modo coerente conoscenze e abilità religiose in una pluralità di situazioni di vita complesse. È in grado di consultare e comparare

fonti religiose e di utilizzare gli elementi raccolti per elaborare e giustificare soluzioni a problematiche religiose non familiari. Dimostra in modo chiaro e coerente una capacità di pensiero e ragionamento

religioso. Sa sviluppare argomentazioni a sostegno di indicazioni e decisioni che si riferiscono a situazioni personali, sociali o globali.

DISTINTO Lo studente dimostra di saper individuare gli aspetti religiosi di molte

situazioni di vita complesse e sa applicare a tali situazioni concetti e modelli religiosi. Sa anche mettere a confronto, scegliere e valutare

visioni religiose adeguate alle problematiche della vita reale. Dimostra una capacità critica del mondo religioso e sa costruire argomentazioni fondate, utilizzando capacità di indagine ben sviluppate e nessi

appropriati tra le proprie conoscenze.

BUONO Lo studente dimostra di sapersi destreggiare in modo efficace con situazioni e problemi religiosi esplicitamente descritti facendo

inferenze sul ruolo della religione. Sa scegliere e integrare spiegazioni di carattere religioso che provengono da diversi ambiti del sapere e sa

metterli direttamente in relazione ad aspetti di vita reale. È capace di riflettere sulle proprie azioni e di comunicare le decisioni assunte ricorrendo a conoscenze di carattere religioso.

DISCRETO Lo studente sa individuare le problematiche religiose ed esprimerle con chiarezza in un numero limitato di contesti. Sa selezionare fatti e conoscenze necessari ad elaborare risposte a problematiche religiose

utilizzando semplici modelli o strategie di ricerca. È capace di interpretare e utilizzare concetti religiosi di diverse aree disciplinari. È

in grado di sviluppare argomentazioni che portino a decisioni fondate.

SUFFICIENTE Lo studente dimostra di possedere conoscenze e strategie sufficienti a rispondere a situazioni religiose problematiche familiari basandosi su

processi semplici. È capace interpretare in maniera letterale i documenti e solo descrivere i fenomeni religiosi. Dimostra un interesse limitato e superficiale verso la dimensione religiosa.

NON

SUFFICIENTE Lo studente dimostra di possedere conoscenze religiose tanto limitate

da poter essere applicate soltanto in poche situazioni e a una documentazione religiosa a lui familiari. È capace di elaborare

spiegazioni a problematiche ovvie utilizzando abilità elementari. Non dimostra interesse verso la dimensione religiosa.

Decodifica giudizi di ALTERNATIVA ALLA RELIGIONE CATTOLICA

OTTIMO Pieno e approfondito raggiungimento degli obiettivi. Partecipazione costante e seria. Esposizione fluida con lessico appropriato.

Preparazione completa ed approfondita. Metodo di studio autonomo e razionale. Disponibilità al confronto critico e al dialogo educativo.

DISTINTO Completo e sicuro raggiungimento degli obiettivi. Partecipazione

responsabile. Esposizione pertinente con lessico appropriato. Preparazione completa ed appropriata. Metodo di studio puntuale ed

ordinato. Disponibilità all'attività didattica e al dialogo educativo

BUONO Completo raggiungimento degli obiettivi. Partecipazione per lo più

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352

responsabile. Esposizione abbastanza pertinente. Preparazione per lo

più completa ed appropriata. Metodo di studio abbastanza puntuale ed ordinato. Disponibilità all’attività didattica se guidato.

DISCRETO Soddisfacente raggiungimento degli obiettivi Partecipazione normale.

Capacità logico-espressive per lo più adeguate. Preparazione abbastanza completa ed applicazione non sempre regolare.

Disponibilità non sempre adeguata all'attività didattica e al dialogo educativo.

SUFFICIENTE Essenziale raggiungimento degli obiettivi. Partecipazione accettabile.

Esposizione semplice, ma piuttosto corretta. Preparazione essenziale ed impegno discontinuo. Disponibilità all'attività didattica e al dialogo educativo solo se stimolato.

NON SUFFICIENTE

Carente/parziale raggiungimento degli obiettivi. Partecipazione

difficoltosa e a volte scorretta. Capacità logico-espressive incerte ed inesatte. Preparazione ridotta e superficiale. Applicazione discontinua.

Scarsa disponibilità all'attività didattica

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353

CRITERI VALUTATIVI DEGLI APPRENDIMENTI

AREA COMPORTAMENTALE

Il percorso educativo-didattico della Scuola non sviluppa solo strumenti e condizioni di apprendimento per conoscere le discipline e i loro linguaggi

specifici, ma costituisce un costante processo di formazione volto ad aiutare l’alunno a diventare una persona rispettosa delle regole che

rendono possibile la convivenza civile. Un comportamento adeguato, quindi, si manifesta sia nel rispetto delle

regole (rispetto delle norme, delle persone, dei materiali, dell’ambiente

scolastico e delle strutture, del Regolamento d’Istituto), sia nel modo in cui ogni alunno si pone di fronte all’esperienza scolastica (interesse,

partecipazione, impegno nello svolgere il proprio lavoro, collaborazione e organizzazione).

Viene valutato il comportamento degli allievi durante l’intero periodo di permanenza nella sede scolastica, anche con riferimento alle iniziative e alle

attività con rilievo educativo realizzate fuori di essa. La valutazione del comportamento avviene così come prescritto delle direttive

ministeriali (L. n.53/2003; D.L. n. 59/04 artt.8-11; L. n. 169/2008; D.P.R. n.122/09, DL n. 62 del 13/04/2017, Nota MIUR n. 1865 del 10/10/2017), che

ne prevedono la valutazione sia per la Scuola Primaria sia per la Scuola Secondaria di 1^ grado, così espressa:

“La valutazione del comportamento delle alunne e degli alunni viene

espressa, per tutto il primo ciclo, mediante un giudizio sintetico che fa

riferimento allo sviluppo delle competenze di cittadinanza e, per quanto attiene alla scuola secondaria di primo grado, allo Statuto delle

studentesse e degli studenti e al Patto di corresponsabilità approvato dall'istituzione scolastica. Il collegio dei docenti definisce i criteri per la

valutazione del comportamento, determinando anche le modalità di espressione del giudizio.”

Il giudizio sintetico, formulato secondo le modalità deliberate dal

collegio dei docenti ed espresso collegialmente dai docenti dell’Equipe pedagogica per la scuola primaria/ del Consiglio di Classe per la

Secondaria, deve essere riportato nel documento di valutazione.

Inoltre: “dall’anno scolastico 2017-2018 per tutte le alunne e tutti gli alunni di

scuola primaria e secondaria di primo grado la valutazione periodica e

finale viene integrata con la descrizione dei processi formativi (in termini di progressi nello sviluppo culturale, personale e sociale) e del

livello globale di sviluppo degli apprendimenti conseguito”;

“nella scuola secondaria di primo grado, è stata abrogata la norma che prevedeva la non ammissione alla classe successiva per gli

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354

alunni che conseguivano un voto di comportamento inferiore a 6/10 (L. 169/2008, art. 2 comma 3). Come è stato già precisato, infatti,

la valutazione del comportamento viene espressa mediante un giudizio sintetico. E' stata invece confermata la non ammissione alla classe

successiva, in base a quanto previsto dallo Statuto delle studentesse e degli studenti, nei confronti di coloro cui è stata irrogata la sanzione

disciplinare di esclusione dallo scrutinio finale (articolo 4, commi 6 e 9 bis del DPR n. 249/1998)”.

Nell’ottica della verticalità del curricolo, nei tre ordini di scuola il

comportamento viene valutato attraverso indicatori comuni, graduati a seconda

dell’età evolutiva dell’alunno.

INDICATORI

SCUOLA INFANZIA

SCUOLA PRIMARIA

SCUOLA SEC. 1^ GRADO

RISPETTO

DELLE REGOLE NELLE

RELAZIONI CON

GLI ALTRI

RISPETTO DELLE

REGOLE SOCIALI

RISPETTO DEL

SÉ, DELL’ALTRO,

DEL DIVERSO

RISPETTO DEL

MATERIALE

(PROPRIO E

ALTRUI)

RISPETTO

DELL’AMBIENTE

SCOLASTICO

RISPETTO DELLE

NORME, INTERAZIONE NEL

GRUPPO

RISPETTO DELLE

PERSONE

RISPETTO DEL

MATERIALE

(PROPRIO E

ALTRUI)

RISPETTO

DELL’AMBIENTE

SCOLASTICO

RISPETTO DELLE NORME

RISPETTO DELLE

PERSONE

RISPETTO DEL

MATERIALE (PROPRIO E

ALTRUI)

RISPETTO

DELL’AMBIENTE

SCOLASTICO E DELLE

STRUTTURE

RISPETTO DEL

REGOLAMENTO

D’ISTITUTO

ATTEGGIAMENT

O VERSO

L’ESPERIENZA

SCOLASTICA

INTERESSE

PARTECIPAZIONE

IMPEGNO

COLLABORAZIONE

ORGANIZZAZIONE

INTERESSE

PARTECIPAZIONE

IMPEGNO

COLLABORAZIONE

ORGANIZZAZIONE

DEL LAVORO

INTERESSE

PARTECIPAZIONE

IMPEGNO

COLLABORAZIONE

ORGANIZZAZIONE

DEL LAVORO

CONTRIBUTO

PERSONALE

ALL’ATTIVITÀ

DIDATTICA

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355

Scuola dell’Infanzia

La Scuola dell’Infanzia concorre anch’essa alla formazione della coscienza civica degli alunni, non valutabile specificamente come voto di condotta, ma come

una relazione positiva nei confronti di se stesso, degli altri e dell’esperienza scolastica.

Gli indicatori sono stati inseriti nella valutazione delle competenze chiave europee “Competenze sociali e civiche”, “Spirito d’iniziativa e

intraprendenza”, “Imparare a imparare” tratti dai campi di esperienza e definiti come competenze trasversali.

Valutazione del comportamento nella Scuola dell’Infanzia

RISPETTO DELLE

REGOLE E LE

RELAZIONI CON GLI

ALTRI

COMPETENZA

CHIAVE EUROPEA

INDICATORI LIVELLO

RAGGIUNTO

A B C D

RISPETTO

DELLE REGOLE

SOCIALI

Competenze

sociali e civiche

Mette in atto comportamenti

socialmente accettabili

Sviluppa il senso di appartenenza e

condivide i valori della comunità

RISPETTO DEL

SÉ,

DELL’ALTRO,

DEL DIVERSO

Competenze

sociali e civiche.

Spirito di iniziativa

e intraprendenza.

Mostra sicurezza ed autonomia nella

vita quotidiana

Manifesta interessi per i membri del

gruppo attraverso l’ascolto

Si confronta con gli altri, conosce i

propri limiti e chiede aiuto

Mostra interesse verso la diversità

Accetta e rispetta l’altro come diverso

da sé

Mostra disponibilità per aiutare i

compagni

RISPETTO DEL

MATERIALE

PROPRIO E

ALTRUI

Spirito di iniziativa

e intraprendenza.

Mostra rispetto per l’ambiente

scolastico, per il materiale proprio e

altrui.

RISPETTO

DELL’AMBIENTE

SCOLASTICO

Spirito di iniziativa

e intraprendenza

Interagisce in modo rispettoso con

l’ambiente e i compagni.

ATTEGGIAMENTO NEI

CONFRONTI

DELL’ESPERIENZA

SCOLASTICA

COMPETENZA

CHIAVE EUROPEA

INDICATORI LIVELLO

RAGGIUNTO

A B C D

INTERESSE/

ATTENZIONE

Imparare a

imparare

Motiva scelte e decisioni, si mostra

interessato

PARTECIPAZIONE

Imparare a

imparare

Organizza il proprio lavoro e lo porta

a termine con costanza

IMPEGNO Imparare ad

imparare

Utilizza semplici strategie per

organizzare il lavoro.

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356

Valuta il proprio lavoro e il risultato

ottenuto

COLLABORAZIONE Spirito di

iniziativa e

intraprendenza

Competenze

sociali e civiche

Completa attività di vario genere per

un progetto comune.

Si confronta con gli altri, conosce i

propri limiti e chiede aiuto

Collabora e si mostra disponibile

LIVELLO RAGGIUNTO : A LIVELLO AVANZATO

B LIVELLO INTERMEDIO

C LIVELLO BASE D LIVELLO INIZIALE

La decodifica è la stessa indicata nei PARAMETRI DI VALUTAZIONE- AREA

VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI.

Scuola Primaria

La valutazione del comportamento è affidata al giudizio collegiale del consiglio di classe e scaturisce dalla sintesi dei vari descrittori:

Rispetto delle regole nelle relazioni con gli altri

o Rispetto delle norme che regolano la vita della scuola,

comprese frequenza e puntualità o Rispetto del materiale proprio e altrui

o Rispetto dell’ambiente scolastico

o Capacità di collaborazione o Rispetto dei ruoli

o Contributo personale o Capacità di valorizzare il contributo altrui

Atteggiamento nei confronti dell’esperienza scolastica

o interesse o partecipazione

o impegno e rispetto degli doveri scolastici

o collaborazione con i compagni e i docenti o organizzazione del lavoro

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357

Indicatore GIUDIZIO Descrittori Sanzioni

disciplinari Rispetto

delle

regole,

interazione

nel gruppo

OTTIMO

o Il comportamento è costantemente

responsabile e consapevole nel rispetto

di persone, regole e ambiente scolastico.

La relazione con gli altri risulta corretta.

o Nel gruppo sa interagire in modo

costruttivo ed efficace, apportando il

proprio contributo e sapendo valorizzare

quello altrui nel pieno rispetto dei ruoli.

Nessuna

DISTINTO

o Il comportamento è responsabile nel

rispetto di persone, regole e ambiente

scolastico. La relazione con gli altri

risulta corretta.

o Nel gruppo sa interagire in modo

costruttivo, apportando il proprio

contributo nel rispetto dei ruoli.

Nessuna

BUONO

o Il comportamento è vivace, ma nel

complesso accettabile; talvolta l’alunno

va richiamato al rispetto di persone,

regole e ambiente scolastico.

o Nel gruppo sa interagire in modo

costruttivo apportando il proprio

contributo.

Richiami solo verbali

DISCRETO o L’alunno va sollecitato a rispettare le

regole condivise. Su indicazione

dell’insegnante, cura l’ambiente

scolastico. Va sostenuto nel mantenere

un comportamento rispettoso verso le

persone.

o Nel gruppo interagisce in modo

abbastanza adeguato e occasionalmente

apporta il proprio contributo.

Richiami verbali,

annotazioni sul

registro di classe,

comunicazione alla

famiglia da parte del

docente

SUFFICIENTE

o Il comportamento non è sempre

corretto, l’alunno va spesso richiamato al

rispetto di persone, regole e ambiente

scolastico.

o Nel gruppo interagisce in modo non

sempre adeguato e contribuisce solo se

sollecitato.

Richiami verbali;

annotazioni sul

registro di classe,

comunicazioni

ufficiali alla famiglia

NON

SUFFICIENTE

o Il comportamento è quantitativamente e

qualitativamente scorretto, l’alunno

rifiuta le regole, manca di rispetto nei

confronti delle persone, arreca danni

all’ambiente scolastico.

o Non comprende ancora il valore dei ruoli

all’interno del gruppo nel quale fatica ad

apportare il suo contributo.

Richiami verbali;

annotazioni sul

registro di classe,

comunicazioni

ufficiali alla famiglia

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358

Indicatore GIUDIZIO Descrittori Sanzioni

disciplinari Atteggiamento

nei

confronti

dell’esperienza

scolastica

OTTIMO

o Interesse vivo: l’alunno dimostra

interesse vivo e costante per gli

argomenti proposti

o Partecipazione attiva e motivata:

l’alunno è molto motivato e partecipa

attivamente a tutte le attività scolastiche

o Impegno notevole: l’alunno si impegna

in modo responsabile nelle attività

didattiche

o Collaborazione propositiva: l’alunno si

dimostra collaborativo all’interno della

classe con i docenti e con i compagni e

assume un ruolo-guida positivo

o Organizzazione del proprio lavoro efficace:

l’alunno porta sempre i materiali richiesti

e sa gestire i propri e quelli altrui

o Contributo personale: l’alunno

contribuisce con apporti personali

all’attività didattica

Nessuna

DISTINTO

o Interesse continuo: l’alunno dimostra

interesse continuo per gli argomenti

proposti

o Partecipazione attiva: l’alunno

partecipa attivamente a tutte le attività

scolastiche

o Impegno assiduo: l’alunno si impegna

con regolarità nelle attività didattiche

o Collaborazione costruttiva: l’alunno si

dimostra collaborativo all’interno della

classe con i docenti e con i compagni

o Organizzazione del proprio lavoro

produttiva: l’alunno porta i materiali

richiesti e sa gestire i propri e quelli altrui

o Contributo personale: l’alunno

contribuisce positivamente all’attività

didattica

Nessuna

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359

Atteggiamento

nei

confronti

dell’esperienza

scolastica

BUONO

o Interesse soddisfacente: l’alunno

mostra interesse per alcuni argomenti

proposti

o Partecipazione adeguata: l’alunno

partecipa adeguatamente alle attività

scolastiche

o Impegno per lo più regolare: l’alunno si

impegna in modo per lo più regolare

nelle attività didattiche

o Collaborazione generalmente

appropriata: l’alunno si dimostra

abbastanza collaborativo all’interno della

classe con i docenti e con i compagni

o Organizzazione del proprio lavoro

complessivamente produttiva: l’alunno

porta alcuni dei materiali richiesti e viene

sollecitato a gestire adeguatamente i

propri e quelli altrui

o Contributo personale soddisfacente:

l’alunno contribuisce adeguatamente

all’attività didattica

Richiami solo

verbali

DISCRETO o Interesse accettabile: l’alunno mostra

interesse per alcuni argomenti proposti

o Partecipazione non sempre adeguata:

l’alunno partecipa non sempre

adeguatamente alle attività scolastiche

o Impegno essenziale: l’alunno si

impegna in modo superficiale nelle

attività didattiche

o Collaborazione discreta: l’alunno si

dimostra complessivamente collaborativo

all’interno della classe con i docenti e con

i compagni

o Organizzazione del proprio lavoro non

sempre produttiva: l’alunno porta alcuni

dei materiali richiesti e viene sollecitato a

gestire adeguatamente i propri e quelli

altrui

o Contributo personale non sempre

soddisfacente: l’alunno contribuisce in

modo non sempre soddisfacente

all’attività didattica

Richiami

verbali,

annotazioni

sul registro di

classe,

comunicazione

alla famiglia

da parte del

docente

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360

SUFFICIENTE

o Interesse discontinuo/settoriale:

l’alunno mostra interesse

discontinuo/settoriale verso gli argomenti

proposti

o Partecipazione incostante: l’alunno

partecipa in modo altalenante alle attività

scolastiche

o Impegno da sollecitare: l’alunno si

applica in modo saltuario alle attività

didattiche

o Collaborazione discontinua: l’alunno si

dimostra poco/non sempre collaborativo

all’interno della classe con i docenti e con

i compagni

o Organizzazione del proprio lavoro

dispersiva: l’alunno non porta i materiali

richiesti o fa fatica a gestirli

o Contributo personale limitato: l’alunno

non sempre contribuisce all’attività

didattica

Richiami

verbali;

annotazioni

sul registro di

classe,

comunicazioni

ufficiali alla

famiglia

NON

SUFFICIENTE

o Interesse inadeguato: l’alunno mostra

interesse inadeguato verso gli argomenti

proposti

o Partecipazione passiva: l’alunno non

partecipa alle attività scolastiche neppure

se sollecitato

o Impegno scarso o assente: l’alunno non

si applica alle attività didattiche

o Collaborazione difficoltosa: l’alunno

sfugge alle proprie responsabilità e non

collabora all’interno della classe con i

docenti e con i compagni, disturbando

l’attività didattica

o Organizzazione del proprio lavoro non

produttiva: l’alunno non porta i materiali

richiesti e non rispetta quelli altrui

o Contributo personale assente: l’alunno

non contribuisce all’attività didattica

Richiami

verbali;

annotazioni

sul registro di

classe,

comunicazioni

ufficiali alla

famiglia;

provvedimenti

disciplinari

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361

Scuola Secondaria 1^ grado

La valutazione del comportamento è affidata al giudizio collegiale del consiglio di classe e scaturisce dalla media delle due macro-aree in cui si

inquadrano i seguenti descrittori:

RISPETTO DELLE REGOLE NELLE RELAZIONI CON GLI ALTRI:

o rispetto delle norme che regolano la convivenza civile o rispetto delle persone e relazione con gli altri

o rispetto del materiale proprio e altrui o rispetto dell’ambiente scolastico e delle sue strutture

o rispetto del regolamento d’Istituto (comprese frequenza e puntualità)

ATTEGGIAMENTO VERSO L’ESPERIENZA SCOLASTICA:

o interesse

o partecipazione o impegno e rispetto dei doveri scolastici

o collaborazione con i compagni e i docenti o organizzazione del proprio lavoro

o contributo personale all’attività didattica

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362

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO/ COMPORTAMENTO (RISPETTO DELLE REGOLE)

Indica-

tore Giudizio Descrittori

RIS

PETTO

DELLE R

EG

OLE

O

(O

TT

IM

O)

Comportamento costantemente corretto e responsabile

o Comportamento costantemente positivo, corretto e

responsabile, nel rispetto di persone, regole, ambiente

scolastico, attrezzature; ampia disponibilità a relazionarsi

con il gruppo classe; frequenza puntuale.

DT

(D

IS

TIN

TO

)

Comportamento corretto e responsabile

o Comportamento corretto e responsabile, nel rispetto di

persone, regole, ambiente scolastico, attrezzature; buona

disponibilità a relazionarsi con il gruppo classe; frequenza

regolare.

B

(B

UO

NO

)

Comportamento sostanzialmente corretto

o Comportamento sostanzialmente corretto, nel rispetto

di persone, regole, ambiente scolastico, attrezzature;

discreta disponibilità a relazionarsi con il gruppo classe;

frequenza (per lo più) regolare.

DC

(D

IS

CR

ET

O)

Comportamento non sempre corretto

o Comportamento non sempre corretto, con

sollecitazioni al mantenimento di un comportamento

idoneo, nel rispetto di persone, regole, ambiente

scolastico, attrezzature; occasionale e moderato disturbo

dello svolgimento delle lezioni; saltuaria disponibilità a

relazionarsi con il gruppo classe; frequenza poco

regolare/con assenze e/o ritardi.

S

(S

UFFIC

IE

NT

E)

Comportamento scorretto, poco controllato

o Comportamento scorretto, poco controllato,

nonostante ripetute sollecitazioni al mantenimento di

un comportamento corretto; disturbo assiduo e reiterato

dello svolgimento delle lezioni; scarsa disponibilità a

relazionarsi con il gruppo classe; frequenza irregolare,

saltuaria, con assenze e ritardi non sempre giustificati.

o Episodi di mancato rispetto del Regolamento

d’Istituto, con comportamenti scorretti verso persone,

ambiente scolastico, attrezzature.

o Ripetute note disciplinari nel registro, convocazione

dei genitori per problemi disciplinari, provvedimenti di

sospensione (commisurati all’entità della trasgressione

delle regole).

o L’alunno ha dimostrato, tuttavia, cambiamenti nel

comportamento, tali da evidenziare un sufficiente

livello di miglioramento nel suo percorso di crescita e

di maturazione.

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363

NS

(N

ON

SU

FFIC

IE

NT

E)

Comportamento scorretto, irresponsabile

o Comportamento scorretto e irresponsabile,

nonostante le sollecitazioni; persistenza di

atteggiamenti e comportamenti illeciti; disturbo

assiduo e reiterato dello svolgimento delle lezioni;

nessuna disponibilità a relazionarsi con il gruppo classe;

frequenza irregolare, saltuaria, con assenze e ritardi non

sempre giustificati.

o Mancato rispetto di regole, ambiente scolastico,

attrezzature, gravi episodi di violazione della dignità e

del rispetto della persona (atti di bullismo e

vessazione) e che mettono in pericolo l’incolumità delle

persone; frequenti episodi di danni agli ambienti, alle

strutture, ai materiali.

o Ruolo negativo con atteggiamenti e comportamenti

reiterati molto scorretti, di opposizione immotivata, di

rifiuto, di provocazione, di leader negativo nell’ambito

del gruppo classe.

o Gravi note disciplinari nel registro, convocazione dei

genitori per problemi disciplinari, provvedimenti di

sospensione (commisurati all’entità della trasgressione

delle regole).

o L’alunno non ha dimostrato alcun cambiamento

significativo nel comportamento, neppure dopo

sanzioni.

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364

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO/ COMPORTAMENTO (ATTEGGIAMENTO VERSO L’ESPERIENZA SCOLASTICA)

ATTEG

GEIA

MEN

TO

VER

SO

L’E

SP

ER

IEN

ZA

SC

OLA

STIC

A

O

(O

TT

IM

O)

Atteggiamento

maturo e

consapevole

o Interesse assiduo

o Partecipazione attiva

o Impegno responsabile e costruttivo, nel rispetto dei

tempi programmati dell’attività didattica

o Collaborazione costante e propositiva con docenti e

compagni

o Organizzazione (del proprio lavoro) efficace

o Notevole contributo personale all’attività didattica

DT

(D

IS

TIN

TO

)

Atteggiamento

responsabile

o Interesse continuo

o Partecipazione attenta

o Impegno responsabile, nel rispetto dei tempi

programmati dell’attività didattica

o Collaborazione costante e costruttiva con docenti e

compagni

o Organizzazione (del proprio lavoro) produttiva

o Apprezzabile contributo personale all’attività

didattica

B

(B

UO

NO

)

Atteggiamento

adeguato o Interesse adeguato

o Partecipazione corretta

o Impegno abbastanza regolare, nel rispetto

complessivo dei tempi programmati dell’attività

didattica

o Collaborazione regolare con docenti e compagni

o Organizzazione (del proprio lavoro) abbastanza

produttiva/accettabile

o Discreto contributo personale all’attività didattica

DC

(D

IS

CR

ET

O)

Atteggiamento

superficiale

o Interesse discontinuo/settoriale

o Partecipazione poco proficua/incostante/ settoriale

o Impegno superficiale/scarso, rispetto parziale/

settoriale dei tempi programmati dell’attività didattica

o Collaborazione con docenti e compagni da sollecitare

o Organizzazione (del proprio lavoro) non sempre

produttiva /poco produttiva/da guidare

o Superficiale/saltuario contributo personale all’attività

didattica

S

(S

UFFIC

IE

NT

E) Atteggiamento

inadeguato o Interesse scarso

o Partecipazione limitata/ sporadica

o Impegno saltuario/limitato e mancato rispetto dei

tempi programmati dell’attività didattica

o Collaborazione difficoltosa con docenti e compagni,

Organizzazione (del proprio lavoro) dispersiva/non

produttiva

o Limitato contributo personale all’attività didattica

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365

NS

(N

ON

SU

FFIC

IE

NT

E) Atteggiamento

scorretto o Interesse inadeguato verso tutte le attività svolte

o Partecipazione passiva /nulla

o Impegno del tutto assente nonostante le

sollecitazioni, mancato rispetto dei tempi programmati

dell’attività didattica

o Mancata collaborazione con docenti e compagni

nonostante i frequenti richiami

o Organizzazione (del proprio lavoro) gravemente

carente/non produttiva

o Nessun contributo personale all’attività didattica

Provvedimenti disciplinari

Per sanzionare, ma anche arginare casi di comportamento inadeguato e scorretto, verranno adottati i seguenti provvedimenti disciplinari, deliberati dal

Collegio dei Docenti (delibera n. 19 del 31/05/2017) e dal Consiglio d’Istituto (delibera n. 65 del 29/06/2017):

esclusione dalla partecipazione ai

viaggi d’istruzione

alunni con una valutazione del comportamento* pari a NON

SUFFICIENTE

alunni con una valutazione del

comportamento* pari a SUFFICIENTE

alunni con una valutazione del

comportamento* pari a DISCRETO

*media delle due macro-aree RISPETTO DELLE REGOLE e ATTEGGIAMENTO

VERSO L’ESPERIENZA SCOLASTICA

La partecipazione ai viaggi d’istruzione (specialmente per quelli organizzati

nel primo quadrimestre) è comunque subordinata alla decisione del consiglio di classe, che si riserva di confermarla solo per quegli alunni che

avranno dimostrato un comportamento idoneo.

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366

AMMISSIONE ALL’ESAME DI STATO Di SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Conclusivo del I ciclo di Istruzione

Il primo ciclo di istruzione si conclude con un esame di Stato, il cui

superamento costituisce titolo di accesso alla Scuola Secondaria di secondo

grado o al sistema dell'istruzione e formazione professionale regionale. Tale esame di Stato è finalizzato a verificare le conoscenze, le abilità e le

competenze acquisite dall'alunno al termine del primo ciclo di istruzione.

Il DL 62/2017, artt. 6-7 e la Nota MIUR 1865/2017 individuano le modalità di ammissione all'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione degli

alunni frequentanti scuole statali e paritarie. I punti fondamentali vengono qui di seguito riassunti:

“In sede di scrutinio finale, presieduto dal dirigente scolastico o da

suo delegato, l'ammissione all'esame di Stato è disposta, in via generale, anche nel caso di parziale o mancata acquisizione dei

livelli di apprendimento in una o più discipline e avviene in presenza dei seguenti requisiti:

a) aver frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale

personalizzato (fatte salve le eventuali motivate deroghe deliberate dal collegio dei docenti);

b) non essere incorsi nella sanzione disciplinare della non ammissione all'esame di Stato prevista dall'articolo 4. commi 6 c 9 bis. del DPR n.

249/1988; c) aver partecipato, entro il mese di aprile, alle prove nazionali di

italiano, matematica e inglese predisposte dall'INVALSI.

Nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, il consiglio di classe può deliberare, a

maggioranza e con adeguata motivazione, tenuto conto dei criteri definiti dal collegio dei docenti, la non ammissione dell'alunno

all'esame di Stato conclusivo del primo ciclo, pur in presenza dei tre requisiti sopra citati.

Il voto espresso nella deliberazione di non ammissione all'esame dall’insegnante di religione cattolica o dal docente per le attività

alternative - per i soli alunni che si avvalgono di detti insegnamenti - se determinante, diviene un giudizio motivato iscritto a verbale.

In sede di scrutinio finale il consiglio di classe attribuisce, ai soli alunni

ammessi all'esame di Stato, sulla base del percorso scolastico triennale da ciascuno effettuato e in conformità con i criteri e le modalità

definiti dal collegio dei docenti e inseriti nel PTOF, un voto di ammissione espresso in decimi, senza utilizzare frazioni decimali.

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367

Il consiglio di classe, nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, può attribuire all'alunno un

voto di ammissione anche inferiore a 6/10.

Il voto di ammissione concorre alla determinazione del voto finale d’esame.

Per l’ammissione di eventuali candidati privatisti, si farà riferimento alla

normativa vigente e in particolare alle indicazioni del DM 741/2017.

Il Collegio dei docenti delibera i criteri generali per la non ammissione

alla classe successiva e all’esame di Stato.

I profili di seguito tratteggiati suggeriscono i criteri generali di cui tener conto

nell’assegnazione del voto di ammissione. Tabella di decodifica del voto in termini di conoscenze, abilità, competenze.

VOTO

CONOSCENZE

ABILITA’

COMPETENZE

L’alunno

possiede:

L’alunno: L’alunno:

10 conoscenze

ampie e

approfondite

-ha maturato abilità eccellenti

-comprende contenuti complessi,

collega organicamente i concetti,

rielabora personalmente e

criticamente

-si esprime in modo preciso e

sicuro, utilizzando una

terminologia ricca e appropriata.

-coglie implicazioni e determina

correlazioni

-assume consapevolezza dei

procedimenti adottati

-si orienta autonomamente con

spiccate capacità di inquadrare

quanto appreso in una visione

generale e completa

9 conoscenze

approfondite

-ha maturato abilità elevate

- comprende contenuti

abbastanza complessi e li

rielabora

- si esprime in modo corretto e

sicuro, utilizzando una

terminologia appropriata.

- coglie implicazioni e determina

correlazioni

-valuta la coerenza dei

procedimenti adottati

-si orienta autonomamente, con

una visione completa di quanto

appreso.

8 conoscenze

complete

- ha maturato buone abilità

- comprende, effettua analisi e

sintesi corrette e coerenti.

-utilizza il linguaggio disciplinare

in modo chiaro.

- collega in modo organico,

classifica, interpreta

-si orienta autonomamente

impiegando le conoscenze e le

tecniche acquisite.

7 conoscenze

abbastanza

complete/discre

te/adeguate

- ha maturato discrete abilità

- comprende adeguatamente

- effettua analisi e sintesi in modo

generalmente corretto

-si esprime con un linguaggio per

lo più appropriato

-inquadra le situazioni, collega e

classifica seguendo schemi noti

-si orienta in modo autonomo in

semplici situazioni nuove

6 conoscenze - ha maturato abilità di base -commette alcuni errori

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368

Svolgimento esame di stato

Presso ciascuna istituzione scolastica è costituita una Commissione

d'esame composta da tutti i docenti del Consiglio di classe.

Svolge le funzioni di Presidente della Commissione il Dirigente Scolastico o, in caso di assenza o impedimento o di reggenza di altra

istituzione scolastica, un docente collaboratore del Dirigente scolastico, appartenente al ruolo della scuola secondaria.

La Commissione si articola in Sottocommissioni per ciascuna classe

terza, composte dai docenti dei singoli consigli di classe. Si precisa che fanno parte della commissione d’esame tutti i docenti delle classi terze

cui è affidato l’insegnamento delle discipline (DPR 89/2009, art. 5, c. 5 e

8), compresi eventuali docenti di sostegno e strumento musicale, mentre non ne fanno parte i docenti che svolgono attività nell’ambito del

potenziamento e dell’arricchimento dell’offerta formativa.

Ogni sottocommissione individua al suo interno un docente coordinatore.

I lavori della commissione e delle sottocommissioni si svolgono sempre

alla presenza di tutti i componenti. Eventuali sostituzioni di componenti assenti sono disposte dal Presidente della commissione tra i

docenti in servizio presso l'istituzione scolastica.

L'esame di Stato si svolge nel periodo compreso tra il termine delle lezioni e il 30 giugno dell'anno scolastico di riferimento.

essenziali -comprende le informazioni

principali ed esplicite

- effettua analisi e sintesi

superficialmente

-si esprime con una terminologia

piuttosto generica e l’esposizione

è mnemonica.

-si orienta in situazioni di lavoro

semplici e note

-solitamente ha bisogno di essere

guidato.

5 conoscenze

frammentarie/

parziali

- ha maturato abilità incerte

- comprende in modo lacunoso

- effettua analisi e sintesi in modo

scorretto o parziale

- si esprime in modo improprio

- commette errori

- si orienta in modo

approssimativo e solo con l’aiuto

del docente

4 conoscenze

gravemente

carenti

- non ha maturato abilità di base

- incontra difficoltà nella

comprensione

- effettua analisi e sintesi in modo

scorretto

-non è in grado di usare una

terminologia specifica

- si esprime in modo disorganico e

limitato.

- commette errori gravi e diffusi

- si orienta in modo confuso,

anche se guidato

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369

Durante l’esame di Stato conclusivo del I ciclo i candidati sostengono delle prove finalizzate a verificare le conoscenze, le abilità e le

competenze acquisite dagli alunni, anche in funzione orientativa, tenendo a riferimento il profilo dello studente e i traguardi di sviluppo

delle competenze previsti per le discipline dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo cielo di istruzione. L'esame

di Stato è costituito da quattro prove: tre prove scritte e il colloquio.

Il Dirigente Scolastico definisce e comunica al collegio dei docenti il calendario delle operazioni d'esame e in particolare le date di svolgimento

di: a) riunione preliminare della commissione; b) prove scritte, da

svolgersi in tre diversi giorni, anche non consecutivi; c) colloquio; d) eventuali prove suppletive.

a) Durante la riunione preliminare, la Commissione:

- definisce gli aspetti organizzativi delle attività delle Sottocommissioni:

durata oraria di ciascuna delle prove scritte (che non deve superare le quattro ore), ordine di successione delle prove scritte e delle classi per i

colloqui; - predispone le tracce delle prove d'esame coerenti con i traguardi di

sviluppo delle competenze previsti dalle Indicazioni nazionali; le tracce delle prove sono predisposte dalla commissione sulla base delle proposte

dei docenti delle discipline coinvolte; - definisce i criteri comuni per la correzione e la valutazione delle

prove stesse;

- individua gli eventuali strumenti che le alunne e gli alunni possono utilizzare nello svolgimento delle prove scritte, dandone preventiva

comunicazione ai candidati; - definisce le modalità organizzative per lo svolgimento delle prove

d'esame per gli alunni con disabilità certificata (L. 104/1992) o con disturbo specifico di apprendimento certificato (L. 170/2010)

b) Prove scritte: 1) prova scritta di Italiano

- accerta la padronanza della lingua, la capacità di espressione personale, il corretto ed appropriato uso della lingua e la

coerente e organica esposizione del pensiero da parte delle alunne e degli alunni;

- prevede tre tracce riferibili alle seguenti tipologie di testo: a)

testo narrativo o descrittivo coerente con la situazione, l'argomento, lo scopo e il destinatario indicati nella traccia; b)

testo argomentativo, che consenta l'esposizione di riflessioni personali, per il quale devono essere fornite indicazioni di

svolgimento; c) comprensione e sintesi di un testo letterario, divulgativo, scientifico anche attraverso richieste di

riformulazione. La prova può anche essere strutturata in più parti riferibili alle diverse tipologie proposte, che possono anche

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370

essere utilizzate in maniera combinata tra loro all’interno della stessa traccia. Ciascun candidato svolge la prova scegliendo una

delle tre tracce date;

2) prova scritta di Matematica - accerta la capacità di rielaborazione e di organizzazione delle

conoscenze, delle abilità e delle competenze acquisite dagli alunni nelle seguenti aree: numeri; spazio e figure; relazioni e

funzioni; dati e previsioni; - prevede quesiti riferibili alle due seguenti tipologie: a) problemi

articolati su una o più richieste; b) quesiti a risposta aperta.

Nella predisposizione delle tracce la Commissione può fare riferimento anche ai metodi di analisi, organizzazione e

rappresentazione dei dati, caratteristici del pensiero computazionale. Qualora vengano proposti più problemi o

quesiti, le relative soluzioni non devono essere dipendenti l'una dall'altra, per evitare che la loro progressione pregiudichi

l'esecuzione della prova stessa.

3) prova scritta di Lingue Straniere (Inglese e Tedesco/ Inglese e Spagnolo) articolata in due sezioni

accerta le competenze di comprensione e produzione scritta riconducibili ai livelli del Quadro Comune Europeo di riferimento

per le lingue del Consiglio d'Europa, di cui alle Indicazioni nazionali per il curricolo e, in particolare, al Livello A2 per

l'Inglese e al Livello A1 per la Seconda Lingua comunitaria;

prevede tracce, articolate in due sezioni distinte (rispettivamente per l'Inglese e per la Seconda Lingua

comunitaria), riferibili a: a) questionario di comprensione di un testo a risposta chiusa e aperta; b) completamento di un testo

in cui siano state omesse parole singole o gruppi di parole, oppure riordino e riscrittura o trasformazione di un testo; c)

elaborazione di un dialogo su traccia articolata che indichi chiaramente situazione, personaggi e sviluppo degli argomenti;

d) lettera o email personale su traccia riguardante argomenti di carattere familiare o di vita quotidiana; e) sintesi di un testo che

evidenzi gli elementi e le informazioni principali. Alla prova di Lingue Straniere, ancorché distinta in due sezioni corrispondenti

alle due lingue studiate, viene attribuito un unico voto;

c) Il colloquio:

- è finalizzato a valutare il livello di acquisizione delle conoscenze.

abilità e competenze descritte nel profilo finale dello studente previsto dalle Indicazioni nazionali;

- viene condotto collegialmente dalla Sottocommissione, ponendo particolare attenzione alle capacità di argomentazione, di

risoluzione di problemi, di pensiero critico e riflessivo, di collegamento organico e significativo tra le varie discipline di

studio;

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371

- tiene conto anche dei livelli di padronanza delle competenze connesse all'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione;

d) Eventuali Sessioni suppletive: per gli alunni risultati assenti ad

una o più prove, per gravi e documentati motivi, la Commissione prevede una sessione suppletiva d'esame che si conclude entro il 30

giugno e, comunque, in casi eccezionali, entro il termine dell’anno scolastico.

Valutazione e voto finale

La Sottocommissione corregge e valuta le prove scritte tenendo conto dei criteri definiti dalla commissione in sede di riunione preliminare:

essa attribuisce a ciascuna prova scritta e al colloquio un voto espresso in decimi, senza utilizzare frazioni decimali (anche alla

prova di lingua straniera, ancorché distinta in sezioni corrispondenti

alle due lingue studiate, viene attribuito un unico voto espresso in decimi, senza utilizzare frazioni decimali);

Ai fini della determinazione del voto finale dell'esame di Stato di ciascun candidato, la Sottocommissione procede preliminarmente a

calcolare la media tra i voti delle singole prove scritte e del colloquio, senza applicare, in questa fase, arrotondamenti

all'unità superiore o inferiore; Successivamente procede a determinare il voto finale, che deriva

dalla media tra il voto di ammissione e la media dei voti delle prove scritte e del colloquio;

Formula: VOTO AMMISSIONE+VOTO PROVE ESAME (media SCRITTI E ORALE)/2

Il voto finale così calcolato viene arrotondato all'unità superiore per frazioni pari o superiori a 0,5 e proposto alla Commissione in seduta

plenaria;

La Commissione delibera il voto finale per ciascun candidato espresso in decimi;

L'esame di Stato si intende superato se il candidato raggiunge una votazione finale non inferiore a sei decimi.

Attribuzione della LODE

“La commissione può, su proposta della sottocommissione, con deliberazione assunta all’unanimità, attribuire la lode agli alunni che

hanno conseguito un voto di 10/10, tenendo a riferimento sia gli esiti delle prove d’esame sia il percorso scolastico triennale” (NOTA MIUR

1865/2017, punto 5. Valutazione prove d’esame e determinazione voto finale)

Quindi la valutazione finale espressa con la votazione di dieci decimi

(10/10) può essere accompagnata dalla lode, con le seguenti modalità:

- la Sottocommissione d’esame propone l’attribuzione della lode sulla base dei criteri stabiliti dal Collegio docenti e adottati come propri

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372

- la Commissione (plenaria), che ha adottato i criteri di attribuzione della LODE stabiliti dal Collegio Docenti, delibera all'unanimità

tenendo in considerazione: A. gli esiti delle prove d'esame

B. le valutazioni conseguite dal candidato nel percorso scolastico triennale

Adempimenti conclusivi

Gli esiti finali dell'esame di Stato sono resi pubblici mediante affissione all'albo dell'istituzione scolastica, con indicazione del

voto finale conseguito espresso in decimi. Per i candidati che non superano l'esame viene resa pubblica esclusivamente la dicitura

"esame non superato", senza esplicitazione del voto finale conseguito. Per quanto riguarda lo svolgimento dell’esame per eventuali candidati

privatisti, in ospedale o in istruzione domiciliare, si farà alla normativa vigente e in particolare alle indicazioni del DM 741/2017.

Alunni con disabilità

Per lo svolgimento dell'esame di Stato la sottocommissione predispone, se necessario, sulla base del PEI, piano educativo individualizzato

relativo alle attività svolte, alle valutazioni effettuate e all'assistenza eventualmente prevista per l'autonomia e la comunicazione, prove

differenziate idonee a valutare i progressi del candidato con disabilità in rapporto ai livelli di apprendimento iniziali;

gli alunni con disabilità certificata (L. 104/1992) sostengono le prove d'esame con l'uso di attrezzature tecniche e sussidi didattici,

nonché ogni altra forma di ausilio professionale o tecnico loro necessario, utilizzato abitualmente nel corso dell'anno scolastico per

l'attuazione del PEI o comunque ritenuti funzionali allo svolgimento

delle prove; le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai

fini del superamento dell'esame di Stato e del conseguimento del diploma finale;

l'esito finale dell'esame di Stato viene determinato sulla base dei criteri già previsti dal DM 741/2017, art. 13 (v. VOTO FINALE E

ATTRIBUZIONE DELLA LODE); ai candidati con disabilità che non si presentano all'esame di Stato

viene rilasciato un attestato di credito formativo, titolo utile per l'iscrizione e la frequenza della scuola secondaria di secondo grado

ovvero dei corsi di istruzione e formazione professionale, ai soli fini del riconoscimento di ulteriori crediti formativi da valere anche per percorsi

integrati di istruzione e formazione.

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Alunni con disturbi specifici di apprendimento/DSA certificati Per gli alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA) certificati

(L. 170/2010) lo svolgimento dell'esame di Stato è coerente con il PDP, piano didattico personalizzato predisposto dal consiglio di classe;

per l'effettuazione delle prove scritte la commissione può riservare agli alunni con DSA tempi più lunghi di quelli ordinari e consentire l'uso di

strumenti compensativi, quali apparecchiature e strumenti informatici solo nel caso in cui siano stati previsti dal piano didattico

personalizzato, siano già stati utilizzati abitualmente nel corso dell'anno scolastico o comunque siano ritenuti funzionali allo svolgimento

dell'esame di Stato, senza che venga pregiudicata la validità delle

prove scritte; nella valutazione delle prove scritte, la Sottocommissione adotta criteri

valutativi che tengano particolare conto delle competenze acquisite sulla base del piano didattico personalizzato;

per il candidato la cui certificazione di disturbo specifico di apprendimento abbia previsto la dispensa dalla prova scritta di lingue

straniere, la Sottocommissione stabilisce modalità e contenuti della prova orale sostitutiva di tale prova;

per il candidato la cui certificazione di disturbo specifico di apprendimento abbia previsto l'esonero dall’ insegnamento delle

lingue straniere, la Sottocommissione predispone, se necessario, prove differenziate, coerenti con il percorso svolto, con valore equivalente

ai fini del superamento dell'esame di Stato e del conseguimento del diploma;

per tutti i candidati con certificazione di disturbo specifico di

apprendimento, l'esito dell'esame di Stato viene determinato sulla base dei criteri previsti dal DM 741/2017, art. 13 (v. VOTO FINALE E

ATTRIBUZIONE DELLA LODE); nel diploma finale rilasciato al termine dell'esame di Stato e nei

tabelloni affissi all'albo dell'istituzione scolastica non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle

prove.

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374

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

RIFERIMENTI NORMATIVI

DPR 275/1999: Regolamento per la disciplina dell'autonomia delle Istituzioni scolastiche, ai sensi dell'articolo 21 della legge n. 59 del 1997;

Legge 53/2003: Legge delega per il riordino del sistema di istruzione e formazione;

• D.M. 59/2004, attuativo della legge n. 53/2003: compilazione della certificazione delle competenze degli alunni al termine della scuola primaria e

secondaria di primo grado; • C.M. 28/07: certificazione delle competenze al termine della scuola

secondaria di primo grado; D.M. 139/2007: definizione di competenza come comprovata capacità di

usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale,

descritte in termini di responsabilità e autonomia Indicazioni per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo

d’istruzione, emanate con D.M. 31 luglio del 2007: individuazione degli

obiettivi specifici di ciascuna disciplina e introduzione della definizione di “traguardi per lo sviluppo delle competenze” al termine della scuola primaria

e della scuola secondaria di primo grado. Nella definizione di tali traguardi sono stati esplicitati gli orientamenti europei e il concetto di verticalità tra i

diversi gradi dell’istruzione, intesa come possibilità di acquisizione di determinate competenze in modo graduale e progressivo;

D.L. 137/2008, conv. Legge 169/2008: obbligo della certificazione delle competenze nel primo ciclo;

D.P.R. 122/2009: caratteristiche e procedure della certificazione. All’art. 8 precisa che con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e ricerca …. sono adottati i modelli per le certificazioni relative alle competenze acquisite dagli alunni dei diversi gradi e ordini dell'istruzione.

C.M. 49/2010: al paragrafo “Certificazione delle competenze” si precisa che occorre avere particolare riguardo nella certificazione delle competenze inerenti le lingue straniere, al Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue… Anche il Profilo educativo dello studente, i traguardi per lo sviluppo delle competenze e i quadri di riferimento dell’INVALSI per l’esame di Stato o per le rilevazioni periodiche possono, sotto questo punto di vista, costituire riferimenti funzionali per le scuole.

Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, emanate con D.M. 254/2012 (di seguito Indicazioni 2012): si precisa che il sistema scolastico italiano assume come orizzonte di riferimento verso cui tendere il Quadro delle Competenze Chiave per l’apprendimento permanente (Raccomandazione UE del 18 dicembre 2006).

DL 13/2013: riferimento allo scenario europeo delle qualificazioni EQF, Livelli essenziali delle prestazioni e standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle competenze in termini di processo, di attestazione e di sistema da garantirsi su tutto il territorio nazionale, anche in riferimento alla individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e al riconoscimento dei crediti formativi.

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375

CM n.3/2015:”la certificazione delle competenze assume, nelle scuole del primo ciclo, una prevalente funzione educativa, di attestazione delle competenze in fase di acquisizione, capace di accompagnare le tappe più significative (quinta classe primaria, terza classe secondaria di I grado per i soli alunni che superano l'esame di Stato) di un percorso formativo di base che oggi, partendo dall'età di 3 anni, si estende fino ai 16 anni”. La circolare prevede l’adozione sperimentale dei nuovi modelli nazionali di certificazione delle competenze nelle scuole del primo ciclo di istruzione.

DL 62/2017, art. 9: “La certificazione delle competenze descrive lo sviluppo dei livelli delle competenze chiave e delle competenze di cittadinanza progressivamente acquisite dalle alunne e dagli alunni, anche sostenendo e orientando gli stessi verso la scuola del secondo ciclo. Tale certificazione è rilasciata al termine della scuola primaria e del primo ciclo di istruzione. I modelli nazionali per la certificazione delle competenze sono emanati con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca”.

DM 742/2017: “La certificazione delle competenze descrive i risultati del processo formativo al termine della scuola primaria e secondaria di primo grado, secondo una valutazione complessiva in ordine alla capacità di utilizzare i saperi acquisiti per affrontare compiti e problemi, complessi e nuovi, reali o simulati”. Il decreto presenta in allegato un modello nazionale di certificazione delle competenze al termine della Scuola Primaria e un modello nazionale di certificazione delle competenze al termine del I ciclo di istruzione.

NOTA 1865/2017: “Poiché la certificazione delle competenze è definita in sede di scrutinio finale, non è rilasciata agli alunni che partecipano all’esame di stato conclusivo in qualità di candidati privatisti”.

NOTA 2000/2017 Prosecuzione della sperimentazione, con modifiche e semplificazioni, nell’anno scolastico 2016/17.

LINEE GUIDA MINISTERIALI PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE NEL I CICLO DI ISTRUZIONE del 09/01/2018

LA COMPETENZA

“L’individuo competente è quello capace di affrontare con successo determinate

situazioni mobilitando e utilizzando in modo istantaneo un campo di conoscenze

diversificate” (G.F.Zanzara, Capacità negativa, Il Mulino, Bologna 1993)

La competenza è comprovata capacità di mobilitare conoscenze e abilità,

ma anche capacità personali, sociali e metodologiche in tutte le

esperienze di vita, per gestire situazioni e risolvere problemi.

Essa acquista un significato profondamente etico: è molto importante che ogni

cittadino acquisisca lungo tutto l’arco della vita sempre maggiori conoscenze,

abilità e competenze, per contribuire al proprio sviluppo personale e a quello

della comunità.

La competenza consente all’individuo di ottenere risultati utili al proprio

adattamento negli ambienti per lui significativi e si manifesta come capacità di

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affrontare e padroneggiare problemi attraverso l’uso di abilità cognitive e

sociali.

Le competenze combinano, in modo personale e appropriato, l’insieme di

informazioni/conoscenze e abilità (risorse) che un soggetto non solo possiede,

ma effettivamente usa per uno scopo, per fronteggiare una situazione

concreta: sono un sapere che viene utilizzato concretamente e che si

traduce in azione/comportamento.

Rappresentano, in definitiva, la capacità di usare in modo mirato, originale

e responsabile le conoscenze e le abilità in situazione.

Le competenze si potenziano e si arricchiscono con l’uso e con continue

integrazioni reticolari (che, a loro volta, generano dinamicamente anche una

spirale di altre conoscenze e competenze), quindi sono in continua

evoluzione.

Inoltre, esse si costruiscono, si apprendono, lavorando principalmente sulle

discipline e per mezzo delle discipline.

Conoscenze

indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento; sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche;

Abilità

indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare procedure operative per portare a termine compiti e risolvere problemi; sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti);

Competenza

è la capacità di far fronte ad un compito riuscendo a mettere in moto e ad orchestrare le proprie risorse interne, cognitive e affettive; è l’agire adeguato a risolvere un problema, realizzare un progetto, nel quale il soggetto seleziona e utilizza saperi e abilità e sceglie tra diverse strategie in modo personale.

Il Parlamento Europeo ha fornito indicazioni concrete (Raccomandazioni del

Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006- 2006/962/CE) circa

le “otto competenze chiave” per l’apprendimento permanente, che

richiedono/sviluppano a loro volta competenze trasversali, promosse

continuamente nell’ambito di tutte le attività di apprendimento, e a cui sono

finalizzati opportunamente i contributi che ciascuna disciplina può offrire.

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377

Il processo d’apprendimento scolastico è dunque finalizzato all’acquisizione di

strumenti utili per agire con competenza.

È compito specifico della scuola promuovere quegli interventi educativi capaci

di far sì che le capacità personali di ogni alunno si traducano nelle competenze

chiave, “quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo

personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione”

(Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio 18.12.2006).

L’esigenza di una didattica per competenze va ovviamente curvata in

riferimento ai diversi cicli scolastici e all’età evolutiva degli alunni: vengono

infatti individuate, per i diversi segmenti del percorso, competenze via via

più complesse e raffinate man mano che si passa dalla Scuola dell’Infanzia

alla Primaria, quindi alla Scuola Secondaria di 1^ grado.

LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

In base alle disposizioni vigenti (Dpr 122/2009, art. 8, comma 1; DM

254/2012; DL 62/2017, art.9; DM 742/2017; NOTA NIUR 1865/2017, Linee

guida ministeriali del 09/01/2018), l’Istituzione scolastica "attesta e descrive le

competenze progressivamente acquisite dagli allievi" in momenti significativi

del percorso formativo: nel I ciclo d’istruzione, la valutazione e la

certificazione delle competenze si attua al termine dell’ultimo anno

della scuola primaria e alla fine della classe terza della secondaria di

1^ grado.

Della certificazione delle competenze si sottolinea, inoltre, la valenza

educativa, di attestazione delle competenze in fase di acquisizione e di

documentazione del percorso compiuto da commisurare al "profilo delle

competenze" in uscita dal primo ciclo, che rappresenta «l'obiettivo generale

del sistema educativo e formativo italiano».

Lo scopo di tale operazione è quello di fornire un quadro di riferimento

unitario e coerente alle istituzioni scolastiche del primo ciclo, alle famiglie

degli allievi, alle istituzioni scolastiche e formative del secondo ciclo, in cui si

completa il percorso dell'obbligo di istruzione al 16° anno di età (Legge n.

296/2006).

Il rilascio della certificazione è di competenza dell'istituzione scolastica

frequentata dall'allievo (Legge 53/2003), che vi provvede sulla base di un

modello nazionale, allegato al DM 742/2017.

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Tale modello è stato introdotto gradualmente nelle istituzioni scolastiche con

l’obiettivo di giungere ad un documento di lavoro definitivo validato e

condiviso dalle scuole: l’adozione è stata pertanto sperimentale nell’a.s.

2014-15, generalizzata negli a.s. 2015-16 e 2016-2017 (il nostro Istituto

ha partecipato alla sperimentazione ministeriale dall’ a.s. 2015/16),

obbligatoria dall’ a.s. 2017-18 (DM 742/2017, Allegati A e B).

IL MODELLO MINISTERIALE PER LA CERTIFICAZIONE DELLE

COMPETENZE

Il documento di certificazione delle competenze è realizzato in due versioni:

una per la scuola Primaria e una per la Secondaria di primo grado. Entrambe

fanno riferimento alle competenze previste dal Profilo finale dello studente, ma

alcune di esse sono leggermente semplificate per la scuola primaria al fine di

renderle più adeguate all’età degli alunni.

In entrambi i casi la scheda è articolata in due parti.

La prima parte esplicita la normativa di riferimento, i dati dell’alunno, la classe

frequentata.

La seconda parte presenta nello spazio superiore una tabella divisa in tre

colonne:

- la prima colonna riporta le competenze chiave europee tratte dalla

Raccomandazione 2006/962/CE del 18 dic. 2006 del Parlamento europeo

e del Consiglio

- la seconda colonna riporta le competenze indicate dal Profilo finale dello

studente tracciato nelle Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola

dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione 2012 DM 254 del 16 nov.

2012;

- la terza colonna viene compilata dai docenti riportando i livelli attribuiti a

ciascuna competenza; come già nelle versioni sperimentali del

documento, anche la scuola secondaria di primo grado attribuisce il livello

e non il voto;

- uno spazio aperto permette di riportare anche competenze significative

che l’alunno ha avuto modo di evidenziare nello svolgimento di attività

scolastiche/extrascolastiche;

- in fondo, a sinistra, l’indicazione della data e a destra la firma del

Dirigente Scolastico.

Nella spazio sottostante sono indicati i livelli da attribuire alle singole

competenze così illustrati:

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A

Avanzato

L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi,

mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo

responsabile decisioni consapevoli.

B

Intermedio

L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove,

compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.

C

Base

D

Iniziale

L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove,

mostrando di possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese.

L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici

in situazioni note.

Nessuno dei quattro livelli sopra descritti è negativo, in quanto si riconosce la

funzione pro‐attiva di una certificazione in progress delle competenze che,

nell'arco dell'obbligo, sono in fase di acquisizione.

Come previsto dal DM 742/2017, art. 4, il modello B relativo alle competenze

da certificare al termine della Scuola Secondaria di I grado sarà integrato da:

una sezione, predisposta e redatta a cura dell’INVALSI, che descrive i

livelli conseguiti dall'alunno nelle prove nazionali di ITALIANO E

MATEMATICA svolte entro il mese di aprile (DL 62/2017, art. 7, c.1)

un’ulteriore sezione, predisposta e redatta a cura di INVALSI che certifica

le abilità di comprensione e uso della LINGUA INGLESE ad esito della

prova scritta nazionale svolta entro il mese di aprile (DL 62/2017, art. 7

c. 3)

Il repertorio dei descrittori relativi alle prove nazionali è predisposto da

INVALSI e comunicato annualmente alle istituzioni scolastiche.

Per le alunne e gli alunni con disabilità (L.104/1992), il modello nazionale può

essere accompagnato, ove necessario, da una nota esplicativa che rapporti il

significato degli enunciati relativi alle competenze del profilo dello studente agli

obiettivi specifici del PEI, piano educativo individualizzato.

Per gli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) dispensati dalle

prove scritte in lingua straniera, i descrittori relativi alle lingue straniere fanno

riferimento alla sola dimensione orale di tali discipline. Per gli alunni con DSA

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esonerati dall'insegnamento della lingua straniera, ai sensi del D.M. 12 luglio

2011, non viene compilata la relativa sezione.

COMPILAZIONE DEL DOCUMENTO

La valutazione delle competenze, a firma del Dirigente Scolastico, è

responsabilità dei docenti d’Equipe per la scuola Primaria e del Consiglio di

Classe per la scuola Secondaria di primo grado.

Per la scuola primaria il documento è redatto dall’Equipe a conclusione dello

scrutinio finale della classe quinta; relativamente alla scuola secondaria di

primo grado, viene redatto dal Consiglio di Classe in sede di scrutinio finale

solo per gli studenti ammessi all’esame di Stato e consegnato alle famiglie degli

alunni che abbiano sostenuto l’esame stesso con esito positivo.

La valutazione viene condivisa dai docenti sulla base di descrittori concordati

e formalizzati, che possono superare i confini delle singole discipline e si

esprime attraverso i quattro livelli illustrati nel modello ministeriale.

Il documento finale di certificazione delle competenze, debitamente compilato,

affiancherà la tradizionale “pagella”, ovvero il documento di valutazione degli

apprendimenti e del comportamento degli alunni.

LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE

La competenza non può essere valutata come le conoscenze dichiarative

attraverso prove strutturate, né come le abilità mediante esercizi e procedure.

Le prove per la valutazione delle competenze:

sono predisposte in modo da attivare negli alunni conoscenze e

abilità per rispondere a compiti significativi;

sono in grado di orientare l’alunno verso il miglioramento del

proprio apprendimento;

coniugano ciò che lo studente è in grado di fare con ciò che sa,

nella soluzione di un problema reale.

La valutazione delle competenze si avvale soprattutto di osservazioni

sistematiche mentre il soggetto agisce: “Particolare attenzione sarà posta a

come ciascuno studente mobilita e orchestra le proprie risorse – conoscenze,

abilità, atteggiamenti, emozioni – per affrontare efficacemente le situazioni che

la realtà quotidianamente propone, in relazione alle proprie potenzialità e

attitudini” (Indicazioni 2012, p.19).

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Per la valutazione del grado di possesso della competenza, si fa comunemente

riferimento ai “Livelli EQF” (European Qualification Frame-work), nei quali il

livello di competenza è espresso in termini di responsabilità e autonomia.

La responsabilità concerne la capacità di prendere decisioni (in ordine al

“cosa” fare o “come” farlo) ma anche quella di eseguire nel modo più funzionale

un compito assegnato da altri.

L’autonomia può essere definita come capacità di rendere senza supporto le

prestazioni richieste: non, semplicemente, lavorare da soli, ma essere in grado

di ricostruire e giustificare il proprio processo lavorativo, di riscontrare e

segnalare le anomalie, di modificare le operazioni per migliorare il risultato.

La competenza infatti si mobilita, si sviluppa e si dimostra facendo, applicando

cioè le proprie conoscenze e abilità all’esecuzione di un compito o alla soluzione

di un problema.

VALUTAZIONE DI PROFITTO E VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE La certificazione delle competenze non è sostitutiva delle attuali modalità di

valutazione e attestazione giuridica dei risultati scolastici.

I due documenti – il documento per la certificazione delle competenze ed il

documento per la valutazione di profitto – hanno strutture e finalità

diverse, non sono sovrapponibili e coesistono.

Valutazione di profitto

la valutazione tradizionale misura la comprensione scolastica di un

contenuto o l’acquisizione di un’abilità da parte dell’allievo;

si può condurre a scansioni ravvicinate, ha una polarità negativa (la non

sufficienza/voti inferiori al 6) e una positiva (dalla sufficienza in poi/voti

uguali o superiori al 6);

si può realizzare mediante prove strutturate, semistrutturate, orali,

scritte, pratiche;

in base ad essa si decide sulla carriera scolastica degli allievi

(promozione, bocciatura).

Valutazione di competenza

la valutazione della competenza tiene conto della capacità con la quale il

soggetto dà senso ai problemi di vita quotidiana o risolve problemi reali

utilizzando le conoscenze e le abilità che possiede” (Comoglio,2004);

segue periodi medio‐lunghi di osservazione dell’alunno “al lavoro” e le

descrizioni seguono livelli crescenti di evoluzione della padronanza;

si effettua mediante osservazioni, prove esperte, realizzazione di

progetti o compiti significativi, autobiografie cognitive, diari di

bordo, partecipazione a momenti educativi vari, anche informali e

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non formali (eventi, occasioni rituali comunitarie, manifestazioni

…, esposizione pubblica del proprio lavoro…)

è sempre positiva: non esiste un livello zero in ambiti in cui una

persona abbia esperienza, pertanto il livello D rende conto dello stadio

iniziale.

Le valutazioni espresse nei due documenti possono quindi rappresentare

risultati conseguiti dall’alunno in modo non necessariamente identico.

Con la Certificazione delle competenze, infatti, gli apprendimenti acquisiti dagli

alunni nell'ambito delle singole discipline vengono calati all'interno di un più

globale processo di crescita individuale. E’ importante non accumulare

conoscenze, ma saper trovare le relazioni tra queste conoscenze e il mondo che

ci circonda con l'obiettivo di saperle utilizzare e sfruttare per elaborare

soluzioni a tutti quei problemi che la vita reale pone quotidianamente

(comunicato Ufficio Stampa MIUR 17/02/2015)

I DOCUMENTI CONCLUSIVI AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA E

SECONDARIA DI I GRADO (DM 742/2017)

Certificazione delle

competenze ai sensi C.M. 3/2015

CLASSE 5a

SCUOLA PRIMARIA

CLASSE 3a SCUOLA

SECONDARIA DI 1^ GRADO

Scheda di valutazione di profitto con

attestazione di ammissione/non ammissione al successivo grado di istruzione

Scheda di valutazione di profitto con

ammissione/non ammissione all’Esame di Stato

Certificazione delle competenze ai sensi DM

742/2017 ALLEGATO A

Certificazione delle competenze ai sensi DM

742/2017 ALLEGATO B, senza voto in decimi

ma con indicazione dei LIVELLI, da consegnare dopo il superamento dell’esame

DIPLOMA

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VALUTAZIONE DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE

A partire dall’anno scolastico 2014/2015, il nostro Istituto e tutte le scuole del sistema nazionale di istruzione sono state coinvolte in un percorso finalizzato

all’attuazione di un procedimento di valutazione (art. 6, comma 1, del D.P.R. n.80 del 28 marzo 2013).

In quello stesso anno, è stata predisposta la prima versione del Rapporto di autovalutazione (RAV).

Tale rapporto è risultato essere il prodotto finale di una serie di fasi

preparatorie che hanno preso l’avvio con la compilazione del Questionario scuola fornito dall’Invalsi e caratterizzato dall’analisi di diversi indicatori ed

ambiti (contesto, esiti, processi/pratiche). Tali indicazioni, una volta inserite ed inviate attraverso una Piattaforma unica

messa a disposizione dal Ministero, sono state restituite, arricchite di dati forniti da diversi Enti statali (Istat, Ministero degli Interni…) e con valori di riferimento

esterni (benchmark). In questo modo la nostra scuola ha potuto confrontare la propria situazione con quella delle altre istituzioni scolastiche simili a livello

provinciale, regionale e nazionale. Tali dati, in aggiunta a quelli scaturiti dai questionari somministrati a docenti, genitori e studenti hanno fornito spunti di

riflessione fondamentali nella compilazione del RAV. Tale Format, reso disponibile per la consultazione in “Scuola in chiaro” dal mese

di novembre 2015, rappresenta il risultato di un esame critico dei dati riferibili al singolo istituto.

Nell’anno 2015/2016 ogni istituzione scolastica, sulla base del D.P.R. n.80/2013, ha definito il Piano di miglioramento (PdM). Tale documento è

stato elaborato tenendo conto delle priorità, determinate nell’ambito degli esiti del RAV, dei traguardi da raggiungere a lungo termine ed esplicitando i

cosiddetti obiettivi di processo, cioè tutte quelle attività che nel breve periodo concorrono al raggiungimento degli obiettivi stessi.

Ulteriore fase del procedimento è la valutazione esterna da parte dei NEV.

Questi sono composti da tre membri, un dirigente tecnico del MIUR e due valutatori a contratto, reclutati dall’INVALSI, che procederanno alla visita delle

scuole scelte a campione.

La Legge n.107/2015, nel frattempo, ha introdotto il Piano triennale dell’offerta formativa (PTOF): questa stabilisce che ogni Istituzione

scolastica lo predisponga entro il mese di ottobre dell’anno scolastico

precedente al triennio di riferimento. Il PTOF esplicita chiaramente le scelte strategiche dell’istituzione scolastica e gli impegni che essa si assume per dar

loro concreta realizzazione, comprende il Piano di miglioramento definito a seguito dell’autovalutazione e costituisce quindi il principale riferimento per la

rendicontazione dei risultati ottenuti.

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Il RAV e il PdM sono aggiornabili annualmente, come specificato nella Nota prot. n.4173 del 15 aprile 2016, coerentemente con quanto previsto dall’art.1,

comma 12, della Legge n.107/2015 per il PTOF.

Quest’ultima legge prevede, inoltre, come ultimo momento dell’iter valutativo, il cosiddetto Bilancio sociale. Le scuole, in quanto autonome e responsabili delle

scelte educative e didattiche, dovranno rendicontare, ovvero rendere conto agli stakeholder delle attività svolte in un’ottica di trasparenza e corresponsabilità.

Bilancio sociale, insomma, si configura come un documento particolare della scuola autonoma, atto a costruire un dialogo con la comunità di appartenenza.

In conclusione, si tratta di un iter valutativo di ampio respiro, estremamente articolato e comprensivo dei vari ambiti scolastici con lo scopo di rendere

sempre più trasparente la mission di ogni istituto scolastico. Inoltre, ponendosi come presupposto l’innalzamento del livello di qualità, la valutazione e

l’autovalutazione vanno a rafforzare la capacità delle varie componenti della scuola di leggere la propria pratica, in relazione all'idea di ciò che può essere

considerato un buon servizio educativo, e di realizzare, in relazione a tale lettura, interventi correttivi, miranti a costruire un contesto formativo sempre

più soddisfacente.

AUTOVALUTAZI

ONE DELLE

ISTITUZIONI SCOLASTICHE

VALUTAZIONE

ESTERNA

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

RENDICONTAZIO

NE SOCIALE

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PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’

DAL PATTO FORMATIVO AL PATTO EDUCATIVO DI

CORRESPONSABILITA’.

PREMESSA. La formazione e l’educazione sono processi complessi e continui che richiedono

la cooperazione – oltre che dell’alunno – della Scuola, della Famiglia e dell’intera comunità scolastica.

Secondo questa prospettiva di significato, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha inteso formalizzare il valore della

collaborazione Scuola-Famiglia istituendo il “Patto Educativo di Corresponsabilità”, una dichiarazione d’intenti comune e condivisa che ogni

Istituzione scolastica è tenuta ad elaborare per consolidare il rapporto con i

Genitori e con gli stessi Alunni. Nella nostra Scuola Il Patto Educativo di Corresponsabilità è una

prosecuzione di quello che nel precedente anno scolastico abbiamo proposto come “Patto Formativo”; insieme possono essere definiti come una nuova

assunzione di impegno firmata dalle parti al momento dell’iscrizione alla Scuola, mediante la quale viene stabilito un accordo su“come” vivere la comunità

educante e formativa della Scuola, ovvero rispettando i diritti e i doveri di ogni persona la quale, entrando nella nostra Istituzione, appartiene necessariamente

ad essa. Appare evidente che i destinatari naturali del patto educativo siano i Genitori,

ai quali la legge attribuisce in primis il dovere di educare i figli (art. 30 Cost., e artt. 147, 155, 317 bis C.C.).

La Scuola, insieme ai Genitori, collabora affinché il Patto sia soprattutto un’alleanza di relazioni e di confronti umani rivolti al bene-essere dei loro figli

e dei loro studenti.

Il Genitore, sottoscrivendo la domanda di iscrizione, assume l’impegno:

a) ad osservare le disposizioni contenute nel presente patto di corresponsabilità;

b) a sollecitarne l’osservanza da parte dell’ alunno/studente; ed è consapevole che:

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386

a) le infrazioni disciplinari da parte dell’alunno possono dar luogo a sanzioni disciplinari;

b) nell’eventualità di danneggiamenti o lesioni a persone la sanzione è ispirata al principio della riparazione del danno (art. 4, comma 5 del DPR

249/1998, come modificato dal DPR 235/2007; c) Lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti disciplina, per la Scuola

Secondaria di Primo grado, le modalità d’irrogazione delle sanzioni disciplinari.

Il Genitore e la Dirigente Scolastica:

PRESO ATTO CHE la formazione e l’educazione sono processi complessi e continui che richiedono la cooperazione, oltre che dell’alunno, anche

della scuola, della famiglia e dell’intera comunità scolastica; TENUTO CONTO CHE la scuola non è soltanto il luogo in cui si realizza

l’apprendimento, ma una comunità organizzata, dotata di risorse umane e materiali di tempi e di organismi, che necessitano di interventi

complessi di gestione, di ottimizzazione, di conservazione, di partecipazione e di rispetto dei regolamenti;

CONVINTI che la condivisione delle regole del vivere e del convivere può avvenire solo con una efficace e fattiva collaborazione tra la scuola e la

famiglia, nel rispetto costante dei reciprochi ruoli; ESAMINATA la proposta avanzata dal Collegio dei Docenti in data

16.12.2008 e la sua deliberazione; VISTA la presa d’atto e la delibera del Consiglio di Istituto in data

16.12.2008.

RICHIAMATI i seguenti riferimenti normativi: D.P.R.n.249 del 24Giugno 1998; D.P.R.n.235 del 21 Dicembre

2007 “Regolamento recante lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti della Scuola Secondaria “

Direttiva Ministeriale 5843/A3 del 16 Ottobre 2006 "Linee di indirizzo sulla cittadinanza democratica e legalità";

D.M. 16 del 05 Febbraio 2007; D.M. 30 del 15 Marzo 2007;

Nota Miur n. 3602 del 31 Luglio 2008; C.M. n.4 del 15 Gennaio 2009.

sottoscrivono il seguente Patto Educativo di Corresponsabilità,

quale strumento di trasparenza attraverso il quale:

- i Docenti esprimono la propria proposta formativa e ne sono garanti nel

rispetto delle decisioni assunte dagli Organi Collegiali di competenza, - gli Alunni sono progressivamente resi consapevoli e partecipi del

progetto educativo e didattico che la scuola elabora per loro, - le Famiglie conoscono ed esprimono pareri sull’offerta formativa e

collaborano alle attività proposte . Il Genitore, sottoscrivendo la domanda di iscrizione, assume l’ impegno ad

osservare le disposizioni contenute nel presente Patto di Corresponsabilità e a sollecitarne l’ osservanza da parte dell’alunno.

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387

La Dirigente Scolastica, in quanto legale rappresentante dell’Istituzione

Scolastica e responsabile gestionale, assume l’impegno affinché i diritti e i doveri degli studenti e dei genitori richiamati nel presente patto siano

pienamente garantiti.

Il Direttore dei Servizi Generali Amministrativi, in quanto responsabile dell’organizzazione e del coordinamento degli uffici amministrativi nonché

dell’assegnazione degli incarichi degli assistenti amministrativi e dei collaboratori scolastici, assume l’impegno di garantire l’unitarietà della gestione

in coerenza con il Piano dell’Offerta Formativa, in modo da supportare, in

termini operativi, tutte le attività della scuola.

L’ISTITUZIONE SCOLASTICA SI IMPEGNA A :

Offrire condizioni favorevoli alla crescita integrale della persona mediante un servizio didattico di qualità in un ambiente educativo sereno che

sostenga il processo di formazione di ciascuno alunno, nel rispetto dei suoi ritmi e tempi di apprendimento;

Proporre iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio, al fine di favorire il successo formativo e prevenire la

dispersione scolastica, oltre a promuovere il merito e incentivare le situazioni di eccellenza;

Favorire la piena integrazione degli alunni diversamente abili,

promuovere iniziative di accoglienza e integrazione degli studenti stranieri, tutelandone la lingua e la cultura, anche attraverso la

realizzazione di iniziative interculturali, stimolare riflessioni e attivare percorsi volti al benessere e alla tutela della salute degli studenti;

Garantire la massima trasparenza nelle valutazioni e nelle comunicazioni mantenendo un costante rapporto con le famiglie anche attraverso

strumenti tecnologicamente avanzati nel rispetto della privacy; Presentare in modo chiaro il Piano dell’Offerta Formativa e la sua

puntuale diffusione; Garantire il rispetto dell’orario scolastico e lo svolgimento regolare delle

lezioni; Tenere sotto controllo le dinamiche relazionali dei ragazzi, intervenendo

per risolvere le situazioni di conflitto; Affrontare i problemi di comportamento e di relazione degli studenti

evitando atteggiamenti provocatori o irrispettosi nei loro confronti;

Prestare ascolto, attenzione e riservatezza ai problemi degli studenti, così da favorire l’interazione pedagogica con le famiglie;

Favorire la partecipazione delle famiglie alla vita scolastica, mettendo a disposizione aule e strumentazioni necessarie;

Recepire dalle famiglie le istanze volte al miglioramento scolastico; Comunicare alle famiglie tutte le notizie relative alla crescita didattica e

educativa dello studente, in particolare le situazioni disciplinarmente

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rilevanti e/o ricorrenti che possano costituire un ostacolo al processo educativo e di apprendimento.

LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A:

Valorizzare l’istituzione scolastica, instaurando un positivo clima di

dialogo, nel rispetto delle scelte educative e didattiche condivise, oltre a un atteggiamento di reciproca collaborazione con i docenti;

Rispettare la Scuola favorendo una assidua frequenza dei propri figli alle lezioni, partecipando attivamente alle riunioni degli organi collegiali, ai

colloqui generali e individuali qualora richiesti dai Docenti; e controllando

quotidianamente le comunicazioni provenienti dalla Scuola e firmarle tempestivamente;

Accertare, attraverso un contatto frequente con i docenti, che l’alunno rispetti le regole della scuola (non usare il cellulare, non portare soldi e

oggetti di valore, avere rispetto delle cose proprie e altrui, ecc…), che partecipi attivamente e responsabilmente alla vita della scuola e curi

l’esecuzione dei compiti; Verificare lo studio delle lezioni, segnalando eventuali difficoltà emerse;

Attivarsi, in caso di assenza del figlio, per conoscere le attività svolte e i compiti assegnati;

Collaborare alle iniziative della scuola per la loro realizzazione sul piano operativo;

Limitare al massimo le richieste di ingressi posticipati e di uscite anticipate degli allievi ;

Accompagnare fino al portone d’ingresso e riprendere il proprio figlio

rispettando rigorosamente gli orari scolastici; Assicurare il controllo quotidiano del materiale scolastico

necessario,ponendo particolare cura alla lettura del diario, all’abbigliamento e all’igiene personale;

Condividere le sanzioni disciplinari previste dal regolamento d’Istituto ( le sanzioni, infatti, tendono al rafforzamento del senso di responsabilità del

discente e al ripristino di rapporti corretti all’interno della comunità scolastica );

Comunicare tempestivamente alla Scuola il cambio del proprio numero telefonico e/o indirizzo domiciliare.

I DOCENTI SI IMPEGNANO A:

Lavorare in modo collegiale con i colleghi della stessa disciplina, con i

colleghi dei consigli di classe, dell’équipe pedagogica e con l’intero corpo

docente della scuola. Elaborare una progettazione didattica educativa che armonizzi il progetto

formativo della scuola con la specificità delle singole classi, precisando finalità, contenuti, metodologie e risultati attesi e, poi quelli raggiunti;

Esplicitare le strategie, gli strumenti di verifica e i criteri di valutazione; Motivare il proprio intervento didattico favorendo nell’alunno

l’acquisizione di autonomia organizzativa;

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Seguire gli alunni nel loro lavoro e attivare strategie di recupero e di rinforzo in caso di difficoltà;

Favorire, attraverso la formulazione dell’orario scolastico delle lezioni, un’equilibrata suddivisione delle discipline, così da richiedere agli alunni

un impegno ordinato e costante; Verificare l’adempimento delle consegne, segnalando tempestivamente

alle famiglie le negligenze; Partecipare in modo attivo alle riunioni scolastiche istituzionali (Consigli

di Classe, riunioni dell’équipe pedagogica, commissioni) contribuendo all’individuazione di comuni strategie d’intervento;

Incontrare i genitori durante i colloqui istituzionali e ogni qualvolta

dovessero sorgere esigenze particolari; Fare rispettare le regole di classe stabilite dagli organi competenti;

Creare un clima sereno e positive relazioni interpersonali tra alunni ed adulti e tra alunni e alunni;

Favorire l’uguaglianza e l’integrazione scolastica di tutti gli alunni; Favorire l’acquisizione ed il potenziamento delle abilità cognitive e

culturali che consentono la rielaborazione dell’esperienza personale; Concordare, nel gruppo d’insegnamento, i compiti pomeridiani da

assegnare per non aggravare l’alunno.

GLI ALUNNI SI IMPEGNANO A:

Instaurare rapporti di collaborazione e di rispetto con i

compagni, gli insegnanti e il personale della scuola;

Mantenere comportamenti corretti nei modi, nelle espressioni e nell’abbigliamento che devono essere decorosi e rispettosi del

luogo; Seguire attentamente le lezioni contribuendovi in maniera attiva

intervenendo nei dibattiti in modo pertinente e nel rispetto delle idee altrui;

Utilizzare correttamente strutture, macchinari e sussidi didattici; Condividere la responsabilità di rendere accogliente l’ambiente

scolastico e averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola;

Non usare mai il cellulare a scuola, fermo restando la possibilità di richiedere esplicito permesso ai docenti per sopraggiunte urgenze;

Chiedere di uscire dall’aula in caso di necessità e solo se autorizzati dal docente;

Rispettare il materiale proprio, altrui e della scuola;

Portare il materiale richiesto per le attività didattiche e l’adempimento dei propri doveri;

Svolgere i compiti assegnati e le attività di studio con attenzione, serietà e puntualità;

Conoscere l’Offerta Formativa presentata dagli insegnanti; Rispettare le diversità personali e culturali, la sensibilità altrui;

Conoscere e rispettare il Regolamento di Istituto; Partecipare al lavoro scolastico individuale e/o di gruppo;

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Favorire la comunicazione scuola/famiglia; Sottoporsi regolarmente alle verifiche previste dai docenti.

GLI ASSISTENTI AMMINISTTRATIVI E I COLLABORATORI

SCOLASTICI SI IMPEGNANO A:

Essere puntuali e a svolgere con precisione i lavori assegnati; Conoscere l’Offerta Formativa della scuola e a collaborare per

realizzarla, per quanto di competenza; Garantire il necessario supporto alle attività didattiche, con

accuratezza e diligenza;

Segnalare alla Dirigente Scolastica, al Direttore dei Servizi, nonchè ai Docenti eventuali problemi rilevati;

Favorire un clima di collaborazione e rispetto con tutte le altre componenti presenti e operanti nella scuola ( Studenti, Genitori,

Docenti e Ata ).

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Grazie per la vostra attenzione.